Programma - Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della

Gius e ppe Be ne lli, pontremolese, è docente di Filosofia Teoretica e
Filosofia del Linguaggio presso l’Ateneo genovese. Presidente della Fondazione
Città del Libro per il Premio Bancarella e dell’Accademia Lunigianese di Scienze
“G, Capellini” della Spezia. Membro del Consiglio Scientifico per il Libro MIBAC e
condirettore dell’ “Archivio storico per le Provincie Parmensi”. Molti gli studi
pubblicati, la sua ultima pubblicazione, Il linguaggio del teatro italiano
contemporaneo, tratta il tema della comunicazione linguistica.
Ethnografica 2014
MUSEO ETNOGRAFICO
Informazioni
La Spezia
Museo Etnografico
Via del Prione 156 La Spezia
Tel. 0187.258570
[email protected]
www.laspeziacultura.it
M as s imo Ange lini , filosofo, ruralista, dottore di ricerca in Storia, è
autore di saggi dedicati alla storia delle mentalità, ai processi di formazione delle
comunità locali fra antico regime ed età contemporanea, alla tradizione rurale,
alla cultura della biodiversità; attualmente si occupa di studi sul sacro, sulla
metafisica del tempo e sul simbolo.
Rossana Piccioli, spezzina, è Conservatore del Museo Etnografico della Spezia.
Si occupa di storia e tradizioni popolari, antropologia culturale e storia del folklore.
Ha al suo attivo oltre un centinaio di saggi con particolare riferimento al periodo
1880-1940. Attiva verso la tutela del territorio e del suo patrimonio storico e
culturale, è membro delle principali associazioni culturali lunigianesi e vice
presidente della Fondazione “Alessandro Malaspina” onlus.
Francesca Guastalli, laureata in Filosofia all’Università di Pisa, è direttrice
del Museo Archivio della Memoria di Bagnone. Responsabile del Servizio ARCHI
WEB, archivi in rete della Provincia di Massa-Carrara e del Centro Educativo
Territoriale di Bagnone, coordina anche l’Archivio Storico del Centro Studi “A.
Malaspina” di Mulazzo. Da molti anni si occupa della ricerca e valorizzazione delle
fonti storiche locali, alle memorie orali, in particolare legate all’emigrazione.
Lisetta Rossi, fiorentina, insegna al Conservatorio “G. Puccini” della Spezia. Diplomata
a Pisa in Scienze sociali e a Venezia in arpa, si è perfezionata con maestri di scuola
tedesca, francese e americana. Già prima arpa dell’Orchestra sinfonica nazionale della RAI
di Torino, ha collaborato anche con l’orchestra della RAI di Milano, suonando sotto la
direzione, tra gli altri, dei Maestri Muti e Gavazzeni, Ha eseguito numerose prime mondiali
e riprese moderne di brani del repertorio originale per arpa a movimento semplice, che
esegue su un’arpa Erard del 1818. Con questo strumento ha inciso per Brilliant Classic le 12
sonate per Arpa di G.F. Giuliani, riscoperte e pubblicate nell’ambito della collaborazione al
progetto Tesori Musicali Toscani..
Con il patrocinio speciale di:
Società Dante Alighieri della Spezia
ethnografica 2014
PROFILI
9 e 10 ottobre
Venditori, mendicanti,
piccoli suonatori di strada.
Mestieri girovaghi
dall’Appennino alle strade
del mondo.
Collaborazione di:
Accademia Lunigianese di Scienze “G. Capellini” La Spezia
Condotta Slow Food Golfo dei Poeti, 5Terre,
Val di Vara, Riviera spezzina.
Museo Archivio della Memoria di Bagnone
Associazione Suoni d’Arte
Maria Angela Gottardi Rossi, poetessa fiorentina, scrive prevalentemente
poesia sociale: morti bianche, migrazioni, tematiche relative alla condizione
femminile. Ha pubblicato alcuni libri di poesie e un libro di racconti. Esperta di
processi educativi, lavora con bambini e ragazzi, e conduce un laboratorio di
scrittura autobiografica con anziani.
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Ethnografica 2014
Torna al Museo Etnografico della Spezia la Rassegna di
incontri sui temi della ricerca etnoantropologica, giunta
alla quinta edizione.
Le giornate di Giovedì 9 e venerdì 10 ottobre saranno
l’occasione per trattare un fenomeno – quello dell’emigrazione
girovaga con particolare riferimento alla questione minorile –
che ha riguardato da vicino la Lunigiana Storica ma non solo.
Le comunità contadine che hanno gonfiato le fila dei battibirba
e dei commedianti erano quelle dell’Appennino tosco-ligureemiliano, un vasto quadrilatero ai cui estremi troviamo il
territorio di Chiavari sul versante tirrenico e Bardi, Compiano e
Borgotaro sul versante padano. Fra queste si pone la
Lunigiana, dalla quale generazioni di uomini, donne e bambini
sono partite dapprima come stagionali verso la Pianura
padana e poi come venditori ambulanti di chincaglierie e
mercerie. Già all’età di undici, dodici anni i garzoni alle
dipendenze di “padroni” girovagavano, spesso a piedi nudi,
con gerle e scatole portate a spalla. Un capitolo della
“dialettica tra mondo rurale e mondo urbano” rappresentato
dai bambini e bambine che con il lavoro contribuivano loro
malgrado all’economia famigliare, è quello che John E. Zucchi
ha definito dei “piccoli schiavi dell’arpa” provenienti dalla
Basilicata, soprattutto dal paese di Viggiano.
Nel XIX secolo decine di migliaia di bambini lasciarono l’Italia
per svolgere vari mestieri itineranti: venditori di statuine,
espositori di animali, spazzacamini, operai del vetro, suonatori
di organetto. Il loro lavoro attese a lungo una
regolamentazione perché spesso era considerato una forma
dissimulata di accattonaggio e la loro massiccia presenza
nelle città straniere, soprattutto inglesi, sollevò la difficile
questione dell’assistenza pubblica.
Progetto
a curaadi
Rossana
Piccioli
Progetto
cura
di Rossana
Piccioli
Giovedì 9 ottobre ore 16.30
Venerdì 10 ottobre ore 16.30
Saluti istituzionali e apertura della Rassegna
Francesca Guastalli
Le barsane della Lunigiana. Diaspora stagionale di
servette e ragazzini migranti ambulanti nell'area
padana.
Marzia Ratti – Direttrice Istituzione per i Servizi Culturali
del Comune della Spezia
Giuseppe Benelli
I venditori ambulanti dell’alta Lunigiana nel sud della
Francia
Intervento di
Pietro Baldi - Presidente della Società Dante Alighieri
della Spezia.
Assegnazione del Premio “ETHNOGRAFICA 2014” per la
ricerca e la divulgazione etnoantropologica.
Massimo Angelini
I mendicanti con l'organetto dal Chiavarese nell'Ottocento
preunitario: un'occasione per riflettere sul racconto delle
vicende umane spente nel moralismo o nell'impersonalità
delle categorie e dei numeri percentuali.
Lisetta Rossi
I viggianesi - musicisti di strada dal XVII al XX secolo.
Un’arpa oltreoceano: ritrovamento e restauro dell’arpa
Erard Fréres n.580.
Interventi:
Rossana Piccioli
Venditori girovaghi e colporteurs dall’arco alpino alla
Lunigiana. Una chiave di lettura dei simboli dell’arte
popolare nella raccolta etnografica “G. Podenzana”.
Al termine degustazione
prodotti tipici della Val di
Vara a cura dell’Azienda
agricola “Collina Torre”
di Daria Giorgi di Volterra,
Maissana (SP) .
[email protected]
Esecuzione di composizioni originali per arpa di Giovanni
Francesco Giuliani (durata 18’):
dalla Sonata IX in Fa Magg. Allegro vivace, Larghetto
Il distacco
dalla Sonata XI in Mi bem. Magg. Andante sostenuto,
Larghetto
Il viaggio
dalla Sonata VIII in Fa Magg. Preludio, Sostenuto, Allegro
L'America
dalla Sonata V in Mi bem. Magg. Preludio, Allegro,
Larghetto
L'arpa narcisa
Sonata X in Si bem. Magg. Larghetto, Allegro assai, Tempo
di Minué, Allegro
La musica farà da interpunzione alle immagini e alla lettura del
poemetto, i cui versi dialogano con la voce dell’arpa Erard 580
costruita a Parigi nel 1818, ritrovata negli Stati Uniti, e dal 2008
tornata a casa.
Maria Angela Gottardi Rossi
“E l’arpa in spalla…”- Poemetto in versi liberi sul tema
della viandanza e dell’emigrazione.