L’ECO DI BERGAMO Provincia 35 GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 Moto sui sentieri Ritoccata la legge il testo torna in aula Ok dalla commissione regionale, progetto corretto Il provvedimento andrà in Consiglio il 24 giugno «Esclusa qualsiasi liberalizzazione dei veicoli» FABIO FLORINDI La maggioranza di centrodestra in Regione riporta in aula il progetto di legge che prevede interventi «correttivi» alle leggi lombarde in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. Uno dei punti più controversi del provvedimento è quello che prevede la possibilità per i sindaci e le Comunità montane di autorizzare manifestazioni motoristiche sulle strade agro-silvo-pastorali. Il documento era già stato discusso in Consiglio regionale ad aprile ma, alla fine, la maggioranza aveva decisodirinviarloincommissione Agricoltura a causa dei dubbi espressi dal Nuovo centrodestra sulla sua formulazione. E ieri, dopo alcune modifiche apportate al testo, la commissione regionale ha approvato nuovamente il provvedimento, che dovrebbe approdare in Consiglio per il via libera definitivo il prossimo 24 giugno. Nel merito, il progetto di legge assegna a un regolamento regionale la definizione dei criteri e delle procedure con cui i sindaci o le Comunità montane potranno autorizzare il transito temporaneo di mezzi a motore su sentieri di montagna o di bosco, ad esem- pio per gare o manifestazioni non cambi idea per la seconda volsportive. ta in aula». Il consigliere Ncd, CarSia il relatore del testo Alessan- lo Malvezzi, però difende la posidro Fermi, che il vicecapogruppo zione del suo partito, spiegando di Forza Italia al Pirellone Ales- che erano necessarie «alcune risandro Sorte, spiegano che «nella definizioni» che stabilissero con sostanza la parte del provvedi- maggiore precisione «i soggetti mento relativa alla viabilità agro- che devono rilasciare le autorizzasilvo-pastorale non cambia, sem- zioni». plicemente è stata modificata la formulazione letterale» che non Critiche dalle minoranze aveva convinto Ncd. In Ma se la maggioranza particolare «è stata ha votato compatta a esclusa l’interpretaFermi e favore, le opposizioni zione secondo cui con state molto critiSorte: gare sono questo provvedimento che. Il consigliere del si sarebbero liberalizsolo se Pd, Marco Carra, ha zate le moto in montain particolare autorizzate criticato gna», specificando che le parti della legge che da sindaci riguardano «l’aumen«si consente solamente a sindaci e alle Coto a 30 anni del periodo e Comunità munitàmontanediauentro il quale il bosco torizzare delle manifepuò essere tagliato stazioni motociclistiche su sentie- senza necessità di autorizzazione, ri e mulattiere». in caso di recupero agronomico, e Il vicecapogruppo FI Sorte, che il fatto di non considerare bosco quando la legge fu rinviata in com- i terreni edificabili a destinazione missione ad aprile attaccò Ncd ac- produttiva, colonizzati spontanecusandolo di barattare «leggi im- amente da specie arboree o arbuportanti per logiche di partito», ha stive, quando il processo è in atto commentato ironicamente: «Mi da meno di 15 anni». Un principio fa piacere che Ncd abbia approva- che «si estende alle aree boscate to il testo per la seconda volta in di pianura». 1 commissione, adesso spero che ©RIPRODUZIONE RISERVATA Nuovo passo avanti per la discussa legge regionale sulle manifestazioni motoristiche in montagna A S. Pellegrino il ricordo di Domenico Locatelli SAN PELLEGRINO I colleghi, gli amici, i parenti. Tutti riuniti per ricordare Domenico Locatelli, il dipendente dell’amministrazione provinciale di Bergamo, sessantunenne di Dossena, e quel fatidico giorno di un anno fa – era l’11 giugno 2013 – in cui perse la vita a causa di un incidente stradale proprio mentre stava lavorando. Locatelli era un dipendente La cerimonia per Locatelli della Provincia impiegato nel settore della viabilità. Quel pomeriggio si trovava all’ingresso della galleria di San Pellegrino, lungo l’ex strada statale, per segnalare alle auto di rallentare, quando un venticinquenne alla guida di un furgone non lo ha visto e lo ha investito. La commemorazione ieri è avvenuta proprio all’imbocco della galleria «Antea», dove da sei mesi campeggia una targa in ricordo di Locatelli. «Oltre al dispiacere per aver perso mio zio – dice il nipote Riccardo Pesenti – si aggiunge quello di non sapere a che punto sia il processo a carico di chi lo ha travolto». 1 In arrivo i risultati dei test sull’ex cava di Strozza L’annuncio in Provincia Strozza Sono attesi nel giro di sette, dieci giorni al massimo i risultati delle analisi effettuate dai laboratori dell’Arpa sui materiali presenti nell’ex cava del monte Castra, a Strozza. Il sito è finito sotto i riflettori nei mesi scorsi dopo la proposta, avanzata dalla società Quarzifera Bergamasca, di riempire lo scavo con circa 1.650.000 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. Il progetto ha suscitato la netta contrarietà della valle, con i no di molti Comuni e della Comunità montana (ma pure il presidente della Provincia Ettore Pirovano si era detto contrario), e la nascita di un comitato anti-discarica che ha raccolto ottomila firme. Nei mesi scorsi l’iter di valutazione dell’incidenza ambientale (Via) era stato stoppato per permettere i carotaggi ed esaminare il materiale di scarto già presente sul monte Castra, in particolare quello di provenienza esterna (circa 16.500 metri cubi), visto che in passato i test non erano mai stati eseguiti. Rilievi invece sufficienti per Ieri sera, in una commissione i tecnici: a spiegare le modalità provinciale che si è svolta (come dei campionamenti eseguiti tra previsto dal regolamento per le l’1 e il 3 aprile scorsi sono intersedute «di studio») a porte chiu- venuti i funzionari della Provinse, i consiglieri della prima com- cia e dell’Arpa. Si è proceduto sia missione hanno chiesto chiari- con «trincee esplorative» (sette, menti sui criteri e le modalità fino a quattro metri di profondidelle analisi: alcuni di loro han- tà) sia con due sondaggi più prono espresso in particolare delle fondi, fino a 11 metri, per «esploperplessità sulla quantità di rare» l’intero spessore, fino al campionamenti (21 substrato roccioso. in tutto), chiedendo L’obiettivo era verifise non siano esigui ri- Attesi entro care che i parametri spetto all’estensione per metalli pesanti, (ottomila metri qua- dieci giorni. idrocarburi e amiandri) dell’area presa in Dubbi sul to siano rispettati. Le esame. «Il Consiglio sono state poi numero, ma analisi provinciale – ricorda effettuate sia da un lai tecnici: ok boratorio accreditato il presidente della commissione, il lescelto dalla ditta, sia ghista Giuseppe Rossi – aveva dall’Arpa nelle proprie struttuchiesto con un ordine del giorno re. Finora, ad arrivare sono stati verifiche ampie, che escludesse- gli esiti dal lato azienda (da cui ro senza ombra di dubbio la pre- emergerebbe solo un lieve sfosenza di inquinanti. Abbiamo ramento per un parametro), che quindi chiesto lumi sul metodo: però per gli enti pubblici sono personalmente ho delle per- più che altro indicativi: per tracplessità, sollevate anche da altri ciare il quadro completo e avere consiglieri, visto che poi tra l’al- conferme o smentite si attendotro l’Arpa esamina solo una par- no invece i dati dell’Arpa. Quante di quanto viene raccolto». to alla quantità dei campiona- L’ex cava del monte Castra potrebbe ospitare un deposito di rifiuti speciali non pericolosi menti, il responsabile dell’ufficio Cave di Via Tasso, Renato Righetti, spiega che «i tecnici Arpa sono super specializzati su questo, e ritengono il materiale sufficiente. Tra l’altro, vista la delicatezza e l’attenzione sulla questione, l’Arpa ha esaminato circa un terzo dei campioni, ben più del 10% a cui si procede normalmente. E in assenza di indicazioni di legge specifiche per queste indagini preliminari, ci siamo basati sul decreto ministeriale 161 del 2012». 1 Fausta Morandi Le analisi Tre campioni per ogni punto di prelievo Le profondità, le zone e il numero di campioni (21 in tutto, di cui cinque dai sondaggi, il resto dalle trincee) da raccogliere nell’ex cava del monte Castra sono stati definiti dai tecnici provin- ciali e dell’Arpa, presenti al momento dei prelievi. L’estrazione è stata effettuataaspesedellasocietàQuarzifera, in parte da personale della ditta e in partecon l’ausilio di un’aziendaesterna. Ilmaterialeraccolto vienesigillato in vasetti di vetro sterili. Nei punti di campionamentosieffettuanotreprelievi: i campioni vanno alla ditta, che li fa analizzare in un laboratorio certificato,all’Arpa,eunaterza«aliquota» vienetenutacomecontroprovaseoccorrono ulteriori verifiche.
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