versione online

01.1.a
01.1
01.1.b
modifiche per armonizzare alcuni testi degli articoli
di Statuto con nuove disposizioni del Codice Civile.
Significativa l’introduzione della possibilità di svolgere
le riunioni del Consiglio di Amministrazione anche
in teleconferenza per permettere agli amministratori
impegnati fuori sede (in Italia e all’estero) di partecipare
attivamente ed efficacemente al dibattito consiliare.
in primo piano
L’Assemblea approva
01.1.a L’AD Dario Foschini
illustra i dati del Piano
Si è svolta sabato 8 febbraio l’Assemblea generale
straordinaria e ordinaria dei soci Cmc.
2014-2016.
01.1.b Il segretario sociale
di Cmc, Federica Fusconi
e il notaio Bruno Cappelletti.
01.1.c-d La segreteria
All’ordine del giorno la modifica degli articoli 5,
32, 60, 77, 79, 80, 82, 84 e 93 dello Statuto sociale e
del “Regolamento sociale disciplinante la nomina,
la composizione e il funzionamento degli organi
sociali” oltre che il Bilancio di previsione 2014
e il Piano 2014–2016 della Cooperativa.
dell’Assemblea.
L’Assemblea ha visto la presenza di un numero elevato
di soci: sono risultati, infatti, presenti, in proprio
o per delega, 243 soci cooperatori e 2 soci sovventori.
Un’elevata partecipazione motivata anche
dall’importanza degli argomenti trattati, in particolare
dalle modifiche allo Statuto ed al “Regolamento
sociale disciplinante la nomina, la composizione e il
funzionamento degli organi sociali” portate all’attenzione
dei soci a seguito delle valutazioni emerse nel Comitato
Strategico e nel Consiglio di Amministrazione
sulle criticità riscontrate in questi anni nell’attuazione
del modello di governance approvato nel 2009,
oltre che alle modalità con cui affrontare il prossimo
rinnovo degli organi sociali per il triennio 2014–2017.
Il Vice Presidente Maurizio Fucchi, Presidente della
Commissione Governance (composta da Massimo
01.1.c
p.03 la Betoniera
Matteucci, Mario Garelli, Leonardo Potenza e Valerio
Giuliani e nominata dal Consiglio di Amministrazione
nel settembre 2013), nella sua relazione introduttiva
ha ricordato come il modello di governance – approvato
dalla Cooperativa nel 2009 – abbia garantito in questi
anni efficacia all’azione della Cooperativa nonostante
un quadro di riferimento esterno estremamente
complesso e dominato da una congiuntura economica
negativa ed estremamente lunga.
Dopo 5 anni si è tuttavia reso necessario, da un lato,
il perfezionamento e il completamento del percorso
di attuazione dell’attuale modello di governance,
dall’altro, la definizione più puntuale di ruoli, funzioni
e responsabilità degli organi di vertice della Cooperativa
(Presidente, Amministratore Delegato, Direttore
Generale) col potenziamento del ruolo del Comitato
Strategico, quale organo collegiale di definizione
delle strategie aziendali.
L’Assemblea ha quindi approvato la proposta di dare
continuità, per un altro triennio, alla composizione
dell’attuale gruppo dirigente di vertice, modificando
la norma statutaria (art. 77) che pone il limite di tre
mandati consecutivi alla nomina degli amministratori
e introducendo la possibilità, per il solo Presidente
uscente, di essere rieletto per un quarto mandato.
Con l’occasione sono state, anche, apportate varie
01.1.d
Per quanto riguarda la revisione del “Regolamento
sociale disciplinante la nomina, la composizione
e il funzionamento degli organi sociali” la novità più
rilevante riguarda la valorizzazione del ruolo del Vice
Presidente, al quale viene conferita la presidenza dei
tre Comitati del Consiglio, oltre che della Commissione
consiliare delle politiche e delle comunicazioni sociali.
I Comitati del Consiglio si confermano organi con funzioni
propositive, consultive, istruttorie e di assistenza
al Presidente e all’organo amministrativo. Le modifiche
apportate, da un lato,confermano il modello di governo
societario della Cooperativa approvato nel 2009,
dall’altro, consentono di rispondere con efficacia
alle esigenze di conduzione dell’azienda in un momento
di grandi cambiamenti per il settore delle costruzioni.
L’Assemblea, dopo aver approvato le proposte
di modifica presentate dal Vice Presidente Fucchi,
ha poi approvato le linee economiche illustrate
dall’Amministratore Delegato, Dario Foschini,
sul budget 2014 e sul Piano 2014–2016 della
Cooperativa (vedi articolo a pag.4).
Nel suo intervento il Presidente Massimo Matteucci ha
ricordato che “il settore delle costruzioni affronta una
condizione che alcuni non esitano a definire post–bellica.
Per questo occorre un percorso di “ricostruzione”
per superare una condizione di crisi che negli ultimi anni
ha profondamento cambiato tutti gli attori del settore:
imprese, committenti, comunità finanziarie. Nonostante
questo quadro difficile – ha ribadito Matteucci –
la nostra cooperativa continua a dimostrare una buona
solidità e capacità di mantenersi nella fascia alta
delle imprese di costruzioni, sia in Italia che all’estero,
grazie alla propria capacità di innovazione tecnologica
e di presidio territoriale del mercato”.
L’Assemblea è stata conclusa da Giovanni Monti,
Presidente di Legacoop Emilia Romagna.
01.2
01.2.a
in primo piano
di Dario Foschini
Pronti ad affrontare le sfide
che ci stanno davanti
Il 2013 non è stato un anno facile per la cooperativa. Nello scorso mese
di ottobre ci siamo trovati di fronte al rischio di un provvedimento giudiziario
che, se adottato, avrebbe potuto interrompere la nostra attività.
Abbiamo preso le decisione più opportune per evitare il concretizzarsi di tale
rischio e le Autorità Giudiziarie ne hanno effettivamente preso atto.
Ma anche in un frangente così critico, abbiamo potuto constatare la grande
fiducia che viene riposta nella nostra cooperativa.
I nostri committenti non hanno avuto alcuna esitazione nel proseguire nei rapporti
contrattuali. I nostri fornitori, che pure soffrono di tensioni finanziarie diffuse,
non si sono tirati indietro. Nessuna banca ha chiesto rientri finanziari, abbiamo anzi
registrato , in un anno di stretta creditizia, un aumento delle nostre linee di credito.
La vicenda che ci riguarda si è ora incanalata nell’ordinario percorso di accertamento
della verità. Noi abbiamo piena fiducia nella giustizia e siamo certi che, in tempi
purtroppo lunghi, verrà accertato che la cooperativa non ha compiuto alcun atto illecito.
Riprendiamo quindi il nostro cammino, per affrontare le sfide complesse
che abbiamo davanti.
Non abbiamo timori sui volumi produttivi. In questi anni la cooperativa è cresciuta
e continuerà a crescere grazie ad un portafoglio ordini di dimensioni importanti.
E questo ci consentirà di mantenere la stabilità occupazionale anche se, purtroppo,
il lavoro sarà sempre più lontano da casa.
La sfida più importante riguarda il recupero dei nostri crediti e la definizione di diversi
contenziosi sia in Italia che all’estero. Portare a casa quanto ci spetta è essenziale
per mantenere un giusto equilibrio nel rapporto con i fornitori e con le banche.
01.2.a L’Amministratore
Delegato di Cmc Dario Foschini.
01.2.b Nel cantiere di Ingula
in Sudafrica.
01.2.c Nel cantiere di Singapore.
02.a Da sinistra, Laura Bianchini
e Francesca Zarri dell’Ufficio
Il Portafoglio Ordini al 21.12.2013 copre il 92% dei ricavi previsti per le costruzioni
nel 2014, il 70% dei ricavi previsti nel 2015 ed il 45% di quelli del 2016.
La scelta di crescere all’estero è inevitabile e la nostra presenza diversificata –
operiamo in 20 Paesi, in 4 continenti – riteniamo sia un dato rassicurante per
la stabilità dei nostri volumi produttivi.
01.2.b
La responsabilità nell’ottenimento di questi risultati sta innanzitutto in capo al vertice
aziendale ed in particolare ai membri del Comitato Strategico.
Ma questi obiettivi devo essere perseguiti da tutto il nostro corpo aziendale e sociale,
con la determinazione, la coesione e la dedizione personale che hanno sempre
costituito la forza della nostra cooperativa.
01.2.c
p.04 la Betoniera
la ricerca.
02.b La copertina della
pubblicazione disponibile
presso la Segreteria sociale.
I ritardi nei pagamenti da parte di alcuni committenti e le difficoltà nel
perfezionamento di varianti e nella soluzione di riserve e contenziosi, principalmente
in Italia, ma anche in qualche Paese estero, hanno appesantito la nostra posizione
finanziaria. Essa resta entro parametri sostenibili, ma nel 2014 e nel biennio successivo
dovremo portarla a livelli più bassi degli attuali. Il budget finanziario ha definito
le politiche da perseguire e gli obiettivi da raggiungere.
Nel 2013 abbiamo conseguito ricavi che hanno superato il miliardo di euro – con
un lieve incremento rispetto all’esercizio precedente – ed un risultato ante imposte
di circa 20 milioni di euro. Il nostro portafoglio lavori in Italia, nonostante il persistere
della crisi del settore, resta a livelli importanti (oltre 1,6 miliardi), dandoci quindi
buone certezze sui volumi.
Ma la redditività è difficile da ottenere e nelle nuove acquisizioni dobbiamo essere
molto cauti per non pregiudicare i risultati futuri.
Stiamo adottando politiche commerciali focalizzate sui territori (Milano e Roma)
e su settori specialistici (lavori marittimi, servizi di manutenzione), piuttosto
che su grandi appalti, ormai inesistenti, di grandi committenti centrali.
Studi di Ancpl che hanno curato
02.a
02.b
Clima aziendale
Il questionario chiedeva di evidenziare le principali
variabili esterne che possono esercitare un’influenza
sul clima aziendale interno.
Come prevedibile quelle che preoccupano
maggiormente il campione nel suo complesso sono la
crisi economica e il potere d’acquisto (88%), la stabilità
del posto di lavoro (82%) e il futuro dei figli (80%);
a seguire vi è la pensione (75%) e l’inquinamento
e il degrado del territorio (73%). I misura minore,
anche se non esigua, la criminalità organizzata (60%),
il problema della casa (50%) e, per ultimi, i problemi
legati all’immigrazione (38%).
Dal confronto con le risposte all’indagine del 2004,
si rileva innanzi tutto un peggioramento delle percezioni
relative alla situazione complessiva del Paese.
02
02.c
indagine sociale
di Federica Fusconi
Il mondo Cmc: comunicare,
migliorare, cooperare
Risultati dell’indagine su aspettative, opinioni
e preferenze di soci e dipendenti Cmc.
I programmi di azione per il 2014.
In occasione dell’Assemblea generale dei soci dell’8
febbraio scorso sono stati presentati i risultati dell’indagine
svolta tra i soci e i dipendenti Cmc. Nell’occasione
è stato proposto un breve video-spot (pubblicato sulla
pagina YouTube di Cmc) che ripercorre la metodologia,
i contenuti e le azioni della ricerca ed è stata distribuita
la pubblicazione che raccoglie tutti i dati (a disposizione
di soci e dipendenti presso la segreteria sociale).
Nella primavera 2013, la Cooperativa, dopo circa
un decennio dall’ultima ricerca sociale, ha avviato
una nuova indagine con l’intento di cogliere
e interpretare i cambiamenti intervenuti nelle aspirazioni
e nelle preoccupazioni di una base sociale
e lavorativa radicalmente rinnovata.
L’indagine, intitolata “Il mondo Cmc - comunicare,
migliorare, cooperare”, ha coinvolto in Italia
e all’estero 755 dipendenti e soci della Cooperativa
e si è svolta attraverso un questionario, da compilare
in via telematica, strutturato in 37 domande in forma
chiusa, a cui ha risposto il 76% del campione.
Il buon tasso di risposta evidenzia una base sociale
e lavorativa attiva e concretamente coinvolta e
uno spirito di collaborazione e disponibilità al confronto
su temi importanti dell’attività cooperativa.
L’ indagine, redatta con la collaborazione di ANCPL
(Associazione Nazionale delle Cooperative
di Produzione e Lavoro di Legacoop) che ha curato
la somministrazione, l’analisi e l’interpretazione
dei dati raccolti, ha analizzato diversi aspetti: il clima
aziendale, la propensione a lavorare all’estero;
la disponibilità dei lavoratori alla mobilità sul
territorio nazionale e a forme di mobilità orizzontale;
la comunicazione dentro e fuori l’azienda; il profilo
etico-sociale: la partecipazione; il confronto
con i risultati dell’indagine svolta nel 2004/2005.
p.05 la Betoniera
Il questionario ha registrato risultati complessivamente
positivi. I dati raccolti sono numerosi e complessi.
Il Consiglio di Amministrazione ha già approvato un
lavoro congiunto che sarà svolto in sinergia tra Direzione
del Personale, Segreteria Sociale e Ufficio Immagine
e Comunicazione, per avviare progetti concreti in tema
di formazione, informazione e comunicazione.
L’analisi congiunta dei risultati del questionario
ha individuato 4 macro-argomenti trasversali che
risultano centrali per gli intervistati.
1. Partecipazione e valorizzazione del personale
Il fare squadra, il creare una cultura interna del
coinvolgimento e della condivisione, la partecipazione
come mezzo per far crescere persone e azienda
e per individuare esigenze/obiettivi comuni, il puntare
sulla valorizzazione del personale come strumento
di potenziamento delle capacità del singolo ma anche
dell’intero gruppo aziendale.
2. Rafforzamento del brand “Cmc” Creare strumenti
di comunicazione efficaci, migliorare l’informazione
interna ed esterna e con essa il senso di orgoglio
di dipendenti e soci (anche non residenti in Italia),
migliorare la percezione che istituzioni, cittadini
e possibili clienti hanno di Cmc.
3. Importanza dell’estero Approfondire le opportunità
connesse all’estero, sia in termini di risorse umane
che di possibilità di creare nuove opportunità
di confronto e collaborazione con le realtà Cmc al di
fuori dell’Italia, comunicare e informare puntualmente
i dipendenti all’estero che non parlano l’italiano.
4. La necessità di investire sulla formazione Migliorare
se stessi e con ciò la Cooperativa grazie alla
pianificazione di modalità formative sempre
più mirate alle esigenze emerse da soci e dipendenti.
In questo numero della Betoniera esaminiamo i risultati e
i programmi d’azione rispetto al tema del clima aziendale;
nei prossimi numeri daremo spazio agli altri argomenti.
Il clima aziendale può essere definito come l’insieme
delle percezioni, dei vissuti, degli stati d’animo
e delle sensazioni dei dipendenti che può influenzare
negativamente o positivamente i comportamenti
organizzativi. Essendo una fotografia istantanea
e pluralistica, si rivela un importante strumento
per conoscere e valutare la soddisfazione dei membri
di un’organizzazione e ipotizzare e predisporre
eventuali cambiamenti necessari.
A tal proposito, il questionario prevedeva la
formulazione di una serie di affermazioni per le quali
era richiesto di esprimere un grado di accordo o di
disaccordo relativamente ad aspetti quali: la percezione
del proprio ruolo in Cooperativa; la valorizzazione
del proprio percorso professionale; le attività di
formazione proposte; la condivisione del profilo valoriale
di Cmc e la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Dall’indagine emerge una buona soddisfazione
per quanto riguarda la qualità dei rapporti umani
e professionali con i colleghi, qualità che si traduce
in solidarietà interna e libertà di confronto.
Il 76,4% degli intervistati si dichiara, infatti, soddisfatto
della qualità dei rapporti umani e professionali con
i colleghi, mentre il 69,2% afferma che nel proprio
reparto le persone sono solidali e il 65% si sente libero
di esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni.
La capacità relazionale e di feedback dei superiori
può essere migliorata, anche attraverso opportuni
strumenti di mediazione, facilitazione e comunicazione.
Una parte consistente dei rispondenti esprime
soddisfazione in merito al proprio percorso professionale
ritenendo che il lavoro svolto consenta di utilizzare
a pieno le proprie competenze e che nella cooperativa vi
siano gli stimoli per fare meglio ed affrontare nuove sfide.
Margini di miglioramento si riscontrano in merito alla
capacità di valutare a pieno il merito e i risultati conseguiti.
Per quanto riguarda le attività di formazione,
viene riscontrata una grande attenzione nei confronti
di questo tipo di iniziative, sempre richieste.
Su questi temi intendiamo sperimentare nuove modalità
di confronto sia digitali (ad esempio forum online
moderati), che in compresenza fisica (focus group,
open space technology) per promuovere la gestione
collaborativa delle problematiche di tipo
tecnico/professionale e sociale.
In quest’ottica, si è già proceduto ad avviare il primo
focus group tecnico, quello inerente il procurement che
ha già affrontato con entusiasmo la sua prima giornata
operativa il 7 febbraio scorso.
Inoltre, il 2014 ha visto il battesimo del nuovo intranet
aziendale “Il Ponte”, che ha non solo una nuova veste
grafica, ma potenzialità molto più ampie in grado
di farne uno strumento di confronto, condivisione,
partecipazione tra dipendenti e soci.
Da ultimo, si prevede di sviluppare iniziative, incontri,
formazione, seminari di approfondimento su argomenti
di interesse del personale di Cmc, in particolare
incentivando quelli che hanno già riscosso successo,
quelli rivolti all’estero e quelli progettati per i giovani.
03
03.a
approfondimenti
di Mara Cavallari
Quei controlli
che fanno bene ai conti
03.a Fausto Gatti.
03.b Paride Padovani.
Il controllo di gestione di una commessa è una
procedura essenziale per consentire il continuo
e tempestivo rilevamento delle attività e l’analisi
dell’andamento dei lavori rispetto alle previsioni.
03.c Il cantiere idroelettrico
di Parbati in India.
03.d Il cantiere dell’Expò
di Milano visto dall’alto.
Questo controllo è essenziale per poter affrontare
in tempi rapidi, possibili imprevisti, attenuare
i rischi e garantire che l’intera struttura
operi per conseguire gli obiettivi prestabiliti.
Delle procedure di controllo attuate
in Cmc, ne abbiamo parlato con Fausto Gatti
e Paride Padovani, responsabili del controllo
di gestione rispettivamente per le commesse
in Italia e all’Estero.
“Per prima cosa – dice Gatti – vanno comprese
le peculiarità legate al controllo delle singole commesse.
Ognuna di esse, infatti, presenta una propria
specificità tecnica e gestionale”.
Come si sviluppa concretamente questo controllo?
“La fase preliminare del controllo di gestione –
risponde Gatti – riguarda lo studio della gara. In questa
fase si definisce la proposta economica per
la realizzazione dell’opera.
Nel caso la gara venga vinta , parte la fase centrale
del controllo di gestione.
Il direttore tecnico, in stretto rapporto con l’ufficio di
controllo e i tecnici incaricati, inizia il ristudio economico
della commessa. Questa fase è fondamentale per
determinare come eseguire l’opera, con quali risorse,
in quanto tempo e con quale previsione di redditività
finale. È durante questo processo che vengono
individuati gli obbiettivi per recuperare i ribassi di gara.
Viene ricomputata l’opera, riaggiornate le stime
dei costi diretti, indiretti e degli oneri finanziari,
unitamente alla rivisitazione del progetto tecnico.”
“In particolare – aggiunge Padovani – l’appalto viene
scomposto in modo da definire i diversi aspetti che
si vogliono monitorare. Grazie alla Work Breakdown
Structure (WBS) il Direttore tecnico del cantiere
può tenere sotto controllo l’intera gestione così come
con l’Organization Breakdown Structure (OBS) definisce
una mappa puntuale delle singole responsabilità”.
“Come si diceva – è di nuovo Gatti a parlare – questa
fase è importantissima in Italia per individuare
le ottimizzazioni ed i recuperi necessari per ottenere
i risultati attesi: si determina un obbiettivo di sconto
medio sui contratti con i fornitori, si ipotizzano
03.c
delle migliorie progettuali e si imposta un percorso
di gestione del contratto con la committenza”.
“Questa fase – precisa Padovani – è in effetti meno
vitale all’estero dove i margini delle commesse sono
più alti e minori i ribassi in fase di aggiudicazione.”
E quando i lavori partono come prosegue il lavoro
di controllo? “Con la partenza del cantiere – ci spiega
Gatti – parte anche il monitoraggio della commessa.
È una sfida continua per garantire la massima
trasparenza e attendibilità dei numeri.
Lavoriamo sulla base di un impianto contabile
integrato che permette, con un’unica operazione
di immissione dati, di tenere monitorati tre diversi
processi: la contabilità industriale, quella generale
e quella finanziaria.
I controlli economici-gestionali avvengono con
una periodicità trimestrale, quelli finanziari con cadenza
mensile e quelli civilistici/fiscali ogni semestre.
Se il conto economico consuntivo si discosta dal budget
partono le analisi per comprenderne le motivazioni
e si operano gli eventuali aggiustamenti necessari.
Prima di tutto si verifica che i dati di previsione siano
corretti e, se si trovano errori o modifiche ritenute
necessarie, si procede con il riaggiornamento del
budget. Se, invece non si rilevano errori nelle previsioni
iniziali si esegue una attenta analisi degli scostamenti
dei costi per individuare le cause della non conformità“.
La procedura che si segue è la stessa in Italia
e all’estero? “La procedura è la stessa – dice Padovani
– con controlli centrali trimestrali. All’estero le singole
commesse attuano autonomamente propri controlli
mensili. Nel 2014 si lavorerà per una nuova procedura
operativa che permetta una verifica puntuale
e coerente da punti di osservazione diversi”.
Nonostante tutti questi controlli rimane il rischio
di non trovarsi i conti “a posto”… “Dietro ad ogni
procedura – risponde Padovani – ci sono sempre
delle persone. L’errore umano si può ridurre,
ma non azzerrare. Possono esserci sottovalutazioni
di anomalie e scostamenti, può esserci una carenza
interpretativa dei dati e delle spie rosse che i numeri
segnalano. Si può peccare di ottimismo pensando
di recuperare gli scostamenti tramite varianti
e contenziosi, che a volte, purtroppo, non si realizzano.
Una carenza che a volte contribuisce al mancato
raggiungimento degli obbiettivi, può essere data dalle
difficoltà che sorgono nei rapporti tra le linee e i servizi
di sede. Noi controller dovremmo, anzi dobbiamo,
cercare di aiutare le parti a garantire un coordinamento
03.d
p.06 la Betoniera
03.b
efficace e reale. È evidente che la mancanza
di sinergia nella ricerca dei fornitori, o nella gestione
delle attrezzature di cantiere, ad esempio, può creare
serie diseconomie”.
Come è visto il lavoro di controllo dal personale
impegnato nelle singole commesse? “Purtroppo –
ammette Gatti – esiste una certa diffidenza anche se
negli ultimi anni abbiamo fatto notevoli passi in avanti.
Non sempre si comprende che “i controllori” sono
un aiuto per analizzare le problematiche e trovare
soluzioni . A volte non è chiaro che per ottenere
risultati soddisfacenti occorre avere i dati ed effettuare
i controlli in tempi reali e senza ritardi. Per superare
questi ostacoli e per affermare il valore del controllo
di gestione la formazione permanente in azienda
resta fondamentale”.
In conclusione, quale giudizio si può dare
sulla qualità delle procedure di controllo messe
in campo da Cmc? “L’esperienza – conclude Pdovani –
ci dice che Cmc fra i nostri competitor è sicuramente
nella fascia alta. Ma si può e si deve migliorare.
Da questo miglioramento passa anche una maggiore
redditività del nostro lavoro e una maggiore efficacia
della nostra programmazione visto che questi controlli
sono propedeutici anche alla definizione dei budget
e dei piano triennali della cooperativa”.
“Concordo – conclude Gatti – ed aggiungo che
un controllo efficace è indispensabile per orientare la
direzione aziendale nelle opportune scelte strategiche”.
che si respira in cantiere fra colleghi: si sono instaurati
rapporti umani che vanno al di là del lavoro; è una
seconda famiglia.
Come descriveresti questa tua esperienza
lavorativa in cinque aggettivi? Emozionante,
indimenticabile, ammaliante, intensa, gratificante.
Pregi e difetti? C’è un solo vero difetto che,
banalmente, è la distanza da casa, famiglia e amici.
Devo però ammettere che la tecnologia della
comunicazione permette oggi di mantenere rapporti
forti. Per il resto, vedo solo pregi: la possibilità di
maturare, umanamente e lavorativamente; l’opportunità
di creare amicizie intense che spero durino per
sempre, poiché si sono condivise esperienze grandi.
Ma anche il poter vedere luoghi molto diversi
da quelli in cui si è nati, il conoscere culture differenti,
l’ottenere grandi soddisfazioni lavorative.
Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo
del lavoro in Italia? Il confronto che posso fare con l’Italia
è forse poco attendibile, poiché vi ho lavorato solo per
2 mesi. Comunque, a mio avviso, la maggior differenza
sta nello spazio dato ai giovani lavoratori. Vedo che qui
si crede molto nelle capacità, nelle nuove idee, nella
volontà di miglioramento che un giovane può manifestare.
04
04.a
giovani con la valigia
di Valentina Crociani
Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”?
Sono di Godo, un piccolo paese di campagna nelle
vicinanze di Ravenna, e della Romagna non può
che mancarmi tutto. Dopo la famiglia e gli amici,
quello che mi manca di più è la cucina, anche
se ammetto che i nostri cuochi sono veramente bravi
a cucinare italiano. Ma il cappelletto e la piadina
romagnoli restano al primo posto!!
Cosa porterai con te al tuo ritorno? Sicuramente
un bagaglio colmo di esperienze lavorative ed umane.
Giovani con la valigia:
Roberto Liverani
04.a Roberto Liverani.
Roberto Liverani ha 27 anni, è ingegnere civile
(indirizzo strutture) e lavora nell’ambito
del progetto idraulico Yindajihuang, che prevede
lo scavo di un tunnel di 13,8 km nella provincia
di Qinghai, nella Cina centrale (n.d.r. a pagina 11
un suo articolo sul cantiere).
Si trova in questo Paese da poco più di un anno
e mezzo, e qui racconta la propria esperienza.
Mi ricordo ancora il giorno della mia partenza verso
questa grande “avventura”. Ero parecchio emozionato
per il dispiacere di lasciare casa, ma anche molto
entusiasta e curioso di vedere cosa mi aspettava:
mi chiedevo come fosse la Cina, come sarebbero stati
i nuovi colleghi e il progetto. Era il 6 giugno 2012.
Arrivato in cantiere, la mia prima mansione è stata
all’interno dell’ufficio tecnico come assistente al Chief
Engineer. In questo periodo sono stato circondato
da persone estremamente disponibili nel trasmettermi
tutte le loro conoscenze ed esperienze riguardo allo
scavo meccanizzato con TBM e allo scavo tradizionale.
Allo stesso tempo, mi hanno dato la possibilità
di esprimere sempre le mie opinioni e di fare
tutte le esperienze necessarie per poter maturare
sia in ambito personale che lavorativo. Sarò sempre
riconoscente a Cmc per questa opportunità. Poi, dopo
un periodo come Technical Coordinator e nonostante
la mia giovane età, ora svolgo il ruolo di Chief Engineer,
che mi sta stimolando moltissimo a dare il meglio
per trovare le soluzioni tecniche per portare avanti
il cantiere in modo efficiente.
Prima di questa esperienza eri già stato all’estero
o fuori sede per motivi di lavoro? No. Sono stato
per un periodo in Inghilterra, ma per motivi di studio.
Come descriveresti il luogo in cui ti trovi? Il cantiere
si trova a 3.200 m sul livello del mare e dista circa un’ora
e mezza di macchina dalla prima città (attorno c’è
qualche piccolo paesino, che offre poco o nulla). Il luogo
è Xining, nel centro dell’immensa Cina. Le condizioni
non sono delle migliori; ci si sente un po’ sperduti
e in inverno fa parecchio freddo, fino a toccare i -30°C.
Questi aspetti sono però mitigati dallo strepitoso clima
Come impieghi il tuo tempo libero? Da Romagnolo
doc, non mi faccio mancare una partita a briscola
la sera, o una a calcio balilla, ma vi garantisco
che sono altrettanto divertenti le sfide a Ping Pong
e Mah Jong contro i colleghi cinesi. Essendo il cantiere
in una località di montagna, quando il tempo
lo permette si va a pescare al fiume, e poi si fa
una braciolata (perché, puntualmente, non peschiamo
nulla). Più raramente, organizziamo camminate
o escursioni. Lavoro permettendo, ogni tanto mi
concedo anche qualche giro in città.
Cosa stai imparando da questa esperienza? Una
delle cose più importanti che ho imparato è il modo
di comportarsi con le persone locali. Credo non si possa
prescindere dalle relazioni personali per lavorare
al meglio; solo instaurando e mantenendo buoni
rapporti, facendo comunque valere le proprie idee,
si può aspirare ad ottenere ottimi risultati.
Come pensi venga percepita Cmc dai locali?
Cmc è sicuramente considerata un’azienda di altissimo
livello in campo mondiale, garante di sicurezza e qualità.
Riesce a portare a compimento progetti anche
molto complicati, mantenendo sempre l’eccellenza.
Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa
da migliorare)? Per il momento sono totalmente
soddisfatto dell’azienda e di questo lavoro. Un aspetto
che sicuramente qui non è mancato sono le opportunità
date ai giovani. In questo cantiere, su 22 italiani, 6 sono
sotto i 30 anni. Quindi, spazio ai “giovani con la valigia”!!
Quanto piace Cmc University?
Cmc University è il principale strumento di sviluppo
del personale Cmc.
Ogni strumento viene utilizzato in funzione
della sua utilità, pertanto, periodicamente, è buona
prassi valutarlo, chiedersi come sta andando,
come viene percepito, qual è l’efficacia reale, quali
sono le eventuali criticità e spazi di miglioramento.
In quest’ottica, come già avvenne nel 2012,
abbiamo predisposto un’indagine che ci ha permesso
di rilevare le opinioni dei principali protagonisti
del progetto: tutor e tutorati.
La novità, rispetto all’analisi precedente
(vedasi la Betoniera 05/2012 p.10) consiste quindi
nel coinvolgimento dei tutor abbracciando così
un campione molto più esteso.
Il giudizio si conferma lusinghiero: la media delle
sei voci di analisi (scala 1 a 5) è di 3,7 lato tutorati
e 4,0 per i tutor. Da entrambi i versanti spiccano
in positivo i valori assegnati all’utilità professionale
p.07 la Betoniera
e ai feedback. Leggermente più indietro, per quanto
comunque positivi, si attestano i giudizi su Piano
di Studi ed Esami. È interessante notare, anche a
riprova della organicità e dell’efficacia della strategia
aziendale, come proprio all’affinamento della
capacità di feedback siano stati dedicati i più rilevanti
interventi formativi dell’ultimo biennio rivolti
al management italiano ed estero. Capacità
di feedback che proprio la precedente indagine
indicava come principale area di miglioramento.
Il questionario terminava lasciando libero spazio
alle osservazioni e suggerimenti degli intervistati
ed anche qui, in stretta coerenza coi dati su esposti,
sono proprio le valutazioni e i feedback
ad emergere come punto di forza del progetto
(10 segnalazioni) in quanto fonte di motivazione,
di miglioramento dei comportamenti e di
focalizzazione verso gli obiettivi.
Mentre tra le aree di miglioramento emerge
in primis l’affinamento della didattica e degli esami.
Davide Casadio
05.1
05.1.a
05.2.a
correva l’anno
di M. C.
Correva l’anno... 1954
05.1.a La copertina della
pubblicazione edita nel 2004
in occasione dei 50 anni
Era il marzo del 1954. La Betoniera, notiziario
della Cooperativa Muratori e Cementisti
di Ravenna, vedeva la luce.
della Betoniera.
05.1.b La prima pagina della
Betoniera n.1 del marzo 1954.
“Nel dare vita a questa pubblicazione ci siamo
preoccupati di renderla il più vicino possibile
alle esigenze e alle necessità dei nostri soci, consiglieri,
dirigenti tecnici e amministrativi, impiegati, membri
dei Comitati di cantiere, dei consigli d’azienda, della
commissione tecnica, di tutti cioè gli uomini e le donne
che sono partecipi alla vita della nostra Cooperativa”...
Con queste parole, nella presentazione a cura del
Comitato di Redazione, si illustravano gli ambiziosi
obiettivi della nuova avventura.
Una redazione assai ridotta formata da tre persone:
Guido Angelini (che era anche il direttore responsabile),
Ezio Tassinari e Biagio Rusticali.
Molto si era discusso sul nome del nuovo giornale
aziendale. Alla fine venne scelto “La Betoniera”
in omaggio ad un macchinario capace di rivoluzionare
il lavoro nei cantieri e di amalgamare materiali
differenti, proprio come un giornale non deve mai
dimenticare di fare.
Il prodotto finale quattro pagine che riportavano
gli organi sociali della cooperativa.
Presidente era all’epoca Dario Dradi che in quel primo
numero firmava un breve pezzo in preparazione
dell’assemblea generale che concludeva con l’invito
a rafforzare “la nostra unità che deve essere a tutti
noi cara come la pupilla dei nostro occhi”.
In prima pagina anche un lungo articolo siglato G.G.
sulle rivendicazioni salariali di quei mesi e
un interessante articolo a firma Alieto Giorgioni
sull’importanza delle attrezzature in cooperativa.
“…. Infatti ogni anno la nostra Cooperativa spende
somme cospicue per rinnovare le attrezzature
che nel corso dell’esercizio per logorio e deperimento
sono state poste fuori uso. Si tratta di attrezzature
leggere e pesanti: carriole, argani, coffe, legname,
cordame, cavi elettrici, betoniere, ecc. … non è difficile
comprendere che se con una buona e attenta
manutenzione e conservazione si riesce a prolungare
la vita dei mezzi sui cantieri di lavoro tale onere
diverrà minore nella stessa misura…”
Non mancava neppure la pagina culturale con
la recensione a firma M.C. del film “Cronache di poveri
amanti” di Carlo Lizzani e l’organizzazione della visita
alla Fiera di Milano alla quale parteciperanno, nei giorni
del 18 e 19 aprile di quell’anno, 118 soci e 2 impiegati.
E come per ogni giornale che si rispetti non mancava
neppure la notizia dell’ultima ora… Per la precisione
l’aggiudicazione per 203.230.000 di un lotto di case
popolari a Ravenna.
“La Betoniera, simbolo unitario di varie fedi e dottrine,
è sorta per iniziativa di uomini semplici che hanno
creduto e credono anche in questo modo di rendersi utili
alla causa della Cooperazione, strumento di progresso
sociale, simbolo di lavoro e di pace che a fianco
della classe lavoratrice si sacrifica per la conquista
di un mondo migliore e di una società più giusta”.
Così terminava la presentazione del comitato
di redazione che firmava quel primo numero.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, sono
cambiati i formati e le tecnologie utilizzate per fare
il giornale, si sono avvicendati direttori e redazioni.
Ma, a 60 anni di distanza, quello che è rimasto
immutato è lo spirito col quale la Betoniera continua
ad andare in stampa: informare e rendere partecipi
della vita della cooperativa i nostri soci e dipendenti.
ufficiale. Gli apparecchi televisivi erano davvero pochi:
solo 80.000. Del resto, comprarne uno richiedeva
all’incirca 12 mensilità medie.
eliminata al primo turno dalla padrona di casa.
05.1.b
1954.. l’anno della Rai
Nell’anno di nascita della Betoniera, Presidente
della Repubblica Italiana era Luigi Einaudi.
Eugenio Pacelli era Papa Pio XII.
Un anno importante anche per la politica:
Trieste ritorna all’Italia e muore il primo statista
del dopoguerra, Alcide De Gasperi
Nelle poche sale cinematografiche del Paese vengono
proiettati “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica
e “Fronte del porto” che farà conoscere il mito
nascente di Marlon Brando.
Ma il 1954 in Italia è prima di tutto l’anno della Rai.
Il 3 gennaio prende il via, infatti, la programmazione
Ma la rivoluzione era cominciata. In quell’anno il Festival
di Sanremo viene vinto da “Tutte le mamme
del mondo” di Gino Latilla e Giorgio Consilini mentre
il premio Nobel della letteratura viene assegnato
ad Ernest Hemingway.
L’Inter vince lo scudetto mentre il campionato del mondo
di calcio che si gioca in Svizzera, va alla Germania.
Campionato infelice quello per la nazionale italiana
Il 1954 è un anno importante anche per Ravenna.
Sindaco della città è Celso Cicognani che nel 1954
riceverà, nel decennale della lotta di Liberazione,
dal Presidente Einaudi la medaglia d’oro al valore
militare per il Gonfalone giallorosso.
Ma il 1954 per Ravenna è un momento di svolta legato
soprattutto all’annuncio di Enrico Mattei di voler
costruire qui il nuovo petrolchimico. I lavori inizieranno
2 anni dopo per terminare nel 1958. E con la nascita
del petrolchimico la storia di Ravenna cambierà.
Si è costituita la Società Cmc Holding Overseas Spa
Il 20 dicembre 2013 si è costituita la Società Cmc
Holding Overseas Spa, con sede a Ravenna, e facente
parte del Gruppo Cmc. Il gruppo è operante all’Estero
dal 1975 ed attualmente realizza circa il 60% del
proprio fatturato al di fuori del territorio nazionale.
Nel 2011, il Gruppo ha ulteriormente diversificato
le proprie attività estere attraverso l’acquisizione della
società americana “Lm Heavy Civil Construction Llc”,
operante nel New England (Usa). Il management
di quest’ultima vanta una consolidata esperienza
nel settore delle costruzioni e delle opere
infrastrutturali per clienti pubblici e privati, un’ottima
p.08 la Betoniera
conoscenza del mercato e delle normative statunitensi
proprie del settore costruzioni.
Inoltre, il Gruppo opera da diversi anni in Mozambico
attraverso la controllata “Sulbrita Lda”, società
attiva nell’estrazione e fornitura di materiali inerti
per la costruzione di strade, ferrovie, ponti,
e nella produzione di asfalto, manufatti in cemento
e prefabbricati in calcestruzzo.
Cmc di Ravenna ha quindi costituito una società veicolo
a cui ha conferito inizialmente le partecipazioni
detenute in LMH e Sulbrita, con la prospettiva
di aggiungere nei prossimi anni anche altre
partecipazioni di società, in parte già acquisite
e in parte da acquisire, sia a livello nazionale
che internazionale.
Cmc ha l’obiettivo strategico di possedere una
holding avente ad oggetto prevalentemente
l’acquisto, la gestione e la cessione di partecipazioni,
aperta ad investimenti di capitale anche di terzi
interessati ad operare nel settore. Lo strumento
per il suo raggiungimento è costituito dalla suddetta
holding, promossa inizialmente dalla sola Cmc,
ma alla quale è probabile e auspicabile che possano
aggregarsi in una seconda fase altri soggetti investitori.
05.2.b
Nuove aggiudicazioni
Nuovo appalto in Massachusetts (Usa)
Il 9 gennaio la ”Massachusetts Bay Transportation
Authority” ha assegnato alla nostra società
“Lm Heavy Civil Construction” l’appalto
per i lavori di riabilitazione del ponte esistente
sul fiume Merrimack, in prossimità della cittadina
di Haverhill, a 40 km a nord di Boston.
Si tratta di un ponte ferroviario a doppio binario,
della lunghezza di 300 metri, costituito da una
serie di campate metalliche a struttura reticolare;
durante i lavori la linea ferroviaria rimarrà in
esercizio, alternativamente prima su un binario
e successivamente sull’altro. I lavori consistono
in interventi di riparazione delle membrature
metalliche, di verniciatura dell’insieme della
struttura, di risanamento di parti dell’armamento,
di sostituzione degli apparecchi di appoggio
e di consolidamento delle pile in muratura.
L’ammontare dei lavori è di 24 milioni di $
e dovranno essere eseguiti in circa 2 anni,
a partire dalla prossima primavera.
Si tratta dell’appalto di maggior dimensione
fino ad oggi assegnato a “LM heavy Civil
Construction” sotto la gestione Cmc.
05.2.c
Recente acquisizione in Mozambico
05.2
05.2.d
correva l’anno
di M. C.
Quasi 60 anni di storia
in via Baiona
05.2.a Un’immagine
del petrolchimico negli anni ‘80.
05.2.b Il cantiere Cmc oggi.
05.2.c Foto di gruppo per soci
e dipendenti Cmc del distretto
industriale di Ravenna.
05.2.d Renzo Zaccaria, direttore
tecnico dell’area lavori industriali.
Nel 1954 Enrico Mattei decideva la costruzione
del petrolchimico a Ravenna. I lavori inizieranno
nel 1956 per terminare, dopo appena due anni,
nel 1958. Anche Cmc lavorò alla realizzazione
dello stabilimento nel quale non ha più smesso
di operare fino ai giorni nostri.
Primo capo cantiere di quel nucleo che all’epoca
aveva la propria base operativa all’esterno
dello stabilimento di via Baiona, era stato Atheo
Minghelli, primo Presidente della cooperativa
nel dopoguerra.
Valerio Giuliani, oggi capo delle maestranze,
come tanti altri all’inizio della sua attività
in Cmc è transitato dal cantiere dell’Anic, iniziando
lì a farsi le ossa.
“Era il 1979. Ricordo ancora il nulla osta colorato di giallo
che dovevamo presentare al capocantiere all’ingresso
per poter entrare a lavorare. All’epoca quello era
uno dei cantieri più “grandi” di Cmc nel nostro territorio
con oltre 150 lavoratori. Quando sono arrivato io il capo
cantiere era Montanari Guido detto “Bagarò” poi
sostituito da Domenico D‘Altri. In gran parte all’epoca
si gestivano lavori in economia e per molti geometri
neo assunti quello era un banco di prova importante.”
Oggi il cantiere Cmc non è più fuori ma dentro
lo stabilimento, il nulla osta colorato è stato sostituito
da un moderno badge e il gruppo di lavoratori occupato
è un po’ meno numeroso di quello dei primi anni.
“Quello che una volta era il gruppo dell’Anic oggi si è
evoluto ed è diventato il gruppo del distretto industriale
di Ravenna - dice Renzo Zaccaria, direttore tecnico
dell’area lavori industriali - Attualmente abbiamo
contratti con Versalis, Enipower, Syndial, Ravenna Servizi
Industriali, Alma Petroli, Bunge Italia, Orion Engineered
Carbons, Hera, Azimut... In totale il gruppo varia
fra le 80 e le 100 unità fra subappaltatori e dipendenti
e soci Cmc che sono circa la metà del gruppo.
Abbiamo prodotto nel 2013 un fatturato di circa
7 milioni in crescita di 500.000 euro rispetto al 2012.
Siamo la realtà occupazionale più importante
p.09 la Betoniera
e continuativa di Cmc sul territorio ravennate.“
Di cosa vi occupate? “Si tratta in molti casi di contratti
aperti della durata di 2/3 anni per manutenzioni
ordinarie e straordinarie di strade, fogne e impianti vari.
Ma abbiamo anche contratti per investimenti
e nuove costruzioni come i nuovi serbatoi tumulati che
stiamo realizzando per Tecnimont o il nuovo impianto
per la disidratazione dei fanghi e il trattamento
delle acque speciali costruito per Hera, o la nuova
palazzina in area portuale per Sapir e la palazzina
direzionale di Alma Petroli.
Per Azimut poi ci occupiamo di interventi nelle aree
cimiteriali e curiamo gli interventi di disinfestazione
contro la zanzara tigre. In passato abbiamo
anche costruito la sagrestia della parrocchia
di via Mattei e abbiamo eseguito lavori nella chiesina
fuori dallo stabilimento.
Come sono i rapporti con i committenti?
“Più che buoni. In questi 60 anni Cmc si è guadagnata
la reputazione di una impresa affidabile e capace e noi
cerchiamo di mantenere alta questa considerazione”.
Come si svolge il vostro lavoro e quali sono
le principali difficoltà? “Dovendo operare su fronti
e con committenti diversi la fatica maggiore è
quella organizzativa. Si tratta di garantire ogni giorno
l’operatività e la flessibilità richiesta dai nostri clienti.
Una complessità anche amministrativa perché ogni
giorno siamo chiamati a svolgere piccoli lavori
che richiedono però tutti la documentazione prevista
dalle leggi vigenti come Pos, autorizzazioni per spostare
da uno stabilimento all’altro i lavoratori, gestione
di subappaltatori diversi. Per fare un esempio, anche
il servizio mensa richiede un’attenzione organizzativa.
I nostri lavoratori, infatti, si dividono su 4 diverse mense:
quella della Camst alle Bassette, la mensa Versalis,
quella dell’Alma Petroli e quella di Bunge. Ogni
settimana facciamo almeno 10/15 riunioni: una per ogni
lavoro che stiamo eseguendo per i vari clienti con
i relativi responsabili della sicurezza e direzione lavori.
Al venerdì pomeriggio, prima di chiudere il turno,
riunione di tutti i capi cantiere, capisquadra e tecnici
Il 19 dicembre a Maputo è stata sottoscritta
la firma del contratto tra Cmc e Coca Cola
per la costruzione della nuova fabbrica di
imbottigliamento che sorgerà a Matola, per un
importo lavori fissato a circa 40 milioni di dollari
americani. Il progetto prevede la costruzione
di un edificio industriale che accoglierà le linee di
imbottigliamento in RTB (Returnable Glass Bottle)
e PET, di magazzini per stoccaggio e spedizione,
sezione edifici per servizi e logistica, facilities
per il riciclaggio, impianto trattamento reflui
ed infine una palazzina uffici compresa
di centro accoglienza clienti. L’area totale
coperta, suddivisa in 13 blocchi su più livelli,
sarà di circa 28.000 m2.
I lavori principali si possono riassumere in 16.000
m di palificate, 16.000 m3 di calcestuzzi e 20.000
m3 di murature, ai quali si aggiungono opere
di carpenteria metallica per coperture e passerelle,
pavimentazioni speciali e realizzazione di piazzali
ad alta portanza. Con questo progetto Coca
Cola mira ad ottenere dallo “United States Green
Bulding Council” una certificazione LEED
(Leadership in Energy & Environmental Design)
a Livello Silver.
Nuova aggiudicazione a Rimini per Ged
Non sarà un ponte Bailey provvisorio ma un ponte
vero e proprio a sostituire quello di via Coletti,
che non ha più gli standard di sicurezza. Una
struttura a due corsie, con ai lati una pista ciclabile
e una pedonale. Ad aggiudicarsi la gara, con
il 5% di ribasso sui 2milioni e 600mila euro a base
d’asta, è stata la cordata formata dalla riminese
CBR e dalla cesenate Ged. Indicativamente
all’inizio di marzo il ponte sarà chiuso ed
abbattuto, per poi iniziare la nuova costruzione.
La consegna, se i tempi della gara saranno
rispettati, dovrebbe essere giugno. Prima però
dell’abbattimento, per evitare di dividere in due
la città, sarà costruito un ponte ciclopedonale a tre
campate, per un costo stimato di 270mila euro.
per fare il punto della situazione e per pianificare
la settimana entrante“.
Come sono organizzati i turni di lavoro?
“Lavoriamo con turni da 8 ore su 5 giorni alla settimana,
ma abbiamo sempre a disposizione squadre per
l’emergenza e in vari momenti dell’anno sottoscriviamo
specifici contratti per la reperibilità festiva e notturna”.
Dal punto di vista professionale come si
caratterizza il vostro lavoro? “Qui è un po’ come
una scuola perché si è chiamati a fare un po’ di tutto.
E poi, voglio sottolinearlo, c’è una grandissima
attenzione ai temi della sicurezza. Tutti i nostri clienti
sono molto esigenti in materia di sicurezza e noi
dobbiamo essere capaci di essere all’altezza di questa
aspettativa. Non si tratta solo di mantenere alta la nostra
reputazione e garantire la continuità degli appalti.
È anche un modo concreto per qualificare sempre
di più la nostra struttura produttiva perché nel settore
delle costruzioni garantire la massima sicurezza
sarà sempre più la sfida del futuro.”
06.1
06.1.a
06.1.b
06.1.c
lavori in corso
di M. C.
Un’altra TBM pronta
a partire
06.1.a Da sinistra, Andrea
Alessandri e Salvatore Fazio.
06.1.b Il vice presidente di Cmc
Maurizio Fucchi con la statuina
di Santa Barbara che verrà
collocata nel portale di ingresso
della galleria Basci.
06.1.c Scavo in tradizionale
della galleria Grana.
È terminata, nelle scorse settimane, la prima fase
di montaggio della TBM Herrenknecht, che presto
entrerà in azione nello scavo della galleria Basci
nel cantiere per la nuova Ss 1 Aurelia, nel tratto
compreso tra lo svincolo Letimbro e Albisola
Superiore. Dopo gli ultimi collaudi la TBM
è pronta per partire con l’escavazione della prima
(mt 490) delle tre gallerie previste dal progetto.
In cantiere l’hanno ribattezzata “Lucia” in onore di
una piccola chiesetta che si trova vicino al cantiere.
Va ricordato che Santa Lucia, è considerata
la protettrice dei non vedenti e anche delle talpe.
06.1.d-f La TBM pronta
ad entrare in funzione.
Con Andrea Alessandri, responsabile per Cmc
della TBM e Salvatore Fazio, l’ingegnere
di macchina della Herrenknecht, parliamo
del lavoro che attende la grande fresa e delle sue
caratteristiche tecniche.
“Si comincerà – dice Alessandri - con lo scavo della
galleria Basci che dovrebbe essere terminato per
il prossimo settembre. Successivamente la TBM verrà
spostata in avanti di 60 mt circa, con quella che viene
chiamata una “transizione a vuoto” per riprendere
lo scavo della successiva galleria, la San Paolo di 2.200
metri. Seguirà un’altra “transazione a vuoto”
poi inizierà lo scavo della terza e ultima galleria, quella
dei Cappuccini, di 1.000 metri circa. L’intero processo
di scavo dovrebbe essere terminato in 20 mesi circa”.
“La TBM – è Fazio a illustrarci i numeri – ha un diametro
di 13,720 m e scaverà a regime 17 metri circa
al giorno. A causa dello spazio ridotto del cantiere,
è stata inizialmente allestita solo parzialmente.
Col procedere degli scavi in galleria proseguirà anche
il montaggio della “talpa” fino ad arrivare, dopo circa
100 metri di scavo, al suo completamento per una
lunghezza finale di 120 metri. Questa TBM è la seconda
per diametro attualmente operativa in Italia (la prima
è in un altro cantiere Cmc, quello per il raddoppio
della Ss 640 in Sicilia) ed è la seconda al mondo fra
le Hard Rock TBM Single Shield. Pesa complessivamente
circa 2.500 tonnellate (1.300 tonnellate lo scudo
con i motori e la testa e altri 1100/1200 tonnellate
i carri di servizio). La talpa consentirà di scavare
e contestualmente di rivestire le gallerie, riducendo
l’impatto delle operazioni sia in termini di sicurezza
che di disturbo dell’ambiente circostante”.
06.1.d
Come saranno organizzati i turni di lavoro
e quante persone saranno impegnate?
“Per ogni turno – dice Alessandri - saranno impegnate
all’interno della “talpa” una quindicina di persone
e un’altra squadra di 5/6 persone opererà all’esterno.
Sono previsti giornalmente due turni di produzione
più un turno di manutenzione”.
Quanto costa una TBM di questo tipo e finito
questo cantiere come sarà utilizzata? “Questa TBM
– risponde Fazio – è costata a Cmc circa 17.800.000
euro. Alla fine del cantiere Cmc deciderà se avvalersi
della possibilità di restituire la TBM al fornitore
o se riutillizzarla in un’altra commessa. È importante
ricordare che questa macchina a scudo singolo
per scavo in roccia è predisposta per essere trasformata
in una EPB a scavo bilanciato di pressione”.
La variante alla Statale 1 Aurelia ha origine nel Comune
di Albisola Superiore, in corrispondenza del torrente
Sansobbia e si sviluppa per una lunghezza totale di circa
5,2 km, sino all’ innesto con Corso Ricci, nel Comune
di Savona. Nel breve ma impegnativo tratto saranno
realizzate 4 gallerie naturali (3, come abbiamo visto,
scavate dalla TBM) per una lunghezza complessiva
di circa 3,9 km, alle quali si aggiungono anche tre
importanti viadotti. Anche lo scavo in tradizionale
della galleria Grana (155 m) è attualmente in corso.
Oltre allo svincolo iniziale di Albisola Superiore, con due
rotatorie a raso poste a cavallo del torrente Sansobbia,
e a quello terminale di Savona, con due rampe
di raccordo alla viabilità locale, è previsto anche
uno svincolo intermedio a Miramare che consentirà
il collegamento con il porto di Savona.
06.1.f
La gara d’appalto di Anas era partita alla fine del 2009.
Con il miglior punteggio tecnico e la migliore offerta
economica l’Ati formata da Cmc e Itinera si era
aggiudicata, con 100 punti su 100, l’appalto partito
poi in ritardo per diversi ostacoli burocratici.
L’ammontare complessivo delle opere di competenze
dell’Ati Cmc-Itinera (Cmc è capogruppo con il 51% delle
quote) è di 132 milioni di euro circa.
Nel cantiere sono attualmente impegnate un centinaio
di persone. Una decina sono i soci Cmc.
Nel campo base, a fianco della mensa Camst e degli
uffici, trovano posto una novantina di dormitori singoli
con bagno dove alloggiano i lavoratori.
Non mancano una saletta dove ritrovarsi per guardare la
Tv o per fare due chiacchiere e una utile copertura WiFi
che permette di mantenersi in contatto con i propri
cari e che rende un po’ meno spartana la permanenza
di chi, spesso, rientra a casa solo una volta al mese.
06.1.e
06.2
lavori in corso
di Roberto Liverani
Yindajihuang Project: dalla prima alla quinta...
ma le nostre TBM hanno anche la sesta!!!
Il progetto acquisito da Cmc nell’ottobre del 2010,
situato nelle vicinanze della città di Xining, nella
provincia del Qinghai, consiste nel completamento
di una galleria idraulica di diametro 4,95 mt
rivestimento incluso, parzialmente realizzata
in precedenza da China Railway.
La situazione iniziale mostrava una TBM Wirth (diametro
variabile 5,93÷6,00m) al lato Outlet che aveva già
scavato 7,5 Km, intrappolata in una faglia interregionale
con scudi completamete deformati. Al lato Inlet 3,0 Km
erano già realizzati col metodo di scavo tradizionale.
A Cmc restavano 13.8 Km.
La nostra proposta si configurava in un allargo attorno
alla TBM per poterla rigenerare incrementandone
la conicità degli scudi e il diametro massimo
di scavo (nuovo diametro variabile 6,14÷6,21m).
La partenza in prima è stata creata da un design
dell’allargo attorno alla TBM completamente sbagliato
e da una previsione geologica sottostimata: centine
reticolari sottoposte ad una spinta assimmetrica si sono
deformate, ma anche un nuovo tentativo di allargo
con centine a doppio T non ha avuto successo
per la presenza di materiale allo stato totalmente
incoerente, fluito lungo tutto il corpo macchina.
La soluzione vincente è stata la realizzazione
di un by-pass laterale con la previsone di un camerone
per la rigenerazione della TBM e con relativa camera
di lancio di fronte alla TBM intrappolata.
La seconda marcia è stata inserita, ma le performance
di scavo in tradizionale erano limitate.
Per la presenza di ritardi ormai divenuti importanti,
senza aver riscontrato un vero e proprio cambiamento,
era ora necessario inserire la terza. Abbiamo quindi
pensato alla TBM NFM (diametro variabile 5,75÷5,85m),
completamente ammortizzata dallo scavo di circa 18,0
Km nel precedente cantiere di Cmc in Cina (Yintao
Project). Questa è stata trasportata e installata al lato
Inlet e, a seguito della realizzazione di un camerone
di assemblaggio, è stata rigenerata incrementandone
la conicità degli scudi e il diametro massimo di scavo
(nuovo diametro variabile 5,95÷6,05m). Ad oggi ha già
scavato 6,3 Km, con una prestazione che si aggira
attorno a 800m su base mensile nell’ultimo periodo.
Non ancora pienamente soddifatti al lato Outlet,
in quanto le performance di scavo in tradizionale
del by-pass e del camerone erano veramente modeste,
si è apportata un’altra modifica: il cambio del
Subcontrattista. Attualmente il by-pass, il camerone
di rigenerazione della TBM Wirth e la camera di lancio
sono ormai al termine. La nuova strategia prevede
di sovrapporre due attività: realizzare 160,0m
in avanzamento in tradizionale per superare la zona
di faglia (con il nuovo Subcontrattista si performano
20÷25m su base mensile), e la rigenerazione
della TBM Wirth all’interno del camerone.
Sono state quindi inserite la quarta e la quinta!!
Il “top” verra raggiunto quando anche la TBM Wirth
inizierà a scavare, allora potremmo dire che il cantiere
ha inserito anche la sesta marcia. L’obbiettivo, oggi
realizzabile, è di completare il progetto per la fine
di dicembre 2014 (tempo contrattuale fissato dal Cliente
ma, Cmc ha comunque la possibilità di ottenere
un Extension of Time), realizzando il camerone
di smontaggio e disassemblando la TBM Nfm,
con il Break Through della TBM Wirth!!
Qui di seguito alcune immagini del progetto:
Cantierizzazione al lato Outlet: saltano subito all’occhio
l’enorme quantità di conci destinati alla TBM Wirth.
Realizzati da China Railway, per la maggior parte hanno
come destino l’essere frantumati o destinati ad altro
impiego. Al lato Outlet hanno sede anche l’industria
di prefabbricazione per i conci della TBM Nfm,
trasportati quotidianamente al lato Inlet, e gli uffici.
Supervisione della Direzione Lavori in galleria al lato
Outlet durante lo scavo della Camera di Lancio.
La Direzione supervisiona ogni attività 24 ore su 24, e
una volta a settimana il responsabile ispeziona l’opera
controllando sicurezza e qualità delle attività già
completate, i metodi con cui verranno realizzati i prossimi
lavori e il rispetto dei tempi di realizzazione.
In foto da sinistra: Liverani Roberto (Chief Engineer),
Giacomo Spanù (Geologo), Chang Yanbo (Interprete)
e Zhao Bingxing (Resposabile Direzione Lavori).
Cantierizzazione al lato Inlet: la situazione è in fase
di regime. Da sinistra: lo stock dei conci in calcestruzzo
armato utilizzati per la realizzazione del supporto e del
rivestimento finale della galleria; i convogli con i quali
si transportano all’interno i conci stessi e gli aggregati
e all’esterno la roccia scavata; i pannelli prefabbricati,
con cui sono state realizzate le officine per
la manutenzione esterna dei componenti idraulici,
meccanici ed elettrici della TBM; la zona di carico
sui convogli dei conci, realizzata con un carroponte,
dietro alla quale si trova la zona di carico del pea-gravel.
Tratto di Galleria completato dalla TBM NFM: il supporto
e il rivestimento finali vengono realizzati con conci
esagonali installati con schema “a nido d’ape”.
Dopo l’installazione dei conci, lo spazio che si crea tra la
superfice esterna del concio e la superficie di scavo viene
riempita con dell’aggregato chiamato pea-gravel, della
dimensione fra i 3 e i 10mm. La foto è stata scattata in
corrispondenza dello scambio del californiano (tratto in
cui si ha un doppio binario), grazie al quale si può gestire
contemporaneamente l’ingresso e l’uscita dei convogli.
Fronte di Scavo Incontrato alla Progressiva 9+157m dalla
TBM NFM: sulla sinistra abbiamo il Cutter Head, ovvero
la testa della fresa, il componente della TBM che
si accinge a “grattare” la roccia. Sulla destra abbiamo
il fronte di scavo, composto dalla presenza di siltite
e caratterizzato da assenza di venute di acqua,
classificabile come roccia di tipo III.
In questa immagine è particolarmente interessante
la serie concentrica di circonferenze generatesi
sul fronte di scavo.
Questo effetto è dovuto al fatto che i taglienti
del Cutter Head sono disposti in modo scupoloso con
lo scopo di avere un tagliente per ogni settore circolare
del fronte. Tali circonferenze concentriche si generano
solo se la roccia ha una sufficiente resistenza e
i taglienti non sono usurati.
Visita in Galleria al lato Inlet del Governatore
del Qinghai: data l’importanza a livello provinciale
e nazionale dell’Yindajihuang Water Supply Project,
il governatore del Qinghai, si reca sovente in cantiere
con un interesse attivo.
In foto, da sinistra: Di Giorgio Giuseppe (Deputy Project
Manager), Hao Peng (Governatore del Qinghai), Inchico
Vittorio (Production Manager).
Mons, Belgio: proseguono i lavori per la Scuola superiore
Proseguono in Belgio i lavori per la realizzazione
di una Scuola Superiore presso il quartiere generale
della Nato S.h.a.p.e. (Supreme Headquarters Allied
Powers Europe) a Mons. Il progetto, articolato su una
superficie totale di 5.000 metri quadrati, è composto
da aree esterne con parcheggi e sistemazioni a verde
pari a 1500mq e di un edificio scolastico ‘High school’
realizzato su due piani di 3500mq ciascuno. Il nuovo
edificio deve rispettare il livello di certificazione Leed
“Silver” (Leadership in Energy and Environmental
p.11 la Betoniera
Design) standard di costruzione basato su alcuni principi
fondamentali quali il contenimento dell’energia
impiegata attraverso l’uso di materiali riciclati e
riciclabili, e il controllo delle fonti inquinanti. La struttura
della High School è in cemento armato, rivestita
all’esterno con 10 cm di isolamento, mattoni faccia vista
e rivestimenti in ceramica. La copertura è piana e su di
essa è prevista la posa del “tetto verde”. Tutti gli infissi
esterni e le facciate continue sono richieste anti
esplosione con valori di resistenza pari a 87kpa.
Su ogni infisso esterno è prevista la posa dei frangisole
in alluminio. Le finiture interne prevedono pareti
in laterizio rivestite con intonaco e con ceramica,
pavimentazione in linoleum, vinile e nei bagni ceramica.
Tutti i corridoi e le classi saranno controsoffitate.
Tutta la struttura è progettata per avere anche
gli spazi necessari all’attività amministrativa.
Infine, sarà dotata di cucina al primo piano,
laboratori di chimica, di informatica e per le lezioni
di educazione artistica e musica.
06.3
lavori in corso
di Salvatore Picone
Lavoro e sviluppo:
la Sicilia come metafora
Un esercito di siciliani lavorano per la realizzazione
della nuova 640. E la TBM “Barbara” incanta
gli isolani: a breve l’inizio dello scavo della galleria
Caltanissetta.
La Sicilia come metafora, scriveva Leonardo Sciascia.
E si può utilizzare quest’espressione dello scrittore
di Racalmuto per descrive un simbolo di innovazione,
di crescita e di sviluppo attuato in questi anni dalla Cmc
in Sicilia. E lo si può dire ancor più oggi, a poche
settimane dall’inizio della realizzazione di una delle
gallerie più grandi del sistema viario dell’isola. Perché
l’utilizzo di una TBM di queste dimensioni qui non
si è mai visto. E dunque il cantiere della strada statale
640 diventa simbolo e metafora di un grande lavoro
corale che mette assieme professionisti di Cmc,
Tecnis e Ccc per realizzare una strada sicura in quel
“lembo di paradiso perduto”.
La mega talpa quindi è pronta, a breve inizierà a scavare
la “Galleria Caltanissetta”. Proveniente dalla Francia,
arrivata nel cuore della Sicilia dal mare, “Barbara” –
questo il suo nome – ha già fatto innamorare i siciliani.
Scaverà undici metri al giorno e i primi quattro
chilometri saranno pronti tra un anno. Per la
realizzazione di questa galleria, attraverso l’utilizzo della
fresa TBM dal diametro di 15 metri e dalla lunghezza di
115 metri, sono coinvolte 13 società estere e 40 italiane.
291 le attrezzature e i mezzi d’opera autorizzati.
Tutto, naturalmente, sotto il continuo controllo
di chi entra e di chi esce in cantiere: altro strumento
importante per rispettare il Protocollo antimafia
siglato in Prefettura.
Anche questo un esempio positivo di come i lavori sono
continuamente monitorati, a garanzia dell’impresa,
di chi ci lavora e soprattutto del territorio che chiede
che i lavori vengano svolti con serietà e determinazione.
Un territorio che sta avendo anche delle risposte
dal punto di vista occupazionale. E si, perché i lavori
di ammodernamento a quattro corsie della “Agrigento Caltanisseta” sono di estrema importanza non solo
per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni
e dei trasporti, ma anche per quanto attiene i risvolti
economici, sociali e occupazionali delle aree
interessate dai lavori.
Basti pensare che ad oggi sono 1.480 le persone che
lavorano attorno al Contraente generale “Empedocle2”
di cui 1.244 siciliani e 236 provenienti da altre regioni
d’Italia. In particolare – secondo lo studio realizzato
dall’ufficio personale di “Empedocle2” - emergono dati
significativi che riguardano le province di Caltanissetta
e Agrigento. Infatti, sul totale delle unità impegnate,
439 provengono dalle province di Caltanissetta e Enna,
277 dalla provincia di Agrigento e 528 dalle altre
province della regione Sicilia. “Sono i cittadini che
vivono in questo territorio – dichiara il project manager
Ingegner Pierfrancesco Paglini – che stanno
contribuendo alla realizzazione di un’opera importante.
Sicuramente non si risolverà del tutto il problema della
disoccupazione, ma senz’altro è un notevole risultato
ottenuto da questo cantiere”. “Lavoriamo in stretta
collaborazione con i sindacati – sottolinea Paglini –
e con una grande attenzione ai temi della legalità e della
sicurezza, accanto alle Istituzioni e a coloro che ogni
giorno lavorano per lo sviluppo, vogliamo contribuire
alla crescita sociale e culturale della Sicilia”.
E a proposito di lavoratori, lo scorso 12 febbraio si è
svolto un incontro, nella sede del Contraente generale,
tra le imprese e i sindacati del territorio, dove si è
discusso proprio di questi numeri. Erano presenti,
tra gli altri, Diego Strazzante (segretario generale Fenea
Uil Caltanissetta), Angela Barbera (Fenea Uil), Franco
Cosca (segretario generale Fillea Cgil Caltanisssetta),
Nunzio Mangione (Responsabile territoriale Filca Cisl
Caltanissetta), Epifanio Riccobene (Segretario territoriale
Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna), Orazio
Zamballetti (responsabile del Personale di Empedocle2),
Costanzo Di Gioia (Responsabile dei lavori),
Massimo Galea (Direttore cantiere Empedocle2),
Giacomo Giamporcaro (Direttore cantiere Tecnis) –
Nicola Brighi (dalla Direzione personale Cmc Ravenna),
Aurelio Venezia (direttore tecnico cantiere Cmc)
e Angela Cannavò (Amministrazione Tecnis).
Un incontro che è servito anche da stimolo per
continuare a coinvolgere sempre di più il territorio
nelle scelte del personale. I rappresentanti dei sindacati
hanno chiesto di poter visitare, quando la trivella
inizierà lo scavo, il cantiere.
E intanto si continua a lavorare in tutto il cantiere della
640. Giorno dopo giorno contrada Bigini, dove ha sede
il campo base di “Empedocle2” diventa teatro
di un grande lavoro di squadra. Solo qui, per esempio,
sono impegnate circa 120 persone.
E a vederla, la TBM, è un vero e proprio spettacolo.
Bolognetta, realizziamo in sicurezza la SS 121
E alla Papazzo inizia
il rivestimento
Tra le quattro gallerie che saranno realizzate nel
2° lotto della 640 c’è anche la “Galleria Papazzo”.
Meno di un chilometro di tunnel (761 metri
la canna destra e 769 la canna sinistra), i cui lavori
di realizzazione sono curati dalle squadre di Cmc.
Scavati più di 45 metri nella canna destra del lato
Agrigento e oltre 18 metri dal lato A19.
E a breve – dice l’Ing. Antonello Asaro, direttore
di cantiere Cmc – inizierà il rivestimento interno
e avrà inizio lo scavo della canna sinistra.
Una trentina i lavoratori impegnati alla “Papazzo”
tra minatori, sondatori e carpentieri.
p.12 la Betoniera
A Bolognetta, nel palermitano, i lavori di raddoppio
della SS 121 proseguono a buon ritmo. Il cantiere
è sempre più in attività. In tutto sono 34 i chilometri
da ammodernare e attualmente sono impegnate
tre squadre per la demolizione di alcuni viadotti
e il restauro di quelli già esistenti. A breve l’inizio
delle attività nel loro complesso. E sarà siglato
in Prefettura, a Palermo, il protocollo antimafia anche
se già adesso si seguono le procedure standard
adottate nei cantieri di “Empedocle”. E intanto l’11
febbraio scorso è stato stipulato un Protocollo tra il
Contraente generale e il Panormedil-CPT, ‘Organismo
Paritetico per la Formaione e la Sicurezza in Edilizia
di Palermo. Erano presenti Matteo Scalia, Alta
Sorveglianza Anas, Angelo Gallo, segretario generale
della Feneal-Uil, Antonino Cirivello, segretario
generale della Filca-Cisl, Mrio Ridulfo, segretario
generale della Fillea-Cgil e il Ten. Col. Antonelo
Bucciol, comandante del Gruppo CC per la tutela
del lavoro di Palermo.
Per il Contraente generale presente l’Ing. Costanzo
Di Gioia, responsabile dei lavori di “Bolognetta scpa”,
mentre per la “Panormedil” il presidente Francesco
Sanfratello. Le parti impegnano le proprie strutture
a promuovere una costante attività di monitoraggio
dei fabbisogni di specifici programmi di informazione
e formazione delle maestranze, degli operatori e dei
tecnici delle imprese. Numerose le attività previste.
“Ci siamo impegnati – ci ha detto l’Ing. Di Gioia –
ad una collaborazione fattiva affinché nei luoghi
di lavoro vengano rispettati i principi di legalità,
nonché le condizioni di prevenzione e sicurezza
delle maestranze e dei tecnici e di tutti i lavoratori”.
Intanto proseguono anche i lavori per la realizzazione
del Campo base, realizzato in un terreno confiscato
alla mafia e dato in concessione dal Comune
di Cefalà Diana, come tiene a sottolineare
il PM Pierfrancesco Paglini coadiuvato da Davide
Tironi (DPM) e Giuseppe Buzzanca, direttore tecnico.
06.4.a
06.4
06.4.b
lavori in corso
di S. P.
Galleria Caltanissetta:
un grande lavoro di squadra
06.4.a-b La TBM Barbara quasi
pronta per iniziare lo scavo
della galleria “Caltanisetta”.
L’Ing. Alfredo Baio dell’Anas ha visitato il cantiere
della TBM. Analisi, avanzamento dei lavori
e studi per un’opera unica in Sicilia.
La mega trivella siciliana è stata al centro di un seminario
che si è svolto lo scorso 24 gennaio a “Empedocle2”.
Un importante appuntamento al quale ha partecipato
l’Ing. Alfredo Baio, segretario generale Anas e altri
importanti dirigenti Anas.
Ha introdotto l’incontro l’Ing. Antonino Bevilacqua,
Amministratore Delegato Italconsult srl, che ha presentato
il secondo lotto dell’itinerario Agrigento-CaltanissettaA19, che va dal km 44+000 allo svincolo con l’A19.
Subito dopo è intervenuto l’Ing. Pierfrancesco Paglini,
direttore generale “Empedocle2”. L’Ing. Paglini ha
descritto le opere ricadenti all’interno del secondo lotto
e ha concentrato l’attenzione sull’opera più significativa
della commessa: la “Galleria Caltanissetta”. Dai nomi
e dai professionisti presenti al seminario è emerso
innanzitutto la notevole presenza di illustri professori –
molti dei quali in stretta collaborazione con la Cmc
di Ravenna, non nuova a questo tipo di lavori – che da
anni, ormai, lavorano al progetto della galleria che sarà
realizzata da una fresa TBM, quasi unica nel suo genere.
Si tratta, infatti, della quarta talpa più grande del mondo.
L’Ing. Sebastiano Pelizza, Professore Emerito
al Politecnico di Torino, (Dipartimento di Ingegneria
dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture),
nel corso del suo intervento ha ripercorso le attività
geognostiche svolte per la caratterizzazione del profilo
geologico, idrologico e geotecnico della colline di
Sant’Elia all’interno della quale verrà realizzata la
galleria. Pelizza ha illustrato il sistema di funzionamento
di una TBM-EPB ed il modo con cui essa garantisce
l’equilibrio durante lo scavo.
L’Ing. Georgios Kalamaras, Amministratore A-K
Ingegneria Geotecnica, ha illustrato le pressioni che la
TBM deve generare per garantire la stabilità del fronte di
scavo e quindi l’anello di rivestimentento definitivo.
Sono stati illustrati i principi che hanno guidato il
dimensionamento dell’anello; tale dimensionamento è
sviluppato in funzione alle sollecitazioni a cui è
sottoposto, ovvero le azioni conseguenti al processo di
prefabbricazione, stoccaggio e trasporto,
all’installazione in galleria, oltre, ovviamente, alle
sollecitazioni a cui è soggetto in fase di esercizio.
Il Dott. Ezio Collinelli, responsabile Ufficio Impianti
e Macchine di Cmc Ravenna e l’Ing. Andrea Carrara,
Area Manager Italia NFM, hanno invece descritto la
grande talpa.
Gli Ingegneri Antonio Nastri e Massimo Galea,
direttore del cantiere di “Empedocle2” hanno parlato
delle attività svolte per l’approntamento di tutti gli
impianti utili all’alimentazione elettrica ed idraulica della
fresa. Sono stati illustrati i processi relativi all’attività di
p.13 la Betoniera
manutenzione preventiva e descritti anche i sistemi per
l’approvvigionamento del grouting, dell’impianto di
ventilazione in galleria nonché l’approvvigionamento
dell’aria industriale.
L’Ing. Nicola Della Valle, Amministratore Unico
Tunnelconsult – Barcellona (ES) ha presentato il quadro
attuale delle attività sulla macchina e di cantierizzazione
finalizzate all’avvio dello scavo e rivestimento della
galleria, evidenziando tutte le soluzioni ingegneristiche
che permetteranno il rispetto dei tempi contrattuali.
Della Valle ha inoltre illustrato le casistiche di
smontaggio alla fine della prima canna e di rimontaggio
per lo scavo della seconda canna, oltre che quello
relativo allo smontaggio finale.
L’Ing. Cesare Ferone, Responsabile Ambientale di
“Empedocle2” ha parlato del monitoraggio ambientale e
della gestione del materiale da scavo. Per il monitoraggio
ambientale si riferisce l’attività svolta in fase ante operam
e inter operam, relativamente alle componenti ambientali
coinvolte dai lavori di esecuzione della Galleria
Caltanissetta. Per la gestione del materiale da scavo
l’intervento descrive l’evoluzione del sistema di gestione
dal progetto esecutivo approvato all’adozione del PUT,
ne fornisce una breve descrizione ed indica lo stato
attuale approvativo da parte dell’Autorità competente.
L’Ing. Costanzo Di Gioia, responsabile dei lavori del
Contraente generale è intervenuto sulla valutazione dei
rischi specifici dell’attività di scavo dell’importante
galleria “Caltanissetta”, evidenziando le procedure
connesse all’attivazione dell’emergenza. In particolare
viene rappresentato il rischio connesso all’incendio
ed all’attività lavorativa in ambito iperbarico.
L’Ing. Dario Tita, responsabile ufficio Protocollo di
Legalità di “Empedocle2” ha invece affrontato
l’importante argomento dei protocolli antimafia, le cui
regole sono quotidianamente seguite dal Contraente
generale. Nell’intervento, quindi, sono state rese note
tutte le azioni che sono conseguenti alla sottoscrizione
dei protocolli con le Prefetture evidenziandone le
responsabilità. Il tutto con particolare riferimento
all’intervento di prevenzione attuato sulle aziende che
lavorano per la realizzazione della galleria.
Tutto lo studio del processo produttivo della galleria è
stato reso noto, dopo giornate di intenso lavoro, in un
importante documento che raccoglie gli interventi. Il
lavoro è stato coordinato, sotto la supervisione dell’Ing.
Paglini, dall’Ing. Mario Liti e dallo staff dell’ufficio
tecnico di “Empedocle2”.
Nel corso dell’interessante seminario, inoltre,
l’Ing. Paglini ha evidenziato l’importanza dei lavori
di ammodernamento della SS 640: “Ventinove
i chilometri interessati al raddoppio che uniti ai 34
del versante agrigentino rappresentano una importante
crescita non solo per le province di Agrigento
e Caltanissetta, ma per tutta la Sicilia”.
Un nuovo successo
per Cmc a Sigonella
Dopo l’attribuzione del livello di certificazione
Leed Gold per il Building 3 del Leed Silver per
i Legacy Zone Building 67-76-146 presso la base
Us Army Dal Molin di Vicenza, l’importante
organismo di certificazione americano Unidet
States Green Building Council (Usgbc) ha
riconosciuto il livello di certficazione Leed “Gold”
anche al progetto Global Hawk che la Cmc ha
realizzato per la Us Airforce presso la base Us Navy
di Sigonella, Nas II, completato ad ottobre
del 2012. Il contratto d’appalto prevedeva la
certificazione Silver ma l’obiettivo è stato superato
ottenendo il livello di certificazione Gold!
Ma che cosa è il Leed? Leed rappresenta un
sistema di rating complesso che valuta l’impatto
ambientale degli edifici tenendo conto di una
pluralità di fattori, quali: efficienza energetica,
scelta del sito di costruzione, materiali impiegati,
smaltimento dei rifiuti ecc...
Il sistema di certificazione Leed è uno strumento
molto potente e al contempo flessibile che
permette, sia in fase di progettazione che di
costruzione, di valutare la migliore strategia per il
raggiungimento del livello di certificazione atteso,
con il fine ultimo di ottimizzare l’interazione
fra ambiente, edificio e fruitori dello stesso.
Per conseguire la certificazione ambita bisogna
soddisfare dei prerequisiti (obbligatori per ogni
sezione) e raggiungere una parte di crediti.
I livelli previsti per la certificazione sono quattro:
Base (26 32 punti), Argento (33 38 punti),
Oro (39 51 punti) Platino ( a partire da 52 punti).
Nella foto da sinistra: Luca Petralia, Paolo
Lardizzone, Claudia Romano, Giuseppe Scavino,
Alessandro Pisasale, Filippo Santonocito.
Protocollo di Legalità
a Mazara del Vallo
È stato firmato il 12 febbraio scorso il Protocollo
di Legalità per il cantiere per l’ammodernamento
dell’ospedale di Mazara del Vallo. Il Protocollo
è stato siglato da Prefettura e Asp di Trapani,
Conscoop di Forlì (aggiudicataria della commessa),
forze dell’ordine (polizia, carabinieri e guardia
di finanza) e le organizzazioni sindacali Cgil-CislUil maggiormente rappresentative dei lavoratori.
Tutte le parti sottoscrittrici hanno espresso la
propria soddisfazione per l’adozione del Protocollo
che, come ha sottolineato il Prefetto Leopoldo
Falco, rappresenta uno strumento di legalità e
di tutela per tutti. Il Protocollo è stato fortemente
voluto dalla Cmc (società esecutrice dei lavori per
Conscoop) che si è fatta promotrice fin dall’inizio
della sua adozione mettendo a disposizione presso
le sedi istituzionali il proprio know how ormai
consolidato e riconosciuto in materia.
07
scatti dai cantieri
Scatti dai cantieri
In queste immagini, l’avanzamento dei lavori nel
cantiere per l’allargamento della sede stradale esistente
del lotto Namialo-Mecutuchi Bridge nella provincia
di Nampula in Mozambico.
Alcune foto inviateci dal nostro collega Andrea Ninios,
relative al lavoro di riabilitazione e perfezionamento
dello svincolo Mount Edgecombe, Strada Nazionale 2
– Sezione 26 in Sudafrica.
Festa grande il 20 dicembre scorso nel cantiere
del nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia.
Ecco le foto che ci ha inviato Pierandrea Ferrari
della braciolata e dei lavori del cantiere
che proseguono celermente.
Gianni Orlati ci manda dal cantiere C927 di Singapore
due scatti dei lavori in corso.
Foto dal campo base del cantiere di Konkola Copper
Mines in Zambia.
Alcune foto aggiornate dal cantiere di Sebokeng
in Sudafrica. I lavori riguardano l’ampliamento
di un impianto per le acque reflue a circa 50 km
da Johannesburg.
Nel cantiere indiano di Parbati
Il 12 febbraio scorso, nel cantiere indiano di Parbati Hydroelectric
Project, Stage-II in Himachal Pradesh, alla presenza del Cliente Nhpc
rappresentato per l’occasione al massimo livello regionale e da alti
vertici nazionali giunti dalla capitale Delhi, è stata superata dal
consorzio di imprese Gammon Cmc Joint Venture la Milestone n.1
fissata 6 mesi dopo la aggiudicazione della commessa. È un primo
traguardo importante, non scontato, ottenuto dopo che Il cliente Nhpc
ha verificato le attività di mobilizzazione del cantiere ed in particolare
la messa a punto della TBM aperta Jarva, ereditata dal contrattista che
in precedenza ha abbandonato lo scavo, e che per la circostanza è stata
messa nuovamente in condizioni di scavare (fit for boring). Si è trattato
di uno scavo simbolico ma significativo alla luce delle problematiche
geologiche esistenti e dello stato di abbandono in cui si trovavano
la TBM e gli altri macchinari presi in carico dal consorzio, e che ha
consentito di superare la Milestone con piena soddisfazione da parte
p.14 la Betoniera
della National Hydro Power Corporation. Tale risultato ancorchè
a beneficio del consorzio, è principalmente il frutto del lavoro svolto
dai tecnici di Cmc sia in cantiere che presso i servizi di sede e servirà
da stimolo per il raggiungimento degli obiettivi futuri.
Nelle foto si riconoscono fra gli altri:
· Maurizio Matta, Plant Manager responsabile delle attività
di refurbishment della TBM;
· Sergio Dai Pra, Responsabile delle attività di scavo;
· Gianluca Lo Re, Responsabile tecnico della commessa di Parbati;
· Luca Barbara, Capo Area India e Far East;
· Morgan Grisetti, Ufficio impianti e macchine di sede;
· Claudio Guerra, Direttore Amministrazione e Finanza
della commessa di Parbati.
08
donne allo specchio
di V. C.
Donne allo specchio: Giorgia Gagliardi
08.a Giorgia Gagliardi.
Giorgia Gagliardi, lavora presso il Servizio
Assistenza Contrattuale Estero dal gennaio
del 2008. Ha trentuno anni ed è laureata
in Scienze Internazionali e Diplomatiche.
linea, con le esigenze del proprio territorio.
Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti
al lavoro? Mi divido tra Cesena, dove attualmente vivo,
e Fusignano, dove sono cresciuta e dove ho vissuto
fino a qualche anno fa. Vengo al lavoro in macchina,
e impiego circa quaranta minuti.
Come è composto il tuo nucleo familiare? Ho una
bellissima famiglia alle spalle, un’amatissima sorella
e un pazientissimo compagno da oltre nove anni.
Come riesci a conciliare gli impegni extralavorativi
con la tua professione? Gli ultimi cinque anni sono
stati piuttosto intensi, e conciliare il lavoro con gli
impegni extra non è stato facile. Con fatica, ho dedicato
e dedico tuttora la gran parte del mio tempo libero
all’impegno di Vice Sindaco del Comune di Fusignano,
che tra pochi mesi concluderò. È stata un’esperienza
in cui non sono mancate sfide e difficoltà, ma che mi
ha anche regalato molte soddisfazioni e una importante
crescita personale. Tutto questo grazie al
confronto/”scontro” quotidiano, e sempre in prima
08.a
Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia,
quanto tempo riesci a dedicare a te stessa e come
lo spendi? Tolti gli impegni di lavoro e quelli da Vice
Sindaco, il tempo per me è davvero poco. Durante
le ferie, mi piace molto viaggiare, anche in luoghi
lontani; mi dedico poi alla lettura, che mi rilassa
molto, e al volontariato.
Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso,
guardando anche al panorama internazionale,
quali migliorie ritieni si debbano apportare
in Italia, a livello legislativo, per aiutare una donna
con un lavoro di 40 ore settimanali e una famiglia
e impegni privati da gestire? Sicuramente una
maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, integrata
e supportata da una capillare rete di validi servizi legati
al welfare. Credo inoltre che, in generale, si debba
cominciare a riconoscere ed incentivare la qualità
degli obiettivi e dei risultati raggiunti, rispetto alla
quantità del tempo impiegato in ufficio.
Ritieni che questa azienda possa o debba ancora
fare qualcosa per aiutare le donne, in questo
senso? Mi sembra che, proprio in questi giorni, qualche
passo in avanti in questa direzione sia stato fatto.
Si è parlato di contributi per asili nido, e altro.
È certamente positivo, ma è chiaro che deve far parte
di un processo di maturazione che deve coinvolgere
ed abbracciare l’intero sistema del mondo del lavoro.
Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti ha
dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro?
Mi manca non essere più padrona del mio tempo;
ma questo me lo avrebbe tolto qualsiasi altro lavoro,
in maniera più o meno differente. Mi ha invece dato
moltissime competenze; continuo ad incamerare
conoscenze che spaziano dal tecnico al giuridico,
dal teorico al pratico. Si tratta di ambiti importanti,
e in ciò sta la complessità e la bellezza di questo lavoro.
Il mio ruolo è quello di dare dalla sede un supporto
giuridico-contrattuale: in fase di gara, finalizzato
all’analisi dei bandi, alla conclusione di accordi con
soggetti esterni e alla eventuale successiva negoziazione
sino all’aggiudicazione definitiva; in fase di esecuzione
dei progetti, all’assistenza ai cantieri nella gestione
contrattuale nonché nelle controversie che possono
insorgere in corso d’opera o a lavori ultimati.
Servono molto studio e molta costanza, poiché
l’indubbia difficoltà sta nel confrontarsi ogni giorno
con casi e materie sempre differenti: non c’è mai
una circostanza analoga, e i quadri normativi variano
di Paese in Paese. Questo, all’inizio, crea un po’
di smarrimento. Però, ciò implica la totale assenza
di monotonia: nella difficoltà di ricontestualizzare ogni
volta eventi, codici e tipologia di contratti ci sono
la curiosità, il mettersi in gioco nelle soluzioni
e nelle interpretazioni, le criticità inattese da risolvere
nel breve periodo. Questo porta anche all’impossibilità
di una programmazione, con le ricadute che
può avere anche sul privato.
Quali fra i momenti e le attività sociali hai
apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza
lavorativa in Cmc? L’incontro con il Presidente
Napolitano, l’8 gennaio 2011, è stata per me una vera
emozione. Ospitare nella “mia” azienda la massima
carica istituzionale dello Stato, è stata una grande
opportunità. A parte questo evento quasi unico
(Cmc è stata visitata dal presidente Pertini nel 1978,
ndr), credo che tutte le attività sociali, allo stesso modo,
rappresentino un valore aggiunto per la Cooperativa.
È importante tutto ciò che contribuisce a “mettere
insieme i pezzi” di questa grande azienda, facendo
in modo che persone che trascorrono insieme
gran parte della propria giornata si ritrovino
fra di loro per condividere anche altro; un concerto
o una tavola imbandita, poco importa!
p.15 la Betoniera
Relativamente alla tua esperienza personale,
Cmc è… La percepisco come una seconda famiglia
per il senso di appartenenza che si respira. Non ho mai
avvertito un atteggiamento padronale; questo non
è poco, e non è da tutti.
“Vai sul Sicuro 2013”:
ecco i vincitori
del decimo concorso
Il giorno 8 febbraio, nel corso dell’Assemblea
generale dei soci, sono stati premiati i vincitori
del decimo concorso “Vai sul sicuro!”,
per l’anno 2013.
La decima edizione del concorso “Vai sul sicuro!”
ha visto vincitori dell’iniziativa la “squadra
operativa” (Direttore Tecnico, Responsabile
e Assistente di Produzione, Addetti alla Gestione
Emergenze, Tecnici e Operai) del cantiere
Tangenziale Est – 4° Lotto di Forlì.
Hanno ricevuto le congratulazioni e gli attestati
di merito: Francesco Soglia, Alessandro
Amicizia, Fabio Monti, Giorgio Comandini,
Edgardo Cellarosi, Sergiu Adrian Morar,
Fernando Tiziano Notaro, Andrea Petrillo
e Diego Vignoli.
La selezione dei vincitori è avvenuta attraverso
un meccanismo che ha considerato, non solo
i canonici requisiti di risultato nell’ambito della
gestione secondo le cosiddette “politiche aziendali
sulla sicurezza e salute dei lavoratori”, ma anche
il valore aggiunto dell’impegno di squadra.
Le leggi e le procedure sulla prevenzione dei rischi
non danno i risultati attesi se, negli attori aziendali
ed in particolare nei dirigenti e nei preposti (ruoli
fondamentali in ambito di sicurezza) non vi sono
la sensibilità ed il convincimento di un’assoluta
necessità di collaborazione a 360°, da parte
di tutti gli operatori, indipendentemente dal ruolo
rivestito, al fine di adottare modalità operative
funzionali anche alla prevenzione.
L’equilibrata sinergia fra i soggetti che agiscono,
che mettono in campo il loro “saper fare”
attraverso appropriate metodologie si rivela,
senza dubbio, quanto necessario per sviluppare
quell’idonea sensibilità nei confronti della
prevenzione dei rischi.
Riuscire a fondere le esigenze quotidiane
del “dover fare” con le attenzioni del “come fare”
contribuisce sicuramente a garantire, in uno
specifico contesto di lavoro, l’individuazione
dei comportamenti più adeguati raggiungendo
un’efficace prevenzione dei rischi.
Mauro Forlani
09.1
09.1.a
noi e voi
Isola degli Spinaroni: l’Anpi di Ravenna
ringrazia Cmc
09.1.a Sergio Zavoli,
il giornalista che ha girato
sul “Distaccamento Terzo Lori”
un documentario dal titolo
“L’armata delle valli”.
09.1.b Federica Fusconi e
Massimo Matteucci mostrano
la targa di ringraziamento
“Nella Pialassa Baiona, la valle salmastra a ridosso
di Marina Romea, c’è un’Isola.
Quest’isola poco conosciuta è un cordone
allungato di terra che affiora dalle acque della
Pialassa, testimonianza della resistenza della
natura contro la mano trasformatrice dell’uomo,
ed insieme della Resistenza dei Partigiani
di Ravenna contro i Tedeschi, negli ultimi scorci
della seconda Guerra Mondiale”.
dell’Anpi.
09.1.c Il natante Bulow
acquistato anche grazie
al contributo di Cmc.
Questa è la poetica descrizione dell’Isola degli Spinaroni
che trova chi visita il sito dell’Istituto Storico
della Resistenza e dell’Età Contemporanea
in Ravenna e provincia.
L’Isola degli Spinaroni ebbe un ruolo centrale nel corso
della Resistenza, quale luogo protetto dalle nebbie
09.1.b
e dagli “spinaroni”, arbusti alti e pieni di spine.
e dal comandante Bulow, Arrigo Boldrini.
Proprio qui, non lontano dal Capanno “Garibaldi”,
si trova il capanno del Distaccamento “Terzo Lori”, con
ogni probabilità l’unica formazione partigiana “anfibia”
della Resistenza italiana, che organizzò la Liberazione
di Ravenna da nord. Sempre su quest’isola si preparò
la lotta di Liberazione della città, denominata “Piano
Teodora”, che avvenne il 4 dicembre 1944. Dall’Isola
degli Spinaroni, ben 600 partigiani raggiunsero la
terraferma a bordo di batane, piccole barche a quattro
remi, per unirsi alle altre brigate partigiane della pianura,
riuscendo a liberare in pochi giorni tutta la provincia.
In occasione dell’anniversario di questa data,
il presidente dell’ANPI di Ravenna, Ivano Artioli, ha
consegnato al presidente Massimo Matteucci una targa
di ringraziamento per Cmc. Il sostegno della nostra
cooperativa ha permesso all’associazione Spinaroni
l’acquisto del natante “Bulow”.
All’arrivo in città, le truppe alleate furono ricevute
in Municipio da Benigno Zaccagnini, capo del C.N.L,
Nella sua lettera, Ivano Artioli sottolinea che questo
primo anno di attività della barca Bulow dell’Isola degli
Spinaroni è stato molto positivo. Da marzo ad ottobre
l’isola è infatti stata visitata da 581 studenti e circa 800
adulti, compresi i militari di Foce Reno e appassionati
di birdwatching. Inoltre, qui hanno trovato un ambiente
vallivo stabili colonie di fenicotteri e cigni.
09.1.c
Consegnati i doni di
Cmc alle Case Residenza
di Ravenna
Facendo seguito alla decisione di donare la somma
destinata alle tradizionali strenne natalizie a favore
di attività di solidarietà rivolte alla città, nel dicembre
scorso sono stati consegnati i doni di Cmc alle Case
Residenza per anziani “Garibaldi” e “Santa Chiara”
di Ravenna. Il Presidente di Cmc Massimo
Matteucci, accompagnato da Susanna Tassinari,
Presidente ASP Ravenna Cervia e Russi, e dalle
responsabili Sandra Toschi e Loredana Miceli,
ha fatto visita ad entrambe le strutture.
Sono stati donati televisori LCD per gli ambienti
comuni e le stanze degli ospiti e carrelli
per l’igiene personale.
p.16 la Betoniera
09.2
09.2.a
noi e voi
Anche Cmc ha aderito ad
“Adotta un progetto solidale”
09.2.a-c Nelle foto, alcuni
momenti delle attività delle
associazioni A.m.a. la vita,
Per il terzo anno consecutivo Cmc ha aderito
all’iniziativa “Adotta un progetto sociale,
diventa un’azienda solidale”.
Marinando e Centro sport
terapia judo Ravenna.
Quest’anno sono state undici le imprese locali
ad avere aderito all’iniziativa del Comune di Ravenna
in favore di sedici associazioni no profit del territorio,
per un totale di ventuno progetti “adottati”.
Quelli di Cmc sono tre: Uomo a-mare vela e non solo,
09.2.b
presentato dall’associazione A.m.a. la vita; L.i.m.
libertà integrazione multimedialità, presentato
dall’associazione Marinando; Le giornate dello sport
come integrazione, presentato dall’associazione
Centro sport terapia judo Ravenna.
All’evento erano presenti i rappresentanti delle aziende
e delle associazioni di volontariato, l’assessore
alle politiche sociali e volontariato, Giovanna Piaia,
e Massimo Cameliani, assessore alle Attività produttive.
09.2.c
09.3
09.3.a
09.3.b
noi e voi
Cmc a favore della
Fondazione “Dopo di noi”
09.3.a Da sinistra: Sandra
Trampetti, consigliere; Maurizio
Fucchi, vice presidente;
Guido Leoni, rappresentante
dei soci pensionati.
Nella suggestiva cornice del Circolo Ravennate
e dei Forestieri si è svolta il 16 dicembre
la cena a favore della Fondazione “Dopo di noi”,
con lo scopo di raccogliere fondi per garantire
la continuazione dei servizi per gli ospiti
della struttura di Torri di Mezzano.
09.3.b-c La struttura della
Fondazione “Dopo di noi”
di Torri di Mezzano.
La cena è stata anche occasione per presentare
il libro “È mond… e rcminzé tòtt da capo” –
p.17 la Betoniera
Omaggio a Raffaello Baldini”. Nel corso della serata,
alcune poesie di Baldini, in dialetto romagnolo,
sono state lette ed interpretate da Rudy Gatta.
Erano presenti anche i figli del poeta, Michele e Silvia,
sostenitori della Fondazione.
Anche Cmc ha contribuito allo scopo benefico
partecipando all’evento con il vice presidente Maurizio
Fucchi e con alcuni consiglieri.
09.3.c
10.1.a
10.1
10.1.b
attività sociali
di Emanuele Bassetti
Lo studio efficace
nell’era digitale
10.1.a Foto di gruppo
dei ragazzi premiati.
Sulla pagina flickr tutte
La consegna degli incentivi agli studi diviene
occasione per indagare modalità e approcci
che facilitano l’apprendimento.
le foto della premiazione.
10.1.b Emanuele Bassetti.
10.1.c Un momento della
conferenza.
Domenica 26 gennaio, presso la sala corsi di Cmc,
si è tenuta l’annuale consegna delle borse di studio
ai figli di soci e dipendenti che si sono distinti per meriti
scolastici e universitari. Oltre all’intervento introduttivo
del Presidente Massimo Matteucci, l’incontro
ha ospitato un approfondimento di Emanuele Bassetti
(sociologo ed esperto di comunicazione - Università
di Bologna) su 11 metodi e strategie per imparare
con profitto, minimizzando il tempo investito
e massimizzando il risultato conseguito.
Sebbene sia idea comune che l’apprendimento inizi
dal libro di testo, si è evidenziato come invece
sia più efficace focalizzarsi fin da subito sulla tipologia
di verifica che si dovrà sostenere (test a crocette,
prova scritta espositiva, prova scritta a tempo ridotto,
prova orale, ecc.) in quanto ciascuna prova necessita
di una preparazione completamente differente. Si è poi
sottolineata l’importanza degli appunti, che tuttavia
non devono costituire un appesantimento: per questo
10.1.b
vanno presi utilizzando metodi grafici che aiutino
lo studente a schematizzare immediatamente
i concetti senza ulteriori rielaborazioni. Da evitare
inoltre qualsiasi studio dei testi nella loro interezza:
fondamentale invece scandagliarli con l’evidenziatore
alla ricerca di frasi e parole chiave, associandole
successivamente all’interno di mappe mentali
o elenchi puntati indentati su più livelli logici che
renderanno lo studio rapido ed efficace. Fondamentale
anche rendersi conto che non tutti i contenuti
sono uguali (dopo poche ore dall’esposizione
dei contenuti ricordiamo solo il 10% di ciò che
leggiamo, ma ben il 50% di quello che sentiamo e
vediamo): imparare significa quindi saper utilizzare come
momenti preziosi di apprendimento, ad esempio, il
tempo dedicato alla musica o ai film, da fruire in lingua
originale rispettivamente recuperando online i testi
dei brani ascoltati o visualizzando i sottotitoli nel caso
delle pellicole cinematografiche.
Studiare significa anche ricordare, quindi padroneggiare
le basi delle mnemotecniche, anche grazie ad
apposite strategie che facilitano la trasformazione dei
concetti in immagini mentali memorizzabili con facilità.
Ma anche saper “limitare” il tempo di studio: l’essere
umano ha infatti la tendenza ad occupare tutto il tempo
a sua disposizione. Per questo la maggior parte
degli studenti può tranquillamente comprimere il tempo
che dedica allo studio mantenendo i risultati conseguiti
grazie a un approccio maggiormente focalizzato.
Da non dimenticare poi l’importanza del ripasso
strutturato e pianificato, basato su parole chiave
e mappe mentali, senza il quale l’80% dei contenuti
studiati viene a breve perduto.
Gli studi provenienti dall’ambito delle scienze
dell’apprendimento suggeriscono infine agli studenti
di non rimanere intrappolati nel miraggio
dell’eccellenza (peraltro non sempre percepita),
ma di puntare a un 80% del risultato atteso, avendo
un ottimo equilibrio tra costi e benefici. Così come
di ottimizzare i tempi morti della giornata (le trasferte, le
attese, gli spostamenti a piedi) e di saper sapientemente
collocare “ricompense” in step ben precisi
della nostra giornata di studio, da concedersi solo
quando vengono raggiunti gli obiettivi prefissati.
Strategie, quelle appena presentate, che permettono
complessivamente di memorizzare in maniera efficiente
e in un tempo limitato contenuti da riutilizzare in
maniera efficace, rendendo lo studio un processo non
subito, ma i cui costi e benefici sono consapevolmente
gestiti dallo studente. Capacità quest’ultima utilissima
non solo nel corso degli studi scolastici e universitari,
ma anche in relazione a quelli sostenuti durante la fase
adulta, nel mondo del lavoro o per passione individuale.
A conclusione dell’incontro la consegna delle borse
di studio da parte del Presidente Massimo Matteucci
con la collaborazione di Federica Fusconi, che hanno
premiato 57 giovani con un ammontare complessivo
di incentivi pari a circa € 18.000, valorizzandone
il merito e la costanza negli studi.
Oggi lo studio è facilitato da numerose applicazioni e
software disponibili per computer, smartphone e tablet.
A seguire alcuni degli strumenti digitali presi in esame
nel corso dell’incontro.
Mindmeister (www.mindmeister.com)
applicazione per lo sviluppo di mappe mentali.
Spotify (www.spotify.com)
il servizio di streaming musicale più popolare che oggi
offre gratuitamente qualsiasi brano su ogni piattaforma
disponibile. Uno strumento ideale per imparare
le lingue divertendosi in mobilità.
Musixmatch (www.musixmatch.com)
applicazione (da abbinare anche a Spotify) per la
visualizzazione dei testi delle canzoni in lingua straniera.
Youtube (www.youtube.com)
il canale video online più celebre che da alcuni anni
consente la visualizzazione di milioni di video online
con sottotitoli.
Fit Brains Trainer (www.fitbrains.com), Luminosity
Brain Trainer (www.lumosity.com), CogniFit Brain
Fitness (www.cognifit.com)
tre delle più celebri applicazioni a livello internazionale
che consentono l’allenamento e lo sviluppo
della memoria.
p.18 la Betoniera
10.2.a
10.2.b
10.2
10.2.c
attività sociali
Cheryl Porter in Cmc
per il Concerto di Natale
10.2.a Durante il concerto
di Natale Massimo Matteucci,
oltre ad omaggiare Cheryl Porter,
ha salutato anche Valda Miani,
per tanti anni la vera anima
La magia della musica gospel, il fascino
del turchese e del giallo accesi degli abiti, la voce
e la personalità dirompente di Cheryl Porter
sono stati i protagonisti assoluti del consueto
Concerto di Natale nella galleria di Cmc.
dei nostri concerti, che da fine
2013 è andata in pensione.
10.2.b-c Cheryl Porter in tutta
la sua travolgente simpatia.
10.2.d-f La Befana in casa Cmc.
La solista, accompagnata dall’Halleluja Gospel Singer
e dall’Orchestra Città di Ravenna, ha regalato
a dipendenti e soci emozioni e suggestioni che definire
“incomparabili” non è affatto esagerato.
La grinta, la bravura e la capacità di coinvolgere proprie
di questa cantante dell’Illinois, vera forza della natura,
hanno allo stesso tempo affascinato e divertito
un pubblico partecipe ed entusiasta.
Fra le canzoni interpretate da Porter Imagine,
10.2.d
10.2.e
p.19 la Betoniera
What a wonderful world, Gingle Bell, Oh happy day.
Al termine del concerto, la cantante si è intrattenuta
con il pubblico firmando autografi e posando
per le tante foto che i presenti le hanno chiesto.
Grande successo anche per la tradizionale festa della
Befana targata Cmc!
Come ogni anno, il 6 gennaio, la nostra galleria è stata
invasa da tanti bimbi accompagnati dai loro genitori.
Oltre ai sempre graditi regali e alle dolci caramelle,
i nostri ospiti hanno potuto assistere allo spettacolo
di burattini e hanno avuto l’occasione di fare un giro
sul calesse trainato da Lard!
Sulla pagina Flickr di Cmc tante foto dei due eventi.
10.2.f