ECONOMIA E TECNICA Scelta varietale del limone in Campania: produzioni, qualità e bio-attività La crisi agrumicola impone il rilancio dei consumi, anche attraverso la valorizzazione delle tipicità produttive delle loro caratteristiche industriali e salutistiche. È questo l’obiettivo della limonicoltura campana, alla ricerca di un assetto varietale rispondente alle mutate esigenze commerciali e tecnologiche C. DI VAIO1 2- S. NOCERINO12 G. GRAZIANI1 - A. GASPARI N. MARALLO - A. RITIENI2 Dipartimento di Arboricoltura Botanica e Patologia Vegetale – Università di Napoli Federico II – Portici (Na) 2 Dipartimento di Scienza degli Alimenti – Università di Napoli Federico II – Portici (Na) 1 L a limonicoltura campana trova la massima diffusione nella Penisola Sorrentina e nella Costiera Amalfitana, dove riveste un ruolo importante sia per l’aspetto economico, sia per la caratterizzazione e la difesa idro-geologica del territorio. La Campania, con una produzione annua di 242.459 quintali di limoni (Istat, Lavoro svolto con il contributo economico del Progetto CRA-ASER “Liste varietali degli agrumi” 58 FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010 Fig. 1 - La Campania può vantare una lunga tradizione nella coltivazione degli agrumi; testimonianza ne sono i numerosi dipinti e mosaici con frutti e piante di limone ritrovati negli scavi di Pompei (Casa del Frutteto) ed Ercolano. Poliformismo di frutti di agrumi di epoca romana (79 d.C.): dipinto della Sala Pompeiana del Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale dell’Università di Napoli “Federico II”, presso la Reggia di Portici. 2008), è la terza regione italiana per importanza colturale dopo la Sicilia e la Calabria; il comparto, in quest’area, mostra una notevole frammentarietà, con più di 3.100 aziende di piccole o medie dimensioni, generalmente a conduzione familiare, che insistono su un territorio di circa 1.163 ettari (Istat, 2008). Il patrimonio varietale è costituito prevalentemente da un’eterogenea popolazione delle cultivar Ovale di Sorrento e Sfusato Amalfitano. Oltre che per il consumo fresco, i frutti di limone vengono sempre più impiegati per la produzione di liquori, bibite, marmellate o come acidificanti e aromatizzanti nell’industria alimentare; attualmente l’industria della trasformazione assorbe circa il 75% dell’intera produzione. Il succo di limone, inoltre, riveste notevole importanza in quanto i suoi principi chimici possono prevenire e curare importanti patologie umane; è particolarmente noto il suo potere antibatterico e antivirale (Hirasa e Takemasa, 1998). Gli oli essenziali trovano ampio uso anche nel settore dell’aromaterapia per la produzione di oli massaggianti (Edris, 2007) e nella cosmesi per produzioni di creme con proprietà antiossidanti e “anti-age” (Madsen e Bertelsen, 1995; Bertuzzi et al. , 2007). L’elevata qualità delle nostre essenze le rende molto apprezzate specialmente nel Regno Unito e negli USA, che assorbono attualmente una larga parte della produzione italiana. Nel 1999, Calabrese et al. hanno isolato dagli oli essenziali di limone un composto che conferisce una notevole resistenza allo stress ossidativo, dimostrando come questo frutto sia una fonte naturale di anti-radicali, richiamando così l’interesse anche dell’industria farmaceutica. Il successo di questi prodotti passa attraverso la loro valorizzazione e tipicizzazione, come l’adozione del marchio di riconoscimento comunitario DOP (Denominazione di Origine Protetta) che aumenta la visibilità ai suoi prodotti e garantisce la qualità ai consumatori (Rapisarda, 2004). Primi risultati del Progetto “Liste varietali agrumi” Al fine di valorizzare ulteriormente questa importante ricchezza del territorio campano e renderla maggiormente competitiva sui mercati interni ed esteri, era necessaria una verifica del patrimonio varietale, per verificarne l’adeguatezza alle richieste di mercato sia per il consumo 45 40 35 Kg/pianta 30 25 ■ 2008 20 ■ 2007 15 10 5 rina Kam a Eric e sta Seg e s unte Seli n Akra ga o Cerz a Fem min ello 8 Ada m ello min CNR L5 Fem 5 Fem m. D osac o Fem min e Fem llo S m. S irac usan o 2K R Fem m. S cand Fem urra m. F ior d ’Ara ncio m7 Fem 9 m. C onti nell am 84 96 Inia sel 9 nto m2 sano di S orre m. S irac u Fem Ova le alfit ano 0 Sfus ato Am fresco che dei prodotti derivati. Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto CRA-ASER “Liste varietali degli agrumi”, presso il campo di germoplasma della Facoltà di Agraria di Portici (40°49’ Nord, 14°20’ Est; 60 metri s.l.m.). Nel campo, realizzato nella primavera 2004, sono presenti 18 cultivar, tra le principali a livello nazionale, tutte innestate su arancio amaro: Sfusato Amalfitano, Ovale di Sorrento, Iniasel 95, Femminello Siracusano m 296, Femminello Dosaco, Femminello S, Femminello Siracusano 2 KR, Femminello Scandurra, Femminello Fior d’Arancio m 79, Femminello Continella m 84, CNR L58, Femminello Adamo, Femminello Cerza, Akragas, Selinunte, Segesta, Erice e Kamarina. Ciascuna pianta è stata sottoposta ad accertamenti sanitari relativi alle principali virosi degli agrumi (CTV, CPsV e CVV), che hanno dato tutti esito negativo. Le piante sono allevate a globo con sesti d’impianto di 5 x 5 m ed irrigate mediante un sistema a goccia. I rilievi agronomici hanno riguardato la produzione invernale per pianta e la circonferenza del tronco a 30 cm dal suolo, da cui è stata calcolata la produzione cumulata, l’area della sezione del tronco e l’efficienza produttiva, ottenuta dal rapporto tra la produzione cumulata e l’area della sezione del tronco. Su un campione di 90 frutti per cultivar (30 per 3 piante) sono stati inoltre rilevati, i seguenti caratteri qualitativi: peso, lunghezza, diametro, spessore della buccia, numero di semi, percentuale del succo, acidità titolabile e pH. Per la determinazione dell’attività antiossidante delle 18 cultivar, partendo dall’estratto Fig. 2 - Produzione annua e cumulata delle 18 cultivar di limone nei due anni di osservazione; la linea gialla indica il valore medio delle 18 cultivar (media ± errore standard). etanolico delle bucce, è stato utilizzato il metodo ABTS descritto da Pellegrini et al. (2003). Il campione era costituito da 100 µL e l’attività antiossidante lipofila è stato espressa come mmol di trolox su 100 g di bucce. Il contenuto in oli essenziali, invece, è stato valutato mediante GC/FID a partire dallo stesso estratto etanolico usato per la determinazione dell’attività antiossidante. Per l’estrazione degli oli essenziali è stata utilizzato etanolo, esattamente 25 g di bucce in 150 ml di etanolo posti su un piano basculante per tutta la notte. Tutti i dati rilevati sono stati sottoposti all’analisi della varianza (Anova) con il programma statistico XL-Stat e le medie valutate mediante il test di Duncan al 5% e l’errore standard. Aspetti bio-agronomici Tutte le cultivar oggetto di osservazione, nei primi tre anni dall’impianto non hanno mostrato produzioni significative, mentre a partire dal 2007 è stato registrato l’inizio dell’entrata in produzione delle piante. Dalle osservazioni effettua- Fig. 3 - Frutti della cv. Ovale di Sorrento. te nel biennio 2007-2008 è possibile evidenziare un anticipo dell’entrata in produzione per la cultivar Femminello Siracusano 2KR, che presenta una produzione cumulata per pianta pari a 36,8 kg; a questa seguono le cultivar Femminello Siracusano m 296, Erice, Femminello Fior d’Arancio m 79 ed Akragas (Fig. 4). Per quanto riguarda le cultivar campane, Sfusato Amalfitano ed Ovale di Sorrento presentano una produzione cumulata pari a 21,8 e 22,5 kg rispettiva- mente, mantenendosi, quindi, poco al di sopra della media delle produzioni cumulate delle altre cultivar in osservazione; le cultivar che presentano una più lenta messa a frutto sono risultate il Femminello Scandurra e il Femminello Continella. Dalle osservazioni sul comportamento vegetativo, eseguite nello stesso biennio, vi è da sottolineare una vigoria più marcata per le cultivar Segesta, Akragas e Ovale di Sorrento, rispettivamente con 21,5, 21,2 e 20,9 cm 2 (Fig. 2). Lo Sfusato FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010 59 Amalfitano, invece, presenta un’area della sezione del tronco pari a 16,3 cm 2, valore di poco al di sotto della media delle 18 cultivar in osservazione; Kamarina è risultata la cultivar più debole con 12,4 cm2. Dal rapporto tra la produzione e la vigoria della pianta è possibile analizzare le piante in termini di efficienza produttiva (kg/cm 2 )(Fig. 5); secondo tale rapporto le cultivar più efficienti risultano Femminello Siracusano 2KR (con un valore pari a 2,25), Kamarina (1,96) e Femminello Siracusano m 296 (1,88). Questi risultati sono legati prevalentemente alla scarsa attività vegetativa mostrata dalle stesse cultivar durante i Fig. 4 Frutti della cv. Sfusato Amalfitano. due anni di osservazione. Per quel che riguarda le cultivar campane si è osservato come l’Ovale di Sorrento sia perfettamente in linea con la media di tutte le altre cultivar che è risultata pari a 1,17; Sfusato Amalfitano, invece, mostra un’efficienza maggiore (1,41). Differenze varietali si evincono anche dall’analisi delle caratteristiche morfologiche e chimiche dei frutti (Tabb. 1 e 2). Il peso medio del frutto oscilla tra un minimo di 133,2 g della cv Kamarina e un massimo di 208,1 g per il Femminello Siracusano 2KR. In prossimità del peso maggiore troviamo anche le cv Femminello Fior d’Arancio m 79, Femminello Dosaco e TAB. 1 - CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E CHIMICHE DELLE 18 CULTIVAR IN OSSERVAZIONE Peso medio dei frutti (g) Diametro longitudinale (mm) Diametro equatoriale (mm) Spessore buccia (mm) Numero semi Percentuale succo Acidità (g/L) pH Sfusato Amalfitano 176,54 91,35 65,69 7,56 6,17 22,48 89,13 2,19 Segesta 135,17 85,29 57,52 6,37 0,23 29,08 88,40 2,20 Erice 156,88 85,78 62,09 5,84 2,78 27,39 91,75 2,18 Femm. Continella m 84 173,82 79,00 67,28 6,73 0,68 28,86 86,93 2,15 Femminello S 204,74 87,12 70,14 8,40 6,90 24,61 89,75 2,21 Femm. Dosaco 205,03 89,37 68,16 7,73 1,45 21,57 91,00 2,17 Femminello Adamo 197,42 86,63 69,56 8,94 0,40 28,52 88,50 2,19 Femm. Siracusano 2KR 208,09 90,16 70,45 9,16 11,27 26,40 90,88 2,22 Femm. Fior d’Arancio m 79 205,78 91,15 69,71 9,27 8,73 23,42 89,00 2,25 Femm. Siracusano m 296 197,58 90,22 67,99 9,74 22,65 23,08 88,00 2,24 Femm. Siracusano 2KR 208,09 90,16 70,45 9,16 11,27 26,40 90,88 2,22 Femm. Fior d’Arancio m 79 205,78 91,15 69,71 9,27 8,73 23,42 89,00 2,25 Femm. Siracusano m 296 197,58 90,22 67,99 9,74 22,65 23,08 88,00 2,24 CNR L58 168,28 84,79 64,53 9,23 9,85 23,37 89,25 2,21 Femm. Scandurra 151,79 76,03 63,48 7,98 0,48 28,13 89,75 2,20 Femminello Cerza 193,58 88,92 67,10 7,13 0,00 27,35 85,38 2,21 Akragas 200,44 90,74 69,52 10,40 2,60 21,31 79,63 2,25 Selinunte 149,77 79,78 63,22 7,33 1,77 23,88 89,75 2,20 Ovale di Sorrento 194,15 90,40 69,14 8,06 7,39 27,18 85,25 2,24 Iniasel 95 197,53 95,39 66,83 7,54 9,17 25,18 81,45 2,23 Kamarina 133,21 81,02 60,66 5,83 1,37 29,32 91,50 2,18 Valori medi 180,54 86,84 66,28 7,96 5,22 25,62 88,07 2,20 Cultivar 60 FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010 TAB. 2 - CONTENUTO TOTALE E DEI SINGOLI OLI ESSENZIALI ESTRATTI DALLE BUCCE DELLE 18 CULTIVAR DI LIMONE E ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE LIPOFILA Oli essenziali terpinene Totale Attività antiossidante lipofila mmol trolox /100g bucce 96.52 i 1100.66 j 1.04 abc α - pinene β- pinene myrcene Selinunte 15.18 j 175.88 j 11.55 i Akragas 16.66 i 128.00 k 13.80 gh 846.75 g 95.45 i 1565.35 j 0.04 e Femminello S 17.61 i 209.08 i 14.67 fg 1099.83 ef 102.53 i 2000.77 gh 1.17 abc Femm.Continella m 84 19.95 h 171.84 j 10.69 i 820.16 g 92.18 i 2091.21 j 0.86 c Femm. Siracusano 2KR 21.53 g 226.53 gh 14.70 fg 1205.24 de 132.13 fg 2282.88 fg 0.06 e Femm. Cerza 21.87 g 243.61 f 15.91 ef 1143.31 e 140.65 ef 1114.82 fg 1.09 abc Iniasel 95 22.10 g 266.97 e 16.50 ef 1549.74 ab 122.23 fgh 1747.77 cd 0.93 bc Femm. Fior d’Arancio m 79 22.99 fg 223.41 gh 16.00 ef 1325.57 cd 148.19 de 1736.16 ef 0.89 c Femm. Scandurra 24.13 fg 260.58 e 12.48 hi 956.00 fg 117.12 h 1600.13 hi 0.99 abc Sfusato Amalfitano 24.42 ef 254.47 ef 19.17 c 1426.38 bc 176.62 ab 1907.02 de 1.01 abc Kamarina 25.80 ef 214.88 hi 12.07 hi 856.40 g 116.26 h 1443.72 ij 0.86 c Segesta 27.70 d 310.70 c 24.94 a 1693.91 a 158.26 cd 1370.31 ab 0.95 bc Femm. Siracusano m 296 29.04 d 224.58 gh 17.05 de 1498.94 bc 137.41 ef 1977.54 de 1.31 a CNR L58 30.75 c 231.11 g 19.08 c 1585.04 ab 134.79 efg 1225.41 cd 1.24 ab Ovale di Sorrento 30.88 c 290.12 d 16.87 de 1107.06 ef 171.23 bc 1616.16 fg 0.35 d Erice 32.83 b 386.76 b 20.25 c 1470.91 bc 180.46 ab 2215.51 bc 0.92 bc Femm. Dosaco 32.96 b 291.20 d 18.70 cd 1227.87 de 177.04 ab 1089.62 ef 0.96 abc Femminello Adamo 34.48 a 426.80 a 22.99 b 1609.82 ab 188.79 a 1901.36 a 0.03 e Cultivar limonene mg/100 g di bucce 790.49 g Le medie con lettere uguali non presentano differenze significative per P ≤ 0.05 (Test di Duncan) Femminello S. Per la cultivar Ovale di Sorrento il peso medio del frutto è stato di 194,1 g, mentre per lo Sfusato Amalfitano di 176,5 g. Per quanto riguarda lo spessore della buccia, il valore medio per le 18 cultivar è pari a 7,96 mm. Questo carattere è importante in funzione della destinazione del prodotto; nel caso di limoni destinati alla trasformazione, come per la produzione di canditi, la buccia deve essere piuttosto spessa; al contrario, nel caso di limoni destinati al consumo fresco si richiede una buccia molto sottile. Al di sopra del valore medio, si colloca il gruppo dei “Femminelli”: Siracusano 2 KR, Fior d’Arancio m 79, Siracusano m 296 con uno spessore maggiore di 9 mm. Il valore massimo registrato è quello della cv Akragas, il cui spessore supera i 10 mm. L’Ovale di Sorrento fa registrare uno spessore pari a 8,06 mm, in linea con il valore medio delle altre cultivar, mentre lo Sfusato Amalfitano presenta uno spessore inferiore (7,56 mm). Tenendo conto dell’uso del prodotto fresco e delle aspettative del consumatore anche il numero di semi è un carattere molto importante. Tutte le cultivar prese in esame presentano un ridotto numero di semi; il valore medio è di 5. Nonostante ciò è da segnalare la presenza di cultivar dotate di apirenia, quali Femminello Cerza; altre contengono un ridotto numero di semi come Segesta, Femminello Adamo, Continella m 84 e Scandurra. Le cultivar caratterizzate, invece, da elevato numero di semi sono: Femminello Siracusano m 296 e Femminello Siracusano 2 KR. Le cultivar campane Sfusato Amal- fitano ed Ovale di Sorrento mostrano un numero di semi per frutto che oscilla tra 6 e 7. Aspetti biochimici Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche emerge chiaramente che il succo possiede un’elevata acidità; infatti, il valore medio di tutte le cultivar è stato pari a 88,1 g/l di acido citrico. Le cultivar che hanno mostrato un valore superiore sono: Erice, Femminello Dosaco, Femminello Siracusano 2 KR e Kamarina. La cultivar che presenta una minore acidità è Akragas, con un valore di 79,6 g/l. La percentuale di succo del frutto è un carattere particolarmente interessante dato l’utilizzo del succo come bevanda dissetante, astringente e aromatizzante. Il valore medio delle 18 cultivar è di 25,6%: molte cultivar si collocano approssimativamente intorno a questo valore, ad eccezione delle cultivar Segesta e Kamarina che presentano percentuali maggiori (rispettivamente 29,1 e 29,3 %). Il pH in genere è risultato piuttosto basso ed uniforme. Questo oscilla tra 2,1 del Femminello Continella e il 2,3 della cv. Akragas; il valore medio di tutte le cultivar in osservazione è di 2,2. Per quanto concerne le componenti chimiche contenute nell’epicarpo, in Tabella 2 viene riportato il contenuto totale degli oli essenziali nelle 18 cultivar in esame, dove il contenuto medio è pari a 1665,89 mg/100g in peso fresco e le cultivar Femminello Adamo, Segesta, Erice, CNR L58, Iniasel 95, Femminello Siracusano m 296 e Sfusato Amalfitano si caratterizzano per una più alta concentrazione di idrocarFRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010 61 3,00 2,50 Kg/cm2 2,00 ■ 2008 1,50 ■ 2007 1,00 0,50 a Eric e arin Kam te nun Seg esta gas Seli Akra Cerz a Ada Fem min ello mo L58 ello min CNR Fem usan irac m. S Fem Fem R Fem m. S cand Fem urra m. F ior d ’Ara ncio m7 Fem 9 m. C onti nell am 84 ello o 2K S o min Fem 95 sel 296 m. D osac Fem Inia nto om orre irac usan di S m. S ato Sfus Ova le Ama lfita no 0,00 Fig. 5 - Efficienza produttiva (kg/cm2) delle 18 cultivar di limone nei due anni di osservazione; la linea gialla indica il valore medio delle 18 cultivar (media ± errore standard). Biplot (assi F1 e F2: 91,02 %) 4 Li 2 F2 (10,40 %) My 15 1 11 5 0 10 8 6 12 3 14 2 16 17 -2 -6 -4 9 -2 7 0 4 0 13 Ter βP αP 2 4 Erice Iniasel 95 Selinunte Sfusato Amalfitano Femminiello Scandurra Femminiello S. Femminello Siracusano 2 KR Femminello Adamo Femminello Fior d'arancio m 79 Ovale di Sorrento Femminello Siracusano m 296 Akragas CNR L58 Femminello Dosaco Femminello Cerza Segesta Femminello Continella m 84 Kamarina 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 F1 (80,62 %) Fig. 6 - Biplot riferito alla distribuzione delle 18 cultivar sulla base del profilo in oli essenziali. Li = Limonene; My = Myrcene; Ter = Terpinene; βP = β-pinene; αP = α-pinene. buri monoterpenici. In particolare, queste cultivar mostrano un contenuto totale di oli essenziali compresi nel range tra 1.901 e 2.282 in mg/100 g di bucce. Al contrario, le cultivar Selinunte, Akragas, Femminello Continella m 84 e Kamarina mostrano un contenuto totale di oli essenziali più basso. La frazione volatile degli oli essenziali rappresenta circa il 96-98% ed è costituita prevalentemente 62 FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010 da idrocarburi mono e sesquiterpenici e da loro derivati ossigenati, mentre quella non volatile oscilla tra il 2 ed il 4% (Shaw, 1979; Sawamura, 2000). Nel nostro caso, le analisi indicano (Tab. 2) che l’olio essenziale più rappresentativo é sicuramente il limonene, presente in quantità maggiore nelle cultivar Segesta, Femminello Adamo e CNR L58, con valori rispettivamente di 1693,91, 1609,82, 1585,04 mg/100g, mentre la cultivar Selinunte presenta il contenuto più basso. In accordo con quanto riportato in letteratura da Vekiari et al. (2002), le concentrazioni di β-pinene, terpinene, α-pinene e mircene in quasi tutti i campioni sono state particolarmente basse; fra i nostri campioni la cultivar Femminello Adamo è quella che ha fatto registrare il più alto contenuto in β-pi- nene (426,8 mg/100 g di bucce), in terpinene (188,8 mg/100 g di bucce) ed in α-pinene (34,5 mg/100 g di bucce). Con l’analisi “Biplot” (Fig. 6) è possibile separare le cultivar in diversi gruppi per similarità di composizione degli oli essenziali: in particolare, è possibile individuare un primo gruppo con un più alto contenuto di limonene e myrcene, costituito dalle cv Segesta, CNR L58, Sfusato Amalfitano e Femminello Siracusano m 296; da un secondo che mostra un contenuto maggiore di terpinene, α-pinene e β-pinene, costituito dalle cv Femminello Scandurra, Kamarina e Femminello Continella m 84 e, infine, altri due gruppi, con concentrazioni minori, che si contrappongono ai precedenti. Per l’attività antiossidante lipofila i valori vengono espressi come mmol di trolox su 100 g di bucce (Tab. 2). Per tale parametro è possibile identificare nelle cv Femminello Siracusano m 296, CNR L58 e Femminello S un gruppo dalle spiccate proprietà antiossidanti, mentre cultivar come Femminello Adamo, Akragas e Femminello Siracusano 2KR si caratterizzano per una attività antiossidante più modesta. Conclusioni Il momento di crisi che attraversa il comparto agrumicolo italiano trova la causa scatenante soprattutto nella concorrenza internazionale, nel commercio globalizzato e negli elevati costi di produzione. È necessario aumentare la competitività, adottando ammodernamenti varietali e prestando particolare attenzione alla qualità dei prodotti in relazione alle differenti destinazioni d’utilizzo. Dalle ana- lisi effettuate si evince chiaramente che le cultivar di limone in osservazione si differenziano distintamente per i parametri agronomici, morfologici e analitici; sono state osservate, inoltre, differenze significative anche nella quantità di oli essenziali e nell’attività antiossidante. I dati raccolti sono particolarmente interessanti in quanto analizzano il comportamento di 18 cultivar allevate nelle medesime condizioni ambientali, pedologiche e con le stesse tecniche agronomiche. Ovviamente, il lavoro fin qui effettuato non è da considerarsi esaustivo, in quanto sono solo due anni di osservazioni; tuttavia, già indica comportamenti differenti tra le cultivar. In particolare, questo studio evidenzia chiaramente una più precoce entrata in produzione del Femminello Siracusano 2KR ed una certa difficoltà ad entrare in fruttificazione del Femminello Scandurra, rispetto alle altre cultivar. L’estratto etanolico ottenuto a partire dalle bucce fresche delle 18 cultivar in osservazione è stato analizzato per studiare il profilo quali-quantitativo della frazione volatile degli oli essenziali mediante GC/FID e per la valutazione dell’attività antiossidante. I risultati dimostra- no, per quel che riguarda l’attività antiossidante, la forza dell’attività “scavenging” nei confronti dei radicali superossidi, mentre le analisi degli oli essenziali hanno permesso di evidenziare differenze significative tra le diverse cultivar, indicando nel Femminello Siracusano 2KR e in Erice quelle con un maggiore contenuto totale di oli essenziali. Non è possibile sottolineare una stretta correlazione tra il contenuto di oli essenziali e l’attività antiossidante; questo risultato potrebbe essere dovuto alla presenza nell’estratto etanolico di altri composti fitochimici (che costituiscono la parte non volatile degli oli essenziali, come la cumarina ed i fenoli) che mostrano attività antiossidante e che non vengono rilevati dall’analisi GC. Ulteriori ricerche si rendono necessarie per studiare la composizione chimica della frazione non volatile degli estratti etanolici delle bucce nelle cultivar studiate al fine di comprendere tutte le possibili correlazioni tra i composti bioattivi e l’attività antiossidante degli estratti. BIBLIOGRAFIA Bertuzzi G., Marzola A., Angelini P., 2007. Attività ossidante dell’ olio essenziale di limone e applicazione biotecno- Fig. 7 - Coltivazione di limoni nella Penisola amalfitana. La limonicoltura in quest’area, oltre ad avere una finalità produttiva, svolge un importante ruolo paesaggistico e di difesa del territorio. La coltivazione si realizza prevalentemente su terrazzamenti inglobati in muretti di contenimento a secco ed occupa i versanti più acclivi, con pendenze ai limiti della coltivabilità. logica in Medicina Estetica. Aging Research and Prevention Information. www.antiaging.it Calabrese V., Randazzo S.D., Catalano C., Rizza V., 1999. Biochemical studies on a novel antioxidant from lemon oil and its biotechnological application in cosmetic dermatology. Drugs Exp Clin Res. 25: pp. 219–225 Edris A.E., 2007. Pharmaceutical and therapeutic potentials of essential oils and their Hirasa K., Takemasa M., 1998. Spice science and technology. New York: Dekker Inc. individual volatile constituents: a review. Phytotherapy Research. 21: 308–321. Madsen H. L., Bertelsen G., 1995. Spices as antioxidants. 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