26 .VENETO ... Sabato 29 Marzo 2014 La Voce Pre-allerta rischio valanghe VENEZIA - Su tutta la montagna veneta è stato di preallarme per rischio valanghe, da mezzogiorno di oggi: lo ha dichiarato il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto. Almeno fino a martedì 1 sono previste condizioni di tempo buono e soleggiato con temperature in progressivo aumento. Lo zero termico si innalzerà fino ad avvicinarsi ai 3000 metri dalla giornata di domenica. Si instaureranno quindi condizioni di tipo quasi – primaverile, con rigelo notturno e aumento del pericolo di valanghe fino a marcato (grado 3) nel corso della giornata. Si potranno verificare, specie nelle ore pomeridiane e serali, distacchi spontanei di valanghe di medie dimensioni che potranno interessare anche zone abitate. Venezia, 39 taxi “truccati” VENEZIA - Un'operazione della Capitaneria di Porto ha portato alla luce a Venezia la diffusione della pratica illegale del potenziamento oltre limite dei motori dei motoscafi usati per il servizio taxi. Sono già state poste sotto sequestro una quarantina di imbarcazioni, risultate con i motori modificati. La trasformazione dei motori, per consentire una potenza superiore, è una pratica vietata perchè i motoscafi che svolgono trasporto pubblico non di linea devono rispettare i 150 cavalli. Nel corso delle indagini i militari della Guardia Costiera si sono avvalsi anche di esperti nel settore dell’ingegneria elettronica applicata ai motori. I controlli nelle acque veneziane sono ancora in corso. Allarme bomba in Tribunale TREVISO - Allarme ieri mattina a Treviso dopo una telefonata anonima arrivata al 112nella quale una persona annunciava la presenza di una bomba nella sede del Tribunale in via Verdi. In via precauzionale la sede è stata fatta immediatamente sgomberare, ed è iniziato il controllo degli artificieri e delle forze dell'ordine. La verifica non ha portato però a nulla di concreto. Probabile si sia trattato solo dell’azione di un mitomane, ma c’è anche l’ipotesi che il falso allarme sia partito da qualcuno che sperava di rallentare o far saltare alcune udienze. Poco dopo il personale degli uffici e gli utenti hanno potuto far rientro nel Tribunale e le attività sono riprese regolarmente. LEGNAGO Il piccolo di soli 2 anni era scappato da un campo nomadi attraverso un buco nella rete Bimbo muore travolto dal treno Il macchinista l’ha visto solo all’ultimo momento: inutile attivare il freno d’emergenza LEGNAGO (Verona) - Forse stava soltando giocando vicino ai binari, incuriosito dalle rotaio. Un gioco che si è trasformato in tragedia per Dominic Poli, che ad appena 2 anni ieri mattina ha trovato la morte sotto un treno lungo la linea Rovigo-Verona, tra Cerea e Legnano. Il bambino si era allontanato dal campo nomadi dove vive la sua famiglia verso le 8.30. Pare che la madre, una 20enne, lo abbia perso d’occhio per pochi secondi, non riuscendo poi più a vederlo. Il piccolo Dominic ha superato la recinzione che divide il campo nomadi dalla ferrovia passando attraverso un buco e si è diretto verso i binari. Li si è accovacciato vicino a una semicurva, e proprio in quel mentre è sopraggiunto il treno regionale: tremendo l’impatto. Il corpicino è stato ritrovato ad alcuni metri dal punto dell’incidente, sbalzato via dalla velocità del treno. I medici di Legnago, intervenuti tempestivamente, si sono dovuti arrendere dopo circa un’ora di tentativi di rianimarlo. La polizia ferroviaria ora sta indagando sulla dinamica esatta. Il macchinista del convoglio avrebbe visto il piccolo solo all’ultimo momento, non riuscendo ad azionare il freno di emergenza in tempo per fermarsi: la motrice si è fermata dopo 300 metri. Avrebbe anche suonato più volte la sirena, inutilmente. “Hanno portato via la mia vita. E' bastato un attimo” ha detto, disperato, il papà Davide Poli. In breve Una 37enne rinchiusa dai ladri Rapina con sequestro nella sala scommesse ■ VICENZA - Le hanno intimato di consegnare il denaro contenuto nella cassaforte e poi l'hanno chiusa in bagno, per garantirsi la fuga. E' la paurosa esperienza vissuta da una dipendente della Gap Games, a Vicenza. La rapina è avvenuta mercoledì, intorno alla mezzanotte. La donna, una 37enne vicentina, è stata liberata poco dopo, grazie all'arrivo di un cliente, che ha sentito le sue urla. Sul posto è arrivata la squadra mobile, che sta indagando. Emergenza spaccate a Padova La tragedia Ilpiccolo si era accovacciato sui binari CONEGLIANO Per fortuna nessun danno Lanciano sassi sui convogli in corsa segnalati alla Procura 4 ragazzini CONEGLIANO (Treviso) - Quattro ragazzini tra i 14 e i 17 anni, tre itaiani e uno straniero, sono stati segnalati alla Procura dei minori: si divertivano a lanciare sassi per colpire i treni. Gli agenti della polizia ferroviaria li hanno scoperti e bloccati mercoledì scorso a Conegliano. A lanciare l’allarme è stato il capotreno di uno dei convogli passati poco prima per la cittadina trevigiani. Notando la loro posizione e vedendoli lanciare sassi, ha avvisato la Polfer. I ragazzi si sarebbero giustificati sostenendo di non voler fare nulla di male. Fortunatamente non ci sono stati danni, ma questo non ha fermato la segnalazione alla Procura, che deciderà se aprire un fascicolo sul caso. PROGETTO DI LEGGE Padrin: “Segno di civiltà” Il prefetto ai negozianti: “Installate telecamere” ■ PADOVA - Vertice in prefettura ieri a Padova sull’emergenza delle spaccate in continuo aumento. Il prefetto di Padova Patrizia Impresa ha sollecitato le categorie dei commercianti ha far installare sistemi di videosorveglianza a e allarmi all’interno dei negozi. “Sono disponibile a venire incontro alla necessità di maggiore sicurezza dei commercianti di Padova - ha annunciato il sindaco reggente Ivo Rossi dopo il vertice - e insieme con la Camera di commercio metteremo a bilancio del Comune e dell’Ente camerale un fondo di almeno 100mila euro per aiutare i titolari di negozi nel dotarsi di sistemi di protezione passiva dei punti vendita”. VERONA Processo ai dirigenti dell’ente comunale Basta catene ai cani Agec, 5 patteggiamenti VENEZIA - Mai più cani a corda o a catena: la commissione Sanità ha approvato il progetto di legge presentato dal presidente Leonardo Padrin “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagirmo” e sottoscritto da tutti i consiglieri del gruppo Forza Italia. Unico voto in dissenso quello del consigliere Cristiano Corazzari (Lega), che si è astenuto. “Il codice penale – ha spiegato – punisce già il maltrattamento di animali. Inutile aggiungere una nuova norma regionale”. Per Padrin, invece, la nuova norma (due articoli) rappresenta “una legge di civiltà”, destinata a superare vecchie mentalità e a creare una cultura di rispetto del benessere animale. Cani e animali di affezione non potranno più essere sottoposti a strumenti di costrizione, se non per specifiche e accertate esigenze di sicurezza o veterinarie, ma dovranno usufruire di appositi recinti di adeguate dimensioni. In sede di approvazione definitiva in aula (dove il relatore sarà lo stesso Padrin, controrelatore Corazzari) verrànno dettagliate le indicazioni per consentire la realizzazione di recinti da parte dei proprietari, anche in deroga ai regolamenti urbanistici. VERONA - . Arrestati a ottobre, rientrati al lavoro a febbraio “demansionati” e ora usciti dal processo. Ai cinque dipendenti Agec coinvolti nell’inchiesta sui presunti appalti pilotati è stato concesso il patteggiamento. Un via libera su cui ha posto il nulla osta il gup Laura Donati, sulla base dell’accordo che gli indagati avevano stretto con il pm Gennaro Ottaviano. Così per loro sono scattate pene tra i 18 e i 22 mesi. Giovanni Bianchi (1 anno e 11 mesi), Giorgia Cona e Alessia Confente (1 anno e 10 mesi), Davide Dusi e Luisa Fasoli (rispettivamente 1 anno e 6 mesi e 1 anno e 7 mesi). Il giudice ha decisoanche per l’accordo di “riparazione” formulato dalle parti: 8500 euro in tutto che saranno donati all’associazione Abeo, associazione che si occupa della ricerca e dell’assistenza ai bambini affetti da malattie emopatiche. I cinque dipendenti Agec, azienda comunale che si occupa delle farmacie, dei servizi cimiteriali, delle mense scolastiche e del patrimonio immobiliare, erano stati arrestati dalla guardia di finanza di Verona il 24 ottobre scorso. Al centro dell’indagine la procedura di assegnazione degli appalti per i servizi di ristorazione nelle mense scolastiche nel triennio 2010-2013. Altri quattro imputati hanno deciso di non patteggiare: per loro il processo riprende ad aprile.
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