La Provincia Speciale Martedì 10 giugno 2014 A cura di PR PubliA Cattedrale di Crema Nel giorno di S. Pantaleone patrono della città Alle ore 21 celebrazione con il vescovo Cantoni e il cardinale Poupard Il Duomo ritrovato Questa sera l’inaugurazione solenne dei restauri S ono occorsi quasi tre anni e mezzo e una spesa di oltre 4 milioni di euro. Ma, ora, il Duomo di Crema è bello e splendente come non mai: se le lunghe e delicate operazioni di restauro si sono completate già un paio di mesi fa, soltanto questa sera la ‘nuova’ Cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta riceverà il suo battesimo ufficiale con una cerimonia solenne celebrata alle ore 21 dal vescovo Oscar Cantoni insieme al cardinale Paul Poupard, alla presenza dei sindaci e dei sacerdoti dell’intero territorio. E sarà grande festa per tutti i cremaschi. Persino per i non fedeli. Anche perché l’inaugurazione della rinnovata veste del Duomo — quasi una ‘seconda consacrazione’ — coincide con la ricorrenza patronale di San Pantaleone, in cui i valori devozionali si fondono alle espressioni del folklore locale. Anticipata ieri sera dal concerto dell’orchestra polifonica Cavalli e del gruppo strumentale Bottesini, la solennità prenderà il via già intorno alle 20, quando le autorità civili, militari e religiose si ritroveranno davanti al municipio per poi trasferirsi in sala dei Ricevimenti: lì avverrà l’incontro, aperto al pubblico, tra il vescovo Oscar Cantoni e il cardinale Poupard. I due si conoscono bene, visto che il religioso francese, presidente emerito del Pontificio consiglio della cultura e di quello per il dialogo religioso (ol- no lectio magistralis e incontri con gli studenti, ma soprattutto la donazione di prestigiosi libri e documenti alla biblioteca diocesana e la decisione di stabilire proprio a Crema la sede legale della Fondazione che porta il suo nome. tre che stretto collaboratore degli ultimi pontefici), è stato più volte a Crema in passato. Nel 2012 il consiglio gli ha conferito la cittadinanza onoraria per via dei suoi frequenti contributi alla vita religiosa e sociale cremasca: di lui si ricorda- ALL’APPELLO MANCANO 900MILA EURO Fondamentale il sostegno della comunità Raccolta fondi avanti Le celebrazioni di stasera sono funzionali anche a riportare l’attenzione sulla necessità di recuperare fondi per coprire le spese di restauro. Come comunicato dalla Diocesi in occasione della prima riapertura del 12 aprile, all’appello mancano ancora più di 900mila euro che devono essere corrisposti alle imprese edili e agli artigiani che hanno curato gli interventi. Una somma ingente che la diocesi conta di co- L’INAUGURAZIONE Una visione della Cattedrale di Crema illuminata che questa sera alle 21 ospiterà il Pontificale di San Pantaleone e vivrà l’inaugurazione ufficiale dei restauri: gli interventi sono durati quasi 3 anni e mezzo e hanno richiesto un esborso di oltre 4 milioni di euro prire anche grazie al sostegno dei fedeli cremaschi. I primi finanziamenti erano arrivati dalla Fondazione Cariplo (un milione e 250mila euro) a cui se ne sono aggiunti altri 500mila. Il contributo della società civile è stato, fin qui, fondamentale: sono moltissime, infatti, le famiglie che hanno finanziato il recupero del Duomo. Dal Lions Club Crema Gerundo sono arrivati i fondi per rimettere a nuovo il porto- ne ligneo dell’ingresso principale, dal Rotary Club Crema quelli per il portale lapideo dell’entrata laterale. L’associazione Popolare Crema per il Territorio, oltre al contributo iniziale, si è poi accollata la spesa per sistemare la cappella del Crocifisso. Le locali associazioni di categoria, invece, hanno finanziato il restauro della tela dell’Assunta. Impegnate anche BancaMonte Lombardia e Banca Cremasca. 1 Questo servizio speciale è disponibile anche nei siti internet www.publia.it e www.laprovinciacr.it sulla homepage cliccando sul link ‘Speciali - PubliA’ CATTEDRALE DI CREMA La Provincia Martedì 10 giugno 2014 A cura di PR PubliA Intervento complesso dagli esiti sorprendenti I RESTAURI I 2 cremaschi hanno riabbracciato la ‘loro’ Cattedrale per la prima volta la sera del 12 aprile, quando una folla straripante aveva varcato di nuovo la soglia del Duomo dopo oltre 1.200 giorni dall’ultima volta in cui i portoni lignei erano stati aperti. I fedeli, quando tutti i 150 corpi illuminanti si sono accesi, sono rimasti per lunghi secondi con lo sguardo inchiodato verso l’alto, in segno di ammirazione. In quella circostanza il vescovo Oscar Cantoni aveva benedetto la ‘cattedra’ e l’ambone dopo «lunghi anni di attesa soprattutto per chi si è impegnato in quest’opera, frutto di coraggio e impegno. E’ tempo di gioia e di festa. La cattedrale è la casa di tutti». E in molti, prima della funzione, si erano inginocchiati in preghiera ai piedi del crocifisso ‘miracoloso’ — ora sapientemente illuminato — che i cremaschi hanno chiesto e ottenuto rimanesse la suo posto. La riscoperta della Cattedrale si completa questa sera al culmine di una serie di celebrazioni progettate per riportare Santa Maria Assunta al centro della vita comunitaria. Don Vito Barbaglio (presidente della commissione per il restauro della cattedrale), don Franco Manenti, don Pierluigi Ferrari e don Ersilio Ogliari avevano illustrato i tratti salienti della complessa trafila di lavori già alcuni mesi fa: un «restauro conservativo, con una sola parte innovativa che riguarda il battistero» come chiarito da don Vito. Prima di aggiungere: «Per la città è un dono meraviglioso, per la valenza artistica del monumento ma soprattutto per quel che la nostra cattedrale rappresenta a livello religioso.». Se il recupero si è prolungato oltre ogni aspettativa ed ha richiesto un notevole impegno finanziario, i rappresentanti della Diocesi hanno tenuto a specificare che gli oltre quattro milioni di euro sono stati investiti a livello locale, dando lavoro principalmente a ditte del territorio. Un aspetto, in tempo di crisi, che non va affatto sottovalutato. Il complesso restauro era iniziato nel novembre 2010: «Un lavoro così imponente si fa ogni cent’anni, è qualcosa di storico» ha spiegato con orgoglio l’architetto Vania Zucchetti, che ha coordinato il numeroso team di specialisti all’opera. Se la chiesa è stata un cantiere per più di tre anni, il progetto di restyling in realtà era nato ben prima, quando la La coordinatrice Vania Zucchetti: «Una serie di lavori così imponente si fa ogni cent’anni» Alcune immagini degli interventi di restauro della splendida Cattedrale di Crema INAUGURAZIONE: IL PROGRAMMA Ore 20.00 – ritrovo della autorità civili e militari in piazza Duomo Ore 20.15 – bella sala Ricevimenti di palazzo comunale incontro (aperto al pubblico) con S.E. il cardinale Paul Poupard e con il vescovo Mons. Oscar Cantoni Ore 20.45 – Corteo della autorità con ingresso in Cattedrale e sistemazione nei posti riservati Ore 21.00 – Pontificale di San Pantaleone (con offerta dei ceri da parte dei sindaci della Diocesi) e inaugurazione dei restauri della Cattedrale - Al termine della celebrazione saluto a Sua Eminenza e ai vescovi presenti all’ingresso del palazzo vescovile diocesi nominò una commissione (composta sia da religiosi che da tecnici) per individuare tutti problemi di cui soffriva il Duomo. La fase preparatoria fu, peraltro, molto tribolata, tra discusse gare d’appalto e pareri in bilico della Soprintendenza. Col primo colpo di scalpello, però, le nubi sono scomparse e gli specialisti hanno potuto lavorare serenamente. Restituendo ai cremaschi un Duomo brillante come non mai: affreschi secolari emersi dalla polvere, altari e cappelle che risplendono, portali rimessi a nuo- vo. Ovunque, una piacevole sensazione di pulito e una luce di cui prima non c’era traccia. «Il restauro è servito innanzitutto alla pulizia e alla conservazione della chiesa» conferma Zucchetti. Ma non solo, perché in seguito alle recenti indicazioni emanate dalla Conferenza Episcopale Italiana, sono state apportate novità importanti a livello strutturale: «Ci siamo occupati della redistribuzione dell’area del presbiterio — spiega Zucchetti — e della ricollocazione di alcuni suoi elementi». dal 1966 COLLINI EMILIO di Collini Marino & C. snc - Via Zaninelli,3/C - CREMA (CR) www.collinirevisioni.it [email protected] Questo servizio speciale è disponibile anche nei siti internet www.publia.it e www.laprovinciacr.it sulla homepage cliccando sul link ‘Speciali - PubliA’ La Provincia Martedì 10 giugno 2014 CATTEDRALE DI CREMA A cura di PR PubliA Settanta specialisti coinvolti Operai e artigiani al lavoro per consolidare le strutture del Duomo e recuperare le bellezze artistiche in esso custodite I RESTAURI Quasi una settantina, tra architetti e geometri, tecnici e operai, i professionisti che hanno lavorato al recupero della Cattedrale. La scelta del team è stata fatta da una commissione composta da don Vito Barbaglio, don Emilio Lingiardi, don Ersilio Ogliari, don Carlo Mussi, don Giuseppe Pagliari, don Mauro Inzoli, Dario Chiodo, Massimo Bacchetta, Emiliano Campari, Vania Zucchetti e dalla segretaria Gabriella Giovanetti. Il progetto di restauro è dello studio cremasco Scaramuzza Zucchetti. Tanti i restaura- tori coinvolti: Daniele Calvi per i fronti esterni, Michele Bernardi per il portale lapideo, Giorgio Pasinetti per la pulizia di cotti, soffitti e intonaci, Claudia Tedeschi per il pavimento in coccio pesto, la ditta Rabbaglio per le vetrate. Poi i restauratori lignei: Mauro Spinelli Il complesso delle delicate e accurate operazioni degli esperti è durato oltre 1.200 giorni per i portoni, Eugenio Lusardi per confessionali e banchi, Santo Carniti per coro e scranni del presbiterio. Elena Dognini, Mara Pasqui e Annalisa Rebecchi si sono occupate di proteggere teli e statue durante i lavori. Luisa Marchetti e Alberto Fontanini hanno restaurato il dipinto dell’Assunzione della Vergine. Mario Toffetti ha realizzato due nuove sculture e la pavimentazione del presbiterio. Dell’ex assessore Paolo Mariani, invece, il merito di aver riportato alla luce lacerti storici e di aver ridato luce alle tre cappelle. Infine la squadra di artigiani: Rey Damiano per l’impianto elettrico, Officine Pagliari per le parti in ferro, la ditta Mombelli per il riscaldamento, la ditta Ceserani per i dissuasori anti-piccioni, la ditta Intesy per l’audio, la ditta Sines per l’illuminazione. 3 Questo servizio speciale è disponibile anche nei siti internet www.publia.it e www.laprovinciacr.it sulla homepage cliccando sul link ‘Speciali - PubliA’ La Provincia Martedì 10 giugno 2014 CATTEDRALE DI CREMA A cura di PR PubliA Il luogo di culto più antico della città Tra guerre distruttive, ricostruzioni e stratificazioni stilistiche STORIA E ARCHITETTURA SEGNI DELLA DEVOZIONE 4 La scampanàda dal Dòm e il crocifisso miracoloso P L a Cattedrale di Santa Maria Assunta è il più antico luogo di culto cattolico di Crema. Secondo la tradizione nel luogo in cui sorse Crema era presente fin da tempi paleocristiani una chiesetta dedicata a Santa Maria della Mosa. Quel che è certo è che nell’XI secolo qui esisteva già una grande chiesa, dalle dimensioni pressoché uguali a quella attuale: i resti sono rintracciabili sotto il pavimento dell’attuale edificio. Dopo l’assedio del 1159-1160, gran parte del Duomo romanico andò distrutto, ma il Barbarossa ne inaugurò la ricostruzione il 7 maggio 1185. A quell’epoca il centro fortificato era sotto la giurisdizione del vescovo di Piacenza, ma nel 1212 passò sotto la diocesi di Cremona che bloccò ogni forma di finanziamento e i lavori furono interrotti. Con il ritorno alla diocesi di Piacenza, nel 1284, la ricostruzione riprese. L’elevazione della nuova chiesa nella sua interezza durò 57 annia causa delle numerose interruzioni durante le guerre tra guelfi e ghibellini. Tra il XII e il XIII secolo fu innalzato sull’abside meridionale il campanile, che ebbe successivamente anche la funzione di torre di vedetta. Nel corso del XV secolo fu allestito l’altare di Sant’Am- brogio, poi intitolato e San Marco. Nell’occasione fu spostato il Crocifisso miracoloso, qui collocato, sostituito da un’ancona in terracotta di Agostino de Fondutis oggi scomparsa. Un altro altare fu aggiunto per decisione del Consiglio generale nel 1456 e dedicato a San Sebastiano. Tra ‘400 e ‘500 fu scavata la cripta con conseguente elevazione del piano del presbiterio. Risale al 1520 l’allestimento dell’altare della Madonna della Misericordia, mentre nel 1522 fu rifatto l’organo (da parte di Gian Battista Facchetti). Uno dei pinnacoli apicali della facciata crollò a terra nel 1578 uccidendo il sagrestano; la conseguenza fu la loro demolizione. Nel 1580 papa Gregorio XIII elevò Crema a sede di diocesi e il Duomo divenne Cattedrale. Nel 1709 fu sfondata la cappella absidale sinistra aumentandone il volume e dotandola di cupoletta: il progetto fu di Giacomo Avanzini e la decorazione fu eseguita da Giacomo Parravicini detto il Gianolo con articolarmente rilevante è il concerto di campane: i bronzi che sono montati sul campanile risalgono al 1753, fusi dalla fonderia Domenico Crespi, e sono sopravvissuti alle requisizioni della Seconda guerra mondiale che risparmiavano le campane delle cattedrali. Il castello è composto da sei campane, a cui si aggiunge una settima piccola campana (del 1828), che serve a richiamo del Capitolo e suona ogni giorno da sola alle ore 8. Le campane sono tutte perfettamente intonate tra di loro, con timbro uniforme e morbido. Tuttavia, solo nelle solennità maggiori vengono impiegate tutte le sei campane a distesa per la cosiddetta ‘scampanàda dal Dòm’. Tra le peculiarità del Duono di Crema, anche la devozione il ‘crocifisso miracoloso’, che risale al 1448, ovvero all’epoca delle contese tra guelfi e ghibellini; questi ultimi avevano cacciato dalla città i devoti al Papa ed un bergamasco, tale Giovanni Alchini, raccolto in bivacco all’interno del Duomo con alcuni soldati, prese il Crocifisso — ritenendolo guelfo perché aveva il capo reclinato a destra — e lo gettò nel fuoco. Immediata la reazione di alcuni presenti che estrassero dalle fiamme l’opera e notarono che il Signore avesse come ritratto le gambe. L’atto sacrilego ha sicuramente radici di verità: durante i restauri del 1999 vennero alla luce i segni di quelle antiche bruciature. Da quel gesto venne affibbiato ai cremaschi il triste appellativo di ‘brusacristi’ (per la verità assai inclemente). La facciata e alcuni dettagli della mervigliosa Cattedrale di Crema appena restaurata l’ausilio dei fratelli Grandi; infine, vi fu collocato definitivamente il Crocifisso miracoloso. Tra il 1776 ed il 1780 avvenne una radicale trasformazione degli interni, analogamente a quando si fece in numerose altre chiese medievali; il gusto dell’epoca mal tollerava la semplicità dello stile gotico lombardo e l’architetto Giacomo Zaninelli trasformò l’aspetto interno della chiesa in forme barocche. Già alla fine del XIX secolo venne intrapresa una discussione volta a verificare la possibilità di togliere le sovrastrutture barocche; fu consultato anche l’architetto Luca Beltrami, ma non se ne fece nulla. Tra il 1913 ed il 1916 sotto la direzione dell’architetto Cecilio Arpesani e dell’ingegner Emilio Gussalli vi fu un intervento sulla facciata col fine di sostituire alcune colonnette e ripristinare alcune terrecotte. Soprattutto, furono ripristinati i tre pinnacoli apicali. Nel 1935 fu demolita l’ala del palazzo vescovile addossata alla chiesa e costruita nel 1587. Grandi lavori furono compiuti tra il 1952 ed il 1958: con l’intento di eliminare le aggiunte settecentesche. Il complesso lavoro fu affidato all’architetto Amos Edallo. Il professionista affrontò il problema a metà tra restauro conservativo e rifacimento in stile, affrontando i ritrovamenti emergenti di volta in volta senza decisioni preventive. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 26 aprile 1959 alla presenza del cardinale di Milano Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI). Tra il 1983 ed il 1984 fu eseguito un restauro della torre campanaria secondo un progetto degli architetti Ermentini. Una visita illustre la cattedrale l’ebbe nel 1992, quando vi fece visita papa Giovanni Paolo II. Tra il 2004 ed il 2005 fu allestita una nuova cappella dietro l’antica cripta al fine di raccogliere le tombe dei vescovi qui sepolti: fu voluta da monsignor Angelo Paravisi (che non vide l’opera completata) e fu inaugurata il 2 settembre 2005. Questo servizio speciale è disponibile anche nei siti internet www.publia.it e www.laprovinciacr.it sulla homepage cliccando sul link ‘Speciali - PubliA’
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