N. 5 Maggio 2014.indd - Confcooperative Modena

Anno 27 - N. 5 - 21 maggio 2014
Quindicinale della Confcooperative Modena
Via Emilia Ovest, 101 - Modena - Tel. 059/384011
Società editrice: CE.S.I.C scarl
Via Emilia Ovest, 101 - Modena
Direttore responsabile: Gaetano De Vinco
Reg. Trib. Mo n. 914 dell’1/3/2005
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art. 1, comma 1, DCB Modena
Stampa TEM Modena
Testi a cura di Silvio Cortesi
Impaginazione di Giovanna Vallini
Costo 1,00 Euro
Resoconto di un incontro rivolto alle associate
Welfare aziendale, vantaggi per cooperative e lavoratori
Tre esperte hanno spiegato come e perché convengono strumenti che aumentano
il benessere dei dipendenti
«È dimostrato che le imprese che offrono prestazioni di carattere sociale ai propri dipendenti
ottengono vantaggi di
vario tipo e migliorano il
clima aziendale. Poiché
il welfare aziendale gode
di agevolazioni fiscali, vogliamo presentare
queste opportunità alle
nostre cooperative, che
hanno un’elevata presenza femminile (è donna il 64 per cento degli
addetti). Inoltre abbiamo
diverse cooperative che
possono erogare servizi
in questo campo». Lo ha
affermato il presidente
di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco
aprendo l’incontro su
“Welfare aziendale: i vantaggi per le cooperative e
i lavoratori”, organizzato
il 13 maggio da Confcooperative Modena per
le cooperative associate.
De Vinco ha ricordato che
la cooperazione sociale ha
anticipato gli effetti della
contrattazione aziendale
attivando strumenti di
welfare, come polizze sanitarie integrative, mutue
ecc., nella logica di trasferire benefici alla base
sociale. Le origini storiche
del welfare, che affonda-
no nell’iniziativa privata
prima cattolica e poi laica, sono state ricostruite
da Francesca Corrado,
vicepresidente della cooperativa Well_B_Lab., uno
spin off dell’Università di
Modena e Reggio Emilia nata per trasformare la ricerca accademica
in consulenze aziendali.
Corrado ha ricordato che
inizialmente si trattava
di aiuti, rivolti a target
specifici, per far fronte
a bisogni primari (cibo,
alloggio, assistenza sanitaria, educazione). «Oggi
i servizi di welfare, offerti
a tutti i cittadini, sono
diretti prevalentemente
alla sanità, previdenza,
istruzione, tempo libero,
indigenza familiare, invalidità e vecchiaia. Nella
aziende essi si traducono
in politiche di sostegno al
reddito e al potere d’acquisto dei lavoratori con
forme di remunerazione
non monetarie rivolte
ai propri dipendenti e
alle loro famiglie. Non
sono prestazioni dovute
(e quindi si collocano
al di là degli obblighi di
legge) – ha sottolineato
Corrado - e nascono sia
per autonoma decisione
che per accordi sindacali.
Gli strumenti più diffusi La consulente aziendale
sono assistenza sanita- Barbara Maiani ha spieria integrativa, vaccina- gato che investire sul
zioni, check up medico, welfare aziendale conconvenzioni con banche, viene alle imprese percorsi di formazione. Sono ché ottengono un incremeno diffusi i servizi
legati alla
palestra e al
nido aziendale, i servizi
alla famiglia
come borse di studio,
sportelli di
assistenza
DA SINISTRA FRANCESCA CORRADO,
sociale, aiuti
FRANCESCA FERRARI (UNISERVIZI,
ORGANIZZATRICE DELL’INCONTRO),
per l’acquiANTONELLA SCAGLIONI E BARBARA MAIANI
sto di testi
scolastici e
carrelli di spesa gratuiti. mento della produttività,
In ogni caso il welfare hanno minore necessità
aziendale è un indicatore di controllo gerarchidi responsabilità sociale. co, diminuiscono turn
Il valore di una coope- over e assenteismo. «Per
rativa non può essere costruire un sistema di
misurato solo in termini welfare aziendale – ha
di ricavi, salari e stipendi, spiegato Maiani – le imma anche di capacità e prese devono conoscere
benessere effettivamente le opportunità e farsi asprodotto e distribuito in sistere nella scelta di un
azienda e sul territorio. progetto fattibile e sostePer fornire un welfare nibile economicamente
adeguato – ha concluso e nella scelta di un moFrancesca Corrado – bi- dello interno o esterno».
sogna comunque cono- Quanto ai benefici fiscali,
scere bene le caratteristi- deducibilità ecc., li ha ilche ed esigenze reali dei lustrati la commercialista
propri soci e dipendenti». Antonella Scaglioni.
2 UNIONE
NOTIZIE
Copagri, Giordano Toni confermato alla presidenza
«L’agricoltura ha bisogno di giovani»
«L’agricoltura ha bisogno
di giovani che, con nuove idee e una moderna
organizzazione, gestiscano l’indispensabile
passaggio da azienda a
impresa». Lo ha detto il
presidente del caseificio
S. Pietro di Montegibbio
Giordano Toni, confermato presidente provinciale della Copagri al
termine del congresso
celebrato il 29 aprile.
All’assise sono intervenuti anche il presidente
di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco
e il direttore Cristian
Golinelli. Ricordando che
Copagri e Confcooperative sono stati tra i soggetti
promotori di Agrinsieme Modena, De Vinco
ha espresso apprezzamento per la posizione
dell’assessore regionale
all’Agricoltura Tiberio
Rabboni sull’inserimento
degli aiuti accoppiati per
le barbabietole.
«È indispensabile che essi
siano riconosciuti anche
al pomodoro da industria
e alla frutta trasformata.
Si tratta – ha concluso
De Vinco - di una risposta a favore dell’occupazione nelle cooperative
GIORDANO TONI
ortofrutticole». Toni ha
sottolineato che, poiché
l’agricoltura modenese
è uno dei maggiori produttori mondiali di cibo
di qualità, va tutelata
meglio. «L’alluvione di
gennaio, causata dalla
mancata manutenzione
degli argini del Secchia,
ha messo in ginocchio
molte aziende già colpite dal sisma del 2102,
allagando 6.500 ettari di
terreno coltivato a vite e
GAETANO DE VINCO
a pere, oltre che a seminativo.
Gli agricoltori chiedono
che si metta a mano alle
normative che impediscono di pulire i corsi dei
fiumi, estirpare la vegetazione che blocca il deflusso delle acque, anche e
soprattutto durante le
frequenti piene causate da
eventi meteorici sempre
più violenti. Allo stesso
modo serve una politica
che sancisca l’importanza della prevenzione e
stabilità idrogeologica
del territorio e prenda
atto di come un sostegno
pubblico a favore delle
imprese agricole che curano il territorio abbia un
ritorno enorme in termini
di efficacia».
La vicedirettrice di Confcooperative Modena invitata dalla diocesi di Lamezia Terme
Cinzia Nasi parla di cooperazione in Calabria
Si è parlato di cooperazione, solidarietà e sussidiarietà nel quarto incontro della scuola socio–politica
di Dottrina sociale della Chiesa promossa dalla diocesi di Lamezia Terme. Hanno relazionato sul tema
Giovanna Zago, coordinatrice della Commissione
nazionale dirigenti cooperatrici di Confcooperative,
e Cinzia Nasi, vice direttrice di Confcooperative Modena. Nasi è intervenuta il 3 aprile presso un’azienda
agricola spiegando cosa significhi “cooperazione” al
Nord e come hanno reagito le cooperative modenesi
al terremoto 2012. Il giorno seguente Cinzia Nasi
ha incontrato due classi quarte del liceo scientifico
statale “G. Galilei” di Lamezia Terme, ai quali ha
presentato i principi cooperativi, la realtà nazionale
e modenese di Confcooperative. È stato inoltre mostrato il video realizzato da Confcooperative Modena
sul percorso di educazione cooperativa svolto nel
2011 da alcune classi dell’Istituto di istruzione
superiore “Cattaneo-Deledda” di Modena.Nella serata del 4 aprile Giovanna Zago e Cinzia Nasi sono
intervenute alla scuola socio–politica di Lamezia
Terme, dove hanno mostrato il videomessaggio di
papa Francesco ai partecipanti al Festival della Dottrina sociale della Chiesa, tenutosi a Verona dal 21
al 24 novembre 2013. In quell’occasione il Papa ha
sottolineato l’importanza della cooperazione come
esempio concreto di “nuova forma di welfare”. Le
due cooperatrici hanno concluso il loro intervento
invitando i lametini a valutare la possibilità di creare
cooperative per sviluppare un territorio che ha già
molto, dall’agricoltura al turismo.
DA SINISTRA: GIOVANNA ZAGO,
MONS. LUIGI ANTONIO CANTAFORA, CINZIA NASI
UNIONE
NOTIZIE
3
Il servizio è gestito dalla cooperativa sociale Piccola Città
Un centro dedicato alle problematiche
dell’essere genitore e alla tutela del minore
Rispondere a richieste di
aiuto, monitorare situazioni a rischio, sostenere
genitori in difficoltà, lavorare sulle competenze genitoriali, tutelare i minori.
Sono le attività svolte dal
Centro per la Formazione
e il Sostegno alla Genitorialità, che si trova in via
Borri 25 a Modena ed è
gestito dalla cooperativa sociale Piccola Città.
Anche se ha iniziato la
sua attività nel gennaio
2011, il centro è stato
inaugurato ufficialmente
il 10 maggio.
«Il nostro centro, rivolto a
genitori e figli, è nato per
diversificare e ampliare gli
strumenti a disposizione
dei servizi sociali pubblici
– spiega il presidente della
cooperativa Piccola Città
Fabrizio Costa - Offriamo consulenze educati-
ve a genitori, interventi
di educativa domiciliare, incontri su tematiche
educative, laboratori per
genitori e figli, incontri di
gruppo rivolti a genitori.
Il centro dispone anche
di due appartamenti per
progetti di alta autonomia
per madre-bambino o per
nuclei familiari, sempre
con un sostegno educativo volto all’accrescimento delle competenze
genitoriali». Nelle attività
pomeridiane i fruitori del
centro si sperimentano
sia in laboratori tematici che in attività di vita
quotidiana, come andare
al parco, raccontarsi la
giornata a scuola, organizzare una gita, cercare
attività e appuntamenti
che potrebbero essere
interessanti per i figli, fare
merenda, giocare, ecc. Il
la bontà di casa nostra
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frutta, verdura e vino a prezzi strepitosi
centro lavora su tematiche
connesse al ruolo educativo di madri e padri, sulla
qualità del tempo e
delle relazioni che i
genitori vivono con i
propri figli. L’équipe
è composta da uno
psicologo con funzioni di coordinamento,
una pedagogista e
due educatrici. Dalla
sua apertura a oggi,
il Centro per la Formazione e il Sostegno
alla Genitorialità ha
accolto 32 nuclei familiari,
per un totale di 97 utenti;
attualmente i nuclei familiari inseriti sono diciotto,
per un totale di 56 utenti
FABRIZIO COSTA
che frequentano il centro
con diverse cadenze.
Scambio di esperienze sull’inserimento
lavorativo di persone svantaggiate
Delegazione brasiliana incontra
il Consorzio Solidarietà Sociale
Le cooperative sociali modenesi scambiano esperienze con operatori brasiliani su come inserire sul
lavoro persone svantaggiate attraverso la raccolta
differenziata e il riuso dei rifiuti, la manutenzione
e progettazione del verde
urbano, la paesaggistica. A
questo scopo si è fermata a
Modena dal 12 al 14 maggio
una delegazione di San Paolo
del Brasile che ha incontrato
il Consorzio di Solidarietà
Sociale. «Nei mesi scorsi abbiamo formato un gruppo di
lavoro sul tema dell’internazionalizzazione dell’impresa
sociale – spiega Arturo Nora, presidente del Consorzio di Solidarietà Sociale - In questo ambito è stato
avviato uno scambio con Ativa, incubatore d’impresa
solidaria di San Paolo del Brasile che sviluppa attività
e iniziative di inclusione lavorativa per persone a
basso reddito. Scopo della visita della delegazione
brasiliana è elaborare assieme a noi alcune proposte
di attività concrete da svolgere in collaborazione con
imprese solidali di San Paolo». I settori che potrebbero essere sviluppati sull’asse Modena-San Paolo
per l’inserimento lavorativo riguardano la raccolta
differenziata e il riuso dei rifiuti, la manutenzione
e progettazione del verde urbano, la paesaggistica.
Inoltre il Consorzio di Solidarietà Sociale e Ativa
valutano forme di collaborazione nella tutela e servizi per donne, minori, adolescenti e giovani, nella
prevenzione delle dipendenze, nell’housing sociale
e mediazione culturale. Queste opportunità saranno
approfondite in una visita che una delegazione del
Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena effettuerà
prossimamente a San Paolo.
4 UNIONE
NOTIZIE
Cambiano layout, colori e logo
Bottega del Sole rinnova il negozio di Mirandola
È stato inaugurato il 17
maggio il rinnovato negozio di Mirandola della Bottega del Sole, la
cooperativa sociale carpigiana specializzata nel
commercio di prodotti
equosolidali. Così, dopo
l’inaugurazione del 16
settembre 2013 della
nuova bottega di Carpi,
anche la bottega di Mirandola ha ora una veste
nuova, con colori e logo
adeguati. Il punto vendita
è sempre in via Battisti 10,
nel centro storico della
città di Pico. «La concomitanza tra l’inaugurazione
e la fiera “Mirandolaperme” ha portato in bottega
persone che non conoscevano il commercio
equosolidale e che hanno
iniziato ad avvicinarsi a
questo mondo – spiega
Sandra Testa, vicepre-
sidente della cooperativa
- Le volontarie hanno studiato un nuovo layout e
dato un’immagine fresca
alla bottega, che presenta
prodotti delle terre confiscate alla
mafia (Libera Terra),
delle carceri (Solidale
Italiano),
c o s m e si (Natyr),
detergenti
(Officina
naturae) e
regalistica sia per
aziende che
per bomboniere. Inoltre vogliamo diventare un luogo capace di promuovere nuove attività, come incontri
sui prodotti biologici,
lavorazioni artigianali sia
del commercio equo che
locali». L’evento di Mirandola è stato preceduto
da quello organizzato
l’11 maggio in collaborazione con
la Lanterna
di Diogene,
cooperativa
sociale di Solara di Bomporto che si
occupa di
inserimento
lavorativo di
ragazzi disabili. Poiché il
2013 è stato
l’anno della
quinoa, sono
state illustrate le caratteristiche, le proprietà
nutrizionali e gli utilizzi in
cucina di questo prodotto; è seguita una degu-
stazione di polpettine di
quinoa e sformato di ricotta con Aceto Balsamico
Tradizionale di Modena
prodotto dalla cooperativa. Gli eventi primaverili
della Bottega del Sole si
concludono domenica 8
giugno alle 17.30 a Carpi
presso presso il mercato
contadino (ex Foro Boario)
con l’iniziativa intitolata
“N.c.o: un pacco alla camorra!”. Sarà un incontro con Peppe Pagano,
fondatore del ristorante
Nco, Nuova cucina organizzata di San Cipriano
d’Aversa (Caserta), colpito da quattro colpi di
pistola nella notte del
31 dicembre 2012. Il ristorante, che ospita una
cooperativa sociale per
disabili, aderisce a Libera
e al comitato don Peppe
Diana.
Il cotone proviene dal Bangladesh, la La manifestazione è in programma
serigrafia dal carcere genovese di Marassi a Bologna il 7 e 8 giugno
La maglietta etica di Oltremare Insieme al festival del
Una maglietta di cotone come tutte le altre, colorata,
sportiva, da abbinare a jeans e scarpe da ginnasti- commercio equosolidale
ca. Quando la indossi, però, ti senti rivoluzionario,
perchè sai che nessun bambino, nessuna donna e
nessun uomo è stato sfruttato per confezionarla.
Si tratta della nuova “linea etica” di t-shirt presentata
il 24 aprile nella bottega della cooperativa sociale Oltremare di Modena. Anche a Modena, infatti, è stato
celebrato il Fashion Revolution Day, la manifestazione
mondiale per ricordare, a un anno di distanza, il crollo
del complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka in
Bangldesh, dove morirono 1.133 persone e tante altre
rimasero ferite. Oltremare – che commercia prodotti
equosolidali dal 1991 – ha deciso di presentare in
questa occasione i modelli delle nuove t-shirt.
Le magliette sono state realizzate, attraverso il progetto O’press nato lungo la filiera del fair trade,
con il cotone proveniente dal Bangladesh, mentre la
serigrafia è stata realizzata all’interno del carcere di
Marassi di Genova. «Anche il semplice chiederci “chi
ha fatto i miei vestiti?” può determinare un nuovo
modo di scegliere ciò che acquistiamo e magari può
incoraggiare chi crea la moda a farlo in maniera più
responsabile», hanno spiegato gli organizzatori del
Fashion Revolution Day a cui ha aderito la cooperativa
sociale Oltremare.
Imprendo Coop
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Anche quest’anno la cooperativa Insieme partecipa a
Terra Equa, il festival del commercio equo e dell’economia solidale che si terrà sabato 7 e domenica 8
giugno nella splendida cornice di Palazzo Re Enzo in
piazza Maggiore a Bologna. Insieme provvederà anche
alle coperture assicurative di tutte
le attività della manifestazione. Allo
stand di Insieme saranno presenti
anche gli amici delle strutture assicurative cooperative “affiliate” di
Foggia, Padova e Forlì. Nei due giorni della manifestazione si parlerà di
polizze per la cooperazione agricola, sociale e di “polizze verdi” per
veicoli a basso impatto. I bambini
che visiteranno lo stando insieme ai
genitori potranno disegnare e colorare assieme alle “Green-tose”, figlie
e nipoti di soci che premieranno i
bambini con gadget ecocompatibili
e giocheranno con loro nella giornata di domenica 8
giugno. Allo stand verrà inoltre distribuito materiale
relativo all’iniziativa del gruppo d’acquisto “polizze
verdi” sviluppato in collaborazione con Energoclub
Italia onlus
il sito delle
COOPERATIVE
UNIONE
NOTIZIE
5
Nel 2013 la cooperativa ha assegnato 24 alloggi in proprietà e 20 in godimento
Unioncasa resiste alla crisi
Approvato il progetto di fusione denominato “cinque cooperative in una”
La crisi economica e la
precarizzazione del lavoro stanno radicalmente
mutando il mercato im-
come dimostrano le oltre
10 mila famiglie modenesi che dai primi anni
Settanta a oggi hanno
potuto ottenere, grazie ai Peep, una casa
PAOLO MESCHIARI
decorosa a prezzi
accessibili. «Oggi un
alloggio Peep costa
mediamente 1.630
euro al mq e c’è una
richiesta molto forte
da parte dei cittadini
– afferma Meschiari
– Il bando Peep “Gino
Pini” ha registrato
57 domande per 16
alloggi, il Peep “San
Damaso” ha già raggiunmobiliare modenese.
Lo segnala la cooperativa to il 65 per cento della
edilizia Unioncasa di Mo- disponibilità di alloggi e
dena, che l’anno scorso il futuro Peep “Via della
ha registrato un calo del Pietra” (36 alloggi) non
39 per cento delle richie- riuscirà a soddisfare tutte
ste di alloggi in proprietà. le richieste. Il Peep, in«Ormai un socio su due somma, è in controtenchiede in assegnazione denza rispetto alla crisi
un alloggio in forme di- del settore immobiliare».
verse rispetto all’acquisto L’anno scorso il valore
immediato: le maggiori totale della produzione
preferenze vanno al go- di Unioncasa ha sfiorato i
dimento a termine (+31,2 5,7 milioni di euro, menper cento) e alla proprietà tre i costi della produziodifferita (+18,2 per cen- ne hanno superato i 4,7
to) – spiega il presidente milioni di euro; al netto
di Unioncasa Paolo Me- degli oneri finanziari e
schiari – Questo signi- delle imposte, l’utile è
fica che è indispensabile stato di a 83.566 euro.
continuare la politica di Nel 2013 la cooperativa
assegnazione di alloggi ha assegnato in proprietà
in godimento, la quale ai soci 24 alloggi: undici
deve tuttavia essere raf- a Modena, uno a Campoforzata attraverso la di- galliano, due a Mirandola
sponibilità di aree, edifici e Soliera, otto a Pavullo,
o alloggi a basso costo e oltre a 20 alloggi in gofinanziamenti pubblici da dimento. Dal 1981 a oggi
utilizzare in sinergia con Unioncasa ha realizzato
complessivamente 1.846
il credito bancario».
A q u e s t o p r o p o s i t o unità abitative, 152 delUnioncasa ribadisce che le quali in godimento ai
i Peep sono lo strumento propri soci, che l’anno
principale per attuare po- scorso sono cresciuti di
litiche di edilizia sociale, 82 unità, portando il to-
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tale a 6.963. Oltre ad
approvare il bilancio, l’assemblea con voto unanime ha dato il via libera
alla fusione per incorporazione in Unioncasa
delle tre cooperative di
abitazione La Montanara,
Intercomunale, La Speranza e del Co.Pro.C.A.
(Consorzio provinciale
cooperative abitazione).
«Le tre cooperative, avendo in pratica esaurito i
rispettivi scopi sociali,
hanno deciso, per volontà
dei soci chiamati in assemblea, di concludere la
propria attività. Anche per
il consorzio, costituito a
suo tempo per erogare
servizi alle cooperative
associate, viene meno la
ragione di esistere.
L’operazione apporta liquidità, rafforza il patrimonio di Unioncasa
e – conclude Meschiari
- consente un notevole
risparmio in termine di
costi e adempimenti burocratici».
Tra assegnatari e non i soci sono oltre 3 mila
Unicapi ha i conti a posto
L’assemblea dei soci della cooperativa a proprietà
indivisa Unicapi ha approvato all’unanimità il bilancio
consuntivo 2013 e il preventivo 2014. Il consuntivo
2013 si chiude con un valore della produzione di 2,4
milioni di euro, un patrimonio netto di 19,5 milioni
di euro e un utile netto di 339.550 euro. L’avanzo è
inferiore a quello del 2012 in conseguenza dei danni
subiti da tre edifici della cooperativa a Camposanto e
Rovereto a causa del terremoto. «La nostra si conferma
una cooperativa solida, presente con 931 alloggi in
quindici Comuni della
provincia – dichiara il
presidente di Unicapi Antonio Finelli-La
base sociale si è ampliata; ora abbiamo
oltre 3 mila soci tra
assegnatari e non».
Finelli sottolinea che
Unicapi vuole mantenere le sue caratteristiche di cooperativa
ANTONIO FINELLI
di abitanti erede delle
antiche società operaie che nacquero con un forte
scopo mutualistico. Per illustrare la filosofia della
cooperativa Finelli usa la metafora del “binario”. «Una
rotaia è economica, cioè fare buoni risultati d’impresa con una gestione oculata. L’altra rotaia – continua
Finelli - è sociale, cioè coltivare il rapporto di solidarietà e responsabilità tra i soci, che vanno formati
e informati». Il presidente di Unicapi aggiunge che i
Comuni devono riprendere la politica dei Peep, strumenti urbanistici fondamentali per offrire abitazioni
a fasce di cittadini con reddito medio-basso, in forte
aumento in questo periodo di crisi. «Occorre che la
politica a consumo zero di territorio si traduca in modo
più responsabile in “saldo zero”, che non è la stessa
cosa. Bisogna essere consapevoli che, viste le nuove
norme (risparmio energetico, antisismico ecc.), riqualificare il già costruito comporta costi molto più alti.
Pertanto – conclude Finelli – è necessario l’intervento
del pubblico».
6 UNIONE
NOTIZIE
Nasce il “colosso” italiano dell’ortofrutta naturale
Agrintesa e Brio, protagonisti nel bio
Un nuovo ruolo nel biologico che rafforzi una presenza già significativa e apra ulteriori prospettive
per conquistare la leadership nella produzione e nel
mercato dell’ortofrutta coltivata con tecniche naturali
e certificate, rispettose della salute e dell’ambiente.
Con questo obiettivo la
cooperativa Agrintesa, insieme con la società commerciale Alegra e l’organizzazione
di produttori
PIER GIORGIO LENZARINI
Apo Conerpo, entra nella
compagine societaria della veronese Brio, attiva
nella vendita di prodotti alimentari biologici. «Con
Festa dei soci a Castelfranco
La cooperativa Agrintesa ha organizzato il 26 e 27
aprile la prima edizione di “Porte aperte”, la festa riservata ai soci, ai loro
familiari e ai cittadini
di Castelfranco Emilia.
L’evento si è svolto
presso il magazzino
ortofrutticolo di via
Loda, dove la cooperativa ha proposto momenti di svago e visite
guidate allo stabilimento. Il 27 aprile si
è tenuto il convegno “La frutticoltura modenese ieri,
oggi, domani”, al quale ha partecipato il parlamentare
europeo Paolo De Castro.
questa operazione – dichiara il vicepresidente di
Agrintesa Pier Giorgio Lenzarini – la nostra cooperativa entra nel capitale di Brio con una quota del 39
per cento, Apo Conerpo con il 5 per cento e
Alegra con il 7, mentre
il rimanente 49 per cento resta in mano alla
cooperativa La Primavera, fondatrice nel 1993
della stessa Brio, e ad
altri soci minori. Dopo
il riassetto delle quote
è stato, inoltre, deciso
un aumento di capitale di 2,5 milioni di euro al fine
di rafforzare ulteriormente la società». In vent’anni Brio ha registrato una crescita costante e oggi
commercializza quasi 20 mila tonnellate di prodotti
ortofrutticoli, a cui si aggiungono 1.650 tonnellate di altre derrate alimentari, tutte rigorosamente
biologiche. Il fatturato 2013 ha sfiorato i 37 milioni
di euro, con un incremento del 9 per cento rispetto
all’anno precedente, ed è stato realizzato per il 40
per cento all’estero. La ‘nuova’ Brio prende il via il
1° giugno con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato
globale (100 milioni di euro) entro i prossimi cinque
anni. Con questa sinergia il mondo ortofrutticolo che
fa capo al sistema Alegra/Agrintesa può consolidare
significativamente la propria posizione, partendo
dalle attuali 8 mila tonnellate (12 milioni di euro di
fatturato) per salire all’attenzione del mercato nazionale e internazionale quale prima realtà italiana
dell’ortofrutta biologica con un’offerta complessiva
di oltre 33 mila tonnellate.
Il commento del responsabile sindacale di Confcooperative Modena
Alessandro Monzani
Rinnovato l’integrativo provinciale
per ortofrutticole e agricole diverse
È stata firmata il 17 aprile l’ipotesi di accordo per il
rinnovo del contratto integrativo provinciale per le
cooperative e i consorzi agricoli; l’intesa riguarda
le cooperative ortofrutticole e le “agricole diverse”.
«La stipula è avvenuta sulla base di quanto comunicato con le circolari 1 e 2 del 2014 – spiega il responsabile sindacale di Confcooperative Modena Alessandro
Monzani - Il contratto è stato rinnovato dopo due
anni di trattativa a condizioni che tengono conto del
perdurare della crisi di settore e delle calamità naturali che hanno colpito la provincia di Modena. Dal
punto di vista strettamente contrattuale sono state
aumentate le indennità di cassa e di alta professionalità, che riguardano una platea limitata di lavoratori,
e sono state migliorate le normative in materia di
sicurezza. Una parte importante – continua Monzani
- riguarda l’aumento delle prestazioni di maternità
e malattia che sono erogate dalla Ciimla e che non
comportano un aumento dei costi per le imprese.
Non vi sono stati aumenti economici fissi. Il premio
per obiettivi per le cooperative prive
di contrattazione aziendale è stato
aumentato del 10 per cento (si tratta
mediamente di circa 7 centesimi a
giornata). La questione veramente
innovativa è che il premio diventa
completamente variabile in relazione all’andamento del settore con la
possibilità che, a fronte di situazioni
di difficoltà, possa non essere erogato. Il contratto è stato depositato
alla Direzione territoriale del lavoro il
18 aprile. Quindi i premi di risultato
ALESSANDRO
che saranno eventualmente erogati
MONZANI
– conclude il responsabile sindacale
di Confcooperative Modena - potranno essere decontribuiti e detassati, con notevoli benefici per imprese
e lavoratori».
UNIONE
NOTIZIE
7
È l’ultimo caseificio rimasto a Carpi
Gli 80 anni dell’Oratorio S. Giorgio
Grande festa il 23 aprile
al caseificio Oratorio S.
Giorgio, l’ultimo ancora
attivo a Carpi. Alla ricorrenza di S. Giorgio Martire, che la cooperativa
celebra ogni 23 aprile,
si sono uniti i festeggiamenti per l’ottantesimo
anniversario della co-
operativa. Pur essendo
stata costituita nel 1933,
infatti, risale al 1934
l’anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano. Alla
festa per gli ottant’anni
del caseificio carpigia-
no sono intervenuti, tra
gli altri, il presidente di
Confcooperative Modena
Gaetano De Vinco, il direttore Cristian Golinelli,
il presidente della Provincia Emilio Sabattini,
il sindaco di Carpi Enrico
Campedelli, gli assessori
Alberto Bellelli, Carmelo
Alberto D’Addese e
Simone Morelli. De
Vinco ha consegnato una pergamena
commemorativa al
presidente dell’Oratorio S. Giorgio,
il correggese Attilio
Redolfi, e al vicepresidente Emilio
Cavazzuti, carpigiano. «Questo caseificio è frutto di
un capitale intergenerazionale – ha detto
De Vinco – Ottant’anni fa
i primi soci hanno investito risorse non solo per
loro stessi, ma anche per
i propri figli e nipoti».
Il caseificio Oratorio S.
Giorgio di Carpi ha otto
soci che conferiscono 27
mila quintali di latte; la
produzione annua di Parmigiano Reggiano si aggira sulle 5 mila forme. Il
70 per cento del prodotto
è venduto nei due spacci:
uno si trova presso il caseificio, l’altro all’interno
del mercato coperto di
Carpi. In questo periodo
la cooperativa, che aveva
subito danni a causa del
terremoto, è impegnata
nella ristrutturazione del
punto vendita e del magazzino per la stagionatura del formaggio: per
i lavori, che dovrebbero
concludersi entro l’anno,
è stato investito un milione di euro.
Risale al 1934 l’unione tra produttori
e territori del Parmigiano Reggiano
Anche il Consorzio compie 80 anni
Anticipando di qualche settimana la ricorrenza ufficiale, sono cominciate al Cibus le manifestazioni per gli
ottant’anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Era il 26 luglio 1934 quando i produttori del formaggio
chiamato con i nomi di Parmigiano e Reggiano fondarono il “Consorzio Volontario Interprovinciale Grana
Tipico”. Nacque allora, per differenziare il prodotto
da altri formaggi grana prodotti nell’Italia del nord, il
marchio a fuoco che andò a imprimere, su ogni forma,
la scritta Parmigiano Reggiano (i “puntini” arriveranno
nel 1964), completando così quel percorso di tutela
che già aveva visto particolarmente attive le province
di Reggio Emilia e di Parma. Proprio in quest’ultima, e
già nel 1612, il duca Ranuccio I Farnese aveva ufficializzato la denominazione del formaggio di Parma per
tutelare commercialmente dai prodotti del piacentino
e del lodigiano quello che, in embrione, era già da
secoli il formaggio che assumerà poi la denominazione “Parmigiano
Reggiano”, unendo produttori e
territori sotto un
unico simbolo.
«La nascita del
Consorzio rappresentò un fatto
straordinario, perché sancì l’unione
di migliaia di piccoli e piccolissimi allevatori e di centinaia di micro-imprese di trasformazione artigianale e, al tempo stesso,
legò ancor più indissolubilmente il nostro formaggio
a quel territorio in cui aveva avuto origine attorno
all’XI secolo grazie ai monaci benedettini – ricorda il
presidente dell’ente di tutela, Giuseppe Alai – Iniziò
allora la costruzione di un sistema che oggi vale quasi
2 miliardi di euro (valore al consumo 2013, senza
considerare l’indotto), assicura reddito e lavoro a oltre
20 mila operatori, ha consentito di mantenere vive
attività economiche, relazioni e servizi in decine di
piccole comunità locali e in aree svantaggiate». Tra le
iniziative per ricordare gli 80 anni del Consorzio spicca
il progetto Arca dei ricordi, attraverso il quale saranno
raccolte immagini, documenti, materiale didattico e
testimonianze (presenti negli archivi dei caseifici o
negli armadi delle famiglie dei produttori o anche dei
consumatori) relative al mondo del Parmigiano Reggiano negli ultimi ottant’anni».
8 UNIONE
NOTIZIE
La cooperativa investe nella salvaguardia ambientale
Saca alla guida dei nuovi pullman a “emissioni zero”
Acquistati in Germania, i mezzi rispettano la normativa Euro 6
Attenzione alla sicurezza
e rispetto dell’ambiente.
Viaggia sempre lungo
questo doppio binario
l’attività della cooperativa
Saca, leader nel settore
del trasporto pubblico
locale con oltre 10 milioni
di chilometri di servizi,
più di 200 soci, 350 dipendenti e un fatturato
aggregato di oltre 36
milioni di euro. Fedele a
questa filosofia aziendale,
tedesca Man Truck &
Bus con un investimento
complessivo di 3 milioni
di euro, questi pullman
rispettano la normativa
Euro 6, entrata in vigore
il 1° gennaio 2014 con
lo scopo di ridurre ulteriormente le emissioni
dei veicoli circolanti in
ambito europeo – dichiara
Federico Forchielli, che
ha sostituito il modenese Daniele Passini alla
presidenza di Saca –
La nostra cooperativa
si conferma quindi il
primo network privato regionale per la
mobilità delle persone in grado di offrire ai propri clienti
un servizio efficiente
con pullman di ultima
generazione fino a oggi
non ancora utilizzati dagli altri principali players
dell’Emilia Romagna».
Man Truck & Bus è leader
mondiale nel settore del
trasporto pubblico e privato e offre una gamma
completa di veicoli con
motorizzazioni efficienti
e rispettose dell’ambiente
la cooperativa amplia il
proprio parco macchine
con dieci moderni mezzi a
“inquinamento zero” che
saranno operativi nelle
aree di Bologna, Modena
e Reggio Emilia garantendo un’aria più pulita e
ancora più sicurezza alla
clientela.
«Acquistati dalla società
(tra cui quelle alternative di Modena, Reggio Emilia,
come l’idrogeno, il me- Genova e La Spezia. Una
tano e l’ibrido-elettrico), vera e propria vocazione
standard qualitativi altis- testimoniata, tra l’altro,
simi, elevata affidabilità e dall’utilizzo di numerosi
sicurezza attiva e passiva mezzi ‘ecologici’ come
grazie ai dispositivi più gli autobus elettrici, che
ogni giorno
moderni.
collegano
«L’attenla stazione
zione alla
e il censalvaguartro storico
dia amdi Bologna
bientale del
con i centri
territorio in
commercui opera –
ciali di Casottolinea
salecchio di
Forchielli –
DA SINISTRA
Reno (Bo), e
costituisce
DANIELE PASSINI E
come i veiinfatti un
FEDERICO FORCHIELLI
coli a traelemento
caratterizzante della no- zione elettrica o bimodale
stra cooperativa, nata a impiegati per il servizio di
Bologna nel 1972 e oggi trasporto merci denomiattiva anche nelle province nato tr@nsitpoint.
Commento positivo delle centrali
cooperative
Ok alla nuova legge regionale
su facchinaggio e logistica
Agci Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative
e Legacoop Servizi dell’Emilia-Romagna esprimono
soddisfazione per l’approvazione delle nuova legge
regionale sul facchinaggio e movimentazione merci.
«Sebbene non rappresenti la panacea di tutti i mali,
questa norma può costituire un utile strumento per
promuovere la legalità e la responsabilità sociale in
questi settori, arginare il fenomeno delle ‘cooperative
spurie’ e contrastare la concorrenza sleale – dichiarano i presidenti delle tre associazioni di settore
Massimo Mota, Daniele Passini e Alberto Armuzzi
– Tutto ciò allo scopo di accreditare nei confronti del
mercato e delle istituzioni le cooperative che operano
nel pieno rispetto della legge e applicano i contratti
collettivi, promuovere i comportamenti virtuosi delle
imprese e coadiuvare l’attività ispettiva per il contrasto alle false cooperative e alle forme irregolari
di utilizzo dei lavoratori». Le associazioni di settore
delle tre centrali cooperative sottolineano che la
nuova legge prevede, tra le varie misure, l’istituzione di un elenco di merito a cui possono aderire in
forma volontaria tutti gli operatori della logistica in
possesso dei requisiti di legalità e responsabilità sociale certificati da un’apposita Consulta composta da
istituzioni, parti sociali, rappresentanti delle imprese
committenti ed enti deputati al controllo. Le aziende
iscritte a questo elenco hanno diritto di accedere a
un sistema di premialità per quanto concerne i bandi
finalizzati alla concessione di contributi.
l’avvocato risponde
9
Avv. Pietro Lafiosca
Il contratto di trasporto
Sovente le cooperative si avvalgono della collaborazione di trasportatori per consegnare la merce
ai propri clienti. Il codice civile, all’articolo 1678,
definisce il trasporto come un contratto attraverso
il quale un soggetto (detto vettore) si obbliga, verso
corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo
a un altro. Nelle righe successive tratteremo – in via
generale – il contratto di trasporto di cose, cercando
di individuare i principali obblighi del mittente e del
vettore. L’art. 1683 del c.c. stabilisce l’obbligo del
mittente di indicare con esattezza al vettore il nome
del destinatario e il luogo di destinazione, la natura, il
peso, la quantità e il numero delle cose da trasportare
e gli altri estremi necessari per eseguire il trasporto.
Se per l’esecuzione del trasporto occorrono particolari documenti, il mittente deve rimetterli al vettore
all’atto in cui consegna le cose da trasportare. Giova
ricordare, però, che saranno a carico del mittente gli
eventuali danni derivanti dall’omissione o dall’inesattezza delle indicazioni o dalla mancata consegna o
irregolarità dei documenti. Il vettore, a sua volta, deve
eseguire il trasporto secondo le modalità concordate e
consegnare le cose trasportate nel luogo, nel termine
e con le modalità indicategli dal mittente. Qualora
il destinatario sia irreperibile ovvero rifiuti o ritardi
la riconsegna delle cose trasportate, il vettore deve
chiedere immediatamente, a norma dell’art. 1690
c.c., istruzioni al mittente e si applicano le disposizioni dell’art. 1686 c.c. in cui è contemplato anche il
diritto al rimborso spese per il vettore. Dal momento
della ricezione a quello della consegna, il vettore sarà
responsabile della perdita e dell’avaria delle cose
consegnatagli per il trasporto, salvo che non provi che
le citate circostanze siano dovute a caso fortuito, alla
natura della merce o a vizi. Occorre porre l’accento sul
fatto che i danni derivanti dal contratto di trasporto
si prescrivono in un anno. Si fa inoltre presente che il
D.Lgs n. 286/2005 all’art. 7-ter ( D.L. 6 luglio 2010,
n. 103, convertito con L. 4 agosto 2010, n. 127) ha
introdotto la responsabilità in solido del mittente con
il vettore inadempiente; nello specifico, la normativa
prevede che: “il vettore di cui all’articolo 2, comma 1,
lettera b), il quale ha svolto un servizio di trasporto
su incarico di altro vettore, a sua volta obbligato ad
eseguire la prestazione in forza di contratto stipulato
con precedente vettore o direttamente con il mittente,
inteso come mandante effettivo della consegna, ha
azione diretta per il pagamento del corrispettivo nei
confronti di tutti coloro che hanno ordinato il trasporto, i quali sono obbligati in solido nei limiti delle
sole prestazioni ricevute e della quota di corrispettivo
pattuita, fatta salva l’azione di rivalsa di ciascuno
nei confronti della propria controparte contrattuale.
È esclusa qualsiasi diversa pattuizione, che non sia
basata su accordi volontari di settore.”
Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, si consiglia
di rivolgersi ad aziende di trasporto serie e affidabili,
in grado di garantire servizi efficienti e sicuri. L’ufficio legale di Confcooperative Modena (059.384739;
[email protected]) resta a disposizione per eventuali chiarimenti e approfondimenti
in merito.
Tre modenesi nel consiglio regionale
Massari confermato alla presidenza regionale
di FederCultura-Turismo-Sport
Lanfranco Massari è stato confermato alla presidenza di FederCultura Turismo Sport di
Confcooperative Emilia-Romagna. Lo hanno
eletto i cooperatori intervenuti all’assemblea
regionale del 7 maggio a
Bologna. Nel nuovo consiglio regionale entrano
anche i modenesi Rodolfo
Giovenzana (Scuola Pallavolo Anderlini), Maria
Rita Santeramo (D&Bact
group) e Riccardo Solmi
(PromAppennino). «Nel
quadriennio 2008/2012
sono aumentati fatturato (+2,2 per cento) e
addetti (+12 per cento)
delle nostre cooperative
turistiche, attive nella valorizzazione, con-
servazione e fruizione
del patrimonio artistico-culturale, spettacolo
e sport – ha sottolineato
Massari – Queste imprese hanno dimostrato di
saper resistere alla crisi
e per questo si candidano a costruire la ripresa
partendo dallo sviluppo
dei territori». Secondo
Massari occorre puntare
sulle “materie prime”
dell’Emilia-Romagna,
rappresentate dai beni
culturali, storici e naturalistici, dalle eccellenze
agroalimentari, dal sistema di accoglienza e organizzazione dei servizi.
«Le istituzioni mettano a
punto una politica per la
promozione culturale e
turistica. In questi anni
il turismo regionale, regolato dalla legge 7/98,
ha potuto progredire
grazie alla collaborazione pubblico-privato.
Ciò nonostante – ha
ricordato Massari
– il settore presenta alcune criticità,
quali la debolezza del sistema imprenditoriale per le
ridotte dimensioni
aziendali, la scarsa
capacità di innovazione e il rapporto
qualità-prezzo. Le
cooperative incoraggiano la Regione a
riprendere e accelerare
la percorso di riforma
della legge 7/98. Chiediamo meno policentrismo, valorizzazione
delle vocazioni ed eccellenze territoriali, coordinamento dei sistemi
territoriali integrati, co-
LANFRANCO MASSARI
raggio nelle scelte d’innovazione competitiva,
maggiore concertazione
e – ha concluso Massari
– sussidiarietà verticale e
orizzontale».
10 UNIONE
NOTIZIE
Celebrata a Bologna l’assemblea ordinaria di Emil Banca
Magagni confermato presidente,
nel cda il modenese Baschieri
Giulio Magagni è stato confermato
alla presidenza di Emil Banca, l’istituto di credito cooperativo presente
con 48 filiali a Modena, Bologna
e Ferrara. Lo hanno eletto i circa
1.200 soci che il 27 aprile hanno
partecipato all’assemblea ordinaria
della banca. Oltre a Magagni, che
GIULIO ricopre il ruolo di presidente sia
MAGAGNI della federazione regionale delle
banche di credito cooperativo
che di Iccrea Holding (la cassaforte dell’intero sistema
del credito cooperativo nazionale), i soci hanno eletto
il nuovo consiglio di amministrazione che, con dieci
consiglieri, è più snello di quello precedente.
Ne fanno parte il modenese Vincenzo Baschieri, Cri-
stina Bottoni, Enea Cocchi, Mirco
Fantoni, Graziano Massa, Fabrizio Pasquali, Ugo Sprocati, Assuero Zampini e le due new entry
Ivonne Capelli e Celso Luigi de
Scrilli; Gian Paolo Galletti è stato
nominato presidente del collegio
sindacale. L’assemblea ha anche
VINCENZO
approvato all’unanimità il bilancio
BASCHIERI
d’esercizio 2013. Una settantina
di soci si è fatta fotografare nel
set allestito per i testimonial della futura campagna di
comunicazione dedicata alla base sociale. Nei prossimi
mesi saranno scelti otto volti che accompagneranno il
materiale di comunicazione e i corner dedicati ai soci
che saranno allestiti in ogni filiale di Emil Banca.
Contributo all’associazione famiglie neurologia pediatrica
Emil Banca dona 10 mila euro
per “ospedale creativo” Fanep onlus
Alcuni dipendenti della banca fanno volontariato in corsia
Sostiene l’”ospedale creativo” della Fanep (associazione famiglie neurologia pediatrica) l’assegno da
10 mila euro che il direttore di Emil Banca Daniele
Ravaglia ha consegnato il 6 maggio al presidente di
Fanep onlus Valentino Di Pisa e a Emilio Franzoni,
direttore dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile della clinica pediatrica G. Gozzadini di Bologna.
Il progetto denominato “ospedale creativo” consiste
nell’impegno di medici, psicologi e oltre 150 volontari Fanep che, attraverso il gioco, la cura, l’affetto
e il sorriso, regalano momenti di svago e allegria ai
bambini ricoverati e alle loro famiglie. Nata nel 1983
a Bologna, la Fanep aiuta i minori e le loro famiglie,
crea spazi di degenza ospedaliera, investe nella cura
e nella ricerca neuropsichiatrica infantile, dei disturbi
alimentari e dell’epilessia. Il contributo offerto da Emil
Banca servirà per sviluppare le attività ludico ricreative;
non a caso a ricevere l’assegno c’erano anche alcuni
volontari che prestano servizio in corsia travestiti da
clown. «Vogliamo continuare ad affiancare stabilmente
organizzazioni cosi meritevoli, pur in momenti in cui
la disponibilità di risorse è più limitata rispetto al
passato – afferma il direttore di Emil Banca Daniele
Ravaglia – Per noi è particolarmente orgoglioso sostenere la Fanep perché alcuni nostri collaboratori
prestano servizio come volontari.»
LA FUTURA SEDE DELLA COOPERATIVA MURATORI
DI S. FELICE SUL PANARO
INGEGNERIA - ARCHITETTURA - URBANISTICA - TOPOGRAFIA
IMPIANTISTICA - GEOTECNICA - CALCOLI STRUTTURALI
SICUREZZA CANTIERI E AMBIENTI LAVORO
EDILIZIA BIOECOLOGICA - RISPARMIO ENERGETICO
STUDI AMBIENTALI - PRATICHE FINANZIARIE
MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE COMPUTERIZZATA
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COOPERATIVE ASSOCIATE
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Due opzioni tra cui scegliere:
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