PROVATO PER VOI

L’informatore
Aprile 2014
A L ESSA N D R I N O
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ENO GASTRONOMIA
LE DOLCI TENTAZIONI DI DENISE
Pasticceria Panetteria Sandroni - AL
Anche la Pasqua è alle porte.
Questo mese voglio darvi un’idea sfiziosa per il vostro dolce
pasquale con fragole e zabaione. Per la colomba di sfoglia (si
può usare anche la pasta sfoglia già pronta)
Una Pasqua ancora più dolce
con il cioccolato Bodrato
COLOMBA DI PASTA
SFOGLIA CON
CHANTILLY ALLO
ZABAIONE, FRAGOLE
E PISTACCHI
INGREDIENTI per il panetto:
1,5 kg di burro, 450 gr. di farina
INGREDIENTI per il pastello:
1 kg di farina, 450 ml di acqua,
75 ml di panna, 30 gr. di sale
INGREDIENTI per la crema
zabaione: 350 gr. di zucchero,
250 gr. di tuorli, 400 gr. di marsala secco, 100 gr. di moscato, 130 gr. di farina.
PREPARAZIONE: incominciare con il pastello. Mettere in planetaria farina, sale e panna e iniziare a lavorare. Unire l’acqua e continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio. Avvolgere nella pellicola e far riposare per 1h in frigo.
Passiamo al panetto: mettere il burro in planetaria con la farina e impastare velocemente. Non appena il burro avrà assorbito la farina prendere l’impasto, appiattirlo e
mettere in frigo per 30 min. coperto. Trascorso il tempo di riposo del pastello prendetelo
e formate un rettangolo. Quindi prendere il panetto e metterlo al centro del pastello.
Chiudere a libro. Stendere di nuovo il tutto e dategli la 1a piega. Piegarlo in 2 e formare
3 strati. Mettete in frigo per 10 min. Riprendete poi la pasta e ripetete le pieghe per
altre 3 volte. Terminata questa operazione mettete la pasta sfoglia in frigo per tutta la
notte. Stendete poi la pasta sfoglia e create con uno stampo (o sagoma) la colombina.
Mettete su una teglia e spolverizzate di zucchero a velo, infornate a 190° circa per
10/15 minuti.
Nel frattempo preparate la crema allo zabaione.
In una planetaria montare i tuorli con lo zucchero. Quando il composto risulterà spumoso e gonfio unire la farina. Nel frattempo mettere sul fuoco marsala e vino. Scaldare
bene, versarvi i tuorli sbattuti e fare cuocere fino a bollore. Unire 150 gr. di colla pesce precedentemente ammollata. Quindi procedere con la crema chantilly zabaione.
Prendete 400 gr. di crema zabaione, unire 600 gr. di panna semimontata. Mescolare dal
basso verso l’alto per evitare che il composto si smonti. A questo punto procedere con il
montaggio del dolce. Prendete la colombina e farcirla con la crema chantilly alla zabaione, unire qualche pezzetto di fragola e granella di pistacchi. Buona Pasqua a tutti!!!
GELATERIA I GIARDINI DI MARZO
SPALTO BORGOGLIO 85 ALESSANDRIA
PROVATO PER VOI
Attraverso questa nuova rubrica vogliamo darvi i nostri pareri sui
Ristoranti, bar, gelaterie e non solo di Alessandria e dintorni.
Questo mese ho provato il gelato
della nuova gelateria ‘I Giardini di
Marzo’.
È stata una vera dolce sorpresa.
La prima cosa che ho notato entrando è il locale: un tocco di buon
gusto, un arredamento moderno,
un’atmosfera rilassante che rispecchia in pieno il suo marchio ‘la sensazione primaverile’.
Un banco che solo a vederlo ti fa
mettere da parte tutti i sacrifici
della dieta!!!
Ricco di vaschette di gelato di tutti i
gusti, bocconcini, torte, semifreddi
e cassate.
Veramente creativo: una vera
pasticceria del gelato!
Passiamo all’assaggio: coppetta
con 3 gusti... imbarazzo della
scelta!
La loro specialità il gusto ‘I Giardini di Marzo’: delizioso!
La nutella golosa, il pistacchiotto
sorprendente!
Ho chiesto quale fosse il segreto di
tanta bontà!
Il signor Federico, gelataio e pasticcere di rinomata esperienza, mi
ha risposto semplicemente: “i prodotti naturali come il latte fresco della Centrale di Alessandria, la frutta fresca e tutti gli
ingredienti di assoluta qualità
che rendono il gelato gustoso,
digeribile e leggero. E importante, le ricette preparate con
arte e creatività”.
Un accenno anche alla pasticceria,
invitante, che avrò sicuramente
occasione di provare.
Per concludere, per gli amanti del
buon gelato il consiglio è ‘provare
per credere!’
‘I giardini di marzo’ gelateria e
pasticceria artigiana, in Spalto
Borgoglio 85 Alessandria.
Pertanto possiamo sicuramente consigliarvi la Gelateria
I GIARDINI DI MARZO

GELATERIA
PASTICCERIA
I GIARDINI DI MARZO
Alessandria
Spalto Borgoglio 85
Per la vostra Pasqua 2014 scegliete la qualità del cioccolato Bodrato!
Fino a sabato 19 aprile potrete acquistare le vostre uova di cioccolato direttamente nello spaccio aziendale a Capriata d’Orba tutti i giorni, sabato e
domenica compresi, dalle 8 alle 12:30
e dalle 14 alle 18:30.
Bodrato è un’azienda artigianale, dolciaria, che nasce negli anni ‘40, come laboratorio, a Genova e si trasferisce a Capriata
d’Orba, in provincia di Alessandria, nei primi anni ‘70, ove attualmente risiede.
La tradizione, l’attenzione e la cura dei
particolari uniti all’amore per il cioccolato hanno trasformato un piccolo laboratorio in un’azienda dolciaria di qualità.
L’azienda è ubicata nella zona più importante del polo dolciario del Nord-Ovest,
luogo conosciuto per i famosi vini Cortese
di Gavi e Dolcetto d’Ovada ed a soli pochi
chilometri da Novi Ligure.
Tutta la lavorazione del cioccolato
avviene manualmente: dal “Nocciolato”, con la nocciola “tonda gentile langhe” tagliato a mano, al “Boero” punta
di diamante dell’azienda, per quest’ultimo
prodotto vengono usati esclusivamente
ingredienti selezionati come le ciliegie di
Vignola e Garbagna (quest’ultima presidio
Slow Food), “ubriacate” per un lungo periodo nelle grappe di vitigni della zona.
Tutti i prodotti come cioccolatini ripieni,
drageés, gianduiotti, e le uova pasquali, altro ottimo risultato della tradizione,
sono realizzati seguendo antichi canoni della pasticceria artigianale.
VI CONSIGLIAMO DI
ACQUISTARE L’ECCELENZA DELLE
UOVA ARTIGIANALI FIRMATE
BODRATO DIRETTERRAMENTE
NELLO SPACCIO AZIENDALE
IN VIA SAN CRISTOFORO 15
A CAPRIATA D’ORBA,
LA VOSTRA PASQUA SARÀ ANCORA
PIÙ DOLCE E CONVENIENTE !
PRANZO DI PASQUA 20 Aprile 2014
...Aperitivo di benvenuto con flûte di spumante ed i nostri stuzzichini
L’insalatina primaverile di petto di galletto con uova di quaglia,
pane tostato, scaglie di grana, noci e aceto balsamico
L’involtino di asparagi e speck in salsa mimosa
La patata farcita di baccalà mantecato
La lasagnetta di pasta fresca alle primizie dell’orto
gratinata al forno su crema di parmigiano
Il riso carnaroli con salsiccia di Bra, profumo di limone e rosmarino
La rollatina di agnello arrostita alle erbe
con patate novelle e carciofi confit
La colomba della tradizione in sfoglia croccante
con crema di mascarpone e uovo di cioccolato
Caffè
Acqua minerale - Vino Bianco o Vino rosso - Moscato
RTI
SIAMO APE
ANCHE
TA
A PASQUET
PREZZO A PERSONA  35,00
(è necessaria la prenotazione)
CHIUSO IL LUNEDI’
Strada Alessandria/Acqui, 1391
alla fine della Tangenziale direzione Acqui
Castellazzo Bormida (AL)
Tel. 0131 27 88 12
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ENO GASTRONOMIA
DALL’ALBANIA
La ricetta scelta per voi
Curiosiamo nei ricettari internazionali
Il Tave Kosi è un piatto estremamente diffuso in Albania, soprattutto nei periodi di festa. E’ un piatto che racchiude tutti gli elementi più caratteristici di questa gastronomia,
ovvero la carne, lo yogurt e le uova. Se volete portare in tavola un vero piatto albanese.
AGNELLO AL FORNO
CON YOGURT
TAVE KOSI
Ingredienti per 4 persone:
1/2 kg di zampe o spalla d’agnello, ¾ tazza di
burro, 2 cucchiai di riso, 1 kg di yogurt, 5 uova
sbattute, 1 cucchiaio di farina, sale, pepe.
Procedimento:
Tagliate la carne in quattro porzioni ed insaporitela con sale e pepe. Distribuite sulla superficie
della carne dei fiocchetti di burro ed infornate
a 170°C. Durante la cottura inumidite la carne
con il sugo di cottura della stessa. Protraete la
cottura per circa 40 minuti o fino a che la carne risulti ben arrostita. Incorporate il riso nella
casseruola. Rimuovete la teglia dal forno e mettetela da parte mentre preparate la salsa allo
yogurt. Miscelate lo yogurt col sale e il pepe a
piacere. Incorporate le uova fino ad ottenere un
composto omogeneo e mettete da parte. Fate
sciogliere ½ tazza del burro rimanente e aggiungetevi la farina. Cuocete il composto fino a che diventi omogeneo e morbido. A questo punto, aggiungete il composto di yogurt e mescolate fino a che risulti ben amalgamato. Versate la salsa di
yogurt nella teglia mescolandola ai pezzi di carne e infornate a 190°C per 45 minuti. Servite caldo. Buon appetito!!!
Le proprietà della carne: l’agnello
Per anni considerata un alimento importante che solo
i ricchi potevano permettersi. Oggi la carne ha perso
un po’ della sua popolarità,
causa le diete vegetariane
sempre più diffuse e perché
alcuni nutrizionisti l’hanno
demonizzata ed accusata
come fattore di rischio in
alcune patologie. Questo
premesso, va detto che la
carne è senza dubbio un
alimento importante nella
dieta di tutti poiché ricca di
proteine, sali minerali, quali
ferro, potassio e magnesio,
e di vitamine, soprattutto
del gruppo B.
E’ anche vero che ci sono
dei grassi saturi, cioè quelli
che fanno alzare colesterolo
e trigliceridi, ma, se mangiata con moderazione, non
ha grossi effetti negativi.
Mangiarla 2-3 volte a settimana sicuramente aiuta
l’organismo a rimanere in
salute e in energia.
E, soprattutto oggi, le carni
sono estremamente sicure,
perché controllate dalla nascita alla macellazione alla
vendita, in modo da assicurare la salute dei consumatori. Tutti i tipi di carne,
quindi, sono accomunati da
un più o meno simile apporto di nutrienti. Cambiano il
sapore, la digeribilità ed il
contenuto di grassi, legati essenzialmente al tipo di
carne e al taglio scelto. Le
carni possono essere suddivise, in base al colore, in
tre grandi gruppi: le carni
rosse, le carni bianche e le
carni nere.
Tra le prime rientrano fondamentalmente le carni bovine
ed equine, le carni bianche
sono rappresentate da vitello, coniglio, agnello, pollo
e tacchino, mentre le carni
nere sono quelle da selvaggina. Resta fuori da questa
classificazione il maiale, che
fa gruppo a parte, in quanto
presenta una carne rosata,
che unisce le qualità della
carne bianca e rossa.
Le carni rosse
Hanno un contenuto di ferro più alto delle altre, anche
se non di molto, ed hanno
un sapore molto intenso. Il
manzo, maschio castrato
macellato verso i 3-4 anni,
presenta un sapore intenso
ed un buon apporto di proteine. La carne equina, è
quella con contenuto mag-
giore di ferro; ha un sapore
dolciastro.
Le carni bianche
Anche se hanno una presenza minore di mioglobina,
che conferisce il colore, ciò
non significa che presentino
un valore nutritivo inferiore
alle carni rosse. A differenza
di queste però, presentano
un tasso di grassi molto più
basso, il che le fa preferire
nelle diete, ed un’alta digeribilità. Il vitello è sempre stato considerato la ‘carne’ per
eccellenza; ha delle buonissime carni, ma è comunque
in ottima compagnia, quindi
è sempre preferibile variare
e non mangiare solo quello.
Il coniglio, ad esempio, è il
tipo di carne migliore tra le
bianche, poiché ha un sapore deciso ed è molto magro e
povero di colesterolo.
La cottura delle carni
Per avere un buon sapore
senza perdere le sostanze
nutritive, bisogna scegliere
la cottura adatta.
Se scegliete di fare un pezzo di carne al forno, la parte
più importante è la rosolatura, cioè la crosta che avvolge la carne e che impedisce
ai succhi interni di fuoriusci-
re, mantenendone così i nutrienti e la morbidezza.
Anche la cottura ai ferri è
una scelta ottima, soprattutto perché così il grasso
viene eliminato; bisogna
però fare attenzione a non
far bruciare le parti più
esterne, perché la combustione può liberare sostanze
nocive e cancerogene.
Essenziale che lo spessore
della carne da fare ai ferri
non vada oltre i due centimetri. La lessatura invece
non è una tecnica ‘conservatrice’, nel senso che la
carne lessa perde gran parte delle sostanze nutritive
nell’acqua in cui è immersa.
Infine, la cottura a vapore
potrebbe rappresentare la
cottura ideale per quel che
riguarda le sostanze nutritive, ma non per il sapore,
che, però, può essere migliorato aggiungendo delle
salse o delle spezie.
LA CARNE D’AGNELLO
Anche l’agnello presenta
carni magre e molto digeribili. L’agnello è un alimento
ricco di proteine ad alto valore biologico e di vitamine
del gruppo B. Possiede una
carne gradita a molti ma dal
gusto più intenso rispetto
a bovini e suini; anche per
questo motivo, la carne di
agnello è molto apprezzata dagli amanti della carne ovina e intollerabile per
chi, al contrario, non gradi-
riferimento ai pezzi “privati
del grasso visibile”. L’apporto lipidico dipende essenzialmente dal taglio ma, in
linea di massima, non risulta mai paragonabile a quello della pecora, del bovino o
sce il gusto e l’aroma tipici
dell’animale.
L’agnello è un animale erbivoro. Inizialmente si alimenta esclusivamente col latte
materno e lo svezzamento
avviene a circa 6 settimane
dalla nascita.
La carne di agnello può essere classificata tra quelle
magre, anche se è necessario tenere in considerazione
che questa classificazione fa
del maiale adulti. L’agnello,
nei suoi pezzi magri, è comunque più grasso (anche
se di poco) rispetto al petto
ricavato dalla carne aviaria
senza pelle (pollo, tacchino
ecc.). D’altro canto, ricordiamo che le ricette tradizionali a base di agnello non
sono quasi mai di tipo dietetico, eccezion fatta per le
costolette alla griglia.
[fonte paginemediche.it/ my-personaltrainer.it]
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Frescarni raddoppia e apre la polleria in Corso Acqui
Frescarni, vera e propria boutique della
carne da 30 anni in via San Lorenzo 84
ad Alessandria, raddoppia ed apre in corso
Acqui 2 rilevando l’ex Polleria Goggi.
Frescarni da sempre è il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono carne
di prima qualità e rigorosamente piemontese.
Sul bancone della macelleria di Via San Lorenzo ampia scelta di carne di Fassone
Piemontese dalla fiorentina alla costata,
ai bolliti. Inoltre polli ruspanti nostrani,
salamelle, carne di suino. Per Pasqua disponibile e prenotabile carne di agnello e
capretto nostrani, provenienti dal rinomati allevamenti di Monastero Bormida. La Macelleria Frescarni accetta anche
ticket e buoni pasto e vi aspetta con tante
eccezionali offerte.
Tutti i martedì Pacco Famiglia:
7 kg di carne a soli € 33,90!
Nella
polleria-girarrosto
di corso Acqui 2, ex Goggi, Frescarni propone alla
clientela l’ottima qualità delle
sue carni bianche nostrane
(pollo, galline, conigli).
Trovete inoltre la gustosa carne di maiale, gli eccellenti salumi e formaggi, tanti condimenti e salse, uova fresche,
angolo vini.
Per il vostro pranzo di Pasqua
potrete scegliere tra il tradizionale agnello nostrano e
lo speciale maialino sardo.
Nell’ex Polleria Goggi vi aspettano tutti i giorni tantissime
offerte come ad esempio:
pollo intero
a soli 3,80 €;
pollo allo spiedo con
patatine solo 5 €!
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INFO 15IN ROSA
Sguardo in cornice I 10 cibi alimenti brucia-grassi!
Sottili e troppo stilizzate
sono decisamente out: la
tendenza confermata dalle
recenti sfilate di Milano e
Parigi vuole le sopracciglia folte e ben disegnate, per mettere l’accento
sullo sguardo in modo più
intenso. Folte sì, ma curate: ritoccarle è un passaggio obbligato, senza il
quale nessun make up può
essere in grado di creare
sul volto il giusto equilibrio.
Senza dimenticare, però,
che il ritocco con la pinzetta non è semplice come
sembra...
Lo raccomandano i make
up artist: quando si interviene per modificare le linee del viso, e in particolare quella sopraccigliare,
pochi millimetri possono
fare la differenza. Se non
ci si vuole affidare a mani
esperte e si preferisce il ”fai
da te”, meglio fare prima
una prova coprendo con
matita o ombretto bianco le
parti che si vogliono depilare, per verificare se l’effetto è proprio quello voluto.
E’ sempre opportuno, poi,
assecondare le linee naturali, senza forzature.
Per mimetizzare i piccoli
vuoti, bastano dei leggeri
tratti di matita - morbida e
non troppo appuntita - dal
basso verso l’alto, evitando
il nero che tende a indurire
i lineamenti.
Un dettaglio che fa la differenza: non usare una semplice matita per occhi ma
una specifica come la matita automatica interamente
dedicata alle sopracciglia.
L’alternativa per infoltire e colorare: una polvere
compatta. Novità anche il
mascara colorato dalla leggera consistenza-gel in tre
nuances, che consente di
definire la forma naturale
dell'arcata regalando profondità allo sguardo.
Come fare per mantenere il
peso forma senza mettersi
a stecchetto? E’ molto più
semplice di ciò che pensate.
La dieta mediterranea offre
cibi in grado di velocizzare il
metabolismo, e dare senso
di sazietà senza esagerare
con le calorie. Non solo la
classica insalata, ma anche
peperoncino, frutta, zuppe e
anche caffè: ecco i 10 cibi
che fanno dimagrire!
1. Pompelmo - 26 calorie
per 100 gr, pochi zuccheri
e molte fibre. Ecco le qualità di questo frutto esotico.
Provatelo in un centrifugato
light.
2. Insalata - Mangiate l’insalata prima di ogni pasto:
raggiungerete prima il senso di sazietà!
3. Verdure crude - Soddisfano il desiderio di masticare e possono essere consumati come snack!
4. Peperoncino - Contiene
una sostanza insapore, la
capsaicina, che sembra in
grado di frenare l’appetito
e accelerare il metabolismo.
Aggiungendolo ai cibi si tenderà a mangiare meno.
5. Zuppe - Danno un forte
senso di sazietà. Quelle surgelate e quelle pronte però
contengono più calorie, preferite quelle fatte in casa!
6. Tè verde - La catechina, un principio attivo del tè
verde, è immediatamente
assimilabile dall’organismo.
Consumate tè verde tutti i
giorni e i risultati saranno
eccellenti!
7. Mele e pere - Hanno
poche calorie e molte fibre,
oltre ad appagare il desiderio di masticare, contengono molta acqua che aiuta a
sentirsi più sazi.
8. Cocomero - Ha solo 16
calorie per 100 gr. e contiene grandi quantità d’acqua.
Provate gli spiedini light con
anguria feta e menta
9. Aceto - Aiuta l’organismo a combattere il grasso.
Condire con l’aceto offre un
grande vantaggio: aggiunge
sapore ai piatti con solo 5
calorie ogni 100 gr.
10. Caffè - Non fa dimagrire, ma ferma la fame e…
non aggiungete zucchero,
addolcitelo con del latte oppure del dolcificante!
Gambe sempre pesanti? No grazie!
Se fin dal mattino ti svegli con una sensazione di
pesantezza agli arti inferiori, è ora di correre ai ripari. Innanzitutto presta
attenzione alla dieta: nei
periodi in cui consumiamo
di frequente fritti, sughi e
intingoli, molta carne e insaccati, scegliendo zuccheri
e grassi in modo eccessivo,
rischiamo di avvertire un
peso crescente a carico delle
gambe. A beneficio della circolazione aiuta l'organismo
con piatti leggeri e crudi
come insalate e verdure,
condimenti semplici quale
l'olio crudo, tanta acqua
e tisane depurative non
zuccherate.
Grazie alle proprietà osmotiche il sale (sotto la
doccia!) aiuta a eliminare
i liquidi. Prepara una ciotola con un olio naturale e
qualche cucchiaio di sale da
cucina, poi spalmalo sulla pelle bagnata massaggiando dalle caviglie in su,
fino alla pancia e sciacqua:
alcune gocce di olio essenziale di rosmarino o menta
piperita doneranno un delizioso effetto rinfrescante.
Certamente un massaggio
drenante da regalarti una
volta ogni tanto, insieme
all'applicazione di un fango,
darà sollievo al tuo corpo,
soprattutto se conduci uno
stile di vita sedentario.
Pausa pranzo? In piscina, se ne hai a disposizione
una vicino al lavoro o a casa.
Puoi iscriverti a acquagym,
nuoto oppure semplicemente camminare per alcuni minuti nell'acqua, come faresti
al mare: un toccasana per la
salute delle gambe. In alternativa sfrutta 20 minuti
per camminare, abitudine
ottima per la circolazione.
Quando torni a casa concediti un pediluvio e... resta
a piedi nudi! Camminare
scalzi ha un effetto rilassante e svolge un'azione benefica per la circolazione.
LE SPOSE di Loredana Perrera
Casale Monferrato - Via Cavour, 18 Tel. 0142 45 22 54 - Fax 0142 62 08 65
Alessandria - Via Vochieri, 32 Tel. 0131 23 14 54
Vercelli - Via Dante Alighieri, 34 Tel. 0161 56 25 3
www.lespose.com - mail: [email protected]
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Primavera tempo di detox
Le centrifughe sono indubbiamente il modo migliore
e più gustoso per riuscire
a disintoccarsi! Con queste 7 ricette di centrifughe,
avrete solo l’imbarazzo della
scelta!
Il segreto? Preparatele la
mattina e mettetele in una
bottiglietta di plastica: riuscirete a portarle sempre
con voi e ogni volta che la
fame attacca, bevete!
1. CENTRIFUGATO DI
POMPELMO CETRIOLO E
MENTA! - Un centrifugato
tra i più rinfrescanti: merito del pompelmo e del sapore rinfrescante della menta!
Mettete la polpa di mezzo
pompelmo nella centrifuga
con un cetriolo e 5 foglioline
di menta fresca. Tra le mille proprietà di questo centrifugato non sottovalutate
quello drenante, che vi
aiuterà a combattere la
cellulite!
2. CENTRIFUGATO DI
ANANAS, MELE E SEDANO
- Un centrifugato rinfrescante e depurativo, grazie alle proprietà dell’ananas e del sedano! Mettete
nella centrifuga due fette di
ananas fresco, due gambi di
sedano e una mela.
3. CENTRIFUGATO DI
VERDURE VERDI - Questo
centrifugato vi darà energia
e vi aiuterà a depurare il
vostro organismo: usate
un mazzo di spinaci baby,
un cetriolo, due gambi di
sedano e mezza mela verde. Centrifugate e terminate con il succo di limone a
piacere.
4. CENTRIFUGATO DI
KIWI, SEDANO E MELONE GIALLO - Proprietà dissetanti e depurative sono
due delle caratteristiche di
questo centrifugato. Mettete
due kiwi, due gambi di sedano e due fettine di melone
giallo nella centrifuga: volete dare un pizzico speziato
in più? Aggiungete un pezzettino di radice di zenzero!
5. CENTRIFUGATO DI CAROTE, MANGO E ARANCE - Un mix da sorseggiare prima di dedicarsi alla
tintarella: gli ingredienti
rientrano infatti tra i cibi
abbronzanti! Unite 4 carote a mezzo mango e mezzo
arancio: frullate con un pizzico di zenzero per avere un
sapore più acceso e vivace!
6. CENTRIFUGATO POMPELMO, MELA E PAPAIA Per eliminare la fame che
vi sta attanagliando durante
la dieta, preparatevi questo
centrifugato! Prendete un
pompelmo rosa, centrifugatelo con una mela verde e
aggiungete mezza papaia.
Se non riuscite a trovare la
papaia usate solo pompelmo e mela e aggiungete un
pizzico di cannella!
7. CENTRIFUGATO PRUGNE, LAMPONI E MIRTILLI - Un mix che darà alle
vostre gambe un aiuto
efficace contro gli odiati
capillari! Mettete 4 susine nella centrifuga con tre
cucchiai di lamponi e tre di
mirtilli: aggiungete alla fine
il succo di mezzo limone et
volià!
Sturare i lavandini: rimedi
naturali ed economici
Sturare il lavandino richiede
pazienza e qualche rimedio
naturale che renda l’operazione facile e soprattutto
che vi aiuti ad evitare nocivi
(e costosi) detersivi chimici.
Guardate bene nella vostra
dispensa e troverete tutto
quello che vi servirà per riuscire a sturare i lavandini in
modo naturale!
1. Bicarbonato, sale e aceto
Una vera miscela miracolosa
che farà sparire dalle tubature qualunque ingorgo. Un rimedio per sturare i lavandini
garantito.
2. Sale grosso e aceto
bianco
Basta sale e aceto per far
sturare il lavandino. Riempite il buco di scolo con il sale
grosso. Portate quindi a bollore in due pentolini diversi
mezzo litro di aceto bianco di
vino e un litro di acqua. Versate quindi prima l’aceto e
poi l’acqua bollente. Questo
rimedio farà tornare il vostro
lavandino pulito senza danneggiare le tubature.
3. Bibite gassate
Le bibite gassate hanno un
alto potere corrosivo: questa
loro particolarità le rende un
rimedio perfetto per sturare il
lavandino. Basta che versiate
un litro della bibita gassata
prescelta giù per lo scarico
del lavandino e lasciate quindi
pazientemente agire. Proprio
per la loro capacità corrosiva è sconsigliabile utilizzare
questo rimedio più di un paio
di volte o di utilizzarlo se le
tubature di casa vostra sono
particolarmente vecchie. Passate al rimedio successivo!
4. Ventosa
Alla fine i metodi della nonna
sono sempre i migliori! Questo metodo è particolarmente
valido nei casi in cui a otturare le tubature del lavandino sia qualche cosa che non
può essere sciolto (un pezzo
di plastica o altro). Versate
giù per la tubatura dell’acqua
bollente, quindi posizionate
la ventosa sul buco di scolo
e cominciate a pompare. Ci
vorrà un po’ di olio di gomito,
ma il risultato è garantito ed
è il più naturale di tutti!
5. Carbonato di sodio
Si tratta di un prodotto naturale spesso impiegato nella
pulizia della casa, sopratutto
nella pulizia del bucato. Versatene un bicchiere giù per lo
scolo del lavandino e aggiungetevi quindi un litro di acqua
bollente.
6. Detersivo per i piatti
Per sturare il lavandino della
cucina è un ottimo rimedio:
in genere infatti lungo le tubature del lavandino della
cucina si fermano pezzi organici di cibo o grasso. Versate un bicchiere di detersivo
per i piatti, lasciate agire per
mezz’oretta e poi aggiungete
un litro di acqua bollente. Se
il lavandino è sturato a causa di grasso e cibo il rimedio
funzionerà: se la situazione
non cambia non vi resta che
provare dei rimedi più decisi
come i precedenti.
S E R AT E E M E N U ’ A T E M A
11 APRILE
CENA SPAGNOLA
€ 25,00*
Tapas con vino tinto
Paella A VOLONTAʼ
con sangria
Crema catalana
* incluso vino della casa,
acqua e caffè
20 APRILE
PRANZO DI PASQUA
€ 35,00
Sformato di asparagi su riserva di speck dell’Alto Adige
Strudel di verdure su maionese di pomodoro
Fiore di zucchina farcito
Carpaccio di fassone piemontese con capricciosa di primavera
Crespelle croccanti di borragine su crema di Bra duro
Risotto primavera
Bocconcini di coniglio con carciofi ed olive taggiasche
Costolette di agnello in crosta
Contorni patate e crudezze
Tiramisù estivo ai frutti di bosco
Caffè
Acqua, Barbera e Cortese della cantina Vinchio Vaglio
servito in caraffa
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18
Aprile 2014
INFO MAMME
Mamme che si arrabbiano troppo
La rabbia? E’ ancora un tabù,
soprattutto quando riguarda
le mamme e i loro bambini. Alzi la mano, infatti, a chi
non è successo di perdere la
pazienza almeno una volta
e di sentirsi tremendamente
in colpa. Eppure la rabbia
è fisiologica. Dopo il parto,
infatti, la donna ha una sorta
di regressione ed è una tappa
necessaria che le permette
di entrare in empatia con il
bimbo appena nato. In qualche modo, anche la mamma
ritorna bambina e fatica a
fare i conti le proprie emozioni. Quello che entra in gioco,
dunque, è un sentimento di
ambivalenza fra l’amore che
si prova per il figlio e l’odio
per la situazione in cui ci
si trova a vivere, un mix di
stress, mancanza di sonno, di
tempo e di cura per se stesse.
Culturalmente, non siamo
portati ad accettare l’idea
dell’ambivalenza e, quindi,
facciamo fatica a relazionarci
con i sentimenti che genera.
Le strategie migliori per
gestire la rabbia? Innazitutto, evitare di ignorarla:
fare finta di nulla non serve a
farla sparire, perché l’emozione della rabbia trova sempre
una strada per esprimersi.
L’invito è quello di fermarsi e
ad ascoltare o a farsi ascoltare da una persona preparata.
Una volta sbollita la rabbia,
si può parlare al bambino,
per spiegare le ragione del
proprio nervosismo. E poi,
soprattutto, occorre abbandonare l’idea di mamma
perfetta. La perfezione non
esiste e va bene così perché
è proprio la caduta dell’idealizzazione che rende la relazione fra madre e figlio vera
e matura.
Un breve vademecum per le prime pappe
Chi ci è passato lo sa bene:
il passaggio dal latte ai
cibi solidi è per ogni mamma fonte di ansia e stress
ed il rischio di lasciarsi sopraffare dal panico è tanto,
soprattutto se durante la
preparazione della pappa il
piccolo, affamato, reclama a
gran voce. Ad aumentare la
già forte preoccupazione, è
anche l'inesperienza, che va
poi naturalmente scemando
con l'arrivo dei fratellini. Per
potersi regolare sulle quantità delle porzioni ed evitare di cadere nella paura del
"troppo" o “poco”, è sempre
bene, almeno all'inizio dello
svezzamento, seguire le indicazioni del pediatra.
Gli errori più comuni
Per evitare di passare dal
classico “teatrino”, inscenato a regola d'arte anche
quando non ce n'è assolutamente bisogno, alla resa
immediata, capace di ori-
ginare frustrazione e sensi
di colpa in ogni mamma, è
meglio fissarsi delle regole
ben precise, ed evitare di:
1. Stabilire rigidamente
la data dello svezzamento: dal 4° al 6° mese si possono fare delle prove, e solo
quando il bambino è pronto
si regolarizza la pappa.
2. Cambiare subito cibi
davanti al primo rifiuto:
abituarsi ai sapori nuovi può
richiedere un po’ di tempo.
3. Inscenare un teatrino:
convincere il bimbo a finire
la pappa con aeroplanini e
scenette può rendergli più
difficile riconoscere lo stimolo della fame e il senso
di sazietà.
4. La televisione: è lo stratagemma usato dai genitori
con figli inappetenti. Catturati dalle immagini sullo
schermo il piccolo si lascia
imboccare, con lo svantaggio che mangia senza rendersi conto di quelloche sta
facendo.“Questo boccone è
per il nonno, questo è per
la zia…”.
5. Incoraggiamenti, suppliche (fammi contenta)
e insistenze: per convincere il piccolo ad accettare
la pappa alcune mamme le
provano tutte. Togliendogli
così la possibilità di mangiare per fame e con piacere.
Io, lui e i suoi figli
Il concetto di famiglia oggi è
molto cambiato, si è modificato e trasformato. E così,
accanto a quella tradizionale
formata da mamma, papà,
uno o più figli, sono sempre
più numerose le cosiddette
“famiglie allargate” con i genitori che decidono di rifarsi una
vita accanto a un nuovo partner che magari, a sua volta,
ha già dei figli. Come gestire
questo nuovo e delicato modello di vita familiare? Quali
errori bisogna evitare per non
alimentare tensioni e gelosie?
E, ancora, come devono comportarsi i nuovi compagni/e
con i figli del proprio partner?
“2+2” non fa quattro! Guai a fare i sostituti del papà
o della mamma! I genitori non
possono essere sostituiti nel
cuore dei figli. Il compagno/a
della mamma o del papà ha
un compito delicato da rispettare. Prima di tutto deve
mantenere un ruolo equilibrato con i figli dell’altro/a,
essere presente senza intervenire troppo severamente
o, al contrario, essere troppo
accondiscendente per conquistarsi l’affetto. I ragazzi all’inizio saranno diffidente. Poi, col
passare del tempo, approveranno e accetteranno la nuova
presenza purché quest’ultima
abbia la discrezione di lasciare
lo spazio reale al papà o alla
mamma.
No al ti presento un
“amico/a” - I nuovi partner:
meglio presentarli come amici
o, invece, dire subito la verità? È bene essere sempre sinceri con i propri figli. La verità
va detta, sempre e comunque
e, se non si riesce a parlarne
da soli, si può ricorrere all’aiuto di persone competenti. Una
volta che i figli hanno elaborato il lutto della separazione,
si sono tranquillizzati sul fatto
che non perdono l’affetto dei
rispettivi genitori, presentare il nuovo compagno della
mamma o la nuova compagna
del papà può essere un fatto
naturale. Qual è il modo migliore? Per creare meno imbarazzo, la prima volta la conoscenza può essere fatta in un
contesto più ampio, un pranzo
o una cena insieme ad altre
persone dicendo ai propri figli
frasi tipo: “è una persona alla
quale mamma o papà tiene
molto...”. Ma, è importante,
tutto questo deve avvenire
gradatamente, per non generare disagi nei propri figli.
Aprile 2014
15
19
INFO 15IN ROSA
Imprenditoria femminile: Alessandria Primavera: torna
lo stile B.B.
prima in Piemonte
Alessandria - Nel 2013 le
imprese femminili in provincia di Alessandria sono
11.929 sulle 45.096 totali,
pari quindi al 26,5% delle
imprese provinciali.
Nonostante il lieve calo numerico (la variazione totale
rispetto al 2012 è -1,91%,
con sofferenze soprattutto
in agricoltura e commercio), la quota 2013 delle
imprese femminili sul totale delle imprese resta praticamente invariata rispetto
al 2012.
Il dato alessandrino, inoltre, è superiore al dato
regionale (dove le imprese
femminili sono il 24,2% del
totale) e nazionale (23,6%
del totale).
La provincia di Alessandria,
come numero di imprese
femminili sul totale provinciale, si colloca prima provincia in Piemonte.
Delle 11.929 imprese fem-
minili, 836 sono straniere (in aumento rispetto allo
scorso anno) e 1.184 “under 35” (in diminuzione rispetto allo scorso anno).
LE IMPRESE FEMMINILI
PER NATURA GIURIDICA E IL RELATIVO TASSO DI CRESCITA 2013
SU 2012
Le donne in provincia di
Alessandria sono per lo più
(64%) imprenditrici individuali (7.637 unità).
A seguire, ricoprono ruoli in società di persone
(2.945 unità) e in società
di capitali (1.175). Questa distribuzione rispecchia
il quadro regionale.
Il 62% delle imprese individuali femminili è nel
commercio e nell’agricoltura.
Analizzando le imprese
femminili sotto il profilo del
tasso di crescita per natura
giuridica (2013 su 2012) si
registra un calo delle imprese individuali (-2,82%) e
una lieve flessione delle società di persone (-0,30%).
Bene le società di capitali
(+4,21%) e le “altre forme” (+5,42%). Queste
dinamiche rispecchiano la
situazione regionale.
I quadretti Vichy ci riportano in un lampo agli Anni 60.
Lo stile Brigitte Bardot, quella moda femminile, quel sex
appeal malizioso ma non volgare, che aveva nella diva di
"E Dio creò la donna" la sua
massima espressione. Questa primavera il revival
è potente con tanti quadrettini declinati in varie
tonalità (dal classico bianco
e nero al rosa bebè) e sparsi
su abitini, gonne, pantaloni e
perfino scarpe. Le star, da Chloe Grace Moretz a Olivia Palermo, da Nina Dobrev a Kelly
Brook, da Pixie Lott ad Anna
Faris, hanno subito sposato
la tendenza perché sta bene
a tutte e mette buonumore.
Un look bon ton che risolve ogni stiuazione dalla più
informale alla elegante.
FINALMENTE HA APERTO
MONDE COZZE!
20
L’informatore
Aprile 2014
A L ESSA N D R I N O
INFO MAMME
Prevenire il bullismo con la difesa personale e
l’atteggiamento mentale: il leone e la gazzella
Ogni mattina, in Africa, una gazzella si alza e sa che dovrà correre. Ogni mattina, in
Africa, un leone…la conoscete già? Allora mi fermo! Tranquilli non sono impazzito. So
che state pensando: “Eugenio, che stai dicendo? Non dovevamo parlare di difesa personale?”. Ed esattamente di quello parleremo.
Il 90% delle aggressioni consumatesi in strada, soprattutto se femminili, infatti,
si basano su una dinamica molto semplice: quello della preda e del predatore.
Un aggressore non è nient’altro che un predatore che cercherà la preda più
facile. Nel momento in cui la preda prescelta risultasse difficile da cacciare, ci
sono altissime possibilità che il predatore scappi o scelga un’altra preda; proprio come il leone con lo gnu quando questo reagisce.
In molti casi le aggressioni in strada, se effettuate per perpetrare una violenza e non
per privare l’aggredito di un bene materiale, si basano sulle stesse dinamiche; questo
vale sia per un aggressione femminile che per un aggressione usata ad un ragazzino
da parte di un bullo.
Lo scopo dell’aggressore, infatti, non è tanto quello di fare del male alla persona, ma
di dimostrare la sua superiorità, la sua supremazia sulla vittima e per farlo
egli sceglie una vittima che sa che non reagirà o che, secondo lui, è impotente nei
suoi confronti…per la serie “ti piace vincere facile?”. Quando questo trova davanti a sé
una preda agguerrita e non collaborativa sovente desiste e va altrove. Questo
anche perché un aggressore, nella maggior parte dei casi, non si può permettere di
attirare l’attenzione, non può perdere troppo tempo (potrebbe arrivare qualcuno nel luogo dell’aggressione) e non
può rischiare di farsi male (dovrebbe dare spiegazioni
dei danni riportati in ospedale, ad un insegnate, ecc.).
Per queste ragioni è di assoluta importanza imparare e
insegnare ai propri figli a essere “una preda difficile”
e questo si fa, prima ancora che imparando ed insegnando tecniche di difesa personale, attraverso un comportamento preventivo che possa permettere a noi ed ai
nostri figli di individuare un eventuale pericolo ed evitarlo.
La maggior parte di questi comportamenti sono semplici e
fin banali, a tal punto da essere sottovalutati, ma questi
piccoli accorgimenti ci possono dare la possibilità di evitare
situazioni veramente spiacevoli! Per questo, nei prossimi articoli, analizzeremo i comportamenti preventivi
più importanti assieme alle situazioni più probabili in cui noi o i nostri figli ci possiamo trovare.
Dott. Eugenio Credidio
Istruttore 4° Dan di Karate e responsabile provinciale FIAM - Istruttore IMPACT –
Difesa donna - Co-Ideatore di Urban Budo – Urban Defence Method
Sono italiane le mamme più Pulire il ciuccio con la bocca
vecchie d'Europa
protegge bimbi
Le mamme italiane sono
le più vecchie in Europa: il
34,7% supera i 35 anni.
Dopo le italiane vengono le spagnole (29,5%)
e le irlandesi (27,9%).
Polonia (11,8), Slovacchia (12,6) e Romania
(10,9) sono quelle con la
percentuale minore di madri in questa fascia d'età.
Restiamo sul podio per
i parti cesarei con un secondo posto per il 38% di
gravidanze dietro solo a
Cipro con il 52%.
Crescono in tutta Europa
le gravidanze gemellari.
Sono alcuni dei dati del secondo Rapporto sulla Salute Perinatale in Europa, che
riporta l'analisi comparativa, per 29 Paesi europei, di
trenta indicatori chiave raggruppati in 4 aree principali. In Italia, Euro-Peristat è
stato coordinato dall'U.O. di
Epidemiologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
di Roma, in collaborazione
con il Ministero della Salute
e l' ISTAT. Alcuni fattori di
rischio perinatale si sono ridotti, mentre altri sono aumentati. La frequenza di
parto pretermine è rimasta pressoché costante.
La pratica dei genitori di
pulire il ciuccio dei figli mettendolo in bocca è efficace
nel ridurre il rischio di
allergie e asma, ma per i
motivi opposti a quello che
si può pensare.
Secondo uno studio del
Queen Silvia Children's Ho-
spital di Goteborg l'effetto
è infatti dovuto al contatto
dei bimbi con i microbi degli adulti. I ricercatori hanno monitorato 184 bambini
e hanno scoperto che il rischio di eczema è così più
basso del 63%, mentre per
l'asma scende dell'88%.
Adolescenza dipendenti dal PC
Cresce il consumo di cannabis
tra gli adolescenti
Cresce il consumo di cannabis
tra gli adolescenti italiani tra
15 e 19 anni, mentre l'uso di
tale sostanza è in diminuzione
tra la popolazione generale. Il
trend emerge dai dati preliminari del rapporto 2013 sullo
stato delle tossicodipendenze
in Italia curato dal Dipartimento delle politiche antidroga
della presidenza del Consiglio
dei ministri. I dati segnalano
nel 2012 una crescita del
consumo del 2%.
Chat e social network rappresentano un nuovo modo
di comunicare, immediato
e familiare, attraverso cui,
soprattutto gli adolescenti,
cercano nuove conoscenze
o mantengono quelle già
esistenti. Internet permette
anche di superare barriere
spaziali e temporali, tanto
che i ragazzi si divertono
a giocare online con amici o sconosciuti di qualsia-
si parte del mondo, stando
ognuno comodamente seduto sul proprio divano di
casa. Internet è dunque, il
fenomeno culturale dei nostri giorni. Vi sono alcuni
comportamenti che, però,
potrebbero essere possibili
campanelli d’allarme:
- l’uso prolungato del PC,
senza averne cognizione;
- la necessità di accedere
ad internet ogni qual volta
possibile, trovando difficile
il distacco;
- la marcata riduzione di
interesse per altre attività
che non siano internet;
- l’isolamento dalla propria
famiglia, dai propri amici,
dai propri interessi e doveri
quotidiani;
- evidente stato di euforia, manifestato da esclamazioni o commenti ad alta
voce ad esempio;
- nervosismo o reazioni
di insofferenza quando si
è costretti ad allontanarsi
dal pc;
- apatia, depressione o
irritabilità quando non si
riesce ad accedere alla rete.
L’atteggiamento dei genitori
dovrebbe essere di dialogo
e di giusto controllo dei
propri figli e del loro tempo trascorso davanti al PC,
nell’ottica di prevenire una
possibile dipendenza da Internet e relative conseguenze negative sulla loro salute
psico-fisica.
Mamma e papà si separano. Come dirlo ai bimbi
Il primo passo: parlare
chiaro - Nei bambini c’è la
paura latente di poter essere
abbandonati e il divorzio, purtroppo, rende tangibile questa
paura. L'intensità dell’emozione varia molto però in rapporto alle azioni e reazioni
dei grandi. È massima quando vi è una forte conflittualità all'interno della famiglia
e i genitori non comunicano
ai figli la loro decisione, non
si preoccupano di rassicurarli sul fatto che continueranno
a vederli e mostrano di non
avere il controllo della situazione. Il primo passo consiste,
dunque, nel comunicare nel
miglior modo che i genitori si
separano. Mamma o papà che
se ne va urlando e sbattendo
la porta può creare un vero e
proprio trauma; il figlio si sente abbandonato, impotente e
non di rado colpevole. Anche il
padre che scompare per lungo
periodo adducendo un viaggio, un impegno di lavoro, può
generare angosce e tormenti.
Un bambino può pensare che
non lo rivedrà mai più, che sia
morto, che se ne sia andato
perché lui ha fatto qualcosa
che non va.
Come è meglio dirglielo?
- Bisogna essere chiari senza
dilungarsi: spesso i bambini
sono troppo scossi per poter
sentire altre spiegazioni. Si
tornerà sull’argomento in seguito, rispondendo alle loro
domande e chiarendo che loro
non hanno colpe. È preferibile
che i genitori insieme parlino con il bambino: si eviterà
che lui pensi “forse papà non
vuole separarsi veramente” o
“posso convincere mamma a
cambiare idea”. Bisogna spiegare chiaramente che si tratta
di una decisione presa di comune accordo: “mamma e io
abbiamo deciso…”
Conflitto: vietato “usare”
i figli - Il genitore deve sforzarsi di tenere separati i propri sentimenti da quelli dei
figli. A parte casi particolari,
mai chiedere di schierarsi con
l’uno o con l’altro, né manipolarli sfruttandone l’ingenuità.
Non si mettono loro in bocca giudizi o accuse. Non li si
istiga contro l’ex in modi più
o meno subdoli. Bisogna resistere alla tentazione di usarli come messaggeri o “spie”:
poiché si fidano di noi, rischiano di diventare il nostro capro
espiatorio. Se, travolti dal ri-
sentimento e dalla collera nei
confronti dell’ex, non si riesce
a pensare ai figli, è meglio appoggiarsi a qualcuno capace di
tranquillizzare i bambini, spiegando che ora è dura, ma col
tempo le cose cambieranno.
L’informatore
Aprile 2014
A L ESSA N D R I N O
15
21
NONciCREDO!
Milionaria al superenalotto ma solo per Indossare i tacchi
un minuto. ‘Faccio causa alla Rai’.
alti fa fare affari
La signora Caterina Gentile, operaia di Salvaterra
(Reggio Emilia), 45 anni
e due figli (nella foto), è
passata dalla gioia più sfrenata alla delusione più cocente in pochi secondi. Il 15
novembre 2008 era diventata milionaria, avendo "vinto"
il ricchissimo montepremi
del Superenalotto: ben 34
milioni di euro a fronte di
una giocata da 1 euro. Caterina stava guardando un
tg in prima serata e... In video apparvero come estratti
i miei numeri, 15 - 17 - 24
- 31 - 80 ed 86 — racconta
Caterina al Resto del Carlino
— Con la giocata di 1 euro
avevo centrato anche il numero jolly, che ora non ricordo quale fosse.
Pochi secondi per realizzare e cominciare a gioire e
sognare. Poi il conduttore
del tg rompe l'incantesimo, affermando di essersi
sbagliato e scusandosi con
i telespettatori: aveva letto
i numeri dell'estrazione di
una settimana prima.
La donna si rivolge a un legale e chiede alla Rai un risarcimento di 50mila euro,
"anche per il forte stress
psicologico che la cosa mi
ha procurato". Il 12 marzo
scorso si sarebbe dovuta tenere l'ultima tappa di questa
singolare vicenda, ma il giudice ha rinviato l'udienza al
prossimo 24 aprile, invitando la donna a produrre una
copia della registrazione o a
portare testimoni.
Caterina si sente presa in
giro e lancia un appello: “La
Rai aveva fatto una prima
proposta di composizione
della lite in via extragiudiaria
offrendo 5mila euro, arrivati
poi a 18mila più le spese legali. Ventimila, in tutto. Noi
migliori
ne abbiamo chiesti 50mila
per chiudere. Faccio un appello, forse in Rai hanno ancora nei loro archivi la registrazione di quel servizio. Io
non so proprio come fare ad
averne copia.”
Le patatine fritte furono inventate per
dispetto!
"La patatina tira" recita un
recente spot. In effetti le
patatine fritte sono uno
dei cibi più apprezzati del
nostro secolo. L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non
di certo per appagare il palato
piuttosto per ripicca verso un
cliente pretenzioso. Si narra
infatti che nel 1853 in un ristorante di New York, il "Moon
Lake Lodge resort", un cliente
incontentabile rimandò indie-
tro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite
per contorno, erano tagliate in
modo troppo spesso.
Fu così che il vendicativo chef
affettò le patate in maniera
sottolissima e le fece friggere,
convinto di disgustare l'antipatico cliente; che invece le
trovò divine. Non ci volle poi
molto tempo ed il passaparola
e la loro commercializzazione
... le avviò alla conquista del
mondo.
Secondo una ricerca della
Brigham Young University, indossare i tacchi alti fa fare
affari migliori. E non perché,
come a qualcuno potrebbe venire da pensare, perché il venditore può rimanere sedotto
dai tacchi a spillo, ma perché
se il cervello deve concentrarsi per non perdere l’equilibrio
fisico, è più facile che la scelta
d’acquisto ricada sul prodotto migliore, e non su quello
più economico o più chiaro.
I ricercatori hanno fatto delle
simulazioni sulle scelte d’acquisto in situazioni piuttosto
curiose, come sceglie una
stampante stando in equilibrio su una gamba sola, o
fare acquisti giocando ad uno
dei giochi-fitness della Wii. Il
risultato è che in situazioni di
equilibrio precario si tendono a
fare scelte più azzeccate. “Se
siete delle persone che tendono a spendere più del dovuto,
o siete un tipo estremo, forse
dovreste considerare di andare a fare shopping indossando
tacchi alti”, commenta il professor Jeffrey Larson, uno dei
coordinatori dello studio.
Iniezioni di botox a 7
anni!
Affari d’oro per la mummificazione!
Una società americana sta
facendo affari d’oro con un
servizio decisamente insolito: la mummificazione.
Summum, di Salt Lake City
in USA è stata fondata nel
1975, si vanta di essere
l’unica società al mondo
che fa “mummificazione
moderna”. Infatti, mentre gli altri che praticano la
mummificazione copiano i
metodi che utilizzavano gli
antichi egizi, Summum usa
metodi allo stato dell’arte.
Mentre le tecniche tradizionali si basavano sull’idea di
essiccare il corpo, per migliorarne la conservazione,
la tecnica messa a punto
da Summum prevede che,
dopo la rimozione del sangue e degli organi, il corpo
venga immerso in una apposita soluzione per 70 giorni,
e poi immerso in lanolina e
cera, ricoperto poi di strisce di gomma poliuretanica
e poi fibra di vetro. Alla fine
la mummia viene rinchiusa
in un sarcofago di bronzo o
acciaio. Secondo gli ideatori, questa tecnica dovrebbe
garantire la perfetta conservazione del corpo anche dopo migliaia di anni.
Secondo quanto racconta la
società, a fare scegliere la
mummificazione ci sarebbero molteplici motivazioni:
c’è chi non gradisce le
idee di essere sepolto o
cremato, e questa diventa
così la “terza via”. C’è anche
chi è convinto di avere fatto
cose importanti nella vita e
ritiene di meritare di lasciare
una traccia. Altri pensano
che aiuti la transizione
dello spirito verso l’aldilà.
Finora Summum ha avuto
25.000 richieste e 1.500
servizi offerti. Non si tratta
solo di esseri umani, in ogni
caso: sono molti, in tutto il
mondo, che chiedono di
mummificare
l’animale
domestico, nonostante i
costi non proprio popolari: si
parte dai 6.000 dollari per
un gatto, ai 25.000 per un
cane di media-grossa taglia. Per un essere umano
invece si parte dai 40.000
dollari, ma il costo può salire per i fisici più imponenti.
Perchè si dice ‘canta che ti passa’?
E' un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con
il canto. L'espressione pare
sia stata incisa su una trincea
durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome
non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier
la trascrisse come epigrafe di
una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919). Jahier
nella prefazione firmata con
lo pseudonimo di Pietro Bar-
ba, parla del «buon consiglio
che un fante compagno aveva graffiato nella parete della
dolina: canta che ti passa».
In realtà, ai giorni nostri, la
musica è entrata a far parte di tutti i campi della vita
sociale, ma almeno la varietà
dei generi musicali non manca. La musica, dunque, rappresenta il mezzo per eccellenza attraverso cui si trova
il relax ed è anche il modo
più adatto per esprimere le
emozioni che non si riescono
a descrivere concretamente.
La musica è usata anche in
campo medico: infatti è un
ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con
l'inconscio perché essa è un
mezzo di comunicazione che
arriva anche dove le parole
sembrano inaccessibili. In realtà sin dall'antichità la funzione terapeutica del canto è
nota, e ha ispirato miti come
quelli del cantore Orfeo.
“Mia figlia sarà una star!”. Per
una bimba di sette anni pasticciarsi il viso col mascara
o il rossetto della mamma è
un gioco innocente, un sogno
senza macchia da futura principessa. Per la piccola Bree
l’età dei giochi invece è finita
da tempo, da quando la sua
mamma ha deciso di farne
una piccola stella dello star
system. Mentre le sue coetanee truccano e pettinano le
Barbie, Bree ogni due mesi si
sottopone a sedute per iniezioni di botox e filler eseguite
dalla sua mamma. Questa storia folle, di abuso e mania nei
confronti di questa bambina,
è raccontata in esclusiva sulle
pagine del quotidiano inglese
The Sun. Sharon Evans, la
mamma single di 33 anni
di Bree originaria di Wes
London, non ha dubbi: la figlia deve diventare senza se e
senza ma come Willow Smith,
la baby star figlia dell’attore di Hollywood Will Smith e
Jada Pinkett. Sharon tempo
fa seguì un corso per estetisti e così ogni due mesi interviene sul faccino di sua figlia
con iniezioni di botox e filler,
ma ancor peggio, guardando
le fotografie di Bree si scorge che le sopracciglia hanno
un non so che di artificiale.
Non è un’illusione perché le
sopracciglia di Bree sono tatuate dalla madre che a sua
volta ha appreso la tecnica da
un ex fidanzato che di professione faceva il tatuatore.
Scoperta nuova tribù
Nel 2008 si era parlato di una
misteriosa tribù scoperta nel
cuore dell'Amazzonia ma solo
pochi giorni fa erano circolate
alcune foto inedite. Oggi grazie al sito Uncontacted Tribes
veniamo portati direttamente
in una delle zone meno conosciute del pianeta dove questa
tribù ha vissuto senza alcun
contatto con il resto del mondo
fino ad oggi. Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona
in elicottero: le loro foto sono
state diffuse in tutto il mondo
creando stupore e curiosità.
Grazie a questo video possiamo esplorare, anche se solo
virtualmente, l'incredibile territorio dove vive la tribù: una
foresta fitta e incontaminata.
Poi all'improvviso si intravedono le capanne, il fumo che
esce dai falò. Infine uomini e
donne armati, che guardano
sospettosi il velivolo.
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L’informatore
Aprile 2014
A L ESSA N D R I N O
INFO in LOVE
Malati di sesso
La maggioranza di noi direbbe che si tratta di una
tragedia. Eppure accade.
Nel mondo esistono uomini
(pochi, per fortuna) che subito dopo aver fatto l’amore manifestano i sintomi di
una forte influenza: febbre,
naso colante, dolori articolari, addirittura riduzione della memoria a breve termine. I medici la chiamano
POIS, un acronimo curioso
che indica la “post-orgasmic
illness syndrome” (sindrome post-orgasmica). Chi ne
soffre in genere manifesta i
sintomi una ventina minuti
dopo un rapporto sessuale e
può andare avanti anche per
due settimane. Un incubo
in grado di costringere alla
castità anche il maschio più
impenitente! Documentata
solo a partire dal 2002, inizialmente gli esperti pensavano che la patologia avesse
cause psicologiche. Di recente, una ricerca olandese
ha ipotizzato che si tratti di
una forma allergica… I ricercatori hanno quindi provato
a iniettare giornalmente piccole dosi del proprio seme a
uomini che ne soffrivano in
modo da desensibilizzarli.
Un po’ come si fa con i pollini, insomma. Nel giro di tre
anni, questi pazienti hanno
mostrato una riduzione significativa dei sintomi. Non
tutti gli scienziati condividono queste conclusioni. Alcuni uomini che ne soffrono
sono riusciti faticosamente
a convivere con la malattia
In Danimarca è boom di
coppie aperte
solo dopo aver incontrato
una partner comprensiva
che può fare a meno del
sesso. Certo, perché la relazione sia appagante, bisogna investire molte energie
e attenzioni, passare molto
tempo di qualità con la propria donna e dimostrarle in
altri modi quanto la ami e
l’apprezzi. [fonte: menshealth]
Le parti del corpo che ci
stuzzicano di più
I piedi: issati al vertice
delle fantasie sessuali e
di quando in quando ricacciati a fine classifica. Un
nuovo studio britannico torna infatti a mappare le zone
erogene di uomini e donne.
Con un po’ d’enfasi, il documento è stato definito come
il primo “tentativo sistematico di misurare il grado di
eroticità delle singole parti
del nostro corpo”. Ci prova tramite una classifica di
punti ad alta eccitazione
sessuale pronta a smascherare diversi luoghi comuni
su corpo e piacere nonché a
riservare diverse sorprese.
Su tutti, proprio sui piedi:
il loro posto come zona erogena per eccellenza sembra
una mezza bufala. Non trova
infatti nessun riscontro nella
ricerca scientifica promossa,
fra gli altri istituti britannici
e sudafricani, dall’università di Bangor, in Galles. Tre
quarti degli intervistati (il
totale è stato di 800 persone) non sembra esserne minimamente smosso.
Com’era prevedibile, quindi,
l’indagine ha verificato che
le differenze fra maschi
e femmine corrispondono
in buona parte a questioni
culturali. Costume, mode,
società, abitudini: tutti ingredienti di un mix che disegna un proprio schema
erogeno. Del tutto distante
e slegato, questa la novità, dai risultati che arrivano
dalle stimolazioni cerebrali:
uomini e donne sfoderano
infatti quasi lo stesso numero di zone erogene. Con
un leggero, ma appunto lievissimo, vantaggio per le
seconde. Oltre tutto senza
differenze rilevanti da un
continente all’altro. Dato
che racconta, ancora più a
fondo, di “preferenze innate”, rimodulate proprio dai
vincoli sociali. Sui piedi, per
esempio, studi e scienziati che si sono occupati del
tema in precedenza potrebbero aver fatto “un errore,
confondendo la percezione
effettiva con oggetti come
tacchi alti e calze. In altre
parole, mischiando il tocco
con la vista” ha sottolineato il professor Oliver Turnbull dell’ateneo di Bangor,
che ha lavorato assieme
agli scienziati dell’università
di Witwatersrand, a Johannesburgh.
Andando al sodo, sono ovviamente i genitali a occu-
cato. Per la precisione i dati
ci parlano di più di un uomo
su due e di circa una donna
su tre. Da qui scatta spontaneo il commento di François
Kraus, responsabile della ricerca: “dopo tutte le voci sul
caso Hollande-Gayet, e gli
articoli della stampa internazionale sul carattere volubile dei francesi, conferma gli
stereotipi sul maschio latino
ta”, prosegue la Lysbye in
un intervento sul magazine
Kristeligt Dagbladet. La poligamia è dunque la soluzione per non soffrire più in
amore, dunque? No, non
lo è: “richiede un consenso assoluto e regole chiare”, commenta la scrittrice
Sara Skaarup, “ma le cose
spesso vanno male”.
[fonte: alfemminile.com]
Le dimensioni contano? No è
essenziale l’altezza!
pare la prima piazza della
ipersensibile classifica. Dietro spuntano le labbra, le
orecchie (forse in questo
caso confermando un luogo comune). Poi iniziano le
sorprese: interno coscia e
scapola chiudono la rassegna. Limitatissime dunque
le distanze tra i due sessi: la
parte posteriore della gamba è poco considerata dalle
donne (ma dagli uomini di
più) mentre le mani colpiscono di più i maschi che
le femmine. “Molte persone
ritengono che il corpo delle donne sia pieno di zone
erogene e che gli uomini ne
abbiano soltanto una, la più
ovvia - ha aggiunto Turnbull
- chiaramente non è così. La
distribuzione è quasi uguale, con una leggera prevalenza per le donne, ma non
in questo modo esagerato”.
[fonte: vanityfair]
Italiani e francesi: i più
infedeli d’Europa
Una ricerca ci dice che il
vizio di tradire, a livello
europeo, è ben radicato in
Francia e in Italia. Diverse
volte noi italiani ci siamo dichiarati “cugini” dei francesi
e ora abbiamo un motivo
in più per farlo. Uno studio
Ifop, condotto a livello europeo, ci dice infatti che l'Italia
e la Francia sono i paesi dove
il vizio di tradire è più radi-
Basta con la monogamia
e largo alle coppie aperte!
Ma siamo sicuri sia la
strada giusta per far durare l'amore? “Non è una
rivoluzione culturale come
quella che abbiamo visto
negli anni ’60, ma è una
trend significativo che sta
diventando davvero interessante”, queste le parole
di Susanne Lysbye, presidente dell’Associazione dei
sessuologi danesi, in merito a una nuova tendenza
che si sta facendo strada
nel paese della Sirenetta.
Quale? Quella delle coppie
aperte. Non più rapporti a
due, circoscritti a un solo
partner, ma poliamori, ovvero rapporti che includono
più “partecipanti”. “E’ sempre più comune incontrare
persone che si manifestano
esplicitamente non monogame e dichiarano di vivere
o volere una relazione aper-
particolarmente
infedele”.
Per la serie: a volte i luoghi
comuni sono verità e non
“leggende metropolitane”.
Secondo una ricerca sarebbero 12 i centimetri
di divario ideale tra lui
e lei. Ma, di fronte a una
forte intesa, non c'è altezza
che tenga!
La società britannica Lovehoney, specializzata in
prodotti per il piacere di
coppia, ha condotto un
sondaggio su di un campione di oltre 2.000 persone
per indagare l’esistenza di
un divario di altezza ideale
tra uomo e donna per far
scattare la scintilla.
Il risultato? La maggior
parte della donne vorrebbe
un partner più alto di loro
di dodici centimetri circa
– lo stesso divario che c'è
tra il Duca e la Duchessa
di Cambridge. L’altezza è
quindi un fattore tutt’altro
che secondario nella scelta del partner, solo il 24%
delle donne ed il 35% degli uomini la trovano irrilevante. Interessante notare
come il 6% degli uomini,
abbia ammesso che non
riuscirebbe a condurre un
rapporto duraturo con una
donna più alta.
Detto questo è anche vero
che in luogo di una fortissima intesa e attrazione non
c'è differenza di altezza che
tenga. "La nostra ricerca
dimostra comunque, più
di ogni cosa, che le dimensioni non sono importanti
quando si è alla presenza di
una forte chimica sessuale,
che caratterizza le coppie
più sincere, aperte e a pro-
prio aggio sotto le lenzuola", ha infatti commentato
un portavoce di Lovehoney.
[fonte: alfemminile]
Dopo il selfie, dal Giappone
arriva il "sexselfie"
Nata in Giappone, la moda
del Sexselfie - l'autofotografarsi durante rapporti sessuali per condividere gli scatti sui
social network - inizia a
prendere piede anche in
Occidente.
Hanno iniziato i vip, ma ora
la moda dei sexselfies sta
invadendo anche i “comuni
mortali”.
Evidentemente i selfies
stavano diventando troppo
banali, per cui ecco emergere la variante piccante.
Questa nuova tendenza,
che sta spopolando soprattutto in Oriente e princi-
palmente tra i giovani che,
su Twitter e Instagram non
perdono occasione per
pubblicare scatti, a volte
ottenuti con veri e propri
contorsionismi per immortalare l’inquadratura giusta,
delle proprie performance.
Se quella dell’autoscatto
hot di coppia è una novità,
forse non tutti si aspetterebbero che - secondo una
ricerca condotta AshleyMadison.com - il 71% degli
uomini e il 69% delle
donne si è comunque lasciato fotografare durante
un rapporto sessuale almeno una volta nella vita.
Quella del sexselfie potrebbe quindi essere una semplice evoluzione data dalla
tecnologia sempre più potente di cui disponiamo.
Sulla neonata questione si
è espresso anche il sessuologo Eric Anderson dell’Università di Winchester che
dichiara: "I sexselfies indicano una maggiore liberazione sessuale. I giovani
sono probabilmente molto
coinvolti in questa pratica, dimostrazione che le
tecnologie digitali stanno
contribuendo a creare una
società sessualmente più
aperta".
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L’informatore
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A L ESSA N D R I N O
SALUTE e BENESSERE
L’organismo va in tilt se lavori Cala il fumo, ma solo tra ricchi
e istruiti
di notte
E’ ormai noto come tutti
quei fattori che alterano il
ritmo sonno-veglia creino seri disturbi alla salute e all’umore, rendendo
le persone più nervose ed
irritabili a causa delle poche ore dedicate al riposo.
Ora, uno studio inglese
lancia un nuovo allarme:
secondo i ricercatori dello Sleep Research Centre
dell’Università del Surrey,
in Gran Bretagna, lavorare
di notte getterebbe l’organismo nel caos più totale facendo “impazzire”
l’orologio biologico.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of
the National Academy of
Sciences, ha monitorato 22 volontari il cui ritmo
quotidiano è stato del tutto sconvolto dal passaggio
di uno stile di vita regolare ad uno decisamente più
“scombussolato”, tipico di
una persona che lavora di
notte. Risultato? Dai loro
esami del sangue è emerso come il 97% di quei geni
programmati per lavorare
in precisi momenti del giorno era andato del tutto fuori sincronia con il rischio di
arrecare seri danni al cuore,
ai reni e al cervello. Già in
passato altri studi avevano
dimostrato un maggiore rischio di attacco cardiaco
o di sviluppare il diabete di tipo 2 in tutte quelle
persone costrette a lavorare di notte.
Scende la dipendenza da nicotina. Ma soprattutto, cala
tra le classi abbienti dove
una volta, la sigaretta era
uno status-symbol. Oggi invece, è la debolezza degli
emarginati, poveri e gente
poco istruita: è il New York
Times a dirlo che narra la storia dell’evoluzione del fumo
dall’inizio del secolo scorso
fino ai giorni nostri. Rivela, il
giornale, che negli ultimi 15
anni la dipendenza da nicotina
è scesa globalmente tra gli
adulti del 27%. Un declino
che tra i poveri e però stato
solo del 15%. A fare le spese
dell’ignoranza sui danni causati dalla nicotina risultano in
particolare le donne. Se nelle
zone più benestanti il tasso
del vizio del fumo tra le donne
è sceso di una buona metà dal
1997, nelle aree più povere la
diminuzione del “fumo in rosa”
è stato solo del 4%. Qualche
esempio di quella che il quoti-
diano di New York definisce la
nuova spaccatura sociale: nei
lussuosi suburb nei dintorni di
Washington solo 1 adulto su
10 fuma ancora. Nella contea
di Clay, nel Kentucky, dove
gli abitanti fanno i mandriani, i taglialegna, o lavorano in
fabbrica, a non staccarsi dalle
sigarette sono ancora in 4 su
10. Insomma il livello di istruzione sembra essere uno dei
fattori chiave nell’influenzare
il fumo.
Ridere fa bene e rinforza la
mente
Una risata a crepapelle, o anche solo un sorriso accennato,
sono una forma di “ginnastica” che allena il cervello a essere più forte, elastico e capace di affrontare
situazioni difficili e stressanti:
alla pari di una sessione di
spinning o di una bella corsa,
l’umorismo è la “palestra”
della mente, e fa anche
bene al sistema immunitario. Anche se tutto dipende da
come e su cosa si ride: prendere in giro, indica auto-
punizione, poca autostima
e aumenta la depressione.
Avere, invece, un attivo
senso dell’umorismo aiuta
a prendere di più dalla vita,
sia dal punto di vista cognitivo
sia a livello emotivo. Ciò non
significa che ogni sorta di humour sia utile: avere un’attitudine al sarcasmo, essere
sprezzanti e canzonatori,
può fare male alla salute,
in particolare se si sbeffeggia la propria vita. Studi condotti all’Università del
Western Ontario dimostrano
che chi possiede questo tipo
di umorismo ha più alti tassi
di depressione degli altri, più
elevati livelli di ansia e bassa
autostima.
5 motivi per cui è bene iniziare
il pasto con verdura cruda!
L'alimentazione è la chiave della Salute, non
dimentichiamoci che il cibo che assumiamo è
la nostra benzina e che noi "siamo quello
che mangiamo", grazie al nutrimento che
scegliamo ogni giorno di offrire al nostro organismo.
E’ risaputo che dobbiamo consumare 5
porzioni al giorno di frutta e verdura, ma
poche persone sanno come e quando inserirle nella propria alimentazione quotidiana
per godere al meglio dei preziosi benefici di
questi alimenti.
Il Naturopata ed il Nutrizionista spesso
consigliano di iniziare ogni pasto con
una bella insalata mista, con tutto ciò che
può essere consumato crudo. Vi siete mai
chiesti perché? Scopriamo 5 motivi per cui
mangiare le verdure prima del pasto.
1) Saziano prima: un piatto di verdura cruda ad inizio pasto contribuisce a sentirsi “pieni” prima e ad informare i recettori della sazietà; lo stimolo della fame si ridurrà prima,
ciò significa che la quantità di alimenti che si
è deciso di mangiare in seguito potrà essere
ridotta e questo consente di evitare di consumare cibo più del dovuto, avendo beneficio
se si è in sovrappeso.
2) Si assorbono meglio i principi nutritivi: a stomaco vuoto l'organismo è in grado di
assorbire meglio i nutrimenti, ciò che il nostro
corpo troverà subito disponibile sarà il meglio
per lui, ossia acqua, vitamine e sali minerali, enzimi utili alla digestione, elementi che
spesso sono carenti nella nostra alimentazione, soprattutto se frettolosa o sregolata.
3) Migliorano la digestione e riducono
il gonfiore: le verdure, in particolare quelle
crude, sono ricche di fibre e povere di grassi. Per questo sono in grado di stimolare al
meglio la digestione (che sarà così facilitata) e contemporaneamente contribuiscono a
mitigare quel senso di gonfiore post-pasto,
specie se prendete l’abitudine di mangiare la
frutta LONTANO dai pasti.
4) Aiutano il controllo della glicemia: assumendo fibre prima dei pasti, si ottiene un
abbassamento del picco glicemico, che risulterà rallentato rispetto all'assorbimento dei
carboidrati e dei grassi contenuti nei cibi che
si mangeranno successivamente. Questa alimentazione è indicata anche per chi soffre di
diabete o ha valori della glicemia elevati.
5) Se ne mangiano di più: se mangiate per
prima cosa un bel piatto di pasta o di carne, la quantità di verdure di contorno sarà
senz'altro ridotta. Mangiarle prima della portata principale significa mangiarne di più e
mangiarle ad ogni pasto, cosa assolutamente
consigliata per avere il giusto apporto di vitamine e sali minerali, nonché delle utilissime
fibre per regolarizzare l’intestino.
MA QUALI VERDURE SCEGLIERE? Si può
iniziare con una bella insalata mista, dove
per mista si intende che ci siano diversi ortaggi, in modo tale da beneficiare di più principi nutritivi. Per avere un piatto completo,
il consiglio è quello di mescolare tra loro
radici (come carote, ravanelli, rapa rossa,
topinambur), fusti (sedano), foglie (di ogni
tipo e di tutti i colori, spinaci e cavoli compresi), fiori (carciofi, capperi, fiori di zucca),
frutti (pomodori, fagiolini, cetrioli). Più colori ci sono, maggiori saranno le proprietà
di nutrienti che regalate al vostro corpo. Per
condire usate SOLO dell’olio extravergine
di qualità. Se volete beneficiare al massimo,
col piatto principale di carboidrati o proteine,
abbinate anche delle verdure cotte, al vapore, alla piastra, in umido con poca acqua, sale integrale e spezie ed erbe.
a cura di:
ROSANNA PILIA NATUROPATA FNNHP