Integratori Biodinamici e Patologie Umane S.Beninati Dipartimento di Biologia Università di Tor Vergata Laboratorio di Citologia, Istologia ed Oncologia Sperimentale 1 Nel 2009 gli italiani hanno speso più di 150 milioni di euro* per comprare prodotti contenenti vitamine, sali minerali, fibre e altre sostanze che possano aiutare il buon funzionamento dell’organismo, migliorare il benessere dell’individuo e permettere in alcuni casi specifici la prevenzione delle malattie. A questo gruppo appartengono anche prodotti vegetali, le “erbe” e i loro derivati, e sostanze naturali quali propoli e pappa reale. Tutti questi prodotti sono conosciuti come integratori alimentari e il loro uso è in genere legato alla sola scelta del consumatore. *Associazione Produttori Farmaci da Banco 2010 L’aumentato consumo di integratori, la necessità di una maggiore tutela del consumatore e il bisogno di creare un mercato comune europeo per questi prodotti, ha reso necessaria l’adozione di una specifica regolamentazione a livello comunitario* *Direttiva 6/2002/CE,recepita con il DL.vo 169/2004 del 21 maggio • Gli integratori alimentari non sostituiscono una dieta sana e bilanciata, ma possono essere utili in alcune condizioni specifiche per compensare una carenza di alcuni nutrienti essenziali o per coadiuvare un processo fisiologico Gli integratori non sono quindi medicinali per questo motivo devono essere privi di qualunque finalità terapeutica e quindi, per poter rientrare in questa categoria devono possedere solo finalità salutistiche. 1.compensare una carenza di alcuni nutrienti essenziali 2.coadiuvare un processo fisiologico carenze vitaminiche e minerali Carenze minerali I 5 elementi minerali fondamentali macro elementi Sodio (Na) regola la composizione dei fluidi del corpo; Potassio (K) necessario per la normale funzione cardiaca, dei nervi, dei muscoli e dei reni; Calcio (Ca) necessario per la formazione delle ossa, ormoni, uso della vitamina D; Magnesio (Mg) necessario per il normale metabolismo del potassio e del calcio. Ferro: (Fe) necessario per il trasporto dell’ossigeno nel sangue Carenze vitaminiche: Carenza di vitamine idrosolubili vitamina B1, B2, B3, B6, B9,B12, C Vitamina B9 L’acido folico svolge un ruolo chiave durante il periodo della gravidanza: è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale che possono trovare origine nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, come spina bifida e anencefalia. La spina bifida La spina bifida è una delle più frequenti malformazioni congenite e causa disabilità permanente. Appartiene al gruppo delle anomalie secondarie a difetti di chiusura del tubo neurale. Tra questi la forma più frequente è il mielomeningocele che rappresenta una delle maggiori cause di handicap nell'infanzia. Meningocele Mielocele Vitamina C La maggior parte dei casi di carenza di Acido Ascorbico ( vitamina C ) è associata ad inadeguatezza della dieta, ed è riscontrata particolarmente negli anziani e negli alcolisti. Carenze vitaminiche: Carenza di vitamine liposolubili vitamina A,D, E, K Vitamina D La vitamina D comprende il Colecalciferolo (D3) di provenienza animale e l’Ergocalciferolo (D2) di provenienza vegetale. La vitamina-D favorisce il riassorbimento del calcio a livello renale, l'assorbimento intestinale di fosforo e calcio, ed i processi di mineralizzazione dell’osso . Durante la gravidanza e l'allattamento la richiesta di vitamina D aumenta per fronteggiare la maturazione dello scheletro del feto e del neonato. Vitamina E Esistono 8 forme di vitamina E; la più nota è rappresentata dall’alfa-Tocoferolo. Ha un ruolo importante, per la sua azione antiossidante, nella prevenzione dell’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. La carenza si manifesta con disturbi neurologici, con possibile coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico, della retina e dei muscoli. Gli integratori possono anche Rallentare un processo patologico Detossificare l’organismo Ridurre lo stress ossidativo Coadiuvare l’azione di un farmaco Coadiuvare l’azione di un farmaco e interferire positivamente su di un processo patologico Azione di un integratore alimentare con proprietà antiossidanti su alcune patologie umane “CITOZYM” Citozym Una miscela di componenti con una spiccata azione antiossidante. L’uso di questo integratore ha permesso di raccogliere varie osservazioni sul miglioramento delle condizioni di salute degli utilizzatori. Tali osservazioni per quanto interessanti devono essere provate per mezzo della sperimentazione secondo i protocolli comunemente adottati per la farmacologia. Patologie studiate Melanoma murino (in vivo) Tumore della mammella (in vitro) Iperplasia prostatica (in vivo) Steatosi epatica (in vivo) Patologie in corso di studio Epatite C Placche aterosclerotiche Melanoma murino Protocollo sperimentale La linea cellulare murina di melanoma B16-F10 è il modello comunemente usato per sperimentare la formazione di tumori e metastasi in topi del ceppo C57BL6 / N6. Questa linea cellulare singenica sviluppa facilmente metastasi tumorali nei polmoni dell’animale quando iniettata nella vena caudale Inoculo caudale Polmone di topo C57BL/N6 invaso da cellule tumorali di melanoma B16-F10 Pleura invasa Non trattato LF: lung foci; CYZ Diluito al 25% PL: pleura; BC: blood capillary; BR: bronchus. (x200). CYZ Diluito al 50% Non è stata evidenziata alcuna proprietà antineoplastica, sia per quanto concerne la riduzione del potere metastatico che proliferativo. controllo 69% 137% Curva di sopravvivenza Kaplan Meier Effetto della somministrazione di CYZ sulla sopravvivenza di topi C57BL6 / N inoculati con melanoma B16-F10 e con invasione polmonare di metastasi. (N = 10), CYZ 1:4 topi trattati (n = 10) e CYZ 1:2 topi trattati (n = 10). conclusione L’effetto dell’integratore alimentare CYZ nel trattamento dell’animale invaso da cellule di melanoma della linea B16-F10 si è manifestato essenzialmente sull’incremento della sopravvivenza. Non è stata osservata alcuna inibizione della crescita tumorale ma un rallentamento del processo metastatico. Tumore della mammella Tumore della mammella Sono state usate due linee cellulari la MCF-7 e la BT-20 ottenute dall‘ATCC. MCF-7 è una linea cellulare del cancro al seno umano estrogenosensibile, in quanto esprime il recettore degli estrogeni endogeni (ER)alfa, mentre la BT-20 è una linea cellulare del cancro al seno umano insensibile agli estrogeni. Protocollo Dopo 24 ore di coltura le cellule sono state trattate con due concentrazione di Citozym (CIZa: 50mg/ml* e CIZb: 100mg/ml*) a tempi diversi (24-48-7294 ore). *mezzo di coltura Sono stati effettuati due saggi: 1. Saggio di tossicità (trypan blue exclusion) 2. Saggio di antiproliferazione (SRB assay) Saggio di tossicità CIZa: 50mg/ml CIZb: 100mg/ml MC-F7 MC-F7 BT-20 Bassa tossicità *inferiore del 20% per le MC-F7 e 30% per le BT-20 BT-20 Tossicità media* Saggio di antiproliferazione CIZb: 100mg/ml La linea cellulare BT-20 (ER neg) è risultata più sensibile rispetto alla MC-F7 (ER pos) al trattamento con CIZ ad ambedue 50% BT-20 le 20% concentrazioni usate. La concentrazione di MC-F7 100 mg/ml di CIZ ha permesso la riduzione della proliferazione del 50% con una tossicità del 30% a 96 ore. 30% BT-20 MC-F7 CIZa: 50mg/ml conclusione E’ noto che gli estrogeni possono favorire lo sviluppo del cancro al seno, stimolando il tasso di proliferazione delle cellule e incrementando il numero di errori che si verificano durante la replicazione del DNA, causando danni al DNA tramite i metaboliti genotossici prodotti durante le reazioni di ossidazione. Integratori antiossidanti, tra cui il tamoxifene, raloxifene e anastrozolo, sono stati esaminati con risultati promettenti nel blocco del legame tra estrogeni e recettori presenti sulle cellule tumorali, evitando così il ripetersi del tumore Una volta che sono stati definiti i due tipi di tumore al seno (ER+ e ER-), per ridurre la possibilità di recidive, è opportuno utilizzare terapie che possono trarre vantaggio dalle differenze tra i due tipi di tumori. Per i tumori al seno ER- è comunque preferibile la chemioterapia e la radioterapia, anche quando non sono presenti metastasi viscerali. Mentre i tumori al seno ER+ possono essere trattati con antagonisti degli estrogeni (Letrozolo…). E’ chiaro quindi che la terapia per i tumori al seno ER- risulta più drastica per il paziente. Sulla base di queste premesse, i risultati ottenuti nel nostro lavoro assumono quindi un interesse maggiore poiché l’integratore alimentare CIZ era preferenzialmente più attivo contro cellule tumorali ER- le BT-20. Anche se non è stato dimostrato alcun effetto sulla progressione di questo tipo di tumore, i risultati presentati possono suggerire che il CIZ può avere un potenziale contributo positivo come coadiuvante nel migliorare la qualità della vita dei pazienti con cancro al seno (ER)-negativo, rallentandone la crescita. Iperplasia prostatica Iperplasia prostatica benigna Il Citozym (CIZ), ha mostrato capacità preventiva sulla iperplasia prostatica sperimentale indotta dal testosterone propionato (TP) in topi C57BL6 / N6. Il CIZ è stato somministrato oralmente 10 giorni prima dell'induzione dell’ iperplasia prostatica. Il TP incrementa in modo significativo le dimensioni della prostata, e questo aumento era significativamente inibito in topi trattati con CIZ rispetto ai controlli, in maniera dose-dipendente. A-Controllo negativo = nessun trattamento B-Controllo positivo = trattato con TP C-trattato oralmente con CIZ 50% (-44%) D-trattato con CIZ 25% (-13%) Le variazioni in peso della prostata non dipendono dal peso corporeo conclusioni Il CIZ può rallentare l’ipertrofia prostatica benigna indotta sperimentalmente. La sperimentazione in vivo si pazienti affetti da questa patologia potrà verificare se tale risultato può essere utile nella riduzione dell’ipertrofia della prostata umana. Steatosi Epatica La steatosi epatica è stata indotta alimentando topi del ceppo C57BL6 / N6 con una dieta ad alto contenuto in colesterolo (HCD). I topi sono stati preventivamente trattati per 10 giorni con il Citozym (CIZ) e successivamente per 40 giorni con CIZ e HCD , per confrontare l' effetto di protezione dei composti usati nel metabolismo epatico. I dosaggi hanno valutato il colesterolo totale del plasma (TCH) , trigliceridi (TAG), aspartato aminotransferasi ( AST ) e alanina aminotransferasi (ALT). Questi parametri sono risultati elevati in tutti i topi alimentati con HCD. La somministrazione di CIZ al modello HCD di steatosi diminuisce in modo significativo i livelli plasmatici TCH , TAG , ALT e AST insieme ad una riduzione del grasso accumulato e dell’infiammazione del fegato. Colesterolo plasmatico totale B D C A A: controllo B: dieta HCD 40 gg C: HCD trattati CIZ 50% D: HCD trattati CIZ 25% Colesterolo plasmatico totale B D C A A: controllo B: dieta HCD 40 gg C: HCD trattati CIZ 50% D: HCD trattati CIZ 25% 22% 64% Indagine istologica Sezioni istologiche di fegato di topi C57BL6/N6 trattati in HCD e CIZ . CV Controllo x 150 (A) HCD-fed, x100 (B) HCD- 50%CIZ, x200 (C) mice. CV: vena centrolobulare conclusione E 'noto che il fegato è l'organo principale del metabolismo dei lipidi e il suo contenuto lipidico e composizione dipendono dalla dieta. In realtà, l'alimentazione con una dieta ricca di grassi per lungo tempo, può avere effetti negativi sul fegato e condurre all’insorgenza di steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una delle principali cause di disfunzione epatica nella moderna società e comprende un ampio spettro che va dalla steatosi epatica benigna alla cirrosi Lo stress ossidativo svolge un ruolo centrale nella patogenesi della NAFLD perché l'aumento della produzione di ROS è noto provocare perossidazione lipidica, seguita da attivazione della risposta infiammatoria, e di cellule stellate conducendo alla fibrogenesi. L’azione preventiva e protettiva del CIZ, contro la steatosi epatica indotta da una dieta ricca di colesterolo, osservata nei topi C57BL6/N6, sembra essere probabilmente mediata dalla proprietà antiossidante di alcuni micronutrienti chiave del CIZ coinvolti nella regolazione della lipogenesi. conclusione La sperimentazione sul Citozym ha evidenziato che gli integratori alimentari possono migliorare la qualità della vita del paziente sotto terapia farmacologica, migliorandone la risposta e coadiuvando l’azione del farmaco. La loro azione dovrebbe essere provata sperimentalmente e tale proprietà dovrebbe essere certificata assieme alle comuni caratteristiche richieste per la messa in commercio Grazie
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