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Capitolo 5
Moneta, interesse e reddito
Dornbusch, Fischer, Startz, Canullo, Pettenati, Macroeconomia 11e
Copyright © 2014 McGraw­Hill Education S.r.l.
Funzione di investimento
• Nel modello reddito-spesa del Cap.4 abbiamo ipotizzato
che gli investimenti fossero una variabile esogenamente
determinata: I  I
• In realtà, l’investimento è influenzato da diverse variabili,
tra cui la principale è il tasso di interesse (che si
determina sul mercato delle attività finanziarie):
generalmente le imprese per acquistare beni
d’investimento prendono denaro in prestito e maggiore è
il tasso di interesse, minore è la disponibilità a prendere
a prestito fondi.
• Ipotizziamo una funzione della spesa per investimenti
lineare (figura 5.1): I  I  bi
• I è la spesa per investimenti che verrebbe effettuata se
il tasso d’interesse fosse pari a 0; b>0 è la sensibilità
degli investimenti al tasso d’interesse i.
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Mercato dei beni e curva IS
• Il mercato dei beni è descritto dalla curva I-S
perché in equilibrio (uguaglianza tra domanda e
offerta) è caratterizzato dall’uguaglianza tra
investimento (I) e risparmio (S).
• La curva IS mostra la combinazioni fra tasso
d’interesse e livello di produzione per le quali il
mercato dei beni è in equilibrio.
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Domanda aggregata e curva IS
• La domanda aggregata AD, nell’ipotesi che ci si trovi in
economia chiusa (quindi con NX=0), ora comprende
anche la funzione di investimento:
AD  C  I  G  [C  cTR  c(1 t)Y] (I  bi)  G
 A c(1 t)Y  bi
dove la componente autonoma composta dalle variabili
esogene (indipendenti da Y e da i) è: A  C  cT R  I  G
• Per ricavare la curva IS occorre utilizzare la condizione
di equilibrio del mercato dei beni Y=AD:
Y  AD  A  c(1  t )Y  bi
da cui la curva IS:
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1
Y
( A  bi )   G ( A  bi )
1  c(1  t )
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Curva IS
Solitamente la curva IS viene rappresentata graficamente in un piano
cartesiano con il reddito Y sull’asse delle ascisse e il tasso d’interesse i
sull’asse delle ordinate; quindi è utile scriverla anche in funzione di i:
A
Y
i 
b  Gb
Costruzione della curva IS.
I punti E1 e E2 rappresentano due combinazioni
di tasso d'interesse e reddito in corrispondenza
delle quali il mercato dei beni è in equilibrio.”
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Curva IS - Pendenza
La curva IS ha pendenza negativa con coefficiente
angolare che dipende dalla sensibilità degli investimenti
alle variazioni del tasso d’interesse b e dal moltiplicatore
G
:
– all’aumentare di b la curva diverrà sempre più piatta (
b

orizzontale,
b=0 verticale): una piccola variazione
del tasso d’interesse inciderà fortemente sul reddito di
equilibrio se b è elevato;
– all’aumentare del moltiplicatore  G la curva diverrà
sempre più piatta; la politica fiscale, riducendo
l’aliquota fiscale t, può scegliere di far crescere il
moltiplicatore e quindi rendere la IS più orizzontale.
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"Effetto del moltiplicatore sulla pendenza della
curva IS.
Maggiore è il moltiplicatore αG, minore sarà
l'inclinazione della curva IS.”
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Curva IS - Posizione
L’intercetta della retta IS è determinata dal livello della
spesa autonoma A (e dalla sensibilità degli investimenti
alle variazioni del tasso d’interesse b).
– Un aumento (riduzione) della spesa autonoma (anche
dovuto ad una politica fiscale che modifichi G o TR)
sposta la retta in alto - a destra (in basso – a sinistra).
La traslazione orizzontale è pari al prodotto della
variazione della spesa autonoma A
per il
moltiplicatore  G .
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Spesa autonoma e posizione della curva IS.
Un incremento della spesa autonoma
determina lo spostamento verso destra
della curva IS.
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Funzioni della moneta
• Per ottenere il reddito di equilibrio occorre conoscere il tasso
d’interesse, che è una variabile monetaria, quindi occorre
considerare i mercati della moneta e delle attività finanziarie.
• La moneta è un bene comunemente accettato come mezzo di
scambio e pagamento.
• Deve avere come caratteristiche: facile trasferibilità,
conservabilità, divisibilità, stabilità di valore, omogeneità.
• Oltre a servire come mezzo di scambio, la moneta può avere
tre ulteriori funzioni: unità di conto, riserva di valore, mezzo di
pagamento differito.
• Nelle economie moderne si usa la carta moneta con valore
legale riconosciuto dallo Stato ed emessa dallo Stato o da un
istituto di emissione autorizzato dallo Stato, la Banca Centrale.
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Offerta e domanda di moneta
• Anche il mercato della moneta può essere rappresentato
sotto forma di domanda e di offerta.
• L’offerta nominale di moneta (M) è controllata dalla Banca
Centrale. Assumendone come dato il livello M
e
ipotizzando che nel breve periodo i prezzi siano costanti
al livello P , l’offerta reale di moneta risulta pari a M / P .
• La quantità di moneta domandata è determinata da tre
motivi:
– transazionale: per acquistare beni e servizi (funzione di
mezzo di scambio);
– precauzionale: per la possibilità di dover effettuare
pagamenti imprevisti (funzione di mezzo di scambio);
– speculativo: per allocare il portafoglio tra moneta e titoli
(funzione di riserva di valore).
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Motivo speculativo e
scelte di portafoglio
• La domanda di moneta speculativa è dovuta al fatto che le
persone che hanno ricchezze possono detenerle,
semplificando l’analisi, sotto forma di:
– moneta;
– titoli: attività fruttifere di interessi, reali o finanziarie (azioni,
obbligazioni, immobili, terreni…).
• La decisione di portafoglio si basa sul fatto che l’investitore
vuole detenere l’attività che offre il rendimento più alto ma,
dato che il rendimento dei titoli è incerto, si può dimostrare
come sia ottimale diversificare il portafoglio.
• Un incremento del rendimento atteso dei titoli, aumentando il
costo opportunità di detenere moneta, riduce la domanda
speculativa di moneta.
• Un incremento dell’incertezza-rischio dei titoli accresce la
domanda speculativa di moneta.
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Mercato della moneta e
mercato dei titoli
• Il vincolo di bilancio patrimoniale implica che la
domanda reale di titoli DB e la domanda reale di moneta
L devono essere uguali alla ricchezza finanziaria reale
WN/P: L + DB = WN/P
• La ricchezza finanziaria reale è composta dalla moneta
in termini reali (M/P) e dall’offerta di titoli in termini reali
SB: WN/P = M/P + SB
• L’equilibrio è quindi dato da: L + DB = M/P + SB
• Riordinando i termini: (L - M/P) + (DB – SB) = 0
• Il vincolo sulle attività totali implica che quando il mercato
della moneta è in equilibrio (L=M/P) anche il mercato dei
titoli è in equilibrio (DB=SB).
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Domanda di moneta
• La domanda di moneta transazionale e precauzionale
kY che
può essere formalizzata con l’espressione Lcon
T  k>0
indica la sensibilità della domanda reale di moneta al
livello del reddito.
• La domanda di moneta speculativa può essere
formalizzata come LS  L  hi
con h>0 che indica la
sensibilità della domanda di moneta al tasso di interesse
e L che indica la ricchezza che gli operatori vorrebbero
in liquidità se il tasso di interesse fosse zero.
• La domanda di moneta può essere espressa come
soma delle due precedenti componenti:
L  LT  LS  kY  L  hi
• La domanda reale di moneta cresce col livello del reddito
(motivo transazionale) e diminuisce all’aumentare del
tasso d’interesse (motivo speculativo).
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Mercato monetario e curva LM
• Il mercato della moneta è definito anche L-M perché in
equilibrio è caratterizzato dall’uguaglianza tra domanda
di moneta (L) e offerta di moneta (M).
• La curva LM mostra le combinazioni fra tasso d’interesse
e livello di produzione per le quali il mercato monetario è
in equilibrio.
• Per ricavare la curva LM occorre quindi uguagliare
l’offerta e la domanda di moneta: M
P
 kY  L  hi
1
M
• Oppure, equivalentemente: i   kY  L 
h
P
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


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Costruzione della curva LM.
I punti E1 e E2 rappresentano
combinazioni di tasso d'interesse
e reddito per le quali il mercato
della moneta è in equilibrio.
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Pendenza della LM
• La LM ha pendenza positiva perché un aumento del
reddito accresce la domanda di moneta e, affinché
rimanga uguale all’offerta che è data, occorre un aumento
del tasso di interesse che induca i risparmiatori a investire
in titoli riducendo le scorte monetarie speculative.
• Più la domanda di moneta è sensibile al reddito (k alto) e
meno è sensibile al tasso di interesse (h basso), più
inclinata risulta la LM: data una variazione del reddito,
l’effetto sul tasso di interesse risulterà maggiore.
• Casi estremi:
– LM orizzontale: trappola della liquidità;
– LM verticale: caso classico.
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Posizione della LM
Un aumento (riduzione) dell’offerta reale di moneta,
provoca uno spostamento della curva LM verso il basso – a
destra (verso l’alto - a sinistra): in corrispondenza di
ciascun tasso di interesse, l’ammontare del reddito deve
essere più alto (basso) per far crescere (ridurre) la
domanda di moneta transazionale e riassorbire la maggiore
(minore) offerta di moneta oppure, equivalentemente, per
ogni livello di reddito il tasso d’interesse deve essere più
basso (alto) per indurre a detenere una maggiore (minore)
quantità di moneta speculativa.
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Un aumento dell'offerta di moneta
determina uno spostamento verso
destra della curva LM.
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LM e regola di Taylor
• La LM si ricava ipotizzando che la Banca Centrale decida l’offerta di
moneta.
• A volte le Banche Centrali si pongono obiettivi sul tasso d’interesse e
non sull’offerta di moneta.
• Taylor nel 1993 scrisse una regola che rappresentava le scelte della
Fed nel fissare il tasso d’interesse:
i  r *     (   *)   Y (Y  Y *)
e  Y sono coefficienti positivi: se il tasso d’inflazione atteso o il
reddito atteso è superiore a quello obiettivo, la Banca Centrale
aumenta il tasso d’interesse e viceversa.
• Poiché abbiamo ipotizzato prezzi dati, quindi assenza di inflazione,
possiamo applicare una regola semplificata del tipo:
•

i  r *  Y (Y  Y *)
• Anche in questo caso vi è una relazione positiva tra reddito e tasso
d’interesse, similmente alla LM che è positivamente inclinata.
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Equilibrio del mercato dei beni e
di quello monetario
• Affinché il sistema sia in equilibrio, occorre che sia il mercato
dei beni che quello monetario siano simultaneamente in
equilibrio. In Fig. 5.8 questo si ottiene nel punto E, intersezione
tra le due rette, nel quale si ha un reddito di equilibrio Y0 e un
tasso d’interesse di equilibrio i0.
• Il punto di equilibrio cambia quando si sposta la IS o la LM.
• Rispetto al Capitolo 4, quando si considerava solo il mercato dei
beni, un aumento della spesa autonoma fa sì crescere il reddito,
ma di un ammontare inferiore a
perché
 G A l’incremento del
reddito determina una maggiore domanda di moneta e, con
offerta di moneta costante, il tasso di interesse deve aumentare,
facendo perciò contrarre la spesa per investimenti e quindi
riducendo la variazione del reddito (Fig. 5.9).
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Trattazione analitica
• L’equilibrio IS-LM si trova analiticamente mettendo a
sistema le equazioni della IS e della LM:
– curva IS : Y   G ( A  bi ) [5]
– curva LM (ponendo per semplicità L  0 ):
1
M
i   kY   [14a]
h
P
• Sostituendo il tasso dall’equazione [14a] nella [5],
raccogliendo a sinistra dell’uguale i termini contenenti Y e
risolvendo rispetto al reddito, si ottiene:
h G
b G M
bM
Y
A
 A  
[15]
h  kb G
h  kb G P
h P
A
• Il reddito di equilibrio dipende dalle variabili esogene
e M / P : al crescere di queste, cresce Y.
• L’equazione [15] è l’espressione analitica della curva di
domanda aggregata AD; essa sintetizza la relazione ISLM, mettendo in rapporto Y con P e, poiché P è al
denominatore, la AD ha pendenza negativa.
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Curva di domanda aggregata.
I punti E1 e E2 rappresentano
combinazioni di reddito di
equilibrio (equilibrio IS-LM) e
livello dei prezzi.
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Moltiplicatore della politica
fiscale
• Per capire che impatto ha sul reddito una politica, ad
esempio, di aumento della spesa pubblica G (, occorre
A )
osservare nell’equazione [15] il moltiplicatore della
h
Y  G
politica fiscale
, dato
.
  che G
h  kb G
G
• Il moltiplicatore è inferiore a quello del Cap. 4 ( ), perché

h
1


1
 G h  kb G 1  kb G / h
• Il moltiplicatore tende a zero se h è molto piccolo (LM
verticale), mentre è uguale a  G se h tende all’infinito
(LM orizzontale).
• Il moltiplicatore si riduce all’aumentare di b e/o k, perché
elevati valori di tali parametri comportano la riduzione
dell’incidenza della spesa pubblica sul reddito.
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Moltiplicatore della politica
monetaria
• Indica l’entità dell’incremento (riduzione) del
reddito provocato da un incremento (riduzione)
dell’offerta reale di moneta.
Y
b
b G
  
( M / P ) h
h  kb G
• Più piccoli sono h e k più elevato risulta il
moltiplicatore (politica monetaria più efficace).
• Più grandi sono b e  G , più la IS è piatta e più il
moltiplicatore è elevato. Per b=0, la IS diviene
verticale e la politica monetaria risulta inefficace.
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