La situazione delle tecnologie in Italia e nel mondo Giuseppe Mininni Cnr – Istituto di Ricerca Sulle Acque Il ruolo delle Utilities nella Ricerca e nell’Innovazione Tecnologica “Investimenti nel servizio idrico: la depurazione è al primo posto” Bologna, 22 Ottobre 2014 PRINCIPALI PROBLEMATICHE DELLE TECNOLOGIE CONVENZIONALI A FANGHI ATTIVI sediment. primar. unità biologica sediment. second. eff. inf. fango fango basse velocità di sedimentazione basse concentrazioni di biomassa basse capacità di trattamento elevata richiesta di superficie elevata produzione di fango bassa flessibilità operativa 2 di 31 REATTORI A LETTO FISSO SOMMERSO (BAF – BIOLOGICAL AERATED FILTERS) Vantaggi Assenza di sedimentazione secondaria; Elevata capacità di trattamento; Ridotta superficie di impianto (circa 1/3 di quella dei sistemi a fanghi attivi; Ridotta produzione di odori e aerosol; Nessun problema di bulking. Svantaggi Necessari trattamenti preliminari efficienti (richiesta di refluo a basso contenuto di solidi sospesi); Frequenti lavaggi del letto; Produzione di fango confrontabile/maggiore di quella dei sistemi a fanghi attivi; Maggiore complessità in termini di strumentazione e controllo di processo; Elevati costi di investimento e di funzionamento. Up-flow Down-flow 3 di 31 REATTORI A LETTO FISSO SOMMERSO (BAF – BIOLOGICAL AERATED FILTERS) Diversi processi disponibili su scala industriale Biofor® (Degremont, Francia) Biostyr™ (Veolia, Francia) BioSAF™ (Veolia, Francia) Biopur® (Biopur, Svizzera) Tipo di flusso: up-flow; Materiale filtrante granulare (Biolite®) 150 impianti realizzati Tipo di flusso up-flow Materiale filtrante granulare flottante (Biostyrene®) 21 impianti realizzati con potenzialità 25.000-6.000.000 A.E. Filtro sommerso aerato Tipo di flusso up-flow Corpi riempimento in plastica a galleggiamento neutro Applicazioni 30-3.000 A.E. Tipo di flusso: down-flow; Materiale filtrante: a superficie orientata (fogli di plastica corrugata) 60 impianti progettati e realizzati (Meilen Svizzera, Baotou Cina) Campo di applicazione Reflui civili e industriali; Particolarmente indicato per nuove installazioni o per up-grading di impianti soggetti a sovraccarico; Applicazioni su media e grande scala (in aree ad elevata densità abitativa); Più di 500 impianti nel mondo di cui 270 in Europa (più di 50 milioni di A.E) in funzione nel mondo: Nord America (104), Giappone (100), Francia (80), UK (60), Germania (47), Svizzera (21), Cina (14), Spagna (8), Italia (10), Austria (4),Finlandia (4), Belgio (3). 4 di 31 Biostyr™ Veolia BIOFOR® Degremont 5 di 31 REATTORI A LETTO FISSO SOMMERSO (BAF – BIOLOGICAL AERATED FILTERS) Impianto di Xiamen (Cina) Biofor – 650.000 PE; 2006 Impianto di Herford (Germania); Biostyr – 250.000 PE; 1997 2° linea Impianto di Davyhulme (UK) Biostyr – 1.500.000 PE; 1998 Depuratore di Peschiera Borromeo (MI) Biofor - II linea da 250.000 PE; 2006 Nel 2016 sarà pronto l’impianto di Achères BIOSAV (France), il più grande impianto a biofiltrazione del mondo ( 6,000,000 AE) – Processo Biostyr 6 di 31 REATTORI A LETTO MOBILE (MBBR- Moving Bed BioReactors) griglia I sistemi MBBR sono reattori biologici, solitamente per nulla differenti dalle vasche a fanghi attivi, parzialmente riempiti con elementi plastici (tasso di riempimento max del 70%). La principale differenza rispetto alle vasche a fanghi attivi è costituta dalla presenza di una griglia posizionata a valle della vasca al fine di impedire la fuoriuscita degli elementi I reattori MBBR sono sistemi ibridi con presenza di biomassa sospesa e adesa sul materiale di riempimento 7 di 31 REATTORI A LETTO MOBILE (MBBR- Moving Bed BioReactors) Vantaggi Facilità di impiego per il potenziamento di impianti esistenti; Aumento della concentrazione della biomassa; Possibilità di innescare i processi di nitrificazione e denitrificazione senza alcuna modifica strutturale dell’impianto; Maggiore resistenza alle variazioni di carico organico; Riduzione delle dimensioni del sedimentatore secondario; Età del fango più elevate e quindi fango più stabilizzato e facilmente disidratabile. Svantaggi Aerazione con bolle medio-grandi; Controllo limitato del processo; Manutenzione specializzata. 8 di 31 REATTORI A LETTO MOBILE (MBBR- Moving Bed BioReactors) Campo di applicazione Upgrading di impianti di trattamento a fanghi attivi esistenti sia civili sia industriali. Diversi processi a livello industriale che si differenziano principalmente per i corpi di riempimento utilizzati che variano in materiale, forma, densità e superficie specifica (processi Captor®, Linpor®, Flocor-RMP®, Natrix®, Kaldnes KMT®) Più di 500 impianti Kaldnes KMT® nel mondo per trattamento acque reflue civili (192), industrie alimentari (110), cartiere (70), farmaceutiche (9), allevamenti ittici (45). Diverse applicazioni importanti nel Nord Europa: − Depuratore di Gardermoen, aeroporto di Oslo (Norvegia), potenzialità 22.000 m3/d, processo Kaldnes (Veolia), in funzione dal 1998. − Depuratore di Lillehammer (Norvegia), potenzialità 28.800 m3/d, processo Kaldnes (Veolia), in funzione dal 1994. − Depuratore di Malmo-Klagshamn (Norvegia), potenzialità 28.000 m3/d, processo Kaldnes (Veolia). Alcune applicazioni in Italia su depuratori municipali di piccola taglia (< 1.000 m3/d) [depuratori di Maserà (PD), Origiano (VI), Castelgomberto (VI), Villa Rendene (TN)] e su reflui industriali (birrifici e cartiere). 9 di 31 SISTEMI SBR (SEQUENCING BATCH REACTORS) Sono sistemi “time oriented” nei quali le diverse fasi del processo (rimozione del carbonio, azoto e fosforo, e sedimentazione) avvengono nella stessa unità con sequenza temporale piuttosto che spaziale (ossia contemporaneamente in unità diverse) come negli impianti tradizionali (sistemi “space oriented”). inf AN AX AE SS aria eff fango Sistemi tradizionali inf SBR eff fango Sistemi SBR refluo 4 Il funzionamento dei sistemi SBR si basa sulla successione di cicli di trattamento della durata di 6/8/12 ore. 1 effluente 3 2 Fasi del ciclo di trattamento 1. Alimentazione; 2. Aerazione e/o miscelazione 3. Sedimentazione; 4. Scarico 10 di 31 SISTEMI SBR (SEQUENCING BATCH REACTORS) Vantaggi Basso foot-print; Minor costo di impianto con: Elevata flessibilità operativa; Maggiore robustezza; Miglior controllo del fenomeno del bulking; Assenza di ricircoli di fanghi e mixed liquor; Migliore efficienza di trasferimento dell’ossigeno; Minor costo energetico del trattamento; Svantaggi Richiesta di personale specializzato per la gestione; Controllo più delicato del processo; Richiesta di vasche di accumulo o di più unità SBR; Maggiore sensibilità agli inquinanti tossici. 11 di 31 SISTEMI SBR (SEQUENCING BATCH REACTORS) Campo di applicazione Reflui civili e industriali (particolarmente indicato nei casi in cui lo scarico è discontinuo); Applicazioni su piccola-media scala (generalmente <20.000 m3/d) anche se la scala sta aumentando nelle installazioni più recenti; Più di 1.300 impianti costruiti in USA, Canada ed Europa negli ultimi 25 anni Depuratore di Dublino (Irlanda) L’impianto (320.000 m3/d) è costituito da 24 unità SBR disposte su due livelli. Depuratore di Bangkok (Tailandia) L’impianto (200.000 m3/d) è costituito da diverse unità SBR disposte su quattro livelli. In Italia sono poco diffusi ma il loro utilizzo sta aumentando. Sono utilizzati su impianti di piccola scala (residence, campeggi, villaggi turistici), cantine vinicole, caseifici, macelli, salumifici, allevamenti ittici. Sono presenti nella città di Venezia (Murano, Cannareggio, Giudecca, S. Croce, Castello; potenzialità < 1.000 AE). 12 di 31 REATTORI A BIOMASSA GRANULARE Si tratta di sistemi di recente concezione nei quali la biomassa cresce sotto forma di granuli (anche di 1-2 cm) ad elevata densità. Sono tutti sistemi a funzionamento periodico (sequenziale) senza corpo di riempimento Granulated Sequencing Batch Reactor (GSBR) con corpo di riempimento Sequencing Batch Biofilter Granular Reactor (SBBGR) 13 di 31 REATTORI A BIOMASSA GRANULARE AEROBICA Vantaggi Elevate concentrazioni di biomassa (fino a 50 kg/m3); Elevate età del fango raggiungibili con bassa produzione di fango; Elevate velocità di sedimentazione della biomassa; Possibilità di eseguire la rimozione di carbonio, azoto e fosforo nello stesso reattore; Riduzione della superficie dell’impianto richiesta; Elevata flessibilità operativa. Svantaggi Tempi di avviamento dell’impianto piuttosto lunghi (alcuni mesi); Instabilità a lungo termine dei granuli; Richiesta di personale specializzato per la conduzione. 14 di 31 SISTEMI A BIOMASSE GRANULARI Campo di applicazione Trattamento reflui industriali e civili; Due processi disponibili su scala industriale: Nereda® (DHV, Olanda), a biomassa granulare sospesa, e SBBGR (CNR-IRSA) a biomassa granulare adesa. Pochissime applicazioni in piena scala (un solo impianto in funzione e altri quattro in fase di realizzazione) Depuratore di Epe, Olanda Processo Nereda, capacità 60.000 AE; Anno di funzionamento: 2012 Impianti SBBGR in scala pilota 15 di 31 DEAMMONIFICAZIONE AUTOTROFA È un processo in grado di trasformare l’ammonio in azoto molecolare utilizzando microorganismi autotrofi (cioè che non necessitano di una fonte di carbonio organico): NO2- + NH4+ N2(g) + 2 H2O È un processo a due stadi: 1° stadio (nitrosazione): converte metà del carico ammoniacale in nitrito; 2° stadio (ossidazione anaerobica - ANAMMOX): converte il nitrito e l’ammonio in azoto gassoso e acqua. Rispetto al processo convenzionale di nitrificazione/denitrificazione biologica consente di ridurre: la richiesta di carbonio esterno a zero, il fabbisogno di ossigeno del 60%; la produzione di fanghi; l’emissione di CO2 di circa il 90%. Gli svantaggi sono rappresentati dagli elevati tempi di avviamento dell’impianto, dall’instabilità del processo e dalla necessità di personale specializzato per la conduzione del processo. 16 di 31 DEAMMONIFICAZIONE AUTOTROFA Campo di applicazione Trattamento reflui caratterizzati da un basso rapporto COD/NH4 (surnatanti della digestione anaerobica dei fanghi, liquami suinicoli, percolati di discarica stabilizzati, effluenti industriali); Diversi processi a livello industriale (Sharon®, Canon®, Oland®, Demon®, Anita-Mox®) che si differenziano per la configurazione impiantistica (singolo o a doppio stadio), il tipo di reattore (biomassa sospesa o adesa, continuo o sequenziale) e per la strategia operativa (pH o ossigeno controllato). Poche applicazioni nel mondo: USA, Germania, Svizzera, Svezia, Austria, Ungheria, Serbia, Olanda, Cina. Wards Island WWTP (New York) Processo Sharon Potenzialità: 5.000 kg N/d In funzione dal 2009 Apeldoorn WWTP (Olanda) Processo Demon Potenzialità: 1.270 m3/d (1.500 kg N/d) In funzione dal 2009 17 di 31 INTEGRAZIONE DI PROCESSI BIOLOGICI E CHIMICI sedim. prim. stadio biologico stadio biologico sedim. sec. eff. inf. Reflui completamente Reflui contenenti una frazione del carico recalcitranti o contenenti composti organico recalcitrante tossici/inibenti per la biomassa Reflui con microinquinanti bio-resistenti Processo di ossidazione chimica (O3, UV/H2O2, O3/H2O2, UV/TiO2) Campo di applicazione Trattamento reflui industriali (concerie, tintorie, lavorazione del petrolio, cartiere, industrie farmaceutiche, percolato di discarica) ma ultimamente anche trattamento effluenti di depuratori civili per la rimozione di microinquinanti (sregolatori endocrini, farmaci). 18 di 31 Bioreattori a membrana • I bioreattori a membrana (MBR) sono una tecnica efficiente per il trattamento delle acque di scarico anche ai fini di un possibile riuso delle acque trattate. • Possono essere definiti come sistemi che integrano il trattamento biologico con la filtrazione su membrana. • Si sono dimostrati efficaci nella rimozione di contaminanti organici e inorganici. • Rispetto ai sistemi convenzionali a fanghi attivi gli MBR offrono vantaggi di: – un buon controllo del processo biologico; – un’ottima qualità dell’effluente trattato anche dal punto di vista igienicosanitario; – più elevati tempi di permanenza della biomassa nel reattore indipendentemente dal tempo di residenza idraulico con conseguente produzione inferiore di biomassa; – rapidi tempi di avviamento del processo biologico. • Il primo impianto risale al 1998 (Porlok UK 3.800 A.E.). • Attualmente sono in esercizio circa 5.000 impianti nel mondo. • Le principali aziende produttrici di MBR sono Kubota (Giappone), Zenon (U.S.A.) e Siemens. 19 di 31 Schema tipico di trattamento fanghi per impianto di grande potenzialità con sedimentazione primaria Biogas 20,6 L/(A.E. × d) Prod. specifica: 0,85 L/g SV abb. Centrato 2,9 g/(per × d) 75% SV/ST 0,133% ST 10 Fanghi secondari 29,2 g/(A.E. × d) 75% SV/ST 1,07% ST 1 Surnatante 2,4 g/(per × d) 75% SV/ST 0,19% ST Fanghi primari 48 g/(per × d) 75% SV/ST 2% ST Fanghi secondari 26,3 g/(A.E. × d) 75% SV/ST 5% ST DT 11 3 MAD Fanghi misti 71,9 g/(per x d) 75% SV/ST 4,3% ST 9 GT 1,93 W/A.E. 5 20 d 45% rimozione SV Fanghi disidratati 42,9 g/(A.E. × d) 62,3% SV/ST 25% ST Fanghi digeriti 47,6 g/(A.E. × d) 62,3% SV/ST 2,9% ST 6 DEW 7 25% 37\ C 2 4 Fanghi primari 45,6 g/(A.E. × d) 75% SV/ST 4% ST 8 Centrato 4,76 g/(A.E. × d) 62,3% SV/ST 0,32 % ST N tot 1,8 g/(A.E. × d) 20 di 31 Schema combinato recupero energia da biogas 21 di 31 Produzione energia elettrica nella digestione anaerobica a) Per un impianto da 500.000 A.E. si può stimare una produzione di E.E. di 0,97 MW dalla valorizzazione energetica del biogas prodotto nella digestione anaerobica (1,93 W/ab); b) L’assorbimento di E.E. può essere stimato in circa 1,7 MW [consumo complessivo 30 kWh/(ab × anno)], cioè 3,42 W/ab. c) La valorizzazione energetica del biogas può coprire, perciò, quasi il 60% dei consumi di energia di tutto l’impianto di depurazione. 22 di 31 Forni d’incenerimento fanghi in Europa Pesi europei Austria Belgio Danimarca Germania Paesi bassi Regno unito Svizzera Totale Numero di impianti di incenerimento fanghi 1 1 5 23 2 11 14 57 Capacità (t di secco/anno) 20.000 300.000 630.000 190.000 420.000 100.000 1.660.000 Media 80 t/d di secco (circa 320 t/d di fango disidrato al 25%) Le tecnologie Degremont (Thermylis) e Veolia (Pyrofluid) appaiono le più utilizzate 23 di 31 Thermolysis Degremont Pyrofluid Veolia 24 di 31 Schema trattamento fumi • Abbattimento polveri grossolane con ciclone • Abbattimento polveri fini con filtro a maniche • Iniezione di carbonato di sodio e carbone attivo in polvere • Abbattimento polveri chimiche con II filtro a maniche • DeNOx catalitico (per fanghi non digeriti potrebbe non essere richiesta aggiunta di reattivo per riduzione NOx) 25 di 31 Inquadramento normativo per il recupero/smaltimento dei fanghi • D. Lgs. 99/92 (Utilizzazione dei fanghi in agricoltura) – D.M. 5 febbraio 1998 e s.m.i. (procedure semplificate per il recupero di rifiuti non pericolosi) – D. Lgs. 75/2010 (disciplina in materia di fertilizzanti) – D.M. 10 luglio 2013 di aggiornamento dell’allegato 2 del D. Lgs. 75/2010 con l’introduzione dell’ammendante compostato con fanghi • D. Lgs. 36/03 (Scarico controllato) – D.M. 27 settembre 2010 (in revisione) È previsto che il limite del DOC sull’eluato di 100 mg/L possa essere derogato purché i fanghi siano stati trattati mediante processi idonei a ridurre in modo consistente l’attività biologica, quali il compostaggio, la digestione anaerobica, i trattamenti termici ovvero altri trattamenti individuati come BAT per i rifiuti a matrice organica dal DM 27 gennaio 2007) • D. Lgs. 133/06 (Incenerimento e coincenerimento) Attenzione al nuovo limite su NH3 di 10 mg/Nm3 che potrebbe essere introdotto con la revisione della Direttiva 2000/76 su incenerimento e coincenerimento 26 di 31 Utilizzazione dei fanghi in agricoltura Fanghi: i residui derivanti dai processi di depurazione: 1) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti civili come definiti dalla lettera b), art. 1 quater, legge 8 ottobre 1976, n. 690 (3); 2) delle acque reflue provenienti da insediamenti civili e produttivi: tali fanghi devono possedere caratteristiche sostanzialmente non diverse da quelle possedute dai fanghi di cui al punto 1); 3) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti produttivi, come definiti dalla legge 319/76 e successive modificazioni ed integrazioni; tali fanghi devono essere assimilabili per qualità a quelli di cui al punto 1) sulla base di quanto disposto nel successivo articolo 3.1. 27 di 31 Condizioni per l’utilizzazione • I fanghi devono essere stati sottoposti a trattamento, • I fanghi devono essere idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno, • I fanghi non devono contenere sostanze tossiche, nocive e/o persistenti e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale. • Possono essere utilizzati i fanghi qualora: – la concentrazione dei metalli nel suolo non superi i valori limite riportati nell’allegato I ; – quando i fanghi al momento dell’impiego siano conformi ai limiti fissati per i metalli pesanti e gli altri parametri fissati nell’allegato I B. • Il quantitativo massimo utilizzabile non deve essere superiore a 15 t/ha nel triennio. 28 di 31 Stato di revisione della direttiva 86/278 • La Commissione Europea aveva affidato uno studio al pool di società Milieu, WRc e RPA. • A febbraio 2010 è stato pubblicato il rapporto «Environmental, economic and social impacts of the use of sewage sludge on land» facilmente scaricabile dalla rete. • Questo studio ha consentito alla Commissione Europea di elaborare un proprio documento «Working document on sludge and biowaste» che rappresenta la più recente base di discussione sul tema. • Le conclusioni di questo documento sono state le seguenti: – Non esistono evidenze di rischi significativi per l’ambiente e la salute dovuti all’utilizzazione dei fanghi in agricoltura. – Non risulta, tuttavia, chiaro se questa evidenza deriva dalla sufficiente cautela con cui era impostata la Direttiva 86/278 o se è invece il risultato dell’adozione di norme più stringenti da parte di alcuni paesi membri. – Nella successiva Tabella sono confrontati alcuni limiti di inquinanti in funzione della tipologia di colture e di materiale/rifiuto da utilizzare. 29 di 31 Tabella di confronto concentrazioni di inquinanti Contaminate Cd (mg/kg secco) Cr (totale) (mg/kg secco) Cu (mg/kg secco) Compost da rifiuti Marchio di qualità Documento Proposta Proposta Direttiva domestici da RD substrati bozza fine per fanghi per rifiuto 86/278/EEC destinato a produzione urbani organico coltivazione qualifica 2 biologica (Decisione stabilizzato rifiuto (Regolamento 2092/91) 2007/64) 0,7 1 1,5 10 3 20 to 40 70 (totale) 100 100 1.000 300 0 (Cr VI) 70 500 100 1.000 500 1.000 - 1.750 Hg (mg/kg secco) 0,4 1 1 10 3 16 - 25 Ni (mg/kg secco) Pb (mg/kg secco) 25 45 50 100 50 120 300 500 100 200 300 - 400 750 – 1.200 Zn (mg/kg secco) 200 300 400 2.500 800 2.500 - 4.000 IPA (o benzo-a-pirene) 1 (mg/kg secco) - - 0,4-0,8 0,4-0,8 Impurità ≥2 mm 0,50% 0,5 1 2% valori limite e altri contaminanti organici (ad esempio PCB) soggetti a verifiche da parte del JRC (FATE) 2 valori risultanti dallo studio JRC IPTS. I valori sono dati a scopo illustrativo dato che il tema sulla fine della qualifica di rifiuto per rifiuti organici sarà sottoposto a dibattito separato 30 di 31 [email protected] 31 di 31
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