dott.ssa Roberta Provasi - ordine dei dottori commercialisti e degli

Bilancio 2013
dott.ssa Roberta Provasi
dottore commercialista in Milano
Università degli Studi di Milano-Bicocca
1
Agenda
1) Indicatori in periodi di crisi. La continuità aziendale
2) Aggiornamenti relativi all’evoluzione dei principi
contabili.
- Svalutazioni per perdite durevoli (OIC n. 9)
- Valutazione dei crediti (Oic n. 15 e Oic n.xx)
- Rendiconto finanziario (Oic n. 10)
3)
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
2
Indicatori in periodi di crisi.
Continuità aziendale
La crisi economica accende i riflettori sulle valutazioni di bilancio
e sulla durevolezza delle perdite operative conseguite.
Gli amministratori e i revisori devono, rispettivamente, dimostrare
e verificare che le prospettive future non siano tali da
compromettere il requisito della continuità aziendale e, quindi, la
redazione dei bilanci secondo gli ordinari principi (costo storico).
3
Continuità aziendale

La continuità aziendale è il principio base previsto dal codice civile
per la redazione del bilancio di esercizio delle imprese in
funzionamento.

L’art. 2423-bis c.c. dispone, infatti, che “… la valutazione delle voci
deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della
continuazione dell’attività …”.

La mancanza del requisito della continuità aziendale comporta che il
bilancio non possa più essere redatto seguendo i principi di
funzionamento ma applicando i criteri di liquidazione, ossia di
realizzo delle attività ed estinzione delle passività.
4
Continuità aziendale
CAPACITÀ PROSPETTICA
La redazione del bilancio richiede obbligatoriamente la
preliminare necessità di approfondimento degli aspetti
futuri della gestione aziendale
Nella prassi spesso si bada solo alla verifica delle poste
di bilancio e quindi al passato
Le società devono dotarsi di strumenti di previsione
(budget, piani industriali, analisi dei cash-flow prospettici)
5
Ruolo dei soggetti coinvolti
AMMINISTRATORI
Devono provare l’esistenza della continuità aziendale nell’ambito della
relazione sulla gestione e della nota integrativa.
REVISORI
Devono acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati sull’appropriato
utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale
nella redazione del bilancio e concludere se vi sia un’incertezza significativa
riguardo alla capacità dell’impresa di continuare ad operare almeno per 12 mesi
come entità in funzionamento.
SINDACI
Il Collegio sindacale, nell’ambito dell’attività di vigilanza, è tenuto a monitorare
la continuità aziendale e a comunicare agli amministratori la sussistenza di fatti
idonei a pregiudicare la continuità aziendale dell’impresa con invito a provi
rimedio. Al ricorrere dei presupposti richiesti dalla legge, il collegio sollecita gli
opportuni provvedimenti…
Norma di comportamento n. 11.1 – “Prevenzione ed emersione della crisi”
6
6
Continuità aziendale
nell’informativa di Bilancio
Le incertezze non risultano
significative e non generano dubbi
sulla continuità
Le incertezze devono essere
descritte nella relazione sulla
gestione
ART. 2428 C.C.: … nonché una
descrizione dei principali rischi e
incertezze cui la società é
esposta.
Sono stati identificati fattori che fanno
sorgere dubbi significativi sulla
continuità aziendale, pur ritenendo
appropriato redigere il bilancio sul
presupposto di continuità
Le incertezze devono essere
descritte nella nota
integrativa
Comunicazione CONSOB Dem/9012559 e documento Banca Italia-Consob-Isvap n.
2/2009
7
7
Continuità aziendale
e informativa di Bilancio
CONTINUITÀ - ESEMPIO DI NOTA INTEGRATIVA
▪ La società ha registrato una perdita operativa nell’esercizio 2013.
Riteniamo che la prospettiva implichi significative sfide in termini di
volume delle vendite e di prezzi così come di costi. A fronte della
riduzione della domanda di prodotti occorre ridurre i costi fissi e
alienare asset no core. Quantunque siamo riusciti a ottenere
finanziamenti addizionali, queste condizioni creano significative
incertezze sui futuri risultati e sui flussi di cassa.
▪ Si sta cercando di alienare beni immobili di proprietà per assicurarsi
ulteriore capitale circolante. Ci sono trattative in corso con potenziali
acquirenti, ma alla data di bilancio non vi è certezza che si procederà
alla vendita. Sulla base delle negoziazioni condotte c’è da ritenere che
la vendita sia probabile e che la plusvalenza e i cash-flow acquisiti
eviteranno la necessità di ulteriori finanziamenti.
8
(segue)
8
Continuità aziendale
e informativa di Bilancio
▪ Abbiamo avviato trattative con le banche finanziatrici relativamente a
un finanziamento ulteriore che potrebbe rendersi necessario qualora la
vendita degli assets non andasse a buon fine entro termini ragionevoli,
oppure intervenissero significativi cambiamenti in negativo nel volume
delle vendite o nella redditività. È probabile che queste trattative si
prolungheranno per un certo periodo di tempo.
▪ Le circostanze sopra evidenziate ci portano a ritenere che sussiste una
significativa incertezza sulla capacità della società di continuare a
operare sulla base del presupposto della continuità aziendale.
Effettuate le verifiche del caso abbiamo, comunque, ritenuto
ragionevole che la società abbia adeguate risorse per continuare
l’esistenza operativa in un prevedibile futuro di almeno 12 mesi. Per
queste ragioni, essa continua ad adottare il presupposto della
continuità aziendale nella preparazione del bilancio.
9
9
Continuità aziendale
e informativa di Bilancio
▪ Come evidenziato a pag. … della Nota Integrativa, la società
sopperisce alle esigenze quotidiane del capitale circolante
attraverso scoperti bancari i cui affidamenti saranno rinnovati in
data …2014.
▪ Le attuali condizioni economiche creano incertezze in particolare con
riferimento al decremento di domanda registrato nel corso del 2013 e
della sostanziale stasi dei primi mesi del 2014 e alla disponibilità di
finanziamenti bancari nel prossimo futuro.
▪ Le stime e le proiezioni del budget, dimostrano che la società è in grado
di operare con l’attuale livello di finanziamenti. La società inizierà
trattative con le banche per il rinnovo dei finanziamenti a tempo debito e
non ha, allo stato attuale, richiesto una confort letter che tali
finanziamenti saranno rinnovati. La società ha discusso con gli istituti
finanziatori in merito alle future necessità di finanziamento e non sono
stati sottoposti all’attenzione della direzione elementi che possano
10
suggerire che il rinnovo non sia prossimo a condizioni accettabili.
Indicatori ai sensi PR n. 570
Il principio di revisione n. 570 indica una serie di
indicatori che devono essere presi in esame dal
revisore:
Indicatori
Finanziari
Analisi del presupposto
della continuità
aziendale
Altri
indicatori
Indicatori
Gestionali
11
11
Indicatori Finanziari
a) Situazione di deficit patrimoniale o di capitale circolante netto negativo
b) Prestiti a scadenza fissa e prossimi alla scadenza senza che vi siano
prospettive verosimili di rinnovo o di rimborso; oppure eccessiva
dipendenza da prestiti a breve termine per finanziare attività a lungo
termine
c) Indici economico finanziari negativi o in costante peggioramento
d) Consistenti perdite d'esercizio
e) Mancanza o discontinuità nella distribuzione dei dividendi
f) Impossibilità di saldare i debiti e di incassare i crediti alla scadenza
g) Difficoltà nel rispettare le clausole contrattuali dei prestiti (covenants)
h) Cambiamento di atteggiamento dei fornitori per concessione di credito e
pagamento alla consegna
i) Incapacità di ottenere finanziamenti necessari per lo sviluppo di nuovi
12
prodotti ovvero per altri investimenti necessari.
Indicatori Gestionali
a) Dimissioni dei Consiglieri e dei Sindaci
b) Perdita di personale a livello dirigenziale senza che sia sostituito
c) Perdita di mercati fondamentali, di franchising, di concessioni o di
fornitori importanti
e) Difficoltà nell'organico del personale o scarsità di rifornimenti
fondamentali
Altri indicatori
a) Capitale ridotto al di sotto dei limiti legali
b) Termine della durata statutaria senza previsioni di prolungamento
c) Contenziosi legali e fiscali che in caso di soccombenza potrebbero
portare a condanne che l'impresa non è in grado di sopportare
d) Modifiche legislative o iniziative governative sfavorevoli all'impresa
e) Sopravvenuta mancanza dei
13 requisiti per il mantenimento delle
13
autorizzazioni necessarie allo svolgimento attività sociale prevalente.
Documentazione








Analizzare e discutere con la direzione i flussi di cassa, redditività e
altri dati previsionali
Considerare gli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio che
possono influenzare la capacita dell'impresa di mantenersi in
funzionamento
Esaminare e discutere con la direzione gli ultimi bilanci intermedi
Verificare la capacita dell'impresa di evadere gli ordini dei clienti
Analizzare i termini (covenants) dei finanziamenti per rilevare eventuali
inadempienze
Leggere i verbali delle assemblee, dei consigli di amministrazione, dei
comitati esecutivi e del collegio sindacale per riferimenti a difficoltà
finanziarie
Richiedere ai consulenti legali informazioni su eventuali procedimenti
giudiziari o altre pretese di terzi
Confermare l'esistenza, la regolarità e la possibilità di rendere esecutivi
accordi diretti a fornire o a mantenere un sostegno finanziario da parti
correlate o da terzi e valutare la capacità finanziaria di dette parti di
14
apportare ulteriori finanziamenti
Documentazione






I piani aziendali e verifica dei loro presupposti
I rapporti bancari, i “covenants”, la posizione finanziaria, gli affidamenti
bancari
Il supporto finanziario esterno (azionista, parte correlata) e la sua
credibilità
Quando la continuità aziendale diventa sensibile, occorre elevare il livello
di attenzione rispetto al rischio di frode in bilancio, tipicamente con
riferimento a:
 Costi nascosti
 Pretese di terzi nascoste o minimizzate
 Capitalizzazioni improprie
 Ricavi gonfiati
 Anticipazione di incassi (es RIBA)
 Svalutazioni non effettuate (impairment)
 Cambiamenti di stime / principi
 Derivati rinnovati
 Informativa carente (covenants, vincoli)
Dopo aver pensato a tutto ciò, le procedure di revisione sono ritenute
sufficienti?
15
Cliente “Close Monitoring”, salvo eccezioni documentate e concordate con
PPD
Documentazione









Alzare la guardia
Considerare procedure analitiche più approfondite (KPI aziendali,
vendite per area, cliente, periodo)
Calcolare gli indici di bilancio e di performance
Commentare qualitativamente il perché delle variazioni nei valori e
indici
Commentare gli scostamenti “actual-budget” per accertare la “capacità”
previsionale del management
Rivedere il cash flow (es EBIDTA e Cash flow operativo vanno nello
stesso senso?)
Analizzare la composizione delle disponibilità (transitori)
Analizzare la disponibilità di linee di credito
Utilizzare le analisi di bilancio per aiutare a valutare se si richiedono
procedure addizionali di revisione
16
Piani Aziendali












Sono completi? (assunzioni, conto economico, stato patrimoniale, cash flow,
analisi di dettaglio sui KPI aziendali)
Derivano dal normale processo di pianificazione aziendale?
Sono approvati dal competente livello di management (es CdA)?
Il primo anno di piano è costituito dal budget dell’anno?
Sono state mantenute le promesse passate (budgets, piani)? Se no, per quali
motivi?
Il cut off tra piano e dati storici è appropriato (saldi di apertura del piano)?
Il budget “revised” è coerente con il primo anno di piano?
Sono state analizzate e comprese le ragioni delle perdite passate?
Sono stati considerate le incertezze e quanto pesano?
Ci sono significative assunzioni che dipendono da fatti di terzi?
Le assunzioni sono documentate? Con cosa si raffrontano (la situazione di
mercato, la struttura aziendale, le decisioni prese, il commitment del
management operativo, il portafoglio ordini, le linee di credito non utilizzate, ecc)?
Le ipotesi circa ricavi e costi (es crescita ricavi e contenimento dei costi) sono
documentate? Il management operativo cosa pensa di questi obiettivi?
17
Rapporti Bancari







I rapporti bancari sono regolari?
Che impatto può avere il mancato rispetto dei “covenants”? Maggiori oneri
finanziari? Possibilità della banca di chiedere rimborsi anticipati? Riclassifica a
breve del debito a lungo (IAS)?
E’ stato valutato il rispetto dei covenants alla data di bilancio? E in chiave
prospettica?
Sono stati individuati i “covenants” dei contratti di finanziamento (es. EBITDA /
Fatturato, Indebitamento / Patrimonio netto, oneri finanziari / fatturato)?
E’ data informativa in bilancio circa i covenants e il loro rispetto o non rispetto?
La posizione finanziaria è qualitativamente appropriata per le finalità del business
plan?
Gli affidamenti bancari sono stati analizzati (cfr risposte banche)? A che data?
18
Modelli per la stima
della continuità aziendale
Modelli empirici
Metodi tradizionali
Approccio
univariato
Analisi discriminante
lineare (Z-Score)
Modelli Innovativi
Approccio multivariato
Regressione
logistica
Alberi decisionali ,
algoritmi genetici
Altri metodi (AScore)
19
TurnAround Index
“È l’indice misurato in funzione delle performance
economico-finanziario-patrimoniale dell’impresa, che può
assumere valori compresi tra 0.1, cioè performance
soddisfacenti, e quindi bassa propensione al turnaround, e
0.9, cioè performance insoddisfacenti, e quindi elevata
propensione al turnaround”.
Gli indicatori utilizzati per valutare la performance di un’azienda
sono sette:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
La redditività delle vendite, o ROS;
La variazione media del ROI;
La variazione media del fatturato;
Il rapporto tra i mezzi propri e il capitale investito;
Il rapporto tra le risorse proprie e il credito finanziario netto;
La copertura degli oneri finanziari;
La capacità di generare cassa.
20
TurnAround Index
21
Aggiornamento OIC
1)
2)
3)
4)
Per tenere conto degli sviluppi della materia contabile
registrati
nel
periodo
trascorso
dalla
scrittura/aggiornamento.
Per recepire gli orientamenti dottrinali (principio prevalenza
della sostanza sulla forma).
Per allinearsi all’evoluzione della normativa nazionale (ad
es. affrancamenti fiscali, TFR, consolidato fiscale).
Riallineare comportamento civilistico e fiscale
Si è inoltre tenuto conto del fatto che all’origine i principi
contabili erano stati calibrati pensando alle esigenze degli
user delle quotate. Ora che le quotate applicano gli
IAS/IFRS vi è una maggiore attenzione per le piccole e
medie società (ad es. disclosure, categorie imprese).
22
Nuova Struttura
a)
b)
c)
migliorare la struttura per facilitare la lettura, e le integrazioni per gli
aggiornamenti futuri;
focalizzare i contenuti su profili prettamente contabili;
utilizzare un format più allineato con quello degli IAS/IFRS
1) abstract;
2) ambito di applicazione;
3) principali definizioni;
4) classificazioni;
5) rilevazioni iniziali;
6) Valutazioni e rilevazioni successive;
7) Eventuali sezioni contenenti «fattispecie particolari»;
8) Informazioni da produrre in «nota integrativa»
9) «appendici» contenenti i riferimenti normativi.
CONSULTAZIONE
INIZIALE
ELABORAZIONE
CONSULTAZIONE
23
Attività di Aggiornamento
Data
emissione
OIC
scadenza
23/12/2011
OIC 16, Immob Materiali
30/06/2012
23/12/2011
OIC 18, Ratei e Risconti
30/06/2012
23/12/2011
OIC 19, Debiti
30/06/2012
23/12/2011
OIC 19, Fondi rischi e TFR
30/06/2012
23/12/2011
OIC 29, Cambiamenti di principi contabili, di stime correzioni
errori eventi e operazioni straordinari, fatti intervenuti dopo la
chiusura dell’esercizio
30/06/2012
27/04/2012
OIC 13, Le rimanenze di magazzino
31/12/2012
27/04/2012
OIC 14, Le disponibilità liquide
31/12/2012
27/04/2012
OIC 15, Crediti
31/12/2012
27/04/2012
OIC 20, I titoli di debito
31/12/2012
06/12/2012
OIC 21, Partecipazioni
31/05/2013
06/12/2012
OIC 22, Conti d’Ordine
31/05/2013
06/12/2012
OIC 23, Lavori in corso su ordinazione
31/12/2013
12/02/2013
OIC 24, Immobilizzazioni Immateriali
30/07/2013
08/05/2013
OIC 26, Operazioni, attività e passività in valuta
24
31/10/2013
17/06/2013
OIC 25, Trattamento contabile delle imposte sui redditi
31/10/2013
Attività di Aggiornamento (al 28/02/2014)
Data
emissione
OIC
scadenza
12/11/2013
OIC 17, Bilancio Consolidato e metodo del PN
28/02/2014
27/11/2013
OIC 9, Svalutazione per perdite durevoli di valore delle
immobi materiali e immateriali
28/02/2014
05/12/2013
OIC 12, Composizione e schemi di Bilancio d’esercizio
28/02/2014
14/01/2014
OIC 28, Patrimonio Netto
28/02/2014
27/01/2014
OIC 10, La redazione del Rendiconto Finanziario
28/02/2014
28/01/2014
OIC xx, Cancellazione dei crediti
28/02/2014
25
Perdite di Valore
Le perdite di valore sono uno degli aspetti più
delicati nella redazione dei bilanci 2013.
Le voci che possono essere inficiate a perdite di
valore riguardano ALMENO :
• Immobilizzazioni materiali
• Immobilizzazioni immateriali
• Avviamento
• Partecipazioni
Oggi le norme relative sono :
Per IFRS – IAS 36 –
Per PC - N. 9 ( in bozza)
26
Perdite di Valore
Verificare che il valore delle proprie attività non superi il
relativo valore di realizzo
Si applica a TUTTE le attività soggetto a perdite di valore
eccetto:
• Rimanenze (IAS 2)
• Attività per commesse a lungo termine (IAS 11)
• Attività per imposte differite (IAS 12)
• Attività di fondi pensione (IAS 19)
• Attività finanziarie incluse in IAS 32
( perché già previste dai relativi principi)
27
Perdite di Valore
Si parla di perdita di valore
SE
Il valore recuperabile di una immobilizzazione è
inferiore al suo valore contabile , per cui
l’immobilizzazione si rileva a tale minor valore.
Esempio :
Valore recuperabile = € 80
Valore Contabile netto = € 100
Perdita di valore = € 20 , si valuta a € 80
28
Perdite di Valore
IDENTIFICARE LE ATTIVITA’ DA SVALUTARE
PER CUI SI HA RIDUZIONE DI VALORE SE:
Valore contabile di una attività è
> Valore recuperabile
ad ogni fine esercizio si deve valutare se
sussistono le condizioni per perdite di valore e la
stima del valore recuperabile dell’attività
29
Perdite di Valore
La principale differenza tra IFRS e Codice Civile
consiste nel fatto che l’art. 2426 comma 1 . N. 3
prevede che la perdita di valore sia
DUREVOLE , mentre IAS 36 prevede che essa
esista anche se temporanea
In effetti la differenza si assottiglia in caso di crisi
DA RISTRUTTURAZIONI ECONOMICHE
30
OIC n. 9- Svalutazione Immobilizzazioni
Perdita durevole di valore
E’ la diminuzione di valore che rende il valore recuperabile di
un’immobilizzazione ,determinato in una prospettiva di lungo termine,
inferiore rispetto al suo valore netto contabile;
Approccio benchmark (per grandi imprese):
Il nuovo principio propone il modello basato sull’attualizzazione dei flussi
di cassa come paradigma concettuale di riferimento per la determinazione
del valore recuperabile delle immobilizzazioni materiali e immateriali,
secondo un approccio di universale accettazione e adottato dagli standard
setters più importanti a livello globale.
Approccio semplificato (per piccole e medie imprese):
Modulare l’applicazione del modello sulla base delle dimensioni della
società, così da consentire alle PMI di evitare oneri sproporzionati ai
benefici. Usare concetto di valore d’uso inteso come capacità di
ammortamento (pari alla differenza tra ricavi e costi non attualizzati
derivanti dall’utilizzo del cespite/CGU oggetto di valutazione) per le società
che non superano i predetti limiti
PARAMETRI PMI = a) < di 250 dip; b) tot att < 20 mil; c) Ricavi < 40 mil
31
OIC n. 9- Svalutazione Immobilizzazioni
a) Perdita durevole di valore = la diminuzione di valore che rende il
valore recuperabile di una immobilizzazione, determinato in una
prospettiva di lungo termine, inferiore rispetto al suo valore netto
contabile.
b) Valore recuperabile, il maggiore tra il suo valore d’uso e il suo valore
equo (fair value).
c) Valore d’uso, il valore attuale dei flussi di cassa attesi da una attività o
da una unità generatrice di flussi di cassa.
d) Valore equo (fair value) ,l’ammontare ottenibile dalla vendita di una
attività in una libera transazione fra parti indipendenti, al netto dei costi di
vendita.
e) Unità generatrice flussi di cassa (UGC) è il più piccolo gruppo
identificabile di attività e genera flussi finanziari in entrata che siano
indipendenti dai flussi generati altre attività
f) Capacità di ammortamento è costituita dal margine economico che la
gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti
32
Approccio Metodologico
Procedura di Impairment
1) Indicatori di potenziali perdite di valore
2) Determinazione del valore recuperabile
2a) Determinazione del valore equo (fair value)
2b) Determinazione del valore d’uso
3) Rilevazione della perdita durevole di valore per una
UGC e per l’avviamento
4) Disclosure
33
Indicatori Potenziali di perdita di valore
1) ll valore di mercato di una attività è diminuito significativamente durante
esercizio più di quanto previsto;
2) Durante esercizio si sono verificate e si verificheranno nel futuro
prossimo variazioni significative con effetto negativo per l’entità;
3) Nel corso dell’esercizio sono aumentati di tassi d’interesse di mercato o
altri tassi di rendimento degli investimenti ed è probabile che tali
incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato nel calcolo del
valore d’uso di una attività e riducano il valore equo;
4) Il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro
valore equo stimato della società;
5) L’obsolescenza o il deterioramento fisico di una attività risulta evidente
34
Indicatori Potenziali di perdita di valore
6) Nel corso dell’esercizio si sono verificati significativi cambiamenti con
effetto negativo sulla società oppure si suppone che si verificheranno nel
prossimo futuro, nella misura o nel modo in cui un’attività viene utilizzata
o ci si attende sarà utilizzata. Tali cambiamenti includono casi quali:
•
l’attività diventa inutilizzata;
•
Piani di dismissione o ristrutturazione del settore operativo al quale
l’attività appartiene;
•
Piani di dismissione dell’attività prima della data prima prevista;
•
Ristabilire la vita utile di un’attività come definita invece che indefinita
7) dall’informativa interna risulta evidente che l’andamento economico di
un’attività è, o sarà, peggiore di quanto previsto. In tale contesto,
l’andamento economico include i risultati operativi e i flussi
finanziari/reddituali
35
Valore Recuperabile
Il valore recuperabile è il maggiore valore
tra prezzo netto di vendita e valore d’uso del bene

1. Non si determina se non si prevede una perdita potenziale;

2. Se non si riesce a determinare il valore di vendita, si considera il
valore d’uso;

3. Va determinato per ogni singola attività;

4. Se l’attività genera flussi finanziari futuri per l’uso del bene , il
valore di realizzo stimato li deve considerare.
36
Valore Recuperabile
Il valore recuperabile è determinato da :
1. accordo vincolante di vendita tra due controparti
indipendenti; o
2. prezzo di mercato dell’attività (prezzo corrente o più
recente); o
3. migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare
ricavabile per l’impresa.
AL NETTO DEI EVENTUALI COSTI DI DISMISSIONE
(spese legali, imposte indirette, costi di rimozione di attività)
37
Il valore d’uso o valore attuale dei flussi
finanziari è:
La stima dei flussi finanziari futuri in entrata e in uscita per l’uso
continuativo dell’attività meno il valore della sua futura
dismissione
•Utilizzo di un tasso di attualizzazione appropriato
CRITERI DI STIMA DEI FLUSSI:
• migliore stima delle condizioni economiche di vita utile
dell’attività (+ peso a evidenze esterne)
- in base ai budget recenti approvati dalla direzione ( al
massimo entro 5 anni) e usati in pratica
- per stime oltre 5 anni, utilizzare tassi di crescita stabili o
calanti,
38
Tasso di attualizzazione
DEVE ESSERE UN TASSO :
- al lordo delle imposte
- che rifletta l’attuale situazione del mercato del denaro
- che consideri i rischi specifici dell’attività
- che NON rifletta rischi che producano rettifiche alle stime dei
flussi finanziari
- che sia indipendente dalla struttura del capitale dell’impresa
TASSI DA CONSIDERARE POTREBBERO ESSERE :
Costo medio del capitale (CAPM ), Tasso di finanziamento
marginale, tassi di mercato + RETTIFICHE per rischi specifici
di
39
Valore d’uso e Stima dei flussi
Il valore d’uso è determinato sulla base del valore attuale dei flussi finanziari
che si prevede abbiano origine da un’attività.
Il calcolo del valore d’uso comprende le seguenti fasi:
Stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno
dall’uso continuativo dell’attività e dalla sua dismissione finale;
Applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari
futuri;
Le stime dei flussi finanziari comprendono:
Le proiezioni dei flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo;
Le proiezioni dei flussi finanziari in uscita che si verificheranno per
generare flussi finanziari in entrata dall’uso continuativo dell’attività;
I flussi finanziari netti se esistono che si prevede di ricevere o erogare
per la dismissione dell’attività alla fine della vita utile in una libera
transazione fra parti consapevoli e disponibili;
In linea tendenziale i piani di riferimento non superano un orizzonte
temporale di 5 anni.
40
Valore d’uso e Stima dei flussi
Le stime dei flussi finanziari futuri non includono:
- I flussi finanziari in entrata o in uscita derivanti da attività di
finanziamento;
- Pagamenti o rimborsi fiscali;
- Investimenti futuri per cui la società non si sia già obbligata.
I flussi finanziari futuri delle attività sono stimati facendo
riferimento alle loro condizioni correnti per cui non sono da
considerare i flussi derivanti da una futura ristrutturazione o
miglioramenti del rendimento dell’attività.
Il tasso di sconto usato ai fini del calcolo del valore attuale è il
tasso al lordo delle imposte che riflette le valutazioni correnti
del mercato relative al:
- Valore temporale del denaro;
41
- Rischi specifici dell’attività
Approccio semplificato
Possibilità di adottare un approccio alla determinazione delle perdite
durevoli basato sulla capacità di ammortamento.
INDICATORI APPROCCIO SEMPLIFICATO
a)
a)
l’esercizio si è chiuso con una perdita non dovuta a
fattori contingenti e non vi è sicurezza del pronto
recupero delle condizioni di equilibrio economico negli
esercizi immediatamente successivi;
Si sono verificate mutazioni nel contesto in cui opera la
società che lasciano presupporre l’impossibilità di
continuare a sfruttare in modo pieno la capacità
produttiva esistente;
42
Verifica recuperabilità degli investimenti
Si confronta la capacità di ammortamento dei futuri esercizi con il valore
netto contabile iscritto in bilancio
Nel computo ci si basa sulla struttura produttiva esistente considerando
anche quegli ammortamenti relativi agli investimenti che nel periodo di
riferimento concorrono a mantenere invariata la potenzialità produttiva
esistente.
Il periodo di riferimento per la determinazione della capacità di
ammortamento è di 5 anni;
Il test di verifica della recuperabilità dei costi si considera superato quando
la prospettazione degli esiti della gestione futura indica che
tendenzialmente la capacità di ammortamento complessiva (relativa
all’orizzonte temporale considerato è sufficiente a garantire la copertura
degli ammortamenti.
L’eventuale perdita è attribuita prioritariamente all’avviamento se iscritto in
bilancio e poi altri cespiti in proporzione al loro valore netto contabile. Se è
possibile l’imputazione diretta, le perdite vengono attribuite alle singole
43
immobilizzazioni
43
Appendice- Albero delle decisioni
Esiste un indicatore di
perdita?
NO
Non si procede ad effettuare
ulteriori verifiche
SI
Il valore equo è superiore
al valore netto contabile
NO
Il valore d’uso è superiore
al valore netto contabile
SI
Non si procede ad effettuare
ulteriori verifiche
NO
Si svaluta
SI
Non si svaluta
44
Esemplificazione
VALORE
CONTABILE
VALORE D'USO
PREZZO DI
VENDITA NETTO
PERDITA DI
VALORE
100
110
non necessario il
calcolo
no
100
non necessario il calcolo
105
no
100
90
80
10(100-90)
100
80
90
10(100-90)
100
non quantificabile: non
esistono flussi di cassa
105
no
100
non quantificabile: non
esistono flussi di cassa
95
5(non necessario
calcolare CGU)
100
95
non esiste
mercato
5(non necessario
calcolare CGU)
100
non quantificabile: non
esistono flussi di cassa
non esiste
mercato
identificare CGU
45
La valutazione dei Crediti
1) 27 aprile 2012 - OIC n. 15
2) 28 gennaio 2014 – OIC n. xxx – Cancellazione dei crediti
3) Art. 6, comma 16, D.L. Stabilità 2014: all’articolo 101,
comma 5, primo periodo, dopo le parole “, e le perdite su
crediti” sono aggiunte le seguenti “, diverse da quelle
deducibili ai sensi del comma 3 dell’articolo 106,” e l’ultimo
periodo è sostituito dal seguente: «Gli elementi certi e
precisi sussistono inoltre in caso di cancellazione dei
crediti dal bilancio operata in applicazione dei principi
contabili»
46
OIC n. 15, Crediti – 27 aprile 2012
1)
2)
3)
4)
PRINCIPALI NOVITA’
Valutazione dei crediti al loro valore attuale;
Vendita a rate con riserva di proprietà
Procedimento di valutazione collettiva dei debiti
Stralciata la parte sulla cessione dei crediti
47
Attualizzazione dei crediti
I crediti commerciali con scadenza oltre i 12 mesi senza
corresponsioni di interessi o con interessi ragionevolmente
bassi si rilevano inizialmente al valore nominale (credito) e la
componente reddituale rappresenta:
a) Il ricavo della vendita;
b) Gli interessi impliciti.
a) Il ricavo è dato dal corrispettivo a pronti del bene o
servizio pari all’attualizzazione del corrispettivo pattuito a
termine senza corresponsione di interessi in base ad
adeguato tasso;
b) Ammontare interessi si determinano per differenza tra il
valore nominale del credito e l’ammontare del corrispettivo
a pronti e si rileva inizialmente tra i risconti passivi
48
Attualizzazione dei crediti
Si sono forniti alcuni chiarimenti in ordine allo scorporo/attualizzazione dei
crediti.
1) In particolare, si prevede lo scorporo della componente finanziaria
implicita nei crediti commerciali contraddistinti da lunghe dilazioni nei
pagamenti senza che siano produttivi di interessi (oppure siano produttivi di
interessi irragionevolmente bassi). A tal fine si rettifica il corrispettivo
della vendita (ricavo) attraverso un risconto passivo da ripartirsi per
competenza lungo la durata del credito. Il relativo credito,
rappresentando un diritto ad esigere una somma definita già dall’inizio,
è rilevato inizialmente al valore nominale (valore originario)
2) Sulla base di tale assunto e in mancanza di un ricavo da rettificare, si
prevede che i crediti finanziari a media/lunga scadenza concessi ai debitori
senza la corresponsione di interessi (o con interessi irragionevolmente
bassi) siano rilevati al loro valore nominale. Tuttavia, ove rilevante, la
componente finanziaria, determinata come differenza tra il valore nominale
del credito e il valore attuale dei flussi finanziari derivanti dal credito, è
indicata nella nota integrativa
49
Scorporo interessi
Gli interessi attivi scorporati ed il relativo tasso sono
determinati al momento della rilevazione iniziale del credito
e non sono rimisurati.
Il tasso di interesse da utilizzare richiede una appropriata
valutazione. In pratica può corrispondere al tasso
d’interesse di mercato prevalente per il finanziamento dei
crediti con dilazione ed altri termini avente caratteristiche
similari
Lo scorporo non si applica:
- Agli acconti che non richiedono restituzione in futuro
- Ai crediti che hanno un tasso d’interesse basso quando
vi sono garanzie di terzi o specifiche norme
- Ad ammontare che intendono rappresentare garanzie o50
cauzioni date
Fondo svalutazione crediti
Fondo svalutazione crediti permette di fronteggiare le previste
perdite su crediti, la cui stima deve basarsi su presupposti
ragionevoli utilizzando tutte le informazioni disponibili
Tecnicamente lo stanziamento al fondo avviene tramite:
Analisi dei singoli crediti e determinazione delle perdite presunte per
ciascuna situazione di inesigibilità già manifestatasi;
Stima in base all’esperienza e ad ogni altro elemento utile, delle ulteriori
perdite che si presume si dovranno subire sui crediti in essere alla data di
bilancio;
Valutazione dell’andamento degli indici di anzianità dei crediti scaduti
rispetto a quelli degli esercizi precedenti
Condizioni economiche generali, di settore e di rischio paese
E’ ammesso un processo di valutazione sintetico se possibile raggruppare i
crediti in classi omogenee con profili di rischio simili su cui si applicano
formule per determinare la perdita. Formula non regola
51
OIC n. xxx, 28/01/2014- Cancellazione Crediti
bozza di consultazione fino al 28/02/2014
La società cancella il credito dal bilancio quando:
a)
I diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dal credito si estinguono;
b)
La titolarità dei diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dal credito
è trasferita e con essa sono trasferiti tutti i rischi inerenti il credito.
Ai fini della valutazione del trasferimento dei rischi si tiene conto delle
garanzie fornite degli obblighi contrattuali delle commissioni e delle penali
dovute per mancato pagamento e delle eventuali franchigie dà
corrispondere ai garanti del credito.
Quando il credito è cancellato dal bilancio a seguito di cessione con
trasferimento di tutti i rischi la differenza fra il valore nominale ( al netto dei
fondi) ed il corrispettivo è iscritta come perdita nella voce B 14) del CE
52
OIC n. xxx, 28/01/2014- Cancellazione Crediti
bozza di consultazione fino al 28/02/2014
Se la cessione non comporta cancellazione dal bilancio perché non sono
stati trasferiti tutti i rischi per la valutazione del credito che rimane iscritto in
bilancio si considera:
In caso di anticipazione del credito si iscrive come contropartita un
debito di natura finanziaria. La differenza fra il valore di iscrizione in
bilancio del credito e il valore dell’anticipazione è iscritto in CE tra gli
oneri finanziari.
Nelle cessioni che non comportano la cancellazione del credito dal
bilancio se l’importo anticipato coincide con il valore nominale del credito
ceduto,
i
costi
dell’operazione
sono
contabilizzati
in
interessi/commissioni. Eventuali ulteriori costi che possono aversi per
l’incasso vanno classificati tra costi per servizi voce b) 7).
Se rimangano in capo al cedente taluni rischi minimali potrebbe essere
necessario se esistono condizioni ai sensi Oic n. 19 effettuare apposito
accantonamento
53
Differenze rispetto al precedente OIC 15
Con il nuovo principio contabile si supera l’impostazione del
precedente OIC 15, che consentiva – a fronte di cessioni che non
trasferivano sostanzialmente tutti i rischi – sia di cancellare il
credito, sia di mantenerlo in bilancio, con l’inevitabile pregiudizio
che ne derivava in termini di comparabilità dei bilanci.
L’eliminazione dell’opzione contenuta nel precedente
principio, inoltre, consente un’applicazione uniforme delle
regole fiscali in materia di deducibilità delle perdite che
emergono in caso di cessione del credito, con i vantaggi che ne
derivano in termini di coerenza sistemica dell’ordinamento
contabile fiscale e di semplicità nell’applicazione delle stesse
regole di determinazione
dell’imponibile.
54
Differenze rispetto IAS 39 e IFRS for SME
ALLINEAMENTO E SEMPLIFICAZIONE
a) Mentre le regole internazionali fanno riferimento al concetto generale
di trasferimento dei rischi e benefici relativi all’attività finanziaria, nel
principio nazionale il riferimento è limitato ai rischi, e si esclude quindi la
considerazione dei benefici.
b) Non viene previsto un modello contabile ad hoc per quelle cessioni
che comportano il trasferimento parziale dei rischi, rispetto alle quali i
principi contabili internazionali impongono di considerare l’ulteriore
elemento del trasferimento del “controllo” sul credito ceduto al
cessionario
c) In linea con approccio internazionali, le operazioni di smobilizzo
dei crediti che non comportano il trasferimento sostanziale di tutti i
rischi vengono rappresentate come operazioni di finanziamento. La
differente qualificazione dell’operazione rispetto alle altre operazioni di
cessione comporta che la differenza tra importo ricevuto a fronte della
cessione e valore di iscrizione in bilancio sia rilevata in bilancio, anziché
come perdita da realizzazione del credito, come interesse passivo
sul finanziamento.
Esemplificazioni
SI Cancellazione Credito
1)forfaiting;
2)datio in solutum;
3) conferimento del credito;
4) vendita del credito, compreso
factoring con cessione pro-soluto
con trasferimento sostanziale di
tutti i rischi del credito;
5) cartolarizzazione con
trasferimento sostanziale di tutti i
rischi del credito.
No Cancellazione Credito
1) mandato all’incasso, compreso
factoring comprendente solo
mandato all’incasso e ricevute
bancarie;
2)cambiali girate all’incasso;
3)pegno di crediti;
4)cessione a scopo di garanzia;
sconto, cessioni pro-solvendo e
cessioni pro-soluto che non
5)trasferiscono sostanzialmente
tutti i rischi inerenti il credito;
6) cartolarizzazioni che non
trasferiscono sostanzialmente tutti
i rischi inerenti il credito.
56
OIC n. 10, 27/01/2014- bozza di consultazione
fino al 28/02/2014 Definizioni
OIC n. 10 stabilisce le modalità di redazione e presentazione
del Rendiconto Finanziario. La risorsa finanziaria presa a
riferimento è rappresentata dalle disponibilità liquide.
N.B.
1) Nuovo apposito OIC per il Rendiconto Finanziario anziché
prevederlo nell’OIC n. 12;
2) Eliminata la risorsa finanziaria del CCN per la redazione del
Rendiconto in quanto obsoleta e non prevista a livello
internazionale.
Il presente OIC n. 10 raccomanda la redazione del
Rendiconto Finanziario nonostante il Codice Civile non
preveda espressamente la redazione dello Rendiconto
Finanziario come schema di bilancio obbligatorio
57
OIC n.10, Contenuto e Struttura del
Rendiconto Finanziario
1) Nel RF i singoli flussi finanziari sono presentati in una delle seguenti categorie:
Gestione reddituale;
Attività di investimento;
Attività di finanziamento
2) Il Flusso Finanziario può essere determinato con il metodo indiretto o con il
metodo diretto
3) La forma di presentazione è di tipo scalare
4) Gli schemi (in allegato) evidenziano le categorie precedute dalle lettere
maiuscole ed i subtotali preceduti dai numeri arabi non possono essere raggruppati
5) Possono essere aggiunti ulteriori flussi finanziari, o prevedere ulteriori
suddivisioni o raggruppamenti al fine di una migliore rappresentazione veritiera e
corretta.
6) Ogni flusso deve essere comparabile con il corrisponde anno precedente, se ciò
non è possibile il flusso esercizio precedente va adattato e ciò va segnalato e
commentato in calce al RF.
7) I flussi vanno presentati al lordo del loro ammontare cioè senza compensazione
58
OIC n.10, Gestione Reddituale
La gestione reddituale è composta da operazioni che si concretizzano in
ricavi e in costi necessari per produrre i ricavi
Il flusso finanziario derivante dalla gestione reddituale è determinato con il
metodo indiretto mediante cui l’utile (o la perdita) dell’esercizio è rettificato
per tener conto:
a)
Elementi di natura non monetarie ossia poste contabili che non hanno
richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide (ammortamenti, acc.ti,
svalutazioni, rivalutazioni, utili non distribuiti relativi a partecipazioni
valute con metodo PN);
b)
Variazioni del CCN connesse ai costi o ricavi delle gestione reddituali (
var di rimanenze, var di crediti e debiti commerciali, var ratei e risconti
c)
Operazioni i cui effetti sono ricompresi tra i flussi derivanti dall’attività di
investimento/finanziamento
PAR. 30 ESEMPLIFICAZIONI DI VAR
Gli oneri e i proventi finanziari e le imposte sono presentati all’interno
della gestione reddituale. Il flusso finanziario della gestione reddituale
59
può essere determinato con metodo diretto
OIC n. 10, Classificazione dei Flussi Finanziari
ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO
I flussi finanziari dell’attività di investimento comprendono i flussi che
derivano dall’acquisto e dalla vendita delle immobilizzazioni materiali,
immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate
PAR 33- ESEMPLIFICAZIONI
I flussi finanziari derivanti dall’acquisto delle immobilizzazioni sono
rilevate al prezzo di acquisto
I flussi finanziari derivanti dalla vendita di immobilizzazioni sono rilevate
al prezzo di realizzo
60
OIC n. 10, Classificazione dei Flussi Finanziari
ATTIVITA’ DI FINANZIAMENTO
I flussi finanziari dell’attività di finanziamento comprendono i
flussi che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di
disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di
capitale di credito
PAR 40 ESEMPLIFICAZIONI
61
OIC n. 10, Casi Particolari di Flussi Finanziari
1) INTERESSI E DIVIDENDI
Interessi pagati ed incassati sono presentati distintamente tra i flussi
finanziari della gestione reddituale.
I dividendi incassati e pagati sono presentati distintamente rispettivamente
nella gestione reddituale e nell’attività di finanziamento
2) IMPOSTE SUL REDDITO
I flussi finanziari relativi alle imposte sul reddito sono indicati distintamente e
classificati nella gestione reddituale
3) FLUSSI FINANZIARI IN VALUTA
I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono iscritti in
bilancio in euro applicando il tasso di cambio al momento in cui avviene il
flusso finanziario. L’utile o perdita non realizzato non rappresentano flussi
finanziari
4) DERIVATI DI COPERTURA
Se un derivato è designato come uno strumento di copertura, i relativi flussi
finanziari sono presentati nella medesima categoria dei flussi finanziari
62
dell’elemento coperto
OIC n. 10, Operazioni non monetarie
Le operazioni di investimento o di finanziamento che non
richiedono l’impiego di disponibilità liquide non sono presenti
nel RF. Alcuni esempi: emissione di azioni per l’acquisizione
di una società controllata; b) la conversione di debiti in
capitale; c) la permuta di attività
OIC n. 10, Informazioni in calce al Rendiconto
Finanziario, se rilevanti:
a)
b)
Le componenti delle disponibilità liquide ed una
riconciliazione dei valori del RF con le voci equivalenti
esposte nello SP;
L’ammontare dei saldi significativi di disponibilità liquide che
non sono liberamente utilizzabili dalla società o dal gruppo e
le motivazioni (per. Es restrizioni legali, c/c vincolato, ) 63
OIC n. 10, Motivazioni alla Redazione del RF
L’art. 2423 c.c., comma 2, prevede che il bilancio deve esser redatto con
chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. Il
codice, tuttavia, non prevede espressamente la redazione del rendiconto
finanziario come schema di bilancio obbligatorio
1) Il rendiconto finanziario fornisce informazioni di natura finanziaria non
ottenibili dallo stato patrimoniale comparativo, anche se corredato dal
conto economico, in quanto lo stato patrimoniale non mostra chiaramente
le cause di variazione delle disponibilità liquide avvenute in un
determinato esercizio.
2) Considerata la sua rilevanza informativa, l’OIC ha deciso di dedicare al
rendiconto finanziario un apposito principio contabile prevedendo una
generale raccomandazione nella redazione del rendiconto finanziario per
tutte le tipologie societarie.
3) Il RF fornisce informazioni utili per valutare la situazione finanziaria della
società o del gruppo nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli
esercizi successivi. Le informazioni ricavabili dal rendiconto finanziario
64
migliorano, inoltre, la comparabilità dei risultati tra società differenti
o
nell’ambito della stessa società in esercizi differenti
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
Con la direttiva 2013/34/UE del 26/06/2013 si intende rinnovare la materia
riguardante il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato di talune
categorie d’imprese, abrogando le precedenti direttive a livello europeo in
merito al bilancio d’esercizio (n. 660 del 1978, nota come IV direttiva CEE)
e al bilancio consolidato (n. 349 del 1983, nota come VII direttiva CEE). La
direttiva dovrà essere recepita in Italia, con apposito atto normativo
interno, entro il 20 luglio 2015.
Gli obiettivi principali di tale intervento legislativo possono essere
ricondotti a:
1.
favorire il processo di armonizzazione contabile;
2.
Trovare un equilibrio tra gli interessi dei destinatari dei bilanci e
l’interesse delle imprese a non essere eccessivamente gravate da
obblighi in materia di informativa.
65
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
IMPRESE
CARATTERISTICHE
DIRETTIVA 2013//34/UE
Microimprese: sono tali
le imprese che alla data
di chiusura del bilancio
non superano i limiti
numerici di almeno due
dei tre criteri
A) Totale dello Stato patrimoniale:
350.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e prestazioni:
700.000 euro
C) Numero medio dei dipendenti
occupati durante l’esercizio: 10
L’articolo 36 prevede una serie di
semplificazioni nella redazione dello
Stato patrimoniale, del Conto
economico e della Nota integrativa.
Altre semplificazioni sono previste in
merito alla redazione della relazione
sulla gestione e alla pubblicazione
del bilancio d’esercizio.
Piccole imprese: sono
tali le imprese che alla
data di chiusura del
bilancio non superano i
limiti numerici di almeno
due dei tre criteri
A) Totale dello Stato patrimoniale:
4.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e prestazioni:
8.000.000 euro
C) Numero medio dei dipendenti
occupati nell’esercizio: 50
In base all’articolo 14 gli Stati
membri possono autorizzarle a
redigere uno Stato patrimoniale e un
Conto economico in forma
abbreviata. Altre semplificazioni
sono previste dall’articolo 31 per la
pubblicazione del bilancio
d’esercizio.
66
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
IMPRESE
CARATTERISTICHE
DIRETTIVA 2013//34/UE
Medie imprese: sono
tali le imprese che alla
data di chiusura del
bilancio non superano i
limiti numerici di almeno
due dei tre criteri
A) Totale dello Stato patrimoniale:
20.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e prestazioni:
40.000.000 euro
C) Numero medio dei dipendenti
occupati durante l’esercizio: 250
In base all’articolo 14 gli Stati
membri possono autorizzarle a
redigere un Conto economico in
forma abbreviata. Devono fornire
informazioni aggiuntive nella Nota
integrativa nel rispetto dell’articolo
17.
Grandi imprese: sono
tali le imprese che alla
data di chiusura del
bilancio superano i limiti
numerici di almeno due
dei tre criteri
A) Totale dello Stato patrimoniale:
20.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e prestazioni:
40.000.000 euro
C) Numero medio dei dipendenti
occupati durante l’esercizio: 250
Devono fornire delle apposite
informazioni aggiuntive nella Nota
integrativa secondo quanto previsto
dagli articoli 17 e 18.
Enti
di
pubblico
Sono considerati sempre grandi
imprese indipendentemente dai ricavi
netti delle vendite e delle prestazioni,
dal totale dell’attivo dello Stato
Patrimoniale e dal numero di
dipendenti occupati in media durante
l’esercizio.
Devono
fornire
informazioni
aggiuntive nella Nota integrativa
secondo quanto previsto dagli
articoli
17 e 18.
interesse
67
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
GRUPPO
CARATTERISTICHE
DIRETTIVA 2013//34/UE
Piccoli gruppi: sono gruppi composti
da un’impresa madre e imprese figlie
da includere nel bilancio consolidato e
che, su base consolidata, alla data di
chiusura del bilancio dell’impresa
madre non superano i limiti numerici di
almeno due dei tre criteri seguenti:
A) Totale dello Stato patrimoniale:
4.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e
prestazioni: 8.000.000 euro
C) Numero medio di dipendenti
occupati durante l’esercizio: 50
Sono solitamente esentati dal
redigere il bilancio consolidato e
la relazione sulla gestione
consolidata.
Gruppi
di
dimensioni
medie:
composti da un’impresa madre e
imprese figlie da includere nel bilancio
consolidato e che, su base consolidata,
alla data di chiusura del bilancio
dell’impresa madre non superano i limiti
numerici di almeno due dei tre criteri
seguenti:
A) Totale dello Stato patrimoniale:
20.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e
prestazioni: 40.000.000 euro
C) Numero medio di dipendenti
occupati durante l’esercizio:
250
Possono essere esentati dagli
Stati membri dal redigere il
bilancio
consolidato
e
la
relazione sulla gestione
consolidata, tranne quando
un’impresa all’interno del gruppo
è ente di interesse pubblico.
Grandi
gruppi:
composti
da
un’impresa madre e imprese figlie da
includere nel bilancio consolidato e
che, su base consolidata, alla data di
chiusura del bilancio dell’impresa
madre superano i limiti numerici di
almeno due dei tre criteri
A) Totale dello Stato patrimoniale:
20.000.000 euro
B) Ricavi netti di vendite e
prestazioni: 40.000.000 euro
C) Numero medio di dipendenti
occupati durante l’esercizio: 250
Non sono previste esenzioni.
Essi devono redigere il bilancio
consolidato e la relazione sulla
gestione consolidata.
68
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
STATO PATRIMONIALE
La direttiva prevede le seguenti opzioni:
1. Stato patrimoniale con struttura orizzontale;
2. Stato patrimoniale con struttura verticale;
3. gli Stati membri possono autorizzare o prescrivere per tutte le imprese o
per alcune tipologie di imprese, la presentazione delle voci dello Stato
patrimoniale secondo uno schema basato sulla distinzione tra voci correnti
e non correnti, purché le informazioni siano perlomeno equivalenti a quelle
fornite con le prime due opzioni (struttura orizzontale e verticale).
Per la presentazione dello Stato patrimoniale gli Stati membri impongono di
utilizzare uno o entrambi gli schemi previsti dalla direttiva. Se uno Stato
membro prescrive entrambi gli schemi, consente alle imprese di scegliere
quale dei due adottare.
69
La Nuova Direttiva Europea 2013/34/UE del
26/06/2013 sul bilancio d’esercizio
CONTO ECONOMICO
Per il Conto economico la direttiva consente si scegliere tra:
1. Conto economico per natura della spesa;
2. Conto economico per funzione della spesa.
Se uno Stato membro prescrive entrambi gli schemi, può permettere alle
imprese di scegliere quale alternativa adottare.
70