ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRALBOINO SCUOLA PRIMARIA DI SENIGA Insegnante: Manuela Speranza Insegnante Tutor: Ismene Carli a.s. 2013-2014 “Insegnare è imparare due volte”. Joseph Joubert, Pensieri, 1838 (postumo) "E' inutile, non ci riuscirò mai…" Disse il bambino sconsolato. "Prova…" Ripeté l'adulto. "Sono tanti giorni che provo e non ci riesco…" "Prova, prova ancora…" Ripeté l'adulto. "Sono tante volte che provo, dovrò arrendermi…" "Allora proviamoci insieme…" sussurrò l'adulto. Il bambino sorrise. “Se non riesco ad imparare nel modo in cui insegni, potresti insegnare nel modo in cui io imparo?” -H. Chasty- IL CONTESTO PER IL CORRENTE ANNO SCOLASTICO SONO STATA ASSEGNATA AL PLESSO DI SENIGA. MI È STATA AFFIDATA LA CLASSE QUARTA POICHÉ QUESTA, NON AVENDO UN INSEGNANTE DI RUOLO, NEL CORSO DEGLI ANNI, HA CONTINUATO A CAMBIARE L’INSEGNANTE PREVALENTE CON CRESCENTE DISAGIO DA PARTE DEGLI ALUNNI CHE NON HANNO POTUTO GODERE DI UNA CONTINUITÀ DIDATTICA. DOPO UN RAGIONEVOLE PERIODO D’OSSERVAZIONE, MI SONO RESA CONTO CHE GLI STILI DI APPRENDIMENTO DEI MIEI ALUNNI ERANO ASSAI VARIEGATI, CHE L’EMOTIVITÀ GIOCAVA A SFAVORE DI ALCUNI E CHE NON TUTTI RIUSCIVANO AD ENTRARE IN RELAZIONE CON I COMPAGNI. HO PENSATO CHE IN QUELLA CLASSE DI SOLI UNDICI ALUNNI CI FOSSERO DAVVERO MOLTE VARIABILI. La classe 4^A LA CLASSE È FORMATA DA 11 ALUNNI DI CUI 8 MASCHI E 3 FEMMINE. VI SONO INSERITI: -UN ALUNNO STRANIERO (BES) CON PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO -UN ALUNNO CON CERTIFICAZIONE (AUTISMO) -UN ALUNNO CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (F81.0 – F81.8: DISTURBO SPECIFICO DI LETTURA E DI SCRITTURA E UN QIT=98). IL GRUPPO È ETEROGENEO DAL PUNTO DI VISTA SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE. • • • • ETEROGENEITÀ COGNITIVA DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO EMOTIVITÀ/AGGRESSIVITÀ DI ALCUNI PASSIVITÀ DI ALTRI IL MIO «FILO DI ARIANNA» AVEVO BISOGNO DI UN “FILO” CUI POTESSERO ATTACCARSI TUTTI, NESSUNO ESCLUSO. AVEVO BISOGNO DI UN METODO CHE STIMOLASSE L’APPRENDIMENTO FAVORENDO LA RELAZIONE, CHE AIUTASSE I PIÙ TIMIDI A TIRAR FUORI IL CORAGGIO E CHE ALLENASSE I PIÙ SICURI DI SÉ AD AVER PAZIENZA E AD ASPETTARE IL COMPAGNO PIÙ “LENTO”. IL MIO “FILO DI ARIANNA” È STATO IL COOPERATIVE LEARNING (UN APPROCCIO COOPERATIVO ALL’APPRENDIMENTO). PERCHÉ APPRENDIMENTO COOPERATIVO? • COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI STUDENTI NEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO (METACOGNIZIONE) • RUOLO FONDAMENTALE DI OGNUNO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO DEL GRUPPO • INTERAZIONE (CONDIVISIONE DI IDEE E INFORMAZIONI, RICERCA DI DATI, DARE E RICEVERE ASSISTENZA, PRENDERE DECISIONI, FARE DELLE SCELTE…) • RESPONSABILIZZAZIONE • RIDUZIONE DEI LIVELLI DI AGGRESSIVITÀ (GLI STUDI SULL'AGGRESSIVITÀ SOTTOLINEANO CHE QUESTO METODO È IN GRADO DI ELIMINARE LA PAURA E IL RANCORE, DI ESALTARE VALORI QUALI L'ONORE, L'AMICIZIA, LA QUALITÀ, IL CONSENSO) • COLLABORAZIONE E NON COMPETIZIONE • RELAZIONE NON IN BASE ALLA VELOCITÀ DI APPRENDIMENTO MA IN BASE ALLO «SPAZIO VITALE» (K.LEWIN) L’IMPIANTO TEORICO • COOPERARE SIGNIFICA LAVORARE INSIEME PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI COMUNI. • L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO È UNA METODOLOGIA DIDATTICA CHE UTILIZZA PICCOLI GRUPPI IN CUI GLI STUDENTI LAVORANO INSIEME PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO COMUNE E I CONTRIBUTI DEI SINGOLI VANNO A VANTAGGIO DEL GRUPPO. • GLI ASPETTI CHE VENGONO PRESI IN ESAME SONO PRINCIPALMENTE: IMPEGNO E MOTIVAZIONE NEL LAVORO, RELAZIONI COSTRUTTIVE E POSITIVE E BENESSERE PSICOLOGICO. • L’AVVIO DELLA RICERCA SULLA COOPERAZIONE IN PSICOLOGIA SOCIALE È DATATO INTORNO AL 1920. • I PRIMI ESPERIMENTI CHE INTRODUCONO LA MODALITÀ COOPERATIVA AL GRUPPO CLASSE RISALGONO AGLI INIZI DEGLI ANNI ’70, CON I LAVORI DI TRE GRUPPI DI RICERCATORI NEGLI STATI UNITI E DI UN QUARTO GRUPPO DI STUDIO IN ISRAELE (SLAVIN, 1989). • IL COOPERATIVE LEARNING SI PUÒ DEFINIRE UNA MODALITÀ DI “GESTIONE DEMOCRATICA” DELLA CLASSE, CENTRATA SULL’UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITÀ DI SUCCESSO PER TUTTI, CHE TENDE A CREARE UN CONTESTO NON COMPETITIVO, ALTAMENTE RESPONSABILE E COLLABORATIVO, COSÌ CHE GLI STUDENTI NON PROVINO PIACERE NEL FALLIMENTO DEI COMPAGNI. • TALE APPRENDIMENTO PUÒ ESSERE APPLICATO A QUALSIASI DISCIPLINA E AD OGNI COMPITO. • IL METODO È DEFINITO ANCHE COME UNO DEI METODI A ”MEDIAZIONE SOCIALE”, IN CUI LE RISORSE E IL MOTORE DELL’APPRENDIMENTO SONO I RAGAZZI. • SONO GLI STUDENTI CHE SI AIUTANO RECIPROCAMENTE, SONO CORRESPONSABILI DEL LORO APPRENDIMENTO, DECIDONO LA SCANSIONE DEL LAVORO, SI DANNO UNA VALUTAZIONE. LE 5 CONDIZIONI BASE DELLA COOPERAZIONE • STRUTTURAZIONE DELL’INTERDIPENDENZA POSITIVA • RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE E DI GRUPPO • INTERAZIONE COSTRUTTIVA DIRETTA (FACCIA A FACCIA) • COMPETENZE SOCIALI • VALUTAZIONE DI GRUPPO I RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO LA RICERCA HA DIMOSTRATO CHE LA COOPERAZIONE PERMETTE DI OTTENERE MOLTEPLICI RISULTATI POICHÉ: • GLI STUDENTI, QUALUNQUE SIA LA LORO CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO, LAVORANO DI PIÙ RAGGIUNGENDO RISULTATI MIGLIORI, MEMORIZZANO MEGLIO E SVILUPPANO UNA MAGGIORE MOTIVAZIONE ALLO STUDIO. SVILUPPANO UNA PIÙ EFFICACE CAPACITÀ DI RAGIONAMENTO E DI CRITICITÀ. • GLI STUDENTI INSTAURANO DELLE RELAZIONI PIÙ POSITIVE TRA LORO IN QUANTO SI CREA LO SPIRITO DI SQUADRA, UN RAPPORTO DI AMICIZIA, DI SOSTEGNO RECIPROCO ED È RISPETTATA LA DIVERSITÀ. • GLI STUDENTI HANNO UN MAGGIORE BENESSERE PSICOLOGICO POICHÉ ACCRESCONO LA CAPACITÀ DI AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ E LO STRESS DA PRESTAZIONE. SI SVILUPPANO INOLTRE UNO SPICCATO SENSO DI AUTOSTIMA, DI AUTOEFFICACIA, LE COMPETENZE SOCIALI E QUINDI È PROBABILE UN RECUPERO DEGLI ALUNNI PIÙ DEBOLI. IL RUOLO DELL’INSEGNANTE • NON “QUELLO CHE INSEGNA” MA “TECNICO CHE SUPPORTA”, CHE ASSEGNA UNO SPAZIO, UN RUOLO DEFINITO AD OGNI ALUNNO. • FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO • CREA IN CLASSE UN CLIMA CHE RISPETTA L'INTEGRITÀ DELLO STUDENTE • È UN OSSERVATORE, UN ORIENTATORE E UN VALUTATORE CHE INTERVIENE PER PREVENIRE GLI ERRORI • ACCETTA I RISULTATI E LE OPINIONI DEI BAMBINI, ACCOGLIE I SENTIMENTI E GLI ATTEGGIAMENTI EMOTIVI CHE SONO PROPRI DI OGNI ESPERIENZA EDUCATIVA O DI GRUPPO • L’INSEGNANTE ACCETTA SE STESSO COME MEMBRO DI UN GRUPPO DI APPRENDIMENTO, PIUTTOSTO CHE COME AUTORITÀ LE DECISIONI DA PRENDERE • DEFINIRE GLI OBIETTIVI COGNITIVI E SOCIALI • DECIDERE LE DIMENSIONI DEI GRUPPI ( NON PIÙ DI QUATTRO STUDENTI) E LA COMPOSIZIONE DEGLI STESSI ( IN GENERE PIÙ ETEROGENEI POSSIBILE) • ASSEGNARE I RUOLI (OGNI ALUNNO AVRÀ UN COMPITO BEN PRECISO) • SISTEMARE L’AULA (LA DISPOSIZIONE DEI BANCHI; GLI STUDENTI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO E COMUNQUE TUTTI DOVREBBERO VEDERE L’INSEGNANTE DI FRONTE) • ORGANIZZARE I MATERIALI • SPIEGARE IL COMPITO SITUAZIONALE • INDICARE GLI OBIETTIVI DELLA LEZIONE L’INSEGNANTE DOVRÀ INOLTRE: • SPIEGARE LE PROCEDURE CHE GLI ALUNNI DOVRANNO SEGUIRE • MONITORARE IL COMPORTAMENTO • CHIEDERE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE • CHIUDERE LA LEZIONE • VALUTARE L’APPRENDIMENTO (QUALITÀ E QUANTITÀ) • VALUTARE IL FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI (COINVOLGENDO GLI ALUNNI) I GRUPPI • GRUPPI INFORMALI, LA CUI DURATA VA DA POCHI MINUTI AL TEMPO DI UNA LEZIONE • GRUPPI FORMALI, LA CUI DURATA VA DAL TEMPO DI UNA LEZIONE AD ALCUNE SETTIMANE • GRUPPI BASE, CHE SONO A LUNGO TERMINE (DURATA ALMENO UN ANNO) CON MEMBRI STABILI. QUALI GRUPPI SI UTILIZZANO? • PSEUDOGRUPPI DI APPRENDIMENTO: GLI STUDENTI LAVORANO INSIEME MA NON HANNO INTERESSE A FARLO. IL POTENZIALE DEL GRUPPO È INFERIORE AL POTENZIALE DEL SINGOLO. • GRUPPO TRADIZIONALE DI APPRENDIMENTO: GLI STUDENTI LAVORANO INSIEME E ACCETTANO DI FARLO. INTERAGISCONO SOLO INIZIALMENTE, CERCANO DI CARPIRSI INFORMAZIONI E NON HANNO INTERESSE AD INSEGNARE AD ALTRI COMPAGNI; IL RISULTATO DEL GRUPPO È SUPERIORE A QUELLO DI ALCUNI MEMBRI. • GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO: GLI STUDENTI SONO FELICI DI LAVORARE INSIEME; SANNO CHE IL SUCCESSO DIPENDE DALLO SFORZO COMUNE DEL GRUPPO; IL RISULTATO DEL GRUPPO È SUPERIORE ALLA SOMMA DEI RISULTATI DELLE SINGOLE PARTI E TUTTI GLI ALLIEVI FORNISCONO PRESTAZIONI SUPERIORI A QUELLE CHE AVREBBERO DATO APPLICANDOSI DA SOLI. • GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO AD ALTO RENDIMENTO: IL GRUPPO SUPERA OGNI ATTESA E LE SUE PRESTAZIONI SONO ECCEZIONALI. I DIVERSI APPROCCI AL COOPERATIVE LEARNING LEARNING TOGETHER L’IDEA DI BASE DEL MODELLO CONSIDERATO, IDEATO DAI FRATELLI JOHNSON NEL 1975, È QUELLA DI FAR LAVORARE GLI ALUNNI IN GRUPPI DA 2 A 6, CONDIVIDENDO LE RISORSE E AIUTANDOSI RECIPROCAMENTE. LA FORMA DELL'INTERAZIONE DEL GRUPPO È DECISA DALL'INSEGNANTE. GLI STUDENTI RICEVERANNO LODI E RICONOSCIMENTI PER IL LAVORO DA LORO FATTO IN MODO SODDISFACENTE. LA MODALITÀ 'LEARNING TOGETHER' PREVEDE DI STRUTTURARE IL LAVORO IN TRE FORME: 1. LA FORMA COOPERATIVA 2. LA FORMA INDIVIDUALISTICA 3. LA FORMA COMPETITIVA. LA FORMA COOPERATIVA • GRUPPI COMPOSTI DA TRE-CINQUE PERSONE, PREFERIBILMENTE ETEROGENEI; • SISTEMAZIONE DELL'AULA CIRCOLARE IN MODO CHE I COMPONENTI POSSANO CONDIVIDERE I MATERIALI, GUARDARSI NEGLI OCCHI, PARLARE A VOCE BASSA; • AD OGNI GRUPPO È AFFIDATA UNA COPIA DEL MATERIALE IN MODO CHE I COMPONENTI SIANO COSTRETTI A LAVORARE INSIEME; • SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: OBIETTIVI, CONTENUTI, ATTIVITÀ, CRITERI DI VALUTAZIONE, CONSAPEVOLEZZA DEGLI STUDENTI NEL SENTIRSI CORRESPONSABILI DELLA RIUSCITA DEL COMPITO; • SUDDIVISIONE DEI RUOLI: UNA PERSONA PRENDE NOTA DI CIÒ CHE VIENE DETTO, UNA LEGGE L'ELABORATO FINALE, UN'ALTRA CONTROLLA IL LAVORO RISPETTO ALLE REGOLE DATE. LA FORMA INDIVIDUALISTICA • OGNI RAGAZZO LAVORA DA SOLO; • LA SISTEMAZIONE DELL'AULA È SECONDO BANCHI DISTANTI TRA DI LORO, DISTRIBUITI LUNGO IL PERIMETRO DELLA CLASSE; • SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: CONTENUTI, ATTIVITÀ, OBIETTIVI RICHIESTI AD OGNI SINGOLO COMPONENTE, CONSAPEVOLEZZA CHE IL LAVORO SVOLTO DA CIASCUNO NON HA RELAZIONI CON QUELLO DEI COMPAGNI. LA FORMA COMPETITIVA • FORMAZIONE DEI GRUPPI IN SEGUITO AD UNA GRADUATORIA CHE VA DAI PIÙ BRAVI AI MENO BRAVI: GLI STUDENTI SONO SISTEMATI IN GRUPPI ETEROGENEI IN MODO CHE IN OGNUNO VE NE SIA UNO CHE COMPETE CON COMPAGNI DI UGUALI CAPACITÀ PROVENIENTI DA ALTRI GRUPPI; • LA GARA SI SVOLGE TRA COMPONENTI CON UGUALI CAPACITÀ APPARTENENTI A GRUPPI DIVERSI, IN MODO CHE LA VALUTAZIONE FINALE SI OTTIENE DALLA SOMMA DEI PUNTEGGI CONSEGUITI DA TUTTI I MEMBRI APPARTENENTI AI GRUPPI INIZIALI; • I GRUPPI SONO SISTEMATI IN MODO DA ESSERE SEPARATI UNO DALL'ALTRO; • IL MATERIALE È STRUTTURATO IN FORMA COOPERATIVA QUANDO I DIVERSI GRUPPI LAVORANO SEPARATAMENTE, IN FORMA COMPETITIVA QUANDO I VARI MEMBRI DEI DIVERSI GRUPPI SONO IN COMPETIZIONE; • SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: LAVORO IN GRUPPO E LAVORO PER LA PROVA DI COMPETIZIONE, CONSAPEVOLEZZA CHE L'ALTRO GRUPPO È UN RIVALE DA SUPERARE PER CUI SE OGNI PERSONA RIUSCIRÀ AD ESSER LA MIGLIORE IN CIASCUN GRUPPO COMPETITIVO, ANCHE IL GRUPPO COOPERATIVO DI APPARTENENZA RISULTERÀ IL MIGLIORE PERCHÉ I PUNTEGGI CONSEGUITI SARANNO SOMMATI TRA DI LORO. IL MODELLO DEL JIG-SAW (GIOCO DI COSTRUZIONE AD INCASTRO) JIG-SAW FORMAZIONE GRUPPO DI BASE FORMAZIONE GRUPPO DI ESPERTI RITORNO AL GRUPPO DI BASE JIG-SAW (Aronson, Blaney, Stephan, Sikes e Snapp, all’Università del Texas e poi all’Università della California a Santa Cruz nel 1978) • QUESTO APPROCCIO UTILIZZA LA SPECIALIZZAZIONE DEL COMPITO E INCORAGGIA DI PER SÉ L’ASCOLTO E IL COINVOLGIMENTO DANDO A CIASCUNO ALUNNO UNA PARTE ESSENZIALE DA GIOCARE. • OGNI STUDENTE HA UN COMPITO CHE È FINALIZZATO AL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO COMPLESSIVO DEL GRUPPO CHE È ETEROGENEO E COSTITUITO DA TRE A SEI MEMBRI. • OGNI MEMBRO LAVORA IN MODO AUTONOMO SU UNA PARTE DI LEZIONE (ARGOMENTO-PARTE O PARTE-SEZIONE), FINO A DIVENTARE UN ESPERTO SULLA PARTE STESSA. • DOPO UN TERMINE FISSATO DALL’INSEGNANTE, I MEMBRI “ESPERTI” DEI DIVERSI GRUPPI CHE HANNO STUDIATO LO STESSO ARGOMENTO-PARTE SI TROVANO IN UN GRUPPO DI “ESPERTI” PER DISCUTERE SUL COMPITO. • LA DISCUSSIONE È NECESSARIA PER PREPARARE UNA RELAZIONE O UNA PRESENTAZIONE SU QUANTO LETTO ED ELABORATO, AL PROPRIO GRUPPO DI APPARTENENZA. • GLI ESPERTI, UNA VOLTA CONFRONTATISI, TORNANO AL GRUPPO DI ORIGINE E A TURNO INSEGNANO AI LORO COMPAGNI LE PARTI CHE HANNO STUDIATO MODELLO DEL GROUP INVESTIGATION (INDAGINE DI GRUPPO) (SVILUPPATO DA SHARAN E COLLABORATORI DAL 1976 AL 1994) ENFATIZZA L’INTERDIPENDENZA TRA GRUPPI • L’insegnante assegna un’area di studio e gli studenti in gruppi da due a sei elementi, scelgono un argomento relativo all’area di loro interesse. • Con l’utilizzo di una programmazione fatta in cooperazione (cooperative planning), il docente e gli alunni decidono come indagare l’argomento e successivamente vengono assegnati i compiti di gruppo. • L’insegnante organizza dei “laboratori” (workstation) nell’aula dove è condotta la ricerca. Ogni componente del gruppo effettua una ricerca individuale, poi il gruppo riassume i risultati e prepara una relazione-presentazione da esporre alla classe. • Nell’ascoltare le relazioni, gli studenti acquistano un’ampia panoramica sull’argomento. • La valutazione riguarda gli sforzi individuali, quelli di gruppo e si basa sulle capacità degli alunni di usare le abilità di ricerca. • Le capacità cognitive superiori, come l’applicazione e la sintesi, vengono enfatizzate con questi gruppi di ricerca UDA DI STORIA: ASSIRI E BABILONESI APPROCCIO DIDATTICO: LEARNING TOGETHER RIFERIMENTI ALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE RACCOMANDAZIONE EUROPEA Imparare a imparare è l'abilità di perseverare nell'apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni sia a livello individuale sia in gruppo (...). PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE L'alunno individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali, organizza le informazioni e le conoscenze. Comprende i testi storici proposti, racconta i fatti studiati. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell'umanità dal Le competenze sociali e civiche includono competenze paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di personali, interpersonali e interculturali e riguardano apertura e confronto con la contemporaneità. tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale. DAL CURRICOLO DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRALBOINO COMPETENZE CONOSCERE E PERIODIZZARE DESCRITTORI DI COMPETENZA (obiettivi di percorso) Conoscere e rappresentare quadri sintetici delle civiltà studiate. Conosce e colloca nel tempo gli aspetti fondamentali delle civiltà della storia antica. Usa la linea del tempo per collocare fatti e periodi storici. CONOSCERE E DESCRIVERE Conosce quadri di civiltà in relazione al tempo e allo spazio individuando analogie e differenze. Usare la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale (a.C. – d.C.) Conoscere e confrontare i quadri storici delle civiltà studiate. Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze studiate. Descrive quadri riassuntivi di civiltà. LEGGERE E RACCONTARE Ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili alla comprensione di un fenomeno storico. Ricostruisce i fatti studiati esponendoli in modo chiaro e coerente. Presentare gli argomenti studiati. INDIVIDUARE Individua sul territorio le tracce più significative del passato cogliendone l’importanza artistico-culturale. Riconoscere in un quadro storico – sociale le testimonianze del passato presenti nel territorio vissuto. LE FASI DI LAVORO FASE 1: MAPPING BRAINSTORMING MAPPA-GUIDA (Si utilizzerà quella generata con il brainstorming) COSTITUZIONE DEI GRUPPI ASSEGNAZIONE DEI COMPITI/RUOLI APPRENDIMENTO COOPERATIVO (MAPPA CONCETTUALE CIVILTÀ) RENDICONTAZIONE AGLI ALTRI GRUPPI VERIFICA E VALUTAZIONE BRAINSTORMING E MAPPA-GUIDA [1] COME VIVEVANO? DOVE? ASSIRI E BABILONESI QUALE RELIGIONE PRATICAVANO? QUANDO? PER COSA SI DISTINSERO? FASE 2: FORMAZIONE DEI GRUPPI E ATTIVITÀ IN COOPERATIVE LEARNING GRUPPO 1 DI 4 ALUNNI: GLI ASSIRI GRUPPO 2 DI 4 ALUNNI: I BABILONESI GRUPPO 3 DI 3 ALUNNI: LA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA IN OGNI GRUPPO: TUTTI SARANNO LETTORI DELLA LORO PARTE-SEZIONE ASSEGNATA DALL’INSEGNANTE (A VOCE ALTA, EVENTUALE SOTTOLINEATURA DELLE PAROLE-CHIAVE, RIPETIZIONE AI COMPAGNI DEL GRUPPO) A FINE LETTURA OGNUNO RIPETERÀ AL GRUPPO L’INTERO ARGOMENTO (CON SUPPORTO DEGLI ESPERTI DELLE SINGOLE PARTI) 1 PORTAVOCE PER RELAZIONARE AGLI ALTRI GRUPPI SCAMBIO ARGOMENTO • GRUPPO 1: I BABILONESI • GRUPPO 2: LA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA • GRUPPO 3: GLI ASSIRI SCAMBIO ARGOMENTO • GRUPPO 1: LA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA • GRUPPO 2: GLI ASSIRI • GRUPPO 3: I BABILONESI FASE 3: RESTITUZIONE AGLI ALTRI GRUPPI I PORTAVOCE DI CIASCUN GRUPPO RELAZIONANO ORALMENTE AGLI ALTRI GRUPPI IL PRIMO ARGOMENTO AFFRONTATO (LO RICORDANO BENE!) FASE 3.1: COSTRUZIONE DELLA MAPPA CONCETTUALE (SERVENDOSI DELLA MAPPA-GUIDA UTILIZZATA ALL’INIZIO) • OGNI GRUPPO COSTRUISCE LA MAPPA DEL PRIMO ARGOMENTO STUDIATO. • SI CONDIVIDONO I RISULTATI CON TUTTI I GRUPPI • DALLE SINGOLE MAPPE SE NE COSTRUISCE UNA UNICA CHE RACCOLGA TUTTI I TRE ARGOMENTI AFFRONTATI • OGNI ALUNNO INCOLLERÀ SUL PROPRIO QUADERNO DI STORIA LA COPIA DELLA MAPPA GENERALE • SI PROCEDE CON LA COLORITURA • SI PRODURRÀ INFINE UN CARTELLONE CON LE COPIE INGRANDITE DELLE SINGOLE MAPPE IN FORMATO A3. OGNI GRUPPO COLORERÀ UN ARGOMENTO FASE 4: VERIFICA Si distrae facilmente Partecipa alle discussioni aspettando il proprio turno Collabora fornendo idee buone e corrette Partecipa alle discussioni ma non sempre rispetta il proprio turno Partecipa e collabora solo se stimolato Interviene nella discussione in modo pertinente e rispetta il proprio turno Interviene nella discussione e, a volte, non rispetta il proprio turno Interviene solo se stimolato COMPRENDERE UN TESTO STORICO / GEOGRAFICO Risponde alle domande correttamente e in maniera completa Risponde alle domande in modo incompleto Spesso le risposte non sono corrette RIASSUMERE ORALMENTE UN TESTO STORICOGEOGRAFICO Riassume oralmente quanto letto esponendo l’argomento in modo chiaro e corretto Riassume oralmente quanto letto in modo corretto Ha difficoltà a riassumere l’argomento letto ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI IN SEMPLICI MAPPE Organizza le informazioni in modo chiaro, corretto e ordinato Organizza le informazioni in modo corretto ma non sempre chiaro e ordinato Ha difficoltà a riorganizzare le informazioni PARTECIPARE E COLLABORARE NEL GRUPPO PARTECIPARE ALLA DISCUSSIONE DI CLASSE Sa collaborare 1= LIVELLO MASSIMO 2= LIVELLO MEDIO 3= LIVELLO MINIMO TESTO ALLA LE SEMPLICI IN ORGANIZZARE INFORMAZIONI MAPPE A volte si distrae RIASSUMERE ORALMENTE UN TESTO STORICO-GEOGRAFICO È sempre attento COMPRENDERE UN STORICO-GEOGRAFICO ALUNNO PARTECIPARE DISCUSSIONE LIVELLO MINIMO PRESTARE GRUPPO PRESTARE ATTENZIONE NEL GRUPPO LIVELLO MEDIO PARTECIPARE E COLLABORARE LIVELLO MASSIMO ATTENZIONE NEL VERIFICA ORALE: OSSERVAZIONI IN ITINERE VERIFICA SCRITTA UDA DI GEOGRAFIA: GLI APPENNINI APPROCCIO DIDATTICO: JIG-SAW RIFERIMENTI ALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE RACCOMANDAZIONE EUROPEA Imparare a imparare è l'abilità di perseverare nell'apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni sia a livello individuale sia in gruppo (...). PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.). Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema Le competenze sociali e civiche includono competenze territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati personali, interpersonali e interculturali e riguardano da rapporti di connessione e/o interdipendenza. tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale. DAL CURRICOLO DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRALBOINO COMPETENZE OSSERVARE CONOSCERE DESCRIVERE L’alunno osserva, conosce e descrive le principali regioni tematiche, fisiche e climatiche italiane utilizzando una terminologia specifica. ORIENTARSI L’alunno si muove nello spazio fisico e rappresentato utilizzando punti cardinali e coordinate geografiche. RAPPRESENTARE LEGGERE LOCALIZZARE DESCRIVERE L’alunno legge, descrive e rappresenta lo spazio geografico localizzando gli elementi fisici che lo caratterizzano. DESCRITTORI DI COMPETENZA (obiettivi di percorso) Conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti i principali paesaggi italiani: Idrografia Morfologia Clima Attività antropiche Economia (settori produttivi, filiera) -Comprendere che il territorio italiano è costituito da elementi fisici ed antropici connessi e interdipendenti. -Individuare problemi relativi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale: -Valorizzazione e rispetto del territorio nei suoi aspetti naturalistici e culturali: parchi e paesaggi. -Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretarli utilizzando materiale cartografico. -Orientarsi nello spazio attraverso le carte geografiche. -Collocare l’Italia nell’Europa e nel mondo. -Leggere semplici rappresentazioni iconiche e cartografiche. -Individuare e conoscere gli elementi fisici caratteristici dei vari paesaggi: montagna pianura collina mare -Descrivere un paesaggio nel suo insieme e nei suoi elementi caratteristici utilizzando una terminologia appropriata. LE FASI DI LAVORO FASE 1: MAPPING BRAINSTORMING MAPPA-GUIDA (Si utilizzerà quella generata con il brainstorming) COSTITUZIONE DEI GRUPPI ASSEGNAZIONE DEI COMPITI/RUOLI APPRENDIMENTO COOPERATIVO (STUDIO DELL’ARGOMENTO PARTE; COSTRUZIONE DEL CARTELLONE) VERIFICA E VALUTAZIONE RENDICONTAZIONE AGLI ALTRI GRUPPI QUESTIONARIO BRAINSTORMING E MAPPA-GUIDA [1] COM’È FATTO IL TERRITORIO? (MORFOLOGIA) CHE ANIMALI CI VIVONO? (FAUNA) CHE VEGETAZIONE C’È? (FLORA) GLI APPENNINI DOVE SONO GLI APPENNINI? (LOCALIZZAZIONE) QUALI ATTIVITÀ SVOLGE CHI CI ABITA? (RISORSE-INSEDIAMENTIATTIVITÀ) FASE 2: FORMAZIONE DEI GRUPPI E ATTIVITÀ IN COOPERATIVE LEARNING GRUPPO 1 DI 4 ALUNNI: GRUPPO 2 DI 4 ALUNNI: GRUPPO 3 DI 3 ALUNNI: OGNI MEMBRO DEL GRUPPO RICOPRIRÀ IL RUOLO DI ESPERTO. ASSEGNO L'ARGOMENTO A OGNI ALUNNO-ESPERTO: NEL GRUPPO 1 CI SONO: 1 ESPERTO SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1 ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 2 ESPERTI SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”. NEL GRUPPO 2 CI SONO: 2 ESPERTI SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1 ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 1 ESPERTO SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”. NEL GRUPPO 3 CI SONO: 1 ESPERTO SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1 ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 1 ESPERTO SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”. OGNI ESPERTO STUDIA IL SUO ARGOMENTO INDIVIDUALMENTE. FASE 2.1: FORMAZIONE DEL GRUPPO DI ESPERTI • I MEMBRI DEI GRUPPI BASE LASCIANO GLI INSIEMI D’APPARTENENZA PER COSTITUIRE GRUPPI DI ESPERTI, I QUALI, AVENDO LO STESSO ARGOMENTO-PARTE, S’INCONTRANO PER DISCUTERE, STUDIARE E APPROFONDIRE L’ARGOMENTO. • IL CONFRONTO È NECESSARIO PER PREPARARE UNA RELAZIONE ORALE SU QUANTO LETTO ED ELABORATO AL PROPRIO GRUPPO DI APPARTENENZA. • IL COMPITO DELL’INSEGNANTE SARÀ QUELLO DI MONITORARE CHE OGNI MEMBRO DEL GRUPPO SVOLGA ADEGUATAMENTE IL PROPRIO COMPITO. • TEMPI: 1 ORA E 30 MINUTI. FASE 2.2: COSTRUZIONE DEL CARTELLONE CHE RACCOGLIE GLI ARGOMENTI-PARTE (in aula informatica) • GLI ESPERTI RACCOLGONO INFORMAZIONI DELL'ARGOMENTO-PARTE SUL QUALE SI SONO CONFRONTATI, ATTRAVERSO UNA RICERCA IN INTERNET GUIDATA DALL’INSEGNANTE. L’INSIEME DELLE RICERCHE COMPORRÀ IL CARTELLONE FINALE. FASE 3: SVILUPPO/RITORNO AI GRUPPI DI BASE GLI ESPERTI, DOPO ESSERSI CONFRONTATI, TORNANO AL GRUPPO DI ORIGINE E A TURNO INSEGNANO AI COMPAGNI, CHE PRENDONO APPUNTI, LE PARTI CHE HANNO STUDIATO. TEMPI: 3 ORE. FASE 4: RESTITUZIONE ORALE ALLA CLASSE I COMPONENTI DI CIASCUN GRUPPO RELAZIONANO ORALMENTE ALLA CLASSE LA PARTE-SEZIONE STUDIATA E RISPONDONO AD ALCUNE DOMANDE (POSTE DAI COMPAGNI) RELATIVE AD ALTRE PARTI-SEZIONI CHE HANNO APPRESO ATTRAVERSO IL LAVORO COOPERATIVO. TEMPI: 2 ORE FASE 4: VERIFICA Si distrae facilmente Partecipa alle discussioni aspettando il proprio turno Collabora fornendo idee buone e corrette Partecipa alle discussioni ma non sempre rispetta il proprio turno Partecipa e collabora solo se stimolato Interviene nella discussione in modo pertinente e rispetta il proprio turno Interviene nella discussione e, a volte, non rispetta il proprio turno Interviene solo se stimolato COMPRENDERE UN TESTO STORICO / GEOGRAFICO Risponde alle domande correttamente e in maniera completa Risponde alle domande in modo incompleto Spesso le risposte non sono corrette RIASSUMERE ORALMENTE UN TESTO STORICOGEOGRAFICO Riassume oralmente quanto letto esponendo l’argomento in modo chiaro e corretto Riassume oralmente quanto letto in modo corretto Ha difficoltà a riassumere l’argomento letto ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI IN SEMPLICI MAPPE Organizza le informazioni in modo chiaro, corretto e ordinato Organizza le informazioni in modo corretto ma non sempre chiaro e ordinato Ha difficoltà a riorganizzare le informazioni PARTECIPARE E COLLABORARE NEL GRUPPO PARTECIPARE ALLA DISCUSSIONE DI CLASSE Sa collaborare 1= LIVELLO MASSIMO 2= LIVELLO MEDIO 3= LIVELLO MINIMO TESTO ALLA LE SEMPLICI IN ORGANIZZARE INFORMAZIONI MAPPE A volte si distrae RIASSUMERE ORALMENTE UN TESTO STORICO-GEOGRAFICO È sempre attento COMPRENDERE UN STORICO-GEOGRAFICO ALUNNO PARTECIPARE DISCUSSIONE LIVELLO MINIMO PRESTARE GRUPPO PRESTARE ATTENZIONE NEL GRUPPO LIVELLO MEDIO PARTECIPARE E COLLABORARE LIVELLO MASSIMO ATTENZIONE NEL VERIFICA ORALE: OSSERVAZIONI IN ITINERE VERIFICA SCRITTA FASE 6: QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO/A TEMPI: 30 MINUTI Questionario di autovalutazione per l’alunno/a 1. L’attività che ho svolto mi è piaciuta: Poco Molto Abbastanza 2. Che cosa ho imparato? 3. Che cosa mi è piaciuto di più? 4. Quali difficoltà ho avuto? 5. Nello svolgimento dell’attività quale abilità ho utilizzato di più? Saper ascoltare Saper memorizzare Saper completare/costruire mappe e/o schemi 6. Sono stato più bravo a capire: Con schemi e mappe Con il riassunto dei compagni Con il libro e il materiale fornito dalla maestra Con le immagini Con la ricerca guidata in Internet 7. Questa attività mi è stata utile per…? ALCUNE RISPOSTE…. 2. CHE COSA HO IMPARATO? 4. QUALI DIFFICOLTÀ HO AVUTO? • A STARE CON GLI ALTRI E AIUTARE CHI HA PIÙ BISOGNO • NESSUNA • HO IMPARATO A STUDIARE MEGLIO • QUALCHE VOLTA I MIEI COMPAGNI • HO IMPARATO CHE PER LAVORARE IN GRUPPO BISOGNA ESSERE COME UNA SQUADRA LEGGEVANO VELOCEMENTE (DSA) • • • • HO IMPARATO CHE INSIEME POSSO FARE MOLTE PIÙ COSE CHE DA SOLO HO IMPARATO CHE DEVO LEGGERE AD ALTA VOCE HO IMPARATO DI PIÙ PERCHÉ CAPISCO MEGLIO I COMPAGNI CHE HO MI AIUTANO A CAPIRE SE NON CAPISCO 3. CHE COSA MI È PIACIUTO DI PIÙ? • FARE LE MAPPE E GLI SCHEMI • LAVORARE CON…LAVORARE INSIEME • STUDIARE CON I MIEI AMICI • RIPETERE ALLA FINE • LEGGERE E RIPETERE INSIEME AI MIEI COMPAGNI • AIUTARE I MIEI COMPAGNI IN DIFFICOLTÀ • TUTTO 7. QUESTA ATTIVITÀ MI È STATA UTILE PER…? • CAPIRE COME FARE I COMPITI DA SOLO CON SCHEMI, MAPPE. • PER FARE AMICIZIA CON P. E M. • RISPARMIARE TEMPO A CASA PERCHÉ AVEVO GIÀ STUDIATO A SCUOLA • STUDIARE • IMPARARE AD ASCOLTARE E AIUTARE I MIEI AMICI • PER STUDIARE MEGLIO SENZA L’AIUTO DEI GENITORI • CAPIRE E MEMORIZZARE (P.) CRITERI DI VALUTAZIONE • PER LE VERIFICHE ORALI (IN ITINERE): SI VALUTA LA CORRETTEZZA DEI CONTENUTI E DELL’ESPOSIZIONE. • PER LE VERIFICHE SCRITTE SI ATTRIBUISCE: • 1 PUNTO PER OGNI RISPOSTA ESATTA. • 0 PUNTI NEL CASO DI RISPOSTE OMESSE E/O SBAGLIATE. ATTRIBUZIONE DEI GIUDIZI La valutazione è sempre una valutazione formativa, l’insegnante valuta cioè i progressi dell’alunno da diversi punti di vista: emotivo, sociorelazionale e dell’apprendimento. 10 = 95/100% 9 = 85/94% 8 = 75-84% 7 = 65-74% 6 = 55-64% non sufficiente = 0-54% MEZZI • LAVAGNA • LIBRI DI TESTO: • GIANFRANCO BRESICH, FUORI CLASSE 4 (STORIA E GEOGRAFIA), DE AGOSTINI EDITORE, NOVARA 2008. • INES PIANCA, CRESCERE TRA LE RIGHE 4 (SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI E QUADERNO DI SCRITTURA) • MATERIALE CARTACEO SCARICATO DAI SITI INTERNET. METODO • • • • • • BRAINSTORMING EURISTICO - GUIDATO DISCUSSIONE COLLETTIVA LEARNING TOGETHER JIGSAW MAPPE CONCLUSIONI I RISULTATI • GLI ARGOMENTI AFFRONTATI UTILIZZANDO L’APPROCCIO DEL COOPERATIVE LEARNING SONO RIMASTI BEN IMPRESSI NELLA MENTE DI TUTTI GLI ALUNNI, CHE HANNO LAVORATO SEMPRE CON GRANDE ENTUSIASMO E IMPEGNO • L’AVERE OGNUNO UN RUOLO ALL’INTERNO DEL GRUPPO HA FAVORITO QUELL’INTERDIPENDENZA POSITIVA NECESSARIA ALLA CONDIVISIONE DELLA RESPONSABILITÀ DI TUTTI NELLA BUONA RIUSCITA DEL GRUPPO • I PIÙ TIMIDI HANNO TROVATO IL CORAGGIO DI METTERSI IN GIOCO, ANCHE GRAZIE ALL’INCITAMENTO E AL TUTORING DEI COMPAGNI DEL GRUPPO, SONO RIUSCITI CIOÈ AD ENTRARE NELLA LORO ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE DI CUI PARLA VYGOTSKIJ • AUMENTATO NOTEVOLMENTE L’AUTOSTIMA DEGLI ALUNNI PIÙ INSICURI, CHE TALVOLTA HANNO TROVATO IL “CORAGGIO” DI FAR VALERE LE LORO IDEE (UN PRINCIPIO BASE ERA PROPRIO QUELLO SECONDO IL QUALE NON ESISTE UN’IDEA SBAGLIATA) • OGNI BAMBINO HA TIRATO FUORI IL MEGLIO DI SÉ, AIUTANDO IL COMPAGNO PIÙ DEBOLE E INCORAGGIANDOLO A PROSEGUIRE NEL LAVORO DIFFICOLTÀ • CONTROLLARE SEMPRE CHE SIANO MANTENUTI GLI EQUILIBRI • CONTROLLARE CHE OGNUNO FACCIA IL PROPRIO LAVORO E CHE NON CI SIA PREVARICAZIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO: L’ALUNNO PIÙ PRONTO TENDE A PRENDERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE E A GESTIRE OGNI FASE DI LAVORO (QUESTO È ACCADUTO SOPRATTUTTO NEI PRIMI MOMENTI, QUANDO CIOÈ I BAMBINI NON AVEVANO ANCORA FAMILIARITÀ CON IL METODO). • LA GESTIONE DEL TEMPO È RISULTATA UN POCO DIFFICOLTOSA, GLI ALUNNI CIOÈ NON RIUSCIVANO A TERMINARE IL LAVORO ENTRO I TEMPI STABILITI (GIÀ DILATATI, IN QUANTO AVEVO PREVISTO QUESTA POSSIBILITÀ) • PROGRAMMAZIONE PIÙ «DILATATA» BIBLIOGRAFIA • A.A.V.V., Metodi e tecniche per le attività di insegnamento, Centro Studi Erikson. • Comoglio M., Cardoso M.A., Insegnare e apprendere in gruppo, Las, Roma 1996. • Comoglio M., La valutazione autentica, “Orientamenti pedagogici”, (49/1), 2002, pp.93-112. • Ferrari M., Insegnare riflettendo, a cura di Monica Ferrari, Franco Angeli Editore, Milano 2003. • Freire P., Pedagogia dell’autonomia. Saperi necessari per la pratica educativa, Ega, Torino 2004. • Hernadez F., Insegnare e apprendere con le mappe concettuali, Immedia Editrice, Milano. • Johnson D., Johnson R. e Holubeck E., (a cura di Marinelli L.), Apprendimento cooperativo in classe. Migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento 1991. • Kagan S., Cooperative learning, Kagan Cooperative Learning, CA: San Juan, Capistrano. • Mariani G. – Pagano R. (a cura di), Il nuovo concorso a cattedra. Manuale per la preparazione al concorso e per l’esercizio della professione, Edises, Napoli 2012. • Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (a cura di), Indicazioni Nazionale per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, in Annali della Pubblica Istruzione (periodico multimediale per la scuola italiana), Numero Speciale 2012, Le Monnier, Firenze. • Musumeci G., Dispense e appunti del corso di legislazione, S.I.L.S.I.S.S., sezione di Bergamo e Brescia, a.a. 2004/2005. • Persico A.M., Appunti e dispense del corso di Metodologia, S.I.L.S.I.S.S., sezione di Bergamo e Brescia, a.a. 2004/2005. • Istituto Comprensivo di Pralboino, Piano dell’offerta formativa, a.s. 2013/2014. • Rossi S., Appunti e dispense del corso di Psicologia dell’apprendimento, S.I.L.S.I.S., Cremona, a.a.2002/2003. • Sammartino G., La prova orale del concorso nelle scuola primaria, Edizioni Simone, Napoli 2013. • Teker, D.S., La vita scolastica n.14, dossier n.4, Giunti Scuola, Firenze 2005. SITOGRAFIA • www.apprendimentocooperativo.it, 14/03/08. • www.paesionline.it, 20/02/2014. • www.learningpaths.org, 04/03/2014. • www.costruttivismoedidattica.it, 28/04/2014. • www.annalisalaporta.blogspot.com, 28/04/2014.
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