Anno 27 - N. 5 - 21 maggio 2014 Quindicinale della Confcooperative Modena Via Emilia Ovest, 101 - Modena - Tel. 059/384011 Società editrice: CE.S.I.C scarl Via Emilia Ovest, 101 - Modena Direttore responsabile: Gaetano De Vinco Reg. Trib. Mo n. 914 dell’1/3/2005 Sped. abbonamento postale - Pubblicità al 45% Art. 2 comma 20B L 662/96 - Aut. Fil. EPI di Modena Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Modena Stampa TEM Modena Testi a cura di Silvio Cortesi Impaginazione di Giovanna Vallini Costo 1,00 Euro Resoconto di un incontro rivolto alle associate Welfare aziendale, vantaggi per cooperative e lavoratori Tre esperte hanno spiegato come e perché convengono strumenti che aumentano il benessere dei dipendenti «È dimostrato che le imprese che offrono prestazioni di carattere sociale ai propri dipendenti ottengono vantaggi di vario tipo e migliorano il clima aziendale. Poiché il welfare aziendale gode di agevolazioni fiscali, vogliamo presentare queste opportunità alle nostre cooperative, che hanno un’elevata presenza femminile (è donna il 64 per cento degli addetti). Inoltre abbiamo diverse cooperative che possono erogare servizi in questo campo». Lo ha affermato il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco aprendo l’incontro su “Welfare aziendale: i vantaggi per le cooperative e i lavoratori”, organizzato il 13 maggio da Confcooperative Modena per le cooperative associate. De Vinco ha ricordato che la cooperazione sociale ha anticipato gli effetti della contrattazione aziendale attivando strumenti di welfare, come polizze sanitarie integrative, mutue ecc., nella logica di trasferire benefici alla base sociale. Le origini storiche del welfare, che affonda- no nell’iniziativa privata prima cattolica e poi laica, sono state ricostruite da Francesca Corrado, vicepresidente della cooperativa Well_B_Lab., uno spin off dell’Università di Modena e Reggio Emilia nata per trasformare la ricerca accademica in consulenze aziendali. Corrado ha ricordato che inizialmente si trattava di aiuti, rivolti a target specifici, per far fronte a bisogni primari (cibo, alloggio, assistenza sanitaria, educazione). «Oggi i servizi di welfare, offerti a tutti i cittadini, sono diretti prevalentemente alla sanità, previdenza, istruzione, tempo libero, indigenza familiare, invalidità e vecchiaia. Nella aziende essi si traducono in politiche di sostegno al reddito e al potere d’acquisto dei lavoratori con forme di remunerazione non monetarie rivolte ai propri dipendenti e alle loro famiglie. Non sono prestazioni dovute (e quindi si collocano al di là degli obblighi di legge) – ha sottolineato Corrado - e nascono sia per autonoma decisione che per accordi sindacali. Gli strumenti più diffusi La consulente aziendale sono assistenza sanita- Barbara Maiani ha spieria integrativa, vaccina- gato che investire sul zioni, check up medico, welfare aziendale conconvenzioni con banche, viene alle imprese percorsi di formazione. Sono ché ottengono un incremeno diffusi i servizi legati alla palestra e al nido aziendale, i servizi alla famiglia come borse di studio, sportelli di assistenza DA SINISTRA FRANCESCA CORRADO, sociale, aiuti FRANCESCA FERRARI (UNISERVIZI, ORGANIZZATRICE DELL’INCONTRO), per l’acquiANTONELLA SCAGLIONI E BARBARA MAIANI sto di testi scolastici e carrelli di spesa gratuiti. mento della produttività, In ogni caso il welfare hanno minore necessità aziendale è un indicatore di controllo gerarchidi responsabilità sociale. co, diminuiscono turn Il valore di una coope- over e assenteismo. «Per rativa non può essere costruire un sistema di misurato solo in termini welfare aziendale – ha di ricavi, salari e stipendi, spiegato Maiani – le imma anche di capacità e prese devono conoscere benessere effettivamente le opportunità e farsi asprodotto e distribuito in sistere nella scelta di un azienda e sul territorio. progetto fattibile e sostePer fornire un welfare nibile economicamente adeguato – ha concluso e nella scelta di un moFrancesca Corrado – bi- dello interno o esterno». sogna comunque cono- Quanto ai benefici fiscali, scere bene le caratteristi- deducibilità ecc., li ha ilche ed esigenze reali dei lustrati la commercialista propri soci e dipendenti». Antonella Scaglioni. 2 UNIONE NOTIZIE Copagri, Giordano Toni confermato alla presidenza «L’agricoltura ha bisogno di giovani» «L’agricoltura ha bisogno di giovani che, con nuove idee e una moderna organizzazione, gestiscano l’indispensabile passaggio da azienda a impresa». Lo ha detto il presidente del caseificio S. Pietro di Montegibbio Giordano Toni, confermato presidente provinciale della Copagri al termine del congresso celebrato il 29 aprile. All’assise sono intervenuti anche il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco e il direttore Cristian Golinelli. Ricordando che Copagri e Confcooperative sono stati tra i soggetti promotori di Agrinsieme Modena, De Vinco ha espresso apprezzamento per la posizione dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni sull’inserimento degli aiuti accoppiati per le barbabietole. «È indispensabile che essi siano riconosciuti anche al pomodoro da industria e alla frutta trasformata. Si tratta – ha concluso De Vinco - di una risposta a favore dell’occupazione nelle cooperative GIORDANO TONI ortofrutticole». Toni ha sottolineato che, poiché l’agricoltura modenese è uno dei maggiori produttori mondiali di cibo di qualità, va tutelata meglio. «L’alluvione di gennaio, causata dalla mancata manutenzione degli argini del Secchia, ha messo in ginocchio molte aziende già colpite dal sisma del 2102, allagando 6.500 ettari di terreno coltivato a vite e GAETANO DE VINCO a pere, oltre che a seminativo. Gli agricoltori chiedono che si metta a mano alle normative che impediscono di pulire i corsi dei fiumi, estirpare la vegetazione che blocca il deflusso delle acque, anche e soprattutto durante le frequenti piene causate da eventi meteorici sempre più violenti. Allo stesso modo serve una politica che sancisca l’importanza della prevenzione e stabilità idrogeologica del territorio e prenda atto di come un sostegno pubblico a favore delle imprese agricole che curano il territorio abbia un ritorno enorme in termini di efficacia». La vicedirettrice di Confcooperative Modena invitata dalla diocesi di Lamezia Terme Cinzia Nasi parla di cooperazione in Calabria Si è parlato di cooperazione, solidarietà e sussidiarietà nel quarto incontro della scuola socio–politica di Dottrina sociale della Chiesa promossa dalla diocesi di Lamezia Terme. Hanno relazionato sul tema Giovanna Zago, coordinatrice della Commissione nazionale dirigenti cooperatrici di Confcooperative, e Cinzia Nasi, vice direttrice di Confcooperative Modena. Nasi è intervenuta il 3 aprile presso un’azienda agricola spiegando cosa significhi “cooperazione” al Nord e come hanno reagito le cooperative modenesi al terremoto 2012. Il giorno seguente Cinzia Nasi ha incontrato due classi quarte del liceo scientifico statale “G. Galilei” di Lamezia Terme, ai quali ha presentato i principi cooperativi, la realtà nazionale e modenese di Confcooperative. È stato inoltre mostrato il video realizzato da Confcooperative Modena sul percorso di educazione cooperativa svolto nel 2011 da alcune classi dell’Istituto di istruzione superiore “Cattaneo-Deledda” di Modena.Nella serata del 4 aprile Giovanna Zago e Cinzia Nasi sono intervenute alla scuola socio–politica di Lamezia Terme, dove hanno mostrato il videomessaggio di papa Francesco ai partecipanti al Festival della Dottrina sociale della Chiesa, tenutosi a Verona dal 21 al 24 novembre 2013. In quell’occasione il Papa ha sottolineato l’importanza della cooperazione come esempio concreto di “nuova forma di welfare”. Le due cooperatrici hanno concluso il loro intervento invitando i lametini a valutare la possibilità di creare cooperative per sviluppare un territorio che ha già molto, dall’agricoltura al turismo. DA SINISTRA: GIOVANNA ZAGO, MONS. LUIGI ANTONIO CANTAFORA, CINZIA NASI UNIONE NOTIZIE 3 Il servizio è gestito dalla cooperativa sociale Piccola Città Un centro dedicato alle problematiche dell’essere genitore e alla tutela del minore Rispondere a richieste di aiuto, monitorare situazioni a rischio, sostenere genitori in difficoltà, lavorare sulle competenze genitoriali, tutelare i minori. Sono le attività svolte dal Centro per la Formazione e il Sostegno alla Genitorialità, che si trova in via Borri 25 a Modena ed è gestito dalla cooperativa sociale Piccola Città. Anche se ha iniziato la sua attività nel gennaio 2011, il centro è stato inaugurato ufficialmente il 10 maggio. «Il nostro centro, rivolto a genitori e figli, è nato per diversificare e ampliare gli strumenti a disposizione dei servizi sociali pubblici – spiega il presidente della cooperativa Piccola Città Fabrizio Costa - Offriamo consulenze educati- ve a genitori, interventi di educativa domiciliare, incontri su tematiche educative, laboratori per genitori e figli, incontri di gruppo rivolti a genitori. Il centro dispone anche di due appartamenti per progetti di alta autonomia per madre-bambino o per nuclei familiari, sempre con un sostegno educativo volto all’accrescimento delle competenze genitoriali». Nelle attività pomeridiane i fruitori del centro si sperimentano sia in laboratori tematici che in attività di vita quotidiana, come andare al parco, raccontarsi la giornata a scuola, organizzare una gita, cercare attività e appuntamenti che potrebbero essere interessanti per i figli, fare merenda, giocare, ecc. Il la bontà di casa nostra A CASA VOSTRA www.agrintesa.com ACQUISTA VICINO A CASA, SOSTIENI L’ECONOMIA DEL TUO TERRITORIO! CASTELFRANCO EMILIA (MO) Via Loda, 119 - T. 059 952511 Nei negozi Agrintesa ogni giorno frutta, verdura e vino a prezzi strepitosi centro lavora su tematiche connesse al ruolo educativo di madri e padri, sulla qualità del tempo e delle relazioni che i genitori vivono con i propri figli. L’équipe è composta da uno psicologo con funzioni di coordinamento, una pedagogista e due educatrici. Dalla sua apertura a oggi, il Centro per la Formazione e il Sostegno alla Genitorialità ha accolto 32 nuclei familiari, per un totale di 97 utenti; attualmente i nuclei familiari inseriti sono diciotto, per un totale di 56 utenti FABRIZIO COSTA che frequentano il centro con diverse cadenze. Scambio di esperienze sull’inserimento lavorativo di persone svantaggiate Delegazione brasiliana incontra il Consorzio Solidarietà Sociale Le cooperative sociali modenesi scambiano esperienze con operatori brasiliani su come inserire sul lavoro persone svantaggiate attraverso la raccolta differenziata e il riuso dei rifiuti, la manutenzione e progettazione del verde urbano, la paesaggistica. A questo scopo si è fermata a Modena dal 12 al 14 maggio una delegazione di San Paolo del Brasile che ha incontrato il Consorzio di Solidarietà Sociale. «Nei mesi scorsi abbiamo formato un gruppo di lavoro sul tema dell’internazionalizzazione dell’impresa sociale – spiega Arturo Nora, presidente del Consorzio di Solidarietà Sociale - In questo ambito è stato avviato uno scambio con Ativa, incubatore d’impresa solidaria di San Paolo del Brasile che sviluppa attività e iniziative di inclusione lavorativa per persone a basso reddito. Scopo della visita della delegazione brasiliana è elaborare assieme a noi alcune proposte di attività concrete da svolgere in collaborazione con imprese solidali di San Paolo». I settori che potrebbero essere sviluppati sull’asse Modena-San Paolo per l’inserimento lavorativo riguardano la raccolta differenziata e il riuso dei rifiuti, la manutenzione e progettazione del verde urbano, la paesaggistica. Inoltre il Consorzio di Solidarietà Sociale e Ativa valutano forme di collaborazione nella tutela e servizi per donne, minori, adolescenti e giovani, nella prevenzione delle dipendenze, nell’housing sociale e mediazione culturale. Queste opportunità saranno approfondite in una visita che una delegazione del Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena effettuerà prossimamente a San Paolo. 4 UNIONE NOTIZIE Cambiano layout, colori e logo Bottega del Sole rinnova il negozio di Mirandola È stato inaugurato il 17 maggio il rinnovato negozio di Mirandola della Bottega del Sole, la cooperativa sociale carpigiana specializzata nel commercio di prodotti equosolidali. Così, dopo l’inaugurazione del 16 settembre 2013 della nuova bottega di Carpi, anche la bottega di Mirandola ha ora una veste nuova, con colori e logo adeguati. Il punto vendita è sempre in via Battisti 10, nel centro storico della città di Pico. «La concomitanza tra l’inaugurazione e la fiera “Mirandolaperme” ha portato in bottega persone che non conoscevano il commercio equosolidale e che hanno iniziato ad avvicinarsi a questo mondo – spiega Sandra Testa, vicepre- sidente della cooperativa - Le volontarie hanno studiato un nuovo layout e dato un’immagine fresca alla bottega, che presenta prodotti delle terre confiscate alla mafia (Libera Terra), delle carceri (Solidale Italiano), c o s m e si (Natyr), detergenti (Officina naturae) e regalistica sia per aziende che per bomboniere. Inoltre vogliamo diventare un luogo capace di promuovere nuove attività, come incontri sui prodotti biologici, lavorazioni artigianali sia del commercio equo che locali». L’evento di Mirandola è stato preceduto da quello organizzato l’11 maggio in collaborazione con la Lanterna di Diogene, cooperativa sociale di Solara di Bomporto che si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi disabili. Poiché il 2013 è stato l’anno della quinoa, sono state illustrate le caratteristiche, le proprietà nutrizionali e gli utilizzi in cucina di questo prodotto; è seguita una degu- stazione di polpettine di quinoa e sformato di ricotta con Aceto Balsamico Tradizionale di Modena prodotto dalla cooperativa. Gli eventi primaverili della Bottega del Sole si concludono domenica 8 giugno alle 17.30 a Carpi presso presso il mercato contadino (ex Foro Boario) con l’iniziativa intitolata “N.c.o: un pacco alla camorra!”. Sarà un incontro con Peppe Pagano, fondatore del ristorante Nco, Nuova cucina organizzata di San Cipriano d’Aversa (Caserta), colpito da quattro colpi di pistola nella notte del 31 dicembre 2012. Il ristorante, che ospita una cooperativa sociale per disabili, aderisce a Libera e al comitato don Peppe Diana. Il cotone proviene dal Bangladesh, la La manifestazione è in programma serigrafia dal carcere genovese di Marassi a Bologna il 7 e 8 giugno La maglietta etica di Oltremare Insieme al festival del Una maglietta di cotone come tutte le altre, colorata, sportiva, da abbinare a jeans e scarpe da ginnasti- commercio equosolidale ca. Quando la indossi, però, ti senti rivoluzionario, perchè sai che nessun bambino, nessuna donna e nessun uomo è stato sfruttato per confezionarla. Si tratta della nuova “linea etica” di t-shirt presentata il 24 aprile nella bottega della cooperativa sociale Oltremare di Modena. Anche a Modena, infatti, è stato celebrato il Fashion Revolution Day, la manifestazione mondiale per ricordare, a un anno di distanza, il crollo del complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka in Bangldesh, dove morirono 1.133 persone e tante altre rimasero ferite. Oltremare – che commercia prodotti equosolidali dal 1991 – ha deciso di presentare in questa occasione i modelli delle nuove t-shirt. Le magliette sono state realizzate, attraverso il progetto O’press nato lungo la filiera del fair trade, con il cotone proveniente dal Bangladesh, mentre la serigrafia è stata realizzata all’interno del carcere di Marassi di Genova. «Anche il semplice chiederci “chi ha fatto i miei vestiti?” può determinare un nuovo modo di scegliere ciò che acquistiamo e magari può incoraggiare chi crea la moda a farlo in maniera più responsabile», hanno spiegato gli organizzatori del Fashion Revolution Day a cui ha aderito la cooperativa sociale Oltremare. Imprendo Coop www.imprendocoop.it Anche quest’anno la cooperativa Insieme partecipa a Terra Equa, il festival del commercio equo e dell’economia solidale che si terrà sabato 7 e domenica 8 giugno nella splendida cornice di Palazzo Re Enzo in piazza Maggiore a Bologna. Insieme provvederà anche alle coperture assicurative di tutte le attività della manifestazione. Allo stand di Insieme saranno presenti anche gli amici delle strutture assicurative cooperative “affiliate” di Foggia, Padova e Forlì. Nei due giorni della manifestazione si parlerà di polizze per la cooperazione agricola, sociale e di “polizze verdi” per veicoli a basso impatto. I bambini che visiteranno lo stando insieme ai genitori potranno disegnare e colorare assieme alle “Green-tose”, figlie e nipoti di soci che premieranno i bambini con gadget ecocompatibili e giocheranno con loro nella giornata di domenica 8 giugno. Allo stand verrà inoltre distribuito materiale relativo all’iniziativa del gruppo d’acquisto “polizze verdi” sviluppato in collaborazione con Energoclub Italia onlus il sito delle COOPERATIVE UNIONE NOTIZIE 5 Nel 2013 la cooperativa ha assegnato 24 alloggi in proprietà e 20 in godimento Unioncasa resiste alla crisi Approvato il progetto di fusione denominato “cinque cooperative in una” La crisi economica e la precarizzazione del lavoro stanno radicalmente mutando il mercato im- come dimostrano le oltre 10 mila famiglie modenesi che dai primi anni Settanta a oggi hanno potuto ottenere, grazie ai Peep, una casa PAOLO MESCHIARI decorosa a prezzi accessibili. «Oggi un alloggio Peep costa mediamente 1.630 euro al mq e c’è una richiesta molto forte da parte dei cittadini – afferma Meschiari – Il bando Peep “Gino Pini” ha registrato 57 domande per 16 alloggi, il Peep “San Damaso” ha già raggiunmobiliare modenese. Lo segnala la cooperativa to il 65 per cento della edilizia Unioncasa di Mo- disponibilità di alloggi e dena, che l’anno scorso il futuro Peep “Via della ha registrato un calo del Pietra” (36 alloggi) non 39 per cento delle richie- riuscirà a soddisfare tutte ste di alloggi in proprietà. le richieste. Il Peep, in«Ormai un socio su due somma, è in controtenchiede in assegnazione denza rispetto alla crisi un alloggio in forme di- del settore immobiliare». verse rispetto all’acquisto L’anno scorso il valore immediato: le maggiori totale della produzione preferenze vanno al go- di Unioncasa ha sfiorato i dimento a termine (+31,2 5,7 milioni di euro, menper cento) e alla proprietà tre i costi della produziodifferita (+18,2 per cen- ne hanno superato i 4,7 to) – spiega il presidente milioni di euro; al netto di Unioncasa Paolo Me- degli oneri finanziari e schiari – Questo signi- delle imposte, l’utile è fica che è indispensabile stato di a 83.566 euro. continuare la politica di Nel 2013 la cooperativa assegnazione di alloggi ha assegnato in proprietà in godimento, la quale ai soci 24 alloggi: undici deve tuttavia essere raf- a Modena, uno a Campoforzata attraverso la di- galliano, due a Mirandola sponibilità di aree, edifici e Soliera, otto a Pavullo, o alloggi a basso costo e oltre a 20 alloggi in gofinanziamenti pubblici da dimento. Dal 1981 a oggi utilizzare in sinergia con Unioncasa ha realizzato complessivamente 1.846 il credito bancario». A q u e s t o p r o p o s i t o unità abitative, 152 delUnioncasa ribadisce che le quali in godimento ai i Peep sono lo strumento propri soci, che l’anno principale per attuare po- scorso sono cresciuti di litiche di edilizia sociale, 82 unità, portando il to- SEGUICI SU www.modena.confcooperative.it www.imprendocoop.it tale a 6.963. Oltre ad approvare il bilancio, l’assemblea con voto unanime ha dato il via libera alla fusione per incorporazione in Unioncasa delle tre cooperative di abitazione La Montanara, Intercomunale, La Speranza e del Co.Pro.C.A. (Consorzio provinciale cooperative abitazione). «Le tre cooperative, avendo in pratica esaurito i rispettivi scopi sociali, hanno deciso, per volontà dei soci chiamati in assemblea, di concludere la propria attività. Anche per il consorzio, costituito a suo tempo per erogare servizi alle cooperative associate, viene meno la ragione di esistere. L’operazione apporta liquidità, rafforza il patrimonio di Unioncasa e – conclude Meschiari - consente un notevole risparmio in termine di costi e adempimenti burocratici». Tra assegnatari e non i soci sono oltre 3 mila Unicapi ha i conti a posto L’assemblea dei soci della cooperativa a proprietà indivisa Unicapi ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2013 e il preventivo 2014. Il consuntivo 2013 si chiude con un valore della produzione di 2,4 milioni di euro, un patrimonio netto di 19,5 milioni di euro e un utile netto di 339.550 euro. L’avanzo è inferiore a quello del 2012 in conseguenza dei danni subiti da tre edifici della cooperativa a Camposanto e Rovereto a causa del terremoto. «La nostra si conferma una cooperativa solida, presente con 931 alloggi in quindici Comuni della provincia – dichiara il presidente di Unicapi Antonio Finelli-La base sociale si è ampliata; ora abbiamo oltre 3 mila soci tra assegnatari e non». Finelli sottolinea che Unicapi vuole mantenere le sue caratteristiche di cooperativa ANTONIO FINELLI di abitanti erede delle antiche società operaie che nacquero con un forte scopo mutualistico. Per illustrare la filosofia della cooperativa Finelli usa la metafora del “binario”. «Una rotaia è economica, cioè fare buoni risultati d’impresa con una gestione oculata. L’altra rotaia – continua Finelli - è sociale, cioè coltivare il rapporto di solidarietà e responsabilità tra i soci, che vanno formati e informati». Il presidente di Unicapi aggiunge che i Comuni devono riprendere la politica dei Peep, strumenti urbanistici fondamentali per offrire abitazioni a fasce di cittadini con reddito medio-basso, in forte aumento in questo periodo di crisi. «Occorre che la politica a consumo zero di territorio si traduca in modo più responsabile in “saldo zero”, che non è la stessa cosa. Bisogna essere consapevoli che, viste le nuove norme (risparmio energetico, antisismico ecc.), riqualificare il già costruito comporta costi molto più alti. Pertanto – conclude Finelli – è necessario l’intervento del pubblico». 6 UNIONE NOTIZIE Nasce il “colosso” italiano dell’ortofrutta naturale Agrintesa e Brio, protagonisti nel bio Un nuovo ruolo nel biologico che rafforzi una presenza già significativa e apra ulteriori prospettive per conquistare la leadership nella produzione e nel mercato dell’ortofrutta coltivata con tecniche naturali e certificate, rispettose della salute e dell’ambiente. Con questo obiettivo la cooperativa Agrintesa, insieme con la società commerciale Alegra e l’organizzazione di produttori PIER GIORGIO LENZARINI Apo Conerpo, entra nella compagine societaria della veronese Brio, attiva nella vendita di prodotti alimentari biologici. «Con Festa dei soci a Castelfranco La cooperativa Agrintesa ha organizzato il 26 e 27 aprile la prima edizione di “Porte aperte”, la festa riservata ai soci, ai loro familiari e ai cittadini di Castelfranco Emilia. L’evento si è svolto presso il magazzino ortofrutticolo di via Loda, dove la cooperativa ha proposto momenti di svago e visite guidate allo stabilimento. Il 27 aprile si è tenuto il convegno “La frutticoltura modenese ieri, oggi, domani”, al quale ha partecipato il parlamentare europeo Paolo De Castro. questa operazione – dichiara il vicepresidente di Agrintesa Pier Giorgio Lenzarini – la nostra cooperativa entra nel capitale di Brio con una quota del 39 per cento, Apo Conerpo con il 5 per cento e Alegra con il 7, mentre il rimanente 49 per cento resta in mano alla cooperativa La Primavera, fondatrice nel 1993 della stessa Brio, e ad altri soci minori. Dopo il riassetto delle quote è stato, inoltre, deciso un aumento di capitale di 2,5 milioni di euro al fine di rafforzare ulteriormente la società». In vent’anni Brio ha registrato una crescita costante e oggi commercializza quasi 20 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli, a cui si aggiungono 1.650 tonnellate di altre derrate alimentari, tutte rigorosamente biologiche. Il fatturato 2013 ha sfiorato i 37 milioni di euro, con un incremento del 9 per cento rispetto all’anno precedente, ed è stato realizzato per il 40 per cento all’estero. La ‘nuova’ Brio prende il via il 1° giugno con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato globale (100 milioni di euro) entro i prossimi cinque anni. Con questa sinergia il mondo ortofrutticolo che fa capo al sistema Alegra/Agrintesa può consolidare significativamente la propria posizione, partendo dalle attuali 8 mila tonnellate (12 milioni di euro di fatturato) per salire all’attenzione del mercato nazionale e internazionale quale prima realtà italiana dell’ortofrutta biologica con un’offerta complessiva di oltre 33 mila tonnellate. Il commento del responsabile sindacale di Confcooperative Modena Alessandro Monzani Rinnovato l’integrativo provinciale per ortofrutticole e agricole diverse È stata firmata il 17 aprile l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo provinciale per le cooperative e i consorzi agricoli; l’intesa riguarda le cooperative ortofrutticole e le “agricole diverse”. «La stipula è avvenuta sulla base di quanto comunicato con le circolari 1 e 2 del 2014 – spiega il responsabile sindacale di Confcooperative Modena Alessandro Monzani - Il contratto è stato rinnovato dopo due anni di trattativa a condizioni che tengono conto del perdurare della crisi di settore e delle calamità naturali che hanno colpito la provincia di Modena. Dal punto di vista strettamente contrattuale sono state aumentate le indennità di cassa e di alta professionalità, che riguardano una platea limitata di lavoratori, e sono state migliorate le normative in materia di sicurezza. Una parte importante – continua Monzani - riguarda l’aumento delle prestazioni di maternità e malattia che sono erogate dalla Ciimla e che non comportano un aumento dei costi per le imprese. Non vi sono stati aumenti economici fissi. Il premio per obiettivi per le cooperative prive di contrattazione aziendale è stato aumentato del 10 per cento (si tratta mediamente di circa 7 centesimi a giornata). La questione veramente innovativa è che il premio diventa completamente variabile in relazione all’andamento del settore con la possibilità che, a fronte di situazioni di difficoltà, possa non essere erogato. Il contratto è stato depositato alla Direzione territoriale del lavoro il 18 aprile. Quindi i premi di risultato ALESSANDRO che saranno eventualmente erogati MONZANI – conclude il responsabile sindacale di Confcooperative Modena - potranno essere decontribuiti e detassati, con notevoli benefici per imprese e lavoratori». UNIONE NOTIZIE 7 È l’ultimo caseificio rimasto a Carpi Gli 80 anni dell’Oratorio S. Giorgio Grande festa il 23 aprile al caseificio Oratorio S. Giorgio, l’ultimo ancora attivo a Carpi. Alla ricorrenza di S. Giorgio Martire, che la cooperativa celebra ogni 23 aprile, si sono uniti i festeggiamenti per l’ottantesimo anniversario della co- operativa. Pur essendo stata costituita nel 1933, infatti, risale al 1934 l’anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano. Alla festa per gli ottant’anni del caseificio carpigia- no sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, il direttore Cristian Golinelli, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, gli assessori Alberto Bellelli, Carmelo Alberto D’Addese e Simone Morelli. De Vinco ha consegnato una pergamena commemorativa al presidente dell’Oratorio S. Giorgio, il correggese Attilio Redolfi, e al vicepresidente Emilio Cavazzuti, carpigiano. «Questo caseificio è frutto di un capitale intergenerazionale – ha detto De Vinco – Ottant’anni fa i primi soci hanno investito risorse non solo per loro stessi, ma anche per i propri figli e nipoti». Il caseificio Oratorio S. Giorgio di Carpi ha otto soci che conferiscono 27 mila quintali di latte; la produzione annua di Parmigiano Reggiano si aggira sulle 5 mila forme. Il 70 per cento del prodotto è venduto nei due spacci: uno si trova presso il caseificio, l’altro all’interno del mercato coperto di Carpi. In questo periodo la cooperativa, che aveva subito danni a causa del terremoto, è impegnata nella ristrutturazione del punto vendita e del magazzino per la stagionatura del formaggio: per i lavori, che dovrebbero concludersi entro l’anno, è stato investito un milione di euro. Risale al 1934 l’unione tra produttori e territori del Parmigiano Reggiano Anche il Consorzio compie 80 anni Anticipando di qualche settimana la ricorrenza ufficiale, sono cominciate al Cibus le manifestazioni per gli ottant’anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Era il 26 luglio 1934 quando i produttori del formaggio chiamato con i nomi di Parmigiano e Reggiano fondarono il “Consorzio Volontario Interprovinciale Grana Tipico”. Nacque allora, per differenziare il prodotto da altri formaggi grana prodotti nell’Italia del nord, il marchio a fuoco che andò a imprimere, su ogni forma, la scritta Parmigiano Reggiano (i “puntini” arriveranno nel 1964), completando così quel percorso di tutela che già aveva visto particolarmente attive le province di Reggio Emilia e di Parma. Proprio in quest’ultima, e già nel 1612, il duca Ranuccio I Farnese aveva ufficializzato la denominazione del formaggio di Parma per tutelare commercialmente dai prodotti del piacentino e del lodigiano quello che, in embrione, era già da secoli il formaggio che assumerà poi la denominazione “Parmigiano Reggiano”, unendo produttori e territori sotto un unico simbolo. «La nascita del Consorzio rappresentò un fatto straordinario, perché sancì l’unione di migliaia di piccoli e piccolissimi allevatori e di centinaia di micro-imprese di trasformazione artigianale e, al tempo stesso, legò ancor più indissolubilmente il nostro formaggio a quel territorio in cui aveva avuto origine attorno all’XI secolo grazie ai monaci benedettini – ricorda il presidente dell’ente di tutela, Giuseppe Alai – Iniziò allora la costruzione di un sistema che oggi vale quasi 2 miliardi di euro (valore al consumo 2013, senza considerare l’indotto), assicura reddito e lavoro a oltre 20 mila operatori, ha consentito di mantenere vive attività economiche, relazioni e servizi in decine di piccole comunità locali e in aree svantaggiate». Tra le iniziative per ricordare gli 80 anni del Consorzio spicca il progetto Arca dei ricordi, attraverso il quale saranno raccolte immagini, documenti, materiale didattico e testimonianze (presenti negli archivi dei caseifici o negli armadi delle famiglie dei produttori o anche dei consumatori) relative al mondo del Parmigiano Reggiano negli ultimi ottant’anni». 8 UNIONE NOTIZIE La cooperativa investe nella salvaguardia ambientale Saca alla guida dei nuovi pullman a “emissioni zero” Acquistati in Germania, i mezzi rispettano la normativa Euro 6 Attenzione alla sicurezza e rispetto dell’ambiente. Viaggia sempre lungo questo doppio binario l’attività della cooperativa Saca, leader nel settore del trasporto pubblico locale con oltre 10 milioni di chilometri di servizi, più di 200 soci, 350 dipendenti e un fatturato aggregato di oltre 36 milioni di euro. Fedele a questa filosofia aziendale, tedesca Man Truck & Bus con un investimento complessivo di 3 milioni di euro, questi pullman rispettano la normativa Euro 6, entrata in vigore il 1° gennaio 2014 con lo scopo di ridurre ulteriormente le emissioni dei veicoli circolanti in ambito europeo – dichiara Federico Forchielli, che ha sostituito il modenese Daniele Passini alla presidenza di Saca – La nostra cooperativa si conferma quindi il primo network privato regionale per la mobilità delle persone in grado di offrire ai propri clienti un servizio efficiente con pullman di ultima generazione fino a oggi non ancora utilizzati dagli altri principali players dell’Emilia Romagna». Man Truck & Bus è leader mondiale nel settore del trasporto pubblico e privato e offre una gamma completa di veicoli con motorizzazioni efficienti e rispettose dell’ambiente la cooperativa amplia il proprio parco macchine con dieci moderni mezzi a “inquinamento zero” che saranno operativi nelle aree di Bologna, Modena e Reggio Emilia garantendo un’aria più pulita e ancora più sicurezza alla clientela. «Acquistati dalla società (tra cui quelle alternative di Modena, Reggio Emilia, come l’idrogeno, il me- Genova e La Spezia. Una tano e l’ibrido-elettrico), vera e propria vocazione standard qualitativi altis- testimoniata, tra l’altro, simi, elevata affidabilità e dall’utilizzo di numerosi sicurezza attiva e passiva mezzi ‘ecologici’ come grazie ai dispositivi più gli autobus elettrici, che ogni giorno moderni. collegano «L’attenla stazione zione alla e il censalvaguartro storico dia amdi Bologna bientale del con i centri territorio in commercui opera – ciali di Casottolinea salecchio di Forchielli – DA SINISTRA Reno (Bo), e costituisce DANIELE PASSINI E come i veiinfatti un FEDERICO FORCHIELLI coli a traelemento caratterizzante della no- zione elettrica o bimodale stra cooperativa, nata a impiegati per il servizio di Bologna nel 1972 e oggi trasporto merci denomiattiva anche nelle province nato tr@nsitpoint. Commento positivo delle centrali cooperative Ok alla nuova legge regionale su facchinaggio e logistica Agci Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative e Legacoop Servizi dell’Emilia-Romagna esprimono soddisfazione per l’approvazione delle nuova legge regionale sul facchinaggio e movimentazione merci. «Sebbene non rappresenti la panacea di tutti i mali, questa norma può costituire un utile strumento per promuovere la legalità e la responsabilità sociale in questi settori, arginare il fenomeno delle ‘cooperative spurie’ e contrastare la concorrenza sleale – dichiarano i presidenti delle tre associazioni di settore Massimo Mota, Daniele Passini e Alberto Armuzzi – Tutto ciò allo scopo di accreditare nei confronti del mercato e delle istituzioni le cooperative che operano nel pieno rispetto della legge e applicano i contratti collettivi, promuovere i comportamenti virtuosi delle imprese e coadiuvare l’attività ispettiva per il contrasto alle false cooperative e alle forme irregolari di utilizzo dei lavoratori». Le associazioni di settore delle tre centrali cooperative sottolineano che la nuova legge prevede, tra le varie misure, l’istituzione di un elenco di merito a cui possono aderire in forma volontaria tutti gli operatori della logistica in possesso dei requisiti di legalità e responsabilità sociale certificati da un’apposita Consulta composta da istituzioni, parti sociali, rappresentanti delle imprese committenti ed enti deputati al controllo. Le aziende iscritte a questo elenco hanno diritto di accedere a un sistema di premialità per quanto concerne i bandi finalizzati alla concessione di contributi. l’avvocato risponde 9 Avv. Pietro Lafiosca Il contratto di trasporto Sovente le cooperative si avvalgono della collaborazione di trasportatori per consegnare la merce ai propri clienti. Il codice civile, all’articolo 1678, definisce il trasporto come un contratto attraverso il quale un soggetto (detto vettore) si obbliga, verso corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo a un altro. Nelle righe successive tratteremo – in via generale – il contratto di trasporto di cose, cercando di individuare i principali obblighi del mittente e del vettore. L’art. 1683 del c.c. stabilisce l’obbligo del mittente di indicare con esattezza al vettore il nome del destinatario e il luogo di destinazione, la natura, il peso, la quantità e il numero delle cose da trasportare e gli altri estremi necessari per eseguire il trasporto. Se per l’esecuzione del trasporto occorrono particolari documenti, il mittente deve rimetterli al vettore all’atto in cui consegna le cose da trasportare. Giova ricordare, però, che saranno a carico del mittente gli eventuali danni derivanti dall’omissione o dall’inesattezza delle indicazioni o dalla mancata consegna o irregolarità dei documenti. Il vettore, a sua volta, deve eseguire il trasporto secondo le modalità concordate e consegnare le cose trasportate nel luogo, nel termine e con le modalità indicategli dal mittente. Qualora il destinatario sia irreperibile ovvero rifiuti o ritardi la riconsegna delle cose trasportate, il vettore deve chiedere immediatamente, a norma dell’art. 1690 c.c., istruzioni al mittente e si applicano le disposizioni dell’art. 1686 c.c. in cui è contemplato anche il diritto al rimborso spese per il vettore. Dal momento della ricezione a quello della consegna, il vettore sarà responsabile della perdita e dell’avaria delle cose consegnatagli per il trasporto, salvo che non provi che le citate circostanze siano dovute a caso fortuito, alla natura della merce o a vizi. Occorre porre l’accento sul fatto che i danni derivanti dal contratto di trasporto si prescrivono in un anno. Si fa inoltre presente che il D.Lgs n. 286/2005 all’art. 7-ter ( D.L. 6 luglio 2010, n. 103, convertito con L. 4 agosto 2010, n. 127) ha introdotto la responsabilità in solido del mittente con il vettore inadempiente; nello specifico, la normativa prevede che: “il vettore di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), il quale ha svolto un servizio di trasporto su incarico di altro vettore, a sua volta obbligato ad eseguire la prestazione in forza di contratto stipulato con precedente vettore o direttamente con il mittente, inteso come mandante effettivo della consegna, ha azione diretta per il pagamento del corrispettivo nei confronti di tutti coloro che hanno ordinato il trasporto, i quali sono obbligati in solido nei limiti delle sole prestazioni ricevute e della quota di corrispettivo pattuita, fatta salva l’azione di rivalsa di ciascuno nei confronti della propria controparte contrattuale. È esclusa qualsiasi diversa pattuizione, che non sia basata su accordi volontari di settore.” Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, si consiglia di rivolgersi ad aziende di trasporto serie e affidabili, in grado di garantire servizi efficienti e sicuri. L’ufficio legale di Confcooperative Modena (059.384739; [email protected]) resta a disposizione per eventuali chiarimenti e approfondimenti in merito. Tre modenesi nel consiglio regionale Massari confermato alla presidenza regionale di FederCultura-Turismo-Sport Lanfranco Massari è stato confermato alla presidenza di FederCultura Turismo Sport di Confcooperative Emilia-Romagna. Lo hanno eletto i cooperatori intervenuti all’assemblea regionale del 7 maggio a Bologna. Nel nuovo consiglio regionale entrano anche i modenesi Rodolfo Giovenzana (Scuola Pallavolo Anderlini), Maria Rita Santeramo (D&Bact group) e Riccardo Solmi (PromAppennino). «Nel quadriennio 2008/2012 sono aumentati fatturato (+2,2 per cento) e addetti (+12 per cento) delle nostre cooperative turistiche, attive nella valorizzazione, con- servazione e fruizione del patrimonio artistico-culturale, spettacolo e sport – ha sottolineato Massari – Queste imprese hanno dimostrato di saper resistere alla crisi e per questo si candidano a costruire la ripresa partendo dallo sviluppo dei territori». Secondo Massari occorre puntare sulle “materie prime” dell’Emilia-Romagna, rappresentate dai beni culturali, storici e naturalistici, dalle eccellenze agroalimentari, dal sistema di accoglienza e organizzazione dei servizi. «Le istituzioni mettano a punto una politica per la promozione culturale e turistica. In questi anni il turismo regionale, regolato dalla legge 7/98, ha potuto progredire grazie alla collaborazione pubblico-privato. Ciò nonostante – ha ricordato Massari – il settore presenta alcune criticità, quali la debolezza del sistema imprenditoriale per le ridotte dimensioni aziendali, la scarsa capacità di innovazione e il rapporto qualità-prezzo. Le cooperative incoraggiano la Regione a riprendere e accelerare la percorso di riforma della legge 7/98. Chiediamo meno policentrismo, valorizzazione delle vocazioni ed eccellenze territoriali, coordinamento dei sistemi territoriali integrati, co- LANFRANCO MASSARI raggio nelle scelte d’innovazione competitiva, maggiore concertazione e – ha concluso Massari – sussidiarietà verticale e orizzontale». 10 UNIONE NOTIZIE Celebrata a Bologna l’assemblea ordinaria di Emil Banca Magagni confermato presidente, nel cda il modenese Baschieri Giulio Magagni è stato confermato alla presidenza di Emil Banca, l’istituto di credito cooperativo presente con 48 filiali a Modena, Bologna e Ferrara. Lo hanno eletto i circa 1.200 soci che il 27 aprile hanno partecipato all’assemblea ordinaria della banca. Oltre a Magagni, che GIULIO ricopre il ruolo di presidente sia MAGAGNI della federazione regionale delle banche di credito cooperativo che di Iccrea Holding (la cassaforte dell’intero sistema del credito cooperativo nazionale), i soci hanno eletto il nuovo consiglio di amministrazione che, con dieci consiglieri, è più snello di quello precedente. Ne fanno parte il modenese Vincenzo Baschieri, Cri- stina Bottoni, Enea Cocchi, Mirco Fantoni, Graziano Massa, Fabrizio Pasquali, Ugo Sprocati, Assuero Zampini e le due new entry Ivonne Capelli e Celso Luigi de Scrilli; Gian Paolo Galletti è stato nominato presidente del collegio sindacale. L’assemblea ha anche VINCENZO approvato all’unanimità il bilancio BASCHIERI d’esercizio 2013. Una settantina di soci si è fatta fotografare nel set allestito per i testimonial della futura campagna di comunicazione dedicata alla base sociale. Nei prossimi mesi saranno scelti otto volti che accompagneranno il materiale di comunicazione e i corner dedicati ai soci che saranno allestiti in ogni filiale di Emil Banca. Contributo all’associazione famiglie neurologia pediatrica Emil Banca dona 10 mila euro per “ospedale creativo” Fanep onlus Alcuni dipendenti della banca fanno volontariato in corsia Sostiene l’”ospedale creativo” della Fanep (associazione famiglie neurologia pediatrica) l’assegno da 10 mila euro che il direttore di Emil Banca Daniele Ravaglia ha consegnato il 6 maggio al presidente di Fanep onlus Valentino Di Pisa e a Emilio Franzoni, direttore dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile della clinica pediatrica G. Gozzadini di Bologna. Il progetto denominato “ospedale creativo” consiste nell’impegno di medici, psicologi e oltre 150 volontari Fanep che, attraverso il gioco, la cura, l’affetto e il sorriso, regalano momenti di svago e allegria ai bambini ricoverati e alle loro famiglie. Nata nel 1983 a Bologna, la Fanep aiuta i minori e le loro famiglie, crea spazi di degenza ospedaliera, investe nella cura e nella ricerca neuropsichiatrica infantile, dei disturbi alimentari e dell’epilessia. Il contributo offerto da Emil Banca servirà per sviluppare le attività ludico ricreative; non a caso a ricevere l’assegno c’erano anche alcuni volontari che prestano servizio in corsia travestiti da clown. «Vogliamo continuare ad affiancare stabilmente organizzazioni cosi meritevoli, pur in momenti in cui la disponibilità di risorse è più limitata rispetto al passato – afferma il direttore di Emil Banca Daniele Ravaglia – Per noi è particolarmente orgoglioso sostenere la Fanep perché alcuni nostri collaboratori prestano servizio come volontari.» LA FUTURA SEDE DELLA COOPERATIVA MURATORI DI S. FELICE SUL PANARO INGEGNERIA - ARCHITETTURA - URBANISTICA - TOPOGRAFIA IMPIANTISTICA - GEOTECNICA - CALCOLI STRUTTURALI SICUREZZA CANTIERI E AMBIENTI LAVORO EDILIZIA BIOECOLOGICA - RISPARMIO ENERGETICO STUDI AMBIENTALI - PRATICHE FINANZIARIE MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE COMPUTERIZZATA NUOVO SERVIZIO PER LE COOPERATIVE ASSOCIATE Realizziamo il vostro SITO WEB a condizioni di vantaggio Due opzioni tra cui scegliere: SITO BASE o SITO VETRINA Essere sul web significa piu' visibilita', maggiore informazione, promuoversi nel mondo. Scelta cooperativa, scelta di valore www.modena.confcooperative.it powerenergia.eu seguici su facebook molluscobalena.it Liberiamo l’energia
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