ZOC il progetto - WordPress.com

“zoia officine creative”
ZOC
“zoia officine creative”
_ index prima parte
00 _ ZOIA, l’abitare popolare a Milano
01 _ ZOC, Zoia Officine Creative
00_ ZOIA
l’abitare popolare a milano
Il progetto di via Zoia, esito dell’assegnazione di una delle aree del “Bando delle 8 Aree per
l’housing sociale” del Comune di Milano , rappresenta un altro importante tassello per ampliare l’offerta di alloggi in affitto.
Questo intervento è innovativo per le modalità di attuazione introdotte dal Comune (che sono
divenute linee guida nel nuovo PGT), per il fatto che viene dimostrato come l’abbattimento
della rendita consenta sia di offrire case a basso costo in proprietà (qui in diritto di superficie,
finalmente riproposto), sia di trovare risorse private per fare alloggi in affitto convenzionato,
che a canone sociale, in una prospettiva davvero sussidiaria rispetto ad ALER, infine per il fatto che al piano terra dell’edificio destinato all’affitto, sarà inoltre ricavato uno spazio dedicato
a un incubatore di nuove imprese: circa 200 mq assegnati a costo moderato a laboratori di
giovani artigiani e creativi promotori di attività che possano radicarsi nel quartiere, da assegnare in affitto.
A oggi il progetto è in fase di ultimazione e i termini di consegna degli alloggi ai soci sono
previsti per il marzo 2014.
_ dati di progetto
Superficie Lorda di Pavimento: 5400mq (90 alloggi)
SLP edificio A - affitto – Cooperative Edificatrice Ferruccio Degradi e Solidarnosc :mq 2160 =
44 alloggi di cui 16 a canone sociale (10 euro mq/annui circa) e 28 alloggi in affitto a canone
convenzionato (70 euro/mq annui).
SLP edificio B – cessione cooperativa Solidarnosc: 1620 mq = 26 alloggi (1905 euro/mq superficie complessiva)
SLP edificio C – cessione cooperativa Edificatrice Ferruccio Degradi: 1620 mq = 20 alloggi
(1905 euro/mq superficie complessiva).
Le cooperative, oltre alla prioritaria funzione del bando, ossia la costruzione degli edifici e
la gestione degli alloggi in affitto a canone convenzionato e sociale, attiveranno un piano di
accompagnamento sociale ai soci inquilini che verrà monitorato da un tavolo comunale. L’
l’accompagnamento ai soci inquilini sarà seguito internamente da NoiCoop (una cooperativa
sociale aderente al CCL) e in collaborazione con la Cooperativa Edificatrice Ferruccio Degradi.
01_ zoc
le officine creative
Secondo la Convenzione firmata con il Comune di Milano
“Art 13.10 Per quanto concerne più in particolare la superficie di 270,00 mq (…) si precisa che
la medesima superficie verrà destinata alla realizzazione di spazi per servizi al quartiere e alla
città, ubicati al piano terreno degli edifici dedicati alla locazione, in conformità alle indicazioni del
Documento Preliminare alla Progettazione allegato all’Avviso Pubblico. La gestione dei medesimi spazi rimarrà in capo agli Operatori, che si obbligano altresì per l’intera durata del diritto di
superficie a non mutarne la destinazione, come sopra indicata. Gli operatori comunicheranno
al Comune di Milano i soggetti fruitori dei medesimi spazi e le attività ivi svolte”.
Per rispondere a questo mandato le cooperative hanno così ideato il progetto Zoia Officine
Creative.
Come tante altre metropoli europee, anche Milano sta cambiando. Un cambiamento dettato dalla
costante evoluzione dei suoi protagonisti: cittadini e lavoratori. Un crescente numero di persone,
soprattutto giovani, cerca di dare forma e sviluppare la propria carriera attraverso esperienze imprenditoriali o di libera professione. E, anche per effetto della crisi, alcune professioni sono destinate
a reinventarsi. Sorgono così nuovi spazi professionali, strutturati sotto forma di laboratori e spazi di
uffici condivisi da più professionisti (comunemente detti coworking), in grado di offrire un sostegno
alle nuove forme di imprenditoria. Dall’altro lato, cresce il bisogno dei cittadini di migliorare il proprio
contesto sociale e di tornare a essere protagonisti del proprio quartiere.
In quest’ottica le Officine Creative sono state pensate come a uno spazio aperto a nuove forme
professionali e che possa rappresentare un potenziamento della proposta sociale e culturale dedicata al quartiere “periferico” di Quarto Cagnino, diventando un motore di cambiamento e di benessere. Giovani creativi e piccole imprese in fase di avvio potrebbero qui avere un’occasione di
crescita, mentre il quartiere godrebbe della loro presenza e delle attività da questi avviate.
Molte sono le esperienze positive già consolidate di recupero di quartieri periferici attraverso l’innesto di attività creative, sviluppate soprattutto negli Stati Uniti e nel Nord Europa (Berlino, Parigi,
Rotterdam etc):
“Diversi studi socio urbanistici (R. Florida, J. Jacobs, A. Markusen) hanno individuato nelle comunità creative, intese come quartieri ed aree ad elevata presenza di artisti e professionisti della
creatività, un motore fondamentale dello sviluppo urbano. Innanzitutto i creativi […] attuano
spesso un processo di riqualificazione delle aree degradate della città, un processo indipendente ed auto organizzato come quello avvenuto nella ex area industriale di New York negli anni
’80. Questi soggetti, molto spesso più artisti e sperimentatori che professionisti imprenditori,
si trasferiscono nelle ex aree industriali o più in generale nei quartieri meno serviti, per via della
loro economicità e dei grandi spazi che di solito offrono. Qui [...] creano delle reti collaborative e
generano cultura, modificando allo stesso tempo l’ambiente fisico che li circonda, rendendolo
più vivibile e più prezioso”.
Dal saggio “PoliBrain” di Ruggiero Motta (www.ruggieromotta.com)
ZOIA Officine Creative si concretizzerà in più laboratori artigianali e postazioni e aree di lavoro con
annessa vetrina. Gli spazi verranno assegnati ad un affitto calmierato tramite un contest dedicato a
giovani creativi e artigiani in procinto di avviare la loro start up imprenditoriale. Selezionando i profili
più meritevoli tra coloro che presenteranno un progetto innovativo e continuativo con ricadute socialmente positive per il quartiere e gli abitanti.
In sintesi, il compito di ZOC sarà principalmente quello di:
1) Promuovere nuove forme di lavoro e occupazione
Creare uno spazio e un distretto in grado di promuovere la nascita e lo sviluppo di nuovi progetti
imprenditoriali legati alla creativitá e al nuovo artigianato.
2) Attivare processi relazionali con i soci abitanti e il quartiere.
ZOC
zoiaofficinecreative
_ ZOC incontra
quarto cagnino:
dati persone e
appunti,
dalla ricerca al
progetto
00 _ZOC cosa è stato fatto e perchè
01 _ le considerazioni sul quartiere
02 _ZOC e la creatività:
i videokit e il questionario
03 _ come ne abbiamo parlato
e come ne parleremo
00 _ZOC
cosa è stato fatto e
perchè
Per comprendere l’idea alla base del progetto di Zoia Officine Creative si ritiene utile illustrare
il lavoro di analisi, conoscenza e comunicazione fatto sino a oggi.
Si prevede entro marzo 2014 (salvo imprevisti) l’assegnazione degli alloggi ai soci. L’attività di ricerca sul territorio e di ideazione del progetto è iniziata contestualmente all’inizio dei
lavori di cantiere (12 settembre 2011).
In questa prima fase si è lavorato su due direttrici principali:
1) Sulla conoscenza del quartiere e sulla creazione di contatti e relazioni, funzionali in questa
fase alla presentazione del mondo cooperativo sul territorio (con particolare attenzione alla
cooperativa Solidarnosc, meno radicata nel quartiere rispetto alla cooperativa Ferruccio
Degradi), all’illustrazione del progetto e delle sue ricadute sociali (confutando l’idea diffusa
che si trattasse dell’ennesimo intervento immobiliare senza la creazione di servizi per il quartiere), all’attivazione di sinergie operative nel quartiere e alla conoscenza del contesto.
2) Sullo studio e l’incontro di professionisti (artigiani e creativi) e realtà milanesi di coworking
(spazi di lavoro condivisi), al fine di individuare esempi più in linea con gli obiettivi prefissati
per capirne meccanismi di funzionamento e valutarne la capacità di stare nel mercato.
_ cronoprogramma attività 2011_2012
_ giugno
Avviato il percorso di progettazione che porterà all’apertura delle officine creative a inizio
2014
_ giugno - settembre
Prime riflessioni sul progetto Officine Creative, stesura progetto iniziale.
Nascita di ZoiaBlog www.zoiablog.com
_ settembre - dicembre
Ricerca e studio quartiere Quarto Cagnino
Apertura area ZOC su ZoiaBlog (vedi Comunicazione)
Avvio profilo ZOC sui social network Facebook e Twitter
2012gennaio - luglio Incontri e Interviste nel quartiere
Indagine e interviste spazi creativi milanesi
Prime ipotesi di funzionamento di ZOC
Ideazione bando
Strutturazione
Da questa prima fase di lavoro sono emerse considerazioni e spunti, propedeutici alla elaborazione del percorso che definirà i primi fruitori dello spazio delle Officine Creative.
A seguire illustriamo nel dettaglio attività svolte e risultati.
_ ZOC e il quartiere di Quarto Cagnino:
dati, persone e appunti
Da settembre 2011 a luglio 2012 è stata sviluppata l’attività di ricerca e conoscenza del
quartiere di Quarto Cagnino. Attraverso lo studio della storia del quartiere, la raccolta di dati
e sopralluoghi ai punti più significativi della zona, sono state individuate le principali realtà
che compongono il tessuto sociale, culturale, economico e commerciale del quartiere. Parallelamente è stato avviato un percorso di incontri e interviste ai referenti di queste realtà, al
fine di approcciare il quartiere attraverso lo sguardo di chi vi risiede e vi lavora, raccogliendone, quindi, le percezioni e interpretazioni al fine di individuare dei primi temi di interesse,
da approfondire nelle successive fasi di elaborazione del bando. Attraverso questa attività
di analisi e dalla raccolta di testimonianze abbiamo potuto individuare interpretazioni e percezioni molteplici del quartiere di Quarto Cagnino, delle potenzialità e delle negatività che lo
connotano.
Nel corso di questi mesi abbiamo organizzato circa cinquanta interviste e abbiamo dialogato con un numero maggiore di persone diverse per età, sesso, professione, nazionalità, etc.
(vedi allegato _ realtà del quartiere incontrate)
A seguire si riportano le conclusioni, ricavate dalla ricerca di archivio e dagli incontri effettuati, che non hanno pretesa di esaustività o oggettiva rappresentazione della realtà di Quarto
Cagnino. Al contrario necessitano di un ulteriore coinvolgimento di chi questo quartiere lo
abita e lo vive per poterci avvicinare maggiormente al vero.
ll documento ha inizio con un inquadramento del quartiere in termini numerici e con dei cenni storici e si sviluppa in seguito su alcune aree di indagine sulle quali ci sembra interessante
concentrarci: comunità, attività e servizi, mobilità e sostenibilità, arte e cultura. Da questa
indagine sono emersi dei primi quesiti e spunti di lavoro che rappresentano la prima base di
partenza per la predisposizione del contest.
_ quarto cagnino
Quarto Cagnino è un quartiere di Milano, parte della zona 7 della città alla periferia ovest.
Quarto confina con i quartieri di Trenno (nord), San Siro (est), Baggio (a sud) e Quinto
Romano (a ovest). Prima di essere annessa a Milano, nel 1869, è stato un comune autonomo e, brevemente, una parte di Trenno (1861-1869).
Cenni storici
Le origini di “Quarto Cagnino” risalgono almeno all’epoca romana, e come dimostra la
toponomastica, distava quattro miglia dalle mura della città di Milano. Nel Medioevo si
è trasformato in un borgo rurale sviluppato e con un ruolo importante nel milanese; fu
infatti usato come punto di passaggio sia per i pellegrinaggi in Terra Santa sia per la
strada verso Santiago de Compostela. Tra il ‘700 e l’800 sono inoltre state realizzate
una serie di cascine (aziende agricole) nei pressi del borgo. Nel 1861, Quarto Cagnino
e due Comuni vicini (Figino e Quinto Romano) sono stati allegati al Trenno (che è stata
ribattezzata “Trenno e Uniti”), che a sua volta entrò a far parte di Milano nel 1869.
Quarto Cagnino è una ex zona rurale, ora quartiere urbano, che ha vissuto l’ultimo periodo di rapido sviluppo urbano alla fine del 1960 tramite i progetti “Gescal”, “Gestione
Case per i Lavoratori”. Esempi di appartamenti Gescal si trovano disposti lungo Via
Carlo Marx, vicino all’ospedale San Carlo. Mentre questi condomini enormi dominano
il paesaggio di Quarto, possiamo notare il contrasto con alcune antiche cascine che
rimangono a testimonianza del passato rurale del quartiere. Questi si trovano principalmente lungo Via Fratelli Zoia, che è stata per lungo tempo la via principale verso la
campagna di Quarto Cagnino.
Il quartiere è collegato a Milano da diverse linee di autobus. Il distretto è uno dei principali
ospedali di Milano, il San Carlo, e parte di due grandi parchi della città, Parco delle Cave
e il Parco di Trenno.
I numeri del quartiere (Fonte: Comune di Milano, dati aggiornati al 2011):
Abitanti: 9.848
Di cui: 4.854 donne e 4.634 uomini
Popolazione straniera: 767
Confini: Nord Via Novara - Sud S. Giusto, Pio II, Rossellini - Ovest Via Caldera Via Taggia
- Est Via Novara, Via S.Giusto
NIL: 61, Zona 7
(dati comune di Milano)
Costo medio appartamento al mq:
In proprietà: (abitazioni di tipo economico in stato ottimo) min 1850 euro/mq max 2300
euro/mq
Affitto: (abitazioni di tipo economico in stato ottimo) 6,5/8 euro/mq per mese
Costo medio attività commerciali. Affitto: (negozi, Normale) 6/8,3 euro/mq per mese.
_ comunità
La rappresentazione del quartiere di Quarto Cagnino emersa in questi mesi è molteplice.
Dagli incontri sono emerse due visioni discordanti: da una parte la visione di chi vede il quartiere come “un’isola felice”, in cui il recuperato Parco delle Cave, la dimensione di quartiere,
il basso tasso di criminalità e la dimensione periferica, lontana dal caos della città rendono
Quarto Cagnino nella sua semplicità un’area in grado di garantire una buona qualità della
vita. C’è però un’altra dimensione del quartiere che riguarda invece la parte più giovane e la
popolazione immigrata (seppur questa rappresenti solo il 10% degli abitanti) che presenta
alcuni segnali di disagio e di richiesta di attenzione, non sempre soddisfatti. Fatta eccezione
per le strutture sportive presenti in quantità (parchi, piscine, campi da calcio, da baseball,
etc), al momento mancano nel quartiere strutture per i giovani, che si sono trovati recentemente anche privati del Centro di Aggregazione Giovanile creato dal comune e supportato
da cooperative locali, ma chiuso a causa dei tagli pubblici al settore attività sociali. Se, come
emerso da alcune interviste, la socialità nel passato e di conseguenza la possibilità (il bar
del circolo cooperativo, la balera, etc), con il mutare delle condizioni sociali e culturali questi
centri sono rimasti un punto di riferimento per chi già li frequentava ma non hanno saputo
adeguare le loro attività e diventare attrattivi per le nuove generazioni
Il tessuto sociale di Quarto Cagnino è ricco di iniziative associazionistiche e di volontariato.
In tutta la zona 7 di Milano se ne contano un’ottantina, di cui circa quindici nella zona di
Quarto.
Diverse associazioni offrono servizi alla popolazione, riuscendo a coprire svariate esigenze.
L’associazione Mondo Donna ha compiuto da poco i venti anni di attività e ha l’intento di
creare rete tra le donne della zona. Oggi conta piú di 400 associate, quasi esclusivamente
donne con la presenza di alcuni uomini e pochi stranieri; l’associazione Nives Bezzo insieme all’Anpi offre un crollario di servizi e organizzata attività culturali e di formazione civica.
Inoltre si pone come centro di consulenza sulla compilazione del 730 e di altra modulistica;
la bocciofila raduna attorno a sé quotidianamente un bacino di persone che trascorrono le
giornate in compagnia giocando a bocce o partecipando alle altre iniziative organizzate in
quel contesto.
Queste realtà faticano però nel coinvolgimento dei giovani, i quali possono prevalentemente
contare su un circolo Arci (Barabba) aperto le sere di giovedì, venerdì e sabato, alcuni corsi
musicali organizzati nella stessa struttura, pochi bar e l’oratorio. Da parte delle personalità
sensibili del quartiere é stata evidenziata la necessitá di aumentare assolutamente l’offerta
per i giovani, visti come la parte più penalizzata, sia per la distanza con il centro, sia per le
situazioni di disagio che si trovano a vivere. Infatti, concentrate nelle strade di via Flemming e
via Pastonchi, si è resa manifesta la presenza di situazioni familiari complesse, di famiglie che
hanno avuto a che fare con il carcere e che presentano una gestione dei rapporti familiari basati
anche sulla violenza. Vengono segnalati anche casi di disagio estremo e di famiglie residenti in
abitazioni di fortuna (baracche, capanne, o simili). Queste situazioni influenzano soprattutto i
figli adolescenti che si confrontano spesso con atti di piccola criminalità o di bullismo messi in
atto dai loro coetanei del loro quartiere. Si tratta senz’altro di pochi casi, che hanno però contribuito alla nomea negativa di questa parte del quartiere. Questi ragazzi sono stati intercettati
soprattutto dall’oratorio (in particolar modo nella prima adolescenza) e da una persona che
spontaneamente svolge una sorta di “educativa di strada” essendosi guadagnata la fiducia
di questa “compagnia”.. Questa persona svolge l’attività senza risorse e senza una struttura
di supporto relazionandosi però con l’oratorio e con alcune persone sensibili al tema, alcune
delle quali facenti parte dell’associazione Il Giro, attiva nell’ambito dei nuovi disagi e ha un punto d’osservazione privilegiato in quanto composta da giovani genitori i cui figli si relazionano
quotidianamente con gli altri ragazzi del quartiere. Il disagio viene attribuito alla difficoltà della
conciliazione dei ritmi di vita/lavoro e all’assenza in certi casi di una rete di supporto famigliare.
Questa assenza si manifesta in particolar modo tra le madri single e tra le famiglie di non-italiani
per le quali le problematiche sono più accentuate. Alcuni interventi sono stati fatti per cercare di
limitare i disagi (asilo di oratorio, tentativi di coinvolgimento delle madri single, etc).
Un’altra struttura di supporto presente in quartiere è il centro di ascolto della Caritas che segue
mensilmente un’ottantina di persone fornendo un primo punto di appoggio e di supporto. Il
centro si trova nel comprensorio della chiesa parrocchiale di Sant’Elena.
La parrocchia accoglie molte famiglie e anziani del quartiere e prevede attività di doposcuola
per i ragazzini.
Sono emerse, tuttavia, alcune problematicità in merito alla mancata accoglienza e integrazione
di alcuni ragazzini problematici delle case popolari di Via Flamming.
La tematica dell’immigrazione è emersa tardi nel contesto della nostra indagine in quanto, a
causa della particolare conformazione del quartiere e del fatto che molti degli abitanti sono
proprietari di case costruite dalle cooperative dagli anni ‘70 in poi, la presenza di immigrati nel
quartiere non è elevata. La necessità emersa in questi casi è proprio legata all’inserimento di
queste persone nella rete sociale locale e la possibilità di creare rete tra immigrati provenienti
da contesti diversi.
_ attività e servizi
Il tessuto economico del quartiere è composto prevalentemente da piccole attività
commerciali (negozi, bar, ristoranti, etc. ). La maggior parte degli abitanti di Quarto
lavora fuori dal quartiere. Questo fa sì che durante le ore del giorno, fatta eccezione
per l’area dell’ospedale San Carlo e per il martedì (giorno di mercato), il quartiere non
sia particolarmente popolato. L’ospedale San Carlo è una realtà a se stante rispetto al
quartiere, che ha portato però lavoro e di conseguenza nuovi cittadini. Diverse associazioni collaborano con l’ospedale tramite azioni di volontariato e di supporto ai degenti e
ai loro parenti. I numeri mossi dal San Carlo sono senz’altro interessanti e influenzano
in maniera radicale il quartiere. La maggior parte degli utenti è anziana; una parte consistente di questi è di nazionalità cinese, grazie anche a uno sportello dedicato alla popolazione immigrata (nello specifico donne) che ha aperto un canale preferenziale con
la comunità asiatica, nonostante Quarto Cagnino non ospiti una forte comunità cinese.
I dati di un anno di attività del San Carlo possono dare l’idea della portata dell’influenza
della struttura sanitaria sul quartiere: 3.000 dipendenti; 37.000 ricoveri l’anno; 1.500
accessi quotidiani al CUP; 90.000 accessi PS all’anno. Questi numeri fanno dell’ospedale il piú grande motore economico del quartiere oltre che un polo di attrazione di
flussi di persone da altri quartieri. La struttura funge infatti anche da punto di riferimento
per i 7 paesi periferici e limitrofi a Quarto Cagnino.
Oltre a questa grossa realtà, il quartiere è popolato di piccoli esercizi commerciali che
svolgono un ruolo fondamentale per la coesione del quartiere e che promuovono, insieme a un’associazione locale, la festa di Quarto Cagnino che si tiene d’estate e che viene
vissuta con partecipazione da parte del quartiere. Questi negozi, come emerso dalle
interviste, rappresentano uno degli elementi in grado di mantenere quel clima di fiducia
per cui i negozianti diventano dei confidenti. Senz’altro l’apertura dei supermercati Coop
e Esselunga rappresentano un elemento di comodità ma hanno anche accelerato la
diminuzione e la scomparsa di realtà commerciali più piccole e la loro funzione sociale.
Il mercato rionale, come detto, rappresenta un altro momento di attrazione per la comunità e per il quartiere. Il mercato di riferimento è quello del martedì attualmente in via Zoia
ma anche il mercato del sabato che si manifesta come luogo di attrazione per quelle
persone che, lavorando fuori quartiere, non si servono del primo.
Le strutture sportive non mancano, si trovano anzi in abbondanza: due piscine molto
frequentate,vari campi sportivi, un campo da baseball e i parchi utilizzati per fare jogging
fanno di Quarto una sorta di distretto dello sport in città.
_ mobilità
Il quartiere è servito da cinque linee autobus ATM (49, 64, 72, 78 e 80). Verrà realizzata
una fermata della linea 5 della metropolitana nei pressi della chiesa di Sant’Elena in via
Sant’Elena.
Il quartiere in questo momento non è collegato in maniera ottimale con il centro (dalla
Stazione Centrale di Milano a Quarto Cagnino il tempo di percorrenza previsto con i mezzi pubblici è di circa un’ora), ma l’introduzione della metropolitana permetterà senz’altro
una riduzione dei tempi.
La linea 78 è frutto di un’iniziativa dal basso di richiesta di attivazione di una linea pubblica diretta tra Quarto Cagnino e Baggio, dove sono presenti la maggior parte degli uffici
pubblici. In questo momento però non risulta pienamente utilizzata.
La questione della mobilità non è emersa dalle interviste sotto la sfera delle problematicità, nè viene vista come limitante per gli spostamenti in zona o in città.
_ sostenibilità
Diverse iniziative sorgono all’interno del quartiere e si sono costituite in passato per sensibilizzare, creare e supportare stili di vita sostenibili che rispettino l’ambiente. A partire
dal GAS ospitato all’interno degli spazi dell’ANPI, passando per la Cascina Linterno e
per diverse altre cascine che nella zona hanno avviato la produzione e vendita di prodotti
biologici.
Il parco delle Cave rappresenta una grandissima risorsa per il verde e la socialità oltre
che il simbolo di quello che il quartiere è stato capace di fare, ossia ripulire un parco e
renderlo di nuovo un bene comune restituito ai cittadini.
In generale il verde rappresenta uno degli elementi distintivi e di caratterizzazione del
quartiere. Stando alle interviste si nota come la maggior parte degli abitanti utilizzi il parco per fare sport o per trascorrere momenti di tempo libero.
Cascina Linterno, su via Zoia ai margini del parco rappresenta un’altra risorsa caratteristica del territorio e un elemento che collega Quarto Cagnino alla sua dimensione più
legata alla terra e alle radici. Questa cascina, risalente probabilmente al quattordicesimo
secolo, è in grado ancora oggi di richiamare attorno a sé in alcuni specifici momento
dell’anno fino a 1.500 persone. Inoltre grazie al lavoro dei fratelli Bianchi, la cascina vuole
tornare a diventare sempre più un luogo dove riscoprire le tradizioni della Quarto rurale e
un luogo di educazione al rispetto della natura e del lavoro. La presenza di parchi e verde
ha fatto si che si sviluppasse una attività di orticoltura che è utilizzata come passatempo
ma anche a fini alimentari da parte degli abitanti del quartiere.
_arte e cultura
Il principale spazio e motore culturale del quartiere è lo Spazio Teatro 89 gestito dalla
cooperativa Degradi che, dopo la ristrutturazione avvenuta pochi anni fa, conduce un’intensa attività musicale e teatrale rivolta a un pubblico ampio, spaziando dagli spettacoli
per bambini a festival internazionali di piano. Attorno alla struttura del teatro si sviluppa
anche un circolo Arci attivo per tre sere a serttimana e uno spazio dove si tengono dei
corsi di strumento.
Un altro luogo produttore di cultura in senso ampio è la suddetta Cascina Linterno.
Al momento la carenza di spazi e attività culturali viene sentita forse più da un pubblico giovane che trovava magari in passato all’interrno del CAG (Centri di aggregazione
giovanile) uno spazio dover poter più liberamente esprimere la propria offerta musicale
e culturale. La necessità che abbiamo riscontrato confrontandoci con i diversi attori in
quest’ambito è quella di riuscire a coinvolgere maggiormente il pubblico locale e in particolare dare una risposta alla fascia più giovane.
Altra realtà attiva nel quartiere nella produzione di momenti culturali è “Aparte”, giovane
impresa culturale che organizza da tre anni un festival in collaborazione con Spazio Teatro 89 chiamato “Festival Anteprima 89” dedicato a giovani compagnie.
?
_ le considerazioni sul quartiere
L’indagine e il confronto con gli interlocutori individuati nel quartiere hanno permesso
in primo luogo di mettere a fuoco la ricettività di Quarto Cagnino e dei suoi abitanti
che ci hanno accolto con curiosità e interesse, dimostrando una forte attenzione,
sensibilità al progetto delle cooperative nel suo insieme e la conferma della disponibilità ad accogliere possibili interazioni generate dal lavoro delle Officine Creative.
Dal confronto sono emersi, inoltre, i primi quesiti e spunti di lavoro che potrebbero
rappresentare una base di partenza per la predisposizione del bando.
Ne riportiamo alcuni:
• Come si possono intercettare le solitudini e le situazioni di disagio con una modalità nuova e più efficace tramite il coinvolgimento di nuove professionalità artigianali o
creative?
• Come si possono incentivare tra i cittadini di Quarto Cagnino pratiche di vita sostenibili, ossia rispettose della salute e dell’ambiente?
• Come possiamo coinvolgere maggiormente la cittadinanza nella vita culturale di
Quarto Cagnino? Come possono nascere delle sinergie con le strutture culturali presenti al momento?
• Come possiamo attirare i giovani del quartiere o anche delle periferie limitrofe prestando loro servizi che non li facciano allontanare?
• Come possono essere attivate forme di interculturalità e di rapporto tra generazioni
di differente provenienza sociale?
02 _ZOC e la creatività:
i videokit e il questionario
Oltre all’analisi di quartiere è stato, però, fondamentale iniziare un confronto anche con le
realtà professionali e creative già attive sul territorio milanese (e non), per indagare modelli
e modalità di funzionamento e stabilire un rapporto costruttivo con realtà già avviate al fine
di non replicare servizi già esistenti e capire eventuali fallimenti. Allo stesso tempo questa
indagine ha permesso di definire in maniera più specifica un primo “bacino” di professionalità compatibili con i progetti che vorremmo vedere nascere in ZOC.
Per sviluppare questa ricerca sono stati attivati tre canali di indagine:
1) Abbiamo incontrato e intervistato 15 creativi e visitato 5 spazi dedicati al coworking e
all’incubazione di impresa, raccogliendo un discreto capitale di conoscenza sullo scenario milanese relativo allo sviluppo di imprese creative (vedi allegato _ creativi incontrati).
2) Attraverso un sondaggio on line, abbiamo raccolto valutazioni e considerazioni sulle
esigenze e le criticità che emergono nell’aprire un’attività imprenditoriale e creativa oggi.
Ci siamo rivolti ai professionisti della creatività di differenti tipologie ed età. Questa indagine, a cui hanno risposto fino a oggi una cinquantina di soggetti, procederà nel corso dei
prossimi mesi tramite una serie di incontri mirati, organizzati insieme ad altri poli milanesi
di creatività (università, scuole specialistiche, esperti di riferimento, associazioni etc..).
3) Abbiamo raccolto testimonianze di giovani professionisti, le cui attività sono già operative. Ad alcuni di questi abbiamo chiesto quali sarebbero stati i loro consigli per chi si
trova in procinto di avviare una propria start up. Da questa proposta sono nati dei brevi
video, collocati on line nell’area videokit del blog: una rassegna di suggerimenti per chi è
alle prime armi e, allo stesso tempo, nuovi spunti per imbastire la realtà di ZOC.
http://zoiablog.com/le-officine-creative/il-video-kit/
Parallelamente sono stati studiati casi virtuosi di spazi di lavoro dedicati a giovani artisti
e artigiani già avviati all’estero.
“ZOC”
_cosa faremo:
dal contest al
cronoprogramma
00 _il progetto dati e descrizione
tecnica,il modello di
funzionamento,la gestione
01_il contest
02_la comunicazione, come ne abbiamo
parlato e come ne parleremo
_alcune considerazioni sulla creatività
Queste prime analisi ci hanno portato in primo luogo a strutturare il modello di ZOC con un
approccio più approfondito rispetto alla prima idea di progetto che abbiamo allegato al bando nel 2008. Nell’intuizione iniziale si faceva prevalere la possibilità di destinare degli spazi ad
artisti o creativi che avessero bisogno semplicemente di una postazione per lavorare e che in
cambio di un affitto a basso costo potessero attivare delle forme di “socialità” nel quartiere.
Abbiamo però verificato che la lontananza di Quarto Cagnino dal centro e i suoi difficili collegamenti con i mezzi pubblici, unita alla carenza di servizi limitrofi, avrebbero reso poco appetibile uno spazio di coworking generico, anche se con un affitto conveniente, e avremmo corso
il rischio di creare uno spazio chiuso e non aperto al territorio.
Dall’indagine è inoltre emerso che il mercato si sta dirigendo sempre più verso una creatività
legata alla produzione materiale di beni, riprendendo in chiave innovativa mestieri del passato
e che stanno emergendo nuove forme di artigianato evoluto che utilizzano tecniche digitali e
network diffusi . Queste nuove figure professionali necessitano di servizi quali spazi laboratoriali a basso costo, proprio perchè spesso essendo in fase di start up, non hanno risorse
sufficienti a sostenere alte spese di affitto e gestione. Inoltre, gli effetti drammatici della crisi
economica di questi tempi, portano alla necessità di reinventare alcuni tipi di mestieri che se
un tempo erano più tradizionalmente “culturali e di pensiero” oggi diventano più pratici e concreti e capaci di trasformare una vecchia attività in maniera creativa e contemporanea.
L’attivazione di uno spazio come questo all’interno di un contesto di Housing Sociale, con
una forte vocazione cooperativa e solidale nei confronti del quartiere, permetterebbe di:
- mettere in relazione gli spazi pubblici del progetto come la piazza antistante del mercato, (facendola vivere non solo alla sua presenza del martedi) con gli spazi del quartiere che ora sono
poco vissuti.
- far avvicinare le “professioni creative” alla forma cooperativa (al momento poco presa in considerazione da questo tipo di professionisti);
- promuovere la coesione sociale dando la possibilità alle persone di conoscersi e di avviare
percorsi specifici rivolti alle fasce più deboli o in difficoltà;
- coinvolgere il quartiere tramite la creazione di prodotti e servizi di interesse, anche commerciale, per la comunità locale.
Tipologie di professionisti:
Da questa analisi sono emerse anche le prime indicazioni in merito alle professioni di interesse
per il nostro progetto, facendoci orientare verso attività che:
1) non necessitino di grandi spazi e macchinari;
2) il cui svolgimento non risulti di disturbo per i soci e il quartiere;
3) possano eventualmente entrare in relazione fra loro, attivando sinergie professionali.
4) abbiano una forte attitudine sociale proprio a partire dalla potenzialità che esprimono.
In particolare il contest potrebbe essere aperto a:
Dalle persone incontrate è inoltre emersa spesso la necessità di avere a disposizione
alcune attività consulenziali che possano permettere di realizzare in modo corretto la
propria imprenditorialità.
Figure come l’avvocato, il commercialista, un consulente del lavoro, una agenzia stampa, un avvocato spesso sono molto costose e per dei giovani che aprono la propria
attività sono onerose da sostenere.
piazza del mercato
lab
a
lab
b
lab
c
ZOC
zoiaofficinecreative
_ il progetto, i dati e la descrizione tecnica
Dalla riflessione di questo anno di lavoro ma soprattutto dal confronto costante con i progettisti,
l’impresa e i tecnici delle cooperative, è nata la seguente definizione degli spazi.
Lo spazio delle Officine Creative ha una superficie totale di 300 mq (150mq per cooperativa)
suddivisi in:
-
-
-
2 MODULI di circa mq 38 con bagno + disimpegno
2 MODULI di circa mq 50 con bagno
1 MODULO di circa mq 100 con bagno
Tutti i moduli sono dotati di predisposizione relativa cappa aspirante.
È da considerare anche l’utilizzo della piazza antistante alle Officine, utilizzabile per la realizzazione di eventi e attività temporanee.
Lo spazio permette quindi un margine di definizione per moduli variabili a seconda delle differenti
professionalità da valutare insieme ai futuri vincitori.
_il modello di funzionamento
Con il progetto Zoia Officine Creative si punta a responsabilizzare i fruitori degli spazi chiedendo
un affitto, pur contenuto, per gli spazi offerti che permetterà di pagare le spese;
_la gestione
Per una questione di semplificazione gestionale e di presidio, le cooperative hanno deciso di assegnare direttamente due dei 6 spazi a realtà a loro vicine.
La cooperativa edificatrice Ferruccio De Gradi assegnerà lo spazio ad associazioni di quartiere
che svolgono attività culturali o artigianali.
Noicoop sarà presente fisicamente in uno degli spazi e avrà il compito di lavorare in stretto contatto con gli abitanti, raccogliendo i loro bisogni e mettendo a disposizione la rete ACLI e CISL
che offre già sul territorio molti servizi, ma che in Zoia potrebbero essere messi a sistema a seconda delle richieste.
Inoltre il condominio sarà gestito da SSA (vd piano accompagnamento sociale) un global service
di condominio che si occuperà delle manutenzioni, delle pulizie degli spazi comuni e della gestione della portineria.
Le cooperative NoiCoop e Ferruccio Degradi effettueranno un presidio costante in Zoia in particolare per la gestione di:
- 1) incasso degli affitti, la manutenzione
- 2) calendario di assemblee con gli occupanti degli spazi
- 3) supervisione sulle attività, in particolare quelle pubbliche, svolte in modo che possano essere
sempre di rispetto dei soci e del vicinato e che possano essere calendarizzate e organizzate
con criterio senza sovrapposizioni.
- 4) coordinamento degli eventi di carattere pubblico : sfilate, mostre, eventi sulla piazze etc.
_cronoprogramma
Fase 1 _ 24 febbraio 2014, uscita contest e relative presentazioni
Fase 2 _ 4 aprile 2014 termine raccolta progetti
Fase 3 _ aprile 2014 valutazione delle proposte sopraggiunte da parte della giuria (da def.)
Fase 4 _ maggio 2014 selezione, premiazione e assegnazione spazi (data da definire)
Fase 5_ giugno 2014 inaugurazione Zoia (condominio, Zoc e piazzale)
Il contest avrá diverse finalitá:
- Garantire la ricaduta sociale del progetto ZOC sul quartiere
- Garantire l’iniziale abitazione dello spazio e la coerenza con le necessità delle cooperative e
dei loro soci
- Realizzare un’ampia campagna di comunicazione per promuovere ZOC.
03 _ come ne abbiamo parlato
e come ne parleremo
_ la comunicazione di ZOIA: il blog, facebook e la rassegna
stampa.
L’intervento di via Zoia e il progetto delle Officine Creative sono affiancati anche da un progetto
di Comunicazione, al giorno d’oggi indispensabile per poter parlare un linguaggio ai più comprensibile e per permettere una maggiore divulgazione di quanto le Cooperative stiano facendo
nel campo del social housing. Questa attività è stata strutturata su canali e strumenti soprattutto
digitali, in virtù delle potenzialità di contatto diretto, comunicazione trasversale e confronto che
queste garantiscono a differenza di altri strumenti di comunicazione più tradizionali (come annunci stampa, radio e televisioni) che, oltre ad avere costi notevolmente maggiori, non creano
un reale scambio, limitandosi a una comunicazione unidirezionale.
Gli intenti principali sono quindi:
• avvalersi di nuovi strumenti di comunicazione per raccontare e documentare su larga scala
(come consente la tecnologia digitale) per la prima volta un progetto di housing sociale, svolgendo al tempo stesso attività di promozione del movimento cooperativo a costo zero;
• promuovere l’interesse di giovani, creativi e artigiani, attraverso i canali ormai più in voga di
comunicazione, sfruttando quindi le capacità di contatto diretto che questi strumenti offrono al
fine anche di coinvolgere queste professionalità e promuovere il bando e l’attività delle Officine
Creative.
La comunicazione e promozione del progetto Zoia e la prima presentazione delle Officine Creative si è avvalsa di diversi strumenti. In particolare grande attenzione è stata dedicata all’uso dei
social network, nell’ottica di capitalizzare l’effetto aggregante e di creazione di community che
contraddistinguono questi canali di comunicazione. Nello specifico sono stati curati:
1) Depliant presentazione del progetto
Il depliant è il biglietto da visita dell’intervento, presenta le informazioni essenziali relative al Bando delle 8 aree, cooperative promotrici e una sintetica definizione dell’intervento edificatorio e
del progetto delle Officine Creative, con i riferimenti di contatto. Lo si può scaricare on line dal
blog e dal profilo Facebook).
2) Blog
www.zoiablog.com
Il blog è il principale strumento di comunicazione del progetto ZOIA, dedicato in particolare ai
soci della cooperativa Solidarnosc, che attraverso questo strumento possono essere informati
(in tempo qasi reale) sui lavori e sulle attività che la cooperativa svolge per amministrare al meglio
i loro interessi.
Dall’avvio, il blog ha avuto oltre 50.500 visualizzazioni in crescita nel 2012 con una media giornaliera di 190 visualizzazioni.
3) Social network _ Facebook
In sinergia con il blog si è lavorato sul profilo Facebook Zoia Officine Creative (punto di riferimento), al fine di dare visibilità al progetto, promuovendo allo stesso tempo valori e intervento
del movimento cooperativo, e puntando alla creazione di una comunità di riferimento per lo
sviluppo del progetto.
Dall’avvio a oggi, il profilo ZOC ha coinvolto 400 “fan”, con la maggiore popolarità nella fasce di
età dai 25 ai 34 anni (target principale di riferimento per il nostro bando).
4) Video _ Vimeo
La produzione di video che ha accompagnato le evoluzioni del cantiere e i progressi nell’indagine sul quartiere è stata valorizzata sul sito e parallelamente su Vimeo, piattaforma di video
orientata verso un pubblico più vicino ai settori della creatività a cui si rivolge Zoia Officine Creative. Sono stati caricati al momento 42 video, attinenti a: cantiere, vita nel quartiere e professioni
creative.
5) Foto _ Flickr
Un ulteriore canale di comunicazione e relazione in sinergia con il blog è Flickr, sito di condivisione di immagini e fotografie.
6) Sinergia con strumenti di comunicazione delle cooperative di riferimento (Banner e houseorgan)
Sono stati creati due web banner animati inseriti da CCL e dalla Cooperativa Degradi sulla
homepage dei rispettivi siti, nell’ottica di promuovere sulla homepage l’intervento e il progetto
delle Officine Creative con i pubblici di riferimento.
L’intervento è stato promosso su sito e newsletter di Federabitazione Lombardia, così come
sull’houseorgan della Cooperativa Degradi e della Cooperativa Solidarnosc.
7) Ufficio stampa
E’ stata attivata una partnership con Abitare attraverso la rubrica “Zoia Abitare Popolare”, in
cui incanalare la cronaca del progetto. Si sono curate delle uscite sporadiche su canali di riferimento per il mondo dell’architettura e della progettazione e sui principali quotidiani nazionali,
relativamente alla cronaca milanese.
Sarà fondamentale per avere una alta partecipazione al bando, parlarne e diffondere su più
canali tale opportunità.
Rispetto agli strumenti predisposti per l’attività di comunicazione e promozione di Zoia e di
ZOC, l’attività del prossimo ciclo di lavoro si concentrerà sulle seguenti implementazioni e aggiornamenti.
documento a cura di:
Federica Verona
con la collaborazione di Francesca Naboni, Paolo
Campagnano, Federico Ugliano, Alessandro Maggioni
Luca Confalonieri e Simona Elia
Cooperativa edificatrice Ferruccio Degradi
Consorzio Cooperative Lavoratori
Cooperativa NoiCoop
www.zoiablog.com
NOICOOP
www.noicoop.com