ATTO BASE - Regione Umbria

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1111111
11I1I11Regione Umbria
111111.
11I1I11Assemblea legislativa
IIAlAf.
Il Presidente
ATTO
Proposta
N. 1447
di indizione di referendum consultivo ai sensi
dell'art. 23 dello Statuto regionale e dell'art. 43 della
legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14
di iniziativa della Giunta regionale
(deliberazione n. 76 del 03/02/2014)
"Indizione del referendum consultivo in merito all'istituzione di un
nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano - art. 23 dello Statuto
regionale e art. 43 della legge regionale 16febbraio 2010, n.14"
Depositato alla Sezione Flussi documentali, Archivi
e Privacy i/10/02/2014
Trasmesso alla I Commissione Consiliare Permanente il 11/02/2014
MODULO DG 1
COD. PRATICA: 2014-001-100
.".
.U.
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Regione Umbria
Giunta
Hegionale
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
N. 76 DEL 03/02/2014
OGGETTO:
Indizione del referendum consultivo in merito all' istituzione di un
nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al
Consiglio regionale ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16
febbraio 2010, n. 14.
Marini Catiuscia
Presidente della Giunta
PRESENZE
Assente
Casciari Carla
Bracco Fabrizio Felice
Vice Presidente della Giunta
Presente
Componente della Giunta
Presente
Cecchini Fernanda
Componente della Giunta
Componente della Giunta
Assente
Presente
Componente della Giunta
Paparelli Fabio
Riommi Vincenzo
Romelti Silvano
Componente della Giunta
Assente
Presente
Vinti Stefano
Componente della Giunta
Presente
Presidente: Carla Casciari
Segretario Verbalizzante:
Catia Bertinelli
"I
COD. PRATICA: 2014.001-100
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il documento istruttorio concemente l'argomento in oggetto e la conseguente proposta
dell'Assessore Fabio Paparelli
Visto l'articolo 133, secondo comma della Costituzione, che stabilisce che la Regione,
sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi
comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni;
Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento
degli enti locali" che prevede che le Regioni possono modificare le circoscrizioni dei territori
dei comuni, sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale;
Visto l'art. 23 dello Statuto della Regione Umbria sui referendum consultivi per l'istituzione
dei nuovi comuni;
Vista la legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione
popolare alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di
petizione e consultazione)";
Visto in particolare l'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 concernente
"Disciplina e indizione del referendum per l'istituzione di nuovi Comuni, i mutamenti delle
circoscrizioni e delle denominazioni";
Viste le deliberazioni dei consigli comunali con le quali i Comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno formulato alla Regione l'istanza di
istituzione di un nuovo Comune, mediante fusione ed hanno richiesto alla Regione di
promuovere il procedimento per l'istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei
Comuni;
Atteso che la fusione in oggetto consentirà al nuovo comune di disporre di risorse
finanziarie, umane e strumentali adeguate a gestire le proprie funzioni ed a garantire una
diversa qualità dei servizi diffusi su tutto il territorio del nuovo comune, a vantaggio dell'intera
popolazione, ma con risparmio di risorse pubbliche;
Ritenuto di dover dar corso celermente alla proposta avanzata dai comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano mediante la presentazione al Consiglio
regionale della proposta di indizione del referendum consultivo per 'istituzione di un nuovo
Comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone
d'Orvieto e Parrano ai sensi dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14:
Preso
atto:
a)
del parere favorevole di regolarità tecnica e amministrativa reso dal responsabile del
procedimento;
b) del parere favorevole sotto il profilo della legittimità espresso dal Dirigente competente;
c) della dichiarazione del Dirigente medesimo che l'atto non comporta oneri a carico del
Bilancio regionale;
d) del parere favorevole del Direttore in merito alla coerenza dell'atto proposto con gli
indirizzi e gli obiettivi assegnati alla Direzione stessa;
Vista la legge regionale 1 febbraio 2005, n. 2 e la normativa attuativa della stessa;
Visto il Regolamento interno di questa Giunta;
A voti unanimi espressi nei modi di legge,
DELIBERA
1) di fare propriO il documento istruttorio e la conseguente proposta dell'Assessore,
corredati dei pareri e del visto prescritti dal Regolamento interno della Giunta, che si
allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando alle
motivazioni in essi contenute;
2) di dar corso alle proposte avanzate dai Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone d'Orvieto e Parrano, allegate al presente atto quale parte integrante e
sostanziale;
segue atto n.
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del
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COD, PRATICA: 2014-001-100
3)
4)
MOOULO OG1
di sottoporre al Consiglio regionale la proposta di indizione del referendum consultivo
per !'istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Fabro, Ficulle;~'
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano ai sensi dell'art. 43 della legge.,
regionale 16 febbraio 2010, n. 14;
.
di proporre al consiglio regionale la formulazione del seguente quesito da sottoporre a
referendum consultivo:
"Siete favorevoli alla istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di
Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano anche nell'ipotesi che le
popolazioni di uno o più comuni non siano favorevoli alla predetta fusione?"
5)
6)
7)
8)
di dare atto che i Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e
Parrano, come evidenziato nella cartografia allegata, sono comuni contigui e che
verranno consultati tramite referendum gli elettori residenti nei citati comuni ai sensi.
dell'articolo 23, comma 3 dello Statuto della Regione Umbria;
di dare mandato agli uffici competenti di provvedere alla modifica della legge regionale
16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione alle funzioni delle
istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e
consultazione)" al fine di estendere la non applicabilità delle ipotesi di sospensione
anche al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni
esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali,
nonché dell'art. 46, comma 1 della medesima legge, "Indizione";
di dare atto che agli oneri finanziari derivanti dalle operazioni referendarie si farà fro'nte
con le risorse stanziate all'interno dell'UPB n. 01.1.002 (cap. 880) del Bilancio di
previsione 2014, secondo il disposto di cui alla I.r 13/2000 e successive modifiche e
integrazioni;
di trasmettere il presente atto al Consiglio regionale per gli adempimenti di propria
competenza, ai sensi dell'articolo 45 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14.
IL SEGRE710
VERBALIZZANTE
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segue atto n.
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IL PRESIDENTE
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COD.
PRATICA;
2014-001-100
DOCUMENTO ISTRUTTORIO
Oggetto:
Indizione del referendum consultivo in merito ali' istituzione di un nuovo
Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi
dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14.
Con le deliberazioni n. 1 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del Comune di Fabro, n. 5 del 24
gennaio 2014 del Consiglio del Comune di Ficulle, n. 6 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del
Comune di Montegabbione, n. 4 del 21 gennaio del Consiglio del Comune di Monteleone
d'Orvieto e n. 2 del 20 gennaio 2014 del Consiglio del Consiglio del Comune di Parrano, che
si allegano al presente atto quale parte integrante e sostanziale, i predetti comuni hanno
formulato alla Regione l'istanza per l'istituzione di un nuovo Comune mediante la loro
fusione.
La fusione di comuni consiste in un processo di accorpamento e soppressione di più Comuni
preesistenti finalizzato ad istituire un nuovo Comune unico. L'articolo 133 della Costituzione
demanda alla Regione la titolarità dell'iniziativa, "sentite le popolazioni interessate".
L'articolo 23 dello Statuto della Regione Umbria individua il referendum consultivo come
istituto teso a conoscere gli orientamenti delle comunità locali su specifici temi ed in
particolare riguardo la fusione e l'istituzione di nuovi Comuni.
Lo stesso articolo dello Statuto stabilisce che il Consiglio regionale delibera'l'indizione del
referendum consultivo su proposta del Presidente della Giunta regionale, sentita la Giunta.
La legge regionale del 16 febbraio 2010, n. 14 prevede una specifica Sezione: "Referendum
consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti o per la
modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, ai sensi dell'articolo 133,
comma 2, della costituzione e dell'articolo 23, comma 4 dello Statuto".
La deliberazione della Giunta regionale contenente la proposta di indizione del referendum
consultivo viene trasmessa al Consiglio regionale il quale delibera a maggioranza assoluta
dei suoi componenti, previa acquisizione dei pareri della Commissione di garanzia statutaria
che, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, esprime parere sull'ammissibilità del
referendum consultivo entro trenta giorni dalla data di ricezione valutando il rispetto dei
requisiti di cui all'art. 43 e 44 della I.r. 14/2010.
In seguito alla trasmissione della deliberazione del Consiglio regionale favorevole allo
svolgimento del referendum consultivo il Presidente della Giunta regionale indice, con
proprio decreto, il referendum consultivo fissando la data della consultazione in una
domenica tra il 15 aprile e il 30 giugno.
Come si evince dall'istanza presentata dai Comuni, la fusione non rappresenta solo una
semplice modifica istituzionale e organizzativa, ma qualcosa di più significativo per le
comunità locali.
Il progetto di fusione dei cinque comuni, non è solo un passaggio collegato all'ottenimento
dei benefici previsti dalla legislazione nazionale e regionale, ma va inquadrato all'interno di
un programma organico di riforme istituzionali che, in realtà è già iniziato con l'esercizio
associato di molteplici funzioni e servizi.
La fusione consentirà al nuovo Comune di disporre di risorse umane e finanziarie adeguate
per la gestione delle proprie funzioni in un quadro finanziario sempre più complesso,
caratterizzato dalla crisi della finanza locale che, per effetto delle recenti manovre e del patto
di stabilità esteso anche ai piccoli comuni preclude agli stessi di poter intervenire in modo
significativo nelle scelte programmatiche con il venir meno delle risorse economiche minime
per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni.
Da tali considerazioni nasce l'idea dei cinque comuni di fondersi in un unico comune,
mantenendo le attuali sedi comunali degli uffici, così da essere in grado di ricevere le
richieste dei cittadini gestendo i procedimenti in maniera collettiva e condivisa senza il
ripetersi degli stessi adempimenti, determinando immediati risparmi di spesa nelle funzioni di
amministrazione, gestione e controllo.
Per accogliere la richiesta avanzata dai Comuni, in vista della scadenza del mandato
amministrativo degli stessi,
appare quindi necessario procedere celermente alla
segue atto n.
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del
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3
COD. PRATICA: 2014..()01-,OO
MODULO D
formulazione della proposta di indizione del referendum consultivo, affinché questa possa
essere esaminata dalla Commissione consiliare competente nel più breve tempo possibile e.
successivamente dal Consiglio regionale.
Come sopra evidenziato, dall'articolo 46 della I.r. 14/2010 si evince che il procedimento
elettorale per il referendum consultivo presenta un vincolo temporale, in quanto la data della
consultazione popolare può essere fissata solamente in una domenica tra il 15 aprile e il 30
giugno, concomitanti, appunto con lo svolgimento delle elezioni amministrative che il
prossimo 25 maggio riguarderanno la maggior parte dei comuni coinvolti nel processo di
fusione.
Sarebbe opportuna, pertanto, una modifica normativa che estenda al procedimento in esame
quanto già previsto dalla stessa legge regionale in materia di referendum consultivi diretti a
conoscere gli orientamenti delle comunità locali; infatti l'art. 40 della I.r. 14/2010 prevede che
il Presidente della Regione, entro dieci giorni dal ricevimento della deliberazione consiliare
indica con decreto il referendum in una domenica ricadente nel periodo compreso tra i
novanta e i centoventi giorni dal giorno di indizione del decreto. In ragione di questa norma,
una volta ricevuta la deliberazione consiliare gli atti successivi sono atti dovuti entro
scansioni temporali predeterminate che renderebbero fattibile concretamente l'indizione del
referendum, evitando cosi il rischio di vanificare il progetto fi fusione dei comuni, mediante
sospensioni ripetute del referendum laddove intervengano nel rispetto temporale (apri/egiugno) fatti sospensivi.
L'articolo 47 della I.r. 14/2010 stabilisce che per lo svolgimento del referendum consultivo si
osservino, in quanto applicabili, le disposizioni del referendum abrogativo. Una delle
disposizioni contenute alla Sezione Il del Capo 111 del referendum abrogativo prevede la
sospensione del procedimento all'art. 28 per una serie di eventi tra i quali le elezioni
amministrative.
Benché l'interpretazione della norma consentirebbe di ipotizzare la non applicabi/ità
dell'ipotesi di sospensione prevista dall'articolo 28, comma 1, per definire con certezza la
problematica interpretativa si potrebbe inserire espressamente l'inapplicabilità all'art. 28,
comma 1 al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la fusione di comuni
esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, ai sensi
dell' articolo 133, comma 2, della Costituzione e dell' articolo 23, comma 4 dello Statuto.
Per le ragioni sopra esposte si propone alla Giunta regionale:
1. di dar corso alle proposte avanzate dai Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone d'Orvieto e Parrano, allegate al presente atto quale parte integrante e
sostanziale;
2. di sottoporre al Consiglio regionale la proposta di indizione del referendum consultivo
per l'istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro,
Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, ai sensi dell'articolo 43
della I.r. 14/2010;
3. di proporre al Consiglio regionale la formulazione del seguente questo da sottoporre
a referendum consultivo:
"Siete favorevoli alla istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di
Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano anche nell'ipotesi
che le popOlazioni di uno o più comuni non siano favorevoli alla predetta fusione?"
4. di dare mandato agli uffici competenti di provvedere alla modifica della legge
regionale 16 febbraio 2010, n. 14 "Disciplina degli istituti di partecipazione alle
funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di
petizione e consultazione)" al fine di estendere la non applicabilità delle ipotesi di
sospensione anche al referendum consultivo per l'istituzione di nuovi comuni, per la
fusione di comuni esistenti o per la modificazione delle circoscrizioni e delle
denominazioni comunali, nonché dell'art. 46, comma 1 della medesima legge,
"Indizione";
5. di dare atto che i Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e
Parrano sono comuni contigui e che verranno consultati tramite referendum gli
segue atto n.
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del
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4
COD.
MODULO OG1
PRATICA: 2014-001-100
elettori residenti nei citati comuni ai sensi dell'articolo 23, comma 3 dello Statuto
della Regione Umbria;
6. di dare atto che agli oneri finanziari derivanti dalle operazioni referendarie si farà
fronte con le risorse stanziate all'interno dell'UPB n. 01.1.002 (cap. 880) del Bilancio
di previsione 2014, secondo il disposto di cui alla I.r 13/2000.e successive modifiche
e integrazioni;
7. di trasmettere il presente atto al Consiglio regionale per gli adempimenti di propria
competenza, ai sensi dell'articolo 45 della legge regionale 16 febbraio 2010,
14.
Perugia, li 31/01/2014
PARERE DI REGOLARITÀ TECNICA E AMMINISTRATIVA
Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta: si esprime parere favorevolejn ordine
alla regolarità tecnica e amministrativa del procedimento e si trasmette al Dirigente per le
determinazioni di competenza.
Perugia, li
31/tlJ/1{)lit
PARERE DI LEGITTIMITÀ
Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta;
Visto il documento istruttorio;
Atteso che sull'atto è stato espresso:
- il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e amministrativa
del procedimento;
reso dal responsabile
Si esprime parere favorevole in merito alla legittimità dell'atto e si dichiara che "atto non
comporta oneri a carico del Bilancio regionale;
segue atto n.
5
COD. PRATICA 2014-001.'00
1111
Regione Umbria
Giunta Regionale
AREA ORGANIZZAZIONE
OGGETTO:
DELLE RISORSE UMANE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA
AUTONOMIE LOCALI
E
Indizione del referendum consultivo in merito all' istituzione di un nuovo
Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi
dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14.
PARERE DEL DIRETTORE
Il Direttore, ai sensi e per gli effetti degli art!. 6, I.r. n. 2/2005 e 13 del Regolamento
approvato con Deliberazione di GR., 25 gennaio 2006, n. 108:
riscontrati i prescritti pareri del vigente Regolamento interno della Giunta,
verificata la coerenza dell'atto proposto con gli indirizzi e gli obiettivi assegnati alla
Direzione,
esprime parere favorevole alla sua approvazione.
Perugia, lì 31/01/2014
'7/
segue atto n. -t(!) del
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COD. PRATICA: 2014..001-100
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111
Regione Umbria
Giuuta
Ikgiollalp
Assessorato regionale "Commercio e tutela dei consumatori. Sport ed impiantistica sportiva.
Associazionismo sportivo. Centri storici. Società partecipate. Risorse patrimonali,
innovazione e sistemi informativi. Riforme dei servizi pubblici locali e riforme endoregionali.
Sicurezza (i.r. 13/2008). Polizia locale. Urbanistica"
OGGETTO:
Indizione del referendum consultivo in merito ali' istituzione di un nuovo
Comune mediante la fusione dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone d'Orvieto e Parrano"-Proposta al Consiglio regionale ai sensi
dell'art. 43 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14.
PROPOSTA ASSESSORE
L'Assessore
ai sensi del vigente Regolamento della Giunta regionale,
propone
alla Giunta regionale l'adozione del presente atto
Perugia, lì 31/01/2014
Si dichiara il presente atto urgente
L'Assessore
Perugia, lì
segue atto n.
:(0 del 1C3. CQ. 2t) 4-
i
..
Comune di
Provincia di TERNI
FABRO
COPIA DELIBERAZIONE
N.I
OGGETTO:
Del 20/0112014
DEL CONSIGLIO COMUNALE
Istanza per iniziativa legislativa per ('indizione di un referendum per
"istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di
Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano approvazione -
L'anno DUEMILAQUATTORDICI,
il giorno VENTI, del mese di GENNAIO alle ore 19,15, nella solita
sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto.
Alla prima convocazione in sessione straordinaira, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di
legge, risultano all'appello nominale:
Presenti
CONSIGLIERI
TERZINO Maurizio
BALDINI Alessia
MUGNARI Mauro
D'IMPERIO Fabio
PAGNOTTA Maurizio
DELLA MARTA Sabina
FEDERICI Giancarlo
LANZI Rosalba
GIOMETTI Sandro
FUCILI Giancarlo
MONTE GIOVE Paola
RICCI Federico
MORETTI Walter
I Asse~nati
n. I3
I In carica
Assenti
X
X
X
X
n. I3
I Presenti
n. 12
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale:
- Presiede il sig. Maurizio Terzino nella sua qualità di Sindaco;
- Partecipa in qualità di Assessore esterno il sig.
- Partecipa con funzioni consulti ve, referenti, di assistenza e verbalizzazione
dott.ssa Lorena Moretti;
La seduta è pubblica.
- Nominati scrutatori i signori: Ricci Federico, Giometti Sandro e Lanzi Rosalba.
I Assenti n. 1
il Segretario
comunale
Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del
giorno, premettendo che, sulla proposta della presente deliberazione hanno espresso parere favorevole (ai
sensi dell'art. 49 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267):
12$1- il responsabile del servizio Dott.ssa Lorena Moretti per quanto riguarda la regolarità tecnica;
il responsabile del servizio finanziario
per quanto riguarda la regolarità contabile;
il segretario comunale (art. 49, c. 2 e 97 c. 4/b)
0-
0-
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle,
Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull' opportunità di
giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare
insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni;
CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile,
comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché
sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A";
VALUT ATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni
:;torico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare
percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale;
ATTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad
un miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una
riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedi bile a seguito delle inevitabili economie di
scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta;
RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politicoamministrativa ed economica di un territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una
comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B";
CONSIDERATO:
che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte
dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta";
- che dal punto di vista delle attività di promozione del
territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano della Provincia di
Terni;
che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti
sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La
meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Oisabili di Ficulle, le strutture
ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto
Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività del Centro giovanile gestito dalla
Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni
che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai
cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'A VIS, la Protezione civile, la
Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini
e l'Unitre Altorvietano;
Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un
progetto che riguarda ['intero territorio degli stessi all'interno del P.U.C. 3;
Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi
competenti, un progetto denominato CLANIS riguardante interventi su tutto il territorio
degli stessi;
RILEVATO IN PARTICOLARE:
che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale);
che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale);
che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana);
CONSIDERATO:
che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel tenitorio nazionale,
come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale
esperienza nel tempo è divenuta poco funzionale all'esigenza di rispondere in modo efficace
alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in
liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli
uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo
rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più
sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni;
che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà
proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare maggiori risorse
agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura
organizzati va meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una
maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del
decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il
pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office);
che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state
strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell'offerta
di servizi gestiti in forma associata;
che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività
tutta,facente capo all'A TI,
viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12),
attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima
Assistente Sociale dei 5 Comuni;
DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto
all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000
abitanti ai sensi dell' art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge
122/2010 e succomod.;
DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare:
-sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero
dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato nella G.U. n.
242 del 16.10.2012 è previsto che:
" ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a
decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è
commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno
dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti";
- sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGE
REGIONALE 24 settembre 2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge che
verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione;
PRESO ATIO:
che il procedimento di Fusione prevede anche un Referendum consultivo delle popolazioni
interessate;
altresì che da questo momento i cinque Enti intendono avviare una fase più ampia del processo
partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione delle cinque
comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività
economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni,
tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini
tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole;
CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente
interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato
che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le
espressioni sociali della cittadinanza;
A TIESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di
proseguire ed approfondire, in conformità alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di fusione
coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale;
CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento
continuo dei servizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori;
PRESO ATIO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma
del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali;
RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di
modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi;
VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra comuni:
1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E
CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E
, OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FATIIBILITA';
2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO
REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 1412010)
REGIONALE
3- SOTIOPOSIZIONE
DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE
SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 4S LR. 1472010);
DI INDIZIONE
DI GARANZIA CHE
4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA
CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTIOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI
INTERESSATI.
5- INDIZIONE DEL REFERENDUM
CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA
GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.)
6- SVOLGIMENTO
7- ALL'ESITO
REFERENDUM;
DEL REFERENDUM
LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE
~:
PER ISTITUZIONE COMUNE
:l
Se IL COMUNE
APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI,
LA DOTAZIO~j>
ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E
PASSIVI,
IL BILANCIO
DI PREVISIONE,
LE DISPOSIZIONI
PER
IL
DECENTRAMENTO
DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE
E PRENDE
CONTATTI CON LE NUMEROSE
AMMINISTRAZIONI
TERRITORIALI
PER
COMUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL
TERRITORIO, P.R.A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRffiUNALE,
ECC ... ). LA REGIONE TRASMETTE ALL'ISTAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA
VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE
FRA COMUNI;
Il Sindaco illustra al consesso la procedura di fusione dei comuni sopra detti e rileva che la proposta
di deliberazione inserita nelle pratiche del consiglio ha subito delle variazioni con l'aggiunta dei
punti 3 e 4 della parte dispositiva, poiché è stato richiesto alla Regione di poter dar seguito al
processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà favorevole e con le
modifiche apportate, si ottiene l'obiettivo prefissato(EMENDAMENTO allegato);
DI SEGUITO il Cons. Baldini legge al consesso il testo della proposta di delibera e la relazione di
fattibilità per la costituzione del nuovo Comune;
Interviene il Cons. Moretti chiedendo spiegazioni sui punti di seguito elencati:
I) perché gli incontri sul tema in questione sono stati fatti nei comuni di Montegabbione e
Ficulle e non a Fabro;
2) perché ci sono copie differenti del testo della proposta di deliberazione letto nella presente
seduta e non è stato depositato nei termini previsti;
3) se dall'esito del referendum sono esclusi alcuni comuni, potranno attuare la fusione solo se
contermine;
4) non risultano chiari i termini del referendum rispetto alle imminenti elezioni comunali,
tutto è molto confuso;
5) le variazioni della presente proposta rispetto a quella depositata nelle pratiche del consiglio
devono essere votata;
Il Sindaco risponde che alcuni comuni hanno fatto la riunione prima della seduta consiliare, gli altri
la faranno in seguito, riferisce che al Cons. Morelli è stata consegnata, in seguito alla formale
richiesta in data odierna, una copia con le variazioni di cui sopra, e che ai sensi del regolamento del
funzionamento del consiglio comunale sarà proposto emendamento per i punti aggiunti al
dispositivo;
SUCCESSIVAMENTE
il Sindaco pone a votazione l'emendamento della parte aggiuntiva (inserita
ai punti 3 e 4 della parte dispositiva del presente atto) con conseguente scorrimento degli altri punti
da cinque a dieci parte disposi tiva;
IL CONSIGLIO
Con undici (11) voti favorevoli e un (1) astenuto (Morelli Walter)
DELIBERA
I)
Di approvare l'emendamento della parte aggiunta (intercalati ai punti 3 e 4 della parte
dispositiva del presente atto), che si allega alla presente - con conseguente scorrimento
degli altri punti da cinque a dieci - parte disposi tiva;
DI SEGUITO interviene il Cons. Fucili precisando che nell'atto in questione sono chiare le
motivazioni della fusione e ritiene che le problematiche evidenziate dal Cons. Moretti siano di
competenza del Segretario Comunale, continua con le precisazioni di seguito elencate:
-i comuni limitrofi, che hanno fatto prima la riunione, non hanno comunicato dati certi e per questo
sono sorte contestazioni, sottolinea che l'iter scelto dal Comune di Fabro è quello giusto, ritiene
necessario definire bene e in modo chiaro il percorso definitivo a livello politico territoriale e poi
informare la popolazione, ribadisce che solo questa chiarezza verso la popolazione evita
"
incomprensioni;
-,ùlariunione del comune di Ficulle, proprio per questa mancanza di chiarezza sono state avanzate
dalla popolazione perplessità e la paura che si nascondesse chissà che cosa;
-a livello nazionale stanno cambiando l'organizzazione dello stato per contenere la spesa pubblica e
in modo analogo deve avvenire negli enti locali;
-compito della politica non è l'ordinaria amministrazione, come avviene da molti anni per
mancanza di disponibilità economica, che può essere svolta dal Segretario Comunale e dai
Responsabili dei vari servizi, ma è quella di creare sviluppo nel nostro territorio e solo con questo
tipo di attività si potrà ridare credibilità alla politica, sottolinea che questa possibilità deve essere
sfruttata, c'è da chiedersi cosa farà quel comune che esce dalla fusione e continuerà da solo;
-I:ale aspetto è di fondamentale importanza e non le diverse parole usate nell'atto, sostiene infine che
le risorse risparmiate potranno essere usate per lo sviluppo;
Interviene il Cons. Moretti chiedendo com'è possibile pianificare la fusione se ancora non abbiamo
il risultato del referendum consultivo;
Il Sindaco risponde:
-durante il percorso si incontreranno degli ostacoli, ma se riusciamo, avremmo anche un ruolo
diverso nei confronti della Regione, e soprattutto eviteremo che l'organizzazione del nostro
territorio venga imposto dalla legge nazionale senza un minimo di discrezionalità;
-conferma l'attenta analisi del Cons. Fucili e aggiunge che con tale forma associativa s.i potrebbero
risolvere le problematiche di gestione dei vari comuni (maggiori contributi nazionali e regionali,
gestione ottimale del personale, mancata applicazione del patto di stabilità per due anni, possibilità
di cofinanziare lavori pubblici);
Il Cons. Montegiove chiede al consesso una piccola modifica: il ProSindaco deve essere nominato
dal consiglio comunale anziché dal Sindaco;
Il Sindaco, accolto l'emendamento proposto prima della fine della discussione, pone in votazione lo
stesso;
IL CONSIGLIO
Con undici (Il) voti favorevoli e un (I) astenuto (Moretti Walter)
DELIBERA
Di approvare la modifica proposta dal Cons. Montegiove, quindi nella relazione di fattibilità per la
fusione tra i comuni al punto n. 6 "Le criticità e le modalità per superarle" sotto il punto 6.1 settimo comma - che testualmente recita "La composizione degli organi del Municipio avverrà
attraverso nomina. Il Sindaco del comune provvede alla nomina del ProSindaco ....... " - viene
sostituito con quanto di seguito indicato:
" La composizione degli organi del Municipio avverrà attraverso nomina. Il Consiglio Comunale
provvede alla nomina del ProSindaco ....... "
RITENUTO di dover provvedere in merito;
VISTE:
l'art. 133, c. 2 della Costituzione;
la L.R. n. 34/98;
la L.R. n. 14/2010
l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000;
il D.P.R. n. 318/2000;
il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012;
lo Statuto comunale;
Visto il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale;
CON II voti favorevoli e uno contrario (Moretti Walter, su n. 12 consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
~
l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per'
tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN
REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI
COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e
PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente
alla presente Delibera;
2_DI richiedere ai sensi dell'art. ART. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alla
Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per
l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto,
Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano;
3_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti I e 2,
esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare, oltre che il risultato del
referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé
stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando
altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario sarà
favorevole .
..,.,
. 4_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai' punti 1" e 2,
esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge
necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario
previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo
ordinario.
5_01 approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato
"A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
6_DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il
perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione;
7_DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una
prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali;
8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto
soprattutto con i cittadini. con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali
e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla
costituzione del nuovo Comune, all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del
programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale;
9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla
Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni;
IO_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n.
267/00, dovendo la procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il
30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia, con la votazione che
segue: CON Il voti favorevoli e uno contrario (Moretti Walter), su n. 12 consiglieri presenti e
votanti.
..
Il presente verbale, salva l'ulteriore lettura e sua definitiva approvazione nella prossima seduta, viene
sottoscritto come segue:
IL PRESIDENTE
fIo Maurizio Terzino
Il Segretario
fIo
Il Consigliere
Comunale
Dott.ssa Lorena Moretti
Il sottoscritto,
fIo
Alessia Baldini
visti gli atti d'ufficio,
.l~TTEST A
--che
la presente deliberazione:
[g] - E' stata affissa all' albo pretorio comunale in data odierna per rimanervi
consecutivi (art. 124 D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267);
per quindici giorni
[g] - E' COPIA CONFORME ALL'ORIGINALE
Dalla Residenza comunale, lì 24/01/2014
Il Responsabile
del Servizio
Dott.ssa Lorena Moretti
Timbro
Prot. 726/1-7
Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio,
ATTESTA
.- che la presente deliberazione:
l:8J - È divenuta esecutiva il giorno 20/01/2014
['8J - perché dichiarata immediatamente eseguibile (art. 134, comma 4, D. Lgs. 267/2000);
D-
D-
decorsi lO giorni dall'ultimo di pubblicazione (art. 134, comma 3, D. Lgs. 267/2000);
E' stata ripubblicata all'albo pretori o comunale per quindici giorni consecutivi dal
al
l:8J -È stata
affissa all'albo pretori o comunale, come prescritto dall'art. 124, comma l, D. Lgs. 267/2000,
per quindici giorni consecutivi dal 24/0112014 al 08/02/2014
Dalla Residenza
comunale,
n 24/01/2014
Il Responsa bile del Servizio
(Dott.ssa Lorena Moretti)
E' copia conforme all'originale da servire per uso amministrativo.
Dalla Residenza comunale, lì
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
(Dott.ssa Lorena Moretti)
Provincia di TERNI
Comune di FICULLE
Deliberazione del Consiglio Comunale
N.5
Data
24/0112014
D
Copia
OGGETTO:
iniziativa legislativa per Iindizione di un referendum
pcr
l'istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Monteleone
D'Orvieto, Monte!1abbione, Ficulle, Fabro e Parrano
L'anno DUEMILAQUATTORDICI il giorno VENTIQUATTRO del mese GENNAIO alle ore 21:00
nella sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto, in prima convocazione in sessione straoordinaria, che è
stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, risultano all'appello nominale:
TERREZZA GINO.
BARTOCCIO MORENO
DI GIROLAMO VALENTL'I'O
MARTELLONI CLAUDIO
FATTORINI FABIO
GALLETTI DANIELE
GIANNIFRANCESCA
Assegnati n. 13
In carica n. 13
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
TRINCIA LOREDANA ~
PITONI PATRIZIA
MUZI STEFANO
MISCETTl LUCIANO
CASACCIA AUGUSTO
ALViONILUCA
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
PRESENTE
Presenti n. l3
Assenti n. O
l consiglieri non presenti risultano assenti giustificati
. Risulta/no presenti, in qualità di assessore non facente parte del Consiglio, il/i Sigg. Sergio Verdecchia e Sabrina
Palazzetti
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale.
- Presiede il Signor Dott. Gino Terrezza nella sua qualità di Sindaco e partecipa con funzioni consultive,
referenti e di assistenza e curando la verbalizzazione della seduta il Segretario Comunale - Dott.ssa
Lorena Moretti
La seduta è pubblica.
Vengono nominati scrutatori i Signori: ;
Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno,
premettendo che sulla proposta della presente deliberazione hanno espresso parere favorevole,
il responsabile della Ragioneria, per quanto concerne la regolarità contabile (art.49, c.I,T.V. n. 267/2000),
e per quanto riguarda la regolarità tecnica:
il responsabile del servizio interessato (art. 49, c. l, T.V. 11. 267/2000);
x
il segretario comunale (art. 49, c.2 e art. 97, c. 4b, T.V. n. 267/2000);
Viste in proposito le sottoscrizioni del proprio parere favorevole apposte dai singoli responsabili:
il segretario comunale
F.to
Dott,ssa Lorena Morelti
I~~"tm
• oo,~'" I, f,ttibiEtàdo! ",,""imoo<od,n, [mi,,, ,
"io., oh, i, Fi"Ii<,i , ,,,lo, l'
prima riunione per spiegare alla cittadinanza gli obiettivi che l'amministrazione e le amministrazioni limitrote
intendono perseguire con l'adozione del presente atto, sottolinea che i sindaci hanno richiesto e ottenuto dalla
Regione l'impegno formale di poter attuare la fusione soltanto nei comuni dove sarà positivo il risultato del
referendum consultivo, di seguito procede alla lettura della delibera e della relazione di fattibilità;
Il Cons. Miseetti condivide il progetto presentato, ma è stato realizzato malissimo in quanto è mancata la
condivisione, infatti l'incontro con la cittadinanza è stato fatto il giorno 11.01.2014 e il 24.01.2014 è stato
portato all' approvazione del consiglio, di seguito evidenzia le seguenti criticità:
-anc:he negli altri comuni con termini è stato evidenziato che il progetto è valido ma tutto è stato posto in essere
con molta fretta;
-quanto rilevato nella relazione non trova raffronto nella realtà, per esempio nella stessa si attesta che il
progetto è stato partecipato con la cittadinanza invece è stato presentato solo dieci prima del consiglio;
-afferma che è necessario fermarsi, discutere bene del problema in questione, meditare e riconsiderare le
motivazioni dopo averle assimilate;
-ritiene che i promotori hanno dimostrato una certa superficialità, sarebbe stato utile ascoltare dei sindaci che
hanno già fatto questa esperienza;
-inl1ne sostiene che l'oggetto della delibera non è ben definito;
Il Sindaco risponde che invece di fermarsi ad analizzare la forma si dovrebbe andare a verificare la sostanza e
sottolinea che in seguito sarà possibile sentire l'esperienza di altre realtà;
Il Cons. Miscetti ribadisce quanto segue:
-la minoranza non è mai stata interpellata in merito a tale progetto;
-tm quello che c'è scritto nel testo e nella realtà c'è un abisso;
-quanto detto circa ['informazione alla cittadinanza non trova corrispondenza nella realtà;
Il Sindaco spiega che si vuole dare una nuova possibilità al territorio per risolvere le problematiche legate alla
cri:;i economica che sta attraversando il paese, l'unione crea una sovrastruttura che non è snella e non
ra~;giunge gli obiettivi che si vogliono raggiungere, cioè di andare verso una maggiore specializzazione del
personale (il tecnico comunale nell'unione deve svolgere sia urbanistica, che lavori pubblici e manutenzione),
termina affermando che con l'approvazione del presente atto si dà avvio ad un procedimento che sarà chiuso
in caso di esito negativo del referendum consultivo in questo comune;
Interviene il Cons. Amoni spiegando quanto segue:
-la. possibilità di partecipare o meno alla fusione con il risultato del referendum è critico in quanto la fusione
prevede comuni contermini;
-si doveva attuare un progetto condiviso fin dall'origine per far partecipare tutti i cittadini,
-il referendum è una conseguenza dell'inizio della procedura che parte con l'approvazione della delibera
consiliare, si poteva attuare un'altra forma di referendum;
-la Regione si è impegnata formalmente a evitare la fusione nei comuni dove il referendum avrà esito
negativo, ma nella legge è previsto che la regione può anche discostarsi dal risultato del referendum, quindi
p,:r il momento abbiamo solo affermazioni;
-sono d'accordo con la forma scelta per raggiungere l'obiettivo, ma non credo che in tre mesi si possa attuare
quanto stabilito con l'atto in questione;
Il Sindaco risponde che la Regione si è impegnata con parere scritto, quindi è sicuramente possibile che la
fusione non si estenda al comune dove il referendum ha avuto esito negativo, riferisce che tutti i comuni
limitroti hanno approvato la presente deliberazione, se oggi non verrà approvato l'atto saremo fuori dal
progetto senza appello, in fin dei conti si sta dando una possibilità anche al nostro paese;
Il Cons. Amoni ribadisce che nell'altra forma di referendum sarebbe stato a priori il popolo a decidere e
palesa il dubbio che "chi" ha imposto questi tempi potrebbe poi definire il resto;
li Sindaco risponde che ]a crisi ci dà questa rincorsa, ma la popolazione ha il tempo per meditare e
decidere nel proseguo;
Il Cons. Muzi riferisce al consesso che sicuramente la fusione sarebbe venuta di conseguenza e sul
tema forse siamo tutti d'accordo, ma contestiamo il modo e l'accelerazione con la quale è stata
attuata, sostiene che si dovevano fare le elezioni comunali, poi una informazione capillare alla
cittadinanza e solo dopo la decisione, ritiene che la scelta di farla prima delle elezioni sia stata presa
a livello politico comprensoriale, perché ritengono che in alcuni comuni potrcbbero non vincere,
pertanto avete accelerato i tempi;
Il Sindaco spiega che i cinque enti sono d'accordo nella realizzazione di questo progetto, che può
risolvere le problematiche del territorio, afferma che la Regione ha assicurato il parere per iscritto e
sicuramente non vedo la strategia descritta dal Cons. Muzi, ma ravviso soltanto un progetto che
possa dare crescita a tutto il territorio;
Il Cons. Muzi chiede di sapere bene la questione del referendum;
[] Sindaco risponde che il consigliere regionale è venuto aIla riunione in FicuIle e ha spiegato che se
in un comune non vincesse il referendum, il comune stesso non parteciperà aIla fusione;
li Cons. Casaccia spiega che non sono stati i tagli a causare la crisi, ma una gestione sbagliata
delI'attuale amministrazione;
Il Sindaco replica che l'amministrazione non sapeva che:
-non si poteva più assumere
-chc tutto si complicava per gli enti locali;
-c'è stata una cattiva gestione di 20 anni deIlo stato italiano, ma non credo che in 5 anni si possa
mandare in malora un ente;
Il Cons. Bartoccio condivide la fusione ma i tempi per il procedimento sono troppo ristretti, forse
sostiene che prima si dovevano associare i servizi e poi pensare ad altre forme, infine afferma che il
territorio di FicuIle è tanto vasto e si domanda come verranno suddivisi i finanziamenti all'interno
della fusione;
[] Sindaco precisa che dobbiamo dare una veste a questo progetto che è stato soltanto abbozzato;
Il Cons. Pitoni riferisce che non tutti i cittadini sono discordi al progetto, il tempo è ristretto, ma
dobbiamo coadiuvare i cittadini neIla scelta;
Il Cons. Di Girolamo riferisce che i] tema deIla fusione è stato trattato in una riunione fissata a
maggio 2013, i partecipanti erano pochi, sostiene che nella ultima riunione è mancata
l'informazione, doveva essere capillare, afferma che i vantaggi deIla fusione sono importantissimi:
ottimizzazione dei servizi, svincolo del patto di stabilità per un periodo, finanziamenti regionali e
statali per un periodo di dieci anni, termina affermando che sicuramente l'amministrazione avrà
pure della colpe, ma dove erano gli altri;
L'Ass. esterno Verdecchia legge al consesso l'intervento allegato;
Il Cons. Gianni afferma che si deve tornare a discutere deIl'obiettivo principale, si vuole o no la
fusione, la decisione deve essere presa daIla popolazione, ma ritengo che sia un'opportunità vera
per la nostra realtà, sostiene che tra la convenzione, l'unione e la fusione, quest'ultima è la forma
ottimale e dobbiamo lavorare tutti insieme per il nostro futuro;
li Cons. Amoni propone cinque emendamenti, che si allegano al presente atto
Sono posti a votazione i cinque emendamenti:
EMENDAMENTO
N. l allcl!ato:
Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, MarteIloni, Bartoccio, Fattorini, GaIletti, Di Girolamo,
Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento.
a;
i
~
I
l
,gMENDAMENTO
N. 2 allee:ato:
Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo,
Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
lJI Consiglio Comunale non approva l'emendamento.
~:MENDAMENTO N. 3 allee:ato:
Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo,
Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento.
!~MENDAMENTO N. 4 allee:ato:
Con 7 voti favorevoli, 1 astenuto (Fattorini) e 5 contrari (Di Girolamo, Gianni, Trincia, Pitoni e
Terrezza), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
li Consiglio Comunale approva l'emendamento.
11 Cons. Amoni propone l'emendamento n.5 e chiede nel contcmpo la sospensione del consiglio
comunale:
Con 4 voti favorevoli e 9 contrari ( tutta la maggioranza)
j[l Consiglio Comunale NON APPROVA
LA SOSPENSIONE, pertanto SI prosegue con la
votazione dell'ultimo emendamento,
EMENDAMENTO
N. 5 allee:ato:
Con 4 voti favorevoli e 9 contrari (Terrezza, Martelloni, Bartoccio, Fattorini, Galletti, Di Girolamo,
Gianni, Trincia e Pitoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
Il Consiglio Comunale non approva l'emendamento.
Di seguito vengono effettuate le dichiarazioni di voto (n.2 Allegati)
IL CONSIGLIO
COMUNALE
PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto, Montegabbione, Ficulle,
Fabro e Parrano, hanno dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito, sull'opportunità di
giungere alla costituzione di un Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare
insieme alla collettività ed agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni;
CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di carattere storico e civile,
comprovanti l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché
sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A";
V ALUT ATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che proprio per ragioni
storico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare
percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per lo sviluppo locale;
ATTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione istituzionale si propone, attengono ad
un miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, oltre che ad una
riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di
scala che una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta;
,
I
RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una valorizzazione politico-,
amministrativa ed economica di un territorio che considerato neI suo complesso accoglierà unl!/
comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata sotto la lettera "B";
CONSIDERATO:
che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte
dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta";
che dal punto di vista delle attività di promozione del
territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo
Terni;
del Paesaggio Orvietano della Provincia di
che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere servizi svolti
sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La
meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le strutture
ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che socio-sanitarie, oltre naturalmente al distretto
Sanitario comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività deI Ceritro giovanile gestito dalla
Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni
che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno capo ai
cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'A VIS, la Protezione civile, la
Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il Gruppo Ciclistico Fattorini
e l'Unitre Altorvietano;
Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione Umbria un
progetto che riguarda l'intero territorio degli stessi all'interno del P.U.c. 3;
Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente, agli organi
competenti, un progetto denominato CLANIS riguardante interventi su tutto il territorio
degli stessi;
RILEVATO IN PARTICOLARE:
che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale);
che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale);
che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana);
CONSIDERATO:
che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio nazionale,
come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di Ancona, tale
esperienza nel tempo è divenuta poco funzionale all 'esigenza di rispondere in modo efficace
alla crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in
liquidazione, in quanto non era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli
uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo
rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non sono più
sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni;
che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà
proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare maggiori risorse
agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e con una struttura
organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo criteri che consentano una
maggiore specializzazione, una maggiore digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del
decentramento dei servizi nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il
pubblico (front office) e di uffici interni di direzione (back office);
che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni sono già state
strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise nell'offerta
di servizi gestiti in forma associata;
che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei confronti della collettività tutta,
facente capo all' ATI,
viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12),
attraverso l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente alla medesima
Assistente Sociale dei 5 Comuni;
DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati maggiormente rispetto
all'esercizio associato di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con meno di 5.000
abitanti ai sensi dell'art. 14, commi 28 e seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge
122/2010 e succo mod.;
DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo particolare:
-
sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato
nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che:
" ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a
decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è
commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 20 I O ai comuni che hanno
dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti fmanziari previsti";
- sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (Art. 29-30 LEGGE
REGIONALE 24 settembre 2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di legge chc
verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione;
PRESO ATTO:
che il procedimento di Fusione prevede anchc un Referendum consultivo delle popolazioni> o
interessate;
altresì che da questo momento i cinque Enti si impegnano ad avviare una fase più ampia del
processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la popolazione
delle cinque comunità, le forze politiche locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le
attività economiche, riguardo ai contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i
Comuni, tramite l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai
cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole;
CONSIDERATO
che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un crescente
interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato
che il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la collaborazione di tutte le
espressioni sociali della cittadinanza;
A TTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni hanno deciso di
proseguire ed approfondire, in conformità alla L.Ro 34/98 Art. 14, il progetto di fusione
coinvolgendo .anche
il livello istituzionale .locale e regionale;
,,,"
-
CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella prospettiva del miglioramento
continuo dei scrvizi erogati e della promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori;
PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria attualità, nei temi della riforma
del Sistema delle Autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali;
RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare mediante il presente atto l'iniziativa di
modifica territoriale per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei medesimi;
VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la fusione fra comuni:
1- DELIBERE DEI COMUNI CHE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E
CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E
, OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FA TTIBILIT A';
2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REGIONALE DI INDIZIONE
REFERENDUM (ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010)
3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE
SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR. 1472010);
DI GARANZIA CHE
4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA
CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTTOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI
INTERESSA TI.
5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA
GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.)
6- SVOLGIMENTO
REFERENDUM;
7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM
PER ISTITUZIONE COMUNE
LA REGIONE PROPONE LA LEGGE REGIONALE
!
$
I
8- IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, l REGOLAMENTI, LA DOTAZIONE
ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E
PASSIVI, IL BILANCIO DI PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL
DECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE
CONTATTI CON LE NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI PER
COMUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL
TERRITORIO, P.R.A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE,
ECC ... ). LA REGIONE TRASMETTE ALL' 1STAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA
VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE
FRA COMUNI;
RITENUTO di dover provvedere in merito;
VISTE:
l'art. 133, c. 2 della Costituzione;
la L.R. n. 34/98;
la L.R. n. 14/2010
l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000;
il D.P.R. n. 318/2000;
il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012;
.-
lo Statuto comunale;
Infine si procede alla votazione della proposta di deliberazione letta con la modifica
dell' emendamento approvato
CON 7 voti favorevoli, 5 contrari (Miscetti, Muzi, Casaccia, Arnoni e Bartoccio) e I astenuto
(Martelloni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa che precede, e per
tanto di esprimere parere favorevole all' INIZIA TIV A LEGISLA TIV A PER L'INDIZIONE DI UN
REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI
COMUNI DI MONTELEONE
D'ORVIETO,
MONTEGABBIONE,
FICULLE, FABRO e
PARRANO, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si esprimeranno favorevolmente
alla presente Delibera;
2_DI richiedere ai sensi dell'art. ARI. 43 COMMA 2, della legge regionale 14/2010, n. lO, alJa
Giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per
l'istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto,
Montegabbione, FiculJe, Fabro e Parrano;
3_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti l e 2,
esclusivamente nel caso in cui la Regionc stessa si impegni a rispettare, oltre chc il risultato del
referendum nel suo complesso, anche le risultanze nei singoli comuni valutati comc seggi a sé
stanti, rispettando quindi inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando
altresì seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito relèrendario sarà
favorevole.
.1
I
•
4_Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai punti 1 e 2",:,
esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire nel progetto di Legge>~
necessario alla conclusione del processo di Fusione, l'erogazione del contributo straordinario
previsto nella legge 18/2003 per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo
ordinario.
5_DI approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune come da allegato
"A" alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
6_DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale parte integrante, che identifica il
perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione;
7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze positive di una
prIma serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali;
8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di rendere, attraverso il confronto
soprattutto con i cittadini. con le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali
e le attività economiche, il più partecipato possibile il percorso decisionale finalizzato alla
costituzione del nuovo Comune,. all'adozione del nuovo Statuto ciiinunale ed all'claboraziorie'de]
programma di iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità locale;
9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla Regione Umbria, nonchè alla
Prefettura di Temi ed alla Provincia di Temi;
IO_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n.
267/00, dovendo ]a procedura concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il
30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in materia, con la seguente
votazione:
CON 7 voti favorevoli, 5 contrari (Miscetti, Muzi, Casaccia, Amoni e Bartoccio) e l astenuto
(MarteUoni), su n. 13 consiglieri presenti e votanti
J /
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sottoscritto
•
ulteriore lettura e sua defmitiva approvazione
nella prossima seduta, viene
come segue:
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to L. Moretti
IL SINDACO
F.to G. Terrezza
ATTESTATO
IL CONSIGLIERE ANZIANO
F.to
M.Bartoccio
DI PUBBLICAZIONE
i sottoscritti attestano che la presente deliberazione è stata pubblicata, per quindici giorni
consecutivi, all'Albo Pretorio di questo Comune in data 30/01/2014 per rimanervi fino al giorno
14/02/2014 (art. 124, c. l, del T.V. n. 267/2000);
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Dott.ssa Lorena Moretti
IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE
F.to Maurizio Stollo
-------------------------.-.----.-------.-----.-----ATTESTATO
DI AVVENUTA ESECUTIVITA'
Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d'ufficio attesta:
che la medesima è divenuta esecutiva il giorno 24/01/2014 perché dichiarata immediatamente
esecutiva (art. 134, comma 4, del T.D. approvato con D.Lgs n 267/2000) ..
Dalla Residenza Comunale, lì 24/0112014
IL SEGRETARlO COMUNALE
F.to (Dott.ssa Lorena Moretti)
E' copia conforme all'originale da servire per uso amministrativo.
Dalla Residenza comunale, lì
~ O C-"
ltN: "01
L 1'-f
.J
-----
,
Comune di MONTEGABBIONE
Provincia di TERNI
Deliberazione
del Consiglio Comunale
D Originale DCopia
N. 6 Reg.
OGGETTO: Espressione del parere per richiedere ai sensi
dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, alla Giunta
regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per.la
presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un
nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Fabro,
Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano.
Data 20/01/2014
L'anno duemilaquattordici,
il giorno venti del mese di gennaio alle ore 21 :00 nella sala d.elle adunanze
consiliari del Comune suddetto, in [ convocazione in sessione straordinaria, che è stata partecipata ai Sig.ri
Consiglieri a norma di legge, risultano all' appello nominale:
!Si Inoj
RICCI
ANDREA
Ixl
, ,
lEDO
I
CTNFRlGNlNI
IXI
MARCO
I FRANCESCA
Xl
'RONCELLA
Ixl
, ,
FUSCHIOITO
I FRANCESCO
I
IXI
FERRALDESCHI
I FABIO
ìx
,
n.
n.
13
13
Presenti
Assenti
I TARPARELLI
Xl
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Assegnati
In carica
MONTAGNOLO
!
I FABIO
I PIERINI
I
I
,
FRATINI
! CHIAPPINI
MESSEDAGLIA
I GRAZIANO
I ALVARO
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IX I
II X! f
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OSVALDO
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RITA
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I PAOLA
SIMONE
X
I
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I
n.13
Il.0
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale:
- Presiede il Signor RICCI ANDREA nella sua qualità di Sindaco;
- Partecipa il Segretario Comunale Signor LEPORE
Luigi. La seduta è pubblica.
- Assente l'assessore esterno Traute Taeschner
Il Presidente dichiara aperta la discussione
iscritto all'ordine del giorno.
IL CONSIGLIO
sull'argomento
in oggetto regolarmente.
COMUNALE
PREMESSO che le Amministrazioni
comunali di Monteleone d'Orvieto,
Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano hanno avviato a livello politico un
articolato dibattito in merito all'opportunità di giungere alla costituzione di un
Comune unico ed intendono iniziare il percorso per valutare insieme alla
collettività ed alle istituzioni competenti la fusione dei cinque Comuni;
CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni di
carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle suddette comunità
ed i loro forti legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali come da
I
I
,
relazione di fattibilità allegata sotto la lettera "A" alla presente deliberazione per
formarne parte integrante e sostanziale;
VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in un territorio che
proprio per ragioni storico-sociali ed economiche ha già forti connotazioni di
unitari età, può consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa e
progetti sostenibili per lo sviluppo locale;
ATTESO che gli obiettivi, che tale progetto di semplificazione istituzionale si
propone, attengono ad un miglioramento dei livelli di efficienza e di efficacia
dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione della spesa pubblica,
ragionevolmente prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che
una corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente può comportare;
RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad una
valorizzazione politico-amministrativa
ed economica di un territorio che
considerato nel suo complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti
come da cartografia allegata sotto la lettera "B" alla presente deliberazione per
formarne parte integrante e sostanziale;
CONSIDERATO:
- che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni fanno già parte
dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele Laporta"; .
- che dal punto di vista delle attività di promozione del territorio i cinque
Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio Orvietano della Provincia di
Temi;
- che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono organizzati servizi
sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro
Anziani "La meglio Gioventù", il Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di
Ficulle, le strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che sociosanitarie, oltre naturalmente al distretto Sanitario comprensoriale di Fabro;
inoltre, anche le attività del Centro giovanile gestito dalla Cooperativa Il
Quadrifoglio vengono svolte sul territorio dei cinque Comuni;
- che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale che nazionale fanno
capo ai cinque Comuni congiuntamente, come per esempio l'AVIS, la Protezione
civile, la Misericordia, la Valdichiana Umbra per il calcio, il Ruzzolone, il
Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre Altorvietano;
- che i cinque Comuni hanno già presentato congiuntamente presso la Regione
Umbria un progetto che riguarda l'intero territorio degli stessi all'interno del
P.U.C.3;
- che, inoltre, i cinque Comuni hanno recentemente presentato congiuntamente,
agli organi competenti, un progetto denominato "CLANIS", riguardante
interventi su tutto il territorio degli stessi;
RILEVATO IN PARTICOLARE:
- che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme
di associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle
funzioni e l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale);
- che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle
funzioni e l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale);
- che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno attivato forme di
associazionismo, sulla base di convenzioni, per ottimizzare la gestione delle
funzioni e l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana);
CONSIDERATO:
- che da una valutazione sulle "Unioni di Comuni" effettuate nel territorio
nazionale, come per esempio nei Comuni di Castel Colonna e Monterado in
provincia di Ancona, tale esperienza nel tempo è divenuta poco funzionaI e
,
all'esigenza di rispondere in modo efficace alla crisi della finanza locale tuttora
in atto, tanto che l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto non
era possibile mantenere con l'organico limitato dei Comuni gli uffici dell'Unione
dei Comuni e gli uffici dei singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo
rispetto agli stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa fase non
sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni;
- che l'esperienza della gestione associata delle funzioni sopra elencate potrà
proseguire, ma l'esigenza dei cinque Comuni è di fondersi per destinare
maggiori risorse agli investimenti, sulla base di una specifica programmazione e
con una struttura organizzativa meno frammentata e più organizzata secondo
criteri che consentano
una maggiore specializzazione,
una maggiore
digitalizzazione dei procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi
nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli per il pubblico (front
ojjìce) e di uffici interni di direzione (back office);
- che quindi attualmente da parte delle cinque Amministrazioni comunali sono
già state strette numerose sinergie che si sono formalizzate in politiche condivise
nell' offerta di servizi gestiti in forma associata;
- che inoltre, anche
il servizio di assistenza sociale nei confronti della
collettività tutta, facente capo al!' ATI, viene garantito tramite la convenzione in
essere tra i 12 Comuni dell'Orvietano (zona sociale 12), attraverso l'Ufficio
della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed operativamente fa capo alla medesima
Assistente Sociale dei 5 Comuni;
DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono incentivati
maggiormente rispetto all'esercizio associato di funzioni che è divenuto
obbligatorio per i comuni con meno di 5.000 abitanti ai sensi dell'art. 14, commi
28 e seguenti del decreto-legge n. 78/2010, convertito in legge n. 122/2010 e
s.m.l.;
DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono incentivate in modo
particolare:
- sia dallo Stato; infatti con Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012,
pubblicato nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che:
" ..Ai comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi
spetta, a decorrere dall'anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo
straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali
attribuiti per l'anno 2010 ai comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite
degli stanziamenti finanziari previsti";
- sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi costituiti (art!. 29-30 LEGGE
REGIONALE 24 settembre 2003, n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di
legge che verrà redatto e promosso per dare seguito alla proposta di fusione;
PRESO ATTO:
- che il procedimento di Fusione prevede lo svolgimento di un Referendum
consultivo delle popolazioni interessate;
- altresì, che da questo momento i cinque Comuni intendono avviare una fase più
ampia del processo partecipativo, tendente ad informare e coinvolgere in
maniera attiva la popolazione delle cinque comunità, le forze politiche locali, le
organizzazioni sindacali, le associazioni e le attività economiche, riguardo ai
contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni, tramite
l'organizzazione di iniziative politiche, sociali e culturali in modo da fornire ai
cittadini tutti gli elementi per una scelta condivisa e consapevole;
CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo scopo di suscitare un
crescente interesse della popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei
cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in termini aperti e va
realizzato con la collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza;
ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni
comunali hanno deciso di proseguire, approfondire e realizzare, in conformità
alla L.R. n. 34/1998 - art. 14, un progetto di fusione, coinvolgendo anche il
livello istituzionale locale e regionale;
CONSIDERATO che il progetto per l'istituzione del Comune Unico si deve
porre nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della
promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori;
PRESO ATTO inoltre che il progetto si deve collocare, con straordinaria
attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della
semplificazione dei livelli istituzionali;
RlLEVATO quindi che i citati Comuni intendono promuovere l'indizione di un
referendum consultivo finalizzato all'eventuale fusione dei cinque Comuni di
che trattasi, con accorpamento dei loro territori, in un nuovo Comune;
RlTENUTO di dover provvedere in merito;
RlCHIAMATI:
-l'art. 133, c. 2, della Costituzione;
-l'art. 15 del D. Lgs. n. 267/2000;
- la L.R. n. 34/1998;
- la L.R. n. 14/2010
- il D.P.R. n. 318/2000;
- il Decreto del Ministero dell'Interno del 10.10.2012;
- lo Statuto comunale;
SI PROPONE
I)
di recepire, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa
che precede, e per tanto di esprimere parere favorevo le all' iniziativa legislativa
per l'indizione di un referendum per l'istituzione di un nuovo Comune
mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone
d'Orvieto e Parrano, o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si
esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera;
2) di richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, n. IO,
alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per la
presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a
seguito della fusione dei Comuni di dei Comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano;
3) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai
punti I e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a
rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le
risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi
inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì
seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario
sarà favorevole.
4) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai
punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad
inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di
Fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003
per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario.
5) di approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune
come da allegato "A" che si allega alla presente deliberazione per formarne parte
integrante e sostanziale;
6) di approvare la cartografia di cui all'allegato "8" al presente atto, che si allega
alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale,
che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione;
,
7) di dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze
di una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali
interessate;
8) di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di avviare, attraverso
il confronto soprattutto con i cittadini, con le forze politiche, con le associazioni,
con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato
possibile, il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune,
all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di
iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità
locale;
9) di trasmettere la presente deliberazione, alla Regione Umbria, nonchè alla
Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni per quanto di rispettiva competenza;
IO) di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi
dell'art. 134 del D. Lgs. n. 267/00, ricorrendo le circostanze d'urgenza nella
considerazione che il relativo procedimento debba concludersi con l'indizione
del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle
norrnative vigenti in materia.
**************************************
Esaminata la sopra riportata proposta di deliberazione e relativi allegati "A" ,
"B"e"C";
Sentita la relazione illustrativa della precitata proposta di deliberazione e relativi
allegati da parte del consigliere Pupo;
APERTO IL DIBATTITO CONSILIARE:
INTERVIENE IL SINDACO: il quale preliminarmente mette in luce
che tale iniziativa si innesta in un contesto generale e nazionale e continua
evoluzione che tende ad eliminare le Province ed il senato della Repubblica e
che si caratterizza per una successione dal 2012 ai giorni nostri di una
legislazione d'urgenza per decreti-legge che mirano all'accorpamento delle
funzioni e dei servizi dei piccoli comuni e a incentivare fenomeni di fusioni.
Evidenzia che nel frattempo si sono acuite le criticità organizzative connesse
alle limitate disponibilità di risorse finanziarie ed umane a fronte di stringenti
vincoli prescritti per legge in tema di turo over del personale e di assunzioni e
di patto di stabilità interno. Non si sa fino a quando si potrà resistere
positivamente ed efficacemente a simili criticità mentre con l'ipotesi di fusione
dei cinque comuni in un nuovo comune si prospetta la programmazione e
gestione di un bilancio di circa 8 milioni di euro, che verrebbe incrementato di
500.000 euro ad anno per dieci anni di contributo speciale ad hoc assegnato
dallo Stato e un trasferimento regionale aggiuntivo che dovrebbe quantificarsi
in almeno 150.000 euro ad anno per dieci anni con il riconoscimento da parte
della Regione di un diritto di priorità in sede di partecipazione ai bandi
regionali (che potrebbe far conseguire, ad es., l'assegnazione di circa 5 milioni
di euro per il PUC 3).
Comunque si avrà modo di approfondire e confrontarsi su tali aspetti e
su tali opportunità connessi al progetto di fusione durante lo svolgimento della
campagna referendaria; ravvisa, in conclusione, che si possa avviare in tal
modo un cammino di speranza per i nostri territori e le nostre comunità locali.
INTERVIENE IL CONS. PIERINI: rileva che sono stati fatti passi
avanti rispetto alla presentazione della proposta iniziale; si è infatti acclarato
che si tratta di avviare un procedimento finalizzato all' indizione di un
referendum consultivo sull'ipotesi di fusione dei cinque comuni; per quanto
attiene al suo eventuale svolgimento in concomitanza con le prossime
. consultazioni
amnumstrative
esprime
l'orientamento
di evitare
il
commissariamento del comune e in tal senso invita il Sindaco ad accelerare i
tempi procedimentali e ad impegnarsi a svolgere sull'argomento apposite
assemblee pubbliche. Dichiara, quindi, di essere favorevole allo svolgimento
del referendum consultivo per consentire al corpo elettorale di esprimersi al
riguardo circa l'ipotesi di fusione dei comuni. In conclusione dà lettura di un
documento per dichiarazione di voto, il cui testo viene allegato alla presente
deliberazione per formame parte integrante e sostanziale.
INTERVIENE IL CONS. FRATINI: preliminarmente si sofferma sui
profili storici evidenziando come non vi siano di particolarmente significativi
fatta eccezione per il periodo longobardo e nell' 800 per la fusione di
Montegiove con Montegabbione. Esprime perplessità per l'attivazione di un
processo di fusione di comuni proprio alla fine del mandato elettivo; ritiene che
sarebbe più giusto rifletterci bene sopra; anche dall'esito dell'assemblea svolta
sabato ed alla luce dei chiari menti e precisazioni resi dal segretario comunale
nella presente seduta con riguardo al procedimento regolato dall'art. 43 della
L.R. n. 14/2010 appare chiaro che la proposta è quella di indire un referendum
consultivo e non di decidere sulla fusione dei comuni. Ravvisa, q!l.ind.i,anche
al fine di fare chiarezza circa la ratio dell'atto da adottare che andrebbero
apportare talune correzioni al testo della proposta i deliberazione: in tal senso
all'inizio della parte premessa va meglio evidenziata l'indirizzo di proporre alle
istituzioni preposte, per le valutazioni di competenza circa l'intento di fondersi;
inoltre, ritiene che con riferimento alle forme di associazionismo sviluppate
nel territorio comunale si debba dare particolare risalto alla pratica del calcio
giovanile.
PRENDE LA PAROLA, QUINDI, IL SINDACO che - d'intesa con i
capigruppo - procede ad una breve sospensione della seduta per consentire al
Sindaco ed ai capigruppo di riformulare il testo della proposta di
deliberazione in talune parti avvalendosi dell'assistenza del segretario
comunale. La seduta è sospesa alle ore 23,09.
La seduta riprende alle ore 23,32. Alla ripresa risultano tutti i consiglieri
presenti.
Il segretario comunale illustra
le parti del testo della proposta di
deliberazione che sono state riformulate d'intesa con il Sindaco ed i .
capi gruppo anche in recepimento dei pertinenti ed utili rilievi formulati dal
consigliere Fratini.
In particolare:
Sono stati riformulati i seguenti paragrafi nelle parti riportate In
grassetto:
ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque Amministrazioni
comunali hanno deciso di proseguire, approfondire e realizzare, in conformità
alla L.R. n. 34/1998 - art. 14, un progetto di fusione, coinvolgendo anche il
livello istituzionale locale e regionale;
CONSIDERATO che il progetto per l'istituzione del Comune Unico si deve
porre nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della
promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori;
PRESO ATTO inoltre che il progetto si deve collocare, con straordinaria
attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e della
semplificazione dei livelli istituzionali;
Inoltre, è stato riformulato nella parte premessa il seguente paragrafo:
•
RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono promuovere l'indizione di un
referendum consultivo finalizzato all'eventuale fusione dei cinque Comuni di
che trattasi, con accorpamento dei loro territori, in un nUovo Comune;
Inoltre, nella parte premessa è stata espunta la seguente parte:
"VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per la
fusione fra i comuni": '" e i successivi punti contrassegnati da 1- a 8Infine, nel punto 7 del dispositivo è stato espunto dopo "risultanze" il
termine "positive".
RIAPERTO IL DIBATTITO CONSILIARE:
INTERVIENE IL CONS. FRATINI: che dichiara la propria soddisfazione
per tale esito dei lavori consiliari in quanto recepiscono i rilievi espressi
durante
la seduta consiliare; auspica, quindi, che anche la campagna
referendaria si possa svolgere con serenità e civile partecipazione
democratica. Ritiene, infme, che si debba comunque consentire il normale
svolgimento della consultazione elettorale amministrativa alla naturale
scadenza del mandato elettivo. Dichiara, pertanto, il proprio voto favorevole.
INTERVIENE IL CONS. MONTAGNOLO: rileva che la discussione
pubblica ed il confronto pubblico sull'argomento fusione dei comuni debba
comunque essere consentito e sviluppato, anche se ciò .può sortire qualche
intemperanza di troppo in quanto investe la vita e le sorti della comunità
locale.
CHIUSO IL DIBATTITO CONSILIARE
IL SINDACO SOTTOPONE A VOTAZIONE LE PARTI EMENDATE come
illustrate dal segretario comunale e come dianzi verbalizzato. La votazione
per alzata di mano dà il seguente esito proclamato dal Sindaco: consiglieri
presenti e votanti n. 13; voti favorevoli 13.
Il Sindaco sottopone a votazione in forma palese la proposta di deliberazione
così come emendata. La votazione per alzata di mano dà il seguente esito
proclamato dal Sindaco: consiglieri presenti e votanti n. 13; voti favorevoli
13.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Pertanto,
DELIBERA
l)
di recepire, quale parte integrante della presente proposta, la narrativa
che precede, e per tanto di esprimere parere favorevole all'iniziativa legislativa
per l'indizione di un referendum per l'istituzione di un nuovo Comune
mediante fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone
d'Orvieto e Parrano o dei Comuni fra i precedenti i cui Consigli Comunali si
esprimeranno favorevolmente alla presente Delibera;
2) di richiedere ai sensi dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, n. lO,
alla Giunta regionale dell'Umbria di promuovere il procedimento per la
presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di un nUovo Comune a
seguito della fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone
d'Orvieto e Parrano;
3) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai
punti I e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa si impegni a
rispettare, oltre che il risultato del referendum nel suo complesso, anche le
risultanze nei singoli comuni valutati come seggi a sé stanti, rispettando quindi
inderogabilmente l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando altresì
seguito al processo di fusione solamente nei comuni in cui l'esito referendario
sarà favorevole.
4) di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la presente richiesta, di cui ai
punti l e 2, esclusivamente nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad
inserire nel progetto di Legge necessario alla conclusione del processo di
fusione, l'erogazione del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003
per una durata di almeno lO anni, come previsto già per il contributo ordinario.
5) di approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del nuovo Comune
come da allegato "A" che si allega alla presente deliberazione per formarne parte
integrante e sostanziale;
6) di approvare la cartografia di cui all'allegato "B" al presente atto, che si allega
alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale,
che identifica il perimetro del nuovo Comune derivante dal processo di fusione;
7) di dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla luce delle risultanze
di. una prima serie di incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali
interessate;
8) di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo di avviare, attraverso
il confronto soprattutto con i Cittadini, con le forze politiche, con le associazioni,
con le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il più partecipato
possibile, il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo Comune,
all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione del programma di
iniziative per la crescita e per lo sviluppo economico e sociale della comunità
locale;
9) di trasmettere la presente deliberazione, alla Regione Umbria, nonchè alla
Prefettura di Terni ed alla Provincia di Terni per quanto di rispettiva competenza;
10) di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi
dell'art. 134 del D. Lgs. n. 267/00 - previa ulteriore e separata votazione
legalmente espressa per alzata di mano e proclamata dal Sindaco come segue:
consiglieri presenti e votanti n. 13; voti favorevoli n. 13 - ricorrendo le
circostanze d'urgenza nella considerazione che il relativo procedimento debba
concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il 30.04.2014, ai
sensi di quanto previsto dalle normative vigenti in materia.
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE:
Espressione del parere per richiedere ai sensi
dell'art. 43, c. 2, della legge regionale n. 14/2010, alla Giunta regionale dell'Umbria di
promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione
di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Fabro, Ficulle,
Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano.
ISTRUITA DAL SEGRETARIO COMUNALE LUIGI LEPORE
Montegabbione lì 20/01/2014
In ordine alla Regolarita' tecnica si esprime il seguente parere: Favorevole
Montegabbione
IL SEGRETARIO COMUNALE
lì 20/0112014
f.to LUIGI LEPORE
In ordine alla Regolarita' contabile: non viene richiesto dal Responsabile del servizio interessato
il parere di regolarità contabile - in conformità a quanto statuito dall'art.49, c.l, D. Lgs. n.
267/2009~ in quanto la proposta non comporta riflessi diretti e indiretti sulla situazione economicofinanziari~ e patrimoniale dell'ente'
Montegabbione
lì 20/0112014
IL SEGRETARIO COMUNALE
f.to LUIGI LEPORE
Approvato e sottoscritto:
IL SEGRETARIO COMUNALE
f.to Lepore
L'ASSESSORE
f.to Cinfrignini
IL SINDACO
f.to Ricci
ATTESTATO
DI PUBBLICAZIONE
si attesta che copia della presente deliberazione, ai sensi dell' art. 124, c. I, del T .U. n.
267/2000, è stata pubblicata all'Albo Pretorio di questo Comune per quindici giorni
consecutivi dalla data odierna per rimanervi affissa per 15 giorni.
Residenza Comunale li 28/01/2014
IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE
f.to Segretario Generale Luigi Lepore
E' copia confonne all'originale da servire per uso amministrativo.
Dalla Residenza Camllnale. lì ~
CERTIFICATO
Montegabbione
-1__
DI ESECUTIVITA'
DELL'ATTO
li 22/07/2013
IL SEGRETARIO GENERALE
fto LUIGI LEPORE
Comune di PARRANO
provincia di TERNI
Copia di DELIBERAZIONE
N.
2
Data
20.01.2014
DEL CONSIGLIO
COMUNALE
OGGETTO:
ISTANZA
PER INIZIATIVA
LEGISLATIVA
PER
L' INDIZIONE, DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE
DI
UN NUOVO COMUNE
MEDIANTE
FUSIONE
DEI COMUNI DI
MONTELEONE D'ORVIETO, MONTEGABBIONE,
FICULLE, FABRO
E PARRANO,- APPROVAZIONE.
L'anno duemilaquattordici il giorno venti, del mese di
gennaio, alle ore 18,30 nella solita sala delle adunanze
consiliari del Comune suddetto.
Alla lO convocazione in sessione straordinaria, che è
stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge,
" risultano all'appello nominale:
CONSIGLIERI
Prese Assent
CONSIGLIERI
Presen Assen
nti
i
ti
ti
Tarparelli
Vittorio
Duranti Francesco
Marcacci Leonardo
Trippella Marco
Montesi Francesco
X
Buratta Mauro
X
X
X
X
X
Capini Vittorio
X
Fra gli assenti
Assegnati n. consiglieri:
sono giustificati
i seguenti
7
Presenti
n. 7
In carica
Assenti
n.
n
7
.
O
- Risultato che gli intervenuti sono in numero legale:
presiede il Signor
Vittorio Tarparelli
nella sua
qualità di Sindaco
Partecipa
con
funzioni
consultive,
referenti,
di
assistenza e verbalizzazione (art. 97, c. 4.a, del T.U. n.
267/2000) il Segretario comunale Dott. Francesco Minardi.
,
.r:
La seduta è pubblica
Nominati scrutatori i Signori:
Marcacci, Trippella e
Buratta.
Il
Presidente
dichiara
aperta
la
discussione
sull' argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine
del giorno, premettendo che, sulla proposta della presente
deliberazione: hanno espresso parere favorevole:
[] il responsabile del servizio interessato, (art. 49, c.
l del T.U. n. 267/2000), [xl il Segretario comunale (artt.
49, c. 2 e 97, c. 4.b del LU. n. 267/2000) per quanto
concerne la regolarità tecnica;
PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone
D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano, hanno
dato avvio a livello politico ad un attivo dibattito,
sull'opportunità di giungere alla costituzione di un Comune
unico ed intendono iniziare il percorso per valutare
insieme alla collettività ed agli Enti competenti la
fusione dei cinque Comuni;
CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da
riflessioni di carattere storico e civile, comprovanti
l'origine comune delle suddette comunità ed i loro forti
legami territoriali, nonché sociali, economici e culturali
come da relazione di fattibilità allegata sotto la lettera
/lA";
VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in
un territorio che proprio per ragioni storico-sociali ed
economiche ha g~a forti connotazioni di unitarietà, può
consentire di avviare percorsi di virtuosità amministrativa
e progetti sostenibili per lo sviluppo locale;
ATTESO
che
gli
obiettivi
che
tale
progetto
di
semplificazione istituzionale si propone, attengono ad un
miglioramento
dei livelli di efficienza ed efficacia
dell'azione amministrativa, oltre che ad una riduzione
della spesa pubblica, ragionevolmente prevedibile a seguito
delle inevitabili economie di scala che una corretta
gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta;
RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa
portare ad una valorizzazione politico-amministrativa ed
economica
di un territorio che considerato nel
suo
complesso accoglierà una comunità di circa 8.000 abitanti
come da cartografia allegata sotto la lettera uBu;
CONSIDERATO:
che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque
Comuni fanno già parte dell'Istituto comprensivo UAlto
Orvietano Raffaele LaportaU;
che dal punto di vista delle attività di promozione del
•
territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del
Paesaggio Orvietano della Provincia di Terni;
che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono
in essere servizi svolti sull'intero territorio dei 5
comuni, come l'Asilo Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani
HLa meglio Giovent~ff, il Centro di Fisiokinesiterapia e per
Disabili di Ficulle, le strutture ricettive per anziani,
sia
socio-assistenziali
che
socio-sanitarie,
oltre
naturalmente
al distretto Sanitario comprensoriale di
Fabro; inoltre anche le attività del Centro giovanile
gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte
sul territorio dei cinque Comuni
che anche alcune Associazioni di valenza sia territoriale
che nazionale fanno capo ai cinque Comuni congiuntamente,
come
per
esempio
l'AVIS,
la
Protezione
civile,
la
Misericordia,
la Valdichiana Umbra per il calcio, il
Ruzzolone,
il Gruppo Ciclistico Fattorini e l'Unitre
Altorvietano;
Che i 5 Comuni hanno già presentato congiuntamente presso
la Regione Umbria un progetto che riguarda l'intero
territorio degli stessi all'interno del P.U.C. 3;
Che, inoltre, i 5 Comuni hanno recentemente presentato
congiuntamente,
agli
organi
competenti,
un
progetto
denominato
CLANIS riguardante interventi su tutto 11
territorio degli stessi;
RILEVATO IN PARTICOLARE:
che i Comuni di Fabro, Monteleone d'Orvieto e Parrano
hanno attivato forme di associazionismo, sulla base di
convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Polizia Municipale);
che i Comuni di Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno
attivato
forme
di
associazionismo,
sulla
base
di
convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Segretario Comunale);
che i Comuni di Ficulle, Montegabbione e Parrano hanno
attivato
forme
di
associazionismo,
sulla
base
di
convenzioni, per ottimizzare la gestione delle funzioni e
l'erogazione dei servizi (Nettezza Urbana);
,/
~.
ONSIDERATO:
che da
una valutazione
sulle
"Unioni di
Comuni"
effettuate nel territorio nazionale, come per esempio nei
Comuni di Castel Colonna e Monterado in provincia di
Ancona,
tale
esperienza
nel tempo
è
divenuta poco
funzionale all'esigenza di rispondere in modo efficace alla
crisi della finanza locale tuttora in atto, tanto che
l'Unione di Comuni è stata posta in liquidazione, in quanto
non era possibile mantenere con l'organico limitato dei
Comuni gli uffici dell'Unione dei Comuni e gli uffici dei
singoli Comuni rivelandosi un Ente aggiuntivo rispetto agli
stessi Comuni, con spese fisse incomprimibili che in questa
fase non sono più sostenibili, alla luce dei tagli ai
trasferimenti ai Comuni ed alle Unioni;
che l'esperienza della gestione associata delle funzioni
sopra elencate potrà proseguire, ma l'esigenza dei cinque
Comunli è di fondersi per destinare maggiori risorse agli
investimenti, sulla base di una specifica programmazione e
con una struttura organizzativa meno frammentata e più
organizzata secondo criteri che consentano una maggiore
specializzazione,
una
maggiore
digitalizzazione
dei
procedimenti e la garanzia del decentramento dei servizi
nelle attuali sedi comunali, mediante una rete di sportelli
per il pubblico (front office) e di uffici interni di
direzione (back office);
che
quindi
attualmente
da
parte
delle
cinque
Amministrazioni sono già state strette numerose sinergie
che
si
sono
formalizzate
in
politiche
condivise
nell'offerta di servizi gestiti in forma associata;
che inoltre anche il servizio di assistenza sociale nei
confronti della collettività tutta,facente capo all'ATI,
viene garantito tramite la convenzione in essere tra i 12
Comuni
dell'Orvietano
(zona sociale
12),
attraverso
l'Ufficio della Cittadinanza, con sede in Orvieto ed
operativamente alla medesima Assistente Sociale dei 5
Comuni;
DATO ATTO che i processi di fusione tra i Comuni sono
incentivati maggiormente rispetto all'esercizio associato
di funzioni che è divenuto obbligatorio per i comuni con
meno di 5.000 abitanti ai sensi dell'art. 14, commi 28 e
seguenti del decreto legge 78/2010 convertito in legge
122/2010 e succo mod.;
DATO ATTO in particolare, che le fusioni fra comuni sono
incentivate in modo particolare:
Decreto
del
1) sia
dallo
Stato;
infatti
con
Ministero dell'Interno del 10.10.2012, pubblicato
nella G.U. n. 242 del 16.10.2012 è previsto che:
" ..Ai comuni
istituiti a seguito di
fusione realizzate
;
negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall'anno
2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo
straordinario che è commisurato al 20 per cento dei
trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 ai comuni
che hanno dato
luogo a fusione,
nel
limite degli
stanziamenti finanziari previsti";
1) sia dalla regione Umbria mediante appositi fondi
costituiti (Art. 29-30 LEGGE REGIONALE 24 settembre
2003,n. 18) ed ulteriori previsioni nel progetto di
legge che verrà redatto e promosso per dare seguito
alla proposta di fusione;
PRESO ATTO:
2)che il procedimento di Fusione prevede anche
Referendum consultivo delle popolazioni interessate;
un
3)altresi che da questo momento i cinque Enti intendono
avviare una fase più ampia del processo partecipativo,
tendente ad informare e coinvolgere in maniera attiva la
popolazione delle cinque comunità, le forze politiche
locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni e
le attività economiche, riguardo ai contenuti del
progetto sulla possibilità di una fusione fra i Comuni,
tramite
l'organizzazione
di
iniziative
politiche,
sociali e culturali in modo da fornire ai cittadini
tutti
gli
elementi
per
una
scelta
condivisa
e
consapevole;
CONSIDERATO che lo svolgimento di tali iniziative, ha lo
scopo
di
suscitare
un
crescente
interesse
della
popolazione, verso il progetto innovativo di fusione dei
cinque comuni, considerato che il percorso è proposto in
termini aperti e va realizzato con la collaborazione di
tutte le espressioni sociali della cittadinanza;
ATTESO che, in conseguenza di tale riscontro le cinque
Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire,
in conformità alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di
fusione coinvolgendo anche il livello istituzionale locale
e regionale;
CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone
nella prospettiva del miglioramento continuo dei servizi
erogati
e della
promozione
delle
forme avanzate di
collaborazione tra i territori;
PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con
straordinaria attualità, nei temi della riforma del Sistema
delle
Autonomie
e della
semplificazione
dei
livelli
istituzionali;
RILEVATO quindi che i citati Comuni intendono approvare
mediante
il
presente
atto
l'iniziativa
di
modifica
territoriale
per la costituzione di un nuovo Comune
derivante dalla fusione dei medesimi;
.(
,
V STA la normativa.. regionale che
percorso per la fuslone fra comunl:
delinea
il
seguente
1- DELIBERE DEI COMUNI CHE
MANIFESTANO L'INTENZIONE DI
FONDERSI E CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL
REFERENDUM. TALI DELIBERE E ' OPPORTUNO CHE CONTENGANO
UN RELAZIONE DI FATTIBILITA';
2- DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO REGIONALE DI
INDIZIONE REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010)
3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE DI
GARANZIA CHE SI ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR.
1472010);
4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA
ASSOLUTA CHE CONTIENE IL QUESITO DA SOTTOPORRE A
VOTAZIONE.ED I TERRITORI INTERESSATI.
5- INDIZIONE DEL REFERENDUM
CON DECRETO DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA (PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.)
6- SVOLGIMENTO REFERENDUM;
7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM LA REGIONE PROPONE LA LEGGE
REGIONALE PER ISTITUZIONE COMUNE
8- IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI, LA
DOTAZIONE
ORGANICA,
L'ATTO
DI
RICOGNIZIONE
DEI
RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E PASSIVI, IL BILANCIO DI
PREVISIONE, LE DISPOSIZIONI PER IL DECENTRAMENTO DEI
SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE CONTATTI CON
LE
NUMEROSE
AMMINISTRAZIONI
TERRITORIALI
PER
COMUNICARE LE VARIAZIONI
(AGENZIA DELLE ENTRATE,
AGENZIA
DEL
TERRITORIO,
P.R.A.,
INPS,
INAIL,
PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE, ECC...
). LA REGIONE
TRASMETTE ALL'ISTAT LA DOCUMENTAZIONE DELLA VARIAZIONE
DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI A SEGUITO DELLA FUSIONE
FRA COMUNI;
RITENUTO di dover provvedere in merito;
VISTE:
l'art. 133, c. 2 della Costituzione;
la L.R. n. 34/98;
la L.R. n. 14/2010
l'art. 15 del D.Lgs. n. 267/2000;
il D.P.R. n. 318/2000;
il Decreto del Ministero dell'interno del 10.10.2012;
lo Statuto comunale;
SI PROPONE
l_DI RECEPIRE, quale parte integrante della presente
proposta, la narrativa che precede, e per tanto di
esprimere parere favorevole all' INIZIATIVA LEGISLATIVA PER
L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE DI UN NUOVO
COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE D'ORVIETO,
MONTEGABBIONE, FICULLE, FABRO e PARRANO, o dei Comuni fra i
precedenti
i
cui
Consigli
Comunali
si
esprimeranno
favorevolmente alla presente Delibera;
2_01 richiedere ai sensi dell'art. ART. 43 COMMA 2, della
legge regionale 14/2010, n. lO, alla Giunta regionale di
promuovere il procedimento per la presentazione di una
proposta di legge per l'istituzione di un nuovo Comune a
seguito della fusione dei Comuni di Monteleone D'orvieto,
Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano;
3 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la
presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente
nel caso in cui la Regione stessa si impegni a rispettare,
oltre che il risultato del referendum nel suo complesso,
anche le risultanze nei singoli comuni valutati come seggi
a
sé
stanti,
rispettando
quindi
inderogabilmente
l'eventuale parere negativo di uno o più comuni, dando
altresi seguito al processo di fusione solamente nei comuni
in cui l'esito referendario sarà favorevole.
4 Di richiedere alla Regione Umbria di accogliere la
presente richiesta, di cui ai punti l e 2, esclusivamente
nel caso in cui la Regione stessa, si impegni ad inserire
nel progetto di Legge necessario alla conclusione del
processo
di
Fusione,
l'erogazione
del
contributo
straordinario previsto nella legge 18/2003
per una durata
di almeno lO anni, come previsto già per il contributo
ordinario.
5_01
approvare
la
relazione
di
fattibilità
per
la
costituzione del nuovo Comune come da allegato "A" alla
presente
deliberazione
quale
parte
integrante
e
sostanziale;
6_01 approvare la cartografia allegata "B" al presente
atto, quale parte integrante, che identifica il perimetro
del nuovo Comune derivante dal processo di fusione;
7_DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta
alla luce delle risultanze positive di una prima serie di
incontri politici promossi dalle Amministrazioni comunali;
8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo
di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i
cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con
attività economiche, il
plU' parteclpato
posslblle
II
percorso
decisionale
finalizzato
alla
costituzione
del
nuovo
Comune,
.all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione
del programma di iniziative per la crescita e per lo
sviluppo economico e sociale della comunità locale;
trasmettere il presente atto, per quanto di competenza
Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed
Provincia di Terni;
l0_DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile
ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la
procedura
concludersi
con
l'indizione
del
referendum
consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto
dalle vigenti normative in materia.
previa votazione all'unanimità per la modifica del presente
punto all'ordine del giorno come:ia oggetto, Il Sindaco
introduce rappresentando i tratti salienti della sopra
riportata proposta e invitando i consiglieri a votare
favorevolmente.
Interviene il Cons. Capini il quale si dichiara contrario
all'istituzione del nuovo comune mediante fusione dei
Comuni
di
Monteleone
d'Orvieto,
Ficulle,
Fabro,
Montegabbione e Parrano. Evidenzia che vi è stato uno
scarso coinvolgimento dei cittadini e auspica che i
cittadini seguano le scelte politiche. A tal proposito
deposita nota
da allegarsi al presente verbale di
deliberazione (Allegato Cl .
si associa il Cons. Buratta, che tuttavia si dichiara
favorevole alla proposta.
A questo punto il Sindaco legge la nota dell'Assessore alle
Riforme dei Servizi Pubblici e degli Enti Locali Fabio
Paparelli (Allegato D) .
Interviene quindi il Cons. Montesi che evidenzia come non
sia in grado di immaginare come si possa credere che la
situazione attuale dei Comuni coinvolti sia migliore di
quella che si determinerebbe con l'istituzione del Nuovo
Comune. Si dichiara inoltre orgoglioso di rappresentare il
Comune di Parrano che per primo procede all'approvazione
della proposta in esame.
Il Cons. Duranti, Marcacci e Trippella si associano alla
dichiarazione
del
Sindaco e del
Cons.
Montesi.
In
particolare il Cons. Marcacci sente di rappresentare i
cittadini del Comune di Parrano esprimendo il pieno favore
alla proposta in oggetto.
In assenza di ulteriori interventi il Presidente invita i
Consiglieri a votare.
IL CONSIGLIO
Vista la sopra articolata proposta
Con voti
(Vittorio
favorevoli
Capini)
sei,
astenuti
D E L I BER
nessuno
e
contrari
uno
A
l_DI
RECEPIRE, quale
parte
integrante
del
presente
deliberato,
la proposta
e la narrativa
che precede,
e per
tanto
di
esprimere
parere
favorevole
all'
INIZIATIVA
LEGISLATIVA PER
L'INDIZIONE
DI
UN REFERENDUMPER
L'ISTITUZIONE DI UN NUOVOCOMUNEMEDIANTEFUSIONE DEI
COMUNI DI MONTELEONE
D'ORVIETO, MONTEGABBIONE,
FICULLE,
FABRO e PARRANO,o dei
Comuni fra
i precedenti
i cui
Consigli
Comunali
si
esprimeranno
favorevolmente
alla
presente
Delibera;
2_DI richiedere
ai sensi
dell' art.
ART. 43 COMMA
2, della
legge
regionale
14/2010,
n. lO, alla
Giunta regionale
di
promuovere
il
procedimento
per
la presentazione
.di
una
proposta
di' legge per l'istituzione
di un nuovo Comune a
seguito
della
fusione
dei Comuni di Monteleone
D'orvieto,
Montegabbione,
Ficulle,
Fabro e Parrano;
3_Di richiedere
alla
Regione
Umbria di
accogliere
la
presente
richiesta,
di cui ai punti
1 e 2, esclusivamente
nel caso in cui la Regione stessa
si impegni a rispettare,
oltre
che il
risultato
del referendum
nel suo complesso,
anche le
risultanze
nei singoli
comuni valutati
come seggi
a
sé
stanti,
rispettando
quindi
inderogabilmente
l'eventuale
parere
negativo
di uno o più
comuni,
dando
altresi
seguito
al processo
di fusione
solamente
nei comuni
in cui l'esito
referendario
sarà favorevole.
4 Di richiedere
alla
Regione
Umbria di
accogliere
la
presente
richiesta,
di cui ai punti
1 e 2, esclusivamente
nel caso in cui la Regione stessa,
si impegni ad inserire
nel
progetto
di
Legge necessario
alla
conclusione
del
processo
di
Fusione,
l' erogazione
del
contributo
straordinario
previsto
nella
legge 18/2003 per una durata
di almeno lO anni,
come previsto
già
per il
contributo
ordinario.
5_DI
approvare
la
relazione
di
fattibilità
per
la
costituzione
del
nuovo Comune come da allegato
"A" alla
presente
deliberazione
quale
parte
integrante
e
sostanziale;
6_DI approvare
la
cartografia
atto,
quale parte
integrante,
del nuovo Comune derivante
dal
7_DI dare
alla
luce
atto
delle
allegato
RB" al presente
che identifica
il perimetro
processo
di fusione;
che la presente
iniziativa
é stata
assunta
risultanze
positive
di una prima serie
di
Il; ..
t
incontri
politici
promossi dalle Amministrazioni comunali;
8_Di esprimere quindi l'indirizzo politico - amministrativo
di rendere, attraverso il confronto soprattutto con i
cittadini, con le forze politiche, con le associazioni, con
le organizzazioni sindacali e le attività economiche, il
più
partecipato
possibile
il
percorso
decisionale
finalizzato
alla
costituzione
del
nuovo
Comune,
all'adozione del nuovo Statuto comunale ed all'elaborazione
del programma di iniziative per la crescita e per lo
sviluppo economico e sociale della comunità locale;
trasmettere il presente atto, per quanto di competenza
Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed
Provincia di Terni;
Il CONSIGLIO
Constatata l'urgenza di provvedere con separata votazione
dal seguente esito: voti favorevoli sei, astenuti nessuno e
contrari l (Vittorio Capini)
D E L I BER
A
DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai
sensi dell'art. 134 del D.Lgs. n.
267/00, dovendo la
procedura
concludersi
con
l'indizione del
referendum
consultivo entro il 30.04.2014, ai sensi di quanto previsto
dalle vigenti normative in materia.
.,
Allegato
RELAZIONE
DI FATTIBILITA'
l. Premesse
"A"
PER LA FUSIONE
e considerazioni
FRA COMUNI
generali
L'iniziativa per la fusione fra i comuni di Monteleone
D'orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro E Parrano non è
una semplice modifica istituzionale ed organizzativa, ma
qualcosa di più significativo per la Comunità locale,
altrimenti non avrebbe senso e rilievo ai fini del
miglioramento delle condizioni economiche e sociali, in
questi tempi di crisi.
Il progetto
della
fusione dei Comuni
va inquadrato
all'interno di un programma organico che è già iniziato con
l'esercizio associato di molteplici funzioni e servizi e
che
non
si
limita
agli
aspetti
organizzativi
e
amministrativi.
Ciò che serve è un progetto aperto, partecipato e condiviso
al fine di costruire il Comune del futuro, che sia in grado
di dare risposte valide ai cittadini, che chiedono lavoro,
servizi alla persona e gestione attenta del territorio in
una fase in cui le risorse a disposizione degli Enti locali
sono insufficienti.
Le Amministrazioni definiscono le linee guida del progetto
e gli elementi cardine dell'accordo che daranno inizio al
percorso che porterà alla fusione, secondo i risultati del
referendum promosso; i contenuti, nel dettaglio saranno
definiti insieme ai Cittadini e tradotti nello Statuto, nei
regolamenti e nei programmi, secondo il metodo della
democrazia partecipativa.
La crisi in atto impone ai Comuni una profonda riflessione
su quali reali possibilità ed in quali modi esercitare il
ruolo che oggi deve essere sempre più complesso ed attivo
specialmente nel campo sociale e della promozione dello
sviluppo economico, dal momento che per effetto delle
recenti manovre e del patto di stabilità esteso anche ai
piccoli
Comuni è preclusa agli stessi la possibilità di
intervenire
in
modo
significativo
nelle
scelte
programmatiche, essendo venute meno le risorse economiche
minime
per
finanziare
i
livelli
essenziali
delle
prestazioni.
Da soli gli Amministratori comunali non potranno realizzare
progetti in grado di incidere significativamente in un
contesto economico e sociale grave come quello in cui
viviamo e, che tutti conosciamo.
Questa
crisi
rende
quindi
necessaria
una
maggiore
concertazione ed un cambiamento profondo anche nel modo in
cui si sviluppano le relazioni ed i confronti politici,
nell'ottica di una condivisione dei problemi, che deve
estendersi al modus operandi degli uffici comunali, per i
quali si rendono necessarie aggregazioni in termini più
incisivi della semplice associazione delle funzioni, che
crea sicuramente maggiori sinergie, ma rende comunque
necessario
mantenere
strutture
organizzative
ed
il
quintuplicarsi di procedure ed adempimenti distinti nei
vari Comuni.
Nasce da tali considerazioni l'idea del progetto per la
fusione che consentirà il mantenimento nelle attuali Sedi
comunali degli uffici del nuovo Comune, che saranno in
grado di ricevere le richieste dei cittadini e gestire
tutti
i procedimenti
che li interessano in maniera
collettiva e condivisa, senza il ripetersi degli stessi
adempimenti.
La fusione non sarà soltanto un'operazione organizzativa,
che garantirà maggiori contributi statali e regionali, ma
molto di più:
"un progetto partecipato per lo sviluppo della Comunità,
realizzare partendo dall'idea della fusione stessa."
da
Dall'unificazione dei Comuni e degli Uffici che li formano
si potranno in altri termini liberare energie e capacità
progettuali da utilizzarle per mettere i finanziamenti
disponibili al servizio delle esigenze del territorio. Il
nome del nuovo Comune dovrà essere diverso dal nome degli
attuali Comuni.
Con la Fusione nessuno uperderà" anzi, e nel nuovo statuto
saranno inserite norme che impegnano al decentramento
amministrativo
attraverso
l'istituzione di
organi
di
secondo livello come per esempio i Municipi individuabili
negli attuali Comuni. Il tema centrale dello statuto
riguardante
il decentramento sarà il mantenimento dei
servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali
nei centri storici ed in tutto il territorio in maniera
omogenea, il mantenimento degli attuali plessi scolastici,
e l'impegno a cercare accordi con Enti Esterni per il
mantenimento di tutte le strutture esistente ad oggi sul
territorio (Carabinieri, Poste, Banche, ecc).
In particolare dovrà essere garantita l'apertura di un
ufficio protocollo tutti i giorni della settimana e
dell'ufficio Anagrafe per almeno 4 giorni a settimana.
Dell' ufficio Tecnico, e dei Tributi almeno un giorno alla
settimana.
Per
quanto
riguarda
invece il
servizio di Polizia
Municipale,
vista
l'importanza
di
tale
servizio
relativamente all'ordine pubblico, con la fusione si dovrà
garantire una presenza di personale nelle attuali sedi dei
comuni almeno pari alla situazione prima della fusione
stessa, salvo casi momentanei eccezionali, impegnando se
necessario anche nuove risorse.
Le risorse che si libereranno, per i risparmi dei costi
della politica e della macchina amministrativa, nonché una
parte percentualmente superiore delle risorse che per dieci
anni affluiranno dallo stato e dalla regione, dovranno
servire a quei centri P1Ù lontani dal principale centro
direzionale del nuovo comune. Tali norme saranno inserite
nel nuovo statuto e saranno obbligatorie per qualsiasi
amministratore nei prossimi anni.
Il tema che si porrà in sintesi sarà quello dello sviluppo
d,i v'ci comuni di pcoveni,"" e dei ceccicoci, no" vi e,c' ~
un capoluogo e le frazioni, ma
sarà fondata una "Città
diffusa multipolare", con sede nell'attuale Fabro Scalo o
comunque nell'area pianeggiante, anche dei diversi comuni,
in prossimità di Fabro Scalo stesso.
2. Percorsi
partecipativi,
democrazia
incontri
diretta
territoriali
e
Il progetto di sviluppo sostenibile a fondamento della
fusione,
sarà definito con la massima partecipazione
diretta dei Cittadini e cercherà di avere una visione del
nuovo moderno Comune.
Sulla base di tale visione, saranno declinate le priorità e
quindi i programmi e gli interventi da realizzare per far
coincidere il più possibile l'idea del futuro che vogliamo
con la realtà.
Per
leggere
il territorio ed
individuare le azioni
strategiche da mettere al centro degli obiettivi del nuovo
Comune, sarà fondamentale l'apporto delle Associazioni e
dei singoli Cittadini, ma anche l'indagine statistica,
sulla situazione socio economica culturale attuale del
Comune e storiografica, su quello che il territorio ha
saputo esprimere nel passato.
3. Riferimenti
storici
e statistici
Il territorio dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone e Parrano fu abitato sin dall'antichità. Le
prime attestazioni risalgono al periodo etrusco, con il
ritrovamento di 'due tombe, una a fossa e una ipogea,
rinvenute
rispettivamente
in località Santa Maria di
Monteleone e nei dintorni di Carnaiola, località di Fabro.
La continuità insediativa prosegue anche in epoca romana,
testimoniata da reperti provenienti in massima parte da
Ficulle e da Fabro. Il ritrovamento romano più importante è
costituito
dal
17° miliare
della Via Traiana Nova,
rinvenuto proprio sul confine tra ,i comuni di Fabro e
Ficulle. Tale miliare, insieme ad altri ritrovati nel
comune di Allerona, confermarono la presenza nel nostro
territorio dell'antico tracciato della Via Traiana Nova,
strada veloce
che collegava Bolsena a Chiusi voluta
dall'Imperatore Traiano nel II sec. d.C .. Accanto a questa
strada ne correva un'altra molto più antica, la Via Cassia,
costruita probabilmente nel II sec. a.C., che collegava
Roma all'Etruria. La presenza di queste due strade ha
profondamente
caratterizzato
il
territorio
poiché
ha
contribuito a favorire il transito di popoli, soldati,
capitani di ventura, mercanti, imperatori e papi.
A seguito della caduta dell'Impero Romano, il nostro
territorio
fu
dominato
dai
Goti,
che
avevano
acquartieramenti in Chiusi e Orvieto, e dai Longobardi che
lasciarono nel comune di Montegabbione (presso Poggio della
Croce) un recinto sacro al cui interno sono presenti cinque
tombe a deposizione multipla. Inoltre, proprio in questo
periodo, andarono costituendosi i primi nuclei insediativi
d'altura
che avrebbero poi composto i nostri centri
storici.
Il Medioevo vide il territorio attraversato da un'altra
importante strada, la Via Romea di Stade, che conduceva i
pellegrini della Germania e dell'Europa Centro-Orientale
verso la Capitale della Cristianità. In questo periodo,
inoltre, i nostri comuni furono sottoposti alla signoria
del Comune di Orvieto, rimanendo coinvolti nelle sanguinose
vicende
della guerra tra i guelfi Monaldeschi e i
ghibellini Filippeschi. A seguito della sconfitta dei
Filippeschi, fu redatto un catastino dei beni dei ilribelli"
nel 1313, entro cui rientravano alcuni territori di Fabro e
Ficulle. Durante queste battaglie, che vedevano i notabili
dei nostri comuni messi l'uno contro l'altro dall'una o
l'altra fazione orvietana, i castelli di Ficulle, Monte
Giove, Montegabbione e anche l'Abbazia di San Niccolò al
Monteorvietano
(sotto Olevole, loc. di Ficulle) furono
distrutti.
Nel Rinascimento, la situazione non mutò, poiché i nostri
comuni furono coinvolti nelle storiche dispute tra il
Papato e il Sacro Romano Impero, che a livello locale
provocò, ad esempio, la guerra tra città. della Pieve e
Orvieto.
In questo periodo il nostro territorio
fu
attraversato da numerose armate italiane e straniere con
conseguenti devastazioni e indebolimento del territorio
stesso. Tali guerre ridussero i nostri futuri comuni a
merce di scambio o a bottini di guerra, come nel caso di
Bandino Bandini, signore di Città della Pieve, che fu
intimato dal Papa Alessandro VI di abbandonare Monteleone,
Montegabbione e Fabro.
Nei secoli successivi, estinte le opposizioni allo Stato
Pontificio, .il nostro territorio non fu più direttamente
teatro di guerre o dispute politiche. In alcuni casi, i
castelli
furono
tramutati
in
residenze
signorili
appartenenti a famiglie della nobiltà romana.
Nonostante la pacificazione del territorio, tra il XVIII ad
oggi, non si sono mai create le condizioni tali da poter
considerare unificato un territorio che geograficamente e
culturalmente lo è da sempre.
4. Il metodo
della coprogettazione
Il patrimonio di informazioni che offre la storia fornisce
indicazioni utili per la coprogettazione di un nuovo
Comune, che potrà essere unito, con una propria identità e
con una popolazione demograficamente più significativa che
si sentirà parte di un grande progetto e quindi potrà far
sentire meglio le proprie ragioni, a livello nazionale,
regionale, provinciale e locale.
Il metodo della coprogettazione che si seguirà implica
l'esame congiunto degli aspetti inerenti la fusione con i
cittadini,
con
le
organizzazioni
sindacali,
con
le
associazioni e con le attività imprenditoriali presenti sul
territorio.
I temi sui quali definire, negli aspetti di dettaglio, il
progetto saranno come anticipato quelli delle priorità
sociali, dello sviluppo economico, del lavoro, della
programmazione urbanistica dei Comuni, della promozione
;
anche culturale del territorio che questa Comunità deve
continuare
a
garantire,
in
un
contesto
che
sta
profondamente mutando, per effetto della globalizzazione e
della crisi economica e finanziaria in atto.
Grazie a
questo metodo
si stabiliranno obiettivi per
rendere
effettiva l'uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini,
e dare a tutte le comunità di provenienza uguale dignità:
è per questo che verranno inserite norme nello statuto a
salvaguardia delle comunità più marginali
rispetto al
principale centro direzionale del nuovo comune. Questo
metodo dovrà definire gli obiettivi, avrà la finalità di
colmare il GAP di opportunità che si presentano alle
diverse popolazioni del territorio ed è per questo, come
ricordato,
che si risparmierà nei servizi centrali
comunali generali, ma si dovrà spendere di più e meglio in
decentramento per l'accrescimento
dei servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali
negli attuali
comuni di provenienza.
La fusione dei cinque Comuni quindi rappresenta una grande
sfida e sarà il primo esempio nella Regione Umbria di come
cinque
Amministrazioni
pubbliche,
alleandosi
possono
guardare al futuro con maggior ottimismo per raggiungere
migliori
risultati
di
semplificazione
ed
efficienza
amministrativa ed anche un maggior peso politico. A tal
proposito non sfuggirà a nessuno che il nuovo Comune sarà,
in termini di popolazione, uno dei 5 comuni più grandi
della provincia di Terni e uno dei 25 più grandi
dell' intera Umbria, ed in termini di superficie, uno dei
maggiori della provincia e della regione.
Il Comune unico di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione,
Ficulle, Fabro e Parrano non sarà solo questo, dovrà essere
un modo per pensare ad un nuovo rapporto tra Cittadini ed
Istituzioni, sarà una nuova comunità che si unisce per
raccogliere questa opportunità e sfidare la crisi.
Infatti in questo percorso di fusione viene ripensato il
rapporto tra cittadino ed istituzione con l 'obiettivo di
creare una comunità partecipata dove il referendum non dura
solo un giorno, ma tutti i giorni il Comune nuovo dovrà
essere chiamato a dare risposte ed in questo comune i
cittadini potranno e dovranno esprimere la loro voglia di
far parte di questa Comunità.
Per comunicare il contenuto del progetto di fusione, si
predisporranno comunicati stampa, si favorirà la formazione
di comitati civici e si testeranno gli orientamenti dei
cittadini chiamati a votare al previsto referendum.
Analoghe consultazioni potranno essere svolte con l'ausilio
delle tecnologie informatiche, per capire quale sia la
denominazione
del
nuovo
Comune
più
apprezzata
dai
cittadini, fra più opzioni possibili, ferma restando la
possibilità di proporre alternative.
5. Vantaggi
e prime
riflessioni
sulla fusione
In generale, tutti i livelli del governo locale in Italia
soffrono di un'eccessiva frammentazione e di dimensioni
//
q
\
insufficienti al raggiungimento di economie di
programmazione e produzione dei servizi alla popolazione e
alle imprese.
Il tema del riordino dei livelli, della numerosità e
dimensione degli enti, nonché delle funzioni da essi svolte
non a caso è da molti anni al centro del dibattito politico
e oggetto di numerosi tentativi di riforma, tra cui si
possono ricordare la L. 142/90, le Leggi Bassanini della
fine degli anni '90, il D.Lgs. 267/2000, la riforma del
Titolo
V
della
Costituzione,
i
decreti
approvati
nell'ambito della riforma federalista tuttora in corso
(L.D. 42/2009).e tutte le normative degli ultimi anni e
quelle legate alle spending review.
Il problema della dimensione efficiente degli Enti locali
riguarda secondo molti esperti almeno due diversi tipi di
configurazione
territoriale:
i
comuni
di
dimensioni
demografiche estremamente ridotte, che non arrivano a
livelli
di
produzione
dei
servizi
sufficienti
al
raggiungimento di economie di scala e le aree fortemente
interconnesse dal punto di vista funzionale, ma divise dal
punto di vista amministrativo, nelle quali i bacini in cui
Sl
manifestano i fenomeni socio-economici e quelli in cui
si decidono le politiche pubbliche non corrispondono, dando
luogo a problemi di distorta percezione dei bisogni, di
creazione di esternalità negative a carico dei territori
confinati e di fenomeni di competizione fiscale.
Per la valutazione degli effetti connessi al processo di
fusione delle cinque amministrazioni comunali rimandiamo ad
un
approfondimento successivo, mentre per il momento
possiamo cercare di elencare quelli che ragionevolmente
possono essere gli effetti attesi.
La fusione dei cinque comuni ha innanzitutto il vantaggio
di
accrescere
la
dimensione
demografica
dell'ente,
avvicinandola,
alla
classe dimensionale
dei
10 mila
abitanti
(circa 8000)
in corrispondenza della quale
risultano minimi ad oggi i costi pro-capite delle funzioni
di amministrazione generale.
E'
ragionevole
attendersi,
dunque,
che
la
fusione
consentirà
risparmi nella spesa oggi assorbita dalle
funzioni di amministrazione, gestione e controllo, che
comprendono sia le spese per gli organi istituzionali (in
sostanza
le
indennità
per
sindaci,
assessori
e
consiglieri),
ma
anche
quelle
per
le
attività
di
funzionamento dell'ente (gestione economica, gestione delle
entrate
e
dei
beni,
organizzazione
e
gestione
del
personale) e per l'esercizio di funzioni istituzionali
(ufficio tecnico, anagrafe)
Trattandosi di un Comune di media grandezza e quattro
comuni
abbastanza
piccoli,
il risparmio
atteso avrà
dimensioni finanziarie contenute in valore assoluto, ma
comunque significative perché le risorse così recuperate
potranno essere spostate su altre voci di spesa, in
particolare potranno essere utilizzate per il potenziamento
dei servizi offerti ai cittadini.
La crescita dimensionale, dunque, ridurrà le risorse
assorbite dalle funzioni
"obbligatorie"
(gestionali e
istituzionali), consentendo il potenziamento di quelle
"accessorie"
(i servizi ai cittadini) e dei servizi
decentrati offerti nelle attuali sedi comunali.
Altro effetto positivo di solito connesso alla crescita
dimensionale
è
la
possibilità
di
accrescere
la
specializzazione funzionale degli operatori, che ovviamente
genera un miglioramento della qualità del lavoro svolto.
Su questo piano ci si aspetta dunque un ritorno positivo
soprattutto in termini di aumento della qualità dei servizi
offerti ai cittadini, oltre che di gratificazione del
personale dipendente.
Unificare le cinque Amministrazioni comunali esistenti
implica anche l'unificazione delle procedure, dei criteri
di valutazione, del livello dei servizi erogati nel
territorio di tutto il nuovo comune unico. Importante è
inoltre anche l'unificazione
dei vari regolamenti, e dei
piani regolatori
che dovranno in breve tempo integrarsi,
rappresentando
risposte
identiche a problemi identici
dell'intera popolazione.
Da questo punto di vista, la fusione dei comuni avrà
necessariamente
un
effetto
di
omogeneizzazione
relativamente sia alla quantità e qualità dei servizi
offerti ai cittadini, sia alle modalità di accesso e di
compartecipazione al loro finanziamento, riducendo dunque
le disparità di trattamento oggi esistenti all'interno di
una comunità che di fatto è accomunata da spazi, tempi e
stili di vita.
Uno degli obiettivi programmatici primari del nuovo ente
che sarà costituito sarà quello di contenere la pressione
fiscale attualmente esistente sull'intero territorio in
maniera omogenea.
Ci si attende in sostanza un miglioramento dell'equità
nell' accesso ai servizi pubblici locali. Anche in questo
caso, il processo di fusione ha sicuramente il pregio di
muoversi nella direzione giusta.
Infine, un ultimo effetto positivo della fusione si avrà
sulla capacità degli Amministratori locali di leggere i
bisogni dei cittadini e delle imprese localmente insediate
e di implementare le conseguenti politiche di intervento.
La realizzazione del comune unico avrà infatti il vantaggio
di
avvicinare
la scala territoriale
su cui vengono
analizzati
i fenomeni e vengono prese
le decisioni
politico-amministrative
a quella in cui popolazione e
imprese esercitano realmente le attività quotidiane e
domandano i servizi, ciò consentirà ad esempio uno sguardo
più consapevole e lungimirante nella programmazione dello
sviluppo urbanistico, come di quello economico.
Un ultimo effetto positivo atteso riguarda il piano delle
relazioni con i soggetti esterni, siano essi istituzioni o
imprese.
L'unificazione consente di fatto di accrescere la "massa"
dell'ente
locale, aumentando cosi anche il suo peso
negoziale nei confronti degli altri livelli istituzionali e
degli operatori esterni cui spesso viene affidata la
produzione dei servizi pubblici.
In proposito, è bene ricordare che ulteriori vantaggi,
anche di natura strettamente economica, dovrebbero derivare
dalla diminuzione del numero di enti con cui ci si
confronta e dalla unificazione delle procedure di selezione
e affidamento.
La domanda spontanea a questo punto è se il processo di
fusione non comporti alcun effetto negativo. Dato che il
problema
fondamentale
è
quello
dell'eccessiva
polverizzazione del governo locale, ogni misura che vada a
ridurre
tale
caratteristica
comporta
necessariamente
ritorni positivi nel medio e lungo periodo.
Infine, non sembra verosimile ipotizzare che l'unificazione
degli enti comunali possa avere effetti negativi per i
cittadini in termini di minore partecipazione o maggiore
distanza dai punti di accesso ai servizi, sia perché
l'unificazione riguarda la struttura gestionale dei servizi
e non la distribuzione territoriale dei punti di erogazione
degli stessi, sia perché i cittadini sono di fatto abituati
da tempo a muoversi su distanze che oltrepassano i confini
comunali.
Tutti questi aspetti andranno ricondotti ad unità, e su
questo versante stanno g~a lavorando validamente gli
uffici, con il supporto tecnico delle competenti strutture
regionali.
Per gli aspetti organizzativi, sarà costituito un gruppo di
lavoro
formato
e
supportato dall'assistenza
tecnicogiuridica dai Segretari Comunali, con il compito di
raccogliere le problematiche segnalate e gli aspetti da
def inire, in modo da proporre all'Amministrazione le
possibili
soluzioni dei problemi dal punto di vista
dell'organizzazione amministrativa.
Attualmente i cinque Comuni sono gestiti con il seguente
personale:
- Ficulle:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
l Dipendente nel settore servizio demografico, servizi
sociali e segreteria;
2 Dipendenti nel settore tecnico di cui uno Responsabile ed
uno a 20 ore settimanali;
8 Dipendenti per la gestione dei vari servizi esterni,
2 Dipendenti Polizia Municipale di cui uno Responsabile
- Montegabbione:
1 Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
1 Dipendente Responsabile nel settore vigilanza e servizi
sociali;
1 Dipendente Responsabile nel settore tecnico;
2 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni,
l dipendente
-Monteleone
nel settore
demografico
d'Orvieto:
l
l
l
l
Dipendente protocollo, archivio e segreteria;
Responsabile del settore finanziario;
Responsabile nel settore tecnico;
Responsabile nel settore servizi sociali, amministrativi,
demografici e tributi;
4 Operai per la gestione dei servizi esterni;
l Cuoca mensa scuole;
l Responsabile del corpo di Polizia Municipale
Fabro:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
3 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore servizi
sociali e demografici;
2 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore tecnico;
4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni,
2 Vigili
.
-Parrano:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
1/2 Dipendente (a metà con il settore vigilanza) nel
settore servizi sociali e demografici;
l Dipendente Responsabile nel settore tecnico;
4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni,
1/2 vigile(a metà con servo Sociali e dem)
dovrà
avere
le
Il
nuovo
schema
organizzativo
Comuni
di
uguale
caratteristiche
e le dimensioni
dei
risparmio
e della
dimensione,
nell'ottica
del
maggior
migliore efficienza ed efficacia.
effettuate
presso
Per questo
alla luce delle verifiche
real ta analoghe
questo dovrà essere lo schema entro cui
muoversi:
Struttura Uffici e Servizi;
Area Amministrativa
demografica
Area Servizi Sociali, scolatici e di Promozione
Economica
Culturale e Turistica;
Area Economico Finanziaria;
Area Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente;
Area Polizia Municipale;
Gli attuali funzionari api cali in servizio presso i Comuni
sono chiamati a collaborare
al fine di addivenire
ad una
riconversione
professionale
che non metterà in discussione
le professionalità
acquisite, ma che anzi dovrà ampliarle.
ad una ridefinizione
Tale collaborazione
sarà funzionale
della dotazione organica e della organizzazione
interna ed
nell' ottica della valorizzazione
esterna della struttura,
delle risorse presenti.
Alcuni
funzionari
infatti
gestiranno
competenze
meno esteso dell' attuale, ma
un
ambito
di
lavoreranno
in un
\
/)
~t1sistema
più complesso, con maggiori oneri di coordinamento
e con una magglore specializzazione, a differenza di quanto
avviene oggi.
Infatti in questa nuova riorganizzazione attraverso anche
una nuova valorizzazione e specializzazione del personale
presente si potranno trovare risposte a funzioni prive di
adeguate professionalità interne per le quali si ricorre
oggi a collaboratori esterni.
Nel settore tecnico, oltre che negli attuali settori
urbanistica, LL.PP. e manutenzioni si potranno formare
professionalità
nei
settori
della
progettazione
(o
direzioni lavori), della difesa del suolo ed in altri
settori, attualmente privi di figure specialistiche.
Nell' area contabile ed amministrativa, si potrà potenziare
ed
unificare
il
servizio
tributi,
attraverso
nuovi
strumenti informatici e di georeferenziazione con sistemi
GIS delle informazioni edilizie, incrociandole con quelle
tributarie al fine di reprimere l'evasione fiscale sotto
ogni forma, come avviene nei comuni di maggiori dimensioni
organizzative e che comunque già in parte vengono svolte,
anche
se con strumenti
inadeguati. Tale possibilità
permetterà al nuovo Comune di avere ulteriori risorse da
mettere a disposizione per servizi alla collettività e sarà
un risparmio rispetto a quei comuni che sono stati
costretti ad esternalizzare il servizio tributi.
Importanti saranno anche le risorse umane che verranno
liberate e andranno a costituire il nuovo ufficio SUAPE e
proprio in questi mesi sta iniziando il suo cammino. Per i
cittadini sarà un risparmio in termini di tempo, ma
soprattutto sarà una semplificazione nella visione delle
pratiche e nel rapporto Utente - Pubblica Amministrazione.
Il sistema organizzativo sarà formato da sportelli (front
office) aperti al pubblico, nelle attuali sedi comunali, e
da un ufficio interno di amministrazione (back office),
come gla avviene, in parte, per le funzioni associate in
convenzione. Per alcuni servizi back office potranno essere
individuate anche sedi diverse da quella principale.
Per un'ottimale gestione organizzativa, la rete comunale
dovrà ancor più essere potenziata, in modo da permettere ad
un operatore di usufruire di un sistema intranet comune, di
accedere a colloqui con i cittadini con sistemi VOIP (es.
skype, microsoft sync, ecc...
) e di utilizzare a regime la
firma digitale, già comunque utilizzata.
Tutto
ciò
potrà
essere
costruito
ed
ottenuto
con
gradualità, e deve avvenire senza incremento della spesa.
Il
risparmio
potrà
derivare
nel
breve
periodo
dall'unificazione dei servizi (revisore dei conti, servizi
paghe,
servizio di
tesoreria,
servizi di assistenza
software, ecc
) e dalla nuova organizzazione anche in
base alle eventuali sostituzioni o meno dei turn over,
delle cessazioni dal servizio che non necessariamente
dovranno essere rimpiazzate dopo la fusione fra comuni.
Si assumerà per esempio assumere un Segretario Comunale
unico a tempo pieno, con conseguente abbattimento dei costi
ed incremento del servizio.
Altri risparmi verranno da una riduzione dei costi della
politica in quanto gli organi istituzionali si ridurranno,
invece di cinque sindaci si passerà ad uno come anche per i
Consigli comunali e le Giunte.
Maggiori
risorse
a
disposizione
si
avranno
con
il
riconoscimento di contributi erariali e regionali per 10
anni, come maggiori possibilità si potranno avere nella
partecipazione
a
bandi
per
il
riconoscimento
di
finanziamenti in progetti ed investimenti: in tale caso la
Regione ha ad oggi garantito un impegno nella nuova Legge
Regionale per riconoscere al nuovo Comune una priorità di
accesso ad eventuali bandi Regionali per i prossimi 10
anni.
Ultimo vantaggio, ma non
per ordine di importanza, il
nuovo comune non sarà per alcuni anni sottoposto all'iniquo
patto di stabilità, che impedisce gli investimenti alla
macchina comunale.
6. Le criticità
e le modalità
per superarle
A fronte delle ragioni che possono spingere i nostri Comuni
a dare avvio ad un processo di fusione, risulta necessario
riflettere su quali criticità possono invece sollevare
resistenze al progetto, prospettando come pi~ desiderabile
la preservazione dello status quo.
6.1 Identità, autonomia e rappresentanza: fra le molte
possibili resistenze alla fusione, la prima fra tutte,
quella che a lungo ha impedito l'adozione di questo
strumento di riordino in Italia, riguarda la soppressione
dei Comuni preesistenti e la conseguente perdita d'identità
(politico-istituzionale,
sociale
e
culturale)
della
popolazione.
La
rappresentanza
dei
territori
e
le
prerogative dei preesistenti Comuni vengono assunti dalla
nuova entità che si va a costituire che però è, per
l'appunto, "nuova" e, conseguentemente, priva di identità
storica e interamente da costruire. Il problema identitario
e quello della perdita di autonomia da parte delle comunità
locali originarie è il tema chiave intorno al quale ruota
la discussione e le opposizioni alle fusioni dei Comuni.
Il
processo
di
fusione
pone
inoltre
problemi
di
rappresentatività politica. Il nuovo Comune possiede organi
direttamente elettivi, ma questi organi rappresentano una
popolazione pi~ eterogenea e di pi~ ampie dimensioni.
Cambia radicalmente il rapporto numerico fra amministratore
ed amministrato, con conseguenze tutte da valutare nel
corso del tempo. Cambiamenti senz'altro significativi, che
allontanano
il nuovo Comune dalle preferenze e dalle
istanze dei singoli cittadini, perdendo quote rilevanti di
rappresentatività politica.
Per
questo nello Statuto del nuovo Comune al fine di
custodire e promuovere l'identità propria ed i tratti
originari e di valorizzare caratteri civici. tipici della
popolazione e del territorio locale, saranno istituiti i
Municipi di Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e
Parrano e Fabro ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs. 267/2000.
I Municipi avranno sede presso la sede degli attuali Comuni
ed eserciterà le proprie funzioni sul territorio del Comune
di origine.
Il Municipio, organo privo di responsabilità, sarà un
soggetto giuridico con ambito territoriale coincidente con
il territorio del comune soggetto a fusione.
Il
Municipio
ha
la
rappresentanza
politica
della
popolazione
ivi insediata e residente, rappresenta le
esigenze della comunità del territorio municipale.
Il Consiglio Municipale è composto dal proSindaco, che
rappresenta il Municipio, e da quattro consultori. Per
tutte queste cariche non è prevista alcuna forma di
indennità e l'incarico dovrà essere svolto a titolo
gratuito ..
La
composizione
degli
organi
del
Municipio
avverrà
attraverso nomina. Il Sindaco del Comune provvede alla
nomina
del
ProSindaco,
il
quale
deve
essere
obbligatoriamente residente sul territcrio del Municipio,
cosi come i consultori, parimenti nominati dal Sindaco su
proposta del proSindaco.
La durata in carica degli organi del Municipio sarà
direttamente collegata alla durata in carica degli organi
del Comune.
Al municipio saranno riservate principalmente funzioni di
partecipazione alle scelte di politica amministrativa del
comune
limitatamente a C10
che riguarda il proprio
territorio e la popolazione ivi residente. A tal fine, in
quanto organo esponenziale degli interessi che vi fanno
capo, ne rappresenta i bisogni e le esigenze, individua gli
obiettivi da raggiungere ed i progetti da realizzare,
evidenziandone le priorità.
La partecipazione del municipio all'amministrazione del
Comune
si
esprime
principalmente
attraverso
la
consultazione
obbligatoria
in
merito
ai
documenti
programmatori
più
rilevanti
(bilancio,
relazione
previsionale e programmatica, istituzione e gestione dei
tributi e delle tariffe, adozione degli strumenti di
pianificazione
urbanistica
generale
e
attuativa,
investimenti
e
programmi
delle
opere
pubbliche,
localizzazione
e costruzione di nuove attrezzature e
strutture
sociali,
ovvero
trasformazione
di
quelle
esistenti,
intitolazione di spazi ed aree pubbliche,
regolamenti) .
Il ProSindaco potrà chiedere di partecipare, senza diritto
di voto, ma con diritto di parola e di verbalizzazione,
alle sedute degli organi collegiali del comune in cui si
discute
degli atti e delle proposte nelle quali si
estrinseca il diritto di partecipazione del municipio ed in
tutte le altre in cui sono in gioco interessi del medesimo.
-La figura del Pro-Sindaco sarà quella deputata alla
promozione del territorio e al mantenimento degli eventi
.culturali
(mostre mercato,
fiere,
sagre, ecc.)
che
attualmente caratterizzano i singoli comuni e che andranno
ad aggiungersi ad eventi riferiti al nuovo comune unico
(es. palio dei 5 Municipi)
6.2 Possibili asimmetrie - Nel processo di fusione, la
denunciata "centralizzazione" degli uffici nella sede del
nuovo
Comune
è
un
problema
ricorrente.
Sebbene
l'istituzione
dei
Municipi
potrà
consentire
il
decentramento
di
alcuni
servizi
sul
territorio,
la
costituzione del Comune unico non potrà non accompagnarsi
ad
una
significativa
centralizzazione
decisionale
ed
amministrativa che è parte integrante del processo di
razionalizzazione voluto con la fusione.
La sede del nuovo Comune essendo Fabro Scalo o comunque
nell' area pianeggiante, anche dei
diversi comuni, in
prossimità di Fabro Scalo stesso, non creerà un problema di
asimmetria per nessuno dei Comuni "fusi" trovandosi ad una
distanza pressoché identica dalle sedi originarie. È per
questo motivo che, a tale riguardo, tutti gli
studi di
fattibilità, e nel nostro caso non faremo certo eccezione,
stimano gli eventuali risparmi derivanti da. economie di
sca.1a qua'si esclusivam-ente sui servizi e sui ruoli che
possono essere accentrati nella sede principale, prevedendo
invece
costi
invariati
o
aggiuntivi
per
i
servizi
decentrati. Nella proposta di fusione dei nostri cinque
comuni, consci di tale problema, vi è proprio il vincolo di
mantenere
i servizi direttamente rivolti ai cittadini
esattamente dove questi sono oggi.
La previsione di mantenere inalterata, almeno per dieci
anni, la collocazione dei centri di servizio è resa
necessaria
anche dall'assetto del Comune unico che, é
caratterizzato da una maggiore estensione territoriale e da
una distribuzione della popolazione non accentrata su un
unico polo. La scelta di una organizzazione dei servizi
decentrata, programmata sulle originarie comunità è una
strada obbligata.
D'altro
canto,
un processo
di
razionalizzazione
che
interessi tutti i servizi pubblici comunali direttamente
rivolti all'utenza, comprese strutture di servizio quali
asili,
scuole, palestre e centri di assistenza agli
anziani, nonché biblioteche, strutture culturali, teatri,
eccellenze dei singoli comuni d'origine,
non risulterebbe
praticabile, a causa degli alti costi sociali ed economici
che un intervento di questo tipo comporterebbe. In tal
senso,
nel
Comune
unico,
l'assetto
complessivo
dell'erogazione dei servizi conoscerà minori variazioni
territoriali rispetto a quanto si potrebbe temere e la
dinamica di centralizzazione riguarderà prevalentemente le
funzioni amministrative.
7. Priorità
e programmi
per il Comune
del futuro
Un Comune più forte è necessario per avviare iniziative
volte
a
creare
nuove
opportunità,
per
accedere
a
finanziamenti comunitari, statali e regionali, partendo dai
settori che nella storia hanno rappresentato il punto di
forza della comunità: è il caso dell'agricoltura di qualità
e multifunzionale, dell'artigianato, dell'industria ecocompatibile, del turismo, dell'informatizzazione e del
;Y1
~.
\
terzia#io, da sostenere non solo con progetti, ma anche con
politiche tributarie agevolative per l'insediamento di
famiglie ed imprese.
In sintesi, l'offerta di servizi e gli investimenti
andranno orientati nella Valorizzazione
e lo Sviluppo dei
Centri
Storici esistenti, nelle imprescindibile
direzione
di uno Sviluppo Eco-Sostenibile,
nel settore del sociale,
dei
servizi
alla
persona,
dello
sviluppo
agricolo
ed
economico, per garantire maggiori opportunità di lavoro.
Altro punto
focale è quello del mantenimento dei servizi
nei
centri storici; il loro rilancio, passa anche,
attraverso la loro manutenzione accurata ed interventi
anche con politiche agevolative a livello fiscale volte ad
un rilancio delle attività nei centri storici. Una azione
ben fatta in tal senso può rappresentare un volano
economico soprattutto per il turismo.
Il nuovo comune, inoltre, dovrà fare ogni sforzo per il
mantenimento degli attuali plessi scolastici, là dove sono
attualmente
dislocati:
le
scuole
rappresentano
il
principale volano di sopravvivenza dei singoli centri di
quella che nel nostro caso ci piacerebbe definire "Città
diffusa multipolare", oltre che comune unico.
Altre operazioni che dovranno essere fondamento delle nuove
amministrazioni, saranno quelle volte alla permanenza nei
vari centri del Corpo dei Carabinieri, delle Banche e degli
sportelli
postali. Nessun
centro deve perdere alcun
servizio con il Comune unico. Un articolato del nuovo
statuto dovrà prevedere azioni, anche di tipo economico se
necessario,
affinché
questi
problemi
non
abbiano
a
verificarsi,
con la consapevolezza di tutti i limiti
giuridici che le amministrazioni pubbliche hanno verso
soggetti esterni ed indipendenti.
Il benessere dei cittadini rappresenta il valore da
cogliere, anche con politiche locali orientate ad offrire
opportunità per trascorrere felicemente ed in salute il
tempo attuale, e su questo piano emerge l'importanza del
ruolo delle associazioni alle quali Il nuovo Comune
riconoscerà le peculiarità territoriali, garantendo nei
Municipi la presenza anche delle Pro Loco ed eventualmente,
se esistenti la cosulta delle associazioni presenti su ogni
singolo comune attuale, per il loro particolare valore
promozionale ed aggregativo e promuoverà tutte le forme di
associazionismo presenti sul proprio territorio e della
libera
iniziativa
economica,
nel
campo
dei
servizi
culturali, dello sport e dei servizi per le famiglie, da
valorizzare maggiormente nell'ottica della sussidiarietà.
MONTEGABBIONE
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
%
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
1237
1231
1256
1270
1237
1211
1213
1245
1241
1576
1231
120
127
152
168
161
162
171
194
195
221
213
RESIDENTI
STRANIERI
9,70
10,32
12,10
13,23
13,02
13,38
14,10
15,58
15,71
14,02
17,30
MONTELEONE
ANNI
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
.
1638
1608
1603
~
1598
1590
1604
1597
1585
1583
1576
1562
69
63
84
94
102
109
123
144
146
167
164
%
2,47
3,32
4.56
6,50
7,19
7,64
10,40
8,44
9,19
10,07
10,47
FICULLE
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
1693
1708
1716
1730
1723
1718
1727
1759
1759
1735
1688
71
80
94
124
125
126
148
169
195
221
179
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
%
4,19
4,68
5,43
7,05
7,25
7,33
8,57
9,61
11,09
12,74
10,60
:~
' FABRO
ANNI.
RESIDENTI
STRANIERI
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2693
2702
2696
2745
2774
2784
2904
2926
2906
2951
2902
75
77
106
146
170
178
259
312
312
339
344
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
577
591
608
589
593
57y
603
594
587
600
587
24
29
42
40
48
43
61
61
61
65
65
%
2,78
2,85
3,93
5,32
6,13
6,39
8,92
10.12
10,74
11,49
11,85
PARRANO
2009
2010
2011
%
3,47
4,91
6,91
6,79
8,09
7,43
9,95
10,27
10,39
10,83
10,89
-
PARERI
AI SENSI DELL'ART,49
DEL D,LGS,
N,267
DEL 18/08/2000,
---------------------------------------~---------------~----------------------------------------------------------------------------------PARERE
Regolarita'
tecnica
Il Segretario
Comunale,
ai sensi art,49 del D,Lgs n.267 del 18/08/2000,
parere Favorevole sulla proposta di deliberazione
di cui all'oggetto.
Li , 20,01.2014
IL SEGRETARIO COMUNALE
f.to Dott. Francesco Minardi
esprime
Il Presente verbale, salva l'ulteriore lettura e sua definitiva approvazione
sottoscritto come segue:
nella prossima seduta, viene
IL PRESIDENTE
F.to Vittorio Tarparelli
Il Segretario
Il Consigliere
Comunale
()
F.to Duranti Francesco
F.to Dott. Francesco Minardi
PUBBLICAZIONE
ALBO PRETORIO
Il sottoscritto responsabile del servizio della pubblicazione all'albo pretorio, visti gli atti d'uHicio,
ATTESTA
che la presente deliberazione é stata affissa all'albo pretorio comunale,come
prescritto dall'art.124, c.1, del
T.U. n, 267/2000, per quindici giorni consecutivi da120.0L2014,
Dalla Residenza comunale, lì 20.01,2014
Il Responsabile
del Servizio
F,to Dott, Francesco Minardi
Il sottoscritto,
visti gli atti d'ufficio,
ATTESTA
che la presente deliberazione:
[xl E' divenuta esecutiva perché dichiarata immediatamente esecutiva.
[l E' divenuta esecutiva (decorsi IO giorni da/fu/limo di pubblicazione.
art. 134,c.3, del T.V.
n. 26712000).
Dalla Residenza comunale, li 20.01.2014
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Dott. Francesco Minardi
Per copia conforma all'originale
Parrano, 20.01.2014
· Comune di MONTELEONE D'ORVIETO Provincia di TERNI
Copia Deliberazione del Consiglio Comunale
N
4
OGGETTO:
ISTANZA
PER
INIZIATrvA
LEGISLATrvA
PER
L'INDIZIONE
DI UN REFERENDUM PER L'ISTITUZIONE
DI UN
NUOVO COMUNE MEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE
D'ORVIETO,
MONTEGABBIONE, FICULLE,
FABRO E PARRANO,APPROVAZIONE.
del Reg.
Data ...21/01/2014
L'anno Duemilaquattordici
alle ore 21,15
il
giorno ventuno
del mese di gennaio
nella solita sala delle adunanze consiliari del Comune suddetto.
Alla seconda convocazione in sessione straordinaria, che è stata partecipata ai Signori Consiglieri a norma di
legge, risultano all'appello nominale:
CONSIGLIERI
Presenti
PATTUGLIA MARIO
CORRADINI MARIA GRAZIELLA
LOMBRONI MAURIZIO
GAROFANI PAOLO
AMORI ALESSANDRA
PICCINI CINZIA
PARRETTI MARIO
PELAGRILLI WAL TER ANTIMO
CICERCHIA OSVALDO
DORE LORETTA
GIULIVI PAOLA
LAROCCA ANGELO
BUCONI DANILO
X
Asseonati n 13
Assenti
x
x
x
x
X
X
x
X
x
X
X
x
Fra gli assentisonogiustificatii seguenticonsiglieri:
Fragli assentinonsonogiustificatii seguenticonsiglieri:
Presentin.. 13
Assenti n. O
In carica n 13
Risultano altresi presenti, in qualità di assessori non facenti parte del Consiglio, i sigg
.
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale:
-Presiede il Sig... Aw. Maurizio Lombroni;
- Partecipa con funzioni consultive, referenti, di assistenza e verbalizzazione (art. 97, c. 4.a, del T.U. n. 267/2000) il
Segretario comunale signor ...Dott. Francesco Minardi.
La seduta è
Pubblica
..
.
- Nominati scrutatori i Signori: Pelagrilli, Amori e Larocca.
il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno,
premettendo che, sulla proposta della presente deliberazione ha espresso parere sfavorevole:
[] il responsabile del servizio interessato (art. 49, c. 1 del T.U. n. 267/2000). [xl il segretario comunale (art!. 49, c. 2 e
97, c. 4.b del T.U. n. 267/2000 per quanto concerne la regolarità tecnica;
omesso il responsabile di Ragioneria, per quanto concerne la regolarità contabile (art. 49, c. 1 del T.U. n. 267/2000)
PREMESSO che le Amministrazioni comunali di Monteleone D'orvieto,
Montegabbione,
Ficulle, Fabro e Parrano, hanno dato avvio a
livello politico ad un attivo dibattito, sull'opportunità dI
giungere
alla costituzione di un Comune unico ed intendono
iniziare il percorso per valutare insieme alla collettività ed
agli Enti competenti la fusione dei cinque Comuni;
CONSIDERATO che questo dibattito è arricchito anche da riflessioni
di carattere storico e civile, comprovanti l'origine comune delle
suddette comunità ed i loro forti legami territoriali, nonché
sociali, economici e culturali come da relazione di fattibilità
allegata sotto la lettera "A";
VALUTATO che la creazione di un unico centro di governo, in un
terri torio che proprio per ragioni storico-sociali ed economiche
ha già forti connotazioni di unitarietà, può consentire di avviare
percorsi di virtuosità amministrativa e progetti sostenibili per
lo sviluppo locale;
l',TTESO che gli obiettivi che tale progetto di semplificazione
istituzionale
si propone, attengono ad un miglioramento dei
livelli di e-fficienza ed efficacia dell'azione amministrativa,
oltre che ad una riduzione della spesa pubblica, ragionevolmente
prevedibile a seguito delle inevitabili economie di scala che una
corretta gestione unitaria dei servizi naturalmente comporta;
RITENUTO inoltre che la fusione dei cinque Comuni possa portare ad
una valorizzazione pOlitico-amministrativa ed economica di un
territorio che considerato nel suo complesso accoglierà una
comunità di circa 8.000 abitanti come da cartografia allegata
sotto la lettera "B";
CONSIDERATO:
.-che per esempio dal punto di vista scolastico i cinque Comuni
fanno già parte dell'Istituto comprensivo "Alto Orvietano Raffaele
~Laporta";
che dal punto di vista delle attività di promozione del
territorio i cinque Comuni fanno parte dell'Ecomuseo del Paesaggio
~rvietano della Provincia di Terni;
-che dal punto di vista sociale già da diversi anni sono in essere
servizi svolti sull'intero territorio dei 5 comuni, come l'Asilo
Nido di Fabro Scalo, il Centro Anziani "La meglio Gioventù", il
Centro di Fisiokinesiterapia e per Disabili di Ficulle, le
strutture ricettive per anziani, sia socio-assistenziali che
socio-sanitarie,
oltre
naturalmente
al
distretto
Sanitario
comprensoriale di Fabro; inoltre anche le attività del Centro
giovanile gestito dalla Cooperativa Il Quadrifoglio vengono svolte
sul territorio dei cinque Comuni
- che anche alcune
Associazioni
di valenza
sia
territoriale
che
nazionale
fanno
capo ai cinque
Comuni congiuntamente,
come per
esempio
l'AVIS,
la
Protezione
civile,
la
Misericordia,
la
Valdichiana
Umbra per
il
calcio,
il
Ruzzolone,
il
GruppoCiclistico
Fattorini
e l'Unitre
Altorvietano;
- Che i 5 Comuni hanno già presentato
che riguarda
Regione Umbria un progetto
del P.U.C. 3;
stessi
all'interno
- Che,
inol tre,
i
5
Comuni
hanno
congiuntamente,
agli
organi
competenti,
CLANIS riguardante
interventi
su tutto
il
congiuntamente
presso
la
l'intero
territorio
degli
recentemente
presentato
un progetto
denominato
territorio
degli stessi;
RILEVATOIN PARTICOLARE:
-che
i Comuni di
Fabro,
Monteleone
d'Orvieto
e Parrano
hanno
attivato
forme di associazionismo,
sulla
base di convenzioni,
per
ottimizzare
la gestione
delle
funzioni
e l'erogazione
dei servizi
'(Polizia
Municipale);
- che i Comuni di Monteleone
forme
di
associazionismo,
ottimizzare
la gestione
delle
(Segretario
Comunale);
d'Orvieto
e Parrano
hanno attivato
sulla
base
di
convenzioni,
per
funzioni
e l'erogazione
dei servizi
- che i Comuni di Ficulle,
Montegabbione
e Parrano
hanno attivato
forme
di
associazionismo,
sulla
base
di
convenzioni,
per
ottimizzare
la gestione
delle
funzioni
e l'erogazione
dei servizi
(Nettezza
Urbana);
CONSIDERATO:
- che da una valutazione
sulle
"Unioni
di Comuni" effettuate
nel
territorio
nazionale,
come per
esempio
nei
Comuni di
Castel
Colonna e Monterado
in provincia
di Ancona, tale
esperienza
nel
tempo è di venuta
poco funzionale
all' esigenza
di rispondere
in
modo efficace
alla
crisi
della
finanza
locale
tuttora
in atto,
tanto
che l'Unione
di Comuni è stata
posta
in liquidazione,
in
quanto
non era
possibile
mantenere
con l'organico
limitato
dei
Comuni gli uffici
dell'Unione
dei Comuni e gli uffici
dei singoli
Comuni rivelandosi
un Ente aggiuntivo
rispetto
agli
stessi
Comuni,
con spese
fisse
incomprimibili
che in questa
fase
non sono più
sostenibili,
alla
luce
dei tagli
ai trasferimenti
ai Comuni ed
alle Unioni;
sopra
- che l'esperienza
della
gestione
associata
delle
funzioni
elencate
potrà
proseguire,
ma l'esigenza
dei cinque
Comuni è di
sulla
fondersi
per destinare
maggiori
risorse
agli
investimenti,
/
base,
di
una
specifica
programmazione
e
con
una
struttura
organizzativa
meno frammentata
e più organizzata
secondo criteri
che
consentano
una
maggiore
specializzazione,
una
maggiore
digitalizzazione
dei procedimenti
e la garanzia
del decentramento
dei
servizi
nelle
attuali
sedi
comunali,
mediante
una rete
di
sportelli
per il pubblico
(front
office)
e di uffici
interni
di
direzione
(back office);
1
,i
che quindi attualmente
da parte delle
cinque Amministrazioni
sono già state
strette
numerose sinergie
che si sono formalizzate
in politiche
condivise
nell' offerta
di servizi
gestiti
in forma
associata;
-che
inoltre
confronti
della
anche
il
collettività
servizio
di
tutta, facente
assistenza
sociale
capo all'ATI,
nei
viene
garantito
trami te la convenzione
in essere
tra i 12 Comuni
dell' Orvietano
(zona
sociale
12),
attraverso
l'Ufficio
della
Cittadinanza,
con sede in Orvieto ed operativamente
alla
medesima
Assistente
Sociale dei 5 Comuni;
DATOATTO che i processi
di fusione
tra i Comuni sono incentivati
maggiormente
rispetto
all' esercizio
associato
di funzioni
che è
di venuto
obbligatorio
per i comuni con meno di 5.000 abitanti
ai
sensi
dell' art.
14, commi 28 e seguenti
del decreto
legge 78/2010
convertito
in legge 122/2010
e succo mod.;
DATO ATTO in
particolare,
incentivate
in modo particolare:
l)
sia
dallo
Stato;
infatti
del
10.10.2012,
pubblicato
previsto
che:
che
le
fusioni
con Decreto del
nella
G.U. n.
fra
Ministero
242 del
comuni
sono
dell' Interno
16.10.2012
è
" .. Ai comuni istituiti
a seguito
di fusione
realizzate
negli anni
2012
e successivi
spetta,
a decorrere
dall' anno 2013 e per un
periodo
di
dieci
anni,
un
contributo
straordinario
che
è
commisurato
al 20 per cento dei trasferimenti
erariali
attribuiti
per
l'anno
2010 ai comuni che hanno dato
luogo a fusione,
nel
iimite
degli
stanziamenti
finanziari
previsti";
l)
sia dalla
regione
Umbria mediante appositi
fondi costituiti
(Art.
29-30 LEGGEREGIONALE
24 settembre
2003, n. 18) ed ulteriori
previsioni
nel progetto
di legge che verrà
redatto
e promosso per
dare seguito
alla proposta
di fusione;
E'RESOATTO:
2)
che
consultivo
il procedimento
di Fusione prevede
delle popolazioni
interessate;
anche
un Referendum
3)
altresì
che
da questo
momento i
cinque
Enti
intendono
avviare
una fase più ampia del processo
partecipativo,
tendente
ad
informare
e coinvolgere
in maniera
attiva
la popolazione
delle
cinque
comunità,
le
forze
politiche
locali,
le
organizzazioni
sindacali,
le associazioni
e le attività
economiche,
riguardo
ai
contenuti del progetto sulla possibilità di una fusione f.ra i
Comuni, tramite l'organiz zazione di iniziative politiche, sociali
e culturali in modo da fornire ai cittadini tutti gli elementi per
una scelta condivisa e consapevole;
CONSIDERATO che lo svo.lgimento di tali iniziative, ha lo scopo di
suscitare
un crescente interesse della popolazione, verso il
progetto innovativo di fusione dei cinque comuni, considerato che
il percorso è proposto in termini aperti e va realizzato con la
collaborazione di tutte le espressioni sociali della cittadinanza;
ATTESO
che,
in .conseguenza di
tale
riscontro
le
cinque
Amministrazioni hanno deciso di proseguire ed approfondire, in
conformità
alla L.R. 34/98 Art. 14, il progetto di fusione
coinvolgendo anche il livello istituzionale locale e regionale;
CONSIDERATO che il progetto per il Comune Unico si pone nella
prospettiva del miglioramento continuo dei servizi erogati e della
promozione delle forme avanzate di collaborazione tra i territori;
PRESO ATTO inoltre che il progetto si colloca, con straordinaria
attualità, nei temi della riforma del Sistema delle Autonomie e
della semplificazione dei livelli istituzionali;
RILEVATO quindi che i citati {omuni intendono approvare mediante
il presente atto l'iniziativa di modifica territoriale per la
costituzione
di un nuovo Comune derivante dalla fusione dei
medesimi;
VISTA la normativa regionale che delinea il seguente percorso per
la fusione fra comuni:
1- DELIBERE DEI COMUNI CHE
MANIFESTANO L'INTENZIONE DI FONDERSI E
CHIEDONO ALLA REGIONE L'INDIZIONE DEL REFERENDUM. TALI DELIBERE E
, OPPORTUNO CHE CONTENGANO UN RELAZIONE DI FATTIBILITA';
2-
DELIBERA GR DI PROPOSTA AL CONSIGLIO
REFERENDUM ( ART. 43 COMMA 2 L.R 14/2010)
REGIONALE
DI
INDIZIONE
3- SOTTOPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA CHE SI
ESPRIME ENTRO 30 GG (ART 45 LR. 1472010);
4- DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE A MAGGIORANZA ASSOLUTA CHE
CONTIENE IL QUESITO DA. SOTTOPORRE A VOTAZIONE ED I TERRITORI
INTERESSATI.
5- INDIZIONE DEL REFERENDUM CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
(PUBBLICITA AL REFERENDUM ALMENO 30 GG.)
6- SVOLGIMENTO REFERENDUM;
7- ALL'ESITO DEL REFERENDUM
PER ISTITUZIONE COMUNE
8-
LA REGIONE
PROPONE LA LEGGE REGIONALE
IL COMUNE APPROVA LO STATUTO, I REGOLAMENTI, LA DOTAZIONE
ORGANICA, L'ATTO DI RICOGNIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ATTIVI E
w.l'
.
iJ
/i
PlI.SSIVI,
IL
BILANCIO DI PREVISIONE,
LE DISPOSIZIONI
PER IL
. ~ECENTRAMENTO DEI SERVIZI E PER LA PARTECIPAZIONE E PRENDE
CONTATTI
CON LE
NUMEROSE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI
PER
C(~MUNICARE LE VARIAZIONI (AGENZIA DELLE ENTRATE, AGENZIA DEL
TbRRITORIO, P. R. A., INPS, INAIL, PREFETTURA, QUESTURA, TRIBUNALE,
ECC...).
LA REGIONE TRASMETTE ALL' ISTAT LA DOCUMENTAZIONE
DELLA
VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALIA SEGUITO DELLA FUSIONE
FRA COMUNI;
RITENUTO di
dover
provvedere
in merito;
VISTE:
l'art.
133,
c.
2 della
la
L.R.
n.
34/98;
la
L.R.
n.
14/2010
l'art.
15 del
n.
D.Lgs.
il
D.P.R.
il
Decreto
del
lo
Statuto
comunale;
Costituzione;
n.
267/2000;
318/2000;
Ministero
dell'interno
del
10.10.2012;
SI PROPONE
l_DI
RECEPIRE, quale
parte
integrante
della
presente
proposta,
la
narrativa
che precede,
e per tanto
di esprimere
parere
favorevole
all'
INIZIATIVA LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUMPER
L'ISTITUZIONE
DI UN NUOVOCOMUNEMEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI
~\ONTELEONED'ORVIETO, MONTEGABBIONE,FICULLE, FABRO e PARRANO, o
dei
Comuni
fra
i
precedenti
i
cui
Consigli
Comunali
si
esprimeranno
favorevolmente
alla
presente
Delibera;
2 DI richiedere
ai sensi
dell' art.
ART. 43 COMMA2, della
legge
]~egionale
14/2010,
n. 10, alla
Giunta
regionale
di promuovere
il
procedimento
per
la presentazione
di una proposta
di
legge
per
l'istituzione
di
un nUovo Comune a seguito
della
fusione
dei
Comuni di Monteleone
D'orvieto,
Montegabbione,
Ficulle,
Fabro
e
Parrano;
3 Di richiedere
alla
Regione
Umbria
di
accogliere
la
presente
richiesta,
di cui ai punti
l e 2, esclusivamente
nel caso in cui
la Regione
stessa
si impegni
a rispettare,
oltre
che il risultato
del referendum
nel suo complesso,
anche le
risultanze
nei singoli
.~omuni
valutati
come
seggi
a
sé
stanti,
rispettando
quindi
inderogabilmente
l'eventuale
parere
negativo
di uno o più comuni,
dando altresì
seguito
al processo
di fusione
solamente
nei comuni
in cui l'esito
referendario
sarà favorevole.
4 Di richiedere
alla
Regione
Umbria di accogliere
la presente
richiesta,
di cui ai punti
l e 2, esclusivamente
nel caso in cui
la Regione
stessa,
si impegni
ad inserire
nel progetto
di Legge
necessario
alla
conclusione
del processo
di Fusione,
l' erogazione
.,
del contributo straordinario previsto nella legge 18/2003 per una.
durata di almeno 10 anni, come previsto già per il contributo
ordinario.
5 DI approvare la relazione di fattibilità per la costituzione del
nuovo Comune come da allegato "A" alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale;
6 DI approvare la cartografia allegata "B" al presente atto, quale
parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune
derivante dal processo di fusione;
7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla
luce delle risultanze positive di una prima serie di incontri
politici
promossi dalle Amministrazioni comunali;
8 Di esprimere quindi l'indirizzo politico
amministrativo di
rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con
le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni
sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile
il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo
Comune,
all'adozione
del
nuovo
Statuto
comunale
ed
all'elaborazione del programma di iniziative per 'la crescita e per
lo sviluppo economico e sociale della comunità locale;
9_DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla
Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla Provincia
di Terni;
10 DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai
sensi dell'arto 134 del D.Lgs. n. 267/00, dovendo la procedura
concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il
30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in
materia.
/)
.
!~
4,..4L Presidente introduce il primo
lY/ 'Istanza per iniziativa legislativa
punto
all'ordine
del
giorno
per .1' istituzione
di un nuovo
CC)munemediante fusione
dei
Comuni di
Monteleone d'Orvieto,
Ml)ntegabbione, Ficulle,
Fabro e Parrano - Approvazione".
Il Cons. pelagrilli propone di mettere ai voti lo spostamento
della sede di svolgimento del Consiglio dall'aula consiliare al
t."atro comunale, al fine di favorire la partecipazione del
pJbblico alla seduta.
I l Sindaco a nome della maggioranza consiliare riferisce che la
proposta avanzata dal Cons. Pelagrilli non è accoglibile in quanto
potrebbe
essere impugnata ai sensi dell'art. l co. 2 del
Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale.
Con
sei voti
favorevoli
(Dore, Giulivi,
Larocca, Buconi,
Pelagrilli e Garofani), sette contrari e nessun astenuto la
proposta di spostamento dell'adunanza consiliare presso il teatro
comunale viene respinta.
Il Cons. Buconi propone il rinvio del consiglio alla data del
24.01.2014 al fine di consebtire la convocazione presso il teatro
comunale per favorire la partecipazione della popolazione.
Con
voti
favorevoli
sei
(Dore, Giu1ivi,
Larocca,
Buconi,
Pelagrilli e Garofani), sette contrari e nessun astenuto la
proposta viene respinta.
Il Cons. Buconi propone la sospensione dei lavori per cinque
~inuti. All'unanimità si procede alla sospensione alle .ore 21,32.
Alle ore 21,43 i Consiglieri rientrano in aula.
Il Cons. Pelagrilli, prima di procedere alla discussione del primo
punto all'o.d.g. chiede la lettura del verbale della seduta
precedente al fine di approvarlo, laddove nella seduta precedente
si era esonerato il Segretario dalla lettura.
Con voti favorevoli sei, astenuti 7 (Sindaco, Parretti, Giulivi,
Garofani, Lombroni, Buconi e Corradini) si approva.
preliminarmente all'inizio della discussione il Sindaco chiede la
modifica dell'oggetto del primo punto da "Istanza per iniziativa
legislativa
per l'istituzione
di un nuovo Comunemediante fusione
dei Comuni di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione, Ficulle,
Fabro
o Parrano - Approvazione" in "Istanza per iniziativa
legislativa
per l'indizione
di un referendum per l'istituzione
di un nuovo
Comune mediante fusione
dei
Comuni di
Monteleone d'Orvieto,
!40nteqabbione, Ficulle,
Fabro e Parrano - Approvazione".
Si propone inoltre la modifica della data, dei consiglieri
presenti e orario della facciata della proposta.
;\ll'unanimità si procede alla modifica sopra indicata.
Sempre all'unanimità si decide di dare lettura della proposta e
dell'allegata relazione di fattibilità.
Il Cons. Pelagrilli propone di eliminare da pago 1 della proposta,
Jltimo
capoverso,
le
parole
"gestito
dalla
cooperativa
quadrifoglio".
La proposta è approvata con voti favorevoli 12 astenuto 1
(Corradini) .
Il Cons. Buconi propone di aggiungere l'aggettivo "istituzionale"
con "politico" di cui al primo capoverso di pago 1.
All'uanimità viene approvata la proposta.
I Cons. Dore.e Buconi propongono la sostituzione al capoverso 4 di
pag. 6 del termine "politico" con "istituzionale" e delle parole
"dalle Amministrazioni Comunali" con "dai Sindaci dei Comuni
interessati". All'unanimità passa la proposta.
Il Cons. Buconi propone di eliminare completamente il punto 10) di
pago 6.
Con sei voti a favore (Dore, Giulivi, Larocca, Buconi, Pelagrilli,
Garofani), sette contrari la proposta è bocciata.
•
..
Alle
ore 23,05 si allontana la Cons . Amori che rientra alle ore
23,08.
Alle ore 23,24 si allontana il Cons. Buconi.
Il Sindaco propone di dissociarsi con quanto previsto a pago 18 3°
capoverso della relazione di fattibilità. inserendo al posto del
termine "nominaH il termine "elezioneH•
All'unanimità dei presenti salvo Buconi allontanatosi la proposta
è approvata.
Alle ore 00,10 all'unanimità si sospendono i lavori per 5 minuti.
Alle ore 12,22 si riprendono i lavori e si constata la presenza
del Cons. Buconi.
Il Cons. Pelagrilli propone i seguenti emendamenti alla proposta:
1)
Si proceda,
con delibera del
Consiglio Comunale,
da
formalizzare entro i prossimi 30gg., all'UNONE DEI COMUNI Con
sei voti
a favore
(Dore, Giulivi,
Larocca, Buconi,
Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è respinta;
2) Il Sindaco,
sentiti i Capo
Gruppo
Consiliari, dovrà
provvedere alla nomina, entro lO gg dalla data odierna, di un
Gruppo di Lavoro che dovrà proporre allo stesso Sindaco le
modifiche ai documenti consultivi e organizzativi, sottoposti
e/o proposti alle altre Amministrazioni Il Sindaco si dichiara favorevole a nome della maggioranza
purchè tutto ciò non interferisca
sui tempi previsti per l'indizione del referendum;
3) Il Sindaco accetta l'utilizzo di uno strumento innovativo
per la valutazione del quesito referendario e adotta una
INIZIATIVA di REVISIONE CIVICA Con
sei voti
a favore
(Dore, Giulivi,
Larocca, Buconi,
Pelagrilli, Garofani), sette contrari la proposta è respinta;
4) Il Sindaco dovrà richiedere alla Regione Umbria, entro e non
01 tre 30gg dalla pubblicazione della presente delibera, una
CONFERENZA di SERVIZI CONSULTORIA che veda la partecipazione,
allo stesso tavolo, di
tutti i rappresentanti dello Stato
(Ministero Difesa,
Interni, Sanità,
Pubblica
Istruzione,
Turismo, Infrastrutture etc.), della stessa Regione Umbria,
della Provincia di Terni, dei 5 comuni interessati e che veda
anche
la
presenza,
con
pari
dignità
e
diritti,
dei
rappresentanti
delle
parti
sociali
e
produttive
del
territorio.
La Conferenza dei Servizi, dovrà prioritariamente stipulare e
dare vita ad un ACCORDO QUADRO che indichi le condizioni
essenziali e i termini graduali e puntuali di sviluppo di tale
virtuoso
progetto, prendendo in esame le necessità del
territorio e vincolando le Amministrazioni interessate alla
predisposizione di uno Studio di Fattibilità che sia degno di
tale definizione e che fornisca ai cittadini e a tutte le
parti politiche e sociali, di poter disporre di elementi
decisionali, chiari e circostanziati tali da consentire alla
cittadinanza di affrontare la successiva fase referendaria,
nella piena consapevolezza della propria storica scelta.
L'Accordo quadro, inoltre, costituirà obbligo per tutte le
Amministrazioni, presenti e future, al pieno rispetto dei
termini discussi e approvati nel medesimo accordo, in merito
al definendo progetto di fusione. Tale accordo dovrà altresi
prevedere per i Sindaci in carica ovvero per quelli che
verranno
regolarmente
eletti
a
valle
della
prossima
consul tazione elettorale, le dimissioni formali dall'incarico,
entro e non oltre 12 mesi dall'atto di formale fusione dei
cinque
comuni
ovvero
dei
singoli
comuni
che
intendono
procedere con la piena concretizzazione e attuazione di tale
virtuoso progetto.
o
/;
Con seì.,ivoti
a favore
(Dore, Giulivi,
Larocca,
Buconi, Pelagrilli,
Garofanol),
sette
contrari
la proposta
è bocciata.
In
ass'enza
di
ulteriori
interventi
il
Presidente
invita
i
consiglieri
presenti
a votare.
Chiede la parola
il Cons. Buconi che propone il voto segreto.
Il
Sindaco
si
dichiara
sfavorevole
ai
sensi
del
vigente
regolamento
sul funzionamento
del Consiglio
Comunale.
Con sei voti a favore
(Dore, Giulivi,
Larocca,
Buconi, Pelagrilli,
Garofani),
sette
contrari
la proposta
è bocciata.
IL CONSIGLIO
Vista
la sopra articolata
proposta,
così come modificata
a seguito
degli
emendamenti approvati
in corso di seduta;
Con sette
voti
a favore,
cinque
voti
contrari
(Dore,
Giulivi,
Larocca,
Buconi,
Pelagrilli),
uno astenuto
(Garofani)
su tredici
consiglieri
presenti
e votanti,
DELIBERA
1. DI
RECEPIRE,
quale
parte
integrante
della
presente
deliberazione,
la
narrativa
che
precede,
la
sopra
articolata
proposta,
così come emendata nel corso della
seduta
consiliare,
e
per
tanto
di
esprimere
parere
favorevole
all'
INIZIATIVA
LEGISLATIVA PER L'INDIZIONE DI UN REFERENDUM
PER L'ISTITUZIONE DI
UN NUOVO COMUNEMEDIANTE FUSIONE DEI COMUNI DI MONTELEONE
D'ORVIETO, MONTEGABBIONE,
FICULLE, FABROe PARRANO,o dei Comuni
fra
i
precedenti
i
cui
Consigli
Comunali
si
esprimeranno
favorevolmente
alla
presente
Delibera;
:2 DI richiedere
ai sensi
dell' art.
ART. 43 COMMA
2, della
legge
j:egionale
14/2010,
n. 10, alla
Giunta regionale
di promuovere
il
procedimento
per
la presentazione
di una proposta
di legge
per
l'istituzione
di
un nuovo Comune a seguito
della
fusione
dei
Comuni di Monteleone
D'orvieto,
Montegabbione,
Ficulle,
Fabro e
.'?arrano;
3 Di richiedere
alla
Regione
Umbria di
accogliere
la presente
r:ichiesta,
di cui ai punti
1 e 2, esclusivamente
nel caso in cui
la Regione stessa
si impegni a rispettare,
oltre
che il risultato
jel referendum
nel suo complesso,
anche le
risultanze
nei singoli
comuni
valutati
come seggi
a
sé
stanti,
rispettando
quindi
inderogabilmente
l'eventuale
parere
negativo
di uno o più comuni,
dando altresì
seguito
al processo
di fusione
solamente
nei comuni
in cui l'esito
referendario
sarà favorevole.
4 Di richiedere
alla
Regione Umbria di accogliere
la presente
richiesta,
di cui ai punti
1 e 2, esclusivamente
nel caso in cui
la Regione
stessa,
si impegni ad inserire
nel progetto
di Legge
necessario
alla
conclusione
del processo
di Fusione,
l' erogazione
del contributo
straordinario
previsto
nella
legge 18/2003 per una
durata
di almeno 10 anni,.
come previsto
già per il
contributo
ordinario.
5 DI approvare
la relazione
di fattibilità
nuovo Comune come da allegato
"A" alla
quale parte
integrante
e sostanziale;
6 DI approvare
la
cartografia
allegata
per la costituzione
del
presente
deliberazione
"B" al
presente
atto,
quale
•
parte integrante, che identifica il perimetro del nuovo Comune
derivante dal processo di fusione;
7 DI dare atto che la presente iniziativa è stata assunta alla
luce delle risultanze positive di una prima serie di incon tri.
poli tici promossi dalle Amministrazioni comunali;
8 Di esprimere quindi l'indirizzo politico
amministrativo di
rendere, attraverso il confronto soprattutto con i cittadini, con
le forze politiche, con le associazioni, con le organizzazioni
sindacali e le attività economiche, il più partecipato possibile
il percorso decisionale finalizzato alla costituzione del nuovo
Comune,
all'adozione
del
nuovo
Statuto
comunale
ed
all'elaborazione del programma di iniziative per la crescita e per
lo sviluppo economico e sociale della comunità locale;
9 DI trasmettere il presente atto, per quanto di competenza alla
Regione Umbria, nonchè alla Prefettura di Terni ed alla provincia
di Terni;
successivamente
Il CONSIGLIO
Constatata l'urgenza di provvedere con separata votazione dal
seguente esito: sette voti a favore, sei voti contrari (Dore,
Giuli vi, Larocca, Buconi, Pelagrilli, Garofani), nessuno astenuto
su tredici consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
DI dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi
dell'arto
134 del
D.Lgs. n. 267/00, dovendo
la procedura
concludersi con l'indizione del referendum consultivo entro il
30.04.2014, ai sensi di quanto previsto dalle vigenti normative in
materia.
.'
.:.!
Allegato
RELAZIONE
DI FATTIBILITA'
1. Premesse
"A"
PER LA FUSIONE
e considerazioni
FRA COMUNI
generali
L'iniziativa
per la fusione fra i comuni di Monteleone
D'orvieto,
Montegabbione,
Ficulle, Fabro E Parrano non è
una semplice modifica
istituzionale
ed organizzativa,
ma
qualcosa
di più significativo
per
la Comunità
locale,
altrimenti
non
avrebbe
senso
e
rilievo
ai
fini
del
miglioramento
delle condizioni
economiche
e sociali,
in
questi tempi di crisi.
Il
progetto
della
fusione
dei
Comuni
va
inquadrato
all'interno di un programma organico che è già iniziato con
l'esercizio
associato di molteplici
funzioni e servizi e
che
non
si
limita
agli
aspetti
organizzativi
e
amministrativi.
Ciò che serve è un progetto aperto, partecipato e condiviso
al fine di costruire il Comune del futuro, che sia in grado
di dare risposte valide ai cittadini, che chiedono lavoro,
servizi alla persona e gestione attenta del territorio in
una fase in cui le risorse a disposizione degli Enti locali
sono insufficienti.
Le Amministrazioni
definiscono le linee guida del progetto
e gli elementi cardine dell' accordo che daranno inizio al
percorso che porterà alla fusione, secondo i risultati del
referendum
promosso;
i contenuti,
nel dettaglio
saranno
definiti insieme ai Cittadini e tradotti nello Statuto, nei
regolamenti
e nei
programmi,
secondo
il metodo
della
democrazia partecipativa.
La crisi in atto impone ai Comuni una profonda riflessione
su quali reali possibilità
ed in quali modi esercitare il
ruolo che oggi deve essere sempre più complesso ed attivo
specialmente
nel campo sociale e della promozione
dello
sviluppo
economico,
dal momento
che per effetto
delle
recenti manovre e del patto di stabilità esteso anche ai
piccoli
Comuni è preclusa agli stessi la possibilità
di
intervenire
in
modo
significativo
nelle
scelte
programmatiche,
essendo venute meno le risorse economiche
minime
per
finanziare
i
livelli
essenziali
delle
prestazioni.
Da soli gli Amministratori
comunali non potranno realizzare
in un
progetti
in grado di incidere
significativamente
in cui
contesto
economico
e sociale grave
come quello
viviamo e, che tutti conosciamo.
Questa
crisi
rende
quindi
necessaria
una
maggiore
concertazione
ed un cambiamento profondo anche nel modo in
cui si sviluppano
le relazioni ed i confronti
politici,
nell'ottica
di una condivisione
dei problemi,
che deve
estendersi
al modus operandi degli uffici comunali, per i
quali
si rendono necessarie
aggregazioni
in termini più
.,
•
incisivi della semplice associazione delle funzioni, che
crea sicuramente maggiori sinergie, ma rende comunque
necessario
mantenere
strutture
organizzative
ed
il
quintuplicarsi di procedure ed adempimenti distinti nei
vari Comuni.
Nasce da tali considerazioni l'idea del progetto per la
fusione che consentirà il mantenimento nelle attuali Sedi
comunali degli uffici del nuovo Comune, che saranno in
grado di ricevere le richieste dei cittadini e gestire
tutti
i procedimenti
che li interessano in maniera
collettiva e condivisa, senza il ripetersi deqli stessi
adempimenti.
La fusione non sarà soltanto un'operazione organizzativa,
che garantirà maggiori contributi statali e regionali, ma
molto di più:
"un progetto partecipato per lo sviluppo della Comunità,
realizzare partendo dall'idea della fusione stessa. H
da
Dall'unificazione dei Comuni e degli Uffici che li formano
si potranno in altri termini liberare energie e capacità
progettuali da utilizzarle per mettere i finanziamenti
disponibili al servizio delle esigenze del territorio. Il
nome del nuovo Comune dovrà essere diverso dal nome degli
attuali Comuni.
Con la Fusione nessuno "perderà H anzi, e nel nuovo statuto
saranno inserite norme che impegnano al decentramento
amministrativo
attraverso
l'istituzione
di
organi
di
secondo livello come per esempio i Municipi individuabili
negli attuali Comuni. Il tema centrale dello statuto
riguardante il decentramento sarà il mantenimento dei
servizi comunali amministrativi, alla persona e culturali
nei centri storici ed in tutto il territorio in maniera
omogenea, il mantenimento degli attuali plessi scolastici,
e l'impegno a cercare accordi con Enti Esterni per il
mantenimento di tutte le strutture esistente ad oggi sul
territorio (Carabinieri, Poste, Banche, ecc).
In particolare dovrà essere garantita l'apertura di un
ufficio protocollo tutti i giorni della settimana e
dell'ufficio Anagrafe per almeno 4 giorni a settimana.
Dell' ufficio Tecnico, e dei Tributi almeno un giorno alla
settimana.
Per
quanto
riguarda
invece
il
servizio
di
Polizia
Municipale,
vista
l'importanza
di
tale
servizio
relativamente all'ordine pubblico, con la fusione si dovrà
garantire una presenza di personale nelle attuali sedi dei
comuni almeno pari ~lla situazione prima della fusione
stessa, salvo casi momentanei eccezionali, impegnando se
necessario anche nuove risorse.
Le risorse che si libereranno, per i risparmi dei costi
della politica e della macchina amministrativa, nonché una
parte percentualmente superiore delle risorse che per dieci
anni affluiranno dallo stato e dalla regione, dovranno
servire a quei centri più lontani dal principale centro
direzionale del nuovo comune. Tali norme saranno inserite
nel nuovo statuto e saranno obbligatorie per qualsiasi
amministratore nei prossimi anni.
Il tema che si porrà in sintesi sarà quello dello sviluppo
dei vari comuni di provenienza e dei territori: non vi sarà
un capoluogo e le frazioni, ma
sarà fondata una "Città
diffusa multipolare", con sede nell'attuale Fabro Scalo o
comunque nell'area pianeggiante, anche dei diversi comuni,
in prossimità di Fabro Scalo stesso.
2. Percorsi
partecipativi,
democrazia
incontri
diretta
territoriali
e
Il progetto di sviluppo sostenibile a fondamento della
fusione, sarà definito con la massima partecipazione
diretta dei Cittadini e cercherà di avere una visione del
nuovo moderno Comune.
Sulla base di tale visione, saranno declinate le priorità e
quindi i programmi e gli interventi da realizzare per far
coincidere il più possibile l'idea del futuro che vogliamo
con la realtà.
Per leggere il territorio ed individuare le azioni
strategiche da mettere al centro degli obiettivi del nuovo
Comune, sarà fondamentale l'apporto delle Associazioni e
dei singoli Cittadini, ma anche l'indagine statistica,
sulla situazione socio economica culturale attuale del
Comune e storiografica, su quello che il territorio ha
saputo esprimere nel passato.
3. Riferimenti
storici e statistici
Il territorio dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione,
Monteleone e Parrano fu abitato sin dall'antichità. Le
prime attestazioni risalgono al periodo etrusco, con il
ritrovamento di due tombe, una a fossa e una ipogea,
rinvenute rispettivamente in località Santa Maria di
Monteleone e nei dintorni di Carnaiola, località di Fabro.
La continuità insediativa prosegue anche in epoca romana,
testimoniata da reperti provenienti in massima parte da
Ficulle e da Fabro. Il ritrovamento romano più importante è
costituito dal
17 o
miliare
della Via Traiana Nova,
rinvenuto proprio sul confine tra i comuni di Fabro e
Ficulle. Tale miliare, insieme ad altri ritrovati nel
comune di Allerona, confermarono la presenza nel nostro
territorio dell'antico tracciato della Via Traiana Nova,
strada veloce che collegava Bolsena a Chiusi voluta
dall'Imperatore Traiano nel II sec. d.C .. Accanto a questa
strada ne correva un'altra molto più antica, la Via Cassia,
costruita probabilmente nel II sec. a.C., che collegava
Roma all'Etruria. La presenza di queste due strade ha
profondamente
caratterizzato
il territorio
poiché
ha
contribuito a favorire il transito di popoli, soldati,
capitani di ventura, mercanti, imperatori e papi.
A seguito della caduta dell'Impero Romano, il nostro
territorio
fu
dominato
dai
Goti,
che
avevano
acquartieramenti in Chiusi e Orvieto, e dai Longobardi che
lasciarono nel comune di Montegabbione (presso Poggio della
Croce) un recinto sacro al cui interno sono presenti cinque
tombe a deposizione multipla. Inoltre, proprio in questo
•
periodo, andarono costituendosi i primi nuclei insediativi
d'altura che avrebbero poi composto i nostri centri
storici .
Il Medioevo vide il territorio attraversato da un'altra
importante strada, la Via Romea di Stade, che conduceva i
pellegrini della Germania e dell'Europa Centro-Orientale
verso la Capitale della Cristianità. In questo periodo,
inoltre, i nostri comuni furono sottoposti alla signoria
del Comune di Orvieto, rimanendo coinvolti nelle sanguinose
vicende
della
guerra tra i guelfi Monaldeschi
e i
ghibellini Filippeschi. A seguito della sconfitta dei
Filippeschi, fu redatto un catastino dei beni dei "ribelli"
nel 1313, entro cui rientravano alcuni territori di Fabro e
Ficulle. Durante queste battaglie, che vedevano i notabili
dei nostri comuni messi l'uno contro l'altro dall'una o
l'altra fazione orvietana, i castelli di Ficulle, Monte
Giove, Montegabbione e anche l'Abbazia di San Niccolò al
Monteorvietano
(sotto Olevole, loc. di Ficulle) furono
distrutti.
Nel Rinascimento, la situazione non mutò, poiché i nostri
comuni furono coinvolti nelle storiche dispute tra il
Papato e il Sacro Romano Impero, che a livello locale"
provocò, ad esempio, la guerra tra Città della pieve e
Orvieto.
In questo periodo
il nostro
territorio
fu
attraversato da numerose armate italiane e straniere con
conseguenti devastazioni e indebolimento del territorio
stesso. Tali guerre ridussero i nostri futuri comuni a
merce di scambio o a bottini di guerra, come nel caso di
Bandino Bandini, signore di Città della Pieve, che fu
intimato dal Papa Alessandro VI di abbandonare Monteleone,
Montegabbione e Fabro.
Nei secoli successivi, estinte le opposizioni allo Stato
Pontificio, il nostro territorio non fu plU direttamente
teatro di guerre o dispute politiche. In alcuni casi, i
castelli
furono
tramutati
in
residenze
signorili
appartenenti a famiglie della nobiltà romana.
Nonostante la pacificazione del territorio, tra il XVIII ad
oggi, non si sono mai create le condizioni tali da poter
considerare unificato un territorio che geograficamente e
culturalmente lo è da sempre.
4. Il metodo
della coprogettazione
Il patrimonio di informazioni che offre la storia fornisce
indicazioni utili per la coprogettazione di un nuovo
Comune, che potrà essere unito, con una propria identità e
con una popolazione demograficamente più significativa che
si sentirà parte di un grande progetto e quindi potrà far
sentire meglio le proprie ragioni, a livello nazionale,
regionale, provinciale e locale.
Il metodo della coprogettazione che si seguirà implica
l'esame congiunto degli aspetti inerenti la fusione con i
cittadini,
con
le
organizzazioni
sindacali,
con
le
associazioni e con le attività imprenditoriali presenti sul
territorio.
I temi sui quali definire, negli aspetti di dettaglio, il
progetto saranno come anticipato quelli delle priorità
sociali, dello
sviluppo economico, del lavoro, della
.
.
,
~prOgràmmaZione
urbanistica dei Comuni, della promozione
anche:!culturale del territorio che questa Comunità deve
continuare
a
garantire,
in
un
contesto
che
sta
profondamente mutando, per effetto della globalizzazione e
della crisi economica e finanziaria in atto.
Grazie a
questo metodo
si stabiliranno obiettivi per rendere
effettiva l'uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini,
e dare a tutte le comunità di provenienza uguale dignità:
è per questo che verranno inserite norme nello statuto a
salvaguardia delle comunità più marginali
rispetto al
principale centro direzionale del nuovo comune. Questo
metodo dovrà definire gli obiettivi, avrà la finalità di
colmare il GAP di opportunità che si presentano alle
diverse popolazioni del territorio ed è per questo, come
ricordato,
che si risparmierà nei servizi centrali
comunali generali, ma si dovrà spendere di più e meglio in
decentramento per l'accrescimento
dei servizi comunali
amministrativi, alla persona e culturali
negli attuali
comuni di provenienza.
La fusione dei cinque Comuni quindi rappresenta una grande
sfida e sarà il primo esempio nella Regione Umbria di come
cinque
Amministrazioni
pubbliche,
alleandosi
possono
guardare al futuro con maggior ottimismo per raggiungere
migliori
risultati
di
semplificazione
ed
efficienza
amministrativa ed anche un maggior peso politico. A tal
proposito non sfuggirà a nessuno che il nuovo Comune sarà,
in termini di popolazione, uno dei 5 comuni più grandi
della provincia di Terni e uno dei 25 più grandi
dell' intera Umbria, ed in termini di superficie, uno dei
maggiori della provincia e della regione.
Il Comune unico di Monteleone d'Orvieto, Montegabbione,
Ficulle, Fabro e Parrano non sarà solo questo, dovrà essere
un modo per pensare ad un nuovo rapporto tra Cittadini ed
Istituzioni, sarà una nuova comunità che si unisce per
raccogliere questa opportunità e sfidare la crisi.
Infatti in questo percorso di fusione viene ripensato il
rapporto tra cittadino ed istituzione con l'obiettivo di
creare una comunità partecipata dove il referendum non dura
solo un giorno, ma tutti i giorni il Comune nuovo dovrà
essere chiamato a dare risposte ed in questo comune i
cittadini potranno e dovranno esprimere la loro voglia di
far parte di questa Comunità.
Per comunicare il contenuto del progetto di fusione, si
predisporranno comunicati stampa, si favorirà la formazione
di comitati civici e si testeranno gli orientamenti dei
cittadini chiamati a votare al previsto referendum.
Analoghe consultazioni potranno essere svolte con l'ausilio
delle tecnologie informatiche, per capire quale sia la
denominazione
del
nuovo
Comune
più
apprezzata
dai
cittadini, fra più opzioni possibili, ferma restando la
possibilità di proporre alternative.
5. Vantaggi
e prime
riflessioni
sulla fusione
In generale, tutti i livelli del governo locale in Italia
soffrono di un'eccessiva frammentazione e di dimensioni
insufficienti al raggiungimento di economie di
programmazione e produzione dei servizi alla popolazione e
alle imprese.
Il tema del riordino dei livelli, della numerosità e
dimensione degli enti, nonché delle funzioni da essi svolte
non a caso è da molti anni al centro del dibattito politico
e oggetto di numerosi tentativi di riforma, tra cui si
possono ricordare la L. 142/90, le Leggi Bassanini della
fine degli anni '90, il D.Lgs. 267/2000, la riforma del
Titolo
V
della
Costituzione,
i
decreti
approvati
nell'ambito della riforma federalista tuttora in corso
(L.D. 42/2009) e tutte le normative degli ultimi anni e
quelle legate alle spending review.
Il problema della dimensione efficiente degli Enti locali
riguarda secondo molti esperti almeno due diversi tipi di
configurazione
territoriale:
i
comuni
di
dimensioni
demografiche estremamente ridotte, che non arrivano a
livelli
di
produzione
dei
servizi
sufficienti
al
raggiungimento di economie di scala e le aree fortemente
interconnesse dal punto di vista funzionale, ma divise dal
punto di vista amministrativo, nelle quali i bacini in cui
si manifestano i fenomeni socio-economici e quelli in cui
si decidono le politiche pubbliche non corrispondono, dando
luogo a problemi di distorta percezione dei bisogni, di
creazione di esternalità negative a carico dei territori
confinati e di fenomeni di competizione fiscale.
Per la valutazione degli effetti connessi al processo di
fusione delle cinque amministrazioni comunali rimandiamo ad
un approfondimento
successivo, mentre per
il momento
possiamo cercare di elencare quelli che ragionevolmente
possono essere gli effetti attesi.
La fusione dei cinque comuni ha innanzitutto il vantaggio
di
accrescere
la
dimensione
demografica
dell'ente,
avvicinandola,
alla
classe
dimensionale
dei
lO mila
abitanti
(circa 8000)
in corrispondenza
della
quale
risultano minimi ad oggi i costi pro-capite delle funzioni
di amministrazione generale.
ragionevole
attendersi,
dunque,
che
la
fusione
consentirà
risparmi nella spesa oggi assorbita dalle
funzioni di amministrazione, gestione e controllo, che
comprendono sia le spese per gli organi istituzionali (in
sostanza
le
indennità
per
sindaci,
assessori
e
consiglieri) , ma
anche
quelle
per
le
attività
di
funzionamento dell'ente (gestione economica, gestione delle
entrate
e
dei
beni,
organizzazione
e
gestione
del
personale) e per l'esercizio di funzioni istituzionali
(ufficio tecnico, anagrafe).
E'
Trattandosi di un Comune di media grandezza e quattro
comuni
abbastanza
piccoli,
il risparmio
atteso
avrà
dimensioni finanziarie contenute in valore assoluto, ma
comunque significative perché le risorse così recuperate
potranno essere spostate su altre voci di spesa, in
particolare potranno essere utilizzate per il potenziamento
dei servizi offerti ai cittadini.
La crescita dimensionale, dunque, ridurrà le risorse
assorbite dalle funzioni "obbligatorie" (gestionali e
istituzionali), consentendo il potenziamento di quelle
"accessorie"
(i servizi ai cittadini) e dei servizi
decentrati offerti nelle attuali sedi comunali.
Al tro effetto positivo di solito connesso alla crescita
dimensionale
è
la
possibilità
di
accrescere
la
specializzazione funzionale degli operatori, che ovviamente
genera un miglioramento della qualità del lavoro svolto.
Su questo piano ci si aspetta dunque un ritorno positivo
soprattutto in termini di aumento della qualità dei servizi
offerti ai cittadini, oltre che di gratificazione del
personale dipendente.
Unificare le cinque Amministrazioni comunali esistenti
implica anche l'unificazione delle procedure, dei criteri
di valutazione, del livello dei servizi erogati nel
territorio di tutto il nuovo comune unico. Importante è
inoltre anche l'unificazione
dei vari regolamenti, e dei
piani regolatori
che dovranno in breve tempo integrarsi,
rappresentando
risposte identiche a problemi identici
dell'intera popolazione.
Da questo punto di vista, la fusione dei comuni avrà
necessariamente
un
effetto
di
omogeneizzazione
relativamente sia alla quantità e qualità dei servizi
offerti ai cittadini, sia alle modalità di accesso e di
compartecipazione al loro finanziamento, riducendo dunque
le disparità di trattamento oggi esistenti all'interno di
una comunità che di fatto è accomunata da spazi, tempi e
stili di vita.
Uno degli obiettivi programmatici primari del nuovo ente
che sarà costituito sarà quello di contenere la pressione
fiscale attualmente esistente sull'intero territorio in
maniera omogenea.
Ci si attende in sostanza un miglioramento dell'equità
nell' accesso ai servizi pubblici locali. Anche in questo
caso, il processo di fusione ha sicuramente il pregio di
muoversi nella direzione giusta.
Infine, un ultimo effetto positivo della fusione si avrà
sulla capacità degli Amministratori locali di leggere i
bisogni dei cittadini e delle imprese localmente insediate
e di implementare le conseguenti politiche di intervento.
La realizzazione del comune unico avrà infatti il vantaggio
di
avvicinare
la scala territoriale su cui vengono
analizzati
i fenomeni e vengono prese le decisioni
politico-amministrative
a quella in cui popolazione e
imprese esercitano realmente le attività quotidiane e
domandano i servizi, ciò consentirà ad esempio uno sguardo
più consapevole e lungimirante nella programmazione dello
sviluppo urbanistico, come di quello economico.
Un ultimo effetto positivo atteso riguarda il piano delle
relazioni con i soggetti esterni, siano essi istituzioni o
imprese.
L'unificazione consente di fatto di accrescere la "massa"
dell'ente locale, aumentando cosi anche il suo peso
negoziale nei confronti degli altri livelli istituzionali e
degli operatori esterni cui spesso viene affidata la
produzione dei servizi pubblici.
In proposito, è bene ricordare che ulteriori vantaggi,
anche di natura strettamente economica, dovrebbero derivare
dalla diminuzione del numero di enti con cui ci si
confronta e dalla unificazione delle procedure di selezione
e affidamento.
La domanda spontanea a questo punto è se il processo di
fusione non comporti alcun effetto negativo. Dato che il
problema
fondamentale
è
quello
dell'eccessiva
polverizzazione del governo locale, ogni misura che vada a
ridurre
tale
caratteristica
comporta
necessariamente
ritorni positivi nel medio e lungo periodo.
Infine, non sembra verosimile ipotizzare che l'unificazione
degli enti comunali possa avere effetti negativi per. i
cittadini in termini. di minore partecipazione o maggiore
distanza dai punti di accesso ai servizi, sia perché
l'unificazione riguarda la struttura gestionale dei servizi
e non la distribuzione
territoriale dei punti di eroqazione
deqli stessi, sia perché i cittadini sono di fatto abituati
da tempo a muoversi
su distanze che oltrepassano
i confini
comunali.
Tutti questi aspetti andranno ricondotti ad unità, e su
questo versante
stanno gla lavorando validamente gli
uffici, con il supporto tecnico delle competenti strutture
regionali.
Per gli aspetti organizzativi, sarà costituito un gruppo di
lavoro
formato
e
supportato
dall'assistenza
tecnicogiuridica
dai Segretari Comunali, con il compito di
raccogliere le problematiche segnalate e gli aspetti da
definire,
in modo da proporre all'Amministrazione
le
possibili
soluzioni dei problemi dal punto di vista
dell'organizzazione amministrativa.
Attualmente i cinque Comuni sono gestiti con il seguente
personale:
- Ficulle:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
l Dipendente nel settore servizio demografico, servizi
sociali e segreteria;
2 Dipendenti nel settore tecnico di cui uno Responsabile ed
uno a 20 ore settimanali;
8 Dipendenti per la gestione dei vari servizi esterni,
2 Dipendenti Polizia Municipale di cui uno Responsabile
- Montegabbione:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
l Dipendente Responsabile nel settore vigilanza e servizi
sociali;
l Dipendente Responsabile nel settore tecnico;
...~
\£22
Dipendenti
l dipendente
-Monteleone
per la gestione dei servizi
nel settore demografico
esterni,
d'Orvieto:
l
l
l
l
Dipendente protocollo, archivio e segreteria;
Responsabile del settore finanziario;
Responsabile nel settore tecnico;
Responsabile nel settore servizi sociali, amministrativi,
demografici e tributi;
4 Operai per la gestione dei servizi esterni;
l Cuoca mensa scuole;
l Responsabile del corpo di Polizia Municipale
Fabro:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
3 Dipendenti di cui uno Responsabile nel settore servizi
sociali e demografici;
2 Dipendenti di cui uno Responsagile nel settore tecnico;
4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni,
2 Vigili
-Parrano:
l Dipendente Responsabile nel settore finanziario/tributi;
1/2 Dipendente (a metà con il settore vigilanza) nel
settore servizi sociali e ctemografici;
l Dipendente Responsabile nel settore tecnico;
4 Dipendenti per la gestione dei servizi esterni,
1/2 vigile(a metà con servo Sociali e dem)
dovrà
avere
le
Il
nUovo
schema
organizzativo
Comuni
di uguale
caratteristiche
e le dimensioni
dei
risparmio
e della
dimensione,
nell'ottica
del maggior
migliore efficienza ed efficacia.
effettuate
presso
Per questo
alla luce delle verifiche
realta analoghe
questo dovrà essere lo schema entro cui
muoversi:
Struttura Uffici e Servizi;
Area Amministrativa
demografica
Area Servizi Sociali, scolatici e di Promozione Economica
Culturale e Turistica;
Area Economico Finanziaria;
Area Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente;
Area Polizia Municipale;
Gli attuali funzionari apicali in servizio presso i Comuni
sono chiamati. a collaborare
al fine di addivenire ad una
riconversione
professionale
che non metterà in discussione
le professionalità
acquisite, ma che anzi dovrà ampliarle.
Tale collaborazione
sarà funzionale
ad una ridefinizione
della dotazione organica e della organizzazione
interna ed
esterna della struttura,
nell' ottica della valorizzazione
delle risorse presenti.
Alcuni
funzionari
infatti
gestiranno
un
ambito
di
competenze meno esteso
dell' attuale,
'sistema
più complesso,
con maggiori
e con una maggiore specializzazione,
avviene oggi.
ma lavoreranno
in un
oneri di coordinamento
a differenza
di quanto
Infatti
in questa
nuova riorganizzazione
attraverso
anche
una nuova valorizzazione
e specializzazione
del personale
presente
si potranno
trovare
risposte
a funzioni
prive
di
adeguate
professionalità
interne
per le quali
si ricorre
oggi a collaboratori
esterni.
Nel
settore
tecnico,
oltre
che
negli
attuali
settori
urbanistica,
LL.PP.
e manutenzioni
si
potranno
formare
professionalità
nei
settori
della
progettazione
(o
direzioni
lavori),
della
difesa
del
suolo
ed in altri
settori,
attualmente
privi
di figure
specialistiche.
Nell' area contabile
ed amministrati va, si potrà
potenziare
ed
unificare
il
servizio
tributi,
attraverso
nuovi
strumenti
informatici
e di georeferenziazione
con sistemi
GIS delle
informazioni
edilizie,
incrociandole
con quelle
tributarie
al fine
di reprimere
l'evasione
fiscale
sotto
ogni forma, come avviene nei comuni di maggiori dimensioni
organizzative
e che comunque già in parte
vengono svolte,
anche
se
con
strumenti
inadeguati.
Tale
possibilità
permetterà
al nuovo Comune di avere ulteriori
risorse
da
mettere
a disposizione
per servizi
alla collettività
e sarà
un
risparmio
rispetto
a
quei
comuni
che
sono
stati
costretti
ad esternalizzare
il servizio
tributi.
Importanti
liberate
e
proprio
in
cittadini
soprattutto
pratiche
e
saranno
anche
le
risorse
umane che verranno
andranno a costituire
il nuovo ufficio
SUAPEe
questi
mesi sta iniziando
il suo cammino. Per i
sarà
un risparmio
in
termini
di
tempo,
ma
sarà
una semplificazione
nella
visione
delle
nel rapporto
Utente - Pubblica Amministrazione.
Il sistema
organizzativo
sarà formato da sportelli
(front
office)
aperti
al pubblico,
nelle
attuali
sedi comunali,
e
da un ufficio
interno
di amministrazione
(back office),
come già avviene,
in parte,
per le funzioni
associate
in
convenzione.
Per alcuni
servizi
back office
potranno essere
individuate
anche sedi diverse
da quella principale.
Per un' ottimale
gestione
organizzativa,
la rete
comunale
dovrà ancor più essere potenziata,
in modo da permettere
ad
un operatore
di usufruire
di un sistema intranet
comune, di
accedere
a colloqui
con i cittadini
con sistemi
VOIP (es.
skype,
microsoft
sync,
ecc ...) e di utilizzare
a regime la
firma digitale,
già comunque utilizzata.
Tutto
ciò
gradualità,
potrà
essere
e deve avvenire
costruito
ed
senza incremento
ottenuto
con
della
spesa.
Il
risparmio
potrà
derivare
nel
breve
periodo
dall' unificazione
dei servizi
(revisore
dei conti,
servizi
paghe,
servizio
di
tesoreria,
servizi
di
assistenza
software,
ecc
) e dalla
nuova organizzazione
anche in
base
alle
eventuali
sostituzioni
o meno dei
turn
over,
delle
cessazioni
dal
servizio
che
non necessariamente
11:/ .
~/
dovranno essere rimpiazzate dopo la fusione fra comuni.
Si. assumerà per esempio assumere un Segretario Comunale
unico a tempo pieno, con conseguente abbattimento dei costi
ed incremento del servizio.
Altri risparmi verranno da una riduzione dei costi della
politica in quanto gli organi istituzionali si ridurranno,
invece di cinque sindaci si passerà ad uno come anche per i
Consigli comunali e le Giunte.
Maggiori
risorse
a disposizione
si avranno con
il
riconoscimento di contributi erariali e regionali per 10
anni, come maggiori possibilità si potranno avere nella
partecipazione
a
bandi
per
il
riconoscimento
di
finanziamenti in progetti ed investimenti: in tale caso la
Regione ha ad oggi garantito un impegno nella nuova Legge
Regionale per riconoscere al nuovo Comune una priorità di
accesso. ad eventuali bandi Regionali per i prossimi 10
anni.
Ultimo vantaggio, ma non
per ordine di importanza, il
nuovo comune non sarà per alcuni anni sottoposto all'iniquo
patto di stabilità, che impedisce gli investimenti alla
macchina comunale.
6. Le criticità
e le modalità
per superarle
A fronte delle ragioni che possono spingere i nostri Comuni
a dare avvio ad un processo di fusione, risulta necessario
riflettere su quali criticità possono invece sollevare
resistenze al progetto, prospettando come più desiderabile
la preservazione dello status quo.
6.1 Identità, autonomia e rappresentanza: fra le molte
possibili resistenze alla fusione, la prima fra tutte,
quella che a lungo ha impedito l'adozione di questo
strumento di riordino in Italia, riguarda la soppressione
dei Comuni preesistenti e la conseguente perdita d'identità
(politico-istituzionale,
sociale
e
culturale)
della
popolazione.
La
rappresentanza
dei
territori
e
le
prerogative dei preesistenti Comuni vengono assunti dalla
nuova entità che si va a costituire che però è, per
l'appunto, Rnuova" e, conseguentemente, priva di identità
storica e interamente da costruire. Il problema identitario
e quello della perdita di autonomia da parte delle comunità
locali originarie è il tema chiave intorno al quale ruota
la discussione e le opposizioni alle fusioni dei Comuni.
Il
processo
di
fusione
pone
inoltre
problemi
di
rappresentatività politica. Il nuovo Comune possiede organi
direttamente elettivi, ma questi organi rappresentano una
popolazione più eterogenea e di più ampie dimensioni.
Cambia radicalmente il rapporto numerico fra amministratore
ed amministrato, con conseguenze tutte da valutare nel
corso del tempo. Cambiamenti senz'altro significativi, che
allontanano
il nuovo Comune dalle preferenze e dalle
istanze dei singoli cittadini, perdendo quote rilevanti di
rappresentatività politica.
Per
questo nello Statuto del nuovo Comune al fine di
custodire e promuovere l'identità propria ed i tratti
originari e di valorizzare caratteri civici, tipici della
popolazione e del territorio locale, saranno istituiti i
Municipi di Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e
Parrano e Fabro ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs. 267/2000.
I Municipi avranno sede presso la sede degli attuali Comuni
ed eserciterà le proprie funzioni sul territorio del Comune
di origine.
Il Municipio, organo privo di responsabilità, sarà un
soggetto giuridico con ambito territoriale coincidente con
il territorio del comune soggetto a fusione.
Il
Municipio
ha
la
rappresentanza
politica
della
popolazione
ivi insediata e residente, rappresenta le
esigenze della comunità del territorio municipale.
Il Consiglio Municipale è composto dal ProSindaco, che
rappresenta il Municipio, e da quattro consultori. Per
tutte queste cariche non è prevista alcuna forma di
indennità
e l'incarico dovrà essere svolto a titolo
gratui to ..
La
composizione
degli
organi
del
Municipio
avverrà
attraverso nomina. Il Sindaco del Comune provvede alla
nomina
del
ProSindaco,
il
quale
deve
essere
obbligatoriamente residente sul territorio del Municipio,
cosi come i consultori, parimenti nominati dal Sindaco su
proposta del ProSindaco.
La durata in carica degli organi del' Municipio sarà
direttamente collegata alla durata in carica degli organi
del Comune.
Al municipio saranno riservate principalmente funzioni di
partecipazione alle scelte di politica amministrativa del
comune
limitatamente
a ClO
che riguarda
il proprio
territorio e la popolazione ivi residente. A tal fine, in
quanto organo esponenziale degli interessi che vi fanno
capo, ne rappresenta i bisogni e le esigenze, individua gli
obiettivi da raggiungere ed i progetti da realizzare,
evidenziandone le priorità.
La partecipazione del municipio all'amministrazione del
Comune
si
esprime
principalmente
attraverso
la
consultazione
obbligatoria
in
merito
ai
documenti
programmatori
più
rilevanti
(bilancio,
relazione
previsionale e programmatica, istituzione e gestione dei
tributi e delle tariffe, adozione degli strumenti di
pianificazione
urbanistica
generale
e
attuativa,
investimenti
e
programmi
delle
opere
.pubbliche,
localizzazione
e costruzione di nuove attrezzature e
strutture
sociali,
ovvero
trasformazione
di
quelle
esistenti,
intitolazione di spazi ed aree pubbliche,
regolamenti) .
Il proSindaco potrà chiedere di partecipare, senza diritto
di voto, ma con diritto di parola e di verbalizzazione,
alle sedute degli organi collegiali del comune in cui si
discute degli atti e delle proposte nelle quali si
estrinseca il diritto di partecipazione del municipio ed in
tutte le altre in cui sono in gioco interessi del medesimo.
-La figura del Pro-Sindaco sarà quella deputata alla
promozione del territorio e al mantenimento degli eventi
....
culturali
(mostre
mercato,
fiere,
sagre,
ecc.)
che
attualmente
caratterizzano
i singoli
comuni e che andranno
ad aggiungersi
ad eventi
riferiti
al nuovo comune unico
(es. palio dei 5 Municipi)
6.2 Possibili
asimmetrie
- Nel processo
di fusione,
la
denunciata
"centralizzazione"
degli
uffici
nella
sede del
nuovo
Comune
è
un
problema
ricorrente.
Sebbene
l'istituzione
dei
Municipi
potrà
consentire
il
decentramento
di
alcuni
servizi
sul
territorio,
la
costituzione
del Comune unico non potrà
non accompagnarsi
ad
una
significativa
centralizzazione
decisionale
ed
amministrativa
che è parte
integrante
del
processo
di
razionalizzazione
voluto con la fusione.
La sede del nuovo Comune essendo
Fabro Scalo o comunque
nell' area
pianeggiante,
anche
dei
di versi
comuni,
in
prossimità
di Fabro Scalo stesso,
non creerà
un problema di
asimmetria
per nessuno dei Comuni "fusi"
trovandosi
ad una
distanza
pressoché
identica
dalle
sedi
originarie.
È per
questo
motivo che,
a tale
riguardo,
tutti
gli
studi
di
fattibilità,
e nel nostro
caso non faremo certo
eccezione,
stimano
gli
eventuali
risparmi
derivanti
da economie di
scala
quasi
esclusivamente
sui
servizi
e sui
ruoli
che
possono essere
accentrati
nella
sede principale,
prevedendo
invece
costi
invariati
o
aggiuntivi
per
i
servizi
decentrati.
Nella
proposta
di fusione
dei nostri
cinque
comuni, consci di tale problema, vi è proprio
il vincolo di
mantenere
i
servizi
direttamente
rivolti
ai
cittadini
esattamente
dove questi
sono oggi.
La previsione
di mantenere
inalterata,
almeno per dieci
anni,
la
collocazione
dei
centri
di
servizio
è
resa
necessaria
anche
dall'assetto
del
Comune unico
che,
è
caratterizzato
da una maggiore estensione
territoriale
e da
una distribuzione
della
popolazione
non accentrata
su un
unico
polo.
La scelta
di una organizzazione
dei servizi
decentrata,
programmata
sulle
originarie
comunità
è una
strada
obbligata.
D'altro
canto,
un
processo
di
razionalizzazione
che
interessi
tutti
i servizi
pubblici
comunali
direttamente
rivolti
all' utenza,
comprese strutture
di servizio
quali
asili,
scuole,
palestre
e
centri
di
assistenza
agli
anziani,
nonchè biblioteche,
strutture
culturali,
teatri,
eccellenze
dei singoli
comuni d'origine,
non risulterebbe
praticabile,
a causa degli
alti
costi
sociali
ed economici
che un intervento
di questo
tipo
comporterebbe.
In tal
senso,
nel
Comune
unico,
l'assetto
complessivo
dell'erogazione
dei
servizi
conoscerà
minori
variazioni
territoriali
rispetto
a quanto
si
potrebbe
temere
e la
dinamica
di centralizzazione
riguarderà
prevalentemente
le
funzioni
amministrative.
7. Priorità
e proqrammi
per i1 Comune de1 futuro
Un Comune più forte
è necessario
per avviare
iniziative
volte
a
creare
nuove
opportunità,
per
accedere
a
finanziamenti
comunitari,
statali
e regionali,
partendo dai
settori
che nella
storia
hanno rappresentato
il punto di
forza della
comunità:
è il caso dell'agricoltura
di qualità
e multifunzionale,
dell'artigianato,
dell'industria
eco-
compatibile, del turismo, dell'informatizzazione e del
terziario, da sostenere non solo con progetti, ma anche con
politiche
tributarie agevolative per l'insediamento di
famiglie ed imprese.
In sintesi, l'offerta di servizi e gli
andranno orientati nella Valorizzazione e lo
investimenti
Sviluppo dei
Centri Storici
esistenti,
nelle
imprescindibile direzione
di uno Sviluppo Eco-Sostenibile,
nel settore del sociale,
dei
servizi
alla
persona, dello
sviluppo agricolo
ed
economico, per garantire magqiori opportunità di lavoro.
Altro punto
focale è quello del mantenimento dei servizi
nei
centri
storici; il loro rilancio, passa
anche,
attraverso la loro manutenzione accurata ed interventi
anche con politiche agevolative a livello fiscale volte ad
un rilancio delle attività nei centri storici. Una azione
ben
fatta in tal senso può rappresentare un volano
economico soprattutto per il turismo.
Il nuovo comune, inoltre, dovrà fare ogni sforzo per il
mantenimento degli att.uali plessi scolastici, là dove sono
attualmente
dislocati:
le
scuole
rappresentano
il
principale volano di sopravvivenza dei singoli centri di
quella che nel nostro caso ci piacerebbe definire "Città
diffusa multipolare", oltre che comune unico.
Altre operazioni che dovranno essere fondamento delle nuove
amministrazioni, saranno quelle volte alla permanenza nei
vari centri del Corpo dei .Carabinieri, delle Banche e degli
sportelli
postali. Nessun
centro
deve perdere
alcun
servizio con il Comune unico. Un articolato del nuovo
statuto dovrà prevedere azioni, anche di tipo economico se
necessario,
affinché
questi
problemi
non
abbiano
a
verificarsi,
con la consapevolezza di tutti i limiti
giuridici che le amministrazioni pubbliche hanno verso
soggetti esterni ed indipendenti.
Il benessere
dei cittadini rappresenta il valore da
cogliere, anche con politiche locali orientate ad offrire
opportunità per trascorrere felicemente ed in salute il
tempo attuale, e su questo piano emerge l'importanza del
ruolo delle associazioni alle quali Il nuovo Comune
riconoscerà le peculiarità territoriali, garantendo nei
Municipi la presenza anche delle Pro Loco ed eventualmente,
se esistenti la cosulta delle associazioni presenti su ogni
singolo comune attuale, per il loro particolare valore
promozionale ed aggregativo e promuoverà tutte le forme di
associazionismo presenti sul proprio territorio e della
libera
iniziativa
economica,
nel
campo
dei
servizi
culturali, dello sport e dei servizi per le famiglie, da
valorizzare maggiormente nell'ottica della sussidiarietà ..
MONTEGABBIONE
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
1237
1231
1256
1270
1237
1211
1213
1245
1241
1576
1231
120
127
152
168
161
162
171
194
195
221
213
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
1638
1608
1603
1598
1590
1604
1597
1585
1583
1576
1562
69
63
84
94
102
109
123
144
146
167
164
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
1693
1708
1716
1730
1723
1718
1727
1759
1759
1735
16~8
71
80
94
124
125
126
148
169
195
221
179
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
%
9,70
10,32
12,10
13,23
13,02
13,38
14,10
15,58
15,71
14,02
17,30
MONTELEONE
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
%
2,47
3,32
4.56
6,50
7,19
7,64
10,40
8,44
9,19
10,07
10,47
FICULLE
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
%
4,19
4,68
5,43
7,05
7,25
7,33
8,57
9,61
11,09
12,74
10,60
FABRO
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2006
2009
2010
2011
2693
2702
2696
2745
2774
2784
2904
2926
2906
2951
2902
75
77
106
146
170
178
259
312
312
339
344
ANNI
RESIDENTI
STRANIERI
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2006
2009
2010
2011
577
591
608
589
593
579
603
594
587
600
587
24
29
42
40
48
43
61
61
61
65
65
%
2,76
2,65
3,93
5,32
6,13
6,39
6,92
10.12
10,74
11,49
11,65
PARRANO
PARERI
AI SENSI
DELL'ART.49
%
3,47
4,91
6,91
6,79
6,09
7,43
9,95
10,27
10,39
10,63
10,69
DEL D.LGS.
N.267
DEL
18/08/2000.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------~-------PARERE
Il Segretario
Comunale,
parere Favorevole sulla
Regolarita'
tecnica
ai sensi art.49 del D.Lgs n.267 del 18/08/2000,
proposta di deliberazione
di cui all'oggetto.
Li , 21. 01. 2014
IL SEGRETARIO COMUNALE
f.to Dott. Francesco Minardi
esprime
i'
, Il' presente Verbale di Deliberazione, riscontrabile nel Verbale del Consiglio n,2/2014, depositato presso l'Ufficio
Segreteria, viene sottoscritto come segue:
Il Segretario
,,
Comunale
F.to Dott. Mlnardi
F.to
Francesco
.JJj,
Avv. Maurizio Lombron!
~;
Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio,
ATTESTA
- che la presente deliberazione:
- è stata
pubblicata, in data odierna, per rimanervi per 15 giomi consecutivi nell'albo on-line di questo Comune
accessibile di questo Comune accessibile al pubblico (ar1.32,comma 1 della legge 18 giungo 2009 n,69);
Dalla Residenza comunale, li "
Timbro
Il Segretario Comunale
F,to
(Dott,Francesco Minardi)
Il sottoscritto, visti gli atti d'ufficio,
ATTESTA
A) che la presente deliberazione:
- è stata dichiarata immediatamente esecutiva iL """"",, "" (ar1.134, comma 4, D,Lgs,vo n267/00;
- è stata pubblicata nell'albo on-line di questo Comune ai sensi dell'art, 134, D,Lgs,vo
n.267/00, come risulta da allegata attestazione (art.6 comma 2 reg. com.le);
B) che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il """"","",,,,"
",,,,,,,.,,,,(
decorsi 10 giorni dall'ultimo di
pubblicazione -art.134, c 3 del T,U,n,,267/2000);
Dalla Residenza comunale, li """",,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
Il Segretario Comunale
F.to (DottFrancesco Minardi)
E' Copia Conforme all'Originale
Dalla Residenza Municipale,
Il Segretario Comunale
Dott. Francesco Minardi
REGIONE UMBRIA
GIUNTA REGIONALE
Area Organizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica e autonomie locali
SelVizio Riforme endoregionali e rapporti con le autonomie locali