Appello di Elettromagnetismo per la trasmissione dell’Informazione, 4 Febbraio 2014 1) Data un’impedenza di carico ZL=100+j100 Ohm, dimensionare un adattatore in singolo stub serie, per trasformare tale impedenza in 50 Ohm. Si considerino stub in corto circuito. Soluzione: il carico normalizzato è 2+j2; lo individuiamo sulla Carta di Smith e tracciamo una circonferenza che passa attraverso questo carico e interseca la circonferenza a parte reale 1. Abbiamo due soluzioni possibili (ne basta una): un’intersezione a z1=1-j1.58 ad una distanza d1=0.113 nel quadrante inferiore ed una nel quadrante superiore: z2=1+j1.58 ad una distanza d2=0.47. Lo stub posto a d1 deve produrre una reattanza X=j1.58. Dalla Carta Di Smith, partiamo dal cortocircuito per le impedenze (il punto -1,0) e ruotiamo verso il generatore (senso orario) fino a leggere 1.58 (quadrante superiore) per la reattanza: otteniamo così che la lunghezza dello stub nel primo caso è 0.16. Nel secondo caso invece la reattanza da produrre è la medesima ma nel quadrante inferiore. A tal fine occorre una rotazione di 0.34. 2) Una linea di trasmissione con impedenza caratteristica di 50 Ohm è chiusa su di un carico con impedenza Zl=j150; quanto valgono l'impedenza massima e quella minima lungo tale linea? soluzione: il carico è puramente reattivo: avremo un valore minimo di 0 e massimo infinito. 3) Data un’impedenza di carico ZL=100+j100 Ohm, trasformarla in Zo=200 Ohm con un adattatore a costanti concentrate, immaginando una frequenza di lavoro di 1 GHz. soluzione: Qui la parte reale del carico è minore di Zo: occorre l'elemento serie in prossimità del carico. Disegniamo la circonferenza ruotata di 180° e la impedenza jx ci deve portare su tale circonferenza cambiando la sola parte immaginaria. Notiamo che la zl si trova già su tale circonferenza ruotata, così che la prima possibilità è proprio z1= 0.5+j0.5, mentre la seconda è oppure z2=0.5-j0.5. Nel primo caso l'impedenza serie normalizzata è 0.Quindi si tratta di un corto circuito. Nel secondo caso l'impedenza serie normalizzata è x=-1, cioè denormalizzata -200, quindi una capacità pari a 0.79pF. Ora ribaltiamo sulla circonferenza unitaria i valori di z1 e z2. Nel primo caso troviamo y1=1-j 1; occorre quindi un'ammettenza j1, denormalizzata B=5e-3. E' positiva, quindi una capacità di valore 0.79pF. Nel secondo caso y2=1+j1. B=5e-3: è un'induttanza di valore 31.8nH. 4) In un sistema di telecomunicazioni quale è il range di frequenze (monomodalità) in cui possiamo usare una guida cilindrica di diametro 5mm riempita con polietilene (er=2.3)? soluzione: il range è quello tra il modo fondamentale, il TE11V fc 1.84 /( 2r 0 0 r ) =23.16GHz ed il primo modo superiore, il TM01 fc 2.405 /( 2r 0 0 r ) =30.27 GHz 5) Quanto vale la matrice ABCD del circuito in figura (si tratta del parallelo di due serie di linee, ciascuna linea lunga un ottavo d’onda)? Quali sarebbero i valori di A,B,C,D nel caso particolare in cui zo1=50 Ohm e zo2=100 Ohm? Z0=zo1 Ohm /8 Z0=zo2 Ohm /8 PORTA1 PORTA 2 C=1nF Z0=zo1 Ohm /8 Z0=zo2 Ohm /8 soluzione: Conviene sfruttare la simmetria (pari), che consente di dividere la parte superiore e la parte inferiore del circuito con un muro magnetico (due punti corrispondenti tra la metà superiore e quella inferiore sono sempre allo stesso potenziale). Si noti che il condensatore non ha ai suoi capi differenza di potenziale, quindi non ha effetto e può essere rimosso. Quindi possiamo analizzare la matrice ABCD della sola metà. Tuttavia per avere la matrice ABCD complessiva dobbiamo sapere come ricombinare i risultati delle due metà: intuitivamente sappiamo che sono circuiti identici in parallelo, e nel parallelo le impedenze si dimezzano e le ammettenze raddoppiano, così che potremmo aspettarci un raddoppio della C ed un dimezzamento della B. Verifichiamolo: la corrente che entra nella porta 1 (o nella porta 2) si divide in parti uguali alla prima biforcazione. Quindi se I1 è la corrente a sinistra e I2 è la corrente a destra, analizzando solo metà circuito dovremmo scrivere: V1 A B V2 I / 2 C D I / 2 dove la matrice ABCD è solo quella della metà superiore (o inferiore) ovvero, se 2 1 esplicitiamo i contributi: V1=AV2+(B/2)I2 e I1=2CV2+DI2, per cui, in modo compatto avremmo che V1 A I 2C 1 B / 2 V2 D I 2 Confermando la nostra prima intuizione. A questo punto dobbiamo solo calcolare la matrice ABCD della metà del circuito , che è una cascata di linee in cui i conti sono semplificati dalla lunghezza elettrica /8, per cui sia seno che coseno restituiscono 2 2 j 2 2 zo1 2 2 2 2 j 2 2 2 2 zo2 jzo1 2 / 2: 2 1 zo1 2 2 1 zo2 j 1 1 2 2 zo1 zo2 2 jzo 2 j zo1 zo2 2 1 zo2 1 2 zo1 Quindi la matrice ABCD totale, considerando quanto detto sopra, sarà: 1 zo1 2 1 zo2 1 1 j zo1 zo2 j zo1 zo2 4 che è il risultato cercato. 1 zo2 1 2 zo1 Nel caso in cui zo1=50 Ohm e zo2=100 Ohm, sostituendo i valori numerici si ha: A=0.25, B=j37.5 Ohm, C=j0.03 Siemens, D=-0.5. Notate che la struttura è reciproca (il determinante restituisce sempre 1) ma non simmetrica (A e D sono diversi)
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