Alfonso Sella e le sue opere

Alfonso Sella (1913-2001)
Alfonso nacque a Roma il 2 febbraio 1913, figlio di Edvige Magnani e Massimo Sella, illustre
biologo marino e malariologo. Visse quasi sempre lontano da Biella, soprattutto per seguire
il padre Massimo, prima a Fiumicino e più avanti in Istria, a Rovigno, quando Massimo diventò direttore dell’Istituto di Biologia Marina. Frequentò il liceo a Milano e studiò a Genova e
a Trieste; si laureò in Scienze Economiche. Si sposò nel 1945 con Ada Cantono. Da allora ha
sempre vissuto a Biella nell’ex convento di San Gerolamo.
Il ramo della famiglia Sella a cui appartiene Alfonso ha prediletto le discipline scientifiche ed artistiche, piuttosto che quelle finanziarie. Il papà Massimo era biologo, fotografo,
scrittore (La Bürsch, storie e paesaggi dell’Alta Valle del Cervo) e sensibile pianista. Il figlio
di Alfonso è geologo.
Nella vita di Alfonso si intrecciano tre anime: l’artista (pittore, incisore, fotografo), il dialettologo e il botanico. Aveva cominciato a dipingere durante gli anni della guerra: il culmine
della sua attività artistica, come pittore, si sviluppò negli anni ’50, quando ebbe importanti
riconoscimenti nel mondo artistico; ma continuò sempre, durante la sua vita, a disegnare,
incidere, scolpire pietre, modellare oggetti naturali e materiali da lui elaborati.
Fu anche ottimo fotografo: cominciò negli anni ’50 come fotografo naturalista (trasformava
frammenti di natura in arte astratta) e più tardi fu anche fotografo documentarista, raccogliendo le immagini delle tipologie architettoniche ormai scomparse degli alpeggi e delle
cascine biellesi e gli aspetti paesaggistici e naturalistici del nostro territorio. Questa sua attività ha trovato riscontro nella mostra “Biellese Perduto” allestita alla “Fabbrica della ruota”,
nel 1998, in sinergia con la Fondazione Sella.
Il padre Massimo aveva raccolto, subito dopo la guerra, materiale dialettale biellese, in particolare della Valle d’Andorno. Dopo la morte di Massimo, nel 1959 Alfonso riprese il materiale dialettale raccolto dal padre e, insieme al prof. Corrado Grassi, allora docente di dialettologia presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, diede il via nel 1963 al grande
progetto del Dizionario-Atlante delle Parlate Biellesi (DAPB) composto da circa 50.000 schede
che contengono termini, fraseologie, proverbi e testi vari raccolti dalla viva voce. Nel DAPB si
sono volute raccogliere le testimonianze della civiltà orale della gente nel senso più ampio:
da quelle lessicali e grammaticali ai modi di dire, ai proverbi, a quelle del vasto mare delle
tradizioni popolari (usi e costumi, credenze, superstizioni, medicina, mestieri, gastronomia,
giochi, sogni, ecc.).
Alfonso si occupò di botanica da sempre (era membro della Società Botanica dal 1964): realizzò a partire dagli anni ’50 un ricchissimo erbario dedicato soprattutto alla flora biellese. Dagli anni ’60 scienze botaniche e ingegno artistico si fusero insieme per dare vita, con
l’aiuto della moglie Ada, alla realizzazione di erbari e tavole botaniche di grande pregio
non solo scientifico ma anche estetico. A riconoscimento di questa sua opera furono anche
stampati due volumi: L’Erbario di Alfonso e Ada Sella (Longanesi, 1974) e, di Ada e Alfonso
Sella, L’Erbario (Centro Botanico, Milano, 1989, con prefazione di Ippolito Pizzetti). Nel 2005
è stata qui allestita la mostra “Per amare una pianta-gli erbari di Ada e Alfonso Sella”.
Il filo che ha legato strettamente la sua attività artistica e quella scientifica è stato l’amore e
la sua profonda e attenta conoscenza della natura e del territorio biellese, divulgata attraverso la ricchezza e la qualità estetica che solo un artista può esprimere.
Foto di Francesco Radino, Gardenia n°3, 1984