FORMAZIONE DI UNA METASTASI METASTASI I tappa Perdita delle giunzioni intercellulari 1) Molecole di adesione intercellulare (adesione omotipica) Caderina E (legata al citoscheletro mediante le catenine 2) Perdita dell’inibizione da contatto 3) Perdita della polarità cellulare La perdita di espressione di Caderina E promuove l’epithelial–mesenchymal transition (EMT) METASTASI II tappa Adesione alla matrice intercellulare 1) Molecole di adesione alla matrice Integrine (legano la laminina e la fibronectina) 2) Perdita della distribuzione polarizzata METASTASI III tappa Degradazione della matrice intercellulare 1) Proteasi Serin-proteasi (uPA) Cistein-proteasi (catepsina D) Metalloproteasi (collagenasi) 2) Produzione di regolatori dell’angiogenesi 3) Produzione di regolatori della motilità cellulare 4) Produzione di regolatori della proliferazione cellulare Prodotti di clivaggio delle componenti della matrice, derivati da collagene e proteoglicani, promuovo angiogenesi, crescita, chemiotassi. Es. MMP9 e MMP2 degradano collagene tipo IV e liberano VEGF METASTASI IV TAPPA MIGRAZIONE CELLULARE 1) Fattori chemocinetici IGF-I, HGF 2) Fattori chemiotattici chemochine METASTASI V TAPPA IMPIANTO CELLULARE 1) Linfatici drenanti (mammella-cavo ascellare) 2) Distretto capillare vascolare a valle (colon-fegato, rene-polmone) 3) Tropismo tissutale (mammella-osso, melanoma-SNC) -molecole adesive (CD44-lega ac. Ialuronico delle venule endoteliali) -eterogeneità endoteliale -molecole chemiotattiche (CXCL12) -”soil and seed” theory CHEMOCHINE E METASTATIZZAZIONE ORGANO-SPECIFICA DEGRADAZIONE E SINTESI DEI COMPONENTI DELLA MATRICE ECM degradation ECM synthesis TIMPs, PAI-1 A2-antiplasmin A2-macroglobulin A1-antiprotease Factor XIII MMPs, Plasminogen, Plasmin, tPA, uPA, uPAR Gli attivatori del plasminogeno (PA), in particolare quelli di tipo urochinasi (u-PA) e di tipo tissutale (t-PA) sono serina proteasi che frammentano uno zimogeno circolante, il plasminogeno, e generano una serina-proteasi meno specifica, la plasmina. Il sistema PA/plasminogeno è stato implicato nel processo di rimozione della fibrina (fibrinolisi) nonché nella rimodelazione dei tessuti e nella migrazione cellulare che ha luogo in processi sia fisiologici che patologici. RUOLO DELLE PROTEASI . The urokinase receptor, binding to the growth factor-like domain of uPA, directs membrane-associated extracellular proteolysis and signals through transmembrane proteins, thus regulating tissue regeneration, angiogenesis, cancer growth and metastasis. ANGIOGENESI Cosa è formazione di un nuovo vaso da un vaso preesistente Quando In condizioni fisiologiche: -embriogenesi e sviluppo fetale -rigenerazione endometriale In condizioni patologiche: -riparo delle ferite -patologie infiammatorie e autoimmuni -tumori Perchè a distanze superiori a 2-3 mm dal capillare… MANCATA DIFFUSIONE DI O2 IPOSSIA ATTIVAZIONE DI p53 APOPTOSI MANCATA DIFFUSIONE DI NUTRIENTI SOFFERENZA CELLULARE ATTIVAZIONE DI p53 APOPTOSI MECCANISMO DELL’ANGIOGENESI 4 1 2 1 2 3 4 5 6 5 3 6 Retrazione dei periciti Rilascio di proteasi da cellule endoteliali stimolate Migrazione e proliferazione di cellule endoteliali Aumento della permeabilità Formazione del lume e maturazione del vaso (tubuli) Differenziazione e stabilizzazione di nuovi vasi ANGIOGENESI TUMORALE Effetti positivi (per il tumore) 1) apporto di nutrienti (O2, glucosio) 2) produzione endoteliale di fattori di crescita 3) accesso a vie di metastatizzazione Come imbalance tra fattori proangiogenetici ed antiangiogenetici, determinato: 1) dalla biologia della cellula neoplastica instabilità genetica inattivazione p53 (attività di p53 inibisce VEGF e induce trombospondina-1) aumento di VEGF e diminuzione di trombospondina-1 squilibrio proangiogenetico 2) dal contributo di leucociti infiltranti macrofagi associati al tumore induzione di citochine infiammatorie (TNF, PDGF) Valore prognostico inattivazione di molecole anti-angiogenetiche il grado di densità microvascolare, cioè il numero di vasi di neoformazione in hotspot neoplastici correla con: - il grado di malignità - la probabilità di presenza di micrometastasi - la prognosi (correlazione inversa) BILANCIA ANGIOGENETICA Oncosoppressori (mediante regolazione di trombospondina-1) Mediatori diretti VEGF-A VEGF-C bFGF aFGF TGFa EGF HGF Angiopoietina IL-8 TP53 RB VHL Mediatori diretti IFNa Trombospondina-1 CXCL9, CXCL10, CXCL11 Mediatori indiretti IL-12 – IFNg TIMPs Mediatori indiretti TNFa PGE2 Mediatori secondari Angiostatina Endostatina Pro-angiogenetici Anti-angiogenetici CONTROLLO DELL’OMEOSTASI DELL’OSSIGENO - sistemico eritropoietina - tissutale VEGF iNOS - cellulare Enzimi glicolitici Trasportatori del glucosio 1, 3 Transferrina Livelli O2 HYPOXIA INDUCIBLE FACTORS (HIF) VHL = proteina di VON HIPPEL-LINDAU • E un gene oncosoppressore • E’ un ubiquitina-ligasi: induce l’ubiquitinazione delle forme idrossilate di HIF-1a. • L’assenza dell’attività di VHL inibisce la degradazione di HIF ed è associata ad un aumento dei fattori di crescita angiogenetici. • Mutazioni ereditarie di VHL sono associate a feocromocitomi, emangioblastomi e angiomi della retina. • Mutazioni del gene VHL si riscontrano nei tumori sporadici del rene. REGOLAZIONE DELL’ANGIOGENESI V E G F T S P 1 mRNA V E G F Attivazione Ras VEGF MMP Inattivazione p53 VEGF TSP-1 Inattivazione VHL VEGF stabilità RNA Hypoxia response element HIF ipossia ipoglicemia IPOPERFUSIONE NEOPLASIA TERAPIA ANTI-ANGIOGENETICA Vantaggi Svantaggi Potenziali effetti collaterali Effetto citostatico (non citotossico) Azione di cancerogeni inizianti e promuoventi Tappe nello sviluppo di un carcinoma del colon Modello molecolare dell’evoluzione dei tumori al colon-retto tramite sequenza adenoma-carcinoma. Anche se la mutazione di APC è un evento precoce e la perdita di p53 avviene tardivamente nel processo di tumorigenesi, la tempistica delle altre mutazioni può variare. AGENTI CANCEROGENI 1) chimici (diretti e indiretti) 2) fisici (radiazioni) 3) biologici (virus, batteri, parassiti) CANCEROGENESI CHIMICA • John Hill: associazione fra “eccessivo uso di tabacco da fiuto” e sviluppo di polipi • Percival Pott: associazione fra esposizione cronica alla fuliggine (spazzacamini) e tumori dello scroto. Associazione danese degli spazzacamini decretò che i suoi membri dovessero fare un bagno tutti i giorni (grandissimo successo preventivo) • Due secoli dopo: dimostrazione che molte sostanze chimiche trasformano cellule in vitro e sono cancerogene in vivo (es.: idrocarburi aromatici policiclici) FASI DELLA CANCEROGENESI CHIMICA Iniziazione e memoria Experiments demonstrating the initiation and promotion phases of carcinogenesis in mice. Group 2: application of promoter repeated at twice-weekly intervals for several months. Group 3: application of promoter delayed for several months and then applied twice weekly. Group 6: promoter applied at monthly intervals. INIZIAZIONE DELLA CANCEROGENESI CHIMICA • Sono elettrofili (mancano di elettroni) e reagiscono con siti nucleofili (ricchi di elettroni), ad es.: DNA, RNA, proteine, formando legami covalenti 1) Composti ad azione diretta 2) Composti ad azione indiretta o pro-cancerogeni (necessitano di una trasformazione metabolica in vivo per produrre cancerogeni finali capaci di azione trasformante) • Test di mutagenesi di Ames (Salmonella typhimurium) • Selettività dei carcinogeni, i danni indotti dai cancerogeni sono mappabili ( ” impronta digitale ” ). Es.: attivazione oncogene Ras molto frequente da carcinogeni chimici. Es.: mutazione p53 in HCC Cina e Africa, associato a ingestione di aflatossina B1 ATTIVAZIONE METABOLICA DEI CANCEROGENI Il potere cancerogeno di una sostanza chimica dipende da: Reattività intrinseca dei suoi derivati elettrofili Dall’equilibrio tra attivazione metabolica e detossificazione (inattivazione) ATTIVAZIONE Cancerogeni ad azione indiretta: vengono metabolizzati da geni che codificano per mono-ossigenasi citocromo P-450-dipendenti Geni P-450-dipendenti individuale) sono altamente polimorfici (suscettibilità Es.: CYP1A1 metabolizza policiclici aromatici (benzopirene). 10% popolazione ha forma altamente inducibile che li espone ad un rischio 7 volte più alto di cancro al polmone per fumo da sigaretta DETOSSIFICAZIONE Glutatione-S-Transferasi detossifica idrocarburi aromatici policiclici. 50% della popolazione bianca ha delezione e sono a piu’ alto rischio per cancro al polmone e vescica da fumo agenti inizianti Cellule iniziate rispondono in modo diverso agli agenti Promuoventi (es.: Ras, fenobarbital) agenti promuoventi Schema generale degli eventi della cancerogenesi chimica. I PROMOTORI causano espansione clonale della cellula iniziata producendo un clone preneoplastico. L’ulteriore proliferazione indotta dal promotore o altri fattori causa l’accumulo di ulteriori mutazioni e la formazione di un tumore maligno. Direct-Acting Carcinogens Alkylating Agents β-Propiolactone Dimethyl sulfate Diepoxybutane Anticancer drugs (cyclophosphamide, chlorambucil, nitrosoureas, and others) Acylating Agents 1-Acetyl-imidazole Dimethylcarbamyl chloride Procarcinogens That Require Metabolic Activation Polycyclic and Heterocyclic Aromatic Hydrocarbons Benz(a)anthracene Benzo(a)pyrene Polmone, vescica (sigarette) Dibenz(a,h)anthracene 3-Methylcholanthrene 7,12-Dimethylbenz(a)anthracene Aromatic Amines, Amides, Azo Dyes Fegato (P-450) Vescica (glucuronidasi urinaria) 2-Naphthylamine (β-naphthylamine) Benzidine 2-Acetylaminofluorene Dimethylaminoazobenzene (butter yellow) Natural Plant and Microbial Products Fegato (fungo: Aspergillus flavus. Mais, riso, arachidi mal conservati Aflatoxin B1 Griseofulvin Cycasin Safrole Betel nuts Others Carcinoma gastrico metabolizzazione di ammine e nitrati (conservanti) Nitrosamine and amides Vinyl chloride, nickel, chromium Insecticides, fungicides Polychlorinated biphenyls TUMORI OCCUPAZIONALI Agents or Groups of Agents Human Cancer Site for Which Reasonable Evidence Is Available Typical Use or Occurrence Arsenic and arsenic compounds Lung, skin, hemangiosarcoma Byproduct of metal smelting. Component of alloys, electrical and semiconductor devices, medications and herbicides, fungicides, and animal dips Asbestos Lung, mesothelioma; gastrointestinal tract (esophagus, stomach, large intestine) Formerly used for many applications because of fire, heat, and friction resistance; still found in existing construction as well as fire-resistant textiles, friction materials (i.e., brake linings), underlayment and roofing papers, and floor tiles Benzene Leukemia, Hodgkin lymphoma Principal component of light oil. Although use as solvent is discouraged, many applications exist in printing and lithography, paint, rubber, dry cleaning, adhesives and coatings, and detergents. Formerly widely used as solvent and fumigant Beryllium and beryllium compounds Lung Missile fuel and space vehicles. Hardener for lightweight metal alloys, particularly in aerospace applications and nuclear reactors Cadmium and cadmium compounds Prostate Uses include yellow pigments and phosphors. Found in solders. Used in batteries and as alloy and in metal platings and coatings Chromium compounds Lung Component of metal alloys, paints, pigments, and preservatives Ethylene oxide Leukemia Ripening agent for fruits and nuts. Used in rocket propellant and chemical synthesis, in fumigants for foodstuffs and textiles, and in sterilants for hospital equipment Nickel compounds Nose, lung Nickel plating. Component of ferrous alloys, ceramics, and batteries. Byproduct of stainless steel arc welding Radon and its decay products Lung From decay of minerals containing uranium. Can be serious hazard in quarries and underground mines Vinyl chloride Angiosarcoma, liver Refrigerant. Monomer for vinyl polymers. Adhesive for plastics. Formerly inert aerosol propellant in pressurized containers Ilva e Taranto PROMOTORI DELLA CANCEROGENESI CHIMICA • NON SONO MUTAGENI • Inducono la proliferazione cellulare Fumo di sigaretta iperplasia reattiva Ormoni es dietilstilbestrolo e carcinoma endometriale postmenopausale Grassi alimentari aumentata sintesi acidi biliari che fanno da promotori per il tumore del colon Alcool tumori del cavo orale, della faringe e della laringe CANCEROGENESI DA RADIAZIONI Latenza, effetto cumulativo, effetto additivo o sinergico con altri cancerogeni • Raggi UV in particolare UVB inducono dimeri pirimidinici Xeroderma pigmentoso • Radiazioni ionizzanti (raggi x, g e particelle a e , protoni, neutroni). lavoratori miniere di elementi radioattivi (Montagne rocciose USA) 10 volte in piu’ di carcinomi polmonari. Incidenti nucleari: Isole Marshall (test atomico, 90% bambini hanno sviluppato noduli tiroidei, 5% di questi maligni), Chernobyl Bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki suscettibilità dei tessuti a sviluppare tumore dopo esposizione a radiazioni: 1) leucemie, 2) tiroide (giovani) 3) polmone, mammella, ghiandole salivari 4) cute, osso e tratto gastrointestinale CANCEROGENESI DA MICRORGANISMI • • • • HPV (human papilloma virus) EBV (Epstein Barr virus) HBV (Hepatitis B virus) KSHV (Kaposi Sarcoma Herpes virus) • HCV (Hepatitis C virus) • HTLV-1 (human T lymphotropic virus) Virus a DNA Virus a RNA • Helicobacter pylori batterio • S. haematobium • O. viverrini • C. sinesis Parassiti (vermi) HUMAN PAPILLOMAVIRUS (HPV) • L’eziologia infettiva del tumore della cervice uterina è stato suggerita già nel 1800, ma la prova si è avuta nel 1907 (i papillomi possono essere trasmessi dall’estratto cellulare). • L’infezione da HPV causa tumori della cervice, della regione anogenitale e dell’orofaringe. • L’infezione da HPV è la più comune malattia sessualmente trasmissibile. • Il 90% delle infezioni è asintomatico e si risolve in 1-2 anni, ma in alcuni individui molti anni dopo si sviluppa il tumore. • Nel mondo 500.000 nuovi casi di tumori umani ogni anno sono da collegare all’HPV in particolare ai tipi 16 e 18. HPV Function of viral proteins • I papillomavirus umani (HPV) sono virus a DNA e infettano le cellule epiteliali. • Ne sono stati identificati più di 70 tipi. •Vengono divisi in “ad alto rischio” (HR) che inducono tumori maligni come il 16 e il 18, e “a basso rischio” (LR) che inducono tumori benigni (papillomi squamosi = verruche) come il 6 e l’11. E1: viral replication E2: viral replication and transcription E4: destabilization of cytokeratin network E5: mediates mitogenic signal of growth factors E6: cellular transformation E7: cellular transformation L1: major viral coat protein L2: minor viral coat protein MODELLO DELLA CARCINOGENESI DA HPV Infezione Epitelio normale Persistenza virale LCIN HCIN Early Integrated E6E7 Episomico Integrazione del virus Tumore invasivo Late Integrated E6E7 Attivazione di oncoproteine cellulari e/o Neutralizzazione di antioncogeni LCIN: low-grade cervical intraepithelial neoplasia HCIN: high-grade cervical intraepithelial neoplasia Stimolazione della proliferazione cellulare Inattivazione delle difese cellulari es apoptosi Metastasi EFFETTI DELLE PROTEINE E6 ED E7 SUL CICLO CELLULARE: blocco apoptosi e interferenza con l’inibizione della proliferazione E6 ed E7 aumentano la degradazione di p53 causando un blocco nell’apoptosi.e diiminuendo l’attività dell’inibitore del ciclo cellulare p21. E7 si associa con p21 e previene l’inibizione del complesso ciclina D/CDK4. E7 può legare RB rimuovendo il punto di restrizione. VACCINI CONTRO L’HPV • Secondo vaccino sviluppato contro un oncovirus. • Particelle virus-simili (virus-like particles VLP) contenenti la proteina L1. • L1 è una proteina virale ceppo-specifica vaccini plurivalenti • 2 vaccini per l’mmunizzazione contro HPV16 e HPV18 (Gardasil, Merck; Cervarix, GSK); il vaccino quadrivalente (Gardasil) è diretto anche contro HPV6 e HPV11 (causa del 90% dei papillomi genitali esterni). • Con un programma ampio di vaccinazione si potrebbe prevenire il 6570% delle infezioni da HPV. • La vaccinazione è raccomandata per le femmine prima che inizino l’attività sessuale, ma è approvato anche per i maschi. LINFOMA DI BURKITT • Linfoma pediatrico dei linfociti B (Africa), indotto dal Virus di Epstein-Barr (EBV). •Più del 90% della popolazione mondiale è infettato da EBV. •La maggior parte dei pazienti sviluppa mononucleosi al momento dell’infezione primaria. • Sembra che la progressione verso la malignità sia collegata a fattori genetici (es. traslocazione di myc) e ambientali (es malaria, malnutrizione, alterazioni del sistema immunitario). •Oltre al linfoma di Burkitt, l’EBV può indurre lifomi a cellule B nei pazienti immunodepressi, linfomi di Hodgkin e carcinomi nasofaringei. MODELLO DI CANCEROGENESI DA EBV latent-membrane protein-1 (LMT-1) omologo virale del recettore CD40 dei linfociti B: Attivazione di NF-kB, JAK/STAT Attivazione di Bcl2 Deregolazione geni proliferazione Inoltre gene EBNA-2 del virus attiva Ciclina D e membri della famiglia SRC, promuovendo la transizione Go a G1. Cofattori (Malaria) promuovono la proliferazione delle cellule infettate da EBV (mononucleosi o Infezione asintomatica) c-MYC SARCOMA DI KAPOSI (INDOTTO DA HHV8) Sintesi citochine virali vIL-6 STAT-3 VEGF •L’herpesvirus HHV8 (o Kaposi’s Sarcoma-associated Herpesvirus, KSHV) codifica per 3 chemochine attive principalmente sui linfociti Th2. •I Th2 non sono effettori antivirali ed antitumorali e producono citochine che bloccano la polarizzazione Th1 e l’attivazione dei macrofagi. VIRUS DELL’EPATITE B & C (HBV ed HCV) • Sono il maggior fattore di rischio per il carcinoma epatocellulare (HCC), la seconda causa di morte per cancro nel mondo. • Negli adulti l’infezione da HBV è asintomatica o causa un’epatite acuta che si risolve generalmente in 6 mesi. Nei neonati e nei bambini l’HBV porta ad una infezione cronica che conduce alla cirrosi e infine all’HCC. • Le infezioni da HCV hanno una maggiore propensità a promuovere cirrosi del fegato (10-20 volte più dell’HBV) . •Lo sviluppo del vaccino contro l’HBV porterà ad una notevole riduzione dell’HCC dovuto ad infezione da HBV nei prossimi decenni. La ricerca di un vaccino per l’HCV è ancora in corso. HBV ED HCV E CARCINOMA EPATOCELLULARE • La morte delle cellule infette porta a proliferazione compensativa in un contesto di infiammazione cronica • HBV (DNA virus): codifica per elemento regolatore detto proteina HBx che induce attivazione trascrizionale di fattori di crescita (Insulin-like growth factor II, IGF II; IGF I receptor) e modula p53, NF-B, HIF-1a • HCV (RNA virus) meccanismi poco noti proteina core modula diverse vie di trasduzione (attivazione di NF-B). HTLV-1 Virus della leucemia umana a cellule T di tipo 1. Virus a RNA. Causa leucemia/linfoma a cellule T diffusa in Giappone, bacino caraibico e sporadicamente altrove. Associato anche a paraparesi spastica tropicale (demielinizzante), e a forme di uveite e artrite. TAX c-FOS, IL-2/IL-2R, GM-CSF NF-kB p16INK4a ATM (promuove instabilità genetica) HELICOBACTER PYLORI •Responsabile dell’ulcera peptica. Nel 1994, H. Pylori fu il primo batterio ad essere identificato come un cancerogeno umano di gruppo I da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO). •Responsabile del carcinoma gastrico e di linfomi del tessuto linfoide associato alla mucosa (MALT) o MALTomi •Meccanismo: aumentata proliferazione delle cellule epiteliali (il gene CagA penetra nelle cellule epiteliali stimolando la proliferazione) in un contesto di infiammazione cronica. PARASSITI •Infezioni diffuse nei paesi in via di sviluppo. • Correlazione tra certi tumori ed aree di endemicità: colangiocarcinoma (CCA) O.Viverrini (Thailandia); carcinoma squamoso della vescicaS. haematobium (es. Egitto, Zambia, Malawi) •Schistosoma haematobium, Clonorchis sinensis, e Opisthorchis viverrini sono classificati come carcinogeni umani (gruppo I). Il ruolo di altri trematodi (es. Schistosoma mansoni), cestodi (es.Taenia solium) e nematodi (es. Trichostrongylus colubriformis) è sotto investigazione. •Lo sviluppo di tumori legati all’infezione da elminti generalmente richiede l’esposizione all’agente per molti anni.
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