II. Gli interventi, gli obiettivi, le risorse 129 Gli interventi, gli obiettivi, le risorse La seconda parte del documento contiene la sintesi delle azioni previste per il sistema sanitario e socio sanitario locale per l’anno 2013. Sono ripresi e sviluppati alcuni contenuti delle parti precedenti, con l’intento di dare organicità alle indicazioni necessarie, agli erogatori locali e ai servizi interni della ASL, per programmare i propri interventi, volti ad assicurare alla popolazione i livelli essenziali di assistenza. 130 Le risorse In questa sezione del Documento sono riportate le risorse assegnate alla ASL: a) per i consumi dei propri assistiti b) per la produzione da parte delle strutture del territorio a) le risorse per i consumi sanitari dei propri assistiti E’ utile, innanzitutto, un richiamo al contesto regionale. Il finanziamento del servizio sanitario regionale per il 2014 è determinato in euro 17.395 milioni per la quota del Fondo Sanitario Regionale indistinto, comprensivo delle risorse destinate al riconoscimento delle prestazioni per cittadini di altre regioni e in euro 280 milioni per la quota del finanziamento per spese vincolate, per un totale di euro 17.675 milioni. Nella seguente tabella sono individuati i finanziamenti per i diversi livelli di assistenza. Livello essenziale di assistenza Risorse disponibili €/000 1 – Prevenzione collettiva e sanità pubblica 2 - Assistenza distrettuale 3 - Assistenza ospedaliera TOTALE Saldo di mobilità attiva per cittadini fuori regione TOTALE COMPLESSIVO Incidenza programmata 945 5,50% 8.763 Fino al 51,00% 7.475 17.183 492 17.675 Fino al 43,50% 100,00% Le ASL, ai sensi delle norme vigenti e nell’ambito del quadro di risorse delineato dalla Regione sono tenute a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza per i propri cittadini. L’utilizzo delle risorse avverrà nelle tre macrocategorie di prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera, secondo la suddivisone percentuale prevista dalle regole e con costi che saranno dettagliati nel bilancio di previsione. La tabella sotto riportata evidenzia l’andamento dell’incidenza dei costi sui livelli essenziali di assistenza per gli anni 2011 e 2012. Macrovoci Anno 2011 Anno 2012 1 - Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro 3.3% 3.2% 2 - Assistenza distrettuale 57.5% 58.6% 3 - Assistenza ospedaliera 39.2% 38.3% 100,0% 100,0 % TOTALE Fonte: Modello LA 2012 Il livello “Assistenza distrettuale” registra un incremento percentuale pari all’1,1%, passando dal 57,5% del 2011 al 58,6% del 2012 ed ha comportato un contenimento del livello “Assistenza Ospedaliera” - che per le ASL è valorizzata non al costo ma alla tariffa abbattuta - pari a - 0,9% (da 39,2% a 38,3%), mostrando un’incidenza decisamente inferiore al valore obiettivo del 44%. L’area della “Prevenzione” registra nel 2012 una percentuale pari al 3,2%, evidenziando un seppur lieve decremento rispetto al 2011 (-0,1 punti percentuali) attestandosi, comunque, su un valore in linea con gli anni precedenti. 131 Occorre rimarcare come l’assistenza sia spostata sul versante territoriale e come la macrocategoria assistenza ospedaliera sia al di sotto del limite regionale del 43,50 %. Va segnalato che alcune attività di prevenzione, essendo erogate a livello distrettuale, sono catalogate nell’ambito dell’assistenza distrettuale (superiore al limite regionale fissato al 51 %) che occorre di conseguenza “leggere” in associazione con la “prevenzione collettiva e sanità pubblica”. b) le risorse per la produzione da parte delle strutture sanitarie del territorio: la programmazione e la contrattazione Le attività negoziali definitive tra le ASL ed i soggetti erogatori accreditati saranno effettuate in applicazione delle indicazioni regionali e congruentemente all'equilibrio del sistema, così come individuato dalla Giunta, e con il fabbisogno di servizi sanitari espresso dai cittadini lombardi. 132 1. L’ambito della “specialistica” ospedaliera ed ambulatoriale 133 1. L’ambito della “specialistica” ospedaliera ed ambulatoriale La negoziazione Entro il 30 aprile 2014 si negozierà e definirà l'esatta valorizzazione delle risorse su base annua per ciascuna struttura e la modalità di attribuzione dell'eventuale quota aggiuntiva destinata alle attività di ricovero e di specialistica ambulatoriale. Al riguardo, con particolare riferimento alla produzione di attività specialistica ambulatoriale, per il 2014 le ASL hanno a disposizione 5 punti percentuali delle risorse finanziarie da attribuire alle strutture sulla base di specifici criteri che considerino: le caratteristiche della epidemiologia del territorio di riferimento; il contenimento delle criticità sui tempi di attesa per le prestazioni soggette e monitoraggio regionale e nazionale; la compensazione degli squilibri territoriali di concentrazione della domanda, con conseguente produzione eccessiva oltre la soglia del 106%, rispetto ad attività, quali quelle di laboratorio analisi, per le quali non è prevista la prenotazione; l’applicazione di protocolli di valutazione della appropriatezza prescrittiva messi in atto dagli erogatori; i risultati delle attività di controllo; la possibilità di considerare l’eventuale messa a contratto di nuovi soggetti privati accreditati oggi non a contratto. Si dà avvio nel 2014 ad un sostanziale cambiamento nella modalità di assegnazione delle quote di budget, prevalentemente in ordine alle strutture private, sino ad oggi garantite (spending review a parte) dal blocco dei contratti e dai budget storici. Le specifiche indicazioni riportate nelle regole regionali per la gestione del servizio socio sanitario 2014 (DGR X/1185 del 20.12.2013) disegnano al riguardo uno scenario in cui sarà necessario assicurare da un lato pari opportunità di accesso alle strutture, ma anche, dall’altro, garantire riferimenti stabili agli operatori del sistema e ai cittadini circa la rete di offerta. L’equilibrio fra queste due variabili può essere raggiunto: a) definendo una quota parte dei contratti, di anno in anno progressivamente crescente, che non viene assegnata su base storica ma che viene attribuita dalle ASL in funzione della propria attività programmatoria e negoziale, b) determinando la quota parte massima di risorse che è possibile destinare a nuovi contratti, ricompresa all’interno del budget fissato al punto a). Le nuove modalità di negoziazione dovranno essere presentate e condivise con gli erogatori non più solo in sede di conferenza dei Direttori Generali della ASL, delle Aziende Ospedaliere e dei Rappresentanti Legali delle strutture erogatrici (di cui alla DGR VI/40903 del 29.12.1998), bensì anche in forma “trilaterale” presso la Direzione Generale Salute di Regione Lombardia. L’ASL predisporrà un quadro territoriale complessivo e coerente con i criteri di attribuzione delle risorse sopra esposti entro il 15 febbraio; ciò rappresenterà la base degli incontri che dal 1° di marzo si svolgeranno presso la Direzione Generale Salute e che dovranno aver termine entro il 30 aprile 2014. Le risorse assegnate ai singoli erogatori sulla base degli specifici obiettivi saranno infine esplicitate nel contratto integrativo annuale, da siglarsi con gli erogatori entro il 30 aprile 2014. Le regole di sistema al riguardo della negoziazione per l’esercizio 2014 confermano schemi 134 contrattuali distinti per erogatori di diritto pubblico e per erogatori di diritto privato, resi necessari a causa delle disposizioni della Spending Review (Legge 135/2012) che ha previsto delle regole di contenimento dei costi differenti per le suddette due tipologie di erogatori. Per gli erogatori si riportano i seguenti principali criteri di assegnazione finanziaria: Per gli erogatori di diritto pubblico: relativamente alle attività di ricovero garantire il 100% di quanto finanziato nel 2013; relativamente alle attività di specialistica ambulatoriale garantire il 92% di quanto finanziato nel 2013, più il 5% assegnabile dall’ASL sulla base di specifici obiettivi e il 3% assegnato con le regressioni tariffarie; Per le strutture di diritto privato: per le attività di ricovero garantire di norma a tutti gli erogatori il 99% di quanto finanziato nel 2013; per le attività ambulatoriali garantire di norma a tutti gli erogatori il 92% del 99% di quanto finanziato nel 2013, più il 5% assegnabile dall’ASL sulla base di specifici obiettivi e il 3% assegnato con le regressioni tariffarie. Per le attività di specialistica ambulatoriale, e per tutte le strutture, le regressioni tariffarie vengono applicate su base regionale nella misura massima del 30% tra il 97% ed il 103%, e del 60% tra il 103% ed il 106%. Oltre la soglia del 106% di produzione non viene garantita alcuna remunerazione se non di fronte, su base ASL o regionale, ad una dimostrata nuova disponibilità di risorse. Per le attività di ricovero, e per tutte le strutture, ulteriori modulazioni sono attese sulla base delle valutazioni di performance di cui alla DGR IX/351 del 28 luglio 2010 “Prime indicazioni per la valutazione periodica delle performance delle strutture di ricovero e cura”: il 2014 sarà il terzo esercizio nel quale le risorse per le attività di ricovero e cura destinate ai soggetti erogatori contrattualizzati saranno modulate da un -2% ad un + 2% sulla base del posizionamento che le strutture stesse conseguiranno nella valutazione delle performance relativa al 2012. Gli obiettivi e le azioni programmate sono riassunte nello schema seguente: Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Garantire continuità dei servizi resi ai cittadini e regole contrattuali ai soggetti erogatori per conto del servizio sanitario regionale Negoziazione e sottoscrizione tra ASL e soggetti erogatori dei contratti annuali, secondo le indicazioni regionali Istituzionali e nel quadro del finanziamento a budget previsto per gli erogatori 30.04.2014 Indicatori n. contratti sottoscritti/n. contratti da sottoscrivere = 100 % 135 Il controllo dei requisiti di accreditamento e delle prestazioni Nel corso degli ultimi anni l’invecchiamento della popolazione ed una fortissima espansione della offerta di nuova tecnologia ha indotto un aumento della richiesta di prestazioni sanitarie con la conseguente tendenza ad un aumento dei costi superiore al livello di incremento degli stanziamenti relativi al fondo sanitario nazionale. Il monitoraggio, la verifica ed il controllo della appropriatezza clinica sono diventati quindi essenziali per il governo del sistema. L’attività di controllo è tesa a: verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle regole specifiche generali e di settore; sollecitare (se del caso anche tramite diffida) gli erogatori al ripristino della regolarità della gestione; porre in essere, nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema, i provvedimenti conseguenti (estensione dell’indagine a tutta la produzione, sanzioni amministrative ed eventuale segnalazione all’autorità competente). In questa prospettiva, l’attività di controllo sarà organizzata su tre livelli: controllo sulla unità di offerta. Si tratta del controllo teso a verificare l’idoneità di una struttura ad erogare prestazioni di qualità. Questa esigenza viene assolta attraverso il meccanismo dell’accreditamento e la verifica dei requisiti necessari per il suo ottenimento e mantenimento; controllo sulla domanda assistenziale e sulla corretta erogazione e rendicontazione. Si tratta del controllo di appropriatezza e congruenza (prestazioni appropriate pagate in modo appropriato). Un serio lavoro sulla appropriatezza non potrà prescindere dal coinvolgimento dei prescrittori; controllo sulle regole contrattuali. Si tratta del controllo relativo alle reciproche obbligazioni assunte con il contratto. L’attività di controllo avverrà secondo quanto dettagliato nello specifico piano, che è stato perfezionato e comunicato alla Direzione Generale Sanità entro il 31 gennaio 2013, e che si è articolato nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi generali quali-quantitativi dettati dalle regole di sistema vigenti: 1. almeno il 14% delle attività di ricovero, prendendo a base la produzione di pratiche (SDO: Schede di Dimissione Ospedaliera) 2013, saranno soggette a controlli. Una quota fino a 3 punti percentuali dei 14 sopra previsti potrà essere riferita ad attività di autocontrollo effettuate a cura dei soggetti erogatori sulla corretta e completa compilazione delle cartelle cliniche, secondo le modalità di selezione del campione e di verifica dell’autocontrollo effettuati dalle ASL stabilite dalla DGR VIII/10077/2009 e dalla DGR IX/621/2010. Una ulteriore quota fino a 4 punti percentuali dei 14 sarà riferita ad attività di autocontrollo di congruenza ed appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, effettuata a cura dei soggetti erogatori. Per i restanti 7 punti percentuali si conferma la priorità da riservarsi, da parte dell’ASL, alla selezione di tipo mirato della casistica. Le strutture di ricovero hanno provveduto, entro il 31 gennaio 2014, ad inviare alla Asl un Piano di Controllo aziendale in cui sono esplicitati in maniera ragionata i criteri di campionamento e le modalità organizzative utilizzati per sviluppare l’autocontrollo di congruenza ed appropriatezza generica sulle prestazioni di ricovero. Questa attività, che rappresenta di fatto una innovazione normativa rispetto al passato, contribuirà ad innalzare significativamente (dal 10% al 14%) la proporzione di pratiche complessivamente verificate dall’ASL a livello locale, attraverso le opportune verifiche campionarie di 136 concordanza (basate su specifiche tecniche statistiche) sugli esiti prodotti dagli erogatori; 2. almeno il 3,5% di attività ambulatoriali saranno sottoposte al controllo, evidenziando che per questa tipologia di attività, caratterizzata da un alto numero di prescrizioni, pari a circa 2 milioni all’anno per la realtà ASL Milano 2, è assolutamente necessario privilegiare i controlli di tipo statistico formale per verificare l’eventuale occorrenza di situazioni ad alto rischio di opportunismo e/o di errata modalità di erogazione / rendicontazione delle prestazioni; saranno inoltre potenziate, o avanzate ex novo, linee di controllo sulla corretta rendicontazione delle radioterapie ad alto costo, sulla appropriatezza erogativa delle macroattività ambulatoriali complesse e ad alta integrazione di risorse (MAC), e sulla appropriatezza prescrittiva ed erogativa delle prestazioni di medicina di laboratorio ad alto costo (es. genetica medica, oncologia ed oncoematologia molecolare). In conseguenza del processo in atto di progressivo riordino della rete dell’offerta ospedaliera e territoriale, e coerentemente alle disposizioni regionali che verranno emanate, ulteriori verifiche e controlli potranno essere esperiti in ordine ai requisiti di accreditamento e/o alle caratteristiche di erogazione con particolare riguardo ai seguenti ambiti: attività di riabilitazione in regime di degenza rete punti nascita cure subacute rete alte specialità ed emodinamica/elettrofisiologia rete trasfusionale rete dei Servizi di Medicina di Laboratorio (SMeL) delle strutture pubbliche rete di cure palliative e di terapia del dolore Gli obiettivi e le azioni programmate sono riassunte nello schema seguente. Obiettivo Garantire strumenti programmatici per interventi delle funzioni di verifica, monitoraggio e controllo Garantire la congruenza della codifica delle pratiche di ricovero su almeno il 7% dell’intera produzione annuale Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Predisposizione del documento di pianificazione annuale dei controlli Istituzionali 31.01.2014 Piano trasmesso alla DG Sanità entro la scadenza prevista Controllo di congruenza con modalità di campionamento mirata su produzione prestazioni di ricovero 2012 e 2013 utilizzando prevalentemente gli indicatori ex DGR VIII/4799/2007 e DGR IX/2633/2011ed eventuali ulteriori evidenze su base epidemiologica locale Istituzionali Da marzo 2014 a febbraio 2015; programmazione di norma trimestrale, compatibilmente con i dati validati da RL disponibili n.° SDO controllate / n. ° SDO programmate = 100% 137 Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Garantire la qualità della documentazione clinica delle pratiche di ricovero su almeno il 3% dell’intera produzione annuale Verifica della corretta e completa compilazione delle cartelle cliniche di ricovero con modalità di campionamento casuale (su pratiche in autocontrollo) sulla produzione 2013 utilizzando i metodi ed i criteri ex DGR VIII/9014/2009, DGR VIII/10077/2009 e s.m.i. Verifica di concordanza sugli esiti dell’autocontrollo prodotti dagli erogatori sulla produzione 2014 secondo i metodi e criteri ex Circolare regionale n. 36178 del 17.12.2012 Istituzionali Da giugno 2014 a febbraio 2015 n.° SDO controllate / n. ° SDO programmate = 100% Istituzionali Da settembre 2014 a febbraio 2015 n.° record controllati / n. ° record programmati = 100% Controllo di congruenza secondo i metodi e criteri ex DGR VII/12692/2003 e DGR VIII/10804/2009 e verifica sul diritto all’esenzione per la produzione 2013/14 Istituzionali Da marzo 2014 a febbraio 2015 n.° record controllati / n. ° record programmati = 100% Controllo di congruenza secondo le normative vigenti per la produzione 2013/14 Istituzionali Da marzo 2014 a febbraio 2015 n.° record controllati / n. ° record programmati = 100% Garantire la congruenza della codifica ed appropriatezza generica delle pratiche di ricovero su almeno un ulteriore 4% dell’intera produzione annuale Garantire la congruenza della codifica delle prestazioni ambulatoriali e del diritto all’esenzione dal ticket su quota parte del 3,5% dell’intera produzione annuale Garantire la congruenza e l’appropriatezza prescrittiva, di rendicontazione ed erogativa di prestazioni ambulatoriali ad alto costo su quota parte del 3,5% dell’intera produzione annuale Tempistica Indicatori 138 Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Assicurare la valutazione ed il controllo sulle unità di offerta teso a verificare l’idoneità delle strutture ad erogare prestazioni di qualità, anche in relazione al percorso di revisione regionale delle reti di patologia e delle alte specialità Controllo del raggiungimento e mantenimento dei requisiti di autorizzazione ed accreditamento, e valutazione di appositi indicatori di performance, delle strutture sanitarie con particolare attenzione alle aree oggetto di recente riclassificazione o regolamentazione specifica, tra le quali: attività intermedie a bassa complessità di cure sub-acute, servizi trasfusionali ed unità di raccolta sangue, macroattività chirurgiche a bassa complessità operativa ed assistenziale, macroattività ambulatoriali ad alta complessità, unità di emodinamica, reti di patologia e delle alte specialità, punti nascita Istituzionali Entro 31.12.2014 n.° unità di offerta valutate e/o controllate / n. ° unità di offerta inserite nel programma = 100% 139 Il monitoraggio e governo dei tempi di attesa L’applicazione di efficienti strumenti di rilevazione per il monitoraggio dei tempi di attesa rappresenta una delle azioni imprescindibili nel quadro complesso ed articolato di governo del rapporto tra domanda ed offerta delle prestazioni sanitarie, orientato a criteri di appropriatezza, rispetto delle classi di priorità e trasparenza del sistema. Dal maggio 2008 è in corso, a cura della Direzione Generale Sanità di Regione Lombardia, la raccolta dei dati relativi alle rilevazioni prospettiche mensili dei tempi di attesa attraverso un portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori, adeguatamente formati, che accedono attraverso ID e Password. Questo ha consentito di avviare un graduale passaggio dal sistema del giorno indice programmato ad un sistema di rilevazione in tempo reale su un campione significativo di soggetti erogatori, sempre più rappresentativo, dei tempi di attesa prospettici delle prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto, tenendo conto dell’expertise ad oggi conseguito. Nel corso del 2009 e 2010 si è consolidato il nuovo sistema di monitoraggio con funzioni sempre più raffinate di controlli formali all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo pressoché reale da parte di ogni erogatore, e delle ASL, fino ad arrivare a collegamenti con il Portale della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di servizio ai cittadini utenti, per consentire una rappresentazione dei dati utili anche alla libera scelta del cittadino. Al fine di monitorare puntualmente le classi di priorità di accesso stabilite dalla DGR 2828/2006, le regole regionali 2011 ed il Piano Regionale per il Governo delle Liste di Attesa 2010-2011 (DGR IX/1775/2011) hanno previsto, a partire dal 1° gennaio del 2011, l’obbligo a carico degli erogatori di compilare l’apposito campo del tracciato record di rendicontazione della specialistica ambulatoriale (28/san) con particolari codifiche per le prestazioni afferenti alle aree di rischio Oncologica, Cardiovascolare, Materno Infantile e Geriatrica. In tutti i casi che non ricadono nelle tipologie precedenti, a partire dal 1° gennaio del 2011, si sono inoltre conformate le codifiche già in uso a quelle indicate nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa ovvero, rispettivamente per le diverse categorie di prestazioni: per le prestazioni ambulatoriali - precedente codice A (procedura da eseguirsi entro 3 giorni): dovrà essere codificata U (urgente); - precedente codice B (procedura da eseguirsi entro 30 gg per le visite, 60 gg per le prestazioni diagnostiche strumentali): dovrà essere codificata D (differibile); - precedente codice C (follow up, da eseguirsi oltre i 60 gg): dovrà essere codificata P (programmata). Nel caso in cui la classe di priorità non fosse compilata dal prescrittore si sottintende che la prestazione, per volontà implicita dello stesso, ricade nella categoria P (programmata) e così deve essere compilata dell’erogatore in fase di rendicontazione. Per le prestazioni di ricovero: - CLASSE A - ricovero entro 30 giorni per i casi clinici che possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti o da determinare grave pregiudizio alla prognosi; - CLASSE B - ricovero entro 60 giorni per i casi clinici che presentano intenso dolore o gravi disfunzioni o grave disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto di diventare emergenti né possono, per l'attesa, ricevere grave pregiudizio alla prognosi; - CLASSE C - ricovero entro 180 giorni per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi né possono, per l'attesa, ricevere grave pregiudizio alla prognosi; - CLASSE D - ricovero senza attesa massima definita per i casi clinici che non causano alcun dolore, disfunzione o disabilità. Questi casi devono comunque essere effettuati almeno entro i 12 mesi. 140 Per le prestazioni di radioterapia: CLASSE 1: inizio RT entro 15gg ; CLASSE 2: inizio RT entro 30gg; CLASSE 3: inizio RT entro 90gg; CLASSE 4: inizio RT entro 180gg. Nel corso del 2014 si prevedono su scala regionale, per ogni ASL e relative strutture erogatrici, 12 rilevazioni – a cadenza mensile - di prevalenza ex ante dei tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di monitoraggio. E’ inoltre confermata la partecipazione alle rilevazioni del monitoraggio nazionale, coordinato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGeNAS), che avrà luogo due occasioni, indicativamente nei mesi di aprile ed ottobre 2014. In linea con i contenuti delle linee di indirizzo nazionali (Intesa Stato-Regioni del 28 marzo 2006 ed Intesa Stato-Regioni del 28 ottobre 2010) come recepite ed applicate in prima attuazione dalla DGR VIII/2828/2006, e successivamente dalla DGR IX/1775/2011, l’ASL Milano 2, al pari di tutte le altre ASL lombarde, a far tempo dal 2007 ha provveduto alla predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi annuali del governo e della programmazione per l’accesso alle prestazioni specialistiche. Entro il 31 gennaio 2014 l’ASL Milano 2 ha predisposto gli aggiornamenti del Piano attuativo previgente con l’obiettivo di attualizzarlo rispetto ad eventuali nuove priorità e necessità. Le Aziende Ospedaliere dovranno, conseguentemente e congruentemente con il nuovo Piano Attuativo dell’ASL, presentare i Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz) rispettivamente entro il 28 febbraio 2014 ed entro il 31 luglio 2014. L’ASL in fase di contrattazione con le strutture erogatrici vincolerà l’attribuzione di una parte delle risorse finanziarie al rispetto dei tempi di attesa concordati, della correttezza delle rilevazioni periodiche di monitoraggio regionale web-based e della qualità dei flussi amministrativi di rendicontazione (codifica classi di priorità e campi data prenotazione e contatto), conformemente a quanto previsto dalle “Regole di Sistema 2014” ed in armonia con la suddetta pianificazione. Gli obiettivi e le azioni programmate sono riassunte nello schema seguente: 141 Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Garantire strumenti programmatici per il governo dei tempi di attesa Predisposizione del documento di Piano Attuativo annuale di ASL Istituzionali 31.01.2014 Piano trasmesso alla DG Sanità ed alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera entro la scadenza prevista Garantire il rispetto dei tempi massimi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero soggette e monitoraggio regionale e nazionale Valutazione di volumi e valori economici per prestazioni specialistica ambulatoriale per le quali si possa prevedere nel 2014 una difficoltà di accesso in termini di allungamento eccessivo dei tempi di attesa Istituzionali 31.01.2014 Piano trasmesso alla DG Sanità di concerto con la Direzione dell’Azienda Ospedaliera entro la scadenza prevista 30.04.2014 n. addendum sottoscritti/n. addendum da sottoscrivere = 100 % Istituzionali Entro il 31.12.2014 n.° aggiornamenti verificati/n.° settimane_anno=> 90% Istituzionali Entro il 31.12.2014 a cadenza mensile n.° di report periodici Favorire l’informazione e la comunicazione sulle liste di attesa Assicurare la qualità del monitoraggio e l’analisi periodica dei dati derivanti dalle rilevazioni di prevalenza sui tempi d’attesa Negoziazione e sottoscrizione tra ASL e soggetti erogatori, nei contratti annuali, di appositi addendum contenenti progetti e relativi finanziamenti finalizzati a contenere criticità sui tempi di attesa per le prestazioni soggette e monitoraggio regionale e nazionale Manutenzione e sviluppo dello strumento di consultazione dei tempi di attesa oggi a disposizione dell’utenza e delle strutture erogatrici, pubblicato sul sito web aziendale con cadenza settimanale Controllo della puntualità, correttezza e completezza delle rilevazioni periodiche web-based regionali prospettiche (RL_MTA web) eseguite dalle strutture erogatrici Tempistica Indicatori n.° di rilevazioni correttamente inviate al portale RL_MTA web / n.° di rilevazioni previste > 90% 142 2. La psichiatria e la neuropsichiatria infantile 143 2. La psichiatria e la neuropsichiatria infantile Per quanto attiene alla tutela della salute mentale ed all’organizzazione sanitaria e socio-sanitaria dell’assistenza psichiatrica in Lombardia, le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere e i soggetti privati accreditati a contratto sono tenuti ad attuare le linee di indirizzo contenute nel documento: “Sviluppo e innovazione in psichiatria: Linee di indirizzo regionali per il triennio 20092011”. Esse costituiscono l’attuazione delle indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2007-2009, così come riprese dal PSSR della attuale legislatura, e definite come aggiornamento delle direttive previste dal Piano Regionale Salute Mentale (PRSM; DGRL n. 17513 del 17.5.2004) nell’allegato 13 delle disposizioni in ordine al servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2012 e come ulteriormente ribadito nei punti riguardanti la tutela della salute mentale della DGR X/1185 del 20.12.2013. La prospettiva programmatoria della ASL si collega da una parte alle indicazioni regionali dall’altra alle azioni svolte in questi anni: la centralità dell’Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale (OCSM) e della NPIA come strumenti di coordinamento e proposta condivisa tra le varie componenti e soggetti rappresentati anche in funzione di una forte integrazione e valenza sinergica di sistema. il contratto tra ASL ed erogatori pubblici e privati come momento di riconoscimento dell’attività prodotta e di valorizzazione di tematiche strategiche rispetto alla soddisfazione dei bisogni complessi legati alle persone affette da disturbi mentali; la valutazione del fabbisogno e dell’adeguatezza delle attività territoriali , semiresidenziali e di residenzialità psichiatrica anche nelle prospettive della dimensione regionale, con particolare attenzione al contenimento della spesa ed alla sua riconversione possibile in offerte residenziali flessibili (come residenzialità leggera ). Sulla base delle indicazioni contenute nella circolare esplicativa del 16 dicembre 2008 sono stati presentati diversi progetti innovativi oggetto di contrattazione integrativa con i soggetti erogatori ed elaborati all’interno dell’Organismo di coordinamento, che sono iniziati formalmente dal settembre 2009, e rispetto ai quali l’ASL ha compiti di verifica e relazione alla Direzione Generale Sanità. Le tematiche scelte rappresentano nodi strategici nella soddisfazione dei bisogni delle persone affette da disturbi mentali, organizzati in tematiche principali che con le loro sottoaree raggruppano i progetti monitorati: 1) intervento precoce/area giovani, 2) disturbi emotivi comuni/emergenti, 3) presa in carico e lavoro di rete. Le indicazioni sono state confermate dalle più recenti disposizioni regionali che riconoscono all’ASL una forte funzione di coordinamento e organizzazione delle proposte, anche nel senso di una ampia integrazione delle azioni innovative, e del possibile processo di rimodulazione nella nuova prospettiva biennale al fine di una maggiore adeguatezza dei servizi ai bisogni complessi di salute, oltre a precisare la funzione delle ASL nel delicato processo di dimissione dei pazienti dell’OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) in accordo con la legge di superamento dello stesso. Il lavoro svolto a far tempo dal 2009 attraverso tavoli condivisi con i soggetti interessati, in particolare per le problematiche della integrazione degli aspetti sanitari e socio – assistenziali (rapporti con NPI e con il Dipartimento delle Dipendenze, previsioni di collaborazione attraverso protocolli condivisi con gli Uffici di Piano e con la Rete distrettuale sviluppati con la stesura di protocolli operativi per i casi complessi), unitamente alla elaborazione statistica degli indicatori sollecitati al fine di una programmazione compiuta da parte della ASL in armonia con la Direzione Generale Sanità possono costituire, sulla scorta dell’intenso lavoro istruttorio e processuale compiuto dal 2011 al 2013, la base per la proposta agli Organismi di Coordinamento di un patto 144 locale per la Salute Mentale come strumento di integrazione tra tutti i soggetti interessati. Le indicazioni regionali indirizzano operativamente l’attività e il controllo dell’ASL sulle residenzialità leggera oggetto nel 2011 delle indicazioni programmatorie assunte, come coinvolgono e dispongono le competenze e responsabilità rispetto alle criticità connesse al superamento degli OPG. L’ASL proseguirà nel processo di monitoraggio delle attività dei CPS e della residenzialità psichiatrica, anche nella prospettiva di una loro ridefinizione funzionale, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Generale Sanità con le note del 4 febbraio e del 28 marzo 2008 aventi ad oggetto “Monitoraggio della tipologia e appropriatezza delle attività territoriali e delle residenzialità psichiatrica”, come confermate dalle disposizioni di sistema per il 2012-2013 2013, nonché con l’indicazione di una particolare sollecitudine operativa sancita dalla DGR X/1185 del 2013. A tale fine l’ASL: monitorerà l’attuazione dei programmi residenziali e la loro durata secondo le indicazioni contenute nelle precedenti e successivamente attese disposizioni regionali, nonchè nei succitati documenti; dedicherà particolare attenzione alla riduzione del flusso di rendicontazione 43/San relativo ai trattamenti residenziali, in particolare in strutture ubicate fuori regione, attraverso il monitoraggio continuo dei casi in ordine alle caratteristiche socio-anagrafiche e cliniche degli utenti e, previa verifica dell’equilibrio complessivo del sistema con la Direzione Generale Sanità e la Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, individuerà le strutture più idonee alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari; favorirà processi di miglioramento dell’assistenza erogata e della qualità dei servizi attraverso l’azione di monitoraggio delle attività territoriali avviata nel 2008 e integrata nel 2011 da insight visit specifiche con particolare attenzione alla adeguatezza e coerenza dei processi di cura nei CPS, in particolare nel percorso di accettazione dei disturbi psichiatrici comuni, al rapporto con i medici di medicina generale (MMG) e, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera, alla funzione del “case management”. Le recenti modifiche di popolazione intervenute necessitano di una costante integrazione informativa delle residenzialità accorpate e dell’attività dei nuovi CPS al fine di una rimodulazione del quadro dell’offerta dei servizi e di un loro corretto inserimento. Appare a questo riguardo nuovamente preziosa l’attività di monitoraggio avviata nel 2008, proseguita nel quinquennio 2009-2013 e da indirizzare nel 2014, anche in funzione di un confronto tra i pattern di assistenza, i bisogni e le caratteristiche della offerta tra il territorio storico e le zone acquisite. Nel 2014 la elaborazione dei pattern statistici ed i confronti di sistema accompagneranno le esigenze anche formative del previsto nuovo sistema di debito informativo come dalle indicazioni regionali sulla necessità di indicatori condivisi oltre che delle modalità dei programmi di controllo sulla adeguatezza degli assetti assistenziali e di cura. Nell’ambito locale, per la NPIA, si prevede un possibile riorientamento dell'attività su bisogni emergenti attraverso la definizione contrattuale con l’Azienda Ospedaliera di Melegnano, anche avvalendosi della attività dell’Organismo di Coordinamento della Neuropsichiatria Infantile, al fine di integrare la complessità dei bisogni con la condivisione operativa già avviata nel 2009 con gli Uffici di Piano e la rete distrettuale. Particolarmente importante è l’indicazione regionale della possibilità di proseguire per un altro biennio le azioni sperimentali nel campo specifico e l’esigenza di affrontare gli aspetti connessi con il disagio minorile collegato a provvedimenti giudiziari, oltre che il perfezionamento del sistema informativo specifico come da indicazioni già contenute negli allegati specifici delle disposizioni regionali per l’anno 2012. 145 Gli obiettivi e le azioni programmate sono riassunte nello schema seguente. Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Garantire continuità dei servizi resi ai cittadini e regole contrattuali ai soggetti erogatori per conto del servizio sanitario regionale Garantire lo sviluppo della progettualità innovativa a livello dipartimentale e interaziendale in area psichiatrica e neuropsichiatrica territoriale Negoziazione e sottoscrizione tra ASL e soggetti erogatori dei contratti annuali per le prestazioni psichiatriche e neuropsichiatriche, secondo le indicazioni regionali Istituzionali e nel quadro del finanziamento a budget previsto per gli erogatori 30.04.2014 n° contratti sottoscritti/ n° contratti da sottoscrivere = 100 % Presentazione dei Programmi e delle sperimentazioni entro le date indicate dalle disposizioni regionali Istituzionali e nel quadro del finanziamento a budget previsto per gli erogatori 14.02.2014 (Psichiatria) Documenti progettuali specifici approvati in sede di OCSM/OCNPIA e formalmente inviati alla DG Sanità entro i termini Favorire l’attuazione dei programmi residenzialità secondo criteri di efficacia ed appropriatezza rispetto ai bisogni della cronicità psichiatrica Promuovere processi di miglioramento della dell’assistenza erogata Controllo e coordinamento integrativo delle attività sottese ai Programmi e della loro coerenza con le tematiche indicate dalla programmazione regionale e rendicontazione intermedia e finale attività Monitoraggio puntuale dei programmi di residenzialità con valutazione degli impegni di spesa con particolare riguardo al contenimento dei ricoveri in strutture fuori regione e regionali non a contratto (43/SAN) Verifica dell’attuazione delle istanze programmatorie in materia di residenzialità leggera Controllo e valutazione delle cartelle cliniche e dei progetti di cura presso gli erogatori pubblici e privati, in particolare per quanto attiene alle indicazioni regionali in materia di NPI Tempistica 13.01.2014 (Neuropsichiatria) 31.01.2014 (Neuropsichiatria – anno 2013) Indicatori Report periodici di rendicontazione Istituzionali 31.12.2014 Report trimestrali di rendicontazione Istituzionali 31.12.2014 n° processi clinici controllati / n° processi clinici programmati = 100% 146 3. L’ambito dei servizi territoriali 147 3. L’ambito dei servizi territoriali 3.1. Le cure primarie Le progettualità e le sperimentazioni Come espressamente indicato nelle regole di sistema, con il Comitato aziendale della medicina di famiglia si è condiviso di “ripensare al processo di presa in carico dell’assistito superando la logica dell’erogazione di prestazioni e concentrandosi invece sempre più sull’organizzazione di percorsi di cura condivisi tra i diversi professionisti della rete di offerta in una logica di integrazione concreta e sostanziale finalizzata agli obiettivi di appropriatezza e continuità di cura”. Il medico di medicina generale e il pediatra di famiglia sono coloro che si assumono il governo del processo assistenziale relativo a ciascun paziente in carico, facendosi parte attiva della continuità dell’assistenza per i propri assistiti e perseguendo gli obiettivi di salute dei loro pazienti con il miglior impiego possibile delle risorse, compreso l’utilizzo del sistema informativo regionale. Per perseguire gli obiettivi di appropriatezza della presa in carico e della cura dei propri assistiti il medico di medicina generale e il pediatra di famiglia dovranno sempre di più integrare funzionalmente la propria attività con quella di altri medici di medicina generale e pediatri di famiglia e altri professionisti sanitari, socio-sanitari e sociali in un modello organizzativo territoriale definito all’art. 1 della legge n. 189/2012 (Legge Balduzzi). Saranno sperimentati dei percorsi che possano preludere all’attuazione dei modelli organizzativi individuati nella citata Legge: l’aggregazione funzionale territoriale (AFT) e l’unità complessa di cure primarie (UCCP), la prima monoprofessionale, tra pari, fondata sulla condivisione di obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit, sarà anticipata nel progetto condiviso di governo clinico sul tema dell’attuazione dei PDT e della presa in carico; la seconda caratterizzata dal coordinamento e integrazione dei medici con le altre professionalità convenzionate con il SSN, infermieri, altro personale sanitario e sociale a rilevanza sanitaria, troverà attuazione nella sperimentazione dell’Ospedale di Comunità o di forme di UCCP in alcuni degli ambiti territoriali. Saranno inoltre individuati percorsi di integrazione tra medici di assistenza primaria e i medici di continuità assistenziale, anche mediante la riorganizzazione per ambiti elementari delle sedi ambulatoriali di C.A. 148 Obiettivo Descrizione/Azioni Risorse Governo clinico e miglioramento delle cure primarie - Sviluppo di processi di implementazione della presa in carico integrata delle condizioni di cronicità, in stretta integrazione con le diverse realtà erogative territoriali; - implementazione dei percorsi e delle logiche di continuità dell’assistenza tra ospedale e territorio, anche attraverso una integrazione con i servizi assistenziali - sperimentazione di modelli e strumenti di autovalutazione dell’appropriatezza prescrittiva conoscenza ed approfondimento dei dati epidemiologici e dei livelli di assistenza locali tramite condivisione ed integrazione delle informazioni di consumo, di processo e di esito in possesso dell’ASL e dei medici di famiglia; - partecipazione dei Medici di Famiglia alla pianificazione e realizzazione delle iniziative di formazione professionale continua. - Potenziamento, mediante azioni condivise tra ASL e pediatri di famiglia, del ruolo dei pediatri di famiglia nel governo dei percorsi di prevenzione (stili di vita, malattie infettive dell’età pediatrica,…), diagnosi, cura ed assistenza Istituzionali Tempistica 31/12/2014 Indicatori - aderenza dei MMG e degli specialisti ai PDT e ai prontuari condivisi) - compliance alle prestazioni ambulatoriali e all’uso di farmaci a brevetto scaduto 149 Obiettivo Cronic Related Group Descrizione/Azioni Risorse Tempistica Indicatori Il progetto è riservato ai medici di famiglia che si sono costituiti in cooperativa e si sono proposti come provider. L’aspetto cardine del progetto è rappresentato dalla individuazione di un “soggetto” che garantisce la continuità del percorso e della presa in carico dei pazienti, interagendo con tutti gli attori coinvolti nella gestione della patologia. L’elemento principale della presa in carico, è la redazione del piano individuale di cura (PAI) Nella nostra ASL la sperimentazione è sostenuta da due cooperative, una attiva nel Distretto 2 e l’altra in prevalenza nell’area nord. Il 2014 sarà dedicato a consolidare la sperimentazione, soprattutto individuando sistemi di reportistica utile alla valutazione e ai controlli. Saranno inoltre sperimentate forme di integrazione con le attività specialistiche nell’ottica della riorganizzazione della rete delle cure primarie. Istituzional i 31/12/2014 Definiti da RL Aumento dell’adesione allo screening colon retto I medici di famiglia avranno anche il prossimo anno una parte attiva nel contattare i propri assistiti che non hanno risposto al’invito per sottoporsi allo screening Istituzional i 31/12/2014 Sperimentazione, di ambulatori di C.A con medico dedicato a questa attività potenziamento degli interventi ambulatoriali, con revisione della rete delle postazioni di C.A. e introduzione di ambulatori con medico dedicato a questa attività, nelle ore diurne del sabato e della domenica, anche presso studi associati di MMG, con l’intento di garantire la continuità della presa in carico, aumentare la capacità di risposta alla domanda e ridurre il ricorso ai Pronto Soccorso Ospedalieri per prestazioni non urgenti Istituzional i 31/12/2014 - aderenza dei MMG e degli assistiti al progetto - aumento dell’adesione allo screening Report attività 150 Obiettivo Descrizione/Azioni Risorse Tempistica Indicatori Presa in carico del paziente fragile Sviluppo di una più puntuale comunicazione, nel caso di pazienti fragili, tra medico della C.A. e medico curante, attraverso una relazione clinica specifica Mira ad assicurare la copertura assistenziale della fascia di popolazione tra 0-5 anni. Verrà attuato secondo le indicazioni regionali e d’intesa con il Comitato aziendale della pediatria. Il progetto prevede la presenza a rotazione dei PdF, con partecipazione volontaria, in tre ambulatori nelle giornate di sabato dalle ore 9 alle 14,30 per tutto l’anno, esclusi i mesi estivi. Gli ambulatori sono contigui alle pediatrie per intercettare le “abitudini” dei genitori troppo adusi all’uso inappropriato dei Pronto soccorsi, per patologie non urgenti. Istituzionali 31/12/2014 Report attività Istituzionali 31/12/2014 Istituzionali 31/12/2014 -adesioni dei PdF (Numero di Pdf aderenti/Numero PdF della ASL) . % copertura dei minori in età di esclusiva Report attività Copertura assistenziale totale dei minori in età di esclusiva (0-5 anni) Progetto “ambulatorio del pediatra di famiglia di sabato” 151 Le macroaree distrettuali Sono presenti sul territorio due macroaree: - Macroarea Nord ,comprendente i Distretti di Pioltello, Cernusco, Melzo e Trezzo; - Macroarea Sud, comprendente i Distretti di Paullo, San Giuliano, Rozzano e Binasco. Ogni Macroarea racchiude circa la metà della popolazione dell’ASL, dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. Importante, oltre al coordinamento delle attività distrettuali, è il compito di orientare il cittadino nel corretto utilizzo della rete di offerta sia per quanto riguarda i servizi erogati dalla stessa ASL sia da aziende Ospedaliere pubbliche o accreditate. Nei distretti , strutture a carattere funzionale , vengono realizzati ed espletati alcuni dei compiti e degli obiettivi di diversi dipartimenti. Oltre ai normali compiti di routine quali la scelta/revoca del medico, il rilascio delle esenzioni per patologia o reddito, la erogazione dei presidi della protesica minore ma soprattutto l’accoglimento dell’utenza e la soluzione dei problemi da essa presentati, ve ne sono altri più specifici che possono concorrere alla definizione di veri e propri obiettivi. Tra i più significativi: - le interdizioni anticipate dal lavoro per maternità a rischio e la trasmissione telematica all’Inps vengono espletate interamente a livello distrettuale; - il rapporto coi Comuni ,tramite le Assemblee Distrettuali dei Sindaci ,che si susseguono con cadenza bimestrale; - i rapporti coi Medici di Famiglia con i controlli sull’appropriatezza delle prescrizioni farmaceutiche con l’elaborazione di report e conseguente incontro coi medici che si discostano dal trend ottimale. Nell’esecuzione del piano dei controlli vi sono i controllati annuali gli studi medici e degli accessi ADi e ADP. Nell’ambito del Governo Clinico, secondo gli accordi 2014, verranno tenuti 4 incontri/audit coi medici di ciascun ambito del territorio; - le autorizzazioni per l’accesso alle Cure Domiciliari. Obiettivo Descrizione/Azioni Risorse Assicurare il rilascio della certificazione per l’interdizione anticipata dal lavoro per maternità a rischio Garantire le verifiche previste dalla normativa relativamente ad alcune attività svolte da MdF e PLS Presenza sul territorio del personale dedicato in modo da assicurare una presenza giornaliera in uno dei Distretti dell’ Area Direttore Distretto o Medico Presidio, supporto amministrativo Direttori di Distretto e medici di presidio - Controlli sull’appropriatezza prescrittiva secondo i parametri che verranno richiesti da RL - Controllo studi medici Tempistica Indicatori Invio settimanale del flusso all’INPS 100% pratiche evase annuale - n. medici convocati - Almeno 10 studi controllati - Controlli accessi ADP - Controllo del 20% degli accessi medici 152 3.2. L’area delle tecnologie sanitarie e della politica del farmaco L’azione programmatoria e progettuale dell’ASL nell’ambito farmaceutico, in stretto accordo con gli indirizzi di programmazione regionale, si basa essenzialmente su alcuni principi fondamentali quali la centralità del paziente, la ricerca dell’appropriatezza e della qualità delle cure e l’attenzione all’innovazione. Il governo dell’area farmaceutica diventa fondamentale per accentuare un processo di valutazione in merito all’utilizzo delle tecnologie orientato all’appropriatezza delle terapie e ai possibili margini di miglioramento clinico in un percorso di rete di sistema che comprenda l’integrazione di professionalità e funzioni. Lo scenario evolutivo delle Regole 2014 infatti prevede uno spostamento dell’asse di cura dall’ospedale al territorio caratterizzato da presa in carico e continuità delle cure soprattutto per quanto riguarda il paziente cronico. La prescrizione di farmaci equivalenti e soprattutto di farmaci biotecnologici a brevetto scaduto risulta fondamentale per liberare risorse da destinare ai farmaci innovativi ad alto costo. Anche per il 2014, come per gli anni precedenti, la promozione alla prescrizione di queste molecole, rivolta sia ai MMG che ai medici specialisti, è predominante e costante, esplicandosi in estrema sintesi nelle attività di integrazione Ospedale – Territorio, informazione indipendente e comparata attraverso il NIFI, governo delle cronicità . Il NIFI (Nucleo Informazione Farmaceutica Indipendente) è stato costituito nel 2009 all’interno del l’UOC Governo Area Farmaceutica e permette di sviluppare in modo ottimale l’attività di formazione e informazione clinica e di condividere con i medici generalisti e specialisti interventi migliorativi in tema di prescrizione dei farmaci per la prevenzione e la cura delle patologie a maggior impatto di consumi e costi. L’integrazione tra la medicina specialistica e generalistica riveste particolare importanza sia nell’area delle cronicità che in quella dei pazienti sub-acuti. L’innovazione tecnologica in costante sviluppo inoltre attribuisce alle ASL un importante ruolo di programmazione e controllo anche nell’ambito delle terapie ad alto costo per il paziente acuto erogabili attraverso attività ambulatoriali e/o macro ambulatoriali ad alta complessità ed integrazione (MAC). Strumenti di integrazione predominanti nell’area clinica sono rappresentati da tavoli multi professionali permanenti, protocolli e prontuari condivisi, audit clinici, progetti specifici di miglioramento prescrittivo e terapeutico. Strumenti di integrazione amministrativi ed organizzativi sono rappresentati dal ricorso a procedure di acquisto aggregate e modalità distributive delle terapie farmacologiche che semplificano e favoriscono l’accesso dei cittadini, secondo il bisogno (consegna a domicilio, distribuzione attraverso le farmacie aperte al pubblico) L’evoluzione della malattia cronica richiede inoltre il ricorso a modalità di trattamento derivate da percorsi diagnostico terapeutici condivisi, al fine di realizzare continuità delle cure nel processo a livello individuale senza prescindere da una continuità di sistema tra i vari soggetti della rete dei servizi. Il governo della farmaceutica risulta fondamentale pertanto sia nel progetto CReG, che nel monitoraggio dei consumi dei pazienti non arruolati nello specifico progetto. All’interno dei consumi dei pazienti cronici occorre individuare strumenti e metodi per verificare l’appropriatezza dei percorsi di cura, centrando le informazioni cliniche su quelle desumibili dalla BDA, con l’obiettivo di valutare il livello di adesione ai percorsi in termini di persistenza alle terapie, utilizzo di farmaci a brevetto scaduto, aderenza alle eventuali note AIFA, verifica delle possibili interazioni farmacologiche In conclusione, le aree di priorità per il 2014 sono definite a livello programmatorio e rappresentate da processi orientati sia al miglioramento dell’appropriatezza e continuità delle cure che all’integrazione e miglioramento gestionale oltre alla diffusione di best practice tra Aziende. 153 Per ogni area di priorità e per ciascun processo all’interno di essa vengono declinati successivamente in modo schematico gli obiettivi, le azioni da effettuare , le risorse necessarie, la tempistica di attuazione e gli indicatori misurabili. 1. Governo dell’assistenza territoriale e della cronicità Obiettivo Azioni Costruzione di un modello sistemico di governo, secondo quanto previsto dal livello regionale Promozione di presa in carico integrata Attività di controllo Piena attuazione del Piano dei Controlli annuale Risorse Tempistica Indicatori Isorisorse Entro dicembre 2014 Monitoraggio dati farmacologici progetto CReG (n. 1 report/anno) Ruolo attivo di programmazione e monitoraggio Partecipazione progetto ospedale di comunità “Country Hospital” mediante sottoprogetto specifico di distribuzione diretta farmaci Implementazione attività di controllo mediante risorsa amministrativa dedicata Entro dicembre 2014 Indicatori specifici inseriti nel documento relativo al Piano dei Controlli 154 2. Interventi per il miglioramento di qualità e appropriatezza nel SSR Obiettivo Governo della domanda ed appropriatezza prescrittiva Valutazione dell’adesione a Linee guida e PDTA Individuazione di percorsi specifici per le nuove terapie ad alto costo (epatite, oncoematologia, oculistica) Azioni Miglioramento della governance, maggiore responsabilizzazione dei prescrittori circa la priorità di scelte a minor costo a parità di efficacia Interventi finalizzati alla prevenzione di assorbimento di risorse inappropriate Proseguimento della farmacovigilanza “attiva” Consolidamento del NIFI quale articolazione aziendale trasversale di supporto in ambito farmacologico. Integrazione ospedale/territorio: governante completa dei processi clinici e rispetto degli indicatori contrattualizzati Verifica adesione PDTA (diabete, ipertensione, BPCO) condivisi con la medicina generale e specialistica in ambito farmacologico Eventuale partecipazione ai tavoli regionali specifici Monitoraggio dei PDTA condivisi Risorse Tempistica Indicatori Isorisorse Entro dicembre 2014 Monitoraggio appropriatezza prescrittiva MMG/PLS attraverso reportistica periodica (n. report =4) Monitoraggio appropriatezza prescrittiva medici specialisti attraverso verifiche periodiche presso le strutture (n. visite=4) Mantenimento del livello qualitativo e del numero di segnalazioni ADR dell’anno 2013 e tendenziale miglioramento Supporto del NIFI alle valutazioni di appropriatezza prescrittiva (almeno n. 2 incontri/anno ) Isorisorse Entro dicembre 2014 Almeno 1 monitoraggio annuale Isorisorse Entro dicembre 2014 Eventuale partecipazione ai tavoli regionali specifici Almeno 1 monitoraggio annuale 155 Obiettivo Reti di patologia Gestione dell’innovazione: HTA e nuovi dispositivi e tecnologie Medicina di genere Malattie rare: percorso condiviso ASL/AO di presa in carico Azioni Risorse Tempistica Eventuale partecipazione ai tavoli regionali specifici Monitoraggio dei PDTA condivisi Percorso specifico di valutazione aziendale per i dispositivi medici Isorisorse Entro giugno 2014 Isorisorse Entro dicembre2014 Individuazione di due aree di azioni innovative dal punto di vista organizzativo e terapeutico Valutazione dell’efficacia degli interventi Condivisione di un documento regionale che specifichi ruoli e responsabilità dei vari “attori” Partecipazione al tavolo regionale per la definizione di un documento condiviso Adozione di un protocollo d’intesa con le strutture ospedaliere del territorio Isorisorse Entro dicembre2014 Isorisorse Entro marzo 2014 Indicatori Eventuale partecipazione ai tavoli regionali specifici Almeno 1 monitoraggio annuale Partecipazione alla Commissione aziendale e divulgazione delle valutazioni Partecipazione al processo per l’ambito terapeutico Effettuazione di 1 evento formativo Documento condiviso Partecipazione al tavolo regionale Adozione del protocollo 156 3. Interventi per il miglioramento dell’efficienza Obiettivo Azioni Rispetto delle tempistiche di Attuazione a livello invio dei flussi File F locale di Controllo delle modalità di interventi erogazione delle terapie da di politica parte delle strutture del ospedaliere farmaco Promozione e prescrizione farmaci equivalenti e biosimilari mediante la prosecuzione delle iniziative attuate negli anni precedenti e le indicazioni regionali contenute nelle Regole 2014 Proseguimento azioni specifiche sui farmaci PHT: acquisto e distribuzione per conto Gestione degli approvvigionamenti:partecipaz ione e/o coordinamento di specifici tavoli regionali (PHT e OSSIGENOTERAPIA DOMICILIARE) Effettuazione della trattativa negoziale quale ASL capofila per RL per quanto riguarda i farmaci PHT non aggiudicati da ARCA e/o necessari per garantire la continuità terapeutica Valutazione con ASL limitrofe di nuovi modelli logistico/distributivi, mantenendo la rete capillare delle farmacie al pubblico come punto di erogazione finale Coordinamento per la parte di competenza di tavoli regionali specifici Risorse Tempistica Indicatori Invio entro il giorno Isorisorse Entro dicembre 10 del mese 2014 successivo all’erogazione Verifica mensile sul tracciato e verifica a campione durante le visite ispettive Aggiornamento e verifica dei prontuari ospedalieri e dei prontuari H/T già condivisi per tutte le categorie farmacologiche ad induzione territoriale (n. 1 aggiornamento annuale) Realizzazione di percorsi specifici per l’utilizzo di farmaci biotecnologici/biosi milari nell’area della nefrologia, oncologia, oncoematologia (almeno 2 percorsi/anno) Realizzazione di 1 evento formativo specifico Diffusione ai prescrittori dei dati relativi ai mix prescrittivi dei farmaci a brevetto scaduto (n. 1 report mensile) Redazione del piano di governo bimestrale 157 4. Attività di ricerca sanitaria a supporto dell’evoluzione del SSR Obiettivo Attività di ricerca sulle malattie rare e cronicità Azioni Valutazione di specifici progetti per quanto di competenza Risorse Isorisorse Tempistica Entro giugno 2014 Indicatori Eventuale effettuazione di specifici progetti per quanto di competenza 158 4. La prevenzione 159 4.1. La prevenzione in ambito medico Piano Integrato Locale per la Promozione di Stili di Vita Sani Il “Piano Integrato Locale 2014 per la Promozione di Stili di Vita Sani” puntualizza gli interventi finalizzati alla promozione di sani stili di vita. Gli obiettivi generali e le azioni di sistema, pur se contestualizzati alla realtà locale, sono ispirati ai grandi obiettivi di salute della programmazione regionale, nazionale e comunitaria. I principali riferimenti normativi e operativi fanno riferimento ai documenti di programmazione dell’ASL Milano Due per l'anno 2014 e alle indicazioni della Regione Lombardia espresse in particolare negli indirizzi di programmazione sanitaria (DGR X/1185 del 20/12/2013). La programmazione 2014 è orientata alla revisione dei progetti già avviati nel 2013 e all’inserimento di nuove attività in base a criteri di appropriatezza e di efficacia sanitaria, alla fattibilità e alla disponibilità di risorse, alla valutazione delle priorità e all’analisi dei bisogni emersi dall’analisi del contesto locale. Nella progettazione delle attività di promozione della salute la ASL svolge un ruolo duplice: sia di erogatore d’interventi rivolti alla popolazione o a destinatari intermedi, sia di attivatore d’alleanze interne ed esterne, che valorizzino le risorse presenti nella comunità locale. Sono in particolare privilegiati l’integrazione e il coordinamento intersettoriali, a partire dai soggetti afferenti alla rete del sistema sanitario e socio-sanitario regionale, ma anche coinvolgendo Enti ed Istituzioni ad esso esterne. Viene quindi promossa una modalità d’intervento integrata, condivisa e partecipata, in primo luogo tra le diverse componenti della ASL (Dipartimenti, Servizi, Distretti) e tra gli erogatori locali di servizi pubblici e privati, sanitari e socio-sanitari (AO, RSA, strutture ambulatoriali, erogatori autorizzati/accreditati..), ma si considera un obiettivo strategico qualificante perseguire l’integrazione con i diversi soggetti presenti nel territorio potenzialmente in grado di influire su fattori di rischio o protezione, assetti strutturali o organizzativi, comportamenti o orientamenti, sul sistema informativo e sulle conoscenze, sulle abitudini di vita e sulle opportunità offerte per migliorare le condizioni di salute e di benessere della comunità locale (enti territoriali, istituzioni, piani di zona, scuola, società scientifiche, associazioni, volontariato, parrocchie, aziende, consorzi, cooperative...). Questi indirizzi vengono perseguiti attraverso la definizione di obiettivi strategici generali anche a valenza pluriennale, la creazione di un modello organizzativo e formativo coerente alle azioni di sistema che si vogliono attivare, l’avvio di programmi e progetti volti a perseguire obiettivi specifici definiti. Gli obiettivi generali per l’anno 2014, definiti anche facendo riferimento alla strategia pluriennale già delineata nei PIL 2009-2013, sono articolati attraverso l’identificazione dei temi e dei contenuti prevalenti: a. Mantenere e ottimizzare il modello organizzativo già avviata negli anni precedenti, funzionale agli obiettivi di coordinamento, integrazione, verifica della qualità, b. Risolvere aspetti critici emergenti interni all’Azienda Sanitaria relativi al coordinamento e alla partecipazione collaborativa intersettoriale e interdipartimentale. c. Implementare il coordinamento e la partecipazione dei partner istituzionali a maggior rilevanza territoriale con particolare attenzione alle Aziende Ospedaliere, agli Enti Locali, alle associazioni di volontariato, al quarto settore e alle imprese. d. Ottimizzare gli strumenti informatici di comunicazione e partecipazione, le funzioni interattive del sito aziendale, la Newsletter. e. Attuare strategie di sviluppo di comunità e favorire l’autonomia di gestione locale di enti, istituzioni o gruppi di popolazione. 160 f. Avviare programmi e progetti che perseguano in particolare: promozione dell’attività fisica, favorire una sana alimentazione, lotta al tabagismo e alle dipendenze, prevenzione delle principali patologie a rilevanza epidemiologica e sociale, miglioramento delle condizioni di salute e benessere in ambienti di vita e di lavoro. I Progetti di promozione della salute Nel documento “Piano Integrato Locale 2014 per la Promozione di Stili di Vita Sani” sono indicati nel dettaglio i programmi, progetti e le iniziative qualificanti con una dettagliata descrizione degli obiettivi, azioni, tempi di realizzazione, destinatari e indicatori, suddivisi per fasce d’età. Per l’età perinatale e prima infanzia sarà mantenuto il programma “GenitoriPiù”, che comprende iniziative specifiche rivolte alla promozione dell’allattamento al seno, di una sana alimentazione e dell’attività motoria; al sostegno di una genitorialità capace e responsabile; alla prevenzione degli incidenti, del tabagismo attivo e passivo e delle principali patologie dell’infanzia. Per l’età scolare e l’adolescenza il programma “Scuola che promuove la salute”, orientato allo sviluppo della Rete Locale e alla partecipazione alla Rete Lombarda SpS, comprende i progetti Scuola Libera dal Fumo, Piedibus, Menù 10 e lode, Mangiar bene si può, La mensa della salute, Life skills training programm, Laboratori e approfondimenti per docenti su stili di vita, benessere a scuola, sicurezza, salute orale, strategie e opportunità per la salute a scuola. Per l’età adulta e le famiglie saranno mantenute le iniziative per la realizzazione dei Gruppi di cammino nei Comuni della ASL, l’incentivazione di adeguate abitudini alimentari incidendo sia sui luoghi di produzione e distribuzione, sulle ristorazioni collettive nei luoghi di ricovero e cura, l’informazione e il sostegno per la prevenzione delle dipendenze. Saranno implementati i progetti per il miglioramento degli stili di vita nei luoghi di lavoro, nelle imprese produttive, nelle aziende sanitarie e nelle scuole. 161 Attività di screening oncologico A partire da quest’anno regione Lombardia ha previsto che anche le ASL, caratterizzate da un ricorso delle donne allo screening volontario, inizino ad invitare attivamente un sottogruppo di donne nella fascia d’età 25-29 anni (circa 2.600 donne). Quelle che non abbiano effettuato un Pap test nei tre anni precedenti. Questa coorte di donne sarà invitata ad effettuare, oltre al Pap test, anche il test per la ricerca del DNA del papilloma virus che, come noto, è il virus “incriminato” di causare la trasformazione neoplastica della cervice dell’utero. In questo modo è possibile depistare con alta precisione le donne che necessitano approfondimento con colposcopia. Poiché è noto che la partecipazione allo screening è minore in alcune fasce sociali a maggior rischio di malattia, anche nel 2014 sarà attivo il progetto di promozione del Pap test alle donne appartenenti a gruppi sociali fragili che si presentano presso servizi dell'ASL o associazioni di volontariato del territorio. La novità di quest’anno è l’intenzione di rilanciare questa proposta di prevenzione secondaria anche attraverso la sensibilizzazione degli assessorati sociali dei comuni. Nella tabella sottostante sono indicati i principali obiettivi definiti per il 2014 e i principali indicatori selezionati per monitorarne l’attuazione. Obiettivo Screening k mammella Descrizione/Azioni Inviti attivi secondo indicazioni regionali Risorse Budget e risorse aziendali Budget e risorse aziendali Budget e risorse aziendali (interdipartim.) Tempistica Indicatori 31/12/2014 Adesione grezza ≥ 60% Screening k colon Inviti attivi secondo indicazioni regionali Screening k cervice Inviti attivi secondo indicazioni regionali Screening k cervice Estensione progetto persone fragili Budget e risorse aziendali (interdipartim.) Budget e risorse aziendali Budget e risorse aziendali 31/12/2014 Flussi dati regionali Popolamento de DWH regionale Miglioramento qualità del servizio Monitoraggio indicatori dei tempi di refertazione Miglioramento qualità clinica Monitoraggio dei tumori di intervallo Budget e risorse aziendali 31/12/2014 Monitoraggio tumori di screening Aggiornamento dei registri di patologia mammella e colon Budget e risorse aziendali 31/12/2014 31/12/2014 Adesione grezza ≥ 45% 31/12/2014 % Popolazione arruolata (Estensione nella fascia d’età 25-29 anni) N° Assessorati sociali coinvolti 31/12/2014 31/12/2014 Trasmissione periodica flusso screening (SCR) % Donne con esito negativo in cui la differenza fra le 2 date è =< 15 giorni Monitoraggio del KI del 2010 per la mammella e 2007 per il colon-retto % di Inserimento dei dati clinici nei registri di patologia (>90%) 162 Tutela della salute dei lavoratori Piano dei controlli Il Piano dei controlli per il 2014 si basa sui seguenti punti: i controlli garantiranno la sorveglianza del 5% delle imprese attive (n° 1275 imprese), in coerenza con i LEA, assumendo come denominatore il numero di imprese attive con almeno un dipendente appartenenti al territorio dell’ASL MI2 (n° 25484 imprese) riportato nella tabella di riferimento dell’8/1/13 dei flussi nazionali INAIL; il loro numero non sarà inferiore a quello dei controlli eseguiti nel 2013, con particolare attenzione ai comparti non inseriti nel monitoraggio LEA (es: agricoltura); manterranno lo stesso numero di cantieri edili controllati nel 2013, con particolare riferimento alla vigilanza sulla costruzione delle grandi opere connesse ad EXPO 2015 (TEEM e BREBEMI); saranno coordinati, ed in parte congiunti, con la Direzione Territoriale del Lavoro di Milano. Si riporta nella tabella seguente il dettaglio dei luoghi di lavoro (unità locali e cantieri edili), suddivisi per comparto o tipologia di assegnazione, nelle quali la UOC PSAL effettuerà nel 2014 controlli diretti in materia di igiene e sicurezza del lavoro. I comparti sono stati scelti in base alla graduazione del rischio di cui al paragrafo precedente. COMPARTO / TIPOLOGIA DI ASSEGNAZIONE Costruzioni edili Agricoltura - Zootecnia – Manutenzione del verde Logistiche - Trasporti Legno Ambienti confinati Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro Aziende a rischio di atmosfere esplosive Gomma e plastica Metalmeccanica Grande distribuzione Agglomerati produttivi inesplorati Segnalazioni di inizio attività Inchieste infortunio Esposti TOTALI UNITA’ LOCALI / CANTIERI DA CONTROLLARE NEL 2014 315 70 29 10 20 5 5 5 44 10 5 70 180 80 848 I comparti colorati in grigio sono quelli nei quali si svolgeranno sopralluoghi congiunti con la DTL di Milano, così come da intesa raggiunta nella riunione dello scorso 23/01/14 nella quale le UOC PSAL delle tre ASL del Milanese e quella dell’ASL MB hanno incontrato la DTL di Milano. Le imprese dei comparti Logistiche-Trasporti, Legno, Gomma-Plastica, Metalmeccanica saranno scelte tra quelle con il più elevato numero di infortuni gravi nel periodo 2004-2011, privilegiando le aziende non sottoposte da maggior tempo ad ispezione complessiva. I controlli in tema di Sistemi di Gestione della Sicurezza del Lavoro sono stati introdotti nella programmazione 2014 avendo come punto di riferimento l’obiettivo “Sostegno alle imprese” del Piano Regionale 2014-2018 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: saranno 163 degli audit di imprese che si sono dotate di un SGSL al fine di verificarne le ricadute prevenzionali, nella prospettiva della proposizione di estensione del modello ad altre imprese. La dizione “agglomerati produttivi inesplorati” si riferisce a siti particolari, individuati a partire dalla memoria storica dei Servizi del DPM e in collaborazione con i Comuni interessati, caratterizzati dalla compresenza di svariate piccole imprese, cresciute nel tempo ai margini dei controlli autorizzativi, a volte fortemente caratterizzate dal punto di vista etnico, potenzialmente problematiche sui versanti della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e della regolarità dei rapporti di lavoro. Questa tipologia di controlli, da svolgere senz’altro in modalità congiunta con la DTL (ma non solo, si pensi al possibile coinvolgimento di Polizie Locali e CC) è stata introdotta nel 2014 anche sulla spinta delle osservazioni condivise in sede di Comitato Provinciale di Coordinamento ex art. 7/81 (vedi verbale dello scorso 16/12/13). Attività di formazione Si attueranno le seguenti attività di informazione, formazione, assistenza, promozione nei luoghi di lavoro. Prosecuzione delle iniziative di formazione delle Polizie Locali sui rischi prevalenti nei cantieri edili, con l’effettuazione di sopralluoghi congiunti e lo svolgimento di almeno un seminario territoriale. Prosecuzione della promozione nelle aziende agrozootecniche del territorio di tre linee di indirizzo in materia di prevenzione dei rischi professionali decretate da Regione Lombardia ( Gestione parco macchine, Utilizzo fitofarmaci, Sorveglianza sanitaria ). Prosecuzione della promozione nelle imprese metalmeccaniche del territorio della linea di indirizzo Guida al sopralluogo nel comparto metalmeccanico. Prosecuzione della promozione nelle imprese del territorio che stampano gomma e materie plastiche dei due specifici vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute. Prosecuzione della promozione delle linee di indirizzo regionali in materia di stress lavoro-correlato e del loro aggiornamento 2011 (con partecipazione attiva di un medico del lavoro del Servizio al Laboratorio regionale di approfondimento), anche tramite informazione ed assistenza sulle modalità di valutazione dello specifico rischio nei confronti degli attori aziendali della prevenzione e lo svolgimento di tre seminari, due dei quali dedicati agli RLS ed il terzo ai Medici Competenti del medesimo comparto della grande distribuzione commerciale. A seguito di specifiche emanande indicazioni regionali in materia, sostegno al percorso di integrazione della sicurezza e salute sul lavoro nei curricula scolastici, funzionale a garantire il riconoscimento delle competenze specifiche acquisite dagli studenti quale formazione ex art. 37/81. Supporto delle imprese del territorio nell’utilizzo del gestionale Ge.Ma. (Gestione Manufatti in amianto). Tutoraggio del tirocinio osservativo degli studenti del Corso di laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano della sezione di Cernusco sul Naviglio, comprendente lezioni frontali e momenti di affiancamento di operatori della UOC PSAL impegnati nello svolgimento di interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro. 164 Attività di pertinenza sanitaria. Uno degli obiettivi del Piano Regionale 2014-2018 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è l’emersione delle malattie professionali, in particolare tumori ad alta e bassa frazione etiologica, disturbi muscolo scheletrici e disturbi da stress lavoro-correlato. Nel 2014 la UOC PSAL si impegnerà nella ricerca attiva di alcune tipologie di tumori potenzialmente lavoro-correlati: approfondendo l’anamnesi espositiva di pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera di Melegnano per due tipi di neoplasia a bassa frazione etiologica (polmone e vescica); ricercando in OCCAM casi ed eventuali cluster aziendali di tumori delle medesime sedi, da sottoporre ad approfondimento espositivo; approfondendo l’anamnesi espositiva dei casi di neoplasie ad elevata frazione professionale presidiate da registri di patologia (mesoteliomi, tumori del naso e dei seni paranasali) Entro il marzo 2014 i medici competenti invieranno le relazioni sulla sorveglianza sanitaria svolta nel 2013, nella cui analisi e gestione la UOC PSAL sarà impegnata al fine di restituire una mappature dei rischi e dei danni da lavoro del territorio dell’ASL MI2. Reach e CLP Per il 2014 si prevedono le seguenti azioni. 165 Programmazione obiettivi REACH e CLP 2014 Obiettivo Piano triennale dei controlli Descrizione/Articolazione Tempistica Indicatori Attività in materia di Regolamenti n.1 entro 06/2014 Realizzazione di almeno 2 controlli ufficiali con metodologia europei REACH e CLP n.2 entro 12/ 2014 REF2 Entro 12/2014 Revisione e aggiornamento delle Istruzioni operative “Organizzazione degli interventi di accertamento, controllo ufficiale e gestione delle situazioni di non conformita’ in materia di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (reach) e di etichettatura, classificazione e imballaggio di sostanze e miscele pericolose (clp)” e formazione dei referenti dei singoli Servizi del Dipartimento per la relativa applicazione. Copertura del Copertura del 100% delle segnalazioni di non conformità alle 100% delle procedure regionali in materia di Reach e Clp con attivazione segnalazioni di dei referenti dei Servizi per le specifiche competenze. non conformità Entro il 10/2014 Realizzazione di un corso di formazione per il personale tecnico e sanitario del Dipartimento con accreditamento ECM Eventuale esecuzione di almeno un controllo analitico di cui alle restrizioni ex all. XVII del Regolamento REACH, nei tempi e nei modi previsti dalla programmazione regionale. 166 Malattie infettive e vaccinazioni Un efficiente ed efficace controllo della malattie infettive si sostanzia in sorveglianza (corretta attuazione del dettato normativo regionale e alimentazione dei flussi informativi conseguenti) e controllo (profilassi specifica e aspecifica e informazioni alla popolazione/collettività, comunicazione del rischio), coordinamento degli interventi tra i diversi soggetti coinvolti (DPM, strutture sanitarie, MMG, PLS), programmazione e realizzazione delle attività vaccinali per il raggiungimento degli obiettivi regionali e nazionali di copertura. Per il 2014 gli ambiti di sviluppo e miglioramento prevederanno quindi: il mantenimento del processo di controllo di qualità del dato inserito nell’applicativo MAINF, e la gestione dei dati con adeguata tempistica di inserimento; il controllo tramite le schede di inizio e fine terapia della percentuale di malati di TBC per i quali si dispone della completa informazione sulla compliance terapeutica; il controllo della completezza e correttezza nella compilazione delle schede previste per la segnalazione di nuove positività HIV; la chiusura tempestiva dei focolai non appena trascorso il periodo di incubazione dall’ultimo caso, specifico per ogni malattia infettiva; l’individuazione di azioni che favoriscano la diagnosi tempestiva di positività per HIV nei gruppi di popolazione in cui l’infezione viene contratta per via sessuale; il mantenimento della sorveglianza specifica nei confronti del morbillo e rosolia secondo le indicazioni Regionali; la prosecuzione della collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) Obiettivo Controllo malattia tubercolare Gestione malattie infettive Prevenzione AIDS Descrizione/ Azioni Mantenimento della percentuale di malati di Tubercolosi per i quali si dispone della completa informazione sulla compliance terapeutica. Tempestivo screening delle popolazioni a rischio e dei contatti Mantenimento dei requisiti di qualità del sistema informativo MAINF Prevenzione e controllo HIV/AIDS Tempistica Indicatori 31 / 12 / 2014 Valutazione attraverso le schede di inizio e fine terapia - MAINF >80% delle segnalazioni 31 / 12 / 2014 • Percentuale di casi delle malattie a segnalazione immediata inseriti con differenza tra data segnalazione e data apertura pratica inferiore a 3 giorni >80%; • Chiusura dei “focolai” in tempi coerenti con la storia naturale della malattia. • Completezza e correttezza nella compilazione delle schede previste per la segnalazione di nuova sieropositività HIV, compresa la scheda “dati aggiuntivi” 31 / 12 / 2014 167 Prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse Si prevede di mantenere e implementare i contatti con la Medicina Territoriale e di coinvolgere le strutture di ricovero e cura del territorio. Vaccinazioni Considerato il raggiungimento tendenziale (entro 31.12.2014) di obiettivi coerenti con il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014, considerati i livelli di copertura già raggiunti a livello territoriale, performanti rispetto ai criteri regionali, di seguito si esplicitano alcuni indicatori e relative azioni : Obiettivo Gestione vaccinazioni Descrizione/ Azioni Coperture elevate delle vaccinazioni per difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia, malattia invasiva da HIB e completezza delle anagrafi vaccinali Risorse Medici/IP dei Centri vaccinali Tempistica Indicatori 31 / 12 / Anagrafe vaccinale: 2014 mantenimento della qualità dei dati dei registri informatizzati, per la corretta alimentazione del FSE. Coperture vaccinali • coorte nati residenti 2012: (Vaccino esavalente (polio- diftotetanopertosse- epatite B-HIB) ≥95%; Morbillo- Parotite – Rosolia: 1a dose ≥ 95%; • coorte nati residenti 2007: Morbillo-Parotite-Rosolia – 2a dose ≥90%; Polio 4a dose ≥ 95%; coorte nati nel 1997 : 5a dose difto-tetano ≥85%; • HPV: - Coorte 2002: > 80% alla 1a dose - Coorte 2001: copertura alla terza dose ≥ 80% Per il 2014 è previsto: il monitoraggio mensile delle coperture vaccinali, finalizzato al mantenimento/ miglioramento delle coperture raggiunte, con particolare attenzione nei confronti della vaccinazione antimorbillo , dei richiami previsti a sei anni d’età e dell’HPV. Omogenizzazione dei comportamenti in tema di offerta vaccinale con condivisione dei PdF. il mantenimento della valutazione di qualità dei dati inseriti nell’anagrafe vaccinale informatizzata - l’implementazione del sistema informatizzato web-based Avelco (aggiornamento del vecchio sistema in Visual Basic) e dematerializzazione delle schede cartacee ancora in uso 168 Prevenzione negli Ambienti di Vita I controlli saranno programmati secondo i criteri di graduazione del rischio definiti da Regione Lombardia e ribaditi dalla circolare del 30/12/2011. Le macrocategorie di intervento comprendono una molteplicità di attività ed ambienti diversificati : impianti natatori, attività di servizi alla persona, strutture ricettive, scuole, strutture sanitarie, strutture sociali e socio sanitarie, insediamenti di produzione e deposito di cosmetici, trasporto sanitario, acque di balneazione e aree infestate da ambrosia. Le informazioni necessarie per l’attribuzione dei livelli di rischio ad ogni macrocategoria tengono conto del tipo di rischio intrinseco associato, dei dati epidemiologici, dei dati di contesto ( numero di attività presenti, popolazione potenzialmente esposta e sua vulnerabilità), dei dati di letteratura nonché dell’entità del danno potenziale e della disponibilità di interventi di provata efficacia, come meglio specificato nell’allegato piano triennale dei controlli. Sotto il profilo organizzativo si è fatto tesoro dell’esperienza maturata attraverso una gestione coordinata delle risorse e il potenziamento di forme di integrazione con altri Dipartimenti Aziendali. Attenzione verrà posta all’impatto sulla salute derivante da EXPO 2015, con particolare riferimento ai controlli sulle strutture ricettive. A supporto dell’azione di programmazione è stato inoltre dato ampio spazio all’utilizzo del sistema informativo messo a punto dalla Regione (sistema Im.pre.s@ ). Intensa è la collaborazione con altri Servizi/Enti intra e extra aziendali, altri Dipartimenti, Comuni, NAS ecc. che si è rilevata estrema efficacia con l’effettuazione di sopralluoghi congiunti Area Trasporto Sanitario: Per il 2014 si prevede un incremento del 10% dell’attività di vigilanza in PS Studi odontoiatrici Monospecialistici/riclassificati: Per il 2014 si prevede l’allineamento con il data base regionale in via di realizzazione e il mantenimento dell’attività di vigilanza con verifica delle prescrizioni date. Legionella L’attività programmata proseguirà nel 2014 con particolare attenzione alle strutture ricettive in vista dell’EXPO 2015. Balneazione Nel 2014 si prevede di mantenere i campionamenti e di presidiare le attività in carico ai Comuni rispetto all’apposizione di idonea cartellonistica per il divieto di balneabilità coerentemente alla normativa Europea vigente. 169 La prevenzione in campo alimentare Il 2014 è l’ ultimo anno di attuazione del Piano Integrato di Prevenzione e Controllo 2012 – 2014 che così descriveva gli obiettivi. A) Si intende proseguire l’attività già strutturata nel triennio precedente apportando gli opportuni correttivi per risolvere le criticità evidenziate dall’analisi dei risultati. B) Revisione dell’archivio anagrafico con classificazione delle attività secondo le nuove macrocategorie di rischio scaturite dal gruppo di lavoro ed allineamento al sistema impres@; C) Applicazione e valutazione della nuova scheda di rischio singolo nei controlli delle attività esistenti ed in quelle nuove al fine di affinare la metodologia di scelta delle attività esistenti da controllare ed individuazione del cut-off; D) Predisposizione di idonei strumenti di raccolta dei dati scaturiti dai controlli per una migliore analisi del territorio e programmazione degli interventi E) Affinamento della modalità di programmazione dell’attività per quanto riguarda i controlli sulle attività esistenti; F) In accordo con le indicazioni regionali, nel triennio 2012-2014 si intende anche rivedere gli strumenti utilizzati per informare i cittadini della ASL MI2 riguardo l’attività svolta dal SIAN ed i risultati ottenuti implementando e migliorando quelli esistenti (Sito web aziendale) e eventualmente individuando nuovi canali. 170 1 2 3 4 5 6 7 Tipo di attività Esecuzione dei controlli come da tabelle sotto riportate comprensive dei campionamenti Revisione dell’archivio anagrafico esistente ed allineamento ai dati di impres@ e C.C.I.A. Riclassificazione delle attività secondo le nuove macrocategorie di rischio Utilizzo nuova scheda per il calcolo del rischio singolo Raccolta più organica dei risultati dei controlli Affinamento della metodica per la scelta delle attività esistenti da sottoporre a controllo Predisposizione di nuovi strumenti per la registrazione delle SCIA 2012 2013 2014 Vedi tabella Vedi tabella Vedi tabella Si No No Si Si Si Si Predisposizione strumenti di raccolta dati e raccolta dati Predisposizione strumenti Si Raccolta dati Si Raccolta dati Applicazione Applicazione Individuazione dello strumento, metodo e finalità e suo utilizzo Implementazione del sito ed eventuale individuazione di nuovi strumenti divulgativi Predisposizione del report annuale Utilizzo utilizzo Aggiornamento periodico delle informazioni ai consumatori Aggiornamento periodico delle informazioni ai consumatori Predisposizione del report annuale Predisposizione del report annuale Si Attuazione Confronto con le altre ASL interessate Valutazione e predisposizione degli strumenti applicativi e confronto con altre ASL Confronto con le altre ASL interessate Applicazione 8 Implementare la diffusione circa l’attività svolta ed i risultati ottenuti 9 Divulgazione alla popolazione circa l’attività svolta 10 Implementazione della metodologia e procedura per la scelta del tipo di controllo attuare in funzione delle No tipologie aziendali (in attuazione del Reg. CE. 882/04 e DL.n. 5 del 9.2.12 art. 1 comma 1) Preparazione all’EXPO No 11 12 Attuazione del Reg. CE 882/04 relativamente al pagamenti del controlli No 171 Più in dettaglio per quanto riguarda il punto 1) il piano dei controlli per ciascuno dei prossimi tre anni, salvo modifiche dello status quo prevede: ANNO 2012 2013 2014 totale Numero di attività esistenti da sottoporre a controllo 205 + 10% 205 205 615 Numero di nuove attività da sottoporre a controllo (stima) 95 95 95 285 Numero di attività da sottoporre a controllo su segnalazioni (stima) 55 55 55 165 Numero di attività da sottoporre a controllo per allerta (stima) 160 160 160 480 Ricontroll i (stima) TOTALE 505 505 505 1515 1020 1020 1020 3060 Pertanto nella programmazione 2014, che come da indicazione contenute nella Delibera delle regole 2014 dovrà essere deliberato entro il 28 febbraio, oltre a mantenere il livello quantitativo di controlli sulle attività previsto nel Piano Integrato di Prevenzione e Controllo 2012 – 2014 e a garantire gli interventi di vigilanza in campo alimentare richiesti dagli altri specifici Piani Nazionali e Regionali vigenti, occorrerà intensificare e razionalizzare la sorveglianza su quelle tipologie di aziende che verranno individuate come particolarmente rilevanti in vista della prossima realizzazione di EXPO 2015, pur contestualizzandola nella realtà territoriale locale. Gli interventi volti alla tutela del consumatore si articoleranno anche nel 2014 negli ambiti principali: quello della vigilanza sulle attività alimentari che trattano prevalentemente alimenti di origine non animale e quello della promozione di una corretta alimentazione ( i cui contenuti sono descritti nel PIL ). INTERVENTI DI VIGILANZA NELLE ATTIVITA’ CHE TRATTANO ALIMENTI INTERVENTI DI MONITORAGGIO E SUPPORTO AI COMUNI CITTADINO CONSUMATORE INTREVENTI DI INFORMAZIONE SUGLI ALIMENTI E SULLA ALIMENTAZIONE CITTADINO CONSAPEVOLE 172 Acqua potabile Determinazioni chimiche Rozzano Vizzolo Melzo Trezzo tot R1 95 158 317 78 648 V(7) 4(28) 7(42) 21(147) 4(28) 245 S 46 85 110 23 264 A 41 38 104 13 196 B 13 3 - - 16 M - 21 11 3 35 Altro 5 39 10 - 54 tot 228 386 699 145 1458 R 124 200 119 84 527 V1 40 61 155 22 278 V2 - - 68 - 68 164 261 342 106 873 Determinazioni microbiologiche V4 Bollo CE tot Chimici R1 routine allargata V verifica (che contiene 7 diversi gruppi di determinazioni chimico fisiche) S solventi A antiparassitari B bentazone M metalli, (singoli o tutto il gruppo chimico) Altro ammine aromatiche, cloronitrobenzeni, MTBE, MMTtD, BTEX, Idrocarburi, Metalli e quanto richiesto per determinazione inquinanti in fase di valutazione del rischio (caratterizzazione, bonifica ecc) Microbiologici Dalla Routine fino alla Verifica 4 si parte con un'analisi di base dove vengono ricercati i parametri essenziali aumentando via via i parametri sino ad arrivare ad una ricerca più approfondita. Il Bollo CE è un particolare profilo analitico richiesto dalle aziende produttrici in regime di autocontrollo ed esportazione finalizzato ai riconoscimenti ministeriali trattati dal dipartimento veterinario. Nel totale dei campionamenti presentati in tabella non vengono contati quelli non programmabili, come i riprelievi, i campionamenti richiesti dai privati (aziende e abitazioni), i campionamenti dedicati alle nuove escavazioni o alle nuove valutazioni del rischio. 173 Attualmente sono attivi 276 impianti di captazione dell'acqua potabile fornita dai pubblici acquedotti in tutto il territorio: area di Trezzo (7 comuni) 26 pozzi, di Melzo (21 comuni) 120 pozzi, area di Vizzolo (14 comuni) 78 pozzi e di Rozzano (11 comuni) 52 pozzi. Totale 146 pozzi nell'area di nord (28 comuni) e 130 nell'area di sud (25 comuni). Il numero dei campionamenti programmati per il monitoraggio annuale non è direttamente proporzionale al numero dei pozzi ma dipende da una valutazione complessa che tiene conto dei volumi d'acqua estratti per unità di tempo, dei sistemi di miscelazione / omogenizzazione, delle interconnessioni e delle criticità qualitative riscontrate localmente. Medicina dello sport e lotta al doping Il contesto socio demografico evidenzia che su una popolazione residente nel nostro territorio di circa 622730 abitanti con 53 comuni, vi sono circa 25 palestre sportive e circa 300 tra centri e associazioni sportive censite da un precedente progetto. La popolazione interessata all’attività sportiva agonistica e non rappresenta circa 50% dei cittadini residenti suddivisi nelle varie sfascie d’età. Il servizio Medicina dello sport ha come scopo preciso l’erogazione di prestazioni certificative Medico sportive nei due centri accreditati di S: Donato M. e di Pioltello. Inoltre nei due centri si erogano prestazioni di Cardiologia specialistica sportiva come test massimali da sforzo e controlli sulle 24 ore con metodo holter Pressorio e ECG. Il Servizio provvede inoltre alla vigilanza ed il controllo delle prestazioni e della reportistica Regionale dei Tre centri accreditati (da gennaio si aggiungerà un 4° centro accreditato ma non contrattualizzato) e dei 13 Medici sportivi autorizzati. Oltre a Ciò ,sono in corso tre progetti (due interni ed uno esterno in associazione con il Servizio medicina preventiva di Comunità Obiettivo Visite medico sportive vigilanza Descrizione/Azioni Esecuzione delle visite agonistiche e non Organizzare le verifiche mensili e semestrali sul 100 % della reportistica e sul 10% delle prestazioni Supporto a progetti Partecipazione alle di prevenzione riunioni organizzative dei interni ed esterni ed vari progetti e redazione informazione ai delle linee guida e varie richiedenti Miglioramento Partecipazione ai corsi di delle prestazioni formazione interni ed professionali esterni Audit clinici Miglioramento degli stili di vita con ripercussioni in Cardiologia Risorse 2 medici 2infermiere 2 amministr 3 medici 2infermiere 2 amministr Tempistica annualità Indicatori Numero visite annualità Numero vigilanza 2 medici 2infermiere 2 amministr annualità Numero interventi di supporto 2 medici 2infermiere 2 amministr 2 medici 2infermiere 2 amministr annualità Numero ore per corsi di aggiornamento Numero persone sottoposte a accertamenti clinici annualità 174 4.2. La prevenzione in ambito veterinario La D.G.R. n. X/1185 del 20/12/2013, “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2014” individua gli obiettivi assegnati al DPV per l’anno in corso. Tali obiettivi, precisati nella nota della Regione Lombardia H1.2014.0002441 del 22/01/2014 avente per oggetto “Prime precisazioni in merito all’attuazione della D.G.R. n. X/1185 del 20/12/2013, “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2014” sono sinteticamente riportati di seguito. ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE programma di audit interni ai DPV, predisposizione programma di audit interni ai DPV, attuazione Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria predisposizione entro il 31/01/2014 entro il 31/12/2014 entro il 28/02/2014 ATTIVITÀ DI CONTROLLO Attuazione del controllo ufficiale secondo le modalità codificate nel “Manuale entro il delle autorità competenti locali” ed in base alla categorizzazione del rischio 31/12/2014 sulla filiera agroalimentare e sulle aziende zootecniche INCREMENTO DELL’EFFICIENZA Attuazione disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di entro il coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli mediante 31/12/2014 l’applicazione dei modelli operativi scaturiti e condivisi dal tavolo regionale delle autorità competenti al fine di migliorare il controllo e l’efficienza dell’attività di controllo in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria SEMPLIFICAZIONE Applicazione della DGR X/1105/2013 mediante l’attuazione degli step di entro 31/12/2014 semplificazione codificati dalla U.O. veterinaria per la riduzione degli adempimenti a carico delle imprese in materia di: 1. autocontrollo aziendale nelle microimprese; 2. dematerializzazione de passaporto bovino; 3. semplificazione delle modalità di certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export. SISTEMA INFORMATIVO VETERINARIO Assolvimento dei debiti informativi relativi all’attività del DPV nel rispetto di entro il termini e modalità di ogni specifico flusso all’interno del S.I.V.I. 31/12/2014 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI Approvazione ed inserimento nel sistema informatico ECM dedicato del piano entro il di formazione aziendale per l’anno 2014 15/02/2014 Obiettivo attività di programmazione Relativamente alla attività di audit interni, questo Dipartimento, nel 2013 ha effettuato quanto segue: - istituzione di un gruppo di lavoro in materia di audit [determinazione n. 4 del 10/09/2012 <“Manuale operativo delle Autorità competenti locali - Aziende sanitarie locali della Regione Lombardia - standard di organizzazione e funzionamento ai sensi del regolamento (CE) 882/2004”, istituzione di un gruppo di lavoro in materia di audit.>]; 175 - predisposizione del programma di audit interni 2013; attuazione del programma di audit predisposto entro il 31/12/2013; redazione della relazione finale. Obiettivo attività di controllo L’attività di controllo viene effettuata sulla base di piani regionali e locali. I piani regionali sono pubblicati e rendicontati in S.I.V.I. I piani aziendali a valenza locale sono formalizzati nel PIAPV e sono rendicontati in S.I.V.I. I controlli assegnati da ciascun piano possono subire delle modifiche in caso di correlata variazione del numero di impianti e/o delle attività a cui si riferiscono e/o di specifiche disposizioni regionali. In caso di tale evenienza ne viene data tempestiva comunicazione. Di seguito sono elencati i piani di controllo regionali 2014. SERVIZIO SANITÀ ANIMALE PIANI operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: - Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini - Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini - Blue Tongue - BSE - Sorveglianza EST ovicaprine - Malattia vescicolare del suino - Malattia di Aujeszky - Influenza aviaria - Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini - West Nile Disease - Anemia Infettiva degli Equidi - Arterite Virale Equina - Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità delle Api PIANI operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: - Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI in allevamento - Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI al macello - Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali OVI-CAPRINI - Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali SUINI - Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali EQUINI PIANI operativi a valenza regionale - Biosicurezza allevamenti suini - Biosicurezza allevamenti avicoli - Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo - Rinotracheite Infettiva del Bovino - Agalassia contagiosa degli ovi-caprini - Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica - Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie - Piano di controllo agenti patogeni 2014 PIANI regionali di nuova formulazione – anno 2014 - Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina - Piano regionale di accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della malattia di Aujeszky - Progetto per la creazione di nuclei di selezione genetica per la resistenza alla scrapie 176 PIANI regionali multidisciplinari di nuova formulazione – anno 2014 - Condizionalità – attività di controllo 2014 SERVIZIO IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE PIANI operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale - Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico - Piano nazionale per la ricerca dei residui negli animali ed in alcuni prodotti di origine animale - Piano Regionale Benessere Animale: benessere animale durante il trasporto (a destino e scambi in collaborazione con UVAC); benessere animale durante la macellazione e l’abbattimento. PIANI operativi a valenza regionale - Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca dei residui negli animali ed in alcuni prodotti di origine animale - Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento - Monitoraggio della radioattività ambientale - Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e della efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015 - Piano di ricerca aflatossine M1 nel latte bovino di importazione PIANI regionali di nuova formulazione – anno 2014 - Verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 2073/05 e s.m. e i. presso le industrie alimentari - Piano di sorveglianza sulla presenza di E. coli VTEC in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione - Azioni volte al contenimento della Listeria monocytogenes in formaggi che ne costituiscono terreno favorevole alla crescita – attività 2014 SERVIZIO IGIENE ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE PIANI operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale - Piano Regionale Benessere Animale: benessere animale in allevamento; benessere animale durante il trasporto (idoneità al trasporto e scambi in collaborazione con UVAC); sperimentazione animale. - Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'alimentazione degli animali (PRAA) - Piano regionale farmacosorveglianza - Attuazione di un sistema di tracciabilità del farmaco veterinario che permetta di realizzare sul territorio un appropriato sistema di farmacosorveglianza PIANI operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea - Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti PIANI operativi a valenza regionale - Piano latte: piano di controllo produzione e conferimento di latte crudo per il consumo umano; piano di monitoraggio del latte crudo destinato alla vendita diretta; piano di campionamento per la ricerca di aflatossine M1 nel latte in allevamenti. - Riproduzione animale - Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezione 177 - Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione PIANI regionali di nuova formulazione – anno 2014: - Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia PIANI conclusi nel 2013 e non più previsti nell’anno in corso - Rabbia silvestre - Piano di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina: verifica attuazione del piano vaccinale - Piano nazionale di monitoraggio dei contaminanti ambientali in alimenti di origine animale prodotti nelle aree limitrofe ai Siti di Interesse Nazionale (SIN) - Piano di sorveglianza sulla prevalenza di Salmonella spp. in prodotti a base di carne (insaccati crudi) di produzione nazionale prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione 2012-2013 La frequenza del numero di controlli assegnati a ciascun piano dalla Regione Lombardia è pubblicata in S.I.V.I. ed attualmente è in fase di definizione da parte della U.O. veterinaria. Su tale base, l’ASL individua gli impianti presso i quali devono essere effettuati i controlli, nonché le relative frequenze, anche in considerazione della graduazione del rischio assegnata ai medesimi. Alla luce di quanto summenzionato si rappresenta che la programmazione 2014 deve intendersi a titolo indicativo e pertanto passibile di variazioni e modifiche,nelle more delle indicazioni ministeriali e regionali in fieri . Per agevolate la comprensione delle tabelle riportate negli allegati di cui trattasi si riporta di seguito la relativa legenda. legenda Es Pr Ef NC Esistente Programmato Effettuato non conformità %1 %2 %3 %4 (Pr/Es) programmato su esistente (Ef/Pr) effettuato su programmato (NC/Ef) non conformità su effettuato (NC anno in corso/NC anno precedente Da un raffronto dei dati 2012/2013: a) il Servizio di sanità animale è risultato in controtendenza rispetto ad altri settori, con un incremento dell'attività di controllo (allevamenti controllabili + 5,7%, controlli effettuati/programmati +2,2%) riferita a: - emergenza Influenza aviaria; - certificazioni, previa visita clinica, per l’esportazione di latte e prodotti a base di latte verso i paesi terzi; - piano regionale sul latte bovino al fine della ricerca di S. agalactiae; - piano regionale controllo stato sanitario della fauna selvatica; - piano regionale selezione genetica ovini resistenti alla Scrapie. Si è inoltre preso atto che il livello sanitario degli allevamenti controllati, si è mantenuto sui medesimi livelli del 2012, in linea con le aspettative nazionali e/o regionali, come confermato dal numero esiguo di non conformità rilevate, facilmente verificabile in base alla reportistica dei sistemi informativi regionali. Relativamente all’anno in corso è previsto un ulteriore incremento dei controlli in applicazione di: - piano regionale di accreditamento alla malattia di Aujeszky; - piano di accreditamento alla paratubercolosi. 178 Tutti i controlli effettuati sono inseriti nei sistemi informativi regionali e/o nazionali, anche ai fini LEA. b) anche il Servizio di igiene della produzione, trasformazione, commercio, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati è risultato in controtendenza rispetto ad altri settori, con un incremento dell'attività di controllo (impianti controllabili + 4,4%, controlli effettuati/programmati +0,7%). Un impegno particolarmente consistente è derivato dai controlli straordinari, non programmati per il 2013, assegnati dall’UVAC Lombardia su indicazione Ministeriale. In relazione all’elevato numero di “piattaforme” presenti sul territorio di questa ASL, i controlli summenzionati sono ammontati a n. 63. Per l’anno in corso, l’UVAC Lombardia ha attualmente assegnato a questa ASL n. 72 controlli programmati. Dall’esame dei dati, si può comunque osservare una sensibile riduzione percentuale delle non conformità [non conformità su effettuato (NC/Ef) NC -5,9%] che ha riguardato in modo particolare gli spacci di vendita (NC -16,7%). Tale riduzione delle non conformità, attesta l'efficacia dell'attività di controllo, nonché dell'educazione sanitaria rivolta all'utenza. A far data dal 2014, si aggiunge alle attività di questo Servizio il controllo dei laboratori di produzione e vendita di gelati, attività che in questa ASL, fino al 2013, era affidata al Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione. Inoltre, si sottolinea che la programmazione 2014 non risulta raffrontabile con la precedente, in quanto la classificazione delle attività controllabili (impianti) è stata rivista sulla base di nuovi criteri volti ad allineare le banche dati regionali con quelle nazionali. Tutti i controlli effettuati sono inseriti nei sistemi informativi regionali e/o nazionali, anche ai fini LEA. c) il Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche ha registrato una riduzione dei controlli (-8%) correlata alla chiusura degli impianti esistenti sul territorio di competenza (-13%) in sintonia con l’attuale situazione economica del paese. Ciò non ostante, si può osservare una sensibile riduzione percentuale delle non conformità [non conformità su effettuato (NC/Ef)] che ha riguardato in modo particolare: - allevamenti produzione latte per trasformazione industriale, igiene del latte (NC – 38,6%); - benessere degli allevamenti bovini (NC -84,2%); - canili rifugio (NC -100%). Tale drastica riduzione delle non conformità, attesta l'efficacia dell'attività di controllo svolta nel 2012, nonché dell'educazione sanitaria rivolta, nel tempo, all'utenza. Tutti i controlli effettuati sono inseriti nei sistemi informativi regionali e/o nazionali, anche ai fini LEA, in tutti i casi attualmente previsti. Obiettivo incremento dell’efficienza Nelle more delle indicazioni che scaturiranno dal piano di coordinamento delle attività di controllo approvato dal tavolo regionale di coordinamento delle autorità competenti in materia di controlli nel settore della sicurezza alimentari, istituito con D.G.R. n. X/1105/2013, si rappresenta di seguito quanto già attivato da questa ASL: - Controlli integrati con l’IZSLER; nel 2013 effettuati n. 3 controlli; Controlli ai sensi del “Protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, Assessorato Sanità e Carabinieri NAS, del 11 novembre 2009”. Alla luce del Protocollo di cui trattasi, sottoscritto d'intesa dal Presidente della Regione Lombardia, dall'Assessore alla Sanità e dal Comandante Generale dei NAS - Roma, volto a potenziare l’attività di prevenzione mediante 179 - monitoraggi e controlli su sicurezza, prevenzione ed erogazione appropriata ed efficace delle attività sanitarie, nel 2013 sono stati effettuati n. 20 controlli congiunti; Controlli integrati con la Polizia di Stato, “Polstrada”, in merito alla applicazione del regolamento (CE) 1/2005 relativo alla protezione degli animali durante il trasporto; tali controlli sono stati effettuati sulla tratta Autostradale A4 (E64) dove la medesima insiste sul territorio di competenza di questa ASL. Nel 2013 sono state effettuate 9 giornate di controllo. Obiettivo semplificazione Di seguito gli step di semplificazione codificati dalla U.O. veterinaria per la riduzione degli adempimenti a carico delle imprese da realizzarsi mediante l’attuazione dei seguenti piani regionali pubblicati in S.I.V.I.: - Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli animali della specie bovina: progetto sperimentale - Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi - Diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare. Al riguardo nell’apprezzare fortemente l’orientamento adottato dalla Regione Lombardia, si ritiene che, una efficace semplificazione non possa esimersi da una rivisitazione, a livello nazionale, dell’attuale complesso normativo speciale, inerente il comparto agro zootecnico. Attesa la complessità dell’iter di revisione dei regolamenti comunitari, si riterrebbe che tale rivisitazione dovrebbe riguardare, in prima istanza, il recepimento delle Direttive europee, che nel nostro paese sono state oggetto da particolari restrizioni (ancorché giuridicamente lecite), che non trovano riscontro nel recepimento di altri paesi membri. L’appesantimento burocratico che ne è derivato ed i relativi costi, costituiscono, tra gli altri, un ulteriore elemento di difficoltà per i produttori italiani. Obiettivo sistema informativo veterinario Questa ASL ha assolto i propri debiti informativi relativi all’attività svolta utilizzando S.I.V.I. fin dalla sua entrata in funzione, nel rispetto di termini e delle modalità di ogni specifico flusso previsto. Laddove le funzionalità dei tale sistema non lo consentano ancora l’attività svolta viene registrata e rendicontata sulla base delle indicazioni regionali in materia. Obiettivo formazione ed aggiornamento degli operatori Al fine del raggiungimento dell’obiettivo di cui trattasi, di competenza dell’Ufficio formazione di questa ASL, è stato redatto e formalizzato il piano di formazione 2014, inerente l’aggiornamento sia dei medici veterinari che dei tecnici della prevenzione. Inoltre, è in via di definizione un programma di ”comunicazione” con gli operatori economici, al fine di poterli aggiornare su specifiche tematiche innovative ed attuali, nonché di migliorare l’immagine del Dipartimento quale “supporto tecnico-giuridico”, appannata, in più di un caso, dalla funzione repressiva dalla quale, il medesimo, non può comunque esimersi. Progetti EXPO (finanziati con “fondi statali per attività connesse ai servizi veterinari”) La realizzazione di tali progetti costituiva un obiettivo assegnato al DPV ai sensi della D.G.R. n. IX/4334/2012, allegato 1, tabella veterinaria, punto 7. Il progetto (allegato 6), predisposto da questo Dipartimento di prevenzione veterinario, è stato redatto in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione medico. 180 Purtroppo in relazione alla spending review ed alla omni-comprensività della retribuzione, tale progetto sebbene già realizzato per oltre il 60% è stato sospeso in attesa di chiarimenti da parte della Regione (che al momento non risultano essere pervenuti). In tal senso la Regione Lombardia, U.O. veterinaria si è limitata a comunicare, via mail, che il termine per la realizzazione di tale progetto è stato prorogato dal 30/11/2013 al 30/10/2014. Si resta comunque in attesa di ulteriori indicazioni ad hoc, sulle modalità, per poterlo concludere. Finanziamenti Anche per il 2014 il PIAPV risulta finanziato con i fondi strutturali individuati dalla Regione Lombardia nonché mediante i fondi funzione non tariffabili. Altri finanziamenti sono costituiti dai contributi derivanti da attività tariffabili nonché dall’attività sanzionatoria correlata all’accertamento di illeciti amministrativi. Comunicazione esterna Anche per il 2014 la “comunicazione” del Piano si rivolge: - in prima istanza agli shareholders1; - in seconda istanza agli interlocutori istituzionali; - in terza istanza agli stakeholders2, che insistono sul territorio di competenza. 1 shareholder: Persona “coinvolta” in una determinata organizzazione, che agisce in suo nome e per suo conto, che ha delle responsabilità nei confronti della medesima e che è interessata al raggiungimento degli obiettivi che l’organizzazione si è data; nella fattispecie, il personale assegnato al Dipartimento di prevenzione veterinario. 2 stakeholder: Persona che ha degli interessi in una determinata organizzazione; nella fattispecie, gli utenti del Dipartimento di prevenzione veterinario, nonché gli organismi istituzionali e/o privati che a vario titolo li rappresentano. In particolare, tale informazione si articola in due momenti: - comunicazione di obiettivi, programmi ed azioni e presentazione del Piano; - comunicazione dei risultati e presentazione del consuntivo del Piano. La comunicazione agli shareholders è volta, in buona sostanza: - alla condivisione di obiettivi, programmi ed azioni da effettuare; - si concretizza nell’assegnazione degli obiettivi individuali, nonché nella condivisione dei risultati a piano eseguito; - viene effettuata attraverso momenti di comunicazione singola e collettiva, quali colloqui individuali e riunioni di Servizio e di Dipartimento. Anche la comunicazione agli interlocutori istituzionali avviene sia in momenti collettivi, che in ambiti individuali, laddove la particolarità di situazioni e/o territori richiedano specifici approfondimenti. Tale comunicazione ha, inoltre, lo scopo di raccogliere ogni eventuale istanza volta a dettagliare specifiche azioni ed ambiti di intervento. Anche gli incontri con gli stakeholders, oltre al fenomeno della condivisione, sono finalizzati a raccogliere ogni istanza dei portatori di interesse, utile alla razionalizzazione del sistema dei controlli, alla ottimizzazione degli interventi ed al miglioramento della efficacia del Piano. In sintonia con la dematerializzazione, il contenimento dei costi, la razionalizzazione della spesa pubblica e la spending rewiew, nonché al fine di assicurarne la massima diffusione e la certezza di 181 accesso, il sito web dell’ASL riporta il testo integrale del Piano, il cui approfondimento può realizzarsi sia mediante un puntuale front office, o laddove se ne rilevi la necessità, attraverso incontri concordati su tematiche mirate e comuni a più parti. Relativamente al triennio in parola, 2012 – 2014, si ritiene di procedere secondo lo schema di massima riportato di seguito (passibile di eventuali modifiche): CONTESTO DELLA COMUNICAZIONE assemblea/riunione pubblicazione su web ASL estemporanea individuale su richiesta estemporanea per gruppi su richiesta front office istituzionali gennaio si si INTERLOCUTORI Shareholders gennaio e dicembre si si stakeholders febbraio si si si si si si si si 182 5. L’ambito dei servizi socio sanitari e i rapporti con il territorio 183 5. L’ambito dei servizi socio sanitari e i rapporti con il territorio Per il 2013, a ciascuna ASL le risorse per i servizi socio sanitari vengono assegnate, tenuto conto che la programmazione dell’offerta sociosanitaria deve garantire la compatibilità con le decrescenti risorse disponibili, nel rispetto dei criteri di piena appropriatezza e qualità delle prestazioni rese. Le procedure di assegnazione e successiva erogazione delle risorse per i servizi sociosanitari integrati (Fondo ASSI) sono definite nel dettaglio con atti della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà, nel rispetto dei criteri generali esposti nell’allegato 4 (“Regole di sistema 2014 ambito socio sanitario”) della dgr 1185 del 20.12.2013. I budget assegnati alle ASL si riferiscono alle prestazioni erogate dalle unità d’offerta ubicate sul territorio di competenza, a favore di tutti i cittadini lombardi, e non solo alla quota relativa ai consumi dei propri residenti. Contesto di riferimento Da qualche anno sta emergendo sul territorio una diversa domanda di assistenza da parte delle persone e delle famiglie. Domanda che si presenta sia in termini di richiesta di servizi flessibili a livello territoriale, sia di aiuto e sostegno per il mantenimento presso il domicilio della persona con fragilità o in condizione di non autosufficienza, o ancora di un rinnovamento di prestazioni e servizi qualificati per fronteggiare i nuovi bisogni. La profonda crisi economica che sta coinvolgendo numerose famiglie della Regione sta peraltro modificando, o ha già modificato, sia gli stili di vita delle persone, in particolare di coloro che hanno bassi redditi, sia la struttura degli interventi e servizi che costituiscono la rete sociale e sociosanitaria regionale. Le risorse finanziarie disponibili per far fronte alle richieste di intervento e sostegno delle diverse fragilità sono in costante diminuzione, e la maggior parte di esse è erogata dall’INPS, senza vincoli di destinazione direttamente alle persone, sotto forma di contributi assistenziali (indennità di accompagnamento, di comunicazione ecc.) e quindi governati dalle famiglie stesse. Questo scenario ha una ripercussione anche sulla programmazione sociosanitaria, spingendo a ad una evoluzione del sistema di welfare lombardo, ad una più rigorosa gestione delle risorse, attraverso la realizzazione di tutti i possibili miglioramenti di efficienza, efficacia ed appropriatezza dei percorsi assistenziali. Gli obiettivi e le azioni programmate sono descritte nel dettaglio nei paragrafi seguenti, suddivise per ambito di intervento. 184 5.1. L’area delle attività socio sanitarie Gli obiettivi, le azioni le risorse e i tempi di attuazione sono descritti di seguito, per macroarea di intervento. A) GOVERNANCE TERRITORIALE DEL NUOVO WELFARE Obiettivo Assicurare la governance territoriale del nuovo welfare Migliorare l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni socio sanitarie erogate dai soggetti contrattualizzati Descrizione/Articolazione Realizzazione d’intesa con i Comuni, singoli o associati, e con il coinvolgimento del Terzo settore e della rete delle Unità d’Offerta delle azioni per assicurare la funzione di valutazione multidimensionale e l’elaborazione dei conseguenti Progetti personalizzati; strutturazione di un sistema amministrativo capace di assicurare una erogazione degli interventi a sostegno della persona fragile e della sua famiglia; costruzione di un sistema per assicurare il controllo in ordine all’uso delle risorse, nonché il monitoraggio dei risultati raggiunti in termini di appropriatezza, flessibilità ed integrazione delle risposte in ragione dei bisogni osservati; integrazione dei sistemi amministrativi di monitoraggio con i sistemi già esistenti ciò anche al fine di evitare inutili ridondanze e sovrapposizioni di competenze; coinvolgimento nel sistema di monitoraggio anche i comuni, singoli o associati, soggetti erogatori, il terzo settore e tutti gli stakeholders interessati Effettuazione di tavoli di lavoro congiunti su tematiche di rilevanza Risorse Tempistica Indicatori Istituzionali 31/12/2014 Report attività Istituzionali 31/12/2014 Verbali di riunione Documenti condivisi 185 Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Assicurare l’appropriato orientamento del cittadino alla rete dei servizi Attuazione di iniziative volte a fornire informazioni puntuali e tempestive sulla rete dei servizi e degli interventi – sociali e sociosanitari- presenti nel territorio, aiutando la persona ad esprimere la propria domanda e a conoscere le risposte attivabili da parte dei servizi territoriali Applicazione degli strumenti di valutazione approntati da RL Istituzionali 31/12/2014 Report attività Istituzionali 31/12/2014 n. valutazioni Partecipazione, secondo le indicazioni di RL, alla gestione della sperimentazione di nuovi modelli di valutazione del bisogno Istituzionali 31/12/2014 Report attività Valutare in modo adeguato i bisogni delle persone necessitanti di assistenza domiciliare Sperimentare nuovi modelli regionali di valutazione del bisogno B) NEGOZIAZIONE Obiettivo Garantire continuità ai servizi resi ai cittadini Descrizione/Articolazione Raccordo e sinergia con RL nella negoziazione con le Unità d’Offerta sociosanitarie accreditate Risorse Istituzionali Tempistica 31/03/2014 Indicatori n. contratti sottoscritti/n. contratti da sottoscrivere = 100 % C) AZIONI INNOVATIVE - SPERIMENTAZIONI (dgr 3239/2012) Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Innovare la rete sociosanitaria mediante nuove unità d’offerta o riorganizzazione delle unità d’offerta esistenti Attuazione delle azioni previste dalle dalla dgr n. 1185/13, riconduzione, laddove possibile, delle attività innovative all’interno delle aree di intervento individuate dalla dgr n. 1185/13, previa richiesta di autorizzazione alla Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Istituzionali 31/12/2014 Report periodici 186 D) ANALISI COSTI STANDARD RSD Obiettivo Omogeneizzare la retta per livelli di servizi, declinando le voci che la compongono Descrizione/Articolazione Risorse Attuazione delle indicazioni regionali in tema di analisi dei costi standard Istituzionali Tempistica 31/12/2014 Indicatori Report attività E) FLUSSI INFORMATIVI Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Rafforzare l’attività di controllo del corretto uso delle risorse nel sistema, anche al fine di evitare sovrapposizioni Attuazione delle modifiche all’interno degli attuali flussi informativi di attività, introdotte da RL Istituzionali Tempistica 31/12/2014 Indicatori Flussi adeguati/Totale flussi = 100% F) COMUNICAZIONE Obiettivo Diffondere in maniera coordinata, e secondo gli indirizzi regionali, le azioni specifiche che attuano i principi della riforma del Welfare Promuovere l’appropriato soddisfacimento dei bisogni degli assistiti, in particolare delle fasce più fragili. Descrizione/Articolazione Utilizzo del marchio Regionale in conformità con quanto stabilito dalla DGR n.. IX/9307 del 2009 Applicazione delle linee guida di Regione Lombardia per l’utilizzo di layout realizzati o da realizzare nel caso di azioni specifiche Riorganizzazione dei propri strumenti di comunicazione nella prospettiva dell’informazione per target Informazione a RL su nuovi strumenti/prodotti che si intendono creare su azioni specifiche Orientamento dei cittadini tra i servizi presenti sul territorio Riduzione della frammentazione delle informazioni Promozione, via web, dell’attività della ASL, con particolare riguardo ai percorsi di accessibilità ai servizi da parte delle persone con disabilità, alle azioni di conciliazione famiglia-lavoro, allele novità connesse all’ADI, al Patto per il Welfare. Risorse Tempistica Istituzion ali 31/12/2014 Indicatori Report attività Materiale informativo Istituzion ali 31/12/2014 Report attività Materiale informativo 187 G) TUTELA DEI SOGGETTI FRAGILI Regione Lombardia ha ritenuto necessario valorizzare, implementare e mettere a sistema quanto attivato, in questi anni, nell’ambito dell’Amministratore di Sostegno (AdS). E’ stato rimarcato come sia fondamentale avvalersi del plurimo concorso dei diversi soggetti del welfare locale prevedendo forme di collaborazione con il Terzo Settore. In questo contesto, ogni azione sarà volta a favorire : il reperimento dell’AdS nella famiglia e rete amicale, l’abbinamento tra un soggetto fragile e un AdS volontario, il contenimento delle gestione delle AdS a carico delle istituzioni, meno adatte alle azioni di prossimità. Per il 2014 è prevista la prosecuzione del comune lavoro interistituzionale indirizzato a promuovere e sostenere la Protezione Giuridica e la prosecuzione delle azioni di informazione e sensibilizzazione, di consulenza, di formazione, di valutazione e accompagnamento nelle procedure, di monitoraggio, l’adozione di buone prassi, l’individuazione di strumenti comuni e progettualità condivise per assicurare efficaci ed omogenee risposte ai cittadini fragili. Obiettivo Promuovere e sostenere la protezione giuridica Descrizione/Articolazione Consolidamento della sussidiarietà tra i responsabili delle ASL (tramite gli UPG), le AA.OO., gli Ambiti (mediante gli Uffici di Piano), i Tribunali, gli Enti Gestori di UdO e soggetti Terzo Settore Risorse Istituzionali Tempistica 31/12/2014 Indicatori Accordi con soggetti del Terzo settore Report attività (associazioni, sindacati dei pensionati, patronati,…) 188 H) CONSULTORI FAMILIARI Nel territorio dell’ASL Milano 2, l’attività inerente il percorso adottivo (indagine di idoneità e sostegno per l’inserimento del minore in famiglia) è stata in capo ai Centri Adozioni Territoriali, denominati CAT, istituiti dagli Enti capofila dei Piani di Zona, come definito dal protocollo d’intesa approvato con Deliberazione n. 253 del 20 giugno 2003; sino al 31 dicembre 2013. Tale organizzazione è in essere dal 2009, è il risultato di specifici accordi tra la ASL e i Comuni del territorio ed è stata inserita negli accordi di programma di adozione dei Piani di Zona; La normativa recente in materia ha imposto alla ASL una modifica dell’organizzazione dei Centri Adozione; In particolare le regole di sistema per il Servizio Sociosanitario regionale relative agli anni 2011 e 2012 (DGR 937/2010 e DGR 2633/2011), hanno ricondotto l’attività relativa alla valutazione e preparazione delle famiglie all’adozione all’interno dei Consultori familiari e, successivamente, la D.G.R. 4597/2012 ha previsto tra le prestazioni a carico del SSR anche quelle relative al percorso adottivo; Si è reso necessario procedere alla riassunzione da parte della ASL Milano 2 della titolarità della funzione e della gestione dell’attività inerente le adozioni, la cui decorrenza, per motivi organizzativi, è stata individuata nel 1 gennaio 2014. La gestione di tale attività è ricondotta, così come previsto dalla normativa in materia, all’interno dei Consultori familiari accreditati e direttamente gestiti dall’ASL Milano 2; Obiettivo Erogare le attività connesse al percorso adottivo Consolidamento delle funzioni di ascolto dei consultori Descrizione/Articolazione Risorse Attività di informazione rivolta alle coppie aspiranti all’adozione Espletamento delle indagini psicosociali per la valutazione delle coppie su mandato del Tribunale dei minorenni Attività di vigilanza e sostegno alle famiglie adottive nel corso del primo anno dell’inserimento del minore su mandato del Tribunale dei Minorenni e riferendo allo stesso Istituzionali 31/12/2014 Istituzionali 31/12/2014 Istituzionali 31/12/2014 Espletamento delle attività di ascolto, orientamento e sostegno in tutti i CF Istituzionali Tempistica 31/12/2014 Indicatori N persone raggiunte/N richieste N relazioni inviate al TM nei tempi di legge/N domande N casi adozione nazionale ed adozione internazionali N. progetti individualizzati di intervento e relazioni al TM nei tempi di Legge N interventi accoglienza e orientamento appropriati 189 I) INTERVENTI A FAVORE DELLA FAMIGLIA "Regione Lombardia, con DGR n. 1081 del 12/12/2013 “Linee guida per la valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione famiglia-lavoro e delle reti di imprese 2014-2015”, intende proseguire, ricalibrando l’esperienza maturata nella fase di sperimentazione, nel percorso volto a promuovere interventi a favore delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso il consolidamento dei partenariati territoriali e allo sviluppo di Alleanze che garantiscano una politica strutturata sul tema. Nel 2014 la ASL sarà impegnata, in collaborazione con tutti gli organismi che compongono il Tavolo Locale Conciliazione, ad approvare il nuovo accordo di partenariato, a definire il Piano di Azione territoriale pubblico – privato e a realizzarne le azioni previste". Obiettivo Valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari e delle reti di imprese che offrono servizi di welfare (DGR X/1081 del 12 dicembre 2013) Descrizione/Azioni Risorse Sottoscrizione del nuovo Istituzionali Accordo per la valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione vita – lavoro e delle reti di imprese Definizione del Piano territoriale di conciliazione famiglia-lavoro Supporto allo sviluppo di una o più alleanze locali di conciliazione Tempistica 31/12/2014 Indicatori Nuovo Accordo sottoscritto Piano territoriale N. accordi di partenariato sottoscritti J) FRAGILITA’ Per l’anno 2014, oltre al mantenimento della gestione delle attività sopra citate, è prevista la realizzazione di alcuni progetti specifici di seguito descritti. Progetto territoriale a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e dello Spettro Autistico (ex DGR 392/2013). In virtù di tale progetto, l’ASL Milano 2, attraverso una collaborazione con le realtà del Privato Sociale Territoriale che hanno già maturato esperienze e approfondito competenze in materia di Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e dello Spettro Autistico: o Assumerà e gestirà la funzione di Case Manager nei confronti delle Persone con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e dello Spettro Autistico, e delle rispettive famiglie; o Predisporrà, coordinerà e verificherà nel tempo il Progetto Individuale in cui vengono prefigurati gli interventi da garantirsi attraverso la rete dei servizi alla persona con disabilità e alla sua famiglia; o Sosterrà le relazioni familiari; o Fornirà consulenza alle famiglie ed agli operatori della rete dei servizi territoriali, sociali e sociosanitari, per la disabilità; o Metterà a disposizioni spazi/operatori per favorire l’incontro delle famiglie, lo scambio di esperienze, il reciproco aiuto. 190 Obiettivo Garantire la continuità degli interventi, attraverso il potenziamento della rete territoriale e la valorizzazione delle esperienze già maturate sul territorio Descrizione/Azioni Risorse Assunzione della funzione di Finanziamento case manager nei confronti delle progetto da Persone con Disturbi Pervasivi parte di RL dello Sviluppo e dello Spettro Autistico, e delle rispettive famiglie, con conseguente predisposizione, coordinamento e verifica del Progetto Individuale in cui vengono prefigurati gli interventi da garantirsi attraverso la rete dei servizi alla persona con disabilità e alla sua famiglia Tempistica Anno 2014 Indicatori N° di famiglie a favore delle quali è stata attivata la funzione di case manager Progetto Rete Informativa Lombarda sulla Disabilità. Il progetto, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con AIAS Milano, prevede la messa a disposizione, gratuita, della banca dati gestita dallo Sportello Disabilità per tutti i soggetti pubblici e privati che forniscono a vario titolo informazioni alle persone con disabilità e alle relative famiglie. L'ASL Milano 2, oltre ad essersi resa disponibile a divulgare la proposta, e l'opportunità che ne deriva, ai soggetti operanti sul proprio territorio, ha aderito al progetto, che verrà avviato nel corso dell’anno, previa formazione specifica del personale dedicato. Obiettivo Descrizione/Azioni Miglioramento quali/quantitativo delle informazione fornite dagli operatori alle persone con disabilità e alle loro famiglie Adesione al Progetto Rete Informativa Lombarda sulla Disabilità che prevede la messa a disposizione, gratuita, per gli operatori che operano nell’erea della fragilità, della banca dati gestita dallo Sportello Disabilità, previa formazione degli operatori stessi. Risorse Isorisorse Tempistica Primo semestre 2014 Indicatori Numero operatori formati e accreditati per l’accesso alla Banca Dati. 191 5.2. L’area delle dipendenze Obiettivo Descrizione/Azioni Risorse Life Skills Training Program – regole di sistema 2014 – Prevenzione Coordinamento ed attuazione della Sperimentazione Regionale “Life Skills Training Program” rivolta agli studenti delle scuole secondarie di I grado, con durata triennale e stabilizzazione del programma. Inserito nel Pil aziendale. Progetto Dipartimentale ASL Milano 2 “Organizzazione aspetti trattamentali sulle nuove forme di dipendenza” Fasi dei singoli sottoprogetti Interne. Il programma LST Lombardia ha un’organizzazione interdipartimentale che coinvolge i Dipartimenti Dipendenze, Assi e Prevenzione Medico 31 ottobre 2014 Conclusione della sperimentazione regionale anno scolast. 2013-14. Avvio anno scolast. 2014-15. Stabilizzazione del programma Interne, collaborazione con associazioni e enti accreditati di settore 28 febbraio 2014 Report di conclusione lavori di tutti i sottoprogetti; Rendicontazioni previste Stabilizzazione del Progetto Modulo “Cronicità” della Associazione Promozione Umana e del Progetto Panda “Cronicità doppia diagnosi” della Associazione Cascina Verde onlus Fondi regionali dedicati. Step definiti Report attività dalla regione Rendicontazioni e Lombardia valutazioni progetto previste Sperimentazione Regionale di nuove forme di Unità d’Offerta – regole di sistema 2014 – Gestione delle sperimentazioni di nuove forme di Unità d’Offerta (DGR 3239/2012) Miglioramento dell’offerta di intervento clinico delle Unità d’offerta del privato sociale afferenti al Dipartimento Dipendenzeregole di sistema 2014 Tempistica Indicatori 192 Obiettivo Intervento sul GAP – regole di sistema 2014 – LR 8/2013 Attuazione del progetto Prefettura per giovani segnalati ai sensi del DPR 309/90 Attività della U.O. Prevenzione e Azioni integrate della rete delle Dipendenze del Dipartimento Dipendenze e sviluppo Osservatorio Territoriale Dipendenze -regole di sistema 2014 Descrizione/Azioni Attuazione del Piano di Intervento territoriale GAP ASL /Conferenza dei Sindaci: sensibilizzazione, prevenzione, ascolto negli ambiti di vita Aumento dell’offerta trattamentale nel settore del Gioco d’Azzardo Patologico. Applicazione strumenti diagnostici per la valutazione multidimensionale del bisogno Attuazione del progetto con Prefettura Milano, ASL capofila con ASL Milano e Milano 1. Coordinamento e partecipazione al comitato di coordinamento regionale Prefettura e ai gruppi di lavoro professionali Attuazione del Piano Biennale 2013/2014 Prevenzione Dip. e funzionamento Comitato rete territoriale prevenzione dipendenze. Partecipazione al Tavolo rete regionale Prevenzione delle Dipend. ( TTRP) Risorse Fondi specifici regionali e partecipazione enti locali. Tempistica Indicatori 31/01/2014: definizione piano esecutivo 31/03/2014: conclusione fase promozione territoriale 31/12/2014: azioni territoriali Report attività e rendicontazione semestrale, secondo indicazioni regionali Interne e con sul. esterne come previsto progetto finanziato da Regione Lombardia 31 dicembre 2014 Riduzione della attesa tra segnalazione della infrazione alla Prefettura (apertura fascicolo), attuazione del percorso riabilitat. (analisi storica tempistiche) Verbali e Report riunioni comitato coordinamento regionale e dei gruppi di lavoro professionali Interne e finanziamenti specifici regionali Step periodici definiti dalla Regione Lombardia Definizione atti organizzativi Fondi regionali e voucher. Risorse intradip. Aumento del 25% del flusso di utenti/prestazioni al 31dicembre 2013 - 31 dicembre 2014 Verbali e numero riunioni dei comitati ASL e regionali Report attività e assolvimento debito informativo Partecipazione Tavolo reg. Osservatori e attuazione piano territoriale nella ASL Sviluppo dell’OTDT 193 Obiettivo Descrizione/Azioni Risorse Tempistica Indicatori Percorsi di Formazione della rete territoriale dipendenze - Percorsi di supervisione finalizzati alla prevenzione del burn out, all’analisi delle dinamiche di gruppo, alle dinamiche del lavoro interdisciplinare - Iniziative a supporto delle funzione dell’OTDT, ai fini dell’assolvimento delle specifiche competenze in raccordo con il TTRO (Tavolo Tecnico Regionale degli Osservatori) - Iniziative a supporto della realizzazione del Piano territoriale sul gioco d’azzardo - Iniziative finalizzate all’analisi di congruenza dei processi di lavoro con la normativa vigente Interne ed esterne come previste dal Piano aziendale di formazione. 31 dicembre 2014 Report adesione e valutazione delle iniziative 194 5.3. I controlli Scheda sintetica del programma dei controlli 2014 Area/settore del controllo Normativa di riferimento e razionale Obiettivi generali UDO SOCIOSANITARIE: 1. Requisiti connessi alla presentazione di nuove SCIA e nuove domande di - ai sensi della Legge Regionale 3/2008, le ASL esercitano l’attività di vigilanza e controllo sulle unità d’offerta pubbliche e private, sociali e socio sanitarie; Accreditamento e vigilanza sulle strutture sociali e socio sanitarie - l’attività di vigilanza ai sensi della dgr 3540/2012, attiene alla verifica del possesso e del mantenimento dei requisiti di esercizio e di accreditamento, sia strutturali che organizzativo/gestionali, - Gli obiettivi e le percentuali dei controlli sono dettati dalla DGR X/1185 del 20/12/2013 - l’attività di controllo di appropriatezza, ai sensi della dgr 3540/2012, attiene alla verifica dell’appropriatezza dell’utenza, delle prestazioni, del processo operativo e del funzionamento organizzativo; Controllo di appropriatezza sui servizi socio sanitari - l’attività di controllo deve verificare le prestazioni rese dagli accreditati e la loro corretta classificazione, nonché la congruenza del P.A.I./P.E.I/P.I. . e del contenuto del Fascicolo personale dell’utente/ospite. - Controllo sperimentale degli indicatori trasversali e specifici regionali ex DGR 4980/13 accreditamento : sono sospesi i nuovi accreditamenti, salvo i casi previsti dalla dgr X/1185/2013. -verifica dei requisiti soggettivi per l’esercizio e l’accreditamento per il 10% sul totale delle autocertificazioni prodotte per le SCIA e 50% per i nuovi accreditamenti (nei casi previsti). -attestazione della solvibilità economica rilasciata da Banca d’Italia nel 10% delle SCIA e 50% per i nuovi accreditamenti. 2. Verifica del mantenimento dei requisiti strutturali , tecnologici, gestionali di esercizio e accreditamento delle unità d’offerta sociosanitarie: controllo sul 50% delle udo in esercizio al 1/01/2014 non vigilate nel 2013 + 10% di quelle controllate e che presentavano criticità rilevanti ; 3. controlli semestrali nel 100% delle udo con piano di adeguamento in corso, anche tramite sopralluogo. 4. Verifica del mantenimento dei requisiti soggettivi: -acquisizione di autocertificazione sul possesso dei requisiti dal 100% delle udo (con verifiche a campione pari al 10%); UDO SOCIO ASSISTENZIALI: - Controlli , a seguito di presentazione di CPE del 100% di tutte le nuove unità d’offerta in apertura sul territorio, secondo la tempistica prevista dalla Regione; - Controllo del 50% delle UdO sociali e socio assistenziali non vigilate nel 2013 VIGILANZA INCROCIATA: Vigilanza sulle strutture pubbliche della ASL di Bergamo: 50% dei consultori pubblici e Ser.T./NOA non controllati nel 2013, + 10% delle struttura con maggiori criticità. Nell’ambito del 50% delle strutture campionate per la vigilanza, sarà garantito il controllo del 15% dei FASAS relativo al periodo precedente (base di calcolo FASAS anno precedente). A tale percentuale si aggiunge il 15% dei FASAS sul 10% delle udo sociosanitarie con maggiori criticità rilevate nel 2013. Il campionamento dei FASAS sarà basato su un criterio in parte casuale (30%) ed in parte mirato su indicatori di rischio individuati già nel 2012 (70%). Per l’ADI si effettueranno controlli sul 10% dei FASAS (base di calcolo anno precedente) del 50% delle organizzazioni operanti in ASL non campionate nell’anno precedente e il 10% delle organizzazioni già controllate e che hanno presentato criticità rilevanti + 10% degli utenti presi in carico da eventuali nuove organizzazioni che inizieranno l’attività nel 2014. Per le RIA: sarà controllato il 10% dei FASAS (base di calcolo anno precedente), così distribuito:5% sul residenziale; 3 sul day hospital e 2% sulle prestazioni ambulatoriali. Si effettueranno anche controlli sul 10% delle unità d’offerta già controllate e che hanno presentato criticità rilevanti (percentuale da definire sulla base delle criticità rilevate nel 2013). NB: Potranno essere campionati i FASAS anche dell’anno in corso. 195 Area/settore del controllo Normativa di riferimento e razionale Controllo delle prestazioni erogate dalle unità d’offerta sociosanitarie - l’attività di controllo deve provvedere ad analizzare i flussi di pagamento ai fini di verificare la corrispondenza tra l’importo delle tariffe e le classi/tipologie di ospiti e/o le prestazioni rendicontate - 1. Verifica del rispetto della tempistica prevista per il debito informativo (flussi). compresa la correttezza delle date di inizio e fine 2. Controllo dei flussi contabili (100%), effettuato da UOC Programmazione e prestazione e la congruenza Contratti delle presenze giornaliere con i posti accreditati – e provvedere, in caso di irregolarità accertate, alla sospensione degli acconti ed il recupero delle somme eventualmente non dovute. Obiettivi generali 1. Acquisizione di relazione sull’attività svolta nell’anno precedente (100% delle Vigilanza amministrativ a sulle P.g.p. (fondazioni/ass ociazioni che gestiscono unità d’offerta sociali) Vigilanza sui progetti con finanziamento regionale P.g.p.) - ai sensi dell’art. 4, comma 2. Verifica della corretta attuazione degli statuti, sia in termini di perseguimento 33, della Legge Regionale degli scopi sia in termini di adozione degli atti ivi previsti (compresi eventuali 1/2000, le ASL esercitano atti di straordinaria amministrazione) da effettuarsi attraverso sopralluoghi le funzioni amministrative presso le sedi legali degli Enti interessati (50% degli Enti presenti sul di vigilanza e controllo territorio dell’ASL). previste dagli artt. 23 e 25 3. Acquisizione e verifica degli atti di nomina ed insediamento degli Organi di c.c. sulle persone giuridiche Amministrazione in fase di rinnovo, rispetto alle disposizioni statutarie (100% di diritto privato che dei rinnovi). operano in ambito socio 4. Acquisizione degli Atti fondamentali (es. Atto Costitutivo, Statuto, Atti di sanitario e socio nomina Amministratori ….) degli Enti di nuova iscrizione al registro, assistenziale. comunicati annualmente dagli uffici regionali competenti (100% dei nuovi iscritti). Verifica del 10% delle autocertificazioni dei gestori dei progetti finanziati;Verifica del 20% di appropriatezza dei progetti riguardanti: - Dgr 856/12 Residenzialità leggera; Residenzialità per minori con gravissima disabilità, - Normativa regionale RSA/RSD aperte. Verifica del 100% dei progetti coinvolgenti soggetti minori in comunità. specifica per altri progetti Secondo procedura interna 196 Obiettivi per il 2014 Obiettivo Descrizione/Azioni Verifica di mantenimento dei requisiti di accreditamento delle udo socio sanitarie Effettuazione dei controlli secondo le percentuali previste nel Piano Controllo di appropriatezza delle udo sociosanitarie accreditate Risorse Istituzionali Tempistica 31/12/14 Indicatori Delibera Piano dei controlli Verbali ispettivi di vigilanza Effettuazione dei controlli di appropriatezza secondo le percentuali definite nel piano dei controlli Istituzionali 31/12/14 Report semestrali regionali Verbali ispettivi dei controlli di appropriatezza Report semestrali dei controlli Controllo di vigilanza sulle udo socio assistenziali Promozione della qualità nelle UDO ASSI Coordinamento aziendale attività di vigilanza sulle udo socio sanitarie e socio assistenziali Effettuazione dei controlli secondo le percentuali definite nel piano dei controlli Miglioramento della qualità dei servizi offerti dai gestori, attraverso incontri per una ottimale applicazione della normativa regionale di accreditamento e per l’applicazione degli indicatori di appropriatezza stabilite da Regione Incontri e comunicazioni per concordare attività di vigilanza integrate tra UOC Accreditamento vigilanze e controllo e UOC afferenti al Dipartimento di Prevenzione Istituzionali 31/12/13 Istituzionali 31/12/14 Istituzionali 31/12/14 Verbali ispettivi di vigilanza Report semestrali regionali Verbali di almeno due tavoli di lavoro o formazione sul campo con i gestori Verbali di Incontri tra dirigenti e operatori delle diverse UOC Verbali di sopralluoghi integrati (UOC Accreditamento Vigilanza e Controllo + uno dei due Servizi afferenti al Dip. Di prevenzione Il dettaglio delle attività di controllo in ambito socio sanitario è descritto nella specifica sezione del Piano dei Controlli, cui si rinvia. 197 5.4. I rapporti con il territorio: gli Uffici di Piano, i Piani di Zona , il Terzo Settore Nel corso del 2014 occorre adottare, sulla base di programmi e di azioni integrati, strumenti e sistemi organizzativi, o attività, che possano operativamente e concretamente - in una prospettiva di medio termine - coinvolgere ASL e Comuni, non senza tralasciare i servizi sanitari territoriali e ospedalieri. Si rende pertanto indispensabile mettere in campo, anche con il coinvolgimento del terzo settore e degli stakeholders territoriali, azioni, che coinvolgano i diversi comparti sanitari, sociosanitari e sociali, finalizzate alla ricomposizione di interventi oggi ancora in massima parte frammentati: a livello istituzionale di governo dei servizi con l’obiettivo di ricomporre strategie locali di programmazione e di intervento; a livello di risorse umane dando vita ad equipe pluriprofessionali con lo scopo di ricondurre ad una visione unitaria i bisogni della persona e della famiglia con una visione multidimensionale; a livello di gestori della rete dei servizi e degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali per spostare l’attenzione sulla persona e sulla famiglia; a livello finanziario per sostenere una razionalizzare della spesa complessiva orientandola a favore delle singole persone fragili, delle loro famiglie e dei loro contesti di vita secondo il principio dell’appropriatezza. I principali obiettivi che saranno perseguiti nel 2014 sono descritti nella tabella seguente. Tempistica Indicatori Garantire la programmazione, il governo, il monitoraggio e la verifica degli interventi socio sanitari e sociali erogati da ASL e Comuni, singoli o associati nell’ambito delle aree comuni di intervento Assicurare una valutazione multidimensionale del bisogno integrata Obiettivo Attuazione delle indicazioni regionali in tema di funzionamento della “Cabina di regia”, di cui alla dgr n. 326/13 Descrizione/Articolazione Istituzionali Risorse 31/12/2014 Report semestrali Effettuazione di tavoli di lavoro congiunto ASL – Uffici di Piano, elaborazione di strumenti e percorsi integrati, attuazione delle azioni condivise Istituzionali 31/12/2014 Strutturare strumenti per una analisi integrata (socio sanitaria e sociale) dei bisogni in modo da assicurare l’integrazione degli interventi evitando la duplicazione degli stessi e la ottimizzazione dell’uso. Implementazione degli strumenti informativi e dei flussi di dati necessari al monitoraggio e allo sviluppo dei sistemi di conoscenza a supporto della programmazione sociale locale in continuità con l'attività di supporto e accompagnamento agli ambiti territoriali (Piani di Zona), in un ottica di integrazione tra i flussi informativi sociali e quelli sociosanitari. Istituzionali 31/12/2014 Verbali di riunione Documenti condivisi Report attività Evidenza degli strumenti informativi Report attività 198 6. L’area amministrativa 199 6. L’area amministrativa Negli ultimi anni Regione Lombardia, in linea con le direttive economiche e di gestione nazionali, ha proseguito il lavoro di razionalizzazione della spesa per la gestione del servizio sanitario regionale, con una attenzione particolare alle procedure di acquisizione beni e servizi, alle procedure di selezione e gestione delle risorse umane ed al percorso attuativo della certificabilità (PAC) dei Bilanci in attuazione del D.M.S. 01/03/2013, nonché alla armonizzazione dei sistemi contabili regionali in attuazione del D.lgs 118/2011. Il lavoro delle Aziende Sanitarie, pertanto, procede con l’impegno a garantire l’equilibrio economico finanziario, ed il bilancio preventivo 2014, esecutivo, diviene l’obiettivo aziendale da perseguire sia in termini di risultato economico che per l’aspetto programmatico. In termini concreti, nel perseguire gli obiettivi di sintesi delle attività dell’area amministrativa, corre l’obbligo di precisare che proseguirà il modello che si è iniziato ad implementare in Azienda, di tavoli di lavoro comuni che, su temi specifici quali possono essere il controllo della spesa per la protesica, il controllo della spesa farmaceutica nonché la realizzazione di tutti i progetti che la direzione strategica intende realizzare, l’area amministrativa, pur nel rispetto delle regole di sistema e quindi del contenimento della spesa, si fa parte attiva per snellire i percorsi autorizzativi, consentire la realizzazione degli stessi e mettere a disposizione le risorse necessarie perché le prestazioni erogate siano quelle ritenute necessarie ed indispensabili. A) GOVERNO DEGLI INVESTIMENTI Nel corso del 2013 Regione ha messo a disposizione delle Aziende un insieme di azioni che hanno consentito alle stesse di accedere a risorse destinate, per la ASL Milano 2, alla messa a norma di alcune strutture, compatibilmente con le priorità indicate da Regione (ad esempio eliminazione dell’amianto, piuttosto che messa a norma di legge di impianti e ammodernamento tecnologico). Anche in questa fase le strutture aziendali, che da sempre seguono con estrema attenzione la corretta manutenzione degli edifici che sono occupati dalle strutture aziendali (con occhio di riguardo a quelle ad alta intensità di utenza), hanno gestito la programmazione degli interventi e la realizzazione, tenuto conto delle risorse disponibili e del necessario recupero di efficienza. B) INTERVENTI LEGATI ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Regione Lombardia nel documento “delle regole” richiama l’attenzione delle Aziende sugli aspetti di razionalizzazione e contenimento dei costi del personale, volti a garantire complessivamente l’equilibrio economicodi bilancio di Regione. In attuazione alle regole, l’Azienda garantirà l’attuazione del Piano di Organizzazione Aziendale (POA) con le previste riduzioni delle strutture complesse e semplici e provvederà alla determinazione dei fabbisogni di personale, anche tenuto conto del modello organizzativo che si intende realizzare. Alla luce delle indicazioni regionali, e nel rispetto delle indicazioni in termini di indicatori numerici e di rispetto dei vincoli di bilancio, l’Azienda è comunque impegnata a rispondere alle esigenze di sviluppo delle risorse umane tenuto conto dei diversi obiettivi di miglior manto in termini di efficienza ed efficacia delle prestazioni. Il rispetto dei tetti di spesa e i vincoli autorizzativi per la copertura delle posizioni di responsabilità non possono fermare il processo di sviluppo delle competenze che, necessariamente, devono vedere crescere il personale, non in termini numerici (almeno non solo), ma, soprattutto, per competenza e professionalità. In questo senso, nell’ambito dei percorsi formativi, sono stati privilegiati corsi di che vedono coinvolte diverse figure professionali su processi trasversali, che prevedono una forte integrazione tra personale amministrativo e sanitario. Restano ferme, naturalmente, le regole di sistema per la gestione delle risorse umane, in ordine a: - assunzione personale a tempo indeterminato e determinato; - concorsi; 200 - fondi contrattuali; valutazione e premialità; budget 2014 – personale dipendente; indennità di vacanza contrattuale; consulenze, contratti atipici ed incarichi libero professionali; rilevazione della presenza in servizio della direzione strategica; autovetture e missioni; Flussi informativi rispetto dei termini di trasmissioni. C) GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI Regione Lombardia prosegue anche quest’anno il lavoro già avviato con le regole di sistema per l’anno 2012, rafforzando l’obiettivo di una migliore programmazione degli acquisti, attraverso l’adesione ai contratti ed alle convenzioni, attivate a livello regionale dalla Agenzia Regionale Centrale Acquisti ed il divieto per le Aziende di attivare procedure di acquisto autonome relative a prodotti già oggetto di convenzioni e contratti regionali attive o in corso di attivazione. Qualora gli acquisti non siano ricompresi in CONSIP e/o da Centrale Regionale degli Acquisti, le Aziende del Servizio Sanitario Regionale dovranno procedere in via prioritaria attraverso procedure aggregate. La ASL Milano 2 si è attenuta nel corso degli ultimi anni scrupolosamente al sistema per le acquisizioni di beni e servizi, delineato da Regione Lombardia, per le Pubbliche Amministrazioni, con l’obiettivo della razionalizzazione della spesa, la ricerca del prezzo migliore, la riduzione dei costi delle procedure di acquisto, sia in forma aggregata con le Aziende dell’unione (Milano 1, Milano 2 e Milano), che attraverso le diverse modalità di acquisto (CRA, CONSIP, e piattaforma SINTEL) I servizi aziendali deputati alla gestione degli acquisti, proseguiranno, pertanto, anche per l’anno 2014 negli adempimenti previsti dall’unione formalizzata a livello interprovinciale, tenuto conto dell’obiettivo definito dalla DGR X/1185 del 20.12.2013 (Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2013) di operare in “rete” nelle unioni formalizzate di acquisto già definite. Particolare attenzione sarà prestata agli adempimenti legati a: - istruttoria istanza di autorizzazione, approvazione preventiva sull’avvio di nuovi servizi, la modifica organizzativa dei servizi esistenti, il ricorso a forme di finanziamento alternative (ad esempio project financing) previste nella DGR 2057/2011; - informazione attivazione di procedere di acquisto autonome; - verifica preventiva procedure di global service e facility management. D) SISTEMA REGIONALE DEGLI OSSERVATORI Nel corso dell’anno continuerà la massima attenzione degli uffici alla risposta, non solo tempestiva ma anche accurata, alle richieste di Regione in ordine ai flussi di consumi: - contratti; - osservatorio servizi; - flusso informativo per il monitoraggio delle grandi apparecchiature sanitarie in uso presso le strutture; - procedure negoziate per prodotti esclusivi. Per quanto riguarda i dispositivi medici, il tetto di spesa a livello regionale previsto dalla legge di stabilità 2013, legge 228/2012, prevede un decremento (dal 4,8% per il 2013 al 4,4% dal 2014). Rimane l’obbligo per le Aziende di incremento dell’utilizzo di strumenti di aggregazione della domanda (ARCA – CONSIP – GARE AGGREGATE). L’obiettivo per l’esercizio 2014 è di incrementare di un ulteriore 10% la spesa effettiva attraverso procedure centralizzate/aggregate rispetto allo stesso periodo 2013. La misurazione verrà effettuata sul perimetro della programmazione aggregata e l’obiettivo risulterà in ogni caso raggiunto se l’ente avrà raggiunto un valore di acquisti centralizzati / aggregati pari ad almeno 50%. 201 Al fine di supportare, anche per la parte metodologica, la gestione degli acquisti secondo le indicazioni regionali, tenuto conto della rilevanza dell’obiettivo di interesse regionale per il contenimento e la razionalizzazione della spesa, è stato programmato un percorso formativo, trasversale all’intera azienda al fine di consentire l’omogeneizzazione aziendale sia nella preparazione dei documenti, che per il corretto espletamento delle procedure di gara, nel rispetto della normativa vigente in materia di acquisti. In particolare verranno affrontati nel dettaglio, con particolare riguardo ai decreti “Spending Review” e crescita, alle forme di partecipazione alle gare, ai requisiti di partecipazione ed all’accesso agli atti. E) RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE STRUMENTALI Nel corso dell’anno, tenuto conto del continuo evolversi dell’utilizzo di strumenti informatici per la gestione delle attività delle Aziende Sanitarie, l’Azienda si impegnerà, nel rispetto delle disposizioni normative in materia di privacy, a ridurre ulteriormente l’utilizzo degli strumenti tradizionali di lavoro, con l’obiettivo specifico di migliorare l’economicità dei servizi, attraverso un maggiore utilizzo degli strumenti informatici. L’attività sarà specificatamente volta ad individuare nuove modalità organizzative all’interno dei dipartimenti e dei servizi, potenziando gli strumenti informatici (quali la PEC, agende informative e rendicontazioni in rete), anche al fine di condividere, laddove possibile, le informazioni. Non da ultimo, seppure con progetti da svilupparsi in un arco di tempo più lungo, proprio per la capillarità richiesta, sarà dato impulso allo studio di nuove metodologie tese a rafforzare la funzione di responsabilità – trasparenza nei confronti dei cittadini, anche attraverso il potenziamento dell’utilizzo degli strumenti informatici aziendali. In particolare l’interesse aziendale è rivolto: - consolidare utilizzo della PEC; - implementare nuovi applicativi protocollo informatizzato; - implementare nuovi pacchetti per l’archivio informatizzato documentazione aziendale (contratti – convenzioni e atti aziendali); - proseguire il consolidamento del progetto, in fase di perfezionamento, di costruzione del fascicolo elettronico del ciclo passivo (che ricomprende le fatture, i relativi ordini e mandati, i DDT, il DURC, la firma elettronica del mandato e la relativa quietanza del tesoriere in formato elettronico). F) RAZIONALIZZAZIONE LOGISTICA Proseguirà nel 2014 lo studio per lo sviluppo, nell’ambito dei Consorzi e delle Unioni di acquisto formalizzate, o tra aree diverse che manifestino interesse (ad esempio con la limitrofa Azienda Ospedaliera), di progetti volti a realizzare progetti di razionalizzazione relativi, nonché dei servizi generali e amministrativi. In particolare, per quanto riguarda l’attività amministrativa, valutati complessivamente il costo standard delle attività amministrative generali - su base numerica (n. addetti sul totale dei dipendenti), di costo (costo attività / totale costo) e sul valore economico (costo attività / totale ricavi diretti) - si avvieranno tavoli tecnici per la razionalizzazione organizzative e gestionali. Si rimanda alla sezione dedicata al servizio farmaceutico per la parte progettuale sviluppata relativamente all’ ambito “ farmaceutica”, che prosegue , secondo le linee tracciate già nel documento di programmazione per l’anno 2013, la riprogettazione dei processi potrebbe portare sia ad una maggior razionalizzazione dei costi dovuta alla riorganizzazione logistica finalizzata al risparmio rispetto ai costi, ed all’utilizzo di protocolli comuni per il miglioramento dell’appropriatezza. 202 7. I percorsi diagnostico terapeutico assistenziali 203 7. I percorsi diagnostico terapeutico assistenziali L’implementazione in ambito territoriale dei processi di gestione della cura del paziente ha l’obiettivo di garantire ai cittadini i più elevati standard assistenziali attraverso la presa in carico del paziente e l’integrazione tra l’ospedale ed il territorio. Lo scopo di un PDTA è aumentare la qualità di cura, migliorare gli esiti della malattia, promuovere la sicurezza e ottimizzare l’uso delle risorse. Negli ultimi anni sono stati formalizzati dei tavoli tecnici misti con la presenza di specialisti delle strutture accreditate operanti nel territorio della ASL, di rappresentanti dei medici di famiglia e se del caso di rappresentanti di associazioni di pazienti, al fine di scrivere, aggiornare, monitorare l’applicazione di percorsi diagnostici terapeutici su patologie croniche. I percorsi diagnostici terapeutici (PDTA) sono strumenti di lavoro importanti nella gestione delle patologie croniche a più alto impatto. Nascono come il più recente tentativo di sviluppare soluzioni di integrazione tra i diversi ambiti assistenziali e le diverse professionalità che intervengono nelle gestione del medesimo paziente. I Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali sono la risposta all’esigenza, soprattutto nella cura delle malattie croniche, di avere una visione “sistemica” dell’assistenza, che consideri tutti gli attori e le tappe del processo di cura, permetta il superamento dei “compartimenti” stagni e del concetto di singole prestazioni: I PDTA sono, infatti, piani multiprofessionali e interdisciplinari di assistenza, costruiti per specifiche categorie di pazienti, predisposti e usati da chi eroga prestazioni sanitarie; i PDTA identificano la migliore sequenza di azioni da effettuare al fine di raggiungere obiettivi di salute definiti a priori, con un’efficienza e un’efficacia ottimali. Viene studiato il percorso assistenziale, cioè “il cammino” che una persona affetta da una patologia percorre all’interno del Sistema Sanitario: il processo di cura può essere analizzato in un singolo livello assistenziale (per es., solo ospedale o solo territorio) o nel suo complesso, comprendendo, in una visione sistemica, tutti i livelli assistenziali. Il percorso “spazia” dalla promozione della salute, alla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento, alla riabilitazione. La ASL Milano 2 con i “tavoli locali” promuove un confronto costante con le strutture accreditate ed i medici di medicina generale al fine di disegnare le tappe fondamentali del percorso sanitario, i rispettivi specifici compiti, gli strumenti ed i canali di comunicazione finalizzati a garantire l'unitarietà e la continuità, a tutti i livelli, del processo di cura centrato sul cittadino. Lo strumento del PDTA prevede che, a fronte di un obiettivo aziendale opportunamente esplicitato, si definisca un programma di cambiamento dei comportamenti d’azienda, condiviso e negoziato con tutte le professionalità coinvolte, allo scopo di portare l’intera organizzazione ad adottare gli standard di qualità clinico assistenziale proposti dalla letteratura scientifica. Su questi temi si sono svolti appositi corsi di aggiornamento professionale e sono stati predisposti strumenti di monitoraggio e controllo, basati essenzialmente sull’utilizzo dei dati della Banca dati Assistito (BDA). La finalità del monitoraggio e della verifica è quella di valutare il livello di adesione al percorso, finalizzato in primo luogo ad assicurare ai pazienti affetti da patologia cronica i corrispondenti Livelli Essenziali di Assistenza. L’esperienza di questi anni dimostra che i migliori risultati in termini di continuità di cura si hanno quando si ottiene adesione al PDTA oltre che da parte dei professionisti coinvolti, anche da parte del paziente che deve essere responsabilizzato ed informato circa il proprio stato di salute e sollecitato a sottoporsi agli esami di follow-up. In questo modo alla discontinuità e casualità dell’intervento si sostituiscono la regolarità e la continuità di cura con il risultato di migliorare l’adesione al PDTA e di ridurre gli interventi clinicamente inappropriati. Gli obiettivi, le azioni previste per il 2014 per quanto riguarda i PDTA sono descritte nelle tabelle seguenti. Fondamentalmente nel 2014 si punterà al consolidamento dei PDTA già elaborati ed alla loro “manutenzione” in relazione alle acquisizioni scientifiche nel frattempo intervenute. 204 PDT Diabete BPCO IRC Stato di fatto Obiettivo Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Redatto nel 2006 per condividere i criteri per riorientare i pazienti diabetici tra Medici diabetologi e Medici di Famiglia, secondo il grado di complessità tecnicoscientifica richiesto. E’ stato aggiornato nel 2012 La manutenzione del PDTA del paziente affetto da BPCO è stata pubblicata nel mese di ottobre 2012. E’ stato effettuato un aggiornamento sulla ventiloterapia domiciliare Questo PDT propone una ottimizzazione dell’assistenza nefrologica e un corretto uso delle risorse dedicate, attraverso la costruzione di una rete assistenziale integrata fra l’attività del Nefrologo e del Medico di Medicina Generale per una unitarietà del processo diagnosticoterapeutico Applicazione del nuovo PDT , adottato a luglio 2012 verifica delle criticità con incontri di audit a livello distrettuale, nel percorso di governo clinico, e rilevazione con questionario degli indicatori regionali interne 31 dicembre 2014 Verifica adesione al PDT mediante confronto dati del “Set indicatori patologia diabetica” Diffusione tra mmg e specialisti delle strutture accreditate del pdt. Verifica e confronto su dati progetto Quadro. Nel progetto di governo clinico è previsto l’intervento dei mmg nel contenere l’abitudine al fumo interne 31 dicembre 2014 % spirometrie su pz affetti da bpco. Partecipazione eventi formativi Aderenza terapia pazienti in O2 terapia Prevenzione evoluzione IRC: uniformare diagnostica, follow-up ed interventi terapeutici della malattia renale cronica nell’ambito degli operatori dell’ASL Promuovere l’uso sistematico della misurazione del filtrato glomerulare per una efficace valutazione di danno renale Rinnovare ai laboratori a contratto con l’ASL la richiesta di inserire nei loro referti il calcolo del filtrato glomerulare ,che sarà così direttamente disponibile per il MMG. Implementare il PDT nell’ambito del CReG interne 31 dicembre 2014 Referti relativi al dosaggio della creatinina plasmatica con calcolo del filtrato glomerulare 205 PDT Protocolli di farmaco utilizzazione TEV PDT del paziente affetto da Stroke Stato di fatto Obiettivo Articolazione Risorse Tempistica Indicatori L’ASL Milano 2 ha avviato già dal 2004 un percorso condiviso con i medici prescrittori (MMG/PDF e specialisti di Strutture accreditate) volto all’uso appropriato del farmaco. Nel 2011 sono state condivise queste linee guida, per consentire a tutti i medici, specialisti e non, di raggiungere l’obiettivo di prevenire la malattia tromboembolica e aterotrombotica in modo adeguato ed efficace, riducendone l’impatto in termini sociali ed economici, per la comunità e per il singolo. Redatto nel 2009 e integrato ed aggiornato nel 2011 con l’aspetto del percorso post dimissione e di follow-up. Uso appropriato del farmaco iniziative di informazione indipendente sulla tematica dell’appropriatezza prescrittiva (incontri distrettuali, confronti individuali) interne 31 dicembre 2014 Analisi persistenza in terapia per statine; andamento prescrizione farmaci equivalenti Diffusione e applicazione del percorso tra mmg e specialisti delle strutture accreditate, utilizzando i tavoli di confronto per ambito elementare Diffusione e verifica dell’aderenza a queste linnee guida. Proposta di sviluppo di una strategia attiva di prevenzione TEV in ogni ospedale interne 31 dicembre 2014 Strategia di prevenzione TEV resa pubblica all’interno di ogni ospedale e condivisa da tutta l’istituzione Implementazione delle forme di comunicazione e integrazione tra SU e medicina di famiglia, attraverso strumenti e percorsi locali Manutenzione e diffusione del pdt tra tutti gli operatori coinvolti Utilizzo di Sw web per condivisione della presa in carico e follow-up del pz dimesso da SU tra specialista e medico di famiglia interne 31 dicembre 2014 Produzione di report utilizzo sw Materiale di counseling realizzato Diffusione del PDT condiviso da parte del Servizio specialistica con incontri in sede distrettuale e confronti individuali Diffusione del PDT condiviso da parte del Servizio specialistica con incontri in sede distrettuale e confronti individuali interne 31 dicembre 2014 Diffusione al 100% dei professionisti interessati interne 31 dicembre 2014 Diffusione al 100% dei professionisti interessati PDT patologie neurologiche Sono stati già redatti i pdt del paziente affetto da Parkinson e del pz affetto da demenza PDT depressione E’ stato redatto il pdt per facilitare il riconoscimento del quadro depressivo e la diagnosi di Disturbo Depressivo Manutenzione e diffusione del pdt tra tutti gli operatori coinvolti 206 PDT PDT patologia pediatrica comune Stato di fatto Sono stati completati e condivisi a dicembre 2012, con incontri formativi tra pediatri di famiglia e pediatri ospedalieri Terapia del dolore Nel 2012 è stato elaborato un percorso diagnosticoterapeutico relativo alla gestione della terapia del dolore in ambito territoriale, condiviso fra le diverse figure coinvolte nell’assistenza al malato oncologico Obiettivo per uniformare la modalità di presa in carico dei problemi acuti di salute dei bambini tra pediatri del territorio e ospedalieri attraverso l’applicazione di linee diagnostiche terapeutiche condivise per le principali patologie acute in età pediatrica. migliorare la qualità delle cure e ottimizzare l’uso delle risorse. Articolazione Proseguimento del percorso di audit tra professionisti per estendere la tipologia di presa in carico del paziente in età pediatrica, tipico della pediatria territoriale anche negli orari coperti dal servizio di continuità assistenziale, per i problemi acuti e non differibili al fine di ridurre gli accessi inappropriati al PS. Risorse Tempistica Formazione 31 dicembre 2014 continua. Progetto governo clinico, previsto dagli accordi convenziona li Proseguimento della diffusione del PDTA fra gli operatori sanitari territoriali Interne 31 dicembre 2014 Indicatori Adozione dei protocolli condivisi, nella pratica comune; riduzione accessi inappropriati ai Pronto Soccorso N° partecipanti ai corsi 207 8. La semplificazione dell’accesso, la messa in rete dei servizi, la tutela dell’assistito 208 8. La semplificazione dell’accesso, la messa in rete dei servizi, la tutela dell’assistito A) Semplificazione dell’accesso Durante il 2014 la ASL proseguirà le sue azioni di semplificazione dell’accesso ai servizi, negli ambiti sotto descritti: 1. esenzioni dal ticket: i cittadini esenti dal ticket sanitario per una malattia cronica hanno ricevuto a domicilio il tesserino di esenzione, in sostituzione di quello scaduto, senza più doversi rivolgere al medico specialista e successivamente alla ASL per confermare di essere ancora malati ed avere diritto all’esenzione. La nuova procedura, attuata a seguito di indicazioni regionali in materia, prevede ora che la ASL, poco prima della scadenza delle tessere di esenzione, verificati i requisiti attraverso i sistemi informatici, proceda automaticamente a rinnovare il periodo di esenzione, senza che il paziente si sottoponga ad ulteriori visite specialistiche; 2. piano terapeutico online: la ASL Milano 2 ha avviato la compilazione del “piano terapeutico on line”, previsto per l’erogazione di alcuni farmaci specifici per la patologia, direttamente da parte dello specialista al termine della visita. Con questa modalità, l’indicazione della specifica terapia viene subito acquisita dalla ASL, senza che il cittadino debba presentarsi allo sportello del distretto sanitario per la registrazione del piano redatto dallo specialista, prima di poter iniziare la cura. A conclusione della visita l’assistito riceve un documento di avvenuto invio telematico del piano e con questo potrà recarsi direttamente dal medico per le successive prescrizioni del farmaco; 3. scelta e revoca del medico: è possibile scegliere o cambiare il medico e il pediatra di famiglia con una e mail o con un fax. In questo modo, è come se la ASL mettesse a disposizione uno “sportello virtuale”, di fatto, aperto 24 ore al giorno per sette giorni la settimana, permettendo anche a chi lavora di non assentarsi dall’attività per questo tipo di operazione, tradizionalmente effettuata recandosi agli sportelli distrettuali della ASL in orario d’ufficio. Accanto a questa modalità di scelta del medico, la ASL sta anche promuovendo la possibilità che il cittadino possa effettuare questa operazione anche nel proprio comune, in genere presso l’ufficio anagrafe, in modo che, ad esempio, al cambio di residenza o in occasione della nascita di un figlio, con un unico accesso sia possibile scegliere il medico e registrarsi nell’anagrafe. I comuni in cui il servizio è già presente sono quelli di Basiglio, Pantigliate, Pioltello, Rozzano, San Giuliano Milanese, e Segrate. 4. assistenza domiciliare integrata: è attiva la semplificazione del processo di attivazione dell’assistenza domiciliare integrata: il Medico di Medicina Generale provvede direttamente, in modo informatizzato, alla richiesta di attivazione ADI, evitando ai familiari dell’assistito di doversi recare alla ASL per la consegna della domanda; 5. visite fiscali: le aziende, che chiedono alla ASL le visite fiscali per i propri dipendenti, possono ora contare sulla tempestività nell’ottenere l’esito della visita. Infatti, una volta registrati, nei sistemi informativi della ASL, i dati comunicati dal medico che ha effettuato l’accesso al domicilio del lavoratore, l’azienda, in tempo reale, può ricevere il referto via e mail, senza attenderne la trasmissione via posta ordinaria, con notevole riduzione dei tempi; 209 6. vaccinazioni: è disponibile per gli utenti un numero unico per la prenotazione delle vaccinazioni in età pediatrica; 7. prenotazione della visita presso i consultori familiari: l’utente del consultorio, nel caso necessiti di una prestazione, può chiamare il consultorio scelto tra quelli presenti sul territorio, dalle ore 9 alle ore 12 (dal lunedì al venerdì). L’operatore propone la prima data disponibile per la visita presso lo stesso consultorio interpellato (od eventualmente presso la sua sede distaccata, più vicina all’abitazione o alla sede di lavoro del cittadino). Tuttavia, nell’eventualità che la data o l’orario non fossero soddisfacenti per le esigenze dell’assistito, l’operatore, consultando l’agenda unica delle prenotazioni, offre al cittadino altre date ed orari disponibili nelle altre sedi dei consultori familiari dell’ASL; 8. permesso di soggiorno per gravide extracomunitarie irregolari: i consultori sia pubblici che privati accreditati offrono la possibilità di accedere ad un’agenda elettronica per fissare un appuntamento presso l’Ufficio Immigrazione per la richiesta del permesso di soggiorno per cure mediche. Attraverso l’agenda elettronica i medici e il personale dei consultori possono prenotare l’appuntamento presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano, tenendo conto delle esigenze della puerpera; 9. domanda unica di accesso alle RSA: è a regime l’utilizzo della domanda unica per l’accesso alle RSA: un unico modello, condiviso con le strutture, presentabile anche in copia a più strutture, con semplificazione delle modalità di accesso a questa unità d’offerta; 10. prescrizione diretta, via web, da parte del medico di medicina generale di presidi e ausili per l’assistenza domiciliare “non su misura” (letto con snodi, materasso e cuscino antidecubito,…), senza la necessità, per i pazienti fragili, di richiedere la visita dello specialista. 11. “alert telefonico” con l’invio di un sms in occasione della somministrazione delle dosi di vaccino successive alla prima (in attivazione nel 2013) ; 12. rilascio, direttamente in sede di commissione di invalidità civile, agli aventi diritto, della certificazione medica necessaria per il rilascio del “PASS” per parcheggio e accesso a zone limite dell’autoveicolo; 13. prescrizione diretta, via web, da parte del medico di medicina generale di presidi e ausili per l’assistenza domiciliare “non su misura” (letto con snodi, materasso e cuscino antidecubito,…), senza la necessità, per i pazienti fragili, di richiedere la visita dello specialista; 14. prescrizione on line dei presidi ad assorbenza (pannoloni, traverse) da parte sia di medici specialisti che dei Medici di Medicina Generale, attraverso procedure semplificate per l’attivazione delle forniture; 15. semplificazione delle lista d’attesa per l’ingresso in RSA, attraverso un sistema informatizzato, d’intesa con i soggetti accreditati, con possibilità di presentazione contemporanea di più domande di ingresso presso la struttura che riceve la prima domanda in assoluto. 210 B) Appropriatezza ed efficacia degli interventi, continuità dell’assistenza 1. Appropriatezza e efficacia degli interventi In particolare, nell’ambito della riabilitazione in regime di degenza vi è la necessità di proseguire il percorso avviato per assicurare appropriatezza nei trasferimenti scambio omogeneo delle informazioni con le strutture per acuti. In quest’ottica, nel 2014, sia con le strutture per acuti che con quelle di riabilitazione, si perseguirà il seguente obiettivo: Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Migliorare l’appropriatezza e il trasferimento precoce delle informazioni dalla struttura per acuti a quella di riabilitazione Attuazione sperimentale e monitoraggio del percorso condiviso relativamente a: Istituzionali 31/12/2014 Evidenza di applicazione degli strumenti individuati criteri per stabilire l’appropriatezza del trasferimenti strumento comune per il passaggio delle informazioni ai fini della pianificazione del trasferimento (già in uso) responsabilità tempi (trasmissione prima relazione entro 72 ore dal ricovero) 211 2. Continuità dell’assistenza Negli ultimi anni, il tema della continuità dell’assistenza è stato affrontato dalla ASL a 360 gradi e in un’ottica di “sistema” . Essa ha visto svilupparsi progetti nell’ambito di: Assistenza domiciliare (pazienti oncologici e affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica) Centri Diurni Integrati (attuazione di progetti specifici di “case management”) Centri Diurni Disabili (progettualità specifiche per il prolungamento dell’orario) Residenze Sanitario Assistenziali (continuità dell’assistenza con le strutture ospedaliere, in caso di prestazioni fornite da quest’ultime) Stati Vegetativi (individuazione di un percorso tra strutture di ricovero e quelle di lungoassistenza) accanto ad interventi già in atto da tempo nel settore della Riabilitazione (implementazione dei protocolli di continuità dell’assistenza, sia all’interno della stessa unità d’offerta che verso il territorio, attraverso la predisposizione di specifici protocolli vincolati all’assegnazione di risorse aggiuntive) Strutture di ricovero e cura (protocollo dimissioni concordate) Medicina Generale (vedi paragrafo specifico) Servizi Sociali Comunali (protocolli per l’integrazione tra prestazioni erogate con il voucher socio sanitario e quelle fornite con il voucher sociale, progetto PUA e Progetto PAI on line). Il tutto è supportato da una azione di orientamento qualificato all’appropriato utilizzo della rete attraverso: Strumenti specifici del Dipartimento Assi Struttura aziendale, il Centro Informazioni e Relazioni con il Pubblico (CIRP). Dimissioni concordate Risale all’anno 2000 una prima sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la ASL e le Aziende Ospedaliere per assicurare una dimissione protetta ai pazienti che necessitano di proseguire le cure a domicilio dopo il ricovero in ospedale. Il documento ha subito nel corso degli anni implementazioni e aggiornamenti. Questi passaggi hanno attribuito alle “dimissioni protette” la caratteristica di azioni “strutturate” e integrate nel sistema socio sanitario locale, non più lasciate alla buona volontà e alla sensibilità di alcuni operatori. Attualmente, l’attuazione del protocollo trova spazio nell’accordo contrattuale sottoscritto con gli accreditati, costituendo obiettivo per importanti quote di risorse finanziarie e soggiacendo, in caso di mancato rispetto, al sistema sanzionatorio previsto. Esso è stato condiviso anche dai medici di famiglia nell’ambito del Comitato aziendale previsto dalla convenzione con questi professionisti. Tuttavia, una delle maggiori criticità incontrate nell’applicazione del protocollo è costituita dal monitoraggio della sua attuazione, con l’obiettivo che a tutte le persone che abbiano necessità di una continuità dell’assistenza venga garantita la messa in atto delle azioni previste. A questo proposito esperienze “pilota” attuate in alcune strutture ospedaliere hanno portato all’utilizzo di strumenti per una identificazione precoce delle situazioni a rischio in modo da avviare precocemente il percorso. In questa prospettiva, negli ultimi anni, sono stati condivisi e raggiunti con le strutture ospedaliere del territorio i seguenti obiettivi: identificazione di un punto unico cui far confluire le richieste provenienti dalle strutture ospedaliere, sia per dimissioni di carattere sanitario che di quelle a valenza puramente assistenziale; 212 individuazione precoce delle persone a rischio e necessitanti di dimissioni concordate, al fine di pianificare il trasferimento presso un’altra unità d’offerta così da soddisfare i bisogni di continuità dell’assistenza e delle prestazioni, attraverso la definizione di: o target cui applicare la valutazione o strumenti di valutazione o responsabilità o tempi di applicazione (48 ore dal ricovero) Per il 2014 è prevista il proseguimento e l’implementazione del percorso avviato, come descritto nella seguente tabella. Obiettivo Descrizione/Articolazione Risorse Tempistica Indicatori Identificare precocemente le persone a rischio e necessitanti di dimissioni concordate, al fine Attuazione e monitoraggio del percorso condiviso con le strutture ospedaliere, relativamente a: Istituzionali 31/12/2012 Evidenza di applicazione degli strumenti valutazione Evidenza di attuazione del percorso concordato di pianificare il trasferimento presso un’altra unità d’offerta così da soddisfare i bisogni di continuità dell’assistenza e delle prestazioni. target cui applicare la valutazione strumenti di valutazione responsabilità tempi di applicazione (48 ore dal ricovero) 213 3. L’ascolto, il supporto e l’orientamento dell’assistito La ASL Milano 2 ha avviato, dal 2006, nuove forme di integrazione territoriale dei percorsi assistenziali attraverso l’attuazione di un servizio di customer problem solving, il Centro Informazioni e Relazioni con il Pubblico (CIRP).. L'esperienza si colloca in un ottica innovativa, riprendendo analoghe iniziative realizzate a livello internazionale. Infatti, questo strumento è stato utilizzato nei primi anni novanta negli Stati Uniti, nell’ambito della managed care e successivamente è stato diffuso ed implementato anche nel Regno Unito come rete dei servizi così detti informali per differenziarli dai servizi sanitari istituzionali. . Nel 2014, la ASL continuerà nell’attività del CIRP, con l’obiettivo di perseguire il dialogo tra il cittadino, il sistema sanitario e socio sanitario locale, le istituzioni e le associazioni locali cui l’assistito dovesse far riferimento per dare continuità ai bisogni di cura e assistenza. Lo spazio e l’ambito di questo dialogo contemplerà tutto ciò di cui direttamente o indirettamente (tramite contratti e convenzioni) la ASL "risponde" (Ospedali, strutture specialistiche accreditate, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, strutture e servizi socio sanitari), non solo fornendo corrette informazioni sui servizi ma soprattutto attivandosi per favorire e facilitare la soluzione dei problemi e criticità incontrate dal cittadino alle prese con un bisogno di salute da soddisfare. 214
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