Relazione tecnica spogliatoi 334 kb

Studio Associato Delta V
di M. Ceccarelli e S. Verdi
Via Niccolò Tribolo, 12 - 50142 Firenze
Tel: +39 055 714166 Fax: +39 055 0988001 - E-mail: [email protected]
RT 12-057
Comune di Montemurlo
Impianto sportivo A. Nelli
Via Oglio, 13 - Montemurlo (PO)
(Edificio spogliatoi)
RELAZIONE TECNICA
PROGETTO ESECUTIVO
IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI
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Indice generale
1. PREMESSA........................................................................................................3
2. RISPONDENZA NORMATIVA............................................................................5
2.1 Disposizioni di legge e circolari ministeriali............................................5
2.2 Norme tecniche di riferimento................................................................6
3. PRESCRIZIONI DI PROGETTO.........................................................................7
3.1 Quadri elettrici.......................................................................................7
3.2 Canalizzazioni .......................................................................................7
3.3 Prese di corrente...................................................................................8
3.4 Cavi.......................................................................................................9
3.5 Illuminazione ordinaria.........................................................................10
3.6 Illuminazione di emergenza.................................................................11
4. CARATTERISTICHE GENERALI IMPIANTO....................................................12
4.1 Portata dei cavi....................................................................................12
4.2 Protezione delle condutture (Sovraccarico).........................................12
4.3 Protezione delle condutture (Corto circuito).........................................13
4.4 Protezione da contatti diretti................................................................13
4.5 Protezione da contatti Indiretti.............................................................13
4.6 Prescrizioni contro l'incendio................................................................14
4.7 Messa a terra e conduttori di protezione..............................................15
4.8 Impianti ausiliari...................................................................................15
4.9 Altezza degli apparecchi......................................................................15
4.10 Servizio disabili..................................................................................16
5. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO .....................................................................17
6. ELABORATI DI PROGETTO............................................................................18
7. ALLEGATI.........................................................................................................18
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1. PREMESSA
La presente relazione tecnica è riferita alla progettazione dell’impianto elettrico a servizio del
nuovo edificio dell'impianto sportivo sito in via Oglio, 13 a Montemurlo (PO) e destinato a locale
spogliatoi.
IMPIANTI OGGETTO DELL'INTERVENTO E CRITERI DI PROTEZIONE ADOTTATI
La progettazione prevede la realizzazione dell'impianto elettrico rispondente alle richieste delle
normative CEI vigenti che sono condizione sufficiente per la regola dell'arte (legge 186).
Al fine della sicurezza, si prevede l'utilizzo di interruttori magnetotermici per la protezione delle
condutture dal sovraccarico e dal corto circuito, e interruttori differenziali (anche per gruppi di
utenze) la cui soglia d’intervento sia coordinata con il valore dell'impianto di terra, per garantire la
protezione da contatti indiretti (contatto con parte metallica di un'apparecchiatura in tensione a
causa di guasto). Le protezioni dai contatti diretti sono realizzate con l’adozione di involucri e/o
barriere che impediscono il contatto con punti in tensione dell’impianto.
CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DELLA RETE ELETTRICA
Il dimensionamento della rete è effettuato in due fasi:
1. Determinazione delle potenze assorbite e delle conseguenti correnti d’impiego;
2. Dimensionamento d’ogni ramo della rete tenendo conto delle potenze nominali e dei
coefficienti d’utilizzo e contemporaneità.
Le portate nominali dei cavi sono quelle ricavate dalle tabelle UNEL e tengono conto della
temperatura ambiente di progetto e delle effettive condizioni di posa.
Il dimensionamento delle condutture tiene conto inoltre della caduta di tensione specificato nel
progetto, del coordinamento con il relativo apparecchio di protezione (correnti di corto circuito,
energia specifica passante).
DESCRIZIONE E DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI
L’intervento oggetto della presente relazione prevede la realizzazione degli impianti elettrici e
telematici nell'unità immobiliare costituita da edificio di nuova realizzazione facente parte del
complesso sportivo in oggetto.
L'edifico si estende al piano terra, è composti da vari locali adiacenti con varie destinazioni d'uso.
L''edificio B è destinato a spogliatoi, sia per i giocatori che per i giudici e allenatori. Nell'edifico B è
anche presente una zona magazzino, l'infermeria, la centrale termica ed il locale contatore.
IMPIANTI DA REALIZZARE
Gli impianti elettrici da realizzare saranno essenzialmente costituiti da:
• quadri elettrici di distribuzione;
• canalizzazioni e vie cavi;
• illuminazione normale e di sicurezza;
• prese di corrente civili ed industriali;
• impianto telefonico e trasmissione dati;
• impianto rivelazione incendi.
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L’impianto di terra è comune all’intero complesso, saranno comunque posati nuovi dispersori di
terra, interconnessi con corda di rame nuda Cu 50 mmq e ricollegando in tutto all'impianto
esistente.
DATI DI PROGETTO
Alimentazioni elettriche
 sistema di I categoria;
 tensione trifase con neutro 400/230 V;
 frequenza 50 Hz;
 distribuzione con sistema TT.
MARCHE APPARECCHIATURE ELETTRICHE
I materiali che la ditta installatrice dovrà utilizzare nell’esecuzione dei lavori, dovranno avere
caratteristiche conformi a quanto stabilito dalle leggi e regolamenti vigenti, nonché dalle norme
CEI specifiche di prodotto.
Tutti i componenti elettrici impiegati dovranno essere di primaria casa costruttrice, dovranno avere
il marchio italiano di qualità IMQ od equivalente; in alternativa dovrà essere fornita opportuna
certificazione, ottenibile dalla casa costruttrice, in merito alla conformità del prodotto alle norme
vigenti.
I prodotti che ricadono nel campo d’applicazione delle Direttive Europee 89/336/CEE
(Compatibilità Elettromagnetica) e 73/23/CEE (Bassa tensione) dovranno possedere il marchio
CE.
Tutti i materiali dovranno in ogni caso essere sottoposti all’approvazione della Direzione Lavori,
che potrà rifiutarli ed esigere la loro sostituzione qualora non risultassero corrispondenti a quelli
previsti in sede di progetto o qualora non possedessero i requisiti necessari e le caratteristiche
richieste.
L’accettazione dei materiali da parte della Direzione Lavori non esonera l’Appaltatore dalle
responsabilità che gli competono per il buon funzionamento degli impianti.
Nel caso si rivelassero difetti, anomalie, malfunzionamenti nei componenti impiegati, l’Appaltatore
sarà comunque tenuto a sostituire a sue spese tali forniture.
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2. RISPONDENZA NORMATIVA
2.1 Disposizioni di legge e circolari ministeriali
D. Leg. 9/4/08, n.81
Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Legge 1/03/1968, n.186
Disposizioni per l'installazione di impianti elettrici ed elettronici
Legge 18/10/77 n.791
Materiale elettrici
Legge 2/12/2005 n. 248
Modificazioni apportate in sede di conversione al decreto legge 30 settembre
2005 n. 203
Decreto 22/01/2008 n. 37 Regolamento concernete l’attuazione dell’articolo 11-quaterdiecies comma 13,
lettera a) della legge n. 248 del 02/12/2005, recante il riordino delle disposizioni
in materia di attività di installazione negli impianti elettrici all’interno degli edifici.
D. Leg. 12/11/96 n. 615
Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 03/05/1998 in materia di
riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla compatibilità
elettromagnetica ...
D. Leg. 25/11/96 n. 626
Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione
D. Leg. 31/07/97 n. 277
Modificazione del decreto legislativo 25/11/96 n. 626 della direttiva 93/68/CEE in
materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato
entro taluni limiti di tensione
V.D.E. 0875 grado N
Emissioni di disturbi a radiofrequenza
DPR 151 del 01/08/2011
Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi
alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, dl D.
Leg. 31/05/2010, numero 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
30/07/2010, numero 122.
D. Leg. 9/4/08, n.81
Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Legge 1/03/1968, n.186
Disposizioni per l'installazione di impianti elettrici ed elettronici
Altre disposizioni non citate: riferimento guida CEI 64-50 Allegato A “Principali leggi, decreti e
circolari ministeriali in vigore riguardanti gli impianti elettrici negli edifici residenziali” .
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2.2 Norme tecniche di riferimento
G. CEI 0-2
Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici
CEI 20-27
Cavi per energia e segnalamento. Sistema di designazione
CEI 20-40
Guida per l'uso dei cavi elettrici in bassa tensione
CEI 23-51
Quadri elettrici per uso civile e similari
CEI 64-8/1
Impianti elettrici utilizzatori " Oggetto, scopo e principi fondamentali"
CEI 64-8/2
Impianti elettrici utilizzatori " Definizioni"
CEI 64-8/3
Impianti elettrici utilizzatori " Caratteristiche generali"
CEI 64-8/4
Impianti elettrici utilizzatori " Prescrizioni per la sicurezza"
CEI 64-8/5
Impianti elettrici utilizzatori " Scelta ed installazione dei componenti"
CEI 64-8/6
Impianti elettrici utilizzatori " Verifiche"
CEI 64-8/7
Impianti elettrici utilizzatori "Ambienti ed applicazioni particolari"
CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici ad uso residenziale e
terziario
CEI 64-50
Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici
CEI 70-1
Grado di protezione degli involucri
CEI 81-3
Valori medi di numero di fulmini a terra per anno e per km² dei Comuni d’Italia
CEI 81-10/1
Protezione contro i fulmini Parte 1 – Principi generali
CEI 81-10/2
Protezione contro i fulmini Parte 2 – Valutazione del rischio
CEI 81-10/3
Protezione contro i fulmini Parte 3 – Danno materiale alle strutture e pericolo per
le persone
CEI 81-10/4
Protezione contro i fulmini Parte 4 – impianti elettrici ed elettronici nella struttura
UNEL 00722
Colore dei cavi
CEI-UNEL 35024/1
Cavi elettrici con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali
non superiori a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c.
Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
CEI-UNEL 35026
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni
nominali di 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua.
Portate di corrente in regime permanente per posa interrata
Norma CEI EN 61439/1
"Apparecchiature assiemati di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT). Parte 1: Apparecchi di serie (AS) soggette a prove di tipo e
Norma CEI EN 61439/2
UNI EN 12464-1
apparecchiature non di serie (ANS) parzialmente soggette a prove di tipo"
Apparecchiature assiemati di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri bt)
Illuminazione dei luoghi di lavoro
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3. PRESCRIZIONI DI PROGETTO
3.1 Quadri elettrici
Tutti i quadri elettrici dovranno, essere conformi alla Direttiva 73/23 e successiva 93/68 (Bassa
Tensione).
Per soddisfare tale Direttiva pertanto, tutti i quadri elettrici dovranno essere realizzati in conformità
alla Norma CEI 17-13/1.
In alternativa sarà possibile realizzare quadri conformi alla norma CEI 23-51 alle le seguenti
condizioni:
 la tensione nominale non superi i 440 V;
 la temperatura ambiente non superi i 25 °C (occasionalmente i 35 °C);
 la corrente nominale in entrata non superi i 125 A;
 la corrente presunta di cortocircuito non superi i 10 kA.
Durante la costruzione del quadro dovranno essere comunque rispettate tutte le indicazioni fornite
dalle rispettive norme relativamente alla caratteristiche delle apparecchiature, dei componenti, dei
cablaggi, delle morsettiere etc.
A quadro ultimato, dovranno essere eseguite tutte le verifiche e le prove richieste dalle rispettive
norme in base al tipo di quadro realizzato.
Tutti i quadri elettrici dovranno, inoltre, essere conformi alla Direttiva 89/336 e successive 92/3193/68 (Compatibilità Elettromagnetica). Pertanto, se all’interno del quadro saranno installati
componenti soggetti a tale Direttiva (es. gli interruttori differenziali), occorrerà che tali componenti
siano singolarmente certificati conformi alla Direttiva stessa. In questo caso, il quadro elettrico nel
suo complesso, sarà automaticamente conforme alla Direttiva. In caso contrario dovranno essere
eseguite, da parte del costruttore, tutte le prove necessarie per poterlo dichiarare conforme. Infine,
la conformità alle Direttive Bassa Tensione e Compatibilità Elettromagnetica dovrà essere
comprovata dal costruttore applicando il marchio CE sul quadro, insieme ai dati di targa richiesti
dalle rispettive norme.
3.2 Canalizzazioni
Per i vari tipi di impianto saranno realizzati vari tipi di canalizzazione ed in particolare:
 TUBAZIONI INTERRATE
realizzate con tubi in PVC attestati a pozzetti - per impianti di illuminazione esterna e cancelli.
Coefficiente di riempimento max 30%.
Il tutto dovrà essere conforme alle norme CEI relative alle linee interrate ed alla illuminazione
pubblica (CEI 64-7).
 CANALETTA METALLICA ZINCATA
con coperchio con grado di protezione IP20/40 posata a vista con percorsi anche paralleli alle
varie tubazioni di altri servizi. Coefficiente riempimento max 50%.
Le dimensioni saranno quelle dettate dalla buona Norma in funzione delle linee contenute e
specificate nei singoli elaborati grafici.
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 CANALETTA IN FILO DI ACCIAIO SALDATO
di tipo aperto completo degli accessori necessari per la distribuzione primaria in luoghi non
visibili (es. controsoffitti, pavimenti flottanti), in locali tecnici, cavedi etc. dove non sia richiesto
un grado di protezione superiore ad IP2X.
Queste tipologie di canalizzazione prevedono la posa unicamente di cavi del tipo non
propagante l'incendio ed a bassissima emissione di gas tossici CEI 20-13.
 TUBAZIONE ZINCATA
di vari diametri completa di raccordi e accensioni per rendere le tubazioni con grado di
protezione IP44/55.
Detta tubazione è utilizzata principalmente per le derivazioni tra canala e utenze finali dislocate
nelle centrali tecnologiche, come plafoniere e prese di corrente e per i circuiti di sicurezza.
All'interno delle tubazione si potrà posare cavo tipo CEI 20-13 e/o cordicella flessibile del tipo
N07G9-K (CEI 20-38) a bassissima emissione di fumi o gas tossici; per i servizi di sicurezza
dovranno essere posati esclusivamente cavi CEI 20-45.
 TUBAZIONE IN MATERIALE PLASTICO
autoestinguente serie pesante completo di raccordi e accessori per rendere la tubazione con
grado di protezione IP44/55.
Detta tubazione sarà principalmente negli ambienti con presenza di umidità o nei controsoffitti.
Nel suo interno si potrà posarvi cordicella flessibile sempre di tipo N07G9-K a ridottissima
emissione di fumi o gas tossici.
 TUBAZIONE DI TIPO CORRUGATO
serie pesante ed autoestinguente per eventuale posa incassata sotto intonaco e sotto
pavimento usabile in alternativa alla voce precedente. È possibile posarvi conduttori senza
particolari requisiti.
 TUBAZIONE FLESSIBILE A VISTA
realizzata con guaina plastica anellata antischiacciamento in materiale termoresistente oppure
con guaina metallica rivestita di materiale plastico.
Il tutto completo di accessori per garantire un grado di protezione minimo IP55.
Questo tipo di tubazione sarà usata solo in prossimità di utenze come motori o altre che
possono produrre vibrazioni e trasmetterle alla conduttura.
Tutte le derivazioni (F.M., luce normale, luce di emergenza) dovranno essere eseguite all'interno
di scatole di derivazione metalliche o plastiche ma in ogni caso con coperchio fissato con viti.
Nessuna derivazione dovrà essere eseguita all'interno di scatola porta apparecchi o in guaina.
Tutte le connessioni saranno effettuate con morsetti isolati, del tipo volante sino a corde di 6 mm²,
con morsettiere fissate alla scatola, per corde superiori a 6 mm².
Ogni tipologia d'impianto si dovrà attestare a scatole di derivazione proprie separate da quelle
degli altri anche per mezzo di separatori. Le scatole dovranno avere un coefficiente di
riempimento proporzionato alle tubazioni che vi si attestano.
3.3 Prese di corrente
Le prese di corrente dovranno essere idonee all’ambiente di installazione.
Pertanto, negli ambienti ordinari, saranno del tipo componibile, ad alveoli protetti, tensione
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nominale 220 V e corrente nominale fino a 16 A, grado di protezione minimo IP20.
Negli ambienti ed applicazioni particolari dovranno essere rispettati tutti i vincoli imposti dalla
sezione 7 della norma CEI 64-8 relativi ad esempio al grado di protezione (es. luoghi con
presenza di polveri o liquidi), alla tipologia di installazione (es. altezza minima da terra, distanze
minime da zone pericolose quali vasche o docce etc.), al tipo di presa (es. prese con singola
protezione da sovracorrenti negli ambienti accessibili al pubblico per i luoghi di pubblico spettacolo
ed intrattenimento, prese con trasformatore di isolamento nelle zone 2 dei locali contenenti bagni
o docce ecc..).
Per correnti superiori a 16 A le prese dovranno essere del tipo industriale a norme IEC 309.
Queste dovranno rispettare i colori identificativi della tensione nominale d’impiego, essere dotate
di interblocco, se necessario (es. nei locali di pubblico spettacolo per correnti superiori a 16 A, nei
luoghi con pericolo di esplosione di classe 2 etc.), essere dotate di fusibili o di trasformatore di
sicurezza se richiesti.
In ogni caso le prese dovranno essere installate in modo da prevenire i danneggiamenti derivanti
dalle condizioni ambientali e di utilizzo.
3.4 Cavi
Tutti i circuiti dovranno essere realizzati mediante l’impiego di cavi aventi conduttori in rame,
generalmente flessibili, isolati in PVC o, in casi particolari, ad isolamento minerale (es. luoghi con
pericolo di esplosione, ambienti industriali con condizioni particolarmente gravose, installazioni che
necessitano di resistenza al fuoco, al freddo, alla corrosione, ambienti con esigenze estetiche
particolari etc.).
I cavi impiegati saranno del tipo unipolari senza guaina ed unipolari o multipolari con guaina in
PVC o in EPR o in gomma G5/G7/G10.
La sezioni minime ammesse saranno:
• per i circuiti di energia 1,5 mm²;
• per i circuiti di segnalazione ed ausiliari 0,5 mm²;
• per i circuiti di segnalazione e comando di apparecchiature elettroniche 0,1 mm²;
• per le condutture mobili con cavi flessibili 0,75 mm².
Il cavo impiegato dovrà essere adatto al tipo di posa, secondo quanto indicato nella tab. 52A della
norma CEI 64-8/5.
Il tipo e le modalità di posa dovranno essere conformi a quanto indicato nella tab. 52B della norma
CEI 64-8/5.
In particolare, per la posa diretta interrata o sotto intonaco saranno ammessi esclusivamente cavi
aventi tensione di isolamento 0,6/1 kV del tipo G7.
Le sezioni dei cavi dovranno essere tali da non determinare cadute di tensione superiori al 4%
(calcolata tra origine dell’impianto utilizzatore e qualunque apparecchio utilizzatore). Tutte le
connessioni elettriche (giunzioni) dovranno assicurare una continuità elettrica duratura e
presentare un’adeguata resistenza meccanica, dovranno essere accessibili per l’ispezione ad
esclusione delle giunzioni di cavi interrati o di quelle impregnate in resine e composti.
I cavi impiegati dovranno comunque avere caratteristiche idonee al servizio che dovranno
svolgere, in base all’ambiente in cui saranno installati (es. nei luoghi di pubblico spettacolo e di
intrattenimento i circuiti destinati all’illuminazione di sicurezza dovranno avere caratteristiche di
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resistenza al fuoco, nei luoghi a maggior rischio di incendio i cavi raggruppati in quantità
significative dovranno essere del tipo a bassissima emissione di gas tossici e corrosivi etc.).
I cavi appartenenti a circuiti diversi e posati nello stesso tubo o canale (senza setti separatori)
dovranno avere tutti caratteristiche di isolamento adatte alla tensione del circuito di valore più
elevato.
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni
previste dalle vigenti tabelle unificate CEI UNEL 00722-74E 00712.
In particolare, i conduttori saranno contraddistinti dalle seguenti colorazioni:
NEUTRO:
Celeste
PROTEZIONE:
Giallo/Verde
FASE:
Nero/Marrone/Grigio
3.5 Illuminazione ordinaria
Gli impianti di illuminazione dei luoghi di lavoro deve rispondere alle richieste della norma UNI EN
12464-1.
La norma divide gli ambienti in:
- zona di lavoro;
- zona immediatamente circostante (fascia di 5 m attorno alla zona di lavoro);
- area continuamente occupata.
A ciascuna zona di lavoro la norma assegna valori di illuminamento mantenuto Em in funzione
dell’attività che vi si svolge riportato nell’allegato alla norma.
Nelle aree continuamente occupate l’illuminamento Em non può essere minore di 200 lux.
Nella zona immediatamente circostante il valore di Em deve essere di un gradino inferiore della
scala di valori standard, di quello della zona di lavoro con un minimo di 200 lux.
Se le zone di lavoro non sono ben definito, tutto l’ambiente dovrà avere le caratteristiche richieste
per detta zona.
Luminanze
Al fine di evitare il rischio di abbagliamento, contrasti di luminanza eccessivi o troppo bassi, i fattori
di riflessione nel locale dovrebbero essere compresi negli intervalli seguenti:
- soffitto
0,6 ÷ 0,9 (colori chiari)
- pareti
0,3 ÷ 0,8
- piani di lavoro
0,2 ÷ 0,6 (colori scuri)
- pavimento
0,1 ÷ 0,5 (colori scuri)
Abbagliamento
Il livello di abbagliamento di ogni ambiente, (UGR) massimo, non deve superare il valore limite
(UGRL) previsto per ogni luogo di lavoro.
Gli apparecchi di illuminazione devono perciò essere schermati secondo l’angolo minimo previsto
in funzione della luminanza L delle lampade (kcd/m²).
Illuminazione direzionale
L’illuminazione deve essere modellata tra illuminazione direzionale ed illuminazione diffusa per
non creare ambienti con ombre troppo nette o con luce troppo monotona.
Resa dei colori
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La norma fornisce il valore minimo che deve avere l’indice di resa dei colori Ra,; esso varia da 0 a
100 (maggiore è l’indice, migliore è la resa dei colori.
In presenza di persone per lunghi periodi il valore di Ra non deve essere inferiore ad 80.
Temperatura di colore
La tonalità di luce, (calda, neutra, fredda) corrisponde alla temperatura di colore prossimale Tcp
(minore di 3300 K, tra 3300 e 5300 K, maggiore di 5300 K).
Fattore di manutenzione
La norma stabilisce che al progettista compete la scelta del fattore di manutenzione in funzione
delle caratteristiche ambientali e del tipo di lampada utilizzata.
Posti di lavoro con videoterminali
La massima luminanza media degli apparecchi di illuminazione è riportata in tabella in funzione
della qualità dello schermo (buona, media, scarsa).
3.6 Illuminazione di emergenza
In tutti gli ambienti per i quali sia necessaria un’illuminazione ausiliaria che entri in funzione al
mancare dell’illuminazione normale dovrà essere installato un impianto di illuminazione di
emergenza. Per la definizione degli ambienti nei quali sia necessaria l’illuminazione di emergenza
si deve fare riferimento alle specifiche Leggi, Decreti, Norme:
In base all’attività svolta nei vari ambienti occorre prevedere il tipo di illuminazione necessaria.
L’illuminazione di emergenza è pertanto distinta in:
• Illuminazione di riserva;
• Illuminazione di sicurezza per l’identificazione delle vie di esodo;
• Illuminazione di sicurezza antipanico;
• Illuminazione di sicurezza per luoghi ad alto rischio.
L’illuminazione di riserva sarà destinata solo agli ambienti nei quali si svolge un’attività e si vuole
portarla a termine anche in condizioni di mancanza dell’illuminazione normale.
L’illuminazione di sicurezza per l’identificazione delle vie di esodo sarà destinata a tutti i percorsi
che costituiscono vie di fuga (corridoi, scale etc.) e dovrà garantire una sicura uscita dall’edificio
con l’ausilio di opportune segnalazioni. L’illuminamento mimino richiesto a 1 metro dal piano di
calpestio è di 5 lux in corrispondenza di scale e porte e di 2 lux in tutte le altre zone.
L’illuminazione di sicurezza antipanico sarà destinata a tutte le zone in cui si vuole evitare
l’insorgenza di panico (aule, saloni, zone di passaggio etc.). L’illuminamento mimino richiesto a 1
metro dal piano di calpestio è di 2 lux.
L’illuminazione di sicurezza per luoghi ad alto rischio sarà destinata a tutte le zone in cui si svolge
un’attività potenzialmente pericolosa. L’illuminamento minimo richiesto è pari al 10% di quello
normale e comunque non inferiore a 15 lux.
In ogni caso i valori di illuminamento, i tempi di intervento del sistema di illuminazione di
emergenza, l’autonomia minima garantita e i tempi di ricarica delle batterie dovranno soddisfare i
requisiti indicati nei DM, DPR, Norme CEI, specificatamente per il tipo di ambiente in cui sarà
installato l’impianto.
La segnaletica di sicurezza (pittogrammi, cartelli etc.) dovrà essere costituta da disegni di colore
bianco su sfondo verde (preferibilmente il cosiddetto “uomo che corre”) secondo quanto previsto
dalla direttiva CEE 92/58. La dimensione del cartello dovrà essere tale da renderlo visibile dal
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punto più distante. Pertanto la superficie del cartello dovrà essere:
A > L²/2000
A è la superficie del cartello in metri quadrati;
L è la distanza in metri tra il punto più lontano e il cartello.
Quando, per l’illuminazione di emergenza sia previsto l’utilizzo di apparecchi autoalimentati,
dovranno essere impiegati apparecchi con batterie al Ni-Cd.
4. CARATTERISTICHE GENERALI IMPIANTO
4.1 Portata dei cavi
Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei
circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) dovranno
essere scelte tra quelle unificate.
Le portate saranno state calcolate come prescritto dalla norma CEI-UNEL 35024/1:
Iz = I0 x K1 x K2
IZ portata in aria a 30°C relativa al metodo di installazione previsto;
K1 fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30°C;
K2 fattore di correzione per più circuiti installati in fascio o strato.
4.2 Protezione delle condutture (Sovraccarico)
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da
sovraccarichi o da cortocircuiti.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle
Norme CEI 64-8.
In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) valore di corrente calcolato in funzione della massima
potenza da trasmettere in regime permanente.
Gli interruttori automatici magneto termici da installare a loro protezione devono avere una
corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata
nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib £ In Iz
If £ 1,45 Iz
La seconda delle due relazioni sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego
di interruttori automatici conformi alle Norme CEI 23-3.
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4.3 Protezione delle condutture (Corto circuito)
I dispositivi di protezione contro i cortocircuiti dovranno soddisfare le seguenti condizioni:
PI > Icc
In < Ib
(I²t) < K²S²
PI (kA)è il potere di interruzione del dispositivo di protezione;
Icc (kA) è la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione del dispositivo;
In (A) è la corrente nominale del dispositivo di protezione;
Ib (A) è la corrente di impiego;
I²t (A²s) è l’integrale di Joule per la durata del cortocircuito;
K è una costante dipendente dal tipo di cavo;
S (mm² )è la sezione del conduttore;
Sarà ammesso installare dispositivi di protezione con potere di interruzione inferiore alla corrente
di cortocircuito presunta nel punto di installazione (PI < Icc) solo se a monte di tali dispositivi sono
installati altri dispositivi aventi PI > Icc e con caratteristiche tali da limitare l’I²t a valori sopportabili
dal dispositivo a valle (protezione di back-up secondo le indicazioni del costruttore). Saranno adatti
a questo scopo gli interruttori magnetici, i fusibili di tipo aM.
4.4 Protezione da contatti diretti
La protezione dai contatti diretti deve essere realizzata come previsto dalle norme CEI 64-8 art.
412 e cioè:
• Mediante isolamento delle parti attive che debbono essere ricoperte da isolamento che
possa essere rimosso solo mediante distruzione;
• Mediante involucri o barriere che impediscano il contatto con le parti attive, e che possano
essere rimossi mediante attrezzo o chiave oppure dopo aver rimosso l’alimentazione
elettrica. Il grado di protezione minimo deve essere IPXXB (IPXXD se superficie
orizzontale a portata di mano);
• Mediante ostacoli che impediscano il contatto non intenzionale con le parti attive durante i
lavori sotto tensione e l’avvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive;
• Mediante distanziamento.
4.5 Protezione da contatti Indiretti
Sistema TT con Interruzione dell'alimentazione
L'impianto di terra sarà dimensionato in modo tale da soddisfare le richieste delle Norme CEI 64-8 (art.
413.1.4.2):
RE * Idn  UL
RE è la resistenza del dispersore in ohm;
Idn è la corrente del differenziale in ampere;
UL è la tensione limite di contatto (ordinaria 50 V, per ambienti speciali 25 V).
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4.6 Prescrizioni contro l'incendio
Si precisa che quanto riportato di seguito e ripreso dalla norma CEI 64-8, tratterà genericamente
le prescrizioni da applicare a secondo della zona.
 I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l'uso degli ambienti stessi,
fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare.
 Nel sistema di vie di uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi
infiammabili. I condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non sono soggetti a questa
prescrizione.
 Gli apparecchi illuminanti devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti
illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per i faretti e i piccoli proiettori tale
distanza deve essere:
• fino a 100 W:
0,5m
• da 100 a 300 W:
0,8m
• da 300 a 500 W:
1m
 Le condutture elettriche che attraversano le vie di uscita di sicurezza, anche se provvisorie, non
devono costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di
mano, se a portata di mano, devono essere protette entro involucri o dietro barriere che non
creino intralci al deflusso e che costituiscano una buona protezione contro i danneggiamenti
meccanici prevedibili durante l'evacuazione.
 Tutti i componenti dell'impianto, ad esclusione delle condutture, e inoltre gli apparecchi di
illuminazione ed i motori, devono essere posti entro involucri aventi grado di protezione non
inferiore a IP4X. (non si applica nei confronti delle lampade e per i motori è riferito alla solo
morsettiera, mentre per le rimanenti parti attive deve essere prevista IP2X).
 componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da non essere soggetti allo
stillicidio di eventuali combustibili liquidi.
 I componenti elettrici che possono raggiungere temperature superficiali tali da poter innescare
l'incendio, devono essere installati su od entro elementi costituiti da materiali che resistano a tali
temperature e che abbiano una bassa conducibilità termica. Altrimenti dovranno essere installati, i
componenti elettrici all'oggetto, a distanze sufficienti a permettere un'adeguata dissipazione del
calore per evitare che tali temperature possano avere effetti termici dannosi sulla conservazione
dei materiali.
 Le parti accessibili dei componenti elettrici a portata di mano, non devono raggiungere
temperature tali che possano causare ustioni alle persone, e devono soddisfare ai limiti indicati
nella tabella 42A, in alternativa dovranno essere racchiusi all'interno di involucri aventi grado di
protezione IPXXB.
 L'interruttore generale dell'impianto dovrà essere corredato di una bobina di sgancio
(funzionante a 230Va.c.) comandata da un pulsante (con contatto normalmente aperto) corredato
di spia di segnalazione del corretto funzionamento dell'impianto di messa fuori tensione.
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4.7 Messa a terra e conduttori di protezione
COLLEGAMENTI A TERRA
I componenti dovranno garantire:
• il valore della resistenza di terra sia in accordo con quanto precedentemente specificato;
• l'efficienza si mantenga nel tempo;
• le correnti di guasto e/o di dispersione possano essere sopportate senza danni;
• abbiano adeguata solidità o protezione meccanica.
DISPERSORI
Potranno essere utilizzati sia dispersori intenzionali da commercio che dispersori di fatto come i
ferri di armatura del cemento armato.
CONDUTTORI DI TERRA E DI PROTEZIONE
I conduttori di terra se protetti meccanicamente dovranno avere sezione minima 16 mm² se non
protetti meccanicamente 25 mm².
I conduttori di protezione dovranno essere realizzati con conduttori aventi sezione pari a quella dei
conduttori di fase della stessa conduttura (sino a 16 mm²) e sezione pari a metà della sezione dei
conduttori di fase per sezioni maggiori di 35 mm².
I conduttori equipotenziali dovranno avere una sezione minima non inferiore alla metà del
conduttore di protezione con un minimo di 6 mm² ed un massimo di 25 mm².
4.8 Impianti ausiliari
Le linee di alimentazione per gli impianti ausiliari dovranno essere posate in canale, tubazioni e
scatole di derivazioni separate o compartimentate con setti divisori.
Il alternativa potranno essere usati cavi con grado di isolamento dimensionato per la tensione più
elevata; in presenza di giunzioni all'interno delle scatole di derivazione dovrà essere comunque
garantita la separazione delle linee.
4.9 Altezza degli apparecchi
Gli apparecchi installati all'interno dei locali con tipologia civile dovranno essere posati in posizioni
accessibili e che non pregiudichino il loro funzionamento.
In base alla Guida CEI 64-50 la quota di installazione delle apparecchiature deve essere come
segue:
- Quadro elettrico
160 cm
- Pulsante e tirante isolante
> 225 cm
- Passacordone per scaldacqua
180 cm
- Presa e comando luce (specchi, servizi)
110 ¸120 cm
- Citofono
140 cm
- Comando luce altezza maniglie porte
90 cm
- Suoneria
160 ¸ 205 cm
- Presa a Battiscopa
³ 7 cm
- Presa (di corrente, tv ed eventuali cassette di derivazione)
³ 17,5 cm
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4.10 Servizio disabili
L'impianto all'interno dei servizi disabili oltre alle prescrizioni della norma CEI 64-8/7 dovrà
rispettare quanto previsto del D.M. n° 236.
Le apparecchiature elettriche di base quali interruttori, prese, pulsante di emergenza, dovranno
essere installati alle seguenti quote:
- Campanelli e pulsanti di comando
60 cm
(40-140 cm)
- Prese di corrente - TV - TELECOM
> 60 cm dal pavimento (45-115 cm)
- Citofono
1,20 dal pavimento
(110-130cm)
- Interruttori quadri elettrici
75 cm
(60-140 cm)
La plafoniera per l'illuminazione di sicurezza dovrà essere installata sopra la porta d'ingresso,
l'avvisatore ottico e acustico della chiamata dovrà essere installato fuori dalla porta d'ingresso, il
pulsante a tirante di chiamata vicino alla tazza e al piatto doccia (2 pulsanti qualora uno solo risulti
non accessibile da entrambe le posizioni), mentre il relativo pulsante di tacitazione della chiamata
dovrà essere installato in all'interno del servizio.

i valori in parentesi costituiscono i limiti estremi.
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5. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
La fornitura elettrica sarà ubicata all'interno di un locale tecnico appositamente realizzato, nel
quale sarà posato anche il quadro fornitura che alimenterà i principali quadri elettrici.
l quadri saranno realizzati con carpenteria metallica posata a pare. Tutti i quadri saranno
assemblati e cablati con le apparecchiature, riportate nel relativo schema elettrico di progetto, atte
alla protezione delle linee elettriche derivate.
Sarà utilizzata una distribuzione con tubazione rigida in PVC posata a vista.
Nei vari locali saranno installate plafoniere di emergenza, autoalimentate, ad intervento
automatico al mancare della tensione di rete con alimentazione derivata dal quadro generale
esistente.
Nei servizi clienti sarà realizzato un WC per disabili, dove saranno installate le apparecchiature
(chiamata a tirante, segnalazioni ottiche ed acustiche, pulsante tacitazione, plafoniera di
emergenza auto alimentata) richieste dalle norme vigenti.
Tutte le apparecchiature riportate nella planimetria di progetto sono di nuova posa, l’alimentazione
sarà derivata dal quadro di riferimento dove saranno allacciate le linee elettriche di nuova posa.
Le apparecchiature sono costituite da:
• Prese con tipologia civile;
• Prese con tipologia industriale CEE;
• Apparecchi di illuminazione con lampade fluorescenti;
• Apparecchi di illuminazione auto alimentati ad intervento automatico al mancare della
tensione di rete, con lampada fluorescenti di varia potenza ed autonomia di 1 ora.
Per una maggior chiarezza si rimanda alla planimetria ed agli schemi elettrici allegati.
IMPIANTO DI TERRA
L’impianto è reso disponibile in zona quadro generale e fornitura dove sarà realizzato il nodo
equipotenziale principale, dal quale sono derivati i conduttori di protezione (PE) delle utenze
elettriche di classe I, costituiti da conduttori con guaina giallo/verde, di sezione parifase, ed i
conduttori di equipotenziale delle masse metalliche presenti nell'attività.
Dovrà essere eseguita la misura del valore della resistenza di terra per verificare il corretto
coordinamento con gli apparecchi di protezione per limitare la tensione di contatto (protezione da
contatti indiretti).
Dovranno inoltre essere realizzati i collegamenti equipotenziali delle masse delle apparecchiature
di classe I e delle masse estranee (<1000).
Questi collegamenti dovranno essere realizzati con conduttori di sezione:
• collettori di zona
pari al conduttore di fase di maggiore sezione;
• masse
sezione pari al conduttore di fase (CEI 64-8);
• masse estranee
6 mm².
Per il collegamento equipotenziale delle masse estranee all'interno dei servizi potranno essere
utilizzati conduttori equipotenziali di sezione 4 mm² se non protetti meccanicamente e 2,5 mm² se
protetti.
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PROTEZIONI CONTRO I FULMINI
In base alla verifica eseguita con il software dedicato ZEUS, le due strutture risultano autoprotette
contro i fulmini e quindi non necessitano di particolari protezioni.
Per maggiori dettagli si rimanda alle relazioni allegate.
6. ELABORATI DI PROGETTO
Gli elaborati grafici di progetto dovranno essere aggiornati alla realtà finale dell'impianto, nello
stato in cui è stato eseguito. Gli elaborati sono nella quantità riportata sugli allegati ed in
particolare:
• planimetria con riportato le apparecchiature elettriche e le vie cavi;
• schemi elettrici dei quadri;
• verifica delle protezioni contro i fulmini.
Il tutto a disposizione per essere aggiornato quando per qualsiasi motivo, potranno essere
apportate modifiche all'impianto.
7. ALLEGATI
Relazioni:
P019
Verifica delle protezioni contro i fulmini;
Planimetrie:
E01
Planimetria generale distribuzione impianto elettrico e speciali;
Schemi quadri elettrici:
SB
Schema a blocchi impianto elettrico;
QF
Quadro fornitura;
QS
Quadro spogliatoi;
QCT
Quadro centrale termica.
Firenze, dicembre 2013
Per. Ind. Simone Verdi
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