Il wound care basato sulle prove di efficacia: La ricerca e le buone pratiche nella prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee croniche I principi del T.I.M.E. M- MACERAZIONE Dr. Di Gregorio Panfilo “Centro di VulnologiaVulnologia-Chirurgia Rigenerativa Flebolinfologia” Flebolinfologia” (Responsabile: Dr. Di Gregorio Panfilo) UO DI CHIRURGIA (Direttore Dr. P.Del Cimmuto) Cimmuto) PO DI CASTEL DI SANGRO -ASL1 AVEZZANOAVEZZANO-SULMONASULMONA-L’AQUILA • Materiale riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Tutti i diritti riservati • Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale MACERAZIONE FISIOPATOLOGIA SECCHEZZA ESSUDATO IN ECCESSO lenta migrazione delle macerazione dei margini cellule endoteliali perilesionali MACERAZIONE CHE FARE? MEDICAZIONI AVANZATE PRESSIONE NEGATIVA TNP THERAPY TERAPIA ELASTOCOMPRESSIVA (IN ULCERE A GENESI VASCOLARE TIPIZZATE) ESSUDATO :liquido che fuoriesce dai vasi sanguigni molto simile al plasma il cui tasso di fuoruscita dai capillari al tessuto circostante è determinato dalla permeabilità dei capillari stessi e dalla pressione (idrostatica ed osmotica) transcapillare.Il 90% del liquido fuoriuscito viene riassorbito dai capillari ed il 10% rientra in circolo tramite i linfatici per cui esiste un equilibrio tra perdita e drenaggio-riassorbimento. ...QUANDO I LINFATICI NON FUNZIONANO… “CASCATA RIPARATIVA” DANNO INIZIALE INFIAMMAZIONE (PRIMO STADIO DEL PROCESSO DI GUARIGIONE) MEDIATORI COINVOLTI NELL’INFIAMMAZIONE AUMENTO PERMEABILITA’ CAPILLARI ECCESSO DI LIQUIDI PENETRANTI LA LESIONE AUMENTO ESSUDATO PROGRESSIONE PROCESSI RIPARATIVI DIMINUZIONE ESSUDATO “EQUILIBRIO ESSUDATO” (AMBIENTE UMIDO) GUARIGIONE LESIONE MEDICAZIONI AVANZATE “materiale di copertura che ha caratteristiche di biocompatibilità” ¾Alginati: molto assorbenti e con capacità emostatica ¾Garze composte ¾Idrocolloidi: a contatto con la lesione formano un gel ¾Idrofibre: simili agli alginati,ma senza potere emostatico ¾Medicazioni non aderenti ¾Idrogel: indicati su lesioni asciutte o necrotiche ¾Medicazioni all’argento: potere antisettico ed adsorbente ¾Pellicole trasparenti-traspiranti ¾Schiume di poliuretano: indicate per lesioni moderatamente essudanti non infette “…non esiste una singola medicazione adatta a tutte le ferite né tanto meno a tutte le fasi di una stessa ferita” T.D. Turner, 1984 MEDICAZIONI AVANZATE PROPRIETA’ •Mantenimento di un ambiente umido •Rimozione di essudati e materiale necrotico •Mantenimento di temperatura costante •Permeabilità all’ossigeno •Protezione delle infezioni esogene •Maneggevolezza •Atraumaticità MEDICAZIONI AVANZATE MODALITA’ D’ASSORBIMENTO DELL’ESSUDATO •EVAPORAZIONE •RITENZIONE : FORMAZIONE DI UN GEL COESIVO CONSERVANDO LA PROPRIA STRUTTURA ED IMPEDENDO AL LIQUIDO DI PENETRARE ATTRAVERSO LA STESSA •ISOLAMENTO : CAPACITA’ DI ALCUNE MEDICAZIONI DI BLOCCARE AL LORO INTERNO BATTERI E COMPONENTI DELL’ESSUDATO MANCATA GESTIONE DELL’ESSUDATO DOLORE RITARDO NEL PROCESSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE AUMENTO RISCHIO INFEZIONI MANCATA GESTIONE DELL’ESSUDATO M M I M MANCATA GESTIONE DELL’ESSUDATO M I M SCHIUME DI POLIURETANO Medicazione assorbenti adesive e non. Indicate per ulcere molto essudanti No detersione autolitica ALGINATI Medicazione assorbenti non adesive. Indicate per ulcere molto essudanti. Detersione autolitica ( Ac. Mannuronico) IDROFIBRA Medicazione assorbenti non adesive. Indicate per ulcere essudanti. Detersione autolitica IDROCOLLOIDI Assorbono scarse quantità di essudato in modo lento. Detersione autolitica Film DI POLIURETANO Medicazione adesive non assorbenti. Indicate per fissaggio e protezione No detersione autolitica CUTE PERILESIONALE FONDAMENTALE GUIDA PER LA TIPIZZAZIONE DIAGNOSTICA DELLA LESIONE •SEDE DI DERMOIPODERMITE SCLERODERMIFORME •SEDE DI PROCESSI FIBROTICI DERMO IPODERMITICI OVVERO SEGNO CARATTERISTICO DELLE SINDROMI POST- FLEBITICHE PRODROMO DI “ULCERA VENOSA” DEGLI ARTI INFERIORI •SEDE DI DISTROFIA E IPERCROMIA MICROEMORRAGICO IN IVSC CUTANEA DANNO •L’ALTERATO RITMO MATURATIVO DELLE CELLULE EPIDERMICHE CONSEGUENTE ALLO STATO IPOSSICO NELLE LESIONI A GENESI VASCOLARE XEROSI CUTANEA E DESQUAMAZIONE •PRESENZA DI PICCOLE ESCRESCENZE PALILLOMATOSE COMPROMISSIONE DEL MICROCIRCOLO LINFATICO CUTE PERILESIONALE •ERITEMA PARADOSSO : TIPICO NELLE ULCERE VASCOLARI A GENESI ARTERIOSA •ATROFIA BIANCA : CHIAZZETTE BIANCO AVORIO CON PICCOLI ANGIOMI PUNTIFORMI IN PERIFERIA E’ ESPRESSIONE DI SOFFERENZA MICROCIRCOLATORIA CHE PUO’ ESSERE SOSTENUTA DA UNA MICROANGIOPATIA TROMBOTICA. E’ DI COMUNE RISCONTRO IN SEDE MALLEOLARE NELLE ULCERE VENOSE. ERITEMA PARADOSSO ATROFIA BIANCA CUTE PERILESIONALE COME SI PROTEGGE? ACIDO JALURONICO OSSIDO DI ZINCO ACIDO JALURONICO : GLICOSAMINOGLICANO FONDAMENTALE DEL TESSUTO CONNETIVO COMPONENTE •NELLA MATRICE AMORFA DEL TESSUTO CONNETTIVO MANTIENE IL GRADO DI : •IDRATAZIONE •TURGIDITA’ •PLASTICITA’ •VISCOSITA’ CUTE PERILESIONALE COME SI PROTEGGE? ACIDO JALURONICO LA STRUTTURA DELLA MOLECOLA PERMETTE CHE SI DISPONGA NELLO SPAZIO IN UNA CONFORMAZIONE AGGREGATA TALE DA POTER INCAMERARE INNUMEREVOLI MOLECOLE DI ACQUA CHE GLI CONFERISCONO PROPRIETA’ “LUBRIFICANTI” CHE POSSONO PREVENIRE IL DANNO DA “STRESS FISICI” DELLE CELLULE TISSUTALI. CUTE PERILESIONALE COME SI PROTEGGE? ACIDO JALURONICO ESTREMA LUNGHEZZA DELLA MOLECOLA POLIMERI DI ACIDO JALURONICO “IMPALCATURA” MOLECOLARE FORMA E TONO DEL TESSUTO FILTRO CONTRO LA DIFFUSIONE NEL TESSUTO O VIRUS DI BATTERI CUTE PERILESIONALE COME SI PROTEGGE? OSSIDO DI ZINCO : composto chimico inorganico (ZnO) del tutto insolubile in acqua ma molto solubile in soluzioni acide o cristalline.Ha la proprietà di riflettere i raggi UVA e UVB della luce ultravioletta e può essere utilizzato nelle formulazioni unguento,crema o lozione per proteggere la cute contro i danni da ustione solare.Viene utilizzato per la capacità di proteggere la cute sana nel confezionamento delle medicazioni delle lesioni cutanee acute e croniche ed in forma di bendaggio nella terapia delle ulcere vascolari degli arti inferiori. PRESSIONE NEGATIVA TNP THERAPY CON IL TERMINE PRESSIONE NEGATIVA VIENE INDICATA UNA PRESSIONE INFERIORE A QUELLA ATMOSFERICA NORMALE.A TEMPERATURA AMBIENTE ED A LIVELLO DEL MARE,UN DETERMINATO VOLUME DI ARIA CONTIENE MOLECOLE CHE SI MUOVONO A CASO ED ESERCITANO UNA FORZA CHE CORRISPONDE AD UNA PRESSIONE ATMOSFERICA NORMALE DI 760 mmHg.PER OTTENERE LA PRESSIONE NEGATIVA BASTA ALLONTANARE LE MOLECOLE GASSOSE DELL’AREA INTERESSATA USANDO UNA POMPA ASPIRANTE. PRESSIONE NEGATIVA TNP THERAPY PROPRIETA’ •RIDUCE L’EDEMA •FAVORISCE LA NEOANGIOGENESI •FAVORISCE LA FORMAZIONE DI TESSUTO DI GRANULAZIONE •STIMOLO ALLA PROLIFERAZIONE CELLULARE •ELIMINAZIONE DALLA FERITA DEGLI INIBITORI SOLUBILI DELLA GUARIGIONE OVVERO CITOCHINE E METALLOPROTEASI ASSOCIATI ALL’ECCESSO DI ESSUDATO •RIDUZIONE CARICA BATTERICA : LA CHIUSURA ERMETICA FORMATA DA SCHIUMA O ALTRI PRESIDI E PELLICOLA RIDUCE IL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DALL’ESTERNO ED IL MIGLIORAMENTO DELL’IRRORAZIONE AUMENTA LA RESISTENZA ALL’INFEZIONE •RIAVVICINAMENTO DEI MARGINI DELLA FERITA VERSO IL CENTRO DETERMINATO DAL VUOTO PARZIALE CHE SI CREA E CHE AGISCE SUL PRESIDIO UTILIZZATO NEL CONFEZIONAMENTO PRESSIONE NEGATIVA TNP THERAPY I MECCANISMI D’AZIONE DELLA TNP THERAPY HANNO UN IMPATTO SOSTANZIALE SU MOLTI FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALLA REMISSIONE DELLA LESIONE ULCEROSA. UTILIZZANDOLA CONGIUNTAMENTE ALLE TERAPIE CONVENZIONALI ED IMPIEGANDOLA IN MODO ADEGUATO E’ UN PRESIDIO TERAPEUTICO FONDAMENTALE ELASTOCOMPRESSIONE APPLICAZIONE SULLA SUPERFICIE CUTANEA DI UNA PRESSIONE ESTERNA TALE DA CONTROBILANCIARE LE PRESSIONI INTRAVENOSE PATOLOGICHE (IPERTENSIONE VENOSA DEAMBULATORIA) PRESENTI NELL’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA. DETERMINA : • RIDUZIONE DEL CALIBRO VENOSO • RIDUZIONE DEI REFLUSSI PATOLOGICI • RIDUZIONE DEL SOVRACCARICO VALVOLARE • ACCELERAZIONE DEL TRASPORTO LINFATICO • MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DELL’INTERSTIZIO • DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE INTERSTIZIALE ED ENDOLINFATICA ELASTOCOMPRESSIONE La pressione esercitata sulla superficie cutanea dal sistema elastocompressivo è Regolata dalla legge di Laplace P=Tn/rh ( P = pressione esercitata sul super- ficie cutanea n= numero di spire applicate T= tensione del tessuto elastico r = raggio di curvatura della superficie compressa h= altezza della benda) La pressione applicata quindi sarà direttamente proporzionale alla tensione del Tessuto elastico T ed al numero di spire applicate n e sarà inversamente proporzionale al raggio di curvatura della superficie compressa r e all’altezza della benda h ELASTOCOMPRESSIONE A PARITA’ DI TENSIONE APPLICATA LA PRESSIONE DECRESCERA’ CON L’AUMENTARE DEL RAGGIO DI CURVATURA DELL’ARTO E QUINDI,SENZA VARIARE LA TENSIONE DI APPLICAZIONE,PER LA CONFORMAZIONE A A CONO ROVESCIATO DELLA GAMBA,OTTERREMO UNA PRESSIONE DECRESCENTE DAL BASSO VERSO L’ALTO. LA FORMA DELLA GAMBA PERO’ NON E’ PERFETTAMENTE CILINDRICA QUINDI DOVREMO RIDURRE IL TAGLIO DELLA SUPERFICIE DA BENDARE CON L’APPLICAZIONE DI SPESSORI SUPPLEMENTARI IN QUEI CASI IN CUI VERREBBE APPLICATA PRESSIONE RIDOTTA ED AUMENTARE IL RAGGIO,PROTEGGENDO LE SPORGENZE OSSEE,IN QUEI CASI IN CUI AVREMO SUPERFICI A RAGGIO RIDOTTO E A RISCHIO DI PRESSIONE TROPPO ELEVATA ELASTOCOMPRESSIONE A SECONDA DELLA VARIAZIONE DEL RAGGIO DELLA SUPERFICIE DA BENDARE AVREMO COMPRESSIONE CONCENTRICA : TESSUTO E DELLE AGISCE VARIAZIONI DI IN FUNZIONE VOLUME DELL’ARTO DELLA DURANTE TENSIONE LA DEL DEAMBULAZIONE COMPRESSIONE ECCENTRICA : Positive : in cui la pressione risulta localmente aumentata Negative : In cui la pressione risulta localmente diminuita IN CONDIZIONI DI STATICITA’ O DINAMICITA’ : PRESSIONE DI RIPOSO : corrisponde alla pressione di applicazione ( tensione necessaria per estendeRe la benda all’applicazione) e dipende dalle caratteristiche di elasticità della benda.Meno estensibile è il è il materiale minore è la pressione di riposo PRESSIONE DI LAVORO : risulta dalla resistenza che la benda oppone alla espansione dei muscoli in contrazione.Le pressioni che ne deriveranno saranno diverse a seconda del materiale utilizzato ELASTOCOMPRESSIONE CARATTERISTICHE DELLE BENDE ELASTICITA’ : l’estensione capacità della benda a riprendere la forma originale dopo RIGIDITA’ : capacità della benda ad opporsi all’espansione del muscolo al momento della contrazione ESTENSIBILITA’ : capacità di allungamento della benda se sottoposta a stiramento,l’estensibilità non può essere tradotta in indicazione clinica se non viene contemporaneamente indicato il grado di elasticità e la rigidità della benda. ELASTOCOMPRESSIONE LE CARATTERISTICHE FISICHE FONDAMENTALI CHE UN BENDAGGIO DEVE AVERE SONO LA DEGRESSIVITA’ E LA UNIFORMITA’ E PUO’ ESSERE REALIZZATO USANDO • BENDE ANELASTICHE AD ALLUNGAMENTO CORTO • BENDE AD ALLUNGAMENTO MEDIO E LUNGO TECNICHE DI BENDAGGIO BENDAGGIO A SPIRE REGOLARI BENDAGGIO A OTTO BENDAGGIO A OTTO FISSATO ALLA CAVIGLIA BENDAGGIO A SROTOLAMENTO SPONTANEO BENDAGGIO MULTISTRATO ELASTOCOMPRESSIONE CONTROINDICAZIONI ALLA TERAPIA COMPRESSIVA ASSOLUTE ARTERIOPATIA OSTRUTTIVA CON IW ≤ 0,55 NEUROPATIE GRAVI COMPRESSIONI ESTRINSECHE SUI VASI VENOSI ( CISTI DI BAKER AL CAVO POPLITEO,LINFADENOPATIE) INSUFFICIENZA CARDIACA NON COMPENSATA FIBROMIALGIA REUMATICA RELATIVE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI SINDROMI ACROCIANOTICHE FENOMENO DI RAYNAUD TNP THERAPY MEDICAZIONI AVANZATE MACERAZIONE RIDUZIONE EDEMA CONTROLLO ECCESSO ESSUDATO !!! ELASTOCOMPRESSIONE
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