01.1.a 01.1 01.1.b modifiche per armonizzare alcuni testi degli articoli di Statuto con nuove disposizioni del Codice Civile. Significativa l’introduzione della possibilità di svolgere le riunioni del Consiglio di Amministrazione anche in teleconferenza per permettere agli amministratori impegnati fuori sede (in Italia e all’estero) di partecipare attivamente ed efficacemente al dibattito consiliare. in primo piano L’Assemblea approva 01.1.a L’AD Dario Foschini illustra i dati del Piano Si è svolta sabato 8 febbraio l’Assemblea generale straordinaria e ordinaria dei soci Cmc. 2014-2016. 01.1.b Il segretario sociale di Cmc, Federica Fusconi e il notaio Bruno Cappelletti. 01.1.c-d La segreteria All’ordine del giorno la modifica degli articoli 5, 32, 60, 77, 79, 80, 82, 84 e 93 dello Statuto sociale e del “Regolamento sociale disciplinante la nomina, la composizione e il funzionamento degli organi sociali” oltre che il Bilancio di previsione 2014 e il Piano 2014–2016 della Cooperativa. dell’Assemblea. L’Assemblea ha visto la presenza di un numero elevato di soci: sono risultati, infatti, presenti, in proprio o per delega, 243 soci cooperatori e 2 soci sovventori. Un’elevata partecipazione motivata anche dall’importanza degli argomenti trattati, in particolare dalle modifiche allo Statuto ed al “Regolamento sociale disciplinante la nomina, la composizione e il funzionamento degli organi sociali” portate all’attenzione dei soci a seguito delle valutazioni emerse nel Comitato Strategico e nel Consiglio di Amministrazione sulle criticità riscontrate in questi anni nell’attuazione del modello di governance approvato nel 2009, oltre che alle modalità con cui affrontare il prossimo rinnovo degli organi sociali per il triennio 2014–2017. Il Vice Presidente Maurizio Fucchi, Presidente della Commissione Governance (composta da Massimo 01.1.c p.03 la Betoniera Matteucci, Mario Garelli, Leonardo Potenza e Valerio Giuliani e nominata dal Consiglio di Amministrazione nel settembre 2013), nella sua relazione introduttiva ha ricordato come il modello di governance – approvato dalla Cooperativa nel 2009 – abbia garantito in questi anni efficacia all’azione della Cooperativa nonostante un quadro di riferimento esterno estremamente complesso e dominato da una congiuntura economica negativa ed estremamente lunga. Dopo 5 anni si è tuttavia reso necessario, da un lato, il perfezionamento e il completamento del percorso di attuazione dell’attuale modello di governance, dall’altro, la definizione più puntuale di ruoli, funzioni e responsabilità degli organi di vertice della Cooperativa (Presidente, Amministratore Delegato, Direttore Generale) col potenziamento del ruolo del Comitato Strategico, quale organo collegiale di definizione delle strategie aziendali. L’Assemblea ha quindi approvato la proposta di dare continuità, per un altro triennio, alla composizione dell’attuale gruppo dirigente di vertice, modificando la norma statutaria (art. 77) che pone il limite di tre mandati consecutivi alla nomina degli amministratori e introducendo la possibilità, per il solo Presidente uscente, di essere rieletto per un quarto mandato. Con l’occasione sono state, anche, apportate varie 01.1.d Per quanto riguarda la revisione del “Regolamento sociale disciplinante la nomina, la composizione e il funzionamento degli organi sociali” la novità più rilevante riguarda la valorizzazione del ruolo del Vice Presidente, al quale viene conferita la presidenza dei tre Comitati del Consiglio, oltre che della Commissione consiliare delle politiche e delle comunicazioni sociali. I Comitati del Consiglio si confermano organi con funzioni propositive, consultive, istruttorie e di assistenza al Presidente e all’organo amministrativo. Le modifiche apportate, da un lato,confermano il modello di governo societario della Cooperativa approvato nel 2009, dall’altro, consentono di rispondere con efficacia alle esigenze di conduzione dell’azienda in un momento di grandi cambiamenti per il settore delle costruzioni. L’Assemblea, dopo aver approvato le proposte di modifica presentate dal Vice Presidente Fucchi, ha poi approvato le linee economiche illustrate dall’Amministratore Delegato, Dario Foschini, sul budget 2014 e sul Piano 2014–2016 della Cooperativa (vedi articolo a pag.4). Nel suo intervento il Presidente Massimo Matteucci ha ricordato che “il settore delle costruzioni affronta una condizione che alcuni non esitano a definire post–bellica. Per questo occorre un percorso di “ricostruzione” per superare una condizione di crisi che negli ultimi anni ha profondamento cambiato tutti gli attori del settore: imprese, committenti, comunità finanziarie. Nonostante questo quadro difficile – ha ribadito Matteucci – la nostra cooperativa continua a dimostrare una buona solidità e capacità di mantenersi nella fascia alta delle imprese di costruzioni, sia in Italia che all’estero, grazie alla propria capacità di innovazione tecnologica e di presidio territoriale del mercato”. L’Assemblea è stata conclusa da Giovanni Monti, Presidente di Legacoop Emilia Romagna. 01.2 01.2.a in primo piano di Dario Foschini Pronti ad affrontare le sfide che ci stanno davanti Il 2013 non è stato un anno facile per la cooperativa. Nello scorso mese di ottobre ci siamo trovati di fronte al rischio di un provvedimento giudiziario che, se adottato, avrebbe potuto interrompere la nostra attività. Abbiamo preso le decisione più opportune per evitare il concretizzarsi di tale rischio e le Autorità Giudiziarie ne hanno effettivamente preso atto. Ma anche in un frangente così critico, abbiamo potuto constatare la grande fiducia che viene riposta nella nostra cooperativa. I nostri committenti non hanno avuto alcuna esitazione nel proseguire nei rapporti contrattuali. I nostri fornitori, che pure soffrono di tensioni finanziarie diffuse, non si sono tirati indietro. Nessuna banca ha chiesto rientri finanziari, abbiamo anzi registrato , in un anno di stretta creditizia, un aumento delle nostre linee di credito. La vicenda che ci riguarda si è ora incanalata nell’ordinario percorso di accertamento della verità. Noi abbiamo piena fiducia nella giustizia e siamo certi che, in tempi purtroppo lunghi, verrà accertato che la cooperativa non ha compiuto alcun atto illecito. Riprendiamo quindi il nostro cammino, per affrontare le sfide complesse che abbiamo davanti. Non abbiamo timori sui volumi produttivi. In questi anni la cooperativa è cresciuta e continuerà a crescere grazie ad un portafoglio ordini di dimensioni importanti. E questo ci consentirà di mantenere la stabilità occupazionale anche se, purtroppo, il lavoro sarà sempre più lontano da casa. La sfida più importante riguarda il recupero dei nostri crediti e la definizione di diversi contenziosi sia in Italia che all’estero. Portare a casa quanto ci spetta è essenziale per mantenere un giusto equilibrio nel rapporto con i fornitori e con le banche. 01.2.a L’Amministratore Delegato di Cmc Dario Foschini. 01.2.b Nel cantiere di Ingula in Sudafrica. 01.2.c Nel cantiere di Singapore. 02.a Da sinistra, Laura Bianchini e Francesca Zarri dell’Ufficio Il Portafoglio Ordini al 21.12.2013 copre il 92% dei ricavi previsti per le costruzioni nel 2014, il 70% dei ricavi previsti nel 2015 ed il 45% di quelli del 2016. La scelta di crescere all’estero è inevitabile e la nostra presenza diversificata – operiamo in 20 Paesi, in 4 continenti – riteniamo sia un dato rassicurante per la stabilità dei nostri volumi produttivi. 01.2.b La responsabilità nell’ottenimento di questi risultati sta innanzitutto in capo al vertice aziendale ed in particolare ai membri del Comitato Strategico. Ma questi obiettivi devo essere perseguiti da tutto il nostro corpo aziendale e sociale, con la determinazione, la coesione e la dedizione personale che hanno sempre costituito la forza della nostra cooperativa. 01.2.c p.04 la Betoniera la ricerca. 02.b La copertina della pubblicazione disponibile presso la Segreteria sociale. I ritardi nei pagamenti da parte di alcuni committenti e le difficoltà nel perfezionamento di varianti e nella soluzione di riserve e contenziosi, principalmente in Italia, ma anche in qualche Paese estero, hanno appesantito la nostra posizione finanziaria. Essa resta entro parametri sostenibili, ma nel 2014 e nel biennio successivo dovremo portarla a livelli più bassi degli attuali. Il budget finanziario ha definito le politiche da perseguire e gli obiettivi da raggiungere. Nel 2013 abbiamo conseguito ricavi che hanno superato il miliardo di euro – con un lieve incremento rispetto all’esercizio precedente – ed un risultato ante imposte di circa 20 milioni di euro. Il nostro portafoglio lavori in Italia, nonostante il persistere della crisi del settore, resta a livelli importanti (oltre 1,6 miliardi), dandoci quindi buone certezze sui volumi. Ma la redditività è difficile da ottenere e nelle nuove acquisizioni dobbiamo essere molto cauti per non pregiudicare i risultati futuri. Stiamo adottando politiche commerciali focalizzate sui territori (Milano e Roma) e su settori specialistici (lavori marittimi, servizi di manutenzione), piuttosto che su grandi appalti, ormai inesistenti, di grandi committenti centrali. Studi di Ancpl che hanno curato 02.a 02.b Clima aziendale Il questionario chiedeva di evidenziare le principali variabili esterne che possono esercitare un’influenza sul clima aziendale interno. Come prevedibile quelle che preoccupano maggiormente il campione nel suo complesso sono la crisi economica e il potere d’acquisto (88%), la stabilità del posto di lavoro (82%) e il futuro dei figli (80%); a seguire vi è la pensione (75%) e l’inquinamento e il degrado del territorio (73%). I misura minore, anche se non esigua, la criminalità organizzata (60%), il problema della casa (50%) e, per ultimi, i problemi legati all’immigrazione (38%). Dal confronto con le risposte all’indagine del 2004, si rileva innanzi tutto un peggioramento delle percezioni relative alla situazione complessiva del Paese. 02 02.c indagine sociale di Federica Fusconi Il mondo Cmc: comunicare, migliorare, cooperare Risultati dell’indagine su aspettative, opinioni e preferenze di soci e dipendenti Cmc. I programmi di azione per il 2014. In occasione dell’Assemblea generale dei soci dell’8 febbraio scorso sono stati presentati i risultati dell’indagine svolta tra i soci e i dipendenti Cmc. Nell’occasione è stato proposto un breve video-spot (pubblicato sulla pagina YouTube di Cmc) che ripercorre la metodologia, i contenuti e le azioni della ricerca ed è stata distribuita la pubblicazione che raccoglie tutti i dati (a disposizione di soci e dipendenti presso la segreteria sociale). Nella primavera 2013, la Cooperativa, dopo circa un decennio dall’ultima ricerca sociale, ha avviato una nuova indagine con l’intento di cogliere e interpretare i cambiamenti intervenuti nelle aspirazioni e nelle preoccupazioni di una base sociale e lavorativa radicalmente rinnovata. L’indagine, intitolata “Il mondo Cmc - comunicare, migliorare, cooperare”, ha coinvolto in Italia e all’estero 755 dipendenti e soci della Cooperativa e si è svolta attraverso un questionario, da compilare in via telematica, strutturato in 37 domande in forma chiusa, a cui ha risposto il 76% del campione. Il buon tasso di risposta evidenzia una base sociale e lavorativa attiva e concretamente coinvolta e uno spirito di collaborazione e disponibilità al confronto su temi importanti dell’attività cooperativa. L’ indagine, redatta con la collaborazione di ANCPL (Associazione Nazionale delle Cooperative di Produzione e Lavoro di Legacoop) che ha curato la somministrazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati raccolti, ha analizzato diversi aspetti: il clima aziendale, la propensione a lavorare all’estero; la disponibilità dei lavoratori alla mobilità sul territorio nazionale e a forme di mobilità orizzontale; la comunicazione dentro e fuori l’azienda; il profilo etico-sociale: la partecipazione; il confronto con i risultati dell’indagine svolta nel 2004/2005. p.05 la Betoniera Il questionario ha registrato risultati complessivamente positivi. I dati raccolti sono numerosi e complessi. Il Consiglio di Amministrazione ha già approvato un lavoro congiunto che sarà svolto in sinergia tra Direzione del Personale, Segreteria Sociale e Ufficio Immagine e Comunicazione, per avviare progetti concreti in tema di formazione, informazione e comunicazione. L’analisi congiunta dei risultati del questionario ha individuato 4 macro-argomenti trasversali che risultano centrali per gli intervistati. 1. Partecipazione e valorizzazione del personale Il fare squadra, il creare una cultura interna del coinvolgimento e della condivisione, la partecipazione come mezzo per far crescere persone e azienda e per individuare esigenze/obiettivi comuni, il puntare sulla valorizzazione del personale come strumento di potenziamento delle capacità del singolo ma anche dell’intero gruppo aziendale. 2. Rafforzamento del brand “Cmc” Creare strumenti di comunicazione efficaci, migliorare l’informazione interna ed esterna e con essa il senso di orgoglio di dipendenti e soci (anche non residenti in Italia), migliorare la percezione che istituzioni, cittadini e possibili clienti hanno di Cmc. 3. Importanza dell’estero Approfondire le opportunità connesse all’estero, sia in termini di risorse umane che di possibilità di creare nuove opportunità di confronto e collaborazione con le realtà Cmc al di fuori dell’Italia, comunicare e informare puntualmente i dipendenti all’estero che non parlano l’italiano. 4. La necessità di investire sulla formazione Migliorare se stessi e con ciò la Cooperativa grazie alla pianificazione di modalità formative sempre più mirate alle esigenze emerse da soci e dipendenti. In questo numero della Betoniera esaminiamo i risultati e i programmi d’azione rispetto al tema del clima aziendale; nei prossimi numeri daremo spazio agli altri argomenti. Il clima aziendale può essere definito come l’insieme delle percezioni, dei vissuti, degli stati d’animo e delle sensazioni dei dipendenti che può influenzare negativamente o positivamente i comportamenti organizzativi. Essendo una fotografia istantanea e pluralistica, si rivela un importante strumento per conoscere e valutare la soddisfazione dei membri di un’organizzazione e ipotizzare e predisporre eventuali cambiamenti necessari. A tal proposito, il questionario prevedeva la formulazione di una serie di affermazioni per le quali era richiesto di esprimere un grado di accordo o di disaccordo relativamente ad aspetti quali: la percezione del proprio ruolo in Cooperativa; la valorizzazione del proprio percorso professionale; le attività di formazione proposte; la condivisione del profilo valoriale di Cmc e la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Dall’indagine emerge una buona soddisfazione per quanto riguarda la qualità dei rapporti umani e professionali con i colleghi, qualità che si traduce in solidarietà interna e libertà di confronto. Il 76,4% degli intervistati si dichiara, infatti, soddisfatto della qualità dei rapporti umani e professionali con i colleghi, mentre il 69,2% afferma che nel proprio reparto le persone sono solidali e il 65% si sente libero di esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni. La capacità relazionale e di feedback dei superiori può essere migliorata, anche attraverso opportuni strumenti di mediazione, facilitazione e comunicazione. Una parte consistente dei rispondenti esprime soddisfazione in merito al proprio percorso professionale ritenendo che il lavoro svolto consenta di utilizzare a pieno le proprie competenze e che nella cooperativa vi siano gli stimoli per fare meglio ed affrontare nuove sfide. Margini di miglioramento si riscontrano in merito alla capacità di valutare a pieno il merito e i risultati conseguiti. Per quanto riguarda le attività di formazione, viene riscontrata una grande attenzione nei confronti di questo tipo di iniziative, sempre richieste. Su questi temi intendiamo sperimentare nuove modalità di confronto sia digitali (ad esempio forum online moderati), che in compresenza fisica (focus group, open space technology) per promuovere la gestione collaborativa delle problematiche di tipo tecnico/professionale e sociale. In quest’ottica, si è già proceduto ad avviare il primo focus group tecnico, quello inerente il procurement che ha già affrontato con entusiasmo la sua prima giornata operativa il 7 febbraio scorso. Inoltre, il 2014 ha visto il battesimo del nuovo intranet aziendale “Il Ponte”, che ha non solo una nuova veste grafica, ma potenzialità molto più ampie in grado di farne uno strumento di confronto, condivisione, partecipazione tra dipendenti e soci. Da ultimo, si prevede di sviluppare iniziative, incontri, formazione, seminari di approfondimento su argomenti di interesse del personale di Cmc, in particolare incentivando quelli che hanno già riscosso successo, quelli rivolti all’estero e quelli progettati per i giovani. 03 03.a approfondimenti di Mara Cavallari Quei controlli che fanno bene ai conti 03.a Fausto Gatti. 03.b Paride Padovani. Il controllo di gestione di una commessa è una procedura essenziale per consentire il continuo e tempestivo rilevamento delle attività e l’analisi dell’andamento dei lavori rispetto alle previsioni. 03.c Il cantiere idroelettrico di Parbati in India. 03.d Il cantiere dell’Expò di Milano visto dall’alto. Questo controllo è essenziale per poter affrontare in tempi rapidi, possibili imprevisti, attenuare i rischi e garantire che l’intera struttura operi per conseguire gli obiettivi prestabiliti. Delle procedure di controllo attuate in Cmc, ne abbiamo parlato con Fausto Gatti e Paride Padovani, responsabili del controllo di gestione rispettivamente per le commesse in Italia e all’Estero. “Per prima cosa – dice Gatti – vanno comprese le peculiarità legate al controllo delle singole commesse. Ognuna di esse, infatti, presenta una propria specificità tecnica e gestionale”. Come si sviluppa concretamente questo controllo? “La fase preliminare del controllo di gestione – risponde Gatti – riguarda lo studio della gara. In questa fase si definisce la proposta economica per la realizzazione dell’opera. Nel caso la gara venga vinta , parte la fase centrale del controllo di gestione. Il direttore tecnico, in stretto rapporto con l’ufficio di controllo e i tecnici incaricati, inizia il ristudio economico della commessa. Questa fase è fondamentale per determinare come eseguire l’opera, con quali risorse, in quanto tempo e con quale previsione di redditività finale. È durante questo processo che vengono individuati gli obbiettivi per recuperare i ribassi di gara. Viene ricomputata l’opera, riaggiornate le stime dei costi diretti, indiretti e degli oneri finanziari, unitamente alla rivisitazione del progetto tecnico.” “In particolare – aggiunge Padovani – l’appalto viene scomposto in modo da definire i diversi aspetti che si vogliono monitorare. Grazie alla Work Breakdown Structure (WBS) il Direttore tecnico del cantiere può tenere sotto controllo l’intera gestione così come con l’Organization Breakdown Structure (OBS) definisce una mappa puntuale delle singole responsabilità”. “Come si diceva – è di nuovo Gatti a parlare – questa fase è importantissima in Italia per individuare le ottimizzazioni ed i recuperi necessari per ottenere i risultati attesi: si determina un obbiettivo di sconto medio sui contratti con i fornitori, si ipotizzano 03.c delle migliorie progettuali e si imposta un percorso di gestione del contratto con la committenza”. “Questa fase – precisa Padovani – è in effetti meno vitale all’estero dove i margini delle commesse sono più alti e minori i ribassi in fase di aggiudicazione.” E quando i lavori partono come prosegue il lavoro di controllo? “Con la partenza del cantiere – ci spiega Gatti – parte anche il monitoraggio della commessa. È una sfida continua per garantire la massima trasparenza e attendibilità dei numeri. Lavoriamo sulla base di un impianto contabile integrato che permette, con un’unica operazione di immissione dati, di tenere monitorati tre diversi processi: la contabilità industriale, quella generale e quella finanziaria. I controlli economici-gestionali avvengono con una periodicità trimestrale, quelli finanziari con cadenza mensile e quelli civilistici/fiscali ogni semestre. Se il conto economico consuntivo si discosta dal budget partono le analisi per comprenderne le motivazioni e si operano gli eventuali aggiustamenti necessari. Prima di tutto si verifica che i dati di previsione siano corretti e, se si trovano errori o modifiche ritenute necessarie, si procede con il riaggiornamento del budget. Se, invece non si rilevano errori nelle previsioni iniziali si esegue una attenta analisi degli scostamenti dei costi per individuare le cause della non conformità“. La procedura che si segue è la stessa in Italia e all’estero? “La procedura è la stessa – dice Padovani – con controlli centrali trimestrali. All’estero le singole commesse attuano autonomamente propri controlli mensili. Nel 2014 si lavorerà per una nuova procedura operativa che permetta una verifica puntuale e coerente da punti di osservazione diversi”. Nonostante tutti questi controlli rimane il rischio di non trovarsi i conti “a posto”… “Dietro ad ogni procedura – risponde Padovani – ci sono sempre delle persone. L’errore umano si può ridurre, ma non azzerrare. Possono esserci sottovalutazioni di anomalie e scostamenti, può esserci una carenza interpretativa dei dati e delle spie rosse che i numeri segnalano. Si può peccare di ottimismo pensando di recuperare gli scostamenti tramite varianti e contenziosi, che a volte, purtroppo, non si realizzano. Una carenza che a volte contribuisce al mancato raggiungimento degli obbiettivi, può essere data dalle difficoltà che sorgono nei rapporti tra le linee e i servizi di sede. Noi controller dovremmo, anzi dobbiamo, cercare di aiutare le parti a garantire un coordinamento 03.d p.06 la Betoniera 03.b efficace e reale. È evidente che la mancanza di sinergia nella ricerca dei fornitori, o nella gestione delle attrezzature di cantiere, ad esempio, può creare serie diseconomie”. Come è visto il lavoro di controllo dal personale impegnato nelle singole commesse? “Purtroppo – ammette Gatti – esiste una certa diffidenza anche se negli ultimi anni abbiamo fatto notevoli passi in avanti. Non sempre si comprende che “i controllori” sono un aiuto per analizzare le problematiche e trovare soluzioni . A volte non è chiaro che per ottenere risultati soddisfacenti occorre avere i dati ed effettuare i controlli in tempi reali e senza ritardi. Per superare questi ostacoli e per affermare il valore del controllo di gestione la formazione permanente in azienda resta fondamentale”. In conclusione, quale giudizio si può dare sulla qualità delle procedure di controllo messe in campo da Cmc? “L’esperienza – conclude Pdovani – ci dice che Cmc fra i nostri competitor è sicuramente nella fascia alta. Ma si può e si deve migliorare. Da questo miglioramento passa anche una maggiore redditività del nostro lavoro e una maggiore efficacia della nostra programmazione visto che questi controlli sono propedeutici anche alla definizione dei budget e dei piano triennali della cooperativa”. “Concordo – conclude Gatti – ed aggiungo che un controllo efficace è indispensabile per orientare la direzione aziendale nelle opportune scelte strategiche”. che si respira in cantiere fra colleghi: si sono instaurati rapporti umani che vanno al di là del lavoro; è una seconda famiglia. Come descriveresti questa tua esperienza lavorativa in cinque aggettivi? Emozionante, indimenticabile, ammaliante, intensa, gratificante. Pregi e difetti? C’è un solo vero difetto che, banalmente, è la distanza da casa, famiglia e amici. Devo però ammettere che la tecnologia della comunicazione permette oggi di mantenere rapporti forti. Per il resto, vedo solo pregi: la possibilità di maturare, umanamente e lavorativamente; l’opportunità di creare amicizie intense che spero durino per sempre, poiché si sono condivise esperienze grandi. Ma anche il poter vedere luoghi molto diversi da quelli in cui si è nati, il conoscere culture differenti, l’ottenere grandi soddisfazioni lavorative. Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo del lavoro in Italia? Il confronto che posso fare con l’Italia è forse poco attendibile, poiché vi ho lavorato solo per 2 mesi. Comunque, a mio avviso, la maggior differenza sta nello spazio dato ai giovani lavoratori. Vedo che qui si crede molto nelle capacità, nelle nuove idee, nella volontà di miglioramento che un giovane può manifestare. 04 04.a giovani con la valigia di Valentina Crociani Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”? Sono di Godo, un piccolo paese di campagna nelle vicinanze di Ravenna, e della Romagna non può che mancarmi tutto. Dopo la famiglia e gli amici, quello che mi manca di più è la cucina, anche se ammetto che i nostri cuochi sono veramente bravi a cucinare italiano. Ma il cappelletto e la piadina romagnoli restano al primo posto!! Cosa porterai con te al tuo ritorno? Sicuramente un bagaglio colmo di esperienze lavorative ed umane. Giovani con la valigia: Roberto Liverani 04.a Roberto Liverani. Roberto Liverani ha 27 anni, è ingegnere civile (indirizzo strutture) e lavora nell’ambito del progetto idraulico Yindajihuang, che prevede lo scavo di un tunnel di 13,8 km nella provincia di Qinghai, nella Cina centrale (n.d.r. a pagina 11 un suo articolo sul cantiere). Si trova in questo Paese da poco più di un anno e mezzo, e qui racconta la propria esperienza. Mi ricordo ancora il giorno della mia partenza verso questa grande “avventura”. Ero parecchio emozionato per il dispiacere di lasciare casa, ma anche molto entusiasta e curioso di vedere cosa mi aspettava: mi chiedevo come fosse la Cina, come sarebbero stati i nuovi colleghi e il progetto. Era il 6 giugno 2012. Arrivato in cantiere, la mia prima mansione è stata all’interno dell’ufficio tecnico come assistente al Chief Engineer. In questo periodo sono stato circondato da persone estremamente disponibili nel trasmettermi tutte le loro conoscenze ed esperienze riguardo allo scavo meccanizzato con TBM e allo scavo tradizionale. Allo stesso tempo, mi hanno dato la possibilità di esprimere sempre le mie opinioni e di fare tutte le esperienze necessarie per poter maturare sia in ambito personale che lavorativo. Sarò sempre riconoscente a Cmc per questa opportunità. Poi, dopo un periodo come Technical Coordinator e nonostante la mia giovane età, ora svolgo il ruolo di Chief Engineer, che mi sta stimolando moltissimo a dare il meglio per trovare le soluzioni tecniche per portare avanti il cantiere in modo efficiente. Prima di questa esperienza eri già stato all’estero o fuori sede per motivi di lavoro? No. Sono stato per un periodo in Inghilterra, ma per motivi di studio. Come descriveresti il luogo in cui ti trovi? Il cantiere si trova a 3.200 m sul livello del mare e dista circa un’ora e mezza di macchina dalla prima città (attorno c’è qualche piccolo paesino, che offre poco o nulla). Il luogo è Xining, nel centro dell’immensa Cina. Le condizioni non sono delle migliori; ci si sente un po’ sperduti e in inverno fa parecchio freddo, fino a toccare i -30°C. Questi aspetti sono però mitigati dallo strepitoso clima Come impieghi il tuo tempo libero? Da Romagnolo doc, non mi faccio mancare una partita a briscola la sera, o una a calcio balilla, ma vi garantisco che sono altrettanto divertenti le sfide a Ping Pong e Mah Jong contro i colleghi cinesi. Essendo il cantiere in una località di montagna, quando il tempo lo permette si va a pescare al fiume, e poi si fa una braciolata (perché, puntualmente, non peschiamo nulla). Più raramente, organizziamo camminate o escursioni. Lavoro permettendo, ogni tanto mi concedo anche qualche giro in città. Cosa stai imparando da questa esperienza? Una delle cose più importanti che ho imparato è il modo di comportarsi con le persone locali. Credo non si possa prescindere dalle relazioni personali per lavorare al meglio; solo instaurando e mantenendo buoni rapporti, facendo comunque valere le proprie idee, si può aspirare ad ottenere ottimi risultati. Come pensi venga percepita Cmc dai locali? Cmc è sicuramente considerata un’azienda di altissimo livello in campo mondiale, garante di sicurezza e qualità. Riesce a portare a compimento progetti anche molto complicati, mantenendo sempre l’eccellenza. Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa da migliorare)? Per il momento sono totalmente soddisfatto dell’azienda e di questo lavoro. Un aspetto che sicuramente qui non è mancato sono le opportunità date ai giovani. In questo cantiere, su 22 italiani, 6 sono sotto i 30 anni. Quindi, spazio ai “giovani con la valigia”!! Quanto piace Cmc University? Cmc University è il principale strumento di sviluppo del personale Cmc. Ogni strumento viene utilizzato in funzione della sua utilità, pertanto, periodicamente, è buona prassi valutarlo, chiedersi come sta andando, come viene percepito, qual è l’efficacia reale, quali sono le eventuali criticità e spazi di miglioramento. In quest’ottica, come già avvenne nel 2012, abbiamo predisposto un’indagine che ci ha permesso di rilevare le opinioni dei principali protagonisti del progetto: tutor e tutorati. La novità, rispetto all’analisi precedente (vedasi la Betoniera 05/2012 p.10) consiste quindi nel coinvolgimento dei tutor abbracciando così un campione molto più esteso. Il giudizio si conferma lusinghiero: la media delle sei voci di analisi (scala 1 a 5) è di 3,7 lato tutorati e 4,0 per i tutor. Da entrambi i versanti spiccano in positivo i valori assegnati all’utilità professionale p.07 la Betoniera e ai feedback. Leggermente più indietro, per quanto comunque positivi, si attestano i giudizi su Piano di Studi ed Esami. È interessante notare, anche a riprova della organicità e dell’efficacia della strategia aziendale, come proprio all’affinamento della capacità di feedback siano stati dedicati i più rilevanti interventi formativi dell’ultimo biennio rivolti al management italiano ed estero. Capacità di feedback che proprio la precedente indagine indicava come principale area di miglioramento. Il questionario terminava lasciando libero spazio alle osservazioni e suggerimenti degli intervistati ed anche qui, in stretta coerenza coi dati su esposti, sono proprio le valutazioni e i feedback ad emergere come punto di forza del progetto (10 segnalazioni) in quanto fonte di motivazione, di miglioramento dei comportamenti e di focalizzazione verso gli obiettivi. Mentre tra le aree di miglioramento emerge in primis l’affinamento della didattica e degli esami. Davide Casadio 05.1 05.1.a 05.2.a correva l’anno di M. C. Correva l’anno... 1954 05.1.a La copertina della pubblicazione edita nel 2004 in occasione dei 50 anni Era il marzo del 1954. La Betoniera, notiziario della Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, vedeva la luce. della Betoniera. 05.1.b La prima pagina della Betoniera n.1 del marzo 1954. “Nel dare vita a questa pubblicazione ci siamo preoccupati di renderla il più vicino possibile alle esigenze e alle necessità dei nostri soci, consiglieri, dirigenti tecnici e amministrativi, impiegati, membri dei Comitati di cantiere, dei consigli d’azienda, della commissione tecnica, di tutti cioè gli uomini e le donne che sono partecipi alla vita della nostra Cooperativa”... Con queste parole, nella presentazione a cura del Comitato di Redazione, si illustravano gli ambiziosi obiettivi della nuova avventura. Una redazione assai ridotta formata da tre persone: Guido Angelini (che era anche il direttore responsabile), Ezio Tassinari e Biagio Rusticali. Molto si era discusso sul nome del nuovo giornale aziendale. Alla fine venne scelto “La Betoniera” in omaggio ad un macchinario capace di rivoluzionare il lavoro nei cantieri e di amalgamare materiali differenti, proprio come un giornale non deve mai dimenticare di fare. Il prodotto finale quattro pagine che riportavano gli organi sociali della cooperativa. Presidente era all’epoca Dario Dradi che in quel primo numero firmava un breve pezzo in preparazione dell’assemblea generale che concludeva con l’invito a rafforzare “la nostra unità che deve essere a tutti noi cara come la pupilla dei nostro occhi”. In prima pagina anche un lungo articolo siglato G.G. sulle rivendicazioni salariali di quei mesi e un interessante articolo a firma Alieto Giorgioni sull’importanza delle attrezzature in cooperativa. “…. Infatti ogni anno la nostra Cooperativa spende somme cospicue per rinnovare le attrezzature che nel corso dell’esercizio per logorio e deperimento sono state poste fuori uso. Si tratta di attrezzature leggere e pesanti: carriole, argani, coffe, legname, cordame, cavi elettrici, betoniere, ecc. … non è difficile comprendere che se con una buona e attenta manutenzione e conservazione si riesce a prolungare la vita dei mezzi sui cantieri di lavoro tale onere diverrà minore nella stessa misura…” Non mancava neppure la pagina culturale con la recensione a firma M.C. del film “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani e l’organizzazione della visita alla Fiera di Milano alla quale parteciperanno, nei giorni del 18 e 19 aprile di quell’anno, 118 soci e 2 impiegati. E come per ogni giornale che si rispetti non mancava neppure la notizia dell’ultima ora… Per la precisione l’aggiudicazione per 203.230.000 di un lotto di case popolari a Ravenna. “La Betoniera, simbolo unitario di varie fedi e dottrine, è sorta per iniziativa di uomini semplici che hanno creduto e credono anche in questo modo di rendersi utili alla causa della Cooperazione, strumento di progresso sociale, simbolo di lavoro e di pace che a fianco della classe lavoratrice si sacrifica per la conquista di un mondo migliore e di una società più giusta”. Così terminava la presentazione del comitato di redazione che firmava quel primo numero. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, sono cambiati i formati e le tecnologie utilizzate per fare il giornale, si sono avvicendati direttori e redazioni. Ma, a 60 anni di distanza, quello che è rimasto immutato è lo spirito col quale la Betoniera continua ad andare in stampa: informare e rendere partecipi della vita della cooperativa i nostri soci e dipendenti. ufficiale. Gli apparecchi televisivi erano davvero pochi: solo 80.000. Del resto, comprarne uno richiedeva all’incirca 12 mensilità medie. eliminata al primo turno dalla padrona di casa. 05.1.b 1954.. l’anno della Rai Nell’anno di nascita della Betoniera, Presidente della Repubblica Italiana era Luigi Einaudi. Eugenio Pacelli era Papa Pio XII. Un anno importante anche per la politica: Trieste ritorna all’Italia e muore il primo statista del dopoguerra, Alcide De Gasperi Nelle poche sale cinematografiche del Paese vengono proiettati “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica e “Fronte del porto” che farà conoscere il mito nascente di Marlon Brando. Ma il 1954 in Italia è prima di tutto l’anno della Rai. Il 3 gennaio prende il via, infatti, la programmazione Ma la rivoluzione era cominciata. In quell’anno il Festival di Sanremo viene vinto da “Tutte le mamme del mondo” di Gino Latilla e Giorgio Consilini mentre il premio Nobel della letteratura viene assegnato ad Ernest Hemingway. L’Inter vince lo scudetto mentre il campionato del mondo di calcio che si gioca in Svizzera, va alla Germania. Campionato infelice quello per la nazionale italiana Il 1954 è un anno importante anche per Ravenna. Sindaco della città è Celso Cicognani che nel 1954 riceverà, nel decennale della lotta di Liberazione, dal Presidente Einaudi la medaglia d’oro al valore militare per il Gonfalone giallorosso. Ma il 1954 per Ravenna è un momento di svolta legato soprattutto all’annuncio di Enrico Mattei di voler costruire qui il nuovo petrolchimico. I lavori inizieranno 2 anni dopo per terminare nel 1958. E con la nascita del petrolchimico la storia di Ravenna cambierà. Si è costituita la Società Cmc Holding Overseas Spa Il 20 dicembre 2013 si è costituita la Società Cmc Holding Overseas Spa, con sede a Ravenna, e facente parte del Gruppo Cmc. Il gruppo è operante all’Estero dal 1975 ed attualmente realizza circa il 60% del proprio fatturato al di fuori del territorio nazionale. Nel 2011, il Gruppo ha ulteriormente diversificato le proprie attività estere attraverso l’acquisizione della società americana “Lm Heavy Civil Construction Llc”, operante nel New England (Usa). Il management di quest’ultima vanta una consolidata esperienza nel settore delle costruzioni e delle opere infrastrutturali per clienti pubblici e privati, un’ottima p.08 la Betoniera conoscenza del mercato e delle normative statunitensi proprie del settore costruzioni. Inoltre, il Gruppo opera da diversi anni in Mozambico attraverso la controllata “Sulbrita Lda”, società attiva nell’estrazione e fornitura di materiali inerti per la costruzione di strade, ferrovie, ponti, e nella produzione di asfalto, manufatti in cemento e prefabbricati in calcestruzzo. Cmc di Ravenna ha quindi costituito una società veicolo a cui ha conferito inizialmente le partecipazioni detenute in LMH e Sulbrita, con la prospettiva di aggiungere nei prossimi anni anche altre partecipazioni di società, in parte già acquisite e in parte da acquisire, sia a livello nazionale che internazionale. Cmc ha l’obiettivo strategico di possedere una holding avente ad oggetto prevalentemente l’acquisto, la gestione e la cessione di partecipazioni, aperta ad investimenti di capitale anche di terzi interessati ad operare nel settore. Lo strumento per il suo raggiungimento è costituito dalla suddetta holding, promossa inizialmente dalla sola Cmc, ma alla quale è probabile e auspicabile che possano aggregarsi in una seconda fase altri soggetti investitori. 05.2.b Nuove aggiudicazioni Nuovo appalto in Massachusetts (Usa) Il 9 gennaio la ”Massachusetts Bay Transportation Authority” ha assegnato alla nostra società “Lm Heavy Civil Construction” l’appalto per i lavori di riabilitazione del ponte esistente sul fiume Merrimack, in prossimità della cittadina di Haverhill, a 40 km a nord di Boston. Si tratta di un ponte ferroviario a doppio binario, della lunghezza di 300 metri, costituito da una serie di campate metalliche a struttura reticolare; durante i lavori la linea ferroviaria rimarrà in esercizio, alternativamente prima su un binario e successivamente sull’altro. I lavori consistono in interventi di riparazione delle membrature metalliche, di verniciatura dell’insieme della struttura, di risanamento di parti dell’armamento, di sostituzione degli apparecchi di appoggio e di consolidamento delle pile in muratura. L’ammontare dei lavori è di 24 milioni di $ e dovranno essere eseguiti in circa 2 anni, a partire dalla prossima primavera. Si tratta dell’appalto di maggior dimensione fino ad oggi assegnato a “LM heavy Civil Construction” sotto la gestione Cmc. 05.2.c Recente acquisizione in Mozambico 05.2 05.2.d correva l’anno di M. C. Quasi 60 anni di storia in via Baiona 05.2.a Un’immagine del petrolchimico negli anni ‘80. 05.2.b Il cantiere Cmc oggi. 05.2.c Foto di gruppo per soci e dipendenti Cmc del distretto industriale di Ravenna. 05.2.d Renzo Zaccaria, direttore tecnico dell’area lavori industriali. Nel 1954 Enrico Mattei decideva la costruzione del petrolchimico a Ravenna. I lavori inizieranno nel 1956 per terminare, dopo appena due anni, nel 1958. Anche Cmc lavorò alla realizzazione dello stabilimento nel quale non ha più smesso di operare fino ai giorni nostri. Primo capo cantiere di quel nucleo che all’epoca aveva la propria base operativa all’esterno dello stabilimento di via Baiona, era stato Atheo Minghelli, primo Presidente della cooperativa nel dopoguerra. Valerio Giuliani, oggi capo delle maestranze, come tanti altri all’inizio della sua attività in Cmc è transitato dal cantiere dell’Anic, iniziando lì a farsi le ossa. “Era il 1979. Ricordo ancora il nulla osta colorato di giallo che dovevamo presentare al capocantiere all’ingresso per poter entrare a lavorare. All’epoca quello era uno dei cantieri più “grandi” di Cmc nel nostro territorio con oltre 150 lavoratori. Quando sono arrivato io il capo cantiere era Montanari Guido detto “Bagarò” poi sostituito da Domenico D‘Altri. In gran parte all’epoca si gestivano lavori in economia e per molti geometri neo assunti quello era un banco di prova importante.” Oggi il cantiere Cmc non è più fuori ma dentro lo stabilimento, il nulla osta colorato è stato sostituito da un moderno badge e il gruppo di lavoratori occupato è un po’ meno numeroso di quello dei primi anni. “Quello che una volta era il gruppo dell’Anic oggi si è evoluto ed è diventato il gruppo del distretto industriale di Ravenna - dice Renzo Zaccaria, direttore tecnico dell’area lavori industriali - Attualmente abbiamo contratti con Versalis, Enipower, Syndial, Ravenna Servizi Industriali, Alma Petroli, Bunge Italia, Orion Engineered Carbons, Hera, Azimut... In totale il gruppo varia fra le 80 e le 100 unità fra subappaltatori e dipendenti e soci Cmc che sono circa la metà del gruppo. Abbiamo prodotto nel 2013 un fatturato di circa 7 milioni in crescita di 500.000 euro rispetto al 2012. Siamo la realtà occupazionale più importante p.09 la Betoniera e continuativa di Cmc sul territorio ravennate.“ Di cosa vi occupate? “Si tratta in molti casi di contratti aperti della durata di 2/3 anni per manutenzioni ordinarie e straordinarie di strade, fogne e impianti vari. Ma abbiamo anche contratti per investimenti e nuove costruzioni come i nuovi serbatoi tumulati che stiamo realizzando per Tecnimont o il nuovo impianto per la disidratazione dei fanghi e il trattamento delle acque speciali costruito per Hera, o la nuova palazzina in area portuale per Sapir e la palazzina direzionale di Alma Petroli. Per Azimut poi ci occupiamo di interventi nelle aree cimiteriali e curiamo gli interventi di disinfestazione contro la zanzara tigre. In passato abbiamo anche costruito la sagrestia della parrocchia di via Mattei e abbiamo eseguito lavori nella chiesina fuori dallo stabilimento. Come sono i rapporti con i committenti? “Più che buoni. In questi 60 anni Cmc si è guadagnata la reputazione di una impresa affidabile e capace e noi cerchiamo di mantenere alta questa considerazione”. Come si svolge il vostro lavoro e quali sono le principali difficoltà? “Dovendo operare su fronti e con committenti diversi la fatica maggiore è quella organizzativa. Si tratta di garantire ogni giorno l’operatività e la flessibilità richiesta dai nostri clienti. Una complessità anche amministrativa perché ogni giorno siamo chiamati a svolgere piccoli lavori che richiedono però tutti la documentazione prevista dalle leggi vigenti come Pos, autorizzazioni per spostare da uno stabilimento all’altro i lavoratori, gestione di subappaltatori diversi. Per fare un esempio, anche il servizio mensa richiede un’attenzione organizzativa. I nostri lavoratori, infatti, si dividono su 4 diverse mense: quella della Camst alle Bassette, la mensa Versalis, quella dell’Alma Petroli e quella di Bunge. Ogni settimana facciamo almeno 10/15 riunioni: una per ogni lavoro che stiamo eseguendo per i vari clienti con i relativi responsabili della sicurezza e direzione lavori. Al venerdì pomeriggio, prima di chiudere il turno, riunione di tutti i capi cantiere, capisquadra e tecnici Il 19 dicembre a Maputo è stata sottoscritta la firma del contratto tra Cmc e Coca Cola per la costruzione della nuova fabbrica di imbottigliamento che sorgerà a Matola, per un importo lavori fissato a circa 40 milioni di dollari americani. Il progetto prevede la costruzione di un edificio industriale che accoglierà le linee di imbottigliamento in RTB (Returnable Glass Bottle) e PET, di magazzini per stoccaggio e spedizione, sezione edifici per servizi e logistica, facilities per il riciclaggio, impianto trattamento reflui ed infine una palazzina uffici compresa di centro accoglienza clienti. L’area totale coperta, suddivisa in 13 blocchi su più livelli, sarà di circa 28.000 m2. I lavori principali si possono riassumere in 16.000 m di palificate, 16.000 m3 di calcestuzzi e 20.000 m3 di murature, ai quali si aggiungono opere di carpenteria metallica per coperture e passerelle, pavimentazioni speciali e realizzazione di piazzali ad alta portanza. Con questo progetto Coca Cola mira ad ottenere dallo “United States Green Bulding Council” una certificazione LEED (Leadership in Energy & Environmental Design) a Livello Silver. Nuova aggiudicazione a Rimini per Ged Non sarà un ponte Bailey provvisorio ma un ponte vero e proprio a sostituire quello di via Coletti, che non ha più gli standard di sicurezza. Una struttura a due corsie, con ai lati una pista ciclabile e una pedonale. Ad aggiudicarsi la gara, con il 5% di ribasso sui 2milioni e 600mila euro a base d’asta, è stata la cordata formata dalla riminese CBR e dalla cesenate Ged. Indicativamente all’inizio di marzo il ponte sarà chiuso ed abbattuto, per poi iniziare la nuova costruzione. La consegna, se i tempi della gara saranno rispettati, dovrebbe essere giugno. Prima però dell’abbattimento, per evitare di dividere in due la città, sarà costruito un ponte ciclopedonale a tre campate, per un costo stimato di 270mila euro. per fare il punto della situazione e per pianificare la settimana entrante“. Come sono organizzati i turni di lavoro? “Lavoriamo con turni da 8 ore su 5 giorni alla settimana, ma abbiamo sempre a disposizione squadre per l’emergenza e in vari momenti dell’anno sottoscriviamo specifici contratti per la reperibilità festiva e notturna”. Dal punto di vista professionale come si caratterizza il vostro lavoro? “Qui è un po’ come una scuola perché si è chiamati a fare un po’ di tutto. E poi, voglio sottolinearlo, c’è una grandissima attenzione ai temi della sicurezza. Tutti i nostri clienti sono molto esigenti in materia di sicurezza e noi dobbiamo essere capaci di essere all’altezza di questa aspettativa. Non si tratta solo di mantenere alta la nostra reputazione e garantire la continuità degli appalti. È anche un modo concreto per qualificare sempre di più la nostra struttura produttiva perché nel settore delle costruzioni garantire la massima sicurezza sarà sempre più la sfida del futuro.” 06.1 06.1.a 06.1.b 06.1.c lavori in corso di M. C. Un’altra TBM pronta a partire 06.1.a Da sinistra, Andrea Alessandri e Salvatore Fazio. 06.1.b Il vice presidente di Cmc Maurizio Fucchi con la statuina di Santa Barbara che verrà collocata nel portale di ingresso della galleria Basci. 06.1.c Scavo in tradizionale della galleria Grana. È terminata, nelle scorse settimane, la prima fase di montaggio della TBM Herrenknecht, che presto entrerà in azione nello scavo della galleria Basci nel cantiere per la nuova Ss 1 Aurelia, nel tratto compreso tra lo svincolo Letimbro e Albisola Superiore. Dopo gli ultimi collaudi la TBM è pronta per partire con l’escavazione della prima (mt 490) delle tre gallerie previste dal progetto. In cantiere l’hanno ribattezzata “Lucia” in onore di una piccola chiesetta che si trova vicino al cantiere. Va ricordato che Santa Lucia, è considerata la protettrice dei non vedenti e anche delle talpe. 06.1.d-f La TBM pronta ad entrare in funzione. Con Andrea Alessandri, responsabile per Cmc della TBM e Salvatore Fazio, l’ingegnere di macchina della Herrenknecht, parliamo del lavoro che attende la grande fresa e delle sue caratteristiche tecniche. “Si comincerà – dice Alessandri - con lo scavo della galleria Basci che dovrebbe essere terminato per il prossimo settembre. Successivamente la TBM verrà spostata in avanti di 60 mt circa, con quella che viene chiamata una “transizione a vuoto” per riprendere lo scavo della successiva galleria, la San Paolo di 2.200 metri. Seguirà un’altra “transazione a vuoto” poi inizierà lo scavo della terza e ultima galleria, quella dei Cappuccini, di 1.000 metri circa. L’intero processo di scavo dovrebbe essere terminato in 20 mesi circa”. “La TBM – è Fazio a illustrarci i numeri – ha un diametro di 13,720 m e scaverà a regime 17 metri circa al giorno. A causa dello spazio ridotto del cantiere, è stata inizialmente allestita solo parzialmente. Col procedere degli scavi in galleria proseguirà anche il montaggio della “talpa” fino ad arrivare, dopo circa 100 metri di scavo, al suo completamento per una lunghezza finale di 120 metri. Questa TBM è la seconda per diametro attualmente operativa in Italia (la prima è in un altro cantiere Cmc, quello per il raddoppio della Ss 640 in Sicilia) ed è la seconda al mondo fra le Hard Rock TBM Single Shield. Pesa complessivamente circa 2.500 tonnellate (1.300 tonnellate lo scudo con i motori e la testa e altri 1100/1200 tonnellate i carri di servizio). La talpa consentirà di scavare e contestualmente di rivestire le gallerie, riducendo l’impatto delle operazioni sia in termini di sicurezza che di disturbo dell’ambiente circostante”. 06.1.d Come saranno organizzati i turni di lavoro e quante persone saranno impegnate? “Per ogni turno – dice Alessandri - saranno impegnate all’interno della “talpa” una quindicina di persone e un’altra squadra di 5/6 persone opererà all’esterno. Sono previsti giornalmente due turni di produzione più un turno di manutenzione”. Quanto costa una TBM di questo tipo e finito questo cantiere come sarà utilizzata? “Questa TBM – risponde Fazio – è costata a Cmc circa 17.800.000 euro. Alla fine del cantiere Cmc deciderà se avvalersi della possibilità di restituire la TBM al fornitore o se riutillizzarla in un’altra commessa. È importante ricordare che questa macchina a scudo singolo per scavo in roccia è predisposta per essere trasformata in una EPB a scavo bilanciato di pressione”. La variante alla Statale 1 Aurelia ha origine nel Comune di Albisola Superiore, in corrispondenza del torrente Sansobbia e si sviluppa per una lunghezza totale di circa 5,2 km, sino all’ innesto con Corso Ricci, nel Comune di Savona. Nel breve ma impegnativo tratto saranno realizzate 4 gallerie naturali (3, come abbiamo visto, scavate dalla TBM) per una lunghezza complessiva di circa 3,9 km, alle quali si aggiungono anche tre importanti viadotti. Anche lo scavo in tradizionale della galleria Grana (155 m) è attualmente in corso. Oltre allo svincolo iniziale di Albisola Superiore, con due rotatorie a raso poste a cavallo del torrente Sansobbia, e a quello terminale di Savona, con due rampe di raccordo alla viabilità locale, è previsto anche uno svincolo intermedio a Miramare che consentirà il collegamento con il porto di Savona. 06.1.f La gara d’appalto di Anas era partita alla fine del 2009. Con il miglior punteggio tecnico e la migliore offerta economica l’Ati formata da Cmc e Itinera si era aggiudicata, con 100 punti su 100, l’appalto partito poi in ritardo per diversi ostacoli burocratici. L’ammontare complessivo delle opere di competenze dell’Ati Cmc-Itinera (Cmc è capogruppo con il 51% delle quote) è di 132 milioni di euro circa. Nel cantiere sono attualmente impegnate un centinaio di persone. Una decina sono i soci Cmc. Nel campo base, a fianco della mensa Camst e degli uffici, trovano posto una novantina di dormitori singoli con bagno dove alloggiano i lavoratori. Non mancano una saletta dove ritrovarsi per guardare la Tv o per fare due chiacchiere e una utile copertura WiFi che permette di mantenersi in contatto con i propri cari e che rende un po’ meno spartana la permanenza di chi, spesso, rientra a casa solo una volta al mese. 06.1.e 06.2 lavori in corso di Roberto Liverani Yindajihuang Project: dalla prima alla quinta... ma le nostre TBM hanno anche la sesta!!! Il progetto acquisito da Cmc nell’ottobre del 2010, situato nelle vicinanze della città di Xining, nella provincia del Qinghai, consiste nel completamento di una galleria idraulica di diametro 4,95 mt rivestimento incluso, parzialmente realizzata in precedenza da China Railway. La situazione iniziale mostrava una TBM Wirth (diametro variabile 5,93÷6,00m) al lato Outlet che aveva già scavato 7,5 Km, intrappolata in una faglia interregionale con scudi completamete deformati. Al lato Inlet 3,0 Km erano già realizzati col metodo di scavo tradizionale. A Cmc restavano 13.8 Km. La nostra proposta si configurava in un allargo attorno alla TBM per poterla rigenerare incrementandone la conicità degli scudi e il diametro massimo di scavo (nuovo diametro variabile 6,14÷6,21m). La partenza in prima è stata creata da un design dell’allargo attorno alla TBM completamente sbagliato e da una previsione geologica sottostimata: centine reticolari sottoposte ad una spinta assimmetrica si sono deformate, ma anche un nuovo tentativo di allargo con centine a doppio T non ha avuto successo per la presenza di materiale allo stato totalmente incoerente, fluito lungo tutto il corpo macchina. La soluzione vincente è stata la realizzazione di un by-pass laterale con la previsone di un camerone per la rigenerazione della TBM e con relativa camera di lancio di fronte alla TBM intrappolata. La seconda marcia è stata inserita, ma le performance di scavo in tradizionale erano limitate. Per la presenza di ritardi ormai divenuti importanti, senza aver riscontrato un vero e proprio cambiamento, era ora necessario inserire la terza. Abbiamo quindi pensato alla TBM NFM (diametro variabile 5,75÷5,85m), completamente ammortizzata dallo scavo di circa 18,0 Km nel precedente cantiere di Cmc in Cina (Yintao Project). Questa è stata trasportata e installata al lato Inlet e, a seguito della realizzazione di un camerone di assemblaggio, è stata rigenerata incrementandone la conicità degli scudi e il diametro massimo di scavo (nuovo diametro variabile 5,95÷6,05m). Ad oggi ha già scavato 6,3 Km, con una prestazione che si aggira attorno a 800m su base mensile nell’ultimo periodo. Non ancora pienamente soddifatti al lato Outlet, in quanto le performance di scavo in tradizionale del by-pass e del camerone erano veramente modeste, si è apportata un’altra modifica: il cambio del Subcontrattista. Attualmente il by-pass, il camerone di rigenerazione della TBM Wirth e la camera di lancio sono ormai al termine. La nuova strategia prevede di sovrapporre due attività: realizzare 160,0m in avanzamento in tradizionale per superare la zona di faglia (con il nuovo Subcontrattista si performano 20÷25m su base mensile), e la rigenerazione della TBM Wirth all’interno del camerone. Sono state quindi inserite la quarta e la quinta!! Il “top” verra raggiunto quando anche la TBM Wirth inizierà a scavare, allora potremmo dire che il cantiere ha inserito anche la sesta marcia. L’obbiettivo, oggi realizzabile, è di completare il progetto per la fine di dicembre 2014 (tempo contrattuale fissato dal Cliente ma, Cmc ha comunque la possibilità di ottenere un Extension of Time), realizzando il camerone di smontaggio e disassemblando la TBM Nfm, con il Break Through della TBM Wirth!! Qui di seguito alcune immagini del progetto: Cantierizzazione al lato Outlet: saltano subito all’occhio l’enorme quantità di conci destinati alla TBM Wirth. Realizzati da China Railway, per la maggior parte hanno come destino l’essere frantumati o destinati ad altro impiego. Al lato Outlet hanno sede anche l’industria di prefabbricazione per i conci della TBM Nfm, trasportati quotidianamente al lato Inlet, e gli uffici. Supervisione della Direzione Lavori in galleria al lato Outlet durante lo scavo della Camera di Lancio. La Direzione supervisiona ogni attività 24 ore su 24, e una volta a settimana il responsabile ispeziona l’opera controllando sicurezza e qualità delle attività già completate, i metodi con cui verranno realizzati i prossimi lavori e il rispetto dei tempi di realizzazione. In foto da sinistra: Liverani Roberto (Chief Engineer), Giacomo Spanù (Geologo), Chang Yanbo (Interprete) e Zhao Bingxing (Resposabile Direzione Lavori). Cantierizzazione al lato Inlet: la situazione è in fase di regime. Da sinistra: lo stock dei conci in calcestruzzo armato utilizzati per la realizzazione del supporto e del rivestimento finale della galleria; i convogli con i quali si transportano all’interno i conci stessi e gli aggregati e all’esterno la roccia scavata; i pannelli prefabbricati, con cui sono state realizzate le officine per la manutenzione esterna dei componenti idraulici, meccanici ed elettrici della TBM; la zona di carico sui convogli dei conci, realizzata con un carroponte, dietro alla quale si trova la zona di carico del pea-gravel. Tratto di Galleria completato dalla TBM NFM: il supporto e il rivestimento finali vengono realizzati con conci esagonali installati con schema “a nido d’ape”. Dopo l’installazione dei conci, lo spazio che si crea tra la superfice esterna del concio e la superficie di scavo viene riempita con dell’aggregato chiamato pea-gravel, della dimensione fra i 3 e i 10mm. La foto è stata scattata in corrispondenza dello scambio del californiano (tratto in cui si ha un doppio binario), grazie al quale si può gestire contemporaneamente l’ingresso e l’uscita dei convogli. Fronte di Scavo Incontrato alla Progressiva 9+157m dalla TBM NFM: sulla sinistra abbiamo il Cutter Head, ovvero la testa della fresa, il componente della TBM che si accinge a “grattare” la roccia. Sulla destra abbiamo il fronte di scavo, composto dalla presenza di siltite e caratterizzato da assenza di venute di acqua, classificabile come roccia di tipo III. In questa immagine è particolarmente interessante la serie concentrica di circonferenze generatesi sul fronte di scavo. Questo effetto è dovuto al fatto che i taglienti del Cutter Head sono disposti in modo scupoloso con lo scopo di avere un tagliente per ogni settore circolare del fronte. Tali circonferenze concentriche si generano solo se la roccia ha una sufficiente resistenza e i taglienti non sono usurati. Visita in Galleria al lato Inlet del Governatore del Qinghai: data l’importanza a livello provinciale e nazionale dell’Yindajihuang Water Supply Project, il governatore del Qinghai, si reca sovente in cantiere con un interesse attivo. In foto, da sinistra: Di Giorgio Giuseppe (Deputy Project Manager), Hao Peng (Governatore del Qinghai), Inchico Vittorio (Production Manager). Mons, Belgio: proseguono i lavori per la Scuola superiore Proseguono in Belgio i lavori per la realizzazione di una Scuola Superiore presso il quartiere generale della Nato S.h.a.p.e. (Supreme Headquarters Allied Powers Europe) a Mons. Il progetto, articolato su una superficie totale di 5.000 metri quadrati, è composto da aree esterne con parcheggi e sistemazioni a verde pari a 1500mq e di un edificio scolastico ‘High school’ realizzato su due piani di 3500mq ciascuno. Il nuovo edificio deve rispettare il livello di certificazione Leed “Silver” (Leadership in Energy and Environmental p.11 la Betoniera Design) standard di costruzione basato su alcuni principi fondamentali quali il contenimento dell’energia impiegata attraverso l’uso di materiali riciclati e riciclabili, e il controllo delle fonti inquinanti. La struttura della High School è in cemento armato, rivestita all’esterno con 10 cm di isolamento, mattoni faccia vista e rivestimenti in ceramica. La copertura è piana e su di essa è prevista la posa del “tetto verde”. Tutti gli infissi esterni e le facciate continue sono richieste anti esplosione con valori di resistenza pari a 87kpa. Su ogni infisso esterno è prevista la posa dei frangisole in alluminio. Le finiture interne prevedono pareti in laterizio rivestite con intonaco e con ceramica, pavimentazione in linoleum, vinile e nei bagni ceramica. Tutti i corridoi e le classi saranno controsoffitate. Tutta la struttura è progettata per avere anche gli spazi necessari all’attività amministrativa. Infine, sarà dotata di cucina al primo piano, laboratori di chimica, di informatica e per le lezioni di educazione artistica e musica. 06.3 lavori in corso di Salvatore Picone Lavoro e sviluppo: la Sicilia come metafora Un esercito di siciliani lavorano per la realizzazione della nuova 640. E la TBM “Barbara” incanta gli isolani: a breve l’inizio dello scavo della galleria Caltanissetta. La Sicilia come metafora, scriveva Leonardo Sciascia. E si può utilizzare quest’espressione dello scrittore di Racalmuto per descrive un simbolo di innovazione, di crescita e di sviluppo attuato in questi anni dalla Cmc in Sicilia. E lo si può dire ancor più oggi, a poche settimane dall’inizio della realizzazione di una delle gallerie più grandi del sistema viario dell’isola. Perché l’utilizzo di una TBM di queste dimensioni qui non si è mai visto. E dunque il cantiere della strada statale 640 diventa simbolo e metafora di un grande lavoro corale che mette assieme professionisti di Cmc, Tecnis e Ccc per realizzare una strada sicura in quel “lembo di paradiso perduto”. La mega talpa quindi è pronta, a breve inizierà a scavare la “Galleria Caltanissetta”. Proveniente dalla Francia, arrivata nel cuore della Sicilia dal mare, “Barbara” – questo il suo nome – ha già fatto innamorare i siciliani. Scaverà undici metri al giorno e i primi quattro chilometri saranno pronti tra un anno. Per la realizzazione di questa galleria, attraverso l’utilizzo della fresa TBM dal diametro di 15 metri e dalla lunghezza di 115 metri, sono coinvolte 13 società estere e 40 italiane. 291 le attrezzature e i mezzi d’opera autorizzati. Tutto, naturalmente, sotto il continuo controllo di chi entra e di chi esce in cantiere: altro strumento importante per rispettare il Protocollo antimafia siglato in Prefettura. Anche questo un esempio positivo di come i lavori sono continuamente monitorati, a garanzia dell’impresa, di chi ci lavora e soprattutto del territorio che chiede che i lavori vengano svolti con serietà e determinazione. Un territorio che sta avendo anche delle risposte dal punto di vista occupazionale. E si, perché i lavori di ammodernamento a quattro corsie della “Agrigento Caltanisseta” sono di estrema importanza non solo per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni e dei trasporti, ma anche per quanto attiene i risvolti economici, sociali e occupazionali delle aree interessate dai lavori. Basti pensare che ad oggi sono 1.480 le persone che lavorano attorno al Contraente generale “Empedocle2” di cui 1.244 siciliani e 236 provenienti da altre regioni d’Italia. In particolare – secondo lo studio realizzato dall’ufficio personale di “Empedocle2” - emergono dati significativi che riguardano le province di Caltanissetta e Agrigento. Infatti, sul totale delle unità impegnate, 439 provengono dalle province di Caltanissetta e Enna, 277 dalla provincia di Agrigento e 528 dalle altre province della regione Sicilia. “Sono i cittadini che vivono in questo territorio – dichiara il project manager Ingegner Pierfrancesco Paglini – che stanno contribuendo alla realizzazione di un’opera importante. Sicuramente non si risolverà del tutto il problema della disoccupazione, ma senz’altro è un notevole risultato ottenuto da questo cantiere”. “Lavoriamo in stretta collaborazione con i sindacati – sottolinea Paglini – e con una grande attenzione ai temi della legalità e della sicurezza, accanto alle Istituzioni e a coloro che ogni giorno lavorano per lo sviluppo, vogliamo contribuire alla crescita sociale e culturale della Sicilia”. E a proposito di lavoratori, lo scorso 12 febbraio si è svolto un incontro, nella sede del Contraente generale, tra le imprese e i sindacati del territorio, dove si è discusso proprio di questi numeri. Erano presenti, tra gli altri, Diego Strazzante (segretario generale Fenea Uil Caltanissetta), Angela Barbera (Fenea Uil), Franco Cosca (segretario generale Fillea Cgil Caltanisssetta), Nunzio Mangione (Responsabile territoriale Filca Cisl Caltanissetta), Epifanio Riccobene (Segretario territoriale Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna), Orazio Zamballetti (responsabile del Personale di Empedocle2), Costanzo Di Gioia (Responsabile dei lavori), Massimo Galea (Direttore cantiere Empedocle2), Giacomo Giamporcaro (Direttore cantiere Tecnis) – Nicola Brighi (dalla Direzione personale Cmc Ravenna), Aurelio Venezia (direttore tecnico cantiere Cmc) e Angela Cannavò (Amministrazione Tecnis). Un incontro che è servito anche da stimolo per continuare a coinvolgere sempre di più il territorio nelle scelte del personale. I rappresentanti dei sindacati hanno chiesto di poter visitare, quando la trivella inizierà lo scavo, il cantiere. E intanto si continua a lavorare in tutto il cantiere della 640. Giorno dopo giorno contrada Bigini, dove ha sede il campo base di “Empedocle2” diventa teatro di un grande lavoro di squadra. Solo qui, per esempio, sono impegnate circa 120 persone. E a vederla, la TBM, è un vero e proprio spettacolo. Bolognetta, realizziamo in sicurezza la SS 121 E alla Papazzo inizia il rivestimento Tra le quattro gallerie che saranno realizzate nel 2° lotto della 640 c’è anche la “Galleria Papazzo”. Meno di un chilometro di tunnel (761 metri la canna destra e 769 la canna sinistra), i cui lavori di realizzazione sono curati dalle squadre di Cmc. Scavati più di 45 metri nella canna destra del lato Agrigento e oltre 18 metri dal lato A19. E a breve – dice l’Ing. Antonello Asaro, direttore di cantiere Cmc – inizierà il rivestimento interno e avrà inizio lo scavo della canna sinistra. Una trentina i lavoratori impegnati alla “Papazzo” tra minatori, sondatori e carpentieri. p.12 la Betoniera A Bolognetta, nel palermitano, i lavori di raddoppio della SS 121 proseguono a buon ritmo. Il cantiere è sempre più in attività. In tutto sono 34 i chilometri da ammodernare e attualmente sono impegnate tre squadre per la demolizione di alcuni viadotti e il restauro di quelli già esistenti. A breve l’inizio delle attività nel loro complesso. E sarà siglato in Prefettura, a Palermo, il protocollo antimafia anche se già adesso si seguono le procedure standard adottate nei cantieri di “Empedocle”. E intanto l’11 febbraio scorso è stato stipulato un Protocollo tra il Contraente generale e il Panormedil-CPT, ‘Organismo Paritetico per la Formaione e la Sicurezza in Edilizia di Palermo. Erano presenti Matteo Scalia, Alta Sorveglianza Anas, Angelo Gallo, segretario generale della Feneal-Uil, Antonino Cirivello, segretario generale della Filca-Cisl, Mrio Ridulfo, segretario generale della Fillea-Cgil e il Ten. Col. Antonelo Bucciol, comandante del Gruppo CC per la tutela del lavoro di Palermo. Per il Contraente generale presente l’Ing. Costanzo Di Gioia, responsabile dei lavori di “Bolognetta scpa”, mentre per la “Panormedil” il presidente Francesco Sanfratello. Le parti impegnano le proprie strutture a promuovere una costante attività di monitoraggio dei fabbisogni di specifici programmi di informazione e formazione delle maestranze, degli operatori e dei tecnici delle imprese. Numerose le attività previste. “Ci siamo impegnati – ci ha detto l’Ing. Di Gioia – ad una collaborazione fattiva affinché nei luoghi di lavoro vengano rispettati i principi di legalità, nonché le condizioni di prevenzione e sicurezza delle maestranze e dei tecnici e di tutti i lavoratori”. Intanto proseguono anche i lavori per la realizzazione del Campo base, realizzato in un terreno confiscato alla mafia e dato in concessione dal Comune di Cefalà Diana, come tiene a sottolineare il PM Pierfrancesco Paglini coadiuvato da Davide Tironi (DPM) e Giuseppe Buzzanca, direttore tecnico. 06.4.a 06.4 06.4.b lavori in corso di S. P. Galleria Caltanissetta: un grande lavoro di squadra 06.4.a-b La TBM Barbara quasi pronta per iniziare lo scavo della galleria “Caltanisetta”. L’Ing. Alfredo Baio dell’Anas ha visitato il cantiere della TBM. Analisi, avanzamento dei lavori e studi per un’opera unica in Sicilia. La mega trivella siciliana è stata al centro di un seminario che si è svolto lo scorso 24 gennaio a “Empedocle2”. Un importante appuntamento al quale ha partecipato l’Ing. Alfredo Baio, segretario generale Anas e altri importanti dirigenti Anas. Ha introdotto l’incontro l’Ing. Antonino Bevilacqua, Amministratore Delegato Italconsult srl, che ha presentato il secondo lotto dell’itinerario Agrigento-CaltanissettaA19, che va dal km 44+000 allo svincolo con l’A19. Subito dopo è intervenuto l’Ing. Pierfrancesco Paglini, direttore generale “Empedocle2”. L’Ing. Paglini ha descritto le opere ricadenti all’interno del secondo lotto e ha concentrato l’attenzione sull’opera più significativa della commessa: la “Galleria Caltanissetta”. Dai nomi e dai professionisti presenti al seminario è emerso innanzitutto la notevole presenza di illustri professori – molti dei quali in stretta collaborazione con la Cmc di Ravenna, non nuova a questo tipo di lavori – che da anni, ormai, lavorano al progetto della galleria che sarà realizzata da una fresa TBM, quasi unica nel suo genere. Si tratta, infatti, della quarta talpa più grande del mondo. L’Ing. Sebastiano Pelizza, Professore Emerito al Politecnico di Torino, (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture), nel corso del suo intervento ha ripercorso le attività geognostiche svolte per la caratterizzazione del profilo geologico, idrologico e geotecnico della colline di Sant’Elia all’interno della quale verrà realizzata la galleria. Pelizza ha illustrato il sistema di funzionamento di una TBM-EPB ed il modo con cui essa garantisce l’equilibrio durante lo scavo. L’Ing. Georgios Kalamaras, Amministratore A-K Ingegneria Geotecnica, ha illustrato le pressioni che la TBM deve generare per garantire la stabilità del fronte di scavo e quindi l’anello di rivestimentento definitivo. Sono stati illustrati i principi che hanno guidato il dimensionamento dell’anello; tale dimensionamento è sviluppato in funzione alle sollecitazioni a cui è sottoposto, ovvero le azioni conseguenti al processo di prefabbricazione, stoccaggio e trasporto, all’installazione in galleria, oltre, ovviamente, alle sollecitazioni a cui è soggetto in fase di esercizio. Il Dott. Ezio Collinelli, responsabile Ufficio Impianti e Macchine di Cmc Ravenna e l’Ing. Andrea Carrara, Area Manager Italia NFM, hanno invece descritto la grande talpa. Gli Ingegneri Antonio Nastri e Massimo Galea, direttore del cantiere di “Empedocle2” hanno parlato delle attività svolte per l’approntamento di tutti gli impianti utili all’alimentazione elettrica ed idraulica della fresa. Sono stati illustrati i processi relativi all’attività di p.13 la Betoniera manutenzione preventiva e descritti anche i sistemi per l’approvvigionamento del grouting, dell’impianto di ventilazione in galleria nonché l’approvvigionamento dell’aria industriale. L’Ing. Nicola Della Valle, Amministratore Unico Tunnelconsult – Barcellona (ES) ha presentato il quadro attuale delle attività sulla macchina e di cantierizzazione finalizzate all’avvio dello scavo e rivestimento della galleria, evidenziando tutte le soluzioni ingegneristiche che permetteranno il rispetto dei tempi contrattuali. Della Valle ha inoltre illustrato le casistiche di smontaggio alla fine della prima canna e di rimontaggio per lo scavo della seconda canna, oltre che quello relativo allo smontaggio finale. L’Ing. Cesare Ferone, Responsabile Ambientale di “Empedocle2” ha parlato del monitoraggio ambientale e della gestione del materiale da scavo. Per il monitoraggio ambientale si riferisce l’attività svolta in fase ante operam e inter operam, relativamente alle componenti ambientali coinvolte dai lavori di esecuzione della Galleria Caltanissetta. Per la gestione del materiale da scavo l’intervento descrive l’evoluzione del sistema di gestione dal progetto esecutivo approvato all’adozione del PUT, ne fornisce una breve descrizione ed indica lo stato attuale approvativo da parte dell’Autorità competente. L’Ing. Costanzo Di Gioia, responsabile dei lavori del Contraente generale è intervenuto sulla valutazione dei rischi specifici dell’attività di scavo dell’importante galleria “Caltanissetta”, evidenziando le procedure connesse all’attivazione dell’emergenza. In particolare viene rappresentato il rischio connesso all’incendio ed all’attività lavorativa in ambito iperbarico. L’Ing. Dario Tita, responsabile ufficio Protocollo di Legalità di “Empedocle2” ha invece affrontato l’importante argomento dei protocolli antimafia, le cui regole sono quotidianamente seguite dal Contraente generale. Nell’intervento, quindi, sono state rese note tutte le azioni che sono conseguenti alla sottoscrizione dei protocolli con le Prefetture evidenziandone le responsabilità. Il tutto con particolare riferimento all’intervento di prevenzione attuato sulle aziende che lavorano per la realizzazione della galleria. Tutto lo studio del processo produttivo della galleria è stato reso noto, dopo giornate di intenso lavoro, in un importante documento che raccoglie gli interventi. Il lavoro è stato coordinato, sotto la supervisione dell’Ing. Paglini, dall’Ing. Mario Liti e dallo staff dell’ufficio tecnico di “Empedocle2”. Nel corso dell’interessante seminario, inoltre, l’Ing. Paglini ha evidenziato l’importanza dei lavori di ammodernamento della SS 640: “Ventinove i chilometri interessati al raddoppio che uniti ai 34 del versante agrigentino rappresentano una importante crescita non solo per le province di Agrigento e Caltanissetta, ma per tutta la Sicilia”. Un nuovo successo per Cmc a Sigonella Dopo l’attribuzione del livello di certificazione Leed Gold per il Building 3 del Leed Silver per i Legacy Zone Building 67-76-146 presso la base Us Army Dal Molin di Vicenza, l’importante organismo di certificazione americano Unidet States Green Building Council (Usgbc) ha riconosciuto il livello di certficazione Leed “Gold” anche al progetto Global Hawk che la Cmc ha realizzato per la Us Airforce presso la base Us Navy di Sigonella, Nas II, completato ad ottobre del 2012. Il contratto d’appalto prevedeva la certificazione Silver ma l’obiettivo è stato superato ottenendo il livello di certificazione Gold! Ma che cosa è il Leed? Leed rappresenta un sistema di rating complesso che valuta l’impatto ambientale degli edifici tenendo conto di una pluralità di fattori, quali: efficienza energetica, scelta del sito di costruzione, materiali impiegati, smaltimento dei rifiuti ecc... Il sistema di certificazione Leed è uno strumento molto potente e al contempo flessibile che permette, sia in fase di progettazione che di costruzione, di valutare la migliore strategia per il raggiungimento del livello di certificazione atteso, con il fine ultimo di ottimizzare l’interazione fra ambiente, edificio e fruitori dello stesso. Per conseguire la certificazione ambita bisogna soddisfare dei prerequisiti (obbligatori per ogni sezione) e raggiungere una parte di crediti. I livelli previsti per la certificazione sono quattro: Base (26 32 punti), Argento (33 38 punti), Oro (39 51 punti) Platino ( a partire da 52 punti). Nella foto da sinistra: Luca Petralia, Paolo Lardizzone, Claudia Romano, Giuseppe Scavino, Alessandro Pisasale, Filippo Santonocito. Protocollo di Legalità a Mazara del Vallo È stato firmato il 12 febbraio scorso il Protocollo di Legalità per il cantiere per l’ammodernamento dell’ospedale di Mazara del Vallo. Il Protocollo è stato siglato da Prefettura e Asp di Trapani, Conscoop di Forlì (aggiudicataria della commessa), forze dell’ordine (polizia, carabinieri e guardia di finanza) e le organizzazioni sindacali Cgil-CislUil maggiormente rappresentative dei lavoratori. Tutte le parti sottoscrittrici hanno espresso la propria soddisfazione per l’adozione del Protocollo che, come ha sottolineato il Prefetto Leopoldo Falco, rappresenta uno strumento di legalità e di tutela per tutti. Il Protocollo è stato fortemente voluto dalla Cmc (società esecutrice dei lavori per Conscoop) che si è fatta promotrice fin dall’inizio della sua adozione mettendo a disposizione presso le sedi istituzionali il proprio know how ormai consolidato e riconosciuto in materia. 07 scatti dai cantieri Scatti dai cantieri In queste immagini, l’avanzamento dei lavori nel cantiere per l’allargamento della sede stradale esistente del lotto Namialo-Mecutuchi Bridge nella provincia di Nampula in Mozambico. Alcune foto inviateci dal nostro collega Andrea Ninios, relative al lavoro di riabilitazione e perfezionamento dello svincolo Mount Edgecombe, Strada Nazionale 2 – Sezione 26 in Sudafrica. Festa grande il 20 dicembre scorso nel cantiere del nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia. Ecco le foto che ci ha inviato Pierandrea Ferrari della braciolata e dei lavori del cantiere che proseguono celermente. Gianni Orlati ci manda dal cantiere C927 di Singapore due scatti dei lavori in corso. Foto dal campo base del cantiere di Konkola Copper Mines in Zambia. Alcune foto aggiornate dal cantiere di Sebokeng in Sudafrica. I lavori riguardano l’ampliamento di un impianto per le acque reflue a circa 50 km da Johannesburg. Nel cantiere indiano di Parbati Il 12 febbraio scorso, nel cantiere indiano di Parbati Hydroelectric Project, Stage-II in Himachal Pradesh, alla presenza del Cliente Nhpc rappresentato per l’occasione al massimo livello regionale e da alti vertici nazionali giunti dalla capitale Delhi, è stata superata dal consorzio di imprese Gammon Cmc Joint Venture la Milestone n.1 fissata 6 mesi dopo la aggiudicazione della commessa. È un primo traguardo importante, non scontato, ottenuto dopo che Il cliente Nhpc ha verificato le attività di mobilizzazione del cantiere ed in particolare la messa a punto della TBM aperta Jarva, ereditata dal contrattista che in precedenza ha abbandonato lo scavo, e che per la circostanza è stata messa nuovamente in condizioni di scavare (fit for boring). Si è trattato di uno scavo simbolico ma significativo alla luce delle problematiche geologiche esistenti e dello stato di abbandono in cui si trovavano la TBM e gli altri macchinari presi in carico dal consorzio, e che ha consentito di superare la Milestone con piena soddisfazione da parte p.14 la Betoniera della National Hydro Power Corporation. Tale risultato ancorchè a beneficio del consorzio, è principalmente il frutto del lavoro svolto dai tecnici di Cmc sia in cantiere che presso i servizi di sede e servirà da stimolo per il raggiungimento degli obiettivi futuri. Nelle foto si riconoscono fra gli altri: · Maurizio Matta, Plant Manager responsabile delle attività di refurbishment della TBM; · Sergio Dai Pra, Responsabile delle attività di scavo; · Gianluca Lo Re, Responsabile tecnico della commessa di Parbati; · Luca Barbara, Capo Area India e Far East; · Morgan Grisetti, Ufficio impianti e macchine di sede; · Claudio Guerra, Direttore Amministrazione e Finanza della commessa di Parbati. 08 donne allo specchio di V. C. Donne allo specchio: Giorgia Gagliardi 08.a Giorgia Gagliardi. Giorgia Gagliardi, lavora presso il Servizio Assistenza Contrattuale Estero dal gennaio del 2008. Ha trentuno anni ed è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche. linea, con le esigenze del proprio territorio. Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti al lavoro? Mi divido tra Cesena, dove attualmente vivo, e Fusignano, dove sono cresciuta e dove ho vissuto fino a qualche anno fa. Vengo al lavoro in macchina, e impiego circa quaranta minuti. Come è composto il tuo nucleo familiare? Ho una bellissima famiglia alle spalle, un’amatissima sorella e un pazientissimo compagno da oltre nove anni. Come riesci a conciliare gli impegni extralavorativi con la tua professione? Gli ultimi cinque anni sono stati piuttosto intensi, e conciliare il lavoro con gli impegni extra non è stato facile. Con fatica, ho dedicato e dedico tuttora la gran parte del mio tempo libero all’impegno di Vice Sindaco del Comune di Fusignano, che tra pochi mesi concluderò. È stata un’esperienza in cui non sono mancate sfide e difficoltà, ma che mi ha anche regalato molte soddisfazioni e una importante crescita personale. Tutto questo grazie al confronto/”scontro” quotidiano, e sempre in prima 08.a Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia, quanto tempo riesci a dedicare a te stessa e come lo spendi? Tolti gli impegni di lavoro e quelli da Vice Sindaco, il tempo per me è davvero poco. Durante le ferie, mi piace molto viaggiare, anche in luoghi lontani; mi dedico poi alla lettura, che mi rilassa molto, e al volontariato. Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso, guardando anche al panorama internazionale, quali migliorie ritieni si debbano apportare in Italia, a livello legislativo, per aiutare una donna con un lavoro di 40 ore settimanali e una famiglia e impegni privati da gestire? Sicuramente una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, integrata e supportata da una capillare rete di validi servizi legati al welfare. Credo inoltre che, in generale, si debba cominciare a riconoscere ed incentivare la qualità degli obiettivi e dei risultati raggiunti, rispetto alla quantità del tempo impiegato in ufficio. Ritieni che questa azienda possa o debba ancora fare qualcosa per aiutare le donne, in questo senso? Mi sembra che, proprio in questi giorni, qualche passo in avanti in questa direzione sia stato fatto. Si è parlato di contributi per asili nido, e altro. È certamente positivo, ma è chiaro che deve far parte di un processo di maturazione che deve coinvolgere ed abbracciare l’intero sistema del mondo del lavoro. Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti ha dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro? Mi manca non essere più padrona del mio tempo; ma questo me lo avrebbe tolto qualsiasi altro lavoro, in maniera più o meno differente. Mi ha invece dato moltissime competenze; continuo ad incamerare conoscenze che spaziano dal tecnico al giuridico, dal teorico al pratico. Si tratta di ambiti importanti, e in ciò sta la complessità e la bellezza di questo lavoro. Il mio ruolo è quello di dare dalla sede un supporto giuridico-contrattuale: in fase di gara, finalizzato all’analisi dei bandi, alla conclusione di accordi con soggetti esterni e alla eventuale successiva negoziazione sino all’aggiudicazione definitiva; in fase di esecuzione dei progetti, all’assistenza ai cantieri nella gestione contrattuale nonché nelle controversie che possono insorgere in corso d’opera o a lavori ultimati. Servono molto studio e molta costanza, poiché l’indubbia difficoltà sta nel confrontarsi ogni giorno con casi e materie sempre differenti: non c’è mai una circostanza analoga, e i quadri normativi variano di Paese in Paese. Questo, all’inizio, crea un po’ di smarrimento. Però, ciò implica la totale assenza di monotonia: nella difficoltà di ricontestualizzare ogni volta eventi, codici e tipologia di contratti ci sono la curiosità, il mettersi in gioco nelle soluzioni e nelle interpretazioni, le criticità inattese da risolvere nel breve periodo. Questo porta anche all’impossibilità di una programmazione, con le ricadute che può avere anche sul privato. Quali fra i momenti e le attività sociali hai apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza lavorativa in Cmc? L’incontro con il Presidente Napolitano, l’8 gennaio 2011, è stata per me una vera emozione. Ospitare nella “mia” azienda la massima carica istituzionale dello Stato, è stata una grande opportunità. A parte questo evento quasi unico (Cmc è stata visitata dal presidente Pertini nel 1978, ndr), credo che tutte le attività sociali, allo stesso modo, rappresentino un valore aggiunto per la Cooperativa. È importante tutto ciò che contribuisce a “mettere insieme i pezzi” di questa grande azienda, facendo in modo che persone che trascorrono insieme gran parte della propria giornata si ritrovino fra di loro per condividere anche altro; un concerto o una tavola imbandita, poco importa! p.15 la Betoniera Relativamente alla tua esperienza personale, Cmc è… La percepisco come una seconda famiglia per il senso di appartenenza che si respira. Non ho mai avvertito un atteggiamento padronale; questo non è poco, e non è da tutti. “Vai sul Sicuro 2013”: ecco i vincitori del decimo concorso Il giorno 8 febbraio, nel corso dell’Assemblea generale dei soci, sono stati premiati i vincitori del decimo concorso “Vai sul sicuro!”, per l’anno 2013. La decima edizione del concorso “Vai sul sicuro!” ha visto vincitori dell’iniziativa la “squadra operativa” (Direttore Tecnico, Responsabile e Assistente di Produzione, Addetti alla Gestione Emergenze, Tecnici e Operai) del cantiere Tangenziale Est – 4° Lotto di Forlì. Hanno ricevuto le congratulazioni e gli attestati di merito: Francesco Soglia, Alessandro Amicizia, Fabio Monti, Giorgio Comandini, Edgardo Cellarosi, Sergiu Adrian Morar, Fernando Tiziano Notaro, Andrea Petrillo e Diego Vignoli. La selezione dei vincitori è avvenuta attraverso un meccanismo che ha considerato, non solo i canonici requisiti di risultato nell’ambito della gestione secondo le cosiddette “politiche aziendali sulla sicurezza e salute dei lavoratori”, ma anche il valore aggiunto dell’impegno di squadra. Le leggi e le procedure sulla prevenzione dei rischi non danno i risultati attesi se, negli attori aziendali ed in particolare nei dirigenti e nei preposti (ruoli fondamentali in ambito di sicurezza) non vi sono la sensibilità ed il convincimento di un’assoluta necessità di collaborazione a 360°, da parte di tutti gli operatori, indipendentemente dal ruolo rivestito, al fine di adottare modalità operative funzionali anche alla prevenzione. L’equilibrata sinergia fra i soggetti che agiscono, che mettono in campo il loro “saper fare” attraverso appropriate metodologie si rivela, senza dubbio, quanto necessario per sviluppare quell’idonea sensibilità nei confronti della prevenzione dei rischi. Riuscire a fondere le esigenze quotidiane del “dover fare” con le attenzioni del “come fare” contribuisce sicuramente a garantire, in uno specifico contesto di lavoro, l’individuazione dei comportamenti più adeguati raggiungendo un’efficace prevenzione dei rischi. Mauro Forlani 09.1 09.1.a noi e voi Isola degli Spinaroni: l’Anpi di Ravenna ringrazia Cmc 09.1.a Sergio Zavoli, il giornalista che ha girato sul “Distaccamento Terzo Lori” un documentario dal titolo “L’armata delle valli”. 09.1.b Federica Fusconi e Massimo Matteucci mostrano la targa di ringraziamento “Nella Pialassa Baiona, la valle salmastra a ridosso di Marina Romea, c’è un’Isola. Quest’isola poco conosciuta è un cordone allungato di terra che affiora dalle acque della Pialassa, testimonianza della resistenza della natura contro la mano trasformatrice dell’uomo, ed insieme della Resistenza dei Partigiani di Ravenna contro i Tedeschi, negli ultimi scorci della seconda Guerra Mondiale”. dell’Anpi. 09.1.c Il natante Bulow acquistato anche grazie al contributo di Cmc. Questa è la poetica descrizione dell’Isola degli Spinaroni che trova chi visita il sito dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia. L’Isola degli Spinaroni ebbe un ruolo centrale nel corso della Resistenza, quale luogo protetto dalle nebbie 09.1.b e dagli “spinaroni”, arbusti alti e pieni di spine. e dal comandante Bulow, Arrigo Boldrini. Proprio qui, non lontano dal Capanno “Garibaldi”, si trova il capanno del Distaccamento “Terzo Lori”, con ogni probabilità l’unica formazione partigiana “anfibia” della Resistenza italiana, che organizzò la Liberazione di Ravenna da nord. Sempre su quest’isola si preparò la lotta di Liberazione della città, denominata “Piano Teodora”, che avvenne il 4 dicembre 1944. Dall’Isola degli Spinaroni, ben 600 partigiani raggiunsero la terraferma a bordo di batane, piccole barche a quattro remi, per unirsi alle altre brigate partigiane della pianura, riuscendo a liberare in pochi giorni tutta la provincia. In occasione dell’anniversario di questa data, il presidente dell’ANPI di Ravenna, Ivano Artioli, ha consegnato al presidente Massimo Matteucci una targa di ringraziamento per Cmc. Il sostegno della nostra cooperativa ha permesso all’associazione Spinaroni l’acquisto del natante “Bulow”. All’arrivo in città, le truppe alleate furono ricevute in Municipio da Benigno Zaccagnini, capo del C.N.L, Nella sua lettera, Ivano Artioli sottolinea che questo primo anno di attività della barca Bulow dell’Isola degli Spinaroni è stato molto positivo. Da marzo ad ottobre l’isola è infatti stata visitata da 581 studenti e circa 800 adulti, compresi i militari di Foce Reno e appassionati di birdwatching. Inoltre, qui hanno trovato un ambiente vallivo stabili colonie di fenicotteri e cigni. 09.1.c Consegnati i doni di Cmc alle Case Residenza di Ravenna Facendo seguito alla decisione di donare la somma destinata alle tradizionali strenne natalizie a favore di attività di solidarietà rivolte alla città, nel dicembre scorso sono stati consegnati i doni di Cmc alle Case Residenza per anziani “Garibaldi” e “Santa Chiara” di Ravenna. Il Presidente di Cmc Massimo Matteucci, accompagnato da Susanna Tassinari, Presidente ASP Ravenna Cervia e Russi, e dalle responsabili Sandra Toschi e Loredana Miceli, ha fatto visita ad entrambe le strutture. Sono stati donati televisori LCD per gli ambienti comuni e le stanze degli ospiti e carrelli per l’igiene personale. p.16 la Betoniera 09.2 09.2.a noi e voi Anche Cmc ha aderito ad “Adotta un progetto solidale” 09.2.a-c Nelle foto, alcuni momenti delle attività delle associazioni A.m.a. la vita, Per il terzo anno consecutivo Cmc ha aderito all’iniziativa “Adotta un progetto sociale, diventa un’azienda solidale”. Marinando e Centro sport terapia judo Ravenna. Quest’anno sono state undici le imprese locali ad avere aderito all’iniziativa del Comune di Ravenna in favore di sedici associazioni no profit del territorio, per un totale di ventuno progetti “adottati”. Quelli di Cmc sono tre: Uomo a-mare vela e non solo, 09.2.b presentato dall’associazione A.m.a. la vita; L.i.m. libertà integrazione multimedialità, presentato dall’associazione Marinando; Le giornate dello sport come integrazione, presentato dall’associazione Centro sport terapia judo Ravenna. All’evento erano presenti i rappresentanti delle aziende e delle associazioni di volontariato, l’assessore alle politiche sociali e volontariato, Giovanna Piaia, e Massimo Cameliani, assessore alle Attività produttive. 09.2.c 09.3 09.3.a 09.3.b noi e voi Cmc a favore della Fondazione “Dopo di noi” 09.3.a Da sinistra: Sandra Trampetti, consigliere; Maurizio Fucchi, vice presidente; Guido Leoni, rappresentante dei soci pensionati. Nella suggestiva cornice del Circolo Ravennate e dei Forestieri si è svolta il 16 dicembre la cena a favore della Fondazione “Dopo di noi”, con lo scopo di raccogliere fondi per garantire la continuazione dei servizi per gli ospiti della struttura di Torri di Mezzano. 09.3.b-c La struttura della Fondazione “Dopo di noi” di Torri di Mezzano. La cena è stata anche occasione per presentare il libro “È mond… e rcminzé tòtt da capo” – p.17 la Betoniera Omaggio a Raffaello Baldini”. Nel corso della serata, alcune poesie di Baldini, in dialetto romagnolo, sono state lette ed interpretate da Rudy Gatta. Erano presenti anche i figli del poeta, Michele e Silvia, sostenitori della Fondazione. Anche Cmc ha contribuito allo scopo benefico partecipando all’evento con il vice presidente Maurizio Fucchi e con alcuni consiglieri. 09.3.c 10.1.a 10.1 10.1.b attività sociali di Emanuele Bassetti Lo studio efficace nell’era digitale 10.1.a Foto di gruppo dei ragazzi premiati. Sulla pagina flickr tutte La consegna degli incentivi agli studi diviene occasione per indagare modalità e approcci che facilitano l’apprendimento. le foto della premiazione. 10.1.b Emanuele Bassetti. 10.1.c Un momento della conferenza. Domenica 26 gennaio, presso la sala corsi di Cmc, si è tenuta l’annuale consegna delle borse di studio ai figli di soci e dipendenti che si sono distinti per meriti scolastici e universitari. Oltre all’intervento introduttivo del Presidente Massimo Matteucci, l’incontro ha ospitato un approfondimento di Emanuele Bassetti (sociologo ed esperto di comunicazione - Università di Bologna) su 11 metodi e strategie per imparare con profitto, minimizzando il tempo investito e massimizzando il risultato conseguito. Sebbene sia idea comune che l’apprendimento inizi dal libro di testo, si è evidenziato come invece sia più efficace focalizzarsi fin da subito sulla tipologia di verifica che si dovrà sostenere (test a crocette, prova scritta espositiva, prova scritta a tempo ridotto, prova orale, ecc.) in quanto ciascuna prova necessita di una preparazione completamente differente. Si è poi sottolineata l’importanza degli appunti, che tuttavia non devono costituire un appesantimento: per questo 10.1.b vanno presi utilizzando metodi grafici che aiutino lo studente a schematizzare immediatamente i concetti senza ulteriori rielaborazioni. Da evitare inoltre qualsiasi studio dei testi nella loro interezza: fondamentale invece scandagliarli con l’evidenziatore alla ricerca di frasi e parole chiave, associandole successivamente all’interno di mappe mentali o elenchi puntati indentati su più livelli logici che renderanno lo studio rapido ed efficace. Fondamentale anche rendersi conto che non tutti i contenuti sono uguali (dopo poche ore dall’esposizione dei contenuti ricordiamo solo il 10% di ciò che leggiamo, ma ben il 50% di quello che sentiamo e vediamo): imparare significa quindi saper utilizzare come momenti preziosi di apprendimento, ad esempio, il tempo dedicato alla musica o ai film, da fruire in lingua originale rispettivamente recuperando online i testi dei brani ascoltati o visualizzando i sottotitoli nel caso delle pellicole cinematografiche. Studiare significa anche ricordare, quindi padroneggiare le basi delle mnemotecniche, anche grazie ad apposite strategie che facilitano la trasformazione dei concetti in immagini mentali memorizzabili con facilità. Ma anche saper “limitare” il tempo di studio: l’essere umano ha infatti la tendenza ad occupare tutto il tempo a sua disposizione. Per questo la maggior parte degli studenti può tranquillamente comprimere il tempo che dedica allo studio mantenendo i risultati conseguiti grazie a un approccio maggiormente focalizzato. Da non dimenticare poi l’importanza del ripasso strutturato e pianificato, basato su parole chiave e mappe mentali, senza il quale l’80% dei contenuti studiati viene a breve perduto. Gli studi provenienti dall’ambito delle scienze dell’apprendimento suggeriscono infine agli studenti di non rimanere intrappolati nel miraggio dell’eccellenza (peraltro non sempre percepita), ma di puntare a un 80% del risultato atteso, avendo un ottimo equilibrio tra costi e benefici. Così come di ottimizzare i tempi morti della giornata (le trasferte, le attese, gli spostamenti a piedi) e di saper sapientemente collocare “ricompense” in step ben precisi della nostra giornata di studio, da concedersi solo quando vengono raggiunti gli obiettivi prefissati. Strategie, quelle appena presentate, che permettono complessivamente di memorizzare in maniera efficiente e in un tempo limitato contenuti da riutilizzare in maniera efficace, rendendo lo studio un processo non subito, ma i cui costi e benefici sono consapevolmente gestiti dallo studente. Capacità quest’ultima utilissima non solo nel corso degli studi scolastici e universitari, ma anche in relazione a quelli sostenuti durante la fase adulta, nel mondo del lavoro o per passione individuale. A conclusione dell’incontro la consegna delle borse di studio da parte del Presidente Massimo Matteucci con la collaborazione di Federica Fusconi, che hanno premiato 57 giovani con un ammontare complessivo di incentivi pari a circa € 18.000, valorizzandone il merito e la costanza negli studi. Oggi lo studio è facilitato da numerose applicazioni e software disponibili per computer, smartphone e tablet. A seguire alcuni degli strumenti digitali presi in esame nel corso dell’incontro. Mindmeister (www.mindmeister.com) applicazione per lo sviluppo di mappe mentali. Spotify (www.spotify.com) il servizio di streaming musicale più popolare che oggi offre gratuitamente qualsiasi brano su ogni piattaforma disponibile. Uno strumento ideale per imparare le lingue divertendosi in mobilità. Musixmatch (www.musixmatch.com) applicazione (da abbinare anche a Spotify) per la visualizzazione dei testi delle canzoni in lingua straniera. Youtube (www.youtube.com) il canale video online più celebre che da alcuni anni consente la visualizzazione di milioni di video online con sottotitoli. Fit Brains Trainer (www.fitbrains.com), Luminosity Brain Trainer (www.lumosity.com), CogniFit Brain Fitness (www.cognifit.com) tre delle più celebri applicazioni a livello internazionale che consentono l’allenamento e lo sviluppo della memoria. p.18 la Betoniera 10.2.a 10.2.b 10.2 10.2.c attività sociali Cheryl Porter in Cmc per il Concerto di Natale 10.2.a Durante il concerto di Natale Massimo Matteucci, oltre ad omaggiare Cheryl Porter, ha salutato anche Valda Miani, per tanti anni la vera anima La magia della musica gospel, il fascino del turchese e del giallo accesi degli abiti, la voce e la personalità dirompente di Cheryl Porter sono stati i protagonisti assoluti del consueto Concerto di Natale nella galleria di Cmc. dei nostri concerti, che da fine 2013 è andata in pensione. 10.2.b-c Cheryl Porter in tutta la sua travolgente simpatia. 10.2.d-f La Befana in casa Cmc. La solista, accompagnata dall’Halleluja Gospel Singer e dall’Orchestra Città di Ravenna, ha regalato a dipendenti e soci emozioni e suggestioni che definire “incomparabili” non è affatto esagerato. La grinta, la bravura e la capacità di coinvolgere proprie di questa cantante dell’Illinois, vera forza della natura, hanno allo stesso tempo affascinato e divertito un pubblico partecipe ed entusiasta. Fra le canzoni interpretate da Porter Imagine, 10.2.d 10.2.e p.19 la Betoniera What a wonderful world, Gingle Bell, Oh happy day. Al termine del concerto, la cantante si è intrattenuta con il pubblico firmando autografi e posando per le tante foto che i presenti le hanno chiesto. Grande successo anche per la tradizionale festa della Befana targata Cmc! Come ogni anno, il 6 gennaio, la nostra galleria è stata invasa da tanti bimbi accompagnati dai loro genitori. Oltre ai sempre graditi regali e alle dolci caramelle, i nostri ospiti hanno potuto assistere allo spettacolo di burattini e hanno avuto l’occasione di fare un giro sul calesse trainato da Lard! Sulla pagina Flickr di Cmc tante foto dei due eventi. 10.2.f
© Copyright 2024 Paperzz