IL UIUflzc K Lo STOMIC O: ECC. IL GIUDICE E LO STORICO: CONSIDERAZIONI METODOLO GICHE fl OMMtnio: i Il problema dpi .lIii.Il4é) .!i :ttn 2. ieia nt ‘ah dottrina Indi .1 lI problemi dl ai t’lui.’ %ti’rl’n nell a lilo»4L anatlus.r.’.one. I. “hidlao di fitto e giudIzio dl pro hablllta. -a 11 e d. conti alle di iugldta ul gludlilo ‘li fitto. nmale 1. fl principio di diritto processUa le, per cui li giudice citi e tor.dare la propria declslc ne tul r,ulonale uin lncimcn to, che gli derisa dall’esutite e dalla valutazione diqU ‘leinenU lv. consanLo io dl ricotirnur in ‘Ituoeio u- ‘li tatto alla base attUa controv ersi a, pone I problcma relativo al pro cedimento conosc’tho chi Il plu di ‘o In c’st.re allo scopo di rorm i “ te ulare Il codcldetto gludirla dl fitt o Tale gindilzi’, puA essere taid tito sec’,nc’ diana. piospe ttia, non ilcontluclblll ad una semplice eseges dnIlr nonna, che rigu ard ano questa parta dell’opcro d’ i giudice: si può miri dire che all nor me -uno no essanaiuente generiche, perche il problema non si pone butto In termini mdemmtlllcublh uttr ’ivcrso il “cttat.’ nuinintIc’ , quinto in termini tlk.sot,cI logici • nae tiauolnglcl, cne prestippongun o una lucia nt’ 1 1 g co a tt nc ’i t con strumenti diversi da cruc’lli che Il murl’ta 05” ,1:») Dante. In altri termini me’.tre i» norme di dirlLto irolaatorlo stabi liscono I limiti dl leclttlumit a entro i quali i’inaaus.rne ‘ e gi’idlc» li’toruo 1 .1 tatto dce ssolgegl, per ché sv’no rh,attatl I criteri cli mu1iyla processuale, non è potsll.lle trane da esse iuta d’1inlzlouc al.’iI a natura del iludlflo di tal to. i.e d altra part° liii w%laL(,a’e Potrebbe ‘orairlu ‘anaa violare Il princIpio il.! ijbcr’ ci’mnlnclniento dcl adu dlee. lidi. coi ‘si al ne’ tisi c Il prodotto dl un pmoeedln’a’n to intella ttuale £‘ r%zlonale icasì cc mple %, £ ‘sana. in te lano n’ alla. sl.ignlt’ sLuaMoni conertte, (.l’t ‘lj ai, -‘ i. altri ritenni. Impoi. bile una ‘un schermi ilir ia,ie ne che I ilsohci i b’ poi ii danni so il lci4li.ic n.n nelle br— e neee’sailainintc i lj( t mu e £ gcnc “li della notata sca itta. ‘san ‘.1 pico lei i’) a,’ a) dia ‘li Il arobhma d ‘1 u lino sa tatto si usciva in ultiri i €ui liii i ila s ‘ile cli ‘tu si un relatn • I psocc— •‘i’” a pii J «al’’)’ qaa.IL’ t’”a’.a, i ‘‘ic, ‘ii t’i ,‘i.’,.i,.’i 1cl 1’,” g» uiv’i l’a” tks ic ‘..‘.p.bbi ‘i 139 Immcnto probatorio In gene»e ‘.i 4 singolI neazl iart. pcdclu’ queste dl prova In pan nlguc4ano I meni ico il giudice possa pre disp osti dal legislatore perché individuare I dati dl tatto utili per dai giudizio men tre nomi hanno la formulazione nessuna nlleianya ‘guarda la natura od util ita per quanto dei giudizio ined c$mo Anche tal . il dall esp amimenta dci mez cas o limite In zi dl pnsv’t dsu i ‘esseri itassoro tutti gli tcr la ricostruzione cleinenii d”U a situ i un juc alla discrezionali’ valutazi azione dl fatto, spettetebbe one dcl 3 i» ti tra tali udlce stabilir, elcmenti .4 indivia i ra iuarne Il grado ainan& ne ml alorc dl dttondiblllti prnbatowlo È In deter i ‘I piocccUim quc.sti atti dl giu ’entl con I quali .1 dizio, più che iden titiramii, I dati bili che si ‘c mpic dl fatto i tilizza— do cIme ‘seraiaeig tatto: se le piove va sotto Il nome di forniscono gli elementi che entrano giudIzio dl lì sua formulazion e a’svlcne qua nel giudizio, ndo fl giudica Il proprio coi matura intorno ad inciniento, essi t.entr. i’ind’igln’ di c. ra tere quinto rlguaid a le gluimdlco si rircla, nc ‘me ci dl itto ‘tlincno per .1 arIa e l’i un ca.rt probatorio, dl lmp c 5 un i un plu omt mia seron clv aeccssorl,i rlap ni’ lepri, e il» ‘a. a,tto al nudi o pnin i c p mi lasc,ar, del , .1 campi, ed t a vi è i aspct o unc studi, di tipo d 11 i.mdagmne. pn probit tua di ‘m’itur’a cui la 9 miuzlone ch’a rai ente ,llu dl un ridlci a. cøndizIn “le ai o qui stlone ta all i dsp ‘sto dd blu l’ti da t’at ti Iene .lata l’i un. l attribuzion a N’a elIo (li md e all’i Crtc mine cli Cas azione l’i loailcltA forni de. r”tei’ di siiid’acarc de chi raglor ‘ti mc ito pu lin,ilt i n giudizio dlerco Intorno co’nps,rLa, Imitati all a i uiu • dcll ,. .1 seco’ula che ’isjtuto della C is si attnltp’lsca , wla . ‘I cna•e al giushlzia, talc rac,iona,nento, ‘Il ietto, una ‘tra cd In pa i’ I ma mite “‘rIlleaLdi,’: Itura licic i i n ea ggettm’sa z’str.U t • ‘ft rmu itii o, ‘i lenteume ite i eardl s zi ‘nc a’ re i ln’ t’ il cima il legIsi 1 c itt a ha Ir tesi tre m’i caso na. a.it iv) ‘arsi’be I aitnb»mili, i • e ‘c ‘s— silo consi contro lc rito I ri li si t,mzl I’,i;, apparenta, ‘bue r t un plucil’c,. ci’ n miclie a qaesto c’lt ti tnee t pnemnits,, ‘a mi i a ns ’ a ‘Le s ‘se a torni, ‘‘aia n’i a.i i I alla malunii del nc lr.di ‘a,ioi I g’udizli, di t’ tu g tt”s i ‘sicn.’ , c .‘.iplli l.wiirr,Ie. : sua k’.zleml i pna’npp. sW. citi e. ala ti ivi • t r.i l.a rai»,i( a a e. i l cc’ntroflail’, 1 -) li ci lii m si. p a c .t r i I.aJ ma., da.l ci o i) eh’ ce— lum I., dl ‘sIsti t’mci I I lcI c’isisla i.nhmi•snt.., a cl»L,ts a’i’m t I’ i I.’, ‘a »s’b’e dcilu ‘a.’ d I fe ce eo’is I • a ‘mi ‘.11 ‘f .ii,e,, ii, o ma’t I Li g t ci, pre.’ c, (1%, a,, i ic. a qi.c sto cspnst i i un msre.p’.sii.. i’ • ‘i’n nl r d i e’i’ ‘t’hai a )s ‘iinl, tu’ unnI niti prcems’ ah I ‘qlsI’if or, a p’u , 1 ‘I i • I .n 4’, i )ire c.r ’ coi sinelaime 1 rr de, , i’ta I )fi il ti a. cii, si ai :dacc 1 l. a’: Il m’i) i i i a t..’t.a citi “mci ci,, qa sto Ciaidjas, dl fatfo Iantc dl I I,’ iii i: i ‘isa r’a Vi 1 ‘i 5 ,.,a •‘in ;r’, ,i’s ., oc’’j ti a.a I 1 • ; i i, ‘ ..,b n’ar ta’nar sul ‘ I .‘ ‘, ‘ ‘ •, • ‘. ‘ ‘ ‘‘‘a’ ‘‘•— ‘: I IL GIIUJICF E O PROCESSUALE RIVISTA DI DIRITT che si debba ricono priamente giuridica, ben pro e agin ind dell piatto impot’tania nell’bm un argomento di estrema di tta tra si he re sce cessuale. ti to del diritto pro rontato, lasciando tra gomento può essere aff uar Si e detto che l’ar ente cenno, l’aspetto rig tii cui si e fatto brevem nto i per , che tesi a iren p ti di vista, a second o, sotto diversi pun Si a. l’tate il diritto positiv blem diversi lati dei pro en7a l’uno o l’altro dei so ‘sj inetta in eid filo a ernlnenternente ttare una prospettiv può, ad esempio, ado ponendosi di analizzare pro ka, ente, gnoseolog fica, o, può propriam la conoscenza del fatto, le il gIudice realizza l’étto mediante il qtta rapporto tra soggetto erminata concezione del alla luce di una det cludere che esso è di conosciuto (1). per con conoscente ed oggetto itò di schematizzazione ludere qualsiasi posshi1 ta natura intuitiva ed esc ta di ciò che rappresen conoscenza piena e cer logica, realizzando la del giudice. I oggetto della ricerca analisi il giudice e come oggetto di È inoltre possibile assumer sonalità e edere il pioblerna In ticolare per di singolo con la sua par ngendo ad affermare psicologica (2’u giu chiave esclusmvamente l’CL, conseguenza che la decisione deriva da ‘serie di even P,sichlcj veriflcantlS Secondo lo scheitia stimolo_reazione del quale non & però realizz;tbil la rappreseìltazi(ne in leggi generjj e costani; dai che Si conclude che ii giudizio di fatto non è un giudjzjp Secondo l’accezione comune de’l termine, ma il frutto di una esperienza emotiva del giudic., È poi ancora Possibile, e la etje potrebbe continuare prendere in Considerazioni, lo sche formale del procedimento di 3 conoscen e valutazione posto in atto dal gludjc (3), nel tentaNvo di elabo_ h’iita di 1 tutt i processi Psichici nei qnali si realizza il giudizio, che r’ioaiie ancora una volia qualcosa di ineffabile. o A Parte il fatto che Per questa via cih che si studia non è Piu il 0 giudizi aia il giudice, e la ridozionc del piimo alla personalità d,l secondo sembra azzardala ed aprioristico si deve notare che, mentre e assurdo negare la Salidjiu, e 0 l’ululi di una studio Iisicologico del coniporti,inento del giudice (benché i reaii finiscano col ne. garne la 4 rossihilisa è neo m , o U’so,do 0 5 prelcncjei clic ,Oltci0( l’indagine di natura Psicologica ‘ia legitjii e giustificeita intorno alla decisione giudizicile ed ai fliotij che li spirgano .51 on solo non h Possibile negare lo s’alidil a di un esnìrne logico del giudizio aff(roianclo J’oiiflm di tino studO, in ctriase Psicologico : ciò che vi è di seramente errato nelle tesi dei realisti è lo pretesa di confutare i risultati di un esame niciodozisgicu del Pioblema ‘olla basi’ di nsservanjo compiute a lisello di tnd,ria, 0 gi,. Psicolo , 5 (oltre ai fatto che ‘ssi impiegano nozioni dl Psicologici che sono 5 appen, io superficiale del Sufficienti per una , 1 trattn,z 0 pi’ohlemai dizi Sul 5 giu , di t’uSo, si cdano ad es Frank T.. l.aw in’t lhc SIo,Jcrn ,Iind Aew York i t specialmenle le pp, lu)o 117; e, dello stesso, it’ Coorts “o (si 1 mi 26 lllip 100, 5 Roi,ie, 1932 p 615 , ILciecli an’( . llusic, 4 0 C,du Lo’,’ , Ree, 191- p, 1259, Sai; il wj(h Ci ilaroord Laici Ree, 1948, l. 922, Cfr, inoltre e Piul J. The Legai I4eajji of Jeroflie 5’ Tpa The IYaeuc 1959 ; Coh,m 1, anci Nugel E. An leifroduction l L gic ciad ScienhjIjc 1C1h&d Neo’ arIe 1934, p. 157 e ss, ; Ifuicheson N 5 0 r jj The r 0 Judgoi j Ilitciu 0 01 cUori oJ th 0 Ilune)i in Jo Iicjo l)c’iS(0ci, 11 Cornea im, Qoqrr lni2s), p. 274 e Coheo I., Thi’ l’1ie cf i,oj in the Law, 2!, ilari, Lao Re»,, 192’l, i’ 622. fue’st i terzo c’i tegorii d’ ipertesi arp sitier 5 la il Atrjna ti’ediz;ouale d’ami e cOrd nella cultura 4 giuiicli tedesca ed nI’ulian,, clic sede nel suI noi lo schu’m,u logico del 5 an, del 0 ragion giudice c’sa n’uova dalla giusta 0 esigenn ereoneeu,ne,i,e diseonuscicita d ulle col terne ci, ,rii su e’ fatto errino nell, note (li i’ (2), d iseìjnsr,. ncit’;oib.to del p oc ‘dl mento che POi la a1l,i dc r’inne una s 1cm tura lorninu li ben deilcista costa,’i, , 9 sce ad esit’irc alcun, sosf,mnliOli ‘hiffsc lt-i di o’din liegi ‘o 5 m, to’JoIegnco l’sr un,,. tar,i es citino, sI otre 5cm solgerie nn cicgc,is i, eizj iu basti ne andare ,lr d s’i— logisnio giudiziale si nuopl4 necr.s,ariam, ole io un Sorife, di ‘ou mo POssbiIr si, biiiio 1’Or,gn logico i’ Clic rende ‘ole (ndetortiu,a dci 1 5 tro [luci il, e. gio ig mr uto è) le, Premc—n d m diritto inui-matin.., e non ,les, i itt, ci e non mie ti-is jujndj a i i c’ui si pone semplici la prospettiv tta ai suoi tcrrrini pio mi e presenza com (1) Questa è, rido za scen cono a dell ca sua concezione idealisti ice ed il giud del a logic fLa in coerenza con la ente, G. Calogero al soggetto conosc 1. Le suo sc,lozioni ‘em mediata deil’oggett 7; 11 ed. Padova 106 193 ova Pad i ne a”io sostanziali implicazion di e sito controllo in (ass ricch le, sono o ni’ ,spjr”ccio superficia cont ad ti resi iden forse “s si sono 1l’c’ — molti si guari aria giche, di coi i suoi a cordo su certi pre hi isoticlie e gnoscoio indipcndenterncnte dall’ bile etta acc sia non gero una naturale dcrL e com Che la tesi di Calo appare ente dal fatte che essa esid reso e , risulta senza olici Plos supposti a della conoscenza, il che si egli formula it problem non e privo sto que Se s’azione dcl modo in iero. pens del suo un esanie complessivo da bio dob con ciò vin a di senz lità ni possibi ettare alcune conclusio non se ne possono acc fonda, Nel mi si coi su di coerenza interna gici dolo ipi meta ta accettazione dei princ gencre al di col,irsi alla implici foiroislazinni di questo unque possibile situare com è noti casi, mento in mi generico stro giiorc dei ior inigl suo il c listica, la jualc v’d fuoci della gnoseologia idea ismo nella nostra cul o predominio dell’ideal i onostan e il long che, e ion tuiz fiuibllc, inde atto d’in ccl o erios rita ad apparire mist dissoluzione del tora fllo’ofic a ‘onU do come obiettivo la ione sì pongenci aven direz sta que corrente di In o nella tran (2) iziale, le tesi clic rien ionarnento aiud ente omogeneo, e si rsam problema toga o dcl rab sca assai sia teuclir esso aine’rirar’o 1 proprie pcnsieio dci recli”no i dos i ‘i e invece sono r nU ta la t tu referrie di ‘colo il so p.’. sembra clic sui probli ma corra srics mi (se, eond altr’i li 0 noi, ano da le li, 1,5’ di un notore a 5 ergano verso due tesi liriniPa aric pi inni onv o I fatt tori ia d ne di izio e ir giud dei conos’ il no del gucl lorci mentre regne ai lo attivita di eono tale o. mente co iciliab ti tra logic nto ime ced e non segue al”un pro i ; s’cn iir ho, toiti a (il e, ‘I ho n’è o nelle ‘ne 5 °,.ill) in’ o esser” analizoata sci tant pur, o idize Il o sturati e gi ice. li scr’jza i de’! sino1o giud dell’indaeznnc la pci se nalit risi’oieosei— della mn sum rito sr. ne ngettn isa i s’I e li i ,i e 1e i sui, p o pc ttiv ,snn ,i, o i d’ar cr punt ‘ S’J’ORIcp io , , ‘ -‘ ‘ , - nelle San ittenisn,,e f”nine,Jj del , o;, ‘lessi o 5 sìh c’i l’i «‘9lu, d’i 0 ,,, dona t’. ,,. qi slei si, i di coni sceii,, , sti(lbuie,enk, c’o iniammh, eH acem,mn,enito dd 1 ir csl, i”i, p antologie ( della lìlos, Ira risi id eIic,, i-inc .0’ r ‘lui sUn mo stoni iìnaaetol,, il i .do si’ ne mie, ,1 , 1, lii I un a o(,lu, ti va i Cclii u”le che si POssa eec cire e in gai , I isivis ra ai arnar ro 442 I cRisi I;ssuaLr t iaisc la rapare ntazi e. v;ia as rz’ i mt ‘r ert hm erI ( csia aiziale alla nat ira lei gin lino di lati o, suggerisce un n sinmdiai richiamo a eh eh” eooriuienieol e si ritiene sul e l’opera dcli» sioiieo. il Iuaie sembra essere, nei ai ntr o tì del! ‘netto ilelia su a i od agi ne celi a si essa astair’ li itt 1 des” baci i flov’, “ giude un one ir ‘ai 5 i t’i (ha iriite evileste s isbn e t ‘In s ìii cudre a trin si il ma th ,rno, rei 5 1 1 cl si tela ‘a al la is istiltali che si mao ,‘aea ccu)uo’so. i i rlspetta al pr bl euia di cui ci stori’araa, Se della -i iuetad’,ioaia di ali al’n’ i n’I canilo’ d’ali c così siperh e’risiderazioo al una d ia al limiti ‘i sia xaiiia aoctse indei o i sia usi’ Irli ‘a aiì,i ‘I eo tt’aito e code, po tre io att nai a I t’a sossmb o i di dei o nei i il ‘i ti ‘s ire i e i i , a. i.’, i i i; li,,’,, e I, 1, 4, 41 il Otri u,si’i ‘i s a’,t i ‘. ‘i’ i ‘ii’ei ‘\‘rl O’ i, i.’,’’,,ti,’,’t )‘.‘t i’ i I I, zechO I ‘t,ii 5, .‘‘ ,,a,o ‘as ti)’’, i it’l, -‘ L rer. Sl’’i,i’ 1 storico st dall l’ai i asta di” da I agg ) pa’ e lei i tifo i un tu li fai t in ‘‘‘ i ti (O t I ‘“s’ti ‘ , i’ 4’, ali,a i ‘l’ai’’ i’i ‘si,, ‘“i or’,» s, ,‘i”a s,,i, 5 Psi’,,,, 5)’m, a 27 efr, ‘‘s’i’,’ 15’ ‘l’ai’ i,,, Pe,al, , i.r,,l,r, i»! Prurito ii’,ii, M 1 i”35, i’, Ii[: i’i’o,’r O, ,, 4 l 1 i,,, ii rito eri’ ,i r,si’rs “or’,e,,’,,n, ll.,’ ‘“;s ‘,—e, , a ,‘ ‘‘s,q,’s’ I’c eroi . “aol 1021’ 171, i ‘ :0 , ‘ ‘‘‘a’ , ‘ ‘i’ i o’) i, i i ‘. , i’ ìli i, i e, i ‘,i ‘ i’ i,’ a si e’ oca , ‘ i ‘i uoge (o qi an ir , l’e 5,, ,_t’’’’: i. Calaiflandrei ritiene che la shnilit udine tra il uietodo dei giu dice e quello dello storie’, si tondi su twa s’i le di ragioni, di ciii li ‘ti rile; anii sono I oggetto delle due indagini e dello stesso tipo, costi t Jt a a iiass’ao ene de e e s e ieo t’ ito a la base di dati pree sistuhi all in lagine stessa, e cisc tornisi’one gli de ilienil nece ssari alla rlc’,stroziaue io entrambi i casi la ricerca viene con dotta 10 modo cia garantire per quanta possibile l’i nnpa»zialfl (i e l’obiettività del giudizio la bormiil izione del giudizio ha nei due casi la hnnzione il risol; ere mac ‘tioni str itt ur ilim ‘nite i ih, eloi il pr )bleinr del ‘in liv doaz o se d ha tatti peeie e ne cia per il gindee e la cosiddetto I e ge dello stoico Riscontra inhne sma noie; ole sinaid udine tra il lira cedimento che nel ho gu aegio giuridico prendi il nonmc ‘li vaiutazi,,ae del iìiah eriale pmohatorio e quell» che nei lingu aggio si ori e’ -fili, 50 ti,’,, si n” cIsL ‘i re cmi’ ‘e i de I. i,ot A ,o ScOpo eh ueliii,ii are il ciii di ; slidità di queste aftermaz’oni Calamn indrem soite li sea a e aspetti dell’alt si i à del gindie relativi ai eat,’ri ge neral’ li or no processuale cui il giudice de; e su borilin ari lo svoigi inent,’ dell i oda due, e al ti a caratterizzare in modo specifico la linea di condotta eh» il giudice deve seguire per giungere alla eoaoscemmza dei tatto, dii er’a ficandola dai più hbeiii e’d elastico i Odo di pioeed rs dello storici 5 Qnesti caratteri limitatisi sone rappiesent I pr ip In i dalla posizione essenzialniermte passi; a del i idice d’ tmont J tsr dell Indagine, nel senso clic esso poi’ solo c’sere miri mistci dalle pari;, mentre non p04 essere scelta dal giudice I coa ch’ Invece h ‘1 lea ta di s»hto ciò “ale anche ser,,ii,I,, ì inlcrpre’ azlaime’ ma a risi iii i ‘lei . ,o’,’r ri I lo si arie’,, Sosi anziallnenti’ la aost rm dottrina si è ispirata, ia’ll’arcc ti ire iII’esta I cci, alle tino ila rioni che dI essa sooo si aL date da Caiania idroi i lj e da (‘angelo ìl che isoli se nhr,’ i 5 bion’ ho a i iam’ proìond aia ti i re; i i’ ulie se àle Ire son e op ior,une t ‘ la i i Le e( li I ittm gli ati ePe haaac aderitc a OOs, te cane nii ai, slltiici ste hi que sia s ‘di un breve esamile del l’’ro cauirnut,, più slgni[iearvo, s’lida ponen lo con cii I a ‘anal’si di qo sia ge sere ir ‘a col ilevar coIiinito del gli dice Ir’ist mire, unti stabìie punto di partenza, clic sulla base di un certo nunuro di dati (li tatto che si possono coisi derare a mi soli, una situazione c increta t erificatasi in precedenza teli qu’ I egli n in ha c r e n pu aver alcuna sperienza diretta an e sta logica i odi; 0 le n’i i ‘di i s’s or li y o e zh li I ai o duato tra i na erie li fatti in qualche niodo noti e consideraI i rile vanti, ed no tatto o un a veIsinnatis inirialmente ignoto (i spetto alla sua esistenza reale o a qualche cai attore o riioddità dei suo erd tirarsi), e nei giudizio cii quait’ si tomnini’t l’ipotesi che sii qn sto ‘iii iiiii 2. L’attinità tra il metodi’ dello gi e ramg mia d I ‘ludie si a riie; r o tn roeessuahsti ‘il punto eh’ e dite il iti ocr isolI o i prohl uso del Oi dizi a dire che il giudice si coiIporta come rare il modello logien di i al’ procedimento. in cui si identifica il ragim na a nto giudiziale, oncepito con e insieme organico di luoghi e rap i )g ‘I costanti p quello che mod di ocrut arsi di ques e argomento l no d conm dell’attività e defl’oegetto coisiderazon italia prende spunto procedi esso, (male ad rapporto in stabrlire, per scitiva del eìudiee, stiri’ calo razionale egli compia e da ‘se una r’ippresentazione che abbia, cara cre di una tt ‘d bi ità i tc sogec t vair i t se possibile ‘, fi a i, ,‘, i, (7 “5 iL 0 ‘ira , r , le , 3 , O ‘ i .,‘, e .,, ‘ta’,, i 141 inviO i Dl I 11(1110 l’nOcI 551’ rLL ‘ criterio, clic dà luog) al cosiddetto limitc dei ,i e una, pci coi non le sue cci atterist cia’ cile ia anche i su i limiti t o i o i ar4ome dalla voloul a dclii parti. li i a sti sono dell i minate (lire1 I ameni ‘ da Oahr di ro licrtua I’ Il an’ logia, gia P 01) 5 O giud ire chi lo storico hai no li I o te a sè il ami come una r»altà esistente, Iaito cono’ oiiac’a da rieostruir, ss’-r, ‘rE’n 1 pr’ e’’ss’ ‘li ‘‘unione i qundi la cua’ } una de s’dIa lesi ir iIiziorj 5 a pau quiìi’ii ra-srincr in a e’sa, i,er,’ss”e m isi:t iii i,’r’i,mm: LO’pa gO, miri, mm l’’rIi-ce i. -senna ri’-p-’sia ;d ‘‘bis “im nei chI Pli, i, I” li, ‘i. «“n,I ei’. di’ il r-’pimeri’ e’- ia mi,,»la,t’,,aia ‘-rc i;n’”tie’ 0 iuipm apre ha ‘ssibIijt-, ‘li r’,sirl;’ra,,- vdh’ia ti r il ci’”’m-’’’--’ i rmn,,’et i i ho. saila base L’I piì v;’ri e , ,i,i 5 i, e5”2’’sFi PI’- .‘ei. “i; -i ‘ma i pose ess,»re’ tat i s’nI’rgu» d’i i s I niet, ‘d’ ‘i’ ha s i a \on’,i il md ci,,’ iii in inhi i rasi ,r r i i sec ad ‘itt_ar i a ‘hia,i 5 i/ sudi t 5 is’-mro iieto r i e i, un i li si ppmo ils a l’esi ci sudi ci’ ri’ stenti s nir la LOita lsìlc tm ora i lan sa in riuestir i e e quind Im ‘i il i I li; rll Un , la”iba iii] I m’esso u,’-i,tale .s,utrìmu l’di sirir,) i,a p n’’iiza li timil iru’cdnrah era ii aiujic,’ u’,’cc ,itleiersi, c e le un ‘assi 1 aii rtoa, in; eec 5cr LO storico, a’n liet; c .iiiter’ntiari’ in urlo s’i’ csei enuncia O tair salai lidi irnt’, i i c’is che giudizio ‘ ,n’st;i rìc.’ , “, - \ltro eh’ icnt 5 suo , ‘ n Ori i, è c’Pe si i 415 ncc - e nto cli un atto umano ‘‘i Lei svonrco Vorrei però oss»rvare che. beiché l’analogia su cui si fonrla sia rhfticili,ente discutibile, essa non sì può considerare mouse una solir rione si’dditacente dcl lrutdema del procedimento di ricostruzione dei fatto, li m che una riso sta originale a tale p”oblcnsa, essa ‘San sembra essere altj o che uaa rmiorniuiazi,,nc del ‘ju”situ in I m’rn,ini pìu stesi, paichmi, se r i idìmhbio che il compito del giudice sia in certa proporzione simile a qrielln della storiea iò non oltre i e son’r indie rioni intorno al PI oeedi nento e cui l’inihagiime si estrinseca, nè pre cisa le etu’atterist:dhe di ciò che dell indn inr è oggetto, nè chiarisce 0 in che eos co isistuno i dal i s i cui essa si fond I ioltre si è vero be si ricon ssc i li nr it è e 5 alac 1 r di f t’ o s a a “unale ed 1 obbhr Il ivo, mi, n si indie i nessun itcrio in basi al quala juest e earnt erotiche p»ssuu i essi re lidi; idn”l r ne,la lurie’ulr natura. ualm camente, di e che O giudici’ e lo storico affrontino cii sle-si pr’ hheil;i, aia sicililea studia e ii Lodo ai cuI uimesti Xeng’)n’, ah fr,’n iat, inenlre i’assinuìazì’,mie dell’atti’ di salut,mzioue del materiale prohati’rii a qu-l” di critica delle fonti n’,n risolve la qucstiea’ ‘l”lla giush ilicazione i’azlunalr’ di qucesti giudizi. le alti i te; mmm, la I esl ch’ 5 i è esposta c’ìstituisre sOli, n uppa lenza una suiuzi’inr al pr’hmeiria d ‘I i nlizio ‘li fatto, cc t’ e iii realtà no i ‘analizza I i struttura logica dcl moti di ni’u io co e i o vi»n torc i do, indica ‘dm ne geioi ira ente I opcc th ed le in regni negati; e, senza darne un i g i 5 i i d fim izmun li s as m iti; ( o s i n ,ttir ne il a ito il risultato cli I enmli me accessi ii pr posito dell’opera dcllo storico la t r l’izione rIalU cli ‘st i h” s ILO ne a proposito dcl gierlic i 1 ‘i rini,,r ne ancai i a tu. , iii r , ‘isul ato, il g udite è sincolato all’uso di (leterininati procedimenti t pie t ibiliti dalle e mmc cli dir’tto I i obatorio ; le ltr’, l’i sistcnia di h cosa det e pm tre legali riduce, spessi in modi e tanti de, la I beta dì convin or i to dei ciudice, lie d altra parti 110 s puo aste ,aentrc lo sii n”o c tm Imente libero n ha formule r ers’ dal rlcrirter aiudirio da poter anche decidere di non ritenere rione d’i propi io alcuna riceisioiie Malgrado cluesi e (li [fli ificata sutticieu ti uieu te g i d che i’,rdaginc dcl giadir’-’ è sempre daiferma dtt, tddaiand i clic anele lo storie; turu ula ‘nduincntaie tiuf storico, per il ta tipo uso di criteri di pruba— taecudu al analogamente ciudice, giudizio, li LO. e verosimiglianza huhitò Anche Come; a si poac trOia str ‘a lnua di pensieri pur 1 ‘idai slosi su presa pposti tilosui id par iii olari, e giusti ti ca l’a’ senta uÌaIugia t a li pudzion dcl gi dice e de dia dello storico « trontc al tatto elusi vo 5 i c in la eousidcr ano ai che entra 11)1 t i inc lo stesso Int r ‘r 1 ‘s/luro dell noie e non ttnb dscono ‘dcun sigrun ato sri nii nda ss i a i n at i cean i cisti naturali, c no i iuard or in GIUDIca t,alogcro, non ha bisogno di ulteriori giustificazioni essa deriva nfntti in modo abbastanza o; vai dahl’accnstaiuentr di d ie immagini, rclativc all’atri; ita dcl giudice e a quella dello stai im, ormai tradi ìionali e familiarI, benché n’in preciianiente defiute, eimdìt e roncen tra li sua indaszine sui iat ti allega ti senza poi er violare questo bui i te, con l’ulteriore conseguenza clic se un fatto è allegato concorilenien te da entrambe le parti esso dcx e essere consiitcrat, vero indupendcitenientc da qualsiasi indagine, mentre s° non è allcgato da ncssLiiia delle parti deve considerarsi irrilevante en imsistcn te. Alt re li n1itazillui ricuard anu pii il in’ d’i di svol ninlcnto dell in dagi ne, n ‘i scisso clic, iii ‘litI i lo si urico è coniplcianerìto lihcio di scegliere a clic pio gli sembra opportuna prr il cousr’guimcr t i di an certo la ‘iale le in’iagin i cO ir “n’i ai ariln»Irti ,l’nitci. i ,ss i euavei’Ir’’ sull-’ tu lii idine di il isp ),to pitrhé, al I xcllo di appro— an il ‘i, Iella tesi li liii il I is ,mlt,’raatb ‘‘ ‘ a ‘ ‘iirs,ui (I,, i, i l’i’,,, I aia e n Lii ‘sii r sis ‘i-si,,, al ui,Xi, iii, Tino i si ‘ai s O , i i;’ iuesta i turi mi, no iii a sorr t. i i ,,rhc’ uti sti e nti mli i id sgini iI\ ISIS I’I’i-sSl [‘Jni’1.’’ l’i st li 1.1 uno si at iirctt id indis idiarciì r’ e alla scipo di al I cnctn* el’mcnti utili per lanaiisi del gildzin di lotto, mi se inbra utile richiamaro il e’ineett’ di spicca/ioni’ dl lutto. Spiccare un fatto dgnifiea esseri ziI’ient e’ n1pi ccc a a atto seincubiia in cli e ai mr ai agi ci : qo eliO Nell ,tnibii’ 1. ‘Olien dt’ tli tipo st rc Eiiìdizin in coi i ror ufl’ljii’l i’si iii iiìoln in cii il latta si e s «rifie,tto e tucilo udiI ritenuto oppirtoi) in ciii la ragioni pci’ cui ‘.i eld fiscoi tare qu il ipotesi piut tosti’ si un alte’) taniandu le scelta LI lati di fat o a r iii e sii ui ragianam ‘nto che utilizza tali (lati taci do 5 JicdatO i può dire clic i i questo i codo il tatto e le s’ su li )flO i. Itt I aule ii cu ‘ont( st (li ai ai 5 i ito in ui pu che i ‘n (te linati i rapporti logici tra gli ci mt iiti di tatto in esso conte ‘ esso si spitg i proprio in nuti e tuindi anche il fatto ‘n questioa atti (Ofl i (il ti ci) gli ìlt u i) )‘ ap bis lime la str ittura lo ‘(a ddla s i ‘ga ,‘one del I’ tto sig if’ca 5 tu ra tlcili (lemen+ i che la coin poligono e lo sellE ma ilfi cluis r i ( la s e d il tuale essi vengono disp( st’ in senso convergente seis( il B nché sIi a!o scnsl 1 espi CS lutto ign )to (lii si tende a i icostruim si ;mpali( hi plio alla s’da ennne’u7i inc sinai gii d’sia di fatto spieam dell’ipotesi, noìi ad sembra errato coni(lci’1 rlasintilimo cli ipdit’iuii(O COi) essa tutto Ci’’ che ai cinesi a si etìnipi ‘ud”, ziorie significhi i sua vl,lta spiegaziolle benché md linguaggio comune soltanto e5sl7li1ii’ mIelle ragiluì p”’ cui il gui ti/i sa dl un folta si ritiene badato. l,asciando in ombra i problemi clic sorgono in ordlflC a qneste distinzioni, per cui sarebbe necessaria un ‘ampia analisi che qui non è posrible, e opportuna esaìinart’ Il concetto lat’’ di ai O (li/io (li fatto e insideran tuO alla ti egua di spìt’gazi cliii: tlell’p ‘ri’ spiega ‘d’e dcl fatti: tesi sul fatt’’ a, pi ti semplicenu’ilte. I a problematica dita spiegaZioime del fai tu nel cuopo della speci’sinlnnte ns Il’’ abito filosof° della storia è stata i iluppata delta cultura filosofica anglosassone t,7), sia pci’ché in essa risult’ìm ‘ . ‘ , .‘ ‘ e r m’a ‘ liii fo’ , a lui ri IS ‘a, ‘I ti o 50 se miei xpo ‘i fli, o ii )9i6 7 iieIi or i is i ‘i 1 5 ti ti in llist ,ry, Sappi. o 1 i i,,, il flislonj nrs 1 f,’ , 0, ‘i,,, T’ci L’ti i’ 0111011 Is bui orti s’o, 19:15 ,‘ i \ e, .1 d i sf01 ì Z o l’ra’ ir t’.xidon Oion in Ifistori’ a M a a’ f ‘i’. i! diii tiistorr i (ci in r e,, lana od I iiifr i 0 1 , il, j’l’x’i i Lui ‘ r otu,ii’s le E 5 ruIr’ i.’ -14 i (‘ dei;’. a idt iilsi d’a is, che u lecce solo ìl Li ailiziotial’ l’nipirisn,c d,cii . I mips “la 5 igirsassone, sia 11cr lo ss’liuppai’i dei filoni lii mi feeond ds’iia Tuo sofia inglese. e”stituiti dallo studi, Ud linguaggi come piuto leali ,a’aiisti e dallo sI udin iella l’gica matenmatie, che ha il sui Cisuitati, “se ;m ti ti uiporl ante n’li ‘api, a di Bertran d Ha s»cli. Aocìies’ (1111’ sii ititlirizfi t’Iist LIrailo li dituìeni a sL»rica li i r iblenu sii cui si occupato le lira istanze iiieic’ligieh Socio ai anzite mia tale aiiti c’sa a d e ‘bica m’i che essa vengo o a ‘s ltc anche id ainpo della st oriogr sIi I il) CU si i nt ivi iii un pri Mciv i logici e di si tot o non mmier o gc ai i 1 mcli che s pongono sul p mo delle cicnie natui’ali, IluIne e gli cmpirtsti in gen re afftrrnar< no che ogni spieaazlone i ha luindi, Uil tcntatis i I’ si mire I maod il ) si’ spiegazio ie) p cnde la borir a di na cOrri laimons ra an e snto, che (( s’lt mss I t,r,diar Tara e un altro esento o insicn e di esci, i che costitnmse )flO la causa la i e ndizione dl primo In alti i Mita iii, un est mito e sph gmto qua Mo si fa ri criniento ad un alti i eventii di un 1ml o clic in passai o s iripre 151 r”tl’’ aeeoi p mii ire il tipo ri utili sI, fi s csserc mm ‘av” minima s,cacstioni part’ Superai-i’ ‘ questi cioè von,’ iiporimtì spiegato rane di reai’lanitui i’ divs’n ccli ulc’l i tipo e rte cindizinoi l’ei ento ìSSel’iSCe lilla ‘vel1 la del tipo (J ,ìc,ide uma Cs enti E in c’moli c’mela te i a mi certo tanto a quelle del buon e temilpo C. Spiegare una lecce o gu’Heralizrx ‘i tutte te volte che si v’i’ ifici un di di luogo e di zioni sul ti una legge p’.mi’t iemìare, t,)uesta l’gas’ ui cui’ un ‘ji ti’npo, eveute sitimuifiehet’’hIìt’’.diora : 1) fiit nuli i’ di lecci di cauti t’rea luiversele. 21 aiterncure l’esistenza di Lii insieme di ci,ndizioxci iniziali a, b, e, ‘i in unort cìa- ‘la li e 2 conseg’ua tii,x terza prolost/iutie che tes”rix e l’di eiib tu questione, Questo nioilo di eluncep’I e i spicg’ìzioiìn’, di pi: s bbastanza chiaro, ha però dato luogo ad una SI l’le di gravi ambiguita per ai cm un iiisi,’mc ,,, costituito il substrato concett uals di tal ti i tipi con( rst’ d spiegai or 5, d e st it rifornì ol,its i mosl osi t i ‘rsi che riim, i i o mbml ric 5 ndu li alla loro oricine comunc, I a radice dsll in htgsmit’i sc om (,,am diii r r ) Sri tane in Italo ‘,rienr ‘ ‘i i i ,xpl’in’ition in i tisior Judqnunt un IliUoa’, ‘scss i i J ornai l li’ Li 1cr 0 Lo» anO ,‘‘i L’ali’ ad e. Ilr,ilì’v i i i, or \np’ies cssos’, .17,0 I i So 1’’ liii si 19 xi , R , la cc i,, mis ‘in ispi’ati i ‘‘a ti 4,,’o’ 1,112 0, l’ i 1)7) li,, e SI , Li ‘ ta c’a li u5’i i a’ 5 l’. i .lrs i, i’ i I il , indi o d, m’i 1nxl’oi,cnt lii io li ‘T•i i,. ‘15, i,,id’,o 1..). 1 ir, 5 tr. icop”' i ‘o,. r,”r,,, “l’ui tal 1,27 t “‘tr’,» iJi,i,s,’,, I !Srntoraiio,’ ÙsT,r,i ilruiii ‘ (,o0,, i ‘i li Sii, ai simili li i etcoior,i ‘i tori ‘‘i.’’ i l’aiim e’ (te I ‘l’i ix ‘1odol gi’c sioiiogr’te’x E 5 I il in i 5 ir i i Iii tuo Or I) lì 5 nt fa Cs tori miì i T Jil’sul li’ i (1ixlrlq i i i I’Iiilosi;ii j of IL Ori). 1,1111 ‘coi i 957 i(,,,ii li,, 1017 I’! i l’ri ,l,,l,,’, (> , i, li’ ‘i Ri io il tOno iii’ d (cnr’ 1, E ‘illibi i i,4i. i ‘I I e I nati a ‘(itt fr a’ ‘IIrDJ’L . Il l’Ilos,, 5’ Is «Is JJnrf’, i., i lista Rei ‘i Pa si a , in \i:’s ‘ E , im’ ,J’,r,it i ‘i, ssod ‘i )555 li’ Liii,, i li, Jll,r,’,f ‘ls’,)’’ e.. ‘‘a 5 I. Stani I,’,,, I Li ar ‘o) 5,, ti I fr. i,’,,,’ ‘lrali,sni’ li,’,r’iio’r i’,. aq, i 93 c’aix, SOli, 1552 ¶ 118 R1vIST4 DI DIRITTO PROCESSUALE al fatto che le dis erse detiiiioni del concetto di spi ‘g t ibm operate stilla base nella stessa i 1 m cii tondo sono state latiorate a uve li lin auistici diversi, con la conseaui osa che la definizione propria di uno specifico tipo di linguaggio, come 0(1 @. quello scientifico, è diversa la quel 1 di un iltro ipoili ingu aggie, come ad cs, quello clic è Pd senso e mu ie e ccii qu sta non e )i front bile dix i sificazion’ dei tipi e picgazione, fra loro e dal modello oriemin ano, che un sembi a tiene i iici s iduat a ti a (lan ‘ouei i l!vei in in!i.ieiaogli. sia d’avuta ai tal tu clic, essendo puoto assenziaic 0cl modello ai I mule d nessi di c’a osa, sulla definizione spi egaiioao ono con ogni probablita ritte ssc le v’ceide ibite a concetto di causa all i nh sofia e 5 ipiattatto nella eienza mo derna, a ‘I senso clii la spiega 01)0 I)’ie essi r descritta la tenoini ausud 5 5 coi ca’i. nei imit 1 e noi ìoidi in cii ii c’ioeetl o di e;iaa viene accei lati coin’’ x dite l dl oichC ciò iou ax viene sempre, nè sempr» all, ,tessi m’tdo. mi nibra clic 5 ia ciuiermata la tesi cli ardi ocr, pr cui l’e le finizione di spiegazione è neeessariaIn ‘nte ielatix s al co Resi i particolare i i cui e ssa e e sat i dai fondo da ieie te presupnosto si esami ierù k spiegazione nel campi elelh ste rio— srafia. senza reteinlere di elabitrarui’ umi delniziiine di carattere generale, i alida p”r latte le scionze. Mia concezione di tinnie si è bpiratii l’torI t’opper llj nell’cIa— lii raro lo 5 ‘henia di spiegazione che da h’n (I i) ha ricci uto la dono ninazh nt di ‘)\e ‘in’ le i i e 1cl la ni piineipale e irattenstica e data dalla pi eseuza el cli una legge geni rale che ha la iiiiizio ie di CORi ire i “osi i i aie I:il/(O’ilil, dii seei’nelo i’npneri’cii!Inne anche alla piigazìou uI i iea perché. avendo strntt aro iL dotti’. il, uniliea i eimec Ui (li spieaizioni , nri’visi ‘ie e ciiiiteraua, ha p è rice vuto la sua più ehia ‘i deliniiio ie per op ra iti llcuipel ( tè), el e ne aratt Istieo Ritengo che qu ah a’ s s it,uito ‘ ‘ ‘eh iiii Sai, r,’iaI,sit. ‘tn i/izìii’/i’ iiniia ‘i i uatziiua iii) /_nt, i, . : 1 _Il -i’ P a siti O ‘i,-ui’iiiai—, o i. fu i) i i ,ft innhc -al s i a aOii- ‘I- i, i lo it.i’’uu iii -‘ ,O n’’-c i/c e i ii,/i inii’iiini’ ia,i,i.’ li, “i, i i il i (i ‘ 449 neo intatti i earattri esseozua i. L.gli afferma che a spiega del i erificarsi cli un e ‘ento della specifica foruua li, iii certe condizioni spazio—temporali, consiste m lt’iuelicare in cause o i fattori letcriujnuìnt i di E. Xtfenììinu e noi clu’ un certo insieme imi tal ti de’i tipi A, il, , X ha causato l’even t ‘a da spiegare, signifie i dire eh”, mantiene zione io relaaior e a cc Le leggi generali, un insieme di matti di quel tipe e reg tini ai cii aeeompagriat o ita mi esento del fili) E La spiega z or in i’!ois,stc’ all’a i di t un i usieirie di prnuposizion i altera, m ti il s’eri! icar n ai certi tatti .4, 13 ...., .\‘ iii c’erte condizioni s uzi’u—l emmuporali, 2) un insiemi’ di ipotesi unix “rstdi, in nonIo che nm iC p”iup’usizioni di en I rombi i gruf in risi Itino e ss re i agi )nevolniea e coulcrioate dall’ ‘xi de nza empirica , i) la prope sizione clic atte rma il verificai si cli F possa essere dedotta nlmi due gruppi cli enancinti \liti facile’ obiezioni’ Ciu’ 01/o ehe’ m’ui ‘li qo —tu gemi’»’ su’tmibua poco adatto, forse per la aia oart’’ìra $ ,irn’;uiizzaziaiue, a ua pcn tare l’lire logie/. seuemìto tallo slorico, lienupei rispe’nde c’he 0gb spi”— gazione proposta come tale o risponde ai paradiga i cli scieniitieità cosi iuclividr iii o, in qua ifo non scientuica e soltanto cina pseudo— SP’ aazi, ‘u Chiarisce poi conI rei l’altra p Phd hie;,ior e l,e storico Pi eufetl i non m’icorre a leggi universali, che tessei la funzione teoretica di tali leggi non è rieonosciel a perché esse vengono risale liì modo i ìnpiieifo, i. d anc’he perché lo si orie’o a dilferemuza (ciii’ sci—o— Palo troi a ‘ae ueralni ute a sna disposizii i £ I ‘ggi tonnata ‘a i a mp ceiso e ti cui sono ainpian ente indeternunati i li miti cli est sionc e di i olidith Poiele ri questi casi puo essen ostre iriao nt ,litu’mcuiu’ tirno-nizzare la. legeme c’’ìì i dati cli espem’ic i/a i t iuirorie ti tu! Ca— zabili. il iuroec iii mc-nt’u i isotta neeessa’,’iamc’nte 1 )o(’ul rieuruis.i, “‘i il lutigllor ri’”lf ,il i pu’usibile a u sarò ,itìora che Cina traccia Ci t .Pc ne, da i lenp’ I e hianiata i rplonotuon 5/i fi/i ctie si wpross ma il scheun e I ai ole della p’e azi ne nella propo zic i i 0 ti I i 0 re rifà i’ geoei alizzazior i clic I storico usa cc rrie cnt ri di g aoizi avvicina io alla t’urina detta legge scc’iìtiliea, blu m,im” au,liuii i’Ou,’ìu’ Pile il-li, l)mc’ass,’ ‘ibì 1 PI ìuifu/iuuuni me i s/ittu,i,u(aun I!’iuii,,uO’ ti n’. i i,o Sri ;oirO da i, ‘in I ‘sogmuo li e i «si la i’ i’ie si iil ibm nei. irmur te i Su/st,lulZta’ - tiff i te / “idi in o i - t si lii , ‘i -ti u,tii,Jn!ia liii ‘ujri 5, i in i,’! i, i ). i. a oti ‘i i_il ‘Iii il Hl’i ‘ti Pn l’i ,isccd ni”lu si ‘egi iiuu ‘s’i un ‘xi i’ iLa ‘Olifla— —ii’_ 7’. i ji.ii iti’,t/Ii’i, l’la ‘I, ,iu! u, )‘lu’- i itt/i V’il ‘i e i i’. iO i iiiiluì tu ‘‘riti’,ji’ ululi i’ lìeQuaiu iOii iiii ti ‘ 7 ‘i i\aiaiu a i, a i’O!i / i_una i.iiaunul eir laij i,iioiuua’,iuci lii iii,l_ O ‘n,i’ailo ‘‘oii’e i ‘oliai’’ ii O C’’il/; Qui ‘ai’O ai R iO ‘,‘iiii cii’iitii’i’.’ -a-- itufli n’i ma (tu,, itciuiCge i it, i I, titi a iii tan n’aO. i ,. .uui l’i titusi [ niìii. i. -‘lai.,uu -n’ui’ / ii! e; n;ruie’ mi i r,aCu,u-i, li, 1 uuu’/nua ndiS i’i piui P-ea Xi sf i! i”,’! Si iuta ‘m’un iI.u.u ,‘saiu’uioe ats I. li iiini Sii’s’ls,\uai naai t usau,,i,uli i ‘i l’o i! Vt 0 u45 ‘in , Viii Oiuiiusaituus / illY S’ui iiu’i’u”’’n-i l’--o- T S’ìiiui’ ce, i-.i.,!ia,,’ i i,, ai’’’ii.’i,-,, ii.iudi in-i i, ‘-!‘,.anl’i-. li,’ ‘aì’i’t-- Sui O” --i Il,’ i’i, l’ai/a-) ./a S,-u,’--,, , ti. iii Muni:n-,u-’ a 1/i/a, 2.!! ilu,i vlui, \i a iii ni’tiii riut’.uu i ,ui iIunJ iai,/ ‘I’ / i ) i 1 i iu i sa i ii / i Si i uua i,, t i ti i ‘e tu i ai e / inc i’a i i lui/a i i eui i uil 5”lla’ is, 50 ‘/i t’i isnom,tiu il ti, tal i ‘a,’’i 5 ‘ix, New ‘liii, ug Vii ‘ i’ riI’sra Di DiiìITfei Pii’ mEsse sen ii 1 c ip I i e legI ‘‘dt’ id t di p urmazior I see-ize. 5 (1051 sue i nprist il j indie oues jmrei lo - oii’ii’olis cii il h sii nut’,iri si I tc li ur mo I Ile della sto iO isidera pr sprio toadimnuicsi sui pri-snpp-stcon rii ire che i’nuceit ) te ii 5 e uso dciii ggctto il’ lie scienze, cd esice quindi oi-ordelh --li sìieg-tzione i-ridarle iii autiinoc:-t. Secor d Ciad shot t ti D il a-oli tondr ntaI de ‘ust I i mli ml dill h s di I imp I cm sisti n d lati’ ch sloku si ila e sosta aziaim ce li ai cm umu limu m’tini, iLI me cm miei etici coL si ssi Vtl goria considerati i mine en api per t CO di i’gi cinleicii, la storie a-a ass--ive più ada silo ieniion”. che e qu°Iia di si ndiare i la iti partieiltnn iodrvrduinnrentc presi, nen le eateeirie concettuali in rai essi 0SsOio lars’ rientrare questo è in; e ‘e il i pii 0 lilIci seienzi- lo, che si nidia i singi li senti dio i di club neri legoi di C’I atti a un; c mdc ih ri; i gi i qu ste, ; i (‘Dli 1cr io E STiPI i-i- o’ 451 mo it ir zione pr o le a la ‘i pr t u ui CI mi si s a; e la piopui i alt azione. Mcn li I li mpel sot tiiline i Ire le leggi generair si appl’carnn a l ipi 1i eventi, ralmeshat t auferora cime lo sI un ueo devi considerare l’occeti o ud ‘—Ui) srnne (urne un tal tu liii co, ma za rei rare di cia ssifiea r o rome un t evintu di n certo tipr l’ideale della spiegazione non è la eias i5 lii a cane ma Pirmdi; iduazione di nii in in le di i enti intrinsecamc nte di g-mti tra di lom i i i mi do tal che non i i i pr sente nes una I’ urna, Il metodo ti ili kon ici non sarei ho quindi qui ho iii sprecare per mezzo lei la m’nei ahirza zio ne, o’ o per olezzo rii mine ram ideta precisazione (lei ileli agli dei fatto in esame, risultante dalla detemnu— nazione delle sa’- earatteristii’lir mriu,as iuaim, ‘Fra le arie ihittiiohtò che quesia lesi incanti a, ari lh ulo a ricor dan le pi n il evanti benche gli e; i nti storici siano i 11cl tivammnte unici id mrripetibili, ne senso che due lutti non si ;eriticano usai nilo ste su modo, ciò non di alcuna rite; anza. peichd lo stesso i pnò dire dei fatti (li eni sì occupa lo scienziato, mentre non 5 i ricca chi’ a qmesl i possano appiicarsi leggi generali d’aiim parte, tasche anrrmmet— tondo che dii eventi storici siano in ‘-este ssi, unici, il prohic’nia è se i possan esserm i-i aoseiinti coinm tali tu ict la onose aia d’ un tatti nmhla si a i tali i il esser i ale unii uta è maiali i a e ncepibile soltani o uil i aso chi se ne ibbia i s mi nenza d r I ta, ci uIl a ai ora nei essarin ricorrere, arai igainenti a ci’ che accade nel ram po della seiei za, a o na ni imieli’ essen ziai niente eiassm’ieaiorio m’i ln’-gazi°ne Se si trai Lidi un i trito r’assatu. lui i o cii, che ‘i’ SSC e p’c’-si— i ile ven e una cc cia i vidr nzn iìmpirica che, p’ i ssen e usata, isti la rmcomso i a ai cenze principi Il ear i ti g iaerale, I moltrm, d on eetto di « co uti unii a tra gli esenti, su cui si landa qu sta i on sezione ilella spiegazione, risnlia confuso cit eqrmivoeo, come pure l’idea di cori elaziuni naturali tra i fatti. Se questo 055cr; azioni non dinostraun iL tiniti; ami ntc la validità de1 modeIlu hcmime— ìiammo, sono pe è suft’cim mite pe ‘onsider re mac »tlahile quello sto I-i Oakmshott C a dtro ti ntat o di mnsolv i il problema ulla base li presup posti idealista i è stato compiuto da Collurig;sood (18), secondo la prospetti; ci per cnn cagetto della conoscenza stoi ca sarchberu esclu— su anrcnte le azioni umane, detcrrn mnatm liherammnle, ahaenu entm o certi ihni ti, omediarute scelte e decisioni, L’aspetto pi In interessante di questa tesi Ne i tatti stai iii non s engoni s derati onme i; i dat in-i i onie entita mventi un i ontenut i di p r si -i i la spmec i i one dov i onsiste nell i di; dnazn mac dil p nsiei ‘1 agi-i te cii mi I azioni chi è i onseguenza direI fa delIri decisiu ne mhe la ‘h lan amiate rappri’senl a i”spressiua”, Io’ storico dovrà allora. per capire le ragioni di oa’azione e quindi spie-tana i,0 m’’ae’la 1cr sprta a--rP e il pc-aD eri l’li ageuuie. t Si-lI’) retta propomzioa, iii cui uso i a icrodot o I mina - cime tim uis I i nt o da spi I i spiegati i sare in ci czhnaii ‘eh(ruimm tm be -PI tsr t i iii al diii mzr mie-, e ne I a ni sIi s I’ rir I aid l’ui t emee i cì latte clic no - manie n-,zi’c;re tc razi-cnra,ltà e a’-s i cililiv C’I e di’-eu ihik. si Pii-” eccalnaquc ossi mva;’e rime in p-,rta) a dehtu tesi di emlii,m Ce, -mt e c,i-s ia,’oientc, li-L’te, c’I s- a-’ n’de p- tre,hn-e -‘se”c Icclicio -c l’ ml’, per 1 OCi cisti 110 grae iii a iL-h , rc-I oapies 5 uleii’au a a si ti dan» ‘i d o’i’’m I fori i in te aoa s a il oilce’b’li ad u msi i oi ;nm se Ci i -- a ‘cc i i itnea N mula doni i enel i se che s- -- ‘i--f,-, i ‘aii azt’ ti’ n’i, e -a. ar a a qcc sI’ - o .‘cd’- ‘i cacci i-, - - , - - , ‘ - - azioaaìilà -‘ite, 5 pai -‘tu i i - ;ien reaciAs,i;ersi ess 110 o I ccci- k i 5 e inrluetarcmmat, p’-r i i vitti s neecchi’ mier s’- i riic’,’,’,ti --‘a i s a a me in I Ci spiec’cf--r’- ‘uN i I, liii 1 o, di us o” - se ititti - s re ei-ri c-’ì ;alj,li r -h,m te di I c u ‘clic 1 ‘--a 5 -ssc, si I’ cia a Ci -ce pres -mo-si’’ t-i- ,a o ei’ il 5 ehtm m’e tt,’iLc 1 , Ci’’ ,‘,t- tie i citi c’di;’, - -i “-c’at,,-- L io-tr dei -‘ mdi’, - i p i 7 1 0 ,cla i1’ I - ID, ccc ccci il ils,Ic s, v ctsrcagr o,a. 5 - - hO i c I r sorte «--t’cr’ cia-ceci ‘te , ai m’care. ‘li - i,-Ei, re - ccl’ i e -i i - I ‘ - ‘‘,‘, i ic’’,rf fl RIVISTA DI DIRITTO pROCESStIAI E fatti che interessano lo storico. Non solo questi può spiegare con la ricostruzione del pensiero dell agente soltanto una parte esigua dei fatti, ma e altresi dubbio che tale ricostruzione sia possibile ad un utile livello di approfondimento anche nel ristrett’) campo dci fatti riconducibili al comportamento umano, Hempel ii aggiunge che, se anche si ammetteSse Che lo storico possa comportarsi nel modo descritto, la definizione sempatetica i di spiegazione sarebbe comunque gravemente viziata, al punto da non essere in grado di spiegare il fatto. Infatti, in qualunque modo sia stata compiuta l’indagine, quando lo storico ne espone il risultato, questo appare avere la forma di un enunciato di connessione necessaria tra il fatto che l’agente abbia pensato in un certo modo ed il fatto che abbia compiuto una certa azionc : ciò implica quanto neno il riferi mento ad una legge psicologica e la spiegazione è insufficente nella misura in cui questa legge non è individuata o riconosciuta come tale, Inoltre, anche nei casi in cui è possibile ricostruire il pensiero dell agente, bisognerebbe ricorrere all’ulteriore assunzione di un prin ‘ipio di carattere generale relativo alli razi(iflalità dell’agente stesso, il quale permettesse di affermare che, sussistendo determinate condi zioni, egli ha con certezza, o almeno molto probabilmente, compiuto quell’azione. In questo modo pero, si ritorna nuovamente allo schema della « coveriflg law Dalle osservazioni esposte sembra risultare con sufficiente evi denza l’inaccettabilità delle soluzioni idealistiche, di cui le due tesi esposte costituiscono significativi esempi esse rispondono in via di prima 9pprossimaZiOn( ad esigenze che sembrano tiascurate dalla struttura rigorosamente formale del mod’llo h npeliano ma, ricor rendo a strumenti di conoscenza essenzialmente intuitivi, non rispon dono allo scopo di delineare con soddisfacente precisione lo schema della spiegazione. Benché lo schema neopositivistiCO esca pressoché indenne dagli attacchi che da parte degli idealisti gli oiìo stati risolti si sente la necessità, asvemtita anche dalh stes Ilen pci col proporre la tesi della si etdli evplanatiOn >, di att nuarne in quilcIie modo l’astrall tozza e la nieccanicita deduttiva, pur senza abdicare allo scopo di determinare con rigore metodologico il modello della spiegazione. L’elemento del modello hemp”Iian chi’ anche ad una consid(Tazione superficiale risulta umano convincente e senza lubbio la presenza cii iegi generai’ tra le p emesse necessar e del agi na mì nto esplicatisO GiUDICE E LO STORICO ECC, ‘ari tentativi, come quelli di Walsh (20), Scrivcn (21) e Bescher (22), stati compiuti allo scopo di limitare la portata delle afferm azioni di liempel intorno alla funzione dei principi universali nel meccanismo logico della spiegazione, pur senza trasformare sostan zialmente la natura del modello da lui proposto. Gli autori citati concordano tutti, in sostanza, nell’affermare che le leggi a cui fa ricorso Io sterico nell’ela borare la spiegazione non hanno carattere di assoluta universalità o generalità, ma sono semplici « generalizzazioni di validit a semantica ristretta a limitate e parlicolari dimensioni spazio-tempo rali e che, non essendo formulate in termini di autentica generalità, danno luogo ad un procedimento soltanto approssimativamente dedutt ivo Benché tali ipotesi si pongano in una giusta direzione critica rispett o nll’origi nano schema neopositivistico, non mi sembra che esse offrano una soluzione definitivamente soddisfacente del problema benché l’im magine della deduzione in certo modo approssimatìva sia abbastanza rispondente alle esigenze di cui puima si è detto, non si può negare che abbia avuto un’erronea formulazione. Se infatti, come in questo caso mi sembro necessario si esclude la possibilità di un ricorso a leggi di carattere universale, è anche neces sario escludere che il procedimento in questione abbia natura dedut tiva, poiché verrebbe a mancare la più unportaite condiz ione per l’esistenza del ragionamento deduttivo, nè si può consid erare alter mtiva valida quella di ipotizzare una deduzione vaga ed imprecisa, Quando si afferma che lo storico può avere a disposizione soltanto delle i niformità non lm’m ralizzah , formul ate a lìs elio di senso cornur e, e poi portati a concludere che si tratta di premesse di un ragion anmento di tipo induttivo, che sfocia in un giudizio di fatto avente tutte le caratteristiche di un giudizio di probabilità, on sarebbe in questo caso l’induzione generahzzatrice elaborata dalla logica classica, ma il pro cedimento logico mediante il quale si compie il passaggio da una propo sizione particolare ari un altra proposizione particolare. attribuendo alla seconda un determinato grado di conferma logica sulL base della SOflO (2(1 CE, 1931, cm. ‘ ‘,‘(‘al li SV. TI,. An 1rJrd.,CE.i i’) T hiI’vnn’,j e, III, (21) C’fr (li , 9 rei’ I’ nd o Scriten SI, l’olMo as lie (,rc ‘i i f Ilistrì al I lf 211 (i ‘s i ì-f 1101cr,’. i5ardinrr ed., p iO I e, dello E “o eutr,r, ‘. .‘ I ‘_ i, tE i o/ E rj’anatl in. IO PI, jI’ sep!iq a od If (stirj, i lan 9 ed., p. 33), is e T,/u Il is/ar i’ i z’tp a,ìot,o i of EI o i R€tan, de,t , re io 1 ss t do i (22) Cii’. , TIri, tiri N. n,4 I Iciner (i , (In I/i,’ E iti,’t,,oti’n, E ‘1i In ‘SOli ,S’ * e’ c’o, in SIan ,,erneril S,’icni’c, Vi, o. 1. 1’S-i. .p. 25 1’ “ Tui’eClìrl \ , anO Jo cI C. i I spiare i r I iii rj o T nO, I. \ 5 [il 27 1). 3 133 dir 11 hc 400211.10 E. Utol,in ìtEn in IliìIar*l, cOlano ,,t in I Si ci’ i ef lIiAor,;, Ga”dììcr ed 01. 423 ‘ i, ‘‘ — Itempei i E j’untf(fl of ,(‘,ìrr’ii T o,, i ,.. t’il p. 435 i’ ReasOfli nf (11’) Cfr Ccverirg I, ììs (o lI, Erico( I rplanatiso in (‘kilosnj liii on’Z IIlsLsrU, 3. ilook ed,, orfr 19(4. 2, 153 51 BIS IS1A IL DI DIRIrIO PR) FStALR prima. Le conoscenze che io torico usa, traendole dal n’uso comune, si esprimono in proposizioni il cui contenuto ll riferisce ad un numero magari indeterminato, in a comunque Imito, di eventi conosciuti l’impressione errata da]la loro universalita può appunto derivare dai fatto che in genere non è deternnnato in modo quantitativo l’insiem dei fatti a cui esse si riferiscono. In eSe non si trovano conoscenze riguardanti un ‘icnies di (ggotti o di eventi, di cui si prerlichi una rarat tcristka reiafis a a tuft i ni iììì i, mo i’ sz’oì, li ami predictu i cia tivo ad un certo nuiiiero di eventi, dem quali si è as uta in qualche morto mpcrienra Cr ‘i ica, l’ luaro eh i s questo modo il modello hcmpeliano s iene i adieal mente nodmficat j, seI senso che, s “i ti n conto di un certo I seIIo 0 di i det’r virazione d ‘Ile propusizi ni he costituiscono le premesse g neral non c sufficiente ridu e la sp egazion ad una skete xp1à i at o s sia b sogna ‘on gui i i 5 CO sdo uno seI una di qu st U o SS 1h01 i ‘il tis e ‘si lati o hc in un cr,to r tinir li casi I stato k si ( rilieat ) in un e i to modo, e )llegato all e e to 13 è) sss zioni relat’s e al a ificarsi nel caso coi ereto, di u i a iito sinul a B , ) comlu ione consistente nei l’afferi vszir e ‘he si sno sufficienti i or io i pt e nt enei e che robabi ba nte auch a 1 e’ o I i questi ne la pu s ‘n a di I? è mndh O Se(iì(, (1(1 unificai si i I -i. ti aiore m Pi(i)1i1iiit ‘ki.’ c.’rìciiisi’fle, clic in UI può uurc consllterlita cert’. è tl’a uti al ml I che la non acne’ dii;1 ‘il 1’ r’’scs’ i10fl’jiì(ite io pi annoi tL n’iìpre la che le cose ano in rcaltè aoilte in modo diserm da conio risut iii, l’s”nt te ne!l’ «onol’ll’n», Lì 11011” SI lo’lO ‘ti uu, seui’zc empiriche i bc da o on sa irire t o i I ca’i p su liii La eonc1ìs ‘.iìtncanpart ,iiìra 1100 cono uno r’ I.t:izion’ n’rio iii eh, C’SO utIt1tìi1Se( i’ tolto itt Si’Oi1I’C, Cb coPie iO’ìpitcsi lo niulala jiìrn’ ‘d osso, sull I as” di n’in nilo quaitit’ dati itlizzaIìli, o ciii qoesti ioedosir i’ i at eh compaiomit Io o e è) p in ‘111)110 di altribi’ìi e un gi’ I l’no lic’i 5 e sIgI1iliCIi dll( i ia O ‘suoi co isP’ ‘I ioi’ 1’ (tI I ai a e me ì’on i iii Sf i 5. <l mIo pii n li iC’ie li I’ nOti’ u li IL i i ci i i’re I IsIs u 1’ a )otei 5 ,i pril Li i i i Mciitr st lnti li, il 5 i i i 11 i 5 ic, pci’ SIi 5 1 ento it,i s lo r i’ I 5”I’tZIU’Iì’ ili’I i i I ) iS ,Ii(isil i 101 liii ‘I (‘5 il 11110’ ‘L’ l’e a fliOliO ‘ -O’’» l’ì- ,.i’,’’_’ ‘ ,O’l’’’’ -,‘ 01, ‘‘ F I () STORICO : 155 ECc. dati disponibili, tino certa ipotesi da tali dati confermai a ad un deier minuto lis elIo di probabilit è. Non si tratta allora di porsi sul piano (Iella realtò, ma su quello della conoscenza un giudizio di conoscenza empirica è sempre induh, tivamnente formulato ed ha inevitabiirnente la forma dell’ipotesi prin babile spiegare il fatto significa spiegare perché un’ipotesi è così probabile (la poter essere scelta come vera relativamente ai dati su rj si fonda h «ulteriore Conseguenza di quanto (letto e che nel modello (Iella spiegazione non si trovaimo piè due dia orsi tipi di pm’eniesse, leggi genu rali e condizioni pari ieolari, ma premesse il cui cso è soltai to quanta tatiaamnente diverso, Le conoscenze utili tratte dal senso comune o dall’esperienza sono dati di osserx azione empirica allo stesso modo in cui sono tali le affermazioni intorno ai f’ tti portici l’sri 1<) ‘mutate prJJ)asit, dJ ca’i ncret 11 h pimi e si dmlferer /iar 1 ‘alle scconde e 0 soltanto preh sono relatia e ad un numero piu ampio d gg tti, ma risuil ano dallo stesso pr oi ediir ento d’ esperienza ti ipirica L ipotesi che (ostituisce la conclusione dcl ragii namnento, e che rappresenti il gmudmiio sul fatto, si legge su di una certa evidenza mpirica eh a è l’unica preniessa ieiea e che comprende tutti i dall che chi formula 1’pOtcs’ fieri ìle in eoii siilerazìene P0 a rido in r’laziomie Iogic a i duo ì’lo n0ntI, 1)01 dì 1 ed es i(lenza empirica. si determina il rido ili prìbanilit a cIsc conipeli’ all’ipotesi o me giustifico la sedi i Si noia poi che, ‘io’RiCO el modello heiìpe1iano ci Si ritei 1X’t prineipaln1e1tc a tipi dl eS cmlti, nei quali sI facevano ri ,tre01 r’P’vei i siiC,li i”i’’PIi’Oi 01 i’ iu’’» Lione, nei iìo dello iii’ltitt is o con p’nono solo c\ «uil pari i,sol in esi m 1 tiaiasutc collee,ii1i siI atto. pi no’tia dl i»ri’otiia pratha e i’on dì necessIta teoretica, da nessi di siu iglianz;m clm,’ purniettoimo di sintetiz 1 lire n certo iiuncru di pem’i s colorite iii un nunitro piu ,tn’1t’ 5 di aerzi,ni, Queste non assnnono pca. per I o]e m’agi ne, cat ah, ere di gene ‘alifè, e conscia ano li lo ) m mginoi’io m’li oi’incnto i a ‘fico ad un gruppo qoantit ah s amenL finito di espi rierize «i ti ilar Ilisognera om a chiarire i caratteri d i concei h pri sci v i li r t sti i sai i 5 proporre il no i lt( mi il tia di spmega? o e i esi ‘ml inc i r 011 5 il fetide I a sunhii IS li o ostuinto f c uor il og i hmost zior i, in e i p0 i cii il la ma rm pr j i s ll i io ri i, sii i si en/o o ulk immo iilita di i ns c rt( e, il ‘ “ ‘ anNa ‘ho ai t it COSI ti fa -I: GIUDICF I’ S, o non ne ‘ si possa a mi conosc ai i ll ri iulito sulla basi li in I t i ilise’ i la gialli si 5 il li “iP”ì” p ,SOlilIllcmieÌi,’ t’h,h, i,]’’ 0*1)1 ‘lì, i i i (iii’ ‘ ‘ ‘ ‘ ed o a ( ca d eonos e i ml gmdziìì. Si m 1/’’ «‘tìl ii i la si5(- iH’spitì i , ‘ te, te e ) di n mcl e u i 456 RIVISTk DI DIRITTO PROCESSUALE TI sinteticamente vera. Si tratta di un’ipotesi perché la erità della pro— posizione dipende in modo necessario da certi elementi di conferma e perché, quando questa sia data, non si ha mai la certezza assoluta che l’asserzione ipotetica sia rispondente alla realtà dei fatti, ma si ha soltanto un certo graao (li probabilità sulla sua verità sintetica, L ipotcsi e empirica perché, mentre è formulata sulla base di cono scenze empiriche, sono queste stesse conoscenze che le attribuiscono un certo grado di conferma pur essendo logicamente confermata, non si può dire che sia un’ipotesi puramente logica. Ipotesi empirica non significa in questo caso asserzione che deve essere empiricaniente verificata (come aaviene per le proposizioni scientifiche), ma asser zione formulata su dati empirici e confermata soltanto da essi Una asserzione di questo tipo non è vera in quanto verificata, ma probabil— niente vera in quanto confermata einpiricamente. A differenza delle ipotesi empiriche fnrrnulate dallo scienziato, che tendono a trasfor marsi in tesi mediante la erificazione, quelle formulate dallo storico sono destinate a rimanere tali, benché si possa aumentare o modificare l’ampiezza e la struttura dell’evidenza empirica su cui si fondano la conferma induttiva è la loro unica giustificazione Se il concetto di induzione richiama immediatamente quello di probabilità, generi camente inteso, quello di conferma empirica induttia riclnama il concetto particolare di probabilità logica (23). Carnap definisce il concetto di probabilità logica come il grado di conferma di un’ipotesi h i rispetto all’cnunciato di eidenza « e relativo ai dati prodotti dail’ossers azione, distiriguendolo da quello di probabilito come frequenza relativa, che è il rapporto tra il numero di volte in cui si verifica un ccrto evento cd il nuincio di volte in cui si verifica un altro esento (24). Egli si avvicina alle tesi di Kevnes 25) (23) Su questi punti sono molto chiare le os,cr\ azioni di Carnap in Logicei Touodaiions of Prohiibiliig (London, Chicago, 1950), p. 2. t24 Cli, Carnap, i ogi al i iindaiions cit , pp 2s e ss Poich9 egli e incpiscc la teoria della probabi 1d3 c eec C5i ic ar ioni dei e COi etti rrri’sr ienhifici di probibi li 19, i’ienti e, ni duc, cooe,’ti i ricordi, nel tasto gli .rriicn,iila di cui le varie teorie , uniscono gli expiicala, Questi secondo ia distinzione compiul a da I \aCcl i l’rin— unj l’s ef ho i lu org of Pi’obebi ihi, in lei rnabionui Lr’i (i ipacdii / i oh/le i Scicnce, :hicagn 1939, voi 1, n ‘i, pp 4 e ss. i. si li ringl,ono in 3 ca i go i e, corrispondelu li alle prmc piO defloizioni d I eeC ‘e I ti’ o) la ccuicaz oro e li’’ fra, fc,rmuili’ ‘i da i, (0% I (ci soulli e a ilnI rata d’i I spi,ic e cr , ui li ci-oh, b liti i’ d ed i i- ne il rap 1 rIo ira il nomi-rc dei si E, ri-ca cli i eu trillo di tolti asi p,ssf bili l’i la concezione dal la pi ob,,b I In coni, b c E t i i lazo, ie lego a I re pr posizoni i-ar pn-renI aia spC ‘ha Ire ‘rite O i 1. ‘4 Keync” e 11. bAli-e’ ) l’i riOlici lieii@ udii probihiIìia coi-ne hicqur nza ir’i(i Iv , sviluppata pi ‘ne pomi ole da R s o Ilise’., 11, l’co hcnba li, dei modeutu — i iii 2) CIr. GiUDICE 5 Lii Si’OIiJCO 457 EcC e di Jeflreys (26) nel concepire la probabilità come una relazione logica obiettiva tra proposizioni, che in questo caso sono rappresentate dall’asserzione ipotetica e h i e dagli enunciati che esprimono i dati di esperienza costituenti « e e il rapporto logico istituito tra questi due tipi di proposizioni produce il grado tli conferma logica « e di « h » rispetto ad « e » I due argomenti « h » ed e » si riferiscono ad eventi, situazioni, ecc. e si esprimono in proposizioni clic, poste in relazioni. di ipotesi a coni ernia, danno luogo ad una asserzione di pro babilità logica di un argomento rispetto all altro, asserzione che in sè è analitica, cioè logicamente x era o falsa, e quindi 11011 (attuale. Un’asserzione di questo genere deriva solo da un’analisi logica e semantica degli argomenti ed è indipendente dalla contingenza dei fatti, benché gli argomenti si riferiscano a dei fatti. Si tratta di un concetto logico tu probabilità perché, enunciando l’ipotesi in « li i e I e4idenza empirica utili7zabile in « e i, il pioblema di se e quanto « h sia confermata (la « e i si risolve soltanto mediante l’analisi meranmente logica di i’ e i, 1 li e, e delle loro relazioni Questo non è un problema di fatto nel enso che per risolxeih siano neessa ric conoscenze di fatto diverse da quelle espresse in « e » e e i ed h ., si riferiscono a fatti ma, una volta date, si tratta soltanto di riuscire a stabilire tra esse certe relazioni basate sull’indi’, iduaziomu del loro significato. Si può dire che la relazione tra i e » ed « h ‘, oltre che logica. è di natura semantica si avrà allora un concetto semantico di t’o fcrma. In altri termini, il valoie (li robabilita logica che lfl questi» 111(1110 a iene attribuito ail li ‘i, i eioe il Silo grado lii contermo rispettr’ ad i e e) rappresenta la misura dcl fondarm n to cx idenziale dell ‘ipo tesm. Dire ad es. che la probabilita logica di « h » su « e i è alta, signitaca che « e e fornisce un ampio fondamento all’assunzione di h », oppure. ‘ ‘ in termini di upplicazione ad una situazione conoscitiva : se un osscrxa tore X conosce « e «. ad es. pci’ osservazioni diretta, e nient’altro, coli ha buone ragioni per aspettarsi che i fatti descritti da « Il e i000 real mente avvenuti viden tcmnentc possibile, data una certa riassa dm ‘l ti ci E’cpc rienza utilizzabili, fu,rniulare in rapporto ad essi dix cl-se o li c’dotia i’ ad uno stesso fatto, nel scuSO che questo pm css ‘re imcostru’t 1 01 diversi, sia puri. con riferimento alici stesso miii me i no reo iniziali. poichu’ lueste possoni’ subire V’.ulOtdZihb ]e 1 dix «cs’ Si :vra allora la stesso e i a dix tisi ippoiti i prob bil’ c 1 1o o pluralità di li e, delle quali una dex e essere asun fa come asser— ziotir vera intorno di tatto, a preferenza dell’ altre. - h,toli,,, scs ms i. lt., A ‘Errai, se no PrnF ai’ lPj. i ne ‘mn ed l’I w Vo”i’., 1121, 3Of sI cilena I_i; : - i i ,i,i1r 11cl 11 -, Sri”niiu,_ 41(13:’’ - i i”/ron’dc. tiu,,bridae n, ‘, , i’ [Il Che pi’’l,I’’n (119. (I luu’d l’i i . i I 5l FiI is’r I FROCESS ALE 1)liuI T’I’) T)T . La scelta dell’ipotesi da assumere come rappresentazione del fatto consisterà allorr nella determinazione della « li i che ha il piu sito cioe nell’assunzione del giudizio grado di conferma in rapporto ad e eleineni i atti a giustificano 27), degli attendibile suLla base di fatto j iù diversi conferma una di adì di stessa ipotesi, al fine gi lì confronto fra s’ato, implica cli di pin casi il quale la risoluzione di un e d stabilire mi consentira si metodologico in el questa e sede, per ragioni problema pii rimito. dai nre e itri, di di Esso niguar(la la possibilità (li stobilire una quantificazione, asso uta o almeno relati a, deI gr do di confei ma, prima pi esentato come 1 un puro rapporti) logico, e il metodo per conseguirla. Piu precisamente, se è age ole la rafflgunazione di un legame Ingico—semantico tra propo— NiziUnI, tale che i’attendibilit è di una di asse dipenda dai aignificato d «Ha forma logica delle altre, è meno e’. idente la possihilitè iii distin gui re dia rsi li’. cHi di (i nfei i «a secondo un critci io quantitativo Se ciò è chiaramente possibile quando i ipotizzino cli’. erse li ognuna ilelle quali sia tone[ala su una particolare e- ‘ di ampiezza dilfereute e i clic fondano rispi. ttia amente le altre iFi quell’i delle ti i, pi ti co iplesso e il problema quando dia cisc h si niferiscano alla stessa No’-i potendo qui svolgere lutti il pi oc.illlnenti «i’griiln ila Car e uap i2S. uii limiitern a notare che, parlai do dallide,i lie il giado di conferma è la mi sur’ del bn dameni i e ideuziale dell ipotesi. è possi bile concludere che il olorc numfletii o dei rapporto di pi obabilita logica tra ipotesi ed e’. lilonza può «sere interpretato come l’estinia zi,ne della [requeuza r’lafi\ a di a erinà li a un certo numnei O di ipiil mi equiprobabili realizzan do cocì il rolleamenti ti a il concetto di pr liat iuta logica, nieranieni boi male, il concetto di probabilita come I requemiza retatE a, CSSCilZ ai meli le quantit iii i’. O. f a] lora p i bile conclodero che la reuiola per la scelta razionale fra ii ipotesi divei’— samenie conferma te da uni miuedesiir a i ‘fidenza si risolve nei criterio per oi deve ritu misi attendi file (i m era in rappoIto uil i) u-P- E’ coL di il l’i-io-pio i . urti fi iO (Eu Dici-i/i’ 1ii rt ‘/ i i I ‘i ti ‘o i- 0 i-i’ i itt iii, 1-ui i] ti li ti i ,-ha. ‘22-- i”-6.’-o i ho tiO -mt mI’/ I i Si ii lu. o .-‘ i io onfer o . i i p c-’i’’i-dnì, \. i ‘i, 5‘ei e io i a i mi-i - a o Si i 27 osi a ‘00 i ‘i D’Otri i ti ‘ idei i iii Di i r i i. 6 o, Or/i I i / LO! Ti i i!, ‘i ci i’-, ‘Or --/ tr ‘i, ‘O-. O a li ‘i O. il Sui i i 5( i’O7, Nt. 1-121 or ‘‘i, Pi-ui’ -ii I o io li , , I’ S’uil i i’ ‘r’ i, it,ir ‘‘ I i l.’appra1ondinen Lo di n’leoni n’ape) Li problematici iii ila inetudoli gia della stoi la, pur ssendo stai Limitato a pochi tr lii di carattere i «olIo generale e trascur-inclo una s n di inte essanti inc stionmi uomo guella he riguarda il i «Importo tra i giudizi di salone e l’obbiettivitò «t,u’icam. ha pe’i’o cumnientito di delineare ainienn mm’ sommi copi io schema di ciò che m’itengo essere il reale procedimento logico clic lo storie) segue p r giungue a f )II’iulare il giudizio di fatto Esso si e )nfigura quindi come un ‘ipotesi fatt uale (descri’. ente cioè iL fatto), in cci la proposizione confermata (m’iguardn alla sua attendi— bilitìi dalla niasru di conr aeemì7’inmpo’iehe itt iliizpljìli ispei io al c’oso concreto, me dianE i analisi deliri r’ I «fieni logic i s mi antica intere or ri «ite ti a lo PI oposizioni che e spri un no I ali conosce nze e’ l’asserzioni intorno al fatto che devo essere m leonosciuto, Si tratta ora di vedt’in se il modello loico elabo ‘rito fier T’apple— sent «m’e I e-mi ittanistiche ‘o ari 1 &ll in l’in «e sI r ca tuo e sei-e eh conisider’ito mume un’immagine dei modo in ccii il giudice t’or a il proprio convincimento, vaimmtando ed operando loQieamne-ite ‘mìlc c’onosceimze di fatto che uili uomo fornite elall’i’sperie’nio diretta i dalL risultanz del r r’ e d’mento i rubati rio. Re alci ami i fnor dai In «i dell’esame i problemi relatia i al modo in cui questi dati vengomn refe riti, e si commsidererè soltanto il monìenlm in c’mn il giodie’ nt- stuLimiise o Fimtti’rmdihilitnm. elaborando sii Li essi la rlcosti’uzioi-(’ ile tm fai te La dol lima tradizionale, stilla base ilell’impostazn iii io Sti in (291 ed in genere n 11 studiosi te deschi hanno dato al pi’ot leiru offermmimi che ii elementi dm fatto, siano essi indizi o misullal i di copi-ri— mnent i probriteri. a engormo valutati dai giudice nìediammte il ricou-i alle e’ d, niassiimme d’esperienza concepite come i egole o leggi g’ mcml che il giudice formula in base alla propiia esperienza o recepisce d hitrrimooimi, di c’noce enze del 5’ Oso conieuìi-. li base alla afft’i’umtl o generali tè di I ali mmmaosi mm ai elabora liti, in coe’m emuza con la teorua del sil]ogisnmo giudIziale un o omlello rledemt ti’. ( del giud / o d i at o, in cui e “ 1 ’mg’ r” do pie ‘ic e ,i m’”r’ ii i d i io a. i ° o i paticolar comucluuli odo che il rjimiilizin ciii limIti’ riommlt,m tl-l i, ziumimi ,lm-He secondi- coi lo le p;’mioe. ai-conto mio pm’c’’s’ tu 1 pi oirirdu I’ um mi un m’aggi immi gendi i lo st esso livelli di al le uJi 01011 iii mnn ti logi i questo schema e e a idc i te mnent in ulo’’ 11 i j e tti i e dilngiei, al tondello henm ili mmmii,. bene hè lo rispi ti ma o orti m’im ciii 1111 ali ‘ \uuo i L., Priuuu i i cui. o (:‘n’,t,ali -o Il-- cui in l’lEi f’io-n. ns., i i’ i (iii i’ ‘‘)ilt- o’ O J’’ ai-’ / o li i iO / Sijrii/a J( ur il i9i3 p uin r ti DiJ tu I i ,i’”-,,’. riO, ‘ti -il o rolin — , io t i i.o 5 rieo’t ruzioni— del l’atto, quella che si esprime in una riroptziore clic abbia il pi o alto grado di m nforn induttia a risf etto ai da cii innei utiliizab li, - li in GILDICi. i i i - , - t60 RIVIStA Bl DIRI’lrO PROCESSUALE IL GIUDICE E LO STORICO : ECC, e teoretiche siano completamente diserse. Diiei anzi che il secondo può a ragio le sserr visto come una rilormul szìone piu moderna e logica mente accurata del primo, alneno dal punto di vista strcttarnente for maic (dii questa sostanziale analogia è un elemento notevolmente probante circa l’applicabilita degli schemi elaborati sul piano della metodologia storiogralica al campo dell’indagine giudiziale sul faU o. In particolare, si possono riprendere contro le massime «esperienza, intese come generalizzazioni tratte dal scuso comune, le osservazioni critiche che si sono ssunte come salide contro le ipotizzate leggi quasi generali di cui lo storico farebbe uso, Le massime si ridurreb bero allora ad essere nient’altro clic una massa (li conoscenze partiCm jan, in nessun modo atte a fondare un procedimento logico deduttivo Come lo storico, anche il giudice può Soli) raramente richiamarsi a leggi scramente generali, di solito fornite dalla scienza, e deve invece di consueto usare, come criteri di giudizio e di s altitazi me degli vIe menti di tatto, conoscenze che non hanno valore logico e semantico più ampio di quelle che risultano dall’esperienza empirica di un certo insienic (li casi particolari. Si può allora dire che per passare dai dati di lotto empirici utilizzabili al iudizio sul fatto suo e proprio, il giudice des e lormulare, intorno al tatto da ricostruire, una ‘ipotesi che, se non può essere deduttivamente dimostrata, è sottoposta ad una pos sibile conferma logica, secondo quanto accade nel sistema dei rapporti logici fra « e « cd h » Anche il giudizio di tatto è un’ipotesi empirica del tipo « lo », che siene ad un certo grado confermata da un insieme di ronoscvflZC empiriche dcl fipo ‘ e », n ciii rientrano sia i fatti djret tamente ercepiti dal giudice o da lui accertati mediante l’espeni mento delle prove sia qoella massa ti coflOsc(flze empiriche che egli utiliz? a, traendolc dalla propria espetienza o dai scuso comune. Tale ipotesi, in quanto meramente induttiva ed empirica mente tondata, non può in alcun modo dare una conosd enza certa ed univoca dei fatto, ma soltanto una rappresentaZione s erosimile che il giudice, con la sua indagine logica e concreta, des e portare al massimo grado possibile di attcndihilitù oggettiva Si potra dire eht Io conosu nze cUi si attri buis o il i oine li massime d’ pc ienza sono strnnii ‘n ti cli conferma rss rzioni relativ e. o pai ticolarnu-ute validi, in quanto comprendon volte, ad un ampio nu nero di eventi e quindi (li vasta portata seniafl tica, ma ciò rientra ancora perfettamente nel modello di giudizio di tatto indnttiv o e logicamente probabile Quanto detti> si puo laeilment e considerare come un esernliio parto colare della affei ai azione gen tale, qui aeeet I ita suI piano metodologico, per ciii la semplice mpt-r ienza empirica, rimanendo ad un liv elio pie— md ntitico di conoscenza li fenoir cui, non puo formulare attorno ad «si aftermazion o h ggi li ‘arattere generale ed univ ersale, quali «i - 461 richiedono per costituire le premesse di un ragion amento rigorosamente deduttivo, e che solo la scienza, e spesso neppur essa, e in grado di i E dare. Da una simile asserzionc di principio, che non può in questa sede essere discussa, ma che comunque costituisce il presup posto clell’inda gine metodologica che si è condotta, discende l’ovvia conseguenza chi’ tutti i giudizi intorno a tatti empirici, in quanto fondat i sulle cono scenze risultanti clall’csprrienza comune, hanno una struttura logica di natura induttiva e pervengono a conclusioni non certe, ma solo pro— babilmente vere In base a quanto detto si chiarisce ulteriormente il senso degli attributi di c razionalità i e cli obiettività i che, benche spesso in modo confuso e imninotivatu, la maggior parte della dottrin a ha cori— siclerato come caratteristiche reati o almeno come canoni deontologici del ragioiiamnenit o giudiziale. Risulta evidente che la razionalità è un carattere intrins eco al procedimento che si è delineato, dalla semplice osserv azione che in esso non si è alcun momento o atto logicamente necess ario cile possa a ragione definirsi non razionale. I. elemento che in logica costituisce l’unica s’era antitesi della nozione di razionalità, cioè l’intuiz ione, è rigorosamenk escluso, e al riguardo non è necessaiia alcuna dimostra zione, da ogni procedimento propriamente induttivo Baterehbe allora sottolineare che lo schema grado di conferma (e, li) i descrive un rapporto di induzione, per ottenere la prova della razionalità dii proccilinncnto. In particolare, l’atto con cui vcngon o individuati gli elementi che costituiscono l’evidenza non ha nulla di intuitiv o, e realizza un esempio tipico cli conoscenza empirica nei quale avviene il contatto fra gli esenti esterni e le facolta gnoseologich e del soggetto conoscente tale incontro si può più rettamente assimilare alla per— cezione dell’oggetto particolare, piuttosto che ad una indeterminata mntuizione se solo «i trene conto della elementare Jdtinzmemre che, anche a livello cli senso comune, si compie tra esperienza diretta e inui zioue, e che e di solito usata proprio come criterio iliscrir ninante per giu dlicai e della razionalità di una conoscenza. (onsiderazinr ,1, lit stesso genere si adattano cori facilita anche all’atto col quale t s i ula l’ipotesi, in quanto esso consiste seinplicenien te nelia lab,raziont logica dei dati offerti dall’esperienza empirica l’aderenza di li ad essi e anzi criterio per la s alutazione della v afldita dii Ipimi stessa, nel senso che la sua attcndibmlita si misura sugli stessi eleine’mtì che sono serv itt per clalx rada, Anche in questo caso gli sti unii riti «onu sultani o quelli dell’an ahsi logica e sei no ntica. Ci li e t limìcat , a ide la valutazion del grado di cm ermna di h in rapporto a i non si fonda su altI o che I’auaiisi ‘[cile ‘ 4t2 RIVSrA 1)1 DIBITrO PFSICFSSU\LE e si/ioni in cui si espaimono i dati di espeiienza e di quelle in cui se rir ila I ipotesi. 01 che dei rapporti logi ci he tra esse ntereoii no Poichè sia i u ncoli atti che coni pongono procedi inent i. sia le reLa ziini clic Il (OlicLiallO, SI fl(’flLiUhO csclusivariì ente (I livello di elaboraziOne loiea, proprio in questa esicenza trovano la loro garanzia di validitò. p in esclusione di ugni mt erterenza cli elementi ad e ssa cterc,enei e consegue lapplicabililò inmediat i al modella qui considrato della nozione di razi in lita In tale senso si puo quindi qu slificaa anche il agic nam nto giudiziale, ((me esempu particolare di mIe lenza induttii a di cai attei e probabinst ico. l’cr (1(051110 ri i.iuarCa la nozione di obicl Ivitti. è aiÌeura oppori uno cuìsderare il raai0iiaiiento del giudice come (“IS” di specie del proceso lo ico ndut il I, C cr mpieic’ se di questo le necessarie ossers azioni, Nell i a i bito cci procs In i riti mzionali di ciuclazio, il uiterio pi u comune u I l quale li” m’rg” ‘i” q”’ Il ‘li ‘ n” ll Ii icar’ gct i’ t ri canza di gi ti dizi di ‘ aloi c t a i bIT mom cii l lodicamnentc necessai i la luci r senza significherebbe, infatti, l’introduzione di un eleni nto sogeettivo, benché in ruoli i casi razionale, sufficiente ad escludere la s liditdogeettis a di tatto il piocs i.’maamt. i a deJizio J natura di’iO gie a è intatti essenzialmente non eoutrollabiie, nel senso che una sua ripetizione nnplie’hrebhe necessariamente una scelti del s alore in b isc al quale il giudizio si compie, che c In ogru caso arbitraria o che e i imqns rima ne a di fuori 1cl pr c dimento logico in juestione il giudizio ‘i’ e alore pmm in muli i casi essere giustificato, ma con ciò non cessa di essere irridueibilniente soggettivo, Data la nozione di razinnalitd che si è usata prima, flil sembra sufficiente. per niostrare l’oggel livita dcl iroeednnento in esame esclu dere che nel suo modello e siano elcmc iti e aiutai i i, Non tale, ce identeniente, i atto con cui viene acquisito il dato empirico, proprio perché esso viene acquisito (cioè geneiic iirient percepito) e non e oggetto di valutazione, ma di un esame che si traduce nell’analisi del significato e della struttura logica della proposizione con ecu viene formo niato. Per motivi analoghi, non si può cli ‘e cime la t’’rm eiiazioIe di li abbia londaniun tu assiologico, in quinto I i isultat cli un ‘ridagi ne mlotta a lii elh di confronto eriticc tra ‘1 e ilore d’ ve ita delle proposizioni e lativ ‘u dati empn ici e le possmbilita iporeticne che con questi si couc Iinn a Ancnc in dctei minazione del grado li conterrai dì h su ‘ e benché si elica che essi, indica li valul i7i,mne ilejlattenclmhilita dcli ipotcl, è ricoroseiluen te oggettiva, sia nereiaers ostanzmalniemte telai iva oli evidenza cmuipiaica e da (Jiicst tretto’i, ì,te cauti I/lu ta, sia psiche, e ‘,Om Cìrirrip ha et i rito, risulta da u i na’ro calcolo loLico condotto sui risultati d’ i o n’ usi semantica delle proposizie tu conter tale in i e ed in li i I en be il grado cli e inf rmz e ‘11 ipotc si (cioè il a alore ci obab lita , «, ‘ IL GIIDTC1 F LO ,TOhI( () L(’ 46g logica dell asserzione in essa conte unta) non sia ìrnmedìataineut e sullie ac mite la dimiaosti azione della traducibile r lii mini neanì ru sua qemantifiembiiita stilli base ‘li Ulì critermo eamie oco e costante a garan time l’ogiuetlivilò. Il calcolo logico che ha conte risultato il calore oi probabilit’i a tm’a il aunente veri fieabiìc logica, in quami lo si ut’iinisce 101 un air. cci amee i possano dimraostr are zioni conci u’ non id senso che’ le alterni el ite clic ml metode e re’dta dmre or tt) i i o’itront o e e re nedi’ nt il e della scienza). soltanto nel ambito applicabili ernpiiic’ e d ha e critica i’ pruposizioni rilatie ai dai i emiapirici. cmnosi’emidi’ le sensi, che, ma n’i mrasiblli’ 1 si l’ipotesi. I’ senipm’e mac’ ira espri fonlaa quel cui esso e celi ‘i su stabilire se le i ebazioni franali irutividua te I m’a I all proposizioni cori— h i quel certo grado cli cinfei ma logica. sentono (li atti’ihuire ad Come nec ride per il calcolo originario, anche 1’ seta verilica si svolge icaito iall’ariulis lOtr o a’nmanl n’i sec0iìd il binai o’ oggetti e delle proposizioni costmteiemm ti e cd h , senza scende re a si ndacare la i isprmiier za del plinio gruppo iii pr’posil’icilIi all’insieme dei dati la e è in gradct empirici utilizzabili, in a silo cali trillando se quella di ccnferniare li ne’lla pI’op’H zmone stahitmta t,al calcolo ormaimiario, In quanto si e c’rilie i il cah’ob colli’ tale’ e’ nomi la s’ei un e mpiric i lelle ed ‘ii quant le i a ilutazi mi cli roposi7’On su cui ssc si ranpi entrano nel proccd imemito no i sono altro che uromncnti pau tie olari puo concludere clic’ la e critica e meramente tormuale, di tale calcoli), (‘li in termini giuridici, che il e’on ti cibo sul gui cli zio cli lotto itOli si limita simuiii’u’’ t,i Lgicltu ‘mtr’i n’i une’u il” ‘bl glimbi io stessi ‘, « “ ‘ , , dea procedimento con c’ui il giudice’ fom’nimmlci l’ipot”si sul frit tu e dtO Cr mie a in i orno ad essa il pi OCi ) cone i Cìd li unto I e ìlcire di grobal A ti logica che in questo modo e iene attribuito alla r ‘ip)niu ntazionc leI latte compiuta dal giudice appresenta la ius a a del sue cor e’ nieuto razionale sul fatto e, couie si e e’isto, tale misura e ouget tie o mente determinata e fua’oialmnelt te e eri li’aidle segue umi h Poiché anche i:i scelta tra le’ ne entnali diverse’ criterio ogget ti vo. nel semaso che’ dea iva d ril cori trc cn io trri i i versi t si itt ihcnsee i alle e’ alori di eontei’mn’i che sulla base’ cli i lutazn e d 1 i e ailmelata rll irbitrar ma 05 mbilm e ne n e ne cue statuìsce g iramizia dell’i razionaLi 5 Iella s,’eltn s pia cii al essi si i stende la possihmuhita di mii, ,omtrc’jio cracait, ms hai I il eila tm quale si semitico. uanciie iii qiicratc cai, sdiui,O entraI’’ ml cu’u’ub It’cisic consiclerure ‘mole pi li l’ipcdesi e’ liii di se clIc’ il ,iitmdllee questione. ueahirmt’nl chi La attendibile’ 1 cioe’ c’cia u’isp’tts ai dati di cauuc’u’ms.) cui e peni e ltd cii ti rito ne ml pii alte) e ole i e’ di prob ibilit uc loomc e e le ìe ne 1’ 11 ‘ti ar I co etroll tir che le ( i e li ( I> r i t 5. conosce’ miei mrmeaite la qaicst e ne ilm la to, o ebb x eri, doO i ‘ ‘ 46 RIVISfA DI DIRITTO PR0(ESSUALE IL GIUDICE E LO SIORICO; ECC. necessario sostenert che essa non puo compiere il procedimento di crifica sopra desciitto senza iisalire alla conosccnza diritta dei dati empirici dal quali il giudice di merito ha tratto le ragioni del suo con— vir cimento, cioè che è necessario, per stabilire la validità del calcolo logico, ripctele l’esperienza empirica mediante la quale si compie a formulazione dei dati empirici nelle proposizioni che costit uiscono « e Poiché invece il controllo assume come presupposti di partenza tali proposizioni, senza risalire fino ai fatti che esse esprimono, ed in questo modo ne prendi in considerazione soltanto gli aspetti logici e semantici, e non il alore concreto e particolare di conoscenza (e non sa quindi oltre l’esanie delle loro caratteristich e formali), non si può dire che tale sindacato sì risol a nel riesame del merito dei giu dino di fatto. Oggetto dell analisi della Corte non sono i dati empirici che il giudice di merito ha acquisito, ma le propos izioni che egli ha rormulato in proposito e le conseguenze logiche che da queste ha dedotte cio mi sembra sufficiente a dimost rare la possibilità del controllo meramente logico sul ragionamento giudiziale Benche segua sostanzialmente lo schema concettuale sopra espo 5t() ri1u ardo alla sI ru ttur t logk a di i arati i i i ad utti so dei ragiona mento giudiziale sul fatto, l’iras i30) giunge a conclusioni opposte per quanto attiene alla possibilità del controllo di inera logicità sul giu dizio di fatto. In altre parole, egli applica il concet to di probabilità logica ePbrrat da Carnap allo scopo di iitdixiduare lo schema ogget tivo di tale giudizio come rapporto tra ipotesi ed evidenza utilizza bile, con la conseguenza, che pure diseende da qiiant ti si è dette sopra, che la decisione non puo pi ti essere considerata nè certa ne assoluta ne deduce però che, se si ipotizza il controllo di mera legicità sul tatto, lu dec’sione dil giudice di iriito sulla sufficienza della motivazione a giustificare il convincimento sarebbe insindaeabile, Tale conclusione e r otivata da eh, che, a suo parere, non & possib ile considerare con trollo di logicità il iiesame della scntcnza che si tondi su una nuova valutazione dei valori di prebabilita delle afferm azioni di fatto, sulla base di un’esperienza pi nt ampi i o divui sa il quella del giudici’ di ncrito I ‘argoi untazione è ci n la, ii I sCiis ci e, muta «do in qualche nitido l’cs idenna rilevante, la s critica d i aloni ifi probabilità non sarebbe pi u controllo di logicitò aia riesam e del merito , è però errata, in quanto non tiene conto del tatto che la Cassazione controlla il ragionamento dei giudice di merito sulla base degli tessi dati empirici h questi ha usato nel formulare il giudizio, Se si tiene questo fatture t . (( liti, 1 O5, Cii. J’ia iii,. 50 5,, 1, iuittenc i ispiri na la i ,tiv,’iaii, isafli t’i li, 465 nell’adeguata considerazione, mi sembra che la tesi che nega la pos ibiIità del controllo di logicità non sia piui sostenibile e si possa neo scere alla Corte il potere di sindacare l’adeguatezza della motivazione a giustificare la decisione in merito. Penso quindi che sia legittimo concludere affermando che, consi stendo il giudizio di fatto nella determinazione dei valori di proba bilità induttiva dell’ipotesi in base all’e’sidenza empirica utilizzabile, e risultando tali valori dal rapporto logico tm’a due gruppi d propo sizioni, sia perfettamente ammissibile un controllo formale sulla con gruenza reciproca di tali proposizioni, espressa in modo oggettivo dal grado di confernia di e h i Mi sembra mi Itre confermata, almeno per linee generali, la alidità metodologica del parallelo tra il giudice e Io storico, che si era all’inizio posta come ipotesi di lavoro MICHELE ‘rÀRuFpo dssistente nell Unmvcr,siia di Pavia i e i RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE FONDATA NEL 924 DA DIRE11A DA (;. LO’\S( 11, CAPPE1,LET’fl R Er I ,Ir ‘iV G A ii FIBL r i ‘IV I P & 1) () (AS/ IIIiIIV i I,EL N 1 90 Ao 1967 A EDITRICE DOTi S, E), PISPH i ii VoLu1F XXII (11 SERIE) CEDAM ‘III) G M1(HELI N FI I E, GRB%G’1i C. FI1{O ,HI). %lI’U\I,. t) NTONIO MIL ANI
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