k198_web - Konrad

Il mensile del vivere naturale
distribuzione gratuita
Il latte dei disonesti
Una naturalista a passeggio
In difesa di CO2
Museo dell’acqua diffuso sul Carso
Siamo quello che mangiamo
N.198
LUGLIO-AGOSTO 2014
!"#$%&$'()#$'*+,-)'./'+0#1$#)'+'-.&-)$*+2"*$)#+
In corso Saba 16 la salute e il benessere attraverso le antiche arti e tradizioni erboristiche
si fondono con le arti figurative, con la poesia e con la musica.
Oltre ai consigli personalizzati per ogni esigenza, nella nuova sede di Antichi segreti potete
trovare un vasto assortimento di piante medicinali e di tisane personalizzate, composte
secondo principi di una tradizione consolidata. Da sempre impegnata nella trasmissione
della conoscenza erboristica attraverso corsi e conferenze, nella nuova sede di corso
Saba, Raffaela realizza il suo sogno: la fusione tra un mondo affascinante, suggestivo e
misterioso, ricco di segreti qual è il mondo dell'erboristeria e la diffusione di un
patrimonio artistico culturale. Negli aperitivi in musica il profumo del tè si compone in note
musicali; il profumo delle spezie accompagna lo sguardo che può posarsi sui quadri degli
artisti che espongono gratuitamente le loro opere.
Il profumo dell'arte si posa sulle nostre anime.
La condivisione della poesia abbraccia la mente donando benessere all'anima e al corpo.
Il dono dell'accoglienza e della gentilezza vi accompagnerà passo dopo passo in questo
viaggio meraviglioso che l'erboristeria Antichi Segreti è in grado di offrire. La
collaborazione con gli artisti è totale.
3
4 Il latte dei disonesti
4 Il mais OGM non è una soluzione!
5 Up patriots to arms
6 In ricordo di Andrey Mironov
7 La controproposta del fare bene
8 In difesa Di Co2
9 Una naturalista a passeggio
10 Arte: Rosignano, lo sguardo su Trieste
10 A Gorizia una mostra sugli animali protagonisti
della Grande Guerra
11 Museo dell’acqua diffuso sul Carso
12 Libri: Il silenzio
12 50 mm: La sposa
13 Musica dell’avvenire
14 Amori, morte e miniere nella valle dei Mòcheni
15-19 Il Konrad dei piccoli
20 L’Italia che piange se stessa
21 Tradizione orale carsolina (1)
22 Alimentazione: siamo quello che mangiamo?
22 Pillole di cucina naturale
23 Il filo di paglia: Io mangio come voi
24 Cinema: Viaggi su treni pericolosi:
dalla Siberia alla fine del mondo
25 Teatri
di confine: Il Festival Europeo di
teatro giovane a Trieste
26 Fisioterapia Ortopedica
27 Senza guinzaglio: I meccanismi di apprendimento
29 Gli appuntamenti di luglio e agosto
www.konradnews.org
è on line il nuovo sito di Konrad!
ambiente, società, cultura, diritti, arte,
cinema, benessere, cibi e vini critici,
ricette veggie/golose e l’amatissimo
konrad dei piccoli
naviga su www.konradnews.org, commenta
gli articoli, inviaci i tuoi contributi
scritti o disegnati e le tue ricette
www.konradnews.org sei anche tu!
Ti aspettiamo in rete!
luglio-agosto 2014
Konrad
Mensile di informazione
di Naturalcubo s.n.c.
Redatto dall’Associazione Konrad
via Corti 2a - 34123 Trieste
[email protected]
www.konradnews.org
Aut. Trib. di Udine n. 485
del
5/9/80
Aut.
fil.
di
Trieste
Direttore editoriale:
Roberto Valerio
Direttore responsabile:
Dario Predonzan
Pubblicità:
cell. 340 8227690
[email protected]
Hanno collaborato:
Beatrice Achille, Sonia Sudic Bauzon,
Maria Grazia Beinat, Nadia e Giacomo Bo,
Michele Colucci, Vanna Coslovich, Stefano
Crisafulli, Stefano De Franceschi, Giorgio
Dendi, Giovanna de’ Marzano, Sergio Franco,
Francesco Gizdic, Simonetta Lorigliola,
Simonetta Marenzi, Annalisa Metus, Eleonora
Molea, Luisella Pacco, Laura Paris, Lisa
Peratoner, Claudio Pettirosso, Claudio
Petracco, Valentina Pieri, Giuliano Prandini,
Riccardo Ravalli, Riccardo Redivo, Fabiana
Salvador, Lino Santoro, Marco Segina, Gianni
Ursini,
Francesca
Versienti,
Barbara
Žetko
Progetto
grafico
e
impaginazione:
Erratacorrige, Trieste-Bologna
[email protected]
In copertina:
Illustrazione di Giuliano Comelli
Stampa:
La
Tipografica
srl
–
Campoformido
(UD)
Konrad non è responsabile della mancata
pubblicazione degli annunci o di eventuali
inesattezze.
Konrad inoltre non si assume la responsabilità
dei contenuti degli annunci e degli spazi
pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in
luoghi non autorizzati non è di responsabilità
dell’editore.
È vietata la riproduzione e l’utilizzazione
esterna del materiale qui pubblicato, salvo
espressa autorizzazione scritta dell’Editore.
Informativa sulla legge che tutela la privacy.
In conformità della legge 675/96 sarà nostra
cura inserire nell’archivio informatico della
redazione i dati personali forniti, garantendone
la massima riservatezza e utilizzandoli
unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi
dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno
essere cancellati dietro semplice richiesta da
inviare alla redazione.
MAGGIO 2014
Sommario
KONRAD 198
KONRAD
Da venticinque anni questo giornale è realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili,
che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando altre persone che a
volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso ostruzionismo e in altre occasioni
parlano troppo. I costi di KONRAD sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni
esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione, direttore compreso, non collaborasse gratuitamente.
4
‘
KONRAD
di
aflatossine
fuori
norma
e
in
un
caso
anche
di antibiotici, e inviato il latte contraffatto a
caseifici
compiacenti.
Un nuovo scandalo aflatossine in Friuli
«Sembra quasi si abbia a che fare con un
Il sistema è tipicamente all’italiana, una delle tante sfumasistema
difficile
da
disarticolare
–
ha
osservato
il
comandante
dei
ture di quell’ingegno del riciclaggio che da sempre consente, ovunque
Nas
che
ha
condotto
l’operazione
Latterie
Friulane
–
pensavamo che
nel Belpaese e non solo nel sud Italia, ai più furbi e ai più disonesti di
l’attività
dell’anno
scorso
riguardante
un
altro
noto
consorzio
avesse
piazzare sul mercato prodotti contraffatti,
lanciato
un
segnale
importante.
E
invece
si
è
nocivi alla salute e all’ambiente o frutto di
continuato
ad
agire
con
pervicacia
e
incuranza”.
attività illecite, semplicemente mescolandoli
Nella loro inquietante somiglianza, le due
o confondendoli con altri perfettamente a
inchieste d’altronde fanno emergere che, al di
norma di legge.
là dell’atteggiamento criminale di alcuni che
Questa volta ad essere “ripulite”, evidenterischia di danneggiare i tanti produttori onesti,
mente non abbastanza, sono state ingenti
il comparto zootecnico presenta alcune falle
partite
di
latte
contaminato
da
aflatossine
evidenti a cui è necessario porre rimedio. InnanM1
fino
a
cinque
volte
superiori
ai
limiti
zitutto
il
sistema
dei
controlli
e
l’affidabilità
di
chi
consentiti che, invece di essere distrutte
è
ad
essi
deputato
(i
laboratori
esterni
pagati
come prevede la normativa, sono state
dalle
aziende).
In
secondo
luogo,
ed
anche
più
miscelate insieme ad altro latte e poi comimportante, il problema dell’origine e della premercializzate.
senza,
evidentemente
diffusa,
delle
aflatossine
Questa almeno è l’ipotesi degli inquirenti che indagano sul caso Latte- nel latte vaccino le quali, com’è noto, sono micro funghi che attaccano
rie Friulane, il consorzio di Campoformido che produce latte per diversi le piante di mais e vengono poi metabolizzati dalle vacche alimentate
marchi tra cui Carnia, Coop Ca, Bianca bontà, Cadoro, Crai, Carso,
con il cereale contaminato.
Lessinia e Soligo, al centro della seconda inchiesta che ha investito la
All’origine di tutto, insomma, c’è quella politica di agricoltura intenzootecnia
friulana
nel
giro
di
un
anno
dopo
quello
della
Cospalat,
finito
siva basata sulla monocoltura del mais, che ormai da decenni imalla ribalta delle cronache nel giugno 2013.
perversa nelle nostre campagne. Un problema evidenziato, proprio
in occasione del caso Cospalat, da Aiab e WWF che hanno puntato
A
finire
agli
arresti
domiciliari
–
un
anno
fa
il
presidente
di
Cospalat
Renato
Zampa
andò
invece
in
carcere
–
è
stato
il
responsabile
dell’ap- il dito contro “l’agricoltura
di
rapina
che
risponde
a
logiche
commerciali
di
corto
periodo
per
le
quali
si
coltiva
la
stessa
specie
per
provvigionamento del latte di Latterie Friulane, Rino Della Bianca,
decenni
sulla
stessa
superficie,
favorendo
l’insediamento
di
specie
mentre altre 13 persone, sempre con l’accusa di adulterazione o confungine,
e
si
utilizzano
concimi
e
varietà
idonee
ad
accrescere
la
traffazione di sostanze alimentari, sono state iscritte nel registro degli
indagati della Procura di Udine: i vertici del consorzio di Campoformido quantità
ma
a
scapito
della
qualità,
con
conseguenze
gravissime
come
quelle
a
cui
stiamo
assistendo”.
e i vari responsabili della gestione del latte, alcuni addetti al laboratoLe soluzioni, secondo le associazioni, ci sono: rotazione delle colturio, allevatori e un autotrasportatore.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nas, ognuno degli indagati re,
diversificazione
delle
specie
coltivate,
riduzione
della
concimaavrebbe avuto un ruolo nell’elusione dei risultati delle analisi di labora- zione azotata, scelta varietale, aumento delle produzioni foraggere
a scapito dei cereali e modernizzazione dei sistemi di raccolta e
torio che, in decine di casi, avevano evidenziato la contaminazione da
aflatossine
e
che
non
sono
state
comunicate,
come
prevede
la
legge,
stoccaggio dei cereali.
Di
qui
la
richiesta
alle
istituzioni
affinché
introducano
norme
più
strinall’Azienda sanitaria, e ancor peggio, nell’immissione del latte tossico
genti per favorire le rotazioni e soprattutto non cedano alle richieste,
sul mercato dopo averlo miscelato, nei silos o direttamente nelle autoda parte dei grandi proprietari terrieri, di innalzare i limiti di
cisterne, con partite di latte sano.
contaminazione, che andrebbero contro l’interesse della
Quasi identico il caso Cospalat di un anno fa: anche qui il vertice del
collettività.
consorzio avrebbe, anche grazie alla complicità dei laboratori di analiLisa Peratoner
si, sistematicamente insabbiato i risultati scomodi indicanti percentuali
‘
‘
LUGLIO-AGOSTO 2014
IL LATTE DEI DISONESTI
neppure salverebbero
il mais dalla piralide
e dalle micotossine,
poiché
queste
possono
insediarsi
nelle
piante e nei semi in ogni momento del
ciclo produttivo; infatti, ogni minima
ferita dei tessuti vegetali è un punto
di ingresso di questi micro funghi, e
fratture, ferite o lacerazioni si possono
produrre per grandine, durante il raccolto,
il
trasporto,
lo
stoccaggio
(…)
La
soluzione al problema c’è ed è vecchia
quanto
il
mondo
–
insistono
gli
ambientalisti
–
semplice
quanto
ben
nota
agli
agricoltori e si chiama “rotazione delle
colture”: alternare la coltura di mais con
IL MAIS OGM NON È UNA SOLUZIONE!
Chi afferma che gli Ogm
risolverebbero il problema
della
aflatossine
nel
latte
è
ignorante o in malafede: è questo
il senso dell’intervento congiunto di
Legambiente, WWF, Aiab e Isde in
risposta alle affermazioni di chi ha
approfittato
del
caso
Latterie
Friulane per rilanciare la bontà del mais
geneticamente
modificato.
“Gli
OGM
–
ribattono
le
associazioni
–
non
solo
non
sono
una
garanzia
per la salute e per l’ambiente, ma
5
El Dievel
altri cereali e, possibilmente, con qualche foraggera,
in modo che le larve di piralide e diabrotica muoiano
semplicemente per fame!”.
“Altro
che
festa
degli
Ogm
–
concludono
le
associazioni
–
la
festa,
quella
vera,
bisogna
farla
a
chi
sceglie
di
fare
agricoltura secondo natura e a chi è in grado di ripensare a fondo i rischi e i limiti dell’agricoltura industriale,
asservita alle multinazionali, per servire un’Italia che
vuol fare del suo cibo e dei suoi prodotti la bandiera di
un mercato sano e di qualità”.
‘
Konrad
ha
dedicato
al
problema
del
mais
la
copertina
del
numero
191
(novembre
2013)
in
cui si può leggere Povero mais, povera terra
di
Simonetta
Lorigliola,
consultabile
anche
su
www.konradnews.org
LA VIGNETTA DI COLUCCI
KONRAD
mico. Questo implica che l’Italia
dovrebbe avere stabilmente un
avanzo primario, cioè entrate che
La politica economica contemporanea mi butta giù
superino le uscite, prima di prendere in considerazione la spesa per gli interessi sul debito pubblico.
All’inizio del mese di giugno la Commissione Europea ha
In considerazione dell’elevato stock di debito pubblico italiano e
pubblicato le periodiche raccomandazioni in termini di politica ecodella proporzionale elevata spesa per interessi, lo sforzo richiesto è
nomica per i 28 stati membri. La Commissione nel suo linguaggio
significativo.
Meno
elevata
che
nel
pieno
della
crisi,
considerando
il
“aderenziale”
(suggerimento:
andare
a
rivedere
In
Nome
del
Popolo
notevole abbattimento dello spread e la discesa del costo complesItaliano
di
Dino
Risi)
usa
il
bastone
e
la
carota
con
i
vari
paesi,
sivo
del
debito
grazie
all’efficace
potere
dissuasivo
esercitato
da
nessuno escluso. L’Italia, che è uscita dalla procedura di infrazione
Mario Draghi che, con il suo ormai celeberrimo discorso dell’estate
per
deficit
eccessivo
nel
2013,
si
trova
in
una
sorta
di
limbo
come
2012, ha messo un enorme cerotto al problema dei debiti sovrani.
paese con elevati squilibri macroeconomici, in compagnia di CroaLo “scarto” dalla strada maestra del pareggio strutturale, come lo
zia e Slovenia. Come dire che non siamo in zona retrocessione, ma
chiama la UE, è quindi nell’ordine di 0.6 punti di Pil pari a
circa 9.3 miliardi di euro. Le raccomandazioni per ridurlo
fanno perlomeno rimanere perplessi: spostamento del
carico
fiscale
dai
fattori
produttivi
(riduzione
della
tassazione
per
lavoratori
ed
imprese)
verso
i
consumi
(aumento
dell’Iva)
e
i
beni
immobili
(aumento
delle
tasse
sulla
casa).
La UE caldeggia anche l’abbattimento del debito pubblico, a cui consiglia di destinare le risorse derivanti dalle
dismissioni
del
patrimonio
pubblico
(0.7
punti
di
Pil
all’anno
nel
quadriennio
2014-­2017).
Inoltre
raccomandazioni
più
generiche arrivano circa la lotta all’evasione, la riforma
della pubblica amministrazione, lo snellimento del mercato
del lavoro, l’ammodernamento del sistema scolastico. Si
può guardare il bicchiere mezzo pieno osservando che non
si tratta di bocciatura e che molte delle riforme auspicate
sono già in cantiere. Oppure il bicchiere mezzo vuoto,
rilevando come 9.3 miliardi di euro, da recuperare entro il
2015, sono tanti e che le soluzioni prospettate ricordano in
pieno le classiche ricette di austerity già sperimentate con
scarso successo. Di certo questo è un documento interlocutorio, dato che è stato redatto da una Commissione in scadenza.
pericolosamente vicini. Il documento si snoda in otto punti, di cui il
E
difatti
la
bocciatura
a
ben
guardare
c’è,
ma
è
rimasta
confinata
più importante è quello che riguarda il raggiungimento del pareggio
nell’allegato tecnico che non ha rilevanza, frutto probabilmente
di bilancio. La UE sottolinea infatti come ci sia una differenza tra
del maggior peso politico dell’Italia post-risultati elettorali ed alla
quanto messo in campo dall’Italia rispetto ai requisiti del patto di
soglia del semestre di presidenza. La seconda metà dell’anno sarà
stabilità e crescita. Si rileva come sarebbe necessario un intervento
dunque cruciale per capire cosa ci aspetta. La sensazione è che,
pari allo 0.7% del Pil, mentre le misure adottate dall’Italia arrivano
senza un cambio di passo dettato dagli equilibri che partoriranno la
allo 0.1%. L’obiettivo è il raggiungimento del pareggio strutturale di
nuova Europa, si prospetti un futuro incerto per l’Italia. Quello che
bilancio:
ma
che
significa?
Il
pareggio
strutturale
si
consegue
con
servirebbe come la manna dal cielo sarebbe un po’ di crel’equivalenza tra entrate ed uscite nel bilancio dello Stato, senza
scita economica, che almeno non disattenda le stime del
considerare
le
spese
classificate
come
non
ricorrenti.
Dunque
non
Governo. Ma per ora di sorprese positive dalla crescita,
si
tratta
di
azzerare
il
deficit
pubblico
in
ogni
singolo
anno,
ma
di
nemmeno l’ombra.
far sì che questo oscilli attorno allo zero, nell’arco del ciclo econo-
LUGLIO-AGOSTO 2014
UP PATRIOTS TO ARMS
KONRAD
LUGLIO-AGOSTO 2014
6
‘
IN RICORDO DI ANDREY MIRONOV
affermato
che
la
più
grande
tragedia
del
XX
secolo
fu
il
crollo
dell’Unione
Sovietica.
Il
noto
difensore
dei
diritti
umani,
già
condannato
in
È
uno
che
deve
andare
per
forza
con
l’Occidente,
per
sopravviveregime
sovietico
e
ad
oggi
perseguitato
dai
servizi
russi,
re
economicamente.
La
Russia
ha
bisogno
di
modernizzazione,
accompagnava
il
reporter
italiano
Andrea
Rocchelli.
tecnologia
che
costa
e
che
Putin
deve
importare
dall’Occidente
con
Entrambi
sono
stati
uccisi
nei
pressi
di
Sloviansk.
Non
ci
sono
l’esportazione
di
quello
che
ha:
idrocarburi.
Sono passati trent’anni e
ancora
notizie
ufficiali
sulle
dinamiche
dell’accaduto
(NdR).
nulla è cambiato.
Gian Paolo Caselli ha riassunto la tragedia ucraina:
Avrei voluto raccontartelo Andrey,
le classi dirigenti, a qualsiasi partito appartenessero,
durante una delle nostre lunghe
si sono dimostrate inadeguate, corrotte e hanno
telefonate in cui parlavamo di storia,
impedito
la
costruzione
di
uno
Stato
e
di
un’ecoletteratura, di Futurismo, dell’esodo
nomia
efficienti,
in
grado
di
migliorare
il
tenore
di
di Istriani e Dalmati, di Valentin Ravita
dei
cittadini.
Il
fallimento
più
rilevante
è
stato
la
sputin e degli “scrittori di villaggio”
mancata
costruzione
di
uno
Stato
unitario
con
una
russi. Telefonate con i tuoi aggiorsua
identità
definita.
Il
deficit
dello
Stato è quasi del
namenti
sulle
violazioni
in
Russia
(il
9%, la bilancia commerciale è in passivo, la grivna
caso
Bolotnaya),
sulle
Pussy
Riot,
è stata pesantemente svalutata, il reddito medio è
sugli arresti degli ecologisti durante
sceso a meno del 40% di quello polacco, dal 1991
i giochi di Soci. Avrei voluto dirti che
hanno lasciato il paese otto milioni di cittadini, e
Andrey
Mironov
(1954
–
2014)
ex
prigioniero
politico
a Udine, alle conferenze sull’Ucrairesta il pesantissimo debito sugli idrocarburi con la
sovietico, difensore dei diritti umani
na presentate da “vicino/lontano”,
Russia.
mi aveva colpito il resoconto e la
Di tutto questo avrei voluto parlare con te, Andrey.
pacatezza dell’ucraino Oleg Rumjantsev: fattori interni hanno portato
Quando
alla
fine
dello
scorso
anno
eri
venuto
a
Trieste
per
una
serie
a
Majdan:
la
stagnazione
economica,
la
corruzione,
l’autoritarismo
di
di incontri sui diritti umani in Russia, avevamo anche sorriso: Mi hanno
stato.
E
tu,
che
hai
lottato
da
pacifista
tutta
la
vita
contro
le
ingiustizie
in
arrestato
nel
1985,
ma
per
più
di
un
anno
mi
hanno
seguito
giorno
Russia, Nagorno Karabakh, Tagikistan, Cecenia, Afghanistan, avresti
e
notte,
c’erano
sempre
tre
automobili
con
quattro
persone
a
bordo.
condiviso l’aspirazione a uno stato di diritto europeo. Per
l’Ucraina
l’Eu- Quanti
soldi
hanno
speso
per
me!
Avrebbero
potuto
costruirci
un
ropa
più
che
una
forza
cui
unirsi
rappresenta
un
simbolo
di
democrazia
asilo... L’ufficiale
del
Kgb
era
impassibile,
hanno
tutti
gli
occhi
uguali,
cui
tendere. E ti avrebbe fatto piacere sentire che gli
ucraini
hanno
dato
senza
espressione,
proprio
come
Putin,
senso
dell’umorismo
zero...
a
questa
protesta
il
nome
di
rivoluzione
della
dignità.
Sugli ultranazioTornato in libertà dopo quasi due anni, dichiaravi: Sono un turista che
nalisti di Pravyj Sector e Svoboda, Rumjantsev diceva che è
solo
una
ha
visitato
il
gulag.
piccola
parte
della
protesta,
e il voto del 25 maggio lo ha confermato,
Da alcune settimane Andrey era in Ucraina, accompagnava giornalisti
ma le inquietudini restano.
in
zone
difficili,
facilitava
i
loro
contatti.
Era
un
costruttore
di
pace,
la
Del tuo connazionale Sergej Startsev l’analisi sui rapporti internazionali missione della sua vita era far emergere la verità, la sua ossessione far
è stata conclusiva: Obama ha costretto la Russia a occuparsi del suo
sì che i criminali di guerra venissero assicurati alla giustizia.
giardino di casa. Ha
creato
vicino
ai
confini
della
Russia
un
focolaio
di
Nella zona di Sloviansk, Andrey Mironov ha trovato la morte con il
instabilità
che
rischia
di
diventare
un
Medio
Oriente
europeo
per
tanti
fotoreporter italiano Andrea Rocchelli.
anni...
Lo
scopo
di
Obama
è
stato
realizzato
in
maniera
brillante.
Ma
Ricorderò la sua integrità, la profonda cultura, l’attivismo instancabile,
la soluzione federale appoggiata dai russi lascia dubbiosi: tra qualche
lo stile di vita frugale, l’umiltà, la discrezione ma anche il suo senso
anno un referendum, come in Crimea, potrebbe portare le regioni suddell’umorismo.
orientali a staccarsi da Kiev.
Per tutti noi è una perdita incolmabile.
Quando ascoltavo Sergio Canciani pensavo a te e alla tua condan“Konrad”
aveva
pubblicato
un
articolo
(Gorbaciov Inedito)
su
na al gulag quando eri stato arrestato anche con l’accusa di aver
Andrey
Mironov
nel
numero
di
Maggio
2013.
rivelato una notevole diminuzione dell’estrazione di petrolio, da cui
l’economia sovietica dipendeva totalmente. Putin è
preso
da
un
Giuliano Prandini
fuoco
nazionalista,
vuole
ricostruire
la
grande
Russia
che
fu.
Ha
Donatella
Acconciature
u omo
d onna
Via
Dell’Istria
74/b
tel.
040
2418883
Trieste
Tagli
di
s le,
moda,
colori
e…
soluzioni
naturali
per
i
tuoi
capelli!
Qui
trovi
prodo a
base
di
oli
essenziali
e
detergen deriva dagli
zuccheri
(quanto
di
più
naturale
esistente
oggi
in
commercio)
SENZA
deriva dal
petrolio,
coloran ,
sls,
sles,
profumi
chimici.
Tra amen mira di
salute
e
bellezza,
semplici
da
usare
anche
a
casa.
Pashe essenziale
è
distribuita
ai
professionis da
Lu.AL
–
Tel.
347
7370255
LA CONTROPROPOSTA DEL FARE BENE
non
ha
le
risorse,
oppure
chi
ha
meno
soldi
ma
ha
le
risorse?”
ci
fa
riflettere
Pallante.
Che
diventa
profetico:
“Noi
viviamo
la
fine
dell’epoca industriale”. Non resta che crollare, oppure superarla
con un’evoluzione in positivo, che sia culturale più che politica. E
sfatiamo una buona volta il mito secondo cui la crescita crea occupazione: è soltanto uno stratagemma per produrre di più con meno
persone. Mettiamo sullo stesso piatto TAV e le energie rinnovabili:
è meglio dare più posti di lavoro, oppure sistemare 15 mila scuole dal punto di
vista
energetico
(con
un
risparmio
e
un
guadagno
dell’intera
comunità)?
Ma poi, si deve davvero comprare
tutto?
Una
società
che
mercifica
ogni
cosa, rischia di perdere le relazioni
sociali, che danno davvero la felicità. È
un salto culturale importante: la gente
pensa che lo scopo della vita sia avere
più soldi possibile. Per questo è bene
riappropriarsi di antichi valori, come
quelli di un monastero: oltre all’autosufficienza
e
alla
mutua
solidarietà,
l’ora et
labora nel senso di “fare” come mezzo e “contemplazione” come
fine.
È
“fare
bene”,
non
“fare
sempre
di
più”.
Il Movimento ha tante idee e proposte, che sta già applicando.
Esiste infatti un agrivillaggio, a Vigo Fertile, in cui 200 persone
vivono in perfetta armonia con la natura, attuando buone pratiche,
riducendo
gli
sprechi
in
autosufficienza
(e
autofinanziamento)
energetica e alimentare nel rispetto della biodiversità. Sia chiaro,
non è un contesto chiuso: è a disposizione anche una Scuola
della Decrescita, per espandere la conoscenza e la responsabilità
sociale.
Il giorno seguente, il 22 maggio, si è tenuto a Muggia un incontro
pubblico sul tema “Strategia
Rifiuti
Zero”.
Gli interventi hanno aperto un confronto su un’importante questione ambientale, economica, sanitaria e civile, partendo dalla considerazione che quella delle discariche e degli inceneritori è una
strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia.
Pallante sul tema degli inceneritori propone di ridurre il consumo
e di sostenere la raccolta differenziata che, se fatta in modo accurato, potrebbe limitare gli sprechi delle risorse e rivendere, creando così occupazione. Sulla stessa linea Paolo Contò, direttore
Consorzio
Priula
(TV)
che
ha
riportato
la
sua
diretta
esperienza
di
successo
in
14
anni
di
gestione
dei
rifiuti,
una
gestione
che
si
basa
sulla responsabilità che è principalmente informazione, educazione
e
azione
tramite
regole
precise
ed
efficienti.
È
davvero
utopico
il
“Rifiuto
zero”?
O
è
più
utopico
pensare
che
le
risorse
siano
infinite?
Riflettiamo,
dati
alla
mano:
il
Consorzio
Priula
realizza
l’85%
di
raccolta differenziata. E nella nostra realtà, cosa possiamo fare per
raggiungere
questi
stessi
risultati?
Il
presidente
di
Querciambiente,
Dario Parisini, e Jacopo Rothenaisler auspicano si prosegua sulla
strada della mutualità e della cooperazione, ma anche della riduzione
e della responsabilità dei cittadini e delle amministrazioni. E si lancia
la proposta di una soluzione alternativa: la costruzione di un impianto
per raccogliere l’umido, accanto al nuovo Ecocentro di Muggia. Concludendo, con le parole di Rothenaisler: “È ancora possibile trasformare i ritardi in ricchezza, utilizziamo le migliori
esperienze dei vicini per migliorare la nostra provincia”
Eleonora Molea
KONRAD
Il 21 maggio la libreria Lovat di Trieste ha ospitato il coordinatore nazionale del Movimento della Decrescita Felice, Maurizio
Pallante, per presentare il suo ultimo libro Monasteri del Terzo
Millennio(Lindau,
2013)
alla
presenza
di
Jacopo
Rothenaisler,
presidente del Circolo della Decrescita Felice di Muggia e della
giornalista Tiziana Belloni.
Il Movimento di Pallante conta sul territorio nazionale circa un
migliaio di soci, o meglio “belle
intelligenze a servizio di un’idea
etica”, suddivisi in 18 circoli, di cui
ben l’80% sono sotto i trent’anni.
L’idea etica, come spiega nel libro,
si basa sul fatto che sviluppo
sostenibile,
bioeconomia,
green
o
blue
economy non sono modelli nuovi,
sono semplicemente dei correttivi
per spostare l’attenzione ad altri
settori merceologici che prevedono
in ogni caso la crescita economica
e produttiva. Non è una soluzione,
Maurizio Pallante
che invece risiede nel pensare a un
modello diverso, che risponda alle esigenze della popolazione.
Ormai è risaputo: lo “sviluppo” non è compatibile con la biosfera. E
nemmeno con la pace, date le continue guerre per il controllo delle
risorse. L’unica “crescita” su cui è opportuno investire è quella qualitativa ed è necessario, ha ribadito Pallante, “costruire una nuova
narrazione del mondo che sia una spinta interiore da attuare con
scelte quotidiane”.
Se il nostro problema è la dismisura, fa notare Jacopo Rothenaisler, bisognerebbe riappropriarsi del senso del limite. La storia ci
insegna:
volgiamo
lo
sguardo
alla
memoria
geografica,
a
come
vengono raccontati i contesti. Tomasi di Lampedusa descriveva
(La
Sirena,
1958)
Priolo,
tra
Siracusa
e
Catania,
come
il
paesaggio
più bello della Sicilia. Questo luogo ora è irriconoscibile. Vi si sono
insediate delle industrie tra le più nocive: 20 chilometri di mare non
balneabile e alte percentuali di tumori. Dopo che queste fabbriche
verranno
dismesse,
cosa
rimarrà
a
quel
territorio?
Si
proporrà
di
rilanciare
nel
turismo,
come
per
Termini
Imerese?
Suona
bizzarro.
Bizzarro come il fatto che l’industria abbia modellato il nostro
immaginario collettivo, tanto da propinarci l’idea di progresso per
il quale era meglio distruggere la campagna per consentire alle
persone di lavorare in fabbrica. “È più ricco uno che ha soldi ma
LUGLIO-AGOSTO 2014
Maurizio Pallante, fondatore del Movimento della Decrescita Felice, a Trieste
‘
‘
7
8
‘
KONRAD
esaurimento
(EOR:
enhanced
oil
recovery),
mentre
il
potenziale
dei
processi
di
CCS
(carbon capture and
storage)
è
stimato
dall’IPCC
(Intergovernmental
PaPer la vita e contro l’economia
nel
on
Climate
Change)
in
3,6
Gt/anno.
di mercato che genera una CO2.0
Secondo IPCC è determinante, nel caso del CCR,
valutare il tempo di vita dei prodotti ricavati dalla CO2
La CO2
(anidride
carbonica)
non
è
solo
il
principale
gas
cioè il lasso di tempo fra la produzione e la loro degradazione, che
serra ma è anche, e soprattutto, il mattone principale della vita sul
può variare da mesi ad anni. La LCA
(analisi
del
ciclo
di
vita)
è
nostro
pianeta.
Con
la
fotosintesi
clorofilliana
diventa
sostanza
necessaria
per
esaminare
le
conseguenze
dello
stoccaggio
(CCS)
organica
(autotrofia):
dai
microrganismi
e
dagli
organismi
autotrofi
negli strati geologici o negli oceani e la durata di prodotti ottenuti
ai microrganismi e agli
da processi industriali di converorganismi
eterotrofi
a
sione in altri prodotti.
costituire l’intero ecoNei
cementifici
viene
prodotta
sistema naturale. Le
CO2 pari a 3 Gt/anno. La cattura
emissioni annue dal ciclo
di questa enorme quantità è un
globale naturale ammonobiettivo raggiungibile attraverso
tano
a
440
Gt
(miliardi
di
il trattamento con idrossidi che
ton),
che
però
vengono
trasformano la CO2 in idrogeriassorbite attraverso i
nocarbonati
(soda
Solvay).
La
processi di fotosintesi,
CO2 reagisce con i silicati ricchi
così come gli oceani
di olivina e serpentina, per cui
rilasciano 330 Gt ma in
il CCS in depositi sotterranei
compenso ne assorbono
che contengono tali minerali
340.
potrebbe costituire una trappola
È l’economia di mercato,
permanente, se sono note le
non la CO2 il nemico delcaratteristiche geologiche degli
la vita: con la sua logica
strati. Esistono prodotti della
di rapina delle risorse dichimica
organica
(acrilati,
lattoni,
sponibili sul pianeta, l’ha
acidi
organici,
isocianati)
che
si
condotta sul banco degli
possono ottenere con tecnologie
imputati del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.
innovative di trattamento di CO2. Dalla copolimerizzazione con altri
Il
conflitto
in
corso
è
fra
la
natura
che
utilizza
la
CO2 per costruire
composti organici è possibile produrre importanti polimeri, come il
la vita e i processi industriali non controllati che ne accelerano la
policarbonato,
usato
in
numerosi
prodotti
tecnologici
(ad
esempio
produzione e l’accumulo nella troposfera. Le emissioni antropole
lenti
ottiche).
Si
stanno
ottimizzando
tecnologie
già
note
per
la
geniche di CO2 contabilizzate
dalla
IEA
(Agenzia
Internazionale
conversione
in
metano
e
altre
olefine,
sia
per
riduzione
chimica,
dell’Energia)
ammontano
attualmente
a
circa
35
Gt/anno,
di
cui
27
sia elettrochimica. L’uso di CO2,
in
fase
fluida
supercritica
(fase
Gt derivate dall’uso dei combustibili fossili; le proiezioni stimano
con
caratteristiche
intermedie
fra
liquido
e
gas),
in
sostituzione
40
Gt
nel
2030,
e
50
GT
nel
2050
in
assenza
di
efficaci
politiche
di
dei
classici
solventi
(in
diversa
misura
pericolosi
o
tossici),
risulta
contenimento.
estremamente interessante in molte reazioni di sintesi e in molti
In qualsiasi scenario che si voglia rappresentare per contenere e
processi di polimerizzazione, proprio per le caratteristiche di sicuridurre le emissioni di gas serra, è possibile individuare un portfolio rezza e di stabilità. Uno dei più promettenti percorsi di cattura di
di tecnologie disponibili. La prima è il ricorso a fonti energetiche
CO2 è la trasformazione in biomassa con la coltivazione di alghe e
alternative
a
quelle
fossili,
la
seconda
è
il
risparmio
e
l’efficientamicroalghe.
mento tecnologico nell’utilizzo delle fonti convenzionali. Esistono
E’ implicito che in tutte le ipotesi formulate tecnologia e costi vainoltre
una
serie
di
tecnologie
CCR
(carbon
capture
and
recycling),
dano
misurati
con
attenzione,
perché
la
conversione
di
CO2 deve
che portano a chiudere il ciclo del carbonio con la trasformazione
caratterizzarsi
per
processi
efficienti,
soprattutto
dal
punto
di
vista
della CO2 in nuovi materiali con medio o lungo ciclo di vita.
energetico. Le tecnologie passate in rassegna hanno il potenziale
di ridurre le emissioni almeno di 3,7 Gt/anno, pari a circa il 10%
La tecnologia come complemento alle politiche di riduzione
delle attuali emissioni antropogeniche, ma rappresendelle emissioni
tano solo un interessante complemento alle politiche di
Attualmente
circa
150
Mt
(milioni
di
ton)
di
CO2 vengono trasforefficienza
energetica
e
di
sostituzione
dei
combustibili
mate industrialmente in urea, metanolo ed acido salicilico. Sono
fossili
al
fine
di
tamponare
il
riscaldamento
globale.
in
fase
di
ricerca
e
sviluppo
tecnologie
per
un
utilizzo
efficiente
nella refrigerazione e nello sfruttamento di pozzi petroliferi in via di
Lino Santoro
‘
LUGLIO-AGOSTO 2014
IN DIFESA DI CO2
dott. Majaron
Leonarda
Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura
Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach
Dieta Psicosomatica
Via San Lazzaro, 7 - Trieste
Associazione Regionale
347 6910549 www.bcstrieste.it
Biodinamica Cranio Sacrale
[email protected]
Centro Trattamento e Formazione
La Bottega delle Spezie
erboristeria
dott. Manuela Zippo
spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate
integratori
alimentari
-­
fitocosmesi
VIA COMBI 12 - TRIESTE - tel. 040 303555
‘
9
Chiara
Veranić,
naturalista
e
giornalista,
è
un’appassionata
divulgatrice della bellezza e dell’unicità dei luoghi che sceglie come
meta delle esplorazioni tra litorale, isole ed entroterra nelle vicine
Croazia e Slovenia. Di queste esplorazioni scrive su “La Voce del
popolo” di Fiume nella seguitissima rubrica Una
naturalista
a
passeggio. È un titolo azzeccato per i suoi reportage dal taglio personalissimo, dai quali erompe il gran desiderio di comunicare tutto ciò che i
suoi occhi curiosi e attenti hanno potuto osservare. I suoi articoli non
mancano d’indagare anche i disequilibri, che, purtroppo, le attività
antropiche arrecano all’ambiente.
L’inverno scorso, il gelicidio ha arrecato
danni
catastrofici
al
patrimonio
boschivo sia in Slovenia, sia in Croazia.
Con la bella stagione gli alberi compromessi dal gelicidio diventano il terreno
ideale per una proliferazione incontrollabile di parassiti. Com’è attualmente la
situazione?
Ho attraversato parte del Gorski kotar
due giorni fa. La situazione è tremenda.
Le foglie sono spuntate sui monconi, ma
non so se le piante colpite riusciranno a
sopravvivere.
È
uno
spettacolo
terrificante vedere i rami delle betulle piegati a terra, spezzati eppure in parte verdi. Come
dicono gli studiosi competenti, ci vorranno
decine
di
anni
affinché
il
bosco
riviva.
Si sono salvate solo le conifere. Tutte le
latifoglie sono invece danneggiate o sono
morte.
La ricchezza di particolari e la delicatezza con cui descrive gli
ambienti naturali testimoniano, oltre alla passione per la sua
terra e per la natura in genere, una lunga frequentazione dei
luoghi e una solida formazione naturalistica. Per conoscere e
apprezzare la natura, quanto è importante l’osservazione diretta
e quanto invece uno studio sistematico?
Va
da
sé
che
chi
ama
la
natura
e
tutti
i
fenomeni
legati
a
essa
desidera in qualche modo approfondire le proprie conoscenze. Osservazione e studio vanno quindi di pari passo, indipendentemente da ciò che
si preferisce. La maggior parte degli amanti della montagna conosce
infatti
almeno
un
po’
di
flora
e
sa
quali
sono
le
specie
protette;;
lo
stesso dicasi degli amanti del mare.
La Croazia sembra aver scoperto delle
grosse quantità di gas e di petrolio nell’Adriatico e intende
sfruttarle. Ricerche e sfruttamento di petrolio e metano in
Adriatico da un lato e sviluppo turistico delle coste dall’altro,
possono conciliarsi con la salvaguardia dell’ambiente marino?
Come vede il futuro dell’Alto Adriatico?
Le riserve di gas nell’Adriatico settentrionale probabilmente ci sono
(i
bromboli
della
costa
istriana
sono
stati
descritti
già
negli
anni
Quaranta
del
secolo
scorso).
Conciliare
estrazione
e
turismo
e
mantenere l’equilibrio naturale sarà impossibile. Si è già visto con
la
baia
di
Buccari
e
l’ex
cokeria
(smantellata)
e
la
parte
settentrionale
di
Veglia
con
gli
impianti
dell’ex
Dina
(per
ora
in
quiescenza).
In generale, l’Alto Adriatico è molto minacciato, soprattutto da un’infinita
quantità
di
rifiuti
che
vanno
dai
cottonfioc a cose che nemmeno ci s’immagina d’incontrare sott’acqua o sulla costa.
‘
Buongiorno Chiara. Da dove nasce questa grande voglia di
esplorare e comunicare la bellezza dei luoghi?
Dal
desiderio
infinito
di
conoscenza,
dalla
mia
indole
curiosa,
dall’amore per tutto quello che esiste in natura e forse anche dal
fatto
che
sin
da
piccola
sono
stata
educata
ad
amare
sia
il
mare
(in
riva
al
quale
sono
praticamente
nata)
e
la
montagna,
che
è
sempre
stata la passione dei miei genitori, soprattutto di mio padre. Ho imparato a nuotare prestissimo e a cinque anni mi sono state regalate
maschera e pinne dalle quali non mi sono più separata, neanche
oggi che di anni ne ho quasi sessanta. Comunicare agli altri la
bellezza è stata un’idea che ho potuto realizzare da quando sono
andata in pensione. Scrivere è un impegno che occupa una grossa
fetta del mio tempo libero.
Per la conferenza che terrà il 4 luglio a Trieste (Museo del Mare)
ha scelto come tema il Parco Naturale del Velebit. Può darci
qualche piccola anticipazione?
Ho
scelto
il
Velebit
perché
è
splendido,
oserei
dire
mistico.
È
un’area
di
contrasti,
bellezze
naturali,
endemismi,
che
lascia
senza
fiato.
Chi
lo visita non lo dimentica. Io ci vado almeno un paio di volte all’anno
e
ne
ho
visto
solo
una
parte.
Non
si
finisce
mai
di
scoprirlo,
incanta, affascina e incute un gran senso di rispetto verso
fenomeni naturali che nemmeno ci si può immaginare.
Sonia Sudic Bauzon
KONRAD
Intervista a Chiara Veranić
La diffusione delle specie
aliene è una delle grandi
minacce alla biodiversità.
Lei ne parla in alcuni dei suoi
reportage e il problema riguarda anche il Carso Triestino. Quali e
quanti danni provocano le specie alloctone?
Le specie aliene sono il frutto della globalizzazione, anche se molte
si sono insediate in ambienti che non sono i loro già da parecchio
tempo, soprattutto a causa dell’uomo. Si tratta di specie animali e
vegetali che, una volta varcato un un territorio nuovo, entrano in
competizione con i vecchi residenti, sottraendo spazio vitale, nutrimento o provocando danni enormi in quanto non esiste un nemico
naturale che ne freni l’invasione. Si assiste così alla scomparsa o
alla rarefazione di specie autoctone o a gravi squilibri negli ecosistemi, spesso irreparabili.
LUGLIO-AGOSTO 2014
UNA NATURALISTA A PASSEGGIO
LUGLIO-AGOSTO 2014
KONRAD
‘
Arte
ROSIGNANO, LO SGUARDO SU TRIESTE
Come
si
può
“interiorizzare”
una
realtà,
se
non
vi
ci
accostiamo
cercando
di
capirla,
amarla,
soffrirla?
E
quale
migliore
mezzo
che
il
disegno?
Il
fatto
di
trovarsi
davanti
al
foglio
bianco,
nella
concentrazione
più
completa,
e
tentare
di
cogliere
una
sagoma,
di
rubare
un
atteggiamento
più
“vero
e
totale”,
è
già
un
atto
d’amore,
di
partecipazione;;
del
quale
oggi,
davvero
se
ne
avverte
il
bisogno.
Livio
Rosignano
(agosto
1973)
Inaugurata lo scorso 10 giugno e
visitabile sino al 9 luglio presso la
Sala Veruda di Palazzo Costanzi, la
mostra
monografica
di
Livio
Rosignano
(Pinguente,
1924)
dal
titolo
“70 anni di
pittura,
negli
umori,
nei
caratteri,
nelle
sfumature
di
Trieste”
è un’occasione da
cogliere per assaporare attraverso lo
sguardo dell’artista, un lato malinconico, ma molto umano della nostra città.
Seppur costretti in uno spazio insufficiente,
che
non
permette
loro
di
esprimersi appieno, i 33 dipinti della
rassegna, che include opere degli anni
Cinquanta in poi, delineano con chiarezza l’ideale pittorico di questo artista.
Un ideale che respinge qualsiasi tipo di
retorica e si rivolge con partecipazione
ed
empatia
ad
osservare,
fissare
e
raccontare scene quotidiane, scorci
familiari, persone comuni, emarginate,
figure
in
cui
ciascuno
spettatore
può
riconoscersi intento nei gesti di ogni giorno.
La pennellata è rapida, a tratti nervosa e la stesura pittorica a volte
materica, molto più spesso velata, resa con inconsistenti sfumature
stratificate
che
con
delicatezza
delineano
sagome
definite
seppur
evanescenti.
Diverse, ma sempre mediate attraverso un’interpretazione molto personale, le suggestioni che si affacciano nella produzione di Rosignano. Ampia anche la gamma tonale che dall’irruenza espressionista e
post-impressionista delle prime opere, sembra nelle tele più recenti
‘
volgersi ad una sfumata, fredda e
bassa gamma tonale che ricorda certi
esiti del realismo magico.
La malinconia e la solitudine pervadono sottilmente gran parte dei dipinti,
specie degli interni, tra cui si segnalano Nudo
nella
stanza
(che
molto
deve alle nature morte cubiste e alle
atmosfere
di
Casorati),
Interno con
figura ed Esattoria.
Intensi, sinceri e sentiti, come può
concepirli solo chi ha vissuto in prima
persona l’esperienza della deportazione, Memorie di Dachau e Inverno a
Dachau (sembra
di
udire
in
sottofondo
la voce di Guccini che canta la neve
e il freddo degli inverni nei campi di
concentramento).
Di notevole impatto visivo è Bora in
Piazza, in cui il gesto dell’anziana
protagonista che sorregge con abile
inclinazione l’ombrello per opporsi alle
raffiche
del
vento,
rivela
una
caratteristica tutta autoctona che non può non
strapparci un sorriso. Introspezione
e
discreta
curiosità,
infine,
scaturiscono dallo sguardo dell’Autoritratto
giovanile
(del
1952)
che
accoglie
al
suo ingresso il visitatore e da lui si
congeda auspicando che
abbia potuto trovare, più che
un appagamento estetico
fine
a
se
stesso,
un
momento
di
riflessione
e
di
emozione.
Dove:
Sala
Veruda,
Palazzo
Costanzi
(Piazza
Piccola
2)
Quando: Tutti i giorni, 10-13 e 17-20
Ingresso libero
‘
10
N.B.
In concomitanza della mostra alcuni disegni di Rosignano saranno
esposti
presso
il
Caffè
San
Marco
(Via
Battisti
18
-­
da
martedì
a
domenica,
dalle
9
alle
20).
Laura Paris
A GORIZIA UNA MOSTRA SUGLI ANIMALI
PROTAGONISTI DELLA GRANDE GUERRA
In occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande
Guerra
a
Gorizia
è
possibile
visitare
–
fino
al
prossimo
30
settembre
–
una
mostra
davvero
interessante
e
soprattutto
originale:
si
tratta
di
un’esposizione
fotografica
dedicata
interamente
agli
animali
che
svolsero, insieme ai soldati, un ruolo altrettanto importante per le sorti
del
conflitto.
Una
nutrita
serie
di
straordinarie
fotografie
–
tutte
originali
–
testimoniano e raccontano, a tratti in modo commovente, l’utilizzo degli animali
nelle tattiche belliche ma anche lo stretto rapporto di interdipendenza
e spesso anche di affezione che si instaurò nel binomio soldato/animale. Curata da Serenella Ferrari e Mario Muto, la mostra “1914/18:
la guerra e gli animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti” è
organizzata dal Comitato “Amici dell’Arte Felice” in collaborazione con
l’Associazione “Centro per le Ricerche Archeologiche e Storiche del
Goriziano”, con l’Associazione “Gruppo Isonzo Ricerca Storica” e può
essere visitata presso l’Hic Caffè di via don Bosco 165, un locale che
da qualche anno organizza nei propri spazi concerti, mostre ed eventi
culturali.
MUSEO DELL’ACQUA DIFFUSO SUL CARSO
Nel corso della prima guerra mondiale, nonostante
l’impiego
di
armi
sempre
più
sofisticate
e
trasporti
motorizzati,
l’uomo
non
poté
fare
a
meno
degli animali mobilitandone oltre 16 milioni, un
vero e proprio “esercito” impiegato per sostenere
le truppe di tutti gli eserciti: cavalli, buoi, cani,
gatti, muli e piccioni, animali da lavoro, da cibo
e da affezione in guerra CON e PER l’uomo,
trasportando armi, munizioni, equipaggiamenti ma
anche liberando le trincee dai ratti, ritrovando e
soccorrendo i feriti o facendo giungere ordini e comunicazioni da e per
il fronte.
Nelle trincee furono ospitati anche migliaia di animali domestici, abbandonati dai contadini e civili in fuga, ma anche molti animali selvatici che
Cisterna di Gropada
dere in due categorie principali: quelle private e quelle pubbliche o
“comunali”
(komunska
štierna),
in
numero
variabile
a
seconda
della
grandezza del paese. Tre erano le sottocategorie delle cisterne:
quelle che raccoglievano le acque meteoriche dai tetti, quelle che
raccoglievano le acque provenienti dalle strade e quelle ibride. La
loro
costruzione
ebbe
inizio
agli
inizi
del
XIX
secolo
e
si
intensificò
tra
il
1850
e
il
1870
a
causa
del
notevole
incremento
demografico.
Gropada contava quattro cisterne comunali, di cui se ne sono
conservate tre, una per tipologia. Di particolare interesse risulta la
“Štjerna Ciganka”, restaurata di recente nell’ambito del progetto
Carso-­Kras;;
fu
costruita
nel
1862
(la
data
è
scolpita
sulla
struttura)
ai margini del paese e relativamente lontana dalle case del tempo.
Di dimensioni notevoli, ha un diametro di 7,25 m e una profondità di
quasi 8 m. Un terzo circa è in rilevato. Il muro è in blocchi di pietra
ben squadrati e intonacati, mentre il cono di chiusura è del tipo a
“tholos” a vista. La vera è composta da cinque conci. Raccoglieva
unicamente le acque provenienti dalla strada. Fu utilizzata per
l’abbeveraggio
degli
animali
fino
all’ultimo
conflitto
mondiale,
quando
un ragazzo del paese vi gettò una bomba a mano danneggiando
le pareti interne e il cono di copertura. Da allora la cisterna venne
abbandonata e rimase nel degrado più totale, usata come discarica
e
parzialmente
riempita
di
materiali
da
demolizioni
e
rifiuti
di
vario
genere.
Nel
febbraio
2014
è
stata
vuotata
dai
rifiuti,
ripulita
e
valorizzata.
Il
museo
dell’acqua
diffuso
si
configura
come
un
interessante
approccio al Carso. Alla sua natura, alla sua cultura, alla sua
storia.
Da
conoscere.
Da
conservare.
Da
beneficiare
con
rispetto e non solo in chiave escursionistica e ricreativa.
Fabiana Salvador
rimanevano bloccati in mezzo al fronte: spesso
aiutarono i soldati a sopravvivere nell’inferno
bellico diventando amici da proteggere ma
anche custodi e fedeli servitori grazie a quel
rapporto ancestrale che li ha sempre legati
all’uomo, trasformandosi in veri e propri soldati.
Il rapporto che spesso si instaurò tra animali e
soldati investiva anche la sfera dei sentimenti,
una sorta di moderna “Pet Therapy” che consentiva di creare momenti di affetto
che raramente potevano emergere in una società militare e
maschile fortemente gerarchizzata.
Info: [email protected];
R. V.
‘
Trebiciano, Gropada e Basovizza in Italia; l’equile di Lipica e
l’abitato di Orlek in Slovenia. Una zona rimasta a dir poco immutata dalla
fine
della
seconda
guerra
mondiale.
Il
confine
fra
i
due
Stati
e
la
mancanza di valichi di una certa importanza hanno contribuito all’isolamento
di questo territorio, ma anche alla sua conservazione dal punto di vista
naturalistico e ambientale. La strada lunga circa sette chilometri che
collega
Basovizza
a
Sežana,
costruita
nella
prima
metà
dell’Ottocento,
ha mantenuto i suoi muri di sostegno in pietra, i paracarri, i muretti di
contenimento e i canali di scolo, come erano stati progettati e realizzati
originariamente. L’assenza di costruzioni di notevoli dimensioni, se si
escludono alcuni ruderi della polveriera vicino ad Orlek in Slovenia e
le batterie antiaeree del Monte Franco vicino a Trebiciano e del Monte
Gaja nei pressi di Gropada, rende l’area ancora inalterata, immersa nel
verde e nel suo passato silenzioso.
Un progetto transfrontaliero, nell’ambito dell’Interreg Italia-Slovenia
2007-­2013,
l’ha
riqualificata
in
ottica
slow
tourism.
Realizzati
l’itinerario
cicloturistico Opicina-Trebiciano, il sentiero naturalistico “Josef Ressel”
a Basovizza attrezzato anche per gli ipovedenti, il ripristino di alcuni
sentieri. Di fondamentale importanza, sempre a Basovizza, il rinomato
Centro didattico naturalistico gestito dal Corpo Forestale Regionale,
con la sua esposizione multimediale sul Carso e sulle sue caratteristiche, inaugurato nel 2008 e purtroppo spesso a rischio di chiusura per
mancanza di fondi. A Trebiciano, è stata restaurata una tipica casetta
carsica
(“casa
di
Ljenčka”)
,
utilizzata
anche
per
l’allestimento
di
mostre. Posizionati numerosi pannelli informativi con descrizioni puntuali,
fotografie,
cenni
storici,
disegni
ed
immagini
poco
note.
Nei
dintorni
di
Gropada
è
stato
messo
a
disposizione
un
percorso
fisso
di
orienteering, il cosiddetto “sport dei boschi”.
Di recente attuazione, il Museo dell’Acqua diffuso sul Carso propone
un itinerario a tema che in pochi chilometri riesce a riassumere l’essenza del territorio carsico triestino, in un avvicinamento all’ambiente
naturale e al patrimonio storico-culturale. Coinvolge Basovizza,
Gropada, Padriciano, Trebiciano, Banne. Si focalizza sull’approvvigionamento dell’acqua, questione cruciale per lo sviluppo di una
comunità. In Carso la permeabilità del suolo e la conseguente quasi
totale
assenza
di
acque
superficiali,
resero
fondamentale
la
raccolta
delle acque meteoriche. Per l’abbeveraggio degli animali, venivano
usati sia contenitori naturali quali vasche nelle rocce o laghetti naturali,
sia
contenitori
artificiali
quali
stagni
e
cisterne.
Per
il
consumo
umano l’acqua migliore era quella proveniente dalle cisterne, meglio
conservata per le temperature più basse e l’assenza di luce.
Sul Carso le cisterne si contavano a centinaia e si possono suddivi-
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
La cisterna di Gropada
‘
‘
11
LUGLIO-AGOSTO 2014
KONRAD
‘
Libri
IL SILENZIO
Materialmente, ciò che rimane
in quelle ventinove cartelle è un
brevissimo e ambiguo racconto
In una lettera del 1964 ad una giornalista, Italo Calvino scri- d’amore.
veva:
“Dati
biografici:
io
sono
ancora
di
quelli
che
credono,
Edoardo,
marinaio
(Sono troppo
abituato
a
star
solo),
incontra
con
Croce,
che
di
un
autore
contano
solo
le
opere.
(Quando
conLisa che si trova nel piccolo patano,
naturalmente).
Perciò
dati
biografici
non
ne
do,
o
li
do
falsi,
o
comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda ese
con
l’amica
Hélène.
Perché
pure quel che vuol sapere, e Glielo dirò. Ma
non
Le
dirò
mai
la
verità, sono
giunte
qui?
Tra i due nasce qualcosa di
di questo può star sicura”.
muto, fatale e improvviso.
Ricordo sempre con piacere queste parole, in un mondo di boriosi
che ci tengono molto a descrivere se stessi ad un pubblico inesisten- Entrambi
chiusi,
misteriosi
a
sé
e all’altro. Edoardo è malato
te che nulla vuol sapere. Le quarte di copertina dei libri più miseredi mare. Partivo
sempre,
per
voli, la pagina “Chi sono io” dei blog più autoreferenziali, pullulano
necessità,
partivo
come
voi
di informazioni che servono solo dare peso e pancia alla vanità.
cambiate
amore.
E
avrei
voluto
Chi sono, dove sono nato, dove vivo, cosa ho studiato, di cosa mi
una
vita
senza
partenze:
calpeoccupo...
stare
sempre
lo
stesso
suolo. Gli
Recentemente sono rimasta ancor più impressionata dalle parole di
Francesco Biamonti
sarebbe piaciuto fare il capraio o
Francesco
Biamonti
(1928-­2001),
lette
casualmente
nel
risvolto
di
Il silenzio
coltivare gli ulivi. Ma non a tutti è
copertina de Il silenzio.
Einaudi
(collana
L’Arcipelago),
2013
consentito di stare lieti e sicuri su pp. 43, € 7,00
Io
sono
da
cancellare.
La
mia
vita
non
conta
nulla;;
i
miei
natali
non
un fazzoletto di terra.
hanno
importanza;;
il
mio
paese
è
insignificante.
Si
fa
della
letteraLisa, vedova di un terrorista, è
tura
perché
non
si
è
contenti
della
propria
vita.
[…]
Non
credo
nelle
una donna dalle passioni controverse che prima cavalca oscene emoziobiografie.
A convincermi alla lettura del libretto sono state proprio queste righe, ni
e
poi
chiede:
“Perché
non
mi
hai
fermata?”.
È con questa domanda che si chiude il racconto che non sapremo mai
nobili e chiare, ferme quanto un testamento. Per poi scoprire che
come sarebbe proseguito.
leggerlo
avrebbe
fatto
molto
male,
come
tutto
ciò
che
è
–
parola
Presente
fino
all’eccesso
(ma
chissà
quante
cancellazioni,
correzioni,
crudele,
crudele
destino
–
postumo.
variazioni
sarebbero
intervenute)
è
il
riferimento
al
paesaggio.
Mare,
cielo,
Francesco
Biamonti
(1928-­2001),
schivo
e
solitario
autore
di
L’angelo di Avrigue, Vento largo, Attesa sul mare, Le parole la notte nuvole, terra, azzurro, sono parole che si ripetono quasi incessantemente.
(tutti
editi
da
Einaudi),
scriveva
questo
racconto
quando
era
già
molto
È un luogo dell’anima, questo paesino ligure aspro e verticale, un
luogo
dove
terra
e
cielo
cozzavano
l’uno
contro
l’altro,
di
luce
forte
che
non
malato e sapeva di esserlo.
Dopo la sua morte, furono ritrovate ventinove cartelle, senza un tito- serviva
a
niente.
lo, con i segni criptici tipici di Biamonti che, ad esempio, se cambiava È
un
confine.
“Un
confine
fisico
che
si
fa
spirituale,
metafora
di
una
continua
ricerca
di
idea su una parola, non la sostituiva mai del tutto. Ne scriveva una
sopra l’altra, senza cancellare niente. E così, noi che ne sappiamo di senso, sul limite dell’abisso...” spiegava Biamonti in una delle
quale
parola
infine
avrebbe
scelto
per
la
versione
definitiva?
Non
lo
ultime interviste.
Quale fosse l’abisso, lui già lo sapeva.
sapremo mai, appunto.
Questo è un libro di poche pagine che doveva averne tante più di più.
Luisella Pacco
È un libro di pochi concetti che invece voleva trattarne di molti e gravi.
luisellapacco.wordpress.com
È un racconto smilzo che doveva essere romanzo. È un libro di dialoghi
tra
ombre,
di
personaggi
non
ben
definiti.
È
un
libro
di
errori
non
cancellati,
perché
ad
essere
cancellato
anzitempo
è
stato
l’autore.
La sensazione è struggente e cattiva.
Tre, quattro, cinque volte, per poterlo capire, o per capire che non
c’è nulla da capire. Tre, quattro, cinque volte, a rileggerlo. Certo non
racconti brevissimi
ci vuol niente, è così breve. L’unica cosa che ci vuole è un po’ di
abitudine alla sofferenza, un po’ di pelo sullo stomaco, per accettare
LA SPOSA
l’inaccettabile della letteratura come della vita: che si crepa come
galline,
e
che
certe
cose
restano
a
metà;;
che
un
pensiero
raffinato,
Il corpo non dimentica, il corpo si difende, il corpo parla.
un gesto artistico sono stati strappati via e non ci sarà mai dato di coHa cominciato a sentire dolore all’alba, e poi mentre si truccava
noscerli per intero. Leggere qualcosa di incompiuto, che l’autore non
e si pettinava. Il male è aumentato sensibilmente quando è enha
avuto
tempo
e
modo
di
finire
e
sistemare
come
avrebbe
sognato,
trata in chiesa appesa al braccio del padre. E per tutto il tempo
ha
in
sé
qualcosa
di
profondamente
doloroso.
È
un’ingannevole
è andato peggiorando.
illusione, una battaglia senza speranza. È fare a botte con la morte.
Quando
infine
è
arrivato
il
momento,
ha
sentito
quella
fitta
farsi
Biamonti negli ultimi mesi aveva parlato di questo lavoro, e soltanto
ancora più lancinante. Ha reclinato la testa di lato, come per
grazie
alle
sue
parole
sappiamo
che
(forse)
la
sua
idea
di
titolo
ascoltare meglio il messaggio.
sarebbe stata Il silenzio
(“ma
spesso
lo
modifico...
me
ne
viene
in
Allora ha capito di avere una sola scelta, una sola sillaba.
mente
uno
al
giorno,
sono
titoli
labili
che
vanno
via...”)
e
tale
è
stata
Il tono di voce è rimasto sereno, il viso talmente quieto e normala scelta dell’editore. Così come solo grazie alle interviste conosciale nella mimica che per un istante sia il prete che gli altri hanno
mo i temi che Biamonti voleva trattare, e l’ampiezza del progetto che
creduto che fosse un sì. La più rapida a capire è stata una
aveva in mente: doveva essere un romanzo sulle ideologie morenti,
damigella, il viso tondo e contento, a cui è sfuggito un gridolino
sui
conflitti
generazionali,
sulla
passione,
sul
legame
con
la
terra.
alto e perplesso, la mano a coprirsi la bocca per lo stupore.
Persino su Dio.
‘
‘
12
50 MM
13
Il Corridoio Adriatico
Flavio Boscacci e Giuseppe Passoni sono gli autori dello
studio “Logistica
fluvio-­marittima
in
Europa.
La
rilevanza
europea
del
corridoio
Adriatico”
(Franco Angeli Editore, 2008, Euro
32),
dedicato
al
cosiddetto
Corridoio
Adriatico.
Il
primo
autore
è
ordinario di Economia Applicata presso il Politecnico di Milano, il
secondo dottore di ricerca e docente di
Ingegneria Idraulica presso il medesimo Politecnico. L’idea progettuale
appartiene però al professor Antonio
Migliacci, presidente del Consorzio per
l’ingegneria strutturale in Europa.
Si tratta di un progetto ardito, avveniristico, che mira a creare un collegamento diretto fra i porti dell’Alto Adriatico ed il sistema idroviario europeo
mediante la costruzione di un canale
navigabile tra Trieste e Bratislava, sul
Danubio nei pressi di Vienna. Una
tale opera consentirebbe la completa integrazione dell’attuale sistema
idroviario europeo con tutti i mari del
continente, valorizzando in particolare
le due sponde dell’Adriatico e le regioni
centro-europee e balcaniche.
L’idrovia
avrebbe
come
capisaldi
Trieste
e
Bratislava
(Slovacchia).
Il
superamento
delle
asperità
orografiche
del
sistema
Carso-­Alpi
Giulie
può avvenire solo a mezzo di una galleria navigabile mentre per la
restante parte del percorso si potrà adottare una classica idrovia a
cielo aperto. L’individuazione del tracciato ottimale è problema geopolitico
e
tecnologico
assieme,
poiché
il
possibile
percorso
prevede
un’alternativa in territorio sloveno e una in territorio croato.
Basti qui dire che il superamento delle montagne tra Trieste e Lubiana comporterebbe una galleria ad asse orizzontale posta a 250 metri
sul livello del mare con uno sviluppo di circa 90 km ed una sezione
di sbocco nella immediata periferia est della capitale slovena. Da qui
si svilupperebbe lungo il corso della Sava sino all’abitato di Zidani
Most,
per
poi
deviare
verso
nord
sino
al
confine
con
l’Ungheria.
Qui
l’idrovia discenderebbe verso la pianura ad ovest del
lago Balaton, sino a connettersi con il Danubio, in
corrispondenza
del
suo
affluente
Raba.
A
parte
le
difficoltà
tecniche,
la
realizzazione
sarebbe
certamente molto costosa: il tratto tra l’Adriatico e il corso della Sava
comporterebbe una spesa di circa un miliardo di euro per il solo impianto di sollevamento delle navi, mentre le altre opere idrauliche tra
Trieste e Bratislava richiederebbero una spesa di circa 17 miliardi.
Interessante notare che la movimentazione delle navi in galleria
avverrebbe in modo totalmente automatico,
a mezzo di opportuni trattori elettrici dotati
di
motori
lineari
teleguidati
(!)
senza
impiego
di personale. Questo è soltanto un particolare fra i tanti dati tecnici che lo studio di
Boscacci e Passoni offre in abbondanza e
per i quali non resta che rinviare il lettore al
libro. I vantaggi futuri, una volta che l’avveniristica opera venisse realizzata, sarebbero
cospicui: i costi del transito attraverso il
corridoio Adriatico sarebbero ridotti del 50%
rispetto alla rotta tradizionale Suez/Gibilterra/porti del Nord Europa. Infatti le navi che
transitano dal canale di Suez dirette ai porti
del Nord Europa impiegano circa 8,5 giorni
per giungere a Rotterdam e altri 7 giorni di
navigazione per Bratislava, mentre nella
soluzione via Adriatico il tempo impiegato, si
dimezzerebbe.
Nella prefazione al libro il prof. Migliacci ricorda che ogni secolo del
passato
ha
visto
realizzata
una
grande
opera
idraulica
finalizzata
al
potenziamento dei trasporti ed allo sviluppo della civiltà, come i canali di Suez e Panama. Attendiamo allora, dico io, gli uomini capaci
in futuro di dare vita al sogno di unire tutta l’Europa attraverso il mare
e
i
suoi
fiumi,
con
un
progetto
certamente
difficile
e
costoso,
ma
dotato di grande fascino agli occhi di chi crede nella possibilità di trasformare talvolta l’utopia in realtà. Per il momento voglio sperare che
il discorso rimanga aperto al contributo di tecnici e politici
dei
Paesi
interessati
(Italia,
Slovenia,
Ungheria,
Slovacchia,
Austria)
per
un’economia
sempre
più
integrata.
Sergio Franco
pensati come scatti fotografici, ritratti di un momento rubato...
Il prete ha allargato le braccia, lo sposo
si è voltato a guardarla. Ma lei era così
ferma risoluta e tranquilla da levare le
parole ad entrambi.
Senza imbarazzo, senza fretta, si è girata sistemandosi il vestito e ha camminato
fiera
lungo
la
navata.
Nella
piazzetta
assolata del sabato, è salita in macchina
e ha chiesto all’autista di portarla via.
Rilassandosi sul sedile, con la mano
a conchiglia si copre delicatamente
l’orecchio che già non duole più
e continua a carezzarlo con gratitudine.
Dal
finestrino
spalancato
entrano
aria
fresca,
luce
e la promessa di cose buone.
elle.pi
‘
È stato forse questo a far trasalire il prete, che si è fermato un
attimo, grattandosi la gola, e ha
formulato di nuovo la domanda.
No,
non
voglio.
Improvvisamente, dopo mesi
di pretesa felicità, di illusione
e di preparativi, tutto tornava
alla mente. Il primo e il secondo
schiaffo. Le prime e le seconde
scuse. La lesione al timpano
sinistro. Poi più nulla, solo tenerezza.
Credeva di aver perdonato. Invece ora sentiva l’orecchio, da mesi
guarito, pulsarle di rinnovato tormento. Era la memoria del corpo
che veniva ad avvisarla.
LUGLIO-AGOSTO 2014
MUSICA DELL’AVVENIRE
KONRAD
‘
Trasporti e ambiente
LUGLIO-AGOSTO 2014
KONRAD
‘
AMORI, MORTE E MINIERE
NELLA VALLE DEI MÒCHENI
certa pace, pur con indubbi limiti.
Nel racconto di Musil Homo, emblematico protagonista, viene coinvolto come geologo nel progetto
di ricerca di una mitica miniera d’oro veneziana.
L’esplorazione passa però presto in secondo
Al tempo della Prima Guerra Mondiale,
piano, rispetto alla descrizione di un mondo
nelle pagine di Robert Musil
arcano e alla sua storia d’amore con Grigia, una
contadina del posto. Questo legame rappresenta il
Grigia, racconto poco noto
progressivo distacco di “Musil - Homo” dal mondo
di Musil, pubblicato nel 1921, è
da cui proviene e dai valori incarnati dai suoi
ambientato nella Valle del Fersina,
compagni
di
spedizione
–
forse
i
soldati,
nella
in uno scampolo di medioevo,
realtà
–
portatori
dei
valori
distruttivi
della
civiltà
conservatosi tra l’Adige e il Brenta
europea dell’epoca. Ulteriori connotati simbolici
della Valsugana, nei pressi della
sono legati al crollo di certezze plurisecolari, al
bella zona del Lagorai. Laggiù
rifiuto
dell’istinto
distruttivo
e
allo
stesso
tempo
raccolse vari appunti, scritti a maralla ricerca di valori fondanti autentici, in luoghi
gine della Prima guerra, relativi
ancora intatti ed arcani, come in questa Valle
anche ad eventi apparentemente
incantata. Questo rapporto con un mondo arcaico
insignificanti
quali
la
morte
di
una
si
fa
via
via
più
intenso,
con
un
finale
tragico,
mosca. Forse per lui non c’era poi
come forse la realtà che viveva lo stesso Musil,
questa grande differenza tra le
come forse tutta la sua esistenza, in continuo
sorti di insetti e di uomini, a vario
bilico tra ragione e sentimento. La miniera non
modo entrambi travolti da eventi
viene riaperta, anzi il geologo vi si lascia morire,
molto più grandi.
evento interpretato come una liberazione.
Scrittore per scelta, multiforme
Questo territorio ha conservato la sua magia e
testimone di quel periodo, coltivò
consente escursioni estive o invernali, in un inmolteplici interessi che spaziavacredibile mondo minerale con gemme che quasi
no dall’ingegneria alla psicologia
spuntano
dal
terreno
come
fiori:
un
microcosmo
della Gestalt. Si considerava andi peculiari abitudini e tradizioni.
che
poeta,
pur
se
venne
definito
Per divulgare la conoscenza degli aspetti storici,
troppo intelligente per esserlo.
sono state realizzate alcune esposizioni, tra le
Ha pure partecipato attivamente
quali Der
Gesang
des
Todes,
Robert
Musil
und
al
conflitto
con
la
qualifica
di
der
Erste
Weltkrieg
(Il
canto
della
morte,
Robert
tenente dell’esercito asburgiMusil
e
la
Prima
Guerra
mondiale)
alla Literaco, venendo anche decorato,
turhaus di Monaco di Baviera, chiusasi lo scorso
mutando progressivamente il suo
22 giugno.
atteggiamento in ironica oppoTenuto
conto
del
groviglio
di
etnie
e
confini,
sizione. Nei suoi scritti offre un
talvolta ancora subdolamente vivi dentro di noi,
contributo relativo ad un terrimi è parso quasi automatico collegare quei
torio
appena
sfiorato
da
questo
lontani eventi al presente e alle recenti elezioni
cataclisma. Qui, in un ambito
europee, snobbate e considerate dai più come
rimasto appartato per millenni,
un’inutile perdita di tempo, spronato dalla testisono sopravvissute popolazioni
monianza storica di Musil, a non essere solo un
tedesche, i Mòcheni appunto, che Nelle immagini, dall’alto:
osservatore passivo. Gli dei gli hanno rispar–
La
valle
dei
mòcheni
negli
anni
’60.
(
F.
Faganello)
conservano tuttora usi e costumi
miato
il
finale,
il
secondo
tempo
del
conflitto
–
Carnevale
e
costumi
mòcheni
tardo medievali, a cominciare
mondiale. Ma cosa avrebbe ancora scritto, a
–
Particolare
archittetura
rurale
della
Valle
dalla lingua, tramandatasi quasi
fronte
dei
tragici
eventi
successivi?
solo oralmente. Erano minatori
Noi tutti dovremo fare tesoro, assorbire e, in un
bavaresi che la storia e le necessità quotidiane spinsero in queste
certo senso, rivivere e rielaborare quelle lontane esperienze, grazie
terre, come si riscontra anche in altre parti delle Alpi.
al ricco patrimonio di veri e propri “libri parlanti”, che permangono,
Dovremmo abituarci a ricordare ed approfondire i tanti aspetti storici, nonostante lo svanire dei protagonisti diretti.
anche nascosti, legati in particolare a questi luoghi, al centenario
Potremo quindi coerentemente valutare e scegliere il nostro futuro.
ed
alle
celebrazioni
della
prima
delle
carneficine
che
il
Novecento
Superiamo l’istinto che alimenta l’egoismo delle Nazioni, sempre più
ci
ha
regalato
perché
le
loro
conseguenze
perdurano
tuttora.
Basti
bulimico e forse principale causa di molti problemi attuali. Esploriapensare al ruolo attuale e futuro dell’Europa, che ha garantito una
mo
altre
strade,
con
strumenti
nuovi
e
pacifici,
risolvendo
i
dissidi
di
un matrimonio, nato più per interesse che per amore. La posta
in
gioco
è
vitale:
passare
da
una
democrazia
(ed
un’economia)
a
scala comunale a quella del continente.
È il momento di giovani con passioni, energie e strumenti,
anche culturali, adeguati ad affrontare e realizzare quel
che alcuni nostri predecessori hanno sognato e con fatica
impostato.
Riccardo Ravalli
‘
14
ilKo nrad dei p icco li
PIANGE? CHE PIANGA,
SENNò SI VIZIA!
,
Capita spesso di sentire bambini urlanti chiusi dentro carrozzine o legati sui passeggini, mentre i loro genitori
continuano a camminare, parlare al telefono, chiacchierare
con gli amici. Succede anche in casa, dove i bambini piccolissimi vengono lasciati piangere nei loro lettini prima di addormentarsi,
fino
a
che
non
chiudono
gli
occhietti
per
sfinimento.
Metodo “Fate la nanna”, per chi lo conosce. Fate la nanna
che è un po’ come Arbeit
mach
frei, per capirci. L’importante
è non cedere. Non prenderli in braccio, se piangono senza un
chiaro motivo. La ragione è incontrovertibile: meglio che piangano
perché
altrimenti
si
viziano.
Qualcuno,
con
nozioni
pedagogiche
alla
mano,
mi
dovrebbe
spiegare
in
base
a
quale
assunto
un
bambino
di
pochi
mesi
potrebbe
diventare
dedito
al
vizio. Il vizio
è roba seria. La Treccani così lo descrive: “Incapacità
del
bene,
e
abitudine
e
pratica
del
male;;
il
concetto
del
vizio,
sul
piano
morale,
è
strettamente
correlativo
a
quello
della
virtù,
di
cui
costituisce
la
negazione.” Non mi verrete a dire che un
bambino piccolo possa assumere comportamenti derivanti
da
tali
ragionamenti
etico-­filosofici!
Non
ci
arrivano
nemmeno la maggior parte dei papà e delle mamme. Che piuttosto
semplicemente si
conformano. Ai genitori
accade di farlo spesso.
Adattarsi a pratiche
abitudinarie consente di risparmiare energie
nel
definirle,
evitando di soppesare
criticamente se
stessi e la relazione
con
il
figlio.
C’è
già tanto da fare:
nutrirlo, lavarlo,
cambiarlo. Non è
abbastanza?
Per
il resto, i genitori
fanno un po’ quel
che fanno tutti.
Ma la tradizione,
vecchia o meno
la fata carabina
vecchia, non rappresenta sempre una garanzia
di
efficacia.
Gli studi più autorevoli e più recenti hanno ampiamente
dimostrato
che
il
contatto
fisico
per
un
bambino
piccolo
è
un’esigenza essenziale. Quasi biologica. Come nutrirsi e
dormire, per capirci. Prendere
in
braccio
il
proprio
bimbo,
quando
piange,
è
importante
come
dargli
da
mangiare
quando
ha
fame
o
da
bere
quando
ha
sete.
Le ragioni sono molteplici. La più importante riguarda la formazione nel bambino di una sicurezza che lo accompagnerà
per
tutta
la
vita,
sostenendolo
nei
momenti
difficili
e
gratificandolo nella vita quotidiana. Rendendolo felice, insomma.
Vi
pare
poco?
Il contatto infatti è la risposta ad un bisogno. Il bambino ci
lancia un segnale con il pianto. Ci sta chiamando. Vuole
comunicare. Non ha altro modo, se la cosa da comunicare
è per lui urgente. D’altra parte un esserino di pochi mesi ha
una nozione di importanza non corrispondente a quella di un
adulto. Importante,
per
lui,
è
tutto
perché
sta
scoprendo
la
vita
ed
il
mondo. Se piange, chiama. Vuole dirci qualcosa. Ignorarlo “perchè altrimenti si vizia” equivale a inviargli
un messaggio chiaro ed incontrovertibile: non ti ascoltiamo,
non ti capiamo, non ci interessa quello che hai da dire. Il
bimbo
piangerà
una
volta,
la
seconda
e
fino
alla
trentesima.
Poi, se nessuno lo baderà, smetterà e non lo farà più. Vittoria
della
virtù
sul
vizio?
No.
Semplice
e
triste
rassegnazione. Se questa diventa la prassi dei genitori, crescerà con
loro un bambino rassegnato al fatto che comunicare è una
cosa
difficile,
che
le
proprie
richieste
sono
destinate
ad
essere
ignorate. Tutto questo si sedimenterà in lui, segnandolo per
tutta la vita. Non si ricorderà nulla, ma i suoi comportamenti
diventeranno automatici. Potrà essere, domani, un ragazzo
ed
un
uomo
che
avrà
grandi
difficoltà
ad
esprimere
con
serenità i suoi bisogni e desideri. Si rassegnerà, ancora, a subire
gli altri. Sarà predisposto a farlo. E i suoi desideri e le sue
richieste in qualche maniera resteranno sopite oppure, chissà,
provocheranno una qualche pericolosa esplosione non prevedibile.
Non
sarà
un
adulto
felice.
E
allora?
Mamme
e
papà,
prendete
in
braccio
i
vostri
bimbi
e invece di pensare che
si viziano, pensate che vi state reciprocamente godendo una felicità, presente e futura, insostituibile.
un magico saluto dalla
Fata Carabina
,
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
—————————————————————————————————
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
ilkonraddeipiccoli
,
16
BIENNALE EDUCATIONAL:
I PICCOLI CREATIVI CRESCONO
“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.”
Entrando negli spazi del Settore
Educational della Biennale di Venezia durante l’inaugurazione della XIV
Mostra Internazionale di Architettura, curata da Rem Koolhaas, mi è
venuto in mente il famoso proverbio
cinese citato spesso da Bruno
Munari: “Se ascolto dimentico, se
vedo ricordo, se faccio capisco.” Lo
spazio, alle Tese dei Soppalchi in
Arsenale, occupa più di 500 mq ed è
dedicato esclusivamente alla didattica. Si tratta di una vera fucina-laboratorio nata nel 2011 per volontà
del Presidente della Biennale Paolo
Baratta, con lo scopo di favorire
la conoscenza diretta del mondo
delle arti da parte dei giovani. Oltre
a promuovere la consuetudine
della
“visita
alla
Biennale”,
fin
dalla
giovane età, Biennale Educational
ha instaurato una collaborazione
molto stretta con gli insegnanti per
favorire nell’ambito della scuola il
fare creativo come parte integrante del percorso educativo.
Lo spazio è suddiviso in varie aree polifunzionali. Si passa
dalle postazioni dedicate ai laboratori multimediali, alle aree
per i laboratori creativi e di carattere interattivo/corporeo. E
quando
arriva
il
momento
del
pranzo
o
della
merenda?
Hanno
pensato anche a quello. C’è
una zona allestita con sedie e
sgabelli
che
può
ospitare
fino
a 100 studenti contemporaneamente. Il programma Educational di quest’anno prevede
due percorsi dedicati, uno ai
Giardini e uno all’Arsenale. Al
Padiglione Centrale ai Giardini,
per i più piccoli, il tema proposto
da
Koolhaas
–
Elements
of Architecture, la storia degli
elementi fondamentali dell’architettura, la porta, il pavimento, il
soffitto
–
viene
presentato
come
una sorta di viaggio nel tempo.
I bambini vengono condotti
attraverso le stanze del Padiglione, sperimentano gli spazi,
e lavorano sulla corrispondenza
materiali/temporalità: una ricerca di elementi che compongono
ipotetiche case del passato, del
presente o del futuro, per andare poi a costruire in laboratorio una sorta di “casa del tempo”.
Anche
in
Arsenale
si
propone
una
riflessione
sugli
elementi
basilari
del
territorio
e
sulla
loro
stratificazione,
che
è
stata
semplificata
e
resa
leggibile
dall’uomo
attraverso
le
mappe.
Essendo presente nella sezione Monditalia la riproduzione
della Tabula Peutingeriana, la nostra penisola diventerà elemento simbolico di territorio
–
mondo
inteso
come
piano
–
foglio
su cui l’uomo si è insediato e ha costruito
edifici,
spianato
territori,
tracciato
reticoli
di strade. Un evento molto importante da
segnare in agenda è l’open day del 3, 4 e 5
settembre. In questa occasione sarà possibile visitare la XIV Mostra Internazionale
di Architettura con operatori specializzati, e
assistere a una panoramica delle speciali
attività educational e di laboratorio che
verranno attivate per le scuole. L’iscrizione
può avvenire su www.labiennale.org
,
Info: Settore Educational la Biennale di
Venezia
Responsabile Valentina Borsato
[email protected]
041 5218 828
Vanna Coslovich
ilkonraddeipiccoli
17
C RESCERE PARTECIPANDO
Il Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi a Trieste
,
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
Presto anche Trieste potrà contare su un organo di
rappresentanza dei suoi giovani cittadini. Grazie al
progetto “Se io fossi il sindaco” e all’impegno del
Comune
(Area
Educazione,
Università,
Ricerca,
Cultura
e
Sport),
Trieste
avrà,
come
altri
centri
in
Italia,
il
Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi.
Una notizia importante: la scelta
dell’amministrazione vuole valorizzare la dimensione
della democrazia.
25 ragazze e ragazzi dai 9 ai 14 anni, provenienti
da
12
scuole
cittadine
(6
primarie
e
6
secondarie
di
primo
grado,
pubbliche
e
private)
guidati
da
una
ventina di entusiasti insegnanti, che hanno coinvolto i ragazzi, hanno partecipato ad una formazione, organizzato le elezioni e individuato i consiglieri, facilitati nei
percorsi di espressione partecipata dall’associazione
Kallipolis.
Partner
del
Comune,
oltre
alla
Regione
Fvg
–
Ufficio
del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della
Direzione Centrale Cultura, Sport e Solidarietà,
l’Ufficio
Scolastico
Regionale
e
Unicef
–
Comitato
Provinciale di Trieste.
Il
percorso
educativo
(consultabile
sul
sito
del
Comune
di
Trieste),
ha
visto
da
gennaio
l’avvio
dei
lavori
del
CCRR,
con
tre
incontri
nella
sede
ufficiale,
la scuola Bergamas, e la presentazione al sindaco lo
scorso 6 giugno delle proposte sugli spazi cittadini.
Un progetto entusiasmante ma anche molto impegnativo, perchè richiede consapevolezza da parte dei
ragazzi e a volte un vero cambiamento di mentalità
da parte degli adulti che, come recita l’articolo 12
della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, devono imparare ad ascoltare quello che i
ragazzi dicono e a prenderlo molto seriamente: “gli
stati
garantiscono
al
bambino
(…)
il
diritto
di
esprimere
liberamente
la
sua
opinione
su
ogni
questione
che
lo
interessa,
(…)
tenendo
conto
della
sua
età
(…)
Si
darà
in
particolare
la
possibilità
di
essere
ascoltato
in
ogni
procedura
giudiziaria
o
amministrativa
che
lo
riguarda”
(CRC,
art.
12)
Infine
va
ribadito
che
esercitare
fin
da
piccoli
il
diritto
alla
partecipazione rafforza l’autostima e la capacità di comunicazione, abilità che coincidono con le life
skills indicate
dall’OMS, che devono costituire il fulcro di tutte le iniziative
sulla promozione della salute e del benessere di bambini e
adolescenti.
La vera scommessa del progetto quindi
sarà per noi adulti riuscire a riporre nei ragazzi
reale
fiducia,
attribuendo
loro
dignità
di soggetti attivi e competenti, a
volte
scomodi
perché
sinceri.
Donatella Rocco
,
18
ilkonraddeipiccoli
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
RICREATORI, NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA
PUBBLICI DI TRIESTE A SERIO RISCHIO
Con la protesta di lavoratori e cittadini è partita anche
una
raccolta
d i
firme
con
una
proposta
d i
soluzione
Il servizio educativo è il fondamento della società civile. La
centralità del processo formativo è essenziale al mantenimento e al miglioramento dei valori sociali che dovrebbero essere
capisaldi di una comunità civile, evoluta e preparata ad affrontare un mondo sempre più complesso.
Chi può gestire i servizi educativi se non chi la comunità governa
-­
e
dovrebbe
governare-­
per
i
i
diritti
di
tutti?
O vogliamo delegare il futuro della società a soggetti privati
che perseguono i loro più o meno sacrosanti obiettivi privati e
non
certo
il
bene
pubblico,
poiché
quello
non
è
nel
loro
statuto
ontologico?
Il
servizio
educativo
deve
restare
pubblico
perché
pubblica
è
la comunità che ne usufruisce. E pubblica deve restare la responsabilità di accompagnare i bambini ed i ragazzi all’interno
della
società,
il
che
dovrebbe
essere
il
fine
ultimo
del
servizio
educativo.
Ma di questo ci si dimentica troppo facilmente. Sulla scuola e
sull’educazione
chi
investe?
Il
Governo?
La
Regione?
Il
Comune?
Eppure
è
facile
il
ragionamento
secondo
cui
un
paese
che crede nella formazione del senso civico e nell’appartenenza alla comunità può con successo ricostruire un’etica comune
e, ad esempio, prevenire la corruzione. Quella stessa che
ammorba ogni livello dell’amministrazione pubblica.
divisione
tra
lavoratori?
La
macchina
burocratica
cooperativistica deve sopravvivere e lo spirito iniziale si è dileguato quasi
del tutto. Anche le cooperative, inoltre, sono giuridicamente un
soggetto privato.
La gestione diretta e pubblica del servizio educativo è irrinunciabile, per i motivi descritti.
La
situazione
a
Trieste
Partiamo da una sentenza della Corte Costituzionale che ha
dichiarato illegittime le assunzioni effettuate nel Comparto
Unico
(nel
pubblico)
in
deroga
ai
limiti
di
spesa
posti
dalla
normativa nazionale.
Il Comune di Trieste non può più assumere personale a tempo
determinato a partire da settembre, causa mancanza di copertura economica. Si rivolge allora alla Regione che stila una
proposta di legge regionale che va sottoposta al Governo. La
proposta chiede semplicemente una deroga. Da Roma per ora
nessuna
risposta.
C’è
tempo
fino
a
fine
luglio.
250
lavoratori
precari
dei
servizi
educativi
(Ricreatori,
Nidi
e
Scuole
dell’infanzia)
dopo
aver
garantito
per
lunghi
anni
l’erogazione di servizi essenziali per la comunità, a settembre si
ritroveranno in strada. Mettendo a rischio 1/3
dei
servizi erogati, come spiegano, con estrema chiarezza, i rappresentanti
sindacali USB dei lavoratori: “Il
loro
licenziamento
comporterà
un
tracollo
dei
servizi
educativi,
che
si
ritroveranno
ridimensionati,
smantellati
e,
ben
che
vada,
parzialmente
privatizzati
tramite
un
appalto
alle
cooperative”.
Cooperative?
Lo
spirito
cooperativistico
ha
nobili
origini,
ma
di
quelle non si sa
quanto sopravvive
oggi. I proventi
f seguici su facebook vengono destinati
ad una equa sud-
La
soluzione
possibile
Una soluzione c’è e sulla proposta formulata dai lavoratori
è
partita
una
raccolta
di
firme
(circa
1800
ad
oggi
quelle
raccolte):
“Dichiariamo
il
servizio
educativo
essenziale ed
infungibile
(che
poi
vuol
dire
insostituibile
NdR)
nello
Statuto
comunale”. Questo ne garantirebbe la continuazione. Così,
dicono ancora i rappresentanti USB, è successo al Comune di
Napoli, sindaco De Magistris. Adottando questa prassi, nella
città partenopea il servizio educativo continua ad essere pubblico e garantito.
È una concreta e funzionale opportunità. Non una dichiarazione di principio.
Lo
sanno
Sindaco,
Governatore
e
Primo
ministro?
Governo, Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Trieste,
ad oggi, in una triade storicamente unica, sono tutti capeggiati
da esponenti del centro-sinistra.
È l’occasione per chiarire concretamente che la sinistra istituzionale maggioritaria non predica bene e razzola male, ma
mette in atto ciò che propaganda.
Ci hanno detto, durante le ultime campagne elettorali, che formazione, scuola ed educazione andavano rimessi al centro.
Ebbene, ora ci diano dimostrazione reale che non si trattava
di parole al vento: il caso attuale dei servizi educativi a
Trieste
è
un
banco
di
prova
concreto
e
facilmente
verificabile dagli elettori.
S. L.
ilkonraddeipiccoli
CARSIANA: LA FLORA E GLI AMBIENTI DEL CARSO
BUON VIAGGIO
,
Ci avviciniamo all’estate, si va in ferie, e si fanno dei viaggi.
Il viaggio funziona così: si parte da un posto e si arriva in un altro
posto.
Vogliamo andare ad esempio
da
Milano
a
Torino?
Milano…
Torino…
stranamente
le
due
parole hanno entrambe sei
lettere, e allora proviamo a
fare il nostro viaggio non fra
una città e l’altra, ma fra una
parola e l’altra. Mettiamo
la regola seguente: si può
cambiare una sola lettera alla
volta e tutte le parole usate
devono avere un senso compiuto.
Ecco che il nostro viaggio diventa MILANO MIRANO TIRANO TIRINO
TORINO.
Esiste
un
viaggio
più
breve
che
collega
le
due
città?
Non lo so, ma non credo sia possibile.
Informazioni
www.provincia.trieste.it
www.curiosidinatura.it
Prenotazioni
[email protected]
tel. 340.5569370
M. B.
le illustrazioni di questo numero di
konraddeipiccoli sono di Maurizio Stagni
Le parole di partenza e arrivo non devono essere necessariamente
due
nomi
di
città:
andiamo
da
NUOTO
a
TUFFI?
NUOTO
RUOTO
RUTTO RATTO TATTO TANTO TANFO TANFI BANFI BAFFI BUFFI
TUFFI.
Si può passare più facilmente da un animale ad un altro.
Esempi.
Da LEONE a TIGRE: LEONE LEONI LEGNI SEGNI
SOGNI TOGNI TOGNA TIGNA PIGNA PIGRA PIGRE
TIGRE.
Da POLLO a GALLO: POLLO COLLO COLTO MOLTO MALTO MALLO GALLO, ma anche POLLO COLLO CALLO GALLO.
Da CORVO a CERVO: CORVO CERVO.
Con questo ultimo esempio abbiamo visto che esistono anche giochi adatti ai pigri come me. Però per
i lunghi viaggi in auto è meglio usare coppie che non
hanno lettere in comune, come CORVO-TIGRE. Ci
sono poi TESTA-PIEDI, ARANCE-LIMONI, GATTOPESCE, o terne come ROSSO-VIOLA-VERDE e tutte quelle
che vi verranno in mente. Buon viaggio!
© Giorgio Dendi
‘
Siamo tutti intelligenti
,
si
arriva
con
gli
autobus
da
Piazza
Oberdan
con
42
e
44
fino
a
Prosecco,
e
poi
da
lì
con
la
linea
46
fino
alla
fermata
prima
di Sgonico.
KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014
A
d isposizione
interessanti
visite
guidate
fino
al
12
ottobre
Prosegue la stagione di visite a Carsiana, il
giardino
botanico
della
flora
e
degli
ambienti
del
Carso. Collocato lungo la strada provinciale tra Sgonico e
Gabrovizza, in provincia di Trieste, raccoglie quasi 600
specie vegetali del Carso italiano e sloveno, collocate nei
rispettivi ambienti naturali appositamente ricostruiti in una
dolina. Centro naturalistico di proprietà della Provincia di
Trieste, Carsiana è un luogo ricco di fascino e unico nel
suo genere; le attività vengono curate dalla cooperativa
Curiosi di natura.
Le
caratteristiche
ecologiche
della
flora
e
degli
ambienti
vengono illustrate tramite visite guidate per adulti e bambini e materiali informativi in italiano, inglese, tedesco e
sloveno. Per le famiglie con bambini ogni giorno, durante
tutto l’orario di apertura, è anche disponibile la caccia al
tesoro a sfondo ambientale “Talpa od occhio di lince”, concepita per stimolare le capacità di osservazione della natura.
Nell’ambito del progetto Sigma 2, Rete transfrontaliera per la
gestione sostenibile dell’ambiente e la biodiversità promosso
dalla Provincia, a Carsiana è anche visitabile gratuitamente
ogni giorno il Giardino mediterraneo. Realizzato di recente,
vi sono ospitate delle specie che prediligono gli ambienti
caldi
dell’Istria
meridionale,
Quarnero
e
Dalmazia,
fino
al
Mediterraneo.
Carsiana è aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle
13; sabato e i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Lunedì chiuso. Fino al 12 ottobre visite guidate i giorni feriali alle
ore 10.30, e il sabato e i festivi alle 10.30, 11.30 e 15.30.
Ingressi interi 3 euro, ridotti 2.
Il Giardino botanico si trova a Sgonico, ed è raggiungibile in
macchina dall’uscita autostradale per Prosecco. Da Trieste
‘
19
20
‘
KONRAD
L’ennesimo malaffare, tutto italiano, dietro a EXPO e MOSE
MOSE è l’acronimo per Modulo
Sperimentale Elettromeccanico, un progetto
avviato nel 2003 il cui costo iniziale, approvato
nel 2002 dal Magistrato delle acque, ammontava a 3.441 milioni di euro, con previsione
di
fine
lavori
per
il
2010.
Nel
2005
il
costo
complessivo viene aggiornato a 4.271 milioni
e
la
previsione
di
fine
lavori
slitta
a
fine
2012.
Nel
2010
il
Magistrato
delle
acque
certifica
un
ulteriore aumento di costo per 1,2 miliardi di euro e l’ulteriore slittamento
della
consegna
dei
lavori
a
fine
2016.
L’intero
progetto
è
finanziato
con risorse pubbliche statali, cioè denaro dei contribuenti. Il MOSE è
solo l’ultimo esempio, in ordine di tempo, di una gestione inappropriata
del denaro pubblico. Lo scandalo dell’EXPO sembra un pallido ricordo,
sebbene sia esploso soltanto un mese prima. Per l’EXPO, riuscire a
trovare la previsione di spesa è un’impresa. Le cifre variano tra i 7 ed i
14 miliardi di euro. Più precisamente nel 2008 viene calcolato un costo
di 7 miliardi, per passare agli 11,8 del 2011 e per concludere con le previsioni attuali di 14 miliardi. Già questa informazione fa capire quanto
sia facile spendere i soldi pubblici senza preventivi certi, chiari e stabili.
Quale privato accetterebbe un’approssimazione del 100% nella stima
di
preventivi
di
spesa
e
una
data
di
consegna
dell’opera
così
incerta?
A
cosa
sono
dovuti
i
rincari
del
60
o
del
100%?
Previsioni
di
spesa
sbagliate?
Preventivi
sommari?
Nel
settore
privato
se
ci
sono
ritardi
nella consegna dei lavori scattano delle penali, in modo da incentivare
il
rispetto
dei
termini
contrattuali,
ed
il
valore
pattuito
non
subisce
flessioni. Ma per la cosa pubblica non valgono gli stessi principi. Tanto che
problema c’è. Se i soldi non bastano aumentiamo le tasse, inventiamo
una Tarsu, Tares, Ici, Imu; basta un po’ di fantasia per spaventare i
contribuenti
indicando
l’incidenza
della
nuova
pressione
fiscale
e,
dopo
qualche giorno, ritoccare al ribasso la percentuale della nuova imposta,
così sono tutti contenti.
Sebbene
MOSE
ed
EXPO
abbiano
finalità
diverse,
di
salvaguardia
e
protezione il primo, di esposizione ed immagine il secondo, in comune
hanno
la
provenienza
delle
risorse
finanziarie,
e
la
gestione
delle
risorse,
affidate
ad
una
classe
politica
che
evidentemente
non
ha
le
capacità o l’interesse per farlo. É oramai evidente, dati i reiterati casi
giudiziari scoppiati intorno alla realizzazione delle opere pubbliche, che
il sistema non funziona. E non funziona per la tendenza tipicamente
italiana
a
privilegiare
non
il
merito,
l’efficienza,
le
capacità,
l’economicità
–
intesa
come
capacità
di
realizzare
il
massimo
vantaggio
con
il
minor
dispendio
di
energie
–
ma
l’interesse personale e la creazione di “reti” vantaggiose solo per pochi. Inoltre c’è la percezione
che se il denaro è pubblico non appartenga a
nessuno
e
pertanto
dilapidare
risorse
finanziarie,
anche semplicemente attraverso contratti troppo
elastici, non sia così grave. Ma il debito pubblico
parla
chiaro,
purtroppo.
Poiché
stiamo
parlando
di inclinazioni umane, sono sempre più convinta che sia il caso di incrementare le risorse a favore dell’educazione e formazione, intese nel
senso più ampio del termine. Piuttosto che aumentare i controlli, creare
nuove regole e procedure di aggiudicazione degli appalti, si potrebbe
cominciare con il rendere partecipative tutte le informazioni, in ogni fase
di proposta, realizzazione e avanzamento di un progetto, attraverso la
possibilità di visionare on line i diversi progetti e relativi budget proposti
dai fornitori interessati all’appalto, le motivazioni di aggiudicazione,
i contratti, le scadenze, i disegni tecnici, i pareri degli esperti, etc.
Ogni progetto diventerebbe trasparente con possibilità di diventare al
contempo
formativo,
ad
esempio
per
gli
studenti.
Questo
significherebbe coinvolgere i cittadini sulle questioni attinenti la gestione della cosa
pubblica.
Significherebbe
aumentare
la
trasparenza
e
ridurre
così
il
potere di quei membri della classe politica, burocratica ed economica
tentati ad ingrossare il portafoglio personale. Molte aziende lamentano l’assenza di liberismo, ma il vero liberismo comporterebbe una
partecipazione ridotta dello Stato nella vita economica del Paese e una
più incisiva capacità nello svolgimento delle sue funzioni: legislativa,
esecutiva e giudiziaria. Per concludere vorrei ricordare, riferendomi in
particolare all’EXPO, che il senso di un’opera di interesse comune sta
nella sua capacità di favorire il benessere del numero più vasto possibile di persone e per il maggior tempo possibile. Ed il benessere non
equivale
al
PIL;;
questo
è
solo
uno
degli
indicatori
usati
per
quantificarlo.
Il benessere include la capacità di spesa, la salute, la possibilità di conciliare vita e lavoro, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ricerca
ed innovazione, qualità dei servizi istruzione e formazione. L’Italia non
riparte perchè non investe sul benessere del Paese, ma spende
cercando al contempo di mantenere in piedi un sistema che è la
causa del suo male.
Simonetta Marenzi
‘
LUGLIO-AGOSTO 2014
L’ITALIA CHE PIANGE SE STESSA
Musica
‘
LA MUSICA, LINGUAGGIO UNIVERSALE OLTRE OGNI BARRIERA
Due Festival internazionali in Regione (e oltre)
La musica arriva al cuore delle persone in modo diretto,
indistintamente, forse di più rispetto ad altre forme d’arte o di comunicazione ed espressione. E lo sa bene l’Associazione Progetto Musica,
che da vent’anni promuove la musica come linguaggio universale che
trascende
i
confini
fisici,
immateriali,
linguistici
e
culturali.
Nei
Suoni
e
Nei
Luoghi
(12
luglio
-­
27
dicembre),
giunto alla sua XVI
edizione propone 28 concerti in diversi Comuni del Friuli Venezia Giulia
ai quali si aggiungono una tappa in Slovenia e tre nel Veneto orientale. Il carattere internazionale e interregionale del festival è dato dalla
collaborazione con il Kulturni Dom di Nova Gorica, alla sua capacità
di portare in Italia le eccellenze delle Accademie dei Paesi Balcanici
e alla collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia di
Portogruaro. In calendario orchestre jazz, ampie e originali formazioni
cameristiche, ensemble strumentali, che proporranno un repertorio
prevalentemente classico con qualche incursione nel contemporaneo.
Ad impreziosire il già ricco programma, è l’offerta enogastronomica di
assaggi
locali,
affiancata
da
eventi
a
tema.
Lunedì 14 luglio alle ore 21 al Giardino del Castello di Udine si espanderanno le sonorità di Stefan
Milenkovich
&
Marko
Hatlak
Tango
Compás: un progetto che vede Milenkovich, violista precocisssmo, e il
versatile
fisarmonicista
Hatlak,
collaborare
con
Marko
Črnčec
(piano)
e
Luka
Herman
Gaiser
(contrabbasso).
L’inaugurazione del Festival si terrà il 10 luglio alle ore 21 alla Casa
della
Comunità
di
Conoglano
(Cassacco,
UD)
con
il
trio
Bossa
Nova.
Promozione del territorio e attenzione ai giovani sono le radici di Echoes
(1
luglio
-­
28
agosto)
Festival Musicale Transfrontaliero che porterà
21
Èkiti
mèkiti
zùker
kafè
àbis
bàbis
dòminè
ùls
pùls
pùlver
stùz
quìnkel
quànkel
kèzen
fùz.
Commento
Le coordinate minime reperite del documento sono le seguenti: il primo ascolto è avvenuto attorno ai 4 o 5 anni, ovverosia nel ’42 o ‘43,
a Sistiana, da una nonna di Komen/Comeno che a quell’epoca era
sull’ottantina
(e
si
definiva
di
Sistiana
ma, essendo originaria di Komen il
testo
potrebbe
risalire
a
quelle
zone).
Il contesto in cui l’ha sentita non se lo
ricorda,
ma
usava
questa
filastrocca
con i suoi amici per giocare: stando
a
lui
era
una
specie
di
conta
(tipo
amabrabàcicìcocò):
ecco
che
forse
si
giustifica
il
“kèzen
fùz”
finale,
come
valesse
per
“cacciato
fuori”
(a
significare
“vattene”,
“stai
fuori
dal
gioco”).
Per
il
senso
direi
di
non
provare
nemmeno a tradurre, anche se il primo verso potrebbe suonare:
Eccoti
a
me
zucchero
(e)
caffè…
Seguirà
la
pubblicazione
di
altri
documenti
raccolti,
nei
numeri
successivi
di
Konrad
Riccardo Redivo
Stefan Milenkovich & Marko Hatlak Tango Compás
compositore N. Palej.
Il Festival rientra tra le attività del progetto Echos– Echi transfrontalieri,
finanziato
nell’ambito
del
programma
per
la
cooperazione
transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, che vede come partner
oltre all’Associazione Progetto Musica, il Kulturni Dom di Nuova Gorica
e
il
Kosovelov
Dom
di
Sežana.
La musica dunque fungerà da veicolo d’integrazione, cooperazione
ma anche di sviluppo territoriale, promuovendo degli aspetti peculiari, quali la cultura, l’ambiente ed i prodotti locali, e valorizzando
i
giovani
musicisti
per
dimostrare
che
superare
confini
e
barriere
è
possibile.
Info e programma
www.associazioneprogettomusica.org; www.echosproject.eu;
www.neisuonideiluoghi.it
‘
in scena 14 concerti tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, ospitati
in luoghi storici, con particolare attenzione ai castelli. Tutti gli incontri,
a ingresso gratuito, sono accompagnati da una visita guidata e da
un’offerta enogastronomica di prodotti locali. Allieteranno gli uditori
alcuni ensemble di musicisti italiani e sloveni under 30, dei quali 8
creati per l’occasione durante un campus di alta formazione tenutosi
a
giugno
a
Sežana
sotto
la
guida
di
Tomaž
Lorenz,
professore
di
musica da camera all’Accademia di Musica di Lubiana, e di Roberto
Turrin, docente di pianoforte al Conservatorio Tartini di Trieste.
Inaugurazione del Festival il 1 luglio al Castello Formentini di San
Floriano
del
Collio
(GO)
con
l’Ensemble
Cortesia
che si esibirà in
musiche e balli rinascimentali. Da segnalare il concerto del 15 luglio
a
Villa
Gallici
Deciani
a
Montegnacco
(Cassacco
-­
UD)
con
protagonista
l’ensemble
di
Antilena
Nicolizas
(Pianoforte),
Alja
Mandič
(Violoncello),
Valentina
Danelon
(Violino)
che
eseguirà
per
la
prima
volta in Italia il pezzo, da Three Caprices, “Matisse Jazz” n° 3 del
Eleonora Molea
LUGLIO-AGOSTO 2014
La tradizione orale, o meglio, i suoi contenuti hanno cambiato
sede
e
si
sono
modificati.
In
città
l’oralità
antica
o
di
una
volta,
ormai, è estinta e se esiste è per studio, come in antropologia culturale
(come
quando
si
studia
la
storia
delle
tribù
rwandesi
analizzando
i
loro
poemi
dinastici
orali).
Insomma
una
cosa
per
molti
morta,
o
quasi.
Per
trovarne
una
traccia
da
noi,
che
magari
porti
a
un
filone,
si
può cercare nei paesi periferici o di campagna e negli anziani che lì
hanno
sempre
vissuto.
Senza
dilungarmi
a
livello
teorico
(tralasciando
quindi
Ginzburg,
Zumthor
e
cento
altri
studiosi
e
scritti)
direi
di
aver trovato una cosiddetta fonte, che ha voluto rimanere anonima,
dicendo: Sono
una
meteora.
Siamo
tutti
di
passaggio,
rifiutando
anche solo di comparire col soprannome con cui è conosciuto nel paese. L’unica cosa che ha concesso di dire è di essere un sistianese
di Duino.
Quattro sono le
tracce orali che,
a quanto so, non
sono ancora state
raccolte
e
codificate. Importante raccontarle in questo
spazio editoriale
libero e critico, per
ribadire che la cultura non potrà mai essere slegata dal suo ambiente, sia esso urbano,
contadino o naturalistico. Quanto è differente, per il circostante, un
frassino,
un
pino
nero
da
una
filastrocca
che
circola
“in
aria”,
solo
cioè
tramite
la
voce?
Forse
la
voce
qui
presentata
fa
parte
di
una
vegetazione orale che si sta estinguendo. I materiali che ho potuto
visionare, confrontare e analizzare, mi hanno fatto concludere che
fosse
materiale
inedito,
ma
il
dubbio
resta:
sta
anche
a
voi
–
miei,
nostri
lettori
–
confermare
questo
vuoto
oppure
colmarlo
(chi
mi
dice
che queste tracce che io ho reputato orali non facciano invece parte,
che
so?,
della
pubblicità
di
un
prodotto
in
voga
qualche
tempo
fa?
Oppure
che
non
circolassero
a
uso
scolastico?):
ogni
aiuto,
obiezione, adesione e suggerimento che vi verrà in mente, comunicatelo in
redazione.
Insomma, gli articoli vorrebbero testimoniare una comunicazione che
in altri tempi era fondamentale e che, con i suoi più svariati contenuti,
è arrivata, almeno a Duino, sino al 2014.
È bizzarro e l’unico non in
sloveno. È, o sembra fortemente, un non-sense
ed
è
di
difficile
(e
forse
impossibile,
e
questo
è
il
bello)
traduzione:
mescola
a
piacere,
assonanza
e
sonorità.
Latino,
tedesco
e
italiano,
o
forse
nessuna
delle
tre
lingue
(la
trascrizione,
ovviamente,
è
mia,
e
gli
accenti
servono
per
dare
il
ritmo).
KONRAD
Introduzione
Primo
documento
‘
‘
TRADIZIONE ORALE CARSOLINA (1)
22
Alimentazione
SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO?
KONRAD
LUGLIO-AGOSTO 2014
Cibo per il Corpo, per la Mente e per lo Spirito
(1a parte)
Un argomento oggi molto discusso è quello che riguarda
fosse ci troveremmo di nuovo di fronte alla considerazione che l’alicome il cibo che assumiamo contribuisca alla crescita del nostro
mentazione
può
influire
sugli
impulsi
nervosi.
In
effetti,
dall’osservacorpo ma soprattutto la possibilità che ciò che mangiamo abbia degli
zione empirica si nota come gli animali carnivori siano in genere più
influssi
sul
carattere,
sulla
persoaggressivi di quelli erbivori, così come, sempre a grandi
nalità, e addirittura sulla parte più
linee, quelle popolazioni umane grandi consumatrici di
spirituale
dell’essere
umano
–
basti
carni sono più aggressive di quelle vegetariane.
pensare a quale importanza viene
La scienza dispone ancora di poche informazioni certe
data all’alimentazione da parte
e la nostra speranza è che in futuro vengano promosse
delle principali religioni del mondo.
ricerche
in
questa
direzione
perché
i
risultati
potrebbero
Tale
ipotesi
non
è
ancora
scientifiaiutarci molto a comprendere meglio il funzionamento del
camente riconosciuta in parte per
cervello e della mente umana in relazione al cibo.
mancanza di prove, in parte per il
Molto più semplice e utile in questo tentativo di collegare
preconcetti generali legati alla genel’alimentazione con gli atteggiamenti mentali e la persotica e alla trasmissione ereditaria dei
nalità
è
attingere
alle
filosofie-­medicine
orientali,
come
la
caratteri
fisici
e
psicologici.
macrobiotica, la medicina cinese o l’ayurveda, che fanno
Non ci sono dubbi che la maggior
riferimenti molto precisi alla capacità che i cibi possono
parte della nostra personalità sia
avere
nell’influenzare
la
nostra
energia
vitale
di
base.
I
stata costruita in base agli stimoli
modelli interpretativi permettono di avanzare ipotesi sulla
ricevuti
dalla
nascita
fino
intorno
ai
tre
anni,
e
in
misura
minore
con
relazione tra cibo e stato d’animo che vengono poi confermate da
il progredire dell’età. Secondo molti studi però anche l’alimentazione
anni di osservazioni empiriche.
può svolgere un ruolo fondamentale nel determinare gli stati interiori
Secondo
queste
filosofie
l’energia
contenuta
in
ogni
alimento
ha
due
del
carattere,
o
almeno
nell’influenzarli
in
misura
decisiva.
qualità
opposte:
Yang
(collegato
con
l’elemento
terra-­materia
quindi
Il primo dato da cui partire è che il cervello si nutre soprattutto di
concretezza, forza, concentrazione, determinazione, volontà e prazucchero, sotto forma di glucosio ed è soggetto a forti sbalzi a seticità,
ma
se
in
eccesso
la
durezza
e
la
rigidità)
e
Yin
(
che
richiama
conda della disponibilità di questo. Esperimenti di laboratorio hanno
gli
aspetti
più
legati
all’elemento
“aria
–
spirito”,
quindi
la
fantasia,
dimostrato che persone che assumevano troppi zuccheri semplici
l’idealizzazione, l’arte, la spiritualità, la sensibilità, l’introversione,
provavano poi sonnolenza, apatia, pigrizia e indolenzimento mentale
ma
di
nuovo
se
in
eccesso
la
mollezza,
l’intontimento
e
l’apatia).
e
intellettuale,
mentre
coloro
che
si
nutrivano
di
amidi
(zuccheri
Ogni cibo ha una prevalenza di una di queste due energie, e l’ipotesi
complessi)
non
avevano
questo
problema.
sottostante
è
che
assumendo
un
alimento
andiamo
ad
influenzare
il
Possiamo quindi trarre una prima conclusione: il consumo di zucchenostro carattere secondo le sue caratteristiche yin/yang. È eviri
concentrati
determina
una
modificazione
dello
stato
d’umore
nella
dente che per avere un carattere equilibrato occorre mantenere in
direzione di un rallentamento delle funzioni mentali.
equilibrio
dinamico
i
due
estremi
ma
ciò
non
è
così
semplice
perché
Un secondo dato è che il cervello è composto per il 60% di matedipende da molti fattori tra cui soprattutto il cibo che mangiamo. Nel
ria grassa che ha il compito di far passare le sostanze nutritive. È
prossimo numero approfondiremo questa analisi e vedremo come
evidente
che
una
modificazione
della
sua
struttura
determinerà
un
i
vari
cibi
possono
influenzare
il
nostro
carattere
in
una
differente apporto di tali sostanze.
direzione piuttosto che nell’altra.
Ancora
una
volta
sotto
esame
sono
i
grassi
saturi
e
quelli
artificiali,
ossia
saturati
artificialmente,
come
le
margarine.
Sembra
che
esse
Nadia e Giacomo Bo
modifichino
le
pareti
celebrali
ostacolando
in
tal
modo
il
passaggio
www.ricerchedivita.it
dei nutrimenti. Le conseguenze sono nuovamente una diminuzione delle funzioni
cognitive e della memoria. Viceversa, i
Pillole di cucina naturale
grassi polinsaturi esercitano un effetto
opposto.
TAGLIATA DI SEITAN MARINATO ALLO ZENZERO,
Possiamo pertanto arrivare ad una seconLIME E SALSA DI SOIA CON VERDURE DI STAGIONE
da
conclusione:
i
grassi
saturi
modificano
la consistenza delle pareti cellulari peggiorandone la capacità di assorbimento delle
Ingredienti
per
4
persone
Come
procedere
sostanze nutritive provenienti dal sangue.
Per quanto riguarda le proteine, sappia–
320
gr
di
seitan
al
naturale
Tagliare il seitan a fette sottili, cercando di
mo che queste vengono utilizzate come
–
5
cucchiai
di
salsa
di
soia
mantenerle più grandi possibile.
mediatori degli impulsi nervosi. I più noti
–
1
cm
di
radice
di
zenzero
Grattugiare lo zenzero e l’aglio e schiacciarne
sono la serotonina, che induce stati di
–
1/2
spicchio
di
aglio
il succo attraverso un colino.
calma e di benessere, la norepinefrina e la
–
il
succo
di
1
lime
Spremere il succo di lime ed emulsionare
dopamina che stimolano l’attività celebrale
–
4
cucchiai
di
olio
EVO
insieme l’aglio, lo zenzero, la soia, il Tabasco
e motoria.
–
qualche
goccia
di
salsa
e l’olio di oliva.
Ancora non sappiamo per certo se fonti
Tabasco
(facoltataivo)
Marinare il seitan per alcune ore in metà di
differenti o qualità diverse di proteine
–
verdure
miste
di
stagione
questa salsa.
possono indurre un cambiamento nella
–
erbe
aromatiche
a
piacere
Nel frattempo tagliare le verdure preferite a
produzione di tali mediatori, ma se così
‘
latte
materno
(o
di
formula)!
Un
bambino
non
si
“svezza”,
ma comincia a mangiare anche altro.
Dice il libro: il piacere per il buon
cibo si impara sin da piccolissimi
Il
primo
cibo
è...
tutto
il
cibo!
Le più innovative ricerche lo dicono a chiara voce:
pappine e omogenizzati sono roba sorpassata, vecchia,
“Non mangia niente!”. Questo ritornello spesso aleggia tra mamme
sfinite
dai
tentativi
di
cacciare
in
bocca
al
proprio
bambino
un
cucchiaino di pappa o, più tardi, un boccone di zucchina o una forchettata di
riso.
Perché
tormentarsi?
Un
gruppo
di
ricercatori
dell’IRCCS
Burlo
Garofolo di Trieste, coordinati da Adriano Cattaneo, ci offre una bella ed originale pubblicazione di rigorose basi teoriche e sperimentali,
di piacevole lettura e di grande utilità teorica e
pratica. Si basa sulla più aggiornata letteratura
scientifica
sull’argomento
e
sui
risultati
di
una
ricerca, condotta da loro stessi, svolta insieme
a
400
mamme
(i
loro
nomi
di
battesimo
compaiono
in
una
delle
prime
pagine)
che
hanno
descritto l’alimentazione del proprio bimbo
dalla
nascita
fino
ai
tre
anni
di
vita.
Si chiama “Io
mangio
come
voi”
ed è un
piccolo grande libro. Imperdibile. Per utilità e
piacevolezza. Con un taglio che tutti i libri dedicati alle famiglie dovrebbero avere. Spiega,
in modo semplice, e bene argomenta.
Io
mangio
come
voi
reazionaria.
Che
i
bambini
assaggino
tutto!
Tutto.
Avete
capito
bene
(a
parte
il
miele
o
il
latte
di
mucca,
fino
ai
12
mesi),
con
una
sola
importante
condizione: che in famiglia si mangi gustoso, sano ed equilibrato.
Chi lo fa già, è a posto. Chi non lo fa, sappia che non è mai
troppo tardi per cominciare ad apprezzare le gioie di un cibo
non industriale ed autentico, e un bambino è l’occasione
migliore per mettere in discussione e migliorare il futuro di
tutta la famiglia. Anche nelle abitudini alimentari.
E
la
tetta
continua!
Si parla di “alimentazione complementare” e non sostitutiva.
La
gran
parte
dei
nutrienti
per
alcuni
mesi
(quanti
lo
dirà
ogni
bimbo,
in
modo
diverso)
continueranno
a
venire
dal
latte
materno
(o
di
formula).
Bando
alle
pappe
e
agli
omogeneizzati!
Credete ancora che tutto debba essere mescolato e poi
passato,
filtrato
e
sminuzzato
al
micron
in
una
pappa
unica?
Oppure
siete
fan
dei
vasetti
pronti?
Sono
pratiche
agèe.
Che
infliggono
al
bimbo
la
pena
di
pensare
che
il
cibo
sia
una
cosa
informe
e
dal
sapore
indefinito.
Il
latte
materno
ha
63
ricette
gustose
per
mangiare
Lo
svezzamento
è
un
mito
da
sfatare
decine di sfumature in sapori e consistenze, a seconda di
bene
da
6
mesi
a
99
anni
Svezzare deriva da “vezzo”: l’allattamento
A cura dell’Unità per la Ricerca
quello che la mamma ha mangiato. Il piccolo forma così la
materno è un vizio che il bambino deve
sui Servizi Sanitari dell’ospedale
propria
educazione
al
gusto,
provando
le
differenze.
Perché
togliersi, infausta saggezza pseudopopolare
materno infantile Burlo Garofolo
privarlo
poi
di
questo
piacere?
Per
incrementare
la
produTerre di Mezzo Edizioni, 2014
L’OMS raccomanda invece l’allattamento al
zione dei grandi gruppi che fanno del children
food
la fonte
seno
esclusivo
fino
ai
sei
mesi
e
suggerisce
di
9,90 €
dei
loro
profitti?
Non
esiste
cibo per bambini. Esistono solo i
proseguirlo anche dopo l’introduzione di altri
bambini per il cibo. Ovvero bambini che, accompagnati con
cibi.
La
salute
fisica
e
gli
aspetti
psichici
del
bambino
(e
della
mamma)
gioia da genitori e da educatori, con la curiosità scoprono il variegato
ne trarranno gran giovamento. Allattare è un atto biologico, e non un
mondo degli alimenti.
vezzo.
Cibo e territorio
Quando
partire
con
l’alimentazione
complementare?
Gli autori ci raccomandano di fare la spesa scegliendo materie prime
Sarà
lui
a
farvi
capire
quando
è
pronto
(...)
ciascun
bambino
ha
tempi
provenienti
dai
territori
vicini
a
noi,
poiché
questo
favorisce
il
consumo
e
modi
diversi
e
solo
i
genitori,
che
passano
molte
ore
con
lui,
possono
di
alimenti
nutrizionalmente
e
organoletticamente
migliori,
poiché
frecapire. Ma per chi non si sente sicuro i ricercatori offrono spunti pratici:
schi e di stagione. Se nella scelta si privilegia chi coltiva e trasforma i
sta
seduto
da
solo?
Coordina
occhi
mani
e
bocca
per
guardare
e
porprodotti senza utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, diciamo noi, è
tare
alla
bocca
alimenti
morbidi
e
facili
da
afferrare?
Deglutisce
il
cibo?
ancora meglio. Un cibo non è veramente buono se è mezzo avvelenaAllora probabilmente ci siamo. È il momento!
to e ha avvelenato la terra.
Attenzione: complementare
significa
che
affianca,
non
che
sostituisce
il
Quanto
“deve”
mangiare?
“Deve”, mai. Che mangi, dicono gli autori, il giusto rispetto alla sua
età e alla grandezza del suo stomaco, che a sei mesi è grande come
il
suo
pugno.
Traduciamo?
Non
si
parla
di
porzioni,
ma
di
assaggi.
listerelle
e
con
un
filo
di
olio
“saltarle”
per
pochi
secondi
in
una
Lasciate che il bambino stesso si autoregoli, ci ripetono i ricercatori. E
una padella calda.
noi aggiungiamo: proponete gioiosamente ciò di cui voi stessi godete,
ma non forzate. Il cibo non è un’imposizione. È un piacere da scoprire.
Appena prima di toglierle dal fuoco irrorare le verdure della
salsa rimasta e tenerle da parte facendole insaporire con un
Io
mangio
come
voi
rametto di timo e/o rosmarino o altre erbe a piacere.
Esattamente come voi, cari genitori.
Nella
stessa
padella,
dopo
averla
lavata,
saltare
con
un
filo
di
Due
spaghetti
con
finocchio
e
curry?
Perché
no?
Vellutata
di
pisellini
olio il seitan sgocciolato dalla salsa, solo per pochi secondi.
al
profumo
di
menta?
Che
raffinatezza!
Baccalà
alla
vicentina?
Un
classico
da
non
perdere.
E
per
finire?
Clafoutis
di
ciliegie!
Vive
la
Servire su un piatto con le verdure alla base e il seitan dispoFrance!
sto a ventaglio, bagnando il tutto con qualche goccia della
Non
conoscete
queste
preparazioni,
mamme
e
papà?
salsa rimasta nella padella e nel contenitore della marinatura.
Questo è soprattutto un libro di ricette! Da provare e
realizzare per e con i propri bambini.
Claudio Petracco
Piccoli
(e
grandi)
gourmet
di
tutto
il
mondo
unitevi!
Cuoco professionista
Insegnante di Cucina Naturale
Simonetta Lorigliola
www.cucinarebio.it
LUGLIO-AGOSTO 2014
‘
IO MANGIO COME VOI
23
KONRAD
Il filo di paglia
‘
‘
LUGLIO-AGOSTO 2014
KONRAD
‘
Cinema
la pena di ricordare. “Quando c’era il comunismo gran
parte della popolazione viveva
nell’ombra, mentre oggi muore alla luce del sole” e “Con la
menzogna si può andare molto avanti nella vita, ma dopo non si può
più tornare indietro”.
VIAGGI SU TRENI PERICOLOSI:
DALLA SIBERIA ALLA FINE DEL MONDO
Transsbierian
(2008)
di
Brad
Anderson
Il treno, sin dalle origini del cinema è sempre stato un mezzo di trasporto del tutto congeniale alla costruzione di atmosfere di tensione.
Basti ricordare La
grande
rapina
al
treno
(Usa,
1903),
il
precursore
di
tutti
i
film
western.
Nel
caso
di
Transsbierian il regista Brad Anderson
è
americano,
ma
il
film
è
un
prodotto
totalmente
europeo
(Spagna,
Germania,
Regno
Unito,
Lituania).
Europei
sono
pure
quasi
tutti
gli
attori, ed anche il cast tecnico. Realizzato nel 2008, inspiegabilmente
il
film
non
è
mai
approdato
sugli
schermi
italiani,
ed
è
uscito
in
dvd
solo
alla
fine
del
2013.
Peccato,
perché
si tratta di un ottimo thriller realizzato da
un regista relativamente giovane che
nel 2004 si era già fatto apprezzare per
l’intrigante “mystery movie” L’uomo
senza
sonno, prodotto dalla Spagna, che negli
ultimi anni è salita all’avanguardia nel
campo del cinema fantastico e dell’orrore,
mentre l’Italia ne è diventata il fanalino di
coda. Torniamo a Transsiberian. Una coppia
di
americani,
Jessie
(Emily
Mortimer)
e
Roy
(Woody
Harrelson),
aderenti
a
una
Chiesa protestante che si occupa di aiuto
ai bambini in Cina, decide di utilizzare per
il ritorno la linea ferroviaria transiberiana.
I due hanno come compagni di viaggio in
cabina lo spagnolo Carlos e la sua amica
Abby i quali dichiarano di pagarsi i viaggi
lavorando come insegnanti di lingue e poi
di arrotondare con la vendita di oggetti
di artigianato esportati illegalmente. In
questo viaggio hanno con loro numerose
matrioske russe. Durante una sosta del
treno, Roy scompare misteriosamente
e
per
Jessie
inizia
un
incubo
senza
fine
dove nulla è come sembra e la morte può
essere
in
agguato
ad
ogni
angolo.
Traffico
di droga, poliziotti corrotti, gelidi paesaggi innevati, vecchie chiese diroccate e
sinistre fabbriche abbandonate trasformate in luoghi di tortura sono alcuni degli
ingredienti
di
questo
ottimo
film
di
azione
dove la suspense ed i colpi di scena si
susseguono con ritmo incalzante. Il bello
è che il regista è riuscito ad inserire in
un’opera del genere anche notevoli spunti
antropologici
e
filosofici.
Se
poi
a
questo
si aggiunge la presenza di un luciferino
Ben Kingsley nella parte di un enigmatico
poliziotto russo, il gioco è fatto. Concludo
con
due
frasi
pronunciate
nel
film
che
vale
rchio
Snowpiercer
(2013)
di
Bong
Joon-­Ho
Il
film
è
prodotto
dalla
Corea
del
Sud,
Spagna
e
Stati
Uniti.
Regista
sudcoreano
e
cast
internazionale.
Verso
la
fine
del
2004,
il
noto
film
maker Bong Joon-Ho si recò nella sua abituale fumetteria a Seoul
durante la pre-produzione del suo “monster movie” The Host. Scovò
il fumetto francese “Le Transperceneige” di Jean-Marc Rochette e
Benjamin
Legrand,
e
lo
lesse
tutto
d’un
fiato
stando in piedi di fronte allo scaffale dove
l’aveva trovato. Rimasto affascinato dalle
idee presenti nel fumetto, decise che doveva
assolutamente
trarne
un
film.
Come
sempre succede in questi casi, tra ricerche di
finanziamenti
e
problemi
tecnici
vari,
i
tempi
si
dilatarono,
ed
il
film
fu
completato
appena
nella primavera del 2013. Uscito in Italia nel
febbraio 2014, Snowpiercer
(Spazzaneve)
è costato più di 38 milioni di dollari, e risulta
essere
il
più
costoso
film
mai
prodotto
dalla
Corea del Sud. A causa di un esperimento
fallito che aveva lo scopo di arrestare il
riscaldamento globale, la temperatura mondiale si è abbassata drasticamente e l’intero
pianeta è stato ricoperto da una coltre di
ghiaccio. Gli ultimi sopravvissuti del genere
umano
vivono
confinati
in
un
treno
rompighiaccio in grado di correre perpetuamente
attraverso il globo. Il sistema sociale su cui
si regge l’equilibrio della comunità che abita
i vagoni è spietato. In coda stanno i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso
la testa del treno vivono invece nel lusso i
passeggeri di prima classe. In testa al treno
risiede Wilford, scienziato pazzo e schiavo
della locomotiva che comanda su tutto e
tutti. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda
del treno è ormai imminente e il loro leader,
il misterioso Curtis, attende solo il momento
giusto per tentare la rischiosa conquista della testa del convoglio. Film complesso e a
volte enigmatico, Snowpiercer pur essendo
marchiomolto spettacolare, non concede nulla al
cinema commerciale di stampo hollywoodiano, e riproduce in un microcosmo
claustrofobico tutti i peggiori difetti
dell’Umanità.
Gianni Ursini
pasticceria caffetteria artigianale
via C. Donadoni, 33 - Trieste
tel. 040 7606043
[email protected]
‘
24
Compagnie provenienti da tutta Europa,
spettacoli, workshop e conferenze
Si respira aria nuova, al Teatro Silvio Pellico di via Ananian. Per la prima
volta a Trieste, infatti, si sono date appuntamento, dal 27 al 31 maggio, 10
compagnie teatrali provenienti da tutta Europa, nell’ambito del TATC, Festival
Europeo di Teatro Giovane
organizzato
dal
CUT
(Centro Universitario Teatrale
di
Trieste).
Accanto
agli
spettacoli
(due
ogni
sera),
si sono tenuti numerosi
workshop teatrali a cura
delle compagnie ospiti,
nonché
una
doppia
conferenza al Caffè San Marco.
Insomma, un avvenimento
intenso e nuovo per una
città tradizionalista come
Trieste, dovuto all’apporto
artistico e propositivo che
il regista Aldo Vivoda ha
dato, da quattro anni a
questa parte, al CUT. Dei
tanti spettacoli proposti
dalle compagnie provenienti da Grecia, Slovenia,
Spagna, Macedonia,
Polonia, Francia, Lituania e Italia, ne abbiamo
selezionati due: quello proposto dal CUT nella serata
d’apertura, il Marat/Sade
di Peter Weiss, per la regia
di Aldo Vivoda e Valentina
Milan, e lo spettacolo di
chiusura, Game,
diretto da
Igor Ivkovic e presentato dal gruppo macedone Theatre 007.
Marat/Sade è un’opera teatrale scritta da Peter Weiss nel 1964 e andata in
scena per la prima volta a Berlino, con un ambizioso obiettivo: quello di unire
in un solo testo lo straniamento di Brecht e il Teatro della Crudeltà di Antonin Artaud. Obiettivo riuscito, tanto che verrà subito ripresa da quel grande
onnivoro
teatrale
di
nome
Peter
Brook
e
ben
presto
trasformata
in
un
film.
La
storia è ambientata in Francia, nel 1808, all’ospedale psichiatrico di Charenton. Lì il marchese de
Sade ha l’idea di far recitare i pazienti e il direttore
dell’istituto, l’illuminato de Coulmier, lo appoggia. Lo
spettacolo nello spettacolo si svolge qualche anno
prima, il 13 luglio del 1793, giorno dell’assassinio
di Marat da parte di Charlotte Corday, quando la
Rivoluzione si sta trasformando in una feroce resa
dei conti tra fazioni e il Terrore è solo all’inizio.
La messa in scena di Vivoda e Milani può contare su un
gruppo di giovani coeso ed energico,
anche se tecnicamente eterogeneo, e
su una babele di generi e di personaggi
fornita dal testo di Weiss. Sul palco vi
è una sarabanda rigorosa di sequenze
di
gruppo,
alternata
alla
sfida
intellettuale e idealistica tra Marat, da una
parte, sistemato in una vasca come
da
iconografia
davidiana,
e
de
Sade,
dall’altra, seduto accanto al direttore
e a sua moglie. Marat rappresenta
l’utopia e la rivoluzione, mentre de Sade
è più incline al disincanto nichilistico e
all’anarco-individualismo. Nel mezzo ci
sono un banditore, Charlotte Corday,
un coro di quattro sanculotti circensi e,
naturalmente, i pazienti dell’ospedale,
che spesso vengono ricondotti al loro
ruolo con violenza da parte di sadiche
suore munite di sferza. Ma la ribellione,
alla
fine,
scoppierà
anche
nell’istituto
e
travolgerà tutto e tutti, sino agli applausi
reiterati del pubblico.
Lo spettacolo del Theatre 007, Game,
affronta il tema delle differenze in
un’ottica mimico-caricaturale. Tutti
vestiti di nero, in stile cabaret, attori
e attrici partono compressi dentro un
cubo di legno che rappresenta una
sorta di big bang puntiforme dell’umanità. Ne escono quasi subito, liberando
una verve dissacratoria che colpisce un po’ tutto: dai
rapporti
tra
persone
(che
certa
psicologia
chiama
“giochi”)
alla
politica
(i
giochi
di
potere),
sino
al
gioco del teatro.
Stefano Crisafulli
LA BELLEZZA INQUIETA DEL MITTELFEST
Saranno “segnali di una bellezza inquieta” quelli che il
pubblico del Mittelfest vedrà dal
19
al
27
luglio a Cividale.
Il festival di teatro, danza, cinema, musica, marionette e burattini per
la sua edizione numero XXIII comincia a calare i suoi assi, a partire
dal nuovo direttore, Franco Calabretto. Uno dei nomi guida per questa
‘cartografia
della
bellezza’
è
sicuramente
Jan
Fabre, con il suo assolo
Attends,
attends,
attends...
(pour
mon
père). Un altro nome importante
è quello di Luca
Ronconi, che porterà al Mittelfest la Danza
macabra di Strindberg, con Adriana Asti. Non resta che
aspettare
la
cartografia
completa.
S. C
LUGLIO-AGOSTO 2014
IL FESTIVAL EUROPEO DI
TEATRO GIOVANE A TRIESTE
25
KONRAD
Teatri di confine
26
Fisioterapia ortopedica
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
KONRAD
LUGLIO-AGOSTO 2014
LA FISIOTERAPIA NELLA PROTESI D’ANCA
L’intervento di protesizzazione dell’anca è volto alla sostituzione di parte o tutta l’articolazione, per ridurre la sintomatologia e restituire la massima funzionalità possibile.
L’intervento si effettua sia nel caso in cui il paziente soffra di una
coxartrosi
invalidante
sia
nel
caso
vi
sia
stata
una
lesione
traumatica con interessamento del collo del femore.
La sostituzione dell’anca può essere totale e si parla quindi di
artroprotesi
(con
sostituzione
sia
della
testa
femorale
che
della
cavità
cotiloidea
con
cui
si
articola)
oppure parziale e quindi è sostituita solo la parte femorale dell’articolazione, in questo caso
si parla di endoprotesi.
Il primo intervento è preferito sia in
soggetti giovani che anziani in buona salute, il secondo è scelto per
lo più in pazienti molto anziani con
frattura del collo femorale e/o con
malattie generali funzionali importanti e limitazioni funzionali.
Gli accessi chirurgici per la sostituzione sono divisibili in tre gruppi:
anteriori, antero-laterali e posterolaterali.
Con il passare degli anni si è
adottato sempre più tecniche miniinvasive , riducendo l’accesso chirurgico e risparmiando i tessuti molli
e ricostruendo la capsula. Tutto ciò
ha reso possibile una riduzione delle
complicanze post operatorie come
la lussazione e permette inoltre un
inizio precoce della riabilitazione e
della ripresa funzionale.
La
fisioterapia
ha
un
ruolo
importante per ottenere il massimo del
recupero e poter riuscire a tornare a svolgere in autonomia tutte
le attività della vita quotidiana, spesso però viene effettuata solo
nella fase acuta e nell’immediato post-operatorio e in questi casi,
come dimostrano alcuni studi può mancare il pieno ritorno alle performance
fisiche
e
funzionali.
Importante è effettuare un’educazione individuale con il Fisioterapista
nel
preoperatorio
perché
è
stato
dimostrato
come
sia
efficacie
nel ridurre la durata del ricovero ospedaliero, inoltre come indicano
le linee guida di uno dei centri di eccellenza per l’ortopedia in Italia
(l’Istituto
Rizzoli
di
Bologna),
per
accelerare
la
successiva
ripresa
funzionale è utile il rinforzo della muscolatura stabilizzatrice di bacino e tronco.
Nel pre-operatorio inoltre al paziente sono fornite tutte le indicazioni su come dovrà poi gestire la “nuova articolazione” nella fase
iniziale, in particolare gli saranno spiegate posizioni, movimenti e
abitudini da evitare.
Successivamente nel post operatorio vi sarà una prima fase in cui
il paziente è educato ad effettuare senza rischi gli spostamenti dal
letto e dalla seduta, a camminare e a fare correttamente le scale
con i bastoni. Oggi purtroppo, la fase pre operatoria spesso viene
trascurata e quella post-operatoria è sempre più breve tanto che
spesso
il
ricovero
post
operatorio,
purché
non
vi
siano
complicanze, termina in soli cinque giorni.
Il
fatto
che
venga
sempre
più
ridotta
non
significa
che
non
sia
necessaria.. anzi.
È dopo la dimissione dall’ospedale che inizia la fase del recupero
funzionale, in questa fase il paziente dev’essere “svezzato”” progressivamente dall’utilizzo dei bastoni, per
poter tornare ad effettuare senza ausili sia
il cammino su ogni tipo di terreno che le
scale.
Il programma riabilitativo qui si articola in
più parti e solitamente comprende oltre alla
rieducazione al cammino anche la rieducazione motoria con esercizi di potenziamento dei muscoli dell’anca e della coscia,
esercizi di mobilizzazione per il recupero
della
massima
mobilità
articolare
e
specifici
esercizi
di
allungamento
per
la
flessibilità
muscolare.
Al
paziente
vengono
dati
inoltre
esercizi
da
svolgere
a
casa per velocizzare la
ripresa completa dell’equilibrio muscolare,
potrà essere associato il lavoro aerobico
e di resistenza con la cyclette e appena
le condizioni lo permetteranno con il tapis
roulant.
Le cure riabilitative, per permettere il miglior
risultato possibile, potranno comprendere
anche
terapie
come
il
linfo-­drenaggio
(spesso
presente
nel
post-­chirurgico)
che
il
massaggio cicatriziale, che serve a prevenire che si formino adesioni
cicatriziali
che
possono
inficiare
il
movimento.
Spesso
sono
utili
anche
terapie
decontratturanti
(come
La
Tecar
terapia
o
la
terapia
Fasciale),
nel
caso
in
cui
vi
siano
delle
contratture
antalgiche
che
si
potrebbero essere instaurate sia nel pre che nel post operatorio.
Oggigiorno le protesi vengono applicate anche a soggetti meno
anziani nel caso in cui vi sia una sintomatologia importante e un
deficit
funzionale
tali
da
ridurre
la
qualità
della
vita
del
soggetto.
In
questi
casi
la
fisioterapia
si
caratterizzerà
di
un
ulteriore
fase
in
cui
il paziente sarà progressivamente riavviato a una moderata attività
fisica,
sia
con
esercizi
di
rinforzo
mirati
in
palestra
ortopedica,
sia
con
attività
specifiche
a
seconda
della
attività
praticata
dalla
persona così da permettere una ripresa per quanto più possibile
veloce e completa della attività ludica o sportiva.
Dott. Ft. Livio Rizzo
Dott. Ft. Marco Segina
‘
Senza guinzaglio
27
Massimo Visintin
Istruttore
cinofilo
senzaguinzaglio
riconosciuto SIAC e ENCI
www.senzaguinzaglio.eu
VETERINARY DIET, ALMO, TRAINER, FORZA 10, ROYAL, HILL’S, SHESIR, NOLOGO BIO, ACANA ORJEN, AMI, PET PROFESSIONAL, LIFE, ANIMONDA, NATURAL CODE, ENOVA
PRODOTTI FITOTERAPICI
Ogni sabato un’offerta speciale
Tutto per l’agricoltura, il giardinaggio e i piccoli animali
Trieste, via Battisti 8/b - tel. 040364484
VETERINARY DIET, ALMO, TRAINER, FORZA 10, ROYAL, HILL’S, SHESIR, NOLOGO BIO, ACANA ORJEN, AMI, PET PROFESSIONAL, LIFE, ANIMONDA, NATURAL CODE, ENOVA
Perché per risparmiare,
bisogna saper leggere…
...la bolletta!
GAS-ENERGIA TRIES TE
Telefono 3408227690
[email protected]
KONRAD
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
Esaminiamo una situazione abbastanza
comune, la paura innescata dall’aspirapolvere, oggetto che spesso spaventa
un cucciolo: espongo l’animale a questo
marchingegno misterioso dapprima
spento, nei pressi del quale avrò lasciato
dei prelibati bocconcini, avvicino il cane
al guinzaglio incitandolo a trovare il
cibo. Dopo qualche giorno, accenderò
l’aspirapolvere offrendo il cibo al cane a
debita distanza. Pian piano l’animale non
temerà più questo “mostro” e si avvicinerà
sempre più. In tempi brevi si otterrà la
totale indifferenza al “nemico”.
Attraverso l’assuefazione posso anche
interrompere un comportamento sgradito
del cane, come ad esempio l’abbaio eccessivo in casa o in giardino.
Per eseguire questa correzione il cane deve riconoscere una nostra
gestualità
sonora
(tipo
lo
schiocco
delle
dita
o
un
tssss-­tsss)
che
per
lui
significa
“vieni
da
me,
guardami,
che
si
mangia
un
boccone”.
Il gesto che intendo usare deve essere insegnato inizialmente al
cane in un conteso abituale, ad esempio in casa, semplicemente
come esercizio di associazione gesto-ricevimento cibo gradito
Nei primi periodi di insegnamento il cane deve ricevere il premio
ogni
qualvolta
identifica
il
gesto
sonoro
stabilito.
Successivamente
inizio a togliere qualche ricompensa-cibo, sostituita da molte lodi e
carezze. Quando l’animale si dimostrerà molto ricettivo e attento alla
mia gestualità, inizierò a “fare pratica” al momento dell’esibizione del
comportamento
errato
del
cane
(abbaio
eccessivo,
ad
esempio).
Spesso si ottengono risultati veramente soddisfacenti usando il
meccanismo di apprendimento dell’assuefazione, non una vera
e propria correzione ma piuttosto una distrazione, che comporta
una
motivazione
elevata
del
cane
a
ricevere
una
gratifica
e
un
carisma comunicativo notevole da parte del padrone.
‘
Durante le fasi di vita del
cane spesso ci si trova
di fronte a dei soggetti di carattere
forte, di carattere meno equilibrato
o con problemi comportamentali: in
ogni caso è compito del proprietario
educare il cane e correggere eventuali
atteggiamenti indesiderati.
Un comportamento errato dell’animale
è spesso dovuto alle esperienze di vita
del
soggetto
(soprattutto
in
fase
di
vita
della
socializzazione
e
giovanile),
al
suo
padrone
(mancanza
di
una
corretta
comunicazione,
inesperienza)
e
ad
un rapporto cane-padrone scarso. La
genetica è di fondamentale importanza:
il carattere del cane è diverso tra i vari soggetti, anche della stessa
cucciolata,
e
influisce
sul
comportamento
dell’amico
a
quattro
zampe.
Eventuali
carenze
o
eccessi
caratteriali
(indocilità,
eccessiva
aggressività,
insicurezza,
paure
e
fobia)
possono
essere
controllati
attraverso i meccanismi di apprendimento. Il primo che esaminiamo
è il meccanismo dell’assuefazione.
Il
termine
“assuefazione”
significa
“abituare
a
fare”
ma
anche
“abituare a non fare” una cosa.
Il concetto è semplice: faccio conoscere al cane un oggetto che incute timore, un luogo poco noto all’animale, una persona sconosciuta
al nostro amico, abituandolo gradualmente, giorno dopo giorno,
avvicinandolo con pazienza, aiutandoci con qualcosa di veramente
gradito
al
cane
(un
bocconcino
di
cibo
prelibato,
il
giochino
gradito).
LUGLIO-AGOSTO 2014
I MECCANISMI DI APPRENDIMENTO: L’ASSUEFAZIONE
1
martedì
ingresso libero
Scie
chimiche:
ci
avvelenano?
Conferenza con Walter Pansini, giornalista pubblicista e direttore responsabile
della rivista trimestrale Salute e Diritti,
erborista, fondatore dell’ALISTER, alle
ore 21.30 nello Stabilimento balneare
Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia
Energia Vitale 335 5737321.
1-­5
da
martedì
a
sabato
Informatica
a
vari
livelli
Incontri
una
volta
a
settimana
diversificati
per adulti e ragazzi, per chi usa già il
computer oppure per chi fosse al primo
approccio. Segreteria Scuola Popolare
presso Associazione Multicultura, via XXX
Ottobre 8/a dal lun. al ven. 10,30-13,30 e
15,30-19,30, sabato solo mattino.
Info 040 774916.
1-­5
da
martedì
a
sabato
Inglese pratico
Incontri settimanali per adulti e ragazzi,
orari da concordare. Quota associativa
annuale € 20,00. Info Scuola Popolare
presso Multicultura Center, via XXX Ottobre 8/a, dal lun. al ven. 10,30-13,30 e
15,30-19,30 sabato solo mattino.
Info 338 2118453
[email protected]
2-­30
ogni
mercoledì
ingresso libero
Sloveno
per
genitori
e
bambini
Imparare a conoscere singole parole anche semplici da usare in varie circostanze
può essere un buon inizio per realizzare
dei primi approcci e comunicare in sloveno con amici a Trieste e nella vicina Slovenia. Il breve e primo percorso prevede
l’indispensabile copresenza agli incontri
di entrambi i genitori o per lo meno di
uno
dei
due
insieme
ai
figli.
Il
laboratorio
promosso dalla scuola di sloveno dell’ente
italiano per la conoscenza della lingua e
cultura slovena si svolgerà una volta alla
settimana al mercoledì pomeriggio. Orari
e
luoghi
da
definire.
Info
338
2118453,
[email protected]
4
venerdì
ingresso libero
Parco naturare del Velebit
Venerdì 4 luglio alle ore 21, al Museo del
Mare di Trieste, conferenza con Chiara
Veranić
sul
Parco
Naturale
del
Velebit,
la più vasta area protetta della Croazia.
Con i suoi oltre 2000 km2, che si elevano
dal
livello
del
mare
fino
a
superare
i
1700
m delle cime più elevate, comprende una
moltitudine di ambienti diversi, habitat
per numerose specie endemiche. Per
tutelare la sua biodiversità, nel 1978
l’UNESCO l’ha inserito nella rete delle
Riserve della Biosfera del programma
MaB “Man and Biosphere”.
Info [email protected]
7
lunedì
ingresso libero
Cocreare
la
nuova
terra-­meditazione
Meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, in connessione con i regni-Deva della
natura, il cuore di Gaia, la Fratellanza di
Luce interna e galattica; perchè ciò faciliti la
Transizione in atto e il salto quantico, come
si svolge e cosa si crea in questo spazio
sacro e di guarigione; i Messaggi di luce che
seguono, sono un prezioso aiuto alla situazione aggiornata del passaggio di frequenza
e di coscienza della Terra; aiuti te stesso,
gli altri e il mondo. alle 20.30 presso Assoc.
Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347
2154583, [email protected]
7-­21
ogni
lunedì
ingresso libero
Piano
regolatore
S.
Giovanni
Cologna
Invito alle Associazioni del rione di San
Giovanni Cologna, e ai singoli cittadini a
incontrarsi per presentare le iniziative relative ai rilievi da farsi sul piano regolatore
recentemente votato dal consiglio comunale e pubblicato sul B.U.R. Nelle prime
tre settimane di luglio si possono ancora
fare le osservazioni e le opposizioni a
questo importante strumento urbanistico
che determinerà la qualità della vita sul
nostro territorio negli anni a venire. Sono
gradite proposte e suggerimenti. Gli incontri nei primi tre lunedì di luglio 7-14-21
si svolgeranno al punto informativo della
Proloco di via Giulia 39/b dalle 16,30
alle 18. Per ricevere istruzioni info 338
2118453, [email protected]
7-­28
ogni
lunedì
ingresso libero
Orti
comuni
a
San
Giovanni-­Cologna
Vuoi
un
orto?
Hai
un
orto
da
condividere?
Ti
piace
il
verde?
Ti
interessa
mangiare
sano?
Vuoi
coltivare
da
te
le
verdure
da
portare
a
tavola?
Rivolgiti
al
recapito della ProLoco rionale in via Giulia 39/b al lunedì dalle 16,30 alle 17,30.
Info per altri giorni e orari 338 2118453,
[email protected]
8
martedì
ingresso libero
Diventare
genitori
super-­eroi
Un decalogo per l’auto-educazione psichica genitoriale. Conferenza con Marco
Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, alle ore 21.30 nello Stabilimento
Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info
Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
8
martedì
ingresso libero
Poesia
esoterica,
poesia
dell’anima
Conferenza con Sergio Onnis, poeta
messaggero di origine cagliaritana che
esprime in liberi versi la comunicazione
dell’anima per accendere il cuore di chi
legge
affinchè
mai
si
spenga
la
fiamma
che conduce ad ulteriore consapevolezza. Alle ore 21.30 nello Stabilimento
Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info
Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
8-­22
ogni
martedì
Jing
tao®
-­
essenza
in
movimento
Lezioni all’aria aperta di Jing Tao® e di
Qi Gong nei giorni 8-10-17-22 luglio con
orario 19.45-21. Trainer Sonia Rizzi. Info
338 7592945, [email protected], www.jingtao.it
11
venerdì
ingresso libero
Summertat:
presentazioni
di
libri
Presentazioni dei libri: Colla di Pesce di
L. Fain e Liberami di A. Piazza, alle ore
19, in via Diaz 22.
12-­15
sabato
e
martedì ingresso libero
Jing
tao®...
incontri
estivi
Jing Tao® e Meditazione al chiaro di
Luna sabato 12 luglio dalle ore 20 alle 22
circa
(incontro
aperto
a
tutti).
Esibizione
della Scuola di Jing Tao® allo Stabilimento balneare Ausonia mart.15 luglio alle
ore 21.30. Trainer M° Sonia Rizzi. Info
338 7592945, [email protected],www.jingtao.it
16
mercoledì
ingresso libero
Nelle
mani
dell’ostetrica
Riscopriremo
questa
figura
professionale
che accompagna la donna e la famiglia
nel suo percorso di crescita. Aperto a
tutti, alle ore 18.30 in via Venezian 2.
Info
[email protected],
Facebook: Per-CORSO Donna.
18
venerdì
ingresso libero
Ascensione,
alchimia
e
kundalini
L’energia primordiale e creatrice, il
Fuoco Sacro femminile, La discesa
divina nell’uomo, separazione e origine
dei sessi, il serpente e l’Albero della
Vita. Le Nozze sacre e la trasmutazione
alchemica dell’ energia sessuale, dal
seme
dell’uomo
al
fiore
d’oro
dello
Spirito. Ascesa e risveglio della Kundalini,
nei sintomi e messaggi del vivere oggi
l’Ascensione planetaria. Conferenza e
messaggi di luce con Arleen Sidhe, alle
ore 20.30 all’assoc. LAM in piazza Benco
4. Info 347 2154583,
[email protected]
19
sabato
ingresso libero
Summertat:
presentazioni
di
libri
Presentazione del libro: Solo per i miei
occhi di C. Lacalamita e I. Damilano alle
ore 19.30 in via Diaz 22.
21
lunedì
ingresso libero
Cerchio di luce e guarigione
Meditazione in cerchio per la Terra,
seguito da pratiche di guarigione-amoresostegno, e trasmutazione su forme pensiero disarmoniche, in accordo al piano
evolutivo di luce e amore del Creatore e
della Terra in Ascensione;espressamente
dedicato, sia alle persone presenti,
che a richieste a distanza di persone
bisognose,animali, situazioni e luoghi
della Terra, ecc. Appuntamento mensile,
con Arleen Sidhe, alle 20.30, presso
assoc. Lam in piazza Benco 4.
Info 347 2154583,
[email protected]
22
martedì
ingresso libero
Il linguaggio del corpo
Conferenza con Massimo Bucher
dell’Ass. Espande sull’approccio bioenergetico, alle ore 21.30 nello Stabilimento
Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info
Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
26
sabato
ingresso libero
Summertat:
presentazioni
di
libri
Presentazione del libro: Casa di cane di
F.
Bonafini,
alle
ore
19.30
in
via
Diaz
22.
29
martedì
ingresso libero
Esibizione
di
arti
marziali
Kung Fu tradizionale, Pencak Silat, Kung
Fu To’a, Makotokai Karate. Spettacolo
alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
29
martedì
ingresso libero
Benessere
e
alimentazione
Conferenza di Silene Piscanez su:
Disturbi gastrointestinali, benessere e
alimentazione secondo la visione olistica. Una libera scelta consapevole, alle
ore 21.30 nello Stabilimento balneare
Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia
Energia Vitale 335 5737321.
Trieste agosto
4
lunedì
ingresso libero
Cocreare
la
nuova
terra-­meditazione
Meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, in connessione con i regni-Deva
della natura, il cuore di Gaia, la Fratellanza di Luce interna e galattica; perchè
ciò faciliti la Transizione in atto e il salto
quantico, come si svolge e cosa si crea
in questo spazio sacro e di guarigione; i
Messaggi di luce che seguono, sono un
prezioso aiuto alla situazione aggiornata
del passaggio di frequenza e di coscienza della Terra; aiuti te stesso, gli altri e il
mondo. alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il
Sentiero, in piazza Benco 4. Info
347 2154583, [email protected]
5
martedì
ingresso libero
Incontro
con
lo
sciamanesimo
Saul Solorzano, sciamano colombiano
presenta lo sciamanesimo come via di
crescita personale e di sviluppo spirituale. Alle ore 21.30 nello Stabilimento
Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info
Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
6-­27
ogni
mercoledì
ingresso libero
Lingua
slovena:
approccio
pratico
Sloveno come lingua d’ambiente: lezioni
gratuite
afferenti
a
situazioni
specifiche
della vita quotidiana. Inizio ore 18,30 nei
mercoledì 6-13-20-27 allo sportello della
Scuola di Sloveno presso il Multicultura
Center via XXX Ottobre 8/a, nelle date da
concordare. Necessita prenotazione telefonica. Non è richiesta alcuna quota associativa. Sono anche aperte le iscrizioni ai
corsi estivi gratuiti per adulti e ragazzi. Info
338 2118453, [email protected]
8-­29
ogni
venerdì
ingresso libero
Canti di luce tra terra e cielo
Uno spazio sacro e di bellezza, canti
dall’anima e dal cuore, dove tramite l’uso
artistico-curativo della Voce canalizzata, si
genera sui presenti e immerge i luoghi in
un bagno armonizzante di pace ed elevazione per l’anima e l’intero Essere; sonorità
profonde e cristalline, perle di luce e note
d’incanto
dal
mondo
elfico
e
i
regni
della
natura, dalle Stelle, la tradizione celtica
e del mondo. Con Arleen Sidhe, alle ore
20.30 all’aperto località Prosecco. Info
347 2154583, [email protected]
18
lunedì
Cerchio di luce e guarigione
Meditazione in cerchio per la Terra,
seguito da pratiche di guarigione-amoresostegno, e trasmutazione su forme pensiero disarmoniche, in accordo al piano
evolutivo di luce e amore del Creatore e
della Terra in Ascensione;espressamente
29
LUGLIO–AGOSTO 2014
Trieste luglio
Su www.konradnews.org gli annunci di settembre entro il 21 agosto
KONRAD
APPUNTAMENTI DI LUGLIO-AGOSTO
30
APPUNTAMENTI DI LUGLIO-AGOSTO
KONRAD
LUGLIO-AGOSTO 2014
Trieste
dedicato, sia alle persone presenti,
che a richieste a distanza di persone
bisognose,animali, situazioni e luoghi
della Terra, ecc. Appuntamento mensile,
con Arleen Sidhe, alle 20.30, all’assoc.
Lam in piazza Benco 4. Info
347 2154583, [email protected]
19
martedì
ingresso libero
Summertat:
presentazioni
di
libri
Presentazione: L’Altro, lettura scenica
con Sabrina Gregori, alle ore 19.30 in
via Diaz 22.
19
martedì
ingresso libero
Quella
soave
armonia
Un metodo per l’auto-cura psichica, la
salute e il benessere; una preziosa integrazione tra psicoterapia, meditazione e
terapia energetica. Conferenza con Marco Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, alle ore 21.30 nello Stabilimento
Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info
Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
22
venerdì
ingresso libero
Summertat:
presentazioni
di
libri
Presentazione del libro: L’Armata dei
Sonnambuli di Wu Ming, alle ore 19 in
via Diaz 22.
Il
Massaggio
tradizionale
tibetano
Il Ku Nye ha avuto origine in Tibet più di
3900 anni fa ed è una pratica appartenente alla Medicina Tradizionale Tibetana.
Ku
significa
applicare
o
ungere
il
corpo
con oli terapeutici, Nye è il massaggio
vero e proprio, dove vengono impiegate
diverse tecniche di lavoro su muscoli,
pelle, tendini, canali ed articolazioni. Durante il trattamento possono inoltre venire
utilizzati altri “strumenti esterni” quali
conchiglie,
compresse,
coppette,
moxa,
horme,
yukcho
(bastoncino),
etc.
Il
Ku
nye
aiuta ad eliminare le tossine accumulate,
allevia vari tipi di dolori e disordini nervosi
come lo stress, l’insonnia, l’ansia e la
depressione, ed ha un potente effetto
di ringiovanimento. Info 346 4255050
Manuela
(presso
Associazione
Shanti,
via
Carducci
12,
Trieste)
Greencamp:
centro
estivo
in
verde!
attività a contatto con la natura: arrampicata, equitazione, orticoltura, piscina,
tecniche di campeggio e grandi giochi
nel verde! Per bambini dai 6 agli 11 anni,
presso
il
Camping
Carso
(Aurisina).
Info
[email protected]
Su www.konradnews.org gli annunci di settembre entro il 21 agosto
Gravidanza
e
salute
del
perineo
Continuano i corsi di Movimento in Gravidanza e di Salute e consapevolezza del
perineo. Ostetriche Alice Bessarione, Miriam
Ruzzier.
Info
340
0804232,
alibex@
hotmail.it, Facebook Per-CORSO Donna.
Sloveno
lingua
d’ambiente
Approccio graduale allo studio della lingua
slovena da sempre parlata nella nostra
regione. Le lezioni sono accompagnate
da momenti di conoscenza della storia,
cultura e tradizioni del popolo della vicina
Repubblica di Slovenia. Scuola di Sloveno
via Valdirivo 30 dalle 17 alle 19. Info
040 761470, in altri orari 338 2118453,
[email protected]
Sloveno
per
genitori
e
bambini
Imparare a conoscere singole parole anche semplici da usare in varie circostanze
può essere un buon inizio per realizzare
dei primi approcci e comunicare in sloveno con amici a Trieste e nella vicina Slovenia. Il breve e primo percorso prevede
l’indispensabile copresenza agli incontri
di entrambi i genitori o per lo meno di uno
dei
due
insieme
ai
figli
emulando
così
anche una simpatica competizione. Il
laboratorio promosso dalla scuola di sloveno dell’ente italiano per la conoscenza
della lingua e cultura slovena si svolgerà
una volta alla settimana al mercoledì pomeriggio nei mesi di luglio e agosto. Orari
e
luoghi
da
definire.
Info
338
2118453,
040 761470, [email protected]
Tecniche
e
guarigione
quantistica
Trattamenti e cure connessi al campo
Matrix
divino
e
l’enegia
cristallina,
dove
ogni
organo,
cellule,
forma
fisica,
pensieri, e tutto il nostro essere ha il suo modello originario nella divina legge d’ Amore
del Creatore, dove tutto è luce ed informazione; codici di luce e Dna vengono
così riportati in armonia, riequilibrando le
dissonanze, in accordo alla propria onda
di vita evolutiva ed identità dell’ Essere.
Sedute e trattamenti con Arleen Sidhe,
terapeuta
certificata
ed
operatrice
olistica
per la nuova energia. Info 347 2154583,
[email protected]
Cure
essene
l’aura
e
forme
pensiero
Le terapie essene e la lettura dell’Aura
sono una medicina di luce messe oggi
al Servizio per la Transizione nella
Nuova Energia, facilitando il passaggio
quantico; Un incontro con sè stessi, di
guarigione
e
armonia
interiore,
fisica
e
sottile, disturbi del corpo e anima; il legame e origine delle malattie e le Forme
Pensiero, come trasmutarle in luce; le
modifiche
del
Dna
in
corso;;
il
sistema
dei
chakra e relativi organi, la circolazione
pranica e sottile dei nadi, il Suono, gli
oli essenziali, i campi aurici. Trattamenti
individuali,incontri e conferenze e con
Arleen
Sidhe,
terapeuta
essena
certificata alla scuola di formazione di Anne
Givaudan. Info 347 2154583, [email protected]
corpo, ogni mercoledì di luglio ed agosto
dalle ore 20.15 alle ore 22, a Gorizia
presso la Palestra Spazio di via Marega 26
Lucinico, con inizio mercoledì 2 luglio 2014.
Info Anna 0481 32990, Licia 339 4716758.
Nadayoga,
canto
armonico,
suoni
di
luce
L’uso del suono e della voce quale mezzo terapeutico, artistico e del benessere
psicofisico;;
Nada
e
MantraYoga;;
Rilevamento del proprio Suono fondamentale,
note e sinfonia individuale; Effetti e
uso consapevole delle scale e intervalli
musicali; Risonanza corporea, cellulare e
organi interni; Gestualità, voce e corpo, e
Canto; Ri-accordartura del Sè,i suoni dei
chakra e dei corpi sottili; Il Canto Armonico, toning e Overtones; canalizzazione
suoni di luce, per l’ anima, la Terra e
l’ambiente. Sedute terapeutiche, lezioni
individuali; corsi, terapie di gruppo, laboratori e seminari collettivi anche a richiesta; con Arleen Sidhe. Info 347 2154583,
[email protected]
S.
Giovanni-­Cologna
corsi
in
rione
Nell’ambito delle attività per l’educazione
permanente si svolgeranno delle lezioni
di lingue, musica, danza e informatica in
vari orari e giornate da concordare. Info
al punto informativo pro loco rionale di
via Giulia 39/b.
Orario: 16-17, 338 2118453,
[email protected]
S.
Giovanni-­Cologna
corsi
in
rione
Nell’ambito delle attività per l’educazione
permanente si svolgeranno delle lezioni
di lingue, musica, danza e informatica
in vari orari e giornate da concordare.
Info al punto informativo pro loco rionale
di via Giulia 39/b. Orario: 16-17, 338
2118453, [email protected]
Scuola
estiva
all’aperto
L’associazione multicultura propone delle
lezioni gratuite di informatica, lingue,
musica, danza, teatro, attività motoria,
ginnastica soft e agricoltura biologica
ogni martedì in varie localitè con orari da
concordare. Info presso bacheca sportello informativo di via XXX ottobre 8/a
[email protected]
Gorizia luglio
15
martedì
Il ruggito dell’attore arrugginito
Esperimenti di cattura, ammaestramento
e guarigione del nostro ego attraverso le
discipline dell’attore, energetiche e astrologiche. Conferenza alle ore 21.30 nello Stabilimento balneare Ausonia, Riva Traiana 1.
Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321.
Associazione
Spazio
organizza:
Incontri di Yoga Hatha-Raja per condividere esperienze di yoga e meditazione e
apprendere nuove modalità per favorire
l’eliminazione di blocchi e tensioni, nonché
instaurare
un
corretto
equilibrio
mente-­
Conosci i migliori prodotti bio?
erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare
del dott. Dario Blasich
Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545
Udine luglio
15
martedì
ingresso libero
Costellazioni
familiari.
Prova!
Vieni a provare in prima persona questo
straordinario metodo che risolve i problemi interiori e le situazioni della vita
bloccate. Ore 20.30, via S. Rocco 142 Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it
Fuori regione
3-­16
agosto
da
domenica
a
sabato
Ritiro intensivo di illuminazione
Due settimane full-immersion di meditazione alla ricerca di se stessi nella splendida cornice del monastero francescano
di
Monte
Illuminato
(Urbino).
Info
Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it
Escursioni
6
luglio
domenica
Escursione
a
Rakov
Škocjan
Il Club Turisti Triestini assieme
all’Associazione WWF Trieste organizzano un’escursione in Slovenia
a Rakov Škocjan - la Valle del Rio
dei Gamberi. Ritrovo alle ore 9.35
a
Basovizza-­Bazovica.
(Il
bus
39
parte da Piazza della Stazione alle
ore
9.15).
Info
e
adesioni:
info@
club-touristi.triestini.eu,
[email protected]
www.facebook.com/konradnews
ESSENZE,
FIORI DI BACH,
AURA-SOMA, INCENSI,
CRISTALLI,
FITOCOSMESI, MIELE,
ALIMENTI BIOLOGICI,
LIBRI...
www.festivalvegetariano.it
5
a
edizione
CULTURA, INTRATTENIMENTO
E GASTRONOMIA BIO-VEGETARIANA
L’EVENTO DAL CUORE GREEN!
e d ,
ell
AMBIENTE
GORIZIA - Borgo Castello
4-6 luglio 2014
TRA GLI OSPITI:
MARCO BIANCHI
Chef
scienziato
organizzato da
promosso da
ALBERTO BRIGANTI
E BECCO DI RAME
Veterinario
con il patrocinio di
MELANIE JOY
Psicologa
e ricercatrice
LUCA MERCALLI
Meteorologo
e climatologo
con il patrocinio di
e in collaborazione con
con il sostegno di
SYUSY BLADY
Autrice
e attrice
ROSSANO ERCOLINI ANTONIO LUBRANO
Goldman Environmental
Giornalista
Prize 2013
e scrittore
tappa ufficiale di in collaborazione con
media partner
ci spostiamo
da agosto ci trovate nella sede di via corti 2
in via mazzini 5 sconti su tutta la merce esposta
A
B
nat_design
Trieste, via Corti 2
tel. 040 2418585
[email protected]
www.natdesign.it