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GIOVEDÌ 10 APRILE 2014 ANNO 139 - N. 85
Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821
Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281
L’opera di Berlioz
Pappano e Les Troyens
La festa della Scala
Champions League
Il Barcellona eliminato
dall’Atletico Madrid
Su Sette
La Firenze città aperta
«capitale» del neopremier
di Armando Torno
a pagina 53
di Fabio Monti
a pagina 56
Domani il magazine
in edicola con il Corriere
Giannelli
L’udienza a Milano
Bollette, conti e catasto
per trovare gli evasori
di LUIGI FERRARELLA
e GIUSEPPE GUASTELLA
Dalle bollette al catasto, il piano del governo si concentra sull’incrocio delle banche dati, da quelle sulle utenze domestiche come
luce, acqua e gas. L’ipotesi di uno stop dei contratti pubblici.
O
ggi i giudici esamineranno la
pratica Berlusconi. Ma la scelta
tra arresti domiciliari o affidamento
ai servizi sociali potrebbe arrivare
tra 5 giorni. Per i servizi sociali a volte è accolto un programma riabilitativo indicato dal condannato. E nella
memoria difensiva l’ex premier indica una cascina del Milanese, dove
potrebbe motivare persone disabili.
ALLE PAGINE 5, 6 E 9 Gerevini, Marro, Offeddu, Querzé, L. Salvia, Tamburello
SPRECHI E SCORCIATOIE
di MASSIMO FRACARO e NICOLA SALDUTTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alfano solidale:
Silvio è vittima
Il lessico di Renzi
tra gufi e rosiconi
di FRANCESCO VERDERAMI
di PIERLUIGI BATTISTA
ilvio Berlusconi e Angelino
Alfano sono ormai divisi da
tutto e su tutto. Ma oggi il leader
del Ncd gli telefonerà: «L’affetto
nei suoi confronti è immutato».
S
uol cambiare politica, stile
pubblico, riferimenti culturali.
E lessico. Matteo Renzi ha portato
con sé una ventata di innovazione.
Con qualche dolorosa eccezione.
ALLE PAGINE 10 E 11
A PAGINA 15
ALLE PAGINE 10 E 11 Di Caro
Diplomazia
Svolta sulla fecondazione
È IL MOMENTO
DEI PRAGMATICI
O IN UCRAINA
FINISCE MALE
La Consulta: eterologa possibile se c’è infertilità assoluta
di FRANCO VENTURINI
Dalla Consulta sentenza
di svolta sulla fecondazione.
È incostituzionale il divieto
di ricorso al donatore (eterologa) per infertilità assoluta.
Il lavoro degli artigiani dietro vetrine e archistar
ALLE PAGINE 2 E 3
De Bac, Pappagallo
I RITARDI
DELLA POLITICA
di LUIGI RIPAMONTI
TAM TAM / PASSONI
L
Il segreto del design (e di Milano)
di DARIO DI VICO
I
l genio dell’artigianato dietro la luce della creatività e del design: è la ricetta del Salone del Mobile che
accende Milano con eventi e affari, protagonisti gli operatori della filiera dell’arredo che lavorano
nell’arco di 200 chilometri da Milano: senza di loro, l’industria italiana non riuscirebbe a fare la differenza.
A PAGINA 37 - ALLE PAGINE 28 E 29 Nani, Proietti, A. Sacchi, Scorranese
(Nella foto, un’installazione in via Tortona)
Pazienti morti, il medico all’ergastolo
er la prima volta nella storia
giudiziaria italiana, un chirurgo viene condannato (addirittura
all’ergastolo) e arrestato in aula
per omicidio volontario e truffa all’erario con l’accusa di aver ucciso
quattro pazienti, operandoli benché malati terminali o troppo anziani con interventi inutili e dannosi, eseguiti con il solo scopo di
incassare i rimborsi del servizio
sanitario nazionale: è Pier Paolo
Brega Massone, 49 anni, medico
della Santa Rita di Milano, la cosiddetta «clinica degli orrori».
Tonfo in Borsa
Non solo studio
Toyota richiama
6,4 milioni
di automobili
«Problemi tecnici»
Il volontariato
cambia le persone
e il curriculum
E fa trovare lavoro
di CORINNA
DE CESARE
di L. BERBERI, M. GASPERETTI
e L. MATTIUCCI
A PAGINA 21 Valtolina
A PAGINA 33
A PAGINA 27
a Corte costituzionale,
dichiarando illegittimo
il divieto di fecondazione
eterologa, ha fatto cadere
non solo uno degli ultimi
limiti imposti dalla
discussa legge 40 sulla
procreazione assistita,
ma quello con il maggior
valore simbolico.
Al di là delle motivazioni
della decisione, che si
apprenderanno quando
saranno depositate, la
sensazione, da cittadini,
è che sia stato preso atto
che la norma, comunque
la si volesse giudicare, era
nei fatti discriminatoria e
per di più sulla base,
odiosa, del censo.
CONTINUA A PAGINA 49
Seconda condanna: omicidi con crudeltà. Brega Massone in cella dopo il verdetto
P
V
Lecito ricorrere a un donatore. Proteste dei cattolici. Il ministro: ora una nuova legge
dejavu.it
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
9 771120 498008
40 4 1 0>
resti?». La richiesta, ancora
più esplicita, è simile: fornire
indicazioni su sprechi, enti
inutili, privilegi odiosi, pasticci amministrativi. Come
dire: tutto quello che agli occhi dei cittadini non funziona
ed è di troppo. Un nuovo osservatorio in tempo reale della mala amministrazione.
L’energia del premier è conosciuta e riconosciuta. Certo, probabilmente nello stesso Stato, nei Comuni, nelle
Regioni sono fin troppo chiari
i meccanismi inceppati, i privilegi, il denaro male utilizzato, le distorsioni che potrebbero e dovrebbero essere corrette senza danni, anzi a vantaggio di tutta la cittadinanza.
È prevedibile che la risposta sia altrettanto vigorosa da
parte degli italiani come accadde due anni fa. Ma la vera
sfida è trasformare il lamento, la delusione, anche la rabbia, in provvedimenti, circolari, decreti legge e ministeriali, disegni di legge. Può essere considerato un buon
risultato riuscire a tracciare
una fotografia dettagliata e
capillare di quanto si chiede
allo Stato. E sarebbe positivo
nell’Italia delle commissioni
senza fine. Ma non basterebbe.
I due precedenti impongono che il tutto non si concluda con un bel rapporto di fine
lavoro ricco di tabelle e numeri. Ci si dovrà fare carico di
quanto di buono ci potrà essere nei suggerimenti e trasformarli in efficace attività
di governo rapidamente. Il
passo avanti è possibile purché non sia solo buona comunicazione ma vero dialogo tra politica e società civile.
Pena una difficilmente recuperabile delusione.
La memoria difensiva: insulti ai giudici? Solo propaganda
Berlusconi e l’offerta di servizio sociale
«Posso aiutare e motivare i disabili»
L’ipotesi di uno stop dei contratti pubblici
U
Servizio Clienti - Tel 02 63797510
mail: [email protected]
Fondato nel 1876
Fond
Così saranno incrociati i dati dei contribuenti
n’email è (in apparenza) un modo facile e diretto per dialogare. Il modo più veloce per raggiungere il destinatario. Ma può anche
rivelarsi una beffa. Così anche
la macchina dello Stato sta
cercando di adeguarsi a questa nuova forma di politica
condivisa. Il premier Matteo
Renzi, nel giorno dell’annuncio del Def (il Documento di
Economia e Finanza), che
prevede tagli per 4,5 miliardi,
ha fatto un passo in questa direzione: perché non chiedere
direttamente ai cittadini che
cosa taglierebbero nel mare
magnum degli 800 miliardi di
spesa pubblica?
Per gli italiani non è una
novità. Almeno due sono i
precedenti. Il primo quando
si pensò di far arrivare al 117
della Guardia di finanza le segnalazioni di chi riteneva di
essere di fronte a una possibile evasione fiscale. Il secondo
è molto più recente. Nel maggio 2012 il governo Monti ha
allargato il campo, invitando
questa volta a indicare i disservizi dello Stato e della Pubblica amministrazione.
In un mese arrivarono 150
mila segnalazioni. Fu un record, tanto che il sito di Palazzo Chigi andò in tilt per due
volte. Dentro quei messaggi
di posta elettronica c’era una
prima radiografia dell’Italia
sprecona vista dai cittadini.
Non mancavano gli sfoghi, i
tentativi di delazione gratuita.
Ma quella pioggia di messaggi era lì a indicare che il Paese
era pronto a rispondere e a fare la sua parte.
Renzi ci riprova alla sua
maniera. Arriva subito al punto e annuncia una campagna
online chiedendo direttamente: «E tu che cosa taglie-
In Italia EURO 1,40
www.corriere.it
italia: 51575551575557
U
n esercito a due passi
dal confine ucraino,
immobile ma minaccioso.
Il tentativo di creare delle
«piazze Maidan filorusse»
in Ucraina orientale per
bilanciare le bandiere e i
morti della vera piazza
Maidan di Kiev. E insieme
una proposta negoziale
a chi conta, cioè agli
americani. Vladimir
Putin più chiaro di così
non potrebbe essere:
l’annessione della Crimea
non gli basta, un ulteriore
uso della forza non è
previsto ma a condizione
di ottenere un assetto
istituzionale dell’Ucraina
che renda autonome,
in uno Stato federale,
la componente
occidentalista da un lato e
quella russofila dall’altro.
Questo è il bivio decisivo
che attende l’Occidente:
che fare, opporsi
fermamente al disegno di
Putin e andare allo scontro
malgrado gli inevitabili
boomerang economici
previsti da nuove e più
severe sanzioni?
CONTINUA A PAGINA 49
A PAGINA 17 Dragosei, P. Rastelli
PRENDI NOTA,
DAI IL TUO
5x1000 A FISM.
Non dimenticare questo numero quando
andrai a firmare per il 5x1000. È il numero
che ogni anno ci aiuta a finanziare
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alla Fondazione Italiana Sclerosi
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dei redditi nel riquadro “finanziamento
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università” e inserendo il codice fiscale
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(Gaia Tortora)
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numero verde: 800.094.464
Codice Fiscale FISM: 95051730109
2
Primo Piano
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
Le norme La Corte costituzionale
Fecondazione con donatori
La Consulta dice sì ma è divisa
La rivolta dei cattolici: «Sconcertante». Il Pd: segno di civiltà
I verdetti della Corte
Accoglimento
1
Tra le sentenze della
Consulta, quelle dette di
accoglimento si hanno
quando, come nel caso
di ieri, i giudici accertano
la fondatezza della
questione di legittimità
al dettato costituzionale
e dichiarano
l’illegittimità della legge
nel suo complesso o
di alcune disposizioni
Rigetto
2
Si hanno quando i
giudici della Corte
decidono che una legge
è conforme al dettato
costituzionale e
rigettano le ipotesi di
censura mosse contro
di essa. Per cui la legge
continuerà a rimanere
in vigore esplicando
tutti i suoi effetti
normativi
Interpretative
3
Si hanno quando la
Corte costituzionale si
pronuncia non sulla
disposizione di legge
nel significato
normativo individuato
dal giudice a quo ma
invece su un diverso
significato normativo
che essa stessa ritiene
contenuto nella
disposizione
impugnata
Manipolative
4
Si hanno quando le
sentenze comportano
un’alterazione del
parametro (che viene
esteso nella sua
interpretazione e
applicazione) oppure
del testo di legge. A
loro volta, possono
essere categorizzate
come: riduttive,
additive oppure
sostitutive
ROMA — Tutto cominciò con
il referendum del 2005 che ne
propose l’abrogazione. E oggi, a
dieci anni dal varo della legge
che regolò per la prima volta la
procreazione medicalmente assistita per riordinare il cosiddetto «far west della provetta»,
l’attacco contro una delle colonne di quella struttura termina
vittoriosamente. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato
illegittimo il divieto della fecondazione eterologa, un termine
improprio che però indica nella
comune accezione l’impiego di
gameti (ovocita femminile e
spermatozoo maschile) non appartenenti alla coppia, donati e
in molti Paesi venduti.
Il no a questa tecnica costituiva l’ultimo pezzo rimasto in
piedi di un testo ferocemente
aggredito da associazioni, pazienti, società scientifiche e una
parte della politica. In pratica
era un susseguirsi di paletti che,
specie all’inizio, hanno compromesso il buon esito di tanti
cicli di terapie per la ricerca del
concepimento. I divieti sono caduti uno a uno sotto la falce di
tribunali e Consulta. E le polemiche divampano subito. «La
demolizione della legge 40 è un
atto grave, arbitrario, infondato.
Se ne dovrà occupare il Parlamento. Nessuno si illuda di affrontare un tema così rilevante
con atti amministrativi o giudiziari» ha detto il vicepresidente
del Senato, Maurizio Gasparri,
Fi. «È l’ultima follia dell’Italia,
fecondazione selvaggia per tutti. Uno choc» scrive il settimanale cattolico Famiglia Cristiana. Renzo Pegoraro, dell’Accademia Pontificia per la Vita,
esprime «sconcerto e dispiacere. Ci saranno conseguenze nel-
La decisione
È arrivata dopo due
sedute in camera
di Consiglio: il sì sarebbe
prevalso di un solo voto
la famiglia». «I costituenti si saranno rivoltati nelle tombe»,
commenta duro. Carlo Flamigni, grande nome della ginecologia internazionale si dice invece più sereno: «Viviamo in un
Paese laico». Il Pd compatto: «È
un segno di civiltà».
La prima grande spallata arrivò nel 2008 quando venne abbattuto, sempre dalla Corte costituzionale, il limite dei tre em-
Uso di gameti
(ovuli o sperma)
estranei alla
coppia
dei genitori
Legenda
dopo il cambio di sesso. Riuscì a
far prevalere il principio del
mantenimento del posto in virtù della non discriminazione.
È di sicuro una svolta storica.
In questi dieci anni migliaia di
italiani sono andati all’estero
per risolvere i loro problemi, 2
mila all’anno quelli che tentano
la strada dell’ovodonazione in
centri stranieri, secondo Andrea
Borini, della società scientifica
Sifes (Società italiana fertilità e
sterilità). Secondo i legali che
hanno scritto i ricorsi, il divieto
dell’eterologa è discriminatorio
perché sfavorisce le coppie in
base alla diagnosi, anche economicamente, e viola il diritto
alla salute. Non si vengono a
creare vuoti normativi. I bambini nati con queste tecniche all’estero sono già tutelati in altra
parte della stessa legge. E anche
l’eterologa è «coperta» da regole ministeriali in vigore prima
del 2004. Potrebbe riprendere
da subito dai centri privati appena si organizzano. Ma non in
ospedale dove sono permesse
solo tecniche omologhe (con
gameti non donati). Serviranno
chiarimenti da parte della Salute.
Margherita De Bac
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vietata
nl Nessuna legge
*solo parzialmente
**solo la donazione di sperma
Irlanda
Regno Unito
Belgio
Francia
Lussemburgo
I bambini nati in Italia con la procreazione
assistita dall’approvazione della legge 40
Spagna
*ultimo dato disponibile
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012*
Portogallo
4.940
7.507
9.137
10.212
10.819
12.506
11.933
11.974
Fonti: Osservatorio sul Turismo Procreativo, EuroStemCell, Witherspoon Council on Ethics and the Integrity of Science
Contrario Francesco D’Agostino
«Nessun rischio se non coincidono
i genitori sociali e quelli biologici»
Professore
Stefano Canestrari è ordinario
di diritto penale
a Bologna
Diagnosi
pre-impianto
Possibilità
di selezionare
gli embrioni sani
prima
dell’impianto
Eterologa
Gestazione
surrogata
Gravidanza
su commissione
di single o coppie sterili
(con i loro gameti,
o quelli di donatori)
Permessa
brioni (i frutti del concepimento)che sarebbe stato possibile
creare in provetta. Con la decisione di ieri la «Quaranta», come viene chiamata in gergo, approvata dal Parlamento durante
il governo di Berlusconi, in pratica finisce di esistere, già inficiata nel corso degli anni da una
ampia serie di sentenze di tribunali. Da ricordare fra le più
significative quella sulla liceità
della diagnosi preimpianto dell’embrione per diagnosticare
malattie di cui i genitori sono
portatori.
Hanno pianto e riso di felicità
gli avvocati che hanno sostenuto i diritti di molte coppie senza
mai arrendersi. Filomena Gallo,
Marilisa D’Amico, Maria Paola
Costantini, Gianni Baldini hanno accolto con giubilo la notizia
del verdetto della Consulta arrivato dopo due sedute in camera
di Consiglio, molto sofferto secondo alcune indiscrezioni. Secondo quanto è trapelato il sì all’illegittimità avrebbe prevalso
di poco. Addirittura un otto a
sette. Relatore Giuseppe Tesauro autore nel ‘96 di una decisione innovativa come avvocato
generale presso la Corte di Giustizia europea. Al centro il caso
di un transessuale licenziato
Favorevole Stefano Canestrari
ROMA — «Per vietare in modo
così perentorio e assoluto ci vuole
un danno. E in questo caso il danno
che deriverebbe dall’eterologa e che
ne ha determinato il divieto nella
legge è soltanto ipotizzato», afferma
Stefano Canestrari, ordinario di diritto penale a Bologna e membro del
Comitato nazionale di bioetica.
Dunque condivide la decisione
della Consulta?
«Certamente sì. Il divieto dell’eterologa non era posto a salvaguardia
di un interesse di rilievo costituzionale. Difendeva invece i bambini
nati con questa tecnica da un presunto pericolo di uno sviluppo psi-
In Europa
La legislazione sulla fecondazione assistita nell’Unione Europea
cofisico diverso da quello degli altri
bambini».
E non è dimostrato il danno?
«Non c’è la verifica scientifica che
la frattura tra genitorialità sociale e
quella biologica provochi dei problemi al nascituro. Il divieto difendeva solo la naturalità della procreazione».
E adesso?
«L’eterologa andrebbe regolamentata. Bisogna chiedersi se il nato
ha il diritto di sapere la verità e di conoscere le sue origini. Io ritengo che
in alcuni casi debba poterlo fare».
M. D. B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Una sconfitta che riguarda tutti
Non rispettati i criteri dell’etica»
ROMA — Professor Francesco
D’Agostino per lei la sentenza sull’eterologa è una sconfitta?
«Non solo per me. Lo è per la bioetica. È sempre più chiaro che le leggi le
fanno i giudici. Questi temi, anziché essere sottratti a scontri ideologici, sono
trattati come mere questioni politiche», risponde il presidente emerito
del Comitato di bioetica.
Gran parte della comunità scientifica era contrario alla legge o no?
«Loro pensano all’ottimizzazione
delle pratiche senza valutare il rispetto
dei criteri etici».
L’eterologa vietata introduceva una
discriminazione?
Presidente
Francesco D’Agostino è presidente
emerito del comitato di bioetica
«Ma quale discriminazione. Davanti
a tutto ci sono i bambini. I figli dell’eterologa hanno un genitore biologico con
cui non avranno mai contatti e due genitori sociali. La fecondazione omologa
non pone problemi etici. Inoltre la sentenza ha generato un paradosso».
Quale?
«È caduto il divieto dell’eterologa
ma non la norma che proibisce il commercio di gameti. Siamo seri. Davvero
pensiamo che i donatori non prendono
soldi? I centri usano la formula del rimborso spese. Però sappiamo che la gratuità non esiste».
M. D. B
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
❜❜
Primo Piano
italia: 51575551575557
La decisione supera antichi pregiudizi e riconosce rispetto per le
coppie sterili
Emilia Grazia De Biasi Presidente commissione sanità del Senato
1
❜❜
La sentenza non è una soluzione per le coppie ma apre nuovi gravi
problemi che la legge aveva finora evitato Eugenia Roccella Nuovo centro destra
2
Si prelevano gli ovuli
Gli ovuli
vengono
uniti agli
spermatozoi
Svezia
Finlandia
Utero
Estonia
3
Lettonia
Danimarca
Ovaie
Avviene
Avvi
ienee la
l
fecondazione
feconda
azione
Come funziona
Lituania
Olanda
Germania
La tecnica Fivet per la fecondazione in vitro
e trasferimento degli embrioni prevede che,
dopo un’ovulazione multipla indotta dagli
ormoni, gli ovuli vengano prelevati e fecondati
in provetta dagli spermatozoi.
Gli embrioni che si sviluppano vengono
impiantati nell'utero della madre
Polonia
**
Rep. Ceca
Slovacchia
Ungheria
Austria
Romania
ITALIA
*
Croazia
nl
Malta
nl
nl
Bulgaria
5
Grecia
L’embrione
ione
viene
trasferito
nell’utero
Cipro
Slovenia
CORRIERE DELLA SERA
Le regole
4
Dopo
due giorni
l’embrione
è pronto
Secondo Lorenzin bisogna intervenire per disciplinare tutti gli aspetti di questa forma di procreazione assistita finora vietata
Legge travolta da 32 verdetti
Il ministro: si torni in Aula
su anonimato e diritti dei figli
La sentenza rende l’eterologa subito possibile
Della legge 40 del 2004, nata per regolamentare la procreazione medicalmente assistita (Pma) in Italia, di divieti
ne sono rimasti due: la fecondazione
eterologa in caso di partner dello stesso
sesso e di single, la donazione degli embrioni a fini di ricerca. Ma anche quest’ultimo punto è sub iudice: l’udienza
alla Consulta su ricorso era fissata per
l’altro ieri ma è stata rinviata in ragione
del giudizio pendente sulla stessa questione davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Le sentenze
Lo «smantellamento» della legge 40
è avvenuto attraverso 32 sentenze, a
partire dal 2004. La maggior parte delle
pronunce ha riguardato la donazione
dei gameti e la richiesta di accedere alla
diagnosi pre-impianto sia per le coppie
infertili che per le fertili, ma portatrici
di malattie genetiche per le quali sussiste il divieto di accedere alle tecniche di
Pma. Un’altra parte dei procedimenti ha
avuto al centro la donazione dei gameti
(eterologa), anch’essa vietata dalla legge 40. E da ieri non più. Poi, altri via libera: alla creazione di più embrioni rispetto ai tre indicati dalla legge (sentenza della Consulta numero 151 del
2009) e di non trasferirli tutti in un unico e contemporaneo impianto; alla conservazione («congelati») degli ovociti
fecondati così da consentire un ulteriore trasferimento in utero, senza dover
affrontare un nuovo ciclo completo di
fecondazione assistita; alla riduzione
embrionaria, post-impianto, nel caso
venga diagnosticata una gravidanza trigemina; all’annullamento («per eccesso
di potere da parte del ministero della
Salute») della parte delle Linee guida
che prevedevano la limitazione della
diagnosi sull’embrione alla sola analisi
osservazionale. Tutte le sentenze o le
ordinanze sono da considerare definitive, non essendo mai state appellate.
Incostituzionale
Ma è l’annullamento del divieto alla
fecondazione eterologa che ora porta
una parte politica a sostenere che si è
tornati al Far West. E sembra riaprirsi il
dibattito del periodo antecedente al varo della legge 40. Tutte le sentenze precedenti avevano fatto dire che «nulla
era cambiato». «E nulla cambia ora»,
dice Filomena Gallo, uno degli avvocati
che ha portato a sentenze cambia-legge.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, però, ritiene che in Parlamento
occorra tornare: «Abbiamo bisogno di
fare il punto sulla nuova situazione, fermo restando che le sentenze si applicano. Prima leggo le motivazioni della de-
L’oncologo Umberto Veronesi
«Giudici più avanti dei politici»
«È un grande momento per il Paese. Oggi, una volta di più, la
magistratura ha dimostrato più libertà di pensiero del Parlamento».
L’oncologo Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità, direttore
scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, nel 2005 fu tra i
più convinti promotori e «volti simbolo» del referendum per
l’abrogazione di alcuni dei paletti fissati dalla normativa. La fortissima
campagna all’astensionismo, in seguito alla quale non fu raggiunto il
quorum, fu per lui motivo di grande amarezza. I suoi «complimenti» alla
Consulta sono quindi più che sentiti. «Al di là del contenuto specifico del
pronunciamento — aggiunge lo scienziato — questo è un momento
importante per il Paese, e soprattutto per le coppie che desiderano un
figlio e che ora potranno realizzare il loro progetto genitoriale senza
espatriare». Veronesi ritiene giusto che la parola ritorni ora al legislatore,
«perché affronti questa tematica senza alcun approccio ideologico come
invece, purtroppo, abbiamo visto spesso accadere su argomenti bioetici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
cisione della Consulta poi sottoporrò al
Parlamento nuove regole relative all’applicazione dell’eterologa. Noi eravamo
un Paese che non la prevedeva e ora siamo un Paese che l’ammette. Ma nella
40, per forza di cose, la materia non era
stata normata. Nei Paesi dove l’eterologa è ammessa esistono regole, che spesso sono diverse da Paese a Paese. Intendo verificarle tutte e arrivare a una proposta da sottoporre al voto parlamentare».
Le regole
Quali i punti da regolamentare? La
Lorenzin elenca quelli principali:
«L’anonimato di coloro che cedono i
gameti; il diritto dei bimbi che nasceranno ad essere informati di chi sono i
loro genitori; il tipo di analisi da fare per
chi cede i gameti».
Il giurista Gianluigi Pellegrino è invece critico con il ministro: «La decisione della Consulta sull’eterologa non
crea alcun vuoto normativo: se ci fosse
stato questo rischio, la Corte non avrebbe potuto accogliere la questione e
quindi far cadere il divieto. Il governo
deve dare immediata attuazione alla
pronuncia della Corte».
Nessun vuoto
Marilisa D’Amico, ordinario di Diritto costituzionale dell’università degli
Studi di Milano, legale delle coppie che
hanno vinto alla Consulta, interviene:
«Non serve una nuova legge, in materia
di procreazione assistita. Gli interventi
della Corte costituzionale non richiedono alcun intervento da parte del legislatore. E’ una sentenza di accoglimento,
entra in vigore dal giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La
disciplina è immediatamente applicabile: l’eliminazione del divieto di donazione esterna dei gameti (pur dovendosi attendere le motivazioni) consente
l’immediata applicazione delle tecniche
assistite per quelle coppie che, stando
alla stessa legge 40, possono accedere
alla procreazione assistita (coppie di
maggiorenni di sesso diverso, coniuga-
te o conviventi, in età potenzialmente
fertile, entrambi viventi). Infatti, la
stessa legge 40 disciplina specificamente tutte le conseguenze che derivano
dalla nascita di un bambino con procedure di fecondazione eterologa».
Garanzie
Innanzitutto l’articolo 9, in materia
di divieto di disconoscimento della paternità e dell’anonimato della madre,
disciplina compiutamente i rapporti fra
il nato, la coppia e il terzo donatore, con
ciò garantendo indubbie e marcate tutele al primo poiché si garantisce al figlio uno status.
In secondo luogo, l’articolo 12 vieta e
sanziona la commercializzazione di gameti, «con ciò dunque — sottolinea la
Gli ultimi paletti
Restano soltanto due divieti:
la ricerca sugli embrioni e
l’eterologa per le coppie gay
e per i single
D’Amico — non legittimandosi alcuna
creazione di un mercato che mercifica i
corpi e i gameti stessi».
Vi sono inoltre i decreti legislativi n.
191 del 2007 e n. 16 del 2010, in materia
di donazione di tessuti e cellule umane,
che contengono le regole e le procedure
della donazione di organi, tessuti e cellule che devono ritenersi applicabili anche alla donazione delle cellule riproduttive, ovvero i gameti.
Conclude l’avvocato Filomena Gallo:
«Da oggi non potrà mai più essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo
eterologa. Tale decisione vale per tutti i
cittadini italiani che hanno problemi di
sterilità. Nessun vuoto normativo, ma
con la legge 40 così modificata garanzie
per i nati e per le coppie».
Mario Pappagallo
@Mariopaps
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia
La coppia
da cui partì
il ricorso
«Cinque anni
di battaglie»
Lei commercialista e lui
lavoratore autonomo,
sposati, una bambina,
Carla, nata nel 2008.
Superato il periodo di
allattamento, C. si accorge
di non avere un regolare
ritorno del ciclo. «Mi sono
rivolta a uno specialista —
racconta — che mi ha
diagnosticato una
menopausa precoce. Il
consiglio: una cura
ormonale di tre mesi». C.
accetta il controllo
mensile, nel periodo
fecondo. La delusione.
«Sempre pochi ovuli, in
qualche caso assenti».
Ultimata la cura, nel
giugno 2009, lo specialista
dichiara che, a suo avviso,
non c’è speranza di una
seconda gravidanza. La
determinazione è tanta. E
C. va da un altro
ginecologo. Doccia fredda.
Diagnosi confermata:
nessuna speranza, unica
via rivolgersi a un centro di
procreazione
medicalmente assistita.
«Occorre un intervento più
incisivo» dice lo
specialista. «Siamo andati
in un centro di Ragusa. Lì il
medico mi conferma la
diagnosi e mi suggerisce
un unico tentativo di
“bombardamenti”
ormonali», racconta la
donna. Niente.
«Rinunciamo», è la prima
conclusione della coppia.
«C’è Carla che è la nostra
felicità». Ma tentano
l’ultima carta: si rivolgono
al Centro Umr di
Sant’Agata Li Battiati,
diretto da Antonino
Guglielmino. Diagnosi
conclusiva: infertilità
dovuta alla menopausa
precoce. Che cosa fare?
«Guglielmino mi dice — è
C. a ricordare — che è
inutile e potenzialmente
dannoso procedere con
ulteriori cure ormonali.
Unica possibilità:
l’ovodonazione. Ma in
Italia è vietata quindi non
se ne fa nulla». Fino a ieri,
quando la Consulta ha
dichiarato il divieto
incostituzionale. Lì, sul
tavolo dei giudici supremi,
uno dei tre ricorsi era
quello di C. che dopo il no
del Centro, e senza andare
all’estero, si è rivolta al
Tribunale di Catania per
ottenere l’ordine del
giudice per imporre al
Centro Umr di effettuare la
fecondazione con
donazione di gameti
femminili. Ne deriva la
questione di legittimità
costituzionale risolta ieri.
Felici C. e suo marito: «Ora
eterologa in Italia, a casa
nostra, e un fratellino per
Carla». Un ringraziamento
speciale la coppia lo manda
ai propri legali: Marilisa
D’Amico (Milano), Maria
Paola Costantini (Firenze),
Massimo Clara (Milano),
Sebastiano Papandrea
(Catania).
M. Pap.
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
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L’Unione Conti pubblici
Bruxelles: bene le misure dell’Italia
ma basta rinvii sul pareggio di bilancio
Renzi e il ministro Padoan: urgenza e ambizione, riforme senza precedenti
✒
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Dall’Emilia
alla Sicilia
chi non spende
i fondi Ue
di LUIGI OFFEDDU
D
ice giustamente Graziano
Delrio, sottosegretario
alla presidenza del Consiglio,
che l’Italia rischia di «perdere
oltre 5 miliardi di euro di fondi
europei», dato il «gravissimo
ritardo» nel loro uso. E
aggiunge: «Abbiamo bisogno
di capire se e dove le risorse si
sono bloccate». Per «capire»,
basta consultare i siti Web
delle istituzioni europee, dove
sprechi e ritardi sono elencati
in bell’ordine, Paese per
Paese: niente è segreto e tutto
è pubblico da molti anni. Per
esempio, rapporto ufficiale
della Commissione europea
datato 18 aprile 2013:
«l’assorbimento dei fondi è
più elevato in Austria, Belgio,
Germania, ecc.», mentre «i
tassi di spesa sono
specialmente bassi in
Bulgaria, Ungheria, Italia,
ecc… In questi Paesi c’è un
rischio crescente che, non
mobilitando i fondi Ue
50%
La quota di fondi europei
che viene spesa in media in
regioni come il Trentino Alto
Adige, l’Emilia Romagna si
ferma al 45%, la Sicilia al 10
BRUXELLES — Più frasi di
lode per le misure economiche
annunciate da Roma, «molto bene» soprattutto per la riduzione
del cuneo fiscale alimentata con
la spending review. E poi, un monito: conti in ordine, e subito. Tenete i conti in ordine, rispettate i
paletti, ripete in sostanza la Commissione europea all’Italia, dopo
un primo esame preliminare del
Def, il Documento di economia e
finanza firmato dal governo Renzi, che dal 17 aprile passerà al vaglio del Parlamento. «L’urgenza e
l’ambizione delle azioni di riforma che il governo intende attuare
sono senza precedenti», si legge
nella premessa del documento,
pubblicato sul sito del ministero
dello Sviluppo economico, firmato da Matteo Renzi e da Pier
Carlo Padoan. Secondo la Ue, al
più presto, «l’Italia deve portare il
bilancio in pareggio in termini
strutturali, per mettere il suo elevatissimo debito pubblico su una
traiettoria discendente». Nel
2013, la Commissione aveva
chiesto all’Italia di «conseguire e
mantenere l’obiettivo di medio
termine a partire dal 2014». E
l’obiettivo di medio termine era
precisamente il pareggio di bilancio: che proprio il Def del
2013, scostandosi di poco dalla
richiesta europea, prometteva
per il 2015. Adesso, però, tutto
slitta al 2016. In questo 2014 che
sta ancora scorrendo, il saldo resta arenato allo 0,6% del prodotto
interno lordo, oltre quello 0,5%
che segna il confine del pareggio.
E sarà nel 2016, assicura oggi Palazzo Chigi, che il deficit strutturale verrà azzerato.
La Commissione prende atto.
0,6
per cento
il rapporto Deficit/Pil nel
2014. Sarà azzerato nel 2016
Si dice soddisfatta perché comunque diverse misure sono
state avviate bene: l’intenzione
dichiarata da Matteo Renzi di
«assicurare l’effettiva attuazione
delle misure già decise è molto
importante dati i divari e ritardi
nell’attuazione sperimentati nel
passato». L’Italia va «nella giusta
direzione», fa eco il Fondo monetario, ma deve proseguire «verso
la parità di bilancio». Da Verona,
dove si trova per il Vinitaly, Renzi
difende la sua politica economica: «Escludo totalmente che vi sia
bisogno di una correzione di bilancio quest’anno, la nostra previsione di crescita dello 0,8% è
molto cauta: e ci aspettiamo sorprese positive, non negative, nel
corso dell’anno». Anche se il suo
Il documento
Il 17 aprile il Def
alla Camera
Il Documento di
economia e finanza
approderà in
Parlamento il 17 aprile.
L’esame partirà dalla
Camera
Il taglio del cuneo
e la spending review
Il Def approvato martedì
dal Consiglio dei ministri
prevede un taglio di 10
miliardi del cuneo fiscale,
4,5 miliardi arriveranno
dalla spending review
Il giudizio della Ue
Il richiamo al pareggio
Bruxelles ha espresso
apprezzamenti sul Def
ma vuole attendere il
documento finale. La Ue
ha ricordato l’impegno
per il pareggio di bilancio
Gli apprezzamenti
dal Fondo monetario
Vinitaly
E Renzi chiude
la Fiera con
un brindisi
Per il Fondo monetario
internazionale «il nuovo
programma triennale
(del governo Renzi) si
muove nella giusta
direzione»
Ieri il presidente
del consiglio Matteo
Renzi ha fatto visita
alla 48esima edizione
di Vinitaly,
a Veronafiere,
in occasione della
giornata conclusiva
della fiera
internazionale del
vino. A fianco di Renzi
anche il ministro delle
Politiche agricole
Maurizio Martina.
«Il vino ambasciatore
del made in Italy nel
mondo — ha detto
Renzi — può passare
dagli attuali 5 miliardi
e mezzo di export a 7
miliardi e mezzo
tra sei anni».
Aliquota al 26%
sulle quote Bankitalia
Per le banche il Def
prevede un inasprimento
fiscale con l’innalzamento
al 26% dell’aliquota sulla
rivalutazione delle quote
Bankitalia
A rischio 5 miliardi
di fondi europei
L’Italia rischia di perdere 5
miliardi di euro di fondi
europei per i forti ritardi
nell’utilizzo dei fondi
stessi, ha avvertito il
sottosegretario Delrio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sottosegretario Graziano Delrio
lancia già un allarme: per l’Italia
c’è «il pericolo di perdere oltre 5
miliardi di fondi europei», dato il
«gravissimo ritardo» nel loro
uso.
A modulare questa volta i vari
messaggi da Bruxelles è Simon
O’Connor, portavoce del commissario agli Affari economici
Olli Rehn (in aspettativa perché
candidato alle elezioni). Da un lato, spiega, la Commissione attende di avere il testo definitivo del
documento approvato dal Parlamento, che poi «valuterà attentamente», poiché «deve verificare
se gli sforzi strutturali sono in linea con gli impegni e gli obiettivi
nel rispetto del patto di Stabilità e
crescita». Dall’altro lato, la stessa
Commissione «accoglie con favore l’impegno a finanziare la riduzione delle tasse per i lavoratori con salario basso interamente
con tagli alla spesa». Con il giudizio ribadito di «misure molto po-
«Niente manovre»
Renzi: «Escludo
totalmente che vi sia
bisogno di una correzione
di bilancio quest’anno»
sitive» torna poi sull’«accelerazione dell’agenda delle riforme,
con scadenze specifiche per ogni
misura». Perché «un’attuazione
decisa del programma di riforme
strutturali è essenziale per sostenere la ripresa incipiente e rafforzare la crescita e l’occupazione
potenziale». Ancora lodi per taglio dell’Irpef da 6,7 miliardi (10
nel 2015), coperto «principalmente con la spending review»;
per cessioni del patrimonio pubblico per lo 0,7% del Pil, per la riforma della Pubblica amministrazione e lo sblocco dei debiti
accumulati dalla stessa; e per le
privatizzazioni. Le previsioni
economiche che la Commissione
diffonderà a maggio «incorporeranno» tutti questi impegni, con
i dettagli delle coperture.
L. Off.
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
disponibili, una parte
significativa di questi vada
persa e gli obiettivi non
vengano raggiunti…».
Nel 2012, nel 2011, e prima
ancora, gli allarmi erano gli
stessi. Appello della
Commissione europea, del 27
giugno 2008: «Il tempo si sta
esaurendo per i fondi non
spesi…». Ci furono anche gli
anni dell’oro. Come il 2004,
anno in cui misteriosamente
solo l’1% di tutti i fondi rimase
non speso in tutta la Ue, e
l’Italia non andò male. Ma poi
tornarono i tempi bui. Carlo
Azeglio Ciampi arrivò a
dichiararsi «imbarazzato»,
da ministro del Tesoro,
quando sentiva che l’Italia era
la maglia nera fra i Paesi Ue
per la sua (in) capacità di
spendere i fondi di Bruxelles.
Anche capire «dove» si
bloccano le risorse, non è
difficile. In genere l’Emilia
Romagna riesce a investirne il
45% o giù di lì, la provincia di
Trento arriva al 50%, mentre
Sicilia e Campania
difficilmente superano il 10%.
Come certificato da tutte le
statistiche della Ue, e anche
dei nostri ministeri.
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La tassa e le quote Bankitalia Patuelli (Abi): non si possono cambiare le regole in corsa, incidono sulle verifiche della Bce
Le banche: prelievo ingiusto, ci penalizza in Europa
Per Intesa stimato un aggravio superiore ai 300 milioni, 190 per Unicredit
DAL NOSTRO INVIATO
WASHINGTON — Nella capitale Usa
le banche italiane ricevono il riconoscimento del Fondo monetario. «Sono
ben preparate ad affrontare una lenta
ripresa. Hanno fatto un buon lavoro sul
rafforzamento del capitale e sugli accantonamenti e questa è una buona notizia» ha detto José Vinals, responsabile
del Dipartimento mercato dei capitali.
«Le autorità italiane hanno preso importanti misure per portare le banche
in una posizione molto solida». Certo
bisogna aspettare l’esito della verifica
sugli attivi di bilancio della Bce «per
vedere se ci sarà dell’altro da fare. Ma il
cammino intrapreso è positivo» ha aggiunto Vinals che pure ha segnalato come le banche europee abbiano raddoppiato, dal 2009 ad oggi, l’ammontare
dei crediti difficili, non rimborsati, arrivati a toccare gli 800 miliardi di euro.
In Italia però le parole lusinghiere
del Fondo, cadono quasi nel vuoto. Tra
le banche infatti sale la tensione e avanzano le proteste per l’aggravio — dal
12% al 24% o 26% — dell’imposta sulle
plusvalenze ottenute con la rivalutazione, per 7,5 miliardi complessivi, delle
quote di Bankitalia per finanziare una
parte del taglio del cuneo fiscale. E sono
proteste — che vedono aziende e sindacati dalla stessa parte — finalizzate a
convincere il governo a tornare sui suoi
passi prima di mettere la norma nero su
bianco. La tassazione aggiuntiva vale,
al massimo dell’aliquota prevista, un
miliardo e 50 milioni e ricade sulle 50
banche — nel panorama di 700 istituti
di credito — partecipanti al capitale
della Banca d’Italia che hanno peraltro
via via versato al fisco il prelievo del
12% per la contabilizzazione in bilancio
della rivalutazione delle quote possedute, ossia tra 850 e 900 milioni.
«Quando mi ha comunicato la decisione, ho detto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si era dimenticato del fatto che le banche stanno già
pagando un’addizionale straordinaria
Ires dell’8,5% oltre ad anticipare il 130%
— una cosa mai vista — dell’imposta.
Se il governo vuole insistere sulla maggiorazione dell’imposta sulle plusvalenze, deve togliere quanto meno l’addizionale» ripete il presidente dell’Abi,
Antonio Patuelli. Il quale aggiunge:
«Noi vogliamo ragionare, non siamo
capricciosi, ma non si possono cambiare le regole in corsa. E soprattutto non
si possono cambiare le norme sul fisco
che influendo sui bilanci, incidono anche sulle verifiche in corso da parte della Bce, in vista della vigilanza unica europea, senza contare che la modifica
varrebbe solo per gli istituti italiani e
sarebbe quindi una penalizzazione nel
confronto internazionale». Insomma
«anche le banche giocano con la maglia
I protagonisti
❜❜
José Vinals
❜❜
Antonio Patuelli
(Fmi): le banche
italiane sono ben
preparate ad
affrontare una
lenta ripresa
(Abi): gli istituti
stanno già
pagando
un’addizionale
Ires dell’8,5%
azzurra della nazionale italiana nella
partita dell’Europa!» si sfoga Patuelli
che ricorda gli aumenti di capitale in
cantiere dei principali istituti .
Sulle difficoltà del settore convergono anche le contestazioni dei lavoratori. «La decisione del governo crea non
pochi problemi» dice Lando Sileoni,
segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo dei bancari,
sottolineando le «inevitabili conseguenze che ricadranno sui lavoratori,
in fase di rinnovo del proprio contratto
di categoria: auspichiamo un ripensamento da parte del governo». Protestano anche le compagnie assicuratrici,
Generali in testa, partecipanti al capitale di Bankitalia «c’è sorpresa e anche
sconcerto per una decisione che interviene sui bilanci che sono stati approvati dai consigli di amministrazione»,
dice il direttore generale di Ania, Dario
Focarelli. Intanto dagli analisti arrivano
le prime stime: Intesa Sanpaolo, primo
azionista di Bankitalia, che ha rivalutato la quota per 2,2 miliardi di euro potrebbe subire un aggravio superiore ai
300 milioni, UniCredit, secondo azionista, tra i 182 e 190 milioni.
Stefania Tamburello
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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» Approfondimenti
Il Documento di economia e finanza
FISCO, ANCHE LE BOLLETTE
PER LA CACCIA AGLI EVASORI
Nel piano l’incrocio delle banche dati, dai conti correnti alle utenze
Le misure
T
utto comincia su Twitter, e dove se
no? Un follower di Matteo Renzi gli
scrive «peccato non ci sia traccia di
lotta all’evasione». E il presidente del
consiglio risponde «Vedrai vedrai sull’evasione...». Per poi aggiungere, stavolta di persona
da Verona, «su questo tema continuiamo la
battaglia ma ne parleremo a tempo debito».
L’argomento è delicato, specie in campagna
elettorale. Ma il piano al quale il governo sta
lavorando si concentra sull’incrocio delle
banche dati, a partire da quelle sulle utenze
domestiche, come luce, acqua e gas. «La lotta
all’evasione — dice il presidente del consiglio
ai suoi collaboratori — non si fa con i blitz,
come a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un
investimento massiccio in nuove tecnologie.
Il che non vuol dire ridurre l’utilizzo del contante». Ed è proprio questa l’impostazione
che si trova anche nel Def, il Documento di
economia e finanza approvato in consiglio
dei ministri. «Sarà necessario — si legge nelle
bozze del testo entrato a Palazzo Chigi — rafforzare l’attività conoscitiva e di controllo
delle agenzie fiscali attraverso l’uso prioritario dei sistemi informatici con interconnessione fra tutte le banche dati esistenti, eliminando doppioni costosi e massimizzando sia
l’efficacia dell’uso di tutti i dati esistenti che
l’azione sinergica di tutti gli attori utili alla
lotta contro l’evasione fiscale». Una rivoluzione rispetto alla selva oscura di adesso. L’indagine conoscitiva del Parlamento sull’anagrafe
tributaria ha impiegato quattro anni per arrivare a stabilire che in Italia le banche dati sono 129 e quasi sempre non si parlano fra loro.
Il modello che Renzi ha in testa parte da
questa considerazione. E, soprattutto, da
quanto ha fatto come sindaco a Firenze. Lo
spiegava lui stesso nel 2011: «I Comuni possono fare un buon lavoro incrociando le utenze di gas, acqua e rifiuti con le dichiarazioni
dei redditi. Da due anni abbiamo un osservatorio ad hoc, guidato dalla comandante della
polizia municipale». Non è solo una curiosità
d’archivio. La comandante della polizia municipale di Firenze era Antonella Manzione,
che presto arriverà a Palazzo Chigi come capo
dell’ufficio legislativo. La conferma di come
quel modello sarà trasferito su scala nazionale.
L’incrocio delle banche dati è già adesso
Il piano di azione
Professionisti come imprese
Avranno accesso ai fondi Ue
Liberi professionisti come imprenditori. È
la rivoluzione avviata da Bruxelles con l’adozione del
Piano d’azione per le libere professioni, che ha
l’effetto immediato di aprire l’accesso ai fondi Ue alla
categoria, finora esclusa. «Potranno utilizzare tutti
gli strumenti finanziari comunitari che hanno gli
imprenditori» ha confermato il vicepresidente della
Commissione Ue Antonio Tajani. «Senza il Piano Ue
— ha aggiunto il presidente del Cup Marina
Calderone — c’era il rischio di perdere il 30% degli
iscritti». I liberi professionisti «ora non possono, ma
devono», ha avvertito il presidente dell’Adepp
Andrea Camporese, beneficiare dei finanziamenti Ue.
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26
13
0,5
per cento
l’aliquota che pagheranno le banche sulla rivalutazione delle quote di
Banca d’Italia. Parte dell’introito finanzierà il taglio del cuneo fiscale
miliardi
si aggiungeranno
ai 47 già stanziati dai
precedenti governi
per il pagamento dei
debiti della pubblica
amministrazione
per cento
il deficit strutturale del bilancio dello Stato previsto
nel 2015 dal governo
Renzi. Il conseguimento
dell’obiettivo di pareggio
sarà nel 2016
uno strumento utilizzato dal fisco. Ma l’operazione non è sistematica, l’analisi delle
utenze viene utilizzata di fatto solo nelle indagini giudiziarie. Proprio da lì era partita la
Guardia di finanza di Roma quando, pochi
giorni fa, ha scovato l’ennesimo evasore totale. Un signore di 80 anni che aveva incassato 3
milioni di euro con i suoi 47 appartamenti affittati in nero agli studenti. Ma non ci sono
solo la banche dati per la lotta agli evasori.
Yoram Gutgeld, già consigliere economico di
Renzi, ha parlato più volte di «riduzione dell’uso del contante». Un orientamento che, almeno per ora, il premier non sembra condividere. Poi c’è il capitolo rientro dei capitali
dall’estero. Proprio ieri il procuratore di Milano Francesco Greco, in audizione alla Camera, ha sostenuto che l’intervento va «collegato strettamente all’introduzione della riforma del riciclaggio, per dimostrare che non
si sta facendo né uno scudo, né un condono».
Se l’incrocio delle banche dati e delle uten-
Il blitz
Il premier: la lotta contro chi non paga
le tasse non si fa con i blitz a Cortina
e a Ponte Vecchio
ma con le nuove tecnologie
ze dovesse far recuperare più soldi dagli evasori, l’extra gettito andrebbe destinato al fondo per la riduzione delle tasse. Un obbligo di
legge previsto dal 2011 sul quale mette la lente di ingrandimento proprio il Documento di
economia e finanza. Nel 2013 gli incassi dalla
lotta all’evasione hanno raggiunto i 10,7 miliardi di euro, mezzo miliardo in più rispetto
all’anno precedente. Ma nel Def «si ritiene
prudenziale considerare, ai fini dell’eventuale destinazione alla riduzione della pressione
fiscale, la quota di 0,3 miliardi di euro», appena 300 milioni. Per il momento — come
osserva la Cgia, l’associazione degli artigiani
di Mestre — il peso delle tasse aumenta: nel
2014, si legge nel Def, sarà del 44%, lo 0,2% in
più rispetto all’anno scorso, principalmente
come effetto dell’aumento della tassazione
sulle banche.
Lorenzo Salvia
@lorenzosalvia
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Formule I prelievi straordinari e le Authority che provano a frenare
DALLA GUERRA D’ETIOPIA IN POI
QUEL VIZIO DELLE UNA TANTUM
«TAPPABUCHI» PER DECENNI
L
a puntura è un attimo: tac, entra l’ago,
dolorino, esce l’ago, cotone, massaggino, fatto. Le tasse una tantum sono
più o meno così: ti prelevano un po’ di
soldi, non fai salti di gioia ma speri di contribuire a far marciare la cosa pubblica. E poi
stop al prelievo straordinario.
Si sa che da sole tamponano buchi e non
risolvono i problemi del bilancio dello Stato.
Infatti accompagnano le misure strutturali.
La decisione annunciata dal Governo di raddoppiare al 24-26% l’aliquota sulle plusvalenze delle banche per la rivalutazione delle
A tempo
Le imposte a tempo che diventano
perpetue, come il contributo per il
finanziamento legato alla crisi del
Canale di Suez nel ‘56
quote di Bankitalia è una di queste misure
eccezionali. In futuro, per le sue caratteristiche (la plusvalenza si fa una volta sola), dovrà essere sostituita da interventi di carattere
permanente da reinventare. Una tantum, due
paroline che ci ritroviamo ogni anno, ogni
manovra, ogni governo, prima e dopo la Seconda guerra mondiale. E talvolta l’imposta,
tradendo il significato della locuzione latina,
diventa perpetua. Nel 1935, per esempio, fu
introdotta un’accisa sui carburanti per finanziare la guerra in Etiopia. Stiamo ancora pagando quella tassa che, come il finanziamento per la crisi di Suez, il disastro del Vajont,
l’alluvione di Firenze, vari terremoti, il con-
tratto 2004 degli autoferrotranvieri eccetera ,
pesa sul prezzo del carburante. La puntura
può risultare ben più fastidiosa se dura qualche decennio. Perpetue o davvero eccezionali le una tantum hanno attraversato la storia
della Repubblica.
Nel 1982 la regione Calabria non aveva i
soldi per pagare i suoi 27.500 lavoratori forestali, che da soli basterebbero per potare
l’Amazzonia, e chiese 100 miliardi allo Stato,
una tantum. Non si contano i richiami della
Banca d’Italia affinché vengano «varate misure a carattere strutturale per integrare il
crescente ricorso a misure di carattere transitorio» (Antonio Fazio 1992). Tutte le una tantum per un valore di 20 mila miliardi di lire
saranno abolite l’anno prossimo, prometteva
nel ’93 il governo Ciampi. Poi arriva Silvio
Berlusconi nel ’94 e il Fondo Monetario lo saluta così: «Basta con manovre una tantum».
Passano gli anni ma il vizio resta, c’è sempre
un’emergenza che giustifica un prelievo (o
una misura spot) eccezionale. Il decreto salva-calcio nel 2003 è un salvagente per le società di serie A e B che possono spalmare in
dieci anni le perdite dovute alla svalutazione
del parco giocatori. «Finita l’era dei condoni,
meno una tantum», prometteva il governo
Berlusconi dieci anni fa. Poi dopo qualche
mese passa la Corte dei Conti e con parole
semplici spiega che «alcune coperture sono
una tantum dunque il prossimo anno si porrà il problema di sostituire la copertura». Parole da copiare e incollare sotto il provvedimento sulla tassazione delle plusvalenze delle banche in Bankitalia.
Mario Gerevini
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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
» Approfondimenti
Primo Piano
italia: 51575551575557
I contenuti del Documento di economia e finanza
DIPENDENTI PUBBLICI,
I
NIENTE AUMENTI
IN BUSTA PAGA FINO AL 2020
ILLUSTRAZIONI DI ROBERTO PIROLA
Prevista solo l’indennità di vacanza contrattuale
Le misure
9
contratti pubblici, bloccati dal 2010, rischiano di restare fermi fino al 2020. Nel
Def, il Documento di economia e finanza
approvato martedì dal governo, non sono
infatti previsti stanziamenti per il rinnovo dei
contratti, il cui blocco è stato prorogato dall’ultima finanziaria (governo Letta) fino al
2017. E, a pagina 34 della sezione II, si dice solo che la spesa per i dipendenti pubblici (164
miliardi di euro nel 2013) aumenterà dello
0,3% ma solo «nel 2018 in ragione della nuova
indennità di vacanza contrattuale relativa al
triennio 2018-2020». Ma se si prevede di pagare tale indennità (che recupera il 50% dell’inflazione), finora congelata, è perché non si
ha in programma di rinnovare i contratti. Secondo stime sindacali, alla fine del 2014, a
causa del blocco in vigore dal 2010, avranno
perso in media 240 euro al mese di potere
d’acquisto.
«Ci preoccupa molto la prospettiva di un
ennesimo mancato rinnovo dei contratti dei
dipendenti pubblici — dice il segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo —. Oggi,
lo Stato è il peggior datore di lavoro del nostro
Paese: si può decidere come e cosa contrattare,
ma non si può negare la contrattazione». La
previsione contenuta nel Def è arrivata come
una doccia fredda per i lavoratori del pubblico
impiego e i sindacati che si stanno battendo
per ottenere lo sblocco immediato dei contratti. Il ragionamento proposto dal ministro della
Pubblica amministrazione, Marianna Madia,
che in fondo gli 80 euro di taglio delle tasse per
i lavoratori dipendenti con un stipendio fino a
1.500 euro che scatterà a maggio equivalgono
a un rinnovo contrattuale, è già stato respinto
al mittente dai sindacati.
Secondo l’ultimo Rapporto dell’Aran
(l’agenzia governativa per la contrattazione
nel pubblico impiego), dal 2010 a oggi la forbice tra le retribuzioni pubbliche, tradizionalmente più ricche, e quelle private si è praticamente chiusa. Nel 2010 la retribuzione contrattuale media pro-capite per impiegati e
quadri nel pubblico impiego era di 27.472 euro lordi contro i 25.531 euro nel privato. Nel
2013 lo scarto si era ridotto a meno di 500 euro: 27.527 euro nel pubblico contro 27.044 nel
privato.
Enrico Marro
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fino a 8.000 euro
SANITÀ
Addio ricette,
saranno online
CRESCITA
Bes, il benessere
in 135 parametri
L’
I
I
obiettivo del governo è che il bonus per gli incapienti,
le persone che hanno un reddito al di sotto degli 8
mila euro lordi l’anno e quindi non pagano le tasse, sia
uguale nelle dimensioni a quello che i lavoratori dipendenti dovrebbero trovare nelle buste paga di maggio grazie
all’aumento delle detrazioni sull’Irpef. Un massimo di 80 euro
netti al mese, quindi, che poi scenderebbe a seconda delle diverse fasce di reddito. Palazzo Chigi preme affinché le due operazioni, aumento degli sgravi Irpef e bonus per gli incapienti,
vadano di pari passo, con effetti visibili già negli stipendi di
maggio. Ma non è da escludere che il decreto legge in calendario per il 18 aprile preveda
un’operazione in due tempi,
con l’intervento per gli incapienti rimandato di qualche
settimana. Il nodo, come al
solito, è quello delle risorse.
Aggiungere i 4 milioni di
lavoratori dipendenti incapienti ai 10 milioni di dipendenti al di sotto dei 25
mila euro lordi l’anno significa aver bisogno quasi di un
miliardo di euro in più. Oppure recuperare una parte
dei soldi necessari limando l’aumento delle detrazioni Irpef,
fermo restando il punto massimo degli 80 euro al mese. Tutte e
due le strade non sono semplici. Per questo il bonus per gli
incapienti potrebbe partire non a maggio ma più in là, con il
vantaggio di costare qualcosa in meno per il 2014. Non è ancora chiaro se l’intervento a favore degli incapienti prenderà la
forma di un taglio ai contributi Inps oppure di un assegno pagato dall’Inps. Secondo l’associazione Unimpresa c’è il rischio
che, con i dettagli ancora da definire, le aziende non abbiano il
tempo di modificare le buste paga.
l peso della spesa sanitaria in rapporto al Prodotto interno lordo
scenderà: dal 7% del 2014 al 6,8% nel 2018. Secondo le stime contenute nel Def, il Documento di economia e finanza, ciò avverrà
perché la spesa per la sanità, pur aumentando a un tasso medio
annuo del 2,1%, salirà meno del Pil nominale, previsto al 3%. Tradotto
in euro, si passerà dai 111,4 miliardi previsti per quest’anno ai 121,3
miliardi del 2018. Al contenimento della spesa concorreranno il blocco dei contratti, il taglio della farmaceutica e le misure di spending
review. Per il 2014 è prevista «l’estensione a tutto il territorio nazionale delle attività di dematerializzazione delle ricette mediche cartacee,
avviata già in alcune Regioni». Le ricette online consentiranno «il
potenziamento dei controlli
delle prescrizioni mediche » e
conseguenti risparmi. Non ci
saranno tagli lineari, assicura il
ministro della Sanità Beatrice
Lorenzin. Servirà però, aggiunge, «un’operazione veramente
chirurgica per stabilire interventi di recupero che non devono cadere sui servizi ai cittadini e non si devono tradurre in
mero taglio di offerta dei servizi
ospedalieri o meno offerta di
farmaci», aggiunge il ministro,
che entro maggio dovrà trovare l’accordo con le Regioni sul nuovo
Patto per la salute, dal quale dovrebbero venire risparmi per circa un
miliardo nel 2014: «O ci impegniamo a recuperare questi risparmi o
non siamo credibili». Nel Documento ci sarà «una particolare attenzione agli elementi di spreco, nell’ambito del cosiddetto "Patto per la
salute" con gli enti territoriali, e tramite l’assunzione di misure contro
le spese che eccedono significativamente i costi standard». Contro le
misure sono pronti a mobilitarsi la Federazione di Asl e ospedali (FiaSo) e i sindacati di medici e dirigenti (Anaao-Assomed) contrari al
tetto di 239 mila euro per i direttori delle aziende sanitarie e al blocco.
l fiore all’occhiello del Documento di economia e finanza? Si
chiama Bes. L’acronimo di «Benessere equo e sostenibile»
tiene a battesimo un nuovo indicatore di misurazione del benessere di un Paese. A svilupparlo l’Istat insieme con il Cnel. Sì,
proprio il Cnel, l’ente a cui il nuovo presidente del Consiglio ha
promesso la chiusura. Il Bes nasce sull’onda dei lavori della commissione internazionale per la misurazione delle performance economica e dello sviluppo sociale promossa dai Nobel per l’economia
Joseph Stiglitz e Amartya Sen insieme con Jean Paul Fitoussi. Sullo
sfondo l’idea che il benessere di un individuo (o di uno Stato) non
sia più valutabile soltanto con la ricchezza. Tra i 22 membri della
commissione c’era anche l’ex
ministro del Lavoro Enrico
Giovannini, allora impegnato
alla direzione statistica dell’Ocse. Poi Giovannini passò
al vertice dell’Istat e l’Italia
cominciò a tradurre i principi
della commissione in un indice. Il Bes, appunto.
A giugno Cnel e Istat presenteranno il secondo rapporto. In tutto 135 indicatori monitorati nell’ambito di 12 «domini». Benessere economico,
salute, conciliazione dei tempi di vita, qualità dei servizi, ambiente.
«Passare dalla dittatura del Pil alla democrazia del Bes comporta un
cambio di paradigma», dice Stefano Bruni, componente per il Cnel,
del comitato che si occupa della definizione degli indicatori. Ma il
ruolo del Cnel? «Su questo progetto lavorano una ventina di persone – risponde Bruni -. In qualche modo il Cnel garantiva il sostegno
delle rappresentanze sociali». A giugno la presentazione del nuovo
rapporto. Qualche anticipazione: la fiducia degli italiani nei partiti,
già a 2,3 punti su una scala di 10, rispetto all’anno scorso è scesa
ancora. Chissà se per risollevarla basterà cancellare il Cnel.
L. Sal.
Enr. Ma.
Rita Querzè
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10
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
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Politica
Berlusconi è il leader riconosciuto dei moderati italiani, in grado di influire
in modo decisivo sulle prossime Europee
Anna Maria Bernini, Forza Italia
La decisione Oggi l’udienza sui servizi sociali. Ieri un altro attacco ai magistrati, nel documento il leader di FI li spiega con la campagna elettorale
Berlusconi ai giudici: vi critico perché c’è il voto
Nella memoria difensiva indica un centro per i disabili: potrei essere un motivatore
MILANO — L’autocritica di
stampo maoista non è richiesta,
e nemmeno un religioso mi
pento/mi dolgo è condizione
necessaria al condannato definitivo per accedere alla misura
alternativa al carcere dell’affidamento ai servizi sociali. E tuttavia a Silvio Berlusconi deve essere sorto il dubbio che giovi,
almeno sulla carta, dare una
qualche giustificazione ai suoi
continui attacchi alla magistratura. Così l’ex presidente del
Consiglio in una memoria difensiva in vista dell’udienza di
oggi pomeriggio al Tribunale di
Sorveglianza di Milano, proprio
mentre ieri in pubblico insiste
che «la sinistra, avvalendosi del
suo braccio giudiziario, vuole
impedirmi di condurre la campagna elettorale», all’ombra invece delle scartoffie giudiziarie
si precipita a rassicurare che è
tutta scena, che gli attacchi alla
magistratura avrebbero solo
motivazioni politiche, che sarebbero dettati esclusivamente
da finalità elettorali, e che giammai mirerebbero a colpire le
persone dei giudici.
Convincente o meno che risulti, Berlusconi è invece già al
sicuro rispetto all’unica condizione davvero importante per il
beneficio che chiede, e cioè il risarcimento del danno alle parti
civili vittime del reato: soddisfatto quando ha versato all’Agenzia delle Entrate i 10 milioni di risarcimento stabiliti
dalla Cassazione nella sentenza
che il primo agosto 2013 rese
definitiva la condanna a 4 anni
per frode fiscale sui diritti tv
Mediaset. L’indulto votato dal
Parlamento nel 2006 gli ha can-
cellato 3 dei 4 anni, e il modo di
scontare i residui 12 mesi (che
in concreto poi scenderanno a
10 mesi e 15 giorni, perché il beneficio della «liberazione anticipata» abbuonerà 45 giorni una
volta scontati i primi 6 mesi) è
appunto il tema dell’udienza di
oggi nella quale Berlusconi, accanto all’opzione in via puramente subordinata della temuta
ma non realistica detenzione
Per le critiche ai colleghi
Il 15 processo al Csm
per una toga del caso Mills
La sezione disciplinare del Csm processerà il prossimo 15 aprile,
per le «espressioni severamente critiche» nei confronti dei
colleghi che, prima di lei, si erano occupati del caso, il magistrato
Francesca Vitale che nel 2012 prosciolse per prescrizione
Berlusconi nel processo Mills. Nelle motivazioni della sentenza il
magistrato addebitò al precedente collegio la responsabilità del
decorso dei termini di prescrizione e per questo ora è accusata di
non aver agito «con correttezza ed equilibrio».
domiciliare ad Arcore, punta ad
essere affidato ai servizi sociali.
Come ogni giorno in udienze
del genere, oggi il Tribunale
(presidente Pasquale Nobile de
Santis, relatore Beatrice Crosti,
esperti onorari la sociologa e
mediatrice penale Federica Brunelli e la criminologa Silvia Guidali) esaminerà una sessantina
di casi, giungendo a Berlusconi
alle 17 e riservandosi poi la decisione entro 5 giorni.
In moltissimi casi i condannati ottengono l’affidamento ai
servizi sociali senza alcuno specifico programma riabilitativo
ma solo con l’indicazione di
«relazionarsi con l’assistente
sociale designato» dello Uepe
(Ufficio esecuzione penale
esterna), dunque con una quasi
totale libertà, limitata soltanto
dall’obbligo di rispettare le pre-
scrizioni standard di restare in
casa tra le 11 di sera e le 6 del
mattino, del non frequentare
pregiudicati e tossicodipendenti, del non poter andare all’estero (gli era stato già ritirato il
passaporto), del non uscire dalla regione dove ha stabilito domicilio (salvo però richieste di
permessi solitamente concessi):
Berlusconi manterrebbe ampi
margini anche per la sua attività
politica di leader di Forza Italia,
potendo dare tutte le interviste
che vuole e potendo chiedere e
ottenere facilmente l’ok agli
spostamenti per comizi e manifestazioni fuori Lombardia.
In altri casi accade invece che
i giudici accolgano un programma proposto dal condannato, e
per prepararsi anche a questa
teorica eventualità Berlusconi,
nella memoria difensiva, fa una
controproposta a quella (mezza
giornata alla settimana in un
centro per anziani) ipotizzata
dall’Uepe, e cioè si dice disponibile a frequentare un cascina
nell’hinterland milanese che
un’associazione benefica sta ancora finendo di costruire per
aiutare persone con disabilità:
qui il capo del Pdl prospetta che
potrebbe impegnarsi a fare il
motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire
studi sul tema, a contribuire alle
attività all’aperto di recupero.
Salvo colpi di scena, Berlusconi oggi non interverrà all’udienza a porte chiuse, in vista
della quale si è affidato a due
donne avvocato certo meno note dei penalisti difensori titolari
(il senatore Niccolò Ghedini e il
professor Franco Coppi), ma più
specializzate sul complesso
mondo del diritto dell’esecuzione penale, e scelte proprio per
questo da Ghedini e Coppi: An-
A porte chiuse
Salvo sorprese, l’ex
premier non parteciperà
all’udienza. Per la difesa
due donne avvocato
gela Maria Odescalchi (nominata sostituto processuale di Ghedini) e la collega di studio Michela Andresano, curiosamente
già incrociatasi con la giudice
Crosti all’epoca dei primi permessi (dopo 10 anni di carcere)
concessi a Ruggero Jucker, il
rampollo della Milano bene
condannato per aver assassinato a coltellate la fidanzata.
Luigi Ferrarella
[email protected]
Giuseppe Guastella
[email protected]
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Retroscena La solidarietà dell’ex delfino
La telefonata
di Alfano
e il cantiere
della federazione
ROMA — Si è ripromesso di sentirlo in
queste ore così difficili, perché «davvero
vorrei essergli al fianco», perché «il mio affetto nei suoi confronti è rimasto immutato», perché le asprezze della politica non
possono far velo sulle relazioni personali,
per quanto logorate da un divorzio traumatico. E poco gli importa cosa diranno «gli altri», in che modo commenteranno la sua decisione: Alfano intende chiamare Berlusconi
per manifestargli la «solidarietà sincera» di
chi non ha cambiato idea sulla «sentenza ingiusta» di cui il Cavaliere «è rimasto vittima», per le «amarezze» che quel verdetto sta
per provocargli.
In quel momento il resto non conterà,
sebbene l’ex premier e il suo ex delfino siano
oggi divisi da tutto e su tutto, e i rispettivi
partiti si preparino a uno scontro elettorale
che rischia di trasformare un solco in una
trincea invalicabile. Perché è vero che Forza
Italia e Ncd si dovranno sfidare nelle urne,
ma a più di un mese dalle elezioni la competizione è già trascesa, scatenando una rissa
da osteria in quel che un tempo è stato il centrodestra.
Ieri Gasparri ha dileggiato la Meloni con la
quale per anni ha militato in An e poi nel Pdl;
Toti ha definito Alfano un «cagnetto che ringhia per paura», con un linguaggio che a
Bondi — fedelissimo del Cavaliere — appare
«inappropriato»; Berlusconi è dovuto intervenire a nome di Forza Italia per porre l’ultimatum agli eretici di Forza Campania, mentre nei gruppi parlamentari azzurri si continua a malignare sui motivi che hanno trasformato «un falco in colomba» verso il
nuovo governo, ribattezzato «Renzini» perché frutto di un incrocio tra Renzi e Verdini.
Sono tutti segnali che — secondo Bondi
— testimoniano il «fallimento» di un’espe-
La vicenda
Lo strappo
Dopo mesi
di tensioni
all’interno
del partito,
a novembre
un gruppo
di esponenti
del Popolo della
libertà contrari al
ritorno a Forza
Italia decide
di dare vita a
una forza politica
autonoma: nasce
il Nuovo
centrodestra
Al governo
A guidare Ncd è
Angelino Alfano.
Il partito,
decisivo
negli equilibri
di governo,
mantiene la sua
fiducia al
governo Letta.
E prosegue
a far parte
dell’esecutivo
anche con
Matteo Renzi
premier
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
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Le tappe
1 agosto
LA SENTENZA
La Cassazione conferma
la condanna a 4 anni di
reclusione, di cui tre coperti
da indulto, per il processo
Mediaset e rimanda la pena
accessoria in Appello perché
l’interdizione dai pubblici
uffici sia ricalcolata (nella
sezion
foto, il collegio dellaa sezione
feriale). Due giornii dopo
la Questura ritira
il passaporto
all’ex premier
Politica 11
italia: 51575551575557
Il 10 aprile è un giorno che deve rimanere scolpito nelle coscienze
di noi tutti. È la data del funerale della democrazia Daniela Santanchè, Forza Italia
Dietro le quinte Tensione tra i fedelissimi. Il partito alza il tiro sulle riforme: no al calendario del Senato
La vigilia più lunga dell’ex premier:
potrebbero perfino arrestarmi
Ago
A
L’accusa ai cosentiniani di Forza Campania: ci togliete voti con l’inganno
Set
11 ottobre
LA RICHIESTA
Gli avvocati di Berlusconi presentano
la richiesta per l’affidamento in prova
ai servizi sociali
27 novembre
LA DECADENZA
DA SENATORE
L’Aula vota la
decadenza di
Berlusconi da
senatore, in base
alla legge Severino:
dopo la condanna
è per 6 anni
non eleggibile
e incompatibile
con la carica
di parlamentare
(nella foto la seduta
a Palazzo Madama)
Oggi
LA DECISIONE SULLA PENA
Alle 17 l’udienza del Tribunale di
sorveglianza che deciderà sulla richiesta
dell’ex premier di scontare la pena con
l’affidamento in prova ai servizi sociali,
in alternativa alla detenzione domiciliare
Ott
Nov
Dic
7 settembre
IL RICORSO IN EUROPA
Ricorso dell’ex premier alla Corte
europea dei diritti dell'uomo.
Il documento è depositato anche
presso la Giunta per le elezioni del
Senato, che sta esaminando il nodo
della decadenza da parlamentare
(l’altro ieri la Corte di Strasburgo ha
bocciato la richiesta di un intervento
che permetta la sua candidatura)
Gen
Feb
18 marzo
Mar
Apr
L’INTERDIZIONE
La Cassazione conferma la pena
accessoria di 2 anni di interdizione
dai pubblici uffici, dichiarando
irrilevanti le questioni di legittimità
costituzionale sollevate dagli avvocati
Ghedini e Coppi (nella foto)
CORRIERE DELLA SERA
rienza politica durata venti anni: «Si è dimostrata l’assenza di una comunità». Nessuno
può ritenersi esente da colpe, eppure in molti sono all’opera per rimettere insieme i cocci
di una coalizione, compreso Berlusconi.
In questi giorni — nei rari momenti in cui
si è dedicato alla politica — l’ex premier ha
spiegato che «in futuro bisognerà lavorare a
una nuova federazione del centrodestra».
«Niente partito unico», ha precisato il Cavaliere: «Non ci sono le condizioni per farlo.
Eppoi è una soluzione che non va. Il Pdl si è
rivelato un fallimento». Ma un rassemblement è possibile, anzi è necessario, così ha
detto pubblicamente il capogruppo azzurro
Romani l’altro ieri a un convegno con i «cugini» di Ncd: «Dobbiamo tornare a stare insieme, perché voi siete debolissimi al governo e noi siamo debolissimi all’opposizione».
«Insieme eravamo fortissimi al governo», gli
ha risposto Schifani.
È lì che si è aperta la faglia, e in molti oggi
dentro Forza Italia riconoscono l’errore di
aver tolto la fiducia al gabinetto Letta, che ha
aperto poi la strada a Renzi. Lo stesso Romani ha rivelato di averne fatto cenno tempo
addietro a Berlusconi, trovando nel Cavaliere «grande attenzione» alle sue considerazioni. Ma ormai il vaso è stato rotto, ed è sul
futuro che si concentrano i tentativi di rimettere a posto i cocci, sebbene — come
sottolinea Quagliariello — «l’approccio politico dialogante di Forza Italia a Roma si
ROMA — È una vigilia infinita,
che dura da mesi e che da mesi lo
tormenta, quella che (forse) oggi si
concluderà con la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano
che decreterà la pena da scontare
per la condanna Mediaset. E Silvio
Berlusconi — che salvo colpi di scena non si presenterà all’udienza —
passa le ultime ore di vera libertà
come un leone in gabbia, in un saliscendi di emozioni: angoscia, rabbia, speranza, rassegnazione, e poi
ancora ira, scoramento, e voglia di
lottare come di mollare.
«Mi è arrivata addirittura la voce
che potrebbero arrestarmi, arrestarmi dico... A me...», si è sfogato
con alcuni fedelissimi, per poi accettare il conforto di altri e tirarsi un
po’ su: «È vero, gli avvocati mi dicono che dovrebbe andare tutto bene,
che sarà una cosa molto soft... Ma
fino all’ultimo io non ci credo».
La verità è che, comunque vada,
per dirla con la Santanchè «questo
per tutti noi è un giorno di lutto». E
tanto più lo è per il leader azzurro,
chiuso ad Arcore con la compagna
Francesca, confortato dal via vai dei
figli, attorniato dai suoi avvocati,
dalla fedelissima Rossi, dal medicoamico Zangrillo che gli controlla il
ginocchio ancora dolorante, in
continuo contatto telefonico con i
scontra con le mosse sul territorio, che rivelano un intento diverso».
Il «caso Piemonte» — dove il centrodestra
si appresta a presentarsi diviso — è quello
più emblematico, e porta il primo cittadino
uscente di Pavia a esprimere «grande rammarico» per l’occasione persa. Anche perché
il trentenne Cattaneo, «promosso» nel frattempo da Berlusconi ai vertici nazionali del
partito, si è ricandidato a sindaco con l’appoggio di tutto il centrodestra. Lo scambio di
sms con Alfano più che descrivere la bontà
dei rapporti personali,
è un segno — a suo dire — della «necessità e La rissa continua
volontà di costruire al Ma nel centrodestra
più presto un’alleanza è rissa. Toti: Angelino
che alle prossime elezioni sia in grado di è un cagnetto che
ringhia per paura
sfidare Renzi».
Quel Renzi per il
quale Berlusconi aveva
fatto sapere di essersi preso una «cotta», facendo intuire quale fosse la sua pazza idea: affidare all’allora sindaco di Firenze la propria
eredità elettorale. Ma Renzi non ha mai pensato di accettare quell’eredità. Lui vuole prendersela. Glielo spiegò il giorno in cui il leader
del Pdl lo ospitò ad Arcore. Ecco qual è la sfida
che attende il centrodestra di governo e di opposizione nelle ore più buie di Berlusconi.
Francesco Verderami
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Commissione
La coppia
bipartisan
delle riforme
La coppia, bipartisan,
delle riforme: Maria
Elena Boschi, ministro
pd, e il presidente della
commissione Affari
costituzionali della
Camera Francesco Paolo
Sisto (FI). In
commissione Boschi ha
ribadito l’obiettivo del
via libera alle riforme in
prima lettura entro il 25
maggio.
(LaPresse)
A Napoli
La convention
di «Forza
Campania», la
corrente dei
cosentiniani
ribelli non
riconosciuta
da Forza Italia
(Ansa)
suoi e perfino impegnato nel diffondere note che, visto il momento,
appaiono un po’ fuori contesto.
Non tanto l’accusa reiterata alla «sinistra e al suo braccio giudiziario»
di volergli impedire di fare campagna elettorale e di svolgere il suo
ruolo di leader, che suona anomala
più per la tempistica (il giorno prima della decisione dei giudici) che
per la sostanza. Quanto il durissimo
aut aut, firmato insieme con il coordinatore campano De Siano, a Forza
Campania, il gruppo dei cosentiniani accusato di fatto di «maldestri
tentativi di sottrarre voti a Forza
Italia con la confusione e con l’inganno», perché non si può «far parte di un partito e militare contemporaneamente in un altro partito».
Uno sfogo che fa capire quanto
siano agitate le acque tra gli azzurri
e quanto sia grande la preoccupazione per il futuro, prossimo e lontano. Lo dimostra l’angoscia con
cui ieri si è vissuta l’attesa, con voci
insistenti di «provvedimenti durissimi dei giudici» contro Berlusconi
che passavano di conciliabolo in
conciliabolo, al Senato come alla
Camera, rimbalzando da Arcore e
verso Arcore, poco verificabili e comunque terrorizzanti. Un nervosismo che ha caratterizzato la giornata su tutti i fronti.
Sulle riforme, dopo la telefonata
di Berlusconi a Renzi che doveva
servire a rassicurare sulle intenzioni del partito di non abbandonare il
percorso stabilito dal patto, ieri al
Senato Forza Italia ha votato contro
il calendario dell’Aula, pretendendo
che l’esame dell’Italicum fosse calendarizzato assieme a quello della
riforma del Senato e del titolo V. Poi
una sequela di dichiarazioni di azzurri di ogni calibro e peso si è susseguita per contestare la decisione
della Corte di Strasburgo di non
concedere la sospensiva a Berlusconi — che gli avrebbe permesso
di candidarsi alle Europee in attesa
di un giudizio sulla condanna Mediaset — e questo mentre la Bergamini e la Centemero hanno lavorato
a un ricorso d’urgenza alla Corte.
La verità è che sembra bloccata
ogni decisione operativa. Le liste
per le Europee sono in stand-by in
attesa della decisione del Tribunale,
sul cammino delle riforme è stallo,
la campagna elettorale — non sapendo che agibilità avrà Berlusconi
— è da inventare. In mancanza di
altro, lo sfogo è una polemica durissima con il Nuovo Centrodestra.
«Alfano e i suoi sono come quei cagnetti che abbaiano tantissimo e
ringhiano perché hanno paura», ha
affondato a sorpresa il colpo il sempre attento Giovanni Toti. Immediata l’ira degli ex amici, con tanto
di violenta risposta di Cicchitto:
«Toti è un mediocre lacchè, molto
meglio la Santanchè». Questo il clima alla vigilia. Chissà dopo, se andasse male.
Paola Di Caro
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12 Politica
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
Verso le Europee Cofferati, Sassoli ed Emiliano costretti a retrocedere
La sfida del segretario pd:
alle urne solo donne capolista
Malumori tra i big superati
In corsa per Strasburgo
#
Lite sulle scelte in Sicilia. Crocetta attacca Chinnici
ROMA — Spiazzare, sparigliare, sorprendere. Matteo
Renzi va avanti così. E questa
volta a farne le spese sono alcuni
pezzi grossi del Pd, che si sono
addormentati capilista e risvegliati numeri due. Stupore, rabbia e poi, dopo che la direzione
ha approvato all’unanimità le liste, gran corsa a riecheggiare le
parole del premier, come «è bello» che a guidare lo squadrone
«dem» per il 25 Maggio siano
cinque donne... Una trovata che
ha costretto agli straordinari
notturni il vicesegretario Lorenzo Guerini, ricompensato dal
leader con complimenti e battute: «Grazie per il lavoro di cucitura con le segreterie regionali.
Ma ora vorrei cambiare di nuovo
e mettere cinque uomini!». Risate. E mugugni a denti stretti.
Con il ribaltone rosa il segretario ha fatto scouting nelle diverse aree del partito, ma anche
le cinque numero-uno per essere elette dovranno prendere i
voti. La battaglia delle preferenze è iniziata e ha i contorni di
una guerra tra correnti. Renzi
vuole stravincere e lancia un altro segnale di svolta: «Cinque
donne che non sono bandierine, ma persone che per esperienza e storia personale possono dare un contributo all’Euro-
Su «Sette»
«Firenze caput mundi»:
la capitale renziana
e le sue ricette per l’Italia
Viaggio nella
«capitale
renziana». La
copertina di
Sette, in edicola
domani con il
Corriere della
Sera, è dedicata a
Firenze, con le
firme di Dario Di
Vico, Paolo
Ermini e
Gianluigi Colin.
L’inviato del
Corsera racconta
una città che ha sofferto la congiuntura
economica meno di altre e che offre all’Italia «un
modello di resistenza territoriale sui generis»,
basato su turismo, artigianato della pelle e
multinazionali legate alla domanda mondiale.
Ermini, direttore del Corriere Fiorentino, si
chiede se durerà «l’effetto Renzi» per Firenze,
che rappresenta la «città del premier» come
Chicago per Obama. Colin, art director del
Corriere, si concentra sul marchio scelto, con un
concorso, come brand della città. © RIPRODUZIONE RISERVATA
pa. Sarà un voto decisivo per
cambiare l’impostazione dell’Ue». E D’Alema, che si dice
«adatto» per il ruolo di commissario, approva: «Segnale forte».
Per il Nord Ovest il segretario
ha scelto la lettiana Alessia Mosca e pazienza se Franceschini
aveva annunciato che a guidare
la lista sarebbe stato Sergio Cofferati (scivolato in terza postazione). Alessandra Moretti, già
pasionaria bersaniana, è partita
come un «carrarmato gentile»
alla conquista del Nord Est, costringendo Paolo De Castro a
slittare al secondo posto. Per il
Centro il premier punta sulla
renziana Simona Bonafè e qui è
David Sassoli a doversi rassegnare. Areadem è in rivolta per
l’ingresso di Enrico Gasbarra al
posto di Riccardo Milana. Si dice
che Sassoli sia rimasto così male
da considerare il passo indietro,
ma dalle dichiarazioni ufficiali
dell’eurodeputato l’amarezza
non trapela: «Sono orgoglioso
di avere cinque capolista donne». Pari entusiasmo ha mostrato (in pubblico) il sindaco di
Bari, scalzato dalla franceschiniana Pina Picierno. «Una buona notizia!» scolpisce su Twitter
Michele Emiliano, il quale aveva
«obbedito con gioia» alla richiesta di Renzi di fare il capolista.
1
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Alessia Mosca
nel Nordovest
Alessandra Moretti
nel Nordest
Simona Bonafè,
circoscrizione Centro
Monzese, 38 anni, alla Camera dal
2008, dove ora è capogruppo in
Commissione politiche europee, ha
lavorato al Parlamento Ue. È stata
stretta collaboratrice di Enrico
Letta prima a Bruxelles e poi a
Roma
Vicentina, 40 anni, ex vice sindaco e
assessore all’Istruzione nella sua
città, deputata dal 2013. Dal 2009 è
nella direzione del Pd, nel 2012 ha
coordinato la campagna per le
primarie di Pier Luigi Bersani come
portavoce
Nata a Varese, 40 anni, ex
assessore all’Ambiente del
Comune di Scandicci, eletta alla
Camera nel 2013. Con Maria Elena
Boschi e Sara Biagiotti è stata una
delle coordinatrici della campagna
di Renzi per le primarie 2012
Poi il premier ci ha ripensato e
ora il Pd pugliese sfoga «sconcerto e stupore» per una cinquina che «è uno specchietto per
allodole». Il coordinatore Giovanni Procacci chiede a Emiliano di ritirarsi. E il sindaco: «Sto
cercando di placare le acque».
Tensioni e polemiche si rincorrono fino in Sardegna. Nelle
Isole, Caterina Chinnici ha
strappato il posto di capolista a
Giusi Nicolini e in direzione è
scoppiata la lite. Il presidente
della Sicilia, Rosario Crocetta,
ha chiesto di sbianchettare dalla
lista la figlia del giudice ucciso
dalla mafia nel 1983: «Chinnici è
stata in giunta con Lombardo e
le scelte nella vita si pagano. Vedrei capolista Nicolini». Il caso
Sicilia ha agitato la riunione del
«parlamentino». Crocetta voleva Beppe Lumia, ma la deroga
gli è stata negata e il «governatore» ha preteso che fosse fatto
fuori Antonello Cracolici. «Gli
cedo il mio posto», si è immolato Fausto Raciti. E così la lista siciliana è tornata nel caos. Per
Nico Stumpo «spetterà al segretario regionale dire l’ultima parola sulla sua candidatura e
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Politica 13
italia: 51575551575557
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Retroscena Le malignità in Transatlantico: tanto con le preferenze saranno scavalcate dai maschi
La svolta decisa nell’ultima notte:
cambiamo, basta usare il bilancino
Dubbi sulle riconferme. Picierno potrebbe poi correre per la Campania
4
5
Pina Picierno
al Sud
Caterina Chinnici
nelle Isole
Campana, 32 anni, nel 2007 è
responsabile Giovani per il Pd di
Veltroni. Alla Camera dal 2008,
nel 2013 entra a far parte della
segreteria e viene nominata da
Renzi responsabile nazionale per
la Legalità e il Sud
Palermitana, 59 anni, magistrato,
figlia di Rocco Chinnici, il giudice
ucciso dalla mafia nell’83. In
magistratura dal ‘79, dal 2012 con
il Guardasigilli Severino viene
nominata a capo del Dipartimento
per la giustizia minorile
l’eventuale sostituto».
Gianni Pittella ha ottenuto la
deroga e sarà terzo al Sud. Ma il
voto non è stato indolore: Aurelio Mancuso ha impugnato lo
Statuto al grido di «sulle regole
non guardo in faccia a nessuno», Franco Marini si è speso
per Pittella e solo l’unanimità ha
evitato che la questione finisse
sul tavolo dei garanti. Sfumato il
«trofeo» Marco Tardelli, eroe del
Mundial 1982, entrano senza
sorprese Cécile Kyenge, Mercedes Bresso, Roberto Gualtieri.
Renato Soru è numero due nelle
Isole. E ce l’ha fatta anche Andrea Cozzolino, che nel 2011 dovette dimettersi per le primarie
(annullate) di Napoli.
Monica Guerzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA — Quando gli hanno sottoposto le liste per le elezioni europee,
l’altra sera, a tarda ora, Matteo Renzi ha
avuto un soprassalto. E un moto di disappunto. Il tutto è durato una frazione
di secondo. Non che il segretario del
Partito democratico non sapesse in linee generali quale era la situazione, ma
è stato in quel momento, scorrendo
quei nomi uno dietro l’altro, che ha capito che così non si poteva fare.
«Quante riconferme», ha mormorato. Qualche settimana fa il leader del Pd
aveva detto ai dirigenti del Nazareno:
«Occupatevi voi delle liste». Il visto finale, però, ovviamente toccava a lui. E,
com’è nel suo stile, alla fine ha fatto di
testa sua. Guardando negli occhi Lorenzo Guerini, Luca Lotti, Debora Serracchiani, ha detto: «Vedo che è stato
fatto tutto con il bilancino...Perché non
cambiamo verso alle liste e mettiamo
cinque donne a guidarle?». Momento
di panico dei presenti, che già si immaginavano il lavoraccio che li attendeva:
convincere chi si era creduto capolista
fino all’ultimo momento che non era
più così. Ma poi hanno capito tutti che
la strada indicata dal segretario era
l’unica da intraprendere. A quel punto
Renzi si è attaccato al telefono e fino alla tre di notte ha chiamato personalmente le candidate.
Mandata in porto l’operazione, il
presidente del Consiglio si è mostrato
più che soddisfatto: «Questa non è una
furbata mediatica. Io ho voluto investire su una classe dirigente nuova, giovane, e sulle donne. Dietro c’è un’idea politica. E c’è anche una scommessa, che
io faccio per dimostrare come è il Pd
Il caso Il sindaco: ho da fare. Iannuzzi al leader: scadi nel ridicolo
Deputati pro Pizzarotti
M5S diviso, Grillo attacca
Primo cittadino
Federico
Pizzarotti vince
alle Comunali a
Parma il 21
maggio 2012. È
il primo sindaco
dei Cinque Stelle
in un comune
capoluogo di
provincia
(nella foto Ansa
con Beppe Grillo
durante la campagna elettorale)
MILANO — «Questo botta e risposta non serve a nessuno. Mi giocherò il “capitan Pizza” (come è stato apostrofato da Grillo sul blog, ndr) per
una maglietta». Dopo il silenzio delle ultime
trentasei ore e il doppio affondo di Beppe Grillo
nei suoi confronti, Federico Pizzarotti si difende.
E mostra toni concilianti. «Ho chiesto da tempo
un incontro con Grillo. È necessario vedersi di
persona per chiarirsi — dice, intercettato da Tv
Parma all’uscita dal municipio —. Sospetto anche che ci siano persone che informano male».
Non commenta le motivazioni del nuovo attacco.
«Non lo so. Dovete chiederlo a loro». Ancora:
«Noi pensiamo a lavorare». E in seguito aggiunge: «Sono sereno nel lavoro che faccio, che continua come prima nell’impegno di tutti i giorni».
Oggi Grillo sarà a Bologna per la tappa del suo
nuovo spettacolo teatrale: circola con molta insistenza l’ipotesi che alcuni consiglieri comunali
di Parma, una piccola delegazione, si rechino allo
show anche per creare un «ponte comunicativo»
tra il sindaco (che ha dalla sua l’intero Movimento ducale) e il capo politico pentastellato.
Ma anche ieri è stata una giornata di contrasti.
A lanciare l’attacco, stavolta via Twitter, è ancora
il leader del Movimento, che posta una foto e un
messaggio: «Pippo e Walter stanno con Capitan
Pizza». Grillo si riferisce a Pippo Civati, parla-
mentare pd, e Walter Rizzetto, deputato pentastellato, che su Twitter avevano difeso il sindaco.
A corredo, un fotomontaggio nel quale Civati
poggia la mano sulla spalla del collega cinquestelle. Il tweet dà il la a una nuova serie di controrepliche. Si crea una piccola frangia di deputati
(nell’area vicina ai dissidenti) pro-sindaco. Rizzetto reagisce rivolgendosi al leader: «In base alla
risposta della Rete (i commenti sotto al tuo tweet) ho ben più del 51% dei consensi!». Più duro
Cristian Iannuzzi: «Grillo per favore licenzia chi
ti sta gestendo il profilo twitter perché così stai
scadendo nel ridicolo». «Qualcuno vede complotti, intrighi, tradimenti e sabotaggi ovunque.
Credo sia mal consigliato», chiosa Tancredi Turco. Ma la situazione è più magmatica di quanto
appaia. La necessità di fare rete tra sindaci del
Movimento travalica i confini di Parma: tra i primi cittadini pentastellati, c’è chi sta meditando
di fissare un incontro a giugno a Milano, proprio
alla Casaleggio associati.
Sul fronte parlamentare, è stato eletto il nuovo
capogruppo al Senato. Maurizio Buccarella. Intanto, iniziano a essere ufficializzate le prime date del tour elettorale di Grillo: il leader sarà a Milano il 17 maggio.
Emanuele Buzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
che noi vogliamo». Ma c’è pure dell’altro. Con questa scelta Renzi si prende la
sua rivincita su quanti lo hanno criticato per le mancate quote rosa nell’Italicum: «Voglio vedere cosa diranno
adesso tutti quelli che mi avevano criticato in quell’occasione. Io mi sono
comportato come ho sempre fatto da
presidente di provincia, da sindaco, da
segretario e da premier: ho puntato
sulle donne. Nel mio governo sono la
metà e hanno ministeri importanti, in
segreteria è stato lo stesso. E infatti
darmi la croce addosso accusandomi di
essere poco sensibile a queste tematiche non ha nessun senso». Renzi rivendica con più di un pizzico d’orgoglio
l’investimento sul lato femminile del
Partito democratico. Investimento che
potrebbe raddoppiare se, come dicono,
Pina Picierno verrà candidata l’anno
prossimo alla guida della Campania.
Il segretario non è impensierito per i
malumori di una parte del Pd: «C’è chi
dice che ci sono state polemiche in Direzione? Che c’è stato il caso Sicilia? Bene, dov’è il problema? Noi mandiamo
le nostre riunioni in streaming, faccia-
D’Alema a «Le invasioni barbariche»
«Un ruolo
in Europa?
Io adatto»
Su La 7 Massimo D’Alema ieri con Rudi Garcia
«Ritengo di essere
adatto per qualche ruolo
europeo». Così Massimo
D’Alema ieri a Daria
Bignardi a Le invasioni
barbariche, su La7. L’ex
premier, da sempre
tifoso giallorosso, ha poi
incontrato in studio
l’allenatore della Roma
Rudi Garcia, che gli ha
regalato una maglia
numero 10 con la scritta
D’Alema. © RIPRODUZIONE RISERVATA
mo tutto alla luce del sole: niente trattative segrete. E quindi è normale e fisiologico che ci sia dibattito». Insomma, per Renzi «va bene così», anche
perché sa che ciò che alla fine farà premio su tutto sarà la notizia delle cinque
donne ai vertici delle liste per le elezioni europee. Poco male se i maligni nel
Transatlantico di Montecitorio già dicono: «Solo una delle cinque riuscirà
ad arrivare prima nelle preferenze, Simona Bonafè, le altre verranno scavalcate dai loro colleghi maschi». E pazienza se qualcuno, che credeva di essere capolista, c’è rimasto male (David
Sassoli)o qualcun altro, fino a ieri mattina, non sapeva di essere stato spostato (come Michele Emiliano).
Ciò che importa è il risultato finale,
«il messaggio politico» che quelle cinque candidature vogliono lanciare:
«C’è un nuovo partito e c’è una nuova
classe dirigente». E c’è una scomposizione della minoranza in atto, come dimostra la decisione di far scendere in
lizza la lettiana Mosca e l’ex bersaniana
Moretti. Scomposizione che viene confermata dal fatto che i candidati dell’ex
segretario non trovano spazio (se si eccettua Flavio Zanonato, che però è
molto giù in lista), mentre quelli di
D’Alema mantengono le loro posizioni.
Comunque, al di là dei ragionamenti
e delle parole, il risultato che conta di
più sarà quello che uscirà dalle urne il
25 maggio. L’obiettivo di Renzi è ambizioso: riuscire a superare la percentuale
che Walter Veltroni ottenne alle politiche del 2008.
Maria Teresa Meli
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Sport, arte, musica, moda, design, industria, cinema.
Non esiste disciplina nella quale l’Italia non sia stata grande.
Non esiste settore nel quale non abbiamo brillato.
Siamo stati sul tetto del mondo, ora è tornato il momento di attaccare in contropiede.
E allora
#GUARDIAMOAVANTI
Costruiamo, inventiamo, produciamo, scriviamo.
Facciamo qualcosa di cui essere di nuovo fieri.
Perché per essere grandi come il nostro passato non serve la nostalgia.
Serve l’energia.
insieme con
enel.com
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Il commento
Politica 15
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Il premier ha il merito di aver portato una ventata di nuovo nel governo e nello stile pubblico. Ma conserva il tipico fastidio italico per chi la pensa diversamente
SE RENZI INNOVA (ANCHE IL LESSICO)
MA È OSSESSIONATO DA GUFI E ROSICONI
Gli attacchi (non originali) del rottamatore a «parrucconi» e «disfattisti»
di PIERLUIGI BATTISTA
Matteo Renzi ha il grande merito di
aver portato una ventata di innovazione.
Nella politica. Nello stile pubblico. Nella
modernità dei riferimenti culturali. Nella
composizione anagrafica del governo.
Anche nel lessico. Con qualche dolorosa
eccezione, però. Quando Renzi accusa i
suoi critici di voler «remare contro» non
sente che l’ha già detto qualcuno? Non
percepisce forse il contrario dell’innovazione, un tuffo nel passato, un sapore di
già detto, qualcosa che abbiamo già abbondantemente sentito in questi anni di
Seconda Repubblica e anche prima, un
tic mentale che identifica nel dubbioso,
nel perplesso, non sia mai nell’oppositore, un sabotatore, un nemico della Patria?
Il suo collega di governo Franceschini ha
già riesumato la triste e bellicosa categoria del «disfattista». No, già dato. Occorre
innovare di più: anche nel linguaggio.
E invece la sana spavalderia, il ritmo
arrembante, l’energia che sprigiona dalla
persona del giovane presidente del Consiglio ogni tanto, nella loro precipitazione, appannano gli usi buoni del linguaggio. Come è possibile che chi, legittimamente e giustamente, chiede quali siano
le coperture finanziarie per ridurre il cuneo di 80 euro a dieci milioni di italiani,
venga additato al pubblico scherno come
un «gufo». E chi è perplesso su questa
particolare riforma del Senato deve essere per forza bollato come uno «che rema
contro»? Ci sarà pure la possibilità che
qualche obiezione sia mossa da qualche
buona intenzione e che non debba essere
Malaugurio e realismo
Dubitare che dalla spending
review arrivino tutti i denari
necessari per le misure
annunciate non è augurarsi il
malaugurio, è essere realisti
messa a tacere dal cerchio magico renziano pronto a indossare i panni del neo-arditismo giovanilista: «parruccone». Oppure prevale il modo manicheo: chi è con
Renzi con entusiasmo è un patriota, chi
obietta è un riottoso che «gufa» contro la
Nazione, deve essere per forza un frenatore, insensibile all’alacre attivismo di
chi si spende con tanta generosità alla
guida del governo? Occhio, perché i «re-
gimi» (linguistici) possono cominciare
anche così, malgrado le migliori intenzioni.
Renzi fa bene ad accelerare, a imprimere un ritmo che metta fine alle inconcludenze del passato, alle infinite discussioni che paralizzano ogni attività e impediscono ogni riforma. Ma farsi qualche
domanda non dovrebbe essere deprecata
come malsana e patologica inclinazione
Ai Parioli
La Lega
apre una sede
nella Capitale
Le Lega ai Parioli.
Il segretario padano
Matteo Salvini (foto
Benvegnù/Guaitoli) ieri
ha inaugurato la prima
sede padana nella
Capitale. Il capo leghista
ha anche sfoggiato per
l’occasione un’inedita
felpa con la scritta
Roma al posto di
Milano o Lombardia:
«L’ho accettata perché
mi hanno garantito che
è la felpa della città e
non della squadra».
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«antidemocratica». C’è poi l’orribile predominio di una nuova parola, un tempo
adoperata nella suburra romana e oggi
assurta a sublime categoria politico: «rosicone». Rosicone è chi rosica, è chi gode
delle disgrazie altrui ed è corroso («roso»: rosicone) da un’insana voglia di augurarsi l’insuccesso di chi merita successo. Ecco, un fiorentino orgoglioso, perché chi parla un buon italiano dovrebbe
manzonianamente immergersi nell’Arno, non dovrebbe cedere al plebeismo
del «rosicone». Anche «uccellacci del
malaugurio» non va bene per niente. È
vecchio, non è giovanile. È superstizioso,
non è moderno. Dubitare che dalla spending review annunciata vengano tutti i
denari per le misure annunciate non è
augurarsi il malaugurio, è essere realisti.
E se alcune cose annunciate non possono
essere realizzate (il piano di edilizia scolastica rimandato, per esempio) non è
perché qualche «gufo» l’ha tirata, ma più
prosaicamente perché i soldi non bastano; lo dice la contabilità, non chi «rosica». Ecco, «rosicare» va bene per una
curva, non per le opinioni politiche. Si
«rosica» se la squadra odiata o temuta
miete successi, non si «rosica» se si avanzano dubbi sulla fattibilità di mirabolanti
progetti. Se poi si disseppellisce il luogo
comune trito e consunto del «disfattismo» allora la democrazia e la pluralità di
opinioni cominciano a venir percepite
come un oltraggio. Un tradimento. E infatti il «disfattismo» diventa centrale
nelle guerre quando la trasparenza di un
dibattito libero e democratico è destinata
ad appannarsi. Mentre invece Matteo
Renzi vuole fare le riforme, non la guerra.
Vuole realizzare programmi ambiziosi,
non mettere il bavaglio (morale) a chi
dissente. Anche lui è stato in minoranza e
da lì ha combattuto una battaglia coraggiosa. Ora che è maggioranza non ha bisogno di umiliare le opinioni dissenzienti e concorrenti. Non sono «gufi», sono
solo in cerca di risposte convincenti. Che
male c’è? Domanda, non «rosicata».
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Esteri
Ucraina Le proteste nell’Est del Paese
Strategie opposte
L’ultimatum di Kiev
Ai filorussi 48 ore
per risolvere la crisi
Spese militari
continuano ad arrivare dichiarazioni che vengono giudicate
provocatorie dagli interlocutori.
«Spero che le autorità provvisorie non faranno niente di irreparabile» ha dichiarato per
esempio Putin. A Mosca si è
parlato delle forniture di gas in
una riunione di Vladimir Putin
con il governo trasmessa in parte dalle televisioni. Come se la
cosa fosse stata orchestrata, ha
Diplomazia
Verso il summit
La diplomazia è al lavoro
per il vertice a quattro sulla
crisi ucraina: i rappresentanti
di Usa, Russia, Ucraina e Ue
si incontreranno la prossima
settimana, forse a Vienna.
Mosca chiede che siano
presenti anche delegati delle
regioni in rivolta (sopra il leader
russo Vladimir Putin, 61 anni)
iniziato il ministro dell’Energia
il quale, con aria seria, ha comunicato che gli ucraini «non hanno pagato il debito di 2,2 miliardi di dollari». Poi ha preso la parola l’ex delfino di Putin, Dmitrij Medvedev, che negli anni
passati era stato visto come il
possibile «democratizzatore».
Medvedev, che ora è primo ministro, ha interpretato il classico
ruolo del poliziotto cattivo dei
telefilm. «Veramente, ha esordito, il debito complessivo è di
16,6 miliardi. Perché il gas non
pagato ammonta a 2,2; poi ci sono i 3 miliardi del mutuo; quindi 11,4 miliardi di anticipo di
sconto e di mancato profitto per
la Russia». Questo, dunque, calcolando la prima fetta dell’accordo da 15 miliardi che aveva
spinto l’ex presidente ucraino
ad allontanare il suo Paese dall’Europa. E con un curioso ragionamento sull’annessione
della Crimea: visto che ora la base della marina russa a Sebastopoli non è più in territorio
ucraino, salta l’intesa sull’affitto
e quindi Kiev deve restituire
tutti i soldi incassati dall’inizio.
Putin ha quindi riassunto la
situazione: «Dunque Gazprom
fornirà solo il gas pagato con un
mese di anticipo». E, da bravo
padre di famiglia, ha proposto la
sua mediazione: «Chiederei al
governo e a Gazprom per ora di
astenersi dall’applicare queste
norme previste dal contratto. In
attesa di consultazioni con i
partner». Naturalmente se la
controparte si comporterà bene. Cioè come vuole il Cremlino.
Fabrizio Dragosei
@Drag6
© RIPRODUZIONE RISERVATA
✒
Il retroscena
LA PISTA ROMANA (E VATICANA)
PER IL DIALOGO IN VENEZUELA
di MICHELE FARINA
In Venezuela si apre oggi il dialogo tra governo e
opposizione, l’ha annunciato il presidente Nicolas
Maduro: «In realtà stanno trattando già da un
mese — dice al Corriere Mario Giro, 55 anni,
sottosegretario agli Esteri, di ritorno da una
missione a Caracas —. Ci sono stati 4 o 5 incontri
riservati ad alto livello, in case private, in cui si è
discussa l’agenda del negoziato. Compresi i gesti
di buona volontà come la liberazione degli oltre
mille studenti incarcerati nelle proteste degli
ultimi mesi». Saranno liberati? «Così hanno detto
gli esponenti dell’opposizione con cui ho
parlato». Nelle violenze sono morte 39 persone.
«È stato anche questo bilancio di sangue a
convincere entrambe le parti che non si può
andare avanti così». Maduro bluffa? «Il presidente
vuole il dialogo, mentre altri esponenti del
governo erano contrari. Il presidente li ha portati
su questa linea». Un segnale di forza o di
debolezza? «Di consapevolezza: governo e
opposizione sanno che il Venezuela può uscire
dalla crisi soltanto con un accordo». Chi ha voluto
la mediazione del Vaticano? «L’opposizione l’ha
chiesta, con un ruolo di garanzia. Il presidente
non si è opposto. Ha detto: Se vuole venire, don
Pietro è il benvenuto. Maduro lo chiama così: don
Pietro». Anche adesso che il Papa l’ha fatto
cardinale e l’ha chiamato in Vaticano. Pietro
Parolin, segretario di Stato, ex nunzio apostolico a
Caracas, aveva buoni rapporti anche con Hugo
Chávez: «Ha ottimi rapporti con tutti in
Venezuela — dice Giro, per anni alla guida delle
relazioni internazionali della Comunità di
Sant’Egidio — .L’ottima reputazione del cardinale
Parolin può giocare un grande ruolo nel dialogo».
Al tavolo del primo incontro, per cui
l’opposizione ha chiesto la diretta tv, andrà il
sostituto di Parolin, il nunzio Aldo Giordano, un
altro italiano. «Non sarà un dialogo facile —
prevede Giro —. Il vero nodo è la collaborazione
nella politica economica». Maduro dice che non
si farà convertire al capitalismo, né che cercherà
di convertire l’opposizione al bolivarianismo...
«Devono collaborare se vogliono far uscire il
Paese dalla crisi. A Caracas non si trovano beni di
prima necessità. Il governo ha ragione nel
sostenere che i prezzi vanno contenuti, ma una
politica monetaria troppo rigida porta a queste
disfunzioni. L’obiettivo è modificarla
progressivamente, con il consenso». La
prospettiva è che Maduro cessi di governare per
decreto e che il dialogo in Parlamento riprenda.
L’Italia da che parte sta? «L’Italia sostiene il
dialogo come Paese amico del Venezuela, dove la
democrazia c’è ma c’è anche una forte
polarizzazione politica». Un legame particolare,
ricorda Giro: «Gli italo-venezuelani sono due
milioni, la terza comunità dopo brasiliani e
argentini. Mi ha colpito il loro coraggio».
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7
Regno Unito
Estonia
+4,8%
45,8
RUSSIA
0,4
+68,5%
-2,9%
90,8
Lettonia
+126,1%
0,3
60,8
-9,1%
+12,4%
USA
Lituania
Francia
682,5
0,4
58,9
-12,4%
-0,4%
+49,9%
Polonia
ITALIA
9,4
34
Ma Putin avverte: «Non fate errori»
MOSCA — Il governo di Kiev
ha deciso di minacciare il ricorso alle maniere forti per liberare
gli edifici pubblici occupati in
due città dell’Est, Luhansk e Donetsk. Dentro i palazzi non ci sarebbero ostaggi, come le autorità avevano detto in un primo
momento, ma ingenti quantità
di armi. «Una soluzione si troverà in ogni caso entro le prossime 48 ore» ha annunciato ieri
il ministro dell’Interno. Alcuni
degli occupanti, una cinquantina, hanno spontaneamente abbandonato l’impresa, mentre altri hanno rinforzato le difese con
filo spinato e bottiglie incendiarie
pronte all’uso.
«La minoranza
che vuole lo
scontro avrà una
risposta decisa
da parte delle autorità ucraine» ha
ammonito il ministro.
Questo mentre
la diplomazia internazionale è
al lavoro per organizzare un incontro tra tutte le parti per la
settimana prossima. Gli Stati
Uniti avevano già annunciato
una data, ma il ministro degli
Esteri russo Sergej Lavrov frena,
perché vuole che al vertice partecipino anche rappresentanti
delle regioni in rivolta e che si
parli della nuova costituzione
che Kiev dovrebbe varare. Sia
Lavrov sia il segretario di Stato
John Kerry si sono intanto appellati a tutti gli ucraini per evitare il ricorso alla violenza.
Ma la tensione non scende,
anche perché da tutte le parti
Norvegia
Germania
Dati in miliardi di dollari
In % la variazione della spesa
reale 2002-2012
+48,9%
-17,9%
Turchia
Spagna
18,2
11,5
-11,6%
-18,2%
Le spese
della difesa
4,4
4,4
nel 2012
in % del Pil
Fonte: Financial Times
Usa
Russia
Membri Nato
2,5
2,3
2,3
R. Unito
Francia
Turchia
1,9
1,9
1,7
Estonia
Polonia
ITALIA
1,4
1,4
Germania Norvegia
1,0
0,9
0,8
Lituania
Lettonia
Spagna
L’Europa taglia, Mosca si riarma: perché oggi Putin può alzare la voce
«Se si muovono, sono a Parigi in 7 giorni». Era quel che si
diceva dell’Armata Rossa negli anni 70. E lo spettro dei cosacchi
sugli Champs Elysées ha continuato a ossessionare l’Occidente
fino al 1989, alla caduta del Muro, anche se non mancava chi
tendeva a ridimensionare «la minaccia» (come si intitolava un
libro del 1984 la cui tesi era quella di un’esagerazione del potere
militare sovietico da parte del complesso militare-industriale di
Usa e alleati per giustificare laute commesse). Ora, in Ucraina, la
minaccia è tornata, anche se meno potente: tra 1993 e 2013 i
carri armati russi sono scesi da 25 mila a 2.550 e gli effettivi
dell’esercito da 1 milione di uomini a 250 mila. Dall’altra parte,
però, la Nato è uscita ancora più indebolita da anni di tagli alla
difesa, come dimostra un grafico pubblicato ieri dal Financial
Times. Tra il 2002 e il 2012 la spesa militare della Francia è scesa
dello 0,4%, quella della Germania del 2,9% (e i suoi tank sono
passati da 4.778 a 322), quella dell’Italia del 17,9%. La Gran
Bretagna ha speso di più, con un aumento del 12,4%. Ma anche
le forze britanniche si sono indebolite, da 1.126 a 227 carri
armati e da 274.800 a 170 mila uomini: le armi di oggi sono
molto più care e molti soldi vanno via per il personale. La
Russia, nello stesso periodo, ha aumentato le spese del 126,1%.
Il potere deterrente della Nato è basso. E gli Stati Uniti, che in 10
anni hanno incrementato la spesa del 49,9%, sono lontani e
hanno da pensare al Pacifico e all’ingombrante presenza cinese.
P. Ra.
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18 Esteri
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Le elezioni
Il personaggio
Ex venditore di tè,
«l’uomo nuovo»
della politica del
Subcontinente
piace ai giovani
e alla parte più
moderna del Paese
In copertina Il settimanale «The Economist»: qualcuno potrà fermare Modi?
Ologrammi, fumetti, spot
In India è «Modi-mania»
Il candidato nazionalista è diventato una star
DAL NOSTRO INVIATO
NEW DELHI — Domani Narendra Modi,
l’uomo nuovo della politica nazionale indiana, sarà magicamente in un centinaio di
città allo stesso tempo: lo annuncia il sito
web del suo partito, il Bjp. E l’evento si ripeterà per un’altra decina di volte nei prossimi giorni: almeno mille posti si accenderanno della sua presenza entro il 12 maggio, fine della lunga corsa elettorale. La visione sarà in ologramma 3D: la prima volta
al mondo che qualcosa del genere viene
fatto su questa scala per motivi politici. Se
funzionerà — grosso «se» — lo spettacolo
porterà il mito di Modi a un nuovo livello.
In un Paese in cui il culto della tecnologia e
il culto della personalità sono cose serie, la
scelta dell’ubiquità hi-tech si avvicina alla
perfezione.
Attorno a Modi — 63 anni, un lontano
passato da venditore di tè, per tre volte
eletto Chief Minister dello Stato del Gujarat
(è ancora in carica) — si sta in effetti gonfiando un’enorme bolla di interesse, di entusiasmo e di aspettative, dal momento che
promette di vincere la corruzione, l’inflazione, la burocrazia, la disoccupazione, di
essere buono e onesto. La sua faccia — barba e capelli bianchi — è ovunque, manifesti, pubblicità a piene pagine sui giornali,
Purezza indù
Sostenitore della purezza indù,
è accusato di aver tollerato una
strage di musulmani e di
sostenere politiche discriminatorie
stampe. La sua voce rimbomba da tutte le
radio. Le televisioni lo inseguono. I giornali intervistano il suo sarto (che non lo vede
dal 2002) per chiedergli le misure del grande uomo che si fa cucire i kurta (le tuniche)
rosa, bianchi, marroni. Nel corso delle elezioni — che in India durano, in varie giornate, dal 7 aprile al 12 maggio, data lo sforzo necessario per portare al voto in teoria
814 milioni di persone — terrà 180 comizi
(in carne ed ossa, non da avatar). Su di lui
si fanno poesie, si disegnano fumetti (anche dissacranti), per lui si dicono preghiere
e si cantano canzoni sul ritmo di quelle dedicate al dio Shiva. Qualcuno comincia a
pensare che stia davvero nascendo un culto della personalità simile a quello che all’inizio degli anni Settanta investì Indira
Gandhi e la aiutò a rafforzare un certo suo
autoritarismo che nel 1975-77 sfociò nella
Diritti I cittadini hanno criticato gli abusi della polizia. Ma ora il piccolo vive in clandestinità
Il bambino pachistano di nove mesi
Durante il processo, Musa
Khan stringeva il biberon al petto per farsi coraggio, visibilmente turbato dalla presenza di
tanti estranei. Quando in tutta
serietà un avvocato gli ha preso
le impronte digitali, però, è
scoppiato in un pianto inconsolabile che neanche suo nonno
Muhammad è riuscito a placare.
Alla fine lo hanno fatto uscire su
cauzione, ma dovrà ripresentarsi dopodomani, perché Musa è
accusato — insieme ai suoi familiari — di tentato omicidio,
anche se avrebbe solo 9 mesi.
Anche per un Paese come il
Pakistan, dove si cresce in fretta,
la notizia diffusa dai media locali e internazionali ha lasciato
la gente a bocca aperta. Il caso
inizia il 1° febbraio: una folla
colpisce con sassi e bastoni alcuni poliziotti in un quartiere
operaio di Lahore. Nel rapporto
della polizia, il nome del bambino appare tra coloro che avrebbero «attaccato» lo staff della
compagnia statale che fornisce
luce e gas, giunto perché gli abitanti non pagavano le bollette, e
sarebbe anche «coinvolto» nel
«tentato omicidio» degli agenti.
Le autorità hanno sospeso il poliziotto responsabile. Ma mentre la polizia minimizza («Un
malinteso») e accusa la famiglia
di aver distratto i media con la
storia del bambino (mentre il
vero ricercato sarebbe il fratello
maggiore), nonno Mohammed
Inconsolabile
Quando gli hanno preso
le impronte, è esploso in
un pianto che neanche il
nonno è riuscito a placare
sostiene che gli agenti sono
d’accordo con qualcuno che
avrebbe interesse a sfrattare illegalmente gli abitanti del quartiere.
Di certo il caso ha portato l’attenzione sul malfunzionamento
della giustizia. Gli agenti sottopagati e scarsamente addestrati
sono spesso accusati di abusi e
A Lahore
Musa Khan,
che secondo i
media
pachistani
avrebbe 9
mesi, scoppia
in lacrime
quando un
avvocato gli
prende le impronte digitali
prima di farlo
uscire su cauzione. È stato
accusato di
tentato omicidio insieme
ai suoi familiari (Afp)
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
italia: 51575551575557
Scapolo
Narendra Modi, 63
anni, leader del
partito
d’opposizione Bjp,
non ha moglie né
figli: per molti
indiani questa è la
garanzia che
penserà al bene del
Paese anziché agli
interessi della
famiglia. Lo stesso
Modi, che i sondaggi
danno per futuro
primo ministro, lo ha
promesso
solennemente:
«Non farò niente
per me stesso, né
con cattive
intenzioni, ma
lavorerò solo per
realizzare il
mandato che il
popolo mi dà», ha
detto martedì
presentando il
manifesto elettorale
del partito. Nella
foto: sostenitori di
Modi a Vadodara,
una città del Gujarat
ovvero dello Stato
che il leader del Bjp
amministra con
successo dal 2001.
(Ap)
sospensione delle libertà democratiche.
Non è affatto detto che Modi si monti la
testa. È un nazionalista indù tutto d’un
pezzo: il che significa che porta avanti politiche che possono risultare discriminatorie
nei confronti di altre comunità etniche e
religiose. Per anni è stato considerato un
paria dalla comunità internazionale perché
sospettato di avere tollerato un massacro,
soprattutto di musulmani, avvenuto nel
Gujarat poco dopo la sua prima elezione. È
insomma ritenuto una figura che divide.
Fin da quando aveva nove anni frequenta il
movimento di destra Rss — 40 milioni di
membri — che predica la purezza indù, e
dal quale il partito Bjp è nato negli anni Novanta per essere il braccio politico. Quanto
a grilli per la testa, però, finora Modi non
sembra averne avuti: non si è mai sposato
per dedicarsi alla causa indù, non pare si
sia arricchito, dedica ogni minuto al lavoro.
Più rilevante è che, martedì scorso, nel
presentare il manifesto elettorale del partito — crescita economica, liberalizzazioni
del business escluso il commercio al dettaglio, educazione, riforme istituzionali, riconoscimento dei più poveri compresi i
musulmani e altro — abbia fatto tre promesse: «Lavorerò per realizzare il mandato
che il popolo mi dà; non farò mai niente
per me stesso; e non farò nulla con cattiva
intenzione». Non è detto che si dimostrino
parole vuote: i suoi sostenitori dicono che
non ha famiglia e figli quindi non ruberà;
che non si avventurerà in vendette perché
è intelligente e scaltro; che realizzerà quel
che promette come ha fatto nel Gujarat a
alto tasso di crescita. In fiducia, per la campagna elettorale la gente gli ha dato molti
più fondi che al Congresso della famiglia
Gandhi: c’è chi dice in una proporzione di 9
a uno, più probabilmente il doppio
La gran parte dei giovani, delusi dal
Congresso al potere da dieci anni, è con lui;
Riforme
Il capo del Bjp promette riforme
economiche e istituzionali: anche
nel mondo del business molti
delusi dal Congresso lo voteranno
come, per la stessa ragione, il business e la
parte di India più moderna che vuole riforme; e, ovviamente, una porzione massiccia
degli indù, che sono l’80% della popolazione. I sondaggi lo danno vincente a Nord, a
Sud, a Est, a Ovest, tra i 18-19enni e in tutte
le fasce di età; tra tutti i gruppi religiosi
esclusi i cristiani e i musulmani. Il vecchio
potere raccolto attorno alla famiglia Gandhi sembra frastornato.
Danilo Taino
@danilotaino
Il premier Netanyahu
«Basta contatti
israelo-palestinesi»
GERUSALEMME — Il premier
israeliano Benjamin Netanyahu ha
bloccato tutti i contatti tra i ministri
del suo governo e le controparti
palestinesi, dopo che queste hanno
chiesto di aderire come entità statale
a diversi trattati e convenzioni Onu.
Sono previste due eccezioni: i
colloqui in materia militare e di
sicurezza e gli interventi della
ministra della Giustizia Tzipi Livni,
capo della delegazione negoziale
dello Stato ebraico. Un messaggio
anche agli alleati di Washington: la
decisione di Netanyahu arriva dopo
le dichiarazioni del segretario di
Stato Usa John Kerry che ha indicato,
come causa ultima del fallimento
del dialogo israelo-palestinese, la
recente approvazione di 700 nuove
unità abitative in Cisgiordania e
intorno a Gerusalemme Est. Israele
accusa i palestinesi di essere
responsabili dello stallo nei colloqui
di pace. Per l’Autorità nazionale
palestinese «la decisione del
governo israeliano non rappresenta
solo un’illegittima pressione sulla
nostra leadership, ma mina alla base
qualsiasi negoziato futuro».
Stati Uniti
Terrore al liceo
Feriti venti alunni
WASHINGTON — Ancora un
bagno di sangue in una scuola
americana: una ventina di studenti
di un liceo nei pressi di Pittsburgh,
in Pennsylvania, sono stati feriti a
coltellate da un loro compagno.
Secondo fonti mediche alcuni
ragazzi sono in pericolo di vita.
L’aggressore, un sedicenne, è stato
infine bloccato e ammanettato da
un addetto alla sicurezza della
scuola, rimasto a sua volta ferito.
Tutto si è svolto poco dopo
l’apertura dei cancelli della
Franklin Regional High School di
Murrysville. Il ragazzo, usando
due coltelli contemporaneamente,
ha rincorso i compagni nei
corridoi, sulle scale, nelle aule.
Sono stati attimi di «caos», ha
raccontato uno studente rimasto
illeso: «C’era sangue dappertutto».
Gli alunni feriti sono di età
compresa tra i 14 e 17 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sotto processo per tentato omicidio
di corruzione: un sondaggio di
Transparency International rivela che l’86% dei pachistani li
ritiene corrotti. Quando nei
giorni scorsi è stata annunciata
la (rara) nomina di una donna a
capo di una stazione di polizia di
Karachi, la notizia è stata accolta
su Facebook con commenti del
tipo: «Spero solo che sia onesta,
altrimenti non sarà diversa dai
suoi colleghi maschi». I commissari dicono che non è colpa
degli agenti e puntano il dito
contro un budget federale che
prevede 6 miliardi di dollari per
l’esercito e appena 686 milioni
per la polizia. Ma l’avvocato della Corte suprema Feisal Naqvi
afferma che è troppo facile usa-
re il sistema di denunce alla polizia per mettere sotto pressione
un rivale in dispute e vendette
personali, poiché viene dato
troppo peso alle affermazioni
degli accusatori, anche in assenza di prove. I media criticano
anche il giudice che ha lasciato
uscire Musa su cauzione anziché assolverlo subito, visto che
Primi risultati
Voto in Indonesia, opposizione in testa
GIACARTA — I primi risultati delle elezioni
legislative svoltesi ieri in Indonesia danno
in vantaggio il principale partito
d’opposizione, il Partito democratico
indonesiano di lotta (Pdi-p). La formazione
dell’ex presidente Megawati Sukarnoputri,
figlia del fondatore dello Stato indonesiano
Sukarno, non avrebbe però ottenuto i voti
necessari per nominare direttamente un
candidato alle prossime elezioni
presidenziali del 9 luglio e sarebbe quindi
costretto a formare una coalizione per
riuscire a schierare Joko Widodo, il
popolare governatore di Giacarta,
considerato largamente favorito sui suoi
principali rivali, l’ex generale Prabowo
Subianto e il magnate Aburizal Bakrie.
La seconda forza politica dovrebbe essere il
Golkar, il partito di Suharto. Annunciato il
crollo del Partito democratico del
presidente Susilo Bambang Yudhoyono.
Il voto è significativo soprattutto in vista
delle elezioni presidenziali del 9 luglio: solo
i partiti che hanno più del 25%dei seggi in
Parlamento possono infatti nominare
direttamente un candidato alla presidenza.
la legge fissa a 12 anni l’età minima di responsabilità penale
(tranne nei casi di terrorismo).
Non è una sorpresa che in
Pakistan i bambini, per ragioni
diverse, non godano di grandi
tutele: da Malala, la quindicenne che i talebani hanno tentato
di uccidere perché difendeva il
diritto delle ragazze a studiare,
ad Aitzaz Khan, un suo coetaneo
sciita che a gennaio ha sacrificato la vita pur di fermare un kamikaze. Circola su Twitter la foto di un soldato che perquisisce
un bambino nell’irrequieto Belucistan, mentre gli artisti nel
nord del Paese hanno creato una
gigantografia di un ragazzino
visibile ai droni Usa per ricordare i 200 minorenni vittima di
bombardamenti dal 2004 a oggi.
Quanto a Musa, ora vive in
clandestinità. «La polizia è vendicativa — dice nonno Muhammad —. Il caso di mio nipote è
diventato una questione personale per loro, e io intendo proteggerlo».
Viviana Mazza
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Esteri 19
20
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Cronache
La sentenza La moglie: non vogliono la verità. Per i pm c’era pericolo di fuga
Ergastolo e arresto in aula
per il chirurgo dei «tagli inutili»
Brega Massone condannato per omicidio volontario
MILANO — Il bisturi come
un’ arma, la cartella clinica come
un bancomat. Per la prima volta
nella storia giudiziaria italiana
un chirurgo viene condannato e
poi arrestato in aula per omicidio volontario e truffa ai danni
dell’erario con l’accusa di aver
ucciso con le sue mani quattro
pazienti operandoli, nonostante
fossero malati terminali o troppo anziani, con interventi inutili
e dannosi fatti solamente per far
incassare alla struttura sanitaria
privata i rimborsi munifici del
servizio sanitario nazionale che
garantivano premi economici
che finivano nelle sue tasche e
in quelle della sua équipe.
Pier Paolo Brega Massone, 49
anni, arrestato nel giugno 2008
dalla Guardia di finanza nell’inchiesta sulla Santa Rita di Milano, ribattezzata la «Clinica degli
orrori», come avevano chiesto i
Le altre condanne
Pene di 30 e 26 anni
di carcere per gli aiuti
Pietro Fabio Presicci
e Marco Pansera
pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano è stato condannato al
carcere a vita e all’isolamento
diurno per tre anni dalla prima
corte d’assise di Milano anche
per 45 casi di pazienti che sono
sopravvissuti alle operazioni.
«Cose inspiegabili», le hanno
definite i pm, «mutilazioni»
inutili con «asportazioni di pezzi più o meno grossi di polmone» che permettevano alla Santa
Rita di ottenere 11 mila euro per
ciascuno degli interventi eseguiti senza fare prima quegli
esami diagnostici che ne avrebbero provato l’inutilità. L’ accusa
di omicidio era basata sul «dolo
eventuale», sul fatto cioè che i
chirurghi avevano «accettato cinicamente il rischio, ampiamente prevedibile, della morte
dei pazienti».
Condannati anche gli aiuti
Pietro Fabio Presicci, che proprio ieri compiva i 50 anni, e
Marco Pansera, 43 anni, che invece di impedire le operazioni,
fatte tra il 2005 e il 2006, hanno
condiviso quella che l’accusa ha
100
mila euro La provvisionale
più alta richiesta agli imputati e da versare alle parti civili.
A carico di Brega Massone e
degli altri accusati i giudici
hanno disposto provvisionali
immediatamente esecutive
che partono dai 10 mila euro
definito la «aggressività» del
primario di chirurgia toracica:
30 anni (era stato chiesto l’ergastolo) a Presicci, complice di
Brega in due omicidi, e 26 (chiesti 18) a Pansera, responsabile
di un omicidio con Brega. Pene
tra 12 e 27 mesi per reati minori
anche agli altri otto imputati,
medici e anestesisti. Brega Massone, Presicci e Pansera erano
stati già condannati in un primo
processo per un’altra ottantina
di lesioni a 15, 10 e 6 anni e 9
mesi. Dei tre, in carcere si trovava solo Presicci. Brega da genna-
io era in libertà dopo 4 anni di
reclusione a seguito di una decisione della Cassazione arrivata
dopo un complicato iter giudiziario. L’ex primario ha ascoltato
solo con qualche commento
sottovoce la lettura da parte del
presidente Anna Introini della
sentenza e della lunga lista delle
provvisionali (fino a centomila
euro) per i risarcimenti ai pazienti, ai loro familiari e ad alcuni enti e associazioni, come Regione Lombardia, Ordine dei
medici e Medicina democratica.
Alla fine, per uscire si è lasciato
R. Fr.
Giuseppe Guastella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
[email protected]
Giacomo Valtolina
Condannato
Pierpaolo Brega
Massone, 49 anni, ex
primario di Chirurgia
toracica della clinica
milanese Santa Rita,
ieri nell’aula dove
la Corte d’assise
lo ha condannato
all’ergastolo
(Maule/Fotogramma)
Il caso dello svizzero in gita scolastica a Roma
Due ragazzi interrogati per la morte dell’amico
Sedicenne Jonathan Lucas
ROMA — Per gli amici era il sosia della
popstar Justin Bieber. Per altri un
rapper ironico e sfrontato. Jonathan
Lucas, studente svizzero (di Losanna) di
16 anni, era già una star. Martedì notte
il ragazzo, in gita a Roma con la scuola,
è stato trovato morto nella camera che
divideva con due compagni nell’ostello
Domus Nascimbeni, gestito da suore,
non lontano da San Pietro. «Jon», come
era soprannominato, è stato ucciso da
una coltellata al torace, ma l’arma — un
«papillon» vietato in Italia e in Svizzera
— è stato trovato dalla polizia nel
«Mi ha tolto
un polmone
senza motivo
e non si è pentito»
MILANO — La cicatrice di 17 centimetri sul
torace è sempre lì. A ricordargli ogni giorno
quella maledetta operazione. L’intervento chirurgico in cui perse un polmone, un polmone
che «funzionava benissimo», che anche oltre i
cinquant’anni gli consentiva «lunghe apnee
subacquee» e «interminabili match di pallone» e che adesso gli impedisce persino di salire le scale di casa, quattro piani di gradini in
via Rizzoli, alla periferia Nord-Est di Milano.
Giovanni Rizzitano, 69 anni, ex muratore
calabrese di Rosarno, risponde al telefono. È
già al corrente della notizia che aspetta da anni
da quando uscì menomato dalla «clinica degli
orrori» Santa Rita. E cioè l’arresto e la condanna all’ergastolo di Pierpaolo Brega Massone, il
primario di Chirurgia toracica dell’odierna
Città Studi. «Si è resa giustizia ai morti» dice, e
nella sua voce non c’è foga né sete di vendetta.
C’è la coscienza
di ciò che è successo. E basta.
«Omicidio volontario è un’acc u s a g r a ve —
spiega —. Significa che sapeva
quello che stava
facendo. Anche i
migliori chirurghi sbagliano.
Ma farlo apposta Vittima Giovanni Rizzitano
è un’altra cosa».
Sei anni fa, Rizzitano era arrivato al reparto
di Urologia per un polipo alla prostata. «Tutto
risolto» ricorda oggi, come a scagionare l’immagine dell’ospedale, come se non tutti i medici, lì, contribuissero all’orrore. Poi l’intervento di quel primario. C’è da fare un agoaspirato alla tiroide, per un’ecografia. «Ma la mia
tiroide era sana», gli riveleranno e confermeranno numerosi esami successivi. Durante
l’intervento, altre «complicazioni». E il risveglio senza un polmone. «Il carcere a vita è una
pena dura. Ma oltre alla sventura che è capitata a me, bisogna ricordarsi dei morti».
La voglia di buttare fuori parole e pensieri è
forte, la salute non si baratta nemmeno per 70
mila euro di risarcimento ricevuto. «Se avesse
ammesso “ho peccato d’ingordigia, per soldi”,
se la sarebbe cavata con meno. Il suo tentativo
di negare è imperdonabile. E se insisterà, negli altri gradi di giudizio potrà solo andargli
peggio. Mi amareggia il fatto che due vittime
dei suoi raggiri come Fabio Presicci e Marco
Pansera abbiano preso 30 e 26 anni». Ma quello che fa ancora più male a Rizzitano sono le
responsabilità dei politici: «Che sapevano e
che oggi si godono la bella vita alle spalle dei
contribuenti. Chi? Uno è l’ex governatore Roberto Formigoni: disse che quello che accadeva alla Santa Rita gli “puzzava” da due anni, ma
continuò a firmare sovvenzioni milionarie».
La vicenda
Gli arresti
Nel giugno 2009 la
Guardia di Finanza
di Milano esegue 14
ordinanze di
custodia cautelare
nella clinica
milanese Santa Rita.
Viene arrestato
anche l’allora
primario di Chirurgia
toracica Pier Paolo
Brega Massone
L’inchiesta
I pm milanesi
indagano su
presunti rimborsi
gonfiati per un
totale di circa 2
milioni e mezzo di
euro. Brega
Massone viene
accusato di quattro
casi di omicidio
volontario aggravato
dalla crudeltà e di
una quarantina di
episodi di lesioni
Le condanne
Ieri Brega Massone
è stato condannato
all’ergastolo. Il suo
aiuto Fabio Presicci è
stato condannato a
30 anni e l’altro
aiuto Marco Pansera
a 26 anni e 2 mesi
Il paziente
giardino del convento. E gli agenti
hanno anche sequestrato altre lame,
comprate dai minorenni martedì nel
centro della Capitale. Due amici di
«Jon» sono finiti in Questura. La loro
versione non convince: non si sarebbe
trattato di un gioco, né di un incidente.
Lucas sarebbe morto durante una lotta
in camera — non è chiaro quanto finta
—, udita anche da altri ospiti. I ragazzi
erano tutti armati e oltretutto i soccorsi
sarebbero stati chiamati in ritardo.
accompagnare ad un’uscita laterale che, invece, lo ha portato in
carcere di Bollate. La procura,
infatti, aveva chiesto ai giudici
di arrestarlo in aula perché
«c’era la possibilità concreta che
fuggisse», hanno spiegato Pradella e Siciliano secondo le quali
l’ex primario ha «disponibilità
economiche» e una «rete di contatti» che potrebbero consentirgli anche di lasciare l’Italia.
Già ferita dalla sentenza, la
moglie di Brega Massone, Barbara Magnani, è rimasta basita
mentre la Gdf prendeva in consegna il marito. Poi ha sbottato:
«È normale condannare un medico all’ergastolo? Non vogliono
che esca la verità, hanno sempre
rifiutato una perizia. A Milano
con c’è speranza». Le richieste
dei difensori di Brega Massone,
gli avvocati Luigi Fornari e Oreste Dominioni, di una perizia
d’ufficio sulle operazioni, così
come nell’altro processo, anche
in questo sono state rigettate dai
giudici che hanno considerato
sufficiente quello le consulenze
che delle parti che sono agli atti.
Nessuna reazione dall’ex primario. Non per «freddezza», ha
detto la moglie: «I sentimenti ce
li ha, solo che per dignità e non
li fa vedere».
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cronache 23
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#
L’inchiesta
«Tremila euro
e la cartella spariva»
Mazzette a Equitalia
ROMA — Bastava pagare, le tariffe andavano
dai 3mila ai 13mila euro. Soprattutto bastava rivolgersi ai funzionari giusti. Mentre milioni di
cittadini fanno la fila per cercare di trovare un accordo con Equitalia o per saldare il proprio debito,
altri versano «mazzette» e chiudono il conto. Non
sono pochi. Gli otto arresti scattati ieri per ordine
del giudice di Roma — oltre al dipendente Salvatore Fedele e a sua moglie Luisa Musto ci sono imprenditori e commercialisti, accusati di corruzione, concussione, bancarotta, riciclaggio e truffa
aggravata — potrebbero
essere soltanto i primi.
Perché gli specialisti del
Nucleo Valutario della
Guardia di Finanza hanno
già scoperto oltre 3.000
interrogazioni abusive al
sistema informatico fatte
proprio da Fedele su altri
400 soggetti, probabilmente persone intenzionate ad «aggiustare» la
propria posizione. E perché altri impiegati potrebbero aver usato lo
stesso meccanismo per arrotondare il proprio stipendio. Ieri hanno subito una perquisizione il direttore di Equitalia Lazio Alessandro Migliaccio e
quello della Calabria Giovanbattista Sabia. Il «buco» da 17 milioni di euro per la mancata riscossione delle cartelle esattoriali scoperto finora potrebbe arrivare addirittura al doppio, oltre 35 milioni
di euro. Nell’ordinanza di cattura il giudice lo dice
chiaramente: «La condotta illecita è inserita in
una apparente, ma anche verosimile e concreta
area di illegalità generalizzata all’interno della
struttura di Equitalia con favoritismi e discriminazioni diffuse a tutti i livelli». Del resto già nei
mesi scorsi un’altra inchiesta aveva svelato l’esistenza di un giro di tangenti per «pilotare» le pratiche ma evidentemente ciò non è stato sufficiente per far scattare controlli adeguati a prevenire gli
illeciti.
La vicenda
Gli arresti
Nel blitz di ieri del Nucleo
Valutario della Guardia
di finanza (nella foto sotto)
sono state arrestate
otto persone
Bernardo Provenzano (foto) è
da ieri ricoverato nel reparto
di medicina penitenziaria
dell’ospedale San Paolo a
Milano. Trasferito lì dal vicino
carcere di Opera, nell’ambito
di una redistribuzione sul
territorio dei detenuti al «41
bis» decisa dal Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria (Dap). E il
ministro della Giustizia Andrea Orlando ha subito
chiesto chiarimenti allo stesso Dap sulle cause del
trasferimento di Provenzano. Appena arrivato
nella nuova prigione di Opera, il boss, 81 anni,
era stato sistemato in una cella, poiché i medici
avevano ritenuto le sue condizioni compatibili
con la detenzione. Poi i pregressi e noti «problemi
neurologici» hanno consigliato il ricovero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’assegno bancario di 400 euro versato sul conto corrente di Fedele
dall’ex direttore regionale Lazio di Equitalia, Giovanbattista Sabia
CORRIERE DELLA SERA
L’indagine
Per gli investigatori alcune
società pagavano ai funzionari
di Equitalia 3-10 mila euro per
ottenere le dilazioni del debito
I reati contestati sono:
corruzione, concussione,
truffa aggravata, riciclaggio,
bancarotta fraudolenta
Le ipoteche cancellate
Alcuni «clienti» accettano di
versare la tangente per il sogno di
tutti quelli che hanno conti aperti:
togliere l’ipoteca sugli immobili
Il patrimonio sospetto
L’impiegato arrestato e sua
moglie, che lavora in un
La cancellazione
supermarket, avevano accumulato
delle ipoteche
Il 3 ottobre scorso Fedele viene convocato in un patrimonio di 700 mila euro
procura per decisione del procuratore aggiunto
Nello Rossi e dei sostituti Francesca Loy e Stefano
Fava. All’interrogatorio partecipa anche il colonnello del Valutario Pietro Bianchi che ha analizzato ogni fase della sua attività. Il funzionario ammette di aver preso «mazzette», sembra che cominci a collaborare. In realtà la sua attività illecita
Solo Vitamine e Minerali?
Aspettatevi di più.
Integratore Multivitaminico, Multiminerale, Multivegetale.
Certificato Biologicamente.
pare intensificarsi. Il funzionario si occupa delle
grandi aziende, ma anche di pratiche più modeste. Soprattutto realizza per alcuni «clienti» che
accettano di versargli la tangente il sogno di milioni di cittadini che hanno conti aperti con Equitalia: togliere l’ipoteca sugli immobili. Lo fa per le
società dell’imprenditore Antonio Conte che ha
un debito di un milione e mezzo di euro. Alcune
mail sequestrate nel corso dell’indagine accreditano l’ipotesi che la «mazzetta» fosse di 3 mila euro proprio per «liberare» le proprietà. Il giudice
evidenzia come «il problema dell’ipoteca è stato
arginato dagli indagati attraverso la scissione parziale della società in cui sono confluiti gli immobili liberi da pregiudizi».
Il tariffario di Fedele variava evidentemente rispetto all’ammontare del debito. E infatti dalla
«Luxor srl» che doveva a Equitalia circa 12 milioni
e mezzo di euro, avrebbe preso ben 9 mila e 500
euro. L’imprenditore Pietro Coci ha invece denunciato di essere stato costretto «a versare 25 mila
euro in parte in contanti e in parte in assegni per
ottenere la rateizzazione e la revoca dei pignoramenti presso terzi che l’Ente aveva disposto» e per
questo è scattata anche l’accusa di concussione.
Un patrimonio
di oltre 700 mila euro
Fedeli è accusato di aver percepito mazzette per
75 mila euro. In realtà sui conti correnti intestati a
lui e alla moglie, che lavora in un supermercato,
sono stati trovati oltre 400 mila euro e l’intero patrimonio della coppia ammonta a più di 700 mila
euro. «Somma non giustificata dalla loro attività», come sottolinea il giudice. Il sospetto è che il
giro d’affari fosse ben più grande di quello scoperto.
Il 10 febbraio scorso viene interrogata Pasqualina Olimpio, un’anziana signora rintracciata attraverso le intercettazioni telefoniche, che avrebbe cominciato a pagare già nel 2004. E racconta:
«Fedele controllava la situazione debitoria mia e
delle società consigliandomi di pagare le cartelle
di importo più piccolo e aspettare per quelle più
grandi, nel caso uscisse un nuovo condono. Gli
consegnavo gli assegni per gli importi da versare e
lui mi consegnava la relativa ricevuta. Non ho mai
dato soldi extra, tuttavia gli lasciavo 50 euro di
differenza tra l’importo dell’assegno e quello della
cartella perché mi vergognavo a chiedere il resto a
una persona che mi faceva una cortesia». In realtà
le «cortesie» di Fedele e dei suoi complici venivano ricompensate con tangenti da migliaia di euro.
Fiorenza Sarzanini
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggere le avvertenze riportate sulle confezioni.
Provenzano trasferito
e portato in ospedale
L’ dinanza con cui il Gip di Romaa ha
L’ordinanza
L’ordi
h disposto
gli arresti nell’inchiesta sui mancatiti controlli da parte
di funzionari Equitalia
sentata la richiesta di rateizzazione e pur non
avendo i requisiti necessari si ottiene la dilazione
di pagamento nel limite massimo di 72 rate; si pagano le prime rate esclusivamente per non decadere dal beneficio; si mette in liquidazione la società e si affida la carica di liquidatore a un prestanome nullatenente; si effettua la cancellazione dal
Registro delle imprese per vanificare qualsiasi
pretesa erariale; si fa un monitoraggio della posizione debitoria delle cooperative per prevenire
oppure ostacolare eventuali procedure esecutive».
Le cinque mosse
per non fare fallimento
Le verifiche partono circa due anni fa. Indagando sull’attività di alcuni imprenditori, gli investigatori guidati dal generale Giuseppe Bottillo scoprono i rapporti sistematici che hanno con i dipendenti di Equitalia, in particolare con Fedele.
Gli intermediari sono due: il commercialista Domenico Ballo e l’ex funzionario Roberto Damassa.
Il giochetto è semplice: mazzette per azzerare debiti che in alcuni casi superano addirittura i 10
milioni di euro. I colloqui intercettati appaiono
eloquenti. Il 7 giugno 2012 Ballo chiama Fedele.
Ballo: «Quella cosa che mi dicesti, di quel
cliente, di quelle quattro società... tu casomai dovesse andare in porto.. poi chiaramente ci mettiamo...».
Fedele: «Tu nun te preoccupa’».
Il riferimento è a quattro cooperative — Aloha
Service, Power Service , Joy Service e Aura Service
— travolte dalle contestazioni di Equitalia che vogliono evitare il fallimento. E ci riescono, seguendo il «progetto fraudolento» indicato proprio da
Fedele che il giudice riassume così: «Viene pre-
Al San Paolo di Milano
Le cifre, secondo quanto ha dichiarato
in interrogatorio Salvatore Fedele, che sarebbero
state pattuite o promesse ai dipendenti
Equitalia per «aggiustare» le verifiche
Palermo
Il locale di Ciancimino
«Apro Pizza e pizzini»
45 elementi
nutrizionali
PALERMO — Da mezzo
pentito e imputato di mafia,
Massimo Ciancimino (foto)
prova a cambiare vita e
diventare chef, come diceva
ieri mostrando il tesserino
sanitario ottenuto per aprire in
centro a Palermo un
ristorante-pizzeria chiamato «Pizza e pizzini». Idea
bizzarra del rampollo dell’ex sindaco, il defunto
«don Vito», al quale il neo-cuoco dedicherà
l’attività. Con tanto di foto sui cartoni del takeaway,
come spiega: «Foto inedite di mio padre con Salvo
Lima, Stefano Bontate, altri boss...». Lui apre in via
Emerico Amari e la moglie, Carlotta Masserotti, si
lancia in un sofisticato lounge-restaurant. Fra i
soci «un avvocato e il figlio di un notaio».
15 Vitamine
11 Minerali
19 Fitonutrienti
Anche nella versione
con Guaranà,
per un’immediata sferzata di energia.
Dal tuo Erborista e Farmacista di fiducia.
biosline.com
F. C.
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cronache 25
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#
Grosseto Il tribunale contraddice il parere del pm. L’avvocato: ora nessuno faccia ricorso
Il giudice ordina al Comune
di registrare le nozze gay
Primo caso in Italia. La coppia si era sposata a New York
ROMA — Da ieri Stefano e
Giuseppe sono coniugi, a tutti
gli effetti. Con tutti i diritti di
una coppia sposata e, ovviamente, anche i doveri. Il Tribunale di Grosseto ha detto sì alla
trascrizione nei registri del Comune del matrimonio che Stefano e Giuseppe avevano contratto all’estero, a New York,
nel dicembre del 2012. E automaticamente l’atto è diventato
valido per la nostra legislazione.
Ribaltando il parere del
pubblico ministero, il giudice
di Grosseto non ha avuto dubbi: la trascrizione dell’atto di
un matrimonio fra persone
dello stesso sesso non è contraria all’ordine pubblico.
Dunque è possibile.
Dunque da ieri Stefano Bucci, giornalista del Corriere della
Sera, e Giuseppe Chigiotti, architetto, possono godere in
Italia degli stessi diritti di cui
avrebbero goduto se fossero rimasti a vivere a New York. Non
era mai successo prima. Ci avevano provato in tanti. C’erano
state sentenze che avevano riconosciuto singoli diritti, come quello al permesso di soggiorno. Mai ordini di iscrivere
le nozze nei registri comunali.
Una richiesta di questo tipo,
anzi, era stata negata dalla Cassazione nel 2012.
Claudio Boccini, il legale che
ha seguito la causa di Stefano e
Giuseppe, è soddisfatto. Spiega: «Devo riconoscere di aver
trovato in Tribunale a Grossetto dei giudici molto attenti e,
soprattutto, preparati. Ho argomentato non soltanto la
questione dell’ordine pubblico
(fondamentale per le nostre
leggi), ma anche il fatto che
nelle nostre norme non esiste
un divieto esplicito al matrimonio dello stesso sesso, dunque il matrimonio omosessuale non è contrario alla nostra
legislatura».
Paolo Cesare Ottati, presidente del Tribunale di Grosset-
to, ha fatto anche di più. Nella
sentenza in cui ordina all’Ufficiale di stato civile di Grosseto
di trascrivere nei registri il matrimonio fra Stefano e Giuseppe ha richiamato sì i problemi
di ordine pubblico, ma ha messo in fila una serie di considerazioni come mai fatto prima.
Ecco quindi, codice civile alla mano, la considerazione che
«nelle norme di cui agli articoli
dall’84 all’88, lì dove non è individuabile alcun riferimento
al sesso in relazione alle condizioni necessarie per contrarre
matrimonio». Il giudice ha anche ricordato che «il matrimonio celebrato all’estero è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del
luogo della celebrazione».
«Io spero proprio che nessuno voglia contestare questa
sentenza impugnandola», dice
La decisione
Nel documento
si legge che il
Tribunale di
Grosseto ordina
all’Ufficio di
Stato Civile di
Grosseto di
trascrivere
nei registri di
stato civile
il matrimonio
contratto in
data 6.12.2012
in New York
tra Giuseppe
Chigiotti
e Stefano Bucci
Le leggi nel mondo La geografia deiei diritti gay
LEGENDA
Matrimonio gay
Canada
EUROPA
Norvegia
Unioni civili
Finlandia
Gran
Bretagna
Groenlandia
Svezia
Islanda
Danimarca
Germania
Olanda
Belgio
Repubblica Ceca
Ungheria
Irlanda
Francia
Portogallo
Spagna
USA
(Matrimoni o unioni
civili a seconda degli Stati))
Antille Olandesi - Aruba
Messico
(Solo a Città
del Messico)
Colombia
Ecuador
Lussemburgo
Austria
Svizzera Liechtenstein
Australia
Nuova
Zelanda
Brasile
Uruguay
Argentina
Fonte: Ilga
Slovenia
Sudafrica
(È l’unico Paese africano dove
è stato approvato legalmente
il matrimonio tra omosessuali)
CORRIERE DELLA SERA
l’avvocato Boccini del foro di
Grosseto. E spiega: «Questa
sentenza può diventare giurisprudenza e spalancare le porte a tanti altri casi analoghi a
questi».
L’avvocato Boccini spiega
l’evoluzione possibile di questa sentenza del Tribunale di
Grosseto: «Intanto può succedere che una coppia omosessuale che va a sposarsi all’estero da oggi in poi ha una spinta
e una motivazione in più per
poter pretendere la trascrizione del proprio matrimonio nei
registri del Comune di residenza. Ma non solo».
Il legale mette sullo stesso
piano la sentenza sui matrimoni gay con quella sulla fecondazione eterologa. E la spiega
così: «Il prossimo passo dopo
questo atto del Tribunale di
Grosseto sarà un nuovo pronunciamento della Corte costituzionale. Con una domanda
di base: perché una coppia dello stesso sesso è obbligata ad
andare a sposarsi all’estero per
vedere riconosciuti i propri diritti? Un po’ come è successo
proprio oggi con la sentenza
sulla fecondazione assistita
eterologa».
Nel mondo dei gay questa
sentenza è accolta con l’entusiasmo di qualcosa che appariva impossibile. Sergio Giudice,
I viaggi legali
Il legale: «Perché una
coppia dello stesso
sesso è obbligata ad
andare all’estero?»
senatore del Pd, è uno storico
attivista per i diritti degli omosessuali. Esulta: «Finalmente
un Tribunale trae le conseguenze di quanto stabilito negli ultimi anni dalla Corte Europea dei diritti umani e della
nostra Corte costituzionale: il
matrimonio gay non è contrario all’ordine pubblico, né può
più essere considerato inesistente dal nostro ordinamento».
Felice anche Aurelio Mancuso, altro storico dell’associazionismo gay e oggi presidente
di Equality Italia: «Stefano e
Giuseppe hanno ottenuto ciò
che fino ad oggi è sempre stato
negato dai comuni e dai Tribunali. È una grande giornata».
L’intervista I protagonisti
Stefano e Giuseppe
«È stato faticoso,
ora festeggiamo»
ROMA — Stefano e Giuseppe hanno
deciso di andare a sposarsi a New York
per festeggiare i loro venticinque anni di
convivenza: era il 6 dicembre 2012, un
giovedì. «Ci siamo conosciuti che io
avevo 28 anni e Giuseppe 39» racconta
Stefano Bucci che oggi di anni ne ha 56 e
ieri stava cadendo dentro la doccia dopo
aver saputo la notizia della sentenza da
Giuseppe, al telefono con l’avvocato. «Ho
faticato a crederci anche io, alla bella notizia della sentenza, ho dovuto chiedere
all’avvocato di ripetermelo tante volte»
dice adesso Giuseppe Chigiotti, un architetto di 68 anni, e trattiene a stento una
risata di gioia. Esplode. «Vorrei capire
perché non posso sposarmi con Stefano.
Vorrei capire qual è la differenza tra
l’amore che io provo per lui rispetto ad
una coppia eterosessuale. Non ha proprio senso». Giuseppe e Stefano (nella
foto con il giudice al centro) dividono le
loro vite fra Milano, dove Stefano lavora
come giornalista al Corriere della Sera, e
Grosseto, dove Giuseppe ha un grande
studio di architetto con otto collaboratori, una famiglia allargata e piena di affetto. Sorride, Giuseppe: «Il segreto della
storia fra me e
Stefano sta
proprio qui,
nella distanza
fra Grosseto e
Milano che ci
fa incontrare
ogni quattro
cinque giorni,
ogni volta come fosse la
prima». Sospira, Stefano. Di soddisfazione: «Sono felice per questa sentenza, per me e per Giuseppe certo. Ma sono felice se questa
sentenza potrà riuscire ad aiutare anche
un’altra sola coppia che come noi ha dovuto faticare per vedere rispettati diritti
che per altri sono invece scontati». Festeggeranno Stefano e Giuseppe. La sentenza destinata alla storia dei diritti civili
del nostro Paese merita una bella festa.
Quale? Stefano è sicuro: «Ce ne andremo
al mare, nella nostra Grosseto». Giuseppe ancora più minimalista. «Gli darò un
bacio enorme enorme». Ma alla fine vorranno vicino i loro amici, gli stessi, una
trentina in tutto, che quel dicembre del
2012 non hanno esitato a salire sull’aereo
per New York e brindare al loro matrimonio.
Alessandra Arachi
Al.Ar.
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Il voto L’esponente di Forza Italia interviene a Palazzo Madama: «Colleghi, con una macchina da 12 mila euro i telefoni dei parlamentari non sarebbero ascoltabili»
Verdini sconfitto in Senato: sì all’uso delle sue intercettazioni
ROMA — «Si può o non si
può intercettare un parlamentare?», ha chiesto con tono di sfida
il senatore Denis Verdini (Forza
Italia) ma poi l’aula di Palazzo
Madama gli ha voltato le spalle,
anche se il voto era segreto. In
144 (Pd, M5S e Sel con qualche
defezione) hanno detto sì mentre solo 101 colleghi senatori
(più i 4 astenuti) si sono opposti
alle richieste dei giudici per le
indagini preliminari di Roma e
L’intervento
«Vorrei tanto sapere
chi ha selezionato le mie
chiamate». Poi racconta
la storia di San Filippo Neri
di Firenze che vogliono utilizzare per tre filoni di inchiesta un
centinaio di conversazioni telefoniche intercettate dal Ros dei
carabinieri in cui è rimasta impigliata («casualmente») la voce
del potente plenipotenziario di
Forza Italia.
Le indagini oggetto delle tre
richieste dell’autorità giudiziaria
riguardano il filone nato a Firenze nel 2008 sulla gestione del
Credito cooperativo fiorentino e,
dopo lo stralcio, i procedimenti
incardinati a Roma sulle Grandi
opere e sulla cosiddetta P3. Ora,
nel procedimento sul dissesto finanziario fiorentino — dove
l’accusa ipotizza oltre la bancarotta «la truffa ai danni dei soci e
del pubblico», come hanno puntualizzato i relatori Felice Casson
e Stefania Pezzopane del Pd — la
posizione di Verdini torna davanti al giudice per le indagini
preliminari dopo che era stata
stralciata in attesa della decisione del Senato. Che ha impiegato,
tra giunta e aula, quasi un anno
visto che la prima richiesta era
arrivata a fine maggio del 2013.
«Si può o non si può?», ha
dunque tuonato Verdini che è
andato a prendere posto nella
terzultima fila dei banchi di Forza Italia. «Se si può, allora questa
aula abbia il coraggio di spazzare
via le immunità ancora previste
dall’articolo 68 della Costituzione. Se non si può, invece, finiamola con questa ipocrisia delle
telefonate» dei parlamentari
«intercettate per caso» perché
sotto controllo sono finiti gli apparecchi di terze persone. Il senatore azzurro ha fatto due conti: «Vorrei sapere chi ha selezionato le telefonate poi finite agli
atti, qui nella prima inchiesta ne
vedo 31 ma io con Fusi parlavo
molte volte al giorno…». Poi
Verdini ha alzato il tono per lanciare una provocazione che in
tempi di spending review sembra ancora più ardita: «Presidente, mi rivolgo a lei — ha det-
to a Pietro Grasso — perché oggi
la tecnologia ci può aiutare…
Non c’è bisogno dell’intervento
della Corte costituzionale, che
già si è dovuta occupare delle intercettazioni indirette, ma basterebbe una semplice macchinetta
che costa 12 mila euro che renderebbe non intercettabili i telefonini dei parlamentari». L’aula
non ha battuto ciglio davanti a
questa proposta. Solo Mario
Giarrusso (Cinque Stelle) ha
preso la parola per dire che «tut-
to questo è irrispettoso per i cittadini perché sarebbe incredibile spendere migliaia di euro per
una macchinetta anti intercettazioni».
Prima del voto Verdini ha
tentato di far leva (con un oc-
Torino-Lione
L’alta velocità
è legge
Caos in Aula
La ratifica dell’accordo
tra Italia e Francia per la
Torino-Lione ad alta
velocità è legge, con 173
sì, 50 no e quattro
astenuti al Senato.
Seduta molto
movimentata, con dure
contestazioni del
Movimento 5 Stelle, che
hanno urlato e agitato
cartelli. Con l’ok del
Senato, la Tav «è una
realtà dalla quale non si
torna indietro», ha detto
il ministro delle
Infrastrutture Maurizio
Lupi (Foto Dadi)
chio al voto segreto) sulla tutela
di una garanzia che riguarda
tutti i senatori: «Sperate che non
vi accada quello che è accaduto a
me. Pensateci prima perché dopo è tardi». E per dimostrare di
essere vittima di una calunnia
irreparabile, l’artefice dell’accordo sulle riforme Renzi-Berlusconi ha citato pure la «la storiella di San Filippo Neri», confessore in Duomo a Firenze: «A
un assassino e baro, proprio come vengo descritto io, San Filippo Neri negò l’assoluzione perché il tipo gli confessò anche
una calunnia. “Ma come, disse
quello, non mi assolvi?”. Allora
San Filippo Neri gli propose: “Ti
assolvo se prendi un pollo e, in
una giornata di vento, vai a
spennarlo in fondo alla via Larga, oggi via Cavour. Poi torna indietro raccogliendo tutte le penne... “Ma non è possibile”, replicò il baro. “Ecco, appunto”,
troncò San Filippo Neri».
Tutto fiato sprecato però. Perché il Pd, pur con una dichiarazione di voto davvero striminzita, ha fatto maggioranza con i
grillini e con Sel. La stessa che a
novembre approvò la decadenza
di Silvio Berlusconi.
Dino Martirano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cronache 27
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Società Le attività
non profit adesso
vengono certificate
ed entrano in gioco
nella selezione
del personale
In prima linea Dall’alto, in senso
orario, un «meccanico» con un
bambino; i ragazzi di «Abitare solidale»; volontari della Croce Rossa;
un progetto di collaborazione da
Bergamo ai Balcani; pet-therapy
in Sicilia; in Puglia per le adozioni
Di solito finisce in fondo al
curriculum. Alla voce «altre attività». Ma è un elemento sempre
più importante. A volte decisivo
in un colloquio di lavoro. Perché
il volontariato è sì un’esperienza
non retribuita, ma a sentire «cacciatori di teste» ed esperti delle
risorse umane per molte grandi
aziende italiane e multinazionali
è una realtà valutata positivamente. Non è un caso se negli ultimi mesi decine di enti locali
hanno messo a disposizione uffici e siti web per «certificare» le
attività «informali». Un documento da allegare al proprio curriculum vitae con le indicazioni
sulla durata e sulle attività non
profit svolte.
Il «modello» restano gli Stati
Uniti. Lì il lavoro gratuito per la
collettività è pratica comune. E
tra i giovani diventa una voce da
aggiungere alle attività svolte per
presentarsi, bene, all’ammissione all’università o a un colloquio
di lavoro. «Anche da noi il volontariato sta diventando un elemento importante nella selezione del personale», spiega Paolo
Citterio, presidente nazionale
dell’Associazione direttori risorse umane (Gidp). «Chi ha fatto
attività senza scopo di lucro dà la
Se il volontariato
ti cambia il curriculum
«Decisivo per i giovani»
Rivela più passione e doti organizzative
La tendenza è confermata anche da Andrea Castiello d’Antonio, consulente del lavoro e management. Che però precisa: «Il
peso del volontariato nel curriculum dipende molto dal tipo
d’impresa. Ci sono società incentrate sulla competitività che non
guardano se hai fatto qualcosa di
socialmente utile o no. E ce ne
4,7
milioni Il numero degli italiani che svolgono attività
di volontariato secondo i
calcoli più recenti fatti dall’Istat. Gli addetti sono poco più di 680 mila e le istituzioni non profit attive sono poco meno di 302 mila
sensazione di avere un passo diverso, sia a livello organizzativo
che emotivo». Tanto che, rivela,
«di fronte a due giovani candidati a un posto di lavoro le imprese
mi chiedono di vedere chi ha fatto anche volontariato». «Oggi le
società, anche quelle con ricavi a
nove o dieci zeri, vanno a vedere
cosa hai fatto di socialmente utile», continua Citterio. E, per una
volta, il confronto con gli altri
Paesi non ci vede in coda alla
classifica. «Siamo nella media,
abbiamo recuperato negli ultimi
anni».
sono altre che a volte fanno del
non profit un elemento discriminante durante i colloqui». In
quest’ultimo caso — continua
l’esperto — «pur trattandosi di
attività non retribuite all’impresa interessa molto l’aspetto motivazionale che ha spinto il candidato a fare qualcosa senza ricevere in cambio denaro».
«Più la realtà non profit è
strutturata, più l’attività svolta
all’interno viene valutata e apprezzata dalle imprese e dai “cacciatori di teste”», ragiona Maria
Cristina Bombelli, fondatore e
Comunicato sindacale
Le Rsu Cgil e Uil Rcs Quotidiani Milano e Roma vogliono segnalare e
raccontare a tutti i lettori la storia recente della nostra categoria.
Siamo in attesa del rinnovo contrattuale da tre anni, e non abbiamo
aumenti salariali da cinque anni, i governi Monti, Letta e Renzi hanno
proposto e modificato la legge 416/81 il giorno 16 gennaio 2014, la
416 è un ammortizzatore sociale previsto in stato di crisi. La crisi
dell’editoria è evidente e sotto gli occhi di tutti. Il sindacato si è mosso
di conseguenza proclamando una giornata di sciopero contro il
governo Letta il giorno 21 gennaio. Il ministro Giovannini ha
convocato le parti e aperto un tavolo tecnico per congelare lo
sciopero. Dopo tre incontri al ministero si è arrivati al 3 marzo, con il
parere favorevole sia dei tecnici del ministero sia dell’Inps. Il 14 marzo
le strutture sindacali dei grafici e poligrafici e la parte datoriale hanno
chiesto un incontro urgente al ministro del Lavoro, ma alla data di
oggi, passati 35 giorni, non c’è stata nessuna risposta da parte del
ministro del Lavoro Poletti. Ricordiamo che nei poligrafici ci sono
circa 250 «esodati» e circa 250 esuberi che hanno sottoscritto a norma
di legge la richiesta di prepensionamento. Il nostro invito è quello di
dar voce e forza a questi colleghi che non percepiscono né lo
stipendio né la pensione da molti mesi e di non farli precipitare verso
probabili licenziamenti. Chiediamo, se la situazione non si sblocca
immediatamente, il ripristino dello stato di agitazione del Settore e
invitiamo le nostre strutture sindacali nazionali a riconsiderare la
giornata di mobilitazione sospesa il 21 gennaio scorso.
presidente di Wise Growth, società che si occupa di analizzare
la diversità in azienda. Motivo?
«È più facile che in queste realtà
il candidato abbia sviluppato
competenze organizzative, manageriali e di rapporto con le persone che possono essere utili per
la società che vuole assumere».
«C’è ancora molta strada da fa-
re per raggiungere il livello americano, ma ci stiamo avvicinando», avverte Luca Solari, professore ordinario di Organizzazione
aziendale all’Università Statale di
Milano e visiting professor in
management alla California
Polytechnic State University. Il
punto di svolta, secondo Solari,
sarebbe quello di iniziare da pic-
I numeri Da oggi il festival a Lucca
coli. «Negli Stati Uniti ci si abitua
già dalle scuole elementari a impegnarsi nel volontariato. La
stessa cosa bisognerebbe fare, ma
davvero, anche in Italia: non concentrandosi su attività di sensibilizzazione, ma strutturando un
percorso fino all’ultimo anno di
università». Perché, continua il
docente, «per chi ricerca il personale quelle attività inserite nel
curriculum diventano una spia
importante per l’azienda: se si
mettono insieme volontariato e il
tempo impiegato, per esempio,
per laurearsi si può avere un’idea
delle capacità organizzative del
candidato». Ma, avverte Solari,
senza esagerare. «Le aziende vedono molto cosa uno ha fatto e
per quanto tempo. Soprattutto:
come l’ha fatto».
Leonard Berberi
@leonard_berberi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’espansione
del terzo settore
Produce ricchezza
in tempo di crisi
LUCCA — La notizia è buona e anche sorprendente.
Non solo il volontariato ha resistito alla crisi, ma è cresciuto ed è più forte di prima. Lo dimostra uno studio, con
tanto di cifre e proiezioni, che sarà presentato e discusso
oggi alla prima giornata del Festival nazionale del Volontariato di Lucca, una quattro giorni (da oggi sino a domenica, Real Collegio) che raduna gli stati generali del terzo
settore in Italia. Ci saranno due ministri, Giuliano Poletti
(Lavoro) e Stefania Giannini (Istruzione), il presidente
della Camera Laura Boldrini e il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, che sabato inaugurerà il nuovo canale «Corriere Sociale», dedicato al terzo settore, di Corriere.it. Non
mancheranno
momenti culL’evento
turali e ricreativi. Con Maria
Grazia Cucinotta, che oggi
inaugurerà il festival, e GiobL’appuntamento
be Covatta che lo chiuderà doInizia oggi a Lucca, e dura fino
menica, due personaggi che
al 13 aprile, il «Festival
sono anche firme del blog
nazionale del volontariato»:
«Buonenotizie» di Corriere.it.
quattro giorni dove si
Partendo dallo studio del
riuniscono gli stati generali
Centro nazionale per il volondel terzo settore nel nostro
tariato e della Fondazione voPaese
lontariato e partecipazione, il
Il calendario
summit di Lucca sarà anche
Non mancheranno i momenti
un’occasione per misurare lo
culturali e ricreativi.
stato di salute del settore.
L’apertura è affidata a Maria
«Dati positivi — anticipa il
Grazia Cucinotta e la chiusura
presidente del Cnv Edoardo
a Giobbe Covatta: due
Patriarca — che forniscono
personaggi che sono anche
spunti di riflessione e di aziofirme del blog
ne. Da una parte osserviamo
«Buonenotizie» di Corriere.it
che si rafforza l’autonomia di
Gli ospiti
questo mondo dal settore
All’evento saranno presenti il
pubblico, in un’ottica sussipresidente del Consiglio
diaria sempre più matura.
Matteo Renzi (che sabato
Dall’altra si comprende come
inaugurerà il nuovo canale
il volontariato abbia ormai già
Corriere Sociale di Corriere.it),
reagito in maniera decisa alla
il presidente della Camera
crisi, cercando nuove risorse,
Laura Boldrini, i ministri
economiche e umane, per
Stefania Giannini (Istruzione)
portare avanti la sua impree Giuliano Poletti (Lavoro)
scindibile opera di solidarietà».
Insomma, come sottolinea anche il presidente della
Fondazione, Alessandro Bianchini, ormai il «volontariato
è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico».
Così, sfogliando il dossier, si scopre che nonostante la
congiuntura negativa, lo stato di salute economica delle
organizzazioni di volontariato (Odv) è buono e più della
metà dei circa 2 mila presidenti intervistati (56,6%) ritiene
stabile o equilibrata la situazione economica-patrimoniale della propria organizzazione. Solo una quota minima di
organizzazioni (tra lo 0,6% e il 2,2%) dichiara di avere difficoltà a saldare i debiti contratti verso terzi.
E tutto questo accade in un momento di gravissima sofferenza nella riscossione di crediti verso privati e soprattutto nei confronti dell’amministrazione pubblica.
Note positive anche dalla crescita dei volontari che aumentano in un terzo delle organizzazioni e restano stabili
nelle altre. Con una buona percentuale di giovani (in media, il 25,3% dei volontari ha meno di 35 anni) che però è
rimasto fermo alle cifre del 2011. La stabilità delle ore dedicate dai volontari all’Odv caratterizza il 60,0% delle organizzazioni; l’aumento il 29,5%. Insomma, come si legge
nello studio, «meno di un’organizzazione su 10 ha visto
nel 2013 diminuire la quantità di impegno profuso dai
propri membri».
Rsu Cgil e Uil Rcs Quotidiani Milano e Roma
Marco Gasperetti
Luca Mattiucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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28 Cronache
Milano val bene
una festa
Camila da Tod’s
Michelle «in casa»
Dall’alto, da sinistra: Camila
Raznovich, il compagno
Eugenio Campari e Andrea
Della Valle alla festa
organizzata da Tod’s, che
quest’anno collabora con il
designer giapponese Oki
Sato dello studio Nendo
per una versione rivisitata
del suo classico mocassino.
Sotto, da sinistra Tomaso
Trussardi con la compagna
Michelle Hunziker e con
Cristina Chiabotto all’evento
di Trussardi organizzato per il
lancio della collezione
dedicata alla casa
Facebook
Instagram
Il Fuorisalone nelle radici dei milanesi
Un albero di lampade come nelle favole
Essì, non si può sfuggire alle proprie
radici. Se gli Emiliani non sanno
rinunciare alle urne, i Milanesi non
possono assolutamente stare lontani
dal #fuorisalone
Irene Iaccio
Designweek
Qui
social
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
Un albero di lampade #tonone
#fuorisalone #milan #lambrate
ci_polla
Trasformismo
Al Salone del mobile
pannelli che
nascondono i fuochi,
pensili rivestiti come
armadi, prese che
rientrano nelle
superfici: il luogo della
cottura si assimila
alla zona giorno
MILANO — Un pannello di legno
scorrevole per nascondere i fornelli
durante una cena tra amici, rimanendo a chiacchierare seduti a tavola, come in un salotto. Mobili a
scomparsa che ridisegnano le forme
dei piani cottura. Rivestimenti staccabili che danno un tocco di colore ai
vecchi pensili. Forni intelligenti, ma
discreti: con un clic lo sportello sparisce. Come le ante, i cassetti porta
pentole, per non parlare delle maniglie, acerrime nemiche dei designer:
nella cucina «camouflage» vista al
Salone del Mobile, il luogo della cottura, della preparazione e della tradizione diventa un modernissimo soggiorno. Area living. Dove frigoriferi e
padelle ci sono, ma non si vedono.
Mimetica, componibile e adattabile a vari ambienti. Nella (piccola)
casa contemporanea è questa la cucina ideale, «aperta» e assimilabile
alla zona giorno senza soluzione di
continuità. Proprio per soddisfare
queste esigenze, Veneta Cucine ha
progettato «Dialogo», legno lavorato
artigianalmente e meccanismi sofisticati. Ma anche se lo spazio c’è,
l’obiettivo non cambia, come si vede
da Varenna, Poliform: spine estraibili sono assorbite dal piano di lavoro,
la cappa verticale si immerge nell’isola centrale per il modello «Phoenix». Il trasformismo è d’obbligo:
nel progetto «Soul» di Ernestomeda
il tavolo girevole «Cyclos» diventa
appoggio per uno snack o si «spiega» per ospitare i commensali grazie
a un movimento di rotazione. Un
piano di legno scorrevole passa sui
fuochi.
Tecnologia che nasconde la cucina, la trasforma, la destruttura, la
decora. I pensili sono eleganti come
armadi, un braccio meccanico consente di fermare i pannelli all’altezza
La cucina più bella?
Quella che scompare
Nell’era degli chef
il cuore della casa
vuole mimetizzarsi
desiderata, come fa Dada nei suoi
«Futura 2.0», mentre la colonna
operativa è totalmente a scomparsa,
basta estrarre l’anta. Meraviglie dell’high tech: Valcucine consente ai
clienti di scegliere una decorazione
che, attraverso un plotter, viene intarsiata sul vetro. L’effetto è quello di
una tappezzeria. «Poi chiudi tutto e
ti dimentichi quello che c’è dentro»,
dicono dall’azienda. Ed è strano
pensare che nel momento di massimo successo di chef, ristoranti stellati e ricette, il luogo della cottura sia
sempre più mimetizzato.
Eppure gli strumenti dei professionisti stanno entrando nelle case
degli italiani. Abbattitori, macchine
per il sottovuoto (anche dei liquidi),
frigoriferi antispreco che seleziona-
Evoluzioni Jean Paul Gaultier aggiunge le ruote, Luisa Beccaria lo riempie di farfalle. Uno «scrigno» per La Perla
Lapo international
Omaggio a Pucci
La vanità non è tutto, lo specchio è come un mobile
Dall’alto, Lapo Elkann alla
festa di Meritalia; in basso,
Rossella Bisazza e Laudania
Pucci al party di Bisazza,
dove sono stati presentati
mosaici ispirati a Emilio Pucci
Nel passaggio da oggetto funzionale a pezzo estetico, lo specchio è diventato un nuovo territorio da esplorare. La pensa così
anche Gilles Bonan, presidente
di Roche Bobois, che ha portato
al Salone due specchi anticonformisti: «Diable» disegnato da
Jean Paul Gaultier e «Vapore» di
Cedric Ragot. «Prima era usato
semplicemente per vedersi spiega Bonan -. Adesso è un elemento d’arredo che può trovare
spazio in ogni stanza della casa,
cucina compresa». Non è un caso, dunque, che «Diable», abbia
le ruote, percorrendo quel concetto trascurato del «mobile che
deve essere mobile».
Anche Lapo Elkann ragiona su
un concetto di immagine riflessa
dalla forte personalità: ieri sera
da Meritalia ha presentato «Eye-
eye», la specchiera ispirata a un
celebre modello di occhiali disegnato dallo stesso Lapo. «Quando penso ad un nuovo progetto
mi ispiro sempre alle cose a cui
tengo - dice -. Con Meritalia ab-
biamo scelto, questa volta, gli
occhiali, da sempre una mia passione, creando una specchiera
ispirata al modello più rappresentativo di Italia Independent,
lo 090». Per Luisa Beccaria la
Riflessi
A destra lo specchio «Diable», disegnato da Jean
Paul Gaultier per
Roche Bobois. A
sinistra la collezione «Beauty
Reflections» di
Luisa Beccaria:
otto specchi in
edizione limitata
realizzati con gli
artigiani MiaDeco
specchiera è un pretesto per sognare, da Alice nel Paese delle
Meraviglie in poi. Con l’artigiano
milanese Giulio Meregalli, decoratore e intagliatore proprietario
della MiaDeco, ha creato «Beauty
Reflections», otto specchiere in
edizione limitata presentate ieri
sera a Brera. Ispirate alla collezione estiva, sono un intreccio di
farfalle e di rami d’edera, «perché specchiarsi in uno stormo di
farfalle fa volare», spiega la stilista. Anche qui, l’uso dell’oggetto
è versatile: la specchiera trova
posto all’ingresso di una casa di
mare o di campagna, come nel
vestiaire o nel bagno di una casa
di città. Un’abitazione dall’impronta tradizionale, ma senza
paura di osare: la stilista non nasconde il desiderio di una linea
casa vera e propria, che esprima
il suo mondo a partire dai tessuti
e dalle stampe. Già dal prossimo
Salone potrebbe arrivare.
Somiglia allo specchio delle
mie brame quello che trova spazio nel baule di La Perla: per il
Salone del Mobile il marchio di
lingerie ha fatto incontrare il suo
mondo di pizzi e sete con cinque
ex studenti dell’Istituto Europeo
di Design, coinvolti nella realizzazione di un beauty-case delle
meraviglie. La vincitrice del progetto, Diana Rosioru, ha immaginato un oggetto in plexiglass e
ottone dal nome evocativo, «Rispecchiati». «Uno scrigno e specchio al tempo stesso - spiega la
designer -, luogo dove esporre e
nascondere».
Michela Proietti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cronache 29
italia: 51575551575557
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Design? No, un universo «fantasy»
Cromatismi danesi e poltrone decorate
In confronto al #fuorisalone,
#GameOfThrones è una fiaba per
bambini
@filippo_marano
Stili e caratteri
Sfoderabile La cucina Cover di Aran
Poetica Ki by Nendo per Scavolini
In movimento
Il tavolo Cyclos
proposto da
Ernestomeda
si trasforma grazie
a un meccanismo
che lo fa ruotare
no temperature diverse per alimenti
diversi (Bosch); elementi in pietra
refrattaria per fare il pane (Gaggenau); sistemi per tenere in fresco le
piante aromatiche (Electrolux);
strumenti avveniristici che, in base a
peso e stile di vita del proprietario,
decidono quali piatti consigliargli (il
progetto «Open oven» di HotpointAriston); piani a induzione che diventano superfici di lavoro continue
(Siemens), altro miracolo del camouflage (c’è perfino il forno di Neff
«Slide & hide»: lo dice il nome, lo
sportello scorre e si nasconde all’interno).
Viaggio tra prodizioni contemporanee, preziose nella ricerca e nella
lavorazione (come la «Ola 25» di
Snaidero), dove un’estetica «vintage» nasconde un cuore tecnologico,
dove l’ambiente diventa un richiamo
alla scoperta: osservare, toccare, giocare con i colori e con le forme. Lo ha
fatto Aran con «Cover», in cui i rivestimenti dei pensili dispongono di
80 diverse coperture staccabili (to-
High-tech Piano a induzione di Siemens
A scomparsa Le prese di Varenna
nalità con cui giocare anche per
«Fjord» di Doimo Cucine). E lo ha
fatto Nendo realizzando «Ki» di Scavolini. «L’idea alla base di questa cucina — spiega il designer — è di farla
scomparire in due oggetti, mensole
di legno e un contenitore bianco». Ci
è riuscito.
Annachiara Sacchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Appuntamenti, feste,
indirizzi e molti
approfondimenti
sui canali del
Corriere della Sera
La collezione
di Bojka allo
spazio Rossana Orlandi
(postata da
Nina Monne)
e design danese (di World in dots)
Corriere.it
Living.corriere.it
Dialoghi Palazzo
Reale ospita la
mostra «100%
design» che difende
il diritto d’autore
nelle creazioni
mentre a Piazza
Affari Maurizio
Cattelan mette in
scena (con ironia)
l’autoriproduzione
Arte virale A sinistra,
uno scimmione scala il
«dito» di Cattelan. È l’installazione di Lorenzo
Morri del progetto Lovers, a cura di Yuri Ancarani con Sky Arte, che
comprende dei video. In
alto, mini riproduzioni
della scultura L.O.V.E. di
Maurizio Cattelan
L’oggetto originale è sacro
(ma la citazione è divertente)
Ieri Milano è stata teatro di un interessante dialogo a distanza: a piazza
Affari, abbarbicato intorno a L.O.V.E.
di Maurizio Cattelan (il dito medio
davanti alla Borsa) c’era un grosso
gorilla nero che scalava la scultura, in
una evidente citazione del film «King
Kong»; a pochi metri di distanza, Palazzo Reale ospita la mostra «100%
Original Design», piccola storia della
creatività attraverso una serie di pezzi
famosi, dalla seduta Maralunga di
Magistretti allo sgabello Mezzadro
dei fratelli Castiglioni.
Un dialogo a distanza perché a parlarsi sono due estremi: da un lato, la
«citazione sulla citazione», dall’altro
la ferma difesa dell’originalità. Sì,
perché l’installazione di piazza Affari
(il finto gorilla è opera dell’artista 25
enne Lorenzo Morri) è un inno alla riproduzione in serie, per il quale forse
nemmeno valgono più le non-regole
duchampiane: se già il discusso dito
medio di Cattelan è una citazione della mano di Costantino (visibile nell’acrolito conservato ai musei capitolini) quella di Morri è una rimando
esposto su un rimando. Riproduzione sulla riproduzione. La mostra prodotta da Elle Decor e promossa dal
Comune, all’opposto, è un ribadire il
no alla contraffazione. «Be Original»
è un progetto a difesa della tutela del
diritto d’autore: il tavolo Tour di Gae
Aulenti (in mostra) si affida alla sua
unicità; anzi, più precisamente, all’impatto che provoca. Il significato,
dunque, è l’originalità, più che l’oggetto in sé. Il messaggio è nel mezzo.
Ma quella tra i due opposti non
può essere una lotta alla pari. L’irriverenza è sfrenata per natura e così
in piazza Affari, la «factory» di Cattelan, Toiletpaper, propone (in una
sorta di happening diffuso che coinvolge Sky Arte HD) bancarelle che
vendono riproduzioni di L.O.V.E. e di
Icone La mostra «100% original design». In primo piano, la lampada Arco e
lo sgabello Mezzadro dei Castiglione, la
poltrona Egg di Jacobsen (Fotogramma)
altre opere dell’artista, in una serialità iconica che dall’arte sconfina nel
design. Statuette, pezzi di sapone,
tazze, c’è persino il kitsch con le boule de neige. Un giocoso invito alla riproducibilità che ormai è postbenjaminiana, cioè non è più solo
tecnica, come preconizzava Walter
Benjamin, ma è semantica.
Palazzo Reale risponde con oggetti
autentici e preziosi. La lampada Arco
dei Castiglioni nel 2007 ha ottenuto il
diritto d’autore (in un mercato del
falso che vale 250 miliardi, la «fetta»
italiana è di 7), come
un’opera d’arte. E come tale, secondo il
progetto, deve essere
considerata. In mostra, decine di esempi: la caffettiera di
Sapper per Alessi, il
divano Charles di Citterio per B&B Italia, la
Dezza di Ponti. In
fondo, però, è un dialogo fecondo: la sacralità indiscussa dell’originale e lo sberleffo della copia. Contaminazione che ascolta i tempi.
Roberta Scorranese
[email protected]
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L’architetto Daniel Libeskind, meneghino d’adozione: «La città è migliorata rispetto agli anni 80 e il suo tessuto d’imprese resta unico»
«Dal saper fare di Milano capisco che l’Europa non è finita»
Verrebbe da dire che per Daniel Libeskind ci sia una «Design Week» tutto
l’anno: «Vengo a Milano almeno una
settimana al mese. Indispensabile,
avendo aperto qui, già da tempo, la nostra sede di design di prodotto seguita
da mio figlio», dice, mentre in questi
giorni si divide tra le presenze in fiera e
fuori Fiera, a raccontare i suoi nuovi arredi e partecipare a tavole rotonde sulla
progettazione.
Certo, la regia della sua attività di architettura avviene a New York ma non
tutti sanno che Libeskind ha abitato a
lungo nella nostra città. «Quando ero in
lizza per il progetto del Museo Ebraico
vivevo a Milano, dove mi ero trasferito
con tutta la famiglia. Siamo rimasti per
tre anni, mia figlia è nata qui», racconta. Una città che continua ad amare
molto e considera persino migliorata
rispetto a quel periodo (era la fine degli
anni 80): «Oggi Milano è globale, la cre-
atività è cresciuta e il contesto di designer che gravitano qui è più vario di allora». Lo dice lui, abituato a muoversi in
uno scenario internazionale e a captare
opinioni di personalità della cultura:
«Eppure tanti colleghi pensano che
l’Europa sia finita e guardano solo all’Oriente. Invece il tessuto di imprese,
distribuite tra la Brianza e la provincia
di Como, è unico al mondo: ci sono
grandi aziende e piccole botteghe, una
ricchezza del saper fare che trasforma
quest’area in una specie di “paradiso
del design”». Ma la crisi? «È reale, è vero, ma è anche una condizione psicologica. Dobbiamo imparare a essere più
ottimisti», dice.
Dai progetti in grande scala ai piccoli
oggetti: come si confronta un archistar,
abituato a misurarsi con la creazione di
edifici, con le piccole cose del quotidiano? «In realtà non c’è differenza — afferma con convinzione —. Non è vero
Archistar
Daniel Libeskind, nato in
Polonia nel
1946, a Milano, in piazza
Cavour. Libeskind ha vissuto a Milano
e qui ha uno
studio (foto
D. Piaggesi)
che disegnare un arredo sia più facile,
anzi. La disciplina è unica, l’approccio
architettonico vale anche pensando a
oggetti in piccola scala». E basta guardare i suoi nuovi progetti per capirlo:
dagli specchi geometrici che sembrano
spezzati e ricomposti (di Fiam) a una
cucina scultorea in Corian («Sharp» realizzata per Varenna): «Racconta un
modo attuale di essere sostenibili: materiale ridotto al minimo, spessori sottilissimi, flessibilità di utilizzo anche in
case piccole».
Oggetti pensati per interagire con le
persone e i loro nuovi stili di vita: «La
tecnologia è fondamentale ma applicata alla dimensione umana. Per I Guzzini
ho progettato dei faretti a led innovativi, professionali ma così flessibili da
poter adattarsi bene anche in spazi domestici». Ma tra le novità c’è anche una
nuova libreria in Corian per Poliform:
«Con il web l’acquisto dei libri è ridotto,
un pezzo di questo genere diventa una
scultura, quasi un’opera d’arte da centro stanza. E sta bene anche vuoto», dice mentre la indica. Ecco, l’arte, un suo
punto fermo, per «riscaldare» l’impiego
della tecnologia: «Sarà forse per i miei
trascorsi di musicista», dice rievocando
di aver abbandonato una carriera da
virtuoso per l’architettura. Senza rivelarci se, forse, un po’ non la rimpianga.
Silvia Nani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Studenti
on the road
di Giulio
Masciocchi
Conquistato
dagli oggetti
in lava esposti
a Palazzo Clerici
Milano sembra essersi lasciata
alle spalle la crisi, in questi
giorni di Salone. Mi sembra
Londra questa città. E ho
notato un pubblico
internazionale, parecchi
giapponesi e tedeschi... Si
respira in giro un grande
entusiasmo, si vede molta
creatività: è una città vibrante
come la capitale d’Oltremanica
dove ho lavorato per un anno
nel settore del design tessile.
Che cosa mi ha colpito tra i
progetti che ho visto? Lo stand
dei fratelli Boffi al Salone con
Good vibrations di Ferruccio
Laviani. E anche il progetto
esposto a Palazzo Clerici dallo
studio FormaFantasma: un
curioso allestimento di oggetti
realizzati in lava, dell’Etna, De
Natura fossilium. Quanto al mio
percorso, sono nato a Como nel
1990 e dopo
gli studi
all’Istituto
Tecnico in
grafica e
comunicazion
e, nel 2009 mi
sono
trasferito a
Londra per lavorare allo studio
Westcott Design. Il mondo del
design italiano? Rispetto a
quello britannico è più «alto»,
anche perché è presidiato da
designer affermati mentre il
mercato british è più aperto
agli emergenti. Tornato in Italia
mi sono laureato in Product
Design all’Istituto Marangoni di
Milano. E adesso con l’Istituto
Marangoni e Giulio Cappellini,
in collaborazione con l’azienda
svedese Bolon, a Milano
presento due progetti in via
Acerba. Nel segno della nuova
sostenibilità: un tavolino e una
sdraio realizzata in materiale di
riciclo, fornito dall’azienda
svedese. Perché questa è la
novità che ho colto nell’aria da
questi primi giorni on the road
al Salone: c’è voglia di nuova
sostenibilità. Non materiali
biodegradabili bensì oggetti
capaci di resistere nel tempo e
proprio per questo di
contribuire alla causa di un
mondo più sostenibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
* Neo-laureato in Product
design all’Istituto Marangoni
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cronache 31
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Designweek
Legami Da sinistra, due numeri di Abitare dagli anni 70 ai 90, diretto
da Italo Lupi; il numero dei 50 anni, sotto la direzione di Stefano Boeri.
L’immagine per il lancio del ritorno (© Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2014). Sotto, Alberto e Leopoldo Pirelli nel cantiere del
grattacielo Pirelli terminato nel 1961, anno di fondazione della rivista
Ritorni A settembre in edicola la storica rivista Rcs recupera l’anima femminile delle origini
Un libro
sulla stilista
Nanni Strada
e la moda
sa di design
Le sue
creazioni
sono state
definite
«indemodabi
li»: non
passano di
moda perché
nella moda non ci entrano.
Sono le opere di Nanni Strada,
fashion designer che, sin dagli
anni 70, ha introdotto il
linguaggio del progetto nella
creazione di moda. Nella
mostra «Il Design italiano
oltre la crisi», la Triennale
propone una delle sue opere,
«Mappamodello»: vestito di
carta, geometrico e senza
taglia, sul quale sono stampati
12 modelli, tutti tratteggiati
con un colore diverso. Intanto,
per Lupetti esce il suo libro
«Lezioni» (pp 173, € 18)
Abitare, un futuro in rosa
Focus sull’architettura che c’è
Quei due tagli su fondo rosa non traggano in inganno. Non è la prima copertina di
Abitare, che si ripresenterà in edicola a fine
settembre, ma l’annuncio di un ritorno.
«Abbiamo pensato a Lucio Fontana per richiamare il concetto di taglio con un passato-zavorra. Ma la grande tradizione di Abitare resta, ci mancherebbe altro», dice Silvia
Botti, da pochi giorni direttore della storica
rivista nata nel 1961. Quel fondo rosa? «La
fondatrice di Abitare è stata Piera Peroni, e
per ben trent’anni il giornale ha avuto una
redazione femminile», a parte il designer
Italo Lupi, art director e poi direttore della
rivista. «È sua la inconfondibile A, in alto a
destra, mentre la testata, a caratteri Helvetica, scenderà da settembre al centro, nel cuore della copertina», spiega Botti.
«Dalle archistar agli appassionati di arte,
Il direttore
Alla guida
Silvia Botti
(1965) è anche
architetto. Piera
Pieroni fondò la
rivista nel ‘61
design e architettura, la parola Abitare è
brand: non dimentichiamoci che sulle pagine della rivista si sono formati centinaia e
centinaia di professionisti». Nel nome della
leggerezza, «saremo aperti ai contributi
esterni, lavorando in crowdsourcing, oltre
ad avere una vocazione fortemente internazionale, con testi brevi, sia in italiano, sia in
inglese», ricorda il direttore architetto. Con
il ritorno in campo di un Abitare totalmente
rinnovato, «si completa l’offerta di Rcs in un
settore strategico, non solo per noi, ma anche per l’intera industria italiana», aggiunge
Luca Traverso, direttore sistema Verticali di
Rcs Media Group. Un’offerta già sostanziosa
con le pagine del dorso Design e Tempi Liberi del Corriere della Sera, e con Living,
l’interiors magazine del Corriere. «Abitare è
la nostra ulteriore presenza in un settore im-
portantissimo», dice Raimondo Zanaboni,
direttore generale pubblicità del Gruppo.
Mancano cinque mesi all’uscita in edicola, ma è come se le certezze della rivista fossero già in pagina. Racconta Botti: «Siamo
attratti da tutto ciò che ruota attorno al processo creativo delle nuove generazioni del
Made in Italy». Nel giornale in progress
(«fuori di qui, dalla nostra redazione, c’è un
mondo da raccontare», precisa il direttore),
non potrà mancare un articolato sito web.
«Vorremmo arrivare ad una smart edition,
più di una newsletter, da inviare a duecentomila professionisti nel mondo», ricorda la
donna alla guida di un giornale che già può
contare su 150 mila «like» della pagina Facebook, senza dimenticarsi della Cina — si
pensa ad un’edizione in cinese — innamoratissima di tutto ciò che è l’umanesimo del
made in Italy. L’evoluzione del concetto di
abitare? Di fronte a un tinello. Basta farsi un
giro ad Eurocucina, in Fiera, per accorgersi
di quanto il concetto di design universale
stia ormai tramontando. «Perfino la disposizione dei fuochi del piano cottura cambia a
seconda delle esigenze dei vari angoli del
pianeta», precisa Botti. Chiedendo qualcosa
in più al futuro, ecco le copertine, vere, «dedicate all’esistente, più che ai rendering». È
il think tank di un racconto. Che se fosse già
attualità sarebbe l’atmosfera respirata in
questi giorni al Salone del mobile. Conclude: «Fontana rappresenta la rivoluzione all’interno della grande tradizione dell’arte,
ma all’attuale Design Week potremmo rubare il concetto di innovazione partecipativa».
Peppe Aquaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
ColombiC&E
italia: 51575551575557
Ente Mutuo Volontario Assistenza
Corso Venezia, 47/49 - Milano
Convocazione Assemblea dei Soci
L’Assemblea dei Soci è convocata alle
ore 7,30 di Lunedì 28 aprile 2014 in
Corso Venezia 49 presso Unione del
Commercio del Turismo dei Servizi e
delle Professioni della Provincia di Milano (Sala Liberty) e occorrendo in seconda Convocazione, presso la medesima sede, alle ore 11,30 di Lunedì
28 aprile 2014 per deliberare sul seguente ordine del giorno:
Ordine del Giorno
1. Comunicazioni del Presidente
2. Deliberazioni ai sensi dell’art. 11
dello Statuto: approvazione del
Conto Consuntivo al 31.12.2013
3. Determinazione compensi Organi Statutari
4. Approvazione del Conto Preventivo 2014
5. Varie ed eventuali
Il Presidente
Dott. Carlo Sangalli
COMUNE DI ANDORA
(Provincia di Savona)
via Cavour 94, 17051 Andora
tel. 0182/68111 fax 0182/6811244
[email protected]
http://www.comune.andora.sv.it
E’ indetto pubblico incanto per alienazione terreni compresi in porzione di
sub ambito di riqualificazione urbana
via Piana del Merula RU7 per realizzazione di una R.T.A di circa mq.
3.000,00. Prezzo posto a base d’asta
a rialzo quantificato a corpo in
€ 1.615.000/00 fuori campo IVA. Le
offerte devono pervenire entro il
30/09/2014 ore 13:00 pena esclusione. Apertura offerte il 01/10/2014
ore 8.30. Bando pubblicato sul sito
comunale sotto “Gare, appalti, bandi
e concorsi, alienazioni” nella pagina
“Alienazioni”.
Il Responsabile Ufficio Patrimonio
Ing. Paolo Ferrari
AVVISO APPALTO AGGIUDICATO
1. Amministrazione aggiudicatrice: ASL di
Milano - C.so Italia 19 - 20122 MILANO tel. 02/8578.2381/2394 - fax 02/8578.2419
- indirizzi e-mail [email protected]; [email protected]; 2. Procedura di aggiudicazione: procedura aperta soprasoglia
espletata in unione d’acquisto con l’ASL di
Milano (capofila), l’ASL di Milano 1 e l’ASL
di Milano 2 per l’affidamento del servizio di
stampa, imbustamento e consegna all’incaricato del servizio per il recapito di comunicazioni ed altra documentazione aziendale
per un periodo di 36 mesi; 3. Data di aggiudicazione: 17/03/2014; 4. Impresa aggiudicataria: TNT POST ITALIA S.p.A. - Via
Fantoli, 6/3 - 20138 Milano, per l’importo
totale di € 217.824,83 IVA esclusa; 5. Organo competente per le procedure di ricorso: T.A.R. Lombardia - Via Filippo
Corridoni, 37 - 20122 Milano.
Il Direttore
S.C. Acquisti e Servizi Economali
(Dr.ssa Andreina Pirola)
AVVISO AL PUBBLICO
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
L’Assemblea degli azionisti è convocata in sede ordinaria e straordinaria per il giorno 22 maggio
2014, in unica convocazione, alle ore 14:00 in Roma, presso il Centro Congressi Enel in Viale Regina
Margherita n. 125, per discutere e deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
Parte ordinaria:
1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013. Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio
Sindacale e della Società di revisione. Deliberazioni relative. Presentazione del bilancio consolidato al
31 dicembre 2013.
2. Destinazione dell’utile d’esercizio.
Parte straordinaria:
1. Proposta dell’azionista Ministero dell’Economia e delle Finanze, formulata ai sensi dell’art. 2367 del
codice civile, di introdurre nello Statuto sociale una clausola in materia di requisiti di onorabilità e
connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione.
Conseguente introduzione dell’art. 14-bis e modificazione dell’art. 14.3 dello Statuto sociale.
2. Modificazione dell’art. 13.2 dello Statuto sociale.
Parte ordinaria:
3. Determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione.
4. Determinazione della durata in carica del Consiglio di Amministrazione.
5. Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione.
6. Nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
7. Determinazione del compenso dei componenti il Consiglio di Amministrazione.
8. Limiti stabiliti dall’art. 84-ter del Decreto-Legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito con modificazioni
dalla Legge 9 agosto 2013, n. 98, alla remunerazione spettante agli Amministratori con deleghe della
Società e delle sue controllate.
9. Relazione sulla remunerazione.
Informazioni sul capitale sociale
Alla data del presente avviso di convocazione, il capitale sociale di Enel S.p.A. è pari a 9.403.357.795 Euro
ed è suddiviso in n. 9.403.357.795 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna.
Legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del diritto di voto
Ai sensi dell’art. 83-sexies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (il “Testo Unico della Finanza”) e
dell’art. 10.1 dello Statuto sociale, sono legittimati a intervenire in Assemblea e a esercitare il diritto di
voto coloro in favore dei quali sia pervenuta alla Società apposita comunicazione effettuata da un
intermediario autorizzato sulla base delle evidenze contabili relative al termine della giornata contabile
del settimo giorno di mercato aperto precedente la data dell’Assemblea (ossia il 13 maggio 2014). Le
registrazioni in accredito o in addebito compiute sui conti successivamente a tale data non rilevano ai fini
della legittimazione all’esercizio del diritto di voto nell’Assemblea.
Rappresentanza in Assemblea
Delega ordinaria
Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in Assemblea ai sensi di legge,
mediante delega conferita per iscritto ovvero con documento informatico sottoscritto in forma
elettronica ai sensi dell’art. 21, comma 2, del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82. A tal fine potrà
essere utilizzato il modulo di delega reperibile nella sezione del sito internet della Società
(www.enel.com) dedicata alla presente Assemblea. La delega può essere fatta pervenire alla Società a
mezzo posta (all’indirizzo Enel S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 –
00198 Roma – Rif. “Delega di voto”), ovvero via fax al numero 06/83055028 almeno due giorni di
mercato aperto prima della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014). Ai sensi dell’art.
11.1 dello Statuto sociale, la delega può altresì essere notificata alla Società in via elettronica fino
all’avvio dei lavori assembleari, utilizzando l’indicata sezione del sito internet Enel dedicata alla presente
Assemblea. Il rappresentante può, in luogo dell’originale, consegnare o trasmettere alla Società una
copia della delega, anche su supporto informatico, attestando sotto la propria responsabilità la
conformità della delega all’originale e l’identità del delegante.
Delega al rappresentante designato dalla Società
La delega può essere altresì conferita a Computershare S.p.A., con sede legale in Milano, Via Lorenzo
Mascheroni 19, rappresentante all’uopo designato da parte della Società ai sensi dell’art. 135-undecies
del Testo Unico della Finanza. A tal fine potrà essere utilizzato lo specifico applicativo web per la
compilazione guidata del modulo di delega al rappresentante designato predisposto e gestito da
Computershare S.p.A., cui si potrà accedere attraverso la sezione del sito internet della Società dedicata
alla presente Assemblea. Il modulo di delega al rappresentante designato è altresì ivi disponibile in
versione stampabile. A Computershare S.p.A. non possono essere conferite deleghe se non nella sua
qualità di rappresentante designato dalla Società.
La delega al rappresentante designato deve contenere istruzioni di voto su tutte ovvero su alcune delle
materie all’ordine del giorno e deve pervenire in originale al predetto rappresentante entro la fine del
secondo giorno di mercato aperto precedente la data dell’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014), al
seguente indirizzo: Computershare S.p.A. (Rif. “Delega Assemblea Enel S.p.A.”), Via Monte Giberto n. 29,
00138 Roma. Copia della delega, accompagnata da una dichiarazione che ne attesti la conformità con
l’originale, potrà eventualmente essere anticipata al rappresentante designato, entro il medesimo
termine, via fax al n. 06/45417450 ovvero all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Entro
il suddetto termine, la delega e le istruzioni di voto possono sempre essere revocate con le modalità
sopra indicate. La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite
istruzioni di voto. Le azioni per le quali è stata conferita la delega, anche parziale, sono computate ai fini
della regolare costituzione dell’Assemblea. In relazione alle proposte per le quali non siano state
conferite istruzioni di voto, le azioni non sono computate ai fini del calcolo della maggioranza e della
quota di capitale richiesta per l’approvazione delle delibere.
Integrazione dell’ordine del giorno e presentazione di nuove proposte di delibera
Ai sensi dell’art. 126-bis del Testo Unico della Finanza, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino
almeno il 2,5% del capitale sociale possono chiedere per iscritto, entro dieci giorni dalla pubblicazione
del presente avviso di convocazione, l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare, indicando nella
domanda gli ulteriori argomenti da essi proposti, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie
già all’ordine del giorno dell’Assemblea (fermo restando, a tale ultimo riguardo, che colui al quale spetta
il diritto di voto può comunque presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea).
L’integrazione dell’ordine del giorno non è ammessa in relazione agli argomenti sui quali l’Assemblea
delibera, a norma di legge, su proposta degli Amministratori o sulla base di un progetto o di una
relazione da essi predisposta, diversa da quelle indicate all’art. 125-ter, comma 1, del Testo Unico della
Finanza. Sono legittimati a richiedere l’integrazione dell’ordine del giorno ovvero a presentare proposte
di delibera i soci in favore dei quali sia pervenuta alla Società apposita comunicazione, attestante la
titolarità della partecipazione richiesta, effettuata da un intermediario autorizzato, ai sensi dell’art. 23 del
Regolamento approvato con provvedimento congiunto della Banca d’Italia e della Consob in data 22
febbraio 2008. Per ulteriori informazioni sul diritto di integrazione dell’ordine del giorno e di
presentazione di proposte di delibera, nonché circa le modalità del relativo esercizio, si rinvia alla sezione
del sito internet della Società dedicata alla presente Assemblea.
Diritto di porre domande prima dell’Assemblea
Ai sensi dell’art. 127-ter del Testo Unico della Finanza, possono porre domande sulle materie all’ordine
del giorno anche prima dell’Assemblea coloro ai quali spetta il diritto di voto e in favore dei quali sia
pervenuta alla Società apposita comunicazione effettuata da un intermediario autorizzato (sempre ai
sensi dell’art. 23 del Regolamento approvato con provvedimento congiunto della Banca d’Italia e della
Consob in data 22 febbraio 2008). Coloro che intendono avvalersi di tale facoltà devono fare pervenire le
proprie domande alla Società al più tardi tre giorni prima della data dell’Assemblea (ossia entro il 19
maggio 2014). Alle domande pervenute prima dell’Assemblea sarà data risposta, al più tardi, durante
l’Assemblea stessa. Per ulteriori informazioni sul diritto di porre domande prima dell’Assemblea e circa le
modalità del relativo esercizio, si rinvia alla sezione del sito internet della Società dedicata alla presente
Assemblea.
Nomina del Consiglio di Amministrazione
Ai sensi di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza e dallo Statuto sociale, i componenti il Consiglio
di Amministrazione saranno eletti mediante voto di lista. Il Consiglio di Amministrazione in scadenza, pur
astenendosi dal presentare una propria lista di candidati, ha comunque formulato, su proposta del
Per la pubblicità legale
e finanziaria rivolgersi a:
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Comitato per le Nomine e la Corporate Governance, appositi orientamenti sulla dimensione e sulla
composizione del Consiglio di prossima nomina, in attuazione di quanto raccomandato dall’art. 1.C.1,
lett. h), del Codice di Autodisciplina delle società quotate. Tali orientamenti sono consultabili sul sito
internet della Società (www.enel.com).
Le liste dei candidati alla carica di Amministratore potranno essere presentate dagli azionisti che, da soli o
insieme ad altri azionisti, risultino titolari di almeno lo 0,5 % del capitale sociale.
La predisposizione, il deposito e la pubblicazione delle liste dovranno avvenire secondo le modalità e nei
termini previsti o richiamati dall’art. 14 dello Statuto sociale, cui si fa pertanto rinvio per quanto appresso
non espressamente indicato.
Per quanto riguarda la predisposizione delle liste e la composizione del Consiglio di Amministrazione, si
segnala in particolare che:
- ai sensi dell’art. 147-quinquies del Testo Unico della Finanza, gli amministratori di società con azioni
quotate devono possedere i requisiti di onorabilità stabiliti per i sindaci di società con azioni quotate,
attualmente disciplinati dall’art. 2 del Decreto del Ministero della Giustizia n. 162 del 30 marzo 2000;
- essendo l’Enel S.p.A. soggetto controllante di Enel Factor S.p.A., società iscritta nell’elenco degli
intermediari finanziari di cui all’art. 106 del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (secondo il
testo tuttora applicabile, in attesa della emanazione delle disposizioni di attuazione delle modifiche
apportate in materia dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 141), i candidati alla carica di
Amministratore dovranno essere in possesso anche dei requisiti di onorabilità individuati dal Decreto
del Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica 30 dicembre 1998, n. 517 per
gli esponenti aziendali di soggetti che partecipano al capitale di intermediari finanziari;
- ai sensi dall’art. 14.3, secondo comma, dello Statuto sociale, ciascuna lista deve includere almeno due
candidati in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire i requisiti di
indipendenza applicabili ai sindaci di società con azioni quotate), menzionando distintamente tali
candidati e indicando uno di essi al primo posto della lista;
- ai sensi dell’art. 14.3, terzo comma, dello Statuto sociale, le liste che presentano un numero di candidati
pari o superiore a tre devono inoltre includere almeno un candidato del genere meno rappresentato in
uno dei primi due posti della lista medesima;
- in caso di cessazione anticipata degli Amministratori dalla carica, l’art. 14.5 dello Statuto sociale
contempla un meccanismo di cooptazione vincolata, in base al quale è previsto, ove possibile, il
subentro dei candidati non eletti che risultino inseriti nella medesima lista di appartenenza degli
Amministratori cessati;
- in attuazione di quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio di
Amministrazione ha adottato specifici orientamenti in merito al numero massimo di incarichi che i
relativi componenti possono rivestire negli organi di amministrazione e di controllo di altre società di
rilevanti dimensioni, al fine di assicurare agli interessati una disponibilità di tempo idonea a garantire
un efficace espletamento del ruolo da essi ricoperto nel Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A.; il
documento contenente tali orientamenti è consultabile sul sito internet della Società (www.enel.com).
Ai sensi dell’art. 147-ter del Testo Unico della Finanza, le liste, corredate della necessaria
documentazione, devono essere depositate a cura degli azionisti entro il venticinquesimo giorno
precedente la data dell’Assemblea (ossia, entro il 28 aprile 2014) presso gli uffici della Funzione Legal
and Corporate Affairs di Enel S.p.A. (in Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma, dal lunedì al
venerdì dalle ore 9:00 alle ore 17:00), ovvero attraverso la sezione del sito internet della Società dedicata
alla presente Assemblea, oppure via fax al numero 06/83055028; in occasione del deposito delle liste
dovranno essere altresì fornite informazioni che consentano l’identificazione di coloro che procedono
alla relativa presentazione.
La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale della Società necessaria per la presentazione
delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del socio nel giorno
in cui le liste sono depositate presso la Società. La relativa certificazione, rilasciata da un intermediario
autorizzato, può tuttavia essere prodotta anche successivamente al deposito delle liste e purché entro il
ventunesimo giorno precedente la data dell’Assemblea (ossia entro il 2 maggio 2014, che rappresenta il
termine ultimo previsto per la pubblicazione delle liste da parte della Società).
Si ricorda che, unitamente alle liste, devono essere depositate presso la Società tanto le dichiarazioni con
le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità,
l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l’esistenza dei requisiti prescritti per la
carica dalla normativa vigente, quanto l’ulteriore documentazione indicata dall’art. 144-octies, comma 1,
lett. b), della Deliberazione Consob 14 maggio 1999, n. 11971.
Si segnala, inoltre, che il Codice di Autodisciplina raccomanda che le liste siano accompagnate
dall’indicazione dell’eventuale idoneità dei candidati a qualificarsi come indipendenti ai sensi dell’art. 3
del medesimo Codice.
Tenuto conto che, su proposta formulata dal socio Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi
dell’art. 2367 del codice civile, l’Assemblea è chiamata a deliberare in parte straordinaria in merito
all’introduzione nello Statuto sociale di una clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse
cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione, si invitano gli
azionisti a corredare le liste da una dichiarazione con la quale i singoli candidati attestino il possesso dei
requisiti di onorabilità previsti dalla clausola in questione. Tali requisiti sono dettagliatamente descritti
nella relazione predisposta dal socio Ministero dell’Economia e delle Finanze e messa a disposizione
presso la sede sociale e nella sezione del sito internet della Società (www.enel.com) dedicata alla
presente Assemblea.
Si ricorda altresì che coloro che presentano una lista di minoranza sono destinatari delle raccomandazioni
formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009.
Si segnala infine che, ai sensi dello Statuto sociale, ai fini del riparto degli Amministratori da eleggere,
non si tiene conto dei candidati indicati nelle liste che abbiano ottenuto un numero di voti inferiore alla
metà della percentuale richiesta per la presentazione delle liste stesse.
Documentazione
La documentazione relativa all’Assemblea – ivi comprese le relazioni illustrative sulle materie all’ordine del
giorno e le relative proposte deliberative, nonché la relazione finanziaria annuale – sarà messa a
disposizione del pubblico, nei termini previsti dalla normativa vigente, presso la sede sociale e nella sezione
del sito internet della Società (www.enel.com) dedicata alla presente Assemblea. I soci e, se diversi, i
soggetti legittimati all’intervento in Assemblea hanno facoltà di ottenerne copia.
Per informazioni dettagliate sulle modalità e sui termini di pubblicazione della documentazione
assembleare è possibile consultare la sezione del sito internet della Società dedicata alla presente
Assemblea.
Altre informazioni
Per agevolare la verifica della propria legittimazione all’intervento in Assemblea, i titolari di diritto di voto
possono fare pervenire la documentazione comprovante tale legittimazione alla Società a mezzo posta
(all’indirizzo Enel S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma –
Rif. “Legittimazione intervento all’Assemblea”) ovvero via fax al n. 06/83055028 almeno due giorni di
mercato aperto prima della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014).
Gli esperti, gli analisti finanziari, i giornalisti accreditati e gli altri soggetti che intendano assistere
all’Assemblea, dovranno far pervenire apposita richiesta alla Società a mezzo posta (all’indirizzo Enel
S.p.A. – Legal and Corporate Affairs – Viale Regina Margherita n. 137 – 00198 Roma – Rif. “Richiesta di
assistere all’Assemblea”) ovvero via fax al n. 06/83055028, almeno due giorni di mercato aperto prima
della data fissata per l’Assemblea (ossia entro il 20 maggio 2014).
Non è prevista per tale Assemblea la possibilità di partecipare con mezzi elettronici.
I legittimati a intervenire in Assemblea sono invitati a presentarsi in anticipo rispetto all’orario di
convocazione della riunione per agevolare le operazioni di registrazione, le quali avranno inizio a partire
dalle ore 12:00.
Un servizio di assistenza assembleare è a disposizione per eventuali ulteriori informazioni ai seguenti
numeri: telefono n. 06/45417413 - fax n. 06/45417450.
Per ulteriori informazioni si rinvia alla sezione del sito internet della Società dedicata alla presente
Assemblea.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Paolo Andrea Colombo
Enel S.p.A.
Sede in Roma Viale Regina Margherita, n. 137
Capitale sociale Euro 9.403.357.795 interamente versato
Codice Fiscale e Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580
R.E.A. di Roma n. 756032 - Partita I.V.A. n. 00934061003
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Vico II San Nicola alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12
Via Valentino Mazzola, 66/D
00142 Roma
Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682
Via Villari, 50 - 70122 Bari
Tel. 080 5760 111
Fax 080 5760 126
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
33
italia: 51575551575557
Economia
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La holding L’assemblea a Grugliasco. «Felici di assicurare capitali per i nostri investimenti»
Il caso
Effetto Sgs, utile Exor a 2 miliardi
Toyota
richiama 6,4
milioni di auto
Elkann: con Fiat abbiamo dimostrato il nostro impegno per l’Italia
lla fine l’ha spuntata il
fondo di private equity
britannico Cvc: ha presentato
l’offerta migliore per il 31%
del capitale di Deoleo, il
gigante spagnolo della
commercializzazione dell’olio
d’oliva, che ha tra i propri
marchi anche gli italiani
Carapelli, Bertolli, Sasso, San
Giorgio e Montolivo. Si tratta
della quota in mano a Bankia,
Caixa, Kutxabank e Banca
Mare Nostrum. All’asta ha
partecipato anche IQ Made in
Italy Investment Company, la
joint venture tra il Fondo
strategico italiano della Cdp e
Qatar Holding, suscitando le
preoccupazioni del governo di
Madrid. Il timore è che un
settore strategico come quello
dell’olio d’oliva finisca in
mani straniere. Il ministro del
Tesoro spagnolo, Cristobal
Montoro, ha anche detto che
«il governo è interessato a
una parte minoritaria del
gruppo» visto che i marchi
Carbonell e Hojiblanca sono
fondamentali per la Spagna e
le sue esportazioni. Mentre il
quotidiano spagnolo
«Expansion» riferiva due
giorni fa che il fondo
italiano «si è riunito con
membri del governo, per
offrire la possibilità di
un’operazione congiunta
con il blocco azionista
spagnolo». All’asta hanno
corso anche i fondi Carlyle,
Rhone Capital, e Pai. L’offerta
di Cvc è stata di 0,38 euro ad
azione, valorizzando il
gruppo a 439 milioni (in
Spagna, come in Italia,
superato il 30% scatta l’Opa).
Deoleo ha dichiarato di stare
ancora negoziando.
MILANO — Il 2013 è stato
un anno d’oro per Exor, la finanziaria della famiglia
Agnelli: l’ammontare della
cassa è pari a 2 miliardi grazie
ai proventi della vendita di
Sgs, il gigante svizzero attivo
nella certificazione. La plusvalenza di 1,5 miliardi, sommata ai circa 360 milioni di dividendi incassati nel corso
degli anni, ha permesso di ottenere cinque volte l’investimento iniziale effettuato 14
anni fa.
Il presidente John Elkann lo
spiega nella lettera indirizzata
agli azionisti, in cui commenta l’anno che si è chiuso e getta uno sguardo a quello in corso: «Il 2013 è stato un buon
anno per Fiat», ha scritto il
presidente, spiegando che «si
cominciano a vedere i primi
frutti della strategia “premium” di Fiat, come mostrano i fortunati lanci della Maserati Quattroporte al Detroit
Auto Show di gennaio e della
sua sorellina, la nuova Ghibli,
al Shanghai Show di maggio».
I numeri sono emblematici.
Fr. Bas.
Campagna «cuore spezzato»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cinque
nque anni in Borsa
+1,35%
29,725
25
a 33,01 euro
La chiusura di ieri
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01
21,078
78
16,754
54
12,43
43
06
8,106
gen 2010
gen 2011
gen 2012
gen 2013
gen 2014
D’ARCO
Maserati lo scorso anno ha
consegnato il 150% di auto in
più rispetto al 2012. Poi c’è la
produzione della Jeep Renegade e la 500X a Melfi. «Questa è la prova – scrive Elkann –
di come Fiat sia concretamente impegnata a utilizzare la
grande esperienza e i più
avanzati impianti manifatturieri in Italia». L’assemblea dei
soci di Exor, il prossimo 22 maggio, si terrà proprio nello stabili-
mento di Grugliasco dove il gruppo Fiat Chrysler Automobiles
produce le Maserati. Quest’anno
cade il centenario della fondazione del marchio, nel 1914, da parte
dei fratelli Maserati a Bologna.
Quanto al 2014, questo è
l’anno della fusione tra Fiat e
Chrysler, «un viaggio incredibile lungo cinque anni» che si
è concluso con la nascita di
Fca, un gruppo che «diventerà
il settimo più grande produt-
Dopo i richiami di General
Motors, Ford e Bmw, ora
anche Toyota. Il colosso
mondiale dell’auto, richiama
a livello globale 6,39 milioni
di veicoli per nuovi problemi
tecnici. A essere coinvolti nel
maxi richiamo, il secondo più
grande mai fatto da Toyota
dopo i 7,43 milioni di ottobre
2012, sono 27 modelli tra cui
alcuni popolari come Corolla,
Rav4, Hilux, Yaris, Tacoma,
Urban Cruiser e Scion xD. I
difetti riguardano il cavo a
spirale, la guida dei sedili, il
piantone dello sterzo, i motori
del tergicristallo del
parabrezza e l’accensione. Il
gruppo ha specificato di «non
I risultati
Nel 2013 l’utile di Exor
è salito a 2,08 miliardi
grazie alle plusvalenze
di 1,52 miliardi
Manager John Elkann
Il Lingotto
«Straniere» impacchettate e sconto ai dipendenti
«Vederti con un’altra ci ha spezzato il cuore». La
Fiat vara una campagna per favorire l’acquisto,
da parte dei dipendenti, di automobili del
gruppo. Gli impiegati che ieri hanno lasciato la
loro auto di marca concorrente nel parcheggio
di Mirafiori l’hanno ritrovata impacchettata,
coperta con un telo trasparente e con un grande
cuore spezzato in bella vista. Un pacchetto che
vale mille euro. Ai dipendenti che si convertono
ai brand di casa propria, la promessa è uno
sconto ulteriore di mille euro, oltre a quello già
previsto intorno al 26%. Domani il «parking
tore di auto al mondo per ricavi» e che conta 300 mila dipendenti. Per il futuro, il presidente Elkann si dice fiducioso nelle prospettive degli
investimenti di Exor: «Se dovessero richiedere nuovi capitali per crescere ancora ed essere redditizi, saremmo più
che felici di assicurarglieli».
Nel caso non solo alla Fiat, ma
a tutte le partecipate.
Il bilancio 2013 approvato dal
consiglio vede, dunque, l’utile
netto salito a 2,08 miliardi rispetto ai 298,3 milioni dell’anno precedente grazie principalmente alle plusvalenze nette pari a 1,52
marketing» arriva a Pomigliano.
L’azienda assicura che la campagna ideata da
esperti pubblicitari non è in alcun modo
impegnativa per i dipendenti, ma non tutti
l’hanno presa bene. Polemici i rappresentanti
sindacali che ricordano il negoziato aperto sul
contratto: «Per cambiare auto servono i soldi. Il
cuore spezzato è quello dei lavoratori: la Fiat
investa per aumentare i salari e ridurre i carichi
di lavoro» ha osservato, tra gli altri, Michele De
Palma, coordinatore Fiom
© RIPRODUZIONE RISERVATA
miliardi. Il valore attuale netto
degli asset (Nav) è invece passato
da 7,62 miliardi a 8,85 miliardi. Il
consiglio ha anche deliberato di
proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a
0,335 euro per azione, per complessivi 74,5 milioni a fronte di
un utile della capogruppo in calo
a 92,7 milioni.
È stata deliberata anche la possibilità di emettere, entro il 31
marzo 2015, uno o più bond per
un importo non superiore a 1 miliardo di euro.Il presidente ha
sottolineato anche le performance di Almacantar, «un piccolo ma
promettente investimento»: «Comincia a portare i primi risultati
concreti, considerato l’obiettivo
che si è posto: diventare il migliore operatore del mercato immobiliare londinese di alto livello».
Francesca Basso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
essere a conoscenza di
scontri, lesioni o decessi
legati a queste condizioni». In
Italia i richiami coinvolgono
200 mila auto, la maggior
parte Yaris e il resto Rav4 e
Hilux. I difetti per questi
ultimi due modelli sono legati
un cavo dell’airbag, mentre
per Yaris riguardano la rotaia
del sedile e la barra di rinforzo
del cruscotto che potrebbe
indurire lo sterzo. Da inizio
2012 la società ha richiamato
circa 20 milioni di veicoli e ne
ha venduti 18,7 milioni. I
difetti all’acceleratore nel
2010 portarono a interventi
su 10 milioni di auto e al
risarcimento di 1,1 miliardi di
dollari, il più alto esborso al
mondo per una class action.
Corinna De Cesare
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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ASP VILLA CARPANEDA
AVVISO
INDAGINE DI MERCATO
Invito a manifestare interesse per la disponibilità di immobili in Milano
da adibire a Nuovo Centro di Produzione della RAI - Radiotelevisione italiana Spa
La RAI - Radiotelevisione italiana Spa (di seguito “RAI”), in attuazione del programma di razionalizzazione e sviluppo dei propri attivi immobiliari, ha interesse a valutare la possibilità di concentrare le attività direzionali, operative e di produzione radio televisiva della propria Sede di Milano,
in un nuovo complesso immobiliare, con una tempistica la più possibile ridotta.
A tal fine, con il presente invito, la RAI intende sollecitare Manifestazioni di Interesse da parte di
soggetti interessati a fornire a RAI la disponibilità di un complesso immobiliare da adibire a Nuovo
Centro di Produzione di Milano (di seguito “NCP”).
Tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell’area e del NCP nonché i contenuti e le modalità
di presentazione delle Manifestazioni di Interesse sono riportati nel documento “Invito a
manifestare interesse per la disponibilità di immobili in Milano da adibire a Nuovo Centro
di Produzione della RAI Radiotelevisione Italiana Spa” disponibile nell’indirizzo internet
www.ncpmilano.rai.it.
Ciascun interessato dovrà far pervenire, entro le ore 13:00 del giorno 13 giugno 2014, la Manifestazione di Interesse in un plico chiuso con qualsiasi mezzo idoneo a garantire la chiusura
originaria del plico e la segretezza della manifestazione di interesse, nonché ad escludere qualsiasi manomissione, a:
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Direzione Servizi Generali
Presso “Ufficio Ricezioni e Spedizioni” RAI
Via Pasubio, 7 - piano terra
00195 Roma
La pubblicazione del presente invito e la ricezione della Manifestazione di Interesse non comportano per la RAI alcun obbligo nei confronti dei soggetti interessati, né, per questi ultimi, alcun
diritto a qualsivoglia prestazione da parte della RAI, a qualsiasi titolo.
Il presente avviso costituisce un invito a manifestare interesse, e non un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ., né una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e ss.
del D.Lgs. n. 88/98.
La Rai si limita a rendere pubblica la sua esigenza di immobili di certe caratteristiche, non vincolandosi però a nessun criterio di scelta e anzi riservandosi il più ampio potere di valutare liberamente la convenienza delle offerte.
La RAI si riserva di sospendere, interrompere temporaneamente o definitivamente i contatti con
uno o tutti i soggetti che hanno manifestato interesse.
Per la pubblicità legale e finanziaria
rivolgersi a:
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 02 2584 6665/6256 - Fax 02 2588 6114
Via Valentino Mazzola, 66/D
00142 Roma
Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682
Vico II San Nicola alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12
Via Villari, 50 - 70122 Bari
Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
REGIONE TOSCANA
ENTE PER I SERVIZI TECNICO-AMMINISTRATIVI
DELL’AREA VASTA NORD OVEST
Sede Legale: via Cocchi 7/9, loc. Ospedaletto - 56121 PISA
AVVISO DI GARA PER ESTRATTO
L’ESTAV Nord Ovest indice la seguente procedura di gara: “Procedura aperta, in modalità telematica per l’affidamento della fornitura
triennale di materiale monouso non sterile in TNT e vario alle
Aziende Sanitarie afferenti l’ESTAV Nord Ovest”, per un importo totale dell’appalto a base di gara, suddiviso in nove lotti, pari ad
€ 1.265.000,00 + IVA. Le imprese interessate ed in possesso dei
requisiti potranno scaricare la documentazione di gara dal sito
dell’ESTAV www.estav-nordovest.toscana.it. Le offerte medesime
dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 20/05/2014.
Il bando integrale della gara è stato spedito in data 04/04/2014 alla
Guue e verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica 5ª Serie speciale. Responsabile del procedimento è il dr. Antonio
Riccò, telefono 0585/655816 e mail [email protected]. Le offerte non vincolano l’amministrazione.
IL DIRETTORE DIPARTIMENTO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI
(Dott. Massimo Santini)
AVVISO
INDAGINE DI MERCATO
INVITO A MANIFESTARE INTERESSE - IMMOBILI DA LOCARE IN ROMA
La RAI - Radiotelevisione italiana Spa (“RAI”) ha in corso un programma di razionalizzazione,
efficientamento e ristrutturazione di alcuni immobili nella Città di Roma e pertanto ha interesse
a valutare la possibilità di trasferire temporaneamente alcune strutture aziendali in immobili ubicati
nel territorio di Roma Capitale.
Il presente invito deve intendersi come indagine esplorativa del mercato, al fine di individuare la
disponibilità di immobili aventi le caratteristiche riportate nel documento “Indagine di Mercato
- Invito a Manifestare Interesse - Immobili da locare in Roma” disponibile all’indirizzo
www.locazioneroma.rai.it
Il presente invito è finalizzato a sollecitare Manifestazioni di Interesse a locare a RAI immobili
con destinazione direzionale, siti nel territorio di Roma Capitale, di superficie utile lorda
fuori terra di circa 30.000 mq, o comunque idonei ad ospitare 1.400 postazioni di lavoro,
oltre locali tecnici, autorimesse, magazzini, aree esterne di pertinenza, ecc.
Ciascun interessato dovrà far pervenire, entro le ore 13.00 del giorno 30 maggio 2014, la
Manifestazione di Interesse in un plico chiuso con qualsiasi mezzo idoneo a garantire la chiusura originaria del plico e la segretezza della manifestazione di interesse, nonché ad escludere
qualsiasi manomissione, a:
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Direzione Servizi Generali
Presso “Ufficio Ricezioni e Spedizioni” RAI
Via Pasubio, 7 - piano terra
00195 Roma
La pubblicazione del presente invito e la ricezione della Manifestazione di Interesse non comportano per la RAI alcun obbligo nei confronti dei soggetti interessati, né, per questi ultimi, alcun
diritto a qualsivoglia prestazione da parte della RAI, a qualsiasi titolo.
Il presente avviso costituisce un invito a manifestare interesse, e non un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ., né una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e
ss. del D.Lgs. n. 88/98.
La Rai si limita a rendere pubblica la sua esigenza di condurre in locazione immobili di certe caratteristiche, non vincolandosi però a nessun criterio di scelta e anzi riservandosi il più ampio
potere di valutare liberamente la convenienza delle offerte.
La Rai si riserva di sospendere, interrompere temporaneamente o definitivamente i contatti con
uno o tutti i soggetti che hanno manifestato interesse.
Tribunale di Roma
TRENORD SRL
Cineca Consorzio Interuniversitario
Fallimento Società Edilizia Romana
spa 667/03 Giudice De Renzis
vende 14/5/2014 h. 12,30 (offerte
entro 13/5/2014 h. 12): 1) negozio
con ripostiglio in Fabriano (AN) mq
51 p. b. €. 50.000,00 2) bottega con
dispensa in Fabriano (AN) mq 20 via
Cavour 32 p. b. €. 65.000,00 3) fabbricato in Ancona frazione Gallignano NCT Fg 105 p.lla 254 p. b. €.
30.000,00 4) immobile in Perugia via
della Pallotta 13/C, piano 1 scala D
p. b. €. 80.000,00. Offerte aumento
€ 2.000. Immobili meglio descritti
perizia depositata Tribunale. Condizioni vendita vedi ordinanza Giudice.
Curatore Avv. Morsillo 06/8555038.
Piazzale Cadorna n. 14 /16 - 20123 MILANO
Telefono 0285114250 - Telefax 0285114621
AVVISO DI GARA
Viene indetto avviso relativo ad un sistema
di qualificazione per “Qualificazione per
la fornitura di convertitori statici per rotabili
ferroviari”. I soggetti interessati dovranno
presentare domanda come indicato nel
“REGOLAMENTO” visionabile sul sito internet
aziendale all’indirizzo www.trenord.it. Il bando
integrale di gara è stato pubblicato sulla
GUCE S68 del 05/04/2014 ed inviato alla
GURI il 07/04/2014. Il bando integrale di gara
è altresì disponibile presso il sito internet
www.trenord.it.
L’AMMINISTRATORE DELEGATO
DOTT. ING. LUIGI LEGNANI
Via Magnanelli 6/3
40033 Casalecchio di Reno (BO)
AVVISO SUI RISULTATI
DELLA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO
Oggetto: GARA1314 - Infrastruttura storage
per servizio di data disaster recovery per gli
atenei - CIG 5323746E2A. CPV: 30211300.
Tipo di appalto: Forniture. Acquisto. Tipo di
procedura: aperta. Criteri di aggiudicazione:
Offerta economicamente più vantaggiosa. Data
di aggiudicazione definitiva: 14/03/2014. Numero di offerte ricevute: 7 (sette). Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: SINERGY SpA, Via
Cassanese, 90 - 20090 Segrate (MI), C.F. e
P.IVA 11185120158. Valore dell’offerta aggiudicataria: € 335.000,00 oltre IVA di legge.
Il Presidente
Prof. Ing. Emilio Ferrari
ESTRATTO BANDO DI GARA
Codice CIG: 568168746F
L’ASP Villa Carpaneda indice una gara
mediante procedura aperta per l’AFFIDAMENTO DEL CONTRATTO DI PARTENARIATO
PUBBLICO-PRIVATO RELATIVO ALLA GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA SANITARIA, SOCIO-ASSISTENZIALE, DI PULIZIA
E COMPLEMENTARI AL SERVIZIO DI RISTORAZIONE PER IL PERIODO DAL 01.06.2014
AL 31.12.2014 il cui valore stimato è di
€. 1.235.072,08 I.V.A. esclusa, di cui €.
1.228.072,08 a ribasso d’asta e € 7.000,00 per
gli oneri di sicurezza non soggetto a ribasso
(Art. 86 c. 3ter D.Lgs. 163/2006). E’ fatta salva
la facoltà di ricorso alla procedura negoziata ai
sensi dell’Art. 57, co. 5 lett. b) del D.lgs.
163/2006 per un ulteriore periodo non superiore a 4 mesi e che il valore globale del contratto, e stimato in €. 1.929.599,36 (I.V.A.
esclusa). Le offerte dovranno pervenire entro
le 12:00 del 12/05/2014, in conformità a
quanto richiesto dalla documentazione di gara,
alla quale si fa integrale rinvio. Per modalità di
partecipazione e ulteriori informazioni si rinvia
al bando inviato alla GUUE il 28/03/2014 e
pubblicato, unitamente alla documentazione di
gara, sul sito Aziendale www.villacarpaneda.it.
Il Responsabile del Procedimento
Rag. Mariella Buffi
Ministero della Difesa
Segretariato Generale della Difesa
e Direzione Nazionale degli Armamenti
Direzione dei Lavori e del Demanio
AVVISO DI GARA PER PROCEDURA APERTA
Codice Esigenza: 080510 C.G.I.: 56832530BE
C.U.P.: D56H13000050001. Località: TARANTO.
Oggetto: ESECUZIONE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E RIFACIMENTO COPERTURA PALAZZINA EX DTLT. Importo: EURO 3.740.889,51 + IVA;
Categorie: prevalente: OG1, OG11. Requisiti: art.
40 d.Lgs. 163/2006 e s.m.i. e art.li 63, 79, 87 del
D.P.R. 207/2010. Aggiudicazione: massimo ribasso ai sensi degli art. 82 del D.Lgs. 163/2006
e s.m.i., con esclusione automatica prevista
dall’art. 122 co. 9 del Codice. Date espletamento:
07/05/2014 ore 09.30 (apertura plichi), 22/05/2014
ore 09.30 (apertura offerte economiche). Data limite ed ora di ricezione offerte: 06/05/2014 ore
16.30. Ente a cui indirizzare le offerte e presso cui
sarà espletato il pubblico incanto: Ministero
della Difesa - Segretario Generale della Difesa e
Direzione Nazionale degli Armamenti Direzione
dei Lavori e del Demanio - P.zza della Marina,
4 - 00196 ROMA - Tel. 06.3680.6173. Il bando e il
disciplinare di gara sono disponibili nei siti:
www.difesa.it e www.serviziocontrattipubblici.it.
Il bando di gara è stato pubblicato nella G.U.R.I. n.
40 del 07/04/2014 Serie V.
IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE CONTRATTI
Dirig. Dr. Luigi SPAMPINATO
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Fondo europeo di sviluppo regionale
Ministero dello
Sviluppo Economico
AVVISO DI GARA
L’Università degli Studi di Napoli Federico II indice una procedura aperta per la Gara
17/F/2013: P.O.N. Ricerca e competitività 2007/2013 - Asse I - Sostegno ai mutamenti
strutturali - Progetto Ce.S.M.A. (Centro Servizi Misure Avanzate)”. Fornitura di attrezzature
scientifiche per l’area Homeland security in due lotti”. Valore complessivo stimato dell’appalto € 382.786,88 oltre IVA, così suddiviso: Lotto1 - € 154.918,03 oltre IVA; Lotto 2
- € 227.868,85 oltre IVA. Oneri per la sicurezza derivanti da rischi interferenti pari a zero.
Bando su internet: www.unina.it. Scadenza: 5.05.2014 ore 12,00.
Napoli, 24.03.2014
f.to IL DIRIGENTE DELLA RIPARTIZIONE ATTIVITA’ CONTRATTUALE
E RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Dott.ssa Carla Camerlingo
RCS MediaGroup SpA Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Comunicato preventivo a norma della Legge n. 28 del 22/2/2000,
nonché delle delibere n. 139/14/CONS – 140/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
pagina
mezza pagina
falsa mezza pg.
maxi quadrotto
torre/piede
junior page
12 mod.
ed. Nazionale
52000
32000
22000
21000
33500
-
ed. Milano
33000
20000
13500
10000
4000
Corriere della Sera
ed. Roma
10500
5300
4400
4200
1900
ed. Bergamo
2000
1200
800
600
250
ed. Brescia
2000
1200
800
600
250
Corriere
Fiorentino
1500
750
650
600
250
PERIODICI
Testate
Formati
QUOTIDIANI
Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne
per l’elezione diretta dei Sindaci, dei Consigli comunali e circoscrizionali, nonché per le elezioni del Presidente
della Giunta Regionale e per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Regioni Abruzzo e Piemonte
indette per il giorno 25 maggio 2014.
Testata
Tariffa a PAGINA ed Nazionale
Mensili
Amica
12000
Style Magazine
14000
Settimanali
Io Donna
15000
Oggi
10000
Sette
13600
SportWeek
Formati
Testate
pagina
mezza pagina
falsa mezza pg.
maxi quadrotto
torre/piede
12 mod.
Formati
Testate
pagina
mezza pagina
falsa mezza pg.
maxi quadrotto
torre/piede
12 mod.
Corriere del Trentino e Dell’Alto Adige
ed. Regionale
ed. Trento
ed. Bolzano
1500
900
900
Corriere del Veneto
ed. Regionale
ed. Locale
5000
1900
-
-
-
-
-
750
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350
200
450
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200
2500
2150
2000
900
950
820
760
350
Corriere del Mezzogiorno
ed. Puglia
ed. Campania
3500
5200
La Gazzetta dello Sport
-
-
ed. Nazionale
33000
20000
1750
1500
1400
650
2600
2200
2100
900
13000
13000
-
ed. Lombardia
20000
12000
ed. Locali
6500
6500
-
800
800
-
-
Corriere di
Bologna
1800
900
750
700
300
Vivi Milano
6000
3600
2400 (piede)
-
Testata
10000
Inserti fino a 16 pg. formato max rivista
Nazionali
Regionali
Io Donna
35000
0,16 copia
Oggi
35000
0,16 copia
Sette
35000
0,16 copia
SportWeek
35000
0,16 copia
I prezzi sono validi sia per la pubblicità a colori che b/n.
Sono prenotabili solo i formati indicati.
AT T E N Z I O N E : t u t t i i p r e z z i i n d i c a t i s o n o d a a s s o g g e t t a r e a d I VA
NON SI ACCETTANO AVVISI IN POSIZIONE
Termini per la prenotazione e la consegna dei materiali: non meno di una settimana prima della data di
pubblicazione per i quotidiani, 4 settimane per i settimanali, 6 settimane per i mensili. Saranno pubblicati
tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento
analitico. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti e movimenti politici. Il pagamento dovrà essere
sempre anticipato. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione
temporale. I messaggi devono recare l’indicazione del committente e la dicitura “messaggio elettorale”.
Non si praticano nè sconti quantità nè altri sconti, compreso lo sconto di agenzia.
Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni su stampa vanno indirizzate a: RCS MediaGroup SpA | Pubblicità
Via Rizzoli 8 – 20132 Milano - tel. 02 2584.6967 oppure via mail a: [email protected]
Le tariffe sono consultabili anche sul sito www.rcspubblicita.it
Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi elettorali sulle testate sopraindicate è depositato presso la segreteria di redazione di ogni singola testata: • Corriere della Sera • La Gazzetta dello Sport - Via Solferino, 28 - Milano - Tel. 02 62821 / Piazza Venezia
5 - Roma - Tel. 06 688281 - Bergamo - Piazza della Libertà 10 - Tel. 035 411000 - Brescia - Via Crispi 3 - Tel. 030 29941 • Corriere dell’Alto Adige - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via Dante, 5 - 39100 Bolzano (Bz) - Tel. 0471 999111 • Corriere del Trentino - Editoriale Trentino
Alto Adige srl - Via delle Missioni Africane, 17 - 38100 Trento (Tn) - Tel. 0461 211311 • Corriere di Bologna - Editoriale Corriere di Bologna srl - Via Baruzzi, 1/2 - 40138 Bologna - Tel. 051 3951201 • Corriere Fiorentino - Editoriale Fiorentino srl - Lungarno delle Grazie, 22 - 50122
Firenze - Tel. 055/24825 • Corriere del Veneto - Editoriale del Veneto - 35131 Padova - Via F. Rismondo 2e - Tel. 049 8238811 • Corriere del Mezzogiorno (Napoli e Campania) - Editoriale del Mezzogiorno - Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 7602001 • Corriere
del Mezzogiorno (Puglia) - Editoriale del Mezzogiorno - Via P. Villari, 50 - 70122 Bari (Ba) - Tel. 080 5766111 • Periodici - Via Rizzoli, 8 - Milano - Tel. 02 25841.
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Economia 35
italia: 51575551575557
La cessione La missione dei manager di China Cnr e di Insigma è durata una decina di giorni
Ansaldo Breda e Sts, dopo i cinesi
la mossa dei francesi di Thales
9,2% sui dodici mesi (-9,3% a gennaio). Il tasso di
crescita delle sofferenze delle banche italiane è
risultato pari al 24,3%(24,5% a gennaio). I tassi
d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui
finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per
l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,73% (3,80
nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni
di credito al consumo al 9,60% (9,46 a gennaio).
riportano agli amministratori
delegati e cioè dell’area strategie, finanza, marketing e così
via. Il suggello, prima del rientro in Cina, è stata la visita in
Finmeccanica, a Roma. Il risultato è il superamento della diffidenza con cui finora è stata considerata la disponibilità dei cinesi. Per quanto riguarda Thales, invece, pesa la volontà di
raggiungere l’obiettivo Ansaldo
Sts. Quest’ultima interessa perché, prima di tutto, permette di
eliminare un concorrente agguerrito che più volte, anche recentemente, ha spiazzato Thales. In più l’azienda italiana è
portatrice d’innovazioni tecnologiche, soprattutto nel digitale,
molto avanzate. Ma anche Ansaldo Breda risulta complementare perché permette di partecipare alle gare come gruppo fornitore di sistemi chiavi in mano, naturalmente in alleanza
con una azienda d’infrastrutture. Le Ansaldo, per esempio, si
presentano a fianco di Salini
Impregilo. E proprio essere fornitore globale permette di battere la concorrenza, come dimostrano la vittoria per la metropolitana di Lima e vicende
recenti in Arabia Saudita. Le
manifestazioni d’interesse della
cordata China Cnr-Insigma e
della francese Thales permettono a Finmeccanica d’incassare
senza troppi problemi la dichiarazione di pochi giorni fa con
cui il presidente di General
electric Europe & North Asia,
Ferdinando Beccalli Falco, ha
annunciato il venir meno dell’interesse per le Ansaldo. Sia se
le dichiarazioni corrispondevano a verità, sia se nascondevano
il tentativo di forzare la mano
per arrivare finalmente a un accordo dopo una lunga fase di
negoziato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabio Tamburini
Il gruppo transalpino pronto a rilevare entrambe le aziende
La delegazione delle due società cinesi interessate all’Ansaldo Breda e all’Ansaldo Sts ha
ultimato la missione in Italia,
che aveva in programma la visita agli stabilimenti delle due società. Ora, tempo due, tre settimane al massimo, decideranno
se presentare la richiesta di
apertura formale delle trattative. Contemporaneamente la
francese Thales ha tratto il dado
dicendosi pronta all’acquisto di
entrambe le aziende. I francesi
Concorrenza
Ansaldo Sts interessa a
Thales perché permette
di eliminare un
concorrente agguerrito
hanno sempre manifestato interesse soltanto per Ansaldo Sts,
che permetterebbe di rafforzare
le posizioni nel segnalamento
ferroviario. Ma hanno preso atto che per ottenerla devono rilevare anche Ansaldo Breda e sono intenzionati a procedere.
Di sicuro, comunque vada a
finire la partita per il rinnovo
degli incarichi al vertice di
Finmeccanica, il dossier delle
due Ansaldo si presenta come
una priorità. Nell’attesa Amedeo Caporaletti, il grande vecchio del gruppo a cui è stato affidato il compito di tentare il ri-
sanamento di Ansaldo Breda, finora sempre fallito, procede
nella definizione del piano di rilancio.
L’ottantenne Caporaletti, in
ottima forma fisica, ha raggiunto risultati eccellenti nella costruzione del polo degli elicotteri Agusta Westland e in Alenia
(la società del gruppo nell’aeronautica), ma il profondo rosso
dei conti di Ansaldo Breda non
è cancellabile in pochi mesi. La
missione dei manager di China
Cnr corporation, leader mondiale nella costruzione di locomotive, e di Insigma, presente
nei sistemi di trasporto ferroviario attraverso la controllata
United Mechanical & electrical,
è durata una decina di giorni.
Ne hanno fatto parte i manager
responsabili delle funzioni che
2,5 miliardi
Atene lancia
il primo bond
post crisi
La Grecia, ieri bloccata
da un nuovo sciopero
generale contro
l’austerità, torna sul
mercato dei capitali,
con un bond a 5 anni,
per la prima volta dal
salvataggio del 2010.
Oggi si sapranno i
dettagli, ma secondo
fonti governative Atene
punterebbe a
raccogliere 2,5 miliardi.
Le statistiche di Banca d’Italia per il mese di febbraio
Crediti giù del 3,6%, ma i depositi salgono dell’1,8%
I prestiti al settore privato hanno registrato una
flessione a febbraio su base annua del 3,6% (-3,5% a
gennaio): quelli alle famiglie sono scesi dell’1,2%,
come a gennaio, e quelli alle imprese sono
diminuiti del 5,1% (dal -4,9%). Sono i nuovi dati di
Bankitalia, per cui i depositi del settore privato
sono saliti dell’1,8% su base annua dopo il +2,7% di
gennaio. La raccolta obbligazionaria, includendo i
bond detenuti dal sistema bancario, è scesa del
Il caso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nestlé, la sfida
dei contratti
«No al part-time»
Normale riorganizzazione di turni e
orari «in uno scenario di mercato
mutato che necessita di nuovi
paradigmi produttivi» — come
recita una nota di Nestlé — o
modello just in time applicato ai
dipendenti (al lavoro solo quando
serve) come denunciano i
sindacati? Dice Stefania Crogi,
segretario Flai Cgil, che non si può
far confusione: «L’azienda ci ha
proposto la trasformazione di
contratti a tempo indeterminato in
altrettanti part-time stagionali per i
prodotti di gelato e cioccolato».
Punto. E anche le altre sigle di
settore sono unanimi nel
sottolineare il presunto cambio di
passo della multinazionale svizzera
«passata da un’idea teorica di
assunzione di giovani ad un’ipotesi
di ridimensionamento produttivo e
occupazionale». Il gruppo —
proprietario del marchio dei Baci
Perugina — è di tutt’altro avviso.
Fonti aziendali fanno sapere che la
questione starebbe in altri termini.
Questi: «Nessuna trasformazione
contrattuale, solo la possibilità di
un adeguamento delle produzioni a
una lavorazione stagionale con
contratti garantiti». La verità
presumibilmente sta nel mezzo.
D’altronde le due parti si stanno
confrontando da tempo sul rinnovo
del contratto integrativo e la
sensazione è che il tavolo nazionale
sia arrivato al punto di rottura.
Resterebbe la contrattazione
decentrata nei 16 stabilimenti del
gruppo. Un modello Marchionne
anche per la Nestlé?
Fabio Savelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
36
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
AVVISO AI SOCI
ANAS S.p.A.
AGGIORNAMENTO LIBRO SOCI UBI BANCA SCPA
CONSEGUENTE AD ADEGUAMENTO DEL POSSESSO
MINIMO DI 250 AZIONI
PREVISTO DALLO STATUTO SOCIALE
DIREZIONE GENERALE
BANCA POPOLARE DELL’ETNA S.c.
Iscritta all’albo delle banche n. 5640 - Codice ABI n. 5029.4 - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei
Depositi - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia - Sede legale in Bronte (CT), corso Umberto n. 300 - Capitale
sociale Euro 9.317.500 interamente versato costituito da n. 1.863.500 azioni ordinarie del valore nominale di
€ 5,00 cadauna - Registro delle imprese di Catania R.E.A. n. 292765 - Codice fiscale e partita I.V.A. n.04256050875
STRADA S.S. N. 219 “GUBBIO-PIAN D’ASSINO”. TRATTO GUBBIO UMBERTIDE - 2° LOTTO MOCAIANA - UMBERTIDE - 1° STRALCIO
MOCAIANA-PIETRALUNGA.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA
con un annuncio di pari oggetto pubblicato sui quotidiani agli
inizi di marzo e con specifica lettera inviata a tutti i Soci, si
I Soci della Banca Popolare dell’Etna sono convocati in assemblea ordinaria
presso i locali della Filiale di Bronte della Banca siti in Bronte Via Madonna
del Riparo n. 40 per le ore 11,00 di martedì 29 aprile 2014 e, occorrendo, in
seconda convocazione, presso i locali del Real Collegio Capizzi siti in
Bronte Corso Umberto n. 277 per le ore 16,00 di domenica 29 giugno 2014
per discutere e deliberare sul seguente
ricorda che, per consentire ai Soci titolari di un numero di
ORDINE DEL GIORNO
Come già reso noto con comunicato stampa del 13 febbraio 2014,
azioni inferiore a quello minimo di 250 di adeguare il proprio
possesso per non perdere la qualità di Socio, è stato fissato al
19 aprile 2014
il termine ultimo entro il quale far pervenire, direttamente ovvero
per il tramite dell’intermediario depositario, la certificazione
rilasciata dall’intermediario depositario attestante, in conformità
alle proprie scritture contabili, il possesso minimo di 250 azioni.
Le opportune informazioni sono pubblicate sul sito www.ubibanca.it
nella sezione Soci.
Per la pubblicità legale e finanziaria
rivolgersi a:
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Via Rizzoli, 8
20132 Milano
Tel. 02 2584 6665
02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Vico II San Nicola
alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11
Fax 081 49 777 12
Via Valentino
Mazzola, 66/D
00142 Roma
Tel. 06 6882 8650
Fax 06 6882 8682
Via Villari, 50
70122 Bari
Tel. 080 5760 111
Fax 080 5760 126
1) Presentazione del Bilancio al 31 dicembre 2013: relazione degli amministratori sulla gestione e proposta di destinazione del risultato d’esercizio;
relazione del Collegio Sindacale; relazione della società di revisione; deliberazioni inerenti e conseguenti;
2) Provvedimenti ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile; deliberazioni inerenti e conseguenti;
3) Nomina di n. 4 componenti il Consiglio di Amministrazione;
4) Determinazione del compenso degli amministratori;
5) Informativa sulle politiche di remunerazione;
6) Copertura assicurativa dei membri del Consiglio di Amministrazione e
dei dirigenti;
7) Esame proposte di aggregazione;
8) Determinazione del prezzo delle azioni ai sensi dell’art. 6, lettera b) dello
statuto;
9) Determinazione del numero massimo delle azioni che potranno essere
emesse nel corso dell’anno 2014 con delibera del Consiglio di
Amministrazione.
I soci che sono in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata hanno diritto di intervenire in assemblea e, se
iscritti nel libro dei soci da almeno 90 giorni, di esercitarvi il diritto di voto.
Ogni socio ha diritto a un voto, qualunque sia il numero delle azioni di cui è
intestatario.
E’ ammessa la rappresentanza di un socio da parte di altro socio che non sia
amministratore, sindaco o dipendente della società.
La delega, compilata con l’osservanza delle norme di legge, vale sia per la
prima che per la seconda convocazione.
Perché le deleghe siano valide, la firma del delegante dovrà essere autenticata da un pubblico ufficiale a ciò abilitato o da un dirigente o funzionario o
titolare di dipendenza della Banca.
Ogni socio non può rappresentare per delega più di un socio. Non è ammessa
la rappresentanza da parte di persone non socie, anche se munite di mandato
generale.
I soci minori possono essere tutti rappresentati in assemblea da chi ne ha la
legale rappresentanza, anche se questi sia amministratore, sindaco o dipendente, e altresì nel caso in cui il legale rappresentante non sia socio.
Per il rilascio di delega occorre utilizzare l’apposito riquadro contenuto nel
modulo di “certificazione” o il modello di delega messo a disposizione presso le filiali e nella sezione “Informativa Societaria” del sito internet
www.bpetna.it.
Non è ammesso il voto per corrispondenza.
I soci aventi diritto di intervenire all’Assemblea e ad esercitarvi il diritto di
voto sono, in atto, n. 750 titolari complessivamente di n. 1.827.579 azioni
ordinarie; salve successive variazioni.
Il presente avviso è pubblicato anche sul sito internet www.bpetna.it.
Deposito dei documenti assembleari secondo legge presso la sede sociale.
Bronte, 4 aprile 2014
Il presidente
dott. Filippo Azzia
www.bpetna.it
PROGETTO DEFINITIVO.
Avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo
preordinato all’esproprio
Ai sensi e per gli effetti dei seguenti articoli di legge:
• Art.11 del DPR 327/01 e s.m. e i.
• Artt.7 e seguenti della Legge 241/90 e s.m. e i.
L’ANAS S.p.A., nella qualità di Società espropriante delle aree occorrenti ai lavori lungo la “Strada S.S. n. 219 “Gubbio - Pian d’Assino”.
Tratto Gubbio-Umbertide - 2° Lotto Mocaiana - Umbertide - 1° Stralcio Mocaiana - Pietralunga
AVVISA
dell’avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo dei lavori citati in oggetto tramite Conferenza di Servizi ai fini del
rilascio, ad opera degli Enti preposti, di pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta e assensi prescritti dalle vigenti norme, per
l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio relativo alle aree interessate ai lavori stessi.
Il Responsabile del Procedimento è l’Ing. Nicola Dinnella - in servizio presso la Direzione Centrale Progettazione di ANAS S.p.A.
Il procedimento in oggetto interessa il comune di Gubbio in provincia di Perugia.
Gli atti relativi al progetto dell’opera sono depositati presso il Comune di Gubbio - Piazza Grande, 9 - 06024 GUBBIO e presso il
Compartimento della Viabilità per l’Umbria - Via XX Settembre, 33, 06121 PERUGIA dove potranno essere consultati, nei giorni e negli
orari di ricevimento al pubblico.
Per giorni 30 (trenta) a decorrere dalla data del presente avviso - a pena di decadenza - gli eventuali portatori di interessi pubblici
o privati, potranno far pervenire al Responsabile del Procedimento, presso ANAS S.p.A. - Direzione Centrale Progettazione - via
Monzambano, 10 - 00185 Roma le proprie osservazioni (idonee memorie scritte e documenti a mezzo raccomandata A.R.), indicando
sulla busta “Strada S.S. n. 219 “Gubbio-Pian d’Assino” - 1° Stralcio Mocaiana-Pietralunga. OSSERVAZIONI INTEGRAZIONE
PROCEDIMENTO DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ”, che saranno valutate da questa Società, qualora pertinenti all’oggetto
del procedimento.
Ai sensi dell’art. 3, comma 3, del citato D.P.R. 327/2001 e s.m. e i., qualora gli intestatari non siano più i proprietari degli immobili
in esame, sono tenuti a comunicarlo alla scrivente Società entro 30 giorni, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nuovo
proprietario o comunque fornendo copia degli atti in possesso utili a ricostruire le vicende degli immobili interessati.
I dati catastali degli immobili interessati dalla presente procedura sono di seguito elencati:
COMUNE DI GUBBIO
FOGLIO 129
Part. 27, 30, 31, 38, 41, 42, 43, 45, 46, 90, 96, 98, 100: Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo,
Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri Franca - Part. 91, 97, 99: Anas
- Demanio pubblico dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) Part. 29, 88, 89, 92, 93, 94: Anas con sede in Perugia (PG) - Demanio
dello stato ramo strade con sede in Roma (RM) - Part. 37, 40: Demanio
dello stato con sede in Roma (RM).
FOGLIO 130
Part. 48: Pauselli Giovanni Battista - Part. 29, 36, 77, 539, 540:
Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo, Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri Franca - Part. 34:
Prosciutti Cesare, Prosciutti Ersilia, Prosciutti Eva, Prosciutti Guerrino
-Part. 42: Terradura Massimo - Part. 33, 49, 76: Pauselli Aldo, Pauselli
Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 45: Cicchi Fabio, Cicchi
Fabio,Terradura Giuliana, Terradura Giuliana - Part. 58, 87: Pauselli
Aldo, Pauselli Domenico - Part. 56, 57: Pettinari Fausto, Staccini Gabriella - Part. 89: Fiorucci Salvatore, Minelli Fidalma - Part. 85, 86: Carlini
Piero - Part. 74: Fiorucci Gueriero - Part. 60: Anquez Marie Therese Simone - Part. 25, 78: Biancarelli Giuseppe - Part. 27, 32: Anas con sede
in Perugia (PG) - Demanio dello stato ramo strade con sede in Roma
(RM) - Part. 37, 88: Demanio dello stato con sede in Roma (RM) - Part.
19: Provincia di Perugia con sede in Perugia (PG).
FOGLIO 131
Part. 109: Pauselli Giovanni Battista - Part. 104, 107, 108, 1516: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 18, 82,
90, 91, 92, 101, 127, 1401, 1405, 1408, 1409, 1410, 1411, 1412, 1413:
Bellemare Daniel, Makrisopoulos Konstantinos - Part. 111: Anas con
sede in Perugia (PG)-Demanio dello stato ramo strade con sede in
Roma (RM) - Part. 102: Demanio dello stato con sede in Roma (RM) Part. 1415: Comune di Gubbio.
FOGLIO 132
Part. 97, 161: Pauselli Aldo, Pauselli Domenico, Pauselli Giovanni Battista - Part. 196, 205: Brunetti Anna, Fiorucci Fabrizio, Fiorucci Marta
- Part. 81, 204, 206: Brunetti Anna, Fiorucci Fabrizio, Fiorucci Marta
- Part. 197: El Adlaoui Azeddine - Part. 183: Minelli Aflio, Paciotti Sandrina - Part. 98, 174, 181: Bartolini Ada - Part. 176, 508, 509: Mischianti Margherita, Nardelli Claudio - Part. 100, 101, 103: Pascolini Maria
Luisa - Part. 233: Procacci Giuseppe - Part. 78, 80, 112, 113: Brugnoni
Giuseppa - Part. 159: Anas con sede in Perugia (PG)-Demanio dello
stato ramo strade con sede in Roma (RM).
FOGLIO 133
Part. 60: Brugnoni Giuseppa - Part. 61, 62, 166: Pierucci Alvaro,
Pierucci Giuseppe - Part. 167: Agostinelli Rinaldo - Part. 70: Centogambe Sonia - Part. 55: Pauselli Aldo - Part. 56: Tomassini Maria Paola
- Part. 72: Chiocci Paola, Morelli Irene - Part. 158: Uccellani Sabrina
- Part. 148: Tomassini Aldo, Tomassini Antonella, Tomassini Gianni
- Part. 619, 620: Manuali Giuseppe - Part. 75: Montanari Giuseppe Part. 114: Anas con sede in Perugia (PG) - Demanio dello stato ramo
strade con sede in Roma (RM) - Part. 65, 69: Demanio dello stato con
sede in Roma (RM).
FOGLIO 134
Part. 173, 309: Cecchetti Palma, Scesi Fausto - Part. 174: Cecchetti
Palma, Scesi Fausto - Part. 1001: Cecchetti Clara - Part. 176: Fabretti
Franca - Part. 164, 501: Biancarelli Giuseppe - Part. 1154: Montanari
Giuseppe, Montanari Rosa - Part. 1164: Bartolini Giovanni, Pierotti Alda
- Part. 492: Biancarelli Gino - Part. 372: Biccari Giuseppe - Part. 1362:
Milleruote di Fiorucci Gueriero Pascolini Marino e Soriani Luciana in Fiorucci s.n.c. con sede in Gubbio - Part. 1153, 1170: Comune di Gubbio
con sede in Gubbio (PG)
FOGLIO 153
Part. 75, 77, 78: Baldinelli Daniela, Bartolini Andrea, Bartolini Dino, Bartolini Franco, Bartolini Giancarlo, Bartolini Luca, Bartolini Matteo, Lepri
Franca - Part. 74, 76: Anas - Demanio pubblico dello stato ramo strade
con sede in Roma (RM).
Il Direttore Centrale Progettazione
Ing. Ugo Dibennardo
VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA
Tel. 06/44461 - Fax 06/4454956 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it
RCS MediaGroup SpA Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Comunicato preventivo a norma della Legge n. 28 del 22/2/2000,
nonché delle delibere n. 138/14/CONS - 139/14/CONS – 140/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per l’elezione
dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia, per l’elezione diretta dei Sindaci, dei Consigli comunali e circoscrizionali, nonché per le elezioni del Presidente
della Giunta Regionale e per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Regioni Abruzzo e Piemonte indette per il giorno 25 maggio 2014.
T A R I F F E E L E T T O R A L I 2 01 4 - D I G I T A L A D V E R T I S I N G
Il presente Listino indica i formati e i mezzi digitali disponibili per la comunicazione dei Partiti Politici in periodo Elettorale.
Guida ai prezzi dei formati Online: I prezzi dei formati online sono espressi in € CPM
Come identificare il prezzo dei formati? Per identificare il prezzo va associata la sezione desiderata al formato: ad esempio il prezzo del formato Medium Rectangle Top in Homepage di Corriere è 10,00 € CPM (Corriere Homepage = Categoria Prezzo 2).
Formati
Leaderboard
Pushbar
1
2
Giant Pushbar
Masthead
3
3
Masthead Video 3
Medium Rectangle Top
Medium Rectangle Bottom
X-Video
Half Page
Pre-roll
4
6
7
Categoria Prezzo 1
€ 6,00
€ 5,00
n.d.
n.d.
n.d.
€ 6,00
€ 3,00
n.d.
n.d.
n.d.
Categoria Prezzo 1
Corriere ROS
Gazzetta ROS
Sezioni disponibili per
categoria di prezzo
Categoria Prezzo 2
€ 9,00
€ 6,00
€ 12,00
€ 27,00
€ 40,00
€ 10,00
€ 6,00
€ 33,00
€ 24,00
n.d.
Categoria Prezzo 2
Corriere Homepage
Gazzetta Homepage
Kelkoo ROS
Tabella Prezzi in € CPM
Categoria Prezzo 3
€ 11,00
€ 7,00
€ 14,00
€ 30,00
€ 44,00
€ 12,00
€ 6,00
€ 40,00
€ 29,00
€ 36,00
Tabella categoria prezzo Formati Online
Categoria Prezzo 3
Corriere TV
Gazzetta TV
Corriere Milano
Corriere Roma
Corriere del Veneto
Corriere Brescia
Corriere Bergamo
Corriere di Bologna
Corriere Fiorentino
Corriere del Mezzogiorno-Campania
Corriere del Mezzogiorno-Sicilia
Corriere del Mezzogiorno-Puglia
Oggi ROS
Categoria Prezzo 4
€ 14,00
€ 9,00
€ 16,00
€ 32,00
€ 47,00
€ 16,00
n.d.
€ 40,00
€ 29,00
n.d.
Categoria Prezzo 4
Living ROS
Categoria Prezzo 5
€ 21,00
€ 13,00
€ 24,00
€ 34,00
€ 50,00
€ 24,00
n.d.
€ 51,00
€ 38,00
n.d.
Categoria Prezzo 5
Io donna ROS
MOBILE E TABLET
FORMATI ONLINE
Come identificare le quantità disponibili per la pianificazione? Le quantità sono comunicate direttamente in fase di richiesta di pianifcazione in base alle effettive disponibilità di bacino.
Mezzo
Formato
Prezzi in € CPM
Mobile Corriere
Mobile Gazzetta
Oggi Mobile
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€ 20,00
€ 20,00
€ 20,00
Mezzo
Formato
Modalità di vendita Slot
Prezzo per Slot
Corriere Mobile app. iPhone
Gazzetta Mobile app. iPhone
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Rotazione 20% SOV
Rotazione 20% SOV
€ 2.700,00
€ 2.000,00
Mezzo
Formato
Modalità di vendita Slot
Prezzo per Slot
Corrriere della Sera
Digital Edition
Digital Edition
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Sponsor sessione
20% SOV
€ 14.700,00
1
Formato Leaderboard non è disponibile su Corriere TV e Gazzetta TV
2
Formato Pushbar non è disponibile su Corriere TV, Gazzetta TV, siti Informazione Locale di Corriere
3
Formati Giant Pushbar, Masthead, Masthead Video non sono disponibili su Corriere TV, Gazzetta
TV, siti Informazione Locale di Corriere
4
Formato Medium Rectangle Bottom non è disponibile su Oggi, Kelkoo, Corriere TV , Gazzetta TV
5
Formato X-Video non sono disponibili per Corriere TV, Gazzetta TV, Kelkoo
6
Formato Half Page non è disponibile su siti Informazione Locale di Corriere, Gazzetta HP, Kelkoo,
Corriere TV e Gazzetta TV
7
Pre-roll è disponibile solo su Corriere TV e Gazzetta TV
SONO PRENOTABILI SOLO I FORMATI INDICATI.
AT T E N Z I O N E : t u t t i i p r e z z i i n d i c a t i s o n o d a a s s o g g e t t a r e a d I VA
Termini per la prenotazione e la consegna dei materiali 48 ore prima del giorno di pubblicazione. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico. Le tariffe verranno
applicate a tutti i partiti e movimenti politici. Il pagamento dovrà essere sempre anticipato. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale. I messaggi devono recare l’indicazione del committente e la
dicitura “messaggio elettorale”. Non si praticano nè sconti quantità nè altri sconti, compreso lo sconto di agenzia.
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Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi elettorali sulle testate sopraindicate è depositato presso la segreteria di redazione di ogni singola testata: • Corriere della Sera • La Gazzetta dello Sport - Via Solferino, 28 - Milano - Tel. 02 62821 / Piazza Venezia
5 - Roma - Tel. 06 688281 - Bergamo - Piazza della Libertà 10 - Tel. 035 411000 - Brescia - Via Crispi 3 - Tel. 030 29941 • Corriere dell’Alto Adige - Editoriale Trentino Alto Adige srl - Via Dante, 5 - 39100 Bolzano (Bz) - Tel. 0471 999111 • Corriere del Trentino - Editoriale Trentino
Alto Adige srl - Via delle Missioni Africane, 17 - 38100 Trento (Tn) - Tel. 0461 211311 • Corriere di Bologna - Editoriale Corriere di Bologna srl - Via Baruzzi, 1/2 - 40138 Bologna - Tel. 051 3951201 • Corriere Fiorentino - Editoriale Fiorentino srl - Lungarno delle Grazie, 22 - 50122
Firenze - Tel. 055/24825 • Corriere del Veneto - Editoriale del Veneto - 35131 Padova - Via F. Rismondo 2e - Tel. 049 8238811 • Corriere del Mezzogiorno (Napoli e Campania) - Editoriale del Mezzogiorno - Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 7602001 • Corriere
del Mezzogiorno (Puglia) - Editoriale del Mezzogiorno - Via P. Villari, 50 - 70122 Bari (Ba) - Tel. 080 5766111 • Periodici - Via Rizzoli, 8 - Milano - Tel. 02 25841.
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Economia 37
italia: 51575551575557
L’anima del Salone L’industria del mobile e l’alleanza tra chi crea, chi produce e chi vende
Tv digitale
Il segreto italiano, artigiani dietro i designer
Ti Media, intesa
con l’Espresso
Cir rinvia i conti
Il caso di BrianzaDistrict e i primi passi nel commercio elettronico
Arrivano al Salone del Mobile con le famiglie. Si mimetizzano tra i visitatori ma poi
non resistono e accarezzano i
gioielli del design italiano che
hanno concorso a realizzare.
Sono gli artigiani della filiera
dell’arredo, vivono e lavorano
nell’arco di 200 chilometri da
Milano e senza di loro l’industria italiana non sarebbe capace di fare la differenza. Il
grande successo dell’esposizione milanese ha, infatti, alla
base un modello imprenditoriale che per ora non ha rivali
nel mondo. Un modello integrato che vede la stretta cooperazione tra l’artigiano, l’industriale e il designer (magari
straniero). Per ogni posto di
lavoro diretto in fabbrica ce
ne sono almeno altri sette
«diffusi» nel territorio e quasi
sempre si tratta di piccole imprese artigiane capaci di performance uniche dal punto di
vista tecnologico e innovativo. I rapporti sono ancora all’antica, si fanno accordi senza l’intervento degli studi legali ma con una semplice
stretta di mano. L’industriale
sa che senza i suoi migliori
fornitori non riuscirebbe a
raggiungere l’eccellenza e per
questo motivo li coccola.
Qualche volta spende il suo
nome in banca perché venga
riconosciuto loro un rating
migliore. Sembrano scene da
piccolo mondo antico, invece,
come testimonia lo straordinario successo del Salone,
rappresentano l’Italia che ha
saputo battere la globalizzazione.
Maurizio Riva è un imprenditore di Cantù che fa
mobili straordinari e che ha
deciso di creare una rete tra 9
aziende che si mettono insieme con un nome in comune
(forse BrianzaDistrict) e
aprono piccoli negozi per
vendere i loro prodotti in giro
per il mondo. Riva ha capito
che se la produzione è il punto forte degli italiani la distribuzione è il tallone d’Achille.
E allora vuole adottare quello
che chiama «il modello Farinetti», moltiplicare le reti tra
imprese e creare delle piccole
Eataly dell’arredamento italiano. In Brianza Riva pensa
che sia possibile mobilitare
almeno 100 artigiani e 600 architetti, scegliere i prodotti
migliori e creare una catalogo
online da mandare in giro per
I numeri del settore
2013 (in miliardi, Variazione
preconsuntivo) % sul 2012
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
Consumi interni
27,4 -3,2
12,7
-5,8
4,4
-7,1
19,1
Variazione
in milioni di euro
-901
+2,4
-269
-1.466
Addetti
2013
Variazione
% sul 2012
+296
Imprese
366.832 67.222
-1,8
(- 6.821)
-3,5
(- 2.411)
Fonte: FederlegnoArredo
D’ARCO
Il mattone
Risanamento, c’è l’accordo per Parigi
Nove immobili agli arabi, uno a Zunino
MILANO — Risanamento vende il
portafoglio parigino, azzera il debito e
firma la pace con Zunino. Accordo
raggiunto sulla spartizione del
portafoglio francese della società
italiana. Il gruppo saudita
Chelsfield/The Olayan Group
acquisterà i nove immobili francesi a
eccezione di quello di Avenue
Montaigne che l’ex patron del gruppo
Luigi Zunino ha ottenuto il diritto a
rilevare per 133,4 milioni, la stessa
cifra già pattuita con il gruppo del
Medio Oriente. In cambio, Zunino e il
sistema delle holding ancora
azioniste di Risanamento che a lui
fanno capo hanno rinunciato a
opporsi in qualsiasi sede alla cessione
del portafoglio parigino. L’operazione
ha un valore complessivo di 1,225
miliardi e consentirà, secondo la nota
diffusa da Risanamento, di azzerare i
debiti finanziari sugli immobili (817
milioni al 31 marzo 2014) e avere «un
flusso positivo che, alla luce di stime
non ancora definitive, portano a
determinare la cassa disponibile a
circa 245 milioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il mondo. Perché a caccia di
nuovi mercati gli italiani
stanno ragionando sui modelli più convincenti per le
vendite al dettaglio (il retail),
per imporsi nelle gare di contract (commesse per alberghi
e per residenze) e per sperimentare le vie dell’ecommerce. A questo proposito la Kartell sta cercando dei partner
specializzati per sperimentare nuove soluzioni.
Il modello imprenditoriale
italiano, quindi, non vive solo
delle sue glorie, si interroga
anche su come migliorare.
Molti espositori del Salone
Architetti
In Brianza Riva pensa
che sia possibile
mobilitare almeno 100
artigiani e 600 architetti
usano la pelle per decorare e
ricorrono così a un’altra eccellenza italiana. Si fa strada
la consapevolezza che bisogna garantire ai nuovi punti
vendita una buona rotazione
dei prodotti perché, come dimostra Zara, le vetrine dei negozi devono cambiare spesso.
E, infine, si comincia a pensare che oltre a ottimi prodotti
bisogna saper costruire anche un «racconto» dell’azienda da vendere in giro per il
mondo.
Dario Di Vico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chiusa l’intesa tra Telecom Italia Media
e L’Espresso (Rete A) per l’integrazione
delle attività di operatore di rete per la
tv digitale terrestre. L’intesa, che dovrà
passare il setaccio dell’Agcom e che è
attesa alle battute definitive per
giugno, prevede inoltre che, una volta
compiuta l’integrazione, venga avviato
un processo di valorizzazione con la
ricerca di investitori interessati alla
«combined entity». L’integrazione fra
Timedia e Rete A, titolari
rispettivamente di tre e due multiplex
digitali, «darà luogo al principale
operatore di rete indipendente in
Italia». L’operazione verrà realizzata
mediante conferimento da parte del
gruppo Espresso del 100% delle azioni
di Rete A in Timedia. Ad esito del
conferimento, Timedia e l’Espresso
deterranno rispettivamente il 70% e il
30% delle azioni della società a cui farà
capo l’intero capitale di Rete A. La
partecipazione in All Music rimarrà di
proprietà dell’Espresso. Rispetto alla
nuova società, Timedia avrà il diritto
di nominare la maggioranza dei
consiglieri incluso l’amministratore
delegato mentre il gruppo l’Espresso
indicherà il presidente. Timedia si è
inoltre riservata un’opzione di
acquisto del diritto d’uso (esclusa
quindi l’infrastruttura e i clienti) di
una delle cinque frequenze. Sempre
ieri Carlo De Benedetti è stato nel
pomeriggio a Palazzo Chigi mentre Cir
ha comunicato che il consiglio di
amministrazione per l’approvazione
del bilancio, in programma per il 14
aprile, slitterà al 28 aprile per «tenere
conto degli eventuali progressi dei
negoziati in corso tra la controllata
Sorgenia e le banche creditrici».
Massimo Sideri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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38
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
TRIBUNALI DI MILANO E RIMINI
Eni S.p.A.
Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1
Capitale sociale € 4.005.358.876,00 i.v.
Registro Imprese di Roma, Codice Fiscale 00484960588
Partita IVA 00905811006 – R.E.A. Roma n. 756453
Estratto di bando di gara
Ente aggiudicatore: Eni S.p.A.
Tipo di procedura: negoziata
Tipo di appalto: servizi
Oggetto dell’appalto: Servizi di Market Intelligence generico
Luogo di consegna/di esecuzione della prestazione: sede del
Candidato e/o presso le sedi centrali e/o periferiche del Committente
o di suoi Contrattisti in Italia e/o all’estero
Durata: 36 mesi dall’aggiudicazione dell’appalto. L’Ente Aggiudicatore
si riserva la facoltà di estendere la durata del/i contratto/i per un
periodo opzionale di 12 mesi + ulteriori 12 mesi
Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione:
24/04/2014
Testo integrale del Bando: il testo integrale del Bando è stato
pubblicato in data 19/03/2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea (GUUE) con il numero 2014/S 055-092882, ed è disponibile
sul sito https://eprocurement.eni.it
Eni S.p.A. - Global Procurement and Strategic Sourcing via Emilia 1,
20097 San Donato Milanese (Mi)
CONSIP S.p.A. a socio unico
Via Isonzo, n. 19/E
00198 - Roma
AVVISO PER ESTRATTO DEL BANDO DI GARA
E’ indetta una gara a procedura ristretta, ai sensi dell’art.
54 del D.Lgs. n. 163/2006, avente ad oggetto la fornitura
dei sistemi di collegamenti per i siti di Disaster Recovery
di SOGEI. La gara è aggiudicata secondo il criterio del
prezzo più basso. La base d’asta è Euro 1.944.720.
Termine di presentazione delle domande di partecipazione: entro le ore 12:00 del 21/05/2014. Il testo integrale del
Bando di gara è stato pubblicato sulle GUUE e sulla GURI
alle quali è stato inviato il 28/03/2014 e può essere consultato e prelevato (unitamente al relativo Documento
descrittivo) su: www.consip.it e www.sogei.it.
L’Amministratore Delegato (Dott. Domenico Casalino)
39
italia: 51575551575557
ESTRATTO AVVISO DI GARA AGGIUDICATA
ENTE APPALTANTE: Azienda Gestione Edifici Comunali del Comune di Verona, Via E. Noris 1, 37121 Verona - Tel. 045/8051311, Fax 045/8051308.
OGGETTO DELL’APPALTO: Servizio di vigilanza, telesorveglianza e televigilanza di immobili in gestione
ad Agec - Cod. CIG 5386362688.
CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Prezzo più basso.
AGGIUDICATARIA: C.I.V.I.S. SPA Via Piero della
Francesca, 45 - 20154 Milano.
Verona, 04/04/2014
Il Responsabile del Procedimento
Ing. Pietro Padovani
AGENZIA DELLE ENTRATE
Direzione Regionale della Campania
Settore Gestione Risorse
Ufficio Risorse Materiali
BANDO DI GARA
CIG 566801304C - Prot. n. 2014/16492
E’ indetta procedura aperta per l’affidamento in
concessione del servizio di gestione della mensa
presso il Palazzo degli Uffici Finanziari in Napoli
alla Via Diaz n. 11 - Amministrazione: Agenzia delle
Entrate - sede legale: Via C. Colombo, n. 426 c/d 00145 Roma - Direzione Regionale della Campania
- Ufficio Risorse Materiali - Via Diaz, 11 - 80134 Napoli. - Criterio: offerta economicamente più vantaggiosa - Durata servizio: sei anni - Valore:
€ 600.650,00 - Base asta: € 15,00 IVA inclusa
(somma prezzi base asta 3 menù). - Termine ricezione offerte: 30/05/2014 - Apertura: 05/06/2014
- Bando e documenti di gara sono disponibili sul
sito campania.agenziaentrate.it
IL DIRETTORE REGIONALE
Libero Angelillis
Sezione Fallimentare
Fallimento Poligest Srl in liquidazione (MI)
Fallimento Metha Gestioni S.r.l. a socio unico in liquidazione (RN)
recapiti per la corrispondenza a mezzo PEC:
[email protected] - [email protected]
AVVISO RECANTE INVITO AD OFFRIRE
PER L’AFFITTO DI RAMI DI AZIENDA OPERANTI NEL SETTORE ALBERGHIERO
I Curatori dei Fallimenti Poligest Srl in liquidazione (Tribunale di Milano, R.G. 258/2014) e Metha
Gestioni Srl con socio unico in liquidazione (Tribunale di Rimini, R.G. 63/2013)
SONO INTERESSATI
a ricevere, entro il 30 aprile 2014, offerte non vincolanti per le procedure, per l’affitto finalizzato
alla successiva vendita della totalità dei 20 rami di azienda di seguito descritti:
1) Azienda alberghiera denominata Florence Business esercitata a Firenze in Via Pantano n.16.
Categoria tre stelle, 72 camere;
2) Azienda alberghiera denominata Watttredici esercitata a Milano in Via G, Watt n.13. Categoria
4 stelle, 87 camere;
3) Azienda alberghiera denominata Hotel Corso Genova esercitata a Milano in Via Conca del Naviglio. Categoria 3 stelle, 105 camere;
4) Azienda alberghiera denominata Hotel Bicocca esercitata a Milano in Via della Giustizia n.10.
Categoria 4 stelle, 145 camere;
5) Azienda alberghiera denominata Hotel San Siro esercitata a Milano in Via Gaetano Airaghi
n.125. Categoria 4 stelle, 234 camere;
6) Azienda alberghiera denominata Holiday Inn Turin esercitata a Torino in Via Paolo Gaidano
n.113. Categoria 4 stelle, 100 camere;
7) Azienda alberghiera denominata Holiday Inn Express esercitata a Tavagnacco (Udine) in Via
Trento. Categoria 4 stelle, 120 camere;
8) Azienda alberghiera denominata Cascina Palace Hotel esercitata a Roma in Via Benigni n.7.
Categoria 3 stelle, 81 camere.
9) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Milano Plus Centrale esercitata in Milano Via Napo
Torriani n. 28. Categoria 3 stelle, 71 camere.
10) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Roma Z3 esercitata in Roma Via Amos Zanibelli. Categoria 4 stelle, 260 camere.
11) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Cagliari S.Maria esercitata in Cagliari Via S.Maria
Chiara. Categoria 3 stelle, 129 camere.
12) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Catania Ognina esercitata in Catania Via Messina
n. 628. Categoria 3 stelle, 66 camere.
13) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Torino Moncalieri esercitata in Moncalieri (TO)
Strada Palera n. 96. Categoria 4 stelle, 80 camere.
14) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Palermo esercitata in Palermo Viale Regione Siciliana. Categoria 4 stelle, 95 camere.
15) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Piacenza esercitata in Piacenza Via Emilia Pavese
n. 114/A. Categoria 3 stelle, 71 camere.
16) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Pomezia esercitata in Pomezia (Roma) Via Santo
Domingo n. 15. Categoria 4 stelle, 95 camere.
17) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Milano Malpensa esercitata in Somma Lombardo frazione Case Nuove Via della Chiesa n. 27. Categoria 4 stelle, 137 camere.
18) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Pisa Migliarino esercitata in Migliarino (PI) S.S.
Aurelia km 342.Categoria 4 stelle, 62 camere.
19) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Milano Lorenteggio esercitata in Milano Via Lorenteggio n. 278. Categoria 4 stelle, 128 camere.
20) Azienda alberghiera denominata Idea Hotel Plus Savona esercitata in Savona Via Stalingrado
n. 94. Categoria 4 stelle, 102 camere.
Maggiori informazioni possono essere acquisite presso gli studi dei curatori fallimentari agli indirizzi di posta elettronica certificata sopra indicati.
Si precisa che il presente annuncio non costituisce proposta né offerta al pubblico ex art. 1336
c.c. né sollecitazione al pubblico risparmio, né impegnano in alcun modo le curatele fallimentari.
Milano - Rimini, 4 aprile 2014
I Curatori dei fallimenti
Dott. Lorenzo Buraggi
Dott. Silvano Cremonesi
Dott. Cristiano del Torre
Dott. Claudio Ferrario
Dott. Giuseppe Chiarelli
MILANO SERRAVALLE
MILANO TANGENZIALI S.p.A.
(Società soggetta ad attività di direzione e
coordinamento della Provincia di Milano)
Sede legale: Via Del Bosco Rinnovato, 4/A
20090 Assago MI
AVVISO DI ESITO GARA SERVIZI 01/14
(per estratto)
Si comunica che in data 01/04/2014 è stato
aggiudicato a seguito di Procedura Aperta
l’affidamento del “Servizio di gestione di una
piattaforma elettronica per l’effettuazione di
gare telematiche e la gestione degli elenchi di
operatori economici”. CIG: 5350984BAD - CPV:
72212312-9 servizi di programmazione di software per pubblicazioni elettroniche. Importo
complessivo a base di gara: Euro 190.000,00
comprensivo di costi per la sicurezza pari a Euro
0,00. Durata: 36 mesi decorrenti dalla data di effettivo inizio dell’operatività del nuovo sistema.
Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri indicati
nella documentazione di gara - Offerta Tecnica:
punti max 70/100 - Offerta Economica: punti
max 30/100. Numero offerte ricevute: 1. Aggiudicataria: i-Faber S.p.A. - Via Livio Cambi, 1 20151 Milano MI. Importo complessivo aggiudicato: Euro 119.698,00.
Il Direttore Generale - Avv. Mario Martino
UNIONE EUROPEA
TRIBUNALE CIVILE DI VENEZIA
SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA
Nel procedimento n. 4295/2013 zione e comunque l’offerta in vendita nonché la pubblicizzazione di
G.D. Dott.ssa Rita Rigoni
formaggio recante la dizione
promosso da
CONSORZIO PER LA TUTELA DEL “Asiago” abbinata con la parola
FORMAGGIO ASIAGO con gli Avv.ti “L’ORIGINALE”;
F. Seno, S. Francini, A. Petti e S. Gi- 2) autorizza il sequestro di tutti i
prodotti formaggio e del relativo
raldi
materiale pubblicitario recanti la
Ricorrente - predetta indicazione, presso la
contro
sede del Consorzio resistente,
CONSORZIO TRA I CASEIFICI nonché presso le sue unità locali,
DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO magazzini succursali, sedi seconSCARL, in persona del presidente darie, pertinenze nonché, ai sensi
del c.d.a. e legale rappresentante p.t. dell’art. 130, quarto comma CPI,
Resistente - anche presso terzi, purché si tratti
di prodotti offerti o messi in comCosi ha statuito
mercio dalla predetta società;
(omissis)
3) ordina il ritiro dal commercio di
tutti i prodotti formaggio e del reP.Q.M.
1) inibisce al Consorzio tra i Caseifici lativo materiale pubblicitario redell’Altopiano di Asiago s.c.a.r.l., canti la predetta indicazione;
in persona del presidente del (omissis)
c.d.a. e legale rappresentane p.t., Venezia, 20 luglio 2013
Il Giudice Designato
con sede in Asiago (VI), Via F. BaDott.ssa Rita Rigoni
racca n. 14, la commercializza-
REGIONE CALABRIA
REPUBBLICA ITALIANA
POR Calabria FESR e POR Calabria FSE 2007/2013 - Avvisi di Selezione per l’Assistenza
Tecnica ed il supporto ai Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi Regionali
Ente Appaltante: Regione Calabria - Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria
eDipartimento Lavoro, Politiche della famiglia, Formazione professionale, Cooperazione e
Volontariato
Avvisi approvati con DDS n. 3054 del 18/03/2014 per la:
- Selezione di n. 5 (cinque) esperti esterni per l incarico di giornalisti con funzioni di redattore
ordinario per le attività di comunicazione previste dai Piani di Comunicazione dei Programmi
Operativi FESR e FSE 2007/2013;
- Selezione del Responsabile tecnico dell’Area “Comunicazione con i Media” e Direttore
Responsabile della testata giornalistica “Calabria Web”;
- Selezione di 7 (sette) esperti esterni (Figure Professionali: n. 2 Writer, n. 1 Grafico, n. 2
Account, n. 1 Redattore multimediale,n. 1 Web Designer) per l Area “Comunicazione Integrata Eventi e Progetti Strategici Orizzontali”;
- Selezione di un esperto esterno di elevata specializzazione e comprovata competenza ed
esperienza professionale per l incarico del Responsabile tecnico dell’Area “Comunicazione
Integrata Eventi e Progetti Strategici Orizzontali”.
- Allegato 1 Domanda di partecipazione;
- Allegato 2 Curriculum vitae;
- Allegato 3 Fac-simile relazione competenze e attività professionale.
Scadenza Avvisi: 20 giorni a partire dal giorno successivo dalla data di pubblicazione - BURC
alla Parte III n. 13 del 24/03/2014.
Contatti per informazioni: dr.ssa Rosa Conforti tel. 0961.853400 mail: [email protected].
Documentazione disponibile sul sito istituzionale www.regione.calabria.it.
I Dirigenti
FERROVIENORD S.P.A.
Per la pubblicità legale e finanziaria
rivolgersi a:
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Via Rizzoli, 8
20132 Milano
Tel. 02 2584 6665
02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Vico II San Nicola
alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11
Fax 081 49 777 12
Via Valentino
Mazzola, 66/D
00142 Roma
Tel. 06 6882 8650
Fax 06 6882 8682
Via Villari, 50
70122 Bari
Tel. 080 5760 111
Fax 080 5760 126
Sede legale: Piazzale Cadorna n. 14/16 - 20123 MILANO - Telefono 0285114250 - Telefax 0285114621
AVVISO DI GARA
Viene indetta la gara a procedura aperta ai sensi del D.Lgs. 163/06 per l’affidamento dei seguenti lavori: APPALTO PER L’AFFIDAMENTO DI TUTTI I LAVORI E LE FORNITURE NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI COLLEGAMENTO FERROVIARIO T1-T2 MALPENSA LOTTO 2 E DELLA RELATIVA PROGETTAZIONE ESECUTIVA. CIG 56959048AB. Importo a base d’asta:
€ 58.482.280,74 così articolata: - importo dei LAVORI : € 57.826.711,05 di cui € 57.432.836,31 a corpo e € 393.874,74 a misura;
- importo degli ONERI PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA soggetti a ribasso d’asta: € 655.569,69. Da tale importo sono esclusi
gli oneri relativi al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, trattandosi di attività sviluppate dalla Committente. Costituisce importo degli ONERI PER LA SICUREZZA non soggetti a ribasso d’asta, la somma di € 3.948.943,80, di cui € 3.439.006,42
per oneri diretti ed € 509.937,38 per oneri specifici. Somma assicurata € 59.000.000,00 ai sensi dell’art. 125 del D.P.R. 207/10.
CATEGORIE E CLASSIFICHE PER LAVORI INDIVIDUATE AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE
DEL PRESENTE AVVISO. Categoria prevalente: OG3 - Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane, ecc. € 21.283.950,28- Classifica VIII; Altre Categorie Scorporabili: - OS13 - Strutture prefabbricate in c.a. - €9.302.200,56 - Classifica
VI; - OS21 - Opere strutturali speciali - € 5.734.237,91 - Classifica V*; - OG11 - Impianti tecnologici - € 4.271.185,14 - Classifica
V; - OS9 - Impianti per la segnaletica luminosa e la sicurezza del traffico - € 3.932.034,64 - Classifica IV bis*; - OS 29 - Armamento
ferroviario - € 3.929.904,25- Classifica IV bis*; - OS 19 - Impianti di reti di telecomunicazione - € 2.972.913,12 - Classifica IV*; OS1 - Lavori in terra - € 1.937.825,56- Classifica IV; - OS27 - Impianti per la trazione elettrica - € 1.850.068,26 - Classifica IV; OG13 - Opere di ingegneria naturalistica - € 1.466.517,35 - Classifica III bis; - OS8 - Finiture di opere generali di natura tecnica € 1.145.873,98 - Classifica III*. * CON AUMENTO DI 1/5. CATEGORIE E CLASSIFICHE PER PROGETTAZIONE ESECUTIVA INDIVIDUATE AI SENSI DEL D.M.243/13. STRUTTURE - S.05 - Dighe, Conche, Elevatori, Opere di ritenuta e di difesa, rilevati, colmate.
Gallerie, Opere sotterranee e subacquee, Fondazioni speciali - € 34.389.844,00. IMPIANTI - IA.03 - Impianti elettrici in genere, impianti di illuminazione, telefonici, di rivelazione incendi, fotovoltaici, a corredo di edifici e costruzioni di importanza corrente - singole
apparecchiature per laboratori e impianti pilota di tipo semplice - € 4.271.185,00. TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA
COMUNICAZIONE - T.02 - Reti locali e geografiche, cablaggi strutturati, impianti in fibra ottica, Impianti di videosorveglianza, controllo accessi, identificazione targhe di veicoli ecc. Sistemi wireless, reti wifi, ponti radio - € 2.972.913,00. IMPIANTI - IB.09 Centrali idroelettriche ordinarie Stazioni di trasformazioni e di conversione impianti di trazione elettrica - € 1.850.068,00. IMPIANTI
- IA.04 - Impianti elettrici in genere, impianti di illuminazione, telefonici, di sicurezza , di rivelazione incendi , fotovoltaici, a corredo
di edifici e costruzioni complessi -cablaggi strutturati impianti in fibra ottica singole apparecchiature per laboratori e impianti
pilota di tipo complesso - € 3.932.035,00. INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’ - V.02 - Strade, linee tramviarie, ferrovie, strade
ferrate, di tipo ordinario, escluse le opere d’arte da compensarsi a parte Piste ciclabili - € 9.683.449,00. IDRAULICA - D.02 - Bonifiche ed irrigazioni a deflusso naturale, sistemazione di corsi d’acqua e di bacini montani - € 217.279,00. Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 83 del D.Lgs. 163/06) in base ai seguenti criteri: Offerta
economica = 60 punti; Offerta tecnica = 40 punti. Le offerte, redatte in lingua italiana, dovranno pervenire entro le ore 12,00 del
giorno 26/05/2014 a FERROVIENORD S.P.A. - P.LE CADORNA N. 14/16 - UFFICIO PROTOCOLLO - 20123 MILANO. Il bando integrale
di gara è stato pubblicato sulla GUCE S 69 del 08/04/2014 ed inviato per la pubblicazione alla GURI il giorno 08/04/2014. Il bando
integrale di gara è altresì disponibile presso il Servizio Gare, Appalti ed Acquisti - sito in Milano - P.le Cadorna n. 14, nonché all’indirizzo internet www.fnmgroup.it. e sul sito dell’Osservatorio Regionale Contratti Pubblici Regione Lombardia.
L’AMMINISTRATORE DELEGATO - DOTT. ING. MARCO BARRA CARACCIOLO
REGIONE LOMBARDIA - GIUNTA REGIONALE
Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo
Provvedimento della Conferenza di Servizi: “Progetto delle nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza
del lago d’Idro”*. In data 17 aprile 2013 è stato emanato il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale
n. DVADEC-2013-0000107 con esito positivo con prescrizioni relativo al progetto di “Realizzazione delle nuove
opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d’Idro” localizzato nel territorio del comune di Idro e di
Lavenone, in provincia di Brescia, presentato in data 20 giugno 2011, tale provvedimento è stato pubblicato
sulla G.U. Parte II n. 60 del 23 maggio 2013. In data 7 marzo 2014 è stato altresì emanato il decreto n. 1949
della U.O Difesa del Suolo della DG Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, quale provvedimento finale di
conclusione del procedimento da parte dell’Amministrazione procedente ai sensi dell’art. 14 ter, comma 6 bis
della Legge n.241/1990, tale provvedimento è già stato pubblicato sul BURL Serie Ordinaria n. 11 del 12 marzo
2014. Il testo integrale del provvedimento finale di conclusione del procedimento, corredato dagli allegati che
ne costituiscono parte integrante, è disponibile sulla homepage del sito www.lagodidro.regione.lombardia.it.
Il responsabile del procedimento
il dirigente dell’UO Difesa del suolo
Dario Fossati
*Incluso nell’Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione
del rischio idrogeologico attuato dal Commissario Straordinario ministeriale Prof. Carlo Maria Marino.
INVITALIA ATTIVITÀ PRODUTTIVE S.P.A.
AVVISO DI PUBBLICAZIONE BANDO
Invitalia Attività Produttive S.p.A. avvisa che sul sito
www.invitaliattivitaprodutttive.it nella sezione “BANDI” è
pubblicato il BANDO INTEGRALE PER L’ISTITUZIONE
DELL’ELENCO PROFESSIONISTI 2014 CUI AFFIDARE
INCARICHI PROFESSIONALI DI SERVIZI TECNICI DI
INGEGNERIA E ARCHITETTURA. I soggetti che intendono
presentare domanda per l’inserimento nel suddetto
elenco dovranno presentare istanza, entro le ore 12,00 del
31 maggio 2014 secondo le modalità previste nel suddetto
uttive.it
Bando pubblicato sul sito www.invitaliattivitaprrodu
L’Amministratore delegato: Dott. Giovanni Squitieri
FONDAZIONE UNIVERSITARIA
DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO
ANNULLAMENTO BANDO DI SELEZIONE PARTNER
PER IL SERVIZIO INTEGRATO DI PULIZIA PER LE AREE
DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO
Attesa la rilevata necessità di procedere ad una integrazione del Bando,
sotto il profilo della più dettagliata specificazione delle aree da sottoporre
a pulizia, nonché alle modalità di esecuzione del servizio e ai requisiti
dei contraenti, in data 9 aprile 2014 si è provveduto all’annullamento
del Bando di selezione del partner per il servizio integrato di pulizia per
le aree dell’Università degli Studi di Salerno, pubblicato in data 20 marzo
2014 sul sito web della Fondazione Universitaria dell’Università di
Salerno (www.fondazione.unisa.it).
Fisciano, 10 aprile 2014
Il Presidente - Prof.ssa Virginia Zambrano
40
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89
[email protected]
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
AZ F. Best Cedola DIS
07/04 EUR
5,149
5,146
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Asia Balanced A-Dis
09/04 USD
16,060
16,000
PS - Bond Opportunities A
08/04 EUR
162,300
162,220
AZ F. Best Equity
07/04 EUR
5,122
5,156
Asia Consumer Demand A
09/04 USD
13,930
13,820
PS - Bond Opportunities B
08/04 EUR
120,990
120,930
AZ F. Bond Target 2015 ACC
07/04 EUR
5,966
5,965
Asia Consumer Demand A-Dis
09/04 USD
13,580
13,480
PS - Dynamic Core Portfolio A
08/04 EUR
99,020
99,030
AZ F. Bond Target 2015 DIS
07/04 EUR
5,523
5,523
Asia Infrastructure A
09/04 USD
13,790
13,690
PS - EOS A
08/04 EUR
135,980
136,600
PS - Equilibrium A
08/04 EUR
100,660
100,600
PS - Fixed Inc Absolute Return A
08/04 EUR
98,910
98,940
Num tel: 178 311 01 00
www.compamfund.com - [email protected]
Nome
AZ F. Bond Target 2016 ACC
07/04 EUR
5,376
5,386
Asian Bond A-Dis M
09/04 USD
10,119
10,101
AcomeA America (A1)
08/04 EUR
16,158
16,103
AZ F. Bond Target 2016 DIS
07/04 EUR
5,123
5,132
Bluesky Global Strategy A
08/04 USD
1506,282
1505,832
Balanced-Risk Allocation A
09/04 EUR
14,620
14,570
AcomeA America (A2)
08/04 EUR
16,652
16,594
AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC 07/04 EUR
5,121
5,131
Bond Euro A
08/04 EUR
1238,710
1238,764
Em. Loc. Cur. Debt A
09/04 USD
14,970
14,921
AcomeA Asia Pacifico (A1)
08/04 EUR
4,096
4,137
AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS
07/04 EUR
5,121
5,131
Bond Euro B
08/04 EUR
1197,864
1197,928
Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M
09/04 USD
9,586
9,555
AcomeA Asia Pacifico (A2)
08/04 EUR
4,207
4,249
AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 07/04 EUR
5,607
5,606
Bond Risk A
08/04 EUR
1435,085
1435,246
Em. Mkt Corp Bd A
09/04 USD
12,043
12,028
5,237
Bond Risk B
08/04 EUR
1375,231
1375,402
Euro Corp. Bond A
09/04 EUR
16,459
16,458
1630,767
Euro Corp. Bond A-Dis M
09/04 EUR
12,541
12,540
1570,419
Euro Short Term Bond A
09/04 EUR
10,903
10,905
1069,919
European Bond A-Dis
09/04 EUR
5,580
5,583
09/04 USD
5,778
5,776
AcomeA Breve Termine (A1)
AcomeA Breve Termine (A2)
AcomeA ETF Attivo (A1)
AcomeA ETF Attivo (A2)
08/04 EUR
08/04 EUR
14,647
14,800
08/04 EUR
14,652
14,806
4,559
08/04 EUR
4,605
4,666
4,713
AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 07/04 EUR
AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 07/04 EUR
AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 07/04 EUR
AZ F. Cash 12 Mesi
07/04 EUR
5,238
5,830
5,541
5,345
5,829
5,540
5,344
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B
CompAM Fund - SB Bond B
08/04 EUR
08/04 EUR
07/04 EUR
1632,167
1571,750
1069,812
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Nome
ASIAN OPP CAP RET EUR
08/04 EUR
11,816
11,943
FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR
08/04 EUR
110,666
110,605
FLEX STRATEGY RET EUR
08/04 EUR
91,172
90,968
HIGH GROWTH CAP RET EUR
08/04 EUR
123,091
124,451
PS - Global Dynamic Opp A
08/04 EUR
102,520
103,150
ITALY CAP RET A EUR
08/04 EUR
26,147
26,263
PS - Global Dynamic Opp B
08/04 EUR
102,660
103,290
SHORT DURATION CAP RET EUR
08/04 EUR
906,960
908,229
PS - Inter. Equity Quant A
08/04 EUR
108,760
110,380
PS - Inter. Equity Quant B
08/04 EUR
110,940
112,590
PS - Liquidity A
08/04 EUR
124,560
124,550
PS - Opportunistic Growth A
08/04 EUR
95,960
96,250
PS - Opportunistic Growth B
08/04 EUR
101,110
101,420
PS - Podium Flex A
08/04 EUR
85,590
85,620
PS - Podium Flex C
08/04 USD
84,410
84,430
PS - Prestige A
08/04 EUR
100,580
100,190
www.multistarssicav.com [email protected]
T. +41 (0)91 640 37 80
AcomeA Eurobbligazionario (A1)
08/04 EUR
17,182
17,192
AZ F. Cash Overnight
07/04 EUR
5,252
5,252
CompAM Fund - SB Equity B
07/04 EUR
1121,254
1128,352
Glob. Bond A-Dis
AcomeA Eurobbligazionario (A2)
08/04 EUR
17,371
17,380
AZ F. Cat Bond ACC
31/03 EUR
5,304
5,301
CompAM Fund - SB Flexible B
07/04 EUR
1012,008
1015,405
Glob. Equity Income A
09/04 USD
60,320
60,030
AcomeA Europa (A1)
08/04 EUR
13,529
13,669
AZ F. Cat Bond DIS
31/03 EUR
5,286
5,283
European Equity A
08/04 EUR
1408,593
1411,236
Glob. Equity Income A-Dis
09/04 USD
15,190
15,120
AcomeA Europa (A2)
08/04 EUR
13,859
14,002
AZ F. CGM Opport Corp Bd
07/04 EUR
6,021
6,018
European Equity B
08/04 EUR
1334,298
1336,822
Glob. Inv. Grade.Corp. Bond A-Dis M 09/04 USD
11,275
11,269
AZ F. CGM Opport European
07/04 EUR
6,923
6,953
Multiman. Bal. A
07/04 EUR
116,186
116,764
40,190
102,580
11,308
40,410
102,970
11,258
09/04 USD
08/04 EUR
08/04 EUR
Glob. Structured Equity A-Dis
PS - Quintessenza A
AcomeA Globale (A1)
AZ F. CGM Opport Global
07/04 EUR
6,312
6,370
116,268
Glob. Targeted Ret. A
08/04 EUR
10,295
10,353
105,660
11,717
115,668
106,060
11,666
07/04 EUR
08/04 EUR
08/04 EUR
Multiman. Bal. M
PS - Quintessenza B
AcomeA Globale (A2)
08/04 EUR
22,089
22,491
AZ F. CGM Opport Gov Bd
07/04 EUR
5,528
5,529
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A
02/04 EUR
71,964
71,635
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A
09/04 EUR
12,799
12,797
PS - Target A
08/04 EUR
105,710
105,280
AcomeA Italia (A1)
AcomeA Italia (A2)
08/04 EUR
22,650
23,063
AZ F. Commodity Trading
07/04 EUR
4,346
4,354
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M
02/04 EUR
74,920
74,575
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis
09/04 EUR
11,698
11,696
PS - Target B
08/04 EUR
105,700
105,250
AcomeA Liquidità (A1)
08/04 EUR
8,907
8,907
AZ F. Conservative
07/04 EUR
6,498
6,514
Multiman.Target Alpha A
02/04 EUR
106,053
105,587
Greater China Eq. A
09/04 USD
45,410
44,970
PS - Titan Aggressive A
08/04 EUR
104,310
103,800
AcomeA Liquidità (A2)
08/04 EUR
8,907
8,908
AZ F. Core Brands
07/04 EUR
5,560
5,589
India Equity E
09/04 EUR
27,770
27,510
PS - Total Return A
08/04 EUR
102,630
102,610
AcomeA Paesi Emergenti (A1)
08/04 EUR
6,425
6,404
AZ F. Corporate Premium ACC
07/04 EUR
5,549
5,561
Japanese Eq. Advantage A
09/04 JPY
2918,000
2971,000
PS - Total Return B
08/04 EUR
96,060
96,030
AcomeA Paesi Emergenti (A2)
08/04 EUR
6,598
6,575
AZ F. Corporate Premium DIS
07/04 EUR
5,327
5,338
PS - Valeur Income A
08/04 EUR
110,380
110,360
PS - Value A
08/04 EUR
103,470
103,570
PS - Value B
08/04 EUR
105,640
105,740
AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 08/04 EUR
3,944
3,946
AZ F. Dividend Premium ACC
07/04 EUR
5,594
5,627
DB Platinum
AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 08/04 EUR
4,058
4,060
AZ F. Dividend Premium DIS
07/04 EUR
4,998
5,028
Agriculture Euro R1C A
07/04 EUR
66,950
66,810
Comm Euro R1C A
08/04 EUR
111,640
110,540
AZ F. Emer. Mkt Asia
07/04 EUR
5,332
AZ F. Emer. Mkt Europe
07/04 EUR
3,129
3,173
Comm Harvest R3C E
08/04 EUR
74,730
75,180
6,208
AZ F. Emer. Mkt Lat. Am.
07/04 EUR
4,877
4,876
Currency Returns Plus R1C
08/04 EUR
937,290
935,790
6,351
6,341
AZ F. European Dynamic
07/04 EUR
5,224
5,261
DB Platinum IV
08/04 EUR
21,824
21,783
AZ F. European Trend
07/04 EUR
3,299
3,337
Croci Euro R1C B
08/04 EUR
116,970
117,420
08/04 EUR
22,133
22,091
AZ F. Formula 1 Absolute
07/04 EUR
5,392
5,459
Croci Japan R1C B
08/04 JPY
8060,840
8185,870
AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC
31/03 EUR
5,578
5,572
Croci US R1C B
08/04 USD
163,610
162,880
AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 08/04 EUR
5,236
5,231
AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 08/04 EUR
5,338
AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 08/04 EUR
6,218
AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 08/04 EUR
AcomeA Performance (A1)
AcomeA Performance (A2)
AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS
AZ F. Formula Target 2014
Invictus Global Bond Fd
08/04 EUR
02/04 EUR
Invictus Macro Fd
Sol Invictus Absolute Return
03/04 EUR
106,388
79,363
106,359
31/03 EUR
07/04 EUR
5,742
5,535
4,756
5,777
5,529
4,765
08/04 EUR
Dyn. Cash R1C A
31/03 EUR
Paulson Global R1C E
101,540
6246,040
07/04 EUR
6,042
6,054
Sovereign Plus R1C A
08/04 EUR
106,890
106,740
80,004
AZ F. Formula Target 2015 DIS
07/04 EUR
5,597
5,608
Systematic Alpha R1C A
02/04 EUR
10140,820
10168,760
AZ F. Formula 1 Conserv.
07/04 EUR
4,984
4,996
AZ F. Global Curr&Rates ACC
07/04 EUR
4,361
4,371
AZ F. Global Curr&Rates DIS
07/04 EUR
4,147
4,157
AZ F. Global Sukuk ACC
31/03 EUR
4,960
4,862
Fondi Index Linked
AZ F. Global Sukuk DIS
31/03 EUR
4,960
4,862
Social Responsability
AZ F. Hybrid Bonds ACC
07/04 EUR
5,224
5,222
Fondi Unit Linked
AZ F. Hybrid Bonds DIS
07/04 EUR
5,164
5,162
Flex Equity 100
100,710
101,830
101,850
WM Biotech A
08/04 EUR
137,360
138,160
WM Biotech I
08/04 EUR
1397,140
1405,200
www.newmillenniumsicav.com
Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475
NM Augustum Corp Bd A
08/04 EUR
188,810
188,550
NM Augustum High Qual Bd A
08/04 EUR
145,630
145,540
NM Balanced World Cons A
08/04 EUR
132,100
132,470
NM Euro Bonds Short Term A
08/04 EUR
138,080
138,140
NM Euro Equities A
08/04 EUR
46,800
46,890
NM Global Equities EUR hdg A
08/04 EUR
69,970
69,970
NM Inflation Linked Bond Europe A 08/04 EUR
104,660
104,780
NM Italian Diversified Bond A
08/04 EUR
111,140
111,070
NM Italian Diversified Bond I
08/04 EUR
113,400
113,320
17,480
Pan European Eq. A-Dis
09/04 EUR
15,930
15,770
Pan European Eq. Inc. A-Dis
09/04 EUR
11,650
11,560
Pan European High Inc A
09/04 EUR
18,600
18,570
Pan European High Inc A-Dis
09/04 EUR
13,530
13,510
Pan European Struct. Eq. A
09/04 EUR
13,890
13,750
Pan European Struct. Eq. A-Dis
09/04 EUR
13,210
13,080
Renminbi Fix. Inc. A
09/04 USD
10,625
10,634
Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis
09/04 EUR
9,337
9,374
US Equity A EH
09/04 EUR
14,040
13,980
NM Large Europe Corp A
08/04 EUR
134,500
134,550
US High Yield Bond A
09/04 USD
11,776
11,772
NM Market Timing A
08/04 EUR
105,450
105,660
US High Yield Bond A-Dis M
09/04 USD
10,728
10,724
NM Market Timing I
08/04 EUR
106,130
106,340
US Value Equity A
09/04 USD
30,840
30,730
NM Q7 Active Eq. Int. A
08/04 EUR
61,570
61,390
US Value Equity A-Dis
09/04 USD
29,490
29,380
NM Q7 Globalflex A
04/04 EUR
104,910
104,440
NM Total Return Flexible A
04/04 EUR
122,070
121,650
NM VolActive A
08/04 EUR
98,140
98,060
NM VolActive I
08/04 EUR
98,540
98,450
02/04
99,500 EUR
02/04
07/04 EUR
26,605
26,787
AZ F. Income ACC
07/04 EUR
6,309
6,320
Global Equity
02/04
5,515 EUR
Azimut Formula 1 Absolute
07/04 EUR
7,221
7,310
AZ F. Income DIS
07/04 EUR
5,861
5,872
Maximum
02/04
5,233 EUR
Azimut Formula 1 Conserv
07/04 EUR
6,911
6,928
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 07/04 EUR
4,556
4,567
Progress
02/04
6,405 EUR
Azimut Formula Target 2013
07/04 EUR
6,931
6,942
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 07/04 EUR
4,310
4,320
Quality
02/04
6,979 EUR
Azimut Formula Target 2014
07/04 EUR
6,735
6,746
AZ F. Institutional Target
07/04 EUR
5,533
5,550
AZ F. Italian Trend
07/04 EUR
3,917
3,943
07/04 EUR
12,897
12,899
31/03 EUR
11,031
10,988
AZ F. Lira Plus ACC
07/04 EUR
4,846
4,861
07/04 EUR
4,846
4,861
07/04 EUR
5,975
5,982
Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C
31/03 EUR
11,042
10,996
AZ F. Lira Plus DIS
Azimut Prev. Com. Equilibrato
31/03 EUR
12,092
12,045
AZ F. Macro Dynamic
Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C 31/03 EUR
12,098
12,048
AZ F. Opportunities
Azimut Prev. Com. Garantito
31/03 EUR
10,923
10,877
AZ F. Pacific Trend
Azimut Prev. Com. Protetto
31/03 EUR
11,865
11,873
AZ F. Patriot ACC
Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C
31/03 EUR
11,872
11,879
AZ F. Patriot DIS
07/04 EUR
6,100
6,107
Azimut Prev. Com. Obbli.
31/03 EUR
10,177
10,127
AZ F. Qbond
07/04 EUR
5,197
5,203
Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C
31/03 EUR
10,177
10,127
AZ F. Qinternational
07/04 EUR
5,043
5,064
Azimut Reddito Euro
07/04 EUR
17,545
17,577
AZ F. QProtection
07/04 EUR
5,208
5,240
Azimut Reddito Usa
07/04 EUR
5,993
6,009
AZ F. Qtrend
07/04 EUR
4,935
4,984
07/04 EUR
07/04 EUR
07/04 EUR
5,290
4,057
6,507
5,318
4,096
6,514
28/02 EUR 571552,756 567856,932
AUGUSTUM EQUITY EUROPE I
08/04 EUR
109,720
110,640
Kairos Multi-Str. I
28/02 EUR 588092,605 583827,444
AUGUSTUM G.A.M.E.S. A
08/04 EUR
111,910
112,150
Kairos Multi-Str. P
28/02 EUR 537063,412 533738,745
AUGUSTUM G.A.M.E.S. I
08/04 EUR
148,630
148,950
Kairos Income
08/04 EUR
6,806
6,806
Kairos Small Cap
08/04 EUR
10,420
10,462
ABS- I
28/02 EUR
14994,109
14690,218
ABSOLUTE RETURN EUROPA
04/04 EUR
5032,437
4999,305
BOND-A
28/02 EUR 721205,818 703354,240
BOND-B
28/02 EUR 721205,818 703354,240
EQUITY- I
28/02 EUR 608644,044 585979,854
PRINCIPAL FINANCE 1
31/12 EUR
61951,842
59550,161
KIS - America A-USD
07/04 USD
268,530
272,640
KIS - America P
07/04 EUR
188,780
191,650
KIS - America X
07/04 EUR
189,820
192,690
KIS - Bond A-USD
07/04 USD
170,350
170,280
KIS - Bond D
07/04 EUR
122,070
122,030
KIS - Bond P
07/04 EUR
126,090
126,050
KIS - Bond Plus A Dist
07/04 EUR
127,810
127,760
KIS - Bond Plus D
07/04 EUR
129,740
129,700
KIS - Bond Plus P
07/04 EUR
131,660
131,610
KIS - Dynamic D
07/04 EUR
5,266
Tel: 848 58 58 20
Sito web: www.ingdirect.it
5,264
07/04 EUR
8,774
8,788
AZ F. Renminbi Opport
Azimut Solidity
07/04 EUR
8,814
8,819
AZ F. Reserve Short Term
07/04 EUR
6,302
6,302
Azimut Strategic Trend
07/04 EUR
6,238
6,264
AZ F. Short Term Gl High Yield ACC 07/04 EUR
5,091
5,090
Azimut Trend America
07/04 EUR
12,429
12,554
AZ F. Short Term Gl High Yield DIS 07/04 EUR
5,063
5,062
Azimut Trend Europa
07/04 EUR
13,263
13,411
AZ F. Solidity ACC
07/04 EUR
5,988
Azimut Trend Italia
07/04 EUR
19,968
20,116
AZ F. Solidity DIS
07/04 EUR
5,640
Azimut Trend Pacifico
07/04 EUR
6,744
6,820
AZ F. Strategic Trend
07/04 EUR
07/04 EUR
106,610
106,720
106,770
Strategic Bond Retail C
08/04 EUR
105,190
105,240
Strategic Bond Retail C hdg
08/04 USD
105,300
105,350
Strategic Trend Inst. C
08/04 EUR
103,440
103,500
Strategic Trend Retail C
08/04 EUR
101,370
101,430
Fondo Donatello-Michelangelo Due 31/12 EUR
51470,165
52927,939
Fondo Donatello-Tulipano
31/12 EUR
46691,916
47475,755
Fondo Donatello-Margherita
31/12 EUR
27926,454
27116,197
Fondo Donatello-David
31/12 EUR
58259,864
57863,932
Fondo Tiziano Comparto Venere
31/12 EUR 468728,464 477314,036
Caravaggio di Sorgente SGR
31/12 EUR
www.sorgentegroup.com
Kairos Multi-Str. B
KIS - Dynamic A-USD
Azimut Scudo
106,560
08/04 USD
28/02 EUR 873230,021 867189,677
KAIROS INTERNATIONAL SICAV
Azimut Prev. Com. Crescita
08/04 EUR
Strategic Bond Inst. C hdg
A S&P
11,183 EUR
Azimut Dinamico
Azimut Garanzia
www.pegasocapitalsicav.com
Strategic Bond Inst. C
Tel: 02 77718.1
www.kairospartners.com
Kairos Multi-Str. A
AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981
100,510
08/04 EUR
6218,150
AZ F. Formula Target 2015 ACC
www.azimut.it - [email protected]
17,650
08/04 EUR
Sparta Agressive A
101,540
105,679
105,511
09/04 EUR
Pan European Eq. A
Orazio Conservative A
07/04 USD
07/04 EUR
173,140
120,630
2451,889
2506,583
Numero verde 800 124811
[email protected]
Nextam Bilanciato
08/04 EUR
6,862
6,885
Nextam Obblig. Misto
08/04 EUR
7,341
7,344
BInver International A
08/04 EUR
6,383
6,398
Cap. Int. Abs. Inc. Grower D
08/04 EUR
5,425
5,433
Asian Equity B
08/04 EUR
95,450
95,930
CITIC Securities China Fd A
08/04 EUR
4,995
5,002
Asian Equity B
08/04 USD
133,980
134,640
Fidela A
08/04 EUR
5,505
5,536
Emerg Mkts Equity
08/04 USD
446,580
444,540
Income A
08/04 EUR
5,668
5,673
Emerg Mkts Equity Hdg
08/04 EUR
436,250
434,290
International Equity A
08/04 EUR
6,962
6,961
European Equity
08/04 EUR
282,790
287,210
Italian Selection A
08/04 EUR
7,113
7,208
European Equity B
08/04 USD
349,540
355,050
Liquidity A
08/04 EUR
5,341
5,341
Greater China Equity B
08/04 EUR
111,470
108,540
Multimanager American Eq.A
08/04 EUR
4,682
4,717
Greater China Equity B
08/04 USD
158,690
154,540
Multimanager Asia Pacific Eq.A
08/04 EUR
4,413
4,407
Growth Opportunities
08/04 USD
69,640
68,850
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A
08/04 EUR
4,186
4,169
Growth Opportunities Hdg
08/04 EUR
76,280
75,420
Multimanager European Eq.A
08/04 EUR
4,548
4,580
Japanese Equity
08/04 JPY
124,940
127,520
www.vitruviussicav.com
172,890
120,470
KIS - Dynamic P
07/04 EUR
122,850
122,670
KIS - Emerging Mkts A
07/04 EUR
122,740
123,730
KIS - Emerging Mkts D
07/04 EUR
121,320
122,310
Dividendo Arancio
08/04 EUR
48,540
48,630
KIS - Europa D
07/04 EUR
126,060
127,820
Convertibile Arancio
08/04 EUR
60,990
61,120
KIS - Europa P
07/04 EUR
128,110
129,890
Cedola Arancio
08/04 EUR
58,250
58,300
KIS - Europa X
07/04 EUR
128,590
130,360
5,990
Borsa Protetta Agosto
02/04 EUR
61,740
61,700
KIS - Global Bond P
07/04 EUR
102,060
102,130
5,641
Borsa Protetta Febbraio
02/04 EUR
60,330
60,140
KIS - Income D
07/04 EUR
104,250
104,230
5,735
5,766
Borsa Protetta Maggio
02/04 EUR
62,720
62,720
KIS - Income P
07/04 EUR
107,770
107,750
5,042
5,056
Borsa Protetta Novembre
02/04 EUR
60,800
60,570
KIS - Italia P
07/04 EUR
136,820
Strategic A
08/04 EUR
5,215
5,234
Japanese Equity B
08/04 USD
123,920
126,460
Usa Value Fund A
08/04 EUR
5,877
5,864
Japanese Equity Hdg
08/04 EUR
162,510
165,830
Ver Capital Credit Fd A
08/04 EUR
5,541
5,540
Swiss Equity
08/04 CHF
131,130
131,900
136,920
Swiss Equity Hdg
08/04 EUR
99,540
100,130
Azimut Trend Tassi
07/04 EUR
10,221
10,244
AZ F. Top Rating ACC
Azimut Trend
07/04 EUR
27,420
27,624
AZ F. Top Rating DIS
07/04 EUR
5,042
5,056
Inflazione Più Arancio
08/04 EUR
56,040
56,210
KIS - Italia X
07/04 EUR
134,960
135,040
US Equity
08/04 USD
161,610
160,560
AZ F. Trend
07/04 EUR
6,019
6,065
Mattone Arancio
08/04 EUR
43,800
43,910
KIS - Key
07/04 EUR
136,800
137,230
US Equity Hdg
08/04 EUR
177,950
176,770
AZ F. US Income
07/04 EUR
5,426
5,441
Profilo Dinamico Arancio
08/04 EUR
64,270
64,670
KIS - Key X
07/04 EUR
137,380
137,800
AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811
AZ F. Active Selection
07/04 EUR
5,437
5,451
Tel: 0041916403780
www.pharusfunds.com [email protected]
AZ F. Active Strategy
07/04 EUR
5,183
5,201
Profilo Equilibrato Arancio
08/04 EUR
61,830
62,100
KIS - Multi-Str. UCITS A USD
07/04 USD
153,240
154,300
AZ F. Alpha Man. Credit
07/04 EUR
5,455
5,451
Profilo Moderato Arancio
08/04 EUR
57,970
58,090
KIS - Multi-Str. UCITS D
07/04 EUR
112,680
113,450
PS - 3P Cosmic A
08/04 EUR
75,920
AZ F. Alpha Man. Equity
07/04 EUR
4,874
4,919
Top Italia Arancio
08/04 EUR
51,340
52,110
KIS - Multi-Str. UCITS P
07/04 EUR
115,420
116,220
PS - 3P Cosmic C
08/04 CHF
75,310
75,230
AZ F. Alpha Man. Them.
07/04 EUR
3,546
3,582
Abs. UK Dynamic Fd P1
08/04 GBP
1,511
1,530
KIS - Multi-Str. UCITS X
07/04 EUR
116,190
116,970
PS - Absolute Return A
08/04 EUR
112,450
112,430
AZ F. American Trend
07/04 EUR
3,148
3,182
Abs. UK Dynamic Fd P1 H
08/04 EUR
1,661
1,682
KIS - Selection D
07/04 EUR
124,010
124,450
PS - Absolute Return B
08/04 EUR
118,550
118,530
AZ F. Asset Plus
07/04 EUR
5,527
5,532
Abs. UK Dynamic Fd P2
08/04 GBP
1,543
1,563
KIS - Selection P
07/04 EUR
125,880
126,320
PS - Algo Flex A
08/04 EUR
110,010
110,860
AZ F. Asset Power
07/04 EUR
5,370
5,389
Abs. UK Dynamic Fd P2 H
08/04 EUR
1,730
1,752
KIS - Selection X
07/04 EUR
125,370
125,710
PS - Algo Flex B
08/04 EUR
104,950
105,750
AZ F. Asset Timing
07/04 EUR
5,020
5,019
UK Abs. Target Fd P1
08/04 GBP
1,204
1,219
08/04 EUR
104,030
103,670
AZ F. Best Bond
07/04 EUR
5,352
5,356
UK Abs Target Fd P2
08/04 EUR
1,151
1,165
Invesco Funds
AZ F. Best Cedola ACC
07/04 EUR
5,637
5,634
UK Abs Target Fd P2
08/04 GBP
1,233
1,248
Asia Balanced A
La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia
è disponibile sul sito www.invesco.it
75,700
KIS - Sm. Cap D
08/04 EUR
100,720
101,750
PS - Best Global Managers A
KIS - Sm. Cap P
08/04 EUR
105,420
106,500
PS - Best Global Managers B
08/04 EUR
107,730
107,340
KIS - Target 2014 X
07/04 EUR
102,210
102,200
PS - Best Gl Managers Flex Eq A
08/04 EUR
109,870
110,590
Tel 0332 251411
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8a+ Eiger
08/04 EUR
6,207
6,253
8a+ Gran Paradiso
08/04 EUR
5,263
5,267
8a+ Latemar
08/04 EUR
5,965
5,995
8a+ Matterhorn
28/03 EUR 838208,236 816799,853
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente;
09/04 USD
24,420
24,320
Quota/od. = Quota odierna
1335179B
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Economia/Mercati Finanziari 41
italia: 51575551575557
Piazza Affari
BANCHE IN FRENATA CON BPM
SU PRYSMIAN E PIRELLI
di GIACOMO FERRARI
Sussurri & Grida
Alitalia, l’ultimo confronto tra Etihad e banche
Toto nomine A2A, spunta per la Datalogic negli Usa «arbitro» della
presidenza Valotti
concorrenza
Mini-rimbalzo per le Borse
europee dopo due sedute
negative. Gli indici sono infatti
tornati al segno più ma soltanto
per poche frazioni di punto.
Anche il Ftse-Mib di Piazza Affari,
che nel corso della giornata era
arrivato a guadagnare fino allo 0,9%, alla fine si è
dovuto accontentare di un +0,23%. Colpa soprattutto
del comparto finanziario, che ha accusato il colpo
dell’inasprimento fiscale deciso dal governo sulla
rivalutazione delle quote in Bankitalia. La maglia nera
è toccata alla Banca popolare di Milano (-3,47%),
mentre Unicredit ha ceduto il 2,44%. Seguono Azimut
(risparmio gestito) con un calo del 2,43%, Ubi Banca
(-1,87%) e Monte Paschi (-1,81%). A poco è servito,
invece, il miglioramento dello spread Bund-Btp, sceso
a 162 punti base alla vigilia dei collocamenti previsti
dal Tesoro per oggi e domani. Sul fronte delle
variazioni positive spicca invece Yoox (+6,35%), di cui
consigliano l’acquisto gli analisti di Banca Imi e
Goldman Sachs. In rialzo anche Prysmian (+3,14%),
Buzzi-Unicem (+2,29% grazie ai movimenti nel settore
cementifero dopo la recente fusione tra Lafarge e
Holcim), Atlantia (+2,09%) e Pirelli (+2,01%).
(giu.fer.) L’arrivo a Roma di James Hogan, Ceo di
Etihad, fa entrare il negoziato tra la compagnia di Abu
Dhabi e Alitalia nella fase calda. Finora a trattare erano
stati advisor e intermediari, ma dopo la conclusione
della due diligence, la settimana scorsa, ora si entra nella fase operativa. I vertici delle due società stanno lavorando al business plan, che ha come obiettivo prioritario il focus sui collegamenti intercontinentali. Certo, gli
«scogli» lungo il percorso per vendere il 40% di Alitalia
ad Etihad restano tanti, dal personale all’indebitamento, ma sono «tutti superabili», riferiscono fonti vicino
al negoziato. Sulla forza lavoro si starebbe discutendo
su quale formula tecnica adottare: Etihad punterebbe a
chiedere esuberi (convertendo la Cig a rotazione o la solidarietà in cig a zero ore) da un minino di 2.500 ad un
massimo di circa 3.100, coinvolgendo i circa 900 dipendenti che stanno facendo la cig a zero ore su base volontaria e quelli coinvolti dall’ultimo accordo di febbraio
(1.437 con Cig a rotazione nel personale di terra e 800
contratti di solidarietà nel personale di volo). Quanto
alla questione del debito, Etihad vorrebbe una ristrutturazione per almeno 400 milioni. Quindi impegni e sacrifici per tutti, con le banche (azioniste e creditrici) in
prima fila. Ma, da parte italiana, continua a prevalere
l’ottimismo che alla fine prevarrà il buon senso e l’accordo tra Alitalia ed Etihad si farà. Meno ottimisti i sindacati, allarmati dall’incertezza e dalle indiscrezioni.
( fr.bas.) Lunedì scade il termine per la presentazione
delle candidature per il consiglio di A2A, che sarà nominato in base alla nuova governance decisa dai consigli comunali di Milano e Brescia, che ha portato al superamento della gestione duale. Secondo il nuovo statuto
Milano indicherà il presidente mentre la scelta dell’amministratore delegato sarà congiunta tra i due soci di
maggioranza. Finora il ticket più accreditato dava alla
presidenza Pippo Ranci, attualmente alla guida del consiglio di sorveglianza di A2a e come amministratore delegato Renato Ravanelli, che ora ricopre la carica di direttore generale. Una scelta nel segno della continuità,
per non dare scossoni allo società in questo momento
di transizione. Ma come spesso accade i nomi che circolano alla vigilia della scadenza sono diversi. I rumors di
questi giorni danno come possibile candidato alla presidenza Giovanni Valotti, presidente della Metropolitana milanese. Il procedimento prevede prima la presentazione della candidatura, che può essere avanzata dai
consiglieri comunali, associazioni della società civile,
ordini professionali oppure da cento cittadini. Le candidature sono poi esaminate da una «Commissione di
saggi», che valuta l’idoneità e stila la lista degli idonei.
Da questa lista il sindaco farà la sua scelta.
(f.ch.) La si potrebbe definire una «manna dal cielo».
Meritata, dopo aver superato una due diligence durata
nove mesi. Fatto sta che Datalogic è stata scelta dall’Antitrust Usa per garantire la concorrenza nel settore degli
scan engine (il motore di lettura dei codici a barre), dopo che l’acquisizione di Intermec da parte di Honeywell
avvenuta l’anno scorso aveva di fatto creato un duopolio con un altro colosso, Motorola. Qualcuno doveva sostituire Intermec come terzo player e la Federal Trade
Commission ha optato per la società bolognese, quotata al segmento Star di Borsa italiana. Datalogic è stata
ritenuta la società più adatta per mettere a punto le tecnologie necessarie per lo sviluppo e la produzione degli
scan engine. L’autorità statunitense ha quindi imposto
alla Honeywell di concedere a Datalogic una licenza in
esclusiva della durata di dodici anni che le consente di
utilizzare tutti i brevetti di Honeywell e Intermec per la
progettazione dei lettori di codici a barre registrati negli
Stati Uniti. Un mercato in forte espansione e in cui Datalogic era già presente, ma era bloccata con la vendita dei
suoi lettori negli Stati Uniti perché rischiava di violare i
brevetti dei concorrenti americani. L’accordo, i cui termini finanziari non sono noti, è valido in tutto il mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’ARTISTA MULTIMEDIALE AVEVA 42 ANNI
Addio a Claudio Sinatti
pioniere italiano
del «video mapping»
Due uomini in camice verde, mascherina e guanti sterili
scattano una foto al cielo che illumina di una luce opaca la
stanza d’ospedale. «Sembrava che fuori dalla mia finestra ci
fossero quattro soli, ieri sera», ha scritto l’artista su
Instagram. È l’ultima opera, allo stesso tempo misteriosa,
elegante e emozionante di Claudio Sinatti, scomparso l’altro
giorno a Milano a soli 42 anni per un male rivelatosi
incurabile. Il giovane maestro dell’arte multimediale,
pioniere negli anni Novanta del video mapping, (proiezione di
immagini su superfici varie) nella sua breve e brillantissima
vita è stato molto amato anche e soprattutto all’estero – dal
Centre Pompidou al Giappone passando per Corea (lo
schermo led da 220 metri per l’Expo di Yeosu) e Usa, tutti
conquistati da quel mite inventore di straordinari eventi
multimediali. Capace di raccontare la vita del fisico Alan
Turing al Piccolo Teatro di Milano, di illustrare l’arte di
Cultura
Pavarotti per il museo intitolato al tenore, di creare
installazioni per grandi marchi della moda e della tecnologia.
Meraviglie che lasciavano a bocca aperta pubblici per
definizione refrattari allo stupore. Sinatti amava la musica e
per la musica ha lavorato a lungo: tra le ultime creazioni, il
progetto all’Opera di Sidney con Ludovico Einaudi.
Matteo Persivale
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«Gabo» Márquez fuori dall’ospedale
Lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez (foto), il celebre
premio Nobel autore di «Cent’anni di solitudine», che oggi ha 87
anni, ha lasciato l’ospedale di Città del Messico, dove era stato
ricoverato una settimana fa per una polmonite. Lo scrittore, da
tempo malato (nel 1999 gli era stato diagnosticato un linfoma),
continuerà a casa la sua terapia a base di ossigeno.
Il caso Esce da Adelphi mercoledì 16 «Karoo», romanzo dello scrittore e sceneggiatore serbo-americano paragonato a Mordecai Richler
Il signore delle menzogne in purgatorio
Caduta e (improbabile) redenzione di un falsario dei sentimenti, secondo Steve Tesich
di MARCO MISSIROLI
L
a menzogna, la verità, infine la
menzogna: la salvezza è negli
estremi bugiardi di questa trinità.
La sua caduta è al centro: il vero. Saul Karoo sa, e incarna l’inganno
ogni sacrosanto giorno della sua esistenza. È un falsario di sceneggiature,
un marito decaduto, un padre assente,
un impostore con se stesso. È il signore
degli acrobati, crede che l’equilibrio sia
una questione di rimozione. Rifugge la
pietà per pigrizia, l’empatia per opportunismo e il buonsenso per noia. Accetta un dettaglio: la deriva di un successo
immeritato.
Finché, per un attimo solo,
decide di affidarsi all’autenticità dei legami, smarrendosi.
L’odissea è nel suo nome-eco,
Karoo, romanzo travolgente di
Steve Tesich che Adelphi porta
in Italia dopo la grande riscoperta francese. È un’opera postuma del 1998 che Tesich,
scrittore e sceneggiatore serbo-statunitense, finì senza vederne la pubblicazione. Veniva
da alcuni copioni di fama planetaria, tra cui l’Oscar ottenuto nel 1979
per Breaking Away, e da una manciata di
libri trascurabili. Il genio è in questo romanzo che rischiava di rimanere nel cassetto e che potrebbe sfidare, e a tratti
mettere al tappeto, La versione di Barney di Mordecai Richler.
«Sono un piccolo ma ben remunerato
ingranaggio dell’industria dell’intrattenimento. Aggiusto sceneggiature scritte
da altri. Riscrivo. Sono uno scribacchino
di professione con un’abilità che ha finito per l’essere considerata talento. Il mio
lavoro consiste per lo più nel tagliare il
superfluo e aggiungere battute spiritose. Due cose che mi vengono bene. Via i
personaggi secondari, i sogni e i flashback».
La mannaia di Karoo si abbatte sugli
script melensi, e sulla sua vita: i personaggi secondari sono il figlio adottivo e
la moglie, i sogni diventano ogni tipo di
illusione, i flash-back la sua memoria
In grande,
a sinistra,
«Il lume
filosofico»,
dipinto da
René Magritte
nel 1936,
olio su tela,
50x66 cm,
collezione
privata.
René Magritte
(1898-1967)
è stato un
pittore belga
considerato,
insieme a Paul
Delvaux,
il maggiore
esponente del
surrealismo
L’Oscar
Stojan Steve
Tesich (foto,
1942-1996)
vinse l’Oscar nel
1979 per aver
realizzato la
sceneggiatura
del film
«Breaking
Away»
Americano
di origine serba,
sceneggiatore e
scrittore, Tesich
è autore del
romanzo
«Karoo»,
pubblicato
postumo nel
1998, che sta
per uscire per
Adelphi nella
traduzione di
Milena Zemira
Ciccimarra
(pagine 466,
20)
intima. Saul taglia il cuore, risparmia i
cocktail e una serie di nevrosi incurabili
che generano legami tossici e codardie
raffinate. Ha la dote insuperabile di trovarsi nel posto giusto quando serve e custodire una certa dose di spirito, due
congiunture che lo porteranno a diventare lo script doctor più ricercato di Hollywood. Il suo colpo di fortuna è aver rovinato sceneggiature capolavoro che in
pochi avrebbero capito, trasformandole
in mangimi da intrattenimento.
L’alchimista del XX secolo sa come va
il mondo e lo avvelena, nel frattempo
scialacqua soldi e una buona dose di solitudine. Karoo è un uomo solo. Si prepara a un divorzio tragicomico e incespica in un femminile di passaggio, «Ogni
volta che una delle donne con cui ho
avuto una delle mie tante brevi relazioni
ha simulato un orgasmo, sono sempre
stato profondamente commosso da
quell’atto di generosità disinteressato. I
loro sporadici orgasmi erano molto meno toccanti».
Ha un’ironia tenera, a tratti corrosiva,
possiede lo spirito ebraico che amalgama causticità e saggezza. Anche in questo ricorda Barney Panofsky, insieme si
affannano per conservare i buoni ricordi. Entrambi custodiscono una dozzina
di vangeli tra cui i ristoranti fidati, le vie
di fuga, i ritorni maldestri.
Barney e Saul credono di schermare il
sentimento, invece lo assorbono. «Era
un’altra delle mie malattie. Non sapevo
esattamente che nome darle. Elusione
Una possibile svolta
Il re degli impostori sposa per
un attimo l’onestà. Svela al
mondo la sua solitudine cronica
e scoperchia la sua malinconia
di intimità. Elusione categorica di ogni
forma di intimità. Con chiunque». Come nelle sue sceneggiature, Karoo è attento a ripulirsi dai legami viscerali, sbaglia malamente con l’attrice di uno dei
suo film.
Karoo innamorato vale il prezzo del
biglietto. È l’Ulisse che ritorna a Itaca e
scopre che la sua indole è il viaggio, non
la casa. Riparte, ma lo fa con Penelope.
Dopo un matrimonio sbagliato, dopo
dozzine e dozzine di mattatoi amorosi,
dopo che la saracinesca era abbassata
dalle nevrosi, uno spiraglio sopravvive.
Così il re degli impostori sposa per un
attimo l’onestà. E si scopre. Svela al
mondo la solitudine cronica e i trucchi
per annebbiarla, scoperchia la malinconia. Qui succede qualcosa di raro, il lettore si fida a tal punto che è assolutamente convinto che Karoo esista. Che
sia stato un personaggio reale, di carne e
paranoie, un esempio di fragilità poten-
te. La sua umanità è ai massimi livelli
perché è se stessa e rispecchia un mondo in bilico. «Non ero più, mi resi conto,
un essere umano; probabilmente già da
un po’. Ero un nuovo isotopo di umanità
non ancora isolato e identificato. Ero
una delle pallottole vaganti del nostro
tempo».
È talmente vagante da esser vivo. La
sua autenticità è rispettare la propria falsificazione. Non va mai contro natura.
Reale più del reale, Saul Karoo cancella
lo scrittore che l’ha creato e si racconta
per sua mano. Anche quando, nell’ultimo capitolo, la narrazione passa dalla
prima alla terza persona.
È uno dei rischi massimi in un libro,
Tesich-Karoo lo fa sembrare un cambio
di ottava della stessa voce. L’ultimo atto
di fede verso un protagonista che non si
tradisce mai. C’è un momento in cui potrebbe farlo, rinnegarsi, accade quando
Saul si trova in una macchina noleggiata
con la sua fidanzata attrice e il figlio
adottivo. È il giorno della prima del film,
l’evento più importante per Saul e per la
sua compagna che ne è la protagonista.
Karoo percepisce che qualcosa sta per
accadere in quella macchina, non sa come, ma percepisce che la sua cattedrale
della bugia crollerà.
Così si ricorda di una scena che aveva
riscritto anni prima in una pellicola sui
legami tra mafiosi. Tre picciotti molto
amici sono in auto a farsi un giro, uno di
loro deve morire per mano degli altri
due. Ridono e scherzano, la vittima designata non sospetta nulla, tranne quando si fermano a un passaggio a livello.
Mentre aspettano il treno le risate degli
assassini diventano forzate, l’allegria è
posticcia, si scambiano frasi smozzicate.
La vittima capisce lo scopo di quel giro
in auto. Sente l’epifania della verità.
Allo stesso modo la sente Saul, sono i
suoi personaggi ritoccati a suggerirgliela. Ma forse non è troppo tardi. Forse,
ancora una volta, la via d’uscita è nella
trinità che porta la menzogna. Tutto è
ancora lì, nella natura cocciuta di Saul
Karoo, «Sono quel che sono, punto e basta».
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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Cultura 45
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In Vaticano Il teologo progressista
Centenario Gli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa» sulle conseguenze della tragedia bellica
Il Papa riceve Frei Betto
Per Giordano Bruno
forse una riabilitazione
Il Piave mormorava e fotografava
di GIAN GUIDO VECCHI
di ANTONIO CARIOTI
I
ntorno a San Pietro passa inosservato, quell’uomo
dai capelli grigi in giubbotto di pelle non fa pensare
a un frate predicatore né si direbbe abbia quasi
settant’anni. Frei Betto, celebre teologo della
liberazione brasiliano che nel 1969 patì le torture del
regime militare, ha appena parlato con papa Francesco,
qualche minuto al termine dell’udienza del mercoledì,
tra i fedeli ammessi al cosiddetto «baciamano».
Racconta: «Sono un domenicano e gli ho detto: Santo
Padre, le chiedo e pongo nelle sue mani la riabilitazione
di Giordano Bruno e Meister Eckhart, due domenicani
come me...». E Francesco che cosa le ha risposto? «Mi
ha sorriso e ha detto: “Prega per questo!”». Bruno, il
filosofo degli «infiniti mondi», venne condannato
come eretico e, «spogliato nudo e legato a un palo»,
arso vivo in Campo de’ Fiori, a Roma, la mattina del 17
febbraio 1600. Nel 1998 il cardinale Carlo Maria
Martini, durante la «Cattedra dei non credenti» su
scienza e fede, invitò a riconsiderarne la figura:
«Potrebbe essere oggetto di uno di quei ripensamenti
critici che la Chiesa intende fare per la fine di questo
millennio». Di rado si parla invece della riabilitazione di
Meister Eckhart, grande filosofo e mistico che ha avuto
un’influenza enorme nel pensiero tedesco, da Hegel a
Schopenhauer, e fu condannato da una bolla papale nel
1329, un anno dopo la morte. Frei Betto allarga le
braccia: «Giovanni Paolo II
chiese perdono per Galileo,
la Chiesa può farlo anche
con loro, del resto ogni
teologo e pensatore va
compreso e considerato nel
suo contesto storico,
distinto dal nostro...». È la
seconda volta che Francesco
incontra un teologo della
liberazione. Resta
memorabile la messa che il
Pontefice ha celebrato l’11
settembre 2013 con
Gustavo Gutiérrez, padre
della Teología de la
Frei Betto, brasiliano,
liberación, accompagnato
70 anni, è un teologo,
dall’amico Gerhard Müller,
scrittore e politico
il cardinale prefetto dell’ex
brasiliano. Considerato
Sant’Uffizio.
uno degli esponenti
«L’atteggiamento della
della teologia della
Chiesa nei nostri confronti è
liberazione, socialista
molto cambiato. Avevo visto
cristiano, è un
il Papa l’anno scorso,
sostenitore della
durante la Giornata
politica di Fidel Castro
mondiale della gioventù a
Rio de Janeiro, ma non
avevo avuto occasione di parlargli. Così ora ho
ringraziato Francesco della lettera che ha mandato al
tredicesimo incontro delle comunità di base, a gennaio
in Brasile. È la prima volta di un Papa. E gli ho spiegato
che non ci definiamo un movimento, come ha scritto:
per noi le comunità sono la presenza della Chiesa alla
base e la base della Chiesa», prosegue Frei Betto. «Gli ho
chiesto anche che, come padre amorevole, abbia sempre
un dialogo con quella figlia amorosa che è la teologia
della liberazione, una figlia fedele che vuole bene alla
Chiesa». E le deviazioni marxiste? Lui, amico di Fidel
Castro, scuote la testa: «Sciocchezze. A parte che non
esiste una teologia chimicamente pura, il problema è
che c’era un contesto di rivoluzioni popolari, come in
Nicaragua o in Salvador, ma la teologia della liberazione
non è mai stata manipolata né ha mai provocato uno
scisma. Tutti gli scismi nella Chiesa sono arrivati da
destra, pensi a Lefebvre...». L’ultimo suo libro in italiano
è il romanzo Quell’uomo chiamato Gesù (edizioni Emi,
pagine 414, 16) . Come Gutiérrez, Frei Betto cita una
battuta dell’arcivescovo brasiliano Hélder Câmara: «Se
do un pane a una persona affamata, la gente dice che
sono un santo. Se chiedo perché questa persona ha
fame, mi dicono che sono un comunista». Alla fine,
conclude il teologo brasiliano, «ho salutato Francesco
dicendo: extra pauperes nulla salus!, non c’è salvezza
lontano dai poveri... E lui ha annuito: “Sono
d’accordo”».
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Alla Cattolica di Milano
Premiati i vincitori del concorso
«Scrittori in carrozza»
Sono stati premiati ieri i sei «Scrittori in carrozza»,
vincitori del concorso organizzato da Trenord e
Università Cattolica di Milano per dare voce alle storie
dei pendolari e dei viaggiatori occasionali. Partito lo
scorso giugno, il concorso ha prodotto anche un libro,
edito da Ponte alle Grazie, che raccoglie i venti racconti
migliori. La giuria, presieduta da Ermanno Paccagnini,
ha premiato tre viaggiatori e tre partecipanti al corso di
alta formazione della Cattolica «Il piacere della
scrittura». Ad aggiudicarsi il primo premio tra i
pendolari è stata Federica Baggio, 23 anni, di Monza
con un racconto ambientato al Cairo, «Jamila». Tra gli
studenti del corso, invece, ha vinto Maria Grazia Casali,
classe 1960, di Brembio (Lodi), con «L’ultimo treno».
La grande svolta mediatica del primo conflitto mondiale
A
ll’inizio la fotografia fu bandita. Subito dopo l’ingresso
dell’Italia nella Prima guerra
mondiale, le autorità vietarono non solo di scattare istantanee nella zona delle operazioni militari e nei
territori adiacenti, ma addirittura di
trasportare in quei luoghi apparecchi
fotografici che non fossero stati debitamente sigillati. Ma era troppo pressante la domanda d’immagini sugli
eventi del conflitto: una disposizione
del genere non poteva reggere, come
nota Luigi Tomassini nel suo saggio
sull’argomento che compare sul nuovo numero degli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa». Così fu il comando supremo ad ampliare enormemente i suoi reparti fotografici militari. Tre
anni dopo, al momento della vittoria
sull’Austria-Ungheria, i 23 operatori
originari erano diventati 600 ed erano
state realizzate oltre 150 mila riprese.
Il fascicolo degli «Annali della Fondazione Ugo La Malfa» è quasi integralmente dedicato alla Grande guer-
1914
1918
LA GRANDE
GRAANDE GGUERRA
UE
La copertina di Beltrame sulla «Domenica del Corriere» del 30 maggio 1915
ra, in occasione del centenario. La relativa sezione, curata da una specialista della materia come Giovanna
Procacci, mette a fuoco vari aspetti
dell’impatto che il conflitto ebbe in
Italia: sulla cultura, sull’economia, sulla condizione operaia, sulla sanità,
sull’associazionismo. E ci sono anche
contributi specifici dedicati ai soldati
e alle istituzioni militari. Tuttavia la
parte forse più interessante riguarda le
rappresentazioni dell’immane tragedia bellica diffuse all’epoca.
Tra i tanti mutamenti traumatici
provocati dalla Grande guerra vi fu anche una vera e propria rivoluzione mediatica, resa possibile dai nuovi mezzi
di comunicazione ed enfatizzata dalle
esigenze della propaganda. Per tornare alla fotografia, essa negli anni dal
1915 al 1918 soppiantò largamente su
giornali e periodici le tradizionali illustrazioni, tranne che nella rappresen-
tazione dei combattimenti, riservata
ancora in prevalenza alle matite di disegnatori come il famoso Achille Beltrame, l’artista che realizzava le copertine della «Domenica del Corriere».
D’altronde la produzione di foto,
sottolinea Tomassini, «fu enormemente più ampia di quella che circolò
sulla stampa», poiché le immagini in
grande maggioranza ebbero una diffusione limitata, «spesso solo privata
nel ristretto ambito familiare o delle
relazioni personali dei loro autori».
Nonostante la censura, era impossibile impedire ai combattenti d’immortalare le situazioni in cui si trovavano.
È quindi molto importante, per capire la realtà del conflitto e la memoria
che ne è stata tramandata a livello popolare, l’iniziativa avviata dal portale
Europeana per raccogliere e digitalizzare documenti e cimeli della Grande
guerra forniti dai discendenti dei mili-
La rivista
Anni di sofferenza
per tutto il Paese
S’intitola «La società italiana e la
Grande guerra» l’ampio dossier, a
cura di Giovanna Procacci, che
compare sul nuovo numero della
rivista «Annali della Fondazione
Ugo La Malfa», diretta da Corrado
Scibilia. La sezione comprende, tra
gli altri, saggi di Emilio Gentile,
Nicola Labanca, Lucio Fabi, Bruna
Bianchi, Fabio Degli Esposti,
Alessandra Staderini, Beatrice Pisa,
Antonio Fiori, Rolando Anni e Carlo
Perucchetti. Il fascicolo include
anche una parte dedicata alla figura
dello storico Rosario Romeo.
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L’addio Nata a Belgrado, non si piegò mai al regime comunista
Svetlana Velmar-Jankovic, autrice
del «Dottor Živago» della Serbia
di FRANCO CORDELLI
È
scomparsa a 81 anni la
scrittrice serba, belgradese di nascita, Svetlana
Velmar-Jankovic.
È stata forse la maggiore
autrice nella sua lingua della
seconda metà del ventesimo
secolo, al punto da essere
considerata come in Russia si
pensava a Pasternak.
Era un paragone ingiusto,
diciamo pure esagerato. La ragione di un simile accostamento è in prevalenza ideologica. La Velmar-Jankovic si
mantenne al di fuori dei luoghi comuni ideologici, lontana dal comunismo. Si isolò, si
rifugiò in se stessa. Tuttavia
n o n d i s co n o b b e q u a n to
l’ideologia dominante, in specie nel linguaggio, avesse avuto influenza, anche su di lei;
un’influenza oppressiva, assorbente.
Il linguaggio, diceva, si è
impoverito, è diventato un
«fascio di luoghi comuni».
Aggiunse, o precisò, quasi
fosse un’autocritica: «Le mie
frasi sono diventate brevi, come le loro, e quasi spezzate.
Frasi piuttosto avariate».
Svetlana Velmar-Jankovic
Nel suo romanzo di maggior rilievo, Lagum (che in Italia è stato tradotto l’anno scorso da Isabella Meloncelli per
la Jaca Book, e dove il titolo è
una parola turca che indica un
tenebroso passaggio sotterraneo, un cunicolo senza luce),
La denuncia
Criticò l’ideologia
dominante per avere
impoverito e reso
banale il suo linguaggio
tari. Un lavoro nel quale è impegnato
anche il «Corriere della Sera», che con
il Collection Day del 18 maggio aprirà
le porte per un giorno a chiunque voglia portare fotografie e memorie di
quegli eventi, che saranno digitalizzate, restituite e poi pubblicate online.
Del resto, ricorda Tomassini, qualcosa del genere fu avviato già negli anni del conflitto. Basti pensare che sulla
«Domenica del Corriere» comparvero
ben 1.273 fotografie di caduti, fornite
in genere dalle famiglie, anche se poi
la rubrica si trasformò, forse su pressione delle autorità, e finì per ospitare
soltanto i volti dei decorati, non necessariamente morti sul campo.
Inevitabilmente, come illustrano
nei loro saggi Barbara Bracco e Fabio
Todero, i giornali, i manifesti e le cartoline di guerra rispecchiano una visione del tutto edulcorata di quanto
avveniva al fronte. I soldati italiani appaiono sempre attivi, raggianti: spesso il modello dei disegnatori sono i
paladini dell’interventismo, primo fra
tutti Gabriele d’Annunzio. Solo dopo
la sconfitta di Caporetto vengono raffigurati militari feriti o addirittura mutilati, quasi a fare dei loro corpi menomati il simbolo dell’offesa subita dal
territorio sacro della patria.
Quanto ai nemici, se ne dà un’immagine disumanizzata e demonizzante, con evidenti venature razziste, specie nei fumetti di guerra destinati a
circolare nelle pubblicazioni di trincea, su cui si sofferma un contributo di
Roberto Bianchi. Aberrazioni propagandistiche, ovviamente, anche se
purtroppo l’asprezza del conflitto scatenò davvero le pulsioni più distruttive. Il bilancio degli abusi compiuti nelle zone occupate dopo Caporetto dalle
truppe nemiche, soprattutto tedesche,
ma anche austro-ungariche, non lascia dubbi. Secondo quanto riferisce
nel suo saggio Daniele Ceschin, oltre
ai saccheggi e alle distruzioni che portarono alla morte di circa 23 mila civili
per inedia o mancanza di cure sanitarie, vi furono 553 uccisioni. Gli stupri
denunciati, solitamente di gruppo, furono un migliaio, certamente molti
meno di quelli realmente avvenuti: in
una cinquantina di casi determinarono la morte della vittima o di chi aveva
cercato di proteggerla.
@A_Carioti
e maggiormente nella parte
iniziale, questo tipo di frase
non c’è. Al contrario, ci troviamo di fronte a un discorso che
si avvolge su se stesso, dove la
sintassi appare elaborata, al
punto da presentarsi quasi
spiraliforme, come se si trattasse di uno slancio iniziale,
una reazione vigorosa.
Poi, la narrazione si distende. Nello stesso modo in cui si
acquieta la relazione tra i due
protagonisti, due intellettuali
che si erano conosciuti a Parigi nel 1930, s’erano sposati,
s’erano amati, e avevano poi
scoperto la problematicità del
loro stesso rapporto — anche
rispetto al mondo che li circonda e che alla fine li divide,
con la tragica morte del marito al tempo dell’occupazione
tedesca della Serbia.
A questa altezza, quando il
domani diventa tragedia, e il
romanzo acquista una cadenza più amara, per paradosso
Svetlana Velmar-Jankovic rivela una minore energia — pur
restando la scrittrice prestigiosa che avevamo conosciuto
nella prima parte del suo romanzo.
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Eventi
L’allestimento L’antica sede del Comune è uno scrigno colmo di tesori:
dalle opere di Donatello e Filippo Lippi alla simbologia della Sacra Cintola
Prato torna a tessere
i fili d’oro della storia
Dopo 20 anni di lavori
riapre Palazzo Pretorio
L’edificio
dell’orgoglio
P
alazzo Pretorio, l’antica sede
del potere comunale, riapre
dopo vent’anni di progetti,
lavori a volte impossibili
ostacolati dalla burocrazia, e Prato
si prepara a descrivere il suo big
bang dell’arte. Tutto sarà diverso,
adesso, nello scrigno-palazzo. Perché anche le antiche dimore riescono ad emanare emozioni, a parlare,
a descriversi. E se per quattro lustri
queste comunicazioni sono state
interrotte per una chiusura che è
sembrata eterna, può accadere che
deflagrino all’improvviso con tutta
la loro carica di storia e di bellezza.
Qualcosa si era già intravisto durante la mostra sontuosa «Da Donatello a Lippi - Officina pratese», allestita in alcune delle sale del Palazzo sino a gennaio. Ma era stata la
rassegna, come sempre accade, a
polarizzare l’attenzione dei tanti visitatori e a oscurare la residenza,
ancora da aprire e inaugurare in
tutta la sua magnificenza. È un
evento e non solo per Prato. In quelle stanze, finemente restaurate, tornano le opere di Donatello, Filippo
e Filippino Lippi, Bernardo Daddi,
Giovanni da Milano, le grandi pale
d’altare dipinte ad esempio da Santi
di Tito e Alessandro Allori, la gipsoteca di Lorenzo Bartolini. E poi c’è
una presenza unica e misteriosa, se
pur virtuale: un venerato nastro di
stoffa di lana caprina, intessuto da
fili d’oro; 87 centimetri scarsi, eppure capaci di cambiare il corso
della storia e dell’estetica di una
città: Prato. È la rappresentazione della Sacra Cintola, reliquia
mariana conservata ancora oggi
nella cappella del Duomo, arrivata in città in epoca medievale, che trasformò la piccola pieve di Prato in città e la proiettò
nel Rinascimento. La Cintola è
blindata in un forziere di una
cappella della cattedrale (anch’essa straordinario monumento guardiano di capolavori a due passi dal Palazzo) e
per accedervi occorrono tre
chiavi: la prima è custodita
dal vescovo, le altre due dal
sindaco, simbolo dell’unione
tra sacro e profano nella venerazione del Bello e del Mistero.
Dalla Cintola inizia la
storia di Prato, la sua
ascesa verso l’iperuranio
dell’arte sino all’apoteosi
La guida
Il museo
Apre il 12 aprile
a Palazzo
Pretorio: in tre
piani conserva
opere (dal ‘300
al ‘900) di
artisti legati a
Prato e pratesi.
Orari: lunedì,
mercoledì,
giovedì, venerdì
10.30-13.30 e
16-20. Sabato,
domenica e
festivi 10-20.
Chiuso il
martedì. Fino
alle 24 i giovedì
da giugno a
settembre.
www.palazzopr
etorio.prato.it
del Rinascimento. Nel Trecento, per
celebrare la Cintola, erano arrivati i
pittori Bernardo Daddi e Agnolo
Gaddi e, nel 1428, gli operai della
Pieve (oggi Duomo) affidarono la
realizzazione di un pulpito sulla
facciata, per l’ostensione della reliquia, a Donatello e Michelozzo. E
ancora a onorare con la sua arte la
miracolosa cinghia e affrescare la
cappella dell’Assunta era giunto un
giovane pittore talentuoso chiamato Paolo Uccello. Infine ecco Filippo
Lippi «il più singolare maestro del
tempo suo», come avrebbe scritto
Giorgio Vasari, ad affrescare la Pieve già diventata cattedrale e a imprimere con il suo genio l’impronta
indelebile della Prato dell’arte.
I tesori del Palazzo Pretorio (l’allestimento è stato firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni) sono disseminati in un percorso che inizia
dal piano terreno con stanze dedicate all’accoglienza e alla storia dell’edificio. Passata la sala dedicata alla Sacra Cintola, ecco il salone, ex
tribunale e oggi dimora dei polittici
tardogotici, tra cui la macchina
d’altare di Giovanni da Milano e i
capolavori di Filippo Lippi e dell’Officina Pratese. Poco più avanti
c’è la sala dedicata a Filippino Lippi
e ad altri maestri del tardo Quattrocento e del primo Cinquecento,
quali Botticini, Raffaellino del Garbo e Luca Signorelli. Donatello svetta invece insieme ad altri nell’ultima sala.
Maestoso è poi il secondo piano.
Il visitatore è accolto da una selezione di pale di grandi dimensioni dei
secoli XVI-XVIII e tre tavole di Santi
di Tito e di Alessandro Allori. Gli altri spazi sono dedicati al Cinquecento e al Seicento. Nel mezzanino,
tra il secondo e terzo piano, si entra
nella collezione dei dipinti di fine
Seicento e prima metà del Settecento. Infine il terzo piano, con disegni
dello scultore Lorenzo Bartolini.
Nel salone adiacente, altre opere
sublimi ci accompagnano sino al
Novecento, con le opere di Ardengo
Soffici, e dei pittori della Scuola di
Prato. C’è anche Jacques Lipchitz
con quattro sculture di straordinaria bellezza.
Ci sarà festa prima, durante e dopo l’inaugurazione. Con istallazioni
luminose anche in tre dimensioni,
musica e performance artistiche e
figurative nel centro storico, voli in
mongolfiera, murales volanti.
«Palazzo Pretorio torna a essere lo scrigno dei tesori della città
— commenta l’assessore alla
cultura Anna Beltrame —, uno
spazio vivo, capace di comunicare a tutti l’emozione della bellezza e la curiosità della scoperta,
uno strumento prezioso per far
conoscere la vera ricchezza di
Prato».
Marco Gasperetti
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Religiosità Sopra
a sinistra, la «Madonna della Cintola» di Filippo Lippi;
accanto, «Fiducia
in Dio» di Lorenzo
Bartolini
La reliquia
La città «legata»
alla Cintola
(vietati dubbi
sull’autenticità)
Giottesco
Di Bernardo
Daddi (1290
- 1348), la
Predella di
polittico con
Storie della
sacra cintola,
proveniente
dal Duomo di
Prato
di FRANCESCA BONAZZOLI
N
on c’è da stupirsi che il percorso museale del rinnovato Palazzo Pretorio
inizi, al primo piano, con la sala dedicata
alla reliquia della sacra Cintola, conservata nella cattedrale, attraverso una ricostruzione virtuale degli affreschi di
Agnolo Gaddi nella cappella della Cintola
in Duomo, le tavole di Bernardo Daddi,
Agnolo Gaddi e altri autori del tardo Trecento. È proprio intorno alle reliquie, infatti, che in epoca medievale si è costruita l’identità e fondata l’autorità di molte
città. Non solo. Secondo lo storico André
Grabar il culto delle reliquie è proprio all’origine della venerazione delle immagini cristiane che inizia nel VI secolo e per
questo il nucleo primitivo di molti musei
si è formato intorno a tali oggetti di devozione. Accanto a chiodi e spine della
corona della crocefissione, pezzi di colonna della flagellazione, teste di san
Giovanni Battista, frammenti di femori,
tibie e dita di santi, si accumulavano im-
magini, statue, oreficerie o anche oggetti
curiosi come denti di narvalo, raccolte
d’arte e di meraviglie che fungevano da
richiamo per i fedeli in pellegrinaggio e
quindi esibite periodicamente e riprodotte in incisioni vendute a poco prezzo.
Anche la storia di Prato è legata strettamente a quella della sua reliquia, la
Cintola della Madonna, che fin dal Medio
Evo ha contribuito all’identificazione civica e religiosa della città. Il “cingolo” così è anche chiamata la striscia di lana
(lunga 87 cm) ricamata con fili d’oro, arrivò dalla Terra Santa nel XII secolo grazie
Ad ampio spettro
Dalla Spagna a Cipro molti ne
rivendicano il possesso: attorno a
oggetti come questo si è spesso
costruita l’autorità delle città
a un mercante, tale Michele Dagomari,
dopo un millenario passaggio di proprietà che conduceva a ritroso fino a Maria stessa la quale aveva dato la cintura a
san Tommaso come prova della sua assunzione al cielo.
Tuttavia quella di Prato non è l’unica
sacra Cintola in giro per il mondo. Altre
città ne vantano il possesso, prime fra
tutte Costantinopoli e Gerusalemme. Ma
anche Spagna, Francia, Gran Bretagna,
Repubblica del monte Athos, Siria e Cipro assicurano di possedere l’originale
tanto che, se si dovesse calcolare la circonferenza della vita di Maria dalla somma di tutte le cintole, ci troveremmo davanti a una taglia abnorme. Ma guai a dubitare dell’autenticità. Nel 1786, in epoca
illuminista, il vescovo di Prato Scipione
de’ Ricci cercò di ridimensionare il valore
sacro del cingolo, ma fu costretto a ritrattare da una rivolta della popolazione.
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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Eventi 47
italia: 51575551575557
Da vedere oltre il Palazzo Tappe obbligatorie il Duomo con il pulpito
eseguito da Donatello e il Castello dell’Imperatore fatto erigere da Federico II: la
costruzione sveva si affaccia su piazza Santa Maria delle Carceri. Di lì si giunge
al simbolo moderno della città: la scultura di Henry Moore «Forma squadrata
con taglio». Il Museo-casa di Francesco Datini e il Museo del tessuto dicono
molto della storia e del presente di Prato. Bisognerà aspettare l’estate per la
riapertura del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (g. b.)
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Temi sacri
A sinistra, «Noli
me tangere» di
Giovanni Battista
Caracciolo detto
Battistello; a
destra, «Polittico
con Madonna e
santi» del 1354,
di Giovanni da
Milano; in fondo
a destra,
Tobiolo e
l’Arcangelo» di
Raffaele Poppi
L’intervista Lo scrittore mette a confronto il vecchio splendore con l’attuale crisi economica
«Riprendiamoci il nostro passato
ma governiamo la globalizzazione»
Nesi: qui la politica ha dato il via alla liberalizzazione selvaggia
di RANIERI POLESE
«S
ono naturalmente
orgoglioso e contento del fatto che
il Palazzo Pretorio
torni a essere un luogo per la città, un luogo che conserva e mostra quanto i nostri padri ci hanno lasciato». Parla Edoardo Nesi, già assessore alla cultura della Provincia per tre anni (2009 –
2012), Premio Strega 2011 con il
libro «Storia della mia gente».
Insomma, come recita la dicitura sui manifesti che annunziano
la riapertura del Museo di Palazzo Pretorio, «Prato si riprende la
sua storia»? Edoardo Nesi sorride: «Se lo slogan serve a portare
più visitatori possibili a vedere i
tesori del museo, è azzeccato.
Certo, la storia è una cosa troppo più grande dell’inaugurazione di una mostra».
E qual è la storia di Prato?
«Di storie Prato ne può raccontare tante».
Lei per esempio nel suo libro ha raccontato la storia dei
L’autore
Nato a Prato nel 1964,
Edoardo Nesi è autore
di numerosi romanzi. Con
«Storia della mia gente»
(Bompiani 2010) ha vinto
il Premio Strega nel 2011.
Tra le sue opere (sempre
con Bompiani): «Fughe
da fermo» (1995), «Figli
delle stelle» (2001), «L’età
dell’oro» (2004, Premio
Bruno Cavallini, Finalista
Premio Strega 2005).
Ha scritto e diretto
il film «Fughe da fermo»
(Fandango, 2001)
suoi, della fabbrica di tessuti
travolta dalla crisi e dalla globalizzazione selvaggia.
«Sì, c’è la storia di ieri, cominciata con la fine della guerra
e arrivata fino alla crisi recentissima, il 2000 all’incirca, quando
la globalizzazione ha messo in
ginocchio i pratesi. È la storia di
un fenomeno partito con la ricostruzione, che ha prodotto
una ricchezza condivisa, capace
di andare a premiare non solo il
più furbo ma tutti quelli che
avevano voluto lavorare tanto,
anche più degli altri. È qui che
nasce l’immagine di una città
benestante, ricca di una ricchezza prodotta dal lavoro, la storia
di una esplosione di benessere
che però si è rivelata transitoria».
E la cultura?
«Se negli ultimi anni Prato ha
aperto istituzioni culturali importanti, tutto questo era nato
prima, quando c’erano ancora i
soldi. Parlo del Museo Pecci, che
oggi purtroppo vive un momento di stasi; parlo del Museo
del tessuto, della Biblioteca Lazzerini, bellissimo esempio di restauro di un’architettura industriale: nei locali della ex fabbrica Campolmi c’è ora una struttura che ogni giorno accoglie
centinaia di ragazzi di ogni colore e razza che qui studiano,
leggono, si incontrano. Come il
restauro del Palazzo Pretorio,
anche queste operazioni erano
state progettate molti anni prima: c’è voluto del tempo per i lavori, ci sono voluti molti soldi
ma sono stati spesi bene».
Nell’ultimo piano del Museo
di Palazzo Pretorio, quello da
cui si gode la più bella vista di
Prato, c’è l’omaggio della città
al suo cittadino più famoso:
Curzio Malaparte.
«È stato grazie a lui se Prato si
è vista raccontare, rappresentare per la prima volta. Ho riletto,
poco tempo fa, le pagine di “Maledetti toscani” dedicate ai cenciaioli pratesi: qui Malaparte
crea una leggenda, con lui i pratesi dei cenci diventano degli
eroi, grandi e coraggiosi come
gli Achei di Omero».
In Piazza del Comune, davanti al Palazzo Pretorio, c’è la
statua di Francesco Datini, «il
mercante di Prato» che fra Tre
e Quattrocento inventò la lette-
❜❜
La tenuta
❜❜
Guardare avanti
La coabitazione
con la comunità
cinese non ha mai
generato razzismo
Non bisogna farsi
vincere dalla rabbia.
Dobbiamo avere
speranza nel futuro
ra di cambio e dette prova di
grande intelligenza come imprenditore e come mercante.
Dentro al museo si ammirano
le opere d’arte fiorite a Prato in
quei secoli. Se oggi però si parla di Prato è per via della coabitazione con la comunità cinese: pochi mesi fa c’è stato il rogo in cui hanno perso la vita
sette lavoranti cinesi. Lei ha
scritto che «si parla molto dei
cinesi, ma non si parla con i cinesi».
«È vero, ma oggi con la seconda generazione il dialogo è
avviato. Sono ragazzi cresciuti
in città, che con i genitori che lavorano notte e giorno hanno
pochissimi rapporti: crescono
nelle scuole, nelle biblioteche,
fanno amicizie fuori dalla loro
comunità. E si raccontano in testi che per iniziativa della Provincia sono raccolti in un libro
intitolato, appunto, “Seconda
generazione”. I genitori, la prima generazione, invece non
parlano. Sono chiusi. Però voglio ripetere che Prato, anche se
gli imprenditori venivano messi
in crisi dai prodotti cinesi, non
ha mai dato vita a manifestazioni di razzismo. Il problema, ed è
un grosso problema, riguarda la
politica. Si è dato il via qui a una
liberalizzazione selvaggia. Non
c’è stato nessun controllo, nessuna regola. Sembrava che ai
politici italiani non interessasse
sapere che il maggior polo del
tessile italiano stava morendo.
Abbiamo una classe politica che
ancora oggi, mi pare, non ha capito la portata della globalizzazione e non ha nessuna idea su
come affrontarla. Però io non
voglio limitarmi a guardare al
passato, alla rabbia per come le
cose sono andate. Voglio guardare al futuro. Dicono che Prato
è un po’ il laboratorio d’Italia,
che quello che succede qui anticipa di almeno dieci anni quello
che poi accade nel Paese. Voglio
credere che Prato ce la farà a rinascere. A riprendersi la sua
storia e inventarsene una nuova».
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La società L’associazione che attraverso gli spettacoli di Shi Yang Shi, emigrato a undici anni, ha sgretolato diffidenze reciproche coinvolgendo gli studenti
Sulla scena del «Compost» prove di integrazione culturale
Due donne di teatro italiane e un attore cinese
uniti nel costruire un’identità civica comune
P
ratesi da una parte, cinesi
dall’altra. Ideogrammi, miti,
significati, rappresentazioni: i
due mondi paiono lontani e per
molti motivi in contrasto. Com’è noto, in città, le due etnie
hanno ben poche esperienze di
successo, da annoverare nel
campo della cooperazione e dello scambio. Tuttavia è proprio
nell’arte e nell’offerta culturale
che si trovano i germogli di un
cambiamento di rotta, di una
collaborazione che produce risultati. Le esperienze e le immagini lo raccontano, almeno a
partire da tre anni fa, quando
due donne di teatro — Cristina
Pezzoli e Letizia Russo — hanno
cominciato a percorrere la strada della creazione di un’associazione culturale.
L’idea era quella di fondare
uno spazio per il teatro libero,
un luogo che di lì a poco, al di là
di ogni intenzione, sarebbe diventato il primo e più importante strumento di scambio culturale fra le due etnie: il «Compost». Là, nello stanzone di
un’ex fabbrica nel cuore del centro storico (in via Santa Chiara)
si è consumato a suon di spettacoli, confronti, esperimenti,
giochi di ruolo, il più significativo processo di incontro fra i
due mondi. L’incontro della
compagnia e dell’associazione
con l’energia dell’attore cinese
Shi Yang Shi si è rivelato essere il
passo decisivo. Nato in Cina e
giunto in città con la madre a
undici anni, l’attore trentacinquenne ha già inanellato una
serie di performance e spettacoli che hanno coinvolto — emotivamente e fisicamente — centinaia di persone sul tema della
cultura di provenienza e sul
campo del confronto fra italiani
e cinesi.
Il tentativo (in gran parte riuscito) è stato quello di condividere la cultura orientale con i
L’emozione
Insieme a Palazzo
Pretorio dopo il tragico
rogo degli operai asiatici
per smorzare la tensione
La musica
Altri momenti di
coesione, i concerti della
Camerata seguiti
da 10 mila allievi misti
pratesi e di mostrare tutto lo
splendore di quella italiana ai
propri connazionali. Un compito complesso nel contesto di
conflitto della città, animato da
un dualismo figlio della crisi
economica e dell’odio (reciproco) sociale. Ma «Compost» ha
avuto spesso ragione di questa
barriera, forse anche perché a
cercare un confronto è stato uno
come Yang, che vive interiormente il dualismo culturale italo-cinese. Questo è stato anche
il tema del suo ultimo spettacolo (per la regia di Cristina Pezzoli) «Tong Men-g». La coppia
Pezzoli-Yang era stata protagonista nel dicembre scorso di un
passaggio cruciale: lo spettacolo
allestito in fretta e furia all’interno del Palazzo Pretorio dopo
due settimane dal tragico incendio che in via Toscana fece sette
vittime tra gli operai cinesi.
In un’atmosfera surreale e
commovente la performance
era andata in scena di fronte a
italiani e cinesi, molti dei quali
parenti delle vittime del rogo
giunti dalla Cina in quei giorni.
L’associazione ha messo in campo diverse iniziative per travasare e mischiare le due culture
in città. Il risultato è stato che
molti dei cinesi di Prato «hanno
cominciato a fidarsi». Ma le iniziative di scambio nell’arte non
Tra gli affreschi
Un momento dello spettacolo
lo scorso dicembre a Palazzo
Pretorio, due settimane dopo
la tragedia della fabbrica
si limitano a questo: la crescita
del percorso interculturale tramite la musica e la scuola ha
portato quest’anno diecimila
studenti pratesi (di cui una buona parte sono cinesi di seconda
generazione) ad assistere ogni
giovedì mattina — ammirati —
alle prove generali dell’orchestra della «Camerata»; l’estate
scorsa l’amministrazione comunale ha messo in scena la Turandot all’interno del Castello
dell’imperatore (simbolo architettonico medievale di Prato)
con attori/cantanti cinesi. Molte
delle basi nello scambio della
cultura sono infine state poste
con l’esperienza autonoma di
«Alp», l’associazione di giovani
pratesi — italiani e cinesi — che
organizza corsi di lingua gratuiti per stranieri. In quelle classi,
ricavate negli stanzoni di un circolo Arci nel cuore della Chinatown pratese, gli alunni siedono
da tre anni tutti assieme, mescolati e contenti.
Giorgio Bernardini
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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RIFORMA DEL TITOLO V
SEGUE DALLA PRIMA
Non è necessario invocare la giurisprudenza, basta il buon senso, per giudicare
non equo un divieto che poteva essere aggirabile, a condizione di potersi permettere
uno o più «viaggi della speranza procreativi» all’estero. Il pronunciamento della Consulta non è però significativo solo per questo, ma anche perché segna uno scatto, e
uno scarto, nei confronti dei ritardi della
politica nel rispondere alle domande e alle
esigenze suscitate dai mutamenti che l’evoluzione scientifica continuamente impone
a livello sociale.
Si tratta, beninteso, di un ritardo in certa
misura fisiologico e persino opportuno,
perché è sacrosanto che i decisori pubblici
abbiano il tempo di soppesare benefici e rischi delle nuove opportunità offerte dalla
scienza sul tessuto sociale, sul diritto e sulla
sicurezza dei cittadini. Tuttavia, quando il
ritardo è eccessivo può dare adito a fenomeni che creano sconcerto, come quello
rappresentato dal fatto che sempre più
spesso siano organi diversi dal Parlamento,
come i giudici, a farsi interpreti di richieste
(non sempre legittime) di singoli cittadini
su temi drammatici che attengono all’area
della salute. L’auspicio, dopo la decisione
della Consulta, « è che la politica prenda atto di questo iato e torni prontamente a occupare il posto e il ruolo che le spettano e
che gli elettori le hanno assegnato a questo
scopo». Il Parlamento viene da ieri sollecitato a prendere atto, ancora una volta, che
su temi sensibili e difficili come quelli che
attengono alla bioetica è necessario dotare
il Paese di «binari» solidi.
Nel caso specifico si potrà obiettare che
la legge 40 è stata votata da un Parlamento
liberamente eletto e che il referendum per
la sua abrogazione è stato altrettanto liberamente disertato dagli aventi diritto al voto.
È verissimo e questo non può e non dev’essere dimenticato nelle prossime discussioni sull’argomento. Così come dovrà essere
disposta senza tentennamenti la regolamentazione di tutti gli aspetti problematici
(non sono pochi e sono importanti) della
fecondazione eterologa, nonché affrontato
con granitica fermezza un eventuale rischio
di commercio dei gameti (ancora più odioso della discriminazione per censo nella
possibilità di accedere all’eterologa), paventato da più d’una voce. Quello che, comunque, c’è da augurarsi è che la decisione della
Consulta sia una sfida che venga raccolta
dalla classe politica per coniugare maggiore consapevolezza, preparazione e prontezza di fronte alle possibilità che pone il progresso. Non per accettarle supinamente,
ma nemmeno per ignorarle. Servirebbe a
poco e per poco.
Luigi Ripamonti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PUGNO DI FERRO EGIZIANO CON LAICI E GAY
AL SISI NON COLPISCE SOLO GLI ISLAMISTI
✒
Sono milioni, in Egitto e nel
mondo, a pensare che il generale Abdel Fattah Al Sisi abbia salvato il più
grande Paese arabo dalla dittatura dei
Fratelli musulmani e sia ora il garante di
una democrazia laica. In milioni l’hanno
infatti appoggiato quando in luglio depose l’impopolare raìs islamico Morsi.
In milioni lo eleggeranno in maggio suo
successore. Ma se sui rischi di una deriva teocratica corsi con l’ex
presidente-Fratello si può
e si deve discutere, sulla
democrazia laica di Al Sisi
c’è poco da dire. Se non
che, come ammettono alcuni suoi sostenitori, «arriverà quando il Paese sarà pronto, inshallah». Ovvero, per adesso non c’è.
Il pugno di ferro del nuovo regime
non si è abbattuto solo sui Fratelli, con
centinaia di morti e migliaia in cella. Anche i rari democratici laici che osano alzare la voce stanno pagando caro. Come
i tre giovani leader di Tahrir condannati
lunedì a tre anni di carcere, dopo mesi
in cella e scioperi della fame. Colpevoli
di aver protestato pacificamente contro
la legge di Al Sisi che vieta ogni protesta.
Tra loro il più noto è Ahmed Maher, capo del 6 Aprile, il più importante movimento della Rivoluzione del 2011. Moderato, anzi «socialdemocratico», si dichiara questo ingegnere 33enne. Le ong
umanitarie e molti governi hanno chiesto il loro rilascio, come lo chiedono per
i giornalisti (tra cui quattro stranieri), in
prigione da tempo per aver sfidato la
censura massiccia. Ma tutti gli appelli
sono stati vani.
E adesso è emerso un
altro caso allarmante:
quattro uomini sono stati
condannati a otto anni,
uno di loro pure con lavori forzati, per omosessualità. L’ong Human Rights
First sostiene che dall’arrivo di Al Sisi le condanne per orientamenti sessuali sono in aumento, quest’ultima è la più grave dal 2001. Perfino i
diritti delle donne, in teoria più garantiti
dalla nuova Costituzione, sono minacciati: la legge che punisce le molestie
sessuali, già poco applicata, è ad esempio «in fase di revisione» . Il timore è
che finisca per essere cancellata.
Cecilia Zecchinelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
UNA MODERNITÀ CHE RIEDUCHI AL GUSTO
COSÌ POSSIAMO AIUTARE I NOSTRI RAGAZZI
✒
Forse bisognerebbe riflettere sul
concetto di modernità. Ci spingono a farlo sia il libro di Michele Serra, Gli
sdraiati, sia la mostra di Renzo Piano a Padova «Pezzo per pezzo», ma anche le recenti demolizioni e ricostruzioni effettuate
in varie città, fra cui Milano. Secondo Serra, c’è in atto uno scontro fra generazioni
che non si parlano più. Perché molti giovani vivono in una sfera che non ha nessuno
dei punti di riferimento della generazione
precedente? Gli sdraiati di Serra sembrano
non avere interesse alla cultura né alla realtà: si sdraiano sul divano per ore e col telecomando esplorano programmi improbabili come feste locali o concorsi a premi di
basso livello, oppure combattono su playstation battaglie immaginarie. L’unica costante è la musica negli auricolari. Ma sembrano stanchi più che disinteressati: forse
nessuno è mai riuscito a risvegliare quello
che hanno dentro. Bisogna saperlo fare al
momento giusto: se lo lasci passare, la partita sembra persa. Forse i genitori si sono
rifugiati anche loro in un mondo virtuale:
quello del loro sogno intellettuale. Certo la
televisione e i giochi elettronici contribuiscono non poco a deviare l’attenzione, ma
sembra che la scuola non abbia più influenza. Serra immagina che il conflitto generazionale finisca in una guerra vera, con
un finale compromissorio. Ma senza alcun
riscatto. A contribuire a questo disastro sta
sicuramente l’assetto urbanistico che rifiuta la valorizzazione delle qualità esistenti
verso un «nuovo» che spesso non vale
l’usato. Su questo Renzo Piano imposta la
sua battaglia, ben rappresentata dalla mostra di Padova, con molti esempi del suo
«riabilitare» o «rammendare» interi quartieri, talvolta periferici. La rieducazione del
gusto che sta alla base della sua «modernità» potrebbe esercitare un ruolo sui giovani, portati a disprezzare il gigantismo della
civiltà metropolitana e ad apprezzare la dimensione più umana della città e del saper
vivere. L’assetto urbano può forse fare altrettanto, anche più della buona scuola.
Franco Morganti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rapporto tra Stato, Regioni e enti locali
Buoni propositi e molte incertezze
di VALERIO ONIDA
C
aro direttore, il disegno di legge
governativo sulle riforme costituzionali arriva in Parlamento con
un impianto e con contenuti pressoché invariati, salvo alcuni dettagli, rispetto alla bozza anticipata il 12 marzo.
Vale la pena dunque di tornare su di esso
con osservazioni di merito. In primo luogo
rimane un disegno di legge unico che assomma riforme alquanto eterogenee fra
loro: quella del bicameralismo, quella del
procedimento legislativo, quella dei rapporti Stato-Regione, oltre alla soppressione del
Consiglio nazionale dell’economia e del
lavoro. È un errore, perché si tratta di argomenti diversi, anche se alcune connessioni
non mancano. Il Parlamento dovrebbe esaminarli separatamente e, soprattutto, se si
dovesse andare al referendum, dovrebbe
essere consentito agli elettori di esprimersi
su ciascuno di essi, senza essere costretti a
un unico sì o un unico no. Sul bicameralismo restano valide le considerazioni che ho
espresso nell’intervento sul Corriere del 18
marzo, aggiungendo qui che nel testo finale
ricompare l’illogica attribuzione di seggi
senatoriali di diritto a un gruppo di sindaci
(quelli dei Comuni capoluogo di Regione)
che, se approvata, consacrerebbe una ingiustificata discriminazione in termini di rappresentanza fra elettori delle città ed elettori che risiedono nei centri minori.
Ma qui voglio soffermarmi sul tema dei
rapporti fra Stato, Regioni ed enti locali (il
famoso Titolo V). L’ispirazione di questa
parte del progetto è nettamente nel senso
di una radicale ricentralizzazione delle
competenze. Non solo si trasformano molte
materie da «concorrenti» (dove lo Stato
detta i principi e il resto spetta alla Regione)
in materie e funzioni di competenza
esclusiva dello Stato. Ciò, si badi, non solo
per ambiti (come il coordinamento della
finanza pubblica e del sistema tributario o
la produzione, il trasporto e la distribuzione
nazionale dell’energia) che per comune
consenso vanno ricondotti allo Stato: ma
anche per settori per i quali un certo
decentramento legislativo, nella disciplina
di dettaglio, è quanto mai opportuno: come
l’ordinamento scolastico o la disciplina del
lavoro pubblico (e come sarebbe opportuno
anche per la tutela dell’ambiente, già oggi
attribuita invece al solo Stato). Vero è che i
presupposti da cui parte il progetto, di
eliminare cioè tutte le materie
«concorrenti», lasciando in vita solo
competenze statali esclusive e competenze
regionali, è poi rispettato solo
formalmente: in molti casi si attribuisce
allo Stato competenza solo per
l’emanazione di «norme generali»
(sull’istruzione o sul governo del territorio e
l’urbanistica) o sulla «programmazione
strategica» (?), come per il turismo. Onde il
concorso della competenza regionale,
cacciato dalla porta, rientra
(necessariamente) dalla finestra. Se
l’intento è di ridurre le incertezze e le
controversie costituzionali sul riparto di
competenze, esso non è affatto raggiunto,
mentre ciò che servirebbe (anche a ridurre
il contenzioso davanti alla Corte
costituzionale) sono leggi statali (meglio se
concertate al centro col Senato delle
autonomie) che dettino davvero una
BEPPE GIACOBBE
FECONDAZIONE, CADE UN LIMITE SIMBOLO
UN AVVISO AI RITARDI DELLA POLITICA
disciplina «generale», delimitando in via
legislativa prima che giurisdizionale gli
spazi di intervento delle Regioni.
Si aggiunga che si prevede nel progetto la
cosiddetta «clausola di salvaguardia» che
autorizzerebbe, in termini amplissimi, lo
Stato a intervenire anche nelle materie
spettanti alle Regioni «quando ricorrono
esigenze di tutela dell’unità giuridica o
economica della Repubblica o di
realizzazione di riforme economico-sociali
di interesse nazionale»: rinverdendo così
tutto l’armamentario (riforme economicosociali, interesse nazionale, esigenze
unitarie) che già in passato è servito a
giustificare quasi ogni «incursione» del
legislatore statale sul terreno delle
competenze regionali. Una clausola di
salvaguardia può servire, ma in un sistema
in cui il suo impiego sia condiviso dal
Senato delle autonomie e le competenze
regionali siano chiaramente definite e
tutelate anche nei confronti degli interventi
statali che si avvalgono di titoli «trasversali»
come la tutela della concorrenza o il
coordinamento della finanza pubblica.
Basti pensare che utilizzando questi ultimi
lo Stato ha potuto impunemente azzerare le
competenze locali in tema di orari dei
negozi o fissare il numero (!) massimo dei
consiglieri di amministrazione delle società
partecipate dalle Regioni.
Per di più il progetto estende la potestà
anche regolamentare dello Stato in tutto
l’ambito delle sue competenze legislative;
elimina la previsione di leggi speciali su
intese dirette ad ampliare le competenze di
singole Regioni (consentendo solo
eventuali deleghe), sopprime le Province
(su di che vi sarebbe molto da dire) e riserva
allo Stato la
legislazione sui
principi
dell’ordinamento
locale e sulle funzioni
fondamentali degli
enti locali: così
ribadendo e anzi
accentuando la
tradizionale
contrapposizione
italiana fra Regioni e
Comuni, che spinge
questi ultimi a
cercare in sede
centrale alleati contro
le tentazioni
accentratrici delle
Regioni.
Per anni siamo stati
bombardati dalla
invocazione di un fantomatico
«federalismo» e dalle denunce di uno
(spesso reale) eccesso di centralismo
statale. Ora il progetto governativo di
riforma non solo inverte il senso di marcia,
ma torna a fondare una legislazione e una
prassi quanto mai diffidenti nei confronti
delle autonomie territoriali: nonostante che
fra i principi fondamentali della
Costituzione ancora vigente e ,nelle
tradizioni più illustri del pensiero politico
repubblicano, trovi ampio riconoscimento
il principio di autonomia, a cui la
Repubblica dovrebbe adeguare «i principi e
i metodi della sua legislazione» (articolo 5).
Il Parlamento vuole davvero battere questa
strada, considerando le autonomie
territoriali sostanzialmente solo come fonti
di sprechi e di «costi della politica»? E le
Regioni, specie quelle in cui la tradizione
del pensiero e della prassi autonomistica è
più radicata, non hanno nulla da dire?
Presidente emerito
della Corte costituzionale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PUTIN E L’OCCIDENTE
Ucraina, la diplomazia dei pragmatici
di FRANCO VENTURINI
SEGUE DALLA PRIMA
Oppure è preferibile esplorare la via del
compromesso sapendo che, sulla Crimea, il
discorso è chiuso e che all’Ucraina non si
può imporre dall’esterno una federazione
su base storico-culturale?
La prima delle due opzioni, quella di varare nuove sanzioni economiche e finanziarie approfondendo e prolungando nel tempo la spaccatura con il Cremlino, sulla carta
ha i favori del pronostico. Per una serie di
ragioni. L’Ucraina potrà bloccare ogni alternativa, soprattutto se parteciperà davvero il
17 prossimo a Vienna a un inedito incontro
quadripartito tra America, Russia, Europa
e, appunto, Ucraina. Si aggiunga che a sostenere le posizioni di Kiev ci sono sì in prima linea i polacchi e i baltici, ma anche quei
settori politici e/o congressuali di Washington assai sensibili, di questi tempi, agli
orientamenti della comunità polacca in
America. E gli altri europei si sono già impegnati a favore delle nuove sanzioni, benché manchi finora l’azione offensiva di Putin che tutti (anche Obama) hanno indicato
come motivo per far scattare il terzo e più
grave castigo sanzionatorio.
Eppure, se è lecito temere che le pretese
di Putin provochino lacerazioni profonde,
l’arma diplomatica non è ancora spuntata.
Nell’ultima settimana Kerry e Lavrov si sono
parlati riservatamente, il che è buon segno.
L’idea russa di fare dell’Ucraina una federazione tenuta insieme dai gasdotti non può
essere accettata così com’è, ma può diventare oggetto di trattativa. È improbabile che
Putin ottenga un’annessa garanzia costituzionale di neutralità, ma sul tema dell’ingresso di Kiev nella Nato esistono margini
negoziali già emersi nel 2008, quando gli
europei frenarono gli entusiasmi di George
W. Bush. E alla Russia andrebbe comunque
imposto di partecipare allo sforzo economico pro Ucraina e di ripristinare per il suo
gas il prezzo di favore inizialmente concesso a Yanukovich. L’interrogativo, insomma,
è ancora valido: una realistica stabilità dell’Ucraina può essere raggiunta in accordo
con la Russia piuttosto che contro di essa?
Molte risposte dipendono da Vladimir
Putin. Ma anche in Occidente sarebbe opportuno mettere da parte ogni retorica da
fronte interno (tanto Obama quanto Putin
ne hanno subito il peso) e andrebbe invece
avviato, alla luce del sole, quel dibattito sul
che fare che sin qui si è piuttosto dissimulato nei mormorii tipici dell’indecisionismo
europeo (e da qualche tempo anche americano). Putin va sfidato all’insegna del suo
stesso pragmatismo, gli va fatto capire che
non può tenersi la Crimea, mettere le mani
sull’Ucraina dell’Est e insieme scongiurare
le sanzioni che manderebbero a picco la
sua traballante economia. Non può, se non
è pronto anche lui a fare concessioni e a dare garanzie, pur sapendo che servono almeno tre anni per far arrivare in Europa lo shale gas americano e che le sanzioni rischierebbero di aggravare anche lo stato dell’economia globale.
Per superare la crisi limitando i danni,
tutelando maggioranze e minoranze ucraine senza creare un nuovo Muro e senza
spingere una Russia indebolita nelle braccia della Cina avida di gas e petrolio, non
serve un Occidente cinico. Basta un Occidente consapevole della sua forza e della
debolezza economica russa, ma anche dotato di quella lucidità storica e politica che
serve spesso a prevenire il peggio. E bisogna fare presto, perché non si potrà andare
avanti a lungo con quei soldatini fermi al
confine e quelle supersanzioni ferme in
rampa di lancio.
[email protected]
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Lettere al Corriere
dovrebbe sempre e comunque
rimanere quella di sempre.
Romolo Rubini
[email protected]
Caro Rubini,
a Costituzione ha mal
definito, forse intenzionalmente, i poteri del
capo dello Stato. Ha dato formalmente al presidente del
Consiglio la direzione del governo, ma lo ha privato di un
potere fondamentale, lo scioglimento delle Camere, e ne
ha fatto una sorta di coordinatore che non ha neppure il
diritto di congedare un ministro quando avrebbe buoni
motivi per rimpiazzarlo con
una persona più adatta all’incarico. Questa ambiguità ha
suscitato in alcuni presidenti
della Repubblica la convinzione che le loro funzioni potessero venire estese e raffor-
L
PATTO DI LONDRA
STIPENDI DEI PARLAMENTARI
Destino di Fiume
Una dimenticanza?
Caro Romano, lei ha trattato le
conseguenze del Patto di
Londra del 26 aprile 1915 fra
Italia, Francia, Regno Unito e
Russia, che prevedeva
l’entrata in guerra dell’Italia a
fianco dell’Intesa, entro un
mese. In cambio avrebbe
ottenuto, in caso di vittoria, il
Trentino, il Tirolo
Meridionale, la Venezia
Giulia, la Dalmazia e l’intera
penisola istriana, con
l’esclusione di Fiume. Non è
chiaro perché fosse stata
esclusa la città di Fiume, fra
l’altro, popolata in gran parte
da cittadini di lingua italiana.
Sono sorpreso che fra i vari
tagli di spesa che si prevedono
per salvare l’economia del
Paese non si sia ancora
parlato di tagliare i ricchi
emolumenti dei parlamentari
italiani adeguandoli a quelli
per gli altri parlamentari
europei.
Maura Bressani
Trieste
Quando fu firmato il Patto di
Londra tutti davano per scontato che l’Impero austro-ungarico sarebbe sopravvissuto al
conflitto e pensavano che fosse
assurdo privarlo del suo maggiore porto meridionale. L’Italia chiese Fiume quando fu
evidente che le province slave
meridionali dell’Impero intendevano creare uno Stato indipendente.
mento e governo maggiormente responsabili.
Mi sembra normale quindi
che il presidente della Repubblica segua attentamente
l’azione del governo e abbia il
diritto di essere informato sul
modo in cui sta realizzando il
suo programma. Non dimentichi infine, caro Rubini, che
fra i compiti del presidente
della Repubblica vi sono anche la promulgazione delle
leggi e l’emanazione dei decreti che hanno valore di legge. Chi mette la sua firma in
calce a una legge, ha il diritto
di sapere che cosa firma.
Continuo e pensare che occorra correggere le ambiguità
presenti nella Costituzione e
rafforzare i poteri dell’esecutivo. Ma con questa Carta è
giusto che Renzi vada spesso
al Quirinale.
percorso non è semplice e i
risparmi non sono certi. Tutto
si può fare, se si vuole. Vada
avanti con «il rullo
compressore»: continuiamo a
sentirne parlare, ora vogliamo
vederlo all’opera!
OPINIONE PUBBLICA
Giorgio Volonteri, Imperia
IN BASE AL MERITO
CONTRO GLI SPRECHI
Sacrifici e privilegi
Matteo Renzi non perde
occasione per sostenere che
ora i sacrifici devono essere
fatti da chi, negli scorsi anni,
ha avuto di più. Singolare è
il suo silenzio su quali siano
le sue idee per includere
Papa Francesco ha
deciso: non chiuderà lo
Ior, il discusso Istituto
per le opere di
religione. Fa bene?
cezionali (l’impennata dello
spread sui mercati internazionali, le pressioni di Bruxelles) ed esercitò un potere previsto dall’articolo 92 della Costituzione. Quando il Parlamento non riuscì a eleggere il
suo successore e i partiti gli
chiesero di restare al Quirinale, mise condizioni (l’approvazione di una nuova legge
elettorale) che erano direttamente collegate all’esercizio
delle sue funzioni. Se lo scioglimento delle Camere rientra fra le sue responsabilità,
era giusto chiedere l’approvazione di una legge che evitasse i danni provocati da
quella con cui l’Italia aveva
votato nelle elezioni precedenti. Annunciò che se questo non fosse accaduto si sarebbe dimesso, e fissò in tal
modo una sorta di scadenza
che serviva a rendere Parla-
Vittorio Busnelli
[email protected]
POLITICI
La tua opinione su
sonar.corriere.it
zate. È accaduto con Luigi Einaudi quando affidò a Giuseppe Pella la formazione del
governo. È accaduto con Giovanni Gronchi, quando fece
lo stesso con Fernando Tambroni e pretese di dirigere la
politica estera italiana dal
Quirinale. E’ accaduto con
Sandro Pertini quando intervenne nello sciopero dei controllori di volo. Ed è accaduto
quando Francesco Cossiga
cominciò a «picconare» la
«Prima Repubblica».
Il caso di Giorgio Napolitano è alquanto diverso. Quando nominò Mario Monti alla
presidenza del Consiglio, dovette agire in circostanze ec-
anche i politici nella categoria
dei privilegiati.
Paolo Cardamone
[email protected]
Calcolo dei compensi
Il rullo compressore
Credo che gli italiani siano
arrabbiati contro pensioni
d’oro e stipendi eccessivi
perché i soldi guadagnati non
sono conformi ai risultati
ottenuti. Il problema non è la
differenza di stipendio tra la
base e i vertici del sistema
produttivo: il problema è che
troppo spesso non c’è
corrispondenza tra i quattrini
intascati e la meritocrazia.
«Chiederemo ai cittadini di
segnalare gli sprechi,
annuncia il premier Renzi,
promuovendo una campagna
on line dal titolo «E tu cosa
taglieresti?». Renzi (come
Monti) sa perfettamente dove
bisogna tagliare. Sono stati
censiti 500 enti inutili e
sopprimibili: incominci da lì e
non si lasci condizionare da
quelli che avvertono che il
Fabio Sìcari, Bergamo
SUL WEB Risposte alle 19 di ieri
La domanda
di oggi
Sì
Il sindaco di Roma,
Marino, cancella dagli
atti la parola
«nomadi», perché
irrispettosa. È giusto?
50
No
50
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Dubbi sugli Ogm
Un tempo era la Chiesa ad
avere il magistero della verità;
oggi autorevoli congreghe di
scienziati che pontificano
consapevoli d’avere l’ultima
parola. In questo senso va
l’appello a favore degli Ogm da
parte di una senatrice e di altri
ricercatori. Ritengo invece che
siano legittimi dubbio e
diffidenza della maggior parte
dell’opinione pubblica,
almeno qui da noi.
Filippo Testa
Baldissero Torinese (To)
BUROCRATESE
Istruzioni criptiche
Pur essendo un medico e come
tale esente Iva, sto compilando
la «Comunicazione
polivalente operazioni
rilevanti ai fini Iva» per
l’Agenzia delle Entrate. Queste
le istruzioni del Quadro TA: «Il
Quadro Riepilogativo riporta
la sintesi della numerosità del
dato maggiormente
significativo in funzione della
natura del quadro compilato».
Non aggiungo commento.
Luca A. Leoni, Milano
Interventi & Repliche
Università a numero chiuso: i test / 1
A proposito dei test degli studenti per
entrare nelle università a numero chiuso
(Corriere di ieri), ogni anno io mi indigno.
È inconcepibile, almeno per me, che sono
un medico in là con gli anni, quindi iscritto
all’università senza aver superato quiz
più o meno demenziali, la farsa dei test e
mi chiedo sempre come sia possibile
valutare una persona (e quindi bloccarne
la carriera) in base a domande che,
spesso, richiederebbero di aver già
completato gli studi della materia o,
comunque, avere una conoscenza quasi
enciclopedica dello scibile. Non si
potrebbe imitare per esempio la Francia?
Il 1° anno è comune agli studi di
medicina, farmacia, odontoiatria e
ostetricia. In Francia non esiste un test di
modo naturale a sfornare professionisti
volonterosi e preparati.
Marco Menabuoni, Firenze
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
Ferruccio de Bortoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
VICEDIRETTORI
Antonio Macaluso
Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
La prassi del numero chiuso per l’accesso
a talune facoltà universitarie, contro la
quale il liberale Luigi Einaudi manifestò
fortissimi dubbi di costituzionalità
(Prediche inutili), non solo è arbitraria e
rappresenta un grave sintomo di
involuzione culturale della nostra
Università pubblica, ma è anche in
prospettiva futura, a mio giudizio, un
colossale errore. Tra non molti anni
corriamo il rischio di soffrire la penuria di
medici, architetti ed ingegneri e dovremo
farli venire dall’estero. Le selezioni corrette
AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane
Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano
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Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
Generazione spritz
Si salva chi viaggia
S
ono stato a Ferrara lunedì e c’era il sole. Una piccola città
italiana in un mattino di primavera è un capolavoro che
dovremmo issare come una bandiera, per dire al mondo
che siamo meglio di quanto crede. L’occasione era l’iniziativa «Di sana e robusta costituzione», lanciata dall’Osservatorio adolescenti dell’assessorato ai Giovani, in collaborazione con le Pediatrie di comunità dell’Asl. Ho incontrato cinquecento ragazzi in un teatro ma non il vescovo, monsignor Luigi
Negri. Peccato, perché so che i giovani interessano anche a lui.
Qualche mese fa ha definito le adunate nella spettacolare piazza del Duomo «un postribolo a cielo aperto». Tornando a casa la
notte, ha raccontato d’aver sorpreso «persone intente in atti di
promiscuità. Ho visto scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo,
evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici. Io
non ho mai visto un postribolo. Ma l’idea era quella».
Ora, mi risulta che quegli street bar (li chiamano così, in ferrarese moderno) siano di proprietà della Curia: quindi, se sono
tanto demoniaci, basta non affittarli. Ma la questione supera
l’aspetto immobiliare. Mi sembra, per cominciare, che la presenza in piazza escluda il vagabondare in auto tra le strade del Ferrarese, tra platani e fossi, dove per anni è avvenuta un’ecatombe di
ragazzi. Meglio bevuti e vivi che morti, per cominciare.
Certo, se non fossero bevuti sarebbe meglio. In questo, Ferrara
non è sola. Una generazione cui
non sappiamo offrire una prospettiva — due ventenni su tre sono disoccupati, non dimentichiamolo mai — si consola come può.
A Ferrara
Non mi piace e non giustifico:
il vescovo
cerco di spiegare, che è un’altra
cosa.
si indigna. Ma
L’aperitivizzazione di una gesi chieda perché nerazione
è sotto gli occhi di tutti.
Lunghe
giornate vuote si acceni giovani bevono
dono grazie a fumo e alcol in
compagnia, con la complicità di
un buon clima e di un bel posto. I ragazzi italiani — monsignor
Negri dovrebbe saperlo — si ubriacano anche in posti brutti e solitari. Ma di lì cercano di scappare. A Ferrara, e nelle altre cittàgioiello, rimangono. Ma così facendo scambiano il porto col mare, e potrebbero pentirsene.
Il mare è quello che, a una certa età, bisogna provare: sfidando
le tempeste, temendo la bonaccia, evitando il naufragio. Sono le
città degli studi, i luoghi dei viaggi e dei primi lavori, l’Europa
delle conoscenze e delle esplorazioni. Il porto è invece il luogo da
cui si parte e dove si torna, per riposare, rifornirsi: e ripartire. Una
città come Ferrara è un porto perfetto, anche perché è vicino al
mare. Ma, ripeto, non è il mare.
L’ho già scritto, lo ripeto: non c’è nulla di più triste, arrivati a
una certa età, che capire di non essersi mai mossi. Di aver girato
in tondo nel porto, accettando le sue piccole consolazioni: i soliti
amici con cui tirare tardi, birra e corteggiamenti, un lavoro qualunque basta che arrivi. Non è un invito a scappare. È un invito ad
andare perché poi sarà bello tornare. Il nostro viaggio non è infinito: per restar fermi avremo molto tempo, dopo.
@beppesevergnini
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sono date dalla verifica della frequenza e
del rendimento attestato dagli esami, non
da discutibili test di ammissione.
Alberto Voltaggio, Roma
Università a numero chiuso: i test / 2
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Luciano Fontana
E-mail: [email protected]
oppure: www.corriere.it
oppure: [email protected]
Vauro
ammissione all’inizio dell’anno
accademico come da noi, ma è previsto
un concorso (a «numerus clausus») nel
corso del primo anno ed è suddiviso in
due parti: la prima parte è prevista alla
fine del primo semestre
(dicembre/gennaio) e la seconda parte
alla fine del secondo semestre (maggio).
Ovviamente il concorso riguarda le
materie che sono state studiate durante
l’anno: chimica, biologia, embriologia,
istologia, anatomia, farmacologia, scienze
umane e sociali. È possibile ripetere il
primo anno solo una volta e quindi
preparare il concorso solo due volte. In
media il 15-20% degli studenti lo supera
e passa al secondo anno. Quindi una
sana meritocrazia sfoltisce gli iscritti poco
studiosi e poco motivati e che porta in
FONDATO NEL 1876
CONDIRETTORE
@
RENZI A RAPPORTO DA NAPOLITANO
Italians
POTERI DEL PREMIER E DEL PRESIDENTE di Beppe Severgnini
Risponde
Sergio Romano
I media ci hanno informato
che il presidente della
Repubblica ha ricevuto al
Quirinale il presidente del
Consiglio, occasione in cui
sono stati esaminati l’iter del
progetto di riforme
costituzionali e il Def, che era
all’odg del consiglio dei
Ministri di martedì. Sembra
tutto tranne che un incontro
di cortesia istituzionale. La
Costituzione però dice
tutt’altro, perché l’art. 95 al
primo comma statuisce che: il
presidente del Consiglio dei
ministri dirige la politica
generale del governo e ne è
responsabile. Mantiene
l’unità di indirizzo politico e
amministrativo
promuovendo e coordinando
l’attività dei ministri.
D’accordo che il governo non
ha avuto la designazione
popolare, ma la Costituzione
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
PUBBLICITÀ
RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it
PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Albania € 2,00; Argentina $ 14,50 (recargo envio al interior $ 1,00); Austria € 2,00; Belgio € 2,00; Canada CAD 3,50; CH Fr.
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2,00; Grecia € 2,00; Irlanda € 2,00; Lux € 2,00; Malta € 2,00; Monaco P. € 2,00; Olanda € 2,00; Portogallo/Isole € 2,00; SK Slov. € 2,20; Slovenia € 2,00;
La lampada Costanza
Desidero scusarmi con Paolo Rizzatto
perché nel mio editoriale «L’orgoglio
civico tra saper fare subito e pensare il
futuro» sul dorso Design dell’8 aprile, ho
erroneamente attribuito ad Alberto Meda
il design della lampada Costanza, che è
invece una sua, di Rizzatto, creazione.
Sono stato tratto in inganno dal comune
produttore, Luceplan, ma questo
naturalmente non mi giustifica. Ancora
scuse.
Gian Arturo Ferrari
EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago
- Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti
23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030
Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034
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Presse Service Co. Ltd 44/10 Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - Thailandia • Milkro Digital Hellas LTD - 51 Hephaestou Street 19400 Koropi - Grecia
PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 1,90 (Corriere €
1,40 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 1,90 (Corriere € 1,40 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como €
1,20 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20; sab. Corsera + IoDon-
na + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d
Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47;
sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili
separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93
+ € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino
Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 +
€ 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera +
IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo €
0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e
prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera +
Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + €
0,78.
ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013
La tiratura di mercoledì 9 aprile è stata di 475.650 copie
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abbonamenti nazionali e per l’estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815). ARRETRATI: Tel.
02-99.04.99.70. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni).
* Con “Sette” € 2,90; con “Io Donna” € 2,90; con “Style Magazine” € 3,40; con “Living” € 4,90; con “Claudio Abbado e i Berliner Philharmoniker” € 11,30; con “Supereroi. Il Mito” € 11,39; con “Giallo italiano” € 8,30; con “Le grandi storie Disney” € 9,39; con “Barenboim, il mio Beethoven” € 8,39; con “Grandangolo” € 7,30; con “Sampei” € 11,39; con “Mina, gli anni RAI” € 12,39;con “I dolci di
Benedetta” € 9,39; con “La trasparenza a Tavola” € 2,40;con “La grande cucina italiana” € 11,30; con “Manara, maestro dell’Eros” € 12,39; con “Holly e Benji” € 11,39; con “Il giovane Montalbano” € 11,39; con “Luigi Pirandello. Romanzi, novelle e teatro” € 9,30; con “English da Zero” € 12,39; con “Biblioteca della Montagna” € 10,30
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Spettacoli
La «prima»
Il direttore
d’orchestra
era al debutto
in un’opera
al Piermarini.
Impeccabile l’Enea
interpretato da
Gregory Kunde
Risoluzione consensuale del contratto
Rita Dalla Chiesa, addio a La7: un amore mai sbocciato
La7 e Rita Dalla Chiesa hanno raggiunto un
accordo per la risoluzione consensuale della
collaborazione. Urbano Cairo si è detto
«dispiaciuto per le circostanze che non hanno
consentito di sviluppare i progetti immaginati».
La conduttrice ha commentato: «Non sono
riuscita a passare a La7 neanche per dire ciao.
Certi amori finiscono prima di cominciare».
Ringraziamenti
Il direttore d’orchestra Antonio
Pappano (54 anni)
ringrazia il pubblico al termine di
«Les Troyens»,
l’opera di Berlioz
che ha debuttato
martedì sera al Teatro alla Scala. Oltre 11 minuti continuati di applausi
hanno accolto, al
calar del sipario,
l’intero cast
Berlioz incanta alla Scala
Una festa per Pappano
Undici minuti di applausi a «Les Troyens»
Ottimo il cast, imponente la scenografia
di ARMANDO TORNO
U
na sera di festa. Un’opera che
si fissa nei ricordi. Alla Scala,
martedì 8 aprile, Les Troyens
di Hector Berlioz hanno riportato il teatro del Piermarini alla sua vocazione di grandezza. Peccato l’inizio
alle 17.30 (con l’aggravante del giorno
feriale) in una Milano in fibrillazione
per la Fiera del mobile. Forse per tale
motivo c’erano posti vuoti in platea e
nei palchi. Tanti applausi, oltre 11 minuti alla fine. Lo spettacolo è piaciuto.
Non entreremo nei dettagli della
genesi e del valore dell’opera: rimandiamo al bell’articolo di Paolo Isotta,
uscito sul Corriere di lunedì 7 aprile.
Diremo soltanto che, nonostante gli
ingenerosi giudizi su Les Troyens di
personaggi quali Claude Debussy o
Pierre Boulez, il capolavoro resta godibilissimo per noi; anzi, forse oggi più
che in passato si comprende la genialità di questo compositore che scrisse
anche il Grand traité d’instrumentation et d’orchestration modernes (prima edizione 1844). E come pochi altri
conosceva l’arte dei suoni.
Il direttore, Antonio Pappano (era al
suo esordio lirico alla Scala), ha dato
prova di essere una bacchetta di primo
livello, anche se lui ha scelto di non
utilizzarla. Ha ben governato la complessità dell’opera, nonostante la musica giungesse, oltre che dalla buca
dell’orchestra, da ripetuti interventi di
strumenti dietro le quinte e da un pal-
chetto di proscenio. Dovendo essere
rigorosi, noteremo che alla fine del
primo atto si è avvertita una sfasatura
tra il podio e gli strumenti del palco laterale (numero 11 della partitura): Pappano, però, non si è fatto condizionare
dal piccolo problema. È un altro suo
merito. Che aggiungere? A nostro giudizio ha lavorato molto; si è notata una
ricerca di colore del suono. Proprio
quel suono che taluni avrebbero forse
desiderato qui più forte, là più debole,
magari comparando la sua ad altre
esecuzioni: ma non si dimentichi che
Pappano ha condotto il grande organico come non accadeva da tempo alla
Scala. Anche il coro — maestro ne è
Bruno Casoni — ha goduto di questo
beneficio. Cassandra, personaggio
chiave nei primi due atti, era il soprano Anna Caterina Antonacci. Bella voce, anche se non potentissima (eccellente negli acuti, poco sonora nei gravi), ha saputo immedesimarsi nella
parte con una dizione francese di ottima qualità. Ha meritato i calorosi applausi.
Parole simili potremmo spenderle
per Daniela Barcellona, nelle non facili
vesti di Didone, protagonista nei tre altri atti. La voce era calda, perfettamente nello stile voluto dal compositore:
un mezzo soprano con capacità di
estensioni verso l’acuto. Il critico deve
comunque notare una non perfetta dizione nella continuità (talune «e»
Su Sky Arte
Vasco Rossi si racconta in 5 puntate tv
Sul palco
Vasco Rossi è nato
il 7 febbraio del ‘52
Vasco Rossi in cinque puntate. Immagini
inedite e dietro le quinte per raccontare il lavoro
e la personalità della grande rock star italiana. È
questa la nuova produzione di Sky Arte, «Ogni
volta Vasco»: cinque episodi (nel primo si
racconterà del Vasco scrittore) in onda ogni
mese su Sky Arte HD (canali 120 e 400 di Sky),
dal 16 aprile. È la prima volta che Vasco si
concede così generosamente alla televisione.
Oltre a questa serie, l’8 maggio, su Rai2 il
cantante sarà protagonista di «Unici»: una
serata monografica prevista in prima serata.
Epico Un momento dell’opera «Les Troyens» con, in primo piano, il soprano Anna Caterina Antonacci (53 anni, anche nella foto in alto a destra)
chiuse sono diventate «a»). Ma siamo
dinanzi a un’interprete di tutto rispetto. Ci è inoltre sembrato un Enea da
manuale il protagonista maschile dell’opera, il tenore Gregory Kunde. Nonostante abbia un’età che oggi in Italia
è diventata quella del prepensionamento, dimostra singolare freschezza
vocale. Era perfettamente calato nel
ruolo anche se i peli bianchi contrastavano con l’amoroso e mitico eroe interpretato. All’interno delle diverse note acute che era chiamato a cantare, va
lodato — aria finale del V atto — per
un do naturale sovracuto.
Fabio Capitanucci, baritono, era Corebo. Colore e tecnica vocali degne di
nota, presenza gradevole; tuttavia ci è
sembrato che la sua fosse una voce
inadatta al peso e alla potenza del personaggio (forse diventa eccellente in
un ruolo donizettiano). Quanto a Iopa,
il tenore Shalva Mukeria, nonostante
la voce limpida e le buone estensioni,
dobbiamo segnalare la cattiva pronuncia francese. Per esempio nel IV atto:
«O blonde Cérès/ Quand à nos
guérets», con quella «é» che si dovrebbe rendere «e»: le ha entrambe
trasformate all’inglese in «i». Peccato.
Sui costumi di Moritz Junge, resi ottocenteschi, eviteremo le censure ricordando che non recavano fastidio. Anche le scene di Es Devlin hanno reso
l’insieme gradevole. Della riuscita regia di David McVicar si potrebbe segnalare qualche lieve licenza, come
l’abbraccio di Enea con lo spettro di Ettore nel II atto: tollerabile in un’opera
di teatro surrealista, stona per un ricreatore dell’Eneide.
Altro non aggiungiamo, se non il
fatto che Berlioz emoziona ancora, come la «pulcherrima Dido» di Virgilio.
Ma qui, i desiderosi, potrebbero ripercorrere tutte le fasi, al di là delle note,
che si celebrano nel IV libro del poema
latino. Chi scrive ama il commento di
Pease, P. Vergili Maronis Aeneidos Liber Quartus (Cambridge, Ma. 1935; ristampato a Darmstadt nel 1963). Lo
considera la corte di cassazione dell’«affanno amoroso» della delusa regina dalla «sfolgorante bellezza».
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INNOVAZIONE PER LA SALUTE
54 Spettacoli
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
In Platea
IL GIORNO DELLA CIVETTA
Da Sciascia Primo giallo sulla mafia,
protagonista il capitano Bellodi
(Giovanni Costantino, e il cast, nella
foto), regia Daniela Ardini (fino al 13,
Duse, Genova)
7 giorni
sul palco
di CLAUDIA PROVVEDINI
Il concerto
L’orchestra di Lucerna
e quel podio vuoto
in ricordo di Abbado
di ENRICO GIRARDI
Senza direttore L’orchestra del Festival di Lucerna
U
n podio vuoto. È questa l’immagine più bella e
toccante del Gedenkkonzert, concerto di
ringraziamento del Festival di Lucerna in memoria
di Claudio Abbado. L’ultimo suo concerto Abbado
lo diresse lì, a Lucerna, il 26 agosto scorso,
suonando l’Incompiuta di Schubert, oltre alla Nona
di Bruckner, altra incompiuta. Ecco perché la
Lucerne Festival Orchestra, da lui fondata,
ricomincia da lì, dall’Incompiuta, e la suona senza
direttore ma con la stessa partecipazione emotiva
dei tanti meravigliosi concerti estivi delle ultime 11
estati. La musica di Schubert finisce in un silenzio
surreale. Niente applausi, solo muta partecipazione
d’orchestra e pubblico. Ecco poi Bruno Ganz, attore
amico di Abbado, leggere la poesia elegiaca «Brod
und Wein» (Pane e vino) di Hölderlin. Arriva
Isabelle Faust, con cui Abbado aveva recentemente
registrato i Concerti di Beethoven e di Berg. Suona
quello di Berg dedicato «alla memoria di un
angelo». Berg senza direttore non è cosa. Andris
Nelsons si presta alla bisogna con discrezione e
spirito di servizio. Stessa cosa per il pezzo
conclusivo. Avendo l’orchestra eseguito negli ultimi
anni una quasi integrale delle Sinfonie, non può
esservi che Mahler sui leggii, il Mahler di
quell’Adagio struggente che conclude la Terza.
Nelsons lo esegue con una chiarezza formale da
interprete comunque di livello. Ancora un lungo
silenzio, finché l’orchestra non si alza in piedi e
inizia uno scroscio infinito di applausi. A lungo
trattenuta, l’emozione si libera come un terremoto.
In lacrime parecchi professori d’orchestra, in
lacrime tante persone in platea. Nelson si nasconde
nell’orchestra per dire che quegli applausi non sono
per lui. Niente retorica, niente sentimentalismo.
Quello di Lucerna è un concerto indimenticabile, la
degna conclusione del lavoro che Abbado ha fatto
nella cittadina elvetica dacché ha formato questa
orchestra prendendo il fior fiore delle migliori
formazioni europee. E il futuro? Chi individuare
come successore? Sono girati i nomi di Barenboim,
Levine o Haitink, ma gli impegni, la salute e l’età
rendono impraticabili queste vie. Meglio allora
saltare una, se non due, generazioni e chiamare un
giovane che abbia talento e solidità. Ottima in tal
senso la scelta di Nelsons. Per ora prende il posto di
Abbado per il Festival 2014. Poi si vedrà.
teatro e musica
VETRANO E RANDISI
Totò e Vicé Surreali clochard. Il testo
CLASSICA Karajan - Sinfonie
La Philharmonia di Londra
sorprende con Beethoven
Se le Sinfonie di Beethoven
sono quanto di più classico
si possa immaginare, le
Sinfonie di Beethoven
dirette da Karajan sono il
classico dei classici,
tant’è che non v’è
appassionato di musica che
non le possieda nella propria discoteca.
Però, nella stragrande maggioranza dei casi si
tratta delle incisioni che il sommo interprete
realizzò a capo dei Filarmonici di Berlino.
Ecco ora disponibile, tuttavia, e molto ben
rimasterizzato, il primo ciclo integrale inciso dal
salisburghese, quello con l’Orchestra Philharmonia
di Londra risalente al principio degli anni
Cinquanta. Secondo parecchi esperti è il ciclo
migliore; secondo altri, no. In ogni caso questo box
Warner di sei cd costituisce l’occasione di un
confronto. Che potrà deludere o esaltare ma certo
non mancherà di sorprendere. (E. Gir.)
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8
dischi
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di Franco Scaldati è ora digitale Cue
con Trilogia della Sicilia (fino al 13,
Arena del Sole, Bologna)
SENTIERI SELVAGGI
Francesconi, Bussotti E Montalbetti,
Franceschini; novità di Sciortino,
Guastella, Perocco. Dirige Boccadoro
(il 16, Elfo Puccini, Milano)
Due passi sono Carullo e Minasi mettono in luce attraverso l’amore le debolezze della vita d’oggi
Tenere fragilità nel viaggio di coppia
di FRANCO CORDELLI
S
arebbe stato possibile accorgersi
di un principio di declino del teatro di regia già negli anni Novanta con la nascita d’una serie di
gruppi. Per teatro di regia s’intende
regia critica: analisi di un testo e messa in luce (da parte di un lettore forte)
della sua vera natura. Ecco, la parola
«forte» è cruciale. Il teatro di regia —
per convinzione antropologica, culturale, abitudinaria — è legato a
un’idea maschile. Il regista è un uomo, in quest’uomo c’è la potenza,
perfino l’onnipotenza. L’attore, in relazione a quel testo scuoiato vivo,
non è che un agente — immedesimato o straniato che sia dal personaggio.
Con il teatro dei gruppi la faccenda
è tutta diversa. Raffaello Sanzio, Fanny e Alexander, Motus, Teatro delle
Albe, Valdoca, Babilonia, essi non solo appartengono a un’area geografica
ben delimitata, ma sono costituiti, almeno nella fase iniziale, da un uomo
e una donna. La donna, come elemento «forte» (ma qui le virgolette
sono di rigore e hanno un diverso
senso), è entrata in scena. Nello stesso tempo, addentrandoci nel nuovo
secolo la donna si afferma come regista: la regia non declina nel senso che
s’impoverisce e muore, ma nel senso
che si trasforma, si tinge di nuovo. La
mia idea è che l’attore ora non è più
né dentro né fuori (del personaggio):
gli è, bensì, vicino. Attore e personaggio, regia e spettacolo vanno insieme, di pari passo. Non ci sono più
padri (o possenti madri), ci sono fratelli e sorelle. E cosa sono, o cosa
danno l’impressione di essere, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, se
non fratello e sorella?
In realtà, nella realtà della loro vita
quotidiana, stando al loro spettacolo
Due passi sono, appaiono invece una
coppia — una coppia nello spettacolo e una coppia nella vita. Ma ciò che
colpisce è la cadenza emotiva di tale
coppia. Intanto, anche Carullo-Minasi costituiscono appunto un duo, come i gruppi degli anni Novanta. Poi
sono un duo di insolita provenienza:
non più regioni ricche, Veneto e Emilia-Romagna, bensì meridione d’Italia. Infine (ma questo è il dato lancinante) Giuseppe è nato a Reggio Calabria e Cristiana a Messina e giustamente Due passi sono ha vinto un
sacco di premi e può girare l’Italia.
Ora sono al Vascello di Roma, li vediamo laggiù, chiusi in un angolo,
hanno sotto i piedi uno spazio a qua-
Surreali Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi in «Due passi sono», spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica (2011)
dri bianchi e neri e davanti un piccolo
tappeto che ci dice: Salve. Tutto è minuscolo, in questo spettacolo, tutto è
delicato, fragile, fonte di indicibile
tenerezza. Giuseppe (che lei chiama
Pe, lei che da lui viene chiamata Cri) è
malato, deve stare attento a tutto, si
nutre solo di pillole; Cri è una devota
e amorosa guardiana della sua salute.
Ma questa benedetta salute sempre a
rischio altro non è che l’uguale, fragile salute di tutti noi, molto più di-
stratti di loro. Pe e Cri sono invece attentissimi — nella a volte filosofica,
tutta platonica svagatezza del loro discorso. Sono attenti fino allo spasimo, fino al puro e semplice desiderio
di vita, di abbracci, di sentimento.
Data la condizione di malattia, o di
convalescenza, un abbraccio sarebbe
pericoloso. Eppure il desiderio di
amore — come la luce delle stelle, o
come il moto del mare se lo si vede da
vicino, non più dalla finestra, non più
da lontano — il desiderio dell’amore
«avendo avuto la paradossale e sacrale fortuna di toccarla in vita» è più
forte della morte, o della sua paura.
Come potrebbe finire la loro storia se
non con uno slancio, alzarsi da quelle
sedie rosa, stringersi l’uno all’altra, e
vestirsi per una cerimonia che li unirà per tutto il tempo che avranno?
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7
Goli Otok De Capitani e Sarti nell’inferno del campo di internamento
Voci da un oscuro passato nel lager di Tito
di MAGDA POLI
U
no spettacolo semplice, un tavolo, due sedie, pochi libri, e un tema complesso da trattare e raccontare. Goli Otok, all’Elfo Puccini, è riuscito a essere tale, semplice, complesso e
incisivo. La storia è quella di coloro
che hanno creduto nella possibilità di
creare il socialismo nella neonata Repubblica popolare di Jugoslavia di Tito. Tra loro internazionalisti combattenti nella guerra di Spagna, partigiani, studenti, intellettuali, operai, i
quali, dopo la rottura di Tito con
l’Urss, finirono per essere tacciati di
stalinismo, quindi antinazionalisti,
nemici da combattere e da far ravvedere. Lo studente Aldo Juretich fu uno
di loro, colpevole di aver espresso il
suo internazionalismo. Fu condanna-
METAL Broken Crown Halo
Insieme Elio De Capitani e Renato Sarti
to a due anni di lavori forzati a Goli
Otok isola deserta del Quarnero divenuta infernale gulag titino.
Lo spettacolo è il racconto di quella
esperienza di insopportabile dolore
psicologico e fisico, malattie, fame,
sete, sadici lavori forzati. Ma è soprattutto un urlo trattenuto, lucido e tagliente per l’assassinio di ideali di li-
JAZZ Miles At The Fillmore
bertà e di uguaglianza, un tradimento
vissuto senza fanatismi, senza odi, ma
con lucida, impietosa verità.
Renato Sarti ha scritto un testo
molto ben composto nel quale, accanto alla figura di un medico intervistatore, lo stesso Sarti, si delinea in progressione il personaggio di Aldo, interpretato con straordinaria bravura e
pregnante levità da Elio De Capitani.
La sua recitazione è quasi sommessa,
con poche asperità, c’è ironia, dolore,
consapevolezza e persino stupore, le
sue pause hanno il peso impossibile
del ricordo da evocare, della riflessione amara. E prepotente si fa sentire la
forza di una vita vissuta sempre con
estrema, intelligente dignità.
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8
POP These days
I Lacuna Coil tornano
Quattro serate storiche
al suono puro delle origini con la tromba di Davis
M+A e quell’Italia
che arriva a Glastonbury
«È la colonna sonora di questi
giorni, la visione oscura di un
futuro prossimo in cui il fallimento
dovrà diventare un prezioso
insegnamento». Così presentano
«Broken Crown Halo», il loro
settimo album (Century Media
Records), i Lacuna Coil (Spirale
vuota), una delle poche realtà metal italiane apprezzate
a livello internazionale (il disco uscirà oltre che in Europa
anche in Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda).
E che ha deciso, dopo una parentesi commerciale
che li stava trasformando in cloni degli Evanescence, di
tornare al sound duro e puro degli esordi («Zombies»).
Gli elementi che hanno fatto la fortuna della band ci
sono tutti: la melodia energica della voce di Cristina
Scabbia che si unisce all’heavy metal e a ruvide chitarre
distorte, creando atmosfere epiche. La prova del nove
sarà il loro ritorno dal vivo dopo l’addio di due membri
storici: il chitarrista Cris «Pizza» Migliore e il batterista
Cristiano «CriZ» Mozzati, che hanno comunque suonato
nel disco. (Mario Luzzatto Fegiz)
Non tutta la coolness extra
anglosassone arriva dalla
Francia. Anche l’Italia può dire
qualcosa di internazionale nella
musica. Gli M+A sono stati
selezionati da una giuria di critici
Uk per suonare al festival
Glastonbury (27-29 giugno), il
più importante del mondo (senza se e senza ma).
Così Michele Ducci e Alessandro Degli Angioli saranno
sul palco principale con Arcade Fire, Kasabian, Jack
White, Lana Del Rey, Lily Allen, Robert Plant, Black
Keys fra i tanti. «These Days» (Monotreme
Records/Audioglobe), loro secondo album, non è
nuovo, è uscito a settembre ma vale la pena
ripescarlo. Un pop raffinato in stile Phoenix (a
proposito di francesi...), tutto da ballare su ritmi
tropicali, con puntate funk e soul. Un incastro di
influenze che a volte arriva (ai limiti dell’imitazione)
dalle parti di Beck («B Song»), altre volte affiorano gli
Ottanta («Freetown Solo»). (Andrea Laffranchi)
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Quando la musica di queste
quattro serate uscì per la prima
volta su disco, pochi mesi dopo
l’esecuzione, si capì subito che
per motivi di spazio era stata
ridotta con numerosi tagli;
eppure quel doppio album,
«Miles Davis At Fillmore»,
conservava il fascino dell’avventura totale.
I nastri dei concerti rimasero a lungo dispersi, ma ora
eccoli qui, riesumati dalla Sony che li pubblica
integralmente (in 4 cd) con un titolo lievemente
diverso, «Miles At The Fillmore». Ed è di nuovo
un’esperienza formidabile, un «work in progress»
sempre più coinvolgente man mano che scorrono le
giornate (dal 17 al 20 giugno 1970). Il trombettista,
con Grossman, Holland, DeJohnette, Moreira e due
tastiere elettroniche suonate da Corea e Jarrett (!),
passa in rassegna brani del suo recente passato
trasformandoli in oggetti sonori alieni e brucianti.
Epocale. (Claudio Sessa)
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7
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
in Blue di Gershwin, ensemble Theo
Bleckmann, Ralph Alessi, Chris
Speed, Mark Helias, Jim Black. E
l’opera al modo di Rea e Boltro (il 12,
Imola; il 13, Lugo)
CROSSROADS
Uri Caine (foto a destra) Rhapsody
ACCADEMIA HERMANS
Concerto di Pasqua Cantiones
Sacrae. E Vespri Carmelitani di
cinema
LEOPARDI/SHAKESPEARE
Operette morali/La tempesta
Mario Martone con ironia. E Binasco
con Popular Shakespeare Kompany
(fino al 13: Carignano; Fonderie,
Torino)
2
W
DIVERGENT
di Neil Burger
1.042.954
Classifica
Cinetel relativa
all’ultimo
weekend
LEGENDA
in discesaU in salitaW
novità N stabile =
Malinconia del sesso
tra memorie e desideri
Prima parte dell’ultima
puntata malinconica di
Lars von Trier a braccetto
di Eros Thanatos con una
donna che confessa 50 anni di ninfomania. Licenziose memorie con libertà di
grafica, innovazioni divertenti nella stravaganza dove i divi hanno controfigure nelle parti basse. In 8 capitoli, ciò che
avreste voluto ripassare sul sesso: accoppiamenti poco giudiziosi con matematica, musica e tanta solitudine pre durante e post coitum. (m. po.)
voto
8,5
Mister Morgan
Caine vedovo a Parigi
in un labirinto edipico
Diretto con studiato pudore da Sandra Nettelbeck
è come il sequel di Amour:
un vedovo americano a Parigi s’illude di riconciliarsi
col mondo quando incontra una ragazzina che insegna cha cha cha (Clémence
Poésy). Ma la famiglia vota contro. Michael Caine dà anima e corpo al film che aggiunge al labirinto edipico primario altri temi secondari, non
negandosi nulla nel bilancio melò sentimental
in the mood cult di Minnelli e Woody. (m. po.)
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Haendel, 1707, prima testimonianza
dell’arrivo in Italia (il 13; il 10/5,
Solomeo)
IRONIA E CINISMO
Due passi sono Di e con Giuseppe
Carullo e Cristiana Minasi. Per
sognare anche con ironia la felicità
(fino al 13, Vascello, Roma)
MONTEVERDI
Sinfonie e madrigali Rinaldo
Alessandrini cembalo e direzione.
C.P.E.Bach, alle origini del lied, recital
di Mirko Guadagnini (il 10; il 29,
Collegio Ghislieri, Pavia)
SOTTRARRE VITA
L’Avaro di Molière Tutti lo schifano,
Grand Budapest Hotel Una fiaba per adulti in cui si muove un cast stellare
Nymphomaniac
Box
office
1
= 11111111r
11
CAPTAIN
AMERICA:
IL SOLDATO
D’INVERNO
di Anthony
e Joe Russo
1.503.952
Spettacoli 55
italia: 51575551575557
voto
7
ma sono legati a lui. Di e con Arturo
Cirillo (fino al 13, Carcano, Milano)
RAPPRESENTAZIONI CLASSICHE
Verso Argo Di Eva Cantarella, regia
Giliberti. Dal 9/5 al 22/6
Agamennone, Coefore-Eumenidi,
Vespe (il 16, Teatro Greco, Siracusa)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un matrimonio da favola
in famiglia
La raffinata ironia di Anderson Tradimenti
secondo i Vanzina
nell’albergo colorato di sogni
Pescando a piene mani
dal serbatoio della pochade demenziale, i Vanzina
filmano fra le banche di
Zurigo una commedia migliore della media, con un
senso del ritmo da allegra
baldoria, scarsa sceneggiatura ma ottimi attori in grado di sorreggere
i ruoli con complice simpatia. E alla fine le famiglie di ogni tipo vanno ko. Non drammatizziamo, è solo questione di corna, ma in controluce ci sta un’Italia da far paura. (m. po.)
di MAURIZIO PORRO
A
ll’ottavo round, il 45enne Wes
Anderson, uno dei pochi registi impossibili da imprigionare
in un aggettivo, firma il suo film più
personale e fiabesco, colto e snob,
raffinato e ironico verso i generi stessi
del cinema, dalla commedia sofisticata di Lubitsch e soci (Wyler, Mamoulian, Borzage, Wilder…) nell’ovattato
clima di un grand hotel d’operetta fino alla spy story.
Commedia mitteleuropea, ambientata nello stupore Art Nouveau
anni 30, flash back biografico del padrone di un hotel glorioso ora decaduto in quel crocevia di mondo al
confine di Germania, Austria e Polonia, fra le due guerre mondiali, luogo
immaginario chiamato Zubrowka, in
realtà la cittadina di Gorlitz con interni a Potsdam. Per grazia di visioni e
vie subliminali, surreali e poetiche,
veniamo a conoscere il concierge
playboy dell’albergo, anima del luogo
che eredita le fortune di una svenevole dama, scatenando le gelosie di famiglia, per cui avvocati, fughe, dipinti
trafugati, prigione, nel racconto della
voce off e dall’ex lobby boy.
In un incrocio ideale non solo di
storia e geografia ma anche di cultura, colore e grafica, con mutazioni di
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6,5
Nessuno mi pettina bene come il vento
Rivalità generazionali
con la brava Morante
Accogliente Ralph Fiennes (51 anni) concierge playboy in «Grand Budapest Hotel»
formato dello schermo, ironia e senso
favolistico ma sempre con la finzione
super star, Anderson brucia a fiamma
altissima la sua idea di cinema fulcro
di periodi e sentimenti, sogni e incubi. Come in un giro dell’oca solo per
adepti, Anderson iscrive nella sua famiglia ideale (Tanenbaum allargati)
molti attori feticci, una compagnia
ricchissima di tic, talenti e personalità radical chic al comando di Murray
Abraham, Ralph Fiennes, Jude Law
che ci portano in giro nel Tempo del
Bon Ton. Ma sono indispensabili anche Bill Murray, Edward Norton,
Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, il picassiano Owen Wilson e
Tilda Swinton, mentre Saoirse Ronan
e Tony Revolori si assumono il peso
delle rivelazioni, i minorenni in una
fiaba di adulti che volentieri retrocedono allo psico gioco per bambini
mai così sicuri che la vita è sogno.
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Con un verso di Alda
Merini l’introverso Peter
Del Monte torna con un
match tra una scrittrice solitaria che vive al mare e
una ragazzina che capita
per caso. Laura Morante
sappiamo quant’è brava,
ma Andreea Denisa Sàvin è una rivelazione per
come anticipa la donna insoddisfatta che sarà.
Intorno legami sbagliati, rivalità generazionali,
qualche banalità sociologica ma anche gran voglia di introspezione, espressivi silenzi. (m. po.)
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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Sport
Valencia, l’ex n°1 arrestato per sequestro
L’ex presidente del Valencia Juan Soler è stato arrestato per il tentato sequestro di un altro
ex dirigente, Vicente Soriano, che gli deve dei
soldi dopo il passaggio di quote del club. L’accusa è che Soler abbia assoldato «un sicario»
per eseguire il sequestro. Soler dopo l’interrogatorio è stato rilasciato in libertà vigilata. Dovrà periodicamente presentarsi in commissariato e stare ad almeno 15 m da Soriano.
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Champions La rete di Koke decisiva per i madrileni che con i tedeschi sono in semifinale: domani i sorteggi
Simeone doma Messi
La legge del Bayern
Trionfo Diego
Pablo Simeone, 44
anni, esulta davanti al suo pubblico,
il Barça è k.o. (Afp)
Il calcio essenziale dell’Atletico
riporta il Barcellona sulla terra
DAL NOSTRO INVIATO
MADRID — Un gol di Jorge
Resurrección Merodio, che poi
sarebbe Koke (il primo in
Champions League), anni 22,
prodotto del vivaio, spinge l’Atletico Madrid alle semifinali di
Champions League, dove dopo
sei anni non ci sarà più il Barcellona. La squadra del «Cholo»
Simeone, osannato più di un
giocatore, ha strameritato la
qualificazione (e non ha potuto
nemmeno schierare Diego Costa, infortunato), perché l’1-0
del Calderon avrebbe potuto essere ben più consistente per
quanto hanno fatto vedere le
due squadre. Calcio essenziale,
ma magnifico, di un’efficacia
straordinaria, ma spettacolare
quello dell’Atletico; calcio di
una squadra in declino, troppo
lezioso e involuto quello del
Barcellona.
È presto per dire se qui a Madrid si è chiuso un ciclo, perché
il Barcellona è secondo nella Liga a un punto dall’Atletico e con
Neymar e Messi si può sempre
ripartire; resta il fatto che qui si
è esaurita l’idea blaugrana, ammirata ed esportata nel mondo
durante l’era Guardiola e che
questa eliminazione, meno
traumatica di quella di un anno
fa con il Bayern, ma addirittura
nei quarti, segna un altro momento negativo nella tormentatissima stagione del Barça.
Del resto non si sa come il
Barcellona ce l’abbia fatta a
uscire soltanto ferito, ma ancora
in partita dai primi venti minuti, che l’Atletico ha giocato su
ritmi proibitivi e con un pressing furioso. Mai visto il Barça
costretto a difendersi negli ultimi venti metri, attaccato in tutta
la larghezza del campo da avversari tarantolati. La squadra
di Simeone, con un po’ di buona
sorte, avrebbe messo la qualifi-
cazione in cassaforte, invece è
andata al riposo in vantaggio,
ma con i giochi ancora spalancati. In sintesi: traversa di
Adrian, con palla ripresa da Villa, per Adrian, a seguire per Koke, preciso nel fare gol (5’); palo
di David Villa (12’); ammonizione per Busquets costretto al fallo per arginare Adrian (18’); traversa di David Villa (19’). In
mezzo un colpo di testa di Messi, solo in area, con pallone fuori
di poco.
È stato nella seconda parte
del primo tempo che il Barcellona ha cercato di giocare, ma è
andato a sbattere contro l’organizzazione difensiva dell’Atletico, che ha chiuso tutto, con movimenti quasi perfetti. Forse
mai come in questa primo tem-
Atletico Madrid
Barcellona
1
0
Marcatore: Koke 5’ p.t.
ATLETICO MADRID (4-4-2):
Courtois 6,5; Juanfran 6, Miranda
6,5, Godin 7, Felipe Luis 6,5; Koke
7, Gabi 7, Tiago 6,5, Raul Garcia
6,5; David Villa 7,5 (Cristian
Rodriguez s.v. 33’ s.t.), Adrian
Lopez 7,5 (Diego 6,5 17’ s.t.). All.:
Simeone 8
BARCELLONA (4-3-3): Pinto 7;
Dani Alves 6, Bartra 6,
Mascherano 5, Jordi Alba 5,5; Xavi
6,5, Busquets 6, Iniesta 5,5 (Pedro
s.v. 27’ s.t.); Messi 5,5, Fabregas
5,5 (Alexis Sanchez 5 17’ s.t.),
Neymar 6,5. All.: Martino 6
Arbitro: Webb (Inghilterra) 7
Ammoniti: Busquets,
Mascherano, Dani Alves
Recuperi: 2’ più 4’
po, Iniesta, alla 500° partita con
il Barça, aveva tanto sofferto e
tanto sbagliato. Con Messi decentrato a destra e in stato di
isolamento, non è bastata la
partita di sacrificio di Neymar,
per rilanciare il Barcellona.
Di certo il Barcellona ha iniziato la ripresa con altra autorevolezza, andando a un passo dal
pareggio con la conclusione di
Xavi (4’) e poi tornando ad affacciarsi in area. L’Atletico, in
momentanea riserva di energie,
ha accettato di soffrire, avvicinando le linee, stringendo i
denti, mai rinunciando all’idea
di essere squadra. I cambi hanno modificato il quadro tattico
del match: Martino ha aumentato il potenziale offensivo, con
Sanchez e Pedro (per Iniesta),
accettando i rischi di chi gioca
con 4 attaccanti; Simeone ha
tolto Adrian, esausto, per Diego
e poi anche Villa e questo gli ha
consentito di sfruttare gli spazi,
di recuperare l’assetto migliore
e di riprendere in mano la gara,
avvicinandosi al 2-0 con Diego e
con Gabi, con doppia respinta di
Pinto, inguardabile nello stile,
ma efficace e poi con Raul Garcia. Il Barça le ha provate tutte,
qualche volta con pazienza, altre volte buttando il pallone in
area, sempre con poca lucidità e
senza trovare lo spazio dove infilarsi, anche se Neymar ha gelato il «Calderon», con una conclusione di testa in tuffo a lato di
poco. È stato Rodriguez ad avere
il pallone del 2-0, ma ha trovato
Pinto, quando per il Barça la
partita era già finita. Male, in un
tripudio di sciarpe biancorosse.
Il futuro è dell’Atletico; il futuro è di Simeone, che ha plasmato questa squadra trasformandola in una macchina quasi
perfetta per questo tipo di calcio.
Fabio Monti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A testa Bassa
Leo Messi, 26 anni, lascia il Vicente
Calderon a testa bassa: l’avventura in
Champions, sua e del Barcellona,
è finita (Action
Images)
Festa I giocatori del
Bayern salutano i
tifosi dopo la
vittoria di ieri sul
Manchester (Afp)
La situazione
Champions League
Quarti
Chelsea-Psg
2-0
(and. 1-3)
Borussia-Real Madrid
2-0
(and. 0-3)
Atletico MadridBarcellona 1-0
(and. 1-1)
Bayern MonacoManchester Utd 3-1
(and. 1-1)
Le semifinali
Domani a Nyon ,
a partire dalle 12,
saranno sorteggiati
gli accoppiamenti
delle semifinali.
Sono possibili tutte
le combinazioni,
non essendoci più
teste di serie ed essendo
possibile una sfida
tra squadre dello stesso
Paese (sono rimaste
due spagnole, una tedesca
e un’inglese).
Le semifinali di andata
si giocheranno martedì
22 e mercoledì 23 aprile,
le gare di ritorno
la settimana successiva,
martedì 29 e mercoledì 30
La finale
La finale della
Champions League
2014 è in programma
il 24 maggio
a Lisbona (inizio
alle 20.45)
Il gol di Evra è un’illusione
alla fine sorride Guardiola
DAL NOSTRO INVIATO
MONACO DI BAVIERA — In
attesa di capire se il Bayern spagnolo di Guardiola potrà emulare quello tedesco di Heynckes, registriamo la fine della
storia bella, ricca, quasi commovente, del Manchester United di Alex Ferguson. Pep con il
Barcellona gli aveva già soffiato
via due Champions sotto il naso, nel 2009 a Roma e nel 2011
a Wembley e ora affonda anche
Moyes, il figlioccio di sir Alex,
che il guru di Old Trafford aveva voluto in panchina al posto
suo la scorsa estate. All’Allianz
si chiude l’era della più celebre
squadra inglese (con il Liverpool): estromessa dalle semifinali, la prossima stagione rischia di rimanere fuori persino
dall’Europa League. Il quarto
posto, che garantirebbe ai rossi
di Manchester la partecipazione alla Champions, è lontano
sette punti quando mancano
appena cinque giornate alla fine della Premier. Per lo United
sarebbe uno smacco dopo diciotto partecipazioni consecutive dal 1996.
Nella notte fredda bavarese
neppure l’orgoglio salva la
banda disperata di Moyes, che
vende cara la pelle, gioca bene
per un’oretta, almeno in fase
difensiva e si illude quando
Evra ammutolisce lo stadio con
una saetta che si infila sotto
l’incrocio dei pali di Neuer. Ma
il sussulto inglese ha soltanto il
potere di svegliare l’armata tedesca, sino a quel momento
troppo lenta, compassata,
schiacciata dal peso di dover
vincere a tutti i costi. Il Bayern
travolge lo United con tre gol in
diciassette minuti: Mandzukic
pareggia di testa, Muller firma
il sorpasso e lo scatenato Robben chiude il conto (il suo tiro è
leggermente deviato dal neo
interista Vidic) nel tripudio generale. L’Allianz è rosso di felicità. I Diavoli, rossi di vergogna. L’anno prossimo durante
la settimana rischiano di restare incollati alla tv e senza i soldi
della Champions la ricostruzione non sarà facile. L’era di
Ferguson è finita. Quella di
Guardiola a Monaco, invece, è
appena cominciata.
Il Bayern all’inizio è troppo
contratto, lo United gioca più
libero e leggero. Tutto quello
che poteva sbagliare, in una
stagione sciagurata sotto ogni
punto di vista, lo ha già sbagliato e in Germania non ha
niente da perdere. Moyes sceglie un ordinato 4-4-2 in cui
Valencia e Kagawa sugli esterni
si muovono sulla stessa linea
Bayern Monaco
Manchester United
3
1
Marcatori: Evra 12’, Mandzukic
14’, Muller 23’, Robben 31’ s.t.
BAYERN MONACO (4-1-4-1):
Neuer 6; Lahm 6,5, J. Boateng 6,
Dante 6,5, Alaba 6; Kroos 6,5;
Robben 7,5, Goetze 5 (Rafinha 6
20’ s.t.), Muller 6,5 (Pizarro s.v.
39’ s.t.), Ribery 6,5; Mandzukic
6,5. All.: Guardiola 6,5
MANCHESTER UNITED (4-4-2):
De Gea 5,5; Jones 5,5, Smalling
6, Vidic 5,5, Evra 6; Valencia 6,
Fletcher 6 (Hernandez s.v. 30’
s.t.), Carrick 5,5, Kagawa 6;
Welbeck 5 (Januzai s.v. 36’ s.t.);
Rooney 5. All.: Moyes 5
Arbitro: Eriksson (Svezia) 5
Ammoniti: Vidic, Evra, Rafinha
Recuperi: 1’ più 3’
dei mediani e Rooney fa il pendolo tra il centrocampo e Welbeck. Il risultato è un primo
tempo contratto e noioso senza
neppure un tiro nello specchio
della porta. Rooney, peraltro fischiatissimo dal popolo bavarese, all’inizio si smarca bene,
ma non tira. Mentre Ribery,
sull’altra sponda, chiude il suo
grigio primo tempo con un destro fiacco sull’esterno della rete. Smalling, il migliore tra i difensori del Manchester, prima
vanifica il colpo di tacco con
cui Muller intendeva smarcare
Mandzukic nell’area di De Gea,
poi stoppa il tiro di Robben dopo una serpentina ubriacante
dell’olandese. Un gol, per la verità, ci sarebbe, una zampata
sottomisura di Valencia sul
cross lungo da sinistra di Rooney. L’Allianz trema, ma soltanto per un istante, giusto il tempo di accorgersi che l’assistente
ha la bandierina alzata e ha segnalato il fuorigioco.
La paura, invece, assale i tifosi tedeschi dopo un’ora di
partita. Il tiro di Evra da fuori
area è una saetta perfetta e annuncia una serata complicata.
L’incubo però dura meno di
due minuti. La rete libera il
Bayern dal suo complesso.
Mandzukic sfrutta il primo
cross degno di questo nome ad
opera di Ribery e per uno strano scherzo del destino anticipa
proprio Evra prima di affondare il colpo di testa nell’angolino
basso alla sinistra di De Gea. Da
quel momento esiste solo la
squadra di casa. Muller e Robben chiudono il conto nell’ultima travolgente mezz’ora e alla
fine Guardiola sorride allo
scampato pericolo. Peraltro,
con il Barca fuori, non rischia
neppure di dover incrociare il
suo passato.
Alessandro Bocci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli show
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Ordini, corse, salti
La gioia secondo
lo «Special one»
Sport 57
italia: 51575551575557
Old Trafford
Il 9.3.2004 volo
di gioia per la
vittoria in
Champions del
Porto che elimina il ManUnited
(Reuters)
Camp Nou
Il 28. 4.2010
corsa sfrenata
dopo la vittoria
dell’Inter sul
Barça in semifinale di Champions (Reuters)
Londra
Martedì scorso
Mou si lancia
sui giocatori
del Chelsea per
catechizzarli
dopo il gol decisivo (Action I.)
Il protagonista Ha meno soldi da spendere con il Chelsea ma sa ancora stupire
Mou, mosse e provocazioni
per ipnotizzare l’avversario
Il lavoro tecnico e psicologico sui suoi, le battute e il ghigno su Blanc
DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA — Con José Mourinho non si capisce mai dove
finisce la storia e dove inizia la
celebrazione; che cosa è racconto e che cosa mitologia.
Così la sua pazza corsa al
gol di Demba Ba, a tre minuti
dalla fine di Chelsea-Psg, può
essere l’esplosione di gioia di
un tifoso «special» oppure la
pazzesca lucidità di un allenatore che vede la possibilità di
un «time out», che non esiste
nel calcio, per dare le ultime
indicazioni alla squadra.
La verità è che Mou è un fanatico dei dettagli. L’abbigliamento, ad esempio: mentre
Laurent Blanc era vestito come un dandy, il portoghese
aveva scelto la tuta del Chelsea. Un segnale ai suoi giocatori: io gioco con voi, qualcun
altro pensa a una festa dopo la
partita.
A fine gara, nella conferenza stampa a Stamford Bridge,
Mourinho ha tenuto molto a
sottolineare alcuni concetti:
1) che per lui non era la più
bella partita della carriera
«perché ho vinto delle Coppe
dei Campioni e questo era un
quarto di finale. È stata “una”
bella partita»; 2) che non gli
importa nulla dell’avversaria
del Chelsea in semifinale,
nemmeno se sarà il Real Madrid dal quale si è separato in
modo fragoroso, come testimonia anche il libro scritto
dal suo «nemico» giornalista
Diego Torres: «Ci sono le
squadre migliori e l’importante è che ci siamo anche
noi»; 3) che si diventa «speciali» non solo facendo le
Carriera
«La partita più bella
della mia carriera?
No, era soltanto
un quarto di finale»
Rancori e tweet
Icardi e Maxi Lopez
litigano sui figli
E Wanda scatta foto
MILANO — Se non ci fossero di mezzo tre
bambini biondi con la zazzera, involontarie
vittime dell’intreccio, sarebbe una banale
questione di lui, lei e l’altro. Maxi Lopez, Wanda
Nara e Mauro Icardi, una storia d’amore, sesso,
tradimenti documentata tweet dopo tweet e foto
dopo foto con dovizia di particolari sui principali
social network. L’ultima uscita di Wanda (che
ama svelare al milione e 700 mila followers il suo
lato B) è stato il post di ieri mattina: il fidanzato
Mauro, attaccante dell’Inter, con una coperta a
nascondere le nudità (foto), certo non dopo una
partita a risiko. Maxi, l’ex marito, rivale di Mauro
nella vita e suo avversario in campo domenica (a
Marassi si gioca Samp-Inter), si è confidato con
Sky sull’uso delle foto, anche quelli innocenti
scattate con i bambini : «Io capisco che un
personaggio noto pubblichi delle foto. Ma non
mi sta bene che vengano postate immagini con i
miei bambini». «Loro sono la mia forza, sono
quelli che mi caricano per il lavoro. Li sento al
telefono dopo ogni partita e Valentino mi chiede
sempre se ho segnato». Maurito prima ha sentito
la necessità di replicare: «Peccato che ti fanno le
interviste e non sanno di cosa parlare. Devono
mettere foto mie e di @wanditanara». Poi in
serata ha lanciato l’ultima frecciata velenosa:
«Chi ti dà la carica? Quelli che è da una
settimana o dieci giorni che non vedi? E che
neanche hai chiamato?». Allora telefonatevi,
mandatevi una mail. Ma lasciate Valentino,
Costantino e Benedicto fuori dalle liti (e da
Twitter, se potete).
Monica Colombo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
mosse giuste, ma anche seguendo una linea assoluta di
comportamento: «Tutti pensano che Demba Ba sia il terzo
centravanti di questa squadra
e, magari, a un certo punto, ci
ha creduto anche lui. Così,
quando ho inserito la seconda
punta, ho scelto lui e non Fernando Torres. Perché prendesse fiducia». Demba Ba è
quello che poi, fiducioso, ha
segnato il gol qualificazione.
Naturalmente.
Gli è rimasto il gusto della
provocazione. Alla vigilia della partita, quando gli chiedevano il peso dell’assenza di
Ibrahimovic, Mou si è lasciato
andare a un ghigno: «Non so
in che condizioni sarà Eto’o,
Ramires è squalificato e non
posso utilizzare Matic e Salah, che hanno già giocato la
Champions con altre squadre. Io non piango. E per
una squadra come il Psg,
che ha speso un sacco di
soldi e ha Cavani, l’assenza
Special
Mourinho, 51
anni, una
Champions
con il Porto e
una con l’Inter (Action
Images)
Il grande comunicatore
di Ibrahimovic non può essere un problema». Lo è stato. E
Mou lo sapeva benissimo.
All’ingresso di Torres in
campo — il terzo centravanti
— è andato verso la panchina
del Psg e si è messo a parlare
con Claude Makelele, che è
stato suo giocatore al Chelsea
e adesso è uno degli aiutanti
di Blanc: «Può finire 1-1, ma
magari anche 2-0. Di sicuro
non finisce 1-0». Blanc avrebbe voluto strangolarlo.
Il successo di martedì sera,
però, ha un risvolto diverso
dal solito. Mou ha vinto spesso e volentieri spendendo
tantissimo. In Inghilterra lo
prendevano in giro, storpiando il nome del Chelsea in
Chelski, riferendosi ai fiumi
di danaro spesi da Roman
Abramovich. Il Mourinho attuale può ancora comprare
(Hazard) ma deve anche vendere (Mata). Blanc può comprare e basta. Ecco perché
averlo battuto è una soddisfazione in più.
Ma la soddisfazione vera, quella dei sogni, è vincere la Champions League
una terza volta. Dopo Porto
e Inter, con il Chelsea. Se
l’ha conquistata Di Matteo,
come è possibile che non ci
riesca lui? Questo è il paragone che lo tormenta. Anche se
non lo confesserà mai.
Luca Valdiserri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
José e la vittoria
Quel desiderio
che lo rende unico
di ALDO GRASSO
J
osè Mourinho è il McLuhan dei nostri giorni, un grande della comunicazione. A differenza dello studioso canadese, lo Special
One non è un teorico, meglio è uno che fa della
pratica la sua teoria. Dopo il gol segnato da
Demba Ba, l’esultanza e la corsa dell’allenatore verso il grappolo dei giocatori che festeggiavano la qualificazione è qualcosa che resterà
nella bacheca dei grandi gesti comunicativi.
Ai commentatori sportivi presenti allo
Stamford Bridge, la corsa di Josè ha ricordato
quella che fece nel 2004 all’Old Trafford, superando il Manchester United a un minuto
dall’eliminazione negli ottavi di finale, andando poi a vincere il trofeo con il Porto. Ma
l’altra sera c’era qualcosa di più. Nel dopopartita Mou si è schermito: «Sono corso lì per
dare loro istruzioni, per dire a Torres chi e
dove marcare, per chiedere a Ba di tornare
indietro e difendere, per approfittare di quel
momento in cui li avevo quasi tutti insieme,
pronti ad ascoltarmi, e ammonirli che c’erano
ancora 3 minuti di tempi regolamentari e 3 o
4 di supplementari. Il match non era finito e
dovevano ancora lottare». Certo, parlava ai
giocatori, parlava al pubblico, parlava ai media di tutto il mondo. Per dire cosa? Che lui è
davvero il più speciale di tutti: discusso, controverso, anche antipatico ma vincente, capace di fare gruppo e imprimere una mentalità
unica ai suoi giocatori. Da tutti, anche dai più
scarsi, sa trarre il meglio: l’Inter ne sa qualcosa (pare persino che,
nove mesi dopo il
Il guru del calcio Triplete, si sia registrato fra i tifosi neÈ un guru,
razzurri un increun santone, un
mento delle nascite;
filosofo. Uno che li chiamano «i figli di
vive di concetti
Mourinho»). Martedì sera, per vincere, e
prima ancora per
convincere i suoi, ha mandato in campo tutti
gli attaccanti che aveva, fintamente incurante
di ogni disposizione tattica. Ma è il McLuhan
che è in lui che ci interessa. Oggi, chi non sa
comunicare non è nessuno, è la legge dei tempi. Papa Francesco è un grande comunicatore,
Obama è stato un grande comunicatore
(adesso pare aver esaurito la carica innovativa), Putin, a suo modo, da machista, sa comunicare (l’Ucraina insegna), persino Matteo
Renzi fonda tutta la sua carica di rottura sulla comunicazione. Sono almeno dieci anni che
Mou è un leader totale, perché non comunica
solo calcio. È un guru, un santone, un filosofo.
In quanto tale, uno che vive di concetti, che ha
trasformato le conferenze stampa in sue conferenze e la partita di calcio in un esempio
virtuoso. Ma le sue vere lezioni non sono quelle che impartisce a voce; lì vince facile. Davanti a lui, i giornalisti sembrano intimoriti, pongono le domande con mille cautele e la sua
mala educaciòn diventa una virtù. È ben preparato, non si fa turbare dagli imprevisti: «Se
i giornalisti mi odiano non è un problema
mio». Come sostiene Sandro Modeo nel libro
«L’alieno Mourinho», l’allenatore ha invertito l’intuizione di Chesterton: non è vero che
«il modo migliore per amare qualcosa o qualcuno è pensare che si potrebbe perderlo», ma
«il modo migliore per farsi amare è far pensare agli altri che potrebbero perderci». Che poi
è la capacità di «proiettare l’ombra del rimpianto quando ancora si sta procedendo verso
il futuro», trasformando questo rimpianto
nella massima motivazione dei giocatori. A
differenza dei grandi leader carismatici, Mou
è antipatico (in passato l’ho anche scritto),
uno sbruffone, un demiurgo intollerante, ma è
il primo che ha capito che il calcio è spettacolo
globale, «larger than life», e che i desideri si
realizzano a prezzo di una determinazione
totale. Ecco, lo Special One comunica il desiderio di vittoria, un sentimento che una cultura benestante, compiaciuta, politicamente
corretta sembra aver dimenticato.
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58
italia: 51575551575557
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
Sport 59
italia: 51575551575557
Ciclo, Contador re dei «Baschi» Nuoto, Pellegrini e i 200 dorso
Golf, al via il Masters numero 78
L’australiano Michael Matthews ha vinto la terza tappa del Giro dei Paesi
Baschi, la Urdazubi-Gasteiz di 194,5 km. Matthews ha battuto allo sprint il
francese Reza e il polacco Kwiatkowski. Lo spagnolo Alberto Contador mantiene il comando della classifica generale con 14’’ di vantaggio sul connazionale Alejandro Valverde. Oggi penultima tappa, Vitoria-Arrate di 151 km.
Da oggi a domenica si gioca ad Augusta la 78ª edizione del Masters, il
primo Major della stagione del golf. Mancherà Tiger Woods ma ci saranno tutti i migliori giocatori del mondo e due italiani, Francesco Molinari e Matteo Manassero. Il torneo sarà trasmesso in diretta su Sky Sport
2 (dalle 21 le prime tre giornate, dalle 20 il giro conclusivo domenica).
17 i pass per gli Europei di Berlino (18 con il bis di Pesce) conquistati finora agli Assoluti di Riccione. La Pellegrini, dopo i 400 sl vinti, ha riposato. Oggi
prova i 200 dorso: «Sono curiosa, agli Europei voglio la finale dei 200 dorso».
VOLLEY — Semifinali scudetto, gara 2: Modena-Macerata 0-3 (Macerata
sul 2-0), Perugia-Piacenza 3-2 (Perugia e Piacenza sono sull’1-1).
Europa League Contro il Lione in campo per vincere
Milan
La Juventus si scopre
affamata d’Europa
Conte vuole i migliori
Soci cercansi
Da Fininvest
50 milioni
«Passare è una questione di prestigio»
Caso Destro
D’Alema punge
i bianconeri
ROMA — La Corte di
giustizia della Figc
discuterà giovedì 17 aprile
il ricorso della Roma contro
la squalifica di tre giornate
inflitta a Mattia Destro
(nella foto). Non c’è
urgenza perché Destro,
sabato contro l’Atalanta,
dovrà scontare una giornata
per cumulo di
ammonizioni. La Roma
spera che la sanzione venga
cancellata, ma cerca anche
una riduzione. A sostegno
di Destro, contro la Juve,
Massimo D’Alema alle
Invasioni Barbariche: «A
Chiellini di giornate ne
avrebbero date due, loro
godono di determinati
sconti». Ufficiale intanto
l’ingresso nella Roma di
Starwood, colosso
immobiliare statunitense.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO — Juventus vicina
all’Europa, lontana dall’Italia
(ma solo per stasera, poi,
eventualmente, ne riparliamo
dopo Pasqua). «Il campionato
per me oggi non esiste, siamo
molto concentrati sulla partita di ritorno con il Lione, sarebbe prestigioso arrivare in
semifinale». Antonio Conte e
la Juventus, a questo punto,
scoprono la fame d’Europa. È
un appetito positivo che dovrebbero avere tutte le italiane
che vivono, invece, come un
esilio l’Europa League. Ci consideriamo splendidi, ma il
Portogallo ci sta superando
nel ranking Uefa a colpi di semifinali, finali e trofei di quella che José Mourinho considera una coppetta (però ha
cominciato a costruire il suo
monumento proprio da qui).
Certo, la Juventus e Antonio
Conte considerano prioritario
il campionato, ci mancherebbe. Però, a questo punto, con
la semifinale a un passo e la finale a Torino — in teoria, con
il Lione di stasera, quattro
partite da giocare di cui tre in
casa — non si può mollare
senza provarci. Per aumentare
il palmarès, per orgoglio privato e patriottismo pubblico.
«Sono sette anni che non c’è
un’italiana in semifinale. Potremmo essere noi a riuscirci.
È un dato che dovrebbe far
pensare».
La stagione è la settima, gli
Torino, ore 21,05
Juventus
Lione
(3-5-2)
1 Buffon
4 Caceres
19 Bonucci
3 Chiellini
33 Isla
23 Vidal
8 Marchisio
6 Pogba
22 Asamoah
18 Osvaldo
10 Tevez
(4-3-1-2)
16 A. Lopes
55 Tollisso
5 Bisevac
23 Umtiti
3 Bedimo
12 Ferri
21 Gonalons
28 Mvuemba
17 Malbranque
18 Gomis
10 Lacazette
Arbitro: Undiano Mallenco (Spagna)
Tv: ore 21,05 Canale 5, SkySp1, SkyC1, PremiumC
Internet: www.corriere.it
anni sono sei: l’ultima a infilarsi tra le prime quattro fu la
Fiorentina nel 2008 (perse
con i Rangers ai rigori). Remi
Garde, il tecnico del Lione, accarezza, giustamente il ribaltone: «L’impresa è fare qualcosa che nessuno pensa possibile. Siamo qui per capovolgere il risultato, 0-1 non è 04». L’allenatore e la squadra
francese avranno il sostegno
di 2.000 tifosi, ma l’entusiasmo viene diluito dal realismo. «La Juventus sa che non
è finita». Eh sì, Conte non è
certo uomo da permettere libero passaggio a una sorta di
relax fuori tempo.
Innanzitutto chiarisce, ancora una volta, il suo concetto
di rotazione, rispondendo a
una domanda su Mourinho e
sulle sue sostituzioni vincenti.« Il nostro è un mestiere difficile. Se fai le sostituzioni e
vinci, allora hai capito tutto.
Vigilia Bianconeri in allenamento ieri in preparazione della sfida con il Lione (LaPresse)
Contro la Fiorentina, dopo
l’andata, ero stato processato
per la formazione che avevo
schierato, poi abbiamo passato il turno e sono diventato un
mago. Non si tratta di fare rotazioni, ma di schierare la
squadra migliore per passare
il turno. Anche un presunto
titolare può finire in panchina
per scelta tecnica e non per
rotazione».
Contro il Lione la sensazione è che la Juventus subirà
una rotazione lieve perché ora
che è qui l’appetito è cresciuto. Conte fa qualche accenno
ai singoli, ai grandi miglioramenti di Pogba, al cammino
di Vucinic, alle non perfette
condizioni di Ogbonna (c’era
Il programma
Europa League
Oggi, ore 21.05
JUVENTUS-Lione
(and. 1-0)
Canale 5, SkySp1,
SkyC1, PremiumC
Benfica-Az Alkmaar
(and. 1-0)
SkyC2
Siviglia-Porto (and.
0-1)
SkyC3, PremiumC1
Valencia-Basilea
(and. 0-3)
SkyC4
il sospetto che giocasse, ma
Conte ha detto, testuale di
«volere certezze»), alla «preservazione nell’ultimo periodo» di Tevez, che fa ipotizzare
il suo utilizzo contro il Lione
(«ma ne parlerò con lui»). Di
sicuro la Juventus giocherà
come al solito. «Non siamo
abituati a speculare sul risultato, quindi a pensare a partite
difensive. Noi cercheremo di
partire subito forte e di vincere, senza fare calcoli particolari. Tutto questo significherebbe rinunciare alla nostra identità». L’Europa val bene uno
sforzo, al limite una rotazione, mai un tradimento. Forse.
Roberto Perrone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
F1 Il tedesco deve rispondere alla sfida dell’australiano e a chi già mette in dubbio il suo talento forte di ben quattro titoli mondiali
Due nemici per Vettel: Ricciardo e se stesso
La difficile battaglia di Seb, battuto e sorpreso dal compagno di squadra
Il sorriso ostentato, tiratissim o , a l te r m i n e d e l G p d e l
Bahrein sembrava un manifesto.
Sebastian Vettel è alle prese con
un disturbo inedito e, anche per
questo, fastidioso, dopo quattro
titoli che dovevano sistemarlo in
una villa esclusiva con vista sul
Mondiale. Invece, affanni, stereofonici addirittura. Da una parte,
l’approccio della Mercedes a questa nuova F1 ha messo in crisi
persino la Red Bull. O meglio, il
binomio Red Bull-Renault, in gara con rendimenti tutt’altro che
eccelsi. Una condizione che nemmeno Adrian Newey, il genio di
tutte le lampade, riesce a trasformare. In aggiunta, Seb viene
puntualmente oscurato da Daniel Ricciardo, un compagno più
giovane di due anni esatti (1 luglio 1989 contro 3 luglio ’87),
meno esperto (53 gran premi
contro 123), proveniente da corse senza clamori, un 7° posto come miglior risultato sino a fine
2013. Ricciardo sembrava destinato a rischiare il posto. Sta rischiando di produrre la sorpresa
più clamorosa della stagione.
Gerarchie Daniel Ricciardo davanti a Seb Vettel, una costante di questo inizio di stagione (Afp)
Test in Bahrein
Ferrari, tutto nero: danno al telaio dopo 12 giri
SAKHIR — Alla Ferrari va tutto storto. Il
secondo giorno di test dura solo 12 giri, poi
sulla F14 T di Fernando Alonso si danneggia
il telaio. Lo stesso che nel weekend era stato
rovinato da Kimi Raikkonen, che, durante le
prove, si era impennato su un cordolo. Il
danno era stato riparato ma ieri dopo
qualche giro si è esteso (la scocca usata da
Fernando e una nuova sono già in viaggio
per la Cina). Continua il dominio Mercedes,
anche se Hamilton ha fatto segnare il tempo
(1’34’’136) con le Pirelli sperimentali. La
Red Bull ha annunciato ieri il nuovo capo
dell’aerodinamica Dan Fallows, ma la
McLaren sostiene abbia un contratto con lei:
largo agli avvocati.
Nelle prime tre gare ha battuto
Vettel due volte in qualifica; due
volte in gara. È stato squalificato
causa flussometro a Melbourne
dove chiuse splendidamente secondo — una squalifica che verrà
comunque discussa in appello —
è finito quarto in Bahrain mostrando un piglio e un ritmo insostenibili per il suo illustrissimo compagno di squadra, superato in pista così come era accaduto anche in Malesia, prima di
quella ruota montata male che
tolse Ricciardo dalla gara.
Su questa inattesa inversione
di ruoli in casa Red Bull, circolano teorie diverse. La prima si
fonda sull’ingratitudine: Vettel
non è mai stato un fenomeno.
Semplicemente, ha sfruttato da
buon pilota una macchina eccezionale. Firmatario di questa mozione potrebbe essere Alonso, in
buona compagnia. Tutta gente
disposta ora a considerare Webber, compagno di Vettel nel quadriennio dorato, come un pilota
mediocre. La seconda teoria, assai azzardata, individua in Ricciardo un campione assoluto,
sorretto da talento e coraggio. Ma
sono solo tre buone corse: un po’
poco per attribuire ad una impressione la forma di un giudizio
definitivo. Terza teoria, ispirata
ad una celebre frase di Enzo Ferrari: «Quando un pilota diventa
padre perde un secondo al giro».
Vettel ha avuto una figlia nel gennaio scorso, quindi...
Il fatto è che ogni ipotesi è più
attaccabile che sostenibile. Passa
attraverso una evoluzione tecnica problematica anche per un ragazzo di talento come Sebastian,
non tiene conto di quanto sia
sempre difficile valutare la prestazione del pilota come valore
assoluto. Quanto vale Vettel?
Moltissimo, risultati alla mano.
Piuttosto, il fatto di trovarsi in un
imbarazzo dovrà produrre una
reazione all’altezza del curriculum. È questo che più interessa
e incuriosisce. Verificare il carattere di un campione, al cospetto
di un disagio improvviso e prodotto da chi corre con una macchina identica alla sua. La sfida di
Sebastian, al momento, sta tutta
qui: nella capacità di convincere
anche senza vincere. Combattendo con le sole proprie forze nelle
retrovie, dopo aver corso in
un’altra solitudine. Magnifica al
punto da sembrare comoda.
Giorgio Terruzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO — Senza i proventi
della Champions (forse, ma
ancora non è detto, con
quelli, meno succosi,
dell’Europa League) il Milan,
che si appresta a chiudere
già questo bilancio con una
perdita di 12-13 milioni di
euro, ha davanti a sé tre
strade per far quadrare i
conti. Non necessariamente
alternative una all’altra. La
prima consiste nel vendere i
pezzi grossi della squadra e,
ovviamente, nessuno
vorrebbe prenderla in
considerazione. La seconda
prevede che Fininvest venga
ancora in aiuto: secondo
Milano Finanza nelle
prossime settimane
dovrebbe versare nelle casse
del club 50 milioni. È la
stessa cifra che Silvio
Berlusconi ha citato nelle
ultime esternazioni («Il
Milan? Mi costa 50 milioni
all’anno»). La terza via è la
più difficile: consiste nel
trovare un socio di
minoranza o, almeno, di
aumentare le entrate del
club. È quella alla quale sta
lavorando Barbara
Berlusconi (foto), che è
rientrata ieri notte dal suo
viaggio negli Emirati (oggi
vuole essere vicina al padre
nel giorno in cui si discuterà
degli arresti domiciliari).
L’incontro con gli sponsor di
Emirates è stato di
conoscenza: ci sarà tempo
nei prossimi mesi per
concludere il rinnovo della
sponsorizzazione (per ora si
dice che non ci sia accordo
sulla cifra). La terzogenita di
Berlusconi ha incontrato poi
una serie di imprenditori
arabi e asiatici (cinesi e
thailandesi) ai quali ha
anche illustrato il progetto
di esportare Casa Milan
all’estero. Un viaggio per
seminare, ma è chiaro che ci
vorrà tempo per raccogliere i
frutti. Intanto, è alla squadra
che spetta di rilanciare sul
campo il marchio Milan,
raggiungendo almeno
l’obiettivo dell’Europa
League. Ora che è tornato il
sereno l’allenatore Clarence
Seedorf cerca di calarsi
sempre di più nella realtà
Milan: ieri, assieme all’ad
Adriano Galliani, ha assistito
al derby della Primavera di
Pippo Inzaghi (finito 1-1),
dove domenica potrebbe
giocare anche Stephan El
Shaarawy: il Faraone, fin qui
colpito da maledizione, ieri
si è allenato in parte con i
compagni. Anche il suo
rientro si avvicina.
a. rav.
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
italia: 51575551575557
Federica e Nicolò, Gianmaria e Alessandra annunciano con grande tristezza la scomparsa di
Marc Caux è vicino a Gianmaria per la scomparsa della cara sorella
Donata Sammartini
Donà dalle Rose
Donata Sammartini
Donà dalle Rose
Ringraziano la dottoressa Melogli ed il dottor Sartori per le affettuose cure, Norma e Maria Luisa
per l’assistenza.- La cerimonia funebre verrà celebrata sabato alle ore 11 alla "Guizza", Collalto
di Susegana. - Milano, 9 aprile 2014.
Partecipano al lutto:
– I fedeli Peppino e Maddalena.
zia Donata
- Milano, 9 aprile 2014.
Donata
Oggi ho perso un’amica, che ora sia felice con il
mio papà, di nuovo insieme.- Enrico.
- Milano, 9 aprile 2014.
Cara
Donata
ti saluto e ti stringo nel ricordo della tua vivacità
e allegria, Paolina. - Milano, 9 aprile 2014.
Cara
Donata
ti salutiamo con tanto affetto, Manfredi, Giulio,
Grace, Max. - Milano, 9 aprile 2014.
Tino e Giovanna, con Emilia, Cecilia, Fausta e
le loro famiglie, si uniscono a Enrico nel ricordo
della cara
Donata
- Milano, 9 aprile 2014.
I cugini Calvi Manzutto Marconi Archinto sono
vicini a Federica e Gianmaria per la scomparsa
della cara
Donata
- Milano, 9 aprile 2014.
Sergio Costa piange la scomparsa di
Donata Donà dalle Rose
Diomira Paganin Stella
- Parigi, 9 aprile 2014.
- Vicenza, 9 aprile 2014.
La Mario Mele & Partners con Francesca Mele,
Roberta Bonfante, Mariangela Bonatto, Federico
Goj e Benedetta Mele partecipa al dolore del Dottor Gianmaria Donà dalle Rose per la scomparsa
della sorella
Pietro e Anna Marzotto sono vicini a Gian Antonio e a tutti i suoi cari nel momento della scomparsa della mamma
Donata
- Milano, 9 aprile 2014.
I nipoti Camillo con Marcella, Alessandra con
Paul, Nicolò e i pronipoti Diego, Anna, Carlotta
ricorderanno sempre la
Baba Ceschi abbraccia Gian Antonio, Nazareno e Chiara con immenso affetto in questo tristissimo momento per la perdita della loro cara
mamma
Cesare Villa, Elena Brioschi ed i collaboratori
dello Studio Villa partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa della signora
Donata Donà dalle Rose
- Milano, 9 aprile 2014.
Margherita Francesca Alessandra Camilla Paola e le loro famiglie annunciano con profonda
commozione ma confortati dalla fede la morte di
Antonio Ignazio Faranda
marito, padre e architetto di ineguagliabili doti.Il funerale si svolgerà sabato 12 alle 14.45 presso la parrocchia Corpus Domini in via Mario Pagano. - Milano, 9 aprile 2014.
Partecipano al lutto:
– Misa Tremolada coi figli.
– Luca e Giulia Strada.
Emilia e Eugenio, Francesco e Lucia, Alessandro, Bianca e Anna abbracciano con tenerezza il
loro
Diomira Paganin Stella
- Valle Zignago, 10 aprile 2014.
Alfredo Ambrosetti, Valerio De Molli e i colleghi di The European House-Ambrosetti partecipano commossi al dolore di Gian Antonio Stella
e della famiglia per la scomparsa della mamma
Diomira Paganin Stella
- Milano, 9 aprile 2014.
La Giuria de Il Premiolino è vicina a Gian Antonio e alla sua famiglia e partecipa al lutto per
la scomparsa della madre
Diomira Paganin Stella
Bruno Ambrosi, Giulio Anselmi, Natalia Aspesi,
Chiara Beria di Argentine, Pier Boselli, Piero Colaprico, Francesco Conforti, Ferruccio de Bortoli,
Milena Gabanelli, Giancarlo Galli, Enrico Gramigna, Elio Maraone, Enrico Mentana, Morando
Morandini, Alfredo Pratolongo, Donata Righetti,
Valeria Sacchi, Beppe Severgnini.
- Milano, 9 aprile 2014.
Dopo anni di coraggiosa battaglia combattuta
con profonda dignità e grande affetto per tutti
noi, mercoledì 9 aprile 2014 ci ha lasciati il nostro amato
nonno Antonio
- Milano, 9 aprile 2014.
Orlando Scarpat
- Milano, 9 aprile 2014.
professore universitario e medaglia d’oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte.Lo annunciano con immenso dolore la moglie
Gabriella, le figlie Silvia e Laura, con Simone
Paolo e Tuan.- Le esequie si terranno nella chiesa
di Santa Maria del Rosario in piazza del Rosario
a Milano.- Per informazioni telefonare allo
023550647. - Milano, 9 aprile 2014.
Alberto, Vanna e Giulia commossi abbracciano
Margherita e figlie per la perdita del caro
Partecipano al lutto:
– Jacky, Stefano e Giuliana.
Giovanna, Maria Cristina e Ignazio ricordano
con affetto e commozione il loro fratello
architetto
Antonio Faranda
Arch. Antonio Faranda
- Milano, 9 aprile 2014.
Mario e Nella Cavigioli ricordano con affetto
Antonio Faranda
nonno Orlando
e si stringono a Margherita e a tutti i familiari nel
doloroso momento del distacco.
- Milano, 9 aprile 2014.
Vittorio Italia e Marta De Vita partecipano al
dolore della famiglia e ricordano
Mario e Paola Mele sono vicini con affetto
all’amico Gianmaria per la perdita di
Peppino Sironi è vicino a Margherita e alle figlie per la scomparsa del caro amico
caro, sensibile e sincero amico.
- Milano, 9 aprile 2014.
Donata
Gli amici di sempre ricordano
Antonio Faranda
- Gallarate, 9 aprile 2014.
Piero e Giovanna Risari con Elisabetta, Marta;
Ambrogio e Francesco piangono il carissimo
Donata Donà dalle Rose
Antonio
con grande affetto e rimpianto.- Francesco e Olivia Agostini Mario Alberto Alberti Manfredi e Nelly Bellati Gino Caccianiga Mario Crosato Paolo e
Nicoletta De Marzi Mirco Giaveri.
- Treviso, 10 aprile 2014.
ricordando la lunga preziosa amicizia con lui e la
sua famiglia. - Milano, 9 aprile 2014.
Ci mancherai cara
Donata
I condomini e l’amministratore del condominio
via Piermarini 2/4 - Milano sono vicini alla famiglia per la scomparsa dell’
Arch. Antonio Faranda
- Milano, 9 aprile 2014.
Manfredi e Nally sono vicini con tanto affetto a
Federica, Gianmaria e famiglie.
- Campea, 9 aprile 2014.
Pierangelo annuncia con immenso dolore la
perdita del padre
I dipendenti ed i collaboratori della Twentieth
Century Fox Home Entertainment Italia partecipano commossi al lutto del loro Amministratore
Delegato dottor Gianmaria Donà dalle Rose per
la scomparsa della cara sorella
Non fiori, ma offerte all’AIRC.
- Milano, 9 aprile 2014.
Donata Sammartini
Donà dalle Rose
- Milano, 9 aprile 2014.
I dipendenti ed i collaboratori della Twentieth
Century Fox Entertainment España sono vicini al
loro Amministratore Delegato dottor Gianmaria
Donà dalle Rose per la scomparsa della cara sorella
Donata Sammartini
Donà dalle Rose
- Madrid, 9 aprile 2014.
Gli associati e i collaboratori dell’Univideo partecipano al dolore del Vice Presidente Gianmaria
Donà dalle Rose per la perdita dell’amata sorella
Donata Sammartini
Donà dalle Rose
- Milano, 9 aprile 2014.
Avvocato
Angelo Di Pasquale
Federica, Paolo, Riccardo, Federica e Veronica
partecipano al grande dolore di Pierangelo per
la perdita del padre
Avvocato
Angelo Di Pasquale
- Milano, 9 aprile 2014.
L’Ordine degli Avvocati di Milano sentitamente
partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa
dell’
Avv. Angelo Di Pasquale
- Milano, 9 aprile 2014.
Partecipano al lutto:
– Paolo e Antonia Giuggioli.
– Enrico Moscoloni.
– Pietro Traini.
È mancata
Daniela Crugnola
I funerali avranno luogo in Sant’Ambrogio a Varazze il giorno venerdì 11 aprile 2014 alle ore
9.- Rita. - Varazze, 9 aprile 2014.
RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano
Angelo Vignati
- Milano, 9 aprile 2014.
Lia Kerbaker con Federico e Andrea abbraccia
commossa Magi e i figli ricordando l’amico carissimo
Angelo Vignati
SERVIZIO ACQUISIZIONE
NECROLOGIE
- Milano, 9 aprile 2014.
Carla Sacchi Toffoloni profondamente commossa partecipa al dolore di Magi Antonio e Alberto per la perdita del loro caro
Angelo Vignati
- Milano, 9 aprile 2014.
Partecipano al lutto:
– Ausilia Balzarini.
– Associazione Nazionale Tutela Infanzia e
Adolescenza.
ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30
Confortato dalla fede che fu sua luce e guida
è tornato alla casa del Padre
CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE
Giovanni Muzzio
Ne danno il triste annuncio la moglie Erminia, i
figli Ennio con Cristina e Vanna con Pino, i nipoti
Luca, Daniele, Maria, Pietro.- Il rito funebre sarà
celebrato presso la chiesa di San Giovanni Battista in Gudo Gambaredo - Buccinasco giovedì 10
aprile 2014 alle ore 15.30.
- Gudo Gambaredo - Buccinasco, 9 aprile
2014.
Antonio, Rita, Mina e Loris, Livia e Gianfranco,
Bianca e Daniele, insieme a tutti i nipoti sono vicini ad Erminia e alla sua famiglia per la perdita
del marito
Gianni Muzzio
- Assago, 9 aprile 2014.
Il Presidente Gaston Barras e i membri del Comitato del Golf Club Crans-sur-Sierre si uniscono
con profondo e sentito cordoglio al dolore della
famiglia per la scomparsa di
Maria Pia Gennaro
Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003
www.necrologi.corriere.it
e-mail: [email protected]
SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO
L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’
- Crans-sur-Sierre, 9 aprile 2014.
Ciao
il tuo piccolo Tuan ti ricorderà sempre.- Oh issa!Baciotti. - Milano, 9 aprile 2014.
amica carissima, ed abbraccia con affetto Federica e Gianmaria. - Milano, 9 aprile 2014.
- Milano, 9 aprile 2014.
Federica, Paola, Giorgio e Alessandra sono affettuosamente vicini a Magi e familiari per la perdita del carissimo amico
Orlando Scarpat
Elio e Floria Fiorucci profondamente addolorati
partecipano commossi e si uniscono al dolore di
Antonio e dei familiari per la scomparsa della cara mamma
Francesca Orlando
- Milano, 9 aprile 2014.
La piccola Fraternità San Riccardo Pampuri
esprime la propria vicinanza ad Antonio e famiglia in questo momento doloroso per la dipartita
terrena della mamma
Francesca Orlando Intiglietta
nella certezza che tornando alla casa del Padre
ella potrà finalmente godere della Luce eterna.
- Milano, 9 aprile 2014.
Il Presidente Bernhard Scholz e tutti gli amici
della Compagnia delle Opere esprimono le più
vive condoglianze all’amico Antonio Intiglietta e
a tutti i familiari per la perdita della mamma
Francesca
che è tornata nell’abbraccio del Padre.
- Milano, 9 aprile 2014.
Dopo una breve malattia il 7 aprile ci ha lasciato
Amedea Bodini ved. Giussani
per raggiungere il suo adorato Giampietro.- Ne
danno il triste annuncio le sorelle, i nipoti, i parenti tutti.- Il funerale avrà luogo il 10 aprile alle
ore 14.45 presso la parrocchia Corpus Domini
via Palestro 6/8. - Milano, 9 aprile 2014.
Partecipano al lutto:
– Rosida, Tiziana, Giorgio.
– Erika, Simona, Antonietta, Franco.
– La famiglia Bertolini.
Dopo una settimana di devastante agonia, è
morta nostra madre
Maria del Rosario Lobb
Foschini
Aveva quasi 99 anni, gli ultimi sono stati di forte
sofferenza sopportata con grande dignità.- Paolo, Massimo, tutti i nipoti e la cara Nadia.
- Roma, 10 aprile 2014.
Il Golf Feudo di Asti partecipa al lutto per la
scomparsa della cara
TARIFFE BASE IVA ESCLUSA:
Maria Pia Gennaro
- Asti, 9 aprile 2014.
Corriere della Sera
Cavaliere
Gazzetta dello Sport
Enzo Proni
Ne annunciano la scomparsa la figlia Maria Silvia
e la moglie Mariuccia.- I funerali si terranno a
Cassano d’Adda presso la chiesa parrocchiale di
San Zeno venerdì 11 aprile alle ore 10.
- Cassano d’Adda, 9 aprile 2014.
Il Presidente Matteo Arpe, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale di Sator
S.p.A. partecipano con cordoglio al dolore del
professor Giorgio Ruffolo per la scomparsa della
cara moglie
Maria Stella Signorini
- Roma, 9 aprile 2014.
Il 9 aprile ci ha lasciato
Georges Prat
Generale dell’Esercito Italiano
PER PAROLA: Necrologie: € 5,00
A MODULO:
Adesioni al lutto: € 10,00
Necrologie: € 1,90
Adesioni al lutto: € 3,70
Solo anniversari,
trigesimi e ringraziamenti: € 540,00
Solo anniversari,
trigesimi e ringraziamenti: € 258,00
Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00
Lo annunciano con grande tristezza i figli Roberto
e Maurizio, la nipote Valeria e tutti i familiari.
- Roma, 9 aprile 2014.
L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito
Gli inseparabili amici Silvio, Achille con Giovanna, Giorgio con Anna piangono la scomparsa
del caro
Servizio fatturazione necrologie:
tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 - fax 02 25886632
e-mail: [email protected]
Ing. Franco Fedriga
e lo ricorderanno sempre con grandissimo affetto. - Milano, 9 aprile 2014.
Sei sempre nel mio cuore.- In ricordo della mia
mamma
Laura Bossi Mazzalveri
verrà celebrata una messa giovedì 10 aprile
2014 alle ore 17 nella chiesa di Santa Maria
Bambina, via Santa Sofia 13, Milano.- Paolo.
- Milano, 10 aprile 2014.
Nel ricordo della scomparsa di
Anna Cuccorese Faggella
giovedì 10 aprile nella parrocchia di San Giacomo Maggiore di Barletta alle ore 19 sarà celebrata una Messa in suffragio.- La famiglia Faggella. - Barletta, 10 aprile 2014.
La Direzione e i colleghi del Gruppo Gecofin
ricordano con affetto l’amico
Gianni Caspani
- Cinisello Balsamo, 10 aprile 2014.
Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45
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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
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Il Tribunale di sorveglianza di
Milano decide tra domiciliari e
servizi sociali. Probabile l’ipotesi
di assistenza agli anziani.
Alternativa
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domiciliari
con 2 ore
di libertà
al giorno
62
Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera
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di Maria Volpe
PER CONOSCERE
PER DISTRARSI
Vespa ricorda
Cracco nella finale
Alcide De Gasperi dei piccoli cuochi
Stasera Bruno Vespa dedica
la puntata al ricordo del
grande
statista Alcide De Gasperi
( foto) a trent’anni dalla sua
morte. A parlare con il
giornalista in studio ci sono
Angelino Alfano (Ncd) e
Massimo D’Alema (Pd).
Ricordi a parte, Vespa
insieme a Lorenzo Guerini
(Pd) e Giovanni Toti (FI)
affronterà anche il tema
della sentenza del Tribunale
di sorveglianza di Milano
sulla richiesta di
affidamento ai servizi
sociali di Silvio Berlusconi
che verrà ufficializzata
proprio nella giornata di
oggi.
Gran finale per i piccoli chef.
A darsi battaglia ai fornelli,
Emanuela, 9 anni, che ha
dimostrato determinazione
e talento; Fabio, 12 anni che
sogna di fare lo chef;
Federico, 12 anni che ha un
suo blog di ricette; e infine il
tredicenne Andrea che ha
ereditato l’amore per la
cucina dalla madre che è
proprietaria di un
ristorante. I concorrenti
dovranno realizzare dei
piatti da presentare ai
giudici Lidia Bastianch,
Alessandro Borghese e
Bruno Barbieri (foto
insieme) un menù completo
ideato da loro. Ospite Carlo
Cracco.
Porta a porta
Rai1, ore 23.40
Junior Masterchef
SkyUno, ore 21.10
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Film e programmi
Fassbender sedotto
da Keira Knightley
Depp è l’autore
di Peter Pan
Il rapporto tra Carl Gustav Jung
(Michael Fassbender), il suo
mentore Sigmund Freud e
Sabina Spielrein (Keira
Knightley, foto con Fassbender),
una donna malata.
A Dangerous Method
Rai3, ore 21.05
Lo scrittore James Barrie
(Johnny Depp, foto) ritrova la
voglia di scrivere quando
incontra Sylvia e i suoi
bambini. Con il loro aiuto
scriverà la favola di Peter Pan.
Neverland - Un sogno per la
vita; Rai Movie, ore 21.15
Eva Mendes
inguaia Will Smith
Zoro racconta
L’Aquila post-sisma
Hitch (Will Smith) insegna agli
uomini come conquistare le
donne. Ma quando incontra
Sara (Eva Mendes) sono guai
anche per lui.
Hitch - Lui sì che capisce le
donne
Italia 1, ore 21.10
La difficile situazione de
L’Aquila e la sua lenta
ricostruzione a cinque anni
dal terremoto: questo il tema
del videoracconto di Diego
Bianchi-Zoro.
Gazebo
Rai3, ore 22.55
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Corriere della Sera Giovedì 10 Aprile 2014
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Film
e programmi
Angelina Jolie,
caccia al serial killer
Ileana Scott (Angelina Jolie, foto)
è un’agente speciale dell’Fbi
contattata dalla polizia di
Montreal per risolvere il caso di
un serial killer che assume ogni
volta l’identità dell’ultima vittima.
Identità violate
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Come è stato ucciso
Osama bin Laden
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Il film è la ricostruzione dell’azione
che ha portato all’individuazione
e all’uccisione di Osama bin
Laden. Maya (Jessica Chastain,
foto) fa parte della squadra che lo
ha inseguito per anni.
Operazione Zero Dark Thirty
Premium Cinema, ore 21.15
Quando tre amiche
nascondono un segreto
Gilda, Olivia e Crocetta (Claudia
Gerini, Cristiana Capotondi e
Sabrina Impacciatore, insieme nella
foto) sono tre amiche dal carattere
e dalle scelte di vita molto diverse,
ma condividono un segreto.
Amiche da morire
Sky Cinema 1, ore 21.10
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La favola di Biancaneve dei
fratelli Grimm rinarrata dal punto
di vista della regina cattiva (Julia
Roberts). Biancaneve è Lily
Collins, costumi magnifici e nani
politicamente scorretti.
Biancaneve
Sky Cinema Hits, ore 21.10
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A fil di rete
di Aldo Grasso
La tv di Lilli Gruber
in dieci domande
L
e dieci domande che dobbiamo porci mentre guardiamo «8 e mezzo» di Lilli Gruber (si fa per scherzare,
ognuno è libero di rispondere come vuole, magari su
«TeleVisioni» il forum di corriere.it).
1) Lilli ha un’ideologia? Certamente, come tutti. Diciamo che il suo è un sinistrismo ben temperato dall’Auditel.
2) Come sceglie gli argomenti? Legge i giornali, ascolta la redazione. Il più delle volte, a caso. Molto dipende dagli ospiti
che si trovano, forse anche dagli
agenti delle starlet tv.
Vincitori e vinti
3) E come gestisce gli ospiti?
A seconda delle sue preferenze,
politiche e personali. Con alcuni
Giovanni
è più «duretta», con altri più
Floris
morbida, scopertamente.
I politici
4) A proposito di domande,
di Rai3
perché alcune sono lunghe, versuperano
bose e altre stringate? La durata
i comici di Rai2.
della domanda è la cartina di
Confronto in casa Rai,
col consueto
tornasole dei conduttori. Quanappuntamento con
do la domanda è lunga significa
«Ballarò» di Giovanni
che vogliono imporre il proprio
Floris che raccoglie in
punto di vista, quando è concisa
prime time 3.142.000
significa che assecondano l’inspettatori, e una share
terlocutore.
del 12,4%
5) Perché Lilli interrompe
spesso i suoi ospiti, specie quelli
che sono in collegamento? RiGigi
sposta di tipo tecnico. L’interru& Ross
zione serve per mantenere alto il
I comici
ritmo della trasmissione e un
di Rai2
buon conduttore è anche un mesuperati
tronomo. Risposta di tipo politidai politici di Rai3.
co. Si interrompono le persone
Confronto in casa Rai,
che la pensano diversamente da
con la seconda rete che
noi. Non dalle domande ma dalpropone il suo cabaret
le interruzioni si svela l’ideolo«Made in Sud»,
gia del programma.
condotto da Gigi &
6) Perché a metà programma
Ross: per 2.404.000
c’è «Il punto di Paolo Pagliaro»?
spettatori, e uno share
Perché è un suo amico, perché
del 10,1%
Lilli vuol far vedere che ha studiato e si è preparata.
7) Perché ci sono sempre alcuni interlocutori fissi? In pubblico, tutti abbiamo bisogno di una spalla.
8) Perché invita anche blogger sconosciuti? Per far dire loro
le cose più sgradevoli.
9) Perché Lilli fa le boccucce? È una civetteria.
10) Perché presenta anche libri? È una dolce paraguru, come
tanti altri conduttori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
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Giovedì 10 Aprile 2014 Corriere della Sera