ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “T. CATULLO” - BELLUNO Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Socio Sanitari – Liceo Artistico Distretto Scolastico n. 3 - Presidenza e Segreteria: Via Garibaldi, 10 – 32100 Belluno Tel. 0437 943066 – Fax 0437 25073 – C.F. 80005250255 E-mail: [email protected] – www.istitutocatullo.it DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5D “TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI” a.s. 2013/2014 INDICE PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO 3 PRESENTAZIONE DELL’INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO PROFESSIONALE 5 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE 6 analisi della situazione - livello comportamentale 6 definizione degli obiettivi comportamentali 6 analisi degli obiettivi cognitivi trasversali 7 obiettivi disciplinari specifici – contenuti 7 valutazione e verifica 7 attività integrative e interdisciplinari 8 attività di orientamento 9 piano educativo personalizzato 9 ELENCO DOCENTI 9 PROGRAMMAZIONE PER DISCIPLINA (relazioni finali e programmi) 10 italiano 10 storia 14 matematica 16 inglese 20 educazione fisica 24 religione 26 psicologia generale e applicata 28 cultura medico sanitaria 32 diritto economia 36 tecnica amministrativa 39 CARATTERISTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA 41 OPERATORE SOCIO SANITARIO (OSS) 42 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (ASL) 44 2 PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO L’Istituto Catullo, fondato nel 1822, è una delle scuole storiche della città di Belluno. E’ dedicato a Tomaso Catullo (1782-1869), studioso e naturalista bellunese, docente di Girolamo Segato, che si occupò di mineralogia e geologia. La scuola nacque per rispondere alla domanda di personale qualificato nell’amministrazione e nella contabilità d’impresa. In 180 anni di attività ha saputo formare migliaia di addetti alla segreteria e alla contabilità apprezzati nei luoghi di lavoro in cui si sono inseriti, in molti casi anche con notevole successo personale. Con la riforma degli istituti professionali e dopo cinque anni di sperimentazione, l’Istituto ha ampliato la propria offerta formativa introducendo quattro indirizzi scolastici: Aziendale, Turistico, Socio-Sanitario e della Grafica Pubblicitaria. L’Istituto è inoltre iscritto negli elenchi degli Organismi di Formazione della Regione Veneto, Ambito della Formazione Superiore n. A0331, con Decreto Regionale n. 780 del 20 agosto 2004. L’edificio in cui si trova oggi la sede principale della scuola ha una lunga storia. Il Consiglio della Serenissima, con lettera ducale del 27 giugno 1608, approvò la richiesta del Consiglio dei Nobili di Belluno di fondare un convento femminile governato dalla regola delle Clarisse annesso alla chiesa di Santa Maria di Loreto. La costruzione iniziò nel marzo del 1612 in località detta “Favola”, oggi Borgo Garibaldi, fu completato nel 1632 e fu occupato dalle suore nel 1634. Il monastero fu soppresso giuridicamente con decreto Napoleonico il 25 aprile 1810. I locali, acquistati nel 1811 dal Comune di Belluno, furono usati prima come magazzino e poi anche come caserma. Nel 1822 furono destinati alla Scuole Comunali Minore e Maggiore. Nel 1851 i due corsi di quarta classe furono trasformati in Scuole Reali. Nel 1863 anche il piano superiore dell’ex convento fu adibito a sede scolastica, con tre classi che nel 1867 formarono la Real Scuola Tecnica "T. Catullo". Il 25 novembre 1822, furono istituiti in Belluno i due corsi di quarta classe annessi alla Imperial Real Scuola Elementare Maggiore. Nel 1834 fu istituita una Scuola Professionale che operava anche nelle giornate festive impartendo due ore di lezione di ornato, di geometria meccanica e di architettura agli artieri, agli operai della città e agli alunni della Scuola Elementare. Questa utile istituzione crebbe in breve in tal credito da richiamare un gran numero di allievi provenienti anche dai comuni limitrofi. Che abbia continuato a dare ottimi risultati ne fanno prova gli attestati onorevoli che ottenne, oltre che nelle mostre della città, anche a Parigi e a Milano, nonché i premi che vi riportarono artisti bellunesi come Besarel, Seffer, Bortotti, Danielli, Sommavilla, Giacomini, Bettio, Gasperini e molti altri che avevano appreso in questa Scuola i primi rudimenti del disegno, della pittura, dell’intaglio in legno e della scultura. Nel 1851 fu formulato un nuovo piano d’insegnamento tecnico inferiore e superiore, applicato ai corsi di quarta classe, e l’Istituto fu trasformato in Scuola Reale Inferiore, con aggiunta di un terzo anno di studio. Le materie 3 d’istruzione obbligatorie per questo nuovo corso completo erano: religione, lingua italiano e tedesco, geografia e chimica, aritmetica e pratiche cambiarie e daziarie, storia naturale, fisica, disegno lineare e a mano libera e calligrafia, distribuite per ogni corso con 33 ore di lezione per settimana, delle quali almeno otto per classe erano dedicate al disegno, due alla religione e due o tre alla calligrafia. La scuola nel 1867 fu pareggiata alle altre del Regno, con facoltà di rilasciare attestati valevoli per l’ammissione agli Istituti Tecnici Superiori e ai concorsi per l’impiego pubblico. Nel 1868, il Governo Nazionale, separando, come esigeva la Legge, l’istruzione tecnica dall’elementare, affidava l’intero peso economico dell’istruzione tecnica al Comune. E fu il Comune a intitolarla a "Tomaso Catullo". I risultati conseguiti da questa scuola nel corso della sua storia si possono desumere dalle medie dei frequentanti e dei promossi, e dal positivo collocamento che i licenziati hanno potuto trovare nei diversi rami delle pubbliche amministrazioni e delle imprese private. Oggi, in stato di grave carenza occupazionale, sarebbe troppo bello affermare che tutti i neo-diplomati della nostra scuola vengono adeguatamente assorbiti dal mondo del lavoro; ci piace di più sottolineare che sono in aumento coloro che trovano occupazione coerente con il proprio diploma e quelli che continuano la loro formazione all’Università. 4 PRESENTAZIONE DELL’INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO PROFESSIONALE “TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI” Il Tecnico dei servizi sociali opera all'interno di enti pubblici e privati che gestiscono servizi per l'età evolutiva (atelier, centri estivi, reparti pediatrici, colonie permanenti, etc.) o servizi per la terza età (assistenza domiciliare, assistenza in istituzioni protette, reparti geriatrici). Egli deve: • interagire con altre figure professionali nella definizione della programmazione degli interventi all'interno della struttura, volti al mantenimento del benessere fisico e psicologico degli utenti. • progettare e gestire le attività da svolgere all'interno dei servizi. • collaborare con altre figure professionali anche ai fini di prevenire situazioni • problematiche individuando ed attivando interventi mirati alla soluzione dei problemi. • prendersi cura del materiale messo a disposizione e si occupa della relativa fornitura. • partecipare al disbrigo delle pratiche amministrative. Sono richieste capacità organizzative ed abilità relazionali. Le capacità organizzative riguardano sia l'auto-organizzazione, sia la collaborazione nella pianificazione del lavoro. E' necessaria, inoltre, un’elevata disponibilità al confronto personale e al lavoro di gruppo. Sono utili doti di autocontrollo e capacità di gestire situazioni di crisi. QUADRO ORARIO DISCIPLINE Lingua e letteratura italiana Storia Matematica informatica Lingua inglese Diritto, economia e legislazione sociale Scienze della terra e biologia Scienze motorie e sportive Educazione artistica Educazione musicale Metodologie operative Igiene e cultura medico-sanitaria Psicologia generale ed applicata Tecnica amministrativa Religione cattolica o alternative Totale ore settimanali () compresenza 5 I 5 2 4 3 2 3 2 3(1) 3(1) 3(1) II 5 2 4 3 6 3 2 5(1) CLASSI III 3 2 2 3 4 2 5(1) 5(1) 6 6 7 1 36 1 36 1 36 IV 4 2 3 3 3 V 4 2 3 3 3 2 2 5 5 2 1 30 4 5 3 1 30 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANALISI DELLA SITUAZIONE - LIVELLO COMPORTAMENTALE Composizione e presentazione della classe La classe V D è composta da 17 alunne e 4 alunni e un’alunna seguita dall’insegnante di sostegno che svolge un PEI con programmazione individuale. La classe ha mantenuto quasi tutti i docenti del quarto anno. Negli ultimi due anni il gruppo, eterogeneo per attitudini, atteggiamenti e motivazioni allo studio, non sempre ha saputo mantenere costante l’attenzione e la concentrazione durante le lezioni. Nel corso del quinto anno il comportamento degli allievi è migliorato, così come l’impegno e la partecipazione alle attività didattiche; la frequenza alle lezioni è stata regolare per tutti. Sulla base delle diverse inclinazioni e motivazioni personali, si possono individuare tre gruppi all’interno della classe: uno costituito da allievi capaci, con buona preparazione, in grado di produrre interpretazioni ed elaborazioni personali dei problemi; un altro di alunni dalle discrete capacità che, in base allo studio regolare, hanno raggiunto una preparazione sostanzialmente di piena sufficienza; il terzo, che si attesta su livelli di sufficienza, composto da ragazzi che, pur non presentando specifiche inclinazioni per lo studio teorico, hanno ottenuto buoni risultati negli stage estivi dove hanno evidenziato una predisposizione personale per il lavoro di assistenza. Quindici alunni hanno frequentato il corso di operatore socio-sanitario (O.S.S. vedi relazione pag. 42) e cinque il corso di alternanza scuola-lavoro (A.S.L. vedi relazione pag. 44). Per il corso OSS le lezioni di teoria, si sono tenute di pomeriggio, quindi gli alunni sono dovuti rientrare a scuola dalle due alle tre volte alla settimana. La frequenza è stata regolare e gli studenti hanno dimostrato maturità e serietà. Da sottolineare lo sforzo compiuto per conciliare lo studio del programma curricolare con quello dei moduli di terza area. Anche il tirocinio ha messo in luce la capacità di accogliere la dimensione sociale con apertura e impegno; infatti in tutti gli alunni sono emerse apprezzabili abilità nel far fronte alla complessità della nuova esperienza. Anche per l’ASL le lezioni di teoria si sono tenute di pomeriggio e hanno effettuato un tirocinio. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI COMPORTAMENTALI Gli obiettivi programmati dal consiglio di Classe sono stati i seguenti: 1. AUTOREALIZZAZIONE ED ARRICCHIMENTO INDIVIDUALE Acquisire la coscienza che è possibile aumentare le proprie conoscenze e migliorare le proprie prestazioni professionali e culturali; Acquisito da tutte. 2.RISPETTO DEGLI ALTRI 6 Riconoscere gli altri come soggetti di uguali diritti e doveri . Essere disponibili alla collaborazione Acquisiti e praticati da tutte. 3. VALORIZZAZIONE DI SPIRITO DI INIZIATIVA, IMPEGNO E FANTASIA Tendere al superamento delle difficoltà che ostacolano la realizzazione di un progetto attraverso la ricerca di soluzioni nuove e alternative; Quasi tutte le allieve hanno raggiunto questo obiettivo in modo soddisfacente. 4. PROMOZIONE DEL SENSO DI RESPONSABILITA’ Essere puntuali e precisi nella realizzazione delle attività e nel rispetto degli orari scolastici. Acquisito e praticato da tutte le allieve. 5. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA EUROPEA Promuovere l’interesse per le tematiche sociali, culturali ed ambientali che coinvolgono i cittadini della UE. Quasi tutte le allieve hanno raggiunto questo obiettivo in modo soddisfacente. ANALISI DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI Gli obiettivi cognitivi trasversali si riferiscono all'acquisizione da parte degli allievi di strategie utili all'apprendimento e all'acquisizione di competenze di valore generale considerate pre-requisiti. a. Comprendere un testo, individuarne gli aspetti fondamentali e sapere esporre gli aspetti più significativi Raggiunto. b. Esprimersi in modo chiaro e corretto utilizzando anche il lessico specifico delle varie discipline. Quasi tutte le allieve hanno raggiunto questo obiettivo in modo soddisfacente. c. Affrontare e risolvere i problemi attraverso un procedimento logico e con l’analisi delle cause generatrici. Questa competenza è da considerare non completamente raggiunta per alcune allieve. d. Acquisire il maggior numero di conoscenze per avere una maggiore possibilità di scelta delle soluzioni. Questa competenza è da considerare non completamente raggiunta per alcune allieve. e. Formulare un progetto organico che tenga conto anche degli aspetti economico-gestionali. Questa competenza è da considerare raggiunta parzialmente per alcune allieve. OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI - SCELTA DEI CONTENUTI Si rinvia ai piani di lavoro individuali dei docenti e alle scelte di dipartimento. VALUTAZIONE E VERIFICA I criteri di valutazione adottati sono quelli deliberati e adottati nel POF. Le tipologie degli strumenti di verifica sono varie: test strutturati vero falso, con domande a risposta multipla, a risposta aperta, collegamenti e completamenti, volte a verificare le conoscenze acquisite e la competenza nel utilizzare tali conoscenze al fine di risolvere semplici quesiti. Le verifiche orali che consistono in interrogazioni volte a valutare il grado di competenza linguistica e la capacità di analisi e sintesi nonché di argomentare e 7 sostenere le proprie opinioni. Le verifiche scritte sono volte a valutare la capacità di esprimere in forma corretta (per ortografia, sintassi e lessico) le conoscenze acquisite e le competenze consolidate e la capacità di costruire testi con registri diversi (temi, articoli di giornale, relazioni tecniche) coltivando, in particolare, a competenza a costruire brevi relazioni sintetiche o report. Le modalità e strategie per il recupero sono state attività aggiuntive pomeridiane laddove possibile, in attività di sportello didattico e in attività di consolidamento e recupero durante le attività curricolari. ATTIVITA' INTEGRATIVE E INTERDISCIPLINARI VISITE – STAGE – VIAGGIO DI STUDIO Periodo 16.11.13 19.11.13 04.12.13 19.12.13 16.01.14 06.02.14 06.02.14 13.02.14 15.02.14 20.02.14 22.02.14 01.03.14 11.03.14 13.03.14 26.03.14 28.03.14 Aprile 14 14.04.14 Maggio 14 Attività Progetto Provincia: incontro con parlamentari bellunesi Incontro con CSV sull'amministratore di sostegno Incontro con operatrici dell’ULSS di Feltre sull'affido Progetto Provincia: incontro con prof. Modolo - “Belluno :da Venezia all'Austria” Sicurezza stadale Visita alla mostra sul Vajont allestita presso l’Archivio di Stato Incontro con psicologa e il giudice Fabbri su “gli effetti traumatici del Vajont” Incontro con dott. Grazioli “Il manicomio di Feltre” Progetto provincia: incontro con F. Vendramini - “Nascere in montagna” Incontro con Ispettore Ufficio minori Visita mostra sui corpi umani a Jesolo Progetto Provincia: itinerari di arte e cultura Giornata sulla neve Incontro con dott.ssa Montagner sul tema del C.V. Incontro in preparazione al viaggio d’istruzione Incontro c/o ABM con lavoratori bellunesi all'estero Viaggio di istruzione in Grecia Incontro con Associazione Cucchini Incontro con esperti su i contratti di lavoro 8 Docente referente De Pasqual Nadia De Pasqual Nadia Padovan Valeria De Pasqual Nadia De Pasqual Nadia Fajeti Giulio Comiotto Zeni De Pasqual Nadia De Pasqual Nadia De Pasqual Nadia D'Orazi Claudia De Pasqual Nadia D’Orazi Claudia De Pasqual Nadia Rizzo Elisabetta De Pasqual Nadia Rizzo Elisabetta Sgorlon Chiara Rizzo Elisabetta ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO Partecipazione ad incontri con le Università di Padova, Trento, Trieste e Udine, organizzati da Comune, Provincia in collaborazione con il nostro Istituto (capofila della rete di orientamento per la provincia) per gli studenti di quarta e quinta superiore di tutta la provincia. PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO Una allieva della classe è stata seguita dall’insegnante di sostegno e ha svolto una programmazione individuale con un PEI. ELENCO DOCENTI MATERIA Italiano - Storia Matematica Diritto Educazione Fisica Religione Inglese Psicologia Cultura Medico Sanitaria Tecnica Amministrativa Sostegno DOCENTE Fajeti Giulio Sommacal Bruno De Pasual Nadia Sommacal Gabriella Sciaramenti Annamaria Paquali Paula Sgorlon Chiara D’Orazi Claudia Rizzo Elisabetta Bogo Ivana Belluno, 14 Maggio 2014 Il coordinatore di classe (Elisabetta Rizzo) ………………………………………. 9 ITALIANO docente: Giulio Fajeti ore settimanali: 4 1. Relazione finale sulla classe 2 Programmazione didattico-disciplinare 1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE La Classe, da me incontrata nel penultimo anno del Quinquennio, ha all’inizio palesato tutta una serie di fragilità, tanto riferibili ad un eterogeneo interesse degli alunni per il “mondo” umanistico, quanto ad una loro pregressa attività di studio piuttosto superficiale. In particolare, diffusa è risultata la mancanza di abitudine alla lettura, quindi l’incapacità di “tradurre” le idee in parole; in aggiunta a questo, scarso o nullo era stato l’esercizio, negli anni precedenti, in relazione alla nuova Prova di Italiano prevista dall’Esame di Stato. Nel tentativo di recuperare il tempo perduto, è stata da me proposta un’attività di lettura individuale domestica, preferibilmente riferita ad Autori o argomenti del ‘900 italiano che si potessero intersecare con la programmazione curricolare, con successiva esposizione della sintesi e del personale commento ai compagni, finalizzata alla acquisizione di autostima, di nuovi spazi culturali e di maggior sicurezza nel rapporto dialogico con l’altro da sé. Pochi alunni hanno accettato questo impegno, ma chi l’ha fatto ha dato senz’altro prova di capacità e laboriosità, raggiungendo, a volte, anche buoni risultati. Oltre a ciò, ci si è concentrati sull’analisi e l’elaborazione del Dossier ministeriale relativo alla Prima prova scritta dell’Esame di Stato, utilizzando anche nelle verifiche mensili i Plichi delle precedenti Sessioni ordinarie. In detti percorsi didattici la Classe si è generalmente dimostrata piuttosto aperta, anche se non è stato debitamente approfondito, soprattutto nello studio a casa, quanto proposto nelle ore curricolari: nel complesso, quindi, nel biennio in oggetto, gli alunni hanno dato in maniera spontanea e sicuramente con correttezza e rispetto nei confronti dell’Insegnante, chiaramente privilegiando, tuttavia, le Materie di Indirizzo. Non si sono mai verificati episodi di palese rifiuto, né di indisciplina. MEZZI USATI M.Sambugar/G.Salà: Laboratorio di Letteratura Vol. III, La Nuova Italia, 2013; Materiali della Biblioteca dell’Istituto Catullo; “Resto del Carlino” del 9 Febbraio 1896. 10 CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE Interrogazioni orali - valutazione secondo i seguenti indicatori: conoscenza degli argomenti, capacità logico-critiche, di collegamento e di approfondimento. Correttezza, chiarezza e proprietà di esposizione. Lavori scritti – temi tradizionali, relazioni, riassunti. Nuove tipologie (Saggio breve ed Articolo di giornale) con valutazione secondo la Griglia allegata. OBIETTIVI RAGGIUNTI Suscitamento d’interessi duraturi per la Disciplina; avvicinamento e coinvolgimento degli Alunni nella pratica letteraria, vista come testimonianza di civiltà, ma anche fonte di piacere intellettuale; acquisizione di strumenti di analisi e di lettura, nei diversi ambiti di studio della letteratura; fornitura di un sapere letterario di base, prima tappa di conoscenza che successivamente l’auspicabile consuetudine con il “mondo” umanistico potrà ampliare. Belluno, 14 Maggio 2014 L’Insegnante (Giulio A.Fajeti) ………………………………………. 11 2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE L’Età del Decadentismo G. Pascoli: cenni biografici. “Resto del Carlino” del 9 Febbraio 1896: Ricordi di un vecchio scolaro. Da “Myricae “: Romagna; X Agosto; Lavandare. Da “Canti di Castelvecchio”: La cavallina storna; Il gelsomino notturno; La mia sera. Da “Primi poemetti”: L’aquilone. G.D’Annunzio: cenni biografici. “Laudi”- Alcyone: La pioggia nel pineto; Meriggio. Da “Il piacere”: Ritratto di un esteta. Da “Notturno”: Il deserto di cenere. G.Gozzano: cenni biografici. Da “I colloqui”: La signorina Felicita ovvero la felicità. Le Avanguardie storiche F.T.Marinetti: cenni biografici Il Manifesto futurista del 1909. Manifesto tecnico della letteratura futurista. Da “Zang-tumb-tumb Adrianopoli Ottobre Adrianopoli. 1912”: Bombardamento di A. Palazzeschi: cenni biografici Da “L’incendiario”: Lasciatemi divertire. La poesia nella trincea G.Ungaretti: cenni biografici Da “L’allegria“: I fiumi; San Martino del Carso; Veglia; Soldati; Sono una creatura. L’esperienza letteraria contemporanea L. Pirandello: cenni biografici Da “Novelle per un anno“: L’eresia catara; Il treno ha fischiato; La patente. I. Svevo: cenni biografici Da “La coscienza di Zeno”: Prefazione e Preambolo; L’ultima sigaretta; Un salotto “mai più interdetto”. 12 La Seconda guerra mondiale: testimonianze letterarie P. Levi: cenni biografici Da “Se questo è un uomo“: L’Epigrafe; I sommersi e i salvati. G.Bassani: cenni biografici Da “Il giardino dei Finzi Contini”: Sintesi del Romanzo. C.Levi: cenni biografici. “Cristo si è fermato a Eboli”:Superstizione, medicina e magia. Successivamente alla stesura del presente Documento verranno proposti, a completamento del percorso letterario nell’ambito del ‘900, i seguenti Autori: La prosa: M. R. Stern: cenni biografici Da “Il sergente nella neve“: L’isba. Ritratti - Intervista di M. Paolini, Asiago, 2000. D.Buzzati: cenni biografici Da “ Sessanta racconti ”: Notte d’Inverno a Filadelfia. G. Guareschi – cenni biografici Da “Candido”: L’anello. La poesia S.Quasimodo: cenni biografici Da “Giorno dopo giorno“: Milano, Agosto 1943; Alle fronde dei salici; Uomo del mio tempo. Proiezione dei film: C. Mazzacurati/M. Paolini: “Intervista a Mario Rigoni Stern”; Kaos; La coscienza di Zeno. Belluno, 14 Maggio 2014 L’Insegnante (Giulio A.Fajeti) ………………………………………. In rappresentanza degli Alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 13 STORIA docente: Giulio Fajeti ore settimanali: 2 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Lo studio della Storia del ‘900 italiano e, in alcune parti, europeo è avvenuto in modo tradizionale, sulla base di un preciso iter cronologico: fondamentale risultato quello di aver sviluppato, negli Alunni, la coscienza di appartenere ad una civiltà che si è mossa in maniera graduale e sempre consequenziale. Uno studio, quindi, non tanto mnemonico, ma il più possibile consapevole e ragionato: in quest’economia, si è proceduto pari passo con l’analisi dello sviluppo letterario coevo, anche ai fini di un’impostazione realmente interdisciplinare del lavoro e del possibile Colloquio d’esame. La Classe ha reagito, tutto sommato, accettabilmente alle mie proposte, anche se, da parte di molti Alunni, non c’è stato il necessario impegno che il difficile studio della Storia richiede; i loro risultati conclusivi, pertanto, anche in termini di oggettiva preparazione, si possono facilmente intuire. Mezzi utilizzati Brancati – Pagliarani Le voci della Storia 3 – Il Novecento La Nuova Italia, Firenze 2008 Filmati a cura di Rai Trade sulla Storia del Fascismo – 2007-2009 Criteri e strumenti di valutazione Almeno un’interrogazione orale per Trimestre con valutazione secondo i seguenti indicatori: • Conoscenza degli argomenti trattati • Capacità logico-critiche, di collegamento e di approfondimento • Correttezza, chiarezza e fluidità di esposizione Obiettivi raggiunti Acquisizione e consolidamento di una formazione storica di base e l’attitudine a problematizzare; utilizzazione corretta di Fonti e Documenti nonché di schemi cognitivi formati con lo studio della disciplina, per analizzare la trama delle relazioni economiche, sociali, politiche e culturali nella quale si è inseriti; sviluppo della capacità di individuare analogie e differenze, nel tempo e nello spazio, nel medesimo settore di attività umane. Belluno, 14 Maggio 2014 L’Insegnante (Giulio A.Fajeti) ………………………………………. 14 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE La crisi del dopoguerra in Italia La Pace di Versailles; La “Questione di Fiume”; Il Biennio rosso. Le conseguenze della guerra. La nascita del Partito fascista. La marcia su Roma. L’esautorazione del Parlamento. Il delitto Matteotti. Le Leggi “fascistissime”. L’organizzazione del consenso. I Patti lateranensi. Il controllo dei mezzi di comunicazione da parte di Benito Mussolini. La politica economica e la guerra in Etiopia. L’economia autarchica La Seconda guerra mondiale La “prova generale“ del Secondo conflitto nella Guerra di Spagna. L’espansione della Germania nazista. Il Manifesto della razza del 15/07/1938. La Shoah: uno sterminio programmato. Il coinvolgimento dell’Italia nella Seconda guerra mondiale: Campagne di Albania, Grecia, Africa e Russia. L’entrata in guerra degli Stati Uniti. L’Armistizio dell’8 Settembre 1943. La R.S.I.; Nascita della Resistenza. La Guerra di liberazione. Successivamente alla stesura del presente Documento verranno proposti, a completamento del percorso storico nell’ambito del ‘900, i seguenti argomenti: La tragedia delle foibe. Nascita dell’ONU. Il Processo di Norimberga. Nascita della Repubblica italiana Verso la Guerra fredda La Conferenza di Yalta. I blocchi contrapposti APPROFONDIMENTI Analisi, proiezione e commento dei seguenti film: Il mandolino del Capitano Corelli; Swing Kids; Fuga per la vittoria. Belluno, 14 Maggio 2014 L’Insegnante (Giulio A.Fajeti) ………………………………………. In rappresentanza degli Alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 15 MATEMATICA docente: Bruno Sommacal ore settimanali: 3 1.Relazione finale sulla classe 2.Programmazione didattico–disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe La classe V D è composta da 21 allievi con un’alunna che ha seguito una programmazione individualizzata (PEI). La continuità didattica è stata mantenuta solo nell’ultimo biennio post-qualifica. La classe risulta variegata e poco coesa, ciò ha reso talvolta difficili i rapporti fra gli alunni. La partecipazione all’attività didattica e l’interesse per la materia dimostrati dalla maggior parte degli alunni risultano più che sufficienti; non così l’impegno nello studio domestico che si è rivelato alquanto discontinuo e talvolta superficiale, anche a causa della frequenza di corsi pomeridiani per buona parte degli allievi. Il comportamento e la condotta sono stati sostanzialmente corretti. Andamento didattico Il rendimento non risulta omogeneo, sia per le diverse capacità manifestate dagli alunni che per i loro differenti gradi di impegno. La classe evidenzia livelli di conoscenza e competenza diversificati tanto che al suo interno si possono distinguere tre gruppi: il primo con preparazione e capacità di rielaborazione buone nonché padronanza dei vari concetti; il secondo con una preparazione più che sufficiente dovuta prevalentemente ad un’applicazione costante nelle tecniche di risoluzione degli esercizi; il terzo gruppo, infine, ha raggiunto con difficoltà gli obiettivi minimi a causa sia di lacune pregresse che di un impegno superficiale. Le attività di recupero sono state svolte in orario curriculare. Il programma previsto dalla programmazione individuale e dalla programmazione del dipartimento di matematica è stato svolto con variazioni non significative. Metodi di insegnamento E’ stata utilizzata prevalentemente la lezione frontale per il tempo necessario alla trattazione dei contenuti e si è fatto ricorso ad esercitazioni in classe con l’obiettivo di coinvolgere il più possibile gli alunni nella risoluzione degli esercizi. Sono stati privilegiati gli esempi e gli esercizi per rafforzare l’abilità di calcolo e consolidare le conoscenze acquisite. Mezzi utilizzati Libro di testo: Lineamenti di analisi. Autori: Nicola Papa, Lia Risposi Edizione: Gruppo Editoriale il Capitello. Appunti e fotocopie. 16 Spazi del percorso formativo Aula scolastica Tempi del percorso formativo Quadro orario settimanale: 3 ore Le lezioni hanno avuto un andamento nel complesso regolare ma nel corso dell’anno scolastico ci sono state interruzioni dell’attività didattica dovute al viaggio d’istruzione e ad alcune uscite. Pertanto il programma previsto, anche se completo, non è stato approfondito come inizialmente preventivato. Criteri e strumenti di valutazione usati Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte. La valutazione ha tenuto conto: - del raggiungimento degli obiettivi di conoscenza e competenza; - dell’impegno e dell’interesse dimostrati; - della partecipazione alle attività proposte; - della capacità critica; - della capacità espositiva nel rispetto dei termini previsti dai criteri generali elaborati dal Collegio dei Docenti, contenuti nel POF e nella programmazione del dipartimento. Obiettivi raggiunti La preparazione media attualmente raggiunta dalla classe è più che sufficiente rispetto ad una materia che per la sua reale difficoltà teorica e concettuale pone spesso dei problemi agli alunni. In generale si può affermare che la classe: conosce il concetto di funzione reale di una variabile reale, di dominio e codominio e sa riconoscere funzioni algebriche; sa determinare il dominio di funzioni algebriche; sa trovare le eventuali intersezioni della funzione con gli assi cartesiani; sa studiare il segno della funzione e individuare le zone del piano cartesiano in cui si trova il grafico; conosce il concetto di limite e di funzione continua in un punto e sa calcolare limiti di funzioni (solo razionali intere e fratte) che si presentano anche in forma indeterminata; sa studiare il comportamento di una funzione razionale intera e fratta agli estremi degli intervalli del dominio e trovare gli asintoti verticali e orizzontali; conosce il concetto di derivata di una funzione in un punto e il suo significato geometrico; sa calcolare la derivata di una funzione razionale intera e fratta applicando le regole di derivazione; sa determinare gli intervalli nei quali una funzione razionale è crescente o decrescente; sa trovare i punti di massimo e di minimo relativi di una funzione razionale intera e fratta; sa studiare una funzione razionale intera e fratta e tracciarne il grafico. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Bruno Sommacal) ……………………………………… 17 2) PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE Contenuti - obiettivi MODULO N. 1 - FUNZIONI E DOMINIO CONTENUTI OBIETTIVI U.D. 1 Funzioni e loro classificazione U.D. 2 Calcolo del dominio di una funzione. U.D. 3 Intersezione di una funzione con gli assi cartesiani, segno di una funzione. Definizione di funzione Saper riconoscere funzioni razionali ed irrazionali intere e fratte Definizione di dominio Calcolare il dominio di funzioni razionali ed irrazionali intere e fratte ( che non richieda l’uso dei sistemi) Calcolare le intersezioni con gli assi cartesiani e gli intervalli di positività e negatività di funzioni razionali MODULO N. 2 - LIMITI CONTENUTI OBIETTIVI U.D. 1 Concetto intuitivo di limite di una funzione Riconoscere e rappresentare limiti finiti e infiniti U.D. 2 Calcolo dei limiti U.D. 3 Calcolo degli orizzontali e verticali Calcolare limiti finiti e infiniti di funzioni razionali intere e fratte. Calcolare i limiti per le forme indeterminate +∞-∞, ∞/∞, 0/0 (scomposizione dei polinomi: raccoglimento totale, differenza di quadrati, trinomio di secondo grado) asintoti U.D. 4 Funzioni continue e tipi di discontinuità Calcolo degli asintoti orizzontali e verticali di funzioni razionali fratte di 1°e di 2° grado Definizione di funzione continua in un punto. Riconoscere la discontinuità di prima, seconda e terza specie 18 MODULO N. 3 - DERIVATE CONTENUTI U.D. 1 Significato derivata geometrico OBIETTIVI della U.D. 2 Calcolo della derivata di funzioni elementari, razionali intere o fratte U.D. 3 Funzioni crescenti e decrescenti Significato geometrico della derivata di una funzione in un punto Derivata di un costante, di x, di una potenza di x. Derivata di una funzione polinomiale, del prodotto di due funzioni razionali, del quoziente di due funzioni razionali Calcolo degli intervalli in cui una funzione razionale intera o fratta è crescente o decrescente, saper individuare i punti di massimo e di minimo MODULO N. 4 - STUDIO DI FUNZIONE CONTENUTI U.D. 1 Grafico di semplici razionali intere e fratte OBIETTIVI funzioni Rappresentare il grafico di semplici funzioni razionali di 1° e di 2° grado individuando: dominio, segno, intersezioni con gli assi cartesiani, eventuali asintoti orizzontali e verticali, intervalli di crescenza e decrescenza, eventuali punti di massimo e di minimo Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Bruno Sommacal) …………………………………… In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta……………………………………………………… 19 LINGUA INGLESE docente: Paula Pasquali ore settimanali: 3 1.Relazione finale sulla classe 2.Programmazione didattico–disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE La classe è composta da 21 alunni, uno dei quali portatore di handicap segue con molto impegno un programma differenziato. Ho questa classe dalla terza e posso dire che è molto variegata, in terza sono stati inseriti parecchi alunni provenienti da altre classi o altre scuole, con preparazioni e interessi diversi, coesistono perciò personalità forti , cosa che ha talvolta reso i rapporti interpersonali alquanto difficili. Didatticamente nel corso del triennio sono emersi vari problemi, legati a una preparazione di base spesso lacunosa, ma soprattutto ad un atteggiamento rinunciatario e passivo nei confronti della L2. L’attenzione in classe è stata discontinua e l’impegno a casa troppo superficiale, anche se in parte giustificato dai molti impegni scolastici pomeridiani, per cui ci sono stati cedimenti nella produzione scritta e nel lavoro domestico. Un gruppo di alunni si è impegnato con costanza, raggiungendo risultati diversi in base alle capacità, in alcuni casi buoni. Un certo numero di alunne ha evidenziato nel corso dell’ultimo anno una notevole maturazione, un impegno più costante e approfondito. La classe è composta da alcuni elementi molto interessati e in grado di interagire con gli insegnanti e fra di loro in modo positivo e proficuo, per altri interesse e partecipazione sono stati saltuari. La preparazione nella mia materia è varia, alcuni alunni hanno raggiunto una preparazione discreta, con buone competenze lessicali e grammaticali, altri sono rimasti molto fragili e insicuri. I rapporti con gli insegnanti sono buoni. Alcuni alunni conservano un atteggiamento poco maturo e consapevole. Due alunni non hanno raggiunto risultati adeguati alla programmazione. 1) Andamento didattico Il programma previsto è stato svolto in tutte le sue parti, favorendo la parte riguardante la micro lingua e cercando di curare in particolare la produzione orale. La parte grammaticale è stata ripassata ciclicamente. La lezione frontale è stata favorita, ma sono stati svolti anche lavori di ricerca individuale E’stato usato il libro di testo Caring for people, integrandolo con fotocopie e con articoli tratti da riviste e altri testi o internet. 20 2) Tempi Tre ore settimanali, di cui due dedicate alla micro lingua e una alla grammatica. 3) Problemi emersi Alcuni alunni hanno dimostrato di avere delle basi grammaticali e lessicali abbastanza carenti. Per quanto riguarda la grammatica si è cercato di consolidare le competenze di base, affrontando solo in seguito alcuni degli argomenti più complessi. L’impegno da parte degli alunni è stato molto diversificato. 4) Criteri e strumenti di valutazione Interrogazioni ed esposizioni orali, verifiche scritte 5) Obbiettivi raggiunti La maggior parte della classe è in grado di produrre un testo scritto scorrevole e sostanzialmente corretto usando la micro lingua; è anche in grado di capire e trattare oralmente un argomento noto svolto durante l’anno. 6) Libri di testo Bellomarì-Valgiusti, CARING FOR PEOPLE, Zanichelli Radley Simonetti NEW HORIZONS OPTIONS intermediate Oxford Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Paula Pasquali) 21 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE Modulo 1 Da CARING FOR PEOPLE Module C People with special needs and families at risk Facilities for people with special needs: Residential homes (documenti B C), Day centers, Department of health and Human services, staff, H Disabilities: Down’s Syndrome (documenti A B C), Autism, Cerebral palsy, Epilepsy, Mental retardation, Duchenne muscular dystrophy Mental health: Anxiety disorders and Somatoform disorders ( documenti A B C D), Obsessive-compulsive disorders, Hypochondria, Hysteria, Schizophrenia (E F), Depression Families at risk: Being thin, a fatal belief. Anorexia and bulimia. Drinking, a solution to problems? Warning signs of teenage drug abuse Advice for childcare providers Refugees -My training period Obiettivi Saper comprendere dialoghi brevi e piccoli brani di ascolto sugli argomenti trattati. Saper comprendere testi sui medesimi argomenti. Formulare domande e risposte, esporre in maniera sintetica gli argomenti trattati esprimendosi in modo corretto usando il linguaggio specifico. Saper formulare domande o brevi testi guidati, scrivere commenti utilizzare il lessico noto. Saper riferire in modo corretto la propria esperienza lavorativa Contenuti A residential home for people with special needs; day centers; services for people with special needs; staff; care for people with special needs in the UK. Down’s syndrome; autism; other physical and mental disabilities. Anxiety disorders and somatoform disorders; Schizophrenia; depression; staff Teenage problems; refugees; Approfondimenti Collegamenti con l’insegnante di Psicologia e Cultura medica Dall’inizio dell’a.s.due ore settimanali spalmate sul corso dell’anno Numero delle unita’ di lezione 22 Modulo2 2 – GRAMMATICA E’stato svolto un ripasso costante e periodico degli elementi grammaticali fondamentali. Sono state svolte le unità 8 , 9,10, 11, 12 Obiettivi Raggiungere un livello di competenza grammaticale pari a A2/B1 come previsto dal Ministero Contenuti Tempi presenti, passati (Past simple, Present Perfect, Past continuous, Past perfect), condizionali, duration form, modals, reported speech, the passive Conoscenze e competenze Saper usare le quattro abilità per trattare argomenti familiari e legati alle materie d’indirizzo. Durante il corso dell’anno, un’ora a settimana Numero delle unità di lezione necessarie per lo svolgimento e la valutazione Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Paula Pasquali) ……………………………………… In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 23 EDUCAZIONE FISICA docente: Gabriella Sommacal ore settimanali: 2 1.Relazione finale sulla classe 2.Programmazione didattico–disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe Gli alunni della classe 5^D hanno partecipato attivamente e con continuità dimostrando interesse per la materia;il comportamento è risultato sempre corretto. Andamento didattico Attraverso le attività didattiche si è favorito l’incremento delle capacità condizionali, delle capacità coordinative e delle conoscenze teoriche di base. Metodo di insegnamento utilizzato Dal punto di vista metodologico, le attività sono state presentate in progressione, secondo il principio della gradualità. Mezzi utilizzati La lezione si è svolta prevalentemente in palestra; alcune attività si sono praticate all’aperto, allo stadio e al parco. Spazi e tempi del percorso formativo Durante l’anno scolastico si sono svolti i giochi di squadra: pallavolo, tennis go-back e basket; si sono svolte alcune lezioni di atletica leggera e di orienteering in centro storico; si è svolta una lezione di pattinaggio su ghiaccio. Criteri e strumenti di valutazione La verifica è stata effettuata attraverso l’osservazione sistematica e con test motori; sono state valutate le abilità acquisite da ciascun alunno. Obiettivi raggiunti Gli obiettivi didattici indicati nel piano di lavoro di inizio anno sono stati sostanzialmente raggiunti. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Gabriella Sommacal) ………………………………………….. 24 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE 1)Potenziamento organico: -corsa, esercizi di attivazione generale, andature preatletiche, test di resistenza; -mobilità articolare: esercizi a corpo libero,stretching; -potenziamento muscolare: esercizi a carico naturale, test motori; 2)Affinamento degli schemi motori: incremento della coordinazione motoria, dell’equilibrio, della destrezza: tecnica dei fondamentali di pallavolo e di basket; pattinaggio su ghiaccio; giochi presportivi: tennis go-back e ballabase; atletica leggera e orienteering in centro storico; 3)Pratica sportiva: pallavolo, basket, tennis go-back: disputa di partite e funzioni di arbitraggio; atletica leggera, orienteering; 4)socialità e collaborazione:attraverso le attività proposte, in particolare con i giochi di squadra. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Gabriella Sommacal) ………………………………………….. In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 25 RELIGIONE Docente: Anna Maria Sciaramenti Ore settimanali: 1 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE La classe 5ª D, costituita da 21 alunni di cui 12 avvalentisi dell’I.R.C., ha evidenziato nel corso dell’anno scolastico un comportamento globalmente corretto e interessato verso la materia anche se talvolta, nel l’affrontare i contenuti, ha mostrato di applicarsi in modo piuttosto superficiale, sicuramente al di sotto delle oggettive potenzialità degli alunni e delle attese dell’insegnante. Nonostante ciò sono da segnalare un gruppetto di allievi che si sono distinti per aver utilizzato al meglio le sollecitazioni offerte dalla docente apportando nel dialogo educativo considerazioni costruttive ed efficaci così da rendere più agevole il lavoro dell’insegnante. In generale sono state le problematiche relative alla bioetica (soprattutto aborto – eutanasia – fecondazione assistita) a suscitare un maggiore coinvolgimento e una partecipazione più convinta. Pertanto di fronte a tali argomenti ogni alunno ha avuto un’opportunità di interrogarsi personalmente e di riflettere con serietà in spirito di arricchimento reciproco. Come metodo di lavoro sono state privilegiate le lezioni frontali e quelle svolte sotto forma di dialogo-confronto con l’insegnante e tra compagni in atteggiamento di rispetto per ogni convinzione individuale. Si è inoltre operato utilizzando in modo costruttivo il manuale in adozione anche attraverso questionari, schemi, mappe facendo un uso mirato degli audiovisivi. • Gli argomenti previsti dal Piano di lavoro annuale sono stati svolti regolarmente e in generale la scolaresca ha conseguito un livello di preparazione soddisfacente • La valutazione ha preso in considerazione il tipo di partecipazione, l’impegno manifestato nell’analisi e nell’approfondimento dei contenuti, la capacita di rielaborare gli stessi in modo autonomo e con linguaggio appropriato Sono stati adeguatamente raggiunti i seguenti obiettivi: • L’acquisizione dei termini specifici e dei concetti chiave dell’etica e in particolare dei vari ambiti della bioetica • La conoscenza dei fondamenti della morale cristiano-cattolica • L’affinamento della capacità di relazionarsi con i compagni in modo costruttivo, soprattutto nel confrontarsi con equilibrio e senza pregiudizi con le varie posizioni dell’etica cattolica e con quella dell’etica laica segnatamente ai temi della bioetica • La presa di coscienza della “misura e del modo in cui i valori del 26 cattolicesimo incidono sulla cultura e sulla vita sociale” e di come tale valori, messi al centro della propria vita, possono guidare e illuminare le scelte di credenti e non credenti • La capacità di orientarsi nell’ambito contemporaneo della solidarietà e nel volontariato Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Annamaria Sciaramenti) ………………………………………… 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE • • • • • • • • • • • I giovani e l'etica. Etiche contemporanee e relativismo etico. Etica e morale. Etica laica ed etica religiosa a confronto. L'etica cristiana e la morale personalistica. Coscienza: voce di Dio o dell'uomo? Coscienza e libertà. (settembre – ottobre – novembre) La bioetica. La cultura della vita e la cultura della morte (in “Evangelium Vitae” di Giovanni Paolo II). Il valore della vita e la legge 194. L'embrione è persona? L'embrione e i suoi diritti. (dicembre) Fecondazione artificiale e maternità surrogata. Mamma provetta ed utero in affitto: valutazioni etiche. (gennaio e febbraio) Problematiche etiche: le cellule staminali. (gennaio) Problematiche etiche: la clonazione. (gennaio) Problematiche etiche: l'eutanasia. L'eutanasia secondo la visione cristiana. (febbraio) Problematiche etiche: la pena di morte. (I metà di marzo) Riscoperta dei valori: da dove cominciare? I valori fondamentali e strutturali dell'etica cristiana: dignità della persona umana – libertà – responsabilità – giustizia – pace – solidarietà – creatività – interiorità – rispetto per l'ambiente. Valori cristiani o valori umani? (II metà di marzo - aprile) Approfondimento sui valori: giustizia, solidarietà e volontariato (alla luce della Dottrina sociale della Chiesa). (I metà di maggio) La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. (I metà di maggio) Dopo il 15 maggio si prevede di trattare i seguenti argomenti: Approfondimento sul tema della pace e delle guerre dimenticate. Contenuti generali della enciclica “Pacem in Terris” (Giovanni XXIII) Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Annamaria Sciaramenti) ………………………………………….. In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 27 PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA Docente: Chiara Sgorlon Ore settimanali: 5 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe La classe nel corso dell’anno scolastico ha mantenuto un atteggiamento corretto con l'insegnante e ha dimostrato un buon interesse per la disciplina. Il clima della classe è sempre stato sereno. L'impegno nello studio non è stato costante da parte di tutti, il profitto nel complesso è risultato buono, con delle differenze da attribuirsi alle diverse potenzialità degli allievi. Per la maggior parte degli allievi la frequenza è stata regolare. Andamento didattico Dopo un iniziale ripasso del programma svolto lo scorso anno, sono stati affrontati gli argomenti propri della classe quinta. I temi trattati hanno incontrato il favore della classe e ne hanno stimolato la partecipazione; alcuni sono stati affrontati in modo più approfondito, altri hanno richiesto tempi più lunghi per essere assimilati dall'intero gruppo classe. Nel corso dell’anno è venuta meno la possibilità di effettuare delle lezioni per concomitanti altri impegni della classe, ma il programma, nelle sue linee generali, è stato completato. Metodi d’insegnamento utilizzati Sono • • • • • stati utilizzati i seguenti metodi: il brainstorming la lezione dialogata la lezione frontale il lavoro di gruppo schemi riassuntivi Mezzi utilizzati Sono • • • stati utilizzati i seguenti mezzi: la lavagna il PC ed il videoproiettore il manuale (L. D’ISA, Psicologia generale e applicata, Ed. Milano, 2007) • articoli tratti da riviste specializzate • appunti delle lezioni. 28 Hoepli, Spazi del percorso formativo Le lezioni si sono tenute nell’aula scolastica della sede staccata di Via Feltre. In occasioni di incontri con esperti esterni si è fatto ricorso all’aula magna della sede centrale di Via Garibaldi. Tempi del percorso formativo Il percorso formativo è stato realizzato in cinque ore settimanali come da quadro orario. Criteri e strumenti di valutazione Verifiche formative: scritte con domande chiuse a risposta multipla o con domande aperte a risposta breve, oppure in forma di elaborato (simulazioni seconda prova) e orali. Verifiche sommative strutturate: nell’anno scolastico è stata effettuata una prova comune. Nella valutazione sono stati osservati i seguenti indicatori: • conoscenza degli argomenti • capacità logico-critiche e di collegamento dello studio teorico alla pratica professionale, anche in relazione alle esperienze di tirocinio e di alternanza scuola-lavoro condotte dalle allieve • uso dei termini specifici della psicologia • correttezza linguistica, proprietà e fluidità di esposizione Obiettivi raggiunti Gli obiettivi stabiliti nel piano annuale di lavoro sono stati globalmente raggiunti. In particolare gli studenti: • conoscono i nuclei essenziali del programma presentato • conoscono ed utilizzano i termini specifici della disciplina • padroneggiano gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire la relazione con l’utenza • riconoscono i principali aspetti dei diversi approcci teorici presentati • conoscono i principali aspetti e le problematiche delle diverse aree d’intervento: i minori, i disabili, gli anziani, la famiglia multiproblematica, il disagio mentale. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Chiara Sgorlon) ………………………………………….. 29 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE MODULO 1 : INTRODUZIONE E RIPASSO Il sistema nervoso, la psicologia genetica e Piaget, la psicologia cognitiva e Bruner, la teoria di Freud. MODULO 2: ULTERIORI SVILUPPI TEORICI E I SISTEMI POSTFREUDIANI L’opera di M. Klein, A. Freud, Winnicot, Mahler, Spitz. La psicologia analitica di C. G. Jung . La psicologia individuale di Adler. La teoria di E. Erikson. La teoria dell’attaccamento: Bowlby, Ainsworth. La teoria sistemico relazionale e gli assiomi della pragmatica della comunicazione. MODULO 3: FAMIGLIE E DISAGIO FAMIGLIARE Famiglia e tipologie famigliari. Le fasi del ciclo di vita della famiglia. Le trasformazioni della famiglia italiana. Il disagio famigliare e il bisogno di sostegno. MODULO 4: FAMIGLIE MULTIPROBLEMATICHE E MODALITA’ DI INTERVENTO La famiglia tra normalità e patologia. Le famiglie multiproblematiche. Il ruolo dei servizi sociali. MODULO 5: IL PROGETTO NEL LAVORO SOCIALE Il Welfare State. Il lavoro sociale di rete. Le modalità d’intervento. Le fasi del progetto: pianificazione,programmazione,progettazione;l’analisi della situazione; la valutazione dei dati acquisiti; la formulazione degli obiettivi del progetto e la loro attuazione; la verifica del progetto. MODULO 6: IL DISAGIO MENTALE La storia sociale della follia e la nascita della psichiatria dinamica. Gli approcci contemporanei al disagio mentale. Il DSM IV. Le principali patologie mentali. I modelli d’intervento. La psicoterapia individuale familiare e di gruppo. I servizi psichiatrici, la legge 180 e la legge 833. MODULO 7: IL DISAGIO MINORILE Aspetti e problemi del periodo infantile. Infanzia e contesti ambientali di sviluppo. L’ecologia dello sviluppo umano. Forme di disagio. Il ruolo dei servizi. Aspetti e problemi del periodo adolescenziale. La costruzione dell’identità e lo svincolo dal nucleo familiare. Alcuni aspetti del disagio, del disadattamento e della devianza. Il bullismo, i disturbi alimentari, le tossicodipendenze. I minori stranieri. Il ruolo dei servizi sociali. MODULO 8: LA DISABILITA’ Le definizioni e le classificazioni ICDH E ICF. Le persone diversamente abili e le famiglie. Le forme d’intervento: modello medico biologico e modello sociale. Alcune tipologie di disabilità:il ritardo mentale, gli handicap 30 sensoriali, gli handicap motori. L’integrazione sociale, scolastica e lavorativa del disabile. Le strutture e i servizi per i disabili. MODULO 8: L’ETA’ ANZIANA Le trasformazioni sociali della condizione degli anziani. Le trasformazioni del ciclo vitale e i processi di invecchiamento. Famiglia e relazioni interpersonali. Alcune tipologie di disagio psichiatrico nell’anziano: il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la depressione. Il ruolo dei Servizi e i problemi dell’istituzionalizzazione degli anziani. L’assistenza domiciliare, i centri diurni e el residenze per anziani. MODULO 9: IL COLLOQUIO DI AIUTO Il colloquio di aiuto: l’ascolto empatico e le tecniche di riformulazione. Il colloquio di aiuto:l’intervento sociale ed educativo. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Chiara Sgorlon) ……………………………………… In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 31 CULTURA MEDICO-SANITARIA Docente: Claudia D’Orazi Ore settimanali: 4 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe La classe è composta da 21 allievi che si sono dimostrati sostanzialmente corretti nei confronti sia dell’insegnante curricolare che della docente di sostegno, come pure disponibili nei riguardi delle attività proposte. Un'alunna ha seguito un programma differenziato. Dal punto di vista scolastico l’interesse e l’impegno nello studio sono stati abbastanza costanti, pertanto le conoscenze e le competenze acquisite sono da ritenersi globalmente soddisfacenti; il rendimento della classe non è omogeneo, così come diverse sono le potenzialità e le capacità di apprendimento conformi ai profili cognitivi dei singoli allievi. La maggior parte degli alunni presenta una buona preparazione; un gruppo si attesta su livelli di sufficienza, mentre pochi hanno faticato a conseguire gli obiettivi minimi. Andamento didattico La 5D, per quanto riguarda cultura medico sanitaria, ha avuto continuità didattica dal secondo triennio. Il lavoro nel corso dell’anno, è stato caratterizzato da un clima generalmente sereno e collaborativo Metodi utilizzati Le lezioni frontali sono state seguite con attenzione e sono state integrate da richieste di chiarimenti, rendendo dialogico ed interattivo l’approccio Mezzi utilizzati Lo strumento di insegnamento utilizzato è stato il libro di testo” Cultura Medico – Sanitaria" di A. Bedendo , integrato da appunti delle lezioni. Spazi del percorso formativo Aula scolastica Tempi del percorso formativo Quadro orario settimanale: ore 4 Il primo trimestre è stato dedicato all’illustrazione della la parte relativa all’infanzia. Nel pentamestre è stata trattata la parte relativa ai moduli della disabilità e vecchiaia. Problemi emersi Non sono emersi problemi di rilevanza particolare, se non la necessità di procedere lentamente con la trattazione degli argomenti, per facilitare tutti gli studenti nei processi di comprensione e rielaborazione . 32 Criteri e strumenti di valutazione utilizzati Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte. La valutazione ha tenuto conto: a) del raggiungimento degli obiettivi di conoscenza; b) dell’impegno e l’interesse dimostrati; c) della partecipazione alle attività proposte; d) della capacità critica; e) della capacità espositiva. Obiettivi raggiunti Gli obiettivi didattici indicati nel piano di lavoro di inizio anno sono stati complessivamente raggiunti. In particolare gli allievi dovrebbero essere in grado di: a) conoscere ed utilizzare il linguaggio tecnico specifico della disciplina b) essere capace di svolgere elementari ragionamenti logico deduttivi sulle cause delle malattie c) saper riconoscere gli aspetti generali dell’infanzia, senescenza e disabilità d) saper indicare e descrivere le principali caratteristiche delle patologie dell’infanzia e della senescenza e la loro prevenzione Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Claudia D’Orazi) ...................................... 33 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE ELEMENTI DI PEDIATRIA E PUERICULTURA • Caratteristiche più significative dello sviluppo psicomotorio e cognitivo. • Alimentazione neonato (allattamento naturale, artificiale, divezzamento). • Alimentazione del bambino. • Celiachia. • Patologie infantili più frequenti: rinofaringite, bronchite, otite, infezioni gastrointestinali, acetone, meningite, malattie esantematiche, parotite, pertosse. • Stenosi del piloro. • Criptorchidismo. • Diabete giovanile (eziologia, sintomi, complicanze, terapie). • Alterazioni posturali (scoliosi, cifosi, lordosi, valgismo, varismo, piede piatto, lussazione congenita dell'anca). NEUROPSICHIATRIA INFANTILE • Nevrosi infantile (paura, ansia e fobie). • Disturbi di evacuazione (enuresi, encopresi). • Disturbi della Comunicazione e Apprendimento. • Disagio scolastico. • Depressione infantile. • Autismo infantile (definizione, sintomatologia, caratteristiche comportamentali in relazione all’età, epidemiologia, eziologia, patogenesi, decorso, prognosi, terapia). • Epilessie (definizione, cause, sintomi, forme cliniche, definizione, diagnosi, terapie e assistenza al malato). • Alimentazione nell’Adolescenza. • Anoressia e bulimia. LA DISABILITÀ PSICHICA (definizione di ritardo mentale, quoziente intellettivo). • Psicosi. • Schizofrenia. • Malattia emolitica del neonato. • Sindrome feto-alcolica. LE MALATTIE GENETICHE: • Sindrome di Down. FISICA (definizioni e caratteristiche cliniche). • P.C.I. (definizione, eziopatogenesi, cause pre-peri-post natali, aspetti clinici, forme cliniche, altri deficit associati, diagnosi precoce, proposte terapeutiche). • Distrofia muscolare (Duchenne, Becker, Miotonica). • Spina bifida. • Sclerosi a placche. 34 LA SENESCENZA • Aspetti demografici. • Teorie dell’invecchiamento. LE PRINCIPALI TRASFORMAZIONI ANATOMO- PATOLOGICHE DELLA SENESCENZA • Apparato tegumentario: piaghe da decubito (cause, pazienti a rischio, sedi anatomiche d’incidenza, prevenzione e trattamento). • Apparato osteoarticolare: osteoporosi, artrosi. • Apparato cardiovascolare: valvulopatie, angina pectoris, infarto del miocardio, arterosclerosi. • Apparato respiratorio: BPCO, enfisema. • Apparato digerente: ulcera gastro-duodenale, diverticolosi. • Apparato urinario: incontinenza urinaria. • Sistema nervoso: ictus, TIA. • Sindromi neurodegenerative. • Demenza senile (definizione, aspetti generali, periodo e fasi cliniche, eziologia, classificazione, diagnosi e trattamento). • Demenza Vascolare. • DEMENZA DI ALZHEIMER (eziologia, fasi della epidemiologiche, diagnosi e cure, evoluzione della malattia, aspetti riabilitativi della demenza: la ROT). • MORBO DI PARKINSON (eziologia, sintomi, terapie). • Depressione (endogena ed esogena, distimia, disturbi Bipolari). Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Claudia D’Orazi) ...................................... In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 35 DIRITTO, ECONOMIA POLITICA E LEGISLAZIONE SOCIALE docente: Nadia De Pasqual ore settimanali: 3 1.Relazione finale sulla classe 2.Programmazione didattico–disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe Per quanto riguarda le caratteristiche generali, rimando a quanto indicato dal Documento del 15 maggio. Andamento didattico Anche durante il corrente anno scolastico è stata mantenuta la continuità didattica (conosco la classe dalla terza). Le maggiori difficoltà riscontrate all’inizio di quest’ultimo percorso didattico sono state: difficoltà di applicazione, non sempre costante soprattutto nello studio domestico, difficoltà nell’uso di un testo specifico, poco autonomia nel prendere appunti e rielaborarli. Con l’andar dei mesi però, una volta spronata, incentivata, stimolata quasi tutta la classe è riuscita a superare complessivamente questi ostacoli. Lo svolgimento del programma ha risentito delle diverse capacità soggettive degli allievi nell'apprendere gli argomenti studiati e delle attività didattiche di approfondimento proposte. Nel complesso, viste le capacità di cui erano dotati gli studenti, l'interesse dimostrato (non per tutti adeguato), l’impegno domestico poco costante, non sono stati svolti tutti gli argomenti di Diritto programmati in Dipartimento per le classi quinte; per quanto riguarda il programma di Economia, si è potuto svolgere solo pochi argomenti. Gli argomenti svolti sono quelli previsti dal programma ministeriale e siamo arrivati ad analizzare come ultimo argomento i contratti atipici e le banche. Metodi d’insegnamento utilizzati. Per l'apprendimento dei vari argomenti, ho fatto delle lezioni divise in una parte di spiegazione teorica e in una parte di esemplificazione tratta dalla realtà quotidiana, sia in generale sia personale degli allievi, cercando di far partecipare gli allievi stessi in modo costruttivo e positivo. Mezzi utilizzati Libro di testo: Zagrebelsky G., Palmerio G., Trucco C. “Lineamenti di diritto ed economia” - Le Monnier, Codice Civile 36 Criteri e strumenti di valutazione Ho basato le mie valutazioni su almeno due verifiche scritte (di più per chi aveva un profitto incerto) e su almeno due verifiche orali che tenessero conto della conoscenza degli argomenti e della correttezza tecnicolinguistica. Le prove scritte sono state proposte sia sotto forma di test semistrutturati sia sotto forma di verifiche con la tipologia B, in modo che gli allievi potessero prendere dimestichezza anche con consegne non tradizionali, in vista della terza prova dell’esame di Stato. Obiettivi raggiunti. Gli obiettivi minimi stabiliti nel piano annuale di lavoro sono stati quasi pienamente raggiunti. Nello specifico gli alunni dovrebbero essere in grado di: - conoscere i nuclei essenziali del programma - analizzare i contenuti in maniera critica e personale. Non pienamente raggiunti, invece, i seguenti obiettivi: - superare lo studio mnemonico - utilizzare la lingua e il lessico specifico studiato in maniera pertinente e corretta. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Nadia De Pasqual) …………………………………. 37 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE MODULO 1: I contratti. Unità 1: I contratti conclusi tra privati. La vendita. La vendita a effetti obbligatori: la vendita di cose future; la vendita di cose determinate solo nel genere; la vendita di cose altrui; la vendita con riserva di proprietà. La locazione. L’affitto. Il comodato. Il mutuo. Il mandato. La rendita vitalizia e la rendita perpetua (cenni). La fideiussione. La donazione. Unità 2: I contratti di fornitura e produzione beni e servizi. Il contratto di deposito irregolare (cenni). Unità 3: I contratti atipici. Il contratto di leasing. Il factoring. Il franchising o contratto di affiliazione commerciale. Unità 4: I contratti bancari. Il deposito bancario. L’apertura di credito. L’anticipazione bancaria. Lo sconto bancario. Il conto corrente ordinario e bancario. Le operazioni bancarie accessorie. Unità 5: I contratti assicurativi. L'assicurazione contro danni, RC auto. L'assicurazione sulla vita. L'assicurazione contro gli infortuni. La riassicurazione. MODULO 2: I titoli di credito. Unità 2: L’assegno. L’assegno bancario. L’assegno circolare. ECONOMIA MODULO 1: Le Banche. Unità 1: Le Banche e l’ordinamento bancario. Le operazioni bancaria: operazioni attive, passive e accessorie. Nota: L'unità 1 di Economia e l' Unità 3 (I contratti atipici) di Diritto saranno svolte nelle settimane successive al 15 maggio a causa delle poche ore di lezione effettuate durante l’ultimo trimestre. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Nadia De Pasqual) In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 38 TECNICA AMMINISTRATIVA Docente: Elisabetta Rizzo Ore settimanali: 3 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE Profilo della classe La classe 5E si è mantenuta eterogenea per capacità, attitudini, applicazione e motivazione allo studio. Alcuni allievi hanno dimostrato partecipazione e impegno costanti, migliorando le capacità di analisi e l’organizzazione autonoma allo studio, altri invece hanno manifestato minor interesse privilegiando uno studio mnemonico. É vero peraltro che è stato possibile fornire solo un approccio generico alle tematiche affrontate, dato l’esiguo numero di ore a disposizione. E i contenuti del programma, prevalentemente di indirizzo commerciale, non hanno di sicuro entusiasmato. È doveroso ricordare che tale disciplina infatti viene affrontata per la prima volta solo in quarta, con due ore settimanali. Nonostante questo la maggior parte ha dimostrato diligenza nel lavoro casalingo, e un accettabile e sufficientemente costante livello di partecipazione, attenzione e concentrazione durante l’attività didattica. Una spiccata predilezione è emersa per gli elementi di conoscenza pratici e legati alla loro esperienza e alla realtà vissuta. Il clima nella classe è sempre stato sereno e positivo. Metodi di insegnamento utilizzati Gli aspetti teorici della materia sono stati illustrati attraverso lezioni frontali, mentre quelli operativi attraverso numerosi esempi ed esercizi svolti in classe. Mezzi utilizzati Lo strumento di insegnamento utilizzato è stato il libro di testo “Tecnica Amministrativa” di Astolfi & Venini con l’ausilio, per le esercitazioni, di fotocopie di documenti contabili. Criteri e strumenti di valutazione utilizzati Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte. La valutazione ha tenuto conto del raggiungimento degli obiettivi di conoscenza, dell’impegno e interesse dimostrati, della partecipazione alle attività proposte, della capacità espositiva e critica evidenziate. Obiettivi raggiunti Gli obiettivi disciplinari quali la conoscenza e la comprensione delle tematiche affrontate sono state sostanzialmente raggiunti in modo sufficiente da tutti gli allievi. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Elisabetta Rizzo) ……………………………………… 39 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-DISCIPLINARE I TITOLI DI CREDITO Mezzi di pagamento. I titoli di credito. La cambiale. Il pagherò cambiario. La cambiale tratta a due persone e tre persone. La scadenza delle cambiali. La girata. L’avallo della cambiale. Il pagamento e il mancato pagamento delle cambiali e le azione cambiarie. I titoli di credito bancari. L’assegno bancario. Norme particolari per gli assegni. Il mancato pagamento di un assegno. Assegni circolari. Moneta elettronica. Esercitazioni. LE BANCHE: L’attività bancaria. I conti correnti bancari. I giroconti e i bonifici. Le disposizioni elettroniche di incasso. Nozioni di apertura di credito. Classificazione delle aperture di credito. Il credito al consumo. Banche e commercio elettronico. IL SISTEMA E LA GESTIONE AZIENDALE Il concetto di azienda. L’azienda come sistema. Soggetti aziendali. Forma giuridica. Le relazioni azienda–mercato. Le relazioni con i mercati. Le relazioni con l’ambiente esterno. Le dimensioni aziendali. Le principali funzioni dell’impresa. La struttura organizzativa aziendale. La gestione aziendale. Fatti interni e fatti esterni di gestione. Le operazioni di gestione e i flussi aziendali. Gli aspetti e i cicli della gestione d’impresa. Il patrimonio aziendale. Il sistema costi e ricavi. La determinazione del reddito d’esercizio. Le relazioni tra attività, passività e patrimonio netto. Esercitazioni IL BILANCIO D’ESERCIZIO: Il bilancio d’esercizio. Lo Stato patrimoniale. Il Conto economico. I risultati parziali della gestione e il reddito d’esercizio. La competenza economica dei costi e dei ricavi d’esercizio cenni. L’ATTIVITA’ E IL PATRIMONIO DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE L’attività delle aziende di erogazione. La classificazione delle aziende di erogazione. Il settore non profit e l’impresa sociale. Le cooperative sociali. Le associazioni di volontariato. Le ONLUS. LA GESTIONE DEL PERSONALE cenni Le fonti giuridiche del rapporto di lavoro. Diritti dei lavoratori. Il sistema contrattuale. Nuove forme di lavoro dipendente. La disciplina della mobilità. I piani retributivi. Nascita del rapporto di lavoro. Inserimento dei nuovi assunti. Formazione e addestramento del personale. Periodo di prova. Le ferie. Cassa integrazione guadagni. Obiettivi minimi: 1. conoscere il concetto di azienda; conoscere il concetto di bilancio, le parti che lo compongono e saper redigere un bilancio molto semplice; 2. conoscere il concetto di azienda non profit; 3. conoscere la normativa che regola il rapporto di lavoro; 4. conoscere i titoli di credito e saperli compilare; 5. conoscere la funzione che svolgono le banche. Belluno, 14 maggio 2014 L’Insegnante (Elisabetta Rizzo) ……………………………………… In rappresentanza degli alunni Slongo Alberto ………………………………………………… Zuccolotto Nicoletta …………………………………………………… 40 CARATTERISTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA* La terza prova può coinvolgere tutte le discipline dell’ultimo anno di corso. Il Consiglio di questa classe, ha tenuto conto del curricolo di studi e degli obiettivi generali e cognitivi definiti nella propria programmazione didattica. Su tale base ha sviluppato la progettazione delle prove interne di verifica in preparazione della terza prova scritta degli esami conclusivi del corso. Sono state svolte n. 2 simulazionei; in entrambi i casi è stata scelta una prova della TIPOLOGIA B (quesiti a risposta singola). CRITERI DI MISURAZIONE/VALUTAZIONE: (ESEMPIO RELATIVO A 4 MATERIE) - MISURAZIONE Per ciascuna disciplina era previsto un punteggio massimo di 15 punti. Il massimo raggiungibile era di 60 punti. - VALUTAZIONE I punteggi grezzi realizzati vengono riportati in 15 esimi mediante la seguente tabella di conversione che tiene conto delle % di punteggio realizzato in relazione al massimo disponibile TABELLA DI CONVERSIONE: 0-7 8 – 11 12 - 15 16 - 19 20 - 23 24 - 27 28 - 33 34 - 39 40 - 43 44 - 47 48 – 51 52 – 55 56 - 60 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 *I testi e le griglie di valutazione delle prove di simulazione svolte, vengono allegati 41 TITOLO DEL CORSO: OPERATORE SOCIO-SANITARIO Calendario del corso: l’inizio del corso è stato nel mese di ottobre 40 ore di seconda area (lezioni tenute dagli insegnanti del CdC di Psicologia e Igiene); 180 ore di terza area “base” e “professionalizzante”, di cui 20 di ASL tenunte da insegnanti interni e esterni all’Istituto (italiano, informatica, inglese, psicologia applicata). Presentazione dell’indirizzo di studio. La classe 5ª D è classe terminale del corso per Tecnico dei servizi sociali che opera all'interno di enti pubblici e privati che gestiscono servizi per la terza età (assistenza domiciliare, assistenza in istituzioni protette, reparti geriatrici). Egli deve: • Interagire con altre figure professionali nella definizione della programmazione degli interventi all'interno della struttura volti al mantenimento del benessere fisico e psicologico degli utenti. • Progettare e gestire le attività da svolgere all'interno dei servizi. • Collaborare con altre figure professionali anche ai fini di prevenire situazioni problematiche individuando e attivando interventi mirati alla soluzione dei problemi. • Prendersi cura del materiale messo a disposizione e si occupa della relativa fornitura. • Partecipare al disbrigo delle pratiche amministrative. Sono richieste capacità organizzative e abilità relazionali. Le capacità organizzative riguardano sia l'auto-organizzazione, sia la collaborazione nella pianificazione del lavoro. E' necessaria, inoltre, un’elevata disponibilità al confronto personale e al lavoro di gruppo. Sono utili doti di autocontrollo e capacità di gestire situazioni di crisi. Il quadro orario dell’indirizzo di studio nel biennio post-qualifica è il seguente: Area professionalizzante Disciplina/e di insegnamento Elementi di etica Orientamento al ruolo Rielaborazione tirocinio Assistenza alla Persona nelle Cure Igieniche Assistenza alla persona nella mobilizzazione Assistenza alla Persona Anziana Disp.gen. protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori Metodologie del lavoro sanitario e sociale Principi generali di assistenza Igiene dell’ambiente e comfort domestico alberghiero Assistenza alla Persona nell’Alimentazione Assistenza di 1° Soccorso Assistenza alla persona con disturbi mentali Assistenza alla Persona con Handicap Tecniche di animazione Italiano ASL Inglese ASL Informatica ASL Elementi di Psicologia applicata Totale ore 42 4^ 10 20 15 15 15 15 10 25 30 25 180 5^ 15 15 15 15 10 10 20 24 15 15 5 5 6 6 + 4 Asl 180 AREA DI BASE Disciplina/e di insegnamento Assistenza alla Persona nell’Alimentazione Assistenza alla Persona con Handicap Legislazione socio-sanitaria e legislazione del lavoro Elementi di igiene Elementi di Psicologia applicata Totale ore 4^ 5^ 10 15 20 25 35 15 80 40 Il monte ore complessivo è di 1000 ore: 180 ore annuali di lezione nell’area professionalizzante con esperti, sia in quarta sia in quinta; - 120 ore, suddivise tra quarta e quinta, nell’area base svolte in classe con i docenti curricolari; - 520 ore di stage. La frequenza degli alunni al corso è stata per lo più regolare, con impegno e partecipazione buoni. - Gli esami di terza area per questa figura professionale si terranno nel mese di ottobre 2014, dopo che le allieve avranno terminato le ore di stage. Belluno, 14 maggio 2014 La Coordinatrice del corso Elisabetta Rizzo 43 RELAZIONE FINALE ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO (ASL) ANNI SCOLASTICI 2012-2013 e 2013-2014 STRUTTURA E ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO TOTALE ORE DI PREPARAZIONE E RESTITUZIONE in Aula TOTALE ORE IN AZIENDA DURATA TOTALE 12 120 132 CONOSCENZE–COMPETENZE-ABILITÀ DA ACQUISIRE DURANTE LA PREPARAZIONE CONOSCENZE Conoscere il minore e le sue esigenze. COMPETENZE Sapere promuovere azioni a sostegno e tutela della persona debole (minore). Favorire la piena partecipazione alle attività del scuola materna. Stimolare la conoscenza degli attori e degli spazi, permettendo al bambino di sentirsi parte del contesto in cui vive. ABILITA’ Essere in grado di collaborare nella rilevazione dei principali bisogni di base degli utenti (minori). Rispondere con puntualità, sollecitudine e continuità ai segnali del bambino. Osservare in modo attento e sistematico il bambino e il contesto relazionale in cui si muove. ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE IN AULA MODULO Moduli di etica Il minore, gestione e problematiche connesse Restituzione delle ore totale DURATA DOCENTE CLASSE 6 Simona Romanin 4ª 4 Simona Romanin 4ª CDC completo 5ª 2 12 44 Il percorso in azienda ha avuto una durata di 120 ore. Il tirocinio ha avuto una durata di 120 ore ed è stato svolto presso le scuole materne in provincia di Belluno, presso Casa Pollicino in Romania e presso strutture per minori all'estero(Spagna,Irlanda) CONOSCENZE–COMPETENZE-ABILITA’ DA ACQUISIRE DURANTE IL PERCORSO IN AZIENDA CONOSCENZE Conoscere il minore come singola persona inserita in un contesto di gruppo. COMPETENZE Sapersi rapportare con il minore creando un giusto equilibrio tra rispetto e complicità. Realizzare situazioni/momenti di condivisione e partecipazione. Organizzare l'ambiente formativo in base alle esigenze del bambino e ai suoi ritmi di sviluppo, offrendo stimoli e sollecitazioni per ampliare l'ambiente conoscitivo del minore. ABILITÀ Ideare e realizzare delle attività che stimolino e coinvolgano il minore. Creare attività ludiche e di animazione nel rispetto delle capacità e degli interessi del bambino;. MODALITA’ DI ACCERTAMENTO E DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE La valutazione complessiva è stata espressa dal tutor scolastico, tenuto conto della valutazione del tutor aziendale, dell’autovalutazione degli allievi, delle visite sui luoghi di lavoro. DOCENTE TUTOR Claudia D’Orazi 45
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