Bachelor of Science in Ingegneria civile Tesi di Bachelor 2014 Bachelor of Science in Ingegneria civile SUPSI Tesi di Bachelor 2014 SUPSI Dipartimento ambiente costruzioni e design Ingegneria civile Campus Trevano Via Trevano CH-6952 Canobbio T +41 (0)58 666 63 00 [email protected] www.supsi.ch/dacd/bachelor/ingegneria-civile Manufatto Ferroviario, Camorino Alessandro Bagnasco Relatore: José Teixeira La scelta dell’oggetto è ricaduta su questo manufatto ferroviario in quanto in partenza ho individuato molti aspetti stimolanti nell’ambito della gestione del cantiere avendo la necessità di interfacciare i lavori con il traffico stradale e ferroviario cercando di sviluppare un concetto esecutivo che non interferisse con il normale esercizio di ferrovia e autostrada. Abstract Il lavoro di tesi consiste nel progetto del nuovo cavalcavia sull’autostrada A2, il manufatto dovrà ospitare la nuova linea ferroviaria Bellinzona-Lugano e l’esistente Bellinzona-Locarno. La linea ferroviaria esistente passa su un manufatto in calcestruzzo che dovrà essere demolito. I vincoli del progetto sono di realizzare l’opera garantendo l’agibilità della sottostante autostrada A2 e della linea ferroviaria Bellinzona-Locarno durante tutta la durata del cantiere, inoltre sono da rispettare i tracciati AlpTransit delle nuove linee Svolgimento Il lavoro di tesi è principalmente focalizzato sull’aspetto esecutivo e sulla gestione delle interazioni con le due interfacce presenti (autostrada e linea ferroviaria). Il progetto è partito con uno studio delle varianti conciliando il concetto strutturale con quello esecutivo cercando di eseguire varianti che non necessitassero dell’utilizzo di una centina (molto dispendiosa in un caso del genere). La scelta della variante definitiva è stata fatta assegnando dei punteggi ad ogni variante secondo dei criteri scelti quali costo, semplicità esecutiva, tempistiche, inserimento architettonico e gestione del traffico. Il progetto si è evoluto intorno ad una struttura mista in acciaio-calcestruzzo, la tipologia è un ponte a trogolo che verrà eseguito sulla spalla del ponte per poi essere varato nella posizione finale. Il punto centrale della tesi è lo studio delle tappe esecutive, delle fasi di varo e della gestione del traffico durante i lavori, dove ho potuto analizzare e risolvere problemi legati alle interazioni dei lavori con il traffico autostradale e ferroviario. Successivamente sono state fatte delle ipotesi sui rendimenti e sul numero di manodopera necessaria per ogni lavorazione in modo da poter sviluppare un programma lavori ed eseguire un’analisi prezzi plausibile per poter completare il modulo d’offerta. Conclusioni Sono molto soddisfatto del progetto sviluppato in quanto oltre ad aver toccato argomenti mai visti prima ho potuto analizzare a 360° gli aspetti relativi all’esecuzione e alla gestione del cantiere sviluppando un concetto esecutivo unico nel suo genere. Essermi potuto mettere a confronto con un progetto di queste dimensioni non mi ha solo permesso di applicare quanto appreso durante il percorso di studi ma anche di conoscere aspetti nuovi della gestione del cantiere. 1. 2. 3. 4. 1. Nodo di Camorino Localizzazione geografica del progetto. 4. Sezione tipo Sezione tipo su spalla del ponte della variante sviluppata. 2. Area di cantiere Rappresentazione delle diverse aree a disposizione dell’imprese. 3. Planimetria generale Nuovo manufatto e manufatto esistente da demolire. 5. 6. 5. Fasi di varo Esempio delle fasi di varo del ponte. 6. Tappe esecutive Esempio delle tappe esecutive del ponte. Nuovo serbatoio dell’acqua potabile, Gordola Gracco Barberis Relatore: José Teixeira Ho sempre trovato interessante la parte riguardante la gestione del progetto e della fase esecutiva. Il tema scelto mi ha permesso di sviluppare un progetto semplice staticamente, ma complesso dal punto di vista dell’organizzazione. In ogni fase di progettazione è importante tener conto degli aspetti di cantierizzazione per poter ottenere il miglior risultato con il minor sforzo economico possibile. Abstract Il compito assegnato è quello di realizzare un nuovo serbatoio dell’acqua potabile in sostituzione di quello esistente. Il lavoro si è svolto in tre fasi: valutazione delle varianti, progettazione e fase esecutiva. In seguito alla scelta della variante si è potuto sviluppare il progetto definitivo, il dimensionamento e tutto ciò che comporta lo sviluppo di un progetto definitivo come l’impermeabilizzazione e la messa in sicurezza dello scavo. La fase esecutiva ha trattato l’aspetto di organizzazione del lavoro, il programma lavori e la valutazione economica con preventivo, rendimenti e analisi prezzi. Infine è stato valutato anche l’onorario per la progettazione e la stesura dei contratti. Svolgimento La valutazione delle varianti è stata una fase abbastanza complessa in quanto i vincoli imposti dal committente e gli spazi a disposizione erano restrittivi e limitati. Mi sono così trovato a dover valutare delle varianti senza avere grandi spazi di manovra. Terminata questa fase di valutazione sono poi passato alla progettazione vera e propria del serbatoio. Questa fase ha richiesto il dimensionamento con i relativi piani d’armatura, la stesura dei piani delle armature idrauliche, la valutazione delle alternative per la messa in sicurezza dello scavo e una ricerca sui metodi di impermeabilizzazione, oltre alle varie relazioni che devono accompagnare ogni progetto. La terza fase ha riguardato la stesura dell’elenco prezzi, l’analisi prezzi di alcune voci e la stesura del pre- ventivo. La valutazione dei rendimenti in questa parte di lavoro è stata molto importante in quanto vincola da una parte l’analisi prezzi ed il relativo preventivo, e dall’altra il programma lavori. In conclusione ho fatto anche il calcolo dell’onorario di progettazione e la stesura dei contratti. Questa parte, quando si è privi d’esperienza, è molto difficile da valutare, ma è indispensabile perché da valutazioni diverse possono derivare grandi differenze a livelli di costi. Conclusioni Il lavoro che ho svolto è stato interessante per capire quante responsabilità abbia l’ingegnere verso il committente e quanto sia difficile assumersi queste responsabilità quando si è privi d’esperienza. Il calcolo vero e proprio è importante, ma tutto ciò che circonda un progetto a livello di organizzazione ed esecuzione lo è altrettanto, se non maggiormente. Credo che lo scopo finale di un progetto sia quello di realizzare il miglior risultato possibile con il minor investimento finanziario. 1. 2. 3. 1. Vista d’insieme Estratto del piano regolatore del comune di Gordola. 2. Varianti Varianti di posizionamento e forma. 3. Logistica del cantiere Suddivisione delle aree di lavoro, di cantiere e di deposito terra vegetale. 4. 5. 6. 4. Planimetria Pianta progetto definitivo. 5. Sezione scavo Messa in sicurezza dello scavo. 6. impermeabilizzazione Dettaglio della stratigrafia e risvolto impermeabilizzazione. Risanamento stradale, Augio Martino Bassi Relatore: Tullio Martinenghi Come tema della tesi di Bachelor è stato trattato il rifacimento di una tratta stradale in Val Calanca nel Cantone dei Grigioni. Personalmente ritenevo importante che la tesi scelta portasse realmente dei benefici alla popolazione. Infatti, a braccetto con il risanamento stradale, erano da progettare anche la sottostruttura e nuovi servizi, come per esempio dei posteggi. Abstract Il Cantone, proprietario del tratto da risanare, ci chiedeva di rifare la strada (strati di fondazione e strati bituminosi) e la sottostruttura riguardante lo smaltimento dell’acqua meteorica, proveniente prevalentemente dalla strada. Il Comune, invece, chiedeva di prevedere il rifacimento della sottostruttura esistente, come le canalizzazioni delle acque luride e l’acquedotto, ed anche di progettare una moderazione del traffico, valorizzando la piazza in paese e creando dei nuovi posteggi tuttora insufficienti. Nella sottostruttura, in collaborazione con l’azienda elettrica del luogo (CEEC) e la ditta Swisscom, verrà aggiunto anche un bauletto per i cavi dell’elettrico. Svolgimento Rifacimento stradale e cambio sottostruttura Durante la progettazione è stato molto importante considerare la situazione esistente. Da tenere in particolare considerazione sono state le quote degli imbocchi e delle canalizzazioni private. Oltre al rifacimento della strada di collegamento e la sottostruttura sono stati progettati i seguenti punti: • Posteggi Venti nuovi posteggi saranno costruiti all’entrata del paese alleggerendo così il “centro”. La geometria degli stessi è stata condizionata dalla topologia del luogo. Infatti, le particelle parallele alla strada sono lunghe, ma non sufficientemente larghe da poter creare geometrie diverse. Per portare i pedoni in modo sicuro dai posteggi al centro paese si creerà una pavimentazione differenziata per tutto il tragitto da percorrere. • Moderazione del traffico Come menzionato precedentemente tra i posteggi e il nucleo del paese sarà creata una linea di pavimentazione differenziata che ha il compito di “restringere” la carreggiata e di rallentare i veicoli. Inoltre alle due estremità del paese sono state progettate due isole spartitraffico: le porte d’entrata al paese. • Piazza del paese La piazza in centro paese verrà rivestita con un mosaico di cubetti di gneiss. Sulla pavimentazione verranno, inoltre posate delle panchine e delle fontane delimitate da dei pali in INOX. Portando i posteggi fuori dal paese, si avrà la possibilità di valorizzare la piazza per i pedoni. Conclusioni I lavori di rinnovamento stradale hanno permesso, non solo di rifare l’esistente, ma soprattutto di migliorarlo. I lavori combinati: non fanno più defluire l’acqua meteorica proveniente dalla strada nella roggia che va ad alimentare la pescicoltura; offrono alla popolazione sufficienti posteggi; rendono il paese prevalentemente pedonale, grazie alla moderazione del traffico e alla nuova piazza senza posteggi; permettono di realizzare a nuovo le canalizzazioni luride e le condotte elettriche, sia CEEC sia Swisscom. 1. 2. 1. Fasi di lavoro 2. Profilo longitudinale 3. 4. 5. 3. Dettaglio Pavimentazione 4. Sezione caratteristica 5. Dettaglio bauletto elettrico, acque meteoriche, acquedotto Sottopasso via Golf, raddoppio binario FLP, Caslano Diego Bizzozzero Relatore: Co-relatore: Leo Girardi Tullio Martinenghi Il tema della tesi di Bachelor realizzata ha come obiettivo quello di concepire, analizzare e progettare un sottopasso stradale. Per svolgere questo lavoro ho dovuto applicare tutte le conoscenze acquisite durante i semestri passati, poiché gli argomenti toccati e le problematiche affrontate sono stati innumerevoli. Particolare attenzione è stata rivolta alla fossa di scavo e il suo sostenimento. Abstract La situazione esistente presentava un incrocio con passaggio a livello dove i veicoli, i pedoni e la ferrovia erano allo stesso livello. Vi era un solo binario e l’unico marciapiede presente era quello lato Caslano. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sottopasso stradale con un abbassamento massimo della carreggiata di 5 metri rispetto l’esistente e il potenziamento della linea FLP mediante il raddoppio del binario lungo la tratta Magliaso-Caslano. Esso comprende anche lo studio di nuovi percorsi pedonali che creano una continuità di flusso, collegandosi alla storia e al significato della via in questione. Svolgimento Sono stati trattati i seguenti temi specifici: Studio preliminare e progetto di massima: • Impostazione e pianificazione del lavoro. • Analisi di progetto e individuazione delle problematiche principali. • Elaborazione dei concetti principali (strada, ferrovia, esecuzione, smaltimento acque). • Valutazioni e scelta delle soluzioni. Progetto definitivo: • Definizione dei tracciati (veicolari, pedonali e ferroviari). • Dimensionamento degli elementi principali, in particolare la piattabanda. • Studio di varianti per il sostenimento della fossa di scavo. • Scelta del sistema esecutivo definitivo. • Dimensionamento delle opere per lo smaltimento delle acque. • Analisi dei dettagli e particolari costruttivi principali. • Elaborazione dei disegni defintivi del progetto. Progetto d’appalto: • Gestione delle fasi di cantiere. • Allestimento della documentazione per la messa in appalto per le opere di scavo e sostegno. • Analisi della stima dei costi. • Allestimento del programma lavori. • Elaborazione dei piani di cantiere. Progtto esecutivo: • Dimensionamento esecutivo della fossa di scavo (sostegno, ancoraggi). • Analisi della stabilità globale della fossa di scavo. • Progetto delle opere di finitura. • Dimensionamento della vasca di accumulo per il pompaggio delle acque meteoriche. • Allestimento dei piani di progetto esecutivi. Conclusioni Ho trovato questo lavoro molto interessante. Le problematiche riscontrate non erano tanto legate alla statica, bensì al lato pratico del mestiere, come i dettagli costruttivi, le fasi di lavoro e la considerazione del progetto nella sua totalità per garantire la riuscita del singolo. Tengo a precisare l’importanza della comunicazione e della collaborazione all’interno del team di progettazione per la fattibilità e la corretta concezione fin da subito. 1. 2. 3. 1. Vista 3D del manufatto lato lago Immagine rappresentativa dell’aspetto finale dell’opera lato lago. 2. Vista 3D laterale del manufatto Immagine rappresentativa dell’aspetto finale dei percorsi pedonali. 3. Planimetria Planimetria delle opere previste. 4. 5a. 5b. 4. Manufatti in calcestruzzo armato Sezioni e viste dei manufatti in calcestruzzo armato. 6. 5a/b. Fossa di scavo Estratti del piano scavo che mostrano le soluzioni d’intervento scelte. 6. Dettagli tipo Dettagli studiati, cordolo e lo smaltimento delle acque dei diversi tracciati. Palazzo Comunale, Brissago Matteo Brau Relatore: Mauro Rezzonico Co-relatori: Carmelo Rossini Guido Biaggio Il progetto è basato sulle condizioni in cui riversa lo stabile comunale di Brissago. Con questo progetto mi è stato possibile svolgere dei lavori mai approfonditi nel percorso formativo, valutando campi diversi dell’ingegneria civile, attraverso i quali ho potuto valutare diverse possibilità d’intervento atte a migliorare la situazione in cui si trova la committenza attualmente. Abstract Lo stabile amministrativo comunale di Brissago è un edificio in muratura in pietra avente più di 80 anni, presenta una pianta rettangolare di 26 metri per 11 metri ca e si sviluppa su 4 piani oltre al sottotetto utilizzabile parzialmente. L’edificio necessiterebbe di un intervento mirato all’inserimento di un vano lift, al rinforzo strutturale delle solette e all’impiantistica dello stabile. L’entità dell’intervento di ripristino dello stabile esistente tuttavia non esclude la possibilità di abbattimento totale dello stesso con relativa costruzione di uno stabile nuovo. L’analisi della situazione statica dello stabile, la possibilità d’intervento sull’esistente e la possibilità di demolizione integrale dello stabile con ricostruzione sono stati tutti oggetto di studio nel seguente lavoro. Svolgimento Nell’elaborazione del lavoro sono stati trattati ed eseguiti i seguenti temi specifici: Fase A: • Rilievo dell’edificio e della piazza; • Analisi antincendio; • Analisi della situazione generale dello stabile; • Studio di varianti ed inserimento vano lift; Fase B: • Analisi statica della situazione solette attuale; • Possibilità di intervento sullo stabile esistente; • Dimensionamento del metodo d’intervento scelto; Fase C: • Scelta sulla modalità di montaggio travi di rinfor- • • • • • • • • • • zo; Organizzazione del cantiere e tempi di esecuzione; Modulo d’offerta e Prescrizioni particolari; Preventivo dettagliato - opere impresario costruttore; Onorario dell’ingegnere; Contratti di appalto e di mandato; Studio casistica di demolizione dello stabile e ricostruzione: Analisi delle effettive esigenze di spazio della committenza; Abbattimento e ricostruzione di un nuovo stabile; Abbattimento e ricostruzione di un nuovo stabile con annesso autosilo; Abbattimento e ricostruzione con annesso autosilo e riqualifica dell’area; Conclusioni Il lavoro svolto ha portato a constatare la situazione in cui riversa lo stabile oltre alle principali caratteristiche di funzionalità e costo delle possibili soluzioni d’intervento. Il lavoro ha avuto lo scopo di dare una panoramica generale sulle casistiche d’intervento al fine di aiutare la committenza sulla scelta da intraprendere. Nello studio si è evidenziato come la demolizione dello stesso con ricostruzione di uno stabile progettato secondo le effettive esigenze della committenza, sia un’ipotesi ragionevole e quindi da prendere in seria considerazione. 1. 2. 3. 1. Ubicazione del palazzo comunale 2. Prospetto dello stabile Lo stabile ha dimensioni importanti (6000 2 m ) e superfici di lavoro sovrastimate. 3. Sezione della situazione attuale Solette composte da travetti in acciaio IPE160 int. 60cm compensato da mattonelle in laterizio e macerie di riempimento. 4. 5. 4. Situazione statica analizzata solette piani superiori L’analisi ha evidenziato uno stato critico per le solette dei locali centrali. 5. Intervento e mantenimento dell’esistente Inserimento travi di supporto ai travetti IPE 160. Interventi energetici nel parco immobiliare Romildo Cadlolo Relatore: Mauro Rezzonico Considerando che il recente piano energetico cantonale prevede per il tema della climatizzazione degli edifici un obiettivo di riduzione al 2050 del 30% dei consumi energetici degli edifici negli usi finali e che circa il 65% degli edifici ha più di 40 anni e l’80% ne ha più di 20, appare evidente che il settore “del risanamento energetico degli edifici” sarà un perno centrale dello sviluppo economico del Canton Ticino per i prossimi anni. Abstract La citazione riportata qui sopra è presa dal bando di concorso indetto dal Cantone Ticino nell’ambito della Politica economica regionale, filiera Cleantech. Il testo continua rammentando che requisiti di elevata qualità energetica possono, a causa degli ingenti costi di intervento, risultare in un freno al processo di rinnovo. Risulta quindi fondamentale “massimizzare la raccolta di sussidi” e promuovere “la consapevolezza che il comportamento energetico dell’edificio è valore aggiunto nella scelta immobiliare”. Da questi preamboli si sviluppa il presente lavoro di tesi. Svolgimento Il lavoro nasce in collaborazione con lo studio Evolve SA di Bellinzona il quale ha ricevuto dal Cantone l’incarico citato in precedenza nel quale si analizza il comportamento energetico di una sessantina di immobili. La tesi propone di ripetere queste analisi, basandosi sui rilievi già effettuati, limitandosi però solo a dieci oggetti. La prima parte del lavoro riguarda lo studio delle possibili soluzioni di intervento di risanamento energetico presenti sul mercato. La valutazione interessa gli aspetti tecnici (valore lambda e coefficiente U), gli aspetti ecologici (energia grigia ed ecopunti UBP) e, naturalmente, anche gli aspetti economici. Gli interventi analizzati sono stati selezionati secondo quattro categorie di intervento: isolazione delle facciate, isolazione del tetto, sostituzione delle finestre e isolazione della soletta sopra il piano interrato non riscaldato. Questa categorizzazione permette di definire i requisiti minimi per beneficiare dei sussidi federali (Programma Edifici) e cantonali. Terminata l’analisi delle diverse soluzioni lo studio si concentra sulla valutazione dei costi e dei benefici delle varie tipologie di intervento. Per determinare questi fattori è necessario richiedere dei preventivi o dei prezzi indicativi ed eseguire il bilancio energetico dell’edificio. L’analisi si conclude valutando i possibili sviluppi del costo dei vettori energetici e calcolando il tempo di ammortamento degli interventi in base a questi ipotetici scenari di aumento dei costi. L’ultima analisi sviluppata riguarda l’influsso degli interventi sul valore venale dell’immobile. Per eseguire questa valutazione si è scelto di stimare il valore dell’immobile applicando i metodi di stima attualmente più impiegati ed analizzando in quale modo i costi ed i benefici degli interventi vengano presi in considerazione. I metodi impiegati sono: il metodo secondo i costi di costruzione, il metodo per comparazione diretta e il metodo di reddito. 1. 2. 3. 4. 1. Immagine termografica (fonte: Evolve SA) La camera termica evidenzia i flussi di calore che attraversano l’involucro. 4. Coefficiente U e valutazione ecologica Tabella per il calcolo del coefficiente U e la valutazione ecologica. 2. Valore tempo di risanamento Valore attualizzato netto nel tempo per l’intervento di risanamento completo. 3. Costi dell’olio (fonte: Uff. Fed. Statistica) Evoluzione dei costi dell’olio da riscaldamento e variazione percentuale. 5. 6. 5. Calcolo del valore di reddito Tabella discounted cash flow (DCF) per il calcolo del valore di reddito. 6. Immobili (fonte: Evolve SA) Esempi di immobili analizzati nel corso del lavoro. Stabile artigianale e amministrativo, Mendrisio Davide Cattani Relatore: Giorgio Galfetti Co-relatori: Tullio Martinenghi Mauro Rezzonico La tesi di Bachelor mi ha permesso di applicare ed approfondire vari aspetti della formazione dell’ingegnere civile. Un approccio multidisciplinare è stato necessario per poter sviluppare al meglio il progetto, le singole tematiche sono state analizzate senza trascurare la visione globale. In particolare sono stati trattati temi relativi alla progettazione strutturale, alla geotecnica e alla gestione del cantiere. Abstract Lo stabile artigianale e amministrativo, un edificio a corte che si sviluppa su tre piani, è un progetto dello studio Galfetti & Hunziker architetti di Riva San Vitale. L’edificio è caratterizzato dalla presenza di grandi superfici vetrate per valorizzare la funzionalità degli spazi interni. Situato a Mendrisio, in zona Prati di San Martino ai limiti dell’abitato, lo stabile si trova racchiuso tra Via Vignalunga e la trincea della linea ferroviaria Basilea-Chiasso. Durante la tesi ho sviluppato in tutte le sue fasi la progettazione e la realizzazione dello stabile, partendo dall’analisi preliminare della documentazione fino ad arrivare allo sviluppo dei piani esecutivi dell’opera. Svolgimento Il progetto all’apparenza semplice presentava diverse criticità: la posizione lungo una via fortemente trafficata, la situazione geologica (terreno limoso), la necessità di assicurare la stabilità della scarpata sulla trincea ferroviaria, le esigenze di protezione fonica e di polizia del fuoco. Dopo l’analisi della documentazione preliminare il primo compito è stato quello di progettare i parcheggi necessari all’edificio, nel rispetto delle norme pianificatorie e di progettazione (VSS). La soluzione sviluppata per il piano interrato ha permesso di ottenere i parcheggi necessari e ricavare degli spazi adibiti a magazzini per le future attività commerciali. Nella seconda fase ho analizzato la situazione geologica locale ed in particolare la scarpata lungo in confine ovest che scende sulla linea ferroviaria Basilea-Chiasso. Le verifiche manuali e all’ordinatore hanno identificato le criticità della scarpata e la conseguente necessità di stabilizzarla affinché non si producessero franamenti del terreno. L’analisi varianti ha portato alla scelta strutturale del sistema costruttivo Plastbau®, combinazione di elementi prefabbricati in EPS ad alta densità e calcestruzzo. L’approfondimento ha riguardato la progettazione delle fondazioni ed il dimensionamento statico, in particolare è stato analizzato l’andamento delle sollecitazioni al variare del Modulo di reazione del terreno [ks]. Conclusioni Il progetto di tesi sviluppato ha rispettato le richieste del committente, la tempistica imposta e gli obiettivi prefissati. La scelta di utilizzare la soluzione Plastbau® mi ha permesso di analizzare un nuovo sistema costruttivo ed evidenziarne i pregi ed i difetti. Ho affrontato con successo temi statico-costruttivi, geotecnici e gestionali. Inoltre ho potuto approfondire le tematiche di protezione fonica ed antincendio. 1. 2. 3. 1. Progetto architettonico dello studio Galfetti & Hunziker architetti 2.Planimetria del piano interrato In arancione i parcheggi, in verde le zone deposito. 3. Stabilità della scarpata Calcolo manuale FS=1.20 (Bishop), Calcolo all’ordinatore: Stabilità globale FS=1.36 e stabilità locale FS=1.42 (Larix 5 v 2.05). 5. 4. 6. 4. Il sistema Plastbau®. Elemento Solaio Plastbau metal in EPS ad alta densità. Getto di completamento del solaio in cantiere. Muri Plastbau, casseri ed armatura pronti per il getto. Elementi in getto. 5. Estratto del piano scavo Planimetria con evidenziati i diversi abbassamenti locali e la verifica del tracciato delle piste di cantiere per gli automezzi pesanti. 6. Analisi della platea di fondazione Andamento degli sforzi mx sup con ks, max e ks, min. Analisi e dimensionamento della sezione S1 in corrispondenza dei pilastri principali con ks, max e ks, min. Micro-centrale elettrica AIL sull’acquedotto, Lugano – quartiere Davesco-Soragno Alessandro Costini Relatore: Giorgio Galfetti Oggigiorno in Svizzera si tenta di sfruttare al massimo l’energia idroelettrica e quella rinnovabile. Gli acquedotti esistenti possono essere attrezzati con delle turbine idroelettriche in modo da sfruttare la pressione a disposizione e diventare una fonte di guadagno per i gestori dell’acquedotto. Abstract Nel lavoro di tesi di Bachelor viene studiato e progettato l’inserimento di una turbina idroelettrica nell’acquedotto esistente. Per garantire l’approvvigionamento idrico d’acqua potabile al quartiere di Davesco-Soragno è necessario ristrutturare le due prese sorgenti e costruire una camera di potabilizzazione. La condotta esistente in ghisa PUR ha un salto netto di 233 m ed è lunga circa 764 m e collega le opere di presa a Colorino fino ai due serbatoi situati a Selva della Chiesa. Svolgimento Nella prima fase di lavoro è stato sviluppato il calcolo idraulico riguardante le perdite di carico in base alle portate mensili nella condotta forzata e le portate a pelo libero delle sorgenti fino alla camera. Per dimensionare la turbina è stato necessario calcolare la portata ideale e la potenza idraulica disponibile alla turbina e in seguito il rendimento annuo. Per utilizzare la condotta esistente sono state necessarie delle verifiche di tenuta alle pressioni. In seguito è stato progettato il risanamento delle captazioni, la costruzione della camera di potabilizzazione con i sistemi di trattamento a ultravioletti e le condotte necessarie per il funzionamento corretto del dispositivo di potabilizzazione. Per questa parte è stato elaborato il programma lavori dettagliato per tutte le fasi e l’allestimento degli elenchi prezzi con un preventivo. Conclusioni Il lavoro di tesi ha permesso di studiare e analizzare in modo dettagliato tutti gli aspetti legati ad un acquedotto, compresi calcoli idraulici e statici. L’acqua è una derrata alimentare di primaria importanza e gli attori presenti sono molteplici, di conseguenza il lavoro in team è fondamentale. 1. 2. 3. 4. 1. Tracciato della condotta Condotta in ghisa PUR di diametro 80 mm. 4. Presa della sorgente a monte ISO 2. Rappresentazione camera di potabilizzazione Rappresentazione tridimensionale della camera di potabilizzazione. 3. Schema idraulico Riquadrato in rosso la parte approfondita durante la tesi. 6. 5. 6. Inserimento della turbina 5. Piano armature della camera di potabilizzazione Struttura in legno per il Centro sportivo, Lavizzara Nelson Ernst Relatore: Andrea Bernasconi I motivi che mi hanno fatto scegliere questo tipo di opera sono i seguenti: trovo la carpenteria in legno affascinante in tutta la sua completezza, inoltre, abitando a cento metri della pista di pattinaggio e quale giocatore attivo nel Vallemaggia, ho un attaccamento particolare alla società di hockey. Infine sono molti i membri di questo club sportivo ad auspiacre la copertura definitiva del nuovo Centro sportivo Lavizzara. Abstract L’opera in questione rappresenta la riqualifica totale dell’ex Pista di Pattinaggio San Martino di Prato Sornico. Il progetto denominato “Centro sportivo Lavizzara” intende realizzare la copertura della pista di hockey ed inglobare dei servizi destinati alla popolazione al fine di avere, ad opera ultimata, un vero polo sportivo in Vallemaggia. Svolgimento Il lavoro di diploma sopra citato è stato suddiviso in cinque parti abbastanza distinte fra di loro. All’inizio c’è stato lo studio preliminare o studio delle varianti, dove si sono cercati quattro tipi di strutture differenti con predimensionamenti grossolani, ma che rispettassero almeno le misure e i requisiti minimi. Come seconda fase c’è stato il progetto di massima, dove si è scelto di portare avanti come lavoro la variante del traliccio con uno sguardo particolare, in questa fase, al piazzamento e suddivisione dei locali del corpo aggiunto lato strada. Come terza tappa arriva il progetto definitivo, dove si è definito con precisione la struttura, le sue dimensioni, e l’analisi dei carichi che deve sopportare durante la sua messa in servizio; il carico che ha dato maggior lavoro è stato quello del vento, in quanto non esiste una tabella che rispetti al 100% la forma ed aperture, di conseguenza l’analisi ha preso molto tempo. La quarta tappa riguarda la gestione del nuovo Centro Sportivo Lavizzara, in particolare: stima dei costi, moduli d’offerta, programma dei lavori, piani di cantiere, trasporto e montaggio nei particolari della carpenteria. Il progetto esecutivo è stata l’ultima tappa prima della consegna, dove è stato analizzato il comportamento globale della struttura sotto le forze che la sollecitano; si è usato un programma di calcolo (Axis) per aiutare a raffinare i risultati. Dopo l’analisi si è proceduto con il disegno dei dettagli costruttivi e dei piani di carpenteria. Conclusioni Il lavoro i diploma svolto in queste dieci settimane è stato molto interessante. Sono stato contento della scelta e del tipo di lavoro da svolgere, in quanto si tratta di un opera abbastanza particolare e sicuramente non di routine, nel senso che mettere mano a strutture del genere e, perché no, vederla realizzata sotto casa diventa un’emozione doppia. L’opera grezza, con stima dei costi non troppo precisa, dovrebbe costare circa 2’800’000 fr, ai quali si dovranno aggiungere almeno 1.5 Mio per le finiture dell’interno complesso sportivo, per un totale di 4.3 Mio di franchi. 1. 2. 3. 1. Sezione trasversale della struttura 4. Vista opera finita 4. 2. Sezione longitudinale 3. Vista tridimensionale carpenteria 5. 6. 5. Dettaglio appoggio traliccio lato strada 6. Dettaglio appoggio traliccio lato fiume Ristrutturazione ricovero 5 Fonti, Gambarogno – San Nazzaro Fabio Farrace Relatore: Stefano Mina Co-relatori: Samuel Antonietti Tullio Martinenghi Mauro Rezzonico Oggigiorno l’ ambito della ristrutturazione di edifici esistenti rappresenta un’ampia fetta di mercato dell’edilizia e in futuro sarà sempre più importante. Il lavoro eseguito ha permesso di comprendere le carenze di durabilità presenti nelle strutture vecchie e soprattutto come procedere per consolidarle secondo lo “stato dell’arte” odierno. Abstract L’edificazione funge da casa anziani e sorge nella frazione di San Nazzaro nel comune di Gambarogno. La struttura è stata edificata negli anni Sessanta ed era composta da due sezioni suddivise in casa di cura e ricovero. Nel 1975 è stato effettuato un ampliamento dell’istituto e un’ulteriore ristrutturazione viene eseguita nel 2014 per rispondere alle nuove esigenze d’assistenza degli anziani che necessitano un ammodernamento della struttura. Il consolidamento dell’edificio esistente è necessario per sopportare i nuovi carichi utili ed avviene tramite tre varianti: la plasticizzazione della soletta, parte demolita-ricostruita e rinforzo mediante lamelle in fibra di carbonio. Svolgimento Inizialmente si sono previste delle indagini non distruttive e distruttive per capire lo stato prima dell’esecuzione dei lavori, conoscere i materiali e le tecniche utilizzate per la realizzazione della struttura portante e in particolare delle solette in calcestruzzo armato. Dopodiché si è passati a consolidare la struttura esistente tramite tre casistiche diverse. In una zona la soletta ha la capacità di sopportare l’incremento dei carichi dovuti al nuovo pavimento e dai nuovi carichi utili grazie alla plasticizzazione. Lo sforzo flessionale verrà trasferito in campata e grazie alla presenza d’ armatura maggiore sarà garantita la sicurezza strutturale “SLU”. Poi vi è la seconda zona il cui sistema statico originario cambia e si passa da appoggi lineari ad appoggi pun- tuali e l’incremento del carico utile è di 3 kN/mq. Si è quindi ritenuto necessario eseguire una demolizione controllata che ha permesso il rifacimento da nuovo. Nell’ultima parte dell’edificio ristrutturato si è incrementata la resistenza della struttura tramite le lamelle in fibra di carbonio. Queste ultime hanno permesso di assicurare la portata dei nuovi carichi utili e della nuova pavimentazione. Infine si è affrontata l’edificazione del nuovo autosilo interrato che presenta una struttura interamente in calcestruzzo facciavista e inoltre è stato dimensionato per permettere l’ accesso ai mezzi di soccorso. Conclusioni Il lavoro svolto ha permesso di affrontare il tema delle ristrutturazioni che è sempre più in sviluppo. Si sono individuate le possibili problematiche dal punto di vista della durabilità e le carenze di portanza delle strutture esistenti, che di seguito hanno permesso di eseguire dei lavori di ristrutturazione. Eseguendo varie casistiche di consolidamento della struttura esistente si è affrontato vari temi, tra cui uno molto specialistico come il rinforzo mediante lamelle in fibre di carbonio. 1. 2. 3. 1. Schema strutturale Nell’ immagine e rappresentato il sistema statico dell’ edificio. 2. Tipologie d’ intervento Differenzazione degli interventi di consolidamento della struttura. 3. Parte demolita e ricostruita Pianta tipo e sezione tipo parte demolita e ricostruita. 4. 5. 6. 4. Lamelle in fibra di carbonio Rinforzo strutturale mediante lamelle S&P CFK in fibra di carbonio. 5. Trave Parete Trave parete in calcestruzzo per rimpiazzare l’ appoggio preesistente. 6. Nuovo autosilo Edificio industriale, Castione Daniele Ferrari Relatore: Renato Guidicelli Il tema di tesi tratta della progettazione di una struttura portante mista acciaio-calcestruzzo per una tipologia di edificio attualmente in costruzione con struttura in calcestruzzo prefabbricato, la soluzione mista ha permesso di sfruttare al meglio e creare una struttura competitiva con una costruzione tradizionale. Abstract Il tema riguarda la realizzazione di quattro edifici ad uso misto industriale-amministrativo, che hanno un’altezza di tre piani fuori terra. Il mappale riguardante il progetto si trova nel comune di Arbedo-Castione. Per quanto riguarda la parte strutturale è stato affrontato un solo edificio, in quanto gli altri edifici sono simili come struttura; per la parte di gestione è stato affrontato l’intero lotto di edifici. Per la struttura portante è stato deciso di realizzare una struttura mista acciaio-calcestruzzo in modo da sfruttare al meglio le caratteristiche dei due materiali, la tipologia strutturale migliore è risultata essere un telaio multipiano. e le distanze dagli altri edifici e soprattutto per la resistenza al fuoco che deve avere la struttura e decidere se proteggerla con trattamenti superficiali specifici o eseguire un semplice sovradimensionamento. Successivamente sono stati elaborati i dettagli costruttivi per i collegamenti tra gli elementi della struttura e i giunti per permettere il montaggio, in questa fase si è lavorato pensando già al cantiere e alle fasi di montaggio della struttura. È stato allestito il programma lavori e il piano di cantiere per tutto il lotto di edifici, mentre il modulo di offerta e la stima dei costi sono stati fatti per un solo edificio, quello di cui è stata affrontata la struttura portante in modo dettagliato. Svolgimento Per lo sviluppo del progetto si è iniziato con uno studio di varianti in cui sono state valutate alcune possibilità per ridurre il numero di pilastri, però questa soluzione non era molto vantaggiosa a livello economico, poiché si andava a raddoppiare la campata. Dopo aver proposto tre varianti con interassi e luci diverse la scelta e caduta su quella che manteneva gli interassi della struttura in calcestruzzo, ma con dimensioni degli elementi costruttivi minori. Una volta terminato lo studio delle varianti si è proceduto ad affinare i calcoli in modo da sfruttare al massimo i materiali, sia dal punto di vista della sicurezza strutturale sia da quello dell’efficienza funzionale. Dopo aver ottimizzato tutte le sezioni è stato guardato l’aspetto della prevenzione incendi per le vie di fuga Conclusioni In conclusione questo lavoro ha permesso di affrontare molti dei temi che si incotrano nella realizzazione di un progetto per una struttura mista in acciaio-calcestruzzo, ottenendo un risultato che è competitivo con una soluzione tradizionale in calcestruzzo, visto che permette di ottenere elementi costruttivi con sezioni minori e quindi ingombri dalla struttura ridotti. Questo grazie all’utilizzo dell’acciaio che permette di realizzare strutture semplici e lineari che riescono a far individuare facilmente il flusso dei carichi negli elementi costruttivi. 1. 4. 2. 3. 1. Sezione tipo Sezione tipo dell’edificio formato da un telaio multipiano con travi a sezione mista e colonne in acciaio. 3. Sezioni miste travi principali e secondarie La soletta collabora con il profilo io acciaio tramite dei connettori a taglio. 4. 3D della struttura Rendering 3D della struttura formata da sei telai e nella seconda campata la presenza del controvento. 2. Sezioni miste travi principali e secondarie La soletta collabora con il profilo io acciaio tramite dei connettori a taglio. 5. 6. 5. 3D della struttura Rendering 3D della struttura formata da sei telai e nella seconda campata la presenza del controvento. 6. Piano cantiere Piano di cantiere con installazioni e primi due edifici costruiti ed edificazione del terzo edificio. Abitazione monofamiliare, Giubiasco Cristiana Fiorentin Relatore: Renato Guidicelli Con questo progetto di tesi è stato possibile confrontarsi con diversi aspetti di un progetto reale. Un progetto, anche se apparentemente semplice, non esime l’ingegnere dallo studiare in maniera approfondita e completa l’intera opera; infatti è solo grazie ad attente considerazioni che si possono trovare le soluzioni più adatte al caso con cui si è confrontati. Abstract Il progetto di tesi prevede la realizzazione di un’abitazione monofamiliare nel Comune di Giubiasco specificatamente sul lotto 3677. La struttura portante è in calcestruzzo armato rivestita esternamente da un cappotto. La geometria è regolare creata da due parallelepipedi sovrapposti. Si sviluppa con un’architettura eccentrica che conferisce all’intera struttura una particolarità aggiunta dovuta dai due blocchi longitudinali che danno origine ad uno sbalzo di 9,20 m in testa e uno di 3,80 m in coda. Svolgimento L’edificio si sviluppa su due livelli fuori terra: al PT il lato ovest è chiuso da una parete vetrata per questo motivo i carichi verticali vengono ripresi da due pilastri circolari in acciaio mentre i lati est, nord e sud sono costituiti da pareti in calcestruzzo armato le quali oltre a riprendere i carichi verticali devono garantire la stabilità per le azioni orizzontali quali sisma e vento. Il P1 è costituito perimetralmente da due lunghi blocchi sui lati est e ovest, i quali collaborando con le solette vanno a creare una trave a forma di “C”. Queste lavorano come trave parete, e devono sospendere il carico dato dallo sbalzo. Per fare in modo che la sospensione avvenga, nella fase di analisi delle pareti è stato schematizzato un sistema a traliccio composto da bielle e tiranti. La parete analizzata nel dettaglio è stata quella sul lato ovest poiché era presente un’apertura in concomitanza dell’appoggio, che ha fatto in modo di creare delle suddivisioni di ridistribuzione della forza nella biella passante. Le solette sono state analizzate inizialmente come dei sistemi statici semplici quale trave a doppio incastro e telaio collaborante con le pareti. Nell’analisi del progetto definitivo invece sono state verificate come delle piastre a comportamento rigido incastrate su tre lati e aventi un bordo libero. Tutta la struttura è sostenuta al piede da una fondazione a platea composta da due differenti spessori la quale garantisce la distribuzione di tutti i carichi in maniera omogenea e impedisce il ribaltamento della stessa. Conclusioni L’opera è eseguita in modo da rispettare la sicurezza strutturale, l’efficienza funzionale e in modo da non dover operare manutenzioni straordinarie. Oltre alla statica sono stati affrontati e approfonditi altri temi. È stata analizzata l’azione del sisma sulla struttura, gli assestamenti del terreno sulla fondazione per quel che concerne la geotecnica e tutti i vari aspetti gestionali, per inquadrare tempi e costi della realizzazione. Sono stati valutati: l’impianto di cantiere, il programma lavori, il modulo d’offerta e la stima dei costi per la sola parte grezza dell’opera. 1. 2. 3. 4. 1. Modellizzazione della parete 2. Foto del modellino 3. Foto del modellino 4. Foto del modellino 5. 6. 5. Armatura in parete Sezione dell’armatura in parete. 6. Dettaglio del pilastro Dettaglio dell’armatura del pilastro. Bed. 1+2 Villette in calcestruzzo facciavista, Sonvico – Dino Raffaele Fusco Relatore: Stefano Campana Tra i progetti proposti dal docente che mi ha seguito durante il mio lavoro di diploma ho scelto questo soggetto perché mi ha dato l’opportunità di affrontare diverse problematiche, coinvolgendo buona parte dei corsi effettuati durante gli studi. Oltre alla struttura in calcestruzzo, tema principale della tesi, e ad una piccola parte di acciaio, ho potuto affrontare diversi problemi di stabilità, di geotecnica e di gestione del cantiere. Ho potuto inoltre confrontare le mie soluzioni con le esigenze del committente e dell’architetto autore del progetto, che ha gentilmente collaborato durante la fase dello studio delle varianti. Abstract Il tema del lavoro di diploma consiste nella progettazione di due villette a scopo abitativo realizzate in calcestruzzo armato ed ubicate a Dino, nel comune di Lugano. Le abitazioni sono composte da tre livelli ciascuna, di cui i primi due contigui su entrambe le proprietà mentre gli ultimi separati fisicamente l’uno dall’altro. Al piano cantina sono presenti i locali tecnici e l’autorimessa, al livello intermedio è prevista la zona giorno mentre all’ultimo piano verrà posizionata la zona notte. Le due villette sono collocate proprio a ridosso della montagna, in una situazione di mezza costa. È prevista infatti la realizzazione di una parete chiodata in modo da garantire il sostegno della fossa di scavo. Svolgimento La prima parte del progetto ha riguardato lo studio delle varianti dove, in collaborazione con l’architetto, è stata definita la struttura portante mediante un predimensionamento. Successivamente si è passati alla fase di dimensionamento vero e proprio analizzando i carichi verticali e orizzontali agenti su ogni elemento, in base alle combinazioni più sfavorevoli. Definita la struttura portante si è passati al dimensionamento della parete chiodata e degli ancoraggi. Infine sono state studiate le fasi esecutive, i costi e la gestione del cantiere. La parte di approfondimento è stata svolta su tre diversi temi: il primo riguarda il dimensionamento di una trave parete mediante dei modelli bielle-tiranti, sovrapponendo gli sforzi dei carichi verticali (propri e utili) con quelli orizzontali (terreno e sisma). Il secondo tema riguarda invece il concetto della precompressione. È stata infatti proposta una variante con solette precompresse, che hanno portato ad una riduzione dell’altezza totale dell’edificio. L’ultimo tema di approfondimento ha invece riguardato un lavoro quasi di ricerca sulle deformazioni della soletta che ha portato all’allestimento di calcoli più affinati che tenessero conto della fessurazione e della diminuzione di inerzia del materiale. I risultati sono stati poi confrontati con le formule proposte dalle norme, confermando il buon grado di approssimazione fatto dalla SIA. Conclusioni La tesi di Bachelor mi ha portato ad avere una visione più completa in un progetto, analizzando varie problematiche ed utilizzando diverse nozioni acquisite durante la formazione. 1a. 1b. 2. 3. 1a./1b. Foto delle villette realizzate 2. Progetto definitivo Elevazioni e soletta sul piano terreno. 3. Progetto definitivo Sezione trasversale del progetto. 4. 5. 4. Piano di scavo Vista della parete chiodata a monte delle villette. 5. Schemi statici Modelli per le travi-parete della struttura. Casa Minghetti, struttura in calcestruzzo armato e precompresso facciavista, Gordola Flavio Galgiani Relatore: Co-relatore: Eugenio Pedrazzini Stefano Camapana Il progetto della tesi di Bachelor realizzata nasce essenzialmente dalla curiosità. Sfogliando la rivista Archi sono rimasto colpito da una costruzione estremamente pulita e concisa, tale struttura è casa Minghetti, sita a Gordola, progettata dall’Architetto Nicola Baserga e dall’Ingegner Eugenio Pedrazzini. Senza indugi ho deciso quindi di riprogettare tale manufatto e far tesoro di tale splendore. Abstract La casa unifamiliare Minghetti-Rossi è una struttura abitativa a un piano, in calcestruzzo armato precompresso facciavista. Il sedime è caratterizzato dalla presenza di due rustici: il primo nella piana a valle e il secondo sotto la strada d’accesso; i due caseggiati sono divisi da una valletta. La nuova casa, quindi la terza sul sedime, è un volume parallelepipedo, posto fra i due rustici al limite del cambio di pendenza, aperto sia a valle sia a monte; essa si rapporta perfettamente con il paesaggio e la morfologia montuosa del luogo. La sua posizione, permette inoltre di salvaguardare i rustici e di sfruttarli quali spazi accessori, necessari all’utilizzo della nuova casa. Svolgimento Studio varianti Il primo tema affrontato è stato lo studio varianti, una fase fondamentale nella progettazione, che può determinare il successo o il fallimento di un progetto. Produrre strutture non è mai semplice, lo è ancora meno se si ha poco tempo e si è confrontati con degli standard elevati come quelli dell’opera realmente realizzata. Il tempo incide sul pensiero, è difficile affinare un concetto e poco dopo doverne produrre un altro poiché si è irrimediabilmente legati al precedente. Progetto definitivo Al termine della prima fase, non era ancora ben chiaro quale fosse la variante migliore, ogni struttura racchiudeva delle caratteristiche vincenti, peculiarità alle quali non volevo rinunciare. Perciò, con grande impegno ho cercato di fondere queste caratteristiche, attuando la struttura definitiva. Parte realizzazione Definita la struttura ho assolto i compiti legati alla gestione, producendo un capitolato d’oneri, un preventivo eccetera, in pratica tutto il necessario per poter mettere in appalto la struttura grezza e lo scavo dell’opera. Progetto esecutivo Sono stati prodotti tutti i piani esecutivi, con le relative liste materiali degli elementi costituenti la costruzione. Inoltre, è stato eseguito uno studio di dettaglio di un nodo molto sollecitato agli elementi finiti, tale lavoro ha permesso di verificare le sezioni della struttura con degli spessori molto ridotti. Conclusioni Nonostante la struttura sia chiara, e apparentemente semplice, non è stato evidente svolgere questo lavoro, sono state profuse in esso più di mezzo migliaio di ore ed altrettanti fogli che sistematicamente venivano accartocciati e messi nel cestino. Desidero ringraziare l’Ingegner Eugenio Pedrazzini e il Dottor Ingegner Stefano Campana, per avermi seguito in questa magnifica avventura che mi ha permesso di dare un impulso positivo alla mia crescita professionale. 2. 1. 3. 1. Studio varianti architettoniche Varianti architettoniche, accomunate dal distaccamento da terra, e da grandi vetrate. 2. Variante definitiva Variante definitiva, si può notare che contempla parte delle 5 varianti studiate. 3. Andamento forze Suddivisione forze date da un’azione verticale simmetrica. 4. 5. 6. 4. Diagrammi sforzi interni Diagrammi sforzi interni struttura (My,Vz,Nx). 5. Andamento precompressione Andamento cavo precompressione architravi tetto. 6. Studio nodo “C” Studio nodo “C” d’angolo, manualmente e all’ordinatore con il software Jconc. Edificio commerciale/abitativo, Biasca Marco Iaria Relatore: Renato Guidicelli Co-relatori: Paola Canonica Mauro Rezzonico Lo stabile per piani oggetto della progettazione durante il lavoro di diploma trova ubicazione a Biasca, nel Sopraceneri, a circa 300 m s.l.m. (figura 1); è un tema che mi è stato sottoposto dall’Ing. Renato Guidicelli, che ringrazio per avermi seguito in queste dieci settimane e sostenuto nella ricerca, l’eviscerazione e la soluzione di problematiche legate alla concezione di sistemi statici della struttura portante ed alla concezione di dettagli di collegamento tra i vari elementi costruttivi. Abstract Durante una prima fase del lavoro, l’attenzione si è focalizzata sulla ricerca di valide alternative alla variante di riferimento; l’edificio in questione è, infatti, già stato realizzato con una struttura portante in calcestruzzo armato, in parte gettato in opera ed in parte sotto forma di elementi costruttivi prefabbricati. Di comune accordo si è lavorato per trovare una soluzione che non necessitasse di elementi portanti verticali intermedi e che quindi operasse in condizioni di copertura di luci mediamente importanti (ca. 9.50 m). Il volume totale d’ingombro dell’edificio fuori terra è riconducibile ad un parallelepipedo di (lxbxh: 30x10x15 m). Ogni piano ha pertanto superficie pari a circa 300 m2, per un volume tot fuori terra di circa 4500 m3 (figura 2). Svolgimento La variante più vantaggiosa tra quelle considerate è risultata essere quella che prevede la realizzazione di solai “slim-floor” ovvero composti da un’orditura portante di putrelle di acciaio a sezione di “H” asimmetrica quindi con la flangia inferiore allargata di modo da offrire appoggio per lastre prefabbricate alveolari in cls armato. Tale sistema viene infine reso monolitico e solidale dal posizionamento di elementi di armatura speciali e dal getto di completamento di una sottile cappa in calcestruzzo sovrastante (figura 3). La struttura portante verticale dei cinque piani fuori terra dello stabile è rappresentata da colonne tubolari in acciaio a sezione circolare cava, riempite di cls; lo spessore di acciaio di tali profilati risulta decrescente a salire verso l’alto, mentre il diametro esterno rimane invariato in tutti i piani (figura 4). La stabilità orizzontale è garantita da quattro pareti irrigidenti (due per lato) con aste di controvento in acciaio secondo la classica conformazione a “X” (figura 5) dimensionate per resistere, oltre all’azione del vento, anche all’azione sismica, secondo le norme SIA 261 e 263. La struttura portante del piano interrato invece è realizzata in cls armato gettato in opera e comprende le opere di fondazione, le pareti di elevazione del cantinato e la soletta sopra di esso. La fase di progetto esecutivo ha riguardato lo sviluppo di dettagli e collegamenti più o meno tradizionali della carpenteria metallica e degli elementi prefabbricati strutturali e di finitura (figura 6). Conclusioni In sintesi, il sistema costruttivo scelto offre grande flessibilità in termini di fruibilità degli spazi interni, in quanto è possibile avere ogni piano di 300 m2 completamente privo di elementi portanti verticali, le colonne sono infatti poste sulle pareti perimetrali dello stabile con un interasse di circa 3.70 m. Altro elemento degno di nota è la velocità di realizzazione, si prevede infatti di poter realizzare un piano, inteso come struttura portante stabile e controventata, orizzontale e verticale, in un tempo non superiore a 25 giorni. In fase di gestione del progetto, attraverso la redazione del programma lavori e del modulo d’offerta, si sono stimati necessari circa 200 giorni lavorativi e circa 1.30 Mio di Fr. per la realizzazione della struttura portante (grezzo 1) dell’intero stabile. 1. 2. 3. 1. Inquadramento generale Ubicazione della parcella Mappale 5213 RFD Via Parallela, 6 – 6710 Biasca, 46°21’39.4”N 8°58’08.8”E, Altitudine: 301.20 m s.l.m. 2. Vista tridimensionale dello stabile Nord-est, retro. 3. Dettaglio componenti solai slim floor Sezione tipo perpendicolare alla putrella, Dettaglio pannello alveolare prefabbricato in c.a.p., Dettaglio ferro piegato sagomato di collegamento. 5. 4. 6. 4. Colonne miste Profilato: ROR 244.5*t S355 JR; t: variabile da 5 a 40 mm; Cls riempimento: C30/37 Dmax = 16 mm; tipo a: colonne semplici suddivise in 5 segmenti; tipo b: colonne di controvento, in 2 segmenti 5. Controventature Le azioni orizzontali che agiscono: - in direzione y azionano i CV rossi - in direzione x azionano i CV blu Ripartizione triangolare delle azioni. Collocazione centri di massa e taglio. 6. Collegamento tipo (5) Esplosione 3D, viste e sezioni del collegamento con indicazioni circa le saldature, le bullonature e le piastre che lo compongono. Edificazione nuovo Garni, Bellinzona – zona Vicolo Nord Alfio Lettieri Relatore: Stefano Mina Co-relatori: Tullio Martinenghi Mauro Rezzonico Il tema scelto ha come obiettivo quello di analizzare in maniera completa un edificio in calcestruzzo armato facciavista, approfondendo tutte le problematiche legate agli aspetti statici, senza trascurare quelli legati alla fisica della costruzione e alle esigenze architettoniche. Data la conformità della struttura, è stato interessante approfondire la tematica legata alla stabilità orizzontale. Abstract L’opera si situa nella zona nord del comune di Bellinzona (Ticino centrale). L’idea di base sulla quale è stato sviluppato il progetto è quella di creare una possibilità ulteriore di alloggio per l’utenza di transito. La posizione strategica, nei pressi di uno svincolo autostradale di grande importanza tra l’asse del San Gottardo e quello del San Bernardino, offre all’utenza un’ottima opportunità di soste anche di breve durata ai turisti di passaggio. Le facciate sono state studiate con l’obiettivo di dare una particolarità in più all’edificio, mettendole in relazione all’attività svolta all’interno dello stesso. Svolgimento L’elaborazione del progetto ha seguito le seguenti quattro fasi: A: Progetto di massima. Sono state sviluppate quattro varianti strutturali che fossero in grado di risolvere gli aspetti statici, senza preservare le esigenze architettoniche e quelle legate alla fisica della costruzione. Confrontando le stesse in base ad alcuni parametri di giudizio si è scelto la soluzione più idonea. La scelta è caduta sulla variante 1, quella che offre più flessibilità. B: Progetto definitivo. Della variante scelta si sono definiti gli spessori di tutti gli elementi costruttivi dell’opera. Sono stati risolti i dettagli costruttivi lega- ti ai ponti termici (aspetto molto importante per una struttura in calcestruzzo facciavista). In seguito è stato fatto uno studio approfondito del sisma (stabilità orizzontale), definendo gli spessori maggiorati di tutte le pareti stabilizzanti. C: Gestione. Durante questa terza fase è stato elaborato il capitolato della struttura portante e in seguito è stato possibile stilare un programma lavori per la realizzazione della stessa (14 mesi per ultimare la struttura portante). La stima dei costi risultante compilando il capitolato è di: 2’180’000 CHF. D: Progetto esecutivo. Sono stati stilati i piani esecutivi della soletta sopra PT (piano cassero e piani armatura), studiando il tema dell’introduzione della forza dalla trave al pilastro e il piano armatura della parete stabilizzante maggiormente sollecitata. Conclusioni Un accurato studio delle varianti ha permesso di unire necessità architettoniche ed ingegneristiche proponendo come risultato una struttura efficiente sia dal punto funzionale che dal punto strutturale trovando un compromesso tra le diverse necessità delle due parti in causa. La variante scelta ha sicuramente il vantaggio non indifferente di essere la più flessibile possibile per eventuali cambiamenti futuri. 1. 2. 3. 1. Planimetria L’immagine rappresenta la posizione dell’edificio all’interno del mappale. 2. Render Un render dell’opera in calcestruzzo facciavista. 3. Sezione tipo Sezione trasversale: si noti come l’edificio si sviluppi su tre diverse altezze. 4. 5. 6. 4. Dettaglio marciapiano Soluzione adottata per minimizzare l’effetto del ponte termico. 5. Soletta tipo Pianta ingegneristica della soletta tipo. 6 Soletta sopra PT Soletta sopra PT con proiezione dei muri sovrastanti. Acquedotto intercomunale di Bellinzona e dintorni, serbatoio AAP, Carasso Michela Lia Relatore: Mauro Rezzonico Co-relatori: Maurizio Barro Stefano Mina La tesi si è concentrata principalmente sulla gestione del cantiere, ma ha permesso di analizzare anche altre problematiche. Il continuo aumento di richiesta idrica obbliga gli enti pubblici a potenziare gli impianti, nel contempo, la tendenza è di sfruttare maggiormente le energie rinnovabili. Nel nostro caso si è potuto abbinare una microcentrale alla condotta di rifornimento del serbatoio. Abstract La tesi svolta riguarda l’ampliamento strutturale del serbatoio a Carasso. Questo intervento è previsto dal PCAI-Bellinzonese e mira ad assicurare un approvvigionamento costante per gli abitanti della regione. La nuova struttura di 1’500 m3 andrà a raddoppiare l’esistente. Lunghezza edificio: 35.68 m Larghezza edificio: 13.00 m Lunghezza vasca 3: 29.35 m Larghezza vasca 3: 11.90 m Il nuovo serbatoio, con la vasca antincendio, andrà ad affiancare l’esistente. Si attingerà in modo alternato dalle varie cisterne, così da avere sempre un margine di utilizzo ed effettuare agevolmente la manutenzione. Il nuovo edificio sarà composto da: locale tecnico, vano microcentrale e vasca di accumulo. Svolgimento La nuova costruzione verrà a trovarsi sul mappale numero 8127 (nuova) mentre l’esistente si trova sul mappale 8126. Il raggiungimento del cantiere è garantito dalla Via Tampori che ha subito degli interventi di rafforzamento statico e planimetrico per garantire il transito di cantiere. Una volta sul posto saranno presenti due strade di cantiere per avvicinarsi all’edificio. Onde garantire il rifornimento idrico della regione, durante i lavori di ampliamento è importante che si mantenga in esercizio la parte esistente. Questo vincolo, come anche la vicinanza del centro abitato, ha imposto un limite massimo di vibrazioni e di rumori. In queste 10 settimane è stato interessante seguire il cantiere durante lo scavo delle fondazioni del nuovo serbatoio. La tipologia di progetto e la morfologia del terreno hanno creato notevoli problemi di avanzamento (rispetto termini prefissati). Questo mi ha incentivato a ricercare altri sistemi di scavo in roccia per paragonarne il rendimento. A lavori ultimati il serbatoio resterà parzialmente interrato. Ciò riduce l’impatto visivo e protegge termicamente le vasche. Lo sgombero dello scavo procedeva per mezzo di camion caricati da un escavatore cingolato. Terreno vegetale Materiale sciolto 2’300 m3 Roccia Riemp. 2’000 m3 900 m3 Conclusioni Il lavoro di tesi mi ha permesso di seguire concretamente un cantiere e confrontarmi con problematiche che nel mio futuro professionale potrò essere portata a dover risolvere Mi ha particolarmente affascinato questo progetto per l’armonia tra soluzioni tecniche imposte (ampliamento serbatoio esistente) ed ecologiche (microcentrale). 1. 2. 3. 1. Raggiungimento del cantiere A: uscita Bellinzona Nord (6 km), B: cantiere, C: uscita Bellinzona Sud (11 km). 2. Componenti di una microcentrale Oltre all’approvvigionamento idrico anche produzione di energia elettrica. 3. Pianta e sezioni caratteristiche La struttura non è complessa, ma è necessario dimensionarla e trovarne la stabilità. 4. 5. 6. 4. Piano installazione di cantiere Una buona installazione di cantiere permette di compiere il lavoro con meno risorse e tempo. 5. Armature idrauliche Per la realizzazione di un solo lavoro si affiancano più specialisti. 6. Schema di programma lavori È fondamentale conoscere i tempi necessari per l’esecuzione con un po’ di anticipo. Edificio residenziale con struttura in legno, Canton Vallese Andrea Marini Relatore: Andrea Bernasconi Il tema scelto per la mia tesi è il legno, alla base di questa scelta c’è la voglia di studiare e approfondire gli aspetti legati a questo materiale ancora non utilizzato su larga scala ma dalle grandi prospettive future. Particolare attenzione è stata data agli aspetti statici cercando di capire se effettivamente può essere utilizzato al pari del calcestruzzo nelle costruzioni odierne. Abstract La struttura presa in esame tratta una palazzina di 5 appartamenti suddivisi in due al piano terra, due al primo piano ed uno al secondo piano da segnalare inoltre un piano interrato adibito a cantine. La costruzione non presenta particolari difficoltà dal punto di vista logistico, quello che si proverà a progettare è una struttura che rispetti i più elevati standard costruttivi moderni puntando molto sugli aspetti ecologici e ambientali non solo con la struttura in legno che di per se è totalmente riciclabile, ma anche con le emissioni nell’aria di altri combustibili utilizzati per il riscaldamento; la nostra struttura infatti rispetta le esigenze dello standard Minergie. Svolgimento Lo svolgimento della tesi si è sviluppato in fasi diverse mantenendo un senso logico della progettazione. Di seguito saranno riportate e spiegate le fasi principali del progetto. Studio delle varianti Tutte le varianti studiate riguardano esclusivamente la parte strutturale, infatti si è lasciata intatta la forma architettonica dello stabile cercando di immetere nelle pareti predisposte dall’architetto la nostra struttura. Progetto definitivo La struttura scelta è un misto di sistemi costruttivi che va ad utilizzare sia elementi lineari (travi e pilastri) con la loro caratteristica di essere facilmente nascosti nelle pareti architettoniche, sia sistemi massicci come quello utilizzato per la soletta (sistema x-lam) e per le pareti predisposte per riprendere gli sforzi orizzontali della palazzina. Geotecnica Per Questo argomento si sono studiati a fondo il tipo di fondazioni migliori per questa costruzione, gli sforzi sulle pareti interrate e le fasi di scavo. Gestione della costruzione Sono stati valutati diversi aspetti a partire dalla disposizione del cantiere e le fasi di costruzione per arrivare ad un analisi dei costi. Bilancio energetico Punto fondamentale del nostro progetto: si è inizialmente calcolata la resistenza termica dei nostri pacchetti costruttivi per poi elaborare il bilancio, i risultati sono soddisfacenti essendo rientrati nello standard Minergie. Conclusioni In definitiva si può affermare che il legno può essere utilizzato come materiale da costruzione non solo per i suoi aspetti estetici ma anche per aspetti statici-costruttivi. I vantaggi riscontrati con questo materiale sono: la velocità di costruzione, la facilità di isolamento dato il basso coefficiente U del materiale, peso della struttura molto ridotto a favore delle sollecitazioni minori sul terreno e minore sforzi da parte del sisma. 1. 2. 3. 4. 1. Assonometria del progetto 4. Sezione C-C 2. Assonometria della struttura 3. Pianta 5. 6. 5. Collegamento parete in legno 6. Dettaglio della trave principale Stabile commerciale-industriale soggetto ad esondazione, Riva San Vitale Ivan Moschen Relatore: Giorgio Galfetti Il tema del lavoro di tesi di Bachelor tratta un edificio di carattere pubblico in una particolare zona soggetta ad esondazioni. Ho deciso di occuparmi di questo tema in quanto include una grande varietà di argomenti trattati nei vari corsi ed ho quindi potuto apprendere molto. Abstract L’edificio si trova a Riva San vitale. Dai piani consegnati dall’architetto sono emersi due problemi. Il primo è la carenza di posteggi. Il secondo è la mancanza di sicurezza in caso di esondazione, in quanto la sezione del fiume Laveggio non è sufficiente a contenere nemmeno una portata di riferimento con periodo di ritorno trentennale. In dieci settimane è stata presentata una valida soluzione ai due problemi. Svolgimento Le dieci settimane disponibili per realizzare il lavoro di Bachelor si sono divise in quattro fasi: Analisi preliminare (2 settimane) È stato necessario compiere un lavoro di ricerca per ottenere i dati necessari per iniziare la progettazione. Grazie all’Istituto scienze della Terra è stato possibile ottenere i sondaggi limitrofi, i dati sulla falda e le portate di riferimento del fiume Laveggio. In seguito sono stati elaborati il profilo geologico del terreno nella zona di progetto e il piano delle imposizioni. Studio Varianti (3 settimane) Durante questa fase sono state elaborate tre soluzioni a livello di progetto di massima. Le possibilità erano quelle di arginare il Laveggio, oppure di sopraelevare parzialmente l’edificio e di creare un seminterrato dedicato ai posteggi. La variante scelta è stata però quella che prevede la costruzione di un vero e proprio piano interrato adibito a posteggi, a tenuta stagna in caso di esondazione grazie all’impermeabilizzazione e a speciali porte montate in caso di emergenza. Approfondimento della variante scelta (3 settimane) È stato chiarito il sistema di costruzione dell’interrato, la base del quale si trova sotto di un paio di metri rispetto al livello medio della falda. Oltre all’aspetto geotecnico ci si è occupati anche della parte strutturale del piano interrato, ovvero le fondazioni, le elevazioni, ma soprattutto la soletta del piano terra, la quale deve sopportare i carichi del passaggio dell’autogru in fase di cantiere. Gestione (2 settimane) In questa fase mi sono occupato della parte gestionale del progetto. Il tema più delicato da risolvere è stato senza dubbio il piano cantiere, per via del limitato spazio e la presenza della linea dell’alta tensione al di sopra di esso. Successivamente è stato inoltre elaborato un documento descrittivo delle fasi di lavoro ed il capitolato che riguarda la parte geotecnica e quindi i pozzi, le pompe, lo scavo, le vasche di decantazione, le palancole e i pali accostati. Conclusioni Il lavoro svolto durante il periodo di tesi è stato molto impegnativo e tutt’altro che semplice. Ho notato che per risolvere un problema esistono davvero una grandissima varietà di possibili soluzioni e per valutare quale sia la migliore occorre svolgere un adeguato studio di confronto. Non avendo esperienza sul campo sono consapevole che il mio progetto sia infinitamente affinabile, ma mi ritengo molto soddisfatto per essere riuscito a presentare una delle soluzioni possibili in modo sufficientemente chiaro e dettagliato. 1. 3. 4. 1. Vista tridimensionale dell’edificio. 3. Piano fossa di scavo 4. Calcolo elettronico soletta piano terra 2. 5. 6. 2. Profilo geotecnico medio 5. Piano cantiere per costruzione interrata 6. Sezione impianto di cantiere Edificazione Diamond 5, Losone Sacha Munz Relatore: Alessandro Bonalumi La scelta del tema è caduta su uno stabile in calcestruzzo armato faccia vista. Nonostante questo materiale sia molto diffuso non se ne conoscono appieno tutte le caratteristiche. Questo lavoro mi ha permesso di approfondire e ampliare le mie conoscenze di tale materiale. Abstract La committenza, la ditta Diamond SA, ha espresso il desiderio di creare uno stabile amministrativo a Losone, nei pressi degli altri quattro stabili di sua proprietà. Il manufatto, in calcestruzzo armato, si eleva su quattro piani e ha dimensioni di 31 x 9,6 metri nei piani superiori, mentre il piano interrato ha dimensioni maggiori, 37 x 35 metri. L’altezza complessiva è di 14 metri. Il piano interrato è riservato al magazzino ed ai locali tecnici; salendo troviamo la zona vendita con un locale pausa, nei piani superiori vari uffici e due sale riunioni per i quadri dirigenziali. bilità di depositare materiale, le possibilità di accesso, ecc., ho considerato le tempistiche di esecuzione e i relativi costi. Per il completamento dell’opera grezza ho stimato un periodo di costruzione pari a 13 mesi e un impegno finanziario di Fr. 2,4 mio. Progetto esecutivo Per concludere ho inserito i piani fuori terra all’interno del programma Axis. Dopo aver confrontato i risultati con il dimensionamento manuale sono passato alla realizzazione dei piani di costruzione, quali: piani casseri, piani armatura e liste ferri. Svolgimento Il lavoro di tesi è stato suddiviso in quattro fasi distinte: Progetto di massima In questa fase si è eseguito un’analisi globale dell’edificio. Si è considerato il suo inserimento nel contesto del paesaggio, le prescrizioni antincendio e la concezione dei locali. Progetto definitivo Dopo una prima definizione delle azioni sulla struttura e della discesa carichi manuale, ho eseguito un primo dimensionamento dell’intero stabile. Dapprima tutte le solette e in seguito tutti quegli elementi particolari come travi, pilastri o muri molto caricati. Una volta concluso il dimensionamento mi sono occupato dell’analisi riguardante il sostegno dello scavo. Appalto e gestione Dopo attenta analisi degli aspetti riguardanti il cantiere come: la scelta della gru e la sua posizione, la possi- Conclusioni Il progetto, interessante e originale, mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze sul comportamento spaziale di una struttura in calcestruzzo armato. Ho trovato stimolante le analisi preliminari della struttura relative sia al predimensionamento che alla discesa carichi. Queste valutazioni sono state effettuate a piccoli passi, con l’ipotesi, la valutazione e la conferma delle decisioni prese, cercando di intuire l’effettivo comportamento della struttura. 1. 2. 3. 4. 1. Facciata nord Accesso veicolare al piano interrato da via dei Patrizi. 4. Open Space Vista dall’ufficio open space al secondo piano. 2. Facciate sud e est Nell’immagine risaltano le grandi aperture caratterizzanti il progetto. 3. Spazialità dell’oggetto Discesa carichi fornita dal programma di calcolo Axis. EP28 – smaltimento delle acque, galleria di Grancia – svincolo Lugano nord Ramon Piazzalunga Relatore: Tullio Martinenghi Co-relatori: Mauro Rezzonico Michel Tricarico La tesi affronta la problematica dell’evacuazione delle acque autostradali. Il lavoro si discosta dalle abituali mansioni scolastiche di dimensionamento strutturale per concentrarsi sulla formulazione di un apparato di smaltimento conforme alle esigenze funzionali e ambientali. Esso è composto da un sistema idraulico di trasporto delle acque meteoriche e da un centro di filtrazione delle stesse. Abstract L’acqua è vita, è fonte d’energia e un alimento base; tuttavia in alcuni casi è vista come un disagio da eliminare. È il caso delle acque piovane sulle carreggiate stradali. Ma dove vengono smaltite le piogge? Quali sono le infrastrutture necessarie? Come vengono risolti i problemi legati alle precipitazioni straordinarie? È a queste domande che il presente lavoro di Bachelor dà una risposta. Analizzando il caso della tratta autostradale tra la galleria della Collina d’Oro e lo svincolo di Lugano Nord, si riscontrano e risolvono una serie di difficoltà esemplari come: carenza di spazi, presenza di falda acquifera, dislivelli insufficienti e passaggi obbligati. Svolgimento Il lavoro di tesi inizia con l’analisi della situazione esistente e la valutazione dei problemi sistemici. Tra questi sono da menzionare le difficoltà di trasporto delle acque presso i cavalcavia esistenti, l’impossibilità d’infiltrazione diretta e la presenza della falda. Una volta definiti i quantitativi effettivi d’acque meteoriche da smaltire, si è passato alla progettazione del trasporto delle stesse sino all’area di raccolta. Esso avviene, laddove possibile, con il sistema di canali esistenti oppure con un nuovo sistema di canalizzazione a lato della strada. Lungo il tragitto sono stati posizionati dei scaricatori di piena che permettono di mantenere ridotte le canalizzazioni in tratte con spazi limitati. L’impianto di filtrazione ed immissione in acque superficiali è stato concepito in modo da sfruttare pienamente la ridotta area a disposizione. Sono state preferite delle vasche polifunzionali ad una serie di vasche per ogni singolo trattamento, e si è optato per un filtro in ghiaia con una capacità di filtrazione maggiore rispetto ad altre soluzioni. Queste aree di filtrazione sono delimitate da degli argini in terra armata mentre l’impermeabilizzazione dei bacini e la struttura dei filtri vengono garantiti dall’adozione di geosintetici appropriati. Il sistema di saracinesche e scaricatori di emergenza danno l’opportuna flessibilità d’utilizzo all’apparato depurativo. Conclusioni Il sistema di evacuazione delle acque meteoriche elaborato consente il convogliamento dei deflussi di tutta la tratta autostradale considerata. Le soluzioni progettuali scelte rispondono in modo adeguato alle richieste della committenza e alle direttive e ordinanze formulate dalle autorità, curando al contempo aspetti paesaggistici e naturalistici con l’utilizzo, dove possibile, di materiali ecocompatibili e adottando configurazioni sufficientemente armoniose rispetto alla situazione naturale. 1. 2. 3. 1. Tratta di intervento 2. Planimetria nuova area di filtrazione 3. Sezione tipo nuovo assetto autostradale 4. 5. 6. 4. Profilo longitudinale delle canalizzazioni 5. Pianta della vasca polifunzionale 6. Sezione tipo dei bacini di filtrazione Moderazione del traffico e riqualifica dello spazio urbano, Mendrisio – quartiere di Tremona Mirko Rezzonico Relatore: Co-relatori: Gianfranco Del Curto Carmelo Rossini Il tema scelto riguarda la moderazione e la riqualifica dello spazio urbano nel quartiere di Tremona. Si vuole partire dall’analisi preliminare seguendo tutte le fasi di progettazione previste nelle norme, cercando di approfondire maggiormente gli aspetti stradali e gestionali dell’opera. È stata data particolare attenzione all’ urbanistica, alla scelta dei materiali e alle fasi realizzative. Abstract Il comune di Mendrisio prevede la riqualifica e la moderazione del traffico del quartiere di Tremona. Il perimetro di intervento si estende al Nucleo, alle strade comunali e alla strada cantonale. Si prevede la riqualifica del nucleo storico, portandolo a una qualità confacente all’impostazione storica e architettonica del luogo, come pure il miglioramento della qualità urbanistica di Via dei Patrizi, la quale risulta essere l’accesso privilegiato al nucleo. Gli aspetti di moderazione vogliono integrarsi a delle opere urbanistiche che diano maggiore importanza agli spazi stradali. Si prevede la sostituzione dell’acquedotto comunale, attualmente sottodimensionato, e la separazione delle acque. Svolgimento La prima fase del progetto prevedeva la raccolta di informazioni sulla situazione esistente; sono stati fatti i rilievi delle velocità ed è stato preso contatto con le aziende interessate. È stata poi scelta, in base alle analisi svolte, la variante di zone che più si integrava con i criteri di valutazione scelti. Successivamente sono state redatte le perizie per le zone 30 e d’incontro con i concetti di intervento scelti. È stato scelto un concetto di riqualifica per il Nucleo, mediante l’uso di pietra di porfido e di granito; un concetto di riqualifica e moderazione su Via dei Patrizi e un concetto di sola moderazione sulla cantonale. La moderazione verrà eseguita mediante delle rotture verticali (dossi) e orizzontali (restringimenti). Gli elementi di moderazione lungo Via dei Patrizi vengono realizzati con dei restringimenti alberati, questo per dare un aspetto più urbano e meno stradale alla percorso, che verrà portata a livello con il marciapiede così da garantire l’incrocio e il principio di convivenza. Le canalizzazioni verranno sostituite su tutto il perimetro di intervento del nucleo, proponendo una soluzione intermedia di separazione, meno onerosa, ma che tiene conto, nel dimensionamento, di una possibile futura separazione completa. È stata poi, in ultima analisi, sviluppata la gestione delle fasi esecutive e la compilazione dei cataloghi CPN richiesti. Conclusioni Il presente lavoro cerca di migliorare la situazione attuale sia riguardo la sicurezza, sia per la qualità degli spazi che ambientale. Le soluzioni proposte sono scaturite da un processo progettuale che ha portato a escludere talune varianti rispetto ad altre, sia per aspetti progettuali, che di efficacia e economicità. Interessante è stato lo sviluppo delle scelte, dove ogni singolo elemento deve avere una funzione e una spiegazione razionale della sua esistenza. Nulla è stato lasciato al caso. 1. 2. 6. 1. Rilievo delle velocità La prima settimana sono stati eseguiti i rilievi delle velocità in tre punti. 2. Planimetria Via dei Patrizi Interventi di restringimento e riqualifica su Via dei Patrizi. 6. Fasi di lavoro Il piano sommario delle fasi di lavoro per tutte le opere di intervento. 4. 3. 5. 4. Assonometria Situazione esistente e futura con gli interventi di moderazione e riqualifica. 3. Sezione Via dei Patrizi 5. Sezione tipo porta Essa è posta all’ingresso della zona 30, verrà realizzata con un restringimento. Edificazione palestra CPC, Locarno Marko Vasic Relatore: Alessandro Bonalumi Sviluppare e concretizzare le idee ottenendo la massima prestazione dal materiale, senza sprecare risorse, è davvero affascinante. La vera sfida, però, sta nello sfruttare le basi di conoscenza che si posseggono per apprendere e andare sempre oltre. Con questo progetto di tesi si è riuscito a perseguire gli obiettivi preposti. Abstract La scuola non aveva una palestra per le attività sportive, per questo motivo ci si è occupati dello studio e progettazione della suddetta palestra. Essa sarà edificata sulla parcella 1148 dietro la scuola. È composta da un campo da gioco di 390 m2 nella zona retrostante dell’edificio, mentre anteriormente su due livelli vi sono i locali servienti la palestra come servizi, spogliatoi, deposito pulizia e deposito attrezzi. Vi è anche un piano interrato adibito ai locali tecnici e un tetto accessibile dalla strada secondaria che porta al cortile della scuola. Svolgimento Si è partiti da uno studio di varianti, analizzando i materiali possibili per la realizzazione giungendo alla conclusione che il calcestruzzo armato fosse quello più idoneo. Le singolarità del progetto sono le travi del tetto precompresse che riprendono il grosso carico generato dal terreno, i rinforzi dietro la parete controterra per riprendere la spinta delle terre e le travi parete precompresse che formano lo spigolo dello sbalzo dell’entrata. I punti delicati del progetto sono stati il calcestruzzo faccia-vista, che per motivi di fessurazione ha determinato la maggior parte delle armature, e i raccordi con le solette prefabbricate del tetto. La difficoltà dell’opera non sta unicamente nel dimensionamento, bensì nel cantiere. Diviene fondamentale analizzarlo, creando un nuovo accesso per i mezzi di lavoro e il posizionamento della gru, poiché ci si trova in presenza di strade strette e della funicolare. Da tenere presente è pure il sostegno dello scavo, da eseguire mediante pareti in calcestruzzo spruzzato con ancoraggi passivi. Conclusioni Il progetto é stato istruttivo. Si è riuscito a studiare un progetto interessante nei vari rami dell’ingegneria civile: geotecnica, gestione e soprattutto progettazione e dimensionamento. Grazie alle sue particolarità ha permesso di sfruttare le conoscenze acquisite nel ciclo di studi per analizzare aspetti nuovi e approfondire quelli conosciuti. 1. 2. 1. Prospettiva Vista sud-ovest della palestra. 2. Deformazioni Le deformazioni maggiori sono quelle del tetto. 3. 4. 3. Facciata sud L’immagine mostra la vista della corte interna. 5. 4. Vista nord Dal retro, l’edificio è appena percettibile e valorizza la scuola. 5. Tetto Zona pedonale del tetto. Copertura temporanea leggera di una corte interna, Lugano – Palazzo Municipale Federico Zardoni Relatore: Co-relatore: Leo Girardi Stefano Bernasconi L’idea nasce dalla volontà di costruire una copertura che si inserisca in modo equilibrato all’interno della corte senza entrare in contrasto con l’architettura esistente, ma riprendendone alcuni elementi cardini e riproponendoli in stile moderno. Si è cercato di creare una struttura, sia ingegneristicamente sia architettonicamente, più pulita, semplice, ed elegante possibile realizzata con pochi elementi chiari e valorizzati. Abstract Il manufatto in oggetto si inserisce all’interno dell’edificio del Municipio di Lugano. L’opera prevede la realizzazione di una copertura temporanea leggera di pregio della corte interna del Municipio. Nella corte la città organizza frequentemente degli eventi (ricevimenti, mostre, presentazioni, ecc.). Il loro svolgimento è spesso condizionato dalla meteo, e ciò impone che, oltre alla corte, questi siano allestiti in parallelo pure in un altro luogo, coperto, ma sicuramente meno simbolico e suggestivo, su cui ripiegare in caso di cattivo tempo. Da qui l’esigenza della città di poter disporre di una copertura, che si lasci smontare e montare in tempi relativamente brevi. Svolgimento La struttura portante della copertura si compone di una serie di travi inclinate (7°) sottese (capriate) disposte ogni 2m che seguono il ritmo delle colonne esistenti posizionandosi una volta in asse e una in mezzeria. La particolarità della struttura è che grazie all’utilizzo di cavi disposti inferiormente alle travi inclinate la struttura è auto equilibrata, cioè non trasmette forze ulteriori derivanti dalla statica degli elementi se non i carichi verticali dovuti dal peso del tetto. Inoltre l’utilizzo dei cavi aumenta di molto la rigidità e la resistenza della copertura che quindi ha bisogno di profili di dimensioni minori. Elemento fondamentale della copertura per renderla smontabile e montabile velocemente sono i “telai”. Infatti per diminuire le tempistiche di assemblaggio e ridurre il rischio di danneggiamento del rivestimento si è pensato ad un sistema di telai uguali “prefabbricati” che comprendono la struttura principale, secondaria e rivestimento che vengono collegati uno con l’altro a formare la copertura. Si è deciso di utilizzare come materiale per la struttura l’alluminio in quanto rispetto all’acciaio è molto più leggero e più resistente agli agenti atmosferici, rendendo quindi la struttura ancora più veloce da montare e più durevole nel tempo. Il rivestimento del tetto è in lastre alveolari di policarbonato che ben si adattano al tipo di copertura e alle sue funzioni, garantendo sempre una buona illuminazione. La struttura è staccata dai muri dell’edificio e poggia puntualmente sui muri esistenti grazie a delle semplici piastre da cui partono dei profili su cui è incastrata la copertura vera e propria cosi da non entrare in contrasto con le colonne esistenti. Conclusioni La struttura così concepita porta numerosi vantaggi: • architettonicamente pulita elegante, molto esile • molto leggera • facile e veloce da montare • durabilità elevata. 1. 2. 1. Dettaglio appoggio mensola copertura 2. Piante della copertura 3. 4. 5. 4. Immagine 3d esterno copertura 5. Immagine interno della corte 3d 6. 3. Immagine 3d cavi traversali e longitudinale 6. Sezione trasversale
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