~ imbarco immediato . . . LA SCUOLA DELL'UOMO: CARLO FERDIN ANDO RUSSO C.a.rl o Fcrd ~ na ndo Russo (Na poli, l 4 maggio 1922) è mancato a Ban 11.26 lugl1o scorso. Presso I'Univcrsidt di Bari, C. F. («Lallo••) Russo aveva .msc~n ato lettei:awra greca dal 1948, pur conservando sempre la P.ropna residenza a P ietrasa nta (Lucca), l'ultima dimo ra del padre Luig i c fìno al ~a m ~tà degli ~nn i sessanta sede redazionale d i «Belfagon>, la rass~gn a d t va na u man 1 ~à che CFR - cosf sig lava spesso la propria cornspo ndcnza - ~~eva fo rtemente voluto conti n ua re dopo la scomparsa del pa~r~, d.ll'lgendola per oltre un cinquanten nio e facendone un a tes tata d~ n fcr~mento nel pano rama intcllett(Jale europeo. H o conoscruro C. E Russo nel novembre 1988, in un'aula universira~·i.a: so no srato il suo u lt~mo lau reato, suo assisten te "volontario" dopo 1,1 19_?2, q~1ando, da,ppr.l~ta. fu<:~;i - r~10l o c po i in qualità di professo re cmCJi to, h,t_ tenu ro corst hben d t letteratura greca; soprattutto ero accanto a llll redattore e segretario di redazione ncll 'offìcina d i «BeH;tg?r>• . fino a <J.u~ndo, nel 2012, egli ha deciso di concl udere le pubbl icaZio ni della n vtsta, ne~lo sconcer~o d i m olti osservatori culturali e pur conforr:'lto a pro~eglllrla da tutti coloro che gli erano vicin i (amici e colleghi , red~ttro~·r, e sop rattutto l'ed itore Olschki, sem pre solidale). ~el l a ston a. d t « B~lfag?t> C. F. Russo ha scritto da par suo nelle pagine che avv1ano gli !ndm generali della ri vista: era soliro ricordare che q uando. «don Luigi no•~ progettava nell'autunno del l 945 il primo nu~ mero d1 «BeJf.1.gon•, F1ren~e era ab itata da per iodici già famosi come «li Ponte>> d 1 CalamandreJ. E du nque, per un adunarore d i riviste si pros~ett~va un erto ca1:1mino; una st.r ada fitt~asi piu scoscesa quan~o «BelfagoP>, appena sed1.ce!me, perse d pr opno fo ndatore. La renacta che l~ a sempre,contrad.d lst~n to Lallo Russo nella vita e negl i stud i seppe f:1rglt rrovare l appogg1o dt Roberto Ridolfi, che condusse il bimestrale al sicuro, presso un editore ~ristocratico come la casa Olschki; accan134' to a .Ridolfì scendevano in frima linea Eugenio Garin e Delio Canrin:on. <~Bel~agor)). atter:~ava i tratto _puramente letterario e dive niva quel gumas10 dt studt ston CJ nel quale s1 so no a lungo addestrate, incontrate e scontrate le intelligenze piu acute. Lallo aveva "saltato" l'ulti mo anno di liceo ed era entrato diciassettenne nella facoltà di Lettere p isana, come all ievo della Scuola Normale Supet:iore. Alla Normale aveva incon trato Giorgio Pasquali, professore a Ftrenze e ti tolare di seminari normalistici di cri tica testuale: con Pasquali e Augusto Mancini preparò la tesi di laurea in letteratura o-reca (un'edizione critica commentata. dello Scutum fseudoesiodeo, pubbli~ata dal~a N u<:wa !tali~ a parr.i re dal.1 9 ~?) . Que lavoro fìlologicameme mnovattvo glt valse l attenzto ne dt G un ther Jachmann che, dopo la guerra, volle C. F. Russo con sé a Colon ia: nel '47 fu in Germania assistente commissariale; l! incontrò la. prima moglie, la pittrice Margarethe Utescher. "lòrnato in Italia, un pomeriggio, il giova nissimo CFR era a casa di Pasquali a lavorare su un papiro, quando il p reside della neonata Facoltà di Lettere barese- illarinista Ronco ni - telefonò preoccupato all'autorevole filologo fiore ntino: tutti i candidati avevano ritirato la domanda per l'insegnamento di greco a Bari. Russo, fresco libero docente in filologia greca e latina (nel '48 aveva curato ancbe un'ed izio ne commentata della sacira senecana sulla morte dell'imperato re C laudio), colse l'occasione per cominciare la propria carriera nella città dell'ed itore di Benedetto Croce. Insegnava a Bari, ma viveva a Ischia. Lallo aveva incontrato l'archeologo dei greci d'Occideme, G iorgio Buchner, e Buchner lo volle con sé per. gli scavi presso la baia di San Monraro. Poco dopo sarebbe stata rmovata la c~fpa d i N esto re, con la p iu amica iscrizione poetica greca. R usso curò 1 · pr imo commento d i quel eristico simposiaco-erotico per \'Accademia dei Lincei nell955 (dagli anni novanta Jtel monumentale volUl:ne Pithekoussai l; poco fa ristarnpato in unaplaquette non venale dall' ed1tore Laterza: per festeggiare i nova n r' anni di CFR). L' «isola verde)) era in quegli anni una piccola Atene: co~1 Wystan Auden e lngeborg Bachmann, Russo cominciò a discutere la drammaturgia aristofa nea; con la m oglie frequentava il pittore Werner Gilles e attendeva a tradurre Bouleva_rd Solitude d i Hans Werner Hen:z.e per il San Carlo. Intanto, a Ban, Russo aveva introdotto la tradizione accademica nordeuropea e un modo nuovo di concepi re l' insegnamento universitario: fo~dò un.a b!bli?teca antichistica, tutt'oggi tra le piu ricche e apprezzate 111 Italta; mvtrava regolarmente un m aestro di rango come Eduard Fraenkel a svolgere seminari della durata d i tre-quattro settimane; coinvo.lgeva ~colari e. assist~nt.i 1:ella vita di «Belfagor», incoraggiandoli a m1surars1 c~n ~n~zontt d t ncerca· sempre più vasti; intanto attendeva al.le cure eduonah delle opere paterne e a custodirne a Pietrasanta la 135 biblioteca e l'archivio, promuovendo l'edizione degli importanti carteggi. CFR h a educato alla "vita degli stud i" generazioni d i allievi, imponendo nell'università (e per certi versi anche nella città) atteggiamenti concreti e riaore nei m etod i. Tra la fine degli anni ci nquanta e la m età degli anni sess~nra Lallo viveva a Roma, dove incontrò la seconda m oglie, Adele Plotk.in, pittrice statunitense di origini russo-ebree, scolara di Albers a Yale (Adele ha preced uto Lallo di poche settimane: si è spenta il 2 giugno): Adele è la bella «Ecam ede dai riccioli d'oro d'oltreoceano» nella dedica d i Aristo}Yme autore di teatro, il libro russiano di maggior successo, contin uamente ristampato in lingua inglese, anche in versioni tascabili e digitali, manuale di riferimento per gli studi su Arisrofane. Il movimento del 1968 vide CFR accanto agli studenti. Lontano sia da atteggiamenti paternalistici sia da immotivate adesio ni, egli nutriva l'i mpegno etico-civile con la razionalità di un sapere amico, la capacità d i far riecheggiarc le istanze po litiche attraverso strumenti di diffusio ne idonei c calib rati, una lucid ità critica aliena da goliard ie eppure ironica e perfino, a tratti, mordace e giullaresca. Fu allora che decise d i stabil ire definitivamente il propri o dom icilio nella città d' insegnamento: una casa tra il teatro Perruzzelli e il lungomare. Alla Norm ale, compagno d i studi pit't anziano d i un anno, Lallo aveva inconrrato Carlo Azeglio C iampi. Alla fì ne degli ann i nova nta, a Siusi sulle Do lo miti, dove Russo trascorreva i mesi estivi dedito agli stud i, il neoeletto presidente della Repubblica incon trò Adele Russo nel centro del paese c volle ri vedere il vecchio compagno. In q uel pomeriggio i due parlarono a lu ngo di G uido Calogero, al 9u~lle ~ i a mp i aveva sempre guardato come a un maestro e un punto d1 n few nento. Luigi Russo aveva intratten uto rapporti amicali con Calogero, l'amicizia che si riserva a un collega piu giovane, del quale si ap prezzano gli svil uppi magari cercando d i contenerne cene derive. L'allo ntanamcnro d i Luigi Russo da C roce, l'esperienza di «Belfagon•, con la sua peculiare connotazione po li tica, avevano fatto prendere ai due strade diverse, e dopo la m orte di «d on Luigino>> non erano neppure mancate osservazioni aspre di Calogero sul carattere della rivista. Dopo quell'incontro con Ciampi, CFR volle un «ritratto cri tico» dedicato a Calogero in «Belfagon>: una testimonianza del la straordinar ia ind ipendenza di .giud izio, la capacità- propria dei grand i - di saper vedere oltre l.a d tversità (c cosi h o scelto oggi un tirolo calogeriano). All'amicizia con C iampi si lega un altro episod io di "cavalleria" russiana: nonostan te la polem ica del padre con Croce, CFR era rimasco legata al filosofo e ancor più alla fam iglia; in particolare con Alda Croce corrispondeva rego larmente, anche in vista del carreggio Russo-Croce. Poco dopo la pubblicazio ne di q uell'epistolario, Russo volle scrivere a C iampi: in Italia festeggiamenti e onori accademici si sprecano, emeritati, penne d'oro, 136 medaglie e medagliette. Perché- chkc.k;vn Russo all'am ico presidente -non ricordarsi di una donna $tnwrdinada, che ha saputo conservare una biblioteca, un'istituzione culcuralc, un poderoso archivio, facendo vivere nel mo ndo l'eredità morak· dd 111:\ggiorc intellettuale italiano del XX secolo? Pochi giorni dopo giun geva a casa Russo un telegramma riser vato dalla segretaria pan:i col:u·~· del Qui.d nale, an n unciante il cavalierato d i G ran Croce per lR .<~iguo r'fl Ald a. H enze aveva scritto alla Bach m:~nu : (dnvor:m; sistematicamente come lo fecero Tho mas Mann , ru tLi i grnndi, scll'l.it scuse, senza malattie, lamenti. C'è una residenza dell'anin w dw ll<.·ssuno può mai occupare, che è il lavoro, q uello che rende n:ll:llll orl'idn la luce del giorno, m eno spaventose le tenebre delle no tti>). Q ll'.tndq quel c~rreggio "ischitano" fu pubblicato, Adele Russo r,ra,qçrisst: (' (!li ~·kgrt n te grafia le parole di Henze in caratteri gr~nd i, proLessc• il l(,gllP C'Oli u n:l guaina d i p lastica e Lo lasciò sulla scrivania d i !..allo. Quel fi,lllio ~ .lncora IL RAFFAE LE RUGGIERO 137
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