Untitled

SOMMARIO
1.0
GENERALITÀ
2.0
LEGISLAZIONE E NORMATIVA
3.0
2.1
Disposizioni legislative
2.2
Norme C.E.I.
DATI DI PROGETTO
3.1
Descrizione sommaria dell'edificio
e classificazione degli ambienti
4.0
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E CARICHI ELETTRICI
5.0
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'IMPIANTO ELETTRICO
5.1
Protezione contro i sovraccarichi
5.2
Protezione contro i cortocircuiti
5.3
Colori distintivi dei conduttori
5.4
Tensione nominale dei cavi
6.0 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
7.0 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
7.1
Misure di protezione totale
7.2
Misure di protezione parziale
8.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO E SCELTA DEI MATERIALI IMPIEGATI
8.1 Tubazioni e cavi
9.0
QUADRI ELETTRICI
9.1 Generalita'
9.2 Caratteristiche elettriche
9.3 Costituzione ed ubicazione dei quadri
9.4 Calcolo della potenza dissipabile
e dimensionamento dell'involucro dei quadri
9.5 Dati di targa
10.0
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
10.1
Generalità
10.2
Scelta dei materiali
10.3
Descrizione dell’impianto
11.0 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
11.1 Illuminazione ordinaria
11.2 Illuminazione di emergenza.
12.0 IMPIANTI AUSILIARI
12.1 Impianto antintrusione
12.2 Impianti telefonico e citofonico
12.3 Impianto campanelli
12.4 Impianto TV – Prese RJ45 (P.C.)
1.0 GENERALITA'
ll presente progetto di adeguamento dell’Impianto elettrico ed Impianti ausiliari (antintrusione,
telefonico, citofonico, campanelli, ecc.) è relativo all’immobile adibito a Scuola elementare, sito nel
Comune di Aci S. Antonio Via Veronica.
Esso è stato sviluppato seguendo le disposizioni legislative e normative di seguito riportate ed in
particolare in conformità all'art. 1 della legge N. 186 del 1/03/1968, secondo la quale le norme
emanate dal C.E.I. assumono il valore di condizione sufficiente per il rispetto della regola d'arte e
costituiscono una guida precisa e corretta per ogni progettazione elettrica.
Tali concetti sono stati fatti propri dalla legge N. 46 del 05/03/1990 (e relativo regolamento di
attuazione N. 447 del 06/12/1991).
2.0 LEGISLAZIONE E NORMATIVA
Per redigere il presente progetto sono state osservate le norme della buona tecnica, le prescrizioni di
legge ed i regolamenti in vigore.
2.1 Disposizioni legislative
In particolare sono state osservate le seguenti disposizioni legislative:
- D.P.R. N. 547 del 27/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
- Legge N. 186 del 01//03/1968 Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature,
macchinari, installazione ed impianti elettrici ed elettronici.
- Legge N. 791 del 18/10/1977 Recepisce la direttiva comunitaria 73/23 sulla sicurezza del materiale
elettrico.
- D.P.R. N. 619 del 31/08/1980 Istituzione dell'Istituto superiore per la prevenzione e la
sicurezza del lavoro (ISPESL).
- Legge N. 46 del 05/03/1990 Norme per la sicurezza degli impianti.
- D.M. 16/02/82 Modificazioni del D.M. 27/09/65 concernente la determinazione delle attività soggette
alle visite di prevenzione incendi.
- D.P.R. N. 447 del 06/12/1991 Regolamento di attuazione della legge 46/90.
- D. Lgs. N. 472 del 04/12/1992 Direttiva Compatibilità elettromagnetica.
- D.P.R. N. 462 del 22/10/2001 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di
installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra
di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
2.2 Norme C.E.I.
1
Di seguito sono elencate le principali norme CEI a cui si è fatto riferimento:
- Guida CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.
- Norma CEI 11-8 Impianti di produzione, trasporto e produzione di energia elettrica. Impianti di
terra.
- Norma CEI 11-25 Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifase a corrente alternata.
- Norma CEI 11-26 Calcolo degli effetti delle correnti di corto circuito nelle reti trifase a corrente
alternata.
- Norma CEI 12-13 Apparecchi elettrici e loro accessori, collegati alla rete, per uso domestico o
analogo uso generale. Norme di sicurezza.
- Norma CEI 16-4 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori.
- Norma CEI 17-5 Apparecchiature di bassa tensione. Parte 2:interruttori automatici.
- Norma CEI 20-21 Portata dei cavi elettrici in regime permanente.
- Norma CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccorrente per uso domestico e similare.
- Norma CEI 23-5 Prese a spina per uso domestico e similare.
- Norma CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro ed accessori.
- Norma CEI 23-14 Tubi protettivi flessibili in pvc ed accessori.
- Norma CEI 23-18 Interruttori differenziali per uso domestico e similare.
- Norma CEI 23-51 Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.
- Norma CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Prescrizioni generali e prove.
- Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e
a 1500 V in c.c.
- Norma Cei 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario.
- Norma CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e
telefonici.
- Norma CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto ed antiaggressione. Norme
particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione.
2
3.0 DATI DI PROGETTO
L’impianto elettrico e gli impianti ausiliari in oggetto sono relativi a dei locali al piano terra, al piano
primo ed al piano secondo di un edificio adibito a Scuola elementare; viene alimentato dalla rete di
distribuzione pubblica in bassa tensione ed è quindi privo di cabina propria.
L'energia viene fornita dall'ENEL direttamente con rete di distribuzione di I^ Categoria ( sistema di
tipo TT); tensione trifase con neutro 230/400 V.
3.1 Descrizione sommaria dell’edificio
e classificazione degli ambienti
L’ edificio è ubicato nel comune di Aci S. Antonio Via Veronica; esso si sviluppa per tre piani: piano
terra, piano primo e piano secondo.
Gli ambienti in cui si suddividono le unità immobiliari sono i seguenti:
Scuola elementare
Piano terra
-
Ingresso e corridoio
-
N. 6 Aule;
-
Aula magna;
-
Locale tecnico (caldaia);
-
Ripostiglio;
-
Servizi igienici;
-
Scale.
Piano primo
-
Corridoio;
-
N. 3 aule;
-
N. 3 uffici di segreteria;
-
Presidenza;
-
Laboratorio multimediale;
-
Servizi igienici;
-
Scale.
Piano secondo
-
Corridoio;
-
N. 6 aule;
-
Servizi igienici;
-
Scale.
Gli ambienti in cui saranno installati i componenti elettrici di cui al presente progetto sono definibili di
tipo ordinario, non possiedono cioè caratteristiche di maggior rischio elettrico.
3
4.0 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E CARICHI ELETTRICI
Sono stati assunti i seguenti valori e caratteristiche:
- Tipo di impianto: impianto elettrico utilizzatore di categoria I, con alimentazione dalla rete
pubblica di bassa tensione;
- Punto di origine:
consegna dell’energia con contatori elettrici trifase di potenza attiva e reattiva;
- Sistema di fornitura: corrente alternata trifase con neutro, con frequenza nominale 50 Hz;
- Tensioni nominali: 230 V per i circuiti monofase, 400 V per quelli trifase;
- Sistema di distribuzione: di tipo TT, con impianto di terra comune a tutte le sezioni d’impianto;
- Correnti di corto circuito: la corrente di corto circuito per guasto trifase nel punto di installazione è
stata assunta non superiore a 6 KA;
- Caduta di tensione ammissibile: si assume pari al 4% tra il punto di origine e gli utilizzatori.
L'impianto elettrico sarà dimensionato tenendo conto dei seguenti carichi:
- Illuminazione ordinaria parti comuni: ingresso, corridoi, scale;
- Illuminazione esterna;
- Illuminazione di emergenza;
- Circuiti prese di servizio ingresso, corridoi, scale;
- Illuminazione ordinaria e prese di servizio uffici di segreteria e presidenza;
- Illuminazione ordinaria servizi igienici;
- Illuminazione ordinaria e prese di servizio aule;
- Imp. elettrico locale caldaia ;
- Impianti ausiliari:
a. Impianto antintrusione
b. Impianti telefonico e citofonico
c. Impianto campanelli
Tenendo conto dei fattori di contemporaneità, di utilizzazione, rendimento, cosφ e previsioni di
estensione relativi ai carichi suddetti si deduce una potenza complessiva di 45 KW circa (norma CEI
64-50).
4
5.0 CARATTERISTICHE GENERALI DELL'IMPIANTO ELETTRICO
5.1 Protezione contro i sovraccarichi
La protezione contro i sovraccarichi sarà realizzata per le condutture alimentanti tutti i tipi di
apparecchi utilizzatori.
I dispositivi di protezione delle condutture contro i sovraccarichi saranno installati all'inizio delle
condutture da proteggere (quadri elettrici).
In particolare i conduttori saranno scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale
alla corrente di impiego (Ib) delle apparecchiature (valore di corrente calcolato in funzione della
massima potenza da trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione dovranno avere una corrente
nominale (In) compresa fra la corrente di impiego (Ib) e la portata nominale (in regime permanente)
delle condutture (Iz).
In altri termini:
Ib<=In<=Iz
inoltre deve valere la seguente relazione:
If<=1,45Iz
essendo If la corrente che assicura l'intervento dei dispositivi di protezione entro il tempo convenzionalmente stabilito dalle relative Norme CEI. Gli interruttori automatici utilizzati devono
essere conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
5.2 Protezione contro i cortocircuiti
La protezione contro i cortocircuiti è assicurata sia dal dispositivo di protezione contro i sovraccarichi
e contro i cortocircuiti, installato alla consegna ENEL, che dagli interruttori automatici installati nei vari
quadri.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di cortocircuito che possono
verificarsi nell'impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano
temperature pericolose secondo la relazione:
I^2*t<=K^2*S^2.
Corrente di cortocircuito presunta alla consegna ENEL:<=6 KA.
5.3 Colori distintivi dei conduttori
Secondo quando stabilito dalle norme CEI 11-17, 64-2, 64-8, 64-9 i colori distintivi dei cavi unipolari o
delle anime dei cavi multipolari sono i seguenti:
-giallo-verde: conduttori di terra, conduttori di protezione,conduttori equipotenziali principali e
secondari;
-azzurro: conduttore di neutro
-grigio, marrone, nero, ecc.: conduttori di fase.
-le fasi R-S-T saranno distinguibili l'una dall'altra se si adopereranno colori diversi per ogni fase.
5.4 Tensione nominale dei cavi
Poichè i circuiti hanno tensione nominale non superiore a 400 V i cavi saranno del tipo con guaina
protettiva.
Data la tensione nominale dell'energia consegnata dall'ENEL la tensione nominale dei cavi sarà
0.4/0.75 KV.
5
6.0 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
I provvedimenti previsti contro i contatti indiretti sono quelli indicati dalla norma C.E.I. 64-8 sez 4.
I più importanti provvedimenti suggeriti dalla normativa sono:
a) Interruzione automatica dell'alimentazione;
b) Protezione mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente;
c) Protezione per mezzo di luoghi non conduttori;
d) Protezione per mezzo di collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;
e) Protezione per separazione elettrica.
Tra i provvedimenti previsti dalla normativa nel caso in esame si adotterà in generale la protezione
con interruzione automatica dell'alimentazione, ottenuta dal coordinamento tra l’impianto di terra e le
protezioni differenziali da predisporre nei quadri elettrici generale ed alla consegna ENEL (interruttore
generale), secondo la relazione:
Rt * Idn<= 50
indicata dall’art. 413.1.4.2 della norma CEI 64-8 per gli ambienti ordinari dei sistemi TT, essendo Rt la
resistenza del collegamento a terra della massa e Idn la corrente differenziale nominale degli
interruttori.
Solo per i contatti con gli involucri degli apparecchi illuminanti di sicurezza è prevista la protezione
mediante “ componenti di classe II “ (doppio isolamento).
Tenendo conto che tutte le linee di alimentazione sono protette con interruttori magneto-termicodifferenziali aventi correnti differenziali nominali pari a 0.03 A, si ha:
Rt <= 50/0.03 = 1666 Ohm
valore facilmente raggiungibile con l’impianto di terra disponibile.
Le masse saranno collegate all'impianto di terra, che sarà unico per tutti i locali. E’ possibile inoltre
effettuare eventuali collegamenti equipotenziali principali e supplementari.
6
7.0 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Le misure di protezione contro i contatti diretti hanno lo scopo di evitare contatti con parti in tensione.
Esse sono quelle previste dalla norma CEI 64-8 sez. 4, si suddividono in misure di protezione totale,
in misure di protezione parziale ed in misure di protezione addizionale.
7.1 Misure di protezione totale
Le misure di protezione previste dalla normativa elettrica in vigore sono:
- misure di protezione mediante isolamento delle parti attive;
- misure di protezione mediante involucri o barriere;
Protezione mediante isolamento delle parti attive
Si ha la protezione mediante isolamento delle parti attive quando:
- tutte le parti attive devono essere completamente ricoperte con un isolamento;
- l'isolamento può essere rimosso solo mediante distruzione dello stesso;
- l'isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative norme;
in pratica si realizza la protezione mediante l'isolamento delle parti attive quando l'isolamento stesso è
destinato ad impedire qualsiasi contatto con le parti attive dell'impianto o delle apparecchiature.
Protezione mediante involucri e barriere
Si ha la protezione dai contatti diretti mediante involucri o barriere se:
-gli involucri o le barriere delle parti attive devono assicurare un grado di protezione non inferiore a
IP2X;
-le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano devono avere un
grado di protezione non inferiore a IP4X;
-se è necessario aprire un involucro o rimuovere una barriera, per ragioni di esercizio,
viene rispettata almeno una delle seguenti prescrizioni: uso di chiave o attrezzo da parte di personale
attrezzato, interposizione di una barriera intermedia che impedisca il contatto con le parti attive, con
grado di protezione non inferiore a IP2X rimuovibile con chiave o attrezzo;
Le barriere o gli involcri sono quindi destinatiad impedire il contatto con le parti attive.
7.2 Misure di protezione parziale
Le misure di protezione parziale contro i contatti diretti sono:
- Protezione mediante ostacoli;
- Protezione mediante distanziamento;
Nell'impianto elettrico in progetto saranno adottate misure di protezione totale contro i contatti diretti,
in modo da impedire sia il contatto accidentale che quello volontario, adatte per luoghi accessibili a
persone non addestrate.
Misure di protezione addizionali mediante interruttori differenziali ad alta sensibilita’
Come misura di protezione supplementare contro i contatti diretti si sono protette tutte le linee con
interruttori differenziali ad alta sensibilità (Id<=0.03A).
7
8.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO E SCELTA DEI MATERIALI IMPIEGATI
Riassumendo, la sezione dei conduttori, tenendo conto delle considerazioni descritte ai paragrafi
precedenti, è stata calcolata come segue:
- si è determinata innanzi tutto la corrente di impiego (Ib), la corrente cioè che deve circolare nella
varie condutture, sulla base delle potenze assorbibili dai vari apparecchi utilizzatori;
- si è scelta la corrente nominale (In) dei dispositivi di protezione contro le sovraccorrenti;
- si è determinato in prima approssimazione la sezione (S) dei conduttori sulla base della loro portata
(Iz) nella condizione di posa scelta, verificando che la prima relazione riguardante la protezione contro
i sovraccarichi
Ib<=In<=Iz
fosse soddisfatta;
- si è ricercata la corrente di funzionamento (If) dei dispositivi di protezione, verificando che anche la
seconda relazione riguardante la protezione contro i sovraccarichi
If<= 1.45Iz
fosse soddisfatta;
- si è ricercato il valore di I^2*t lasciato passare dai dispositivi di protezione contro i cortocircuiti;
- si è scelto il valore di K relativo al conduttore da proteggere (per es. K=115 per cavi in rame isolati in
pvc) e si è determinato il valore della seguente espressione che indica il valore dell'energia specifica
K^2*S^2
sopportabile dai vari conduttori;
- si è verificato che la relazione riguardante la protezione contro i cortocircuiti
I^2*t<=K^2*S^2
fosse soddisfatta;
- si è verificato infine che la caduta di tensione tra l'origine dell'impianto e qualunque apparecchio
utilizzatore non superasse il 4% della tensione nominale dell'impianto.
Spesso sono state adottate delle sezioni superiori rispetto alla potenza utilizzata per minimizzare la
c.d.t. e per rendere flessibile l'impianto o parti di esso (in previsione di future modifiche ed
ampliamenti).
I conduttori saranno del tipo N07V-K: per la loro dislocazione e per maggiori dettagli sulle dimensioni
vedasi gli schemi planimetrici unifilari allegati.
8
8.1 Tubazioni e cavi
Per tutti gli impianti oggetto del presente progetto si prevede di utilizzare le seguenti tubazioni e cavi
divisi per tipologia e funzione:
A. Tubazioni
Antintrusione
Cavo schermato 2*0.5+4*0.22 (Antintrusione)
Tubazione in pvc per posa sottotraccia di colore marrone di diametro esterno:
-  20 (2),  25 (4),  32 (5), ecc.
Imp. Citofonico – TV
Cavo coassiale TV e cavocitofonico (tipo Bticino 336903) 4 coppie (2*1.5+4*0.22)
Tubazione in pvc per posa sottotraccia di colore azzurro di diametro esterno:
-  32 (2+1TV).
Energia
- Cavo tipo N07V-K sez. 1.5 mmq (illuminazione) tubo in pvc per posa
sottotraccia di colore nero/grigio di diametro esterno:  20 (8)  25 (14), ecc.
- Cavo tipo N07V-K sez. 2.5 mmq (derivazione prese) tubo in pvc per posa
sottotraccia di colore nero/grigio di diametro esterno:  20 (6)  25 (10), ecc.
- Cavo tipo N07V-K sez. 4 mmq tubo in pvc per posa sottotraccia di colore
nero/grigio di diametro esterno:  20 (4)  25 (7), ecc.
- Cavo tipo N07V-K sez. 6 mmq tubo in pvc per posa sottotraccia di colore
nero/grigio di diametro esterno:  25 (4)  32 (5), ecc.
- Cavo tipo N07V-K sez. 10 mmq tubo in pvc per posa sottotraccia di colore
nero/grigio di diametro esterno:
 32,  40, ecc.
B3 Fonia (telefono) – Dati
Doppino telefonico e cavo FTP LEV/5 schermato 4 coppie (Dati).
Tubazione in pvc per posa sottotraccia di colore bianco di diametro esterno:
 20 (2),  25 (4), ecc.
Le sezioni sono indicate negli schemi unifilari dei Quadri elettrici e negli schemi planimetrici unifilari
allegati.
9
9.0
QUADRI ELETTRICI
9.1 Generalita'
Per il dimensionamento dei quadri elettrici si è tenuto conto in particolar modo della Norma Cei 23-51
riguardante le "PRESCRIZIONI PER LA REALIZZAZIONE, LE VERIFICHE E LE PROVE DEI
QUADRI DI DISTRIBUZIONE PER INSTALLAZIONI FISSE PER USO DOMESTICO E SIMILARE".
I quadri da installare, destinati al comando ed al controllo dell'impianto elettrico, saranno in numero di
8 ( Quadro consegna, Quadro generale e n.6 quadri secondari) + n.19 quadretti costituiti da un unico
interruttore magneto-termico (da installare in n. 15 aule, in presidenza e in n. 3 uffici di segreteria).
9.2 Caratteristiche elettriche
Come è noto i dati principali del sistema elettrico sono:
Ente fornitore di energia elettrica: ENEL
Frequenza:
50 Hz
Tipo di alimentazione
3P+N
Tensione di alimentazione: fase-fase 400 V
fase-neutro 230 V
Sistema elettrico
TT
Caduta di tensione massima ammissibile 4%
Temperatura ambiente
30°C
Sovratemperature ammissibili:
MORSETTI
35 °C
ORGANI DI COMANDO MANUALI 15°C (se metallici)
20°C (se isolanti)
INVOLUCRI E COPERTURE
20°C (se metallici)
25°C (se isolanti)
INTERRUTTORI AUTOMATICI
25°C
CAVI ISOLATI IN PVC
45°C
10
9.3 Costituzione ed ubicazione dei quadri
Per la costituzione dei quadri si rimanda agli schemi allegati.
Ubicazione dei quadri
QUADRO
UBICAZIONE

Quadro consegna
A bordo strada in Via Veronica

Quadro generale
Piano terra in corrispondenza della guardiola
del personale ausiliario

Quadro antincendio
Nel locale accessorio

Quadro caldaia
Locale caldaia

Quadro autoclave
Locale autoclave

Quadro primo piano
Piano primo (coridoio)

Quadro secondo piano
Piano secondo (corridoio)

Quadro Aula multimediale
Piano secondo (aula mutimediale).
9.4 Calcolo della potenza dissipabile e dimensionamento dell'involucro dei quadri
E' bene premettere che la componentistica di un quadro (cavi, interruttori automatici, contattori, ecc.)
dissipa potenza termica, provocando l'innalzamento della temperatura:
- dell'aria interna al quadro rispetto all'aria ambiente;
- dei diversi componenti interni;
- degli involucri e delle maniglie esterne.
Considerando il luogo di installazione del quadro, si può, per la temperatura ambiente, fissare valori
che normalmente non superano i 35°C.
Per quanto riguarda le sovratemperature massime ammissibili da ogni componente in base alle
specifiche tecniche fornite dai vari costruttori si può affermare che la temperatura di 55°C è
compatibile con le strumentazioni previste
Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e di manovra Pdp
E' la somma delle potenze dissipate per effetto joule dai dispositivi di protezione e di manovra tenendo
conto pure dei fattori di utilizzo Ke e del fattore di contemporaneità K.
Potenza dissipata dagli altri componenti
Nel calcolo della potenza dissipata per effetto Joule dalla componentistica del quadro si deve tenere
conto anche di altri componenti che nell'uso ordinario dissipano una potenza significativa nei confronti
della Pdp (Pau).
Inoltre parecchi altri componenti come relè, timer, dissipano una potenza che spesso non è
esattamente qualificabile ma che non è trascurabile nei confronti della Pdp per tener conto di questo
si considera un 20% della Pdp.
11
Potenza totale dissipata dal quadro
La potenza totale dissipata dal quadro (Ptot) è pari alla somma della potenza dissipata dai dispositivi
di protezione e di manovra (Pdp) aumentata del 20% per tener conto di collegamenti, prese a spina,
etc.). Inoltre, qualora vengano installati componenti che dissipano nel loro impiego ordinario una
potenza significativa (Pau) si deve tener conto anche di questo valore.
8.2.0 Dimensionamento dell'involucro
Per la verifica termica dei quadri, ossia per il calcolo della sovratemperatura al loro interno che, in
base alle considerazioni precedenti, deve essere inferiore nelle condizioni peggiori a quella massima
sopportabile dalla componentistica, si può procedere con il metodo di calcolo proposto dalla norma
CEI 23-51.
Dal raffronto con situazioni sperimentate direttamente, il metodo risulta approssimato per eccesso e
quindi a favore della sicurezza.
I contenitori dei quadri devono essere dimensionati in modo tale da garantire una dissipazione termica
superiore ai valori delle potenze dissipate dai singoli componenti.
I contenitori dei quadri sono stati dimensionati in base alle considerazioni precedenti; essi sono
indicati negli schemi dei quadri allegati.
Installazione dei componenti
I terminali delle apparecchiature installate non devono avere altezza inferiore a 20 cm sopra il piano
del pavimento e gli strumenti di misura non devono essere montati ad altezza superiore a 2 m dal
pavimento.
Gli attuatori dei dispositivi di manovra vanno in genere collocati ad un'altezza compresa tra 0.8 e 1.6
m dal pavimento.
In generale, considerando che la temperatura all'interno dei quadri aumenta all'aumentare
dell'altezza, i componenti installati che dissipano potenze maggiori devono essere collocati in basso.
Più esattamente, tenendo presente i limiti di altezza suddetti, i contattori, dove esistono, devono
essere installati nei piani orizzontali più bassi, mentre gli interruttori magnetotermici automatici
saranno collocati in un piano orizzontale successivo ed infine le apparecchiature che compongono il
gruppo di misura saranno posizionati nel piano più alto.
9.5 Dati di targa
Ogni quadro dovrà essere fornito di una targa che potrà essere posizionata anche dietro la portella o
ai fianchi del quadro e riporterà in maniera indelebile i seguenti dati:
- Nome o marchio del costruttore;
- Corrente nominale del quadro;
- Natura della corrente e frequenza;
- Tensione nominale di funzionamento;
- Grado di protezione(se superiore a IP2XC).
Il costruttore è considerato quell'organizzazione che si assume la responsabilità del quadro finito.
10.0 IMPIANTO DI MESSA A TERRA
12
10.1 Generalità
Per impianto di terra si intende un impianto costituito dai seguenti elementi:
- dispersori;
- conduttori di terra;
- collettori (o nodi) di terra;
- conduttori di protezione;
- conduttori equipotenziali principali e supplementari.
L'impianto di terra è destinato a realizzare la messa a terra di protezione che, coordinata con un adeguato
dispositivo di sezionamento automatico, realizza il metodo di protezione denominato "Protezione mediante
interruzione automatica dell'alimentazione".
L'impianto elettrico in oggetto è alimentato da un sistema di prima categoria (tensione compresa tra 50 V e
1000 V a corrente alternata e fino a 1500 V a corrente continua); in questi impianti viene utilizzato per il
modo di collegamento a terra il sistema TT, che si ha quando le masse dell'impianto utilizzatore sono
collegate ad un impianto di terra distinto da quello del collegamento a terra di un punto (in genere il neutro)
del sistema di alimentazione. Non è ammesso il collegamento dell'impianto di terra dell'utilizzatore al neutro,
in quanto quest'ultimo potrebbe assumere tensioni pericolose.
La funzione principale dell'impianto di terra (negli impianti utilizzatori alimentati da sistemi di I categoria) è
quella di convogliare verso terra la corrente di guasto, provocando così l'intervento del dispositivo di
protezione con automatica interruzione della corrente di guasto ed evitando così il permanere di tensioni
pericolose sulle masse (superiori a 50 V).
Nel caso di un guasto a terra si crea una corrente di dispersione verso terra, la quale, raggiungendo il valore
di intervento dei dispositivi di sezionamento dell'impianto, ne provoca l'azionamento prima che si possano
raggiungere tensioni pericolose sulle masse.
Ciò risulta vero per la resistenza globale di terra dell'impianto inferiore al valore ottenuto dalla seguente
relazione (utilizzando come dispositivi automatici di protezione dell'impianto interruttori differenziali):
Rt< Vl/Idn
dove: rappresenta il valore della resistenza globale di terra;
V (tensione di contatto limite per tempo pari a 5 s) rappresenta il valore superiore delle tensioni di contatto a
vuoto che possono permanere per un tempo indefinito sulle masse.
I Valore della corrente di intervento dei dispositivi automatici differenziali.
Gli interruttori magneto-termici-differenziali, che saranno installati a protezione dell'impianto, per garantire
la totale protezione contro i contatti indiretti, saranno posizionati nel quadro elettrico generale ed avranno
dei valori di corrente di intervento differenziale pari a 0.03 A.
Per soddisfare la precedente la resistenza globale di terra dovrebbe avere un valore inferiore a:
50/0.03=1666 Ohm
Il dimensionamento dell'impianto di terra sarà effettuato per ottenere valori della resistenza globale di terra
dell'ordine di qualche decina di ohm ed in conformità soprattutto alle norme CEI 64-8, 64-12 e 11-8.
10.2 Scelta dei materiali
13
Nella scelta dei materiali costituenti il dispersore, ai fini di limitare gli effetti della corrosione, si devono usare
preferibilmente materiali omogenei, ma in particolare vicini nella scala di nobiltà. Nella seguente tabella si
riporta a titolo di esempio una scala di nobiltà pratica, valida in ambiente neutro:
- Stagno
- Rame-ottone-bronzo-acciaio nel calcestruzzo
- Acciaio dolce
- Piombo
- Alluminio
- Zinco.
In genere sono considerati adatti alla posa diretta nel terreno per la funzione di dispersori i seguenti
materiali:
- rame nudo o stagnato
- acciaio zincato a caldo.
Nel caso specifico saranno utilizzati come dispersori verticali dispersori in acciaio zincato a caldo.
I collegamenti tra dispersori e tra dispersore e conduttore di terra saranno effettuati interponendo capicorda
stagnati.
10.3 Descrizione dell’impianto
L'impianto di terra sarà costituito da N. 6 dispersori verticali a picchetto in acciaio zincato a caldo di
lunghezza 1.5 m, con sezione trasversale a croce (da installare attorno all’edificio), contenuti all’interno di
pozzetti ispezionabili di dimensioni 40*40cmq e profondità 50 cm con chiusino in ghisa carrabile.
I dispersori verticali saranno collegati tra loro mediante corda nuda di rame interrata di sez. non inferiore a
35 mmq
L’impianto di terra sarà collegato al collettore generale di terra (costituito da una barretta di rame), da
installare in corrispondenza del Quadro generale, mediante conduttore di terra di sez. non inferiore a 16
mmq e di colore giallo-verde.
Dal collettore generale di terra si dipartiranno tutti i conduttori di protezione diretti ai quadri secondari ed alle
varie scatole di derivazione e la cui sezione sarà pari alla sezione dei conduttori di fase corrispondenti.
Inoltre è consigliabile effettuare dei collegamenti equipotenziali, mediante conduttore equipotenziale di sez.
non inferiore a 6 mmq, tra il collettore generale e la tubazione principale dell’impianto idrico (presso il vano
caldaia).
Per maggiori dettagli sulla conformazione dell'impianto di terra e sulla sua esatta ubicazione vedasi gli
schemi planimetrici unifilari allegati.
14
11.0 IMPIANTI D'ILLUMINAZIONE
11.1 Illuminazione ordinaria
Il numero dei centri luminosi e la potenza delle lampade previste nei singoli locali sono stati calcolati
con il metodo del flusso totale uniformemente alle norme UNI EN 12464-1 e 12464-2.
Il dimensionamento illuminotecnico è stato effettuato tenendo conto dei seguenti limiti delle grandezze
foto-colorimetriche:
Tipi di locali
Valori di illuminamento medio (lux)
Resa del colore
Uffici
(Presidenza e segreteria)
300-500
1A
Ingresso-corridoio
100-150
1B
Aule – Lab.multimediale
300
1A
Servizi (ill. generale)
70-150
1B
Resa del colore:
1A (=> 90%)1B (tra 80 e 90 %).
In base ai parametri sopra indicati si prevede di utilizzare: lampade fluorescenti lineari (ingresso,
corridoio, uffici, aule), (servizi igienici, ripostiglio), proiettori a ioduri metallici o S.A.P.e lampade
alogene 12 V o ad incandescenza 230 V.
Illuminazione interna:
-
Aule ed uffici: apparecchi illuminanti con lampade fluorescenti lineari 2*36 W o 2*58 W;
-
Androni e corridoi: apparecchi illuminanti con lampade fluorescenti lineari 2*36 W o 2*58 W;
-
Servizi igienici e ripostiglio: lampade ad incandescenza o fluorescenti compatte.
Illuminazione esterna:
-
Apparecchi illuminanti con lampade fluorescenti lineari 2*58 W stagni.
Per maggiori dettagli sull’ubicazione e sul tipo di lampade impiegate vedasi gli schemi planimetrici
allegati. Tutti i centri luminosi, conformemente alla normativa attualmente vigente, saranno dotate del
conduttore PE.
11.2 Illuminazione d'emergenza
In base alle norme CEI EN 60598-2-22 l'illuminazione d'emergenza rappresenta l'illuminazione
destinata a funzionare quando l'illuminazione ordinaria viene a mancare; essa comprende
l'illuminazione di sicurezza e l'illuminazione di riserva.
L'illuminazione di sicurezza è quella parte dell'illuminazione d'emergenza destinata ad assicurare che
i mezzi di evacuazione possano essere sempre efficacemente identificati ed usati con sicurezza
quando è necessaria l'illuminazione ordinaria o di emergenza. Si prevede un illuminamento minimo
non inferiore a 5 lux, secondo le attuali normative. Saranno utilizzate lampade fluorescenti 1* 8W e
1*18 W, con alimentatore incorporato avente autonomia superiore a 1 h nel caso di assenza di
alimentazione di rete, grado di protezione non inferiore a IP 55, tempo massimo di ricarica batteria 24
h. Per maggiori dettagli sull’ubicazione e sul tipo di lampade impiegate vedasi gli schemi planimetrici
allegati.
L'illuminazione di riserva invece è quella parte dell'illuminazione d'emergenza che consente di
continuare o terminare con sicurezza l'attività ordinaria.
15
12.0 IMPIANTI AUSILIARI
Si prevede di installare n. 3 impianti ausiliari: antintrusione, telefonico e citofonico e campanelli.
12.1 Impianto antintrusione
In linea generale sarà costituito da:
-
N. 1 Centrale di allarme espandibile, con communicator programmabile tramite PC su linea
RS 232, e via modem, parzializzazione del sistema in tre settori e trasmissione remota degli
allarmi tramite comunicator numerico/vocale e con possibilità di trasmissione allarme tramite
comunicator numerico/vocale, con interfaccia telefonica integrata nella scheda madre;
-
N. 1 tastiera remota retro illuminata con display Lcd a 16 caratteri dotata di due ingressi di
allarme a bordo con interfaccia per Pc (da installare in un posto presidiato in corrispondenza
dell’ingresso principale)
-
N. 1 sirene da esterno, capace di produrre segnale di allarme avente pressione acustica di
105 dB a tre metri, dotata di gabbia antisfondamento e protezioni elettroniche
antiperforazione e anischiuma
-
N. 3 sirene da interno, capaci di produrre segnale di allarme avente pressione acustica pari a
110 dB ad 1 m, autoalimentate, con doppia tonalità di frequenza 2200- 3600 Hz
-
N. 12 sensori doppia tecnologia con copertura 90° portata 15 m, rilevazione antistrisciamento,
schermatura luce alogena, ottica protetta tamper antiapertura, funzionamnento And e O
autodiagnosi con uscita di guasto
-
N. 1 inseritore per chiave elettronica digitale (da installare al piano terra), adattabile di serie
alle scatole bticino Magic
-
Varie chiavi elettroniche digitali.
12.2 Impianti telefonico e citofonico
L’impianto telefonico sarà centralizzato, costituito dai seguenti componenti:
-
Centrale telefonica con due linee urbane ed 8 linee derivate potenza assorbita 12 W +
modulo di espansione per 4 telefoni derivati;
-
N. 6 prese telefoniche
I telefoni da utilizzare potranno essere del tipo standard o compatto, con numero preferenziale e
10 memorie per installazione a parete o da tavolo.
Per maggiori dettagli sulla conformazione dell’impianto e sulla distribuzione dei componenti nei vari
locali vedasi lo schema planimetrico allegato.
L’impianto citofonico sarà del tipo tradizionale (citofono parla-ascolta e apri porta), costituito da:
-
N. 3 citofoni con doppio pulsante in segreteria interno
-
N. 3 dispositivi per l'apertura automatica e modulo per formazione di pulsantiera da incasso
per citofono esterno.
Per maggiori dettagli sulla conformazione dell’impianto vedasi lo schema planimetrico allegato.
12.3 Impianto campanelli
16
L’impianto campanelli ha lo scopo di scandire l’inizio e la fine delle varie ore di lezione.
Esso potrà essere attivato sia in modo automatico mediante un timer programmabile che in modo
manuale mediante apposito pulsante.
Sarà costituito da:
-
N. 3 campane in bronzo
-
N. 1 pulsante illuminabile con targa da parete e da incasso
-
N. 1 timer 24 h per programmazione impianto campanelli.
Per maggiori dettagli sulla conformazione dell’impianto vedasi lo schema planimetrico allegato.
12.4
Impianto TV – Prese RJ45 (P.C.)
L’impianto TV sarà del tipo centralizzato d'antenna tradizionale per uso domestico o similare,
costituito da antenne per ricezione terrestre, centralino autoalimentato, partitori, ecc.
Le prese d’antenna e relativi partitori ed il centralino autoalimentato saranno installati al pino primo
(vedasi schema allegato), mentre il sistema d’antenna (costituito da Palo di circa 6 m e antenne VHf
(primo canale RAI), UHF (secondo e terzo canale RAI e televisioni private) sarà installato sul tetto.
Infine saranno installate delle prese per trasmissione dati con doppio attacco RJ45 nell’aula magna,
nel laboratorio multimediale e negli uffici di segreteria e presidenza al fine di creare dei collegamenti di
trasmissione dati tra i locali suddetti.
Le varie prese saranno collegate tra loro mediante cavo schermato tipo FTP LEV/5 4 coppie dati e
doppino telefonico.
IL Tecnico
Acireale
17