Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux Introduzione ai servizi di Linux Premessa Adios è un interessante sistema operativo Linux basato sulla distribuzione Fedora Core 6 (ex Red Hat) distribuito come Live CD (con la possibilità di essere anche installato) dalla Central University di Queensland in Australia (http://os.cqu.edu.au/adios/). Uno dei punti di forza del sistema è la possibilità di essere caricato interamente in memoria fornendo agli utenti i privilegi necessari per poter gestire i principali servizi di rete e di amministrazione del sistema. L'interfaccia grafica usata da Adios è la KDE Impostazioni della tastiera Prima di procedere, controlliamo le impostazioni della tastiera. Per settare la tastiera italiana, digitiamo: setxkbmap it Utenti predefiniti Il sistema operativo Adios ha come utenti predefiniti l'utente adios e l’utente root e entrambi hanno come password 12qwaszx. Di default il sistema parte con l’utente adios, che ha ovviamente permessi limitati. guida_servizi.pdf Pag. 1/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux Quando si apre una shell, per diventare superutente digitare: su (su seguito da spazio e poi dal carattere meno) e inserire la password 12qwaszx Come root è possibile fare qualsiasi cosa (root è l’amministratore con pieni poteri). Disabilitare il firewall (iptables) Adios è impostato per avere la rete 172.16.0.0 come rete lan trust, cioè sicura. Il firewall è programmato per permettere quasi ogni cosa solo su questa rete. In laboratorio invece generalmente si usa la rete 192.168.0.0/16. Occorre allora disabilitare il firewall per permettere pieno accesso ai servizi sulla rete 192.168.0.0/16 Il firewall si disabilita fermando, per esempio, il servizio iptables che svolge appunto le funzioni di firewall: service iptables stop Un altro modo per disabilitare il firewall è quello di cancellare dinamicamente tutte le regole di cui si compone, in modo da non bloccare alcun traffico (eseguire il flush delle chain). Il comando è: iptables –F In questo modo però il servizio è sempre in esecuzione ma senza alcuna regola di fatto non blocca nulla. Nel primo caso invece con service iptables stop il processo termina e rilascia le risorse. Gestire i servizi di Linux Nel comando precedente abbiamo visto che si usa la parola service seguita dal nome del servizio e dalla parola stop. In dettaglio, service è il nome di uno script di sistema che serve per gestire i vari servizi. service accetta le seguenti opzioni: start stop restart status. In particolare status dice se il servizio è in esecuzione o meno. Nel dettaglio service non fa altro che cercare il nome del servizio specificato sotto la seguente cartella di sistema /etc/rc.d/init.d/; lì infatti risiedono gli script di ogni servizio installato. In quasi tutte le distribuzioni però si preferisce aggiungere un link simbolico, init.d, in modo da farlo puntare direttamente alla directory rc.d/init.d In pratica /etc/init.d/ punta direttamente alla cartella contenente i servizi installati. Entrambi i percorsi, /etc/init.d/ e /etc/rc.d/init.d/, puntano alla stessa cartella. Configurare i servizi Ogni servizio ha quasi sempre un file associato contenente tutti i parametri necessari alla sua configurazione. Tutti i file di configurazione si trovano sotto la cartella di sistema /etc o /etc/sysconfig e poi in sottocartelle specifiche. Per alcuni servizi sotto /etc ci possono essere anche delle cartelle loro dedicate. Esempio per il servizio httpd, il server web (vedi sotto), esiste la cartella /etc/httpd contenente poi una serie di file utili alla sua specifica configurazione. guida_servizi.pdf Pag. 2/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux Avviare il server web Apache (httpd) Per verificare che Apache è presente nel sistema si può impartire il comando httpd -t Il comando serve per verificare la correttezza sintattica del comando ma anche per verificare se il servizio è presente nel sistema. Un modo alternativo consiste nel digitare il comando rpm -qa | grep httpd che restituisce i pacchetti installati sul sistema (di solito httpd-manual-2.2.3-5 e httpd-2.2.3-5, i valori possono essere ovviamente diversi il base alla versione), dove rpm è il tool di installazione dei pacchetti per sistemi basati su Red Hat. Il servizio web lo si attiva mediante il comando service httpd start Prima di attivarlo però dobbiamo apportare alcune piccole modifiche al file di configurazione del servizio httpd per abilitare alcune caratteristiche del servizio che per default sono disabilitate. Apriamo il file /etc/httpd/conf/httpd.conf mediante un editor di testo. L’editor di testo nano può andare benissimo. Quindi possiamo scrivere: nano /etc/httpd/conf/httpd.conf guida_servizi.pdf Pag. 3/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux Mediante il comando ^W (ctrl+W) cerchiamo la stringa userdir.c e poi premiamo invio. L’editor si sposta all’inizio di una sezione che inizia con <IfModule mod_userdir.c> Commentiamo la prima riga e scommentiamo la seconda (UserDir public_html). Commentare significa aggiungere come primo carattere il cancelletto # Salviamo i cambiamenti mediante ^O (write out) e premendo invio per confermare il nome del file. Infine usciamo con il comando ^X (exit). Ora possiamo avviare il servizio con service httpd start oppure service httpd restart se lo avevamo già avviato. Apache usa la cartella /var/www/html/ per memorizzare i file del sito da presentare. /war/www/html/ è quindi la home directory del sito. Lì sotto devo mettere i file del sito principale. Per collegarsi al servizio del web basta usare, da un computer remoto, un normalissimo browser e digitare l’indirizzo del server nella barra degli indirizzi. Per vedere il sito dalla macchina linux stessa, basta avviare un browser e scrivere come indirizzo o localhost o 127.0.0.1. http://localhost guida_servizi.pdf Pag. 4/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux Creare nuovi utenti Può essere utile creare nuovi utenti, oltre all’utente adios, per sperimentare più connessioni al sistema da parte di utenti diversi. Per creare un nuovo utente si deve digitare: adduser nomeutente dove nomeutente è il nome utente (login) che si vuole aggiungere al sistema. Esempio: adduser pippo aggiunge al sistema l’utente pippo. Subito bisogna assegnare una password mediante il comando passwd. Es passwd pippo permette di impostare la password per l’utente pippo. Il sistema chiede di inserire la password e poi di riconfermarla. ATTENZIONE: mentre si digita i caratteri non si vedono a video, ma il sistema li accetta comunque. Il comando passwd serve anche a cambiare la propria password personale. Infine ricordate che ogni utente ha la propria home directory sotto la cartella /home. L’utente pippo per esempio avrà la /home/pippo/ mentre adios, /home/adios. Root, invece che è privilegiato, ha la /root. Mediante la modifica apportata al file di configurazione ora siamo in grado anche di accedere al sito privato di ogni utente. Ogni utente infatti può creare, nella propria home directory, la cartella public_html e copiare lì dentro i file del proprio sito. Per accedere a questo sito si deve anteporre al nome dell’utente il carattere tilde ~ Esempio: per accedere al sito dell’utente pippo presente sul server di indirizzo IP 192.168.7.200 si deve scrivere nella barra degli indirizzi del browser http://192.168.7.200/~pippo/ Non dimenticarsi però di dare i permessi di accesso alla propria home directory. Permessi di accesso significa poter entrare, cioè passare per la propria home directory, ma non necessariamente leggerne il contenuto (elenco dei file). Dobbiamo in effetti permettere al processo di apache di passare nella nostra home directory per entrare nella public_htm e leggere i file del sito da presentare al client che li richiede. Per dare i permessi di passaggio: Spostiamoci nella directory /home mediante il comando cd /home Diamo il permesso di passare dalla nostra home directory mediante: chmod +x pippo (supponiamo di essere il solito utente pippo, quindi di dare i permessi alla cartella pippo). Ricordo che il permesso di esecuzione (+x) ad una directory significa poterci accedere. Se però non do il permesso anche di lettura (+r) non potrò elencarne il contenuto, quindi è guida_servizi.pdf Pag. 5/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux possibile entrare, per arrivare poi alla cartella public_html, ma non è possibile vederne il contenuto. La cartella public_html incede dovrebbe avere i permessi per poter leggerne il contenuto cd /home/pippo chmod 755 public_html Avviare il servizio Secure Shell (sshd) Secure shell è un servizio che permette di collegarsi al sistema mediante terminale remoto, fornendo una shell per impartire i comandi al sistema come se si fosse fisicame seduti davanti alla macchina. In pratica è un’evoluzione di Telnet con la differenza che la connessione e i comandi sulla rete viaggiano criptati. Per avviare ssh si deve digitare service sshd start Un utente remoto che intende collegarsi al sistema mediante ssh deve poterlo fare con un client che supporti il protocollo ssh. Putty (cercare putty download in google e poi scaricare putty.exe, per i sistemi Windows, mentre putty è già incluso in Adios) è un client che permette di collegarsi sia come telnet che come ssh (e altro ancora). Avviato, si deve selezionare in Connection type SSH e inserire in Host Name l’indirizzo IP della macchina server a cui ci si vuole collegare. Premendo Open, la prima volta ci viene chiesto di inserire in modo permamente una guida_servizi.pdf Pag. 6/7 Cozzetto/Regosini © Laboratorio di sistemi Introduzione ai servizi Linux chiave usata per lo scambio di informazioni criptate con il serve. Dite Yes e poi proseguite. Se tutto è andato a buon fine, vi verrà chiesto di inserire login e poi password per accedere al sistema. Una volta loggati, ci troveremo nella nostra home directory Avviare il server ftp (vsftpd) Il server ftp permette alla macchina Linux di poter far scaricare dei file che si vogliono condividere con gli utenti. Il servizio viene attivato mediante service vsftpd start Il servizio condivide la cartella /var/ftp/pub/ nella quale è possibile copiare i file che si vogliono poi poter scaricare da parte degli utenti collegati tramite ftp Per collegarsi al servizio ftp serve un client ftp. Ne esistono molti, sia a pagamento che free. Lo stesso browser può essere usato come client ftp. Nella barra dell’indirizzo basta inserire sempre l’indirizzo IP del serve a cui ci si vuole collegare, specificando però di usare come protocollo l’ftp anziché l’http. Esempio digitando: ftp://192.168.7.200 (è l'indirizzo del server ftp del laboratorio 2, in alternativa si può provare il server locale digitando ftp://localhost) ci si collega al server di indirizzo IP 192.168.7.200 mediante il servizio ftp. Se ci si vuole collegare come un utente specifico, in Internet Explorer sotto il menù File scegliere il comando Accedi come… per aprire una schermata in cui poter inserire nome utente e password. Quando ci si collega come un utente specifico, ci si trova direttamente nella propria home directory nella quale è perciò possibile sia caricare file che creare nuove directory. guida_servizi.pdf Pag. 7/7 Cozzetto/Regosini ©
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