Corso di Chimica-Fisica I con Laboratorio Canale M-Z Esoneri Anno 2013-2014 Primo esonero Esercizio 1 Dimostrate che (dF/dT)V = (dG/dT)P dF = -PdV - SdT; a V costante, dF = - SdT. Quindi (dF/dT)V = -S dG = VdP - SdT; a P costante, dG = - SdT. Quindi (dG/dT)P = -S Esercizio 2 Dimostrate che (dF/dni)V,T = (dG/dni)P,T dove ni è il numero di moli della specie i. Se varia la composizione dF = -PdV - SdT + µidni; a V e T costante, dF = µidni. Quindi (dF/dni)V,T = µi dG = VdP - SdT + µidni; a P e T costante, dG = µidni. Quindi (dG/dni)P,T = µi Esercizio 3 Partendo dalla relazione dVm = (dVm/dP)TdP + (dVm/dT)PdT dimostrate che (dP/dT) = - [(dVm/dT)P/(dVm/dP)T] So che dVm = 0 e che lo stesso vale per (dVm/dT). Quindi 0 =(dVm/dT)P + (dVm/dP)T(dP/dT). Da cui segue (dVm/dT)P = - (dVm/dP)T(dP/dT) e la risposta. Dovreste anche capire che (dVm/dT)P è sempre ≠ 0, altrimenti la soluzione sarebbe triviale. Esercizio 4 Dimostrate che CV = CP + [-V + (dH/dP)T](dP/dT)V So che CV = [d(H-PV)/dT]V = (dH/dT)V - V(dP/dT)V E che dH = (dH/dT)PdT + (dH/dP)TdP Quindi, (dH/dT)V =(dH/dT)P + (dH/dP)T(dP/dT)V CV =(dH/dT)P + [-V + (dH/dP)T](dP/dT)V = CP + [-V + (dH/dP)T](dP/dT)V Esercizio 5 Sapreste dire perchè é sempre necessaria la presenza di un gradiente termico per garantire l’effettivo funzionamento di un ciclo di Carnot? Una macchina termica scambia sempre calore tra due sorgenti, una calda ed una fredda. Risulta, quindi, che il suo funzionamento è collegato a ΔT, e non può prescindere dalla presenza di un gradiente termico. Se questo è = 0, il rendimento della macchina termica, il cui valore è proporzionale all’area rappresentata nel diagramma P-V, sarebbe nullo e l’area sarebbe nulla anch’essa. Infatti, ε, = 1-T1/T2, sarebbe nullo nel caso in cui T1=T2. Avreste anche potuto dimostrarlo utilizzando il diagramma T-V. Forse era più intuitivo. Secondo esonero 1) Spiegate perché sia assolutamente necessario usare gli stati standard nella determinazione delle proprietà termodinamiche. Dite anche perché si chiamino stati di riferimento. In forma differenziale, la variazione di una qualsiasi grandezza termodinamica viene espressa come dZ (dove Z può essere, ad esempio, l’energia libera di Gibbs, l’entropia, ecc). Il vero motivo per cui c’è bisogno di stati standard nasce dalle operazioni di calcolo differenziale con cui esprimo le funzioni termodinamiche. Se volessi determinare il loro valore, dovrei calcolare il ∫dZ negli opportuni limiti di integrazione. Ad esempio, se i limiti sono A e B, il valore dell’integrale sarà ZB - ZA, dove A è uno stato di riferimento. Di norma, ma non sempre, questo è misurato a 25°C ed 1 atmosfera di pressione. Così non fosse potrei sempre combinare opportunamente i dati rispetto ad un altro stato di riferimento. 2) Dite quali siano, e se esistano, i limiti che definiscono i coefficienti di attività in soluzioni di elettroliti. La necessità di usare i coefficienti di attività nasce dal fatto che quasi mai le soluzioni si comportano come sistemi ideali. Questo fatto è vero per gas, soluzioni di elettroliti, e non solo. Inoltre, c’è spesso la necessità di usare scale di concentrazione che non siano adimensionali come le frazioni molari. Bisogna, quindi, trasformare la concentrazione in modo che il loro logaritmo sia un numero puro, moltiplicandola per una grandezza che la trasformi in esso. Questo è l’attività. E’ necessario allora trasformare la concentrazione in attività, operando opportunamente. La prima caratteristica del coefficiente di attività è che dev’essere sempre > 0 (perché ne faremo il logaritmo). Inoltre, sussistono i limiti dettati dalle relazioni di Raoult e di Henry, per soluto e solvente, rispettivamente. limX2->0 a2/X2 = γ2 = 1; lim X1->1 a1/X1 = γ1 = 1 Comunque, è possibile che γ2 >1. Vi avevo fatto degli esempi al riguardo, nel caso di soluzioni concentrate. 3) Dimostrate la validità dell’equazione di Gibbs-Duhem nel caso di un sistema ternario. Illustrate, in particolare, il caso in cui il componente A sia variabile in tutte le proporzioni, mentre il rapporto tra quelli B e C sia fissato. Potrebbe questo caso considerarsi analogo ad un sistema pseudo-binario? Per un sistema ternario A-B-C, in cui i rapporti tra B e C siano fissati, diciamo tali che XB/XC = D, posso scrivere dµA = RTdlnXA = RTdln (1- XB - XC) = RTdln(1-DXC - XC) = RTdln (1 - XC(D+1)) Per la Gibbs-Duhem, vale la XAdµA = - [XBdµB + XCdµC] = - [DXCdµB + XCdµC] = -XC[DdµB + dµC] 4) Definite quale sia l’andamento dell’entropia di mescolamento per una miscela liquida ideale. Dite se ci siano differenze significative tra questa ed una miscela gassosa ideale. Le miscele ideali, gassose e no, sono atermiche ed isocore. Quindi, ΔHmisc = 0; ΔVmisc = 0: Allora, ΔGmisc = - TΔSmisc. Ricordiamo anche che (in frazione molare) ΔSmisc = - R[X1lnX1+ X2lnX2] che raggiunge un massimo se X1 = X2. Allora ΔGmisc = RT[X1lnX1+ X2lnX2] che raggiunge un minimo se X1 = X2. 5) Descrivete il funzionamento dell’equazione di Clapeyron, e dite in quali casi si possa passare da questa all’approssimazione di ClausiusClapeyron. Se ho un equilibrio tra due fasi generiche A e B, so che dGA = dGB = 0 VAdP - SAdT = VBdP - SBdT Separando le variabili, ottengo la Clapeyron. dP(VA - VB) =dT(SA - SB) dP/dT = (SA - SB)/(VA - VB) = (HA- HB)/T(VA - VB) Nel caso che una fase sia condensata e l’altra un gas, VA >> VB ≈ VA. Allora, VA = RT/P. Sostituendo, risulta la Clausius Clapeyron, che scrivo come dP/dT = (HA- HB)/RT^2/P dlnP/dT = ΔHA-B/RT^2
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