Attività Assessorato Ambiente Attuazione D.lgs. n. 33/2013 Bonifica dei siti inquinati Grande impulso è stato dato all'attività di Pianificazione. In questo contesto si inquadra la revisione e aggiornamento del Piano Regionale di Bonifica (PRB) ai sensi del D.Lgs. n.152/06 e ss.mm.ii, la cui proposta è stata approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione di presa d’atto n. 403 del 04/08/2011, pubblicata sul BURC n. 62 del 03/10/2011. Il Piano per le Bonifiche è lo strumento attraverso il quale la Regione provvede ad individuare i siti da bonificare presenti sul proprio territorio, a definire un ordine di priorità degli interventi sulla base di una valutazione comparata del rischio ed a stimare gli oneri finanziari necessari per le attività di bonifica. L’iter per arrivare alla sua approvazione, stabilito dalla legge, è andato avanti spedito garantendo la massima partecipazione possibile ai soggetti portatori di interesse avvenuta anche prima dell'approvazione della proposta di Piano attraverso la fase scoping (ovvero la consultazione dei Soggetti Competenti in materia Ambientale); la redazione del rapporto ambientale; l'acquisizione del “sentito” della Conferenza Regione-Autonomie Locali. Terminata l'istruttoria delle osservazioni pervenute (41) durante la fase di consultazione pubblica, che si è conclusa il 5 novembre 2012 ed acquisito il parere motivato di compatibilità ambientale (VAS), il Piano è stato adottato dalla Giunta con deliberazione n. 129 del 27/05/2013 (BURC n. 30/2013) e successivamente approvato dal Consiglio Regionale con delibera amministrativa n. 777 del 25/10/2013. Allo stato è in corso la fase di aggiornamento delle banche dati in esso contenute e, prioritariamente, dell’Anagrafe dei Siti da Bonificare. Inoltre, è in via di definizione il Regolamento contenente le norme tecniche per l’attuazione del PRB, al fine di renderlo pienamente efficiente ed efficace (si è optato per il regolamento in luogo della legge, in quanto l’iter amministrativo per la sua approvazione è più snello e veloce). Le suddette norme dovranno altresì: - recepire alcune osservazioni formulate nella fase di consultazione della Valutazione Ambientale Strategica; - disciplinare l’allineamento dei contenuti del PRB al D.M. Ambiente n. 7/2013 (declassificazione SIN) con la previsione dell’obbligo delle indagini preliminari/caratterizzazione per le aree subperimetrate ex SIN, anche con riferimento a quanto previsto nelle Linee Guida per l’esecuzione delle stesse, approvate con DD n. 796 del 09/06/2014; - stabilire modalità e criteri per l’aggiornamento delle banche dati (Anagrafe Siti da Bonificare, Censimento Siti Potenzialmente Contaminati, Indagini Preliminari). Relativamente alla programmazione in essere nel settore bonifiche, è in corso di attuazione l’Accordo di Programma denominato Programma Strategico per le Compensazioni Ambientali nella Regione Campania, che era bloccato da oltre 4 anni, da quando cioè era stato sottoscritto (18 luglio 2008). Nel 2012 sono, finalmente, partite le opere di compensazione ambientale per i 39 comuni che hanno ospitato discariche o impianti attinenti al ciclo dei rifiuti negli anni dell'emergenza. I 39 Comuni interessati sono 12 in provincia di Napoli, 11 in provincia di Caserta, 8 in provincia di 1 Salerno, 5 in provincia di Benevento e 3 in provincia di Avellino. Questo il dettaglio: (AV) Ariano Irpino; Avellino; Savignano Irpino; (BN) Buonalbergo; Paduli; Sant’Arcangelo Trimonte, Casalduni e Fragneto Monforte; (CE) Capua; Caserta; Castelvolturno; Marcianise; Santa Maria CapuaVetere; Maddaloni-San Marco Evangelista-San Nicola La Strada (AccordoOperativo unico per i 3 Comuni); San Tammaro; Santa Maria La Fossa;Villa Literno;(NA) Acerra; Caivano; Giugliano in Campania; Marano di Napoli; Marigliano; Mugnano di Napoli; Napoli; Pozzuoli; Qualiano; Terzigno; Tufino; Villaricca; (SA) Battipaglia; Campagna; Eboli; Giffoni Valle Piana; Montecorvino Pugliano; Postiglione; Salerno; Serre. Si tratta di interventi per ca. 280 milioni di euro che le amministrazioni locali attendevano dal 2009. Di questi, 141 saranno gestiti dal MATTM attraverso la propria società in house Sogesid spa (sottoscritta convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel settembre 2011); gli altri 141 dalla Regione Campania mediante stipula di apposite convenzioni con il Provveditorato alle Opere Pubbliche Campania e Molise e con i Comuni interessati. I fondi erano stati stanziati nel 2008, ma non erano mai stati erogati. Sono stati recuperati mettendoli ora a disposizione di quelle comunità che hanno subito disagi sul territorio. Gli interventi sono già in corso: entro dicembre 2015 dovranno essere assunti gli impegni ritenuti “giuridicamente vincolanti”, come la sottoscrizione dei contratti tra soggetti attuatori e operatori economici, ed entro il dicembre 2017 dovranno essere completati i lavori”. Nell'ambito dell'attuazione del citato accordo, sono state firmate dalla Regione le seguenti convenzioni: - Provveditorato alle Opere Pubbliche Campania-Molise che dà concreto avvio alla realizzazione del programma Strategico per la parte relativa alle opere assegnate al Provveditorato: 35 interventi per complessivi 47 milioni di euro; - Comune di Serre; - Comune di Marigliano; - Comune di San Marco Evangelista; - Commissario ex legge 887/84 (Comune di Pozzuoli) . Tra gli interventi più significativi di quelli affidati al Provveditorato : Consolidamento del I Circolo Didattico di Acerra, 5.1M€; Riqualificazione area di cava ex D’Agostino nel Comune di Salerno, 8.6 M€; Recupero ambientale dell’alveo Camaldoli nel Comune di Mugnano, 1.6M€; Risanamento idrogeologico del Torrente Lente e conseguente Realizzazione di un parco fluviale con normalizzazione del deflusso delle acque nel Comune di Casalduni, 3.0M€; Sistemazioni idrogeologiche nel Comune di S. Arcangelo Trimonte per circa 3.9M€. Gli interventi afferenti il settore delle bonifiche, considerati prioritari dall’Accordo, sono affidati per l’esecuzione alla Sogesid spa, società in house del Ministero del'Ambiente, che procede alla progettazione (laddove non disponibile), alla messa a gara ed al monitoraggio. Si segnalano i seguenti interventi, con relativo stato di attuazione: Comune di Castelvolturno: Messa in Sicurezza e Bonifica dell’area di discarica denominata SOGERI (intervento in danno) - € 11.180.000,00. Il progetto definitivo è stato approvato con Decreto Dirigenziale n. 109 del 24/01/2014. Sogesid intende procedere con appalto integrato di 1° livello. Comune di Caserta: bonifica e ripristino ambientale per le aree di discarica, per le aree di 2 stoccaggio e trasferenza già esistenti nel comprensorio in loc. Lo Uttaro - € 10.000.000,00 L’intervento consiste in tre sub interventi: - attuazione Piano di Caratterizzazione: completata l’attività di indagini in campo; in corso indagini integrative richieste dalla Conferenza di Servizi; - MISE: il progetto definitivo sarà definito a valle delle indagini integrative e della validazione ARPAC finale; - Ripristino ambientale sito stoccaggio provvisorio mediante rimozione basamento: è in corso la fase di aggiudicazione della gara di appalto. Comune di Giugliano in Campania - € 1.370.000,00: caratterizzazione con indagini dirette ed indirette delle aree di cava. Le attività sono sospese nelle more della stipula di apposita convenzione integrativa tra Sogesid e MATTM. Comune di Maddaloni: caratterizzazione del sito di stoccaggio di rifiuti in località Foro Boario - € 677.000,00. Sono in corso le attività di rimozione degli RSU presenti in situ. Comune di Marcianise: rimozione dei rifiuti e successiva bonifica del sito di stoccaggio provvisorio di S. Veneranda - € 1.500.000,00. E in corso la fase di aggiudicazione della gara di appalto. Comune di S. Maria La Fossa: Messa in sicurezza e Bonifica delle discariche comunali e consortili Parco Saurino 1-2 e Ferraro 1-2 – ca. € 13.700.000,00. - Parco Saurino 1 -2: è in corso la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo; la prossima seduta è stata convocata dalla UOD 52.05.16 (ex STAP CE) per il 22 settembre p.v. - Ferraro 1-2: le attività di rimozione, trasporto e smaltimento rifiuti sono in corso. Comune di Sant’Arcangelo Trimonte: bonifica vecchie discariche comunali € 1.780.349,70. Considerato che il sito oggetto di intervento è censito nell’Anagrafe dei Siti da Bonificare del vigente Piano Regionale di Bonifica, in quanto risultato contaminato a seguito della caratterizzazione e dell’analisi di rischio effettuata dal Comune, è stato richiesto a Sogesid di procedere nella progettazione, ai sensi dell’art. 242 del D. Lgs. n. 152/06, dell’intervento di bonifica/messa in sicurezza permanente. Il cd. “progetto operativo” dovrà essere presentato all’UOD 52.05.15 Autorizzazioni ambientali e rifiuti di Benevento per l’approvazione in sede di Conferenza di Servizi, coerentemente a quanto previsto dal richiamato art. 242. Si rammenta, altresì, che il Sindaco del Comune di S. Arcangelo Trimonte nell’incontro del 06/06/2013 (cfr. verbale prot. n. 0521095 del 17/07/2013) si è reso disponibile, in caso di inadeguatezza dell’importo del finanziamento originariamente assegnato all’intervento in epigrafe, ad utilizzare, parzialmente o totalmente, le risorse allo stato programmate, nell’ambito dell’Accordo di Programma per le Compensazioni Ambientali, per gli interventi nel settore del ciclo integrato delle acque. Si è in attesa della trasmissione della progettazione da parte di Sogesid. Comune di Terzigno - € 7.500.000,00 - bonifica Cava Ranieri : è in corso da parte di Sogesid la fase di verifica del progetto, propedeutica all’avvio della procedura di gara; - bonifica discarica abusiva loc. Campitelli: Sogesid ha predisposto il piano di caratterizzazione integrativo dell’area. Si è in attesa della convocazione della conferenza di servizi da parte della UOD 52.05.17 (ex STAP Napoli); 3 - rimozione rifiuti in varie aree del territorio comunale: le attività di rimozione rifiuti sono in corso; - impianto di videosorveglianza: Sogesid ha proceduto all’appalto integrato di 2° livello. L’aggiudicatario ha redatto il progetto definitivo ed è stata convocata la conferenza di servizi per la relativa approvazione per il prossimo 30 settembre. Comune di Battipaglia: rimozione rifiuti abbandonati in località Filigalardi - € 1.000.000,00. Sono in corso le attività di rimozione rifiuti. Comune di Eboli: Bonifica del bacino di stoccaggio provvisorio e di trasferenza comunale in località Grataglie - € 1.080.000,00. Sogesid sta definendo la progettazione. Comune di Campagna: Bonifica delle aree interessate da abbandono dei rifiuti in loc. Matiano e in loc. Avigliano - € 600.000,00: sono in corso le attività di rimozione rifiuti Comune di Giffoni V.P.: Bonifica amianto ex scuole materne - € 650.000,00- Progettazione conclusa. Da avviare procedura di gara per affidamento lavori; Comune di Savignano Irpino: Bonifica e riqualificazione dell'ex Area PdZ 219 interessata dalla presenza di amianto - € 1.500.000,00. Completata la progettazione, Sogesid ha attivato le procedure di gara ex art. 53, co. 2, lett. b), del D. Lgs. n. 163/06. Comune di Pozzuoli (commissario ex l. 887/84): bonifica e ripristino ambientale delle aree dei depositi militari della marina – zona Celle e zona Cimitero e dell’Aeronautica zona vecchie delle Vigne (Legge 887/84)– Stralcio funzionale per gli interventi di messa in sicurezza della falda - € 7.600.000,00 Il soggetto attuatore è il Commissario delegato ex legge 887/84. E’ in corso di definizione il protocollo di monitoraggio per la definizione di alcuni valori di fondo (Ferro, Manganese, Arsenico), a valle della quale potrà essere progettato l’intervento di messa in sicurezza/bonifica della falda. Comune di Fragneto Monforte Messa in sicurezza d’emergenza della falda, del percolato e delle acque superficiali delle aree di deposito provvisorio di ecoballe "Toppa Infuocata" che ospita 80.000 ecoballe - € 1.620.000,00 Si è in attesa di ricevere, da parte di Sogesid, il piano di caratterizzazione dell’area di stoccaggio provvisorio e il piano di rimozione dei rifiuti incendiati. SIN Pianura: caratterizzazione con indagini dirette ed indirette. Le attività sono sospese nelle more della stipula di apposita convenzione integrativa tra Sogesid e MATTM. Comune di San Marco Evangelista – Rimozione rifiuti - € 280.000,00. E’ stata sottoscritta con il Comune, in qualità di soggetto attuatore, la relativa convenzione di finanziamento. Progettazione in corso. Comune di Ariano Irpino – Discarica Difesa Grande - € 6.480.000,00. Si è in attesa della validazione ARPAC dei dati della caratterizzazione e dell’analisi di rischio per definire il prosieguo del procedimento e verificare la possibilità di spostare il finanziamento su interventi nel settore idrico, come richiesto dal Comune. 4 Si registra il seguente stato di avanzamento: - GARE AGGIUDICATE: 1. Comune di Battipaglia: Attività di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti in località Filigalardi. Aggiudicatario: Edil Cava Santa Maria La Bruna S.r.l.. Stato dell’arte: contratto stipulato 2. Comune di Maddaloni: servizio di raccolta, rimozione, trasporto e smaltimento di rifiuti in località Zucca-Foro Boario. Aggiudicatario: F.lli Gentile S.r.l. Stato dell’arte: è in corso la stipula del contratto. 3. Comune di Campagna: attività di bonifica delle aree interessate da rifiuti in località Matiano, intervento di rimozione rifiuti e indagini dei suoli. Aggiudicatario: HGE Ambiente S.r.l. Stato dell’arte: è in corso la stipula del contratto. 4. Comune di Terzigno: servizio di raccolta, carico, scarico, trasporto e conferimento di rifiuti di varia natura e giacenti su varie aree pubbliche ai centri di recupero, smaltimento finale autorizzati inclusi tutti gli annessi oneri e adempimenti amministrativi. Aggiudicatario: R.T.I. HGE Ambiente (mandataria) – Ciana S.r.l. (mandante). Stato dell’arte: sono in corso le attività. 5. Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano: servizi di indagini geognostiche geotecniche e di caratterizzazione dell’area in località “Lo Uttaro”. Aggiudicatario: A.T.I. PH S.r.l. – Toma Abele Trivellazioni S.r.l. Stato dell’arte: le attività sono concluse. - GARE PUBBLICATE 1. Comune di Caserta: attività finalizzate al ripristino ambientale del sito di stoccaggio provvisorio di R.S.U. in località “Lo Uttaro”. Stato dell’arte: termine di presentazione offerte: 31/01/2014 ore 12:00. 2. Comune di Campagna: bonifica delle aree interessate da abbandono di rifiuti ed amianto in località Avigliano. Stato dell’arte: sono in corso le procedure di gara (verifica anomalia). 3. Comune di Terzigno: bonifica di varie aree comunali interessate dall’abbandono di rifiuti. Impianto di monitoraggio e controllo. Impianto di videosorveglianza. Stato dell’arte: in data 06/12/2013 si è tenuta la prima seduta di gara. 4. Comune di Santa Maria La Fossa: servizio di rimozione trasporto e smaltimento di rifiuti in località Ferraro I e II. Stato dell’arte: Si sta procedendo all’aggiudicazione definitiva. Ulteriore strumento regionale di programmazione delle attività nel settore delle bonifiche e di attuazione del PRB è rappresentato dal POR FESR 2007/13 che all’Obiettivo Operativo 1.2 “Migliorare la salubrità dell’ambiente” consente, tra l’altro, il finanziamento di interventi di bonifica e riqualificazione ambientale di siti pubblici inseriti nel PRB, incluse le discariche pubbliche autorizzate e non più attive. Grazie all’impegno della Giunta Caldoro in termini di pianificazione del settore rifiuti e bonifiche, si è riusciti nel maggio 2013 ad ottenere lo sblocco delle risorse comunitarie afferenti i settori dei rifiuti e delle bonifiche. Non appena le risorse si sono rese disponibili, la Giunta ha prontamente programmato, con delibera di Giunta regionale n. 175 del 03/06/2013 (pubblicata sul BURC n. 49 del 9/9/2013), per 5 complessivi 61M€, il finanziamento della bonifica di n. 49 siti inquinati di discarica comunale/consortile non più in esercizio oggetto della procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2007 “discariche abusive”. Soggetti attuatori degli interventi sono direttamente i Comuni/Province che hanno l’obbligo di rendicontare la spesa entro il termine massimo del 31/12/2015 (lavori ultimati e collaudati). A fine 2013, con deliberazione n. 601 del 20 dicembre (BURC n. 5 del 20/01/2014) sono stati programmati ulteriori 81 milioni di euro per interventi di bonifica/messa in sicurezza di 61 siti di discarica comunale/consortile non più in esercizio, inseriti nell’Anagrafe dei Siti Inquinati del vigente Piano Regionale di Bonifica (BURC n. 30/2013). I soggetti attuatori degli interventi sono direttamente i Comuni e le Province che hanno l’obbligo di rendicontare la spesa entro il termine massimo del 31/12/2015, per lavori ultimati e collaudati. Con questo provvedimento si è completato il procedimento di programmazione degli interventi di bonifica delle discariche comunali, iniziato nella programmazione 2000/06 con le indagini e la caratterizzazione e si è dato, così, compiuta attuazione agli interventi di competenza pubblica previsti nella tabella 2.2 del Piano regionale di Bonifica. La bonifica potrà avvenire grazie alla programmazione in overbooking rispetto alla disponibilità finanziaria dell’Obiettivo Operativo 1.2 del Por Campania. Si sta procedendo all’ammissione a finanziamento definitivo degli interventi di bonifica, la cui progettazione operativa deve essere preventivamente approvata, ai sensi dell’art. 242 del D. Lgs. n. 152/06, dagli uffici regionali competenti in sede di Conferenza dei Servizi (UOD Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti dalla DG Ambiente). Allo stato sono stati ammessi a finanziamento n. 36 progetti. Considerato che il termine finale di ammissibilità della spesa è il 31/12/2015, si è proceduto a diffidare formalmente i Comuni che presentavano notevoli ritardi in fase di progettazione. A seguito di tale sollecitazione molti dei Comuni inadempienti hanno provveduto a dare avvio ai procedimenti di competenza. Oltre agli interventi di bonifica in senso stretto, la Regione, attraverso le propria società in house che afferiscono al Polo Ambientale, ASTIR spa – prima - e Campania Ambiente e Servizi spa – ora -, ha avviato un’attività di messa in sicurezza del territorio principalmente mediante la rimozione dei rifiuti abbandonati su aree pubbliche, intesa come eliminazione della fonte di contaminazione e conseguente accertamento dello stato di contaminazione del top-soil. Tale attività vede il coinvolgimento diretto dei Comuni, soggetti istituzionalmente competenti alla rimozione dei rifiuti abbandonati, che, a valle della differenziazione dei rifiuti, dovranno provvedere allo smaltimento e/o recupero degli stessi. Ciò comporta una maggiore responsabilizzazione da parte degli Enti Locali in termini di controllo del proprio territorio e di riqualificazione e manutenzione di aree degradate; inoltre, la selezione dei rifiuti abbandonati contribuisce ad aumentare la performance di raccolta differenziata dei comuni e a diminuire i rifiuti da conferire in discarica. L’azione della Regione si inquadra come intervento straordinario a supporto delle Amministrazioni Locali territorialmente competenti, alle quali sarà affidato il compito, previa obbligatoria e preliminare stipula di apposito protocollo di intesa, di provvedere al trasporto e smaltimento dei rifiuti preventivamente selezionati in sito per categorie omogenee, nonché di attivare, successivamente alla realizzazione dell’intervento, le attività di manutenzione e monitoraggio del sito risanato, unitamente all’ulteriore implementazione del sistema di raccolta differenziata. A tal riguardo, il 19/01/2014 è stato sottoscritto l’APQ “Opere di Risanamento Ambientale”, di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 574 del 16/12/2013, che programma interventi di risanamento ambientale per complessivi 42M€. 6 Gli interventi a farsi sono suddivisi in due schede progettuali del valore rispettivamente di 12M€ e di 30M€: 1. Riqualificazione ambientale finalizzato alla fruizione e riutilizzo delle aree litorali e del patrimonio della Regione Campania con l'inclusione delle aree confiscate alla camorra. Manutenzione, recupero, risanamento e riqualificazione ambientale e rifunzionalizzazione delle fasce litorali, del patrimonio della Regione Campania e delle aree sequestrate alla camorra. Importo: € 12.000.000 2. Messa in sicurezza del territorio mediante mitigazione dei rischi ambientali e igienico sanitari. Georeferenziazione e monitoraggio dei siti oggetto di abbandono di rifiuti; differenziazione e raccolta dei rifiuti; verifica stato di contaminazione il; rifunzionalizzazione; monitoraggio dei siti. Importo: € 30.000.000,00 Valutazione di impatto ambientale (Via), Valutazione di incidenza (Vi) e Valutazione ambientale strategica (Vas) Il Settore Tutela dell’Ambiente svolge la funzione di Autorità competente in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione di Incidenza (VI) e Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di livello regionale. In relazione a tali competenze si sintetizzano di seguito le principali attività svolte riferite agli anni 2011 e 2012. Il Settore ereditato, oltre ad avere un enorme carico di pratiche inevase, non fondava su una regolamentazione chiara. Per questo, si è provveduto ad una sua riorganizzazione, innanzitutto con la D.G.R. 4 Agosto 2011 n. 406 - Approvazione del “Disciplinare organizzativo delle strutture regionali preposte alla Valutazione di Impatto ambientale e alla Valutazione di Incidenza di cui ai Regolamenti nn. 2/2010 e 1/2010, e della Valutazione Ambientale Strategica di cui al Regolamento emanato con D.P.G.R. n. 17 del 18 Dicembre 2010” con la quale è stata riorganizzata la struttura amministrativa deputata all’istruttoria e alla gestione amministrativa delle istanze di valutazione ambientale di competenza del Settore Tutela dell’Ambiente. Sulla base della pregressa esperienza, sono stati snelliti e semplificati gli organismi preposti alle varie attività tecnico amministrative e indicati nel dettaglio i compiti e le funzioni. La nuova organizzazione prevede una Commissione unica per le procedure di VIA, VI e VAS e gruppi istruttori formati dai funzionari iscritti alla short list di cui al D.D. 554/2011. Altri provvedimenti importanti sono: D.G.R. 24 Maggio 2011 n. 211 - Articolo 6, comma 2 del regolamento regionale n. 2/2010 “Disposizioni in materia di valutazione d'impatto ambientale”. Approvazione degli Indirizzi Operativi e Procedurali per lo svolgimento della Valutazione di Impatto Ambientale in Regione Campania con la quale è stata fornita ai proponenti, per la prima volta in Regione Campania, una guida completa e dettagliata per lo svolgimento delle procedure di VIA, anche in integrazione con le altre procedure di valutazione ambientale. Circolare prot. n. 765763 del 11/10/2011 - Circolare esplicativa in merito all'integrazione della valutazione di incidenza nelle VAS di livello comunale alla luce delle disposizioni del Regolamento Regionale n. 5/2011 con la quale sono state fornite le necessarie indicazioni nonché l’opportuna modulistica per la formulazione delle istanze di VI per i piani di livello comunale al fine di riscontrare i numerosi quesiti delle amministrazioni comunali in materia di integrazione VAS – VI alla luce delle nuove disposizioni del regolamento del 4 agosto 2011, n. 5 “Regolamento di attuazione per il governo del territorio” Circolare prot. n. 981259 del 27/12/2011 - Autorizzazione Unica ex art. 12 del Dlgs 387/2003 Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza delle Province - Circolare in merito all'applicazione della VIA e della VI agli impianti di competenza delle province DGR del 28/06/2012 n. 310 - Convenzione fra la Regione Campania - Area Generale di 7 Coordinamento 05 - Settore Tutela dell'Ambiente e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania (ARPAC) per lo svolgimento delle attività istruttorie tecnico amministrative relative alle procedure di VIA, VI e VAS. Attività istruttorie Anni 2011 e 2012 VIA e VI Attività condotte nell’ambito dell’organizzazione disposta dalla DGR 426/2008 PERIODO DI RIFERIMENTO - dal 01/10/10 al 30/09/11 CATEGORIE Istanze pervenute nel periodo dal Istanze pervenute TOTALI 01/10/10 al 30/09/11 prima del 01/10/10 VI* ISTANZE PERVENUTE 295 ISTANZE CON PARERE 91 DELLA COMMISSIONE DECRETI 84 VIA* VI* VIA** * 356 - 23 198 123 VI* 295 289 VIA** VI + VIA 356 651 146 435 18 246 121 162 103 367 *La VI comprende la verifica preliminare e la valutazione appropriata **La VIA comprende la verifica di assoggettabilità e la VIA vera e propria, anche integrate con la VI ***Si deve tener conto della circostanza che i decreti vengono predisposti dai coadiutori amministrativi solo nel momento in cui la Segreteria della Commissione trasmette via mail il verbale opportunamente sottoscritto da tutti i suoi componenti; l'intervallo tra la data della seduta e la predetta trasmissione è in media di c.a. 30 giorni Attività condotte nell’ambito dell’organizzazione disposta dalla DGR 406/2011 CATEGORIE VI* ISTANZE 76 PERVENUT E ARCHIVIATE 5 IN FASE DI PROCEDIBIL ITA' 8 PERIODO DI RIFERIMENTO situazione al 05/11/2012 12/05/2011 - 01/10/2011 -TOTALI 30/09/2011 30/09/2012 VIA** VI* VIA** VI* VIA** VI + VIA 61 245 128 321 189 510 21 16 13 21 34 55 PROCEDIBIL 71 I 40 215 100 286 140 426 IN ATTESA 0 DI INTEGRAZI ONI DA 0 VALUTARE PROCEDIBIL ITA' ISTRUTTORI 71 E ASSEGNATE AI G.I. ARCHIVIATE 6 IN ISTRUTTORI A ISTRUTTORI 60 E TRASMESSE ALLA SEGRETERI A DELLA COMMISSI ONE IN 5 ISTRUTTORI A ISTRUTTORI E TRASMESSE ALLA SEGRETERI A DELLA COMMISSI ONE PRATICHE 56 DISCUSSE PRATICHE 4 IN ATTESA DI ESSERE DISCUSSE PRATICHE DISCUSSE 0 14 15 14 15 29 0 0 0 0 0 0 40 208 90 279 130 409 4 2 5 8 9 17 18 126 24 186 42 228 18 80 61 85 79 164 12 95 16 151 28 179 6 31 8 35 14 49 9 DISCUSSE 52 CON D.D.* 11 68 4 120 15 135 DISCUSSE 4 IN ATTESA DI D.D. 1 27 12 31 13 44 VAS VAS: verifica di assoggettabilità (art. 12) e VAS vere e proprie (artt. 13 e ss), anche in integrazione con la VI PERIODO DI RIFERIMENTO CATEGORIE ottobre 2010 – settembre 2011 ottobre 2011 – settembre 2012 ISTANZE PERVENUTE 62 5 ISTANZE ESAMINATE COMMISSIONE (*) ISTANZE CON DD (**) IN 32 53 22 46 ISTANZE ARCHIVIATE (***) 15 30 (*) Istanze esaminate dalla Commissione con esito; comprendono: istanze per le quali la Commissione ha espresso un parere; istanze per le quali la Commissione, su proposta del gruppo istruttore, ha reputato necessaria l’archiviazione. (**) Istanze esaminate dalla Commissione (categoria (*)) per le quali è stato emanato il relativo Decreto Dirigenziale (***) Istanze archiviate direttamente dal Settore con nota formale, su proposta del gruppo istruttore. Sintesi delle attività della nuova Commissione VIA – VI – VAS di cui alla DGR 406/2011 dal suo insediamento del 29/11/2011 alla data del 05/11/2012 PROCEDURA CATEGORIE VI VIA VAS VI + VIA + VAS N° ISTANZE ANTECEDENTI IL 19/05/2011 ESAMINATE IN COMMISSIONE 47 38 52 137 ARCHIVIATE 0 0 37 37 CHIUSE CON PARERE 41 24 14 79 RITIRATE/RINVIATE E MAI PIU' DISCUSSE 6 14 1 21 N° ISTANZE SUCCESSIVE IL 19/05/2011 ESAMINATE IN COMMISSIONE tot 15 28 1 179 316 Ciclo integrato delle acque La Regione ha competenza sulla programmazione, realizzazione, sviluppo e organizzazione del Servizio Idrico Integrato sul territorio regionale. Tali competenze si sviluppano in una serie di attività tese al miglioramento, adeguamento e perfezionamento sia delle strutture di proprietà regionale e degli Enti Locali e Territoriali che delle gestioni, al fine di conseguire obiettivi di ottimizzazione della funzionalità del sistema idrico, 10 fognario e depurativo nella Regione contestualmente ad una indispensabile economia della spesa. Sono state avviate attività legislative fondamentali e sono state approvate indispensabili regolamentazioni e direttive tese a tutelare l’ambiente, a migliorare il servizio idrico e depurativo, a disciplinare attività produttive e terziarie, ad educare sia i numerosi Enti del settore che gli utenti al rispetto della normativa ambientale, anche comminando sanzioni amministrative nell’ottica del “chi inquina risarcisce per disinquinare”. Le principali azioni poste in essere dal 2011 al 2014 per conseguire gli obiettivi sopra indicati possono riassumersi in cinque macroscopiche tipologie: 1. Attività tese alla consegna agli Enti destinatari per legge (ATO) delle opere e delle gestioni idriche, fognarie e depurative ancora impropriamente detenute dalla Regione dopo trasferimento dello Stato attraverso la ex CASMEZ e/o i Commissariati Straordinari istituiti dal Governo per fronteggiare le numerose emergenze verificatesi nel tempo sul territorio regionale sia per eventi eccezionali che per il rispetto delle variate normative europee e nazionali; 2. Attività tese al conseguimento degli obiettivi di miglioramento del servizio idrico (riduzione delle perdite, ampliamento della distribuzione, razionalizzazione della risorsa idrica, ecc..) nonché di quello fognario e depurativo (realizzazione e/o adeguamento o ristrutturazione di fogne e collettori, di depuratori locali e consortili, di sistemi atti al recupero e riutilizzo della risorsa idrica) per gli Enti Locali e per gli ATO, attraverso la programmazione ed il finanziamento con fondi regionali, nazionali (CIPE – APQ) e comunitari (POR – FESR) di specifici interventi nonché il relativo controllo fino al completamento delle opere ed all’accertamento delle funzionalità delle stesse. Inoltre, è stato dato consistente impulso per la definizione, il finanziamento e la diretta progettazione, nell’ambito dei Grandi Progetti coerenti con le strategie del Piano Nazionale per il Sud, delle opere di adeguamento dei grandi impianti di depurazione e della rete di collettori annessa recapitante nel bacino idrografico del canale dei Regi Lagni. Tale attività tecnica ed amministrativa è stata il naturale epilogo di un complesso e delicato iter amministrativo e procedurale teso alla risoluzione del rapporto contrattuale, rivelatosi inadeguato e carente, trasferito dal Commissariato Tutela Acque alla Regione nel 2008 ed inerente un Project Financing affidato alla Hydrogest Campania SPA per la gestione e l’adeguamento di cinque grandi depuratori regionali ex PS3 (Cuma, Napoli Nord, Caserta, Acerra e Foce Regi Lagni) mai realmente avviato. Ne è conseguito un difficile, e spesso contestato dalle parti, rapporto convenzionale finito in lite giudiziaria, con intervento della Magistratura e sequestro dei depuratori, a tutto detrimento dell’ambiente e del conseguimento degli obiettivi prefissi. Cosicché fondamentale è stata l’attività degli ultimi due anni rivolta alla risoluzione contrattuale ed all’avvio di tutte le procedure tese sia al reale e spedito adeguamento dei depuratori che all’affidamento della connessa attività di gestione nel rispetto della vigente normativa in materia ambientale e con i criteri di economicità e funzionalità previsti dalla stessa, utilizzando i finanziamenti comunitari resisi disponibili nell’ambito degli obiettivi 1.3 del POR Campania; Allo stato attuale, con OPCM n. 4022 del 9/05/12, è stato dichiarato lo stato di emergenza ambientale è stato nominato il Commissario delegato nella gestione degli impianti di collettamento e depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni e Cuma, al fine di assicurare la continuità nella gestione del sistema depurativo fino al 31 marzo 2013 scongiurando al contempo possibili gravi ripercussioni per l’ambiente e la salute pubblica. 3.Attività di comminazione di sanzioni amministrative per reati contro l’ambiente tese a dissuadere i cittadini dal perseguire azioni, volontarie o involontarie, causa di inquinamenti dannosi alla natura ed alla salute pubblica, poste in essere con adeguate e continue procedure che conseguono 11 l’obiettivo di costringere l’utenza ad adeguare i propri sistemi di smaltimento delle acque reflue nel rispetto della normativa in materia (D.to Lgs 152/06); 4. Attività di rivisitazione del sistema tariffario nel ruolo di grossista della distribuzione della risorsa idrica e di provvisorio gestore dei grandi impianti di trattamento delle acque, nel rispetto delle procedure e degli schemi emanati dall’Autorità Energia e Gas e delle competenze proprie delle Autorità di Ambito. Nello specifico è stata avviata anche un’azione di razionalizzazione degli Enti acquedottistici regionali insistenti sul territorio e spesso inadeguati ai principi ispirati dalla normativa di settore, nonché operazioni di recupero, anche attraverso lo strumento della convenzione, dei crediti maturati per canoni di forniture idriche rese e di servizio di depurazione fornito negli anni attraverso la gestione provvisoria dei depuratori consortili, al fine di ridurre i residui attivi pregressi e la complessiva esposizione finanziaria del bilancio regionale; 5.E' stato dato impulso alla più consona attività di regolamentazione legislativa propria dell’attività dell’ente territoriale attraverso: • L’aggiornamento, con la collaborazione della SOGESID, del Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Giunta Regionale alle disposizioni emanate dal D.to Lgs 152/06 all’esame del Consiglio Regionale per l’approvazione e la pubblicazione; • l’approvazione della Direttiva tecnica regionale per i periodi di avvio, di arresto e per l’eventualità di guasti degli impianti di depurazione; • l’approvazione del Regolamento per la disciplina delle procedure relative a concessioni per piccole derivazioni, attingimenti e uso domestico di acque pubbliche; • la ratifica del Protocollo d’intesa per il trasferimento di risorse idriche tra la Regione Campania e la Regione Molise nonché la Regione Campania e la Regione Puglia; • l’istruttoria in fase di approvazione della regolamentazione del sistema di trattamento, smaltimento e/o riutilizzo delle acque meteoriche di dilavamento. Contestualmente alle specifiche attività sopra descritte, indicative ma non esaustive delle azioni intraprese, nel 2011 e 2012 è proseguita la gestione delle grandi opere acquedottistiche (sia direttamente dell’Acquedotto Regionale Campano che dell’Acquedotto della Campania Occidentale attraverso il proprio Concessionario Acqua Campania SPA, anche con la realizzazione di numerose ed importanti opere idriche ed idrauliche finanziate nell’ambito dei proventi accantonati e messi a disposizione dal Concessionario ai sensi della Convenzione in essere). Inoltre, è proseguita la gestione dei collettori fognari ancora non trasferiti agli enti delegati e di altri grandi sette depuratori (Napoli Est, Foce Sarno, Nola, Angri, Nocera Superiore, Mercato San Severino e Solofra), contribuendo al mantenimento delle migliori condizioni dei corpi idrici superficiali, delle acque costiere, della balneabilità e, più in generale, al miglioramento dell’ambiente. Forte e pressante impulso è stato dato dalla metà del 2011 a tutt’oggi a redigere tutti gli stati di consistenza e a completare la parte tecnica propedeutica alla consegna di gran parte di tali opere (sia acquedottistiche regionali che depurative) ai competenti ATO ed ai loro gestori del S.I.I., con particolare riferimento all’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano ed alla GORI, nonché all’ATO 4 Sele ed ai gestori CONSAC ed Ausino. Affidamenti lavori d’urgenza e somma urgenza Legge Regionale n. 3/2007. Negli anni precedenti al settembre 2008 le ditte alle quali venivano affidati lavori di somma urgenza per gli interventi a guasto sulle reti e impianti acquedottistici regionali gestiti dal Settore Ciclo Integrato delle Acque erano circa 23. Successivamente, nelle more della pubblicazione di un elenco apposito, si è provveduto ad ampliare notevolmente il numero delle imprese che avessero manifestato la propria disponibilità e la necessaria qualificazione, sino ad arrivare a circa 200 imprese. Con successivi Decreti Dirigenziali 12 si è proceduto all’aggiornamento dei predetti elenchi. Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Lavori di somma urgenza autorizzati * € 29.211.524,00 € 32.370.000,00 € 24.986.207,00 € 25.074.802,00 € 3.030.000,00 € 2.190.000,00 *PER ALCUNI ANNI I LAVORI DI SOMMA URGENZA AUTORIZZATI E CONTABILIZZATI DIFFERISCONO PER ECCESSO (ESEMPIO NEL 2010 FURONO AUTORIZZATI LAVORI PER UN IMPORTO DI € 25.074.802,00 E CONTABILIZZATI LAVORI PER CIRCA 35 MILIONI DI EURO. Qualità dell’aria QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE In materia di qualità dell'aria ambiente il Decreto Legislativo n. 155 del 13 agosto 2010, in recepimento della Direttiva 2008/50/CE, ha affidato numerose funzioni amministrative relative alla valutazione e gestione dell’aria alle regioni, con l’obiettivo di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e l’ambiente e il suo complesso. Nel corso del 2013 la Regione Campania ha concluso, senza rilievi da parte del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (nota prot. DVA-2013-26373 del 18/11/2013), il progetto di revisione della zonizzazione e della classificazione del territorio ai sensi dell'art. 3 del D. Lgs 155/2010. Sono stati avviati, a valere sulle risorse finanziare del POR FESR Campania 2007/2013, gli interventi per l'adeguamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria ambiente (per un importo complessivo di 3.815.468,80 Euro) ed il progetto del "Sistema integrato aereo e terrestre di osservazione e previsione della qualità dell'aria" (per un importo di 2.820.000,00 Euro). Tali attività risultano propedeutiche al previsto aggiornamento del “Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria”. Il Piano, inoltre, con DGR n. 811 del 27/12/2012 (esecutiva dal 18/01/2013), è stato modificato in ottemperanza alla Decisione della Commissione Europea del 06/07/2012, relativa alla notifica della Repubblica Italiana di proroga del termine stabilito per raggiungere i valori limite per il biossido di azoto in 48 zone di qualità dell'aria. Tale provvedimento ha consentito alla Regione Campania di non incorrere in eventuali sanzioni derivanti dall'apertura di una procedura di infrazione comunitaria. Tutela e controllo ambientale in materia di radiazioni ionizzanti In materia di Radiazioni ionizzanti il D. Lgs. 230/95 e s.m.i. affida alle Regioni: il controllo della radioattività ambientale, articolato in controlli sull’ambiente e in controlli sugli alimenti e bevande, (rete regionale radioattività) gestiti dalla Regioni sulla base delle direttive impartite dal Ministero della Sanità e dal Ministero dell'Ambiente, avvalendosi delle strutture pubbliche idoneamente attrezzate (art. 104); la mappatura delle aree ad elevata probabilità di alta concentrazione di gas Radon (art. 10 sexies). Per adempiere al dettato legislativo con la delibera di Giunta Regionale n. 456 in data 8 settembre 2011 è stato istituita formalmente la Rete regionale radioattività con l’impegno da parte della Regione a contribuire finanziariamente alle attività che l’ARPAC deve svolgere. L’obiettivo per il 13 2014 è di recuperare un finanziamento stimato in € 50.000 per il prosieguo delle attività della rete regionale radioattività. Per quanto riguarda la mappatura delle aree ad elevata probabilità di alta concentrazione di gas Radon l’obiettivo per il 2014 è di organizzare di concerto con la Sanità un progetto regionale per la mappatura avvalendosi anche della collaborazione dell’ARPAC. Per la realizzazione di tale iniziativa è necessario predisporre un Piano e disporre di una dotazione finanziaria stimata in circa € 500.000. TECNICI COMPETENTI IN ACUSTICA In materia di iscrizione nell'elenco regionale dei tecnici competenti in acustica la Delibera di Giunta Regionale n. 4431 del 18 agosto 2000 ha approvato le disposizioni per il riconoscimento della figura di tecnico competente in acustica ambientale (art.2 comma 6 e 7 della Legge 447/95; DPCM 31/398 con l'obiettivo di agevolare la presentazione delle pratiche all'ufficio acustico per una migliore e puntuale istruttoria da parte dell'Ufficio stesso e, di conseguenza, per velocizzare l'esame da parte della Commissione regionale interna istituita con delibera di Giunta n.1560/96. Ad oggi le pratiche agli atti sono n. 583 così ripartite: accolte n. 333; non accolte n. 105; ritirata n. 1; da esaminare n. 144. ACUSTICA Allo stato attuale la situazione in materia di acustica presenta notevoli difficoltà accumulatesi nel tempo a cui la nuova U.O.D. 05 del Dipartimento 52 - DG 05 ha iniziato a far fronte. Di seguito si elencano le principali attività da porre in essere nel breve termine e nel medio/lungo termine: Breve termine soluzione della questione posta dall’ARPAC (in qualità di Autorità competente, giusta Delibera di Giunta Regionale n.292/2006), in ordine alla procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea, per il mancato rispetto degli obblighi di leale cooperazione a carico dello Stato italiano, ai sensi dell’art.4, comma 3 del Trattato sull’Unione europea, relativamente alla mappa acustica strategica ed al piano d’azione dell’agglomerato Napoli (scadenza 30/06/2007 e 18.07.08) nonché alla minaccia di ulteriori procedure di infrazione, relativamente al mancato rispetto dei termini imposti dalla Direttiva. 2002/49/CE (ved. da ultimo relazione dello scrivente pos. n.6961/SI del 27.09.2013); definizione dei rapporti istituzionali con ARPAC, in ordine a tutte le attività connesse alla elaborazione delle mappature acustiche e dei piani d’azione dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza regionale; applicazione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (cd IRESA) di cui all’art.1, commi da 169 a 177, L.R. della Campania 6 maggio 2013, n.5 (ved. da ultimo relazione dello scrivente pos. n. 6939/SI del 4.09.2013); individuazione e/o aggiornamento dei servizi pubblici di trasporto e/o delle relative infrastrutture nel territorio campano - ivi compreso quelli le cui gestione e manutenzione è a titolarità regionale -, ai sensi della direttiva comunitaria 2002/49/CE, per l’inoltro dei dati (Reporting Mechanism) al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (MATTM); proposta non vincolante per la redazione dei piani pluriennali di risanamento acustico relativi ai servizi pubblici essenziali di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza dello Stato (gomma: ANAS, Autostrade per l’Italia; Tangenziale di Napoli; Autostrade Meridionali; ferro: 14 RFI; aria: GESAC, Aeroporto di Salerno SpA); acquisizione, validazione ed inoltro al MATTM dei dati (Reporting Mechanism), relativi: alle mappe acustiche strategiche ed ai piani d’azione degli agglomerati ed alle mappature acustiche ed ai piani d’azione dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza degli enti gestori, di livello nazionale e regionale, e successivi aggiornamenti (gomma: strade statali, strade regionali, strade provinciali; strade comunali; ferro: RFI, EAV: Circumvesuviana, SEPSA, Metrocampania. Nord-est, Metronapoli; Aria: GESAC, Aeroporto di Salerno SpA, etc.); immissione dei dati nel sistema informatico Nodo Nazionale Rumore EIONET, finalizzato alla gestione del flusso delle informazioni tra regioni, province autonome, società ed enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, ai sensi e per gli effetti dell’art.7, co. 2, D. Lgs 194/05; adempimenti connessi e conseguenti all’approvazione dei piani pluriennali di risanamento acustico ex legge 447/95, relativi ai servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza degli Enti gestori di livello nazionale (gomma: ANAS, Autostrade per l’Italia, Autostrade Meridionali SpA, Tangenziale di Napoli SpA; ferro: RFI, EAV: Circumvesuviana, SEPSA, Metrocampania. Nord-est, Metronapoli; Aria: GESAC, Aeroporto di Salerno SpA, etc); informazione e consultazione del pubblico anche con l’utilizzo delle tecnologie informatiche ed elettroniche Medio/lungo termine attività legislativa e regolamentare, in attuazione di: art.4, legge 26 ottobre 1995, n.447; d. Lgs 31.03.98, n.112; legge 21 novembre 2000 n.340; d. Lgs 18.08.05, n.194; art.8, d. Lgs 6 maggio 2011, n.68; individuazione degli agglomerati, con popolazione superiore a 250.000 abitanti e con popolazione superiore a 100.000 abitanti e/o aggiornamento di quello di Napoli, ai sensi della lett. a), comma 1, art.2, d. Lgs 194/05; definizione delle priorità e del piano triennale degli interventi di risanamento acustico del territorio regionale, sulla base delle proposte degli Enti locali pervenute e delle risorse disponibili; modalità e criteri per l’accessibilità del pubblico all’informazione sulla situazione del rumore ambientale e per l’aggiornamento del SIT regionale, anche in attuazione del d. lgs 19.08.05, n.195 e dell’art.8, d. Lgs 194/05; redazione ed approvazione dei piani pluriennali di contenimento e abbattimento del rumore di cui al comma 5, art.10, legge 447/95, relativi ai servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza regionale, secondo procedure, criteri e modi definiti con legge regionale; redazione ed approvazione delle mappature acustiche e dei piani d’azione relativi ai servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza regionale; adempimenti connessi e conseguenti all’approvazione dei piani pluriennali di risanamento acustico ex legge 447/95, relativi ai servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di competenza degli Enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di livello regionale (gomma: strade regionali, provinciali; comunali; Ferro: EAV: Circumvesuviana, SEPSA, Metrocampania. Nord-Est, Metronapoli, Aria: GESAC, Aeroporto di Salerno SpA, etc); alimentazione del sistema informatico Nodo Nazionale Rumore EIONET, con i pertinenti dati territoriali regionali. Aree protette Attuazione di progetti pilota inseriti nel “Patto per la Campania Regione Sostenibile di Europa e del Mediterraneo”, nell’ambito della programmazione strategica regionale 2007/2013, per “Audit 15 energetici di interventi di riqualificazione degli edifici pubblici- Attivazione e attuazione di Agende 21 locali”. Valutazione, ammissione a finanziamento e liquidazione degli interventi proposti dai 24 comuni individuati nell’ambito dell’area vasta dei Regi Lagni; Procedimenti amministrativi connessi alla nomina degli organi di gestione degli Enti parco e riserve naturali regionali di cui alla Legge regionale 1 settembre 1993 n. 33 “Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania”; Attività di supporto tecnico-amministrativo al Comitato Consultivo Regionale per le aree naturali protette, istituito ai sensi dell’art. 3 della L.R. 33/1993; Adesione, in qualità di “Associated Beneficiary”, al Progetto LIFE+2012 sulla tutela e conservazione del SIC IT8040013 “Monti di Lauro”, presentato dall’Ente Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno; Attività connesse all’attuazione del “Protocollo di intesa tra il Ministero Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale Protezione della Natura e del Mare e le regioni Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna. Quali partecipanti alla sottoregione Mediterraneo Occidentale, per l’attuazione della strategia marina di cui al D.Lgs. 190/2010”; Attività relative alla proposta di legge regionale: “Disposizioni in materia di Conservazione e Gestione dei Siti Natura 2000”, finalizzata all’attuazione delle Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli”; Procedura di modifica della perimetrazione delle Aree Contigue del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ai sensi dell'art. 32 della Legge 394/1991; Attività connesse all’attuazione della legge regionale n. 10 del 23 febbraio 2005: “Istituzione del servizio volontario di vigilanza ambientale” e del Regolamento di attuazione n. 2 del 5 luglio 2007: “Regolamento per la disciplina del servizio di vigilanza ambientale mediante l’impiego delle Guardie Ambientali Volontarie”; Tavolo nazionale pesticidi: partecipazione al Tavolo Tecnico istituito sulla base della Direttiva 2009/128/CE e del DL 150 del 14/08/2012 per la redazione del Piano nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitario; Direttiva nitrati (Direttiva 91/676/CEE): partecipazione al tavolo tecnico regionale per l'aggiornamento delle Zone Vulnerabili ai Nitrati di Origine Agricola e la redazione del Disciplinare per l'utilizzo in agricoltura dei reflui zootecnici; Partecipazione al tavolo tecnico sull’utilizzo in agricoltura dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque – Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n.99 - Attuazione della Direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità (2010 - 2020) unitamente all'aggiornamento della Rete Natura 2000, promozione e finanziamento di progetti di Educazione Ambientale e di Sviluppo Sostenibile (INFEA); Organizzazione dell'evento nazionale "Acquisti Pubblici Verdi - GPP" (Maschio Angioino); Attivazione e finanziamento di progetti di Educazione Ambientale e di Sviluppo Sostenibile. Attività relative al Progetto LIFE “Providune” realizzate con l’Amministrazione Provinciale di Caserta; Protocollo d’Intesa “Patto Ambientale” con l’Ente dell’Ente Riserve Naturali Regionali Foce SeleTanagro e Monti Eremita-Marzano e i comuni di Eboli e Capaccio; Attuazione del Protocollo di Intesa “Piano d'Azione per la conservazione delle Tartarughe Marine” (PATMA), con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Attività di monitoraggio dei siti di nidificazione: “Liberazione di tartarughe marine “Caretta caretta” (Pisciotta); Attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 126 del 27.05.2013 concernente “Istituzione del 16 Comitato Interdipartimentale per la Biodiversità, dell'Osservatorio Regionale per la Biodiversità (O.Re.B) e del Tavolo di Consultazione”; Attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 186 del 18.06.2013 concernente l'adesione alla “Carta di Bologna 2012”- Carta delle Regioni Europee per la promozione di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo. Attuazione della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE “Habitat” - Delibera di Giunta Regionale n. 187 del 18.06.2013 concernente “Segnalazione Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C:) Fiume Irno”; Attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 452 del 22.10.2013 concernente “Promozione Contratti di Fiume e di Lago e diffusione Carta Nazionale dei Contratti di Fiume”; Attuazione della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE “Habitat” - Delibera di Giunta Regionale n. 453 del 22.10.2013 concernente “Revoca Delibera di Giunta Regionale n.1358 del 06.08.2009 – Rimodulazione della perimetrazione della Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) Monti Picentini”. Autorizzazioni ambientali attività industriale a rischio di incidente rilevante presentata dai gestori degli stabilimenti e dei depositi assoggettati al D.Lgs. 334/99 - Direttiva 96/82/CE “Seveso II”; autorizzazione generale emissioni in atmosfera ex art 272 comma 2 del D.lgs 152/06; autorizzazione generale emissioni in atmosfera ex art 272 comma 3 del D.lgs 152/06; autorizzazione integrata ambientale A.I.A. ex D.lgs. 59/05 – DGR 62/07; autorizzazione unica per nuovi impianti di smaltimento e recupero rifiuti ex art. 208 del D.lgs 152/06; approvazione piano di caratterizzazione, analisi del rischio e progetto di bonifica ex art. 242 D.lgs 152/06; autorizzazione autodemolizioni ex D.lgs. 209/03; Rifiuti 1. SCENARIO DI PARTENZA 1.1 LO STATO DELL’ARTE: RISCHI, OPPORTUNITÀ, PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA Nel corso del 2013 l’A.G.C. 21 (oggi U.O.D. 11 e 12) ha affrontato la gran parte delle criticità evidenziate all’indomani della chiusura della fase emergenziale del ciclo dei rifiuti (conclusasi il 31/12/2009), concentrando le proprie risorse (umane e finanziarie) prioritariamente sulle seguenti attività (punti di forza): Completamento delle attività di pianificazione e degli strumenti regolatori regionali del ciclo dei rifiuti; Finanziamento dei Piani comunali per la Raccolta differenziata con conseguente incremento della performance regionale (42%); Potenziamento del livello di conoscenza dei processi gestionali e della relativa struttura di governance mediante la riappropriazione delle informazioni e delle competenze necessarie per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti dalle strutture Commissariali precedentemente operative nel settore; Razionalizzazione delle attività dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti e del sistema di certificazione. Meno soddisfacenti, invece, sono stati i risultati raggiunti sulle seguenti attività, che rendono il sistema ancora troppo fragile e lontano dall’autosufficienza regionale, sia sotto il profilo della governance, che del government (punti di debolezza): Mancata apertura di nuovi cantieri per la creazione dell’impiantistica necessaria a supporto del 17 ciclo dei rifiuti; Ritardi nel completamento delle opere infrastrutturali avviate; Carenza di un sistema integrato di gestione dei flussi che renda traccciabile, georeferenziabile e fruibile l’intero ciclo dei rifiuti, a partire dal produttore fino alle operazioni di recupero/smaltimento/trasformazione; Sostituzione dell’Area generale di Coordinamento “Rifiuti” con 2 Unità operative dirigenziali della Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema e conseguente perdita di personale con funzioni dirigenziali e scollamento della struttura dalla Direzione Generale e dall’Assessorato di riferimento; Continue mutazioni del quadro normativo. Tali criticità si sono tradotte nelle seguenti necessità attuative (opportunità): Esigenza di ridefinire il quadro normativo regionale di riferimento introducendo strumenti e misure maggiormente rispondenti alla nuova situazione fattuale; Necessità di rafforzare e valorizzare il personale in forza presso le nuove UOD, rivedendo i carichi di lavoro e di responsabilità, nonché la sede logistica (che vede le UOD dislocate in una sede periferica lontano dalla Direzione Generale); Utilità di potenziare gli investimenti nel campo della prevenzione e della raccolta differenziata e delle relative strutture di supporto al fine di consolidare i risultati raggiunti. Nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per adottare le misure idonee alla realizzazione di un sistema integrato ed efficiente di trattamento dei rifiuti, non bisogna, tuttavia, sottovalutare i seguenti rischi: Possibile condanna definitiva della Corte di Giustizia Europea per l’incompleta adozione delle misure necessarie a conformarsi alla sentenza di condanna nella Causa C-297/08 del 04/03/20101, cui consegue una penalità di mora ed una multa molto onerosa; Dispersione delle conoscenze e indebolimento delle competenze maturate per effetto della riorganizzazione dell’ordinamento regionale che vede l’abolizione di un’AGC dedicata ai rifiuti e la sua sostituzione in 2 Unità operative dirigenziali, con conseguente perdita di n. 1 dirigente (sui 2 presenti precedentemente) e n. 2 funzionari (sui 9 precedentemente in forza),uno in pensione e un altro passato al Dipartimento delle Politiche Territoriali . 1 La Commissione europea aveva avviato una procedura di infrazione 2007/2195 relativamente alla gestione dei rifiuti in Campania, contestando all’Italia la violazione degli obblighi imposti dagli articoli 4 e 5 della Direttiva 2006/12/CE sui rifiuti; tali articoli in particolare prevedono: • che devono essere adottate le misure necessarie per assicurare il recupero e lo smaltimento dei rifiuti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente, adottando inoltre le misure necessarie per vietare l'abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti (art.4); • che devono essere adottate le misure appropriate per la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento, tenendo conto delle tecnologie più perfezionate a disposizione che non comportino costi eccessivi, consentendo l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti e tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti. Tale procedura nasce nel giugno del 2007 con una diffida alla Repubblica Italiana da parte della Commissione ritenendo il sistema di smaltimento dei rifiuti e dei relativi impianti in Campania inadeguato ad assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente e della sanità pubblica. Si invitava pertanto lo Stato Membro ad adottare tutte le misure idonee a predisporre un sistema integrato ed efficiente di smaltimento dei rifiuti. 18 2. BILANCIO DI METÀ LEGISLATURA 2.1 LE INIZIATIVE LEGISLATIVE ASSUNTE Nel corso del 2013 la Regione ha proceduto all’elaborazione di due importanti disegni di legge ad oggetto: Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi dei rifiuti In primis ha provveduto all’aggiornamento del quadro normativo per adeguarlo alle recenti modifiche della normativa statale in tema di governance dei servizi pubblici locali attraverso l’approvazione della Legge regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 ad oggetto “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania” Legge Regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania”. Le recenti modifiche della normativa statale in tema di governance dei servizi pubblici locali hanno reso necessario l’avvio dell’aggiornamento del quadro normativo regionale attraverso un puntuale riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati; a tal fine si è proceduto alla predisposizione di una proposta di legge, che contestualmente procedesse anche alla definizione degli assetti territoriali, con riferimento alle dimensioni degli Ambiti Territoriali Ottimali, nonché alla individuazione dei soggetti di governo degli ATO stessi; con la D.G.R. n. 221 del 5 luglio 2013 è stato approvato il disegno di legge “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania”. Nell’ambito dell’iter legislativo in sede di esame la VII Commissione Consiliare “Ambiente, Energia, Protezione Civile” ha approvato all’unanimità un testo riformulato. Il Consiglio Regionale, nella seduta del 16 gennaio 2014 ha approvato la legge regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 che è stata pubblicata nel B.U.R.C. n. 7 del 27 gennaio 2014. Le principali disposizioni del testo approvato attuano le previsioni dell’articolo 3-bis del D.L. 138/2011 convertito nella Legge 148/2011, che, in particolare, ha previsto: al comma 1, che le Regioni “organizzano lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica definendo il perimetro degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio e istituendo o designando gli enti di governo degli stessi”; al comma 1-bis che “le funzioni di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, compresi quelli appartenenti al settore dei rifiuti urbani, di scelta della forma di gestione, di determinazione delle tariffe all’utenza per quanto di competenza, di affidamento della gestione e relativo controllo sono esercitate unicamente dagli enti di governo degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei istituiti o designati ai sensi del comma 1 del presente articolo”. Il quadro normativo statale, con l’articolo 14, comma 27, lettera f) del D.L. 78/2010, convertito dalla L 122/2010, come modificato dall'articolo 19 del D.L. 95/2012, convertito dalla legge 135/2012, prevede inoltre che ai Comuni siano attribuite le funzioni di organizzazione del servizio rifiuti. Tali Enti, al fine di limitare la frammentazione del servizio e favorire una gestione ispirata a canoni di efficienza ed economicità, nonché l’omogeneità qualitativa del servizio reso, sono tenuti a esercitarle in forma associata. L’esercizio in forma associata, alla luce del combinato disposto delle disposizioni richiamate, dovrà pertanto avvenire tramite i soggetti cui compete il governo degli Ambiti Territoriali Ottimali, come stabilito dall’art. 3-bis del D.L. 138/2011. 19 In merito agli assetti organizzativi, pertanto, la L.R. 5/2014 ha delineato un modello basato sull’aggregazione dei Comuni ricadenti nell’ATO, attraverso l’individuazione, da parte della Regione, delle Conferenze d’ambito quali enti di governo d’ambito. La Conferenza è il contesto nel quale i Comuni esercitano, in forma associata, le funzioni di organizzazione del servizio rifiuti. A tal fine, tali enti si associano attraverso la sottoscrizione di convenzioni intercomunali (ex art. 30 D.Lgs. 267/2000). La Conferenza d’ambito è l’assemblea che riunisce i Sindaci dei Comuni ricadenti in ciascun ambito territoriale ottimale. Al suo interno sono eletti il Presidente e due vicepresidenti; si prevede l’istituzione di un Comitato direttivo per l’adozione degli atti di indirizzo, coordinamento, programmazione e regolamentazione da presentare in Conferenza d’ambito per la relativa approvazione. Le Conferenze d’ambito saranno gli unici enti titolati ad esercitare le funzioni di organizzazione del servizio, con particolare riferimento alla scelta della forma di gestione, alla determinazione delle tariffe per l’utenza, all’affidamento della gestione ed al relativo controllo. Si evidenzia, a tale proposito, come le funzioni di governo degli ATO siano legate innanzitutto all’azione pianificatoria, competendo a tali aggregazioni la redazione ed approvazione dei Piani d’Ambito. Inoltre, compete ai soggetti di governo degli ATO l’organizzazione vera e propria del servizio, attraverso lo svolgimento di una serie di funzioni che prevedono: la definizione degli obblighi di servizio pubblico e universale; la scelta in merito alle modalità di affidamento del servizio tra le alternative previste dalla legislazione nazionale e comunitaria, inclusa la redazione della relazione prevista dall’art. 34 del DL 179/2012; l’individuazione delle procedure di affidamento del servizio e le decisioni in merito alle tariffe all’utenza, per quanto di competenza. Le attività tecnico-amministrative (in particolare, le procedure di affidamento dei servizi) verranno gestite, in linea con quanto previsto dall’art. 30 comma 4 del D.Lgs. 267/2000, dall’ufficio comune. La legge regionale, al fine di consentire una differenziazione dei servizi finalizzata all’efficienza gestionale, con particolare riferimento al servizio di spazzamento, raccolta e trasporto di rifiuti, nonché per ragioni legate alla tutela dell’ambiente, ha previsto che ciascun ATO sia articolato, per l’organizzazione del servizio da parte dei Comuni ricadenti nel rispettivo territorio, in aree omogenee, Sistemi Territoriali Operativi (STO), la cui delimitazione sarà definita, per ciascun ATO, dalle rispettive Conferenze d’ambito. Le decisioni in merito all’organizzazione del servizio riguardanti esclusivamente i singoli STO saranno adottate dalla Conferenza d’ambito in seduta ristretta, convocata e presieduta dal Presidente, alla quale partecipano solo i Comuni ricadenti nella rispettiva area omogenea. In sede di assemblea ristretta possono inoltre essere avanzate proposte relative ai servizi di trattamento e smaltimento dei rifiuti. In merito agli assetti territoriali si rappresenta che l’individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali è stata effettuata sulla base della distribuzione degli impianti intermedi sul territorio consentendo di implementare un’organizzazione del ciclo per partizioni di territorio provinciale o subprovinciale. In particolare, sono stati definiti ATO di dimensioni provinciali in riferimento al territorio delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Il territorio provinciale di Napoli, al fine di consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l'efficienza, sulla base di criteri di differenziazione territoriale e socioeconomica e di principi di proporzionalita', adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio, è suddiviso in tre ATO, come indicato nell'Allegato A alla legge, anche alla luce della dislocazione dei tre STIR sul relativo territorio; tale previsione è fondata sulla base della facoltà 20 della Regione di definire ATO di dimensione diversa rispetto agli attuali confini provinciali, nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 3-bis del D.L. 138/2011. All’interno di ciascun ATO è stata prevista inoltre la possibilità di delimitare gli STO, per consentire l’organizzazione puntuale dei servizi in base alle diversità territoriali ai fini dell’efficienza gestionale. Si è previsto che la delimitazione degli STO sia definita, per ciascun ATO, dalle rispettive Conferenze d’ambito entro quindici giorni dal termine previsto per l'approvazione del regolamento di funzionamento, sulla base dei seguenti criteri: a) popolazione o bacino di utenza; b) densità abitativa; c) caratteristiche morfologiche e urbanistiche; d) logistica, in funzione della dislocazione degli impianti; la delimitazione potrà tener conto delle perimetrazioni corrispondenti al territorio delle Comunità Montane, degli Enti Parco Nazionali e Regionali, delle aggregazioni di Comuni costituite ai sensi dell'articolo 14 comma 28 del D.L. 78/2010, nonché dei Distretti TuristicoAlberghieri istituiti ai sensi del D.L. 70/2011 convertito nella L. 106/2011. In tema di governance, a livello di normativa speciale per la regione Campania, si evidenzia che il D.L. 1/2013 convertito in L. 11/2013 all’art. 1 comma 1 aveva disposto il differimento al 30 giugno 2013 del termine di cui al comma 2-ter dell'articolo 11 del D.L. 195/2009 convertito dalla L. 26/2010 e successive modificazioni (dispone che, fino a tale differito termine , “le sole attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata continuano ad essere gestite secondo le attuali modalità e forme procedimentali dai Comuni”). Tale termine, ulteriormente differito al 31 dicembre 2013 dal comma 3-ter dell’art. 3 del D.L. 43/2013, convertito dalla L. 71/2013, è stato - da ultimo - differito alla data del 31 dicembre 2014 dall’art. 14 comma 3 del D.L. 91/2014, convertito con modificazioni dalla L. 116/2014. Il secondo periodo del citato art. 1, comma 1, del D.L. 1/2013, ha, inoltre, espressamente statuito che “A partire dalla scadenza del termine di cui al primo periodo si applicano le disposizioni dell'articolo 14, comma 27, lettera f), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni”. Tali disposizioni comportano che la piena applicazione del sistema di governance implementato dalla L.R. 5/2014 potrà entrare a regime a partire dal 1 gennaio 2015; pertanto si evidenzia come assuma un fondamentale rilievo la prosecuzione ed il completamento del complesso degli adempimenti previsti per il passaggio alla piena operatività dei nuovi assetti organizzativi e gestionali. Adempimenti regionali previsti per l’attuazione del riordino Il nuovo assetto risultante dall’approvazione della Legge Regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania” prevede, per la sua attuazione, un complesso di adempimenti di carattere organizzativo e gestionale, nell’ambito dei quali la Regione ha un ruolo fondamentale per l’avvio dei processi, la loro ulteriore regolamentazione e il controllo della puntuale implementazione del nuovo sistema. In primo luogo, in considerazione della possibilità data ai Comuni di presentare richieste di modifica all’assegnazione ad ATO come definita dalla legge regionale, alla Regione, in fase di prima attuazione della legge, compete l’istruttoria delle eventuali richieste di spostamento debitamente motivate e documentate, cui può conseguire , in caso di accoglimento, la riperimetrazione degli ATO e la comunicazione ai Comuni. Per assicurare l’avvio del nuovo modello di governance del servizio, che prevede l’esercizio delle funzioni in forma associata attraverso la sottoscrizione da parte dei Comuni di una convenzione obbligatoria ex art. 30 D.Lgs 267/2000 e la costituzione delle corrispondenti Conferenze d’ambito, la Regione ha il compito di elaborare ed adottare lo schema tipo di Convenzione e lo schema tipo di regolamento di funzionamento delle Conferenze d’ambito. 21 In relazione alla delimitazione degli STO, sulla base dei criteri stabiliti dall’art. 15 comma 3 della L.R. 4/2007, si è previsto che essa sia definita, per ciascun ATO, dalle rispettive Conferenze d’ambito, entro quindici giorni dal termine previsto per l'approvazione del regolamento di funzionamento da parte delle stesse; laddove le Conferenze d’ambito non adempiano, dovrà provvedervi la Regione entro i successivi trenta giorni, sulla base delle perimetrazioni previste dalla pianificazione provinciale di settore. La Regione successivamente prenderà atto della delimitazione degli STO e conseguentemente procederà all'adeguamento del Piano Regionale di Gestione Rifiuti Urbani. La coerenza degli strumenti di pianificazione e programmazione a livello di ATO con le linee strategiche individuate e delineate nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti è perseguita dalla Regione attraverso la previa elaborazione ed emanazione di linee guida per la redazione dei piani d’ambito. Tra le competenze della Regione si annoverano anche la verifica degli standard generali di servizio, tenendo conto della vigente normativa comunitaria e statale, e la proposizione di criteri per la definizione degli obblighi di servizio pubblico e universale. In particolare, in relazione all’attuazione della disposizione che prevede che la carta dei servizi e il contratto di servizio siano redatti rispettivamente dal gestore e dalla Conferenza d'ambito, la Regione è chiamata alla redazione ed adozione dei rispettivi schemi-tipo. In considerazione del previsto trasferimento nelle competenze delle Conferenze d’Ambito delle funzioni di organizzazione relative alla gestione post-operativa delle discariche e dei siti di stoccaggio provvisorio, la Regione, al fine di riequilibrare su base regionale l’onere derivante da tale gestione, dovrà predisporre, entro il 30 settembre di ogni anno, il piano di riparto dei relativi costi in base al numero degli abitanti di ogni singolo ATO, che ciascuna Conferenza d’ambito dovrà considerare in sede di definizione delle tariffe. Al fine di assicurare l’attuazione del complessivo riordino del servizio è stata contemplata, tra le competenze della Regione, la vigilanza sui processi previsti e l’esercizio dei poteri sostitutivi. L’adeguamento dell'organizzazione degli uffici della Giunta regionale alle funzioni in materia di ciclo integrato dei rifiuti che sono unitariamente esercitate dalla Regione, in coerenza con le speciali esigenze organizzative derivanti dall'attuazione della legge, dovrà essere assicurato dalla Giunta regionale apportando modifiche e integrazioni al regolamento regionale 15 dicembre 2011, n. 12 (Ordinamento amministrativo della Giunta regionale della Campania). Adempimenti regionali di attuazione del riordino L’avvio del nuovo modello di governance del servizio, che prevede l’esercizio delle funzioni in forma associata attraverso la sottoscrizione da parte dei Comuni di una convenzione obbligatoria ex art.30 D.Lgs 267/2000 e la costituzione delle corrispondenti Conferenze d’ambito, è stato assicurato dall’approvazione della DGR n. 84 del 28/03/2014 (BURC n. 23 del 07/04/2014) con la quale la Giunta regionale ha adottato lo schema tipo di convenzione, in attuazione dell’art. 11 comma 1 della L.R. 5/2014. Lo schema tipo di Convenzione prevede che la Conferenza d’ambito sia l’assemblea che riunisce i Sindaci dei Comuni ricadenti in ciascun ambito territoriale ottimale, al cui interno sono eletti il Presidente e due vicepresidenti, prevedendo inoltre l’istituzione di un Comitato direttivo per l’adozione degli atti di indirizzo, coordinamento, programmazione e regolamentazione da presentare in Conferenza d’ambito per la relativa approvazione. L’articolato è stato declinato stabilendo in particolare: fini, durata, forme di consultazione degli enti contraenti, rapporti finanziari, reciproci obblighi, nonché elementi inerenti profili organizzativi e funzionali della Conferenza d’ambito e dell’Ufficio Comune. 22 In relazione alla procedura definita, per la prima attuazione della legge, dall’art. 15 comma 2 della L.R. 4/2007, in merito alla possibilità data ai Comuni di presentare richieste di modifica all’assegnazione ad uno specifico ATO, con la DGR n. 106 del 23/04/2014 (BURC n. 28 del 28/04/2014) la Giunta regionale ha assunto le determinazioni di competenza deliberando di: • accogliere le richieste dei Comuni di Rotondi e San Martino Valle Caudina di spostamento dall’ATO corrispondente ai confini della provincia di Avellino all’ATO corrispondente ai confini della provincia di Benevento, nonché le richieste dei Comuni di Calabritto, Caposele e Senerchia di spostamento dall’ATO corrispondente ai confini della provincia di Avellino all’ATO corrispondente ai confini della provincia di Salerno; • provvedere conseguentemente alla riperimetrazione definitiva degli ATO stabilendo di - escludere dall’ATO corrispondente ai confini della provincia di Avellino i Comuni di Calabritto, Caposele, Rotondi, San Martino Valle Caudina e Senerchia; - includere nell’ATO corrispondente ai confini della provincia di Benevento i Comuni di Rotondi e San Martino Valle Caudina; includere nell’ATO corrispondente ai confini della provincia di Salerno i Comuni di Calabritto, Caposele e Senerchia. L’attuazione dell’art. 11 comma 1 della L.R. 5/2014, è stata completata dalla Giunta Regionale della Campania con la DGR n. 225 del 27/06/2014 (BURC n. 48 del 14/07/2014) di adozione dello schema tipo di regolamento di funzionamento della Conferenza d’ambito. Ciascuna Conferenza d’ambito, ai sensi del comma 13 dell’art. 15 bis della L.R. 4/2007, entro trenta giorni dall’insediamento è chiamata ad approvare il proprio regolamento di funzionamento “sulla base” dello schema adottato dalla Regione. Con DGR n. 222 del 5 luglio 2013 (BURC n. 39 del 22 luglio 2013) è stato approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge ad oggetto “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi dei rifiuti” ed è stato inviato al Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Il Consiglio regionale nella seduta del 20/11/2013, ha approvato all’unanimità il testo già esaminato dalla VII Commissione contenente attività di prevenzione e contrasto dell'abbandono e dei roghi di rifiuti, con particolare riferimento alla Terra dei Fuochi. La norma prevede, tra l’altro, l'istituzione di un Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti presso ciascun Comune della Campania, il censimento dei siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti da parte dei Comuni, misure urgenti per la raccolta, la messa in sicurezza la prevenzione dell'abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti contenenti amianto, l'attività di sorveglianza ambientale volontaria. In campo un forte impegno economico della Regione che stanzia per l'attuazione del disegno di legge € 5.000.000,00 a valere sul FSC. Tale Legge regionale n. 20 del 9/12/2013 pubblicata sul BURC n. 70 del 9 dicembre 2013 stabilisce che i Comuni dovranno provvedere, entro novanta giorni dall'entrata in vigore, ad individuare ed accertare, tramite apposito registro, le aree pubbliche e private interessate dall'abbandono e dai roghi di rifiuti nell'ultimo quinquennio, avvalendosi tra l'altro dei rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni. Chi viola la legge non può più accedere a contributi e finanziamenti regionali. È previsto finalmente l'obbligo, per chi chiede autorizzazioni edilizie di dimostrare l'avvenuto corretto smaltimento dei materiali inerti risultanti dalle demolizioni. Sono 23 previste norme per la messa in sicurezza e la prevenzione dell'abbandono di materiali contenenti amianto. Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro non possono essere destinate alle attività agricole, ma neppure a quelle produttive, edili, turistiche e commerciali, fino a quando non è dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l'assenza di fattori di pericolo per la salute e l'ambiente. Infine la Regione si impegna ad incentivare le attività di sorveglianza territoriale attraverso il determinate aiuto delle associazioni di volontariato locali. Tale legge è riconducibile anche all’attività legiferativa operata dal Governo Centrale che in data 10/12/2013 ha emanato il Decreto Legge n. 136 ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia di reati ambientali e per la tutela dell’ambiente, della salute e delle produzioni agroalimentari in Campania”. Per la prima volta le istituzioni nazionali affrontano l’emergenza Terra dei fuochi introducendo nell’ordinamento italiano il reato di combustione dei rifiuti punibile con la detenzione fino a cinque anni e col sequestro del terreno. Temi centrali del D.L. sono: monitoraggio e classificazioni dei suoli; accertamento dello stato d'inquinamento dei terreni; riforma dei reati ambientali con l'introduzione della nuova fattispecie di combustione illecita di rifiuti; previsione di risorse per le bonifiche; possibilità di utilizzo dei militari su richiesta dei prefetti, catalogazione delle aree no-food . Tale Decreto Legge, emanato in data successiva all’approvazione della Legge regionale, comporterà l’adeguamento della stessa a tale norma sovraordinata; in particolare, è da modificare la definizione di “rogo di rifiuti”, per renderla conforme alla definizione contenuta nel D.L. n. 136/2013 e da precisare che l’attività di delimitazione delle aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e rogo dei rifiuti, che la legge regionale riserva ai Comuni, abbia carattere meramente ricognitivo e, comunque, sia successiva agli adempimenti statali previsti al riguardo dal D.L. n.136/2013, convertito nella Legge 6/2014. 2.2 I PIANI E I PROGRAMMI APPROVATI Dal 2010 ad oggi intensa è stata l’attività in materia di pianificazione, conclusasi nel 2013 con l'approvazione di tutti i documenti strategici di settore previsti dalla normativa vigente. La Regione Campania si è trovata, infatti, dal 2010 a gestire la fine dell'emergenza, con l'obiettivo di trovare soluzioni strutturali all'annoso problema dei rifiuti in un contesto caratterizzato, da una parte, da un quadro normativo in continua trasformazione e, dall’altra, da una forte sfiducia delle popolazioni locali verso le Istituzioni. Più precisamente, il principale impegno dell’amministrazione si è concentrato principalmente e prioritariamente nella definizione dei seguenti strumenti di pianificazione regionale in materia di rifiuti, quali: il Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti approvato in via definitiva dalla Giunta regionale con deliberazione n. 564 del 13 dicembre 2013. il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale nella seduta del 25 ottobre 2013 registrato al Reg. Gen. n. 544/II; il Piano Regionale delle Bonifiche approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale nella seduta del 25 ottobre 2013 registrato al Reg. Gen. n. 777; il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti portuali approvato in via definitiva dalla Giunta regionale con deliberazione n. 335 del 10 luglio 2012. il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale nella seduta del 16 gennaio 2012 registrato al Reg. Gen. n. 456/II; 24 Tutte le attività di pianificazione riportate contengono la previsione e l’applicazione di un apposito Programma Unitario contenente le misure di Monitoraggio Ambientale denominato per brevità P.U.M.A. Rifiuti. La finalità principale del PUMA è quella di attuare misure dirette al controllo degli effetti ambientali significativi e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale prefissati dal Piano. Il monitoraggio ambientale rappresenta quindi un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione ambientale, trattandosi di una fase propositiva dalla quale trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del piano attraverso l‘introduzione di eventuali azioni correttive. Per l’attuazione del P.U.M.A. è stato istituito con D.D. n. 32 del 06/09/2012 del Coordinatore dell’AGC 21 il Nucleo Operativo per il Monitoraggio Ambientale del Ciclo Integrato dei Rifiuti in Campania, specifica struttura tecnica, alla quale sono affidate le attività di monitoraggio miranti ad accertare e verificare l’impatto atteso sull’ambiente e sulla salute umana derivante dall’attuazione del PRGRU nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Campania. Il Nucleo si è insediato il 04/10/2012 ed ha provveduto a dotarsi di un Regolamento interno per il suo funzionamento (approvato in data 23/10/2012), a stabilire procedure di comunicazione interna e verso l’esterno, nonché ad avviare una ricognizione sull’impiantistica di cui al PRGRU per verificarne lo stato di avanzamento (attraverso incontri diretti con i responsabili della realizzazione) Nel contempo, sta provvedendo a definire un sistema informatizzato di supporto alle decisioni (DSS) per creare un database georeferenziato accessibile anche on line per monitorare l’attuazione del Piano, facilitare le scelte del decisore e rendere disponibili report al pubblico, dando visibilità all’esterno delle azioni in corso. 2.3 LE PRINCIPALI ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE SVOLTE Contestualmente alle attività di pianificazione sono state realizzate le seguenti attività. CONTRIBUTI PER LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI Con DGR 758 del 30/12/2011 sono stati stanziati circa € 7.000.000,00 da destinare alle cinque Province della Campania per la realizzazione di iniziative volte a ridurre la produzione dei rifiuti. Con Decreto dirigenziale n. 33 del 30/12/2011 tali risorse sono state distribuite alle cinque Province della Campania secondo il seguente Piano di riparto per la promozione e il coordinamento di interventi strategici materiali ed immateriali in materia di prevenzione e riduzione dei rifiuti, complementari alle attività di incentivazione della raccolta differenziata, coerenti con le previsioni del Piano Regionale dei Rifiuti Urbani, all'art.15 comma 1 della L. r. 1/2008, dell'art. 27 della L.R. 4/2007 e s.m.i. e del relativo piano attuativo integrato di minimizzazione dei rifiuti. PROVINCIA ABITANTI FINANZIAMENTO ASSEGNATO Avellino 439.137 € 630.600 Benevento 287.874 € 413.300 Caserta 916.467 € 1.316.000 25 Napoli* 2.121.299 € 3.046.100 Salerno 1.109.705 € 1.593.000 Totale 4.874.482 * Ad esclusione del Comune di Napoli € 6.999.254 Le risorse ripartite sulla base della popolazione residente al 1.1.2011 (fonte ISTAT) sono destinate ai Comuni campani mediante la presentazione di istanze progettuali a seguito dell’emanazione di un appositi Avviso pubblico da parte delle singole Province. Al 31/12/2013 lo stato delle attività delle Province è riassunto nel prospetto seguente. STATO DI ATTUAZIONE DEL DD 33/2011 PROV Risorse assegnat e con DD 33/2011 Atto di Data di approvazion Pubblicazio e del Bando ne bando di Gara Provinci a Avellino € 630.600 DGP n. 98 BURC del 12 del 29/10/2012 dicemb 28/06/2012 re 2012 Provinci a Beneven to € 413.300 Provinci a Caserta € 1.316.00 0 26 Scaden za Bando Istanze pervenut e alla scadenza del bando N. 67 istanze progettu ali su un totale di 119 Comuni Determina Dirigenziale n. 419 del 25/10/2012 Portale 28 provinciale dicemb in data re 2012 13/11/2012 N. 66 istanze progettu ali su un totale di 78 Comuni Determinazi one dirigenziale n. 90/W del Portale provinciale in data 27/08/2012 N. 80 istanze progettu ali su un 26 novem bre 2012 Esiti istruttoria Decreto di trasferime nto PRIMO ACCONTO 11 istanze ammesse a finanziament o su 57 ammissibili ma non finanziabili per esaurimento fondi 29 istanze ammesse a finanziament o su 65 ammissibili ma non finanziabili per esaurimento fondi 46 istanze ammesse a finanziament o su 57 DD 285 del 10/12/2013 €126.120,0 0 DD 12 del 23/07/2013 € 82.660,00 DD 281 del 10/12/2013 € Provinci a Napoli* Provinci a Salerno € 3.046.10 0 € 1.593.00 0 10/08/2012 Annullato con DETERMINA N. 67/W del 09/05/2013 e n. 75/W del 27/05/2013 DGP n. 677 del 26.10.2012 Non previsto Nuovo 12 bando luglio pubblicato 2013 sul Portale provinciale il 28/05/2013 totale di ammissibili 263.200,00 104 ma non Comuni finanziabili per esaurimento fondi Portale 31 provinciale gennai in data o 2013 31/10/2012 N. 62 istanze progettu ali su un totale di 92 Comuni BURC N. 19 26 del maggio 26/03/2012 2012 24 istanze ammesse a finanziament o su 54 ammissibili ma non finanziabili per esaurimento fondi N. 118 45 istanze istanze ammesse a progettu finanziament ali su un o su 104 totale di ammissibili 158 ma non comuni. finanziabili per esaurimento fondi DD 11 del 23/07/2013 € 609.220,00 DD 9 del 10/07/2013 € 318.600,00 All’esito dei bandi sono, dunque, pervenute 393 azioni positive per la prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Di queste, ad oggi, 337 sono le istanze valutate ammissibili a finanziamento e 155 – pari al 46% del totale delle istanze ammissibili – i progetti che godranno della copertura finanziaria in considerazione della disponibilità di budget assegnato a ciascuna Provincia. In ottemperanza a quanto prescritto nella delibera di assegnazione delle risorse, l’amministrazione regionale, all’esito della verifica documentale delle attività svolte dagli uffici Provinciali (in qualità di stazione appaltante), ha proceduto alla liquidazione del 20% delle somme spettanti a tutte le Province della Campania a titolo di primo acconto, per un ammontare complessivo di € 1.399.800,00. In considerazione, inoltre, delle richieste avanzate dalle Province di acquisire risorse aggiuntive per finanziare anche le altre istanze progettuali ammissibili ma non finanziabili per esaurimento dei fondi assegnati, l’amministrazione regionale, nell’ambito del Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti, ha disposto di appostare ulteriori € 7.000.000,00 da ripartire tra le Province per consentire lo scorrimento delle graduatorie in essere (cfr. azione n. 10 del Piano attuativo 27 integrato per la prevenzione dei rifiuti). Tutte le Province hanno già trasferito il primo acconto ai soggetti beneficiari che stanno attuando gli interventi nel rispetto dei singoli cronoprogrammi. Raccolta differenziata La produzione regionale totale dei Rifiuti Urbani (RU), che, in Campania, ha avuto una crescita costante fino al 2005, è poi progressivamente diminuita. Un trend ancora più marcato nell’ultimo triennio. Al dato, già di per sé positivo, se ne associa un altro: quello relativo all'andamento della Raccolta differenziata che, fino al 2007 aveva una crescita abbastanza lenta, ed ha poi avuto una significativa accelerazione, a partire dal 2008, che nel 2011 ha portato la Campania intorno al 40%. Questi i dati nel dettaglio: - Anno 2009 (29%); - Anno 2010 (32%); - Anno 2011 (39%); - Anno 2012 (43%). Di conseguenza la produzione di Rifiuto Urbano Residuale (RUR) è progressivamente diminuita in particolare nell’ultimo quadriennio. - Anno 2009 - 1.980.000 tonnellate; - Anno 2010 - 1.850.000 tonnellate; - Anno 2011 - 1.630.000 tonnellate; Anno 2012 – 1.481.206 tonnellate. Nella tabella sottostante sono riportati i dati di produzione media giornaliera di RUR suddivisi per provincia e la percentuale di raccolta differenziata. PRODUZIONE MEDIA GIORNALIERA RUR e PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROVINCIA ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 AVELLINO 209 ton. (48,78%) 210 ton. (51,23%) 213 ton. (50%) 196 ton. (52%) BENEVENTO 204 ton.(30,38%) 163 ton. (40,56%) 121 ton. (54%) 95 ton. (63%) CASERTA 915 ton. (20,54%) 908 ton. (25%) 841ton.(29%) 689 ton. (40%) NAPOLI 3428 ton(25,10%) 3.220 ton. (26,44%) 2825 ton. (32%) 2528 ton. (37%) SALERNO 674 ton.(46,36%) 568 ton. (54%) 514 ton. (56%) TOTALE 5.430 ton. (29%) 1.980.000 ton.a 4.514 ton. 4047 ton. (39%) (43%) 1.630.000 ton.a 1.481.206 ton.a 5.070 ton. (32%) 1.850.000 ton.a 540 ton. (56%) INCENTIVI AI PIANI COMUNALI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA In riferimento all’erogazione degli incentivi per il finanziamento dei Piani comunali per la raccolta differenziata, appostati sull’ Obiettivo Operativo 1.1 “Gestione del Ciclo Integrato dei Rifiuti”2 del 2 28 Programma Operativo Regionale (POR) 2007/13, a seguito della nota della DG REGIO in cui è chiarito che la DG Ambiente Europea ha accertato la conformità del PRGRU alla direttiva comunitaria sui rifiuti, gli uffici regionali competenti stanno procedendo speditamente ad erogare i contributi assegnati ai comuni e a certificarne la spesa3. Con DGR 127 del 27/05/2013 è stato anche disposto il trasferimento delle risorse a copertura di tali Piano dal Fondo di Sviluppo e Coesione al POR. Nell'ambito di tale programmazione, sono stati impegnati circa € 40.000.000,00 per il finanziamento di 149 piani comunali per la raccolta differenziata. Ad oggi, a valere sulle risorse dell’obiettivo operativo 1.1, sono state impegnate somme per il finanziamento di 124 Piani comunali per la raccolta differenziata, per un valore complessivo € 38.151.576,77 ed un avanzamento di spesa pari a € 7.889.906,55. ID 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 COMUNE ACERRA (NA) ALBANELLA (SA) ANDRETTA (AV) ANGRI (SA) AQUILONIA (AV) ARIANO IRPINO (AV) ARZANO (NA) ATENA LUCANA (SA) ATRIPALDA (AV) AVELLA (AV) AVELLINO (AV) Importi programmati in € 786.000,00 63.430,00 21.470,00 309.780,00 19.629,00 232.180,00 372.290,00 22.494,00 112.060,00 77.820,00 DECRETO AMMISSIONE e IMPEGNO n. 23/2009 n. 60/2009 n. 76/2009 n. 65/2009 n. 78/2009 n. 62/2009 n. 552 del 20/12/2013 n. 71/2009 n. 20 del 13/09/2013 n. 372 del 18/03/2014 n. 528 del 03/04/2014 Per effetto della procedura di infrazione 2007/2195, l’utilizzo di tutte le risorse appostate su tale Obiettivo, equivalenti a € 330.000.000,00 è stato congelato e subordinato al superamento di tre condizionalità: chiusura gestione commissariale; redazione di un Piano regionale dei rifiuti da sottoporre alla Commissione Europea per le verifiche di conformità; uso delle risorse per progetti coerenti al completamento dell’impiantistica funzionale al completamento della rete di gestione dei rifiuti. 3 L’utilizzo delle risorse POR comporterà conseguentemente l’incremento delle risorse disponibili da destinare al completamento della rete integrata dei rifiuti in Campania. 29 853.620,00 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 30 AVERSA (CE) BARONISSI (SA) BATTIPAGLIA (SA) BELLIZZI (SA) BENEVENTO BISACCIA (AV) BONEA (BN) BONITO (AV) BUCCINO (SA) CAIVANO (NA) CALITRI (AV) CAMPAGNA (SA) CAPUA (CE) CARBONARA DI NOLA (NA) CASALNUOVO DI NAPOLI (NA) CASALVELINO (SA) CASERTA (CE) CASORIA (NA) CASTEL SAN GIORGIO (SA) CASTELFRANCI (AV) CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) CASTELNUOVO CILENTO (SA) CASTELVETERE SUL CALORE (AV) 784.635,00 162.940,00 260.481,00 9.922,00 944.370,00 41.140,00 14.943,60 25.440,00 55.080,00 369.450,00 52.000,00 156.260,00 189.610,00 21.600,00 758.055,00 49.860,00 1.188.420,00 1.218.885,00 133.210,00 29.488,20 981.300,00 24.330,00 17.090,00 n. 296 del 05/03/2014 n. 22/2009 n. 18 del 13/09/2013 n. 561 del 11/04/2014 n. 17/2009 n. 66/2009 n. 19/2009 n. 223 del 17/02/2014 n. 72/2009 n. 74 del 08/10/09 n. 46/2009 61 del 10/09/09 n. 554 del 23/12/2013 n. 373 del 18/03/2014 n. 5 del 11/07/2013 n. 13 del 01.08.13 n. 295 del 05/03/2014 n. 6/2009 n. 81del 02/11/09 n. 26/2009 n. 265 del 09/12/2013 n. 24 del 10/10/2013 n. 527 del 03.04.14 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 31 CAVA DEI TIRRENI (SA) CESINALI (AV) CIMITILE (NA) CONZA DELLA CAMPANIA (AV) EBOLI (SA) ERCOLANO (NA) FAICCHIO (BN) FELITTO (SA) FISCIANO (SA) FONTANAROSA (AV) FORINO (AV) FRAGNETO MONFORTE (BN) FRATTAMAGGIORE (NA) GIFFONI SEI CASALI (SA) GIFFONI VALLE PIANA (SA) GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) GIUNGANO (SA) GRAGNANO (NA) GRUMO NEVANO (NA) GUARDIA SANFRAMONDI (BN) LACEDONIA (AV) LIONI (AV) LIVERI (NA) Marano di Napoli (NA) 334.250,00 24.960,00 68.470,00 1.500,00 371.730,00 839.280,00 38.140,00 13.090,00 130.980,00 34.280,00 52.980,00 18.830,00 312.580,00 49.130,00 61.000,00 1.650.975,00 17.740,00 298.180,00 184.338,00 54.300,00 29.000,00 63.500,00 16.820,00 n. 25 del 10/10./2013 n. 25/2009 n. 24/2009 n. 28/2009 n. 59/2009 n. 189 del 03/12/2013 n. 281 del 27/02/2014 n. 526 del 03.04.14 n. 6 del 17/07/2013 n. 21 del 13/09/2013 n. 555 del 23.12.13 n. 7/2009 n. 17 del 05/08/2013 n. 14 del 01/08/2013 n. 87 del 20/11/09 n. 549 del 09/04/2014 n. 9 del 19/07/2013 n. 531 del 03/04/2014 n. 49 del 29/07/09 n. 77 del 27/10/09 n. 58 del 10/09/09 n. 45 del 17/07/09 n. 41/2009 n. 34 del 06/07/09 881.886,00 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 32 MARCIANISE (CE) MARIGLIANELLA (NA) MARIGLIANO (NA) MELITO DI NAPOLI (NA) MERCATO SAN SEVERINO (SA) Moio della Civitella (SA) MONTE DI PROCIDA (NA) MONTE S.GIACOMO (SA) MONTECORVINO PUGLIANO (SA) MONTELLA (AV) MONTEMILETTO (AV) MONTESARCHIO (BN) MONTORO INFERIORE (AV) MUGNANO DI NAPOLI (NA) NAPOLI NOCERA INFERIORE (SA) NOLA (NA) OTTATI (SA) PAGANI (SA) PALMA CAMPANIA (NA) PALOMONTE (SA) PELLEZZANO (SA) PERITO (SA) 401.710,00 70.390,00 303.660,00 364.010,00 209.530,00 19.400,00 132.900,00 5.350,00 93.678,00 78.960,00 53.440,00 135.410,00 101.540,00 341.166,00 8.250.000,00 460.950,00 327.471,60 7.120,00 354.530,00 147.750,00 40.479,60 106.406,64 10.370,00 n. 530 del 03/04/2014 n. 556 del 23/12/2013 n. 75 del 08/10/09 n. 43/2009 n. 187 del 03/12/2013 n. 91/2009 n. 10 del 19/07/2013 n. 90/2009 n. 12/2009 n. 180 del 10/02/2014 n. 571 del 23/12/2013 n. 181 del 10/02/2014 DD alla firma del D.G. n. 52/2009 n. 26 del 10/10/13 n. 22 del 13/09/2013 n. 73/2009 n. 31 del 29.10.13 n. 67 del 16/09/09 n. 53 del 06/08/09 n. 35/2009 n. 5/2009 n. 567 del 23/12/2013 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 33 PIETRAMELARA (CE) POLLA (SA) POMIGLIANO D'ARCO (NA) PORTICI (NA) POSTIGLIONE (SA) POZZUOLI (NA) PRATOLA SERRA (AV) QUARTO (NA) ROCCADASPIDE (SA) ROCCAPIEMONTE (SA) S. MARIA CAPUA VETERE (CE) S.ANGELO DEI LOMBARDI (AV) S.PAOLO BEL SITO (NA) S.STEFANO DEL SOLE (AV) SALERNO SALVITELLE (SA) SAN CIPRIANO PICENTINO (SA) SAN GIORGIO A CREMANO (NA) SAN GIUSEPPE VESUVIANO (NA) SAN MANGO PIEMONTE (SA) SAN RUFO (SA) SANTA MARIA LA CARITA' (NA) SANT'ANTIMO (NA) SANT'ARCANGELO TRIMONTE (BN) 46.340,00 53.380,00 398.060,00 840.135,00 23.070,00 1.246.920,00 34.890,00 391.540,00 74.380,00 91.640,00 336.300,00 44.038,75 34.360,00 21.990,00 1.991.800,00 7.410,00 66.640,00 480.678,00 279.610,00 25.270,00 17.580,00 113.850,00 312.070,00 n. 10/2009 n. 11 del 22/07/2013 n. 44 del 17/07/09 n. 33 del 06/07/09 n. 14/2009 n. 83 del 02/11/09 n. 182 del 10/02/2014 n. 13/2009 n. 9/2009 n. 266 del 09/12/2013 n. 195 del 03/12/2013 n. 36/2009 n. 63/2009 n. 64/2009 n. 38/2009 n. 39 del 09/07/09 n. 79/2009 n. 84 del 02/11/09 n. 557 del 23/12/2013 n. 8/2009 n. 82/2009 n. 7 del 17/07/2013 n. 16 del 05/08/2013 n. 29 del 01/07/09 2.000,00 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 SANT'ARSENIO (SA) SARNO (SA) SCAFATI (SA) SCAMPITELLA (AV) SERINO (AV) SERRE (SA) SIANO (SA) SOMMA VESUVIANA (NA) SORRENTO (NA) TEGGIANO (SA) TORELLA DEI LOMBARDI (AV) TORRE ANNUNZIATA (NA) TORRE DEL GRECO (NA) TORRE ORSAIA (SA) TREVICO (AV) VALLESACCARDA (AV) VALVA (SA) VILLARICCA (NA) ZUNGOLI (AV) 27.420,00 315.639,94 761.025,00 13.460,00 73.340,00 38.270,00 103.290,00 343.690,00 165.470,00 57.600,00 20.000,00 475.730,00 1.326.348,00 2.600,00 14.420,00 14.100,00 18.270,00 249.080,00 14.550,00 n. 705 del 19.05.14 n. 69 del 23/09/09 n. 904 del 20/06/2014 n. 196 del 03/12/2013 n. 11/2009 n. 21/2009 n. 297 del 05/03/2014 n. 222 del 17/02/2014 n. 199 del 03/12/2013 n. 42 del 15/07/09 n. 183 del 10/02/2014 n. 80 del 02/11/09 n. 4/2009 n. 68 del 23/09/09 n. 50/2009 n. 27/2009 n. 54 del 06/08/09 DD IN elaborazione n. 3/2010 Gli ulteriori 15 piani comunali sono stati esclusi in quanto da parte dei Comuni non è stato dato riscontro alle richieste di integrazioni e chiarimenti necessari al fine di procedere alla relativa ammissione a finanziamento ed impegno di spesa. Ad oggi, a valere sulle risorse dell’obiettivo operativo 1.1, sono state impegnate somme per il finanziamento di 103 Piani comunali per la raccolta differenziata, per un valore complessivo € 34 31.603.747,34 ed un avanzamento di spesa pari a € 7.788.754,18. Dei restanti, per 33 Piani comunali, il cui valore finanziario ammonta complessivamente a € 7.534.502,00, si è in attesa delle necessarie integrazioni al fine di predisporre l’emanazione dei relativi decreti di ammissione a finanziamento e proposta di impegno a valere sulle risorse del POR. Mentre gli ulteriori 13 piani comunali (dell’ammontare di € 120.220,00) sono stati esclusi in quanto da parte dei Comuni non è stato dato riscontro alle richieste di integrazioni e chiarimenti necessari al fine di procedere alla relativa ammissione a finanziamento. In considerazione del fatto che la somma complessiva valutata come eleggibile a finanziamento dalla Commissione di valutazione dei piani comunali per la R.D, prevista dalla succitata D.G.R. n. 1169/2008, ammonta a circa € 40.000.000,00, con DGR 371 del 13/09/2013 è stato disposto di utilizzare le risorse residuali, pari a circa € 10.000.000,00, per il miglioramento della Gestione integrata del ciclo dei rifiuti, ovvero a sostegno di interventi finalizzati alla realizzazione e/o ampliamento di centri di raccolta, comunali o di associazioni di comuni, a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani (cfr. Azione 3.A) SITI DI STOCCAGGIO E CENTRI DI RACCOLTA Per potenziare le capacità di gestione relativamente alle fasi di stoccaggio intermedio (operazioni R13 e D15), in attuazione delle direttive del Presidente della Giunta regionale4, con DD n. 13 del 09/11/2011 è stato emanato un bando per l’assegnazione, ai Comuni delle Province di Napoli e Salerno, di € 4.994.000,00 di contributi per la riconversione di siti provvisori di stoccaggio, realizzati nel periodo di crisi da fermo impianti dell’estate 2011, in Centri di raccolta o Siti permanenti di stoccaggio. Più precisamente, è stata prevista l’assegnazione di un contributo massimo di € 100.000 per il finanziamento di Centri di Raccolta e di € 150.000 per i Siti permanenti di stoccaggio al duplice scopo di premiare quei Comuni che, nella fase di “crisi” della raccolta dei rifiuti, si sono resi disponibili ad allestire piazzole per lo stoccaggio temporaneo onde evitare giacenze di rifiuti per le strade e di incoraggiare la riconversione di tali siti temporanei in impianti definitivi con un aumento delle capacità “ordinarie” di stoccaggio. Alla scadenza dell’Avviso Pubblico sono pervenute 28 istanze (26 da parte di Comuni della Provincia di SA e 2 della Provincia di NA. Di seguito la graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento. GRADUATORIA ISTANZE AMMISSIBILI di cui al DD 13/2011 COMUNE PROV. 1 Omignano SA 2 Castelnuovo Cilento SA TIPOLOGIA IMPORTO IMPIANTO AMMISSIBILE Sito Permanente di € 148.789,19 stoccaggio Sito Permanente di € 149.923,86 PUNTEGGIO FINALE 100 80 4 Cfr. direttive del Presidente della Giunta regionale n.8609/UDCP/Gab/VCG2 del 24/06/2011, n. 9053/UDCP/Gab/VCG2 del 04/07/2011, n. 9443/UDCP/Gab/VCG2 del 08/07/2011 e n. 10047/UDCP/Gab/VCG2 del 19/07/2011. 35 3 Castel San Lorenzo SA 4 Pomigliano D'Arco NA 5 Casal Velino SA 6 Altavilla Silentina SA 7 San Pietro al Tanagro SA 8 Montesano Marcellana SA 9 Vibonati sulla 10 Trentinara 11 San Mauro La Bruca 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Rofrano Ceraso Minori Morigerati Stella Cilento Baronissi Albanella Castel San Giorgio Gioi Vallo della Lucania Napoli stoccaggio Sito Permanente stoccaggio Sito Permanente stoccaggio Sito Permanente stoccaggio Centro di raccolta Sito Permanente stoccaggio di di di di Centro di raccolta Sito Permanente di stoccaggio SA Centro di raccolta Sito Permanente di SA stoccaggio SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta SA Centro di raccolta NA Centro di raccolta IMPORTO COMPLESSIVO AMMISSIBILE SA € 149.268,64 80 € 150.000,00 80 € 150.000,00 80 € 49.500,00 80 € 119.000,00 80 € 89.070,00 70 € 104.930,00 60 € 100.000,00 60 € 150.000,00 60 € € € € € € € € € € € 70.000,00 100.000,00 100.000,00 99.595,32 100.000,00 100.000,00 98.969,36 99.946,00 100.000,00 100.000,00 100.000,00 € 2.428.992,37 60 60 60 60 60 60 60 60 60 40 20 Una volta realizzati, tali impianti potranno anche fungere da "siti cuscinetto" in occasione di eventuali situazioni straordinarie che richiedano la repentina individuazione di soluzioni tampone temporanee. I lavori di realizzazione/ampliamento dei Centri di Raccolta e dei Siti di stoccaggio finanziati, conformemente a quanto previsto nell’Avviso pubblico, dovranno concludersi rispettivamente al massimo entro 10 e 16 mesi dall’avvio dei lavori. Ad oggi, continuano le attività procedurali per l’attuazione dei progetti finanziati; in particolare risultano già avviati i cantieri per n. 4 interventi e sono stati, altresì, predisposti i relativi decreti di liquidazione a copertura del finanziamento pari al 30% dell’importo finanziato. Ad integrazione di tale iniziativa, con DD n. 23 del 09.10.2013 è stato emanato un nuovo “Avviso pubblico per la realizzazione e/o l’ampliamento di Centri di Raccolta a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a favore dei Comuni della Campania, in forma singola o associata”. Tale atto è stato disposto in attuazione della DGR 371del 13/09/2013 con cui sono stati impegnati € 36 10.000.000,00 di risorse residuali a valere sull’Obiettivo operativo 1.1 “Gestione integrata del ciclo dei rifiuti” del POR FESR 2007/2013, per il finanziamento di iniziative volte all’ottimizzazione del ciclo di Gestione integrata dei rifiuti5. Alla scadenza dell’avviso di cui al citato DD n. 23 del 09.10.2013, sono pervenute n. 191 istanze progettuali da parte di 206 Comuni della Campania (in forma singola ed in forma associata). Per l’esame di tali istanze con DD n. 148 del 29.11.2013 è stata nominata apposita Commissione di valutazione che, in data 13.05.2014, ha terminato l’attività istruttoria di competenza con la redazione delle graduatorie dei progetti eleggibili a finanziamento. Con DD n. 747 del 28.05.2014 è stata pubblicata la graduatoria delle istanze ammissibili e non ammissibili a finanziamento (BURC n. 38 del 03.06.2014), per un totale di 89 interventi così distinti: Progetti relativi alla realizzazione di 63 nuovi centri di raccolta per una somma complessiva di € 7.988.917,81. Progetti relativi all’ampliamento di 26 centri di raccolta esistenti per una somma complessiva di € 1.914.131,88. Allo stato dell’arte, su 89 Amministrazioni eleggibili a finanziamento, risultano emanati 76 decreti dirigenziali di ammissione e proposta di impegno per un valore complessivo di € 8.380.459,49, sei dei quali risultano in attesa di pubblicazione. A riguardo di tutti i succitati decreti si attende lo svolgimento dei controlli di I livello, all’esito dei quali l’Autorità di Gestione del POR FESR 20072013 dovrà emanare i decreti di impegno definitivo che, in quanto giuridicamente vincolanti, consentiranno alle Amministrazioni beneficiarie lo svolgimento delle procedure di gara per l’esecuzione dei lavori e/o acquisizioni delle forniture. Per altre 13 Amministrazioni si è ancora in attesa delle necessarie integrazioni documentali e/o chiarimenti al fine di procedere alla definizione dei relativi decreti di ammissione a finanziamento e proposta di impegno. Le informazioni relative ai progetti istruiti dalla Commissione dal punto di vista tecnico sono stati inseriti in un DataBase geografico (utilizzando uno strumento Open Source QGis versione Valmeira) che ha consentito la georeferenziazione delle aree oggetto di intervento. Tale sistema, infatti, consente di visualizzare la posizione esatta dei Centri di Raccolta e di accedere alle schede istruttorie con i dati tecnici ed il punteggio attribuito. È possibile, altresì, constatare le potenzialità del servizio offerto tramite 9 mappe tematiche, compresa la visione da satellite, sia per consentire il monitoraggio nel tempo degli interventi finanziati, sia per garantire un’attività di supporto ai decisori pubblici ed ai cittadini residenti nelle aree interessate. Grazie al lavoro di migrazione di tali dati GIS in Google Maps Engine è, infine, stato possibile rendere il tutto disponibile sul Web attraverso un semplice account Google (il link per la visualizzazione dei dati è il seguente: bando centri di raccolta). 5 La dotazione finanziaria dell’obiettivo operativo 1.1 “Gestione integrata del ciclo dei rifiuti” del POR FESR 2007/2013 era di € 50.000.000,00. Di queste risorse, con D.G.R. 1169/2008 sono stati impegnati e parzialmente erogati € 40.000.000,00 per il sostegno dei piani comunali per la raccolta differenziata. Conseguentemente, con DGR 371/2013 è stato disposto di utilizzare la dotazione finanziaria inutilizzata, pari a € 10.000.000,00, per il finanziamento di interventi finalizzati alla realizzazione e/o ampliamento di centri di raccolta, comunali o di associazioni di comuni, a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, purché aventi un livello avanzato di progettazione (definitivo/esecutivo). 37 Qui di seguito l’elenco delle Amministrazioni beneficiarie del finanziamento a sostegno della realizzazione e/o l’ampliamento di Centri di Raccolta a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani: Centri di Raccolta a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani DD n. 23 del 09.10.2013 NOMINATIVO IMPORTO NUM_ATTO € Comune di Casalnuovo (NA) DD n. 1214 300.000,00 € Comune di Castel San Giorgio (SA) DD n. 1215 175.000,00 Comune di Castel San Lorenzo (SA) € 99.053,28 DD n. 1216 Comune di Cerreto Sannita (BN) € 47.490,00 DD n. 1217 Comune di Galluccio (CE) € 95.873,01 DD n. 1218 Comune di Pago Veiano (BN) € 94.669,40 DD n. 1219 Comune di Puglianello (BN) € 94.960,00 DD n. 1220 € Comune di Sorrento (NA) DD n. 1221 117.152,85 Comune di Ailano (CE) € 92.913,03 DD n. 1226 € Comune di Apice (CE) DD n. 1239 150.000,00 Comune di Calabritto (AV) € 99.335,52 DD n. 1240 Comune di Conza della Campania (AV) € 96.428,21 DD n. 1241 Comune di Cuccaro Vetere (SA) € 46.532,00 DD n. 1242 Comune di Laurino (SA) € 99.474,48 DD n. 1244 38 DATA_ATTO 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 05/08/2014 06/08/2014 07/08/2014 07/08/2014 07/08/2014 07/08/2014 07/08/2014 € 100.000,00 € Comune di Massa Lubrense (NA) 175.000,00 Comune di Omignano (SA) € 98.560,31 Comune di Pietrelcina (BN) € 44.343,34 € Comune di Poggiomarino (NA) 125.000,00 € Comune di Sarno (SA) 300.000,00 € Comune di Sparanise (CE) 150.000,00 € Comune di Sperone (AV) 149.029,28 Comune di Tramonti (SA) € 47.467,37 Comune di Gioia Sannitica (CE) € 94.993,00 Comune di Alvignano (CE) € 96.844,10 € Comune di Felitto (SA) 100.000,00 Comune di San Nazzaro (BN) € 99.182,98 € Comune di Calitri (AV) 100.000,00 Comune di Camigliano (CE) € 95.000,00 € Comune di Cellole (CE) 150.000,00 Comune di Circello (BN) € 47.335,84 Comune di Colle Sannita (BN) € 94.669,40 € Comune di Moio della Civitella (SA) 100.000,00 Comune di Novi Velia (SA) € 99.707,84 Comune di Piaggine (SA) € 47.293,40 Comune di Pietravairano (CE) € 95.000,00 € Comune di San Giuseppe Vesuviano (NA) 250.000,00 Comune di San Lupo (BN) € 94.930,00 Comune di San Martino Valle Caudina € 90.833,46 (AV) Comune di San Salvatore Telesino (BN) € 94.950,00 Comune di Stio (SA) € 94.633,02 € Comune di Vairano Patenora (CE) 150.000,00 € Comune di Casaletto Spartano (SA) 100.000,00 Comune di Battipaglia (SA) € 99.440,00 € Comune di Calvi (BN) 100.000,00 Comune di Cesa (CE) € Comune di Marzano di Nola (AV) 39 DD n. 1245 08/08/2014 DD n. 1246 08/08/2014 DD n. 1247 DD n. 1248 08/08/2014 08/08/2014 DD n. 1249 08/08/2014 DD n. 1250 08/08/2014 DD n. 1251 08/08/2014 DD n. 1252 08/08/2014 DD n. 1253 DD n. 1254 DD n. 1255 08/08/2014 08/08/2014 08/08/2014 DD n. 1256 08/08/2014 DD n. 1257 08/08/2014 DD n. 1258 08/08/2014 DD n. 1259 08/08/2014 DD n. 1260 08/08/2014 DD n. 1261 DD n. 1262 08/08/2014 08/08/2014 DD n. 1263 08/08/2014 DD n. 1264 DD n. 1265 DD n. 1266 08/08/2014 08/08/2014 08/08/2014 DD n. 1267 08/08/2014 DD n. 1268 08/08/2014 DD n. 1269 08/08/2014 DD n. 1270 DD n. 1271 08/08/2014 08/08/2014 DD n. 1272 08/08/2014 DD n. 1273 08/08/2014 DD n. 1276 08/08/2014 DD n. 1277 08/08/2014 DD n. 1278 08/08/2014 Comune di Lioni (AV) Comune di Montoro (AV) Comune di Piano di Sorrento (NA) Comune di Pimonte (NA) Comune di Airola (BN) Comune di Casal Velino (SA) Comune di Boscoreale (NA) Comune di Caselle in Pittari (SA) Comune di Cassano Irpino (AV) Comune di Castel di Sasso (CE) Comune di Centola (SA) Comune di Cicerale (SA) Comune di Faicchio (BN) Comune di Ischia (NA) Comune di Laurito (SA) Comune di Lauro (AV) Comune di Liberi (CE) Comune di Roccagloriosa (SA) Comune di Sant'Andrea di Conza (AV) Comune di Scafati (SA) Comune di Siano (SA) Comune di Teora (AV) Comune di Terzigno (NA) Comune di Voturara Irpina (AV) 149.737,04 € 74.328,18 € 163.300,67 € 62.770,02 € 131.580,24 € 148.461,64 € 86.408,23 € 125.000,00 € 94.677,43 € 100.000,00 € 43.122,04 € 150.000,00 € 50.000,00 € 47.463,00 € 87.500,00 € 47.346,90 € 160.055,17 € 100.000,00 € 50.000,00 € 100.000,00 € 83.516,40 € 87.500,00 € 98.821,30 € 159.005,00 € 99.965,17 € 7.593.653,55 DD n. 1279 08/08/2014 DD n. 1280 08/08/2014 DD n. 1281 08/08/2014 DD n. 1282 08/08/2014 DD n. 1212 11/06/2014 DD n. 1213 05/08/2014 DD n. 1300 05/09/2014 DD n. 1301 05/09/2014 DD n. 1302 05/09/2014 DD n. 1303 05/09/2014 DD n. 1304 05/09/2014 DD n. 1305 DD n. 1306 DD n. 1307 DD n. 1308 05/09/2014 05/09/2014 05/09/2014 05/09/2014 DD n. 1309 05/09/2014 DD n. 1310 05/09/2014 DD n. 1311 05/09/2014 DD n. 1312 05/09/2014 DD n. 1313 DD n. 1314 DD n. 1315 05/09/2014 05/09/2014 05/09/2014 DD n. 1316 05/09/2014 DD n. 1317 05/09/2014 INIZIATIVE PER LA PREVENZIONE E REPRESSIONE DEGLI ABBANDONI DI RIFIUTI L’amministrazione regionale ha deciso di intervenire in maniera incisiva anche sul controllo del territorio per la prevenzione/repressione degli smaltimenti illeciti. A tal proposito, con Deliberazione n. 169 del 03/06/2013, la Giunta regionale ha approvato lo schema del “Patto per la Terra dei Fuochi” che vede il coinvolgimento della Regione Campania, l’Incaricato del Ministro degli interni per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania, le Prefetture e le Amministrazioni provinciali di Napoli e Caserta, 57 Comuni ricadenti nelle province di Napoli e 40 Caserta, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPAC), le Aziende Sanitarie Locali (ASL) territorialmente competenti, l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) e le associazioni per la protezione dell’ambiente più rappresentative. Tale atto è stato sottoscritto da tutti gli aderenti nel corso del mese di luglio. Obiettivo del Patto è di sradicare il fenomeno dell’abbandono incontrollato e dello smaltimento dei rifiuti mediante l’accensione di roghi, con misure dedicate di carattere straordinario da parte di tutti gli enti coinvolti. Più precisamente sulla scorta delle pianificazioni predisposte dai Gruppi operativi interforze e approvate nelle Riunioni Tecniche di Coordinamento delle Forze dell’ordine l’Incaricato del Ministero dell’Interno, ha sviluppato un piano di interventi che prevede la complessiva implementazione dei controlli, mirandoli a: l’acquisizione di ogni utile elemento diretto a risalire la filiera di produzione del rifiuto, catalogare il sito dell’incendio, ricostruire lo schema seguito dagli autori dello smaltimento abusivo; attuare, sulla base di una suddivisione del territorio in aree e sub-aree omogenee, un programma di servizi interforze, rivolto anche al controllo delle attività che forniscono in genere la materia prima per gli incendi; rafforzare il controllo, specie nelle fasce orarie notturne, sugli assi viari a rilevanza extra-urbana, nonché sulla viabilità provinciale e comunale allo scopo di intercettare trasporti illegali di rifiuti speciali, tossici e nocivi. Presso la Prefettura di Napoli è stata altresì predisposta una banca dati sui roghi tossici denominata “Prometeo” che si propone di misurare non solo la portata del fenomeno degli abbandoni e dei roghi ma anche l’efficacia degli interventi messi in campo per contrastarlo6. La Scuola Regionale della Polizia locale ha organizzato corsi di formazione dedicati ai Comandanti e agli operatori delle Polizie Municipali sulle tecniche di investigazione e di controllo del territorio in materia di smaltimento illecito di rifiuti. I Comuni, nel quadro della riorganizzazione in forma associata dei servizi da attuarsi in adempimento del disposto dell’art. 19 del D.L. 6/7/2012 n.95 convertito con modificazioni dalla legge 7/8/2012 n.135, si impegnano ad attivare con priorità l’esercizio in forma associata delle funzioni di sorveglianza ambientale del territorio. Nell’ambito di tale Patto, l’amministrazione regionale ha programmato un appostamento finanziario di € 5.000.000,00 a valere sui FSC 2007/2013 da destinare a progetti di investimento per attività di controllo e tutela ambientale presentati dagli enti firmatari del Patto, successivamente incrementato di ulteriori 2.000.000 di euro con DGR 575/2013. 6 Prometeo è il portale accessibile a tutti dal sito della Prefettura di Napoli e con un link dai siti delle altre Prefetture della Campania e degli Enti sottoscrittori. Si compone di tre sezioni. La prima - intitolata “roghi”- comprende gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco nell’attività anti-incendio sui rifiuti e fornisce un aggiornamento costante sull’entità del fenomeno. La seconda denominata “misure di contrasto” - raccoglie i dati relativi alle attività svolte dalle Forze dell’Ordine e dalle Polizie locali. La terza – dedicata alle “misure di governo” – è alimentata dalle amministrazioni comunali aderenti al Patto e contiene le attività inerenti l’individuazione dei siti di abbandono, la rimozione dei rifiuti, le azioni di prevenzione e dissuasione. 41 In attuazione di tale accordo, la Regione, con Decreto dirigenziale n. 6 del 30/09/2013, ha emanato un “Avviso Pubblico per l’assegnazione di finanziamenti ai Comuni delle Province di Napoli e Caserta per attività di controllo e tutela ambientale atte a contrastare il fenomeno dei roghi”, Le linee di intervento oggetto di finanziamento afferiscono a due tipologie di attività: Interventi per l’acquisizione, l’implementazione/potenziamento e la gestione di dispositivi per la videosorveglianza di siti da monitorare Interventi di riqualificazione di aree precedentemente interessate da abbandoni e/o roghi di rifiuti già ripulite, finalizzati a prevenire ulteriori fenomeni di abbandono attraverso ad es. operazioni di piantumazione o altra sistemazione a verde, recinzione, ecc. Alla data di scadenza del bando sono pervenute n. 39 istanze progettuali del valore complessivo di circa € 11.300.000,00 per un totale di 59 comuni coinvolti. Tali istanze sono state vagliate da parte della Commissione per la Valutazione nominata con Decreto dirigenziale n. 158 del 29/11/2013 e, in esito alla verifica di regolarità dei lavori istruttori da parte del Dirigente dell’ufficio, con DD n. 1 del 13/05/2014 è stata approvata la graduatoria finale delle istanze ammissibili (n. 34) e non ammissibili (n. 5) a finanziamento. In base alla capienza complessiva del finanziamento (pari a 7 Meuro), come si evince dal prospetto, è stata garantita la copertura del 100% del costo del progetto per le prime 14 istanze ammissibili, mentre per le altre istanze è previsto un cofinanziamento di max € 30.0007. 7 In considerazione della risonanza riscontrata dal Bando, con deliberazione n. 575 del 16/12/2013 è stata disposta l’integrazione della dotazione destinata al “Patto per la Terra dei Fuochi” di ulteriori € 2.000.000,00 rispetto agli € 5.000.000,00 iniziali. 42 Si tratta per lo più di interventi per l’acquisizione, l’implementazione/potenziamento e la gestione di dispositivi per la videosorveglianza di siti da monitorare con annessi interventi di riqualificazione delle aree precedentemente interessate da abbandoni e/o roghi di rifiuti già ripulite, al fine di prevenire ulteriori fenomeni di abbandono. Attualmente si stanno predisponendo gli atti amministrativi per il riconoscimento dei contributi assegnati ai soggetti beneficiari. ___________________ In aggiunta a tali iniziative, come già riportato nel precedente report, la regione Campania, nella seduta consiliare del 20/11/2013, ha approvato all’unanimità un disegno di legge ad oggetto “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi dei rifiuti”, prevedendo attività di prevenzione e contrasto dell'abbandono e dei roghi di rifiuti, con particolare riferimento alla Terra dei Fuochi. Conseguentemente, è stato istituito il Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti presso ciascun Comune della Campania ed avviato il censimento dei siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti da parte dei Comuni. Ad oggi, le attività svolte sono: 43 approvazione da parte della Giunta regionale della deliberazione n. 65 del 10/03/2014 per l’attuazione dell’art. 6, co. 2: censimento delle aree utilizzate dai Comuni come stoccaggi temporanei di RSU in fase emergenziale, al fine di fornire alla Regione informazioni utili per predisporre un programma per lo svuotamento dei siti e per l’aggiornamento del Piano Regionale di Bonifica; istituzione con Decreto dirigenziale n. 610 del 23/04/2014 del tavolo tecnico per la predisposizione del programma di attuazione delle iniziative previste dalla legge stessa di cui all’art.7 con riferimento alla predisposizione del disciplinare tecnico sulle modalità di raccolta, messa in sicurezza, prevenzione dell’abbandono e del deposito incontrollato dei rifiuti contenenti amianto da inserire nei regolamenti comunali; 2) alla definizione dei criteri di precedenza per l’assegnazione dei contributi ai Comuni; 3) alla redazione di un protocollo tecnico per la rimozione e manipolazione dei prodotti in cemento amianto di modeste dimensioni. COMPLETAMENTO DELLA RETE IMPIANTISTICA REGIONALE Il fabbisogno impiantistico regionale previsto nel PRGRU, a valle dell’analisi dei dati sulla produzione dei rifiuti, è schematizzato nel prospetto seguente: QUANT ITÀ TIPOLOGIA IMPIANTI 4 IMPIANTI DI Impianti per lo 940.000t/a TERMOVALORIZZAZION smaltimento del rifiuto E residuale alla raccolta differenziata e degli scarti delle filiere provinciali del riciclo di carta e plastica. IMPIANTO DI Impianto per lo 400.000TRATTAMENTO smaltimento in circa 15 500.000 t/a TERMICO PER I RIFIUTI anni dei rifiuti trito-vagliati TRITOVAGLIATI IN stoccati in diversi siti STOCCAGGIO regionali. 660.000t/a* (TMV ACERRA) IMPIANTI DI DISCARICA 100.000 t/a 1 - 6 44 IMPIANTI DIGESTIONE ANAEROBICA CARATTERISTICHE Fabbisogno stimato per il periodo 2014 al 2016 nelle more della realizzazione dei TMV (ipotizzando una RD al 50%) DI Impianti per lo smaltimento della FORSU intercettata in regione da operazioni di raccolta differenziata dell’organico. FABBISOGN O STIMATO Max 450.000 t/a CAPACITA’ ATTUALE In fase progettazione. di -Savignano AV -San Tammaro CE Max 560.000 t/a In fase realizzazione di - 45 IMPIANTI DI Impianti di trattamento TRATTAMENTO biologico a supporto della BIOLOGICO DELLA raccolta differenziata. FRAZIONE ORGANICA DERIVANTE DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 57.500 t/a operativi Salerno, (30.000 t/a) Eboli SA (21.500 t/a) Teora (6.000 t/a) 60.000 t/a (in corso di completamento) San Tammaro CE (30.000 t/a) -Giffoni SA (30.000 t/a) TERMOVALORIZZATORE Termovalorizzatore di Acerra L’impianto funziona regolarmente dal 2009. Nel 2013 il termovalorizzatore di Acerra ha lavorato al 100% della sua capacità produttiva, confermando gli elevati standard di efficienza raggiunti e fornendo un fondamentale contributo al ciclo dei rifiuti in Campania. Per il terzo anno consecutivo, infatti, sono state oltre 670mila le tonnellate di rifiuti trattate dall’impianto, che hanno permesso di generare e immettere in rete 592milioni di kilowattora di energia elettrica, pari al fabbisogno annuo di oltre 200.000 famiglie. A tal proposito appare necessario precisare che in tema di capacità di smaltimento dei rifiuti, ferma restando la tipologia dei rifiuti conferibili a legislazione vigente, si applica esclusivamente il criterio del carico termico nel limite massimo previsto dal progetto dell'impianto, che nel caso di specie, è pari a 340 megawatt di capacità termica totale .(Cfr. art 8 comma 3 del D.L. 30-12-2009 n. 195 Convertito in legge, con modificazioni con L. 26 febbraio 2010, n. 26) I dati delle performance del termovalorizzatore, costantemente registrati da un doppio sistema di monitoraggio in grado di garantire le rilevazioni senza alcuna interruzione, hanno fatto rilevare valori ampiamente al di sotto dei limiti imposti dalle normative europee e anche di quelli molto più stringenti fissati dall’Autorizzazione Integrata Ambientale che regolamenta, sotto questi aspetti il sito di Acerra. Difatti rispetto ai limiti di legge imposti al termovalorizzatore di Acerra per il suo funzionamento, nel corso del 2013 l’impianto ha garantito valori di emissione mediamente inferiori del 90% di polveri, del 70% di ossido di carbonio, del 40% di ossidi di azoto, del 90% di ossidi di zolfo e del 99,6% di diossine e furani. Grazie al funzionamento dell’impianto, è stato possibile evitare l’emissione in atmosfera di circa 146mila tonnellate di CO2, il consumo di 111mila tonnellate equivalenti di petrolio e il ricorso ad altri combustibili fossili: petrolio, idrocarburi, gas o carbone. Nel corso del 2013, tutte e tre le linee di combustione di cui si compone l’impianto sono state interessate, come di consueto, da attività di manutenzione ordinaria, che hanno permesso al termovalorizzatore di lavorare in piena efficienza, rispettando gli elevati standard di sicurezza fissati per il suo funzionamento e senza pregiudicare la capacità di trattamento delle quantità di rifiuti previste. Anche nel 2013, la Regione unitamente al gestore A2A Ambiente ha aperto le porte dell’impianto e messo a disposizione i propri tecnici delle associazioni ambientaliste e di categoria, dei comitati civici locali, dei movimenti politici e degli studenti che hanno manifestato la volontà di conoscere in maniera più approfondita una realtà complessa come l’impianto di Acerra, proseguendo nell’attività di dialogo e reciproco ascolto con la comunità campana, avviata ormai da tre anni. Nel corso dell’anno sono stati oltre 3.140 gli studenti che hanno visitato l’impianto. Termovalorizzatore di Salerno 46 Al fine di accelerare le attività necessarie per conformare la gestione dei rifiuti nella regione Campania alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 4 marzo 2010 - causa C-297/08, con l’art. 14 del D.L n. 91/2014, convertito con Legge n. 116 del 11 agosto 2014, è stato previsto che con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e' nominato un Commissario Straordinario per la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della Provincia di Salerno. Il Commissario, entro sei mesi dalla nomina, sulla base di uno studio aggiornato sulla produzione dei rifiuti con riferimento al bacino di utenza e dello stato della raccolta differenziata raggiunta ed in proiezione previsionale alla data di attivazione dell'impianto, dovrà disporre le eventuali modifiche alle caratteristiche tecnologiche e al dimensionamento dell'impianto medesimo Il Commissario dovrà garantire, attraverso opportuni atti amministrativi e convenzionali, che il Comune nel cui territorio ricade l'impianto ed i Comuni confinanti e contigui partecipino con propri rappresentanti agli organismi preposti alla vigilanza nella realizzazione e gestione dell'impianto, nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza . Termovalorizzatore di Napoli Est Relativamente alla costruzione del Termovalorizzatore di Napoli Est, il Commissario ad acta, dopo aver esperito diverse procedure per appaltare l’opera, con nota prot. n. 150 del 30/08/2013 ha sottoposto all’attenzione dell’amministrazione regionale alcune soluzioni alternative per il proseguo delle attività, di cui si è anche interessato il Ministero dell’Ambiente. Si è in attesa di nuove determinazioni da parte del Governo, atteso che è stata sottoposta all’attenzione del Ministro competente, la possibilità di concedere un finanziamento agevolato di un ammontare pari a 1/3 del valore di costruzione dell'impianto. Tale richiesta, trova origine anche nelle considerazioni espresse nel documento di valutazione economica finanziaria prodotto dall’unica associazione temporanea d'impresa che ha aderito alla procedura di dialogo competitivo avviata dal Commissario Straordinario. Gassificatore In riferimento all’impianto di gassificazione di 90.000 t/a da ubicare nel territorio della Provincia di Caserta, il Commissario ha predisposto, come previsto dalla norma, uno Studio di Fattibilità per l’individuazione mediante procedura di gara del Concessionario per la realizzazione e gestione dell’opera ed il Disciplinare ed il Capitolato di gara per l’indizione dell’appalto. Il Commissario ad acta, previa indizione di Conferenza dei Servizi ha attivato una “procedura espropriativa per pubblica utilità” tesa all’acquisizione del suolo, ricadente nel comune di Capua, individuato per la realizzazione dell’impianto in parola. Con Ordinanza n. 4 del 05/08/2013, pertanto, il Commissario ad acta ha avviato le procedure di esproprio per pubblica utilità dei suoli da destinare all’impianto di 47 gassificazione fissando una scadenza di 30 giorni il termine ultimo per consentire agli aventi diritto di fornire elementi utili per la determinazione del valore da attribuire all’area ai fini della liquidazione dell’indennità di esproprio. Alla scadenza fissata, il Commissario ad acta ha dato mandato al RUP di avviare le procedure di pubblicazione del bando di gara, la cui documentazione, in data 11/10/2013, è stata trasmessa al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Campania ed il Molise per le determinazioni conseguenti. Attualmente sono in corso, a cura del Provveditorato, le fasi istruttorie per la pubblicazione del relativo bando. Termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti imballati e stoccati In merito all'impianto, in continuità con quanto già riportato nelle precedenti relazioni, l’amministrazione regionale con Deliberazione di Giunta regionale n. 157 del 03/06/2013 e con Deliberazione di Giunta regionale n. 385 del 31/07/2013, ha adottato le procedure amministrative per garantire al Commissario Straordinario ex D.P.G.R.C. n. 55 del 27/02/2012, la necessaria copertura finanziaria per le attività da porre in essere per gli accertamenti tecnici e la progettazione preliminare. In data 03/07/2013, il Commissario Straordinario ha pubblicato il bando di gara per l’individuazione delle aree da destinare all’impianto di TMV per lo smaltimento delle ecoballe. In riscontro a tale Avviso è pervenuta l’istanza dell’ENEL che manifesta il proprio interesse a vendere alcuni suoli di Sua proprietà attualmente destinati ad un impianto di produzione di energia elettrica regolarmente autorizzati. In considerazione degli indubbi vantaggi connessi all’acquisizione di tale area (destinazione urbanistica compatibile con la destinazione d’uso futura, interazione del futuro impianto con il concessionario della rete elettrica, presenza di atti autorizzativi del sito, etc, ) il Commissario ad acta in data 01/08/2013 ha trasmesso all’ENEL il proprio interesse all’acquisto dell’area in oggetto, subordinando la formalizzazione dell’accordo, all’esito dell’aggiudicazione del Concessionario che dovrà realizzare l’opera. Contestualmente, in data 07 e 12 agosto 2013, il Commissario ad acta ha provveduto alla pubblicazione sulla GUCE e sulla GURI del bando di gara per l'avvio del dialogo competitivo per l’affidamento dei lavori di realizzazione e gestione del TMV, ai sensi dell’art. 58 del D. Lgs. n. 163/2006 (cfr. www.tmvnapoli.eu.)8. 8 Il Commissario Straordinario, nell’esercizio delle sue funzioni, ha anche commissionato un’analisi di caratterizzazione di un campione di Eoballe, i cui risultati hanno evidenziato un così alto potere calorifero delle stesse (il PCI raggiunge i 14.000 Kj) da rendere necessaria la miscelazione di tali rifiuti con parte di rifiuti urbani prodotti quotidianamente (con PCI più basso) al fine di garantire il rispetto dei valori di emissione dei fumi. Tale considerazione ha reso necessaria una revisione delle caratteristiche progettuali dell’impianto che, a regime, dovrà necessariamente smaltire anche una quota parte di rifiuti urbani che, a regime, dovrà essere destinato a smaltire annualmente 400.000 tonnellate di Ecoballe e 200.000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, consentendo di smaltire nell'arco di 10 – 12 anni le circa 5.400.000 tonnellate di “ecoballe” depositate. Tale possibilità rende anche economicamente più conveniente la realizzazione dell'opera da parte di investitori privati, in quanto 48 Alla data di scadenza del bando fissata per l'11.10.2013 sono pervenute due richieste di partecipazione al dialogo competitivo da parte della società A2A ambiente SRL e dall'ATI Astaldi -Termomeccanica Ecologia S.P.A. In data 14.10.2013 si è insediata la Commissione di gara per la verifica dei requisiti tecnici e finanziari delle due ditte. Entrambe sono state ammesse alla fase successiva del dialogo, anche se A2A è stata ammessa con riserva; tuttavia, hanno espresso la volontà di rinunciare alla gara per l’impossibilità di farsi carico integralmente del costo dell’investimento, date le condizioni congiunturali del mercato del credito e dell’elevato livello di rischio dell’investimento ed hanno chiesto, pertanto, all’Amministrazione un’anticipazione parziale del prezzo di cessione dell’energia elettrica e la definizione di un prezzo di trattamento delle balle con relative garanzie di pagamento. In riscontro a tali rilievi, è stata richiesta al Ministero dell’Ambiente una esplicita deroga circa la potenzialità dell’impianto che consentisse di produrre energia elettrica per 90MW a fronte dei 70 MW indicati nel Decreto 31 ottobre 2008 del Ministero Sviluppo Economico9. Il 04/09/2014 il Ministero dello sviluppo economico con nota prot. n. 16549 chiede alla Regione un approfondimento sulla attuale situazione di contesto e sull’assetto del ciclo di gestione dei rifiuti, propedeutico all’eventuale accoglimento della richiesta10. nell’ipotesi di smaltimento in via esclusiva delle “ecoballe”, il piano finanziario del TMV non avrebbe la copertura della tariffazione in ingresso dei rifiuti da conferire all’impianto, e pertanto, mancherebbero gli introiti per il rientro dei costi di investimento. 9 La richiesta si è resa necessaria in quanto il piano economico finanziario si fonda solo sul diritto del concessionario di usufruire delle agevolazioni tariffarie per la vendita di energia elettrica di cui al CIP6/92, in quanto non è prevista per le c.d. ecoballe stoccate in regione Campania nessuna tariffa di conferimento; condizione questa che potrebbe rendere non appetibile l’investimento. 10 Si segnala che, il Ministro dell’Ambiente pro-tempore, on. Orlando, intese istituire un tavolo tecnico, costituito da rappresentanti di vari organismi istituzionali ( cfr. ISPRA, ENEA e CNR), volto a individuare, dal punto di vista strettamente scientifico, processi alternativi di trattamento/smaltimento delle cd. ecoballe, con la eventuale individuazione di un’adeguata tipologia impiantistica, pertanto le attività previste nel cronoprogramma segnalate nei precedenti report, sono state sospese, in attesa delle determinazioni del Gruppo di Lavoro. I lavori del richiamato GdL si sono conclusi e l’attuale Ministro dell’Ambiente, con nota pervenuta in data 30 maggio 2014, ne ha comunicato gli esiti. Tra le alternative più sostenibili, sia sotto l’aspetto tecnico-economico che ambientale, il documento finale indica la realizzazione di un impianto di trattamento termico per l’incenerimento con recupero energetico e in particolare in un forno a griglia con produzione di energia elettrica. Inoltre, il GdL, in considerazione che i tempi di realizzazione di tale tipologia d’impianto comporta un tempo stimabile in circa 4 anni, ipotizza l’adozione nel transitorio di una pluralità di interventi aventi l’obiettivo di accelerare i tempi dell’operazione, minimizzandone i costi e gli impatti sull’ambiente. Tra le misure transitorie sono state indicate le seguenti potenziali opzioni : 1. Combustione in impianti convenzionali dedicati in impianti fuori regione o all’estero; 49 Nelle more del completamento dell'impiantistica necessaria al trattamento dei rifiuti e stoccati durante il periodo di emergenziale “le cosiddette Ecoballe”, sono stati svuotati circa 180.000 tonnellate di rifiuti imballati e continuano le attività di svuotamento di numerosi siti di stoccaggio provvisorio, come di seguito elencati: Fragneto Monforte “toppa infuocata” Benevento, per 4.000 ton. di cui 2.500 smaltite presso il TMV di Acerra, rispetto alle 86.000 ton. stoccate; Coda di Volpe Eboli, per 10.000 tonnellate presso il TMV di Acerra; Terzigno, “pietra rossa”, per 1.000 tonnellate presso il TMV di Acerra; Pianodardine per 10.000 tonnellate presso il TMV di Acerra; Betoncave per 400 tonnellate presso il TMV di Acerra. 2. Smaltimento in discariche specificatamente attrezzate per le frazioni non riciclabili e recuperabili energeticamente ; 3. Produzione di CSS combustibile; 4. Riprocessamento in Stir per il recupero di materiali. 50 SITI SI STOCCAGGIO RIFIUTI IMBALLATI AGGIORNAMENTO LUGLIO 2014 SITO DI STOCCAGGIO LOCALITA' ton NUMERO BALLE PERIODO DI UTILIZZAZIONE 50.880,28 14.111,86 37.721,82 37.985,68 TOTALE BALLE TOTALE IN TON. RIMANENZA IN TON. PRESUNTE 304.825 48.985 189.749 16.475 15.026 659 200 1.583.395 18.267 104.786 3.679 65.288 52.096 3.848 407 27.618 886 45.947 4.754 690 1.421.783 85.081 37.069 19.261 28.586 4.362 76.098 9.166 39.374 10.952 28.842 30.341 4.278.495 5.669.771,34 5.669.771,34 COMPETENZA PROT. CIV DAL 1 GEN.2008 tonnellate FIBE 2001 – 2005 DAL 2006 AL 2007 Fibe per conto del Commmissario 590.294,17 3.191.349,81 1.888.127,37 svuotato 169.967,87 4.414,90 0 UTA smaltito tot. 420.326,30 3.186.934,91 1.888.127,37 totale generale 5.669.771,34 174.382,77 5.495.388,57 1AREA ASI 2CAVA GIULIANI 3PONTERICCIO 4AREA IMPIANTO DEPURAZIONE 5 AREA EX CDR 6CAVA "SARI" 7AMMENDOLA FORMISANO 8LO SPESSO 9AREA EX CDR 10BREZZA 11PARCO SAURINO 12TOPPA INFUOCATA 13 POZZO BIANCO 14IGICA 15BETON CAVE 16FUNGAIA 17AREA DI TRASFERENZA 18 PIAZZOLA PANTANO DI ACERRA 19DELL'AVERSANA 20CAMPO GENOVA 21 TAVERNA DEL RE 22TAVERNA DEL RE 23DEPURATORE AREA NOLANA 24MARRUZZELLA 25CODA DI VOLPE 26 AREA INTERNA CDR 27MENANOVA 28AREA ASI PIANODARDINE 29 SAN TAMMARO 30SAN TAMMARO 31SAN TAMMARO 32SAN TAMMARO CAIVANO (NA) GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) MARCIANISE (CE) CASALDUNI (BN) TERZIGNO (NA) ERCOLANO VILLA LITERNO (CE) PIANODARDINE (AV) CAPUA (CE) S.MARIA LA FOSSA (CE) FRAGNETO MONFORTE (BN) S.MARIA LA FOSSA (CE) CAIVANO (NA) NOCERA INFERIORE (SA) CASALDUNI (BN) FLUMERI ACERRA (NA) GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) AVELLINO GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) MARIGLIANO (NA) SAN TAMMARO (CE) EBOLI (SA) BATTIPAGLIA (SA) PERSANO (SA) AVELLINO Piazzola 3a Piazzola 5 Piazzola 6 Piazzola 7 23 siti 404.806,98 65.052,55 251.987,25 16.474,54 19.954,12 658,89 300,00 2.102.748,12 24.258,98 139.155,89 4.414,90 86.702,74 69.183,85 5.110,00 541,00 36.677,10 968,84 61.017,62 6313,52 706,60 1.888.127,37 112.987,84 50.043,26 26.245,81 37.961,58 5.888,58 98.611,78 12.172,00 APERTURA CHIUSURA ago-01 mag-03 mar-02 apr-02 giu-02 nov-02 ott-02 ott-02 apr-03 lug-03 mag-03 mag-03 mag-03 mag-03 giu-03 gen-06 lug-03 ago-03 set-04 ott-04 gen-04 dic-04 ott-04 dic-04 giu-05 ago-05 lug-05 lug-05 gen-07 gen-07 gen-08 apr-08 gen-08 gen-08 gen-08 apr-08 gen-08 feb-08 gen-08 gen-08 gen-06 dic-07 feb-08 ago-08 mar-08 mag-08 mar-08 mag-08 mag-08 giu-08 giu-08 giu-08 set-08 feb-09 nov-08 ago-09 feb-09 lug-09 feb-09 lug-09 feb-09 lug-09 feb-09 lug-09 Svuotato in ton. 2009 2012 2103 2014 245,1 3450,79 2500 968,84 6.313,52 706,60 23.931,80 26.928,90 5.826,38 2.009,10 13.889,40 43.204,00 1.488,80 3.200 29.902,95 10000 0 404.806,98 65.052,55 251.987,25 16.474,54 19.954,12 658,89 0,00 2.102.748,12 24.258,98 139.155,89 0,00 84.202,74 69.183,85 5.110,00 541,00 36.677,10 0,00 61.017,62 0,00 0,00 1.888.127,37 112.987,84 50.043,26 0,00 11.032,68 5.888,58 98.611,78 6.345,62 0,00 0,00 27.721,82 0,00 82.063,34 3.200,00 76.557,74 12.745,10 5.482.588,57 totale 420.326,30 174.566,18 In particolare, è stato completato lo svuotamento del sito di stoccaggio di Ferrandelle che ospitava un quantitativo di RSU di 500.000 tonnellate e del sito di stoccaggio di San Tammaro per circa 170.000 tonnellate. Sono in fase di svuotamento i seguenti siti di stoccaggio di rifiuti per complessive 21.000 tonnellate (Sito Eurowaste nel Comune di Caivano per 9.000 tonnellate, Sito Pellini nel Comune di Acerra per 6.000 tonnellate e Sito di Cantariello nel Comune di Casoria per 6.000 tonnellate). AMPLIAMENTI DISCARICHE La discarica di S. Tammaro è in esercizio, garantendo una funzionalità almeno fino alla fine del 2014. Allo stato attuale sono stati conferiti circa 1.900.000 tonnellate di rifiuti. La capacità residuale è di ulteriori 100.000 tonnellate. Sono in atto le verifiche per 51 rideterminare ulteriori volumetrie ancora disponibili, presumibilmente pari a circa 250.000 tonnellate di rifiuti. Per quanto concerne la discarica di Savignano Irpino, continuano le attività di completamento della IV vasca del valore di € 10.000.000,00, a valere sui fondi FAS di cui alla DGR n. 604/2011, stanziati con Determina dirigenziale n. 70 del 31/12/2012. Il neo insediato Commissario (nominato con DPGR n. 154 del 16/07/2013) ha provveduto alla nomina di un geologo per effettuare alcuni approfondimenti sulla natura di alcuni corpi idrici presenti nel sottosuolo corrispondente all’area interessata dall’impianto. Il consulente ha disposto un ulteriore carotaggio del suolo dai cui approfondimenti è emerso che i corpi idrici sotterranei non costituiscono una falda ma più semplicemente delle sacche superficiali rivenienti da acque meteoriche. Conclude pertanto che non sussistono controindicazioni alla realizzazione dell’opera sul sito. Successivamente, ha provveduto ad effettuare un approfondimento sull’adeguatezza dei teli e della struttura di impermeabilizzazione della IV vasca ritenuti, all’esito delle verifiche, idonei e congrui all’uso. Il commissario ha anche provveduto alla nomina del Responsabile Unico del Procedimento, cui competerà l’espletamento delle procedure di appalto ai sensi dell’art. 57 del D.Lgs. n. 163/2006 ed alla verifica di disponibilità delle risorse per la realizzazione dell’opera del valore di € 10.000.000,00 assegnate con Deliberazione n. 265 del 07/11/2013. Anche i dubbi sulle presunte discrasie dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata ai sensi della normativa vigente il 31/12/2009, sono stati fugati dall’estensore del documento autorizzatorio nel corso di un apposito incontro tenutosi il 14/11/2013 durante il quale è stata appurata la perfetta coerenza dei contenuti progettuali con gli estremi autorizzativi. All’esito della Conferenza di Servizi, in cui è stato approvato il progetto esecutivo, propedeutico all’avvio della procedura negoziale ai sensi dell’art. 57 del d.lgs. n. 163/2006 il Commissario ex lege n. 1/2011 ha chiesto al RUP di attivare la procedura di assegnazione dell’appalto. Relativamente alle discariche di Napoli località Chiaiano e Terzigno (NA) è stato definito l’iter procedurale per la realizzazione del capping finale . Quanto alla discarica di S. Arcangelo Trimonte (BN), sono ancora in corso verifiche tecniche sui siti per la verifica della stabilità delle vasche. Per la discarica di Macchia Soprana sono tutt’ora in corso le preliminari fasi volte per la modifica dell’Accordo di programma con il Comune di Serre. 52 In merito alla riapertura della discarica di Paenzano 2, l'iter autorizzativo risulta molto più lungo, infatti, essendo una vecchia discarica in post gestione operativa sono state richieste verifiche strutturali del sito ed indagini sul sottosuolo. Per tutte le discariche, al netto di Chiaiano e Terzigno, vanno considerate le ulteriori volumetrie derivanti dall’ampliamento del 15%, che ciascun gestore potrà realizzare in virtù della DGR 2210/2003, con le risorse appostate nella DGR n. 604 del 29/10/2011, a valere sui fondi FAS di cui alla L. 1/2011. REALIZZAZIONE NUOVE CAPACITÀ DI DISCARICA Relativamente allo stato della progettazione delle nuove capacità di discarica da realizzarsi in provincia di Napoli e Salerno la situazione è la seguente. Per il sito da ubicare in provincia di Napoli, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, in data 20/11/2013, ha espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto di recupero della Cava di Chiaiano. Inoltre, il Provveditorato interregionale alle OO.PP per la Campania ed il Molise, con nota del 25/11/2013, ha anticipato che anche il Comitato Tecnico Amministrativo si è espresso in senso favorevole sui progetti. In riferimento alla nuova capacità di discarica da realizzarsi nel comune di Giugliano (della capacità di 1.000.000mc), la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli ha riscontrato alle richieste di parere osservando che “il sito in oggetto non rientra nel perimetro delle zone vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004”. Si è pertanto in attesa del parere del Comitato Tecnico Amministrativo per procedere con la sottoposizione del progetto preliminare a verifica tecnica. Per la provincia di Salerno, le attività di verifica funzionali alla realizzazione dell’impianto di discarica all’interno della Cava Visconti ubicata nel comune di Eboli sono ancora in itinere, nel contempo al fine di dotarsi di ulteriori idonee soluzioni, il Commissario ad acta ha dato mandato al RUP di avviare le opportune verifiche per valutare se nel sito alternativo, individuato in una cava ricadente nel Comune di Pellezzano, sussistano le condizioni per la realizzazione della discarica, compatibilmente con il progetto di ampliamento della carreggiata del raccordo autostradale ad essa contiguo. Per entrambe le Province, detti siti verranno utilizzati per la riconfigurazione ambientale delle cave dismesse/abbandonate con l'impiego del rifiuto codice CER 19.05.03, rifiuto derivante dalla stabilizzazione della frazione umida tritovagliata degli STIR con successiva fase di vagliatura dello stesso rifiuto. La Regione ha già approvato, previo parere positivo dell’ARPAC, il disciplinare per il corretto utilizzo di tale “materia prima seconda”. A tal proposito nelle more della riconversione funzionale di tali impianti, il Presidente della 53 Giunta regionale ha emanato la Direttiva prot. n. 149 del 03/01/2013 con cui individua le fonti di finanziamento delle risorse da destinare alle modifiche strutturali degli STIR per consentire la stabilizzazione della FUT. IMPIANTI DI TRATTAMENTO FRAZIONE ORGANICA DA RACCOLTA DIFFERENZIATA L’Amministrazione regionale, in ossequio al principio di prossimità e con l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica ha inteso programmare investimenti sul territorio intesi a soddisfare il fabbisogno di trattamento della frazione organica. Tale impegno si è tradotto in azioni mirate che hanno portato ad incrementare significativamente la capacità disponibile. L’Amministrazione regionale ha, inoltre, finanziato la realizzazione di ulteriori impianti per il trattamento della frazione organica al fine di perseguire l’autosufficienza regionale, cui vanno sommate le capacità di trattamento degli impianti privati già operativi in Regione11. Attualmente sono operativi e funzionanti i seguenti impianti per una capacità complessiva di 166.600 tonnellate/anno trattate: Tipologia impianto Pubblico o privato Ubicazione impianti operativi PUBBLICI Teora (AV) Capacità autorizzata ton/a 6.000 Salerno (SA) 30.000 Villa Literno (CE) ditta: MPS RECUPERI SRL 18.000 Solofra (AV) ditta: Eco-Resolution Srl 49.600 Bisaccia (AV) ditta: Biocompost Irpino 30.000 Caivano (NA) ditta: CEA 33.000 PRIVATI12 TOTALE 11 166.600 Va evidenziato che la legislazione italiana (DLgs 152/2006 e ss.mm.ii.) prevede (cfr. il comma 5 dell’art. 181 “Riciclaggio e recupero dei rifiuti” come sostituito dall'art. 7 del d.lgs. n. 205 del 2010) che per le frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata (tra le quali la frazione organica da raccolta differenziata del rifiuti urbani oggetto del paragrafo in esame) destinati al riciclaggio ed al recupero è sempre ammessa la libera circolazione sul territorio nazionale… al fine di favorire il più possibile il loro recupero privilegiando il principio di prossimità agli impianti di recupero. Pertanto, mentre per i rifiuti urbani non differenziati vale il principio di autosufficienza, in base al quale si provvede al loro smaltimento nella regione dove sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano (art. 182 c. 3), per la frazione organica da raccolta differenziata del rifiuti urbani la relativa rete impiantistica va ricercata a livello nazionale nell’offerta per lo più privata del libero mercato. 12 Gli impianti privati sopra indicati sono autorizzati al trattamento della frazione organica da RD (codici CER 20.01.08 e 20.02.01) e nel 2012 hanno trattato circa 8.000 tonnellate di rifiuto umido proveniente da oltre 50 Comuni campani. 54 A questi vanno aggiunte: le capacità di trattamento dell’impianto di Eboli, che con decreto dirigenziale n. 215/2014 è stato definitivamente autorizzato all’esercizio per un quantitativo di 20.000 tonnellate/anno; le capacità di trattamento degli impianti in corso avanzato di realizzazione di seguito descritti (cfr. Giffoni e San Tammaro), che consentiranno nel breve periodo di trattare ulteriori 60.000 tonnellate/anno; la capacità impiantistica di trattamento derivante dalla riconversione degli STIR, pari a circa 300.000 tonnellate/anno così come riepilogati nelle pagine seguenti. Con la realizzazione di tali impianti, l’amministrazione arriverà a gestire annualmente circa 546.600 tonnellate di frazione organica da raccolta differenziata, a fronte di un fabbisogno stimato nel PRGRU di massimo 560.000 tonnellate/anno13. Impianti di Compostaggio Con D.D. n. 14/2008 è stato finanziato l'impianto di compostaggio di Salerno con una capacità di trattamento di 30.000 t/a. per un ammontare di € 24.995.000,00. Si tratta di un impianto moderno, ad alta efficienza funzionale e ridotto impatto ambientale; il primo impianto di compostaggio realizzato in Campania. Dall’aprile del 2011 l’impianto è entrato in funzione con un’autorizzazione all’esercizio provvisorio; mentre da marzo 2013, con Decreto dirigenziale n. 41 del 01/03/2013 conformemente a quanto prevede la normativa di settore, l’impianto è stato autorizzato all’esercizio definitivo. Sono in via di completamento gli impianti di compostaggio dei Comuni di Giffoni Valle Piana, Eboli e San Tammaro. La Regione, con D.G.R. 314/2011, nell’ambito delle risorse liberate del POR Campania 2000-2006, ha destinato € 11.108.270,74 per il completamento di tale impiantistica. Tali risorse sono state reiscritte nel bilancio regionale con D.G.R. n. 417 del 04/08/11 così come modificata con D.G.R. n. 603 del 29/10/2011. Una volta a regime, tali impianti potranno trattare, complessivamente, 81.500 tonnellate annue di frazione umida da raccolta differenziata. 13 Occorre segnalare che il fabbisogno complessivo è calcolato nel PRGRU a regime con una raccolta differenziata al 50% ed un’intercettazione della frazione organica al 90% di quella complessivamente presente nel rifiuto urbano. Grazie, tuttavia, alla promozione delle iniziative di compostaggio domestico e alle azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti, tale fabbisogno in realtà si sta dimostrando sovrastimato. Anche in tal senso è stato avviato il processo di revisione del PRGRU per la rimodulazione dei fabbisogni ipotizzati. 55 Più precisamente, a giugno 2012 sono stati completati i lavori di realizzazione dell’impianto di Eboli (21.500 t/a) finanziati con D.D. n. 10 del 07/11/2011 per un ammontare di € 1.294.023,16. Con decreto dirigenziale n. 215 del 01/08/2014 è stato autorizzato, ai sensi dell'art. 208 del D. Lgs. 152/06, “il Comune di Eboli all'esercizio in procedura ordinaria dell'impianto di compostaggio e stabilizzazione delle frazioni organiche, provenienti dalla raccolta differenziata dei R.S.U., per le attività di messa in riserva [R13] e riciclo/recupero delle sostanze organiche [R3], per una quantità complessiva di rifiuti alimentati all'impianto di 20.000 ton/anno, distinta in Catasto al foglio 24 particella n. 27, su una superficie di circa 18.000 mq., di cui 2.268 mq aree a verde e 124 mq recinzioni perimetrali”. In riferimento all’impianto di compostaggio di Giffoni Valle Piana (30.000 t/a) sono in corso i lavori per il completamento dell’impianto, le cui attività sono coperte finanziariamente per un importo pari a € 6.411.154,02. Sono stati completati gli interventi di ripristino funzionale della viabilità comunale a servizio dell’area, in recepimento di una specifica richiesta del Sindaco di Giffoni Valle Piana, quale misura compensativa ai sensi del Regolamento regionale n. 8/2012 sui Ristori Ambientali. Sono stati altresì completate le opere di realizzazione della piattaforma dove saranno collocati i bio-container. Contestualmente, in data 10/04/2014 sono stati trasmessi gli elaborati ad integrazione della pratica sulla assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’impianto, per consentire all’ufficio competente di esprimersi nel merito. Con D.D. n. 120 del 24/07/2014, su conforme parere della Commissione VIA – VI – VAS espresso nella seduta del 01/07/2014, è stato espresso il parere di compatibilità ambientale sul progetto dell'impianto di compostaggio di che trattasi. In data 1 agosto 2014, conseguentemente, il Direttore dei Lavori ha trasmesso al RUP ( Prot. n.30/RUP/GVP del 01/08/2014) la perizia di variante stralcio n. 2, attualmente in fase di istruttoria per la successiva approvazione con apposito Decreto Dirigenziale. Per il giorno 16 settembre 2014, è stato, altresì, fissato il primo incontro per la prescritta Conferenza di Servizi di cui all’art. 208 del d. lgs. n. 152/2006. Per l’impianto di San Tammaro, all’esito del collaudo parziale dell’opera e delle indagini preliminari per accertare lo stato dei suoli e gli eventuali parametri d'inquinamento, sono state riprese le attività per il completamento dell’impianto. A causa, tuttavia, di sopraggiunti problemi giudiziari di una delle società affidatarie dell’appalto, i lavori sono stati interrotti. Ad oggi si deve procedere all'affidamento della progettazione relativa al completamento dell'impianto e successivamente all'appalto per l'esecuzione delle opere a farsi. Per il prosieguo dei lavori, potrebbe essere presa in considerazione la già manifestata disponibilità della Amministrazione Provinciale di Caserta sia per la progettazione, sia per il completamento dell'impianto, sia per la successiva gestione 56 dello stesso. La percentuale delle opere già eseguite per la realizzazione dell'impianto è pari al 93% rispetto a quelle del progetto approvato. A contribuire al compostaggio della frazione organica differenziata sono stati finanziati con DD 33/2011 i diversi interventi elencati. Avellino Prov. id Comune Descrizione Sintetica Tipologia 1 2 3 4 5 6 7 8 CONZA DELLA CAMPANIA SAVIGNANO IRPINO SAN NICOLA BARONIA TORRIONI CESINALI PRATA DI PRINCIPATO ULTRA FRIGENTO GROTTAMINARDA 9 SAN NAZZARO Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità Compostaggio di Comunità + domestica Compostiera domestica + videocamere Compostaggio di comunità – acquisto macchina Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Incentivazione uso acqua di rubinetto e compostaggio domestico. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Incentivazione uso acqua di rubinetto; compostaggio domestico; uso del pannolino lavabile. 10 CALVI 11 SAN MARCO DEI CAVOTI 12 BUCCIANO 13 MELIZZANO 14 PONTE 15 CERRETO SANNITA 16 CAMPOLATTARO 17 VITULANO 18 SAN SALVATORE TELESINO 19 APOLLOSA Benevento 20 TORRECUSO 57 21 PAOLISI 22 CUSANO MUTRI Compostaggio domestico Importo contributo € 74.334,40 € 73.580,00 € 74.995,00 € 68.440,00 € 58.000,00 € 31.527,76 € 45.142,90 € 40.716,54 € 12.300,00 € 12.300,00 € 12.226,00 € 12.300,00 € 12.300,00 € 12.300,00 € 12.282,00 € 12.300,00 € 12.300,00 € 11.980,00 € 12.300,00 € 12.300,00 € 10.902,00 – acquisto di € 12.300,00 23 CASTELVENERE 24 AMOROSI 25 TELESE TERME Caserta 26 AIROLA 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 Salerno 54 58 SAN PIETRO INFINE GIANO VETUSTO TORA E PICCILLI CASTEL DI SASSO MIGNANO MONTE LUNGO MARZANO APPIO PIETRAMELARA GALLUCCIO CONCA DELLA CAMPANIA FORMICOLA PRESENZANO CASTEL MORRONE GIOIA SANNITICA PIETRAVAIRANO AILANO CARINOLA VILLA DI BRIANO CAPODRISE VAIRANO PATENORA ALIFE VITULAZIO LUSCIANO MONDRAGONE TRENTOLA DUCENTA TORRE ORSAIA CASALBUONO CORLETO MONFORTE GIUNGANO 55 SAN GIOVANNI A PIRO 56 LAURITO 57 SAN GREGORIO MAGNO compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Autocompostaggio – acquisto di compostiere. Incentivazione uso acqua di rubinetto; compostaggio domestico; riuso . Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio Domestico Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio domest. - attrezzature RD Compostaggio Domestico Compostaggio Domestico Compostaggio domestico e di comunità Compostaggio domestico e di comunità Compostiere domestiche e Compostiera di prossimità Compostiere presso impianto di depurazione Compostaggio domestico Compostaggio domestico Composter sanificatori € 12.300,00 € 12.300,00 € 18.000,00 € 17.925,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 12.500,00 € 23.000,00 € 23.000,00 € 23.000,00 € 23.000,00 € 23.000,00 € 23.000,00 € 58.000,00 € 58.000,00 € 58.000,00 € 89.487,50 € 48.612,00 € 37.649,25 € 33.045,00 € 42.375,00 € 29.577,75 € 21.979,00 58 CENTOLA 59 ROCCAGLORIOSA 60 ALFANO 61 POLLICA 62 ALTAVILLA SILENTINA 63 64 65 66 67 68 69 70 71 MAIORI FUTANI SANZA CETARA LAURINO MOIO DELLA CIVITELLA PALOMONTE CASTIGLIONE DEL GENOVESI RAVELLO 72 CONTURSI TERME 73 CAMEROTA 74 RICIGLIANO 75 MONTECORICE 76 ASCEA potenziamento RD e Compostaggio domestico Compostaggio di comunità Compostiere composter comunitario e composter domestici, acquisti verdi con approvazione di un regolamento Compostaggio domestico chiosco acqua, compost fai da te, kit pannolini riusabili, raccolta oli vegetali, "studente riciclone" Compostaggio e Composter Composter domestico e comunitario campagna informativa, rifiuti in genere casa dell'acqua e compostaggio Compostaggio comunale e Casa dell'acqua Compost - Compostiere e Casa dell'acqua Compostiera di prossimità Compostaggio domestico Composter domestici - sanificatori acqua e regolamenti comunali campagna riduzione rifiuti e compostiera Casa dell'acqua, Compostiere e campagne di sensibilizzazione compostaggio domestico Compostaggio domestico e di comunità e acquisti verdi € 24.592,46 € 39.521,25 € 38.628,15 € 35.000,00 € 41.300,00 € 47.748,75 € 18.550,00 € 56.829,38 € 22.243,80 € 37.851,85 € 40.965,00 € 23.287,60 € 56.829,38 € 3.515,00 € 29.404,00 € 38.600,00 € 20.323,00 € 41.600,00 € 8.031,58 € 2.124.698,29 STABILIMENTI DI TRITOVAGLIATURA ED IMBALLAGGIO DEI RIFIUTI Come noto, in Regione Campania ci sono sette Stabilimenti di Tritovagliatura ed Imballaggio dei Rifiuti (i cosiddetti STIR): in provincia di Avellino: Pianodardine; in provincia di Benevento: Casalduni in provincia di Caserta: S.M. Capua Vetere; in provincia di Napoli: Tufino, Giugliano, Caivano; in provincia di Salerno: Battipaglia; All’interno degli STIR viene effettuata una separazione del RUR in due frazioni principali: 59 una umida denominata FUT (Frazione Umida Tritovagliata) stabilizzata da destinare a discarica; una secca FST (Frazione Secca Tritovagliata) da inviare a termovalorizzazione, con una minima quantità di scarti. Come condiviso con tutte le Province nel corso della redazione del PRGRU, la pianificazione regionale affronta la necessità di intervenire sul processo di lavorazione attualmente attivo negli STIR mediante l’eliminazione del passaggio del RUR attraverso lo STIR e la loro riconversione a digestori anaerobici della Frazione Organica del Rifiuto Urbano (FORU) da RD (ad esclusione dell’impianto di Caivano). A tal uopo, con DGR 575 del 16/12/2013 sono state individuate le risorse per i lavori di realizzazione dell’impiantistica a supporto delle attività degli STIR. Con il completamento di tale impiantistica la quantità di frazione organica prodotta sarà trattata negli impianti di compostaggio e negli impianti di trattamento biologico tramite biodigestione anaerobica da realizzarsi ad opera dei commissari straordinari nominati dal Presidente della Giunta Regionale negli STIR di Battipaglia (SA), Pianodardine (AV), Casalduni (BN), Santa Maria Capua Vetere (CE), Giugliano (NA) e Tufino (NA). Per quanto concerne l’attività dei Commissari ex lege n. 1/2011 per la realizzazione e gestione degli impianti di digestione anaerobica presso gli STIR, non si registrano aggiornamenti rispetto all’ultimo report in quanto le loro nomine risultano scadute e sono in corso, da parte del Governo le valutazioni circa gli eventuali rinnovi 3. VERSO CAMPANIA 2015 Le priorità per il futuro riguardano: Esecuzione adempimenti regionali per l’attuazione della Legge Regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 di “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania”, tra cui riperimetrazione definitiva degli ATO e STO, elaborazione di uno schema tipo di Convenzione e regolamento di funzionamento delle Conferenze d’ambito (da adottare entro trenta e sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della L.R.), elaborazione ed emanazione di linee guida per la redazione dei piani d’ambito (da effettuarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge), adeguamento dell'organizzazione degli uffici della Giunta regionale alle funzioni in materia di ciclo integrato dei rifiuti esercitate dalla Regione, in coerenza con le speciali esigenze organizzative derivanti dall'attuazione della legge. Insediamento Tavolo permanente per l’avvio dei lavori di revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, così come prescritto nella DGR 91 del 06/03/2012, cui compete l’adozione di tutti gli atti per l'applicazione e l'interpretazione del PRGRU e/o per la sua modifica (la prima revisione del PRGRU era fissata non oltre 2 anni dalla sua adozione). Attuazione delle disposizioni contenute nel Piano di Gestione dei rifiuti speciali (tra cui l’implementazione di un sistema centralizzato controllo e di tracciabilità dei rifiuti speciali, istituzione di tavoli tecnici per la definizione di accordi di programma e/o di 60 misure che favoriscano l’impiego di tecnologie pulite, elaborazione ADP su rifiuti da costruzione e demolizione, su rifiuti agricoli (entro 90gg dall’approvazione del Piano) etc. Acquisizione risorse per l’attuazione del Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti che prevede lo stanziamento di 30MEU finalizzati a finanziare 14 azioni positive per la prevenzione dei rifiuti (il cronoprogramma attuativo prevede che nel 2014 debbano essere avviate le seguenti azioni: azioni pilota per la minimizzazione, tariffazione puntuale e criteri di assimilazione, Centri integrati per il riutilizzo ottimale dei beni durevoli). Gestione del TMV di Acerra e Realizzazione/Completamento della rete impiantistica a supporto del ciclo dei rifiuti in attuazione della DGR 604/2011 e della DGR 575/2013 (tra cui Completamento di impianti di compostaggio, realizzazione nuove capacità di discarica, centri di raccolta, etc). Assegnazione contributi ai comuni per la realizzazione di interventi di potenziamento dei servizi e delle strutture a supporto del ciclo e per il controllo del territorio (cfr. FINANZIAMENTO 191 Piani comunali per la raccolta differenziata a valere su Obiettivo operativo 1.1 POR FESR 2007/13, istruttoria 191 proposte di finanziamento per la realizzazione di Centri di raccolta a valere su Obiettivo operativo 1.1 POR FESR 2007/13, istruttoria di 39 proposte di finanziamento per attività di controllo e tutela ambientale atte a contrastare il fenomeno dei roghi nella Terra dei fuochi). Accordo per contrastare i roghi E' stato firmato in Prefettura a Napoli il 17 ottobre 2012 il Protocollo d'intesa per il contrasto al la pratica illegale dei roghi dei rifiuti che riguardano prevalentemente l'area a Nord di Napoli e del casertano che viene oramai conosciuta, tanto è largo il fenomeno, come la “terra dei fuochi”. Il documento sulla "attività di prevenzione e vigilanza finalizzate ad evitare fenomeni di abbandono dei rifiuti, nonché ad impedire l'illegale smaltimento degli stessi attraverso roghi in luoghi pubblici e privati", è stato siglato, oltre che dal Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, e da me per la Regione Campania, dalla Provincia di Napoli, dall'Arpac, dalle Asl 1 centro, 2 Nord e 3 Sud, da quattro associazioni ambientaliste (Fai, Legambiente, Vas (Associazione Verdi ambiente e onlus) e dalle Guardie Ambientali d'Italia. In attuazione del Protocollo d’Intesa, su impulso dell’Incaricato del Ministro degli Interni per il fenomeno dei roghi dei rifiuti in Campagna (Vice Prefetto Donato Cafagna), è stato sottoscritto nel luglio 2013 il “Patto per la Terra dei Fuochi” che vede il coinvolgimento della Regione Campania, delle Prefetture e delle Amministrazioni provinciali di Napoli e Caserta, di 57 Comuni ricadenti nelle province di Napoli e Caserta, dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPAC), delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) territorialmente competenti, l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) e le associazioni per la protezione dell’ambiente più rappresentative. Obiettivo del Patto è sradicare il fenomeno dell’abbandono incontrollato e dello smaltimento dei rifiuti mediante l’accensione di roghi, con misure dedicate di carattere 61 straordinario da parte di tutti gli enti coinvolti. Più precisamente, sulla scorta delle pianificazioni predisposte dai Gruppi operativi interforze e approvate nelle Riunioni Tecniche di Coordinamento delle Forze dell’ordine, l’Incaricato del Ministero dell’Interno ha sviluppato un piano di interventi che prevede la complessiva implementazione dei controlli, mirandoli a: l’acquisizione di ogni utile elemento diretto a risalire la filiera di produzione del rifiuto, catalogare il sito dell’incendio, ricostruire lo schema seguito dagli autori dello smaltimento abusivo; attuare, sulla base di una suddivisione del territorio in aree e sub-aree omogenee, un programma di servizi interforze, rivolto anche al controllo delle attività che forniscono in genere la materia prima per gli incendi. rafforzare il controllo, specie nelle fasce orarie notturne, sugli assi viari a rilevanza extra-urbana, nonché sulla viabilità provinciale e comunale allo scopo di intercettare trasporti illegali di rifiuti speciali, tossici e nocivi. In attuazione di tale accordo, la Regione, con Decreto dirigenziale n. 6 del 30/09/2013, ha emanato un “Avviso Pubblico per l’assegnazione di finanziamenti ai Comuni delle Province di Napoli e Caserta per attività di controllo e tutela ambientale atte a contrastare il fenomeno dei roghi”, Le linee di intervento oggetto di finanziamento afferiscono a due tipologie di attività: • Interventi per l’acquisizione, l’implementazione/potenziamento e la gestione di dispositivi per la videosorveglianza di siti da monitorare • Interventi di riqualificazione di aree precedentemente interessate da abbandoni e/o roghi di rifiuti già ripulite, finalizzati a prevenire ulteriori fenomeni di abbandono attraverso ad es. operazioni di piantumazione o altra sistemazione a verde, recinzione, ecc. Alla data di scadenza del bando sono pervenute n. 39 istanze progettuali per un totale di 57 comuni coinvolti; tali istanze sono attualmente al vaglio della Commissione per la Valutazione nominata con Decreto dirigenziale n. 158 del 29/11/2013. Attività di pianificazione e programmazione in corso per le bonifiche e, in particolare, per la cd. Terra dei Fuochi L’amministrazione regionale, in continuità con l’azione avviata con la sottoscrizione del Patto per la Terra dei Fuochi, ha deciso di intervenire in maniera ancora più incisiva sul controllo del territorio per la prevenzione/repressione degli smaltimenti illeciti con la Legge Regionale n. 20 del 09/12/2013 “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi dei rifiuti”. In base alla legge appena approvata i Comuni dovranno provvedere, entro novanta giorni dall'entrata in vigore, ad individuare ed accertare, tramite apposito registro, le aree pubbliche e private interessate dall'abbandono e dai roghi di rifiuti nell'ultimo quinquennio, avvalendosi tra l'altro dei rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni. Chi viola la legge non può più accedere a contributi e finanziamenti regionali. È previsto finalmente l'obbligo, per chi chiede autorizzazioni edilizie di dimostrare l'avvenuto corretto smaltimento dei materiali inerti risultanti dalle 62 demolizioni.. Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro non possono essere destinate alle attività agricole, ma neppure a quelle produttive, edili, turistiche e commerciali, fino a quando non è dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l'assenza di fattori di pericolo per la salute e l'ambiente. Infine la Regione si impegna ad incentivare le attività di sorveglianza territoriale attraverso il determinate aiuto delle associazioni di volontariato locali. Sono previste inoltre norme per la messa in sicurezza e la prevenzione dell'abbandono di materiali contenenti amianto e a tale proposito un apposito tavolo tecnico istituito presso l'Assessorato ha definito il protocollo tecnico per la rimozione di piccole quantità di amianto da parte dei privati mentre è in preparazione il previsto disciplinare che individua i criteri di assegnazione di eventuali contributi regionali ai Comuni per l'allestimento dei centri di stoccaggio. Con l’emanazione del Decreto Legge n. 136/2013 cd. Terra dei Fuochi “Disposizioni urgenti in materia di reati ambientali e per la tutela dell’ambiente, della salute e delle produzioni agroalimentari in Campania”, convertito in legge n. 6 del 06 febbraio 2014, è la prima volta che le istituzioni nazionali affrontano l’emergenza Terra dei fuochi introducendo nell’ordinamento italiano il reato di combustione dei rifiuti punibile con la detenzione fino a cinque anni e col sequestro del terreno. Temi centrali del D.L. sono: monitoraggio e classificazioni dei suoli; accertamento dello stato d'inquinamento dei terreni; riforma dei reati ambientali con l'introduzione della nuova fattispecie di combustione illecita di rifiuti; previsione di risorse per le bonifiche; possibilità di utilizzo dei militari su richiesta dei prefetti, catalogazione delle aree no-food . Il Decreto Legge 136 del 10 dicembre 2013 ha stabilito che i massimi Organismi scientifici in materia di Ambiente, Salute e Agricoltura, individuati nell’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale, nell’Istituto Superiore di Sanità, nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e nell’ARPAC, debbano svolgere indagini tecniche per la “mappatura, anche mediante strumenti di telerilevamento, dei terreni della Regione Campania destinati all’agricoltura, al fine di accertare eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi anche mediante combustione”. Gli indirizzi comuni e le priorità cui gli Enti citati devono attenersi nello svolgimento del compito assegnato, come previsto dal Decreto Legge, sono stati emanati dai Ministri dell’Ambiente, Sanità e Agricoltura con apposita Direttiva del 23 dicembre 2013. In tale documento, è stata prioritariamente richiamata la necessità della più ampia condivisione delle informazioni pertinenti, siano esse già disponibili agli Enti interessati o da acquisire da parte di tutti gli altri Organismi istituzionali che ne fossero in possesso (es. NOE, NAS, CFS, ecc), utilizzando a tale scopo apposite strutture informatiche. Per l’esame dei dati così raccolti, la Direttiva ha individuato un gruppo di lavoro composto, oltre che ovviamente da delegati degli Enti scientifici sopra elencati, anche da rappresentanti della Regione (in particolare del Dipartimento Salute e Risorse Naturali), degli Istituti Zooprofilattici sperimentali Abruzzo e Molise (Teramo) e Campania e Calabria(Portici), dell’Università Federico II di Napoli e dell’AGEA, cui è stato affidato il 63 coordinamento del gruppo stesso. Gli obiettivi assegnati al gruppo di lavoro sono stati, oltre naturalmente alla predisposizione della relazione finale già prevista dal Decreto Legge, essenzialmente due: 1) Individuazione dei siti interessati da sversamenti e smaltimenti abusivi di rifiuti nel territorio della regione Campania 2) Definizione di un modello scientifico di riferimento per la classificazione dei terreni di cui sopra, ai fini delle diverse possibilità di utilizzo (divieto di produzione agroalimentare, limitazione a determinate produzioni agroalimentari ovvero a colture diverse, biocarburanti ecc.) e individuazione dell’insieme delle informazioni necessarie alla esecuzione del modello sulla base delle diverse tipologie di sito o di agenti contaminanti. La priorità territoriale individuata dalla direttiva ministeriale include Comuni delle province di Napoli e Caserta, in particolare tutti quelli aderenti al cd. “Patto per la terra dei fuochi”. Con successiva Direttiva Ministeriale il territorio oggetto di studio è stato ampliato includendo altri 31 Comuni delle due province Gli Enti di ricerca hanno elaborato e presentato un “modello scientifico di riferimento” che prevede, per i siti individuati, la definizione degli inquinanti “indice”(da indagare prioritariamente), della relazione pianta/suolo (al fine di valutare la biodisponibilità degli inquinanti e relativo indice di pericolosità) , il tutto al fine della costruzione di un indice classe di vulnerabilità per la salute umana, animale e ambientale. Gli Enti di ricerca Individuati hanno definito un “modello scientifico di riferimento” per pervenire alla individuazione di criteri per la valutazione dei terreni agricoli, finalizzata ad assicurare la salubrità e la qualità delle produzioni agroalimentari a tutela della salute umana. È stata, inoltre, ritenuta necessaria l'esecuzione di ulteriori indagini dirette e indirette e si è proceduto a classificare gli oltre 1600 siti, individuati come sospetti o comunque da approfondire sulla base delle informazioni disponibili raccolte e organizzate in un portale informatico appositamente creato, in 5 classi di rischio decrescente (5 – 4 – 3 – 2 (a-b-c-d) – 1) in funzione della concentrazione dei contaminanti già rilevata nei siti nel corso di indagini pregresse e/o della presenza di movimenti di terra, scavi e riempimenti rilevati all'analisi multitemporale di ortofoto storiche (1997/2012) effettuate da AGEA. Il territorio classificato nei vari livelli di rischio copre complessivi 1.146 ettari, pari al 2% della superficie agricola totale oggetto di indagine: livello 5 – rischio molto alto: n. 7 siti agricoli (2 Acerra, 1 Caivano, 2 Giugliano, 1 Succivo, 1 Villa Literno) livello 4 – rischio molto alto: n. 40 siti agricoli (1 Nola, 3 Castel Volturno, 26 Villa Literno, 2 Giugliano in Campania, 7 Acerra, 1 Caivano) livello 3 – rischio alto: n. 4 siti agricoli (1 Giugliano in Campania, 1 Castel Volturno, 2 Villa Literno) livello 2a – rischio medio: n. 86 siti agricoli livello 2b – rischio medio: n. 1249 siti agricoli livello 2c – rischio medio: aree agricole Aree Vaste Lo Uttaro, Bortolotto-Sogeri, Masseria del Pozzo 64 livello 2d – rischio medio: siti agricoli nelle aree circostanti impianti smaltimento rifiuti, aree industriali, grandi arterie di traffico, Regi Lagni, aree incendiate, siti a rischio da analisi foto aeree. livello 1- rischio basso: n. 176 siti agricoli Per le classi di rischio 5, 4 e 3, ritenute potenzialmente più pericolose, il Gruppo di Lavoro ha proposto l’adozione di misure di salvaguardia, recepite interamente dal decreto interministeriale del 13 marzo 2014 prevedendo, nel rispetto del principio di precauzione, il divieto di immissione sul mercato dei prodotti coltivati nelle aree a rischio 5, 4 e 3, nelle more della esecuzione delle indagini. Nel decreto sono riportate 210 particelle catastali di classe 5, 4 e 3, così suddivise (Tab 1 e Fig.1): Classe di rischio Num particelle Classe 3 46 Classe 4 34 Classe 5 130 Totale 210 Per le particelle di classe 5, 4 e 3 è emersa la necessità di ulteriori indagini analitiche (suolo, matrici vegetali) da effettuarsi prioritariamente per consentire una corretta individuazione dei terreni che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare ma esclusivamente a colture diverse in considerazione delle capacità fitodepurative. All’operatore del settore alimentare che coltiva prodotti ortofrutticoli nei terreni che rientrano nelle particelle di classi 5, 4 e 3, nel rispetto del principio di precauzione, è vietata l'immissione sul mercato dei prodotti, a meno che le colture non siano già state oggetto di controllo ufficiale, risultando conformi, o siano sottoposte, su richiesta dell'operatore stesso e a sue spese, a campionamento ufficiale per la ricerca di contaminanti normati. Il Corpo Forestale dello Stato, in virtù di quanto previsto dal DM, per conto del Gruppo di Lavoro ha effettuato l'identificazione degli attuali proprietari delle particelle di classe 5, 4 e 3, e alla notifica agli stessi della data di campionamento previsto presso i loro fondi. L’immissione sul mercato dei prodotti è stata consentita solo nel caso in cui le colture fossero già state oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi, ovvero nel caso in cui l’operatore, con costi a proprio carico, richiedesse l’esecuzione di indagini sui prodotti all’Autorità competente. Per le aree incluse nella classe di rischio 4 il piano di campionamento è iniziato il 19 Maggio, per le relative particelle catastali, da parte di squadre interdisciplinari composte da: Corpo Forestale dello Stato, personale ARPAC e ARPAC Multiservizi, personale 65 dell'Agricoltura e personale del SIAN delle AASSLL coinvolte. In ogni particella erano previsti campionamenti di suolo e acqua da parte di ARPAC e, laddove presenti, campionamenti di alimenti vegetali per alimentazione umana da parte dei medici dei SIAN delle tre AASSLL coinvolte (Caserta, Napoli 2 Nord e Napoli 3 Sud) con il seguente set analitico (Tab.2). ALTRI PCDD/F+ PCBPb e Salmonelle e Pesticidi Matrice IPA METALLI PCB-dl ndl Cd Clostridi organoclorurati (MPT) Vegetali o o o o o o o I campionamenti per le particelle di classe 4 si sono conclusi il 27 Maggio. Per ciascuna particella, ARPAC ha provveduto ai campionamenti di propria competenza. Per quanto riguarda il lavoro dei SIAN, l'ASL Caserta ha effettuato un campionamento, mentre l'ASL NAPOLI 2 Nord per i comuni di Giugliano e Acerra ha effettuato 5 campionamenti, questi campioni sono inoltre coincisi con richieste di parte giunte da aziende agricole come disposto dal DM (Tab.3 e 4). Per quanto attiene gli analiti normati, tutti gli esiti ricevuti fino alla data odierna sono conformi, l'ASL Napoli 2 Nord ha quindi provveduto al rilascio del nulla osta alla commercializzazione, come previsto dal DM. Nel frattempo ARPAC ha ultimato le analisi sui campioni di matrici ambientali prelevati per i siti a rischio 4. Sulla base dei risultati dell’ARPAC, esaminati dal GdL a fine luglio, è stato proposto quanto segue: per n. 16 siti: idoneità alle produzioni agro-alimentari; per n. 2 siti: interdizione momentanea alle produzioni agro-alimentari , esecuzione della caratterizzazione ambientale, estensione dei campionamenti e delle analisi anche alle particelle catastali limitrofe; per i restanti n. 14 siti: valutazione definitiva a seguito dell’acquisizione dei risultati delle analisi dei parametri agronomici; Per n. 1 sito: esecuzione delle analisi sui 5 campioni elementari . I siti inclusi nelle classi di rischio 5, 3 e 2 b, sono stati inseriti nella mappatura anche a seguito del rilievo, derivante dall’analisi multi temporale delle orto foto, della presenza di scavi, movimenti di terra e riempimenti; indizi della possibilità che in quelle aree fossero stati interrati dei rifiuti. In tale ottica i componenti del GdL avevano fornito, nella relazione conclusiva, indicazioni in ordine alla opportunità di procedere, unitamente alla esecuzione dei campionamenti di suolo, anche alla effettuazione di indagini indirette a terra, di tipo radiometrico e geomagnetometrico, per verificare la eventuale presenza di rifiuti interrati. Come noto nel mese di giugno c’è stato un cambio di vertice nel coordinamento del Gruppo, che è passato in capo al Comandante Nazionale del Corpo Forestale dello Stato. A seguito della nuova nomina il GdL ha ripreso le attività programmandole secondo le linee di seguito riportate: 66 esecuzione preliminare da parte del Centro Regionale Radioattività dell’ARPAC di indagini radiometriche di superficie, volte a garantire la sicurezza dell’accesso agli operatori; esecuzione dei campionamenti di suolo, vegetali e, in presenza di pozzi, anche di acque sotterranee, volte a verificare lo stato delle matrici ambientali. I campionamenti, per quanto di rispettiva competenza, sono effettuati da squadre congiunte ARPAC-ASL; esecuzioni di indagini geomagnetometriche di campo da parte del Corpo Forestale. Le attività di notifica ai proprietari delle aree da parte del CFS sono iniziate il 30 giugno u.s. e le attività di indagine sono iniziate il 04 luglio 2014 e si sono concluse il 31 luglio 2014. Le indagini radiometriche preliminari, eseguite sugli 11 siti delle classi di rischio 5 e 3 non hanno evidenziato valori superiori a quelli attribuibili alla situazione di fondo naturale. In totale sono stati indagati i terreni agricoli di n. 140 particelle catastali, per un totale di quasi 100 ettari, su cui sono stati prelevati n. 148 campioni di suolo. Le analisi chimiche sono attualmente in corso presso i laboratori ARPAC e se ne prevede il completamento entro l’ultima decade di settembre 2014. Sui medesimi campioni sono in corso anche le analisi sui parametri agronomici da parte dell’Università di Napoli e del CRA. Il giorno 8 settembre sono iniziate le attività di campionamento sui siti limitrofi a quelli a rischio 4 risultati fortemente contaminati,la cui conclusione è stata prevista entro il 20 settembre. Si tratta di n. 18 particelle catastali per un totale di 44 campioni di suolo. Il giorno 22 settembre 2014 inizieranno i campionamenti sui siti a rischio 2 a per un totale di 83 particelle catastali e 122 campioni di terreno, per una superficie di quasi 94 ettari, che si concluderanno entro il 31 ottobre 2014. Riorganizzazione e risanamento delle società a partecipazione regionale operanti nel settore ambientale Nel quadro generale di razionalizzazione e di riordino dei soggetti giuridici, partecipati o dipendenti dalla Regione Campania, l’Assessorato all’Ambiente, col coordinamento dell’ufficio del Gabinetto del Presidente della G.R. e in collaborazione con il Settore “Controllo e vigilanza sulle partecipazioni societarie regionali”, anche al fine di salvaguardare le professionalità e l’esperienza maturata dal personale della società regionale Astir S.p.A in liquidazione, ha avviato un percorso finalizzato alla costituzione di un “polo ambientale”. Con Legge Regionale n. 1 del 27 gennaio 2012, art. 22, è stata istituita la società regionale Campania Ambiente e Servizi S.p.A., a cui sono state affidate funzioni anche in materia ambientale e di prevenzione e con deliberazione n. 37 dell’11 febbraio 2013 è stato approvato il Piano Industriale della predetta società regionale da avviare con i 42M€ assegnati dal CIPE (deliberazione n. 156 del 21/12/2012 – GURI 23/04/2013) a valere sulle risorse della programmazione regionale del Fondo Sviluppo e Coesione 2007/13 relative alla Campania. Le predette risorse saranno utilizzate per la riqualificazione ambientale finalizzata alla 67 fruizione e al riutilizzo delle aree litorali e del patrimonio regionale con l’inclusione delle aree confiscate alla camorra e alla messa in sicurezza del territorio per i profili ambientali e igienico-sanitari: georeferenziazione e monitoraggio dei siti oggetto di abbandono di rifiuti e potenzialmente inquinati; differenziazione e raccolta dei rifiuti; verifica dello stato di contaminazione della matrice suolo, rifunzionalizzazione e monitoraggio dei siti. Le modalità e i criteri per l’attuazione degli interventi saranno definiti nell'Accordo di Programma Quadro da stipulare con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente. Riguardo al tema occupazionale, per favorire il percorso di organizzazione del Polo Ambientale è stato previsto il ricorso all’eventuale concessione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle società regionali in liquidazione, Astir spa ed Arpac Multiservizi s.r.l., la concessione di misure di incentivo all'esodo su base volontaria e un sostegno economico alle medesime società (L.R. n. 2/2013), stanziando la somma di euro 7.000.000,00 dalle risorse del Fondo per la gestione di crisi occupazionali e dei processi di lavoro, istituito con l’articolo 37 della legge regionale n. 1/2012. La definizione delle regole per il passaggio del personale delle società in liquidazione verso le società del polo ambientale, nel rispetto delle azioni e delle misure contenute nei piani industriali, in base alle effettive disponibilità finanziarie e alla normativa di settore, è demandata alla Cabina di Regia per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo della Regione. Risultati attesi e risultati conseguiti anche in termini di impatto nelle principali variabili socio-economiche L'Ambiente è stato posto in cima alle priorità strategiche regionali, come testimoniano anche i Grandi Progetti: ben 5 di essi sono dedicati alla Depurazione. In particolare, il Grande progetto Regi Lagni punta a modernizzare i depuratori di Cuma e i 4 depuratori che direttamente scaricano sui Regi Lagni; Il Grande Progetto Litorale Domitio rende efficiente il sistema depurativo dei Comuni Costieri (Carinola, Francolise, Castelvolturno, Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Villa Literno); Il Grande Progetto sulla depurazione delle aree interne rende più efficiente il sistema depurativo dei Comuni dell'alto Casertano, della provincia di Benevento e della Provincia di Avellino che, attraverso i fiumi Calore e Volturno, contribuiscono all'inquinamento del litorale domitio. Mentre il Grande progetto sui corpi idrici della provincia di Salerno tende l disinquinamento del Golfo di Salerno. In più va segnalato il finanziamento del Depuratore di Napoli est da parte del CIPE con 89 milioni di euro. Si rimedia in tal modo ai ritardi accumulati che hanno causato l’attuale stato di criticità della qualità delle acque del mare aggravato dalla mancanza di una strategia complessiva regionale e dallo sperpero di risorse finanziarie canalizzate verso interventi episodici e non strategicamente inquadrati in contesti territoriali di area vasta. In sintesi gli interventi per i quali sono già state acquisite le risorse finanziarie e le cui procedure amministrative e di progettazione sono avviate riguardano: 68 GRANDE PROGETTO REGI LAGNI: 230 milioni di euro destinati principalmente all’adeguamento normativo dei cinque impianti di depurazione della ex gestione Hydrogest (tra cui Cuma) e a completare reti di collettamento di agglomerati urbani che ancora sversano nel reticolo idrografico dei Regi Lagni. GRANDE PROGETTO AREE INTERNE: 100 milioni di euro destinati esclusivamente a depuratori (nuovi e da completare), collettori e reti fognarie di Comuni delle province di Benevento, Caserta e Avellino, che sversano negli affluenti e direttamente nel fiume Volturno. L’intervento, pertanto, contribuisce direttamente allo stato di miglioramento del litorale alto casertano. GRANDE PROGETTO PROVINCIA DI SALERNO: oltre 100 milioni di euro destinati a depuratori (nuovi e da completare), collettamenti e fognature di Comuni dell’intera Costiera Amalfitana (primo intervento organico nell’area che va da Positano a Vietri per circa 30 milioni), dei Picentini, della Piana del Sele e dell’area Cilentana, contribuendo alla qualità dei fiumi e quindi alla riduzione dell’inquinamento dei litorali. GRANDE PROGETTO BANDIERA BLU LITORALE DOMITIO: circa M€ 80 depuratori e collettamenti fognari dei Comuni casertani che si affacciano sul litorale. GRANDE PROGETTO LITORALE FLEGREO: circa M€ 70 depuratori e collettamenti fognari dei Comuni che si affacciano sul litorale. FONDI CIPE DI CUI ALLA DELIBERA CIPE n° 60 del 30.04.2012: 212 milioni di euro destinati alla realizzazione di due depuratori nell’isola di Ischia che servono i Comuni di Forio, Serrara Fontana, Lacco Ameno e Casamicciola, al depuratore di Napoli Est, ai collettamenti fognari di Ercolano e Napoli orientale (darsena Marinella), al depuratore e alle reti fognarie di Capaccio, al depuratore e alle reti fognarie di Benevento. Tali interventi concordati con il MATTM servono per le problematiche inerenti la procedura di infrazione in cui risulta coinvolto lo Stato Italiano per la mancata attuazione della direttiva 91/271/CE sul trattamento delle acque reflue urbane. Oltre a queste programmazioni va evidenziato che: anche nel GRANDE PROGETTO DEL SARNO ci sono interventi di riqualificazione dei corpi idrici superficiali che migliorano le capacità di intercettazione degli scarichi urbani convogliandoli verso gli impianti di depurazione; in 15 mesi abbiamo investito con fondi del bilancio regionale oltre 35 milioni di euro negli impianti ex Hydrogest per interventi di rifunzionalizzazione sotto il controllo della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere per il tramite del custode giudiziario prof. Palo Massarotti che hanno notevolmente migliorato la capacità depurativa di questi impianti abbandonati da decenni in attesa delle gare del Grande Progetto Regi Lagni; stiamo completando il trasferimento degli interventi dell’ex Commissario per l’emergenza Sarno, gen. Roberto Jucci e dell’ex Commissario e per le Bonifiche e la depurazione, Mario De Biase, circa le reti fognarie e gli impianti di depurazione e di recente abbiamo completato le procedure per l’avvio dell’impianto di depurazione di Gasto a Capri che si aggiunge a quello di Occhio Marino già in funzione. Oltre gli interventi strutturali sono stati intensificati anche i controlli sugli impianti al fine di monitorare lo stato di funzionamento. In particolare sono state avviate le centraline di 69 monitoraggio dell’ARPAC che consentono di verificare in tempo reale lo stato di funzionamento dei depuratori regionali. 70
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