Sanità - Il Corriere di Roma

Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.13 Pagina 1
Il CORRIERE ROMA
DI
Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi
numero 19 anno LXVII MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014
Direttore Giovanni Tagliapietra
ROM, IL GRANDE
BUSINESS
E
egregare costa.
Così dicono ripetutamente mediatori
culturali,
studiosi e, soprattutto, l’̉’ambasciatore’ Santino
Spinelli, rom plurilaureato
con cattedra all’università di
Chieti. Per i nomadi i campi
attrezzati, secondo la loro opinione, non costituirebbero una
vera ‘inclusione sociale’, anzi
sarebbero solo ghettizzanti.
Non è bastato, allora, per il
Comune di Roma aver speso
quasi 100 milioni di euro dal
2005 ad oggi per la costruzione di 8 villaggi dove vivono
8mila persone, di cui qualche
migliaio abusive. Non basta
neppure che il popolo di lingua
romanì non paghi alcuna
utenza, come luce, acqua, gas,
per non parlare dello smaltimento dei rifiuti cheè totalmente a carico del bilancio
comunale. Solo per la pulizia
dei campi legali e abusivi
l’Ama presenta un conto annuale di 1,5 milione di euro,
mentre i costi complessivi per i
“villaggi della solidarietà”
solo nel 2013 sono lievitati
fino a 24 milioni di euro. Un
fiume di denaro che solo in
parte arriva a destinazione
per la comunità dei nomadi; il
resto sarebbe gestito direttamente dalle associazioni a cui
verrebbe affidata l’intera gestione dei campi senza nessun
bando di gara ma con la solita
convenzione sottoscritta dal
Comune di Roma. Difficile
trovare questa documentazione, non è neppure pubblicata sul sito capitolino.
L’amministrazione comunale
è dotata anche di uno specifico
“Ufficio nomadi” che si trova
in viale Manzoni, guidato dall’ex assistente sociale Rita Cutini, assessore alle Politiche
Sociali. Le associazioni, citiamo quelle più importanti,
l’Opera Nomadi, l’Isola Verde
onlus e il consorzio Alberto
Bastiani e la Arcisolidarietà
Lazio, sono quelle che controllano e gestiscono diverse aree
di campi nomadi. La nota dolente riguarda la programmazione di un futuro per i rom.
Per Spinelli e altri autorevoli
addetti ai lavori, i progetti
presentati dalle associazioni
non sarebbero utili all’integrazione con la società. L’allarme
rosso riguarda la bassa scolarizzazione dei bambini rom,
una scommessa persa ormai
da più di trenta anni. Anzi, di
più, come affermato da Monica Rossi, antropologa del
Cnr e membro della commissione Ue per le povertà
estreme: non si sa come sia
stato speso il denaro per i rom.
L’enorme mole di denaro pare
non si possa rendicontare. Sul
versante alfabetizzazione invece la questione è complessa.
«Dal 1982 – spiega Rossi - ci
sono i progetti di scolarizzazione , ma solo 20 rom hanno
il diploma di scuola superiore». E non è storia ma realtà: basterebbe farsi un giro
nel campo rom di via Prenestina 913, lì i bambini non
sanno né leggere e né scrivere.
Tanto lavoro a vuoto? Eppure
la questione rom fa guadagnare milioni di euro, diventa
un cavallo di battaglia per uomini e donne in campagna
elettorale, e dulcis in fundo, ha
favorito la nascita di un indotto lavorativo di migliaia di
persone. La domanda finale
che ci poniamo è questa: che
fine fanno le palate di soldi
pubblici messi in campo per
aiutare i rom ad integrarsi culturalmente?
Stefania Pascucci
L’INCHIESTA
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
INOSSIDABILI
I
loro nomi – Esterino Montino e Monica Cirinnà, marito e moglie nella vita e
coppia fissa in politica, nel
PD, “staffetta” al Senato:
prima lui poi lei - fanno parte del “panorama politico” romano da più di
una ventina d’anni. Sono stati tra i
principali protagonisti della “Roma da
bere”, cioè del periodo in cui la Capitale è stata governata prima da Francesco Rutelli e poi da Walter Veltroni.
Quindici anni che più “smart” non si
può, quando la sinistra era ancora la
“gauche caviar” –, espressione di una
sinistra che trovava una delle sua ragioni di esistere nel presentarsi come
la “faccia bella” di un’Italia additata
come una specie di “regno del male”;
un’Italia – quella berlusconiana – guardata dalla sinistra con disprezzo e
senza neppure un briciolo di volontà
di avviare con essa un dialogo. Troppo
superiore la “gauche de noantri”;
troppo basso il mondo che faceva riferimento all’ (ormai) “ex Cavaliere” di
Arcore. Da un po’, di Esterino e Monica si parlava poco: di lui perché - da
un anno esatto sindaco di Fiumicino –
è ora assorbito a fondo dalla gestione
del suo popoloso comune; di lei perché, eletta un anno fa a Palazzo Madama, ha passato gli ultimi mesi
soprattutto a studiare il modo di trasferire a livello nazionale le energia
mostrate nel consiglio comunale di
Roma a sostegno dei diritti degli animali e per la parità di genere.
Ora rischiano di tornare in prima (o in
seconda) fila. Si è parlato di Monica,
alla quale il sindaco di Roma Capitale,
Ignazio Marino, ha detto di voler assegnare la difesa dei diritti degli animali.
L’incarico era atteso a breve, lei si offerta e poi ha fatto marcia indietro,
nulla di definito. Il solo annuncio è comunque già valso alla Cirinnà una
lunga intervista su un grande quotidiano nazionale. E si capisce perché:
nel momento in cui Silvio Berlusconi
tenta di rilanciare la sua quota (FI è al
momento al 20%) di centrodestra introducendo tra i temi per battere la sinistra una politica pro-animali (vero
Dudù?), Marino sembra essersi reso
conto di avere in casa, in questo
campo, una risorsa che in caso di ele-
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IN CAMPO DA DECENNI, SEMPRE UTILI AL PARTITO
Montino-Cirinnà,
l'usato sicuro Pd
L'ex vice di Marrazzo governa Fiumicino come fosse una metropoli
e taglia i decibel alla movida di Fregene, la senatrice accetta e poi
rifiuta (?) il ruolo di garante degli animali offertole da Marino
di Carlo Rebecchi
zioni potrebbe rivelarsi
vincente. Monica Cirinnà è infatti la “pasionaria” più genuina dei diritti
degli animali. Del 1963,
dopo la laurea in giurisprudenza ha iniziato ad
interessarsi di politica
proprio militando come
volontaria nel movimento animalista e nel
1991 ha partecipato alla
fondazione dell’associazione gattofila ARCA
(Associazione Romana
Cura Animali) per la protezione dei gatti liberi, la
creazione di colonie feline e la pratica delle sterilizzazioni previste dalla
legge. Eletta in consiglio
comunale del 1993, Monica è stata nominata dal neo sindaco
Francesco Rutelli “Consigliera delegata alle Politiche per i Diritti degli
Animali”. Lo rimarrà per due legislature, e sarà poi confermata nell’incarico anche da Walter Veltroni.
Una vera “gattara” che, a un anno
esatto dall’insediamento di Marino in
Campidoglio, non ha esitato ad accusare il sindaco di non avere mantenuto
le promesse fatte in campagna elettorale. E, alla vigilia di una riunione in
cui la Giunta avrebbe dovuto chiudere
due canili in vista di una delocalizzazione fuori Roma, ha diffuso una dichiarazione in cui chiede “scusa a chi
si è fidato di me e ha votato Marino.
Dopo aver lotta per anni contro Ale-
manno – ha aggiunto - non avrei mai
creduto che una giunta di centrosinistra sarebbe stata peggio di una giunta
fascista. Sono pronta ad incatenarmi
perché i cani di Roma non vengano
sbattuti fuori dalla città come monnezza”. Parole chiare che, come è regola nel Pd, hanno provocato
immediate reazioni all’interno del partito.
L’assessora Estella Marino, su Facebook, ha subito mostrato di non gradire il ritorno della Cirinnà. A suo
giudizio dei diritti degli animali deve
occuparsi un “tecnico” e a questo
scopo, secondo la Cirinnà, starebbe
raccogliendo curricula da sottoporre
al sindaco. In attesa di vedere come
andrà a finire, una semplice costatazione: nel Pd non litigare sembra proprio impossibile. In ogni occasione.
Chi finora si è tenuto fuori da liti con
i compagni di partito è invece Montino. Una carriera nel PCI e nei suoi
succedanei – Pds, Ds, Pd – iniziata a
vent’anni o poco più da sindacalista
dei braccianti della Cgil del Lazio (è di
Maccarese) poi sfociata nelle elezioni
prima a consigliere comunale e poi a
consigliere regionale. Proprio Montino era vicepresidente dell’ assemblea
regionale quando è esploso lo “scandalo Marrazzo”. Secondo molti
avrebbe potuto esserne un valido successore, ma in quell’occasione il partito non lo ha sostenuto. E così, senza
polemiche, Montino si è fatto da parte.
Non si è ricandidato per il Senato
(eletto nel 2002, è stato confermato
nel 2008) ed ha scelto di utilizzare
l’esperienza accumulata negli anni in
cui ha lavorato nelle giunte Rutelli e
Veltroni per “far crescere” il giovane
comune di Fiumicino, nel cui territorio si sta sviluppando l’aeroporto Leonardo da Vinci. Una bella lotta, quella
tra l’aeroporto – deciso a realizzare
una quarta pista – e il comune, che si
oppone all’ampliamento dell’impianto
aeroportuale per difendere il parco costiero e la “redditizia” Fregene. Che secondo alcuni gestisce “da sceriffo”; per
difendere il riposo e il silenzio dei suoi
amministrati, per esempio, ha deciso
di vietare per tutto giugno sul lungomare eventi che possano richiamare di
notte più di cinquecento persone, creando traffico e confusione.
Montino non è mai stato in “primissimo piano”, ha sempre lavorato nel
“backstage”, con abilità e pazienza. Sia
quando è stato al partito (segretario
del Pd di Roma dal 2005 al 2007) sia
quando ha avuto incarichi delicati
quali l’assessorato ai lavori pubblici di
Roma durante il Giubileo. Su internet,
pochi i riferimenti “scomodi”: soltanto
quelli ad intercettazioni nello scandalo
dei rifiuti a Roma (“scandalo Cerroni”) e ai rimborsi dei consiglieri regionali (“scandalo Fiorito”), ma
niente coinvolgimenti diretti. Del
resto Montino, che è enologo, dedica
la maggior parte del suo tempo extrapolitica all’azienda agricola biologica
che possiede con la moglie in Maremma. Al momento non sembra interessato a nient’altro, ma c’è chi dice
che – come la moglie Monica – anche
lui potrebbe essere un giorno chiamato da partito a mettersi di nuovo al
servizio di Roma. Tutto dipenderà da
Marino. Che deve decidersi a scegliere
tra il continuare a traccheggiare incerto tra il Pd che detiene il potere
nella Capitale e i “piddini” innovatori
o rompere ogni indugio e passare armi
a bagagli dalla parte dei secondi, i renziani. Una fase delicata, dove forse
anche i “veterani” come Montino potrebbero sentirsi autorizzati a ritenersi
necessari, riproponendosi come
“usato sicuro”.
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PRIMO PIANO
martedì 17 giugno 2014 pagina 3
IlCORRIERE ROMA
DI
SCENARI LA MINACCIA DI UN SETTEMBRE NERO
I
l 31 luglio è la Linea Maginot
di Ignazio Marino. Se entro
quella data non si sarà trovato
un sistema per evitare di tagliare i salari del 24mila dipendenti di Roma Capitale prepariamoci
serenamente ad un autunno di fuoco.
Lo sciopero generale di inizio mese ha
messo i muscoli in mostra, ma non è finita. Se anche un moderato come
l'uscente leader della Uil, Luigi Angeletti, minaccia di riproporlo in salsa
settembrina vuol dire che i margini di
manovra di Marino e del vicesindaco
Luigi Nieri (che ha ereditato la patata
bollente dell'assessorato al Personale)
sono assai ridotti.
Il problema degli arretrati - incassati in
questi ultimi 6/8 anni senza alcun titolo contrattuale previsto dai parametri del ministero del Tesoro - a parole
sembra risolto. Nieri si è sbracciato per
garantire che non ci sarà il conguaglio,
una sicurezza che va a sbattere contro
la normativa nazionale sugli enti locali
e con la linea rigorista di via XX Settembre. Insomma, a parole il Campidoglio garantisce che si troverà una
soluzione per evitare di dover restituire
quanto percepito, in pratica bisognerà
trovare una via d'uscita normativa che
al momento non esiste. A meno che
Nieri non pensi di far pagare ai romani
una tassa in più (la fantasia in Comune
non manca) pur di evitare che i dipendenti comunali restituiscano a rate
quei 200/300 euro al mese in più "indebitamente percepiti". SI tratterebbe
di migliaia di euro a testa da rifondere
in comode rate al ministero dell'Economia. Complessivamente, è stato solo
stimati, ci vorrebbero dagli 800 ai 100
milioni per metterci una pietra sopra.
Ma visto che il Comune ha già alzato
giusto qualche settimana addietro
tutte le tasse che poteva (dall'Addizionale Irpef alla tassa di soggiorno), non
si riesce neppure ad immaginare dove
possa trovare questi quattrini.
Che qualcosa si stia muovendo in questo senso sembra confermato dall'incarico di assessore al Bilancio assegnato
qualche giorno fa ad una "supertecnica" Il come Silvia Scozzese che h assunto la gatta dell'assessorato al
Bilancio e alla Razionalizzazione della
Spesa di Roma Capitale. Le deleghe assegnate
all'assessore sono: politiche economiche e finanziarie di bilancio; politiche di razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi;
definizione e verifica degli indirizzi gestionali
di Aequa Roma Spa. Lo comunica, in una nota,
il Campidoglio. Silvia Scozzese, tecnico dell'Anci, e gia' da tempo al lavoro nella cabina di
regia sul decreto Salva Roma e sul piano di rientro. Prende il posto di Daniela Morgante (altrasuper tecnica della Corte dei Conti), ex signora
dei conti che si e' dimessa lo scorso aprile per
polemiche continue - oggi giustificate dai fatti
- sulla linea di politica economica e fiscale di
Marino dopo il varo del faticosissimo Salva
Roma.
Forse, ma solo forse, l'unico rimedio sarebbe
un bel condono sui tributi comunali non pagati,
per grattare via gli ultimi spiccioli. Ma questa
sanatoria dovrebbe ricevere l'avallo di Palazzo
Chigi, e non è escluso che ciò accada. SI dovrebbe rimettere mano però al bilancio e trasportare crediti, nei fatti inesigibili o incagliati,
a sicure entrate.
Marino, del resto, non sembra destinato a fare
metri previsti dal ministero del Tesoro.
Una ipotesi sarebbe quella - già circolata - di far lavorare di più e per più ore
e con mansioni nuove, gli attuali dipendenti. In alcune categorie è possibile. Per altri è complicato, per altre
ancora è folle solo immaginarlo. Un
maestro di scuola dell'infanzia (quello
che un tempo si chiamava asilo infantile), guadagna mediamente meno di
1.400 euro, anche con il tanto sbandierato "salario accessorio". L'idea, per
questa categoria è di aumentare le ore
di servizio. Va bene. Ma avete mai provato a stare 8/10 ore con una masnada
di monelli caricati a pellettoni da educare, portare a mensa, far disegnare o
interessare?. Possibile, complicato
(snervante) ma possibile allungare
l'orario di lavoro di questi docenti. Peccato che - oltre alla sicurezza dell'infanzia a loro affidata (ogni ora di
prestazione inevitabilmente l'attenzione cala) - allungando loro l'orario di
lavoro, verrebbe meno la necessità di
supplenti e precari che oggi sbarcano
instabilmente il lunario con le supplenze o gli affiancamenti. Insomma,
far lavorare di più i contrattualizzati a
tempo indeterminato farebbe decadere
migliaia di contrattisti a termine. Generando nuovi disoccupati in una metropoli dove un posto di lavoro è già un
miraggio seppur sottopagato.
Insomma, adesso la trattativa della famigerata Cabina di regia andrà avanti
fino a fine luglio. poi c'è agosto e - ipotizzando di non riuscire a trovare una
soluzione sostenibile - si rischia di ritrovarsi a settembre con i dipendenti
comunali in rivolta. E' bastato un
giorno di sciopero generale per mettere nel caos Roma. Immaginate soltanto cosa potrebbe accadere se, al
rientro delle ferie, non si fosse trovata
un'intesa sostenibile per comune e sindacati. Mamme che non sanno dove
piazzare i pargoli, giornate di assemblea a macchia di leopardo, traffico
nella bolgia (più di quella quotidiana),
servizi impossibili da ottenere.
C'è da chiedersi come se ne uscirà.
Roma ha troppi problemi per lasciare
vacante per 2 mesi proprio il Bilancio.
La difficoltà a reperire una figura
nuova dimostra che non è stato questo
il problema principale del sindaco. Purtroppo
per lui (e per noi che ci viviamo), i quattrini non
saltano fuori a furia di promesse. Ipotizzare per
le coppie omosessuali una sorta di unione di
fatto (manca una normativa nazionale e quindi
è solo un libro dei sogni), a parole è facile e conquista sicuramente il plauso degli interessati.
Peccato che i problemi siano soprattutto quelli
di chi non arriva a fine mese (etero o omosessuale che sia). Se il reddito medio dei romani è
calato, il Pil comunale è in picchiata e le tasse
hanno raggiunto il record dell'imposizione tributaria a livello nazionale, c'è poco da blandire
masse di persone con promesse impossibili. Chi
non riesce a riaprire al traffico mezzo chilometro di Panoramica in 4 mesi di lavori a singhiozzo, difficilmente riuscirà a rispettare la
parola data. Poi raccontateci pure la storia delle
sabbie sottili, che fanno franare Monte Mario,
tanto non ci crediamo più.
Ps: gli escavatori (l'unico in verità) su tra Prati
e Balduina lavora dal lunedì al venerdì pomeriggio. Non è sicuramente questa la priorità del
sindaco. Figuriamoci come evitare gli scioperi
di settembre.
Scioperi in vista
per Roma abbandonata
I dipendenti comunali ricevono (a parole) tante rassicurazioni
sul mantenimento dei livelli salariali. Ma, a meno che Ignazio Marino
non vinca 100 milioni alla lotteria entro l'estate, difficilmente si potrà
convincere il ministero del Tesoro che gli arretrati non andranno restituiti.
Illegale l'assegnazione a pioggia e immotivata (giunta Alemanno), illecito
non recuperare (danno erariale). A meno che non si trovi un nuovo modo
di spremere tasse da una città già record d'Italia nell'imposizione fiscale
locale. Intanto arriva un supertecnico al Bilancio (Silvia Scozzese
dall'Anci va al posto di Daniela Morgante che è tornata alla Corte
dei Conti), per sostituire un altro supertecnico che ha mollato ad aprile
la banda Marino. Primo compito della signora dei numeri di Piero
Fassino: razionalizzare la spesa e dare suggerimento su come incassare
gli arretrati (Aequa Roma Spa). Un mandato che è già tutto n programma. Sempre che il Campidoglio non intenda attuare un condono
sui crediti fiscali messi in bilancio (alla voce entrate), ma mai incassati
di Leonardo Giocoli
altro che promesse altisonanti. Il problema
vero, per il futuro, è come giustificare i salari
(normali e accessori). Sempre Nieri ha garantito - a parole - che manterrà gli attuali livelli di
reddito dei dipendenti. E non parliamo dei di-
rigenti coccolati da ogni giunta, ma dello stipendio dei semplici impiegati, vigili o dei quadri,
che già non superano i 1.500/2.000 euro netti
al mese. Il problema sarà giustificare normativamente quell'aggiunta in più secondo i para-
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
L'INCHIESTA
martedì 17 giugno 2014 pagina 4
BRACCIO DI FERRO INFINITO TRA SINDACATI E AZIENDA
Atac in un vicolo cieco
Una partita a scacchi che rischia di trasformarsi in una prova di forza. Come dare respiro alle casse
e migliorare il servizio se i dipendenti si mettono di traverso? Fallito in parte il progetto di portare "in strada"
gli amministrativi, il piano non piace e i sindacati minacciano barricate. Esuberi? Il risparmio sarebbe
di 12 milioni, i 70 manager ne costano 15 all'anno. E non parliamo delle consulenze dorate
di Santo Iannò
U
na partita a scacchi
che rischia di trasformarsi in una
prova di forza. Da un
lato l'Atac, decisa a
dare respiro alle casse aziendali e migliorare il servizio trasferendo i lavoratori dalla scrivania ai bus; dall'altro
i dipendenti, che non hanno risposto
alla chiamata della municipalizzata
del trasporto pubblico. Poco più di
un terzo degli amministrativi, infatti,
ha aderito all'iniziativa di "volontarietà": la strada indicata dalla società
di via Prenestina, con il passaggio a
una mansione "operativa" o un contratto da tempo pieno a parziale, per
evitare la procedura di licenziamento
collettivo (legge 223/91), avviata
nell'aprile scorso. Su 323 esuberi individuati dall'ad Danilo Broggi, solo
in 140 hanno sottoscritto la lista di
adesioni, chiusa il 6 giugno scorso
con una settimana di ritardo rispetto
al cronoprogramma iniziale. Braccio
di ferro che, nei piani, dovrebbe essere chiuso entro l'inizio di agosto.
Niente da fare. L'elenco presentato ai
sindacati è insufficiente per evitare il
peggio. All'appello mancano circa
200 persone. Poco di più un centinaio ha preferito passare a un regime
contrattuale part-time, pur di non lasciare scrivania e scartoffie; in circa
40, invece, hanno optato per la riqualificazione, disposti a vestire i panni
di controllori, operatori di stazione,
ausiliari della sosta e macchinisti per
non perdere neanche un euro in
busta paga. È il primo effetto del decreto Salva-Roma ter, con cui il Comune ha messo in sicurezza i conti
del Campidoglio e che agli enti locali
impone di rimettere in ordine le
aziende partecipate e municipalizzate. Neanche il tempo di approvarlo
che da via Prenestina sono partite le
323 lettere di esuberi: 312 in Atac, 8
in Atac Patrimonio e 3 nelle Officine
grandi riparazioni.
I licenziamenti non contemplati,
aveva giurato l'assessore alla Mobilità
Guido Improta, ma tutto dipende
dalla risposta dei lavoratori. A cui il
piano non piace. E che, a questo
punto, rischiano la disoccupazione se
non dovessero accettare la riorganizzazione imposta dai pianti alti della
società di tpl. A questo punto si dovrebbe riaprire il tavolo con i sindacati, come sperano gli stessi segretari
delle confederazioni romane. Perché
l'azienda deve scegliere come proseguire la ristrutturazione. La terza via
la indica la normativa: la direzione
del personale individua i restanti esu-
beri basandosi sui criteri di anzianità,
carichi familiari ed esigenze dipartimentali. Quest'ultime però sono ampiamente criticate dai sindacalisti,
perché "possono dar luogo a scelte
sulla base di simpatie o antipatie e
non su una reale esigenza aziendale".
Ai lavoratori la scelta obbligata: o la
strada - nel senso dei mezzi pubblici
- o a casa. I diretti interessati puntano
a una nuova mappatura del personale, per capire se si può trattare sulle
cifre. Perché non si può far finta che
negli uffici di via Prenestina ci siano
dipendenti fuori ruolo, quelli che
sono stati descritti come gli 'imbucati'. In realtà molti sono quelli che
non hanno avuto le dovute modifiche contrattuali in base a uno scatto
di carriera, sottolineano nei corridoi
della municipalizzata. Che non nega
però il sovraffollamento tra gli amministrativi (1600 su 12mila addetti),
dovuto anche per colpa di chi non è
al posto giusto. Retaggi di parentopoli, la pratica di portare amici e conoscenti nella società pubblica, ma i
numeri non dovrebbero superare le
cento unità: insufficienti rispetto agli
obiettivi.
Così le organizzazioni sindacali ricordano che per dare atto alla spending
review basterebbe cancellare le liste
dei super minimi garantiti a pochi
eletti, oppure procedere con il taglio
dei dirigenti. Circa 70 manager costano 15 milioni di euro l'anno. Mentre i 300 esuberi porterebbero un
risparmio di solo 12 milioni. Per questo i sindacati sono in pressing sul di-
rettore Risorse Umane, Giuseppe De
Paoli, che dovrebbe procedere a un
nuovo censimento della forza lavoro
e retrocedere a quadri alcune figure
apicali. Senza dimenticare le 16 figure che potrebbero andare in pensione dal 2011 e restano invece al loro
posto. Non è tutto. In discussione ci
sono anche le selezioni interne: 8
concorsi per individuare altrettanti
coordinatori di area. Esami che permettono uno scatto di qualifica e,
quindi, di stipendio.
"La procedura di mobilità ex 223/91
appare nella sostanza illegittima ed
economicamente dannosa", attacca il
consigliere regionale Fabrizio Santori. L'esponente di difendiAmo
Roma punta il dito contro le "consulenze esterne dorate, un numero di
dirigenti esorbitante, nomine che
vanno contro quanto previsto dalla
spending review". Tutti questi i motivi che hanno portato il membro
della commissione Trasporti della
Pisana a presentare un esposto alla
Corte dei Conti per chiedere "di revocare l’apertura formale del licenziamento", per evitare il rischio maxi
risarcimenti. L'obiettivo è rimettere
in discussione i numeri fin qui ipotizzati e le scelte aziendali. A nessuno è
sfuggita la macrostuttura dal sapore
elettorale, varata a maggio, e l'incarico nella direzione Risorse Umane
per Luca Masciola, rinviato a giudizio per l'affaire parentopoli quando
era direttore di Trambus. Sul pasticciaccio di via Prenestina il braccio di
ferro non è finito.
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
martedì 17 giugno 2014 pagina 5
DI
AULA GIULIO CESARE
NOMINE, CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA?
Ma “certi” dirigenti ci sono ancora
A
ria da restaurazione nella macrostruttura dal sapore
elettorale varata in Atac un mese fa, prima delle Europee. Le nomine dell’ad Danilo Broggi, le quarte
dell’èra Marino, lasciano ai posti di comando manager finiti
nelle inchieste su parentopoli e legati al sistema-Bisignani.
Ma nell’azienda di via Prenestina restano uomini legati alla
Erg, società chiamata in causa nelle indagini sui titoli di viaggio clonati. Alla direzione dei Sistemi Itc e Nuove Tecnologie va Carlo Alberto Scoppola: dirigente vicino all’ala
diessina-rutelliana del centrosinistra, guidata dall'ex assessore ai Trasporti e presidente Atac, Mauro Calamante; ma
soprattutto a Maurizio Milan, con cui condivide l’associazione Città in movimento. Milan, alla fine degli anni Novanta, guidava proprio la Erg, che stampava i biglietti. Da
manager di una società privata passa all’Atac, guidata proprio da Calamante, per dirigere il settore della Bigliettazione
elettronica.
Il vice di Scoppola è Gianluigi Di Lorenzo: anche per lui un
passato nella Erg, che forniva il software di bigliettazione.
Per questo, quando la municipalizzata del tpl decise di internalizzare la gestione del sistema, chiamò al timone di comando Di Lorenzo, finito successivamente nell'inchiesta sui
titoli di viaggio falsati. Vicino a Milan anche Carlo Barrella,
noto per i costi lievitati dei tornelli nelle metropolitane. Nel
gruppo scala posizioni Roberta Pileri, ex moglie di Mauro
Calamante e oggi alla segreteria Organi societari.
Conferme anche per il centrodestra, ma solo per l’ala Basile-Bisignani. Tra questi Franco Middei che mantiene gli
Affari legali, dove era stato nominato da Maurizio Basile (ex
ad Atac e capo di gabinetto del sindaco Alemanno). Basile,
secondo i magistrati, graviterebbe nella galassia di Luigi Bisignani, il faccendiere a capo della P4. Con Middei c’è Gian
Francesco Regard, avvocato proveniente dall’Ama (municipalizzata dei rifiuti) e indagato invece per parentopoli.
Sulla poltrona prevenzione c'è Giovanni Battista Nicastro,
che resta al Controllo operativo. Ribattezzato disastro dai
sindacati per i mancati controlli sulla tratta Roma-Viterbo,
Nicastro fu assunto ai tempi di Adalberto Bertucci alla guida
di Atac e guidò il comitato elettorale di Renata Polverini per
le regionali 2010.
Aveva già preparato gli scatoloni Roberto Cinquegrani, che
invece mantiene il vertice della Direzione Marketing. Del
gruppo dei basiliani resiste anche Antonino Abbate: lascia
gli Affari Legali per traslocare ad Atac Patrimonio. All’Amministrazione del personale c’è Mario Marinelli: per le sue
mani, sarebbero passate molte delle assunzioni di parenti e
amici contestate dalla procura. Per il centrodestra la Struttura resta a Sabrina Bianco, moglie di Luca Avarello e responsabile della campagna elettorale del fu Pdl.
Discorso a parte per Giuseppe De Paoli. Il manager guida
le Risorse Umane per 200 mila euro l’anno e ha un passato
in Alitalia, proprio come l’assessore capitolino alla Mobilità
Guido Improta. Sulla sua assunzione però, avvenuta a settembre scorso senza bando pubblico, ha acceso i riflettori la
Corte dei Conti. De Paoli, per molti successore in pectore
di Broggi, intanto ha nominato suo braccio destro Luca Masciola. Che, da direttore di Trambus,è stato rinviato a giudizio per l'affaire parentopoli. A volte ritornano.
S.I
F
inalmente un
po’ di vivacità.
Per i cronisti
costretti dai loro
giornali a passare giornate oziando stravaccati in scomode sedie (i
divani sono merce preziosa,
spesso inarrivabili) qualcosa da mettere sotto i
denti. Pare che Marino
abbia deciso ( o sia stato
costretto) a fare un po’ di
pulizia. Non è chiaro come
e perché ma cinque giornalisti dell’ufficio stampa
sono stati spostati ad altri
incarichi. In sostanza, non
possono essere messi fuori,
ci mancherebbe, ma possono essere più “utili” in
altri uffici dell’amministrazione. Parcheggiati, insomma, in punizione. Non
per colpe commesse, ma
per una operazione di facciata, dicono. Il solito bene
informato dice altro, sostiene che c’è stata una
sorta di pulizia etnica.
Erano troppi, certo, soprattutto per quello che l’ufficio
abitualmente produce. E
qualcuno doveva essere
spostato, una volta finita la
campagna elettorale (perché, diciamolo pure, di que-
POCHI BUS E SENZA ARIA CONDIZIONATA
Operazione sauna
“S
auna o tintarella, tutto gratis".
Scherzano alcuni dipendenti negli
uffici di Atac, nei giorni in cui parte
la rivoluzione dei bus (tagli alle corse) e contemporaneamente la metà dei mezzi del quadrante
est di Roma resta ferma ai box per la manutenzione agli impianti di condizionamento. La scena
di utenti alla ricerca dell'autobus perduto, sotto
un sole cocente, è da ordinaria confusione nel trasporto pubblico della Capitale. Il sindaco Marino
parla di "razionalizzazione del servizio", in nome
della spending review. In realtà, le 12 linee soppresse, fanno parte del piano "mannaia" sulla
mobilità pubblica. Che nella Capitale già non si
distinguono per frequenze e precisione. Prima era
toccata all'area Collatina; dal primo lunedì con le
scuole chiuse, si passa a quelle di Tor Sapienza e
Tiburtino. Con annessa rabbia degli 'appiedati'.
Si tagliano così circa 3 milioni di chilometri, già
sottodimensionati rispetto al contratto di servizio,
con relativa riduzione di risorse (-50 milioni).
Meno veicoli per il piano dell'assessore alla Mobilità Guido Improta e per la mancanza di aria
condizionata sui mezzi. “Ci ritroviamo a denunciare la scarsa preparazione d’intervento per fronteggiare il problema dei climatizzatori", scrivono
i membri della segreteria del consiglio d’azienda
Atac superficie, in una lettera indirizzata ai vertici
della municipalizzata. Situazione che potrebbe favorire malori, aggiungono gli autori della denuncia. Nella rimessa, ad esempio, di Tor Vergata la
metà delle vetture è ferma.
Il compito di verificare che tutto fosse in ordine
spetta a Pietro Spirito, direttore centrale operazioni, e a Giuseppe Alfonso Cassino, responsabile
di superficie. Entrambi, secondo i magistrati legati
al sistema del faccendiere Bisignani e confermati
con l'amministrazione di centrosinistra, avrebbero dovuto vigilare su Federico Mannini quadro
del settore. Circa 500 mila euro di stipendio
annuo in 3. "Un grande risultato per la città.
Adesso aspettare l'autobus sarà l'occasione per
puntellare la tintarella. Offrono i dirigenti", dicono
ironicamente nella società comunale.
E pensare che il sindaco Marino puntava tutto sul
trasporto pubblico, anche per realizzare il "parco
archeologico più grande del mondo". A Roma,
però, secondo i dati Eurispes, ci sono 700 automobili ogni mille abitanti. Un record negativo che
fa entrare di diritto la Capitale nella classifica delle
città più congestionate d'Europa. Le velocità
medie sono intorno ai 10 Km/orari, come quelle
della prima industrializzazione. Tempo passato in
auto? Circa due giorni pieni in un anno. Numeri
che inevitabilmente ingolfano il tpl. Meno male
che tintarella e sauna sono comprese nel biglietto.
Quei giornalisti
sono di troppo
sto si sono occupati quei
giornalisti, della comunicazione dei vari Bettini, Gasbarra e compagnia). E
proprio a questo potrebbe
essere legata la “pulizia”.
Giornalisti troppo legati a
questo o a quello, qualche
sgarbo ci può stare, qualche nervosismo. E con la
scusa di far vedere all’esterno un ufficio stampa
più snello, di risparmiare,
si spostano persone scomode. Il machiavellico autore dell’operazione non ha
fatto i conti con la agguerrita
leadership
della
stampa romana, subito
scesa in campo. I giornalisti non si toccano, contratto
e mansioni sono sacre. Meglio lasciar perdere, non si
sa mai, tanto fuori del Palazzo queste cose non interessano. Un cronista esce
da una stanza con un pacco
di fogli, dopo il Campidoglio Raimbow tocca occuparsi del Campidoglio
Rom. Mi raccomando, politically correct, Rom, sinti,
nomadi in genere sono
merce pregiata per l’ala radical chic della Giunta e
del Consiglio.
Cornelius
MANCANO I TRENI E L'ATAC ROTTAMA
Quei "Chopper"
revisionati e dismessi
I
treni mancano e l'Atac che fa?
Rottama. È il destino dei 46 chopper, gli equipaggiamenti di trazione e frenatura usati sui mezzi che
prima percorrevano la linea A dell'underground capitolina. Andati in
pensione nel 2005 e poi dirottati
sulle Frecce del Mare, i veicoli avrebbero dovuto traslocare sul percorso
Roma-Lido per offrire, nelle promesse un servizio metropolitano.
Circa 5 milioni di spesa per la ristrutturazione, poi la decisione di mandarli dallo sfasciacarrozze (insieme
a quelli storici). Per rendere più appetibile la tratta ai privati, dicono i
maligni.
Il privato in questione è la francese
Ratp, che ha messo gli occhi sui collegamenti verso Ostia e avrebbe già
avanzato un'offerta di 250 milioni di
euro. Sono gli effetti di una municipalizzata del trasporto pubblico si è
trasformata in una tagliatutto. Via
chilometri di linea e a casa i lavoratori di Roma tpl.
La società lamenta i mancati incassi
tra Campidoglio e Regione (circa 27
milioni), e lascia senza lavoro 338 dipendenti su 1978. Mentre chi resterà in azienda dovrà rinunciare a
una parte del salario accessorio (78
euro su stipendi di 1200 al mese). La
protesta non porta alle soluzioni sperate e a rischio ci sono il servizio periferico e quello notturno. Resta
complicata anche la posizione dei
310 addetti alle pulizie, colpiti dalla
procedura di licenziamento avviata
da Manutencoop.
Sotto accusa le società che ha individuato gli esuberi "senza effettuare
le dovute verifiche congiunte con i
sindacati né aspettare l'apertura
della Metro C e del deposito Graniti",
attaccano i lavoratori. E se per gli
ammortizzatori si può aspettare,
l'orario è stato da subito tagliato del
34%: 300 euro in meno al mese in
busta paga. La questione del trasporto pubblico non è solo affare di
Atac.
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.13 Pagina 6
IlCORRIERE ROMA
DI
L'INTERVISTA
C
e n'eravamo quasi
dimenticati, la
vecchia storia dei
vitalizi. Un folto
numero di ex consiglieri stanno lì, ad aspettare. A
cinquant'anni quei soldi li prenderanno, e si tratta di una buona
fetta di milioni con i quali si potrebbero fare tante cose utili alla
collettività. E' pronto a sollevare
la questione, a caricare a testa
bassa scontrandosi con il muro
di (a volte compiaciuta) indifferenza il nuovo capogruppo del
Movimento Cinque Stelle al
Consiglio della Pisana, Gianluca
Perilli. Fa parte di quel gruppo
di consiglieri - Davide Barillari
in testa - che si agitano e battono
i pugni sul tavolo e che non trovano la solidarietà neanche dagli
altri gruppi di opposizione
Gianluca Perilli, avvocato romano di 40 anni, da luglio sarà il
nuovo capogruppo del M5S
Lazio.
Si sente pronto per questo incarico?
Sì, ho la fortuna di poter far tesoro dell’esperienza di Silvana
Denicolò e Davide Barillari che
durante il loro mandato hanno
fatto da apripista per il M5S
martedì 17 giugno 2014 pagina 6
CRONACHE
PARLA GIANLUCA PERILLI, DA LUGLIO NUOVO CAPOGRUPPO DEL M5S LAZIO
"Aboliamo i vitalizi alla Pisana
e risparmiamo 10 milioni l'anno”
nella conferenza dei
capigruppo. Sono
stati mesi difficili,
con la chiusura strumentale di tutte le
forze politiche alle
nostre proposte, ma
spero si apra una
fase nuova, in cui il
dialogo prevalga sul
preconcetto.
Cosa si augura per il
suo mandato
da
capogruppo?
Vorrei che le nostre
proposte di legge
fossero condivise.
Faccio l’esempio
della proposta per
l’abolizione dei vitalizi, a parole
sono tutti con noi, nei fatti ancora non è stata calendarizzata,
nonostante farebbe risparmiare
almeno 10 milioni di euro
l’anno.
Gli oppositori della vostra proposta dicono che
Gianluca Perilli con Beppe Grillo
sono un diritto acquisito.
Perché le pensioni dei cittadini
non lo sono? Se si può mettere
mano ad una pensione contributiva, spesso unico reddito per un
cittadino comune, lo stesso si
deve fare con i privilegi della politica. Stiamo parlando di un as-
segno mensile che
non si eroga in base
ai contributi versati,
che si percepisce a
partire dai 50 anni e
che è possibile cumulare con altri vitalizi e pensioni. Lei
conosce qualcuno
che fuori dai palazzi
della politica abbia
lo stesso trattamento?
Zingaretti ha recentemente detto
di aver abolito i vitalizi, se è così a
cosa serve la vostra
proposta.
Il Presidente non ha
detto la verità, i vitalizi “futuri” sono stati aboliti
ma nessuno ha ancora toccato
quelli in erogazione e quelli che
saranno versati ai consiglieri
delle passate legislature una
volta compiuti i 50 anni. Stiamo
parlando di oltre 10 milioni di
euro che potrebbero essere usati
per la sanità, i trasporti, la salvaguardia paesaggistica e artistica.
La vostra proposta su
cosa si basa?
Sono solo 4 punti, è molto semplice e non lascia spazio all’interpretazione, forse proprio per
questo non la vogliono discutere: divieto di cumulo, perché
ci sono casi di ex politici che
sommando vari vitalizi superano
i 10000 euro al mese, 30% della
somma da versare allo Stato
come contributo di solidarietà,
passaggio al regime contributivo, come succede per tutti e innalzamento dell’età a 65 anni,
perché fare il politico non è un
mestiere più logorante del minatore o dell’operaio, figure che si
sognano di andare in pensione a
50 anni.
Pensa che ce la farete a
farla approvare durante
il suo “mandato”?
Si ma non c’è solo questa, abbiamo altre proposte di legge
che dovrebbero essere discusse e
votate in tempi stretti, da quella
per il settore funerario a quella
sulla partecipazione, ma come
fare se negli ultimi due mesi il
consiglio non si è mai riunito?
E.M.
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martedì 17 giugno 2014 pagina 7
CRONACHE
IlCORRIERE ROMA
DI
PICCOLO GIALLO DI UNA ORDINANZA ANNUNCIATA E POI NON DECOLLATA,
IL PUNTO ILL'INERZIA
DELL'AMMINISTRAZIONE
L
e stanno provando
tutte per trovare il
giusto equilibrio tra
movida ed esigenze
dei cittadini. Ma il
punto di incontro tra il popolo
della notte, deciso a fare l’alba a
tutti i costi, e chi alla stessa ora
preferirebbe un po’ di relax
sembra lontanissimo. Non bastano le ordinanze, in ritardo rispetto agli annunci in pompa
magna, o gli sms-sos per denunciare l’illegalità. Per i ragazzi
che passeggiano con bottiglie di birra o cocktail in
mano quasi vuoti, il problema di recuperare altro
“carburante” non c’è.
Anche se il minimarket di
fiducia, aperto di solito
fino alle prime luci del
mattino, è chiuso. Basta
aggirarsi nei vicoli di Trastevere, Pigneto e San Lorenzo per trovare gli
ambulanti stranieri, che
girano con il loro carrellino-bancone pieno di etichette.
I
controlli
promessi dal ministero
dell’Interno, con il quarto
patto Roma-Sicura (firmato a maggio) scarseggiano.
Ai residenti, che hanno
anche scritto un appello al
presidente Napolitano,
sembrano non bastare
mai. Mentre l’ordinanza
anti-alcol del sindaco
Ignazio Marino è stata
congelata per circa 2 settimane, dopo
l’annuncio ufficiale. Nelle intenzioni
dell’amministrazione, lo stop agli alcolici dovrebbe evitare gli eccessi della
movida selvaggia, che nei fine settimana tiene sotto scacco diversi quartieri della città: da Testaccio a
Trastevere, fino a Ponte Milvio. L’ultimo provvedimento (in vigore fino al
31 ottobre) si muove lungo 4 punti cardine: anticipo dalle 24 alle 22 al divieto di vendita di prodotti da asporto
Movida e sballo,
ma che fretta c’è...
a sera, non conosce crisi: il passaggio di bustine e soldi da una
mano all’altra continua. Leonori suggerisce, per aumentare
la sicurezza, di tenere sempre
accesi i lampioni. Una proposta
che arriva proprio nei giorni in
cui il commissario Cottarelli
propone di tagliare l’illuminazione pubblica, in nome della
spending review.
Anche le sanzioni per chi sporca
restano un miraggio: di multe
da 100 euro neanche l’ombra;
così le campane del vetro
restano vuote, mentre
muretti e panchine sono
al completo di bottiglie e
bicchieri vuoti.
Non solo repressione. I
residenti e i Municipi
puntano sulla cultura. A
Trastevere, il venerdì e sabato fino alla fine di luglio, 8 piazze ospiteranno
mostre, cinema all'aperto,
letture e giochi per i più
piccoli perché “la cultura
nuoce gravemente al degrado”. A San Lorenzo,
altro luogo cult per incontri e serate, la soluzione è
a tavola: il sabato sera si
cena in piazza. Cibo e
convivialità per strappare
strade, vicoli e slarghi allo
spaccio e allo sballo.
Dall’una e mezza in poi
tocca all’Ama fare pulizia.
Dopo gli schiamazzi e la
musica, il rumore delle
pulitrici. Tanto per non
perdere l’abitudine a un sottofondo.
Mentre il popolo della movida continua il suo viaggio tra i banconi mobili.
Fino all’alba. Fino a quando è ora di dirigersi verso un camion bar che prepara un hamburger fumante per
stoppare i morsi della fame e controllare, almeno in parte, gli effetti dell’alcol. Fino al bicchiere della staffa. E alla
prima sveglia, che suona dopo una
notte insonne.
S.I.
Dopo le denunce, le inchieste, i proclami, tutto resta praticamente
come prima. Bastano le iniziative culturali che "occupano"
le piazze calde? Certo che no. Divieto o non divieto la vendita
abusiva di alcol funziona benissimo e gli eccessi diventano routine,
vengono metabolizzati. In attesa che ci scappi l'incidente grosso
e dalle 3 alle 2 la possibilità di somministrare birra e shortini, dalle 24 vietato consumare su suolo pubblico e
dalle 22 blocco alle bevute dalle bottiglie in vetro. Bere liberamente in
strada, anche dopo quest’ora, non è
impossibile però. Soprattutto senza
controlli.
L’assessore capitolino alle Attività produttive, Marta Leonori, punta sulla
collaborazione con le forze dell’ordine.
Che senza soldi, mezzi e uomini, do-
vrebbero monitorare aree troppo vaste
per riportare nel perimetro del ‘decoro’ il popolo della notte. Senza dimenticare che se è facile identificare il
locale che ‘sgarra’, più complicato è rincorrere i banconi-ambulanti. Sottotono anche i risultati dell’sms-sos.
Inventato per segnalare a polizia e carabinieri chi commette reati, in primis
legati allo spaccio, troppe segnalazioni
dei cittadini restano inascoltate. E il
giro d’affari dei pusher, 100 mila euro
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.14 Pagina 8
IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
SCENARI
martedì 17 giugno 2014 pagina 8
PARLA CLAUDIO PICA, NUOVO VICE-VICEPRESIDENTE DELLA FIEPET CONFESERCENTI
“Teniamo in piedi Roma, ci devono ascoltare”
di Giulio Terzi
S
torico passaggio di consegne alla
FIEPET Confesercenti di Roma e
Provincia. Pietro Lepore (Harry’s
bar) alla guida, Claudio Pica (Segretario Associazione Esercenti
Bar) eletto in Giunta con la carica di vice-Presidente insieme a Roberto Torretti e Clemente Quaglia. Lepore è un personaggio
storico e carismatico, Pica, appena entrato a
pieno titolo nella Fiepet con la sua Associazione di bar e gelateria porta un valore aggiunto e forze fresche. L’altro ingresso
importante è quello della Assoristoratori di
Torretti. Con queste adesioni Fiepet è la associazione di categoria più forte di Roma.
Il momento è delicatissimo per Roma, per la
categoria sono giorni di passione. E le incomprensioni, la freddezza nei rapporti con la
Giunta Marino, con l’assessore Leonori in
particolare non aiutano. Ne parliamo con
Claudio Pica, fama da duro ma anche di infaticabile negoziatore.” In questi anni l’Associazione Esercenti Bar e Gelaterie, ha compiuto
un notevole cambio di passo, grazie anche alla
mutazione del contesto economico nazionale
e cittadino ed in virtù dell’incremento di coloro che hanno deciso di aprire delle attività
commerciali - spiega - In molti, hanno avuto
necessità di avere un supporto sia nella fase
dello start-up, che nella consulenza ed assistenza, soprattutto per superare le difficoltà
di questi ultimi anni che hanno colpito duramente il nostro settore. Nel caso delle gelaterie, si registrano addirittura dati da record
anche per quanto riguarda le potenziali assunzioni. E questo dimostra la vivacità della
nostra categoria. ”
Ma cosa non funziona?
È necessario che si prenda atto che troppe
sono le “pedine” in campo (Sovrintendenze,
Asl, Enti di controllo e vigilanza vari, Vigili
del Fuoco, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Camere di Commercio, Istituti di Credito, Aziende di pulizia e decoro urbano,
Aziende di produzione e fornitura elettrica,
Enti locali, Agenzia delle Entrate, soggetti politici,) perché si possano risolvere le problematiche che da anni cerchiamo di portare
all’attenzione di tutti. I costi dell’energia sono
Pietro Lepore e Claudio Pica
diventati davvero insostenibili; nuove tasse e
pressione fiscale erodono in maniera esasperante i guadagni; aggiungiamo burocrazia e
cavilli . Non si respira
E dunque?
Chiederemo immediatamente un tavolo di lavoro e di confronto congiunto oppure un’ Assemblea generale del settore, dove ogni
soggetto venga coinvolto per trovare delle soluzioni che non sono più rinviabili. Da troppi
anni assistiamo a nuovi rincari (ad esempio
la Tariffa sulla Nettezza Urbana per gli Esercenti è divenuta davvero esorbitante e con il
“servizio” che abbiamo sotto gli occhi in queste settimane) che tolgono flussi all’economia
ed ai risparmi che sono stati per decenni la
forza dell’Italia; il costo del lavoro troppo alto
non dà la possibilità di creare occupazione.
Non vi rendono certo le cose facili…
Basta pensare a ciò che è accaduto per la questione dei nuovi piani di massima occupabilità dove fra rimpalli e coinvolgimenti di Enti
ed Istituzioni, promesse mancate e rinvii decisionali di ogni sorta, non sapevamo con chi
rapportarci. Oppure per ciò che riguarda la
nuova Ordinanza anti-alcol che limitando gli
orari di vendita, penalizzerà gli Esercenti regolari che non possono avere colpe se non
esiste un adeguato servizio di controllo, vigilanza e repressione. Abbiamo chiesto al Questore di Roma un maggior coordinamento
ed una presenza più visibile delle Forze
dell’Ordine (la cosiddetta “sicurezza percepita”). Ma se questi interventi tendenzialmente
“repressivi”
non
verranno
accompagnati da una maggiore pulizia ed un
decoro urbano che educhi implicitamente
anche ad un rispetto “estetico” delle regole,
sarà difficile attenuare gli effetti negativi della
cosiddetta “Movida”.
Le prospettive…
Io, come tutti gli imprenditori, sono e voglio
essere ottimista e cogliere i segnali positivi
che ci sono, molti sono attratti da questo settore che grazie alla vocazione turistica della
nostra città, con grandi sforzi ed una caparbia
volontà “del fare”, può ancora dare sbocco a
tante persone. In tutto ciò, giocano un ruolo
fondamentale i Fondi europei, sia per il settore del turismo che per quanto riguarda formazione, innovazione e start-up. Da anni si
sentono promesse sulle possibilità di un accesso più facilitato ai Finanziamenti europei
ed una loro spesa effettiva ed efficace ed in
una situazione come quella attuale dobbiamo
assolutamente fare un salto di qualità, visto
anche quanto c’è bisogno di liquidità per far
ripartire i consumi interni. C’è bisogno di un
Patto collettivo per ottenere minore oppressione fiscale, di incentivi alla crescita che
renda anche il giusto riconoscimento ai tanti
nostri associati che creano ricchezza e posti
di lavoro e danno un grandissimo gettito fiscale e quindi meritano maggior ascolto, coinvolgimento e di essere messi al centro dei
processi decisionali. “
PRESENTATO A ROMA IL QUOTIDIANO DIRETTO DA PIERO SANSONETTI, IN EDICOLA DAL 18 GIUGNO
Il “Garantista” parte dal Sud alla conquista del Nord
L
a nascita di un nuovo giornale è sempre
una notizia positiva se poi questo giornale
si chiama Il Garantista - sarà diretto da
Piero Sansonetti e sarà nelle edicole il prossimo
18 giugno - è una notizia se possibile ancora migliore. Perché nell’Italia che è in teoria la culla del
diritto il garantismo è dimenticato a memoria
nella prassi politica, mediatica e giudiziaria almeno da un trentennio.
L’Italia per capirci è il Paese di Cesare Beccaria
ma è anche il paese di Enzo Tortora, della civiltà
giuridica ma anche degli arresti preventivi, delle
carceri sovraffollate, delle inchieste show.
Presentato a Roma, dove avrà la sede nazionale e
in Calabria, dove ci saranno tre edizioni locali “Il
Garantista - spiega il direttore Sansonetti - sarà
un giornale non berlusconiano e che intende riportare il concetto garantista nella cultura di sinistra dove manca e in generale nella cultura
italiana”.
Ma il giornale darà anche spazio al punto di vista
giustizialista. “L’idea – dice ancora Sansonetti - è
quella di avere sempre accusa e difesa”.
Un giornale romano che non dimentica il Nord
ma che guarda soprattutto al Sud ponendosi il
problema storico del meridione “Credo che sia,
in assoluto il primo giornale nazionale che viene
pensato al Sud anziché al Nord – spiega Sansonetti - La nostra sarà una colonizzazione al contrario che parte da Reggio Calabria per riportare
un pezzo di informazione davvero libera. E’ un
progetto ambizioso, che va controcorrente. Ma le
cose importanti si fanno sempre controcorrente.
Sarebbe facile seguire il flusso del fiume. Oggi, o
si risale il fiume o l’Italia non si salva, soprattutto
non si salva il Sud”.
Il presidente degli industriali reggini, Andrea
Cuzzocrea, che fa parte del gruppo di imprenditori che ha deciso di investire nel nuovo quotidiano ha parlato di “esperienza molto ambiziosa,
fatta da imprenditori e giornalisti temerari, alla
quale crediamo molto”.
Un giornale ambizioso dunque il Garantista tanto
da sfidare il senso comune, le ideologie vincenti
e la religione ortodossa del giustizialismo. Che
punterà sulla riflessione invece che sull’istinto,
raccontando i drammi della cattiva giustizia senza
nascondere i danni della cattiva politica naturalmente. Un giornale che parlerà da destra e da sinistra, ma sempre cercando di far prevalere lo
Stato di diritto.
Un giornale anche corposo, ventiquattro pagine
nazionali (politica, cultura, cronaca, sport, tv e
spettacoli) confezionate a Roma con tre edizioni
di 20 pagine in Calabria e un’altra di 16 in Campania. Il 18 in edicola appuntamento quindi con
il Garantista, un giornale che crea indipendenza,
come recita lo slogan di lancio, soprattutto, è questo l’obiettivo, dai rilfessi condizionati del giustizialismo.
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anità
S
la
Lazio
del
NUMERO 17 ANNO LXVII MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014
DIETRO I FATTI
COLD CASE
Ma il Cto
che fine
farà?
Ferite aperte
di malasanità,
il caso Nuova Itor
a pagina 14
a pagina 13
Sanità convalescente.
Grazie a chi?
a pagina 12
Arriva il bando europeo per il Recup,
ma non si deve sapere. C'è sotto qualcosa?
R
ecup, parola magica. Improvvisamente
torna di moda. E' la chiave per risolvere
l'emergenza liste d'attesa, lo sanno tutti.
Come tutti sanno che dietro il mancato
inserimento nella agenda dell'attuale
Recup - il centralino regionale per la prenotazione
delle prestazioni sanitarie - di tutti i soggetti ospedalieri e sanitari presenti nella Regione, pubblici e privati, ci sono ostacoli non solo di natura tecnica
apparentemente insormontabili. Oggi il Recup viene
gestito dalla cooperativa sociale Capodarco. E' una
gestione storica, dura da quasi quattordici anni. E da
undici si parla di un bando di gara europeo che faccia
fare alla struttura un salto di qualità. Questo presuppone la possibilità che gli oltre trecento soggetti di Ca-
podarco, disabili e normodotati che da undici anni in
regime di prorogatio tengono in vita il centralino del
Recup vengano fatti fuori. C'è ovviamente anche il pericolo che ci sia una delocalizzazione del servizio
fuori regione. Forse è anche per queste inquietudini
(e per poco chiare ragioni di ordine politico e di interesse) che si è tirato per le lunghe, rimandando di
anno in anno il momento di affrontare di petto la questione. In un occasione pubblica Zingaretti aveva annunciato, nell'autunno scorso, la firma del bando
europeo entro l'anno. Uno dei tanti impegni disattesi.
Aveva anche promesso che i lavoratori di Capodarco
sarebbero stati garantiti sul piano occupazionale e sociale. Ora "si sa" che il bando c'è, che è organizzato
in lotti per un valore complessivo della gara posto a
base d’asta, è pari a 60 962 018,50 euro, iva esclusa
e calcolato su 24 mesi (ossia pari a 91.443.027,75
euro compreso di iva). Che non è rinnovabile. Che
può dare adito a diverse interpretazioni e che potrebbe andare contro la logica della centralizzazione
che fin qui ha ispirato tutte le mosse della nuova politica sanitaria. Cui protest? Qualcuno ha paventato
una ipotesi-spezzatino. Sciocchezze, probabilmente.
Ma c'è un particolare inquietante. Della cosa a livello
ufficiale non si è parlato, non si sono indette conferenze stampa, non è stata data la necessaria pubblicità. Alla faccia della trasparenza. La faccenda l'ha
tirata fuori il solito Maritato, di Assotutela. Nessuna
replica. C'è sotto qualcosa?
Reporter
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PRIMO PIANO
martedì 17 giugno 2014 pagina 11
la
Sanità Lazio
del
L’EDITORIALE
Abbiamo lavorato sodo
sui femori. Meno male
C
i stanno prendendo in giro
per l'ennesima volta. È il
gioco delle tre carte. Giocato con freddezza e con
una buona dose di cinismo. Zingaretti e i suoi, quelli del governo della sanità regionale, la De
Grassi, D'Amato, per l'occasione la direttrice del Dipartimento di Epidemiologia
Marina Davoli (nel ruolo che un tempo
rivestiva la vecchia Asp) e perfino il subcommissario governativo Botti, si sono
presentati a vantare i successi ottenuti
nel secondo semestre dello scorso anno
in alcuni specifici quadranti facilmente
traducibili in cifre: meno parti cesare,
interventi al femore più rapidi, offerta di
angioplastica negli infarti più ampia.
Ottimo, come non esserne soddisfatti, si
è passati da una situazione di fortissima
sofferenza ad una situazione di sofferenza. Ed è un buon risultato. Ma Zingaretti ha voluto strafare e si è attribuito il
merito della svolta. Perché ha attivato su
il
ORSINO
S
della
Il governo della sanità
regionale?
È fuori controllo
B
asta leggere l'editoriale in questa pagina per capire quale
sia la valutazione del trust
di cervelli che gestisce la
sanità regionale. Flori De
Grassi, Alessio D'Amato,
i loro funzionari, sono fuori
controllo e fanno finta di
non saperlo. Ciò che irrita
sono le posizioni, le esternazioni degli altri, di Teresa Petrangolini
(Ex tribunale del Malato, ex Cittadinanza
attiva) che plaudono entusiasticamente
alla nuova stagione della sanità laziale.
Stupisce Renato Botti, il sub commissario
governativo, sorpreso ad applaudire. Eppure lui le cose le sa. Stupisce (anzi no,
ormai nessun stupore) Zingaretti, che
dopo aver deciso di sopprimere Bracciano
e di cancellare Civita Castellana, in campagna elettorale annuncia investimenti e
promette tutela. La gente ci casca ancora.
Se la cabina di regia ha qualcosa in mente
lo tiene ben nascosto, chissà cosa devono
combinare nella Asl del centro storico,
chissà cosa deve accadere nel Pontino e
nell'alto Lazio. E al San Filippo Neri come
va? Come si comporta il miracolato Filippo Sommella (non si capisce se nei
fatti sia commissario o direttore generale)
in attesa che l'Ospedale venga fatto a
pezzi? Siamo all'inizio dell'estate, sta per
scattare l'emergenza ferie. Certamente in
regione ci hanno pensato. A Rieti hanno
già dato l'allarme, si accorpano i reparti,
non si può coprire tutto, Laura Figurilli
non batte ciglio. Fa bene, fa male? E gli
altri manager subiranno la situazione?
Zingaretti ha regalato ai direttori una quarantina di operatori a diversi livelli, una
goccia nel mare, le regole del turn over
vanno corrette. E Michele Caporossi a
Latina come risolve le sue grane? A Fondi,
a Terracina, a Priverno. Sarà una calda
estate e non bastano gli strappi dei soliti
Davide Barillari (M5S), Fabrizio Santori
e Luca Gramazio (Fi) a dare speranza.
CHI SALE
dall’alto Davide Barillari,
Luca Gramazio
e Laura Figurilli
CHI SCENDE
dal basso Renato Botti,
Teresa Petrangolini
e Flori De Grassi
quei settori un controllo specifico e il
motore della premialità nei confronti dei
direttori generali. L'equazione dovrebbe
essere semplice: valuto i manager in base
a quei risultati, loro faranno di tutto per
essere all'altezza. Troppo semplice.
Prima di tutto il sistema di valutazione
c'è da tempo, arma spuntata di precedenti governatori. Nessuno l'ha mai
usata, nessuna valutazione è stata fatta ed
è stata resa pubblica (come sarebbe stato
utile e necessario).
Secondo punto, la presunta innovazione
di Zinga dovrebbe esser maturata l'estate
scorsa, gli effetti si sarebbero dovuti vedere nellìultima parte dell'anno. Il meccanismo è complesso, ci vogliono diversi
mesi per mandare il tutto a regime.
Quindi è discutibile sostenere che i progressi siano da attribuire alla gestione
zingarettiana.
Terzo punto. I manager divenuti improvvisamente virtuosi appartengono, per ragioni
temporali,
alla
gestione
precedente, sono i manager della Polverini (così desiderosi di compiacere il
nuovo governatore che difficilmente comunque li avrebbe confermarti?) Perché
i direttori generali scelti dalla nuova
Giunta dopo un lento e faticoso iter,
sono entrati in partita a Natale (gli ultimi
addirittura in primavera), non hanno
fatto a tempo ad adeguarsi, a prendere
possesso. Quindi impossibile valutarli.
C'è qualcosa che non funziona. Con la rivolta in mezza regione, gli ospedali che
scoppiano, le grandi idee ancora in
brodo di coltura e la politica (inconcludente) degli annunci, continuiamo a far
finta che il Lazio sia una regione virtuosa. Inutile elencare le mille cose che
non vanno, a cominciare dalle liste d'attesa per finire con il pasticcio della gestione dell'emergenza. Abbiamo lavorato
sodo sui femori. E' un grosso passo
avanti.
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la
Sanità Lazio
CRONACHE
martedì 17 giugno 2014 pagina 12
del
IL PUNTO
IL TRIONFALISMO DI ZINGARETTI COZZA CON LA REALTÀ. COME AL SOLITO
Sanità convalescente
Grazie a chi?
Nell'ultimo semestre 2013 interventi al femore più rapidi, meno parti cesarei, offerta di angioplastica
negli infarti più ampia. Merito dei vecchi manager, quelli nuovi sono entrati in partita a Natale
di Giulio Terzi
F
inalmente una inversione di tendenza, le cose cominciano a funzionare, la sanità laziale ha
cambiato pelle? Guardiamoci da
queste pericolose illusioni, è successo dell’altro. Mercoledì scorso lo stato
maggiore del governo sanitario si è presentato ai giornalisti agitando le bandiere.
C’erano tutti insieme al presidente Zingaretti,
a cominciare dal subcommissario di governo
alla Sanità Renato Botti (finalmente) per finire alla la direttrice del dipartimento di Epidemiologia Lazio Marina Davoli, alla
direttrice della Programmazione sanitaria
Flori Degrassi e al coordinatore della Cabina
di regia regionale sulla sanità Alessio
D'Amato. Vediamo rapidamente di che si
tratta. Interventi al femore più rapidi, offerta
di angioplastica negli infarti più ampia e con
un tasso di mortalità inferiore, diminuzione
dei parti cesarei primari: sono tre risultati ottenuti dal Sistema sanitario regionale del
Lazio in sei mesi (giugno-dicembre 2013),
tre obiettivi che erano stati indicati dal governatore Nicola Zingaretti nelle «regole d'ingaggio» dei nuovi direttori generali, dai quali
dipendono per loro sanzioni e premialità. I
dati, sono contenuti nel nuovo sistema di valutazione ora attivo (invitiamo a controllare)
sulla home page del sito della Regione Lazio.
Un aggiornamento del 'Programma regionale
di valutazione degli esiti degli interventi sanitari del Laziò (Prevale) che si presenta con
due novità: gli addetti ai lavori potranno verificare mese per mese l'andamento delle
strutture in merito alle prestazioni erogate,
Nicola Zingaretti, Alessio D’Amato e Flori De Grassi
mentre una sezione del sito monitorerà le
cure prestate, verificando che i pazienti vengano seguiti secondo gli standard internazionali. Il Lazio è così una delle prime Regioni
che attuano in Italia ” il Decreto Balduzzi”,
che dà mandato alle Regioni di promuovere
un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali. Che ciò consenta nei fatti di cambiare le cose, di migliorarle, sta naturalmente
nella capacità di chi governa il sistema di intervenire per aggiustare gli ingranaggi che
non funzionano. Zinga e i suoi saranno sul
serio in grado di farlo? Nel dettaglio, la proporzione di fratture di femore operate entro
le 48 ore è passato dal 16% del 2009 al 38%
del primo semestre del 2013, fino al 45% nel
secondo semestre del 2013. Permane una
grossa variabilità tra Asl di residenza, da un
massimo del 57% (Asl Roma C) a un minimo
del 12% (è il caso dell'Asl di Frosinone). La
tempestività nella cura del femore, ha sottolineato più volte Zingaretti nel corso della
conferenza stampa, è importante anche dal
punto di vista economico, perchè curare subito e in modo efficace un anziano significa
in prospettiva un risparmio significativo per
le casse regionali in termini di terapie successive. L'offerta di interventi di angioplastica
primaria negli infarti acuti del miocardio,
poi, è passata dal 16% del 2009 al 32% del
primo semestre 2013 e al 38% nel secondo semestre del 2013. In questo caso si è osservata
anche una riduzione della eterogeneità per
popolazione, con una variazione per Asl di
residenza nel 2013, con proporzioni che variano da un minimo del 27% a un massimo
del 42%. Il tasso di mortalità a 30 giorni è diminuito, ha riportato la Davoli, di «più di un
punto». Infine, nella proporzione di parti cesarei primari si è osservata una diminuzione,
partendo dal 34% del 2009 fino al 31% del
primo semestre 2013 e 30% nel secondo semestre del 2013. Anche in questo caso si osserva una variabilità per Asl di residenza, con
proporzioni che variano da un minimo del
25% ad un massimo del 36% (nella Asl Roma
A). «Sembra un piccolo risultato - ha spiegato ancora Davoli - ma nel caso dei cesarei è
un comportamento più difficile da modificare, e bisogna lavorare molto con gli operatori». Perfetto, siamo a cavallo. Forse gli
effetti di questo efficientamento non si vedono ancora, lo possono testimoniare gli
utenti alle prese con una sanità che funziona
nelle fasi acute ma non nella routine, nella gestione ordinaria e nella parte alberghiera. I
dirigenti di Zingaretti, gonfi d’orgoglio, si
aspettano gli applausi, tutto merito del sistema di premialità introdotto con i nuovi
manager zingarettiani. Piccolo particolare. I
dati si riferiscono ad un semestre, il secondo
dello scorso anno: i direttori generali messi
sul campo dalla nuova giunta sono stati scelti
sotto Natale, e sono diventati operativi
quest’anno (gli ultimi in primavera). A invertire la tendenza sono stati gli altri, quelli della
passata gestione. Non ci ha pensato nessuno?
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.15 Pagina 13
CRONACHE
martedì 17 giugno 2014 pagina 13
la
Sanità Lazio
del
FATTO CON L'INAIL, SI DICE
DIETRO I FATTI ACCORDO
MA ALLORA PERCHÉ È IN VENDITA?
Ma il Cto che fine farà?
di Giulio Terzi
C’
è una dichiarazione rasserenante
del
presidente del
Municipio VIII
di Roma, Andrea Catarci, di fine
maggio. Ha incontrato il direttore
generale della Asl Roma C, Carlo
Saitto e ha avuto garanzie sul fatto
che si sia avviato, di fatto, quel percorso annunciato nel protocollo
d’intesa tra Regione Lazio e Inail di
un anno fa per il rilancio e il mantenimento della vocazione ortopedico-traumatologica del Cto. Tutto
a posto? Tutt’altro. “Trauma center”
addio, prima di tutto, l’ospedale
della Garbatella si avvierebbe a diventare “altro”. E poi al di là delle
rassicurazioni contano i fatti. Negli
ultimi anni il Centro Traumatologico Ortopedico "Andrea Alesini" di
Roma è stato lentamente depotenziato, ridotto e ridimensionato. Il
CTO era parte integrante della rete
di emergenza regionale, aveva un
Reparto di Rianimazione, Neurochirurgia, un Reparto di Reimpianto Arti e un Pronto Soccorso
Medico che per 50 anni si è distinto
nella Neurotraumatologia di emergenza nazionale. L’apertura del
Campus Biomedico di Trigoria ha
decretato l’inizio del depotenziamento del CTO e la sua lenta agonia
(da 400 posti letto ai 130). In piena
campagna elettorale, Zingaretti
aveva espresso la sua “vicinanza” ai
lavoratori del CTO, promettendo un
rilancio delle attività ortopediche e
una riorganizzazione delle competenze con l’Ospedale Sant’Eugenio
e non la dismissione del CTO. Negli
ultimi mesi però la Asl RM C ha privilegiato lo spostamento di risorse,
investimenti e professionisti verso il
S.Eugenio. Una strategia precisal lucida, determinata. Il Cto non serve
più, va ricollocato. Lavoratori e pa-
zienti vivono con
preoccupazione il
futuro della struttura della Garbatella,e i consiglieri
regionali del M5S
Lazio, Davide Barillari e Devid Porrello
hanno inviato un’interrogazione a Zingaretti per chiarire le
prospettive occupazionali del CTO e il
destino di questa
importante struttura, chiedendo di
sapere quali reparti
saranno ulteriormente ridotti, quali
trasferiti ad altre
strutture e quali invece saranno potenziati con investimenti in risorse
e personale. Barillari ha dichiarato:
“Non possiamo continuare a vedere
depotenziare le strutture pubbliche
senza fare niente, la sanità laziale sta
prendendo una china a favore del
privato convenzionato che in un
momento di crisi come questo non
è assolutamente auspicabile, biso-
gna intervenire sul pubblico, tutelando lavoratori e pazienti, per formulare un nuovo modello di sanità
che offra a tutti lo stesso livello di assistenza.” C’è qualcuno che si batte
per il vecchio Alesini. Ancora una
volta. rassicurati? Neanche per
sogno . Perché le agenzie nei giorni
scorsi hanno ripreso e analizzato il
piano di “dismissioni” di proprietà
immobiliari vagheggiato dalla
Giunta Zingaretti. C’è di tutto, si capisce che è raffazzonata. Ma in un
paragrafo dedicato al cosidetto
quinto gruppo, dei “progetti speciali”, vengono indicati nove compendi dal valore di 275 milioni tra
cui palazzo Calabresi a Viterbo, palazzo Doria Pamphili di San Martino al Cimino e il Castello di Santa
Severa, su cui è stato già realizzato
un intervento di recupero. In questo
gruppo ci sono anche l'ex Gil di
Ostia, il San Giacomo, il Cto, il Forlanini e la sede Arsial. Vero, falso? Se
qualcuno ha smentito ci è sfuggito.
Cto ceduto all’Inail? E altra cosa
anche dal concetto di “accordo-quadro” per un cambio di destinazione
d’uso. Se fossero tutti più chiari?
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la
Sanità Lazio
CRONACHE
martedì 17 giugno 2014 pagina 14
del
COLD CASE
PER UN ERRORE HA PERSO UNA GAMBA MA LA COSA
NON INTERESSA A NESSUNO
Ferite aperte di malasanità,
il caso Nuova Itor
di Giulio Terzi
C
i sono nella sanità (meglio nella
malasanità) delle ferite aperte, mai
rimarginate. Che periodicamente
tornano a sanguinare. Casi irrisolti, persi nei meandri del Palazzo di Giustizia, vittime e familiari che quella
giustizia chiedono. O almeno chiedono di capire,
di sapere fino in fondo. Accade per la vicenda che
ha visto protagonista un ragazzo di 20 anni che
nella clinica Nuova Itor di Roma, dove nel maggio 2013, si è trovato con una gamba amputata
per una diagnosi sbagliata: era stato curato per
una frattura della tibia, ma in realtà era un tumore osseo con metastasi ai polmoni. Davide Barillari e Devid Porrello, consiglieri del M5S
Lazio, hanno depositato un’interrogazione diretta al Presidente e commissario Zingaretti. C’è
una denuncia ai carabinieri del Nas di Roma contro un ortopedico della casa di cura Nuova Itor,
l’inchiesta tuttora in corso. Sul piano amministrativo non è successo niente, il presunto responsabile ha continuato a lavorare, la Regione,
pare, non ha approfondito, nessun provvedimento. I genitori del ragazzo hanno chiesto aiuto
ai media, senza troppo successo. Un cold case, di-
rebbero gli americani.
Tentiamo una ricostruzione.Tutto comincia ad
aprile dell'anno scorso, quando, dopo aver avvertito i primi fastidi al ginocchio, il giovane decide
di fare una tac e una risonanza magnetica in un
ospedale di Caserta, dove gli viene diagnosticato
una frattura composta della tibia. I genitori decidono quindi di venire a Roma e di far visitare il
figlio da un ortopedico della Nuova Itor che conferma la frattura e prescrive al ragazzo 40 giorni
di riposo e un tutore.
Ma le condizioni peggiorano, la famiglia
torna alla clinica romana, che sottopone
il giovane prima a un
prelievo del liquido e
poi a un intervento di
svuotamento. Sarà
quello l'errore fatale almeno così appare perché quell'intervento andrà a toccare
le cellule di un tumore
primario scatenandone l’aggressività.
Negligenza, imprudenza? I periti della Procura,
più avanti, non avranno molti dubbi, ma le vie
della Giustizia sono tortuose. In ogni caso il ragazzo quindici giorni dopo collassa, ma questa
volta i genitori decidono di andare all'Umberto
I dove ricevono la terribile notizia: : osteosarcoma metastatico. Trasferito nel polo oncologico
degli Ifo, la notte tra il 25 e il 26 giugno 2013 subisce l’amputazione della gamba. A distanza di
quasi un anno, ancora non sono chiare le respon-
sabilità e non si è riusciti a fare luce su una vicenda che ha stravolto la vita a un ragazzo oggi di
21 anni. La Nuova Itor si chiude nel silenzio, non
risponde, come se fosse un normale incidente di
percorso. "Vogliamo sapere perché il responsabile del presunto caso di malasanità non è stato
sospeso, ma continua ad operare nella struttura
accreditata", scrive Barillari nella sua interrogazione, invitando Zingaretti a verificare l’accreditamento della Nuova Itor che nel 2013 ha
ricevuto oltre 12 milioni e mezzo di euro dall’amministrazione regionale. Il Consigliere del M5S
Lazio chiede se e che cosa abbia fatto la direzione
sanitaria nei confronti dello specialista ortopedico". Nebbie, solo nebbie, nessuna risposta. AssoTutela con il suo presidente Michele Maritato
fa sentire la sua voce chiedendo che il medico e
l’équipe che hanno operato il giovane, sbagliando
la diagnosi tenendo nascosto l’accaduto alla famiglia, vengano sospesi, in via cautelativa. Ma
oggi, come allora, pare che nulla di tutto questo
è stato fatto. Nessun provvedimento sarebbe
stato preso dalla direzione aziendale. Qualcuno
può e vuole fare qualcosa? Tacere è una prassi o
ci solo altre connivenze e responsabilità? In
poche parole cosa c’è sotto?
È scattato nella capitale
il “piano caldo”
Ma l’emergenza anziani non si esaurisce nei mesi estivi
U
na rete tra i municipi per non lasciare soli gli anziani che in estate
restano a Roma. «Per la prima
volta sono state messe in collegamento tra
loro centri anziani, farmacie, associazioni di
volontariato, Asl,Medici di Medicina generale, case di riposo comunali e non. È stato
creato inoltre un collegamento con il ministero della salute (numero verde 1500) e
con la Regione, tramite l'utilizzo dei fondi
finalizzati alla sorveglianza attiva degli anziani». L’assessore ai servizi sociali del
Campidoglio Raffaella Cutini ne è sicura,
quest’anno il «piano caldo» - scattato il 15
giugno e attivo fino a metà settembre - funzionerà. Nella sola città di Roma sono
590.603 gli ultra sessantacinquenni (il
22,4%) e quasi 3000 mila gli ultra settantacinquenni (l'11,3%). Tra le persone che vivono sole quasi il 42% supera i 65 anni. A
loro è rivolto il piano con «interventi mirati, servizi esistenti potenziati, attività ricreative per combattere la solitudine». La
Cutini, presentando il piano in Campidoglio, ha annunciato annuncia che «in collaborazione con i municipi per la prima
volta rafforziamo i servizi cosiddetti pesanti,
ovvero le dimissioni protette che si praticano quando l'anziano esce dall'ospedale,
l'assistenza domiciliare e i pasti a domicilio». Si potrà contare su due numeri telefonici: il Polo cittadino (800-021-617) -per
raccogliere le richieste, dare indicazioni, favorire l'accesso alle Oasi e attivare interventi
QUISISANA
LA STAGIONE DELLA SALUTE
La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica,
propone per ogni fascia di età pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.
di assistenza leggera attraverso le associazioni di volontariato- e per le emergenze sociali resta attivo h24 il numero della sala
operativa sociale (800-440-022), così come
per le emergenze sanitarie ci si può rivolgere
cm e sempre al 118. Il costo di tutto il piano
ammonta a più di 1,1 milioni, di cui 250
mila da Roma Capitale e il resto da fondi regionali. Sulla seconda parte del piano i
dubbi sono legittimi, non si riesce a gestire
la questione anziani durante tutto l’anno figuriamoci in estate quando tutto si sfilaccia,
la gente va in ferie e negli ospedali si accorpano i reparti per risparmiare personale.
Ma la domanda di fondo è un’altra. La rete
di protezione che la Cutini annuncia dovrebbe rimanere in piedi tutto l’anno,
l’emergenza anziani non è un fatto di stagione.
La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? L’estate. La città finalmente vivibile, la serenità di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare,
impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma.
A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Generale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani.
Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica
(per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita fisiatrica
per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera
di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di
riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento
+ riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, visto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche
articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti
specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening
dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening tiroide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più
bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il più alto
livello di professionalità, tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico
qualificato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero
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SANITÀ&RICERCA
martedì 17 giugno 2014 pagina 15
la
Sanità Lazio
del
RIDURRE LA SOFFERENZA
L'APPROFONDIMENTO COME
E MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA
Il dolore cronico e la riabilitazione
International Workshop “Chronic Pain in Neurorehabilitation” organizzato dalla Fondazione Santa Lucia. La necessità
di un approccio multisciplinare ad un fenomeno del quale spesso non si riescono ad individuare fino in fondo i confini
L
a Fondazione Santa
Lucia, in continuità
con il progetto formativo “dolore in riabilitazione” iniziato nel
2010 e proseguito negli anni successivi, ha organizzato nei giorni scorsi
un Workshop Internazionale
(“Chronic Pain in Neurorehabilitation”) dedicato al dolore cronico in
riabilitazione.
Il Santa Lucia, Ospedale di Rilievo
Nazionale e di Alta Specializzazione
per la Riabilitazione Neuromotoria,
ospita 2400 pazienti/anno (di cui il
15% circa provenienti da altre regioni) sia in regime di ricovero ordinario che ospedale diurno. Il 90% di
questi pazienti è di competenza neurologica: in particolare, vengono accolti presso la Fondazione pazienti
con esiti di gravi lesioni cerebrali,
prevalentemente di natura traumatica o emorragica, con stato di coma
prolungato, mielolesi, pazienti affetti
da sclerosi multipla, patologie cerebrovascolari, malattia di Parkinson.
Il 10% dei pazienti ricoverati è rappresentato da soggetti con amputazione di arto per i quali il percorso
riabilitativo prevede anche la protesizzazione. Di particolare rilevanza
sono i pazienti con trauma cranico
grave con stato di coma, essendo
questi pazienti di età molto giovane
(15-44 anni). Si calcola che in Italia
l’incidenza di pazienti con coma da
trauma cranico è di 20-25/100.000
abitanti/anno, la maggior parte dei
quali dovuta ad incidenti stradali. Va
pertanto ricordato che il trauma cranico non è soltanto la prima causa di
morte tra i giovani, ma anche la principale fonte di disabilità, soprattutto
neuropsicologica e sociale.
In ottemperanza al decreto legge n.
38 del 15 Marzo 2010, che dispone in
materia di monitoraggio e controllo
del dolore sia in ambito ospedaliero
che territoriale, la Fondazione Santa
Lucia ha al suo interno l’organo specifico denominato Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) che,
aderendo ai requisiti di legge, controlla che, come disposto, sia effetti-
vamente eseguito il monitoraggio/
controllo/trattamento del dolore
cronico, laddove presente sin dall’ingresso del paziente o che compaia
durante il percorso riabilitativo ospedaliero ordinario o diurno e ambulatoriale. La rilevazione del dolore
cronico permette di calcolare che tale
problematica e’ presente nel 10-15%
dei pazienti seguiti presso la Fondazione.
E’ da sottolineare che una discreta
percentuale di pazienti non è in
grado di riferire la presenza di dolore,
talora per disturbi del linguaggio
(prevalentemente in pazienti con patologia cerebrovascolare), ovvero per
deficit cognitivi con assenza di con-
sapevolezza, come nella maggior
parte dei pazienti con trauma cranico
grave. In questi pazienti la rilevazione
deve essere quindi effettuata attraverso segni indiretti (smorfie, sudorazione, allontanamento dallo
stimolo che evoca dolore, aumento di
pressione arteriosa e frequenza cardiaca, etc.) allo scopo di verificare la
presenza/persistenza del dolore e
fornire un adeguato trattamento.
La complessità delle sindromi dolorose nella tipologia dei pazienti afferenti alla Fondazione, complessità
dovuta alla molteplicità dei fattori
che le condizionano (dolore da
trauma, da lesioni di nervi periferici,
da lesione delle vie del dolore nel sistema nervoso centrale, da prolungata immobilità, da amputazione),
rende necessario un approccio multidisciplinare con solo farmacologico. Emergono, quindi, la necessità
e la opportunità di condividere
l’esperienza trasversale a tutte le patologie oggetto di riabilitazione sia all’interno della Fondazione che sul
territorio nazionale.
In tal senso, obiettivo dell'evento
“Chronic Pain in Neurorehabilitation” è stato quello di dare alle sindromi di dolore cronico che
accompagnano le patologie oggetto
di riabilitazione, ma soprattutto ai
pazienti che si avviano ai percorsi riabilitativi, l'adeguato risalto che essi
meritano sia per quanto concerne la
corretta diagnosi che la migliore gestione possibile del dolore, allo scopo
di ridurne la sofferenza e migliorarne
la qualità di vita sin dalle prime fasi
del recupero e nel medio e lungo periodo. A tale scopo, l'evento ha previsto interventi specifici sui
meccanismi che sottendono il dolore
cronico nei suoi diversi aspetti e sulle
basi farmacologiche di trattamento,
integrando tali conoscenze con metodologie non farmacologiche che
collaborano alla gestione del dolore
e che risiedono a buon diritto nei
percorsi riabilitativi: fisioterapia, psicoterapia, terapia cognitivo-comportamentale, gestione infermieristica.
Nell'ambito del workshop sono stati
illustrati i lavori della Consensus
Conference Italiana “Dolore Cronico
in Neuroriabilitazione”, una piattaforma di lavoro creata dalle società
scientifiche SIRN (Società Italiana di
Riabilitazione Neurologica) e SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) a cui partecipano
numerose figure professionali della
Fondazione Santa Lucia e che si propone di redigere linee guida condivise per la gestione del dolore
cronico nei pazienti di competenza
riabilitativa. L'evento è rivolto a tutti
gli operatori del settore ed è stato accreditato presso il Ministero della Salute con 12,8 crediti formativi per
medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti e logopedisti.
Sanità
Lazio
la
del
Supplemento
di ONLINE-NEWS
Quotidiano
di informazione
indipendente
Iscritto al Tribunale di Roma
n.437/2009
dall 18/09/2009
P. Iva 11173611002
direttore responsabile
Giovanni Tagliapietra
stampa
Arti grafiche Boccia spa
via Tiberio Claudio Felice, 7
84131 Salerno
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martedì 17 giugno 2014 pagina 17
IL CASO
LITORALE
IlCORRIERE ROMA
DI
NOTTI D’ESTATE. L’ASCOM MINACCIA LA TERZA SERRATA DELLA SUA STORIA
CONTRO LA PEDONALIZZAZIONE
Lungomare, solo a piedi o in bici
di Enzo Bianciardi
P
er l’Estate romana Ostia
lancia la pedonalizzazione del lungomare e
propone:
intrattenimento serale, eventi gratuiti ed anche shopping in riva al
mare. Sulla carta l’alternativa giusta
alle afose notti di luglio ed agosto e la
possibilità di passeggiar liberamente
ed andare in bicicletta. Una proposta
che nasce anche con l’idea di allungare la giornata al mare di turisti e romani, prima in spiaggia e poi nel
centro città, per finire con una cena a
base di pesce, facendo shopping di
qualità sul lungomare, tra animazione
serale per i bambini e spettacoli. Sabato 14 giugno il debutto ufficiale
dell’iniziativa che si concluderà il 24
agosto, con il lungomare che sarà off
limits alle auto per un tratto di circa 2
chilometri, compreso tra via Giuliano
da San Gallo fino a piazza Sirio. La
pedonalizzazione, avverte il X Municipio, avrà orari diversi: dal lunedì al
giovedì dalle 20:30 fino all' 1:30 di
notte, mentre dal venerdì alla domenica dalle 20:30 alle 3 di notte. Il via
ufficiale all’iniziativa però non placa
le proteste che hanno accompagnato
gli altri eventi di chiusura del lungomare, anzi, le eventuali misure individuate a sostegno dal municipio:
nuove aree sosta, bus navetta ed apertura notturna della Roma-Lido, non
convincono gli esercenti che puntano
il dito anche contro il “mercatino” sul
pontile (circa 700 mq di vendita) la
cui offerta merceologica prevista non
sarebbe certo di qualità. Intanto subisce un brusco stop “Approdo alla lettura” che avrebbe dovuto inaugurare
i suoi padiglioni lo scorso 1 giugno, a
causa del sequestro del manufatto che
avrebbe ospitato, come sempre da
anni, gli eventi culturali e le manifestazioni previste sul pontile, in tutto
un pacchetto di 90 serate attualmente
sub sudice. Il Municipio, però, nel mirino della critica anche per la questione delle spiagge libere di Ostia
ponente, va avanti per la propria
strada senza tentennamenti. Andrea
Tassone, presidente del X Municipio,
afferma: “Stiamo lavorando da mesi
per portare in Municipio un turismo
di qualità. Assieme alla pedonalizzazione, che già di per sé, è un invito a
vivere la città, promuoveremo decine
di iniziative e spettacoli, con teatro e
cinema in piazza gratuiti, tanti eventi
dedicati alle famiglie che devono e
possono godere delle bellezze di
Ostia. L'iniziativa - vuole sottolineare
Tassone - sarà a costo zero per l'amministrazione, a eccezione dello straordinario da corrispondere ai vigili
urbani e per l'eventuale apertura della
metropolitana che funzionerà fino
alle ore 1.30 di notte, sia nel week
end e sia la domenica”. L’Ascom è
pronta a dare battaglia contro il provvedimento e minaccia la terza storica
serrata dei commercianti del litorale:
“Non abbiamo intenzione di abbassare la guardia. – afferma Luca Capobianco, presidente Ascom – la
protesta va avanti ad oltranza, abbiamo la solidarietà anche delle associazioni di cittadini del centro storico
che dovranno affrontare con gli esercenti, pesanti disagi. Chiudere in questo momento i nostri negozi per
protestare contro questa ennesima
forzatura del Municipio rappresenta
un danno grave per tutti. Dobbiamo
ancora stabilire le modalità ed il
giorno della protesta, ma andremo
avanti lo stesso. Non è escluso – continua Capobianco - anche il ricorso
altre forme di protesta, come sit-in in
piazza Anco Marzio ed assemblee
pubbliche. Devono spiegarci come
hanno fatto ad autorizzare un suk sul
pontile quando per anni hanno sempre contestato ed impedito qualsiasi
manifestazione commerciale”.
DA FINE MESE SARÀ POSSIBILE CELEBRARE LE NOZZE
NEL COMUNE TIRRENICO. SI PAGA DA 500 A 1000 EURO
TRA LE NUOVE TENDENZE, LE DONNE
SCOPRONO IL FASCINO DELL’ORIENTE
Matrimoni in spiaggia,
Fiumicino sorpassa Ostia
Danza del ventre tra passato,
presente e futuro
F
iumicino scippa ad Ostia la
location ideale per sposarsi
in riva al mare. Non solo,
per un matrimonio diverso, si può
scegliere anche il castello di Maccarese o la pineta di Fregene, tutte
le soluzioni sono possibili per dire
“si” lontano da anguste ed insignificanti sedi comunali, basta pagare: 500 euro per i residenti nel
comune e mille euro se si viene fa
fuori. Un piccolo business nel
quale Fiumicino sorpassa Ostia
nonostante il consiglio del X municipio avesse approvato all’unanimità,
già
l’anno
scorso,
l’opportunità di realizzare una casa
comunale sulla spiaggia. Tutto è rimasto fermo, però, ad una lettera
d’intenti. Sarà perché il via libera
è arrivato il 1 agosto, sarà perché
l’iniziativa arrivava dall’opposizione, fatto sta ….che per sposarsi
in spiaggia bisognerà andare a Fiumicino. “Il terzo cancello di Castelporziano – ricorda Salvatore
Colloca, capogruppo di Fratelli
d’Italia – è già, nella sostanza, una
casa comunale. Però, adesso, nonostante la delibera di alcuni
giorni fa del sindaco Marino, che
ha previsto l’opportunità di sposarsi anche sulla spiaggia, bisognerà attendere il regolamento
sulla scelta dei luoghi, che verrà
poi effettuata tramite avvisi pubblici dedicati e con cadenza annuale.
Il
provvedimento
permetterà di accreditarsi presso il
comune, previo sopralluogo degli
uffici tecnici, pagando un canone
annuale all'amministrazione e
mettendo a disposizione un luogo
idoneo. La mia delibera parlava di
destinare i fondi derivanti dalle cerimonie (100 euro), alla ristrutturazione della Sala Azzurra ed al
pagamento degli straordinari ai dipendenti comunali, ma per ora
non ci sono indicazioni”. Fiumicino intanto canta vittoria: “Siamo
stati tra i primi nel Lazio – afferma
Esterino Montino – e forse di tutta
Italia a fare una delibera importante come questa, che avrà un effetto ricaduta anche sul nostro
turismo. Il punto di partenza è
stato quello di evitare le procedure
lunghe per le autorizzazioni, istituendo una via celere per il rilascio
a quei privati che vogliono presentare la domanda di iscrizione all’elenco dei siti dove sarà possibile
celebrare i matrimoni civili,od in
alternativa, individuare quegli
spazi, all’interno di luoghi aperti al
pubblico (anche monumenti archeologici), da destinare alla celebrazione del matrimonio civile
solo. Già da fine giugno contiamo
di poter celebrare i primi riti civili
sulle spiagge, l’obiettivo è quello di
officiare il doppio dei matrimoni”.
En. Bia.
La danza orientale fa tendenza e si prepara
ad invadere…le spiagge. La nuova moda
dell’estate arriva da lontano ma è già “cult”:
“I movimenti della danza orientale proposti
in forma soft dando maggior risalto agli
aspetti fisioterapici di questa disciplina mettono al centro l’individuo. – spiega Sara
Amany, danzatrice del ventre ed insegnante
alla rinomata scuola di danza classica delle
Tersicore di Ostia – Danzando sulla spiaggia,
ad esempio, si inizia bene la giornata. E’ sufficiente seguire un corso mattutino di 60 minuti, utile ad ogni fascia di età per impostare
la giornata partendo da una rieducazione
“dolce” del fisico, con una corretta postura e
respirazione, sciogliendo così tensioni ed
eventuali blocchi articolari e guadagnando
un corpo flessibile, tonificato e rimodellato”. Ma il segreto del successo della danza orientale,
le cui radici affondano nel periodo mesopotamico (circa 3 mila anni fa), è soprattutto in una
visione diversa del corpo femminile, il modello non è più quello sponsorizzato delle modelle
esili, dal fisico filiforme e pancia rigorosamente piatta, quanto quello ben più mediterraneo
delle forme arrotondate. “Il corpo di ogni donna deve avere la giusta morbidezza – continua
Sara Amany – che viene esaltata dalle movenze della danza. Non bisogna dimenticare, in sostanza, che la danza del ventre al di là dei luoghi comuni è una danza codificata dalle donne
per altre donne. Il punto di partenza è come viene rappresentata. Innanzitutto, la donna si avvicina a questo tipo di danza per una sorta di attrazione e curiosità verso il mondo orientale,
da cui nasce quel senso di benessere sin dal solo ascolto delle musiche orientali. Per imparare
le giuste movenze, però, ci vuole tempo e passione e gli inizi sono comunque difficili. Imparare
la danza orientale significa prima di tutto prendersi cura del proprio corpo, dedicandogli una
serie di salutari esercizi ginnici nei punti più critici. Attraverso il ballo si può riacquistare fiducia
in sè stesse e nel proprio corpo, che diviene strumento di espressione, parte viva e principale
della nostra vita”. Per le tante donne angosciate in questi giorni dalla “prova costume”, potrebbe essere la giusta soluzione. “Si impara a stare bene con sé stesse. E’ il primo scalino di
una filosofia di vita orientale che fa riferimento anche alla danza. – spiega Sara che propone
spettacoli con danza e musica – lo spettacolo che abbiamo realizzato si chiama: El-Fen ElArabi, vuol dire appunto arte araba. Infatti, la danza è uno dei modi in cui si può esprimere
l'arte. Lo scopo della serata è soprattutto quello di dare una piccola panoramica generale sulla
Danza e Musica nel mondo arabo, facendo conoscere le diversità di generi e stili, proprio perchè
non è solo e unicamente una danza "di seduzione". Le mode vanno e vengono e da qualche
anno sta spopolando anche in periferia... ma chi prova si rende conto che è molto più di un
semplice passatempo per rimodellare il corpo o ringalluzzire il compagno... è una Danza, e
come tale richiede tempo e impegno”.
E.B.
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IlCORRIERE ROMA
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POLITICA&REGIONE
DI
A CIVITAVECCHIA CAMBIA, TUTTO, IL CANDIDATO M5S COZZOLINO
SCENARI HA
SBARAGLIATO IL VECCHIO TIDEI, E ADESSO?
“Niente alleanze basate su scambi di poltrone”
di Giulio Terzi
L
ivorno ha fatto rumore,
quando una "piazza
rossa" cade i giornalisti
accorrono a frotte. Civitavecchia ha forse un sapore politico meno intenso, ma il
significato della vittoria grillina è netto
e importante. La città è alle corde, in
difficoltà, il porto ha bisogno di risposte. Per la prima volta la sinistra egemone e il centro destra sono fuori
gioco. Riusciranno i nostri eroi a governare. Lo abbiamo chiesto al neo
sindaco Antonio Cozzolino.
Un conto è vincere, un conto
è governare e Civitavecchia è
città complessa. La linea nazionale del M5S è piuttosto
netta. Come vi comporterete? Le opzioni prevedono il
coinvolgimento di altri poli
politici? Hanno detto che ha
vinto l'antipolitica: ma è proprio così?
La complessità di Civitavecchia è indubbia, soprattutto dopo così tanti
anni di malgoverno. Confermiamo che
non faremo alleanze basate su scambi
di poltrone, come annunciato in campagna elettorale e secondo lo spirito
fondante del M5S. Abbiamo presentato in anticipo la squadra di governo
proprio con l'obiettivo di metterci al
riparo da qualsiasi dubbio al riguardo.
La politica è passione per la cosa pubblica ed il bene comune. Sotto questo
punto di vista non siamo affatto antipolitica.
Il M5S ha vinto soprattutto
perché la gente non ne poteva più della vecchia politica
e dei vecchi personaggi. Un
voto di protesta, di rabbia.
Altra cosa è il
consenso. Il programma di Grillo
è molto alternativo in una città
industriale, di
servizi, di infrastrutture. A seguirlo punto per
punto c'è da
smontare tutto.
Cosa farete?
Il consenso ci è stato ampiamente dimostrato, non
soltanto attraverso il risultato elettorale, ma anche
attraverso il riscontro del
lavoro che abbiamo portato avanti quotidianamente negli ultimi anni.
Definire poi il nostro programma come "programma di Grillo” è inesatto perché è
stato redatto in partecipazione con i
cittadini quindi in base alle loro richieste, proposte e necessità. Vi consiglierei di dedicarvi ad una lettura più
attenta prima di esprimere giudizi così
netti. Indubbiamente la città ha bisogno di essere profondamente rivista,
con una visuale diversa rispetto al monosviluppo energetico che ha generato
una crisi occupazionale senza pari.
Futuro del porto, cosa va sviluppato? Avete già le idee
chiare? E gli appalti? Qualche
scricchiolio sospetto nel sistema già c'è stato...
Il porto è il cuore della città e tale deve
rimanere. Necessita però di un adeguamento tecnologico che sarà uno
dei motori della rinascita economica
cittadina. Penso alla elettrificazione
delle banchine, al rinnovo del parco
ECCO DOVE TROVARCI
supermercati
SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO
VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMA
SUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA
VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM MAFFI
VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM FONTANILE
VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM ODERISI
VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMA
SUPERMERCATO IPERFAMILY
VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM NEWTON
VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMA
SUPERMERCATO PIM CASALOTTI
VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMA
SUPERMERCATO PIM IGEA
VIA IGEA, 42/44 00135 ROMA
SUPERMERCATO PIM BIOLCHINI
VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMA
SUPERMERCATO PIM BRAVETTA
VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMA
SUPERMERCATO PIM
VIA TERESA DE GUBERNATIS SNC
SUPERMERCATO PIM
VIA VIARA DE RICCI, 51
mezzi attraverso mezzi a basso impatto
ambientale, ad un tavolo di contrattazione con gli armatori per ottenere da
parte loro uno sforzo che riduca il peso
della loro presenza in città sulla qualità
dell'aria. La trasparenza più assoluta
deve essere un requisito indispensabile nelle assunzioni, negli appalti e
negli affidamenti dell'Autorità Portuale, che è tra l'altro prossima alla scadenza. Attendo a breve di presenziare
al mio primo Comitato Portuale, un
consesso al quale non mi risulta che il
mio predecessore abbia mai partecipato.Insomma: abbiamo le idee chiarissime.
Futuro delle infrastrutture: la
Orte-Civitavecchia?
Le infrastrutture sono indubbiamente
importanti per sviluppare l'economia
cittadina. E' d'altra parte indubbio che
non possiamo immaginare ulteriori
colate di cemento ed asfalto su un territorio che è stato consumato oltre
ogni misura. Occorre valutare quindi
l'effettiva utilità dell'opera e le previsioni di un suo effettivo futuro utilizzo,
prima di schierarsi tra chi è a favore e
chi è contrario. Il paese deve imparare
a pianificare con attenzione e lungimiranza l'utilizzo delle risorse economiche e del territorio.
Si è spesso detto e scritto che
Civitavecchia è un grosso
sobborgo di Roma, che non
ha una sua precisa identità.
Condivide?
Assolutamente non sono d'accordo
con una simile visione della città. Civitavecchia ha una ricchezza immensa
(archeologica, paesaggistica, termale,
balneare e tanto altro ancora) ma non
ne ha piena consapevolezza. Dateci il
tempo di far rifiorire l'amore dei citta-
dini verso la Città d'Incanto. La invito
a ripetermi la stessa domanda al termine del mio mandato.
Civitavecchia ha un suo futuro politico?
Il futuro è sotto i vostri occhi: la politica partecipata, il ricambio regolare
della classe politica, l'onestà e la trasparenza come valori fondanti. Erano
anni che non si vedeva così tanta gente
emotivamente coinvolta nella politica
attiva: il futuro siamo noi cittadini ed
il nostro impegno.
Sanità. Civitavecchia appartiene ad una Asl forse priva di
una sua identità precisa. E
l'ospedale cittadino, forse
proprio per questo, non compare mai nelle cronache regionali. In generale, cosa
cambierà da subito e cosa nel
tempo? C'è sulla piazza un
SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA
edicole
ARNAUDI ANTONIO
Via Merulana, 139
ARPINI BRUNA
Piazza del Parlamento
BALZOTTI LUCIANO
Via del Tritone, 152
BONELLI ALFREDO
Via Roma Libera, 22
BRESSI VITTORIA
Via Ripetta/Via Tomacelli
BUFFONI NADIA
Via XX Settembre, 96/97
CAIAFFA BRUNO
Largo del Tritone
CAMPONESCHI RITA
Galleria Colonna
(Alberto Sordi)Largo Chigi
CANU ANNA
Salita de Crescenzi/
Pantheon
CASUCCI SILVANA
Piazza Sonnino
CECCHINI BEATRICE
Piazza Farnese
CIARDULLI FRANCESCA
Viale Carlo Felice/
San Giovanni
COLASANTI ELENA
Piazza Pasquale Paoli
DE CAROLIS ALDO
Piazza San Silvestro, 13
DE SERIO EDOARDO
GALLONI MASSIMO
Piazza Indipendenza
DE SILVESTRI WANDA
Largo Tassoni
Corso Vittorio
DI STEFANO FIORELLA
Piazza Cinquecento, 64
Via d’Azeglio
DURANTINI MARCO
Vicolo Sciarra /
Via del Corso
FARINA ROSSANA
Piazza Campo de’ Fiori, 2
FERDINANDI MARILISA
Piazza della Minerva, 37
FERRI SERGIO
Piazzale Albania
FIORETTI ANDREA
Viale Trastevere
ang. Via Morosini
FURINI ENRICO
Piazza del Gesù, 48
GIORGETTI MARIA GRAZIA
Piazza Capranica
GIUSTI ROBERTA
Piazza del Viminale
GRECO MARCO
Piazza di Spagna, 57
GREGORI BRUNO EREDI
Via Zanardelli
altezza civ. 16/1
LORIA AURORA
Via E. Filiberto
Altezza civ. 144
MANCINI ALBERTO
Via della Dogana vecchia
MASINI ANTONIO
Piazza Fontanella
Borghese
MASSARONI ELISA
Largo Arenula
MATTEUCCI MARISA
Piazza santa Maria
Liberatrice
MILLO SERGIO
Via dei Sabini
Via del Corso
NOTARPIETRO ELENA
Via Boncompagni, 12/14
PERUGINI CINZIA
Viale Manzoni
Via Merulana
RO.MA SRL
Via Sora
Corso Vittorio Emanuele
ROMANO FRANCESCO
Via Marmorata/Largo Gelsomini
SIRAMA SNC
Piazza Benedetto Cairoli
STAIANO MARINA
Via Merulana, 204
TERASCHI PRISCILLA
Via della Scrofa, 101
VENDITTI STELLA
Via Celimontana, 5
VERDONE MARIA ANTONIETTA
Via Mario de’ fiori/
via della Croce
VITELLI MAURIZIO
Via Flavia, 52
EDICOLA
Piazzale Roberto Ardigò
EDICOLA
Piazza Morelli
EDICOLA
Via Rosa Raimondi Garibaldi
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martedì 17 giugno 2014 pagina 19
Il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, festeggiato dai suoi sostenitori
magistrato
importante,
Amendola, reso celebre dalle
sue crociate in difesa della salute del cittadino. Pare che in
zona ci sia un preoccupante
aumento di tumori. Che ne
pensa?
Il termine "aumento dei tumori" è improprio. L'elevata prevalenza di molte
forme tumorali è un dato di fatto già
da diversi anni. Indubbiamente col
passaggio della centrale al carbone
stiamo assistendo all’aumento di alcune forme tumorali e forse la riduzione di altre. Lo stato di salute della
città è frutto del suo passato e del suo
presente industriale e portuale, che
può cambiare solo se si saprà disegnarne un futuro diverso, più rispettoso per l'ambiente e la salute e meno
assetato di profitti. Abbiamo in programma un colloquio immediato con
la Direzione Strategica d'Azienda. L'attività dei due Pronto Soccorso, di Civitavecchia e Bracciano, sarà uno dei
tanti temi da discutere. La carenza di
personale è insostenibile ed abbiamo
la sensazione che quel poco che c'è
non sia usato in maniera ottimale.
Siamo ansiosi di sapere che cosa la
ASL ha in cantiere in materia di prevenzione oncologica e non solo e di
essere edotti sulla frequenza, la tipologia e l'esito dei controlli sanitari all'interno del polo di produzione
termoelettrica.
GUIDONIA/ LA VITTORIA DEL SINDACO USCENTE È UN CASO POLITICO
De Rubeis, ancora lui. È bravo davvero
il terzo Comune della provincia di Roma.
L'unico, in regione, a riconfermare un sindaco uscente di centrodestra. Una vittoria
che si trasforma in un caso. Guidonia Montecelio,
100 mila abitanti, resta in mano al forzista Eligio
Rubeis che, al ballottaggio dell'8 giugno scorso,
sconfigge lo sfidante dem, Domenico De Vincenzi. Per il presidente Cotral non sono bastati gli
endorsment del governatore Nicola Zingaretti e
di esponenti di peso del Pd: dal senatore Bruno
Astorre al deputato Andrea Ferro, passando per
il numero uno del consiglio regionale, Daniele
Leodori. Già al primo turno di 2 settimane Rubeis
aveva marcato le distanze dall'avversario, giocando il ruolo di lepre con il 43% delle preferenze
e lasciando dietro di 7 lunghezze De Vincenzi. Poi
i 56 punti percentuali di domenica scorsa. A
bocca asciutta, per la seconda volta di fila, il 'laboratorio' Astorre.
Proprio la vittoria nel 2009 aveva dato il via a un
monocolore Pdl, che con lo scioglimento di que-
È
st'ultimo si
era trasformato in
un'amministrazione
di centrodestra sostenuta da
Fi e Ncd.
Una versione di stabilità che la città non aveva mai conosciuto, ed evidentemente apprezzato, nonostante
la logica delle correnti non lasci immune nessun
centro. È lontano il terremoto, scatenato proprio
da una denuncia del primo cittadino, che nel
2013 ha scosso il Comune di Guidonia. Era iniziato tutto con un comunicato stampa di Rubeis
sulle "spese pazze": oltre 2 milioni di euro in cancelleria e ricariche telefoniche. Così furono indagate 17 persone tra dirigenti, impiegati comunali
e imprenditori: tra loro anche il segretario gene-
esercizi commerciali
GELATERIA PARADISO
VIALE I. MONTANELLI 130
MONTANI ICE
VIA DI CASALOTTI, 59/A
GELATERIA RETRÒ
VIA BALDO DEGLI UBALDI, 118
LA CAFFETTERIA MASSÌ
DI SCARDELLA MASSIMILIANO
VIA G. ALLIEVO 41 ROMA
BAR TABACCHI LEANDRI
VIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMA
BAR A QUATTRO SRL
DI MONTECCHIARI PATRIZIO
VIA P. VENTURI 73 ROMA
BAR DI LA MARCA LUCIANO
VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMA
KRISTAL BAR SNC
CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMA
BAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA,
VIA LIVORNO 13 ROMA
PASTICCERIA SALENTINA
VIA LAGO TANA 51 ROMA
(METRO B1 LIBIA
BAR CIRCO MASSIMO
VIALE AVENTINO, 14 ROMA
GA MA DA SNC
VIALE AVENTINO 28 ROMA
IlCORRIERE ROMA
POLITICA&REGIONE
LIBRIZZI GIORDANA
VIALE AVENTINO 101 ROMA
STINZIANI ANGELO
VIALE AVENTINO 78 ROMA
GELATERIA PUDDINU
VIALE AVENTINO 59 ROMA
BAR AUGUSTO MASSIMO
VIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMA
BAR CIAMPINI
VIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMA
CAFFÈ VAN GOGH
VIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMA
BAR GIOVENALE
PIAZZA GIOVENALE 6 ROMA
VALORANI’S FORUM
LARGO CORRADO RICCI, 30 ROMA
BAR DI AFFATATI PIER MATTEO
VIA CLAUDIA 14 ROMA
BOATTINI BAR
VIA MASTROGIORGIO 58 ROMA
BAR DI CAPALDO SIMONE
VIA DELLA LUNGARA 39 ROMA
ALOISE DOMENICO
VIALE TRASTEVERE 36 ROMA
BRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI,
DI SILVI SIMONA
VIA STELVIO 12 ROMA
rale dell’ente Rosa Mariani e il dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci. L'accusa era di associazione per delinquere.
Ma mentre Rubeis era indeciso se rimuovere o no
chi era sotto inchiesta, l'assessore alle Attività
produttive Patrizia Salfa (che aveva contribuito a
scoperchiare la vicenda) lasciò il suo incarico.
Tutto alle spalle ormai. E almeno una soddisfazione, nel Lazio, per il contenitore di Berlusconi.
Con Eligio Rubeis che da rieletto si trasforma in
un caso da studiare tra i forzisti. Dopo cinque anni
di governo non solo mantiene la poltrona da sindaco, ma migliora la performance della sua coalizione al primo turno: passando dal 34% di 5 anni
fa al 43 di oggi. Poi la vittoria al ballottaggio. Con
alcuni esponenti di Fi che rincarano la dose: "I
successi elettorali non si costruiscono dalla sera
alla mattina, ma nel corso di anni di buona amministrazione". Una vittoria che rischia di trasformarsi in una faida all'interno del partito
regionale..
S.I
GELATERIA FIOR DI LUNA
VIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMA
GELATERIA MIANI MARIA GIOVANNA
VIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMA
BAR ICA
VIA GASPARE GOZZI, 61 ROMA
BAR VIVONA
PIAZZA VIVONA 20 ROMA
BENEVENTO BAR
VIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIA
MALI SRL BAR MARTINICA
VIA DELLA MARTINICA 151 ROMA
ZAMA CAFFÈ
PIAZZA ZAMA 5 ROMA
OLD SHAMROCK
VIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMA
CAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANO
PIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMA
RISTORANTE ALFONSO COUS COUS
VIA BRESCIA, 23 ROMA
ANTICA DOMUS
VIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMA
ALIVERNINI ROBERTO
VIA CASTELFORTE 27 ROMA
ROCCI DANILO
VIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMA
DI MUZIO DOMENICO
VIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMA
BAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIO
PIAZZA NOSTRA SIGNORA
DI GUADALUPE 11 ROMA
DI
LE MANIE ASTROLOGICHE
di Patrizia Tamiozzo Villa
con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'
maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente
(giovedì, 12 giugno 2014)
♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)
Mercurio negativo vi rende distratti e grava sul
vostro lavoro; fortunatamente una bella Luna vi
aiuta a rimettere ordine nelle vostre carte e vi
spinge a creare cose nuove. Urano nel segno
vi consiglia qualcosa di bello per festeggiare il
fine settimana con il vostro amore.
♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)
Venere vi rende molto attraenti, per cui non potete lamentarvi di un’eventuale trascuratezza
del vostro partner; forse è soltanto la gelosia
(Saturno è in opposizione) a renderlo poco affettuoso, ma tutto si sistemerà se sarete teneri
e dimenticherete qualche sua parola un po’ pesante.
♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)
Questa è la vostra stagione e potete constatarlo
per le soddisfazioni in famiglia e i bei voti presi
alla fine dell’anno scolastico dai vostri figli;
anche l’ambiente professionale vi è favorevole
e un bel Marte positivo vi darà una mano per
rassettare la vostra economia, sempre un po’
instabile.
♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)
Un po’ di pazienza vi occorre, in questo periodo
che vi vede impegnati più del solito, ma con un
bel Giove amico potrete farcela e vi sentirete
anche ricambiati alla grande in amore, cosa che
non vi accadeva da un po’ di tempo… Chi è ancora solo, troverà l’anima gemella.
♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)
Venere negativa può farvi bisticciare un pochino, ma tutto procede nel verso giusto per
merito dell’affetto che nutrite per molti e che vi
è ricambiato. La vostra scalata al successo, sorretti come siete da Urano, può impiegare un po’
di tempo, ma arriverà e vi vedrà felici.
♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)
Mercurio positivo aumenta le vostre entrate; la
salute va curata e dovrete riguardarvi un pochino; però tutto quel che concerne la sfera sentimentale, con Venere amica, si tinge di rosa e
aspettatevi quella chiamata al cellulare da chi vi
ama e vuole incontrarvi.
BAR NATI STANCHI
VIA TOR DE SCHIAVI 306
BAR MARIO
VIA BRA 15/19 ROMA
CAFFÈ SCHETTINO
VIA SAN MELCHIADE PAPA ROMA
BAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPO
VIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMA
LOVE 4 PIZZA
VIA PEVERAGNO 52 ROMA
BAR MEDIANO
VIA TRIONFALE 11454 ROMA
BAR TABACCHI DELLA SALA ANNA
VIA PASQUALE II 109,111 ROMA
ANTICO CAFFÈ DI ROMA
VIA GIANNINA MILLI 52 ROMA
BAR DI MANUEL ARIS VILLANI
P.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMA
BAR BARCOLLANDO
VIALE ADRIATICO 139 ROMA
TRATTORIA DA PAOLO,
VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMA
ESTETICA-SOLARIUM ESSENZA
VIA STELVIO 15/17 ROMA
ILIOS CUCINA GRECA
VIA GASPARE GOZZI, 119 ROMA
LE PETIT CAFE'
VIALE VEGA N.6
ARTE BIANCA PANE,
PIZZA, DOLCI E...SFIZI
VIALE ADRIATICO, 97
♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)
Il Sole positivo e Marte nel vostro segno (ormai
da mesi…) vi danno la forza necessaria per portare avanti una questione delicata e che vi ha
molto impegnati. In amore tutto procede bene;
però non siate polemici, come al solito (questo
è il vostro difetto, ora aumentato da Mercurio
negativo…).
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)
Venere è opposta, è vero, ma con la forza donatavi da Saturno nel vostro segno, potrete vincere ogni ostacolo, contando sull’affetto della
famiglia e dei figli e sarete ricambiati. Momento
positivo per le finanze, dovuto all’appoggio di
Giove.
♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)
Una Luna favorevole rallenta l’influenza di un
Sole opposto che vi complica un po’ la vita
creando: ritardi, intoppi al computer e facendovi prendere fischi per fiaschi (da Sagittari distratti quali siete). Supererete tutto, però,
fidando sull’aiuto del Cielo e di Giove, il vostro
pianeta protettore.
♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)
Marte negativo può creare malintesi sul posto
di lavoro, ma con la vostra simpatia aumentata
da Plutone e da una Venere positiva riuscirete
a guadagnare l’appoggio di superiori e colleghi
e ad avere l’affetto contraccambiato da tutti e,
soprattutto, dal vostro partner.
♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)
Sole e Marte positivi vi rendono molto operosi e vi fanno prendere quei contatti che vi
sono utili sul lavoro; anche per il lato economico, che vi preoccupa da sempre, potrete fare molto (e, del resto, quando mai
voi, del Segno, ve ne state con le mani in
mano?).
♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)
Prendetevi tutto il tempo necessario per dedicarvi a quello che vi piace fare; il vostro è un
segno creativo e, con tanti pianeti a favore, ora
il vostro intuito è alle stelle e il futuro si prospetta
molto buono, anche in amore.
GRAN CAFFÈ 2 SCALINI
VIA ACAIA, 34 ROMA
CAFFÈ VALENTINI
PIAZZA TUSCOLO,2 ROMA
PIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZA
VIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMA
OASI PARK
VIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA
OSTIA
PRESTIGE BAR
VIA DELLE GONDOLE
ANG.PIAZZA SANTA MONICA
BETTER CAFFE'
VIALE PAOLO ORLANDO 3
BAR DUCA
CORSO DUCA DI GENOVA 124
BAR GELATERIA SISTO
PIAZZA ANCO MARZIO 7
PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA
PIAZZA ANCO MARZIO 18/19
BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIA
LUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8
CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE"
LUNGOMARE DUILIO N.22
BAR GELATERIA "NABIL"
PORTO TURISTICO DI ROMA
BAR MILELLIS
VIA CAPITAN CONSALVO N.13
SUPERMERCATO TODIS
VIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.16 Pagina 20
UN MENÙ P
PER
ER LL’ESTATE
’EST
’ TATTE
IN CENTRO, A DUE
D PPASSI
ASS
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O E VERSO IL
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MIGLIORI
IGLIORI RISTORANTI,
RISTORANTI, LE
L BOTTEGHE STOR
STORICHE
ICHE
MAESTRII ARTIGIANI
DII BOTTEGHIAMO,
VII ASPETT
ASPETTANO
CON
DEGUSTAZIONI
D’ECCELLENZA.
E I MAESTR
ARRTIGIANI D
BOTTEGHIAM
MO, V
TANO
A
C
O DEGUST
ON
TAZ
A IONI D’E
ECCELLENZA.
Gli chef dei ristora
ristoranti
anti segnalati dall’Accadem
dall’Accademia
mia della Cultura Enogastr
Enogastronomica
onomica proporranno il Chianti
C
fresco abbinato a piatti
p
della loro cucina
00197 - Pinciano
06 8083946
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LA TERRAZZA
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ia di Casal Palocco, 87
00124 - Casal Palocco
06 50915955
[email protected]
IL PELLICANO
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ia Padre Massar
Massaruti,
uti, 138
00125 - Acilia
06 5213639
[email protected]
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iale Aurelio Galleppini, 60
00127 - Mezzocammino
06 52831571
I MELONCINI
Viale
Viale di TTor
or di Quinto, 55
00191 - TTor
oor di Quinto
06 33219424
[email protected]
TTABERNA
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ia dei Gracchi, 266
00192 - Prati
06 3213126
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g Brofferio, 43
00195 - Della
ll VVittoria
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iale dei Parioli, 89
AI PIANI
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ia Francesco Denza, 35
00197 - Pinciano
06 8079704
QUANTO BAST
BASTA
TA
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ia A. Scarlatti, 11/13
00198 - Pinciano
06 85352010
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TRATTORIA
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ia Ancona, 14
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06 44240959
[email protected]
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Isonzo, 14
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06 97997043
CHECCO E LINA
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00198 - Salario
06 8411237
[email protected]
ANTICA HOST
HOSTARIA
TAARIA NOMENT
NOMENTANA
TANA
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ia Nomentana, 429/b
00162 - TTrieste
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06 86218185
LA MORA
Piazza Crati
Crati, 13
00199 - TTrieste
rrieste
06 8620 6613
[email protected]
STIVAA
LA STIV
VViale
iale Delle Province 56/58
00162 - TTrieste
rrieste
06 44245237
[email protected]
MAAMMA ANGELINA
MAMMA
VViale
ialle Arrigo
Arrigo
g Boito, 65
00199
001
199 - Africano
f
06 860 8928
[email protected]
mam
[email protected]
MUCCA
MU
UCCA PPAZZA
AAZZA
Via
Via Zambarelli, 35/41
/
00152
001
152 - Gianicolense
l
06 58203340
[email protected]
muc
[email protected]
IL FOCOLARE
F
Via
Via G.Rossetti, 40
00152
001
152 - Gianicolense
06 5818395
[email protected]
[email protected]
VILLA
VILLA RINALDO ALL
ALL’ACQUEDOTTO
L’’ACQUEDOTTO
Via
Via Appia
pp Nuova, 1267
00178
001
178 - Appio Claudio
l d
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Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.16 Pagina 21
martedì 17 giugno 2014 pagina 21
ABBIAMO PROVATO PER VOI
Il Chianti non va in vacanza
L
o slogan è curioso, singolare. E di sicura efficacia: il Chianti non va in vacanza. Anzi punta ad accompagnare
l'estate degli enoappassionati, e dei
tanti turisti che visitano Roma e vogliono degustare una delle produzioni-simbolo del
vigneto Italia, che vanta un export di 70 milioni di
bottiglie l'anno nel mondo. L'idea è quella di berlo
"fresco", di gustarlo a 16 gradi. Tutta un'altra cosa,
n ei mesi più caldi dell'anno, come ha sottolineato
il presidente del Consorzio Chianti Giovanni Busi
presentando l'iniziativa a Palazzo Ferraioli, di
fronte a Montecitorio. Il parametro, la regola fondamentale dunque è quella della temperatura
''Bisognerebbe bere il nostro
vino - ha detto Busi - alla temperatura di cantina, 16 gradi di
gradevolezza e freschezza di
profumi e aromi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante il
periodo estivo. Forniremo un
termometro che avvolge la bottiglia (convinti che diventerà
l'oggetto cool dell'estate, agli
enoappassionati che visiteranno gli oltre 85 tra ristoranti e enoteche associate all'Arte dei Vinattieri
coinvolte per coinvolgere di più i giovani, peraltro
abituati a bere drink 'frozen', e fare formazione
anche tra gli esercenti che dovranno tenere sotto
controllo la temperatura del vino in mescita. A
tutti l'invito a raccontare sulla pagina Instagram
del Consorzio (#gustalofresco) l'estate in compagni di un buon Chianti, un vino perfetto anche in
stile aperitivo''.
Il filo rosso, appunto, l'elemento principale della
comunicazione è lo strumento che tutte le vinerie
coinvolte nell'iniziativa riceveranno per l'occasione: un braccialetto rosso targato Chianti per misurare la temperatura della bottiglia.
Un modo originale per fare marketing ma anche
cultura. L'iniziativa, ha commentato Claudio Pica
di Confesercenti Roma, ''è un nuovo stimolo per i
ristoratori in una città dove, in controtendenza col
panorama nazionale, esercizi e gelaterie aprono invece di abbassare le saracinesche''. Il Chianti, ha
aggiunto il presidente dell'Accademia della Cultura
Gastronomica Pier Giorgio Tupini, ''rappresenta
l'italianità nel mondo e il berlo fresco aumenta il
gusto legato all'immaginazione''. Il progetto realizzato grazie alla collaborazione della Coviro, dell'Arte dei Vinattieri, dell'Accademia della Cultura
Gastronomica di Botteghiamo e della Associazione
Ristoranti Confesercenti Roma coprirà l'arco di un
mese e si svilupperà su più livelli, enoteche e wine
bar faranno la loro parte, i sessanta ristoranti aderenti all'iniziativa offriranno l'occasione di assaggiare le ricette della cucina romana in abbinamento
al Chianti fresco. Sullo sfondo il tour di Botteghiamo, alla scoperta della sapienza artigiana nel
cuore di Roma con degustazioni di eccellenza
IlCORRIERE ROMA
Fondato nel 1948
da Giuseppe Gesualdi
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PER RIMANERE AGGIORNATO
IN TEMPO REALE
DI
Soldatesse e Vip in via Veneto
per i 70 anni dalla liberazione
M
artedì scorso, una gicostumi; tra gli altri, sono intervegantesca bandiera
nuti il prof. Enzo Cardi, presidente
americana del 1944
Gruppo bancario Mediterraneo,
sventolava dal balcone dell’Hotel
ordinario di diritto pubblico delExcelsior Westin... era l’omaggio
l’Economia nella Facoltà di Giuriagli Stati Uniti d’America voluto
sprudenza dell'Università degli
da Sara Iannone; il simbolo della
Studi Roma Tre, e Vicenzo Scotti,
manifestazione organizzata dalla
presidente dell’università Link
presidente dell’Associazione
Campus, già Sottosegretario al
“L’Alba del Terzo Millennio” per feMinistero degli Affari Esteri. Parsteggiare il settanteticolare attenzione è
simo anniversario
stata data all’infordella liberazione di
mazione che in quelle
Roma. Centocinore ritrova la libertà di
quanta ospiti al gran
critica e d’espresgala “Roma Libera di
sione.
Rinascere”, per ribaNel corso della serata
dire il rapporto proSara Iannone ha anfondo che lega
nunciato l’iniziativa
l’Italia e l’America
della sua Associanel ricordo di una In alto Vincenzo Bocciarelli con Sara zione di offrire ospitagiornata a partire Iannone; sopra Vicenzo Scotti, presidente lità ad alcuni studenti
dalla quale nulla è
americani per una
dell’università Link Campus
stato più come
settimana di orientaprima. E quale location migliore se non l’Excelsior mento agli studi grazie all’accordo con la iNIC dove, il 5 giugno 1944, affacciato al balcone cen- Italy Network International Community e poi ha
trale, il generale Mark Wayne Clark, comandante letto il messaggio del prof. Franco Pavoncello,
della quinta armata, si affacciò per annunciare presidente della John Cabot University.
ai romani che Roma era libera?
Maria Giovanna Elmi, Camilla Nata e Rosanna
E’ stata una festa coinvolgente, ricca di eventi lu- Vaudetti, hanno introdotto gli ospiti alle numedici e culturali in un’affascinante commistione in rose iniziative della serata, il prof. Vincenzo Sapuro stile Iannone, con tanto di tavola rotonda, nasi D’Arpe; George Papadopulos, ambasciatore
concerto, lettura del discorso del Presidente Roo- di Grecia presso la Santa Sede; Corrado Calabrò;
sevelt, e ancora sfilata, ritmi american jazz, de- Mario Basili, presidente Aifa; il principe Gugustazioni e una deliziosa cena placeè. Il tutto glielmo Marconi Giovannelli; il marchese Giurigorosamente ispirato agli anni del dopoguerra, seppe Ferrajoli e Olga; il barone Fabrizio Mechi; i
compresi gli invitati! Infatti, mentre gli uomini conti Andrea e Michela Marini Sera; Pietro Lucmostravano la loro eleganza in smoking, le si- chetti, cerimoniale del Quirinale; Fulvio Rocco,
gnore hanno potuto esprimere tutta la loro crea- prefetto di Chieti; Adele Lax Mazzotta; Elena
tività sfoggiando mise e acconciature anni Aceto di Capriglia; Roberto Mezzaroma; la stilista
‘40/’50. La celebrazione dell’anniversario è stata Zina Bensalem; Emma Rossi Bernardi; Lilian
aperta con una tavola rotonda, presieduta da Ramos; Simona Travaglini; monsignor Luigi CaLucio D’Ubaldo, presidente Fondazione Italia- solini.... Via Veneto per una notte ha rivissuto
Usa, per approfondire gli aspetti culturali e gli in- quello che è stato il preludio di una futura e meflussi che l’arrivo degli americani ebbe sui nostri ravigliosa Dolce Vita.
La citycar più lussuosa è una coreana
DI
direttore
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direttore responsabile
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redazione
via Boezio, 6 00193 ROMA
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Tribunale di Roma
n.379 del 17/08/1948
IlCORRIERE ROMA
RUBRICHE
di Davide Bianchino
Sono finiti i tempi in cui le auto coreane erano
sinonimo di low cost. I prezzi, è vero, sono saliti,
raggiungendo quelli delle principali concorrenti,
ma di pari passo con i contenuti tecnologici.
Oggi il gruppo coreano Hyundai-Kia non è più
visto dalle altre Case come un concorrente in
crescita da tenere sotto controllo, bensì come
un vero e proprio marchio “big” da temere. E i numeri danno loro ragione,
visto che oggi l’azienda coreana è il
quarto produttore mondiale di automobili e tallona ormai da vicino il colosso
giapponese della Toyota. La Hyundai
sforna ormai da tempo modelli sempre
più ricchi e moderni. La nuova i10, la superutilitaria di successo della Casa concepita e costruita in Germania, mostra
infatti una linea moderna ed elegante,
nuovi motori leggeri ed economici, abitacolo
ampio, finiture sopra la media. Già, le finiture.
Chi lo avrebbe detto solo pochi anni fa che una
coreana sarebbe diventata il punto di riferimento nella categoria? Hyundai c’è riuscita nel
settore delle citycar, spodestando anche auto
tedesche come la “VW up!”. Salendo sulla nuova
i10 si ha subito netta la sensazione di trovarsi a
bordo di un’auto di categoria superiore. I sedili
sono ampi e ben rivestiti, le plastiche della plancia curate, il confort è decisamente sopra la
media così come lo spazio a disposizione per
passeggeri e bagagli. Insomma, un salto di qua-
lità notevole ma comunque atteso, viste le potenzialità già espresse dal marchio su altri modelli. La nuova i10 si presenta con un moderno
motore 1.0 a benzina con tre cilindri e 68cv, sufficienti a renderla brillante nel traffico cittadino
ma sempre con consumi più che accettabili. Disponibile anche un 1.2 da 87cv e 175 km/h di velocità massima. La qualità di una vettura si
percepisce da tante piccole cose ma che tutte
insieme fanno la differenza. Quattro vetri elettrici, Esp di serie su tutta la gamma, luci al led,
vivavoce bluetooth, ergonomia dei comandi,
possibilità di montare un “vero” cambio automatico, sono solo alcune di quelle tante piacevoli
sorprese che quasi mai troviamo sulle altre concorrenti. Tra l’altro una categoria ben fornita:
Fiat Panda, Citroen C1, Toyota Aygo, Chevrolet
Spark, Opel Agila, solo per citarne alcune. I
prezzi sono ai vertici del segmento ma, come
detto, in linea con i contenuti offerti: si parte
dai 9.850 euro della Classic, salvo sconti e incentivi vari che in questa categoria, si sa, non
mancano mai. Più gli ormai famosi cinque anni
di garanzia della Casa su tutti i modelli. Un’altra
lodevole iniziativa della Hyundai è rappresentata dalla possibilità di ottenere un finanziamento ad hoc anche per coloro che hanno un
contratto a tempo determinato di almeno sei
mesi. Una mano santa in tempi di disoccupazione record. La cura del cliente, evidentemente,
passa anche da questi particolari.
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.16 Pagina 22
IlCORRIERE ROMA
DI
martedì 17 giugno 2014 pagina 22
RUBRICHE
ABBIAMO PROVATO PER VOI
GELATERIA SPLASH, VIA EURIALO. UNA GARANZIA
Ci si va apposta, ne vale la pena
di Maria Pia Miscio
C’
è un indirizzo che
ogni amante del
gelato dovrebbe
conoscere: Gelateria Splash in via
Eurialo 102/104, cuore del quartiere
Appio. Non è una strada molto visibile, ci si va apposta. Ma vale la pena
deviare dai soliti percorsi e fermarsi
nel locale semplice e spazioso che, insieme al bancone ricco di gusti, ospita
numerosi tavolini, sedie, panche, giochi, libri. Il tutto compreso nel prezzo
del cono o della coppetta senza costi
aggiuntivi. E’ questa la politica di Enrico e Simonetta, proprietari e anima
di questo posto singolare.
Singolare a partire dalla storia di quei
due, marito e moglie: lui perito elettronico dell’IBM, lei bibliotecaria
della Società Geografica Italiana. Un
bel giorno decidono di mollare i rispettivi lavori e di tuffarsi in questa
nuova avventura e il 13 febbraio 1996
la Gelateria Splash apre i battenti. Da
allora sono trascorsi 18 anni, Enrico e
Simonetta sono maturati e Futura, la
loro figlia, è cresciuta ed è diventata
un’apprezzata fotografa di scena. E la
loro creatura, la gelateria, è cresciuta
anch’essa, fino a diventare un punto di
ritrovo per la gente del quartiere e per
i tanti amanti del gelato, disposti ad attraversare mezza città per assaggiare i
gusti proposti nel locale.
Già, parliamo di gusti: quelli classici ci
sono davvero tutti. Cioccolato, crema,
nocciola, caffè, fior di latte, pistacchio,
stracciatella, fragola e limone, melone
o pesca e quanto’altro tradizione co-
manda. Ed è proprio
questa la parola d’ordine: tradizione., Vale a
dire gelati fatti con materie prime sempre fresche e di stagione. Per
questo i gusti variano a
seconda del periodo.
Ma anche a seconda
delle materie prime a
disposizione, a volte insolite, che Enrico e Simonetta reperiscono personalmente
durante i loro viaggi invernali in camper in Italia, in Europa e nei paesi del
Mediterraneo. Ed ecco uno straordinario gelato ai datteri tunisini, creme
alla cannella o al cumino, gelato al pistacchio di Bronte, oppure lo strepitoso gelato alla liquirizia Amarelli. E
poi creazioni da leccare a base di crostate, biscotti, yogurt e tante altre dolcissime alchimie che Enrico crea con
passione e sapienza. Difficile elencare
tutto: sono circa cento i gusrti prodotti e disponibili a rotazione. La
scelta migliore? Scegliere personalmente.
Gelateria Splash
Via Eurialo 102/104, Roma
Info: 06 7810407
Il Birrafondaio, il mondo
della birra in una rivista
accontare il
mondo della
birra artigianale
con parole semplici,
seguendo l’evoluzione
di un settore letteralmente esploso negli
ultimi anni nel nostro
Paese, a partire da
quello che è senza
dubbio il “cuore pulsante” dell’intero movimento: Roma.
È questo l’obiettivo de “Il Birrafondaio”, un nuovo progetto multimediale
che nasce dall’idea di un gruppo di appassionati che con umiltà e testardaggine hanno deciso di impegnarsi nel
contribuire a diffondere il “verbo”
delle “craft beers” all’italiana.
“Il Birrafondaio” è prima di tutto un
mensile distribuito in maniera gratuita nei migliori locali della Capitale
in cui è possibile acquistare e godere
di una birra artigianale.
All’interno del magazine ci sono interviste, rubriche e approfondimenti,
news e curiosità sul mondo della birra
artigianale. Tutto all’insegna di un linguaggio lontano dalle ricercatezze
degli esperti e ricco invece di informa-
R
zioni utili per chi comincia a scoprire
questo mondo e, travolto da un’offerta
pressoché infinita, rischia di perdere
la bussola.
“Il Birrafondaio” è però anche un sito,
aggiornato quotidianamente con
news ed informazioni provenienti da
tutta Italia, che si propone come un
nuovo luogo di aggregazione virtuale
per gli appassionati più esperti, ma
anche per i “neofiti”, che potranno
scoprire le ultime novità del settore,
essere aggiornati su feste ed eventi in
programma nella propria città ed interagire con la nostra redazione attraverso i principali social network.
Per saperne di più:
www.ilbirrafondaio.com
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.17 Pagina 23
IlCORRIERE ROMA
RUBRICHE
martedì 17 giugno 2014 pagina 23
DI
27 GIUGNO AL 2 AGOSTO ALL'AUDITORIUM
SCELTI PER VOI DAL
PARCO DELLA MUSICA
Luglio suona bene, ce n'è per tutti
di Maria Pia Miscio
I
l primo appuntamento, il 27
giugno, è ormai un classico:
per la dodicesima edizione di
Luglio Suona Bene, la manifestazione estiva organizzata
dall’Auditorium Parco della Musica
nella Cavea del complesso progettato
da Renzo Piano, l’apertura è riservata
alla Notte della Taranta. Ritmi antichi
del Salento, ma ogni volta diversi perché l’Orchestra Popolare “La Notte
della Taranta”, composta oggi da
trenta musicisti di pizzica e musica popolare, è ogni volta diretta da un diverso maestro concertatore con il suo
stile. Quest’anno tocca a Giovanni
Sollima, violoncellista di formazione
classica, autore e interprete di tanta
musica contemporanea, alle prese per
l’occasione con la forza ritmica e il richiamo ancestrale delle musica salentina.
C’è tanta parte di mondo nel programma 2014 di “Luglio suona bene”,
e c’è davvero tanta buona, ottima musica italiana. Scorriamoli subito i nomi
degli interpreti della canzone made in
Italy, ciascuno con una sua peculiarità.
Lunedì 7 luglio in Cavea approderà
Patty Pravo con il suo “SulLa Luna
tour”; mercoledì 16 luglio toccherà al
nostro Stefano Bollani, pianista di impareggiabile talento e tra i più dotati
solisti jazz, insieme ad Hamilton de
Holanda, fenomenale mandolinista
brasiliano. Venerdì 18 luglio un inedito
Pino Daniele sarà
protagonista di “Sinfonico a metà”, concerto
reinterpretazione dei
suoi brani più belli in
chiave sinfonica. Con
lui, oltre alla sua band,
l’Orchestra Roma
Sinfonietta diretta dal
maestro Gianluca
Podio.
Sabato 19 luglio sarà
la voce senza confini
della nostra Giorgia
ad ammaliare il pubblico con il suo “Senza
paura tour 2014. Si cambia musica giovedì 24 luglio con “Ballo! Le danze popolari italiane”, Ambrogio Sparagna
dirigerà l’Orchestra popolare italiana
e il Coro popolare, in tutto 300 artisti
che proporranno l’affascinante e ancora conosciuto repertorio delle danze
popolari italiane.
Lunedì 28 luglio sarà invece la volta di
Loredana Bertè accompagnata da
Bandabertè.
Il nutrito gruppo di artisti italiani comprende poi mercoledì 30 luglio Massimo Ranieri , impegnato nel suo
“Sogno o son desto”, viaggio-recital nel
repertorio della grande canzone napoletana e tra i brani di autori come De
Andrè, Tenco, Aznavour e Violeta
Parra.
Giovedì 31 luglio tocca invece a Roberto Vecchioni, classe inimitabile, in
La Notte della Taranta
uno spettacolo rigoroso e semplice,
con la musica e le liriche al centro di
tutto.
Venerdì 1 agosto la voce inimitabile di
Peppe Servillo con gli Avion Travel
sarà protagonista di “ReTour”, concerto senza enfasi e celebrazioni ma voluto quasi per testare la vitalità dei tanti
brani che hanno emozionato il pubblico negli anni.
Italianissimo anche il gran finale della
rassegna, sabato 2 agosto, con “La
Notte del Caffè”. Protagonisti saranno
Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio, Stefano Saletti e la Piccola
Banda Ikona, Pejman Tadayon e Sufi
Ensamble Café Loti Trio: tre diversi
modi di raccontare il Mediterraneo e le
sue tante culture, in una notte di musica e sapori forti.
Esaurito il folto gruppo di artisti ita-
liani, Luglio Suona bene
dedica largo spazio ad artisti di punta del panorama internazionale. Si
comincia l’11 luglio con
Keith Jarrett, che non
ha bisogno di presentazioni e che terrà un concerto in piano solo. Si
continua con i Kraftwerk 3D, in programma
lunedì 14 luglio. Il
gruppo tedesco, pioniere
della musica elettronica,
porta in Italia il nuovo
spettacolo in 3D, un artrave elettronico che incarna alla perfezione l'innovazione musicale e tecnica
dei Kraftwerk.
Martedì 15 luglio Damon Albarn,
icona della musica britannica, presenterà il suo primo album da solista,
senza i Blur, “ Everyday Robots”.
Giovedì 17 luglio, serata nostalgia con
l’Orquesta Buena Vista Social Club.
Dopo 16 anni di storia, dopo migliaia
di esibizioni in tutto il mondo, i musicisti resi famosi dall’indimenticabile
film di Wim Wenders tornano per il
tour dell’addio, con due ospiti d'eccezione: Omara Portuondo ed Eliades
Ochoa.
Domenica 20 luglio serata al femminile plurale con Joan as Police
Woman, Suzanne Vega e Cat Power,
tre artiste nella stessa serata per tre set
musicali diversi, con differenti forma-
zioni.
Lunedì 21 luglio ecco James Blunt:
per tutti è l’autore ed interprete di
“You’ re beautiful”, ma la sua storia musicale è lunga ed intensa.
Martedì 22 luglio toccherà a Yann
Tiersen, musicista di origini bretoni,
che si è imposto all’attenzione del
grande pubblico con la colonna sonora
del film “Il favoloso mondo di Amelie”.
Mercoledì 23 luglio ecco il rock di
The National, band di New York considerata tra le più importanti e influenti
del panorama contemporaneo.
Venerdì 25 luglio torna a Roma Mogwai, la band post-rock più amata e rispettata del panorama indie-rock
mondiale.
Sabato 26 luglio concerto imperdibile
per gli amanti del jazz: il leggendario
pianista Herbie Hancock e il vulcanico sassofonista Wayne Shorter si esibiranno in duo.
Domenica 27 luglio sarà invece la
volta dei Simple Minds, la band scozzese capeggiata da Jim Kerr.
Martedì 29 luglio toccherà invece al
duo alternative pop folk rock più in
voga del momento: parliamo di Clemens Rehbein e di Philipp Dausch,
poco più che ventenni, che con il loro
“Stolen Dance” hanno scalato ogni
classifica.
Luglio suona bene
Dal 27 giugno al 2 agosto 2014, h 21
Auditorium
Parco della Musica, cavea
LA RASSEGNA/AI GIARDINI DELLA FILARMONICA, DAL 18 GIUGNO AL 4 LUGLIO ALL'AUDITORIUM IL 18 IL CHITARRISTA PIÙ FAMOSO
Musica in viaggio, suoni e immagini
S
uoni e immagini dal mondo sono
le parole chiave che meglio sintetizzano la rassegna estiva dell’Accademia Filarmonica Romana, in
programma dal 18 giugno al 4 luglio nei
Giardini della Filarmonica, in via Flaminia. “Musica in viaggio”, dunque, come
suggerisce il titolo, attraverso l’Europa
ed il Mediterraneo, con una parentesi
d’oltreoceano in Argentina, musica in
viaggio con la partecipazione di artisti
provenienti da diversi paesi del vecchio
continente, che condurranno gli spettatori alla scoperta di universi sonori e visioni di altre terre.
La musica e la danza sono i due percorsi
scelti per questo viaggio, con incursioni
nel cinema, nella poesia, nella pittura e
con momenti di incontro e riflessione.
Si comincia mercoledì 18 giugno con un
doppio appuntamento musicale dedicato alla Spagna, dapprima con la chitarra classica di Rafael Aguirre che
eseguirà musiche di Sarasate, Albeniz,
Gershwin e De Lucia; quindi con la chitarra flamenca di Ricardo Moreno, in
un’esplorazione tra flamenco e ritmi
contemporanei.
Tappa in Portogallo, giovedì 19 giugno,
a partire dalle 17, tra cinema, poesia e
musica. Due i concerti della giornata:
quello del pianista Manuel Araujo, che
proporrà un programma classico, e
quello del Fado Trio che eseguirà le più
belle e popolari melodie fado per la personalissima voce di Maria Ana Bobone.
Venerdì 20 giugno i suoni della Slovacchia saranno protagonisti grazie alla filarmonica di Michal Cervienka e, a fine
giornata, con gli archi degli scatenati
diavoli tzigani, i Ciganski Diabli. Argentina in primo piano martedì 24 giugno
grazie al “Concerto sudamericano”, preceduto dalla open session dedicata ai
giovani talenti della musica che si sono
fatti conoscere nel corso della passata
stagione estiva della Filarmonica.
Il “Viaggio” prende corpo, suono e immagine nella giornata di mercoledì 25
giugno con l’incontro dibattito sulle migrazioni in programma alle 18,30. Al
quale farà seguito “Galghi”, ovvero la
barca, spettacolo sospeso tra recita-
zione, musica e danza ideato da Badara
Seck, cantore e poeta senegalese, che
proporrà un viaggio ideale nel Mediterraneo, lungo le rotte di chi insegue una
speranza chiamata occidente.
La danza sarà invece protagonista assoluta giovedì 26 giugno con lo spettacolo
“Heiros gamos”, sacro vincolo, scritto e
diretto da Ashai Lombardo Arop. Giornata dedicata all’Iran, quella di venerdì
27 giugno, con musiche e poesie della
tradizione persiana e l’inaugurazione
della mostra della pittrice e illustratrice
iraniana Atefeh Rezahei. Dall’Iran a
Malta con il pianoforte di Gabi Sultana,
martedì 1 luglio, mentre il viaggio continua mercoledì 2 luglio toccando l’Ungheria con l’ensemble She LIves e le
musiche di Ligeti, Tihany ed Elia. Penultima tappa del viaggio, la Norvegia,
giovedì 3 luglio, naturalmente con le
musiche di Grieg eseguite al pianoforte
e al violino, mentre i più bei lieder di
Schubert, Berg, Krenek e Brahms saranno il leit motiv della serata di commiato.
M.P.M.
Musica in viaggio
Dal 18 giugno al 4 luglio 2014
Giardini della Filarmonica
Via Flaminia 118, Roma
Biglietti da € 10 a € 15
Orari e abbonamenti: 063201752
Pat Metheny, una garanzia
È
forse il chitarrista più famoso del
mondo, grazie al suo stile personalissimo in grado di coniugare jazz e rock,
senza disdegnare qualche contaminazione pop.
Parliamo di Pat Metheny, ragazzo sessantenne
del Missouri, che dalla nativa Kansas City ha
conquistato il mondo della musica. Quel musicista dall’eterna e indomabile capigliatura torna
il 18 giugno all’Auditorium Parco della Musica
di Roma per proporre, insieme al suo gruppo, il
nuovo album, “Kin (<- ->)”, disco policromo e avventuroso, poco improvvisato ma ideato per dare
largo spazio ad orchestrazioni complesse. E infatti,
con lui, sul palco della Sala Santa Cecilia, ci saranno tutti i componenti del suo Unity Group – vale
a dire Chris Potter al sax, Ben Williams al basso,
Antonio Sanchez alla batteria – con il valore aggiunto rappresentato dalla presenza del polistrumentista Giulio Carmassi, trentaduenne talento
toscano in grado di suonare in modo eccellente
non solo il pianoforte ma molti altri strumenti.
Sintetizzare in poche righe il percorso musicale di
Pat Metheny è davvero impresa ardua. Come lui
stesso ammette, d’altra parte. “Non sono un musicista da 140 caratteri, io. Non sono in grado di
sintetizzare le mie idee musicali in un tweet – dice
di sé Metheny – Certo, mi rendo conto che nella
cultura di oggi il mio è un atteggiamento un po'
suicida. Comunque sono abbastanza vecchio da
avere capito che alla fine la buona musica vince
sempre”. E dagli anni del Missouri in poi, seguendo la sua scalata nel mondo della musica,
appare difficile dargli torto. Nell’America patria
del jazz è riuscito a forgiare un suo stile jazz, libero
e aperto alle contaminazioni e alle influenze:
quella del rock, quella della musica sudamericana, quella del pop. Fino ai tributi a Burt Bacharach, a Simon & Garfunkel o ai Beatles. Sempre
con la sua inseparabile sei corde, strumento difficile nel panorama jazz, forse dalle potenzialità
più limitate rispetto a quelle del sassofono, ma
che nelle sue mani riesce ad evocare infiniti mondi
musicali.
Unica avvertenza: se il 18 giugno sarete al Parco
della Musica a Roma, per favore spegnete i telefonini. Trilli, squilli continui e conversazioni danno
davvero fastidio al ragazzo sessantenne dall’indomabile chioma.
M.P.M.
Pat Metheny Unity Group
Mercoledì 18 giugno 2014, h 21
Auditorium Parco della Musica,
Sala Santa Cecilia
Viale Pietro De Coubertin, Roma
Biglietti da € 35 a € 55
Info: 06 802411
Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.17 Pagina 24