GIOVEDÌ 10 APRILE 2014 ANNO 139 - N. 85 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 L’opera di Berlioz Pappano e Les Troyens La festa della Scala Champions League Il Barcellona eliminato dall’Atletico Madrid Su Sette La Firenze città aperta «capitale» del neopremier di Armando Torno a pagina 53 di Fabio Monti a pagina 56 Domani il magazine in edicola con il Corriere Giannelli L’udienza a Milano Bollette, conti e catasto per trovare gli evasori di LUIGI FERRARELLA e GIUSEPPE GUASTELLA Dalle bollette al catasto, il piano del governo si concentra sull’incrocio delle banche dati, da quelle sulle utenze domestiche come luce, acqua e gas. L’ipotesi di uno stop dei contratti pubblici. O ggi i giudici esamineranno la pratica Berlusconi. Ma la scelta tra arresti domiciliari o affidamento ai servizi sociali potrebbe arrivare tra 5 giorni. Per i servizi sociali a volte è accolto un programma riabilitativo indicato dal condannato. E nella memoria difensiva l’ex premier indica una cascina del Milanese, dove potrebbe motivare persone disabili. ALLE PAGINE 5, 6 E 9 Gerevini, Marro, Offeddu, Querzé, L. Salvia, Tamburello SPRECHI E SCORCIATOIE di MASSIMO FRACARO e NICOLA SALDUTTI © RIPRODUZIONE RISERVATA Alfano solidale: Silvio è vittima Il lessico di Renzi tra gufi e rosiconi di FRANCESCO VERDERAMI di PIERLUIGI BATTISTA ilvio Berlusconi e Angelino Alfano sono ormai divisi da tutto e su tutto. Ma oggi il leader del Ncd gli telefonerà: «L’affetto nei suoi confronti è immutato». S uol cambiare politica, stile pubblico, riferimenti culturali. E lessico. Matteo Renzi ha portato con sé una ventata di innovazione. Con qualche dolorosa eccezione. ALLE PAGINE 10 E 11 A PAGINA 15 ALLE PAGINE 10 E 11 Di Caro Diplomazia Svolta sulla fecondazione È IL MOMENTO DEI PRAGMATICI O IN UCRAINA FINISCE MALE La Consulta: eterologa possibile se c’è infertilità assoluta di FRANCO VENTURINI Dalla Consulta sentenza di svolta sulla fecondazione. È incostituzionale il divieto di ricorso al donatore (eterologa) per infertilità assoluta. Il lavoro degli artigiani dietro vetrine e archistar ALLE PAGINE 2 E 3 De Bac, Pappagallo I RITARDI DELLA POLITICA di LUIGI RIPAMONTI TAM TAM / PASSONI L Il segreto del design (e di Milano) di DARIO DI VICO I l genio dell’artigianato dietro la luce della creatività e del design: è la ricetta del Salone del Mobile che accende Milano con eventi e affari, protagonisti gli operatori della filiera dell’arredo che lavorano nell’arco di 200 chilometri da Milano: senza di loro, l’industria italiana non riuscirebbe a fare la differenza. A PAGINA 37 - ALLE PAGINE 28 E 29 Nani, Proietti, A. Sacchi, Scorranese (Nella foto, un’installazione in via Tortona) Pazienti morti, il medico all’ergastolo er la prima volta nella storia giudiziaria italiana, un chirurgo viene condannato (addirittura all’ergastolo) e arrestato in aula per omicidio volontario e truffa all’erario con l’accusa di aver ucciso quattro pazienti, operandoli benché malati terminali o troppo anziani con interventi inutili e dannosi, eseguiti con il solo scopo di incassare i rimborsi del servizio sanitario nazionale: è Pier Paolo Brega Massone, 49 anni, medico della Santa Rita di Milano, la cosiddetta «clinica degli orrori». Tonfo in Borsa Non solo studio Toyota richiama 6,4 milioni di automobili «Problemi tecnici» Il volontariato cambia le persone e il curriculum E fa trovare lavoro di CORINNA DE CESARE di L. BERBERI, M. GASPERETTI e L. MATTIUCCI A PAGINA 21 Valtolina A PAGINA 33 A PAGINA 27 a Corte costituzionale, dichiarando illegittimo il divieto di fecondazione eterologa, ha fatto cadere non solo uno degli ultimi limiti imposti dalla discussa legge 40 sulla procreazione assistita, ma quello con il maggior valore simbolico. Al di là delle motivazioni della decisione, che si apprenderanno quando saranno depositate, la sensazione, da cittadini, è che sia stato preso atto che la norma, comunque la si volesse giudicare, era nei fatti discriminatoria e per di più sulla base, odiosa, del censo. CONTINUA A PAGINA 49 Seconda condanna: omicidi con crudeltà. Brega Massone in cella dopo il verdetto P V Lecito ricorrere a un donatore. Proteste dei cattolici. Il ministro: ora una nuova legge dejavu.it Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano 9 771120 498008 40 4 1 0> resti?». La richiesta, ancora più esplicita, è simile: fornire indicazioni su sprechi, enti inutili, privilegi odiosi, pasticci amministrativi. Come dire: tutto quello che agli occhi dei cittadini non funziona ed è di troppo. Un nuovo osservatorio in tempo reale della mala amministrazione. L’energia del premier è conosciuta e riconosciuta. Certo, probabilmente nello stesso Stato, nei Comuni, nelle Regioni sono fin troppo chiari i meccanismi inceppati, i privilegi, il denaro male utilizzato, le distorsioni che potrebbero e dovrebbero essere corrette senza danni, anzi a vantaggio di tutta la cittadinanza. È prevedibile che la risposta sia altrettanto vigorosa da parte degli italiani come accadde due anni fa. Ma la vera sfida è trasformare il lamento, la delusione, anche la rabbia, in provvedimenti, circolari, decreti legge e ministeriali, disegni di legge. Può essere considerato un buon risultato riuscire a tracciare una fotografia dettagliata e capillare di quanto si chiede allo Stato. E sarebbe positivo nell’Italia delle commissioni senza fine. Ma non basterebbe. I due precedenti impongono che il tutto non si concluda con un bel rapporto di fine lavoro ricco di tabelle e numeri. Ci si dovrà fare carico di quanto di buono ci potrà essere nei suggerimenti e trasformarli in efficace attività di governo rapidamente. Il passo avanti è possibile purché non sia solo buona comunicazione ma vero dialogo tra politica e società civile. Pena una difficilmente recuperabile delusione. La memoria difensiva: insulti ai giudici? Solo propaganda Berlusconi e l’offerta di servizio sociale «Posso aiutare e motivare i disabili» L’ipotesi di uno stop dei contratti pubblici U Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: [email protected] Fondato nel 1876 Fond Così saranno incrociati i dati dei contribuenti n’email è (in apparenza) un modo facile e diretto per dialogare. Il modo più veloce per raggiungere il destinatario. Ma può anche rivelarsi una beffa. Così anche la macchina dello Stato sta cercando di adeguarsi a questa nuova forma di politica condivisa. Il premier Matteo Renzi, nel giorno dell’annuncio del Def (il Documento di Economia e Finanza), che prevede tagli per 4,5 miliardi, ha fatto un passo in questa direzione: perché non chiedere direttamente ai cittadini che cosa taglierebbero nel mare magnum degli 800 miliardi di spesa pubblica? Per gli italiani non è una novità. Almeno due sono i precedenti. Il primo quando si pensò di far arrivare al 117 della Guardia di finanza le segnalazioni di chi riteneva di essere di fronte a una possibile evasione fiscale. Il secondo è molto più recente. Nel maggio 2012 il governo Monti ha allargato il campo, invitando questa volta a indicare i disservizi dello Stato e della Pubblica amministrazione. In un mese arrivarono 150 mila segnalazioni. Fu un record, tanto che il sito di Palazzo Chigi andò in tilt per due volte. Dentro quei messaggi di posta elettronica c’era una prima radiografia dell’Italia sprecona vista dai cittadini. Non mancavano gli sfoghi, i tentativi di delazione gratuita. Ma quella pioggia di messaggi era lì a indicare che il Paese era pronto a rispondere e a fare la sua parte. Renzi ci riprova alla sua maniera. Arriva subito al punto e annuncia una campagna online chiedendo direttamente: «E tu che cosa taglie- In Italia EURO 1,40 www.corriere.it italia: 51575551575557 U n esercito a due passi dal confine ucraino, immobile ma minaccioso. Il tentativo di creare delle «piazze Maidan filorusse» in Ucraina orientale per bilanciare le bandiere e i morti della vera piazza Maidan di Kiev. E insieme una proposta negoziale a chi conta, cioè agli americani. Vladimir Putin più chiaro di così non potrebbe essere: l’annessione della Crimea non gli basta, un ulteriore uso della forza non è previsto ma a condizione di ottenere un assetto istituzionale dell’Ucraina che renda autonome, in uno Stato federale, la componente occidentalista da un lato e quella russofila dall’altro. Questo è il bivio decisivo che attende l’Occidente: che fare, opporsi fermamente al disegno di Putin e andare allo scontro malgrado gli inevitabili boomerang economici previsti da nuove e più severe sanzioni? CONTINUA A PAGINA 49 A PAGINA 17 Dragosei, P. Rastelli PRENDI NOTA, DAI IL TUO 5x1000 A FISM. Non dimenticare questo numero quando andrai a firmare per il 5x1000. È il numero che ogni anno ci aiuta a finanziare la ricerca contro la sclerosi multipla. Scegli anche tu di donare il 5x1000 alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, firmando sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “finanziamento della ricerca scientifica e della università” e inserendo il codice fiscale 95051730109. Anch’io ho scelto di vivere in un mondo libero dalla sclerosi multipla. (Gaia Tortora) www.aism.it numero verde: 800.094.464 Codice Fiscale FISM: 95051730109 2 Primo Piano Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Le norme La Corte costituzionale Fecondazione con donatori La Consulta dice sì ma è divisa La rivolta dei cattolici: «Sconcertante». Il Pd: segno di civiltà I verdetti della Corte Accoglimento 1 Tra le sentenze della Consulta, quelle dette di accoglimento si hanno quando, come nel caso di ieri, i giudici accertano la fondatezza della questione di legittimità al dettato costituzionale e dichiarano l’illegittimità della legge nel suo complesso o di alcune disposizioni Rigetto 2 Si hanno quando i giudici della Corte decidono che una legge è conforme al dettato costituzionale e rigettano le ipotesi di censura mosse contro di essa. Per cui la legge continuerà a rimanere in vigore esplicando tutti i suoi effetti normativi Interpretative 3 Si hanno quando la Corte costituzionale si pronuncia non sulla disposizione di legge nel significato normativo individuato dal giudice a quo ma invece su un diverso significato normativo che essa stessa ritiene contenuto nella disposizione impugnata Manipolative 4 Si hanno quando le sentenze comportano un’alterazione del parametro (che viene esteso nella sua interpretazione e applicazione) oppure del testo di legge. A loro volta, possono essere categorizzate come: riduttive, additive oppure sostitutive ROMA — Tutto cominciò con il referendum del 2005 che ne propose l’abrogazione. E oggi, a dieci anni dal varo della legge che regolò per la prima volta la procreazione medicalmente assistita per riordinare il cosiddetto «far west della provetta», l’attacco contro una delle colonne di quella struttura termina vittoriosamente. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato illegittimo il divieto della fecondazione eterologa, un termine improprio che però indica nella comune accezione l’impiego di gameti (ovocita femminile e spermatozoo maschile) non appartenenti alla coppia, donati e in molti Paesi venduti. Il no a questa tecnica costituiva l’ultimo pezzo rimasto in piedi di un testo ferocemente aggredito da associazioni, pazienti, società scientifiche e una parte della politica. In pratica era un susseguirsi di paletti che, specie all’inizio, hanno compromesso il buon esito di tanti cicli di terapie per la ricerca del concepimento. I divieti sono caduti uno a uno sotto la falce di tribunali e Consulta. E le polemiche divampano subito. «La demolizione della legge 40 è un atto grave, arbitrario, infondato. Se ne dovrà occupare il Parlamento. Nessuno si illuda di affrontare un tema così rilevante con atti amministrativi o giudiziari» ha detto il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, Fi. «È l’ultima follia dell’Italia, fecondazione selvaggia per tutti. Uno choc» scrive il settimanale cattolico Famiglia Cristiana. Renzo Pegoraro, dell’Accademia Pontificia per la Vita, esprime «sconcerto e dispiacere. Ci saranno conseguenze nel- La decisione È arrivata dopo due sedute in camera di Consiglio: il sì sarebbe prevalso di un solo voto la famiglia». «I costituenti si saranno rivoltati nelle tombe», commenta duro. Carlo Flamigni, grande nome della ginecologia internazionale si dice invece più sereno: «Viviamo in un Paese laico». Il Pd compatto: «È un segno di civiltà». La prima grande spallata arrivò nel 2008 quando venne abbattuto, sempre dalla Corte costituzionale, il limite dei tre em- Uso di gameti (ovuli o sperma) estranei alla coppia dei genitori Legenda dopo il cambio di sesso. Riuscì a far prevalere il principio del mantenimento del posto in virtù della non discriminazione. È di sicuro una svolta storica. In questi dieci anni migliaia di italiani sono andati all’estero per risolvere i loro problemi, 2 mila all’anno quelli che tentano la strada dell’ovodonazione in centri stranieri, secondo Andrea Borini, della società scientifica Sifes (Società italiana fertilità e sterilità). Secondo i legali che hanno scritto i ricorsi, il divieto dell’eterologa è discriminatorio perché sfavorisce le coppie in base alla diagnosi, anche economicamente, e viola il diritto alla salute. Non si vengono a creare vuoti normativi. I bambini nati con queste tecniche all’estero sono già tutelati in altra parte della stessa legge. E anche l’eterologa è «coperta» da regole ministeriali in vigore prima del 2004. Potrebbe riprendere da subito dai centri privati appena si organizzano. Ma non in ospedale dove sono permesse solo tecniche omologhe (con gameti non donati). Serviranno chiarimenti da parte della Salute. Margherita De Bac © RIPRODUZIONE RISERVATA Vietata nl Nessuna legge *solo parzialmente **solo la donazione di sperma Irlanda Regno Unito Belgio Francia Lussemburgo I bambini nati in Italia con la procreazione assistita dall’approvazione della legge 40 Spagna *ultimo dato disponibile 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* Portogallo 4.940 7.507 9.137 10.212 10.819 12.506 11.933 11.974 Fonti: Osservatorio sul Turismo Procreativo, EuroStemCell, Witherspoon Council on Ethics and the Integrity of Science Contrario Francesco D’Agostino «Nessun rischio se non coincidono i genitori sociali e quelli biologici» Professore Stefano Canestrari è ordinario di diritto penale a Bologna Diagnosi pre-impianto Possibilità di selezionare gli embrioni sani prima dell’impianto Eterologa Gestazione surrogata Gravidanza su commissione di single o coppie sterili (con i loro gameti, o quelli di donatori) Permessa brioni (i frutti del concepimento)che sarebbe stato possibile creare in provetta. Con la decisione di ieri la «Quaranta», come viene chiamata in gergo, approvata dal Parlamento durante il governo di Berlusconi, in pratica finisce di esistere, già inficiata nel corso degli anni da una ampia serie di sentenze di tribunali. Da ricordare fra le più significative quella sulla liceità della diagnosi preimpianto dell’embrione per diagnosticare malattie di cui i genitori sono portatori. Hanno pianto e riso di felicità gli avvocati che hanno sostenuto i diritti di molte coppie senza mai arrendersi. Filomena Gallo, Marilisa D’Amico, Maria Paola Costantini, Gianni Baldini hanno accolto con giubilo la notizia del verdetto della Consulta arrivato dopo due sedute in camera di Consiglio, molto sofferto secondo alcune indiscrezioni. Secondo quanto è trapelato il sì all’illegittimità avrebbe prevalso di poco. Addirittura un otto a sette. Relatore Giuseppe Tesauro autore nel ‘96 di una decisione innovativa come avvocato generale presso la Corte di Giustizia europea. Al centro il caso di un transessuale licenziato Favorevole Stefano Canestrari ROMA — «Per vietare in modo così perentorio e assoluto ci vuole un danno. E in questo caso il danno che deriverebbe dall’eterologa e che ne ha determinato il divieto nella legge è soltanto ipotizzato», afferma Stefano Canestrari, ordinario di diritto penale a Bologna e membro del Comitato nazionale di bioetica. Dunque condivide la decisione della Consulta? «Certamente sì. Il divieto dell’eterologa non era posto a salvaguardia di un interesse di rilievo costituzionale. Difendeva invece i bambini nati con questa tecnica da un presunto pericolo di uno sviluppo psi- In Europa La legislazione sulla fecondazione assistita nell’Unione Europea cofisico diverso da quello degli altri bambini». E non è dimostrato il danno? «Non c’è la verifica scientifica che la frattura tra genitorialità sociale e quella biologica provochi dei problemi al nascituro. Il divieto difendeva solo la naturalità della procreazione». E adesso? «L’eterologa andrebbe regolamentata. Bisogna chiedersi se il nato ha il diritto di sapere la verità e di conoscere le sue origini. Io ritengo che in alcuni casi debba poterlo fare». M. D. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Una sconfitta che riguarda tutti Non rispettati i criteri dell’etica» ROMA — Professor Francesco D’Agostino per lei la sentenza sull’eterologa è una sconfitta? «Non solo per me. Lo è per la bioetica. È sempre più chiaro che le leggi le fanno i giudici. Questi temi, anziché essere sottratti a scontri ideologici, sono trattati come mere questioni politiche», risponde il presidente emerito del Comitato di bioetica. Gran parte della comunità scientifica era contrario alla legge o no? «Loro pensano all’ottimizzazione delle pratiche senza valutare il rispetto dei criteri etici». L’eterologa vietata introduceva una discriminazione? Presidente Francesco D’Agostino è presidente emerito del comitato di bioetica «Ma quale discriminazione. Davanti a tutto ci sono i bambini. I figli dell’eterologa hanno un genitore biologico con cui non avranno mai contatti e due genitori sociali. La fecondazione omologa non pone problemi etici. Inoltre la sentenza ha generato un paradosso». Quale? «È caduto il divieto dell’eterologa ma non la norma che proibisce il commercio di gameti. Siamo seri. Davvero pensiamo che i donatori non prendono soldi? I centri usano la formula del rimborso spese. Però sappiamo che la gratuità non esiste». M. D. B © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 ❜❜ Primo Piano italia: 51575551575557 La decisione supera antichi pregiudizi e riconosce rispetto per le coppie sterili Emilia Grazia De Biasi Presidente commissione sanità del Senato 1 ❜❜ La sentenza non è una soluzione per le coppie ma apre nuovi gravi problemi che la legge aveva finora evitato Eugenia Roccella Nuovo centro destra 2 Si prelevano gli ovuli Gli ovuli vengono uniti agli spermatozoi Svezia Finlandia Utero Estonia 3 Lettonia Danimarca Ovaie Avviene Avvi ienee la l fecondazione feconda azione Come funziona Lituania Olanda Germania La tecnica Fivet per la fecondazione in vitro e trasferimento degli embrioni prevede che, dopo un’ovulazione multipla indotta dagli ormoni, gli ovuli vengano prelevati e fecondati in provetta dagli spermatozoi. Gli embrioni che si sviluppano vengono impiantati nell'utero della madre Polonia ** Rep. Ceca Slovacchia Ungheria Austria Romania ITALIA * Croazia nl Malta nl nl Bulgaria 5 Grecia L’embrione ione viene trasferito nell’utero Cipro Slovenia CORRIERE DELLA SERA Le regole 4 Dopo due giorni l’embrione è pronto Secondo Lorenzin bisogna intervenire per disciplinare tutti gli aspetti di questa forma di procreazione assistita finora vietata Legge travolta da 32 verdetti Il ministro: si torni in Aula su anonimato e diritti dei figli La sentenza rende l’eterologa subito possibile Della legge 40 del 2004, nata per regolamentare la procreazione medicalmente assistita (Pma) in Italia, di divieti ne sono rimasti due: la fecondazione eterologa in caso di partner dello stesso sesso e di single, la donazione degli embrioni a fini di ricerca. Ma anche quest’ultimo punto è sub iudice: l’udienza alla Consulta su ricorso era fissata per l’altro ieri ma è stata rinviata in ragione del giudizio pendente sulla stessa questione davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Le sentenze Lo «smantellamento» della legge 40 è avvenuto attraverso 32 sentenze, a partire dal 2004. La maggior parte delle pronunce ha riguardato la donazione dei gameti e la richiesta di accedere alla diagnosi pre-impianto sia per le coppie infertili che per le fertili, ma portatrici di malattie genetiche per le quali sussiste il divieto di accedere alle tecniche di Pma. Un’altra parte dei procedimenti ha avuto al centro la donazione dei gameti (eterologa), anch’essa vietata dalla legge 40. E da ieri non più. Poi, altri via libera: alla creazione di più embrioni rispetto ai tre indicati dalla legge (sentenza della Consulta numero 151 del 2009) e di non trasferirli tutti in un unico e contemporaneo impianto; alla conservazione («congelati») degli ovociti fecondati così da consentire un ulteriore trasferimento in utero, senza dover affrontare un nuovo ciclo completo di fecondazione assistita; alla riduzione embrionaria, post-impianto, nel caso venga diagnosticata una gravidanza trigemina; all’annullamento («per eccesso di potere da parte del ministero della Salute») della parte delle Linee guida che prevedevano la limitazione della diagnosi sull’embrione alla sola analisi osservazionale. Tutte le sentenze o le ordinanze sono da considerare definitive, non essendo mai state appellate. Incostituzionale Ma è l’annullamento del divieto alla fecondazione eterologa che ora porta una parte politica a sostenere che si è tornati al Far West. E sembra riaprirsi il dibattito del periodo antecedente al varo della legge 40. Tutte le sentenze precedenti avevano fatto dire che «nulla era cambiato». «E nulla cambia ora», dice Filomena Gallo, uno degli avvocati che ha portato a sentenze cambia-legge. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, però, ritiene che in Parlamento occorra tornare: «Abbiamo bisogno di fare il punto sulla nuova situazione, fermo restando che le sentenze si applicano. Prima leggo le motivazioni della de- L’oncologo Umberto Veronesi «Giudici più avanti dei politici» «È un grande momento per il Paese. Oggi, una volta di più, la magistratura ha dimostrato più libertà di pensiero del Parlamento». L’oncologo Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, nel 2005 fu tra i più convinti promotori e «volti simbolo» del referendum per l’abrogazione di alcuni dei paletti fissati dalla normativa. La fortissima campagna all’astensionismo, in seguito alla quale non fu raggiunto il quorum, fu per lui motivo di grande amarezza. I suoi «complimenti» alla Consulta sono quindi più che sentiti. «Al di là del contenuto specifico del pronunciamento — aggiunge lo scienziato — questo è un momento importante per il Paese, e soprattutto per le coppie che desiderano un figlio e che ora potranno realizzare il loro progetto genitoriale senza espatriare». Veronesi ritiene giusto che la parola ritorni ora al legislatore, «perché affronti questa tematica senza alcun approccio ideologico come invece, purtroppo, abbiamo visto spesso accadere su argomenti bioetici». © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 cisione della Consulta poi sottoporrò al Parlamento nuove regole relative all’applicazione dell’eterologa. Noi eravamo un Paese che non la prevedeva e ora siamo un Paese che l’ammette. Ma nella 40, per forza di cose, la materia non era stata normata. Nei Paesi dove l’eterologa è ammessa esistono regole, che spesso sono diverse da Paese a Paese. Intendo verificarle tutte e arrivare a una proposta da sottoporre al voto parlamentare». Le regole Quali i punti da regolamentare? La Lorenzin elenca quelli principali: «L’anonimato di coloro che cedono i gameti; il diritto dei bimbi che nasceranno ad essere informati di chi sono i loro genitori; il tipo di analisi da fare per chi cede i gameti». Il giurista Gianluigi Pellegrino è invece critico con il ministro: «La decisione della Consulta sull’eterologa non crea alcun vuoto normativo: se ci fosse stato questo rischio, la Corte non avrebbe potuto accogliere la questione e quindi far cadere il divieto. Il governo deve dare immediata attuazione alla pronuncia della Corte». Nessun vuoto Marilisa D’Amico, ordinario di Diritto costituzionale dell’università degli Studi di Milano, legale delle coppie che hanno vinto alla Consulta, interviene: «Non serve una nuova legge, in materia di procreazione assistita. Gli interventi della Corte costituzionale non richiedono alcun intervento da parte del legislatore. E’ una sentenza di accoglimento, entra in vigore dal giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La disciplina è immediatamente applicabile: l’eliminazione del divieto di donazione esterna dei gameti (pur dovendosi attendere le motivazioni) consente l’immediata applicazione delle tecniche assistite per quelle coppie che, stando alla stessa legge 40, possono accedere alla procreazione assistita (coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniuga- te o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi). Infatti, la stessa legge 40 disciplina specificamente tutte le conseguenze che derivano dalla nascita di un bambino con procedure di fecondazione eterologa». Garanzie Innanzitutto l’articolo 9, in materia di divieto di disconoscimento della paternità e dell’anonimato della madre, disciplina compiutamente i rapporti fra il nato, la coppia e il terzo donatore, con ciò garantendo indubbie e marcate tutele al primo poiché si garantisce al figlio uno status. In secondo luogo, l’articolo 12 vieta e sanziona la commercializzazione di gameti, «con ciò dunque — sottolinea la Gli ultimi paletti Restano soltanto due divieti: la ricerca sugli embrioni e l’eterologa per le coppie gay e per i single D’Amico — non legittimandosi alcuna creazione di un mercato che mercifica i corpi e i gameti stessi». Vi sono inoltre i decreti legislativi n. 191 del 2007 e n. 16 del 2010, in materia di donazione di tessuti e cellule umane, che contengono le regole e le procedure della donazione di organi, tessuti e cellule che devono ritenersi applicabili anche alla donazione delle cellule riproduttive, ovvero i gameti. Conclude l’avvocato Filomena Gallo: «Da oggi non potrà mai più essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa. Tale decisione vale per tutti i cittadini italiani che hanno problemi di sterilità. Nessun vuoto normativo, ma con la legge 40 così modificata garanzie per i nati e per le coppie». Mario Pappagallo @Mariopaps © RIPRODUZIONE RISERVATA La storia La coppia da cui partì il ricorso «Cinque anni di battaglie» Lei commercialista e lui lavoratore autonomo, sposati, una bambina, Carla, nata nel 2008. Superato il periodo di allattamento, C. si accorge di non avere un regolare ritorno del ciclo. «Mi sono rivolta a uno specialista — racconta — che mi ha diagnosticato una menopausa precoce. Il consiglio: una cura ormonale di tre mesi». C. accetta il controllo mensile, nel periodo fecondo. La delusione. «Sempre pochi ovuli, in qualche caso assenti». Ultimata la cura, nel giugno 2009, lo specialista dichiara che, a suo avviso, non c’è speranza di una seconda gravidanza. La determinazione è tanta. E C. va da un altro ginecologo. Doccia fredda. Diagnosi confermata: nessuna speranza, unica via rivolgersi a un centro di procreazione medicalmente assistita. «Occorre un intervento più incisivo» dice lo specialista. «Siamo andati in un centro di Ragusa. Lì il medico mi conferma la diagnosi e mi suggerisce un unico tentativo di “bombardamenti” ormonali», racconta la donna. Niente. «Rinunciamo», è la prima conclusione della coppia. «C’è Carla che è la nostra felicità». Ma tentano l’ultima carta: si rivolgono al Centro Umr di Sant’Agata Li Battiati, diretto da Antonino Guglielmino. Diagnosi conclusiva: infertilità dovuta alla menopausa precoce. Che cosa fare? «Guglielmino mi dice — è C. a ricordare — che è inutile e potenzialmente dannoso procedere con ulteriori cure ormonali. Unica possibilità: l’ovodonazione. Ma in Italia è vietata quindi non se ne fa nulla». Fino a ieri, quando la Consulta ha dichiarato il divieto incostituzionale. Lì, sul tavolo dei giudici supremi, uno dei tre ricorsi era quello di C. che dopo il no del Centro, e senza andare all’estero, si è rivolta al Tribunale di Catania per ottenere l’ordine del giudice per imporre al Centro Umr di effettuare la fecondazione con donazione di gameti femminili. Ne deriva la questione di legittimità costituzionale risolta ieri. Felici C. e suo marito: «Ora eterologa in Italia, a casa nostra, e un fratellino per Carla». Un ringraziamento speciale la coppia lo manda ai propri legali: Marilisa D’Amico (Milano), Maria Paola Costantini (Firenze), Massimo Clara (Milano), Sebastiano Papandrea (Catania). M. Pap. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 5 # L’Unione Conti pubblici Bruxelles: bene le misure dell’Italia ma basta rinvii sul pareggio di bilancio Renzi e il ministro Padoan: urgenza e ambizione, riforme senza precedenti ✒ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dall’Emilia alla Sicilia chi non spende i fondi Ue di LUIGI OFFEDDU D ice giustamente Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che l’Italia rischia di «perdere oltre 5 miliardi di euro di fondi europei», dato il «gravissimo ritardo» nel loro uso. E aggiunge: «Abbiamo bisogno di capire se e dove le risorse si sono bloccate». Per «capire», basta consultare i siti Web delle istituzioni europee, dove sprechi e ritardi sono elencati in bell’ordine, Paese per Paese: niente è segreto e tutto è pubblico da molti anni. Per esempio, rapporto ufficiale della Commissione europea datato 18 aprile 2013: «l’assorbimento dei fondi è più elevato in Austria, Belgio, Germania, ecc.», mentre «i tassi di spesa sono specialmente bassi in Bulgaria, Ungheria, Italia, ecc… In questi Paesi c’è un rischio crescente che, non mobilitando i fondi Ue 50% La quota di fondi europei che viene spesa in media in regioni come il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna si ferma al 45%, la Sicilia al 10 BRUXELLES — Più frasi di lode per le misure economiche annunciate da Roma, «molto bene» soprattutto per la riduzione del cuneo fiscale alimentata con la spending review. E poi, un monito: conti in ordine, e subito. Tenete i conti in ordine, rispettate i paletti, ripete in sostanza la Commissione europea all’Italia, dopo un primo esame preliminare del Def, il Documento di economia e finanza firmato dal governo Renzi, che dal 17 aprile passerà al vaglio del Parlamento. «L’urgenza e l’ambizione delle azioni di riforma che il governo intende attuare sono senza precedenti», si legge nella premessa del documento, pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo economico, firmato da Matteo Renzi e da Pier Carlo Padoan. Secondo la Ue, al più presto, «l’Italia deve portare il bilancio in pareggio in termini strutturali, per mettere il suo elevatissimo debito pubblico su una traiettoria discendente». Nel 2013, la Commissione aveva chiesto all’Italia di «conseguire e mantenere l’obiettivo di medio termine a partire dal 2014». E l’obiettivo di medio termine era precisamente il pareggio di bilancio: che proprio il Def del 2013, scostandosi di poco dalla richiesta europea, prometteva per il 2015. Adesso, però, tutto slitta al 2016. In questo 2014 che sta ancora scorrendo, il saldo resta arenato allo 0,6% del prodotto interno lordo, oltre quello 0,5% che segna il confine del pareggio. E sarà nel 2016, assicura oggi Palazzo Chigi, che il deficit strutturale verrà azzerato. La Commissione prende atto. 0,6 per cento il rapporto Deficit/Pil nel 2014. Sarà azzerato nel 2016 Si dice soddisfatta perché comunque diverse misure sono state avviate bene: l’intenzione dichiarata da Matteo Renzi di «assicurare l’effettiva attuazione delle misure già decise è molto importante dati i divari e ritardi nell’attuazione sperimentati nel passato». L’Italia va «nella giusta direzione», fa eco il Fondo monetario, ma deve proseguire «verso la parità di bilancio». Da Verona, dove si trova per il Vinitaly, Renzi difende la sua politica economica: «Escludo totalmente che vi sia bisogno di una correzione di bilancio quest’anno, la nostra previsione di crescita dello 0,8% è molto cauta: e ci aspettiamo sorprese positive, non negative, nel corso dell’anno». Anche se il suo Il documento Il 17 aprile il Def alla Camera Il Documento di economia e finanza approderà in Parlamento il 17 aprile. L’esame partirà dalla Camera Il taglio del cuneo e la spending review Il Def approvato martedì dal Consiglio dei ministri prevede un taglio di 10 miliardi del cuneo fiscale, 4,5 miliardi arriveranno dalla spending review Il giudizio della Ue Il richiamo al pareggio Bruxelles ha espresso apprezzamenti sul Def ma vuole attendere il documento finale. La Ue ha ricordato l’impegno per il pareggio di bilancio Gli apprezzamenti dal Fondo monetario Vinitaly E Renzi chiude la Fiera con un brindisi Per il Fondo monetario internazionale «il nuovo programma triennale (del governo Renzi) si muove nella giusta direzione» Ieri il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto visita alla 48esima edizione di Vinitaly, a Veronafiere, in occasione della giornata conclusiva della fiera internazionale del vino. A fianco di Renzi anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. «Il vino ambasciatore del made in Italy nel mondo — ha detto Renzi — può passare dagli attuali 5 miliardi e mezzo di export a 7 miliardi e mezzo tra sei anni». Aliquota al 26% sulle quote Bankitalia Per le banche il Def prevede un inasprimento fiscale con l’innalzamento al 26% dell’aliquota sulla rivalutazione delle quote Bankitalia A rischio 5 miliardi di fondi europei L’Italia rischia di perdere 5 miliardi di euro di fondi europei per i forti ritardi nell’utilizzo dei fondi stessi, ha avvertito il sottosegretario Delrio © RIPRODUZIONE RISERVATA sottosegretario Graziano Delrio lancia già un allarme: per l’Italia c’è «il pericolo di perdere oltre 5 miliardi di fondi europei», dato il «gravissimo ritardo» nel loro uso. A modulare questa volta i vari messaggi da Bruxelles è Simon O’Connor, portavoce del commissario agli Affari economici Olli Rehn (in aspettativa perché candidato alle elezioni). Da un lato, spiega, la Commissione attende di avere il testo definitivo del documento approvato dal Parlamento, che poi «valuterà attentamente», poiché «deve verificare se gli sforzi strutturali sono in linea con gli impegni e gli obiettivi nel rispetto del patto di Stabilità e crescita». Dall’altro lato, la stessa Commissione «accoglie con favore l’impegno a finanziare la riduzione delle tasse per i lavoratori con salario basso interamente con tagli alla spesa». Con il giudizio ribadito di «misure molto po- «Niente manovre» Renzi: «Escludo totalmente che vi sia bisogno di una correzione di bilancio quest’anno» sitive» torna poi sull’«accelerazione dell’agenda delle riforme, con scadenze specifiche per ogni misura». Perché «un’attuazione decisa del programma di riforme strutturali è essenziale per sostenere la ripresa incipiente e rafforzare la crescita e l’occupazione potenziale». Ancora lodi per taglio dell’Irpef da 6,7 miliardi (10 nel 2015), coperto «principalmente con la spending review»; per cessioni del patrimonio pubblico per lo 0,7% del Pil, per la riforma della Pubblica amministrazione e lo sblocco dei debiti accumulati dalla stessa; e per le privatizzazioni. Le previsioni economiche che la Commissione diffonderà a maggio «incorporeranno» tutti questi impegni, con i dettagli delle coperture. L. Off. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA disponibili, una parte significativa di questi vada persa e gli obiettivi non vengano raggiunti…». Nel 2012, nel 2011, e prima ancora, gli allarmi erano gli stessi. Appello della Commissione europea, del 27 giugno 2008: «Il tempo si sta esaurendo per i fondi non spesi…». Ci furono anche gli anni dell’oro. Come il 2004, anno in cui misteriosamente solo l’1% di tutti i fondi rimase non speso in tutta la Ue, e l’Italia non andò male. Ma poi tornarono i tempi bui. Carlo Azeglio Ciampi arrivò a dichiararsi «imbarazzato», da ministro del Tesoro, quando sentiva che l’Italia era la maglia nera fra i Paesi Ue per la sua (in) capacità di spendere i fondi di Bruxelles. Anche capire «dove» si bloccano le risorse, non è difficile. In genere l’Emilia Romagna riesce a investirne il 45% o giù di lì, la provincia di Trento arriva al 50%, mentre Sicilia e Campania difficilmente superano il 10%. Come certificato da tutte le statistiche della Ue, e anche dei nostri ministeri. © RIPRODUZIONE RISERVATA La tassa e le quote Bankitalia Patuelli (Abi): non si possono cambiare le regole in corsa, incidono sulle verifiche della Bce Le banche: prelievo ingiusto, ci penalizza in Europa Per Intesa stimato un aggravio superiore ai 300 milioni, 190 per Unicredit DAL NOSTRO INVIATO WASHINGTON — Nella capitale Usa le banche italiane ricevono il riconoscimento del Fondo monetario. «Sono ben preparate ad affrontare una lenta ripresa. Hanno fatto un buon lavoro sul rafforzamento del capitale e sugli accantonamenti e questa è una buona notizia» ha detto José Vinals, responsabile del Dipartimento mercato dei capitali. «Le autorità italiane hanno preso importanti misure per portare le banche in una posizione molto solida». Certo bisogna aspettare l’esito della verifica sugli attivi di bilancio della Bce «per vedere se ci sarà dell’altro da fare. Ma il cammino intrapreso è positivo» ha aggiunto Vinals che pure ha segnalato come le banche europee abbiano raddoppiato, dal 2009 ad oggi, l’ammontare dei crediti difficili, non rimborsati, arrivati a toccare gli 800 miliardi di euro. In Italia però le parole lusinghiere del Fondo, cadono quasi nel vuoto. Tra le banche infatti sale la tensione e avanzano le proteste per l’aggravio — dal 12% al 24% o 26% — dell’imposta sulle plusvalenze ottenute con la rivalutazione, per 7,5 miliardi complessivi, delle quote di Bankitalia per finanziare una parte del taglio del cuneo fiscale. E sono proteste — che vedono aziende e sindacati dalla stessa parte — finalizzate a convincere il governo a tornare sui suoi passi prima di mettere la norma nero su bianco. La tassazione aggiuntiva vale, al massimo dell’aliquota prevista, un miliardo e 50 milioni e ricade sulle 50 banche — nel panorama di 700 istituti di credito — partecipanti al capitale della Banca d’Italia che hanno peraltro via via versato al fisco il prelievo del 12% per la contabilizzazione in bilancio della rivalutazione delle quote possedute, ossia tra 850 e 900 milioni. «Quando mi ha comunicato la decisione, ho detto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si era dimenticato del fatto che le banche stanno già pagando un’addizionale straordinaria Ires dell’8,5% oltre ad anticipare il 130% — una cosa mai vista — dell’imposta. Se il governo vuole insistere sulla maggiorazione dell’imposta sulle plusvalenze, deve togliere quanto meno l’addizionale» ripete il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Il quale aggiunge: «Noi vogliamo ragionare, non siamo capricciosi, ma non si possono cambiare le regole in corsa. E soprattutto non si possono cambiare le norme sul fisco che influendo sui bilanci, incidono anche sulle verifiche in corso da parte della Bce, in vista della vigilanza unica europea, senza contare che la modifica varrebbe solo per gli istituti italiani e sarebbe quindi una penalizzazione nel confronto internazionale». Insomma «anche le banche giocano con la maglia I protagonisti ❜❜ José Vinals ❜❜ Antonio Patuelli (Fmi): le banche italiane sono ben preparate ad affrontare una lenta ripresa (Abi): gli istituti stanno già pagando un’addizionale Ires dell’8,5% azzurra della nazionale italiana nella partita dell’Europa!» si sfoga Patuelli che ricorda gli aumenti di capitale in cantiere dei principali istituti . Sulle difficoltà del settore convergono anche le contestazioni dei lavoratori. «La decisione del governo crea non pochi problemi» dice Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo dei bancari, sottolineando le «inevitabili conseguenze che ricadranno sui lavoratori, in fase di rinnovo del proprio contratto di categoria: auspichiamo un ripensamento da parte del governo». Protestano anche le compagnie assicuratrici, Generali in testa, partecipanti al capitale di Bankitalia «c’è sorpresa e anche sconcerto per una decisione che interviene sui bilanci che sono stati approvati dai consigli di amministrazione», dice il direttore generale di Ania, Dario Focarelli. Intanto dagli analisti arrivano le prime stime: Intesa Sanpaolo, primo azionista di Bankitalia, che ha rivalutato la quota per 2,2 miliardi di euro potrebbe subire un aggravio superiore ai 300 milioni, UniCredit, secondo azionista, tra i 182 e 190 milioni. Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Primo Piano Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 # » Approfondimenti Il Documento di economia e finanza FISCO, ANCHE LE BOLLETTE PER LA CACCIA AGLI EVASORI Nel piano l’incrocio delle banche dati, dai conti correnti alle utenze Le misure T utto comincia su Twitter, e dove se no? Un follower di Matteo Renzi gli scrive «peccato non ci sia traccia di lotta all’evasione». E il presidente del consiglio risponde «Vedrai vedrai sull’evasione...». Per poi aggiungere, stavolta di persona da Verona, «su questo tema continuiamo la battaglia ma ne parleremo a tempo debito». L’argomento è delicato, specie in campagna elettorale. Ma il piano al quale il governo sta lavorando si concentra sull’incrocio delle banche dati, a partire da quelle sulle utenze domestiche, come luce, acqua e gas. «La lotta all’evasione — dice il presidente del consiglio ai suoi collaboratori — non si fa con i blitz, come a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un investimento massiccio in nuove tecnologie. Il che non vuol dire ridurre l’utilizzo del contante». Ed è proprio questa l’impostazione che si trova anche nel Def, il Documento di economia e finanza approvato in consiglio dei ministri. «Sarà necessario — si legge nelle bozze del testo entrato a Palazzo Chigi — rafforzare l’attività conoscitiva e di controllo delle agenzie fiscali attraverso l’uso prioritario dei sistemi informatici con interconnessione fra tutte le banche dati esistenti, eliminando doppioni costosi e massimizzando sia l’efficacia dell’uso di tutti i dati esistenti che l’azione sinergica di tutti gli attori utili alla lotta contro l’evasione fiscale». Una rivoluzione rispetto alla selva oscura di adesso. L’indagine conoscitiva del Parlamento sull’anagrafe tributaria ha impiegato quattro anni per arrivare a stabilire che in Italia le banche dati sono 129 e quasi sempre non si parlano fra loro. Il modello che Renzi ha in testa parte da questa considerazione. E, soprattutto, da quanto ha fatto come sindaco a Firenze. Lo spiegava lui stesso nel 2011: «I Comuni possono fare un buon lavoro incrociando le utenze di gas, acqua e rifiuti con le dichiarazioni dei redditi. Da due anni abbiamo un osservatorio ad hoc, guidato dalla comandante della polizia municipale». Non è solo una curiosità d’archivio. La comandante della polizia municipale di Firenze era Antonella Manzione, che presto arriverà a Palazzo Chigi come capo dell’ufficio legislativo. La conferma di come quel modello sarà trasferito su scala nazionale. L’incrocio delle banche dati è già adesso Il piano di azione Professionisti come imprese Avranno accesso ai fondi Ue Liberi professionisti come imprenditori. È la rivoluzione avviata da Bruxelles con l’adozione del Piano d’azione per le libere professioni, che ha l’effetto immediato di aprire l’accesso ai fondi Ue alla categoria, finora esclusa. «Potranno utilizzare tutti gli strumenti finanziari comunitari che hanno gli imprenditori» ha confermato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani. «Senza il Piano Ue — ha aggiunto il presidente del Cup Marina Calderone — c’era il rischio di perdere il 30% degli iscritti». I liberi professionisti «ora non possono, ma devono», ha avvertito il presidente dell’Adepp Andrea Camporese, beneficiare dei finanziamenti Ue. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 13 0,5 per cento l’aliquota che pagheranno le banche sulla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia. Parte dell’introito finanzierà il taglio del cuneo fiscale miliardi si aggiungeranno ai 47 già stanziati dai precedenti governi per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per cento il deficit strutturale del bilancio dello Stato previsto nel 2015 dal governo Renzi. Il conseguimento dell’obiettivo di pareggio sarà nel 2016 uno strumento utilizzato dal fisco. Ma l’operazione non è sistematica, l’analisi delle utenze viene utilizzata di fatto solo nelle indagini giudiziarie. Proprio da lì era partita la Guardia di finanza di Roma quando, pochi giorni fa, ha scovato l’ennesimo evasore totale. Un signore di 80 anni che aveva incassato 3 milioni di euro con i suoi 47 appartamenti affittati in nero agli studenti. Ma non ci sono solo la banche dati per la lotta agli evasori. Yoram Gutgeld, già consigliere economico di Renzi, ha parlato più volte di «riduzione dell’uso del contante». Un orientamento che, almeno per ora, il premier non sembra condividere. Poi c’è il capitolo rientro dei capitali dall’estero. Proprio ieri il procuratore di Milano Francesco Greco, in audizione alla Camera, ha sostenuto che l’intervento va «collegato strettamente all’introduzione della riforma del riciclaggio, per dimostrare che non si sta facendo né uno scudo, né un condono». Se l’incrocio delle banche dati e delle uten- Il blitz Il premier: la lotta contro chi non paga le tasse non si fa con i blitz a Cortina e a Ponte Vecchio ma con le nuove tecnologie ze dovesse far recuperare più soldi dagli evasori, l’extra gettito andrebbe destinato al fondo per la riduzione delle tasse. Un obbligo di legge previsto dal 2011 sul quale mette la lente di ingrandimento proprio il Documento di economia e finanza. Nel 2013 gli incassi dalla lotta all’evasione hanno raggiunto i 10,7 miliardi di euro, mezzo miliardo in più rispetto all’anno precedente. Ma nel Def «si ritiene prudenziale considerare, ai fini dell’eventuale destinazione alla riduzione della pressione fiscale, la quota di 0,3 miliardi di euro», appena 300 milioni. Per il momento — come osserva la Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre — il peso delle tasse aumenta: nel 2014, si legge nel Def, sarà del 44%, lo 0,2% in più rispetto all’anno scorso, principalmente come effetto dell’aumento della tassazione sulle banche. Lorenzo Salvia @lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Formule I prelievi straordinari e le Authority che provano a frenare DALLA GUERRA D’ETIOPIA IN POI QUEL VIZIO DELLE UNA TANTUM «TAPPABUCHI» PER DECENNI L a puntura è un attimo: tac, entra l’ago, dolorino, esce l’ago, cotone, massaggino, fatto. Le tasse una tantum sono più o meno così: ti prelevano un po’ di soldi, non fai salti di gioia ma speri di contribuire a far marciare la cosa pubblica. E poi stop al prelievo straordinario. Si sa che da sole tamponano buchi e non risolvono i problemi del bilancio dello Stato. Infatti accompagnano le misure strutturali. La decisione annunciata dal Governo di raddoppiare al 24-26% l’aliquota sulle plusvalenze delle banche per la rivalutazione delle A tempo Le imposte a tempo che diventano perpetue, come il contributo per il finanziamento legato alla crisi del Canale di Suez nel ‘56 quote di Bankitalia è una di queste misure eccezionali. In futuro, per le sue caratteristiche (la plusvalenza si fa una volta sola), dovrà essere sostituita da interventi di carattere permanente da reinventare. Una tantum, due paroline che ci ritroviamo ogni anno, ogni manovra, ogni governo, prima e dopo la Seconda guerra mondiale. E talvolta l’imposta, tradendo il significato della locuzione latina, diventa perpetua. Nel 1935, per esempio, fu introdotta un’accisa sui carburanti per finanziare la guerra in Etiopia. Stiamo ancora pagando quella tassa che, come il finanziamento per la crisi di Suez, il disastro del Vajont, l’alluvione di Firenze, vari terremoti, il con- tratto 2004 degli autoferrotranvieri eccetera , pesa sul prezzo del carburante. La puntura può risultare ben più fastidiosa se dura qualche decennio. Perpetue o davvero eccezionali le una tantum hanno attraversato la storia della Repubblica. Nel 1982 la regione Calabria non aveva i soldi per pagare i suoi 27.500 lavoratori forestali, che da soli basterebbero per potare l’Amazzonia, e chiese 100 miliardi allo Stato, una tantum. Non si contano i richiami della Banca d’Italia affinché vengano «varate misure a carattere strutturale per integrare il crescente ricorso a misure di carattere transitorio» (Antonio Fazio 1992). Tutte le una tantum per un valore di 20 mila miliardi di lire saranno abolite l’anno prossimo, prometteva nel ’93 il governo Ciampi. Poi arriva Silvio Berlusconi nel ’94 e il Fondo Monetario lo saluta così: «Basta con manovre una tantum». Passano gli anni ma il vizio resta, c’è sempre un’emergenza che giustifica un prelievo (o una misura spot) eccezionale. Il decreto salva-calcio nel 2003 è un salvagente per le società di serie A e B che possono spalmare in dieci anni le perdite dovute alla svalutazione del parco giocatori. «Finita l’era dei condoni, meno una tantum», prometteva il governo Berlusconi dieci anni fa. Poi dopo qualche mese passa la Corte dei Conti e con parole semplici spiega che «alcune coperture sono una tantum dunque il prossimo anno si porrà il problema di sostituire la copertura». Parole da copiare e incollare sotto il provvedimento sulla tassazione delle plusvalenze delle banche in Bankitalia. Mario Gerevini © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 italia: 51575551575557 MOVE&PAY BUSINESS. IL MOBILE POS PER ACCETTARE PAGAMENTI IN MOBILITA. Grazie a Intesa Sanpaolo e Vodafone puoi accettare pagamenti con Move&Pay Business, il mobile Pos di Setefi, collegandolo direttamente al tuo tablet o smartphone. Move&Pay Business è piccolo, portatile e a canone contenuto, facilmente attivabile tramite una App gratuita. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche del POS mobile e del servizio di accettazione in pagamento delle carte fare riferimento al foglio informativo di Setefi S.p.A., disponibile sul sito www.monetaonline.it, presso le Filiali e sui siti internet delle Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo che collocano il servizio. La concessione del servizio è soggetta all’approvazione di Setefi S.p.A. www.intesasanpaolo.com/piccole-imprese 7 8 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 » Approfondimenti Primo Piano italia: 51575551575557 I contenuti del Documento di economia e finanza DIPENDENTI PUBBLICI, I NIENTE AUMENTI IN BUSTA PAGA FINO AL 2020 ILLUSTRAZIONI DI ROBERTO PIROLA Prevista solo l’indennità di vacanza contrattuale Le misure 9 contratti pubblici, bloccati dal 2010, rischiano di restare fermi fino al 2020. Nel Def, il Documento di economia e finanza approvato martedì dal governo, non sono infatti previsti stanziamenti per il rinnovo dei contratti, il cui blocco è stato prorogato dall’ultima finanziaria (governo Letta) fino al 2017. E, a pagina 34 della sezione II, si dice solo che la spesa per i dipendenti pubblici (164 miliardi di euro nel 2013) aumenterà dello 0,3% ma solo «nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2018-2020». Ma se si prevede di pagare tale indennità (che recupera il 50% dell’inflazione), finora congelata, è perché non si ha in programma di rinnovare i contratti. Secondo stime sindacali, alla fine del 2014, a causa del blocco in vigore dal 2010, avranno perso in media 240 euro al mese di potere d’acquisto. «Ci preoccupa molto la prospettiva di un ennesimo mancato rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici — dice il segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo —. Oggi, lo Stato è il peggior datore di lavoro del nostro Paese: si può decidere come e cosa contrattare, ma non si può negare la contrattazione». La previsione contenuta nel Def è arrivata come una doccia fredda per i lavoratori del pubblico impiego e i sindacati che si stanno battendo per ottenere lo sblocco immediato dei contratti. Il ragionamento proposto dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che in fondo gli 80 euro di taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti con un stipendio fino a 1.500 euro che scatterà a maggio equivalgono a un rinnovo contrattuale, è già stato respinto al mittente dai sindacati. Secondo l’ultimo Rapporto dell’Aran (l’agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego), dal 2010 a oggi la forbice tra le retribuzioni pubbliche, tradizionalmente più ricche, e quelle private si è praticamente chiusa. Nel 2010 la retribuzione contrattuale media pro-capite per impiegati e quadri nel pubblico impiego era di 27.472 euro lordi contro i 25.531 euro nel privato. Nel 2013 lo scarto si era ridotto a meno di 500 euro: 27.527 euro nel pubblico contro 27.044 nel privato. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA REDDITI 80 euro in più fino a 8.000 euro SANITÀ Addio ricette, saranno online CRESCITA Bes, il benessere in 135 parametri L’ I I obiettivo del governo è che il bonus per gli incapienti, le persone che hanno un reddito al di sotto degli 8 mila euro lordi l’anno e quindi non pagano le tasse, sia uguale nelle dimensioni a quello che i lavoratori dipendenti dovrebbero trovare nelle buste paga di maggio grazie all’aumento delle detrazioni sull’Irpef. Un massimo di 80 euro netti al mese, quindi, che poi scenderebbe a seconda delle diverse fasce di reddito. Palazzo Chigi preme affinché le due operazioni, aumento degli sgravi Irpef e bonus per gli incapienti, vadano di pari passo, con effetti visibili già negli stipendi di maggio. Ma non è da escludere che il decreto legge in calendario per il 18 aprile preveda un’operazione in due tempi, con l’intervento per gli incapienti rimandato di qualche settimana. Il nodo, come al solito, è quello delle risorse. Aggiungere i 4 milioni di lavoratori dipendenti incapienti ai 10 milioni di dipendenti al di sotto dei 25 mila euro lordi l’anno significa aver bisogno quasi di un miliardo di euro in più. Oppure recuperare una parte dei soldi necessari limando l’aumento delle detrazioni Irpef, fermo restando il punto massimo degli 80 euro al mese. Tutte e due le strade non sono semplici. Per questo il bonus per gli incapienti potrebbe partire non a maggio ma più in là, con il vantaggio di costare qualcosa in meno per il 2014. Non è ancora chiaro se l’intervento a favore degli incapienti prenderà la forma di un taglio ai contributi Inps oppure di un assegno pagato dall’Inps. Secondo l’associazione Unimpresa c’è il rischio che, con i dettagli ancora da definire, le aziende non abbiano il tempo di modificare le buste paga. l peso della spesa sanitaria in rapporto al Prodotto interno lordo scenderà: dal 7% del 2014 al 6,8% nel 2018. Secondo le stime contenute nel Def, il Documento di economia e finanza, ciò avverrà perché la spesa per la sanità, pur aumentando a un tasso medio annuo del 2,1%, salirà meno del Pil nominale, previsto al 3%. Tradotto in euro, si passerà dai 111,4 miliardi previsti per quest’anno ai 121,3 miliardi del 2018. Al contenimento della spesa concorreranno il blocco dei contratti, il taglio della farmaceutica e le misure di spending review. Per il 2014 è prevista «l’estensione a tutto il territorio nazionale delle attività di dematerializzazione delle ricette mediche cartacee, avviata già in alcune Regioni». Le ricette online consentiranno «il potenziamento dei controlli delle prescrizioni mediche » e conseguenti risparmi. Non ci saranno tagli lineari, assicura il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Servirà però, aggiunge, «un’operazione veramente chirurgica per stabilire interventi di recupero che non devono cadere sui servizi ai cittadini e non si devono tradurre in mero taglio di offerta dei servizi ospedalieri o meno offerta di farmaci», aggiunge il ministro, che entro maggio dovrà trovare l’accordo con le Regioni sul nuovo Patto per la salute, dal quale dovrebbero venire risparmi per circa un miliardo nel 2014: «O ci impegniamo a recuperare questi risparmi o non siamo credibili». Nel Documento ci sarà «una particolare attenzione agli elementi di spreco, nell’ambito del cosiddetto "Patto per la salute" con gli enti territoriali, e tramite l’assunzione di misure contro le spese che eccedono significativamente i costi standard». Contro le misure sono pronti a mobilitarsi la Federazione di Asl e ospedali (FiaSo) e i sindacati di medici e dirigenti (Anaao-Assomed) contrari al tetto di 239 mila euro per i direttori delle aziende sanitarie e al blocco. l fiore all’occhiello del Documento di economia e finanza? Si chiama Bes. L’acronimo di «Benessere equo e sostenibile» tiene a battesimo un nuovo indicatore di misurazione del benessere di un Paese. A svilupparlo l’Istat insieme con il Cnel. Sì, proprio il Cnel, l’ente a cui il nuovo presidente del Consiglio ha promesso la chiusura. Il Bes nasce sull’onda dei lavori della commissione internazionale per la misurazione delle performance economica e dello sviluppo sociale promossa dai Nobel per l’economia Joseph Stiglitz e Amartya Sen insieme con Jean Paul Fitoussi. Sullo sfondo l’idea che il benessere di un individuo (o di uno Stato) non sia più valutabile soltanto con la ricchezza. Tra i 22 membri della commissione c’era anche l’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini, allora impegnato alla direzione statistica dell’Ocse. Poi Giovannini passò al vertice dell’Istat e l’Italia cominciò a tradurre i principi della commissione in un indice. Il Bes, appunto. A giugno Cnel e Istat presenteranno il secondo rapporto. In tutto 135 indicatori monitorati nell’ambito di 12 «domini». Benessere economico, salute, conciliazione dei tempi di vita, qualità dei servizi, ambiente. «Passare dalla dittatura del Pil alla democrazia del Bes comporta un cambio di paradigma», dice Stefano Bruni, componente per il Cnel, del comitato che si occupa della definizione degli indicatori. Ma il ruolo del Cnel? «Su questo progetto lavorano una ventina di persone – risponde Bruni -. In qualche modo il Cnel garantiva il sostegno delle rappresentanze sociali». A giugno la presentazione del nuovo rapporto. Qualche anticipazione: la fiducia degli italiani nei partiti, già a 2,3 punti su una scala di 10, rispetto all’anno scorso è scesa ancora. Chissà se per risollevarla basterà cancellare il Cnel. L. Sal. Enr. Ma. Rita Querzè © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 ❜❜ Politica Berlusconi è il leader riconosciuto dei moderati italiani, in grado di influire in modo decisivo sulle prossime Europee Anna Maria Bernini, Forza Italia La decisione Oggi l’udienza sui servizi sociali. Ieri un altro attacco ai magistrati, nel documento il leader di FI li spiega con la campagna elettorale Berlusconi ai giudici: vi critico perché c’è il voto Nella memoria difensiva indica un centro per i disabili: potrei essere un motivatore MILANO — L’autocritica di stampo maoista non è richiesta, e nemmeno un religioso mi pento/mi dolgo è condizione necessaria al condannato definitivo per accedere alla misura alternativa al carcere dell’affidamento ai servizi sociali. E tuttavia a Silvio Berlusconi deve essere sorto il dubbio che giovi, almeno sulla carta, dare una qualche giustificazione ai suoi continui attacchi alla magistratura. Così l’ex presidente del Consiglio in una memoria difensiva in vista dell’udienza di oggi pomeriggio al Tribunale di Sorveglianza di Milano, proprio mentre ieri in pubblico insiste che «la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedirmi di condurre la campagna elettorale», all’ombra invece delle scartoffie giudiziarie si precipita a rassicurare che è tutta scena, che gli attacchi alla magistratura avrebbero solo motivazioni politiche, che sarebbero dettati esclusivamente da finalità elettorali, e che giammai mirerebbero a colpire le persone dei giudici. Convincente o meno che risulti, Berlusconi è invece già al sicuro rispetto all’unica condizione davvero importante per il beneficio che chiede, e cioè il risarcimento del danno alle parti civili vittime del reato: soddisfatto quando ha versato all’Agenzia delle Entrate i 10 milioni di risarcimento stabiliti dalla Cassazione nella sentenza che il primo agosto 2013 rese definitiva la condanna a 4 anni per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. L’indulto votato dal Parlamento nel 2006 gli ha can- cellato 3 dei 4 anni, e il modo di scontare i residui 12 mesi (che in concreto poi scenderanno a 10 mesi e 15 giorni, perché il beneficio della «liberazione anticipata» abbuonerà 45 giorni una volta scontati i primi 6 mesi) è appunto il tema dell’udienza di oggi nella quale Berlusconi, accanto all’opzione in via puramente subordinata della temuta ma non realistica detenzione Per le critiche ai colleghi Il 15 processo al Csm per una toga del caso Mills La sezione disciplinare del Csm processerà il prossimo 15 aprile, per le «espressioni severamente critiche» nei confronti dei colleghi che, prima di lei, si erano occupati del caso, il magistrato Francesca Vitale che nel 2012 prosciolse per prescrizione Berlusconi nel processo Mills. Nelle motivazioni della sentenza il magistrato addebitò al precedente collegio la responsabilità del decorso dei termini di prescrizione e per questo ora è accusata di non aver agito «con correttezza ed equilibrio». domiciliare ad Arcore, punta ad essere affidato ai servizi sociali. Come ogni giorno in udienze del genere, oggi il Tribunale (presidente Pasquale Nobile de Santis, relatore Beatrice Crosti, esperti onorari la sociologa e mediatrice penale Federica Brunelli e la criminologa Silvia Guidali) esaminerà una sessantina di casi, giungendo a Berlusconi alle 17 e riservandosi poi la decisione entro 5 giorni. In moltissimi casi i condannati ottengono l’affidamento ai servizi sociali senza alcuno specifico programma riabilitativo ma solo con l’indicazione di «relazionarsi con l’assistente sociale designato» dello Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna), dunque con una quasi totale libertà, limitata soltanto dall’obbligo di rispettare le pre- scrizioni standard di restare in casa tra le 11 di sera e le 6 del mattino, del non frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, del non poter andare all’estero (gli era stato già ritirato il passaporto), del non uscire dalla regione dove ha stabilito domicilio (salvo però richieste di permessi solitamente concessi): Berlusconi manterrebbe ampi margini anche per la sua attività politica di leader di Forza Italia, potendo dare tutte le interviste che vuole e potendo chiedere e ottenere facilmente l’ok agli spostamenti per comizi e manifestazioni fuori Lombardia. In altri casi accade invece che i giudici accolgano un programma proposto dal condannato, e per prepararsi anche a questa teorica eventualità Berlusconi, nella memoria difensiva, fa una controproposta a quella (mezza giornata alla settimana in un centro per anziani) ipotizzata dall’Uepe, e cioè si dice disponibile a frequentare un cascina nell’hinterland milanese che un’associazione benefica sta ancora finendo di costruire per aiutare persone con disabilità: qui il capo del Pdl prospetta che potrebbe impegnarsi a fare il motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire studi sul tema, a contribuire alle attività all’aperto di recupero. Salvo colpi di scena, Berlusconi oggi non interverrà all’udienza a porte chiuse, in vista della quale si è affidato a due donne avvocato certo meno note dei penalisti difensori titolari (il senatore Niccolò Ghedini e il professor Franco Coppi), ma più specializzate sul complesso mondo del diritto dell’esecuzione penale, e scelte proprio per questo da Ghedini e Coppi: An- A porte chiuse Salvo sorprese, l’ex premier non parteciperà all’udienza. Per la difesa due donne avvocato gela Maria Odescalchi (nominata sostituto processuale di Ghedini) e la collega di studio Michela Andresano, curiosamente già incrociatasi con la giudice Crosti all’epoca dei primi permessi (dopo 10 anni di carcere) concessi a Ruggero Jucker, il rampollo della Milano bene condannato per aver assassinato a coltellate la fidanzata. Luigi Ferrarella [email protected] Giuseppe Guastella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Retroscena La solidarietà dell’ex delfino La telefonata di Alfano e il cantiere della federazione ROMA — Si è ripromesso di sentirlo in queste ore così difficili, perché «davvero vorrei essergli al fianco», perché «il mio affetto nei suoi confronti è rimasto immutato», perché le asprezze della politica non possono far velo sulle relazioni personali, per quanto logorate da un divorzio traumatico. E poco gli importa cosa diranno «gli altri», in che modo commenteranno la sua decisione: Alfano intende chiamare Berlusconi per manifestargli la «solidarietà sincera» di chi non ha cambiato idea sulla «sentenza ingiusta» di cui il Cavaliere «è rimasto vittima», per le «amarezze» che quel verdetto sta per provocargli. In quel momento il resto non conterà, sebbene l’ex premier e il suo ex delfino siano oggi divisi da tutto e su tutto, e i rispettivi partiti si preparino a uno scontro elettorale che rischia di trasformare un solco in una trincea invalicabile. Perché è vero che Forza Italia e Ncd si dovranno sfidare nelle urne, ma a più di un mese dalle elezioni la competizione è già trascesa, scatenando una rissa da osteria in quel che un tempo è stato il centrodestra. Ieri Gasparri ha dileggiato la Meloni con la quale per anni ha militato in An e poi nel Pdl; Toti ha definito Alfano un «cagnetto che ringhia per paura», con un linguaggio che a Bondi — fedelissimo del Cavaliere — appare «inappropriato»; Berlusconi è dovuto intervenire a nome di Forza Italia per porre l’ultimatum agli eretici di Forza Campania, mentre nei gruppi parlamentari azzurri si continua a malignare sui motivi che hanno trasformato «un falco in colomba» verso il nuovo governo, ribattezzato «Renzini» perché frutto di un incrocio tra Renzi e Verdini. Sono tutti segnali che — secondo Bondi — testimoniano il «fallimento» di un’espe- La vicenda Lo strappo Dopo mesi di tensioni all’interno del partito, a novembre un gruppo di esponenti del Popolo della libertà contrari al ritorno a Forza Italia decide di dare vita a una forza politica autonoma: nasce il Nuovo centrodestra Al governo A guidare Ncd è Angelino Alfano. Il partito, decisivo negli equilibri di governo, mantiene la sua fiducia al governo Letta. E prosegue a far parte dell’esecutivo anche con Matteo Renzi premier Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 ❜❜ Le tappe 1 agosto LA SENTENZA La Cassazione conferma la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per il processo Mediaset e rimanda la pena accessoria in Appello perché l’interdizione dai pubblici uffici sia ricalcolata (nella sezion foto, il collegio dellaa sezione feriale). Due giornii dopo la Questura ritira il passaporto all’ex premier Politica 11 italia: 51575551575557 Il 10 aprile è un giorno che deve rimanere scolpito nelle coscienze di noi tutti. È la data del funerale della democrazia Daniela Santanchè, Forza Italia Dietro le quinte Tensione tra i fedelissimi. Il partito alza il tiro sulle riforme: no al calendario del Senato La vigilia più lunga dell’ex premier: potrebbero perfino arrestarmi Ago A L’accusa ai cosentiniani di Forza Campania: ci togliete voti con l’inganno Set 11 ottobre LA RICHIESTA Gli avvocati di Berlusconi presentano la richiesta per l’affidamento in prova ai servizi sociali 27 novembre LA DECADENZA DA SENATORE L’Aula vota la decadenza di Berlusconi da senatore, in base alla legge Severino: dopo la condanna è per 6 anni non eleggibile e incompatibile con la carica di parlamentare (nella foto la seduta a Palazzo Madama) Oggi LA DECISIONE SULLA PENA Alle 17 l’udienza del Tribunale di sorveglianza che deciderà sulla richiesta dell’ex premier di scontare la pena con l’affidamento in prova ai servizi sociali, in alternativa alla detenzione domiciliare Ott Nov Dic 7 settembre IL RICORSO IN EUROPA Ricorso dell’ex premier alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il documento è depositato anche presso la Giunta per le elezioni del Senato, che sta esaminando il nodo della decadenza da parlamentare (l’altro ieri la Corte di Strasburgo ha bocciato la richiesta di un intervento che permetta la sua candidatura) Gen Feb 18 marzo Mar Apr L’INTERDIZIONE La Cassazione conferma la pena accessoria di 2 anni di interdizione dai pubblici uffici, dichiarando irrilevanti le questioni di legittimità costituzionale sollevate dagli avvocati Ghedini e Coppi (nella foto) CORRIERE DELLA SERA rienza politica durata venti anni: «Si è dimostrata l’assenza di una comunità». Nessuno può ritenersi esente da colpe, eppure in molti sono all’opera per rimettere insieme i cocci di una coalizione, compreso Berlusconi. In questi giorni — nei rari momenti in cui si è dedicato alla politica — l’ex premier ha spiegato che «in futuro bisognerà lavorare a una nuova federazione del centrodestra». «Niente partito unico», ha precisato il Cavaliere: «Non ci sono le condizioni per farlo. Eppoi è una soluzione che non va. Il Pdl si è rivelato un fallimento». Ma un rassemblement è possibile, anzi è necessario, così ha detto pubblicamente il capogruppo azzurro Romani l’altro ieri a un convegno con i «cugini» di Ncd: «Dobbiamo tornare a stare insieme, perché voi siete debolissimi al governo e noi siamo debolissimi all’opposizione». «Insieme eravamo fortissimi al governo», gli ha risposto Schifani. È lì che si è aperta la faglia, e in molti oggi dentro Forza Italia riconoscono l’errore di aver tolto la fiducia al gabinetto Letta, che ha aperto poi la strada a Renzi. Lo stesso Romani ha rivelato di averne fatto cenno tempo addietro a Berlusconi, trovando nel Cavaliere «grande attenzione» alle sue considerazioni. Ma ormai il vaso è stato rotto, ed è sul futuro che si concentrano i tentativi di rimettere a posto i cocci, sebbene — come sottolinea Quagliariello — «l’approccio politico dialogante di Forza Italia a Roma si ROMA — È una vigilia infinita, che dura da mesi e che da mesi lo tormenta, quella che (forse) oggi si concluderà con la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano che decreterà la pena da scontare per la condanna Mediaset. E Silvio Berlusconi — che salvo colpi di scena non si presenterà all’udienza — passa le ultime ore di vera libertà come un leone in gabbia, in un saliscendi di emozioni: angoscia, rabbia, speranza, rassegnazione, e poi ancora ira, scoramento, e voglia di lottare come di mollare. «Mi è arrivata addirittura la voce che potrebbero arrestarmi, arrestarmi dico... A me...», si è sfogato con alcuni fedelissimi, per poi accettare il conforto di altri e tirarsi un po’ su: «È vero, gli avvocati mi dicono che dovrebbe andare tutto bene, che sarà una cosa molto soft... Ma fino all’ultimo io non ci credo». La verità è che, comunque vada, per dirla con la Santanchè «questo per tutti noi è un giorno di lutto». E tanto più lo è per il leader azzurro, chiuso ad Arcore con la compagna Francesca, confortato dal via vai dei figli, attorniato dai suoi avvocati, dalla fedelissima Rossi, dal medicoamico Zangrillo che gli controlla il ginocchio ancora dolorante, in continuo contatto telefonico con i scontra con le mosse sul territorio, che rivelano un intento diverso». Il «caso Piemonte» — dove il centrodestra si appresta a presentarsi diviso — è quello più emblematico, e porta il primo cittadino uscente di Pavia a esprimere «grande rammarico» per l’occasione persa. Anche perché il trentenne Cattaneo, «promosso» nel frattempo da Berlusconi ai vertici nazionali del partito, si è ricandidato a sindaco con l’appoggio di tutto il centrodestra. Lo scambio di sms con Alfano più che descrivere la bontà dei rapporti personali, è un segno — a suo dire — della «necessità e La rissa continua volontà di costruire al Ma nel centrodestra più presto un’alleanza è rissa. Toti: Angelino che alle prossime elezioni sia in grado di è un cagnetto che ringhia per paura sfidare Renzi». Quel Renzi per il quale Berlusconi aveva fatto sapere di essersi preso una «cotta», facendo intuire quale fosse la sua pazza idea: affidare all’allora sindaco di Firenze la propria eredità elettorale. Ma Renzi non ha mai pensato di accettare quell’eredità. Lui vuole prendersela. Glielo spiegò il giorno in cui il leader del Pdl lo ospitò ad Arcore. Ecco qual è la sfida che attende il centrodestra di governo e di opposizione nelle ore più buie di Berlusconi. Francesco Verderami © RIPRODUZIONE RISERVATA Commissione La coppia bipartisan delle riforme La coppia, bipartisan, delle riforme: Maria Elena Boschi, ministro pd, e il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto (FI). In commissione Boschi ha ribadito l’obiettivo del via libera alle riforme in prima lettura entro il 25 maggio. (LaPresse) A Napoli La convention di «Forza Campania», la corrente dei cosentiniani ribelli non riconosciuta da Forza Italia (Ansa) suoi e perfino impegnato nel diffondere note che, visto il momento, appaiono un po’ fuori contesto. Non tanto l’accusa reiterata alla «sinistra e al suo braccio giudiziario» di volergli impedire di fare campagna elettorale e di svolgere il suo ruolo di leader, che suona anomala più per la tempistica (il giorno prima della decisione dei giudici) che per la sostanza. Quanto il durissimo aut aut, firmato insieme con il coordinatore campano De Siano, a Forza Campania, il gruppo dei cosentiniani accusato di fatto di «maldestri tentativi di sottrarre voti a Forza Italia con la confusione e con l’inganno», perché non si può «far parte di un partito e militare contemporaneamente in un altro partito». Uno sfogo che fa capire quanto siano agitate le acque tra gli azzurri e quanto sia grande la preoccupazione per il futuro, prossimo e lontano. Lo dimostra l’angoscia con cui ieri si è vissuta l’attesa, con voci insistenti di «provvedimenti durissimi dei giudici» contro Berlusconi che passavano di conciliabolo in conciliabolo, al Senato come alla Camera, rimbalzando da Arcore e verso Arcore, poco verificabili e comunque terrorizzanti. Un nervosismo che ha caratterizzato la giornata su tutti i fronti. Sulle riforme, dopo la telefonata di Berlusconi a Renzi che doveva servire a rassicurare sulle intenzioni del partito di non abbandonare il percorso stabilito dal patto, ieri al Senato Forza Italia ha votato contro il calendario dell’Aula, pretendendo che l’esame dell’Italicum fosse calendarizzato assieme a quello della riforma del Senato e del titolo V. Poi una sequela di dichiarazioni di azzurri di ogni calibro e peso si è susseguita per contestare la decisione della Corte di Strasburgo di non concedere la sospensiva a Berlusconi — che gli avrebbe permesso di candidarsi alle Europee in attesa di un giudizio sulla condanna Mediaset — e questo mentre la Bergamini e la Centemero hanno lavorato a un ricorso d’urgenza alla Corte. La verità è che sembra bloccata ogni decisione operativa. Le liste per le Europee sono in stand-by in attesa della decisione del Tribunale, sul cammino delle riforme è stallo, la campagna elettorale — non sapendo che agibilità avrà Berlusconi — è da inventare. In mancanza di altro, lo sfogo è una polemica durissima con il Nuovo Centrodestra. «Alfano e i suoi sono come quei cagnetti che abbaiano tantissimo e ringhiano perché hanno paura», ha affondato a sorpresa il colpo il sempre attento Giovanni Toti. Immediata l’ira degli ex amici, con tanto di violenta risposta di Cicchitto: «Toti è un mediocre lacchè, molto meglio la Santanchè». Questo il clima alla vigilia. Chissà dopo, se andasse male. Paola Di Caro © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Politica Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Verso le Europee Cofferati, Sassoli ed Emiliano costretti a retrocedere La sfida del segretario pd: alle urne solo donne capolista Malumori tra i big superati In corsa per Strasburgo # Lite sulle scelte in Sicilia. Crocetta attacca Chinnici ROMA — Spiazzare, sparigliare, sorprendere. Matteo Renzi va avanti così. E questa volta a farne le spese sono alcuni pezzi grossi del Pd, che si sono addormentati capilista e risvegliati numeri due. Stupore, rabbia e poi, dopo che la direzione ha approvato all’unanimità le liste, gran corsa a riecheggiare le parole del premier, come «è bello» che a guidare lo squadrone «dem» per il 25 Maggio siano cinque donne... Una trovata che ha costretto agli straordinari notturni il vicesegretario Lorenzo Guerini, ricompensato dal leader con complimenti e battute: «Grazie per il lavoro di cucitura con le segreterie regionali. Ma ora vorrei cambiare di nuovo e mettere cinque uomini!». Risate. E mugugni a denti stretti. Con il ribaltone rosa il segretario ha fatto scouting nelle diverse aree del partito, ma anche le cinque numero-uno per essere elette dovranno prendere i voti. La battaglia delle preferenze è iniziata e ha i contorni di una guerra tra correnti. Renzi vuole stravincere e lancia un altro segnale di svolta: «Cinque donne che non sono bandierine, ma persone che per esperienza e storia personale possono dare un contributo all’Euro- Su «Sette» «Firenze caput mundi»: la capitale renziana e le sue ricette per l’Italia Viaggio nella «capitale renziana». La copertina di Sette, in edicola domani con il Corriere della Sera, è dedicata a Firenze, con le firme di Dario Di Vico, Paolo Ermini e Gianluigi Colin. L’inviato del Corsera racconta una città che ha sofferto la congiuntura economica meno di altre e che offre all’Italia «un modello di resistenza territoriale sui generis», basato su turismo, artigianato della pelle e multinazionali legate alla domanda mondiale. Ermini, direttore del Corriere Fiorentino, si chiede se durerà «l’effetto Renzi» per Firenze, che rappresenta la «città del premier» come Chicago per Obama. Colin, art director del Corriere, si concentra sul marchio scelto, con un concorso, come brand della città. © RIPRODUZIONE RISERVATA pa. Sarà un voto decisivo per cambiare l’impostazione dell’Ue». E D’Alema, che si dice «adatto» per il ruolo di commissario, approva: «Segnale forte». Per il Nord Ovest il segretario ha scelto la lettiana Alessia Mosca e pazienza se Franceschini aveva annunciato che a guidare la lista sarebbe stato Sergio Cofferati (scivolato in terza postazione). Alessandra Moretti, già pasionaria bersaniana, è partita come un «carrarmato gentile» alla conquista del Nord Est, costringendo Paolo De Castro a slittare al secondo posto. Per il Centro il premier punta sulla renziana Simona Bonafè e qui è David Sassoli a doversi rassegnare. Areadem è in rivolta per l’ingresso di Enrico Gasbarra al posto di Riccardo Milana. Si dice che Sassoli sia rimasto così male da considerare il passo indietro, ma dalle dichiarazioni ufficiali dell’eurodeputato l’amarezza non trapela: «Sono orgoglioso di avere cinque capolista donne». Pari entusiasmo ha mostrato (in pubblico) il sindaco di Bari, scalzato dalla franceschiniana Pina Picierno. «Una buona notizia!» scolpisce su Twitter Michele Emiliano, il quale aveva «obbedito con gioia» alla richiesta di Renzi di fare il capolista. 1 2 3 Alessia Mosca nel Nordovest Alessandra Moretti nel Nordest Simona Bonafè, circoscrizione Centro Monzese, 38 anni, alla Camera dal 2008, dove ora è capogruppo in Commissione politiche europee, ha lavorato al Parlamento Ue. È stata stretta collaboratrice di Enrico Letta prima a Bruxelles e poi a Roma Vicentina, 40 anni, ex vice sindaco e assessore all’Istruzione nella sua città, deputata dal 2013. Dal 2009 è nella direzione del Pd, nel 2012 ha coordinato la campagna per le primarie di Pier Luigi Bersani come portavoce Nata a Varese, 40 anni, ex assessore all’Ambiente del Comune di Scandicci, eletta alla Camera nel 2013. Con Maria Elena Boschi e Sara Biagiotti è stata una delle coordinatrici della campagna di Renzi per le primarie 2012 Poi il premier ci ha ripensato e ora il Pd pugliese sfoga «sconcerto e stupore» per una cinquina che «è uno specchietto per allodole». Il coordinatore Giovanni Procacci chiede a Emiliano di ritirarsi. E il sindaco: «Sto cercando di placare le acque». Tensioni e polemiche si rincorrono fino in Sardegna. Nelle Isole, Caterina Chinnici ha strappato il posto di capolista a Giusi Nicolini e in direzione è scoppiata la lite. Il presidente della Sicilia, Rosario Crocetta, ha chiesto di sbianchettare dalla lista la figlia del giudice ucciso dalla mafia nel 1983: «Chinnici è stata in giunta con Lombardo e le scelte nella vita si pagano. Vedrei capolista Nicolini». Il caso Sicilia ha agitato la riunione del «parlamentino». Crocetta voleva Beppe Lumia, ma la deroga gli è stata negata e il «governatore» ha preteso che fosse fatto fuori Antonello Cracolici. «Gli cedo il mio posto», si è immolato Fausto Raciti. E così la lista siciliana è tornata nel caos. Per Nico Stumpo «spetterà al segretario regionale dire l’ultima parola sulla sua candidatura e Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Politica 13 italia: 51575551575557 # Retroscena Le malignità in Transatlantico: tanto con le preferenze saranno scavalcate dai maschi La svolta decisa nell’ultima notte: cambiamo, basta usare il bilancino Dubbi sulle riconferme. Picierno potrebbe poi correre per la Campania 4 5 Pina Picierno al Sud Caterina Chinnici nelle Isole Campana, 32 anni, nel 2007 è responsabile Giovani per il Pd di Veltroni. Alla Camera dal 2008, nel 2013 entra a far parte della segreteria e viene nominata da Renzi responsabile nazionale per la Legalità e il Sud Palermitana, 59 anni, magistrato, figlia di Rocco Chinnici, il giudice ucciso dalla mafia nell’83. In magistratura dal ‘79, dal 2012 con il Guardasigilli Severino viene nominata a capo del Dipartimento per la giustizia minorile l’eventuale sostituto». Gianni Pittella ha ottenuto la deroga e sarà terzo al Sud. Ma il voto non è stato indolore: Aurelio Mancuso ha impugnato lo Statuto al grido di «sulle regole non guardo in faccia a nessuno», Franco Marini si è speso per Pittella e solo l’unanimità ha evitato che la questione finisse sul tavolo dei garanti. Sfumato il «trofeo» Marco Tardelli, eroe del Mundial 1982, entrano senza sorprese Cécile Kyenge, Mercedes Bresso, Roberto Gualtieri. Renato Soru è numero due nelle Isole. E ce l’ha fatta anche Andrea Cozzolino, che nel 2011 dovette dimettersi per le primarie (annullate) di Napoli. Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Quando gli hanno sottoposto le liste per le elezioni europee, l’altra sera, a tarda ora, Matteo Renzi ha avuto un soprassalto. E un moto di disappunto. Il tutto è durato una frazione di secondo. Non che il segretario del Partito democratico non sapesse in linee generali quale era la situazione, ma è stato in quel momento, scorrendo quei nomi uno dietro l’altro, che ha capito che così non si poteva fare. «Quante riconferme», ha mormorato. Qualche settimana fa il leader del Pd aveva detto ai dirigenti del Nazareno: «Occupatevi voi delle liste». Il visto finale, però, ovviamente toccava a lui. E, com’è nel suo stile, alla fine ha fatto di testa sua. Guardando negli occhi Lorenzo Guerini, Luca Lotti, Debora Serracchiani, ha detto: «Vedo che è stato fatto tutto con il bilancino...Perché non cambiamo verso alle liste e mettiamo cinque donne a guidarle?». Momento di panico dei presenti, che già si immaginavano il lavoraccio che li attendeva: convincere chi si era creduto capolista fino all’ultimo momento che non era più così. Ma poi hanno capito tutti che la strada indicata dal segretario era l’unica da intraprendere. A quel punto Renzi si è attaccato al telefono e fino alla tre di notte ha chiamato personalmente le candidate. Mandata in porto l’operazione, il presidente del Consiglio si è mostrato più che soddisfatto: «Questa non è una furbata mediatica. Io ho voluto investire su una classe dirigente nuova, giovane, e sulle donne. Dietro c’è un’idea politica. E c’è anche una scommessa, che io faccio per dimostrare come è il Pd Il caso Il sindaco: ho da fare. Iannuzzi al leader: scadi nel ridicolo Deputati pro Pizzarotti M5S diviso, Grillo attacca Primo cittadino Federico Pizzarotti vince alle Comunali a Parma il 21 maggio 2012. È il primo sindaco dei Cinque Stelle in un comune capoluogo di provincia (nella foto Ansa con Beppe Grillo durante la campagna elettorale) MILANO — «Questo botta e risposta non serve a nessuno. Mi giocherò il “capitan Pizza” (come è stato apostrofato da Grillo sul blog, ndr) per una maglietta». Dopo il silenzio delle ultime trentasei ore e il doppio affondo di Beppe Grillo nei suoi confronti, Federico Pizzarotti si difende. E mostra toni concilianti. «Ho chiesto da tempo un incontro con Grillo. È necessario vedersi di persona per chiarirsi — dice, intercettato da Tv Parma all’uscita dal municipio —. Sospetto anche che ci siano persone che informano male». Non commenta le motivazioni del nuovo attacco. «Non lo so. Dovete chiederlo a loro». Ancora: «Noi pensiamo a lavorare». E in seguito aggiunge: «Sono sereno nel lavoro che faccio, che continua come prima nell’impegno di tutti i giorni». Oggi Grillo sarà a Bologna per la tappa del suo nuovo spettacolo teatrale: circola con molta insistenza l’ipotesi che alcuni consiglieri comunali di Parma, una piccola delegazione, si rechino allo show anche per creare un «ponte comunicativo» tra il sindaco (che ha dalla sua l’intero Movimento ducale) e il capo politico pentastellato. Ma anche ieri è stata una giornata di contrasti. A lanciare l’attacco, stavolta via Twitter, è ancora il leader del Movimento, che posta una foto e un messaggio: «Pippo e Walter stanno con Capitan Pizza». Grillo si riferisce a Pippo Civati, parla- mentare pd, e Walter Rizzetto, deputato pentastellato, che su Twitter avevano difeso il sindaco. A corredo, un fotomontaggio nel quale Civati poggia la mano sulla spalla del collega cinquestelle. Il tweet dà il la a una nuova serie di controrepliche. Si crea una piccola frangia di deputati (nell’area vicina ai dissidenti) pro-sindaco. Rizzetto reagisce rivolgendosi al leader: «In base alla risposta della Rete (i commenti sotto al tuo tweet) ho ben più del 51% dei consensi!». Più duro Cristian Iannuzzi: «Grillo per favore licenzia chi ti sta gestendo il profilo twitter perché così stai scadendo nel ridicolo». «Qualcuno vede complotti, intrighi, tradimenti e sabotaggi ovunque. Credo sia mal consigliato», chiosa Tancredi Turco. Ma la situazione è più magmatica di quanto appaia. La necessità di fare rete tra sindaci del Movimento travalica i confini di Parma: tra i primi cittadini pentastellati, c’è chi sta meditando di fissare un incontro a giugno a Milano, proprio alla Casaleggio associati. Sul fronte parlamentare, è stato eletto il nuovo capogruppo al Senato. Maurizio Buccarella. Intanto, iniziano a essere ufficializzate le prime date del tour elettorale di Grillo: il leader sarà a Milano il 17 maggio. Emanuele Buzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA che noi vogliamo». Ma c’è pure dell’altro. Con questa scelta Renzi si prende la sua rivincita su quanti lo hanno criticato per le mancate quote rosa nell’Italicum: «Voglio vedere cosa diranno adesso tutti quelli che mi avevano criticato in quell’occasione. Io mi sono comportato come ho sempre fatto da presidente di provincia, da sindaco, da segretario e da premier: ho puntato sulle donne. Nel mio governo sono la metà e hanno ministeri importanti, in segreteria è stato lo stesso. E infatti darmi la croce addosso accusandomi di essere poco sensibile a queste tematiche non ha nessun senso». Renzi rivendica con più di un pizzico d’orgoglio l’investimento sul lato femminile del Partito democratico. Investimento che potrebbe raddoppiare se, come dicono, Pina Picierno verrà candidata l’anno prossimo alla guida della Campania. Il segretario non è impensierito per i malumori di una parte del Pd: «C’è chi dice che ci sono state polemiche in Direzione? Che c’è stato il caso Sicilia? Bene, dov’è il problema? Noi mandiamo le nostre riunioni in streaming, faccia- D’Alema a «Le invasioni barbariche» «Un ruolo in Europa? Io adatto» Su La 7 Massimo D’Alema ieri con Rudi Garcia «Ritengo di essere adatto per qualche ruolo europeo». Così Massimo D’Alema ieri a Daria Bignardi a Le invasioni barbariche, su La7. L’ex premier, da sempre tifoso giallorosso, ha poi incontrato in studio l’allenatore della Roma Rudi Garcia, che gli ha regalato una maglia numero 10 con la scritta D’Alema. © RIPRODUZIONE RISERVATA mo tutto alla luce del sole: niente trattative segrete. E quindi è normale e fisiologico che ci sia dibattito». Insomma, per Renzi «va bene così», anche perché sa che ciò che alla fine farà premio su tutto sarà la notizia delle cinque donne ai vertici delle liste per le elezioni europee. Poco male se i maligni nel Transatlantico di Montecitorio già dicono: «Solo una delle cinque riuscirà ad arrivare prima nelle preferenze, Simona Bonafè, le altre verranno scavalcate dai loro colleghi maschi». E pazienza se qualcuno, che credeva di essere capolista, c’è rimasto male (David Sassoli)o qualcun altro, fino a ieri mattina, non sapeva di essere stato spostato (come Michele Emiliano). Ciò che importa è il risultato finale, «il messaggio politico» che quelle cinque candidature vogliono lanciare: «C’è un nuovo partito e c’è una nuova classe dirigente». E c’è una scomposizione della minoranza in atto, come dimostra la decisione di far scendere in lizza la lettiana Mosca e l’ex bersaniana Moretti. Scomposizione che viene confermata dal fatto che i candidati dell’ex segretario non trovano spazio (se si eccettua Flavio Zanonato, che però è molto giù in lista), mentre quelli di D’Alema mantengono le loro posizioni. Comunque, al di là dei ragionamenti e delle parole, il risultato che conta di più sarà quello che uscirà dalle urne il 25 maggio. L’obiettivo di Renzi è ambizioso: riuscire a superare la percentuale che Walter Veltroni ottenne alle politiche del 2008. Maria Teresa Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sport, arte, musica, moda, design, industria, cinema. Non esiste disciplina nella quale l’Italia non sia stata grande. Non esiste settore nel quale non abbiamo brillato. Siamo stati sul tetto del mondo, ora è tornato il momento di attaccare in contropiede. E allora #GUARDIAMOAVANTI Costruiamo, inventiamo, produciamo, scriviamo. Facciamo qualcosa di cui essere di nuovo fieri. Perché per essere grandi come il nostro passato non serve la nostalgia. Serve l’energia. insieme con enel.com Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Il commento Politica 15 italia: 51575551575557 Il premier ha il merito di aver portato una ventata di nuovo nel governo e nello stile pubblico. Ma conserva il tipico fastidio italico per chi la pensa diversamente SE RENZI INNOVA (ANCHE IL LESSICO) MA È OSSESSIONATO DA GUFI E ROSICONI Gli attacchi (non originali) del rottamatore a «parrucconi» e «disfattisti» di PIERLUIGI BATTISTA Matteo Renzi ha il grande merito di aver portato una ventata di innovazione. Nella politica. Nello stile pubblico. Nella modernità dei riferimenti culturali. Nella composizione anagrafica del governo. Anche nel lessico. Con qualche dolorosa eccezione, però. Quando Renzi accusa i suoi critici di voler «remare contro» non sente che l’ha già detto qualcuno? Non percepisce forse il contrario dell’innovazione, un tuffo nel passato, un sapore di già detto, qualcosa che abbiamo già abbondantemente sentito in questi anni di Seconda Repubblica e anche prima, un tic mentale che identifica nel dubbioso, nel perplesso, non sia mai nell’oppositore, un sabotatore, un nemico della Patria? Il suo collega di governo Franceschini ha già riesumato la triste e bellicosa categoria del «disfattista». No, già dato. Occorre innovare di più: anche nel linguaggio. E invece la sana spavalderia, il ritmo arrembante, l’energia che sprigiona dalla persona del giovane presidente del Consiglio ogni tanto, nella loro precipitazione, appannano gli usi buoni del linguaggio. Come è possibile che chi, legittimamente e giustamente, chiede quali siano le coperture finanziarie per ridurre il cuneo di 80 euro a dieci milioni di italiani, venga additato al pubblico scherno come un «gufo». E chi è perplesso su questa particolare riforma del Senato deve essere per forza bollato come uno «che rema contro»? Ci sarà pure la possibilità che qualche obiezione sia mossa da qualche buona intenzione e che non debba essere Malaugurio e realismo Dubitare che dalla spending review arrivino tutti i denari necessari per le misure annunciate non è augurarsi il malaugurio, è essere realisti messa a tacere dal cerchio magico renziano pronto a indossare i panni del neo-arditismo giovanilista: «parruccone». Oppure prevale il modo manicheo: chi è con Renzi con entusiasmo è un patriota, chi obietta è un riottoso che «gufa» contro la Nazione, deve essere per forza un frenatore, insensibile all’alacre attivismo di chi si spende con tanta generosità alla guida del governo? Occhio, perché i «re- gimi» (linguistici) possono cominciare anche così, malgrado le migliori intenzioni. Renzi fa bene ad accelerare, a imprimere un ritmo che metta fine alle inconcludenze del passato, alle infinite discussioni che paralizzano ogni attività e impediscono ogni riforma. Ma farsi qualche domanda non dovrebbe essere deprecata come malsana e patologica inclinazione Ai Parioli La Lega apre una sede nella Capitale Le Lega ai Parioli. Il segretario padano Matteo Salvini (foto Benvegnù/Guaitoli) ieri ha inaugurato la prima sede padana nella Capitale. Il capo leghista ha anche sfoggiato per l’occasione un’inedita felpa con la scritta Roma al posto di Milano o Lombardia: «L’ho accettata perché mi hanno garantito che è la felpa della città e non della squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA «antidemocratica». C’è poi l’orribile predominio di una nuova parola, un tempo adoperata nella suburra romana e oggi assurta a sublime categoria politico: «rosicone». Rosicone è chi rosica, è chi gode delle disgrazie altrui ed è corroso («roso»: rosicone) da un’insana voglia di augurarsi l’insuccesso di chi merita successo. Ecco, un fiorentino orgoglioso, perché chi parla un buon italiano dovrebbe manzonianamente immergersi nell’Arno, non dovrebbe cedere al plebeismo del «rosicone». Anche «uccellacci del malaugurio» non va bene per niente. È vecchio, non è giovanile. È superstizioso, non è moderno. Dubitare che dalla spending review annunciata vengano tutti i denari per le misure annunciate non è augurarsi il malaugurio, è essere realisti. E se alcune cose annunciate non possono essere realizzate (il piano di edilizia scolastica rimandato, per esempio) non è perché qualche «gufo» l’ha tirata, ma più prosaicamente perché i soldi non bastano; lo dice la contabilità, non chi «rosica». Ecco, «rosicare» va bene per una curva, non per le opinioni politiche. Si «rosica» se la squadra odiata o temuta miete successi, non si «rosica» se si avanzano dubbi sulla fattibilità di mirabolanti progetti. Se poi si disseppellisce il luogo comune trito e consunto del «disfattismo» allora la democrazia e la pluralità di opinioni cominciano a venir percepite come un oltraggio. Un tradimento. E infatti il «disfattismo» diventa centrale nelle guerre quando la trasparenza di un dibattito libero e democratico è destinata ad appannarsi. Mentre invece Matteo Renzi vuole fare le riforme, non la guerra. Vuole realizzare programmi ambiziosi, non mettere il bavaglio (morale) a chi dissente. Anche lui è stato in minoranza e da lì ha combattuto una battaglia coraggiosa. Ora che è maggioranza non ha bisogno di umiliare le opinioni dissenzienti e concorrenti. Non sono «gufi», sono solo in cerca di risposte convincenti. Che male c’è? Domanda, non «rosicata». © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 17 italia: 51575551575557 # Esteri Ucraina Le proteste nell’Est del Paese Strategie opposte L’ultimatum di Kiev Ai filorussi 48 ore per risolvere la crisi Spese militari continuano ad arrivare dichiarazioni che vengono giudicate provocatorie dagli interlocutori. «Spero che le autorità provvisorie non faranno niente di irreparabile» ha dichiarato per esempio Putin. A Mosca si è parlato delle forniture di gas in una riunione di Vladimir Putin con il governo trasmessa in parte dalle televisioni. Come se la cosa fosse stata orchestrata, ha Diplomazia Verso il summit La diplomazia è al lavoro per il vertice a quattro sulla crisi ucraina: i rappresentanti di Usa, Russia, Ucraina e Ue si incontreranno la prossima settimana, forse a Vienna. Mosca chiede che siano presenti anche delegati delle regioni in rivolta (sopra il leader russo Vladimir Putin, 61 anni) iniziato il ministro dell’Energia il quale, con aria seria, ha comunicato che gli ucraini «non hanno pagato il debito di 2,2 miliardi di dollari». Poi ha preso la parola l’ex delfino di Putin, Dmitrij Medvedev, che negli anni passati era stato visto come il possibile «democratizzatore». Medvedev, che ora è primo ministro, ha interpretato il classico ruolo del poliziotto cattivo dei telefilm. «Veramente, ha esordito, il debito complessivo è di 16,6 miliardi. Perché il gas non pagato ammonta a 2,2; poi ci sono i 3 miliardi del mutuo; quindi 11,4 miliardi di anticipo di sconto e di mancato profitto per la Russia». Questo, dunque, calcolando la prima fetta dell’accordo da 15 miliardi che aveva spinto l’ex presidente ucraino ad allontanare il suo Paese dall’Europa. E con un curioso ragionamento sull’annessione della Crimea: visto che ora la base della marina russa a Sebastopoli non è più in territorio ucraino, salta l’intesa sull’affitto e quindi Kiev deve restituire tutti i soldi incassati dall’inizio. Putin ha quindi riassunto la situazione: «Dunque Gazprom fornirà solo il gas pagato con un mese di anticipo». E, da bravo padre di famiglia, ha proposto la sua mediazione: «Chiederei al governo e a Gazprom per ora di astenersi dall’applicare queste norme previste dal contratto. In attesa di consultazioni con i partner». Naturalmente se la controparte si comporterà bene. Cioè come vuole il Cremlino. Fabrizio Dragosei @Drag6 © RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ Il retroscena LA PISTA ROMANA (E VATICANA) PER IL DIALOGO IN VENEZUELA di MICHELE FARINA In Venezuela si apre oggi il dialogo tra governo e opposizione, l’ha annunciato il presidente Nicolas Maduro: «In realtà stanno trattando già da un mese — dice al Corriere Mario Giro, 55 anni, sottosegretario agli Esteri, di ritorno da una missione a Caracas —. Ci sono stati 4 o 5 incontri riservati ad alto livello, in case private, in cui si è discussa l’agenda del negoziato. Compresi i gesti di buona volontà come la liberazione degli oltre mille studenti incarcerati nelle proteste degli ultimi mesi». Saranno liberati? «Così hanno detto gli esponenti dell’opposizione con cui ho parlato». Nelle violenze sono morte 39 persone. «È stato anche questo bilancio di sangue a convincere entrambe le parti che non si può andare avanti così». Maduro bluffa? «Il presidente vuole il dialogo, mentre altri esponenti del governo erano contrari. Il presidente li ha portati su questa linea». Un segnale di forza o di debolezza? «Di consapevolezza: governo e opposizione sanno che il Venezuela può uscire dalla crisi soltanto con un accordo». Chi ha voluto la mediazione del Vaticano? «L’opposizione l’ha chiesta, con un ruolo di garanzia. Il presidente non si è opposto. Ha detto: Se vuole venire, don Pietro è il benvenuto. Maduro lo chiama così: don Pietro». Anche adesso che il Papa l’ha fatto cardinale e l’ha chiamato in Vaticano. Pietro Parolin, segretario di Stato, ex nunzio apostolico a Caracas, aveva buoni rapporti anche con Hugo Chávez: «Ha ottimi rapporti con tutti in Venezuela — dice Giro, per anni alla guida delle relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio — .L’ottima reputazione del cardinale Parolin può giocare un grande ruolo nel dialogo». Al tavolo del primo incontro, per cui l’opposizione ha chiesto la diretta tv, andrà il sostituto di Parolin, il nunzio Aldo Giordano, un altro italiano. «Non sarà un dialogo facile — prevede Giro —. Il vero nodo è la collaborazione nella politica economica». Maduro dice che non si farà convertire al capitalismo, né che cercherà di convertire l’opposizione al bolivarianismo... «Devono collaborare se vogliono far uscire il Paese dalla crisi. A Caracas non si trovano beni di prima necessità. Il governo ha ragione nel sostenere che i prezzi vanno contenuti, ma una politica monetaria troppo rigida porta a queste disfunzioni. L’obiettivo è modificarla progressivamente, con il consenso». La prospettiva è che Maduro cessi di governare per decreto e che il dialogo in Parlamento riprenda. L’Italia da che parte sta? «L’Italia sostiene il dialogo come Paese amico del Venezuela, dove la democrazia c’è ma c’è anche una forte polarizzazione politica». Un legame particolare, ricorda Giro: «Gli italo-venezuelani sono due milioni, la terza comunità dopo brasiliani e argentini. Mi ha colpito il loro coraggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA 7 Regno Unito Estonia +4,8% 45,8 RUSSIA 0,4 +68,5% -2,9% 90,8 Lettonia +126,1% 0,3 60,8 -9,1% +12,4% USA Lituania Francia 682,5 0,4 58,9 -12,4% -0,4% +49,9% Polonia ITALIA 9,4 34 Ma Putin avverte: «Non fate errori» MOSCA — Il governo di Kiev ha deciso di minacciare il ricorso alle maniere forti per liberare gli edifici pubblici occupati in due città dell’Est, Luhansk e Donetsk. Dentro i palazzi non ci sarebbero ostaggi, come le autorità avevano detto in un primo momento, ma ingenti quantità di armi. «Una soluzione si troverà in ogni caso entro le prossime 48 ore» ha annunciato ieri il ministro dell’Interno. Alcuni degli occupanti, una cinquantina, hanno spontaneamente abbandonato l’impresa, mentre altri hanno rinforzato le difese con filo spinato e bottiglie incendiarie pronte all’uso. «La minoranza che vuole lo scontro avrà una risposta decisa da parte delle autorità ucraine» ha ammonito il ministro. Questo mentre la diplomazia internazionale è al lavoro per organizzare un incontro tra tutte le parti per la settimana prossima. Gli Stati Uniti avevano già annunciato una data, ma il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov frena, perché vuole che al vertice partecipino anche rappresentanti delle regioni in rivolta e che si parli della nuova costituzione che Kiev dovrebbe varare. Sia Lavrov sia il segretario di Stato John Kerry si sono intanto appellati a tutti gli ucraini per evitare il ricorso alla violenza. Ma la tensione non scende, anche perché da tutte le parti Norvegia Germania Dati in miliardi di dollari In % la variazione della spesa reale 2002-2012 +48,9% -17,9% Turchia Spagna 18,2 11,5 -11,6% -18,2% Le spese della difesa 4,4 4,4 nel 2012 in % del Pil Fonte: Financial Times Usa Russia Membri Nato 2,5 2,3 2,3 R. Unito Francia Turchia 1,9 1,9 1,7 Estonia Polonia ITALIA 1,4 1,4 Germania Norvegia 1,0 0,9 0,8 Lituania Lettonia Spagna L’Europa taglia, Mosca si riarma: perché oggi Putin può alzare la voce «Se si muovono, sono a Parigi in 7 giorni». Era quel che si diceva dell’Armata Rossa negli anni 70. E lo spettro dei cosacchi sugli Champs Elysées ha continuato a ossessionare l’Occidente fino al 1989, alla caduta del Muro, anche se non mancava chi tendeva a ridimensionare «la minaccia» (come si intitolava un libro del 1984 la cui tesi era quella di un’esagerazione del potere militare sovietico da parte del complesso militare-industriale di Usa e alleati per giustificare laute commesse). Ora, in Ucraina, la minaccia è tornata, anche se meno potente: tra 1993 e 2013 i carri armati russi sono scesi da 25 mila a 2.550 e gli effettivi dell’esercito da 1 milione di uomini a 250 mila. Dall’altra parte, però, la Nato è uscita ancora più indebolita da anni di tagli alla difesa, come dimostra un grafico pubblicato ieri dal Financial Times. Tra il 2002 e il 2012 la spesa militare della Francia è scesa dello 0,4%, quella della Germania del 2,9% (e i suoi tank sono passati da 4.778 a 322), quella dell’Italia del 17,9%. La Gran Bretagna ha speso di più, con un aumento del 12,4%. Ma anche le forze britanniche si sono indebolite, da 1.126 a 227 carri armati e da 274.800 a 170 mila uomini: le armi di oggi sono molto più care e molti soldi vanno via per il personale. La Russia, nello stesso periodo, ha aumentato le spese del 126,1%. Il potere deterrente della Nato è basso. E gli Stati Uniti, che in 10 anni hanno incrementato la spesa del 49,9%, sono lontani e hanno da pensare al Pacifico e all’ingombrante presenza cinese. P. Ra. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Esteri Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Le elezioni Il personaggio Ex venditore di tè, «l’uomo nuovo» della politica del Subcontinente piace ai giovani e alla parte più moderna del Paese In copertina Il settimanale «The Economist»: qualcuno potrà fermare Modi? Ologrammi, fumetti, spot In India è «Modi-mania» Il candidato nazionalista è diventato una star DAL NOSTRO INVIATO NEW DELHI — Domani Narendra Modi, l’uomo nuovo della politica nazionale indiana, sarà magicamente in un centinaio di città allo stesso tempo: lo annuncia il sito web del suo partito, il Bjp. E l’evento si ripeterà per un’altra decina di volte nei prossimi giorni: almeno mille posti si accenderanno della sua presenza entro il 12 maggio, fine della lunga corsa elettorale. La visione sarà in ologramma 3D: la prima volta al mondo che qualcosa del genere viene fatto su questa scala per motivi politici. Se funzionerà — grosso «se» — lo spettacolo porterà il mito di Modi a un nuovo livello. In un Paese in cui il culto della tecnologia e il culto della personalità sono cose serie, la scelta dell’ubiquità hi-tech si avvicina alla perfezione. Attorno a Modi — 63 anni, un lontano passato da venditore di tè, per tre volte eletto Chief Minister dello Stato del Gujarat (è ancora in carica) — si sta in effetti gonfiando un’enorme bolla di interesse, di entusiasmo e di aspettative, dal momento che promette di vincere la corruzione, l’inflazione, la burocrazia, la disoccupazione, di essere buono e onesto. La sua faccia — barba e capelli bianchi — è ovunque, manifesti, pubblicità a piene pagine sui giornali, Purezza indù Sostenitore della purezza indù, è accusato di aver tollerato una strage di musulmani e di sostenere politiche discriminatorie stampe. La sua voce rimbomba da tutte le radio. Le televisioni lo inseguono. I giornali intervistano il suo sarto (che non lo vede dal 2002) per chiedergli le misure del grande uomo che si fa cucire i kurta (le tuniche) rosa, bianchi, marroni. Nel corso delle elezioni — che in India durano, in varie giornate, dal 7 aprile al 12 maggio, data lo sforzo necessario per portare al voto in teoria 814 milioni di persone — terrà 180 comizi (in carne ed ossa, non da avatar). Su di lui si fanno poesie, si disegnano fumetti (anche dissacranti), per lui si dicono preghiere e si cantano canzoni sul ritmo di quelle dedicate al dio Shiva. Qualcuno comincia a pensare che stia davvero nascendo un culto della personalità simile a quello che all’inizio degli anni Settanta investì Indira Gandhi e la aiutò a rafforzare un certo suo autoritarismo che nel 1975-77 sfociò nella Diritti I cittadini hanno criticato gli abusi della polizia. Ma ora il piccolo vive in clandestinità Il bambino pachistano di nove mesi Durante il processo, Musa Khan stringeva il biberon al petto per farsi coraggio, visibilmente turbato dalla presenza di tanti estranei. Quando in tutta serietà un avvocato gli ha preso le impronte digitali, però, è scoppiato in un pianto inconsolabile che neanche suo nonno Muhammad è riuscito a placare. Alla fine lo hanno fatto uscire su cauzione, ma dovrà ripresentarsi dopodomani, perché Musa è accusato — insieme ai suoi familiari — di tentato omicidio, anche se avrebbe solo 9 mesi. Anche per un Paese come il Pakistan, dove si cresce in fretta, la notizia diffusa dai media locali e internazionali ha lasciato la gente a bocca aperta. Il caso inizia il 1° febbraio: una folla colpisce con sassi e bastoni alcuni poliziotti in un quartiere operaio di Lahore. Nel rapporto della polizia, il nome del bambino appare tra coloro che avrebbero «attaccato» lo staff della compagnia statale che fornisce luce e gas, giunto perché gli abitanti non pagavano le bollette, e sarebbe anche «coinvolto» nel «tentato omicidio» degli agenti. Le autorità hanno sospeso il poliziotto responsabile. Ma mentre la polizia minimizza («Un malinteso») e accusa la famiglia di aver distratto i media con la storia del bambino (mentre il vero ricercato sarebbe il fratello maggiore), nonno Mohammed Inconsolabile Quando gli hanno preso le impronte, è esploso in un pianto che neanche il nonno è riuscito a placare sostiene che gli agenti sono d’accordo con qualcuno che avrebbe interesse a sfrattare illegalmente gli abitanti del quartiere. Di certo il caso ha portato l’attenzione sul malfunzionamento della giustizia. Gli agenti sottopagati e scarsamente addestrati sono spesso accusati di abusi e A Lahore Musa Khan, che secondo i media pachistani avrebbe 9 mesi, scoppia in lacrime quando un avvocato gli prende le impronte digitali prima di farlo uscire su cauzione. È stato accusato di tentato omicidio insieme ai suoi familiari (Afp) Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 italia: 51575551575557 Scapolo Narendra Modi, 63 anni, leader del partito d’opposizione Bjp, non ha moglie né figli: per molti indiani questa è la garanzia che penserà al bene del Paese anziché agli interessi della famiglia. Lo stesso Modi, che i sondaggi danno per futuro primo ministro, lo ha promesso solennemente: «Non farò niente per me stesso, né con cattive intenzioni, ma lavorerò solo per realizzare il mandato che il popolo mi dà», ha detto martedì presentando il manifesto elettorale del partito. Nella foto: sostenitori di Modi a Vadodara, una città del Gujarat ovvero dello Stato che il leader del Bjp amministra con successo dal 2001. (Ap) sospensione delle libertà democratiche. Non è affatto detto che Modi si monti la testa. È un nazionalista indù tutto d’un pezzo: il che significa che porta avanti politiche che possono risultare discriminatorie nei confronti di altre comunità etniche e religiose. Per anni è stato considerato un paria dalla comunità internazionale perché sospettato di avere tollerato un massacro, soprattutto di musulmani, avvenuto nel Gujarat poco dopo la sua prima elezione. È insomma ritenuto una figura che divide. Fin da quando aveva nove anni frequenta il movimento di destra Rss — 40 milioni di membri — che predica la purezza indù, e dal quale il partito Bjp è nato negli anni Novanta per essere il braccio politico. Quanto a grilli per la testa, però, finora Modi non sembra averne avuti: non si è mai sposato per dedicarsi alla causa indù, non pare si sia arricchito, dedica ogni minuto al lavoro. Più rilevante è che, martedì scorso, nel presentare il manifesto elettorale del partito — crescita economica, liberalizzazioni del business escluso il commercio al dettaglio, educazione, riforme istituzionali, riconoscimento dei più poveri compresi i musulmani e altro — abbia fatto tre promesse: «Lavorerò per realizzare il mandato che il popolo mi dà; non farò mai niente per me stesso; e non farò nulla con cattiva intenzione». Non è detto che si dimostrino parole vuote: i suoi sostenitori dicono che non ha famiglia e figli quindi non ruberà; che non si avventurerà in vendette perché è intelligente e scaltro; che realizzerà quel che promette come ha fatto nel Gujarat a alto tasso di crescita. In fiducia, per la campagna elettorale la gente gli ha dato molti più fondi che al Congresso della famiglia Gandhi: c’è chi dice in una proporzione di 9 a uno, più probabilmente il doppio La gran parte dei giovani, delusi dal Congresso al potere da dieci anni, è con lui; Riforme Il capo del Bjp promette riforme economiche e istituzionali: anche nel mondo del business molti delusi dal Congresso lo voteranno come, per la stessa ragione, il business e la parte di India più moderna che vuole riforme; e, ovviamente, una porzione massiccia degli indù, che sono l’80% della popolazione. I sondaggi lo danno vincente a Nord, a Sud, a Est, a Ovest, tra i 18-19enni e in tutte le fasce di età; tra tutti i gruppi religiosi esclusi i cristiani e i musulmani. Il vecchio potere raccolto attorno alla famiglia Gandhi sembra frastornato. Danilo Taino @danilotaino Il premier Netanyahu «Basta contatti israelo-palestinesi» GERUSALEMME — Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha bloccato tutti i contatti tra i ministri del suo governo e le controparti palestinesi, dopo che queste hanno chiesto di aderire come entità statale a diversi trattati e convenzioni Onu. Sono previste due eccezioni: i colloqui in materia militare e di sicurezza e gli interventi della ministra della Giustizia Tzipi Livni, capo della delegazione negoziale dello Stato ebraico. Un messaggio anche agli alleati di Washington: la decisione di Netanyahu arriva dopo le dichiarazioni del segretario di Stato Usa John Kerry che ha indicato, come causa ultima del fallimento del dialogo israelo-palestinese, la recente approvazione di 700 nuove unità abitative in Cisgiordania e intorno a Gerusalemme Est. Israele accusa i palestinesi di essere responsabili dello stallo nei colloqui di pace. Per l’Autorità nazionale palestinese «la decisione del governo israeliano non rappresenta solo un’illegittima pressione sulla nostra leadership, ma mina alla base qualsiasi negoziato futuro». Stati Uniti Terrore al liceo Feriti venti alunni WASHINGTON — Ancora un bagno di sangue in una scuola americana: una ventina di studenti di un liceo nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania, sono stati feriti a coltellate da un loro compagno. Secondo fonti mediche alcuni ragazzi sono in pericolo di vita. L’aggressore, un sedicenne, è stato infine bloccato e ammanettato da un addetto alla sicurezza della scuola, rimasto a sua volta ferito. Tutto si è svolto poco dopo l’apertura dei cancelli della Franklin Regional High School di Murrysville. Il ragazzo, usando due coltelli contemporaneamente, ha rincorso i compagni nei corridoi, sulle scale, nelle aule. Sono stati attimi di «caos», ha raccontato uno studente rimasto illeso: «C’era sangue dappertutto». Gli alunni feriti sono di età compresa tra i 14 e 17 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA sotto processo per tentato omicidio di corruzione: un sondaggio di Transparency International rivela che l’86% dei pachistani li ritiene corrotti. Quando nei giorni scorsi è stata annunciata la (rara) nomina di una donna a capo di una stazione di polizia di Karachi, la notizia è stata accolta su Facebook con commenti del tipo: «Spero solo che sia onesta, altrimenti non sarà diversa dai suoi colleghi maschi». I commissari dicono che non è colpa degli agenti e puntano il dito contro un budget federale che prevede 6 miliardi di dollari per l’esercito e appena 686 milioni per la polizia. Ma l’avvocato della Corte suprema Feisal Naqvi afferma che è troppo facile usa- re il sistema di denunce alla polizia per mettere sotto pressione un rivale in dispute e vendette personali, poiché viene dato troppo peso alle affermazioni degli accusatori, anche in assenza di prove. I media criticano anche il giudice che ha lasciato uscire Musa su cauzione anziché assolverlo subito, visto che Primi risultati Voto in Indonesia, opposizione in testa GIACARTA — I primi risultati delle elezioni legislative svoltesi ieri in Indonesia danno in vantaggio il principale partito d’opposizione, il Partito democratico indonesiano di lotta (Pdi-p). La formazione dell’ex presidente Megawati Sukarnoputri, figlia del fondatore dello Stato indonesiano Sukarno, non avrebbe però ottenuto i voti necessari per nominare direttamente un candidato alle prossime elezioni presidenziali del 9 luglio e sarebbe quindi costretto a formare una coalizione per riuscire a schierare Joko Widodo, il popolare governatore di Giacarta, considerato largamente favorito sui suoi principali rivali, l’ex generale Prabowo Subianto e il magnate Aburizal Bakrie. La seconda forza politica dovrebbe essere il Golkar, il partito di Suharto. Annunciato il crollo del Partito democratico del presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Il voto è significativo soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 9 luglio: solo i partiti che hanno più del 25%dei seggi in Parlamento possono infatti nominare direttamente un candidato alla presidenza. la legge fissa a 12 anni l’età minima di responsabilità penale (tranne nei casi di terrorismo). Non è una sorpresa che in Pakistan i bambini, per ragioni diverse, non godano di grandi tutele: da Malala, la quindicenne che i talebani hanno tentato di uccidere perché difendeva il diritto delle ragazze a studiare, ad Aitzaz Khan, un suo coetaneo sciita che a gennaio ha sacrificato la vita pur di fermare un kamikaze. Circola su Twitter la foto di un soldato che perquisisce un bambino nell’irrequieto Belucistan, mentre gli artisti nel nord del Paese hanno creato una gigantografia di un ragazzino visibile ai droni Usa per ricordare i 200 minorenni vittima di bombardamenti dal 2004 a oggi. Quanto a Musa, ora vive in clandestinità. «La polizia è vendicativa — dice nonno Muhammad —. Il caso di mio nipote è diventato una questione personale per loro, e io intendo proteggerlo». Viviana Mazza © RIPRODUZIONE RISERVATA Esteri 19 20 italia: 51575551575557 TO BREAK THE RULES, YOU MUST FIRST MASTER THEM. PER ROMPERE LE REGOLE BISOGNA DOMINARLE. NEL 1993, AUDEMARS PIGUET HA CAMBIATO PER SEMPRE IL MONDO DELL’OROLOGIO SPORTIVO. LA POSSENTE ARCHITETTURA DEL ROYAL OAK OFFSHORE È DIVENTATA L’ESPRESSIONE SUPREMA DELL’ALTA OROLOGERIA VOTATA ALLA PRESTAZIONE. LA COLLEZIONE ROYAL OAK OFFSHORE 2014 RISCRIVE LA STORIA UNA VOLTA DI PIÙ; LA MASSA OSCILLANTE INCISA A MANO IN ORO 24 CARATI, ORA VISIBILE ATTRAVERSO IL FONDO CASSA IN VETRO ZAFFIRO, UNA FINESTRA APERTA SU 139 ANNI DI MAESTRIA OROLOGIERA. ROYAL OAK OFFSHORE IN ACCIAIO. CRONOGRAFO. BOUTIQUE MILANO - VIA MONTENAPOLEONE N. 6 MILANO - THE BRIAN&BARRY BUILDING SANBABILA TEL. +39 02 66985117 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 21 italia: 51575551575557 Cronache La sentenza La moglie: non vogliono la verità. Per i pm c’era pericolo di fuga Ergastolo e arresto in aula per il chirurgo dei «tagli inutili» Brega Massone condannato per omicidio volontario MILANO — Il bisturi come un’ arma, la cartella clinica come un bancomat. Per la prima volta nella storia giudiziaria italiana un chirurgo viene condannato e poi arrestato in aula per omicidio volontario e truffa ai danni dell’erario con l’accusa di aver ucciso con le sue mani quattro pazienti operandoli, nonostante fossero malati terminali o troppo anziani, con interventi inutili e dannosi fatti solamente per far incassare alla struttura sanitaria privata i rimborsi munifici del servizio sanitario nazionale che garantivano premi economici che finivano nelle sue tasche e in quelle della sua équipe. Pier Paolo Brega Massone, 49 anni, arrestato nel giugno 2008 dalla Guardia di finanza nell’inchiesta sulla Santa Rita di Milano, ribattezzata la «Clinica degli orrori», come avevano chiesto i Le altre condanne Pene di 30 e 26 anni di carcere per gli aiuti Pietro Fabio Presicci e Marco Pansera pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano è stato condannato al carcere a vita e all’isolamento diurno per tre anni dalla prima corte d’assise di Milano anche per 45 casi di pazienti che sono sopravvissuti alle operazioni. «Cose inspiegabili», le hanno definite i pm, «mutilazioni» inutili con «asportazioni di pezzi più o meno grossi di polmone» che permettevano alla Santa Rita di ottenere 11 mila euro per ciascuno degli interventi eseguiti senza fare prima quegli esami diagnostici che ne avrebbero provato l’inutilità. L’ accusa di omicidio era basata sul «dolo eventuale», sul fatto cioè che i chirurghi avevano «accettato cinicamente il rischio, ampiamente prevedibile, della morte dei pazienti». Condannati anche gli aiuti Pietro Fabio Presicci, che proprio ieri compiva i 50 anni, e Marco Pansera, 43 anni, che invece di impedire le operazioni, fatte tra il 2005 e il 2006, hanno condiviso quella che l’accusa ha 100 mila euro La provvisionale più alta richiesta agli imputati e da versare alle parti civili. A carico di Brega Massone e degli altri accusati i giudici hanno disposto provvisionali immediatamente esecutive che partono dai 10 mila euro definito la «aggressività» del primario di chirurgia toracica: 30 anni (era stato chiesto l’ergastolo) a Presicci, complice di Brega in due omicidi, e 26 (chiesti 18) a Pansera, responsabile di un omicidio con Brega. Pene tra 12 e 27 mesi per reati minori anche agli altri otto imputati, medici e anestesisti. Brega Massone, Presicci e Pansera erano stati già condannati in un primo processo per un’altra ottantina di lesioni a 15, 10 e 6 anni e 9 mesi. Dei tre, in carcere si trovava solo Presicci. Brega da genna- io era in libertà dopo 4 anni di reclusione a seguito di una decisione della Cassazione arrivata dopo un complicato iter giudiziario. L’ex primario ha ascoltato solo con qualche commento sottovoce la lettura da parte del presidente Anna Introini della sentenza e della lunga lista delle provvisionali (fino a centomila euro) per i risarcimenti ai pazienti, ai loro familiari e ad alcuni enti e associazioni, come Regione Lombardia, Ordine dei medici e Medicina democratica. Alla fine, per uscire si è lasciato R. Fr. Giuseppe Guastella © RIPRODUZIONE RISERVATA [email protected] Giacomo Valtolina Condannato Pierpaolo Brega Massone, 49 anni, ex primario di Chirurgia toracica della clinica milanese Santa Rita, ieri nell’aula dove la Corte d’assise lo ha condannato all’ergastolo (Maule/Fotogramma) Il caso dello svizzero in gita scolastica a Roma Due ragazzi interrogati per la morte dell’amico Sedicenne Jonathan Lucas ROMA — Per gli amici era il sosia della popstar Justin Bieber. Per altri un rapper ironico e sfrontato. Jonathan Lucas, studente svizzero (di Losanna) di 16 anni, era già una star. Martedì notte il ragazzo, in gita a Roma con la scuola, è stato trovato morto nella camera che divideva con due compagni nell’ostello Domus Nascimbeni, gestito da suore, non lontano da San Pietro. «Jon», come era soprannominato, è stato ucciso da una coltellata al torace, ma l’arma — un «papillon» vietato in Italia e in Svizzera — è stato trovato dalla polizia nel «Mi ha tolto un polmone senza motivo e non si è pentito» MILANO — La cicatrice di 17 centimetri sul torace è sempre lì. A ricordargli ogni giorno quella maledetta operazione. L’intervento chirurgico in cui perse un polmone, un polmone che «funzionava benissimo», che anche oltre i cinquant’anni gli consentiva «lunghe apnee subacquee» e «interminabili match di pallone» e che adesso gli impedisce persino di salire le scale di casa, quattro piani di gradini in via Rizzoli, alla periferia Nord-Est di Milano. Giovanni Rizzitano, 69 anni, ex muratore calabrese di Rosarno, risponde al telefono. È già al corrente della notizia che aspetta da anni da quando uscì menomato dalla «clinica degli orrori» Santa Rita. E cioè l’arresto e la condanna all’ergastolo di Pierpaolo Brega Massone, il primario di Chirurgia toracica dell’odierna Città Studi. «Si è resa giustizia ai morti» dice, e nella sua voce non c’è foga né sete di vendetta. C’è la coscienza di ciò che è successo. E basta. «Omicidio volontario è un’acc u s a g r a ve — spiega —. Significa che sapeva quello che stava facendo. Anche i migliori chirurghi sbagliano. Ma farlo apposta Vittima Giovanni Rizzitano è un’altra cosa». Sei anni fa, Rizzitano era arrivato al reparto di Urologia per un polipo alla prostata. «Tutto risolto» ricorda oggi, come a scagionare l’immagine dell’ospedale, come se non tutti i medici, lì, contribuissero all’orrore. Poi l’intervento di quel primario. C’è da fare un agoaspirato alla tiroide, per un’ecografia. «Ma la mia tiroide era sana», gli riveleranno e confermeranno numerosi esami successivi. Durante l’intervento, altre «complicazioni». E il risveglio senza un polmone. «Il carcere a vita è una pena dura. Ma oltre alla sventura che è capitata a me, bisogna ricordarsi dei morti». La voglia di buttare fuori parole e pensieri è forte, la salute non si baratta nemmeno per 70 mila euro di risarcimento ricevuto. «Se avesse ammesso “ho peccato d’ingordigia, per soldi”, se la sarebbe cavata con meno. Il suo tentativo di negare è imperdonabile. E se insisterà, negli altri gradi di giudizio potrà solo andargli peggio. Mi amareggia il fatto che due vittime dei suoi raggiri come Fabio Presicci e Marco Pansera abbiano preso 30 e 26 anni». Ma quello che fa ancora più male a Rizzitano sono le responsabilità dei politici: «Che sapevano e che oggi si godono la bella vita alle spalle dei contribuenti. Chi? Uno è l’ex governatore Roberto Formigoni: disse che quello che accadeva alla Santa Rita gli “puzzava” da due anni, ma continuò a firmare sovvenzioni milionarie». La vicenda Gli arresti Nel giugno 2009 la Guardia di Finanza di Milano esegue 14 ordinanze di custodia cautelare nella clinica milanese Santa Rita. Viene arrestato anche l’allora primario di Chirurgia toracica Pier Paolo Brega Massone L’inchiesta I pm milanesi indagano su presunti rimborsi gonfiati per un totale di circa 2 milioni e mezzo di euro. Brega Massone viene accusato di quattro casi di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e di una quarantina di episodi di lesioni Le condanne Ieri Brega Massone è stato condannato all’ergastolo. Il suo aiuto Fabio Presicci è stato condannato a 30 anni e l’altro aiuto Marco Pansera a 26 anni e 2 mesi Il paziente giardino del convento. E gli agenti hanno anche sequestrato altre lame, comprate dai minorenni martedì nel centro della Capitale. Due amici di «Jon» sono finiti in Questura. La loro versione non convince: non si sarebbe trattato di un gioco, né di un incidente. Lucas sarebbe morto durante una lotta in camera — non è chiaro quanto finta —, udita anche da altri ospiti. I ragazzi erano tutti armati e oltretutto i soccorsi sarebbero stati chiamati in ritardo. accompagnare ad un’uscita laterale che, invece, lo ha portato in carcere di Bollate. La procura, infatti, aveva chiesto ai giudici di arrestarlo in aula perché «c’era la possibilità concreta che fuggisse», hanno spiegato Pradella e Siciliano secondo le quali l’ex primario ha «disponibilità economiche» e una «rete di contatti» che potrebbero consentirgli anche di lasciare l’Italia. Già ferita dalla sentenza, la moglie di Brega Massone, Barbara Magnani, è rimasta basita mentre la Gdf prendeva in consegna il marito. Poi ha sbottato: «È normale condannare un medico all’ergastolo? Non vogliono che esca la verità, hanno sempre rifiutato una perizia. A Milano con c’è speranza». Le richieste dei difensori di Brega Massone, gli avvocati Luigi Fornari e Oreste Dominioni, di una perizia d’ufficio sulle operazioni, così come nell’altro processo, anche in questo sono state rigettate dai giudici che hanno considerato sufficiente quello le consulenze che delle parti che sono agli atti. Nessuna reazione dall’ex primario. Non per «freddezza», ha detto la moglie: «I sentimenti ce li ha, solo che per dignità e non li fa vedere». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cronache 23 italia: 51575551575557 # L’inchiesta «Tremila euro e la cartella spariva» Mazzette a Equitalia ROMA — Bastava pagare, le tariffe andavano dai 3mila ai 13mila euro. Soprattutto bastava rivolgersi ai funzionari giusti. Mentre milioni di cittadini fanno la fila per cercare di trovare un accordo con Equitalia o per saldare il proprio debito, altri versano «mazzette» e chiudono il conto. Non sono pochi. Gli otto arresti scattati ieri per ordine del giudice di Roma — oltre al dipendente Salvatore Fedele e a sua moglie Luisa Musto ci sono imprenditori e commercialisti, accusati di corruzione, concussione, bancarotta, riciclaggio e truffa aggravata — potrebbero essere soltanto i primi. Perché gli specialisti del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza hanno già scoperto oltre 3.000 interrogazioni abusive al sistema informatico fatte proprio da Fedele su altri 400 soggetti, probabilmente persone intenzionate ad «aggiustare» la propria posizione. E perché altri impiegati potrebbero aver usato lo stesso meccanismo per arrotondare il proprio stipendio. Ieri hanno subito una perquisizione il direttore di Equitalia Lazio Alessandro Migliaccio e quello della Calabria Giovanbattista Sabia. Il «buco» da 17 milioni di euro per la mancata riscossione delle cartelle esattoriali scoperto finora potrebbe arrivare addirittura al doppio, oltre 35 milioni di euro. Nell’ordinanza di cattura il giudice lo dice chiaramente: «La condotta illecita è inserita in una apparente, ma anche verosimile e concreta area di illegalità generalizzata all’interno della struttura di Equitalia con favoritismi e discriminazioni diffuse a tutti i livelli». Del resto già nei mesi scorsi un’altra inchiesta aveva svelato l’esistenza di un giro di tangenti per «pilotare» le pratiche ma evidentemente ciò non è stato sufficiente per far scattare controlli adeguati a prevenire gli illeciti. La vicenda Gli arresti Nel blitz di ieri del Nucleo Valutario della Guardia di finanza (nella foto sotto) sono state arrestate otto persone Bernardo Provenzano (foto) è da ieri ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo a Milano. Trasferito lì dal vicino carcere di Opera, nell’ambito di una redistribuzione sul territorio dei detenuti al «41 bis» decisa dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). E il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha subito chiesto chiarimenti allo stesso Dap sulle cause del trasferimento di Provenzano. Appena arrivato nella nuova prigione di Opera, il boss, 81 anni, era stato sistemato in una cella, poiché i medici avevano ritenuto le sue condizioni compatibili con la detenzione. Poi i pregressi e noti «problemi neurologici» hanno consigliato il ricovero. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’assegno bancario di 400 euro versato sul conto corrente di Fedele dall’ex direttore regionale Lazio di Equitalia, Giovanbattista Sabia CORRIERE DELLA SERA L’indagine Per gli investigatori alcune società pagavano ai funzionari di Equitalia 3-10 mila euro per ottenere le dilazioni del debito I reati contestati sono: corruzione, concussione, truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta Le ipoteche cancellate Alcuni «clienti» accettano di versare la tangente per il sogno di tutti quelli che hanno conti aperti: togliere l’ipoteca sugli immobili Il patrimonio sospetto L’impiegato arrestato e sua moglie, che lavora in un La cancellazione supermarket, avevano accumulato delle ipoteche Il 3 ottobre scorso Fedele viene convocato in un patrimonio di 700 mila euro procura per decisione del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Francesca Loy e Stefano Fava. All’interrogatorio partecipa anche il colonnello del Valutario Pietro Bianchi che ha analizzato ogni fase della sua attività. Il funzionario ammette di aver preso «mazzette», sembra che cominci a collaborare. In realtà la sua attività illecita Solo Vitamine e Minerali? Aspettatevi di più. Integratore Multivitaminico, Multiminerale, Multivegetale. Certificato Biologicamente. pare intensificarsi. Il funzionario si occupa delle grandi aziende, ma anche di pratiche più modeste. Soprattutto realizza per alcuni «clienti» che accettano di versargli la tangente il sogno di milioni di cittadini che hanno conti aperti con Equitalia: togliere l’ipoteca sugli immobili. Lo fa per le società dell’imprenditore Antonio Conte che ha un debito di un milione e mezzo di euro. Alcune mail sequestrate nel corso dell’indagine accreditano l’ipotesi che la «mazzetta» fosse di 3 mila euro proprio per «liberare» le proprietà. Il giudice evidenzia come «il problema dell’ipoteca è stato arginato dagli indagati attraverso la scissione parziale della società in cui sono confluiti gli immobili liberi da pregiudizi». Il tariffario di Fedele variava evidentemente rispetto all’ammontare del debito. E infatti dalla «Luxor srl» che doveva a Equitalia circa 12 milioni e mezzo di euro, avrebbe preso ben 9 mila e 500 euro. L’imprenditore Pietro Coci ha invece denunciato di essere stato costretto «a versare 25 mila euro in parte in contanti e in parte in assegni per ottenere la rateizzazione e la revoca dei pignoramenti presso terzi che l’Ente aveva disposto» e per questo è scattata anche l’accusa di concussione. Un patrimonio di oltre 700 mila euro Fedeli è accusato di aver percepito mazzette per 75 mila euro. In realtà sui conti correnti intestati a lui e alla moglie, che lavora in un supermercato, sono stati trovati oltre 400 mila euro e l’intero patrimonio della coppia ammonta a più di 700 mila euro. «Somma non giustificata dalla loro attività», come sottolinea il giudice. Il sospetto è che il giro d’affari fosse ben più grande di quello scoperto. Il 10 febbraio scorso viene interrogata Pasqualina Olimpio, un’anziana signora rintracciata attraverso le intercettazioni telefoniche, che avrebbe cominciato a pagare già nel 2004. E racconta: «Fedele controllava la situazione debitoria mia e delle società consigliandomi di pagare le cartelle di importo più piccolo e aspettare per quelle più grandi, nel caso uscisse un nuovo condono. Gli consegnavo gli assegni per gli importi da versare e lui mi consegnava la relativa ricevuta. Non ho mai dato soldi extra, tuttavia gli lasciavo 50 euro di differenza tra l’importo dell’assegno e quello della cartella perché mi vergognavo a chiedere il resto a una persona che mi faceva una cortesia». In realtà le «cortesie» di Fedele e dei suoi complici venivano ricompensate con tangenti da migliaia di euro. Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Leggere le avvertenze riportate sulle confezioni. Provenzano trasferito e portato in ospedale L’ dinanza con cui il Gip di Romaa ha L’ordinanza L’ordi h disposto gli arresti nell’inchiesta sui mancatiti controlli da parte di funzionari Equitalia sentata la richiesta di rateizzazione e pur non avendo i requisiti necessari si ottiene la dilazione di pagamento nel limite massimo di 72 rate; si pagano le prime rate esclusivamente per non decadere dal beneficio; si mette in liquidazione la società e si affida la carica di liquidatore a un prestanome nullatenente; si effettua la cancellazione dal Registro delle imprese per vanificare qualsiasi pretesa erariale; si fa un monitoraggio della posizione debitoria delle cooperative per prevenire oppure ostacolare eventuali procedure esecutive». Le cinque mosse per non fare fallimento Le verifiche partono circa due anni fa. Indagando sull’attività di alcuni imprenditori, gli investigatori guidati dal generale Giuseppe Bottillo scoprono i rapporti sistematici che hanno con i dipendenti di Equitalia, in particolare con Fedele. Gli intermediari sono due: il commercialista Domenico Ballo e l’ex funzionario Roberto Damassa. Il giochetto è semplice: mazzette per azzerare debiti che in alcuni casi superano addirittura i 10 milioni di euro. I colloqui intercettati appaiono eloquenti. Il 7 giugno 2012 Ballo chiama Fedele. Ballo: «Quella cosa che mi dicesti, di quel cliente, di quelle quattro società... tu casomai dovesse andare in porto.. poi chiaramente ci mettiamo...». Fedele: «Tu nun te preoccupa’». Il riferimento è a quattro cooperative — Aloha Service, Power Service , Joy Service e Aura Service — travolte dalle contestazioni di Equitalia che vogliono evitare il fallimento. E ci riescono, seguendo il «progetto fraudolento» indicato proprio da Fedele che il giudice riassume così: «Viene pre- Al San Paolo di Milano Le cifre, secondo quanto ha dichiarato in interrogatorio Salvatore Fedele, che sarebbero state pattuite o promesse ai dipendenti Equitalia per «aggiustare» le verifiche Palermo Il locale di Ciancimino «Apro Pizza e pizzini» 45 elementi nutrizionali PALERMO — Da mezzo pentito e imputato di mafia, Massimo Ciancimino (foto) prova a cambiare vita e diventare chef, come diceva ieri mostrando il tesserino sanitario ottenuto per aprire in centro a Palermo un ristorante-pizzeria chiamato «Pizza e pizzini». Idea bizzarra del rampollo dell’ex sindaco, il defunto «don Vito», al quale il neo-cuoco dedicherà l’attività. Con tanto di foto sui cartoni del takeaway, come spiega: «Foto inedite di mio padre con Salvo Lima, Stefano Bontate, altri boss...». Lui apre in via Emerico Amari e la moglie, Carlotta Masserotti, si lancia in un sofisticato lounge-restaurant. Fra i soci «un avvocato e il figlio di un notaio». 15 Vitamine 11 Minerali 19 Fitonutrienti Anche nella versione con Guaranà, per un’immediata sferzata di energia. Dal tuo Erborista e Farmacista di fiducia. biosline.com F. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cronache 25 italia: 51575551575557 # Grosseto Il tribunale contraddice il parere del pm. L’avvocato: ora nessuno faccia ricorso Il giudice ordina al Comune di registrare le nozze gay Primo caso in Italia. La coppia si era sposata a New York ROMA — Da ieri Stefano e Giuseppe sono coniugi, a tutti gli effetti. Con tutti i diritti di una coppia sposata e, ovviamente, anche i doveri. Il Tribunale di Grosseto ha detto sì alla trascrizione nei registri del Comune del matrimonio che Stefano e Giuseppe avevano contratto all’estero, a New York, nel dicembre del 2012. E automaticamente l’atto è diventato valido per la nostra legislazione. Ribaltando il parere del pubblico ministero, il giudice di Grosseto non ha avuto dubbi: la trascrizione dell’atto di un matrimonio fra persone dello stesso sesso non è contraria all’ordine pubblico. Dunque è possibile. Dunque da ieri Stefano Bucci, giornalista del Corriere della Sera, e Giuseppe Chigiotti, architetto, possono godere in Italia degli stessi diritti di cui avrebbero goduto se fossero rimasti a vivere a New York. Non era mai successo prima. Ci avevano provato in tanti. C’erano state sentenze che avevano riconosciuto singoli diritti, come quello al permesso di soggiorno. Mai ordini di iscrivere le nozze nei registri comunali. Una richiesta di questo tipo, anzi, era stata negata dalla Cassazione nel 2012. Claudio Boccini, il legale che ha seguito la causa di Stefano e Giuseppe, è soddisfatto. Spiega: «Devo riconoscere di aver trovato in Tribunale a Grossetto dei giudici molto attenti e, soprattutto, preparati. Ho argomentato non soltanto la questione dell’ordine pubblico (fondamentale per le nostre leggi), ma anche il fatto che nelle nostre norme non esiste un divieto esplicito al matrimonio dello stesso sesso, dunque il matrimonio omosessuale non è contrario alla nostra legislatura». Paolo Cesare Ottati, presidente del Tribunale di Grosset- to, ha fatto anche di più. Nella sentenza in cui ordina all’Ufficiale di stato civile di Grosseto di trascrivere nei registri il matrimonio fra Stefano e Giuseppe ha richiamato sì i problemi di ordine pubblico, ma ha messo in fila una serie di considerazioni come mai fatto prima. Ecco quindi, codice civile alla mano, la considerazione che «nelle norme di cui agli articoli dall’84 all’88, lì dove non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle condizioni necessarie per contrarre matrimonio». Il giudice ha anche ricordato che «il matrimonio celebrato all’estero è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo della celebrazione». «Io spero proprio che nessuno voglia contestare questa sentenza impugnandola», dice La decisione Nel documento si legge che il Tribunale di Grosseto ordina all’Ufficio di Stato Civile di Grosseto di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio contratto in data 6.12.2012 in New York tra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci Le leggi nel mondo La geografia deiei diritti gay LEGENDA Matrimonio gay Canada EUROPA Norvegia Unioni civili Finlandia Gran Bretagna Groenlandia Svezia Islanda Danimarca Germania Olanda Belgio Repubblica Ceca Ungheria Irlanda Francia Portogallo Spagna USA (Matrimoni o unioni civili a seconda degli Stati)) Antille Olandesi - Aruba Messico (Solo a Città del Messico) Colombia Ecuador Lussemburgo Austria Svizzera Liechtenstein Australia Nuova Zelanda Brasile Uruguay Argentina Fonte: Ilga Slovenia Sudafrica (È l’unico Paese africano dove è stato approvato legalmente il matrimonio tra omosessuali) CORRIERE DELLA SERA l’avvocato Boccini del foro di Grosseto. E spiega: «Questa sentenza può diventare giurisprudenza e spalancare le porte a tanti altri casi analoghi a questi». L’avvocato Boccini spiega l’evoluzione possibile di questa sentenza del Tribunale di Grosseto: «Intanto può succedere che una coppia omosessuale che va a sposarsi all’estero da oggi in poi ha una spinta e una motivazione in più per poter pretendere la trascrizione del proprio matrimonio nei registri del Comune di residenza. Ma non solo». Il legale mette sullo stesso piano la sentenza sui matrimoni gay con quella sulla fecondazione eterologa. E la spiega così: «Il prossimo passo dopo questo atto del Tribunale di Grosseto sarà un nuovo pronunciamento della Corte costituzionale. Con una domanda di base: perché una coppia dello stesso sesso è obbligata ad andare a sposarsi all’estero per vedere riconosciuti i propri diritti? Un po’ come è successo proprio oggi con la sentenza sulla fecondazione assistita eterologa». Nel mondo dei gay questa sentenza è accolta con l’entusiasmo di qualcosa che appariva impossibile. Sergio Giudice, I viaggi legali Il legale: «Perché una coppia dello stesso sesso è obbligata ad andare all’estero?» senatore del Pd, è uno storico attivista per i diritti degli omosessuali. Esulta: «Finalmente un Tribunale trae le conseguenze di quanto stabilito negli ultimi anni dalla Corte Europea dei diritti umani e della nostra Corte costituzionale: il matrimonio gay non è contrario all’ordine pubblico, né può più essere considerato inesistente dal nostro ordinamento». Felice anche Aurelio Mancuso, altro storico dell’associazionismo gay e oggi presidente di Equality Italia: «Stefano e Giuseppe hanno ottenuto ciò che fino ad oggi è sempre stato negato dai comuni e dai Tribunali. È una grande giornata». L’intervista I protagonisti Stefano e Giuseppe «È stato faticoso, ora festeggiamo» ROMA — Stefano e Giuseppe hanno deciso di andare a sposarsi a New York per festeggiare i loro venticinque anni di convivenza: era il 6 dicembre 2012, un giovedì. «Ci siamo conosciuti che io avevo 28 anni e Giuseppe 39» racconta Stefano Bucci che oggi di anni ne ha 56 e ieri stava cadendo dentro la doccia dopo aver saputo la notizia della sentenza da Giuseppe, al telefono con l’avvocato. «Ho faticato a crederci anche io, alla bella notizia della sentenza, ho dovuto chiedere all’avvocato di ripetermelo tante volte» dice adesso Giuseppe Chigiotti, un architetto di 68 anni, e trattiene a stento una risata di gioia. Esplode. «Vorrei capire perché non posso sposarmi con Stefano. Vorrei capire qual è la differenza tra l’amore che io provo per lui rispetto ad una coppia eterosessuale. Non ha proprio senso». Giuseppe e Stefano (nella foto con il giudice al centro) dividono le loro vite fra Milano, dove Stefano lavora come giornalista al Corriere della Sera, e Grosseto, dove Giuseppe ha un grande studio di architetto con otto collaboratori, una famiglia allargata e piena di affetto. Sorride, Giuseppe: «Il segreto della storia fra me e Stefano sta proprio qui, nella distanza fra Grosseto e Milano che ci fa incontrare ogni quattro cinque giorni, ogni volta come fosse la prima». Sospira, Stefano. Di soddisfazione: «Sono felice per questa sentenza, per me e per Giuseppe certo. Ma sono felice se questa sentenza potrà riuscire ad aiutare anche un’altra sola coppia che come noi ha dovuto faticare per vedere rispettati diritti che per altri sono invece scontati». Festeggeranno Stefano e Giuseppe. La sentenza destinata alla storia dei diritti civili del nostro Paese merita una bella festa. Quale? Stefano è sicuro: «Ce ne andremo al mare, nella nostra Grosseto». Giuseppe ancora più minimalista. «Gli darò un bacio enorme enorme». Ma alla fine vorranno vicino i loro amici, gli stessi, una trentina in tutto, che quel dicembre del 2012 non hanno esitato a salire sull’aereo per New York e brindare al loro matrimonio. Alessandra Arachi Al.Ar. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il voto L’esponente di Forza Italia interviene a Palazzo Madama: «Colleghi, con una macchina da 12 mila euro i telefoni dei parlamentari non sarebbero ascoltabili» Verdini sconfitto in Senato: sì all’uso delle sue intercettazioni ROMA — «Si può o non si può intercettare un parlamentare?», ha chiesto con tono di sfida il senatore Denis Verdini (Forza Italia) ma poi l’aula di Palazzo Madama gli ha voltato le spalle, anche se il voto era segreto. In 144 (Pd, M5S e Sel con qualche defezione) hanno detto sì mentre solo 101 colleghi senatori (più i 4 astenuti) si sono opposti alle richieste dei giudici per le indagini preliminari di Roma e L’intervento «Vorrei tanto sapere chi ha selezionato le mie chiamate». Poi racconta la storia di San Filippo Neri di Firenze che vogliono utilizzare per tre filoni di inchiesta un centinaio di conversazioni telefoniche intercettate dal Ros dei carabinieri in cui è rimasta impigliata («casualmente») la voce del potente plenipotenziario di Forza Italia. Le indagini oggetto delle tre richieste dell’autorità giudiziaria riguardano il filone nato a Firenze nel 2008 sulla gestione del Credito cooperativo fiorentino e, dopo lo stralcio, i procedimenti incardinati a Roma sulle Grandi opere e sulla cosiddetta P3. Ora, nel procedimento sul dissesto finanziario fiorentino — dove l’accusa ipotizza oltre la bancarotta «la truffa ai danni dei soci e del pubblico», come hanno puntualizzato i relatori Felice Casson e Stefania Pezzopane del Pd — la posizione di Verdini torna davanti al giudice per le indagini preliminari dopo che era stata stralciata in attesa della decisione del Senato. Che ha impiegato, tra giunta e aula, quasi un anno visto che la prima richiesta era arrivata a fine maggio del 2013. «Si può o non si può?», ha dunque tuonato Verdini che è andato a prendere posto nella terzultima fila dei banchi di Forza Italia. «Se si può, allora questa aula abbia il coraggio di spazzare via le immunità ancora previste dall’articolo 68 della Costituzione. Se non si può, invece, finiamola con questa ipocrisia delle telefonate» dei parlamentari «intercettate per caso» perché sotto controllo sono finiti gli apparecchi di terze persone. Il senatore azzurro ha fatto due conti: «Vorrei sapere chi ha selezionato le telefonate poi finite agli atti, qui nella prima inchiesta ne vedo 31 ma io con Fusi parlavo molte volte al giorno…». Poi Verdini ha alzato il tono per lanciare una provocazione che in tempi di spending review sembra ancora più ardita: «Presidente, mi rivolgo a lei — ha det- to a Pietro Grasso — perché oggi la tecnologia ci può aiutare… Non c’è bisogno dell’intervento della Corte costituzionale, che già si è dovuta occupare delle intercettazioni indirette, ma basterebbe una semplice macchinetta che costa 12 mila euro che renderebbe non intercettabili i telefonini dei parlamentari». L’aula non ha battuto ciglio davanti a questa proposta. Solo Mario Giarrusso (Cinque Stelle) ha preso la parola per dire che «tut- to questo è irrispettoso per i cittadini perché sarebbe incredibile spendere migliaia di euro per una macchinetta anti intercettazioni». Prima del voto Verdini ha tentato di far leva (con un oc- Torino-Lione L’alta velocità è legge Caos in Aula La ratifica dell’accordo tra Italia e Francia per la Torino-Lione ad alta velocità è legge, con 173 sì, 50 no e quattro astenuti al Senato. Seduta molto movimentata, con dure contestazioni del Movimento 5 Stelle, che hanno urlato e agitato cartelli. Con l’ok del Senato, la Tav «è una realtà dalla quale non si torna indietro», ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi (Foto Dadi) chio al voto segreto) sulla tutela di una garanzia che riguarda tutti i senatori: «Sperate che non vi accada quello che è accaduto a me. Pensateci prima perché dopo è tardi». E per dimostrare di essere vittima di una calunnia irreparabile, l’artefice dell’accordo sulle riforme Renzi-Berlusconi ha citato pure la «la storiella di San Filippo Neri», confessore in Duomo a Firenze: «A un assassino e baro, proprio come vengo descritto io, San Filippo Neri negò l’assoluzione perché il tipo gli confessò anche una calunnia. “Ma come, disse quello, non mi assolvi?”. Allora San Filippo Neri gli propose: “Ti assolvo se prendi un pollo e, in una giornata di vento, vai a spennarlo in fondo alla via Larga, oggi via Cavour. Poi torna indietro raccogliendo tutte le penne... “Ma non è possibile”, replicò il baro. “Ecco, appunto”, troncò San Filippo Neri». Tutto fiato sprecato però. Perché il Pd, pur con una dichiarazione di voto davvero striminzita, ha fatto maggioranza con i grillini e con Sel. La stessa che a novembre approvò la decadenza di Silvio Berlusconi. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cronache 27 italia: 51575551575557 Società Le attività non profit adesso vengono certificate ed entrano in gioco nella selezione del personale In prima linea Dall’alto, in senso orario, un «meccanico» con un bambino; i ragazzi di «Abitare solidale»; volontari della Croce Rossa; un progetto di collaborazione da Bergamo ai Balcani; pet-therapy in Sicilia; in Puglia per le adozioni Di solito finisce in fondo al curriculum. Alla voce «altre attività». Ma è un elemento sempre più importante. A volte decisivo in un colloquio di lavoro. Perché il volontariato è sì un’esperienza non retribuita, ma a sentire «cacciatori di teste» ed esperti delle risorse umane per molte grandi aziende italiane e multinazionali è una realtà valutata positivamente. Non è un caso se negli ultimi mesi decine di enti locali hanno messo a disposizione uffici e siti web per «certificare» le attività «informali». Un documento da allegare al proprio curriculum vitae con le indicazioni sulla durata e sulle attività non profit svolte. Il «modello» restano gli Stati Uniti. Lì il lavoro gratuito per la collettività è pratica comune. E tra i giovani diventa una voce da aggiungere alle attività svolte per presentarsi, bene, all’ammissione all’università o a un colloquio di lavoro. «Anche da noi il volontariato sta diventando un elemento importante nella selezione del personale», spiega Paolo Citterio, presidente nazionale dell’Associazione direttori risorse umane (Gidp). «Chi ha fatto attività senza scopo di lucro dà la Se il volontariato ti cambia il curriculum «Decisivo per i giovani» Rivela più passione e doti organizzative La tendenza è confermata anche da Andrea Castiello d’Antonio, consulente del lavoro e management. Che però precisa: «Il peso del volontariato nel curriculum dipende molto dal tipo d’impresa. Ci sono società incentrate sulla competitività che non guardano se hai fatto qualcosa di socialmente utile o no. E ce ne 4,7 milioni Il numero degli italiani che svolgono attività di volontariato secondo i calcoli più recenti fatti dall’Istat. Gli addetti sono poco più di 680 mila e le istituzioni non profit attive sono poco meno di 302 mila sensazione di avere un passo diverso, sia a livello organizzativo che emotivo». Tanto che, rivela, «di fronte a due giovani candidati a un posto di lavoro le imprese mi chiedono di vedere chi ha fatto anche volontariato». «Oggi le società, anche quelle con ricavi a nove o dieci zeri, vanno a vedere cosa hai fatto di socialmente utile», continua Citterio. E, per una volta, il confronto con gli altri Paesi non ci vede in coda alla classifica. «Siamo nella media, abbiamo recuperato negli ultimi anni». sono altre che a volte fanno del non profit un elemento discriminante durante i colloqui». In quest’ultimo caso — continua l’esperto — «pur trattandosi di attività non retribuite all’impresa interessa molto l’aspetto motivazionale che ha spinto il candidato a fare qualcosa senza ricevere in cambio denaro». «Più la realtà non profit è strutturata, più l’attività svolta all’interno viene valutata e apprezzata dalle imprese e dai “cacciatori di teste”», ragiona Maria Cristina Bombelli, fondatore e Comunicato sindacale Le Rsu Cgil e Uil Rcs Quotidiani Milano e Roma vogliono segnalare e raccontare a tutti i lettori la storia recente della nostra categoria. Siamo in attesa del rinnovo contrattuale da tre anni, e non abbiamo aumenti salariali da cinque anni, i governi Monti, Letta e Renzi hanno proposto e modificato la legge 416/81 il giorno 16 gennaio 2014, la 416 è un ammortizzatore sociale previsto in stato di crisi. La crisi dell’editoria è evidente e sotto gli occhi di tutti. Il sindacato si è mosso di conseguenza proclamando una giornata di sciopero contro il governo Letta il giorno 21 gennaio. Il ministro Giovannini ha convocato le parti e aperto un tavolo tecnico per congelare lo sciopero. Dopo tre incontri al ministero si è arrivati al 3 marzo, con il parere favorevole sia dei tecnici del ministero sia dell’Inps. Il 14 marzo le strutture sindacali dei grafici e poligrafici e la parte datoriale hanno chiesto un incontro urgente al ministro del Lavoro, ma alla data di oggi, passati 35 giorni, non c’è stata nessuna risposta da parte del ministro del Lavoro Poletti. Ricordiamo che nei poligrafici ci sono circa 250 «esodati» e circa 250 esuberi che hanno sottoscritto a norma di legge la richiesta di prepensionamento. Il nostro invito è quello di dar voce e forza a questi colleghi che non percepiscono né lo stipendio né la pensione da molti mesi e di non farli precipitare verso probabili licenziamenti. Chiediamo, se la situazione non si sblocca immediatamente, il ripristino dello stato di agitazione del Settore e invitiamo le nostre strutture sindacali nazionali a riconsiderare la giornata di mobilitazione sospesa il 21 gennaio scorso. presidente di Wise Growth, società che si occupa di analizzare la diversità in azienda. Motivo? «È più facile che in queste realtà il candidato abbia sviluppato competenze organizzative, manageriali e di rapporto con le persone che possono essere utili per la società che vuole assumere». «C’è ancora molta strada da fa- re per raggiungere il livello americano, ma ci stiamo avvicinando», avverte Luca Solari, professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università Statale di Milano e visiting professor in management alla California Polytechnic State University. Il punto di svolta, secondo Solari, sarebbe quello di iniziare da pic- I numeri Da oggi il festival a Lucca coli. «Negli Stati Uniti ci si abitua già dalle scuole elementari a impegnarsi nel volontariato. La stessa cosa bisognerebbe fare, ma davvero, anche in Italia: non concentrandosi su attività di sensibilizzazione, ma strutturando un percorso fino all’ultimo anno di università». Perché, continua il docente, «per chi ricerca il personale quelle attività inserite nel curriculum diventano una spia importante per l’azienda: se si mettono insieme volontariato e il tempo impiegato, per esempio, per laurearsi si può avere un’idea delle capacità organizzative del candidato». Ma, avverte Solari, senza esagerare. «Le aziende vedono molto cosa uno ha fatto e per quanto tempo. Soprattutto: come l’ha fatto». Leonard Berberi @leonard_berberi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’espansione del terzo settore Produce ricchezza in tempo di crisi LUCCA — La notizia è buona e anche sorprendente. Non solo il volontariato ha resistito alla crisi, ma è cresciuto ed è più forte di prima. Lo dimostra uno studio, con tanto di cifre e proiezioni, che sarà presentato e discusso oggi alla prima giornata del Festival nazionale del Volontariato di Lucca, una quattro giorni (da oggi sino a domenica, Real Collegio) che raduna gli stati generali del terzo settore in Italia. Ci saranno due ministri, Giuliano Poletti (Lavoro) e Stefania Giannini (Istruzione), il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che sabato inaugurerà il nuovo canale «Corriere Sociale», dedicato al terzo settore, di Corriere.it. Non mancheranno momenti culL’evento turali e ricreativi. Con Maria Grazia Cucinotta, che oggi inaugurerà il festival, e GiobL’appuntamento be Covatta che lo chiuderà doInizia oggi a Lucca, e dura fino menica, due personaggi che al 13 aprile, il «Festival sono anche firme del blog nazionale del volontariato»: «Buonenotizie» di Corriere.it. quattro giorni dove si Partendo dallo studio del riuniscono gli stati generali Centro nazionale per il volondel terzo settore nel nostro tariato e della Fondazione voPaese lontariato e partecipazione, il Il calendario summit di Lucca sarà anche Non mancheranno i momenti un’occasione per misurare lo culturali e ricreativi. stato di salute del settore. L’apertura è affidata a Maria «Dati positivi — anticipa il Grazia Cucinotta e la chiusura presidente del Cnv Edoardo a Giobbe Covatta: due Patriarca — che forniscono personaggi che sono anche spunti di riflessione e di aziofirme del blog ne. Da una parte osserviamo «Buonenotizie» di Corriere.it che si rafforza l’autonomia di Gli ospiti questo mondo dal settore All’evento saranno presenti il pubblico, in un’ottica sussipresidente del Consiglio diaria sempre più matura. Matteo Renzi (che sabato Dall’altra si comprende come inaugurerà il nuovo canale il volontariato abbia ormai già Corriere Sociale di Corriere.it), reagito in maniera decisa alla il presidente della Camera crisi, cercando nuove risorse, Laura Boldrini, i ministri economiche e umane, per Stefania Giannini (Istruzione) portare avanti la sua impree Giuliano Poletti (Lavoro) scindibile opera di solidarietà». Insomma, come sottolinea anche il presidente della Fondazione, Alessandro Bianchini, ormai il «volontariato è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico». Così, sfogliando il dossier, si scopre che nonostante la congiuntura negativa, lo stato di salute economica delle organizzazioni di volontariato (Odv) è buono e più della metà dei circa 2 mila presidenti intervistati (56,6%) ritiene stabile o equilibrata la situazione economica-patrimoniale della propria organizzazione. Solo una quota minima di organizzazioni (tra lo 0,6% e il 2,2%) dichiara di avere difficoltà a saldare i debiti contratti verso terzi. E tutto questo accade in un momento di gravissima sofferenza nella riscossione di crediti verso privati e soprattutto nei confronti dell’amministrazione pubblica. Note positive anche dalla crescita dei volontari che aumentano in un terzo delle organizzazioni e restano stabili nelle altre. Con una buona percentuale di giovani (in media, il 25,3% dei volontari ha meno di 35 anni) che però è rimasto fermo alle cifre del 2011. La stabilità delle ore dedicate dai volontari all’Odv caratterizza il 60,0% delle organizzazioni; l’aumento il 29,5%. Insomma, come si legge nello studio, «meno di un’organizzazione su 10 ha visto nel 2013 diminuire la quantità di impegno profuso dai propri membri». Rsu Cgil e Uil Rcs Quotidiani Milano e Roma Marco Gasperetti Luca Mattiucci © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Cronache Milano val bene una festa Camila da Tod’s Michelle «in casa» Dall’alto, da sinistra: Camila Raznovich, il compagno Eugenio Campari e Andrea Della Valle alla festa organizzata da Tod’s, che quest’anno collabora con il designer giapponese Oki Sato dello studio Nendo per una versione rivisitata del suo classico mocassino. Sotto, da sinistra Tomaso Trussardi con la compagna Michelle Hunziker e con Cristina Chiabotto all’evento di Trussardi organizzato per il lancio della collezione dedicata alla casa Facebook Instagram Il Fuorisalone nelle radici dei milanesi Un albero di lampade come nelle favole Essì, non si può sfuggire alle proprie radici. Se gli Emiliani non sanno rinunciare alle urne, i Milanesi non possono assolutamente stare lontani dal #fuorisalone Irene Iaccio Designweek Qui social Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Un albero di lampade #tonone #fuorisalone #milan #lambrate ci_polla Trasformismo Al Salone del mobile pannelli che nascondono i fuochi, pensili rivestiti come armadi, prese che rientrano nelle superfici: il luogo della cottura si assimila alla zona giorno MILANO — Un pannello di legno scorrevole per nascondere i fornelli durante una cena tra amici, rimanendo a chiacchierare seduti a tavola, come in un salotto. Mobili a scomparsa che ridisegnano le forme dei piani cottura. Rivestimenti staccabili che danno un tocco di colore ai vecchi pensili. Forni intelligenti, ma discreti: con un clic lo sportello sparisce. Come le ante, i cassetti porta pentole, per non parlare delle maniglie, acerrime nemiche dei designer: nella cucina «camouflage» vista al Salone del Mobile, il luogo della cottura, della preparazione e della tradizione diventa un modernissimo soggiorno. Area living. Dove frigoriferi e padelle ci sono, ma non si vedono. Mimetica, componibile e adattabile a vari ambienti. Nella (piccola) casa contemporanea è questa la cucina ideale, «aperta» e assimilabile alla zona giorno senza soluzione di continuità. Proprio per soddisfare queste esigenze, Veneta Cucine ha progettato «Dialogo», legno lavorato artigianalmente e meccanismi sofisticati. Ma anche se lo spazio c’è, l’obiettivo non cambia, come si vede da Varenna, Poliform: spine estraibili sono assorbite dal piano di lavoro, la cappa verticale si immerge nell’isola centrale per il modello «Phoenix». Il trasformismo è d’obbligo: nel progetto «Soul» di Ernestomeda il tavolo girevole «Cyclos» diventa appoggio per uno snack o si «spiega» per ospitare i commensali grazie a un movimento di rotazione. Un piano di legno scorrevole passa sui fuochi. Tecnologia che nasconde la cucina, la trasforma, la destruttura, la decora. I pensili sono eleganti come armadi, un braccio meccanico consente di fermare i pannelli all’altezza La cucina più bella? Quella che scompare Nell’era degli chef il cuore della casa vuole mimetizzarsi desiderata, come fa Dada nei suoi «Futura 2.0», mentre la colonna operativa è totalmente a scomparsa, basta estrarre l’anta. Meraviglie dell’high tech: Valcucine consente ai clienti di scegliere una decorazione che, attraverso un plotter, viene intarsiata sul vetro. L’effetto è quello di una tappezzeria. «Poi chiudi tutto e ti dimentichi quello che c’è dentro», dicono dall’azienda. Ed è strano pensare che nel momento di massimo successo di chef, ristoranti stellati e ricette, il luogo della cottura sia sempre più mimetizzato. Eppure gli strumenti dei professionisti stanno entrando nelle case degli italiani. Abbattitori, macchine per il sottovuoto (anche dei liquidi), frigoriferi antispreco che seleziona- Evoluzioni Jean Paul Gaultier aggiunge le ruote, Luisa Beccaria lo riempie di farfalle. Uno «scrigno» per La Perla Lapo international Omaggio a Pucci La vanità non è tutto, lo specchio è come un mobile Dall’alto, Lapo Elkann alla festa di Meritalia; in basso, Rossella Bisazza e Laudania Pucci al party di Bisazza, dove sono stati presentati mosaici ispirati a Emilio Pucci Nel passaggio da oggetto funzionale a pezzo estetico, lo specchio è diventato un nuovo territorio da esplorare. La pensa così anche Gilles Bonan, presidente di Roche Bobois, che ha portato al Salone due specchi anticonformisti: «Diable» disegnato da Jean Paul Gaultier e «Vapore» di Cedric Ragot. «Prima era usato semplicemente per vedersi spiega Bonan -. Adesso è un elemento d’arredo che può trovare spazio in ogni stanza della casa, cucina compresa». Non è un caso, dunque, che «Diable», abbia le ruote, percorrendo quel concetto trascurato del «mobile che deve essere mobile». Anche Lapo Elkann ragiona su un concetto di immagine riflessa dalla forte personalità: ieri sera da Meritalia ha presentato «Eye- eye», la specchiera ispirata a un celebre modello di occhiali disegnato dallo stesso Lapo. «Quando penso ad un nuovo progetto mi ispiro sempre alle cose a cui tengo - dice -. Con Meritalia ab- biamo scelto, questa volta, gli occhiali, da sempre una mia passione, creando una specchiera ispirata al modello più rappresentativo di Italia Independent, lo 090». Per Luisa Beccaria la Riflessi A destra lo specchio «Diable», disegnato da Jean Paul Gaultier per Roche Bobois. A sinistra la collezione «Beauty Reflections» di Luisa Beccaria: otto specchi in edizione limitata realizzati con gli artigiani MiaDeco specchiera è un pretesto per sognare, da Alice nel Paese delle Meraviglie in poi. Con l’artigiano milanese Giulio Meregalli, decoratore e intagliatore proprietario della MiaDeco, ha creato «Beauty Reflections», otto specchiere in edizione limitata presentate ieri sera a Brera. Ispirate alla collezione estiva, sono un intreccio di farfalle e di rami d’edera, «perché specchiarsi in uno stormo di farfalle fa volare», spiega la stilista. Anche qui, l’uso dell’oggetto è versatile: la specchiera trova posto all’ingresso di una casa di mare o di campagna, come nel vestiaire o nel bagno di una casa di città. Un’abitazione dall’impronta tradizionale, ma senza paura di osare: la stilista non nasconde il desiderio di una linea casa vera e propria, che esprima il suo mondo a partire dai tessuti e dalle stampe. Già dal prossimo Salone potrebbe arrivare. Somiglia allo specchio delle mie brame quello che trova spazio nel baule di La Perla: per il Salone del Mobile il marchio di lingerie ha fatto incontrare il suo mondo di pizzi e sete con cinque ex studenti dell’Istituto Europeo di Design, coinvolti nella realizzazione di un beauty-case delle meraviglie. La vincitrice del progetto, Diana Rosioru, ha immaginato un oggetto in plexiglass e ottone dal nome evocativo, «Rispecchiati». «Uno scrigno e specchio al tempo stesso - spiega la designer -, luogo dove esporre e nascondere». Michela Proietti © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cronache 29 italia: 51575551575557 Twitter Pinterest Design? No, un universo «fantasy» Cromatismi danesi e poltrone decorate In confronto al #fuorisalone, #GameOfThrones è una fiaba per bambini @filippo_marano Stili e caratteri Sfoderabile La cucina Cover di Aran Poetica Ki by Nendo per Scavolini In movimento Il tavolo Cyclos proposto da Ernestomeda si trasforma grazie a un meccanismo che lo fa ruotare no temperature diverse per alimenti diversi (Bosch); elementi in pietra refrattaria per fare il pane (Gaggenau); sistemi per tenere in fresco le piante aromatiche (Electrolux); strumenti avveniristici che, in base a peso e stile di vita del proprietario, decidono quali piatti consigliargli (il progetto «Open oven» di HotpointAriston); piani a induzione che diventano superfici di lavoro continue (Siemens), altro miracolo del camouflage (c’è perfino il forno di Neff «Slide & hide»: lo dice il nome, lo sportello scorre e si nasconde all’interno). Viaggio tra prodizioni contemporanee, preziose nella ricerca e nella lavorazione (come la «Ola 25» di Snaidero), dove un’estetica «vintage» nasconde un cuore tecnologico, dove l’ambiente diventa un richiamo alla scoperta: osservare, toccare, giocare con i colori e con le forme. Lo ha fatto Aran con «Cover», in cui i rivestimenti dei pensili dispongono di 80 diverse coperture staccabili (to- High-tech Piano a induzione di Siemens A scomparsa Le prese di Varenna nalità con cui giocare anche per «Fjord» di Doimo Cucine). E lo ha fatto Nendo realizzando «Ki» di Scavolini. «L’idea alla base di questa cucina — spiega il designer — è di farla scomparire in due oggetti, mensole di legno e un contenitore bianco». Ci è riuscito. Annachiara Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Appuntamenti, feste, indirizzi e molti approfondimenti sui canali del Corriere della Sera La collezione di Bojka allo spazio Rossana Orlandi (postata da Nina Monne) e design danese (di World in dots) Corriere.it Living.corriere.it Dialoghi Palazzo Reale ospita la mostra «100% design» che difende il diritto d’autore nelle creazioni mentre a Piazza Affari Maurizio Cattelan mette in scena (con ironia) l’autoriproduzione Arte virale A sinistra, uno scimmione scala il «dito» di Cattelan. È l’installazione di Lorenzo Morri del progetto Lovers, a cura di Yuri Ancarani con Sky Arte, che comprende dei video. In alto, mini riproduzioni della scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan L’oggetto originale è sacro (ma la citazione è divertente) Ieri Milano è stata teatro di un interessante dialogo a distanza: a piazza Affari, abbarbicato intorno a L.O.V.E. di Maurizio Cattelan (il dito medio davanti alla Borsa) c’era un grosso gorilla nero che scalava la scultura, in una evidente citazione del film «King Kong»; a pochi metri di distanza, Palazzo Reale ospita la mostra «100% Original Design», piccola storia della creatività attraverso una serie di pezzi famosi, dalla seduta Maralunga di Magistretti allo sgabello Mezzadro dei fratelli Castiglioni. Un dialogo a distanza perché a parlarsi sono due estremi: da un lato, la «citazione sulla citazione», dall’altro la ferma difesa dell’originalità. Sì, perché l’installazione di piazza Affari (il finto gorilla è opera dell’artista 25 enne Lorenzo Morri) è un inno alla riproduzione in serie, per il quale forse nemmeno valgono più le non-regole duchampiane: se già il discusso dito medio di Cattelan è una citazione della mano di Costantino (visibile nell’acrolito conservato ai musei capitolini) quella di Morri è una rimando esposto su un rimando. Riproduzione sulla riproduzione. La mostra prodotta da Elle Decor e promossa dal Comune, all’opposto, è un ribadire il no alla contraffazione. «Be Original» è un progetto a difesa della tutela del diritto d’autore: il tavolo Tour di Gae Aulenti (in mostra) si affida alla sua unicità; anzi, più precisamente, all’impatto che provoca. Il significato, dunque, è l’originalità, più che l’oggetto in sé. Il messaggio è nel mezzo. Ma quella tra i due opposti non può essere una lotta alla pari. L’irriverenza è sfrenata per natura e così in piazza Affari, la «factory» di Cattelan, Toiletpaper, propone (in una sorta di happening diffuso che coinvolge Sky Arte HD) bancarelle che vendono riproduzioni di L.O.V.E. e di Icone La mostra «100% original design». In primo piano, la lampada Arco e lo sgabello Mezzadro dei Castiglione, la poltrona Egg di Jacobsen (Fotogramma) altre opere dell’artista, in una serialità iconica che dall’arte sconfina nel design. Statuette, pezzi di sapone, tazze, c’è persino il kitsch con le boule de neige. Un giocoso invito alla riproducibilità che ormai è postbenjaminiana, cioè non è più solo tecnica, come preconizzava Walter Benjamin, ma è semantica. Palazzo Reale risponde con oggetti autentici e preziosi. La lampada Arco dei Castiglioni nel 2007 ha ottenuto il diritto d’autore (in un mercato del falso che vale 250 miliardi, la «fetta» italiana è di 7), come un’opera d’arte. E come tale, secondo il progetto, deve essere considerata. In mostra, decine di esempi: la caffettiera di Sapper per Alessi, il divano Charles di Citterio per B&B Italia, la Dezza di Ponti. In fondo, però, è un dialogo fecondo: la sacralità indiscussa dell’originale e lo sberleffo della copia. Contaminazione che ascolta i tempi. Roberta Scorranese [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’architetto Daniel Libeskind, meneghino d’adozione: «La città è migliorata rispetto agli anni 80 e il suo tessuto d’imprese resta unico» «Dal saper fare di Milano capisco che l’Europa non è finita» Verrebbe da dire che per Daniel Libeskind ci sia una «Design Week» tutto l’anno: «Vengo a Milano almeno una settimana al mese. Indispensabile, avendo aperto qui, già da tempo, la nostra sede di design di prodotto seguita da mio figlio», dice, mentre in questi giorni si divide tra le presenze in fiera e fuori Fiera, a raccontare i suoi nuovi arredi e partecipare a tavole rotonde sulla progettazione. Certo, la regia della sua attività di architettura avviene a New York ma non tutti sanno che Libeskind ha abitato a lungo nella nostra città. «Quando ero in lizza per il progetto del Museo Ebraico vivevo a Milano, dove mi ero trasferito con tutta la famiglia. Siamo rimasti per tre anni, mia figlia è nata qui», racconta. Una città che continua ad amare molto e considera persino migliorata rispetto a quel periodo (era la fine degli anni 80): «Oggi Milano è globale, la cre- atività è cresciuta e il contesto di designer che gravitano qui è più vario di allora». Lo dice lui, abituato a muoversi in uno scenario internazionale e a captare opinioni di personalità della cultura: «Eppure tanti colleghi pensano che l’Europa sia finita e guardano solo all’Oriente. Invece il tessuto di imprese, distribuite tra la Brianza e la provincia di Como, è unico al mondo: ci sono grandi aziende e piccole botteghe, una ricchezza del saper fare che trasforma quest’area in una specie di “paradiso del design”». Ma la crisi? «È reale, è vero, ma è anche una condizione psicologica. Dobbiamo imparare a essere più ottimisti», dice. Dai progetti in grande scala ai piccoli oggetti: come si confronta un archistar, abituato a misurarsi con la creazione di edifici, con le piccole cose del quotidiano? «In realtà non c’è differenza — afferma con convinzione —. Non è vero Archistar Daniel Libeskind, nato in Polonia nel 1946, a Milano, in piazza Cavour. Libeskind ha vissuto a Milano e qui ha uno studio (foto D. Piaggesi) che disegnare un arredo sia più facile, anzi. La disciplina è unica, l’approccio architettonico vale anche pensando a oggetti in piccola scala». E basta guardare i suoi nuovi progetti per capirlo: dagli specchi geometrici che sembrano spezzati e ricomposti (di Fiam) a una cucina scultorea in Corian («Sharp» realizzata per Varenna): «Racconta un modo attuale di essere sostenibili: materiale ridotto al minimo, spessori sottilissimi, flessibilità di utilizzo anche in case piccole». Oggetti pensati per interagire con le persone e i loro nuovi stili di vita: «La tecnologia è fondamentale ma applicata alla dimensione umana. Per I Guzzini ho progettato dei faretti a led innovativi, professionali ma così flessibili da poter adattarsi bene anche in spazi domestici». Ma tra le novità c’è anche una nuova libreria in Corian per Poliform: «Con il web l’acquisto dei libri è ridotto, un pezzo di questo genere diventa una scultura, quasi un’opera d’arte da centro stanza. E sta bene anche vuoto», dice mentre la indica. Ecco, l’arte, un suo punto fermo, per «riscaldare» l’impiego della tecnologia: «Sarà forse per i miei trascorsi di musicista», dice rievocando di aver abbandonato una carriera da virtuoso per l’architettura. Senza rivelarci se, forse, un po’ non la rimpianga. Silvia Nani © RIPRODUZIONE RISERVATA Studenti on the road di Giulio Masciocchi Conquistato dagli oggetti in lava esposti a Palazzo Clerici Milano sembra essersi lasciata alle spalle la crisi, in questi giorni di Salone. Mi sembra Londra questa città. E ho notato un pubblico internazionale, parecchi giapponesi e tedeschi... Si respira in giro un grande entusiasmo, si vede molta creatività: è una città vibrante come la capitale d’Oltremanica dove ho lavorato per un anno nel settore del design tessile. Che cosa mi ha colpito tra i progetti che ho visto? Lo stand dei fratelli Boffi al Salone con Good vibrations di Ferruccio Laviani. E anche il progetto esposto a Palazzo Clerici dallo studio FormaFantasma: un curioso allestimento di oggetti realizzati in lava, dell’Etna, De Natura fossilium. Quanto al mio percorso, sono nato a Como nel 1990 e dopo gli studi all’Istituto Tecnico in grafica e comunicazion e, nel 2009 mi sono trasferito a Londra per lavorare allo studio Westcott Design. Il mondo del design italiano? Rispetto a quello britannico è più «alto», anche perché è presidiato da designer affermati mentre il mercato british è più aperto agli emergenti. Tornato in Italia mi sono laureato in Product Design all’Istituto Marangoni di Milano. E adesso con l’Istituto Marangoni e Giulio Cappellini, in collaborazione con l’azienda svedese Bolon, a Milano presento due progetti in via Acerba. Nel segno della nuova sostenibilità: un tavolino e una sdraio realizzata in materiale di riciclo, fornito dall’azienda svedese. Perché questa è la novità che ho colto nell’aria da questi primi giorni on the road al Salone: c’è voglia di nuova sostenibilità. Non materiali biodegradabili bensì oggetti capaci di resistere nel tempo e proprio per questo di contribuire alla causa di un mondo più sostenibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA * Neo-laureato in Product design all’Istituto Marangoni 30 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cronache 31 italia: 51575551575557 Designweek Legami Da sinistra, due numeri di Abitare dagli anni 70 ai 90, diretto da Italo Lupi; il numero dei 50 anni, sotto la direzione di Stefano Boeri. L’immagine per il lancio del ritorno (© Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2014). Sotto, Alberto e Leopoldo Pirelli nel cantiere del grattacielo Pirelli terminato nel 1961, anno di fondazione della rivista Ritorni A settembre in edicola la storica rivista Rcs recupera l’anima femminile delle origini Un libro sulla stilista Nanni Strada e la moda sa di design Le sue creazioni sono state definite «indemodabi li»: non passano di moda perché nella moda non ci entrano. Sono le opere di Nanni Strada, fashion designer che, sin dagli anni 70, ha introdotto il linguaggio del progetto nella creazione di moda. Nella mostra «Il Design italiano oltre la crisi», la Triennale propone una delle sue opere, «Mappamodello»: vestito di carta, geometrico e senza taglia, sul quale sono stampati 12 modelli, tutti tratteggiati con un colore diverso. Intanto, per Lupetti esce il suo libro «Lezioni» (pp 173, € 18) Abitare, un futuro in rosa Focus sull’architettura che c’è Quei due tagli su fondo rosa non traggano in inganno. Non è la prima copertina di Abitare, che si ripresenterà in edicola a fine settembre, ma l’annuncio di un ritorno. «Abbiamo pensato a Lucio Fontana per richiamare il concetto di taglio con un passato-zavorra. Ma la grande tradizione di Abitare resta, ci mancherebbe altro», dice Silvia Botti, da pochi giorni direttore della storica rivista nata nel 1961. Quel fondo rosa? «La fondatrice di Abitare è stata Piera Peroni, e per ben trent’anni il giornale ha avuto una redazione femminile», a parte il designer Italo Lupi, art director e poi direttore della rivista. «È sua la inconfondibile A, in alto a destra, mentre la testata, a caratteri Helvetica, scenderà da settembre al centro, nel cuore della copertina», spiega Botti. «Dalle archistar agli appassionati di arte, Il direttore Alla guida Silvia Botti (1965) è anche architetto. Piera Pieroni fondò la rivista nel ‘61 design e architettura, la parola Abitare è brand: non dimentichiamoci che sulle pagine della rivista si sono formati centinaia e centinaia di professionisti». Nel nome della leggerezza, «saremo aperti ai contributi esterni, lavorando in crowdsourcing, oltre ad avere una vocazione fortemente internazionale, con testi brevi, sia in italiano, sia in inglese», ricorda il direttore architetto. Con il ritorno in campo di un Abitare totalmente rinnovato, «si completa l’offerta di Rcs in un settore strategico, non solo per noi, ma anche per l’intera industria italiana», aggiunge Luca Traverso, direttore sistema Verticali di Rcs Media Group. Un’offerta già sostanziosa con le pagine del dorso Design e Tempi Liberi del Corriere della Sera, e con Living, l’interiors magazine del Corriere. «Abitare è la nostra ulteriore presenza in un settore im- portantissimo», dice Raimondo Zanaboni, direttore generale pubblicità del Gruppo. Mancano cinque mesi all’uscita in edicola, ma è come se le certezze della rivista fossero già in pagina. Racconta Botti: «Siamo attratti da tutto ciò che ruota attorno al processo creativo delle nuove generazioni del Made in Italy». Nel giornale in progress («fuori di qui, dalla nostra redazione, c’è un mondo da raccontare», precisa il direttore), non potrà mancare un articolato sito web. «Vorremmo arrivare ad una smart edition, più di una newsletter, da inviare a duecentomila professionisti nel mondo», ricorda la donna alla guida di un giornale che già può contare su 150 mila «like» della pagina Facebook, senza dimenticarsi della Cina — si pensa ad un’edizione in cinese — innamoratissima di tutto ciò che è l’umanesimo del made in Italy. L’evoluzione del concetto di abitare? Di fronte a un tinello. Basta farsi un giro ad Eurocucina, in Fiera, per accorgersi di quanto il concetto di design universale stia ormai tramontando. «Perfino la disposizione dei fuochi del piano cottura cambia a seconda delle esigenze dei vari angoli del pianeta», precisa Botti. Chiedendo qualcosa in più al futuro, ecco le copertine, vere, «dedicate all’esistente, più che ai rendering». È il think tank di un racconto. Che se fosse già attualità sarebbe l’atmosfera respirata in questi giorni al Salone del mobile. Conclude: «Fontana rappresenta la rivoluzione all’interno della grande tradizione dell’arte, ma all’attuale Design Week potremmo rubare il concetto di innovazione partecipativa». Peppe Aquaro © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera ColombiC&E italia: 51575551575557 Ente Mutuo Volontario Assistenza Corso Venezia, 47/49 - Milano Convocazione Assemblea dei Soci L’Assemblea dei Soci è convocata alle ore 7,30 di Lunedì 28 aprile 2014 in Corso Venezia 49 presso Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano (Sala Liberty) e occorrendo in seconda Convocazione, presso la medesima sede, alle ore 11,30 di Lunedì 28 aprile 2014 per deliberare sul seguente ordine del giorno: Ordine del Giorno 1. Comunicazioni del Presidente 2. Deliberazioni ai sensi dell’art. 11 dello Statuto: approvazione del Conto Consuntivo al 31.12.2013 3. Determinazione compensi Organi Statutari 4. Approvazione del Conto Preventivo 2014 5. Varie ed eventuali Il Presidente Dott. Carlo Sangalli COMUNE DI ANDORA (Provincia di Savona) via Cavour 94, 17051 Andora tel. 0182/68111 fax 0182/6811244 [email protected] http://www.comune.andora.sv.it E’ indetto pubblico incanto per alienazione terreni compresi in porzione di sub ambito di riqualificazione urbana via Piana del Merula RU7 per realizzazione di una R.T.A di circa mq. 3.000,00. Prezzo posto a base d’asta a rialzo quantificato a corpo in € 1.615.000/00 fuori campo IVA. Le offerte devono pervenire entro il 30/09/2014 ore 13:00 pena esclusione. Apertura offerte il 01/10/2014 ore 8.30. Bando pubblicato sul sito comunale sotto “Gare, appalti, bandi e concorsi, alienazioni” nella pagina “Alienazioni”. Il Responsabile Ufficio Patrimonio Ing. Paolo Ferrari AVVISO APPALTO AGGIUDICATO 1. Amministrazione aggiudicatrice: ASL di Milano - C.so Italia 19 - 20122 MILANO tel. 02/8578.2381/2394 - fax 02/8578.2419 - indirizzi e-mail [email protected]; [email protected]; 2. Procedura di aggiudicazione: procedura aperta soprasoglia espletata in unione d’acquisto con l’ASL di Milano (capofila), l’ASL di Milano 1 e l’ASL di Milano 2 per l’affidamento del servizio di stampa, imbustamento e consegna all’incaricato del servizio per il recapito di comunicazioni ed altra documentazione aziendale per un periodo di 36 mesi; 3. Data di aggiudicazione: 17/03/2014; 4. Impresa aggiudicataria: TNT POST ITALIA S.p.A. - Via Fantoli, 6/3 - 20138 Milano, per l’importo totale di € 217.824,83 IVA esclusa; 5. Organo competente per le procedure di ricorso: T.A.R. Lombardia - Via Filippo Corridoni, 37 - 20122 Milano. Il Direttore S.C. Acquisti e Servizi Economali (Dr.ssa Andreina Pirola) AVVISO AL PUBBLICO CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA L’Assemblea degli azionisti è convocata in sede ordinaria e straordinaria per il giorno 22 maggio 2014, in unica convocazione, alle ore 14:00 in Roma, presso il Centro Congressi Enel in Viale Regina Margherita n. 125, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Parte ordinaria: 1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013. Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Deliberazioni relative. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2013. 2. Destinazione dell’utile d’esercizio. Parte straordinaria: 1. Proposta dell’azionista Ministero dell’Economia e delle Finanze, formulata ai sensi dell’art. 2367 del codice civile, di introdurre nello Statuto sociale una clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione. Conseguente introduzione dell’art. 14-bis e modificazione dell’art. 14.3 dello Statuto sociale. 2. Modificazione dell’art. 13.2 dello Statuto sociale. Parte ordinaria: 3. Determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione. 4. Determinazione della durata in carica del Consiglio di Amministrazione. 5. Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione. 6. Nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione. 7. Determinazione del compenso dei componenti il Consiglio di Amministrazione. 8. Limiti stabiliti dall’art. 84-ter del Decreto-Legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 98, alla remunerazione spettante agli Amministratori con deleghe della Società e delle sue controllate. 9. Relazione sulla remunerazione. Informazioni sul capitale sociale Alla data del presente avviso di convocazione, il capitale sociale di Enel S.p.A. è pari a 9.403.357.795 Euro ed è suddiviso in n. 9.403.357.795 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. Legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del diritto di voto Ai sensi dell’art. 83-sexies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (il “Testo Unico della Finanza”) e dell’art. 10.1 dello Statuto sociale, sono legittimati a intervenire in Assemblea e a esercitare il diritto di voto coloro in favore dei quali sia pervenuta alla Società apposita comunicazione effettuata da un intermediario autorizzato sulla base delle evidenze contabili relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data dell’Assemblea (ossia il 13 maggio 2014). Le registrazioni in accredito o in addebito compiute sui conti successivamente a tale data non rilevano ai fini della legittimazione all’esercizio del diritto di voto nell’Assemblea. Rappresentanza in Assemblea Delega ordinaria Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in Assemblea ai sensi di legge, mediante delega conferita per iscritto ovvero con documento informatico sottoscritto in forma elettronica ai sensi dell’art. 21, comma 2, del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82. A tal fine potrà essere utilizzato il modulo di delega reperibile nella sezione del sito internet della Società (www.enel.com) dedicata alla presente Assemblea. La delega può essere fatta pervenire alla Società a mezzo posta (all’indirizzo Enel S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma – Rif. “Delega di voto”), ovvero via fax al numero 06/83055028 almeno due giorni di mercato aperto prima della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014). Ai sensi dell’art. 11.1 dello Statuto sociale, la delega può altresì essere notificata alla Società in via elettronica fino all’avvio dei lavori assembleari, utilizzando l’indicata sezione del sito internet Enel dedicata alla presente Assemblea. Il rappresentante può, in luogo dell’originale, consegnare o trasmettere alla Società una copia della delega, anche su supporto informatico, attestando sotto la propria responsabilità la conformità della delega all’originale e l’identità del delegante. Delega al rappresentante designato dalla Società La delega può essere altresì conferita a Computershare S.p.A., con sede legale in Milano, Via Lorenzo Mascheroni 19, rappresentante all’uopo designato da parte della Società ai sensi dell’art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza. A tal fine potrà essere utilizzato lo specifico applicativo web per la compilazione guidata del modulo di delega al rappresentante designato predisposto e gestito da Computershare S.p.A., cui si potrà accedere attraverso la sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea. Il modulo di delega al rappresentante designato è altresì ivi disponibile in versione stampabile. A Computershare S.p.A. non possono essere conferite deleghe se non nella sua qualità di rappresentante designato dalla Società. La delega al rappresentante designato deve contenere istruzioni di voto su tutte ovvero su alcune delle materie all’ordine del giorno e deve pervenire in originale al predetto rappresentante entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente la data dell’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014), al seguente indirizzo: Computershare S.p.A. (Rif. “Delega Assemblea Enel S.p.A.”), Via Monte Giberto n. 29, 00138 Roma. Copia della delega, accompagnata da una dichiarazione che ne attesti la conformità con l’originale, potrà eventualmente essere anticipata al rappresentante designato, entro il medesimo termine, via fax al n. 06/45417450 ovvero all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Entro il suddetto termine, la delega e le istruzioni di voto possono sempre essere revocate con le modalità sopra indicate. La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. Le azioni per le quali è stata conferita la delega, anche parziale, sono computate ai fini della regolare costituzione dell’Assemblea. In relazione alle proposte per le quali non siano state conferite istruzioni di voto, le azioni non sono computate ai fini del calcolo della maggioranza e della quota di capitale richiesta per l’approvazione delle delibere. Integrazione dell’ordine del giorno e presentazione di nuove proposte di delibera Ai sensi dell’art. 126-bis del Testo Unico della Finanza, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno il 2,5% del capitale sociale possono chiedere per iscritto, entro dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione, l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti da essi proposti, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all’ordine del giorno dell’Assemblea (fermo restando, a tale ultimo riguardo, che colui al quale spetta il diritto di voto può comunque presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea). L’integrazione dell’ordine del giorno non è ammessa in relazione agli argomenti sui quali l’Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta degli Amministratori o sulla base di un progetto o di una relazione da essi predisposta, diversa da quelle indicate all’art. 125-ter, comma 1, del Testo Unico della Finanza. Sono legittimati a richiedere l’integrazione dell’ordine del giorno ovvero a presentare proposte di delibera i soci in favore dei quali sia pervenuta alla Società apposita comunicazione, attestante la titolarità della partecipazione richiesta, effettuata da un intermediario autorizzato, ai sensi dell’art. 23 del Regolamento approvato con provvedimento congiunto della Banca d’Italia e della Consob in data 22 febbraio 2008. Per ulteriori informazioni sul diritto di integrazione dell’ordine del giorno e di presentazione di proposte di delibera, nonché circa le modalità del relativo esercizio, si rinvia alla sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea. Diritto di porre domande prima dell’Assemblea Ai sensi dell’art. 127-ter del Testo Unico della Finanza, possono porre domande sulle materie all’ordine del giorno anche prima dell’Assemblea coloro ai quali spetta il diritto di voto e in favore dei quali sia pervenuta alla Società apposita comunicazione effettuata da un intermediario autorizzato (sempre ai sensi dell’art. 23 del Regolamento approvato con provvedimento congiunto della Banca d’Italia e della Consob in data 22 febbraio 2008). Coloro che intendono avvalersi di tale facoltà devono fare pervenire le proprie domande alla Società al più tardi tre giorni prima della data dell’Assemblea (ossia entro il 19 maggio 2014). Alle domande pervenute prima dell’Assemblea sarà data risposta, al più tardi, durante l’Assemblea stessa. Per ulteriori informazioni sul diritto di porre domande prima dell’Assemblea e circa le modalità del relativo esercizio, si rinvia alla sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea. Nomina del Consiglio di Amministrazione Ai sensi di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza e dallo Statuto sociale, i componenti il Consiglio di Amministrazione saranno eletti mediante voto di lista. Il Consiglio di Amministrazione in scadenza, pur astenendosi dal presentare una propria lista di candidati, ha comunque formulato, su proposta del Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Comitato per le Nomine e la Corporate Governance, appositi orientamenti sulla dimensione e sulla composizione del Consiglio di prossima nomina, in attuazione di quanto raccomandato dall’art. 1.C.1, lett. h), del Codice di Autodisciplina delle società quotate. Tali orientamenti sono consultabili sul sito internet della Società (www.enel.com). Le liste dei candidati alla carica di Amministratore potranno essere presentate dagli azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, risultino titolari di almeno lo 0,5 % del capitale sociale. La predisposizione, il deposito e la pubblicazione delle liste dovranno avvenire secondo le modalità e nei termini previsti o richiamati dall’art. 14 dello Statuto sociale, cui si fa pertanto rinvio per quanto appresso non espressamente indicato. Per quanto riguarda la predisposizione delle liste e la composizione del Consiglio di Amministrazione, si segnala in particolare che: - ai sensi dell’art. 147-quinquies del Testo Unico della Finanza, gli amministratori di società con azioni quotate devono possedere i requisiti di onorabilità stabiliti per i sindaci di società con azioni quotate, attualmente disciplinati dall’art. 2 del Decreto del Ministero della Giustizia n. 162 del 30 marzo 2000; - essendo l’Enel S.p.A. soggetto controllante di Enel Factor S.p.A., società iscritta nell’elenco degli intermediari finanziari di cui all’art. 106 del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (secondo il testo tuttora applicabile, in attesa della emanazione delle disposizioni di attuazione delle modifiche apportate in materia dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 141), i candidati alla carica di Amministratore dovranno essere in possesso anche dei requisiti di onorabilità individuati dal Decreto del Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica 30 dicembre 1998, n. 517 per gli esponenti aziendali di soggetti che partecipano al capitale di intermediari finanziari; - ai sensi dall’art. 14.3, secondo comma, dello Statuto sociale, ciascuna lista deve includere almeno due candidati in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire i requisiti di indipendenza applicabili ai sindaci di società con azioni quotate), menzionando distintamente tali candidati e indicando uno di essi al primo posto della lista; - ai sensi dell’art. 14.3, terzo comma, dello Statuto sociale, le liste che presentano un numero di candidati pari o superiore a tre devono inoltre includere almeno un candidato del genere meno rappresentato in uno dei primi due posti della lista medesima; - in caso di cessazione anticipata degli Amministratori dalla carica, l’art. 14.5 dello Statuto sociale contempla un meccanismo di cooptazione vincolata, in base al quale è previsto, ove possibile, il subentro dei candidati non eletti che risultino inseriti nella medesima lista di appartenenza degli Amministratori cessati; - in attuazione di quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha adottato specifici orientamenti in merito al numero massimo di incarichi che i relativi componenti possono rivestire negli organi di amministrazione e di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di assicurare agli interessati una disponibilità di tempo idonea a garantire un efficace espletamento del ruolo da essi ricoperto nel Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A.; il documento contenente tali orientamenti è consultabile sul sito internet della Società (www.enel.com). Ai sensi dell’art. 147-ter del Testo Unico della Finanza, le liste, corredate della necessaria documentazione, devono essere depositate a cura degli azionisti entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell’Assemblea (ossia, entro il 28 aprile 2014) presso gli uffici della Funzione Legal and Corporate Affairs di Enel S.p.A. (in Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 17:00), ovvero attraverso la sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea, oppure via fax al numero 06/83055028; in occasione del deposito delle liste dovranno essere altresì fornite informazioni che consentano l’identificazione di coloro che procedono alla relativa presentazione. La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale della Società necessaria per la presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del socio nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La relativa certificazione, rilasciata da un intermediario autorizzato, può tuttavia essere prodotta anche successivamente al deposito delle liste e purché entro il ventunesimo giorno precedente la data dell’Assemblea (ossia entro il 2 maggio 2014, che rappresenta il termine ultimo previsto per la pubblicazione delle liste da parte della Società). Si ricorda che, unitamente alle liste, devono essere depositate presso la Società tanto le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l’esistenza dei requisiti prescritti per la carica dalla normativa vigente, quanto l’ulteriore documentazione indicata dall’art. 144-octies, comma 1, lett. b), della Deliberazione Consob 14 maggio 1999, n. 11971. Si segnala, inoltre, che il Codice di Autodisciplina raccomanda che le liste siano accompagnate dall’indicazione dell’eventuale idoneità dei candidati a qualificarsi come indipendenti ai sensi dell’art. 3 del medesimo Codice. Tenuto conto che, su proposta formulata dal socio Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’art. 2367 del codice civile, l’Assemblea è chiamata a deliberare in parte straordinaria in merito all’introduzione nello Statuto sociale di una clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione, si invitano gli azionisti a corredare le liste da una dichiarazione con la quale i singoli candidati attestino il possesso dei requisiti di onorabilità previsti dalla clausola in questione. Tali requisiti sono dettagliatamente descritti nella relazione predisposta dal socio Ministero dell’Economia e delle Finanze e messa a disposizione presso la sede sociale e nella sezione del sito internet della Società (www.enel.com) dedicata alla presente Assemblea. Si ricorda altresì che coloro che presentano una lista di minoranza sono destinatari delle raccomandazioni formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009. Si segnala infine che, ai sensi dello Statuto sociale, ai fini del riparto degli Amministratori da eleggere, non si tiene conto dei candidati indicati nelle liste che abbiano ottenuto un numero di voti inferiore alla metà della percentuale richiesta per la presentazione delle liste stesse. Documentazione La documentazione relativa all’Assemblea – ivi comprese le relazioni illustrative sulle materie all’ordine del giorno e le relative proposte deliberative, nonché la relazione finanziaria annuale – sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini previsti dalla normativa vigente, presso la sede sociale e nella sezione del sito internet della Società (www.enel.com) dedicata alla presente Assemblea. I soci e, se diversi, i soggetti legittimati all’intervento in Assemblea hanno facoltà di ottenerne copia. Per informazioni dettagliate sulle modalità e sui termini di pubblicazione della documentazione assembleare è possibile consultare la sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea. Altre informazioni Per agevolare la verifica della propria legittimazione all’intervento in Assemblea, i titolari di diritto di voto possono fare pervenire la documentazione comprovante tale legittimazione alla Società a mezzo posta (all’indirizzo Enel S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma – Rif. “Legittimazione intervento all’Assemblea”) ovvero via fax al n. 06/83055028 almeno due giorni di mercato aperto prima della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014). Gli esperti, gli analisti finanziari, i giornalisti accreditati e gli altri soggetti che intendano assistere all’Assemblea, dovranno far pervenire apposita richiesta alla Società a mezzo posta (all’indirizzo Enel S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma – Rif. “Richiesta di assistere all’Assemblea”) ovvero via fax al n. 06/83055028, almeno due giorni di mercato aperto prima della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014). Non è prevista per tale Assemblea la possibilità di partecipare con mezzi elettronici. I legittimati a intervenire in Assemblea sono invitati a presentarsi in anticipo rispetto all’orario di convocazione della riunione per agevolare le operazioni di registrazione, le quali avranno inizio a partire dalle ore 12:00. Un servizio di assistenza assembleare è a disposizione per eventuali ulteriori informazioni ai seguenti numeri: telefono n. 06/45417413 - fax n. 06/45417450. Per ulteriori informazioni si rinvia alla sezione del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Paolo Andrea Colombo Enel S.p.A. Sede in Roma Viale Regina Margherita, n. 137 Capitale sociale Euro 9.403.357.795 interamente versato Codice Fiscale e Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580 R.E.A. di Roma n. 756032 - Partita I.V.A. n. 00934061003 Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 33 italia: 51575551575557 Economia `V `ii ÀÃi /- >L > ÃiÌÌ>> -> >à > ÃiÌÌ>> /Ì ` -Ì>Ì >Ì ` iÜ 9À >}}À>Ì >i Ài Óä°ää /Ì /- Ì« ä{ä£ÉäÓÉ£x {]Óxä¯ £äÓ]x ä]äÎ Ì« Èä£É££ÉÓÈ Ç]Óxä¯ £În]ä{ Ó]Çx Ì« £ä£xÉä{É£x Î]äää¯ £äÓ]Î ä]ÓÎ Ì« £££xÉäÉÓÈ Î]£ää¯ ££ä]Ç{ Ó]ÎÇ Ì« £££xÉä{É£È Î]Çxä¯ £äx] ä]ÓÇ Ì« äÎä£ÉänÉÎ{ x]äää¯ ££{]Îx Î]{Ó Ó£°Ç£Ç]äÓ ä]Óί e `À> È°ÈÎx]È£ ä]Èn¯ e £ iÕÀ /- Ì° - >Ài Óΰ£n£]xÓ ä]Ó¯ e À>VvÀÌi °xäÈ]Îx ä]£È¯ e £ iÕÀ £{ä]ÇÎää Þi /- Ì°-Ì>À £°ÇÇÎ]ÎÓ £]xä¯ e *>À} >V{ä® {°{{Ó]Èn ä]{ä¯ e Ü ià £È°ÎÎx]{ ä]{¯ e } } ÓÓ°n{Î]£Ç £]ä¯ e >Ã`>µ {°£{È]È ä]nί e / i® £{°Ó]È Ó]£ä¯ -E* xää £°nxn]ÈÓ ä]Îȯ e >`À` £ä°{nx]Óä La lente LA SPAGNA E L’OLIO ITALIANO NIENTE CDP, VINCONO GLI INGLESI A ä]ä{¯ e ä]£{¯ e ä]£Ó¯ i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° ää{ iÌÌ ¯ /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° ää{ iÌÌ ¯ £ iÕÀ ä]nÓÎÇ ÃÌiÀi ä]äx¯ Ì« äÈ£xÉäÉ£Ç Ó]£ää¯ £äÈ]ÎÈ ä]ÎÓ £ iÕÀ £]Ó£n{ vÀ° ÃÛ° Ì« £Î£xÉäÉ£n £]Çää¯ £äx]£ Ì« ää£ÉäÎÉÓä {]Óxä¯ £££]nÓ £]ä{ £]È£ Ì« äxä£ÉäÓÉÎÇ {]äää¯ £ä£]nÈ Ì« äÇä£ÉänÉÎ x]äää¯ ££Î]Î VÌ äÇä£É£ÓÉ£{ ä]{Óä¯ £ää]£{ Î]{£ Î]xÇ ä]{x £ iÕÀ n]xÎ VÀ°ÃÛi° ä]Îί e £ iÕÀ £]xänÓ `°V>° ä]£Ç¯ e Ì« ££ä£ÉäÉÓ£ {]Çxä¯ ££{]{Ó Ì« ££ä£ÉäÎÉÓÓ x]äää¯ ££x]nÓ Ì« £Îä£ÉäÎÉÓ{ {]xää¯ £££]Óä Ó]äx Ó]£n Ó]ÈÈ VÌ änä£ÉäÉ£x ä]Înä¯ £ää]ä VÌ ää£ÉäÇÉ£È ä]xÈä¯ ]n VÌ £££xÉä{É£n ä]ÈÇǯ £ää]nÓ ä]xn ä]ÈÈ £]äÎ ä]£Î¯ La holding L’assemblea a Grugliasco. «Felici di assicurare capitali per i nostri investimenti» Il caso Effetto Sgs, utile Exor a 2 miliardi Toyota richiama 6,4 milioni di auto Elkann: con Fiat abbiamo dimostrato il nostro impegno per l’Italia lla fine l’ha spuntata il fondo di private equity britannico Cvc: ha presentato l’offerta migliore per il 31% del capitale di Deoleo, il gigante spagnolo della commercializzazione dell’olio d’oliva, che ha tra i propri marchi anche gli italiani Carapelli, Bertolli, Sasso, San Giorgio e Montolivo. Si tratta della quota in mano a Bankia, Caixa, Kutxabank e Banca Mare Nostrum. All’asta ha partecipato anche IQ Made in Italy Investment Company, la joint venture tra il Fondo strategico italiano della Cdp e Qatar Holding, suscitando le preoccupazioni del governo di Madrid. Il timore è che un settore strategico come quello dell’olio d’oliva finisca in mani straniere. Il ministro del Tesoro spagnolo, Cristobal Montoro, ha anche detto che «il governo è interessato a una parte minoritaria del gruppo» visto che i marchi Carbonell e Hojiblanca sono fondamentali per la Spagna e le sue esportazioni. Mentre il quotidiano spagnolo «Expansion» riferiva due giorni fa che il fondo italiano «si è riunito con membri del governo, per offrire la possibilità di un’operazione congiunta con il blocco azionista spagnolo». All’asta hanno corso anche i fondi Carlyle, Rhone Capital, e Pai. L’offerta di Cvc è stata di 0,38 euro ad azione, valorizzando il gruppo a 439 milioni (in Spagna, come in Italia, superato il 30% scatta l’Opa). Deoleo ha dichiarato di stare ancora negoziando. MILANO — Il 2013 è stato un anno d’oro per Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli: l’ammontare della cassa è pari a 2 miliardi grazie ai proventi della vendita di Sgs, il gigante svizzero attivo nella certificazione. La plusvalenza di 1,5 miliardi, sommata ai circa 360 milioni di dividendi incassati nel corso degli anni, ha permesso di ottenere cinque volte l’investimento iniziale effettuato 14 anni fa. Il presidente John Elkann lo spiega nella lettera indirizzata agli azionisti, in cui commenta l’anno che si è chiuso e getta uno sguardo a quello in corso: «Il 2013 è stato un buon anno per Fiat», ha scritto il presidente, spiegando che «si cominciano a vedere i primi frutti della strategia “premium” di Fiat, come mostrano i fortunati lanci della Maserati Quattroporte al Detroit Auto Show di gennaio e della sua sorellina, la nuova Ghibli, al Shanghai Show di maggio». I numeri sono emblematici. Fr. Bas. Campagna «cuore spezzato» © RIPRODUZIONE RISERVATA £]ÎÇ{ `>À Cinque nque anni in Borsa +1,35% 29,725 25 a 33,01 euro La chiusura di ieri 25,401 01 21,078 78 16,754 54 12,43 43 06 8,106 gen 2010 gen 2011 gen 2012 gen 2013 gen 2014 D’ARCO Maserati lo scorso anno ha consegnato il 150% di auto in più rispetto al 2012. Poi c’è la produzione della Jeep Renegade e la 500X a Melfi. «Questa è la prova – scrive Elkann – di come Fiat sia concretamente impegnata a utilizzare la grande esperienza e i più avanzati impianti manifatturieri in Italia». L’assemblea dei soci di Exor, il prossimo 22 maggio, si terrà proprio nello stabili- mento di Grugliasco dove il gruppo Fiat Chrysler Automobiles produce le Maserati. Quest’anno cade il centenario della fondazione del marchio, nel 1914, da parte dei fratelli Maserati a Bologna. Quanto al 2014, questo è l’anno della fusione tra Fiat e Chrysler, «un viaggio incredibile lungo cinque anni» che si è concluso con la nascita di Fca, un gruppo che «diventerà il settimo più grande produt- Dopo i richiami di General Motors, Ford e Bmw, ora anche Toyota. Il colosso mondiale dell’auto, richiama a livello globale 6,39 milioni di veicoli per nuovi problemi tecnici. A essere coinvolti nel maxi richiamo, il secondo più grande mai fatto da Toyota dopo i 7,43 milioni di ottobre 2012, sono 27 modelli tra cui alcuni popolari come Corolla, Rav4, Hilux, Yaris, Tacoma, Urban Cruiser e Scion xD. I difetti riguardano il cavo a spirale, la guida dei sedili, il piantone dello sterzo, i motori del tergicristallo del parabrezza e l’accensione. Il gruppo ha specificato di «non I risultati Nel 2013 l’utile di Exor è salito a 2,08 miliardi grazie alle plusvalenze di 1,52 miliardi Manager John Elkann Il Lingotto «Straniere» impacchettate e sconto ai dipendenti «Vederti con un’altra ci ha spezzato il cuore». La Fiat vara una campagna per favorire l’acquisto, da parte dei dipendenti, di automobili del gruppo. Gli impiegati che ieri hanno lasciato la loro auto di marca concorrente nel parcheggio di Mirafiori l’hanno ritrovata impacchettata, coperta con un telo trasparente e con un grande cuore spezzato in bella vista. Un pacchetto che vale mille euro. Ai dipendenti che si convertono ai brand di casa propria, la promessa è uno sconto ulteriore di mille euro, oltre a quello già previsto intorno al 26%. Domani il «parking tore di auto al mondo per ricavi» e che conta 300 mila dipendenti. Per il futuro, il presidente Elkann si dice fiducioso nelle prospettive degli investimenti di Exor: «Se dovessero richiedere nuovi capitali per crescere ancora ed essere redditizi, saremmo più che felici di assicurarglieli». Nel caso non solo alla Fiat, ma a tutte le partecipate. Il bilancio 2013 approvato dal consiglio vede, dunque, l’utile netto salito a 2,08 miliardi rispetto ai 298,3 milioni dell’anno precedente grazie principalmente alle plusvalenze nette pari a 1,52 marketing» arriva a Pomigliano. L’azienda assicura che la campagna ideata da esperti pubblicitari non è in alcun modo impegnativa per i dipendenti, ma non tutti l’hanno presa bene. Polemici i rappresentanti sindacali che ricordano il negoziato aperto sul contratto: «Per cambiare auto servono i soldi. Il cuore spezzato è quello dei lavoratori: la Fiat investa per aumentare i salari e ridurre i carichi di lavoro» ha osservato, tra gli altri, Michele De Palma, coordinatore Fiom © RIPRODUZIONE RISERVATA miliardi. Il valore attuale netto degli asset (Nav) è invece passato da 7,62 miliardi a 8,85 miliardi. Il consiglio ha anche deliberato di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,335 euro per azione, per complessivi 74,5 milioni a fronte di un utile della capogruppo in calo a 92,7 milioni. È stata deliberata anche la possibilità di emettere, entro il 31 marzo 2015, uno o più bond per un importo non superiore a 1 miliardo di euro.Il presidente ha sottolineato anche le performance di Almacantar, «un piccolo ma promettente investimento»: «Comincia a portare i primi risultati concreti, considerato l’obiettivo che si è posto: diventare il migliore operatore del mercato immobiliare londinese di alto livello». Francesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA essere a conoscenza di scontri, lesioni o decessi legati a queste condizioni». In Italia i richiami coinvolgono 200 mila auto, la maggior parte Yaris e il resto Rav4 e Hilux. I difetti per questi ultimi due modelli sono legati un cavo dell’airbag, mentre per Yaris riguardano la rotaia del sedile e la barra di rinforzo del cruscotto che potrebbe indurire lo sterzo. Da inizio 2012 la società ha richiamato circa 20 milioni di veicoli e ne ha venduti 18,7 milioni. I difetti all’acceleratore nel 2010 portarono a interventi su 10 milioni di auto e al risarcimento di 1,1 miliardi di dollari, il più alto esborso al mondo per una class action. Corinna De Cesare © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 ASP VILLA CARPANEDA AVVISO INDAGINE DI MERCATO Invito a manifestare interesse per la disponibilità di immobili in Milano da adibire a Nuovo Centro di Produzione della RAI - Radiotelevisione italiana Spa La RAI - Radiotelevisione italiana Spa (di seguito “RAI”), in attuazione del programma di razionalizzazione e sviluppo dei propri attivi immobiliari, ha interesse a valutare la possibilità di concentrare le attività direzionali, operative e di produzione radio televisiva della propria Sede di Milano, in un nuovo complesso immobiliare, con una tempistica la più possibile ridotta. A tal fine, con il presente invito, la RAI intende sollecitare Manifestazioni di Interesse da parte di soggetti interessati a fornire a RAI la disponibilità di un complesso immobiliare da adibire a Nuovo Centro di Produzione di Milano (di seguito “NCP”). Tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell’area e del NCP nonché i contenuti e le modalità di presentazione delle Manifestazioni di Interesse sono riportati nel documento “Invito a manifestare interesse per la disponibilità di immobili in Milano da adibire a Nuovo Centro di Produzione della RAI Radiotelevisione Italiana Spa” disponibile nell’indirizzo internet www.ncpmilano.rai.it. Ciascun interessato dovrà far pervenire, entro le ore 13:00 del giorno 13 giugno 2014, la Manifestazione di Interesse in un plico chiuso con qualsiasi mezzo idoneo a garantire la chiusura originaria del plico e la segretezza della manifestazione di interesse, nonché ad escludere qualsiasi manomissione, a: RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA Direzione Servizi Generali Presso “Ufficio Ricezioni e Spedizioni” RAI Via Pasubio, 7 - piano terra 00195 Roma La pubblicazione del presente invito e la ricezione della Manifestazione di Interesse non comportano per la RAI alcun obbligo nei confronti dei soggetti interessati, né, per questi ultimi, alcun diritto a qualsivoglia prestazione da parte della RAI, a qualsiasi titolo. Il presente avviso costituisce un invito a manifestare interesse, e non un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ., né una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e ss. del D.Lgs. n. 88/98. La Rai si limita a rendere pubblica la sua esigenza di immobili di certe caratteristiche, non vincolandosi però a nessun criterio di scelta e anzi riservandosi il più ampio potere di valutare liberamente la convenienza delle offerte. La RAI si riserva di sospendere, interrompere temporaneamente o definitivamente i contatti con uno o tutti i soggetti che hanno manifestato interesse. Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665/6256 - Fax 02 2588 6114 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano REGIONE TOSCANA ENTE PER I SERVIZI TECNICO-AMMINISTRATIVI DELL’AREA VASTA NORD OVEST Sede Legale: via Cocchi 7/9, loc. Ospedaletto - 56121 PISA AVVISO DI GARA PER ESTRATTO L’ESTAV Nord Ovest indice la seguente procedura di gara: “Procedura aperta, in modalità telematica per l’affidamento della fornitura triennale di materiale monouso non sterile in TNT e vario alle Aziende Sanitarie afferenti l’ESTAV Nord Ovest”, per un importo totale dell’appalto a base di gara, suddiviso in nove lotti, pari ad € 1.265.000,00 + IVA. Le imprese interessate ed in possesso dei requisiti potranno scaricare la documentazione di gara dal sito dell’ESTAV www.estav-nordovest.toscana.it. Le offerte medesime dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 20/05/2014. Il bando integrale della gara è stato spedito in data 04/04/2014 alla Guue e verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica 5ª Serie speciale. Responsabile del procedimento è il dr. Antonio Riccò, telefono 0585/655816 e mail [email protected]. Le offerte non vincolano l’amministrazione. IL DIRETTORE DIPARTIMENTO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI (Dott. Massimo Santini) AVVISO INDAGINE DI MERCATO INVITO A MANIFESTARE INTERESSE - IMMOBILI DA LOCARE IN ROMA La RAI - Radiotelevisione italiana Spa (“RAI”) ha in corso un programma di razionalizzazione, efficientamento e ristrutturazione di alcuni immobili nella Città di Roma e pertanto ha interesse a valutare la possibilità di trasferire temporaneamente alcune strutture aziendali in immobili ubicati nel territorio di Roma Capitale. Il presente invito deve intendersi come indagine esplorativa del mercato, al fine di individuare la disponibilità di immobili aventi le caratteristiche riportate nel documento “Indagine di Mercato - Invito a Manifestare Interesse - Immobili da locare in Roma” disponibile all’indirizzo www.locazioneroma.rai.it Il presente invito è finalizzato a sollecitare Manifestazioni di Interesse a locare a RAI immobili con destinazione direzionale, siti nel territorio di Roma Capitale, di superficie utile lorda fuori terra di circa 30.000 mq, o comunque idonei ad ospitare 1.400 postazioni di lavoro, oltre locali tecnici, autorimesse, magazzini, aree esterne di pertinenza, ecc. Ciascun interessato dovrà far pervenire, entro le ore 13.00 del giorno 30 maggio 2014, la Manifestazione di Interesse in un plico chiuso con qualsiasi mezzo idoneo a garantire la chiusura originaria del plico e la segretezza della manifestazione di interesse, nonché ad escludere qualsiasi manomissione, a: RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA Direzione Servizi Generali Presso “Ufficio Ricezioni e Spedizioni” RAI Via Pasubio, 7 - piano terra 00195 Roma La pubblicazione del presente invito e la ricezione della Manifestazione di Interesse non comportano per la RAI alcun obbligo nei confronti dei soggetti interessati, né, per questi ultimi, alcun diritto a qualsivoglia prestazione da parte della RAI, a qualsiasi titolo. Il presente avviso costituisce un invito a manifestare interesse, e non un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ., né una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e ss. del D.Lgs. n. 88/98. La Rai si limita a rendere pubblica la sua esigenza di condurre in locazione immobili di certe caratteristiche, non vincolandosi però a nessun criterio di scelta e anzi riservandosi il più ampio potere di valutare liberamente la convenienza delle offerte. La Rai si riserva di sospendere, interrompere temporaneamente o definitivamente i contatti con uno o tutti i soggetti che hanno manifestato interesse. Tribunale di Roma TRENORD SRL Cineca Consorzio Interuniversitario Fallimento Società Edilizia Romana spa 667/03 Giudice De Renzis vende 14/5/2014 h. 12,30 (offerte entro 13/5/2014 h. 12): 1) negozio con ripostiglio in Fabriano (AN) mq 51 p. b. €. 50.000,00 2) bottega con dispensa in Fabriano (AN) mq 20 via Cavour 32 p. b. €. 65.000,00 3) fabbricato in Ancona frazione Gallignano NCT Fg 105 p.lla 254 p. b. €. 30.000,00 4) immobile in Perugia via della Pallotta 13/C, piano 1 scala D p. b. €. 80.000,00. Offerte aumento € 2.000. Immobili meglio descritti perizia depositata Tribunale. Condizioni vendita vedi ordinanza Giudice. Curatore Avv. Morsillo 06/8555038. Piazzale Cadorna n. 14 /16 - 20123 MILANO Telefono 0285114250 - Telefax 0285114621 AVVISO DI GARA Viene indetto avviso relativo ad un sistema di qualificazione per “Qualificazione per la fornitura di convertitori statici per rotabili ferroviari”. I soggetti interessati dovranno presentare domanda come indicato nel “REGOLAMENTO” visionabile sul sito internet aziendale all’indirizzo www.trenord.it. Il bando integrale di gara è stato pubblicato sulla GUCE S68 del 05/04/2014 ed inviato alla GURI il 07/04/2014. Il bando integrale di gara è altresì disponibile presso il sito internet www.trenord.it. L’AMMINISTRATORE DELEGATO DOTT. ING. LUIGI LEGNANI Via Magnanelli 6/3 40033 Casalecchio di Reno (BO) AVVISO SUI RISULTATI DELLA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO Oggetto: GARA1314 - Infrastruttura storage per servizio di data disaster recovery per gli atenei - CIG 5323746E2A. CPV: 30211300. Tipo di appalto: Forniture. Acquisto. Tipo di procedura: aperta. Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa. Data di aggiudicazione definitiva: 14/03/2014. Numero di offerte ricevute: 7 (sette). Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: SINERGY SpA, Via Cassanese, 90 - 20090 Segrate (MI), C.F. e P.IVA 11185120158. Valore dell’offerta aggiudicataria: € 335.000,00 oltre IVA di legge. Il Presidente Prof. Ing. Emilio Ferrari ESTRATTO BANDO DI GARA Codice CIG: 568168746F L’ASP Villa Carpaneda indice una gara mediante procedura aperta per l’AFFIDAMENTO DEL CONTRATTO DI PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO RELATIVO ALLA GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA SANITARIA, SOCIO-ASSISTENZIALE, DI PULIZIA E COMPLEMENTARI AL SERVIZIO DI RISTORAZIONE PER IL PERIODO DAL 01.06.2014 AL 31.12.2014 il cui valore stimato è di €. 1.235.072,08 I.V.A. esclusa, di cui €. 1.228.072,08 a ribasso d’asta e € 7.000,00 per gli oneri di sicurezza non soggetto a ribasso (Art. 86 c. 3ter D.Lgs. 163/2006). E’ fatta salva la facoltà di ricorso alla procedura negoziata ai sensi dell’Art. 57, co. 5 lett. b) del D.lgs. 163/2006 per un ulteriore periodo non superiore a 4 mesi e che il valore globale del contratto, e stimato in €. 1.929.599,36 (I.V.A. esclusa). Le offerte dovranno pervenire entro le 12:00 del 12/05/2014, in conformità a quanto richiesto dalla documentazione di gara, alla quale si fa integrale rinvio. Per modalità di partecipazione e ulteriori informazioni si rinvia al bando inviato alla GUUE il 28/03/2014 e pubblicato, unitamente alla documentazione di gara, sul sito Aziendale www.villacarpaneda.it. Il Responsabile del Procedimento Rag. Mariella Buffi Ministero della Difesa Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti Direzione dei Lavori e del Demanio AVVISO DI GARA PER PROCEDURA APERTA Codice Esigenza: 080510 C.G.I.: 56832530BE C.U.P.: D56H13000050001. Località: TARANTO. Oggetto: ESECUZIONE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E RIFACIMENTO COPERTURA PALAZZINA EX DTLT. Importo: EURO 3.740.889,51 + IVA; Categorie: prevalente: OG1, OG11. Requisiti: art. 40 d.Lgs. 163/2006 e s.m.i. e art.li 63, 79, 87 del D.P.R. 207/2010. Aggiudicazione: massimo ribasso ai sensi degli art. 82 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., con esclusione automatica prevista dall’art. 122 co. 9 del Codice. Date espletamento: 07/05/2014 ore 09.30 (apertura plichi), 22/05/2014 ore 09.30 (apertura offerte economiche). Data limite ed ora di ricezione offerte: 06/05/2014 ore 16.30. Ente a cui indirizzare le offerte e presso cui sarà espletato il pubblico incanto: Ministero della Difesa - Segretario Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti Direzione dei Lavori e del Demanio - P.zza della Marina, 4 - 00196 ROMA - Tel. 06.3680.6173. Il bando e il disciplinare di gara sono disponibili nei siti: www.difesa.it e www.serviziocontrattipubblici.it. Il bando di gara è stato pubblicato nella G.U.R.I. n. 40 del 07/04/2014 Serie V. IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE CONTRATTI Dirig. Dr. Luigi SPAMPINATO Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Fondo europeo di sviluppo regionale Ministero dello Sviluppo Economico AVVISO DI GARA L’Università degli Studi di Napoli Federico II indice una procedura aperta per la Gara 17/F/2013: P.O.N. Ricerca e competitività 2007/2013 - Asse I - Sostegno ai mutamenti strutturali - Progetto Ce.S.M.A. (Centro Servizi Misure Avanzate)”. Fornitura di attrezzature scientifiche per l’area Homeland security in due lotti”. Valore complessivo stimato dell’appalto € 382.786,88 oltre IVA, così suddiviso: Lotto1 - € 154.918,03 oltre IVA; Lotto 2 - € 227.868,85 oltre IVA. Oneri per la sicurezza derivanti da rischi interferenti pari a zero. Bando su internet: www.unina.it. Scadenza: 5.05.2014 ore 12,00. Napoli, 24.03.2014 f.to IL DIRIGENTE DELLA RIPARTIZIONE ATTIVITA’ CONTRATTUALE E RELAZIONI CON IL PUBBLICO Dott.ssa Carla Camerlingo RCS MediaGroup SpA Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Comunicato preventivo a norma della Legge n. 28 del 22/2/2000, nonché delle delibere n. 139/14/CONS – 140/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pagina mezza pagina falsa mezza pg. maxi quadrotto torre/piede junior page 12 mod. ed. Nazionale 52000 32000 22000 21000 33500 - ed. Milano 33000 20000 13500 10000 4000 Corriere della Sera ed. Roma 10500 5300 4400 4200 1900 ed. Bergamo 2000 1200 800 600 250 ed. Brescia 2000 1200 800 600 250 Corriere Fiorentino 1500 750 650 600 250 PERIODICI Testate Formati QUOTIDIANI Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per l’elezione diretta dei Sindaci, dei Consigli comunali e circoscrizionali, nonché per le elezioni del Presidente della Giunta Regionale e per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Regioni Abruzzo e Piemonte indette per il giorno 25 maggio 2014. Testata Tariffa a PAGINA ed Nazionale Mensili Amica 12000 Style Magazine 14000 Settimanali Io Donna 15000 Oggi 10000 Sette 13600 SportWeek Formati Testate pagina mezza pagina falsa mezza pg. maxi quadrotto torre/piede 12 mod. Formati Testate pagina mezza pagina falsa mezza pg. maxi quadrotto torre/piede 12 mod. Corriere del Trentino e Dell’Alto Adige ed. Regionale ed. Trento ed. Bolzano 1500 900 900 Corriere del Veneto ed. Regionale ed. Locale 5000 1900 - - - - - 750 650 600 300 450 400 350 200 450 400 350 200 2500 2150 2000 900 950 820 760 350 Corriere del Mezzogiorno ed. Puglia ed. Campania 3500 5200 La Gazzetta dello Sport - - ed. Nazionale 33000 20000 1750 1500 1400 650 2600 2200 2100 900 13000 13000 - ed. Lombardia 20000 12000 ed. Locali 6500 6500 - 800 800 - - Corriere di Bologna 1800 900 750 700 300 Vivi Milano 6000 3600 2400 (piede) - Testata 10000 Inserti fino a 16 pg. formato max rivista Nazionali Regionali Io Donna 35000 0,16 copia Oggi 35000 0,16 copia Sette 35000 0,16 copia SportWeek 35000 0,16 copia I prezzi sono validi sia per la pubblicità a colori che b/n. Sono prenotabili solo i formati indicati. AT T E N Z I O N E : t u t t i i p r e z z i i n d i c a t i s o n o d a a s s o g g e t t a r e a d I VA NON SI ACCETTANO AVVISI IN POSIZIONE Termini per la prenotazione e la consegna dei materiali: non meno di una settimana prima della data di pubblicazione per i quotidiani, 4 settimane per i settimanali, 6 settimane per i mensili. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti e movimenti politici. Il pagamento dovrà essere sempre anticipato. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale. I messaggi devono recare l’indicazione del committente e la dicitura “messaggio elettorale”. Non si praticano nè sconti quantità nè altri sconti, compreso lo sconto di agenzia. Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni su stampa vanno indirizzate a: RCS MediaGroup SpA | Pubblicità Via Rizzoli 8 – 20132 Milano - tel. 02 2584.6967 oppure via mail a: [email protected] Le tariffe sono consultabili anche sul sito www.rcspubblicita.it Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi elettorali sulle testate sopraindicate è depositato presso la segreteria di redazione di ogni singola testata: • Corriere della Sera • La Gazzetta dello Sport - Via Solferino, 28 - Milano - Tel. 02 62821 / Piazza Venezia 5 - Roma - Tel. 06 688281 - Bergamo - Piazza della Libertà 10 - Tel. 035 411000 - Brescia - Via Crispi 3 - Tel. 030 29941 • Corriere dell’Alto Adige - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via Dante, 5 - 39100 Bolzano (Bz) - Tel. 0471 999111 • Corriere del Trentino - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via delle Missioni Africane, 17 - 38100 Trento (Tn) - Tel. 0461 211311 • Corriere di Bologna - Editoriale Corriere di Bologna srl - Via Baruzzi, 1/2 - 40138 Bologna - Tel. 051 3951201 • Corriere Fiorentino - Editoriale Fiorentino srl - Lungarno delle Grazie, 22 - 50122 Firenze - Tel. 055/24825 • Corriere del Veneto - Editoriale del Veneto - 35131 Padova - Via F. Rismondo 2e - Tel. 049 8238811 • Corriere del Mezzogiorno (Napoli e Campania) - Editoriale del Mezzogiorno - Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 7602001 • Corriere del Mezzogiorno (Puglia) - Editoriale del Mezzogiorno - Via P. Villari, 50 - 70122 Bari (Ba) - Tel. 080 5766111 • Periodici - Via Rizzoli, 8 - Milano - Tel. 02 25841. Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Economia 35 italia: 51575551575557 La cessione La missione dei manager di China Cnr e di Insigma è durata una decina di giorni Ansaldo Breda e Sts, dopo i cinesi la mossa dei francesi di Thales 9,2% sui dodici mesi (-9,3% a gennaio). Il tasso di crescita delle sofferenze delle banche italiane è risultato pari al 24,3%(24,5% a gennaio). I tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,73% (3,80 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,60% (9,46 a gennaio). riportano agli amministratori delegati e cioè dell’area strategie, finanza, marketing e così via. Il suggello, prima del rientro in Cina, è stata la visita in Finmeccanica, a Roma. Il risultato è il superamento della diffidenza con cui finora è stata considerata la disponibilità dei cinesi. Per quanto riguarda Thales, invece, pesa la volontà di raggiungere l’obiettivo Ansaldo Sts. Quest’ultima interessa perché, prima di tutto, permette di eliminare un concorrente agguerrito che più volte, anche recentemente, ha spiazzato Thales. In più l’azienda italiana è portatrice d’innovazioni tecnologiche, soprattutto nel digitale, molto avanzate. Ma anche Ansaldo Breda risulta complementare perché permette di partecipare alle gare come gruppo fornitore di sistemi chiavi in mano, naturalmente in alleanza con una azienda d’infrastrutture. Le Ansaldo, per esempio, si presentano a fianco di Salini Impregilo. E proprio essere fornitore globale permette di battere la concorrenza, come dimostrano la vittoria per la metropolitana di Lima e vicende recenti in Arabia Saudita. Le manifestazioni d’interesse della cordata China Cnr-Insigma e della francese Thales permettono a Finmeccanica d’incassare senza troppi problemi la dichiarazione di pochi giorni fa con cui il presidente di General electric Europe & North Asia, Ferdinando Beccalli Falco, ha annunciato il venir meno dell’interesse per le Ansaldo. Sia se le dichiarazioni corrispondevano a verità, sia se nascondevano il tentativo di forzare la mano per arrivare finalmente a un accordo dopo una lunga fase di negoziato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fabio Tamburini Il gruppo transalpino pronto a rilevare entrambe le aziende La delegazione delle due società cinesi interessate all’Ansaldo Breda e all’Ansaldo Sts ha ultimato la missione in Italia, che aveva in programma la visita agli stabilimenti delle due società. Ora, tempo due, tre settimane al massimo, decideranno se presentare la richiesta di apertura formale delle trattative. Contemporaneamente la francese Thales ha tratto il dado dicendosi pronta all’acquisto di entrambe le aziende. I francesi Concorrenza Ansaldo Sts interessa a Thales perché permette di eliminare un concorrente agguerrito hanno sempre manifestato interesse soltanto per Ansaldo Sts, che permetterebbe di rafforzare le posizioni nel segnalamento ferroviario. Ma hanno preso atto che per ottenerla devono rilevare anche Ansaldo Breda e sono intenzionati a procedere. Di sicuro, comunque vada a finire la partita per il rinnovo degli incarichi al vertice di Finmeccanica, il dossier delle due Ansaldo si presenta come una priorità. Nell’attesa Amedeo Caporaletti, il grande vecchio del gruppo a cui è stato affidato il compito di tentare il ri- sanamento di Ansaldo Breda, finora sempre fallito, procede nella definizione del piano di rilancio. L’ottantenne Caporaletti, in ottima forma fisica, ha raggiunto risultati eccellenti nella costruzione del polo degli elicotteri Agusta Westland e in Alenia (la società del gruppo nell’aeronautica), ma il profondo rosso dei conti di Ansaldo Breda non è cancellabile in pochi mesi. La missione dei manager di China Cnr corporation, leader mondiale nella costruzione di locomotive, e di Insigma, presente nei sistemi di trasporto ferroviario attraverso la controllata United Mechanical & electrical, è durata una decina di giorni. Ne hanno fatto parte i manager responsabili delle funzioni che 2,5 miliardi Atene lancia il primo bond post crisi La Grecia, ieri bloccata da un nuovo sciopero generale contro l’austerità, torna sul mercato dei capitali, con un bond a 5 anni, per la prima volta dal salvataggio del 2010. Oggi si sapranno i dettagli, ma secondo fonti governative Atene punterebbe a raccogliere 2,5 miliardi. Le statistiche di Banca d’Italia per il mese di febbraio Crediti giù del 3,6%, ma i depositi salgono dell’1,8% I prestiti al settore privato hanno registrato una flessione a febbraio su base annua del 3,6% (-3,5% a gennaio): quelli alle famiglie sono scesi dell’1,2%, come a gennaio, e quelli alle imprese sono diminuiti del 5,1% (dal -4,9%). Sono i nuovi dati di Bankitalia, per cui i depositi del settore privato sono saliti dell’1,8% su base annua dopo il +2,7% di gennaio. La raccolta obbligazionaria, includendo i bond detenuti dal sistema bancario, è scesa del Il caso © RIPRODUZIONE RISERVATA Nestlé, la sfida dei contratti «No al part-time» Normale riorganizzazione di turni e orari «in uno scenario di mercato mutato che necessita di nuovi paradigmi produttivi» — come recita una nota di Nestlé — o modello just in time applicato ai dipendenti (al lavoro solo quando serve) come denunciano i sindacati? Dice Stefania Crogi, segretario Flai Cgil, che non si può far confusione: «L’azienda ci ha proposto la trasformazione di contratti a tempo indeterminato in altrettanti part-time stagionali per i prodotti di gelato e cioccolato». Punto. E anche le altre sigle di settore sono unanimi nel sottolineare il presunto cambio di passo della multinazionale svizzera «passata da un’idea teorica di assunzione di giovani ad un’ipotesi di ridimensionamento produttivo e occupazionale». Il gruppo — proprietario del marchio dei Baci Perugina — è di tutt’altro avviso. Fonti aziendali fanno sapere che la questione starebbe in altri termini. Questi: «Nessuna trasformazione contrattuale, solo la possibilità di un adeguamento delle produzioni a una lavorazione stagionale con contratti garantiti». La verità presumibilmente sta nel mezzo. D’altronde le due parti si stanno confrontando da tempo sul rinnovo del contratto integrativo e la sensazione è che il tavolo nazionale sia arrivato al punto di rottura. Resterebbe la contrattazione decentrata nei 16 stabilimenti del gruppo. Un modello Marchionne anche per la Nestlé? Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 AVVISO AI SOCI ANAS S.p.A. AGGIORNAMENTO LIBRO SOCI UBI BANCA SCPA CONSEGUENTE AD ADEGUAMENTO DEL POSSESSO MINIMO DI 250 AZIONI PREVISTO DALLO STATUTO SOCIALE DIREZIONE GENERALE BANCA POPOLARE DELL’ETNA S.c. Iscritta all’albo delle banche n. 5640 - Codice ABI n. 5029.4 - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia - Sede legale in Bronte (CT), corso Umberto n. 300 - Capitale sociale Euro 9.317.500 interamente versato costituito da n. 1.863.500 azioni ordinarie del valore nominale di € 5,00 cadauna - Registro delle imprese di Catania R.E.A. n. 292765 - Codice fiscale e partita I.V.A. n.04256050875 STRADA S.S. N. 219 “GUBBIO-PIAN D’ASSINO”. TRATTO GUBBIO UMBERTIDE - 2° LOTTO MOCAIANA - UMBERTIDE - 1° STRALCIO MOCAIANA-PIETRALUNGA. CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA con un annuncio di pari oggetto pubblicato sui quotidiani agli inizi di marzo e con specifica lettera inviata a tutti i Soci, si I Soci della Banca Popolare dell’Etna sono convocati in assemblea ordinaria presso i locali della Filiale di Bronte della Banca siti in Bronte Via Madonna del Riparo n. 40 per le ore 11,00 di martedì 29 aprile 2014 e, occorrendo, in seconda convocazione, presso i locali del Real Collegio Capizzi siti in Bronte Corso Umberto n. 277 per le ore 16,00 di domenica 29 giugno 2014 per discutere e deliberare sul seguente ricorda che, per consentire ai Soci titolari di un numero di ORDINE DEL GIORNO Come già reso noto con comunicato stampa del 13 febbraio 2014, azioni inferiore a quello minimo di 250 di adeguare il proprio possesso per non perdere la qualità di Socio, è stato fissato al 19 aprile 2014 il termine ultimo entro il quale far pervenire, direttamente ovvero per il tramite dell’intermediario depositario, la certificazione rilasciata dall’intermediario depositario attestante, in conformità alle proprie scritture contabili, il possesso minimo di 250 azioni. Le opportune informazioni sono pubblicate sul sito www.ubibanca.it nella sezione Soci. Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Via Rizzoli, 8 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 1) Presentazione del Bilancio al 31 dicembre 2013: relazione degli amministratori sulla gestione e proposta di destinazione del risultato d’esercizio; relazione del Collegio Sindacale; relazione della società di revisione; deliberazioni inerenti e conseguenti; 2) Provvedimenti ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile; deliberazioni inerenti e conseguenti; 3) Nomina di n. 4 componenti il Consiglio di Amministrazione; 4) Determinazione del compenso degli amministratori; 5) Informativa sulle politiche di remunerazione; 6) Copertura assicurativa dei membri del Consiglio di Amministrazione e dei dirigenti; 7) Esame proposte di aggregazione; 8) Determinazione del prezzo delle azioni ai sensi dell’art. 6, lettera b) dello statuto; 9) Determinazione del numero massimo delle azioni che potranno essere emesse nel corso dell’anno 2014 con delibera del Consiglio di Amministrazione. I soci che sono in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata hanno diritto di intervenire in assemblea e, se iscritti nel libro dei soci da almeno 90 giorni, di esercitarvi il diritto di voto. Ogni socio ha diritto a un voto, qualunque sia il numero delle azioni di cui è intestatario. E’ ammessa la rappresentanza di un socio da parte di altro socio che non sia amministratore, sindaco o dipendente della società. La delega, compilata con l’osservanza delle norme di legge, vale sia per la prima che per la seconda convocazione. Perché le deleghe siano valide, la firma del delegante dovrà essere autenticata da un pubblico ufficiale a ciò abilitato o da un dirigente o funzionario o titolare di dipendenza della Banca. Ogni socio non può rappresentare per delega più di un socio. Non è ammessa la rappresentanza da parte di persone non socie, anche se munite di mandato generale. I soci minori possono essere tutti rappresentati in assemblea da chi ne ha la legale rappresentanza, anche se questi sia amministratore, sindaco o dipendente, e altresì nel caso in cui il legale rappresentante non sia socio. Per il rilascio di delega occorre utilizzare l’apposito riquadro contenuto nel modulo di “certificazione” o il modello di delega messo a disposizione presso le filiali e nella sezione “Informativa Societaria” del sito internet www.bpetna.it. Non è ammesso il voto per corrispondenza. I soci aventi diritto di intervenire all’Assemblea e ad esercitarvi il diritto di voto sono, in atto, n. 750 titolari complessivamente di n. 1.827.579 azioni ordinarie; salve successive variazioni. Il presente avviso è pubblicato anche sul sito internet www.bpetna.it. Deposito dei documenti assembleari secondo legge presso la sede sociale. Bronte, 4 aprile 2014 Il presidente dott. Filippo Azzia www.bpetna.it PROGETTO DEFINITIVO. Avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio Ai sensi e per gli effetti dei seguenti articoli di legge: • Art.11 del DPR 327/01 e s.m. e i. • Artt.7 e seguenti della Legge 241/90 e s.m. e i. L’ANAS S.p.A., nella qualità di Società espropriante delle aree occorrenti ai lavori lungo la “Strada S.S. n. 219 “Gubbio - Pian d’Assino”. Tratto Gubbio-Umbertide - 2° Lotto Mocaiana - Umbertide - 1° Stralcio Mocaiana - Pietralunga AVVISA dell’avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo dei lavori citati in oggetto tramite Conferenza di Servizi ai fini del rilascio, ad opera degli Enti preposti, di pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta e assensi prescritti dalle vigenti norme, per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio relativo alle aree interessate ai lavori stessi. Il Responsabile del Procedimento è l’Ing. Nicola Dinnella - in servizio presso la Direzione Centrale Progettazione di ANAS S.p.A. Il procedimento in oggetto interessa il comune di Gubbio in provincia di Perugia. Gli atti relativi al progetto dell’opera sono depositati presso il Comune di Gubbio - Piazza Grande, 9 - 06024 GUBBIO e presso il Compartimento della Viabilità per l’Umbria - Via XX Settembre, 33, 06121 PERUGIA dove potranno essere consultati, nei giorni e negli orari di ricevimento al pubblico. Per giorni 30 (trenta) a decorrere dalla data del presente avviso - a pena di decadenza - gli eventuali portatori di interessi pubblici o privati, potranno far pervenire al Responsabile del Procedimento, presso ANAS S.p.A. - Direzione Centrale Progettazione - via Monzambano, 10 - 00185 Roma le proprie osservazioni (idonee memorie scritte e documenti a mezzo raccomandata A.R.), indicando sulla busta “Strada S.S. n. 219 “Gubbio-Pian d’Assino” - 1° Stralcio Mocaiana-Pietralunga. OSSERVAZIONI INTEGRAZIONE PROCEDIMENTO DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ”, che saranno valutate da questa Società, qualora pertinenti all’oggetto del procedimento. Ai sensi dell’art. 3, comma 3, del citato D.P.R. 327/2001 e s.m. e i., qualora gli intestatari non siano più i proprietari degli immobili in esame, sono tenuti a comunicarlo alla scrivente Società entro 30 giorni, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nuovo proprietario o comunque fornendo copia degli atti in possesso utili a ricostruire le vicende degli immobili interessati. I dati catastali degli immobili interessati dalla presente procedura sono di seguito elencati: COMUNE DI GUBBIO FOGLIO 129 Part. 27, 30, 31, 38, 41, 42, 43, 45, 46, 90, 96, 98, 100: Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo, Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri Franca - Part. 91, 97, 99: Anas - Demanio pubblico dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) Part. 29, 88, 89, 92, 93, 94: Anas con sede in Perugia (PG) - Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) - Part. 37, 40: Demanio dello stato con sede in Roma (RM). FOGLIO 130 Part. 48: Pauselli Giovanni Battista - Part. 29, 36, 77, 539, 540: Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo, Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri Franca - Part. 34: Prosciutti Cesare, Prosciutti Ersilia, Prosciutti Eva, Prosciutti Guerrino -Part. 42: Terradura Massimo - Part. 33, 49, 76: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 45: Cicchi Fabio, Cicchi Fabio,Terradura Giuliana, Terradura Giuliana - Part. 58, 87: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico - Part. 56, 57: Pettinari Fausto, Staccini Gabriella - Part. 89: Fiorucci Salvatore, Minelli Fidalma - Part. 85, 86: Carlini Piero - Part. 74: Fiorucci Gueriero - Part. 60: Anquez Marie Therese Simone - Part. 25, 78: Biancarelli Giuseppe - Part. 27, 32: Anas con sede in Perugia (PG) - Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) - Part. 37, 88: Demanio dello stato con sede in Roma (RM) - Part. 19: Provincia di Perugia con sede in Perugia (PG). FOGLIO 131 Part. 109: Pauselli Giovanni Battista - Part. 104, 107, 108, 1516: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 18, 82, 90, 91, 92, 101, 127, 1401, 1405, 1408, 1409, 1410, 1411, 1412, 1413: Bellemare Daniel, Makrisopoulos Konstantinos - Part. 111: Anas con sede in Perugia (PG)-Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) - Part. 102: Demanio dello stato con sede in Roma (RM) Part. 1415: Comune di Gubbio. FOGLIO 132 Part. 97, 161: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 196, 205: Brunetti Anna, Fiorucci Fabrizio, Fiorucci Marta - Part. 81, 204, 206: Brunetti Anna, Fiorucci Fabrizio, Fiorucci Marta - Part. 197: El Adlaoui Azeddine - Part. 183: Minelli Aflio, Paciotti Sandrina - Part. 98, 174, 181: Bartolini Ada - Part. 176, 508, 509: Mischianti Margherita, Nardelli Claudio - Part. 100, 101, 103: Pascolini Maria Luisa - Part. 233: Procacci Giuseppe - Part. 78, 80, 112, 113: Brugnoni Giuseppa - Part. 159: Anas con sede in Perugia (PG)-Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma (RM). FOGLIO 133 Part. 60: Brugnoni Giuseppa - Part. 61, 62, 166: Pierucci Alvaro, Pierucci Giuseppe - Part. 167: Agostinelli Rinaldo - Part. 70: Centogambe Sonia - Part. 55: Pauselli Aldo - Part. 56: Tomassini Maria Paola - Part. 72: Chiocci Paola, Morelli Irene - Part. 158: Uccellani Sabrina - Part. 148: Tomassini Aldo, Tomassini Antonella, Tomassini Gianni - Part. 619, 620: Manuali Giuseppe - Part. 75: Montanari Giuseppe Part. 114: Anas con sede in Perugia (PG) - Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) - Part. 65, 69: Demanio dello stato con sede in Roma (RM). FOGLIO 134 Part. 173, 309: Cecchetti Palma, Scesi Fausto - Part. 174: Cecchetti Palma, Scesi Fausto - Part. 1001: Cecchetti Clara - Part. 176: Fabretti Franca - Part. 164, 501: Biancarelli Giuseppe - Part. 1154: Montanari Giuseppe, Montanari Rosa - Part. 1164: Bartolini Giovanni, Pierotti Alda - Part. 492: Biancarelli Gino - Part. 372: Biccari Giuseppe - Part. 1362: Milleruote di Fiorucci Gueriero Pascolini Marino e Soriani Luciana in Fiorucci s.n.c. con sede in Gubbio - Part. 1153, 1170: Comune di Gubbio con sede in Gubbio (PG) FOGLIO 153 Part. 75, 77, 78: Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo, Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri Franca - Part. 74, 76: Anas - Demanio pubblico dello stato ramo strade con sede in Roma (RM). Il Direttore Centrale Progettazione Ing. Ugo Dibennardo VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA Tel. 06/44461 - Fax 06/4454956 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it RCS MediaGroup SpA Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Comunicato preventivo a norma della Legge n. 28 del 22/2/2000, nonché delle delibere n. 138/14/CONS - 139/14/CONS – 140/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia, per l’elezione diretta dei Sindaci, dei Consigli comunali e circoscrizionali, nonché per le elezioni del Presidente della Giunta Regionale e per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Regioni Abruzzo e Piemonte indette per il giorno 25 maggio 2014. T A R I F F E E L E T T O R A L I 2 01 4 - D I G I T A L A D V E R T I S I N G Il presente Listino indica i formati e i mezzi digitali disponibili per la comunicazione dei Partiti Politici in periodo Elettorale. Guida ai prezzi dei formati Online: I prezzi dei formati online sono espressi in € CPM Come identificare il prezzo dei formati? Per identificare il prezzo va associata la sezione desiderata al formato: ad esempio il prezzo del formato Medium Rectangle Top in Homepage di Corriere è 10,00 € CPM (Corriere Homepage = Categoria Prezzo 2). Formati Leaderboard Pushbar 1 2 Giant Pushbar Masthead 3 3 Masthead Video 3 Medium Rectangle Top Medium Rectangle Bottom X-Video Half Page Pre-roll 4 6 7 Categoria Prezzo 1 € 6,00 € 5,00 n.d. n.d. n.d. € 6,00 € 3,00 n.d. n.d. n.d. Categoria Prezzo 1 Corriere ROS Gazzetta ROS Sezioni disponibili per categoria di prezzo Categoria Prezzo 2 € 9,00 € 6,00 € 12,00 € 27,00 € 40,00 € 10,00 € 6,00 € 33,00 € 24,00 n.d. Categoria Prezzo 2 Corriere Homepage Gazzetta Homepage Kelkoo ROS Tabella Prezzi in € CPM Categoria Prezzo 3 € 11,00 € 7,00 € 14,00 € 30,00 € 44,00 € 12,00 € 6,00 € 40,00 € 29,00 € 36,00 Tabella categoria prezzo Formati Online Categoria Prezzo 3 Corriere TV Gazzetta TV Corriere Milano Corriere Roma Corriere del Veneto Corriere Brescia Corriere Bergamo Corriere di Bologna Corriere Fiorentino Corriere del Mezzogiorno-Campania Corriere del Mezzogiorno-Sicilia Corriere del Mezzogiorno-Puglia Oggi ROS Categoria Prezzo 4 € 14,00 € 9,00 € 16,00 € 32,00 € 47,00 € 16,00 n.d. € 40,00 € 29,00 n.d. Categoria Prezzo 4 Living ROS Categoria Prezzo 5 € 21,00 € 13,00 € 24,00 € 34,00 € 50,00 € 24,00 n.d. € 51,00 € 38,00 n.d. Categoria Prezzo 5 Io donna ROS MOBILE E TABLET FORMATI ONLINE Come identificare le quantità disponibili per la pianificazione? Le quantità sono comunicate direttamente in fase di richiesta di pianifcazione in base alle effettive disponibilità di bacino. Mezzo Formato Prezzi in € CPM Mobile Corriere Mobile Gazzetta Oggi Mobile Banner Banner Banner € 20,00 € 20,00 € 20,00 Mezzo Formato Modalità di vendita Slot Prezzo per Slot Corriere Mobile app. iPhone Gazzetta Mobile app. iPhone Banner 320x50 px Banner 320x50 px Rotazione 20% SOV Rotazione 20% SOV € 2.700,00 € 2.000,00 Mezzo Formato Modalità di vendita Slot Prezzo per Slot Corrriere della Sera Digital Edition Digital Edition Advertising Sponsor sessione 20% SOV € 14.700,00 1 Formato Leaderboard non è disponibile su Corriere TV e Gazzetta TV 2 Formato Pushbar non è disponibile su Corriere TV, Gazzetta TV, siti Informazione Locale di Corriere 3 Formati Giant Pushbar, Masthead, Masthead Video non sono disponibili su Corriere TV, Gazzetta TV, siti Informazione Locale di Corriere 4 Formato Medium Rectangle Bottom non è disponibile su Oggi, Kelkoo, Corriere TV , Gazzetta TV 5 Formato X-Video non sono disponibili per Corriere TV, Gazzetta TV, Kelkoo 6 Formato Half Page non è disponibile su siti Informazione Locale di Corriere, Gazzetta HP, Kelkoo, Corriere TV e Gazzetta TV 7 Pre-roll è disponibile solo su Corriere TV e Gazzetta TV SONO PRENOTABILI SOLO I FORMATI INDICATI. AT T E N Z I O N E : t u t t i i p r e z z i i n d i c a t i s o n o d a a s s o g g e t t a r e a d I VA Termini per la prenotazione e la consegna dei materiali 48 ore prima del giorno di pubblicazione. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti e movimenti politici. Il pagamento dovrà essere sempre anticipato. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale. I messaggi devono recare l’indicazione del committente e la dicitura “messaggio elettorale”. Non si praticano nè sconti quantità nè altri sconti, compreso lo sconto di agenzia. Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni sul web vanno indirizzate a: RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli 8 - 20132 Milano - tel. 02 2584.6543 Le tariffe internet complete (nazionali e locali) sono consultabili sul sito www.rcspubblicita.it Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi elettorali sulle testate sopraindicate è depositato presso la segreteria di redazione di ogni singola testata: • Corriere della Sera • La Gazzetta dello Sport - Via Solferino, 28 - Milano - Tel. 02 62821 / Piazza Venezia 5 - Roma - Tel. 06 688281 - Bergamo - Piazza della Libertà 10 - Tel. 035 411000 - Brescia - Via Crispi 3 - Tel. 030 29941 • Corriere dell’Alto Adige - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via Dante, 5 - 39100 Bolzano (Bz) - Tel. 0471 999111 • Corriere del Trentino - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via delle Missioni Africane, 17 - 38100 Trento (Tn) - Tel. 0461 211311 • Corriere di Bologna - Editoriale Corriere di Bologna srl - Via Baruzzi, 1/2 - 40138 Bologna - Tel. 051 3951201 • Corriere Fiorentino - Editoriale Fiorentino srl - Lungarno delle Grazie, 22 - 50122 Firenze - Tel. 055/24825 • Corriere del Veneto - Editoriale del Veneto - 35131 Padova - Via F. Rismondo 2e - Tel. 049 8238811 • Corriere del Mezzogiorno (Napoli e Campania) - Editoriale del Mezzogiorno - Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 7602001 • Corriere del Mezzogiorno (Puglia) - Editoriale del Mezzogiorno - Via P. Villari, 50 - 70122 Bari (Ba) - Tel. 080 5766111 • Periodici - Via Rizzoli, 8 - Milano - Tel. 02 25841. Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Economia 37 italia: 51575551575557 L’anima del Salone L’industria del mobile e l’alleanza tra chi crea, chi produce e chi vende Tv digitale Il segreto italiano, artigiani dietro i designer Ti Media, intesa con l’Espresso Cir rinvia i conti Il caso di BrianzaDistrict e i primi passi nel commercio elettronico Arrivano al Salone del Mobile con le famiglie. Si mimetizzano tra i visitatori ma poi non resistono e accarezzano i gioielli del design italiano che hanno concorso a realizzare. Sono gli artigiani della filiera dell’arredo, vivono e lavorano nell’arco di 200 chilometri da Milano e senza di loro l’industria italiana non sarebbe capace di fare la differenza. Il grande successo dell’esposizione milanese ha, infatti, alla base un modello imprenditoriale che per ora non ha rivali nel mondo. Un modello integrato che vede la stretta cooperazione tra l’artigiano, l’industriale e il designer (magari straniero). Per ogni posto di lavoro diretto in fabbrica ce ne sono almeno altri sette «diffusi» nel territorio e quasi sempre si tratta di piccole imprese artigiane capaci di performance uniche dal punto di vista tecnologico e innovativo. I rapporti sono ancora all’antica, si fanno accordi senza l’intervento degli studi legali ma con una semplice stretta di mano. L’industriale sa che senza i suoi migliori fornitori non riuscirebbe a raggiungere l’eccellenza e per questo motivo li coccola. Qualche volta spende il suo nome in banca perché venga riconosciuto loro un rating migliore. Sembrano scene da piccolo mondo antico, invece, come testimonia lo straordinario successo del Salone, rappresentano l’Italia che ha saputo battere la globalizzazione. Maurizio Riva è un imprenditore di Cantù che fa mobili straordinari e che ha deciso di creare una rete tra 9 aziende che si mettono insieme con un nome in comune (forse BrianzaDistrict) e aprono piccoli negozi per vendere i loro prodotti in giro per il mondo. Riva ha capito che se la produzione è il punto forte degli italiani la distribuzione è il tallone d’Achille. E allora vuole adottare quello che chiama «il modello Farinetti», moltiplicare le reti tra imprese e creare delle piccole Eataly dell’arredamento italiano. In Brianza Riva pensa che sia possibile mobilitare almeno 100 artigiani e 600 architetti, scegliere i prodotti migliori e creare una catalogo online da mandare in giro per I numeri del settore 2013 (in miliardi, Variazione preconsuntivo) % sul 2012 Fatturato Esportazioni Importazioni Consumi interni 27,4 -3,2 12,7 -5,8 4,4 -7,1 19,1 Variazione in milioni di euro -901 +2,4 -269 -1.466 Addetti 2013 Variazione % sul 2012 +296 Imprese 366.832 67.222 -1,8 (- 6.821) -3,5 (- 2.411) Fonte: FederlegnoArredo D’ARCO Il mattone Risanamento, c’è l’accordo per Parigi Nove immobili agli arabi, uno a Zunino MILANO — Risanamento vende il portafoglio parigino, azzera il debito e firma la pace con Zunino. Accordo raggiunto sulla spartizione del portafoglio francese della società italiana. Il gruppo saudita Chelsfield/The Olayan Group acquisterà i nove immobili francesi a eccezione di quello di Avenue Montaigne che l’ex patron del gruppo Luigi Zunino ha ottenuto il diritto a rilevare per 133,4 milioni, la stessa cifra già pattuita con il gruppo del Medio Oriente. In cambio, Zunino e il sistema delle holding ancora azioniste di Risanamento che a lui fanno capo hanno rinunciato a opporsi in qualsiasi sede alla cessione del portafoglio parigino. L’operazione ha un valore complessivo di 1,225 miliardi e consentirà, secondo la nota diffusa da Risanamento, di azzerare i debiti finanziari sugli immobili (817 milioni al 31 marzo 2014) e avere «un flusso positivo che, alla luce di stime non ancora definitive, portano a determinare la cassa disponibile a circa 245 milioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA il mondo. Perché a caccia di nuovi mercati gli italiani stanno ragionando sui modelli più convincenti per le vendite al dettaglio (il retail), per imporsi nelle gare di contract (commesse per alberghi e per residenze) e per sperimentare le vie dell’ecommerce. A questo proposito la Kartell sta cercando dei partner specializzati per sperimentare nuove soluzioni. Il modello imprenditoriale italiano, quindi, non vive solo delle sue glorie, si interroga anche su come migliorare. Molti espositori del Salone Architetti In Brianza Riva pensa che sia possibile mobilitare almeno 100 artigiani e 600 architetti usano la pelle per decorare e ricorrono così a un’altra eccellenza italiana. Si fa strada la consapevolezza che bisogna garantire ai nuovi punti vendita una buona rotazione dei prodotti perché, come dimostra Zara, le vetrine dei negozi devono cambiare spesso. E, infine, si comincia a pensare che oltre a ottimi prodotti bisogna saper costruire anche un «racconto» dell’azienda da vendere in giro per il mondo. Dario Di Vico © RIPRODUZIONE RISERVATA Chiusa l’intesa tra Telecom Italia Media e L’Espresso (Rete A) per l’integrazione delle attività di operatore di rete per la tv digitale terrestre. L’intesa, che dovrà passare il setaccio dell’Agcom e che è attesa alle battute definitive per giugno, prevede inoltre che, una volta compiuta l’integrazione, venga avviato un processo di valorizzazione con la ricerca di investitori interessati alla «combined entity». L’integrazione fra Timedia e Rete A, titolari rispettivamente di tre e due multiplex digitali, «darà luogo al principale operatore di rete indipendente in Italia». L’operazione verrà realizzata mediante conferimento da parte del gruppo Espresso del 100% delle azioni di Rete A in Timedia. Ad esito del conferimento, Timedia e l’Espresso deterranno rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni della società a cui farà capo l’intero capitale di Rete A. La partecipazione in All Music rimarrà di proprietà dell’Espresso. Rispetto alla nuova società, Timedia avrà il diritto di nominare la maggioranza dei consiglieri incluso l’amministratore delegato mentre il gruppo l’Espresso indicherà il presidente. Timedia si è inoltre riservata un’opzione di acquisto del diritto d’uso (esclusa quindi l’infrastruttura e i clienti) di una delle cinque frequenze. Sempre ieri Carlo De Benedetti è stato nel pomeriggio a Palazzo Chigi mentre Cir ha comunicato che il consiglio di amministrazione per l’approvazione del bilancio, in programma per il 14 aprile, slitterà al 28 aprile per «tenere conto degli eventuali progressi dei negoziati in corso tra la controllata Sorgenia e le banche creditrici». Massimo Sideri © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 " %" %& "" " " %" & " $) %" " & %" " "& " " " &( % " % ( % " % " &" & # &( %" '''&(" $JHQ]LD GHO &RQWHPSRUDQHR 38 Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 TRIBUNALI DI MILANO E RIMINI Eni S.p.A. Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1 Capitale sociale € 4.005.358.876,00 i.v. Registro Imprese di Roma, Codice Fiscale 00484960588 Partita IVA 00905811006 – R.E.A. Roma n. 756453 Estratto di bando di gara Ente aggiudicatore: Eni S.p.A. Tipo di procedura: negoziata Tipo di appalto: servizi Oggetto dell’appalto: Servizi di Market Intelligence generico Luogo di consegna/di esecuzione della prestazione: sede del Candidato e/o presso le sedi centrali e/o periferiche del Committente o di suoi Contrattisti in Italia e/o all’estero Durata: 36 mesi dall’aggiudicazione dell’appalto. L’Ente Aggiudicatore si riserva la facoltà di estendere la durata del/i contratto/i per un periodo opzionale di 12 mesi + ulteriori 12 mesi Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: 24/04/2014 Testo integrale del Bando: il testo integrale del Bando è stato pubblicato in data 19/03/2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) con il numero 2014/S 055-092882, ed è disponibile sul sito https://eprocurement.eni.it Eni S.p.A. - Global Procurement and Strategic Sourcing via Emilia 1, 20097 San Donato Milanese (Mi) CONSIP S.p.A. a socio unico Via Isonzo, n. 19/E 00198 - Roma AVVISO PER ESTRATTO DEL BANDO DI GARA E’ indetta una gara a procedura ristretta, ai sensi dell’art. 54 del D.Lgs. n. 163/2006, avente ad oggetto la fornitura dei sistemi di collegamenti per i siti di Disaster Recovery di SOGEI. La gara è aggiudicata secondo il criterio del prezzo più basso. La base d’asta è Euro 1.944.720. Termine di presentazione delle domande di partecipazione: entro le ore 12:00 del 21/05/2014. Il testo integrale del Bando di gara è stato pubblicato sulle GUUE e sulla GURI alle quali è stato inviato il 28/03/2014 e può essere consultato e prelevato (unitamente al relativo Documento descrittivo) su: www.consip.it e www.sogei.it. L’Amministratore Delegato (Dott. Domenico Casalino) 39 italia: 51575551575557 ESTRATTO AVVISO DI GARA AGGIUDICATA ENTE APPALTANTE: Azienda Gestione Edifici Comunali del Comune di Verona, Via E. Noris 1, 37121 Verona - Tel. 045/8051311, Fax 045/8051308. OGGETTO DELL’APPALTO: Servizio di vigilanza, telesorveglianza e televigilanza di immobili in gestione ad Agec - Cod. CIG 5386362688. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Prezzo più basso. AGGIUDICATARIA: C.I.V.I.S. SPA Via Piero della Francesca, 45 - 20154 Milano. Verona, 04/04/2014 Il Responsabile del Procedimento Ing. Pietro Padovani AGENZIA DELLE ENTRATE Direzione Regionale della Campania Settore Gestione Risorse Ufficio Risorse Materiali BANDO DI GARA CIG 566801304C - Prot. n. 2014/16492 E’ indetta procedura aperta per l’affidamento in concessione del servizio di gestione della mensa presso il Palazzo degli Uffici Finanziari in Napoli alla Via Diaz n. 11 - Amministrazione: Agenzia delle Entrate - sede legale: Via C. Colombo, n. 426 c/d 00145 Roma - Direzione Regionale della Campania - Ufficio Risorse Materiali - Via Diaz, 11 - 80134 Napoli. - Criterio: offerta economicamente più vantaggiosa - Durata servizio: sei anni - Valore: € 600.650,00 - Base asta: € 15,00 IVA inclusa (somma prezzi base asta 3 menù). - Termine ricezione offerte: 30/05/2014 - Apertura: 05/06/2014 - Bando e documenti di gara sono disponibili sul sito campania.agenziaentrate.it IL DIRETTORE REGIONALE Libero Angelillis Sezione Fallimentare Fallimento Poligest Srl in liquidazione (MI) Fallimento Metha Gestioni S.r.l. a socio unico in liquidazione (RN) recapiti per la corrispondenza a mezzo PEC: [email protected] - [email protected] AVVISO RECANTE INVITO AD OFFRIRE PER L’AFFITTO DI RAMI DI AZIENDA OPERANTI NEL SETTORE ALBERGHIERO I Curatori dei Fallimenti Poligest Srl in liquidazione (Tribunale di Milano, R.G. 258/2014) e Metha Gestioni Srl con socio unico in liquidazione (Tribunale di Rimini, R.G. 63/2013) SONO INTERESSATI a ricevere, entro il 30 aprile 2014, offerte non vincolanti per le procedure, per l’affitto finalizzato alla successiva vendita della totalità dei 20 rami di azienda di seguito descritti: 1) Azienda alberghiera denominata Florence Business esercitata a Firenze in Via Pantano n.16. Categoria tre stelle, 72 camere; 2) Azienda alberghiera denominata Watttredici esercitata a Milano in Via G, Watt n.13. Categoria 4 stelle, 87 camere; 3) Azienda alberghiera denominata Hotel Corso Genova esercitata a Milano in Via Conca del Naviglio. Categoria 3 stelle, 105 camere; 4) Azienda alberghiera denominata Hotel Bicocca esercitata a Milano in Via della Giustizia n.10. Categoria 4 stelle, 145 camere; 5) Azienda alberghiera denominata Hotel San Siro esercitata a Milano in Via Gaetano Airaghi n.125. Categoria 4 stelle, 234 camere; 6) Azienda alberghiera denominata Holiday Inn Turin esercitata a Torino in Via Paolo Gaidano n.113. Categoria 4 stelle, 100 camere; 7) Azienda alberghiera denominata Holiday Inn Express esercitata a Tavagnacco (Udine) in Via Trento. Categoria 4 stelle, 120 camere; 8) Azienda alberghiera denominata Cascina Palace Hotel esercitata a Roma in Via Benigni n.7. Categoria 3 stelle, 81 camere. 9) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Milano Plus Centrale esercitata in Milano Via Napo Torriani n. 28. Categoria 3 stelle, 71 camere. 10) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Roma Z3 esercitata in Roma Via Amos Zanibelli. Categoria 4 stelle, 260 camere. 11) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Cagliari S.Maria esercitata in Cagliari Via S.Maria Chiara. Categoria 3 stelle, 129 camere. 12) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Catania Ognina esercitata in Catania Via Messina n. 628. Categoria 3 stelle, 66 camere. 13) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Torino Moncalieri esercitata in Moncalieri (TO) Strada Palera n. 96. Categoria 4 stelle, 80 camere. 14) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Palermo esercitata in Palermo Viale Regione Siciliana. Categoria 4 stelle, 95 camere. 15) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Piacenza esercitata in Piacenza Via Emilia Pavese n. 114/A. Categoria 3 stelle, 71 camere. 16) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Pomezia esercitata in Pomezia (Roma) Via Santo Domingo n. 15. Categoria 4 stelle, 95 camere. 17) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Milano Malpensa esercitata in Somma Lombardo frazione Case Nuove Via della Chiesa n. 27. Categoria 4 stelle, 137 camere. 18) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Pisa Migliarino esercitata in Migliarino (PI) S.S. Aurelia km 342.Categoria 4 stelle, 62 camere. 19) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Milano Lorenteggio esercitata in Milano Via Lorenteggio n. 278. Categoria 4 stelle, 128 camere. 20) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Savona esercitata in Savona Via Stalingrado n. 94. Categoria 4 stelle, 102 camere. Maggiori informazioni possono essere acquisite presso gli studi dei curatori fallimentari agli indirizzi di posta elettronica certificata sopra indicati. Si precisa che il presente annuncio non costituisce proposta né offerta al pubblico ex art. 1336 c.c. né sollecitazione al pubblico risparmio, né impegnano in alcun modo le curatele fallimentari. Milano - Rimini, 4 aprile 2014 I Curatori dei fallimenti Dott. Lorenzo Buraggi Dott. Silvano Cremonesi Dott. Cristiano del Torre Dott. Claudio Ferrario Dott. Giuseppe Chiarelli MILANO SERRAVALLE MILANO TANGENZIALI S.p.A. (Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della Provincia di Milano) Sede legale: Via Del Bosco Rinnovato, 4/A 20090 Assago MI AVVISO DI ESITO GARA SERVIZI 01/14 (per estratto) Si comunica che in data 01/04/2014 è stato aggiudicato a seguito di Procedura Aperta l’affidamento del “Servizio di gestione di una piattaforma elettronica per l’effettuazione di gare telematiche e la gestione degli elenchi di operatori economici”. CIG: 5350984BAD - CPV: 72212312-9 servizi di programmazione di software per pubblicazioni elettroniche. Importo complessivo a base di gara: Euro 190.000,00 comprensivo di costi per la sicurezza pari a Euro 0,00. Durata: 36 mesi decorrenti dalla data di effettivo inizio dell’operatività del nuovo sistema. Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri indicati nella documentazione di gara - Offerta Tecnica: punti max 70/100 - Offerta Economica: punti max 30/100. Numero offerte ricevute: 1. Aggiudicataria: i-Faber S.p.A. - Via Livio Cambi, 1 20151 Milano MI. Importo complessivo aggiudicato: Euro 119.698,00. Il Direttore Generale - Avv. Mario Martino UNIONE EUROPEA TRIBUNALE CIVILE DI VENEZIA SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA Nel procedimento n. 4295/2013 zione e comunque l’offerta in vendita nonché la pubblicizzazione di G.D. Dott.ssa Rita Rigoni formaggio recante la dizione promosso da CONSORZIO PER LA TUTELA DEL “Asiago” abbinata con la parola FORMAGGIO ASIAGO con gli Avv.ti “L’ORIGINALE”; F. Seno, S. Francini, A. Petti e S. Gi- 2) autorizza il sequestro di tutti i prodotti formaggio e del relativo raldi materiale pubblicitario recanti la Ricorrente - predetta indicazione, presso la contro sede del Consorzio resistente, CONSORZIO TRA I CASEIFICI nonché presso le sue unità locali, DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO magazzini succursali, sedi seconSCARL, in persona del presidente darie, pertinenze nonché, ai sensi del c.d.a. e legale rappresentante p.t. dell’art. 130, quarto comma CPI, Resistente - anche presso terzi, purché si tratti di prodotti offerti o messi in comCosi ha statuito mercio dalla predetta società; (omissis) 3) ordina il ritiro dal commercio di tutti i prodotti formaggio e del reP.Q.M. 1) inibisce al Consorzio tra i Caseifici lativo materiale pubblicitario redell’Altopiano di Asiago s.c.a.r.l., canti la predetta indicazione; in persona del presidente del (omissis) c.d.a. e legale rappresentane p.t., Venezia, 20 luglio 2013 Il Giudice Designato con sede in Asiago (VI), Via F. BaDott.ssa Rita Rigoni racca n. 14, la commercializza- REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA POR Calabria FESR e POR Calabria FSE 2007/2013 - Avvisi di Selezione per l’Assistenza Tecnica ed il supporto ai Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi Regionali Ente Appaltante: Regione Calabria - Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria eDipartimento Lavoro, Politiche della famiglia, Formazione professionale, Cooperazione e Volontariato Avvisi approvati con DDS n. 3054 del 18/03/2014 per la: - Selezione di n. 5 (cinque) esperti esterni per l incarico di giornalisti con funzioni di redattore ordinario per le attività di comunicazione previste dai Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi FESR e FSE 2007/2013; - Selezione del Responsabile tecnico dell’Area “Comunicazione con i Media” e Direttore Responsabile della testata giornalistica “Calabria Web”; - Selezione di 7 (sette) esperti esterni (Figure Professionali: n. 2 Writer, n. 1 Grafico, n. 2 Account, n. 1 Redattore multimediale,n. 1 Web Designer) per l Area “Comunicazione Integrata Eventi e Progetti Strategici Orizzontali”; - Selezione di un esperto esterno di elevata specializzazione e comprovata competenza ed esperienza professionale per l incarico del Responsabile tecnico dell’Area “Comunicazione Integrata Eventi e Progetti Strategici Orizzontali”. - Allegato 1 Domanda di partecipazione; - Allegato 2 Curriculum vitae; - Allegato 3 Fac-simile relazione competenze e attività professionale. Scadenza Avvisi: 20 giorni a partire dal giorno successivo dalla data di pubblicazione - BURC alla Parte III n. 13 del 24/03/2014. Contatti per informazioni: dr.ssa Rosa Conforti tel. 0961.853400 mail: [email protected]. Documentazione disponibile sul sito istituzionale www.regione.calabria.it. I Dirigenti FERROVIENORD S.P.A. Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Via Rizzoli, 8 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 Sede legale: Piazzale Cadorna n. 14/16 - 20123 MILANO - Telefono 0285114250 - Telefax 0285114621 AVVISO DI GARA Viene indetta la gara a procedura aperta ai sensi del D.Lgs. 163/06 per l’affidamento dei seguenti lavori: APPALTO PER L’AFFIDAMENTO DI TUTTI I LAVORI E LE FORNITURE NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI COLLEGAMENTO FERROVIARIO T1-T2 MALPENSA LOTTO 2 E DELLA RELATIVA PROGETTAZIONE ESECUTIVA. CIG 56959048AB. Importo a base d’asta: € 58.482.280,74 così articolata: - importo dei LAVORI : € 57.826.711,05 di cui € 57.432.836,31 a corpo e € 393.874,74 a misura; - importo degli ONERI PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA soggetti a ribasso d’asta: € 655.569,69. Da tale importo sono esclusi gli oneri relativi al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, trattandosi di attività sviluppate dalla Committente. Costituisce importo degli ONERI PER LA SICUREZZA non soggetti a ribasso d’asta, la somma di € 3.948.943,80, di cui € 3.439.006,42 per oneri diretti ed € 509.937,38 per oneri specifici. Somma assicurata € 59.000.000,00 ai sensi dell’art. 125 del D.P.R. 207/10. CATEGORIE E CLASSIFICHE PER LAVORI INDIVIDUATE AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL PRESENTE AVVISO. Categoria prevalente: OG3 - Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane, ecc. € 21.283.950,28- Classifica VIII; Altre Categorie Scorporabili: - OS13 - Strutture prefabbricate in c.a. - €9.302.200,56 - Classifica VI; - OS21 - Opere strutturali speciali - € 5.734.237,91 - Classifica V*; - OG11 - Impianti tecnologici - € 4.271.185,14 - Classifica V; - OS9 - Impianti per la segnaletica luminosa e la sicurezza del traffico - € 3.932.034,64 - Classifica IV bis*; - OS 29 - Armamento ferroviario - € 3.929.904,25- Classifica IV bis*; - OS 19 - Impianti di reti di telecomunicazione - € 2.972.913,12 - Classifica IV*; OS1 - Lavori in terra - € 1.937.825,56- Classifica IV; - OS27 - Impianti per la trazione elettrica - € 1.850.068,26 - Classifica IV; OG13 - Opere di ingegneria naturalistica - € 1.466.517,35 - Classifica III bis; - OS8 - Finiture di opere generali di natura tecnica € 1.145.873,98 - Classifica III*. * CON AUMENTO DI 1/5. CATEGORIE E CLASSIFICHE PER PROGETTAZIONE ESECUTIVA INDIVIDUATE AI SENSI DEL D.M.243/13. STRUTTURE - S.05 - Dighe, Conche, Elevatori, Opere di ritenuta e di difesa, rilevati, colmate. Gallerie, Opere sotterranee e subacquee, Fondazioni speciali - € 34.389.844,00. IMPIANTI - IA.03 - Impianti elettrici in genere, impianti di illuminazione, telefonici, di rivelazione incendi, fotovoltaici, a corredo di edifici e costruzioni di importanza corrente - singole apparecchiature per laboratori e impianti pilota di tipo semplice - € 4.271.185,00. TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE - T.02 - Reti locali e geografiche, cablaggi strutturati, impianti in fibra ottica, Impianti di videosorveglianza, controllo accessi, identificazione targhe di veicoli ecc. Sistemi wireless, reti wifi, ponti radio - € 2.972.913,00. IMPIANTI - IB.09 Centrali idroelettriche ordinarie Stazioni di trasformazioni e di conversione impianti di trazione elettrica - € 1.850.068,00. IMPIANTI - IA.04 - Impianti elettrici in genere, impianti di illuminazione, telefonici, di sicurezza , di rivelazione incendi , fotovoltaici, a corredo di edifici e costruzioni complessi -cablaggi strutturati impianti in fibra ottica singole apparecchiature per laboratori e impianti pilota di tipo complesso - € 3.932.035,00. INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’ - V.02 - Strade, linee tramviarie, ferrovie, strade ferrate, di tipo ordinario, escluse le opere d’arte da compensarsi a parte Piste ciclabili - € 9.683.449,00. IDRAULICA - D.02 - Bonifiche ed irrigazioni a deflusso naturale, sistemazione di corsi d’acqua e di bacini montani - € 217.279,00. Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 83 del D.Lgs. 163/06) in base ai seguenti criteri: Offerta economica = 60 punti; Offerta tecnica = 40 punti. Le offerte, redatte in lingua italiana, dovranno pervenire entro le ore 12,00 del giorno 26/05/2014 a FERROVIENORD S.P.A. - P.LE CADORNA N. 14/16 - UFFICIO PROTOCOLLO - 20123 MILANO. Il bando integrale di gara è stato pubblicato sulla GUCE S 69 del 08/04/2014 ed inviato per la pubblicazione alla GURI il giorno 08/04/2014. Il bando integrale di gara è altresì disponibile presso il Servizio Gare, Appalti ed Acquisti - sito in Milano - P.le Cadorna n. 14, nonché all’indirizzo internet www.fnmgroup.it. e sul sito dell’Osservatorio Regionale Contratti Pubblici Regione Lombardia. L’AMMINISTRATORE DELEGATO - DOTT. ING. MARCO BARRA CARACCIOLO REGIONE LOMBARDIA - GIUNTA REGIONALE Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Provvedimento della Conferenza di Servizi: “Progetto delle nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d’Idro”*. In data 17 aprile 2013 è stato emanato il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale n. DVADEC-2013-0000107 con esito positivo con prescrizioni relativo al progetto di “Realizzazione delle nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d’Idro” localizzato nel territorio del comune di Idro e di Lavenone, in provincia di Brescia, presentato in data 20 giugno 2011, tale provvedimento è stato pubblicato sulla G.U. Parte II n. 60 del 23 maggio 2013. In data 7 marzo 2014 è stato altresì emanato il decreto n. 1949 della U.O Difesa del Suolo della DG Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, quale provvedimento finale di conclusione del procedimento da parte dell’Amministrazione procedente ai sensi dell’art. 14 ter, comma 6 bis della Legge n.241/1990, tale provvedimento è già stato pubblicato sul BURL Serie Ordinaria n. 11 del 12 marzo 2014. Il testo integrale del provvedimento finale di conclusione del procedimento, corredato dagli allegati che ne costituiscono parte integrante, è disponibile sulla homepage del sito www.lagodidro.regione.lombardia.it. Il responsabile del procedimento il dirigente dell’UO Difesa del suolo Dario Fossati *Incluso nell’Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico attuato dal Commissario Straordinario ministeriale Prof. Carlo Maria Marino. INVITALIA ATTIVITÀ PRODUTTIVE S.P.A. AVVISO DI PUBBLICAZIONE BANDO Invitalia Attività Produttive S.p.A. avvisa che sul sito www.invitaliattivitaprodutttive.it nella sezione “BANDI” è pubblicato il BANDO INTEGRALE PER L’ISTITUZIONE DELL’ELENCO PROFESSIONISTI 2014 CUI AFFIDARE INCARICHI PROFESSIONALI DI SERVIZI TECNICI DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA. I soggetti che intendono presentare domanda per l’inserimento nel suddetto elenco dovranno presentare istanza, entro le ore 12,00 del 31 maggio 2014 secondo le modalità previste nel suddetto uttive.it Bando pubblicato sul sito www.invitaliattivitaprrodu L’Amministratore delegato: Dott. Giovanni Squitieri FONDAZIONE UNIVERSITARIA DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO ANNULLAMENTO BANDO DI SELEZIONE PARTNER PER IL SERVIZIO INTEGRATO DI PULIZIA PER LE AREE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO Attesa la rilevata necessità di procedere ad una integrazione del Bando, sotto il profilo della più dettagliata specificazione delle aree da sottoporre a pulizia, nonché alle modalità di esecuzione del servizio e ai requisiti dei contraenti, in data 9 aprile 2014 si è provveduto all’annullamento del Bando di selezione del partner per il servizio integrato di pulizia per le aree dell’Università degli Studi di Salerno, pubblicato in data 20 marzo 2014 sul sito web della Fondazione Universitaria dell’Università di Salerno (www.fondazione.unisa.it). Fisciano, 10 aprile 2014 Il Presidente - Prof.ssa Virginia Zambrano 40 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Data Valuta Quota/od. Quota/pre. AZ F. Best Cedola DIS 07/04 EUR 5,149 5,146 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Asia Balanced A-Dis 09/04 USD 16,060 16,000 PS - Bond Opportunities A 08/04 EUR 162,300 162,220 AZ F. Best Equity 07/04 EUR 5,122 5,156 Asia Consumer Demand A 09/04 USD 13,930 13,820 PS - Bond Opportunities B 08/04 EUR 120,990 120,930 AZ F. Bond Target 2015 ACC 07/04 EUR 5,966 5,965 Asia Consumer Demand A-Dis 09/04 USD 13,580 13,480 PS - Dynamic Core Portfolio A 08/04 EUR 99,020 99,030 AZ F. Bond Target 2015 DIS 07/04 EUR 5,523 5,523 Asia Infrastructure A 09/04 USD 13,790 13,690 PS - EOS A 08/04 EUR 135,980 136,600 PS - Equilibrium A 08/04 EUR 100,660 100,600 PS - Fixed Inc Absolute Return A 08/04 EUR 98,910 98,940 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] Nome AZ F. Bond Target 2016 ACC 07/04 EUR 5,376 5,386 Asian Bond A-Dis M 09/04 USD 10,119 10,101 AcomeA America (A1) 08/04 EUR 16,158 16,103 AZ F. Bond Target 2016 DIS 07/04 EUR 5,123 5,132 Bluesky Global Strategy A 08/04 USD 1506,282 1505,832 Balanced-Risk Allocation A 09/04 EUR 14,620 14,570 AcomeA America (A2) 08/04 EUR 16,652 16,594 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC 07/04 EUR 5,121 5,131 Bond Euro A 08/04 EUR 1238,710 1238,764 Em. Loc. Cur. Debt A 09/04 USD 14,970 14,921 AcomeA Asia Pacifico (A1) 08/04 EUR 4,096 4,137 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS 07/04 EUR 5,121 5,131 Bond Euro B 08/04 EUR 1197,864 1197,928 Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M 09/04 USD 9,586 9,555 AcomeA Asia Pacifico (A2) 08/04 EUR 4,207 4,249 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 07/04 EUR 5,607 5,606 Bond Risk A 08/04 EUR 1435,085 1435,246 Em. Mkt Corp Bd A 09/04 USD 12,043 12,028 5,237 Bond Risk B 08/04 EUR 1375,231 1375,402 Euro Corp. Bond A 09/04 EUR 16,459 16,458 1630,767 Euro Corp. Bond A-Dis M 09/04 EUR 12,541 12,540 1570,419 Euro Short Term Bond A 09/04 EUR 10,903 10,905 1069,919 European Bond A-Dis 09/04 EUR 5,580 5,583 09/04 USD 5,778 5,776 AcomeA Breve Termine (A1) AcomeA Breve Termine (A2) AcomeA ETF Attivo (A1) AcomeA ETF Attivo (A2) 08/04 EUR 08/04 EUR 14,647 14,800 08/04 EUR 14,652 14,806 4,559 08/04 EUR 4,605 4,666 4,713 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 07/04 EUR AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 07/04 EUR AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 07/04 EUR AZ F. Cash 12 Mesi 07/04 EUR 5,238 5,830 5,541 5,345 5,829 5,540 5,344 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B CompAM Fund - SB Bond B 08/04 EUR 08/04 EUR 07/04 EUR 1632,167 1571,750 1069,812 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome ASIAN OPP CAP RET EUR 08/04 EUR 11,816 11,943 FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 08/04 EUR 110,666 110,605 FLEX STRATEGY RET EUR 08/04 EUR 91,172 90,968 HIGH GROWTH CAP RET EUR 08/04 EUR 123,091 124,451 PS - Global Dynamic Opp A 08/04 EUR 102,520 103,150 ITALY CAP RET A EUR 08/04 EUR 26,147 26,263 PS - Global Dynamic Opp B 08/04 EUR 102,660 103,290 SHORT DURATION CAP RET EUR 08/04 EUR 906,960 908,229 PS - Inter. Equity Quant A 08/04 EUR 108,760 110,380 PS - Inter. Equity Quant B 08/04 EUR 110,940 112,590 PS - Liquidity A 08/04 EUR 124,560 124,550 PS - Opportunistic Growth A 08/04 EUR 95,960 96,250 PS - Opportunistic Growth B 08/04 EUR 101,110 101,420 PS - Podium Flex A 08/04 EUR 85,590 85,620 PS - Podium Flex C 08/04 USD 84,410 84,430 PS - Prestige A 08/04 EUR 100,580 100,190 www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 08/04 EUR 17,182 17,192 AZ F. Cash Overnight 07/04 EUR 5,252 5,252 CompAM Fund - SB Equity B 07/04 EUR 1121,254 1128,352 Glob. Bond A-Dis AcomeA Eurobbligazionario (A2) 08/04 EUR 17,371 17,380 AZ F. Cat Bond ACC 31/03 EUR 5,304 5,301 CompAM Fund - SB Flexible B 07/04 EUR 1012,008 1015,405 Glob. Equity Income A 09/04 USD 60,320 60,030 AcomeA Europa (A1) 08/04 EUR 13,529 13,669 AZ F. Cat Bond DIS 31/03 EUR 5,286 5,283 European Equity A 08/04 EUR 1408,593 1411,236 Glob. Equity Income A-Dis 09/04 USD 15,190 15,120 AcomeA Europa (A2) 08/04 EUR 13,859 14,002 AZ F. CGM Opport Corp Bd 07/04 EUR 6,021 6,018 European Equity B 08/04 EUR 1334,298 1336,822 Glob. Inv. Grade.Corp. Bond A-Dis M 09/04 USD 11,275 11,269 AZ F. CGM Opport European 07/04 EUR 6,923 6,953 Multiman. Bal. A 07/04 EUR 116,186 116,764 40,190 102,580 11,308 40,410 102,970 11,258 09/04 USD 08/04 EUR 08/04 EUR Glob. Structured Equity A-Dis PS - Quintessenza A AcomeA Globale (A1) AZ F. CGM Opport Global 07/04 EUR 6,312 6,370 116,268 Glob. Targeted Ret. A 08/04 EUR 10,295 10,353 105,660 11,717 115,668 106,060 11,666 07/04 EUR 08/04 EUR 08/04 EUR Multiman. Bal. M PS - Quintessenza B AcomeA Globale (A2) 08/04 EUR 22,089 22,491 AZ F. CGM Opport Gov Bd 07/04 EUR 5,528 5,529 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 02/04 EUR 71,964 71,635 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A 09/04 EUR 12,799 12,797 PS - Target A 08/04 EUR 105,710 105,280 AcomeA Italia (A1) AcomeA Italia (A2) 08/04 EUR 22,650 23,063 AZ F. Commodity Trading 07/04 EUR 4,346 4,354 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 02/04 EUR 74,920 74,575 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis 09/04 EUR 11,698 11,696 PS - Target B 08/04 EUR 105,700 105,250 AcomeA Liquidità (A1) 08/04 EUR 8,907 8,907 AZ F. Conservative 07/04 EUR 6,498 6,514 Multiman.Target Alpha A 02/04 EUR 106,053 105,587 Greater China Eq. A 09/04 USD 45,410 44,970 PS - Titan Aggressive A 08/04 EUR 104,310 103,800 AcomeA Liquidità (A2) 08/04 EUR 8,907 8,908 AZ F. Core Brands 07/04 EUR 5,560 5,589 India Equity E 09/04 EUR 27,770 27,510 PS - Total Return A 08/04 EUR 102,630 102,610 AcomeA Paesi Emergenti (A1) 08/04 EUR 6,425 6,404 AZ F. Corporate Premium ACC 07/04 EUR 5,549 5,561 Japanese Eq. Advantage A 09/04 JPY 2918,000 2971,000 PS - Total Return B 08/04 EUR 96,060 96,030 AcomeA Paesi Emergenti (A2) 08/04 EUR 6,598 6,575 AZ F. Corporate Premium DIS 07/04 EUR 5,327 5,338 PS - Valeur Income A 08/04 EUR 110,380 110,360 PS - Value A 08/04 EUR 103,470 103,570 PS - Value B 08/04 EUR 105,640 105,740 AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 08/04 EUR 3,944 3,946 AZ F. Dividend Premium ACC 07/04 EUR 5,594 5,627 DB Platinum AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 08/04 EUR 4,058 4,060 AZ F. Dividend Premium DIS 07/04 EUR 4,998 5,028 Agriculture Euro R1C A 07/04 EUR 66,950 66,810 Comm Euro R1C A 08/04 EUR 111,640 110,540 AZ F. Emer. Mkt Asia 07/04 EUR 5,332 AZ F. Emer. Mkt Europe 07/04 EUR 3,129 3,173 Comm Harvest R3C E 08/04 EUR 74,730 75,180 6,208 AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 07/04 EUR 4,877 4,876 Currency Returns Plus R1C 08/04 EUR 937,290 935,790 6,351 6,341 AZ F. European Dynamic 07/04 EUR 5,224 5,261 DB Platinum IV 08/04 EUR 21,824 21,783 AZ F. European Trend 07/04 EUR 3,299 3,337 Croci Euro R1C B 08/04 EUR 116,970 117,420 08/04 EUR 22,133 22,091 AZ F. Formula 1 Absolute 07/04 EUR 5,392 5,459 Croci Japan R1C B 08/04 JPY 8060,840 8185,870 AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC 31/03 EUR 5,578 5,572 Croci US R1C B 08/04 USD 163,610 162,880 AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 08/04 EUR 5,236 5,231 AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 08/04 EUR 5,338 AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 08/04 EUR 6,218 AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 08/04 EUR AcomeA Performance (A1) AcomeA Performance (A2) AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2014 Invictus Global Bond Fd 08/04 EUR 02/04 EUR Invictus Macro Fd Sol Invictus Absolute Return 03/04 EUR 106,388 79,363 106,359 31/03 EUR 07/04 EUR 5,742 5,535 4,756 5,777 5,529 4,765 08/04 EUR Dyn. Cash R1C A 31/03 EUR Paulson Global R1C E 101,540 6246,040 07/04 EUR 6,042 6,054 Sovereign Plus R1C A 08/04 EUR 106,890 106,740 80,004 AZ F. Formula Target 2015 DIS 07/04 EUR 5,597 5,608 Systematic Alpha R1C A 02/04 EUR 10140,820 10168,760 AZ F. Formula 1 Conserv. 07/04 EUR 4,984 4,996 AZ F. Global Curr&Rates ACC 07/04 EUR 4,361 4,371 AZ F. Global Curr&Rates DIS 07/04 EUR 4,147 4,157 AZ F. Global Sukuk ACC 31/03 EUR 4,960 4,862 Fondi Index Linked AZ F. Global Sukuk DIS 31/03 EUR 4,960 4,862 Social Responsability AZ F. Hybrid Bonds ACC 07/04 EUR 5,224 5,222 Fondi Unit Linked AZ F. Hybrid Bonds DIS 07/04 EUR 5,164 5,162 Flex Equity 100 100,710 101,830 101,850 WM Biotech A 08/04 EUR 137,360 138,160 WM Biotech I 08/04 EUR 1397,140 1405,200 www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 NM Augustum Corp Bd A 08/04 EUR 188,810 188,550 NM Augustum High Qual Bd A 08/04 EUR 145,630 145,540 NM Balanced World Cons A 08/04 EUR 132,100 132,470 NM Euro Bonds Short Term A 08/04 EUR 138,080 138,140 NM Euro Equities A 08/04 EUR 46,800 46,890 NM Global Equities EUR hdg A 08/04 EUR 69,970 69,970 NM Inflation Linked Bond Europe A 08/04 EUR 104,660 104,780 NM Italian Diversified Bond A 08/04 EUR 111,140 111,070 NM Italian Diversified Bond I 08/04 EUR 113,400 113,320 17,480 Pan European Eq. A-Dis 09/04 EUR 15,930 15,770 Pan European Eq. Inc. A-Dis 09/04 EUR 11,650 11,560 Pan European High Inc A 09/04 EUR 18,600 18,570 Pan European High Inc A-Dis 09/04 EUR 13,530 13,510 Pan European Struct. Eq. A 09/04 EUR 13,890 13,750 Pan European Struct. Eq. A-Dis 09/04 EUR 13,210 13,080 Renminbi Fix. Inc. A 09/04 USD 10,625 10,634 Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis 09/04 EUR 9,337 9,374 US Equity A EH 09/04 EUR 14,040 13,980 NM Large Europe Corp A 08/04 EUR 134,500 134,550 US High Yield Bond A 09/04 USD 11,776 11,772 NM Market Timing A 08/04 EUR 105,450 105,660 US High Yield Bond A-Dis M 09/04 USD 10,728 10,724 NM Market Timing I 08/04 EUR 106,130 106,340 US Value Equity A 09/04 USD 30,840 30,730 NM Q7 Active Eq. Int. A 08/04 EUR 61,570 61,390 US Value Equity A-Dis 09/04 USD 29,490 29,380 NM Q7 Globalflex A 04/04 EUR 104,910 104,440 NM Total Return Flexible A 04/04 EUR 122,070 121,650 NM VolActive A 08/04 EUR 98,140 98,060 NM VolActive I 08/04 EUR 98,540 98,450 02/04 99,500 EUR 02/04 07/04 EUR 26,605 26,787 AZ F. Income ACC 07/04 EUR 6,309 6,320 Global Equity 02/04 5,515 EUR Azimut Formula 1 Absolute 07/04 EUR 7,221 7,310 AZ F. Income DIS 07/04 EUR 5,861 5,872 Maximum 02/04 5,233 EUR Azimut Formula 1 Conserv 07/04 EUR 6,911 6,928 AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 07/04 EUR 4,556 4,567 Progress 02/04 6,405 EUR Azimut Formula Target 2013 07/04 EUR 6,931 6,942 AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 07/04 EUR 4,310 4,320 Quality 02/04 6,979 EUR Azimut Formula Target 2014 07/04 EUR 6,735 6,746 AZ F. Institutional Target 07/04 EUR 5,533 5,550 AZ F. Italian Trend 07/04 EUR 3,917 3,943 07/04 EUR 12,897 12,899 31/03 EUR 11,031 10,988 AZ F. Lira Plus ACC 07/04 EUR 4,846 4,861 07/04 EUR 4,846 4,861 07/04 EUR 5,975 5,982 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C 31/03 EUR 11,042 10,996 AZ F. Lira Plus DIS Azimut Prev. Com. Equilibrato 31/03 EUR 12,092 12,045 AZ F. Macro Dynamic Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C 31/03 EUR 12,098 12,048 AZ F. Opportunities Azimut Prev. Com. Garantito 31/03 EUR 10,923 10,877 AZ F. Pacific Trend Azimut Prev. Com. Protetto 31/03 EUR 11,865 11,873 AZ F. Patriot ACC Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C 31/03 EUR 11,872 11,879 AZ F. Patriot DIS 07/04 EUR 6,100 6,107 Azimut Prev. Com. Obbli. 31/03 EUR 10,177 10,127 AZ F. Qbond 07/04 EUR 5,197 5,203 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C 31/03 EUR 10,177 10,127 AZ F. Qinternational 07/04 EUR 5,043 5,064 Azimut Reddito Euro 07/04 EUR 17,545 17,577 AZ F. QProtection 07/04 EUR 5,208 5,240 Azimut Reddito Usa 07/04 EUR 5,993 6,009 AZ F. Qtrend 07/04 EUR 4,935 4,984 07/04 EUR 07/04 EUR 07/04 EUR 5,290 4,057 6,507 5,318 4,096 6,514 28/02 EUR 571552,756 567856,932 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I 08/04 EUR 109,720 110,640 Kairos Multi-Str. I 28/02 EUR 588092,605 583827,444 AUGUSTUM G.A.M.E.S. A 08/04 EUR 111,910 112,150 Kairos Multi-Str. P 28/02 EUR 537063,412 533738,745 AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 08/04 EUR 148,630 148,950 Kairos Income 08/04 EUR 6,806 6,806 Kairos Small Cap 08/04 EUR 10,420 10,462 ABS- I 28/02 EUR 14994,109 14690,218 ABSOLUTE RETURN EUROPA 04/04 EUR 5032,437 4999,305 BOND-A 28/02 EUR 721205,818 703354,240 BOND-B 28/02 EUR 721205,818 703354,240 EQUITY- I 28/02 EUR 608644,044 585979,854 PRINCIPAL FINANCE 1 31/12 EUR 61951,842 59550,161 KIS - America A-USD 07/04 USD 268,530 272,640 KIS - America P 07/04 EUR 188,780 191,650 KIS - America X 07/04 EUR 189,820 192,690 KIS - Bond A-USD 07/04 USD 170,350 170,280 KIS - Bond D 07/04 EUR 122,070 122,030 KIS - Bond P 07/04 EUR 126,090 126,050 KIS - Bond Plus A Dist 07/04 EUR 127,810 127,760 KIS - Bond Plus D 07/04 EUR 129,740 129,700 KIS - Bond Plus P 07/04 EUR 131,660 131,610 KIS - Dynamic D 07/04 EUR 5,266 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 5,264 07/04 EUR 8,774 8,788 AZ F. Renminbi Opport Azimut Solidity 07/04 EUR 8,814 8,819 AZ F. Reserve Short Term 07/04 EUR 6,302 6,302 Azimut Strategic Trend 07/04 EUR 6,238 6,264 AZ F. Short Term Gl High Yield ACC 07/04 EUR 5,091 5,090 Azimut Trend America 07/04 EUR 12,429 12,554 AZ F. Short Term Gl High Yield DIS 07/04 EUR 5,063 5,062 Azimut Trend Europa 07/04 EUR 13,263 13,411 AZ F. Solidity ACC 07/04 EUR 5,988 Azimut Trend Italia 07/04 EUR 19,968 20,116 AZ F. Solidity DIS 07/04 EUR 5,640 Azimut Trend Pacifico 07/04 EUR 6,744 6,820 AZ F. Strategic Trend 07/04 EUR 07/04 EUR 106,610 106,720 106,770 Strategic Bond Retail C 08/04 EUR 105,190 105,240 Strategic Bond Retail C hdg 08/04 USD 105,300 105,350 Strategic Trend Inst. C 08/04 EUR 103,440 103,500 Strategic Trend Retail C 08/04 EUR 101,370 101,430 Fondo Donatello-Michelangelo Due 31/12 EUR 51470,165 52927,939 Fondo Donatello-Tulipano 31/12 EUR 46691,916 47475,755 Fondo Donatello-Margherita 31/12 EUR 27926,454 27116,197 Fondo Donatello-David 31/12 EUR 58259,864 57863,932 Fondo Tiziano Comparto Venere 31/12 EUR 468728,464 477314,036 Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 EUR www.sorgentegroup.com Kairos Multi-Str. B KIS - Dynamic A-USD Azimut Scudo 106,560 08/04 USD 28/02 EUR 873230,021 867189,677 KAIROS INTERNATIONAL SICAV Azimut Prev. Com. Crescita 08/04 EUR Strategic Bond Inst. C hdg A S&P 11,183 EUR Azimut Dinamico Azimut Garanzia www.pegasocapitalsicav.com Strategic Bond Inst. C Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981 100,510 08/04 EUR 6218,150 AZ F. Formula Target 2015 ACC www.azimut.it - [email protected] 17,650 08/04 EUR Sparta Agressive A 101,540 105,679 105,511 09/04 EUR Pan European Eq. A Orazio Conservative A 07/04 USD 07/04 EUR 173,140 120,630 2451,889 2506,583 Numero verde 800 124811 [email protected] Nextam Bilanciato 08/04 EUR 6,862 6,885 Nextam Obblig. Misto 08/04 EUR 7,341 7,344 BInver International A 08/04 EUR 6,383 6,398 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 08/04 EUR 5,425 5,433 Asian Equity B 08/04 EUR 95,450 95,930 CITIC Securities China Fd A 08/04 EUR 4,995 5,002 Asian Equity B 08/04 USD 133,980 134,640 Fidela A 08/04 EUR 5,505 5,536 Emerg Mkts Equity 08/04 USD 446,580 444,540 Income A 08/04 EUR 5,668 5,673 Emerg Mkts Equity Hdg 08/04 EUR 436,250 434,290 International Equity A 08/04 EUR 6,962 6,961 European Equity 08/04 EUR 282,790 287,210 Italian Selection A 08/04 EUR 7,113 7,208 European Equity B 08/04 USD 349,540 355,050 Liquidity A 08/04 EUR 5,341 5,341 Greater China Equity B 08/04 EUR 111,470 108,540 Multimanager American Eq.A 08/04 EUR 4,682 4,717 Greater China Equity B 08/04 USD 158,690 154,540 Multimanager Asia Pacific Eq.A 08/04 EUR 4,413 4,407 Growth Opportunities 08/04 USD 69,640 68,850 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 08/04 EUR 4,186 4,169 Growth Opportunities Hdg 08/04 EUR 76,280 75,420 Multimanager European Eq.A 08/04 EUR 4,548 4,580 Japanese Equity 08/04 JPY 124,940 127,520 www.vitruviussicav.com 172,890 120,470 KIS - Dynamic P 07/04 EUR 122,850 122,670 KIS - Emerging Mkts A 07/04 EUR 122,740 123,730 KIS - Emerging Mkts D 07/04 EUR 121,320 122,310 Dividendo Arancio 08/04 EUR 48,540 48,630 KIS - Europa D 07/04 EUR 126,060 127,820 Convertibile Arancio 08/04 EUR 60,990 61,120 KIS - Europa P 07/04 EUR 128,110 129,890 Cedola Arancio 08/04 EUR 58,250 58,300 KIS - Europa X 07/04 EUR 128,590 130,360 5,990 Borsa Protetta Agosto 02/04 EUR 61,740 61,700 KIS - Global Bond P 07/04 EUR 102,060 102,130 5,641 Borsa Protetta Febbraio 02/04 EUR 60,330 60,140 KIS - Income D 07/04 EUR 104,250 104,230 5,735 5,766 Borsa Protetta Maggio 02/04 EUR 62,720 62,720 KIS - Income P 07/04 EUR 107,770 107,750 5,042 5,056 Borsa Protetta Novembre 02/04 EUR 60,800 60,570 KIS - Italia P 07/04 EUR 136,820 Strategic A 08/04 EUR 5,215 5,234 Japanese Equity B 08/04 USD 123,920 126,460 Usa Value Fund A 08/04 EUR 5,877 5,864 Japanese Equity Hdg 08/04 EUR 162,510 165,830 Ver Capital Credit Fd A 08/04 EUR 5,541 5,540 Swiss Equity 08/04 CHF 131,130 131,900 136,920 Swiss Equity Hdg 08/04 EUR 99,540 100,130 Azimut Trend Tassi 07/04 EUR 10,221 10,244 AZ F. Top Rating ACC Azimut Trend 07/04 EUR 27,420 27,624 AZ F. Top Rating DIS 07/04 EUR 5,042 5,056 Inflazione Più Arancio 08/04 EUR 56,040 56,210 KIS - Italia X 07/04 EUR 134,960 135,040 US Equity 08/04 USD 161,610 160,560 AZ F. Trend 07/04 EUR 6,019 6,065 Mattone Arancio 08/04 EUR 43,800 43,910 KIS - Key 07/04 EUR 136,800 137,230 US Equity Hdg 08/04 EUR 177,950 176,770 AZ F. US Income 07/04 EUR 5,426 5,441 Profilo Dinamico Arancio 08/04 EUR 64,270 64,670 KIS - Key X 07/04 EUR 137,380 137,800 AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 AZ F. Active Selection 07/04 EUR 5,437 5,451 Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] AZ F. Active Strategy 07/04 EUR 5,183 5,201 Profilo Equilibrato Arancio 08/04 EUR 61,830 62,100 KIS - Multi-Str. UCITS A USD 07/04 USD 153,240 154,300 AZ F. Alpha Man. Credit 07/04 EUR 5,455 5,451 Profilo Moderato Arancio 08/04 EUR 57,970 58,090 KIS - Multi-Str. UCITS D 07/04 EUR 112,680 113,450 PS - 3P Cosmic A 08/04 EUR 75,920 AZ F. Alpha Man. Equity 07/04 EUR 4,874 4,919 Top Italia Arancio 08/04 EUR 51,340 52,110 KIS - Multi-Str. UCITS P 07/04 EUR 115,420 116,220 PS - 3P Cosmic C 08/04 CHF 75,310 75,230 AZ F. Alpha Man. Them. 07/04 EUR 3,546 3,582 Abs. UK Dynamic Fd P1 08/04 GBP 1,511 1,530 KIS - Multi-Str. UCITS X 07/04 EUR 116,190 116,970 PS - Absolute Return A 08/04 EUR 112,450 112,430 AZ F. American Trend 07/04 EUR 3,148 3,182 Abs. UK Dynamic Fd P1 H 08/04 EUR 1,661 1,682 KIS - Selection D 07/04 EUR 124,010 124,450 PS - Absolute Return B 08/04 EUR 118,550 118,530 AZ F. Asset Plus 07/04 EUR 5,527 5,532 Abs. UK Dynamic Fd P2 08/04 GBP 1,543 1,563 KIS - Selection P 07/04 EUR 125,880 126,320 PS - Algo Flex A 08/04 EUR 110,010 110,860 AZ F. Asset Power 07/04 EUR 5,370 5,389 Abs. UK Dynamic Fd P2 H 08/04 EUR 1,730 1,752 KIS - Selection X 07/04 EUR 125,370 125,710 PS - Algo Flex B 08/04 EUR 104,950 105,750 AZ F. Asset Timing 07/04 EUR 5,020 5,019 UK Abs. Target Fd P1 08/04 GBP 1,204 1,219 08/04 EUR 104,030 103,670 AZ F. Best Bond 07/04 EUR 5,352 5,356 UK Abs Target Fd P2 08/04 EUR 1,151 1,165 Invesco Funds AZ F. Best Cedola ACC 07/04 EUR 5,637 5,634 UK Abs Target Fd P2 08/04 GBP 1,233 1,248 Asia Balanced A La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it 75,700 KIS - Sm. Cap D 08/04 EUR 100,720 101,750 PS - Best Global Managers A KIS - Sm. Cap P 08/04 EUR 105,420 106,500 PS - Best Global Managers B 08/04 EUR 107,730 107,340 KIS - Target 2014 X 07/04 EUR 102,210 102,200 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 08/04 EUR 109,870 110,590 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 8a+ Eiger 08/04 EUR 6,207 6,253 8a+ Gran Paradiso 08/04 EUR 5,263 5,267 8a+ Latemar 08/04 EUR 5,965 5,995 8a+ Matterhorn 28/03 EUR 838208,236 816799,853 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; 09/04 USD 24,420 24,320 Quota/od. = Quota odierna 1335179B Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Economia/Mercati Finanziari 41 italia: 51575551575557 Piazza Affari BANCHE IN FRENATA CON BPM SU PRYSMIAN E PIRELLI di GIACOMO FERRARI Sussurri & Grida Alitalia, l’ultimo confronto tra Etihad e banche Toto nomine A2A, spunta per la Datalogic negli Usa «arbitro» della presidenza Valotti concorrenza Mini-rimbalzo per le Borse europee dopo due sedute negative. Gli indici sono infatti tornati al segno più ma soltanto per poche frazioni di punto. Anche il Ftse-Mib di Piazza Affari, che nel corso della giornata era arrivato a guadagnare fino allo 0,9%, alla fine si è dovuto accontentare di un +0,23%. Colpa soprattutto del comparto finanziario, che ha accusato il colpo dell’inasprimento fiscale deciso dal governo sulla rivalutazione delle quote in Bankitalia. La maglia nera è toccata alla Banca popolare di Milano (-3,47%), mentre Unicredit ha ceduto il 2,44%. Seguono Azimut (risparmio gestito) con un calo del 2,43%, Ubi Banca (-1,87%) e Monte Paschi (-1,81%). A poco è servito, invece, il miglioramento dello spread Bund-Btp, sceso a 162 punti base alla vigilia dei collocamenti previsti dal Tesoro per oggi e domani. Sul fronte delle variazioni positive spicca invece Yoox (+6,35%), di cui consigliano l’acquisto gli analisti di Banca Imi e Goldman Sachs. In rialzo anche Prysmian (+3,14%), Buzzi-Unicem (+2,29% grazie ai movimenti nel settore cementifero dopo la recente fusione tra Lafarge e Holcim), Atlantia (+2,09%) e Pirelli (+2,01%). (giu.fer.) L’arrivo a Roma di James Hogan, Ceo di Etihad, fa entrare il negoziato tra la compagnia di Abu Dhabi e Alitalia nella fase calda. Finora a trattare erano stati advisor e intermediari, ma dopo la conclusione della due diligence, la settimana scorsa, ora si entra nella fase operativa. I vertici delle due società stanno lavorando al business plan, che ha come obiettivo prioritario il focus sui collegamenti intercontinentali. Certo, gli «scogli» lungo il percorso per vendere il 40% di Alitalia ad Etihad restano tanti, dal personale all’indebitamento, ma sono «tutti superabili», riferiscono fonti vicino al negoziato. Sulla forza lavoro si starebbe discutendo su quale formula tecnica adottare: Etihad punterebbe a chiedere esuberi (convertendo la Cig a rotazione o la solidarietà in cig a zero ore) da un minino di 2.500 ad un massimo di circa 3.100, coinvolgendo i circa 900 dipendenti che stanno facendo la cig a zero ore su base volontaria e quelli coinvolti dall’ultimo accordo di febbraio (1.437 con Cig a rotazione nel personale di terra e 800 contratti di solidarietà nel personale di volo). Quanto alla questione del debito, Etihad vorrebbe una ristrutturazione per almeno 400 milioni. Quindi impegni e sacrifici per tutti, con le banche (azioniste e creditrici) in prima fila. Ma, da parte italiana, continua a prevalere l’ottimismo che alla fine prevarrà il buon senso e l’accordo tra Alitalia ed Etihad si farà. Meno ottimisti i sindacati, allarmati dall’incertezza e dalle indiscrezioni. ( fr.bas.) Lunedì scade il termine per la presentazione delle candidature per il consiglio di A2A, che sarà nominato in base alla nuova governance decisa dai consigli comunali di Milano e Brescia, che ha portato al superamento della gestione duale. Secondo il nuovo statuto Milano indicherà il presidente mentre la scelta dell’amministratore delegato sarà congiunta tra i due soci di maggioranza. Finora il ticket più accreditato dava alla presidenza Pippo Ranci, attualmente alla guida del consiglio di sorveglianza di A2a e come amministratore delegato Renato Ravanelli, che ora ricopre la carica di direttore generale. Una scelta nel segno della continuità, per non dare scossoni allo società in questo momento di transizione. Ma come spesso accade i nomi che circolano alla vigilia della scadenza sono diversi. I rumors di questi giorni danno come possibile candidato alla presidenza Giovanni Valotti, presidente della Metropolitana milanese. Il procedimento prevede prima la presentazione della candidatura, che può essere avanzata dai consiglieri comunali, associazioni della società civile, ordini professionali oppure da cento cittadini. Le candidature sono poi esaminate da una «Commissione di saggi», che valuta l’idoneità e stila la lista degli idonei. Da questa lista il sindaco farà la sua scelta. (f.ch.) La si potrebbe definire una «manna dal cielo». Meritata, dopo aver superato una due diligence durata nove mesi. Fatto sta che Datalogic è stata scelta dall’Antitrust Usa per garantire la concorrenza nel settore degli scan engine (il motore di lettura dei codici a barre), dopo che l’acquisizione di Intermec da parte di Honeywell avvenuta l’anno scorso aveva di fatto creato un duopolio con un altro colosso, Motorola. Qualcuno doveva sostituire Intermec come terzo player e la Federal Trade Commission ha optato per la società bolognese, quotata al segmento Star di Borsa italiana. Datalogic è stata ritenuta la società più adatta per mettere a punto le tecnologie necessarie per lo sviluppo e la produzione degli scan engine. L’autorità statunitense ha quindi imposto alla Honeywell di concedere a Datalogic una licenza in esclusiva della durata di dodici anni che le consente di utilizzare tutti i brevetti di Honeywell e Intermec per la progettazione dei lettori di codici a barre registrati negli Stati Uniti. Un mercato in forte espansione e in cui Datalogic era già presente, ma era bloccata con la vendita dei suoi lettori negli Stati Uniti perché rischiava di violare i brevetti dei concorrenti americani. L’accordo, i cui termini finanziari non sono noti, è valido in tutto il mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ÀÃ> Ì>>> i /Ì /i° +ÕÌ>â `ÀiÌÌ> ÃÕ Ìiiv\ Û> +1"/ Ã}> ÌÌ] >` iÃi«\ +1"/ > ÕiÀ {nÓÓ{Ó° ÃÌ ä]x ÕÀ «iÀ -- ÀViÛÕÌ° v ÃÕ ÜÜÜ°VÀÀiÀi°ÌÉiV> *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® °-° ,> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-,® £]£Îx Ó °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°Ó® ä]ÎÓ Vi>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £ä]ÇÇä VÌi ÀÕ« I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® Óä]x{ä VµÕi *Ì>L °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° *® £]ä{Ç VÃ}> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -® £]Î{Ó `iÀ«°Àiâi °°°°°°°°°°°°°°°°°°® £Î]{ää i`ià I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]äxÓ i`ià £{Ü I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7£{® ä]ää£ ivvi I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]nÎä ¢ ,iiÜ>Lið°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p iÀ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® Î]È£ä LiÌ iÃð°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ä]ÈxÇ «v°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® {]Ènä Ã>` -Ìà 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È l’ultima opera, allo stesso tempo misteriosa, elegante e emozionante di Claudio Sinatti, scomparso l’altro giorno a Milano a soli 42 anni per un male rivelatosi incurabile. Il giovane maestro dell’arte multimediale, pioniere negli anni Novanta del video mapping, (proiezione di immagini su superfici varie) nella sua breve e brillantissima vita è stato molto amato anche e soprattutto all’estero – dal Centre Pompidou al Giappone passando per Corea (lo schermo led da 220 metri per l’Expo di Yeosu) e Usa, tutti conquistati da quel mite inventore di straordinari eventi multimediali. Capace di raccontare la vita del fisico Alan Turing al Piccolo Teatro di Milano, di illustrare l’arte di Cultura Pavarotti per il museo intitolato al tenore, di creare installazioni per grandi marchi della moda e della tecnologia. Meraviglie che lasciavano a bocca aperta pubblici per definizione refrattari allo stupore. Sinatti amava la musica e per la musica ha lavorato a lungo: tra le ultime creazioni, il progetto all’Opera di Sidney con Ludovico Einaudi. Matteo Persivale © RIPRODUZIONE RISERVATA «Gabo» Márquez fuori dall’ospedale Lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez (foto), il celebre premio Nobel autore di «Cent’anni di solitudine», che oggi ha 87 anni, ha lasciato l’ospedale di Città del Messico, dove era stato ricoverato una settimana fa per una polmonite. Lo scrittore, da tempo malato (nel 1999 gli era stato diagnosticato un linfoma), continuerà a casa la sua terapia a base di ossigeno. Il caso Esce da Adelphi mercoledì 16 «Karoo», romanzo dello scrittore e sceneggiatore serbo-americano paragonato a Mordecai Richler Il signore delle menzogne in purgatorio Caduta e (improbabile) redenzione di un falsario dei sentimenti, secondo Steve Tesich di MARCO MISSIROLI L a menzogna, la verità, infine la menzogna: la salvezza è negli estremi bugiardi di questa trinità. La sua caduta è al centro: il vero. Saul Karoo sa, e incarna l’inganno ogni sacrosanto giorno della sua esistenza. È un falsario di sceneggiature, un marito decaduto, un padre assente, un impostore con se stesso. È il signore degli acrobati, crede che l’equilibrio sia una questione di rimozione. Rifugge la pietà per pigrizia, l’empatia per opportunismo e il buonsenso per noia. Accetta un dettaglio: la deriva di un successo immeritato. Finché, per un attimo solo, decide di affidarsi all’autenticità dei legami, smarrendosi. L’odissea è nel suo nome-eco, Karoo, romanzo travolgente di Steve Tesich che Adelphi porta in Italia dopo la grande riscoperta francese. È un’opera postuma del 1998 che Tesich, scrittore e sceneggiatore serbo-statunitense, finì senza vederne la pubblicazione. Veniva da alcuni copioni di fama planetaria, tra cui l’Oscar ottenuto nel 1979 per Breaking Away, e da una manciata di libri trascurabili. Il genio è in questo romanzo che rischiava di rimanere nel cassetto e che potrebbe sfidare, e a tratti mettere al tappeto, La versione di Barney di Mordecai Richler. «Sono un piccolo ma ben remunerato ingranaggio dell’industria dell’intrattenimento. Aggiusto sceneggiature scritte da altri. Riscrivo. Sono uno scribacchino di professione con un’abilità che ha finito per l’essere considerata talento. Il mio lavoro consiste per lo più nel tagliare il superfluo e aggiungere battute spiritose. Due cose che mi vengono bene. Via i personaggi secondari, i sogni e i flashback». La mannaia di Karoo si abbatte sugli script melensi, e sulla sua vita: i personaggi secondari sono il figlio adottivo e la moglie, i sogni diventano ogni tipo di illusione, i flash-back la sua memoria In grande, a sinistra, «Il lume filosofico», dipinto da René Magritte nel 1936, olio su tela, 50x66 cm, collezione privata. René Magritte (1898-1967) è stato un pittore belga considerato, insieme a Paul Delvaux, il maggiore esponente del surrealismo L’Oscar Stojan Steve Tesich (foto, 1942-1996) vinse l’Oscar nel 1979 per aver realizzato la sceneggiatura del film «Breaking Away» Americano di origine serba, sceneggiatore e scrittore, Tesich è autore del romanzo «Karoo», pubblicato postumo nel 1998, che sta per uscire per Adelphi nella traduzione di Milena Zemira Ciccimarra (pagine 466, 20) intima. Saul taglia il cuore, risparmia i cocktail e una serie di nevrosi incurabili che generano legami tossici e codardie raffinate. Ha la dote insuperabile di trovarsi nel posto giusto quando serve e custodire una certa dose di spirito, due congiunture che lo porteranno a diventare lo script doctor più ricercato di Hollywood. Il suo colpo di fortuna è aver rovinato sceneggiature capolavoro che in pochi avrebbero capito, trasformandole in mangimi da intrattenimento. L’alchimista del XX secolo sa come va il mondo e lo avvelena, nel frattempo scialacqua soldi e una buona dose di solitudine. Karoo è un uomo solo. Si prepara a un divorzio tragicomico e incespica in un femminile di passaggio, «Ogni volta che una delle donne con cui ho avuto una delle mie tante brevi relazioni ha simulato un orgasmo, sono sempre stato profondamente commosso da quell’atto di generosità disinteressato. I loro sporadici orgasmi erano molto meno toccanti». Ha un’ironia tenera, a tratti corrosiva, possiede lo spirito ebraico che amalgama causticità e saggezza. Anche in questo ricorda Barney Panofsky, insieme si affannano per conservare i buoni ricordi. Entrambi custodiscono una dozzina di vangeli tra cui i ristoranti fidati, le vie di fuga, i ritorni maldestri. Barney e Saul credono di schermare il sentimento, invece lo assorbono. «Era un’altra delle mie malattie. Non sapevo esattamente che nome darle. Elusione Una possibile svolta Il re degli impostori sposa per un attimo l’onestà. Svela al mondo la sua solitudine cronica e scoperchia la sua malinconia di intimità. Elusione categorica di ogni forma di intimità. Con chiunque». Come nelle sue sceneggiature, Karoo è attento a ripulirsi dai legami viscerali, sbaglia malamente con l’attrice di uno dei suo film. Karoo innamorato vale il prezzo del biglietto. È l’Ulisse che ritorna a Itaca e scopre che la sua indole è il viaggio, non la casa. Riparte, ma lo fa con Penelope. Dopo un matrimonio sbagliato, dopo dozzine e dozzine di mattatoi amorosi, dopo che la saracinesca era abbassata dalle nevrosi, uno spiraglio sopravvive. Così il re degli impostori sposa per un attimo l’onestà. E si scopre. Svela al mondo la solitudine cronica e i trucchi per annebbiarla, scoperchia la malinconia. Qui succede qualcosa di raro, il lettore si fida a tal punto che è assolutamente convinto che Karoo esista. Che sia stato un personaggio reale, di carne e paranoie, un esempio di fragilità poten- te. La sua umanità è ai massimi livelli perché è se stessa e rispecchia un mondo in bilico. «Non ero più, mi resi conto, un essere umano; probabilmente già da un po’. Ero un nuovo isotopo di umanità non ancora isolato e identificato. Ero una delle pallottole vaganti del nostro tempo». È talmente vagante da esser vivo. La sua autenticità è rispettare la propria falsificazione. Non va mai contro natura. Reale più del reale, Saul Karoo cancella lo scrittore che l’ha creato e si racconta per sua mano. Anche quando, nell’ultimo capitolo, la narrazione passa dalla prima alla terza persona. È uno dei rischi massimi in un libro, Tesich-Karoo lo fa sembrare un cambio di ottava della stessa voce. L’ultimo atto di fede verso un protagonista che non si tradisce mai. C’è un momento in cui potrebbe farlo, rinnegarsi, accade quando Saul si trova in una macchina noleggiata con la sua fidanzata attrice e il figlio adottivo. È il giorno della prima del film, l’evento più importante per Saul e per la sua compagna che ne è la protagonista. Karoo percepisce che qualcosa sta per accadere in quella macchina, non sa come, ma percepisce che la sua cattedrale della bugia crollerà. Così si ricorda di una scena che aveva riscritto anni prima in una pellicola sui legami tra mafiosi. Tre picciotti molto amici sono in auto a farsi un giro, uno di loro deve morire per mano degli altri due. Ridono e scherzano, la vittima designata non sospetta nulla, tranne quando si fermano a un passaggio a livello. Mentre aspettano il treno le risate degli assassini diventano forzate, l’allegria è posticcia, si scambiano frasi smozzicate. La vittima capisce lo scopo di quel giro in auto. Sente l’epifania della verità. Allo stesso modo la sente Saul, sono i suoi personaggi ritoccati a suggerirgliela. Ma forse non è troppo tardi. Forse, ancora una volta, la via d’uscita è nella trinità che porta la menzogna. Tutto è ancora lì, nella natura cocciuta di Saul Karoo, «Sono quel che sono, punto e basta». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Cultura 45 italia: 51575551575557 In Vaticano Il teologo progressista Centenario Gli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa» sulle conseguenze della tragedia bellica Il Papa riceve Frei Betto Per Giordano Bruno forse una riabilitazione Il Piave mormorava e fotografava di GIAN GUIDO VECCHI di ANTONIO CARIOTI I ntorno a San Pietro passa inosservato, quell’uomo dai capelli grigi in giubbotto di pelle non fa pensare a un frate predicatore né si direbbe abbia quasi settant’anni. Frei Betto, celebre teologo della liberazione brasiliano che nel 1969 patì le torture del regime militare, ha appena parlato con papa Francesco, qualche minuto al termine dell’udienza del mercoledì, tra i fedeli ammessi al cosiddetto «baciamano». Racconta: «Sono un domenicano e gli ho detto: Santo Padre, le chiedo e pongo nelle sue mani la riabilitazione di Giordano Bruno e Meister Eckhart, due domenicani come me...». E Francesco che cosa le ha risposto? «Mi ha sorriso e ha detto: “Prega per questo!”». Bruno, il filosofo degli «infiniti mondi», venne condannato come eretico e, «spogliato nudo e legato a un palo», arso vivo in Campo de’ Fiori, a Roma, la mattina del 17 febbraio 1600. Nel 1998 il cardinale Carlo Maria Martini, durante la «Cattedra dei non credenti» su scienza e fede, invitò a riconsiderarne la figura: «Potrebbe essere oggetto di uno di quei ripensamenti critici che la Chiesa intende fare per la fine di questo millennio». Di rado si parla invece della riabilitazione di Meister Eckhart, grande filosofo e mistico che ha avuto un’influenza enorme nel pensiero tedesco, da Hegel a Schopenhauer, e fu condannato da una bolla papale nel 1329, un anno dopo la morte. Frei Betto allarga le braccia: «Giovanni Paolo II chiese perdono per Galileo, la Chiesa può farlo anche con loro, del resto ogni teologo e pensatore va compreso e considerato nel suo contesto storico, distinto dal nostro...». È la seconda volta che Francesco incontra un teologo della liberazione. Resta memorabile la messa che il Pontefice ha celebrato l’11 settembre 2013 con Gustavo Gutiérrez, padre della Teología de la Frei Betto, brasiliano, liberación, accompagnato 70 anni, è un teologo, dall’amico Gerhard Müller, scrittore e politico il cardinale prefetto dell’ex brasiliano. Considerato Sant’Uffizio. uno degli esponenti «L’atteggiamento della della teologia della Chiesa nei nostri confronti è liberazione, socialista molto cambiato. Avevo visto cristiano, è un il Papa l’anno scorso, sostenitore della durante la Giornata politica di Fidel Castro mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, ma non avevo avuto occasione di parlargli. Così ora ho ringraziato Francesco della lettera che ha mandato al tredicesimo incontro delle comunità di base, a gennaio in Brasile. È la prima volta di un Papa. E gli ho spiegato che non ci definiamo un movimento, come ha scritto: per noi le comunità sono la presenza della Chiesa alla base e la base della Chiesa», prosegue Frei Betto. «Gli ho chiesto anche che, come padre amorevole, abbia sempre un dialogo con quella figlia amorosa che è la teologia della liberazione, una figlia fedele che vuole bene alla Chiesa». E le deviazioni marxiste? Lui, amico di Fidel Castro, scuote la testa: «Sciocchezze. A parte che non esiste una teologia chimicamente pura, il problema è che c’era un contesto di rivoluzioni popolari, come in Nicaragua o in Salvador, ma la teologia della liberazione non è mai stata manipolata né ha mai provocato uno scisma. Tutti gli scismi nella Chiesa sono arrivati da destra, pensi a Lefebvre...». L’ultimo suo libro in italiano è il romanzo Quell’uomo chiamato Gesù (edizioni Emi, pagine 414, 16) . Come Gutiérrez, Frei Betto cita una battuta dell’arcivescovo brasiliano Hélder Câmara: «Se do un pane a una persona affamata, la gente dice che sono un santo. Se chiedo perché questa persona ha fame, mi dicono che sono un comunista». Alla fine, conclude il teologo brasiliano, «ho salutato Francesco dicendo: extra pauperes nulla salus!, non c’è salvezza lontano dai poveri... E lui ha annuito: “Sono d’accordo”». © RIPRODUZIONE RISERVATA Alla Cattolica di Milano Premiati i vincitori del concorso «Scrittori in carrozza» Sono stati premiati ieri i sei «Scrittori in carrozza», vincitori del concorso organizzato da Trenord e Università Cattolica di Milano per dare voce alle storie dei pendolari e dei viaggiatori occasionali. Partito lo scorso giugno, il concorso ha prodotto anche un libro, edito da Ponte alle Grazie, che raccoglie i venti racconti migliori. La giuria, presieduta da Ermanno Paccagnini, ha premiato tre viaggiatori e tre partecipanti al corso di alta formazione della Cattolica «Il piacere della scrittura». Ad aggiudicarsi il primo premio tra i pendolari è stata Federica Baggio, 23 anni, di Monza con un racconto ambientato al Cairo, «Jamila». Tra gli studenti del corso, invece, ha vinto Maria Grazia Casali, classe 1960, di Brembio (Lodi), con «L’ultimo treno». La grande svolta mediatica del primo conflitto mondiale A ll’inizio la fotografia fu bandita. Subito dopo l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale, le autorità vietarono non solo di scattare istantanee nella zona delle operazioni militari e nei territori adiacenti, ma addirittura di trasportare in quei luoghi apparecchi fotografici che non fossero stati debitamente sigillati. Ma era troppo pressante la domanda d’immagini sugli eventi del conflitto: una disposizione del genere non poteva reggere, come nota Luigi Tomassini nel suo saggio sull’argomento che compare sul nuovo numero degli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa». Così fu il comando supremo ad ampliare enormemente i suoi reparti fotografici militari. Tre anni dopo, al momento della vittoria sull’Austria-Ungheria, i 23 operatori originari erano diventati 600 ed erano state realizzate oltre 150 mila riprese. Il fascicolo degli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa» è quasi integralmente dedicato alla Grande guer- 1914 1918 LA GRANDE GRAANDE GGUERRA UE La copertina di Beltrame sulla «Domenica del Corriere» del 30 maggio 1915 ra, in occasione del centenario. La relativa sezione, curata da una specialista della materia come Giovanna Procacci, mette a fuoco vari aspetti dell’impatto che il conflitto ebbe in Italia: sulla cultura, sull’economia, sulla condizione operaia, sulla sanità, sull’associazionismo. E ci sono anche contributi specifici dedicati ai soldati e alle istituzioni militari. Tuttavia la parte forse più interessante riguarda le rappresentazioni dell’immane tragedia bellica diffuse all’epoca. Tra i tanti mutamenti traumatici provocati dalla Grande guerra vi fu anche una vera e propria rivoluzione mediatica, resa possibile dai nuovi mezzi di comunicazione ed enfatizzata dalle esigenze della propaganda. Per tornare alla fotografia, essa negli anni dal 1915 al 1918 soppiantò largamente su giornali e periodici le tradizionali illustrazioni, tranne che nella rappresen- tazione dei combattimenti, riservata ancora in prevalenza alle matite di disegnatori come il famoso Achille Beltrame, l’artista che realizzava le copertine della «Domenica del Corriere». D’altronde la produzione di foto, sottolinea Tomassini, «fu enormemente più ampia di quella che circolò sulla stampa», poiché le immagini in grande maggioranza ebbero una diffusione limitata, «spesso solo privata nel ristretto ambito familiare o delle relazioni personali dei loro autori». Nonostante la censura, era impossibile impedire ai combattenti d’immortalare le situazioni in cui si trovavano. È quindi molto importante, per capire la realtà del conflitto e la memoria che ne è stata tramandata a livello popolare, l’iniziativa avviata dal portale Europeana per raccogliere e digitalizzare documenti e cimeli della Grande guerra forniti dai discendenti dei mili- La rivista Anni di sofferenza per tutto il Paese S’intitola «La società italiana e la Grande guerra» l’ampio dossier, a cura di Giovanna Procacci, che compare sul nuovo numero della rivista «Annali della Fondazione Ugo La Malfa», diretta da Corrado Scibilia. La sezione comprende, tra gli altri, saggi di Emilio Gentile, Nicola Labanca, Lucio Fabi, Bruna Bianchi, Fabio Degli Esposti, Alessandra Staderini, Beatrice Pisa, Antonio Fiori, Rolando Anni e Carlo Perucchetti. Il fascicolo include anche una parte dedicata alla figura dello storico Rosario Romeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’addio Nata a Belgrado, non si piegò mai al regime comunista Svetlana Velmar-Jankovic, autrice del «Dottor Živago» della Serbia di FRANCO CORDELLI È scomparsa a 81 anni la scrittrice serba, belgradese di nascita, Svetlana Velmar-Jankovic. È stata forse la maggiore autrice nella sua lingua della seconda metà del ventesimo secolo, al punto da essere considerata come in Russia si pensava a Pasternak. Era un paragone ingiusto, diciamo pure esagerato. La ragione di un simile accostamento è in prevalenza ideologica. La Velmar-Jankovic si mantenne al di fuori dei luoghi comuni ideologici, lontana dal comunismo. Si isolò, si rifugiò in se stessa. Tuttavia n o n d i s co n o b b e q u a n to l’ideologia dominante, in specie nel linguaggio, avesse avuto influenza, anche su di lei; un’influenza oppressiva, assorbente. Il linguaggio, diceva, si è impoverito, è diventato un «fascio di luoghi comuni». Aggiunse, o precisò, quasi fosse un’autocritica: «Le mie frasi sono diventate brevi, come le loro, e quasi spezzate. Frasi piuttosto avariate». Svetlana Velmar-Jankovic Nel suo romanzo di maggior rilievo, Lagum (che in Italia è stato tradotto l’anno scorso da Isabella Meloncelli per la Jaca Book, e dove il titolo è una parola turca che indica un tenebroso passaggio sotterraneo, un cunicolo senza luce), La denuncia Criticò l’ideologia dominante per avere impoverito e reso banale il suo linguaggio tari. Un lavoro nel quale è impegnato anche il «Corriere della Sera», che con il Collection Day del 18 maggio aprirà le porte per un giorno a chiunque voglia portare fotografie e memorie di quegli eventi, che saranno digitalizzate, restituite e poi pubblicate online. Del resto, ricorda Tomassini, qualcosa del genere fu avviato già negli anni del conflitto. Basti pensare che sulla «Domenica del Corriere» comparvero ben 1.273 fotografie di caduti, fornite in genere dalle famiglie, anche se poi la rubrica si trasformò, forse su pressione delle autorità, e finì per ospitare soltanto i volti dei decorati, non necessariamente morti sul campo. Inevitabilmente, come illustrano nei loro saggi Barbara Bracco e Fabio Todero, i giornali, i manifesti e le cartoline di guerra rispecchiano una visione del tutto edulcorata di quanto avveniva al fronte. I soldati italiani appaiono sempre attivi, raggianti: spesso il modello dei disegnatori sono i paladini dell’interventismo, primo fra tutti Gabriele d’Annunzio. Solo dopo la sconfitta di Caporetto vengono raffigurati militari feriti o addirittura mutilati, quasi a fare dei loro corpi menomati il simbolo dell’offesa subita dal territorio sacro della patria. Quanto ai nemici, se ne dà un’immagine disumanizzata e demonizzante, con evidenti venature razziste, specie nei fumetti di guerra destinati a circolare nelle pubblicazioni di trincea, su cui si sofferma un contributo di Roberto Bianchi. Aberrazioni propagandistiche, ovviamente, anche se purtroppo l’asprezza del conflitto scatenò davvero le pulsioni più distruttive. Il bilancio degli abusi compiuti nelle zone occupate dopo Caporetto dalle truppe nemiche, soprattutto tedesche, ma anche austro-ungariche, non lascia dubbi. Secondo quanto riferisce nel suo saggio Daniele Ceschin, oltre ai saccheggi e alle distruzioni che portarono alla morte di circa 23 mila civili per inedia o mancanza di cure sanitarie, vi furono 553 uccisioni. Gli stupri denunciati, solitamente di gruppo, furono un migliaio, certamente molti meno di quelli realmente avvenuti: in una cinquantina di casi determinarono la morte della vittima o di chi aveva cercato di proteggerla. @A_Carioti e maggiormente nella parte iniziale, questo tipo di frase non c’è. Al contrario, ci troviamo di fronte a un discorso che si avvolge su se stesso, dove la sintassi appare elaborata, al punto da presentarsi quasi spiraliforme, come se si trattasse di uno slancio iniziale, una reazione vigorosa. Poi, la narrazione si distende. Nello stesso modo in cui si acquieta la relazione tra i due protagonisti, due intellettuali che si erano conosciuti a Parigi nel 1930, s’erano sposati, s’erano amati, e avevano poi scoperto la problematicità del loro stesso rapporto — anche rispetto al mondo che li circonda e che alla fine li divide, con la tragica morte del marito al tempo dell’occupazione tedesca della Serbia. A questa altezza, quando il domani diventa tragedia, e il romanzo acquista una cadenza più amara, per paradosso Svetlana Velmar-Jankovic rivela una minore energia — pur restando la scrittrice prestigiosa che avevamo conosciuto nella prima parte del suo romanzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Eventi L’allestimento L’antica sede del Comune è uno scrigno colmo di tesori: dalle opere di Donatello e Filippo Lippi alla simbologia della Sacra Cintola Prato torna a tessere i fili d’oro della storia Dopo 20 anni di lavori riapre Palazzo Pretorio L’edificio dell’orgoglio P alazzo Pretorio, l’antica sede del potere comunale, riapre dopo vent’anni di progetti, lavori a volte impossibili ostacolati dalla burocrazia, e Prato si prepara a descrivere il suo big bang dell’arte. Tutto sarà diverso, adesso, nello scrigno-palazzo. Perché anche le antiche dimore riescono ad emanare emozioni, a parlare, a descriversi. E se per quattro lustri queste comunicazioni sono state interrotte per una chiusura che è sembrata eterna, può accadere che deflagrino all’improvviso con tutta la loro carica di storia e di bellezza. Qualcosa si era già intravisto durante la mostra sontuosa «Da Donatello a Lippi - Officina pratese», allestita in alcune delle sale del Palazzo sino a gennaio. Ma era stata la rassegna, come sempre accade, a polarizzare l’attenzione dei tanti visitatori e a oscurare la residenza, ancora da aprire e inaugurare in tutta la sua magnificenza. È un evento e non solo per Prato. In quelle stanze, finemente restaurate, tornano le opere di Donatello, Filippo e Filippino Lippi, Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, le grandi pale d’altare dipinte ad esempio da Santi di Tito e Alessandro Allori, la gipsoteca di Lorenzo Bartolini. E poi c’è una presenza unica e misteriosa, se pur virtuale: un venerato nastro di stoffa di lana caprina, intessuto da fili d’oro; 87 centimetri scarsi, eppure capaci di cambiare il corso della storia e dell’estetica di una città: Prato. È la rappresentazione della Sacra Cintola, reliquia mariana conservata ancora oggi nella cappella del Duomo, arrivata in città in epoca medievale, che trasformò la piccola pieve di Prato in città e la proiettò nel Rinascimento. La Cintola è blindata in un forziere di una cappella della cattedrale (anch’essa straordinario monumento guardiano di capolavori a due passi dal Palazzo) e per accedervi occorrono tre chiavi: la prima è custodita dal vescovo, le altre due dal sindaco, simbolo dell’unione tra sacro e profano nella venerazione del Bello e del Mistero. Dalla Cintola inizia la storia di Prato, la sua ascesa verso l’iperuranio dell’arte sino all’apoteosi La guida Il museo Apre il 12 aprile a Palazzo Pretorio: in tre piani conserva opere (dal ‘300 al ‘900) di artisti legati a Prato e pratesi. Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10.30-13.30 e 16-20. Sabato, domenica e festivi 10-20. Chiuso il martedì. Fino alle 24 i giovedì da giugno a settembre. www.palazzopr etorio.prato.it del Rinascimento. Nel Trecento, per celebrare la Cintola, erano arrivati i pittori Bernardo Daddi e Agnolo Gaddi e, nel 1428, gli operai della Pieve (oggi Duomo) affidarono la realizzazione di un pulpito sulla facciata, per l’ostensione della reliquia, a Donatello e Michelozzo. E ancora a onorare con la sua arte la miracolosa cinghia e affrescare la cappella dell’Assunta era giunto un giovane pittore talentuoso chiamato Paolo Uccello. Infine ecco Filippo Lippi «il più singolare maestro del tempo suo», come avrebbe scritto Giorgio Vasari, ad affrescare la Pieve già diventata cattedrale e a imprimere con il suo genio l’impronta indelebile della Prato dell’arte. I tesori del Palazzo Pretorio (l’allestimento è stato firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni) sono disseminati in un percorso che inizia dal piano terreno con stanze dedicate all’accoglienza e alla storia dell’edificio. Passata la sala dedicata alla Sacra Cintola, ecco il salone, ex tribunale e oggi dimora dei polittici tardogotici, tra cui la macchina d’altare di Giovanni da Milano e i capolavori di Filippo Lippi e dell’Officina Pratese. Poco più avanti c’è la sala dedicata a Filippino Lippi e ad altri maestri del tardo Quattrocento e del primo Cinquecento, quali Botticini, Raffaellino del Garbo e Luca Signorelli. Donatello svetta invece insieme ad altri nell’ultima sala. Maestoso è poi il secondo piano. Il visitatore è accolto da una selezione di pale di grandi dimensioni dei secoli XVI-XVIII e tre tavole di Santi di Tito e di Alessandro Allori. Gli altri spazi sono dedicati al Cinquecento e al Seicento. Nel mezzanino, tra il secondo e terzo piano, si entra nella collezione dei dipinti di fine Seicento e prima metà del Settecento. Infine il terzo piano, con disegni dello scultore Lorenzo Bartolini. Nel salone adiacente, altre opere sublimi ci accompagnano sino al Novecento, con le opere di Ardengo Soffici, e dei pittori della Scuola di Prato. C’è anche Jacques Lipchitz con quattro sculture di straordinaria bellezza. Ci sarà festa prima, durante e dopo l’inaugurazione. Con istallazioni luminose anche in tre dimensioni, musica e performance artistiche e figurative nel centro storico, voli in mongolfiera, murales volanti. «Palazzo Pretorio torna a essere lo scrigno dei tesori della città — commenta l’assessore alla cultura Anna Beltrame —, uno spazio vivo, capace di comunicare a tutti l’emozione della bellezza e la curiosità della scoperta, uno strumento prezioso per far conoscere la vera ricchezza di Prato». Marco Gasperetti [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Religiosità Sopra a sinistra, la «Madonna della Cintola» di Filippo Lippi; accanto, «Fiducia in Dio» di Lorenzo Bartolini La reliquia La città «legata» alla Cintola (vietati dubbi sull’autenticità) Giottesco Di Bernardo Daddi (1290 - 1348), la Predella di polittico con Storie della sacra cintola, proveniente dal Duomo di Prato di FRANCESCA BONAZZOLI N on c’è da stupirsi che il percorso museale del rinnovato Palazzo Pretorio inizi, al primo piano, con la sala dedicata alla reliquia della sacra Cintola, conservata nella cattedrale, attraverso una ricostruzione virtuale degli affreschi di Agnolo Gaddi nella cappella della Cintola in Duomo, le tavole di Bernardo Daddi, Agnolo Gaddi e altri autori del tardo Trecento. È proprio intorno alle reliquie, infatti, che in epoca medievale si è costruita l’identità e fondata l’autorità di molte città. Non solo. Secondo lo storico André Grabar il culto delle reliquie è proprio all’origine della venerazione delle immagini cristiane che inizia nel VI secolo e per questo il nucleo primitivo di molti musei si è formato intorno a tali oggetti di devozione. Accanto a chiodi e spine della corona della crocefissione, pezzi di colonna della flagellazione, teste di san Giovanni Battista, frammenti di femori, tibie e dita di santi, si accumulavano im- magini, statue, oreficerie o anche oggetti curiosi come denti di narvalo, raccolte d’arte e di meraviglie che fungevano da richiamo per i fedeli in pellegrinaggio e quindi esibite periodicamente e riprodotte in incisioni vendute a poco prezzo. Anche la storia di Prato è legata strettamente a quella della sua reliquia, la Cintola della Madonna, che fin dal Medio Evo ha contribuito all’identificazione civica e religiosa della città. Il “cingolo” così è anche chiamata la striscia di lana (lunga 87 cm) ricamata con fili d’oro, arrivò dalla Terra Santa nel XII secolo grazie Ad ampio spettro Dalla Spagna a Cipro molti ne rivendicano il possesso: attorno a oggetti come questo si è spesso costruita l’autorità delle città a un mercante, tale Michele Dagomari, dopo un millenario passaggio di proprietà che conduceva a ritroso fino a Maria stessa la quale aveva dato la cintura a san Tommaso come prova della sua assunzione al cielo. Tuttavia quella di Prato non è l’unica sacra Cintola in giro per il mondo. Altre città ne vantano il possesso, prime fra tutte Costantinopoli e Gerusalemme. Ma anche Spagna, Francia, Gran Bretagna, Repubblica del monte Athos, Siria e Cipro assicurano di possedere l’originale tanto che, se si dovesse calcolare la circonferenza della vita di Maria dalla somma di tutte le cintole, ci troveremmo davanti a una taglia abnorme. Ma guai a dubitare dell’autenticità. Nel 1786, in epoca illuminista, il vescovo di Prato Scipione de’ Ricci cercò di ridimensionare il valore sacro del cingolo, ma fu costretto a ritrattare da una rivolta della popolazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Eventi 47 italia: 51575551575557 Da vedere oltre il Palazzo Tappe obbligatorie il Duomo con il pulpito eseguito da Donatello e il Castello dell’Imperatore fatto erigere da Federico II: la costruzione sveva si affaccia su piazza Santa Maria delle Carceri. Di lì si giunge al simbolo moderno della città: la scultura di Henry Moore «Forma squadrata con taglio». Il Museo-casa di Francesco Datini e il Museo del tessuto dicono molto della storia e del presente di Prato. Bisognerà aspettare l’estate per la riapertura del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (g. b.) Scarica l’«app» Eventi Informazione, approfondimenti, gallery fotografiche e la mappa degli appuntamenti più importanti in Italia. È disponibile sull’App Store di Apple la nuova applicazione culturale del «Corriere della Sera Eventi». È gratis per 7 giorni. Temi sacri A sinistra, «Noli me tangere» di Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello; a destra, «Polittico con Madonna e santi» del 1354, di Giovanni da Milano; in fondo a destra, Tobiolo e l’Arcangelo» di Raffaele Poppi L’intervista Lo scrittore mette a confronto il vecchio splendore con l’attuale crisi economica «Riprendiamoci il nostro passato ma governiamo la globalizzazione» Nesi: qui la politica ha dato il via alla liberalizzazione selvaggia di RANIERI POLESE «S ono naturalmente orgoglioso e contento del fatto che il Palazzo Pretorio torni a essere un luogo per la città, un luogo che conserva e mostra quanto i nostri padri ci hanno lasciato». Parla Edoardo Nesi, già assessore alla cultura della Provincia per tre anni (2009 – 2012), Premio Strega 2011 con il libro «Storia della mia gente». Insomma, come recita la dicitura sui manifesti che annunziano la riapertura del Museo di Palazzo Pretorio, «Prato si riprende la sua storia»? Edoardo Nesi sorride: «Se lo slogan serve a portare più visitatori possibili a vedere i tesori del museo, è azzeccato. Certo, la storia è una cosa troppo più grande dell’inaugurazione di una mostra». E qual è la storia di Prato? «Di storie Prato ne può raccontare tante». Lei per esempio nel suo libro ha raccontato la storia dei L’autore Nato a Prato nel 1964, Edoardo Nesi è autore di numerosi romanzi. Con «Storia della mia gente» (Bompiani 2010) ha vinto il Premio Strega nel 2011. Tra le sue opere (sempre con Bompiani): «Fughe da fermo» (1995), «Figli delle stelle» (2001), «L’età dell’oro» (2004, Premio Bruno Cavallini, Finalista Premio Strega 2005). Ha scritto e diretto il film «Fughe da fermo» (Fandango, 2001) suoi, della fabbrica di tessuti travolta dalla crisi e dalla globalizzazione selvaggia. «Sì, c’è la storia di ieri, cominciata con la fine della guerra e arrivata fino alla crisi recentissima, il 2000 all’incirca, quando la globalizzazione ha messo in ginocchio i pratesi. È la storia di un fenomeno partito con la ricostruzione, che ha prodotto una ricchezza condivisa, capace di andare a premiare non solo il più furbo ma tutti quelli che avevano voluto lavorare tanto, anche più degli altri. È qui che nasce l’immagine di una città benestante, ricca di una ricchezza prodotta dal lavoro, la storia di una esplosione di benessere che però si è rivelata transitoria». E la cultura? «Se negli ultimi anni Prato ha aperto istituzioni culturali importanti, tutto questo era nato prima, quando c’erano ancora i soldi. Parlo del Museo Pecci, che oggi purtroppo vive un momento di stasi; parlo del Museo del tessuto, della Biblioteca Lazzerini, bellissimo esempio di restauro di un’architettura industriale: nei locali della ex fabbrica Campolmi c’è ora una struttura che ogni giorno accoglie centinaia di ragazzi di ogni colore e razza che qui studiano, leggono, si incontrano. Come il restauro del Palazzo Pretorio, anche queste operazioni erano state progettate molti anni prima: c’è voluto del tempo per i lavori, ci sono voluti molti soldi ma sono stati spesi bene». Nell’ultimo piano del Museo di Palazzo Pretorio, quello da cui si gode la più bella vista di Prato, c’è l’omaggio della città al suo cittadino più famoso: Curzio Malaparte. «È stato grazie a lui se Prato si è vista raccontare, rappresentare per la prima volta. Ho riletto, poco tempo fa, le pagine di “Maledetti toscani” dedicate ai cenciaioli pratesi: qui Malaparte crea una leggenda, con lui i pratesi dei cenci diventano degli eroi, grandi e coraggiosi come gli Achei di Omero». In Piazza del Comune, davanti al Palazzo Pretorio, c’è la statua di Francesco Datini, «il mercante di Prato» che fra Tre e Quattrocento inventò la lette- ❜❜ La tenuta ❜❜ Guardare avanti La coabitazione con la comunità cinese non ha mai generato razzismo Non bisogna farsi vincere dalla rabbia. Dobbiamo avere speranza nel futuro ra di cambio e dette prova di grande intelligenza come imprenditore e come mercante. Dentro al museo si ammirano le opere d’arte fiorite a Prato in quei secoli. Se oggi però si parla di Prato è per via della coabitazione con la comunità cinese: pochi mesi fa c’è stato il rogo in cui hanno perso la vita sette lavoranti cinesi. Lei ha scritto che «si parla molto dei cinesi, ma non si parla con i cinesi». «È vero, ma oggi con la seconda generazione il dialogo è avviato. Sono ragazzi cresciuti in città, che con i genitori che lavorano notte e giorno hanno pochissimi rapporti: crescono nelle scuole, nelle biblioteche, fanno amicizie fuori dalla loro comunità. E si raccontano in testi che per iniziativa della Provincia sono raccolti in un libro intitolato, appunto, “Seconda generazione”. I genitori, la prima generazione, invece non parlano. Sono chiusi. Però voglio ripetere che Prato, anche se gli imprenditori venivano messi in crisi dai prodotti cinesi, non ha mai dato vita a manifestazioni di razzismo. Il problema, ed è un grosso problema, riguarda la politica. Si è dato il via qui a una liberalizzazione selvaggia. Non c’è stato nessun controllo, nessuna regola. Sembrava che ai politici italiani non interessasse sapere che il maggior polo del tessile italiano stava morendo. Abbiamo una classe politica che ancora oggi, mi pare, non ha capito la portata della globalizzazione e non ha nessuna idea su come affrontarla. Però io non voglio limitarmi a guardare al passato, alla rabbia per come le cose sono andate. Voglio guardare al futuro. Dicono che Prato è un po’ il laboratorio d’Italia, che quello che succede qui anticipa di almeno dieci anni quello che poi accade nel Paese. Voglio credere che Prato ce la farà a rinascere. A riprendersi la sua storia e inventarsene una nuova». © RIPRODUZIONE RISERVATA La società L’associazione che attraverso gli spettacoli di Shi Yang Shi, emigrato a undici anni, ha sgretolato diffidenze reciproche coinvolgendo gli studenti Sulla scena del «Compost» prove di integrazione culturale Due donne di teatro italiane e un attore cinese uniti nel costruire un’identità civica comune P ratesi da una parte, cinesi dall’altra. Ideogrammi, miti, significati, rappresentazioni: i due mondi paiono lontani e per molti motivi in contrasto. Com’è noto, in città, le due etnie hanno ben poche esperienze di successo, da annoverare nel campo della cooperazione e dello scambio. Tuttavia è proprio nell’arte e nell’offerta culturale che si trovano i germogli di un cambiamento di rotta, di una collaborazione che produce risultati. Le esperienze e le immagini lo raccontano, almeno a partire da tre anni fa, quando due donne di teatro — Cristina Pezzoli e Letizia Russo — hanno cominciato a percorrere la strada della creazione di un’associazione culturale. L’idea era quella di fondare uno spazio per il teatro libero, un luogo che di lì a poco, al di là di ogni intenzione, sarebbe diventato il primo e più importante strumento di scambio culturale fra le due etnie: il «Compost». Là, nello stanzone di un’ex fabbrica nel cuore del centro storico (in via Santa Chiara) si è consumato a suon di spettacoli, confronti, esperimenti, giochi di ruolo, il più significativo processo di incontro fra i due mondi. L’incontro della compagnia e dell’associazione con l’energia dell’attore cinese Shi Yang Shi si è rivelato essere il passo decisivo. Nato in Cina e giunto in città con la madre a undici anni, l’attore trentacinquenne ha già inanellato una serie di performance e spettacoli che hanno coinvolto — emotivamente e fisicamente — centinaia di persone sul tema della cultura di provenienza e sul campo del confronto fra italiani e cinesi. Il tentativo (in gran parte riuscito) è stato quello di condividere la cultura orientale con i L’emozione Insieme a Palazzo Pretorio dopo il tragico rogo degli operai asiatici per smorzare la tensione La musica Altri momenti di coesione, i concerti della Camerata seguiti da 10 mila allievi misti pratesi e di mostrare tutto lo splendore di quella italiana ai propri connazionali. Un compito complesso nel contesto di conflitto della città, animato da un dualismo figlio della crisi economica e dell’odio (reciproco) sociale. Ma «Compost» ha avuto spesso ragione di questa barriera, forse anche perché a cercare un confronto è stato uno come Yang, che vive interiormente il dualismo culturale italo-cinese. Questo è stato anche il tema del suo ultimo spettacolo (per la regia di Cristina Pezzoli) «Tong Men-g». La coppia Pezzoli-Yang era stata protagonista nel dicembre scorso di un passaggio cruciale: lo spettacolo allestito in fretta e furia all’interno del Palazzo Pretorio dopo due settimane dal tragico incendio che in via Toscana fece sette vittime tra gli operai cinesi. In un’atmosfera surreale e commovente la performance era andata in scena di fronte a italiani e cinesi, molti dei quali parenti delle vittime del rogo giunti dalla Cina in quei giorni. L’associazione ha messo in campo diverse iniziative per travasare e mischiare le due culture in città. Il risultato è stato che molti dei cinesi di Prato «hanno cominciato a fidarsi». Ma le iniziative di scambio nell’arte non Tra gli affreschi Un momento dello spettacolo lo scorso dicembre a Palazzo Pretorio, due settimane dopo la tragedia della fabbrica si limitano a questo: la crescita del percorso interculturale tramite la musica e la scuola ha portato quest’anno diecimila studenti pratesi (di cui una buona parte sono cinesi di seconda generazione) ad assistere ogni giovedì mattina — ammirati — alle prove generali dell’orchestra della «Camerata»; l’estate scorsa l’amministrazione comunale ha messo in scena la Turandot all’interno del Castello dell’imperatore (simbolo architettonico medievale di Prato) con attori/cantanti cinesi. Molte delle basi nello scambio della cultura sono infine state poste con l’esperienza autonoma di «Alp», l’associazione di giovani pratesi — italiani e cinesi — che organizza corsi di lingua gratuiti per stranieri. In quelle classi, ricavate negli stanzoni di un circolo Arci nel cuore della Chinatown pratese, gli alunni siedono da tre anni tutti assieme, mescolati e contenti. Giorgio Bernardini © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 49 italia: 51575551575557 Corriere della Sera SMS Idee&opinioni Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile RIFORMA DEL TITOLO V SEGUE DALLA PRIMA Non è necessario invocare la giurisprudenza, basta il buon senso, per giudicare non equo un divieto che poteva essere aggirabile, a condizione di potersi permettere uno o più «viaggi della speranza procreativi» all’estero. Il pronunciamento della Consulta non è però significativo solo per questo, ma anche perché segna uno scatto, e uno scarto, nei confronti dei ritardi della politica nel rispondere alle domande e alle esigenze suscitate dai mutamenti che l’evoluzione scientifica continuamente impone a livello sociale. Si tratta, beninteso, di un ritardo in certa misura fisiologico e persino opportuno, perché è sacrosanto che i decisori pubblici abbiano il tempo di soppesare benefici e rischi delle nuove opportunità offerte dalla scienza sul tessuto sociale, sul diritto e sulla sicurezza dei cittadini. Tuttavia, quando il ritardo è eccessivo può dare adito a fenomeni che creano sconcerto, come quello rappresentato dal fatto che sempre più spesso siano organi diversi dal Parlamento, come i giudici, a farsi interpreti di richieste (non sempre legittime) di singoli cittadini su temi drammatici che attengono all’area della salute. L’auspicio, dopo la decisione della Consulta, « è che la politica prenda atto di questo iato e torni prontamente a occupare il posto e il ruolo che le spettano e che gli elettori le hanno assegnato a questo scopo». Il Parlamento viene da ieri sollecitato a prendere atto, ancora una volta, che su temi sensibili e difficili come quelli che attengono alla bioetica è necessario dotare il Paese di «binari» solidi. Nel caso specifico si potrà obiettare che la legge 40 è stata votata da un Parlamento liberamente eletto e che il referendum per la sua abrogazione è stato altrettanto liberamente disertato dagli aventi diritto al voto. È verissimo e questo non può e non dev’essere dimenticato nelle prossime discussioni sull’argomento. Così come dovrà essere disposta senza tentennamenti la regolamentazione di tutti gli aspetti problematici (non sono pochi e sono importanti) della fecondazione eterologa, nonché affrontato con granitica fermezza un eventuale rischio di commercio dei gameti (ancora più odioso della discriminazione per censo nella possibilità di accedere all’eterologa), paventato da più d’una voce. Quello che, comunque, c’è da augurarsi è che la decisione della Consulta sia una sfida che venga raccolta dalla classe politica per coniugare maggiore consapevolezza, preparazione e prontezza di fronte alle possibilità che pone il progresso. Non per accettarle supinamente, ma nemmeno per ignorarle. Servirebbe a poco e per poco. Luigi Ripamonti © RIPRODUZIONE RISERVATA PUGNO DI FERRO EGIZIANO CON LAICI E GAY AL SISI NON COLPISCE SOLO GLI ISLAMISTI ✒ Sono milioni, in Egitto e nel mondo, a pensare che il generale Abdel Fattah Al Sisi abbia salvato il più grande Paese arabo dalla dittatura dei Fratelli musulmani e sia ora il garante di una democrazia laica. In milioni l’hanno infatti appoggiato quando in luglio depose l’impopolare raìs islamico Morsi. In milioni lo eleggeranno in maggio suo successore. Ma se sui rischi di una deriva teocratica corsi con l’ex presidente-Fratello si può e si deve discutere, sulla democrazia laica di Al Sisi c’è poco da dire. Se non che, come ammettono alcuni suoi sostenitori, «arriverà quando il Paese sarà pronto, inshallah». Ovvero, per adesso non c’è. Il pugno di ferro del nuovo regime non si è abbattuto solo sui Fratelli, con centinaia di morti e migliaia in cella. Anche i rari democratici laici che osano alzare la voce stanno pagando caro. Come i tre giovani leader di Tahrir condannati lunedì a tre anni di carcere, dopo mesi in cella e scioperi della fame. Colpevoli di aver protestato pacificamente contro la legge di Al Sisi che vieta ogni protesta. Tra loro il più noto è Ahmed Maher, capo del 6 Aprile, il più importante movimento della Rivoluzione del 2011. Moderato, anzi «socialdemocratico», si dichiara questo ingegnere 33enne. Le ong umanitarie e molti governi hanno chiesto il loro rilascio, come lo chiedono per i giornalisti (tra cui quattro stranieri), in prigione da tempo per aver sfidato la censura massiccia. Ma tutti gli appelli sono stati vani. E adesso è emerso un altro caso allarmante: quattro uomini sono stati condannati a otto anni, uno di loro pure con lavori forzati, per omosessualità. L’ong Human Rights First sostiene che dall’arrivo di Al Sisi le condanne per orientamenti sessuali sono in aumento, quest’ultima è la più grave dal 2001. Perfino i diritti delle donne, in teoria più garantiti dalla nuova Costituzione, sono minacciati: la legge che punisce le molestie sessuali, già poco applicata, è ad esempio «in fase di revisione» . Il timore è che finisca per essere cancellata. Cecilia Zecchinelli © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MODERNITÀ CHE RIEDUCHI AL GUSTO COSÌ POSSIAMO AIUTARE I NOSTRI RAGAZZI ✒ Forse bisognerebbe riflettere sul concetto di modernità. Ci spingono a farlo sia il libro di Michele Serra, Gli sdraiati, sia la mostra di Renzo Piano a Padova «Pezzo per pezzo», ma anche le recenti demolizioni e ricostruzioni effettuate in varie città, fra cui Milano. Secondo Serra, c’è in atto uno scontro fra generazioni che non si parlano più. Perché molti giovani vivono in una sfera che non ha nessuno dei punti di riferimento della generazione precedente? Gli sdraiati di Serra sembrano non avere interesse alla cultura né alla realtà: si sdraiano sul divano per ore e col telecomando esplorano programmi improbabili come feste locali o concorsi a premi di basso livello, oppure combattono su playstation battaglie immaginarie. L’unica costante è la musica negli auricolari. Ma sembrano stanchi più che disinteressati: forse nessuno è mai riuscito a risvegliare quello che hanno dentro. Bisogna saperlo fare al momento giusto: se lo lasci passare, la partita sembra persa. Forse i genitori si sono rifugiati anche loro in un mondo virtuale: quello del loro sogno intellettuale. Certo la televisione e i giochi elettronici contribuiscono non poco a deviare l’attenzione, ma sembra che la scuola non abbia più influenza. Serra immagina che il conflitto generazionale finisca in una guerra vera, con un finale compromissorio. Ma senza alcun riscatto. A contribuire a questo disastro sta sicuramente l’assetto urbanistico che rifiuta la valorizzazione delle qualità esistenti verso un «nuovo» che spesso non vale l’usato. Su questo Renzo Piano imposta la sua battaglia, ben rappresentata dalla mostra di Padova, con molti esempi del suo «riabilitare» o «rammendare» interi quartieri, talvolta periferici. La rieducazione del gusto che sta alla base della sua «modernità» potrebbe esercitare un ruolo sui giovani, portati a disprezzare il gigantismo della civiltà metropolitana e ad apprezzare la dimensione più umana della città e del saper vivere. L’assetto urbano può forse fare altrettanto, anche più della buona scuola. Franco Morganti © RIPRODUZIONE RISERVATA Rapporto tra Stato, Regioni e enti locali Buoni propositi e molte incertezze di VALERIO ONIDA C aro direttore, il disegno di legge governativo sulle riforme costituzionali arriva in Parlamento con un impianto e con contenuti pressoché invariati, salvo alcuni dettagli, rispetto alla bozza anticipata il 12 marzo. Vale la pena dunque di tornare su di esso con osservazioni di merito. In primo luogo rimane un disegno di legge unico che assomma riforme alquanto eterogenee fra loro: quella del bicameralismo, quella del procedimento legislativo, quella dei rapporti Stato-Regione, oltre alla soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. È un errore, perché si tratta di argomenti diversi, anche se alcune connessioni non mancano. Il Parlamento dovrebbe esaminarli separatamente e, soprattutto, se si dovesse andare al referendum, dovrebbe essere consentito agli elettori di esprimersi su ciascuno di essi, senza essere costretti a un unico sì o un unico no. Sul bicameralismo restano valide le considerazioni che ho espresso nell’intervento sul Corriere del 18 marzo, aggiungendo qui che nel testo finale ricompare l’illogica attribuzione di seggi senatoriali di diritto a un gruppo di sindaci (quelli dei Comuni capoluogo di Regione) che, se approvata, consacrerebbe una ingiustificata discriminazione in termini di rappresentanza fra elettori delle città ed elettori che risiedono nei centri minori. Ma qui voglio soffermarmi sul tema dei rapporti fra Stato, Regioni ed enti locali (il famoso Titolo V). L’ispirazione di questa parte del progetto è nettamente nel senso di una radicale ricentralizzazione delle competenze. Non solo si trasformano molte materie da «concorrenti» (dove lo Stato detta i principi e il resto spetta alla Regione) in materie e funzioni di competenza esclusiva dello Stato. Ciò, si badi, non solo per ambiti (come il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario o la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia) che per comune consenso vanno ricondotti allo Stato: ma anche per settori per i quali un certo decentramento legislativo, nella disciplina di dettaglio, è quanto mai opportuno: come l’ordinamento scolastico o la disciplina del lavoro pubblico (e come sarebbe opportuno anche per la tutela dell’ambiente, già oggi attribuita invece al solo Stato). Vero è che i presupposti da cui parte il progetto, di eliminare cioè tutte le materie «concorrenti», lasciando in vita solo competenze statali esclusive e competenze regionali, è poi rispettato solo formalmente: in molti casi si attribuisce allo Stato competenza solo per l’emanazione di «norme generali» (sull’istruzione o sul governo del territorio e l’urbanistica) o sulla «programmazione strategica» (?), come per il turismo. Onde il concorso della competenza regionale, cacciato dalla porta, rientra (necessariamente) dalla finestra. Se l’intento è di ridurre le incertezze e le controversie costituzionali sul riparto di competenze, esso non è affatto raggiunto, mentre ciò che servirebbe (anche a ridurre il contenzioso davanti alla Corte costituzionale) sono leggi statali (meglio se concertate al centro col Senato delle autonomie) che dettino davvero una BEPPE GIACOBBE FECONDAZIONE, CADE UN LIMITE SIMBOLO UN AVVISO AI RITARDI DELLA POLITICA disciplina «generale», delimitando in via legislativa prima che giurisdizionale gli spazi di intervento delle Regioni. Si aggiunga che si prevede nel progetto la cosiddetta «clausola di salvaguardia» che autorizzerebbe, in termini amplissimi, lo Stato a intervenire anche nelle materie spettanti alle Regioni «quando ricorrono esigenze di tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica o di realizzazione di riforme economico-sociali di interesse nazionale»: rinverdendo così tutto l’armamentario (riforme economicosociali, interesse nazionale, esigenze unitarie) che già in passato è servito a giustificare quasi ogni «incursione» del legislatore statale sul terreno delle competenze regionali. Una clausola di salvaguardia può servire, ma in un sistema in cui il suo impiego sia condiviso dal Senato delle autonomie e le competenze regionali siano chiaramente definite e tutelate anche nei confronti degli interventi statali che si avvalgono di titoli «trasversali» come la tutela della concorrenza o il coordinamento della finanza pubblica. Basti pensare che utilizzando questi ultimi lo Stato ha potuto impunemente azzerare le competenze locali in tema di orari dei negozi o fissare il numero (!) massimo dei consiglieri di amministrazione delle società partecipate dalle Regioni. Per di più il progetto estende la potestà anche regolamentare dello Stato in tutto l’ambito delle sue competenze legislative; elimina la previsione di leggi speciali su intese dirette ad ampliare le competenze di singole Regioni (consentendo solo eventuali deleghe), sopprime le Province (su di che vi sarebbe molto da dire) e riserva allo Stato la legislazione sui principi dell’ordinamento locale e sulle funzioni fondamentali degli enti locali: così ribadendo e anzi accentuando la tradizionale contrapposizione italiana fra Regioni e Comuni, che spinge questi ultimi a cercare in sede centrale alleati contro le tentazioni accentratrici delle Regioni. Per anni siamo stati bombardati dalla invocazione di un fantomatico «federalismo» e dalle denunce di uno (spesso reale) eccesso di centralismo statale. Ora il progetto governativo di riforma non solo inverte il senso di marcia, ma torna a fondare una legislazione e una prassi quanto mai diffidenti nei confronti delle autonomie territoriali: nonostante che fra i principi fondamentali della Costituzione ancora vigente e ,nelle tradizioni più illustri del pensiero politico repubblicano, trovi ampio riconoscimento il principio di autonomia, a cui la Repubblica dovrebbe adeguare «i principi e i metodi della sua legislazione» (articolo 5). Il Parlamento vuole davvero battere questa strada, considerando le autonomie territoriali sostanzialmente solo come fonti di sprechi e di «costi della politica»? E le Regioni, specie quelle in cui la tradizione del pensiero e della prassi autonomistica è più radicata, non hanno nulla da dire? Presidente emerito della Corte costituzionale © RIPRODUZIONE RISERVATA PUTIN E L’OCCIDENTE Ucraina, la diplomazia dei pragmatici di FRANCO VENTURINI SEGUE DALLA PRIMA Oppure è preferibile esplorare la via del compromesso sapendo che, sulla Crimea, il discorso è chiuso e che all’Ucraina non si può imporre dall’esterno una federazione su base storico-culturale? La prima delle due opzioni, quella di varare nuove sanzioni economiche e finanziarie approfondendo e prolungando nel tempo la spaccatura con il Cremlino, sulla carta ha i favori del pronostico. Per una serie di ragioni. L’Ucraina potrà bloccare ogni alternativa, soprattutto se parteciperà davvero il 17 prossimo a Vienna a un inedito incontro quadripartito tra America, Russia, Europa e, appunto, Ucraina. Si aggiunga che a sostenere le posizioni di Kiev ci sono sì in prima linea i polacchi e i baltici, ma anche quei settori politici e/o congressuali di Washington assai sensibili, di questi tempi, agli orientamenti della comunità polacca in America. E gli altri europei si sono già impegnati a favore delle nuove sanzioni, benché manchi finora l’azione offensiva di Putin che tutti (anche Obama) hanno indicato come motivo per far scattare il terzo e più grave castigo sanzionatorio. Eppure, se è lecito temere che le pretese di Putin provochino lacerazioni profonde, l’arma diplomatica non è ancora spuntata. Nell’ultima settimana Kerry e Lavrov si sono parlati riservatamente, il che è buon segno. L’idea russa di fare dell’Ucraina una federazione tenuta insieme dai gasdotti non può essere accettata così com’è, ma può diventare oggetto di trattativa. È improbabile che Putin ottenga un’annessa garanzia costituzionale di neutralità, ma sul tema dell’ingresso di Kiev nella Nato esistono margini negoziali già emersi nel 2008, quando gli europei frenarono gli entusiasmi di George W. Bush. E alla Russia andrebbe comunque imposto di partecipare allo sforzo economico pro Ucraina e di ripristinare per il suo gas il prezzo di favore inizialmente concesso a Yanukovich. L’interrogativo, insomma, è ancora valido: una realistica stabilità dell’Ucraina può essere raggiunta in accordo con la Russia piuttosto che contro di essa? Molte risposte dipendono da Vladimir Putin. Ma anche in Occidente sarebbe opportuno mettere da parte ogni retorica da fronte interno (tanto Obama quanto Putin ne hanno subito il peso) e andrebbe invece avviato, alla luce del sole, quel dibattito sul che fare che sin qui si è piuttosto dissimulato nei mormorii tipici dell’indecisionismo europeo (e da qualche tempo anche americano). Putin va sfidato all’insegna del suo stesso pragmatismo, gli va fatto capire che non può tenersi la Crimea, mettere le mani sull’Ucraina dell’Est e insieme scongiurare le sanzioni che manderebbero a picco la sua traballante economia. Non può, se non è pronto anche lui a fare concessioni e a dare garanzie, pur sapendo che servono almeno tre anni per far arrivare in Europa lo shale gas americano e che le sanzioni rischierebbero di aggravare anche lo stato dell’economia globale. Per superare la crisi limitando i danni, tutelando maggioranze e minoranze ucraine senza creare un nuovo Muro e senza spingere una Russia indebolita nelle braccia della Cina avida di gas e petrolio, non serve un Occidente cinico. Basta un Occidente consapevole della sua forza e della debolezza economica russa, ma anche dotato di quella lucidità storica e politica che serve spesso a prevenire il peggio. E bisogna fare presto, perché non si potrà andare avanti a lungo con quei soldatini fermi al confine e quelle supersanzioni ferme in rampa di lancio. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 51 italia: 51575551575557 Lettere al Corriere dovrebbe sempre e comunque rimanere quella di sempre. Romolo Rubini [email protected] Caro Rubini, a Costituzione ha mal definito, forse intenzionalmente, i poteri del capo dello Stato. Ha dato formalmente al presidente del Consiglio la direzione del governo, ma lo ha privato di un potere fondamentale, lo scioglimento delle Camere, e ne ha fatto una sorta di coordinatore che non ha neppure il diritto di congedare un ministro quando avrebbe buoni motivi per rimpiazzarlo con una persona più adatta all’incarico. Questa ambiguità ha suscitato in alcuni presidenti della Repubblica la convinzione che le loro funzioni potessero venire estese e raffor- L PATTO DI LONDRA STIPENDI DEI PARLAMENTARI Destino di Fiume Una dimenticanza? Caro Romano, lei ha trattato le conseguenze del Patto di Londra del 26 aprile 1915 fra Italia, Francia, Regno Unito e Russia, che prevedeva l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa, entro un mese. In cambio avrebbe ottenuto, in caso di vittoria, il Trentino, il Tirolo Meridionale, la Venezia Giulia, la Dalmazia e l’intera penisola istriana, con l’esclusione di Fiume. Non è chiaro perché fosse stata esclusa la città di Fiume, fra l’altro, popolata in gran parte da cittadini di lingua italiana. Sono sorpreso che fra i vari tagli di spesa che si prevedono per salvare l’economia del Paese non si sia ancora parlato di tagliare i ricchi emolumenti dei parlamentari italiani adeguandoli a quelli per gli altri parlamentari europei. Maura Bressani Trieste Quando fu firmato il Patto di Londra tutti davano per scontato che l’Impero austro-ungarico sarebbe sopravvissuto al conflitto e pensavano che fosse assurdo privarlo del suo maggiore porto meridionale. L’Italia chiese Fiume quando fu evidente che le province slave meridionali dell’Impero intendevano creare uno Stato indipendente. mento e governo maggiormente responsabili. Mi sembra normale quindi che il presidente della Repubblica segua attentamente l’azione del governo e abbia il diritto di essere informato sul modo in cui sta realizzando il suo programma. Non dimentichi infine, caro Rubini, che fra i compiti del presidente della Repubblica vi sono anche la promulgazione delle leggi e l’emanazione dei decreti che hanno valore di legge. Chi mette la sua firma in calce a una legge, ha il diritto di sapere che cosa firma. Continuo e pensare che occorra correggere le ambiguità presenti nella Costituzione e rafforzare i poteri dell’esecutivo. Ma con questa Carta è giusto che Renzi vada spesso al Quirinale. percorso non è semplice e i risparmi non sono certi. Tutto si può fare, se si vuole. Vada avanti con «il rullo compressore»: continuiamo a sentirne parlare, ora vogliamo vederlo all’opera! OPINIONE PUBBLICA Giorgio Volonteri, Imperia IN BASE AL MERITO CONTRO GLI SPRECHI Sacrifici e privilegi Matteo Renzi non perde occasione per sostenere che ora i sacrifici devono essere fatti da chi, negli scorsi anni, ha avuto di più. Singolare è il suo silenzio su quali siano le sue idee per includere Papa Francesco ha deciso: non chiuderà lo Ior, il discusso Istituto per le opere di religione. Fa bene? cezionali (l’impennata dello spread sui mercati internazionali, le pressioni di Bruxelles) ed esercitò un potere previsto dall’articolo 92 della Costituzione. Quando il Parlamento non riuscì a eleggere il suo successore e i partiti gli chiesero di restare al Quirinale, mise condizioni (l’approvazione di una nuova legge elettorale) che erano direttamente collegate all’esercizio delle sue funzioni. Se lo scioglimento delle Camere rientra fra le sue responsabilità, era giusto chiedere l’approvazione di una legge che evitasse i danni provocati da quella con cui l’Italia aveva votato nelle elezioni precedenti. Annunciò che se questo non fosse accaduto si sarebbe dimesso, e fissò in tal modo una sorta di scadenza che serviva a rendere Parla- Vittorio Busnelli [email protected] POLITICI La tua opinione su sonar.corriere.it zate. È accaduto con Luigi Einaudi quando affidò a Giuseppe Pella la formazione del governo. È accaduto con Giovanni Gronchi, quando fece lo stesso con Fernando Tambroni e pretese di dirigere la politica estera italiana dal Quirinale. E’ accaduto con Sandro Pertini quando intervenne nello sciopero dei controllori di volo. Ed è accaduto quando Francesco Cossiga cominciò a «picconare» la «Prima Repubblica». Il caso di Giorgio Napolitano è alquanto diverso. Quando nominò Mario Monti alla presidenza del Consiglio, dovette agire in circostanze ec- anche i politici nella categoria dei privilegiati. Paolo Cardamone [email protected] Calcolo dei compensi Il rullo compressore Credo che gli italiani siano arrabbiati contro pensioni d’oro e stipendi eccessivi perché i soldi guadagnati non sono conformi ai risultati ottenuti. Il problema non è la differenza di stipendio tra la base e i vertici del sistema produttivo: il problema è che troppo spesso non c’è corrispondenza tra i quattrini intascati e la meritocrazia. «Chiederemo ai cittadini di segnalare gli sprechi, annuncia il premier Renzi, promuovendo una campagna on line dal titolo «E tu cosa taglieresti?». Renzi (come Monti) sa perfettamente dove bisogna tagliare. Sono stati censiti 500 enti inutili e sopprimibili: incominci da lì e non si lasci condizionare da quelli che avvertono che il Fabio Sìcari, Bergamo SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda di oggi Sì Il sindaco di Roma, Marino, cancella dagli atti la parola «nomadi», perché irrispettosa. È giusto? 50 No 50 © RIPRODUZIONE RISERVATA Dubbi sugli Ogm Un tempo era la Chiesa ad avere il magistero della verità; oggi autorevoli congreghe di scienziati che pontificano consapevoli d’avere l’ultima parola. In questo senso va l’appello a favore degli Ogm da parte di una senatrice e di altri ricercatori. Ritengo invece che siano legittimi dubbio e diffidenza della maggior parte dell’opinione pubblica, almeno qui da noi. Filippo Testa Baldissero Torinese (To) BUROCRATESE Istruzioni criptiche Pur essendo un medico e come tale esente Iva, sto compilando la «Comunicazione polivalente operazioni rilevanti ai fini Iva» per l’Agenzia delle Entrate. Queste le istruzioni del Quadro TA: «Il Quadro Riepilogativo riporta la sintesi della numerosità del dato maggiormente significativo in funzione della natura del quadro compilato». Non aggiungo commento. Luca A. Leoni, Milano Interventi & Repliche Università a numero chiuso: i test / 1 A proposito dei test degli studenti per entrare nelle università a numero chiuso (Corriere di ieri), ogni anno io mi indigno. È inconcepibile, almeno per me, che sono un medico in là con gli anni, quindi iscritto all’università senza aver superato quiz più o meno demenziali, la farsa dei test e mi chiedo sempre come sia possibile valutare una persona (e quindi bloccarne la carriera) in base a domande che, spesso, richiederebbero di aver già completato gli studi della materia o, comunque, avere una conoscenza quasi enciclopedica dello scibile. Non si potrebbe imitare per esempio la Francia? Il 1° anno è comune agli studi di medicina, farmacia, odontoiatria e ostetricia. In Francia non esiste un test di modo naturale a sfornare professionisti volonterosi e preparati. Marco Menabuoni, Firenze CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli La prassi del numero chiuso per l’accesso a talune facoltà universitarie, contro la quale il liberale Luigi Einaudi manifestò fortissimi dubbi di costituzionalità (Prediche inutili), non solo è arbitraria e rappresenta un grave sintomo di involuzione culturale della nostra Università pubblica, ma è anche in prospettiva futura, a mio giudizio, un colossale errore. Tra non molti anni corriamo il rischio di soffrire la penuria di medici, architetti ed ingegneri e dovremo farli venire dall’estero. Le selezioni corrette AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. CONSIGLIERI DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri Generazione spritz Si salva chi viaggia S ono stato a Ferrara lunedì e c’era il sole. Una piccola città italiana in un mattino di primavera è un capolavoro che dovremmo issare come una bandiera, per dire al mondo che siamo meglio di quanto crede. L’occasione era l’iniziativa «Di sana e robusta costituzione», lanciata dall’Osservatorio adolescenti dell’assessorato ai Giovani, in collaborazione con le Pediatrie di comunità dell’Asl. Ho incontrato cinquecento ragazzi in un teatro ma non il vescovo, monsignor Luigi Negri. Peccato, perché so che i giovani interessano anche a lui. Qualche mese fa ha definito le adunate nella spettacolare piazza del Duomo «un postribolo a cielo aperto». Tornando a casa la notte, ha raccontato d’aver sorpreso «persone intente in atti di promiscuità. Ho visto scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo, evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici. Io non ho mai visto un postribolo. Ma l’idea era quella». Ora, mi risulta che quegli street bar (li chiamano così, in ferrarese moderno) siano di proprietà della Curia: quindi, se sono tanto demoniaci, basta non affittarli. Ma la questione supera l’aspetto immobiliare. Mi sembra, per cominciare, che la presenza in piazza escluda il vagabondare in auto tra le strade del Ferrarese, tra platani e fossi, dove per anni è avvenuta un’ecatombe di ragazzi. Meglio bevuti e vivi che morti, per cominciare. Certo, se non fossero bevuti sarebbe meglio. In questo, Ferrara non è sola. Una generazione cui non sappiamo offrire una prospettiva — due ventenni su tre sono disoccupati, non dimentichiamolo mai — si consola come può. A Ferrara Non mi piace e non giustifico: il vescovo cerco di spiegare, che è un’altra cosa. si indigna. Ma L’aperitivizzazione di una gesi chieda perché nerazione è sotto gli occhi di tutti. Lunghe giornate vuote si acceni giovani bevono dono grazie a fumo e alcol in compagnia, con la complicità di un buon clima e di un bel posto. I ragazzi italiani — monsignor Negri dovrebbe saperlo — si ubriacano anche in posti brutti e solitari. Ma di lì cercano di scappare. A Ferrara, e nelle altre cittàgioiello, rimangono. Ma così facendo scambiano il porto col mare, e potrebbero pentirsene. Il mare è quello che, a una certa età, bisogna provare: sfidando le tempeste, temendo la bonaccia, evitando il naufragio. Sono le città degli studi, i luoghi dei viaggi e dei primi lavori, l’Europa delle conoscenze e delle esplorazioni. Il porto è invece il luogo da cui si parte e dove si torna, per riposare, rifornirsi: e ripartire. Una città come Ferrara è un porto perfetto, anche perché è vicino al mare. Ma, ripeto, non è il mare. L’ho già scritto, lo ripeto: non c’è nulla di più triste, arrivati a una certa età, che capire di non essersi mai mossi. Di aver girato in tondo nel porto, accettando le sue piccole consolazioni: i soliti amici con cui tirare tardi, birra e corteggiamenti, un lavoro qualunque basta che arrivi. Non è un invito a scappare. È un invito ad andare perché poi sarà bello tornare. Il nostro viaggio non è infinito: per restar fermi avremo molto tempo, dopo. @beppesevergnini ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA sono date dalla verifica della frequenza e del rendimento attestato dagli esami, non da discutibili test di ammissione. Alberto Voltaggio, Roma Università a numero chiuso: i test / 2 © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Luciano Fontana E-mail: [email protected] oppure: www.corriere.it oppure: [email protected] Vauro ammissione all’inizio dell’anno accademico come da noi, ma è previsto un concorso (a «numerus clausus») nel corso del primo anno ed è suddiviso in due parti: la prima parte è prevista alla fine del primo semestre (dicembre/gennaio) e la seconda parte alla fine del secondo semestre (maggio). Ovviamente il concorso riguarda le materie che sono state studiate durante l’anno: chimica, biologia, embriologia, istologia, anatomia, farmacologia, scienze umane e sociali. È possibile ripetere il primo anno solo una volta e quindi preparare il concorso solo due volte. In media il 15-20% degli studenti lo supera e passa al secondo anno. Quindi una sana meritocrazia sfoltisce gli iscritti poco studiosi e poco motivati e che porta in FONDATO NEL 1876 CONDIRETTORE @ RENZI A RAPPORTO DA NAPOLITANO Italians POTERI DEL PREMIER E DEL PRESIDENTE di Beppe Severgnini Risponde Sergio Romano I media ci hanno informato che il presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale il presidente del Consiglio, occasione in cui sono stati esaminati l’iter del progetto di riforme costituzionali e il Def, che era all’odg del consiglio dei Ministri di martedì. Sembra tutto tranne che un incontro di cortesia istituzionale. La Costituzione però dice tutt’altro, perché l’art. 95 al primo comma statuisce che: il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo promuovendo e coordinando l’attività dei ministri. D’accordo che il governo non ha avuto la designazione popolare, ma la Costituzione Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Albania € 2,00; Argentina $ 14,50 (recargo envio al interior $ 1,00); Austria € 2,00; Belgio € 2,00; Canada CAD 3,50; CH Fr. 3,00; CH Tic. 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Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. Ltd 44/10 Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - Thailandia • Milkro Digital Hellas LTD - 51 Hephaestou Street 19400 Koropi - Grecia PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 1,90 (Corriere € 1,40 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 1,90 (Corriere € 1,40 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como € 1,20 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20; sab. Corsera + IoDon- na + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013 La tiratura di mercoledì 9 aprile è stata di 475.650 copie Spagna/Isole € 2,00; Hong Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 650; U.S.A. USD 5,00. 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Romanzi, novelle e teatro” € 9,30; con “English da Zero” € 12,39; con “Biblioteca della Montagna” € 10,30 52 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 53 italia: 51575551575557 Spettacoli La «prima» Il direttore d’orchestra era al debutto in un’opera al Piermarini. Impeccabile l’Enea interpretato da Gregory Kunde Risoluzione consensuale del contratto Rita Dalla Chiesa, addio a La7: un amore mai sbocciato La7 e Rita Dalla Chiesa hanno raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale della collaborazione. Urbano Cairo si è detto «dispiaciuto per le circostanze che non hanno consentito di sviluppare i progetti immaginati». La conduttrice ha commentato: «Non sono riuscita a passare a La7 neanche per dire ciao. Certi amori finiscono prima di cominciare». Ringraziamenti Il direttore d’orchestra Antonio Pappano (54 anni) ringrazia il pubblico al termine di «Les Troyens», l’opera di Berlioz che ha debuttato martedì sera al Teatro alla Scala. Oltre 11 minuti continuati di applausi hanno accolto, al calar del sipario, l’intero cast Berlioz incanta alla Scala Una festa per Pappano Undici minuti di applausi a «Les Troyens» Ottimo il cast, imponente la scenografia di ARMANDO TORNO U na sera di festa. Un’opera che si fissa nei ricordi. Alla Scala, martedì 8 aprile, Les Troyens di Hector Berlioz hanno riportato il teatro del Piermarini alla sua vocazione di grandezza. Peccato l’inizio alle 17.30 (con l’aggravante del giorno feriale) in una Milano in fibrillazione per la Fiera del mobile. Forse per tale motivo c’erano posti vuoti in platea e nei palchi. Tanti applausi, oltre 11 minuti alla fine. Lo spettacolo è piaciuto. Non entreremo nei dettagli della genesi e del valore dell’opera: rimandiamo al bell’articolo di Paolo Isotta, uscito sul Corriere di lunedì 7 aprile. Diremo soltanto che, nonostante gli ingenerosi giudizi su Les Troyens di personaggi quali Claude Debussy o Pierre Boulez, il capolavoro resta godibilissimo per noi; anzi, forse oggi più che in passato si comprende la genialità di questo compositore che scrisse anche il Grand traité d’instrumentation et d’orchestration modernes (prima edizione 1844). E come pochi altri conosceva l’arte dei suoni. Il direttore, Antonio Pappano (era al suo esordio lirico alla Scala), ha dato prova di essere una bacchetta di primo livello, anche se lui ha scelto di non utilizzarla. Ha ben governato la complessità dell’opera, nonostante la musica giungesse, oltre che dalla buca dell’orchestra, da ripetuti interventi di strumenti dietro le quinte e da un pal- chetto di proscenio. Dovendo essere rigorosi, noteremo che alla fine del primo atto si è avvertita una sfasatura tra il podio e gli strumenti del palco laterale (numero 11 della partitura): Pappano, però, non si è fatto condizionare dal piccolo problema. È un altro suo merito. Che aggiungere? A nostro giudizio ha lavorato molto; si è notata una ricerca di colore del suono. Proprio quel suono che taluni avrebbero forse desiderato qui più forte, là più debole, magari comparando la sua ad altre esecuzioni: ma non si dimentichi che Pappano ha condotto il grande organico come non accadeva da tempo alla Scala. Anche il coro — maestro ne è Bruno Casoni — ha goduto di questo beneficio. Cassandra, personaggio chiave nei primi due atti, era il soprano Anna Caterina Antonacci. Bella voce, anche se non potentissima (eccellente negli acuti, poco sonora nei gravi), ha saputo immedesimarsi nella parte con una dizione francese di ottima qualità. Ha meritato i calorosi applausi. Parole simili potremmo spenderle per Daniela Barcellona, nelle non facili vesti di Didone, protagonista nei tre altri atti. La voce era calda, perfettamente nello stile voluto dal compositore: un mezzo soprano con capacità di estensioni verso l’acuto. Il critico deve comunque notare una non perfetta dizione nella continuità (talune «e» Su Sky Arte Vasco Rossi si racconta in 5 puntate tv Sul palco Vasco Rossi è nato il 7 febbraio del ‘52 Vasco Rossi in cinque puntate. Immagini inedite e dietro le quinte per raccontare il lavoro e la personalità della grande rock star italiana. È questa la nuova produzione di Sky Arte, «Ogni volta Vasco»: cinque episodi (nel primo si racconterà del Vasco scrittore) in onda ogni mese su Sky Arte HD (canali 120 e 400 di Sky), dal 16 aprile. È la prima volta che Vasco si concede così generosamente alla televisione. Oltre a questa serie, l’8 maggio, su Rai2 il cantante sarà protagonista di «Unici»: una serata monografica prevista in prima serata. Epico Un momento dell’opera «Les Troyens» con, in primo piano, il soprano Anna Caterina Antonacci (53 anni, anche nella foto in alto a destra) chiuse sono diventate «a»). Ma siamo dinanzi a un’interprete di tutto rispetto. Ci è inoltre sembrato un Enea da manuale il protagonista maschile dell’opera, il tenore Gregory Kunde. Nonostante abbia un’età che oggi in Italia è diventata quella del prepensionamento, dimostra singolare freschezza vocale. Era perfettamente calato nel ruolo anche se i peli bianchi contrastavano con l’amoroso e mitico eroe interpretato. All’interno delle diverse note acute che era chiamato a cantare, va lodato — aria finale del V atto — per un do naturale sovracuto. Fabio Capitanucci, baritono, era Corebo. Colore e tecnica vocali degne di nota, presenza gradevole; tuttavia ci è sembrato che la sua fosse una voce inadatta al peso e alla potenza del personaggio (forse diventa eccellente in un ruolo donizettiano). Quanto a Iopa, il tenore Shalva Mukeria, nonostante la voce limpida e le buone estensioni, dobbiamo segnalare la cattiva pronuncia francese. Per esempio nel IV atto: «O blonde Cérès/ Quand à nos guérets», con quella «é» che si dovrebbe rendere «e»: le ha entrambe trasformate all’inglese in «i». Peccato. Sui costumi di Moritz Junge, resi ottocenteschi, eviteremo le censure ricordando che non recavano fastidio. Anche le scene di Es Devlin hanno reso l’insieme gradevole. Della riuscita regia di David McVicar si potrebbe segnalare qualche lieve licenza, come l’abbraccio di Enea con lo spettro di Ettore nel II atto: tollerabile in un’opera di teatro surrealista, stona per un ricreatore dell’Eneide. Altro non aggiungiamo, se non il fatto che Berlioz emoziona ancora, come la «pulcherrima Dido» di Virgilio. Ma qui, i desiderosi, potrebbero ripercorrere tutte le fasi, al di là delle note, che si celebrano nel IV libro del poema latino. Chi scrive ama il commento di Pease, P. Vergili Maronis Aeneidos Liber Quartus (Cambridge, Ma. 1935; ristampato a Darmstadt nel 1963). Lo considera la corte di cassazione dell’«affanno amoroso» della delusa regina dalla «sfolgorante bellezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nella Natura c’è tutto Non solo vitamine e minerali per risvegliare la tua energia Oltre 500 sostanze funzionali prodotte dalla Natura, selezionate da Aboca www.aboca.com sostegno vigore vitalità INNOVAZIONE PER LA SALUTE 54 Spettacoli Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 In Platea IL GIORNO DELLA CIVETTA Da Sciascia Primo giallo sulla mafia, protagonista il capitano Bellodi (Giovanni Costantino, e il cast, nella foto), regia Daniela Ardini (fino al 13, Duse, Genova) 7 giorni sul palco di CLAUDIA PROVVEDINI Il concerto L’orchestra di Lucerna e quel podio vuoto in ricordo di Abbado di ENRICO GIRARDI Senza direttore L’orchestra del Festival di Lucerna U n podio vuoto. È questa l’immagine più bella e toccante del Gedenkkonzert, concerto di ringraziamento del Festival di Lucerna in memoria di Claudio Abbado. L’ultimo suo concerto Abbado lo diresse lì, a Lucerna, il 26 agosto scorso, suonando l’Incompiuta di Schubert, oltre alla Nona di Bruckner, altra incompiuta. Ecco perché la Lucerne Festival Orchestra, da lui fondata, ricomincia da lì, dall’Incompiuta, e la suona senza direttore ma con la stessa partecipazione emotiva dei tanti meravigliosi concerti estivi delle ultime 11 estati. La musica di Schubert finisce in un silenzio surreale. Niente applausi, solo muta partecipazione d’orchestra e pubblico. Ecco poi Bruno Ganz, attore amico di Abbado, leggere la poesia elegiaca «Brod und Wein» (Pane e vino) di Hölderlin. Arriva Isabelle Faust, con cui Abbado aveva recentemente registrato i Concerti di Beethoven e di Berg. Suona quello di Berg dedicato «alla memoria di un angelo». Berg senza direttore non è cosa. Andris Nelsons si presta alla bisogna con discrezione e spirito di servizio. Stessa cosa per il pezzo conclusivo. Avendo l’orchestra eseguito negli ultimi anni una quasi integrale delle Sinfonie, non può esservi che Mahler sui leggii, il Mahler di quell’Adagio struggente che conclude la Terza. Nelsons lo esegue con una chiarezza formale da interprete comunque di livello. Ancora un lungo silenzio, finché l’orchestra non si alza in piedi e inizia uno scroscio infinito di applausi. A lungo trattenuta, l’emozione si libera come un terremoto. In lacrime parecchi professori d’orchestra, in lacrime tante persone in platea. Nelson si nasconde nell’orchestra per dire che quegli applausi non sono per lui. Niente retorica, niente sentimentalismo. Quello di Lucerna è un concerto indimenticabile, la degna conclusione del lavoro che Abbado ha fatto nella cittadina elvetica dacché ha formato questa orchestra prendendo il fior fiore delle migliori formazioni europee. E il futuro? Chi individuare come successore? Sono girati i nomi di Barenboim, Levine o Haitink, ma gli impegni, la salute e l’età rendono impraticabili queste vie. Meglio allora saltare una, se non due, generazioni e chiamare un giovane che abbia talento e solidità. Ottima in tal senso la scelta di Nelsons. Per ora prende il posto di Abbado per il Festival 2014. Poi si vedrà. teatro e musica VETRANO E RANDISI Totò e Vicé Surreali clochard. Il testo CLASSICA Karajan - Sinfonie La Philharmonia di Londra sorprende con Beethoven Se le Sinfonie di Beethoven sono quanto di più classico si possa immaginare, le Sinfonie di Beethoven dirette da Karajan sono il classico dei classici, tant’è che non v’è appassionato di musica che non le possieda nella propria discoteca. Però, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta delle incisioni che il sommo interprete realizzò a capo dei Filarmonici di Berlino. Ecco ora disponibile, tuttavia, e molto ben rimasterizzato, il primo ciclo integrale inciso dal salisburghese, quello con l’Orchestra Philharmonia di Londra risalente al principio degli anni Cinquanta. Secondo parecchi esperti è il ciclo migliore; secondo altri, no. In ogni caso questo box Warner di sei cd costituisce l’occasione di un confronto. Che potrà deludere o esaltare ma certo non mancherà di sorprendere. (E. Gir.) © RIPRODUZIONE RISERVATA 1111111111 voto 8 dischi © RIPRODUZIONE RISERVATA di Franco Scaldati è ora digitale Cue con Trilogia della Sicilia (fino al 13, Arena del Sole, Bologna) SENTIERI SELVAGGI Francesconi, Bussotti E Montalbetti, Franceschini; novità di Sciortino, Guastella, Perocco. Dirige Boccadoro (il 16, Elfo Puccini, Milano) Due passi sono Carullo e Minasi mettono in luce attraverso l’amore le debolezze della vita d’oggi Tenere fragilità nel viaggio di coppia di FRANCO CORDELLI S arebbe stato possibile accorgersi di un principio di declino del teatro di regia già negli anni Novanta con la nascita d’una serie di gruppi. Per teatro di regia s’intende regia critica: analisi di un testo e messa in luce (da parte di un lettore forte) della sua vera natura. Ecco, la parola «forte» è cruciale. Il teatro di regia — per convinzione antropologica, culturale, abitudinaria — è legato a un’idea maschile. Il regista è un uomo, in quest’uomo c’è la potenza, perfino l’onnipotenza. L’attore, in relazione a quel testo scuoiato vivo, non è che un agente — immedesimato o straniato che sia dal personaggio. Con il teatro dei gruppi la faccenda è tutta diversa. Raffaello Sanzio, Fanny e Alexander, Motus, Teatro delle Albe, Valdoca, Babilonia, essi non solo appartengono a un’area geografica ben delimitata, ma sono costituiti, almeno nella fase iniziale, da un uomo e una donna. La donna, come elemento «forte» (ma qui le virgolette sono di rigore e hanno un diverso senso), è entrata in scena. Nello stesso tempo, addentrandoci nel nuovo secolo la donna si afferma come regista: la regia non declina nel senso che s’impoverisce e muore, ma nel senso che si trasforma, si tinge di nuovo. La mia idea è che l’attore ora non è più né dentro né fuori (del personaggio): gli è, bensì, vicino. Attore e personaggio, regia e spettacolo vanno insieme, di pari passo. Non ci sono più padri (o possenti madri), ci sono fratelli e sorelle. E cosa sono, o cosa danno l’impressione di essere, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, se non fratello e sorella? In realtà, nella realtà della loro vita quotidiana, stando al loro spettacolo Due passi sono, appaiono invece una coppia — una coppia nello spettacolo e una coppia nella vita. Ma ciò che colpisce è la cadenza emotiva di tale coppia. Intanto, anche Carullo-Minasi costituiscono appunto un duo, come i gruppi degli anni Novanta. Poi sono un duo di insolita provenienza: non più regioni ricche, Veneto e Emilia-Romagna, bensì meridione d’Italia. Infine (ma questo è il dato lancinante) Giuseppe è nato a Reggio Calabria e Cristiana a Messina e giustamente Due passi sono ha vinto un sacco di premi e può girare l’Italia. Ora sono al Vascello di Roma, li vediamo laggiù, chiusi in un angolo, hanno sotto i piedi uno spazio a qua- Surreali Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi in «Due passi sono», spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica (2011) dri bianchi e neri e davanti un piccolo tappeto che ci dice: Salve. Tutto è minuscolo, in questo spettacolo, tutto è delicato, fragile, fonte di indicibile tenerezza. Giuseppe (che lei chiama Pe, lei che da lui viene chiamata Cri) è malato, deve stare attento a tutto, si nutre solo di pillole; Cri è una devota e amorosa guardiana della sua salute. Ma questa benedetta salute sempre a rischio altro non è che l’uguale, fragile salute di tutti noi, molto più di- stratti di loro. Pe e Cri sono invece attentissimi — nella a volte filosofica, tutta platonica svagatezza del loro discorso. Sono attenti fino allo spasimo, fino al puro e semplice desiderio di vita, di abbracci, di sentimento. Data la condizione di malattia, o di convalescenza, un abbraccio sarebbe pericoloso. Eppure il desiderio di amore — come la luce delle stelle, o come il moto del mare se lo si vede da vicino, non più dalla finestra, non più da lontano — il desiderio dell’amore «avendo avuto la paradossale e sacrale fortuna di toccarla in vita» è più forte della morte, o della sua paura. Come potrebbe finire la loro storia se non con uno slancio, alzarsi da quelle sedie rosa, stringersi l’uno all’altra, e vestirsi per una cerimonia che li unirà per tutto il tempo che avranno? © RIPRODUZIONE RISERVATA 1111111111 voto 7 Goli Otok De Capitani e Sarti nell’inferno del campo di internamento Voci da un oscuro passato nel lager di Tito di MAGDA POLI U no spettacolo semplice, un tavolo, due sedie, pochi libri, e un tema complesso da trattare e raccontare. Goli Otok, all’Elfo Puccini, è riuscito a essere tale, semplice, complesso e incisivo. La storia è quella di coloro che hanno creduto nella possibilità di creare il socialismo nella neonata Repubblica popolare di Jugoslavia di Tito. Tra loro internazionalisti combattenti nella guerra di Spagna, partigiani, studenti, intellettuali, operai, i quali, dopo la rottura di Tito con l’Urss, finirono per essere tacciati di stalinismo, quindi antinazionalisti, nemici da combattere e da far ravvedere. Lo studente Aldo Juretich fu uno di loro, colpevole di aver espresso il suo internazionalismo. Fu condanna- METAL Broken Crown Halo Insieme Elio De Capitani e Renato Sarti to a due anni di lavori forzati a Goli Otok isola deserta del Quarnero divenuta infernale gulag titino. Lo spettacolo è il racconto di quella esperienza di insopportabile dolore psicologico e fisico, malattie, fame, sete, sadici lavori forzati. Ma è soprattutto un urlo trattenuto, lucido e tagliente per l’assassinio di ideali di li- JAZZ Miles At The Fillmore bertà e di uguaglianza, un tradimento vissuto senza fanatismi, senza odi, ma con lucida, impietosa verità. Renato Sarti ha scritto un testo molto ben composto nel quale, accanto alla figura di un medico intervistatore, lo stesso Sarti, si delinea in progressione il personaggio di Aldo, interpretato con straordinaria bravura e pregnante levità da Elio De Capitani. La sua recitazione è quasi sommessa, con poche asperità, c’è ironia, dolore, consapevolezza e persino stupore, le sue pause hanno il peso impossibile del ricordo da evocare, della riflessione amara. E prepotente si fa sentire la forza di una vita vissuta sempre con estrema, intelligente dignità. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1111111111 voto 8 POP These days I Lacuna Coil tornano Quattro serate storiche al suono puro delle origini con la tromba di Davis M+A e quell’Italia che arriva a Glastonbury «È la colonna sonora di questi giorni, la visione oscura di un futuro prossimo in cui il fallimento dovrà diventare un prezioso insegnamento». Così presentano «Broken Crown Halo», il loro settimo album (Century Media Records), i Lacuna Coil (Spirale vuota), una delle poche realtà metal italiane apprezzate a livello internazionale (il disco uscirà oltre che in Europa anche in Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda). E che ha deciso, dopo una parentesi commerciale che li stava trasformando in cloni degli Evanescence, di tornare al sound duro e puro degli esordi («Zombies»). Gli elementi che hanno fatto la fortuna della band ci sono tutti: la melodia energica della voce di Cristina Scabbia che si unisce all’heavy metal e a ruvide chitarre distorte, creando atmosfere epiche. La prova del nove sarà il loro ritorno dal vivo dopo l’addio di due membri storici: il chitarrista Cris «Pizza» Migliore e il batterista Cristiano «CriZ» Mozzati, che hanno comunque suonato nel disco. (Mario Luzzatto Fegiz) Non tutta la coolness extra anglosassone arriva dalla Francia. Anche l’Italia può dire qualcosa di internazionale nella musica. Gli M+A sono stati selezionati da una giuria di critici Uk per suonare al festival Glastonbury (27-29 giugno), il più importante del mondo (senza se e senza ma). Così Michele Ducci e Alessandro Degli Angioli saranno sul palco principale con Arcade Fire, Kasabian, Jack White, Lana Del Rey, Lily Allen, Robert Plant, Black Keys fra i tanti. «These Days» (Monotreme Records/Audioglobe), loro secondo album, non è nuovo, è uscito a settembre ma vale la pena ripescarlo. Un pop raffinato in stile Phoenix (a proposito di francesi...), tutto da ballare su ritmi tropicali, con puntate funk e soul. Un incastro di influenze che a volte arriva (ai limiti dell’imitazione) dalle parti di Beck («B Song»), altre volte affiorano gli Ottanta («Freetown Solo»). (Andrea Laffranchi) 111 1111111r voto Quando la musica di queste quattro serate uscì per la prima volta su disco, pochi mesi dopo l’esecuzione, si capì subito che per motivi di spazio era stata ridotta con numerosi tagli; eppure quel doppio album, «Miles Davis At Fillmore», conservava il fascino dell’avventura totale. I nastri dei concerti rimasero a lungo dispersi, ma ora eccoli qui, riesumati dalla Sony che li pubblica integralmente (in 4 cd) con un titolo lievemente diverso, «Miles At The Fillmore». Ed è di nuovo un’esperienza formidabile, un «work in progress» sempre più coinvolgente man mano che scorrono le giornate (dal 17 al 20 giugno 1970). Il trombettista, con Grossman, Holland, DeJohnette, Moreira e due tastiere elettroniche suonate da Corea e Jarrett (!), passa in rassegna brani del suo recente passato trasformandoli in oggetti sonori alieni e brucianti. Epocale. (Claudio Sessa) 7,5 1111111111 © RIPRODUZIONE RISERVATA voto 9 1111111111 © RIPRODUZIONE RISERVATA voto 7 Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 in Blue di Gershwin, ensemble Theo Bleckmann, Ralph Alessi, Chris Speed, Mark Helias, Jim Black. E l’opera al modo di Rea e Boltro (il 12, Imola; il 13, Lugo) CROSSROADS Uri Caine (foto a destra) Rhapsody ACCADEMIA HERMANS Concerto di Pasqua Cantiones Sacrae. E Vespri Carmelitani di cinema LEOPARDI/SHAKESPEARE Operette morali/La tempesta Mario Martone con ironia. E Binasco con Popular Shakespeare Kompany (fino al 13: Carignano; Fonderie, Torino) 2 W DIVERGENT di Neil Burger 1.042.954 Classifica Cinetel relativa all’ultimo weekend LEGENDA in discesaU in salitaW novità N stabile = Malinconia del sesso tra memorie e desideri Prima parte dell’ultima puntata malinconica di Lars von Trier a braccetto di Eros Thanatos con una donna che confessa 50 anni di ninfomania. Licenziose memorie con libertà di grafica, innovazioni divertenti nella stravaganza dove i divi hanno controfigure nelle parti basse. In 8 capitoli, ciò che avreste voluto ripassare sul sesso: accoppiamenti poco giudiziosi con matematica, musica e tanta solitudine pre durante e post coitum. (m. po.) voto 8,5 Mister Morgan Caine vedovo a Parigi in un labirinto edipico Diretto con studiato pudore da Sandra Nettelbeck è come il sequel di Amour: un vedovo americano a Parigi s’illude di riconciliarsi col mondo quando incontra una ragazzina che insegna cha cha cha (Clémence Poésy). Ma la famiglia vota contro. Michael Caine dà anima e corpo al film che aggiunge al labirinto edipico primario altri temi secondari, non negandosi nulla nel bilancio melò sentimental in the mood cult di Minnelli e Woody. (m. po.) 1111111111 Haendel, 1707, prima testimonianza dell’arrivo in Italia (il 13; il 10/5, Solomeo) IRONIA E CINISMO Due passi sono Di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi. Per sognare anche con ironia la felicità (fino al 13, Vascello, Roma) MONTEVERDI Sinfonie e madrigali Rinaldo Alessandrini cembalo e direzione. C.P.E.Bach, alle origini del lied, recital di Mirko Guadagnini (il 10; il 29, Collegio Ghislieri, Pavia) SOTTRARRE VITA L’Avaro di Molière Tutti lo schifano, Grand Budapest Hotel Una fiaba per adulti in cui si muove un cast stellare Nymphomaniac Box office 1 = 11111111r 11 CAPTAIN AMERICA: IL SOLDATO D’INVERNO di Anthony e Joe Russo 1.503.952 Spettacoli 55 italia: 51575551575557 voto 7 ma sono legati a lui. Di e con Arturo Cirillo (fino al 13, Carcano, Milano) RAPPRESENTAZIONI CLASSICHE Verso Argo Di Eva Cantarella, regia Giliberti. Dal 9/5 al 22/6 Agamennone, Coefore-Eumenidi, Vespe (il 16, Teatro Greco, Siracusa) © RIPRODUZIONE RISERVATA Un matrimonio da favola in famiglia La raffinata ironia di Anderson Tradimenti secondo i Vanzina nell’albergo colorato di sogni Pescando a piene mani dal serbatoio della pochade demenziale, i Vanzina filmano fra le banche di Zurigo una commedia migliore della media, con un senso del ritmo da allegra baldoria, scarsa sceneggiatura ma ottimi attori in grado di sorreggere i ruoli con complice simpatia. E alla fine le famiglie di ogni tipo vanno ko. Non drammatizziamo, è solo questione di corna, ma in controluce ci sta un’Italia da far paura. (m. po.) di MAURIZIO PORRO A ll’ottavo round, il 45enne Wes Anderson, uno dei pochi registi impossibili da imprigionare in un aggettivo, firma il suo film più personale e fiabesco, colto e snob, raffinato e ironico verso i generi stessi del cinema, dalla commedia sofisticata di Lubitsch e soci (Wyler, Mamoulian, Borzage, Wilder…) nell’ovattato clima di un grand hotel d’operetta fino alla spy story. Commedia mitteleuropea, ambientata nello stupore Art Nouveau anni 30, flash back biografico del padrone di un hotel glorioso ora decaduto in quel crocevia di mondo al confine di Germania, Austria e Polonia, fra le due guerre mondiali, luogo immaginario chiamato Zubrowka, in realtà la cittadina di Gorlitz con interni a Potsdam. Per grazia di visioni e vie subliminali, surreali e poetiche, veniamo a conoscere il concierge playboy dell’albergo, anima del luogo che eredita le fortune di una svenevole dama, scatenando le gelosie di famiglia, per cui avvocati, fughe, dipinti trafugati, prigione, nel racconto della voce off e dall’ex lobby boy. In un incrocio ideale non solo di storia e geografia ma anche di cultura, colore e grafica, con mutazioni di 1111 111111r voto 6,5 Nessuno mi pettina bene come il vento Rivalità generazionali con la brava Morante Accogliente Ralph Fiennes (51 anni) concierge playboy in «Grand Budapest Hotel» formato dello schermo, ironia e senso favolistico ma sempre con la finzione super star, Anderson brucia a fiamma altissima la sua idea di cinema fulcro di periodi e sentimenti, sogni e incubi. Come in un giro dell’oca solo per adepti, Anderson iscrive nella sua famiglia ideale (Tanenbaum allargati) molti attori feticci, una compagnia ricchissima di tic, talenti e personalità radical chic al comando di Murray Abraham, Ralph Fiennes, Jude Law che ci portano in giro nel Tempo del Bon Ton. Ma sono indispensabili anche Bill Murray, Edward Norton, Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, il picassiano Owen Wilson e Tilda Swinton, mentre Saoirse Ronan e Tony Revolori si assumono il peso delle rivelazioni, i minorenni in una fiaba di adulti che volentieri retrocedono allo psico gioco per bambini mai così sicuri che la vita è sogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1111111111 voto Con un verso di Alda Merini l’introverso Peter Del Monte torna con un match tra una scrittrice solitaria che vive al mare e una ragazzina che capita per caso. Laura Morante sappiamo quant’è brava, ma Andreea Denisa Sàvin è una rivelazione per come anticipa la donna insoddisfatta che sarà. Intorno legami sbagliati, rivalità generazionali, qualche banalità sociologica ma anche gran voglia di introspezione, espressivi silenzi. (m. po.) 9 1111111r 111 voto 7,5 56 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sport Valencia, l’ex n°1 arrestato per sequestro L’ex presidente del Valencia Juan Soler è stato arrestato per il tentato sequestro di un altro ex dirigente, Vicente Soriano, che gli deve dei soldi dopo il passaggio di quote del club. L’accusa è che Soler abbia assoldato «un sicario» per eseguire il sequestro. Soler dopo l’interrogatorio è stato rilasciato in libertà vigilata. Dovrà periodicamente presentarsi in commissariato e stare ad almeno 15 m da Soriano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Champions La rete di Koke decisiva per i madrileni che con i tedeschi sono in semifinale: domani i sorteggi Simeone doma Messi La legge del Bayern Trionfo Diego Pablo Simeone, 44 anni, esulta davanti al suo pubblico, il Barça è k.o. (Afp) Il calcio essenziale dell’Atletico riporta il Barcellona sulla terra DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Un gol di Jorge Resurrección Merodio, che poi sarebbe Koke (il primo in Champions League), anni 22, prodotto del vivaio, spinge l’Atletico Madrid alle semifinali di Champions League, dove dopo sei anni non ci sarà più il Barcellona. La squadra del «Cholo» Simeone, osannato più di un giocatore, ha strameritato la qualificazione (e non ha potuto nemmeno schierare Diego Costa, infortunato), perché l’1-0 del Calderon avrebbe potuto essere ben più consistente per quanto hanno fatto vedere le due squadre. Calcio essenziale, ma magnifico, di un’efficacia straordinaria, ma spettacolare quello dell’Atletico; calcio di una squadra in declino, troppo lezioso e involuto quello del Barcellona. È presto per dire se qui a Madrid si è chiuso un ciclo, perché il Barcellona è secondo nella Liga a un punto dall’Atletico e con Neymar e Messi si può sempre ripartire; resta il fatto che qui si è esaurita l’idea blaugrana, ammirata ed esportata nel mondo durante l’era Guardiola e che questa eliminazione, meno traumatica di quella di un anno fa con il Bayern, ma addirittura nei quarti, segna un altro momento negativo nella tormentatissima stagione del Barça. Del resto non si sa come il Barcellona ce l’abbia fatta a uscire soltanto ferito, ma ancora in partita dai primi venti minuti, che l’Atletico ha giocato su ritmi proibitivi e con un pressing furioso. Mai visto il Barça costretto a difendersi negli ultimi venti metri, attaccato in tutta la larghezza del campo da avversari tarantolati. La squadra di Simeone, con un po’ di buona sorte, avrebbe messo la qualifi- cazione in cassaforte, invece è andata al riposo in vantaggio, ma con i giochi ancora spalancati. In sintesi: traversa di Adrian, con palla ripresa da Villa, per Adrian, a seguire per Koke, preciso nel fare gol (5’); palo di David Villa (12’); ammonizione per Busquets costretto al fallo per arginare Adrian (18’); traversa di David Villa (19’). In mezzo un colpo di testa di Messi, solo in area, con pallone fuori di poco. È stato nella seconda parte del primo tempo che il Barcellona ha cercato di giocare, ma è andato a sbattere contro l’organizzazione difensiva dell’Atletico, che ha chiuso tutto, con movimenti quasi perfetti. Forse mai come in questa primo tem- Atletico Madrid Barcellona 1 0 Marcatore: Koke 5’ p.t. ATLETICO MADRID (4-4-2): Courtois 6,5; Juanfran 6, Miranda 6,5, Godin 7, Felipe Luis 6,5; Koke 7, Gabi 7, Tiago 6,5, Raul Garcia 6,5; David Villa 7,5 (Cristian Rodriguez s.v. 33’ s.t.), Adrian Lopez 7,5 (Diego 6,5 17’ s.t.). All.: Simeone 8 BARCELLONA (4-3-3): Pinto 7; Dani Alves 6, Bartra 6, Mascherano 5, Jordi Alba 5,5; Xavi 6,5, Busquets 6, Iniesta 5,5 (Pedro s.v. 27’ s.t.); Messi 5,5, Fabregas 5,5 (Alexis Sanchez 5 17’ s.t.), Neymar 6,5. All.: Martino 6 Arbitro: Webb (Inghilterra) 7 Ammoniti: Busquets, Mascherano, Dani Alves Recuperi: 2’ più 4’ po, Iniesta, alla 500° partita con il Barça, aveva tanto sofferto e tanto sbagliato. Con Messi decentrato a destra e in stato di isolamento, non è bastata la partita di sacrificio di Neymar, per rilanciare il Barcellona. Di certo il Barcellona ha iniziato la ripresa con altra autorevolezza, andando a un passo dal pareggio con la conclusione di Xavi (4’) e poi tornando ad affacciarsi in area. L’Atletico, in momentanea riserva di energie, ha accettato di soffrire, avvicinando le linee, stringendo i denti, mai rinunciando all’idea di essere squadra. I cambi hanno modificato il quadro tattico del match: Martino ha aumentato il potenziale offensivo, con Sanchez e Pedro (per Iniesta), accettando i rischi di chi gioca con 4 attaccanti; Simeone ha tolto Adrian, esausto, per Diego e poi anche Villa e questo gli ha consentito di sfruttare gli spazi, di recuperare l’assetto migliore e di riprendere in mano la gara, avvicinandosi al 2-0 con Diego e con Gabi, con doppia respinta di Pinto, inguardabile nello stile, ma efficace e poi con Raul Garcia. Il Barça le ha provate tutte, qualche volta con pazienza, altre volte buttando il pallone in area, sempre con poca lucidità e senza trovare lo spazio dove infilarsi, anche se Neymar ha gelato il «Calderon», con una conclusione di testa in tuffo a lato di poco. È stato Rodriguez ad avere il pallone del 2-0, ma ha trovato Pinto, quando per il Barça la partita era già finita. Male, in un tripudio di sciarpe biancorosse. Il futuro è dell’Atletico; il futuro è di Simeone, che ha plasmato questa squadra trasformandola in una macchina quasi perfetta per questo tipo di calcio. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA A testa Bassa Leo Messi, 26 anni, lascia il Vicente Calderon a testa bassa: l’avventura in Champions, sua e del Barcellona, è finita (Action Images) Festa I giocatori del Bayern salutano i tifosi dopo la vittoria di ieri sul Manchester (Afp) La situazione Champions League Quarti Chelsea-Psg 2-0 (and. 1-3) Borussia-Real Madrid 2-0 (and. 0-3) Atletico MadridBarcellona 1-0 (and. 1-1) Bayern MonacoManchester Utd 3-1 (and. 1-1) Le semifinali Domani a Nyon , a partire dalle 12, saranno sorteggiati gli accoppiamenti delle semifinali. Sono possibili tutte le combinazioni, non essendoci più teste di serie ed essendo possibile una sfida tra squadre dello stesso Paese (sono rimaste due spagnole, una tedesca e un’inglese). Le semifinali di andata si giocheranno martedì 22 e mercoledì 23 aprile, le gare di ritorno la settimana successiva, martedì 29 e mercoledì 30 La finale La finale della Champions League 2014 è in programma il 24 maggio a Lisbona (inizio alle 20.45) Il gol di Evra è un’illusione alla fine sorride Guardiola DAL NOSTRO INVIATO MONACO DI BAVIERA — In attesa di capire se il Bayern spagnolo di Guardiola potrà emulare quello tedesco di Heynckes, registriamo la fine della storia bella, ricca, quasi commovente, del Manchester United di Alex Ferguson. Pep con il Barcellona gli aveva già soffiato via due Champions sotto il naso, nel 2009 a Roma e nel 2011 a Wembley e ora affonda anche Moyes, il figlioccio di sir Alex, che il guru di Old Trafford aveva voluto in panchina al posto suo la scorsa estate. All’Allianz si chiude l’era della più celebre squadra inglese (con il Liverpool): estromessa dalle semifinali, la prossima stagione rischia di rimanere fuori persino dall’Europa League. Il quarto posto, che garantirebbe ai rossi di Manchester la partecipazione alla Champions, è lontano sette punti quando mancano appena cinque giornate alla fine della Premier. Per lo United sarebbe uno smacco dopo diciotto partecipazioni consecutive dal 1996. Nella notte fredda bavarese neppure l’orgoglio salva la banda disperata di Moyes, che vende cara la pelle, gioca bene per un’oretta, almeno in fase difensiva e si illude quando Evra ammutolisce lo stadio con una saetta che si infila sotto l’incrocio dei pali di Neuer. Ma il sussulto inglese ha soltanto il potere di svegliare l’armata tedesca, sino a quel momento troppo lenta, compassata, schiacciata dal peso di dover vincere a tutti i costi. Il Bayern travolge lo United con tre gol in diciassette minuti: Mandzukic pareggia di testa, Muller firma il sorpasso e lo scatenato Robben chiude il conto (il suo tiro è leggermente deviato dal neo interista Vidic) nel tripudio generale. L’Allianz è rosso di felicità. I Diavoli, rossi di vergogna. L’anno prossimo durante la settimana rischiano di restare incollati alla tv e senza i soldi della Champions la ricostruzione non sarà facile. L’era di Ferguson è finita. Quella di Guardiola a Monaco, invece, è appena cominciata. Il Bayern all’inizio è troppo contratto, lo United gioca più libero e leggero. Tutto quello che poteva sbagliare, in una stagione sciagurata sotto ogni punto di vista, lo ha già sbagliato e in Germania non ha niente da perdere. Moyes sceglie un ordinato 4-4-2 in cui Valencia e Kagawa sugli esterni si muovono sulla stessa linea Bayern Monaco Manchester United 3 1 Marcatori: Evra 12’, Mandzukic 14’, Muller 23’, Robben 31’ s.t. BAYERN MONACO (4-1-4-1): Neuer 6; Lahm 6,5, J. Boateng 6, Dante 6,5, Alaba 6; Kroos 6,5; Robben 7,5, Goetze 5 (Rafinha 6 20’ s.t.), Muller 6,5 (Pizarro s.v. 39’ s.t.), Ribery 6,5; Mandzukic 6,5. All.: Guardiola 6,5 MANCHESTER UNITED (4-4-2): De Gea 5,5; Jones 5,5, Smalling 6, Vidic 5,5, Evra 6; Valencia 6, Fletcher 6 (Hernandez s.v. 30’ s.t.), Carrick 5,5, Kagawa 6; Welbeck 5 (Januzai s.v. 36’ s.t.); Rooney 5. All.: Moyes 5 Arbitro: Eriksson (Svezia) 5 Ammoniti: Vidic, Evra, Rafinha Recuperi: 1’ più 3’ dei mediani e Rooney fa il pendolo tra il centrocampo e Welbeck. Il risultato è un primo tempo contratto e noioso senza neppure un tiro nello specchio della porta. Rooney, peraltro fischiatissimo dal popolo bavarese, all’inizio si smarca bene, ma non tira. Mentre Ribery, sull’altra sponda, chiude il suo grigio primo tempo con un destro fiacco sull’esterno della rete. Smalling, il migliore tra i difensori del Manchester, prima vanifica il colpo di tacco con cui Muller intendeva smarcare Mandzukic nell’area di De Gea, poi stoppa il tiro di Robben dopo una serpentina ubriacante dell’olandese. Un gol, per la verità, ci sarebbe, una zampata sottomisura di Valencia sul cross lungo da sinistra di Rooney. L’Allianz trema, ma soltanto per un istante, giusto il tempo di accorgersi che l’assistente ha la bandierina alzata e ha segnalato il fuorigioco. La paura, invece, assale i tifosi tedeschi dopo un’ora di partita. Il tiro di Evra da fuori area è una saetta perfetta e annuncia una serata complicata. L’incubo però dura meno di due minuti. La rete libera il Bayern dal suo complesso. Mandzukic sfrutta il primo cross degno di questo nome ad opera di Ribery e per uno strano scherzo del destino anticipa proprio Evra prima di affondare il colpo di testa nell’angolino basso alla sinistra di De Gea. Da quel momento esiste solo la squadra di casa. Muller e Robben chiudono il conto nell’ultima travolgente mezz’ora e alla fine Guardiola sorride allo scampato pericolo. Peraltro, con il Barca fuori, non rischia neppure di dover incrociare il suo passato. Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli show Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Ordini, corse, salti La gioia secondo lo «Special one» Sport 57 italia: 51575551575557 Old Trafford Il 9.3.2004 volo di gioia per la vittoria in Champions del Porto che elimina il ManUnited (Reuters) Camp Nou Il 28. 4.2010 corsa sfrenata dopo la vittoria dell’Inter sul Barça in semifinale di Champions (Reuters) Londra Martedì scorso Mou si lancia sui giocatori del Chelsea per catechizzarli dopo il gol decisivo (Action I.) Il protagonista Ha meno soldi da spendere con il Chelsea ma sa ancora stupire Mou, mosse e provocazioni per ipnotizzare l’avversario Il lavoro tecnico e psicologico sui suoi, le battute e il ghigno su Blanc DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — Con José Mourinho non si capisce mai dove finisce la storia e dove inizia la celebrazione; che cosa è racconto e che cosa mitologia. Così la sua pazza corsa al gol di Demba Ba, a tre minuti dalla fine di Chelsea-Psg, può essere l’esplosione di gioia di un tifoso «special» oppure la pazzesca lucidità di un allenatore che vede la possibilità di un «time out», che non esiste nel calcio, per dare le ultime indicazioni alla squadra. La verità è che Mou è un fanatico dei dettagli. L’abbigliamento, ad esempio: mentre Laurent Blanc era vestito come un dandy, il portoghese aveva scelto la tuta del Chelsea. Un segnale ai suoi giocatori: io gioco con voi, qualcun altro pensa a una festa dopo la partita. A fine gara, nella conferenza stampa a Stamford Bridge, Mourinho ha tenuto molto a sottolineare alcuni concetti: 1) che per lui non era la più bella partita della carriera «perché ho vinto delle Coppe dei Campioni e questo era un quarto di finale. È stata “una” bella partita»; 2) che non gli importa nulla dell’avversaria del Chelsea in semifinale, nemmeno se sarà il Real Madrid dal quale si è separato in modo fragoroso, come testimonia anche il libro scritto dal suo «nemico» giornalista Diego Torres: «Ci sono le squadre migliori e l’importante è che ci siamo anche noi»; 3) che si diventa «speciali» non solo facendo le Carriera «La partita più bella della mia carriera? No, era soltanto un quarto di finale» Rancori e tweet Icardi e Maxi Lopez litigano sui figli E Wanda scatta foto MILANO — Se non ci fossero di mezzo tre bambini biondi con la zazzera, involontarie vittime dell’intreccio, sarebbe una banale questione di lui, lei e l’altro. Maxi Lopez, Wanda Nara e Mauro Icardi, una storia d’amore, sesso, tradimenti documentata tweet dopo tweet e foto dopo foto con dovizia di particolari sui principali social network. L’ultima uscita di Wanda (che ama svelare al milione e 700 mila followers il suo lato B) è stato il post di ieri mattina: il fidanzato Mauro, attaccante dell’Inter, con una coperta a nascondere le nudità (foto), certo non dopo una partita a risiko. Maxi, l’ex marito, rivale di Mauro nella vita e suo avversario in campo domenica (a Marassi si gioca Samp-Inter), si è confidato con Sky sull’uso delle foto, anche quelli innocenti scattate con i bambini : «Io capisco che un personaggio noto pubblichi delle foto. Ma non mi sta bene che vengano postate immagini con i miei bambini». «Loro sono la mia forza, sono quelli che mi caricano per il lavoro. Li sento al telefono dopo ogni partita e Valentino mi chiede sempre se ho segnato». Maurito prima ha sentito la necessità di replicare: «Peccato che ti fanno le interviste e non sanno di cosa parlare. Devono mettere foto mie e di @wanditanara». Poi in serata ha lanciato l’ultima frecciata velenosa: «Chi ti dà la carica? Quelli che è da una settimana o dieci giorni che non vedi? E che neanche hai chiamato?». Allora telefonatevi, mandatevi una mail. Ma lasciate Valentino, Costantino e Benedicto fuori dalle liti (e da Twitter, se potete). Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA mosse giuste, ma anche seguendo una linea assoluta di comportamento: «Tutti pensano che Demba Ba sia il terzo centravanti di questa squadra e, magari, a un certo punto, ci ha creduto anche lui. Così, quando ho inserito la seconda punta, ho scelto lui e non Fernando Torres. Perché prendesse fiducia». Demba Ba è quello che poi, fiducioso, ha segnato il gol qualificazione. Naturalmente. Gli è rimasto il gusto della provocazione. Alla vigilia della partita, quando gli chiedevano il peso dell’assenza di Ibrahimovic, Mou si è lasciato andare a un ghigno: «Non so in che condizioni sarà Eto’o, Ramires è squalificato e non posso utilizzare Matic e Salah, che hanno già giocato la Champions con altre squadre. Io non piango. E per una squadra come il Psg, che ha speso un sacco di soldi e ha Cavani, l’assenza Special Mourinho, 51 anni, una Champions con il Porto e una con l’Inter (Action Images) Il grande comunicatore di Ibrahimovic non può essere un problema». Lo è stato. E Mou lo sapeva benissimo. All’ingresso di Torres in campo — il terzo centravanti — è andato verso la panchina del Psg e si è messo a parlare con Claude Makelele, che è stato suo giocatore al Chelsea e adesso è uno degli aiutanti di Blanc: «Può finire 1-1, ma magari anche 2-0. Di sicuro non finisce 1-0». Blanc avrebbe voluto strangolarlo. Il successo di martedì sera, però, ha un risvolto diverso dal solito. Mou ha vinto spesso e volentieri spendendo tantissimo. In Inghilterra lo prendevano in giro, storpiando il nome del Chelsea in Chelski, riferendosi ai fiumi di danaro spesi da Roman Abramovich. Il Mourinho attuale può ancora comprare (Hazard) ma deve anche vendere (Mata). Blanc può comprare e basta. Ecco perché averlo battuto è una soddisfazione in più. Ma la soddisfazione vera, quella dei sogni, è vincere la Champions League una terza volta. Dopo Porto e Inter, con il Chelsea. Se l’ha conquistata Di Matteo, come è possibile che non ci riesca lui? Questo è il paragone che lo tormenta. Anche se non lo confesserà mai. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA José e la vittoria Quel desiderio che lo rende unico di ALDO GRASSO J osè Mourinho è il McLuhan dei nostri giorni, un grande della comunicazione. A differenza dello studioso canadese, lo Special One non è un teorico, meglio è uno che fa della pratica la sua teoria. Dopo il gol segnato da Demba Ba, l’esultanza e la corsa dell’allenatore verso il grappolo dei giocatori che festeggiavano la qualificazione è qualcosa che resterà nella bacheca dei grandi gesti comunicativi. Ai commentatori sportivi presenti allo Stamford Bridge, la corsa di Josè ha ricordato quella che fece nel 2004 all’Old Trafford, superando il Manchester United a un minuto dall’eliminazione negli ottavi di finale, andando poi a vincere il trofeo con il Porto. Ma l’altra sera c’era qualcosa di più. Nel dopopartita Mou si è schermito: «Sono corso lì per dare loro istruzioni, per dire a Torres chi e dove marcare, per chiedere a Ba di tornare indietro e difendere, per approfittare di quel momento in cui li avevo quasi tutti insieme, pronti ad ascoltarmi, e ammonirli che c’erano ancora 3 minuti di tempi regolamentari e 3 o 4 di supplementari. Il match non era finito e dovevano ancora lottare». Certo, parlava ai giocatori, parlava al pubblico, parlava ai media di tutto il mondo. Per dire cosa? Che lui è davvero il più speciale di tutti: discusso, controverso, anche antipatico ma vincente, capace di fare gruppo e imprimere una mentalità unica ai suoi giocatori. Da tutti, anche dai più scarsi, sa trarre il meglio: l’Inter ne sa qualcosa (pare persino che, nove mesi dopo il Il guru del calcio Triplete, si sia registrato fra i tifosi neÈ un guru, razzurri un increun santone, un mento delle nascite; filosofo. Uno che li chiamano «i figli di vive di concetti Mourinho»). Martedì sera, per vincere, e prima ancora per convincere i suoi, ha mandato in campo tutti gli attaccanti che aveva, fintamente incurante di ogni disposizione tattica. Ma è il McLuhan che è in lui che ci interessa. Oggi, chi non sa comunicare non è nessuno, è la legge dei tempi. Papa Francesco è un grande comunicatore, Obama è stato un grande comunicatore (adesso pare aver esaurito la carica innovativa), Putin, a suo modo, da machista, sa comunicare (l’Ucraina insegna), persino Matteo Renzi fonda tutta la sua carica di rottura sulla comunicazione. Sono almeno dieci anni che Mou è un leader totale, perché non comunica solo calcio. È un guru, un santone, un filosofo. In quanto tale, uno che vive di concetti, che ha trasformato le conferenze stampa in sue conferenze e la partita di calcio in un esempio virtuoso. Ma le sue vere lezioni non sono quelle che impartisce a voce; lì vince facile. Davanti a lui, i giornalisti sembrano intimoriti, pongono le domande con mille cautele e la sua mala educaciòn diventa una virtù. È ben preparato, non si fa turbare dagli imprevisti: «Se i giornalisti mi odiano non è un problema mio». Come sostiene Sandro Modeo nel libro «L’alieno Mourinho», l’allenatore ha invertito l’intuizione di Chesterton: non è vero che «il modo migliore per amare qualcosa o qualcuno è pensare che si potrebbe perderlo», ma «il modo migliore per farsi amare è far pensare agli altri che potrebbero perderci». Che poi è la capacità di «proiettare l’ombra del rimpianto quando ancora si sta procedendo verso il futuro», trasformando questo rimpianto nella massima motivazione dei giocatori. A differenza dei grandi leader carismatici, Mou è antipatico (in passato l’ho anche scritto), uno sbruffone, un demiurgo intollerante, ma è il primo che ha capito che il calcio è spettacolo globale, «larger than life», e che i desideri si realizzano a prezzo di una determinazione totale. Ecco, lo Special One comunica il desiderio di vittoria, un sentimento che una cultura benestante, compiaciuta, politicamente corretta sembra aver dimenticato. © RIPRODUZIONE RISERVATA 58 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 Sport 59 italia: 51575551575557 Ciclo, Contador re dei «Baschi» Nuoto, Pellegrini e i 200 dorso Golf, al via il Masters numero 78 L’australiano Michael Matthews ha vinto la terza tappa del Giro dei Paesi Baschi, la Urdazubi-Gasteiz di 194,5 km. Matthews ha battuto allo sprint il francese Reza e il polacco Kwiatkowski. Lo spagnolo Alberto Contador mantiene il comando della classifica generale con 14’’ di vantaggio sul connazionale Alejandro Valverde. Oggi penultima tappa, Vitoria-Arrate di 151 km. Da oggi a domenica si gioca ad Augusta la 78ª edizione del Masters, il primo Major della stagione del golf. Mancherà Tiger Woods ma ci saranno tutti i migliori giocatori del mondo e due italiani, Francesco Molinari e Matteo Manassero. Il torneo sarà trasmesso in diretta su Sky Sport 2 (dalle 21 le prime tre giornate, dalle 20 il giro conclusivo domenica). 17 i pass per gli Europei di Berlino (18 con il bis di Pesce) conquistati finora agli Assoluti di Riccione. La Pellegrini, dopo i 400 sl vinti, ha riposato. Oggi prova i 200 dorso: «Sono curiosa, agli Europei voglio la finale dei 200 dorso». VOLLEY — Semifinali scudetto, gara 2: Modena-Macerata 0-3 (Macerata sul 2-0), Perugia-Piacenza 3-2 (Perugia e Piacenza sono sull’1-1). Europa League Contro il Lione in campo per vincere Milan La Juventus si scopre affamata d’Europa Conte vuole i migliori Soci cercansi Da Fininvest 50 milioni «Passare è una questione di prestigio» Caso Destro D’Alema punge i bianconeri ROMA — La Corte di giustizia della Figc discuterà giovedì 17 aprile il ricorso della Roma contro la squalifica di tre giornate inflitta a Mattia Destro (nella foto). Non c’è urgenza perché Destro, sabato contro l’Atalanta, dovrà scontare una giornata per cumulo di ammonizioni. La Roma spera che la sanzione venga cancellata, ma cerca anche una riduzione. A sostegno di Destro, contro la Juve, Massimo D’Alema alle Invasioni Barbariche: «A Chiellini di giornate ne avrebbero date due, loro godono di determinati sconti». Ufficiale intanto l’ingresso nella Roma di Starwood, colosso immobiliare statunitense. © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO TORINO — Juventus vicina all’Europa, lontana dall’Italia (ma solo per stasera, poi, eventualmente, ne riparliamo dopo Pasqua). «Il campionato per me oggi non esiste, siamo molto concentrati sulla partita di ritorno con il Lione, sarebbe prestigioso arrivare in semifinale». Antonio Conte e la Juventus, a questo punto, scoprono la fame d’Europa. È un appetito positivo che dovrebbero avere tutte le italiane che vivono, invece, come un esilio l’Europa League. Ci consideriamo splendidi, ma il Portogallo ci sta superando nel ranking Uefa a colpi di semifinali, finali e trofei di quella che José Mourinho considera una coppetta (però ha cominciato a costruire il suo monumento proprio da qui). Certo, la Juventus e Antonio Conte considerano prioritario il campionato, ci mancherebbe. Però, a questo punto, con la semifinale a un passo e la finale a Torino — in teoria, con il Lione di stasera, quattro partite da giocare di cui tre in casa — non si può mollare senza provarci. Per aumentare il palmarès, per orgoglio privato e patriottismo pubblico. «Sono sette anni che non c’è un’italiana in semifinale. Potremmo essere noi a riuscirci. È un dato che dovrebbe far pensare». La stagione è la settima, gli Torino, ore 21,05 Juventus Lione (3-5-2) 1 Buffon 4 Caceres 19 Bonucci 3 Chiellini 33 Isla 23 Vidal 8 Marchisio 6 Pogba 22 Asamoah 18 Osvaldo 10 Tevez (4-3-1-2) 16 A. Lopes 55 Tollisso 5 Bisevac 23 Umtiti 3 Bedimo 12 Ferri 21 Gonalons 28 Mvuemba 17 Malbranque 18 Gomis 10 Lacazette Arbitro: Undiano Mallenco (Spagna) Tv: ore 21,05 Canale 5, SkySp1, SkyC1, PremiumC Internet: www.corriere.it anni sono sei: l’ultima a infilarsi tra le prime quattro fu la Fiorentina nel 2008 (perse con i Rangers ai rigori). Remi Garde, il tecnico del Lione, accarezza, giustamente il ribaltone: «L’impresa è fare qualcosa che nessuno pensa possibile. Siamo qui per capovolgere il risultato, 0-1 non è 04». L’allenatore e la squadra francese avranno il sostegno di 2.000 tifosi, ma l’entusiasmo viene diluito dal realismo. «La Juventus sa che non è finita». Eh sì, Conte non è certo uomo da permettere libero passaggio a una sorta di relax fuori tempo. Innanzitutto chiarisce, ancora una volta, il suo concetto di rotazione, rispondendo a una domanda su Mourinho e sulle sue sostituzioni vincenti.« Il nostro è un mestiere difficile. Se fai le sostituzioni e vinci, allora hai capito tutto. Vigilia Bianconeri in allenamento ieri in preparazione della sfida con il Lione (LaPresse) Contro la Fiorentina, dopo l’andata, ero stato processato per la formazione che avevo schierato, poi abbiamo passato il turno e sono diventato un mago. Non si tratta di fare rotazioni, ma di schierare la squadra migliore per passare il turno. Anche un presunto titolare può finire in panchina per scelta tecnica e non per rotazione». Contro il Lione la sensazione è che la Juventus subirà una rotazione lieve perché ora che è qui l’appetito è cresciuto. Conte fa qualche accenno ai singoli, ai grandi miglioramenti di Pogba, al cammino di Vucinic, alle non perfette condizioni di Ogbonna (c’era Il programma Europa League Oggi, ore 21.05 JUVENTUS-Lione (and. 1-0) Canale 5, SkySp1, SkyC1, PremiumC Benfica-Az Alkmaar (and. 1-0) SkyC2 Siviglia-Porto (and. 0-1) SkyC3, PremiumC1 Valencia-Basilea (and. 0-3) SkyC4 il sospetto che giocasse, ma Conte ha detto, testuale di «volere certezze»), alla «preservazione nell’ultimo periodo» di Tevez, che fa ipotizzare il suo utilizzo contro il Lione («ma ne parlerò con lui»). Di sicuro la Juventus giocherà come al solito. «Non siamo abituati a speculare sul risultato, quindi a pensare a partite difensive. Noi cercheremo di partire subito forte e di vincere, senza fare calcoli particolari. Tutto questo significherebbe rinunciare alla nostra identità». L’Europa val bene uno sforzo, al limite una rotazione, mai un tradimento. Forse. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA F1 Il tedesco deve rispondere alla sfida dell’australiano e a chi già mette in dubbio il suo talento forte di ben quattro titoli mondiali Due nemici per Vettel: Ricciardo e se stesso La difficile battaglia di Seb, battuto e sorpreso dal compagno di squadra Il sorriso ostentato, tiratissim o , a l te r m i n e d e l G p d e l Bahrein sembrava un manifesto. Sebastian Vettel è alle prese con un disturbo inedito e, anche per questo, fastidioso, dopo quattro titoli che dovevano sistemarlo in una villa esclusiva con vista sul Mondiale. Invece, affanni, stereofonici addirittura. Da una parte, l’approccio della Mercedes a questa nuova F1 ha messo in crisi persino la Red Bull. O meglio, il binomio Red Bull-Renault, in gara con rendimenti tutt’altro che eccelsi. Una condizione che nemmeno Adrian Newey, il genio di tutte le lampade, riesce a trasformare. In aggiunta, Seb viene puntualmente oscurato da Daniel Ricciardo, un compagno più giovane di due anni esatti (1 luglio 1989 contro 3 luglio ’87), meno esperto (53 gran premi contro 123), proveniente da corse senza clamori, un 7° posto come miglior risultato sino a fine 2013. Ricciardo sembrava destinato a rischiare il posto. Sta rischiando di produrre la sorpresa più clamorosa della stagione. Gerarchie Daniel Ricciardo davanti a Seb Vettel, una costante di questo inizio di stagione (Afp) Test in Bahrein Ferrari, tutto nero: danno al telaio dopo 12 giri SAKHIR — Alla Ferrari va tutto storto. Il secondo giorno di test dura solo 12 giri, poi sulla F14 T di Fernando Alonso si danneggia il telaio. Lo stesso che nel weekend era stato rovinato da Kimi Raikkonen, che, durante le prove, si era impennato su un cordolo. Il danno era stato riparato ma ieri dopo qualche giro si è esteso (la scocca usata da Fernando e una nuova sono già in viaggio per la Cina). Continua il dominio Mercedes, anche se Hamilton ha fatto segnare il tempo (1’34’’136) con le Pirelli sperimentali. La Red Bull ha annunciato ieri il nuovo capo dell’aerodinamica Dan Fallows, ma la McLaren sostiene abbia un contratto con lei: largo agli avvocati. Nelle prime tre gare ha battuto Vettel due volte in qualifica; due volte in gara. È stato squalificato causa flussometro a Melbourne dove chiuse splendidamente secondo — una squalifica che verrà comunque discussa in appello — è finito quarto in Bahrain mostrando un piglio e un ritmo insostenibili per il suo illustrissimo compagno di squadra, superato in pista così come era accaduto anche in Malesia, prima di quella ruota montata male che tolse Ricciardo dalla gara. Su questa inattesa inversione di ruoli in casa Red Bull, circolano teorie diverse. La prima si fonda sull’ingratitudine: Vettel non è mai stato un fenomeno. Semplicemente, ha sfruttato da buon pilota una macchina eccezionale. Firmatario di questa mozione potrebbe essere Alonso, in buona compagnia. Tutta gente disposta ora a considerare Webber, compagno di Vettel nel quadriennio dorato, come un pilota mediocre. La seconda teoria, assai azzardata, individua in Ricciardo un campione assoluto, sorretto da talento e coraggio. Ma sono solo tre buone corse: un po’ poco per attribuire ad una impressione la forma di un giudizio definitivo. Terza teoria, ispirata ad una celebre frase di Enzo Ferrari: «Quando un pilota diventa padre perde un secondo al giro». Vettel ha avuto una figlia nel gennaio scorso, quindi... Il fatto è che ogni ipotesi è più attaccabile che sostenibile. Passa attraverso una evoluzione tecnica problematica anche per un ragazzo di talento come Sebastian, non tiene conto di quanto sia sempre difficile valutare la prestazione del pilota come valore assoluto. Quanto vale Vettel? Moltissimo, risultati alla mano. Piuttosto, il fatto di trovarsi in un imbarazzo dovrà produrre una reazione all’altezza del curriculum. È questo che più interessa e incuriosisce. Verificare il carattere di un campione, al cospetto di un disagio improvviso e prodotto da chi corre con una macchina identica alla sua. La sfida di Sebastian, al momento, sta tutta qui: nella capacità di convincere anche senza vincere. Combattendo con le sole proprie forze nelle retrovie, dopo aver corso in un’altra solitudine. Magnifica al punto da sembrare comoda. Giorgio Terruzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Senza i proventi della Champions (forse, ma ancora non è detto, con quelli, meno succosi, dell’Europa League) il Milan, che si appresta a chiudere già questo bilancio con una perdita di 12-13 milioni di euro, ha davanti a sé tre strade per far quadrare i conti. Non necessariamente alternative una all’altra. La prima consiste nel vendere i pezzi grossi della squadra e, ovviamente, nessuno vorrebbe prenderla in considerazione. La seconda prevede che Fininvest venga ancora in aiuto: secondo Milano Finanza nelle prossime settimane dovrebbe versare nelle casse del club 50 milioni. È la stessa cifra che Silvio Berlusconi ha citato nelle ultime esternazioni («Il Milan? Mi costa 50 milioni all’anno»). La terza via è la più difficile: consiste nel trovare un socio di minoranza o, almeno, di aumentare le entrate del club. È quella alla quale sta lavorando Barbara Berlusconi (foto), che è rientrata ieri notte dal suo viaggio negli Emirati (oggi vuole essere vicina al padre nel giorno in cui si discuterà degli arresti domiciliari). L’incontro con gli sponsor di Emirates è stato di conoscenza: ci sarà tempo nei prossimi mesi per concludere il rinnovo della sponsorizzazione (per ora si dice che non ci sia accordo sulla cifra). La terzogenita di Berlusconi ha incontrato poi una serie di imprenditori arabi e asiatici (cinesi e thailandesi) ai quali ha anche illustrato il progetto di esportare Casa Milan all’estero. Un viaggio per seminare, ma è chiaro che ci vorrà tempo per raccogliere i frutti. Intanto, è alla squadra che spetta di rilanciare sul campo il marchio Milan, raggiungendo almeno l’obiettivo dell’Europa League. Ora che è tornato il sereno l’allenatore Clarence Seedorf cerca di calarsi sempre di più nella realtà Milan: ieri, assieme all’ad Adriano Galliani, ha assistito al derby della Primavera di Pippo Inzaghi (finito 1-1), dove domenica potrebbe giocare anche Stephan El Shaarawy: il Faraone, fin qui colpito da maledizione, ieri si è allenato in parte con i compagni. Anche il suo rientro si avvicina. a. rav. © RIPRODUZIONE RISERVATA 60 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Federica e Nicolò, Gianmaria e Alessandra annunciano con grande tristezza la scomparsa di Marc Caux è vicino a Gianmaria per la scomparsa della cara sorella Donata Sammartini Donà dalle Rose Donata Sammartini Donà dalle Rose Ringraziano la dottoressa Melogli ed il dottor Sartori per le affettuose cure, Norma e Maria Luisa per lassistenza.- La cerimonia funebre verrà celebrata sabato alle ore 11 alla "Guizza", Collalto di Susegana. - Milano, 9 aprile 2014. Partecipano al lutto: I fedeli Peppino e Maddalena. zia Donata - Milano, 9 aprile 2014. Donata Oggi ho perso unamica, che ora sia felice con il mio papà, di nuovo insieme.- Enrico. - Milano, 9 aprile 2014. Cara Donata ti saluto e ti stringo nel ricordo della tua vivacità e allegria, Paolina. - Milano, 9 aprile 2014. Cara Donata ti salutiamo con tanto affetto, Manfredi, Giulio, Grace, Max. - Milano, 9 aprile 2014. Tino e Giovanna, con Emilia, Cecilia, Fausta e le loro famiglie, si uniscono a Enrico nel ricordo della cara Donata - Milano, 9 aprile 2014. I cugini Calvi Manzutto Marconi Archinto sono vicini a Federica e Gianmaria per la scomparsa della cara Donata - Milano, 9 aprile 2014. Sergio Costa piange la scomparsa di Donata Donà dalle Rose Diomira Paganin Stella - Parigi, 9 aprile 2014. - Vicenza, 9 aprile 2014. La Mario Mele & Partners con Francesca Mele, Roberta Bonfante, Mariangela Bonatto, Federico Goj e Benedetta Mele partecipa al dolore del Dottor Gianmaria Donà dalle Rose per la scomparsa della sorella Pietro e Anna Marzotto sono vicini a Gian Antonio e a tutti i suoi cari nel momento della scomparsa della mamma Donata - Milano, 9 aprile 2014. I nipoti Camillo con Marcella, Alessandra con Paul, Nicolò e i pronipoti Diego, Anna, Carlotta ricorderanno sempre la Baba Ceschi abbraccia Gian Antonio, Nazareno e Chiara con immenso affetto in questo tristissimo momento per la perdita della loro cara mamma Cesare Villa, Elena Brioschi ed i collaboratori dello Studio Villa partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa della signora Donata Donà dalle Rose - Milano, 9 aprile 2014. Margherita Francesca Alessandra Camilla Paola e le loro famiglie annunciano con profonda commozione ma confortati dalla fede la morte di Antonio Ignazio Faranda marito, padre e architetto di ineguagliabili doti.Il funerale si svolgerà sabato 12 alle 14.45 presso la parrocchia Corpus Domini in via Mario Pagano. - Milano, 9 aprile 2014. Partecipano al lutto: Misa Tremolada coi figli. Luca e Giulia Strada. Emilia e Eugenio, Francesco e Lucia, Alessandro, Bianca e Anna abbracciano con tenerezza il loro Diomira Paganin Stella - Valle Zignago, 10 aprile 2014. Alfredo Ambrosetti, Valerio De Molli e i colleghi di The European House-Ambrosetti partecipano commossi al dolore di Gian Antonio Stella e della famiglia per la scomparsa della mamma Diomira Paganin Stella - Milano, 9 aprile 2014. La Giuria de Il Premiolino è vicina a Gian Antonio e alla sua famiglia e partecipa al lutto per la scomparsa della madre Diomira Paganin Stella Bruno Ambrosi, Giulio Anselmi, Natalia Aspesi, Chiara Beria di Argentine, Pier Boselli, Piero Colaprico, Francesco Conforti, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Giancarlo Galli, Enrico Gramigna, Elio Maraone, Enrico Mentana, Morando Morandini, Alfredo Pratolongo, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini. - Milano, 9 aprile 2014. Dopo anni di coraggiosa battaglia combattuta con profonda dignità e grande affetto per tutti noi, mercoledì 9 aprile 2014 ci ha lasciati il nostro amato nonno Antonio - Milano, 9 aprile 2014. Orlando Scarpat - Milano, 9 aprile 2014. professore universitario e medaglia doro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dellArte.Lo annunciano con immenso dolore la moglie Gabriella, le figlie Silvia e Laura, con Simone Paolo e Tuan.- Le esequie si terranno nella chiesa di Santa Maria del Rosario in piazza del Rosario a Milano.- Per informazioni telefonare allo 023550647. - Milano, 9 aprile 2014. Alberto, Vanna e Giulia commossi abbracciano Margherita e figlie per la perdita del caro Partecipano al lutto: Jacky, Stefano e Giuliana. Giovanna, Maria Cristina e Ignazio ricordano con affetto e commozione il loro fratello architetto Antonio Faranda Arch. Antonio Faranda - Milano, 9 aprile 2014. Mario e Nella Cavigioli ricordano con affetto Antonio Faranda nonno Orlando e si stringono a Margherita e a tutti i familiari nel doloroso momento del distacco. - Milano, 9 aprile 2014. Vittorio Italia e Marta De Vita partecipano al dolore della famiglia e ricordano Mario e Paola Mele sono vicini con affetto allamico Gianmaria per la perdita di Peppino Sironi è vicino a Margherita e alle figlie per la scomparsa del caro amico caro, sensibile e sincero amico. - Milano, 9 aprile 2014. Donata Gli amici di sempre ricordano Antonio Faranda - Gallarate, 9 aprile 2014. Piero e Giovanna Risari con Elisabetta, Marta; Ambrogio e Francesco piangono il carissimo Donata Donà dalle Rose Antonio con grande affetto e rimpianto.- Francesco e Olivia Agostini Mario Alberto Alberti Manfredi e Nelly Bellati Gino Caccianiga Mario Crosato Paolo e Nicoletta De Marzi Mirco Giaveri. - Treviso, 10 aprile 2014. ricordando la lunga preziosa amicizia con lui e la sua famiglia. - Milano, 9 aprile 2014. Ci mancherai cara Donata I condomini e lamministratore del condominio via Piermarini 2/4 - Milano sono vicini alla famiglia per la scomparsa dell Arch. Antonio Faranda - Milano, 9 aprile 2014. Manfredi e Nally sono vicini con tanto affetto a Federica, Gianmaria e famiglie. - Campea, 9 aprile 2014. Pierangelo annuncia con immenso dolore la perdita del padre I dipendenti ed i collaboratori della Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia partecipano commossi al lutto del loro Amministratore Delegato dottor Gianmaria Donà dalle Rose per la scomparsa della cara sorella Non fiori, ma offerte allAIRC. - Milano, 9 aprile 2014. Donata Sammartini Donà dalle Rose - Milano, 9 aprile 2014. I dipendenti ed i collaboratori della Twentieth Century Fox Entertainment España sono vicini al loro Amministratore Delegato dottor Gianmaria Donà dalle Rose per la scomparsa della cara sorella Donata Sammartini Donà dalle Rose - Madrid, 9 aprile 2014. Gli associati e i collaboratori dellUnivideo partecipano al dolore del Vice Presidente Gianmaria Donà dalle Rose per la perdita dellamata sorella Donata Sammartini Donà dalle Rose - Milano, 9 aprile 2014. Avvocato Angelo Di Pasquale Federica, Paolo, Riccardo, Federica e Veronica partecipano al grande dolore di Pierangelo per la perdita del padre Avvocato Angelo Di Pasquale - Milano, 9 aprile 2014. LOrdine degli Avvocati di Milano sentitamente partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa dell Avv. Angelo Di Pasquale - Milano, 9 aprile 2014. Partecipano al lutto: Paolo e Antonia Giuggioli. Enrico Moscoloni. Pietro Traini. È mancata Daniela Crugnola I funerali avranno luogo in SantAmbrogio a Varazze il giorno venerdì 11 aprile 2014 alle ore 9.- Rita. - Varazze, 9 aprile 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano Angelo Vignati - Milano, 9 aprile 2014. Lia Kerbaker con Federico e Andrea abbraccia commossa Magi e i figli ricordando lamico carissimo Angelo Vignati SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE - Milano, 9 aprile 2014. Carla Sacchi Toffoloni profondamente commossa partecipa al dolore di Magi Antonio e Alberto per la perdita del loro caro Angelo Vignati - Milano, 9 aprile 2014. Partecipano al lutto: Ausilia Balzarini. Associazione Nazionale Tutela Infanzia e Adolescenza. ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 Confortato dalla fede che fu sua luce e guida è tornato alla casa del Padre CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Giovanni Muzzio Ne danno il triste annuncio la moglie Erminia, i figli Ennio con Cristina e Vanna con Pino, i nipoti Luca, Daniele, Maria, Pietro.- Il rito funebre sarà celebrato presso la chiesa di San Giovanni Battista in Gudo Gambaredo - Buccinasco giovedì 10 aprile 2014 alle ore 15.30. - Gudo Gambaredo - Buccinasco, 9 aprile 2014. Antonio, Rita, Mina e Loris, Livia e Gianfranco, Bianca e Daniele, insieme a tutti i nipoti sono vicini ad Erminia e alla sua famiglia per la perdita del marito Gianni Muzzio - Assago, 9 aprile 2014. Il Presidente Gaston Barras e i membri del Comitato del Golf Club Crans-sur-Sierre si uniscono con profondo e sentito cordoglio al dolore della famiglia per la scomparsa di Maria Pia Gennaro Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ - Crans-sur-Sierre, 9 aprile 2014. Ciao il tuo piccolo Tuan ti ricorderà sempre.- Oh issa!Baciotti. - Milano, 9 aprile 2014. amica carissima, ed abbraccia con affetto Federica e Gianmaria. - Milano, 9 aprile 2014. - Milano, 9 aprile 2014. Federica, Paola, Giorgio e Alessandra sono affettuosamente vicini a Magi e familiari per la perdita del carissimo amico Orlando Scarpat Elio e Floria Fiorucci profondamente addolorati partecipano commossi e si uniscono al dolore di Antonio e dei familiari per la scomparsa della cara mamma Francesca Orlando - Milano, 9 aprile 2014. La piccola Fraternità San Riccardo Pampuri esprime la propria vicinanza ad Antonio e famiglia in questo momento doloroso per la dipartita terrena della mamma Francesca Orlando Intiglietta nella certezza che tornando alla casa del Padre ella potrà finalmente godere della Luce eterna. - Milano, 9 aprile 2014. Il Presidente Bernhard Scholz e tutti gli amici della Compagnia delle Opere esprimono le più vive condoglianze allamico Antonio Intiglietta e a tutti i familiari per la perdita della mamma Francesca che è tornata nellabbraccio del Padre. - Milano, 9 aprile 2014. Dopo una breve malattia il 7 aprile ci ha lasciato Amedea Bodini ved. Giussani per raggiungere il suo adorato Giampietro.- Ne danno il triste annuncio le sorelle, i nipoti, i parenti tutti.- Il funerale avrà luogo il 10 aprile alle ore 14.45 presso la parrocchia Corpus Domini via Palestro 6/8. - Milano, 9 aprile 2014. Partecipano al lutto: Rosida, Tiziana, Giorgio. Erika, Simona, Antonietta, Franco. La famiglia Bertolini. Dopo una settimana di devastante agonia, è morta nostra madre Maria del Rosario Lobb Foschini Aveva quasi 99 anni, gli ultimi sono stati di forte sofferenza sopportata con grande dignità.- Paolo, Massimo, tutti i nipoti e la cara Nadia. - Roma, 10 aprile 2014. Il Golf Feudo di Asti partecipa al lutto per la scomparsa della cara TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Maria Pia Gennaro - Asti, 9 aprile 2014. Corriere della Sera Cavaliere Gazzetta dello Sport Enzo Proni Ne annunciano la scomparsa la figlia Maria Silvia e la moglie Mariuccia.- I funerali si terranno a Cassano dAdda presso la chiesa parrocchiale di San Zeno venerdì 11 aprile alle ore 10. - Cassano dAdda, 9 aprile 2014. Il Presidente Matteo Arpe, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale di Sator S.p.A. partecipano con cordoglio al dolore del professor Giorgio Ruffolo per la scomparsa della cara moglie Maria Stella Signorini - Roma, 9 aprile 2014. Il 9 aprile ci ha lasciato Georges Prat Generale dellEsercito Italiano PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 A MODULO: Adesioni al lutto: € 10,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 Lo annunciano con grande tristezza i figli Roberto e Maurizio, la nipote Valeria e tutti i familiari. - Roma, 9 aprile 2014. L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Gli inseparabili amici Silvio, Achille con Giovanna, Giorgio con Anna piangono la scomparsa del caro Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 - fax 02 25886632 e-mail: [email protected] Ing. Franco Fedriga e lo ricorderanno sempre con grandissimo affetto. - Milano, 9 aprile 2014. Sei sempre nel mio cuore.- In ricordo della mia mamma Laura Bossi Mazzalveri verrà celebrata una messa giovedì 10 aprile 2014 alle ore 17 nella chiesa di Santa Maria Bambina, via Santa Sofia 13, Milano.- Paolo. - Milano, 10 aprile 2014. Nel ricordo della scomparsa di Anna Cuccorese Faggella giovedì 10 aprile nella parrocchia di San Giacomo Maggiore di Barletta alle ore 19 sarà celebrata una Messa in suffragio.- La famiglia Faggella. - Barletta, 10 aprile 2014. La Direzione e i colleghi del Gruppo Gecofin ricordano con affetto lamico Gianni Caspani - Cinisello Balsamo, 10 aprile 2014. Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). 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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 61 italia: 51575551575557 Il Tempo Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile 6:, ,*:6 69 ,*95 6 9 :??5 69, ,*96 695 ,*! 6!6 :??: 6!* :??: 69! ,* ? 69* ,* : 6!? ,* : ,%1' ,!-1 '-1 %9! !#%' ',!%' '#'% %'5 !,%9 %'% ,4! ""% ' -233%+) 3;''18'% %) %3+ ( 8(-+2)+ ;()8+4 ' 8(-+ 3+'""%8+ (%8 3; 8;88+ %' 3. +()% %)+ +()% '18(+32 %=22 "2;'()8 -%< %)38%' 3-% 3;% 388+2% '-%)% -2'-%)% --))%)%% +) -+33%%'% 2/;)8% 2+=3% + 8(-+2'%4 32 -%< 3+'""%8+ 3; 8;88 ' +38 3;' 238+ % 388+2%. ;)& );+=+ ;()8+ '' -233%+) 3; "2) -28 '' )%3+' -2=')> % ' 8(-+ +=;)/;. +*4!# $)'--' ,! '1%9 )'#! 1%9,' #!,! +38 +2%)+ )+= +'+") +( (-+33+ . 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'"8' !,1 ,- ''1 %"'" 4# Oggi in edicola con il Corriere Le esibizioni di Mina in Rai Il secondo dvd Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 9 2 6 7 5 3 4 1''#$ ')% % 4#!%' !%' % Sudoku Diabolico 8 #-!%"! -#' !$4,' "%88+ $!% (-+33+ 8)% 2+8+) ;)+ %2)> )+= (-2% +33+ $!% +' % ;''1;2+- +%)8' -23)8 ;) =38 2 % '8 -233%+) $ "2)8%3 ;) 8(-+ 38)> 38%' 3;'' )%3+' %2% 3;'' 2)% )$ 3;'' )%3+' %8'%). ) %2+'>%+) -%< %)38%' %)= %)8233 % 388+2% +2%)8'% ; +2%)8'% ' +)8%))8 +) -2%-%8>%+)% '+'()8 8(-+2'3$ ( %;3 3; /;38 >+). (-+ %)38%' )$ 3;'' )%)=%. !' %!,' 4%'- !,- !11 # --!' !,'! 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Alternativa sono i domiciliari con 2 ore di libertà al giorno 62 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Tv in chiaro Teleraccomando ,>£ di Maria Volpe PER CONOSCERE PER DISTRARSI Vespa ricorda Cracco nella finale Alcide De Gasperi dei piccoli cuochi Stasera Bruno Vespa dedica la puntata al ricordo del grande statista Alcide De Gasperi ( foto) a trent’anni dalla sua morte. A parlare con il giornalista in studio ci sono Angelino Alfano (Ncd) e Massimo D’Alema (Pd). Ricordi a parte, Vespa insieme a Lorenzo Guerini (Pd) e Giovanni Toti (FI) affronterà anche il tema della sentenza del Tribunale di sorveglianza di Milano sulla richiesta di affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi che verrà ufficializzata proprio nella giornata di oggi. Gran finale per i piccoli chef. A darsi battaglia ai fornelli, Emanuela, 9 anni, che ha dimostrato determinazione e talento; Fabio, 12 anni che sogna di fare lo chef; Federico, 12 anni che ha un suo blog di ricette; e infine il tredicenne Andrea che ha ereditato l’amore per la cucina dalla madre che è proprietaria di un ristorante. I concorrenti dovranno realizzare dei piatti da presentare ai giudici Lidia Bastianch, Alessandro Borghese e Bruno Barbieri (foto insieme) un menù completo ideato da loro. Ospite Carlo Cracco. Porta a porta Rai1, ore 23.40 Junior Masterchef SkyUno, ore 21.10 ,>Ó ,>Î ,iÌi{ >>ix Ì>>£ >Ç /Û À>°Ì À>°Ì À>°Ì i`>ÃiÌ°ÌÉÀiÌi{ i`>ÃiÌ°ÌÉV>>ix i`>ÃiÌ°ÌÉÌ>>£ >Ç°Ì ÌÛ°Ì È°ää 1," 7-° ÌÌÕ>ÌD È°£ä 1 "// ° ÌÌÕ>ÌD È°Îä / £° *,6-" -1 6/ -6, ",/° È°{x 1 "// ° ÌÌÕ>ÌD ££°Óx 1 "// < ° ÌÌÕ>ÌD £Ó°ää *,"6 1" "° 6>ÀiÌD° `ÕVi Ìi> iÀV £Î°Îä /", ° £{°ää / £ " "° ÌÌÕ>ÌD £{°£ä 6,//" ° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi 6iÀV> >Þ> £x°Óä 6/ ,//° ÌÌÕ>ÌD £n°xä ½,/° +Õâ° `ÕVi >À Ì Óä°ää /", ° -, Óä°Îä , /1"° 6>ÀiÌD° `ÕVi >Û Ã> Ó£°£ä ,"-" ,"° VÕiÌ Ó£°£x " //" ° -iÀi° /iÀiVi ] À>ÃÃV> ÓÓ°xx /£ Èä - " ° È°ää 1 -/, *, /° /v° È°{ä ,/"" -° ,>}>ââ n°£x 1 1" <<"° -iÀi n°Îx -*,/ "1-76- -,/ 7-/, ° /v° £ä°ää /Ó -° ÌÌ° ££°ää // 6"-/,° ÌÌ° £Î°ää / Ó ", "° £Î°Îä / Ó "-/1 -" /° ÌÌÕ>ÌD £Î°xä Îΰ ,ÕLÀV> ` >ÌÌÕ>ÌD i`V> £{°ää //" //"° ÌÌ° £È°£x " - // ,,-"/° /iiv° £Ç°{x / Ó - °°-° /" Ó° £Ç°xä , / -*",/° £n°£x / Ó° £n°{x -+1, -* ", ££° /iiv Óä°Îä / Ó Óä°Îä° n°ää ",° ÌÌÕ>ÌD £ä°ää ,/,° ÌÌÕ>ÌD ££°£ä / Î 1/° ££°£x -,° ÌÌÕ>ÌD £Ó°ää / ΰ £Ó°Óx /Î 1", /° ÌÌ° £Ó°{x * +1"/ "° ÌÌ° £Î°£ä /*" -/",° ÌÌÕ>ÌD £{°ää / ," ° £{°Óä / ΰ £{°xä /, " ,"° ÌÌ° £x°ää / Î °°-° £x°äx /, *<< ,° ÌÌÕ>ÌD £x°£ä /,, "-/,° /v° £È°ää <" 1,"* Óä£{° /6" ,"/" ° ÌÌÕ>ÌD £È°Îx -*// " "°V° £È°{ä "° VÕiÌ £°ää / ΰ £°Îä / ," ° Óä°ää "° ÌÌÕ>ÌD Óä°£x - " "- 1/° ,i>ÌÞ Óä°Îx 1 *"-/" -"° ->« Ç°Óä 6 ° /v n°£x 1 /,° /iiv °{ä , ,° /iiv £ä°{x , // ½/ ° ÌÌÕ>ÌD ££°Îä / { /"°/ £Ó°ää / /6 ",-° /iiv £Ó°xx - ", "° /iiv £{°ää " -*",/" ",1° ÌÌÕ>ÌD £x°Îä 1, -/,//" Ó£° /iiv £È°Îx , << ° i`>] Ì>>] £nÈ®° ,i}> ` >ÃÌi> E *« £n°xä /*, / {° £n°xx / { /"°/ £°Îx -,/"° /iiÛi> Óä°Îä /*-/ ½",° ->« "«iÀ> È°ää / x *, * ° ÌÌÕ>ÌD n°ää / x // ° n°{x // " +1° ÌÌÕ>ÌD £ä°ää / x ", £ä° ££°ää ",1° ÌÌÕ>ÌD £Î°ää / x° /"°/ £Î°{ä 1/1° ->« £{°äx , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £{°£ä /"6/, ° ->« £{°{x 1" " ° /> Ã Ü £È°äx , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £È°£x -,/"° /iiÛi> £Ç°£ä *"," +1° ÌÌÕ>ÌD £n°xä 6 / 1 /,"t +Õâ Óä°ää / x° /"°/ Óä°{ä -/,- "/< 6" ½,,1 < ° /} ->ÌÀV n°Îx 1, 7° 6>ÀiÌD °{ä " 6",,° 6>ÀiÌD £ä°Óx ,° "1- 6-" ° /iiv £Ó°Óx -/1" *,/"° i «À}À>>\ iÌi°Ì £Î°äx -*",/ -/° £Î°{ä , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £{°ää , ,/" £Î 6° ,i>ÌÞ £{°£ä -*-" ° >ÀÌ £{°Îx ," \ , //° >ÀÌ £x°Óx 6 -/,° 6>ÀiÌD £È°Óä 1, 7° 6>ÀiÌD £Ç°Óx " 6",,° 6>ÀiÌD £n°äx -*-" ° >ÀÌ £n°Îä -/1" *,/"° £°Óä °-° - , ° /iiv° È°ää / Ç° i «À}À>>\ iÌiÆ "ÀÃV«Æ /À>vvV È°xx "6 -° ÌÌÕ>ÌD Ç°ää " 1- ,-- -/*° ÌÌÕ>ÌD Ç°Îä / Ç° Ç°xä " 1- /"° ÌÌÕ>ÌD Ç°xx " 1-° ÌÌÕ>ÌD °{x " ,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi /â>> *>i> ££°ää ½, /,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÞÀÌ> iÀ £Î°Îä / Ç° £{°ää / Ç ," ° ÌÌÕ>ÌD £{°{ä -/, - , - "° /iiv £È°{ä "--," ",,° /iiv £n°£ä ½-*//", , 9° /iiv Óä°ää / Ç° £Ó°Óä * \ 1"6 ° 6>ÀiÌD £Î°Óä 1 ,*"9\ ,<" -"° 6>ÀiÌD £{°£x - ,1-° -iÀi £x°£ä 7 ,° /iiv £È°ää "* "° 6>ÀiÌD £È°xä / " Ó° 6>ÀiÌD £Ç°xä / ,-° 6>ÀiÌD £n°Óä "* "° 6>ÀiÌD £°Óä ,<<\ -/,1<" *, ½1-"° 6>ÀiÌD Óä°£x 7 ,° /iiv Ó£°£ä /-/ {° >Ì>ÃÌ°]iÀ°É1Ã> ¼äx®° / -ÌÀÞ° > ÀÕvvÕ`` Ó£°ää " \®° -iÀi° Ó£°£ä ° °°-° " -° /iiv° Àà "½ i] ] `> ÕÌ Óΰää <" 1,"* Óä£{° /,6-/° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi >>À> >VV>Ài Ó£°äx ,"1/"° À>>ÌV] >>`>É}LÉÃÛââiÀ> ÉÕÃ>] Ó䣣®° ,i}> ` >Û` ÀiLiÀ}° V >i >ÃÃLi`iÀ] iÀ> } ÌiÞ Ó£°£x 1 " - ," 8/,/,,-/,°°° *" " 8/, "/" /,,-/,° i`>] Ì>>] £Ç®° ,i}> ` V ii Õ« ° Õ` -«iViÀ] ,>Õ` >ÀÃÌÀv] >ÀÞ ÕvviÞ Ó£°äx 1,"* 1\ ÕÛiÌÕà i° >V Óΰää 1,"* 1 -* ° ,ÕLÀV> ëÀÌÛ> Ó{°ää /,8° ÌÌÕ>ÌD £°Îä / x "//\ ,>ÃÃi}> ÃÌ>«>Æ iÌi°Ì Ó£°£ä / 1 - *- " ° i`>] 1Ã>] Óääx®° ,i}> ` `Þ /i>Ì° 7 -Ì ] Û> i`iÃ] iÛ >iÃ\ /}VÆ iÌi°Ì Óä°Îä "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä -,6<" *1 "° ÌÌÕ>ÌD Ó{°ää / Ç / -° ÌÌÕ>ÌD £°£ä "6 -° ÌÌÕ>ÌD £°£x "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD Óΰ{ä *",/ *",/° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÀÕ 6ië> £°£ä / £ "//° £°{ä /*" ° £°{x -"//"6" ° ÌÌÕ>ÌD ÓΰÎä / Ó° Óΰ{x 1- " ° +Õâ £°£ä , *, /" /", ° £°Óä 7 E ",,° /iiv ÓÓ°xx <"° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi i} >V Ó{°ää / Î "//° i «À}À>>\ /} ,i}iÆ iÌi Î Óΰ£ä -- ,/ {° ÌÌÕ>ÌD Óΰ£x {n ",° *â°] 1Ã>] £nÓ®° ,i}> ` 7>ÌiÀ ° ``i ÕÀ« Þ ÓΰÎx /,"**" *, ° °] 1Ã>] Óä£ä®° ,i}> ` i` -Ì ° >Þ >ÀÕV i] Vi Ûi £°xx " ,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi /â>> *>i> ΰäx ½, /,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÞÀÌ> iÀ ,>{ ,>x ,> -ÌÀ> ,> Õ« Ó°ää -/,- "/< 6" ½,,1 < ° /} ->ÌÀV° `ÕVi V>ÀÀ> i *Vi ii>Þ /6 £Î°xx 9 /° £{°ää -- E "9° /v £x°ää " 1*9 9° ÕÃV>i £È°ää 6 -- Ó° -iÀi £È°Îä 1", ,"° 6>ÀiÌD £È°xx 9 /° £Ç°ää 9 /-° Õð £n°ää /9° /iiv £n°xx 9 /° £°ää <," "1,° /iiv Óä°ää +1 "° 6>ÀiÌD ÓÓ°ää 9 / ° 6>ÀiÌD ÓΰÎä -° /iiv 2 -/$/ ?$! $/!2 "*1/ Film e programmi Fassbender sedotto da Keira Knightley Depp è l’autore di Peter Pan Il rapporto tra Carl Gustav Jung (Michael Fassbender), il suo mentore Sigmund Freud e Sabina Spielrein (Keira Knightley, foto con Fassbender), una donna malata. A Dangerous Method Rai3, ore 21.05 Lo scrittore James Barrie (Johnny Depp, foto) ritrova la voglia di scrivere quando incontra Sylvia e i suoi bambini. Con il loro aiuto scriverà la favola di Peter Pan. Neverland - Un sogno per la vita; Rai Movie, ore 21.15 Eva Mendes inguaia Will Smith Zoro racconta L’Aquila post-sisma Hitch (Will Smith) insegna agli uomini come conquistare le donne. Ma quando incontra Sara (Eva Mendes) sono guai anche per lui. Hitch - Lui sì che capisce le donne Italia 1, ore 21.10 La difficile situazione de L’Aquila e la sua lenta ricostruzione a cinque anni dal terremoto: questo il tema del videoracconto di Diego Bianchi-Zoro. Gazebo Rai3, ore 22.55 À>°Ì À>°Ì È°Îä 1- ° ÌÌÕ>ÌD È°{ä -, 6/ -/,° -iÀi Ç°ää ,/ ° -iÀi Ç°{x -/,° -iÀi n°Îx -/,° -iÀi °Óä ," ""° -iÀi £ä°£ä *,6/ *, / ° -iÀi £ä°xä ,"/,- --/,-° -iÀi ££°{ä -/,° -iÀi £Î°£ä -*" /° -iÀi £Î°xx *,6/ *, / ° -iÀi £{°{x ,"/,- --/,-° -iÀi £x°Îä äÓ£ä° -iÀi £È°£x 6," ,-° -iÀi £Ç°ää , 7- ", "° £Ç°äx ," ""° -iÀi £Ç°xx -/,° -iÀi £n°{x -/,° -iÀi £°{ä 8 ° -iÀi Óä°Óx ,"-° -iÀi Ó£°£ä -1*, /1,° -iÀi ÓÓ°xä *-9 " *--° /iiv £Ç°Îx 6 //, -"7° /> Ã Ü £n°Óx ,- " ,/" ° £ , ° ÕÃV> £°Óä /"6 ° ÕÃV> Óä°Îä " ,/" 8,"° ÕÃV> ÓÓ°ää */,1-° ÕÃV> ÓÓ°Îx 6 //, -"7° /> Ã Ü £Ç°Îä -"//" " ° VÕiÌ £n°Óä , x{° VÕiÌ £n°xä ", " -/",° VÕiÌ £°Óä 6,/° VÕiÌ Óä°Îä /*" -/",° VÕiÌ Ó£°Óx ° °° ° VÕiÌ Óΰ£ä 1" -/,"-° VÕiÌ ,> ,> *ÀiÕÀ>°Ì Ûi £n°£ä /"*<"° /iiÛi> £n°xx * 6/° /iiÛi> £°{ä /-"° ->« "«iÀ> Óä°£ä ,- " ," ° -iÀi Ó£°£ä 1 , *,- / ,9 - ,° ÌÌÕ>ÌD À>°Ì À>°Ì £Ç°Óä 1 " ,/ "° £°£ä ,] "] " ° Ó£°£x 6, 1 -" " *, 6/° Óΰää , " " ° ÌÌÕ>ÌD Óΰ{ä 1 / *,- <° À>°Ì ,i> /i Ài>ÌiÌÛ°Ì >Ãà /Û >Ý >Ç` `>Ý°Ì V>ÃÃ°Ì >Ç°Ì £n°Óä 1* , Óä£ÎÉÓä£{° ÌÌÕ>ÌD £n°{x , ° /iiv £°Îä 6"//° /iiv Óä°Óä / ,1-° /v Ó£°£ä 7 8 1° >ÀÌ ÓÓ°Óx 1 1 * ° >ÀÌ Óΰ£x 1"6 66 /1, */, * ° >ÀÌ £Ç°{ä , **° ÌÌÕ>ÌD £n°{ä "/" ° ÌÌ° £°{ä "-- /",/° ÌÌÕ>ÌD Óä°£ä -/ ,9° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä - 1"° ÌÌÕ>ÌD ÓÓ°£ä 1 - *, 1 "**° ÌÌÕ>ÌD £Ó°Îx -/ >ÃiÌ £Î°Îä -/,//" *"< £° -iÀi £È°ää / ", "° ÌÌÕ>ÌD £È°Îä / -*",/° ÌÌÕ>ÌD £Ç°£x --,° ÌÌ° Óä°{ä -/,//" *"< £° -iÀi ÓÓ°Îä " - "° ÌÌÕ>ÌD £Ç°{x -7",-\ *- /" , *iÃV> £n°Îx ,6, " -/,*iÃV> £°Îä , /1// "-/° V° Óä°Óä " *1 ° VÕiÌ>À Ó£°£ä - -* /"t ÌÌ° ÓÓ°ää 1", ÇÓ ",° ÌÌÕ>ÌD £Ç°äx " /" -*"-° VÕ,i>ÌÞ £n°ää / ,° "< -"7° 6>ÀiÌD £n°xx / Ç° £°ää "" ° ÌÌ° £°£ä 1" ° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä 6-" ,, ° /> Ã Ü ,> 99 Àà i >x /Û Óäää À>°Ì £n°xx "9° >ÀÌ £°£ä - * / 6®° >ÀÌ £°Îä "//",-- *1 ° >ÀÌ £°xä ,/" " < " ½","° >ÀÌ Óä°£x *** *° >ÀÌ Ó£°Óä * "" , " "9° >ÀÌ Àði`>ÃiÌ°Ì £x°{ä 6" -*"-° £Ç°ÓÈ - "," ° £°Î£ /° /iiv Óä°£È , ° /iiv Ó£°äÈ " / ,-/"° ÓΰÎÈ "6° Ó°äÈ 1 ", / -*- ° ΰÓn 7-° ViÌÛ°Ì i`>ÃiÌ°Ì £n°ää ,/ ,° 6>ÀiÌD £°£x , 1"° VÕiÌ>À Óä°£x , ° 6>ÀiÌD Ó£°£ä / **, / /° 6>ÀiÌD Óΰ£x 7 -/- "- /° £Ç°äx " /" -*"-° V° £n°£x *, /""° /v £°£x ° /iiv Óä°£ä 1 *, ° /iiv Ó£°££ 1 -// *, ",,-° Óΰ£ä " "1/° ,i>ÌÞ ÓΰÎ{ 1" " ° ÌÛÓäää°Ì Óä°ää ,"-," "1,- ,/° ,i}i Óä°Îä 1", ", "° ÌÌ° Óä°xx / /° Ó£°Óä ,-/" - ,/" "° ÓÓ°Óä 1 -,/ 6,- 1" -, " ** , - "° Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014 63 italia: 51575551575557 Pay Tv Film e programmi Angelina Jolie, caccia al serial killer Ileana Scott (Angelina Jolie, foto) è un’agente speciale dell’Fbi contattata dalla polizia di Montreal per risolvere il caso di un serial killer che assume ogni volta l’identità dell’ultima vittima. Identità violate Cinema energy, ore 21.15 Come è stato ucciso Osama bin Laden -Þ i> £ä°Îä ,/ - V>«i >i >,ÕÃà ,° >VV ® Ûii Ãv`>Ì `> i >ÀiÃ] }>}}>Ì `> >À`>À -ÛiÀ «iÀ Ûi`V>Ài > ÃVvÌÌ> ` ÀiiÃi° -Þ i> Ìà ££°Óx 6 " " 6"" ÕÀ>Ìi > }ÕiÀÀ> ` ÃiViÃÃi] Õ «ÛiÀ i}À>Ìi v} ` Õ ÀVV «À«ÀiÌ>À `> i} ` Ãi VÌÀ À`ÃÌ° -Þ i> *>Ãà £Ó°£x / " * //" `Õi vÀ>Ìi >À i iÀiÞ] `« > ` Ãiâ] à VÌÀ> ` ÕÛ i `iV` ` «ÀÌ>Ài > ÌiÀi Õ> ÛiVV > Ãv`>° -Þ i> ÕÌ £Î°Îä -1-* / <," >ÀÀii Ãà /ÀÌÞ º/ i >ÌÀÝ»® m ÌÀ> «ÀÌ>}ÃÌ `i Ì ÀiÀ° -Þ i> >Ý £{°Óx *" ** >Ài Ì ° `} À°® i * ,ÞiÀà *° ,>i®] `« >ÛiÀ «Àià }iÃÌi Õ V>«i}} iÃÌÛ] à ÌÀÛ> ÃiÀi `vvVÌD° -Þ i> >Þ £x°äx " -" /" >Ài] Ì` i ÌÀÛiÀÃ] >ÀÀÛ> Õ> ÕÛ> ÃVÕ> `Ûi à > Li> -> i ÃÕ vÀ>Ìi>ÃÌÀ *>ÌÀV } vvÀ >Vâ>° -Þ i> £ £È°ää " *<< " ", " ÃVÌÀ ÌÀ> >] >`iÃViÌi i ÀLii] i ÃÕ> >`Ài -«ÀÌ £Ç°ää £n°xä £°ää £°Îä Ó£°ää i] V i ÛÀÀiLLi ÀÌÀÛ>Ài ½iÌÕÃ>à `i> }ÛiÌÙ° -Þ i> >Þ - > ÛÌ> ` >Û` iv}ÌÌ] «>ÃÌ> ÃÕ }iiÀð *Ài "ÃV>À > ivvÀiÞ ,Õà «iÀ > }Ài ÌiÀ«ÀiÌ>âi >ÃV i° -Þ i> ÕÌ " *L° i µÕ>ÌÌÀ`Vi > i À>ViÃV> Ã}> Õ> ÛÌ> Ì>> `>½>VV>iÀ>] `> «>`À ÛiÌ vÀ>Ìi À>LLð -Þ i> ÕÌ /" i>À` - iLÞ ° *i>ÀVi®] ÛiÃÌ}>ÌÀi] vvÀi ` Õ> À>À> >>ÌÌ>\ ÌÀ>ÌÌii ÀVÀ` «iÀ «Ù ` Õ µÕ>ÀÌ `½À>° -Þ i> >Ý * " " ,° i} «À«i > ÃÕ> ÛiÀÃi `i> v>Û> ` `° i««iÌÌ m ° ÕvvÀj° -Þ i> >Þ 6 ° -À` m "Ìi iÌÌ] Õ Û}i `>««À> ` >V> >À}> V -° ÃV>® i « Ìi}iÀÀ V Ã`>V 6° i -V>®° -Þ i> >ÃÃVà ½ ,/ v m L>Ã>Ì ÃÕ> ÛiÀ> ÃÌÀ> ` iÌiÀ i}iÀ] Ì>Ài >iÀV> À>ÃÌ «À}iÀ `i ÛiÌV} «iÀ `ÛiÀà ið -Þ i> ÕÌ /1 -,/" i £n >`i] `« >ÛiÀ «iÀà «>`Ài] Ûii >ÃÃÕÌ> > ÃiÀÛâ `i½>ÀÃÌVÀ>ÌV> ÌÌ> - >Ü° ->ÀD «Ù v>ÌVà `i «ÀiÛÃÌ° -Þ i> >Þ /, -/ « ½>ÀÀiÃÌ «iÀ iÛ>Ãi vÃV>i] >Ìi ViÀV> ` ÀVµÕÃÌ>Ài > v`ÕV> `i> v>}> >ÌÌÀ>ÛiÀÃ Õ Û>}} > i VÃi «i}}À>° -Þ i> >Ý E ", /1//" 1 "// i`> À>ÌV>] `ÀiÌÌ> `> *° -iÌÌ] `i`V>Ì> >} >`iÃViÌ] V i ÌÀ>ÌÌ> V ÌiiÀiââ> ·â ` Õ> ÃÌÀ> `·>Ài° -Þ i> *>Ãà ӣ°£ä ",, ½ > ÃÌÀ> ` ÌÀi `i V i Õ½ÃiÌÌ> `i -Õ` Ì>> à ÌÀÛ> VÃÌÀiÌÌi > v>À vÀÌi VÕi «iÀ Ã>Û>Àà > «ii° -Þ i> £ 6 > v>Û> À«Ài`i `> `Ûi vÀ>Ìi À ½>ÛiÛ> >ÃV>Ì>\ *ÀV«i L>V> >V>iÛi > µÕiÃ̽ÕÌ> ÀvÕÌ> ½ >««Þ i`° -Þ i> Ìà ÓÓ°Îx -7 ½ -/ 1 ÃiÀ>iÀ iÃV}Ì> Õ> ÃiÀi ` }V «iÀ i ÛÌÌi] «iÀ v>À à V i à ÕVV`> > ÛVi`>° -Þ i> >Ý , ," "6 ",/ " 6,/ "ÃV>À > ° ,LiÀÌà «iÀ ½ÌiÀ«ÀiÌ>âi ` À ÀVÛV ] `> V i > `iÕV>Ì i L>ÌÌÕÌ Õ> }À>`i V«>}>° -° -`iÀLiÀ} ° -Þ i> *>Ãà £{°ää -/\ **,- "" /9 -Þ -«ÀÌ Ó £x°ää 1"/"\ Ó§ ", / >«° Ì>> *À>ÛiÀ ÃÃÕÌ ,>-«ÀÌ £ £È°£x 6\ - , - */ 9>V Ì E -> £Ç°ää "\ ",1-- ",/1 , , 1 >«Ã i>}Õi -Þ -«ÀÌ £ £n°ää "\ // " , , " 1 >«Ã i>}Õi -Þ -«ÀÌ £ 9 / E - 9>V Ì E -> £°ää "\ *,", n >}>âi ,>` Ì Ì i Óä£{ 7À` Õ« ,>-«ÀÌ £ 7,-/ \ 77 8*, -Þ -«ÀÌ Ó Ó£°ää *6""\ *9 " +1,/ , £ >«>Ì Ì>> vii Óä£ÎÉÓä£ä{ ,>-«ÀÌ £ "\ £ ", / Õ}ÕÃÌ> >ÃÌiÀð ÀiÌÌ> -Þ -«ÀÌ Ó Ó£°äx "\ 16 /1- "9*+1 " 1 ÕÀ«> i>}Õi° ÀiÌÌ> -Þ -«ÀÌ £ ÓÓ°£x -"6 /" *-\ Çx " >«>Ì ÕÀ«i ÕÀëÀÌ Óΰ£x -"6 /" *-\ nx 1" >«>Ì ÕÀ«i ÕÀëÀÌ Il film è la ricostruzione dell’azione che ha portato all’individuazione e all’uccisione di Osama bin Laden. Maya (Jessica Chastain, foto) fa parte della squadra che lo ha inseguito per anni. Operazione Zero Dark Thirty Premium Cinema, ore 21.15 Quando tre amiche nascondono un segreto Gilda, Olivia e Crocetta (Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore, insieme nella foto) sono tre amiche dal carattere e dalle scelte di vita molto diverse, ma condividono un segreto. Amiche da morire Sky Cinema 1, ore 21.10 -iÀi /Û ÌÀ>ÌÌiiÌ ,>}>ââ VÕiÌ>À £{°ää £x°£ä £È°äx £Ç°ää £{°£x , ,> Õ« £x°ää , 79 ,> Õ« £È°Óä , ½- 8/ /"* " -Þ 1 £Ç°ää , " - " i`à £n°Óä -/, 1-/, -Þ 1 £°£x *," / ,1 79 / 9 Ý vi Óä°£ä 1 ", -/, / -Þ 1 Ó£°ää 11/", -, Ó£°£ä 1 ", -/, / -Þ 1 Ó£°xx ,<" *, ""- ÓÓ°£ä 1 ", -/, / -Þ 1 Óΰäx /"1, ÃiÞ >i £n°£x *"" ,"E "\ 66 /1, 1 /,"6 Ó £°ää 1"6 66 /1, */, * i`à Óä°ää /" i`à Óä°{ä/ "" 9 /1 - -"7 iÀ>} Ó£°äx 7 9 , - ",- *<< iÀ>} Ó£°£ä "9 // - , Ó 7 8 1 ,> Õ« Ó£°£x / ,1, -"7 >ÀÌ iÌÜÀ /- - /79 Vi`i Ó£°Óä 1"6 66 /1, */, * i`à £{°£x -" ÃÌÀÞ >i £x°£ä /-", ÃÌÀÞ >i £È°äx // -,/ ÃÌÀÞ >i £Ç°ää -/",9\ ½, 1, ÃÌÀÞ >i £n°ää ÃÌÀÞ >i £°ää , ÃÌÀÞ >i Óä°ää , +1//," ,1"/ ÃVÛiÀÞ >i Ó£°ää /"* , ÃVÛiÀÞ >i -" ÃÌÀÞ >i ÓÓ°ää -/ "1 ÃVÛiÀÞ >i ÓÓ°xx , +1//," ,1"/ ÃVÛiÀÞ >i £x°ä£ 7/"1/ 1" "° *ÀiÕ i> £x°ä ,° "1- 6-" ° /iiv " £x°x£ " -/° - Ü " £È°äÎ ,9 ° /iiv " £È°£È 1 *, ° /iiv 9 £È°Îx " * ",/"° - Ü -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £È°{x /*-/ *,//° *ÀiÕ i> £È°xÎ ,9 ° /iiv " £Ç°äx ½", - " " ° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £Ç°äÇ -1,/ -"] 1",°°° ",° /Û 9 £n°Îx " -/° - Ü " £n°{Î ,/ " 8° /iiv 9 £n°xä "/° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £n°xn ,, ° *ÀiÕ i> £°ÎÓ *, /""° /iiv 9 £°Îx *-9 ° /iiv " Óä°ÓÓ *, /""° /iiv 9 Óä°Ó{ *-9 ° /iiv " Óä°{ä "- 1*° VÕiÌ>À -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Ó£°£x "*,<" <," , /,/9° *ÀiÕ i> £n°Óä £°£ä Óä°ää Ó£°ää Ó£°äx Ó£°Îä Ó£°{x ÓÓ°ää -1, 9- ÃiÞ >i "7 / 9"1, "/, Ý , Ý 1 " ÃiÞ >i 1-/ E 9 ÃiÞ >i ° °°-° Ý Ài /1 , Vi`i °-°° Ý Ài 7 , Ý - Ý vi 1" ",/1 ,t ÃiÞ >i /1//" ,/" ÃiÞ >i ", 9 Ý *** <1 i`à , E "- Vi`i /- ÃiÞ >i 1/ "* Ý Julia Roberts è la regina cattiva i`>ÃiÌ *ÀiÕ La favola di Biancaneve dei fratelli Grimm rinarrata dal punto di vista della regina cattiva (Julia Roberts). Biancaneve è Lily Collins, costumi magnifici e nani politicamente scorretti. Biancaneve Sky Cinema Hits, ore 21.10 £{°Ó£ ,° "1- 6-" ° /iiv " £{°ÓÓ , *" 8° /Û 9 £{°Îx "7 1/° /iiv -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £{°{n , ,*/° ,ÕLÀV> *ÀiÕ i> £{°xä ---" E *"/,° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> A fil di rete di Aldo Grasso La tv di Lilli Gruber in dieci domande L e dieci domande che dobbiamo porci mentre guardiamo «8 e mezzo» di Lilli Gruber (si fa per scherzare, ognuno è libero di rispondere come vuole, magari su «TeleVisioni» il forum di corriere.it). 1) Lilli ha un’ideologia? Certamente, come tutti. Diciamo che il suo è un sinistrismo ben temperato dall’Auditel. 2) Come sceglie gli argomenti? Legge i giornali, ascolta la redazione. Il più delle volte, a caso. Molto dipende dagli ospiti che si trovano, forse anche dagli agenti delle starlet tv. Vincitori e vinti 3) E come gestisce gli ospiti? A seconda delle sue preferenze, politiche e personali. Con alcuni Giovanni è più «duretta», con altri più Floris morbida, scopertamente. I politici 4) A proposito di domande, di Rai3 perché alcune sono lunghe, versuperano bose e altre stringate? La durata i comici di Rai2. della domanda è la cartina di Confronto in casa Rai, col consueto tornasole dei conduttori. Quanappuntamento con do la domanda è lunga significa «Ballarò» di Giovanni che vogliono imporre il proprio Floris che raccoglie in punto di vista, quando è concisa prime time 3.142.000 significa che assecondano l’inspettatori, e una share terlocutore. del 12,4% 5) Perché Lilli interrompe spesso i suoi ospiti, specie quelli che sono in collegamento? RiGigi sposta di tipo tecnico. L’interru& Ross zione serve per mantenere alto il I comici ritmo della trasmissione e un di Rai2 buon conduttore è anche un mesuperati tronomo. Risposta di tipo politidai politici di Rai3. co. Si interrompono le persone Confronto in casa Rai, che la pensano diversamente da con la seconda rete che noi. Non dalle domande ma dalpropone il suo cabaret le interruzioni si svela l’ideolo«Made in Sud», gia del programma. condotto da Gigi & 6) Perché a metà programma Ross: per 2.404.000 c’è «Il punto di Paolo Pagliaro»? spettatori, e uno share Perché è un suo amico, perché del 10,1% Lilli vuol far vedere che ha studiato e si è preparata. 7) Perché ci sono sempre alcuni interlocutori fissi? In pubblico, tutti abbiamo bisogno di una spalla. 8) Perché invita anche blogger sconosciuti? Per far dire loro le cose più sgradevoli. 9) Perché Lilli fa le boccucce? È una civetteria. 10) Perché presenta anche libri? È una dolce paraguru, come tanti altri conduttori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Ó£°£x -1/-° /iiv " Ó£°£x / 6*, ,-° /iiv 9 Ó£°£x -*//° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ÓÓ°äx , 1° /iiv 9 ÓÓ°äÈ ---° /iiv " ÓÓ°xÇ *½ /1 ° /iiv 9 Óΰäx 1 ° /iiv " Óΰ£ä -,° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Óΰxä , *, ° /iiv 9 Óΰx{ , <" ° *ÀiÕ i> ÓΰxÇ 1 ° /iiv " ä°{Ó *, /""° /iiv 9 ä°{{ ,° "1- 6-" ° /iiv " £°Óä 1° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> 64 italia: 51575551575557 Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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