Anno 27 - N. 3 - 26 marzo 2014 Quindicinale della Confcooperative Modena Via Emilia Ovest, 101 - Modena - Tel. 059/384011 Società editrice: CE.S.I.C scarl Via Emilia Ovest, 101 - Modena Direttore responsabile: Gaetano De Vinco Reg. Trib. Mo n. 914 dell’1/3/2005 Sped. abbonamento postale - Pubblicità al 45% Art. 2 comma 20B L 662/96 - Aut. Fil. EPI di Modena Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Modena Stampa TEM Modena Testi a cura di Silvio Cortesi Impaginazione di Giovanna Vallini Costo 1,00 Euro Rinnovati gli organi di rappresentanza a livello provinciale Confcooperative Modena accorpa i settori Le cooperative suddivise in quattro aree: agroalimentare, lavoro e abitare, servizi a imprese e persone, sociale Piccola riforma “costituzionale” di Confcooperative Modena, che accorpa i propri settori, cioè gli organi di rappresentanza delle diverse attività delle cooperative aderenti. «Confcooperative Modena, convinta fautrice della più ampia partecipazione, da sempre ha promosso la costituzione di consigli di settore eletti, sottolineo eletti e non nominati, e rispecchianti l’organizzazione nazionale delle diverse federazioni, all’interno dei quali sviluppare dibattiti e determinare decisioni di politica cooperativa – ricorda il presidente Gaetano De Vinco - Sul principio della partecipazione democratica dei soci e sull’intrinseco valore che in essa risiede non intendiamo retrocedere di un passo». Il consiglio generale, che è il “parlamentino interno” di Confcooperative Modena, in preparazione delle assemblee del 10 marzo ha discusso e approvato una proposta di ridefinizione dell’organizzazione associativa interna. «Si è partiti da un dato di fatto: le recenti aggregazioni e i cambiamenti della base sociale hanno ridotto il numero delle cooperative, in qualche caso a pochissime unità per settore, rendendo solo nominalistica la partecipazione – spiega De Vinco - Non solo, in qualche caso risulta evidente che le politiche settoriali vengono spesso trattate sul piano regionale, coinvolgendo più territori provinciali. Infine giunge dal basso una richiesta di maggior integrazione intersettoriale. Dovendo rinnovare presidenti e consiglieri dei settori, ne abbiamo approfittato per riorganizzarli». Dal 10 marzo Confcooperative Modena è organizzata in quattro settori: agroalimentare, lavoro e abitare (cooperative edili e di abitazione), servizi alle imprese e alle persone (cooperative di servizi, progettazione, logistica, cultura, turismo, sanità e sportive), sociale (cooperative sociali). Queste aggregazioni per area favoriranno la collaborazione tra le cooperative, ma non escludono un’ulteriore intersettorialità legata a progetti specifici che le cooperative intenderanno promuovere. «Semplifichiamo con un esempio – continua De Vinco - Un progetto di riuso di un’area cittadina coinvolge chi progetta e costruisce, ma anche chi si occupa di servizi, da quelli socio-sanitari-assistenziali-scolastici a quelli culturali, sportivi e così via. Qualcuno potrebbe obiettare che, accorpando tra loro i vecchi settori, si potrebbe perdere la specificità che è stata il lievito di tante buone iniziative. A questa obiezione il progetto risponde attraverso lo sforzo di rappresentare tutte le componenti economiche presenti. Inoltre si propone di individuare per ogni voce cooperativa un consigliere referente che possa svolgere la funzione di coordinamento sulle tematiche specifiche. Questi referenti, coordinati dal presidente di area, daranno gambe alle nostre idee e – conclude De Vinco - promuoveranno la cooperazione nel tessuto economico». 2 UNIONE NOTIZIE Eletti I presidenti e consiglieri di settore Fiducia a Girotti, Finelli, Chierici e Oliva Nelle assemblee del 10 marzo sono stati eletti I presidenti e consiglieri dei quattro settori nei quali è suddivisa ora Confcooperative Modena. Resteranno in carica quattro anni. Nel settore agroalimentare il nuovo presidente è: Girotti Vanni (S. Rocco), mentre i consiglieri sono Aldrovandi Adriano (Fruit Modena Group), Amorotti Giuseppe (caseificio S. Silvestro), Bellodi Stefano (Car), Bertacchini Francesco (caseificio La Guardia), Bertolini Aldemiro (caseificio Val del Dolo), Budri Francesco (Ital-frutta), Casari Mirco (La Tradizione), Cavazzuti Emilio (caseificio Oratorio S. Giorgio), Coronati Lauro (Cantina di S. Croce), Corti Paride (caseificio Casola), Fabbri Eros (Foche- VANNI GIROTTI rini), Fontana Giuseppe (caseificio Nuova Spilambertese), Ganzerli Giorgio (Agriverde), Guidorzi Claudio (Cama), Lenzarini Piergiorgio (Cesac), Levi Alberto Mario (Essicazione Frutta), Martinelli Paolo (Cantina Settecani), Mesini Noè (caseificio S. Lucio), Minelli Davide (S. Adriano), Nascimbeni Andrea (4 Madonne Caseificio dell’Emilia), Piccinini Carlo (Cantina di Carpi e Sorbara), Piccinini Marco (Fruit Modena Group), Piggioli Carlo (caseificio S. Pietro Benedello), Romagnoli Angelo (Consorzio Terre di Montagna), Rossi Fausto Emilio (Cantina di Carpi e Sorbara), Savioli Ruggero (caseificio S. Paolo), Toni Giordano (caseificio S. Pietro Montegibbio) e TIZIANO CHIERICI Vaccari Alberto (Cantina Formigine Pedemontana). Nel settore lavoro e abitazione è stato eletto presidente Finelli Gianfranco (Muratori S. Felice). Sono consiglieri Agostinelli Andrea (Fontanaluccia), Finelli Antonio (Unicapi), Galante Marco (Unioncasa), Luppi Leonardo (Batea), Meschiari Paolo (Unioncasa) e Torri Luciano (Unioncasa). Nel settore servizi alle imprese e alle persone il nuovo presidente è Chierici Tiziano (Progetto Lavoro), mentre i consiglieri sono Ariotti Silvia (San.A.), Baisi Angela (Italprogetti), Borelli Tania (CoopArt), Corrado Francesca (Well B_Lab), Gigliotti Andrea (Modena Sport Club), Giovenzana Rodolfo (Scuola di Palla- ELENA OLIVA volo Anderlini), Morellini Alberto (Meditem), Santeramo Maria Rita (D&bact Group), Solmi Riccardo (PromAppennino), Solmi Sandro (Mdf). Nel settore sociale è stata eletta presidente Oliva Elena (Caleidos). Sono consiglieri Bolognesi Antonella (Uscita di sicurezza), Canali Christian (Don Bosco & Co), Cantoni Alessandro (Solidarietà e Tipicità), Capasso Antonio (Il Girasole), Capristo Antonio (Nazareno), Castiglioni Elmina (Libellula), Costa Fabrizio (Piccolà Città), Danisi Ivana Rosaria (Mediando), Maccari Andrea (Il Mantello), Marino Nicola (Domus Assistenza), Nora Arturo (Cooperattiva), Storchi Luca (Rinatura) e Vellani Carlo (Ceis Formazione). GIANFRANCO FINELLI È la vicedirettrice di Confcooperative Modena Cinzia Nasi si laurea in Comunicazione e Marketing Il 6 marzo la vicedirettrice di Confcooperative Modena Cinzia Nasi ha conseguito la laurea in Comunicazione e Marketing presso il dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Cinzia Nasi ha frequentato i corsi con i servizi di supporto fad (frequenza a distanza); in pratica ha seguito le lezioni serali tenute dai docenti via Internet. La vicedirettrice di Confcooperative Modena ha superato 26 esami, tutti sostenuti a Reggio, dove si trova il dipartimento di Comunicazione ed Economia. La tesi di laurea è stata dedicata ai sistemi Bbs (Behavior based safety), una metodologia per ridurre gli infortuni sul lavoro. A Cinzia Nasi vanno le congratulazioni dei colleghi di Confcooperative Modena e Uniservizi. UNIONE NOTIZIE 3 Costituito il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e ACI È nata Agrinsieme Modena Il mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti delle istituzioni Si è costituito Agrinsieme Modena, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). I consigli direttivi delle sei organizzazioni hanno sottoscritto l’accordo interassociativo che ha dato formalmente vita ad Agrinsieme Modena. Contestualmente è stato nominato coordinatore il presidente della Cia di Modena, Cristiano Fini, che resterà in carica per la durata di un anno, come previsto dal documento congiunto. «Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore unico nei confronti della politica e delle istituzioni - hanno spiegato il 7 marzo i presidenti provinciali delle sei sigle, Cristiano Fini (Cia), Eugenia Bergamaschi (Confagricoltura), Giordano Toni (Copagri), Lauro Lugli (Legacoop) e Gaetano De Vinco (Con- fcooperative) - Il modello organizzativo prevede momenti di raccordo su tutte le tematiche dell’agricoltura. Agrinsieme rappresenta una discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. Il coordinamento integra, infatti, storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato e continueranno a realizzare autonomamente». Agrinsieme lavorerà per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico partirà dai settori dei cereali, ortofrutta, pomodoro, zootecnia e riguarderà diverse aree territoriali, anche sulla base della progettazione che le stesse imprese stanno prefigu- aggiunge il presidente di rando attraverso iniziative Confcooperative Modena di rete e di aggregazione. Gaetano De Vinco – VoLa strategia sindacale gliamo fornire un sostecoordinata di Agrinsieme gno efficace al ricambio avrà una ricaduta sulle generazionale attraverso politiche locali e settoriali percorsi di formazione per singole filiere produttive. È stata definito un primo programma di lavoro per decidere strategie di sviluppo in grado di fornire un contributo essenziale alla crescita GAETANO DE VINCO, GIORDANO TONI, CRISTIANO FINI, economica delle EUGENIA BERGAMASCHI, LAURO LUGLI imprese. Saranno elaborate politiche che, professionale, rilanciare attraverso l’affermazione ricerca e innovazione a del ruolo strategico dell’a- sostegno dell’intero settogricoltura, garantiscano re agroalimentare, svilupredditività alle aziende e pare strumenti innovativi alle cooperative agricole, sul credito». Agrinsieme proiettandole verso i mer- si propone di confrontarcati nazionali e internazio- si con le istituzioni locali nali. Si vuole favorire le su temi come la sempliaggregazioni per rendere ficazione burocratica, la più competitive le imprese ricostruzione post-sisma, riducendo i costi di pro- i risarcimenti danni da duzione. «Saranno svilup- alluvione, la fiscalità nel pati progetti concreti sul settore agroalimentare e territorio modenese che la salvaguardia del paeimpegnino le organizza- saggio rurale. Inoltre si zioni socie ad analizzare prefigge di incentivare il le diverse opportunità connubio cibo-prodotti lungo le filiere produttive tipici-paesaggio al fine di e all’interno degli organi- rendere più attrattivo il smi interprofessionali – nostro territorio. Tutti i numeri di Agrinsieme Modena 6.200 aziende agricole, 114 cooperative, 12.700 addetti Le imprese associate alle organizzazioni agricole aderenti ad Agrinsieme Modena sono 6.280 (iscritte alla Camera di commercio) e impiegano annualmente 5.500 addetti, per un totale di 297 mila giornate lavorate. Il sistema cooperativo, invece, raggruppa 114 cooperative che associano 31 produttori, danno lavoro a 7.200 persone e fatturano complessivamente quasi 3,5 miliardi di euro. Il settore lattiero-caseario associa 866 allevatori che conferiscono 3,2 milioni di quintali di latte, per una produzione di 574.328 forme di Parmigiano Reggiano, che corrispondono al 92 per cento dell’intera produzione provinciale. Nel vitivinicolo le 3.423 aziende agricole associate hanno conferito lo scorso anno un milione di quintali di uva alle cantine cooperative. L’intero movimento cooperativo produce il 70 per cento delle uve e il 90 per cento dei Lambruschi modenesi. Nell’ortofrutticolo sono state conferite alle cooperative 1,3 milioni di quintali di pere, pari all’89 per cento della produzione provinciale; alle pere si aggiungono 950 mila quintali di pomodoro e 900 mila quintali di cereali. 4 UNIONE NOTIZIE Convegno della Fondazione Del Monte Movimentazione merci, una questione di legalità Da una ricerca emerge che la maggioranza delle cooperative del settore non è sottoposta ad alcun controllo In provincia di Modena sono attive oltre 2.100 imprese di autotrasporto, facchinaggio e logistica, con quasi 15 mila occupati. Le cooperative del settore che risultano attive sono 215 e hanno complessivamente 8.700 addetti. Solo quindici di esse, però, aderiscono a una delle tre centrali cooperative. Ciò significa che la stragrande maggioranza delle cooperative di questo settore, considerato a rischio di infiltrazioni criminali, non viene controllata; il timore è che possa così agire ai confini della legalità. Lo afferma una ricerca della Fondazione Mario del Monte, presentata il 26 febbraio a Modena in un convegno organizzato in collaborazione con Agci, Confcooperative e Legacoop, espressione territoriale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Sono intervenuti il presidente della Camera di commercio di Modena Maurizio Torreggiani, il procuratore capo della Repubblica Vito Zincani, il presidente della Cna Fita Cinzia Franchini, quello del centro culturale Ferrari Gianpietro Cavazza, il sindacalista della Cgil Franco Zavatti e il presidente di Legacoop Modena Lauro Lugli, che ha parlato a nome delle tre centrali. Dalla ricerca, condotta su un campione di 195 cooperative di autotrasporto, facchinaggio e logistica, emerge che il 63 per cento ha un amministratore unico, oltre la metà dei soci e dipendenti è costituita da stranieri e il capitale sociale di norma è un terzo del patrimonio netto (ma in alcune cooperative capitale sociale e patrimonio netto coincidono per l’assenza totale di riserve). 95 cooperative del settore non depositano il bilancio da almeno tre anni. L’aspetto più preoccupante è che l’89 per cento delle cooperative campione non è sottoposto ad alcuna revisione. «Le imprese non associate, come ha dimostrato la ricerca, alla fine non vengono controllate, non vengono verificate, non Imprendo Coop www.imprendocoop.it vengono revisionate dagli organi statali - sottolinea Gaetano De Vinco, presidente di Confcooperative Modena- Il risultato è che lì si può annidare un’attività criminale. Ai nostri associati che operano in questo settore con trasparenza vogliamo dire che il movimento cooperativo è al loro fianco e si batte insieme a loro affinché la moneta buona per una volta scacci quella cattiva». «Noi abbiamo già un sistema di controllo funzionante – aggiunge il direttore di Legacoop Modena Gianluca Verasani – i revisori che lavorano per conto delle centrali cooperative svolgono il loro compito in modo indipendente. Un albo dei revisori potrebbe essere messo a disposizione di tutte le cooperative modenesi per svolgere questo ruolo». Oltre a presentare la ricerca, scopo del convegno era individuare azioni concrete per contrastare l’illegalità nel settore. Le centrali cooperative chiedono maggiori visite ispettive e la rapida approvazione della legge regionale - prima in Italia – sulla promozione della legalità e responsabilità sociale nell’autotrasporto, facchinaggio, merci e servizi. Perché, come ha ricordato il procuratore capo della Repubblica di Modena Vito Zincani, la legalità è un capitale sociale che contribuisce al successo economico di un Paese. «L’autotrasporto e logistica è uno dei settori più aggrediti dal crimine organizzato e la grande frammentazione delle imprese rende difficile l’azione di contrasto - afferma Vito Zincani, Procuratore Capo della Repubblica di Modena - Rispetto a un’iniziale sottovalutazione del problema, mi pare che ora il mondo delle professioni abbia coscienza della gravità del fenomeno. Lo dimostrano non solo iniziative culturali come quella di oggi, ma i vari protocolli e altre misure concrete con le quali si sta cercando di sterilizzare il problema». il sito delle COOPERATIVE I consigli dell’assicuratore Antonio Fierro 5 Nuove convenzioni per i soci delle cooperative Insieme rilancia su agricoltura e polizze protezione reddito Per il quinto anno consecutivo Insieme, la cooperativa di utenza dei cooperatori emiliani, rilancia le iniziative per la tutela dei rischi agricoli e del reddito aziendale. Lo fa attraverso convenzioni con le cooperative i cui soci possono così accedere con condizioni vantaggiose alle polizze per macchine agricole, responsabilità civile dell’azienda agricola, incendio e avversità atmosferiche. Per le cooperative convenzionate è stato reintrodotto il prezzo dei trattori a 75 euro, riportando così le tariffe ai valori del 2007; sono state inoltre rafforzate le possibilità di assicurarsi contro il furto dei mezzi agricoli e delle attrezzature, con l’obbiettivo di permettere agli agricoltori soci di mettere in sicurezza il proprio patrimonio in modo semplice e poco costoso. Continua, inoltre, il rapporto con la compagnia assicurativa VH Italia (filiale italiana della Vereinigte Hagelversicherung, la più grande compagnia assicurativa europea specializzata nel settore dei rischi agricoli), per le assicurazioni contro le avversità atmosferiche e la protezione del reddito. La campagna 2014, infatti si apre in notevole ritardo rispetto agli anni passati e con diverse novità; in particolare da quest’anno sono state introdotte alcune forme innovative di polizze “multirischio” che hanno l’obbiettivo di coprire in misura più efficace il reddito dell’azienda tenendo, però, conto dell’esigenza degli agricoltori di limitare i costi. L’obbiettivo di Insieme per il 2014 è beneficiare i soci con risparmi assicurativi che superino di almeno il 15 per cento gli oltre 300 mila euro risparmiati nel 2013. La cooperativa è stata fondata il 7 marzo 1954 Caseificio Roncoscaglia ha 60 anni Ha compiuto sessant’anni il caseificio Roncoscaglia di Sestola, una delle prime cooperative casearie nate nell’Alto Frignano. Fondato il 7 marzo 1954, il caseificio ha attualmente nove soci che trasformano in Parmigiano Reggiano 18 mila quintali di latte: la produzione si aggira sulle 3.300 forme l’anno. Nei prossimi mesi la cooperativa, presieduta da Giuliano Manfredini, MICHELE LANCELLOTTI investirà 160 mila euro per costruire uno spaccio a forma di torre, sul modello dei caseifici di una volta, con una sala polivalente per la presentazione e assaggi delle produzioni tipiche. Il 20 febbraio il caseificio Roncoscaglia è stato protagonista di Sai cosa mangi?, il programma tv di Rete 4 condotto da Emanuela Folliero che, in veste di padrona di casa, si fa aiutare da esperti per svelare le principali caratteristiche e curiosità degli alimenti che abitualmente troviamo sulla nostra tavola. Il vicepresidente del caseificio Michele Lancellotti ha illustrato le particolarità del Parmigiano Reggiano e mostrato come si taglia una forma di formaggio. 6 UNIONE NOTIZIE La struttura è a Gorzano di Maranello L’Arcobaleno potenzia “La Grangia” Il centro socio-riabilitativo ora è anche residenziale Si amplia e diventa residenziale il centro socio-riabilitativo “La Grangia”, che si trova a Gorzano di Maranello ed è gestito disabilità fisiche e psichiche. I lavori, costati 400 mila euro, sono stati effettuati dalla cooperativa L’Arcobaleno, che gestirà la struttura in convenzione fino al 2031. “La Grangia” ospita le attività socio-educative e di riabilitazione al lavoro che dal 1991 erano svolte presso il centro diurno Alecrim di Bell’Italia e il negozio Alecrim Art di MaranelFRANCESCO FALGIONE lo. Il centro diurno comprende un atelier per dalla cooperativa sociale attività manuali creative, L’Arcobaleno. Il 15 marzo un laboratorio d’informatiè avvenuta l’inaugurazio- ca, servizi, sala da pranzo ne; è intervenuto il presi- e salotto, una cucina atdente di Confcooperative trezzata anche per la proModena Gaetano De Vin- duzione dei pasti interni, co. La struttura, che com- una sala multifunzionale prende dodici posti letto, per attività di ginnastica, integra il centro diurno teatro e musicoterapia. aperto nel 2008. Un’altra zona è dedicata I nuovi spazi si trovano alle attività di educazione al piano superiore dell’e- e riabilitazione al lavoro dificio di proprietà del e alle attività artigianali, Comune di Maranello, con uno spazio per il condonato a suo tempo dal- fezionamento di bombola Fondazione Stradi e niere, un laboratorio per oggetto di una ristruttu- la produzione di oggetti in razione complessiva con cuoio e feltro, uno per la finalità sociali condotta lavorazione del legno, un da Comune e Ipab. Ora negozio per l’esposizione una parte della struttura, e la vendita dei prodotti in accordo tra Comune e realizzati nei laboratori. cooperativa L’Arcobaleno, «La Grangia - spiega il sarà dedicata a questo presidente della cooperaimportante servizio per tiva sociale L’Arcobaleno il territorio. Sono state ri- Francesco Falgione - è cavate cucina, soggiorno, una struttura che risponbagni e stanze da letto de ai bisogni di persone per ospitare adulti con con disabilità gravi, che necessitano di proposte prevalentemente socio-assistenziali o ludico-ricreative, e di persone con disabilità medio-gravi, interessate a svolgere attività lavorative in ambito protetto e con la garanzia di un servizio educativo adeguato. Per dodici di loro questa diventa la loro casa: anche per noi educatori comincia un’avventura molto bella, perché significa condividere la vita di queste persone». Il nome “Grangia” deriva da un antico termine di origine francese che indica una struttura edilizia originariamente utilizzata per la conservazione del grano, utilizzata e diffusa in particolare dall’ordine monastico dei Cistercensi. Sostegno alle famiglie bisognose La Carovana istituisce i voucher di solidarietà Vogliono continuare a mandare i loro figli alla scuola paritaria, ma tra crisi economica e calamità naturali i soldi scarseggiano. Per aiutare questi genitori il consiglio di amministrazione della cooperativa sociale La Carovana ha deciso di istituire il “Fondo aiuto allo studio San Giuseppe”. «L’obiettivo è sostenere famiglie in particolare situazione di bisogno mediante l’assegnazione di voucher di solidarietà – spiega l’amministratore delegato de La Carovana Giovanni Nicolini – Questi contributi finanzieranno dal 40 all’80 per cento GIOVANNI NICOLINI della retta, che verrà, pertanto, addebitata alla famiglia al netto dell’importo del voucher». Destinatari dei voucher di solidarietà sono gli allievi iscritti alla scuola secondaria di primo grado “San Giuseppe” nell’anno scolastico 2014/2015. Possono chiedere l’assegnazione degli aiuti le famiglie con un Isee (reddito familiare) non superiore a 19.999,00 euro; il termine per la presentazione delle domande scade il 30 giugno 2014. Il fondo sarà alimentato da soggetti pubblici e privati che nell’anno scolastico 2013/2014 avranno effettuato erogazioni liberali, fiscalmente deducibili, con la causale “Contributo aiuto allo studio S. Giuseppe”. Info: www.scuolacarovana.it UNIONE NOTIZIE 7 Le due cooperative sociali premiate a Bologna Il Premio Biagi ad Albatros e Il Girasole premiate il 14 marzo a del Carlino Giovanni Mo- aiutare persone svantagBologna nella sala che, randi, con il Premio Marco giate. Il premio, partito da nella sede del CarliBologna, si è allargato no, porta il nome del negli ultimi anni a tutgiuslavorista ucciso te le province emilianel 2002 a Bologna no-romagnole dove è dalla Brigate Rosse. presente il Carlino. A Albastros ha ricevutenere la relazione ufto il riconoscimento ficiale del premio, che grazie al progetto anche quest’anno si è di una laboratorio potuto fregiare dell’AlANTONIO CAPASSO, artistico di riciclo PRESIDENTE IL GIRASOLE to Patronato della Precreativo che ha sidenza della Republ’obiettivo di favorire Biagi sono stati elargiti blica Italiana, è stato il l’occupazione di disa- 327 mila euro a favore di presidente del Censis, bili nel territorio dell’A- quanti hanno operato per Giuseppe De Rita. rea Nord. Il Girasole è stata premiata per Myo in tablet, un progetto Respinto il ricorso Enpa sul trasloco formativo e profes- e custodia dei cani NICOLA BUSI sionale per giovani PRESIDENTE ALBATROS che non studiano, non alle persone svantaggiate, lavorano e non seguocon particolare attenzione no corsi di formazione. ai giovani, alla loro for- Entrambe le cooperative mazione e all’avviamento hanno ricevuto mille euro. Il Tar ha dato ragione alla cooperativa sociale Caleidos, al lavoro. Le due coope- In otto anni, ha ricordato confermando la piena regolarità del bando che nei rative sociali sono state il direttore di Qn-Il Resto mesi scorsi le aveva affidato le operazioni di trasloco e di custodia temporanea dei cani di Savignano sul Panaro, in attesa della nuova struttura intercomunale prevista a Spilamberto. Con questa sentenza, arrivata il 7 marzo, il giudice ha dunque respinto il ricorso dell’Enpa, che nella gara pubblica era arrivata seconda e che subito dopo aveva intrapreso le vie legali avanzando dubbi sulla regolarità dei criteri utilizzati nel bando pubblica dal Comune di Savignano. Oltre a rilevare che la Caleidos, difesa dagli avvocati P. L. e S. Q., vanta tutti requisiti di idoneità richiesti dal bando e che il canile individuato dalla cooperativa per il ricovero temporaneo degli animali — a San Giovanni in Persiceto — è adeguato, il Tar ha anche sottolineato che «il punteggio zero assegnato www.agrintesa.com all’Enpa alla voce requisiti generali è dovuto alla mancanza di planimetria e relazione illustrativa». «Questa sentenza — commenta Elena Oliva, presidente della ACQUISTA VICINO A CASA, Caleidos — conferma che gli attacchi dell’Enpa erano del tutto strumentali. Purtroppo, però, in questa siSOSTIENI L’ECONOMIA DEL TUO TERRITORIO! tuazione sono stati i cani a subire i danni maggiori: il loro trasferimento è stato ritardato dal ricorso e hanno CASTELFRANCO EMILIA (MO) dovuto passare l’inverno in un canile non idoneo seVia Loda, 119 - T. 059 952511 condo l’Ausl. A breve faremo il trasferimento, ma certe associazioni animaliste dovrebbero pensare meglio a come si muovono, visto che a parole dicono di volere solo il bene dei cani. I soldi per le spese legali, infatti, avrebbero potuto essere usati per gli animali». Ci sono anche le cooperative sociali Albatros di Finale Emilia e Il Girasole di Modena tra le associazioni che hanno ricevuto il ‘Premio Marco Biagi-Il Resto del Carlino per l’impresa sociale’. Si tratta dell’iniziativa che dal 2007 premia chi si adopera per il sostegno Savignano, il Tar dà ragione alla Caleidos la bontà di casa nostra A CASA VOSTRA Nei negozi Agrintesa ogni giorno frutta, verdura e vino a prezzi strepitosi 8 UNIONE NOTIZIE Reiterato il bando regionale Una casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari Previsti fino a 35 mila euro di contributi a fondo perduto La Regione Emilia-Romagna ha di recente emanato il nuovo bando “Una casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari”, mettendo a disposizione contributi a fondo per- per alloggio, elevato a 30 mila euro per i soggetti residenti nei Comuni interessati dal terremoto 2012 che acquistano, anche con patto di futura vendita, un alloggio ubicato nell’ambito dello stesso Comune di residenza o in un Comune confinante. Tale contributo potrà essere altresì incrementato nella misura di 3 mila euro per gli alloggi realizzati con tecniche costruttive che garantiscono l’applicazione integrale dei nuovi requisiti di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici, oltre a un ulteriore incremento di 2 mila euro per i nuclei familiari nei quali sia presente almeno un figlio. Le cooperative Unioncasa, Fontanaluccia, Muratori di S. Felice sul Panaro e il consorzio Co.Pro.C.A. metteranno a disposizione diversi alloggi a Modena e provincia. Gli appartamenti potranno essere acquistati nell’immediato o dopo un periodo di affitto/godimento di massimo quattro anni duto per complessivi 7 milioni di euro. I finanziamenti sono destinati a favorire l’accesso alla proprietà della prima casa di abitazione da parte di nuclei familiari svantaggiati sotto il profilo sociale ed economico, tra cui le giovani coppie, i nuclei monoparentali, le famiglie numerose, i nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell’alloggio per cause diverse dalla morosità e le persone singole. L’importo base del contributo regionale a fondo perduto è riconfermato in 20 mila euro a canone agevolato e con il prezzo bloccato per tutto il periodo della locazione/godimento. «Considerato il momento di grave difficoltà in cui versa il Paese e la nostra provincia in particolare – affermano le cooperative interessate – esprimiamo vivo apprezzamento per lo sforzo messo in campo dalla Regione attraverso la pluriennale riproposizione di questa efficace e concreta iniziativa di sostegno economico alle famiglie e al settore edilizio, nonché di rafforzamento della coesione sociale. Attraverso essa a partire dal 2009 sono stati messi a disposizione contributi a fondo perduto per complessivi 24 milioni di euro, consentendo a 1.142 nuclei familiari di accedere all’acquisto della prima casa di abitazione». L’elenco degli alloggi disponibili, con caratteristiche, prezzi e canoni, sarà consultabile su www. intercent.it a partire dal 18 aprile 2014. Per info contattare le cooperative o consultare http://territo rio.regione.emilia-romagna.it/politiche-abitative/ contributi-casa. Quella precedente è stata abbattuta a causa del terremoto Una nuova sede per la Muratori di S. Felice Sono iniziati da alcune settimane i lavori di ricostruzione della sede della cooperativa Muratori di San Felice sul Panaro, gravemente danneggiata dal terremoto 2012 e demolita. Si tratta di un edificio progettato in modo totalmente diverso dal precedente: gli uffici saranno “open space”, con pareti mobili attrezzate. Tra primo (uffici tecnici) e secondo piano (uffici amministrativi) la nuova sede si estenderà per 1.200 metri quadrati e avrà caratteristiche di elevata efficienza energetica. Il sisma ha causato danni per oltre due milioni di euro; per i nuovi uffici serviranno 1,7 milioni. «Il nostro grande timore era di non poter ricostruire - spiega Gianfranco Finelli, presidente della Muratori San Felice - Sotto le nostra fondamenta si era verificato il fenomeno della liquefazione delle sabbie, così come successo al campo sportivo: un caso rarissimo che ha fatto il giro del mondo. Abbiamo realizzato sondaggi con geologi, dal momento che la sabbia mista ad acqua appariva a macchia di leopardo. Alla fine è stato necessario progettare un sistema “a platea” per istituire una base omogenea sulla quale costruire con tranquillità». I lavori dovrebbero concludersi entro fine 2014, anche se la cooperativa ancora non sa con certezza a quanto ammonterà il contributo pubblico per la ricostruzione. «Devo ringraziare i nostri trenta soci perché non hanno mai smesso di lavorare, nonostante molti di essi avessero problemi anche nelle loro abitazioni. Siamo riusciti a ripartire quasi subito e non abbiamo perso fatturato: nel 2013 - conclude Finelli - abbiamo realizzato un volume d’affari di 8 milioni di euro, tornando ai livelli pre-sisma». l’avvocato risponde Avv. Pietro Lafiosca 9 Domanda di ammissione al passivo Può capitare che una cooperativa scopra il fallimento di un’azienda creditrice attraverso una nota dal seguente contenuto: “... ai sensi dell’art. 92 L.F. si porta a conoscenza che il Tribunale di X con sentenza n. 120 depositata in cancelleria il 13.02.2014 ha dichiarato il fallimento della società Y, con sede legale in___, Via___, Cod. fis.___, P. Iva_____, Giudice delegato Dott.____e curatore il sottoscritto. L’udienza per l’esame dello stato passivo è fissata per il giorno_____alle ore___avanti il predetto Giudice Delegato nel suo ufficio presso il Tribunale di X la domanda di ammissione al passivo____”. Come comportarsi in tal caso? Non resta altro che ricorrere all’istituto della domanda di ammissione al passivo, ossia la domanda attraverso la quale un soggetto creditore di una società fallita chiede agli organi del fallimento (curatore e giudice delegato) di essere incluso tra i creditori che concorreranno alla distribuzione dell’attivo del fallimento. La domanda di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, si propone con ricorso che può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte o da un legale fornito di procura. Il ricorso deve contenere l’indicazione della procedura cui s’intende partecipare e le generalità del creditore; la determinazione della somma che si intende insinuare al passivo; la succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono le ragioni della domanda; l’eventuale indicazione di un titolo di prelazione; l’indicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata, al quale ricevere tutte le comunicazioni relative alla procedura. Da tener presente, inoltre, che il ricorso è inammis- sibile se è omesso o assolutamente incerto uno dei requisiti succitati. Detto ricorso va poi trasmesso al curatore a mezzo posta elettronica certificata, corredato dai documenti giustificativi del credito vantato, almeno trenta giorni prima dell’udienza fissata per lo stato passivo. La scadenza del termine fissato per presentare domanda di ammissione al passivo non pregiudica i creditori negligenti, poiché costoro, se non hanno presentato domanda di insinuazione al passivo nei termini indicati, possono presentare domanda tardiva ai sensi dell’art. 101 L.F., fino a 12 mesi successivi al deposito del provvedimento del giudice di esecutività dello stato passivo. Decorso tale termine, la domanda tardiva è inammissibile, salvo che il creditore non provi che il ritardo non è dipeso da colpa sua. Occorre considerare, però, che l’attivo del fallimento ben difficilmente è sufficiente a pagare tutti i debiti: assume quindi particolare importanza la distinzione tra creditori privilegiati e creditori chirografari. Sono privilegiati i creditori ai quali la legge riconosce una precedenza nella ripartizione dell’attivo in considerazione della natura del credito (lavoro, attività artigiana, ecc.) che viene considerata particolarmente meritevole di tutela: detti creditori concorrono per primi alla ripartizione fino a soddisfacimento dei loro crediti. Una volta soddisfatti i creditori privilegiati, se rimarrà qualcosa, si procederà alla ripartizione tra i restanti creditori detti chirografari. L’ufficio legale di Confccoperative Modena (059.384739; [email protected]) resta a disposizione per eventuali chiarimenti e approfondimenti in merito. Cambiamenti societari nel panorama regionale del trasporto pubblico locale Nuova Mobilità cresce in Seta Prosegue la crescita di con altre realtà pubbliche Nuova Mobilità, il con- e private, consente a Nuosorzio formato dalle prin- va Mobilità di aumentare cipali società private (tra le la propria quota societaria quali la cooperativa Saca) in Herm che, con oltre il 42 per cento, del trasporto è il maggior pubblico locasocio di Seta le operanti in (l’azienda del Emilia-Romatrasporto pubgna e Toscana. blico locale su Il gruppo ha gomma attiva acquistato le nelle provinazioni di Herm ce di Modena, (Holding EmiReggio Emilia e lia Romagna Piacenza) e ne Mobilità) ceduDANIELE PASSINI segue direttate dalla francese Ratp, pari al 45,70 per mente la gestione. «Flescento del capitale sociale sibilità, specializzazione complessivo. L’operazio- e forte radicamento terrine, condotta in cordata toriale sono alla base del successo delle cooperative e consorzi che hanno dato vita a Nuova Mobilità – afferma Daniele Passini, presidente di Saca e Nuova Mobilità - La società conta oltre 600 mezzi tra autobus, pullman e pulmi- ni e, grazie all’efficienza gestionale, è in grado di rispondere a tutte le esigenze provenienti dal territorio, come dimostrano i 25 milioni di km percorsi ogni anno per il trasporto pubblico locale». 10 UNIONE NOTIZIE Il bilancio 2013 chiuso in rosso Emil Banca raccoglie fiducia Aumentano clienti, soci e margine operativo lordo Crescono raccolta, clienti e margine operativo lordo; calano, seppur in maniera lieve, gli impieghi. Sono gli indicatori del bilancio 2013 di Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente anche a Modena. Il Tier 1, l’indice che misura la solidità degli istituti di credito, è pari a 11,35 per cento, ben al di sopra dell’8 per cento previsto dalle normative europee. La raccolta è arrivata a 2,7 miliardi di euro (+5,4 per cento sul 2012); in particolare la raccolta diretta ha registrato un incremento di quasi 121 milioni di euro, pari al +6,8 per cento. La fiducia che anche nel 2013 il territorio ha confermato a Emil Banca è dimostrata soprattutto dall’incremento del numero di clienti (+1.800, oltre 92 mila in cremento del margine di totale); tra essi ci sono intermediazione (+15,2 circa 400 aziende e 800 per cento) e alla diminuunder 35. Numeri positivi zione dei costi operativi (-3,3 per cenanche dalla to), il margibase sociale, ne operativo che ha regilordo (il dato strato 130 che misura la nuovi ingrescapacità della si al mese, fabanca di procendo salire il durre valore numero totaaggiunto) le dei soci a ha superato 22.323 (+934 i 46 milioni sul 2012) e il euro, segnancapitale sodo un +43,9 ciale a 55 miper cento sul lioni di euro (+1 milione GIULIO MAGAGNI 2012. Per garantire stabisul 2012). Gli impieghi, che si attestano lità e performances future, a 1.625 milioni di euro, la banca ha continuato il segnano un -3,1 per cen- piano di accantonamenti to. I mezzi amministrati prudenziali sui crediti a ammontano a 4,3 miliardi rischio avviato dall’inizio di euro (+2,2 per cento della crisi, mettendo “a sul 2012). Grazie all’in- riserva” 50 milioni di euro per cautelarsi su una possibile svalutazione degli immobili a garanzia dei mutui ipotecari. Questo, se da un lato garantirà maggior dinamicità nei prossimi anni, ha fatto sì che il bilancio si sia chiuso con un utile negativo di circa 5 milioni di euro. «Il dato sull’utile non inciderà sulla nostra operatività e sul sostegno al territorio – assicura il presidente di Emil Banca Giulio Magagni – Continueremo a tenere aperti i rubinetti del credito, non taglieremo i contributi alle realtà locali, che nel 2013 hanno ammontato a circa 500 mila euro, non rinunceremo a portare avanti i progetti e le partnership che da sempre contraddistinguono il nostro modo differente di fare banca». È la nuova campagna di comunicazione delle banche di credito cooperativo Emil Banca protagonista di “ci siamo!” È stato girato nella filiale modenese di Emil Banca uno dei video che fanno parte di “Ci siamo!”, la nuova campagna di comunicazione delle banche di credito cooperativo. L’iniziativa intende evidenziare quanto e come le banche di credito cooperativo sono a fianco delle famiglie, delle imprese e dei territori in cui operano. Il video realizzato a Modena racconta la storia della coppia che, grazie a un prestito concesso da Emil Banca, ha potuto adottare un bambino in Etiopia. La vicenda di questa famiglia, ripresa dai media locali e nazionali, ha spinto decine di persone a rivolgersi alla filiale modenese di Emil Banca per chiedere informazioni su AD8, il finanziamento che le banche di credito cooperativo riservano alle adozioni internazionali. Il video girato a Modena sarà pubblicato su www.cisiamobcc.it, il sito nel quale sono presentate storie di famiglie e imprese che, grazie al sostegno di una banca di credito cooperativo, hanno potuto realizzare il proprio progetto personale o imprenditoriale. LA FUTURA SEDE DELLA COOPERATIVA MURATORI DI S. FELICE SUL PANARO INGEGNERIA - ARCHITETTURA - URBANISTICA - TOPOGRAFIA IMPIANTISTICA - GEOTECNICA - CALCOLI STRUTTURALI SICUREZZA CANTIERI E AMBIENTI LAVORO EDILIZIA BIOECOLOGICA - RISPARMIO ENERGETICO STUDI AMBIENTALI - PRATICHE FINANZIARIE MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE COMPUTERIZZATA Scadenze A cura di Alessandro Rossi si 11 Il 30 aprile scade il termine per la presentazione Dichiarazione MUD: chi è obbligato e chi no Chi vuole farsi assistere dai nostri uffici deve contattarci entro il 16 aprile di Alessandro Rossi* Come ogni anno, torna la dichiarazione Mud per le movimentazioni dei rifiuti avvenute nell’anno precedente. Il Mud 2014 deve essere presentato alla Camera di commercio di riferimento dell’unità locale entro il 30 aprile 2014. Sono obbligati alla presentazione Mud imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi (con alcune eccezioni), imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e che sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali, attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da trattamenti delle acque reflue e abbattimento dei fumi. Chi ha meno di dieci dipendenti non è obbligato a presentare il Mud, ma deve tenere il Registro di Carico e Scarico. È obbligato a presentare il Mud chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti (compreso il trasporto in conto proprio di rifiuti pericolosi), commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione, imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti. Imprese o enti che producono fino a sette rifiuti (intesi come codici CER) e che per ogni rifiuto non utilizzano oltre tre trasportatori nonché oltre tre destinatari, possano presentare la dichiarazione su supporto cartaceo, scaricabile direttamente dal sito della Camera di commercio di Modena. Ricordiamo che chi sceglie di compilare il Mud tramite il software (tutti coloro che non possono usare la modalità semplificata cartacea) messo a disposizione dalla Camera di commercio, può presentarlo e trasmetterlo esclusivamente per via telematica tramite www.mudtelematico.it. Il modello cartaceo deve essere inviato alla Camera di commercio solo a mezzo raccomandata semplice. Come negli anni scorsi, per la presentazione della dichiarazione occorre pagare un diritto di segreteria (10,00 euro per unità locale per ciascuna dichiarazione Mud presentata con modalità telematica, 15,00 euro per ciascuna dichiarazione presentata su supporto cartaceo). Gli uffici di Confcooperative sono a disposizione per effettuare la compilazione e la presentazione del Mud in maniera telematica. Poiché è necessario che la cooperativa firmi una delega, chi fosse interessato alla presentazione tramite il nostro ufficio è pregato di contattarci entro il 16 aprile 2014. Chi volesse presentare il Mud tramite Confcooperative deve procurarsi: - codice Ateco 2007 (desumibile dalla visura camerale) - numero Rea - giacenze al 2013 (giacenza al 2012 + carico anno 2013 – scarico anno 2013) - totale addetti per unità locale; Si sottolinea l’importanza del corretto calcolo del numero dei dipendenti dell’impresa in quanto, per i produttori di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalle attività sopra citate, determina la presentazione o meno della dichiarazione Mud. Il numero dei dipendenti si calcola con riferimento al numero dei dipendenti occupati a tempo pieno durante l’anno cui si riferisce la dichiarazione (2013 in questo caso), aumentato delle frazioni di unità lavorative dovute ai lavoratori a tempo parziale e a quelli stagionali che rappresentano frazioni, in dodicesimi, di unità lavorative annue. Vanno esclusi dal computo eventuali collaboratori non dipendenti e familiari, i lavoratori interinali, i tirocini formativi e gli stages, nonché i contratti di inserimento e reinserimento. Per quanto riguarda il titolare e i soci, si ritiene che debbano essere conteggiati solo se inquadrati anch’essi come dipendenti dell’azienda, cioè a libro paga della medesima. Sono compresi i lavoratori a termine inseriti nell’ordinario ciclo produttivo e, quindi, rientranti nell’organigramma aziendale; per essi vanno computate le frazioni di unità lavorative, in dodicesimi di unità lavorative annue. I lavoratori part time devono essere computati in proporzione all’orario di lavoro svolto dal lavoratore. *area Agricoltura, ambiente ed energia Sistri, le novità Dal 3 marzo 2014 è entrato in vigore il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) anche per i “produttori iniziali di rifiuti pericolosi”. Fino al 31 luglio 2014 (ma forse ci sarà una proroga al 31 dicembre 2014) è necessario usare sia il Sistri che gli attuali moduli cartacei (formulario di trasporto e, ove previsto, registro di carico e scarico). Le imprese che non hanno l’obbligatorietà dell’iscrizione al Sistri devono continuare a utilizzare i supporti cartacei. Le imprese che si erano iscritte al Sistri ma non sono più obbligate, possono cancellarsi scrivendo a [email protected], allegando un’autocertificazione firmata dal legale rappresentante riportante i dati dell’azienda e il numero di iscrizione, con la richiesta della cancellazione a far data dal ... in quanto “l’azienda non produce rifiuti assoggettati alla nuova normativa”, allegando copia del documento del legale rappresentante. Per informazioni rivolgersi a [email protected] NOTIZIE Liberiamo l’energia powerenergia.eu seguici su facebook molluscobalena.it 12 UNIONE
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