Radiol med (2007) 112:1117–1131 DOI 10.1007/s11547-007-0210-0 CARDIAC RADIOLOGY CARDIORADIOLOGIA Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients Varianti ed anomalie coronariche: metodologia di visualizzazione mediante TC a 64 strati e prevalenza in 202 pazienti consecutivi F. Cademartiri1,2 • R. Malagò2,3 • L. La Grutta2,4 • F. Alberghina2,4 • A. Palumbo1,2 • E. Maffei1 V. Brambilla5 • F. Pugliese2 • G. Runza4 • M. Midiri4 • N.R. Mollet2 • G.P. Krestin2 1 Dipartimento di Radiologia e Dipartimento Cuore, Imaging Cardiovascolare Non invasivo, Azienda Ospedaliera di Parma, Parma, Italy Dipartimento di Radiologia e Cardiologia, Erasmus Medical Center, Rotterdam, The Netherlands 3 Dipartimento di Radiologia, Università degli Studi di Verona, Verona, Italy 4 DIBIMEL, Sezione di Scienze Radiologiche, Università di Palermo, Palermo, Italy 5 Unità Operativa di Riabilitazione Cardiovascolare, Fondazione Don Gnocchi ONLUS, Parma, Italy Correspondence to: F. Cademartiri, Imaging Cardiovascolare Non Invasivo, Dipartimento di Radiologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Via Gramsci 14, I-43100 Parma, Italy, Tel.: +39-052-1703222, Fax: +39-052-1703630, e-mail: [email protected] 2 Received: 23 November 2006 / Accepted: 19 March 2007 / Published online: 13 December 2007 Abstract Riassunto Purpose. This paper aims to provide the tools for a complete anatomical evaluation of the coronary tree using 64-slice computed tomography (CT) and evaluate the prevalence of anatomical variants and anomalies in a population of 202 consecutive patients. Materials and methods. Two hundred and two patients with suspected coronary artery disease underwent 64-slice CT with a standard protocol. Two observers working in consensus evaluated and collected the data regarding anatomical variants and anomalies of the coronary vessels. Results. In the 202 consecutive patients, the prevalence of anatomical variants was: left dominant circulation (7%), absent left main (5%), presence of intermediate branch (17%), aortic origin of conus branch (13%) and circumflex origin of sinus node branch (15%). Coronary anomalies (origin and course, intrinsic and termination) showed an overall prevalence of 25%. Conclusions. CT is the ideal method for the three-dimensional evaluation of the coronary tree. Anatomical variants and anomalies of the coronary arteries are quite common and should be known and recognised promptly by the operators. Obiettivo. Fornire gli strumenti per una completa valutazione anatomica del circolo coronarico mediante TC a 64 strati e valutare la prevalenza di varianti ed anomalie in una popolazione di 202 pazienti consecutivi. Materiali e metodi. Duecentodue pazienti con sospetta malattia coronarica sono stati sottoposti a TC delle coronarie a 64 strati con protocollo standard. Due osservatori in consenso hanno valutato la presenza di varianti anatomiche e anomalie dei vasi coronarici. Risultati. Nei 202 pazienti consecutivi arruolati per lo studio la prevalenza delle varianti anatomiche è risultata: dominanza sinistra (7%), tronco comune assente (5%), presenza di ramo intermedio (17%), origine aortica del ramo del cono (13%), origine dalla circonflessa dell’arteria del nodo del seno (15%). Le anomalie coronariche di origine e decorso, intrinseche e di terminazione hanno mostrato una prevalenza complessiva del 25%. Conclusioni. La TC è uno strumento ideale per la valutazione tridimensionale del circolo coronarico. Le varianti e le anomalie coronariche sono un reperto molto comune che deve quindi essere riconosciuto agevolmente dall’operatore. Key words 64-slice CT • Coronary anatomy • Coronary artery variants • Coronary artery anomalies • Prevalence Parole chiave TC multistrato • Anatomia coronaria • Varianti delle arterie coronarie • Anomalie delle arterie coronarie • Prevalenza Introduction Introduzione Effectively visualising the coronary arteries is a challenge, not only due to their rapid movement during the cardiac cycle, but also because of their small diameter, their tortuous La visualizzazione delle arterie coronarie rappresenta una sfida non solo per il loro rapido movimento durante il ciclo cardiaco, ma anche per il calibro ridotto, il decorso tortuo1117 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients course and the intrinsic anatomical variability of the area. State-of-the-art multislice computed tomography (MSCT) with 64-slice CT scanners has placed the noninvasive assessment of the coronary arteries in routine clinical practice thanks to the high performance and accuracy of the technique [1, 2]. Coronary artery anomalies are present at birth, and only a small percentage of them appear in the early years of life. Most anomalies are discovered by chance during coronary angiography or are simply a postmortem finding. Nonetheless, some anomalies can manifest with symptoms such as angina pectoris, myocardial infarct, syncope, arrhythmias or even cardiac arrest with sudden death. Recognising coronary artery anomalies is therefore important for correct diagnosis and treatment of patients, whether or not they are affected by atherosclerosis. The literature contains numerous descriptions of coronary artery anomalies based on conventional coronary angiography (CA) but still very few based on MSCT, and the latter are mostly review articles or case reports [3–5]. The introduction of the technique allows a different anatomical approach that could change the perception of these variants. The aim of this study was to describe the prevalence of coronary artery variants and anomalies in a consecutive population of patients studied with CT coronary angiography (CTCA). so e l’intrinseca variabilità anatomica nella vascolarizzazione di questo distretto corporeo. Apparecchiature di tomografia computerizzata multistrato (TCMS) allo stato dell’arte, ovvero a 64 strati, consentono di collocare la valutazione non invasiva delle arterie coronarie nella routine clinica in virtù delle elevate prestazioni ed accuratezza della metodica [1, 2]. Le anomalie delle arterie coronariche sono presenti alla nascita ma solo una piccola percentuale di esse si rende manifesta nei primi anni di vita. Gran parte di esse infatti viene scoperta per caso durante l’angiografia coronarica o rappresenta addirittura solamente un puro reperto autoptico. Ciò nonostante alcune di esse possono manifestarsi con sintomi come angina pectoris, infarto miocardico, sincope, aritmie più o meno severe o addirittura arresto cardiaco configurando il quadro di morte improvvisa. Il riconoscimento di anomalie coronariche è importante quindi per una diagnosi appropriata e per il trattamento del paziente, sia esso affetto o meno da malattia aterosclerotica. Nella letteratura esistono delle descrizioni delle anomalie coronariche basate sulla AC mentre ne esistono ancora poche basate sulla TCMS, peraltro per lo più costituite da revisioni della letteratura o descrizione di singoli casi particolarmente significativi [3–5]. L’introduzione di questa tecnologia consente un diverso approccio anatomico che può mutare la percezione di queste varianti. Pertanto lo scopo di questo lavoro è quello di fornire una prevalenza di varianti ed anomalie coronariche in una popolazione consecutiva di pazienti sottoposti ad angiografia coronarica TC (AC-TC). Materials and methods Two hundred and two consecutive patients (146 men, 56 women, mean age 60 ± 11 years, range 21–83) with suspected coronary artery disease and already scheduled for conventional CA underwent CTCA before CA in the context of a validation study of CTCA. Only patients with a sinus rhythm who had never undergone percutaneous angioplasty or bypass surgery and who were capable of holding their breath for 12 s were included in the study. Patients with absolute contraindications to the intravenous administration of iodinated contrast material (e.g. known allergy, renal failure or thyroid disorder) were excluded. The ethics committee in our department approved the study protocol, and all patients provided informed consent. Patient preparation Patients with a heart rate (HR) greater than 65 beats per minute (bpm) were administered 45 munutes before examination, in the absence of contraindications, a single oral dose of 100 mg metoprolol tartrate (Selokeen, AstraZeneca Pharmaceutics). Patients with an HR above 75 bpm received an additional oral dose of 1 mg lorazepam (Temesta, WyethAyerst). Scan protocol and image reconstruction A 64-slice scanner (Sensation 64, Siemens, Forchheim, Ger1118 Materiali e metodi Duecentodue pazienti consecutivi (146 maschi, 56 femmine, età media 60±11 anni, range 21–83 anni) con sospetta malattia coronarica e già indirizzati a coronarografia convenzionale (AC) sono stati sottoposti ad angiografia coronarica TC (AC-TC) preliminarmente all’esecuzione della AC nell’ambito di studi di validazione della metodica. Solo i pazienti con ritmo sinusale, mai sottoposti ad angioplastica percutanea o ad intervento chirurgico per il posizionamento di by-pass e capaci di trattenere il respiro per almeno 12 secondi, sono stati inclusi nello studio. I pazienti nei quali esistevano delle controindicazioni assolute alla somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto iodato (ad esempio allergia nota, insufficienza renale o disordini tiroidei) sono stati esclusi dallo studio. Il comitato etico del nostro dipartimento ha approvato il protocollo di studio e tutti i pazienti hanno fornito un consenso informato. Preparazione del paziente Ai pazienti con una frequenza cardiaca (FC) superiore a 65 battiti per minuto (bpm) è stata somministrata, 45 minuti prima della scansione, se non presenti delle controindicazioni, una singola dose orale di 100 mg di metoprololo tartrato (Selokeen, AstraZeneca Pharmaceutics). Ai pazienti con una frequenza cardiaca superiore a 75 bpm è stata somministra- F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients many) was used for the CT study. The study protocol involved a preliminary acquisition without intravenous iodinated contrast material to quantify coronary artery plaque. The parameters used for the two scans – (a) quantification of plaque and (b) CTCA – were: 1. Number of slices per rotation 32×2, gantry rotation time 330 ms, table feed 6 mm/rotation (pitch 0.2), 120 kV, 150 mAs. Images were reconstructed with the following parameters: effective slice thickness 3 mm, reconstruction increment 1.5 mm, field of view (FOV) 150–180 mm, dedicated convolution kernel for the calcium score. The time windows were positioned at 60% of the RR interval 2. Number of slices per rotation 32×2, slice thickness 0.6 mm, gantry rotation time 330 ms, table feed 3.84 mm/rotation (pitch 0.2), 120 kV, 900 mAs. The images were reconstructed with the following parameters: effective slice thickness 0.6–0.75 mm, reconstruction increment 0.4 mm, FOV 150–180 mm, medium-smooth convolution kernel. Prospective modulation of the X-ray tube was not used. Patients were administered 100 ml of iodinated contrast material (Iomeprol, Iomeron 400, Bracco, Milan, Italy) with an automatic injector at 5 ml/s (Stellant, MedRad, Pittsburgh, PA, USA) connected to a 20-Gauge cannula positioned in an antecubital vein. The bolus tracking technique was used to optimise enhancement of the coronary arteries (CARE bolus, Siemens, Forchheim, Germany). Angiography-scan data were obtained during a single breath-hold (9–12 s). Dedicated software (WinDose, Institute of Medical Physics, Erlangen, Germany) was used to calculate the radiation dose during the angiographic scan (mean value 15.2 mSv for women and 21.4 mSv for men). Retrospective reconstructions were performed based on the electrocardiogram (ECG) signal to obtain an image quality not affected by motion artefacts in the end-diastolic and end-systolic phases. Coronary angiography (CA) CA was performed within 2 weeks of the CTCA. Cardiac catheterisation and CA were performed with standard protocols, with “spider-view” projections, right anterior oblique (RAO) for the left coronary artery and left anterior oblique (LAO) for the right coronary artery. Multiple projections of the individual single coronary arteries were stored on CDROM. A single observer unaware of the CTCA results identified the coronary segments using a 17-segment modified American Heart Association classification. ta per via orale una dose addizionale di 1 mg di lorazepam (Temesta, Wyeth-Ayerst). Protocollo di scansione e ricostruzione delle immagini Per lo studio mediante TC è stato utilizzato uno scanner a 64 strati (Sensation 64, Siemens, Forchheim, Germania). Il protocollo di studio prevede l’esecuzione prima della scansione contrastografica una acquisizione senza somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto iodato mirata alla quantificazione del calcio coronarico. I parametri utilizzati per le due scansioni: a) quantificazione del calcio e b) angiografia delle coronarie, sono stati, rispettivamente: 1. Numero di strati per rotazione 32×2, tempo di rotazione del gantry 330 ms, avanzamento/rotazione 6 mm (pitch 0,2), voltaggio del tubo radiogeno kV 120, potenza del tubo radiogeno mAs 150. Le immagini sono state ricostruite con i seguenti parametri: spessore di strato effettivo 3 mm, incremento di ricostruzione 1,5 mm, campo di vista (FOV) 150–180 mm, filtro di convoluzione dedicato per il calcium score. Le finestre temporali sono state posizionate al 60% dell’intervallo RR. 2. Numero di strati per rotazione 32×2, spessore di strato 0,6 mm, tempo di rotazione 330 ms, avanzamento per rotazione 3,84 mm (pitch 0,2), voltaggio del tubo radiogeno 120 kV, potenza del tubo radiogeno 900 mAs, spessore di strato effettivo ricostruito 0,6–0,75 mm, incremento di ricostruzione 0,4 mm, campo di vista (FOV) 150–180 mm, filtro di convoluzione medium-smooth. Non è stata utilizzata la modulazione prospettica del tubo radiogeno. Sono stati somministrati 100 ml di mezzo di contrasto iodato (Iomeprol, Iomeron 400, Bracco, Milano) alla velocità di 5 ml/s mediante iniettore automatico (Stellant, MedRAD, Pittsburgh, USA) collegato ad un’agocannula da 20 Gauge preventivamente posizionata in una vena antecubitale. Allo scopo di ottimizzare l’opacizzazione dei vasi arteriosi coronarici è stata utilizzata la tecnica del bolus-tracking (CARE bolus, Siemens, Forchheim, Germania). I dati della scansione angiografica sono stati ottenuti durante una singola inspirazione (durata 9–12 secondi). Utilizzando un software dedicato (WinDose, Istituto di Fisica Medica, Erlangen, Germania) è stata calcolata la dose di radiazioni ionizzanti alla quale i pazienti sono stati esposti durante la scansione angiografica (valore medio 15,2 mSv per le donne e 21,4 mSv per gli uomini). Sono state effettuare delle ricostruzioni retrospettive basate sul segnale ECG per ottenere una qualità dell’immagine priva di artefatti da movimento in fase telediastolica e tele-sistolica. Angiografia coronarica (AC) Data collection and statistical analysis All examinations judged to be of insufficient quality by two observers were excluded from the sample. All examinations were analysed on an off-line dedicated workstation using all the available applications (Viewing, 3D, InSpace, Circulation) to achieve an accurate assessment. The observers obtained multiplanar reconstructions (MPR), curved multiplanar reconstructions (cMPR), maximum intensity projec- L’AC è stata eseguita entro 2 settimane dall’AC-TC. La tecnica di cateterizzazione cardiaca e l’esecuzione dell’angiografia coronarica sono state eseguite seguendo i protocolli standardizzati, ottenendo in particolare le proiezioni “spider view”, OAD per la arteria coronaria sinistra e OAS per l’arteria coronaria destra. Le multiple proiezioni ottenute delle singole arterie coronarie sono state archiviate su CD-ROM. Un singolo osservatore, non a conoscenza dei risultati 1119 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients tions (MIP) and volume rendering (VR) images for all patients, thus guaranteeing an overview of the coronary anatomy for the identification of all segments of the coronary tree. The following criteria were assessed: coronary artery dominance (vascularisation with dominance of the right coronary artery (RCA), prevalence of the left coronary artery (LCA), or codominant circulation), anatomical variants (Table 1), main left (length <1 cm, 1–2 cm, >2 cm or absent), intermediate branch (present vs. absent), number of diagonal branches (0, 1, 2 or more than 2), number of marginal branches (0, 1, 2 or more than 2), origin of the conus branch (from the RCA, from the ostium of the RCA, from the aorta, not visualised) and the presence and number of septal branches. The same observers also assessed the presence of coronary anomalies on the basis of the type of origin and course, whether they were intrinsic to the coronary itself, or terminal. Data are expressed in absolute numbers and percentages of the total findings. Results All examinations proved to be of diagnostic quality and appropriate for assessment. Assessment of coronary artery dominance: 87% of cases were right dominant, 7% were left dominant and were 6% codominant (Figs. 1–3). Analysis of anatomical variants: Tables 2 and 3 show a broad dispersion in the incidence of diagonal and marginal branches, which underlines the variability of the anatomy of the distal coronary branches (Fig. 4). The main LCA was not identified in ten cases (5%) because of its division at the origin. In 89% of cases, the length of the main LCA was less than 2 cm. In 35 cases (17%), the main LCA gave rise not only to the circumflex (Cx) and left anterior descending (LAD) arteries, but also to an intermediate branch (Figs. 5 and 6). The proximal tract of the RCA was the origin of the right conus branch in 59% of cases and the origin of the sinuatrial nodal branch in 64% of cases. The dell’AC-TC, ha identificato i segmenti coronarici utilizzando una classificazione in 17 segmenti modificata rispetto a quella fornita dall’American Heart Association. Raccolta dati ed analisi statistica Due osservatori in consenso hanno escluso dal campione tutti gli esami la cui qualità è stata giudicata insufficiente da entrambi i lettori. Tutti gli esami sono stati analizzati su piattaforma di lavoro dedicata off-line utilizzando tutte le applicazioni disponibili (Viewing, 3D, InSpace, Circulation) per raggiungere una valutazione accurata. Di tutti i pazienti gli osservatori hanno ottenuto immagini MPR, MPR curvilinee, MIP e VR per garantire una panoramicità dell’anatomia coronarica e per identificare tutti i segmenti dell’albero coronarico. È stato valutato il bilanciamento della vascolarizzazione (vascolarizzazione con dominanza del circolo coronarico dipendente dall’arteria coronaria destra, prevalente dalla arteria coronaria sinistra, oppure vascolarizzazione bilanciata), le varianti anatomiche (Tabella 1): tronco comune (lunghezza: <1 cm, 1–2 cm, >2 cm, o tronco comune assente), ramo intermedio (presente vs. assente), numero di rami diagonali (0, 1, 2, o più di 2), numero di rami marginali (0, 1, 2, o più di 2), origine del ramo del cono (dalla coronaria destra, dall’ostio della coronaria destra, dall’aorta, non visualizzato), origine del ramo per il nodo del seno (dalla coronaria destra, dalla coronaria sinistra, entrambe, non visualizzato), presenza e numero di rami settali. Gli stessi osservatori hanno infine valutato in consenso anche la presenza di anomalie coronariche sulla base della tipologia: di origine e decorso, intrinseche alla coronaria stessa, di terminazione. I dati sono stati espressi come prevalenze in numero assoluto e percentuale sul totale dei reperti descritti. Risultati Gli esami sono risultati tutti di qualità diagnostica e adatti alla valutazione. Table 1 Main anatomical variants of the coronary tree Tabella 1 Principali varianti anatomiche dell’albero coronarico Main anatomical variants Type Principali varianti anatomiche Tipo Coronary dominance Origin of the conus branch artery Right, left, mixed RCA; RCA ostium; aorta RCA; CX; both pathways are present Early PDA; double PDA 1–2 cm; <1cm; >2cm Single or double 1–2, >2 1–2, >2 Dominanza coronarica Destra; sinistra; bilanciata ACD; ostio ACD; aorta ACD; ACX; entrambe le vie presenti Emergenza precoce; doppia ADP 1–2 cm; <1 cm; >2 cm Singolo o doppio 1–2, >2 1–2, >2 Origin of the sinus node artery PDA variants LM lenght Intermediate branch Number of diagonal branches Number of marginal branches RCA, right coronary artery; Cx, circumflex artery; LM, left main; PDA, posterior descending artery 1120 Origine arteria del cono della polmonare Origine arteria del nodo del seno Varianti ADP Lunghezza del TCS Presenza di un ramo intermedio Numero di rami diagonali Numero di rami marginali ACD, arteria coronarica destra; ACX, arteria circonflessa; TCS, tronco comune sinistro; ADP, arteria discendente posteriore F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients a b d c e f Fig. 1a-f Coronary anatomy displayed with multislice computed tomography. Volume rendering (VD) (a-c) and maximum intensity projection (MID) (d,f) images according to American Heart Association scheme (e). Fig. 1a-f Arterie coronarie visualizzate mediante TC multistrato, Volume Rendering (a-c) e maximum intensity projection (d,f) secondo lo schema della American Heart Association (e). a b Fig. 2a,b Right (a) and left (b) coronary dominance. Fig. 2a,b Dominanza coronarica destra (a) e sinistra (b). 1121 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients 87% 7% 6% Right Destra Left Sinistra Co -dominant Bilanciata Fig. 3 Distribution of coronary dominance. Fig. 3 Distribuzione della dominanza coronarica. – Valutazione del bilanciamento della vascolarizzazione: nell’87% dei casi la dominanza è risultata prevalente destra, nel 7% sinistra e nel 6% bilanciata (Figg. 1–3). – Analisi delle varianti anatomiche: dalle Tabelle 2 e 3 si osserva come l’incidenza di presentazione dei rami diagonali e marginali dimostra un’ampia dispersione che sottolinea la variabilità dell’anatomia dei rami distali coronarici (Fig. 34). Il tronco comune sinistro non sia stato identificato in 10 casi (5%) a favore di una origine divisa della coronaria sinistra. Nell’89% dei casi il tronco comune aveva una lunghezza inferiore ai 2 cm. In 35 casi (17%) il tronco comune ha dato origine non solo all’arteria circonflessa e all’arteria discendente anteriore, ma anche ad un ramo intermedio (Figg. 5, 6). Il ramo dell’arteria del cono ha mostrato nel 59% dei casi un’origine dal tratto prossimale della coronaria destra, analogamente al ramo per il nodo seno-atriale (64%). I rami settali sono stati visualizzati nell’89% dei pazienti. – Analisi delle anomalie coronariche: le anomalie dell’albero coronarico riscontrate nella nostra popolazione comprendono 51 casi pari al 25% dei pazienti osservati. Alcuni pazienti presentano multiple anomalie così ripartite e riassunte in Tabella 4: 1. anomalie di origine e decorso sono state osservate in 26 (13,9%) pazienti, rappresentando una percentuale rilevante tra le anomalie osservate ed in accordo con i dati Table 2 Prevalence of anatomical variants of the main coronary vessels Anatomical variants Size or number Number Percentage Left main (104±50 mm, mean) <1 cm 1–2 cm >2 cm Absent 96 84 12 10 47.5 41.5 6 5 1 2 >2 35 49 101 52 17 24 50 26 1 2 >2 75 94 33 37 47 16 Intermediate branch Number of diagonal branches Number of marginal branches Tabella 2 Prevalenza varianti anatomiche nei vasi principali Varianti anatomiche Dimensioni o numero Numero Percentuale Tronco comune (media 104±50 mm) <1 cm 1–2 cm >2 cm Assente 96 84 12 10 47,5 41,5 6 5 1 2 >2 35 49 101 52 17 24 50 26 1 2 >2 75 94 33 37 47 16 Ramo intermedio Numero di diagonali Numero di marginali 1122 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients Table 3 Prevalence of anatomical variants of the minor coronary vessels Anatomical variants Location Number Percent Origin of the conus branch RCA Ostium of the RCA Aorta NA RCA CX RCA/CX Not assessablr 119 53 26 4 129 30 21 22 180 59 26 13 2 64 15 10 11 89 Origin of the sinus node branch Septal branches RCA, right coronary artery; CX, circumflex artery; NA, not assessable Tabella 3 Prevalenza varianti anatomiche nei vasi minori Varianti anatomiche Sede n % Origine del ramo del cono ACD Ostio ACD Aorta NV ACD ACX ACD/ACX NV 119 53 26 4 129 30 21 22 180 59 26 13 2 64 15 10 11 89 Origine del ramo per il nodo SA Rami settali ACD, arteria coronaria destra; ACX, arteria circonflessa; NV, non visualizzato a b c d e f Fig. 4a-f Variable number and course of diagonal (a-c) and marginal branches (d-f). Fig. 4a-f Numero e decorso variabile di rami diagonali (a-c) e marginali (d-f). 1123 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients septal branches were visualised in 89% of cases. – In the analysis of coronary anomalies, we encountered 51 cases of anomalies of the coronary tree, a figure equivalent to 25% of the patients observed. Several patients presented multiple anomalies as summarised in Table 4: 1. Anomalies of the origin and course were observed in 26 (13.9%) patients, which is a significant percentage of the anomalies observed and is in agreement with the literature (Fig. 7) 2. Myocardial bridging or intramyocardial courses were observed in 28 patients (several patients presented multiple bridging), with a prevalence in our population of 12.8% (Fig. 8) 3. Coronary aneurysms were seen in four patients (2%) (Fig. 9) a b riportati in letteratura (Fig. 7); 2 i ponti miocardici o decorsi intramiocardici sono stati descritti in 28 pazienti (alcuni pazienti presentano multipli ponti); il valore percentuale di prevalenza nella nostra popolazione risulta del 12,9% (Fig. 8); 3. aneurismi coronarici in 4 pazienti (2%) (Fig. 9); 4. anomalie di terminazione delle coronarie con decorso anomalo in 1 paziente (0,5%). Discussione La TCMS è in grado di visualizzare con efficacia l’anatomia complessa e variabile delle arterie coronarie sfruttando le tec- c Fig. 5a-c The intermediate branch (arrowhead) courses along the anterior wall of the left ventricle with a variable pattern. Fig. 5a-c Il ramo intermedio (testa di freccia) decorre sulla parete antero-laterale del ventricolo sinistro con aspetto variabile. a b c Fig. 6a-c Separate origin of the left anterior descending artery and circumflex artery might cause technical difficulties during coronary angioplasty due to poor visualisation (a). Multiplanar reformatting (MPR) (b) and volume rendering (VR) (c) images. Fig. 6a-c L’origine separata della ADA e della ACX può causare difficoltà tecniche durante la AC a causa della non ottimale visualizzazione (a). Rappresentazione mediante MPR (b) e VR (c). 1124 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients Table 4 Prevalence of coronary anomalies Coronary anomalies Origin and course Intrinsic Myocardical Bridging Aneurysm Termination Total Single Associated Number Percentage of population 19 7 26 13.9 22 3 0 44 6 1 1 7 28 4 1 51 12.9 2 0.5 25 Tabella 4 Prevalenza anomalie coronariche Anomalie coronariche Singole Associate Numero % popolazione Origine e decorso Intrinseche Ponti miocardici Aneurismi Terminazione Totale 19 7 26 13,9 22 3 0 44 6 1 1 7 28 4 1 51 12,9 2 0,5 25 4. Termination anomalies of the coronary arteries with an anomalous course were identified in one patient (0.5%) Discussion MSCT is able to effectively visualise the complex and variable anatomy of the coronary arteries by exploiting postprocessing techniques, thus providing valuable support to interventional cardiologists and heart surgeons [6–15]. The anatomical variants of the coronary tree are in fact extremely numerous and common (Table 1) [16–19]. A wide variety of criteria have been published in the literature to classify and indicate coronary artery anomalies. On the basis of the most recent published data obtained with CA, normal is defined as any morphological characteristic of the coronary circulation observed in more than 1% of a nonselected sample. A normal variant, therefore, is a characteristic observed in more than 1% of the same sample, whereas an anomaly is a condition observed in less than 1% [20]. Coronary dominance indicates which system of coronary arteries supplies the inferolateral aspect of the left ventricle [21]. In 80%–90% of the population the posterior descending artery (PDA) is a branch of the RCA and runs from the base of the heart to the apex in a mirror image of the LAD. In right coronary dominance the RCA gives rise to a right posterolateral (RPL) branch, which crosses the posterior interventricular sulcus and continues on the left side to supply the dorsal aspect of the left ventricle. The RPL branch can become particularly important when the CX is occluded, because it may be able to supply the entire posteroinferior aspect of the left ventricle. When coronary dominance is leftsided, the CX continues up to the crux (junction of the atrioventricular groove and the posterior interventricular sulcus), giving rise to the left posterolateral (LPL) branch and the PDA (Fig. 2). In a small percentage of cases, domi- niche di post-processing, fornendo un valido supporto ai cardiologi interventisti e ai cardiochirurghi [6–15]. Le varianti anatomiche dell’albero coronarico sono peraltro estremamente numerose e frequenti (Tabella 1) [16–19]. Esistono in letteratura numerosi criteri per classificare ed indicare le anomalie coronariche; basandoci sui dati più recenti ritrovati nella letteratura, peraltro ottenuti da casistiche di angiografia coronarica; viene definita normale qualsiasi caratteristica morfologica del circolo coronarico osservata in più dell’1% in un campione non selezionato; variante normale, una caratteristica osservata in più dell’1% dello stesso campione; anomalia una condizione osservata in meno dell’1% [20]. La dominanza coronarica indica quale sistema di vasi coronarici vicaria il flusso sanguigno verso la parete infero-laterale del ventricolo sinistro [21]. Nell’80%–90% della popolazione la ADP è un ramo della ACD e corre dalla base del cuore fino all’apice in modo speculare alla ADA. Quando la dominanza coronarica è del sistema destro la ACD dà origine un ramo postero-laterale destro (PLd), che attraversa il solco interventricolare posteriore e continua sul lato sinistro per la vascolarizzazione della parete dorsale del ventricolo sinistro. Il ramo PLd può diventare di importanza notevole quando la ACX è occlusa, poiché può essere in grado di sostenere la vascolarizzazione della parete postero-inferiore del ventricolo sinistro. Quando la dominanza coronarica è del sistema sinistro la ACX prosegue fino alla crux (ossia il punto di incontro tra il solco inter-ventricolare posteriore e quello atrio-ventricolare posteriore) dando origine al ramo postero-laterale sinistro (PLs) ed alla ADP (Fig. 2). In una piccola percentuale di casi la dominanza è mista con un pattern di vascolarizzazione intermedio. Dai dati ottenuti nella nostra analisi emerge una stretta concordanza con quanto riportato in letteratura, ovvero una prevalenza nella dominanza destra. Il primo ramo della ACD è l’arteria del cono che decorre sulla superficie antero-laterale del tratto di efflusso del ventricolo destro. In una percentuale di casi questo ramo origina in corrispondenza dell’ostio della ACD o addirittura separa1125 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients a c c d e f g h i Fig. 7a-i Anomalies of origin and course. Conventional angiogram (a), volume rendering (VR) (b) and maximum intensity projection (MIP) (c) images of a right coronary artery (RCA) arising from the left sinus of Valsalva with an interarterial course. Conventional angiogram (d), VR (e) and multiplanar reconstruction (MPR) (f) images of a left coronary artery arising from the RCA with a septal course. Conventional angiogram (g), VR (h) and curved MPR (i) images of a stented circumflex artery arising from the right sinus of Valsalva with a retroaortic course. Fig. 7a-i Anomalie di decorso e origine. AC (a), immagini VR (b) e MIP (c) di ACD con origine dal seno di Valsalva sinistro e decorso interarterioso. AC (d), immagini VR (e) e MPR (f) di ACS con origine dalla ACD e decorso settale. ACC (g), immagini VR (h) e cMPR (i) di ACX con origine dal seno di valsalva destro e decorso retroaortico, sottoposta a stent. nance is mixed with an intermediate vascularisation pattern. Data from our analysis show a strong agreement with the data reported in the literature, i.e. a prevalence of right dominance. The first branch of the RCA is the conus that runs on the anterolateral aspect of the right ventricular outflow tract. In 1% of cases, this branch arises from the ostium of the RCA or even separately from the ascending aorta. The second branch of the RCA is usually the sinus node artery. Alternatively, the sinus node is supplied by a proximal branch of the 1126 tamente dall’aorta ascendente. Il secondo ramo della ACD è di solito l’arteria del nodo del seno. In alternativa il nodo del seno viene vascolarizzato da un ramo prossimale della ACX, ed in alcuni casi entrambe le vie sono presenti. Altri rami per l’atrio e per il ventricolo destro si possono osservare lungo il decorso della ACD. In una piccola percentuale di casi l’ACD può dare origine anche ad un ampio ramo lungo il margine acuto del cuore fino a continuarsi con l’ADP (emergenza precoce dell’ADP). A volte, invece la ACD si triforca alla crux per dare origine a due rami (doppia ADP), per la vascolariz- F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients a b c d e f Fig. 8a-f Intrinsic coronary anatomy anomalies. Conventional angiogram (a), volume rendering (VR) (b) and maximum intensity projection (MIP) images (c) displaying an aneurysm of the circumflex artery. Myocardial bridging of mid-left anterior descending artery displayed by conventional angiogram during systole (d), VR (e) and MPR cross-section images (f). Myocardial bridging may be associated with myocardial ischemia. Fig. 8a-f Anomalie di anatomia intrinseca. Aneurisma della ACX in AC (a) e mediante ricostruzioni VR (b) e MIP (c). Ponte miocardico del tratto medio della ADA visualizzato durante la sistole in AC (d) e mediante ricostruzioni VR (e) e MPR (f). I ponti miocardici possono determinare ischemia miocardica. a b Fig. 9a,b Abnormal termination. Coronary fistula from the left anterior descending artery to right ventricle with volume rendering (a) and maximum intensity projection images (b). This anomaly causes right ventricle volume overload. Fig. 9a,b Anomalie di terminazione. Fistola coronarica tra la ADA ed il ventricolo destro mediante ricostruzioni VR (a) e MIP (b). Questa anomalia determina scompenso di tipo destro. 1127 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients Cx, and in some cases, both are present. Other branches for the atrium and the right ventricle can be observed along the course of the RCA. In a small percentage of cases, the RCA can give rise to a wide branch along the acute margin of the heart, which continues with the PDA. Sometimes, however, the RCA can trifurcate at the crux, giving rise to two branches (double PDA) for the supply of the base of the heart and an RPL branch for the supply of the dorsal aspect of the left ventricle. The length of the main LCA is usually 1–2 cm, whereas lower values are very common and higher values more rare [22]. In one third of cases, the LCA trifurcates in the two above-mentioned branches and an additional branch known as the intermediate branch, the course of which lies between the LAD and the CX, on the anterolateral aspect of the left ventricle (Fig. 5). The diagonal branches of the LDA usually run towards the anterior aspect of the left ventricle. Their number and course are variable – at least one diagonal branch is usually present. The course and number of marginal branches of the CX are also quite variable (Fig. 4). According to published data on the findings of CA performed for suspected coronary obstructive disease, coronary artery anomalies are present in 1.3% of the general population [23–25]. A large number of anomalies regarding the origin and course of the coronary arteries has been described in the literature. Most of these anomalies have relatively little clinical significance and are simply incidental findings with no clinical consequences. The anomalies that prove to be haemodynamically significant, however, can lead to angina pectoris, syncope, arrhythmia, myocardial infarct or sudden death, as well as promote the onset and progression of coronary atherosclerosis or prove responsible for complications and technical difficulties during angioplasty and heart surgery. A coronary artery ectopically arising from the aorta should be suspected when during CA the coronary ostium cannot be seen within the sinuses of Valsalva. This anomaly could create problems during heart surgery, since the surgeon unaware of its anomalous course could mistakenly cut it. In addition, native coronary arteries are normally positioned at the origin of the aortic arch with an orientation of 120° and 150°, respectively. In patients with bicuspid aortic valve, the coronary arteries can have an orientation of 180°. In the event of the surgical repositioning of the valve or its substitution, it is important to be aware of this condition. Some anomalies are even defined “malignant” due to their pathological potential and are classified on the basis of their clinical relevance (benign; relevant when correlated with myocardial ischaemia; severe when associated with sudden death; critical when associated with coronary artery disease), thus facilitating management and follow-up [25]. Alongside this classification is an anatomical classification that divides coronary artery anomalies on the basis of origin [absence of the main LCA (Fig. 6), coronary artery arising from the opposite coronary sinus (Fig. 7)], course [interarterial, septal and retroaortic (Fig. 7)], intrinsic anatomy [aneurysms, myocardial bridging (Fig. 8)] and termination [fistulae (Fig. 9)] [4, 20]. The cases we observed included 1128 zazione della base del cuore, e ad un ramo PLd, per la vascolarizzazione della parete dorsale del ventricolo sinistro. La lunghezza del TCS è comunemente di circa 1–2 cm, anche se possono essere riscontrati valori inferiori (molto frequenti) o superiori (più rari) [22]. In un terzo dei casi la coronaria sinistra si triforca nei due rami sopra menzionati e in un ramo aggiuntivo definito “intermedio” che decorre in posizione intermedia tra ADA e ACX, sulla parete antero-laterale del ventricolo sinistro (Fig. 5). I rami diagonali della ADA si dirigono di norma verso la parete anteriore del ventricolo sinistro. Il loro numero e decorso è variabile; di solito è presente almeno un ramo diagonale. Anche i rami marginali della ACX presentano decorso e numero piuttosto variabili (Fig. 4). Secondo i dati riportati in letteratura, che si basano su reperti di angiografie coronariche eseguite per sospetta malattia ostruttiva coronarica, le anomalie coronariche coinvolgono circa l’1,3% della popolazione generale [23–25]. Un gran numero di anomalie di origine e decorso delle arterie coronarie è stato descritto in letteratura. La maggior parte di esse ha peraltro scarso significato clinico e rappresenta reperto occasionale senza risvolto clinico. Le anomalie che risultano invece emodinamicamente significative possono indurre angina pectoris, sincope, aritmia, infarto miocardico, morte improvvisa, favorire l’insorgenza e la progressione della malattia aterosclerotica coronarica o rendersi responsabili di complicanze e difficoltà tecniche durante angioplastica ed interventi di cardiochirurgia. L’origine ectopica di un’arteria coronaria dall’aorta ascendente deve essere sospettata quando, durante l’esecuzione di una coronarografia, non è possibile visualizzare l’ostio coronarico all’interno dei seni di Valsalva. Questa anomalia potrebbe creare problemi in caso di intervento chirurgico sul cuore. Il chirurgo, infatti, potrebbe erroneamente reciderla non conoscendone il decorso anomalo. Normalmente inoltre le arterie coronarie native sono posizionate all’origine dell’arco aortico con un orientamento di 120 e 150 gradi rispettivamente. Tra i pazienti con valvola aortica bicuspide, le coronarie possono assumere un orientamento a 180 gradi. In caso di riposizionamento chirurgico della valvola o di una sua sostituzione è importante conoscere questa condizione. Alcune anomalie vengono definite anche come “maligne” proprio per il loro potenziale patologico e sulla base della loro rilevanza clinica (benigne; rilevanti correlate ad ischemia miocardia; severe associate a morte improvvisa; critiche associate a malattia coronarica), facilitandone così la gestione ed il follow-up clinico [25]. A questa classificazione si può sovrapporre una classificazione anatomica che divide le anomalie coronariche sulla base dell’origine (assenza del tronco comune sinistro, Figura 6, coronaria con origine dall’opposto seno coronarico, Figura 7), del decorso (interarterioso, settale e retroaortico, Figura 7), dell’anatomia intrinseca (aneurismi, ponti miocardici, Figura 8), e della terminazione (fistole, Figura 9) [4, 20]. Tra i casi osservati emergono alcune di queste anomalie: la fistola coronarica è una anomalia coronarica in grado di determinare o predisporre ad un evento ischemico miocardico ed a scompenso cardiaco congestizio, in quanto, drenando nelle sezioni cardiache di destra, può determinare uno shunt sinistro- F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients several of these anomalies. Coronary fistula is a anomaly capable of causing or creating the predisposition for a myocardial ischaemic event and congestive heart failure in that drainage in the right cardiac sections can lead to left–right shunt with volume overload. An LCA ectopically arising from the pulmonary artery is thought to affect the survival of infants and in 90% of cases requires early surgical correction. This anomaly in adults is associated with myocardial ischaemia, a higher risk of coronary disease and volume overload. Coronary anomalies are a relatively frequent finding in the context of noninvasive coronary diagnostic imaging. Knowledge of the characteristics and consequences of different types of anomalies allows the radiologists to judge the finding appropriately. CA with MSCT, thanks to postprocessing techniques (MPR, cMPR, MIP, VR), provides clearer depiction of coronary anomalies than does conventional CA. CTCA has recently been considered an appropriate technique for assessment of a suspected coronary anomaly, on a par with magnetic resonance angiography [2]. Nonetheless, it needs to be emphasised that the performance of CTCA for suspected coronary anomaly or to exclude its presence should be carefully considered together with the cardiologist to avoid exposing a young patient to an excessive dose of ionising radiation. To date, conventional CA has been the technique of choice for the diagnosis of coronary artery anomalies. The diagnosis of coronary artery anomalies is very often established on the basis of the impossibility of finding the coronaries in their normal anatomical position, and therefore of characterising their ostium. In a few short years MSCT has modified the entire perception of coronary diagnosis by demonstrating the feasibility of a noninvasive approach. The diagnostic accuracy of this technique and its likely widespread use will bring to light the prevalence of coronary artery anomalies in different populations. The advantages of MSCT lie principally in its elevated diagnostic and anatomical accuracy. Indeed, the technique provides excellent spatial resolution with the possibility of performing MPR, MIP and VR. The complex and tortuous coronary anatomy can be easily depicted with MSCT. In our case series, we wanted to emphasise the importance of coronary variants and anomalies by demonstrating their prevalence in a broad population of consecutive patients treated at our tertiary referral centre. In our experience, the prevalence of coronary artery anomalies was 25% of cases (51/202), a much higher value than reported in the literature. This can, however, be explained by the fact that the centre where the examinations were performed is a tertiary referral centre for patients with cardiovascular disease. In addition, it should be borne in mind that the study population was not made up of a single ethnic group but was, rather, heterogeneous, as it included patients originating from other continents and with a different and currently unknown prevalence of coronary artery anomalies. Most of the coronary artery variants encountered had a minimal clinical risk, such as myocardial bridging, which was present in 12.9% of cases, a figure higher than in con- destro con sovraccarico di volume. L’origine ectopica dell’arteria coronaria sinistra dall’arteria polmonare sembra invece influenzare la sopravvivenza dei bambini portatori, e nel 90% dei casi, necessita di una correzione chirurgica precoce. Nell’adulto questa anomalia si può associare ad ischemia miocardica, ad un più elevato rischio di malattia coronarica e ad un sovraccarico cardiaco. Le anomalie coronariche sono un reperto relativamente frequente nel contesto dell’imaging diagnostico non invasivo coronarico. La conoscenza delle caratteristiche e delle conseguenze dei differenti tipi di anomalie permette al medico radiologo di giudicare in modo adeguato il reperto. L’angiografia coronarica con TCMS consente grazie alle tecniche di post-processing (MPR, cMPR, MIP, VR) una più chiara visualizzazione delle anomalie coronariche rispetto all’AC. La AC-TCMS è stata recentemente considerata come test appropriato per la valutazione di una sospetta anomalia coronarica, al pari della angiografia coronarica mediante risonanza magnetica [2]. Occorre, tuttavia, puntualizzare che l’indicazione all’esecuzione di una AC-TCMS per sospetta anomalia coronarica o per escluderne la presenza deve essere ben ponderata in cooperazione con il cardiologo, al fine di evitare ad un paziente di giovane età un’eccessiva esposizione a radiazioni ionizzanti. Sino ad oggi, la coronarografia convenzionale ha rappresentato la tecnica di riferimento per la diagnosi delle anomalie coronariche. La diagnosi di AC è stabilita, molto spesso, sulla base dell’impossibilità di trovare la coronaria nella normale sede anatomica e, quindi, di cateterizzarne l’ostio. La tomografia computerizzata multistrato (TCMS) ha modificato in pochi anni l’intera percezione della diagnostica coronarica, portando in primo piano la fattibilità di un approccio non invasivo. L’accuratezza diagnostica di questa metodica ed il suo verosimile utilizzo estensivo consentiranno di apprezzare la prevalenza delle AC nelle differenti popolazioni. I vantaggi della TCMS risiedono essenzialmente nell’elevata accuratezza diagnostica ed anatomica. Questa metodica, infatti, offre un’eccellente risoluzione spaziale con la possibilità di effettuare MPR (ricostruzioni multiplanari), MIP (maximum intensity projections) e VR (volume rendering). La complessa e tortuosa anatomia coronarica può essere agevolmente dimostrata mediante la TCMS. Nella casistica presentata abbiamo voluto sottolineare l’importanza delle varianti e delle anomalie coronariche dimostrandone la prevalenza in una ampia popolazione di pazienti consecutivi afferenti presso un centro di III livello. Nella nostra esperienza, la prevalenza delle anomalie coronariche è del 25% dei casi (51/202), valore molto superiore a quanto osservato in Letteratura, ma spiegabile a causa del fatto che il centro dove sono stati effettuati gli esami rappresenta centro di III livello, di riferimento per patologie cardiovascolari. Va tenuto conto del fatto, poi, che la popolazione di studio non rappresenta un solo gruppo etnico ma è abbastanza eterogenea, poiché coinvolge pazienti originanti da altri continenti e con prevalenze di anomalie coronariche quindi differenti, e attualmente non nota. Delle varie varianti la maggioranza hanno scarsa rilevanza clinica, come ad esempio i ponti miocardici, la cui prevalenza risulta essere del 12,9%, dato anch’esso superiore a 1129 F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients ventional angiographic studies and closer to the prevalence encountered in postmortem studies [27]. In contrast, the finding of an anomalous origin or course can be clinically relevant, such as the anomalous origin of the coronary ostium from the opposite coronary sinus (which manifests as origin in the main LCA or of divided origin). In these cases, the potential compression of a single coronary vessel if it passes between the aorta and the pulmonary artery can cause ischaemia, myocardial infarct and sudden death. quanto riscontrato nelle casistiche angiografiche e più vicino alle prevalenze evidenziate in studi autoptici [27], mentre può avere rilevanza clnica il reperto di anomalie di origine e decorso, quali ad esempio l’anomala origine dell’ostio coronarico dall’opposto seno coronarico (che si estrinseca come origine in tronco comune oppure origine divisa). In questi casi la potenziale compressione di un singolo vaso coronarico se passa tra aorta ed arteria polmonare, può provocare episodi ischemici, infarto miocardico e morte improvvisa. Conclusioni Conclusions The anatomical complexity and variability of the coronary circulation benefits from the flexibility of the various postprocessing techniques introduced by CTCA and implemented by the use of a 64-slice scanner with isotropic voxel. Radiologist training needs to focus on both anatomical and technical features to satisfy the criteria of professional competence and expertise required for the study of such a highly specialised area of diagnostic imaging. CTCA is currently capable of providing highly accurate anatomical imaging of the cardiac vessels. Both the arterial and the venous vessels can be visualised, although with slightly different protocols with regard to the timing of contrast administration. Among all the applications requiring knowledge of the anatomy of the cardiac vessels, CTCA constitutes the noninvasive diagnostic technique capable of depicting the highest number of coronary segments, particularly the distal segments. Therefore, detailed knowledge of normal anatomy and the main coronary anomalies is essential for the radiologist wishing to approach this type of imaging. In addition, on the basis of the results obtained, coronary anomalies are a relatively common finding in the context of noninvasive coronary diagnostic imaging. Therefore, in patients affected by coronary artery disease, it is reasonable to expect that CTCA, due to its intrinsically fast execution, noninvasiveness and low cost, will become the ideal instrument for assessing patients with a low risk of coronary artery disease and for the follow-up of percutaneous and/or surgical procedures in the coronary vascular area. 1130 La complessità e la variabilità anatomica del circolo coronarico si giova della flessibilità delle varie metodiche di postprocessing introdotte dalla AC-TCMS ed implementate dall’uso di scanner a 64 strati con voxel isotropico. Il training del medico radiologo deve necessariamente focalizzarsi su entrambi gli aspetti, anatomico e tecnico, per soddisfare quei criteri di competenza professionale ed expertise necessari per l’approccio ad un area di imaging altamente specializzata. Attualmente la coronarografia TC è in grado di fornire un imaging anatomico dei vasi cardiaci con elevata accuratezza. Sia il comparto arterioso che quello venoso possono essere dimostrati, anche se con protocolli lievemente differenti legati al timing del MdC. In tutte quelle applicazioni nelle quali la conoscenza dell’anatomia dei vasi del cuore è importante, la coronarografia TC costituisce ad oggi la metodica diagnostica non invasiva in grado di visualizzare il maggior numero di segmenti coronarici ed in particolare anche quelli distali. Pertanto una dettagliata conoscenza dell’anatomia normale e delle principali anomalie coronariche risulta essenziale per il medico radiologo che intenda avvicinarsi a questo tipo di imaging. Inoltre, sulla base dei risultati ottenuti le anomalie coronariche sono un reperto relativamente frequente nel contesto dell’imaging diagnostico non invasivo coronarico, così in popolazioni di pazienti affetti da malattia coronarica è ragionevole aspettarsi che la coronarografia TC, per la sua intrinseca rapidità di esecuzione, non invasività, basso costo, divenga lo strumento ideale per la valutazione di pazienti a basso rischio per malattia coronarica e nel followup di procedure percutanee e/o chirurgiche del distretto vascolare coronarico. F. Cademartiri et al.: Coronary variants and anomalies: methodology of visualisation with 64-slice CT and prevalence in 202 consecutive patients References/Bibliografia 1. Luccichenti G, Cademartiri F, Romana Pezzella F et al (2005) 3D reconstruction techniques made easy: know-how and pictures. Eur Radiol 15:2146–2156 2. 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