Scelta varietale del limone in Campania: produzioni

ECONOMIA E TECNICA
Scelta varietale del limone in Campania:
produzioni, qualità e bio-attività
La crisi agrumicola
impone il rilancio
dei consumi,
anche attraverso
la valorizzazione
delle tipicità
produttive delle loro
caratteristiche
industriali
e salutistiche.
È questo l’obiettivo
della limonicoltura
campana,
alla ricerca
di un assetto
varietale rispondente
alle mutate esigenze
commerciali
e tecnologiche
C. DI VAIO1 2- S. NOCERINO12
G. GRAZIANI1 - A. GASPARI
N. MARALLO - A. RITIENI2
Dipartimento di Arboricoltura
Botanica e Patologia Vegetale –
Università di Napoli Federico II –
Portici (Na)
2
Dipartimento di Scienza degli
Alimenti – Università di Napoli
Federico II – Portici (Na)
1
L
a limonicoltura campana trova la massima
diffusione nella Penisola Sorrentina e nella Costiera Amalfitana, dove riveste un ruolo importante
sia per l’aspetto economico, sia per la caratterizzazione e la difesa idro-geologica del territorio. La
Campania, con una produzione annua di 242.459
quintali di limoni (Istat,
Lavoro svolto con il contributo economico del Progetto CRA-ASER “Liste
varietali degli agrumi”
58
FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010
Fig. 1 - La Campania può vantare una lunga tradizione nella coltivazione degli agrumi; testimonianza
ne sono i numerosi dipinti e mosaici con frutti e piante di limone ritrovati negli scavi di Pompei
(Casa del Frutteto) ed Ercolano. Poliformismo di frutti di agrumi di epoca romana (79 d.C.): dipinto della Sala
Pompeiana del Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale dell’Università di Napoli
“Federico II”, presso la Reggia di Portici.
2008), è la terza regione
italiana per importanza
colturale dopo la Sicilia e
la Calabria; il comparto, in
quest’area, mostra una notevole frammentarietà, con
più di 3.100 aziende di
piccole o medie dimensioni, generalmente a conduzione familiare, che insistono su un territorio di circa 1.163 ettari (Istat,
2008). Il patrimonio varietale è costituito prevalentemente da un’eterogenea
popolazione delle cultivar
Ovale di Sorrento e Sfusato
Amalfitano.
Oltre che per il consumo fresco, i frutti di limone vengono sempre più
impiegati per la produzione di liquori, bibite, marmellate o come acidificanti e aromatizzanti nell’industria alimentare; attualmente l’industria della trasformazione assorbe circa
il 75% dell’intera produzione. Il succo di limone,
inoltre, riveste notevole
importanza in quanto i
suoi principi chimici possono prevenire e curare
importanti patologie umane; è particolarmente noto
il suo potere antibatterico
e antivirale (Hirasa e Takemasa, 1998). Gli oli essenziali trovano ampio uso
anche nel settore dell’aromaterapia per la produzione di oli massaggianti
(Edris, 2007) e nella cosmesi per produzioni di
creme con proprietà antiossidanti e “anti-age”
(Madsen e Bertelsen,
1995; Bertuzzi et al. ,
2007). L’elevata qualità
delle nostre essenze le rende molto apprezzate specialmente nel Regno Unito
e negli USA, che assorbono attualmente una larga
parte della produzione italiana.
Nel 1999, Calabrese et
al. hanno isolato dagli oli
essenziali di limone un
composto che conferisce
una notevole resistenza allo stress ossidativo, dimostrando come questo frutto
sia una fonte naturale di
anti-radicali, richiamando
così l’interesse anche dell’industria farmaceutica. Il
successo di questi prodotti
passa attraverso la loro valorizzazione e tipicizzazione, come l’adozione del
marchio di riconoscimento
comunitario DOP (Denominazione di Origine Protetta) che aumenta la visibilità ai suoi prodotti e garantisce la qualità ai consumatori
(Rapisarda,
2004).
Primi risultati del
Progetto “Liste varietali
agrumi”
Al fine di valorizzare ulteriormente questa importante ricchezza del territorio campano e renderla
maggiormente competitiva
sui mercati interni ed esteri, era necessaria una verifica del patrimonio varietale, per verificarne l’adeguatezza alle richieste di
mercato sia per il consumo
45
40
35
Kg/pianta
30
25
■ 2008
20
■ 2007
15
10
5
rina
Kam
a
Eric
e
sta
Seg
e
s
unte
Seli
n
Akra
ga
o
Cerz
a
Fem
min
ello
8
Ada
m
ello
min
CNR
L5
Fem
5
Fem
m. D
osac
o
Fem
min
e
Fem
llo S
m. S
irac
usan
o 2K
R
Fem
m. S
cand
Fem
urra
m. F
ior d
’Ara
ncio
m7
Fem
9
m. C
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nell
am
84
96
Inia
sel
9
nto
m2
sano
di S
orre
m. S
irac
u
Fem
Ova
le
alfit
ano
0
Sfus
ato
Am
fresco che dei prodotti derivati.
Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto CRA-ASER “Liste varietali degli agrumi”, presso il campo di germoplasma della Facoltà di Agraria di Portici (40°49’ Nord,
14°20’ Est; 60 metri s.l.m.).
Nel campo, realizzato nella primavera 2004, sono
presenti 18 cultivar, tra le
principali a livello nazionale, tutte innestate su
arancio amaro: Sfusato
Amalfitano, Ovale di Sorrento, Iniasel 95, Femminello Siracusano m 296,
Femminello Dosaco, Femminello S, Femminello Siracusano 2 KR, Femminello Scandurra, Femminello
Fior d’Arancio m 79, Femminello Continella m 84,
CNR L58, Femminello
Adamo, Femminello Cerza, Akragas, Selinunte, Segesta, Erice e Kamarina.
Ciascuna pianta è stata
sottoposta ad accertamenti
sanitari relativi alle principali virosi degli agrumi
(CTV, CPsV e CVV), che
hanno dato tutti esito negativo. Le piante sono allevate a globo con sesti
d’impianto di 5 x 5 m ed
irrigate mediante un sistema a goccia. I rilievi agronomici hanno riguardato
la produzione invernale
per pianta e la circonferenza del tronco a 30 cm dal
suolo, da cui è stata calcolata la produzione cumulata, l’area della sezione
del tronco e l’efficienza
produttiva, ottenuta dal
rapporto tra la produzione
cumulata e l’area della sezione del tronco. Su un
campione di 90 frutti per
cultivar (30 per 3 piante)
sono stati inoltre rilevati, i
seguenti caratteri qualitativi: peso, lunghezza, diametro, spessore della buccia, numero di semi, percentuale del succo, acidità
titolabile e pH. Per la determinazione dell’attività
antiossidante delle 18 cultivar, partendo dall’estratto
Fig. 2 - Produzione annua e cumulata delle 18 cultivar di limone nei due anni di osservazione; la linea gialla
indica il valore medio delle 18 cultivar (media ± errore standard).
etanolico delle bucce, è
stato utilizzato il metodo
ABTS descritto da Pellegrini et al. (2003). Il campione era costituito da 100 µL
e l’attività antiossidante lipofila è stato espressa come mmol di trolox su 100
g di bucce. Il contenuto in
oli essenziali, invece, è
stato valutato mediante
GC/FID a partire dallo
stesso estratto etanolico
usato per la determinazione dell’attività antiossidante. Per l’estrazione degli oli essenziali è stata utilizzato etanolo, esattamente 25 g di bucce in
150 ml di etanolo posti su
un piano basculante per
tutta la notte. Tutti i dati rilevati sono stati sottoposti
all’analisi della varianza
(Anova) con il programma
statistico XL-Stat e le medie valutate mediante il test di Duncan al 5% e l’errore standard.
Aspetti bio-agronomici
Tutte le cultivar oggetto
di osservazione, nei primi
tre anni dall’impianto non
hanno mostrato produzioni
significative, mentre a partire dal 2007 è stato registrato l’inizio dell’entrata
in produzione delle piante.
Dalle osservazioni effettua-
Fig. 3 - Frutti della cv. Ovale di Sorrento.
te nel biennio 2007-2008 è
possibile evidenziare un
anticipo dell’entrata in
produzione per la cultivar
Femminello Siracusano
2KR, che presenta una produzione cumulata per
pianta pari a 36,8 kg; a
questa seguono le cultivar
Femminello Siracusano m
296, Erice, Femminello
Fior d’Arancio m 79 ed Akragas (Fig. 4).
Per quanto riguarda le
cultivar campane, Sfusato
Amalfitano ed Ovale di
Sorrento presentano una
produzione cumulata pari
a 21,8 e 22,5 kg rispettiva-
mente,
mantenendosi,
quindi, poco al di sopra
della media delle produzioni cumulate delle altre
cultivar in osservazione; le
cultivar che presentano
una più lenta messa a frutto sono risultate il Femminello Scandurra e il Femminello Continella. Dalle
osservazioni sul comportamento vegetativo, eseguite
nello stesso biennio, vi è
da sottolineare una vigoria
più marcata per le cultivar
Segesta, Akragas e Ovale
di Sorrento, rispettivamente con 21,5, 21,2 e 20,9
cm 2 (Fig. 2). Lo Sfusato
FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010
59
Amalfitano, invece, presenta un’area della sezione del tronco pari a 16,3
cm 2, valore di poco al di
sotto della media delle 18
cultivar in osservazione;
Kamarina è risultata la cultivar più debole con 12,4
cm2.
Dal rapporto tra la produzione e la vigoria della
pianta è possibile analizzare le piante in termini di
efficienza
produttiva
(kg/cm 2 )(Fig. 5); secondo
tale rapporto le cultivar
più efficienti risultano
Femminello Siracusano
2KR (con un valore pari a
2,25), Kamarina (1,96) e
Femminello Siracusano m
296 (1,88). Questi risultati
sono legati prevalentemente alla scarsa attività
vegetativa mostrata dalle
stesse cultivar durante i
Fig. 4 Frutti della cv. Sfusato Amalfitano.
due anni di osservazione.
Per quel che riguarda le
cultivar campane si è osservato come l’Ovale di
Sorrento sia perfettamente
in linea con la media di
tutte le altre cultivar che è
risultata pari a 1,17; Sfusato Amalfitano, invece, mostra un’efficienza maggiore (1,41).
Differenze varietali si
evincono anche dall’analisi delle caratteristiche
morfologiche e chimiche
dei frutti (Tabb. 1 e 2). Il
peso medio del frutto
oscilla tra un minimo di
133,2 g della cv Kamarina
e un massimo di 208,1 g
per il Femminello Siracusano 2KR. In prossimità
del peso maggiore troviamo anche le cv Femminello Fior d’Arancio m 79,
Femminello Dosaco e
TAB. 1 - CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E CHIMICHE DELLE 18 CULTIVAR IN OSSERVAZIONE
Peso medio
dei frutti
(g)
Diametro
longitudinale
(mm)
Diametro
equatoriale
(mm)
Spessore
buccia
(mm)
Numero
semi
Percentuale
succo
Acidità
(g/L)
pH
Sfusato Amalfitano
176,54
91,35
65,69
7,56
6,17
22,48
89,13
2,19
Segesta
135,17
85,29
57,52
6,37
0,23
29,08
88,40
2,20
Erice
156,88
85,78
62,09
5,84
2,78
27,39
91,75
2,18
Femm. Continella m 84
173,82
79,00
67,28
6,73
0,68
28,86
86,93
2,15
Femminello S
204,74
87,12
70,14
8,40
6,90
24,61
89,75
2,21
Femm. Dosaco
205,03
89,37
68,16
7,73
1,45
21,57
91,00
2,17
Femminello Adamo
197,42
86,63
69,56
8,94
0,40
28,52
88,50
2,19
Femm. Siracusano 2KR
208,09
90,16
70,45
9,16
11,27
26,40
90,88
2,22
Femm. Fior d’Arancio m 79
205,78
91,15
69,71
9,27
8,73
23,42
89,00
2,25
Femm. Siracusano m 296
197,58
90,22
67,99
9,74
22,65
23,08
88,00
2,24
Femm. Siracusano 2KR
208,09
90,16
70,45
9,16
11,27
26,40
90,88
2,22
Femm. Fior d’Arancio m 79
205,78
91,15
69,71
9,27
8,73
23,42
89,00
2,25
Femm. Siracusano m 296
197,58
90,22
67,99
9,74
22,65
23,08
88,00
2,24
CNR L58
168,28
84,79
64,53
9,23
9,85
23,37
89,25
2,21
Femm. Scandurra
151,79
76,03
63,48
7,98
0,48
28,13
89,75
2,20
Femminello Cerza
193,58
88,92
67,10
7,13
0,00
27,35
85,38
2,21
Akragas
200,44
90,74
69,52
10,40
2,60
21,31
79,63
2,25
Selinunte
149,77
79,78
63,22
7,33
1,77
23,88
89,75
2,20
Ovale di Sorrento
194,15
90,40
69,14
8,06
7,39
27,18
85,25
2,24
Iniasel 95
197,53
95,39
66,83
7,54
9,17
25,18
81,45
2,23
Kamarina
133,21
81,02
60,66
5,83
1,37
29,32
91,50
2,18
Valori medi
180,54
86,84
66,28
7,96
5,22
25,62
88,07
2,20
Cultivar
60
FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010
TAB. 2 - CONTENUTO TOTALE E DEI SINGOLI OLI ESSENZIALI ESTRATTI DALLE BUCCE DELLE 18 CULTIVAR DI LIMONE E ATTIVITÀ
ANTIOSSIDANTE LIPOFILA
Oli essenziali
terpinene
Totale
Attività antiossidante lipofila
mmol trolox
/100g bucce
96.52 i
1100.66 j
1.04 abc
α - pinene
β- pinene
myrcene
Selinunte
15.18 j
175.88 j
11.55 i
Akragas
16.66 i
128.00 k
13.80 gh
846.75 g
95.45 i
1565.35 j
0.04 e
Femminello S
17.61 i
209.08 i
14.67 fg
1099.83 ef
102.53 i
2000.77 gh
1.17 abc
Femm.Continella m 84
19.95 h
171.84 j
10.69 i
820.16 g
92.18 i
2091.21 j
0.86 c
Femm. Siracusano 2KR
21.53 g
226.53 gh
14.70 fg
1205.24 de
132.13 fg
2282.88 fg
0.06 e
Femm. Cerza
21.87 g
243.61 f
15.91 ef
1143.31 e
140.65 ef
1114.82 fg
1.09 abc
Iniasel 95
22.10 g
266.97 e
16.50 ef
1549.74 ab
122.23 fgh
1747.77 cd
0.93 bc
Femm. Fior d’Arancio m 79
22.99 fg
223.41 gh
16.00 ef
1325.57 cd
148.19 de
1736.16 ef
0.89 c
Femm. Scandurra
24.13 fg
260.58 e
12.48 hi
956.00 fg
117.12 h
1600.13 hi
0.99 abc
Sfusato Amalfitano
24.42 ef
254.47 ef
19.17 c
1426.38 bc
176.62 ab
1907.02 de
1.01 abc
Kamarina
25.80 ef
214.88 hi
12.07 hi
856.40 g
116.26 h
1443.72 ij
0.86 c
Segesta
27.70 d
310.70 c
24.94 a
1693.91 a
158.26 cd
1370.31 ab
0.95 bc
Femm. Siracusano m 296
29.04 d
224.58 gh
17.05 de
1498.94 bc
137.41 ef
1977.54 de
1.31 a
CNR L58
30.75 c
231.11 g
19.08 c
1585.04 ab
134.79 efg
1225.41 cd
1.24 ab
Ovale di Sorrento
30.88 c
290.12 d
16.87 de
1107.06 ef
171.23 bc
1616.16 fg
0.35 d
Erice
32.83 b
386.76 b
20.25 c
1470.91 bc
180.46 ab
2215.51 bc
0.92 bc
Femm. Dosaco
32.96 b
291.20 d
18.70 cd
1227.87 de
177.04 ab
1089.62 ef
0.96 abc
Femminello Adamo
34.48 a
426.80 a
22.99 b
1609.82 ab
188.79 a
1901.36 a
0.03 e
Cultivar
limonene
mg/100 g di bucce
790.49 g
Le medie con lettere uguali non presentano differenze significative per P ≤ 0.05 (Test di Duncan)
Femminello S. Per la cultivar Ovale di Sorrento il peso medio del frutto è stato
di 194,1 g, mentre per lo
Sfusato Amalfitano di
176,5 g.
Per quanto riguarda lo
spessore della buccia, il
valore medio per le 18 cultivar è pari a 7,96 mm.
Questo carattere è importante in funzione della destinazione del prodotto;
nel caso di limoni destinati
alla trasformazione, come
per la produzione di canditi, la buccia deve essere
piuttosto spessa; al contrario, nel caso di limoni destinati al consumo fresco si
richiede una buccia molto
sottile. Al di sopra del valore medio, si colloca il
gruppo dei “Femminelli”:
Siracusano 2 KR, Fior d’Arancio m 79, Siracusano m
296 con uno spessore maggiore di 9 mm. Il valore
massimo registrato è quello
della cv Akragas, il cui
spessore supera i 10 mm.
L’Ovale di Sorrento fa registrare uno spessore pari a
8,06 mm, in linea con il
valore medio delle altre
cultivar, mentre lo Sfusato
Amalfitano presenta uno
spessore inferiore (7,56
mm).
Tenendo conto dell’uso
del prodotto fresco e delle
aspettative del consumatore anche il numero di semi
è un carattere molto importante. Tutte le cultivar prese
in esame presentano un ridotto numero di semi; il
valore medio è di 5. Nonostante ciò è da segnalare la
presenza di cultivar dotate
di apirenia, quali Femminello Cerza; altre contengono un ridotto numero di
semi come Segesta, Femminello Adamo, Continella
m 84 e Scandurra. Le cultivar caratterizzate, invece,
da elevato numero di semi
sono: Femminello Siracusano m 296 e Femminello
Siracusano 2 KR. Le cultivar campane Sfusato Amal-
fitano ed Ovale di Sorrento
mostrano un numero di semi per frutto che oscilla tra
6 e 7.
Aspetti biochimici
Per quanto riguarda le
caratteristiche chimiche
emerge chiaramente che il
succo possiede un’elevata
acidità; infatti, il valore
medio di tutte le cultivar è
stato pari a 88,1 g/l di acido citrico. Le cultivar che
hanno mostrato un valore
superiore sono: Erice, Femminello Dosaco, Femminello Siracusano 2 KR e
Kamarina. La cultivar che
presenta una minore acidità è Akragas, con un valore di 79,6 g/l.
La percentuale di succo
del frutto è un carattere
particolarmente interessante dato l’utilizzo del succo
come bevanda dissetante,
astringente e aromatizzante. Il valore medio delle 18
cultivar è di 25,6%: molte
cultivar si collocano approssimativamente intorno
a questo valore, ad eccezione delle cultivar Segesta
e Kamarina che presentano
percentuali maggiori (rispettivamente 29,1 e 29,3
%). Il pH in genere è risultato piuttosto basso ed
uniforme. Questo oscilla
tra 2,1 del Femminello
Continella e il 2,3 della cv.
Akragas; il valore medio di
tutte le cultivar in osservazione è di 2,2.
Per quanto concerne le
componenti chimiche contenute nell’epicarpo, in Tabella 2 viene riportato il
contenuto totale degli oli
essenziali nelle 18 cultivar
in esame, dove il contenuto medio è pari a 1665,89
mg/100g in peso fresco e le
cultivar Femminello Adamo, Segesta, Erice, CNR
L58, Iniasel 95, Femminello Siracusano m 296 e Sfusato Amalfitano si caratterizzano per una più alta
concentrazione di idrocarFRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010
61
3,00
2,50
Kg/cm2
2,00
■ 2008
1,50
■ 2007
1,00
0,50
a
Eric
e
arin
Kam
te
nun
Seg
esta
gas
Seli
Akra
Cerz
a
Ada
Fem
min
ello
mo
L58
ello
min
CNR
Fem
usan
irac
m. S
Fem
Fem
R
Fem
m. S
cand
Fem
urra
m. F
ior d
’Ara
ncio
m7
Fem
9
m. C
onti
nell
am
84
ello
o 2K
S
o
min
Fem
95
sel
296
m. D
osac
Fem
Inia
nto
om
orre
irac
usan
di S
m. S
ato
Sfus
Ova
le
Ama
lfita
no
0,00
Fig. 5 - Efficienza produttiva (kg/cm2) delle 18 cultivar di limone nei due anni di osservazione; la linea
gialla indica il valore medio delle 18 cultivar (media ± errore standard).
Biplot (assi F1 e F2: 91,02 %)
4
Li
2
F2 (10,40 %)
My
15
1
11
5
0
10
8
6
12
3
14
2
16
17
-2
-6
-4
9
-2
7
0
4
0
13
Ter
βP
αP
2
4
Erice
Iniasel 95
Selinunte
Sfusato Amalfitano
Femminiello Scandurra
Femminiello S.
Femminello Siracusano 2 KR
Femminello Adamo
Femminello Fior d'arancio m 79
Ovale di Sorrento
Femminello Siracusano m 296
Akragas
CNR L58
Femminello Dosaco
Femminello Cerza
Segesta
Femminello Continella m 84
Kamarina
0
1
2
3
4
5
6
7
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F1 (80,62 %)
Fig. 6 - Biplot riferito alla distribuzione delle 18 cultivar sulla base del profilo in oli essenziali.
Li = Limonene; My = Myrcene; Ter = Terpinene; βP = β-pinene; αP = α-pinene.
buri monoterpenici. In particolare, queste cultivar
mostrano un contenuto totale di oli essenziali compresi nel range tra 1.901 e
2.282 in mg/100 g di bucce. Al contrario, le cultivar
Selinunte, Akragas, Femminello Continella m 84 e Kamarina mostrano un contenuto totale di oli essenziali
più basso.
La frazione volatile degli oli essenziali rappresenta circa il 96-98% ed è
costituita prevalentemente
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FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2010
da idrocarburi mono e sesquiterpenici e da loro derivati ossigenati, mentre
quella non volatile oscilla
tra il 2 ed il 4% (Shaw,
1979; Sawamura, 2000).
Nel nostro caso, le analisi
indicano (Tab. 2) che l’olio essenziale più rappresentativo é sicuramente il
limonene, presente in
quantità maggiore nelle
cultivar Segesta, Femminello Adamo e CNR L58,
con valori rispettivamente
di 1693,91, 1609,82,
1585,04 mg/100g, mentre
la cultivar Selinunte presenta il contenuto più basso.
In accordo con quanto
riportato in letteratura da
Vekiari et al. (2002), le
concentrazioni di β-pinene, terpinene, α-pinene e
mircene in quasi tutti i
campioni sono state particolarmente basse; fra i nostri campioni la cultivar
Femminello Adamo è quella che ha fatto registrare il
più alto contenuto in β-pi-
nene (426,8 mg/100 g di
bucce), in terpinene (188,8
mg/100 g di bucce) ed in
α-pinene (34,5 mg/100 g
di bucce).
Con l’analisi “Biplot”
(Fig. 6) è possibile separare le cultivar in diversi
gruppi per similarità di
composizione degli oli essenziali: in particolare, è
possibile individuare un
primo gruppo con un più
alto contenuto di limonene e myrcene, costituito
dalle cv Segesta, CNR
L58, Sfusato Amalfitano e
Femminello Siracusano m
296; da un secondo che
mostra un contenuto maggiore di terpinene, α-pinene e β-pinene, costituito
dalle cv Femminello Scandurra, Kamarina e Femminello Continella m 84 e,
infine, altri due gruppi,
con concentrazioni minori, che si contrappongono
ai precedenti.
Per l’attività antiossidante lipofila i valori vengono espressi come mmol
di trolox su 100 g di bucce
(Tab. 2). Per tale parametro
è possibile identificare nelle cv Femminello Siracusano m 296, CNR L58 e Femminello S un gruppo dalle
spiccate proprietà antiossidanti, mentre cultivar come Femminello Adamo,
Akragas e Femminello Siracusano 2KR si caratterizzano per una attività antiossidante più modesta.
Conclusioni
Il momento di crisi che
attraversa il comparto
agrumicolo italiano trova
la causa scatenante soprattutto nella concorrenza internazionale, nel commercio globalizzato e negli
elevati costi di produzione. È necessario aumentare la competitività, adottando ammodernamenti
varietali e prestando particolare attenzione alla qualità dei prodotti in relazione alle differenti destinazioni d’utilizzo. Dalle ana-
lisi effettuate si evince
chiaramente che le cultivar
di limone in osservazione
si differenziano distintamente per i parametri
agronomici, morfologici e
analitici; sono state osservate, inoltre, differenze significative anche nella
quantità di oli essenziali e
nell’attività antiossidante. I
dati raccolti sono particolarmente interessanti in
quanto analizzano il comportamento di 18 cultivar
allevate nelle medesime
condizioni ambientali, pedologiche e con le stesse
tecniche agronomiche.
Ovviamente, il lavoro fin
qui effettuato non è da
considerarsi esaustivo, in
quanto sono solo due anni
di osservazioni; tuttavia,
già indica comportamenti
differenti tra le cultivar.
In particolare, questo
studio evidenzia chiaramente una più precoce entrata in produzione del
Femminello Siracusano
2KR ed una certa difficoltà
ad entrare in fruttificazione del Femminello Scandurra, rispetto alle altre
cultivar. L’estratto etanolico ottenuto a partire dalle
bucce fresche delle 18 cultivar in osservazione è stato analizzato per studiare
il profilo quali-quantitativo
della frazione volatile degli oli essenziali mediante
GC/FID e per la valutazione dell’attività antiossidante. I risultati dimostra-
no, per quel che riguarda
l’attività antiossidante, la
forza dell’attività “scavenging” nei confronti dei radicali superossidi, mentre
le analisi degli oli essenziali hanno permesso di
evidenziare differenze significative tra le diverse
cultivar, indicando nel
Femminello Siracusano
2KR e in Erice quelle con
un maggiore contenuto totale di oli essenziali. Non
è possibile sottolineare
una stretta correlazione tra
il contenuto di oli essenziali e l’attività antiossidante; questo risultato potrebbe essere dovuto alla
presenza nell’estratto etanolico di altri composti fitochimici (che costituiscono la parte non volatile degli oli essenziali, come la
cumarina ed i fenoli) che
mostrano attività antiossidante e che non vengono
rilevati dall’analisi GC.
Ulteriori ricerche si
rendono necessarie per
studiare la composizione
chimica della frazione non
volatile degli estratti etanolici delle bucce nelle
cultivar studiate al fine di
comprendere tutte le possibili correlazioni tra i
composti bioattivi e l’attività antiossidante degli
estratti.
BIBLIOGRAFIA
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dell’ olio essenziale di limone e applicazione biotecno-
Fig. 7 - Coltivazione di limoni nella Penisola amalfitana.
La limonicoltura in quest’area, oltre ad avere una finalità produttiva,
svolge un importante ruolo paesaggistico e di difesa del territorio.
La coltivazione si realizza prevalentemente su terrazzamenti inglobati
in muretti di contenimento a secco ed occupa i versanti più acclivi,
con pendenze ai limiti della coltivabilità.
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