DOMENIC A 3 AGOSTO 2014 LA SICILIA ENNA .23 IL «TESORO» DELL’ENNESE Lavori previsti nell’area sud del sito archeologico. In autunno una nuova mostra archeologica nei locali del Palazzo Trigona di Piazza Armerina per “esibire” i risultati delle ricerche UN’ALTRA VEDUTA DEL SITO ARCHEOLOGICO PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO LA PRESENTAZIONE DEL VIDEOCLIP DI MARIO INCUDINE GIRATO ALLA VILLA ROMANA DI PIAZZA ARMERINA Nuova campagna di scavi dal 18 agosto Studenti e laureati in archeologia di varie università italiane e spagnone saranno impegnati per sei settimane PIAZZA ARMERINA. Dal prossimo 18 agosto e fino al 26 settembre nell’area sud del sito archeologico sarà avviata una nuova campagna di scavi di 6 settimane, con 2 turni di 3 settimane ciascuno, cui parteciperanno studenti e laureati in archeologia di varie università siciliane, italiane e spagnole. Dal 2004 il dipartimento di Scienze dell’antichità dell’università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con il museo della Villa del Casale, la Soprintendenza ai beni culturali di Enna, il Comune di Piazza Armerina, interviene con campagne di scavo annuali nell’area a sud della Villa. La prima fase di scavi ha visto la scoperta di parte del grande insediamento medievale che si estendeva su tutta la Villa e nei settori a nord e a sud di essa: l’abitato risulta fondato nel periodo islamico (X secolo) e abbandonato nel corso della seconda metà del XII secolo, sotto la spinta degli eventi che condizionano il periodo della dominazione normanna. «Il nostro intervento ha rispettato le strutture medievali, data anche la distruzione che quelle rinvenute sopra la Villa avevano subito negli anni ‘50 per mettere in luce i mosaici» dice il prof. Patrizio Pensabene, docente dell’università “La Sapienza” e direttore scientifico degli scavi. «Negli ultimi anni - prosegue - abbiamo messo in luce il quartiere artigianale medievale che si era insediato in un impianto termale tardo antico e coevo alla Villa per poterne riutilizzare le vasche in connessione alla produzione di ceramiche, testimoniata dal rinvenimento della fornace di XI secolo che è stata inserita in due vani delle terme». L’impianto termale ora denominato “Terme sud” era sorto a sud dei magazzini della Villa, probabilmente per servire a un’utenza di livello sociale ed economico meno alto rispetto a quella che frequentava le altre terme della Villa (Terme Ovest), già note dagli scavi Gentili. Tale rinvenimento, insieme a quello di alcuni fusti di colonna nell’area contigua ad est, ha permesso di affrontare in modo del tutto nuovo il tema della grande corte d’ingresso alla Villa e dei magazzini di derrate alimentari, che erano già stati scoperti durante gli scavi De Miro. Gli scavi del 2011 avevano già chiarito come le nuove terme, grandi all’incirca coUN AMBIENTE DELLE VILLA me le “Terme Ovest”, fossero costituite da un ampio vano rettangolare. Tra le scoperte del 2012 una ha riguardato il frigidarium delle terme. Due mosaici decoravano due vani minori: uno ad ovest della vasca nord, con motivo geometrico, e uno in un settore a sud del vano, che mostrava entro una cornice di forma quadrata due calzaANCORA VEDUTE NOTTURNE ri con infradito, una tipologia di mosaico questa, ampiamente diffusa nelle terme romane di età imperiale. Si è poi notato che, circa al centro del pavimento, ma vicino alla vasca nord, era stata inserita un’iscrizione musiva in tessere bianche su campo quadrato rosso: “Treptonabibas”, da interpretare come un’acclamazione (“bibas” per “vivas”, ossia “che tu viva”) rivolta a una donna di nome Treptona. Sul lato ovest del frigidarium è stata poi ritrovata, nel 2013, una vasca rettangolare pavimentata a mattoni e in origine foderata da lastre di marmo. Pensabene anticipa: «Assieme alla direzione del Museo della Villa, è nata l’idea di una nuova mostra archeologica, che si prevede di aprire a ottobre a Palazzo Trigona a Piazza Armerina, che costituisce la terza edizione di un’iniziativa mirante a rendere noti i risultati degli scavi e delle ricerche che si stanno effettuando sia sui materiali dei vecchi scavi, sia sui nuovi reperti venuti alla luce durante le nuove ricerche». Il prof. Paolo Barresi, dell’università Kore di Enna, responsabile sul campo dello scavo, afferma: «Lo scavo nell’area a sud della Villa ha sempre avuto una funzione in primo luogo didattica, essendo portato avanti con l’ausilio materiale degli studenti dei corsi di laurea in Archeologia e Beni culturali delle università coinvolte, che hanno così potuto misurarsi con la pratica concreta dello scavo, diretti dai docenti universitari, ma con l’aiuto imprescindibile di numerosi laureati e specializzati in archeologia. I docenti e gli studenti della Kore hanno ultimamente collaborato alle ricerche in modo continuo e stabile, non solo partecipando agli scavi come tirocinanti, ma anche con studi specialistici e tesi di laurea che hanno permesso una più approfondita conoscenza sia del monumento che dei suoi reperti». MARTA FURNARI O NEL VOLUME “LA VILLA ROMANA DEL CASALE DI PIAZZA ARMERINA” PRESENTATO LO SCORSO 17 GIUGNO “Summa” del pensiero ufficiale di storici e archeologi IL MOSAICO DEL FRIGIDARIUM CAPITELLO CORINZIO REIMPIEGATO CAPITELLO COMPOSITO L’ISCRIZIONE «TREPTONABIBAS» VASCA ABSIDATA A MOSAICO COLONNA DEL PORTICO TERME SUD GLI SCAVI EFFETTUATI NEL 2013 ALTRO PARTICOLARE DEI MOSAICI VANO DEL FRIGIDARIUM, LA VASCA LA PIANTA DELLE TERME SUD LE TERME SUD: FRIGIDARIUM IL MOSAICO DEI «SANDALI» PIAZZA ARMERINA. La presentazione del volume ”La Villa romana del Casale di Piazza Armerina”, che rappresenta la guida ufficiale del sito Unesco, è avvenuta lo scorso 17 giugno, a Palermo. Presenti l’arch. Guido Meli, dirigente del Servizio per le attività e interventi per i musei e le biblioteche della Regione Sicilia, e il direttore del Museo regionale della Villa Romana del Casale, l’arch. Rosa Oliva. La guida, è la “summa” del pensiero ufficiale degli storici e degli archeologi che hanno studiato la residenza tardoantica, fornendo contributi importanti sulle numerose questioni storiche e artistiche. L’opera è stata curata dallo storico dell’arte Giada Cantamessa (coordinatore generale della valorizzazione e della didattica museale per la Villa romana), in collaborazione con Ilaria Cremona. Gli studi e le ricerche per l’elaborazione della guida sono stati condotti con il sostegno del Comune di Piazza Armerina e di sponsor privati: Fondazione Selz di New York, Tecnorex di Milano e Spedart di Roma. L’introduzione e le parti generali sono state redatte nell’ambito delle attività di valorizzazione del sito, secondo gli indirizzi di Vittorio Sgarbi, già alto commissario per la Villa, durante i restauri. Guido Meli, già direttore della Villa del Casale, spiega: «Dopo una serie di notizie e informazioni di carattere generale sulla storia del sito, il corpo centrale della guida è composto dalla descrizione degli ambienti, articolata in struttura e funzione, decorazione pavimentale, decorazione parietale, per una facile e intuitiva lettura. La consultazione è stata resa semplice e scorrevole per poter essere compresa da una più vasta utenza, dagli studenti ai visitatori più attenti, con l’inserimento di foto, render, rimandi, approfondimenti e paragoni che spieghino al meglio i tanti dettagli e il denso stratificarsi delle simbologie e dei racconti mitologici. La descrizione degli ambienti della Villa ha seguito la numerazione, riportata nella tavola riassuntiva, con riferimento allo schema del Carandini, pub- STUDENTI IMPEGNATI IN UNO SCAVO blicato nella sua monografia, che resta, ancora oggi, uno studio fondamentale per la conoscenza del Monumento». Meli sottolinea: «L’aspetto più interessante di questa guida consiste nell’aver riportato il pensiero ufficiale degli storici e degli archeologi che, nel tempo, hanno studiato la residenza tardoantica, uno dei siti più conosciuti dell’area mediterranea. Sia nella parte generale che nella descrizione degli ambienti vengono, infatti, rese le varie, e a volte contrastanti, ipotesi avanzate da Gentili o Carandini, Settis o Pensabene, per citare i più importanti esponenti del pensiero accademico. Un significativo contributo alla corretta interpretazione di queste ipotesi è scaturito dal restauro condotto in questi anni sulle murature e sugli apparati decorativi, parietali e pavimentali, e alle campagne di scavo che al restauro si sono affiancate, interessando le aree esterne al complesso monumentale». Meli conclude: «Restano tuttavia ancora insoluti alcuni quesiti riguardanti la Villa. Chi fosse il misterioso dominus che abitava questo luogo e quali fossero il ruolo e la funzione di tale importante complesso, all’interno dell’esteso latifondo sito al centro dell’Isola, costruito in una posizione determinante lungo la strategica via di comunicazione fra l’Africa e Roma, attraversando la Sicilia, fra Agrigento e Catania». MAR. FUR. VIDEOCLIP DI MARIO INCUDINE. Lode allo splendore di uno dei tesori più preziosi dell’Isola Affascinante visione notturna della Villa PIAZZA ARMERINA. La bellezza notturna della Villa è celebrata nel videoclip del brano “Duedinotte” dell’artista Mario Incudine, un’opera cinematografica girata in due notti consecutive, tra il 16 ed il 17 luglio del 2013, all’interno di alcune tra le sale più belle del sito. L’opera è stata presentata in anteprima assoluta lo scorso 3 giugno al teatro comunale “Garibaldi” di Piazza Armerina, e il giorno successivo nella Sala dei Giochi francesi, di Villa Igiea, sede del servizio turistico regionale di Palermo. Le scene sono state girate tra i mosaici della Villa Romana del Casale, per la regia di Giuseppe Dipasquale, con gli abiti di Marella Ferrera. Protagonisti lo stesso cantautore Mario Incudine, la cantante Anita Vitale e gli attori Valeria Contadino e David Coco. Il videoclip alquanto suggestivo L’INGRESSO DELLA VILLA narra di una notte agitata dal vento caldo delle estati siciliane e dal desiderio d’amore. E’ una lode allo splendore di uno dei tesori più preziosi dell’Isola illuminato da una nuova luce, un esperimento cinematografico mai tentato prima e un’opera artistica unica nel suo genere. Oltre al videoclip musicale, la stessa équipe di artisti e tecnici ha girato nella stessa location anche lo spot promozionale dal titolo “Una notte tra i mosaici della Villa Romana del Casale”, dedicato al Monumento. Alla prima piazzese insieme al regista e ai protagonisti dell’opera, sono intervenuti il sindaco Filippo Miroddi, il soprintendente ai beni culturali di Enna, Salvatore Gueli, il direttore dell’Ente parco archeologico Villa romana del Casale, Rosa Oliva, il responsabile del settore beni e politiche culturali, turismo e sport del Comune, Maria Assunta Parlascino. Prima della proiezione si è svolto un momento di presentazione, in cui l’arch. Oliva, ha sottolineato come il videoclip rappresenti un perfetto binomio di arte e cultura. Miroddi ha voluto precisare che il Comune ha finanziato la realizzazione del videoclip durante l’amministrazione retta da Carmelo Nigrelli e che l’opera è stata subito accolta dalla sua Giunta con entusiasmo perché di fronte a tali iniziative artistiche non esistono distinguo amministrativi. «Abbiamo voluto mostrare - ha detto Incudine - una Sicilia fatta di bellezza e di poesia, sfatando il mito che il turista ha della nostra terra, fatto di coppole e marranzani. La Villa romana del Casale rappresenta quella bellezza sognante e quella poesia con cui la Sicilia deve rimanere impressa ai turisti. Quella che abbiamo voluto rappresentare, dunque, è un’immagine inedita della Sicilia, lontana dagli stereotipi che la vogliono solo terra della mafia e del malaffare. Dobbiamo lanciare un messaggio opposto a quello raffigurato nelle magliette con le tre scimmie che non vedono, non sentono e non parlano, e che spesso sono vendute ai turisti. Noi vogliamo la Sicilia che vede, sente, parla e crede nel cambiamento». MAR. FUR. LE COLONNE DEL PORTICO DELLE TERME SUD TURISTI IN GIRO TRA I MOSAICI
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