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XXXV CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI
I TERRITORI DELL’INNOVAZIONE LOCALE
Maurizio Carta1, Daniele Ronsivalle2
SOMMARIO
La domanda cui il contributo risponde è orientata a capire come la presenza - in partnership
con l’università - di alcuni progetti di innovazione territoriale e sviluppo locale in città
metropolitane o in territori interni possono modificare la reale capacità di animazione dei
territori in presenza di attività di ricerca universitaria di tipo sperimentale o applicato sul tema
della smartness, del metabolismo urbano e dello sviluppo locale.
Il contributo, in particolare, descrive lo stato dell’arte e l’avanzamento di due progetti di
ricerca e sviluppo territoriale in cui l’Università di Palermo è partner attivo attraverso lo
Smart Planning Lab, un laboratorio di pianificazione territoriale avanzata attivo presso il
Dipartimento di Architettura che oltre all’uso di modalità di analisi, diagnosi e progettazione
territoriale già consolidate, attinge a nuove fonti informative per elaborare analisi innovative
che concorrano ad una migliore e più performante pianificazione creative, smart and green
oriented.
È innovativo l’approccio metodologico del Laboratorio, ma è nuova anche la relazione tra
Università di Palermo e territori: UniPa non è più solo fonte di servizi professionali o solo
luogo di sperimentazione di modelli virtuali, ma è integratore e facilitatore per l’innovazione
dei sistemi territoriali nell’ambito della Smart Specialisation Strategy.
1
Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Architettura, viale delle Scienze edificio 14C, 90128,
Palermo, e-mail: [email protected]
2
Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Architettura, viale delle Scienze edificio 14C, 90128,
Palermo, e-mail: [email protected].
1
1. Introduzione3
Il contributo descrive lo stato dell’arte e l’avanzamento dei progetti e, quindi, valuta la reale
capacità di animazione dei territori interni e/o a sviluppo lento in presenza di attività di ricerca
universitaria di tipo sperimentale o applicato sul tema dello sviluppo locale.
I nuovi assetti territoriali regionali e nazionali tra riforma delle province e introduzione
operativa delle città e delle aree metropolitane, soprattutto nelle vicende regionali siciliane,
sta di nuovo modificando la relazione tra comunità locali e università.
La fine della stagione d’oro delle sedi decentrate e delle politiche di forte territorializzazione e
radicamento nei territori e la riduzione delle occasioni (anche di budget) per la localizzazione
di corsi e attività di ricerca fuori dalle mura degli Atenei ha per lungo tempo determinato forti
crisi di relazione con i territori.
La fine delle province regionali siciliane nella configurazione derivante dalla legge regionale
9/86, tuttavia, ha posto ai soggetti locali il problema di individuare nuovi riferimenti che non
sono più riscontrabili solo nel soggetto amministrativo regionale.
La struttura della coesione locale sussidiata e supportata dalle figure intermedie delle province
regionali viene sostituita dalla presenza di altri soggetti intermedi: gli Enti Parco e le Società
di Sviluppo Locale, ad esempio, diventano fulcro per una nuova aggregazione di obiettivi
strategici di sviluppo e di interessi convergenti per l’innovazione dei sistemi territoriali
nell’ambito della Smart Specialisation Strategy.
L’Università, in questo contesto, assume un ruolo di garanzia e supporta gli approcci
innovativi dei territori locali su cui sarà possibile costruire nuovo sviluppo.
1.1. Campo entro il quale la tesi trova argomentazioni
I casi specifici che vengono presentati sono quelli della ricerca industriale applicata a territori
interni o a sviluppo lento che collaborano a progetti finanziati dalla Regione Siciliana e dalla
UE e, in particolare:
• il Polo Universitario di Ricerca di Bivona e Santo Stefano Quisquina per l’energia,
l’ambiente e le risorse del territorio, come motore dello sviluppo locale e
dell’innovazione sociale dell’area interna dei Monti Sicani.
• il partenariato territoriale del progetto PON R&C “Smart Communities” iNEXT
(Innovation for greeN Energy end eXchange in Trasportation) che riguarda
3
Il lavoro presentato è frutto della collaborazione degli autori e dell’integrazione delle attività di
sperimentazione, tuttavia il paragrafo 2 è stato scritto da Maurizio Carta e i paragrafi 1 e 3 sono stati scritti da
Daniele Ronsivalle.
2
sperimentazioni e innovazioni sia su Palermo come città metropolitana di secondo
livello che su Capo d’Orlando come centro urbano medio-piccolo.
1.2. Prospettive di lavoro
Entrambi i progetti, in corso di elaborazione sono centrati sulle capacità di una molteplicità di
soggetti di produrre sviluppo innovativo.
La presenza dell’Università, non solo come ente di ricerca, ma anche come facilitatore ed
attivatore sembra essere per i territori locali il punto di forza per l’incremento delle proprie
potenzialità.
Di seguito si raccontano i progetti attivati e si mostra il modo in cui questi fertilizzano i
territori e producono nuove relazioni di “affidamento” ai think-tank territoriali e alle
istituzioni culturali.
2. Lo Smart Planning Lab: attivare l’intelligenza nelle città per produrre innovazione
urbana
Lo Smart Planning Lab è un laboratorio di ricerca applicata in pianificazione territoriale
avanzata per la città intelligente e l’innovazione sociale, attivo presso il Dipartimento di
Architettura e diretto da Maurizio Carta, il quale oltre all’uso di modalità di analisi, diagnosi e
progettazione territoriale già consolidate, attinge a nuove fonti informative per elaborare
analisi innovative che concorrano ad una migliore e più performante pianificazione creative,
smart and green oriented. La sua fase di startup è finanziata dal Progetto i-NEXT (Innovation
for greeN Energy and eXchange in Transportation), nell’ambito del PON "Ricerca e
Competitività". Esso esercita tre funzioni principali. In fase iniziale del progetto come
produttore delle analisi di contesto e di scenario e come produttore di soluzioni finalizzate ad
una nuova e più efficiente regolazione dei cicli di vita e pianificazione della localizzazione
delle funzioni attrattrici delle città (culturali, economiche e di servizio). In fase intermedia
come “hub intelligente” che permette una costante connessione con le esigenze di
pianificazione e gestione urbana, producendo o assumendo analisi o proposte operative di
settore e elaborando indirizzi di governance urbana e di pianificazione integrata dello
sviluppo sostenibile. In fase permanente come strumento di comunicazione e diffusione delle
metodiche, dei protocolli operativi e degli esiti del Progetto i-NEXT, concorrendo al
rafforzamento della necessaria "Smart Citizenship and Social Innovation". Ad esso fa capo la
responsabilità di produrre flussi informativi, cartacei e digitali, e rapporti intermedi che
consentano di diffondere il Progetto sia in sede locale, ma anche nei confronti di altre città
impegnate nelle sperimentazioni di urban smartness anche al fine di concorrere al
rafforzamento dello Human Smart Cities Network.
3
Lo Smart Planning Lab è anche un attivatore di funzioni formative e di aggiornamento
professionale come fallout del progetto, articolate in:
• formazione e aggiornamento dei tecnici delle PP.AA. nei processi di rigenerazione
urbana “creative, smart and green”, anche attraverso lo Smart Planning Master presso
il polo di Bivona (di cui si parla nel paragrafo seguente);
• servizi di assistenza tecnica sia alle PP.AA. che al settore privato per
l’implementazione degli indirizzi individuati e dei piani d’azione elaborati con
riferimento alle azioni previste nella Smart Specialisation Strategy e in Horizon 2020;
• elaborazione di servizi ICT dedicati ai temi della mobilità e dell’energia da introdurre
nella rete della cittadinanza digitale per l’incremento della partecipazione e
condivisione dei programmi di sviluppo “green and smart oriented”;
• infine attività di informazione e divulgazione per il rafforzamento della integrazione
tra urban intelligence, smart citizenship e social innovation.
Figura 1 - Il protocollo base per il funzionamento dello Smart Planning Lab nelle sue interazioni multiscala e
multiattore sul territorio (© M. Carta, Smart Planning Lab, 2014)
4
Nell’ambito del mainstream delle smart city, anche nei territori a sviluppo lento la tecnologia
sembra diventata pervasiva all’interno dei processi decisionali e tende spesso a sostituirsi ai
processi di pianificazione e gestione proattiva senza però produrre effetti innovativi strutturali
o modificare i protocolli cognitivi e diagnostici. La fase di incubazione dello Smart Planning
Lab all’interno del progetto i-Next serve, quindi, a creare primariamente un nuovo punto di
vista per i soggetti territoriali di riferimento, con lo scopo di trarre vantaggi significativi dalla
distribuzione delle ICT – mobile e crowdsourcing – nei processi di programmazione,
pianificazione, progettazione e gestione urbana/metropolitana e dei territori urbano/rurali.
I vantaggi di questa pervasività – da gestire e guidare – delle ICT nella pianificazione e nel
governo della città e del territorio sono evidenti soprattutto oggi che progressivamente le
mappe, i dati e i modelli di valutazione sono resi accessibili e comprensibili non solo per
utenti esperti, ma sono patrimonio comune di tutti i soggetti. Anzi l’integrazione delle
tecnologie web e wiki in applicazioni Gis, per esempio, è una modalità molto fertile per
migliorare le possibilità di interazione costruttiva tra i cittadini, i decisori pubblici e i saperi
esperti che coagiscono nei processi di pianificazione urbana con forme sempre più feconde di
open source. La diffusione delle tecnologie on cloud – ormai diffusa sia a livello
professionale che consumer – consente una costante integrazione di banche dati
decentralizzate, così da rendere possibili aggiornamenti permanenti direttamente alla fonte. Le
banche dati georeferenziate sono un elemento centrale dei processi decisionali a livello
comunale e regionale, agevolando le decisioni degli attori istituzionali e imprenditoriali, ad
esempio rendendo condivisa la conoscenza del suolo e agevolando il fast-tracking per le
procedure amministrative. La condivisione delle basi di dati sta agevolando il partenariato
istituzionale per la progettazione e la realizzazione degli interventi e sta assicurando il
contributo delle società di servizi urbani alla realizzazione dei progetti. Infine sta
promuovendo la partecipazione di partners locali o l’apertura internazionale attraverso
l’esercizio di un potere pianificatorio e regolatore lentamente ma costantemente sempre più
condiviso.
A tal fine è stato messo a punto uno “smart planning protocol” (Fig. 1) capace di far
interagire il dominio della governance e della pianificazione con quello della erogazione di
servizi. Il protocollo per la pianificazione senziente, intelligente e dialogica interagisce con gli
obiettivi di innovazione, competitività e coesione perseguiti dagli attori sociali, civici ed
economici attraverso i processi decisionali e le strategie di sviluppo locale attraverso processi
di cloud governance e open urbanism. Gli input vengono processati e rielaborati attraverso i
diversi strumenti della pianificazione integrata e strategica per essere trasformati in output
come gli smart tools e le city apps per la gestione dei settori e cicli di vita urbani e per la
risposta efficace ai bisogni della comunità (decisioni, regolamenti, fiscalità, servizi alla
famiglia, mobilità, manutenzione edilizia, qualità dell’ambiente, innovazione, abitazione,
5
gestione, urbanistica). Secondo il protocollo tutti gli output devono essere declinati e tarati in
funzione dei livelli di governo e intervento: regionale, metropolitano, urbano e di quartiere.
Lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie applicate alla pianificazione territoriale
stanno conducendo alla sperimentazione di nuove interfacce con soggetti territoriali locali alle
diverse scale, in particolare sulla città metropolitana di Palermo: nella sperimentazione di
metodi di rappresentazione e comunicazione in grado di arricchire i sistemi tradizionali per
ampliare le possibilità di utilizzazione dei geo-data nel processo di pianificazione, cambia
anche il modo di scambiare e gestire i dati territoriali. Si modifica così lo stesso processo di
pianificazione attraverso nuove modalità di lettura e interpretazione delle macro-regioni, delle
piattaforme strategiche, dei sistemi locali e delle relazioni socio-economiche in atto, svelando
connessioni ancora sottotraccia che potrebbero portare ad una ridefinizione non istituzionale
delle aggregazioni territoriali.
Nella realtà territoriale di Palermo sono già in corso sperimentazioni dal basso di progetti di
reti di sistemi informativi inseriti nella più ampia sfida di promuovere la cloud governance
come nuova dimensione dello sviluppo locale (Fig. 2). La dimensione dell’integrazione delle
ICT nelle politiche urbane a Palermo sembra avviarsi verso la visione condivisa della
community, ovvero da insiemi di soggetti che, mossi da un interesse comune, interagiscono in
rete effettuando transazioni e scambi, segnalando problemi e condividendo soluzioni,
elaborando progetti e promuovendo azioni che sono in grado di creare valore aggiunto.
Figura 2 - La schermata principale delle proposte attivate della community di renurban.com
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Nell’ambito della produzione e della “terza rivoluzione industriale”, la filosofia dei distretti
virtuali, l’arcipelago dei FabLab, l’esplosione delle startup e le nuove sfide dell’agricoltura
multifunzionale agevoleranno la costituzione e il rafforzamento di sistemi policentrici e
reticolari di città e territori rururbani in grado di competere nel mercato globale come sistema
locale reticolare, utilizzando tre importanti risorse competitive: l’informazione geolocalizzata,
i citizen networks e il makers’ power. La dimensione dell’integrazione delle ICT nelle
politiche urbane, nella quale le potenzialità comunicative si esprimono al meglio e sono in
grado di portare valore aggiunto, è quella della community, ovvero dell’insieme di soggetti
che, mossi da un interesse comune, interagiscono in rete effettuando transazioni e scambi,
segnalando problemi e condividendo soluzioni, elaborando progetti e promuovendo azioni
che sono in grado di creare valore aggiunto.
La diffusione nelle città di sensori/attuatori sempre più distribuiti e sempre più sociali che
tecnologici, reti elettroniche intelligenti e applicazioni dedicate alla urban life sta producendo
un vero e proprio spazio urbano cyber-physical, composto dalla costante interazione di
componenti fisiche e reti digitali, di azioni materiali e retroazioni immateriali, dell’alleanza
tra le componenti civic, tech e urban (Fig 3).
Figura 3 – La nuova alleanza tra le componenti civic, tech e urban per la definizione di una urbanistica
opensource per la comunità intelligente (© Knight Foundation mod. da M. Carta, Smart Planning Lab, 2014).
Le Smart and Creative Cities dovranno essere capaci di innovare settori ad alto impatto: la
pianificazione, progettazione e gestione territoriale, il ciclo produzione-distribuzioneconsumo energetico, il trasporto di merci e la mobilità delle persone, l’efficienza energetica
degli edifici, la partecipazione attiva. Dovranno innovare ambiti complessi e multi-attore
quali l’educazione, la sanità e i rifiuti, fino a quelli strategici come la valorizzazione e
7
fruizione del patrimonio culturale e l’attrattività turistica. Non è sufficiente, tuttavia, che le
città incrementino la loro intelligenza infrastrutturale, ma devono concorrere a incrementare il
tasso di “intelligenza collettiva”. Una città intelligente e ingegnosa che voglia essere anche
solidale deve sostenere, attraverso il cloud communiting, i comportamenti virtuosi dal basso
dando visibilità ai vantaggi individuali e collettivi dell’open urbanism. Lo smart planning
protocol, quindi, non è un aggettivo che si applica a modalità tradizionali di governo,
progettazione e gestione delle città, ma impone una sfida a estrarre intelligenza tacita, e
generare nuova sapienza, creatività e innovazione. Lo sviluppo sostenibile di una città
intelligente si fonda sul complessivo ripensamento del suo metabolismo, agendo sulla filiera
della riduzione dei rifiuti, della differenziazione della loro raccolta e della loro valorizzazione
economica, sull’efficienza dell’agricoltura urbana e sulla riduzione drastica delle emissioni di
gas serra tramite la riorganizzazione del traffico privato e l’ottimizzazione delle emissioni
industriali. Anche il miglioramento dell’industria edilizia e del mercato della casa attraverso
una reale innovazione degli edifici verso la loro strutturale efficienza energetica, la
razionalizzazione dell’illuminazione pubblica e la migliore gestione del verde urbano sono le
sfide che ci attendono per la necessaria riduzione dell’impronta urbana sull’ambiente.
2.1. Gli output e gli effetti territoriali della presenza on cloud di UniPa sul territorio di
Palermo
Diversi sono gli output che questo nuovo approccio integrato tra ricerca applicata e
pianificazione avanzata sta già ridefinendo su vari livelli:
• al livello della governance partecipata e distribuita da soggetti istituzionali e
cittadinanza;
• al livello della conoscenza che si nutre dei geo-data di livello innovativo;
• al livello delle scelte di piano che non consistono più solo nella regolazione di territori
statici, ma assumono come orizzonte di lavoro il tempo dinamico della vita e del
metabolismo della città.
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Figura 4 - La mappa dei talenti, della creatività e dell’innovazione urbana della città metropolitana di Palermo:
descrive i soggetti e le loro relazioni in base ai sei temi della smart city (© Smart Planning Lab, 2014).
Lo Smart Planning Lab sta conducendo con il Comune di Palermo e con i gestori di servizi
urbani ad esso collegati una serie di attività su tutti e tre i livelli per massimizzare gli effetti di
ridondanza positiva che l’attività di ricerca si propone:
• al livello della governance istituzionale è in atto la stipula di un protocollo di lavoro
comune sulla condivisione delle informazioni territoriali in possesso di tutto l’Ateneo
palermitano e dei vari settori dell’Amministrazione comunale non solo come catalogo
delle conoscenze o come apertura dei gateway tra i sistemi informatici, ma come cocontribuzione orizzontale alle relative attività con vantaggi distribuiti su tutti i soggetti
appartenenti alle due macro-organizzazioni. Può avvenire, infatti, che dati in possesso
di un singolo dipartimento dell’Ateneo, prodotti in convenzione scientifica per un
ufficio dell’Amministrazione, non siano noti ad un altro dipartimento o che un altro
ufficio del Comune non sappia che gli stessi dati siano stati prodotti da un
Dipartimento universitario. Alcuni risultati sono stati già ottenuti con l’adesione del
Comune di Palermo al protocollo open-data, ma in una logica cloud l’accordo
promosso dallo Smart Planning Lab e dall’Ufficio per le Politiche di Sviluppo del
Comune di Palermo produce effetti moltiplicativi di abbattimento degli steccati.
• al livello della governance distribuita lo Smart Planning Lab sta censendo e tessendo
reti orizzontali con i soggetti che animano il talento e l’innovazione in città: fablab,
co-working, social street, renurban, geoblog, etc. diventano interlocutori privilegiati
per costruire nuove relazioni per la città (Fig. 4).
• al livello della conoscenza l’approccio innovativo alle informazioni territoriali viene
promosso dallo Smart Planning Lab attraverso la ricerca sul territorio di quelle
9
informazioni non ancora sufficientemente strutturate per essere oggetto delle analisi
territoriali. Numerosi sensori/attuatori si muovono in città emettendo un costante
flusso di dati e soggetti globali come Google posseggono già dati sufficienti a
sviluppare analisi, statistiche e mappe dinamiche già disponibili all’uso. In
collaborazione con i gestori delle reti, lo Smart Planning Lab sta sperimentando la
lettura dei dati del traffico telefonico, delle tracce GPS degli smartphone, delle tracce
GPS degli antifurti satellitari dei veicoli e del telecontrollo dei mezzi di trasporto
pubblico e in sharing pubblico per ottenere mappe dinamiche della città nella sua
evoluzione circadiana delle funzioni e delle attività (Fig. 5). Inoltre, la relazione
orizzontale con i soggetti territoriali contattati per la governance distribuita produce
effetti di ampliamento di questa rete di conoscenze on cloud e crowdsourcing.
• al livello delle scelte di pianificazione, è attiva una relazione specifica con i gruppi di
lavoro del Piano Regolatore Generale e del Piano Strategico del Comune, con AMG
Energia (prestatore di servizi energetici di Palermo) e con AMAT (prestatore di servizi
di trasporto pubblico) per l’integrazione delle scelte di piano in corso di redazione.
Figura 5 - L’analisi delle interferenze al traffico nelle ore di punta mattutina provocate dalla presenza dei
grandi servizi scolastici e di formazione superiore (© Smart Planning Lab, 2014).
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3. I territori interni nel progetto Laboratorio per lo Sviluppo Locale dei Sicani
Le attività svolte dal progetto i-Next e, in particolare, dallo Smart Planning Lab, sono rivolte
principalmente al contesto urbano e alla dinamicità legata alla preponderanza della forza della
città rispetto ai territori contermini. Situazione differente in contesti territoriali della Sicilia
interna, in cui la prevalenza del sistema delle risorse naturali, agricole e zootecniche, rispetto
alla complessità ridotta dei sistemi urbani cambia l’ordine delle relazioni interne e delle forze
che agiscono. Il Polo Universitario di Ricerca di Bivona e Santo Stefano Quisquina per
l’energia, l’ambiente e le risorse del territorio prende avvio nel 1999 attraverso la stipula di
un accordo di programma tra la Regione Siciliana, l’Università di Palermo, la Provincia
Regionale di Agrigento e i Comuni di Bivona e Santo Stefano di Quisquina. Tale Accordo
configura la realizzazione di un polo di ricerca applicata avente la connotazione di
collegamento tra l’insegnamento superiore, la ricerca e sviluppo, i centri di innovazione e il
tessuto economico del territorio. In particolare le attività previste possono essere così
sintetizzabili:
1. applicazione e diffusione - compreso il trasferimento di tecnologie - prassi e processi
che permettono di controllare, ridurre o prevenire le emissioni, causate dall’uomo di
gas ad effetto serra nei settori dell’agricoltura, della forestazione e della gestione dei
rifiuti;
2. promozione di una pianificazione e gestione sostenibile nonché la conservazione e
l’incremento, se del caso, della biomassa, delle foreste nonché degli altri ecosistemi
terrestri, costieri e marini e dei sistemi culturali locali;
3. sviluppo ed elaborazione di opportuni piani integrati per la gestione delle zone
montane e costiere, per le risorse idriche e per l’agricoltura, nonché per la protezione
del paesaggio e dell’ambiente;
4. promozione della ricerca scientifica, tecnologica, tecnica, socioeconomica con
indagini sistematiche finalizzate alla creazione di archivi di dati concernenti il sistema
climatico e volti a migliorare le conoscenze, riguardo alle cause, gli effetti, alla portata
e al periodo dei cambiamenti climatici e riguardo alle conseguenze economiche e
sociali delle varie strategie di intervento;
5. promozione di interventi formativi finalizzati a sensibilizzare la popolazione locale
riguardo ai cambiamenti climatici, nonché a formare esperti in gestione sostenibile del
territorio e sviluppo locale.
L’intervento si inquadra in un piano più generale per il territorio provinciale di Agrigento, e
ha come obiettivo strategico quello di favorire l’interazione tra le attività di ricerca e le attività
produttive altamente qualificate, nonché la diffusione attraverso interventi formativiinformativi. Esso è pensato quindi come un insieme integrato di attività che, attraverso la
ricerca e la diffusione dei risultati con interventi divulgativi e formativi mirati, possono
11
promuovere la valorizzazione economica del territorio conseguente al trasferimento di
tecnologia e saperi al mondo delle imprese locali. Questo obiettivo strategico viene perseguito
attraverso specifici interventi ed azioni volti a introdurre modificazioni di natura strutturale
nel tessuto produttivo del territorio di Bivona e Santo Stefano Quisquina attraverso la
promozione di nuove specializzazioni su aree scientifico tecnologiche di valenza strategica ed
inoltre promuovere il trasferimento tecnologico come condizione essenziale per
l’irrobustimento del tessuto produttivo esistente.
Come è evidenziato dalla Tabella 1, i territori di contesto sono già molto attivi dal punto di
vista della progettazione e realizzazione di interventi di diversificazione delle linee di
sviluppo.
In particolare, le attività relative alla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali
e quelle relative al potenziamento delle risorse agricole ed energetiche sono già attivate e,
quindi, il laboratorio lavora su territori già sufficientemente fertili e attivi.
Quello che il laboratorio porta è la ricentralizzazione di questi territori nel quadro regionale e
la presenza di soggetti esterni, non solo con funzione di visitatori, ma come componenti
stanziali e persistenti all’interno del territorio dei Sicani.
Agenzia di
Sviluppo Locale
S.MA.P. SpA.
Patto dei Sindaci/
PAES
GAL Sicani
A.S.C.O.
Prov.
PA
PA
PA
PA
PA
PA
PA
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
AG
Distretto
turistico Monti
Sicani e Valle del
Platani
Comuni
Bisacquino
Castronovo
Chiusa Sclafani
Contessa Entellina
Giuliana
Palazzo Adriano
Prizzi
Alessandria della Rocca
Aragona
Bivona
Burgio
Calamonaci
Caltabellotta
Cammarata
Casteltermini
Cattolica Eraclea
Cianciana
Joppolo Giancaxio
Lucca Sicula
Montallegro
Montevago
Raffadali
Realmonte
Sambuca di Sicilia
San Biagio Platani
San Giovanni Gemini
Santa Elisabetta
Santa Margherita Belice
Sant’Angelo Muxaro
Santo Stefano Quisquina
Siculiana
Parco dei Monti
Sicani
Tabella 1 - La vitalità dei comuni dei Sicani nell’adesione dei territori ai più importanti progetti di sviluppo
locale attivati
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x
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x
x
x
12
Distretto
turistico Monti
Sicani e Valle del
Platani
Agenzia di
Sviluppo Locale
S.MA.P. SpA.
Patto dei Sindaci/
PAES
GAL Sicani
A.S.C.O.
Prov.
AG
CL
CL
Parco dei Monti
Sicani
Comuni
Villafranca Sicula
Mussomeli
Serradifalco
-
x
-
x
-
x
x
x
x
-
La funzione che l’Università assume, in questo caso, è duplice:
• produrre conoscenza attraverso le attività di un laboratorio polifunzionale, su incarico
o su indicazione di imprese del territorio o come promozione sulla base delle
interazioni con imprese o altri centri di ricerca, sullo sfondo delle nuove esigenze del
mercato;
• diffondere conoscenza avanzata attraverso attività seminariali, incontri a tema, corsi di
specializzazione e perfezionamento.
Queste macro attività saranno svolte nell’ottica di stimolare altre iniziative quali, ad esempio:
• produrre servizi innovativi (legati principalmente alle attività del laboratorio
polifunzionale);
• migliorare l’efficienza produttiva (favorendo l’ottimale utilizzo delle strutture
esistenti, quali i laboratori e i locali di accoglienza);
• attrarre altre imprese che vogliono insediarsi nel territorio (offrendo supporto logistico
per le attività di start up).
L’approccio proposto ai territori è da intendersi come supporto ad un’evoluzione sociale,
economica ed ambientale, proprio grazie all’integrazione delle attività umane con le risorse
disponibili, le caratteristiche ambientali e gli obiettivi sociali. A tal fine, il Polo Universitario
si configura con una forte connotazione interdisciplinare che promuove la valorizzazione dei
risultati e delle competenze a fini produttivi e sociali e favorisce il trasferimento tecnologico
dei risultati sia delle ricerche svolta svolte che di quelle facenti parte del contesto della
letteratura scientifica nazionale ed internazionale.
3.1. Le attività di ricerca del Polo
Il core delle attività del Polo Scientifico attiene ai temi dell’energia e delle risorse territoriali,
con la partecipazione di due strutture di ricerca dell’Università di Palermo.
Per quel che attiene l’energia, i temi e gli obiettivi di lavoro sono:
• caratterizzazione dell’impatto ambientale delle attività agricole ed industriali del
territorio;
• caratterizzazione delle biomasse ai fini della loro trasformazione in bio-fuels;
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• controllo di qualità dell’Ambiente a sostegno del prodotto agricolo (marchi di qualità,
marchi ambientali);
• sistemi di gestione per la qualità ambientale;
• monitoraggio ambientale indoor per edifici di pregio e adibiti ad attività museali ed
espositive;
• monitoraggio ambientale outdoor per il controllo e la classificazione dei parametri
climatici locali.
Per quel che riguarda le risorse territoriali il Polo Scientifico sta lavorando a:
• attività di approfondimento e aggiornamento dello stato della pianificazione di area
vasta per l’individuazione di eventuali buone pratiche da valutare nell’ottica
conservazione-trasformazione di questo territorio a forte rilevanza naturale e culturale;
• partecipazione a gruppi di ricerca su temi relativi alle trasformazioni in territori
riconoscibili come sistemi culturali locali maturi o in condizioni di predistretto;
• individuazione di percorsi di intepretation planning volti al rafforzamento delle
identità locali prima che alla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali;
• attività di approfondimento dei temi della valutazione dei piani e dei processi di
pianificazione, in particolar modo di studio degli strumenti di valutazione dei piani e
dei progetti orientati alla riqualificazione, alla costruzione di nuovi paesaggi urbani e
di dotazione infrastrutturale di territori – simili a quelli dei Sicani - definibili “a
sviluppo lento”;
• attività di valutazione delle ricadute degli interventi in campo di sostenibilità
energetica e ambientale sulla qualità del territorio e dei paesaggi locali.
3.2. Le attività formative rivolte al territorio
Le attività di ricerca sono accompagnate da attività formative di terzo livello nella forma di
due master universitari che si tengono a Bivona e che riguardano i due settori di ricerca del
laboratorio. Allo stato attuale è iniziata l’attività dello Smart Planning Master di secondo
livello in “Pianificazione integrata per lo sviluppo sostenibile del territorio” (coordinatore
Maurizio Carta, vicecoordinatore Daniele Ronsivalle), mentre per il prossimo anno è prevista
l’attivazione del Master di secondo livello in “Uso a fini energetici delle biomasse ed utilizzo
delle fonti rinnovabili locali”. L’elemento interessante, oltre i contenuti scientificodisciplinari dei due master, è che la presenza dell’attività didattica in un territorio interno a
150 km da Palermo sta riformando positivamente le relazioni funzionali, gli usi, le attività e i
cicli urbani di Bivona.
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Il master in Pianificazione integrata assume i protocolli di smart planning e l’innovazione
dell’approccio allo sviluppo dei territori locali, ma la stessa presenza del master ha già
prodotto effetti di riflesso rispetto ad alcune componenti:
1) ha attivato un legame permanente di relazioni istituzionali tra gli organi di governo
della piccola cittadina dei Sicani e le strutture amministrative e di ricerca
dell’istituzione universitaria;
2) ha portato city users in un contesto non abituato alla presenza di soggetti esterni
rispetto al fatto che il tessuto sociale è deformato da questa presenza;
3) ha localizzato a Bivona studenti che non sono più giovani universitari dei corsi di
laurea o laurea magistrale, ma professionisti che si propongono come soggetti
economici attivi e che a complemento dell’attività didattica stanno già proponendosi
come protagonisti dello sviluppo locale;
4) ha prodotto effetti di modifica di alcune destinazioni d’uso a Bivona, in quanto
l’istituto scolastico superiore che presenta classi non numerose per una popolazione
scolastica ridotta, è diventato il luogo delle attività didattiche del master con
ottimizzazione di spazi, servizi, opportunità di incontro e di riflessione.
Questa ibridazione tra attività didattiche e ricerca si integra con i progetti che il master
condurrà e che, alle porte della programmazione 2014-2020 per i fondi strutturali comunitari,
diventa il luogo in cui alcuni progetti potranno essere pensati e potenzialmente anche
realizzati nel perdurare della presenza degli studenti dei master come soggetti dello sviluppo
locale dei Sicani.
Bibliografia
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e strategie in contesti metropolitani mondiali‬, Milano: Franco Angeli.
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Trigilia C. (2010) La costruzione sociale dell’innovazione. Firenze: Firenze University Press.
16
ABSTRACT
The paper describes how the partnership between local administrations and universities in the
field of territorial innovation and local development can change the local capabilities of
territorial promotion, development and leadership.
In particular, the paper assesses the fallout of university applied research activities about the
smartness of urban metabolism and local development.
The analyzed projects are two R&D topics in which the University of Palermo is an active
partner through the “Smart Planning Lab”, a laboratory of advanced planning for smart cities
and social innovation, based at the Department of Architecture and that acts on new sources
of information to develop innovative analysis/diagnosis that contribute to a better and more
powerful creative, smart and green-oriented planning.
It is an innovative methodological approach of the research activities, but it is also a new
relationship among the University of Palermo and local territories: UniPa is no longer just a
source of education or professional services or just a place to experiment with virtual models,
but it's an active integrator and facilitator for territorial innovation systems within the EU
Smart Specialisation Strategy.
17
Associazione Italiana di Scienze Regionali
Sezione Italiana della Regional Science Association
Scheda di Iscrizione all'Associazione
QUOTA D'ISCRIZIONE ALL'AISRe (dal 1/7/2014 al 30/6/2015)
Tipo Socio : Socio individuale 2014/2015
Quota : 130,00 € (Rivista PiRS in file)
QUOTA D'ISCRIZIONE ALLA XXXV Conferenza scientifica annuale AISRe
Entro il 30/6/2014
Dopo il 30/6/2014
€ 130,00
€ 220,00
Socio AISRe
----------------------------------------------------------------------------------------------TOTALE da PAGARE: 260,00 €
-----------------------------------------------------------------------------------------------
Numero di CRO Bonifico Bancario 1101141810444898 eseguito in data 30/6/2014
GENERALITA' ED INDIRIZZI
Cognome
Ronsivalle
Nome
Daniele
Ci fornisca di seguito gli estremi dell'indirizzo di abitazione ed ufficio e segnali, barrandolo
con una crocetta, l'indirizzo al quale vuole ricevere la corrispondenza:
Abitazione
Indirizzo :
via matteo carnalivari 28
C.A.P. :
90138
Città :
palermo
Tel. :
3292350184
Fax :
-
Email. :
[email protected]
Ente di Appartenenza
Denominazione
:
Indirizzo :
Università degli Studi di Palermo
viale delle scienze ed.14
C.A.P. :
90100
Città :
Tel. :
09123864223
Fax :
Email :
[email protected]
A quale indirizzo si desidera ricevere la corrispondenza ?
palermo
Abitazione
Ente
Autorizzazioni
Io sottoscritto Daniele Ronsivalle accetto (in accordo con il D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 - "Codice
in materia di protezione dei dati personali" - ):
che il trattamento dei dati personali, anche sensibili, è svolto ai fini dell'invio di materiale informativo
concernente i prodotti e i servizi forniti compresi gli adempimenti contabili e fiscali, nonché al fine di
informare, promuovere e pubblicizzare, anche a mezzo della posta elettronica, prodotti e servizi;che il
trattamento avverrà presso la sede di Milano c/o DIAP - Facoltà di Architettura - Politecnico di Milano Via
Golgi 39 - 20133 Milano , con l'utilizzo di procedure anche informatizzate, nei modi e nei limiti necessari
perseguire le predette finalità;che i dati potranno essere comunicati al soggetto incaricato dell'invio delle
comunicazioni anche per via telematica;che i dati personali possono essere conosciuti dai dipendenti e
collaboratori del titolare del trattamento nella loro qualità di responsabili o incaricati del trattamento;che il
conferimento di tali dati è facoltativo, ma la loro mancata indicazione non ci consentirà di tenere
aggiornati sulle iniziative del titolare del trattamento;che mi sono riconosciuti i diritti di cui all'articolo 7
del citato Codice della Privacy, e, in particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne
la rettifica, l'aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge,
nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi, rivolgendo le richieste a
Segreteria Tecnica AISRe c/o Dipartimento di Architettura e Pianificazione Politecnico di
Milano Via Bonardi, 3 - 20133 - Milano. Fax. 0223995454 - EMail: [email protected].
Data 30/6/2014
30/06/14 18:08
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SEPA. L’identificativo dell’operazione eseguita e lo schema di pagamento utilizzato sono comunicati nell’informativa relativa
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DATI ORDINANTE
N° rapporto
IT 86 C 02008 04682 000300634029
Ordinante:
RONSIVALLE DANIELE
DATI BONIFICO
Beneficiario:
A.I.S.RE - ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCIE
Indirizzo:
Località:
Prov.
CAP:
IBAN:
IT 71 S 05696 01620 000010269X08
Banca:
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
Importo:
260,00 EUR
Sede:
MILANO AGENZIA N 21
Commissioni:
0,00
Causale:
RONSIVALLE DANIELE - ISCRIZIONE ALLA CONFERENZA E ALL'ASSOCIAZIONE 2014
Data esecuzione
30.06.2014
Data inserimento
30.06.2014 17:59:20
Valuta beneficiario:
01.07.2014
CODICI IDENTIFICATIVI
Riferimenti:
C.R.O. / T.R.N.:
1101141810444898
TIPO
BONIFICO
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