ANNO XLV • N. 19 ANCONA 17•2•2014 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE SOMMARIO ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE Deliberazione n. 41 del 27/01/2014 Autorizzazione missione estera a Changsha dell'Assessore Maura Malaspina dal 13 al 19 ottobre 2013 - Rettifica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3685 Deliberazione n. 42 del 27/01/2014 Approvazione dello schema di accordo di programma tra Comune di Fermo, Provincia di Fermo e Regione Marche per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in località San Claudio di Campiglione nel Comune di Fermo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3685 Deliberazione n. 45 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di produzione delle lavorazioni artigianali e di eccellenza delle fibre tessili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3700 Deliberazione n. 46 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di produzione del restauro di opere d’arte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3725 Deliberazione n. 47 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di produzione di costruzione della fisarmonica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3727 Deliberazione n. 43 del 27/01/2014 Piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2014 – 2016. . . . pag. 3688 Deliberazione n. 48 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del Disciplinare di produzione dell'arte della fabbricazione della carta a mano. . . . . . . . . pag. 3736 Deliberazione n. 44 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 Approvazione del disciplinare di produzione della lavorazione del ferro battuto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3697 Deliberazione n. 49 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 36 - Attribuzione della qualifica di Bottega Scuola. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3753 Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì. La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061 POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Deliberazione n. 50 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 35 - Attribuzione delle qualifiche di Maestro Artigiano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3754 Deliberazione n. 51 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 - Sviluppo valorizzazione e promozione dell'artigianato artistico tipico e tradizionale - Individuazione della Commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755 Deliberazione n. 52 del 27/01/2014 Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Paola Giorgi ad incontro con la Commissione Europea - DG Politica Regionale e Urbana a Bruxelles dal 28/01/2014 al 29/01/2014. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755 Deliberazione n. 53 del 27/01/2014 LR 23 novembre 2011 n. 22 - "Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico - Art. 10, comma 4 - Criteri, modalità e indicazioni tecnicooperative per la redazione della verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l'invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali". . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3755 Deliberazione n. 54 del 27/01/2014 L.R. 11/03, art. 24 - Calendario regionale di pesca -anno 2014. . . . . . pag. 3788 Deliberazione n. 55 del 27/01/2014 Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Marco Luchetti ad incontro con la Commissione Europea - DG "Occupazione, Affari sociali e Inclusione" a Bruxelles dal 28/01/2014 al 30/01/2014. . . . . . . pag. 3797 Deliberazione n. 59 del 27/01/2014 Programmazione della attività culturali e degli interventi speciali sul patrimonio culturale - Criteri generali e modalità per l'attuazione e la gestione delle autorizzazioni di spesa (tabella C) e delle specifiche leggi di contributo della LR 49/13. . . . . pag. 3797 ANNO XLV • N. 19 Deliberazione n. 60 del 27/01/2014 D.Lgs. 165/99 art. 3/bis. DM 14 dicembre 2001, n. 454. Adozione dello schema di convenzione con i Centri autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) per lo svolgimento, delle attività relative alle istanze di agevolazione fiscale sui carburanti agricoli (ex UMA). . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3804 Deliberazione n. 61 del 27/01/2014 Autorizzazione alla missione estera a Bruxelles per l'Assessore all'agricoltura, sviluppo rurale e ambiente Maura Malaspina dal 28 al 30 gennaio 2014 - Importo 2.000,00 euro UPB 1.02.01 capitolo 10201102. . . . pag. 3817 Deliberazione n. 62 del 27/01/2014 Reg. (UE) n. 1308/2013, art 46 Decreto MIPAAF n. 15938 del 20 dicembre 2013, articolo 1 - Approvazione disposizioni regionali di attuazione della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti 2014 – 2018. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3817 Deliberazione n. 63 del 27/01/2014 Legge regionale n. 20/2001, articolo 18 e legge regionale n. 22/2010, articolo 3 - Rinnovo degli incarichi dei componenti del Comitato di controllo interno e di valutazione. . . . . . . pag. 3857 Deliberazione n. 64 del 27/01/2014 Art. 54 decreto legislativo n. 165/2001 e articolo 4, comma 1, lettera a) l.r. n. 20/2001. Adozione del codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Giunta regionale all’esito della procedura aperta di partecipazione. . . . pag. 3857 Deliberazione n. 65 del 27/01/2014 Parziale modifica della deliberazione di giunta n. 210 del 5/02/2002. TAR Marche - Ricorso R.G. n. 161/2002 Affidamento incarico di rappresentanza e difesa della Regione Marche all'Avv. Gabriella De Berardinis. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3864 Deliberazione n. 66 del 27/01/2014 Corte di Appello di Ancona - Sez. Lavoro. Ricorso in appello notificato 3682 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE in data 7/01/2014 - prot. reg. n. 12194. Sentenza del Tribunale Civile di Ancona - Lav. n. 293/2013, resa nel procedimento R.G. n. 1018/2012. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti. . . . . . . . . . . . . . . pag. 3865 Deliberazione n. 67 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 1020/2013 notificato in data 20/12/2013. Riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. . . . . . pag. 3865 Deliberazione n. 68 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 23/2014 notificato in data 19/12/2013. Riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. . . . . . pag. 3865 Deliberazione n. 69 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 17/2014 notificato in data 15/12/2013. Risarcimento danni per mareggiate. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti. . . . . . . . . . . . . . . pag. 3865 Deliberazione n. 70 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 13/01/2014 - Prot. reg.le n. 28646. Prescrizione di specifici farmaci - definizione modello regionale per la redazione del Piano Terapeutico. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3866 Deliberazione n. 71 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 14/01/2014 Prot. reg.le n. 34661. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas - assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3866 ANNO XLV • N. 19 gettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3866 Deliberazione n. 73 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 17/01/2014 Prot. reg.le n. 38944. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas - assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3867 Deliberazione n. 74 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 17/01/2014 - Prot. reg.le n. 38933. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . pag. 3867 Deliberazione n. 75 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 647/2012 notificato in data 2/10/2012. Compatibilità ambientale su progetto "Polo energie rinnovabili di Fermo" per riconversione di ex zuccherificio. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3867 Deliberazione n. 76 del 27/01/2014 L.R. n. 20/2001 - Conferimento dell'incarico di direzione del Servizio Sanità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3867 Deliberazione n. 77 del 27/01/2014 L.R. n. 26/1996 - Nomina del direttore dell'Agenzia regionale sanitaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3870 Deliberazione n. 78 del 27/01/2014 L.R. n. 20/2001 - Disposizioni relative all'istituzione delle Posizioni dirigenziali individuali e di funzione nell'ambito del Gabinetto del Presidente, della Segreteria generale e dei Servizi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3873 Deliberazione n. 72 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 16/01/2014 -Prot. reg.le n. 38197. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas - assog- 3683 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ATTI DELLA REGIONE ANNO XLV • N. 19 tra Comune di Fermo, Provincia di Fermo e Regione Marche per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in località San Claudio di Campiglione nel Comune di Fermo - di incaricare il Presidente della Giunta regionale o suo delegato di sottoscrivere tale accordo con l'apposizione della seguente clausola: "L'attuazione del presente accordo è subordinata, per gli adempimenti di competenza regionale, all'iscrizione nel bilancio di previsione della Regione delle risorse finanziarie necessarie". DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE _______________________________________________________ Deliberazione n. 41 del 27/01/2014 Autorizzazione missione estera a Changsha dell'Assessore Maura Malaspina dal 13 al 19 ottobre 2013 - Rettifica LA GIUNTA REGIONALE ALLEGATO A omissis DELIBERA Schema di Accordo di programma tra il Comune di Fermo, la Provincia di Fermo e la Regione Marche per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in loc. Campiglione di Fermo nel territorio del Comune di Fermo ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL). - Di rettificare la Dgr. 1306 del 16.9.2013 di autorizzazione alla partecipazione dell'Assessore della Giunta Regionale, Maura Malaspina, alla missione istituzionale in Cina del 13 al 19 ottobre 2013 organizzata dalla Regione Marche in collaborazione con la Provincia dell'Hunan - Cina; - di notificare copia del presente atto alla P.F. Organizzazione amministrazione del personale e scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione per la liquidazione delle conseguenti spettanze; - di autorizzare l'autocertificazione delle spese per le quali non sarà possibile ottenere regolari fatture o ricevute fiscali; - di stabilire che l'onere per l'integrazione della missione ammonta a 4.989,20 euro sia posto a carico del capitolo di spesa 10201102 - UPB 10201 del bilancio di previsione 2014. L'anno …………………, il giorno …………………… alle ore ………………… presso la Regione Marche, Palazzo Raffaello, Via G. da Fabriano - Ancona TRA la Regione Marche rappresentata dal Presidente Gian Mario Spacca la Provincia di Fermo rappresentata dal Presidente Fabrizio Cesetti il Comune di Fermo rappresentato dal Sindaco Nella Brambatti PREMESSO CHE con deliberazione n. 696 del 27 aprile 2009, la Giunta Regionale ha approvato l'accordo di programma con il quale l'ASUR ha affidato alla Regione Marche le funzioni di centrale di committenza per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera; con la deliberazione n. 270 del 09 febbraio 2010, la Giunta Regionale ha individuato in località San Claudio di Campiglione del Comune di Fermo l'area da destinare alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera, ed ha stabilito, come procedura da adottare per la scelta del progetto, il concorso di idee in forma anonima a livello europeo. Con la stessa deliberazione la Giunta regionale si è riservata la facoltà di affidare al vincitore del concorso, primo classificato, la redazione dei successivi livelli di progetta- _______________________________________________________ Deliberazione n. 42 del 27/01/2014 Approvazione dello schema di accordo di programma tra Comune di Fermo, Provincia di Fermo e Regione Marche per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in località San Claudio di Campiglione nel Comune di Fermo. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare lo schema di accordo di programma 3685 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE zione propedeutici all'affidamento dei lavori con procedura negoziata senza pubblicazione del bando; con Decreto del Dirigente del Servizio Salute n. 47 del 09/03/2010, visto il parere favorevole del Comitato di Indirizzo, è stato nominato Responsabile Unico del procedimento (RUP) l'ing. Mario Pompei, dirigente della P.F. Rischio sismico ed opere pubbliche d'emergenza; con Decreto del Dirigente della P.F. Rischio sismico ed opere pubbliche di emergenza della Regione Marche n. 16 del 16/03/2010 è stato indetto un concorso di idee per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera e sono stati approvati il relativo bando e il disciplinare di gara; a conclusione del procedimento concorsuale è risultato vincitore il R.T.P. composto da: - Studio Arch. Giuseppe Manara & Partners di Roma - mandataria; - Studio Tecnico Ingg. Antonucci - Leoni & Associati di Ancona - mandante; - Studio Tecnico Associato Gigli Architetti Paola e Nicoletta di Roma - mandante; - Termostudi s.r.l. di Ancona - mandante; - E.T.S. S.p.A. engineering and Technical Service di Bergamo - mandante; - Studio di Geologia Applicata GEOTTEC di „lesi (AN) mandante. con decreto dirigenziale n. 36/ESO del 13/04/2012 si è provveduto ad affidare la redazione della progettazione preliminare e definitiva, nonché il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione al raggruppamento temporaneo di professionisti di cui al punto precedente; in data 16/04/2012 è stata sottoscritta la Convenzione Rep. N. 1203 tra fa Regione Marche ed l'Arch. Giuseppe Manara, mandatario della costituita Associazione Temporanea di Imprese vincitore del concorso di idee; con Decreto del Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera n. 41 del 24/04/2012 è stato approvato il progetto preliminare; in data 04/06/2010 è stato trasmesso da parte del Raggruppamento Temporaneo di professionisti il progetto definitivo; in data 05/04/2012 prot. n. 3559 è stata trasmessa al Comune di Fermo la richiesta per la reiterazione dei vincoli preordinati all'esproprio e per il rilascio del certificato di conformità del progetto agli strumenti urbanistici comunali; in data 23/04/2012 l'amministrazione comunale di Fermo ha attestato la compatibilità urbanistica delle aree in cui è localizzata la nuova struttura ospedaliera; l'amministrazione comunale di Fermo ha risposto con la nota prot. n. 16456 del 04/05/2012 informando che il Consiglio Comunale nella seduta del ANNO XLV • N. 19 03/05/2012 ha deliberato di prendere atto del progetto per la realizzazione del nuovo ospedale e di adottare, ai sensi dell'art. 26 della L.R. 05/08/1992, la variante al P.R.G. per le aree che il vigente strumento urbanistico generale preordina ad espropriazioni per la pubblica utilità al fine della reiterazione dei vincoli espropriativi così come previsti nel proprio vigente strumento urbanistico generale; il Consiglio Comunale di Fermo con deliberazione n. 102 del 29.11.2012 ha approvato in via definitiva, ai sensi dell'art. 26 della Legge Regionale 05 agosto 1992 e ss.mm.ii. la variante al PRG per le aree che il vigente strumento urbanistico generale preordina ad espropriazione per pubblica utilità, al fine della reiterazione dei vincoli espropriativi così come previsti nel vigente strumento urbanistico generale; in data 03/05/2012 è stato inviato ai comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, per il parere di propria competenza, la richiesta del nulla osta di fattibilità sul progetto dell'ospedale; il progetto definitivo è stato consegnato dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti in data 10/05/2012; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 57 del 11/05/2012 è stato approvato il progetto definitivo; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 80 del 31/05/2012 sono state delegate al Comune di Fermo, ai sensi dell'art. 9 della L.R. n. 17 del 1979, tutte le funzioni in materia di espropri di cui al citato articolo di legge relative alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera in loc. Campiglione di Fermo nel territorio del Comune di Fermo; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 163 del 12/12/2012 sono state approvate alcune modifiche al progetto definitivo a seguito delle osservazioni relative alle procedure di esproprio; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 164 del 17/12/2012 è stata indetta la gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo; in data 14/01/2013 è stato rilasciato dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, il parere favorevole relativamente alla richiesta del nulla osta di fattibilità sul progetto dell'ospedale; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 18 del 30/01/2013 è stata apportata una modifica al bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo 3686 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE per effetto di una modifica normativa entrata in vigore in data 19/12/2012; con atto del Dirigente del Settore LL.PP. ed Ambiente del Comune di Fermo n. 119 del 18/03/2013 R.G. 363 è stata determinata in via provvisoria l'indennità di espropriazione degli immobili necessari per l'esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione del nuovo complesso ospedaliero nel Comune di Fermo in località San Claudio di Campiglione; con atto del Dirigente del Settore LL.PP. ed Ambiente del Comune di Fermo n. 212 del 29/05/2013 R.G. 673 è stato dato mandato alla Regione Marche di eseguire il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti di Ascoli Piceno in favore delle ditte non concordatarie e di effettuare la liquidazione dell'acconto pari all'80% in favore del soggetto che ha accettato l'indennità provvisoria di esproprio; con Decreto del Dirigente della P.F. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 90 del 15/07/2013 si è provveduto a liquidare l'acconto pari all'80% in favore del soggetto che ha accettato l'indennità provvisoria di esproprio; con Decreto del Dirigente della RF. "Edilizia sanitaria ed ospedaliera" della Regione Marche n. 91 del 15/07/2013 si è disposto il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti di Ascoli Piceno delle indennità in favore delle ditte non concordatarie e che tale deposito è stato costituito in data 01/08/2013 n. 1222131; il Consiglio Comunale di Fermo con deliberazione n. 36 del 03/06/2013 ha adottato, ai sensi dell'art. 26 della Legge Regionale 05 agosto 1992 e s.m.i. la variante al PRG per la realizzazione del collegamento stradale tra la S.P. 239 Fermana - Faleriense, (Circonvallazione Ovest di Fermo), la S.P. 219 Ete Morto (Mezzina), e la nuova strada Mare – Monti lungo la Valle del Tenna, il cui progetto rientra nell'ambito del più ampio intervento di riorganizzazione della viabilità finalizzato a garantire un rapido ed efficace collegamento tra il nuovo polo ospedaliero, la città di Fermo e tutta la costa fermana, con il nuovo casello autostradale di Porto Sant'Elpidio; visto l'esito positivo di cui al verbale della Conferenza delle Amministrazioni interessate alla sottoscrizione del presente accordo di programma tenutasi in data 1 ottobre 2013. ANNO XLV • N. 19 Art. 2 Oggetto dell'accordo di programma Oggetto del presente accordo di programma è la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in loc. Campiglione di Fermo nel territorio del Comune di Fermo e l'adeguamento ovvero la realizzazione della viabilità di servizio. Art. 3 Elaborati Il presente Accordo di Programma è costituito dai seguenti elaborati descrittivi delle opere da realizzare di cui all'elenco allegato: - Elaborati del progetto definitivo della struttura ospedaliera (progetto architettonico e relazione geologica); - Individuazione progettuale della viabilità di collegamento tra l'ospedale e la S.P. 219 Ete Morto (Mezzina); Art. 4 Accertamento del prevalente interesse pubblico La realizzazione del nuovo complesso ospedaliero come polo di eccellenza per la comunità del Fermano e della viabilità di raccordo e servizio alla rete infrastrutturale regionale e nazionale deve garantire la presenza di servizi sanitari per le popolazioni residenti nel bacino di utenza della Provincia di Fermo, funzioni che manifestano chiaramente il prevalente interesse pubblico dell'intervento da realizzare. Per la definizione e l'attuazione dell'intervento di notevole interesse pubblico si richiede, per la sua completa realizzazione, l'azione integrata e coordinata del Comune di Fermo, della Provincia di Fermo e della Regione Marche attraverso la conclusione di un accordo di programma conforme allo strumento urbanistico, ai sensi dell'art 34 del D. Lgs. n. 267/2000; La realizzazione del nuovo Ospedale di Fermo non può prescindere dalla previsione di un ordinato e razionale sviluppo delle infrastrutture viarie e, pertanto, si ritiene necessario esperire tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti ogni forma utile di collaborazione e programmazione strategica intesa a rafforzare la rete infrastrutturale della viabilità del territorio fermano, al fine di collegare la nuova struttura ospedaliera con la viabilità di interesse comunale, provinciale e nazionale. TUTTO CIÒ PREMESSO si conviene quanto segue: Art. 1 Premesse Le premesse e gli atti in esse richiamati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente accordo di programma. Art. 5 Impegni degli Enti aderenti all'Accordo 1) La Regione Marche si impegna: a) a realizzare, con spese a proprio carico, tutti i 3687 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE livelli della progettazione della nuova struttura ospedaliera e delle opere di adeguamento della viabilità esterne al lotto necessarie a rendere funzionale la struttura sanitaria, fino alla rotatoria, compresa, che verrà realizzata all'intersezione con la S.P. 219 Ete Morto (Mezzina); b) a svolgere la funzione di stazione appaltante e a farsi carico della spesa relativa alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera, delle aree a parcheggio ad essa annesse, della rotatoria all'intersecazione con la S.P. 219 Ete Morto (Mezzina) e del tratto di viabilità di collegamento tra ospedale e rotatoria; c) a corrispondere l'indennizzo spettante ai proprietari dei terreni da espropriare riportati nel documento denominato "Piano particellare di esproprio"; 2) La Provincia di Fermo si impegna: a) a cedere a titolo gratuito il terreno di sua proprietà individuato catastalmente al Fg. 37, particelle 34 e 72 per complessivi ha 4, are 46 e ca 90, interessato dall'intervento in oggetto a totale definizione dei propri impegni; 3) Il Comune di Fermo si impegna: a) a rilasciare celermente tutte le necessarie autorizzazioni finalizzate alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera; b) ad espletare tutte le procedure di esproprio relativamente alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera e della nuova viabilità prevista dal progetto; lanza e il controllo sull'esecuzione del presente accordo di programma sono esercitati da un Collegio costituito dal presidente della Regione o suo delegato, dal Presidente della Provincia di Fermo o suo delegato e dal Sindaco del Comune di Fermo o suo delegato. Il Collegio di vigilanza ha le seguenti competenze: - monitoraggio e controllo (tempi, modalità operative, ecc.) delle diverse fasi di attuazione dell'accordo di programma; - segnalare ritardi o disfunzioni e sollecitare le parti inadempienti; - risolvere eventuali problemi o dubbi interpretativi nell'attuazione dell'Accordo. L'insediamento del Collegio di vigilanza avviene su iniziativa del Presidente che viene nominato alla prima seduta dalla maggioranza dei componenti. Tale Collegio si esprime, di norma, all'unanimità. Art. 8 Approvazione dell'Accordo di Programma Il presente accordo di programma viene approvato con Decreto del Presidente della Regione Marche, ai sensi e per gli effetti dell'art. 34 comma 4 del D.Lgs. n. 267/2000. Il Decreto verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO Provincia di Fermo, rappresentata dal Presidente Fabrizio Cesetti Art. 6 Tempi di attuazione dell'accordo di programma La Regione Marche si impegna a realizzare la nuova struttura ospedaliera e finanziare le opere di adeguamento della viabilità, esterne al lotto, necessarie a rendere funzionale la struttura sanitaria, compresa la rotatoria che verrà realizzata all'intersezione della S.P. 219 Ete Morto (Mezzina) entro dicembre 2017. La Provincia di Fermo si impegna a cedere le aree di sua proprietà individuate catastalmente al Fg. 37, particelle 34 e 72, una volta espletate tutte le procedure tecnico - amministrative per dare inizio ai lavori di realizzazione dell'ospedale. Il Comune di Fermo si impegna ad approvare i progetti esecutivi della viabilità di collegamento dell'ospedale con la S.P. n. 219 Ete Morto (Mezzina) entro 60 giorni dalla completezza degli elaborati prodotti. Comune di Fermo, rappresentato dal Sindaco Nella Brambatti L'attuazione del presente accordo è subordinata, per gli adempimenti di competenza regionale, all'iscrizione nel bilancio di previsione della Regione delle risorse finanziarie necessarie. Regione Marche, rappresentata dal Presidente Gian Mario Spacca _______________________________________________________ Deliberazione n. 43 del 27/01/2014 Piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2014 – 2016. LA GIUNTA REGIONALE Art. 7 Collegio di vigilanza e attività di controllo Ai sensi dell'art. 34 del D. Lgs. n. 267/2000, la vigi- omissis DELIBERA 3688 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 strutture organizzative della Giunta regionale tenendo conto delle indicazioni della circolare 1/2013 del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sono assegnati in particolare i seguiti compiti, da svolgersi in conformità al presente PTPC: a) in base alla legge 190/2012 deve: 1) proporre modifiche al PTPC in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10, lettera a); 2) verificare l’efficace attuazione del PTPC e la sua idoneità (art. 1, comma 10, lettera a); 3) definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati a operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (ari. 1, comma 8); 4) verificare, d’intesa con il dirigente competente, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lettera b); 5) individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10, lettera c); 6) elaborare la relazione annuale sull’attività svolta, assicurarne la pubblicazione sul sito web istituzionale e trasmetterla all’organo di indirizzo politico (art. 1, comma 14); 7) riferire sulla sua attività all’organo di indirizzo politico, se richiesto o se lui stesso lo valuta opportuno (art. 1, comma 14); b) in base al d.lgs. 39/2013, deve: 1) vigilare sull’applicazione delle disposizioni in materia di rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, con il compito di contestare all’interessato l’esistenza o l’insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità (art. 15, comma 1); 2) segnalare i casi di possibili violazioni del decreto all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCOM) ai fini dell’esercizio delle funzioni di cui alla legge 215/2004, nonché alla Corte dei conti per l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative (art. 15, comma 2); c) in base all’art. 15 del DPR 6212013 e alla DGR 1763/2013 deve: 1) curare la diffusione della conoscenza del Codice di comportamento nell’amministrazione; di approvare il Piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2014-2016, di cui all’allegato “A”, che forma parte integrante della presente deliberazione. Allegato “A” PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PER IL TRIENNIO 2014 – 2016 1. INTRODUZIONE Il presente Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) è adottato ai sensi della legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione), in conformità alle Linee di indirizzo del piano nazionale anticorruzione adottate dal Comitato interministeriale istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 gennaio 2013 e nel rispetto del Piano nazionale anticorruzione (PNA), approvato con delibera n. 72/2013 della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (ora Autorità nazionale anticorruzione), nonché dell’Intesa Stato-Regioni-Enti locali del 24 luglio 2013, rep. 79/CU. Quest’ultima prevede in particolare che nell’ambito dell’amministrazione debba essere individuato un solo RPC, fatto salvo il caso delle Regioni per le quali è la spiccata autonomia dei due organi espressione della volontà popolare (Consiglio e Giunta) a giustificare la nomina di due diversi responsabili. 2. STRUTTURE DI RIFERIMENTO 2.1. Giunta regionale. La Giunta regionale, quale organo di indirizzo politico, in base a quanto previsto dalla normativa statale e regionale e dal PNA, in particolare: a) nomina il Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC); b) approva il PTPC; c) approva gli eventuali ulteriori indirizzi in materia di prevenzione della corruzione; d) adotta il Codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Regione. 2.2. Responsabile della prevenzione della corruzione Al RPC, nominato dalla Giunta regionale ai sensi dell’art. 1, comma 7, della legge 190/2012 per le 3689 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 2) effettuare il monitoraggio annuale sulla sua attuazione; 3) provvedere a pubblicare sul sito istituzionale e a comunicare all’ANAC i risultati del monitoraggio di cui al punto 2). Per lo svolgimento dei compiti assegnati, al RPC è garantito il supporto di una struttura dotata di adeguate risorse umane e strumentali. ANNO XLV • N. 19 d) effettuare le comunicazioni prescritte in materia di conflitto di interessi e di obbligo di astensione; e) segnalare i possibili illeciti (penali, disciplinari, amministrativo-contabili) di cui vengono a conoscenza secondo quanto previsto dal Codice di comportamento regionale. La violazione degli obblighi di cui sopra è fonte di responsabilità disciplinare e, per i dirigenti, anche dirigenziale. 2.3. Referenti per la prevenzione della corruzione Al fine di favorire l’espletamento dei compiti assegnati dalla legge al RPC e promuovere il rispetto delle disposizioni del PTPC, i dirigenti dei Servizi e il Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale sono individuati quali referenti per la prevenzione della corruzione nell’ambito delle strutture alle quali sono preposti. Il ruolo svolto dai referenti è di fondamentale importanza per il perseguimento degli obiettivi del presente piano; i loro compiti in tale ambito si configurano come connaturati alla funzione di direzione svolta e strettamente integrati con le relative competenze tecnico-gestionali. La violazione dei compiti di cui sopra è fonte di responsabilità disciplinare, oltre che dirigenziale e ne viene tenuto conto ai fini della valutazione annuale delle prestazioni dirigenziali. Ciascun referente si avvale della collaborazione e del supporto operativo dei dipendenti che partecipano ai gruppo di lavoro costituito con atto del Segretario generale della Giunta regionale (ID. 0825217 del 12 dicembre 2013), ai sensi dell’art. 5, comma 3, lettera c), della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione). Sono componenti del gruppo un funzionario per ogni Servizio e uno per il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale. Resta ferma la possibilità di integrare il gruppo con altri funzionari, in possesso di professionalità ritenute necessarie per il buon esito dei lavori. Il gruppo opera nell’ambito delle direttive del RPC e dei referenti. Il RPC redige un sintetico verbale delle riunioni del gruppo. 2.5. Altri soggetti istituzionali Il Comitato di controllo interno e di valutazione (COCIV), di cui all’art. 18 della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione), svolge le funzioni di organismo indipendente di valutazione della Regione e, in relazione all’attività di prevenzione della corruzione esprime il proprio parere sulla proposta di Codice di comportamento, ai sensi dell’art. 54, comma 5, del decreto legislativo 165/2001, oltre a svolgere le funzioni indicate nel paragrafo 4.2. L’Ufficio procedimenti disciplinari (UPD) oltre a esercitare le funzioni previste dall’art. 55-bis del decreto legislativo 165/2001, svolge una funzione propositiva in relazione all’aggiornamento del Codice di comportamento dell’Ente. In particolare l’UPD: a) propone la revisione periodica del Codice di comportamento sulla base dell’esperienza realizzata; b) svolge funzioni di organismo stabile di garanzia e di attuazione del Codice, anche mediante il ricevimento di segnalazioni o proposte di miglioramento dei suoi contenuti da parte di cittadini, e utenti e provvede ad assicurare le tutele di cui all’art 54-bis del decreto legislativo 165/2001, adottando idonea procedura di garanzia. La Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM) istituita con legge regionale 1/2012 quale Sezione regionale dell’Osservatorio sui contratti pubblici, effettua in particolare, in base a quanto previsto dall’art 2, comma 2, lettere m) e n), della legge regionale suddetta, il monitoraggio delle variazioni e del prolungamento dei termini di esecuzione dei contratti e la pubblicazione sul sito informatico dei programmi e dei bandi gestiti; provvede alla formazione di una banca dati dei prezzi relativi ai beni e ai servizi e alla diffusione degli stessi dati; cura i rapporti con la Prefettura - UTG del Governo. Provvede inoltre alla raccolta dei dati di cui all’art. 7 del D.Lgs. 163/2006. La struttura regionale competente in materia di controlli sull’erogazione dei fondi UE effettua il controllo di secondo livello sugli atti relativi all’utilizzo dei fondi strutturali europei. 2.4. Dipendenti regionali I dipendenti regionali sono tenuti a: a) collaborare al processo di elaborazione e di gestione del rischio, se e in quanto coinvolti; b) osservare le misure di prevenzione previste dal PTPC; c) adempiere agli obblighi del Codice di comportamento di cui al DPR 62/2013 e del Codice di comportamento regionale; 3690 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Il Collegio dei revisori dei conti, costituito ai sensi della legge regionale 3 dicembre 2012, n. 40 (Istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Marche), in particolare vigila, mediante rilevazioni a campione, sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione amministrativa della Regione e riferisce alla Giunta regionale e alla competente Commissione assembleare sulle gravi irregolarità di gestione accertate (articolo 4 della legge regionale). e) f) 2.6. Supporti informatici A supporto della propria attività nonché per garantire un flusso informativo costante all’interno e all’esterno dell’Ente, il RPC ha attivato un apposito indirizzo di posta elettronica dedicata sul sito istituzionale della Regione Marche per le comunicazioni in materia e aperto una apposita sezione Anticorruzione sul sito web per la pubblicazione della normativa, delle circolari e della modulistica predisposta. g) h) 3. OBIETTIVI DEL PIANO E INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A RISCHIO 3.1. Obiettivi In relazione alla prevenzione della corruzione, il PTPC persegue i seguenti obiettivi: 1) ridurre le possibilità che si manifestino casi di corruzione; 2) aumentare la capacità di prevenire e di scoprire casi di corruzione; 3) creare un clima lavorativo sfavorevole alla corruzione. Al fine di realizzare tali obiettivi, sono individuate le seguenti attività e misure di prevenzione della corruzione: a) completamento della ricognizione dei procedimenti di competenza della Giunta regionale; b) assegnazione, da parte di ciascun dirigente, delle mansioni e delle linee di attività ai dipendenti; c) monitoraggio sul rispetto dei Codice di comportamento (DPR 62/2013 e DGR 1763/2013), del Programma triennale per la trasparenza e per l’integrità e della normativa in materia di obbligo di astensione in caso di conflitti di interesse (artt. 6, 7 e 13 del DPR 62/2013),delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (decreto legislativo 39/2013), del divieto di conferimento di incarichi ai dipendenti cessati dal servizio (art. 53, comma 16 ter, del decreto legislativo 165/2013) o condannati in sede penale (art. 35 bis del decreto legislativo 165/2013); d) formazione del personale esposto al rischio corruzione sui Codici di comportamento, sul PTPC, sul Programma triennale per la trasparenza e per ANNO XLV • N. 19 l’integrità e sulle misure di contrasto all’illegalità e ai fenomeni corruttivi; verifica della rotazione degli incarichi dirigenziali e degli affidamenti, ai sensi dell’art. 1, comma 4, lettera e), comma 5, lettera b) e comma 10, lettera b), della legge 190/2012; verifica dell’inserimento dei patti di integrità di cui all’art. 1, comma 17, della legge 190/2012, in sede di affidamento di forniture, lavori e servizi ed inserimento negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito della clausola di salvaguardia in base alla quale il mancato rispetto della legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto; monitoraggio dei tempi procedimentali previsti per la conclusione dei procedimenti; garanzia della riservatezza e della tutela per i dipendenti che segnalano illeciti, ai sensi dell’art. 54 bis, del decreto legislativo 165/2001, con canali riservati di ricevimento delle segnalazioni. 3.2 Aree a rischio Ai sensi del PNA, sono in ogni caso considerate a rischio di corruzione le attività inerenti i procedimenti ricompresi nelle seguenti aree: a) autorizzazioni e concessioni; b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 163/2006; c) concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del decreto legislativo 150/2009. L’individuazione di ulteriori aree di rischio è effettuata in fase di aggiornamento del PTPC anche sulla base delle segnalazioni pervenute dall’interno e dall’esterno della Regione. La valutazione del rischio è effettuata dai referenti, entro quattro mesi dalla data di approvazione del presente PTPC tenuto conto in particolare dei seguenti indicatori: a) discrezionalità amministrativa riconosciuta al responsabile della struttura competente; b) stima della probabilità della realizzazione dell’evento corruttivo, in relazione ai controlli attivati e alla loro efficacia; c) rilevanza esterna del procedimento, in relazione agli aspetti economici e di intervento su interessi collettivi e diffusi in materia ambientale; 3691 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE d) complessità del procedimento, in rapporto al numero di amministrazioni interessate ed agli oneri di produzione di documenti richiesti agli utenti. ANNO XLV • N. 19 al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario 7) elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo del modello procedurale dell’affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; c) per l’area concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici dì qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati: 1) riconoscimento indebito di ausili economici a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti; 2) riconoscimento indebito dell’esenzione dal pagamento di tariffe al fine di agevolare determinati soggetti; 3) uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell’accesso a fondi comunitari; d) per l’area concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera: 1) abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato ai reclutamento di candidati particolari; 2) irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari; 3) inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, l’inosservanza dell’obbligo dell’anonimato nel caso di prova scritta o della predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari; 4) progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti o candidati particolari; 5) motivazione generica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari. Ai fini della valutazione del rischio i referenti utilizzano la tabella Valutazione del rischio di cui all’Allegato 5 del PNA, con i necessari adattamenti richiesti dalla specificità dell’organizzazione regionale. La puntuale individuazione dei procedimenti amministrativi a elevato rischio di corruzione è effettuata con successiva deliberazione adottata dalla Giunta regionale, entro sei mesi dall’approvazione del presente piano, sulla base delle indicazioni dei referenti relative alla valutazione del rischio svolte nei modi e nei termini sopra indicati. All’interno delle aree sopra indicate costituiscono situazioni di rischio potenziale le seguenti evenienze: a) per l’area autorizzazioni e concessioni: 1) abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti e il loro inserimento nei primi posti di una graduatoria; 2) abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti (es. controlli finalizzati all’accertamento del possesso di requisiti per autorizzazioni); b) per l’area scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi: 1) accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso; 2) definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione); 3) uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa; 4) utilizzo della procedura negoziata e abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa; 5) ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire guadagni extra; 6) abuso del provvedimento di revoca del bando 4. GESTIONE E TRATTAMENTO DEL RISCHIO 4.1. Misure di prevenzione Con riguardo alle attività e ai procedimenti di cui al paragrafo 3.2 devono essere applicate le misure generali e specifiche di prevenzione di cui ai paragrafi seguenti, con le modalità e in base alle competenze individuate, ove necessario, dal RPC d’intesa con i referenti. 3692 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 venzione, di cui alle lettere precedenti, all’alienazione, all’acquisto, alla concessione e alla locazione di beni di proprietà regionale; m)promozione del ruolo e delle funzioni della SUAM nell’ambito del territorio regionale; n) estensione dell’informatizzazione dei procedimenti amministrativi per consentirne la tracciabilità; accesso telematico a dati, documenti e loro riutilizzo, nonché accesso telematico ai procedimenti in atto, anche per consentire il controllo sull’attività; o) potenziamento, nell’ambito delle strutture aperte al pubblico, dei canali di ascolto per raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito e trasmettere le informazioni agli uffici competenti; p) promozione del principio di rotazione degli incarichi ai dirigenti e funzionari nelle strutture particolarmente esposte a rischio di corruzione, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili; q) individuazione nel programma formativo annuale per il personale regionale di specifici percorsi formativi e di aggiornamento destinati ai dipendenti addetti alle attività e ai procedimenti a rischio corruzione, nonché agli altri soggetti interessati all’applicazione del presente piano; r) monitoraggio e rimozione delle eventuali situazioni di incompatibilità e di conflitto di interessi derivanti dall’attribuzione di incarichi interni ed esterni ai dipendenti regionali, anche successivamente alla cessazione dal servizio o al termine dell’incarico, in base alla vigente normativa; s) vigilanza sul rispetto del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e regionali da parte di ciascun dirigente e introduzione della presa d’atto, da parte dei dipendenti, del PTCP. 4.1.1. Misure generali di prevenzione Costituiscono misure generali di prevenzione: a) piena osservanza degli obblighi di trasparenza previsti dalla vigente normativa e creazione di meccanismi di raccordo tra le banche dati istituzionali dell’amministrazione, per realizzare adeguati flussi informativi interni; b) creazione e diffusione di manuali sull’utilizzo delle procedure interne; c) controlli a campione sull’iter dei procedimenti, da parte dei dirigenti, al fine di verificare la legittimità degli atti, la correttezza delle procedure, il rispetto degli obblighi di trasparenza e quant’altro possa essere ritenuto utile al fine dell’osservanza delle disposizioni in argomento; d) monitoraggio semestrale, a cura dei dirigenti, del rispetto dei termini dei procedimenti amministrativi di competenza della propria struttura; e) per i procedimenti riguardanti la formazione di contratti, nonché il rilascio di autorizzazioni e concessioni o l’erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, acquisizione, da parte dei responsabili dei procedimenti stessi, di apposita dichiarazione scritta dei soggetti beneficiari circa l’insussistenza di relazioni di parentela o affinità con il dirigente e il dipendente responsabili del procedimento nonché circa l’insussistenza di altre cause di incompatibilità, ai sensi della vigente normativa. Nel caso di persone giuridiche, la dichiarazione é resa dal legale rappresentante; f) indizione, di norma almeno sei mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi, delle procedure di gara secondo la normativa nazionale e regionale sui contratti, riducendo il numero degli affidamenti diretti e inserendo nei contratti stipulati dalla Regione clausole di legalità, ai sensi della vigente normativa, nonché la previsione che il mancato rispetto dei patti di integrità e delle clausole di legalità costituisce causa di esclusione dalla gara; g) monitoraggio da parte della SUAM del rispetto dei termini previsti dai singoli contratti per la fornitura di beni e servizi e per l’esecuzione di lavori e, in caso di superamento degli stessi, informativa al RPC, con indicazione delle ragioni del ritardo; h) rigoroso rispetto del principio di rotazione degli operatori economici nell’acquisizione di servizi e forniture; i) applicazione, di norma, del principio di rotazione negli incarichi dei componenti esperti delle commissioni di gara, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili; l) applicazione, ove compatibili, delle misure di pre- 4.1.2. Misure specifiche di prevenzione Al fine della migliore effettuazione delle misure di carattere generale, sono adottate le seguenti misure specifiche di prevenzione: a) svolgimento di riunioni periodiche tra i dirigenti per finalità di aggiornamento sull’attività dell’amministrazione, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; b) attivazione di un’apposita procedura per il monitoraggio previsto dalla lettera d) delle misure generali. Nel caso di mancato rispetto dei termini, il dirigente indica le motivazioni che giustificano il ritardo e le misure adottate per eliminare tempestivamente tale anomalia; c) con riferimento a quanto previsto dalla lettera e) delle misure generali, i dirigenti delle strutture 3693 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 dati da parte delle amministrazioni procedenti senza oneri a loro carico (art. 58, comma 2, del D.Lgs. 82/2005); interessate alla stipulazione di contratti e a procedimenti di concorso, di selezione, di autorizzazione, di concessione o di erogazione di vantaggi economici di qualunque genere effettuano verifiche a campione sulle dichiarazioni concernenti le eventuali situazioni di incompatibilità e relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti esterni e i dipendenti della struttura. Nel caso risultino tali relazioni di parentela o affinità, il dipendente interessato al potenziale conflitto di interesse si astiene dall’istruttoria e dall’adozione di qualunque atto relativo al procedimento in questione informandone il dirigente della struttura. I dirigenti delle strutture comunicano al responsabile della prevenzione i casi di astensione; d) pubblicazione sull’intranet POINT di casi esemplificativi anonimi, tratti dall’esperienza concreta dell’amministrazione, in cui si prospetta il comportamento non adeguato, che realizza l’illecito disciplinare, e il comportamento che invece sarebbe stato adeguato, anche sulla base dei pareri resi dalla ANAC, ai sensi dell’art. 1, comma 2, lettera d), della legge 190/2012; e) individuazione di orari di disponibilità dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, durante i quali i funzionari addetti sono disponibili ad ascoltare e indirizzare i dipendenti dell’amministrazione su situazioni o comportamenti, al fine di prevenire la commissione di fatti corruttivi e di illeciti disciplinari (art. 15, comma 3, del DPR 62/2013); f) introduzione di procedure che prevedano che i verbali relativi ai servizi svolti presso l’utenza debbano essere sempre sottoscritti dall’utente destinatario; g) previsione della presenza di più funzionari in occasione dello svolgimento di procedure o procedimenti a rischio, anche se la responsabilità del procedimento o del processo è affidata ad un unico funzionario; h) affidamento delle ispezioni, dei controlli e degli atti di vigilanza di competenza dell’amministrazione ad almeno due dipendenti abbinati con rotazione casuale; i) intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese dai dipendenti e dagli utenti ai sensi degli artt. 46-49 del DPR 445/2000 (artt. 71 e 72 del DPR 445/2000); j) promozione di convenzioni tra amministrazioni per l’accesso alle banche dati istituzionali contenenti informazioni e dati relativi a stati, qualità personali e fatti di cui agli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000, disciplinando le modalità di accesso ai 4.2. Misure di coordinamento Il RPC, nell’adempimento dei propri compiti come specificati nel paragrafo 2.2., si avvale della collaborazione delle strutture di cui al paragrafo 2.5, nei limiti delle rispettive competenze, anche mediante le seguenti modalità. I referenti garantiscono l’osservanza del PTPC nell’ambito delle strutture che dirigono. In particolare essi svolgono i seguenti compiti: a) forniscono le necessarie informazioni al RPC per permettergli l’espletamento delle relative funzioni; b) partecipano attivamente all’intero processo di elaborazione e gestione del rischio, proponendo in particolare le misure di prevenzione più idonee; c) vigilano sull’osservanza del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013) e del Codice di comportamento regionale attivando, in caso di violazione, i conseguenti procedimenti disciplinari; d) applicano le misure di prevenzione indicate nel PTPC e gli eventuali ulteriori indirizzi approvati dalla Giunta regionale. Il COCIV, in particolare: a) svolge i compiti connessi all’attività di prevenzione della corruzione in relazione alle misure relative trasparenza amministrativa, ai sensi dell’art. 44 del decreto legislativo 33/2013 nonché quelli indicati nel paragrafo 2.5. b) elabora un sistema di valutazione delle prestazioni dirigenziali e del rimanente personale che tenga conto della osservanza o meno del PTPC e delle sue misure attuative, nonché degli obblighi previsti dal Codice di comportamento regionale; L’UPD in particolare: a) opera in raccordo con il RPC, fornendo tutti i dati da questi richiesti anche ai fini delle comunicazioni periodiche all’ANAC; b) ai fini dello svolgimento delle funzioni previste nel paragrafo 2.5. riceve le segnalazioni di dipendenti, cittadini e utenti sulle potenziali condotte contrarie alle disposizioni del Codice di comportamento regionale, mediante attivazione di apposita casella di posta elettronica dedicata sul sito istituzionale e la redazione e diffusione via web di apposito modulo per le segnalazioni. 3694 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 La SUAM fornisce al RPC, su sua richiesta, i dati e le informazioni finalizzati all’attuazione dei meccanismi e delle misure di prevenzione di cui al presente atto relativamente alle procedure contrattuali direttamente gestite ai sensi della legge regionale 12/2012, nonché i dati e le informazioni in proprio possesso quale Sezione regionale dell’Osservatorio dei contratti pubblici ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 163/2006. La struttura competente in materia di controlli sull’erogazione dei fondi UE comunica al RPC le irregolarità riscontrate e le segnalazioni di notizie di reato presentate alla Procura della Repubblica. Il Collegio dei revisori dei conti, segnala al RPC le gravi irregolarità di gestione riscontrate nello svolgimento delle funzioni a esso assegnate dalla legge regionale. della Regione Marche, ai sensi della L.R. 17/2013; d) nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet www.reqione.marche.it sono pubblicati i dati, le informazioni ed i provvedimenti regionali, nel rispetto della vigente normativa in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione; e) in attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 1, comma 32, della legge 190/2012, è stata attivata una banca dati che consente al responsabile unico dei procedimenti di scelta del contraente di inserire le informazioni prescritte ai fini dell’inoltro all’Autorità per la vigilanza sui contratti (AVCP), con il coordinamento delle strutture regionali competenti in materia di sistemi informativi e telematici e di osservatorio dei contratti pubblici. 5. MISURE COMPLEMENTARI DI PREVENZIONE 5.1. Trasparenza La trasparenza dell’attività amministrativa della Regione rappresenta una misura fondamentale nella prevenzione della corruzione e dell’illegalità. Il RPC assicura il coordinamento del presente piano con il PTTI. Le misure da adottarsi per l’applicazione delle disposizioni in materia di trasparenza sono definite nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (PTTI) approvato con DGR 28 dicembre 2012 n. 1809. In particolare è previsto che il Segretario generale ha il compito di curare l’elaborazione e l’aggiornamento del PTTI, promuovendo a tal fine il coinvolgimento di tutte le strutture dirigenziali, tramite il Comitato di direzione di cui all’art. 8 della legge regionale 20/2001. In particolare sono state già adottate le seguenti misure: a) con DGR n. 1209 del 2 agosto 2013 concernente: “L.R. n. 20/2001 Modifiche alle strutture della Giunta regionale” le attività concernenti la trasparenza sono state attribuite alla Segreteria generale; b) la Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola di formazione del personale regionale ha predisposto il programma formativo per l’anno 2014 adottato con DGR n. 1760/2013 in cui sono organizzati percorsi formativi in materia di trasparenza rivolti a dirigenti e funzionari regionali; c) le delibere della Giunta regionale e i decreti dei dirigenti sono pubblicati nel sito internet www.norme.marche.it e nel Bollettino Ufficiale 5.2. Codice di comportamento Con DGR n. 1763 dei 27 dicembre 2013 la Giunta regionale ha approvato una proposta di Codice di comportamento per l’ente, ai sensi dell’art. 54, comma 4, del decreto legislativo 165/2001 come sostituito dalla legge 190/2012. La proposta di Codice è stata redatta tenendo conto del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013), del Codice di comportamento regionale previgente e delle linee guida adottate da CIVIT (ora ANAC) con DGR 75/2013. La proposta riguarda i dipendenti e i dirigenti della Giunta regionale ed è applicabile anche nei confronti dei dipendenti e dei dirigenti dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS) e dell’Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche (ASSAM). A seguito dell’adozione della DGR sopra indicata, la Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola regionale di formazione della Pubblica amministrazione ha avviato, in data 30 dicembre 2013, una procedura aperta di partecipazione alla redazione del Codice di comportamento della Giunta regionale al fine di recepire eventuali proposte di modifiche o integrazioni alla proposta di Codice. Sono state programmate iniziative di formazione dei collaboratori regionali. Più precisamente, con DGR n. 1760 del 27 dicembre 2013, la Giunta regionale ha autorizzato la stipula del contratto decentrato integrativo del personale del comparto e della dirigenza, relativo al programma formativo rivolto ai personale regionale e al personale dell’Agenzia regionale sanitaria - anno 2014. All’interno del programma formativo sono previste iniziative formative in ottemperanza a quanto stabilito dalla legge 190/2012. In particolare per i dirigenti regionali è previsto un corso in materia di trasparenza e di anti- 3695 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 del 29 giugno 2009, è stato approvato uno schema di protocollo di legalità per la disciplina delle procedure contrattuali relative alla realizzazione di infrastrutture strategiche e con DGR 1428 del 4 ottobre 2010 è stato approvato lo schema di protocollo di intesa con lo Stato per la realizzazione di un programma di innovazione per l’azione amministrativa. Successivamente, la Giunta regionale con deliberazione n. 1468/2013 ha approvato uno schema di “patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” che tiene conto delle seguenti disposizioni: a) art. 1, comma 17, della legge 190/2012 secondo il quale “le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara.”; b) art. 2, comma 3, del D.P.R. 62/2013 ai sensi del quale “le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 165/2001 estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti dal presente codice a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal presente codice”; c) art. 17 dello stesso DPR che dispone che le amministrazioni danno la più ampia diffusione al decreto, pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di servizi in favore dell’amministrazione. corruzione, mentre per i dipendenti nel corso del 2014 sono previste attività formative sul Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013). E’ stato costituito l’UPD; il procedimento e l’assetto delle responsabilità sono definiti in dettaglio nella DGR n. 2218 del 28 dicembre 2009 per i dipendenti, mentre per i dirigenti il procedimento è dettato dalla DGR n. 342 del 10 marzo 2008. La Regione per l’attuazione degli obblighi di comunicazione previsti dagli articoli 6 e 13 del DPR 62/2013 ha dettato, nell’ambito dello stesso Codice di comportamento, ulteriori disposizioni operative per far emergere possibili conflitti di interesse (artt. 5 “Partecipazione ad associazioni e organizzazioni” e art. 6 “Comunicazione degli interessi finanziari”) e previsto le modalità procedurali da seguire se vi sono i presupposti per l’astensione (art. 7 “Obbligo di astensione”). 5.3. Inconferibilità e incompatibiltà degli incarichi e attività extraistituzionale La Giunta regionale ha subordinato il conferimento degli incarichi di cui al decreto legislativo 39/2013 alla verifica della insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo medesimo. A tal fine la Posizione di Funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola regionale di formazione della Pubblica amministrazione organizzazione ha predisposto un’apposita modulistica per la dichiarazione sostitutiva di notorietà di cui all’articolo 47 del DPR 445/2000. Tale dichiarazione è rilasciata dai dirigenti prima della firma del contratto di lavoro. Nelle premesse degli atti negoziali è presente il richiamo alla dichiarazione sostitutiva. Con DGR 1893/2008 la Giunta regionale ha approvato la disciplina per l’autorizzazione degli incarichi extra impiego. A seguito delle disposizioni più stringenti apportate dalla stessa legge 190/2012, sono state emanate specifiche indicazioni e direttive in materia con la nota dell’i febbraio 2013 concernente: “Nuove norme per il conferimento di incarichi per le autorizzazioni all’esercizio di attività extra impiego - articolo 53 del D.Lgs. n. 165/2001” del dirigente della Posizione di funzione Organizzazione, amministrazione e scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione. 5.4. Patti d’integrità Già prima dell’entrata in vigore della legge 190/2012, la Regione ha adottato iniziative volte ala mappatura e alla prevenzione del rischio di corruzione e degli altri illeciti a danno di una corretta azione amministrativa. In particolare con DGR 1076 Lo schema di patto di integrità tiene, altresì, conto del PNA. Infatti, il punto 3.1.3 del PNA (“Codici di comportamento - diffusione di buone pratiche e valori”) prevede che “le pubbliche amministrazioni di cui 3696 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001 devono predisporre o modificare gli schemi tipo di incarico, contratto, bando, inserendo la condizione dell’osservanza dei Codici di comportamento per i collaboratori esterni a qualsiasi titolo, per i titolari di organo, per il personale impiegato negli uffici di diretta collaborazione dell’autorità politica, per i collaboratori delle ditte fornitrici di beni o servizi od opere a favore dell’amministrazione, nonché prevedendo la risoluzione o la decadenza dal rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dai Codici”. Il successivo punto 3.1.9 del PNA disciplina l’attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage revolving doors) disponendo che “ai fini dell’applicazione dell’art. 53, comma 16 ter, del d.lgs. n. 165 del 2001, le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001 debbono impartire direttive interne affinché: a) nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, sia inserita la condizione soggettiva di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi a ex dipendenti che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni nei loro confronti per il triennio successivo alla cessazione del rapporto; b) sia disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al punto precedente”. Infine, il punto 3.1.13 del PNA è dedicato ai “Patti di integrità negli affidamenti” e dispone che “le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti, in attuazione dell’art. 1, comma 17, della L. n. 190, di regola, predispongono e utilizzano protocolli di legalità o patti di integrità per l’affidamento di commesse. A tal fine, le pubbliche amministrazioni inseriscono negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito la clausola di salvaguardia che il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto.”. Il suddetto schema è stato approvato ai fini delle procedure contrattuali che la SUAM gestisce per conto del SSR. Per le procedure contrattuali che la SUAM gestisce per conto delle strutture della Giunta regionale, lo schema è stato approvato, su delega conferita con DGR n. 1468/2013, con decreto del direttore della SUAM n. 2/SUAM del 16/12/2013. Per le procedure contrattuali che la SUAM gestisce per conto del SSR è stata stipulata una convenzione (il cui schema è stato approvato con la stessa DGR 1468/2013) formalmente sottoscritta dal direttore della SUAM e da quattro direttori generali degli enti del SSR e registrata nel registro digitale con il numero 194 in data 11 dicembre 2013. La stessa è stata registrata nel registro interno cartaceo con il numero 17275 in data 9 dicembre 2013. Tale convenzione prevede come allegato il “patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” di cui sopra. 6. RESPONSABILITÀ I dirigenti e tutto il restante personale sono responsabili, in relazione alle rispettive attribuzioni e mansioni, della corretta attuazione e osservanza delle disposizioni contenute nel presente piano e nella legge 190/2012. Ogni violazione della predetta normativa comporta, ferme restando le ulteriori ipotesi di responsabilità stabilite dalla legge, responsabilità disciplinare a carico dei dipendenti interessati. I dipendenti informano tempestivamente il RPC dei casi di anomalie, conflitti di interesse, ritardi ingiustificati nella gestione dei procedimenti individuati come a rischio e comunque di tutti i casi di inosservanza delle disposizioni del presente piano. Ogni soggetto che venga a conoscenza di comportamenti illeciti o del mancato rispetto delle disposizioni contenute nel presente piano e nella normativa correlata è tenuto a fornire tempestiva segnalazione al RPC, anche per il tramite del dirigente del servizio, con le necessarie forme di tutela, ferme restando !e garanzie di veridicità dei fatti a tutela del denunciato. _______________________________________________________ Deliberazione n. 44 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione del disciplinare di produzione della lavorazione del ferro battuto. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l’attività di lavorazione della “lavorazione del ferro battuto” come da allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto. 3697 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ALLEGATO “A” ANNO XLV • N. 19 lo batte, ben s’affina; ma l’artefice non si appagò solo di raffinarlo, e col martello lo fece anche fiorire. E’ nel trecento che anche da noi l’arte “dell’ornare ferro” prende vita e vigore, a provarlo, la magnifica cancellata di Santa Corona a Vicenza, quella che recinge i Sepolcri Scaligeri a Verona, e diversi saggi in Toscana, specialmente a Firenze e a Siena dove il ferro battuto prese notevolissimo sviluppo, anche se non quanto fuori d’Italia nelle nazioni ricordate. La Toscana e, in genere. l’Italia dove la tradizione artistica alimentava idee di nobiltà e di durevolezza e privilegiava le materie più preziose e forti come il bronzo. Vediamo nel Trecento e nel secolo successivo, Senesi e Fiorentini portare l’opera loro anche lontano dalle città native. Ma è Firenze che nella seconda metà del secolo XIII°, aggiunse alle altre Corporazioni anche quella dei fabbri favorendo lo sviluppo di tale arte. È il barocco, col declinare del secolo XVI. che affronta in pieno il problema della nuova ricchezza ornamentale dei ferri, una ricchezza emula di quella gotica, ma completamente originale, vivida, fresca. Dapprima si arricchiscono i cancelli, poi i parapetti dei balconi, poi le inferriate delle finestre, poi le ringhiere delle scale. Passare dal gotico con le sue forme di vegetali, da tanto intreccio di steli, di frasche, di pàmpini, alla semplicità pura e solenne delle forme architettoniche del Rinascimento è stata veramente una impresa ardua. La fatica, lo stento, sembrano infatti rivelarsi nella cancellata della cappella Castelli in San Petronio di Bologna. L’artista, che la martellò nel 1482, tentò bensì di ripudiare gli elementi gotici, elevando due semplici piedritti all’entrata e inserendovi l’arco a tutto sesto coronato da un ciuffo di baccelli. Il passaggio più impegnativo quando si trattò di eseguire i ferri per le tetture del Bramante, dei Sangallo, di Michelangelo e dei loro seguaci. Noi però crediamo che allora agli artefici del ferro non fosse più consentito di lavorare a loro talento, su disegni propri; e se, in via eccezionale, fu concesso, lo fu per cose minori, come fanali, anelli, campanelle, ecc. non collegate altrettanto strettamente all’architettura, quanto i cancelli delle porte e le inferriate della; finestre. Le quali, da principio, furono di una semplicità estrema: ferri robusti e lisci, incrociati verticalmente o diagonalmente, e divergenti, come raggi di ruota, nelle lunette. Così si veggono nei grandi edifici del Cinquecento, dai Sangallo al Vignola, dal Sansovino al Buontalenti, dal Fontana al Longhi; e se, in qualche raro caso, cancellate e inferriate appaiono fiorite, si sospetti pure di più tarde applicazioni o di sostituzioni fatte per necessità o allo scopo di arricchire l’edificio, di fronte alle esigenze di un nuovo sentimento artistico. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA LAVORAZIONE DEL FERRO BATTUTO (L.R. 20/03 ART. 34) L’ARTE DELLA LAVORAZIONE DEL FERRO BATTUTO CENNI STORICI Il panorama offerto da oltre sei secoli di arte fabbrile si dispiega suggestivo e convincente, e conferma quel desiderio di ornare, di lasciare impronta di bellezza in ogni minimo oggetto anche d’uso comune rispettando il carattere del materiale impiegato. In sostanza l’artefice italiano lavora il ferro come ferro, senza chiedere ad esso di emulare il merletto, il ricamo, la filigrana; senza perdere di vista i rapporti che esso deve avere con l’architettura e con l’ambiente cui è destinato; sempre attento a mantenere sobrietà, razionalità e staticità. Il ferro che è, notoriamente, il più utile dei metalli e il più diffuso per il mondo, fu scoperto in remotissimi tempi, ma non prima dell’oro, dell’argento, del rame, del piombo, dello stagno. Occorreva, perché venisse scoperto, conoscere la potenza riduttrice del carbone ad alta temperatura, ciò che era impossibile avanti che l’arte metallurgica fosse assai progredita. Certo l’umanità usò il rame prima del ferro; ma poi, quand’ebbe trovato il ferro, questo, senz’altro, nell’uso comune, prese il sopravvento e, quantunque l’età del ferro significasse (in contrasto con quella dell’oro, dell’argento e del bronzo ) età di decadenza morale, di lavoro rude e faticoso, di frode e di violenza, il ferro fu invece il metallo che mise, più d’ogni altra cosa, l’umanità sulla via della civilizzazione. Così il dominio ch’esso prese, il trionfo che raggiunse, portò gli uomini a considerarlo il metallo per eccellenza. Ma l’arte, non volle che il ferro fosse usato nelle semplici forme strettamente necessarie ai diversi scopi, ma volle, che partecipasse pure all’ideale di bellezza, grazie al quale, «per la virtù che sua natura diede» intende nobilitata ogni produzione dell’uomo; ogni espressione del suo intelletto. Lo arroventò, lo martellò, lo allungò, lo torse, lo curvò; Comunque, l’umile metallo diventò lavoro artistico, e non uno degli utensili più meschini sfuggì al lavoro d’abbellimento. Jacopone da Todi cantò: Ferro che rugginoso si mette entro a fucina, se martel poderoso 3698 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE L’ornamento allora ha davvero l’abbondanza di quello gotico; ma ogni orma del passato è scomparsa. Il ferro battuto barocco e quello rococò si svolgono sugli stessi motivi della decorazione architettonica di marmo, di pietra, di stucco, di legno, di bronzo. Si torcono e s’intrecciano, s’incrociano e divergono appunto come le comici, le targhe, le cartelle, gli stemmi di marmo, di pietra, di stucco; come le cimase delle porte, gl’intagli dei mobili, i ricami dei paliotti e delle vesti……… e tutto in un’armonia incomparabile, dalla quale il nostro tempo, di gusti eclettici e vari, ondeggiante fra il troppo vecchio e il troppo nuovo, è indicibilmente lontano. Si spera che i problemi della vita presente sapranno condurre il nostro tempo a cercare e a trovare anche nell’arte del ferro un proprio carattere, un proprio sentimento, rinvigorire l’antico e nobile lavoro fabbrile, aggiornandolo, all’occorrenza, alle nostre nuove esigenze tecnologiche e di gusto, senza allontanarsi dalla sua tradizionale semplicità e che nella contemplazione di una forma armoniosa e nella giustificazione culturale di questa trovano una fonte di alto godimento spirituale. ANNO XLV • N. 19 - foglie, - sfere, - caneconi, - aste forate. Rastrematura quadra Con la battitura su due lati della barra, ruotando di 90à a destra e a sinistra ,per una certa lunghezza, si ottiene uno scorrimento ed un allungamento della barra stessa fino ad avere una sezione a punta. In tale operazione bisogna mantenere il pezzo riscaldato ad una determinata temperatura (di color rosso) onde evitare la sfogliatura del metallo. Rastrematura tonda Stesso procedimento iniziale della rastrematura quadra; ottenuta la punta si inizia a battere sugli spigoli e ruotando verso la punta stessa , si ottiene un cono delle dimensioni desiderate. Rincalzo Riscaldando la punta di una barra di qualsiasi sezione, o un determinato punto della barra stessa, battendo energicamente si ottiene un ingrossamento del pezzo fino a raggiungere la forma desiderata. OBIETTIVI La lavorazione a mano del ferro battuto artistico, oggi, può ricoprire vari settori quali: - Oggettistica; - complementi d’arredo; - balaustre, cancelli, parapetti; - utensili da lavoro o da collezione personalizzati o per alcune attività. Per l’esecuzione di manufatti si richiede attrezzatura idonea tipo: martelli, incudine, forgia, maglio, che evidenziano l’esecuzione a mano. Foratura a caldo Si posiziona la barra sopra il foro quadro o tondo dell’incudine; si riscalda la barra stessa nel punto desiderato; si esegue un taglio con una spina a punta di scalpello (di varie misure) e facendola scorrere attraverso il taglio si ottiene il foro. Lavorazione a freddo. Esistono vari tipi di lavorazioni a freddo: - martellatura si intende quando con l’utilizzo del martello e del maglio si eseguono colpi regolari per ottenere greche e forme desiderate o incrudimento del pezzo. - Cesellatura viene eseguita tenendo fermo il pezzo e martellando sapientemente, con vari tipi di cesello, si ottengono solchi più o meno profondi in base al disegno da realizzare. - Sbalzo consiste nel battere una lamiera in vari punti per avere un allungamento della lamiera stessa onde ottenere una deformazione dalle forme desiderate. Tecniche di giunzione Le tecniche di giunzione si possono ottenere con: Sistemi tradizionali - Bullonatura ottenuta previa foratura con bulloni ribattuti a caldo o a freddo. Tipi di lavorazione: Modellazione La modellazione eseguita a caldo con l’utilizzo di forgia a carbone (a legna o carbon coke), o di forni alimentati a gas naturale o gas propano liquido, può essere eseguita previa battitura anche con l’uso di maschere e forme che non comporti una specifica realizzazione a macchina di serie utilizzando tutti gli utensili e sagome realizzate dal fabbro stesso per ottenere una maggiore qualità e unicità. Da tale processo si possono ottenere, previa rastremazione, rincalzo e foratura a caldo, vari tipi di forme. - lance e punte, - ricci a chiocciola, - ricci a chiocciola ovali, - ricci a chiocciola quadri, 3699 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE - Incastri ottenuti con incassi di varie forme e ribattuti su se stessi. - Fascettatura ottenuta con l’utilizzo di un terzo elemento avvolto su se stesso, a caldo o a freddo, sui pezzi da unire. - Filettatura ottenuta previa foratura e conseguente maschiatura con l’utilizzo di viti e perni filettati. - Bollitura e martellatura si ottiene mettendo i due pezzi da assemblare sulla fonte di calore e portarli al punto di fusione accostandoli insieme con un dissossidante e battendo energicamente si ottiene una saldatura (metodo applicato per realizzare i coltelli damascati). - Brasatura importante sistema antico di giunzione che si ottiene con la pulizia dei pezzi da assemblare, mediante particolari incastri, riscaldandoli fino a portare a fusione un altro metallo (stagno o ottone) e aggiungendo un dissossidante. Sistemi moderni Saldatura elettrica ove sia necessario, per motivi strutturali ed estetici, si possono utilizzare saldature elettriche (elettrodo, a filo mig/mag o tig). D.G.R. 1504 del 28/12/2006 D.G.R. 977 del 21/07/2008 D.G.R. 1141 del 08/09/2u08 DGR n. 1416 del 14/10/2013 _______________________________________________________ Deliberazione n. 45 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione del disciplinare di produzione delle lavorazioni artigianali e di eccellenza delle fibre tessili. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell'art. 36 comma 2 della L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l'attività delle lavorazioni artigianali di qualità e di eccellenza delle "fibre tessili" come da allegato "A" parte integrante e sostanziale del presente atto. Rifinitura, laccatura e verniciatura Particolare attenzione va data alla finitura che viene eseguita con utensili di vario taglio, per evidenziare i particolari asportando le saldature e le impurità tali da consertirne la successiva ceratura o laccatura e dare maggiore prestigio al manufatto stesso. Esecuzione del restauro Per un buon restauro va fatta un’attenta analisi del manufatto, individuando e applicando le tecniche del periodo storico di riferimento pur evidenziando l’avvenuto restauro con tagli, incastri e bullonature dei pezzi sostituiti. Attrezzature impiegate Oltre ai macchinari tipici del fabbro (martelli, incudine, forgia, forno, maglio) sono ammessi per il completamento dei manufatti: cannello (ossigeno e acetilene), sega, levigatrice, centinatrice, lime, trapano, cesello profilatore, bulino, tagliente e arnesi vari anche di produzione propria. Ogni manufatto deve essere eseguito all’interno della bottega e non dovrà contenere particolari semilavorati di serie. E’ consentito l’utilizzo di altri materiali quali: legno, ottone, bronzo, vetro, ceramica e marmo per risaltare l’unicità e il prestigio. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO L.R. 20/03 e successive modifiche 3700 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3701 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3702 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3703 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3704 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3705 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3706 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3707 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3708 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3709 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3710 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3711 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3712 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3713 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3714 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3715 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3716 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3717 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3718 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3719 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3720 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3721 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3722 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3723 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3724 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 critico che guidi gli interventi di restauro nella corretta lettura dei suoi contenuti e valori espressivi, sia quelli creati dall’artista, che quelli sommatisi durante il procedere della storia. Ne deriva quindi la necessità irrinunciabile di procedere all’interno di un progetto, costruito attorno all’opera secondo una ricchezza di informazioni desunte dalle indagini e dallo studio dell’opera. Diviene fondamentale, poi, non limitare l’azione a quella dell’intervento di restauro, ma di correlarlo strettamente ad un progetto di conservazione che tenga conto delle problematiche della ricollocazione dell’opera, per le condizioni ambientali in cui verrà a trovarsi e della successiva fruizione. I principi fondamentali del restauro di cui il restauratore deve tener conto, sono: - Rispetto integrale nei suoi valori materici ed espressivi, l’opera d’arte, infatti, è da considerare un’unità in tutti i suoi elementi. - Limitazione dell’intervento e dell’invasività, segno di un corretto ragionamento, per non intervenire a routine. - Rispetto dei segni del tempo sull’opera (patina). - Reversibilità dei materiali, per gli interventi che la rendono possibile. - Compatibilità dei materiali con quelli dell’opera d’arte. - Durabilità dell’intervento di restauro e scelta di materiali e tecniche che non ostacolino eventuali interventi futuri. - Documentazione: progetto d’intervento, analisi diagnostiche, relazione finale, per l’assoluta necessità di documentare tutto ciò che si fa, con mezzi visivi, grafici e descrizioni esaurienti, in modo da lasciare al futuro degli elementi su cui agire. - Aggiornamento, per avere una continua formazione sulle nuove metodologie. - Manutenzione programmata, ovvero tutela, rimozione di pericoli. assicurazione di condizioni ambientali favorevoli. _______________________________________________________ Deliberazione n. 46 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione del disciplinare di produzione del restauro di opere d’arte. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l’attività di “restauro di opere d’arte” come da allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto. ALLEGATO “A” DISCIPLINARE DI PRODUZIONE RESTAURO DI OPERE D’ARTE (L.R. 20/03 ART. 34) RESTAURO DI OPERE D’ARTE Principi fondamentali del restauro Generalmente si intende con il termine restauro il far proseguire nel tempo la vita di un oggetto facendogli svolgere, se possibile, le funzioni per cui è stato creato; tale discorso, però, risulta essere troppo generico specialmente se si pensa alla categoria dei manufatti che sono le opere d’arte. La finalità del restauro non è solo mero fine meccanico, ma richiede in primo luogo il riconoscimento dell’opera d’arte nella sua arteficità e unicità. L’opera d’arte é un oggetto estremamente ambiguo caratterizzato dall’avere molteplici livelli dì lettura e che richiede approfondite analisi conoscitive e competenze di tipo storico-artistiche, tecniche e negli ultimi decenni anche scientifiche. Oltre ad avere una sua unicità e individualità, è un contenitore di importanti valori storici ed estetici, ne deriva che qualsiasi comportamento verso di essa, ivi compreso l’intervento di restauro, dipenda appunto dall’avvenuta identificazione dell’opera d’arte come tale. Il compito del restauro è dunque molto ambizioso, perché non sarà solo quello di risanare e far proseguire nel tempo la vita dei materiali, ma anche far si che tutta questa gamma di valori riconosciuti, siano messi in condizione di essere leggibili. Ogni opera in quanto unica, richiede dunque un atto Cenni storici Fin dall’antichità l’uomo è sempre intervenuto a riparare le opere d’arte, spesso adeguandole secondo il cambiamento di gusto dell’epoca o per aggiornarle di nuovi contenuti. Nell’antica Roma l’opera d’arte veniva considerata come un mezzo di propaganda politica e di autocelebrazione, la sua conservazione non era vista come fine. Nel medioevo si teneva conto dell’opera d’arte solo in funzione strumentale dei contenuti che essa trasmetteva, era uno strumento di comunicazione che 3725 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE aveva un proprio valore intrinseco. L’importante fenomeno del reimpiego che si sviluppava nel passaggio tra antichità e medioevo, riguardava proprio il riuso di opere precedenti trasformate per comunicare nuovi messaggi. A partire dal ‘500, ma soprattutto nel ‘600 l’organizzazione di grandi collezioni delle principali dinastie creavano un nuovo collezionismo incentrato sui grandi classici della pittura italiana, questo oltre a richiedere la scelta delle opere spesso adattate alle esigenze distributive e architettoniche della galleria, comportava la loro manutenzione e la diffusione di pratiche di restauro che da allora formavano una tradizione. Il restauro è, infatti, frutto del tempo e del luogo, ogni cultura ha sviluppato un suo restauro, come è il caso della scuola urbinate dove certe tradizioni, legate alla cura delle opere della corte, hanno introdotto delle procedure tecniche di intervento che sono divenute proprie del luogo. ANNO XLV • N. 19 tendenze d’Italia avrebbero dovuto adeguarsi. Brandi attuava quel modello pioneristico che prevedeva la creazione di una struttura pubblica di ricerca e di riferimento che unificasse a livello nazionale le metodologie del restauro sulle opere d’arte e superasse il tradizionale concetto di restauro empirico, fino ad allora condotto per lo più da artisti. Si definivano, quindi, principi metodologici chiari, inserendo a pieno titolo il restauro nel campo critico delle discipline storiche e non più semplicemente in quello artistico o tecnico. Secondo quest’ottica ci fu anche l’urgenza di ricondurre il restauro su un terreno multidisciplinare, nel quale all’iter progettuale dell’intervento concorrevano storici dell’arte, archeologi e restauratori con l’indispensabile supporto dei laboratori scientifici. Altro fatto decisivo che accadeva nel 39 è stata la promulgazione della Legge di Tutela 1089 sulla quale si basa tutto il diritto nel campo dei beni culturali. Una legge buonissima perché poneva l’interesse nazionale sopra di tutto, in cui lo stato, in base a questo valore superiore che è la conservazione del patrimonio artistico, dava un potere fortissimo alla pubblica amministrazione. E’ uno dei pochissimi casi in tutta la legislazione in cui uno dei diritti fondamentali della persona, quale quello della proprietà, trova delle limitazioni, infatti, l’esercizio del diritto di proprietà nel campo dei beni artistici è limitato dall’interesse nazionale che lo Stato sancisce essere su di esso. Ne consegue una limitazione al commercio, all’esportazione, alla necessità di un’autorizzazione allo spostamento e al restauro, attraverso due forme: la catalogazione per i beni degli enti pubblici e la notifica per le opere di proprietà privata. Si può parlare di restauro però solo a partire dalla metà del’ 700 con il post-illuminismo e la nascita dell’Enciclopedia, dove prendeva campo un crescente interesse verso gli aspetti tecnici degli interventi. Uno dei principali chiarimenti in questo ambito è stato un contributo di L. Crespi che nel 1756 faceva una distinzione professionale fra il pittore e il restauratore; sappiamo, infatti che fino ad allora erano i pittori che intervenivano sulle opere dipinte, spesso rinnovando e ripassando o addirittura effettuando completamenti dell’idea progettuale dell’artista. Nella seconda metà del ‘700 è stato significativo l’evolversi del concetto di rispetto verso l’opera d’arte; per la prima volta a Venezia veniva nominato un “Ispettore sulle Pubbliche Pitture”, il quale redigeva il primo elenco delle opere da vincolare che non potevano più essere rimosse, ne affidate a restauratori senza la “Pubblica Permissione”. Questo ispettore, Zanetti, osservava già che si foderassero i dipinti più del necessario e che il restauro era un rimedio pericoloso, da realizzare solo se inevitabile. Questa esperienza di tutela e conservazione, di grande interesse per la modernità dell’impostazione e per la metodologia sulle opere della Repubblica Veneta, è stata rivalutata e presa come riferimento negli anni settanta del 900, dove sono stati riproposti i concetti di organicità di intenti e di pianificazione, partendo dalla catalogazione e dalla manutenzione sistematica. L’anno decisivo per il restauro è stato il 1939, quando veniva creato l’Istituto Centrale del Restauro a Roma, fondato su progetto di Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi (primo direttore), qui la pratica artigianale tradizionale veniva assorbita e regolata dall’istituto e arricchita del supporto scientifico. Questo Istituto apposta per il restauro aveva come compito non solo l’esecuzione degli interventi, ma anche la ricerca per poter mettere a punto nuovi sistemi e nuove conoscenze a cui poi tutte le Soprin- Grazie al clima culturale di quegli anni veniva creato anche l’Istituto dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Innovativa nel panorama internazionale dell’epoca è stata poi la creazione della Scuola per l’insegnamento del restauro all’interno dell’ICR di Roma che abilitava all’esercizio della professione di restauratore. Analogamente la Scuola di restauro attiva presso l’OPD di Firenze avviava i propri corsi nel 1978 e nel 2004 la Scuola per il restauro del mosaico di Ravenna diveniva sede distaccata della Scuola di Alta Formazione dell’OPD, andando ad integrare uno dei settori storici dell’Istituto. L’insegnamento del restauro per la formazione dei Restauratori dei Beni Culturali è stato riservato esclusivamente alle Scuole di Alta Formazione e di Studio, quali: L’Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e L’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario; dal 2003 si è aggiunto nelle Marche il corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali del- 3726 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e dal 2011 l’Istituto di Restauro delle Marche della Accademia di Macerata. ANNO XLV • N. 19 ALLEGATO “A” L’evoluzione degli ultimi decenni della cultura italiana nella grande tradizione di tutela si è estesa anche verso i beni della cultura demo-etno-antropologica, considerando appartenenti al patrimonio culturale della Nazione tutti i beni aventi riferimento alla storia della nostra civiltà. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE COSTRUZIONE DELLA FISARMONICA (L.R. 20/03 ART. 34) Figura del restauratore di opere d’arte Le metodiche del restauratore derivano dalla tradizione plurisecolare artigianale, riletta alla luce dei principi deontologici critici e scientifici della Scuola di restauro italiana. Al restauratore di opere d’arte viene richiesto il possesso di conoscenze artistiche e scientifiche insieme ad abilità manuali che delineano la specificità della professione. In particolare per garantire i risultati delle diverse fasi di lavoro, risultano importanti, tra le altre, le conoscenze metodologiche, disciplinari, procedurali e delle tecniche diagnostiche, oltre alla conoscenza della Normativa Nazionale e Regionale sui Beni Culturali. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO L.R. 20/03 e successive modifiche D.G.R. 1504 del 28/12/2006 D.G.R. 977 del 21/07/2008 D.G.R. 1141 del 08/09/2008 DGR n. 1280 del 16/09/2013 CENNI STORICI La data cui si fa risalire la moderna fisarmonica è il 6 maggio 1829, quando, il viennese di origine armena Cyrill Demian brevetta per primo l’accordion, che all’inizio appare come “una piccola scatola di legno con in mezzo un mantice di pelle a tre righe”. La tastiera destra ha soli cinque tasti rettangolari che producono ciascuno due suoni differenti, a seconda che il mantice si apra o si chiuda. In Italia la fisarmonica appare nel 1863. Un pellegrino di passaggio nel territorio di Castelfidardo, sosta casualmente presso la casa colonica di Antonio Soprani. Con sè ha una rudimentale scatola musicale: l’accordeon, uno strano oggetto che muove la curiosità di Paolo Soprani. Il giovane Paolo apre lo strumento, lo scompone e subito intuisce la possibilità di costruirne altri. Ottiene in dono l’accordeon e, in poco tempo, apre nel centro di Castelfidardo un piccolo laboratorio artigianale. Comincia a vendere un prodotto più bello e musicalmente migliorato. Nasce così, l’industria italiana della fisarmonica una nuova tradizione nel nostro territorio. Contemporaneamente grandi musicisti cominciano a scrivere interessanti partiture musicali. Il primo grande compositore che si sia interessato alla fisarmonica, e che l’abbia inserita in un’opera classica, è Giuseppe Verdi. Egli nel 1857, scrivendo il “Simon Boccanegra”, riserva una breve parte per accordion nella scena della taverna. Verdi era venuto a conoscenza dell’accordion di Cyrill Demian nell’ambiente lombardo, allora sotto il dominio austriaco e successivamente anche altri grandi compositori daranno spazio, nelle loro opere, alla fisarmonica. Tra essi vanno ricordati il russo Piotr Iíic Ciaikovski (1840-1893) che, nel 1883, introduce una parte per accordion nella “Suite N°2 in Do maggiore”, il francese Darius Milhaud (1892-1974) e il russo Dmitrij Sciostakovic (1906-1975). Nonostante l’attenzione rivolta a tale strumento da questi celebri compositori, nel corso dei decenni la fisarmonica si è trovata a dover far fronte a un destino ben singolare: sebbene questo strumento nel tempo si sia ben radicato nel tessuto sociale praticamente di tutta Europa, la musi- COSTRUZIONE DELLA FISARMONICA _______________________________________________________ Deliberazione n. 47 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione del disciplinare di produzione di costruzione della fisarmonica. LA GIUNTA REGIONAELE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell’art. 36 comma 2 della L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per “costruzione della fisarmonica” come da allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto. 3727 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ca colta è sempre stata restia ad accogliere la fisarmonica nei suoi organici strumentali “perché troppo poco nobile”. Per uscire da tale situazione, questo strumento ha dovuto pagare prezzi spesso salatissimi: rinnegare la propria identità o ridursi a puro elemento di colore. Cosi le sue capacità espressive sono state ingiustamente svalutate. Ci sono, tuttavia, potenzialità timbriche e dinamiche che molti stenterebbero ad attribuire alla fisarmonica. Tale limite conoscitivo prende vita dal diffuso luogo comune che vorrebbe questo strumento circoscritto a contesti culturali non più che proletari (sagre, feste di piazza………), ma il rilancio che la fisarmonica (classica) ha conosciuto negli ultimi decenni consente ora di fare giustizia della abusata immagine dello stesso strumento relegato all’accompagnamento di canzoncine e “balli alla buona”. Anzi, lo sperimentalismo novecentesco, non risparmiando la fisarmonica, ha regalato a quest’ultima partiture dove il “colore” strumentale si espande a dimensioni dell’ascolto in passato inconcepibili. L’immagine della fisarmonica ha subito un’evoluzione sostanziale lasciandosi alle spalle l’idea di uno strumento popolare o di intrattenimento, grazie a compositori come Felice Lugazza, Luciano Fancelli e a fisarmonicisti di fama mondiale come Gorni Kramer, Wolmer Beltrami, Gervasio Marcosignori, Richard Galliano , Yasuhiro Kobayashi Lo strumento annovera migliaia di estimatori in tutto il mondo e da diversi anni, è entrato di diritto nei conservatori di musica,diventando un prodotto simbolo del nostro territorio marchigiano. ANNO XLV • N. 19 viene divisa in due parti, una per la parte del basso e una per il canto (tastiera). Dal legno massello si ricavano le parti interne che incollate rendono la cassa armonica robusta e permette al suono di propagarsi in modo migliore. Generalmente si usano legni leggeri e sonori, per questo motivo l’abete è il legno maggiormente utilizzato. Le due casse armoniche vengono poi modellate tramite l’utilizzo di pantografo e fresatrici e nei punti dove non è possibile l’utilizzo di macchinari la finitura viene eseguita a mano tramite l’utilizzo di utensili da falegnameria. Si passa poi alla stuccatura nei punti in cui il legno è più poroso o presenta buchi e difetti, infine si carteggia per ottenere una superficie più levigata e liscia possibile. PREPARAZIONE TASTIERA SISTEMA PIANOFORTE - Materiali Compensato multistrato, legno di faggio, tasti a filo di alluminio battuto con centro una capsula di ottone con foro dal diametro di 2.5 mm, uno spillone di acciaio dal diametro di 2,5 mm, colla vinilica, palette in metacrilato segare o in PVC stampate. - Lavorazione: Si taglia il faggio ottenendo dei listelli che vengono utilizzati per le guide dei tasti, una guida superiore e una inferiore con foro centrale di diametro 2,5 mm. I listelli vengo fresati a pettine con un determinato numero di denti a secondo del numero di tasti bianchi e neri (Diesis) cui è composto il modello di fisarmonica da costruire. Le guide vengono poi incollate sulla base di compensato, una parallela a l’altra (guida inferiore e superiore). Il tasto di alluminio viene ricoperto nella sua parte superiore da una capsula rettangolare di faggio. Si montano poi i tasti sulla guida inferiore, infilando la capsula di ottone nei denti della guida, facendo scorrere lo spillone di acciaio si unisce Il fulcro del tasto (capsula di ottone) alla guida inferiori, consentendo loro un certo movimento. I tasti vengono poi bloccati incollandoli su di un listello di legno nella loro parte superiore, per poterli facilmente livellare tramite l’utilizzo di levigatrici o frese. Si prosegue poi con l’incollaggio delle palette. In ultimo vengono smontati e la base con le guide montate e modellate insieme alla cassa armonica del canto. Mentre per le fisarmoniche cromatiche a bottoni si inserisce sulla cassa e modellata insieme, una struttura di legno a forma di manico, dove verrà poi montata la bottoniera. CASSE FISARMONICA - Materiali: Compensato multistrato di pioppo a una o due facce di mogano spessore 4 mm; Legno massello di abete, mogano, Ontano, cedro o altri tipi di legno; colle viniliche o colla d’osso sciolta a caldo. - Fase di costruzione: Usando la sega circolare, dal compensato si ottiene un pannello per il fondo del basso, che viene forato a pantografo, una fila di 12 buchi rettangolari per le voci del Basso e Terzetto e 12 buchi rettangolari per le 12 voci dell’ Armonia (armonia bassa - media ottavino). Si passa poi al taglio delle fasce in compensato per la scatola armonica: fascia frontale, schienale e le due testate che assemblate vanno a formare una scatola rettangolare, il fondo dei bassi viene posizionato all’interno ad una certa altezza, il quale fa da congiunzione e squadratura della scatola armonica. Successivamente negli angoli interni si incollano dei listelli triangolari in mogano detti anche Cantoni. A questo punto la cassa armonica RIVESTIMENTO ESTERNO - Materiale: Casse armoniche, celluloide, colla (duro), acetone e verniciatura. 3728 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 ro di fori del fondo, collegate ad una scatola con meccanismo a bilancia che permette l’apertura e chiusura dei fori nel fondo. Una volta preparato il fondo viene consegnato alla falegnameria per essere montato sulla cassa armonica del canto usando colla e viti. Anche nella parte dei bassi, all’interno della cassa armonica del basso, si applica un fondo di alluminio. forato e fresato con lo stesso procedimento di quello del canto. Insieme al fondo si realizza anche una scatola per i registri che con un sistema di bussole a bilancia e lamine formano l’insieme del meccanismo dei registri, con un determinato numero di effetti a seconda del modello. Qui il numero dei fori è corrispondente al numero delle note della scala, 12 note per 4 o 5 file di fori, ogni fila corrisponde ad un diversa altezza di suono. Una fila per la voce grave (Basso) una per la seconda voce grave (Terzetto), queste due file sono utilizzate per i bassi soli. Poi ci sono le tre file dell’armonia per la combinazione degli accordi, una fila per l’armonia grave, una per l’armonia media e una per l’armonia acuta. Le diverse combinazioni di queste file tramite i registri danno una varietà di effetti che solitamente vanno da un numero di 2 a 7 combinazioni diverse. Una volta realizzato il fondo in officina, si passa al montaggio nella cassa, incollandolo con colla vinilica sul fondo di compensato, all’interno della cassa armonica; utilizzando dei morsetti si mette a pressione le due parti da incollare, in modo tale che la colla si espanda uniformemente su tutta la base per chiudere tutte le eventuali fessure, in modo da non consentire l’anomalo passaggio di aria fra un foro e l’altro. Successivamente si passa al montaggio esterno dei pulsanti o detti anche sportelli dei registri. Tramite l’applicazione di un’astina di metallo filettata, all’interno del vano meccanica bassi della cassa armonica, questi pulsanti vengono connessi con il meccanismo dei registri che come detto sopra, sono un tutt’uno con il fondo di alluminio incollato nella parte opposta, dove verranno successivamente posizionate ed agganciate le somiere per le voci. - Lavorazione: Per il rivestimento si possono utilizzare due sistemi, l’impiallacciatura con celluloide o verniciatura a spruzzo con aerografo. Per l’impiallacciatura la celluloide viene tagliata a misura della cassa da ricoprire e messa poi a bagno in una soluzione di acetone ed acqua oppure all’interno di un contenitore con esalazione di acetone. Si attende fino a che la celluloide è divenuta morbida e malleabile come una stoffa. Si prende la cassa in legno la si cosparge di colla acetonica (duco), si applica poi la celluloide tirandola e modellandola con la cassa, facendo attenzione a non provocare delle lacerazioni perché la celluloide così ammorbidita si può facilmente strappare o bucare. Si mette così le casse a riposo ad essiccare, per circa una/due settimane, generalmente più tempo si attende e meglio è perché la celluloide una volta venuta a contatto con l’acetone e la colla, tende sempre a ritirarsi, più tempo passa per l’essiccazione e meno si evidenziano i segni di una lento ristringimento. Dopo questo periodo si passa alla carteggiatura e lucidatura sulle spazzole rotanti, le stesse che si usano nei calzaturifici, che rendono lo strumento lucido e brillante. Vi sono diversi colori di celluloide i più usati sono il nero, rosso, bianco poi il blu, verde, turchese, viola eccetera la maggior parte con un effetto perlato ma anche tinsel. Mentre con la verniciatura a poliestere si usano le normali tecniche di spruzzo ad aerografo come per la verniciatura dei mobili. Con questo tipo di rivestimento si possono avere le più svariate tonalità di colori e fantasie per soddisfare il più possibile le richieste di personalizzazioni del cliente. FONDO IN ALLUMINIO PER IL CANTO e FONDO IN ALLUMINIO PERI BASSI Pannello di alluminio con un determinato numero di fori quadrati, a secondo del numero di tasti cui è composto il modello di fisarmonica ed il numero di voci che ogni tasto apre per produrre il suono. Ad esempio se abbiamo una fisarmonica a piano a 41 tasti a 4 voci avremo anche il fondo del canto con 41 fori moltiplicati per 4. Sul fondo tali fori vengono disposti su due file: una fila anteriore per i tasti bianchi ed una fila posteriore per i tasti neri (Diesis). Avremo quindi 4 file di fori per i tasti bianchi e 4 file per i tasti neri. Il fondo di alluminio viene preparato in officina specializzata con l’ausilio di macchinari tipici delle officine meccaniche. Il fondo è composto di un controfondo fresato e rivestito di pelle nella parte opposta la fresatura, dove verrà appoggiata la soniera, cui la pelle fa da guarnizione per non permettere l’uscita di aria compressa dal mantice. Nelle fresature scorrono delle lamine molto sottili, qualche decimo di millimetro, forate con lo stesso nume- SUPPORTO DEI BASSI (PORTABASSI) Placca di legno rivestito in celluloide o verniciato generalmente dello stesso colore dello strumento, che viene forato con buchi rotondi di diametro 10 mm. Utilizzando il pantografo copiatrice, la placca viene fissata su uno stampo e tramite una punta elicoidale si realizzano poi 6 file di fori, posizionate in diagonale l’una accanto l’altra. Il numero di fori per ogni fila varia a seconda del numero di bassi, generalmente il numero va dai 48 ai 120 bassi. Quindi si avranno dagli 8 ai 20 buchi in ognuna delle 6 file, per ottenere rispettivamente 48 - 72 - 96 - 120 bassi. 3729 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 una voce più grave. Una cavità sonora destinata a delle voci acute dovrà essere più piena quindi meno scavata. Riguardo la forma delle perforazioni della base delle soniere, fino a qualche decennio fa non erano rare le cavità rotonde che sicuramente erano frutto della meccanica semplice dell’epoca. Oggi il metodo di fabbricazione dei pezzi e la precisione delle macchine permettono di eseguire al 95% dei fori vicino al bordo. La quantità di aria associata alla foratura in prossimità del bordo è superiore del 21,5% a quella di una foratura rotonda. COSTRUZIONE DELLE SONIERE PER FISARMONICHE Tutti gli strumenti musicali hanno una parte importante che permette la propagazione del suono; nelle fisarmoniche troviamo la soniera che è la parte in legno dove vengono inserite le voci. La soniera per dare una maggiore qualità del suono, è bene che venga costruita, per quanto possibile, con un’unica massa di legno, infatti meno sono i pezzi assemblati e migliore sarà la qualità del suono. L’impiego delle varie essenze di legno per la fabbricazione della soniera è la qualità principale valutata dal produttore. Una soniera è composta da 3 parti principali: la testa, il corpo o anima e la base; quest’ultima é la parte con la quale si fissa la soniera sul piano dell’armonia. Come definire la qualità acustica del legno, rispetto al suo uso su qualsiasi parte dello strumento? Si tratta di una questione complessa alla quale il produttore non può dare che una risposta parziale. Se è facile constatare che il corpo di uno strumento a fiato o a corde quando è in funzione vibri è comunque difficile quantificare l’influenza di tali vibrazioni sul suono musicale prodotto. Due casi possono quantificare questo effetto: da un lato la misura dell’impedenza acustica d’ingresso; dall’altro, lo sviluppo di un modello analitico che permetta di quantificare e di identificare le “giunture” coinvolte nella vibrazione acustica. Tutti questi passi, eventualmente fatti su delle essenze di legno differenti, oppure su degli strumenti a corda, hanno trovato tutte le loro risposte ma la fisarmonica, strumento a fiato alternato, frutto di una meccanica complessa attraverso la diversità delle sue tastiere, deve permettere alle voci di vibrare in modo “anarchico”. Una cosa è certa il legno resterà sempre un valore attendibile e nobile nella lavorazione di uno strumento acustico. La vernice” la colla” L’utilizzo di vernici, che non è sistematico nelle differenti produzioni europee, offre diversi vantaggi: la facilità dello scivolamento, la protezione del legno, l’acustica e l’estetica. Infatti se la cavità sonora è coperta di vernice, questa permette un miglior scivolamento dell’aria. La vernice del legno contribuisce alla sua protezione contro le larve di insetti, oltre ad esaltare la venatura del legno e la sua colorazione naturale. FASI DI LAVORO: Magazzino di stoccaggio e asciugatura di diverse varietà di legno: cedro africano, Abete italiano, ramino, ontano, mogano ed altri legni esotici che non aspettano altro che la mano dell’uomo per dare loro una seconda versatilità. Segheria: dove gli odori delle varie essenze dei legni si mescolano al rumore intenso delle seghe. Reparto stampaggio ed incollaggio: dove nasce e viene terminata la soniera. Inizialmente viene eseguita la preparazione del legno per il cuore della soniera “anima” , di solito in cedro africano; deve essere leggera, risuonante e senza nodi. pezzi di legno che verranno utilizzati sono tagliati, piallati, centrati e messi ad essiccare per 2 settimane. Un’altro lavoro nell’anima consiste nel tagliarla a misura a seconda del modello da eseguire ed accoppiarne due a due in modo che abbiano entrambe lo stesso spessore. Alcune precauzioni sono da prendere quando viene tagliato il legno. Bisogna tagliarlo in modo rettilineo perché le fibre del legno restino ben allineate, evitando i nodi. Un’altro lavoro consiste nel tagliare dei piccoli pezzi di legno nella forma rettangolare, poco spessi, a seconda dei modelli da produrre, in diversi tipi di legno. Questi legnetti saranno i sostegni delle voci. Il legno utilizzato è l’ontano sufficentemente duro e l’abete della Val di Fiemme, utilizzato per la fabbricazione di violini Amati e Stradivari, per sopportare l’inserimento delle voci montate e cerate. Per ottenere un perfetto incollaggio, e soprattutto per La cassa di risonanza La cassa di risonanza, come indica il nome, assume il ruolo di amplificatore del suono generato dall’oscillazione delle voci. Bisogna sapere che dalla sua forma dipenderà la qualità del suono delle voci. Le casse di risonanza sono tutt’altro che il risultato di un semplice taglio rettangolare. Da un lato il fondo della cassa sonora è ampliato ulteriormente a sinistra per lasciare lo spazio necessario all’ampiezza dell’oscillazione della lama interna “piombata”, dall’altro lato, la quantità di aria che passa alla base che sarà fissata, dovrà essere proporzionata alla dimensione della voce. Più le voci sono piccole, più il volume dell’aria dovrà essere ridotto per permettere ad esse di oscillare alla pressione dell’aria esercitata, proporzionalmente più rapida che per 3730 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE rispondere ad ordinazioni importanti delle più grandi aziende di fisarmoniche, sono stati costruiti degli stampi personalizzati dove vengono inseriti questi piccoli pezzi di legno, con al centro dei separatori che saranno rimossi al momento dell’incollaggio dell’anima; in seguito lo stampo completo sarà messo sotto delle presse per l’asciugatura della colla vinilica. A questo punto la soniera viene accantonata per essere sottoposta ad un’operazione importante cioè l’immersione nel bagno di colla biologica chiamata “colla di ossa”. Questa fase permette di irrigidire il tutto per ottimizzare la propagazione del suono, riempire le fessure e rafforzare il legno evitando un’eventuale assorbimento del suono dello stesso, e favorire Io scivolamento dell’aria. Le soniere ora sono sufficentemente larghe per sopportare un taglio centrale, per ottenerne due. E’ in questo momento che l’angolo di sostegno della soniera è determinato. Dopo il taglio delle soniere, tutti i pezzi di legno sono rifilati per renderli perfetti. Le soniere in seguito vengono trasferite in un’altro reparto per una lavorazione dell’anima. Un operaio mette a misura la sega per eseguire delle scanalature dette “greche” nell’anima; esse permetteranno alle voci interne di avere un’inserimento corretto. Dopo questa fase le soniere sono portate nel reparto di incollaggio per essere sottoposte ad un trattamento di colla d’ossa che sarà applicata con pennello nelle greche, sempre per una maggiore qualità del suono. In seguito verrà incollato un rettangolo di legno chiamato “soprammanico” di abete sulla testa della soniera. Il tutto è messo in pressione con delle molle per l’asciugatura. A questo punto non resta che realizzare il piede. Questo pezzo di legno è costituito da 3 pezzi di cui 2 simmetrici; sono utilizzate diverse essenze di legno a seconda delle ordinazioni dei clienti. Poi si procede con la svasatura della profondità delle perforazioni alle dimensioni dell’armonia; in seguito si incollano le 2 parti inserendo al centro una piccola tavoletta senza nodi. Il tutto viene regolato e messo sotto pressa in modo da rendere esatta l’impronta dell’armonia. Una volta asciugato basterà tagliare al bordo per ottenere più piedi di soniere di circa 6 mm. Questi pezzi saranno incollati alle soniere corrispondenti e messi nuovamente sotto le presse. Una volta asciugate le soniere sono pronte per essere imballate e consegnate al cliente. ANNO XLV • N. 19 tramite degli accessori in metallo chiamati “Smorlette”. Mentre le soniere nella cassa dei bassi, vengono ancorate tramite l’utilizzo di ponticelli e smorlette montati sul fondo di alluminio. L’ancoraggio deve essere fatto in modo tale che la base della soniera, sia bene aderente a quella del fondo. MONTAGGIO TASTIERA SISTEMA PIANOFORTE Prima del montaggio si fa la preparazione dei tasti. Si prendono i tasti per i diesis, che chiamiamo tasti neri, che sono sempre in filo di alluminio battuto, uguali a quelli dei tasti bianchi ma un po’ più corti e con una capsula rettangolare di legno. I tasti, nella parte del legno, vengono passati nella sega circolare con un apposito stampo per livellarli tutti alla stessa misura. Successivamente viene posizionata una molla a forma di balestra o farfalla, nella parte sottostante del tasto, infilando una estremità di essa nel legno. riccio della molla viene posizionato vicino alla capsula in ottone, che fa da fulcro in modo tale che, il tasto una volta posizionato sulla base della tastiera, l’estremità della molla che è rimasta libera lo riporta in posizione di partenza, ogni volta che si preme e si rilascia la paletta del medesimo. Lo stesso viene fatto per i tasti bianchi. A questo punto si prosegue con il montaggio dei tasti neri; si inizia con la piegatura a L, nella parte di alluminio battuto al di sotto della capsula, si infilano poi uno ad uno con lo spillone nella guida bassa, facendo la centratura della capsula di ottone. Con l’utilizzo di pinze, si piega l’asta di alluminio in direzione del centro della fila di buchi sul fondo, corrispondenti alla voce che deve aprire il tasto. L’ asta poi viene troncata circa al centro della fila dei buchi, per poi posizionare sotto di essa la valvola con feltro e pelle, che ha il compito di chiudere ermeticamente la fila di buchi sottostante. Una volta terminata l’infilatura e piegatura si passa all’allineamento, in modo tale che tutti i legni dei tasti. siano alla medesima distanza dal fondo base della tastiera. Si allineano poi tutte le valvole in posizione tale da coprire bene tutta la fila di buchi nota per nota. In fine le valvole vengono saldate all’asta di alluminio con cera d’api miscelata a pece. Con lo stesso procedimento si montano i tasti bianchi, i quali vengono in ultimo allineati e con un apposito utensile regolata la distanza tra una paletta e l’altra. che deve essere all’incirca di 1/2 mm. Si incollano poi le palette nere sui tasti dei diesis ed in ultimo di procede al controllo e stagnatura. BLOCCAGGIO SONIERE Le somiere sia del canto che dei bassi vengono fissate all’interno della cassa armonica. La base del somiere deve aderire con la base del fondo di alluminio, dove la pelle fa da guarnizione per non consentire il passaggio di aria fra le due basi. Nella cassa del canto, le due estremità del somiere vengono ancorate alle testate interne della cassa armonica, MONTAGGIO TASTIERA CROMATICA A BOTTONI Caratteristiche: 3731 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE La tastiera a bottoni è composta da tre file di bottoni più una, due o anche tre file di bottoni che ripetono le tre file principali e appunto vengono chiamate ripetizioni. Queste sono legate al tasto del bottone principale. Materiali: Dalle officine specializzate ci si fornisce del materiale: le guide in alluminio, i tasti simili a quelli usati per le tastiere a piano, le molle a balestra e tutte le varie minuterie metalliche necessarie per montaggio. I bottoni in metacrilico con feltrino e valvole in legno o plastica, supporto tastiera (placca a gradino o liscia) di alluminio rivestita in celluloide o verniciata. ANNO XLV • N. 19 Il meccanismo è complicato trattandosi di movimenti meccanici, fatti con leve posizionate in maniera verticale ed orizzontale. All’interno della cassa armonica vuota vengono posizionati alle due estremità di destra e di sinistra, dei supporti in legno chiamati ponticelli, i quali hanno la funzione di tenere le ventiquattro barre cilindriche di metallo chiamate catorcetti, sulle quali vengono saldate altre barre di metallo che dal basso vengo in alto, in posizione verticale Sulle prime due file di bottoni ogni tasto aziona una sola nota ,le file si chiamano basso e contrabbasso Diedro ad ogni bottone c’è un pistoncino che a sua volta è collegato con una asta verticale dei catorcetti. spingendo il pistoncino azioniamo il catorcetto il quale alza la valvola della nota scelta. Le altre quattro file di bottoni suonano in accordi in quanto ,ogni bottone muove un pistoncino che a sua volta mette in movimento tre catorcetti verticali ,i quali muovono ognuno una valvola che, alzandosi permette all’aria di passare mettendo in movimento 1’ ancia corrispondente ,essendo note diverse componendo un accordo musicale. Lavorazione: La prima fase del montaggio consiste nel fissare la guida nella parte della cassa armonica, preparata per alloggiare tutto il meccanismo. Il giusto posizionamento va fatto tenendo in considerazione alcuni parametri, che sono: l’ampiezza di apertura della valvola, il rapporto di distanza tra fulcro del tasto alla valvola e fulcro del tasto al bottone, in modo tale da ottenere un corretta compressione delle valvole sul fondo della cassa armonica. Si passa poi alla preparazione d, i tasti, i quali vengono tranciati e piegati a seconda della fila di bottoni alla quale sono destinati. All’estremità del tasto tranciato, viene infilato e battuto un cilindro di materiale plastico (acetato) di diametro 7mm, sul quale verrà poi avvitato il bottone. Ad una determinata distanza dalla capsula in ottone, vengono montati sul tasto delle placchette di ottone a forma di braccio per il successivo montaggio delle ripetizioni. A questo punto si passa al montaggio dei tasti sulla guida infilandoli nella capsula con lo spillone di acciaio di diametro 3 mm. Si applicano poi le molle a balestra dietro il tasti, successivamente si posizionano le valvole sotto l’estremità del tasto che preme sul fondo della cassa armonica. Si passa poi alla centratura dei tasti sui buchi della placca e all’allineamento delle valvole che verranno poi fissate al tasto con cera d’api; si fissa la placca sul manico della tastiera e i tronchetti dei tasti tagliati tutti alla stessa misura, allineati e bucati per passare in ultimo ad avvitare su di essi i bottoni che a loro volta saranno tutti allineati alla stessa altezza. Le quattro file di accordi sono: Accordi maggiori Accordi minori Accordi di settima Accordi di settima diminuita Negli ultimi venticinque anni si è perfezionato un meccanismo sempre fatto di leve, con il quale possiamo suonare la bottoniera dei bassi in maniera tradizionale o, abbiamo la possibilità azionando un pulsante chiamato convertitore, di sganciare e rendere singole le quattro file di bottoni che formano gli accordi. In questo modo abbiamo la possibilità di avere una bottoniera tutta a note singole sulla mano sinistra La voce per fisarmonica acustica Che cos’è una voce? La voce è il componente che nella fisarmonica acustica genera il suono: si chiama voce proprio perché è la “voce” della fisarmonica, il suo cuore acustico. La voce è un elemento musicale acustico realizzato in metallo. Una voce si compone di un’ancia, di un telaio e di un elemento che li congiunge. L’ancia della voce è una sottile linguetta in metallo: è l’elemento attivo e dinamico della voce, cioè la parte che si muove. Il telaio è l’elemento passivo e statico: è un piastrino in metallo che comunemente ha due asole. L’ancia è fissata al piastrino ad una sua estremità mediante un Costruzione bottoniera dei bassi I componenti sono : Ponticelli Cotercetti Pistoncini La bottoniera dei bassi é la parte della fisarmonica che si suona con la mano sinistra, questa serve da accompagnamento alla mano destra che è la tastiera. 3732 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 spessore nelle diverse aree della linguetta, sia per gli effetti armonici ma anche per i risultati funzionali. Ogni nota ha un suo profilo specifico, e più note hanno una stessa geometria. Tutte le geometrie formano una “Scala”, che si estende per le otto ottave delle frequenze equabili. Il costruttore di voci rende disponibile diverse scale: ad esempio la scala Tipo a mano, la scala Tipo C e la scala a mano. Presidente e Amministratore delegato di Voci Armoniche S.r.l., fabbrica di voci ubicata nel distretto di Osimo-Castelfidardo, in Italia, che rappresenta in linea continua e diretta la più autentica e antica tradizione della costruzione delle voci maturata in oltre 70 anni. L’azienda produce voci 100% Made in Italy. ribattino in acciaio, ed è libera di oscillare all’interno dell’asola, a differenza di quanto capita con le ance battenti: questo è il motivo per cui si definisce ancia “libera”. Altri strumenti ad ancia libera sono l’armonica a bocca e l’armonium. Una voce per fisarmonica è costituita da un piastrino a due asole, le rispettive due linguette e da due ribattini che fissano le linguette al piastrino, una per ciascun lato del piastrino. A questi bisogna naturalmente aggiungere lavoro ed esperienza. Il suono della voce, dal punto di vista fisico, è generato secondo il principio della sirena di Seebek. Si tratta di un passaggio d’aria intermittente attraverso un asola. La linguetta, azionata da una depressione d’aria (generata dal mantice della fisarmonica), apre e chiude l’asola del piastrino con un movimento oscillante. Il numero di vibrazioni della linguetta determina la frequenza di una voce. Il timbro, ovvero la struttura armonica, dipende da molte variabili, che comprendono la geometria della linguetta, il suo profilo, i materiali di linguetta e piastrino e le caratteristiche del passaggio d’aria. In una voce due linguette possono generare la stessa nota, oppure note diverse, in quest’ultimo caso la voce è chiamata diatonica. Il piastrino ha una funzione prevalentemente timbrica, cioè apporta differenze nella struttura delle armoniche della voce: svolge in un certo modo una funzione di cassa armonica. Il piastrino generalmente è in lega di alluminio. Si utilizzano leghe diverse di alluminio per i diversi tipi di voci. Produttore decide che tipo di lega impiegare. L’alluminio si è imposto per il suo ridotto peso specifico e per le sue qualità acustiche. Per gli acuti è opportuno impiegare l’ottone per arricchire e bilanciare la sua struttura armonica. Esistono anche piastrini in ottone o in zinco. Un buon produttore impiega leghe di prima qualità, e abbina le diverse leghe di alluminio per le diverse tipologie di voci, in modo da offrire una gamma variegata di sonorità. La linguetta è in acciaio. Noi utilizziamo un acciaio nobile ad alto tenore di carbonio, chiamato acciaio armonico. La proprietà ricercata è la sua durezza, unita ad una struttura molecolare adatta alla vibrazione e resistente alla fatica. Le caratteristiche fondamentali di una linguetta sono tre: la geometria, la forma e gli spessori del profilo. La geometria è il disegno sul piano orizzontale: !a lunghezza, e la forma più o meno parallela o trapezoidale. Il profilo della linguetta è tra le caratteristiche più importanti di una voce: determina non solo la frequenza, ma molti importanti aspetti funzionali e di durata, e la caratteristica armonica. Lo spessore del profilo è una caratteristica molto sottile quanto importante: un buon produttore di voci cura attentamente non solo il profilo della linguetta, ma anche lo Come avviene la realizzazione di una voce? Il primo elemento nella costruzione di una voce sono i materiali: una buona materia prima rappresenta il presupposto di resa armonica e durata della voce nel tempo. Bisogna sempre ricordare che la voce è un componente musicale acustico, il cui suono è dipendente dal materiale stesso. Per questo è importante che i metalli che la compongono abbiano caratteristiche tali che,’ grazie alla lavorazione, diventino elementi armonici. Ricordo che appena entrato in azienda, mio padre mi mandò dal signor Mario Castagnari a Recanati (della omonima e storica ditta), persona speciale, esperto liutaio ed esperto anche di voci, che prese un pezzo di legno grezzo, mi disse “ascolta”, e fece cadere il pezzo di legno sul pavimento. Poi lo raccolse, con uno scalpello tolse dal pezzo di legno una grossa scaglia, mi disse “ascolta”, e lo fece di nuovo cadere sul pavimento. Il suono era diverso (oggi posso dire che era più alto di frequenza). Cosi quel giorno imparai una cosa fondamentale: che il suono prodotto dipende dalla materia grezza, e che asportando materiale si modifica la frequenza. Il piastrino è ottenuto da lastre per tranciatura e lavorazioni accessorie. Appositi stampi realizzano i piastrini delle voci completi di asole e fori per i rivetti. Mentre i piastrini di lega di alluminio più duttile escono dalla tranciatura pronti per il montaggio, per quanto riguarda i piastrini delle leghe più dure la tranciatura è seguita da una ulteriore fase di calibrazione delle asole, necessaria a garantire la massima precisione. La linguetta si ottiene in diversi passaggi. La prima, la più complessa, è la realizzazione del profilo per molatura. Il profilo deve raggiungere una frequenza con determinate tolleranze (in centesimi di hertz) e una determinata forma; l’acciaio non deve scaldarsi durante il processo e l’asportazione deve avvenire in modo tale da salvaguardare la superficie lavorata. La seconda è la tranciatura, nella quale il metallo mola- 3733 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE to diventa una linguetta. Anche per la tranciatura esistono specifici accorgimenti che garantiscono la qualità funzionale della voce. Linguetta e piastrino devono combinarsi perfettamente. Le tolleranze sono dell’ordine del centesimo di millimetro, ed esigono attrezzature, stampi e strumenti di misura propri della meccanica di precisione. La precisione tra parte oscillante della linguetta e asola del piastrino è essenziale, in quanto determina il consumo d’aria nella fisarmonica e la resa acustica. La precisione di tutti gli elementi di accoppiamento tra linguetta e piastrino garantiscono una voce priva di difetti funzionali. Il montaggio è l’insieme delle fasi nelle quali i componenti semilavorati (linguette, ribattini e piastrino) diventano una voce. Anche in questo caso si seguono metodi molto precisi e rigorosi. Le fasi più importanti sono la ribaditura, che consiste nel fissare la linguetta al piastrino per mezzo del ribattino; la sgrossatura di tono, che consiste nel portare la frequenza della voce al valore prossimo alla frequenza equabile; l’impostatura, che consiste nel dare alla linguetta una posizione ottimale tale da facilitare la sua partenza all’arrivo dell’aria. Ma oltre queste fasi principali ci sono molte altre fasi, come la centratura della linguetta, il lavaggio, la protezione antiossidante, e le diverse finiture che variano secondo le diverse tipologie di voci. Infine, prima dell’accordatura effettuata sulla fisarmonica dal costruttore dello strumento, la voce viene intonata con una precisione nella misura del centesimo di hertz. Il montaggio di una voce comprende fino a dieci distinte fasi, ognuna delle quali ha una grande importanza affinché la voce esprima in pieno le sue potenzialità funzionali e acustiche. Anche le fasi cosiddette “minori” sono molto importanti. Ad esempio, se il ribattino, prima della ribaditura, non è infilato correttamente, la voce finita non terrà la frequenza in modo stabile. Un altro esempio: una sgrossatura di tono maldestra e grossolana che asporta materiale nel punto sbagliato del profilo ne altera la struttura, e compromette in modo irreversibile la prestazione acustica e la qualità funzionale, aumentando in modo esponenziale il rischio di rottura dell’ancia. Tutte le fasi di lavorazione, dalla produzione del semilavorato alla sistemazione delle voci nelle file in modo opportuno, richiedono consapevolezza del processo e abilità specifica. Alcune fasi, come la realizzazione del profilo di molatura, la sgrossatura di tono e l’impostatura richiedono una specifica ed elevata abilità artigianale. Certamente si tratta di un lavoro, o meglio di un “mestiere”, che non lascia spazio all’esecuzione di una fase in modo per così dire automatico, senza la presenza dell’attenzione e della consapevolezza. ANNO XLV • N. 19 Nella produzione delle voci sono necessarie molte competenze: meccanica di precisione, acustica, metallurgia, organizzazione industriale, sistemi di Qualità e miglioramento continuo, abilità artigianale. L’aspetto essenziale e centrale sono le persone, perché la produzione delle voci è ad altissima intensità di lavoro. Al personale addetto va rivolta cura e una formazione continua, e la fabbrica deve essere un luogo dove il lavoro sia un’espressione, non una alienazione. Questo probabilmente è vero per tutti i lavori, ma in quello delle voci questo aspetto è legato allo stesso prodotto, alla sua qualità. MANTICE - Caratteristiche: La fisarmonica come è noto è uno strumento a fiato di natura “atipica” poiché l’aria necessaria a far vibrare le ance ed a produrre il suono viene creata in maniera meccanica dal mantice. Esso è il polmone della fisarmonica che con i suoi ripetuti movimenti di apertura e chiusura aspira e comprime l’aria all’interno della cassa acustica. Pertanto è di fondamentale importanza che il soffietto sia costruito in modo tale da assicurare una perfetta tenuta d’aria ed evitare cali di pressione nelle alterne fasi di apertura e chiusura. Materiali: Cartone in pura cellulosa, carta di rinforzo in pura cellulosa colorata in pasta, tessuti naturali e sintetici (cotone, poliestere, pvc e tessuti resinati), angolari in metallo, colle viniliche, colla acqua e farina. Fasi di lavorazione: La costruzione del mantice inizia dalla scelta del cartone. Si parte dall’accoppiamento tra un foglio di cartone in pura cellulosa con una carta di rinforzo, sempre in pura cellulosa colorata in pasta. L’unione dei due fogli di cartone, in alternativa all’uso di un solo foglio di maggior spessore, consente di ottenere un soffietto leggero ma allo stesso tempo elastico, resistente alle sollecitazioni e privo di cigolii durante gli infiniti movimenti dei apertura e chiusura a cui sarà sottoposto nel corso della sua vita. Si pensi che il mantice è l’elemento della fisarmonica maggiormente sottoposto ad usura. Il foglio di cartone così formato viene inumidito e sottoposte a piegatura mediante l’impiego di appositi macchinari; si ottengono cosi delle “stecche” di cartone piegato, tutte della medesima lunghezza che si differenziano solo per la profondità della piega. La stecca di cartone viene troncata con un primo taglio a 45° ed un successivo taglio con altra angolazione. Quest’ultimo serve a preparare la sede per l’applicazione dell’angolare in pelle. Il tutto con l’utilizzo dei seghe circolari e frese elettriche. Le parti 3734 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE vengono poi assemblate nella c.d. “scocca” di forma rettangolare. Le scocche passano alla fase della “pizzatura” che consiste nella congiunzione delle pieghe mediante l’applicazione, lungo tutti gli angoli di ciascuna piega, di striscette in tessuto di cotone a trama molto fitta, c.d. “pelle ovo” . incollati con colla vinilica in modo da assicurare la totale tenuta d’aria. La fase successiva è quella della sigillatura degli angoli con l’applicazione di losanghe di pelle pretagliate ; in seguito si passa al rivestimento dell’interno di ciascuna piega mediante applicazione di strisce di tessuto, in cotone o poliestere, opportunamente preparati per l’incollaggio in modo da garantirne l’elevata adesione al cartone. Il tessuto viene applicato con l’utilizzo di una colla ottenuta a caldo con acqua e farina di frumento. A partire da questa fase è possibile la personalizzazione del mantice. In tempi recenti gli artigiani del settore hanno messo a punto dei sistemi di stampa digitale, trasferimento e successivo taglio, con apposite tecnologie, dei tessuti da rivestimento, che permettono di ottenere mantici dalle fogge più svariate. I1 mantice, elemento di grande impatto visivo, può essere così decorato e personalizzato soddisfacendo tutte le richieste, anche le più “bizzarre”, del fruitore finale. Dopo il rivestimento e dopo che il mantice è stato sottoposto ad opportuna pressatura si passa alla seconda “pizzatura” questa volta mediante l’applicazione di angolari in metallo di rinforzo, agli angoli di ciascuna piega. Questa lavorazione finalizzata a rendere il mantice resistente all’usura può aggiunge anch’essa un tocco estetico al prodotto finito qualora vengano applicati angolari in acciaio opportunamente colorati (oro, bronzo, canna di fucile, ecc). L’ultima fase di lavorazione è la “bordatura” che consiste nel rivestire la sommità esterna di ciascuna piega mediante l’applicazione di striscette di PVC o tessuto resinato. Gli adesivi utilizzati variano a seconda del tipo di materiale utilizzato per la bordatura. In passato il PVC c.d. “dermoide” veniva applicato esclusivamente a mano utilizzando colla di ossa sciolta a caldo; recentemente sono stati messi a punto sistemi parzialmente assistiti da macchine che coniugano il taglio del materiale. eseguito con tecnologia a getto d’acqua, al successivo incollaggio, con colla vinilica. Il lavoro viene eseguito per intere facciate del mantice e non striscia per striscia come nella lavorazione esclusivamente manuale. In questo modo è stato anche possibile perfezionare l’elaborazione di decori ed intarsi sul bordo esterno del mantice ottenendo accuratezza e perfezione impossibili nella lavorazione a mano. Seguono un tempo di attesa per l’asciugatura delle colle e l’ultima pressatura del mantice ormai finito. Processo quest’ultimo che, unitamente all’accurata ANNO XLV • N. 19 scelta dei materiali più adatti, permette di evitare il verificarsi di antiestetici vuoti, a mantice chiuso, tra una piega e l’altra. L’accordatura L’accordatura non è uguale per tutti i tipi di fisarmoniche, ogni strumento viene preparato in base alle esigenze del fisarmonicista e della musica che lo stesso vuol suonare Questo lavoro si divide in quattro passaggi fondamentali qual;. Intonatura voci Impellatura voci Attaccatura voci su soniere Raffinazione del suono Intonatura Questo è il primo passaggio attraverso il quale si da la prima accordatura all’ancia, la voce viene posizionata su un banco di prova, viene fatta vibrare l’ancia alla quale viene misurata la vibrazione emessa con un oscilloscopio o, facendo suonare contemporaneamente una voce già campionata Impellatura delle voci La fisarmonica emette il suono azionando il mantice sia in apertura come in chiusura. Per questo motivo sulle voci sono applicate due ance l’una all’incontrario dell’altra ,le quali vibrano in apertura o in chiusura assecondo del movimento del mantice, per avere questo effetto dobbiamo applicare sotto ad ogni ancia una pelle la quale funge da valvola, permettendo all’aria di concentrarsi e spingere soltanto un’ancia Attaccatura voci su soniere Le voci posso essere attaccate sulle soniere in due modi, con cera o con chiodi. Il metodo più usato oggi è quello su cera, la voce viene posizionata sul suo spazio, e tutto attorno ad essa viene fatta una colatura a mano di cera d’api calda ,questa una volta raffreddata assume lo stato solido Il metodo con chiodi è quello più antico, venne usato fino alla fine dell’ottocento quando non si conosceva la possibilità di adoperare la cera, intorno al bordo dove veniva messa la voce si incollava una striscia sottile di pelle, sopra alla quale veniva posizionata la voce e, fissata con piccoli chiodi alla soniera. Questo metodo viene usato anche aggi su richiesta del cliente 3735 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Raffinazione del suono. Una volta fatti tutti i passaggi sopra descritti, le soniere con le voci montate vengono posizionate all’interno della fisarmonica, la quale non ha ancora il mantice, di conseguenza abbiamo da un lato la parte della tastiera e dall’altra quella dei bassi A questo punto il lavoro dell’accordatore consiste nel sentire il suono di tutte le ance, controllare se la vibrazione da loro emessa sia tarata in maniera corretta, non ci siano difetti lasciati sui passaggi successivi, e le varie combinazioni di suoni siamo giuste come richiesto dal fisarmonicista. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO L.R. 20/03 e successive modifiche D.G.R. 1504 del 28/12/2006 D.G.R. 977 del 21/07/2008 D.G.R. 1141 del 08/09/2008 DGR n. 1281 del 16/09/2013 _______________________________________________________ Deliberazione n. 48 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 comma 2 - Approvazione del Disciplinare di produzione dell'arte della fabbricazione della carta a mano. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell'art. 36 comma 2 della L.R. 20/2003, il disciplinare di produzione per l'attività di lavorazione della "fabbricazione della carta a mano" come da allegato "A" parte integrante e sostanziale del presente atto. 3736 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3737 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3738 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3739 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3740 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3741 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3742 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3743 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3744 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3745 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3746 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3747 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3748 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3749 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3750 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3751 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3752 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE _______________________________________________________ Deliberazione n. 49 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 36 - Attribuzione della qualifica di Bottega Scuola. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di riconoscere, a decorrere dalla data di richiesta, la qualifica di Bottega Scuola, ai sensi dell'art. 36 L.R n. 20/2003, alle imprese indicate nell'allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione. 3753 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE _______________________________________________________ Deliberazione n. 50 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 35 - Attribuzione delle qualifiche di Maestro Artigiano. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di conferire agli artigiani indicati nell'allegato 1 alla presente deliberazione che ne forma parte integrante e sostanziale la qualifica di Maestro Artigiano ai sensi dell'art. 35 comma 1 della L.R n. 20/2003. 3754 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE "Politica regionale e Urbana" dal 28/01/2014 a1 29/01/2014; Di prendere atto che la somma necessaria per la trasferta è pari a presunti euro 600,00 da imputare al capitolo10201102 del bilancio 2014 codice siope 10101/0000. _______________________________________________________ Deliberazione n. 51 del 27/01/2014 L.R. 20/2003 art. 34 - Sviluppo valorizzazione e promozione dell'artigianato artistico tipico e tradizionale - Individuazione della Commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro. LA GIUNTA REGIONALE _______________________________________________________ omissis Deliberazione n. 53 del 27/01/2014 LR 23 novembre 2011 n. 22 - "Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico - Art. 10, comma 4 - Criteri, modalità e indicazioni tecnico-operative per la redazione della verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l'invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali". DELIBERA - di individuare e nominare, quali membri della commissione per la redazione del disciplinare di produzione della lavorazione del vetro in attuazione dell'art. 34 della L.R. 20/03 e della DGR n. 977/2007 così come modificata dalla DGR n. 1141/2008, i sigg.ri: 1) Stramignoni Carla - Presidente in qualità di Dirigente della struttura 2) Tacconelli Barbara - componente in rappresentazione delle associazioni 3) Merlo Pireta - componente imprenditore artigiano del settore 4) Pieralisi Luigi - componente imprenditore artigiano del settore 5) Moreschi Marco - componente esperto di settore 6) Ruffini Enrico - componente presidente protempore CRA 7) Biagioli Simonetta - segretario dipendente struttura PF Regolamentazione semplificazione e liberalizzazione relative alle attività industriali e artigianali. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di approvare, ai sensi dell'articolo 10, comma 4, della L.R. 23 novembre 2011 n. 22, "Criteri, modalità e indicazioni tecnico-operative per la redazione della verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali", così come specificati nell'Allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto. _______________________________________________________ Deliberazione n. 52 del 27/01/2014 Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Paola Giorgi ad incontro con la Commissione Europea - DG Politica Regionale e Urbana a Bruxelles dal 28/01/2014 al 29/01/2014. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1) Di autorizzare la partecipazione a Bruxelles dell'Assessore Paola Giorgi, ad un incontro con la Commissione Europea - Direzione Generale 3755 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3756 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3757 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3758 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3759 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3760 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3761 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3762 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3763 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3764 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3765 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3766 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3767 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3768 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3769 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3770 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3771 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3772 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3773 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3774 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3775 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3776 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3777 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3778 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3779 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3780 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3781 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3782 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3783 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3784 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3785 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3786 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3787 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DELIBERA _______________________________________________________ Deliberazione n. 54 del 27/01/2014 L.R. 11/03, art. 24 - Calendario regionale di pesca -anno 2014. - di approvare il calendario regionale piscatorio 2014 ed il facsimile del tesserino di pesca in allegato, facenti parte integrante e sostanziale della presente deliberazione. LA GIUNTA REGIONALE omissis 3788 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3789 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3790 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3791 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3792 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3793 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3794 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3795 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3796 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE _______________________________________________________ _______________________________________________________ Deliberazione n. 55 del 27/01/2014 Autorizzazione partecipazione dell'Assessore Marco Luchetti ad incontro con la Commissione Europea - DG "Occupazione, Affari sociali e Inclusione" a Bruxelles dal 28/01/2014 al 30/01/2014. Deliberazione n. 59 del 27/01/2014 Programmazione della attività culturali e degli interventi speciali sul patrimonio culturale Criteri generali e modalità per l'attuazione e la gestione delle autorizzazioni di spesa (tabella C) e delle specifiche leggi di contributo della LR 49/13. LA GIUNTA REGIONALE LA GIUNTA REGIONALE omissis omissis DELIBERA DELIBERA 1) Di autorizzare la partecipazione a Bruxelles dell'Assessore Marco Luchetti, ad un incontro con la Commissione Europea - "Occupazione, Affari sociali e Inclusione" dal 28/01/2014 al 30/01/2014; 2) Di prendere atto che la somma necessaria per la trasferta è pari a presunti Euro 600,00 da imputare al capitolo 10201102 del bilancio 2014 codice siope 10101/0000. - di approvare il documento “Programmazione della attività culturali e degli interventi speciali sul patrimonio culturale - Criteri generali e modalità per l'attuazione e la gestione delle autorizzazioni di spesa (tabella C) e delle specifiche leggi di contributo rifinanziate dalla LR 49/13”; - di dare mandato al Dirigente della PF competente all'adozione degli atti necessari per l'attuazione degli interventi di cui all'allegato 1; - di indicare l'onere complessivo derivante dal presente atto in Euro 1.685.000,00 a carico dei capitoli del Bilancio 2014 come di seguito indicato: 3797 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3798 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3799 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3800 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3801 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3802 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3803 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE _______________________________________________________ Deliberazione n. 60 del 27/01/2014 D.Lgs. 165/99 art. 3/bis. DM 14 dicembre 2001, n. 454. Adozione dello schema di convenzione con i Centri autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) per lo svolgimento, delle attività relative alle istanze di agevolazione fiscale sui carburanti agricoli (ex UMA). LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di adottare lo schema di convenzione con i Centri autorizzati di Assistenza Agricola (CAA), riportato in allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività relative alle istanze di agevolazione fiscale sui carburanti agricoli ai sensi del DM 14 dicembre 2001, n. 454; - di autorizzare il Dirigente del Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca a sottoscrivere la convenzione con i Centri di Assistenza Agricola sulla base dello schema sopra indicato. 3804 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3805 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3806 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3807 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3808 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3809 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3810 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3811 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3812 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3813 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3814 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3815 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3816 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 - di approvare le disposizioni regionali attuative per il periodo 2013 - 2018 della misura ristrutturazione e riconversione vigneti inserita nel Programma Nazionale di Sostegno nel settore vitivinicolo (PNS), in applicazione dell'articolo 46 del regolamento (UE) n. 1308 del 17/12/2013 e (CE) n. 555/2008 e smi e del Decreto del MIPAAF n. 15938 del 20 dicembre 2013, così come contenute nell'Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; - di approvare le schede allegate I e II previste dall'articolo l comma 3 del Decreto n. 15938 del 20/12/2013, così come riportate in allegato B al presente atto di cui è parte integrante e sostanziale; - di approvare la dotazione finanziaria della misura ristrutturazione e riconversione vigneti del PNS per la campagna 2013/2014 per l'importo complessivo di Euro 3.864.620,00, derivante dall'utilizzo delle risorse assegnate alla stessa con Decreto MIPAAF n. 3525 del 21/05/2013, come rimodulate da DGR Marche n. 1488/2013; - di affidare al dirigente della P.F. Competitività e sviluppo dell'impresa agricola l'adozione dei provvedimenti necessari all'attuazione del presente atto, ivi compresi quelli relativi all'adeguamento dello stesso alla normativa comunitaria e nazionale emanata in materia, anche ai fini della ottimale utilizzazione delle risorse del PNS; - di trasmettere il presente provvedimento al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Direzione generale delle politiche e internazionali dell'Unione Europea - Settore vitivinicolo - ad AGEA Coordinamento e ad Organismo Pagatore AGEA, in applicazione dell'articolo 1 del DM 15938 del 2013. _______________________________________________________ Deliberazione n. 61 del 27/01/2014 Autorizzazione alla missione estera a Bruxelles per l'Assessore all'agricoltura, sviluppo rurale e ambiente Maura Malaspina dal 28 al 30 gennaio 2014 - Importo 2.000,00 euro UPB 1.02.01 capitolo 10201102. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - Di autorizzare l'Assessore all'agricoltura, sviluppo rurale e ambiente Maura Malaspina alla missione estera a Bruxelles (B) dal 28 al 30 gennaio 2014 per partecipare, in qualità di Presidente della "Rete delle Regioni e Autorità Locali d'Europa Libere da OGM”, allo Steering Committee della "Rete delle Regioni e Autorità Locali d'Europa Libere da OGM" organizzato dalla Regione Marche presso l'ufficio di Bruxelles; - Di notificare copia del presente atto alla "P.F. Organizzazione, amministrazione del personale e scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione per la liquidazione delle indennità relative alla suddetta missione, e gli eventuali rimborsi relativi alla suddetta missione; - di autorizzare per lo svolgimento della suddetta missione l'uso del vettore aereo e del taxi; - Di autorizzare l'autocertificazione delle spese per le quali non sarà possibile ottenere regolari fatture o ricevute fiscali; - di prendere atto che la somma presunta necessaria per lo svolgimento della missione e complessivamente di Euro 1.500,00 - U.P.B. 1.02.01 capitolo 10201102. - Di pubblicare per estratto la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. _______________________________________________________ Deliberazione n. 62 del 27/01/2014 Reg. (UE) n. 1308/2013, art 46 - Decreto MIPAAF n. 15938 del 20 dicembre 2013, articolo 1 - Approvazione disposizioni regionali di attuazione della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti 2014 – 2018. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 3817 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3818 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3819 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3820 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3821 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3822 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3823 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3824 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3825 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3826 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3827 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3828 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3829 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3830 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3831 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3832 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3833 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3834 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3835 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3836 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3837 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3838 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3839 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3840 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3841 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3842 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3843 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3844 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3845 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3846 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3847 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3848 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3849 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3850 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3851 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3852 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3853 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3854 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3855 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3856 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA REGIONE MARCHE _______________________________________________________ Deliberazione n. 63 del 27/01/2014 Legge regionale n. 20/2001, articolo 18 e legge regionale n. 22/2010, articolo 3 - Rinnovo degli incarichi dei componenti del Comitato di controllo interno e di valutazione. Art 1 DISPOSIZIONI GENERALI 1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato "Codice", è emanato, ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. 2. Le disposizioni del Codice integrano e specificano le disposizioni del Regolamento adottato con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165). LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1. di rinnovare gli incarichi dei componenti del comitato di controllo interno e di valutazione fino al termine dell'attuale legislatura; 2. di confermare per ciascun componente il compenso annuo lordo di Euro 30.000,00, nonché il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio effettivamente sostenute e comunque connesse con l'attività svolta, oltre l'IRAP a carico dell'amministrazione; 3. di stabilire che per l'anno 2014 l'onere è stimato in complessivi Euro 99.364,00, a carico dei capitoli 10501109 e 20701130 del bilancio 2014; gli impegni di spesa saranno assunti dal dirigente della posizione di funzione Organizzazione, amministrazione del personale e scuola regionale di amministrazione della pubblica amministrazione, all'atto di liquidazione periodica dei relativi compensi. Art. 2 AMBITO DI APPLICAZIONE 1. Il Codice si applica a tutto il personale dipendente della regione Marche, ivi compreso quello con qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale. 2. La regione Marche estende altresì gli obblighi di condotta previsti dal presente codice, in quanto compatibili, a tutti i collaboratori o consulenti (con qualsiasi tipologia di contratto o incarico ed a qualsiasi titolo) ai soggetti assegnati alle segreterie particolari dei componenti della Giunta regionale, ai soggetti con incarichi di collaborazione con gli organi politici, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze e dei servizi, l'amministrazione inserisce apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal presente Codice. _______________________________________________________ Deliberazione n. 64 del 27/01/2014 Art. 54 decreto legislativo n. 165/2001 e articolo 4, comma 1, lettera a) l.r. n. 20/2001. Adozione del codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Giunta regionale all’esito della procedura aperta di partecipazione. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - Di adottare il codice di comportamento dei dipendenti e dei dirigenti della Giunta regionale di cui all'allegato A alla presente deliberazione, quale sua parte integrante; - Di stabilire che lo stesso codice trova applicazione per i dipendenti e i dirigenti dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS) e dell'Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM). Art. 3 PRINCIPI GENERALI 1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto 3857 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 del valore etico e morale della persona che esula dalla prestazione effettuata. Tale riconoscimento può essere accettato, nel limite massimo del valore su indicato, sotto forma di regali o altre utilità che siano di tipo esclusivamente materiale. 3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro 150,00. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità ad un proprio sovraordinato, salvo quelli d'uso di modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro 150,00. 4. Al fine di non incorrere in responsabilità disciplinare, il dipendente a cui pervenga un regalo o altra utilità vietati sulla base delle disposizioni sopra citate, ha il dovere di attivarsi al fine di metterli a disposizione dell'amministrazione per la restituzione o per la devoluzione a scopi istituzionali. 5. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione o di consulenza, comunque denominati, da soggetti privati, ivi compresi società od enti privi di scopo di lucro, che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti la struttura dirigenziale di appartenenza. Tale divieto sussiste anche nel caso in cui l'incarico abbia carattere di gratuità. 6. Al fine di preservare il prestigio e l'imparzialità dell'amministrazione, il responsabile della struttura dirigenziale vigila sulla corretta applicazione del presente articolo. della legge, perseguendo l'interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare. 2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi. 3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d'ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione; prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti. 4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l'azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati. 5. Nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell'azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori. 6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente. Art. 5 PARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONI ED ORGANIZZAZIONI 1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente, entro 15 giorni dall'adesione, per iscritto al responsabile della struttura dirigenziale di appartenenza, la pro-pria adesione ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi siano coinvolti o possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il presente comma non si applica all'adesione ai partiti politici o ai sindacati. 2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né pone in essere forme di sollecitazione o esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera. Art. 4 REGALI, COMPENSI E ALTRE UTILITÀ 1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità. 2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore, che viene definito nel limite massimo di Euro 150,00, effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazio-ni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali. Per normali relazioni di cortesia si intende un riconoscimento 3858 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 sociali e di rappresentanza. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. 2. L'astensione del dipendente è obbligatoria fino ad eventuale diversa determinazione del responsabile della struttura dirigenziale di appartenenza. 3. Il dipendente, in presenza delle condizioni di cui al comma 1, deve comunicare entro 10 giorni, per iscritto, la propria situazione al responsabile della struttura dirigenziale di appartenenza, il quale, al fine di garantire la continuità dell'attività dell'ufficio, deve prontamente rispondere per iscritto al dipendente, sollevandolo dall'incarico e affidando l'attività ad altri dipendenti o, in assenza di idonee professionalità, avocandola a sé. 4. Ove il responsabile della struttura dirigenziale di appartenenza del dipendente, a fronte della comunicazione ricevuta, ritenga che non sussistano situazioni di conflitto di interesse che integrano il presupposto per l'applicazione dell'obbligo di astensione di cui al presente articolo, motiva per iscritto le ragioni che consentono allo stesso dipendente di espletare comunque l'attività e rende note le stesse al dipendente con apposita comunicazione, avendo cura di informare altresì l'Ufficio per i procedimenti disciplinari e il Responsabile per la prevenzione della corruzione degli esiti della valutazione svolta. 5. Il dipendente che venga a conoscenza, per ragioni di servizio, di circostanze che possano dar luogo a situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, tali da determinare, in capo ad altro dipendente, un obbligo di astensione, è tenuto ad informare tempestivamente il dirigente della struttura di appartenenza del dipendente, al fine di consentire allo stesso la valutazione di cui ai commi precedenti. 6. Nel caso in cui il conflitto riguardi il dirigente, spetta al responsabile per la prevenzione della corruzione valutare le iniziative da assumere. Art. 6 COMUNICAZIONE DEGLI INTERESSI FINANZIARI E CONFLITTI D'INTERESSE 1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente, all'atto dell'assegnazione alla struttura dirigenziale, informa per iscritto il relativo responsabile di tutti i rapporti, anche per interposta persona, di collaborazione o consulenza, comunque denominati, con soggetti privati, ivi compresi società o enti senza scopo di lucro in qualunque modo retribuiti, o a titolo gratuito, che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando: a) se in prima persona, o suoi parenti, gli affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente, abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione o consulenza, comunque denominati; b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti la struttura dirigenziale di appartenenza, limitatamente alle pratiche a lui affidate. 2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, in cui siano coinvolti interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici. Si considerano potenziali quei conflitti nei quali gli interessi finanziari e non di un dipendente potrebbero confliggere o interferire con l'interesse pubblico connesso alle attività e funzioni allo stesso assegnate. Art. 7 OBBLIGO DI ASTENSIONE 1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere oltre che interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente o nelle quali ricopra cariche Art. 8 PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel Piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e al responsabile della struttura di appartenenza eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a 3859 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE conoscenza. Il responsabile della struttura che ha ricevuto la segnalazione, qualora si riferisca ad illecito addebitabile a dipendente appartenente ad altra struttura, la trasmette immediatamente al responsabile della struttura competente. 2. I destinatari delle segnalazioni di cui al comma 1 adottano ogni precauzione a garanzia della tutela dell'anonimato del segnalante ai sensi dell'articolo 54 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001. ANNO XLV • N. 19 za i mezzi di trasporto dell'amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei compiti d'ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d'ufficio. Tanto nella prospettiva dell'efficienza e dell'economicità dell'azione pubblica. 4. È fatto obbligo ai dirigenti di rilevare e tenere conto, anche ai fini della valutazione del personale, delle eventuali disfunzioni, degli inadempimenti e dei ritardi nell'espletamento delle attività di competenza delle strutture medesime, dovute alla negligenza dei dipendenti, di controllare che l'uso dei permessi di astensione dal lavoro avvenga effettivamente per le ragioni e nei limiti previsti dalla legge e dai contratti collettivi, di vigilare sulla corretta timbratura delle presenze da parte dei propri dipendenti, segnalando al soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari, per ciascuna delle ipotesi del presente comma, eventuali pratiche scorrette e comportamenti contrari agli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 del presente articolo. Art. 9 TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ 1. Il dipendente assicura l'adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti e il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, prestando la massima collaborazione nell'elaborazione, nel reperimento e nella trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale, nella sezione "Amministrazione Trasparente". Art. 10 COMPORTAMENTO NEI RAPPORTI PRIVATI 1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extra lavorative con pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all'immagine dell'amministrazione. Art. 12 RAPPORTI CON IL PUBBLICO 1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l'esposizione in modo visibile del badge o altro supporto identificativo messo a disposizione dell'amministrazione, opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile. Qualora non sia competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l'interessato al funzionario o struttura dirigenziale competente. Il dipendente, fatte salve le norme sul segreto d'ufficio, fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti della struttura dei quali ha la responsabilità od il coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall'amministrazione, l'ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami. 2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini, il dipendente o il dirigente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive dell'immagine dell'amministrazione e precisa, in ogni caso, che le dichiarazioni sono effettuate a titolo personale, quando ricorra tale circostanza. Art. 11 COMPORTAMENTO IN SERVIZIO 1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l'adozione di decisioni di propria spettanza. 2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi e secondo le disposizioni applicative adottate dalla Giunta regionale. 3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell'ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione. Degli strumenti di lavoro messi a sua disposizione il dipendente ne fa un utilizzo adeguato, evitando sprechi e curando lo spegnimento di luci e macchinari al termine dell'orario di lavoro. Il dipendente utiliz- 3860 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all'atto di conferimento dell'incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per l'assolvimento dell'incarico, garantendo l'osservanza in particolare degli obblighi di cui alla legge 6 no-vembre 2012, n. 190, (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione) e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). 3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica al Segretario Generale ovvero al dirigente della Posizione di Funzione Organizzazione, Amministrazione del personale e Scuola regionale di formazione della Pubblica amministrazione, le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l'ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni e nelle attività inerenti l'ufficio. Fornisce le informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge. 4. Il dirigente s'impegna, altresì, a rendere note ai soggetti di cui al comma 3, tutte le variazioni dei dati e delle informazioni relative a possibili situazioni di conflitto di interesse già comunicate. 5. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell'azione amministrativa. 11 dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali. 6. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, anche tenendo conto di quanto emerge dalle indagini sul benessere organizzativo di cui all'articolo 14, comma 5, del D. Lgs 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.) favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori. Assume iniziative finalizzate alla circolazione delle infor- 3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa a contatto con il pubblico, cura il rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall'amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi. Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità. 4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti l'ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce informazioni e notizie relative a procedimenti o atti, in corso o in fase di conclusione, solo nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge in materia di accesso, rilascia copie e estratti di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalità stabilite dalle norme in materie di accesso e dal regolamento del diritto di accesso agli atti dell'amministrazione. 5. Il dipendente osserva il segreto d'ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d'ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente dei motivi che ostano all'accoglimento della richiesta. Qualora non sia competente a provvedere in merito alla richiesta, la trasmette tempestivamente alla struttura dirigenziale competente. 6. I responsabili delle strutture che erogano servizi al pubblico assicurano il rispetto degli standard di quali fissati dall'amministrazione secondo le linee guida formulate dall'Autorità Nazionale anticorruzione e per 1. valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. 7. Le segnalazioni dei cittadini relative ad eventuali violazioni del Codice da parte di dipendenti che pervengono all'amministrazione sono trasmesse immediatamente al responsabile della struttura d' appartenenza dei dipendenti stessi e, per conoscenza, al Responsabile della prevenzione della corruzione. Art. 13 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTI 1. Ferma restando l'applicazione delle altre disposizioni del presente Codice, le norme del presente articolo si applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di incarichi di funzioni dirigenziali ai sensi dell'art. 28, commi 3 e 3 ter della legge regionale n. 20/2001 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione). 3861 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 finalità, il Segretario generale e il Comitato di direzione collaborano, rispettivamente nell'ambito delle proprie competenze, con il Responsabile della prevenzione della corruzione al fine di garantire la rotazione dei dirigenti dei settori definiti a rischio di corruzione dal Piano triennale di prevenzione della corruzione. 12. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all'organizzazione, all'attività e ai dipendenti possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell'amministrazione. 13. Tutti gli obblighi di comunicazione previsti dal presente Codice sono assolti dal dirigente mediante comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione. mazioni, alla formazione e all'aggiornamento del personale, all'inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali. 7. Il dirigente assegna l'istruttoria delle pratiche sulla base di un'equa ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione. Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione. 8. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti. 9. Il dirigente osserva in prima persona e vigila sul rispetto, da parte dei dipendenti assegnati, della disciplina in materia di incompatibilità, cumulo di impieghi e di incarichi di cui all'art. 53 del D. Lgs. n. 165/2001 e dei regolamenti attuativi adottati dalla Giunta regionale in applicazione dell'art. 37 della l.r. n. 20/2001, al fine di prevenire casi di incompatibilità, di diritto o di fatto, nell'interesse del buon andamento della pubblica amministrazione o situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi, che pregiudichino l'esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente e ne tiene conto nel rilascio di pareri, nulla-osta e autorizzazioni. Ove accerti casi di incompatibilità, di diritto o di fatto o situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale, che integrano la violazione dei doveri del presente codice, ne fornisce segnalazione, nei termini di legge, al soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari. 10. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l'illecito all'Ufficio per i procedimenti disciplinari, prestando ove richiesta la propria collaborazione e provvede ad inoltrare tempestiva denuncia all'autorità giudiziaria penale o segnalazione alla Corte dei conti per le rispettive competenze, nonché al Responsabile della prevenzione della corruzione. Nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta le disposizioni previste dall'art. 54-bis del D.Lgs. n. 165/2001, come introdotto dall'art. 1, comma 51 della legge n. 190/2012 relative alla tutela del dipendente segnalante. 11. Il dirigente collabora con il Responsabile della prevenzione della corruzione al fine di garantire la rotazione dei dipendenti dei settori definiti a rischio di corruzione dal Piano triennale di prevenzione della corruzione. Per le medesime Art. 14 CONTRATTI ED ALTRI ATTI NEGOZIALI 1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto dell'amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l'esecuzione del contratto. Il presente comma non si applica ai casi in cui l'amministrazione abbia deciso di ricorrere all'attività di intermediazione professionale. 2. Il dipendente non conclude, per conto dell'amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità, nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell'art. 1342 del codice civile. Nel caso in cui l'amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal partecipare all'adozione delle decisioni ed alle attività relative all'esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione, da conservare agli atti d'ufficio. 3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo privato, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell'art. 1342 del codice civile, con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell'amministrazione, ne informa per iscritto il diri- 3862 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE gente della struttura di appartenenza entro 30 giorni dalla stipulazione dei medesimi. 4. Nel caso in cui nelle fattispecie di cui ai commi 2 e 3 incorra il dirigente, questi informa per iscritto il proprio dirigente apicale nonché il Responsabile della prevenzione della corruzione 5. Il dipendente che riceve, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle quali sia parte l'amministrazione, rimostranze orali o scritte sull'operato dell'ufficio o su quello dei propri collaboratori, ne informa immediatamente, di regola per iscritto, il dirigente della struttura di appartenenza e il Responsabile della prevenzione della corruzione. ANNO XLV • N. 19 zione sul sito istituzionale e la comunicazione all'Autorità nazionale anticorruzione, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge n. 190 del 2012, dei risultati del suddetto monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività ai sensi del presente articolo, l'Ufficio Procedimenti Disciplinari opera, in raccordo con il Responsabile della prevenzione della corruzione. 5. Ai fini dell'attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento, il soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari, può chiedere all'Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto stabilito dall'articolo 1, comma 2, lettere d), della legge n. 190 del 2012. 6. Al personale sono rivolte attività formative in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti. Tale attività può essere prevista anche in raccordo e all'interno delle attività di formazione programmate nel Piano di Formazione adottato dall'amministrazione. 7. Dall'attuazione delle disposizioni del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. L'amministrazione provvede agli adempimenti previsti nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. Art. 15 VIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITÀ FORMATIVE 1. Ai sensi dell'art. 54, comma 6, del D.Lgs. n. 165 del 2001, vigilano sull'applicazione del presente Codice i dirigenti responsabili di ciascuna struttura e l'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari. 2. Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica annualmente il livello di attuazione del Codice, ai sensi dell'art. 54, comma 7, del D.Lgs. n. 165/2001 e, sulla base dei dati ricavati dall'attività di monitoraggio, formula eventuali interventi volti a correggere i fattori alla base delle condotte contrarie al Codice stesso. 3. Per l'attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo, l'amministrazione si avvale delle strutture che fanno capo al Responsabile per la prevenzione della corruzione, nonché dell'Ufficio Procedimenti Disciplinari, che svolge l'attività anche conformandosi alle previsioni contenute nel piano di prevenzione della corruzione. 4. Il soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari, conforma le proprie attività alle previsioni contenute nei piani di prevenzione della corruzione adottati dall'amministrazione ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 190 del 2012. Il soggetto competente in materia di esercizio di funzioni disciplinari, svolge le funzioni disciplinari di cui all'articolo 55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, collabora all'aggiornamento del codice di comportamento, cura l'esame delle segnalazioni di violazione del codice di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del D. Lgs. n. 165/2001. Il Responsabile della prevenzione della corruzione cura, altresì, la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento all'interno dell'amministrazione, il monitoraggio di cui al comma 2 del presente articolo, cura la pubblica- Art. 16 OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE 1. Il livello di osservanza delle regole contenute nel codice di comportamento dell'amministrazione costituisce uno degli indicatori rilevanti ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale, secondo il sistema definito ai sensi del D.Lgs n. 150 del 2009. 2. Il controllo sul rispetto del codice da parte dei dirigenti, nonché sulla mancata vigilanza da parte di questi ultimi sull'attuazione del codice presso le loro strutture, è svolto dal soggetto sovraordinato che attribuisce gli obiettivi ai fini della misurazione e valutazione della performance, con la conseguente incidenza sulla determinazione ed erogazione della retribuzione di risultato. 3. Il soggetto responsabile della misurazione e valutazione della performance individuale tiene conto delle violazioni del Codice debitamente accertate, dandone atto nelle schede di valutazione previste dai sistemi di misurazione e valutazione della performance di cui all'articolo 7 del D.Lgs. n. 150 del 2009. 3863 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori criteri di individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie di violazione del presente codice. 4. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi già previsti dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi. 5. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di regolamento o dai contratti collettivi. 4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 17, comma 3, del Codice, la grave o reiterata violazione, debitamente accertata, delle regole contenute nel Codice, esclude la corresponsione di qualsiasi forma di premialità, comunque denominata, a favore del dipendente. 5. L'OIV assicura il coordinamento tra i contenuti del codice ed il sistema di misurazione e valutazione della performance, ossia verifica e garantisce che i dati relativi alle violazioni del codice accertate e sanzionate, siano considerati ai fini della misurazione e valutazione della performance, con le relative conseguenze sul piano dell'attribuzione della premialità. Art. 18 DISPOSIZIONI FINALI 1. Il presente Codice è pubblicato sul sito internet della Regione Marche e sul sito intranet, nonché trasmesso, tramite e-mail, a tutti i dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei componenti della Giunta regionale, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di beni e servizi in favore dell'amministrazione. ART. 17 RESPONSABILITÀ CONSEGUENTE ALLA VIOLAZIONE DEL CODICE 1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, dà luogo anche a responsabilità civile, amministrativa o contabile del dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di colpevolezza, gradualità e proporzionalità delle sanzioni. 2. Ai fini della determinazione del tipo e dell'entità della sanzione disciplinare concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con riguardo alla gravità del comportamento e all'entità del pregiudizio, anche morale, derivatone al decoro o al prestigio dell'amministrazione. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsive che possono essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare in relazione alla gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli: - art. 4 del presente Codice, qualora concorrano la non modicità del valore del regalo o di altre utilità e l'immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di un'attività tipici dell'ufficio; - art. 5, comma 2; - art. 14, comma 2, primo periodo, valutata ai sensi del primo periodo del presente comma. La disposizione di cui al secondo periodo del presente comma si applica altresì nei casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli 4, comma 5, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13, comma 12, primo periodo. _______________________________________________________ Deliberazione n. 65 del 27/01/2014 Parziale modifica della deliberazione di giunta n. 210 del 5/02/2002. TAR Marche - Ricorso R.G. n. 161/2002 Affidamento incarico di rappresentanza e difesa della Regione Marche all'Avv. Gabriella De Berardinis. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di conferire, a parziale modificazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 210 del 5/02/2002, l'incarico di rappresentanza e difesa della Regione Marche all'Avv. Gabriella de Berardinis in sostituzione dell'Avv. Simonella Coen, nel ricorso R.G. 161/2002 introdotto innanzi al T.A.R. Marche, per le motivazioni espresse nel documento istruttorio, conferendoLe ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a rilasciare procura speciale all'Avv. Gabriella De Berardinis con domicilio in Ancona, presso la sede dell'Avvocatura regionale sita in Piazza Cavour n. 23. 3864 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti e della proposizione di eventuale ricorso incidentale; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. _______________________________________________________ Deliberazione n. 66 del 27/01/2014 Corte di Appello di Ancona - Sez. Lavoro. Ricorso in appello notificato in data 7/01/2014 - prot. reg. n. 12194. Sentenza del Tribunale Civile di Ancona - Lav. n. 293/2013, resa nel procedimento R.G. n. 1018/2012. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti. LA GIUNTA REGIONALE omissis _______________________________________________________ Deliberazione n. 68 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 23/2014 notificato in data 19/12/2013. Riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. DELIBERA - di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel giudizio proposto dinanzi alla Corte di Appello di Ancona con ricorso in appello notificato in data 7/01/2014 - prot. reg.le n. 12194 avverso la sentenza n. 293/2013 resa dal Tribunale di Ancona - Lav. nel procedimento R.G. n. 1018/2012; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche, all’Avv. Maria Grazia MORETTI dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella di proporre appello incidentale; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche con ricorso notificato in data 19/12/2013, R.G. n. 23/2014; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti e della proposizione di eventuale ricorso incidentale; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. _______________________________________________________ Deliberazione n. 67 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 1020/2013 notificato in data 20/12/2013. Riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. LA GIUNTA REGIONALE omissis _______________________________________________________ Deliberazione n. 69 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 17/2014 notificato in data 15/12/2013. Risarcimento danni per mareggiate. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Maria Grazia Moretti. DELIBERA - di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche con ricorso notificato in data 20/12/2013, R.G. n. 1020/2013; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 3865 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE - di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel giudizio promosso, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso R.G. n. 17/2014 notificato in data 15/12/2013; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Maria Grazia Moretti dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più opportuna facoltà di legge, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti e di proposizione di ricorso incidentale; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. 14/01/2014 Prot. reg.le n. 34661. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 14/01/2014, acquisito al n. 34661 del 16/01/2014 del Registro unico della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. _______________________________________________________ Deliberazione n. 70 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 13/01/2014 - Prot. reg.le n. 28646. Prescrizione di specifici farmaci - definizione modello regionale per la redazione del Piano Terapeutico. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Laura Simoncini. LA GIUNTA REGIONALE omissis _______________________________________________________ DELIBERA Deliberazione n. 72 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 16/01/2014 - Prot. reg.le n. 38197. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. - di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel giudizio promosso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 13/01/2014, acquisito al n. 28646 del Registro Unico della Giunta regionale; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche, all'Avv. Laura Simoncini dell'Avvocatura regionale, conferendole ogni più opportuna facoltà di legge, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 16/01/2014, acquisito al n. 38197 del 17/01/2014 del Registro unico della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; _______________________________________________________ Deliberazione n. 71 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 3866 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. - di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 17/01/2014, acquisito al n. 38933 del 17/01/2014 del Registro unico della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. _______________________________________________________ Deliberazione n. 73 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 17/01/2014 Prot. reg.le n. 38944. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. LA GIUNTA REGIONALE omissis _______________________________________________________ Deliberazione n. 75 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 647/2012 notificato in data 2/10/2012. Compatibilità ambientale su progetto "Polo energie rinnovabili di Fermo" per riconversione di ex zuccherificio. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. DELIBERA - di costituirsi nel giudizio promosso, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, con ricorso notificato in data 17/01/2014, acquisito al n. 38944 del 17/01/2014 del Registro unico della Giunta regionale, in ogni sua fase e stato; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di costituirsi nel giudizio promosso con ricorso R.G. n. 647/2012, notificato in data 2/10/2012, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche; - di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all'Avv. Pasquale De Bellis dell'Avvocatura regionale, conferendogli ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione nell'eventualità di proposizione di motivi aggiunti; - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura della Regione Marche sita in Piazza Cavour, n. 23. _______________________________________________________ Deliberazione n. 74 del 27/01/2014 T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 17/01/2014 - Prot. reg.le n. 38933. Impianto per produzione di energia elettrica da biogas assoggettabilità a procedura di V.I.A. Costituzione in giudizio. Affidamento incarico Avv. Pasquale De Bellis. LA GIUNTA REGIONALE _______________________________________________________ omissis Deliberazione n. 76 del 27/01/2014 L.R. n. 20/2001 - Conferimento dell'incarico di direzione del Servizio Sanità. DELIBERA 3867 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE LA GIUNTA REGIONALE la Regione Marche, di seguito denominata "Regione", codice fiscale 80008630420, rappresentata dal Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, nato a Fabriano il 16 febbraio 1953, elettivamente domiciliato nella sede dell'Ente, omissis DELIBERA - di conferire a Piero Ciccarelli l'incarico di direzione del Servizio Sanità, previa sottoscrizione di contratto di lavoro dipendente a tempo determinato di diritto privato; - di subordinare l'instaurazione del rapporto alla dichiarazione di insussistenza delle specifiche cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo n. 39/2013; - di stabilire che l'incarico decorre dalla data di sottoscrizione del contratto ed ha la durata di tre anni, con possibilità di scadenza anticipata coincidente con il conseguimento del limite di età per il trattamento pensionistico di vecchiaia nel caso di non applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 503/1992; - di attribuire al dirigente il trattamento economico omnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 euro, con possibilità di integrazione con un'ulteriore quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale; - di approvare lo schema di contratto cui all'allegato "A" alla presente deliberazione, che costituisce parte integrante della stessa; - di incaricare il Presidente della Giunta regionale della sottoscrizione del contratto; - di comunicare la presente deliberazione alla direzione provinciale dell'INPS di Macerata. E …………………………… di seguito denominato "dirigente", nato a ………………………………) (……………) il ……………………… e residente a ………………………………………………(…… ………), in via …………………………………………………… … n. ………, codice fiscale …………………………………………… ; RICHIAMATI - il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche); - il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni); - il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190); - il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503 (Norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici, a norma dell'articolo 3 della L. 23 ottobre 1992, n. 421); - la legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi); - la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione) e, in particolare, l'articolo 28 che prevede la possibilità di conferire incarichi dirigenziali a soggetti esterni all'amministrazione regionale; - la legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione); - la deliberazione della Giunta regionale n …… ……… del ……………, con la quale è stato disposto il conferimento a ………………… ALLEGATO A REGIONE MARCHE CONTRATTO DI LAVORO DIPENDENTE A TEMPO DETERMINATO Dl DIRITTO PRIVATO RELATIVO AL CONFERIMENTO DELL'INCARICO DI DIRIGENTE DEL SERVIZIO SANITÀ Il giorno …………………… del mese di …………………… dell'anno 2014, presso la sede della Regione, ad Ancona, in via Gentile da Fabriano, n. 9, TRA 3868 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ……… dell'incarico di direzione del Servizio Sanità; ANNO XLV • N. 19 pieno e con impegno esclusivo a favore della Regione. A tale fine dichiara sotto la propria responsabilità di non avere rapporti di lavoro con altre amministrazioni pubbliche o con soggetti privati e di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità stabilite dall'articolo 53 del decreto legislativo n. 165/2001, nonché in nessuna delle specifiche situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo n. 39/2013. Si impegna, inoltre, a non incorrervi per la durata del presente contratto. Il dirigente si impegna a non svolgere attività che contrastano con il corretto adempimento delle obbligazioni dedotte nel presente contratto e con il responsabile svolgimento delle proprie attribuzioni. DATO ATTO - dell'insussistenza, preventivamente dichiarata da …………………………………, delle specifiche cause di inconferibilità e incompatibilità o comunque ostative all'assunzione dell'incarico; - della necessità di regolare mediante contratto il rapporto di lavoro; SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. l (Oggetto del contratto) La Regione conferisce a ……………………… ………, che accetta, l'incarico di dirigente del Servizio Sanità, con sede di lavoro nella sede legale della Regione, in via Gentile da Fabriano n. 9. Il dirigente assume in prima persona le responsabilità risultanti dall'esercizio di tutte le attribuzioni dirigenziali attinenti al ruolo ricoperto definite dalla legge regionale n. 20/2001, nonché di quelle indicate nel presente contratto, ovvero derivanti da altre pertinenti disposizioni legislative o regolamentari, vigenti o future, della Regione. Il dirigente si impegna ad ispirare la propria azione agli obiettivi ed ai principi generali stabiliti da norme regionali e risponde direttamente del raggiungimento degli obiettivi e delle direttive assegnati dalla Regione, della corretta ed economica gestione delle risorse attribuite o introitate, nonché dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa. Il dirigente, fermo restando il rispetto della legge n. 241/1990, è tenuto al segreto sulle attività di servizio e non può dare informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti ed operazioni di qualsiasi natura o notizie delle quali sia venuto a conoscenza a causa del suo ufficio quando da ciò possa derivare danno per la Regione, ovvero un danno o un ingiusto vantaggio a terzi. Le parti si danno reciprocamente atto dell'imprescindibile natura fiduciaria dell'incarico, connaturata al ruolo dirigenziale, quale emergente dall'ordinamento della dirigenza pubblica di cui al decreto legislativo n. 165/2001 e, quanto alla Regione, dalla legge regionale n. 20/2001. Art. 3 (Decorrenza e durata) L'incarico decorre, sia ai fini giuridici che economici, dal …………………………… ed ha la durata di tre anni, con possibilità di scadenza anticipata coincidente con il conseguimento del limite di età per il trattamento pensionistico di vecchiaia nel caso di non applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 503/1992. Art. 4 (Obiettivi fondamentali) Il dirigente si impegna ad assicurare un sistema di governo del sistema sanitario integrato e caratterizzato da flussi informativi, organizzativi e strutturali costanti e coordinati, per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Giunta regionale e dal suo Presidente, nonché ad assicurare il raggiungimento degli ulteriori obiettivi di gestione assegnati annualmente dalla Giunta regionale. Il raggiungimento di tali obiettivi è verificato secondo il sistema di valutazione delle prestazioni adottato dalla Giunta regionale ai sensi del decreto legislativo n. 150/2009 e della legge regionale n. 22/2010, nonché dai contratti collettivi nazionali di lavoro dell'area II della dirigenza pubblica. Art. 5 (Trattamento economico e previdenziale) Al dirigente spetta il trattamento economico onnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 Euro, da corrispondere in dodici quote mensili posticipate. Il trattamento economico può essere integrato con un'ulteriore quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale. Art. 2 (Esclusività, incompatibilità e norme di comportamento) Il dirigente si impegna a svolgere l'incarico a tempo 3869 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 La risoluzione di cui ai capoversi precedenti ha effetto dal momento della ricezione da parte del dirigente della relativa comunicazione scritta. Il trattamento economico è comprensivo delle spese sostenute per gli spostamenti dal luogo di residenza o di dimora alla sede di servizio. Al dirigente spetta il rimborso delle spese di viaggio, vitto ed alloggio, documentate ed effettivamente sostenute nello svolgimento delle attività inerenti le funzioni fuori sede, nella misura prevista per i dirigenti regionali. Per le contribuzioni previdenziali obbligatorie le parti convengono di attenersi alle disposizioni vigenti in materia. Art. 8 (Norme finali) Le parti danno come conosciuti i provvedimenti normativi, amministrativi e le norme contrattuali citate nel presente contratto. Per quanto non espressamente previsto dal presente contratto si applicano le norme della legge regionale n. 20/2001, del Codice civile e, in quanto compatibili e applicabili, dei contratti collettivi nazionali di lavoro dell'Area della dirigenza, in particolare per quanto riguarda orario di lavoro, ferie e festività, assenze a vario titolo, retribuite e non, patrocinio legale. Art. 6 (Recesso unilaterale) Il dirigente o la Regione possono recedere anticipatamente dal contratto, dando un preavviso di trenta giorni. In tale caso la parte recedente deve darne comunicazione all'altra con lettera raccomandata e ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata. All'inizio e durante il periodo di preavviso la Regione può risolvere il rapporto di lavoro con il consenso del dirigente. In caso di inosservanza del preavviso, il dirigente o la Regione sono tenuti reciprocamente a corrispondere un'indennità sostitutiva, commisurata alla retribuzione del periodo di preavviso non rispettato in tutto o in parte. Ciascuna parte può recedere dal contratto anticipatamente rispetto alla convenuta scadenza del termine ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile. Anche in tale caso nulla è dovuto a titolo di indennizzo alla parte che subisce il recesso. Art. 9 (Foro competente) Competente per ogni controversia derivante dal presente contratto è il Tribunale di Ancona. Art. 10 (Bollo e registrazione) Il presente contratto è esente da bollo ai sensi dell'articolo 25 dell'allegato B al decreto del Presidente della Repubblica n. 642/1972 e da registrazione, ai sensi dell'articolo 10 della tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 131/1986. Art. 7 (Risoluzione anticipata) Nei casi in cui la gestione abbia comportato gravi violazioni di legge o il mancato e ingiustificato raggiungimento degli obiettivi, valutati con i sistemi e le garanzie stabilite dal decreto legislativo n. 150/2009 e dalla legge regionale n. 22/2010, nel rispetto dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 165/2001 e del contratto collettivo dell'area II della dirigenza pubblica, il contratto può essere risolto, ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, con provvedimento motivato della Giunta regionale. Il presente contratto si intende comunque risolto di diritto: a) in caso di soppressione della struttura o di sostanziale modifica delle competenze alla stessa assegnate, effettuate nelle forme previste dalla vigente normativa; b) al raggiungimento, da parte del dirigente, del limite di età previsto dall'ordinamento vigente per il trattamento pensionistico di vecchiaia in caso di non applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 503/1992. Letto, approvato e sottoscritto in Ancona, il IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL DIRIGENTE Ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341 e 1342 del Codice civile le parti convengono di approvare espressamente quanto stabilito dagli articoli 2, 3, 6, 7, 8 e 9. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL DIRIGENTE _______________________________________________________ Deliberazione n. 77 del 27/01/2014 L.R. n. 26/1996 - Nomina del direttore dell'Agenzia regionale sanitaria. 3870 17 FEBBRAIO 2014 ANNO XLV • N. 19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE LA GIUNTA REGIONALE la Regione Marche, di seguito denominata "Regione", codice fiscale 80008630420, rappresentata dal Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, nato a Fabriano il 16 febbraio 1953, elettivamente domiciliato nella sede dell'Ente, omissis DELIBERA - di nominare direttore dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS) Enrico Bordoni, dirigente medico dell'INRCA in aspettativa non retribuita; - di stabilire che il relativo incarico è conferito mediante sottoscrizione di contratto di lavoro dipendente a tempo determinato di diritto privato, decorre dalla sottoscrizione del contratto e ha la durata di tre anni, con facoltà di recesso da parte dell'Amministrazione a seguito della cessazione dalla carica della Giunta regionale che lo ha conferito; - di subordinare l'instaurazione del rapporto di lavoro alla dichiarazione di insussistenza delle specifiche cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; - di attribuire al direttore, con oneri carico dell'ARS, il trattamento economico onnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 Euro, con possibilità di integrazione con un'ulteriore quota, pari al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale; - di approvare lo schema di contratto di cui all'allegato "A" alla presente deliberazione, che costituisce parte integrante della stessa; - di incaricare il Presidente della Giunta regionale della sottoscrizione del contratto. E …………………………… di seguito denominato "direttore", nato a ………………………………) (……………) il ……………………… e residente a ………………………………………………(…… ………), in via …………………… ………………… n. ………, codice fiscale …………………………………………… ; Il giorno …………………… del mese di …………………… dell'anno 2014, presso la sede della Regione, ad Ancona, in via Gentile da Fabriano, n. 9, RICHIAMATI - il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche); - il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni); - il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190); - la legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi); - legge regionale 17 luglio 1996, n. 26 (Riordino del servizio sanitario regionale) e, in particolare, l'articolo 4 che prevede la possibilità di conferire l'incarico di direttore dell' ARS anche a soggetti esterni all'amministrazione; - la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione); - la legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione); - la deliberazione della Giunta regionale n. …………… del ………………………, con la quale ……………………… è stato nominato direttore dell'Agenzia regionale sanitaria; TRA DATO ATTO ALLEGATO A REGIONE MARCHE CONTRATTO DI LAVORO DIPENDENTE A TEMPO DETERMINATO DI DIRITTO PRIVATO RELATIVO ALL'INCARICO DI DIRETTORE DELL'AGENZIA REGIONALE SANITARIA (ARS) 3871 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE - dell'insussistenza, preventivamente dichiarata da ……………………………, delle specifiche cause di inconferibilità e incompatibilità o comunque ostative all'assunzione dell'incarico; - della necessità di regolare mediante contratto il rapporto di lavoro; ANNO XLV • N. 19 Il direttore, per le attività di supporto alla programmazione in materia di sanità, opera in collegamento funzionale con il Presidente della Giunta regionale, titolare della delega in materia di programmazione. Art. 3 (Esclusività, incompatibilità e norme di comportamento) Il direttore si impegna a svolgere l'incarico a tempo pieno e con impegno esclusivo a favore della Regione. A tale fine dichiara sotto la propria responsabilità: a) di non avere rapporti di lavoro con altre amministrazioni pubbliche o con soggetti privati e di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità stabilite dall'articolo 53 del decreto legislativo n. 165/2001, nonché in nessuna delle specifiche situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste dal decreto legislativo n. 39/2013. Si impegna, inoltre, a non incorrervi per la durata del presente contratto. Il direttore si impegna a non svolgere attività che contrastano con il corretto adempimento delle obbligazioni dedotte nel presente contratto e con il responsabile svolgimento delle proprie attribuzioni. SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. 1 (Oggetto del contratto) La Regione conferisce a …………………………, che accetta, l'incarico di direttore dell'ARS, con sede di lavoro nella sede legale della Regione, in via Gentile da Fabriano n. 9. Il direttore assume in prima persona le responsabilità risultanti dall'esercizio di tutte le attribuzioni dirigenziali attinenti al ruolo ricoperto definite dall'articolo 4 della legge regionale n. 26/1996, nonché di quelle indicate nel presente contratto, ovvero derivanti da altre pertinenti disposizioni legislative o regolamentari, vigenti o future, della Regione. Il direttore si impegna ad ispirare la propria azione agli obiettivi ed ai principi generali stabiliti da norme e disposizioni regionali e risponde direttamente del raggiungimento degli obiettivi e delle direttive fissati dalla Regione, della corretta ed economica gestione delle risorse attribuite o introitate, nonché dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa. Il direttore, fermo restando il rispetto della legge n. 241/1990, è tenuto al segreto sulle attività di servizio e non può dare informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti ed operazioni di qualsiasi natura o notizie delle quali sia venuto a conoscenza a causa del suo ufficio quando da ciò possa derivare danno per la Regione, ovvero un danno o un ingiusto vantaggio a terzi. Le parti si danno reciprocamente atto dell'imprescindibile natura fiduciaria dell'incarico, connaturata al ruolo dirigenziale, quale emergente dall'ordinamento della dirigenza pubblica di cui al decreto legislativo n. 165/2001 e, quanto alla Regione, dalle leggi regionali n. 26/1996 e n. 20/2001. Art. 4 (Decorrenza e durata) L'incarico decorre, sia ai fini giuridici che economici, dal …………………… e ha la durata di tre anni, con facoltà di recesso da parte dell'Amministrazione a seguito della cessazione dalla carica della Giunta regionale che lo ha conferito. Art. 5 (Obiettivi fondamentali) Il direttore si impegna ad assicurare un sistema di governo del sistema sanitario integrato e caratterizzato da flussi informativi, organizzativi e strutturali costanti e coordinati, per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Giunta regionale e dal suo Presidente, nonché ad assicurare il raggiungimento degli ulteriori obiettivi di gestione assegnati annualmente dalla Giunta regionale. Il raggiungimento di tali obiettivi è verificato secondo il sistema di valutazione delle prestazioni adottato dalla Giunta regionale ai sensi del decreto legislativo n. 150/2009 e della legge regionale n. 22/2010, nonché dai contratti collettivi nazionali di lavoro dell'area II della dirigenza pubblica. Art. 2 (Attività. dell'ARS) L'ARS espleta le funzioni indicate dall'articolo 4 della legge regionale n. 26/1996, secondo quanto ivi previsto. Per tale effetto, le strutture dell'ARS ed i relativi dirigenti collaborano con il Servizio Sanità ed il Servizio Politiche sociali e sport nei settori di rispettiva competenza. Art. 6 (Trattamento economico e previdenziale) Al direttore spetta il trattamento economico onnicomprensivo annuo lordo di 120.000,00 Euro, da corrispondere in dodici quote mensili posticipate. 3872 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 La risoluzione di cui ai capoversi precedenti ha effetto dal momento della ricezione da parte del direttore della relativa comunicazione scritta. Il trattamento economico può essere integrato con un'ulteriore quota, fino al 20% dello stesso trattamento economico, da corrispondere in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati annualmente dalla Giunta regionale Il trattamento economico è comprensivo delle spese sostenute per gli spostamenti dal luogo di residenza o di dimora alla sede di servizio. Al direttore spetta il rimborso delle spese di viaggio, vitto ed alloggio, documentate ed effettivamente sostenute nello svolgimento delle attività inerenti le funzioni fuori sede, nella misura prevista per i dirigenti regionali. Per le contribuzioni previdenziali obbligatorie le parti convengono di attenersi alle disposizioni vigenti in materia. Art. 9 (Norme finali) Le parti danno come conosciuti i provvedimenti normativi, amministrativi e le norme contrattuali citate nel presente contratto. Per quanto non espressamente previsto dal presente contratto si applicano le norme della legge regionale n. 20/2001, del Codice civile e, in quanto compatibili e applicabili, dei contratti collettivi nazionali di lavoro dell'Area della dirigenza, in particolare per quanto riguarda orario di lavoro, ferie e festività, assenze, retribuite e non, patrocinio legale. Art. 7 (Recesso unilaterale) Il direttore o la Regione possono recedere anticipatamente dal contratto, dando un preavviso di trenta giorni. In tale caso la parte recedente deve darne comunicazione all'altra con lettera raccomandata e ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata. All'inizio e durante il periodo di preavviso la Regione può risolvere il rapporto di lavoro con il consenso del direttore. In caso di inosservanza del preavviso, il direttore o la Regione sono tenuti reciprocamente a corrispondere un'indennità sostitutiva, commisurata alla retribuzione del periodo di preavviso non rispettato in tutto o in parte. Ciascuna parte può recedere dal contratto anticipatamente rispetto alla convenuta scadenza del termine ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile. Anche in tale caso nulla è dovuto a titolo di indennizzo alla parte che subisce il recesso. Art. 10 (Foro competente) Competente per ogni controversia derivante dal presente contratto è il Tribunale di Ancona. Art. 11 (Bollo e registrazione) Il presente contratto è esente da bollo ai sensi dell'articolo 25 dell'allegato B al decreto del Presidente della Repubblica n. 642/1972 e da registrazione, ai sensi dell'articolo 10 della tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 131/1986. Letto, approvato e sottoscritto in Ancona, il IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL DIRETTORE Art. 8 (Risoluzione anticipata) Nei casi in cui la gestione abbia comportato gravi violazioni di legge o il mancato e ingiustificato raggiungimento degli obiettivi, valutati con i sistemi e le garanzie stabilite dal decreto legislativo n. 150/2009 e dalla legge regionale. n. 22/2010, nel rispetto dell'articolo 21 del decreto legislativo n.165/2001 e del contratto collettivo dell'area II della dirigenza pubblica, il contratto può essere risolto, ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, con provvedimento motivato della Giunta regionale. Il presente contratto si intende comunque risolto di diritto in caso di soppressione della struttura o di sostanziale modifica delle competenze alla stessa assegnate, effettuate nelle forme previste dalla vigente normativa. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341 e 1342 del Codice civile le parti convengono di approvare espressamente quanto stabilito dagli articoli 3, 4, 7, 8, 9 e 10. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL DIRETTORE _______________________________________________________ Deliberazione n. 78 del 27/01/2014 L.R. n. 20/2001 - Disposizioni relative all'istituzione delle Posizioni dirigenziali individuali e di funzione nell'ambito del Gabinetto del 3873 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLV • N. 19 da trasmettere al Presidente del Coordinamento degli enti del Servizio sanitario regionale, al fine dell'adozione da parte del medesimo e della sottoposizione all'approvazione della Giunta regionale; - di riservare ai dirigenti delle strutture operanti in base all'assetto organizzativo antecedente gli adempimenti concernenti l'accertamento delle somme da conservare nel conto dei residui del bilancio 2013; - di modificare la deliberazione n. 1707/2013 secondo quanto indicato nell'allegato "E" alla presente deliberazione; - di stabilire che i dipendenti titolari di Posizione organizzativa e di Alta professionalità, assegnati con deliberazione n. 1707/2013 a strutture diverse rispetto a quelle di collocazione della Posizione organizzativa e della Alta professionalità diretta, continuano a svolgere, fino al conferimento degli incarichi delle nuove Posizioni organizzative e delle Alte professionalità, le attività delle relative posizioni non dirigenziali; - di demandare al Segretario generale l'adozione di eventuali misure organizzative necessarie ad assicurare, con riferimento alle risorse umane assegnate alle nuove strutture, la continuità nell'esercizio delle funzioni; - di revocare la deliberazione n. 1478/2005; - di stabilire che gli allegati "A", "B", "C", "D" ed "E" costituiscono parte integrante della presente deliberazione. Presidente, della Segreteria generale e dei Servizi. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di individuare, nell'ambito del Gabinetto del Presidente, della Segreteria generale e dei Servizi, le Posizioni dirigenziali individuali e di funzione di cui all'allegato "A" alla presente deliberazione e di riservare rispettivamente al Capo di Gabinetto, al Segretario generale ed ai dirigenti dei Servizi le materie indicate nello stesso allegato; - di determinare i valori economici della retribuzione di posizione connessa alla direzione di tali Posizioni secondo quanto indicato nell'allegato "B" alla presente deliberazione; - di conferire, a decorrere dal 1° febbraio 2014, i relativi incarichi ai soggetti individuati nell'allegato "C" e per la durata indicata nell'allegato "D" alla presente deliberazione, mediante: a) sottoscrizione di contratto di lavoro dipendente a termine di diritto privato con Fabio Montanini e Michele Pierri: b) proroga del contratto di lavoro dipendente a termine di diritto pubblico per i seguenti dipendenti regionali a tempo indeterminato di categoria D: Rolando Amici, Elisabetta Arzeni, Lorenzo Bisogni, Serenella Carota, Daniela Del Bello, Maria Di Bonaventura, Roberto Luciani, Elisa Moroni, David Piccinini, Giovanni Santarelli, Andrea Scarponi e Pietro Talarico; - di subordinare il conferimento degli incarichi alla verifica dell'assenza delle cause di inconferibilità e di incompatibilità previste dal decreto legislativo n. 39/2013, nonché il conferimento dell'incarico a Laura Simoncini alla proroga del comando presso la Giunta regionale; - di attribuire a Roberto Oreficini Rosi le funzioni di direzione del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile, senza incremento del trattamento economico percepito per la direzione dell'ARPAM; - di stabilire che, per la direzione ad interim delle strutture regionali, non spettano incrementi della retribuzione di posizione correlata alla direzione dell'incarico principale e che eventuali riconoscimenti economici possono essere valutati, nell'ambito dell'applicazione dell'apposito sistema, a titolo di retribuzione di risultato; - di confermare quanto disposto dalla deliberazione n. 42/2013 riguardo alle proposte di deliberazione 3874 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3875 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3876 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3877 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3878 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3879 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3880 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3881 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3882 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3883 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3884 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3885 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3886 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3887 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3888 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3889 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3890 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3891 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3892 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3893 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3894 ANNO XLV • N. 19 17 FEBBRAIO 2014 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3895 ANNO XLV • N. 19 Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data di pubblicazione. Dovranno essere inviati: Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano 60125 Ancona. ABBONAMENTO ORDINARIO (ai soli Bollettini ordinari esclusi i supplementi e le edizioni speciali e straordinarie) Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014) Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o 01.07.2014 - 31.12.2014) ABBONAMENTO SPECIALE (comprensivo dei bollettini ordinari, dei supplementi e delle edizioni speciali e straordinarie) Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014) Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o 01.07.2014 - 31.12.2014) COPIA BUR ORDINARIO a 100,00 a 55,00 a 125,00 a 68,00 a COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA (fino aa 160 pagine) a (da pagina 161 a pagina 300) a (da pagina 301 a pagina 500) a (oltre le 500 pagine) a COPIE ARRETRATE (si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini stampati negli anni precedenti a quello in corso) Editore: REGIONE MARCHE AUT. TRIBUNALE ANCONA N. 23/1971 Direttore responsabile: Dottoressa ELISA MORONI 2,50 2,50 5,50 7,00 8,00 il doppio del prezzo I versamenti dovranno essere effettuati sul C/C P. N. 368605 “Regione Marche Servizi Tesoreria regionale” IBAN IT 83 E 07601 02600 000000368605 causale: BUR MARCHE Si prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso con la esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale. (Anche tramite Fax: 071/8062411) Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi di Ancona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426 - Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327. 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