repubblica italiana - Regione Marche

ANNO XLV • N. 19
ANCONA 17•2•2014
REPUBBLICA ITALIANA
BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA REGIONE MARCHE
SOMMARIO
ATTI DELLA REGIONE
DELIBERAZIONI DELLA
GIUNTA REGIONALE
Deliberazione
n.
41
del
27/01/2014
Autorizzazione missione estera a
Changsha dell'Assessore Maura
Malaspina dal 13 al 19 ottobre
2013 - Rettifica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3685
Deliberazione
n.
42
del
27/01/2014
Approvazione dello schema di
accordo di programma tra Comune di Fermo, Provincia di Fermo e
Regione Marche per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in località San Claudio di
Campiglione nel Comune di Fermo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3685
Deliberazione
n.
45
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di
produzione delle lavorazioni artigianali e di eccellenza delle fibre
tessili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3700
Deliberazione
n.
46
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di
produzione del restauro di opere
d’arte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3725
Deliberazione
n.
47
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di
produzione di costruzione della
fisarmonica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3727
Deliberazione
n.
43
del
27/01/2014
Piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2014 – 2016. . . . pag. 3688
Deliberazione
n.
48
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del Disciplinare di
produzione dell'arte della fabbricazione della carta a mano. . . . . . . . . pag. 3736
Deliberazione
n.
44
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di
produzione della lavorazione del
ferro battuto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3697
Deliberazione
n.
49
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 36 - Attribuzione della qualifica di Bottega Scuola. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3753
Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì.
La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche
Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061
POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Deliberazione
n.
50
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 35 - Attribuzione
delle qualifiche di Maestro Artigiano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3754
Deliberazione
n.
51
del
27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 - Sviluppo
valorizzazione e promozione dell'artigianato artistico tipico e tradizionale - Individuazione della Commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755
Deliberazione
n.
52
del
27/01/2014
Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Paola Giorgi ad incontro
con la Commissione Europea - DG
Politica Regionale e Urbana a
Bruxelles dal 28/01/2014 al
29/01/2014. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755
Deliberazione
n.
53
del
27/01/2014
LR 23 novembre 2011 n. 22 - "Norme in materia di riqualificazione
urbana sostenibile e assetto idrogeologico - Art. 10, comma 4 - Criteri, modalità e indicazioni tecnicooperative per la redazione della
verifica di compatibilità idraulica
degli strumenti di pianificazione
territoriale e per l'invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali". . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755
Deliberazione
n.
54
del
27/01/2014
L.R. 11/03, art. 24 - Calendario
regionale di pesca -anno 2014. . . . . . pag. 3788
Deliberazione
n.
55
del
27/01/2014
Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Marco Luchetti ad
incontro con la Commissione Europea - DG "Occupazione, Affari
sociali e Inclusione" a Bruxelles dal
28/01/2014 al 30/01/2014. . . . . . . pag. 3797
Deliberazione
n.
59
del
27/01/2014
Programmazione della attività culturali e degli interventi speciali sul
patrimonio culturale - Criteri generali e modalità per l'attuazione e la
gestione delle autorizzazioni di spesa (tabella C) e delle specifiche leggi di contributo della LR 49/13. . . . . pag. 3797
ANNO XLV • N. 19
Deliberazione
n.
60
del
27/01/2014
D.Lgs. 165/99 art. 3/bis. DM 14
dicembre 2001, n. 454. Adozione
dello schema di convenzione con i
Centri autorizzati di Assistenza
Agricola (CAA) per lo svolgimento,
delle attività relative alle istanze di
agevolazione fiscale sui carburanti
agricoli (ex UMA). . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3804
Deliberazione
n.
61
del
27/01/2014
Autorizzazione alla missione estera
a Bruxelles per l'Assessore all'agricoltura, sviluppo rurale e ambiente
Maura Malaspina dal 28 al 30 gennaio 2014 - Importo 2.000,00 euro UPB 1.02.01 capitolo 10201102. . . . pag. 3817
Deliberazione
n.
62
del
27/01/2014
Reg. (UE) n. 1308/2013, art 46 Decreto MIPAAF n. 15938 del 20
dicembre 2013, articolo 1 - Approvazione disposizioni regionali di
attuazione della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti
2014 – 2018. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3817
Deliberazione
n.
63
del
27/01/2014
Legge regionale n. 20/2001, articolo 18 e legge regionale n. 22/2010,
articolo 3 - Rinnovo degli incarichi
dei componenti del Comitato di controllo interno e di valutazione. . . . . . . pag. 3857
Deliberazione
n.
64
del
27/01/2014
Art. 54 decreto legislativo n.
165/2001 e articolo 4, comma 1,
lettera a) l.r. n. 20/2001. Adozione
del codice di comportamento dei
dipendenti e dei dirigenti della
Giunta regionale all’esito della procedura aperta di partecipazione. . . . pag. 3857
Deliberazione
n.
65
del
27/01/2014
Parziale modifica della deliberazione di giunta n. 210 del 5/02/2002.
TAR Marche - Ricorso R.G. n.
161/2002 Affidamento incarico di
rappresentanza e difesa della
Regione Marche all'Avv. Gabriella
De Berardinis. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3864
Deliberazione
n.
66
del
27/01/2014
Corte di Appello di Ancona - Sez.
Lavoro. Ricorso in appello notificato
3682
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
in data 7/01/2014 - prot. reg. n.
12194. Sentenza del Tribunale
Civile di Ancona - Lav. n.
293/2013, resa nel procedimento
R.G. n. 1018/2012. Costituzione in
giudizio. Affidamento incarico Avv.
Maria Grazia Moretti. . . . . . . . . . . . . . . pag. 3865
Deliberazione
n.
67
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n.
1020/2013 notificato in data
20/12/2013. Riconversione delle
piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento
incarico Avv. Laura Simoncini. . . . . . pag. 3865
Deliberazione
n.
68
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n.
23/2014
notificato
in
data
19/12/2013. Riconversione delle
piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento
incarico Avv. Laura Simoncini. . . . . . pag. 3865
Deliberazione
n.
69
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n.
17/2014
notificato
in
data
15/12/2013. Risarcimento danni
per mareggiate. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv.
Maria Grazia Moretti. . . . . . . . . . . . . . . pag. 3865
Deliberazione
n.
70
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in
data 13/01/2014 - Prot. reg.le n.
28646. Prescrizione di specifici farmaci - definizione modello regionale per la redazione del Piano Terapeutico. Costituzione in giudizio.
Affidamento incarico Avv. Laura
Simoncini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3866
Deliberazione
n.
71
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in
data 14/01/2014 Prot. reg.le n.
34661. Impianto per produzione di
energia elettrica da biogas - assoggettabilità a procedura di V.I.A.
Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3866
ANNO XLV • N. 19
gettabilità a procedura di V.I.A.
Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3866
Deliberazione
n.
73
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in
data 17/01/2014 Prot. reg.le n.
38944. Impianto per produzione di
energia elettrica da biogas - assoggettabilità a procedura di V.I.A.
Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3867
Deliberazione
n.
74
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in
data 17/01/2014 - Prot. reg.le n.
38933. Impianto per produzione di
energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A.
Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3867
Deliberazione
n.
75
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n.
647/2012 notificato in data
2/10/2012. Compatibilità ambientale su progetto "Polo energie rinnovabili di Fermo" per riconversione
di ex zuccherificio. Costituzione in
giudizio. Affidamento incarico Avv.
Pasquale De Bellis. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3867
Deliberazione
n.
76
del
27/01/2014
L.R. n. 20/2001 - Conferimento dell'incarico di direzione del Servizio
Sanità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3867
Deliberazione
n.
77
del
27/01/2014
L.R. n. 26/1996 - Nomina del direttore dell'Agenzia regionale sanitaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3870
Deliberazione
n.
78
del
27/01/2014
L.R. n. 20/2001 - Disposizioni relative all'istituzione delle Posizioni
dirigenziali individuali e di funzione nell'ambito del Gabinetto del
Presidente, della Segreteria generale e dei Servizi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3873
Deliberazione
n.
72
del
27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in
data 16/01/2014 -Prot. reg.le n.
38197. Impianto per produzione di
energia elettrica da biogas - assog-
3683
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ATTI DELLA REGIONE
ANNO XLV • N. 19
tra Comune di Fermo, Provincia di Fermo e
Regione Marche per la realizzazione della nuova
struttura ospedaliera in località San Claudio di
Campiglione nel Comune di Fermo
- di incaricare il Presidente della Giunta regionale o
suo delegato di sottoscrivere tale accordo con l'apposizione della seguente clausola:
"L'attuazione del presente accordo è subordinata,
per gli adempimenti di competenza regionale,
all'iscrizione nel bilancio di previsione della
Regione delle risorse finanziarie necessarie".
DELIBERAZIONI DELLA
GIUNTA REGIONALE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 41 del 27/01/2014
Autorizzazione missione estera a Changsha
dell'Assessore Maura Malaspina dal 13 al 19
ottobre 2013 - Rettifica LA GIUNTA REGIONALE
ALLEGATO A
omissis
DELIBERA
Schema di Accordo di programma tra il Comune di
Fermo, la Provincia di Fermo e la Regione Marche
per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in loc. Campiglione di Fermo nel territorio del
Comune di Fermo ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 18
agosto 2000, n. 267 (TUEL).
- Di rettificare la Dgr. 1306 del 16.9.2013 di autorizzazione alla partecipazione dell'Assessore della
Giunta Regionale, Maura Malaspina, alla missione
istituzionale in Cina del 13 al 19 ottobre 2013
organizzata dalla Regione Marche in collaborazione con la Provincia dell'Hunan - Cina;
- di notificare copia del presente atto alla P.F. Organizzazione amministrazione del personale e scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione per la liquidazione delle conseguenti
spettanze;
- di autorizzare l'autocertificazione delle spese per
le quali non sarà possibile ottenere regolari fatture
o ricevute fiscali;
- di stabilire che l'onere per l'integrazione della missione ammonta a 4.989,20 euro sia posto a carico
del capitolo di spesa 10201102 - UPB 10201 del
bilancio di previsione 2014.
L'anno
…………………,
il
giorno
…………………… alle ore ………………… presso la Regione Marche, Palazzo Raffaello, Via G. da
Fabriano - Ancona
TRA
la Regione Marche rappresentata dal
Presidente Gian Mario Spacca
la Provincia di Fermo rappresentata dal
Presidente Fabrizio Cesetti
il Comune di Fermo rappresentato dal
Sindaco Nella Brambatti
PREMESSO CHE
con deliberazione n. 696 del 27 aprile 2009, la Giunta Regionale ha approvato l'accordo di programma
con il quale l'ASUR ha affidato alla Regione Marche
le funzioni di centrale di committenza per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera;
con la deliberazione n. 270 del 09 febbraio 2010, la
Giunta Regionale ha individuato in località San
Claudio di Campiglione del Comune di Fermo l'area
da destinare alla realizzazione della nuova struttura
ospedaliera, ed ha stabilito, come procedura da adottare per la scelta del progetto, il concorso di idee in
forma anonima a livello europeo. Con la stessa deliberazione la Giunta regionale si è riservata la facoltà
di affidare al vincitore del concorso, primo classificato, la redazione dei successivi livelli di progetta-
_______________________________________________________
Deliberazione n. 42 del 27/01/2014
Approvazione dello schema di accordo di programma tra Comune di Fermo, Provincia di
Fermo e Regione Marche per la realizzazione
della nuova struttura ospedaliera in località
San Claudio di Campiglione nel Comune di
Fermo.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare lo schema di accordo di programma
3685
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
zione propedeutici all'affidamento dei lavori con
procedura negoziata senza pubblicazione del bando;
con Decreto del Dirigente del Servizio Salute n. 47
del 09/03/2010, visto il parere favorevole del Comitato di Indirizzo, è stato nominato Responsabile Unico del procedimento (RUP) l'ing. Mario Pompei,
dirigente della P.F. Rischio sismico ed opere pubbliche d'emergenza;
con Decreto del Dirigente della P.F. Rischio sismico
ed opere pubbliche di emergenza della Regione Marche n. 16 del 16/03/2010 è stato indetto un concorso
di idee per la realizzazione della nuova struttura
ospedaliera e sono stati approvati il relativo bando e
il disciplinare di gara;
a conclusione del procedimento concorsuale è risultato vincitore il R.T.P. composto da:
- Studio Arch. Giuseppe Manara & Partners di
Roma - mandataria;
- Studio Tecnico Ingg. Antonucci - Leoni & Associati di Ancona - mandante;
- Studio Tecnico Associato Gigli Architetti Paola e
Nicoletta di Roma - mandante;
- Termostudi s.r.l. di Ancona - mandante;
- E.T.S. S.p.A. engineering and Technical Service di
Bergamo - mandante; - Studio di Geologia Applicata GEOTTEC di „lesi (AN) mandante.
con decreto dirigenziale n. 36/ESO del 13/04/2012 si
è provveduto ad affidare la redazione della progettazione preliminare e definitiva, nonché il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione al raggruppamento temporaneo di professionisti di cui al
punto precedente;
in data 16/04/2012 è stata sottoscritta la Convenzione Rep. N. 1203 tra fa Regione Marche ed l'Arch.
Giuseppe Manara, mandatario della costituita Associazione Temporanea di Imprese vincitore del concorso di idee;
con Decreto del Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera n. 41 del 24/04/2012 è stato approvato il progetto preliminare;
in data 04/06/2010 è stato trasmesso da parte del
Raggruppamento Temporaneo di professionisti il
progetto definitivo;
in data 05/04/2012 prot. n. 3559 è stata trasmessa al
Comune di Fermo la richiesta per la reiterazione dei
vincoli preordinati all'esproprio e per il rilascio del
certificato di conformità del progetto agli strumenti
urbanistici comunali;
in data 23/04/2012 l'amministrazione comunale di
Fermo ha attestato la compatibilità urbanistica delle
aree in cui è localizzata la nuova struttura ospedaliera;
l'amministrazione comunale di Fermo ha risposto
con la nota prot. n. 16456 del 04/05/2012 informando che il Consiglio Comunale nella seduta del
ANNO XLV • N. 19
03/05/2012 ha deliberato di prendere atto del progetto per la realizzazione del nuovo ospedale e di
adottare, ai sensi dell'art. 26 della L.R. 05/08/1992,
la variante al P.R.G. per le aree che il vigente strumento urbanistico generale preordina ad espropriazioni per la pubblica utilità al fine della reiterazione
dei vincoli espropriativi così come previsti nel proprio vigente strumento urbanistico generale;
il Consiglio Comunale di Fermo con deliberazione
n. 102 del 29.11.2012 ha approvato in via definitiva,
ai sensi dell'art. 26 della Legge Regionale 05 agosto
1992 e ss.mm.ii. la variante al PRG per le aree che il
vigente strumento urbanistico generale preordina ad
espropriazione per pubblica utilità, al fine della reiterazione dei vincoli espropriativi così come previsti
nel vigente strumento urbanistico generale;
in data 03/05/2012 è stato inviato ai comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, per il
parere di propria competenza, la richiesta del nulla
osta di fattibilità sul progetto dell'ospedale;
il progetto definitivo è stato consegnato dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti in data
10/05/2012;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 57 del
11/05/2012 è stato approvato il progetto definitivo;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 80 del
31/05/2012 sono state delegate al Comune di Fermo,
ai sensi dell'art. 9 della L.R. n. 17 del 1979, tutte le
funzioni in materia di espropri di cui al citato articolo di legge relative alla realizzazione della nuova
struttura ospedaliera in loc. Campiglione di Fermo
nel territorio del Comune di Fermo;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 163 del
12/12/2012 sono state approvate alcune modifiche al
progetto definitivo a seguito delle osservazioni relative alle procedure di esproprio;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 164 del
17/12/2012 è stata indetta la gara per l'affidamento
della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo;
in data 14/01/2013 è stato rilasciato dal comando
provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, il
parere favorevole relativamente alla richiesta del
nulla osta di fattibilità sul progetto dell'ospedale;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 18 del
30/01/2013 è stata apportata una modifica al bando
di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo
3686
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
per effetto di una modifica normativa entrata in
vigore in data 19/12/2012;
con atto del Dirigente del Settore LL.PP. ed Ambiente del Comune di Fermo n. 119 del 18/03/2013 R.G.
363 è stata determinata in via provvisoria l'indennità
di espropriazione degli immobili necessari per l'esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione del nuovo complesso ospedaliero nel Comune di Fermo in
località San Claudio di Campiglione;
con atto del Dirigente del Settore LL.PP. ed Ambiente del Comune di Fermo n. 212 del 29/05/2013 R.G.
673 è stato dato mandato alla Regione Marche di
eseguire il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti di Ascoli Piceno in favore delle ditte non concordatarie e di effettuare la liquidazione dell'acconto
pari all'80% in favore del soggetto che ha accettato
l'indennità provvisoria di esproprio;
con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 90 del
15/07/2013 si è provveduto a liquidare l'acconto pari
all'80% in favore del soggetto che ha accettato l'indennità provvisoria di esproprio;
con Decreto del Dirigente della RF. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 91 del
15/07/2013 si è disposto il deposito presso la Cassa
Depositi e Prestiti di Ascoli Piceno delle indennità in
favore delle ditte non concordatarie e che tale deposito è stato costituito in data 01/08/2013 n. 1222131;
il Consiglio Comunale di Fermo con deliberazione
n. 36 del 03/06/2013 ha adottato, ai sensi dell'art. 26
della Legge Regionale 05 agosto 1992 e s.m.i. la
variante al PRG per la realizzazione del collegamento stradale tra la S.P. 239 Fermana - Faleriense, (Circonvallazione Ovest di Fermo), la S.P. 219 Ete Morto (Mezzina), e la nuova strada Mare – Monti lungo
la Valle del Tenna, il cui progetto rientra nell'ambito
del più ampio intervento di riorganizzazione della
viabilità finalizzato a garantire un rapido ed efficace
collegamento tra il nuovo polo ospedaliero, la città
di Fermo e tutta la costa fermana, con il nuovo casello autostradale di Porto Sant'Elpidio;
visto l'esito positivo di cui al verbale della Conferenza delle Amministrazioni interessate alla sottoscrizione del presente accordo di programma tenutasi in data 1 ottobre 2013.
ANNO XLV • N. 19
Art. 2
Oggetto dell'accordo di programma
Oggetto del presente accordo di programma è la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in loc.
Campiglione di Fermo nel territorio del Comune di
Fermo e l'adeguamento ovvero la realizzazione della viabilità di servizio.
Art. 3
Elaborati
Il presente Accordo di Programma è costituito dai
seguenti elaborati descrittivi delle opere da realizzare di cui all'elenco allegato:
- Elaborati del progetto definitivo della struttura
ospedaliera (progetto architettonico e relazione
geologica);
- Individuazione progettuale della viabilità di collegamento tra l'ospedale e la S.P. 219 Ete Morto
(Mezzina);
Art. 4
Accertamento del prevalente interesse pubblico
La realizzazione del nuovo complesso ospedaliero
come polo di eccellenza per la comunità del Fermano e della viabilità di raccordo e servizio alla rete
infrastrutturale regionale e nazionale deve garantire
la presenza di servizi sanitari per le popolazioni residenti nel bacino di utenza della Provincia di Fermo,
funzioni che manifestano chiaramente il prevalente
interesse pubblico dell'intervento da realizzare.
Per la definizione e l'attuazione dell'intervento di
notevole interesse pubblico si richiede, per la sua
completa realizzazione, l'azione integrata e coordinata del Comune di Fermo, della Provincia di Fermo
e della Regione Marche attraverso la conclusione di
un accordo di programma conforme allo strumento
urbanistico, ai sensi dell'art 34 del D. Lgs. n.
267/2000;
La realizzazione del nuovo Ospedale di Fermo non
può prescindere dalla previsione di un ordinato e
razionale sviluppo delle infrastrutture viarie e, pertanto, si ritiene necessario esperire tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti ogni forma utile di collaborazione e programmazione strategica intesa a rafforzare la rete infrastrutturale della viabilità del territorio fermano, al fine di collegare la nuova struttura
ospedaliera con la viabilità di interesse comunale,
provinciale e nazionale.
TUTTO CIÒ PREMESSO
si conviene quanto segue:
Art. 1
Premesse
Le premesse e gli atti in esse richiamati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente accordo di programma.
Art. 5
Impegni degli Enti aderenti all'Accordo
1) La Regione Marche si impegna:
a) a realizzare, con spese a proprio carico, tutti i
3687
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
livelli della progettazione della nuova struttura ospedaliera e delle opere di adeguamento
della viabilità esterne al lotto necessarie a rendere funzionale la struttura sanitaria, fino alla
rotatoria, compresa, che verrà realizzata
all'intersezione con la S.P. 219 Ete Morto
(Mezzina);
b) a svolgere la funzione di stazione appaltante e
a farsi carico della spesa relativa alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera, delle
aree a parcheggio ad essa annesse, della rotatoria all'intersecazione con la S.P. 219 Ete
Morto (Mezzina) e del tratto di viabilità di
collegamento tra ospedale e rotatoria;
c) a corrispondere l'indennizzo spettante ai proprietari dei terreni da espropriare riportati nel
documento denominato "Piano particellare di
esproprio";
2) La Provincia di Fermo si impegna:
a) a cedere a titolo gratuito il terreno di sua proprietà individuato catastalmente al Fg. 37,
particelle 34 e 72 per complessivi ha 4, are 46
e ca 90, interessato dall'intervento in oggetto
a totale definizione dei propri impegni;
3) Il Comune di Fermo si impegna:
a) a rilasciare celermente tutte le necessarie autorizzazioni finalizzate alla realizzazione della
nuova struttura ospedaliera;
b) ad espletare tutte le procedure di esproprio
relativamente alla realizzazione della nuova
struttura ospedaliera e della nuova viabilità
prevista dal progetto;
lanza e il controllo sull'esecuzione del presente
accordo di programma sono esercitati da un Collegio
costituito dal presidente della Regione o suo delegato, dal Presidente della Provincia di Fermo o suo
delegato e dal Sindaco del Comune di Fermo o suo
delegato.
Il Collegio di vigilanza ha le seguenti competenze:
- monitoraggio e controllo (tempi, modalità operative, ecc.) delle diverse fasi di attuazione dell'accordo di programma;
- segnalare ritardi o disfunzioni e sollecitare le parti
inadempienti;
- risolvere eventuali problemi o dubbi interpretativi
nell'attuazione dell'Accordo.
L'insediamento del Collegio di vigilanza avviene su
iniziativa del Presidente che viene nominato alla prima seduta dalla maggioranza dei componenti. Tale
Collegio si esprime, di norma, all'unanimità.
Art. 8
Approvazione dell'Accordo di Programma
Il presente accordo di programma viene approvato
con Decreto del Presidente della Regione Marche, ai
sensi e per gli effetti dell'art. 34 comma 4 del D.Lgs.
n. 267/2000. Il Decreto verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.
LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO
Provincia di Fermo, rappresentata dal Presidente
Fabrizio Cesetti
Art. 6
Tempi di attuazione dell'accordo di programma
La Regione Marche si impegna a realizzare la nuova
struttura ospedaliera e finanziare le opere di adeguamento della viabilità, esterne al lotto, necessarie a
rendere funzionale la struttura sanitaria, compresa la
rotatoria che verrà realizzata all'intersezione della
S.P. 219 Ete Morto (Mezzina) entro dicembre 2017.
La Provincia di Fermo si impegna a cedere le aree di
sua proprietà individuate catastalmente al Fg. 37,
particelle 34 e 72, una volta espletate tutte le procedure tecnico - amministrative per dare inizio ai lavori di realizzazione dell'ospedale.
Il Comune di Fermo si impegna ad approvare i progetti esecutivi della viabilità di collegamento dell'ospedale con la S.P. n. 219 Ete Morto (Mezzina) entro
60 giorni dalla completezza degli elaborati prodotti.
Comune di Fermo, rappresentato dal Sindaco Nella
Brambatti
L'attuazione del presente accordo è subordinata, per
gli adempimenti di competenza regionale, all'iscrizione nel bilancio di previsione della Regione delle
risorse finanziarie necessarie.
Regione Marche, rappresentata dal Presidente Gian
Mario Spacca
_______________________________________________________
Deliberazione n. 43 del 27/01/2014
Piano di prevenzione della corruzione per il
triennio 2014 – 2016.
LA GIUNTA REGIONALE
Art. 7
Collegio di vigilanza e attività di controllo
Ai sensi dell'art. 34 del D. Lgs. n. 267/2000, la vigi-
omissis
DELIBERA
3688
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
strutture organizzative della Giunta regionale tenendo conto delle indicazioni della circolare 1/2013 del
Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sono assegnati in particolare i seguiti
compiti, da svolgersi in conformità al presente
PTPC:
a) in base alla legge 190/2012 deve:
1) proporre modifiche al PTPC in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10,
lettera a);
2) verificare l’efficace attuazione del PTPC e la
sua idoneità (art. 1, comma 10, lettera a);
3) definire procedure appropriate per selezionare
e formare i dipendenti destinati a operare in
settori particolarmente esposti alla corruzione
(ari. 1, comma 8);
4) verificare, d’intesa con il dirigente competente, l’effettiva rotazione degli incarichi negli
uffici preposti allo svolgimento delle attività
nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lettera b);
5) individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della
legalità (art. 1, comma 10, lettera c);
6) elaborare la relazione annuale sull’attività
svolta, assicurarne la pubblicazione sul sito
web istituzionale e trasmetterla all’organo di
indirizzo politico (art. 1, comma 14);
7) riferire sulla sua attività all’organo di indirizzo politico, se richiesto o se lui stesso lo valuta opportuno (art. 1, comma 14);
b) in base al d.lgs. 39/2013, deve:
1) vigilare sull’applicazione delle disposizioni
in materia di rispetto delle norme in materia
di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, con il compito di contestare all’interessato l’esistenza o l’insorgere delle situazioni
di inconferibilità o incompatibilità (art. 15,
comma 1);
2) segnalare i casi di possibili violazioni del
decreto all’Autorità nazionale anticorruzione
(ANAC), all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCOM) ai fini dell’esercizio delle funzioni di cui alla legge
215/2004, nonché alla Corte dei conti per
l’accertamento di eventuali responsabilità
amministrative (art. 15, comma 2);
c) in base all’art. 15 del DPR 6212013 e alla DGR
1763/2013 deve:
1) curare la diffusione della conoscenza del
Codice di comportamento nell’amministrazione;
di approvare il Piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2014-2016, di cui all’allegato “A”,
che forma parte integrante della presente deliberazione.
Allegato “A”
PIANO DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE PER IL
TRIENNIO 2014 – 2016
1. INTRODUZIONE
Il presente Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) è adottato ai sensi della legge 6
novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione), in conformità
alle Linee di indirizzo del piano nazionale anticorruzione adottate dal Comitato interministeriale istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 gennaio 2013 e nel rispetto del Piano nazionale anticorruzione (PNA), approvato con delibera
n. 72/2013 della Commissione per la valutazione, la
trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (ora Autorità nazionale anticorruzione), nonché dell’Intesa Stato-Regioni-Enti locali del 24
luglio 2013, rep. 79/CU.
Quest’ultima prevede in particolare che nell’ambito
dell’amministrazione debba essere individuato un
solo RPC, fatto salvo il caso delle Regioni per le
quali è la spiccata autonomia dei due organi espressione della volontà popolare (Consiglio e Giunta) a
giustificare la nomina di due diversi responsabili.
2. STRUTTURE DI RIFERIMENTO
2.1. Giunta regionale.
La Giunta regionale, quale organo di indirizzo politico, in base a quanto previsto dalla normativa statale e regionale e dal PNA, in particolare:
a) nomina il Responsabile della prevenzione della
corruzione (RPC);
b) approva il PTPC;
c) approva gli eventuali ulteriori indirizzi in materia
di prevenzione della corruzione;
d) adotta il Codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Regione.
2.2. Responsabile della prevenzione della corruzione
Al RPC, nominato dalla Giunta regionale ai sensi
dell’art. 1, comma 7, della legge 190/2012 per le
3689
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
2) effettuare il monitoraggio annuale sulla sua
attuazione;
3) provvedere a pubblicare sul sito istituzionale
e a comunicare all’ANAC i risultati del monitoraggio di cui al punto 2).
Per lo svolgimento dei compiti assegnati, al RPC è
garantito il supporto di una struttura dotata di adeguate risorse umane e strumentali.
ANNO XLV • N. 19
d) effettuare le comunicazioni prescritte in materia
di conflitto di interessi e di obbligo di astensione;
e) segnalare i possibili illeciti (penali, disciplinari,
amministrativo-contabili) di cui vengono a conoscenza secondo quanto previsto dal Codice di
comportamento regionale.
La violazione degli obblighi di cui sopra è fonte di
responsabilità disciplinare e, per i dirigenti, anche
dirigenziale.
2.3. Referenti per la prevenzione della corruzione
Al fine di favorire l’espletamento dei compiti assegnati dalla legge al RPC e promuovere il rispetto
delle disposizioni del PTPC, i dirigenti dei Servizi e
il Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta
regionale sono individuati quali referenti per la prevenzione della corruzione nell’ambito delle strutture
alle quali sono preposti.
Il ruolo svolto dai referenti è di fondamentale importanza per il perseguimento degli obiettivi del presente piano; i loro compiti in tale ambito si configurano
come connaturati alla funzione di direzione svolta e
strettamente integrati con le relative competenze tecnico-gestionali.
La violazione dei compiti di cui sopra è fonte di
responsabilità disciplinare, oltre che dirigenziale e
ne viene tenuto conto ai fini della valutazione annuale delle prestazioni dirigenziali.
Ciascun referente si avvale della collaborazione e
del supporto operativo dei dipendenti che partecipano ai gruppo di lavoro costituito con atto del Segretario generale della Giunta regionale (ID. 0825217
del 12 dicembre 2013), ai sensi dell’art. 5, comma 3,
lettera c), della legge regionale 15 ottobre 2001, n.
20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione).
Sono componenti del gruppo un funzionario per
ogni Servizio e uno per il Gabinetto del Presidente
della Giunta regionale. Resta ferma la possibilità di
integrare il gruppo con altri funzionari, in possesso
di professionalità ritenute necessarie per il buon esito dei lavori.
Il gruppo opera nell’ambito delle direttive del RPC e
dei referenti. Il RPC redige un sintetico verbale delle riunioni del gruppo.
2.5. Altri soggetti istituzionali
Il Comitato di controllo interno e di valutazione
(COCIV), di cui all’art. 18 della legge regionale 15
ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione), svolge le funzioni di organismo indipendente di valutazione della
Regione e, in relazione all’attività di prevenzione
della corruzione esprime il proprio parere sulla proposta di Codice di comportamento, ai sensi dell’art.
54, comma 5, del decreto legislativo 165/2001, oltre
a svolgere le funzioni indicate nel paragrafo 4.2.
L’Ufficio procedimenti disciplinari (UPD) oltre a
esercitare le funzioni previste dall’art. 55-bis del
decreto legislativo 165/2001, svolge una funzione
propositiva in relazione all’aggiornamento del Codice di comportamento dell’Ente.
In particolare l’UPD:
a) propone la revisione periodica del Codice di comportamento sulla base dell’esperienza realizzata;
b) svolge funzioni di organismo stabile di garanzia e
di attuazione del Codice, anche mediante il ricevimento di segnalazioni o proposte di miglioramento dei suoi contenuti da parte di cittadini, e
utenti e provvede ad assicurare le tutele di cui
all’art 54-bis del decreto legislativo 165/2001,
adottando idonea procedura di garanzia.
La Stazione unica appaltante della Regione Marche
(SUAM) istituita con legge regionale 1/2012 quale
Sezione regionale dell’Osservatorio sui contratti
pubblici, effettua in particolare, in base a quanto previsto dall’art 2, comma 2, lettere m) e n), della legge regionale suddetta, il monitoraggio delle variazioni e del prolungamento dei termini di esecuzione
dei contratti e la pubblicazione sul sito informatico
dei programmi e dei bandi gestiti; provvede alla formazione di una banca dati dei prezzi relativi ai beni
e ai servizi e alla diffusione degli stessi dati; cura i
rapporti con la Prefettura - UTG del Governo. Provvede inoltre alla raccolta dei dati di cui all’art. 7 del
D.Lgs. 163/2006.
La struttura regionale competente in materia di controlli sull’erogazione dei fondi UE effettua il controllo di secondo livello sugli atti relativi all’utilizzo
dei fondi strutturali europei.
2.4. Dipendenti regionali
I dipendenti regionali sono tenuti a:
a) collaborare al processo di elaborazione e di
gestione del rischio, se e in quanto coinvolti;
b) osservare le misure di prevenzione previste dal
PTPC;
c) adempiere agli obblighi del Codice di comportamento di cui al DPR 62/2013 e del Codice di
comportamento regionale;
3690
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Il Collegio dei revisori dei conti, costituito ai sensi
della legge regionale 3 dicembre 2012, n. 40 (Istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti della
Regione Marche), in particolare vigila, mediante
rilevazioni a campione, sulla regolarità contabile,
finanziaria ed economica della gestione amministrativa della Regione e riferisce alla Giunta regionale e
alla competente Commissione assembleare sulle
gravi irregolarità di gestione accertate (articolo 4
della legge regionale).
e)
f)
2.6. Supporti informatici
A supporto della propria attività nonché per garantire un flusso informativo costante all’interno e all’esterno dell’Ente, il RPC ha attivato un apposito indirizzo di posta elettronica dedicata sul sito istituzionale della Regione Marche per le comunicazioni in
materia e aperto una apposita sezione Anticorruzione sul sito web per la pubblicazione della normativa,
delle circolari e della modulistica predisposta.
g)
h)
3. OBIETTIVI DEL PIANO E INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A RISCHIO
3.1. Obiettivi
In relazione alla prevenzione della corruzione, il
PTPC persegue i seguenti obiettivi:
1) ridurre le possibilità che si manifestino casi di
corruzione;
2) aumentare la capacità di prevenire e di scoprire
casi di corruzione;
3) creare un clima lavorativo sfavorevole alla corruzione.
Al fine di realizzare tali obiettivi, sono individuate le
seguenti attività e misure di prevenzione della corruzione:
a) completamento della ricognizione dei procedimenti di competenza della Giunta regionale;
b) assegnazione, da parte di ciascun dirigente, delle
mansioni e delle linee di attività ai dipendenti;
c) monitoraggio sul rispetto dei Codice di comportamento (DPR 62/2013 e DGR 1763/2013), del
Programma triennale per la trasparenza e per
l’integrità e della normativa in materia di obbligo
di astensione in caso di conflitti di interesse (artt.
6, 7 e 13 del DPR 62/2013),delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (decreto legislativo 39/2013), del divieto di
conferimento di incarichi ai dipendenti cessati
dal servizio (art. 53, comma 16 ter, del decreto
legislativo 165/2013) o condannati in sede penale (art. 35 bis del decreto legislativo 165/2013);
d) formazione del personale esposto al rischio corruzione sui Codici di comportamento, sul PTPC,
sul Programma triennale per la trasparenza e per
ANNO XLV • N. 19
l’integrità e sulle misure di contrasto all’illegalità
e ai fenomeni corruttivi;
verifica della rotazione degli incarichi dirigenziali e degli affidamenti, ai sensi dell’art. 1, comma
4, lettera e), comma 5, lettera b) e comma 10, lettera b), della legge 190/2012;
verifica dell’inserimento dei patti di integrità di
cui all’art. 1, comma 17, della legge 190/2012, in
sede di affidamento di forniture, lavori e servizi
ed inserimento negli avvisi, nei bandi di gara e
nelle lettere di invito della clausola di salvaguardia in base alla quale il mancato rispetto della
legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto;
monitoraggio dei tempi procedimentali previsti
per la conclusione dei procedimenti;
garanzia della riservatezza e della tutela per i
dipendenti che segnalano illeciti, ai sensi dell’art.
54 bis, del decreto legislativo 165/2001, con
canali riservati di ricevimento delle segnalazioni.
3.2 Aree a rischio
Ai sensi del PNA, sono in ogni caso considerate a
rischio di corruzione le attività inerenti i procedimenti ricompresi nelle seguenti aree:
a) autorizzazioni e concessioni;
b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori,
forniture e servizi, anche con riferimento alla
modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture, di cui al decreto legislativo 163/2006;
c) concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a
persone ed enti pubblici e privati;
d) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del decreto legislativo 150/2009.
L’individuazione di ulteriori aree di rischio è effettuata in fase di aggiornamento del PTPC anche sulla
base delle segnalazioni pervenute dall’interno e dall’esterno della Regione.
La valutazione del rischio è effettuata dai referenti,
entro quattro mesi dalla data di approvazione del
presente PTPC tenuto conto in particolare dei
seguenti indicatori:
a) discrezionalità amministrativa riconosciuta al
responsabile della struttura competente;
b) stima della probabilità della realizzazione dell’evento corruttivo, in relazione ai controlli attivati
e alla loro efficacia;
c) rilevanza esterna del procedimento, in relazione
agli aspetti economici e di intervento su interessi
collettivi e diffusi in materia ambientale;
3691
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
d) complessità del procedimento, in rapporto al
numero di amministrazioni interessate ed agli
oneri di produzione di documenti richiesti agli
utenti.
ANNO XLV • N. 19
al fine di bloccare una gara il cui risultato si
sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario
7) elusione delle regole di affidamento degli
appalti, mediante l’improprio utilizzo del
modello procedurale dell’affidamento delle
concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto;
c) per l’area concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi economici dì qualunque
genere a persone ed enti pubblici e privati:
1) riconoscimento indebito di ausili economici a
cittadini non in possesso dei requisiti di legge
al fine di agevolare determinati soggetti;
2) riconoscimento indebito dell’esenzione dal
pagamento di tariffe al fine di agevolare
determinati soggetti;
3) uso di falsa documentazione per agevolare
taluni soggetti nell’accesso a fondi comunitari;
d) per l’area concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera:
1) abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato ai reclutamento di candidati particolari;
2) irregolare composizione della commissione di
concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari;
3) inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della
selezione, quali, a titolo esemplificativo, l’inosservanza dell’obbligo dell’anonimato nel
caso di prova scritta o della predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo
scopo di reclutare candidati particolari;
4) progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare
dipendenti o candidati particolari;
5) motivazione generica circa la sussistenza dei
presupposti di legge per il conferimento di
incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari.
Ai fini della valutazione del rischio i referenti utilizzano la tabella Valutazione del rischio di cui all’Allegato 5 del PNA, con i necessari adattamenti richiesti dalla specificità dell’organizzazione regionale.
La puntuale individuazione dei procedimenti amministrativi a elevato rischio di corruzione è effettuata
con successiva deliberazione adottata dalla Giunta
regionale, entro sei mesi dall’approvazione del presente piano, sulla base delle indicazioni dei referenti relative alla valutazione del rischio svolte nei modi
e nei termini sopra indicati.
All’interno delle aree sopra indicate costituiscono
situazioni di rischio potenziale le seguenti evenienze:
a) per l’area autorizzazioni e concessioni:
1) abuso nell’adozione di provvedimenti aventi
ad oggetto condizioni di accesso a servizi
pubblici al fine di agevolare particolari soggetti e il loro inserimento nei primi posti di
una graduatoria;
2) abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in
cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o
preminenti di controllo al fine di agevolare
determinati soggetti (es. controlli finalizzati
all’accertamento del possesso di requisiti per
autorizzazioni);
b) per l’area scelta del contraente per l’affidamento
di lavori, forniture e servizi:
1) accordi collusivi tra le imprese partecipanti a
una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come
modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso;
2) definizione dei requisiti di accesso alla gara e,
in particolare, dei requisiti tecnico-economici
dei concorrenti al fine di favorire un’impresa
(es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione);
3) uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa;
4) utilizzo della procedura negoziata e abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa;
5) ammissione di varianti in corso di esecuzione
del contratto per consentire all’appaltatore di
recuperare lo sconto effettuato in sede di gara
o di conseguire guadagni extra;
6) abuso del provvedimento di revoca del bando
4. GESTIONE E TRATTAMENTO DEL
RISCHIO
4.1. Misure di prevenzione
Con riguardo alle attività e ai procedimenti di cui al
paragrafo 3.2 devono essere applicate le misure
generali e specifiche di prevenzione di cui ai paragrafi seguenti, con le modalità e in base alle competenze individuate, ove necessario, dal RPC d’intesa
con i referenti.
3692
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
venzione, di cui alle lettere precedenti, all’alienazione, all’acquisto, alla concessione e alla locazione di beni di proprietà regionale;
m)promozione del ruolo e delle funzioni della
SUAM nell’ambito del territorio regionale;
n) estensione dell’informatizzazione dei procedimenti amministrativi per consentirne la tracciabilità; accesso telematico a dati, documenti e loro
riutilizzo, nonché accesso telematico ai procedimenti in atto, anche per consentire il controllo
sull’attività;
o) potenziamento, nell’ambito delle strutture aperte
al pubblico, dei canali di ascolto per raccogliere
suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito
e trasmettere le informazioni agli uffici competenti;
p) promozione del principio di rotazione degli incarichi ai dirigenti e funzionari nelle strutture particolarmente esposte a rischio di corruzione, compatibilmente con le professionalità necessarie
disponibili;
q) individuazione nel programma formativo annuale
per il personale regionale di specifici percorsi
formativi e di aggiornamento destinati ai dipendenti addetti alle attività e ai procedimenti a
rischio corruzione, nonché agli altri soggetti interessati all’applicazione del presente piano;
r) monitoraggio e rimozione delle eventuali situazioni di incompatibilità e di conflitto di interessi
derivanti dall’attribuzione di incarichi interni ed
esterni ai dipendenti regionali, anche successivamente alla cessazione dal servizio o al termine
dell’incarico, in base alla vigente normativa;
s) vigilanza sul rispetto del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e regionali da parte di
ciascun dirigente e introduzione della presa d’atto, da parte dei dipendenti, del PTCP.
4.1.1. Misure generali di prevenzione
Costituiscono misure generali di prevenzione:
a) piena osservanza degli obblighi di trasparenza
previsti dalla vigente normativa e creazione di
meccanismi di raccordo tra le banche dati istituzionali dell’amministrazione, per realizzare adeguati flussi informativi interni;
b) creazione e diffusione di manuali sull’utilizzo delle procedure interne;
c) controlli a campione sull’iter dei procedimenti, da
parte dei dirigenti, al fine di verificare la legittimità degli atti, la correttezza delle procedure, il
rispetto degli obblighi di trasparenza e quant’altro possa essere ritenuto utile al fine dell’osservanza delle disposizioni in argomento;
d) monitoraggio semestrale, a cura dei dirigenti, del
rispetto dei termini dei procedimenti amministrativi di competenza della propria struttura;
e) per i procedimenti riguardanti la formazione di
contratti, nonché il rilascio di autorizzazioni e
concessioni o l’erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, acquisizione, da parte dei
responsabili dei procedimenti stessi, di apposita
dichiarazione scritta dei soggetti beneficiari circa
l’insussistenza di relazioni di parentela o affinità
con il dirigente e il dipendente responsabili del
procedimento nonché circa l’insussistenza di
altre cause di incompatibilità, ai sensi della
vigente normativa. Nel caso di persone giuridiche, la dichiarazione é resa dal legale rappresentante;
f) indizione, di norma almeno sei mesi prima della
scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi, delle procedure di gara
secondo la normativa nazionale e regionale sui
contratti, riducendo il numero degli affidamenti
diretti e inserendo nei contratti stipulati dalla
Regione clausole di legalità, ai sensi della vigente normativa, nonché la previsione che il mancato rispetto dei patti di integrità e delle clausole di
legalità costituisce causa di esclusione dalla gara;
g) monitoraggio da parte della SUAM del rispetto
dei termini previsti dai singoli contratti per la fornitura di beni e servizi e per l’esecuzione di lavori e, in caso di superamento degli stessi, informativa al RPC, con indicazione delle ragioni del
ritardo;
h) rigoroso rispetto del principio di rotazione degli
operatori economici nell’acquisizione di servizi e
forniture;
i) applicazione, di norma, del principio di rotazione
negli incarichi dei componenti esperti delle commissioni di gara, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili;
l) applicazione, ove compatibili, delle misure di pre-
4.1.2. Misure specifiche di prevenzione
Al fine della migliore effettuazione delle misure di
carattere generale, sono adottate le seguenti misure
specifiche di prevenzione:
a) svolgimento di riunioni periodiche tra i dirigenti
per finalità di aggiornamento sull’attività dell’amministrazione, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali;
b) attivazione di un’apposita procedura per il monitoraggio previsto dalla lettera d) delle misure
generali. Nel caso di mancato rispetto dei termini, il dirigente indica le motivazioni che giustificano il ritardo e le misure adottate per eliminare
tempestivamente tale anomalia;
c) con riferimento a quanto previsto dalla lettera e)
delle misure generali, i dirigenti delle strutture
3693
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
dati da parte delle amministrazioni procedenti
senza oneri a loro carico (art. 58, comma 2, del
D.Lgs. 82/2005);
interessate alla stipulazione di contratti e a procedimenti di concorso, di selezione, di autorizzazione, di concessione o di erogazione di vantaggi
economici di qualunque genere effettuano verifiche a campione sulle dichiarazioni concernenti le
eventuali situazioni di incompatibilità e relazioni
di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli
amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti
esterni e i dipendenti della struttura. Nel caso
risultino tali relazioni di parentela o affinità, il
dipendente interessato al potenziale conflitto di
interesse si astiene dall’istruttoria e dall’adozione di qualunque atto relativo al procedimento in
questione informandone il dirigente della struttura. I dirigenti delle strutture comunicano al
responsabile della prevenzione i casi di astensione;
d) pubblicazione sull’intranet POINT di casi esemplificativi anonimi, tratti dall’esperienza concreta dell’amministrazione, in cui si prospetta il
comportamento non adeguato, che realizza l’illecito disciplinare, e il comportamento che invece
sarebbe stato adeguato, anche sulla base dei pareri resi dalla ANAC, ai sensi dell’art. 1, comma 2,
lettera d), della legge 190/2012;
e) individuazione di orari di disponibilità dell’ufficio
per i procedimenti disciplinari, durante i quali i
funzionari addetti sono disponibili ad ascoltare e
indirizzare i dipendenti dell’amministrazione su
situazioni o comportamenti, al fine di prevenire
la commissione di fatti corruttivi e di illeciti
disciplinari (art. 15, comma 3, del DPR
62/2013);
f) introduzione di procedure che prevedano che i
verbali relativi ai servizi svolti presso l’utenza
debbano essere sempre sottoscritti dall’utente
destinatario;
g) previsione della presenza di più funzionari in
occasione dello svolgimento di procedure o procedimenti a rischio, anche se la responsabilità del
procedimento o del processo è affidata ad un unico funzionario;
h) affidamento delle ispezioni, dei controlli e degli
atti di vigilanza di competenza dell’amministrazione ad almeno due dipendenti abbinati con
rotazione casuale;
i) intensificazione dei controlli a campione sulle
dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto
notorio rese dai dipendenti e dagli utenti ai sensi
degli artt. 46-49 del DPR 445/2000 (artt. 71 e 72
del DPR 445/2000);
j) promozione di convenzioni tra amministrazioni
per l’accesso alle banche dati istituzionali contenenti informazioni e dati relativi a stati, qualità
personali e fatti di cui agli artt. 46 e 47 del DPR
445/2000, disciplinando le modalità di accesso ai
4.2. Misure di coordinamento
Il RPC, nell’adempimento dei propri compiti come
specificati nel paragrafo 2.2., si avvale della collaborazione delle strutture di cui al paragrafo 2.5, nei
limiti delle rispettive competenze, anche mediante le
seguenti modalità.
I referenti garantiscono l’osservanza del PTPC nell’ambito delle strutture che dirigono. In particolare
essi svolgono i seguenti compiti:
a) forniscono le necessarie informazioni al RPC per
permettergli l’espletamento delle relative funzioni;
b) partecipano attivamente all’intero processo di elaborazione e gestione del rischio, proponendo in
particolare le misure di prevenzione più idonee;
c) vigilano sull’osservanza del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013) e
del Codice di comportamento regionale attivando, in caso di violazione, i conseguenti procedimenti disciplinari;
d) applicano le misure di prevenzione indicate nel
PTPC e gli eventuali ulteriori indirizzi approvati
dalla Giunta regionale.
Il COCIV, in particolare:
a) svolge i compiti connessi all’attività di prevenzione della corruzione in relazione alle misure relative trasparenza amministrativa, ai sensi dell’art.
44 del decreto legislativo 33/2013 nonché quelli
indicati nel paragrafo 2.5.
b) elabora un sistema di valutazione delle prestazioni dirigenziali e del rimanente personale che tenga conto della osservanza o meno del PTPC e
delle sue misure attuative, nonché degli obblighi
previsti dal Codice di comportamento regionale;
L’UPD in particolare:
a) opera in raccordo con il RPC, fornendo tutti i dati
da questi richiesti anche ai fini delle comunicazioni periodiche all’ANAC;
b) ai fini dello svolgimento delle funzioni previste
nel paragrafo 2.5. riceve le segnalazioni di dipendenti, cittadini e utenti sulle potenziali condotte
contrarie alle disposizioni del Codice di comportamento regionale, mediante attivazione di apposita casella di posta elettronica dedicata sul sito
istituzionale e la redazione e diffusione via web
di apposito modulo per le segnalazioni.
3694
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
La SUAM fornisce al RPC, su sua richiesta, i dati e
le informazioni finalizzati all’attuazione dei meccanismi e delle misure di prevenzione di cui al presente atto relativamente alle procedure contrattuali
direttamente gestite ai sensi della legge regionale
12/2012, nonché i dati e le informazioni in proprio
possesso quale Sezione regionale dell’Osservatorio
dei contratti pubblici ai sensi dell’articolo 7, comma
1, del decreto legislativo 163/2006.
La struttura competente in materia di controlli sull’erogazione dei fondi UE comunica al RPC le irregolarità riscontrate e le segnalazioni di notizie di
reato presentate alla Procura della Repubblica.
Il Collegio dei revisori dei conti, segnala al RPC le
gravi irregolarità di gestione riscontrate nello svolgimento delle funzioni a esso assegnate dalla legge
regionale.
della Regione Marche, ai sensi della L.R.
17/2013;
d) nella sezione “Amministrazione trasparente” del
sito internet www.reqione.marche.it sono pubblicati i dati, le informazioni ed i provvedimenti
regionali, nel rispetto della vigente normativa in
materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione;
e) in attuazione delle disposizioni contenute nell’art.
1, comma 32, della legge 190/2012, è stata attivata una banca dati che consente al responsabile
unico dei procedimenti di scelta del contraente di
inserire le informazioni prescritte ai fini dell’inoltro all’Autorità per la vigilanza sui contratti
(AVCP), con il coordinamento delle strutture
regionali competenti in materia di sistemi informativi e telematici e di osservatorio dei contratti
pubblici.
5. MISURE COMPLEMENTARI DI PREVENZIONE
5.1. Trasparenza
La trasparenza dell’attività amministrativa della
Regione rappresenta una misura fondamentale nella
prevenzione della corruzione e dell’illegalità.
Il RPC assicura il coordinamento del presente piano
con il PTTI.
Le misure da adottarsi per l’applicazione delle
disposizioni in materia di trasparenza sono definite
nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (PTTI) approvato con DGR 28 dicembre 2012
n. 1809.
In particolare è previsto che il Segretario generale ha
il compito di curare l’elaborazione e l’aggiornamento del PTTI, promuovendo a tal fine il coinvolgimento di tutte le strutture dirigenziali, tramite il
Comitato di direzione di cui all’art. 8 della legge
regionale 20/2001.
In particolare sono state già adottate le seguenti
misure:
a) con DGR n. 1209 del 2 agosto 2013 concernente:
“L.R. n. 20/2001 Modifiche alle strutture della
Giunta regionale” le attività concernenti la trasparenza sono state attribuite alla Segreteria
generale;
b) la Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola di formazione
del personale regionale ha predisposto il programma formativo per l’anno 2014 adottato con
DGR n. 1760/2013 in cui sono organizzati percorsi formativi in materia di trasparenza rivolti a
dirigenti e funzionari regionali;
c) le delibere della Giunta regionale e i decreti dei
dirigenti sono pubblicati nel sito internet
www.norme.marche.it e nel Bollettino Ufficiale
5.2. Codice di comportamento
Con DGR n. 1763 dei 27 dicembre 2013 la Giunta
regionale ha approvato una proposta di Codice di
comportamento per l’ente, ai sensi dell’art. 54, comma 4, del decreto legislativo 165/2001 come sostituito dalla legge 190/2012. La proposta di Codice è
stata redatta tenendo conto del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013), del
Codice di comportamento regionale previgente e
delle linee guida adottate da CIVIT (ora ANAC) con
DGR 75/2013. La proposta riguarda i dipendenti e i
dirigenti della Giunta regionale ed è applicabile
anche nei confronti dei dipendenti e dei dirigenti
dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS) e dell’Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche (ASSAM).
A seguito dell’adozione della DGR sopra indicata, la
Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola regionale di formazione
della Pubblica amministrazione ha avviato, in data
30 dicembre 2013, una procedura aperta di partecipazione alla redazione del Codice di comportamento della Giunta regionale al fine di recepire eventuali proposte di modifiche o integrazioni alla proposta
di Codice.
Sono state programmate iniziative di formazione dei
collaboratori regionali. Più precisamente, con DGR
n. 1760 del 27 dicembre 2013, la Giunta regionale ha
autorizzato la stipula del contratto decentrato integrativo del personale del comparto e della dirigenza,
relativo al programma formativo rivolto ai personale regionale e al personale dell’Agenzia regionale
sanitaria - anno 2014. All’interno del programma
formativo sono previste iniziative formative in
ottemperanza a quanto stabilito dalla legge
190/2012. In particolare per i dirigenti regionali è
previsto un corso in materia di trasparenza e di anti-
3695
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
del 29 giugno 2009, è stato approvato uno schema di
protocollo di legalità per la disciplina delle procedure contrattuali relative alla realizzazione di infrastrutture strategiche e con DGR 1428 del 4 ottobre
2010 è stato approvato lo schema di protocollo di
intesa con lo Stato per la realizzazione di un programma di innovazione per l’azione amministrativa.
Successivamente, la Giunta regionale con deliberazione n. 1468/2013 ha approvato uno schema di
“patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” che tiene
conto delle seguenti disposizioni:
a) art. 1, comma 17, della legge 190/2012 secondo il
quale “le stazioni appaltanti possono prevedere
negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito che
il mancato rispetto delle clausole contenute nei
protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara.”;
b) art. 2, comma 3, del D.P.R. 62/2013 ai sensi del
quale “le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo
165/2001 estendono, per quanto compatibili, gli
obblighi di condotta previsti dal presente codice
a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi
tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di
diretta collaborazione delle autorità politiche,
nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi
titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che
realizzano opere in favore dell’amministrazione.
A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di
acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono
apposite disposizioni o clausole di risoluzione o
decadenza del rapporto in caso di violazione
degli obblighi derivanti dal presente codice”;
c) art. 17 dello stesso DPR che dispone che le amministrazioni danno la più ampia diffusione al
decreto, pubblicandolo sul proprio sito internet
istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti
e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai
titolari di organi e di incarichi negli uffici di
diretta collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai collaboratori a qualsiasi
titolo, anche professionale, di imprese fornitrici
di servizi in favore dell’amministrazione.
corruzione, mentre per i dipendenti nel corso del
2014 sono previste attività formative sul Codice di
comportamento dei dipendenti pubblici (DPR
62/2013).
E’ stato costituito l’UPD; il procedimento e l’assetto
delle responsabilità sono definiti in dettaglio nella
DGR n. 2218 del 28 dicembre 2009 per i dipendenti, mentre per i dirigenti il procedimento è dettato
dalla DGR n. 342 del 10 marzo 2008.
La Regione per l’attuazione degli obblighi di comunicazione previsti dagli articoli 6 e 13 del DPR
62/2013 ha dettato, nell’ambito dello stesso Codice
di comportamento, ulteriori disposizioni operative
per far emergere possibili conflitti di interesse (artt.
5 “Partecipazione ad associazioni e organizzazioni”
e art. 6 “Comunicazione degli interessi finanziari”) e
previsto le modalità procedurali da seguire se vi
sono i presupposti per l’astensione (art. 7 “Obbligo
di astensione”).
5.3. Inconferibilità e incompatibiltà degli incarichi e attività extraistituzionale
La Giunta regionale ha subordinato il conferimento
degli incarichi di cui al decreto legislativo 39/2013
alla verifica della insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo medesimo. A tal fine la Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e
scuola regionale di formazione della Pubblica amministrazione organizzazione ha predisposto un’apposita modulistica per la dichiarazione sostitutiva di
notorietà di cui all’articolo 47 del DPR 445/2000.
Tale dichiarazione è rilasciata dai dirigenti prima
della firma del contratto di lavoro. Nelle premesse
degli atti negoziali è presente il richiamo alla dichiarazione sostitutiva.
Con DGR 1893/2008 la Giunta regionale ha approvato la disciplina per l’autorizzazione degli incarichi
extra impiego. A seguito delle disposizioni più stringenti apportate dalla stessa legge 190/2012, sono
state emanate specifiche indicazioni e direttive in
materia con la nota dell’i febbraio 2013 concernente: “Nuove norme per il conferimento di incarichi
per le autorizzazioni all’esercizio di attività extra
impiego - articolo 53 del D.Lgs. n. 165/2001” del
dirigente della Posizione di funzione Organizzazione, amministrazione e scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione.
5.4. Patti d’integrità
Già prima dell’entrata in vigore della legge
190/2012, la Regione ha adottato iniziative volte ala
mappatura e alla prevenzione del rischio di corruzione e degli altri illeciti a danno di una corretta
azione amministrativa. In particolare con DGR 1076
Lo schema di patto di integrità tiene, altresì, conto
del PNA.
Infatti, il punto 3.1.3 del PNA (“Codici di comportamento - diffusione di buone pratiche e valori”) prevede che “le pubbliche amministrazioni di cui
3696
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001 devono predisporre o modificare gli schemi tipo di incarico, contratto, bando, inserendo la condizione dell’osservanza dei Codici di comportamento per i collaboratori esterni a qualsiasi titolo, per i titolari di
organo, per il personale impiegato negli uffici di
diretta collaborazione dell’autorità politica, per i collaboratori delle ditte fornitrici di beni o servizi od
opere a favore dell’amministrazione, nonché prevedendo la risoluzione o la decadenza dal rapporto in
caso di violazione degli obblighi derivanti dai Codici”.
Il successivo punto 3.1.9 del PNA disciplina l’attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage revolving doors) disponendo che “ai
fini dell’applicazione dell’art. 53, comma 16 ter, del
d.lgs. n. 165 del 2001, le pubbliche amministrazioni
di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001
debbono impartire direttive interne affinché:
a) nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata,
sia inserita la condizione soggettiva di non aver
concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi
a ex dipendenti che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche
amministrazioni nei loro confronti per il triennio
successivo alla cessazione del rapporto;
b) sia disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia
emersa la situazione di cui al punto precedente”.
Infine, il punto 3.1.13 del PNA è dedicato ai “Patti di
integrità negli affidamenti” e dispone che “le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti, in attuazione dell’art. 1, comma 17, della L. n. 190, di regola, predispongono e utilizzano protocolli di legalità o
patti di integrità per l’affidamento di commesse. A
tal fine, le pubbliche amministrazioni inseriscono
negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito la clausola di salvaguardia che il mancato rispetto
del protocollo di legalità o del patto di integrità dà
luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del
contratto.”.
Il suddetto schema è stato approvato ai fini delle procedure contrattuali che la SUAM gestisce per conto
del SSR.
Per le procedure contrattuali che la SUAM gestisce
per conto delle strutture della Giunta regionale, lo
schema è stato approvato, su delega conferita con
DGR n. 1468/2013, con decreto del direttore della
SUAM n. 2/SUAM del 16/12/2013.
Per le procedure contrattuali che la SUAM gestisce
per conto del SSR è stata stipulata una convenzione
(il cui schema è stato approvato con la stessa DGR
1468/2013) formalmente sottoscritta dal direttore
della SUAM e da quattro direttori generali degli enti
del SSR e registrata nel registro digitale con il numero 194 in data 11 dicembre 2013. La stessa è stata
registrata nel registro interno cartaceo con il numero
17275 in data 9 dicembre 2013. Tale convenzione
prevede come allegato il “patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della
corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” di cui sopra.
6. RESPONSABILITÀ
I dirigenti e tutto il restante personale sono responsabili, in relazione alle rispettive attribuzioni e mansioni, della corretta attuazione e osservanza delle
disposizioni contenute nel presente piano e nella legge 190/2012.
Ogni violazione della predetta normativa comporta,
ferme restando le ulteriori ipotesi di responsabilità
stabilite dalla legge, responsabilità disciplinare a
carico dei dipendenti interessati.
I dipendenti informano tempestivamente il RPC dei
casi di anomalie, conflitti di interesse, ritardi ingiustificati nella gestione dei procedimenti individuati
come a rischio e comunque di tutti i casi di inosservanza delle disposizioni del presente piano.
Ogni soggetto che venga a conoscenza di comportamenti illeciti o del mancato rispetto delle disposizioni contenute nel presente piano e nella normativa
correlata è tenuto a fornire tempestiva segnalazione
al RPC, anche per il tramite del dirigente del servizio, con le necessarie forme di tutela, ferme restando !e garanzie di veridicità dei fatti a tutela del
denunciato.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 44 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione
del disciplinare di produzione della lavorazione del ferro battuto.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della
L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per
l’attività di lavorazione della “lavorazione del
ferro battuto” come da allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto.
3697
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ALLEGATO “A”
ANNO XLV • N. 19
lo batte, ben s’affina;
ma l’artefice non si appagò solo di raffinarlo,
e col martello lo fece anche fiorire.
E’ nel trecento che anche da noi l’arte “dell’ornare
ferro” prende vita e vigore, a provarlo, la magnifica
cancellata di Santa Corona a Vicenza, quella che
recinge i Sepolcri Scaligeri a Verona, e diversi saggi
in Toscana, specialmente a Firenze e a Siena dove il
ferro battuto prese notevolissimo sviluppo, anche se
non quanto fuori d’Italia nelle nazioni ricordate.
La Toscana e, in genere. l’Italia dove la tradizione
artistica alimentava idee di nobiltà e di durevolezza
e privilegiava le materie più preziose e forti come il
bronzo. Vediamo nel Trecento e nel secolo successivo, Senesi e Fiorentini portare l’opera loro anche
lontano dalle città native.
Ma è Firenze che nella seconda metà del secolo
XIII°, aggiunse alle altre Corporazioni anche quella
dei fabbri favorendo lo sviluppo di tale arte.
È il barocco, col declinare del secolo XVI. che
affronta in pieno il problema della nuova ricchezza
ornamentale dei ferri, una ricchezza emula di quella
gotica, ma completamente originale, vivida, fresca.
Dapprima si arricchiscono i cancelli, poi i parapetti
dei balconi, poi le inferriate delle finestre, poi le ringhiere delle scale.
Passare dal gotico con le sue forme di vegetali, da
tanto intreccio di steli, di frasche, di pàmpini, alla
semplicità pura e solenne delle forme architettoniche
del Rinascimento è stata veramente una impresa
ardua. La fatica, lo stento, sembrano infatti rivelarsi
nella cancellata della cappella Castelli in San Petronio di Bologna. L’artista, che la martellò nel 1482,
tentò bensì di ripudiare gli elementi gotici, elevando
due semplici piedritti all’entrata e inserendovi l’arco
a tutto sesto coronato da un ciuffo di baccelli. Il passaggio più impegnativo quando si trattò di eseguire i
ferri per le tetture del Bramante, dei Sangallo, di
Michelangelo e dei loro seguaci. Noi però crediamo
che allora agli artefici del ferro non fosse più consentito di lavorare a loro talento, su disegni propri; e
se, in via eccezionale, fu concesso, lo fu per cose
minori, come fanali, anelli, campanelle, ecc. non
collegate altrettanto strettamente all’architettura,
quanto i cancelli delle porte e le inferriate della; finestre. Le quali, da principio, furono di una semplicità
estrema: ferri robusti e lisci, incrociati verticalmente
o diagonalmente, e divergenti, come raggi di ruota,
nelle lunette. Così si veggono nei grandi edifici del
Cinquecento, dai Sangallo al Vignola, dal Sansovino
al Buontalenti, dal Fontana al Longhi; e se, in qualche raro caso, cancellate e inferriate appaiono fiorite, si sospetti pure di più tarde applicazioni o di
sostituzioni fatte per necessità o allo scopo di arricchire l’edificio, di fronte alle esigenze di un nuovo
sentimento artistico.
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA
LAVORAZIONE DEL FERRO BATTUTO
(L.R. 20/03 ART. 34)
L’ARTE DELLA LAVORAZIONE DEL FERRO BATTUTO
CENNI STORICI
Il panorama offerto da oltre sei secoli di arte fabbrile si dispiega suggestivo e convincente, e conferma
quel desiderio di ornare, di lasciare impronta di bellezza in ogni minimo oggetto anche d’uso comune
rispettando il carattere del materiale impiegato. In
sostanza l’artefice italiano lavora il ferro come ferro,
senza chiedere ad esso di emulare il merletto, il ricamo, la filigrana; senza perdere di vista i rapporti che
esso deve avere con l’architettura e con l’ambiente
cui è destinato; sempre attento a mantenere sobrietà,
razionalità e staticità.
Il ferro che è, notoriamente, il più utile dei metalli e
il più diffuso per il mondo, fu scoperto in remotissimi tempi, ma non prima dell’oro, dell’argento, del
rame, del piombo, dello stagno. Occorreva, perché
venisse scoperto, conoscere la potenza riduttrice del
carbone ad alta temperatura, ciò che era impossibile
avanti che l’arte metallurgica fosse assai progredita.
Certo l’umanità usò il rame prima del ferro; ma poi,
quand’ebbe trovato il ferro, questo, senz’altro, nell’uso comune, prese il sopravvento e, quantunque
l’età del ferro significasse (in contrasto con quella
dell’oro, dell’argento e del bronzo ) età di decadenza morale, di lavoro rude e faticoso, di frode e di violenza, il ferro fu invece il metallo che mise, più d’ogni altra cosa, l’umanità sulla via della civilizzazione.
Così il dominio ch’esso prese, il trionfo che raggiunse, portò gli uomini a considerarlo il metallo per
eccellenza.
Ma l’arte, non volle che il ferro fosse usato nelle
semplici forme strettamente necessarie ai diversi
scopi, ma volle, che partecipasse pure all’ideale di
bellezza, grazie al quale, «per la virtù che sua natura diede» intende nobilitata ogni produzione dell’uomo; ogni espressione del suo intelletto. Lo arroventò, lo martellò, lo allungò, lo torse, lo curvò;
Comunque, l’umile metallo diventò lavoro artistico,
e non uno degli utensili più meschini sfuggì al lavoro d’abbellimento. Jacopone da Todi cantò:
Ferro che rugginoso
si mette entro a fucina,
se martel poderoso
3698
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
L’ornamento allora ha davvero l’abbondanza di
quello gotico; ma ogni orma del passato è scomparsa. Il ferro battuto barocco e quello rococò si svolgono sugli stessi motivi della decorazione architettonica di marmo, di pietra, di stucco, di legno, di bronzo. Si torcono e s’intrecciano, s’incrociano e divergono appunto come le comici, le targhe, le cartelle,
gli stemmi di marmo, di pietra, di stucco; come le
cimase delle porte, gl’intagli dei mobili, i ricami dei
paliotti e delle vesti……… e tutto in un’armonia
incomparabile, dalla quale il nostro tempo, di gusti
eclettici e vari, ondeggiante fra il troppo vecchio e il
troppo nuovo, è indicibilmente lontano.
Si spera che i problemi della vita presente sapranno
condurre il nostro tempo a cercare e a trovare anche
nell’arte del ferro un proprio carattere, un proprio
sentimento, rinvigorire l’antico e nobile lavoro fabbrile, aggiornandolo, all’occorrenza, alle nostre nuove esigenze tecnologiche e di gusto, senza allontanarsi dalla sua tradizionale semplicità e che nella
contemplazione di una forma armoniosa e nella giustificazione culturale di questa trovano una fonte di
alto godimento spirituale.
ANNO XLV • N. 19
- foglie,
- sfere,
- caneconi,
- aste forate.
Rastrematura quadra
Con la battitura su due lati della barra, ruotando di
90à a destra e a sinistra ,per una certa lunghezza, si
ottiene uno scorrimento ed un allungamento della
barra stessa fino ad avere una sezione a punta.
In tale operazione bisogna mantenere il pezzo riscaldato ad una determinata temperatura (di color rosso)
onde evitare la sfogliatura del metallo.
Rastrematura tonda
Stesso procedimento iniziale della rastrematura quadra; ottenuta la punta si inizia a battere sugli spigoli
e ruotando verso la punta stessa , si ottiene un cono
delle dimensioni desiderate.
Rincalzo
Riscaldando la punta di una barra di qualsiasi sezione, o un determinato punto della barra stessa, battendo energicamente si ottiene un ingrossamento del
pezzo fino a raggiungere la forma desiderata.
OBIETTIVI
La lavorazione a mano del ferro battuto artistico,
oggi, può ricoprire vari settori quali:
- Oggettistica;
- complementi d’arredo;
- balaustre, cancelli, parapetti;
- utensili da lavoro o da collezione personalizzati o
per alcune attività.
Per l’esecuzione di manufatti si richiede attrezzatura
idonea tipo: martelli, incudine, forgia, maglio, che
evidenziano l’esecuzione a mano.
Foratura a caldo
Si posiziona la barra sopra il foro quadro o tondo
dell’incudine; si riscalda la barra stessa nel punto
desiderato; si esegue un taglio con una spina a punta di scalpello (di varie misure) e facendola scorrere
attraverso il taglio si ottiene il foro.
Lavorazione a freddo.
Esistono vari tipi di lavorazioni a freddo:
- martellatura si intende quando con l’utilizzo del
martello e del maglio si eseguono colpi regolari
per ottenere greche e forme desiderate o incrudimento del pezzo.
- Cesellatura viene eseguita tenendo fermo il pezzo
e martellando sapientemente, con vari tipi di cesello, si ottengono solchi più o meno profondi in base
al disegno da realizzare.
- Sbalzo consiste nel battere una lamiera in vari punti per avere un allungamento della lamiera stessa
onde ottenere una deformazione dalle forme desiderate.
Tecniche di giunzione
Le tecniche di giunzione si possono ottenere con:
Sistemi tradizionali
- Bullonatura ottenuta previa foratura con bulloni
ribattuti a caldo o a freddo.
Tipi di lavorazione:
Modellazione
La modellazione eseguita a caldo con l’utilizzo di
forgia a carbone (a legna o carbon coke), o di forni
alimentati a gas naturale o gas propano liquido, può
essere eseguita previa battitura anche con l’uso di
maschere e forme che non comporti una specifica
realizzazione a macchina di serie utilizzando tutti gli
utensili e sagome realizzate dal fabbro stesso per
ottenere una maggiore qualità e unicità.
Da tale processo si possono ottenere, previa rastremazione, rincalzo e foratura a caldo, vari tipi di forme.
- lance e punte,
- ricci a chiocciola,
- ricci a chiocciola ovali,
- ricci a chiocciola quadri,
3699
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
- Incastri ottenuti con incassi di varie forme e ribattuti su se stessi.
- Fascettatura ottenuta con l’utilizzo di un terzo elemento avvolto su se stesso, a caldo o a freddo, sui
pezzi da unire.
- Filettatura ottenuta previa foratura e conseguente
maschiatura con l’utilizzo di viti e perni filettati.
- Bollitura e martellatura si ottiene mettendo i due
pezzi da assemblare sulla fonte di calore e portarli al punto di fusione accostandoli insieme con un
dissossidante e battendo energicamente si ottiene
una saldatura (metodo applicato per realizzare i
coltelli damascati).
- Brasatura importante sistema antico di giunzione
che si ottiene con la pulizia dei pezzi da assemblare, mediante particolari incastri, riscaldandoli
fino a portare a fusione un altro metallo (stagno o
ottone) e aggiungendo un dissossidante.
Sistemi moderni
Saldatura elettrica ove sia necessario, per motivi
strutturali ed estetici, si possono utilizzare saldature
elettriche (elettrodo, a filo mig/mag o tig).
D.G.R. 1504 del 28/12/2006
D.G.R. 977 del 21/07/2008
D.G.R. 1141 del 08/09/2u08
DGR n. 1416 del 14/10/2013
_______________________________________________________
Deliberazione n. 45 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione
del disciplinare di produzione delle lavorazioni artigianali e di eccellenza delle fibre tessili.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell'art. 36 comma 2 della
L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l'attività delle lavorazioni artigianali di qualità e di
eccellenza delle "fibre tessili" come da allegato
"A" parte integrante e sostanziale del presente
atto.
Rifinitura, laccatura e verniciatura
Particolare attenzione va data alla finitura che viene
eseguita con utensili di vario taglio, per evidenziare
i particolari asportando le saldature e le impurità
tali da consertirne la successiva ceratura o laccatura
e dare maggiore prestigio al manufatto stesso.
Esecuzione del restauro
Per un buon restauro va fatta un’attenta analisi del
manufatto, individuando e applicando le tecniche
del periodo storico di riferimento pur evidenziando
l’avvenuto restauro con tagli, incastri e bullonature
dei pezzi sostituiti.
Attrezzature impiegate
Oltre ai macchinari tipici del fabbro (martelli, incudine, forgia, forno, maglio) sono ammessi per il
completamento dei manufatti: cannello (ossigeno e
acetilene), sega, levigatrice, centinatrice, lime, trapano, cesello profilatore, bulino, tagliente e arnesi
vari anche di produzione propria.
Ogni manufatto deve essere eseguito all’interno
della bottega e non dovrà contenere particolari
semilavorati di serie.
E’ consentito l’utilizzo di altri materiali quali:
legno, ottone, bronzo, vetro, ceramica e marmo per
risaltare l’unicità e il prestigio.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
L.R. 20/03 e successive modifiche
3700
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3701
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3702
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3703
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3704
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3705
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3706
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3707
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3708
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3709
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3710
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3711
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3712
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3713
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3714
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3715
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3716
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3717
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3718
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3719
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3720
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3721
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3722
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3723
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3724
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
critico che guidi gli interventi di restauro nella corretta lettura dei suoi contenuti e valori espressivi, sia
quelli creati dall’artista, che quelli sommatisi durante il procedere della storia.
Ne deriva quindi la necessità irrinunciabile di procedere all’interno di un progetto, costruito attorno
all’opera secondo una ricchezza di informazioni
desunte dalle indagini e dallo studio dell’opera.
Diviene fondamentale, poi, non limitare l’azione a
quella dell’intervento di restauro, ma di correlarlo
strettamente ad un progetto di conservazione che
tenga conto delle problematiche della ricollocazione
dell’opera, per le condizioni ambientali in cui verrà
a trovarsi e della successiva fruizione.
I principi fondamentali del restauro di cui il restauratore deve tener conto, sono:
- Rispetto integrale nei suoi valori materici ed
espressivi, l’opera d’arte, infatti, è da considerare
un’unità in tutti i suoi elementi.
- Limitazione dell’intervento e dell’invasività,
segno di un corretto ragionamento, per non intervenire a routine.
- Rispetto dei segni del tempo sull’opera (patina).
- Reversibilità dei materiali, per gli interventi che la
rendono possibile.
- Compatibilità dei materiali con quelli dell’opera
d’arte.
- Durabilità dell’intervento di restauro e scelta di
materiali e tecniche che non ostacolino eventuali
interventi futuri.
- Documentazione: progetto d’intervento, analisi
diagnostiche, relazione finale, per l’assoluta
necessità di documentare tutto ciò che si fa, con
mezzi visivi, grafici e descrizioni esaurienti, in
modo da lasciare al futuro degli elementi su cui
agire.
- Aggiornamento, per avere una continua formazione sulle nuove metodologie.
- Manutenzione programmata, ovvero tutela, rimozione di pericoli. assicurazione di condizioni
ambientali favorevoli.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 46 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione
del disciplinare di produzione del restauro di
opere d’arte.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della
L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per
l’attività di “restauro di opere d’arte” come da
allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto.
ALLEGATO “A”
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
RESTAURO DI OPERE D’ARTE
(L.R. 20/03 ART. 34)
RESTAURO DI OPERE D’ARTE
Principi fondamentali del restauro
Generalmente si intende con il termine restauro il far
proseguire nel tempo la vita di un oggetto facendogli svolgere, se possibile, le funzioni per cui è stato
creato; tale discorso, però, risulta essere troppo
generico specialmente se si pensa alla categoria dei
manufatti che sono le opere d’arte. La finalità del
restauro non è solo mero fine meccanico, ma richiede in primo luogo il riconoscimento dell’opera d’arte nella sua arteficità e unicità. L’opera d’arte é un
oggetto estremamente ambiguo caratterizzato dall’avere molteplici livelli dì lettura e che richiede
approfondite analisi conoscitive e competenze di
tipo storico-artistiche, tecniche e negli ultimi decenni anche scientifiche.
Oltre ad avere una sua unicità e individualità, è un
contenitore di importanti valori storici ed estetici, ne
deriva che qualsiasi comportamento verso di essa,
ivi compreso l’intervento di restauro, dipenda
appunto dall’avvenuta identificazione dell’opera
d’arte come tale.
Il compito del restauro è dunque molto ambizioso,
perché non sarà solo quello di risanare e far proseguire nel tempo la vita dei materiali, ma anche far si
che tutta questa gamma di valori riconosciuti, siano
messi in condizione di essere leggibili.
Ogni opera in quanto unica, richiede dunque un atto
Cenni storici
Fin dall’antichità l’uomo è sempre intervenuto a
riparare le opere d’arte, spesso adeguandole secondo
il cambiamento di gusto dell’epoca o per aggiornarle di nuovi contenuti.
Nell’antica Roma l’opera d’arte veniva considerata
come un mezzo di propaganda politica e di autocelebrazione, la sua conservazione non era vista come
fine.
Nel medioevo si teneva conto dell’opera d’arte solo
in funzione strumentale dei contenuti che essa trasmetteva, era uno strumento di comunicazione che
3725
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
aveva un proprio valore intrinseco. L’importante
fenomeno del reimpiego che si sviluppava nel passaggio tra antichità e medioevo, riguardava proprio
il riuso di opere precedenti trasformate per comunicare nuovi messaggi.
A partire dal ‘500, ma soprattutto nel ‘600 l’organizzazione di grandi collezioni delle principali dinastie
creavano un nuovo collezionismo incentrato sui
grandi classici della pittura italiana, questo oltre a
richiedere la scelta delle opere spesso adattate alle
esigenze distributive e architettoniche della galleria,
comportava la loro manutenzione e la diffusione di
pratiche di restauro che da allora formavano una tradizione. Il restauro è, infatti, frutto del tempo e del
luogo, ogni cultura ha sviluppato un suo restauro,
come è il caso della scuola urbinate dove certe tradizioni, legate alla cura delle opere della corte, hanno
introdotto delle procedure tecniche di intervento che
sono divenute proprie del luogo.
ANNO XLV • N. 19
tendenze d’Italia avrebbero dovuto adeguarsi. Brandi attuava quel modello pioneristico che prevedeva
la creazione di una struttura pubblica di ricerca e di
riferimento che unificasse a livello nazionale le
metodologie del restauro sulle opere d’arte e superasse il tradizionale concetto di restauro empirico,
fino ad allora condotto per lo più da artisti. Si definivano, quindi, principi metodologici chiari, inserendo a pieno titolo il restauro nel campo critico delle discipline storiche e non più semplicemente in
quello artistico o tecnico. Secondo quest’ottica ci fu
anche l’urgenza di ricondurre il restauro su un terreno multidisciplinare, nel quale all’iter progettuale
dell’intervento concorrevano storici dell’arte,
archeologi e restauratori con l’indispensabile supporto dei laboratori scientifici.
Altro fatto decisivo che accadeva nel 39 è stata la
promulgazione della Legge di Tutela 1089 sulla quale si basa tutto il diritto nel campo dei beni culturali.
Una legge buonissima perché poneva l’interesse
nazionale sopra di tutto, in cui lo stato, in base a questo valore superiore che è la conservazione del patrimonio artistico, dava un potere fortissimo alla pubblica amministrazione. E’ uno dei pochissimi casi in
tutta la legislazione in cui uno dei diritti fondamentali della persona, quale quello della proprietà, trova
delle limitazioni, infatti, l’esercizio del diritto di proprietà nel campo dei beni artistici è limitato dall’interesse nazionale che lo Stato sancisce essere su di
esso. Ne consegue una limitazione al commercio,
all’esportazione, alla necessità di un’autorizzazione
allo spostamento e al restauro, attraverso due forme:
la catalogazione per i beni degli enti pubblici e la
notifica per le opere di proprietà privata.
Si può parlare di restauro però solo a partire dalla
metà del’ 700 con il post-illuminismo e la nascita
dell’Enciclopedia, dove prendeva campo un crescente interesse verso gli aspetti tecnici degli interventi. Uno dei principali chiarimenti in questo ambito è stato un contributo di L. Crespi che nel 1756
faceva una distinzione professionale fra il pittore e il
restauratore; sappiamo, infatti che fino ad allora erano i pittori che intervenivano sulle opere dipinte,
spesso rinnovando e ripassando o addirittura effettuando completamenti dell’idea progettuale dell’artista. Nella seconda metà del ‘700 è stato significativo l’evolversi del concetto di rispetto verso l’opera
d’arte; per la prima volta a Venezia veniva nominato
un “Ispettore sulle Pubbliche Pitture”, il quale redigeva il primo elenco delle opere da vincolare che
non potevano più essere rimosse, ne affidate a
restauratori senza la “Pubblica Permissione”. Questo
ispettore, Zanetti, osservava già che si foderassero i
dipinti più del necessario e che il restauro era un
rimedio pericoloso, da realizzare solo se inevitabile.
Questa esperienza di tutela e conservazione, di grande interesse per la modernità dell’impostazione e per
la metodologia sulle opere della Repubblica Veneta,
è stata rivalutata e presa come riferimento negli anni
settanta del 900, dove sono stati riproposti i concetti
di organicità di intenti e di pianificazione, partendo
dalla catalogazione e dalla manutenzione sistematica. L’anno decisivo per il restauro è stato il 1939,
quando veniva creato l’Istituto Centrale del Restauro a Roma, fondato su progetto di Giulio Carlo
Argan e Cesare Brandi (primo direttore), qui la pratica artigianale tradizionale veniva assorbita e regolata dall’istituto e arricchita del supporto scientifico.
Questo Istituto apposta per il restauro aveva come
compito non solo l’esecuzione degli interventi, ma
anche la ricerca per poter mettere a punto nuovi
sistemi e nuove conoscenze a cui poi tutte le Soprin-
Grazie al clima culturale di quegli anni veniva creato anche l’Istituto dell’Opificio delle Pietre Dure di
Firenze.
Innovativa nel panorama internazionale dell’epoca è
stata poi la creazione della Scuola per l’insegnamento del restauro all’interno dell’ICR di Roma che abilitava all’esercizio della professione di restauratore.
Analogamente la Scuola di restauro attiva presso
l’OPD di Firenze avviava i propri corsi nel 1978 e
nel 2004 la Scuola per il restauro del mosaico di
Ravenna diveniva sede distaccata della Scuola di
Alta Formazione dell’OPD, andando ad integrare
uno dei settori storici dell’Istituto.
L’insegnamento del restauro per la formazione dei
Restauratori dei Beni Culturali è stato riservato
esclusivamente alle Scuole di Alta Formazione e di
Studio, quali: L’Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e L’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione
del Patrimonio Archivistico e Librario; dal 2003 si è
aggiunto nelle Marche il corso di Laurea Magistrale
in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali del-
3726
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e dal
2011 l’Istituto di Restauro delle Marche della Accademia di Macerata.
ANNO XLV • N. 19
ALLEGATO “A”
L’evoluzione degli ultimi decenni della cultura italiana nella grande tradizione di tutela si è estesa
anche verso i beni della cultura demo-etno-antropologica, considerando appartenenti al patrimonio culturale della Nazione tutti i beni aventi riferimento
alla storia della nostra civiltà.
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
COSTRUZIONE DELLA FISARMONICA
(L.R. 20/03 ART. 34)
Figura del restauratore di opere d’arte
Le metodiche del restauratore derivano dalla tradizione plurisecolare artigianale, riletta alla luce dei
principi deontologici critici e scientifici della Scuola
di restauro italiana.
Al restauratore di opere d’arte viene richiesto il possesso di conoscenze artistiche e scientifiche insieme
ad abilità manuali che delineano la specificità della
professione.
In particolare per garantire i risultati delle diverse
fasi di lavoro, risultano importanti, tra le altre, le
conoscenze metodologiche, disciplinari, procedurali
e delle tecniche diagnostiche, oltre alla conoscenza
della Normativa Nazionale e Regionale sui Beni
Culturali.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
L.R. 20/03 e successive modifiche
D.G.R. 1504 del 28/12/2006
D.G.R. 977 del 21/07/2008
D.G.R. 1141 del 08/09/2008
DGR n. 1280 del 16/09/2013
CENNI STORICI
La data cui si fa risalire la moderna fisarmonica è il
6 maggio 1829, quando, il viennese di origine armena Cyrill Demian brevetta per primo l’accordion,
che all’inizio appare come “una piccola scatola di
legno con in mezzo un mantice di pelle a tre righe”.
La tastiera destra ha soli cinque tasti rettangolari che
producono ciascuno due suoni differenti, a seconda
che il mantice si apra o si chiuda.
In Italia la fisarmonica appare nel 1863.
Un pellegrino di passaggio nel territorio di Castelfidardo, sosta casualmente presso la casa colonica di
Antonio Soprani. Con sè ha una rudimentale scatola
musicale: l’accordeon, uno strano oggetto che muove la curiosità di Paolo Soprani.
Il giovane Paolo apre lo strumento, lo scompone e
subito intuisce la possibilità di costruirne altri.
Ottiene in dono l’accordeon e, in poco tempo, apre
nel centro di Castelfidardo un piccolo laboratorio
artigianale.
Comincia a vendere un prodotto più bello e musicalmente migliorato.
Nasce così, l’industria italiana della fisarmonica una
nuova tradizione nel nostro territorio. Contemporaneamente grandi musicisti cominciano a scrivere
interessanti partiture musicali.
Il primo grande compositore che si sia interessato
alla fisarmonica, e che l’abbia inserita in un’opera
classica, è Giuseppe Verdi. Egli nel 1857, scrivendo
il “Simon Boccanegra”, riserva una breve parte per
accordion nella scena della taverna. Verdi era venuto a conoscenza dell’accordion di Cyrill Demian nell’ambiente lombardo, allora sotto il dominio austriaco e successivamente anche altri grandi compositori
daranno spazio, nelle loro opere, alla fisarmonica.
Tra essi vanno ricordati il russo Piotr Iíic Ciaikovski
(1840-1893) che, nel 1883, introduce una parte per
accordion nella “Suite N°2 in Do maggiore”, il francese Darius Milhaud (1892-1974) e il russo Dmitrij
Sciostakovic (1906-1975). Nonostante l’attenzione
rivolta a tale strumento da questi celebri compositori, nel corso dei decenni la fisarmonica si è trovata a
dover far fronte a un destino ben singolare: sebbene
questo strumento nel tempo si sia ben radicato nel
tessuto sociale praticamente di tutta Europa, la musi-
COSTRUZIONE DELLA FISARMONICA
_______________________________________________________
Deliberazione n. 47 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione
del disciplinare di produzione di costruzione
della fisarmonica.
LA GIUNTA REGIONAELE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della
L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per
“costruzione della fisarmonica” come da allegato
“A” parte integrante e sostanziale del presente
atto.
3727
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ca colta è sempre stata restia ad accogliere la fisarmonica nei suoi organici strumentali “perché troppo
poco nobile”. Per uscire da tale situazione, questo
strumento ha dovuto pagare prezzi spesso salatissimi: rinnegare la propria identità o ridursi a puro elemento di colore.
Cosi le sue capacità espressive sono state ingiustamente svalutate.
Ci sono, tuttavia, potenzialità timbriche e dinamiche
che molti stenterebbero ad attribuire alla fisarmonica. Tale limite conoscitivo prende vita dal diffuso
luogo comune che vorrebbe questo strumento circoscritto a contesti culturali non più che proletari
(sagre, feste di piazza………), ma il rilancio che la
fisarmonica (classica) ha conosciuto negli ultimi
decenni consente ora di fare giustizia della abusata
immagine dello stesso strumento relegato all’accompagnamento di canzoncine e “balli alla buona”.
Anzi, lo sperimentalismo novecentesco, non risparmiando la fisarmonica, ha regalato a quest’ultima
partiture dove il “colore” strumentale si espande a
dimensioni dell’ascolto in passato inconcepibili.
L’immagine della fisarmonica ha subito un’evoluzione sostanziale lasciandosi alle spalle l’idea di uno
strumento popolare o di intrattenimento, grazie a
compositori come Felice Lugazza, Luciano Fancelli
e a fisarmonicisti di fama mondiale come Gorni Kramer, Wolmer Beltrami, Gervasio Marcosignori,
Richard Galliano , Yasuhiro Kobayashi
Lo strumento annovera migliaia di estimatori in tutto il mondo e da diversi anni, è entrato di diritto nei
conservatori di musica,diventando un prodotto simbolo del nostro territorio marchigiano.
ANNO XLV • N. 19
viene divisa in due parti, una per la parte del basso e
una per il canto (tastiera). Dal legno massello si ricavano le parti interne che incollate rendono la cassa
armonica robusta e permette al suono di propagarsi
in modo migliore. Generalmente si usano legni leggeri e sonori, per questo motivo l’abete è il legno
maggiormente utilizzato. Le due casse armoniche
vengono poi modellate tramite l’utilizzo di pantografo e fresatrici e nei punti dove non è possibile l’utilizzo di macchinari la finitura viene eseguita a
mano tramite l’utilizzo di utensili da falegnameria.
Si passa poi alla stuccatura nei punti in cui il legno è
più poroso o presenta buchi e difetti, infine si carteggia per ottenere una superficie più levigata e
liscia possibile.
PREPARAZIONE TASTIERA SISTEMA PIANOFORTE
- Materiali
Compensato multistrato, legno di faggio, tasti a filo
di alluminio battuto con centro una capsula di ottone
con foro dal diametro di 2.5 mm, uno spillone di
acciaio dal diametro di 2,5 mm, colla vinilica, palette in metacrilato segare o in PVC stampate.
- Lavorazione:
Si taglia il faggio ottenendo dei listelli che vengono
utilizzati per le guide dei tasti, una guida superiore e
una inferiore con foro centrale di diametro 2,5 mm.
I listelli vengo fresati a pettine con un determinato
numero di denti a secondo del numero di tasti bianchi e neri (Diesis) cui è composto il modello di fisarmonica da costruire. Le guide vengono poi incollate
sulla base di compensato, una parallela a l’altra
(guida inferiore e superiore). Il tasto di alluminio
viene ricoperto nella sua parte superiore da una
capsula rettangolare di faggio. Si montano poi i tasti
sulla guida inferiore, infilando la capsula di ottone
nei denti della guida, facendo scorrere lo spillone di
acciaio si unisce Il fulcro del tasto (capsula di ottone) alla guida inferiori, consentendo loro un certo
movimento. I tasti vengono poi bloccati incollandoli su di un listello di legno nella loro parte superiore,
per poterli facilmente livellare tramite l’utilizzo di
levigatrici o frese. Si prosegue poi con l’incollaggio
delle palette. In ultimo vengono smontati e la base
con le guide montate e modellate insieme alla cassa
armonica del canto. Mentre per le fisarmoniche cromatiche a bottoni si inserisce sulla cassa e modellata insieme, una struttura di legno a forma di manico,
dove verrà poi montata la bottoniera.
CASSE FISARMONICA
- Materiali:
Compensato multistrato di pioppo a una o due facce
di mogano spessore 4 mm; Legno massello di abete,
mogano, Ontano, cedro o altri tipi di legno; colle
viniliche o colla d’osso sciolta a caldo.
- Fase di costruzione:
Usando la sega circolare, dal compensato si ottiene
un pannello per il fondo del basso, che viene forato
a pantografo, una fila di 12 buchi rettangolari per le
voci del Basso e Terzetto e 12 buchi rettangolari per
le 12 voci dell’ Armonia (armonia bassa - media ottavino). Si passa poi al taglio delle fasce in compensato per la scatola armonica: fascia frontale,
schienale e le due testate che assemblate vanno a formare una scatola rettangolare, il fondo dei bassi viene posizionato all’interno ad una certa altezza, il
quale fa da congiunzione e squadratura della scatola
armonica. Successivamente negli angoli interni si
incollano dei listelli triangolari in mogano detti
anche Cantoni. A questo punto la cassa armonica
RIVESTIMENTO ESTERNO
- Materiale:
Casse armoniche, celluloide, colla (duro), acetone e
verniciatura.
3728
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
ro di fori del fondo, collegate ad una scatola con
meccanismo a bilancia che permette l’apertura e
chiusura dei fori nel fondo. Una volta preparato il
fondo viene consegnato alla falegnameria per essere
montato sulla cassa armonica del canto usando colla
e viti.
Anche nella parte dei bassi, all’interno della cassa
armonica del basso, si applica un fondo di alluminio.
forato e fresato con lo stesso procedimento di quello
del canto. Insieme al fondo si realizza anche una scatola per i registri che con un sistema di bussole a
bilancia e lamine formano l’insieme del meccanismo
dei registri, con un determinato numero di effetti a
seconda del modello. Qui il numero dei fori è corrispondente al numero delle note della scala, 12 note
per 4 o 5 file di fori, ogni fila corrisponde ad un
diversa altezza di suono. Una fila per la voce grave
(Basso) una per la seconda voce grave (Terzetto),
queste due file sono utilizzate per i bassi soli. Poi ci
sono le tre file dell’armonia per la combinazione
degli accordi, una fila per l’armonia grave, una per
l’armonia media e una per l’armonia acuta. Le diverse combinazioni di queste file tramite i registri danno una varietà di effetti che solitamente vanno da un
numero di 2 a 7 combinazioni diverse.
Una volta realizzato il fondo in officina, si passa al
montaggio nella cassa, incollandolo con colla vinilica sul fondo di compensato, all’interno della cassa
armonica; utilizzando dei morsetti si mette a pressione le due parti da incollare, in modo tale che la
colla si espanda uniformemente su tutta la base per
chiudere tutte le eventuali fessure, in modo da non
consentire l’anomalo passaggio di aria fra un foro e
l’altro. Successivamente si passa al montaggio esterno dei pulsanti o detti anche sportelli dei registri.
Tramite l’applicazione di un’astina di metallo filettata, all’interno del vano meccanica bassi della cassa armonica, questi pulsanti vengono connessi con il
meccanismo dei registri che come detto sopra, sono
un tutt’uno con il fondo di alluminio incollato nella
parte opposta, dove verranno successivamente posizionate ed agganciate le somiere per le voci.
- Lavorazione:
Per il rivestimento si possono utilizzare due sistemi,
l’impiallacciatura con celluloide o verniciatura a
spruzzo con aerografo.
Per l’impiallacciatura la celluloide viene tagliata a
misura della cassa da ricoprire e messa poi a bagno
in una soluzione di acetone ed acqua oppure all’interno di un contenitore con esalazione di acetone. Si
attende fino a che la celluloide è divenuta morbida e
malleabile come una stoffa. Si prende la cassa in
legno la si cosparge di colla acetonica (duco), si
applica poi la celluloide tirandola e modellandola
con la cassa, facendo attenzione a non provocare
delle lacerazioni perché la celluloide così ammorbidita si può facilmente strappare o bucare. Si mette
così le casse a riposo ad essiccare, per circa una/due
settimane, generalmente più tempo si attende e
meglio è perché la celluloide una volta venuta a contatto con l’acetone e la colla, tende sempre a ritirarsi, più tempo passa per l’essiccazione e meno si evidenziano i segni di una lento ristringimento. Dopo
questo periodo si passa alla carteggiatura e lucidatura sulle spazzole rotanti, le stesse che si usano nei
calzaturifici, che rendono lo strumento lucido e brillante. Vi sono diversi colori di celluloide i più usati
sono il nero, rosso, bianco poi il blu, verde, turchese, viola eccetera la maggior parte con un effetto
perlato ma anche tinsel. Mentre con la verniciatura a
poliestere si usano le normali tecniche di spruzzo ad
aerografo come per la verniciatura dei mobili. Con
questo tipo di rivestimento si possono avere le più
svariate tonalità di colori e fantasie per soddisfare il
più possibile le richieste di personalizzazioni del
cliente.
FONDO IN ALLUMINIO PER IL CANTO e FONDO IN ALLUMINIO PERI BASSI
Pannello di alluminio con un determinato numero di
fori quadrati, a secondo del numero di tasti cui è
composto il modello di fisarmonica ed il numero di
voci che ogni tasto apre per produrre il suono. Ad
esempio se abbiamo una fisarmonica a piano a 41
tasti a 4 voci avremo anche il fondo del canto con 41
fori moltiplicati per 4. Sul fondo tali fori vengono
disposti su due file: una fila anteriore per i tasti bianchi ed una fila posteriore per i tasti neri (Diesis).
Avremo quindi 4 file di fori per i tasti bianchi e 4 file
per i tasti neri. Il fondo di alluminio viene preparato
in officina specializzata con l’ausilio di macchinari
tipici delle officine meccaniche. Il fondo è composto
di un controfondo fresato e rivestito di pelle nella
parte opposta la fresatura, dove verrà appoggiata la
soniera, cui la pelle fa da guarnizione per non permettere l’uscita di aria compressa dal mantice. Nelle fresature scorrono delle lamine molto sottili, qualche decimo di millimetro, forate con lo stesso nume-
SUPPORTO DEI BASSI (PORTABASSI)
Placca di legno rivestito in celluloide o verniciato
generalmente dello stesso colore dello strumento,
che viene forato con buchi rotondi di diametro 10
mm. Utilizzando il pantografo copiatrice, la placca
viene fissata su uno stampo e tramite una punta elicoidale si realizzano poi 6 file di fori, posizionate in
diagonale l’una accanto l’altra. Il numero di fori per
ogni fila varia a seconda del numero di bassi, generalmente il numero va dai 48 ai 120 bassi. Quindi si
avranno dagli 8 ai 20 buchi in ognuna delle 6 file,
per ottenere rispettivamente 48 - 72 - 96 - 120 bassi.
3729
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
una voce più grave. Una cavità sonora destinata a
delle voci acute dovrà essere più piena quindi meno
scavata.
Riguardo la forma delle perforazioni della base delle soniere, fino a qualche decennio fa non erano rare
le cavità rotonde che sicuramente erano frutto della
meccanica semplice dell’epoca.
Oggi il metodo di fabbricazione dei pezzi e la precisione delle macchine permettono di eseguire al 95%
dei fori vicino al bordo. La quantità di aria associata
alla foratura in prossimità del bordo è superiore del
21,5% a quella di una foratura rotonda.
COSTRUZIONE DELLE SONIERE PER
FISARMONICHE
Tutti gli strumenti musicali hanno una parte importante che permette la propagazione del suono; nelle
fisarmoniche troviamo la soniera che è la parte in
legno dove vengono inserite le voci. La soniera per
dare una maggiore qualità del suono, è bene che venga costruita, per quanto possibile, con un’unica massa di legno, infatti meno sono i pezzi assemblati e
migliore sarà la qualità del suono. L’impiego delle
varie essenze di legno per la fabbricazione della
soniera è la qualità principale valutata dal produttore. Una soniera è composta da 3 parti principali: la
testa, il corpo o anima e la base; quest’ultima é la
parte con la quale si fissa la soniera sul piano dell’armonia. Come definire la qualità acustica del
legno, rispetto al suo uso su qualsiasi parte dello
strumento? Si tratta di una questione complessa alla
quale il produttore non può dare che una risposta
parziale. Se è facile constatare che il corpo di uno
strumento a fiato o a corde quando è in funzione
vibri è comunque difficile quantificare l’influenza di
tali vibrazioni sul suono musicale prodotto. Due casi
possono quantificare questo effetto:
da un lato la misura dell’impedenza acustica d’ingresso;
dall’altro, lo sviluppo di un modello analitico che
permetta di quantificare e di identificare le
“giunture” coinvolte nella vibrazione acustica. Tutti
questi passi, eventualmente fatti su delle essenze di
legno differenti, oppure su degli strumenti a corda,
hanno trovato tutte le loro risposte ma la fisarmonica, strumento a fiato alternato, frutto di una meccanica complessa attraverso la diversità delle sue
tastiere, deve permettere alle voci di vibrare in modo
“anarchico”. Una cosa è certa il legno resterà sempre
un valore attendibile e nobile nella lavorazione di
uno strumento acustico.
La vernice” la colla”
L’utilizzo di vernici, che non è sistematico nelle differenti produzioni europee, offre diversi vantaggi: la
facilità dello scivolamento, la protezione del legno,
l’acustica e l’estetica. Infatti se la cavità sonora è
coperta di vernice, questa permette un miglior scivolamento dell’aria. La vernice del legno contribuisce
alla sua protezione contro le larve di insetti, oltre ad
esaltare la venatura del legno e la sua colorazione
naturale.
FASI DI LAVORO:
Magazzino di stoccaggio e asciugatura di diverse
varietà di legno: cedro africano, Abete italiano,
ramino, ontano, mogano ed altri legni esotici che
non aspettano altro che la mano dell’uomo per dare
loro una seconda versatilità. Segheria: dove gli odori delle varie essenze dei legni si mescolano al rumore intenso delle seghe. Reparto stampaggio ed incollaggio: dove nasce e viene terminata la soniera.
Inizialmente viene eseguita la preparazione del
legno per il cuore della soniera “anima” , di solito in
cedro africano; deve essere leggera, risuonante e
senza nodi. pezzi di legno che verranno utilizzati
sono tagliati, piallati, centrati e messi ad essiccare
per 2 settimane. Un’altro lavoro nell’anima consiste
nel tagliarla a misura a seconda del modello da eseguire ed accoppiarne due a due in modo che abbiano
entrambe lo stesso spessore. Alcune precauzioni
sono da prendere quando viene tagliato il legno.
Bisogna tagliarlo in modo rettilineo perché le fibre
del legno restino ben allineate, evitando i nodi.
Un’altro lavoro consiste nel tagliare dei piccoli pezzi di legno nella forma rettangolare, poco spessi, a
seconda dei modelli da produrre, in diversi tipi di
legno. Questi legnetti saranno i sostegni delle voci.
Il legno utilizzato è l’ontano sufficentemente duro e
l’abete della Val di Fiemme, utilizzato per la fabbricazione di violini Amati e Stradivari, per sopportare
l’inserimento delle voci montate e cerate.
Per ottenere un perfetto incollaggio, e soprattutto per
La cassa di risonanza
La cassa di risonanza, come indica il nome, assume
il ruolo di amplificatore del suono generato dall’oscillazione delle voci. Bisogna sapere che dalla sua
forma dipenderà la qualità del suono delle voci. Le
casse di risonanza sono tutt’altro che il risultato di
un semplice taglio rettangolare. Da un lato il fondo
della cassa sonora è ampliato ulteriormente a sinistra per lasciare lo spazio necessario all’ampiezza
dell’oscillazione della lama interna “piombata”,
dall’altro lato, la quantità di aria che passa alla base
che sarà fissata, dovrà essere proporzionata alla
dimensione della voce. Più le voci sono piccole,
più il volume dell’aria dovrà essere ridotto per permettere ad esse di oscillare alla pressione dell’aria
esercitata, proporzionalmente più rapida che per
3730
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
rispondere ad ordinazioni importanti delle più grandi aziende di fisarmoniche, sono stati costruiti degli
stampi personalizzati dove vengono inseriti questi
piccoli pezzi di legno, con al centro dei separatori
che saranno rimossi al momento dell’incollaggio
dell’anima; in seguito lo stampo completo sarà messo sotto delle presse per l’asciugatura della colla
vinilica. A questo punto la soniera viene accantonata per essere sottoposta ad un’operazione importante
cioè l’immersione nel bagno di colla biologica chiamata “colla di ossa”. Questa fase permette di irrigidire il tutto per ottimizzare la propagazione del suono, riempire le fessure e rafforzare il legno evitando
un’eventuale assorbimento del suono dello stesso, e
favorire Io scivolamento dell’aria. Le soniere ora
sono sufficentemente larghe per sopportare un taglio
centrale, per ottenerne due. E’ in questo momento
che l’angolo di sostegno della soniera è determinato.
Dopo il taglio delle soniere, tutti i pezzi di legno
sono rifilati per renderli perfetti. Le soniere in seguito vengono trasferite in un’altro reparto per una
lavorazione dell’anima. Un operaio mette a misura
la sega per eseguire delle scanalature dette “greche”
nell’anima; esse permetteranno alle voci interne di
avere un’inserimento corretto. Dopo questa fase le
soniere sono portate nel reparto di incollaggio per
essere sottoposte ad un trattamento di colla d’ossa
che sarà applicata con pennello nelle greche, sempre
per una maggiore qualità del suono. In seguito verrà
incollato un rettangolo di legno chiamato “soprammanico” di abete sulla testa della soniera. Il tutto è
messo in pressione con delle molle per l’asciugatura. A questo punto non resta che realizzare il piede.
Questo pezzo di legno è costituito da 3 pezzi di cui
2 simmetrici; sono utilizzate diverse essenze di
legno a seconda delle ordinazioni dei clienti. Poi si
procede con la svasatura della profondità delle
perforazioni alle dimensioni dell’armonia; in seguito si incollano le 2 parti inserendo al centro una piccola tavoletta senza nodi. Il tutto viene regolato e
messo sotto pressa in modo da rendere esatta l’impronta dell’armonia. Una volta asciugato basterà
tagliare al bordo per ottenere più piedi di soniere di
circa 6 mm. Questi pezzi saranno incollati alle soniere corrispondenti e messi nuovamente sotto le presse. Una volta asciugate le soniere sono pronte per
essere imballate e consegnate al cliente.
ANNO XLV • N. 19
tramite degli accessori in metallo chiamati “Smorlette”. Mentre le soniere nella cassa dei bassi, vengono ancorate tramite l’utilizzo di ponticelli e smorlette montati sul fondo di alluminio. L’ancoraggio
deve essere fatto in modo tale che la base della
soniera, sia bene aderente a quella del fondo.
MONTAGGIO TASTIERA SISTEMA PIANOFORTE
Prima del montaggio si fa la preparazione dei tasti.
Si prendono i tasti per i diesis, che chiamiamo tasti
neri, che sono sempre in filo di alluminio battuto,
uguali a quelli dei tasti bianchi ma un po’ più corti e
con una capsula rettangolare di legno. I tasti, nella
parte del legno, vengono passati nella sega circolare
con un apposito stampo per livellarli tutti alla stessa
misura. Successivamente viene posizionata una molla a forma di balestra o farfalla, nella parte sottostante del tasto, infilando una estremità di essa nel
legno. riccio della molla viene posizionato vicino
alla capsula in ottone, che fa da fulcro in modo tale
che, il tasto una volta posizionato sulla base della
tastiera, l’estremità della molla che è rimasta libera
lo riporta in posizione di partenza, ogni volta che si
preme e si rilascia la paletta del medesimo. Lo stesso viene fatto per i tasti bianchi.
A questo punto si prosegue con il montaggio dei tasti
neri; si inizia con la piegatura a L, nella parte di alluminio battuto al di sotto della capsula, si infilano poi
uno ad uno con lo spillone nella guida bassa, facendo la centratura della capsula di ottone. Con l’utilizzo di pinze, si piega l’asta di alluminio in direzione
del centro della fila di buchi sul fondo, corrispondenti alla voce che deve aprire il tasto. L’ asta poi
viene troncata circa al centro della fila dei buchi, per
poi posizionare sotto di essa la valvola con feltro e
pelle, che ha il compito di chiudere ermeticamente la
fila di buchi sottostante. Una volta terminata l’infilatura e piegatura si passa all’allineamento, in modo
tale che tutti i legni dei tasti. siano alla medesima
distanza dal fondo base della tastiera. Si allineano
poi tutte le valvole in posizione tale da coprire bene
tutta la fila di buchi nota per nota. In fine le valvole
vengono saldate all’asta di alluminio con cera d’api
miscelata a pece. Con lo stesso procedimento si
montano i tasti bianchi, i quali vengono in ultimo
allineati e con un apposito utensile regolata la
distanza tra una paletta e l’altra. che deve essere
all’incirca di 1/2 mm. Si incollano poi le palette nere
sui tasti dei diesis ed in ultimo di procede al controllo e stagnatura.
BLOCCAGGIO SONIERE
Le somiere sia del canto che dei bassi vengono fissate all’interno della cassa armonica. La base del
somiere deve aderire con la base del fondo di alluminio, dove la pelle fa da guarnizione per non consentire il passaggio di aria fra le due basi. Nella cassa del canto, le due estremità del somiere vengono
ancorate alle testate interne della cassa armonica,
MONTAGGIO TASTIERA CROMATICA A BOTTONI
Caratteristiche:
3731
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
La tastiera a bottoni è composta da tre file di bottoni più una, due o anche tre file di bottoni che ripetono le tre file principali e appunto vengono chiamate
ripetizioni. Queste sono legate al tasto del bottone
principale.
Materiali:
Dalle officine specializzate ci si fornisce del materiale: le guide in alluminio, i tasti simili a quelli usati per le tastiere a piano, le molle a balestra e tutte le
varie minuterie metalliche necessarie per montaggio. I bottoni in metacrilico con feltrino e valvole in
legno o plastica, supporto tastiera (placca a gradino
o liscia) di alluminio rivestita in celluloide o verniciata.
ANNO XLV • N. 19
Il meccanismo è complicato trattandosi di movimenti meccanici, fatti con leve posizionate in maniera
verticale ed orizzontale.
All’interno della cassa armonica vuota vengono
posizionati alle due estremità di destra e di sinistra,
dei supporti in legno chiamati ponticelli, i quali hanno la funzione di tenere le ventiquattro barre cilindriche di metallo chiamate catorcetti, sulle quali
vengono saldate altre barre di metallo che dal basso
vengo in alto, in posizione verticale
Sulle prime due file di bottoni ogni tasto aziona una
sola nota ,le file si chiamano basso e contrabbasso
Diedro ad ogni bottone c’è un pistoncino che a sua
volta è collegato con una asta verticale dei catorcetti. spingendo il pistoncino azioniamo il catorcetto il
quale alza la valvola della nota scelta.
Le altre quattro file di bottoni suonano in accordi in
quanto ,ogni bottone muove un pistoncino che a sua
volta mette in movimento tre catorcetti verticali ,i
quali muovono ognuno una valvola che, alzandosi
permette all’aria di passare mettendo in movimento
1’ ancia corrispondente ,essendo note diverse componendo un accordo musicale.
Lavorazione:
La prima fase del montaggio consiste nel fissare la
guida nella parte della cassa armonica, preparata per
alloggiare tutto il meccanismo. Il giusto posizionamento va fatto tenendo in considerazione alcuni
parametri, che sono: l’ampiezza di apertura della
valvola, il rapporto di distanza tra fulcro del tasto
alla valvola e fulcro del tasto al bottone, in modo tale
da ottenere un corretta compressione delle valvole
sul fondo della cassa armonica. Si passa poi alla preparazione d, i tasti, i quali vengono tranciati e piegati a seconda della fila di bottoni alla quale sono destinati. All’estremità del tasto tranciato, viene infilato e
battuto un cilindro di materiale plastico (acetato) di
diametro 7mm, sul quale verrà poi avvitato il bottone. Ad una determinata distanza dalla capsula in
ottone, vengono montati sul tasto delle placchette di
ottone a forma di braccio per il successivo montaggio delle ripetizioni. A questo punto si passa al montaggio dei tasti sulla guida infilandoli nella capsula
con lo spillone di acciaio di diametro 3 mm. Si applicano poi le molle a balestra dietro il tasti, successivamente si posizionano le valvole sotto l’estremità
del tasto che preme sul fondo della cassa armonica.
Si passa poi alla centratura dei tasti sui buchi della
placca e all’allineamento delle valvole che verranno
poi fissate al tasto con cera d’api; si fissa la placca
sul manico della tastiera e i tronchetti dei tasti tagliati tutti alla stessa misura, allineati e bucati per passare in ultimo ad avvitare su di essi i bottoni che a loro
volta saranno tutti allineati alla stessa altezza.
Le quattro file di accordi sono:
Accordi maggiori
Accordi minori
Accordi di settima
Accordi di settima diminuita
Negli ultimi venticinque anni si è perfezionato un
meccanismo sempre fatto di leve, con il quale possiamo
suonare la bottoniera dei bassi in maniera tradizionale o, abbiamo la possibilità azionando un pulsante
chiamato convertitore, di sganciare e rendere singole le quattro file di bottoni che formano gli accordi.
In questo modo abbiamo la possibilità di avere una
bottoniera tutta a note singole sulla mano sinistra
La voce per fisarmonica acustica
Che cos’è una voce?
La voce è il componente che nella fisarmonica acustica genera il suono: si chiama voce proprio perché
è la “voce” della fisarmonica, il suo cuore acustico.
La voce è un elemento musicale acustico realizzato
in metallo.
Una voce si compone di un’ancia, di un telaio e di un
elemento che li congiunge. L’ancia della voce è una
sottile linguetta in metallo: è l’elemento attivo e
dinamico della voce, cioè la parte che si muove. Il
telaio è l’elemento passivo e statico: è un piastrino in
metallo che comunemente ha due asole. L’ancia è
fissata al piastrino ad una sua estremità mediante un
Costruzione bottoniera dei bassi
I componenti sono :
Ponticelli
Cotercetti
Pistoncini
La bottoniera dei bassi é la parte della fisarmonica
che si suona con la mano sinistra, questa serve da
accompagnamento alla mano destra che è la tastiera.
3732
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
spessore nelle diverse aree della linguetta, sia per gli
effetti armonici ma anche per i risultati funzionali.
Ogni nota ha un suo profilo specifico, e più note
hanno una stessa geometria. Tutte le geometrie formano una “Scala”, che si estende per le otto ottave
delle frequenze equabili. Il costruttore di voci rende
disponibile diverse scale: ad esempio la scala Tipo a
mano, la scala Tipo C e la scala a mano.
Presidente e Amministratore delegato di Voci Armoniche S.r.l., fabbrica di voci ubicata nel distretto di
Osimo-Castelfidardo, in Italia, che rappresenta in
linea continua e diretta la più autentica e antica tradizione della costruzione delle voci maturata in oltre
70 anni. L’azienda produce voci 100% Made in
Italy.
ribattino in acciaio, ed è libera di oscillare all’interno dell’asola, a differenza di quanto capita con le
ance battenti: questo è il motivo per cui si definisce
ancia “libera”. Altri strumenti ad ancia libera sono
l’armonica a bocca e l’armonium.
Una voce per fisarmonica è costituita da un piastrino a due asole, le rispettive due linguette e da due
ribattini che fissano le linguette al piastrino, una per
ciascun lato del piastrino. A questi bisogna naturalmente aggiungere lavoro ed esperienza.
Il suono della voce, dal punto di vista fisico, è generato secondo il principio della sirena di Seebek. Si
tratta di un passaggio d’aria intermittente attraverso
un asola. La linguetta, azionata da una depressione
d’aria (generata dal mantice della fisarmonica), apre
e chiude l’asola del piastrino con un movimento
oscillante. Il numero di vibrazioni della linguetta
determina la frequenza di una voce. Il timbro, ovvero la struttura armonica, dipende da molte variabili,
che comprendono la geometria della linguetta, il suo
profilo, i materiali di linguetta e piastrino e le caratteristiche del passaggio d’aria.
In una voce due linguette possono generare la stessa
nota, oppure note diverse, in quest’ultimo caso la
voce è chiamata diatonica.
Il piastrino ha una funzione prevalentemente timbrica, cioè apporta differenze nella struttura delle armoniche della voce: svolge in un certo modo una funzione di cassa armonica. Il piastrino generalmente
è in lega di alluminio. Si utilizzano leghe diverse di
alluminio per i diversi tipi di voci. Produttore decide
che tipo di lega impiegare. L’alluminio si è imposto
per il suo ridotto peso specifico e per le sue qualità
acustiche. Per gli acuti è opportuno impiegare l’ottone per arricchire e bilanciare la sua struttura armonica. Esistono anche piastrini in ottone o in zinco. Un
buon produttore impiega leghe di prima qualità, e
abbina le diverse leghe di alluminio per le diverse
tipologie di voci, in modo da offrire una gamma
variegata di sonorità.
La linguetta è in acciaio. Noi utilizziamo un acciaio
nobile ad alto tenore di carbonio, chiamato acciaio
armonico. La proprietà ricercata è la sua durezza,
unita ad una struttura molecolare adatta alla vibrazione e resistente alla fatica.
Le caratteristiche fondamentali di una linguetta sono
tre: la geometria, la forma e gli spessori del profilo.
La geometria è il disegno sul piano orizzontale: !a
lunghezza, e la forma più o meno parallela o trapezoidale. Il profilo della linguetta è tra le caratteristiche più importanti di una voce: determina non solo
la frequenza, ma molti importanti aspetti funzionali
e di durata, e la caratteristica armonica. Lo spessore
del profilo è una caratteristica molto sottile quanto
importante: un buon produttore di voci cura attentamente non solo il profilo della linguetta, ma anche lo
Come avviene la realizzazione di una voce?
Il primo elemento nella costruzione di una voce sono
i materiali: una buona materia prima rappresenta il
presupposto di resa armonica e durata della voce nel
tempo. Bisogna sempre ricordare che la voce è un
componente musicale acustico, il cui suono è dipendente dal materiale stesso. Per questo è importante
che i metalli che la compongono abbiano caratteristiche tali che,’ grazie alla lavorazione, diventino
elementi armonici.
Ricordo che appena entrato in azienda, mio padre mi
mandò dal signor Mario Castagnari a Recanati (della omonima e storica ditta), persona speciale, esperto liutaio ed esperto anche di voci, che prese un pezzo di legno grezzo, mi disse “ascolta”, e fece cadere
il pezzo di legno sul pavimento. Poi lo raccolse, con
uno scalpello tolse dal pezzo di legno una grossa
scaglia, mi disse “ascolta”, e lo fece di nuovo cadere sul pavimento. Il suono era diverso (oggi posso
dire che era più alto di frequenza). Cosi quel giorno
imparai una cosa fondamentale: che il suono prodotto dipende dalla materia grezza, e che asportando
materiale si modifica la frequenza.
Il piastrino è ottenuto da lastre per tranciatura e lavorazioni accessorie. Appositi stampi realizzano i piastrini delle voci completi di asole e fori per i rivetti.
Mentre i piastrini di lega di alluminio più duttile
escono dalla tranciatura pronti per il montaggio, per
quanto riguarda i piastrini delle leghe più dure la
tranciatura è seguita da una ulteriore fase di calibrazione delle asole, necessaria a garantire la massima
precisione.
La linguetta si ottiene in diversi passaggi. La prima,
la più complessa, è la realizzazione del profilo per
molatura. Il profilo deve raggiungere una frequenza
con determinate tolleranze (in centesimi di hertz) e
una determinata forma; l’acciaio non deve scaldarsi
durante il processo e l’asportazione deve avvenire in
modo tale da salvaguardare la superficie lavorata. La
seconda è la tranciatura, nella quale il metallo mola-
3733
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
to diventa una linguetta. Anche per la tranciatura esistono specifici accorgimenti che garantiscono la
qualità funzionale della voce.
Linguetta e piastrino devono combinarsi perfettamente. Le tolleranze sono dell’ordine del centesimo
di millimetro, ed esigono attrezzature, stampi e strumenti di misura propri della meccanica di precisione. La precisione tra parte oscillante della linguetta e
asola del piastrino è essenziale, in quanto determina
il consumo d’aria nella fisarmonica e la resa acustica. La precisione di tutti gli elementi di accoppiamento tra linguetta e piastrino garantiscono una voce
priva di difetti funzionali.
Il montaggio è l’insieme delle fasi nelle quali i componenti semilavorati (linguette, ribattini e piastrino)
diventano una voce. Anche in questo caso si seguono metodi molto precisi e rigorosi. Le fasi più
importanti sono la ribaditura, che consiste nel fissare la linguetta al piastrino per mezzo del ribattino; la
sgrossatura di tono, che consiste nel portare la frequenza della voce al valore prossimo alla frequenza
equabile; l’impostatura, che consiste nel dare alla
linguetta una posizione ottimale tale da facilitare la
sua partenza all’arrivo dell’aria. Ma oltre queste fasi
principali ci sono molte altre fasi, come la centratura della linguetta, il lavaggio, la protezione antiossidante, e le diverse finiture che variano secondo le
diverse tipologie di voci. Infine, prima dell’accordatura effettuata sulla fisarmonica dal costruttore dello
strumento, la voce viene intonata con una precisione
nella misura del centesimo di hertz.
Il montaggio di una voce comprende fino a dieci
distinte fasi, ognuna delle quali ha una grande
importanza affinché la voce esprima in pieno le sue
potenzialità funzionali e acustiche. Anche le fasi
cosiddette “minori” sono molto importanti. Ad
esempio, se il ribattino, prima della ribaditura, non è
infilato correttamente, la voce finita non terrà la frequenza in modo stabile. Un altro esempio: una
sgrossatura di tono maldestra e grossolana che
asporta materiale nel punto sbagliato del profilo ne
altera la struttura, e compromette in modo irreversibile la prestazione acustica e la qualità funzionale,
aumentando in modo esponenziale il rischio di rottura dell’ancia.
Tutte le fasi di lavorazione, dalla produzione del
semilavorato alla sistemazione delle voci nelle file
in modo opportuno, richiedono consapevolezza del
processo e abilità specifica. Alcune fasi, come la realizzazione del profilo di molatura, la sgrossatura di
tono e l’impostatura richiedono una specifica ed elevata abilità artigianale. Certamente si tratta di un
lavoro, o meglio di un “mestiere”, che non lascia
spazio all’esecuzione di una fase in modo per così
dire automatico, senza la presenza dell’attenzione e
della consapevolezza.
ANNO XLV • N. 19
Nella produzione delle voci sono necessarie molte
competenze: meccanica di precisione, acustica,
metallurgia, organizzazione industriale, sistemi di
Qualità e miglioramento continuo, abilità artigianale. L’aspetto essenziale e centrale sono le persone,
perché la produzione delle voci è ad altissima intensità di lavoro. Al personale addetto va rivolta cura e
una formazione continua, e la fabbrica deve essere
un luogo dove il lavoro sia un’espressione, non una
alienazione. Questo probabilmente è vero per tutti i
lavori, ma in quello delle voci questo aspetto è legato allo stesso prodotto, alla sua qualità.
MANTICE
- Caratteristiche:
La fisarmonica come è noto è uno strumento a fiato
di natura “atipica” poiché l’aria necessaria a far
vibrare le ance ed a produrre il suono viene creata in
maniera meccanica dal mantice. Esso è il polmone
della fisarmonica che con i suoi ripetuti movimenti
di apertura e chiusura aspira e comprime l’aria
all’interno della cassa acustica. Pertanto è di fondamentale importanza che il soffietto sia costruito in
modo tale da assicurare una perfetta tenuta d’aria ed
evitare cali di pressione nelle alterne fasi di apertura
e chiusura.
Materiali:
Cartone in pura cellulosa, carta di rinforzo in pura
cellulosa colorata in pasta, tessuti naturali e sintetici
(cotone, poliestere, pvc e tessuti resinati), angolari in
metallo, colle viniliche, colla acqua e farina.
Fasi di lavorazione:
La costruzione del mantice inizia dalla scelta del
cartone. Si parte dall’accoppiamento tra un foglio di
cartone in pura cellulosa con una carta di rinforzo,
sempre in pura cellulosa colorata in pasta. L’unione
dei due fogli di cartone, in alternativa all’uso di un
solo foglio di maggior spessore, consente di ottenere un soffietto leggero ma allo stesso tempo elastico,
resistente alle sollecitazioni e privo di cigolii durante gli infiniti movimenti dei apertura e chiusura a cui
sarà sottoposto nel corso della sua vita. Si pensi che
il mantice è l’elemento della fisarmonica maggiormente sottoposto ad usura.
Il foglio di cartone così formato viene inumidito e
sottoposte a piegatura mediante l’impiego di appositi macchinari; si ottengono cosi delle “stecche” di
cartone piegato, tutte della medesima lunghezza che
si differenziano solo per la profondità della piega.
La stecca di cartone viene troncata con un primo
taglio a 45° ed un successivo taglio con altra angolazione. Quest’ultimo serve a preparare la sede per
l’applicazione dell’angolare in pelle. Il tutto con l’utilizzo dei seghe circolari e frese elettriche. Le parti
3734
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
vengono poi assemblate nella c.d. “scocca” di forma
rettangolare.
Le scocche passano alla fase della “pizzatura” che
consiste nella congiunzione delle pieghe mediante
l’applicazione, lungo tutti gli angoli di ciascuna piega, di striscette in tessuto di cotone a trama molto fitta, c.d. “pelle ovo” . incollati con colla vinilica in
modo da assicurare la totale tenuta d’aria.
La fase successiva è quella della sigillatura degli
angoli con l’applicazione di losanghe di pelle pretagliate ; in seguito si passa al rivestimento dell’interno di ciascuna piega mediante applicazione di strisce
di tessuto, in cotone o poliestere, opportunamente
preparati per l’incollaggio in modo da garantirne l’elevata adesione al cartone. Il tessuto viene applicato
con l’utilizzo di una colla ottenuta a caldo con acqua
e farina di frumento. A partire da questa fase è possibile la personalizzazione del mantice. In tempi
recenti gli artigiani del settore hanno messo a punto
dei sistemi di stampa digitale, trasferimento e successivo taglio, con apposite tecnologie, dei tessuti da
rivestimento, che permettono di ottenere mantici
dalle fogge più svariate. I1 mantice, elemento di
grande impatto visivo, può essere così decorato e
personalizzato soddisfacendo tutte le richieste,
anche le più “bizzarre”, del fruitore finale.
Dopo il rivestimento e dopo che il mantice è stato
sottoposto ad opportuna pressatura si passa alla
seconda “pizzatura” questa volta mediante l’applicazione di angolari in metallo di rinforzo, agli angoli di
ciascuna piega. Questa lavorazione finalizzata a rendere il mantice resistente all’usura può aggiunge
anch’essa un tocco estetico al prodotto finito qualora vengano applicati angolari in acciaio opportunamente colorati (oro, bronzo, canna di fucile, ecc).
L’ultima fase di lavorazione è la “bordatura” che
consiste nel rivestire la sommità esterna di ciascuna
piega mediante l’applicazione di striscette di PVC o
tessuto resinato. Gli adesivi utilizzati variano a
seconda del tipo di materiale utilizzato per la bordatura. In passato il PVC c.d. “dermoide” veniva
applicato esclusivamente a mano utilizzando colla di
ossa sciolta a caldo; recentemente sono stati messi a
punto sistemi parzialmente assistiti da macchine che
coniugano il taglio del materiale. eseguito con tecnologia a getto d’acqua, al successivo incollaggio,
con colla vinilica. Il lavoro viene eseguito per intere
facciate del mantice e non striscia per striscia come
nella lavorazione esclusivamente manuale. In questo
modo è stato anche possibile perfezionare l’elaborazione di decori ed intarsi sul bordo esterno del mantice ottenendo accuratezza e perfezione impossibili
nella lavorazione a mano.
Seguono un tempo di attesa per l’asciugatura delle
colle e l’ultima pressatura del mantice ormai finito.
Processo quest’ultimo che, unitamente all’accurata
ANNO XLV • N. 19
scelta dei materiali più adatti, permette di evitare il
verificarsi di antiestetici vuoti, a mantice chiuso, tra
una piega e l’altra.
L’accordatura
L’accordatura non è uguale per tutti i tipi di fisarmoniche, ogni strumento viene preparato in base alle
esigenze del fisarmonicista e della musica che lo
stesso vuol suonare
Questo lavoro si divide in quattro passaggi fondamentali qual;.
Intonatura voci
Impellatura voci
Attaccatura voci su soniere
Raffinazione del suono
Intonatura
Questo è il primo passaggio attraverso il quale si da
la prima accordatura all’ancia, la voce viene
posizionata su un banco di prova, viene fatta vibrare
l’ancia alla quale viene misurata la vibrazione emessa
con un oscilloscopio o, facendo suonare contemporaneamente una voce già campionata
Impellatura delle voci
La fisarmonica emette il suono azionando il mantice
sia in apertura come in chiusura.
Per questo motivo sulle voci sono applicate due ance
l’una all’incontrario dell’altra ,le quali vibrano in
apertura o in chiusura assecondo del movimento del
mantice, per avere questo effetto dobbiamo applicare
sotto ad ogni ancia una pelle la quale funge da valvola, permettendo all’aria di concentrarsi e spingere
soltanto un’ancia
Attaccatura voci su soniere
Le voci posso essere attaccate sulle soniere in due
modi, con cera o con chiodi.
Il metodo più usato oggi è quello su cera, la voce
viene posizionata sul suo spazio, e tutto attorno ad
essa viene fatta una colatura a mano di cera d’api
calda ,questa una volta raffreddata assume lo stato
solido Il metodo con chiodi è quello più antico, venne usato fino alla fine dell’ottocento quando non si
conosceva la possibilità di adoperare la cera, intorno
al bordo dove veniva messa la voce si incollava una
striscia sottile di pelle, sopra alla quale veniva posizionata la voce e, fissata con piccoli chiodi alla
soniera.
Questo metodo viene usato anche aggi su richiesta
del cliente
3735
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Raffinazione del suono.
Una volta fatti tutti i passaggi sopra descritti, le
soniere con le voci montate vengono posizionate
all’interno della fisarmonica, la quale non ha ancora
il mantice, di conseguenza abbiamo da un lato la
parte della tastiera e dall’altra quella dei bassi
A questo punto il lavoro dell’accordatore consiste
nel sentire il suono di tutte le ance, controllare se la
vibrazione da loro emessa sia tarata in maniera corretta, non ci siano difetti lasciati sui passaggi successivi, e le varie combinazioni di suoni siamo giuste come richiesto dal fisarmonicista.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
L.R. 20/03 e successive modifiche
D.G.R. 1504 del 28/12/2006
D.G.R. 977 del 21/07/2008
D.G.R. 1141 del 08/09/2008
DGR n. 1281 del 16/09/2013
_______________________________________________________
Deliberazione n. 48 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione
del Disciplinare di produzione dell'arte della
fabbricazione della carta a mano.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell'art. 36 comma 2 della
L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l'attività di lavorazione della "fabbricazione della carta a mano" come da allegato "A" parte integrante e
sostanziale del presente atto.
3736
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3737
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3738
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3739
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3740
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3741
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3742
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3743
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3744
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3745
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3746
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3747
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3748
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3749
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3750
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3751
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3752
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 49 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 36 - Attribuzione della qualifica di Bottega Scuola.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di riconoscere, a decorrere dalla data di richiesta, la
qualifica di Bottega Scuola, ai sensi dell'art. 36
L.R n. 20/2003, alle imprese indicate nell'allegato
1, parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
3753
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 50 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 35 - Attribuzione delle qualifiche di Maestro Artigiano.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di conferire agli artigiani indicati nell'allegato 1
alla presente deliberazione che ne forma parte
integrante e sostanziale la qualifica di Maestro
Artigiano ai sensi dell'art. 35 comma 1 della L.R n.
20/2003.
3754
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
"Politica regionale e Urbana" dal 28/01/2014 a1
29/01/2014;
Di prendere atto che la somma necessaria per la trasferta è pari a presunti euro 600,00 da imputare al
capitolo10201102 del bilancio 2014 codice siope
10101/0000.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 51 del 27/01/2014
L.R. 20/2003 art. 34 - Sviluppo valorizzazione
e promozione dell'artigianato artistico tipico e
tradizionale - Individuazione della Commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro.
LA GIUNTA REGIONALE
_______________________________________________________
omissis
Deliberazione n. 53 del 27/01/2014
LR 23 novembre 2011 n. 22 - "Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e
assetto idrogeologico - Art. 10, comma 4 - Criteri, modalità e indicazioni tecnico-operative
per la redazione della verifica di compatibilità
idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l'invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali".
DELIBERA
- di individuare e nominare, quali membri della commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro in attuazione
dell'art. 34 della L.R. 20/03 e della DGR n.
977/2007 così come modificata dalla DGR n.
1141/2008, i sigg.ri:
1) Stramignoni Carla - Presidente in qualità di
Dirigente della struttura
2) Tacconelli Barbara - componente in rappresentazione delle associazioni
3) Merlo Pireta - componente imprenditore artigiano del settore
4) Pieralisi Luigi - componente imprenditore artigiano del settore
5) Moreschi Marco - componente esperto di settore
6) Ruffini Enrico - componente presidente protempore CRA
7) Biagioli Simonetta - segretario dipendente
struttura PF Regolamentazione semplificazione e liberalizzazione relative alle attività industriali e artigianali.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di approvare, ai sensi dell'articolo 10, comma 4,
della L.R. 23 novembre 2011 n. 22, "Criteri,
modalità e indicazioni tecnico-operative per la
redazione della verifica di compatibilità idraulica
degli strumenti di pianificazione territoriale e per
l’invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali", così come specificati nell'Allegato 1, che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 52 del 27/01/2014
Autorizzazione partecipazione dell'Assessore
Paola Giorgi ad incontro con la Commissione
Europea - DG Politica Regionale e Urbana a
Bruxelles dal 28/01/2014 al 29/01/2014.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
1) Di autorizzare la partecipazione a Bruxelles dell'Assessore Paola Giorgi, ad un incontro con la
Commissione Europea - Direzione Generale
3755
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3756
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3757
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3758
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3759
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3760
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3761
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3762
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3763
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3764
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3765
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3766
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3767
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3768
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3769
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3770
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3771
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3772
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3773
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3774
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3775
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3776
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3777
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3778
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3779
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3780
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3781
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3782
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3783
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3784
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3785
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3786
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3787
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DELIBERA
_______________________________________________________
Deliberazione n. 54 del 27/01/2014
L.R. 11/03, art. 24 - Calendario regionale di
pesca -anno 2014.
- di approvare il calendario regionale piscatorio
2014 ed il facsimile del tesserino di pesca in allegato, facenti parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
3788
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3789
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3790
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3791
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3792
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3793
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3794
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3795
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3796
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Deliberazione n. 55 del 27/01/2014
Autorizzazione partecipazione dell'Assessore
Marco Luchetti ad incontro con la Commissione Europea - DG "Occupazione, Affari sociali e
Inclusione" a Bruxelles dal 28/01/2014 al
30/01/2014.
Deliberazione n. 59 del 27/01/2014
Programmazione della attività culturali e degli
interventi speciali sul patrimonio culturale Criteri generali e modalità per l'attuazione e la
gestione delle autorizzazioni di spesa (tabella
C) e delle specifiche leggi di contributo della
LR 49/13.
LA GIUNTA REGIONALE
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
omissis
DELIBERA
DELIBERA
1) Di autorizzare la partecipazione a Bruxelles dell'Assessore Marco Luchetti, ad un incontro con la
Commissione Europea - "Occupazione, Affari
sociali e Inclusione" dal 28/01/2014 al
30/01/2014;
2) Di prendere atto che la somma necessaria per la
trasferta è pari a presunti Euro 600,00 da imputare al capitolo 10201102 del bilancio 2014 codice
siope 10101/0000.
- di approvare il documento “Programmazione della
attività culturali e degli interventi speciali sul
patrimonio culturale - Criteri generali e modalità
per l'attuazione e la gestione delle autorizzazioni
di spesa (tabella C) e delle specifiche leggi di contributo rifinanziate dalla LR 49/13”;
- di dare mandato al Dirigente della PF competente
all'adozione degli atti necessari per l'attuazione
degli interventi di cui all'allegato 1;
- di indicare l'onere complessivo derivante dal presente atto in Euro 1.685.000,00 a carico dei capitoli del Bilancio 2014 come di seguito indicato:
3797
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3798
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3799
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3800
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3801
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3802
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3803
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 60 del 27/01/2014
D.Lgs. 165/99 art. 3/bis. DM 14 dicembre
2001, n. 454. Adozione dello schema di convenzione con i Centri autorizzati di Assistenza
Agricola (CAA) per lo svolgimento, delle attività relative alle istanze di agevolazione fiscale sui carburanti agricoli (ex UMA).
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di adottare lo schema di convenzione con i Centri
autorizzati di Assistenza Agricola (CAA), riportato in allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività
relative alle istanze di agevolazione fiscale sui carburanti agricoli ai sensi del DM 14 dicembre 2001,
n. 454;
- di autorizzare il Dirigente del Servizio Agricoltura
Forestazione e Pesca a sottoscrivere la convenzione con i Centri di Assistenza Agricola sulla base
dello schema sopra indicato.
3804
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3805
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3806
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3807
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3808
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3809
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3810
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3811
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3812
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3813
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3814
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3815
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3816
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
- di approvare le disposizioni regionali attuative per
il periodo 2013 - 2018 della misura ristrutturazione e riconversione vigneti inserita nel Programma
Nazionale di Sostegno nel settore vitivinicolo
(PNS), in applicazione dell'articolo 46 del regolamento (UE) n. 1308 del 17/12/2013 e (CE) n.
555/2008 e smi e del Decreto del MIPAAF n.
15938 del 20 dicembre 2013, così come contenute
nell'Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di approvare le schede allegate I e II previste dall'articolo l comma 3 del Decreto n. 15938 del
20/12/2013, così come riportate in allegato B al
presente atto di cui è parte integrante e sostanziale;
- di approvare la dotazione finanziaria della misura
ristrutturazione e riconversione vigneti del PNS
per la campagna 2013/2014 per l'importo complessivo di Euro 3.864.620,00, derivante dall'utilizzo delle risorse assegnate alla stessa con Decreto MIPAAF n. 3525 del 21/05/2013, come rimodulate da DGR Marche n. 1488/2013;
- di affidare al dirigente della P.F. Competitività e
sviluppo dell'impresa agricola l'adozione dei provvedimenti necessari all'attuazione del presente
atto, ivi compresi quelli relativi all'adeguamento
dello stesso alla normativa comunitaria e nazionale emanata in materia, anche ai fini della ottimale
utilizzazione delle risorse del PNS;
- di trasmettere il presente provvedimento al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
- Direzione generale delle politiche e internazionali dell'Unione Europea - Settore vitivinicolo - ad
AGEA Coordinamento e ad Organismo Pagatore
AGEA, in applicazione dell'articolo 1 del DM
15938 del 2013.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 61 del 27/01/2014
Autorizzazione alla missione estera a Bruxelles per l'Assessore all'agricoltura, sviluppo
rurale e ambiente Maura Malaspina dal 28 al
30 gennaio 2014 - Importo 2.000,00 euro UPB 1.02.01 capitolo 10201102.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- Di autorizzare l'Assessore all'agricoltura, sviluppo
rurale e ambiente Maura Malaspina alla missione
estera a Bruxelles (B) dal 28 al 30 gennaio 2014
per partecipare, in qualità di Presidente della "Rete
delle Regioni e Autorità Locali d'Europa Libere da
OGM”, allo Steering Committee della "Rete delle
Regioni e Autorità Locali d'Europa Libere da
OGM" organizzato dalla Regione Marche presso
l'ufficio di Bruxelles;
- Di notificare copia del presente atto alla "P.F.
Organizzazione, amministrazione del personale e
scuola regionale di formazione della pubblica
amministrazione per la liquidazione delle indennità relative alla suddetta missione, e gli eventuali
rimborsi relativi alla suddetta missione;
- di autorizzare per lo svolgimento della suddetta
missione l'uso del vettore aereo e del taxi;
- Di autorizzare l'autocertificazione delle spese per
le quali non sarà possibile ottenere regolari fatture
o ricevute fiscali;
- di prendere atto che la somma presunta necessaria
per lo svolgimento della missione e complessivamente di Euro 1.500,00 - U.P.B. 1.02.01 capitolo
10201102.
- Di pubblicare per estratto la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 62 del 27/01/2014
Reg. (UE) n. 1308/2013, art 46 - Decreto
MIPAAF n. 15938 del 20 dicembre 2013, articolo 1 - Approvazione disposizioni regionali di
attuazione della misura di ristrutturazione e
riconversione dei vigneti 2014 – 2018.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
3817
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3818
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3819
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3820
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3821
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3822
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3823
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3824
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3825
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3826
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3827
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3828
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3829
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3830
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3831
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3832
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3833
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3834
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3835
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3836
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3837
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3838
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3839
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3840
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3841
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3842
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3843
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3844
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3845
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3846
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3847
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3848
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3849
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3850
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3851
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3852
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3853
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3854
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3855
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3856
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 63 del 27/01/2014
Legge regionale n. 20/2001, articolo 18 e legge regionale n. 22/2010, articolo 3 - Rinnovo
degli incarichi dei componenti del Comitato di
controllo interno e di valutazione.
Art 1
DISPOSIZIONI GENERALI
1. Il presente codice di comportamento, di seguito
denominato "Codice", è emanato, ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 (Norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), al fine
di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione
dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri
costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e
servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico.
2. Le disposizioni del Codice integrano e specificano le disposizioni del Regolamento adottato con
D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165).
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
1. di rinnovare gli incarichi dei componenti del
comitato di controllo interno e di valutazione
fino al termine dell'attuale legislatura;
2. di confermare per ciascun componente il compenso annuo lordo di Euro 30.000,00, nonché il
rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio
effettivamente sostenute e comunque connesse
con l'attività svolta, oltre l'IRAP a carico dell'amministrazione;
3. di stabilire che per l'anno 2014 l'onere è stimato
in complessivi Euro 99.364,00, a carico dei capitoli 10501109 e 20701130 del bilancio 2014; gli
impegni di spesa saranno assunti dal dirigente
della posizione di funzione Organizzazione,
amministrazione del personale e scuola regionale di amministrazione della pubblica amministrazione, all'atto di liquidazione periodica dei relativi compensi.
Art. 2
AMBITO DI APPLICAZIONE
1. Il Codice si applica a tutto il personale dipendente della regione Marche, ivi compreso quello con
qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale.
2. La regione Marche estende altresì gli obblighi di
condotta previsti dal presente codice, in quanto
compatibili, a tutti i collaboratori o consulenti
(con qualsiasi tipologia di contratto o incarico ed
a qualsiasi titolo) ai soggetti assegnati alle segreterie particolari dei componenti della Giunta
regionale, ai soggetti con incarichi di collaborazione con gli organi politici, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese
fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere
in favore dell'amministrazione. A tale fine, negli
atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze e dei servizi,
l'amministrazione inserisce apposite disposizioni
o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti
dal presente Codice.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 64 del 27/01/2014
Art. 54 decreto legislativo n. 165/2001 e articolo 4, comma 1, lettera a) l.r. n. 20/2001.
Adozione del codice di comportamento dei
dipendenti e dei dirigenti della Giunta regionale all’esito della procedura aperta di partecipazione.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- Di adottare il codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Giunta regionale di cui
all'allegato A alla presente deliberazione, quale sua
parte integrante;
- Di stabilire che lo stesso codice trova applicazione
per i dipendenti e i dirigenti dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS) e dell'Agenzia per i Servizi nel
Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM).
Art. 3
PRINCIPI GENERALI
1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la
Nazione con disciplina ed onore e conformando
la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Il
dipendente svolge i propri compiti nel rispetto
3857
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
del valore etico e morale della persona che esula
dalla prestazione effettuata. Tale riconoscimento
può essere accettato, nel limite massimo del
valore su indicato, sotto forma di regali o altre
utilità che siano di tipo esclusivamente materiale.
3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un
proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di
modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro 150,00. Il dipendente non offre,
direttamente o indirettamente, regali o altre utilità ad un proprio sovraordinato, salvo quelli d'uso di modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro 150,00.
4. Al fine di non incorrere in responsabilità disciplinare, il dipendente a cui pervenga un regalo o
altra utilità vietati sulla base delle disposizioni
sopra citate, ha il dovere di attivarsi al fine di
metterli a disposizione dell'amministrazione per
la restituzione o per la devoluzione a scopi istituzionali.
5. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione o di consulenza, comunque denominati, da
soggetti privati, ivi compresi società od enti privi di scopo di lucro, che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti la
struttura dirigenziale di appartenenza. Tale divieto sussiste anche nel caso in cui l'incarico abbia
carattere di gratuità.
6. Al fine di preservare il prestigio e l'imparzialità
dell'amministrazione, il responsabile della struttura dirigenziale vigila sulla corretta applicazione del presente articolo.
della legge, perseguendo l'interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è
titolare.
2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità,
correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità,
astenendosi in caso di conflitto di interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d'ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il
corretto adempimento dei compiti o nuocere agli
interessi o all'immagine della pubblica amministrazione; prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti.
4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando
l'azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di
contenimento dei costi, che non pregiudichi la
qualità dei risultati.
5. Nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di
trattamento a parità di condizioni, astenendosi,
altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti
negativi sui destinatari dell'azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su
sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche
genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni
personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di
salute, età e orientamento sessuale o su altri
diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e
collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche
amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della
normativa vigente.
Art. 5
PARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONI ED
ORGANIZZAZIONI
1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di
associazione, il dipendente comunica tempestivamente, entro 15 giorni dall'adesione, per iscritto al responsabile della struttura dirigenziale di
appartenenza, la pro-pria adesione ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi siano coinvolti o possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il presente comma
non si applica all'adesione ai partiti politici o ai
sindacati.
2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né pone in essere forme di sollecitazione o
esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.
Art. 4
REGALI, COMPENSI E ALTRE UTILITÀ
1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per
altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali
o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro
150,00, effettuati occasionalmente nell'ambito
delle normali relazio-ni di cortesia e nell'ambito
delle consuetudini internazionali. Per normali
relazioni di cortesia si intende un riconoscimento
3858
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
sociali e di rappresentanza. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni
di convenienza.
2. L'astensione del dipendente è obbligatoria fino ad
eventuale diversa determinazione del responsabile della struttura dirigenziale di appartenenza.
3. Il dipendente, in presenza delle condizioni di cui
al comma 1, deve comunicare entro 10 giorni,
per iscritto, la propria situazione al responsabile
della struttura dirigenziale di appartenenza, il
quale, al fine di garantire la continuità dell'attività dell'ufficio, deve prontamente rispondere per
iscritto al dipendente, sollevandolo dall'incarico
e affidando l'attività ad altri dipendenti o, in
assenza di idonee professionalità, avocandola a
sé.
4. Ove il responsabile della struttura dirigenziale di
appartenenza del dipendente, a fronte della
comunicazione ricevuta, ritenga che non sussistano situazioni di conflitto di interesse che integrano il presupposto per l'applicazione dell'obbligo di astensione di cui al presente articolo, motiva per iscritto le ragioni che consentono allo stesso dipendente di espletare comunque l'attività e
rende note le stesse al dipendente con apposita
comunicazione, avendo cura di informare altresì
l'Ufficio per i procedimenti disciplinari e il
Responsabile per la prevenzione della corruzione
degli esiti della valutazione svolta.
5. Il dipendente che venga a conoscenza, per ragioni
di servizio, di circostanze che possano dar luogo
a situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, tali da determinare, in capo ad altro dipendente, un obbligo di astensione, è tenuto ad informare tempestivamente il dirigente della struttura
di appartenenza del dipendente, al fine di consentire allo stesso la valutazione di cui ai commi
precedenti.
6. Nel caso in cui il conflitto riguardi il dirigente,
spetta al responsabile per la prevenzione della
corruzione valutare le iniziative da assumere.
Art. 6
COMUNICAZIONE DEGLI INTERESSI FINANZIARI E CONFLITTI D'INTERESSE
1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti
da leggi o regolamenti, il dipendente, all'atto dell'assegnazione alla struttura dirigenziale, informa
per iscritto il relativo responsabile di tutti i rapporti, anche per interposta persona, di collaborazione o consulenza, comunque denominati, con
soggetti privati, ivi compresi società o enti senza
scopo di lucro in qualunque modo retribuiti, o a
titolo gratuito, che lo stesso abbia o abbia avuto
negli ultimi tre anni, precisando:
a) se in prima persona, o suoi parenti, gli affini
entro il secondo grado, il coniuge o il convivente, abbiano ancora rapporti finanziari con
il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione o consulenza, comunque
denominati;
b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano
con soggetti che abbiano interessi in attività o
decisioni inerenti la struttura dirigenziale di
appartenenza, limitatamente alle pratiche a lui
affidate.
2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o
svolgere attività inerenti alle sue mansioni in
situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, in cui siano coinvolti interessi personali,
del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini
entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di
voler assecondare pressioni politiche, sindacali o
dei superiori gerarchici. Si considerano potenziali quei conflitti nei quali gli interessi finanziari e
non di un dipendente potrebbero confliggere o
interferire con l'interesse pubblico connesso alle
attività e funzioni allo stesso assegnate.
Art. 7
OBBLIGO DI ASTENSIONE
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere oltre che interessi propri, ovvero di suoi
parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge
o di conviventi, oppure di persone con le quali
abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero
di soggetti od organizzazioni con cui egli o il
coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia
o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore,
curatore, procuratore o agente, ovvero di enti,
associazioni anche non riconosciute, comitati,
società o stabilimenti di cui sia amministratore o
gerente o dirigente o nelle quali ricopra cariche
Art. 8
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla
prevenzione degli illeciti nell'amministrazione.
In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel Piano per la prevenzione della
corruzione, presta la sua collaborazione al
Responsabile della prevenzione della corruzione
e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e al responsabile della
struttura di appartenenza eventuali situazioni di
illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a
3859
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
conoscenza. Il responsabile della struttura che ha
ricevuto la segnalazione, qualora si riferisca ad
illecito addebitabile a dipendente appartenente ad
altra struttura, la trasmette immediatamente al
responsabile della struttura competente.
2. I destinatari delle segnalazioni di cui al comma 1
adottano ogni precauzione a garanzia della tutela
dell'anonimato del segnalante ai sensi dell'articolo 54 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001.
ANNO XLV • N. 19
za i mezzi di trasporto dell'amministrazione a sua
disposizione soltanto per lo svolgimento dei
compiti d'ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d'ufficio. Tanto nella prospettiva dell'efficienza e dell'economicità dell'azione pubblica.
4. È fatto obbligo ai dirigenti di rilevare e tenere
conto, anche ai fini della valutazione del personale, delle eventuali disfunzioni, degli inadempimenti e dei ritardi nell'espletamento delle attività
di competenza delle strutture medesime, dovute
alla negligenza dei dipendenti, di controllare che
l'uso dei permessi di astensione dal lavoro avvenga effettivamente per le ragioni e nei limiti previsti dalla legge e dai contratti collettivi, di vigilare sulla corretta timbratura delle presenze da
parte dei propri dipendenti, segnalando al soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari, per ciascuna delle ipotesi del
presente comma, eventuali pratiche scorrette e
comportamenti contrari agli obblighi di cui ai
commi 1, 2 e 3 del presente articolo.
Art. 9
TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ
1. Il dipendente assicura l'adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche
amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti e il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, prestando la massima collaborazione nell'elaborazione, nel reperimento e
nella trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo
di pubblicazione sul sito istituzionale, nella
sezione "Amministrazione Trasparente".
Art. 10
COMPORTAMENTO NEI RAPPORTI PRIVATI
1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extra
lavorative con pubblici ufficiali nell'esercizio
delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né
menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino
e non assume nessun altro comportamento che
possa nuocere all'immagine dell'amministrazione.
Art. 12
RAPPORTI CON IL PUBBLICO
1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa
riconoscere attraverso l'esposizione in modo visibile del badge o altro supporto identificativo
messo a disposizione dell'amministrazione, opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e
disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta
elettronica, opera nella maniera più completa e
accurata possibile. Qualora non sia competente
per posizione rivestita o per materia, indirizza
l'interessato al funzionario o struttura dirigenziale competente. Il dipendente, fatte salve le norme
sul segreto d'ufficio, fornisce le spiegazioni che
gli siano richieste in ordine al comportamento
proprio e di altri dipendenti della struttura dei
quali ha la responsabilità od il coordinamento.
Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione
delle pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall'amministrazione, l'ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto
con motivazioni generiche. Il dipendente rispetta
gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza
ritardo ai loro reclami.
2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e
dei cittadini, il dipendente o il dirigente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive dell'immagine dell'amministrazione e precisa, in ogni
caso, che le dichiarazioni sono effettuate a titolo
personale, quando ricorra tale circostanza.
Art. 11
COMPORTAMENTO IN SERVIZIO
1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il
compimento di attività o l'adozione di decisioni
di propria spettanza.
2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal
lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle
condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e
dai contratti collettivi e secondo le disposizioni
applicative adottate dalla Giunta regionale.
3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature
di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi
telematici e telefonici dell'ufficio nel rispetto dei
vincoli posti dall'amministrazione. Degli strumenti di lavoro messi a sua disposizione il dipendente ne fa un utilizzo adeguato, evitando sprechi
e curando lo spegnimento di luci e macchinari al
termine dell'orario di lavoro. Il dipendente utiliz-
3860
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad
esso spettanti in base all'atto di conferimento dell'incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per
l'assolvimento dell'incarico, garantendo l'osservanza in particolare degli obblighi di cui alla legge 6 no-vembre 2012, n. 190, (Disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione e
dell'illegalità nella pubblica amministrazione) e
del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33
(Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni).
3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni,
comunica al Segretario Generale ovvero al dirigente della Posizione di Funzione Organizzazione, Amministrazione del personale e Scuola
regionale di formazione della Pubblica amministrazione, le partecipazioni azionarie e gli altri
interessi finanziari che possano porlo in conflitto
di interessi con la funzione pubblica che svolge e
dichiara se ha parenti e affini entro il secondo
grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li
pongano in contatti frequenti con l'ufficio che
dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni e nelle attività inerenti l'ufficio. Fornisce le
informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti
all'imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge.
4. Il dirigente s'impegna, altresì, a rendere note ai
soggetti di cui al comma 3, tutte le variazioni dei
dati e delle informazioni relative a possibili situazioni di conflitto di interesse già comunicate.
5. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e
imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell'azione amministrativa.
11 dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate
al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.
6. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse
disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, anche tenendo conto di
quanto emerge dalle indagini sul benessere organizzativo di cui all'articolo 14, comma 5, del D.
Lgs 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della
legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e
di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.) favorendo l'instaurarsi di rapporti
cordiali e rispettosi tra i collaboratori. Assume
iniziative finalizzate alla circolazione delle infor-
3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa
a contatto con il pubblico, cura il rispetto degli
standard di qualità e di quantità fissati dall'amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi.
Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e
sui livelli di qualità.
4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti
l'ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce
informazioni e notizie relative a procedimenti o
atti, in corso o in fase di conclusione, solo nelle
ipotesi previste dalle disposizioni di legge in
materia di accesso, rilascia copie e estratti di atti
o documenti secondo la sua competenza, con le
modalità stabilite dalle norme in materie di
accesso e dal regolamento del diritto di accesso
agli atti dell'amministrazione.
5. Il dipendente osserva il segreto d'ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati
personali e, qualora sia richiesto oralmente di
fornire informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d'ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il
richiedente dei motivi che ostano all'accoglimento della richiesta. Qualora non sia competente a
provvedere in merito alla richiesta, la trasmette
tempestivamente alla struttura dirigenziale competente.
6. I responsabili delle strutture che erogano servizi al
pubblico assicurano il rispetto degli standard di
quali fissati dall'amministrazione secondo le
linee guida formulate dall'Autorità Nazionale
anticorruzione e per 1. valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
7. Le segnalazioni dei cittadini relative ad eventuali
violazioni del Codice da parte di dipendenti che
pervengono all'amministrazione sono trasmesse
immediatamente al responsabile della struttura d'
appartenenza dei dipendenti stessi e, per conoscenza, al Responsabile della prevenzione della
corruzione.
Art. 13
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER
I DIRIGENTI
1. Ferma restando l'applicazione delle altre disposizioni del presente Codice, le norme del presente
articolo si applicano ai dirigenti, ivi compresi i
titolari di incarichi di funzioni dirigenziali ai sensi dell'art. 28, commi 3 e 3 ter della legge regionale n. 20/2001 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione).
3861
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
finalità, il Segretario generale e il Comitato di
direzione collaborano, rispettivamente nell'ambito delle proprie competenze, con il Responsabile della prevenzione della corruzione al fine
di garantire la rotazione dei dirigenti dei settori
definiti a rischio di corruzione dal Piano triennale di prevenzione della corruzione.
12. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita
che notizie non rispondenti al vero quanto
all'organizzazione, all'attività e ai dipendenti
possano diffondersi. Favorisce la diffusione
della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei
confronti dell'amministrazione.
13. Tutti gli obblighi di comunicazione previsti dal
presente Codice sono assolti dal dirigente
mediante comunicazione al Responsabile della
prevenzione della corruzione.
mazioni, alla formazione e all'aggiornamento del
personale, all'inclusione e alla valorizzazione
delle differenze di genere, di età e di condizioni
personali.
7. Il dirigente assegna l'istruttoria delle pratiche sulla base di un'equa ripartizione del carico di lavoro,
tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione.
Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base
alla professionalità e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione.
8. Il dirigente svolge la valutazione del personale
assegnato alla struttura cui è preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.
9. Il dirigente osserva in prima persona e vigila sul
rispetto, da parte dei dipendenti assegnati, della
disciplina in materia di incompatibilità, cumulo di
impieghi e di incarichi di cui all'art. 53 del D. Lgs.
n. 165/2001 e dei regolamenti attuativi adottati
dalla Giunta regionale in applicazione dell'art. 37
della l.r. n. 20/2001, al fine di prevenire casi di
incompatibilità, di diritto o di fatto, nell'interesse
del buon andamento della pubblica amministrazione o situazioni di conflitto, anche potenziale, di
interessi, che pregiudichino l'esercizio imparziale
delle funzioni attribuite al dipendente e ne tiene
conto nel rilascio di pareri, nulla-osta e autorizzazioni. Ove accerti casi di incompatibilità, di diritto
o di fatto o situazioni di conflitto di interesse,
anche potenziale, che integrano la violazione dei
doveri del presente codice, ne fornisce segnalazione, nei termini di legge, al soggetto competente in
materia di esercizio di funzioni disciplinari.
10. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a conoscenza di un
illecito, attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l'illecito all'Ufficio per i procedimenti disciplinari, prestando ove richiesta la
propria collaborazione e provvede ad inoltrare
tempestiva denuncia all'autorità giudiziaria
penale o segnalazione alla Corte dei conti per le
rispettive competenze, nonché al Responsabile
della prevenzione della corruzione. Nel caso in
cui riceva segnalazione di un illecito da parte di
un dipendente, adotta le disposizioni previste
dall'art. 54-bis del D.Lgs. n. 165/2001, come
introdotto dall'art. 1, comma 51 della legge n.
190/2012 relative alla tutela del dipendente
segnalante.
11. Il dirigente collabora con il Responsabile della
prevenzione della corruzione al fine di garantire la rotazione dei dipendenti dei settori definiti a rischio di corruzione dal Piano triennale di
prevenzione della corruzione. Per le medesime
Art. 14
CONTRATTI ED ALTRI ATTI NEGOZIALI
1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto dell'amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a
titolo di intermediazione, né per facilitare o aver
facilitato la conclusione o l'esecuzione del contratto. Il presente comma non si applica ai casi in
cui l'amministrazione abbia deciso di ricorrere
all'attività di intermediazione professionale.
2. Il dipendente non conclude, per conto dell'amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese
con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità, nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell'art. 1342 del codice civile. Nel caso in cui l'amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione,
con imprese con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal
partecipare all'adozione delle decisioni ed alle
attività relative all'esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione, da conservare agli atti d'ufficio.
3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo privato, ad eccezione
di quelli conclusi ai sensi dell'art. 1342 del codice civile, con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento ed assicurazione, per conto dell'amministrazione, ne informa per iscritto il diri-
3862
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
gente della struttura di appartenenza entro 30
giorni dalla stipulazione dei medesimi.
4. Nel caso in cui nelle fattispecie di cui ai commi 2
e 3 incorra il dirigente, questi informa per iscritto il proprio dirigente apicale nonché il Responsabile della prevenzione della corruzione
5. Il dipendente che riceve, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle
quali sia parte l'amministrazione, rimostranze
orali o scritte sull'operato dell'ufficio o su quello
dei propri collaboratori, ne informa immediatamente, di regola per iscritto, il dirigente della
struttura di appartenenza e il Responsabile della
prevenzione della corruzione.
ANNO XLV • N. 19
zione sul sito istituzionale e la comunicazione
all'Autorità nazionale anticorruzione, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge n. 190 del 2012, dei
risultati del suddetto monitoraggio. Ai fini dello
svolgimento delle attività ai sensi del presente articolo, l'Ufficio Procedimenti Disciplinari opera, in
raccordo con il Responsabile della prevenzione
della corruzione.
5. Ai fini dell'attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento,
il soggetto competente in materia di esercizio di
funzioni disciplinari, può chiedere all'Autorità
nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto stabilito dall'articolo 1, comma 2, lettere d), della legge n. 190 del 2012.
6. Al personale sono rivolte attività formative in
materia di trasparenza e integrità, che consentano
ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza
dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle
misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti. Tale attività può essere prevista anche in raccordo e all'interno delle attività di formazione programmate nel Piano di Formazione adottato dall'amministrazione.
7. Dall'attuazione delle disposizioni del presente
articolo non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica. L'amministrazione
provvede agli adempimenti previsti nell'ambito
delle risorse umane, finanziarie e strumentali
disponibili a legislazione vigente.
Art. 15
VIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITÀ
FORMATIVE
1. Ai sensi dell'art. 54, comma 6, del D.Lgs. n. 165
del 2001, vigilano sull'applicazione del presente
Codice i dirigenti responsabili di ciascuna struttura e l'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari.
2. Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica annualmente il livello di attuazione del
Codice, ai sensi dell'art. 54, comma 7, del D.Lgs.
n. 165/2001 e, sulla base dei dati ricavati dall'attività di monitoraggio, formula eventuali interventi
volti a correggere i fattori alla base delle condotte
contrarie al Codice stesso.
3. Per l'attività di vigilanza e monitoraggio prevista
dal presente articolo, l'amministrazione si avvale
delle strutture che fanno capo al Responsabile per
la prevenzione della corruzione, nonché dell'Ufficio Procedimenti Disciplinari, che svolge l'attività
anche conformandosi alle previsioni contenute nel
piano di prevenzione della corruzione.
4. Il soggetto competente in materia di esercizio di
funzioni disciplinari, conforma le proprie attività
alle previsioni contenute nei piani di prevenzione
della corruzione adottati dall'amministrazione ai
sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 190
del 2012. Il soggetto competente in materia di
esercizio di funzioni disciplinari, svolge le funzioni disciplinari di cui all'articolo 55-bis e seguenti
del decreto legislativo n. 165 del 2001, collabora
all'aggiornamento del codice di comportamento,
cura l'esame delle segnalazioni di violazione del
codice di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le
garanzie di cui all'articolo 54-bis del D. Lgs. n.
165/2001. Il Responsabile della prevenzione della
corruzione cura, altresì, la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento all'interno
dell'amministrazione, il monitoraggio di cui al
comma 2 del presente articolo, cura la pubblica-
Art. 16
OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
1. Il livello di osservanza delle regole contenute nel
codice di comportamento dell'amministrazione
costituisce uno degli indicatori rilevanti ai fini della misurazione e valutazione della performance
individuale, secondo il sistema definito ai sensi del
D.Lgs n. 150 del 2009.
2. Il controllo sul rispetto del codice da parte dei
dirigenti, nonché sulla mancata vigilanza da parte
di questi ultimi sull'attuazione del codice presso le
loro strutture, è svolto dal soggetto sovraordinato
che attribuisce gli obiettivi ai fini della misurazione e valutazione della performance, con la conseguente incidenza sulla determinazione ed erogazione della retribuzione di risultato.
3. Il soggetto responsabile della misurazione e valutazione della performance individuale tiene conto
delle violazioni del Codice debitamente accertate,
dandone atto nelle schede di valutazione previste
dai sistemi di misurazione e valutazione della
performance di cui all'articolo 7 del D.Lgs. n. 150
del 2009.
3863
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori
criteri di individuazione delle sanzioni applicabili
in relazione alle tipologie di violazione del presente codice.
4. Resta ferma la comminazione del licenziamento
senza preavviso per i casi già previsti dalla legge,
dai regolamenti e dai contratti collettivi.
5. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità disciplinare dei
pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di
regolamento o dai contratti collettivi.
4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 17,
comma 3, del Codice, la grave o reiterata violazione, debitamente accertata, delle regole contenute
nel Codice, esclude la corresponsione di qualsiasi
forma di premialità, comunque denominata, a
favore del dipendente.
5. L'OIV assicura il coordinamento tra i contenuti
del codice ed il sistema di misurazione e valutazione della performance, ossia verifica e garantisce che i dati relativi alle violazioni del codice
accertate e sanzionate, siano considerati ai fini della misurazione e valutazione della performance,
con le relative conseguenze sul piano dell'attribuzione della premialità.
Art. 18
DISPOSIZIONI FINALI
1. Il presente Codice è pubblicato sul sito internet
della Regione Marche e sul sito intranet, nonché
trasmesso, tramite e-mail, a tutti i dipendenti e ai
titolari di contratti di consulenza o collaborazione
a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di
incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei
componenti della Giunta regionale, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale,
di imprese fornitrici di beni e servizi in favore dell'amministrazione.
ART. 17
RESPONSABILITÀ CONSEGUENTE ALLA
VIOLAZIONE DEL CODICE
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente
Codice integra comportamenti contrari ai doveri
d'ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel presente
Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti
dal piano di prevenzione della corruzione, dà luogo anche a responsabilità civile, amministrativa o
contabile del dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di colpevolezza, gradualità e proporzionalità delle sanzioni.
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell'entità
della sanzione disciplinare concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso
con riguardo alla gravità del comportamento e
all'entità del pregiudizio, anche morale, derivatone
al decoro o al prestigio dell'amministrazione. Le
sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsive che possono essere applicate
esclusivamente nei casi, da valutare in relazione
alla gravità, di violazione delle disposizioni di cui
agli articoli:
- art. 4 del presente Codice, qualora concorrano
la non modicità del valore del regalo o di altre
utilità e l'immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di un'attività
tipici dell'ufficio;
- art. 5, comma 2;
- art. 14, comma 2, primo periodo, valutata ai
sensi del primo periodo del presente comma.
La disposizione di cui al secondo periodo del
presente comma si applica altresì nei casi di
recidiva negli illeciti di cui agli articoli 4, comma 5, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13, comma 12, primo periodo.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 65 del 27/01/2014
Parziale modifica della deliberazione di giunta
n. 210 del 5/02/2002. TAR Marche - Ricorso
R.G. n. 161/2002 Affidamento incarico di rappresentanza e difesa della Regione Marche
all'Avv. Gabriella De Berardinis.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di conferire, a parziale modificazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 210 del 5/02/2002,
l'incarico di rappresentanza e difesa della Regione
Marche all'Avv. Gabriella de Berardinis in sostituzione dell'Avv. Simonella Coen, nel ricorso R.G.
161/2002 introdotto innanzi al T.A.R. Marche, per
le motivazioni espresse nel documento istruttorio,
conferendoLe ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale
a rilasciare procura speciale all'Avv. Gabriella De
Berardinis con domicilio in Ancona, presso la sede
dell'Avvocatura regionale sita in Piazza Cavour n.
23.
3864
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti e della proposizione di eventuale ricorso incidentale;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 66 del 27/01/2014
Corte di Appello di Ancona - Sez. Lavoro.
Ricorso in appello notificato in data
7/01/2014 - prot. reg. n. 12194. Sentenza del
Tribunale Civile di Ancona - Lav. n.
293/2013, resa nel procedimento R.G. n.
1018/2012. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
_______________________________________________________
Deliberazione n. 68 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 23/2014 notificato in data 19/12/2013. Riconversione delle
piccole strutture ospedaliere. Costituzione in
giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura
Simoncini.
DELIBERA
- di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato,
nel giudizio proposto dinanzi alla Corte di Appello di Ancona con ricorso in appello notificato in
data 7/01/2014 - prot. reg.le n. 12194 avverso la
sentenza n. 293/2013 resa dal Tribunale di Ancona
- Lav. nel procedimento R.G. n. 1018/2012;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche, all’Avv. Maria Grazia MORETTI dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni
più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa
quella di proporre appello incidentale;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale
a rilasciare procura speciale al predetto legale
eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel
giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche con ricorso notificato in data 19/12/2013, R.G. n. 23/2014;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti e della proposizione di eventuale ricorso incidentale;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 67 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 1020/2013
notificato in data 20/12/2013. Riconversione
delle piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
_______________________________________________________
Deliberazione n. 69 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 17/2014 notificato in data 15/12/2013. Risarcimento danni
per mareggiate. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti.
DELIBERA
- di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel
giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche con ricorso notificato in data 20/12/2013, R.G. n. 1020/2013;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
3865
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
- di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel
giudizio promosso, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso R.G.
n. 17/2014 notificato in data 15/12/2013;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Maria Grazia Moretti
dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più
opportuna facoltà di legge, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti e di proposizione di ricorso incidentale;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
14/01/2014 Prot. reg.le n. 34661. Impianto
per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv.
Pasquale De Bellis.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche,
con ricorso notificato in data 14/01/2014, acquisito al n. 34661 del 16/01/2014 del Registro unico
della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 70 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data
13/01/2014 - Prot. reg.le n. 28646. Prescrizione di specifici farmaci - definizione modello
regionale per la redazione del Piano Terapeutico. Costituzione in giudizio. Affidamento
incarico Avv. Laura Simoncini.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
_______________________________________________________
DELIBERA
Deliberazione n. 72 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data
16/01/2014 - Prot. reg.le n. 38197. Impianto
per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv.
Pasquale De Bellis.
- di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel
giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 13/01/2014, acquisito al n. 28646 del
Registro Unico della Giunta regionale;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più
opportuna facoltà di legge, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche,
con ricorso notificato in data 16/01/2014, acquisito al n. 38197 del 17/01/2014 del Registro unico
della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
_______________________________________________________
Deliberazione n. 71 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data
3866
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
- di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche,
con ricorso notificato in data 17/01/2014, acquisito al n. 38933 del 17/01/2014 del Registro unico
della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 73 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data
17/01/2014 Prot. reg.le n. 38944. Impianto
per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv.
Pasquale De Bellis.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
_______________________________________________________
Deliberazione n. 75 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 647/2012 notificato in data 2/10/2012. Compatibilità
ambientale su progetto "Polo energie rinnovabili di Fermo" per riconversione di ex zuccherificio. Costituzione in giudizio. Affidamento
incarico Avv. Pasquale De Bellis.
DELIBERA
- di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche,
con ricorso notificato in data 17/01/2014, acquisito al n. 38944 del 17/01/2014 del Registro unico
della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale
a rilasciare procura speciale al predetto legale
eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di costituirsi nel giudizio promosso con ricorso
R.G. n. 647/2012, notificato in data 2/10/2012,
avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per
le Marche;
- di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la
Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più
opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella
della costituzione nell'eventualità di proposizione
di motivi aggiunti;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a
rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza
Cavour, n. 23.
_______________________________________________________
Deliberazione n. 74 del 27/01/2014
T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data
17/01/2014 - Prot. reg.le n. 38933. Impianto
per produzione di energia elettrica da biogas
assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv.
Pasquale De Bellis.
LA GIUNTA REGIONALE
_______________________________________________________
omissis
Deliberazione n. 76 del 27/01/2014
L.R. n. 20/2001 - Conferimento dell'incarico di
direzione del Servizio Sanità.
DELIBERA
3867
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
LA GIUNTA REGIONALE
la Regione Marche, di seguito denominata "Regione", codice fiscale 80008630420, rappresentata dal
Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, nato a Fabriano il 16 febbraio 1953, elettivamente domiciliato nella sede dell'Ente,
omissis
DELIBERA
- di conferire a Piero Ciccarelli l'incarico di direzione del Servizio Sanità, previa sottoscrizione di
contratto di lavoro dipendente a tempo determinato di diritto privato;
- di subordinare l'instaurazione del rapporto alla
dichiarazione di insussistenza delle specifiche
cause di inconferibilità e incompatibilità previste
dal decreto legislativo n. 39/2013;
- di stabilire che l'incarico decorre dalla data di sottoscrizione del contratto ed ha la durata di tre anni,
con possibilità di scadenza anticipata coincidente
con il conseguimento del limite di età per il trattamento pensionistico di vecchiaia nel caso di non
applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 503/1992;
- di attribuire al dirigente il trattamento economico
omnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 euro,
con possibilità di integrazione con un'ulteriore
quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai risultati
conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale;
- di approvare lo schema di contratto cui all'allegato
"A" alla presente deliberazione, che costituisce
parte integrante della stessa;
- di incaricare il Presidente della Giunta regionale
della sottoscrizione del contratto;
- di comunicare la presente deliberazione alla direzione provinciale dell'INPS di Macerata.
E
…………………………… di seguito denominato
"dirigente", nato a ………………………………)
(……………) il ……………………… e residente a
………………………………………………(……
………),
in
via
……………………………………………………
…
n.
………,
codice
fiscale
…………………………………………… ;
RICHIAMATI
- il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche);
- il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
(Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni);
- il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e
presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6
novembre 2012, n. 190);
- il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503
(Norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici, a norma dell'articolo 3 della L. 23 ottobre 1992, n. 421);
- la legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi);
- la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme
in materia di organizzazione e di personale della
Regione) e, in particolare, l'articolo 28 che prevede la possibilità di conferire incarichi dirigenziali
a soggetti esterni all'amministrazione regionale;
- la legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e
valutazione del personale, in adeguamento al
decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la
trasparenza della pubblica amministrazione);
- la deliberazione della Giunta regionale n ……
……… del ……………, con la quale è stato
disposto il conferimento a …………………
ALLEGATO A
REGIONE MARCHE
CONTRATTO DI LAVORO DIPENDENTE A
TEMPO DETERMINATO Dl DIRITTO PRIVATO
RELATIVO AL CONFERIMENTO DELL'INCARICO DI DIRIGENTE DEL SERVIZIO SANITÀ
Il giorno …………………… del mese di
…………………… dell'anno 2014, presso la sede
della Regione, ad Ancona, in via Gentile da Fabriano, n. 9,
TRA
3868
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
……… dell'incarico di direzione del Servizio
Sanità;
ANNO XLV • N. 19
pieno e con impegno esclusivo a favore della Regione.
A tale fine dichiara sotto la propria responsabilità di
non avere rapporti di lavoro con altre amministrazioni pubbliche o con soggetti privati e di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità
stabilite dall'articolo 53 del decreto legislativo n.
165/2001, nonché in nessuna delle specifiche situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste dal
decreto legislativo n. 39/2013. Si impegna, inoltre, a
non incorrervi per la durata del presente contratto.
Il dirigente si impegna a non svolgere attività che
contrastano con il corretto adempimento delle obbligazioni dedotte nel presente contratto e con il
responsabile svolgimento delle proprie attribuzioni.
DATO ATTO
- dell'insussistenza, preventivamente dichiarata da
…………………………………, delle specifiche
cause di inconferibilità e incompatibilità o comunque ostative all'assunzione dell'incarico;
- della necessità di regolare mediante contratto il
rapporto di lavoro;
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. l
(Oggetto del contratto)
La Regione conferisce a ………………………
………, che accetta, l'incarico di dirigente del Servizio Sanità, con sede di lavoro nella sede legale della
Regione, in via Gentile da Fabriano n. 9.
Il dirigente assume in prima persona le responsabilità risultanti dall'esercizio di tutte le attribuzioni
dirigenziali attinenti al ruolo ricoperto definite dalla
legge regionale n. 20/2001, nonché di quelle indicate nel presente contratto, ovvero derivanti da altre
pertinenti disposizioni legislative o regolamentari,
vigenti o future, della Regione.
Il dirigente si impegna ad ispirare la propria azione
agli obiettivi ed ai principi generali stabiliti da norme regionali e risponde direttamente del raggiungimento degli obiettivi e delle direttive assegnati dalla
Regione, della corretta ed economica gestione delle
risorse attribuite o introitate, nonché dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa.
Il dirigente, fermo restando il rispetto della legge n.
241/1990, è tenuto al segreto sulle attività di servizio
e non può dare informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti ed operazioni di qualsiasi natura
o notizie delle quali sia venuto a conoscenza a causa
del suo ufficio quando da ciò possa derivare danno
per la Regione, ovvero un danno o un ingiusto vantaggio a terzi.
Le parti si danno reciprocamente atto dell'imprescindibile natura fiduciaria dell'incarico, connaturata al
ruolo dirigenziale, quale emergente dall'ordinamento della dirigenza pubblica di cui al decreto legislativo n. 165/2001 e, quanto alla Regione, dalla legge
regionale n. 20/2001.
Art. 3
(Decorrenza e durata)
L'incarico decorre, sia ai fini giuridici che economici, dal …………………………… ed ha la durata di
tre anni, con possibilità di scadenza anticipata coincidente con il conseguimento del limite di età per il
trattamento pensionistico di vecchiaia nel caso di
non applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 503/1992.
Art. 4
(Obiettivi fondamentali)
Il dirigente si impegna ad assicurare un sistema di
governo del sistema sanitario integrato e caratterizzato da flussi informativi, organizzativi e strutturali
costanti e coordinati, per il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti dalla Giunta regionale e dal suo
Presidente, nonché ad assicurare il raggiungimento
degli ulteriori obiettivi di gestione assegnati annualmente dalla Giunta regionale.
Il raggiungimento di tali obiettivi è verificato secondo il sistema di valutazione delle prestazioni adottato dalla Giunta regionale ai sensi del decreto legislativo n. 150/2009 e della legge regionale n. 22/2010,
nonché dai contratti collettivi nazionali di lavoro
dell'area II della dirigenza pubblica.
Art. 5
(Trattamento economico e previdenziale)
Al dirigente spetta il trattamento economico onnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 Euro, da
corrispondere in dodici quote mensili posticipate.
Il trattamento economico può essere integrato con
un'ulteriore quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai
risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati
annualmente dalla Giunta regionale.
Art. 2
(Esclusività, incompatibilità e norme
di comportamento)
Il dirigente si impegna a svolgere l'incarico a tempo
3869
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
La risoluzione di cui ai capoversi precedenti ha
effetto dal momento della ricezione da parte del dirigente della relativa comunicazione scritta.
Il trattamento economico è comprensivo delle spese
sostenute per gli spostamenti dal luogo di residenza
o di dimora alla sede di servizio.
Al dirigente spetta il rimborso delle spese di viaggio,
vitto ed alloggio, documentate ed effettivamente
sostenute nello svolgimento delle attività inerenti le
funzioni fuori sede, nella misura prevista per i dirigenti regionali.
Per le contribuzioni previdenziali obbligatorie le
parti convengono di attenersi alle disposizioni
vigenti in materia.
Art. 8
(Norme finali)
Le parti danno come conosciuti i provvedimenti normativi, amministrativi e le norme contrattuali citate
nel presente contratto.
Per quanto non espressamente previsto dal presente
contratto si applicano le norme della legge regionale
n. 20/2001, del Codice civile e, in quanto compatibili e applicabili, dei contratti collettivi nazionali di
lavoro dell'Area della dirigenza, in particolare per
quanto riguarda orario di lavoro, ferie e festività,
assenze a vario titolo, retribuite e non, patrocinio
legale.
Art. 6
(Recesso unilaterale)
Il dirigente o la Regione possono recedere anticipatamente dal contratto, dando un preavviso di trenta
giorni. In tale caso la parte recedente deve darne
comunicazione all'altra con lettera raccomandata e
ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata.
All'inizio e durante il periodo di preavviso la Regione può risolvere il rapporto di lavoro con il consenso del dirigente.
In caso di inosservanza del preavviso, il dirigente o
la Regione sono tenuti reciprocamente a corrispondere un'indennità sostitutiva, commisurata alla retribuzione del periodo di preavviso non rispettato in
tutto o in parte.
Ciascuna parte può recedere dal contratto anticipatamente rispetto alla convenuta scadenza del termine
ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile. Anche in
tale caso nulla è dovuto a titolo di indennizzo alla
parte che subisce il recesso.
Art. 9
(Foro competente)
Competente per ogni controversia derivante dal presente contratto è il Tribunale di Ancona.
Art. 10
(Bollo e registrazione)
Il presente contratto è esente da bollo ai sensi dell'articolo 25 dell'allegato B al decreto del Presidente
della Repubblica n. 642/1972 e da registrazione, ai
sensi dell'articolo 10 della tabella allegata al decreto
del Presidente della Repubblica n. 131/1986.
Art. 7
(Risoluzione anticipata)
Nei casi in cui la gestione abbia comportato gravi
violazioni di legge o il mancato e ingiustificato raggiungimento degli obiettivi, valutati con i sistemi e
le garanzie stabilite dal decreto legislativo n.
150/2009 e dalla legge regionale n. 22/2010, nel
rispetto dell'articolo 21 del decreto legislativo n.
165/2001 e del contratto collettivo dell'area II della
dirigenza pubblica, il contratto può essere risolto, ai
sensi dell'articolo 1456 del codice civile, con provvedimento motivato della Giunta regionale.
Il presente contratto si intende comunque risolto di
diritto:
a) in caso di soppressione della struttura o di sostanziale modifica delle competenze alla stessa assegnate, effettuate nelle forme previste dalla vigente normativa;
b) al raggiungimento, da parte del dirigente, del
limite di età previsto dall'ordinamento vigente
per il trattamento pensionistico di vecchiaia in
caso di non applicazione dell'articolo 16 del
decreto legislativo n. 503/1992.
Letto, approvato e sottoscritto in Ancona, il
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL DIRIGENTE
Ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341 e 1342
del Codice civile le parti convengono di approvare
espressamente quanto stabilito dagli articoli 2, 3, 6,
7, 8 e 9.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL DIRIGENTE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 77 del 27/01/2014
L.R. n. 26/1996 - Nomina del direttore dell'Agenzia regionale sanitaria.
3870
17 FEBBRAIO 2014
ANNO XLV • N. 19
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
LA GIUNTA REGIONALE
la Regione Marche, di seguito denominata "Regione", codice fiscale 80008630420, rappresentata dal
Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, nato a Fabriano il 16 febbraio 1953, elettivamente domiciliato nella sede dell'Ente,
omissis
DELIBERA
- di nominare direttore dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS) Enrico Bordoni, dirigente medico dell'INRCA in aspettativa non retribuita;
- di stabilire che il relativo incarico è conferito
mediante sottoscrizione di contratto di lavoro
dipendente a tempo determinato di diritto privato,
decorre dalla sottoscrizione del contratto e ha la
durata di tre anni, con facoltà di recesso da parte
dell'Amministrazione a seguito della cessazione
dalla carica della Giunta regionale che lo ha conferito;
- di subordinare l'instaurazione del rapporto di lavoro alla dichiarazione di insussistenza delle specifiche cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39;
- di attribuire al direttore, con oneri carico dell'ARS,
il trattamento economico onnicomprensivo annuo
lordo di 120.000,00 Euro, con possibilità di integrazione con un'ulteriore quota, pari al 20% dello
stesso trattamento economico, da corrispondere in
relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale;
- di approvare lo schema di contratto di cui all'allegato "A" alla presente deliberazione, che costituisce parte integrante della stessa;
- di incaricare il Presidente della Giunta regionale
della sottoscrizione del contratto.
E
…………………………… di seguito denominato
"direttore", nato a ………………………………)
(……………) il ……………………… e residente a
………………………………………………(……
………),
in
via
……………………
………………… n. ………, codice fiscale
…………………………………………… ;
Il giorno …………………… del mese di
…………………… dell'anno 2014, presso la sede
della Regione, ad Ancona, in via Gentile da Fabriano, n. 9,
RICHIAMATI
- il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche);
- il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
(Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni);
- il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e
presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6
novembre 2012, n. 190);
- la legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi);
- legge regionale 17 luglio 1996, n. 26 (Riordino del
servizio sanitario regionale) e, in particolare, l'articolo 4 che prevede la possibilità di conferire l'incarico di direttore dell' ARS anche a soggetti esterni all'amministrazione;
- la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in
materia di organizzazione e di personale della
Regione);
- la legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e
valutazione del personale, in adeguamento al
decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la
trasparenza della pubblica amministrazione);
- la deliberazione della Giunta regionale n.
…………… del ………………………, con la
quale ……………………… è stato nominato
direttore dell'Agenzia regionale sanitaria;
TRA
DATO ATTO
ALLEGATO A
REGIONE MARCHE
CONTRATTO DI LAVORO DIPENDENTE A
TEMPO DETERMINATO DI DIRITTO PRIVATO
RELATIVO ALL'INCARICO DI DIRETTORE
DELL'AGENZIA REGIONALE SANITARIA
(ARS)
3871
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
- dell'insussistenza, preventivamente dichiarata da
……………………………, delle specifiche cause
di inconferibilità e incompatibilità o comunque
ostative all'assunzione dell'incarico;
- della necessità di regolare mediante contratto il
rapporto di lavoro;
ANNO XLV • N. 19
Il direttore, per le attività di supporto alla programmazione in materia di sanità, opera in collegamento
funzionale con il Presidente della Giunta regionale,
titolare della delega in materia di programmazione.
Art. 3
(Esclusività, incompatibilità e norme di comportamento)
Il direttore si impegna a svolgere l'incarico a tempo
pieno e con impegno esclusivo a favore della Regione. A tale fine dichiara sotto la propria responsabilità:
a) di non avere rapporti di lavoro con altre amministrazioni pubbliche o con soggetti privati e di non
trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità
stabilite dall'articolo 53 del decreto legislativo n.
165/2001, nonché in nessuna delle specifiche situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste dal
decreto legislativo n. 39/2013. Si impegna, inoltre, a
non incorrervi per la durata del presente contratto.
Il direttore si impegna a non svolgere attività che
contrastano con il corretto adempimento delle obbligazioni dedotte nel presente contratto e con il
responsabile svolgimento delle proprie attribuzioni.
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
(Oggetto del contratto)
La Regione conferisce a …………………………,
che accetta, l'incarico di direttore dell'ARS, con sede
di lavoro
nella sede legale della Regione, in via Gentile da
Fabriano n. 9.
Il direttore assume in prima persona le responsabilità
risultanti dall'esercizio di tutte le attribuzioni dirigenziali attinenti al ruolo ricoperto definite dall'articolo 4 della legge regionale n. 26/1996, nonché di
quelle indicate nel presente contratto, ovvero derivanti da altre pertinenti disposizioni legislative o
regolamentari, vigenti o future, della Regione.
Il direttore si impegna ad ispirare la propria azione
agli obiettivi ed ai principi generali stabiliti da norme e disposizioni regionali e risponde direttamente
del raggiungimento degli obiettivi e delle direttive
fissati dalla Regione, della corretta ed economica
gestione delle risorse attribuite o introitate, nonché
dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione
amministrativa.
Il direttore, fermo restando il rispetto della legge n.
241/1990, è tenuto al segreto sulle attività di servizio
e non può dare informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti ed operazioni di qualsiasi natura
o notizie delle quali sia venuto a conoscenza a causa
del suo ufficio quando da ciò possa derivare danno
per la Regione, ovvero un danno o un ingiusto vantaggio a terzi.
Le parti si danno reciprocamente atto dell'imprescindibile natura fiduciaria dell'incarico, connaturata al
ruolo dirigenziale, quale emergente dall'ordinamento della dirigenza pubblica di cui al decreto legislativo n. 165/2001 e, quanto alla Regione, dalle leggi
regionali n. 26/1996 e n. 20/2001.
Art. 4
(Decorrenza e durata)
L'incarico decorre, sia ai fini giuridici che economici, dal …………………… e ha la durata di tre anni,
con facoltà di recesso da parte dell'Amministrazione
a seguito della cessazione dalla carica della Giunta
regionale che lo ha conferito.
Art. 5
(Obiettivi fondamentali)
Il direttore si impegna ad assicurare un sistema di
governo del sistema sanitario integrato e caratterizzato da flussi informativi, organizzativi e strutturali
costanti e coordinati, per il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti dalla Giunta regionale e dal suo
Presidente, nonché ad assicurare il raggiungimento
degli ulteriori obiettivi di gestione assegnati annualmente dalla Giunta regionale.
Il raggiungimento di tali obiettivi è verificato secondo il sistema di valutazione delle prestazioni adottato dalla Giunta regionale ai sensi del decreto legislativo n. 150/2009 e della legge regionale n. 22/2010,
nonché dai contratti collettivi nazionali di lavoro
dell'area II della dirigenza pubblica.
Art. 2
(Attività. dell'ARS)
L'ARS espleta le funzioni indicate dall'articolo 4
della legge regionale n. 26/1996, secondo quanto ivi
previsto. Per tale effetto, le strutture dell'ARS ed i
relativi dirigenti collaborano con il Servizio Sanità
ed il Servizio Politiche sociali e sport nei settori di
rispettiva competenza.
Art. 6
(Trattamento economico e previdenziale)
Al direttore spetta il trattamento economico onnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 Euro, da
corrispondere in dodici quote mensili posticipate.
3872
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
La risoluzione di cui ai capoversi precedenti ha
effetto dal momento della ricezione da parte del
direttore della relativa comunicazione scritta.
Il trattamento economico può essere integrato con
un'ulteriore quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai
risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati
annualmente dalla Giunta regionale
Il trattamento economico è comprensivo delle spese
sostenute per gli spostamenti dal luogo di residenza
o di dimora alla sede di servizio.
Al direttore spetta il rimborso delle spese di viaggio,
vitto ed alloggio, documentate ed effettivamente
sostenute nello svolgimento delle attività inerenti le
funzioni fuori sede, nella misura prevista per i dirigenti regionali.
Per le contribuzioni previdenziali obbligatorie le
parti convengono di attenersi alle disposizioni
vigenti in materia.
Art. 9
(Norme finali)
Le parti danno come conosciuti i provvedimenti normativi, amministrativi e le norme contrattuali citate
nel presente contratto.
Per quanto non espressamente previsto dal presente
contratto si applicano le norme della legge regionale
n. 20/2001, del Codice civile e, in quanto compatibili e applicabili, dei contratti collettivi nazionali di
lavoro dell'Area della dirigenza, in particolare per
quanto riguarda orario di lavoro, ferie e festività,
assenze, retribuite e non, patrocinio legale.
Art. 7
(Recesso unilaterale)
Il direttore o la Regione possono recedere anticipatamente dal contratto, dando un preavviso di trenta
giorni. In tale caso la parte recedente deve darne
comunicazione all'altra con lettera raccomandata e
ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata.
All'inizio e durante il periodo di preavviso la Regione può risolvere il rapporto di lavoro con il consenso del direttore.
In caso di inosservanza del preavviso, il direttore o
la Regione sono tenuti reciprocamente a corrispondere un'indennità sostitutiva, commisurata alla retribuzione del periodo di preavviso non rispettato in
tutto o in parte.
Ciascuna parte può recedere dal contratto anticipatamente rispetto alla convenuta scadenza del termine
ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile. Anche in
tale caso nulla è dovuto a titolo di indennizzo alla
parte che subisce il recesso.
Art. 10
(Foro competente)
Competente per ogni controversia derivante dal presente contratto è il Tribunale di Ancona.
Art. 11
(Bollo e registrazione)
Il presente contratto è esente da bollo ai sensi dell'articolo 25 dell'allegato B al decreto del Presidente
della Repubblica n. 642/1972 e da registrazione, ai
sensi dell'articolo 10 della tabella allegata al decreto
del Presidente della Repubblica n. 131/1986.
Letto, approvato e sottoscritto in Ancona, il
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL DIRETTORE
Art. 8
(Risoluzione anticipata)
Nei casi in cui la gestione abbia comportato gravi
violazioni di legge o il mancato e ingiustificato raggiungimento degli obiettivi, valutati con i sistemi e
le garanzie stabilite dal decreto legislativo n.
150/2009 e dalla legge regionale. n. 22/2010, nel
rispetto dell'articolo 21 del decreto legislativo
n.165/2001 e del contratto collettivo dell'area II della dirigenza pubblica, il contratto può essere risolto,
ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, con
provvedimento motivato della Giunta regionale.
Il presente contratto si intende comunque risolto di
diritto in caso di soppressione della struttura o di
sostanziale modifica delle competenze alla stessa
assegnate, effettuate nelle forme previste dalla
vigente normativa.
Ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341 e 1342
del Codice civile le parti convengono di approvare
espressamente quanto stabilito dagli articoli 3, 4, 7,
8, 9 e 10.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL DIRETTORE
_______________________________________________________
Deliberazione n. 78 del 27/01/2014
L.R. n. 20/2001 - Disposizioni relative all'istituzione delle Posizioni dirigenziali individuali
e di funzione nell'ambito del Gabinetto del
3873
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 19
da trasmettere al Presidente del Coordinamento
degli enti del Servizio sanitario regionale, al fine
dell'adozione da parte del medesimo e della sottoposizione all'approvazione della Giunta regionale;
- di riservare ai dirigenti delle strutture operanti in
base all'assetto organizzativo antecedente gli
adempimenti concernenti l'accertamento delle
somme da conservare nel conto dei residui del
bilancio 2013;
- di modificare la deliberazione n. 1707/2013 secondo quanto indicato nell'allegato "E" alla presente
deliberazione;
- di stabilire che i dipendenti titolari di Posizione
organizzativa e di Alta professionalità, assegnati
con deliberazione n. 1707/2013 a strutture diverse
rispetto a quelle di collocazione della Posizione
organizzativa e della Alta professionalità diretta,
continuano a svolgere, fino al conferimento degli
incarichi delle nuove Posizioni organizzative e
delle Alte professionalità, le attività delle relative
posizioni non dirigenziali;
- di demandare al Segretario generale l'adozione di
eventuali misure organizzative necessarie ad assicurare, con riferimento alle risorse umane assegnate alle nuove strutture, la continuità nell'esercizio delle funzioni;
- di revocare la deliberazione n. 1478/2005;
- di stabilire che gli allegati "A", "B", "C", "D" ed
"E" costituiscono parte integrante della presente
deliberazione.
Presidente, della Segreteria generale e dei
Servizi.
LA GIUNTA REGIONALE
omissis
DELIBERA
- di individuare, nell'ambito del Gabinetto del Presidente, della Segreteria generale e dei Servizi, le
Posizioni dirigenziali individuali e di funzione di
cui all'allegato "A" alla presente deliberazione e di
riservare rispettivamente al Capo di Gabinetto, al
Segretario generale ed ai dirigenti dei Servizi le
materie indicate nello stesso allegato;
- di determinare i valori economici della retribuzione di posizione connessa alla direzione di tali Posizioni secondo quanto indicato nell'allegato "B"
alla presente deliberazione;
- di conferire, a decorrere dal 1° febbraio 2014, i
relativi incarichi ai soggetti individuati nell'allegato "C" e per la durata indicata nell'allegato "D" alla
presente deliberazione, mediante:
a) sottoscrizione di contratto di lavoro dipendente a termine di diritto privato con Fabio Montanini e Michele Pierri:
b) proroga del contratto di lavoro dipendente a
termine di diritto pubblico per i seguenti
dipendenti regionali a tempo indeterminato di
categoria D: Rolando Amici, Elisabetta Arzeni, Lorenzo Bisogni, Serenella Carota, Daniela Del Bello, Maria Di Bonaventura, Roberto
Luciani, Elisa Moroni, David Piccinini, Giovanni Santarelli, Andrea Scarponi e Pietro
Talarico;
- di subordinare il conferimento degli incarichi alla
verifica dell'assenza delle cause di inconferibilità e
di incompatibilità previste dal decreto legislativo
n. 39/2013, nonché il conferimento dell'incarico a
Laura Simoncini alla proroga del comando presso
la Giunta regionale;
- di attribuire a Roberto Oreficini Rosi le funzioni di
direzione del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile, senza
incremento del trattamento economico percepito
per la direzione dell'ARPAM;
- di stabilire che, per la direzione ad interim delle
strutture regionali, non spettano incrementi della
retribuzione di posizione correlata alla direzione
dell'incarico principale e che eventuali riconoscimenti economici possono essere valutati, nell'ambito dell'applicazione dell'apposito sistema, a titolo di retribuzione di risultato;
- di confermare quanto disposto dalla deliberazione
n. 42/2013 riguardo alle proposte di deliberazione
3874
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3875
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3876
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3877
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3878
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3879
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3880
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3881
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3882
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3883
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3884
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3885
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3886
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3887
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3888
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3889
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3890
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3891
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3892
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3893
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3894
ANNO XLV • N. 19
17 FEBBRAIO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
3895
ANNO XLV • N. 19
Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data
di pubblicazione.
Dovranno essere inviati:
Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano 60125 Ancona.
ABBONAMENTO ORDINARIO
(ai soli Bollettini ordinari esclusi
i supplementi e le edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014)
Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o
01.07.2014 - 31.12.2014)
ABBONAMENTO SPECIALE
(comprensivo dei bollettini ordinari,
dei supplementi e delle edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014)
Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o
01.07.2014 - 31.12.2014)
COPIA BUR ORDINARIO
a 100,00
a 55,00
a 125,00
a 68,00
a
COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA
(fino aa 160 pagine)
a
(da pagina 161 a pagina 300)
a
(da pagina 301 a pagina 500)
a
(oltre le 500 pagine)
a
COPIE ARRETRATE
(si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini
stampati negli anni precedenti a quello in corso)
Editore:
REGIONE MARCHE
AUT. TRIBUNALE ANCONA
N. 23/1971
Direttore responsabile:
Dottoressa ELISA MORONI
2,50
2,50
5,50
7,00
8,00
il doppio del prezzo
I versamenti dovranno essere effettuati sul
C/C P. N. 368605 “Regione Marche Servizi Tesoreria regionale”
IBAN IT 83 E 07601 02600 000000368605
causale: BUR MARCHE
Si prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE
Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso con
la esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale.
(Anche tramite Fax: 071/8062411)
Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona
Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi di
Ancona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426
- Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327.
Il Bollettino è consultabile su Internet al seguente indirizzo:
http://www.regione.marche.it/bur
Stampa: STES srl
POTENZA