Palazzo Cesaroni Piazza Italia. 2 - 06121 PERUGIA Tel. 075.576.3380 - Fax 075.576.3283 http://www.crumbria.il e-mai!: [email protected] 1111111 11I1I11Regione Umbria 111111. 11I1I11Assemblea legislativa IIAlAf. Il Presidente ATTO Proposta N. 1447 di indizione di referendum consultivo ai sensi dell'art. 23 dello Statuto regionale e dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 di iniziativa della Giunta regionale (deliberazione n. 76 del 03/02/2014) "Indizione del referendum consultivo in merito all'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano - art. 23 dello Statuto regionale e art. 43 della legge regionale 16febbraio 2010, n.14" Depositato alla Sezione Flussi documentali, Archivi e Privacy i/10/02/2014 Trasmesso alla I Commissione Consiliare Permanente il 11/02/2014 MODULO DG 1 COD. PRATICA: 2014-001-100 .". .U. 1111 l'' I aaa. Regione Umbria Giunta Hegionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 76 DEL 03/02/2014 OGGETTO: Indizione del referendum consultivo in merito all' istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14. Marini Catiuscia Presidente della Giunta PRESENZE Assente Casciari Carla Bracco Fabrizio Felice Vice Presidente della Giunta Presente Componente della Giunta Presente Cecchini Fernanda Componente della Giunta Componente della Giunta Assente Presente Componente della Giunta Paparelli Fabio Riommi Vincenzo Romelti Silvano Componente della Giunta Assente Presente Vinti Stefano Componente della Giunta Presente Presidente: Carla Casciari Segretario Verbalizzante: Catia Bertinelli "I COD. PRATICA: 2014.001-100 LA GIUNTA REGIONALE Visto il documento istruttorio concemente l'argomento in oggetto e la conseguente proposta dell'Assessore Fabio Paparelli Visto l'articolo 133, secondo comma della Costituzione, che stabilisce che la Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni; Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" che prevede che le Regioni possono modificare le circoscrizioni dei territori dei comuni, sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale; Visto l'art. 23 dello Statuto della Regione Umbria sui referendum consultivi per l'istituzione dei nuovi comuni; Vista la legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione popolare alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e consultazione)"; Visto in particolare l'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 concernente "Disciplina e indizione del referendum per l'istituzione di nuovi Comuni, i mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni"; Viste le deliberazioni dei consigli comunali con le quali i Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno formulato alla Regione l'istanza di istituzione di un nuovo Comune, mediante fusione ed hanno richiesto alla Regione di promuovere il procedimento per l'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni; Atteso che la fusione in oggetto consentirà al nuovo comune di disporre di risorse finanziarie, umane e strumentali adeguate a gestire le proprie funzioni ed a garantire una diversa qualità dei servizi diffusi su tutto il territorio del nuovo comune, a vantaggio dell'intera popolazione, ma con risparmio di risorse pubbliche; Ritenuto di dover dar corso celermente alla proposta avanzata dai comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano mediante la presentazione al Consiglio regionale della proposta di indizione del referendum consultivo per 'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14: Preso atto: a) del parere favorevole di regolarità tecnica e amministrativa reso dal responsabile del procedimento; b) del parere favorevole sotto il profilo della legittimità espresso dal Dirigente competente; c) della dichiarazione del Dirigente medesimo che l'atto non comporta oneri a carico del Bilancio regionale; d) del parere favorevole del Direttore in merito alla coerenza dell'atto proposto con gli indirizzi e gli obiettivi assegnati alla Direzione stessa; Vista la legge regionale 1 febbraio 2005, n. 2 e la normativa attuativa della stessa; Visto il Regolamento interno di questa Giunta; A voti unanimi espressi nei modi di legge, DELIBERA 1) di fare propriO il documento istruttorio e la conseguente proposta dell'Assessore, corredati dei pareri e del visto prescritti dal Regolamento interno della Giunta, che si allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando alle motivazioni in essi contenute; 2) di dar corso alle proposte avanzate dai Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, allegate al presente atto quale parte integrante e sostanziale; segue atto n. -'r' Ttl del O$.çi.ÌDA COD, PRATICA: 2014-001-100 3) 4) MOOULO OG1 di sottoporre al Consiglio regionale la proposta di indizione del referendum consultivo per !'istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle;~' Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano ai sensi dell'art. 43 della legge., regionale 16 febbraio 2010, n. 14; . di proporre al consiglio regionale la formulazione del seguente quesito da sottoporre a referendum consultivo: "Siete favorevoli alla istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano anche nell'ipotesi che le popolazioni di uno o più comuni non siano favorevoli alla predetta fusione?" 5) 6) 7) 8) di dare atto che i Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, come evidenziato nella cartografia allegata, sono comuni contigui e che verranno consultati tramite referendum gli elettori residenti nei citati comuni ai sensi. dell'articolo 23, comma 3 dello Statuto della Regione Umbria; di dare mandato agli uffici competenti di provvedere alla modifica della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e consultazione)" al fine di estendere la non applicabilità delle ipotesi di sospensione anche al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, nonché dell'art. 46, comma 1 della medesima legge, "Indizione"; di dare atto che agli oneri finanziari derivanti dalle operazioni referendarie si farà fro'nte con le risorse stanziate all'interno dell'UPB n. 01.1.002 (cap. 880) del Bilancio di previsione 2014, secondo il disposto di cui alla I.r 13/2000 e successive modifiche e integrazioni; di trasmettere il presente atto al Consiglio regionale per gli adempimenti di propria competenza, ai sensi dell'articolo 45 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14. IL SEGRE710 VERBALIZZANTE (]1~ segue atto n. ;f.6 ' del 03. a£.. 1;:)4 IL PRESIDENTE ,{~ 2 COD. PRATICA; 2014-001-100 DOCUMENTO ISTRUTTORIO Oggetto: Indizione del referendum consultivo in merito ali' istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14. Con le deliberazioni n. 1 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del Comune di Fabro, n. 5 del 24 gennaio 2014 del Consiglio del Comune di Ficulle, n. 6 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del Comune di Montegabbione, n. 4 del 21 gennaio del Consiglio del Comune di Monteleone d'Orvieto e n. 2 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del Consiglio del Comune di Parrano, che si allegano al presente atto quale parte integrante e sostanziale, i predetti comuni hanno formulato alla Regione l'istanza per l'istituzione di un nuovo Comune mediante la loro fusione. La fusione di comuni consiste in un processo di accorpamento e soppressione di più Comuni preesistenti finalizzato ad istituire un nuovo Comune unico. L'articolo 133 della Costituzione demanda alla Regione la titolarità dell'iniziativa, "sentite le popolazioni interessate". L'articolo 23 dello Statuto della Regione Umbria individua il referendum consultivo come istituto teso a conoscere gli orientamenti delle comunità locali su specifici temi ed in particolare riguardo la fusione e l'istituzione di nuovi Comuni. Lo stesso articolo dello Statuto stabilisce che il Consiglio regionale delibera'l'indizione del referendum consultivo su proposta del Presidente della Giunta regionale, sentita la Giunta. La legge regionale del 16 febbraio 2010, n. 14 prevede una specifica Sezione: "Referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, ai sensi dell'articolo 133, comma 2, della costituzione e dell'articolo 23, comma 4 dello Statuto". La deliberazione della Giunta regionale contenente la proposta di indizione del referendum consultivo viene trasmessa al Consiglio regionale il quale delibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti, previa acquisizione dei pareri della Commissione di garanzia statutaria che, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, esprime parere sull'ammissibilità del referendum consultivo entro trenta giorni dalla data di ricezione valutando il rispetto dei requisiti di cui all'art. 43 e 44 della I.r. 14/2010. In seguito alla trasmissione della deliberazione del Consiglio regionale favorevole allo svolgimento del referendum consultivo il Presidente della Giunta regionale indice, con proprio decreto, il referendum consultivo fissando la data della consultazione in una domenica tra il 15 aprile e il 30 giugno. Come si evince dall'istanza presentata dai Comuni, la fusione non rappresenta solo una semplice modifica istituzionale e organizzativa, ma qualcosa di più significativo per le comunità locali. Il progetto di fusione dei cinque comuni, non è solo un passaggio collegato all'ottenimento dei benefici previsti dalla legislazione nazionale e regionale, ma va inquadrato all'interno di un programma organico di riforme istituzionali che, in realtà è già iniziato con l'esercizio associato di molteplici funzioni e servizi. La fusione consentirà al nuovo Comune di disporre di risorse umane e finanziarie adeguate per la gestione delle proprie funzioni in un quadro finanziario sempre più complesso, caratterizzato dalla crisi della finanza locale che, per effetto delle recenti manovre e del patto di stabilità esteso anche ai piccoli comuni preclude agli stessi di poter intervenire in modo significativo nelle scelte programmatiche con il venir meno delle risorse economiche minime per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni. Da tali considerazioni nasce l'idea dei cinque comuni di fondersi in un unico comune, mantenendo le attuali sedi comunali degli uffici, così da essere in grado di ricevere le richieste dei cittadini gestendo i procedimenti in maniera collettiva e condivisa senza il ripetersi degli stessi adempimenti, determinando immediati risparmi di spesa nelle funzioni di amministrazione, gestione e controllo. Per accogliere la richiesta avanzata dai Comuni, in vista della scadenza del mandato amministrativo degli stessi, appare quindi necessario procedere celermente alla segue atto n. :f6' del O,).ot.2.£.J4 3 COD. PRATICA: 2014..()01-,OO MODULO D formulazione della proposta di indizione del referendum consultivo, affinché questa possa essere esaminata dalla Commissione consiliare competente nel più breve tempo possibile e. successivamente dal Consiglio regionale. Come sopra evidenziato, dall'articolo 46 della I.r. 14/2010 si evince che il procedimento elettorale per il referendum consultivo presenta un vincolo temporale, in quanto la data della consultazione popolare può essere fissata solamente in una domenica tra il 15 aprile e il 30 giugno, concomitanti, appunto con lo svolgimento delle elezioni amministrative che il prossimo 25 maggio riguarderanno la maggior parte dei comuni coinvolti nel processo di fusione. Sarebbe opportuna, pertanto, una modifica normativa che estenda al procedimento in esame quanto già previsto dalla stessa legge regionale in materia di referendum consultivi diretti a conoscere gli orientamenti delle comunità locali; infatti l'art. 40 della I.r. 14/2010 prevede che il Presidente della Regione, entro dieci giorni dal ricevimento della deliberazione consiliare indica con decreto il referendum in una domenica ricadente nel periodo compreso tra i novanta e i centoventi giorni dal giorno di indizione del decreto. In ragione di questa norma, una volta ricevuta la deliberazione consiliare gli atti successivi sono atti dovuti entro scansioni temporali predeterminate che renderebbero fattibile concretamente l'indizione del referendum, evitando cosi il rischio di vanificare il progetto fi fusione dei comuni, mediante sospensioni ripetute del referendum laddove intervengano nel rispetto temporale (apri/egiugno) fatti sospensivi. L'articolo 47 della I.r. 14/2010 stabilisce che per lo svolgimento del referendum consultivo si osservino, in quanto applicabili, le disposizioni del referendum abrogativo. Una delle disposizioni contenute alla Sezione Il del Capo 111 del referendum abrogativo prevede la sospensione del procedimento all'art. 28 per una serie di eventi tra i quali le elezioni amministrative. Benché l'interpretazione della norma consentirebbe di ipotizzare la non applicabi/ità dell'ipotesi di sospensione prevista dall'articolo 28, comma 1, per definire con certezza la problematica interpretativa si potrebbe inserire espressamente l'inapplicabilità all'art. 28, comma 1 al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, ai sensi dell' articolo 133, comma 2, della Costituzione e dell' articolo 23, comma 4 dello Statuto. Per le ragioni sopra esposte si propone alla Giunta regionale: 1. di dar corso alle proposte avanzate dai Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, allegate al presente atto quale parte integrante e sostanziale; 2. di sottoporre al Consiglio regionale la proposta di indizione del referendum consultivo per l'istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, ai sensi dell'articolo 43 della I.r. 14/2010; 3. di proporre al Consiglio regionale la formulazione del seguente questo da sottoporre a referendum consultivo: "Siete favorevoli alla istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano anche nell'ipotesi che le popOlazioni di uno o più comuni non siano favorevoli alla predetta fusione?" 4. di dare mandato agli uffici competenti di provvedere alla modifica della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e consultazione)" al fine di estendere la non applicabilità delle ipotesi di sospensione anche al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, nonché dell'art. 46, comma 1 della medesima legge, "Indizione"; 5. di dare atto che i Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano sono comuni contigui e che verranno consultati tramite referendum gli segue atto n. +6 del (cB.c2...14)4 4 COD. MODULO OG1 PRATICA: 2014-001-100 elettori residenti nei citati comuni ai sensi dell'articolo 23, comma 3 dello Statuto della Regione Umbria; 6. di dare atto che agli oneri finanziari derivanti dalle operazioni referendarie si farà fronte con le risorse stanziate all'interno dell'UPB n. 01.1.002 (cap. 880) del Bilancio di previsione 2014, secondo il disposto di cui alla I.r 13/2000.e successive modifiche e integrazioni; 7. di trasmettere il presente atto al Consiglio regionale per gli adempimenti di propria competenza, ai sensi dell'articolo 45 della legge regionale 16 febbraio 2010, 14. Perugia, li 31/01/2014 PARERE DI REGOLARITÀ TECNICA E AMMINISTRATIVA Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta: si esprime parere favorevolejn ordine alla regolarità tecnica e amministrativa del procedimento e si trasmette al Dirigente per le determinazioni di competenza. Perugia, li 31/tlJ/1{)lit PARERE DI LEGITTIMITÀ Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta; Visto il documento istruttorio; Atteso che sull'atto è stato espresso: - il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e amministrativa del procedimento; reso dal responsabile Si esprime parere favorevole in merito alla legittimità dell'atto e si dichiara che "atto non comporta oneri a carico del Bilancio regionale; segue atto n. 5 COD. PRATICA 2014-001.'00 1111 Regione Umbria Giunta Regionale AREA ORGANIZZAZIONE OGGETTO: DELLE RISORSE UMANE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA AUTONOMIE LOCALI E Indizione del referendum consultivo in merito all' istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14. PARERE DEL DIRETTORE Il Direttore, ai sensi e per gli effetti degli art!. 6, I.r. n. 2/2005 e 13 del Regolamento approvato con Deliberazione di GR., 25 gennaio 2006, n. 108: riscontrati i prescritti pareri del vigente Regolamento interno della Giunta, verificata la coerenza dell'atto proposto con gli indirizzi e gli obiettivi assegnati alla Direzione, esprime parere favorevole alla sua approvazione. Perugia, lì 31/01/2014 '7/ segue atto n. -t(!) del c3 .. ci .&14 COD. PRATICA: 2014..001-100 ,n l "J 111 Regione Umbria Giuuta Ikgiollalp Assessorato regionale "Commercio e tutela dei consumatori. Sport ed impiantistica sportiva. Associazionismo sportivo. Centri storici. Società partecipate. Risorse patrimonali, innovazione e sistemi informativi. Riforme dei servizi pubblici locali e riforme endoregionali. Sicurezza (i.r. 13/2008). Polizia locale. Urbanistica" OGGETTO: Indizione del referendum consultivo in merito ali' istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14. PROPOSTA ASSESSORE L'Assessore ai sensi del vigente Regolamento della Giunta regionale, propone alla Giunta regionale l'adozione del presente atto Perugia, lì 31/01/2014 Si dichiara il presente atto urgente L'Assessore Perugia, lì segue atto n. :(0 del 1C3. CQ. 2t) 4- i .. Comune di Provincia di TERNI FABRO COPIA DELIBERAZIONE N.I OGGETTO: Del 20/0112014 DEL CONSIGLIO COMUNALE Istanza per iniziativa legislativa per ('indizione di un referendum per "istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano approvazione - L'anno DUEMILAQUATTORDICI, il giorno VENTI, del mese di GENNAIO alle ore 19,15, nella solita sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto. Alla prima convocazione in sessione straordinaira, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, risultano all'appello nominale: Presenti CONSIGLIERI TERZINO Maurizio BALDINI Alessia MUGNARI Mauro D'IMPERIO Fabio PAGNOTTA Maurizio DELLA MARTA Sabina FEDERICI Giancarlo LANZI Rosalba GIOMETTI Sandro FUCILI Giancarlo MONTE GIOVE Paola RICCI Federico MORETTI Walter I Asse~nati n. I3 I In carica Assenti X X X X n. I3 I Presenti n. 12 Risultato che gli intervenuti sono in numero legale: - Presiede il sig. Maurizio Terzino nella sua qualità di Sindaco; - Partecipa in qualità di Assessore esterno il sig. - Partecipa con funzioni consulti ve, referenti, di assistenza e verbalizzazione dott.ssa Lorena Moretti; La seduta è pubblica. - Nominati scrutatori i signori: Ricci Federico, Giometti Sandro e Lanzi Rosalba. I Assenti n. 1 il Segretario comunale Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno, premettendo che, sulla proposta della presente deliberazione hanno espresso parere favorevole (ai sensi dell'art. 49 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267): 12$1- il responsabile del servizio Dott.ssa Lorena Moretti per quanto riguarda la regolarità tecnica; il responsabile del servizio finanziario per quanto riguarda la regolarità contabile; il segretario comunale (art. 49, c. 2 e 97 c. 4/b) 0- 0- IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull' opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni; CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A"; VALUT ATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni :;torico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale; ATTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedi bile a seguito delle inevitabili economie di scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta; RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politicoamministrativa ed economica di un territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B"; CONSIDERATO: che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta"; - che dal punto di vista delle attività di promozione del territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano della Provincia di Terni; che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Oisabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività del Centro giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'A VIS, la Protezione civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano; Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un progetto che riguarda ['intero territorio degli stessi all'interno del P.U.C. 3; Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi competenti, un progetto denominato CLANIS riguardante interventi su tutto il territorio degli stessi; RILEVATO IN PARTICOLARE: che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale); che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale); che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana); CONSIDERATO: che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel tenitorio nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è divenuta poco funzionale all'esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni; che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare maggiori risorse agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura organizzati va meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office); che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell'offerta di servizi gestiti in forma associata; che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività tutta,facente capo all'A TI, viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima Assistente Sociale dei 5 Comuni; DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell' art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge 122/2010 e succomod.; DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare: -sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che: " ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti"; - sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGE REGIONALE 24 settembre 2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge che verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione; PRESO ATIO: che il procedimento di Fusione prevede anche un Referendum consultivo delle popolazioni interessate; altresì che da questo momento i cinque Enti intendono avviare una fase più ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni, tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole; CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza; A TIESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire, in conformità alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di fusione coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale; CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATIO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi; VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra comuni: 1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E , OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FATIIBILITA'; 2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 1412010) REGIONALE 3- SOTIOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 4S LR. 1472010); DI INDIZIONE DI GARANZIA CHE 4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTIOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI INTERESSATI. 5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.) 6- SVOLGIMENTO 7- ALL'ESITO REFERENDUM; DEL REFERENDUM LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE ~: PER ISTITUZIONE COMUNE :l Se IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI, LA DOTAZIO~j> ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E PASSIVI, IL BILANCIO DI PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL DECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE CONTATTI CON LE NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI PER COMUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL TERRITORIO, P.R.A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRffiUNALE, ECC ... ). LA REGIONE TRASMETTE ALL'ISTAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE FRA COMUNI; Il Sindaco illustra al consesso la procedura di fusione dei comuni sopra detti e rileva che la proposta di deliberazione inserita nelle pratiche del consiglio ha subito delle variazioni con l'aggiunta dei punti 3 e 4 della parte dispositiva, poiché è stato richiesto alla Regione di poter dar seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole e con le modifiche apportate, si ottiene l'obiettivo prefissato(EMENDAMENTO allegato); DI SEGUITO il Cons. Baldini legge al consesso il testo della proposta di delibera e la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune; Interviene il Cons. Moretti chiedendo spiegazioni sui punti di seguito elencati: I) perché gli incontri sul tema in questione sono stati fatti nei comuni di Montegabbione e Ficulle e non a Fabro; 2) perché ci sono copie differenti del testo della proposta di deliberazione letto nella presente seduta e non è stato depositato nei termini previsti; 3) se dall'esito del referendum sono esclusi alcuni comuni, potranno attuare la fusione solo se contermine; 4) non risultano chiari i termini del referendum rispetto alle imminenti elezioni comunali, tutto è molto confuso; 5) le variazioni della presente proposta rispetto a quella depositata nelle pratiche del consiglio devono essere votata; Il Sindaco risponde che alcuni comuni hanno fatto la riunione prima della seduta consiliare, gli altri la faranno in seguito, riferisce che al Cons. Morelli è stata consegnata, in seguito alla formale richiesta in data odierna, una copia con le variazioni di cui sopra, e che ai sensi del regolamento del funzionamento del consiglio comunale sarà proposto emendamento per i punti aggiunti al dispositivo; SUCCESSIVAMENTE il Sindaco pone a votazione l'emendamento della parte aggiuntiva (inserita ai punti 3 e 4 della parte dispositiva del presente atto) con conseguente scorrimento degli altri punti da cinque a dieci parte disposi tiva; IL CONSIGLIO Con undici (11) voti favorevoli e un (1) astenuto (Morelli Walter) DELIBERA I) Di approvare l'emendamento della parte aggiunta (intercalati ai punti 3 e 4 della parte dispositiva del presente atto), che si allega alla presente - con conseguente scorrimento degli altri punti da cinque a dieci - parte disposi tiva; DI SEGUITO interviene il Cons. Fucili precisando che nell'atto in questione sono chiare le motivazioni della fusione e ritiene che le problematiche evidenziate dal Cons. Moretti siano di competenza del Segretario Comunale, continua con le precisazioni di seguito elencate: -i comuni limitrofi, che hanno fatto prima la riunione, non hanno comunicato dati certi e per questo sono sorte contestazioni, sottolinea che l'iter scelto dal Comune di Fabro è quello giusto, ritiene necessario definire bene e in modo chiaro il percorso definitivo a livello politico territoriale e poi informare la popolazione, ribadisce che solo questa chiarezza verso la popolazione evita " incomprensioni; -,ùlariunione del comune di Ficulle, proprio per questa mancanza di chiarezza sono state avanzate dalla popolazione perplessità e la paura che si nascondesse chissà che cosa; -a livello nazionale stanno cambiando l'organizzazione dello stato per contenere la spesa pubblica e in modo analogo deve avvenire negli enti locali; -compito della politica non è l'ordinaria amministrazione, come avviene da molti anni per mancanza di disponibilità economica, che può essere svolta dal Segretario Comunale e dai Responsabili dei vari servizi, ma è quella di creare sviluppo nel nostro territorio e solo con questo tipo di attività si potrà ridare credibilità alla politica, sottolinea che questa possibilità deve essere sfruttata, c'è da chiedersi cosa farà quel comune che esce dalla fusione e continuerà da solo; -I:ale aspetto è di fondamentale importanza e non le diverse parole usate nell'atto, sostiene infine che le risorse risparmiate potranno essere usate per lo sviluppo; Interviene il Cons. Moretti chiedendo com'è possibile pianificare la fusione se ancora non abbiamo il risultato del referendum consultivo; Il Sindaco risponde: -durante il percorso si incontreranno degli ostacoli, ma se riusciamo, avremmo anche un ruolo diverso nei confronti della Regione, e soprattutto eviteremo che l'organizzazione del nostro territorio venga imposto dalla legge nazionale senza un minimo di discrezionalità; -conferma l'attenta analisi del Cons. Fucili e aggiunge che con tale forma associativa s.i potrebbero risolvere le problematiche di gestione dei vari comuni (maggiori contributi nazionali e regionali, gestione ottimale del personale, mancata applicazione del patto di stabilità per due anni, possibilità di cofinanziare lavori pubblici); Il Cons. Montegiove chiede al consesso una piccola modifica: il ProSindaco deve essere nominato dal consiglio comunale anziché dal Sindaco; Il Sindaco, accolto l'emendamento proposto prima della fine della discussione, pone in votazione lo stesso; IL CONSIGLIO Con undici (Il) voti favorevoli e un (I) astenuto (Moretti Walter) DELIBERA Di approvare la modifica proposta dal Cons. Montegiove, quindi nella relazione di fattibilità per la fusione tra i comuni al punto n. 6 "Le criticità e le modalità per superarle" sotto il punto 6.1 settimo comma - che testualmente recita "La composizione degli organi del Municipio avverrà attraverso nomina. Il Sindaco del comune provvede alla nomina del ProSindaco ....... " - viene sostituito con quanto di seguito indicato: " La composizione degli organi del Municipio avverrà attraverso nomina. Il Consiglio Comunale provvede alla nomina del ProSindaco ....... " RITENUTO di dover provvedere in merito; VISTE: l'art. 133, c. 2 della Costituzione; la L.R. n. 34/98; la L.R. n. 14/2010 l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000; il D.P.R. n. 318/2000; il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012; lo Statuto comunale; Visto il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale; CON II voti favorevoli e uno contrario (Moretti Walter, su n. 12 consiglieri presenti e votanti DELIBERA ~ l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per' tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2_DI richiedere ai sensi dell'art. ART. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alla Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano; 3_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti I e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole . ..,., . 4_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai' punti 1" e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5_01 approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; 6_DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7_DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini. con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni; IO_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia, con la votazione che segue: CON Il voti favorevoli e uno contrario (Moretti Walter), su n. 12 consiglieri presenti e votanti. .. Il presente verbale, salva l'ulteriore lettura e sua definitiva approvazione nella prossima seduta, viene sottoscritto come segue: IL PRESIDENTE fIo Maurizio Terzino Il Segretario fIo Il Consigliere Comunale Dott.ssa Lorena Moretti Il sottoscritto, fIo Alessia Baldini visti gli atti d'ufficio, .l~TTEST A --che la presente deliberazione: [g] - E' stata affissa all' albo pretorio comunale in data odierna per rimanervi consecutivi (art. 124 D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267); per quindici giorni [g] - E' COPIA CONFORME ALL'ORIGINALE Dalla Residenza comunale, lì 24/01/2014 Il Responsabile del Servizio Dott.ssa Lorena Moretti Timbro Prot. 726/1-7 Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio, ATTESTA .- che la presente deliberazione: l:8J - È divenuta esecutiva il giorno 20/01/2014 ['8J - perché dichiarata immediatamente eseguibile (art. 134, comma 4, D. Lgs. 267/2000); D- D- decorsi lO giorni dall'ultimo di pubblicazione (art. 134, comma 3, D. Lgs. 267/2000); E' stata ripubblicata all'albo pretori o comunale per quindici giorni consecutivi dal al l:8J -È stata affissa all'albo pretori o comunale, come prescritto dall'art. 124, comma l, D. Lgs. 267/2000, per quindici giorni consecutivi dal 24/0112014 al 08/02/2014 Dalla Residenza comunale, n 24/01/2014 Il Responsa bile del Servizio (Dott.ssa Lorena Moretti) E' copia conforme all'originale da servire per uso amministrativo. Dalla Residenza comunale, lì IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO (Dott.ssa Lorena Moretti) Provincia di TERNI Comune di FICULLE Deliberazione del Consiglio Comunale N.5 Data 24/0112014 D Copia OGGETTO: iniziativa legislativa per Iindizione di un referendum pcr l'istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Monteleone D'Orvieto, Monte!1abbione, Ficulle, Fabro e Parrano L'anno DUEMILAQUATTORDICI il giorno VENTIQUATTRO del mese GENNAIO alle ore 21:00 nella sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto, in prima convocazione in sessione straoordinaria, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, risultano all'appello nominale: TERREZZA GINO. BARTOCCIO MORENO DI GIROLAMO VALENTL'I'O MARTELLONI CLAUDIO FATTORINI FABIO GALLETTI DANIELE GIANNIFRANCESCA Assegnati n. 13 In carica n. 13 PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE TRINCIA LOREDANA ~ PITONI PATRIZIA MUZI STEFANO MISCETTl LUCIANO CASACCIA AUGUSTO ALViONILUCA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE Presenti n. l3 Assenti n. O l consiglieri non presenti risultano assenti giustificati . Risulta/no presenti, in qualità di assessore non facente parte del Consiglio, il/i Sigg. Sergio Verdecchia e Sabrina Palazzetti Risultato che gli intervenuti sono in numero legale. - Presiede il Signor Dott. Gino Terrezza nella sua qualità di Sindaco e partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza e curando la verbalizzazione della seduta il Segretario Comunale - Dott.ssa Lorena Moretti La seduta è pubblica. Vengono nominati scrutatori i Signori: ; Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno, premettendo che sulla proposta della presente deliberazione hanno espresso parere favorevole, il responsabile della Ragioneria, per quanto concerne la regolarità contabile (art.49, c.I,T.V. n. 267/2000), e per quanto riguarda la regolarità tecnica: il responsabile del servizio interessato (art. 49, c. l, T.V. 11. 267/2000); x il segretario comunale (art. 49, c.2 e art. 97, c. 4b, T.V. n. 267/2000); Viste in proposito le sottoscrizioni del proprio parere favorevole apposte dai singoli responsabili: il segretario comunale F.to Dott,ssa Lorena Morelti I~~"tm • oo,~'" I, f,ttibiEtàdo! ",,""imoo<od,n, [mi,,, , "io., oh, i, Fi"Ii<,i , ,,,lo, l' prima riunione per spiegare alla cittadinanza gli obiettivi che l'amministrazione e le amministrazioni limitrote intendono perseguire con l'adozione del presente atto, sottolinea che i sindaci hanno richiesto e ottenuto dalla Regione l'impegno formale di poter attuare la fusione soltanto nei comuni dove sarà positivo il risultato del referendum consultivo, di seguito procede alla lettura della delibera e della relazione di fattibilità; Il Cons. Miseetti condivide il progetto presentato, ma è stato realizzato malissimo in quanto è mancata la condivisione, infatti l'incontro con la cittadinanza è stato fatto il giorno 11.01.2014 e il 24.01.2014 è stato portato all' approvazione del consiglio, di seguito evidenzia le seguenti criticità: -anc:he negli altri comuni con termini è stato evidenziato che il progetto è valido ma tutto è stato posto in essere con molta fretta; -quanto rilevato nella relazione non trova raffronto nella realtà, per esempio nella stessa si attesta che il progetto è stato partecipato con la cittadinanza invece è stato presentato solo dieci prima del consiglio; -afferma che è necessario fermarsi, discutere bene del problema in questione, meditare e riconsiderare le motivazioni dopo averle assimilate; -ritiene che i promotori hanno dimostrato una certa superficialità, sarebbe stato utile ascoltare dei sindaci che hanno già fatto questa esperienza; -inl1ne sostiene che l'oggetto della delibera non è ben definito; Il Sindaco risponde che invece di fermarsi ad analizzare la forma si dovrebbe andare a verificare la sostanza e sottolinea che in seguito sarà possibile sentire l'esperienza di altre realtà; Il Cons. Miscetti ribadisce quanto segue: -la minoranza non è mai stata interpellata in merito a tale progetto; -tm quello che c'è scritto nel testo e nella realtà c'è un abisso; -quanto detto circa ['informazione alla cittadinanza non trova corrispondenza nella realtà; Il Sindaco spiega che si vuole dare una nuova possibilità al territorio per risolvere le problematiche legate alla cri:;i economica che sta attraversando il paese, l'unione crea una sovrastruttura che non è snella e non ra~;giunge gli obiettivi che si vogliono raggiungere, cioè di andare verso una maggiore specializzazione del personale (il tecnico comunale nell'unione deve svolgere sia urbanistica, che lavori pubblici e manutenzione), termina affermando che con l'approvazione del presente atto si dà avvio ad un procedimento che sarà chiuso in caso di esito negativo del referendum consultivo in questo comune; Interviene il Cons. Amoni spiegando quanto segue: -la. possibilità di partecipare o meno alla fusione con il risultato del referendum è critico in quanto la fusione prevede comuni contermini; -si doveva attuare un progetto condiviso fin dall'origine per far partecipare tutti i cittadini, -il referendum è una conseguenza dell'inizio della procedura che parte con l'approvazione della delibera consiliare, si poteva attuare un'altra forma di referendum; -la Regione si è impegnata formalmente a evitare la fusione nei comuni dove il referendum avrà esito negativo, ma nella legge è previsto che la regione può anche discostarsi dal risultato del referendum, quindi p,:r il momento abbiamo solo affermazioni; -sono d'accordo con la forma scelta per raggiungere l'obiettivo, ma non credo che in tre mesi si possa attuare quanto stabilito con l'atto in questione; Il Sindaco risponde che la Regione si è impegnata con parere scritto, quindi è sicuramente possibile che la fusione non si estenda al comune dove il referendum ha avuto esito negativo, riferisce che tutti i comuni limitroti hanno approvato la presente deliberazione, se oggi non verrà approvato l'atto saremo fuori dal progetto senza appello, in fin dei conti si sta dando una possibilità anche al nostro paese; Il Cons. Amoni ribadisce che nell'altra forma di referendum sarebbe stato a priori il popolo a decidere e palesa il dubbio che "chi" ha imposto questi tempi potrebbe poi definire il resto; li Sindaco risponde che ]a crisi ci dà questa rincorsa, ma la popolazione ha il tempo per meditare e decidere nel proseguo; Il Cons. Muzi riferisce al consesso che sicuramente la fusione sarebbe venuta di conseguenza e sul tema forse siamo tutti d'accordo, ma contestiamo il modo e l'accelerazione con la quale è stata attuata, sostiene che si dovevano fare le elezioni comunali, poi una informazione capillare alla cittadinanza e solo dopo la decisione, ritiene che la scelta di farla prima delle elezioni sia stata presa a livello politico comprensoriale, perché ritengono che in alcuni comuni potrcbbero non vincere, pertanto avete accelerato i tempi; Il Sindaco spiega che i cinque enti sono d'accordo nella realizzazione di questo progetto, che può risolvere le problematiche del territorio, afferma che la Regione ha assicurato il parere per iscritto e sicuramente non vedo la strategia descritta dal Cons. Muzi, ma ravviso soltanto un progetto che possa dare crescita a tutto il territorio; Il Cons. Muzi chiede di sapere bene la questione del referendum; [] Sindaco risponde che il consigliere regionale è venuto aIla riunione in FicuIle e ha spiegato che se in un comune non vincesse il referendum, il comune stesso non parteciperà aIla fusione; li Cons. Casaccia spiega che non sono stati i tagli a causare la crisi, ma una gestione sbagliata delI'attuale amministrazione; Il Sindaco replica che l'amministrazione non sapeva che: -non si poteva più assumere -chc tutto si complicava per gli enti locali; -c'è stata una cattiva gestione di 20 anni deIlo stato italiano, ma non credo che in 5 anni si possa mandare in malora un ente; Il Cons. Bartoccio condivide la fusione ma i tempi per il procedimento sono troppo ristretti, forse sostiene che prima si dovevano associare i servizi e poi pensare ad altre forme, infine afferma che il territorio di FicuIle è tanto vasto e si domanda come verranno suddivisi i finanziamenti all'interno della fusione; [] Sindaco precisa che dobbiamo dare una veste a questo progetto che è stato soltanto abbozzato; Il Cons. Pitoni riferisce che non tutti i cittadini sono discordi al progetto, il tempo è ristretto, ma dobbiamo coadiuvare i cittadini neIla scelta; Il Cons. Di Girolamo riferisce che i] tema deIla fusione è stato trattato in una riunione fissata a maggio 2013, i partecipanti erano pochi, sostiene che nella ultima riunione è mancata l'informazione, doveva essere capillare, afferma che i vantaggi deIla fusione sono importantissimi: ottimizzazione dei servizi, svincolo del patto di stabilità per un periodo, finanziamenti regionali e statali per un periodo di dieci anni, termina affermando che sicuramente l'amministrazione avrà pure della colpe, ma dove erano gli altri; L'Ass. esterno Verdecchia legge al consesso l'intervento allegato; Il Cons. Gianni afferma che si deve tornare a discutere deIl'obiettivo principale, si vuole o no la fusione, la decisione deve essere presa daIla popolazione, ma ritengo che sia un'opportunità vera per la nostra realtà, sostiene che tra la convenzione, l'unione e la fusione, quest'ultima è la forma ottimale e dobbiamo lavorare tutti insieme per il nostro futuro; li Cons. Amoni propone cinque emendamenti, che si allegano al presente atto Sono posti a votazione i cinque emendamenti: EMENDAMENTO N. l allcl!ato: Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, MarteIloni, Bartoccio, Fattorini, GaIletti, Di Girolamo, Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento. a; i ~ I l ,gMENDAMENTO N. 2 allee:ato: Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo, Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti lJI Consiglio Comunale non approva l'emendamento. ~:MENDAMENTO N. 3 allee:ato: Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo, Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento. !~MENDAMENTO N. 4 allee:ato: Con 7 voti favorevoli, 1 astenuto (Fattorini) e 5 contrari (Di Girolamo, Gianni, Trincia, Pitoni e Terrezza), su n. 13 consiglieri presenti e votanti li Consiglio Comunale approva l'emendamento. 11 Cons. Amoni propone l'emendamento n.5 e chiede nel contcmpo la sospensione del consiglio comunale: Con 4 voti favorevoli e 9 contrari ( tutta la maggioranza) j[l Consiglio Comunale NON APPROVA LA SOSPENSIONE, pertanto SI prosegue con la votazione dell'ultimo emendamento, EMENDAMENTO N. 5 allee:ato: Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo, Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento. Di seguito vengono effettuate le dichiarazioni di voto (n.2 Allegati) IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull'opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni; CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A"; V ALUT ATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni storico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale; ATTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta; , I RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politico-, amministrativa ed economica di un territorio che considerato neI suo complesso accoglierà unl!/ comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B"; CONSIDERATO: che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta"; che dal punto di vista delle attività di promozione del territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo Terni; del Paesaggio Orvietano della Provincia di che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività deI Ceritro giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'A VIS, la Protezione civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano; Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un progetto che riguarda l'intero territorio degli stessi all'interno del P.U.c. 3; Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi competenti, un progetto denominato CLANIS riguardante interventi su tutto il territorio degli stessi; RILEVATO IN PARTICOLARE: che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale); che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale); che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana); CONSIDERATO: che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è divenuta poco funzionale all 'esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni; che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare maggiori risorse agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office); che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell'offerta di servizi gestiti in forma associata; che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività tutta, facente capo all' ATI, viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima Assistente Sociale dei 5 Comuni; DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell'art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge 122/2010 e succo mod.; DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare: - sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che: " ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 20 I O ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti fmanziari previsti"; - sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGE REGIONALE 24 settembre 2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge chc verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione; PRESO ATTO: che il procedimento di Fusione prevede anchc un Referendum consultivo delle popolazioni> o interessate; altresì che da questo momento i cinque Enti si impegnano ad avviare una fase più ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni, tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole; CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza; A TTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire, in conformità alla L.Ro 34/98 Art. 14, il progetto di fusione coinvolgendo .anche il livello istituzionale .locale e regionale; ,,," - CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento continuo dei scrvizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi; VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra comuni: 1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E , OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FA TTIBILIT A'; 2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REGIONALE DI INDIZIONE REFERENDUM (ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010) 3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR. 1472010); DI GARANZIA CHE 4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTTOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI INTERESSA TI. 5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.) 6- SVOLGIMENTO REFERENDUM; 7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM PER ISTITUZIONE COMUNE LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE ! $ I 8- IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, l REGOLAMENTI, LA DOTAZIONE ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E PASSIVI, IL BILANCIO DI PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL DECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE CONTATTI CON LE NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI PER COMUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL TERRITORIO, P.R.A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE, ECC ... ). LA REGIONE TRASMETTE ALL' 1STAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE FRA COMUNI; RITENUTO di dover provvedere in merito; VISTE: l'art. 133, c. 2 della Costituzione; la L.R. n. 34/98; la L.R. n. 14/2010 l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000; il D.P.R. n. 318/2000; il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012; .- lo Statuto comunale; Infine si procede alla votazione della proposta di deliberazione letta con la modifica dell' emendamento approvato CON 7 voti favorevoli, 5 contrari (Miscetti, Muzi, Casaccia, Arnoni e Bartoccio) e I astenuto (Martelloni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti DELIBERA l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIA TIV A LEGISLA TIV A PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2_DI richiedere ai sensi dell'art. ARI. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alJa Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, FiculJe, Fabro e Parrano; 3_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regionc stessa si impegni a rispettare, oltre chc il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati comc seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito relèrendario sarà favorevole. .1 I • 4_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti 1 e 2",:, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge>~ necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5_DI approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; 6_DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una prIma serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini. con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune,. all'adozione del nuovo Statuto ciiinunale ed all'claboraziorie'de] programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Temi ed alla Provincia di Temi; IO_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo ]a procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia, con la seguente votazione: CON 7 voti favorevoli, 5 contrari (Miscetti, Muzi, Casaccia, Amoni e Bartoccio) e l astenuto (MarteUoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti J / ~2L ."1,,1,, "Iy, sottoscritto • ulteriore lettura e sua defmitiva approvazione nella prossima seduta, viene come segue: IL SEGRETARIO COMUNALE F.to L. Moretti IL SINDACO F.to G. Terrezza ATTESTATO IL CONSIGLIERE ANZIANO F.to M.Bartoccio DI PUBBLICAZIONE i sottoscritti attestano che la presente deliberazione è stata pubblicata, per quindici giorni consecutivi, all'Albo Pretorio di questo Comune in data 30/01/2014 per rimanervi fino al giorno 14/02/2014 (art. 124, c. l, del T.V. n. 267/2000); IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.ssa Lorena Moretti IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE F.to Maurizio Stollo -------------------------.-.----.-------.-----.-----ATTESTATO DI AVVENUTA ESECUTIVITA' Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d'ufficio attesta: che la medesima è divenuta esecutiva il giorno 24/01/2014 perché dichiarata immediatamente esecutiva (art. 134, comma 4, del T.D. approvato con D.Lgs n 267/2000) .. Dalla Residenza Comunale, lì 24/0112014 IL SEGRETARlO COMUNALE F.to (Dott.ssa Lorena Moretti) E' copia conforme all'originale da servire per uso amministrativo. Dalla Residenza comunale, lì ~ O C-" ltN: "01 L 1'-f .J ----- , Comune di MONTEGABBIONE Provincia di TERNI Deliberazione del Consiglio Comunale D Originale DCopia N. 6 Reg. OGGETTO: Espressione del parere per richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per.la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano. Data 20/01/2014 L'anno duemilaquattordici, il giorno venti del mese di gennaio alle ore 21 :00 nella sala d.elle adunanze consiliari del Comune suddetto, in [ convocazione in sessione straordinaria, che è stata partecipata ai Sig.ri Consiglieri a norma di legge, risultano all' appello nominale: !Si Inoj RICCI ANDREA Ixl , , lEDO I CTNFRlGNlNI IXI MARCO I FRANCESCA Xl 'RONCELLA Ixl , , FUSCHIOITO I FRANCESCO I IXI FERRALDESCHI I FABIO ìx , n. n. 13 13 Presenti Assenti I TARPARELLI Xl i Assegnati In carica MONTAGNOLO ! I FABIO I PIERINI I I , FRATINI ! CHIAPPINI MESSEDAGLIA I GRAZIANO I ALVARO isi I no I IX I II X! f I OSVALDO 'X RITA IXI ix I PAOLA SIMONE X I ! I n.13 Il.0 Risultato che gli intervenuti sono in numero legale: - Presiede il Signor RICCI ANDREA nella sua qualità di Sindaco; - Partecipa il Segretario Comunale Signor LEPORE Luigi. La seduta è pubblica. - Assente l'assessore esterno Traute Taeschner Il Presidente dichiara aperta la discussione iscritto all'ordine del giorno. IL CONSIGLIO sull'argomento in oggetto regolarmente. COMUNALE PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano hanno avviato a livello politico un articolato dibattito in merito all'opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed alle istituzioni competenti la fusione dei cinque Comuni; CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da I I , relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A" alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale; VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni storico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitari età, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale; ATTESO che gli obiettivi, che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di efficienza e di efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente può comportare; RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politico-amministrativa ed economica di un territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B" alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale; CONSIDERATO: - che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta"; . - che dal punto di vista delle attività di promozione del territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano della Provincia di Temi; - che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono organizzati servizi sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che sociosanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre, anche le attività del Centro giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni; - che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'AVIS, la Protezione civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano; - che i cinque Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un progetto che riguarda l'intero territorio degli stessi all'interno del P.U.C.3; - che, inoltre, i cinque Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi competenti, un progetto denominato "CLANIS", riguardante interventi su tutto il territorio degli stessi; RILEVATO IN PARTICOLARE: - che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale); - che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale); - che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana); CONSIDERATO: - che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è divenuta poco funzionaI e , all'esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni; - che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare maggiori risorse agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front ojjìce) e di uffici interni di direzione (back office); - che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni comunali sono già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell' offerta di servizi gestiti in forma associata; - che inoltre, anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività tutta, facente capo al!' ATI, viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente fa capo alla medesima Assistente Sociale dei 5 Comuni; DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell'art. 14, commi 28 e seguenti del decreto-legge n. 78/2010, convertito in legge n. 122/2010 e s.m.l.; DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare: - sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che: " ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti"; - sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (art!. 29-30 LEGGE REGIONALE 24 settembre 2003, n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge che verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione; PRESO ATTO: - che il procedimento di Fusione prevede lo svolgimento di un Referendum consultivo delle popolazioni interessate; - altresì, che da questo momento i cinque Comuni intendono avviare una fase più ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni, tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole; CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza; ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni comunali hanno deciso di proseguire, approfondire e realizzare, in conformità alla L.R. n. 34/1998 - art. 14, un progetto di fusione, coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale; CONSIDERATO che il progetto per l'istituzione del Comune Unico si deve porre nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATTO inoltre che il progetto si deve collocare, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; RlLEVATO quindi che i citati Comuni intendono promuovere l'indizione di un referendum consultivo finalizzato all'eventuale fusione dei cinque Comuni di che trattasi, con accorpamento dei loro territori, in un nuovo Comune; RlTENUTO di dover provvedere in merito; RlCHIAMATI: -l'art. 133, c. 2, della Costituzione; -l'art. 15 del D. Lgs. n. 267/2000; - la L.R. n. 34/1998; - la L.R. n. 14/2010 - il D.P.R. n. 318/2000; - il Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012; - lo Statuto comunale; SI PROPONE I) di recepire, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevo le all' iniziativa legislativa per l'indizione di un referendum per l'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2) di richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, n. IO, alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano; 3) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti I e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5) di approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" che si allega alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale; 6) di approvare la cartografia di cui all'allegato "8" al presente atto, che si allega alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; , 7) di dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze di una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali interessate; 8) di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di avviare, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile, il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9) di trasmettere la presente deliberazione, alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni per quanto di rispettiva competenza; IO) di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134 del D. Lgs. n. 267/00, ricorrendo le circostanze d'urgenza nella considerazione che il relativo procedimento debba concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle norrnative vigenti in materia. ************************************** Esaminata la sopra riportata proposta di deliberazione e relativi allegati "A" , "B"e"C"; Sentita la relazione illustrativa della precitata proposta di deliberazione e relativi allegati da parte del consigliere Pupo; APERTO IL DIBATTITO CONSILIARE: INTERVIENE IL SINDACO: il quale preliminarmente mette in luce che tale iniziativa si innesta in un contesto generale e nazionale e continua evoluzione che tende ad eliminare le Province ed il senato della Repubblica e che si caratterizza per una successione dal 2012 ai giorni nostri di una legislazione d'urgenza per decreti-legge che mirano all'accorpamento delle funzioni e dei servizi dei piccoli comuni e a incentivare fenomeni di fusioni. Evidenzia che nel frattempo si sono acuite le criticità organizzative connesse alle limitate disponibilità di risorse finanziarie ed umane a fronte di stringenti vincoli prescritti per legge in tema di turo over del personale e di assunzioni e di patto di stabilità interno. Non si sa fino a quando si potrà resistere positivamente ed efficacemente a simili criticità mentre con l'ipotesi di fusione dei cinque comuni in un nuovo comune si prospetta la programmazione e gestione di un bilancio di circa 8 milioni di euro, che verrebbe incrementato di 500.000 euro ad anno per dieci anni di contributo speciale ad hoc assegnato dallo Stato e un trasferimento regionale aggiuntivo che dovrebbe quantificarsi in almeno 150.000 euro ad anno per dieci anni con il riconoscimento da parte della Regione di un diritto di priorità in sede di partecipazione ai bandi regionali (che potrebbe far conseguire, ad es., l'assegnazione di circa 5 milioni di euro per il PUC 3). Comunque si avrà modo di approfondire e confrontarsi su tali aspetti e su tali opportunità connessi al progetto di fusione durante lo svolgimento della campagna referendaria; ravvisa, in conclusione, che si possa avviare in tal modo un cammino di speranza per i nostri territori e le nostre comunità locali. INTERVIENE IL CONS. PIERINI: rileva che sono stati fatti passi avanti rispetto alla presentazione della proposta iniziale; si è infatti acclarato che si tratta di avviare un procedimento finalizzato all' indizione di un referendum consultivo sull'ipotesi di fusione dei cinque comuni; per quanto attiene al suo eventuale svolgimento in concomitanza con le prossime . consultazioni amnumstrative esprime l'orientamento di evitare il commissariamento del comune e in tal senso invita il Sindaco ad accelerare i tempi procedimentali e ad impegnarsi a svolgere sull'argomento apposite assemblee pubbliche. Dichiara, quindi, di essere favorevole allo svolgimento del referendum consultivo per consentire al corpo elettorale di esprimersi al riguardo circa l'ipotesi di fusione dei comuni. In conclusione dà lettura di un documento per dichiarazione di voto, il cui testo viene allegato alla presente deliberazione per formame parte integrante e sostanziale. INTERVIENE IL CONS. FRATINI: preliminarmente si sofferma sui profili storici evidenziando come non vi siano di particolarmente significativi fatta eccezione per il periodo longobardo e nell' 800 per la fusione di Montegiove con Montegabbione. Esprime perplessità per l'attivazione di un processo di fusione di comuni proprio alla fine del mandato elettivo; ritiene che sarebbe più giusto rifletterci bene sopra; anche dall'esito dell'assemblea svolta sabato ed alla luce dei chiari menti e precisazioni resi dal segretario comunale nella presente seduta con riguardo al procedimento regolato dall'art. 43 della L.R. n. 14/2010 appare chiaro che la proposta è quella di indire un referendum consultivo e non di decidere sulla fusione dei comuni. Ravvisa, q!l.ind.i,anche al fine di fare chiarezza circa la ratio dell'atto da adottare che andrebbero apportare talune correzioni al testo della proposta i deliberazione: in tal senso all'inizio della parte premessa va meglio evidenziata l'indirizzo di proporre alle istituzioni preposte, per le valutazioni di competenza circa l'intento di fondersi; inoltre, ritiene che con riferimento alle forme di associazionismo sviluppate nel territorio comunale si debba dare particolare risalto alla pratica del calcio giovanile. PRENDE LA PAROLA, QUINDI, IL SINDACO che - d'intesa con i capigruppo - procede ad una breve sospensione della seduta per consentire al Sindaco ed ai capigruppo di riformulare il testo della proposta di deliberazione in talune parti avvalendosi dell'assistenza del segretario comunale. La seduta è sospesa alle ore 23,09. La seduta riprende alle ore 23,32. Alla ripresa risultano tutti i consiglieri presenti. Il segretario comunale illustra le parti del testo della proposta di deliberazione che sono state riformulate d'intesa con il Sindaco ed i . capi gruppo anche in recepimento dei pertinenti ed utili rilievi formulati dal consigliere Fratini. In particolare: Sono stati riformulati i seguenti paragrafi nelle parti riportate In grassetto: ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni comunali hanno deciso di proseguire, approfondire e realizzare, in conformità alla L.R. n. 34/1998 - art. 14, un progetto di fusione, coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale; CONSIDERATO che il progetto per l'istituzione del Comune Unico si deve porre nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATTO inoltre che il progetto si deve collocare, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; Inoltre, è stato riformulato nella parte premessa il seguente paragrafo: • RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono promuovere l'indizione di un referendum consultivo finalizzato all'eventuale fusione dei cinque Comuni di che trattasi, con accorpamento dei loro territori, in un nUovo Comune; Inoltre, nella parte premessa è stata espunta la seguente parte: "VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra i comuni": '" e i successivi punti contrassegnati da 1- a 8Infine, nel punto 7 del dispositivo è stato espunto dopo "risultanze" il termine "positive". RIAPERTO IL DIBATTITO CONSILIARE: INTERVIENE IL CONS. FRATINI: che dichiara la propria soddisfazione per tale esito dei lavori consiliari in quanto recepiscono i rilievi espressi durante la seduta consiliare; auspica, quindi, che anche la campagna referendaria si possa svolgere con serenità e civile partecipazione democratica. Ritiene, infme, che si debba comunque consentire il normale svolgimento della consultazione elettorale amministrativa alla naturale scadenza del mandato elettivo. Dichiara, pertanto, il proprio voto favorevole. INTERVIENE IL CONS. MONTAGNOLO: rileva che la discussione pubblica ed il confronto pubblico sull'argomento fusione dei comuni debba comunque essere consentito e sviluppato, anche se ciò .può sortire qualche intemperanza di troppo in quanto investe la vita e le sorti della comunità locale. CHIUSO IL DIBATTITO CONSILIARE IL SINDACO SOTTOPONE A VOTAZIONE LE PARTI EMENDATE come illustrate dal segretario comunale e come dianzi verbalizzato. La votazione per alzata di mano dà il seguente esito proclamato dal Sindaco: consiglieri presenti e votanti n. 13; voti favorevoli 13. Il Sindaco sottopone a votazione in forma palese la proposta di deliberazione così come emendata. La votazione per alzata di mano dà il seguente esito proclamato dal Sindaco: consiglieri presenti e votanti n. 13; voti favorevoli 13. IL CONSIGLIO COMUNALE Pertanto, DELIBERA l) di recepire, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all'iniziativa legislativa per l'indizione di un referendum per l'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2) di richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, n. lO, alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nUovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano; 3) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti I e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5) di approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" che si allega alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale; 6) di approvare la cartografia di cui all'allegato "B" al presente atto, che si allega alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7) di dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze di. una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali interessate; 8) di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di avviare, attraverso il confronto soprattutto con i Cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile, il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9) di trasmettere la presente deliberazione, alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni per quanto di rispettiva competenza; 10) di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134 del D. Lgs. n. 267/00 - previa ulteriore e separata votazione legalmente espressa per alzata di mano e proclamata dal Sindaco come segue: consiglieri presenti e votanti n. 13; voti favorevoli n. 13 - ricorrendo le circostanze d'urgenza nella considerazione che il relativo procedimento debba concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle normative vigenti in materia. PROPOSTA DI DELIBERAZIONE: Espressione del parere per richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano. ISTRUITA DAL SEGRETARIO COMUNALE LUIGI LEPORE Montegabbione lì 20/01/2014 In ordine alla Regolarita' tecnica si esprime il seguente parere: Favorevole Montegabbione IL SEGRETARIO COMUNALE lì 20/0112014 f.to LUIGI LEPORE In ordine alla Regolarita' contabile: non viene richiesto dal Responsabile del servizio interessato il parere di regolarità contabile - in conformità a quanto statuito dall'art.49, c.l, D. Lgs. n. 267/2009~ in quanto la proposta non comporta riflessi diretti e indiretti sulla situazione economicofinanziari~ e patrimoniale dell'ente' Montegabbione lì 20/0112014 IL SEGRETARIO COMUNALE f.to LUIGI LEPORE Approvato e sottoscritto: IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Lepore L'ASSESSORE f.to Cinfrignini IL SINDACO f.to Ricci ATTESTATO DI PUBBLICAZIONE si attesta che copia della presente deliberazione, ai sensi dell' art. 124, c. I, del T .U. n. 267/2000, è stata pubblicata all'Albo Pretorio di questo Comune per quindici giorni consecutivi dalla data odierna per rimanervi affissa per 15 giorni. Residenza Comunale li 28/01/2014 IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE f.to Segretario Generale Luigi Lepore E' copia confonne all'originale da servire per uso amministrativo. Dalla Residenza Camllnale. lì ~ CERTIFICATO Montegabbione -1__ DI ESECUTIVITA' DELL'ATTO li 22/07/2013 IL SEGRETARIO GENERALE fto LUIGI LEPORE Comune di PARRANO provincia di TERNI Copia di DELIBERAZIONE N. 2 Data 20.01.2014 DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: ISTANZA PER INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L' INDIZIONE, DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO E PARRANO,- APPROVAZIONE. L'anno duemilaquattordici il giorno venti, del mese di gennaio, alle ore 18,30 nella solita sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto. Alla lO convocazione in sessione straordinaria, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, " risultano all'appello nominale: CONSIGLIERI Prese Assent CONSIGLIERI Presen Assen nti i ti ti Tarparelli Vittorio Duranti Francesco Marcacci Leonardo Trippella Marco Montesi Francesco X Buratta Mauro X X X X X Capini Vittorio X Fra gli assenti Assegnati n. consiglieri: sono giustificati i seguenti 7 Presenti n. 7 In carica Assenti n. n 7 . O - Risultato che gli intervenuti sono in numero legale: presiede il Signor Vittorio Tarparelli nella sua qualità di Sindaco Partecipa con funzioni consultive, referenti, di assistenza e verbalizzazione (art. 97, c. 4.a, del T.U. n. 267/2000) il Segretario comunale Dott. Francesco Minardi. , .r: La seduta è pubblica Nominati scrutatori i Signori: Marcacci, Trippella e Buratta. Il Presidente dichiara aperta la discussione sull' argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno, premettendo che, sulla proposta della presente deliberazione: hanno espresso parere favorevole: [] il responsabile del servizio interessato, (art. 49, c. l del T.U. n. 267/2000), [xl il Segretario comunale (artt. 49, c. 2 e 97, c. 4.b del LU. n. 267/2000) per quanto concerne la regolarità tecnica; PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull'opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni; CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera /lA"; VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni storico-sociali ed economiche ha g~a forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale; ATTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta; RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politico-amministrativa ed economica di un territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera uBu; CONSIDERATO: che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo UAlto Orvietano Raffaele LaportaU; che dal punto di vista delle attività di promozione del • territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano della Provincia di Terni; che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani HLa meglio Giovent~ff, il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività del Centro giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'AVIS, la Protezione civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano; Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un progetto che riguarda l'intero territorio degli stessi all'interno del P.U.C. 3; Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi competenti, un progetto denominato CLANIS riguardante interventi su tutto 11 territorio degli stessi; RILEVATO IN PARTICOLARE: che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale); che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale); che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana); ,/ ~. ONSIDERATO: che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è divenuta poco funzionale all'esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni; che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comunli è di fondersi per destinare maggiori risorse agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office); che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell'offerta di servizi gestiti in forma associata; che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività tutta,facente capo all'ATI, viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima Assistente Sociale dei 5 Comuni; DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell'art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge 122/2010 e succo mod.; DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare: Decreto del 1) sia dallo Stato; infatti con Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che: " ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate ; negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti"; 1) sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGE REGIONALE 24 settembre 2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge che verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione; PRESO ATTO: 2)che il procedimento di Fusione prevede anche Referendum consultivo delle popolazioni interessate; un 3)altresi che da questo momento i cinque Enti intendono avviare una fase più ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni, tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole; CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza; ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire, in conformità alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di fusione coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale; CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi; .( , V STA la normativa.. regionale che percorso per la fuslone fra comunl: delinea il seguente 1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E ' OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FATTIBILITA'; 2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REGIONALE DI INDIZIONE REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010) 3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA CHE SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR. 1472010); 4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTTOPORRE A VOTAZIONE.ED I TERRITORI INTERESSATI. 5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.) 6- SVOLGIMENTO REFERENDUM; 7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE PER ISTITUZIONE COMUNE 8- IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI, LA DOTAZIONE ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E PASSIVI, IL BILANCIO DI PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL DECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE CONTATTI CON LE NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI PER COMUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL TERRITORIO, P.R.A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE, ECC... ). LA REGIONE TRASMETTE ALL'ISTAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE FRA COMUNI; RITENUTO di dover provvedere in merito; VISTE: l'art. 133, c. 2 della Costituzione; la L.R. n. 34/98; la L.R. n. 14/2010 l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000; il D.P.R. n. 318/2000; il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012; lo Statuto comunale; SI PROPONE l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2_01 richiedere ai sensi dell'art. ART. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alla Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano; 3 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresi seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5_01 approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; 6_01 approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7_DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con attività economiche, il plU' parteclpato posslblle II percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, .all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; trasmettere il presente atto, per quanto di competenza Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed Provincia di Terni; l0_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia. previa votazione all'unanimità per la modifica del presente punto all'ordine del giorno come:ia oggetto, Il Sindaco introduce rappresentando i tratti salienti della sopra riportata proposta e invitando i consiglieri a votare favorevolmente. Interviene il Cons. Capini il quale si dichiara contrario all'istituzione del nuovo comune mediante fusione dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, Ficulle, Fabro, Montegabbione e Parrano. Evidenzia che vi è stato uno scarso coinvolgimento dei cittadini e auspica che i cittadini seguano le scelte politiche. A tal proposito deposita nota da allegarsi al presente verbale di deliberazione (Allegato Cl . si associa il Cons. Buratta, che tuttavia si dichiara favorevole alla proposta. A questo punto il Sindaco legge la nota dell'Assessore alle Riforme dei Servizi Pubblici e degli Enti Locali Fabio Paparelli (Allegato D) . Interviene quindi il Cons. Montesi che evidenzia come non sia in grado di immaginare come si possa credere che la situazione attuale dei Comuni coinvolti sia migliore di quella che si determinerebbe con l'istituzione del Nuovo Comune. Si dichiara inoltre orgoglioso di rappresentare il Comune di Parrano che per primo procede all'approvazione della proposta in esame. Il Cons. Duranti, Marcacci e Trippella si associano alla dichiarazione del Sindaco e del Cons. Montesi. In particolare il Cons. Marcacci sente di rappresentare i cittadini del Comune di Parrano esprimendo il pieno favore alla proposta in oggetto. In assenza di ulteriori interventi il Presidente invita i Consiglieri a votare. IL CONSIGLIO Vista la sopra articolata proposta Con voti (Vittorio favorevoli Capini) sei, astenuti D E L I BER nessuno e contrari uno A l_DI RECEPIRE, quale parte integrante del presente deliberato, la proposta e la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUMPER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVOCOMUNEMEDIANTEFUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e PARRANO,o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2_DI richiedere ai sensi dell' art. ART. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alla Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione .di una proposta di' legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano; 3_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti 1 e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresi seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti 1 e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l' erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5_DI approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; 6_DI approvare la cartografia atto, quale parte integrante, del nuovo Comune derivante dal 7_DI dare alla luce atto delle allegato RB" al presente che identifica il perimetro processo di fusione; che la presente iniziativa é stata assunta risultanze positive di una prima serie di Il; .. t incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; trasmettere il presente atto, per quanto di competenza Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed Provincia di Terni; Il CONSIGLIO Constatata l'urgenza di provvedere con separata votazione dal seguente esito: voti favorevoli sei, astenuti nessuno e contrari l (Vittorio Capini) D E L I BER A DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia. ., Allegato RELAZIONE DI FATTIBILITA' l. Premesse "A" PER LA FUSIONE e considerazioni FRA COMUNI generali L'iniziativa per la fusione fra i comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro E Parrano non è una semplice modifica istituzionale ed organizzativa, ma qualcosa di più significativo per la Comunità locale, altrimenti non avrebbe senso e rilievo ai fini del miglioramento delle condizioni economiche e sociali, in questi tempi di crisi. Il progetto della fusione dei Comuni va inquadrato all'interno di un programma organico che è già iniziato con l'esercizio associato di molteplici funzioni e servizi e che non si limita agli aspetti organizzativi e amministrativi. Ciò che serve è un progetto aperto, partecipato e condiviso al fine di costruire il Comune del futuro, che sia in grado di dare risposte valide ai cittadini, che chiedono lavoro, servizi alla persona e gestione attenta del territorio in una fase in cui le risorse a disposizione degli Enti locali sono insufficienti. Le Amministrazioni definiscono le linee guida del progetto e gli elementi cardine dell'accordo che daranno inizio al percorso che porterà alla fusione, secondo i risultati del referendum promosso; i contenuti, nel dettaglio saranno definiti insieme ai Cittadini e tradotti nello Statuto, nei regolamenti e nei programmi, secondo il metodo della democrazia partecipativa. La crisi in atto impone ai Comuni una profonda riflessione su quali reali possibilità ed in quali modi esercitare il ruolo che oggi deve essere sempre più complesso ed attivo specialmente nel campo sociale e della promozione dello sviluppo economico, dal momento che per effetto delle recenti manovre e del patto di stabilità esteso anche ai piccoli Comuni è preclusa agli stessi la possibilità di intervenire in modo significativo nelle scelte programmatiche, essendo venute meno le risorse economiche minime per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni. Da soli gli Amministratori comunali non potranno realizzare progetti in grado di incidere significativamente in un contesto economico e sociale grave come quello in cui viviamo e, che tutti conosciamo. Questa crisi rende quindi necessaria una maggiore concertazione ed un cambiamento profondo anche nel modo in cui si sviluppano le relazioni ed i confronti politici, nell'ottica di una condivisione dei problemi, che deve estendersi al modus operandi degli uffici comunali, per i quali si rendono necessarie aggregazioni in termini più incisivi della semplice associazione delle funzioni, che crea sicuramente maggiori sinergie, ma rende comunque necessario mantenere strutture organizzative ed il quintuplicarsi di procedure ed adempimenti distinti nei vari Comuni. Nasce da tali considerazioni l'idea del progetto per la fusione che consentirà il mantenimento nelle attuali Sedi comunali degli uffici del nuovo Comune, che saranno in grado di ricevere le richieste dei cittadini e gestire tutti i procedimenti che li interessano in maniera collettiva e condivisa, senza il ripetersi degli stessi adempimenti. La fusione non sarà soltanto un'operazione organizzativa, che garantirà maggiori contributi statali e regionali, ma molto di più: "un progetto partecipato per lo sviluppo della Comunità, realizzare partendo dall'idea della fusione stessa." da Dall'unificazione dei Comuni e degli Uffici che li formano si potranno in altri termini liberare energie e capacità progettuali da utilizzarle per mettere i finanziamenti disponibili al servizio delle esigenze del territorio. Il nome del nuovo Comune dovrà essere diverso dal nome degli attuali Comuni. Con la Fusione nessuno uperderà" anzi, e nel nuovo statuto saranno inserite norme che impegnano al decentramento amministrativo attraverso l'istituzione di organi di secondo livello come per esempio i Municipi individuabili negli attuali Comuni. Il tema centrale dello statuto riguardante il decentramento sarà il mantenimento dei servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali nei centri storici ed in tutto il territorio in maniera omogenea, il mantenimento degli attuali plessi scolastici, e l'impegno a cercare accordi con Enti Esterni per il mantenimento di tutte le strutture esistente ad oggi sul territorio (Carabinieri, Poste, Banche, ecc). In particolare dovrà essere garantita l'apertura di un ufficio protocollo tutti i giorni della settimana e dell'ufficio Anagrafe per almeno 4 giorni a settimana. Dell' ufficio Tecnico, e dei Tributi almeno un giorno alla settimana. Per quanto riguarda invece il servizio di Polizia Municipale, vista l'importanza di tale servizio relativamente all'ordine pubblico, con la fusione si dovrà garantire una presenza di personale nelle attuali sedi dei comuni almeno pari alla situazione prima della fusione stessa, salvo casi momentanei eccezionali, impegnando se necessario anche nuove risorse. Le risorse che si libereranno, per i risparmi dei costi della politica e della macchina amministrativa, nonché una parte percentualmente superiore delle risorse che per dieci anni affluiranno dallo stato e dalla regione, dovranno servire a quei centri P1Ù lontani dal principale centro direzionale del nuovo comune. Tali norme saranno inserite nel nuovo statuto e saranno obbligatorie per qualsiasi amministratore nei prossimi anni. Il tema che si porrà in sintesi sarà quello dello sviluppo d,i v'ci comuni di pcoveni,"" e dei ceccicoci, no" vi e,c' ~ un capoluogo e le frazioni, ma sarà fondata una "Città diffusa multipolare", con sede nell'attuale Fabro Scalo o comunque nell'area pianeggiante, anche dei diversi comuni, in prossimità di Fabro Scalo stesso. 2. Percorsi partecipativi, democrazia incontri diretta territoriali e Il progetto di sviluppo sostenibile a fondamento della fusione, sarà definito con la massima partecipazione diretta dei Cittadini e cercherà di avere una visione del nuovo moderno Comune. Sulla base di tale visione, saranno declinate le priorità e quindi i programmi e gli interventi da realizzare per far coincidere il più possibile l'idea del futuro che vogliamo con la realtà. Per leggere il territorio ed individuare le azioni strategiche da mettere al centro degli obiettivi del nuovo Comune, sarà fondamentale l'apporto delle Associazioni e dei singoli Cittadini, ma anche l'indagine statistica, sulla situazione socio economica culturale attuale del Comune e storiografica, su quello che il territorio ha saputo esprimere nel passato. 3. Riferimenti storici e statistici Il territorio dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone e Parrano fu abitato sin dall'antichità. Le prime attestazioni risalgono al periodo etrusco, con il ritrovamento di 'due tombe, una a fossa e una ipogea, rinvenute rispettivamente in località Santa Maria di Monteleone e nei dintorni di Carnaiola, località di Fabro. La continuità insediativa prosegue anche in epoca romana, testimoniata da reperti provenienti in massima parte da Ficulle e da Fabro. Il ritrovamento romano più importante è costituito dal 17° miliare della Via Traiana Nova, rinvenuto proprio sul confine tra ,i comuni di Fabro e Ficulle. Tale miliare, insieme ad altri ritrovati nel comune di Allerona, confermarono la presenza nel nostro territorio dell'antico tracciato della Via Traiana Nova, strada veloce che collegava Bolsena a Chiusi voluta dall'Imperatore Traiano nel II sec. d.C .. Accanto a questa strada ne correva un'altra molto più antica, la Via Cassia, costruita probabilmente nel II sec. a.C., che collegava Roma all'Etruria. La presenza di queste due strade ha profondamente caratterizzato il territorio poiché ha contribuito a favorire il transito di popoli, soldati, capitani di ventura, mercanti, imperatori e papi. A seguito della caduta dell'Impero Romano, il nostro territorio fu dominato dai Goti, che avevano acquartieramenti in Chiusi e Orvieto, e dai Longobardi che lasciarono nel comune di Montegabbione (presso Poggio della Croce) un recinto sacro al cui interno sono presenti cinque tombe a deposizione multipla. Inoltre, proprio in questo periodo, andarono costituendosi i primi nuclei insediativi d'altura che avrebbero poi composto i nostri centri storici. Il Medioevo vide il territorio attraversato da un'altra importante strada, la Via Romea di Stade, che conduceva i pellegrini della Germania e dell'Europa Centro-Orientale verso la Capitale della Cristianità. In questo periodo, inoltre, i nostri comuni furono sottoposti alla signoria del Comune di Orvieto, rimanendo coinvolti nelle sanguinose vicende della guerra tra i guelfi Monaldeschi e i ghibellini Filippeschi. A seguito della sconfitta dei Filippeschi, fu redatto un catastino dei beni dei ilribelli" nel 1313, entro cui rientravano alcuni territori di Fabro e Ficulle. Durante queste battaglie, che vedevano i notabili dei nostri comuni messi l'uno contro l'altro dall'una o l'altra fazione orvietana, i castelli di Ficulle, Monte Giove, Montegabbione e anche l'Abbazia di San Niccolò al Monteorvietano (sotto Olevole, loc. di Ficulle) furono distrutti. Nel Rinascimento, la situazione non mutò, poiché i nostri comuni furono coinvolti nelle storiche dispute tra il Papato e il Sacro Romano Impero, che a livello locale provocò, ad esempio, la guerra tra città. della Pieve e Orvieto. In questo periodo il nostro territorio fu attraversato da numerose armate italiane e straniere con conseguenti devastazioni e indebolimento del territorio stesso. Tali guerre ridussero i nostri futuri comuni a merce di scambio o a bottini di guerra, come nel caso di Bandino Bandini, signore di Città della Pieve, che fu intimato dal Papa Alessandro VI di abbandonare Monteleone, Montegabbione e Fabro. Nei secoli successivi, estinte le opposizioni allo Stato Pontificio, .il nostro territorio non fu più direttamente teatro di guerre o dispute politiche. In alcuni casi, i castelli furono tramutati in residenze signorili appartenenti a famiglie della nobiltà romana. Nonostante la pacificazione del territorio, tra il XVIII ad oggi, non si sono mai create le condizioni tali da poter considerare unificato un territorio che geograficamente e culturalmente lo è da sempre. 4. Il metodo della coprogettazione Il patrimonio di informazioni che offre la storia fornisce indicazioni utili per la coprogettazione di un nuovo Comune, che potrà essere unito, con una propria identità e con una popolazione demograficamente più significativa che si sentirà parte di un grande progetto e quindi potrà far sentire meglio le proprie ragioni, a livello nazionale, regionale, provinciale e locale. Il metodo della coprogettazione che si seguirà implica l'esame congiunto degli aspetti inerenti la fusione con i cittadini, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni e con le attività imprenditoriali presenti sul territorio. I temi sui quali definire, negli aspetti di dettaglio, il progetto saranno come anticipato quelli delle priorità sociali, dello sviluppo economico, del lavoro, della programmazione urbanistica dei Comuni, della promozione ; anche culturale del territorio che questa Comunità deve continuare a garantire, in un contesto che sta profondamente mutando, per effetto della globalizzazione e della crisi economica e finanziaria in atto. Grazie a questo metodo si stabiliranno obiettivi per rendere effettiva l'uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini, e dare a tutte le comunità di provenienza uguale dignità: è per questo che verranno inserite norme nello statuto a salvaguardia delle comunità più marginali rispetto al principale centro direzionale del nuovo comune. Questo metodo dovrà definire gli obiettivi, avrà la finalità di colmare il GAP di opportunità che si presentano alle diverse popolazioni del territorio ed è per questo, come ricordato, che si risparmierà nei servizi centrali comunali generali, ma si dovrà spendere di più e meglio in decentramento per l'accrescimento dei servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali negli attuali comuni di provenienza. La fusione dei cinque Comuni quindi rappresenta una grande sfida e sarà il primo esempio nella Regione Umbria di come cinque Amministrazioni pubbliche, alleandosi possono guardare al futuro con maggior ottimismo per raggiungere migliori risultati di semplificazione ed efficienza amministrativa ed anche un maggior peso politico. A tal proposito non sfuggirà a nessuno che il nuovo Comune sarà, in termini di popolazione, uno dei 5 comuni più grandi della provincia di Terni e uno dei 25 più grandi dell' intera Umbria, ed in termini di superficie, uno dei maggiori della provincia e della regione. Il Comune unico di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano non sarà solo questo, dovrà essere un modo per pensare ad un nuovo rapporto tra Cittadini ed Istituzioni, sarà una nuova comunità che si unisce per raccogliere questa opportunità e sfidare la crisi. Infatti in questo percorso di fusione viene ripensato il rapporto tra cittadino ed istituzione con l 'obiettivo di creare una comunità partecipata dove il referendum non dura solo un giorno, ma tutti i giorni il Comune nuovo dovrà essere chiamato a dare risposte ed in questo comune i cittadini potranno e dovranno esprimere la loro voglia di far parte di questa Comunità. Per comunicare il contenuto del progetto di fusione, si predisporranno comunicati stampa, si favorirà la formazione di comitati civici e si testeranno gli orientamenti dei cittadini chiamati a votare al previsto referendum. Analoghe consultazioni potranno essere svolte con l'ausilio delle tecnologie informatiche, per capire quale sia la denominazione del nuovo Comune più apprezzata dai cittadini, fra più opzioni possibili, ferma restando la possibilità di proporre alternative. 5. Vantaggi e prime riflessioni sulla fusione In generale, tutti i livelli del governo locale in Italia soffrono di un'eccessiva frammentazione e di dimensioni // q \ insufficienti al raggiungimento di economie di programmazione e produzione dei servizi alla popolazione e alle imprese. Il tema del riordino dei livelli, della numerosità e dimensione degli enti, nonché delle funzioni da essi svolte non a caso è da molti anni al centro del dibattito politico e oggetto di numerosi tentativi di riforma, tra cui si possono ricordare la L. 142/90, le Leggi Bassanini della fine degli anni '90, il D.Lgs. 267/2000, la riforma del Titolo V della Costituzione, i decreti approvati nell'ambito della riforma federalista tuttora in corso (L.D. 42/2009).e tutte le normative degli ultimi anni e quelle legate alle spending review. Il problema della dimensione efficiente degli Enti locali riguarda secondo molti esperti almeno due diversi tipi di configurazione territoriale: i comuni di dimensioni demografiche estremamente ridotte, che non arrivano a livelli di produzione dei servizi sufficienti al raggiungimento di economie di scala e le aree fortemente interconnesse dal punto di vista funzionale, ma divise dal punto di vista amministrativo, nelle quali i bacini in cui Sl manifestano i fenomeni socio-economici e quelli in cui si decidono le politiche pubbliche non corrispondono, dando luogo a problemi di distorta percezione dei bisogni, di creazione di esternalità negative a carico dei territori confinati e di fenomeni di competizione fiscale. Per la valutazione degli effetti connessi al processo di fusione delle cinque amministrazioni comunali rimandiamo ad un approfondimento successivo, mentre per il momento possiamo cercare di elencare quelli che ragionevolmente possono essere gli effetti attesi. La fusione dei cinque comuni ha innanzitutto il vantaggio di accrescere la dimensione demografica dell'ente, avvicinandola, alla classe dimensionale dei 10 mila abitanti (circa 8000) in corrispondenza della quale risultano minimi ad oggi i costi pro-capite delle funzioni di amministrazione generale. E' ragionevole attendersi, dunque, che la fusione consentirà risparmi nella spesa oggi assorbita dalle funzioni di amministrazione, gestione e controllo, che comprendono sia le spese per gli organi istituzionali (in sostanza le indennità per sindaci, assessori e consiglieri), ma anche quelle per le attività di funzionamento dell'ente (gestione economica, gestione delle entrate e dei beni, organizzazione e gestione del personale) e per l'esercizio di funzioni istituzionali (ufficio tecnico, anagrafe) Trattandosi di un Comune di media grandezza e quattro comuni abbastanza piccoli, il risparmio atteso avrà dimensioni finanziarie contenute in valore assoluto, ma comunque significative perché le risorse così recuperate potranno essere spostate su altre voci di spesa, in particolare potranno essere utilizzate per il potenziamento dei servizi offerti ai cittadini. La crescita dimensionale, dunque, ridurrà le risorse assorbite dalle funzioni "obbligatorie" (gestionali e istituzionali), consentendo il potenziamento di quelle "accessorie" (i servizi ai cittadini) e dei servizi decentrati offerti nelle attuali sedi comunali. Altro effetto positivo di solito connesso alla crescita dimensionale è la possibilità di accrescere la specializzazione funzionale degli operatori, che ovviamente genera un miglioramento della qualità del lavoro svolto. Su questo piano ci si aspetta dunque un ritorno positivo soprattutto in termini di aumento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, oltre che di gratificazione del personale dipendente. Unificare le cinque Amministrazioni comunali esistenti implica anche l'unificazione delle procedure, dei criteri di valutazione, del livello dei servizi erogati nel territorio di tutto il nuovo comune unico. Importante è inoltre anche l'unificazione dei vari regolamenti, e dei piani regolatori che dovranno in breve tempo integrarsi, rappresentando risposte identiche a problemi identici dell'intera popolazione. Da questo punto di vista, la fusione dei comuni avrà necessariamente un effetto di omogeneizzazione relativamente sia alla quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini, sia alle modalità di accesso e di compartecipazione al loro finanziamento, riducendo dunque le disparità di trattamento oggi esistenti all'interno di una comunità che di fatto è accomunata da spazi, tempi e stili di vita. Uno degli obiettivi programmatici primari del nuovo ente che sarà costituito sarà quello di contenere la pressione fiscale attualmente esistente sull'intero territorio in maniera omogenea. Ci si attende in sostanza un miglioramento dell'equità nell' accesso ai servizi pubblici locali. Anche in questo caso, il processo di fusione ha sicuramente il pregio di muoversi nella direzione giusta. Infine, un ultimo effetto positivo della fusione si avrà sulla capacità degli Amministratori locali di leggere i bisogni dei cittadini e delle imprese localmente insediate e di implementare le conseguenti politiche di intervento. La realizzazione del comune unico avrà infatti il vantaggio di avvicinare la scala territoriale su cui vengono analizzati i fenomeni e vengono prese le decisioni politico-amministrative a quella in cui popolazione e imprese esercitano realmente le attività quotidiane e domandano i servizi, ciò consentirà ad esempio uno sguardo più consapevole e lungimirante nella programmazione dello sviluppo urbanistico, come di quello economico. Un ultimo effetto positivo atteso riguarda il piano delle relazioni con i soggetti esterni, siano essi istituzioni o imprese. L'unificazione consente di fatto di accrescere la "massa" dell'ente locale, aumentando cosi anche il suo peso negoziale nei confronti degli altri livelli istituzionali e degli operatori esterni cui spesso viene affidata la produzione dei servizi pubblici. In proposito, è bene ricordare che ulteriori vantaggi, anche di natura strettamente economica, dovrebbero derivare dalla diminuzione del numero di enti con cui ci si confronta e dalla unificazione delle procedure di selezione e affidamento. La domanda spontanea a questo punto è se il processo di fusione non comporti alcun effetto negativo. Dato che il problema fondamentale è quello dell'eccessiva polverizzazione del governo locale, ogni misura che vada a ridurre tale caratteristica comporta necessariamente ritorni positivi nel medio e lungo periodo. Infine, non sembra verosimile ipotizzare che l'unificazione degli enti comunali possa avere effetti negativi per i cittadini in termini di minore partecipazione o maggiore distanza dai punti di accesso ai servizi, sia perché l'unificazione riguarda la struttura gestionale dei servizi e non la distribuzione territoriale dei punti di erogazione degli stessi, sia perché i cittadini sono di fatto abituati da tempo a muoversi su distanze che oltrepassano i confini comunali. Tutti questi aspetti andranno ricondotti ad unità, e su questo versante stanno g~a lavorando validamente gli uffici, con il supporto tecnico delle competenti strutture regionali. Per gli aspetti organizzativi, sarà costituito un gruppo di lavoro formato e supportato dall'assistenza tecnicogiuridica dai Segretari Comunali, con il compito di raccogliere le problematiche segnalate e gli aspetti da def inire, in modo da proporre all'Amministrazione le possibili soluzioni dei problemi dal punto di vista dell'organizzazione amministrativa. Attualmente i cinque Comuni sono gestiti con il seguente personale: - Ficulle: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; l Dipendente nel settore servizio demografico, servizi sociali e segreteria; 2 Dipendenti nel settore tecnico di cui uno Responsabile ed uno a 20 ore settimanali; 8 Dipendenti per la gestione dei vari servizi esterni, 2 Dipendenti Polizia Municipale di cui uno Responsabile - Montegabbione: 1 Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; 1 Dipendente Responsabile nel settore vigilanza e servizi sociali; 1 Dipendente Responsabile nel settore tecnico; 2 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni, l dipendente -Monteleone nel settore demografico d'Orvieto: l l l l Dipendente protocollo, archivio e segreteria; Responsabile del settore finanziario; Responsabile nel settore tecnico; Responsabile nel settore servizi sociali, amministrativi, demografici e tributi; 4 Operai per la gestione dei servizi esterni; l Cuoca mensa scuole; l Responsabile del corpo di Polizia Municipale Fabro: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; 3 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore servizi sociali e demografici; 2 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore tecnico; 4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni, 2 Vigili . -Parrano: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; 1/2 Dipendente (a metà con il settore vigilanza) nel settore servizi sociali e demografici; l Dipendente Responsabile nel settore tecnico; 4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni, 1/2 vigile(a metà con servo Sociali e dem) dovrà avere le Il nuovo schema organizzativo Comuni di uguale caratteristiche e le dimensioni dei risparmio e della dimensione, nell'ottica del maggior migliore efficienza ed efficacia. effettuate presso Per questo alla luce delle verifiche real ta analoghe questo dovrà essere lo schema entro cui muoversi: Struttura Uffici e Servizi; Area Amministrativa demografica Area Servizi Sociali, scolatici e di Promozione Economica Culturale e Turistica; Area Economico Finanziaria; Area Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente; Area Polizia Municipale; Gli attuali funzionari api cali in servizio presso i Comuni sono chiamati a collaborare al fine di addivenire ad una riconversione professionale che non metterà in discussione le professionalità acquisite, ma che anzi dovrà ampliarle. ad una ridefinizione Tale collaborazione sarà funzionale della dotazione organica e della organizzazione interna ed nell' ottica della valorizzazione esterna della struttura, delle risorse presenti. Alcuni funzionari infatti gestiranno competenze meno esteso dell' attuale, ma un ambito di lavoreranno in un \ /) ~t1sistema più complesso, con maggiori oneri di coordinamento e con una magglore specializzazione, a differenza di quanto avviene oggi. Infatti in questa nuova riorganizzazione attraverso anche una nuova valorizzazione e specializzazione del personale presente si potranno trovare risposte a funzioni prive di adeguate professionalità interne per le quali si ricorre oggi a collaboratori esterni. Nel settore tecnico, oltre che negli attuali settori urbanistica, LL.PP. e manutenzioni si potranno formare professionalità nei settori della progettazione (o direzioni lavori), della difesa del suolo ed in altri settori, attualmente privi di figure specialistiche. Nell' area contabile ed amministrativa, si potrà potenziare ed unificare il servizio tributi, attraverso nuovi strumenti informatici e di georeferenziazione con sistemi GIS delle informazioni edilizie, incrociandole con quelle tributarie al fine di reprimere l'evasione fiscale sotto ogni forma, come avviene nei comuni di maggiori dimensioni organizzative e che comunque già in parte vengono svolte, anche se con strumenti inadeguati. Tale possibilità permetterà al nuovo Comune di avere ulteriori risorse da mettere a disposizione per servizi alla collettività e sarà un risparmio rispetto a quei comuni che sono stati costretti ad esternalizzare il servizio tributi. Importanti saranno anche le risorse umane che verranno liberate e andranno a costituire il nuovo ufficio SUAPE e proprio in questi mesi sta iniziando il suo cammino. Per i cittadini sarà un risparmio in termini di tempo, ma soprattutto sarà una semplificazione nella visione delle pratiche e nel rapporto Utente - Pubblica Amministrazione. Il sistema organizzativo sarà formato da sportelli (front office) aperti al pubblico, nelle attuali sedi comunali, e da un ufficio interno di amministrazione (back office), come gla avviene, in parte, per le funzioni associate in convenzione. Per alcuni servizi back office potranno essere individuate anche sedi diverse da quella principale. Per un'ottimale gestione organizzativa, la rete comunale dovrà ancor più essere potenziata, in modo da permettere ad un operatore di usufruire di un sistema intranet comune, di accedere a colloqui con i cittadini con sistemi VOIP (es. skype, microsoft sync, ecc... ) e di utilizzare a regime la firma digitale, già comunque utilizzata. Tutto ciò potrà essere costruito ed ottenuto con gradualità, e deve avvenire senza incremento della spesa. Il risparmio potrà derivare nel breve periodo dall'unificazione dei servizi (revisore dei conti, servizi paghe, servizio di tesoreria, servizi di assistenza software, ecc ) e dalla nuova organizzazione anche in base alle eventuali sostituzioni o meno dei turn over, delle cessazioni dal servizio che non necessariamente dovranno essere rimpiazzate dopo la fusione fra comuni. Si assumerà per esempio assumere un Segretario Comunale unico a tempo pieno, con conseguente abbattimento dei costi ed incremento del servizio. Altri risparmi verranno da una riduzione dei costi della politica in quanto gli organi istituzionali si ridurranno, invece di cinque sindaci si passerà ad uno come anche per i Consigli comunali e le Giunte. Maggiori risorse a disposizione si avranno con il riconoscimento di contributi erariali e regionali per 10 anni, come maggiori possibilità si potranno avere nella partecipazione a bandi per il riconoscimento di finanziamenti in progetti ed investimenti: in tale caso la Regione ha ad oggi garantito un impegno nella nuova Legge Regionale per riconoscere al nuovo Comune una priorità di accesso ad eventuali bandi Regionali per i prossimi 10 anni. Ultimo vantaggio, ma non per ordine di importanza, il nuovo comune non sarà per alcuni anni sottoposto all'iniquo patto di stabilità, che impedisce gli investimenti alla macchina comunale. 6. Le criticità e le modalità per superarle A fronte delle ragioni che possono spingere i nostri Comuni a dare avvio ad un processo di fusione, risulta necessario riflettere su quali criticità possono invece sollevare resistenze al progetto, prospettando come pi~ desiderabile la preservazione dello status quo. 6.1 Identità, autonomia e rappresentanza: fra le molte possibili resistenze alla fusione, la prima fra tutte, quella che a lungo ha impedito l'adozione di questo strumento di riordino in Italia, riguarda la soppressione dei Comuni preesistenti e la conseguente perdita d'identità (politico-istituzionale, sociale e culturale) della popolazione. La rappresentanza dei territori e le prerogative dei preesistenti Comuni vengono assunti dalla nuova entità che si va a costituire che però è, per l'appunto, "nuova" e, conseguentemente, priva di identità storica e interamente da costruire. Il problema identitario e quello della perdita di autonomia da parte delle comunità locali originarie è il tema chiave intorno al quale ruota la discussione e le opposizioni alle fusioni dei Comuni. Il processo di fusione pone inoltre problemi di rappresentatività politica. Il nuovo Comune possiede organi direttamente elettivi, ma questi organi rappresentano una popolazione pi~ eterogenea e di pi~ ampie dimensioni. Cambia radicalmente il rapporto numerico fra amministratore ed amministrato, con conseguenze tutte da valutare nel corso del tempo. Cambiamenti senz'altro significativi, che allontanano il nuovo Comune dalle preferenze e dalle istanze dei singoli cittadini, perdendo quote rilevanti di rappresentatività politica. Per questo nello Statuto del nuovo Comune al fine di custodire e promuovere l'identità propria ed i tratti originari e di valorizzare caratteri civici. tipici della popolazione e del territorio locale, saranno istituiti i Municipi di Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano e Fabro ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs. 267/2000. I Municipi avranno sede presso la sede degli attuali Comuni ed eserciterà le proprie funzioni sul territorio del Comune di origine. Il Municipio, organo privo di responsabilità, sarà un soggetto giuridico con ambito territoriale coincidente con il territorio del comune soggetto a fusione. Il Municipio ha la rappresentanza politica della popolazione ivi insediata e residente, rappresenta le esigenze della comunità del territorio municipale. Il Consiglio Municipale è composto dal proSindaco, che rappresenta il Municipio, e da quattro consultori. Per tutte queste cariche non è prevista alcuna forma di indennità e l'incarico dovrà essere svolto a titolo gratuito .. La composizione degli organi del Municipio avverrà attraverso nomina. Il Sindaco del Comune provvede alla nomina del ProSindaco, il quale deve essere obbligatoriamente residente sul territcrio del Municipio, cosi come i consultori, parimenti nominati dal Sindaco su proposta del proSindaco. La durata in carica degli organi del Municipio sarà direttamente collegata alla durata in carica degli organi del Comune. Al municipio saranno riservate principalmente funzioni di partecipazione alle scelte di politica amministrativa del comune limitatamente a C10 che riguarda il proprio territorio e la popolazione ivi residente. A tal fine, in quanto organo esponenziale degli interessi che vi fanno capo, ne rappresenta i bisogni e le esigenze, individua gli obiettivi da raggiungere ed i progetti da realizzare, evidenziandone le priorità. La partecipazione del municipio all'amministrazione del Comune si esprime principalmente attraverso la consultazione obbligatoria in merito ai documenti programmatori più rilevanti (bilancio, relazione previsionale e programmatica, istituzione e gestione dei tributi e delle tariffe, adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica generale e attuativa, investimenti e programmi delle opere pubbliche, localizzazione e costruzione di nuove attrezzature e strutture sociali, ovvero trasformazione di quelle esistenti, intitolazione di spazi ed aree pubbliche, regolamenti) . Il ProSindaco potrà chiedere di partecipare, senza diritto di voto, ma con diritto di parola e di verbalizzazione, alle sedute degli organi collegiali del comune in cui si discute degli atti e delle proposte nelle quali si estrinseca il diritto di partecipazione del municipio ed in tutte le altre in cui sono in gioco interessi del medesimo. -La figura del Pro-Sindaco sarà quella deputata alla promozione del territorio e al mantenimento degli eventi .culturali (mostre mercato, fiere, sagre, ecc.) che attualmente caratterizzano i singoli comuni e che andranno ad aggiungersi ad eventi riferiti al nuovo comune unico (es. palio dei 5 Municipi) 6.2 Possibili asimmetrie - Nel processo di fusione, la denunciata "centralizzazione" degli uffici nella sede del nuovo Comune è un problema ricorrente. Sebbene l'istituzione dei Municipi potrà consentire il decentramento di alcuni servizi sul territorio, la costituzione del Comune unico non potrà non accompagnarsi ad una significativa centralizzazione decisionale ed amministrativa che è parte integrante del processo di razionalizzazione voluto con la fusione. La sede del nuovo Comune essendo Fabro Scalo o comunque nell' area pianeggiante, anche dei diversi comuni, in prossimità di Fabro Scalo stesso, non creerà un problema di asimmetria per nessuno dei Comuni "fusi" trovandosi ad una distanza pressoché identica dalle sedi originarie. È per questo motivo che, a tale riguardo, tutti gli studi di fattibilità, e nel nostro caso non faremo certo eccezione, stimano gli eventuali risparmi derivanti da. economie di sca.1a qua'si esclusivam-ente sui servizi e sui ruoli che possono essere accentrati nella sede principale, prevedendo invece costi invariati o aggiuntivi per i servizi decentrati. Nella proposta di fusione dei nostri cinque comuni, consci di tale problema, vi è proprio il vincolo di mantenere i servizi direttamente rivolti ai cittadini esattamente dove questi sono oggi. La previsione di mantenere inalterata, almeno per dieci anni, la collocazione dei centri di servizio è resa necessaria anche dall'assetto del Comune unico che, é caratterizzato da una maggiore estensione territoriale e da una distribuzione della popolazione non accentrata su un unico polo. La scelta di una organizzazione dei servizi decentrata, programmata sulle originarie comunità è una strada obbligata. D'altro canto, un processo di razionalizzazione che interessi tutti i servizi pubblici comunali direttamente rivolti all'utenza, comprese strutture di servizio quali asili, scuole, palestre e centri di assistenza agli anziani, nonché biblioteche, strutture culturali, teatri, eccellenze dei singoli comuni d'origine, non risulterebbe praticabile, a causa degli alti costi sociali ed economici che un intervento di questo tipo comporterebbe. In tal senso, nel Comune unico, l'assetto complessivo dell'erogazione dei servizi conoscerà minori variazioni territoriali rispetto a quanto si potrebbe temere e la dinamica di centralizzazione riguarderà prevalentemente le funzioni amministrative. 7. Priorità e programmi per il Comune del futuro Un Comune più forte è necessario per avviare iniziative volte a creare nuove opportunità, per accedere a finanziamenti comunitari, statali e regionali, partendo dai settori che nella storia hanno rappresentato il punto di forza della comunità: è il caso dell'agricoltura di qualità e multifunzionale, dell'artigianato, dell'industria ecocompatibile, del turismo, dell'informatizzazione e del ;Y1 ~. \ terzia#io, da sostenere non solo con progetti, ma anche con politiche tributarie agevolative per l'insediamento di famiglie ed imprese. In sintesi, l'offerta di servizi e gli investimenti andranno orientati nella Valorizzazione e lo Sviluppo dei Centri Storici esistenti, nelle imprescindibile direzione di uno Sviluppo Eco-Sostenibile, nel settore del sociale, dei servizi alla persona, dello sviluppo agricolo ed economico, per garantire maggiori opportunità di lavoro. Altro punto focale è quello del mantenimento dei servizi nei centri storici; il loro rilancio, passa anche, attraverso la loro manutenzione accurata ed interventi anche con politiche agevolative a livello fiscale volte ad un rilancio delle attività nei centri storici. Una azione ben fatta in tal senso può rappresentare un volano economico soprattutto per il turismo. Il nuovo comune, inoltre, dovrà fare ogni sforzo per il mantenimento degli attuali plessi scolastici, là dove sono attualmente dislocati: le scuole rappresentano il principale volano di sopravvivenza dei singoli centri di quella che nel nostro caso ci piacerebbe definire "Città diffusa multipolare", oltre che comune unico. Altre operazioni che dovranno essere fondamento delle nuove amministrazioni, saranno quelle volte alla permanenza nei vari centri del Corpo dei Carabinieri, delle Banche e degli sportelli postali. Nessun centro deve perdere alcun servizio con il Comune unico. Un articolato del nuovo statuto dovrà prevedere azioni, anche di tipo economico se necessario, affinché questi problemi non abbiano a verificarsi, con la consapevolezza di tutti i limiti giuridici che le amministrazioni pubbliche hanno verso soggetti esterni ed indipendenti. Il benessere dei cittadini rappresenta il valore da cogliere, anche con politiche locali orientate ad offrire opportunità per trascorrere felicemente ed in salute il tempo attuale, e su questo piano emerge l'importanza del ruolo delle associazioni alle quali Il nuovo Comune riconoscerà le peculiarità territoriali, garantendo nei Municipi la presenza anche delle Pro Loco ed eventualmente, se esistenti la cosulta delle associazioni presenti su ogni singolo comune attuale, per il loro particolare valore promozionale ed aggregativo e promuoverà tutte le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio e della libera iniziativa economica, nel campo dei servizi culturali, dello sport e dei servizi per le famiglie, da valorizzare maggiormente nell'ottica della sussidiarietà. MONTEGABBIONE ANNI RESIDENTI STRANIERI % 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 1237 1231 1256 1270 1237 1211 1213 1245 1241 1576 1231 120 127 152 168 161 162 171 194 195 221 213 RESIDENTI STRANIERI 9,70 10,32 12,10 13,23 13,02 13,38 14,10 15,58 15,71 14,02 17,30 MONTELEONE ANNI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 . 1638 1608 1603 ~ 1598 1590 1604 1597 1585 1583 1576 1562 69 63 84 94 102 109 123 144 146 167 164 % 2,47 3,32 4.56 6,50 7,19 7,64 10,40 8,44 9,19 10,07 10,47 FICULLE ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 1693 1708 1716 1730 1723 1718 1727 1759 1759 1735 1688 71 80 94 124 125 126 148 169 195 221 179 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % 4,19 4,68 5,43 7,05 7,25 7,33 8,57 9,61 11,09 12,74 10,60 :~ ' FABRO ANNI. RESIDENTI STRANIERI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2693 2702 2696 2745 2774 2784 2904 2926 2906 2951 2902 75 77 106 146 170 178 259 312 312 339 344 ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 577 591 608 589 593 57y 603 594 587 600 587 24 29 42 40 48 43 61 61 61 65 65 % 2,78 2,85 3,93 5,32 6,13 6,39 8,92 10.12 10,74 11,49 11,85 PARRANO 2009 2010 2011 % 3,47 4,91 6,91 6,79 8,09 7,43 9,95 10,27 10,39 10,83 10,89 - PARERI AI SENSI DELL'ART,49 DEL D,LGS, N,267 DEL 18/08/2000, ---------------------------------------~---------------~----------------------------------------------------------------------------------PARERE Regolarita' tecnica Il Segretario Comunale, ai sensi art,49 del D,Lgs n.267 del 18/08/2000, parere Favorevole sulla proposta di deliberazione di cui all'oggetto. Li , 20,01.2014 IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Dott. Francesco Minardi esprime Il Presente verbale, salva l'ulteriore lettura e sua definitiva approvazione sottoscritto come segue: nella prossima seduta, viene IL PRESIDENTE F.to Vittorio Tarparelli Il Segretario Il Consigliere Comunale () F.to Duranti Francesco F.to Dott. Francesco Minardi PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO Il sottoscritto responsabile del servizio della pubblicazione all'albo pretorio, visti gli atti d'uHicio, ATTESTA che la presente deliberazione é stata affissa all'albo pretorio comunale,come prescritto dall'art.124, c.1, del T.U. n, 267/2000, per quindici giorni consecutivi da120.0L2014, Dalla Residenza comunale, lì 20.01,2014 Il Responsabile del Servizio F,to Dott, Francesco Minardi Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio, ATTESTA che la presente deliberazione: [xl E' divenuta esecutiva perché dichiarata immediatamente esecutiva. [l E' divenuta esecutiva (decorsi IO giorni da/fu/limo di pubblicazione. art. 134,c.3, del T.V. n. 26712000). Dalla Residenza comunale, li 20.01.2014 IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott. Francesco Minardi Per copia conforma all'originale Parrano, 20.01.2014 · Comune di MONTELEONE D'ORVIETO Provincia di TERNI Copia Deliberazione del Consiglio Comunale N 4 OGGETTO: ISTANZA PER INIZIATrvA LEGISLATrvA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO E PARRANO,APPROVAZIONE. del Reg. Data ...21/01/2014 L'anno Duemilaquattordici alle ore 21,15 il giorno ventuno del mese di gennaio nella solita sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto. Alla seconda convocazione in sessione straordinaria, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, risultano all'appello nominale: CONSIGLIERI Presenti PATTUGLIA MARIO CORRADINI MARIA GRAZIELLA LOMBRONI MAURIZIO GAROFANI PAOLO AMORI ALESSANDRA PICCINI CINZIA PARRETTI MARIO PELAGRILLI WAL TER ANTIMO CICERCHIA OSVALDO DORE LORETTA GIULIVI PAOLA LAROCCA ANGELO BUCONI DANILO X Asseonati n 13 Assenti x x x x X X x X x X X x Fra gli assentisonogiustificatii seguenticonsiglieri: Fragli assentinonsonogiustificatii seguenticonsiglieri: Presentin.. 13 Assenti n. O In carica n 13 Risultano altresi presenti, in qualità di assessori non facenti parte del Consiglio, i sigg . Risultato che gli intervenuti sono in numero legale: -Presiede il Sig... Aw. Maurizio Lombroni; - Partecipa con funzioni consultive, referenti, di assistenza e verbalizzazione (art. 97, c. 4.a, del T.U. n. 267/2000) il Segretario comunale signor ...Dott. Francesco Minardi. La seduta è Pubblica .. . - Nominati scrutatori i Signori: Pelagrilli, Amori e Larocca. il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno, premettendo che, sulla proposta della presente deliberazione ha espresso parere sfavorevole: [] il responsabile del servizio interessato (art. 49, c. 1 del T.U. n. 267/2000). [xl il segretario comunale (art!. 49, c. 2 e 97, c. 4.b del T.U. n. 267/2000 per quanto concerne la regolarità tecnica; omesso il responsabile di Ragioneria, per quanto concerne la regolarità contabile (art. 49, c. 1 del T.U. n. 267/2000) PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull'opportunità dI giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni; CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A"; VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in un terri torio che proprio per ragioni storico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale; l',TTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di e-fficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta; RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione pOlitico-amministrativa ed economica di un territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B"; CONSIDERATO: .-che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele ~Laporta"; che dal punto di vista delle attività di promozione del territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio ~rvietano della Provincia di Terni; -che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività del Centro giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni - che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'AVIS, la Protezione civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il GruppoCiclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano; - Che i 5 Comuni hanno già presentato che riguarda Regione Umbria un progetto del P.U.C. 3; stessi all'interno - Che, inol tre, i 5 Comuni hanno congiuntamente, agli organi competenti, CLANIS riguardante interventi su tutto il congiuntamente presso la l'intero territorio degli recentemente presentato un progetto denominato territorio degli stessi; RILEVATOIN PARTICOLARE: -che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi '(Polizia Municipale); - che i Comuni di Monteleone forme di associazionismo, ottimizzare la gestione delle (Segretario Comunale); d'Orvieto e Parrano hanno attivato sulla base di convenzioni, per funzioni e l'erogazione dei servizi - che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana); CONSIDERATO: - che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è di venuta poco funzionale all' esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni; sopra - che l'esperienza della gestione associata delle funzioni elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di sulla fondersi per destinare maggiori risorse agli investimenti, / base, di una specifica programmazione e con una struttura organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office); 1 ,i che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell' offerta di servizi gestiti in forma associata; -che inoltre confronti della anche il collettività servizio di tutta, facente assistenza sociale capo all'ATI, nei viene garantito trami te la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell' Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima Assistente Sociale dei 5 Comuni; DATOATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto all' esercizio associato di funzioni che è di venuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell' art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge 122/2010 e succo mod.; DATO ATTO in particolare, incentivate in modo particolare: l) sia dallo Stato; infatti del 10.10.2012, pubblicato previsto che: che le fusioni con Decreto del nella G.U. n. fra Ministero 242 del comuni sono dell' Interno 16.10.2012 è " .. Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall' anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel iimite degli stanziamenti finanziari previsti"; l) sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGEREGIONALE 24 settembre 2003, n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge che verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione; E'RESOATTO: 2) che consultivo il procedimento di Fusione prevede delle popolazioni interessate; anche un Referendum 3) altresì che da questo momento i cinque Enti intendono avviare una fase più ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione f.ra i Comuni, tramite l'organiz zazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole; CONSIDERATO che lo svo.lgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza; ATTESO che, in .conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire, in conformità alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di fusione coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale; CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori; PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali; RILEVATO quindi che i citati {omuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi; VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra comuni: 1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E , OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FATTIBILITA'; 2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010) REGIONALE DI INDIZIONE 3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA CHE SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR. 1472010); 4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA CHE CONTIENE IL QUESITO DA. SOTTOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI INTERESSATI. 5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.) 6- SVOLGIMENTO REFERENDUM; 7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM PER ISTITUZIONE COMUNE 8- LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI, LA DOTAZIONE ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E w.l' . iJ /i PlI.SSIVI, IL BILANCIO DI PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL . ~ECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE CONTATTI CON LE NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI PER C(~MUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL TbRRITORIO, P. R. A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE, ECC...). LA REGIONE TRASMETTE ALL' ISTAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALIA SEGUITO DELLA FUSIONE FRA COMUNI; RITENUTO di dover provvedere in merito; VISTE: l'art. 133, c. 2 della la L.R. n. 34/98; la L.R. n. 14/2010 l'art. 15 del n. D.Lgs. il D.P.R. il Decreto del lo Statuto comunale; Costituzione; n. 267/2000; 318/2000; Ministero dell'interno del 10.10.2012; SI PROPONE l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUMPER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVOCOMUNEMEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI ~\ONTELEONED'ORVIETO, MONTEGABBIONE,FICULLE, FABRO e PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; 2 DI richiedere ai sensi dell' art. ART. 43 COMMA2, della legge ]~egionale 14/2010, n. 10, alla Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nUovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano; 3 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli .~omuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l' erogazione ., del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una. durata di almeno 10 anni, come previsto già per il contributo ordinario. 5 DI approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; 6 DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8 Di esprimere quindi l'indirizzo politico amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per 'la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni; 10 DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'arto 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia. /) . !~ 4,..4L Presidente introduce il primo lY/ 'Istanza per iniziativa legislativa punto all'ordine del giorno per .1' istituzione di un nuovo CC)munemediante fusione dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, Ml)ntegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano - Approvazione". Il Cons. pelagrilli propone di mettere ai voti lo spostamento della sede di svolgimento del Consiglio dall'aula consiliare al t."atro comunale, al fine di favorire la partecipazione del pJbblico alla seduta. I l Sindaco a nome della maggioranza consiliare riferisce che la proposta avanzata dal Cons. Pelagrilli non è accoglibile in quanto potrebbe essere impugnata ai sensi dell'art. l co. 2 del Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale. Con sei voti favorevoli (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli e Garofani), sette contrari e nessun astenuto la proposta di spostamento dell'adunanza consiliare presso il teatro comunale viene respinta. Il Cons. Buconi propone il rinvio del consiglio alla data del 24.01.2014 al fine di consebtire la convocazione presso il teatro comunale per favorire la partecipazione della popolazione. Con voti favorevoli sei (Dore, Giu1ivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli e Garofani), sette contrari e nessun astenuto la proposta viene respinta. Il Cons. Buconi propone la sospensione dei lavori per cinque ~inuti. All'unanimità si procede alla sospensione alle .ore 21,32. Alle ore 21,43 i Consiglieri rientrano in aula. Il Cons. Pelagrilli, prima di procedere alla discussione del primo punto all'o.d.g. chiede la lettura del verbale della seduta precedente al fine di approvarlo, laddove nella seduta precedente si era esonerato il Segretario dalla lettura. Con voti favorevoli sei, astenuti 7 (Sindaco, Parretti, Giulivi, Garofani, Lombroni, Buconi e Corradini) si approva. preliminarmente all'inizio della discussione il Sindaco chiede la modifica dell'oggetto del primo punto da "Istanza per iniziativa legislativa per l'istituzione di un nuovo Comunemediante fusione dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro o Parrano - Approvazione" in "Istanza per iniziativa legislativa per l'indizione di un referendum per l'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, !40nteqabbione, Ficulle, Fabro e Parrano - Approvazione". Si propone inoltre la modifica della data, dei consiglieri presenti e orario della facciata della proposta. ;\ll'unanimità si procede alla modifica sopra indicata. Sempre all'unanimità si decide di dare lettura della proposta e dell'allegata relazione di fattibilità. Il Cons. Pelagrilli propone di eliminare da pago 1 della proposta, Jltimo capoverso, le parole "gestito dalla cooperativa quadrifoglio". La proposta è approvata con voti favorevoli 12 astenuto 1 (Corradini) . Il Cons. Buconi propone di aggiungere l'aggettivo "istituzionale" con "politico" di cui al primo capoverso di pago 1. All'uanimità viene approvata la proposta. I Cons. Dore.e Buconi propongono la sostituzione al capoverso 4 di pag. 6 del termine "politico" con "istituzionale" e delle parole "dalle Amministrazioni Comunali" con "dai Sindaci dei Comuni interessati". All'unanimità passa la proposta. Il Cons. Buconi propone di eliminare completamente il punto 10) di pago 6. Con sei voti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è bocciata. • .. Alle ore 23,05 si allontana la Cons . Amori che rientra alle ore 23,08. Alle ore 23,24 si allontana il Cons. Buconi. Il Sindaco propone di dissociarsi con quanto previsto a pago 18 3° capoverso della relazione di fattibilità. inserendo al posto del termine "nominaH il termine "elezioneH• All'unanimità dei presenti salvo Buconi allontanatosi la proposta è approvata. Alle ore 00,10 all'unanimità si sospendono i lavori per 5 minuti. Alle ore 12,22 si riprendono i lavori e si constata la presenza del Cons. Buconi. Il Cons. Pelagrilli propone i seguenti emendamenti alla proposta: 1) Si proceda, con delibera del Consiglio Comunale, da formalizzare entro i prossimi 30gg., all'UNONE DEI COMUNI Con sei voti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è respinta; 2) Il Sindaco, sentiti i Capo Gruppo Consiliari, dovrà provvedere alla nomina, entro lO gg dalla data odierna, di un Gruppo di Lavoro che dovrà proporre allo stesso Sindaco le modifiche ai documenti consultivi e organizzativi, sottoposti e/o proposti alle altre Amministrazioni Il Sindaco si dichiara favorevole a nome della maggioranza purchè tutto ciò non interferisca sui tempi previsti per l'indizione del referendum; 3) Il Sindaco accetta l'utilizzo di uno strumento innovativo per la valutazione del quesito referendario e adotta una INIZIATIVA di REVISIONE CIVICA Con sei voti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è respinta; 4) Il Sindaco dovrà richiedere alla Regione Umbria, entro e non 01 tre 30gg dalla pubblicazione della presente delibera, una CONFERENZA di SERVIZI CONSULTORIA che veda la partecipazione, allo stesso tavolo, di tutti i rappresentanti dello Stato (Ministero Difesa, Interni, Sanità, Pubblica Istruzione, Turismo, Infrastrutture etc.), della stessa Regione Umbria, della Provincia di Terni, dei 5 comuni interessati e che veda anche la presenza, con pari dignità e diritti, dei rappresentanti delle parti sociali e produttive del territorio. La Conferenza dei Servizi, dovrà prioritariamente stipulare e dare vita ad un ACCORDO QUADRO che indichi le condizioni essenziali e i termini graduali e puntuali di sviluppo di tale virtuoso progetto, prendendo in esame le necessità del territorio e vincolando le Amministrazioni interessate alla predisposizione di uno Studio di Fattibilità che sia degno di tale definizione e che fornisca ai cittadini e a tutte le parti politiche e sociali, di poter disporre di elementi decisionali, chiari e circostanziati tali da consentire alla cittadinanza di affrontare la successiva fase referendaria, nella piena consapevolezza della propria storica scelta. L'Accordo quadro, inoltre, costituirà obbligo per tutte le Amministrazioni, presenti e future, al pieno rispetto dei termini discussi e approvati nel medesimo accordo, in merito al definendo progetto di fusione. Tale accordo dovrà altresi prevedere per i Sindaci in carica ovvero per quelli che verranno regolarmente eletti a valle della prossima consul tazione elettorale, le dimissioni formali dall'incarico, entro e non oltre 12 mesi dall'atto di formale fusione dei cinque comuni ovvero dei singoli comuni che intendono procedere con la piena concretizzazione e attuazione di tale virtuoso progetto. o /; Con seì.,ivoti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofanol), sette contrari la proposta è bocciata. In ass'enza di ulteriori interventi il Presidente invita i consiglieri presenti a votare. Chiede la parola il Cons. Buconi che propone il voto segreto. Il Sindaco si dichiara sfavorevole ai sensi del vigente regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. Con sei voti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è bocciata. IL CONSIGLIO Vista la sopra articolata proposta, così come modificata a seguito degli emendamenti approvati in corso di seduta; Con sette voti a favore, cinque voti contrari (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli), uno astenuto (Garofani) su tredici consiglieri presenti e votanti, DELIBERA 1. DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente deliberazione, la narrativa che precede, la sopra articolata proposta, così come emendata nel corso della seduta consiliare, e per tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNEMEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABROe PARRANO,o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera; :2 DI richiedere ai sensi dell' art. ART. 43 COMMA 2, della legge j:egionale 14/2010, n. 10, alla Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e .'?arrano; 3 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente r:ichiesta, di cui ai punti 1 e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato jel referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole. 4 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti 1 e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di Fusione, l' erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno 10 anni,. come previsto già per il contributo ordinario. 5 DI approvare la relazione di fattibilità nuovo Comune come da allegato "A" alla quale parte integrante e sostanziale; 6 DI approvare la cartografia allegata per la costituzione del presente deliberazione "B" al presente atto, quale • parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione; 7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una prima serie di incon tri. poli tici promossi dalle Amministrazioni comunali; 8 Di esprimere quindi l'indirizzo politico amministrativo di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale; 9 DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla provincia di Terni; successivamente Il CONSIGLIO Constatata l'urgenza di provvedere con separata votazione dal seguente esito: sette voti a favore, sei voti contrari (Dore, Giuli vi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), nessuno astenuto su tredici consiglieri presenti e votanti DELIBERA DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'arto 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia. .' .:.! Allegato RELAZIONE DI FATTIBILITA' 1. Premesse "A" PER LA FUSIONE e considerazioni FRA COMUNI generali L'iniziativa per la fusione fra i comuni di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro E Parrano non è una semplice modifica istituzionale ed organizzativa, ma qualcosa di più significativo per la Comunità locale, altrimenti non avrebbe senso e rilievo ai fini del miglioramento delle condizioni economiche e sociali, in questi tempi di crisi. Il progetto della fusione dei Comuni va inquadrato all'interno di un programma organico che è già iniziato con l'esercizio associato di molteplici funzioni e servizi e che non si limita agli aspetti organizzativi e amministrativi. Ciò che serve è un progetto aperto, partecipato e condiviso al fine di costruire il Comune del futuro, che sia in grado di dare risposte valide ai cittadini, che chiedono lavoro, servizi alla persona e gestione attenta del territorio in una fase in cui le risorse a disposizione degli Enti locali sono insufficienti. Le Amministrazioni definiscono le linee guida del progetto e gli elementi cardine dell' accordo che daranno inizio al percorso che porterà alla fusione, secondo i risultati del referendum promosso; i contenuti, nel dettaglio saranno definiti insieme ai Cittadini e tradotti nello Statuto, nei regolamenti e nei programmi, secondo il metodo della democrazia partecipativa. La crisi in atto impone ai Comuni una profonda riflessione su quali reali possibilità ed in quali modi esercitare il ruolo che oggi deve essere sempre più complesso ed attivo specialmente nel campo sociale e della promozione dello sviluppo economico, dal momento che per effetto delle recenti manovre e del patto di stabilità esteso anche ai piccoli Comuni è preclusa agli stessi la possibilità di intervenire in modo significativo nelle scelte programmatiche, essendo venute meno le risorse economiche minime per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni. Da soli gli Amministratori comunali non potranno realizzare in un progetti in grado di incidere significativamente in cui contesto economico e sociale grave come quello viviamo e, che tutti conosciamo. Questa crisi rende quindi necessaria una maggiore concertazione ed un cambiamento profondo anche nel modo in cui si sviluppano le relazioni ed i confronti politici, nell'ottica di una condivisione dei problemi, che deve estendersi al modus operandi degli uffici comunali, per i quali si rendono necessarie aggregazioni in termini più ., • incisivi della semplice associazione delle funzioni, che crea sicuramente maggiori sinergie, ma rende comunque necessario mantenere strutture organizzative ed il quintuplicarsi di procedure ed adempimenti distinti nei vari Comuni. Nasce da tali considerazioni l'idea del progetto per la fusione che consentirà il mantenimento nelle attuali Sedi comunali degli uffici del nuovo Comune, che saranno in grado di ricevere le richieste dei cittadini e gestire tutti i procedimenti che li interessano in maniera collettiva e condivisa, senza il ripetersi deqli stessi adempimenti. La fusione non sarà soltanto un'operazione organizzativa, che garantirà maggiori contributi statali e regionali, ma molto di più: "un progetto partecipato per lo sviluppo della Comunità, realizzare partendo dall'idea della fusione stessa. H da Dall'unificazione dei Comuni e degli Uffici che li formano si potranno in altri termini liberare energie e capacità progettuali da utilizzarle per mettere i finanziamenti disponibili al servizio delle esigenze del territorio. Il nome del nuovo Comune dovrà essere diverso dal nome degli attuali Comuni. Con la Fusione nessuno "perderà H anzi, e nel nuovo statuto saranno inserite norme che impegnano al decentramento amministrativo attraverso l'istituzione di organi di secondo livello come per esempio i Municipi individuabili negli attuali Comuni. Il tema centrale dello statuto riguardante il decentramento sarà il mantenimento dei servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali nei centri storici ed in tutto il territorio in maniera omogenea, il mantenimento degli attuali plessi scolastici, e l'impegno a cercare accordi con Enti Esterni per il mantenimento di tutte le strutture esistente ad oggi sul territorio (Carabinieri, Poste, Banche, ecc). In particolare dovrà essere garantita l'apertura di un ufficio protocollo tutti i giorni della settimana e dell'ufficio Anagrafe per almeno 4 giorni a settimana. Dell' ufficio Tecnico, e dei Tributi almeno un giorno alla settimana. Per quanto riguarda invece il servizio di Polizia Municipale, vista l'importanza di tale servizio relativamente all'ordine pubblico, con la fusione si dovrà garantire una presenza di personale nelle attuali sedi dei comuni almeno pari ~lla situazione prima della fusione stessa, salvo casi momentanei eccezionali, impegnando se necessario anche nuove risorse. Le risorse che si libereranno, per i risparmi dei costi della politica e della macchina amministrativa, nonché una parte percentualmente superiore delle risorse che per dieci anni affluiranno dallo stato e dalla regione, dovranno servire a quei centri più lontani dal principale centro direzionale del nuovo comune. Tali norme saranno inserite nel nuovo statuto e saranno obbligatorie per qualsiasi amministratore nei prossimi anni. Il tema che si porrà in sintesi sarà quello dello sviluppo dei vari comuni di provenienza e dei territori: non vi sarà un capoluogo e le frazioni, ma sarà fondata una "Città diffusa multipolare", con sede nell'attuale Fabro Scalo o comunque nell'area pianeggiante, anche dei diversi comuni, in prossimità di Fabro Scalo stesso. 2. Percorsi partecipativi, democrazia incontri diretta territoriali e Il progetto di sviluppo sostenibile a fondamento della fusione, sarà definito con la massima partecipazione diretta dei Cittadini e cercherà di avere una visione del nuovo moderno Comune. Sulla base di tale visione, saranno declinate le priorità e quindi i programmi e gli interventi da realizzare per far coincidere il più possibile l'idea del futuro che vogliamo con la realtà. Per leggere il territorio ed individuare le azioni strategiche da mettere al centro degli obiettivi del nuovo Comune, sarà fondamentale l'apporto delle Associazioni e dei singoli Cittadini, ma anche l'indagine statistica, sulla situazione socio economica culturale attuale del Comune e storiografica, su quello che il territorio ha saputo esprimere nel passato. 3. Riferimenti storici e statistici Il territorio dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone e Parrano fu abitato sin dall'antichità. Le prime attestazioni risalgono al periodo etrusco, con il ritrovamento di due tombe, una a fossa e una ipogea, rinvenute rispettivamente in località Santa Maria di Monteleone e nei dintorni di Carnaiola, località di Fabro. La continuità insediativa prosegue anche in epoca romana, testimoniata da reperti provenienti in massima parte da Ficulle e da Fabro. Il ritrovamento romano più importante è costituito dal 17 o miliare della Via Traiana Nova, rinvenuto proprio sul confine tra i comuni di Fabro e Ficulle. Tale miliare, insieme ad altri ritrovati nel comune di Allerona, confermarono la presenza nel nostro territorio dell'antico tracciato della Via Traiana Nova, strada veloce che collegava Bolsena a Chiusi voluta dall'Imperatore Traiano nel II sec. d.C .. Accanto a questa strada ne correva un'altra molto più antica, la Via Cassia, costruita probabilmente nel II sec. a.C., che collegava Roma all'Etruria. La presenza di queste due strade ha profondamente caratterizzato il territorio poiché ha contribuito a favorire il transito di popoli, soldati, capitani di ventura, mercanti, imperatori e papi. A seguito della caduta dell'Impero Romano, il nostro territorio fu dominato dai Goti, che avevano acquartieramenti in Chiusi e Orvieto, e dai Longobardi che lasciarono nel comune di Montegabbione (presso Poggio della Croce) un recinto sacro al cui interno sono presenti cinque tombe a deposizione multipla. Inoltre, proprio in questo • periodo, andarono costituendosi i primi nuclei insediativi d'altura che avrebbero poi composto i nostri centri storici . Il Medioevo vide il territorio attraversato da un'altra importante strada, la Via Romea di Stade, che conduceva i pellegrini della Germania e dell'Europa Centro-Orientale verso la Capitale della Cristianità. In questo periodo, inoltre, i nostri comuni furono sottoposti alla signoria del Comune di Orvieto, rimanendo coinvolti nelle sanguinose vicende della guerra tra i guelfi Monaldeschi e i ghibellini Filippeschi. A seguito della sconfitta dei Filippeschi, fu redatto un catastino dei beni dei "ribelli" nel 1313, entro cui rientravano alcuni territori di Fabro e Ficulle. Durante queste battaglie, che vedevano i notabili dei nostri comuni messi l'uno contro l'altro dall'una o l'altra fazione orvietana, i castelli di Ficulle, Monte Giove, Montegabbione e anche l'Abbazia di San Niccolò al Monteorvietano (sotto Olevole, loc. di Ficulle) furono distrutti. Nel Rinascimento, la situazione non mutò, poiché i nostri comuni furono coinvolti nelle storiche dispute tra il Papato e il Sacro Romano Impero, che a livello locale" provocò, ad esempio, la guerra tra Città della pieve e Orvieto. In questo periodo il nostro territorio fu attraversato da numerose armate italiane e straniere con conseguenti devastazioni e indebolimento del territorio stesso. Tali guerre ridussero i nostri futuri comuni a merce di scambio o a bottini di guerra, come nel caso di Bandino Bandini, signore di Città della Pieve, che fu intimato dal Papa Alessandro VI di abbandonare Monteleone, Montegabbione e Fabro. Nei secoli successivi, estinte le opposizioni allo Stato Pontificio, il nostro territorio non fu plU direttamente teatro di guerre o dispute politiche. In alcuni casi, i castelli furono tramutati in residenze signorili appartenenti a famiglie della nobiltà romana. Nonostante la pacificazione del territorio, tra il XVIII ad oggi, non si sono mai create le condizioni tali da poter considerare unificato un territorio che geograficamente e culturalmente lo è da sempre. 4. Il metodo della coprogettazione Il patrimonio di informazioni che offre la storia fornisce indicazioni utili per la coprogettazione di un nuovo Comune, che potrà essere unito, con una propria identità e con una popolazione demograficamente più significativa che si sentirà parte di un grande progetto e quindi potrà far sentire meglio le proprie ragioni, a livello nazionale, regionale, provinciale e locale. Il metodo della coprogettazione che si seguirà implica l'esame congiunto degli aspetti inerenti la fusione con i cittadini, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni e con le attività imprenditoriali presenti sul territorio. I temi sui quali definire, negli aspetti di dettaglio, il progetto saranno come anticipato quelli delle priorità sociali, dello sviluppo economico, del lavoro, della . . , ~prOgràmmaZione urbanistica dei Comuni, della promozione anche:!culturale del territorio che questa Comunità deve continuare a garantire, in un contesto che sta profondamente mutando, per effetto della globalizzazione e della crisi economica e finanziaria in atto. Grazie a questo metodo si stabiliranno obiettivi per rendere effettiva l'uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini, e dare a tutte le comunità di provenienza uguale dignità: è per questo che verranno inserite norme nello statuto a salvaguardia delle comunità più marginali rispetto al principale centro direzionale del nuovo comune. Questo metodo dovrà definire gli obiettivi, avrà la finalità di colmare il GAP di opportunità che si presentano alle diverse popolazioni del territorio ed è per questo, come ricordato, che si risparmierà nei servizi centrali comunali generali, ma si dovrà spendere di più e meglio in decentramento per l'accrescimento dei servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali negli attuali comuni di provenienza. La fusione dei cinque Comuni quindi rappresenta una grande sfida e sarà il primo esempio nella Regione Umbria di come cinque Amministrazioni pubbliche, alleandosi possono guardare al futuro con maggior ottimismo per raggiungere migliori risultati di semplificazione ed efficienza amministrativa ed anche un maggior peso politico. A tal proposito non sfuggirà a nessuno che il nuovo Comune sarà, in termini di popolazione, uno dei 5 comuni più grandi della provincia di Terni e uno dei 25 più grandi dell' intera Umbria, ed in termini di superficie, uno dei maggiori della provincia e della regione. Il Comune unico di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano non sarà solo questo, dovrà essere un modo per pensare ad un nuovo rapporto tra Cittadini ed Istituzioni, sarà una nuova comunità che si unisce per raccogliere questa opportunità e sfidare la crisi. Infatti in questo percorso di fusione viene ripensato il rapporto tra cittadino ed istituzione con l'obiettivo di creare una comunità partecipata dove il referendum non dura solo un giorno, ma tutti i giorni il Comune nuovo dovrà essere chiamato a dare risposte ed in questo comune i cittadini potranno e dovranno esprimere la loro voglia di far parte di questa Comunità. Per comunicare il contenuto del progetto di fusione, si predisporranno comunicati stampa, si favorirà la formazione di comitati civici e si testeranno gli orientamenti dei cittadini chiamati a votare al previsto referendum. Analoghe consultazioni potranno essere svolte con l'ausilio delle tecnologie informatiche, per capire quale sia la denominazione del nuovo Comune più apprezzata dai cittadini, fra più opzioni possibili, ferma restando la possibilità di proporre alternative. 5. Vantaggi e prime riflessioni sulla fusione In generale, tutti i livelli del governo locale in Italia soffrono di un'eccessiva frammentazione e di dimensioni insufficienti al raggiungimento di economie di programmazione e produzione dei servizi alla popolazione e alle imprese. Il tema del riordino dei livelli, della numerosità e dimensione degli enti, nonché delle funzioni da essi svolte non a caso è da molti anni al centro del dibattito politico e oggetto di numerosi tentativi di riforma, tra cui si possono ricordare la L. 142/90, le Leggi Bassanini della fine degli anni '90, il D.Lgs. 267/2000, la riforma del Titolo V della Costituzione, i decreti approvati nell'ambito della riforma federalista tuttora in corso (L.D. 42/2009) e tutte le normative degli ultimi anni e quelle legate alle spending review. Il problema della dimensione efficiente degli Enti locali riguarda secondo molti esperti almeno due diversi tipi di configurazione territoriale: i comuni di dimensioni demografiche estremamente ridotte, che non arrivano a livelli di produzione dei servizi sufficienti al raggiungimento di economie di scala e le aree fortemente interconnesse dal punto di vista funzionale, ma divise dal punto di vista amministrativo, nelle quali i bacini in cui si manifestano i fenomeni socio-economici e quelli in cui si decidono le politiche pubbliche non corrispondono, dando luogo a problemi di distorta percezione dei bisogni, di creazione di esternalità negative a carico dei territori confinati e di fenomeni di competizione fiscale. Per la valutazione degli effetti connessi al processo di fusione delle cinque amministrazioni comunali rimandiamo ad un approfondimento successivo, mentre per il momento possiamo cercare di elencare quelli che ragionevolmente possono essere gli effetti attesi. La fusione dei cinque comuni ha innanzitutto il vantaggio di accrescere la dimensione demografica dell'ente, avvicinandola, alla classe dimensionale dei lO mila abitanti (circa 8000) in corrispondenza della quale risultano minimi ad oggi i costi pro-capite delle funzioni di amministrazione generale. ragionevole attendersi, dunque, che la fusione consentirà risparmi nella spesa oggi assorbita dalle funzioni di amministrazione, gestione e controllo, che comprendono sia le spese per gli organi istituzionali (in sostanza le indennità per sindaci, assessori e consiglieri) , ma anche quelle per le attività di funzionamento dell'ente (gestione economica, gestione delle entrate e dei beni, organizzazione e gestione del personale) e per l'esercizio di funzioni istituzionali (ufficio tecnico, anagrafe). E' Trattandosi di un Comune di media grandezza e quattro comuni abbastanza piccoli, il risparmio atteso avrà dimensioni finanziarie contenute in valore assoluto, ma comunque significative perché le risorse così recuperate potranno essere spostate su altre voci di spesa, in particolare potranno essere utilizzate per il potenziamento dei servizi offerti ai cittadini. La crescita dimensionale, dunque, ridurrà le risorse assorbite dalle funzioni "obbligatorie" (gestionali e istituzionali), consentendo il potenziamento di quelle "accessorie" (i servizi ai cittadini) e dei servizi decentrati offerti nelle attuali sedi comunali. Al tro effetto positivo di solito connesso alla crescita dimensionale è la possibilità di accrescere la specializzazione funzionale degli operatori, che ovviamente genera un miglioramento della qualità del lavoro svolto. Su questo piano ci si aspetta dunque un ritorno positivo soprattutto in termini di aumento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, oltre che di gratificazione del personale dipendente. Unificare le cinque Amministrazioni comunali esistenti implica anche l'unificazione delle procedure, dei criteri di valutazione, del livello dei servizi erogati nel territorio di tutto il nuovo comune unico. Importante è inoltre anche l'unificazione dei vari regolamenti, e dei piani regolatori che dovranno in breve tempo integrarsi, rappresentando risposte identiche a problemi identici dell'intera popolazione. Da questo punto di vista, la fusione dei comuni avrà necessariamente un effetto di omogeneizzazione relativamente sia alla quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini, sia alle modalità di accesso e di compartecipazione al loro finanziamento, riducendo dunque le disparità di trattamento oggi esistenti all'interno di una comunità che di fatto è accomunata da spazi, tempi e stili di vita. Uno degli obiettivi programmatici primari del nuovo ente che sarà costituito sarà quello di contenere la pressione fiscale attualmente esistente sull'intero territorio in maniera omogenea. Ci si attende in sostanza un miglioramento dell'equità nell' accesso ai servizi pubblici locali. Anche in questo caso, il processo di fusione ha sicuramente il pregio di muoversi nella direzione giusta. Infine, un ultimo effetto positivo della fusione si avrà sulla capacità degli Amministratori locali di leggere i bisogni dei cittadini e delle imprese localmente insediate e di implementare le conseguenti politiche di intervento. La realizzazione del comune unico avrà infatti il vantaggio di avvicinare la scala territoriale su cui vengono analizzati i fenomeni e vengono prese le decisioni politico-amministrative a quella in cui popolazione e imprese esercitano realmente le attività quotidiane e domandano i servizi, ciò consentirà ad esempio uno sguardo più consapevole e lungimirante nella programmazione dello sviluppo urbanistico, come di quello economico. Un ultimo effetto positivo atteso riguarda il piano delle relazioni con i soggetti esterni, siano essi istituzioni o imprese. L'unificazione consente di fatto di accrescere la "massa" dell'ente locale, aumentando cosi anche il suo peso negoziale nei confronti degli altri livelli istituzionali e degli operatori esterni cui spesso viene affidata la produzione dei servizi pubblici. In proposito, è bene ricordare che ulteriori vantaggi, anche di natura strettamente economica, dovrebbero derivare dalla diminuzione del numero di enti con cui ci si confronta e dalla unificazione delle procedure di selezione e affidamento. La domanda spontanea a questo punto è se il processo di fusione non comporti alcun effetto negativo. Dato che il problema fondamentale è quello dell'eccessiva polverizzazione del governo locale, ogni misura che vada a ridurre tale caratteristica comporta necessariamente ritorni positivi nel medio e lungo periodo. Infine, non sembra verosimile ipotizzare che l'unificazione degli enti comunali possa avere effetti negativi per. i cittadini in termini. di minore partecipazione o maggiore distanza dai punti di accesso ai servizi, sia perché l'unificazione riguarda la struttura gestionale dei servizi e non la distribuzione territoriale dei punti di eroqazione deqli stessi, sia perché i cittadini sono di fatto abituati da tempo a muoversi su distanze che oltrepassano i confini comunali. Tutti questi aspetti andranno ricondotti ad unità, e su questo versante stanno gla lavorando validamente gli uffici, con il supporto tecnico delle competenti strutture regionali. Per gli aspetti organizzativi, sarà costituito un gruppo di lavoro formato e supportato dall'assistenza tecnicogiuridica dai Segretari Comunali, con il compito di raccogliere le problematiche segnalate e gli aspetti da definire, in modo da proporre all'Amministrazione le possibili soluzioni dei problemi dal punto di vista dell'organizzazione amministrativa. Attualmente i cinque Comuni sono gestiti con il seguente personale: - Ficulle: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; l Dipendente nel settore servizio demografico, servizi sociali e segreteria; 2 Dipendenti nel settore tecnico di cui uno Responsabile ed uno a 20 ore settimanali; 8 Dipendenti per la gestione dei vari servizi esterni, 2 Dipendenti Polizia Municipale di cui uno Responsabile - Montegabbione: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; l Dipendente Responsabile nel settore vigilanza e servizi sociali; l Dipendente Responsabile nel settore tecnico; ...~ \£22 Dipendenti l dipendente -Monteleone per la gestione dei servizi nel settore demografico esterni, d'Orvieto: l l l l Dipendente protocollo, archivio e segreteria; Responsabile del settore finanziario; Responsabile nel settore tecnico; Responsabile nel settore servizi sociali, amministrativi, demografici e tributi; 4 Operai per la gestione dei servizi esterni; l Cuoca mensa scuole; l Responsabile del corpo di Polizia Municipale Fabro: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; 3 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore servizi sociali e demografici; 2 Dipendenti di cui uno Responsagile nel settore tecnico; 4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni, 2 Vigili -Parrano: l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi; 1/2 Dipendente (a metà con il settore vigilanza) nel settore servizi sociali e ctemografici; l Dipendente Responsabile nel settore tecnico; 4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni, 1/2 vigile(a metà con servo Sociali e dem) dovrà avere le Il nUovo schema organizzativo Comuni di uguale caratteristiche e le dimensioni dei risparmio e della dimensione, nell'ottica del maggior migliore efficienza ed efficacia. effettuate presso Per questo alla luce delle verifiche realta analoghe questo dovrà essere lo schema entro cui muoversi: Struttura Uffici e Servizi; Area Amministrativa demografica Area Servizi Sociali, scolatici e di Promozione Economica Culturale e Turistica; Area Economico Finanziaria; Area Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente; Area Polizia Municipale; Gli attuali funzionari apicali in servizio presso i Comuni sono chiamati. a collaborare al fine di addivenire ad una riconversione professionale che non metterà in discussione le professionalità acquisite, ma che anzi dovrà ampliarle. Tale collaborazione sarà funzionale ad una ridefinizione della dotazione organica e della organizzazione interna ed esterna della struttura, nell' ottica della valorizzazione delle risorse presenti. Alcuni funzionari infatti gestiranno un ambito di competenze meno esteso dell' attuale, 'sistema più complesso, con maggiori e con una maggiore specializzazione, avviene oggi. ma lavoreranno in un oneri di coordinamento a differenza di quanto Infatti in questa nuova riorganizzazione attraverso anche una nuova valorizzazione e specializzazione del personale presente si potranno trovare risposte a funzioni prive di adeguate professionalità interne per le quali si ricorre oggi a collaboratori esterni. Nel settore tecnico, oltre che negli attuali settori urbanistica, LL.PP. e manutenzioni si potranno formare professionalità nei settori della progettazione (o direzioni lavori), della difesa del suolo ed in altri settori, attualmente privi di figure specialistiche. Nell' area contabile ed amministrati va, si potrà potenziare ed unificare il servizio tributi, attraverso nuovi strumenti informatici e di georeferenziazione con sistemi GIS delle informazioni edilizie, incrociandole con quelle tributarie al fine di reprimere l'evasione fiscale sotto ogni forma, come avviene nei comuni di maggiori dimensioni organizzative e che comunque già in parte vengono svolte, anche se con strumenti inadeguati. Tale possibilità permetterà al nuovo Comune di avere ulteriori risorse da mettere a disposizione per servizi alla collettività e sarà un risparmio rispetto a quei comuni che sono stati costretti ad esternalizzare il servizio tributi. Importanti liberate e proprio in cittadini soprattutto pratiche e saranno anche le risorse umane che verranno andranno a costituire il nuovo ufficio SUAPEe questi mesi sta iniziando il suo cammino. Per i sarà un risparmio in termini di tempo, ma sarà una semplificazione nella visione delle nel rapporto Utente - Pubblica Amministrazione. Il sistema organizzativo sarà formato da sportelli (front office) aperti al pubblico, nelle attuali sedi comunali, e da un ufficio interno di amministrazione (back office), come già avviene, in parte, per le funzioni associate in convenzione. Per alcuni servizi back office potranno essere individuate anche sedi diverse da quella principale. Per un' ottimale gestione organizzativa, la rete comunale dovrà ancor più essere potenziata, in modo da permettere ad un operatore di usufruire di un sistema intranet comune, di accedere a colloqui con i cittadini con sistemi VOIP (es. skype, microsoft sync, ecc ...) e di utilizzare a regime la firma digitale, già comunque utilizzata. Tutto ciò gradualità, potrà essere e deve avvenire costruito ed senza incremento ottenuto con della spesa. Il risparmio potrà derivare nel breve periodo dall' unificazione dei servizi (revisore dei conti, servizi paghe, servizio di tesoreria, servizi di assistenza software, ecc ) e dalla nuova organizzazione anche in base alle eventuali sostituzioni o meno dei turn over, delle cessazioni dal servizio che non necessariamente 11:/ . ~/ dovranno essere rimpiazzate dopo la fusione fra comuni. Si. assumerà per esempio assumere un Segretario Comunale unico a tempo pieno, con conseguente abbattimento dei costi ed incremento del servizio. Altri risparmi verranno da una riduzione dei costi della politica in quanto gli organi istituzionali si ridurranno, invece di cinque sindaci si passerà ad uno come anche per i Consigli comunali e le Giunte. Maggiori risorse a disposizione si avranno con il riconoscimento di contributi erariali e regionali per 10 anni, come maggiori possibilità si potranno avere nella partecipazione a bandi per il riconoscimento di finanziamenti in progetti ed investimenti: in tale caso la Regione ha ad oggi garantito un impegno nella nuova Legge Regionale per riconoscere al nuovo Comune una priorità di accesso. ad eventuali bandi Regionali per i prossimi 10 anni. Ultimo vantaggio, ma non per ordine di importanza, il nuovo comune non sarà per alcuni anni sottoposto all'iniquo patto di stabilità, che impedisce gli investimenti alla macchina comunale. 6. Le criticità e le modalità per superarle A fronte delle ragioni che possono spingere i nostri Comuni a dare avvio ad un processo di fusione, risulta necessario riflettere su quali criticità possono invece sollevare resistenze al progetto, prospettando come più desiderabile la preservazione dello status quo. 6.1 Identità, autonomia e rappresentanza: fra le molte possibili resistenze alla fusione, la prima fra tutte, quella che a lungo ha impedito l'adozione di questo strumento di riordino in Italia, riguarda la soppressione dei Comuni preesistenti e la conseguente perdita d'identità (politico-istituzionale, sociale e culturale) della popolazione. La rappresentanza dei territori e le prerogative dei preesistenti Comuni vengono assunti dalla nuova entità che si va a costituire che però è, per l'appunto, Rnuova" e, conseguentemente, priva di identità storica e interamente da costruire. Il problema identitario e quello della perdita di autonomia da parte delle comunità locali originarie è il tema chiave intorno al quale ruota la discussione e le opposizioni alle fusioni dei Comuni. Il processo di fusione pone inoltre problemi di rappresentatività politica. Il nuovo Comune possiede organi direttamente elettivi, ma questi organi rappresentano una popolazione più eterogenea e di più ampie dimensioni. Cambia radicalmente il rapporto numerico fra amministratore ed amministrato, con conseguenze tutte da valutare nel corso del tempo. Cambiamenti senz'altro significativi, che allontanano il nuovo Comune dalle preferenze e dalle istanze dei singoli cittadini, perdendo quote rilevanti di rappresentatività politica. Per questo nello Statuto del nuovo Comune al fine di custodire e promuovere l'identità propria ed i tratti originari e di valorizzare caratteri civici, tipici della popolazione e del territorio locale, saranno istituiti i Municipi di Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano e Fabro ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs. 267/2000. I Municipi avranno sede presso la sede degli attuali Comuni ed eserciterà le proprie funzioni sul territorio del Comune di origine. Il Municipio, organo privo di responsabilità, sarà un soggetto giuridico con ambito territoriale coincidente con il territorio del comune soggetto a fusione. Il Municipio ha la rappresentanza politica della popolazione ivi insediata e residente, rappresenta le esigenze della comunità del territorio municipale. Il Consiglio Municipale è composto dal ProSindaco, che rappresenta il Municipio, e da quattro consultori. Per tutte queste cariche non è prevista alcuna forma di indennità e l'incarico dovrà essere svolto a titolo gratui to .. La composizione degli organi del Municipio avverrà attraverso nomina. Il Sindaco del Comune provvede alla nomina del ProSindaco, il quale deve essere obbligatoriamente residente sul territorio del Municipio, cosi come i consultori, parimenti nominati dal Sindaco su proposta del ProSindaco. La durata in carica degli organi del' Municipio sarà direttamente collegata alla durata in carica degli organi del Comune. Al municipio saranno riservate principalmente funzioni di partecipazione alle scelte di politica amministrativa del comune limitatamente a ClO che riguarda il proprio territorio e la popolazione ivi residente. A tal fine, in quanto organo esponenziale degli interessi che vi fanno capo, ne rappresenta i bisogni e le esigenze, individua gli obiettivi da raggiungere ed i progetti da realizzare, evidenziandone le priorità. La partecipazione del municipio all'amministrazione del Comune si esprime principalmente attraverso la consultazione obbligatoria in merito ai documenti programmatori più rilevanti (bilancio, relazione previsionale e programmatica, istituzione e gestione dei tributi e delle tariffe, adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica generale e attuativa, investimenti e programmi delle opere .pubbliche, localizzazione e costruzione di nuove attrezzature e strutture sociali, ovvero trasformazione di quelle esistenti, intitolazione di spazi ed aree pubbliche, regolamenti) . Il proSindaco potrà chiedere di partecipare, senza diritto di voto, ma con diritto di parola e di verbalizzazione, alle sedute degli organi collegiali del comune in cui si discute degli atti e delle proposte nelle quali si estrinseca il diritto di partecipazione del municipio ed in tutte le altre in cui sono in gioco interessi del medesimo. -La figura del Pro-Sindaco sarà quella deputata alla promozione del territorio e al mantenimento degli eventi .... culturali (mostre mercato, fiere, sagre, ecc.) che attualmente caratterizzano i singoli comuni e che andranno ad aggiungersi ad eventi riferiti al nuovo comune unico (es. palio dei 5 Municipi) 6.2 Possibili asimmetrie - Nel processo di fusione, la denunciata "centralizzazione" degli uffici nella sede del nuovo Comune è un problema ricorrente. Sebbene l'istituzione dei Municipi potrà consentire il decentramento di alcuni servizi sul territorio, la costituzione del Comune unico non potrà non accompagnarsi ad una significativa centralizzazione decisionale ed amministrativa che è parte integrante del processo di razionalizzazione voluto con la fusione. La sede del nuovo Comune essendo Fabro Scalo o comunque nell' area pianeggiante, anche dei di versi comuni, in prossimità di Fabro Scalo stesso, non creerà un problema di asimmetria per nessuno dei Comuni "fusi" trovandosi ad una distanza pressoché identica dalle sedi originarie. È per questo motivo che, a tale riguardo, tutti gli studi di fattibilità, e nel nostro caso non faremo certo eccezione, stimano gli eventuali risparmi derivanti da economie di scala quasi esclusivamente sui servizi e sui ruoli che possono essere accentrati nella sede principale, prevedendo invece costi invariati o aggiuntivi per i servizi decentrati. Nella proposta di fusione dei nostri cinque comuni, consci di tale problema, vi è proprio il vincolo di mantenere i servizi direttamente rivolti ai cittadini esattamente dove questi sono oggi. La previsione di mantenere inalterata, almeno per dieci anni, la collocazione dei centri di servizio è resa necessaria anche dall'assetto del Comune unico che, è caratterizzato da una maggiore estensione territoriale e da una distribuzione della popolazione non accentrata su un unico polo. La scelta di una organizzazione dei servizi decentrata, programmata sulle originarie comunità è una strada obbligata. D'altro canto, un processo di razionalizzazione che interessi tutti i servizi pubblici comunali direttamente rivolti all' utenza, comprese strutture di servizio quali asili, scuole, palestre e centri di assistenza agli anziani, nonchè biblioteche, strutture culturali, teatri, eccellenze dei singoli comuni d'origine, non risulterebbe praticabile, a causa degli alti costi sociali ed economici che un intervento di questo tipo comporterebbe. In tal senso, nel Comune unico, l'assetto complessivo dell'erogazione dei servizi conoscerà minori variazioni territoriali rispetto a quanto si potrebbe temere e la dinamica di centralizzazione riguarderà prevalentemente le funzioni amministrative. 7. Priorità e proqrammi per i1 Comune de1 futuro Un Comune più forte è necessario per avviare iniziative volte a creare nuove opportunità, per accedere a finanziamenti comunitari, statali e regionali, partendo dai settori che nella storia hanno rappresentato il punto di forza della comunità: è il caso dell'agricoltura di qualità e multifunzionale, dell'artigianato, dell'industria eco- compatibile, del turismo, dell'informatizzazione e del terziario, da sostenere non solo con progetti, ma anche con politiche tributarie agevolative per l'insediamento di famiglie ed imprese. In sintesi, l'offerta di servizi e gli andranno orientati nella Valorizzazione e lo investimenti Sviluppo dei Centri Storici esistenti, nelle imprescindibile direzione di uno Sviluppo Eco-Sostenibile, nel settore del sociale, dei servizi alla persona, dello sviluppo agricolo ed economico, per garantire magqiori opportunità di lavoro. Altro punto focale è quello del mantenimento dei servizi nei centri storici; il loro rilancio, passa anche, attraverso la loro manutenzione accurata ed interventi anche con politiche agevolative a livello fiscale volte ad un rilancio delle attività nei centri storici. Una azione ben fatta in tal senso può rappresentare un volano economico soprattutto per il turismo. Il nuovo comune, inoltre, dovrà fare ogni sforzo per il mantenimento degli att.uali plessi scolastici, là dove sono attualmente dislocati: le scuole rappresentano il principale volano di sopravvivenza dei singoli centri di quella che nel nostro caso ci piacerebbe definire "Città diffusa multipolare", oltre che comune unico. Altre operazioni che dovranno essere fondamento delle nuove amministrazioni, saranno quelle volte alla permanenza nei vari centri del Corpo dei .Carabinieri, delle Banche e degli sportelli postali. Nessun centro deve perdere alcun servizio con il Comune unico. Un articolato del nuovo statuto dovrà prevedere azioni, anche di tipo economico se necessario, affinché questi problemi non abbiano a verificarsi, con la consapevolezza di tutti i limiti giuridici che le amministrazioni pubbliche hanno verso soggetti esterni ed indipendenti. Il benessere dei cittadini rappresenta il valore da cogliere, anche con politiche locali orientate ad offrire opportunità per trascorrere felicemente ed in salute il tempo attuale, e su questo piano emerge l'importanza del ruolo delle associazioni alle quali Il nuovo Comune riconoscerà le peculiarità territoriali, garantendo nei Municipi la presenza anche delle Pro Loco ed eventualmente, se esistenti la cosulta delle associazioni presenti su ogni singolo comune attuale, per il loro particolare valore promozionale ed aggregativo e promuoverà tutte le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio e della libera iniziativa economica, nel campo dei servizi culturali, dello sport e dei servizi per le famiglie, da valorizzare maggiormente nell'ottica della sussidiarietà .. MONTEGABBIONE ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 1237 1231 1256 1270 1237 1211 1213 1245 1241 1576 1231 120 127 152 168 161 162 171 194 195 221 213 ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 1638 1608 1603 1598 1590 1604 1597 1585 1583 1576 1562 69 63 84 94 102 109 123 144 146 167 164 ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 1693 1708 1716 1730 1723 1718 1727 1759 1759 1735 16~8 71 80 94 124 125 126 148 169 195 221 179 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % 9,70 10,32 12,10 13,23 13,02 13,38 14,10 15,58 15,71 14,02 17,30 MONTELEONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % 2,47 3,32 4.56 6,50 7,19 7,64 10,40 8,44 9,19 10,07 10,47 FICULLE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % 4,19 4,68 5,43 7,05 7,25 7,33 8,57 9,61 11,09 12,74 10,60 FABRO ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2006 2009 2010 2011 2693 2702 2696 2745 2774 2784 2904 2926 2906 2951 2902 75 77 106 146 170 178 259 312 312 339 344 ANNI RESIDENTI STRANIERI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2006 2009 2010 2011 577 591 608 589 593 579 603 594 587 600 587 24 29 42 40 48 43 61 61 61 65 65 % 2,76 2,65 3,93 5,32 6,13 6,39 6,92 10.12 10,74 11,49 11,65 PARRANO PARERI AI SENSI DELL'ART.49 % 3,47 4,91 6,91 6,79 6,09 7,43 9,95 10,27 10,39 10,63 10,69 DEL D.LGS. N.267 DEL 18/08/2000. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------~-------PARERE Il Segretario Comunale, parere Favorevole sulla Regolarita' tecnica ai sensi art.49 del D.Lgs n.267 del 18/08/2000, proposta di deliberazione di cui all'oggetto. Li , 21. 01. 2014 IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Dott. Francesco Minardi esprime i' , Il' presente Verbale di Deliberazione, riscontrabile nel Verbale del Consiglio n,2/2014, depositato presso l'Ufficio Segreteria, viene sottoscritto come segue: Il Segretario ,, Comunale F.to Dott. Mlnardi F.to Francesco .JJj, Avv. Maurizio Lombron! ~; Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio, ATTESTA - che la presente deliberazione: - è stata pubblicata, in data odierna, per rimanervi per 15 giomi consecutivi nell'albo on-line di questo Comune accessibile di questo Comune accessibile al pubblico (ar1.32,comma 1 della legge 18 giungo 2009 n,69); Dalla Residenza comunale, li " Timbro Il Segretario Comunale F,to (Dott,Francesco Minardi) Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio, ATTESTA A) che la presente deliberazione: - è stata dichiarata immediatamente esecutiva iL """"",, "" (ar1.134, comma 4, D,Lgs,vo n267/00; - è stata pubblicata nell'albo on-line di questo Comune ai sensi dell'art, 134, D,Lgs,vo n.267/00, come risulta da allegata attestazione (art.6 comma 2 reg. com.le); B) che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il """"","",,,," ",,,,,,,.,,,,( decorsi 10 giorni dall'ultimo di pubblicazione -art.134, c 3 del T,U,n,,267/2000); Dalla Residenza comunale, li """",,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Il Segretario Comunale F.to (DottFrancesco Minardi) E' Copia Conforme all'Originale Dalla Residenza Municipale, Il Segretario Comunale Dott. Francesco Minardi REGIONE UMBRIA GIUNTA REGIONALE Area Organizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica e autonomie locali SelVizio Riforme endoregionali e rapporti con le autonomie locali
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