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www.gazzetta.it mercoledì 17 settembre 2014 1,40 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 118 - Numero
numero 219
Anno
CHAMPIONS I BIANCONERI STAVOLTA NON FANNO SCHERZI ALL’ESORDIO: 2-0 AL MALMOE
CARLITOS
BUM BUM
La Juve fatica, poi nella
ripresa doppietta di Tevez
che torna a segnare
nell’Europa che conta
dopo 5 anni e 5 mesi.
Allegri avverte:«Serviranno
tanti punti». L’Atletico
di Simeone cade ad Atene
IL BALLETTO
PER LA FIGLIA
Il balletto di Carlitos Tevez,
30 anni, dopo i gol.
A fine partita l’argentino
ha svelato: «L’esultanza me
l’ha suggerita mia figlia» AFP
BRAMARDO, BREGA, CENITI, DELLA VALLE, FROSIO,
GRAZIANO, MAURO, SCHIANCHI, VERNAZZA
DA PAGINA 2 A PAGINA 6
ilCommento
ASSALTO APACHE
AL PRIMO POSTO
DI PAOLO CONDO’ A PAGINA 25
VAI ROMA!
TOTTI CERCA
UN GOL RECORD
«NOI, LA MINA
VAGANTE»
3 Francesco Totti compirà 38 anni il 27 settembre
All’Olimpico arriva il Cska: il capitano
se segna diventa il più anziano goleador
di Champions: «Giochiamo senza paura»
A Monaco la supersfida Bayern-City
ARCHETTI, CECCHINI, PUGLIESE, STOPPINI ALLE PAGINE
12-13, COMMENTO DI BALBO A PAGINA 25
L'INTERVISTA
La lezione di Capello
dalla Russia con timore
«Garcia, non fidarti»
ELEFANTE A PAGINA 13
EUROPA LEAGUE DOMANI IN CAMPO
L’Inter blindata in Ucraina
Guaio Higuain, Napoli in ansia
ALLE PAGINA 17-18
IL CASO PARLA IL LEGALE DELL’OLANDESE
L’ex ministro Treu: «Seedorf,
il Milan rischia il tribunale»
9 771120 506000
40 9 1 7>
PASOTTO A PAGINA 16
MARIO DA PRIMATO
CIRO DA APPLAUSI
I TECNICI ITALIANI
Balo lancia i Reds
È il primo italiano
in rete con 4 club
Volata straordinaria Riscatto Ancelotti
Così Immobile
cinquina al Basilea
conquista Dortmund Prandelli fa 1-1 al 91’
BOLDRINI
A PAGINA 9
LICARI
A PAGINA 8
BIANCHIN, RICCI
A PAGINA 10
3 Mario
3 Ciro
3 Carlo
Balotelli, 24
anni, punta
del Liverpool
Immobile, 24 ,
in gol al debutto
in Champions
Ancelotti, 55
anni, tecnico
del Real Madrid
LE PARTITE
IERI
GRUPPO A
JUVENTUS-MALMOE
2-0
OLYMPIACOS-ATLETICO M. 3-2
GRUPPO B
LIVERPOOL-LUDOGORETS 2-1
REAL MADRID-BASILEA
5-1
GRUPPO C
BENFICA-ZENIT
0-2
MONACO-LEVERKUSEN
1-0
GRUPPO D
GALATASARAY-ANDERLECHT 1-1
BORUSSIA D.-ARSENAL
2-0
IL ROMPIPALLONE
OGGI (ORE 20.45)
GRUPPO E
ROMA-CSKA MOSCA
BAYERN-MANCHESTER CITY
GRUPPO F
BARCELLONA-APOEL
AJAX-PSG
GRUPPO G
CHELSEA-SCHALKE 04
MARIBOR-SPORTING L.
GRUPPO H
PORTO-BATE B.
ATHLETIC B.-SHAKHTAR
DI GENE GNOCCHI
Continua il taglio di stipendi al Milan.
Ridotto da 36 a 24 milioni l’ingaggio
annuale di Veronica Lario.
w
MOTOMONDIALE LO SPAGNOLO A TAVULLIA
Marquez-Rossi, rivincita
nel Ranch di Valentino
BRUSCOLINI A PAGINA 27
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS GRUPPO A
14’ SECONDO TEMPO
1-0: percussione laser
Il primo gol di Tevez. Passaggio ad Asamoah, e incursione in
area a ricevere palla dal compagno. Diagonale implacabile ANSA
45’ SECONDO TEMPO
Prodezza da fermo
La punizione per il secondo gol della Juventus. Tiro di interno
destro sul secondo palo a sorprendere il portiere ANSA
I giocatori della Juventus rendono omaggio al protagonista della serata, Carlitos Tevez. L’attaccante argentino è alla seconda stagione con i bianconeri ANSA
Finalmente Tevez
L’Apache colpisce dopo 5 anni: Juve!
I bianconeri frenati a lungo dal Malmoe, poi due gol di Carlitos che non segnava in Champions dal 2009
DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA
@GazzaVernazza
TORINO
Cinque anni e mezzo,
quasi duemila giorni, più di
mille minuti giocati: da tanto
durava il digiuno di Carlos Tevez in Champions League. Ultima rete segnata il 7 aprile
2009 in un Manchester United-Porto 2-2 valevole per i
quarti. Il gol della liberazione
di Carlitos è arrivato poco dopo le 22 di ieri sera. L’argentino ha invitato Asamoah al «dai
e vai» e il ghanese ha risposto
come meglio non avrebbe potuto, con un tacco che ha
smarcato l’argentino davanti
alla porta. Un rigore in movimento che ha tratto la Juve
dall’impaccio e dall’impiccio.
Il Malmoe opponeva la più tipica delle resistenze scandinave – a base di corsa, muscoli e
nordica spavalderia – e non
voleva saperne di mollare la
presa. Tevez si è ripetuto in coda di partita, con una punizione a giro, parecchio «delpierata», e procurata da un assolo
del fresco entrato Morata, che
molto di buono promette. Da
serata complicata a notte perfetta. Juve buona la prima, ma
bisogna andare oltre la «luccicanza» del risultato e la genialità di Tevez, avere la forza di
trarre l’ennesima lezione ad
uso futuro.
Euro-diversità L’Europa è
un’altra cosa, in Champions
non trovi squadre arrendevoli
come l’Udinese di sabato in
campionato. Qui gli avversari
ci credono, corrono, combattono. Reverenza zero. Nel primo tempo la Juve ha sbattuto
la testa contro il muro degli
svedesi e chissà come si sarebbe incartata la partita, se Gigi
Buffon al 18’ non avesse compiuto un mezzo miracolo su
Eriksson, appollaiato sul secondo palo a uncinare un cross
di Rosenberg. Il classico episodio da «sliding doors», da porte scorrevoli. Poteva andare
male, è andata bene, e lo
scampato pericolo ha funzionato da sveglia, ha rafforzato
gli anticorpi bianconeri. C’erano tre cose tre che non convincevano nella Juve un po’ sdentata dei 45 minuti iniziali. La
prima: Marchisio può fare bene il regista in campionato, ma
surrogare Pirlo sui palcoscenici extra Italia è molto dura.
Con Marchisio sofferente, tutta la mediana ha patito. La seconda: contro l’Udinese aveva
incantato la catena di sinistra,
formata da Evra e Pogba, ma
ieri il giovin francese è stato
dirottato sul centro-destra, il
francese più «attempato» si è
ritrovato a dialogare con Asa-
moah e l’intesa tra i due non è
venuta spontanea. La terza:
Lichtsteiner sarebbe il terzino
più forte del mondo se avesse
lucidità e piede al momento
del cross. Il risultato poteva
schiodarsi dallo 0-0 già agli
sgoccioli della prima frazione
se lo svizzero, in area su invito
di Tevez, non si fosse prodotto
Che differenza
rispetto alla A:
gli svedesi non
sono arrendevoli
e fanno muro
Non solo gol per
l’Apache: funge da
regista avanzato,
con Llorente a fare
il lavoro sporco
in una giocata ibrida, un assist
sbilenco per Asamoah, quando si poteva calciare forte in
porta o servir meglio la palla.
Top Tevez Ora che si è liberato dell’unico tarlo, l’astinenza
in Champions, chissà che cosa
combinerà Tevez. I due gol
non spiegano tutto, non descrivono la prestazione a tutto
tondo dell’argentino. Carlitos
ha fatto il regista d’attacco. Si
è installato sulla trequarti e ha
dispensato assist, creato superiorità numerica coi suoi dribbling secchi, rapidi, asciutti.
Llorente fungeva da pilone a
cui appoggiarsi, aveva la missione di tenere impegnati un
paio di centrali del Malmoe.
Lo spagnolo ha svolto bene il
suo «sporco» lavoro e lungi da
noi l’idea di chiederne l’esclusione, ma i pochi minuti di
Morata hanno fatto scopa con
l’altro scampolo di partita con-
cesso sabato scorso da Allegri
al giovane venuto dal Real.
Due spezzoni in cui si è intuito
che Morata può marcare molta differenza. Se Allegri trova
modo e maniera di farli giocare tutti e tre assieme, Tevez più
Morata più Llorente, la Juve
può entrare in un’altra dimensione, molto più europea. Per
il momento è giusto accontentarsi di questa vittoria col Malmoe. Non accadeva dal 2008
che la Juve facesse sua la prima partita in un gruppo di
Champions. Allora, contro lo
Zenit, fu decisivo Del Piero. Ieri come oggi, come sempre, sono i numeri dieci a tirare fuori
la Juve dalle secche di uno
0-0: Sivori, Platini, Baggio, Zidane che pure indossava
un’altra maglia, Del Piero. La
sequenza è questa e Tevez si è
guadagnato il diritto di farne
parte.
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MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
JUVENTUS
MALMOE
2
0
i(3-5-2) 1 Buffon; 4 Caceres, 19 Bonucci,
3 Chiellini; 26 Lichtsteiner (dal 46’ s.t. 2 Romulo), 6 Pogba, 8 Marchisio, 22 Asamoah,
33 Evra; 10 Tevez (dal 46’ s.t. 12 Giovinco),
14 Llorente (dal 40’ s.t. 9 Morata)
PANCHINA Storari, Ogbonna, Coman, Padoin ALLENATORE Allegri
ESPULSI nessuno
AMMONITI nessuno
CAMBI DI SISTEMA nessuno
(3-5-2) 25 Olsen; 21 Johansson, 6 Halsti,
4 Helander; 3 Tinnerholm, 23 Forsberg, 7
Eriksson (dal 36’ s.t. 31 Rakip), 8 Adu, 32
Konate; 9 Rosenberg (dall’8’ s.t. 26 Mehmeti), 24 Thelin (dal 28’ s.t. 14 Kroon)
PANCHINA Azinovic, Cibicki, Hammar, Nazari ALLENATORE Harelde
ESPULSI nessuno
AMMONITI Konate, Eriksson e Helander per
gioco scorretto
CAMBI DI SISTEMA nessuno
MARCATORI Tevez al 14’ e 45’ s.t.
ARBITRO Sokolnicki (Polonia) NOTE Spettatori paganti 31.218, incasso di 1.300.000 euro. In
fuorigioco 6-1. Angoli: 7-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’
POSSESSO PALLA
PALLONI RECUPERATI
JUVENTUS 71%
MALMOE 29%
TIRI IN PORTA
67
57
TIRI FUORI
IIIIIII
I IIIIIIII
JUVENTUS 7
MALMOE 1
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-0
15’ Gran botta di Asamoah dalla distanza,
palla sopra la traversa
18’ Rosenberg crossa da destra e pesca sul
secondo palo l’accorrente Eriksson: super
intervento di Buffon a evitare lo 0-1
19’ Cross di Lichtsteiner, ma Asamoah di testa non trova la porta
22’ Conclusione centrale di Tevez
28’ Ancora Asamoah, ma il pallone finisce
un’altra volta in alto
44’ Gran palla di Tevez a pescare Lichtsteiner in area: anziché tirare, lo svizzero cerca
Asamoah dall’altra parte, ma l’assist è fuori
misura.
48’ Botta di Bonucci, parata di Olsen
I
JUVENTUS 8
MALMOE 1
SECONDO TEMPO
6’ Pogba pesca Lichtsteiner, ma lo svizzero
per la seconda volta serve male il cross
14’ GOL! Uno-due tra Tevez e Asamoah: il
ghanese libera Carlitos davanti a Olsen e
l’argentino non sbaglia
16’ Rete annullata a Llorente per un dubbio
fuorigioco di Lichtsteiner, autore del cross
33’ Evra da sinistra, palla bassa che attraversa l’area: Pogba dal lato opposto non ci
arriva per un pelo
38’ Cross di Lichtsteiner da destra, testa di
Llorente: sulla respinta di Olsen, lo spagnolo
ci riprova di tacco, ma il portiere sventa ancora
45’ GOL! Tevez con tiro a giro trasforma la
punizione procurata dall’appena entrato
Morata.
33
22
3
1
10
14
8
19
4
6
26
BARICENTRO\\ medio 53,7 etri
3
21
24
9
7
33
6
25
4
8
32
BARICENTRO molto basso 44,2 metri
la Moviola
DI FRANCESCO CENITI
Manca un rigore su Pogba
E quanti dubbi su Llorente...
La Juve fatica nel primo
tempo a sfondare il muro del
Malmoe, compito non agevolato
da Marciniak: negato ai
bianconeri un rigore. L’episodio è
un po’ confuso, con un doppio
tocco di mano nel giro di un
secondo e questo può aver
disorientato l’arbitro. L’azione
nasce da un assist di Marchisio
per Pogba nel cuore dell’area
svedese, il centrocampista
controlla con il petto, ma prima di
qualsiasi altra iniziativa c’è
l’intervento col pugno di Helander
che sposta il pallone, poi colpito
con la mano pure da Pogba.
Accade tutto in un amen,
Marciniak e i suoi collaboratori si
accorgono solo del tocco
irregolare di Pogba: il penalty per
la Juve diventa punizione per il
Malmoe. Nella ripresa molto
dubbi sul gol annullato a Llorente,
in ballo c’è il fuorigioco chiamato
a Lichsteiner: siamo al limite,
chiamata comunque destinata a
far discutere. Per il resto sono ok
i gialli mostrati a Konate (falciato
Pogba), Eriksson (fallo su Evra) e
Helander (steso Morata, poi
Tevez fa 2-0 sulla punizione).
4
I NUMERI
1
la doppietta
di Tevez
nelle coppe
europee
quella di ieri
contro
il Malmoe,
la prima
realizzata
dall’attaccante
argentino
in Europa.
25
le reti totali
di Carlitos
nelle coppe
internazionali
di cui 13
in Coppa
Libertadores,
8 in Champions
League,
2
in Supercoppa
Sudamericana,
una in Recopa
e una in Europa
League.
14
le gare
consecutive
senza gol
dell’Apache
in
Champions
in un digiuno
durato circa
5 anni
e mezzo
dalla sua
precedente rete
(in Manchester
United-Porto
2-2
del 7 aprile
2009).
LA GAZZETTA DELLO SPORT
4
il ballerino del gol
CARLOS TEVEZ
PROSSIMI
IMPEGNI
Gol a passo di danza
«L’esultanza? Me l’ha
suggerita mia figlia»
Rompe il digiuno di gol in Champions e firma la prima vittoria
della Juventus nella gara inaugurale dei gironi dopo 6 anni
«Allegri mi ha chiesto di giocare lontano dall’area. Ha funzionato»
FABIANA DELLA VALLE
TORINO
L’esultanza Tevez ha iniziato
la festa cercando con gli occhi
moglie e figli. Anche lui, come
Del Piero, ha un palco per la sua
famiglia. Non ha fatto la linguaccia, ma per esultare ha scelto un
balletto con uno strano movimento delle mani. «Mia figlia mi
aveva accolto così sabato sera dopo il gol all’Udinese, così l’ho ripetuto». La famiglia da sempre è
la sua forza, a loro ha rivolto l’ultimo saluto con la mano prima di
sistemarsi nella sua zona di campo. Prima della partita era concentrato ma sereno. E’ uscito dal
tunnel per ultimo, ha ascoltato la
musichetta della Champions con
le mani dietro la schiena. Forse
proprio in quel momento ha capi-
I prossimi
impegni della
Juve in
campionato
S:
3a giornata
Sabato
ore 20.45
MILAN-JUVE
S
4a giornata
Mercoledì 24
ore 20.45
JUVECESENA
S
5a giornata
Sabato 27
ore 20.45
ATALANTAJUVE
S
DAL NOSTRO INVIATO
L’ultima volta che la Juventus vinse al debutto in Champions era il 17 settembre 2008,
Juve-Zenit 1-0. La risolse Del Piero con uno dei suoi tiri telecomandati su punizione. Sei anni
dopo, è un altro numero dieci a
rendere dolce l’esordio bianconero in Coppa. Non uno, ma due
gol, perché quando l’astinenza
dura così a lungo appena riassapori il cibo ti viene voglia di non
fermarti più. Così Tevez, 1988
giorni dopo, è tornato a segnare
in Champions. Prima doppietta
in Europa della sua carriera. Dopo 14 partite a secco, dopo tanti
giorni a chiedersi perché in campionato sì e in Coppa invece no.
Anche se lui in fondo non l’ha mai
fatta diventare una malattia. «Il
gol non mi mancava - ha detto Quando giochi con questa maglia
conta dare tutto. Dobbiamo passare il turno, poi penseremo a dove possiamo arrivare in Champions».
3
In Champions
2a giornata
Mercoledì
1 ottobre
A.MADRIDJUVE
Dove nasce il robot con il quale Tevez ha festeggiato i gol ieri? Un gioco
di Carlitos con la figlia. Lo stesso giocatore lo ha pubblicato su Twitter
to che era la serata giusta. Sapeva
che sarebbe bastata una scintilla
per accendere la partita. Così
quando ha visto il movimento di
Asamoah ha avuto la certezza
che l’attesa era finita: ha aspettato che il ghanese gli restituisse il
pallone (di tacco, perché un gol
così importante meritava un assist all’altezza) poi ha tirato in sicurezza, quasi come se fosse un
rigore. Ha chiuso in bellezza con
una punizione alla Del Piero, prima di godersi la standing ovation
1988
i giorni dall’ultimo gol
Prima di ieri, Tevez aveva
segnato in Champions il 7
aprile 2009, United-Porto 2-2
dei tifosi e l’abbraccio di Allegri.
Quanto sacrificio Tre reti nelle
ultime due gare, un assist a Marchisio con l’Udinese, una traversa
col Chievo. Tevez ha dimostrato
ancora di essere di un’altra categoria. Che segna e sa sacrificarsi.
Ieri Allegri gli ha chiesto di stare
più lontano dalla porta, lui ha ubbidito ma è riuscito a essere
ugualmente lucido nei momenti
decisivi: «Di solito si dice che
quando sono più indietro fatico a
tirare - ha concluso - invece non è
andata così: sono arrivato bene
in occasione dell’1-0». Allegri
può sorridere: vinse la prima in
assoluto in Champions con doppietta di Ibra nel secondo tempo,
ieri Tevez ha fatto lo stesso.
Quando i fuoriclasse segnano è
tutto più facile, anche in Europa.
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4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
CHAMPIONS GRUPPO A
le Pagelle
JUVENTUS
7
BENE CHIELLINI
MURO CACERES
SUPER BUFFON
Mostra la pazienza dei grandi,
non lascia spazio a
«fantasmi» vari, e al momento
giusto colpisce: terza vittoria
consecutiva, zero gol subiti.
DI MIRKO GRAZIANO
8
h
Tevez il migliore
Prestazione mostruosa. Non c’è
Pirlo, e allora va lui a prendere
palla e a dettare il gioco dalla
trequarti in avanti. Aperture
deliziose (mette Lichtsteiner
davanti alla porta), un primo gol
tutto suo nella costruzione (detta
la sponda ad Asamoah) e nella
conclusione (destro piazzato di
giustezza), quindi chiusura col
botto (punizione alla Del Piero).
Al 65’, insegue un avversario fino
a venti metri da Buffon, gli
strappa il pallone e riparte:
delirio!
7
7
7
Buffon
Caceres
Bonucci
Due parate
in tre gare
ufficiali.
Risposte da
fenomeno: nel
finale col Chievo
(Maxi Lopez) e
ieri a inizio gara
(Eriksson da
zero metri).
Decisivo!
Esalta la gente
con la sua
esplosività.
Inesauribile,
anticipa sempre
altissimo,
riparte palla al
piede e quando
serve assesta la
«randellata»
giusta.
Sventa un
contropiede del
Malmoe con una
scivolata tanto
spettacolare
quanto
chirurgica.
Punizione in due
tempi piuttosto
violenta, ma
centrale.
PARATE 1
RINVII 2
PRESE ALTE 1
CONTRASTI OK 2/2
LANCI 7
PASSAGGI OK 80/84
CONTRASTI OK 0/0
LANCI 3
PASSAGGI OK 33/36
7
6,5
6
6
6,5
Chiellini
Lichtsteiner
Pogba
Marchisio
Asamoah
Il Carrarmato
è tornato in tutta
la sua sgraziata
potenza:
solita tremenda
pressione
sull’avversario
di turno. Quanto
gli piace cercare
il corpo a
corpo...
Gestisce
malissimo
due palle davanti
alla porta
avversaria,
però fa su e giù
per la fascia
di competenza
con una
costanza
impressionante.
Trova pane per i
suoi denti con
Adu. Fatica per
buona parte
della gara, non
fa mai mancare
quantità e
fisicità, ma è
meno pericoloso
nell’area
avversaria.
Regia più
scolastica
rispetto
all’Udinese.
Il Malmoe gli
impedisce
di giocare palle
pulite, e allora
il Principino si
dedica alla fase
difensiva.
Ci prova spesso
da lontano:
risultati scarsi.
Non è più
abituato là in
mezzo, ma il
tacco con cui
smarca Tevez
per l’1-0 è un
gioiello.
CONTRASTI OK 3/3
LANCI 8
PASSAGGI OK 55/60
TIRI 1
PASSAGGI OK 71/78
RECUPERI 7
TIRI 1
PASSAGGI OK 53/58
RECUPERI 10
TIRI 0
PASSAGGI OK 44/48
RECUPERI 5
TIRI 4
PASSAGGI OK 53/59
RECUPERI 8
TIRI 5 DRIBBLING OK 3/3 SPONDE 1
7,5
l’allenatore Allegri
6,5
6,5
s.v.
s.v.
s.v.
Evra
Llorente
Morata
Giovinco
Romulo
Certo, avere
accanto Pogba è
un’altra cosa.
L’intesa con
Asamoah
decolla infatti
solo nella
ripresa. Sforna
comunque cross
a ripetizione.
Tanto lavoro
sporco, gioca da
pivot puro, e lo
fa davvero bene.
Bella girata in
piena area (palla
alta), quindi
sfiora il gol di
testa (grande
Olsen).
Dentro a 5’
dalla fine,
prende palla
a metà campo,
riparte di
potenza, spacca
la difesa e viene
steso al limite:
è la punizionegol di Tevez.
La Sud canta
per Seba: un
bell’incoraggiamento all’alba di
un’altra stagione
in cui ci sarà da
sudare per
trovare spazi
importanti.
Spiccioli di gara
per assaggiare
lo Juventus
Stadium. La
condizione
migliore si
avvicina, jolly
importantissimo
per Allegri.
TIRI 1
PASSAGGI OK 40/50
RECUPERI 4
TIRI 2
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 4
TIRI 0
DRIBBLING OK 1/1
SPONDE 0
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 0
TIRI 0
PASSAGGI OK 1/1
RECUPERI 1
All’esordio in campo
internazionale, non fallisce mai. La
Juve rischia solo in un’occasione,
per il resto si conferma solida e
organizzata. In più, stavolta,
mostra pure cinismo.
4 MALMOE
6
I NUMERI
1
il
precedente
tra Juve
e Malmoe
per i bianconeri
è anche la prima
sfida contro una
svedese
in Champions
(nei preliminari
2004-05
avevano giocato
col
Djurgardens).
9
i mesi
dall’ultimo
successo in
Champions
della Juve,
che aveva vinto
una sola gara
un anno fa.
3
le gare
ufficiali
in questa
stagione
per la Juve:
tutte vittorie
e 0 gol presi.
ERIKSSON OK
OMBRA THELIN
ADU DI FISICO
Squadra organizzata e
generosa. Sfiora il vantaggio
a inizio gara, regge a lungo e
non sbraca dopo lo
svantaggio.
OLSEN 6,5 Ben bloccati i
destracci di Tevez e Bonucci,
preciso pure sul sinistro di
Asamoah. Perfetto nelle uscite, sia
alte che basse. La punizione del 20 non lo vede invece impeccabile.
Bravissimo, infine, a stoppare il
colpo di testa di Llorente e a
mandare poi in angolo sul rimpallo.
TINNERHOLM 5 Non certo un
esempio di stile, e nemmeno un
baluardo insormontabile: Evra lo
buca spesso e volentieri. Per sua
fortuna i cross del francese non
fanno quasi mai male.
E. JOHANSSON 6 Là in mezzo,
giocano strettissimi gli svedesi. A
turno i tre centrali devono arginare
Llorente, che spalle alla porta apre
la strada agli inserimenti dei
compagni.
HALSTI 6 Sempre attento, ottimo
regista difensivo, gran presenza
fisica. Nel primo tempo, a due
passi da Olsen, è un manuale di
tempismo e posizione nel togliere
la palla dalla testa di Llorente.
HELANDER 5 Era da rigore il suo
mani nel corpo a corpo con Pogba.
Nel finale stende Morata, aprendo
la strada del 2-0 ai bianconeri.
KONATE 5 Inizio spaesato.
6,5
h
Eriksson il migliore
A ridosso delle punte in fase
offensiva, ma anche tanta
quantità. Tatticamente all’altezza,
tira spesso e sfiora l’1-0
sparando su Buffon (Rakip s.v.).
TIRI 2 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 3
Intervento senza senso su Pogba,
lontanissimo da Olsen: ammonito.
Subisce Lichtsteiner dal primo
all’ultimo minuto.
FORSBERG 6 Dinamismo, la giusta
cattiveria e tanta resistenza. Calo
naturale nella seconda parte, ma è
tutto il Malmoe a rallentare.
ADU 6 Accetta addirittura le
sportellate con Pogba, e ne esce
più volte vincitore. Presidia la zona
con efficacia. Leggero calo nella
ripresa.
ROSENBERG 6 Gara tattica, gira
lontano dall’area e confeziona da
destra una gran palla per Eriksson:
se non ci fosse stato Buffon...
MEHMETI 5 Dentro a inizio ripresa
per l’infortunato Rosenberg. Non la
vede praticamente mai. Non una
serata da ricordare per l’ex di
Palermo e Novara.
THELIN 4,5 Fa il solletico a
Bonucci e compagni
KROON 5,5 Entra con i suoi in
svantaggio con la Juve più sicura.
C’è poco tempo per incidere.
ALL. HAREIDE 6 Sceglie di fare
grande densità nella corsia
centrale, concede solo le fasce
alla Juve, e la strategia dà frutti
per circa un’ora.
ARBITRI MARCINIAK 5 Non vede un rigore per la Juve: è da punire il
mani di Helander nel contrasto con Pogba. Chiamata difficilissima su
Lichtsteiner, fermato in fuorigioco prima di mandare in gol Llorente.
Sokolnicki 5,5 - Listkiewicz 6; Raczkowski 5 - Musial 6.
GRAZIE AI LORO MOVIMENTI IL 3-5-2 SI TRASFORMA IN 3-3-4
YOUTH LEAGUE
Terzini a chi? Lichtsteiner-Evra, 19 cross
Festa Grosso
baby Juve ok
Oggi la Roma
Esterni determinanti: in due confezionano 7 occasioni da gol. E lo svizzero sbaglia solo 7 passaggi su 78
buon affiatamento con Asamoah, con il quale duetta spesso, e aiuta la retroguardia nei
recuperi. Servirebbe, questa
va sottolineato, una maggiore
precisione: su 50 passaggi, 10
sono sbagliati. Troppi per uno
della sua esperienza. Ma in
una bella serata, come quella
della Juventus, questi sono
dettagli. Allegri lavorerà per
migliorare la gestione del pallone da parte di Evra e gli chiederà di essere ancora più incisivo: quando raggiungerà i livelli di intensità di Lichtsteiner, e quindi i bianconeri
potranno attaccare indifferentemente a destra come a sinistra, allora il disegno tattico di
Allegri sarà completo.
l’analisi
Tecnica
a
ANDREA SCHIANCHI
Chiamarli terzini è sicuramente riduttivo. Definirle
ali è probabilmente esagerato.
Mettiamola così: Lichtsteiner
ed Evra, nella Juve di Allegri,
stanno nel limbo, corrono su e
giù lungo le fasce di competenza, accelerano, sgommano,
rientrano, contrastano e, cosa
determinante, aiutano sempre
il portatore di palla facendosi
trovare liberi. Le loro posizioni
risultano fondamentali per lo
sviluppo del gioco: i bianconeri, infatti, grazie a loro, possono allargare la manovra e costringere la difesa del Malmoe
a «stiracchiarsi». Non hanno, è
ovvio, la fantasia propria delle
ali, né la capacità di dribbling,
però Lichtsteiner e Evra hanno
forza nelle gambe, spingono
come forsennati soprattutto
nella ripresa, attaccano con
frequenza e con i tempi giusti.
Poi ci pensa quel genietto di
Tevez a imbeccarli e a vedere
corridoi dove, forse, nemmeno esistono: Carlitos trova i
compagni con una facilità im-
Stephan Lichtsteiner, 30 anni, è alla quarta stagione con la maglia della Juventus. Contro il Malmoe ha effettuato 12 cross
pressionante e, in assenza di
Pirlo, questa è la vera risorsa in
più della Juventus.
LA MOSSA TATTICA
3
LLORENTE
TEVEZ
EVRA
2
1
LICHTSTEINER
MARCHISIO
Passaggio
Movimento
GDS
Corsia Per capire l’importanza dei terzini-che-si-fannoali è sufficiente analizzare il
dato sui cross effettuati: Lichtsteiner ne sforna 12, Evra si
ferma a 7. In tutto, sono 19 palloni scodellati in mezzo all’area di rigore dove, questo è
l’errore del primo tempo bianconero, sono pochi i compagni
che provano ad attaccare la
porta. In sostanza, sembra
manchino gli inserimenti di
Asamoah (a sinistra) e Pogba
(a destra), e così Llorente è
spesso lasciato solo, perché Te-
vez non fa sempre in tempo a
buttarsi in area dopo che ha
dovuto confezionare l’assist
per il cross. E’ quella di destra
la corsia preferita dalla Juventus. Lichtsteiner risulta l’uomo
che effettua più tocchi, addirittura 109: 78 i passaggi e soltanto 7 sbagliati. Oltre ai 12
cross già citati, ci sono pure le
4 occasioni create e i palloni
recuperati. Contributo determinante.
Precisione Meno impegnato
del compagno, ma pur sempre
positivo (3 occasioni create),
Evra si scatena nella seconda
parte della gara. Arriva a toccare 89 palloni, dimostra un
Equilibrio Nel 3-5-2 il ruolo
degli esterni è determinante.
Se stanno troppi bassi la difesa
rischia di essere sempre a 5 e si
fa fatica a ripartire; se stanno
troppo alti, c’è il pericolo di abbandonare al loro destino i tre
centrali. Lichtsteiner e Evra,
invece, dimostra di avere
l’equilibrio giusto: né troppo
offensivi, né troppo difensivi.
Quando Marchisio o Bonucci
iniziano la manovra, loro si
buttano in avanti e il modulo
diventa un 3-3-4. Chiaramente serve che una delle punte,
preferibilmente Tevez, venga
incontro al portatore di palla,
suggerisca il passaggio e poi
sia pronto a scaricare sull’esterno. Contro il Malmoe i
meccanismi hanno funzionato
alla perfezione: e chi ben comincia...
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Prima festa europea da
allenatore per Fabio Grosso.
Nel debutto in Youth League
la sua Juventus supera 2-0 il
Malmoe con un gol per
tempo: apre Soumah al 22’,
su assist di Donis; nella
ripresa i bianconeri soffrono
la reazione svedese prima di
chiudere il match in pieno
recupero con un colpo di
testa di Udoh. Bianconeri
dunque subito in testa al
girone con l’Atletico Madrid,
capace di rimontare lo
svantaggio iniziale in casa
dell’Olympiacos, nell’altra
sfida del gruppo A.
Oggi tocca alla Roma di
Alberto De Rossi: per i
giallorossi è la prima assoluta
nella manifestazione. Si gioca
a Rieti (ore 14.30) contro il
Cska Mosca.
I RISULTATI DI IERI
GRUPPO A: Juventus-Malmoe
2-0, Olympiacos-Atletico
Madrid 1-2. GRUPPO B:
Liverpool-Ludogorets 4-0,
Real Madrid-Basilea 2-0
GRUPPO C: MonacoLeverkusen 3-1, BenficaZenit 0-0. GRUPPO D:
Galatasaray-Anderlecht 3-0
GRUPPO F: Barcellona-Apoel
3-0. OGGI GRUPPO D:
Dortmund-Arsenal.
GRUPPO E: Roma-Cska
Mosca, Bayern-Manchester
City. GRUPPO G: MariborSporting, Chelsea-Schalke.
GRUPPO H: Porto-Bate
Borisov, Athletic BilbaoShakhtar Donetsk.
DOMANI
GRUPPO F: Ajax-Psg.
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS GRUPPO A
d
Allegri non si fida proprio
«Juve, una non ci basterà»
HANNO
DETTO
«Girone complicato, dovremo vincere tante gare ma era importante
partire bene. Ok il secondo tempo, dobbiamo essere più sereni»
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
S
DEBUTTANTI ALLEGRI E MORATA, BUONA LA PRIMA
1
La neve di Istanbul, il gol
beffardo di Sneijder e la finale
mancata allo Stadium sono alle spalle. Un anno fa le parate
di Wiland bloccarono i bianconeri all’esordio contro il Copenaghen, altra storia contro i
nordici di Malmoe. La doppietta dell’Apache ha rotto
l’incantesimo, per sé e per la
Juve. In più, quest’anno in
panchina c’è il talismano Allegri, striscia di imbattibilità per
il neotecnico bianconero che
dopo il Milan si allunga in
bianconero: 3 vittorie e due
pareggi nella gara d’esordio di
Champions a gironi.
Piede giusto «Si vede che sono fortunato. Importante era
partire bene. Sarà un girone
complicato – il monito di Allegri- l’Olympiacos ha battuto
l’Atletico, segno che dobbiamo vincerne tante. Di semplice in Europa non c’è più niente. Pensiamo al campionato
poi prepareremo Madrid, una
sfida di alto fascino». Sulla
partita: «Bisognava essere
molto bravi a livello tecnico e
dare velocità alla palla contro
un avversario dotato di grande fisicità. Nel primo tempo
siamo stati un po’ disordinati,
abbiamo sbagliato due o tre situazioni per passare in vantaggio. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio e sbagliato diversi gol. Dobbiamo
avere serenità e lucidità per
giocare un buon calcio e sbagliare di meno perché in Europa tutti giocano per vincere e
si fa fatica, vedi il Liverpool».
2
Lichtsteiner
«La vittoria
dell’Olympiacos?
Non cambia
nulla, dobbiamo
giocare partita
dopo partita e
vincere per poi
arrivare ad
Atene preparati
ad affrontare un
clima caldo»
S
1 Massimiliano Allegri, 47 anni,
prima stagione sulla panchina
della Juventus GETTY
2 Alvaro Morata, 21 anni,
attaccante spagnolo arrivato in
estate dal Real Madrid LAPRESSE
IL TECNICO DEL MALMOE
Hareide: «Carlitos show
Lui è impressionante»
(a.m.) «La differenza tra noi e la Juve l’ha
fatta Carlitos Tevez, la sua è stata una gara
impressionante». Age Hareide, allenatore del
Malmoe, analizza la partita senza rimpianti.
«Siamo scesi in campo decisi, nel primo tempo
abbiamo giocato con grande disciplina. La Juve
ha grandissimi campioni e alla lunga le qualità
sono venute fuori, penso che i bianconeri abbiano
qualità ed esperienza per andare lontano. Ma non
credo possano vincere la Champions; sono tra le
prime 5-6 in Europa ma vedo squadre come Real,
Barcellona e Chelsea ancora un gradino sopra».
Segnare di più e usare di più la
testa, aspettare il momento
giusto, pazienza è il verbo del
tecnico. E la nuova Juve con il
passare dei giorni appare sempre più concreta e meno frenetica. «Un paio di sbavature le
abbiamo commesse, soprattutto sull’1-0 nel finale di gara, abbiamo rischiato un contropiede pericoloso per una
palla gestita malamente».
Imbattuta Al di là del risulta-
to, l’altra buona notizia arriva
dalla difesa, che nonostante
l’assenza in avvio di stagione
di Barzagli e fino a ieri sera di
Chiellini, è uscita indenne dai
tre impegni ufficiali. Due soli i
Asamoah
«Sono contento
per l’assist a
Carlitos, ritorno al
gol anche in
Champions, se lo
meritava. Peccato,
potevamo giocare
meglio nel primo
tempo»
ALLE ORE 19 GARA SULLA RAI
Supercoppa
con il Napoli
Tutti in Qatar
il 22 dicembre
MATTEO BREGA
La Supercoppa italiana si
assegnerà a Doha (Qatar) lunedì 22 dicembre alle 19 italiane (le 21 locali). Ieri Lega Calcio, Juventus e Napoli hanno
sistemato gli ultimi dettagli
dell’accordo con l’organizzazione qatariota. Ai due club andranno 2,5 milioni di euro e
verranno coperte le spese di
viaggio e alloggio. A questo
punto manca solo l’annuncio
ufficiale che avverrà nei prossimi giorni dopo che tutte le parti avranno siglato i contratti.
L’accordo è limitato a questa
edizione, ma come accadde
con Pechino servirà per «conoscersi» e, perché no, per pensare a qualcosa di più corposo per
il futuro. Si giocherà in un impianto già esistente che non
rientra nei nuovi stadi destinati al Mondiale del 2022 ancora
attualmente in costruzione.
Cori Nonostante il clima internazionale la curva Sud ha
replicato i cori di discriminazione territoriale verso i tifosi
napoletani puniti giusto ieri
con un’ammenda di 25 mila
euro comminata dal giudice
sportivo.
Il programma Intanto si lavora all’evento. Juve e Napoli anticiperanno il turno di campionato a giovedì 18. La squadra di
Allegri andrà a Cagliari (ore
19), quella di Benitez ospiterà
il Parma (ore 21) nel 16° turno.
Poi partiranno per Doha, probabilmente con voli charter,
dove entrambe le squadre sono
attese venerdì 19. Eventi collaterali accompagneranno l’organizzazione della Supercoppa fino alle conferenze pre-gara di domenica 21. I diritti per
la trasmissione della partita sono già stati assegnati sia per
l’Italia (gara sulla Rai) sia per
l’estero. Tuttavia resta ancora
la possibilità di posticipare la
partita di mezzora, alle 19.30
italiane, per una maggiore
fruibilità dell’evento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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tiri nella porta juventina, di
Maxi Lopez con il Chievo e di
Eriksson sullo 0-0 contro il
Malmoe con Buffon attento e
reattivo. Ogbonna e Caceres
hanno smaltito un po’ di ruggine accumulata la stagione
scorsa trovando continuità. La
Juventus nelle prime uscite ha
vinto senza i suoi big.
L’ALTRA SFIDA DEL GIRONE LA SQUADRA DI SIMEONE PARTE MALE
Avviso da Atene: con l’Olympiacos non si scherza
I greci mettono subito sotto l’Atletico Madrid vicecampione d’Europa: Mitroglou vanifica il ritorno dei colchoneros. Debutto per Cerci
OLYMPIACOS
ATLETICO MADRID
3
2
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Masuaku (O) al 13’, Afellay (O) al
31’, Mandzukic (A) al 38’ p.t.; Mitroglou (O) al
28’, Griezmann (A) al 41’ s.t.
OLYMPIACOS (4-4-1-1)
Roberto 6,5; Elabdellaoui 6, Botia 6, Abidal 6,
Masuaku 7; Maniatis 5, Milivojevic 7,5, Kasami
7,5 (dal 39’ s.t. Giannoulis s.v.), Afellay 6,5 (dal
24’ s.t. N’Dinga 6); Dominguez 7 (dal 12’ s.t.
Fuster 6,5); Mitroglou 7. PANCHINA Megyeri,
Durmaz, Diamantakos, Avlonitis.
ALLENATORE Michel 8.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Dominguez per gioco scorretto,
Maniatis per comportamento non regolamentare.
ATLETICO MADRID (4-4-2)
Oblak 5; Juanfran 6, Miranda 5, Godin 5, Ansaldi 6; Arda Turan 6, Gabi 5,5 (dall’11’ s.t.
Griezmann 7), Mario Suarez 5,5 (dal 30’ s.t.
Saul Niguez 5,5), Koke 6; Raul Garcia 5 (dal 21’
s.t. Cerci 5,5), Mandzukic 6.
PANCHINA Moyà, Tiago, Jesus Gamez, Gimenez.
ALLENATORE Burgos (Simeone squalificato)
5,5.
CAMBI DI SISTEMA dall’11’ s.t. 4-2-3-1; dal 30’
s.t. 4-2-4
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Koke per comportamento non regolamentare, Saul Niguez e Griezmann per
gioco scorretto.
ARBITRO Proença (Portogallo) 6 .
NOTE Paganti 31946. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori
2-5. In fuorigioco 0-2. Angoli 1-8. Recuperi: p.t.
3’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
ALEX FROSIO
ATENE
Migliore
Prima le buone notizie:
l’Atletico Madrid è sempre tosto ma non è invincibile. La cattiva notizia è che l’Olympiacos
è squadra vera, tignosa, come
aveva già dimostrato l’anno
scorso andando a un soffio dall’eliminare il Manchester United negli ottavi. Per la qualificazione alla Top 16, insomma,
le pretendenti diventano tre.
h 7,5
Lottatori e ribelli Michel traveste il suo Olympiacos da Atletico, e non soltanto per le magliette biancorosse che costringono i Colchoneros alla divisa
gialloblu. Pur senza l’organizzazione quasi militare di Simeone, il tecnico dei greci applica
le stesse armi dei finalisti 2014.
Linee strette e non si molla un
pallone. Michel l’aveva anticipato: «In campionato facciamo
il 62% di possesso palla, in Europa il 46%. In rosa abbiamo
due squadre ma una sola anima: lottatrice e ribelle».
L’Olympiacos si facilita il compito andando avanti presto:
gran sinistro di Masuaku (che
sa spingere e coprire) sul quale
KASAMI
Lui e Milivojevic sembrano 4:
tamponano in mezzo e poi ai lati.
In più l’assist per il terzo gol
Peggiore
i
5
GODIN
L’esultanza dei giocatori dell’Olympiacos dopo il primo gol all’Atletico EPA
Oblak si allunga in ritardo.
Forse Courtois ci sarebbe arrivato, ma il belga è finito da
Mourinho, come Diego Costa.
La differenza è anche qui. Perché Mandzukic è un gran bel
centravanti, ma il brasilianospagnolo si inventa gol dal nulla, lui no. E allora anche l’Atletico fatica.
Contromosse I Colchoneros
si ritrovano a dover fare la partita - situazione che non ama-
no - contro una squadra che si
chiude. Non benissimo, per la
verità. Maniatis stringe troppo
e lascia solo Elabdellaoui, e
sulla destra greca l’Atletico affonda i denti. Kasami e Milivojevic si sacrificano per tamponare e lo fanno alla grande,
ma qualche zona scoperta in
mezzo resta. E allora non è difficile immaginare qualche
cross di Evra per gli inserimenti di Vidal e Pogba... Gli spagnoli però non attaccano cen-
Deve affrontare gli avversari in
campo aperto, situazione
inusuale, e ne soffre la velocità
tralmente con i centrocampisti: Mandzukic alza due volte,
Raul Garcia una, Arda Turan al
momento del tiro è lezioso. Vocabolo proibito nel dizionario
del Cholo, che in tribuna (era
squalificato) è attonito.
L’Olympiacos corre, riparte e fa
male. Dominguez lo chiamano
il Chori perché amava le salsicce, ma va che è un piacere: accorcia per far ripartire l’azione
e spacca di corsa nella metà
campo avversaria. Così nasce il
secondo gol: la finta di Mitroglou inganna Ansaldi e Mario
Suarez, Afellay infila. E bentornato al talentino olandese.
Ex Barça lui, ex Real Madrid il
suo allenatore: per battere l’Atletico bisogna unire le forze.
Reazione Già, perché l’Atletico, che tre gol l’anno scorso li
aveva presi in tutto il girone,
non muore mai. Accorcia con
Mandzukic su uno dei tanti
cross che arrivano da sinistra e
poi sbuffa forte nei primi 25
minuti della ripresa: Griezmann dà una scossa forte, Cerci - al debutto in Champions no (due fuorigioco sui primi
due palloni che gli hanno servito). Ma un altro contropiede
mette a nudo le difficoltà di
Miranda e soprattutto Godin in
campo aperto. Uruguaiano bevuto da Kasami, brasiliano aggirato da Mitroglou e 3-1. Il 42-4 finale ordinato dal Mono
Burgos produce solo l’illusoria
scintilla del gol di Griezmann.
Ma l’Atletico non fa più male
nemmeno sui tanti calci piazzati, specialità della casa:
l’Olympiacos marca a uomo e
le torri spagnole non la vedono
mai.
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MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS GRUPPO D
h Delirio Borussia
i
MIGLIORI
S
Immobile
Il gol è uno
spettacolo di
potenza, velocità e
coordinazione. Ma
il resto è
altrettanto bello.
Da giocatore
completo che sa
giocare per e con
la squadra.
Tutti in piedi
per Immobile
BORUSSIA D.
ARSENAL
2
0
BORUSSIA DO. (4-2-3-1)
Aubameyang
Bravo come il
nostro Ciro, è la
chiave tattica
con il suo
movimento che
apre spazi ai
compagni. Da
applausi il suo gol
del 2-0. Un altro
ex «italiano».
S
Ozil
Irritante per
come resta fuori
dal gioco, non
aiuta i compagni
(almeno Sanchez
lo fa) e
addirittura
prende un
«giallo». Un’ora in
campo è troppo.
Imprendibile per l’Arsenal, Ciro con il primo gol
ha già conquistato Dortmund: standing ovation
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Immobile al 45’ p.t.; Aubemayang
al 3’ s.t.
S
PEGGIORI
Weidenfeller 6; Durm 7, Subotic 7, Papastathopoulos 6,5, Schmelzer 6,5 (dal 34’ s.t. Jojic
s.v.); Kehl 6,5 (dal 1’ s.t. Ginter 6,5), Bender
6,5; Mkhitaryan 7,5, Aubameyang 8, Grosskreutz 7,5; Immobile 8 (dal 40’ s.t. Ramos
s.v.)
PANCHINA Langerak, Bandowski, Amini, Kagawa.
ALLENATORE Klopp 7,5.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Mkhitaryan per c.n.r.
ARSENAL (4-3-3)
Szczesny 5,5; Bellerin 5, Mertesacker 4,5,
Koscielny 4,5, Gibbs 5; Ramsey 5,5 (dal 16’
s.t. Cazorla 6), Arteta 5,5 (dal 32’ s.t. Podolski
s.v.), Wilshere 6; Sanchez 5,5, Welbeck 6,5,
Ozil 4,5 (dal 16’ s.t. Oxlade-Chamberlain 6).
PANCHINA Ospina, Chambers, Rosicky, Campbell.
ALLENATORE Wenger 4,5.
CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 16’ s.t.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Ozil e Wilshere per g.s.
ARBITRO Benquerença (Por) 6,5.
NOTE spettatori 66mila. Tiri in porta 9-1. Tiri
fuori 8-3. Angoli 7-1. Fuorigioco 2-5. Recuperi: p.t. o’, s.t. 3’
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
DORTMUND (Germania)
Ciro da impazzire. Ciro
che è già un idolo di Dortmund, tutta in piedi per salutare l’uscita dal campo urlando il
suo nome. Un debutto così in
Champions è da sogno: gol fantastico in contropiede, pochi
giorni dopo l’altro «primo» in
Nazionale, e una partita memorabile per tutto quello che
gira attorno al gol, cioè partecipazione, pressing, intelligenza tattica, prepotenza fisica.
Un attaccante moderno. Quelli
dell’Arsenal proprio non lo tengono: possono soltanto vederlo sfrecciare. Ma sarebbe ingiusto dimenticare che accanto a
Immobile nei momenti belli c’è
sempre Zaza, in questo caso
Aubameyang, con il quale l’intesa è totale e devastante. Lo
spettro di Lewandowski, fino a
ieri totem dell’attacco, non fa
più paura. Finisce 2-0 ma poteva anche chiudersi con cinque
o sei reti di differenza perché
l’Arsenal sembra di una categoria inferiore (Wenger qualche
colpa ce l’ha), mentre il Borussia è un meccanismo a orologeria. Impietoso quando può giocare come sa.
Superiorità Borussia E l’impressione è che sappia giocare
in diversi modi ma uno, com’è
nel Dna suo e del tecnico
Klopp, sia inarrivabile: chiusura, pressing e ripartenza a 100
all’ora verso il gol. Solo che la
scelta iniziale, complice lo stordimento (come definirlo altrimenti?) dell’Arsenal, è diversa:
aggressione totale già dalla
trequarti avversaria. Gli inglesi
non ci capiscono niente, presi
d’infilata come sono dal 4-23-1 del Borussia, e non superano la mediana. In 90’, un tiretto
in porta. Immobile fa tutto di
prima, Mkhitaryan è il più elegante e tecnico, Aubameyang
la chiave tattica con il suo movimento dal centro, a elastico,
che risucchia il presunto play
Arteta e apre spazi per i compagni. E poi c’è l’utilissimo Grosskreutz. Però dall’assalto all’arma bianca arrivano in 30’ spettacolo, occasioni ma zero gol:
la preoccupazione è che sia tut-
S
Ciro Immobile, 24 anni: in gol all’esordio in Champions col Borussia AP
to fiato sprecato, perché comunque l’Arsenal fa mucchio.
Male, ma lo fa.
Spettacolo Ciro Ecco allora
che Klopp ordina ai suoi di abbassarsi un po’ e ripartire a razzo, pressando e rubando palla
a chiunque capiti. È la svolta.
Non c’è reazione perché la
«meglio gioventù dei Gunners», Ramsey-Wilshere, sbatte a centrocampo contro le colonne Kehl-Bender che proteggono i fantastici 4 d’attacco, e
se serve Subotic blinda la difesa. Wenger spacca l’Arsenal, lasciando Arteta solo in mezzo
(davanti a una difesa che balla
già di suo) e pensando a proteggersi e dare ordine con il 42-3-1 quando è troppo tardi.
Così, imbeccato da Grosskreutz, Immobile se ne va che è una
bellezza: non lo fermano da
centrocampo all’area e lui scarica un diagonale implacabile
(45’ p.t.). Il colpo del 2-0 arriva
al 3’ s.t. con Aubameyang, ancora imbeccato da Grosskreutz, troppo veloce per gli inglesi.
Tra i quali soltanto Welbeck
merita complimenti per come
cerca di liberarsi al tiro. Ma negli occhi resta altro: resta Immobile nuovo idolo di Dortmund.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Koscielny
Uno dei due
centrali
dall’Arsenal e non
si sbaglia: tra i
peggiori ci sono
loro, spazzati via
da Immobile e
Aubameyang. E
quella corsa
vana su Ciro…
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
CHAMPIONS GRUPPO B
h Balo lancia il Liverpool
MIGLIORI
con una perla da record
S
Balotelli
Non solo il gol:
anche una
presenza continua
nel gioco del
Liverpool. Ha il
merito di crederci
fino in fondo e
quando ha
l’occasione giusta,
non perdona.
Mario è il primo italiano a segnare in Champions con quattro club
Dopo il pareggio del Ludogorets, decide Gerrard su rigore al 93’
LIVERPOOL
LUDOGORETS
2
1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Balotelli (Li) al 37’, Abalo (Lu) al
45’, Gerrard (Li) rig al 48’ s.t.
LIVERPOOL (4-1-3-2)
Mignolet 6; Manquillo 6,5, Lovren 6, Sakho
5, Moreno 6,5; Gerrard 6,5; Henderson 6,
Coutinho 5,5 (dal 23’ s.t. Lucas 6), Lallana 5
(dal 22’ s.t. Borini 6); Sterling 5,5, Balotelli 7.
PANCHINA Jones, K.Touré, Enrique, Suso,
Lambert.
ALLENATORE Rodgers 6.
S
Gerrard
E’ l’unico
sopravvissuto –
Skrtel è out –
dell’ultima
esibizione del
Liverpool in
Champions, 5 anni
fa. La sua
esperienza vale
oro, come il rigore
che segna
LUDOGORETS (4-2-3-1)
Borjan 5; Junior Caiçara 7, Moti 6, A. Alexsandrov 5,5, Minev 6; Dyakov 6 (dal 40’ s.t.
Fabio Espinho sv), Anicet Abel 6,5; M. Alexsandrov 7, Marcelinho 6, Misidjan 6 (dal 27’
s.t. Dani Abalo 6,5); Bezjak 6,5 (dal 41’ s.t.
Hamza sv).
PANCHINA Gospodinov, Angulo, Zlatinski,
Wanderson.
ALLENATORE Dermendzhiev 6.
AMMONITI A.Alexsandrov, Caiçara e Minev
per gioco scorretto.
ARBITRO Jug (Svn) 6.
NOTE spettatori 43.307. Tiri in porta: 10.3 (1
palo). Tiri fuori: 5-7. Angoli: 3-3. In fuorigioco: 2-1. Recuperi: 1’ p.t.; 4 s.t.
Il gol di Mario Balotelli, 24 anni, al Ludogorets. Il primo con la maglia del Liverpool GETTY
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
LIVERPOOL (Inghilterra)
Ora Balotelli sa che a Liverpool non camminerà mai
davvero da solo. Il boato del
pubblico, quando Mario trova
il gol all’82’ di una partita che i
Reds hanno rischiato di perdere almeno due volte, sotto i colpi di un sorprendente Ludogorets, è da brividi. In uno stadio
che ti regala emozioni, dalle
note di You’ll never walk alone
nel prologo, fino a quelle della
canzone dei Beatles Get back
nell’intervallo, anche Mario
non può restare indifferente.
Stringe i pugni, guarda la Kop
— la curva mitica dei fan del
Liverpool —, sorride largo: è il
primo gol con la maglia dei Reds ed è il primo italiano ad andare a segno in Champions con
quattro maglie diverse. Mario
incassa anche gli elogi di Rodgers: «Ci ha regalato un meraviglioso finale, con un colpo da
giocatore di classe mondiale».
Il film Poi però deve soffrire
anche lui, perché nel frenetico
finale i bulgari trovano il pareggio con Dani Abalo, su erroraccio di Sakho. La serata sembra destinata a chiudersi male.
Ma Anfield è terra per cuori
forti. Qui non puoi mai mollare
la presa. Mai. E quando il portiere Borjan, arruolato dal Canada lo scorso sabato, commette una fesseria madornale
e sgambetta Manquillo, ecco il
rigore salvaguai. E’ il 48’. Sul
dischetto si presenta con la solita autorità Gerrard. Mario
neppure prova a chiedere un
permesso speciale per ribaltare gerarchie consolidate. Gerrard infila il pallone all’angolino e allora riparte la bolgia Liverpool.
Mario c’è Finisce bene, ma il
ritorno in Champions del Liverpool, dopo cinque stagioni,
è un inno alla sofferenza. Il Ludogorets non è una squadra di
pellegrini. Al contrario: con ripartenze veloci mette più in
volte in difficoltà i Reds. Troppa frenesia, troppa irruenza
nel gioco del Liverpool. E poco
contributo da parte di Lallana,
Coutinho e, forse suggestionato dal debutto in Champions,
di Sterling. Mario invece c’è. Ci
prova al 21’: rimpallato. Trova
il tiro su azione personale al
34’: parata in tuffo di Borjan.
Azzecca anche tutti i tocchi, ribadendo il concetto che, dal
punto di vista tecnico, ha qualità straordinarie. Ha solo qualche problema con gli scarpini:
scivola ben tre volte. Ma è vivo
e lotta, finalmente.
Epilogo Il problema è che anche il Ludogorets, sostenuto da
duemila tifosi bulgari, è in
buona salute. Un tiro di Junior
Caiçara scuote Mignolet. Rodgers deve cambiare qualcosa e
infatti piazza un doppio cambio. Dentro Borini e Lucas, fuori Lallana e Coutinho. Variazione di modulo: vai con il 4-13-2. Borini ha un’occasione da
urlo al primo assalto personale: Borjan si salva in angolo. Il
palo colpito da Bezjak è un tuffo al cuore per il popolo dei Reds. I bulgari resistono, ma all’82’, sull’assist di Moreno, Mario fa a spallate con i centrali
della difesa bulgara. Il tocco letale è il suo: piazza un destro
che non perdona. Anfield
esplode. Una bolgia. You’ll never walk alone, Mario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
i
PEGGIORI
S
Borjan
Ok, è l’ultimo
arrivato e non
ha mai giocato
con la sua nuova
squadra, ma
regala la vittoria
al Liverpool con
un’uscita folle.
Il penalty ci sta
tutto.
S
Sakho
Il francese è
l’anello debole
del Liverpool.
Non dà mai
sicurezza e al
90’ frana
addosso al suo
portiere
nell’azione che
porta al pareggio
il Ludogorets.
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS GRUPPO B E D
h Il Gala si salva
Mille di questi gol
Il Real fa festa
all’ultimo respiro
e scaccia le ombre
Ma non dai fischi
MIGLIORI
S
Cinque reti al Basilea con un Modric spettacolare,
ma il Bernabeu è ancora ostile e fischia Casillas
REAL MADRID
BASILEA
5
1
PRIMO TEMPO 4-1
MARCATORI aut. Suchy (B) al 14’, Bale (R) al
30’, Ronaldo (R) al 31’, Rodriguez (R) al 36’,
Gonzalez (B) al 38’ p.t.; Benzema (R) al 34’ s.t.
REAL MADRID (4-2-4)
Casillas 6.5; Nacho 7, Pepe 6.5, Sergio Ramos
6 (dal 21’ s.t. Varane 6), Marcelo 6; Modric 7.5
(dal 29’ s.t. Illarramendi 6), Kroos 7; Bale 7,
Benzema 6 (dal 36’ s.t. Hernandez s.v.), Ronaldo 7, Rodriguez 6.5.
PANCHINA Navas, Arbeloa, Coentrao, Isco.
ALL. Ancelotti 7.
ESPULSI nessuno. AMMONITI Pepe per gioco
scorretto.
BASILEA (3-4-2-1)
Vaclik 5; Samuel 4.5 (dal 19’ s.t. Kakitani 5),
Schar 4, Suchy 4; Xhaka 5, Elneny 6, F. Frei 5
(dal 38’ s.t. Delgado s.v.), Safari 5; González
6.5, Zuffi 5; Streller 4 (dal 28’ s.t. Embolo 6).
PANCHINA Vailati, Aliji, Calla, Gashi. ALL. Sousa 4.
ESPULSI nessuno. AMMONITI Elneny e Samuel per gioco scorretto, Xhaka per c.n.r.
ARBITRO Skomina (Slovenia) 6.5.
NOTE Spettatori 70.000 circa. Tiri in porta
9-6. Tiri fuori 5-4. Angoli 6-2. Fuorigioco 3-3.
Recuperi: 1‘ p.t.; 2‘ s.t.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
@filippomricci
MADRID
Dopo aver vinto solo una
delle sue ultime 5 partite il
Madrid aveva disperato
bisogno di un successo e
l’ha trovato senza
grandi problemi,
gentilmente offerto dall’imbarazzante difesa del
Basilea di Paulo
Sousa. Il Madrid
aveva anche bisogno
di risolvere dilemmi
tattici e umorali, e li
non è che siano arrivate grandi risposte.
Il debutto dei campioni uscenti è rotondo nel risultato,
5-1, ma spigoloso per altri
versi: il Bernabeu continua
a fischiare Iker Casillas,
pensionabile per una parte
dei tifosi. Che evidentemente ritengono intelligente e
produttivo andare allo stadio a fischiare il proprio
capitano ed ex totem ogni
volta che tocca palla. Non
si tratta di un pollice verso
unanime, c’è anche chi sostiene lo spaesato Iker, però la cosa fa comunque
un gran brutto effetto.
Dilemma tattico Quel-
S
Carlo
Ancelotti,
55 anni, seconda
stagione
alla guida
del Real Madrid
AFP
lo del portiere non è l’unico
punto nero sulla faccia merengue: resta da chiarire contro un avversario più interessante e preparato come potrà
sopravvivere la coppia KroosModric ad attacchi più rapidi,
numerosi e meglio orchestrati. Ieri Carlo rispetto alla sconfitta nel derby ha cambiato i
terzini, fuori Arbeloa e Coentrao, dentro Nacho e Marcelo,
e ha di nuovo proposto il 42-4 offensivo, con Ronaldo libero di fare e muoversi a piacimento su tutto l’arco offensivo, Bale che cambiava fascia
a seconda degli umori del
portoghese, Benzema felino
(nell’accezione mourinhana
del termine) e James che dei 4
era quello che in fase difensiva tornava di più disegnando
un 4-3-3. Solo figurativamente: in più di un’occasione l’abbiamo visto trotterellare accennando rientri a ritmi da
yoga posizionale.
Tre gol in 6 minuti Il Madrid
ha impiegato 26 minuti per
centrare la porta svizzera, veramente un’eternità. A quel
punto era già in vantaggio per
un autogol di Suchy su tirocross di Nacho. Poi tra il 30’ e
il 36’ l’enorme potenziale offensivo dei campioni d’Europa ha bucherellato i teneri
svizzeri: Modric con uno
squisito lancio di esterno ha
messo Bale davanti al portiere per il 2-0. Il gallese era a
sinistra. Un minuto dopo da
destra è stato lui a offrire il
gol a Ronaldo. E infine il
portiere ha respinto sui piedi di James un tiro di Benzema. Sipario. Il Basilea ha
segnato col vivace paraguaiano Gonzalez, che nella ripresa ha esaltato i riflessi
di Casillas regalandogli una
rara ovazione. Il Basilea ha
colpito un palo con Schar, il
Madrid ha rallentato ma ha
continuato a preoccupare la
spaventata difesa di Paulo
Sousa e alla fine ha segnato
anche Benzema, che col Madrid arriva a 3 reti nelle ultime 19 partite e poco dopo se
ne va sepolto dai fischi di un
pubblico sinceramente difficile da comprendere. È il gol
numero 1000 del Madrid in
Europa, prima squadra a tagliare il super traguardo. Manita e grandi cifre di una partita non esaltante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Modric
Per il croato un
assist
meraviglioso a
Bale che
innesca il 2-0 e
l’inizio
dell’azione del
3-0 un minuto
dopo. Qualità in
abbondanza
MONTECARLO Dieci
edizioni che il Monaco non
respirava aria di Champions.
Attesa troppo lunga per
rovinarla con la crisi che lo
inchioda al penultimo posto di
Ligue 1. Così, la squadra di
Jardim con Raggi dal 1’ da
centrale, si è concessa una
boccata di ottimismo. Con una
lezione di pragmatismo al Bayer
Leverkusen, con Donati in
campo nella ripresa. Dopo la
sfuriata dei tedeschi, con le
occasioni sprecate da Son e
Castro nel finale del primo tempo,
il Monaco ha trovato il gol al 16’
s.t., di prepotenza con Moutinho
su appoggio dell’ex Berbatov.
Unico tiro monegasco in porta.
Alessandro Grandesso
MONACO-BAYER LEVERKUSEN 1-0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Moutinho al 16’ s.t.
MONACO (4-3-3) Subasic 6,5; Fabinho
6, Raggi 6,5, Carvalho 6, Kurzawa 7;
Moutinho 7, Toulalan 7, Kondogbia 6
(dal 48’ s.t. Wallace s.v.); Ferreira
Carrasco 6 (dal 41’ s.t. Dirar 6),
Berbatov 6, Ocampos 6 (dall’11’ s.t.
GALATASARAY
ANDERLECHT
sciato spazio a un numero
dieci con tocco da giocatore di
biliardo. Ieri l’olandese nel secondo tempo ha usato la stecca almeno due volte: palla
con i giri contati per un cross
di Telles e verticalizzazione
per Yilmaz, che ha sbagliato
un passaggio facile quando
Istanbul era tutta in piedi
pronta al gol.
1
1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Praet (A) al 7’, Yilmaz (G) al 46’ s.t.
GALATASARAY (4-3-1-2)
S
Ronaldo
Il capocannoniere
dell’ultima
edizione segna il
suo gol numero
68 in Champions
League e si porta
a -3 dal
recordman Raul.
Poi un assist a
Benzema
i
PEGGIORI
S
Streller
Il centravanti del
Basilea è anche
il capitano. Ieri
serata
sciagurata piena
di errori gravi,
soprattutto
quando la sua
squadra era
ancora viva
S
Suchy
Il suo autogol
calma i nervi tesi
del Madrid. È solo
il primo errore.
Scegliamo lui come
simbolo di una
difesa disastrosa,
continuamente in
balia degli
avversari
GRUPPO C DONATI IN CAMPO NELLA RIPRESA COL BAYER
Il Leverkusen spreca troppo
Il Monaco vince con Moutinho
Anderlecht raggiunto al 91’ da Yilmaz. Prandelli fa pace
con Sneijder e difende la squadra dalla contestazione
Muslera 6; Sari 5, Chedjou 6,5, Kaya 5,5, Telles 5,5 (dal 34’ s.t. Camdal s.v.); Dzemaili 5,
Melo 6, Inan 5,5 (dal 27’ s.t. Bulut 6); Sneijder
7; Yilmaz 6, Pandev 6,5 (dal 12’ s.t.. Bruma 6)
PANCHINA Bolat, Hakan Balta, Adin, Kurtulus.
ALLENATORE Prandelli 6.
AMMONITI Melo e Dzemaili per proteste.
ANDERLECHT (4-2-3-1)
Roef 7; Najar 6,5, Mbemba 6, Nuytinck 6 (dal
23’ p.t. Suarez 6,5), Deschacht 6,5; Defour 6,
Tielemans 5,5; Conté 6,5, Praet 7 (dal 33’ s.t.
Dendoncker s.v.), Acheampong 6,5, Mitrovic
6,5 (dal 21’ s.t. Kljestan 6).
PANCHINA Kudimbana, Colin, Kabasele,
Cyriac.
ALLENATORE Hasi 6.
AMMONITI Nuytinck, Conté e Acheampong
per gioco scorretto, Defour per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Vad (Ung) 6,5.
NOTE spettatori 40mila circa. Tiri in porta
4-4. Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 4-1. Angoli 7.2.
Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA BIANCHIN
@lucabianchin7
ISTANBUL (Turchia)
Gaga-Gala 1-1. Istanbul
ieri sera era di fronte alla scelta di campo: meglio il concerto di Lady Gaga o la prima di
Prandelli in Champions
ions League con il Galatasaray?
ray? I ragazzi arrivati al nuovo
vo Ali Sami Yen con la sciarpa
a gialla e
rossa si sono pentiti per 90 minuti: il Gala era sotto
o in casa
contro l’Anderlecht per un gol
di Dennis Praet, faccia
ia da scolaro e destro di chi usciva
sciva prima dalla lezione di matematica per andare a esercitarsi
rcitarsi
al campo. Nel recupero
upero
Burak Yilmaz ha rimesso
messo
tutto nelle giuste proporoporzioni, salvando Cesare
esare
Prandelli da processoni
oni esagerati e la sua pagella dalla (larga) insufficienza. Fin
n lì il centravanti era stato tra i peggiori: nel primo tempo non aveva
trovato la porta un paio
aio di volte, nel secondo aveva
a sprecato
uno degli omaggi spediti
pediti in
zona-porta da Sneijder.
der.
Pace fatta Wes era il più atgio del
teso dopo il litigio
elli. Pare
weekend con Prandelli.
che lunedì si siano chiariti,
telligenti,
come tra persone intelligenti,
e in campo si è visto. Lo
onato —
Sneijder del campionato
un’ora a ritmi bassinii — ha la-
S
Cesare
Prandelli,
57 anni,
da luglio in Turchia
dopo 4 anni con
la Nazionale
italiana EPA
Applausi, please «Questa
squadra non merita i fischi —
ha detto Prandelli nel postpartita —. L’Anderlecht è giovane e forte, il pareggio conquistato alla fine per noi è come una vittoria». Ha certamente ragione sulla prima
frase, un po’ meno sull’ultimo
concetto perché a ottobre, a
Londra contro l’Arsenal, la
partita sarà molto complicata. Neanche Prandelli oggi sa
se Dzemaili e Pandev giocheranno di nuovo titolari: sono
in ambientamento e soprattutto lo svizzero non è piaciuto granché, perso in una costruzione a volte lenta. Il meglio del Ga
Galatasaray infatti è
arrivato con la reazione di orgoglio, in una specie di arrembaggio con Felipe Melo
capopopolo
capopopolo.
Praet è pronto
p
L’Anderlecht
invece tra due settimane
ospiterà il
i Borussia Dortmund e il 2 in schedina non
è affatto sscontato. Ieri i belgi hanno giocato a lungo
p
con il portiere
di riserva
(super per due volte),
un’ala adattata a terziu esterno sinistro
no e un
spos
spostato
in mezzo.
Pran
Prandelli
temeva l’attacc dalle fasce e la
tacco
palla in verticale per la
spon
sponda di Mitrovic, copu
me puntualmente
successo. Il resto lo ha fatto
una ste
sterzata di Praet, ragazzo de
del 1994: ha saltato
Sari, evit
evitato la chiusura di
Inan e cal
calciato forte sul primo palo per
p il gol del vantaggio. Dennis
De
in estate faceva le fot
foto dal Capo di Buona Speranza,
Spera
più o meno
quello che
ch oggi lui rappresenta per tutto l’Anderlecht.
I belgi in fondo non meritavano la v
vittoria ma non sono a tre p
punti solo per una
discesa ccon dribbling e assist di Ch
Chedjou. Sì, non è il
più logic
logico dei gol.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
h
MIGLIORI
S
Sneijder
Questa volta
porta
i fiammiferi:
accende lui
il Gala.
Leadership,
assist, ritmo:
applaudito
anche quando
calcia alto
S
Roef
Dice no
a Pandev
e no a Bruma,
per par
condicio:
niente male
per un ’94.
Proto era
squalificato:
riserva lui?
i
PEGGIORI
S
Sari
Spinge
pochino,
soprattutto
finisce
nell’azione
del gol.
Praet lo lascia
sul posto
e poi
batte Muslera
S
Tielemans
Si dice che
il super-junior
soffra
il compagno di
reparto Defour,
che spesso
imposta
al posto suo.
Sì, ieri è
successo
GRUPPO C ESPULSO ARTUR, BENE CRISCITO
Silva 6).
PANCHINA Stekelenburg, Bakayoko,
Germain, Martial. ALL. Jardim 6.
ESPULSI Nessuno. AMMONITI
Ferreira Carrasco (M), Kurzawa (M)
per gioco scorretto.
BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1) Leno
6; Jedvaj 5 (dal 20’ s.t. Donati 6),
Toprak 6 (dal 25’ s.t. Reinartz 6),
Spahic 6, Boenisch 6; Bender 6 (dal
31’ s.t. Drmic 6), Castro 6; Bellarabi
6, Calhanoglu 6, Son 5; Kiessling 5.
PANCHINA Kresic, Oztunali, Wendell,
Yurchenko. ALL. Schmidt 6.
ESPULSI Nessuno. AMMONITI
Boenisch (B), Spahic (B) per gioco
scorretto.
ARBITRO Kralovec (Rep. Ceca) 6
NOTE Spettatori 13mila circa. Tiri in
porta: 1-2. Tiri fuori: 2-8. Angoli: 3-3.
In fuorigioco: 5-2. Recuperi: 2’ p.t., 4’
s.t.
Lo Zenit devastante con Hulk
Benfica, serata da dimenticare
LISBONA Il Benfica rivive
vecchi mal di testa. I portoghesi
non perdevano in casa da 52
partite, ma Villas-Boas e Hulk
tornano a festeggiare a Lisbona.
Lo Zenit ha dato una lezione di
maturità, vincendo con autorità
e con Hulk in primo piano. L’ex
giocatore del Porto ha spaccato
la difesa del Benfica tornando a
decidere al Da Luz, dove aveva
già risolto due campionati
portoghesi. Il Benfica è stato
incapace di controllare il gioco
sugli esterni di difesa. Così è
nato il primo gol di Hulk, un colpo
di classe che ha battuto Artur.
Solido Criscito nel duello con uno
dei giocatori più pericolosi del
Benfica, Salvio. Cristante in
panchina. Di Witsel il 2-0 finale.
André Viana
BENFICA-ZENIT 0-2
MARCATORI Hulk al 5’ , Witsel al 22’ p.t.
BENFICA (4-2-3-1) Artur 4; Maxi Pereira
4, Luisão 5, Jardel 4, Eliseu 4,5;
Samaris 5 (dal 29’ s.t. André Almeida
5), Enzo Pérez 5; Salvio 4, Talisca 5 (dal
20’ p.t. Paulo Lopes 6), Gaitán 5; Lima 5
(dal 29’ s.t. Derley 5).
PANCHINA Lisandro López,
Cristante, Bebé, Ola John,
ALLENATORE Jesus 5.
ESPULSI Artur al 18’ p.t. per gioco
scorretto. AMMONITI Maxi Pereira
per gioco scorretto.
ZENIT (4-3-3) Lodygin 6; Smolnikov 6
(dal 1’ s.t. Anyukov 6), Garay 7,
Lombaerts 6, Criscito 7; Javi García 7,
Witsel 8, Danny 7; Hulk 8 (dal 39’ s.t.
Arshavin 5), Shatov 7, Rondón 6 (dal
31’ s.t. Mogilevets 5).
PANCHINA Malafeev, Neto,
Ryazantsev, Kerzhakov.
ALLENATORE Villas-Boas 6,5.
ESPULSI Nessuno.
AMMONITI Javi García per g.s.
ARBITRO Moen (Norvegia) 6.
NOTE Spettatori 35.000. Tiri in porta:
5-8. Tiri fuori: 4-4. Angoli: 7-7.
Fuorigioco: 1-5. Recupero: 2’ nel p.t.,
2’ nel s.t.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS GRUPPO E
A Totti oltre il tempo
«NONNI»
IN GOL
S
Ryan
Giggs
(Manchester
Utd) va in gol
a 37 anni, 9
mesi, 16 giorni
il 14 settembre
2011 in BenficaManchester
United conclusa
sull'1-1
S
Filippo
Inzaghi
(Milan)
va in gol a
a 37 anni, 2 mesi,
25 giorni,
il 3 novembre
2010 in Milan-Real
Madrid 2-2
(segna una
doppietta)
S
Javier
Zanetti
(Inter)
va in gol
a 37 anni, 2
mesi, 10 giorni
il 20 ottobre
2010
in InterTottenham che
finisce 4-3
S
Laurent
Blanc
(Manchester Utd)
va in gol a 36
anni, 11 mesi, 4
giorni
il 23 ottobre
2002 in
OlympiakosManchester Utd
2-3
4
I NUMERI
«Avanti, Roma
Io non sento l’età»
15
Le Champions
League
consecutive di
Ashley Cole:
l’esordio nel
2000-01 con
l’Arsenal, dal
2006-07 con il
Chelsea, con cui
vinse l’edizione
2011-12
Se segna, sarà il più anziano in Champions
«Spacciati? Macché: siamo la mina vagante»
MASSIMO CECCHINI
ROMA
La vita, in fondo, è spesso
qualcosa di dolce che può fare
la differenza nello srotolarsi di
tutti i giorni. Francesco Totti, a
suo modo, ce lo racconta spesso disegnando calcio sui campi
del mondo ma, da buon gaudente, sa che in fondo alla strada – piccolo o grande che sia –
ci deve essere un premio ad
aspettarci. E allora non sorprende se, alla vigilia dell’esordio in Champions contro il
Cska Mosca, il capitano della
Roma risponda sorridendo così: «Se vinciamo lo scudetto ho
promesso di non mangiare il
gelato per un anno, ma se
trionfiamo in Europa il gelato
lo rimangio...».
Record Non facile, ma perché non provarci? D’altronde,
il 28 marzo nel 1993, neppure
lui avrebbe mai immaginato
che – segnando un gol nella
Champions League 2014-2015
– avrebbe raggiunto il traguardo di più anziano marcatore in
questa manifestazione (preliminari esclusi), strappando il
primato a Ryan Giggs, che nel
2011 è andato in rete a 37 anni,
9 mesi e 16 giorni, mentre Totti
il 27 settembre approderà a 38
anni. Non lontano dai 38 anni,
5 mesi e 20 giorni di Puskas,
che nel 1965 col Real Madrid,
in Coppa Campioni, segnò 4
gol al Feyenoord. «Mi ritengo
fortunato – dice –. Credo in me
stesso, sono contento di quello
che ho fatto e sto facendo. Gli
anni passano, ma l’età non si
sente. È la verità. Sarò il primo
a mettermi da parte quando
non ce la farò più».
IL TECNICO DEL CSKA
Ecco Slutsky:
stop al calcio
per un gatto
ROMA Se un gatto ha 7
vite, il tecnico del Cska Mosca
ne ha vissute almeno due.
Strana storia, questa. Leonid
Slutsky, 43 anni, oggi fa
l’allenatore. Quando ne aveva
19 era un portiere promettente.
Solo che un giorno vide il gatto
della vicina di casa in difficoltà,
salì su un albero per salvarlo e
poi scivolò, frantumandosi un
ginocchio. Fine della carriera
da portiere. «Così decisi che
non avrei mai avuto gatti»,
racconta oggi che è tecnico
campione di Russia da due
stagioni consecutive, nonché
allenatore dell’anno nel 201314. «L’attacco della Roma è
spaventoso — dice —, Totti,
Pjanic, Gervinho e Iturbe
possono vincere le partite da
soli. Siamo una squadra votata
all’attacco, ma per una volta
dovremo difenderci per
sfruttare le ripartenze. No, non
ci sentiamo favoriti rispetto alla
Roma». E mentre Eremenko, ex
Udinese, dice che «Bayern a
parte, le altre tre si
giocheranno il secondo posto»,
Milanov sussurra: «La Roma è
un'ottima squadra anche senza
De Rossi, ma siamo ottimisti».
Gatti permettendo.
Senza limiti Certo, Totti sa
bene che il sorteggio, regalando Bayern Monaco e Manchester City, non è stato benevolo, senza contare che
anche il Cska Mosca non
è esattamente una squadra materasso. «In Champions, a parte 3-4 squadre for-
stop
Seydou
Doumbia,
26 anni,
punta del
Cska IPP
99
tissime, tutte le altre sono sullo
stesso livello. È un girone che
ci piace, andremo in campo a
viso aperto e speriamo di giocarci la qualificazione. La Roma non si pone limiti. Sappiamo di affrontare squadre molto forti, ma anche noi lo siamo,
e anche loro avranno paura di
affrontare noi. Passare il turno
sarebbe già tanta roba, anche
perché già quasi tutti ci danno
per spacciati, ma noi affronteremo i match a viso aperto senza aver paura di nessuno. Siamo la mina vagante».
Modello Atletico Con un passato di acuti europei, è logico
che Totti - presto giurato su Canale 5 nella trasmissione «Tu sì
che vali» - non ami i confronti.
«Non è semplice fare un paragone, ho giocato con grandi
giocatori. Speriamo di andare
il più avanti possibile, facendo
meglio dei quarti raggiunti
con Spalletti. Certo, adesso in
Europa ci sono squadre più
forti rispetto all’Italia. Penso
alla Juve, al Milan, all’Inter di
pochi anni fa. Però non sarebbe male fare come l’Atletico
Madrid, ma dovremo dimostrarlo in campo». Prima dei titoli di coda, dedica un pensiero a Benatia, imminente avversario col Bayern. «Un po’ tutti
abbiamo cercato di trattenerlo, ma l’ultima parola spettava
a lui. Voleva andare via e la società ha fatto le sue scelte. È un
ragazzo straordinario, ma è un
capitolo chiuso». Chiuso come
quello relativo ai rimpianti per
essere rimasto sempre qui. «Se
avessi giocato nel Real Madrid
o nel Barça avrei vinto di più,
ma fortunatamente ho tanti
estimatori in Europa che mi
seguono: vuol dire che con
la Roma abbiamo fatto bene.
D’altronde, in Champions,
anche adesso sarebbero poche le squadre in cui non giocherei, ma non ci ho mai pensato. Ho indossato sempre la
stessa maglia e sono sicuro di
aver fatto la scelta giusta». Con
un futuro tutto da scrivere.
Le presenze
nelle coppe
europee di
Seydou
Keita, che
stasera può
fare cifra tonda.
In Champions
League, tra
l’altro, il
centrocampista
maliano ha
alzato due volte
il trofeo,
entrambe con il
Barcellona
(2008-09 e
2010-11)
4
Francesco Totti, 37 anni, capitano della Roma torna in Champions RAMELLA
COSÌ ALL’OLIMPICO ORE 20.45
ROMA 4-3-3
CSKA MOSCA 4-3-3
2
3
COLE
23 FERNANDES
MILANOV
24
V. BEREZUTSKI
10
25
88
35
TOTTI DOUMBIA EREMENKO
AKINFEEV
4
IGNASHEVIC
18
66
7
NATCHO
ITURBE MUSA
14
4
27
7
NAINGGOLAN GERVINHO TOSIC
23
ASTORI 20
26
S. KEITA
DE SANCTIS
44
MANOLAS
15
13 PJANIC
MAICON
NABABLINK
ALLENATORE: Garcia
PANCHINA: 28 Skorupski, 24 Florenzi,
2 Yanga-Mbiwa, 35 Torosidis,
25 Holebas, 22 Destro, 8 Ljajic
SQUALIFICATI: De Rossi
BALLOTTAGGI: Cole-Torosidis
60-40%, Maicon-Torosidis 80-20%,
Iturbe-Florenzi-60-40%
INDISPONIBILI: Balzaretti, Borriello,
Strootman, Castan
ALLENATORE: Slutsky
PANCHINA: 1 Chepchugov,
6 A. Berezutski, 42 Shchennikov,
91 Chernov, 15 Efremov,
8 Panchenko, 71 Bazelyuk
SQUALIFICATI: Dzagoev,
Wernbloom
BALLOTTAGGI: nessuno
INDISPONIBILI: Elm, Schennikov,
Vitinho
ARBITRO Borbalan (Spa) GUARDALINEE Martínez, Alonso (Spa)
QUARTO UOMO Miranda (Spa) TV Canale 5 INTERNET www.gazzetta.it
GDS
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L’ALLENATORE TRA LE CONTROMOSSE STUDIATE DAL FRANCESE ANCHE UN TRIDENTE CON FLORENZI PER AUMENTARE LA COPERTURA DIFENSIVA
Garcia e l’attacco moderato
«Temo il contropiede Cska»
ANDREA PUGLIESE
DAVIDE STOPPINI
ROMA
«Di quel Cska lì sono rimasti molti giocatori, ma per me
stavolta sarà totalmente differente». Già e Garcia se lo augura
fino in fondo al cuore. Anche
perché quel Cska che incontrò il
14 settembre 2011, al suo esordio in Champions, alla fine gli rimase indigesto. Colpa di un certo Doumbia, che con una doppietta nel finale gli strozzò in gola la gioia di una vittoria che
sembrava oramai in cassaforte.
«I russi hanno talento e velocità
davanti — continua il tecnico
della Roma — Dovremo essere
bravi ad imporre il nostro gioco
e essere efficaci nei momenti
chiave della gara».
Variabile Florenzi E proprio la
velocità di quei due là davanti,
Doumbia e Musa, è la preoccupazione più grande della vigilia
di Garcia. Il timore è quello di
scoprirsi troppo per andare a
cercare la vittoria, lasciando così
campo e spazi alle punte avversarie dove potersi inserire e fare
male alla difesa giallorossa. «Loro sono forti in ripartenza, san-
Rudi Garcia, 50 anni, Roma EPA
Le stagioni
di assenza
della Roma dalla
Champions
League. La sua
ultima
partecipazione
risale infatti al
2010-11, quando
uscì agli ottavi
di finale per
mano degli
ucraini dello
Shakhtar
Donetsk
no fare tutto». Ecco perché ieri il
francese ha provato a lungo Florenzi (anche nel 4-2-3-1), che
potrebbe essere la variabile impazzita da sfruttare dall’inizio o
anche in corsa. Florenzi, a destra, può infatti garantire maggiore copertura in una fascia dove già Maicon e Pjanic non sono
due mostri nelle coperture difensive. Insomma, una catena
Maicon-Pjanic-Iturbe potrebbe
essere pericolosa da sopportare,
sopratutto in una partita dove
mancherà De Rossi, il centrocampista che meglio di tutti sa
schermare e coprire la difesa.
Testa e stadio Garcia, però, sa
anche che vincere stasera può
essere molto importante per il
prosieguo della competizione.
Non decisivo, è ovvio, ma importante sì. Perché genererebbe entusiasmo nell’ambiente, aumenterebbe l’autostima nel gruppo e
psicologicamente potrebbe accendere la scintilla giusta per affrontare al meglio il tunnel di
fuoco City-Bayern. «Sappiamo
tenere palla e sfruttare gli spazi
che si creano quando la squadra
avversaria esce. Ma in caso di
mancata vittoria non sarà finito
niente, è chiaro. Il gironcino è
come un mini-campionato, non
si sa mai quale sia la partita più
difficile. È vero che tutti ci vedono già fuori, vuol dire che se riusciremo ad arrivare agli ottavi
sarà un exploit». Per arrivarci, la
vittoria di stasera può pesare come un macigno. Ecco perché
Garcia ai suoi raccomanderà testa, pazienza e coraggio. Al resto
ci penserà l’Olimpico, almeno
così spera Rudi. «Lo stadio deve
seguire la Sud, dovremo godere
con i nostri tifosi». Sperando che
Doumbia non si ricordi di quel
giorno di tre anni fa...
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ORDINE PUBBLICO
C’è allarme
per i 700 russi
oggi all’Olimpico
In questi ultimi giorni
molti di loro sono stati
segnalati a divertirsi in
Riviera Romagnola, ma oggi
tutti i 700 (circa) tifosi russi al
seguito del Cska Mosca
saranno all’Olimpico. Per
questo l’allarme dal punto di
vista dell’ordine pubblico. C’è
grande attenzione perché nel
panorama moscovita la
tifoseria del Cska viene
descritta dalle forze
dell’ordine meno violenta
rispetto a quella della
Dinamo, ma più pericolosa
rispetto a quella della
Lokomotiv. Per questo
l’attività di prevenzione sarà
significativa.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
CHAMPIONS GRUPPO E
«
La favorita è
il Bayern,
poi il Chelsea.
Un gradino sotto
Real e Barcellona
FABIO CAPELLO
SULLA CHAMPIONS LEAGUE
«
La Juve ha un
girone più facile.
Ed è riuscita a
tenersi i suoi
uomini mercato
FABIO CAPELLO
SUI CAMPIONI D'ITALIA
Per dire che il Bayern è fortissimo non c’è bisogno di vederlo dal vivo.
«Ancora più forte dell’anno scorso. Perché
Benatia è quello che gli serviva dietro e perché
credo che Xabi Alonso fosse esattamente il tipo
di giocatore che voleva Guardiola per far girare
la squadra come dice lui. E così Lahm può tornare a fare il laterale, il mestiere che gli riesce
meglio».
Il maestro
di russo
Più facile che la Roma passi il girone o che il
Bayern vinca la Champions?
«La Roma deve fare un percorso tipo quello
del Napoli l’anno scorso: forse stavolta 12 punti
potranno bastare. Il Bayern è il mio favorito per
la Champions League assieme al Chelsea: un
gradino sopra a Real e Barcellona».
Perché?
«Cska imprevedibile
con Musa e Doumbia
Garcia, non fidarti»
Capello, c.t. della Russia, sarà all’Olimpico: «Cska completato dal
mercato, ma la Roma può passare con 12 punti nel girone più duro»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
@andrelefante
SAN PIETROBURGO (Russia)
Da padrone di casa a ospite di riguardo
all’Olimpico. Da San Pietroburgo a Roma, dalla
«tre giorni» Fifa con full immersion nelle conferenze tecniche post Mondiale ad un volo oggi
all’ora di pranzo, per non perdersi Roma-Cska
Mosca. Fabio Capello fa il commissario tecnico
della Russia a tempo pienissimo: «In questo periodo, con le partite di qualificazione e dunque
i ritiri, sto a Mosca almeno venti giorni al mese,
anche di più». Lo fa alla faccia dell’incredibile
vicenda che lo vede terminale di una latente
guerra interna alla federazione russa e dunque
senza stipendio da mesi. «I soldi sono l’ultima
cosa che mi preoccupa», ha ripetuto ancora una
volta ieri Capello. È più preoccupato di portare
la Russia all’Europeo, anche per questo stasera
ha scelto di seguire dal vivo Roma-Cska: «Voglio vedere i due centrali difensivi, Ignashevich
e Vasili Berezutski. E poi Akinfeev, naturalmente: non so se avranno una serata così tranquilla».
Dunque si aspetta un assedio della Roma?
«Non è detto: la prima partita di un girone è
sempre quella della pressione psicologica e ne
ha di più chi gioca in casa. La Roma è forte e per
questo per me è importante verificare l’approccio dei miei giocatori a una partita potenzialmente difficile, tanto più per chi solo da un anno è abituato a giocare la Champions League.
Però fossi in Garcia non mi fiderei granché di
questo Cska».
lltrionfo
Se non lo sa lei...
«Lo dico tanto più dopo il mercato: Eremenko e Natcho sono due rinforzi importanti in
sé, che in più completano bene la squadra. Il
Cska è un’avversaria organizzata, compatta,
ma non così scontata da affrontare, perché ha
una variabile importante: quei due là davanti,
Musa e Doumbia, sono imprevedibili e soprattutto velocissimi».
Però anche la Roma là davanti non scherza,
no?
«La Roma ha grande qualità e un allenatore
che ha fatto un buonissimo lavoro, perché senza un gran lavoro non si arriva vicino allo scudetto già al primo anno. E sa cosa mi piace di
lui? Sentirlo dire, pur dopo una vittoria come
quella di Empoli, che di certe cose non era così
contento: è segno di determinazione».
«Perché sono due squadre “fatte”, già pronte.
Invece Ancelotti e Luis Enrique dopo questa
estate hanno un po’ più di lavoro da fare per
trovare o ritrovare la quadratura del gruppo».
Più facile che faccia strada la Roma o la Juve?
«La Juventus ha un girone più facile e più
esperienza. Ed è più competitiva dell’anno scorso perché è riuscita a tenersi i suoi uomini mercato».
Ormai è un’eccezione per le squadra italiane.
«È uno dei problemi del nostro calcio. Noi
siamo sempre stati bravi, soprattutto nei momenti difficili, a trovare buoni giocatori: il fatto
è che una volta i top player venivano in Italia,
mentre ora non vengono e quelli che abbiamo
ce li portano via. Quando è così si abbassa il
livello di qualità del campionato, perché si abbassa anche quello dei giocatori: a stare in campo con quelli bravi si impara. Io andavo a vedere
Suarez, per imparare: se quelli bravi vanno via,
da chi si impara?».
Stadio Olimpico, 17
giugno 2001, ultima giornata:
la Roma di Capello batte 3-1 il
Parma con gol di Totti (a
sinistra di fianco al tecnico),
Montella e Batistuta vincendo
il terzo scudetto della storia.
FABIO
CAPELLO
Nato il
18/06/1946
a
San Canzian
d’Isonzo (GO)
Ruolo
Allenatore
Le sue
squadre
da allenatore
Milan
1987
(solo sei partite)
Milan
1991-1996
Real Madrid
1996-1997
Milan
1997-1998
Roma
1999-2004
Juventus
2004-2006
Real Madrid
2006-2007
C.T. Inghilterra
Altri problemi?
«Almeno due. Anzitutto gli stadi, sono obsoleti: fatti (male) per il Mondiale del 1990, e
quelli sono rimasti. La Juve, per avere il suo, ha
dovuto disfare il vecchio per poi rifarselo. Basta
che le faccia un esempio, per capire. Qui in Russia ci sono due stadi già pronti per il Mondiale
2018: bel segnale, ma c’è di più. A Kazan sono
passati dai 12-14 mila spettatori a partita del
vecchio ai 30-35 mila del nuovo stadio; a Mosca, nel nuovo impianto dello Spartak, sold out
da 45 mila per l’inaugurazione e alla prima di
campionato erano in 40 mila. Se uno stadio è
bello, comodo e funziona, la gente ci va».
E l’altro problema?
Il 17 giugno 2001
la sua Roma vinse
il terzo scudetto
v
identiKit
& CARRIERA
Girone troppo duro, per la Roma?
«Probabilmente il più duro di tutti. Ho visto
dal vivo il Manchester City con l’Arsenal, sabato
scorso: una partita fantastica per l’intensità
straordinaria di tutte due le squadre, e chi pensava a un City appagato dal campionato vinto si
metta pure il cuore in pace. A parte il talento
offensivo, quando si ha gente come Yaya Touré,
Kompany, Zabaleta, Fernandinho, si ha gente
che non ci sta a perdere. Mai».
«Nelle nostre partite non si sa più cosa sia la
continuità del gioco: c’è il vizio di cadere per
terra al primo contrasto, di simulare, di buttar
fuori subito la palla, mentre qui a San Pietroburgo è emerso che al Mondiale la tendenza degli arbitri è stata quella di far giocare il più possibile. Una domanda, senza polemica: ma perché l’agonismo che all’estero viene premiato,
da noi è considerato a priori una scorrettezza?
Ma vi pare che così vengano fuori partite più
belle?».
2007-2012
C.T. Russia
dal 2012
Palmares
5 Campionati
italiani
1 revocato
2 Campionati
spagnoli
1 Champions
League
1 Supercoppa
europea
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L’ALTRA GARA SCONTRO FRA I CAMPIONI DI GERMANIA E DI INGHILTERRA ALL’ALLIANZ ARENA
Beckenbauer punge Pep: «Bayern indietro»
Il Kaiser vede il
City più in forma,
Guardiola dice:
«Tanti infortuni,
fuori pure Ribery»
PIERFRANCESCO ARCHETTI
Non ci fosse la Roma a
dare più incertezza a questo
gruppo, sarebbe il solito ritrovo tra compari: Bayern e Manchester City si rivedono stasera
per la quinta volta in tre anni e
nella stagione scorsa anche il
Cska Mosca faceva parte della
compagnia. Passarono inglesi
e tedeschi (mentre nel 201112, quando c’era un’altra italiana come il Napoli, il City venne
escluso). Per non fare credere
che sia il solito menu, ci pensa
Franz Beckenbauer a infastidire l’ambiente bavarese: «Questo è il gruppo più duro, si può
superare prevalendo sempre in
casa, ma il Manchester City è in
buona forma e il Bayern no».
Quando parla il Kaiser di solito
gli allenatori non gradiscono,
ma a Pep Guardiola può stare
bene di «non essere troppo a
posto» come spiega nell’annunciare che anche «Franck Ribery non sarà della partita, ha
male al ginocchio». Fuori pure
Schweinsteiger, Thiago Alcantara, Martinez; poi Badstuber,
Pep Guardiola, al centro, dà le ultime istruzioni a Rafinha e Robben GETTY
al rientro dopo due anni di stop
per una doppia rottura del crociato, sabato si è di nuovo rotto
(adduttori), mancherà almeno
altri tre mesi. E Robben, pure
lui infortunato, è tornato ad allenarsi soltanto lunedì. «Favoriti noi? Sì, ma insieme ad altre
otto-dieci squadre», ha esagerato Pep. Che dovrà schierare
Xabi Alonso anche se non gli
sembra ancora in condizione,
mentre ha espresso dubbi sull’ex romanista Benatia. «E’ ancora troppo indietro». Probabile un ritorno alla difesa a quattro, dopo l’insistenza iniziale
sul 3-4-3, però il cambio di sistema, se avverrà, sarà determinato dall’emergenza e non
da una virata filosofica.
Senza allenatore Manuel Pellegrini è squalificato (come Zabaleta) per le critiche all’arbitro negli ottavi della scorsa edizione, quando gli attuali campioni d’Inghilterra vennero
eliminati dal Barcellona. Una
sfida che avrebbero potuto evitare se il tecnico non avesse
sbagliato i conti della differenza reti nell’ultima gara del girone a Monaco: quando vinceva
3-2 tolse due attaccanti e non
inserì Aguero «perché dovevamo segnare altri due gol per arrivare primi nel girone, ed era
difficile», ammise. Invece ne
bastava soltanto uno. La punta
argentina stasera si gioca il posto con Edin Dzeko, a lungo inseguito dal Bayern. Che ora ha
Lewandowski, alla prima in
Champions all’Allianz Arena.
Potrebbe bastare per rasserenare Beckenbauer.
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14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
CHAMPIONS LA GUIDA ALLA PRIMA GIORNATA
«Psg fortissimo
Abbiamo Ibra
e sarà l’anno
di Pastore»
ROMA
(4-3-3) BAYERN
CSKA MOSCA (4-3-3) MAN. CITY
GRUPPO E OGGI ORE 20.45
13
44
15
butta dalla torre?
Come ha vissuto l’esordio
Mondiale contro l’Inghilterra?
«Quando si sparse voce che
giocavo ho sentito pessimismo.
Tutti a chiedersi se fossi pronto.
Le parole di Buffon mi hanno ridato fiducia».
Perché è andata male in Brasile?
«Forse si è sottovalutata la Costa Rica. Poi è subentrata la paura del flop 2010 e certi episodi ci
sono stati sfavorevoli».
Si è parlato di frattura generazionale?
«Le parole di Buffon erano dure, ma anche di frustrazione e in
replica alle critiche alla vecchia
guardia. Non ho visto gruppetti,
solo affinità. Di sera si giocava
insieme a carte».
3
21
A. COLE
LAHM
10
27
ITURBE
TOTTI
GERVINHO
18
88
7
MUSA
DOUMBIA
TOSIC
«Nessuno. Il c.t. magari ha bisogno di certezze in questa fase.
Marco è il futuro e forse Conte
vuole solo proteggerlo».
22
3
DANI ALVES
PIQUÉ
GÖTZE
4
16
8
10
RAKITIC
BUSQUETS
INIESTA
7
10
11
PEDRO
MESSI
NEYMAR
9 LEWANDOWSKI
7
24
21
MILNER
MILANOV
FERNANDES
2
SILVA
NASRI
25
42
YAYA TOURÉ
11
V. BEREZUTSKI
8
FERNANDINHO
26
4
22
BAYERN MONACO
PANCHINA 23 Reina, 5 Benatia,
14 Pizarro, 34 Hojbjerg, 11 Shaqiri,
16 Gaudino, 20 Rode
ALLENATORE Guardiola.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI Ribery, Martinez,
Schweinsteiger, Alcantara, Badstuber.
CSKA MOSCA
PANCHINA 1 Chepchugov,
6 A. Berezutski, 42 Shchennikov,
91 Chernov, 15 Efremov, 8 Panchenko,
71 Bazelyuk.
ALLENATORE Slutsky.
SQUALIFICATI Dzagoev (3), Wernbloom
(3).
INDISPONIBILI Elm, Schennikov,
Vitinho.
MANCHESTER CITY
PANCHINA 13 Caballero, 3 Sagna,
20 Mangala, 15 Navas, 35 Jovetic,
16 Aguero, 18 Lampard.
ALLENATORE Cousillas.
SQUALIFICATI Zabaleta (1) e Pellegrini
(1, allenatore).
INDISPONIBILI Fernando.
Lei è stato tra i primi giovani a
emigrare.
«Senza il Psg magari sarei ancora a Palermo. E’ giusto andarsene per crescere. Immobile al
Dortmund farà bene anche alla
nazionale».
ARBITRO Fernandez Borbalan (Spa).
TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD.
Lei ha rinnovato con il Psg
stellare, ma in Italia non è famoso.
«Nel 2011 scelsi il Psg per il
progetto, non per la fama. Poi
sorrido se magari non mi fanno
passare ai cancelli di Coverciano.
Prima dell’Inghilterra il preparatore mi ricordò che ero l’italiano
con più presenze in Champions
negli ultimi anni»
CHELSEA
SCHALKE
«Nessun litigio, solo
tensioni di spogliatoio.
Con Conte chi merita ha
spazio. Mario è esuberante, deve far bene in campo
e rispettare le nuove direttive».
E le italiane?
«La Juve è solida e cercherà di cancellare la
brutta figura di un anno
fa. A Roma c’è entusiasmo e credo Bayern e City sperassero di pescarne
un’altra».
Per Conte, tra Verratti e
Pirlo uno è di troppo: chi
25
SERERO
9
20
EL GHAZI SIGTHORSSON
SCHÖNE
7
CAVANI
IBRAHIMOVIC
LUCAS
27
8
DE VINCENTI
26
8
NUNO MORAIS
5
GOMES
SERGIO
3
CARLAO
24
PASTORE THIAGO MOTTA VERRATTI
MAXWELL
28
17
VAN DER WIEL
5
32
23
MARQUINHOS DAVID LUIZ
30 SIRIGU
GUILHERME
BARCELLONA
PANCHINA 1 Ter Stegen, 2 Montoya,
21 Adriano, 15 Bartra, 6 Xavi,
12 Rafinha, 31 Munir.
ALLENATORE Luis Enrique.
SQUALIFICATI Vermaelen.
INDISPONIBILI Masip.
AJAX
PANCHINA 31 Leewenburg,
12 Riedewald, 24 Denswil, 29 Ligeon,
8 Duarte, 11 Kishna, 19 Milik.
ALLENATORE F. de Boer.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI Fischer.
APOEL NICOSIA
PANCHINA 22 Chiotis, 23 Papazoglou,
44 Ioannou, 4 Artymatas, 46 Aloneftis,
20 Sotiriou, 9 Sheridan.
ALLENATORE Donis.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
PSG
PANCHINA 1 Douchez, 6 Camara,
21 Digne, 4 Cabaye, 20 Chantome,
14 Matuidi, 22 Lavezzi.
ALLENATORE Blanc.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
ARBITRO Aytekin (Ger).
ARBITRO Stark (Ger).
TV Sky Sport Plus HD e Calcio 2 HD.
TV Sky Calcio 4 HD.
2
24
IVANOVIC
CAHILL
26
3
30
TERRY FILIPE LUIS
8
4
19
26
STOJANOVIC RAJCEVIC
22
MATIC
14
10
70
GRUPPO H OGGI ORE 20.45
44
28
ARGHUS
VILER
5
IBRAIMI
9
TAVARES
14
9
18
77
SLIMANI
A. CARRILLO
ADRIEN SILVA
NANI
8
23
14
7
18
DRAXLER
M. MEYER
SAM
9
A. MARTINS
JEFFERSON
33
K.P. BOATENG
NEUSTÄDTER
2
AOGO
FRIEDRICH
4
24
12
AYHAN
HÖGER
3
SARR
1 FÄHRMANN
MAURÌCIO
10
36
16
RUBEN NEVES
HERRERA
7
9
8
J. MARTINEZ
23
14
33
9
14
LUIZ ADRIANO
28
29
TAISON
62
FILIPENKO POLYAKOV
16 CHERINK
1 RUI PATRICIO
19
MUNIAIN
ADURIZ
RODIONOV
GORDEYCHUK
21
ITURRASPE
20
LIKHTAROVICH VOLODKO
MLADENOVIC
KHAGUSH
22
11
IBAI GOMEZ
BRAHIMI
42
24
LAPORTE BALENZIAGA
8
MIKEL RICO
SUSAETA
20
2
1 IRAIZOZ
4
18
DE MARCOS GURPEGI
17
6
SIGNEVICH
OLEKHNOVICH
47
26
CASEMIRO
13
WILLIAM CARVALHO
ESGAIO
29
4
QUARESMA
MENDY
25
HUNTELAAR
10
2
GRUPPO H OGGI ORE 20.45
12 FABIANO
3
DANILO MAICON MARTINS INDI ALEX SANDRO
10
VRSIC MERTELJ Z.FILIPOVIC
FABREGAS HAZARD
DIEGO COSTA
15
(4-3-3) ATHLETIC B. (4-2-3-1)
(4-4-2) SHAKHTAR (4-2-3-1)
33 HANDANOVIC
21
Il Psg debutta in Champions contro l’Ajax, censurato dal fair play finanziario.
Dopo il litigio con Prandelli può tornare in azzurro?
GRUPPO G OGGI ORE 20.45
13 COURTOIS
E’ lei l’erede di Buffon?
«Siamo forti anche
senza Di Maria. Abbiamo Ibrahimovic e potrebbe essere l’anno
di Pastore. Cavani si
sacrifica per la squadra e
vogliamo rifarci dell’eliminazione ai quarti con il
Chelsea».
26
21
21 DJEBBOUR 30
(4-1-4-1) MARIBOR
(4-4-1-1) PORTO
(4-2-3-1) SPORTING L. (4-3-3) BATE B.
GRUPPO G OGGI ORE 20.45
«Buffon è unico per longevità
al top e capacità di aggiornarsi.
L’esordio con Conte è stato un segnale di fiducia»
«Mario paga la fama.
Doveva essere un simbolo. Se avesse fatto
gol alla Costa Rica
oggi sarebbe un
eroe».
10
TV Canale 5.
SCHÜRRLE OSCAR
Colpa di Balotelli?
ARBITRO Undiano Mallenco (Spa).
5
KLAASSEN VIERGEVER
78 PARDO
ROMA
PANCHINA 28 Skorupski, 35 Torosidis,
25 Holebas, 2 Yanga-Mbiwa,
24 Florenzi, 22 Destro, 8 Ljajic.
ALLENATORE Garcia.
SQUALIFICATI De Rossi (1).
INDISPONIBILI Strootman, Balzaretti,
Castan, Borriello.
4
10
MANDUCA
6
3
9
1 HART
Differenze Conte-Prandelli?
«Con Prandelli c’è stata evoluzione di mentalità. Conte offre
principi chiari per tutti».
16
2
VAN RHIJN VELTMAN MOISANDER BOILESEN
79
VINICIUS
RIISE
KOLAROV DEMICHELIS KOMPANY CLICHY
35 AKINFEEV
22 CILLESSEN
18
MATHIEU JORDI ALBA
ROBBEN
ALABA
19
GRUPPO F OGGI ORE 20.45
24
DZEKO 10
23
4
XABI ALONSO
25
18
BERNAT
27
MÜLLER
25
14
4
3
S. KEITA NAINGGOLAN
NABABKIN
17
(4-3-3)
(4-3-3)
13 BRAVO
J. BOATENG DANTE
4
NATCHO
EREMENKO
IGNASHEVICH
«Juve solida e a Roma c’è entusiasmo»
Tra le sue letture future anche Albert Camus che aveva il debole per il calcio e il ruolo di portiere. E scrisse pure “L’étranger”,
lo straniero. Salvatore Sirigu, nonostante il ruolo di vice Buffon
confermato da Conte, straniero
lo è più in Italia che al Psg, dove
ha rinnovato fino al 2018.
23
7
66
GRUPPO F OGGI ORE 20.45
1 NEUER
ASTORI
20
PJANIC
Sirigu oggi sfida l’Ajax in trasferta
ALESSANDRO GRANDESSO
@agrandesso
PARIGI
GRUPPO E OGGI ORE 20.45
26 DE SANCTIS
MAICON MANOLAS
(4-2-3-1) BARCELLONA (4-3-3) AJAX
(4-2-3-1) APOEL
(4-3-2-1) PSG
13
20
TEIXEIRA DOUGLAS COSTA
17
6
FERNANDO
STEPANENKO
44
SHEVCHUK RAKITSKIY
5
33
KUCHER
SRNA
30 PYATOV
PORTO
PANCHINA 25 A. Fernandez,
5 Marcano, 10 Quintero,
18 Adrian Lopez, 11 Tello, 15 Evandro,
99 Aboubakar.
ALLENATORE Lopetegui.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI Paciencia, O. Torres.
CHELSEA
PANCHINA 1 Cech, 28 Azpilicueta,
5 Zouma, 22 Willian, 17 Salah,
11 Drogba, 18 Remy.
ALLENATORE Mourinho.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
MARIBOR
PANCHINA 1 Cotman, 36 Zivko,
6 N’Diaye, 20 Biton, 8 Sallalic,
21 Dervisevic, 11 Zahovic.
ALLENATORE Simundza.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI Suler.
SCHALKE 04
PANCHINA 28 Wetklo, 23 Fuchs,
13 Choupo-Moting, 3 Kirchhoff,
11 Clemens, 27 Barnetta, 20 Obasi.
ALLENATORE Keller.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI Farfan, Santana, Giefer,
Goretzka, Höwedes, Matip, Uchida,
Kirchhoff, Kolasinac, Sobotka.
SPORTING LISBONA
PANCHINA 22 Marcelo Boeck,
26 Paulo Oliveira, 24 Oriol Rosell,
17 João Mario, 36 Carlos Mané,
11 Capel, 10 Montero.
ALLENATORE Marcos Silva.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
BATE BORISOV
PANCHINA 30 Malins, 55 Tubic,
5 Yablonski, 77 Yakovlev, 52 Petrenko,
44 Antilevski, 15 Klimovich.
ALLENATORE Yermakovic.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
ARBITRO Turpin (Fra).
ARBITRO Nijhuis (Ola).
TV Sky Calcio 7 HD.
TV Sky Calcio 6 HD.
ATHLETIC BILBAO
PANCHINA 13 Herrerin, 15 Iraola,
5 Moran, 6 San José, 7 Beñat,
29 U. Lopez, 21 Viguera.
ALLENATORE Valverde.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
SHAKHTAR DONETSK
PANCHINA 32 Kanibolotskiy, 18 Ordets,
31 Ismaily, 8 Fred, 10 Bernard,
21 Gladkyi, 77 Ilsinho.
ALLENATORE Lucescu.
SQUALIFICATI nessuno.
INDISPONIBILI nessuno.
ARBITRO Sidiropoulos (Gre).
ARBITRO Bebek (Cro).
TV Sky Calcio 5 HD.
TV Sky Sport 3 HD e Calcio 3 HD.
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Risultati, classifiche e calendario
GRUPPO A
Ieri
Juventus-Malmoe
Olympiacos-Atletico Madrid
2-0
3-2
GRUPPO B
Ieri
Liverpool-Ludogorets
Real Madrid-Basilea
2-1
5-1
GRUPPO C
Ieri
Benfica-Zenit
Monaco-Bayer Leverkusen
0-2
1-0
GRUPPO D
Ieri
Borussia Dortmund-Arsenal
Galatasaray-Anderlecht
2-0
1-1
GRUPPO E
Oggi
Bayern Monaco-Manchester City
Roma-Cska Mosca
GRUPPO F
Oggi
Ajax-Psg
Barcellona-Apoel Nicosia
GRUPPO G
Oggi
Chelsea-Schalke 04
Maribor-Sporting Lisbona
GRUPPO H
Oggi
Athletic Bilbao-Shakhtar Donetsk
Porto-Bate Borisov
Classifica
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Classifica
Ajax
0 0 0 0 0 0 0
Chelsea
0 0 0 0 0 0 0
Athletic Bilbao 0 0 0 0 0 0 0
Apoel Nicosia 0 0 0 0 0 0 0
Maribor
0 0 0 0 0 0 0
Bate Borisov
0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0
Porto
0 0 0 0 0 0 0
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Classifica
Pt G V N P Gf Gs
Juventus
3 1 1 0 0 2 0
Real Madrid
3 1 1 0 0 5 1
Zenit
3 1 1 0 0 2 0
Borussia D.
3 1 1 0 0 2 0
Bayern Monaco 0 0 0 0 0 0 0
Olympiacos
3 1 1 0 0 3 2
Liverpool
3 1 1 0 0 2 1
Monaco
3 1 1 0 0 1 0
Anderlecht
1 1 0 1 0 1 1
Cska Mosca
Ludogorets
0 1 0 0 1 1 2
Leverkusen
0 1 0 0 1 0 1
Galatasaray
1 1 0 1 0 1 1
Manchester City 0 0 0 0 0 0 0
Basilea
0 1 0 0 1 1 5
Benfica
0 1 0 0 1 0 2
Arsenal
0 1 0 0 1 0 2
Roma
Atletico Madrid 0 1 0 0 1 2 3
Malmoe
0 1 0 0 1 0 2
Pt G V N P Gf Gs
0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0
Pt G V N P Gf Gs
Barcellona
0 0 0 0 0 0 0
Schalke 04
Psg
0 0 0 0 0 0 0
Sporting Lisbona 0 0 0 0 0 0 0
Shakhtar Donetsk 0 0 0 0 0 0 0
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
Prossimi turni
1 ottobre
Atletico Madrid-Juventus
Malmoe-Olympiacos
22 ottobre
Atletico Madrid-Malmoe
Olympiacos-Juventus
4 novembre
Juventus-Olympiacos
Malmoe-Atletico Madrid
26 novembre
Atletico Madrid-Olympiacos
Malmoe-Juventus
9 dicembre
Juventus-Atletico Madrid
Olympiacos-Malmoe
1 ottobre
Basilea-Liverpool
Ludogorets-Real Madrid
22 ottobre
Liverpool-Real Madrid
Ludogorets-Basilea
4 novembre
Basilea-Ludogorets
Real Madrid-Liverpool
26 novembre
Basilea-Real Madrid
Ludogorets-Liverpool
9 dicembre
Liverpool-Basilea
Real Madrid-Ludogorets
1 ottobre
Bayer Leverkusen-Benfica
Zenit-Monaco
22 ottobre
Bayer Leverkusen-Zenit
Monaco-Benfica
4 novembre
Benfica-Monaco
Zenit-Bayer Leverkusen
26 novembre
Bayer Leverkusen-Monaco
Zenit-Benfica
9 dicembre
Benfica-Bayer Leverkusen
Monaco-Zenit
1 ottobre
Anderlecht-Borussia Dortmund
Arsenal-Galatasaray
22 ottobre
Anderlecht-Arsenal
Galatasaray-Borussia Dortmund
4 novembre
Arsenal-Anderlecht
Borussia Dortmund-Galatasaray
26 novembre
Anderlecht-Galatasaray
Arsenal-Borussia Dortmund
9 dicembre
Borussia Dortmund-Anderlecht
Galatasaray-Arsenal
30 settembre
Cska Mosca-Bayern Monaco
Manchester City-Roma
21 ottobre
Cska Mosca-Manchester City
Roma-Bayern Monaco
5 novembre
Bayern Monaco-Roma
Manchester City-Cska Mosca
25 novembre
Cska Mosca-Roma
Manchester City-Bayern Monaco
10 dicembre
Bayern Monaco-Cska Mosca
Roma-Manchester City
30 settembre
Apoel Nicosia-Ajax
Psg-Barcellona
21 ottobre
Apoel Nicosia-Psg
Barcellona-Ajax
5 novembre
Ajax-Barcellona
Psg-Apoel Nicosia
25 novembre
Apoel Nicosia-Barcellona
Psg-Ajax
10 dicembre
Ajax-Apoel Nicosia
Barcellona-Psg
30 settembre
Schalke 04-Maribor
Sporting Lisbona-Chelsea
21 ottobre
Chelsea-Maribor
Schalke 04-Sporting Lisbona
5 novembre
Maribor-Chelsea
Sporting Lisbona-Schalke 04
25 novembre
Schalke 04-Chelsea
Sporting Lisbona-Maribor
10 dicembre
Chelsea-Sporting Lisbona
Maribor-Schalke 04
30 settembre
Bate Borisov-Athletic Bilbao
Shakhtar Donetsk-Porto
21 ottobre
Bate Borisov-Shakhtar Donetsk
Porto-Athletic Bilbao
5 novembre
Athletic Bilbao-Porto
Shakhtar Donetsk-Bate Borisov
25 novembre
Bate Borisov-Porto
Shakhtar Donetsk-Athletic Bilbao
10 dicembre
Athletic Bilbao-Bate Borisov
Porto-Shakhtar Donetsk
REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano agli ottavi; la terza scivola in Europa League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) i gol in trasferta negli scontri diretti; d) la differenza reti; e) i gol segnati; f) il coefficiente Uefa di luglio 2014
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
SERIE A
AI FERRI CORTI CLARENCE È SOTTO CONTRATTO FINO AL 2016, IL LEGALE: «L’ULTIMO INCONTRO CON IL CLUB NON HA AVUTO UN ESITO FELICE»
L’ex ministro Treu: «Caso Seedorf? Si rischia il tribunale»
Il giuslavorista
rappresenta
l’olandese: il Milan
gli deve 5 milioni
netti di stipendio
MARCO PASOTTO
MILANO
Il silenzio degli ultimi
tempi non deve ingannare. E
la soddisfazione per l’ottimo
inizio stagionale del Milan
non ha il potere di cancellare
la questione. Quella che il
club rossonero ha in sospeso
con Clarence Seedorf, e che
pare ben lontana dall’essere
risolta. Dal giorno dell’eso-
nero in poi, ovvero il 9 giugno,
di passi avanti se ne sono fatti
ben pochi. Anzi. Al momento
resta una situazione di stallo e
non è una buona notizia.
Auspicio Da una parte c’è il
Milan, che avrà Seedorf a libro
paga sino a giugno del 2016,
con uno stipendio annuale di
2,5 milioni netti. E cioè circa 5
lordi. Dall’altra c’è Clarence, a
cui è stata chiusa bruscamente
la porta in faccia e che non intende rinunciare nemmeno a
un centesimo. Per cercare di
trovare una soluzione la faccenda è finita nella mani dei rispettivi legali. Gli interessi del
Milan sono curati come sempre dall’avvocato Cantamessa,
mentre l’olandese si è affidato
a un super pool di giuslavori-
sti, fra cui l’ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, che ha lo
studio legale a Milano. Ed è
proprio da lui, pur nell’ambito
di una questione inevitabilmente molto riservata, che arriva una proiezione piuttosto
fosca: «Noi auspichiamo una
soluzione amichevole e che
soddisfi entrambe le parti, ma
l’ultimo incontro non è andato
molto bene e allo stato attuale
delle cose c’è il forte rischio
che si finisca in tribunale».
Clarence Seedorf, 38 anni, sembra quasi voler dire: «Io resto qui» AFP
Danni Dunque si prospetta
una causa a tutti gli effetti, nonostante il tribunale fosse l’approdo che tutti avevano raccontato di voler evitare. Un po’
di margine perché la situazione rientri c’è ancora: le parti si
rivedranno, probabilmente
già la settimana prossima. Il
Milan comunque non replica
in alcun modo alle parole di
Treu. Ballano molti soldi (10
milioni lordi sino alla fine del
contratto), che Seedorf esige
fino all’ultima moneta. E si
era persino parlato di un ulteriore affondo per danni morali e materiali, terreno quest’ultimo molto impervio che
comunque potrebbe percorrere anche il Milan. Clarence
intanto resta alla finestra come disoccupato extralusso
(trovare una nuova panchina
ovviamente sarebbe la risoluzione di tutti i mali) e, da tesserato del club rossonero, è
comunque costretto a mantenere un minimo di rapporti
con via Aldo Rossi.
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C’è Milan-Juve: Abbiati
non poteva perdersela
Nel 2005 Galliani lo prestò ai bianconeri, in estate ci è andato ancora
vicino ma Inzaghi ha detto no. E con il k.o. di Lopez sabato para lui
ALESSANDRA GOZZINI
MILANO
Christian Abbiati è un ex
della sfida: giocò con la maglia della Juventus nella stagione 2005-2006 ed ha avuto
contatti ravvicinatissimi con il
bianconero anche durante
l’ultima sessione del mercato.
Possibile avversario Sabato
sera Abbiati riuscirà con la Signora, nel senso che sarà lui il
portiere titolare del Milan nella gara contro i campioni: Diego Lopez ha dato buca con l’infortunio al bicipite femorale
destro, all’appuntamento notturno si presenterà il suo attuale vice. Ma c’è stato un tempo in cui Abbiati faceva coppia
proprio con Buffon: seconda
metà di agosto 2005, il Trofeo
Berlusconi aveva messo Gigi
k.o. (lussazione a una spalla
dopo uno scontro di gioco con
Kaka) e Abbiati veniva ceduto
in prestito gratuito alla Juve
per prenderne il posto. Questo
il bilancio dei sei mesi da titolare: 19 partite in campionato,
sei in Champions e due in Cop-
pa Italia, diciassette in totale i
gol subiti, tredici le partite
senza macchia. Dopo un altro
paio di prestiti a Torino e Atletico Madrid, Abbiati rivestì i
colori più amati, quelli del Milan fino a diventarne uno degli uomini più fedeli. Affezionato a tal punto da farsi da
parte senza rancore, se il Milan avesse avuto intenzione di
iniziare una storia con un nuovo (e poco ingombrante) portiere: «Gabriel è giovane e ha
un grosso potenziale, Agazzi è
un ottimo portiere, molto
esperto. Io sono un diesel, devo prepararmi bene e non sarà
facile perché l’età avanza e
faccio una certa fatica... Se la
scelta dell’allenatore non cadrà su di me, non ci sarà alcun
problema» aveva raccontato a
luglio dagli Stati Uniti, in corso la tournée della squadra.
Arriva Diego Solo che a un
certo punto si è rifatta viva la
ex (e siamo a metà agosto) e
certi rapporti potevano essere
rivisti: potevano per esempio
lasciarsi la Juventus e Storari,
richiesto dal Sassuolo per via
dell’infortunio di Pegolo, e
OPERATO SAPONARA
El Shaarawy
è recuperato
Oggi c’è Barbara
El Shaarawy verso il sì.
Ma proprio un sì pieno, che
potrebbe addirittura significare
una maglia da titolare contro la
Juve. Ovviamente al netto delle
scelte di Inzaghi. Comunque la
buona notizia c’è: ieri Stephan
ha svolto il secondo
allenamento di giornata
interamente in gruppo e quindi
è recuperato («a piccoli passi»,
ha scritto in serata su
Instagram con una bella foto
sorridente). Ancora da valutare
Torres, che ha fatto solo lavoro
a parte: per lo spagnolo al
massimo si profila un posto in
panchina. Ieri è stata anche la
giornata dell’intervento al
menisco di Saponara: tutto
okay. Oggi a Milanello si
presenterà Barbara
Berlusconi, mentre venerdì è
atteso Silvio, che potrebbe
assistere alla sfida con la Juve.
tornare insieme Abbiati e i
bianconeri. C’era il sì di Christian, anche perché nella relazione con il Milan si era nel
frattempo inserito il terzo incomodo: da Madrid era arrivato un portiere nuovo e affascinante, non proprio un numero uno a cui far da consigliere. Certe gerarchie
dovevano così essere riconsiderate: non più Agazzi in testa, Abbiati vice e Gabriel terzo ma una classifica stravolta
come certi sentimenti, Diego
Lopez al vertice, poi Abbiati e
poi ancora Agazzi.
Stop Galliani e Pippo Per questo la possibilità di tornare juventino era stata fortemente
considerata: a stoppare il nuovo fidanzamento è stato Galliani, a.d. di provata fede milanista (e stima per il portiere,
di cui è solito ricordare le parate storiche). Era curioso l’intreccio di quest’estate in Versilia: mentre il dirigente annunciava il matrimonio con Diego
Lopez, alle sue spalle si aggirava Abbiati, che alloggiava
nello stesso hotel di Forte dei
Marmi per qualche giorno di
Christian Abbiati, 37 anni, è tornato al Milan nella stagione 2008-09 FORTE
relax estivo. Un successivo
colloquio con Inzaghi, allenatore ed ex compagno, ha poi
riportato entusiasmo nel cuore del portiere. Che, oltre alla
Juventus, sarà chiamato ad altre prove: dovrà proteggere la
sua squadra anche oltre la patita di sabato sera. Diego Lopez starà fermo almeno un paio di settimane («Al termine
delle quali verrà rivalutato
con altri esami strumentali»
spiegava il report tossonero),
dunque Abbiati ci sarà pure
contro l’Empoli, nell’anticipo
del turno infrasettimanale di
martedì prossimo. E poi anche
a Cesena, a fine settembre, e
magari contro il Chievo, prima uscita del mese di ottobre.
Intanto però c’è la Juventus,
una storia lontana nove anni
ma che poteva riaccendersi:
sabato notte dovrà essere forte, dovrà fare di tutto per respingerla.
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MONDO
ha travolto, Van Basten avrà
voglia di riprendersi il futuro.
Van Basten a sorpresa
«Ancora all’Az, ma da vice»
ALESSANDRA BOCCI
Non può vivere con il calcio e nemmeno senza. E’ la
singolare storia di Marco van
Basten, regolarmente stressato dal mal di panchina. Come
Arrigo Sacchi, Marco passa
ogni tanto attraverso crisi di
rigetto che non sempre sono
dominabili. Ieri è tornato ad
Alkmaar come si era ripromesso, ha parlato con i dirigenti e ha emesso il suo verdetto: resterà, ma da vice del
suo attuale vice, Pastoor.
«Questo lavoro mi procura
problemi fisici e mentali. Va
avanti da troppo tempo, ho
sempre pensato che ci avrei
fatto l’abitudine, ma non è
possibile. Da allenatore non
posso influire sul risultato
quanto da giocatore, ed è frustrante. Ho consultato tante
persone per imparare a vincere la tensione, ora devo fare
una scelta. Volevo tornare ad
Alkmaar, non come capo allenatore. Abbiamo trovato la soluzione giusta per tutti».
Aggiustamenti Sarà giusta
per l’Az che può continuare
con il tecnico che è stato anche
un ex giocatore del club. Sarà
giusta per Marco, almeno
adesso. Le palpitazioni cardiache avute dopo la morte del
padre sono state un campanello d’allarme, eppure è impensabile credere che Van Basten
si fermerà nell’ombra. «Lavorerà con i nostri giovani», suggeriscono i dirigenti dell’Az.
Ma una sistemazione del genere sembra improponibile,
perché magari già fra qualche
mese, passato il groviglio di
emozioni e interrogativi che lo
Taccuino
Il posto giusto E’ possibile
anche che col tempo Van Basten abbia capito qual è la sua
misura. Il perfezionismo, l’incapacità di accettare compromessi lo hanno accompagnato
nell’esperienza all’Ajax e ne
hanno limitato le possibilità di
tornare al club negli ultimi
tempi, visto che Marco non è
compatibile con lo stile
Cruijff. Ora si ritaglia un ruolo
appartato, in linea con quello
che diceva alla fine della sua
esperienza a Amsterdam:
«Non sono pronto». Chi lo conosce bene dice che è stato felice solo sulla panchina delle
giovanili dell’Ajax. Chissà che
nel vivaio dell’AZ non ritrovi il
pieno equilibrio.
Marco van Basten, 49 anni AFP
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GERMANIA
Amburgo a Zinnbauer
L’Amburgo ha promosso come tecnico della prima squadra
Josef Zinnbauer, allenatore degli
Under23, dopo aver esonerato Mirko Slomka. Sarà coadiuvato dall’ex tecnico delle giovanili Rahmen.
SVIZZERA
Ganz all’Ascona
Maurizio Ganz, ex giocatore
di Inter e Milan e nella scorsa stagione allenatore della Primavera
del Varese è il nuovo allenatore
dell’Ascona, club svizzero che partecipa al campionato di Seconda
Lega Interregionale (quinta serie
svizzera).
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
DOMANI EUROPA LEAGUE
Nerazzurri sull’attenti
4
LA GUERRA
IN UCRAINA
S
Crimea
Nel febbraio
scorso durante i
moti di Kiev le
opposizioni
portano alla
caduta del
presidente
Yanukovych.
Mosca reagisce
annettendo la
Crimea,
territorio sotto
la sovranità
ucraina
Ribellione
Nelle regioni
orientali inizia la
resistenza
contro il
governo di Kiev,
sostenuta da
Mosca con
l’invio di militari.
A maggio in un
referendum nella
regione di
Donetsk ha vinto
l’indipendenza
con oltre l’89%
Boeing
Il 17 luglio un
boeing della
Malaysia Airlines
viene abbattuto
in Ucraina
orientale.
L’Occidente e
Kiev accusano i
separatisti
filorussi
Sanzioni
I governi
occidentali
varano sanzioni
che colpiscono
settori vitali
dell’economia
russa. Mosca
risponde con un
embargo ad
Europa e Usa
Convogli
Il 12 luglio
Putin invia un
convoglio di aiuti
alle città ucraine
sotto assedio
da parte delle
forze regolari,
che supera il
confine senza
autorizzazione
MATTEO DALLA VITE
@Emmedivu
MILANO
Tutti d’accordo: non è un
Paese qualunque (oggi) e non
è una trasferta qualunque. Ma
l’Inter decollerà in mattinata
da Malpensa in direzione Kiev
con l’idea - supportata da tutte
le garanzie del caso e dalla Uefa - di considerarla una partita
come le altre, in un Paese come gli altri da raggiungere come in tutte le altre occasioni.
Perché a Kiev la guerra non c’è.
Zona non a rischio Niente pa-
nico insomma. E assetto, assicura il club nerazzurro, stile
viaggio come tanti o come
quello fatto in Islanda il 21
agosto scorso: nessun «rinforzo» in più insomma, a livello di
sicurezza, di uomini, di coperture. L’attenzione resterà comunque alta, ma l’organo calcistico continentale ha certificato che la situazione è sotto
controllo anche perché le zone
a rischio sono altrove, decisamente più a est e non nella Capitale.
4
L’Inter va a Kiev
Soggiorno blindato
ma niente guerra
LE ALTRE
ITALIANE
S
Il Dnipro disputa le gare europee nella metropoli ucraina:
conflitto lontano, situazione calma, però scorta aumentata
PER L’UEFA
Si può giocare
solo a Leopoli
e nella capitale
Sul suolo ucraino le
partite internazionali al
momento possono essere
giocate soltanto in due città,
Kiev e Lviv (Leopoli), situate
nella parte occidentale del
paese, nelle quali la situazione
è tranquilla. La Uefa, che la
settimana scorsa ha
ufficializzato lo spostamento di
Dnipro-Inter proprio nella
capitale, inoltre si tiene in
contatto con i club, le
federazioni e le autorità
governative: monitora
costantemente la situazione
delle zone a rischio e, in caso
sopraggiungano novità di
rilievo, si riserva la possibilità
di spostare sedi e date di
partite considerate a rischio.
Nelle città in cui si gioca, però,
la sicurezza è naturalmente
gestita e garantita dalle
autorità di polizia locali.
Il Consolato La storia è nota:
pochi giorni dopo il sorteggio
di Montecarlo - e ovviamente
considerando la situazione
nella parte orientale dell’Ucraina - la Uefa ha spostato
il match a Kiev, dove già il club
di Dnipropetrovsk aveva disputato una gara il 30 luglio
scorso contro il Copenaghen
per i Preliminari di EL (in campionato gioca in casa). Quella
volta, allo stadio, ci furono alcune intemperanze dei tifosi
(pare della Dinamo Kiev), ma
all’Inter sono più volte arrivate
rassicurazioni sul fatto che la
Capitale è tranquilla, lontana
anche dagli echi della guerra
congelata dal «cessate il fuoco» del 5 settembre. Il tutto
perché i conflitti sono nelle
terre (di confine e più interne)
attigue alla Russia e perché - di
conseguenza - le rassicurazioni degli organi istituzionali
non sono mai mancate. Normale che l’apprensione ci sia,
ma anche ieri dal Consolato
ucraino in Italia è stato confermato che problemi attuali o in
previsione non ce ne sono.
Riunione in più L’Inter - per
far capire la propria normalità
nell’eccezionalità - porterà lo
stesso numero di steward addetti alla sicurezza di sempre:
due, più il responsabile che li
coordinerà garantendo di fatto
attenzione alla prima squadra
la vita nella capitale
Guerra e pallone Febbraio a Kiev: soldati davanti alla
statua del mito Lobanovski davanti allo stadio della Dinamo AFP
A 350 CHILOMETRI DA CASA
3
350 km
Kiev
v
Donetsk
Lviv
viv
UCRAINA
U
UC
C RA
R AIN
AINA
A
IN
Dnipropetrovsk
Odessa
Crimea
e tranquillità collettiva. Totale,
tre: come in ogni trasferta.
L’eccezione ci sarà oggi: così
come in Italia la squadra che
ospita la partita si riunisce il
venerdì precedente la gara per
il GOS (Gruppo Operativo di
Sicurezza del quale fanno parte Vigili del fuoco, Servizio sanitario, Polizia municipale e il
delegato per la sicurezza), ecco che oggi la stessa riunione
ci sarà a Kiev ma con un invitato in più. Perché se solitamente è la squadra di casa a fare un
briefing con solo gli organi preposti alla garanzia dell’ordine
Domani
comincia la fase
a gironi
dell’Europa
League con
quattro squadre
italiane
impegnate.
Fiorentina, Inter,
Torino e Napoli
che è entrata
dopo aver
perso il playoff
di Champions
League con
l’Athletic Bilbao.
Questo il
programma
delle italiane e
gli arbitri della
prima giornata:
Ore 19
Bruges (Bel)TORINO
Arbitro
Özkahya (Tur)
Tv Mediaset
Premium
Dnipro (Ucr)INTER
Arbitro
Zwayer (Ger)
Tv Mediaset
Premium
Ore 21.05
NAPOLISparta Praga
(Rep. Ceca)
Arbitro
Blom (Ola)
Tv Mediaset
Premium
f.li.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GDS
pubblico, oggi saranno presenti sia i responsabili delle
Forze dell’ordine ucraine e sia
i 2 club. In pratica: anche l’Inter, vista la situazione, è chiamata eccezionalmente a partecipare al Security Meeting.
Rinforzi a terra Intanto, per
garantire la tranquillità, saranno aumentate le unità della
Polizia e dell’Esercito ucraini:
per i vari spostamenti interni
(aeroporto-hotel all’arrivo,
hotel-stadio e ritorno nel pomeriggio, hotel-stadio-aeroporto nel giorno del match vi-
sto che l’Inter rientrerà a Milano nella notte post-gara) l’Inter sarà probabilmente seguita
da una struttura superiore alla
media, di uomini e mezzi. Ah,
Kiev dista 350 chilometri da
Dnipro, e va capito se i tifosi
della squadra (considerati
«caldi») si adopereranno per la
trasferta. Di sicuro da Milano
partiranno 60 ragazzi della
Curva Nord (Milano-Kiev volo
diretto). E per tutti garantisce
il vecchio amico Mircea Lucescu: «A Kiev è tutto calmo e si
vive benissimo». Buon match.
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FIORENTINAGuingamp
(Fra)
Arbitro
Lechner (Aut)
Tv Mediaset
Premium
La terza maglia dell’Inter 2014-’15
Nagatomo out
Fassone:
«Obiettivo
Champions»
APPIANO GENTILE (Como)
In Ucraina senza Medel
(squalificato) e Nagatomo (affaticato). Mazzarri ne porta a
Kiev 22 per la sfida col Dnipro.
Nella lista c’è Jonathan, che
però non ha i 90’ nelle gambe.
Scelte obbligate dunque sugli
esterni, con D’Ambrosio e Dodò, a meno che non venga lanciato il giovane Mbaye.
Dita, tessere e Fassone Ieri il
presidente Thohir a ritwittato
una foto in cui festeggia con
un tifoso la vittoria sul Sassuolo mostrando sette dita. Ma la
vera festa è arrivata dal botteghino, visto che lunedì è stato
il giorno in cui sono stati venduti più abbonamenti, quasi
500. Ieri intanto a Sky il d.g.
Fassone ha fatto il punto su
tutti i fronti: «Spero siano anni
ricchi di riforme per il calcio
italiano. L’Inter vuole tornare
in Champions e continuare a
far divertire i tifosi, dando tutto in campo. Abbiamo le idee
chiare anche sullo stadio: rimodernare San Siro o costruire un impianto nuovo».
Terza maglia, ma non domani
Ieri via internet Nike ha svelato la terza maglia, azzurra,
che però non verrà indossata
domani in Coppa perché gli
avversari utilizzeranno una
divisa molto simile. I nerazzurri giocheranno in bianco.
lu.tai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Putin e i mortai sono lontani, i negozi pieni
I pericoli? Le fasce laterali, dice Lucescu
GIULIO DI FEO
ANDREA LUCHETTA
«A Kiev si sta benissimo», assicura Mircea
Lucescu. Anche il suo Shakhtar è stato costretto
a trasferirsi nella capitale per sfuggire alla morsa che stringe il Paese ai confini con la Russia.
Ma da Kiev i mortai sono lontani, 500 chilometri a Est, e ormai vanno in scena solo pallide
imitazioni della guerriglia che lo scorso febbraio costrinse alla fuga il presidente Yanukovich.
In un certo senso, per i nerazzurri garantisce
anche il Colonnello Lobanovski: la sua statua pesantemente danneggiata durante gli scontri
invernali - è tornata a troneggiare all’ingresso
dello stadio della Dinamo. «Anche Piazza dell’Indipendenza, culla delle proteste, è di nuovo
perfetta» racconta la fotografa Francesca Volpi.
«C’è giusto qualche foto dei caduti negli scontri.
DOMANI IN CAMPO
Mircea Lucescu, 69, tecnico dello Shakhtar Donetsk
Per il resto non sembra un Paese in guerra: la
città è calma, i supermercati pieni e non abbiamo avuto difficoltà nemmeno con le forniture
di gas (malgrado le minacce di Gazprom, ndr)».
Proteste Ieri la ratifica degli accordi con l’Unione europea ha animato qualche ora di proteste,
con presidi all’esterno del parlamento e pneuma-
tici in fiamme. «Alcune lungaggini sulle norme
anticorruzione hanno innervosito i manifestanti,
niente di che» spiega Ivan Kukurdzwak di Euromaidan Press, organo di stampa del movimento.
«Per domani è previsto un presidio di fronte alla
residenza del Presidente, ma resterà circoscritto».
Il rinvio di un anno degli accordi economici con
l’Ue - chiesto e ottenuto da Putin - ha scaldato gli
animi. Ma rispetto a gennaio la situazione è mutata, e anche Kukurdzwak - con tutte le cautele del
caso - concede che difficilmente a breve assisteremo a una ripresa delle proteste. Le minacce di Putin («Posso prendere Kiev in due settimane») hanno lasciato giusto qualche traccia superficiale.
«Ogni tanto si affaccia un po’ di panico, ma nessuno crede che la Russia possa spingersi a tanto»
conclude. Tanto più alla luce di una legge approvata ieri dal Parlamento: autonomia per le regioni
dell’Est e amnistia per i combattenti filorussi. «Resa incondizionata», secondo l’opposizione nazio-
nalista, in cui sono molto attive le curve.
Pericoli e ali Difficile invece che la Federcalcio
ceda all’annessione delle squadre della Crimea
alla Russia. Domani è in calendario un incontro
in Svizzera con la mediazione dell’Uefa, ma non
si vedono margini per un accordo. E senza intesa
Mosca rischia sanzioni dalla Fifa: il regolamento
prevede che una squadra possa cambiare torneo
solo col consenso di tutte le federazioni interessate. Parafrasando Lucescu, la minaccia più seria
per l’Inter sembra venire dalle fasce: «Il Dnipro
ha gente capace di far male, attaccano bene sulle
fasce. È una squadra tosta: carattere, pressing,
lotta, danno sempre tutto e sono ben organizzati. Se l’Inter controlla la gara la può vincere, se si
fa trascinare nello scontro rischia. Non giocano
in casa loro? È una cosa che crea ambizioni supplementari, potrebbe anche esaltarli».
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18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
DOMANI EUROPA LEAGUE
Il Napoli è ferito
come Higuain
E’ l’ora di Zapata
L’argentino ha un taglio al piede sinistro: tenterà
il recupero. Anche Michu in ballo per sostituirlo
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Piove sul bagnato. Il Napoli rischia di dover fare a
meno di Gonzalo Higuain,
domani sera, nell’esordio in
Europa League. L’attaccante
argentino soffre per una ferita al piede sinistro, conseguenza di una tacchettata subita domenica, contro il Chievo. Ieri, ha svolto un lavoro
differenziato, ha evitato di
calciare in attesa di capire
stamattina se l’arto infortunato gli duole ancora. In questo caso, difficilmente Rafa
Benitez lo rischierà nella sfida con lo Sparta Praga. Senza
di lui, la squadra perderebbe
la parte migliore del peso offensivo in un momento delicato, con tutti gli attaccanti in
crisi di astinenza e con una
difesa che commette errori in
ogni partita. Le condizioni
del Pipita, in ogni modo, verranno attentamente valutate
dal medico sociale, Alfonso
De Nicola, e la decisione ultima verrà presa soltanto dopo
Gonzalo Higuaín, 26 anni, attaccante argentino del Napoli LIVERANI
l’allenamento di rifinitura
previsto per questa mattina
anche se l’ipotesi più probabile è quella di non rischiarlo.
Zapata in preallarme Il for-
fait di Higuain apre alla soluzione Zapata, da sempre considerato la sua prima alternativa. L’attaccante colombiano
s’è rivisto contro il Chievo
nella seconda metà della ri-
presa ed ha anche sfiorato il
gol con un colpo di testa respinto da Bardi. Il suo impiego, però, non è del tutto scontato, Benitez ha a disposizione anche Michu, giocatore
valido negli ultimi venti metri, che può contare sulla fiducia dell’allenatore spagnolo. A Napoli è arrivato per sostituire Goran Pandev ed il
suo ingaggio non ha destato
grande entusiasmo tra la
gente. L’ex Swansea è stato a
lungo fermo per infortunio,
nella passata stagione, ed è
stato rimesso a posto, sul piano fisico, dallo staff dello
stesso tecnico.
Attacco sterile Tra i motivi
del momento no che attraversa il Napoli, c’è pure l’austerità del reparto offensivo. Lì
davanti si segna col contagocce, nelle prime quattro
partite ufficiali, sono state segnate altrettante reti (2 all’Athletic Bilbao nel doppio
confronto del preliminare
Champions, e 2 al Genoa nella prima di campionato). Di
queste, soltanto una ha avuto
un valore pesante, quella realizzata da De Guzman, a Marassi, nei secondi finali che
ha dato al Napoli una vittoria
insperata, dopo che Callejon
l’aveva portato in vantaggio,
nel primo tempo. I gol di Higuain e Hamsik all’Athletic,
invece, non sono serviti per
evitare l’eliminazione dalla
Champions, l’aspetto che più
di ogni altra cosa ha irritato i
tifosi che dinanzi alle prime
difficoltà (sconfitta col Chievo) hanno contestato De Laurentiis e Benitez, colpevoli di
aver attrezzato una squadra
non all’altezza delle grandi di
serie A.
Incubo da evitare Sembrerebbe assurdo, ma è così: non
battere lo Sparta Praga, domani sera, potrebbe rendere
ancora più complicato il rapporto tra la gente e il club. C’è
il rischio che senza i tre punti,
il San Paolo possa nuovamente contestare e sia il presidente sia l’allenatore sono
consapevoli che non sarebbero più tollerati risultati negativi.
A
QUERELA RITIRATA A 28 ANNI DAI FATTI
GLI ATTORI
PRINCIPALI
Sinagra vs Diego
il caso è chiuso
Definitivamente
S
Maradona ammette: la relazione
con la madre di Diego junior
non era stata occasionale
Diego
Maradona
giocatore del
Napoli dal 1984
al 1991, non si è
sottoposto al
test del dna
S
Claudia
Sinagra
la madre di
Diego Junior, ha
lottato per anni
per il suo
riconoscimento
S
Diego
Sinagra
28 anni,ha
incontrato suo
padre per la
prima volta
nel 2003
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Trenta anni, ieri, dall’esordio nel nostro
campionato e quasi 28 dopo la nascita di suo
figlio Diego Junior (spegnerà le candeline sabato), Diego Armando Maradona ha raccontato alla magistratura italiana che la sua relazione con Cristiana Sinagra, la madre del ragazzo,
non è stata occasionale. Una rivelazione arrivata dopo una lunga battaglia legale. L’ex campione argentino è stato sentito, in occasione
del suo ultimo viaggio a Napoli, dal pubblico
ministero Maria Laura Lalia Morra, che si è occupata della querela per diffamazione che la
Sinagra aveva presentato a marzo 2013 nei
confronti di Maradona e del suo avvocato
Victor Stinfalen: Stinfalen nel novembre 2012
aveva riportato presunte dichiarazioni di Maradona secondo le quali Diego Junior sarebbe
stato frutto di «una relazione occasionale» e
che «alla signora e al ragazzo era stato versato
quasi un milione per il loro silenzio mediatico».
Procedimento archiviato Da qui la querela
della Sinagra e la necessità che il pubblico ministero ascoltasse in merito Diego. Quest’ultimo ha negato di aver mai rilasciato quelle dichiarazioni e ha affermato di avere avuto una
relazione con la Sinagra, che non ha mai ricevuto compensi per non parlare dell’accaduto.
Soddisfatti delle dichiarazioni di Maradona,
ieri i legali dell’accusa hanno fatto scadere i termini per fare opposizione alla richiesta di archiviazione del caso.
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TORINO
FIORENTINA
Con il Bruges
davanti tocca
ad Amauri
e Quagliarella
Certezza Gomez:
«I gol arriveranno
li ho sempre fatti»
Cuadrado c’è
TORINO Assente
dall’Europa da 20 anni, c’è
bisogno di un ripasso della
lezione per il Toro che debutta a
Bruges nei gironi di Europa
League. Il gol in trasferta… vale
per la classifica e il bonus Uefa
per la vittoria a Bruges vale
200 mila euro, 100 mila il pari.
Motivi più che validi per
spingere i granata a osare
anche lontano dall’Olimpico e
trovare il primo gol su azione
che manca dal ritorno dei
preliminari con il
Brommapojkarna. Per superare
l’astinenza da gol e la prima
sconfitta a Marassi (non
accadeva dal 25 marzo con la
Roma) Ventura ha lavorato sui
movimenti dei centrocampisti
per 48 ore a porte chiuse. Nelle
Fiandre vanno innescati gli
attaccanti che dal 7 agosto non
segnano in gare ufficiali. E solo
dopo la rifinitura il tecnico
granata scioglierà i dubbi
sull’attacco: una certezza è
l’assenza di Barreto (per il quale
però gli esami di ieri hanno
scongiurato lesioni), quindi
un’ora in campo per la coppia
prescelta per il debutto in
Europa, titolari in campionato le
«riserve» di Bruges. Il dilemma
è su chi puntare dal primo
minuto nelle Fiandre. La coppia
Quagliarella-Amauri è favorita
su Martinez-Larrondo. In
Coppa, in trasferta, c’è bisogno
di fisicità, e Amauri con la
Samp è stato tra i meno peggio.
Si potrebbe così ricomporre la
coppia ex Juve che in granata
deve trovare il giusto feeling.
Francesco Bramardo
FIRENZE Giocherà?
Forse. Deciderà Montella.
Comunque, al contrario di
quanto ipotizzato, potrà farlo.
Regolamento Uefa alla mano
infatti, Juan Cuadrado non è
squalificato per l’esordio della
Viola di domani in Europa
League contro il Guingamp. Il
colombiano, già diffidato, si
prese un giallo nella gara di
ritorno (Ottavi di Finale) contro
la Juventus nella scorsa Europa
League. Spiega l’arcano una
nota della Fiorentina: «Come da
comunicazione ufficiale della
Uefa, Cuadrado non sconterà
alcun turno di squalifica (in
accordo con l’articolo 22.05 del
regolamento EL) per la
sanzione ricevuta nella scorsa
Europa League (trattandosi di
un cartellino giallo che
sommato alla diffida gli avrebbe
fatto saltare l’eventuale turno
dei Quarti di Finale).
Squalificato invece Gonzalo
Rodriguez. Che in quella gara fu
espulso». Giocherà Mario
Gomez. Che a Sky ha parlato
del proprio momento
complicato. «Sono abituato a
ricevere delle critiche, è
sempre successo nella mia
carriera appena sono stato 2-3
partite senza segnare. Contro il
Genoa dovevo fare gol, lo so,
ma sono tranquillo perché le
reti arriveranno. Le ho sempre
fatte. L’importante è che la
squadra vinca. Rossi? Sono qui
da un anno e devo sempre
parlare di un infortunio. Che sia
mio o di Pepito. Spero solo che
torni presto».
Giovanni Sardelli
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MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A
Infinitamente Toni
Il Toro è già nel mirino
Domenica giocherà la 600a da pro e i granata fanno gli scongiuri
L’attaccante del Verona è entrato nella top 40 dei goleador di A
chiamavano «gol in zona
Stock», firmati nel finale di gara, e pure lui, guarda il caso,
della provincia modenese. Ma
la statistica totale porta Toni a
quota 130 reti complessive. Un
dato che lo spinge nella top 40
di ogni tempo per i tornei a girone unico.
MATTEO FONTANA
VERONA
Al Torino qualche scongiuro in meno lo potranno fare,
visto che Luca Toni non è un ex.
Per la terza volta di fila, lunedì,
l’attaccante ha segnato al Palermo. Una squadra del suo
passato. Come Juve, Genoa e
Fiorentina, ugualmente «bucate» dal 9 gialloblù nei loro ultimi incroci. Ma domenica, nel
posticipo serale in programma
all’Olimpico, Toni cercherà il
gol per un motivo speciale. Da
celebrare, qualora, da prassi,
dovesse essere in campo, ci saranno le 600 presenze da professionista con maglie di formazioni di club.
Il viaggio Dal Modena al-
l’Empoli, dal Fiorenzuola alla
Lodigiani. E poi il Treviso, il Vicenza, il Brescia, la consacrazione tra Palermo e Firenze. Re
di Germania col Bayern Monaco. Le esperienze in chiaroscuro con la Roma, il Genoa e la
Juve, prima dell’avventura
araba all’Al-Nasr («Un errore»,
ricorda lui). Il rientro alla Fiorentina. La sfida, stravinta, di
Verona. Un lungo viaggio, iniziato dagli Appennini intorno a
Modena: «Io per Toni ho una
venerazione. Siamo gente ve-
Luca Toni, 37 anni, segna il momentaneo 1-1 in Verona-Palermo GRIGOLINI
599
le presenze
di Luca Toni da professionista
con le maglie dei quindici club
nei quali ha giocato
130
i gol
realizzati in Serie A. Meglio di
lui fra i giocatori in attività
soltanto Totti e Di Natale
nuta su a castagne e polenta,
cresciuta con la fatica, educata
a lottare, Dalle nostre parti è
pure un ciclista come Romeo
Venturelli, uno che di talento
ne aveva, eccome», dice Gianni
Bui, poco meno che suo conterraneo, nato a Serramazzoni,
mentre di Pavullo nel Frignano, all’anagrafe, è Luca, che
l’ha appena sorpassato nella
graduatoria dei realizzatori
dell’Hellas in A, quinto da solo,
a 21, Bui a 20. Il primato, a 35,
è di Emiliano Mascetti. Il prossimo, quarto, a 27, è Luppi, il
Livio da Mirandola, specialista
in quelli che, negli anni 70,
Classifiche Scavalcato Roberto Bettega, raggiunti Ezio
Pascutti e Ciccio Graziani, ex
aequo al trentottesimo posto di
sempre. Felice Borel e Spillo
Altobelli sono a 132. Roberto
Pruzzo è a 133. Tra i giocatori
in attività in A, meglio di Toni
hanno fatto Francesco Totti –
con 235 l’unico a precederlo è
Silvio Piola, primo di sempre a
274 – e Totò Di Natale, che ha
toccato quota 195 (Gilardino è
a 174, ma è in Cina, al Guangzhou, quindi è, per ora, congelato come Di Vaio 142 e Del Piero 188, tra Canada e India).
Duello a distanza, tra l’attaccante del Verona e quello dell’Udinese, per tagliare l’uno davanti all’altro la soglia dei 300
gol da professionista. Di Natale
aveva appena allungato a 298,
ma il penalty siglato contro il
Palermo ha riavvicinato Luca,
a 296. Altroché dinosauri: giù
il cappello di fronte all’infinita
grandezza degli evergreen.
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4
I NUMERI
31
le presenze
di Domenico
Berardi in Serie
A, tutte con la
maglia del
Sassuolo con
cui ha esordito
in campionato il
25 settembre
2013 (1-1 a
Napoli)
16
i gol
in A
dell’attaccante
nato il 1 agosto
1994 a Cariati
(Cosenza),
sempre in
maglia
neroverde
Domenico
Berardi, 20 IPP
GIUDICE SPORTIVO IL SASSUOLO: «SI CALMI»
Berardi stangato:
tre turni di stop
Cori, Juve multata
ANDREA TOSI
Nessuno avrebbe mai immaginato che Domenico Berardi, talento del Sassuolo, potesse
diventare un caso dopo i fasti con la Nazionale
Under 21. Eusebio Di Francesco lo ha sempre
coccolato ma la ricaduta di domenica, con la gomitata a Juan Jesus, sanzionata con tre turni di
squalifica dal Giudice Sportivo, ha fatto perdere
la pazienza anche all’allenatore neroverde.
Quella di Berardi è una recidiva pericolosa perché già nella passata stagione si era fatto cacciare nel derby col Parma per un analogo gesto di
violenza dopo appena 48” dal suo ingresso in
campo: anche in quella occasione venne fermato per tre turni. Ora l’attaccante rischia di ritrovarsi addosso l’etichetta del giocatore scorretto
e la nomea di testa calda con l’inevitabile ricaduta negativa sul suo modo di stare in campo e nel
rapporto a distanza con gli arbitri. «Siamo amareggiati per la squalifica di Berardi - argomenta
l’a.d. Giovanni Carnevali - E’ un ragazzo giovane
ma l’età non è un alibi, come tutti i giocatori del
Sassuolo deve attenersi al codice etico della nostra società. Domenico deve rispettare le regole
e perciò sarà multato secondo i parametri del
suo contratto. E’ un bravo ragazzo, di sicuro non
è un violento nè un provocatore. I suoi sono falli
di reazione, prima di essere espulso aveva subìto
un colpo da Juan Jesus. Come professionista,
Berardi deve controllarsi: sullo 0-5 non era il caso di aggiungere danno al danno».
Gli altri stop Il Giudice Tosel ha fermato poi
per un turno Bonera (Milan), Felipe (Parma) e Roncaglia (Genoa), inoltre ha comminato un’ammenda di 25mila euro alla
Juve per un coro («noi non siamo napoletani») durante la partita con l’Udinese e di
10mila euro alla Roma per l’uso in panchina di un apparecchio ricetrasmittente.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
SERIE A
Preziosi: «Lotito
non ha troppi poteri
Rappresenta tutti»
Il presidente del Genoa replica a Marotta della
Juve in difesa del laziale: «Segue i nostri input»
MARCO IARIA
@marcoiaria1
Di buon mattino squilla
il telefono. Sono giorni sempre caldi nei palazzi del calcio,
a un mese di distanza dal
trionfo di Tavecchio, eletto
dopo lunghe polemiche presidente della Federcalcio grazie
ai buoni uffici del numero uno
della Lazio Claudio Lotito. Lotito di qua, Lotito di là. Lotito
col giaccone della Nazionale,
Lotito al tavolo dei relatori
nella conferenza stampa post
consiglio federale. Insomma,
«un padre padrone», per dirla
con Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus contraria all’elezione di
Tavecchio, che ieri è stato
ascoltato in Commissione Affari costituzionali in merito alle misure di contrasto alla violenza negli stadi). Squilla il telefono, dunque, ed Enrico Preziosi, patron del Genoa alleato
di Lotito nella campagna in Figc, è un fiume in piena: «Siamo stufi di essere rappresentati così. Lotito non fa affatto
quello che gli pare, ma ha ricevuto deleghe precise da parte
di 15 presidenti di Serie A, che
hanno tutti una loro dignità e
non possono essere messi in
discussione».
In effetti, presidente Preziosi, saremmo degli ingenui
se pensassimo che Lotito
possa avere il pallino di Lega e
Federazione senza avere le
spalle coperte.
«Può essere criticabile per
la sua sovraesposizione, ma
ognuno ha il suo carattere. Lui
ha un solo difetto: è l’unico in
Italia a lavorare 26 ore al giorno, mi capita di ricevere sue
telefonate anche alle due di
notte. Nessuno di noi presidenti riesce a dedicare lo stesso tempo e la stessa dedizione.
Ma sbaglia Marotta a dire che
Claudio ha troppo potere. Il
potere è in funzione del mandato che quindici presidenti
gli hanno affidato. Quindici
presidenti che non sono stupidi».
«Questo è un suo punto di
vista su cui si può discutere,
ma, vede, il nostro sistema è
basato sulle maggioranze. In
Serie A ci vogliono 14 voti, poi
in assemblea si può ridiscutere tutto, ma qualche decisione
bisognerà pur prenderla, altrimenti prevale la logica della
conservazione. Le multiproprietà non convengono a Lotito perché ha la Salernitana,
ma è ciò che alla maggioranza
dei club di A sembra più giusto
per far crescere i giovani senza
distruggere il campanilismo
delle categorie inferiori».
Non siamo
asserviti, lo
abbiamo scelto
per la spiccata
personalità
ENRICO PREZIOSI
SU CLAUDIO LOTITO
Enrico Preziosi, 66 anni ANSA
Due certezze aleggiano
sul Palermo: la prima è che la
squadra rosanero è stata piuttosto sfortunata in questo primo scampolo di campionato. Si
trova nei bassifondi della classifica con un solo punto ma ne
avrebbe meritati di più. La seconda verità è che la pazienza
di Zamparini non è sconfinata
e anche se il presidente dei siciliani nega qualsiasi problema
con Iachini, è difficile credere
che non stia già pensando a
una soluzione alternativa nel
caso la situazione in casa rosanero prendesse una brutta piega. Lunedì al Bentegodi c’era
Gianluca Atzori ad assistere alla partita Verona-Palermo. E di
certo l’ex allenatore di Catania,
Samp, Reggina non ci è andato
solo perché disoccupato e desideroso di vedere calcio di A,
ma perché qualcuno gliel’ha
chiesto. Qualcuno che ha a che
fare con il club rosanero, ovviamente.
Vecchio amore Del resto che
Zamparini nutra sincera stima
per Atzori, suo giocatore nella
stagione 2003-’04 quella della
Giuseppe Iachini, 50 anni, dalla scorsa stagione allena il Palermo LAPRESSE
storica promozione in A, è cosa
certa e risaputa per esplicita
ammissione dell’imprenditore
friulano. E del resto basta andare un po’ indietro nel tempo
e ricordarsi di quando il padrone del Palermo voleva portare
Atzori sulla panchina siciliana
per il campionato 2009-’10.
L’affare saltò solo perché Zamparini si fece avanti con una
settimana di ritardo e Atzori
pur non avendo firmato nulla
col Catania, aveva appena dato
la sua parola a Lo Monaco che
poi lo esonerò affidando la
squadra a Mihajlovic. L’episodio fu reso noto dallo stesso
Zamparini.
Maurizio Zamparini, 73 anni
Trittico Il sito ufficiale del
Palermo ieri ha pubblicato una
S
Preziosi sull’ad
juventino Beppe
Marotta:
«Sbaglia a dire
che Claudio ha
troppo potere:
il potere
è in funzione
al mandato che
15 presidenti gli
hanno affidato»
Claudio Lotito,
57 anni ANSA
«Un piccolo duce
e protagonista
Ma lavora bene»
FABRIZIO VITALE
PALERMO
C’è chi lo ritiene una presenza troppo ingombrante, con troppi poteri, e chi lo appoggia incondizionatamente. Maurizio Zamparini fa parte dei sostenitori di Claudio Lotito. All’indomani della sconfitta del Palermo a Verona, il patron rosanero ha trovato anche il
tempo di parlare del collega della Lazio che da
consigliere federale ha rubato letteralmente la
scena in ambito azzurro nelle prime due uscite di Antonio Conte sulla panchina della Nazionale. Zamparini, però, nonostante il feeling, non si sottrae dal proporre una caricatura forte, ammettendo che il suo presenzialismo ricorda personaggi di un certo tipo.
«Lotito è un piccolo duce, è un po’ malato di
protagonismo – ha detto il numero uno rosanero al programma di Radio2, «Un Giorno da
Pecora» - ma sta lavorando bene per la Lega e
la Federazione, anche se non ci andrei a spasso insieme».
Forte in Lega Sul percorso delle riforme del
calcio, però, il cammino è comune, la condivisione dei progetti viaggia sullo stesso binario.
La lite di qualche giorno fa tra Marotta e Lotito
riguardo ai troppi poteri in mano al consigliere al punto da essere definito «pericoloso»
dall’a.d. bianconero è l’ultima scena di uno
scontro tra fazioni opposte. La domanda al
patron rosanero sul reale ruolo di Lotito in
Federazione e su come possa pesare la sua
ombra sul presidente Tavecchio è arrivata
puntuale. Zamparini ha fornito la sua versione: «Lotito il vero presidente della Federazione? No, lui in questo momento è molto forte in
Lega – ha concluso il patron del Palermo -, in
Federcalcio penso che Tavecchio abbia esperienza e non abbia bisogno di Lotito».
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Taccuino
CLASSIFICA
Palermo, tre jolly per Iachini
però rimane l’ombra di Atzori
FRANCESCO CARUSO
HA
DETTO
IL PARERE DI ZAMPARINI
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DOPO IL K.O. DI VERONA LA POSIZIONE DEL TECNICO E’ CRITICA NONOSTANTE LA CONFERMA
Zamparini: «Con noi
pure se ne perde
altre cinque». Però il
futuro si decide con
Inter, Napoli e Lazio
d
Certo, Lotito ci mette del
suo con quell’esuberanza che
indispone opinione pubblica e
addetti ai lavori.
Lei ha detto che Lotito porta avanti i vostri interessi.
Ineccepibile. Le multiproprietà che volete introdurre non ci
sembrano utili per la crescita
del calcio italiano. Utili solo a
voi?
«Lotito è l’espressione di un
ampio fronte di società che
rappresenta la maggioranza
della Serie A. Non si può credere che lui sia il proprietario
dei cervelli di altri 14 presidenti. Galliani, Zamparini,
Pozzo, Ghirardi, il sottoscritto
e altri ancora: noi non siamo
«
asserviti a Lotito, anzi è lui che
si muove seguendo i nostri
input. L’abbiamo scelto come
leader perché ha una spiccata
personalità. Lui porta avanti i
nostri interessi, non quelli
suoi e basta».
dichiarazione del presidente
che ha definito «stupida e cattiva» la notizia riportata dalla
Gazzetta dello Sport a proposito dell’invito ad Atzori, in tribuna lunedì a Verona, pronto a
sostituire il pericolante Iachini.
Confermando poi dai microfoni di Radio 2 che «Iachini rimarrà sulla panchina del Palermo anche se dovesse perdere le
prossime cinque partite di campionato: non le perderà, ma in
ogni caso resterebbe lo stesso».
Difficile da credere anche se il
presidente rosanero non ha
mai mancato di rimarcare profonda stima per Iachini. Stima
che si è però incrinata già dopo
la prima sconfitta della stagione costata l’eliminazione dalla
Coppa Italia per mano del Modena vincente 3-0 alla Favorita.
A Radio 2 Zamparini ha anche
commentato la battuta d’arresto di Verona: «La sconfitta è
immeritata, paghiamo lo scotto dell’inesperienza, dovevamo
avere 6 punti in classifica. Ci
sono sfuggite due vittorie contro Verona e Sampdoria». E poi
ha aggiunto: «Sono triste per le
due pere di lunedì sera, non
meritavamo di perdere. Non
portate sfiga perché Iachini
non rischia assolutamente,
possiamo scommettere», ha
chiosato con i conduttori di
«Un giorno da Pecora». Decisive saranno per Iachini le prossime 3 partite: la gara interna
con l’Inter, la trasferta infrasettimanale di Napoli e la Lazio
nuovamente in casa.
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SQUADRE
PUNTI
MILAN
JUVENTUS
ROMA
INTER
SAMPDORIA
ATALANTA
VERONA
LAZIO
NAPOLI
UDINESE
CHIEVO
CESENA
CAGLIARI
PALERMO
GENOA
FIORENTINA
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1 2
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0 2
1 8
4 6
0 3
CHAMPIONS PRELIMINARI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
PROSSIMO TURNO
Sabato 20 settembre
CESENA-EMPOLI (ore 18)
MILAN-JUVENTUS ( ore 20.45)
Domenica 21 settembre
CHIEVO-PARMA ( ore 12.30)
SASSUOLO-SAMPDORIA (ore 15)
ROMA-CAGLIARI (ore 15)
GENOA-LAZIO (ore 15)
UDINESE-NAPOLI (ore 18)
ATALANTA-FIORENTINA (ore 18)
PALERMO-INTER (ore 20.45)
TORINO-VERONA (ore 20.45)
MARCATORI
3 RETI Icardi (Inter); Menez (2, Milan).
2 RETI Osvaldo (Inter); Honda (Milan);
Di Natale (Udinese).
1 RETE Boakye e Estigarribia (Atalanta);
Cossu (1) e Sau (Cagliari); Rodriguez
(Cesena); Maxi Lopez (Chievo); Pinilla
(Genoa); Guarin e Kovacic (Inter);
Marchisio e Tevez (Juventus);
Candreva, Mauri e Parolo (Lazio);
Bonaventura, De Jong e Muntari (Milan);
Callejon e De Guzman (Napoli); Dybala e
Vazquez (Palermo); Cassano, Felipe e
Lucarelli (Parma); Gervinho e
Nainggolan (Roma); Gabbiadini,
Gastaldello e Okaka (Sampdoria); Zaza
(Sassuolo); Toni (1, Verona).
LAZIO
Lesione muscolare
Radu out 20 giorni
La Lazio deve rinunciare a Stefan Radu per 2-3 settimane. Il difensore ha effettuato esami alla gamba
destra: lesione muscolare di primo
grado al gemello esterno.
PRIMAVERA
Oggi Coppa Italia
Giudice, 6 squalifiche
Oggi si chiude il 1° turno di Coppa Italia Primavera; già giocate: Cesena-Cittadella 1-2 dts, Livorno-Pescara 1-0, Sassuolo-Spezia 3-0; oggi,
ore 15: Catania-Avellino (ore 11), BariCrotone, Bologna-Trapani, BresciaPro Vercelli, Empoli-Frosinone, Genoa-Entella, Inter-Lanciano, MilanModena, Napoli-Cagliari, Parma-Ternana, Samp-Verona, Udinese-Carpi,
Varese-Latina. Il giudice ha squalificato per un turno di campionato Caselli (Sassuolo), Esposito Siverio (Modena), Parente e Soprano (Genoa),
Stefanelli (Entella) e Russo (Trapani).
CALCIO A 5
Test in Norvegia
azzurri frenati: 2-2
(m.cal.) L’esordio dei campioni
d’Europa è una mezza beffa: a Oslo,
l’Italia di Menichelli rischia la sconfitta. Vantaggio di De Luca, rimonta della Norvegia con Sortevik e Aghrifi, e
Canal fa 2-2. Stasera (ore 19) seconda amichevole.
NAZIONALE FEMMINILE
Verso Canada 2015
C’è Italia-Macedonia
(f.sal.) Dopo il 4-0 sull’Estonia,
alle 16 a Vercelli la Nazionale di Cabrini affronta la Macedonia nell’ultima
gara di qualificazione al Mondiale
2015. Class.: Spagna 25, Italia 22,
Rep. Ceca 14, Romania 11, Estonia 4,
Macedonia 1.
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MAGIC + 3 CAMPIONATO
L’ANALISI DELLA 2A GIORNATA
I MIGLIORI DI GIORNATA BARDI FA L’HANDANOVIC, ICARDI È INARRESTABILE E OSVALDO PROVA A IMITARLO. CON CANDREVA E L’ESTRO DI MENEZ È TUTTO PIÙ FACILE.
Nella domenica del gol, Felipe è il paradosso che premia
Il difensore
è nella Top 11
anche se espulso.
Con le milanesi è
Magic-show
Strano gioco quello del
Magic. Nella giornata della
sagra del gol a spiccare è un
difensore, Felipe, capace di
entrare nella Top 11 di giornata nonostante l’espulsione.
Una vera rarità. Il centrale del
Parma prima infila David Lopez da due passi, poi prende
un cartellino rosso per un
contatto dubbio con Menez.
Le milanesi Tinte rossonere
e nerazzurre per questa 2a di
A. Nelle partite di Inter e Milan
si sono viste in totale 16 reti.
Icardi è il bad boy che piace ai
fantallenatori. Tripletta per
l’argentino e 17 punti. Con lui
nel 4-4-2 vincente anche il
compagno Osvaldo. Doppietta
a suon di rock. Sound poco
gradito alle orecchie dei tifosi
del Sassuolo. L’ex Roma e Juve
fa 14. A centrocampo Kovacic,
il rigenerato Guarin e Menez
completano il quadro delle milanesi «magiche». Mentre fa da
gradita pecora nera il laziale
Candreva, con il suo 11, 5 in
pagella. Nonostante le non poche lacune difensive del Milan
tra i migliori ecco anche Abate,
che alla corsa stavolta abbina
anche i cross, quelli buoni.
pionato i protagonisti erano
stati i portieri e questa settimana, con un po’ di ritardo, anche
Bardi ha voluto prendersi i suoi
più tre di gloria. Porta chiusa
in faccia a Higuain e tanti bei
voli per dimenticare i malus di
Livorno. Gran momento anche
per Caceres. El Pelado si conferma tra le scelte vincenti per
la seconda partita consecutiva.
Buona giornata per Dramé.
L’atalantino è sempre stato un
nome caldo in chiave fantacalcio e con Colantuono potrebbe
diventare l’arma in più per
ogni Magic difesa. Gol e paradossi nella seconda di A dunque. Nell’eterna lotta del bonus contro il malus stavolta
hanno vinto i nostri eroi.
LA TOP 11 DA 125 PUNTI (CON +6 DI MODIFICATORE)
4-4-2
7
CACERES
7,5
FELIPE
11
GUARIN
11,5
CANDREVA
14
OSVALDO
10
BARDI
7,5
DRAMÉ
8
ABATE
11,5
KOVACIC
17
ICARDI
14
MENEZ
r.p.
Pali d’oro Nella prima di cam-
GDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un Maxi ritorno
Nuovo capitolo
nella favola Chievo
L’attaccante argentino ha ritrovato la via della rete
dopo un anno da incubo e ora non vuole fermarsi
ROBERTO PINNA
Maxi Lopez è tornato.
Dopo un anno passato a ingoiare bocconi amari, amarissimi. Per uno che da ragazzo era
indicato come una delle massime promesse del calcio argentino, centravanti paragonato ai mostri sacri del ruolo,
un digiuno così lungo è duro
da sopportare. Non segnava
da febbraio: fu un gol importante, decise il derby di Genova, ma pur sempre uno di due.
L’altro l’aveva segnato in maglia Catania prima di essere
ceduto alla Sampdoria, ma
pur sempre uno di due in un
campionato. Pochi, per il suo
potenziale.
Asino volante La voglia di
lottare Maxi però non l’ha mai
persa. Diverse volte in carriera lo avevano considerato finito o inappropriato e diverse
volte hanno dovuto ricredersi.
Per l’ultima sfida ha scelto,
quest’estate, il Chievo. La
squadra adatta. La squadra
che crede agli asini volanti. La
squadra dove nulla sembra
impossibile. E domenica contro il Napoli è ripartito lì da
dove tutto era finito: un dischetto e una porta che si fa
sempre più piccola. Questa
volta però la favola è ripartita
senza intoppi, senza nessun
punto, senza nessun finale triste.
In coppia Con Maxi quest’anno giocherà Paloschi, che
domenica è rimasto a guardare. Anche l’ex rossonero in
passato è stato «gentilmente»
indicato come poco adatto. Infortuni e pochi gol. Nel passato campionato Alberto però ha
chiuso a quota 13 e ora vuole
togliere tutti i sassolini dalle
scarpette. Maxi Lopez avrà
dunque un alleato in più, che
ha la sua stessa voglia di dimostrare e di dimenticare un passato non sempre facile.
Due anime Maxi ha il cuore
caldo, da vero argentino. Le
partite le sente, e tanto, e le
statistiche dicono che quando
è stato impegnato in pianta
stabile da titolare (all’inizio a
Catania, non al Milan e nemmeno alla Samp) i suoi gol li
ha sempre fatti. La mente invece è fredda e lucida; lo ha
convinto a ripartire sempre
senza mai mollare per potersi
prendere le giuste rivincite su
tutto e tutti. Quest’anno, alla
sedicesima, lo aspetta la sfida
cittadina con il Verona. L’anno
scorso nello stesso periodo
guardava dalla tribuna il
«suo» Catania pareggiare proprio contro l’Hellas. La storia
ora però è diversa, Maxi ha voglia di decidere anche questa.
Intanto El rubio riparte domenica, in casa contro il Parma:
una squadra che, come visto
contro il Milan, sa segnare ma
sa anche concedere ghiotte
occasioni agli avversari. Lui
sta pensando di far volare gli
asini, ancora una volta, a suon
di gol: l’ennesima salvezza miracolosa del Chievo passa anche e soprattutto dalla sua voglia di tornare quello di un
tempo. L’inizio è confortante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Felipe del Parma, 30 anni GETTY
Magicamente
DI MARCO GUIDI
Se l’attacco
da cinema
è un film horror
Sei stato sornione tutta l’asta.
Maxi Lopez, 30 anni, festeggiato dal tecnico del Chievo, Corini LAPRESSE
TORNEO D’APERTURA VINCE GENNARO ANTONACCI
In palio oltre 270mila euro: sabato il via
Gennaro Antonacci (Bari)
con la sua Famiglia Gallagher ha
messo tutti in fila: 188,5 punti e il
primo premio del Torneo
d’Apertura (che somma la prima
e la seconda giornata), una
splendida moto Suzuki Inazuma
250. Abbiamo scaldato i motori,
ora cominciamo a fare sul serio.
Con la terza giornata parte il
Magic Campionato vero e
proprio. In palio ci sono oltre
270mila euro di montepremi. Se
non hai ancora iscritto la tua
fanta-squadra, fallo in fretta.
Basta iscriversi a gazzetta.it,
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acquistare un abbonamento
online al costo di 19,99 euro. In
alternativa, puoi comprare la
Magic Card, contenente il
codice d’abbonamento, in
edicola. Hai 250 milioni per
creare una rosa da 23 giocatori,
divisi in tre portieri, sette
difensori, sette centrocampisti e
sei attaccanti.
Hai speso poco per i portieri,
lasciando sfilare i nomi di
grido, ma piazzando il colpo
Sportiello a 1. Hai fatto una
difesa equilibrata, senza spese
folli, ma nobilitata da
Manolas (sì, gli altri
pensavano fosse la riserva di
Astori...) e senza cadute di
stile. A centrocampo hai preso
sotto costo Hamsik, Borja
Valero, Florenzi e hai
scommesso su Lestienne,
Vazquez, Carbonero. Gente
che i tuoi amici, in una calda
sera d’estate, scambiavano
per marche di caramelle e
ospiti del Festival latino
americano. Ti sono passati
sotto al naso Buffon,
Handanovic, Lichtsteiner,
Vidal, Candreva, Pjanic,
Mertens, Cuadrado. Poi è
finalmente arrivato il tuo
momento. Quello in cui puoi
riversare sul piatto tutti quei
milioni risparmiati a suon di
rinunce e rospi ingoiati. E tu
sei carico, ci sei. Higuain:
preso. Mario Gomez: sì, è tuo.
Berardi e sei all-in. È l’attacco
da cinema con cui farai a
pezzi quello sbruffone che ti
siede accanto e si bea per
aver comprato Mertens e
Cuadrado, ma poi si ritrova a
giocare con Maxi LopezOkaka-Palladino davanti. Ridi
al pensiero.
Inizia il tuo campionato.
Higuain gioca in casa col
Chievo, Gomez pure col Genoa.
Berardi è contro l’Inter, ma è
uno che non ha paura delle
grandi. Lo distruggi. Il resto
della tua formazione fa il suo
dovere, con la ciliegina del gol
di Vazquez il lunedì a Verona.
Ma tu prima del posticipo hai
già il broncio. Sì, il tuo attacco
da sogno si è trasformato in un
incubo. Higuain 5 con rigore
fallito, Gomez 5,5, Berardi 4,5
con cartellino rosso annesso.
Stropicci gli occhi, non stai
dormendo. La risata che senti è
quella del tuo amico sbruffone
e altro che cinema, è un horror.
P.s. La vicenda narrata in
questo articolo si riferisce a
fatti realmente accaduti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
MAGIC +3 CAMPIONATO
TUTTI I VOTI, GLI ASSIST, I CARTELLINI, LE STATISTICHE DELLA 2a GIORNATA
CODICE
GIOCATORE
Portieri
CODICE
GIOCATORE
101 ABBIATI (MIL)
102 AGAZZI (MIL)
103 AGLIARDI (CES)
104 ANDUJAR (NAP)
105 AVRAMOV (ATA)
106 BARDI (CHI)
107 BASSI (EMP)
109 BENUSSI (VER)
110 BERISHA (LAZ)
111 BERNI (INT)
112 BIGGERI (EMP)
113 BIZZARRI (CHI)
114 BRESSAN (CES)
115 BRKIC (UDI)
116 BUFFON (JUV)
117 CARBONI (CAG)
118 CARRIZO (INT)
171 CASTELLAZZI (TOR)
119 COLOMBI (CAG)
120 COLOMBO (NAP)
121 CONSIGLI (SAS)
169 CORDAZ (PAR)
122 CRAGNO (CAG)
123 DA COSTA (SAM)
124 DE SANCTIS (ROM)
168 DIEGO LOPEZ (MIL)
126 FREZZOLINI (ATA)
127 FULIGNATI (PAL)
129 GILLET (TOR)
130 GOLLINI (VER)
131 HANDANOVIC (INT)
132 IACOBUCCI (PAR)
166 KARNEZIS (UDI)
134 LAMANNA (GEN)
135 LEALI (CES)
136 LOBONT (ROM)
137 LUPATELLI (FIO)
138 MARCHETTI (LAZ)
165 MASSOLO (SAM)
170 MERET (UDI)
140 MIRANTE (PAR)
141 NETO (FIO)
143 PADELLI (TOR)
144 PEGOLO (SAS)
145 PERIN (GEN)
146 POLITO (SAS)
147 POMINI (SAS)
148 PUGGIONI (CHI)
149 RAFAEL C.B. (NAP)
150 RAFAEL D.A. (VER)
172 ROMERO S. (SAM)
151 ROSATI (NAP)
152 RUBINHO (JUV)
153 SCUFFET (UDI)
154 SECULIN (CHI)
155 SEPE (EMP)
156 SKORUPSKI (ROM)
173 SOMMARIVA (GEN)
157 SORRENTINO (PAL)
158 SPORTIELLO (ATA)
160 STORARI (JUV)
161 STRAKOSHA (LAZ)
162 TATARUSANU (FIO)
164 UJKANI (PAL)
167 VIVIANO (SAM)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
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18
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1
1
9
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12
7
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3
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15
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1
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2
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1
11
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V.
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V.
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6,5
5,5
5,5
6
5
7,5
6
6
6
6,5
7,5
0
Difensori
CODICE
GIOCATORE
201 ABATE (MIL)
202 ACERBI (SAS)
203 AGOSTINI (VER)
204 ALBERTAZZI (MIL)
205 ALBIOL (NAP)
206 ALEX (MIL)
207 ALONSO (FIO)
208 ANDELKOVIC (PAL)
209 ANDREOLLI (INT)
210 ANTEI (SAS)
211 ANTONINI (GEN)
212 ARIAUDO (SAS)
213 ASTORI (ROM)
214 AVELAR (CAG)
424 BAGADUR (FIO)
215 BALZANO (CAG)
216 BALZARETTI (ROM)
416 BAMBA (PAL)
217 BARBA (EMP)
218 BARZAGLI (JUV)
219 BASANTA (FIO)
220 BASTA (LAZ)
221 BELLINI (ATA)
222 BELMONTE (UDI)
223 BENALOUANE (ATA)
225 BENEDETTI (CAG)
226 BIANCHETTI (EMP)
227 BIANCO (SAS)
228 BIAVA (ATA)
229 BIRAGHI (CHI)
410 BOCHNIEWICZ (UDI)
230 BONERA (MIL)
231 BONUCCI (JUV)
232 BOVO (TOR)
398 BRAAFHEID (LAZ)
233 BRITOS (NAP)
234 BRIVIO (VER)
235 BUBNJIC (UDI)
236 BURDISSO (GEN)
237 CACCIATORE (SAM)
238 CACERES (JUV)
239 CAMPAGNARO (INT)
241 CANA (LAZ)
243 CANNAVARO (SAS)
244 CAPELLI (CES)
402 CAPUANO (CAG)
245 CASSANI (PAR)
246 CASTAN (ROM)
247 CAVANDA (LAZ)
248 CEPPITELLI (CAG)
249 CESAR (CHI)
250 CHERUBIN (ATA)
251 CHIELLINI (JUV)
253 CIANI (LAZ)
254 CODA (UDI)
255 COLE (ROM)
258 COSTA (PAR)
259 DAINELLI (CHI)
260 D'AMBROSIO (INT)
261 DANILO (UDI)
262 DAPRELA' (PAL)
263 DARMIAN (TOR)
264 DE CEGLIE (PAR)
265 DE MAIO (GEN)
266 DE SCIGLIO (MIL)
267 DE SILVESTRI (SAM)
268 DE VRIJ (LAZ)
403 DEL GROSSO (ATA)
271 DODO' (INT)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
8
0
5,5
0
4,5
5,5
6
5
6,5
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0
3,5
6
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6
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0
0
0
0
7
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0
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0
0
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3,5
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4,5
7
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0
5,5
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0
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5,5
0
5
5,5
0
5,75
5,25
5
0
0
0
5,25
0
5,25
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6
5
6
4,5
6
3
6,5
5
0
6,25
9
4
6
3
10
13
3
5
5
3
6
3
8
4
1
4
5
5
2
13
6
13
2
2
7
3
3
3
9
4
1
5
12
6
5
5
5
3
7
5
8
6
7
7
5
5
8
12
4
5
4
4
14
4
3
10
4
7
5
8
4
11
3
7
7
11
11
4
9
7
0
6
0
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0
0
272 DOMIZZI (UDI)
405 DONKOR (INT)
274 DRAME' (ATA)
275 EDENILSON (GEN)
276 EDIMAR (CHI)
278 EMANUELSON (ROM)
414 EMERSON (PAL)
279 EVRA (JUV)
280 FARAONI (UDI)
281 FEDDAL (PAL)
282 FELIPE (PAR)
284 FORNASIER (SAM)
285 FREY (CHI)
286 GABRIEL SILVA (UDI)
287 GAMBERINI (CHI)
288 GASTALDELLO (SAM)
289 GASTON SILVA (TOR)
290 GAZZOLA (SAS)
411 GENTILETTI (LAZ)
291 GHOULAM (NAP)
292 GLIK (TOR)
293 GOBBI (PAR)
294 GONZALEZ ALE. (VER)
417 GONZALEZ G. (PAL)
295 HEGAZI (FIO)
296 HENRIQUE (NAP)
297 HEURTAUX (UDI)
419 HOLEBAS (ROM)
298 HYSAJ (EMP)
300 IZZO (GEN)
301 JANSSON (TOR)
302 JONATHAN (INT)
303 JUAN JESUS (INT)
304 KONKO (LAZ)
305 KOULIBALY (NAP)
306 KRAJNC (CES)
307 LAURINI (EMP)
308 LAZAAR (PAL)
309 LICHTSTEINER (JUV)
310 LONGHI (SAS)
311 LUCARELLI (PAR)
312 LUCCHINI (CES)
401 LUNA (VER)
313 MAGGIO (NAP)
314 MAGNUSSON (CES)
315 MAICON (ROM)
316 MAKSIMOVIC (TOR)
317 MANFREDINI (SAS)
413 MANOLAS (ROM)
319 MARCHESE (GEN)
320 MARIO RUI (EMP)
321 MARQUES (VER)
399 MARQUEZ (VER)
322 MARTIC (VER)
324 MASIELLO (TOR)
425 MAZZOTTA (CES)
325 MBAYE (INT)
326 MESBAH (SAM)
327 MESTO (NAP)
328 MEXES (MIL)
329 MILANOVIC MILAN (PAL)
330 MOLINARO (TOR)
406 MONTELEONE (PAL)
331 MORAS (VER)
332 MORETTI (TOR)
333 MORGANELLA (PAL)
334 MOTTA (JUV)
335 MUNOZ (PAL)
336 MURRU (CAG)
338 NAGATOMO (INT)
340 NICA (CES)
341 NOVARETTI (LAZ)
342 OGBONNA (JUV)
343 PALETTA (PAR)
404 PARENTE (GEN)
345 PASQUAL (FIO)
346 PASQUALE (UDI)
347 PEDRO MENDES (PAR)
348 PELUSO (SAS)
420 PERES (TOR)
349 PERICO (CES)
423 PERTICONE (EMP)
400 PIRIS (UDI)
352 PISANO E. (PAL)
351 PISANO F. (CAG)
354 RADU (LAZ)
355 RAIMONDI (ATA)
356 RAMI (MIL)
357 RANOCCHIA (INT)
358 REGINI (SAM)
359 RENZETTI (CES)
421 RICHARDS (FIO)
360 RISPOLI (PAR)
361 RISTOVSKI (PAR)
362 RODRIGUEZ GON. (FIO)
363 RODRIGUEZ GUI. (VER)
364 ROMAGNOLI (SAM)
365 RONCAGLIA (GEN)
366 ROSI (GEN)
367 ROSSETTINI (CAG)
368 RUGANI (EMP)
370 SAMPIRISI (GEN)
371 SANTACROCE (PAR)
372 SARDO (CHI)
373 SAVIC (FIO)
374 SCALONI (ATA)
375 SILVESTRE (SAM)
418 SOMMA (ROM)
376 SORENSEN (VER)
377 STENDARDO (ATA)
380 TERRANOVA (SAS)
381 TERZI (PAL)
382 TOMOVIC (FIO)
383 TONELLI (EMP)
384 TOROSIDIS (ROM)
386 VIDIC (INT)
388 VITIELLO (PAL)
389 VOLTA (CES)
390 VRSALJKO (SAS)
391 WAGUE (UDI)
422 YANGA MBIWA (ROM)
392 ZACCARDO (MIL)
394 ZAPATA C. (MIL)
395 ZAPPACOSTA (ATA)
396 ZUKANOVIC (CHI)
397 ZUNIGA (NAP)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
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0
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6
12
CAMPIONATO
P.
V.
G.
MEDIA
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CAMPIONATO
P.
V. G.
MEDIA
VOTO
A.
ESPAMM
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0
6
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6
6
6
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6
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0
0
0
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0
0
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1
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0
7
6,5
0
0
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7
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5
5,5
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6
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6
6
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4,5
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5
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0
0
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0
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5
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0
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6,5
0
6,5
0
5
5
0
5
0
5,5
4,5
0
7
0
0
0
6,5
6
0
5,5
6
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0
0
0
5
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0
6
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0
0
5
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5
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0
0
0
5
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0
5,5
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4,5
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0
5
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5,5
6
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0
6
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6,5
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0
0
4
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5,5
6
0
0
0
5
5,5
0
0
0
6
5,5
0
5
Centrocampisti
CODICE
GIOCATORE
501 ACQUAH (PAR)
503 ALHASSAN (UDI)
504 ALLAN (UDI)
506 ANTONELLI (GEN)
507 AQUILANI (FIO)
508 ARMERO (MIL)
509 ASAMOAH (JUV)
743 BADELJ (FIO)
510 BADU (UDI)
725 BARELLA (CAG)
512 BARRETO E. (PAL)
513 BASELLI (ATA)
514 BASHA (TOR)
516 BELLOMO (CHI)
517 BENASSI (TOR)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
5,5
0
5,5
5,5
6,5
0
0
0
0
0
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0
0
0
5,75
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6
5
5,75
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6
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6
0
6,5
0
0
0
0
6
3
10
7
16
7
9
6
11
1
10
6
4
5
6
2
0
2
2
2
1
1
0
1
0
2
1
0
0
0
6
0
5,5
5,5
6,5
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0
0
5,5
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CODICE
GIOCATORE
519 BERTOLACCI (GEN)
520 BIABIANY (PAR)
716 BIDAOUI (PAR)
521 BIGLIA (LAZ)
522 BIONDINI (SAS)
523 BIRSA (CHI)
524 BOLZONI (PAL)
525 BONAVENTURA (MIL)
526 BORJA VALERO (FIO)
527 BRIENZA (CES)
528 BRIGHI (SAS)
529 BRILLANTE (FIO)
532 CAIO RANGEL (CAG)
736 CAMPANHARO (VER)
534 CANDREVA (LAZ)
535 CAPELLO (CAG)
738 CARBONERO (CES)
536 CARMONA (ATA)
537 CASCIONE (CES)
538 CATALDI (LAZ)
539 CAZZOLA (CES)
540 CHIBSAH (SAS)
541 CHOCHEV (PAL)
542 CHRISTODOULOPOULOS (VER)
543 CIGARINI (ATA)
544 COFIE (CHI)
545 COMAN (JUV)
546 CONTI (CAG)
547 COPPOLA (CES)
548 COSSU (CAG)
549 CRISETIG (CAG)
551 CROCE (EMP)
552 CUADRADO (FIO)
553 D'ALESSANDRO (ATA)
740 DAVID LOPEZ (NAP)
554 DE FEUDIS (CES)
731 DE GUZMAN (NAP)
555 DE JONG (MIL)
556 DE ROSSI (ROM)
557 DE VITIS (SAM)
558 DELLA ROCCA (PAL)
559 DESSENA (CAG)
563 DONSAH (CAG)
564 DUNCAN (SAM)
566 EDERSON (LAZ)
567 EKDAL (CAG)
568 EL KADDOURI (TOR)
570 ERIKSSON (CAG)
571 ESSIEN (MIL)
572 ESTIGARRIBIA (ATA)
737 EVANGELISTA (UDI)
573 FARNERUD (TOR)
574 FELIPE ANDERSON (LAZ)
575 FERNANDES (UDI)
576 FERNANDEZ M. (FIO)
577 FETFATZIDIS (GEN)
578 FLORENZI (ROM)
580 GALLOPPA (PAR)
581 GARGANO (NAP)
583 GAZZI (TOR)
584 GIORGI (CES)
745 GOMEZ (ATA)
585 GONZALEZ ALV. (LAZ)
586 GRASSI (ATA)
587 GRECO (GEN)
590 GUARENTE (EMP)
591 GUARIN (INT)
592 GUILHERME (UDI)
722 HALLBERG (UDI)
593 HALLFREDSSON (VER)
594 HAMSIK (NAP)
595 HERNANES (INT)
596 HETEMAJ (CHI)
597 HONDA (MIL)
715 IAGO (GEN)
598 ILICIC (FIO)
600 INLER (NAP)
601 IONITA (VER)
712 IZCO (CHI)
729 JAADI (UDI)
603 JADSON (UDI)
605 JANKOVIC B. (VER)
744 JOAO PEDRO (CAG)
606 JOAQUIN (FIO)
607 JORGINHO (NAP)
608 JORQUERA (PAR)
609 KEITA S. (ROM)
723 KONE (UDI)
610 KOVACIC (INT)
611 KRHIN (INT)
612 KRSTICIC (SAM)
613 KUCKA (GEN)
614 KUPISZ (CHI)
615 KURTIC (FIO)
616 KUZMANOVIC (INT)
618 LAXALT (EMP)
619 LAZAREVIC (CHI)
620 LAZZARI (FIO)
621 LEDESMA (LAZ)
741 LESTIENNE (GEN)
734 LODI (PAR)
735 LUCAS SOUZA (PAR)
622 LULIC (LAZ)
623 MAGNANELLI (SAS)
625 MANGANI (CHI)
626 MARCHIONNI (SAM)
627 MARCHISIO (JUV)
628 MARESCA (PAL)
721 MARIN (FIO)
629 MARRONE (JUV)
632 MASTOUR (MIL)
634 MAURI J. (PAR)
633 MAURI S. (LAZ)
720 MEDEL (INT)
635 MENEZ (MIL)
636 MERTENS (NAP)
637 MIGLIACCIO (ATA)
639 MISSIROLI (SAS)
641 MOLINA (ATA)
642 MONTOLIVO (MIL)
643 MORALEZ (ATA)
644 MORO (EMP)
646 MUNTARI (MIL)
724 MURONI (CAG)
732 MUSSIS (GEN)
648 M'VILA (INT)
649 NAINGGOLAN (ROM)
650 NGOYI (PAL)
652 NOCERINO (TOR)
653 OBBADI (VER)
654 OBI (INT)
655 OBIANG (SAM)
656 OCTAVIO (FIO)
657 ONAZI (LAZ)
658 PADOIN (JUV)
659 PALOMBO (SAM)
660 PAREDES (ROM)
661 PAROLO (LAZ)
662 PEPE (JUV)
663 PEREIRINHA (LAZ)
664 PEREYRA (JUV)
665 PEREZ (TOR)
666 PEROTTI (GEN)
667 PINZI (UDI)
669 PIRLO (JUV)
670 PIZARRO (FIO)
671 PJANIC (ROM)
672 POGBA (JUV)
673 POLI (MIL)
674 PUCCIARELLI (EMP)
733 PULZETTI (CES)
675 QUAISON (PAL)
676 RADOSEVIC (NAP)
677 RADOVANOVIC (CHI)
678 RAGUSA (GEN)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
5
0
0
6
4,5
5,5
5,5
9,5
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0
0
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0
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6
0
0
0
0
5,5
5,5
6
0
5,5
5,5
10
5,5
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6,5
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0
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5
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0
6
0
0
0
5,5
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0
0
0
5,5
0
0
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0
0
0
5,5
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0
0
0
0
11
5
0
5
6,5
6,5
6
11
0
5,5
4,5
0
7
0
0
0
6
0
5
8
6
5,5
11,5
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0
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0
0
0
0
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0
0
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0
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0
0
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0
0
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0
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0
0
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0
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5,5
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0
0
0
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0
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0
0
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0
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0
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3
2
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4
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5
3
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13
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2
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5
7
12
3
3
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4
6
6
13
9
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15
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5
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14
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1
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14
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3
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19
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13
10
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7
1
2
8
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10
13
5
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11
14
4
7
9
2
8
4
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5
8
12
10
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13
5
5
7
18
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11
4
2
1
14
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21
21
4
6
4
10
13
3
10
1
4
7
15
3
8
7
3
8
3
6
4
9
4
15
3
4
12
3
10
7
15
10
18
19
7
5
5
3
2
4
6
CAMPIONATO
P.
V.
G.
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1
1
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0
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0
1
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5,5
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MEDIA
VOTO
A.
ESPAMM
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5,5
0
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5,25
5,5
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5,75
6,25
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4,5
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6
6,5
0
0
6
6,5
0
0
6
0
5,75
6
6
7
6,5
5,75
6,25
6,25
6,25
6,5
5,5
0
5,5
6
6,75
6,25
0
0
6
0
0
0
5,75
5,75
0
6
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0
6,25
0
0
6,5
5,5
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0
0
0
0
7
5,5
0
5,25
5,75
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6
6,75
5,5
6,25
5,5
6
5,5
0
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6
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CODICE
GIOCATORE
680 RIERA (UDI)
681 RIGONI (PAL)
714 RINCON (GEN)
682 RIZZO (SAM)
683 ROMULO (JUV)
684 SALA (VER)
719 SANCHEZ MINO (TOR)
685 SANTANA (GEN)
686 SAPONARA (MIL)
688 SCHELOTTO (CHI)
690 SIGNORELLI (EMP)
691 SORIANO (SAM)
692 SPINAZZOLA (ATA)
693 STROOTMAN (ROM)
694 STURARO (GEN)
695 TABANELLI (CES)
696 TACHTSIDIS (VER)
697 TAIDER (SAS)
698 UCAN (ROM)
699 VALDIFIORI (EMP)
700 VALOTI (VER)
726 VALZANIA (CES)
742 VAN GINKEL (MIL)
701 VARGAS J. (FIO)
702 VAZQUEZ (PAL)
703 VECINO (EMP)
704 VERDI (EMP)
705 VIDAL (JUV)
706 VIVES (TOR)
707 WIDMER (UDI)
709 WSZOLEK (SAM)
727 YABRE (CES)
713 ZAPATA A. (UDI)
710 ZE' EDUARDO (CES)
711 ZIELINSKI (EMP)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
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5,5
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CAMPIONATO
P.
V.
G.
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10
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10
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10
2
15
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4
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6
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5
1
1
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12
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1
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4
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0
0
1
0
0
1
1
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1
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2
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1
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0
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1
2
2
2
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1
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0
0
0
1
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0
0
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0
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0
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0
0
0
6,5
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5,5
0
4,5
5
0
0
0
0
0
Attaccanti
CODICE
GIOCATORE
801 AGUIRRE (EMP)
803 AMAURI (TOR)
805 BABACAR (FIO)
807 BARRETO P. (TOR)
809 BELFODIL (PAR)
810 BELOTTI (PAL)
912 BENTIVEGNA (PAL)
812 BERARDI (SAS)
905 BERGESSIO (SAM)
813 BERNARDESCHI (FIO)
907 BIANCHI (ATA)
814 BOAKYE (ATA)
919 BONAZZOLI (INT)
815 BORRIELLO (ROM)
816 BOTTA (CHI)
817 CALLEJON (NAP)
916 CAPPELLUZZO (VER)
818 CASSANO (PAR)
821 CHANTURIA (VER)
917 CODA M. (PAR)
823 DEFREL (CES)
824 DENIS (ATA)
825 DESTRO (ROM)
826 DI NATALE (UDI)
827 DJORDJEVIC (LAZ)
922 DJORDJEVIC L. (SAM)
828 DJURIC (CES)
829 DYBALA (PAL)
830 EDER (SAM)
923 EL HAMDAOUI (FIO)
831 EL SHAARAWY (MIL)
915 FARES (VER)
908 FARIAS (CAG)
832 FEDATO (SAM)
833 FLOCCARI (SAS)
834 FLORO FLORES (SAS)
835 GABBIADINI (SAM)
836 GARRITANO (CES)
925 GEIJO (UDI)
837 GERVINHO (ROM)
838 GHEZZAL (PAR)
839 GIOVINCO (JUV)
840 GLIOZZI (SAS)
841 GOMEZ M. (FIO)
842 GOMEZ T. (VER)
844 HIGUAIN (NAP)
845 IAKOVENKO (FIO)
846 IBARBO (CAG)
847 ICARDI (INT)
848 INSIGNE (NAP)
849 ITURBE (ROM)
924 JOAO SILVA (PAL)
850 KEITA B. (LAZ)
851 KLOSE (LAZ)
852 LARRONDO (TOR)
853 LJAJIC (ROM)
854 LLORENTE (JUV)
909 LOI (CAG)
855 LONGO (CAG)
856 MACCARONE (EMP)
914 MAKIENOK (PAL)
857 MARILUNGO (CES)
858 MARTINEZ (TOR)
859 MATRI (GEN)
860 MAXI LOPEZ (CHI)
861 MCHEDLIDZE (EMP)
862 MEGGIORINI (CHI)
863 MICHU (NAP)
911 MONCINI (CES)
864 MORATA (JUV)
865 MURIEL (UDI)
866 NENE' (VER)
867 NIANG (MIL)
868 NICO LOPEZ (VER)
869 OKAKA (SAM)
906 OSVALDO (INT)
870 PALACIO (INT)
871 PALLADINO (PAR)
872 PALOSCHI (CHI)
918 PANICO (GEN)
874 PAVOLETTI (SAS)
875 PAZZINI (MIL)
876 PELLISSIER (CHI)
878 PINILLA (GEN)
880 POZZI (PAR)
881 QUAGLIARELLA (TOR)
886 RODRIGUEZ (CES)
910 ROSSETI (ATA)
887 ROSSI (FIO)
888 ROVINI (EMP)
890 SANABRIA (ROM)
891 SANSONE G. (SAM)
892 SANSONE N. (SAS)
893 SAU (CAG)
921 SAVIOLA (VER)
920 SERENI (SAS)
894 SHEKILADZE (EMP)
895 SUCCI (CES)
896 TAVANO (EMP)
897 TEVEZ (JUV)
898 THEREAU (UDI)
899 TONI (VER)
913 TORRES (MIL)
900 TOTTI (ROM)
901 TOUNKARA (LAZ)
903 ZAPATA D. (NAP)
904 ZAZA (SAS)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
5,5
6,5
0
5
5
0
3,5
0
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0
10
0
0
6
4,5
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0
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5,5
5,5
6
0
5,5
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0
0
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0
0
10
0
0
0
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0
0
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0
0
5,5
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0
0
0
0
6
0
6
10
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0
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0
0
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0
0
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0
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0
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0
8,5
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6
10
6
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10
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0
0
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24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
SERIE B LA CAPOLISTA
L’intervista
RODRIGO TADDEI
«Perugia di ferro, vale la A
Camplone pare Luis Enrique
E ora il premio promozione»
Il centrocampista: «L’allenatore ama il gioco e il confronto
Non sono sorpreso da Verre, Falcinelli ci facilita il lavoro
Primo posto non previsto, ho ritrovato una B più nervosa»
DAVIDE STOPPINI
ROMA
«No, il premio promozione ancora non l’abbiamo fissato. Ma credo che presto dovremo metterci seduti...». Fidatevi di Rodrigo Taddei, la ragione del Perugia, in capo a un
campionato che ricordava diverso, nel cuore di una squadra che ha sorpreso pure lui.
Nove punti in tre partite.
Che cosa vi siete messi in testa?
«L’obiettivo più alto, la promozione, ecco a cosa miriamo.
A patto, però, che nessuno
metta le mani su un equilibrio
che al momento sembra perfetto. E che tutti noi continuiamo a giocare con la stessa
umiltà».
Se lo aspettava un Perugia
così?
«No, non me lo aspettavo io
e non se l’aspettava nessuno. Il
presidente mi aveva parlato di
un progetto a medio termine,
per andare in Serie A nel giro
di tre anni. Siamo solo all’inizio, è bene andarci piano. Ma
visto come stanno andando le
cose in partita anche contro
avversari di livello, vista l’in-
Ha già imparato il dialetto
perugino?
«No, datemi un po’ di tempo, sto andando a scuola. Mi
capita di ascoltare qualcosa,
specie nelle cene di squadra
che facciamo ogni settimana.
Questo è un gruppo unito,
davvero in tutto».
«Al mister (Camplone, ndr)
piace giocare palla a terra, il
suo diktat è non buttare mai
via il pallone, è un obiettivo
costantemente ricercato, a
meno che non sia strettamente necessario fare il contrario.
Forse è per questo che ha voluto uno come me davanti alla
difesa (risata, ndr)».
Lei è stato allenato da grandi tecnici. Chi le ricorda Camplone?
Le facciamo due nomi: Verre e Falcinelli.
«Verre lo conoscevo dai
tempi di Roma, non mi sorprende il suo rendimento. Poi
dei giovani devo per forza parlare bene, perché devono correre anche per me... Falcinelli? Fa un lavoro che per noi
centrocampisti è tanto utile
perché va a sporcare molti palloni in fase di impostazione
avversaria. E poi segna, che
deve fare di più?».
Chi perde la
partitella di fine
allenamento paga
la cena: così si
cementa il gruppo
RODRIGO TADDEI
CENTROCAMPISTA PERUGIA
Le cene le organizza Taddei,
come accadeva a Roma?
«Funziona così. L’allenamento si chiude con una partitella, chi perde paga la sera. E
a me piace poco pagare...».
A Taddei non piace pagare,
s’è capito. Al presidente invece?
«Non credo piaccia neppure
a lui. Ma se si riferisce al premio promozione, penso che
proprio possa fare un’eccezione...».
Che Serie B ha ritrovato, 12
anni dopo il campionato con il
Siena?
«Un torneo molto più ner-
In che senso?
«Luis Enrique, specie nel
rapporto diretto che ha con i
giocatori. Come lo spagnolo
anche lui si confronta con noi,
specie con i più esperti, sull’avversario. E questo avviene
anche a partita in corso. È già
capitato che nell’intervallo abbia chiesto ai giocatori un parere su quanto successo nel
primo tempo. Poi la decisione
finale resta sua. Ma questo
confronto aperto secondo me
è un valore aggiunto per il Perugia».
tensità che mettiamo in allenamento, mi sento di dire che
per la Serie A ci siamo anche
noi. Insieme, ovvio, a Catania,
Bologna, Bari e Spezia».
«
voso e aggressivo, meno tecnico di quello che ricordavo. Meno male che gli arbitri stanno
facendo bene il loro lavoro, gestendo con le ammonizioni gli
interventi duri. Ecco, in questo
il Perugia è un’eccezione».
Rodrigo Taddei, 34 anni ACTIVA
CASO BALDANZEDDU
Di Cesare:
«Non sono
un macellaio»
BRESCIA (g.p.l.) Il Brescia
difende Valerio Di Cesare, che va
all’attacco. Tutti dispiaciuti per il
grave infortunio di Baldanzeddu
(fuori un anno), ma al difensore
che ha commesso l’intervento
nella gara con l’Entella preme
prendersela con la Gazzetta dello
Sport, che ieri aveva ricostruito
l’episodio e ricordato alcuni
precedenti. «Ho letto cose
vergognose su fatti di tanti anni fa
– dice Di Cesare -. A me spiace
tanto per Baldanzeddu, ma si vede
dalle immagini che non volevo fare
male. Non è bello essere
etichettato come un macellaio.
Non entrerò in campo condizionato
e spero non si lascino
condizionare nemmeno gli arbitri.
Capisco la rabbia di Gozzi, che ha
perso un giocatore importante. Ma
non capisco i giornalisti. Che
querelerò». Il Brescia manifesta
«solidarietà a Baldanzeddu e
all’Entella – chiarisce l’a.d.
Ragazzoni –. Ma Di Cesare non
merita certi giudizi: guardava la
palla proprio come l’avversario,
che ha messo il ginocchio sotto il
suo piede». «Il mio pensiero va a
Baldanzeddu – dice l’allenatore
Iaconi – ma sono scioccato dalla
campagna che si è scatenata
contro un giocatore in generale
molto corretto». Il capitano
Zambelli: «Il suo intervento non è
bello da vedere, ma se avesse
preso la coscia sarebbe finita lì».
------(ro.pe.) La Gazzetta dello Sport si è
limitata a raccontare i fatti,
chiedendo per correttezza a Di
Cesare la propria versione e
pubblicandola integralmente. Non
ha mai usato termini come
macellaio o killer e non ha mai
scritto che il fallo era volontario.
Per noi era un intervento da
espulsione (non è stato neppure
fischiato), su gazzetta.it c’è il video
e ognuno è libero di farsi un’idea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Appunti
BOLOGNA
Tacopina-Guaraldi:
c’è un preaccordo
BOLOGNA (a.to.) C’è una svolta
nella trattativa per la scalata alla
proprietà del Bologna. Ieri Joe
Tacopina ha incontrato di nuovo
Albano Guaraldi che lo ha relazionato
sul CdA rossoblù di lunedì.
L’avvocato di New York ha ottenuto
dal patròn un preaccordo inserendo
nell’offerta del suo gruppo Usa la
cauzione di un milione di euro a
perdere salvo il buon fine dell’affare
basato su due poste da 20 milioni di
euro in totale. Tacopina, che nelle
ultime ore si è detto molto ottimista,
riparte oggi per gli Usa e tornerà a
Bologna lunedì con l’aspettativa di
avviare la due diligence sui conti per
puntare al closing entro la fine del
mese. Intanto, il club ha reintegrato
Diego Perez nella lista dei giocatori
da impiegare in campionato.
GIUDICE SPORTIVO
Thiam squalificato
per tre giornate
Il giudice ha squalificato per 3
giornate Thiam (Lanciano), per aver
colpito un avversario con un calcio.
Per un turno fermati Comotto
(Perugia), Coppola (Bologna), Dokovic
(Livorno), Ely (Avellino), Minotti
(Crotone), Russo (Entella), Salamon
(Pescara) e Scaglia (Pro Vercelli).
Ammende: 2.000 euro a Frosinone e
Pescara, 1.000 al Perugia.
VIOLENZA
Un Daspo di 8 anni
a tifoso del Livorno
È stato arrestato per rapina
aggravata, oltre che denunciato
per danneggiamento aggravato e
lesioni, uno degli ultrà che lunedì
hanno aggredito i tifosi del Latina:
è un 28enne livornese, al quale
sarà applicata la misura del Daspo
di 8 anni. Gli altri 4 ultrà, tutti
livornesi, sono stati denunciati in
concorso (e Daspo di 5 anni).
LEGA PRO IL CASO
A Lucca non c’è posto
neanche a bordocampo
Sfrattati tutti i disabili
I tifosi disabili della Lucchese al Porta Elisa GAZZETTALUCCHESE.IT
GIANNI TACCHI
Un’altra pagina indecente nel nostro calcio, strozzato
dalla burocrazia e imbarazzato
davanti a certe immagini. Come quelle che arrivano da Lucca, stadio Porta Elisa. Dove non
c’è un settore per i tifosi disabili. Che domenica non sono riusciti a seguire la gara con il Savona da bordocampo perché
l’arbitro non ha dato l’ok. E alcuni di loro sono stati portati in
braccio in tribuna. «Una situazione umiliante», raccontano.
SAVOIA
Esonerato Bucaro
Via l’a.d. Maglione
TORRE ANNUNZIATA (Na)
(v.p.) Terremoto nel Savoia.
Esonerato l’allenatore Bucaro e
il suo staff, mentre s’è dimesso
l’a.d. Francesco Maglione. Il
nuovo tecnico (si parla di
Simonelli) sarà presentato oggi.
Intanto il ruolo di consulente di
mercato va all’ex bomber del
Savoia, Eupremio Carruezzo.
Che caos L’incubo è iniziato
lo scorso giugno, quando la
Lucchese ha demolito la vecchia struttura riservata proprio
ai disabili. «Era una gabbia indecente», dicono. Così è stato
subito presentato il nuovo progetto, basato su una serie di tiranti. Il piano ha ricevuto l’ok
da parte del Comune, della Soprintendenza e del Coni, ma
non quello della Commissione
di vigilanza. Che ha stoppato
tutto per motivi di sicurezza,
consigliando una struttura in
vetro. Intanto la Lucchese ha
già giocato due partite di campionato in casa: la prima con il
Santarcangelo, quando i disabili sono stati posizionati su alcune panchine a bordocampo,
la seconda con il Savona, quando è scoppiato il caos. Perché i
5 disabili presenti, prima del
match, sono stati invitati a firmare un’assunzione di responsabilità. Ma l’arbitro Mei di Pesaro ha impedito comunque a 4
di loro di sistemarsi fuori dal
rettangolo di gioco, mentre il
quinto è stato fatto entrare perché giornalista. Così 3 sono
stati portati in tribuna, l’altro
invece si è rifiutato.
Un altro mese Adesso l’iter
burocratico ripartirà da zero.
Perché servirà un nuovo progetto, una struttura in vetro
che dovrà passare dai quattro
enti già consultati. Insomma,
un altro mese di tempo. E almeno altre due partite con i disabili senza posto.
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così oggi in campo (girone B, 4a giornata)
DUE PARTITE NEL POMERIGGIO, QUATTRO ALLE 20.30 E QUATTRO ALLE 20.45
Derby Santarcangelo-Forlì anticipato alle 15
Santarcangelo-Forlì si gioca alla 15 (a porte
aperte a Santarcangelo e non a Rimini).
ORE 15
SANTARCANGELO (4-2-3-1) Nardi; Traorè,
Capitanio, Olivi, Rossi; Bisoli, Evangelisti;
Radoi, Torelli, Graziani; Guidone. (Marani,
Bigoni, Salvatori, Obeng, Scicchitano, Argeri, De Respinis). All. Fraschetti.
FORLÌ (3-5-2) Scotti; Jidayi, Drudi, Guidi; Catacchini, Pettarin, Cejas, Hamlili, Turi; Melandri, Docente. (Casadei, Fantini, L. Arrigoni, T. Arrigoni, Djuric, Fantoni, Forte). All.
Rossi.
ARBITRO Proietti di Terni (Pancioni-Scatragli).
ORE 16
PRATO (3-4-1-2) Ivuši ; Dametto, Rickler, Pasa; Grifoni, Cavagna, Romanò, Eguelfi; Fanucchi; Rubino, Bocalon. (Brunelli, Bagnai,
Bandini, Bengala, Tassi, Ogunseye, Fofana).
All. Esposito.
LUCCHESE (4-3-1-2) Casapieri; Risaliti, Espeche, Vosnakidis, Dejori; Boilini, Lo Sicco,
Nolè; Calcagni; Ferrante, Santini. (Borra,
Pantano, Degeri, Calistri, Chianese, Ferretti, Biasci). All. Pagliuca.
ARBITRO Martinelli di Roma (Rizzato-Rossini).
ORE 20.30
PRO PIACENZA (4-3-3) Donnarumma; Castellana, Silva, Bini, Sane; Schiavini, Aliboni,
Porcino; Matteassi, Speziale, Caboni. (Tabaglio, Ignico, Rieti, Mella, Marmiroli, Torri,
Pasaro). All. Franzini.
TUTTOCUOIO (4-3-1-2) Bacci; Pacini, Falivena, Colombini, Zanchi; Dramane, Pane, Serrotti; Gargiulo; Colombo, Tempesti. (Morandi, Gioe, Mulas, Deiola, Cherillo, Mancini,
Gelli). All. Alvini.
ARBITRO Schirru di Nichelino (LombardiCappello).
REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò,
Sabotic, Mignanelli; Bruccini, Parola, Angiulli; Tremolada, Ruopolo, Siega. (Messina,
Zanetti, Ricci, Alessi, Vernocchi, Palumbo,
Sinigaglia). All. Colombo.
PISTOIESE (4-3-1-2) Pazzagli; Golubovic, Pasini, Di Bari, Frascatore; Calvano, Ciciretti,
Vassallo; Mungo; Romeo, Tripoli. (Olczak,
Piana, Falasco, Saric, Piscitella, Falzerano,
Coulibaly). All. Lucarelli.
ARBITRO Tardino di Milano (Chiocchi-Malacchi).
SAVONA (4-3-3) Pennesi; Cabeccia, Galimberti, Marconi, Speranza; Cerone, Quintavalla, Carta; Demartis, Sanna, Spadafora.
(Addario, Gizzi, Bramati, Giorgione, Varone,
De Feo, Casarini). All. Di Napoli.
PISA (3-5-2) Pelagotti; Paci, Lisuzzo, Sini;
Pellegrini, Morrone, Iori, Misuraca, Dicuonzo; Napoli, Arma. (Moschin, Rozzio, Mandorlini, Finocchio, Gyasi, Giovinco, Stanco).
All. Braglia.
ARBITRO Guccini di Albano Laziale (RuginiLoni).
TERAMO (4-2-3-1) Serraiocco; Scipioni,
Diakite, Speranza, Perrotta; Lulli, Cenciarelli; Fiore, Lapadula, Di Paolantonio; Donnarumma. (Tonti, Brugaletta, Caidi, Masullo,
Pigini, Petrella, Bucchi). All. Vivarini.
ANCONA (4-3-3) Lori; Barilaro, Dierna, Mallus, Cangi; Parodi, Sampietro, Arcuri; Bondi, Paponi, Tulli. (Aprea, Di Dio, Paoli, Moretti, Morbidelli, Cognigni, Tavares). All. Cornacchini.
ARBITRO Ranaldi di Tivoli (Berti-Bandettini).
ORE 20.45
ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Pelagatti, Mori,
Mengoni, Avogadri; Addae, Pirrone; Mustacchio, Berrettoni, Chiricò; Perez. (Ragni,
Cinaglia, Rossi, Carpani, Gualdi, Ruggiero,
Altinier). All. Petrone.
SAN MARINO (4-3-3) Vivan; Russo, Fogacci,
Ferrero, Cruz; Valeriani, Sensi, Poletti; Coto, La Mantia, Muntadas. (Migani, Demontis, Bangoura, Soligo, Miravent, Cicarevic,
Casolla). All. Covelo-Rodriguez.
ARBITRO Giua di Pisa (Grossi-Zanella).
CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni; Berra,
Sbraga, Teso, Lancini; Brondi, Castagnetti,
Gnahorè; Belcastro; Merini, Cellini. (Zanotti,
Benassi, Battistini, Pedone, Beltrame, Gherardi, Ademi). All. Remondina.
GROSSETO (3-5-2) Mangiapelo; Mariotti,
Morero, Elez; Formiconi, Onescu, Massimo,
Verna, Boron; Pichlmann, Torromino. (Berardi, Longo, Finazzi, Masia, Albertini, Boccardi, Gambino). All. Silva.
ARBITRO Prontera di Bologna (GrazianoBologna).
GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Rosato,
Lasicki, D’Anna; Esposito, Loviso, Domini;
Mancosu, Regolanti, Vettraino. (Citti, Manganelli, Marchionni, Casiraghi, Castelletto,
Luparini, Cais). All. Acori.
SPAL (4-2-3-1) Menegatti; Ferretti, Gasparetto, Silvestri, Legittimo; Capece, Togni; Filippini, Germinale, Finotto; Fioretti. (Albertoni, La Quaglia, Rosina, Gentile, Landi, Di
Quinzio, De Cenco). All. Brevi.
ARBITRO Pagliardini di Arezzo (Orlando-Meozzi).
PONTEDERA (3-5-2) Ricci; Madrigali, Vettori,
Gasbarro; Luperini, Bartolomei, Caponi,
Settembrini, Galli; Grassi, Cesaretti. (Cardelli, Tazzari, Disanto, Della Latta, Paparusso, Romiti, Redolfi). All. Indiani.
L’AQUILA (4-3-3) Zandrini; Scrugli, Pomante,
Zaffagnini, Pedrelli; Corapi, Perpetuini, Zappacosta; Ceccarelli, Perna, Pacilli. (Cacchioli, Di Mercurio, De Francesco, Del Pinto,
Sandomenico, Mancini, Bernasconi). All. G.
Pagliari.
ARBITRO Baldicchi di Città di Castello (Mauro-Vono).
CLASSIFICA Pisa, Pontedera e Ascoli p. 7;
Tuttocuoio, Savona e Lucchese 5; Grosseto, Pistoiese e Reggiana 4; Carrarese, Spal,
Teramo e Forlì 3; San Marino, L’Aquila, Ancona, Prato e Santarcangelo 2; Gubbio 1;
Pro Piacenza -2 (-8).
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
Regole&F.1
a Formula 1 cambia di nuovo in corsa. E fa
una cosa da un lato bellissima, dall’altro
L
riprovevole. Partiamo dal risvolto positivo: finalmente da Singapore, non si potrà più usare
la radio per comunicazioni che possano incidere sulla guida. Avete presente qualche episodio di quest’anno, con Rosberg o Hamilton
che chiedevano come affrontava una certa
curva il compagno, dove guadagnava, dove
perdeva? E ricordate i consigli dal box di andare più piano per risparmiare carburante, oppure la richiesta di dati riguardanti temperature
e usura delle gomme o bilanciamento dei freni? Tutto vietato. All’improvviso. Ossia nel mo-
ilCommento
una nebbia gelida che annuncia l’autunno: la Juve ha sofferto per un’ora prima di mettere la testa davanti al Malmoe, ma dal vantaggio in poi
ha subissato la porta svedese meritando un margine assai più largo, e dunque un finale senza
pensieri. Che invece ci sono, visto che altrove il
Liverpool viene (giustamente) ripreso dai campioni di Bulgaria, che Prandelli riacciuffa in extremis una gara ormai perduta e che l’Atletico
torna a braccare l’Olympiacos: insomma, succede di tutto in questa prima serata di Champions,
e meno male che il contributo al convulso tratto
finale in arrivo da Torino è il secondo gol di Tevez, coi tappi di spumante che finalmente possono saltare all’antipasto.
Sì, stavolta la Juve parte con un passo da tre
punti, come non le era riuscito né due anni fa
(dove il 2-2 a casa Chelsea fu comunque un gran
risultato) né la scorsa stagione (che flop invece
l’1-1 di Copenhagen). Questa col Malmoe era la
partita sulla carta più facile, e probabilmente lo
resterà, visto che s’è già capito come il girone sarà
una lotta senza quartiere fra tre squadre; era la
più facile ma fino all’1-0 non è stata per niente
facile, a dimostrazione che i vecchi languori europei non sono stati ancora curati. Non del
tutto, almeno. Passata la soglia dei mille
minuti di digiuno in Champions, Carlos Tevez ha infine spezzato l’incantesimo, diventando per una sera dominante in Europa come in
Italia gli riesce da un anno: ma la quantità di
errori e indecisioni in area, a fronte di un
gioco offensivo che ha presto trovato
negli inserimenti di Lichtsteiner
uno sviluppo incomprensibile
agli svedesi (e dunque irresistibile), ci conferma nella vecchia teoria che
mento in cui Charlie Whiting, il responsabile
tecnico Fia, si è reso conto che «le prestazioni
dei piloti non devono essere alterate dalle comunicazioni dei team». Poche gare fa, Whiting
e i suoi avevano da un giorno all’altro abolito
quel Fric teso a migliorare l’assetto delle vetture, che tutti adottavano dal 2013 senza inconvenienti. Tempo fa Alonso, mentre lottava per
il Mondiale con la Renault, venne privato del
«mass dumper» che migliorava la tenuta di
strada, approvato dalla Fia tanto tempo prima.
Che le comunicazioni radio fossero un «aiuto esterno» al pilota era davanti agli occhi (anzi, alle orecchie) di tutti. Quello che ci si chie-
laVignetta
ADESSO CHE TEVEZ SI È SBLOCCATO
LA JUVE PUÒ PUNTARE AL PRIMO POSTO
el sabba degli ultimi 10 minuti, con gol e
N
occasioni che si succedono anche fuori dal
contesto tecnico delle partite, l’inquietudine è
la Juve in Serie A si nutra del terrore che incute a
quasi tutte le avversarie. In Europa, invece, trova
rivali magari più scarse (il Malmoe potrebbe valere un decimo posto in A, andando a spanne),
ma che non tremano. Ovvero si difendono come
possono, ma senza cedere al panico, passando
così la scimmia dell’orgasmo sulla spalla di chi
attacca. Anche per questo è fondamentale che Tevez abbia finalmente varcato le sue forche caudine. Ne aspettiamo altri, a partire dal promettente
Morata, perché il gruppo A è saltato in aria con la
vittoria dell’Olympiacos sull’Atletico, e dunque
ora i boccaporti si sono aperti in entrambi i sensi:
la Juve può puntare con decisione al primo posto,
ma in una corsa a tre va messo anche il rischio di
un’altra delusione. Occhio.
Atene a parte, dove Cerci ha giocato soltanto
l’ultima mezz’ora, gli italiani hanno curiosamente sorriso ovunque: Immobile ha segnato lo
splendido gol-apriscatole del Borussia sull’Arsenal, Balotelli ha inaugurato con la prima rete in
maglia Reds l’adrenalinico finale
del match di Anfield - riaggiustato
nel recupero da un penalty di
Gerrard, che difende bene
il suo ruolo di rigorista
dalle ovvie mire di
Mario - Raggi e Criscito hanno vinto con Monaco e Zenit, Prandelli s’è
salvato dopo aver rischiato
lo 0-2. Resta da ricordare, e
un po’ celebrare visto che gli
vogliamo bene, la sana boccata d’ossigeno presa da Ancelotti in un momento per lui
assai delicato: cinque gol al Basilea potevano anche essere previsti, ma esattamente un anno fa gli svizzeri erano usciti dai blocchi vincendo in
casa del Chelsea. Se lo annoti, Florentino
Perez.
Eppure già so con quanta emozione l’Olimpico ti accoglierà in questa notte così prestigiosa, che aspettavi da tanti anni. Guidata ancora una volta da Totti: quante partite e quante
battaglie insieme a Francesco. In campionato
e nelle coppe: lui ragazzo, io già uomo maturo, con dieci anni di più.
Mi ricordo l’11 settembre 2001, Roma-Real
Madrid. Si giocava in un’atmosfera surreale
per quello che stava succedendo nel mondo –
con l'attentato terroristico a New York e l'abbattimento delle torri gemelle – perdevamo
2-1 e io, quasi alla fine, ho avuto sui piedi la
palla del pareggio. Assist di Cassano, colpisco
a colpo sicuro... traversa. Sarebbe stata la rete
del pareggio, un gol facile, che raramente ho
sbagliato nella mia carriera. È un grande rimpianto, soprattutto perché in quel periodo
giocavo poco. Giocavo di più nella Fiorentina,
due anni prima, quando con un gol mio e uno
di Batistuta battemmo 2-0 nel novembre del
1999 quel Manchester United campione d’Europa che aveva vinto pure la Premier League e
la FA cup. C’erano tutti i big in campo: Beckham, Scholes, Giggs, Stam... Era uno squa-
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Se Michael Phelps
fosse nato ad Asti
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Michael Phelps, 29 anni. Alle Olimpiadi ha conquistato 22 medaglie AFP
DOMENICO CRISCITO
Calciatore dello Zenit
Ho visto l’entrata fatta a
Baldanzeddu.. non è
possibile entrare in quel
modo.. #Baldanzeddu ti
auguro una buona
guarigione abbraccio
@mimmo_criscito4
FLAVIA PENNETTA
Campionessa di tennis
ROMA, GIOCA COME SAI E DIVERTITI
LA CHAMPIONS DIVENTERÀ CASA TUA
ara Roma, finalmente torni a respirare
C
l’aria della Champions League. Io non
sarò allo stadio, ma davanti alla tv, stasera.
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Lettere alla Gazzetta
A CURA DI FRANCO ARTURI
email: [email protected] - twitter: @arturifra
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drone, sembrava dovesse venire a Firenze a
passeggiare. Ma noi, uniti, centrammo un
grande successo. E con questa mentalità deve
scendere in campo la Roma: con il Cska Mosca stasera e in tutte le altre partite che la vedranno opposta a squadroni come il Bayern
Monaco e il Manchester City. Questa piazza
merita la Champions, ha bisogno di soddisfazioni e anche se è nel girone peggiore, deve
partire senza mai sentirsi battuta. Deve dare
l’anima perché la Champions vale come un
Mondiale. E disputarla, per certi versi, è più
semplice rispetto al campionato. Se una squadra sa giocare bene al calcio, come la Roma di
Garcia sa fare, troverà meno difficoltà perché
le squadre non distruggono, ma creano. Dunque, anche da tifoso, cara Roma ti dico di restare te stessa, cercando sempre la bella giocata e la soluzione spettacolare ed efficace.
Magari senza «divorare» le occasioni, come
feci io contro il Real quella notte di 13 anni
fa...
Poi certo, ci sono i campioni, i fenomeni. E
affrontarli non sarà facile. Ma niente paura,
Roma. Goditi questo ritorno, goditi la musichetta all’inizio, lo stadio pieno e goditi, anche, i tuoi avversari. Misurarti con loro servirà a farti sentire grande. E servirà anche al
calcio italiano che, purtroppo, vede solo due
squadre partecipare al torneo più bello.
de è come mai si siano attesi lustri prima di
abolirle. A questo punto le comunicazioni autorizzate riguarderanno l’ambito della sicurezza e i normali distacchi o il tipo di pneumatici da montare al pit stop. Il pilota torna pilota. Ovvero dovrà vincere da solo, con i dati del
suo computer di bordo. Un elemento di incertezza che aumenterà le variabili e lo spettacolo. E lascerà più spazio alla guida, spesso disturbata, oggi, da comunicazioni degli ingegneri, tanto che abbiamo sentito gente come
Raikkonen o Hamilton urlare di essere lasciati
in pace. Meglio tardi che mai.
DI LORENZO CASTELLANI
il grande ex giallorosso
di ABEL BALBO
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I PILOTI TORNANO UNICI PROTAGONISTI
MA PERCHÉ QUESTI DIVIETI SOLO ORA?
di PINO ALLIEVI
di PAOLO CONDO’
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ricaricando le batterie!!! Un
buon lavoro e una buona
giornata, baci e sole
@flavia_pennetta
LORIS CAPIROSSI
Pilota di motomondiale
Fantastica visita nel museo
di #FrancoUncini , campione
del mondo 1982, emozione
pura @MCFrancoUncini
@LorisCapirossi1
FEDERICA PELLEGRINI
Olimpionica di nuoto
I cambi di percorso fanno
parte della vita ma le cose
belle come la stima e
l’affetto per una persona
rimarranno per sempre!
#graziePhilippe
@mafaldina88
Se Michael Phelps fosse nato
ad Asti, avrebbe visto la luce
presso l’Ospedale Cardinal
Massaia, piccolino gracilino,
rispetto a quello che poi sarebbe diventato: soffriva di broncospasmo e al primo acuto la
mamma portandolo al pronto
soccorso di Pediatria, non lo
trovò più, c’era scritto «chiuso», i neonati sono uguali agli
adulti, rivolgersi al Pronto
Soccorso classico, questione
di tagli alla Sanità.
Avrebbe imparato a nuotare
presso la piscina comunale. Si
sarebbe iscritto ai corsi e da lì
avrebbe iniziato in vasca piccola. Dopo una settimana, i
corsi sarebbero stati sospesi
perché dal pavimento della
vasca le piastrelle si staccavano e c’era il pericolo di tagli ai
piedi. Allora il Comune sarebbe intervenuto «appiccicando» un telo sul fondo della vasca.
I corsi ripresero, Michael era
molto bravo, si vedeva subito.
Ma dopo un’altra settimana, il
telo si staccò nuovamente, altra sospensione. Questa volta
il rivestimento riguardò le pareti fino al bordo, rivestito anch’esso. I corsi ripresero, Michael continuava a dimostrare
la sua bravura.
Dopo 15 giorni altro stop: il telo che rivestiva il bordo non
era a norma antisdrucciolo e
si scivolava con pericolo di cadute per tutti i bambini. Era
febbraio, il Comune aveva appena ripreso la piscina dal vecchio gestore, che a detta dell’autorità non era in grado di
fornire la dovuta qualità del
servizio, come il Comune medesimo avrebbe saputo senz’altro fare. Era carente la
maggior parte delle norme
sulla sicurezza, ma ciò veniva
definito un dettaglio.
La differenza coi dipendenti
comunali si vide subito, l’ufficio era sempre aperto per le
iscrizioni: non si trovava nessuno, ma le porte erano spalancate. La mamma di Michael passò diverse volte e alla fine ce la fece e cominciò l’iter
di telo e piastrelle. Michael
continuava a progredire, nessuno l’avrebbe potuto fermare, continuò il corso, si iscrisse
anche al secondo, che avrebbe
dovuto terminare al 30 aprile
perché erano in programma
dei tanto sospirati lavori di ristrutturazione. Con sorpresa
di tutti e anche di Michael i
corsi continuarono, i lavori
non iniziarono e si poté finire
il turno, Michael fu adocchiato dal sistema agonistico locale, due società sempre in lotta
tra loro: una gli fece una proposta, la seconda un’altra: se
ne sarebbe riparlato a settembre.
La stagione iniziò, la mamma
di Michael avrebbe voluto
continuare ancora un po’ i corsi, ma a causa dei ritardi dei
lavori, dovuti alla sig.ra Burocrazia, una persona arcigna,
che non riusciva mai a fare le
cose in orario, la piscina non
aprì, si parlava di dicembre,
forse gennaio. Le società di
nuoto, impressionate, ricontattarono la famiglia di Michael: con una si trattava di andare spesso ad Alba, con l’altra a
Torino. Michael era piccolino
e la famiglia non si sentì di caricarlo di un simile disagio, in
fondo lui avrebbe solo voluto
nuotare.
Oggi Michael si è iscritto a
Scienze Motorie. Chissà perché dal momento che la piscina è chiusa, la pista di atletica
in rifacimento, sul nuovo parquet del Pala San Quirico ci
piove sopra e le altre palestre,
no comment. E noi continuiamo a laureare degli «scienziati
motori» da inserire nel mercato del lavoro. Così Michael ha
fatto il bagnino alla Lido, quest’anno ha chiuso prima per il
tempo.
Così è andato in America a trovare suo fratello più piccolo,
quello cresciuto con la zia che
vive a Baltimora, che nel frattempo ha vinto 22 medaglie
olimpiche di cui 18 d’oro, due
d’argento e due di bronzo e 26
titoli mondiali e pensare che
Michael dei due era il più dotato. Ma era nato ad Asti...
Fabrizio Bittner
Grazie davvero per una
delle tante storie che fotografa
le difficoltà del nostro sport.
Chissà che non giunga un aiuto.
Magari da Baltimora.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
FORMULA 1 LE NUOVE REGOLE
Comunicazioni radio limitate
Piloti più... soli da Singapore
Sarà vietato indicare loro, ad esempio, se stanno consumando troppo
Proibito pure parlare in codice. L’infrazione verrà punita come frode sportiva
ANDREA CREMONESI
Sarà contento Kimi
Raikkonen che due anni fa,
mentre stava vincendo nella
notte di Abu Dhabi, zittì il proprio muretto box, pronto ad
inondarlo di suggerimenti e
informazioni: «Just leave me
alone, I know what I’m
doing», «Lasciatemi in pace,
so che cosa sto facendo». Da
domenica a Singapore, la Fia
vieterà ogni comunicazione
via radio e con la tabella segna
tempo che possa essere in
contrasto con l’articolo 20.1
del regolamento sportivo («I
piloti devono guidare da soli e
senza aiuti»). Ogni violazione
sarà considerata una frode
sportiva e le sanzioni, sempre
a discrezione dei commissari
del GP, pesantissime. Per impedire furbate, saranno vietati anche i messaggi in codice.
Tempi Il motivo per cui si sia
deciso di farlo solo adesso, dopo ben 13 gare? Perché, dicono alla Fia, ci si è resi conto
che team e piloti si erano presi
troppe libertà nell’interpretazione delle norme ed era necessario rimettere un po’ d’ordine. Dunque da questo fine
settimana i piloti torneranno
padroni assoluti dei propri
guardanti temperature e pressioni delle gomme, temperature e usura dei freni e indicare ai piloti un cattivo uso delle
marce.
NIENTE INFORMAZIONI ECCO L’ELENCO
I MESSAGGI
VIETATI
Dettagli sui settori dei rivali
Regolazioni della power unit e del cambio
Bilanciamento del sistema di carica
Consumi e quantità del carburante
Risparmio di carburante
Pressione e temperature delle gomme*
Risposte a domande dirette del pilota
Regolazioni del differenziale
Procedura di partenza e pit stop
Riscaldamento gomme alla partenza
Bilanciamento dei freni
Consumo freni e temperature*
Messaggi in codice
*(dal GP Giappone)
PAT FRY E ANDREA STELLA AL MURETTO BOX DELLA FERRARI. INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT
Le direttive
valgono anche
per le tabelle
segnatempo
esposte al muretto
«destini» agonistici, più soli
nell’abitacolo. Se ad esempio
chiederanno in quale settore
della pista stanno guadagnando o perdendo rispetto al
compagno di squadra o se
stanno usando la giusta mappatura di coppia, resteranno
senza risposta.
Proibizioni Nell’elenco, fornito lunedì ai team e reso noto
ieri dall’ufficio comunicazione della Fia, sarà proibito
chiedere ai piloti di regolare
la power unit, il cambio, la ricarica delle batterie per ottenere maggiori prestazioni o
indicare loro come risparmiare carburante o regolare il
flusso (a meno che a imporlo
sia la direzione gara). Prima
del via o durante i pit stop non
si potrà più ricordare al pilota
la procedura con le regolazioni della frizione. Dal GP del
Giappone (5 ottobre) sarà pure proibito indicare valori ri-
Via libera Resterà invece
possibile segnalare i tempi sul
giro, i distacchi, la presenza di
traffico lungo il tracciato, la
posizione delle varie vetture
in qualifica per poter fare un
giro pulito, avvertire il pilota
che ha forato e indicare che
gomme troverà al pit stop, i giri compiuti con un set di gomme o la mescola usata da un
rivale. Si potrà pure avvertire
un pilota dei potenziali problemi con un rivale durante la
gara, avvertire della presenza
di bandiere gialle, blu e dell’ingresso della Safety Car. Dal
muretto sarà poi consentito
«stimolare» chi guida, dicendogli quando e quanto spingere. In sostanza, niente paura:
continueremo ad appassionarci per le battute dei piloti e
scervellarci per capire se, come accadde con Alonso l’anno
scorso a Monza, un pilota abbia detto «geni» o «scemi» ai
tecnici.
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L’OPINIONE
di PINO ALLIEVI
a pagina 25
&
IL NUOVO PRESIDENTE
Marchionne:
«Podio Ferrari?
Se lo sapessi...»
Sergio Marchionne, a.d.
di Fca e dal 13 ottobre nuovo
presidente della Ferrari, è
tornato a parlare del presente
e del futuro della rossa. «Non
ci sarà un cambiamento
nell’esclusività del marchio —
ha detto Marchionne a New
York —, Montezemolo ha fatto
un grandissimo lavoro nel
posizionare l’azienda,
dobbiamo migliorare la
performance nelle gare. Sono
sei anni che non riusciamo a
trovare una strategia
convincente». Quindi, a chi gli
ha chiesto quando la Ferrari
tornerà sul podio, ha risposto
con un sorriso: «Se lo
sapessi... Ci stiamo lavorando
da anni, anche Montezemolo
non ci teneva a perdere.
Bisogna organizzarsi e andare
avanti, chiediamo un po’ di
tempo». Intanto il direttore
dell’ingegneria Pat Fry
ammette che «a questo punto
del campionato la nostra
attenzione si sta spostando
sulla vettura della prossima
stagione. Tuttavia, ci sono
ancora molte cose che
possiamo imparare dalla pista
e per questo portiamo
componenti specifiche in vista
del 2015. Monza è stato un
weekend difficile. Ora
dobbiamo restare uniti e
continuare a spingere». Infine,
in vista del GP Singapore. il
capo della Mercedes Toto
Wolff, è tornato a parlare del
rapporto tra Rosberg ed
Hamilton: «La loro amicizia sta
vivendo un momento difficile».
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MOTOGP DOPO MISANO
Nella tana del nemico
Marquez-Rossi, la rivincita al Ranch
In barba al divieto del manager, Marc ha accettato l’invito del Dottore. In pista mezzo Motomondiale
Marc Marquez e Valentino Rossi pronti alla sfida al Ranch
MAURIZIO BRUSCOLINI
Alla fine ha vinto la passione. E la voglia di sfidarsi.
Ieri Marc Marquez è andato a
Tavullia, al Ranch di Valentino Rossi per una giornata di
divertimento: cioè in moto.
La genesi è stata un giallo a
Tavullia. Va o non va? Una
giornata di divertimento che
è diventata un affare di stato.
Da una parte c’era l’esuberanza del pilota, dall’altra la prudenza del suo manager Emilio Alzamora. Qualche settimana fa l’ex iridato della 125
L’immancabile foto di gruppo: al centro, in piedi, si riconoscono Marquez e Rossi
era andato alla VR46 per parlare del merchandising di
Marc (gestito da Valentino),
aveva visitato la pista e si era
spaventato: troppo veloce,
troppi i rischi.
Precedenti Marquez ama le
sfide. Rischiare non gli fa certo paura. L’altro inverno, tanto
per ricordare, era caduto allenandosi sempre con il motard.
Ha saltato quasi tutti i test invernali, ma non per questo ha
cambiato le sue abitudini. Così continua ad allenarsi con il
suo gruppo a Rufea, un piccolo paese vicino Cervera, e
quando Valentino gli ha lanciato l’invito, che poi tra i piloti diventa automaticamente
una sfida, di incrociare le ruote al Ranch, non è stato lì a farsi troppe domande. Anche se
c’è in ballo il Mondiale, pure
dominato (ma non si sa mai...)
anche se, appunto, Alzamora
aveva messo il suo veto.
Preparazione Tra mille segreti e misure di sicurezza da
G8, ieri pomeriggio il contatto. Non casuale, viene da pensare. Perché, se alla vigilia della gara di Misano Marquez
aveva parlato del problema di
nozzespeciali
Da Taiwan a Tavullia
con amore... per Vale
I novelli sposini hanno
messo in valigia gli abiti delle
nozze per uno scatto speciale
nel paese del loro idolo PU24
trovare una Honda da guidare te (e i progressi quest’anno si
nella pista sterrata tracciata sono visti...), Bradley Smith
alla Biscia, proprio dietro la (Yamaha Tech3), Leon Camier
cava, «casualmente» aveva (Honda Open Martinez). E
portato da casa le sospensioni ancora, tra gli altri, Loris Capi— forcella e ammortizzatore rossi, Mattia Pasini, Alessan— della Honda 450 che usa dro Tonucci e Lorenzo Baldasabitualmente nei suoi allena- sarri.
menti spagnoli. E, sempre caFrenesia Al mattino c’è stata
sualmente, aveva fatto fermare Carlos, uno dei meccanici una sgroppata di 4-5 ospiti,
poi al pomeche ogni doriggio, ben olmenica si
tre la pausa
prende cura
Lo spagnolo è
pranzo è arridella Motoarrivato con
vato il grosso
GP. Aver fallimeccanico...
e
del gruppo.
to la gara di
sospensioni
per
Sfide senza fiMisano, con
ne e al termila sua Honda
la scivolata al
ne, in tarda
decimo giro,
serata, il clasche lo ha tenuto ai limiti della zona punti, sico lancio di «tweet» a raffica.
facendogli perdere la possibi- Marquez ha postato la foto di
lità di vincere il titolo sulla pi- gruppo, commentandola così:
sta di casa, ad Aragon, tra 10 «Una grande giornata al Mogiorni, non gli ha fatto perdere tor Ranch VR46, una grande
il sorriso. E la voglia di diver- giornata a Tavullia. Grazie ragazzi!». Nel segreto del Rantirsi: ovviamente in moto.
ch, devono essersele date di
Gruppo Un giorno speciale, santa ragione. La pista è bella,
ovviamente. Valentino in ver- selettiva. Certo, Valentino, pasione vincitore di Misano a fa- drone di casa, ha un piccolo
re gli onori di casa, poi i ragaz- vantaggio. Ma in questi casi il
zi dell’Academy (Luca Marini, risultato chi lo guarda? Ma
Nicolò Bulega, Franco Morbi- tutti, ovviamente. Perché
delli, Andrea Migno e Pecco qualsiasi sfida prevede solo un
Bagnaia), Tito Rabat, leader risultato: figuriamoci quelle
del Mondiale Moto2 che con in moto.
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Marc si allena quotidianamen-
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MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
SPECIALETricoloreGranTurismo
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IN COLLABORAZIONE CON ACI
Lamborghini e Ferrari, che bis!
Dopo il trionfo francese a Le Castellet, la Gallardo e la 458 Italia espugnano anche Vallelunga
Benucci-Balzan (Ferrari) e la
partenza di gara-2 con BarriBortolotti (Lamborghini) in pole
position PHOTO4
GAUDENZIO TAVONI
Ancora Lamborghini e
Ferrari a segno nel Campionato Italiano Gran Turismo. Dopo
il trionfo nella trasferta francese di due settimane fa sul circuito Paul Ricard, la Gallardo e
la 458 Italia sono di nuovo salite sul gradino più alto del podio nello scorso weekend a Vallelunga, nel 5° appuntamento
stagionale. Artefici del nuovo
successo ancora loro, Giacomo
Barri in coppia con Mirko Bortolotti (Imperiale Racing) per
la casa di Sant’Agata Bolognese e Nicola Benucci ed Alessandro Balzan (MP1 Corse) per la
Rossa di Maranello.
Debutti e ritiri E un’altra Ferrari, quella di Lorenzo Casè e
Raffaele Giammaria (Scuderia
Baldini 27), 3a in gara-1, sale al
vertice della classifica generale
scavalcando di sei punti l’Audi
R8 LMS di Marco Mapelli e
Thomas Schoeffler. L‘equipaggio di Audi Sport Italia a Vallelunga è stato costretto al ritiro
per un problema elettrico mentre era al comando, abbandonando così la leadership del
campionato, ma a tenere alti i
colori della casa di Ingolstadt
ci hanno pensato i compagni di
squadra Capello-Zonzini, secondi in gara-2. Il tracciato romano si è dimostrato favorevole anche alle altre 458 Italia
impegnate in pista. Un ottimo
4
TUTTI
I RISULTATI
S
2° posto in gara-1 è arrivato
per i colori della BMS-Scuderia
Italia che, in coppia con Luigi
Lucchini, ha fatto debuttare
nel tricolore GT lo statunitense
Jeff Segal, vincitore della recente 24 ore di Daytona, mentre un terzo gradino del podio
ha impreziosito la gara di Malucelli-Frassineti che ha salutato il rientro in campionato del
Team Malucelli. A punti anche
Magli-Ferrara che hanno concluso il weekend romano con
un 5° ed un 9° posto, ma con
tanta grinta messa in campo
dai due portacolori dell’Easy
Race.
Serve il riscatto Podio sfiorato in entrambe le gare, invece,
per la Porsche GT3R di Beretta-Carboni (Autorlando), che
in classifica generale ha scavalcato quella dell’Ebimotors di
Donativi-Gagliardini, e tanta
sfortuna con solo un paio di
punti nel carniere sono giunti
per il secondo equipaggio della
squadra di Orlando Redolfi,
Romani-Deverikos, attesi ad
un pronto riscatto sin dalla
prossima di Imola. Gara di casa
da dimenticare, infine, per i romani Roberto Benedetti e Diego Alessi che al volante della
Corvette Z06 dell’RC Motorsport non hanno potuto partecipare alle due gare dopo un
grave problema tecnico accusato nelle prove libere.
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Classifiche
Gara-1
1. BarriBortolotti
(Lamborghini)
51’16.567; 2.
Lucchini-Segal
(Ferrari) a
2.944; 3. CasèGiammaria
(Ferrari) a 5.024
Gara-2
1. BenucciBalzan (Ferrari)
51’08.712; 2.
Capello-Zonzini
(Audi) a 4”649;
3. MalucelliFrassineti
(Ferrari) a 5”978
GT3
1. Giammaria e
Casè 90; 3.
Mapelli e
Schoeffler 84
GT Cup
1. Iacone e
Tempesta 121; 3.
Galbiati 119.
CARRERA CUP ITALIA
Porsche, quante emozioni
Cairoli è leader assoluto
Ora Giraudi insegue a -54
Sono i portacolori dell’Antonelli Motorsport,
Matteo Cairoli e Gianluca Giraudi, i vincitori delle 2
gare del 5° round della Porsche Carrera Cup Italia.
Per il 18enne comasco si è trattato della 5a vittoria
stagionale che lo consolida al vertice della
classifica generale proprio davanti al pilota
torinese, ora staccato di 54 punti. Sul tracciato
romano sono tornati sul podio anche Vito
Postiglione, 3° in entrambe le gare, e il campione in
carica Enrico Fugenzi, 2° in gara-1.
GT CUP
Comandano Tempesta-Iacone
Sorpresa Mancinelli-Goldstein
Un gran finale di stagione
Doppia vittoria nella GT Cup per Daniel
Mancinelli e Steven Goldstein (nella foto,
Lamborghini Gallardo-Eurotech Engineering), che
con i 40 punti conquistati si portano a 16
lunghezze dai nuovi leader della classifica
generale, Sasha Tempesta e Simone Iacone, anche
loro al volante della Lamborghini Gallardo.
L’equipaggio del Bonaldi Motorsport, infatti, con un
2° ed un 3° posto ha scavalcato per appena 2 punti
il portacolori Porsche, Omar Galbiati
(Antonelli Motorsport), secondo in
gara-1 con Christian Passuti, ed ora si
profila un finale di stagione davvero
molto combattuto ed incerto.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO TRITTICO LOMBARDO
E’ l’Italia che ci crede
Nibali all’attacco, Pozzato cresce: 2°
96a Bernocchi Gran volata di Viviani. C.t. Cassani sorride: ok il re del Tour, segnali da Pippo
1
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
LEGNANO (Milano)
il Retroscena
Lampi che valgono come
buoni presagi. Vincenzo Nibali
che non riesce a star fermo neanche al rientro agonistico 50
giorni dopo il trionfo al Tour, e
piazza un attacco a 4 chilometri dalla fine accompagnato
dal boato della folla. E Filippo
Pozzato che conferma i segnali
di crescita fatti vedere negli ultimi giorni di Vuelta, battuto
soltanto da un grande Elia Viviani sul traguardo di Legnano
della 96 a Coppa Bernocchi
(con Ponzi a chiudere il podio). A neanche due settimane
dal Mondiale di Ponferrada
del 28 settembre, questa è
l’Italia che si muove. Che va. E
che lascia almeno intendere di
non essere battuta in partenza,
quando si tratterà di giocarsi le
medaglie mondiali.
Con questo «Poz»
Trentin resta a casa
Formolo sale: titolare?
Talento Quelle medaglie in
verità non le vediamo da più di
un lustro (Ballan oro e Cunego
argento nel 2008), ma casualmente — si fa per dire — quelli
che ci sono andati più vicino
sono proprio Pozzato (4° a Geelong 2010) e Nibali (4° a Firenze 2013). Ieri la maglia
gialla non ha perso l’occasione
per rinfrescare la fama di agonista formidabile. Mentre la
piccola Emma Vittoria dimostrava di avere la familiarità
col sonno tipica proprio del papà (dormiva beata in zona traguardo nonostante la voce dello speaker sparata «a palla»),
Nibali provava la soluzione solitaria a 4 km dalla fine dopo
essere stato sempre nel vivo
della corsa. «La velocità si era
abbassata, stavo bene, anche
se Sagan faceva buona guardia
per Viviani ed era difficile arrivare al traguardo — il commento a caldo del capitano
dell’Astana, 29 anni —. Mi sono voluto provare, all’Agostoni
starò più calmo in attesa della
Tre Valli di giovedì che è più
adatta a me». L’accoglienza
che ha avuto è stata davvero da
re: al quarto giorno di corsa in
Italia dell’anno (dopo Camaiore, Sanremo e il vittorioso Tricolore in Trentino), ha toccato
con mano il definitivo cambio
di dimensione che la vittoria
del Tour gli ha portato in dote.
Il Trittico lo concluderà con la
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA
LEGNANO
2
3
1 L’esultanza di Elia Viviani, 25 anni, che batte Pozzato, 33: alle sue spalle gioisce il compagno Sagan, 24
2 Vincenzo Nibali, 29, in azione. 3 Pozzato e Viviani fanno il gesto della Confraternita veneta LUCA BETTINI
Tanto pubblico
sulle strade.
Vincenzo:
«Mi sono voluto
provare, test ok»
maglia dell’Astana, mentre alle gare del weekend (Cesenatico e Prato) sarà al via in maglia
azzurra. «Non è corretto dire
che sarà come fare una mini
corsa a tappe. Sono cinque piccole classiche, anche perché
gli avversari non sono sempre
uguali. Ma è il cammino ideale
per il Mondiale».
Redivivo Quanto a Filippo
Pozzato, non è certo un secondo posto nella gara fiore all’occhiello della Legnanese di Roberto Damiani a cambiargli la
carriera. «Non va bene, avrei
dovuto vincere», ammette il
33enne vicentino della Lampre-Merida. Però sommato
con il 3° posto nella 19a tappa
della Vuelta si può interpretare come un passo ulteriore verso l’arrivo della migliore condizione, giusto in tempo per il
Mondiale e in coda a una stagione ben al di sotto di ogni ragionevole attesa. La prova del
9 sarà alla Tre Valli di domani
(oggi salta l’Agostoni, che vinse lo scorso anno): il percorso
è più duro e il test sarà più probante. «Viviani è stato molto
bravo a tenere duro in salita,
perché siamo andati molto forte e infatti la media ha superato i 43 all’ora. Pensavo di poterlo battere. Ma Sagan lo ha
pilotato benissimo, e Elia si è
giovato della sua abilità di pistard. Sono onesto, non avrei
potuto batterlo. Mentre alla
Vuelta, quello sprint per il secondo posto contro Degenkolb
lo avrei vinto, se non mi fossi
toccato con Gilbert e Matthews». Guarda caso, tutti uomini da Mondiale. Esattamente quello che vuole essere anche lui.
IL VINCITORE
Viviani infila
la sesta perla
Sky lo aspetta
LEGNANO - E fanno sei.
Non sarà stata la sua migliore
stagione, passata attraverso
un Giro d’Italia senza vittorie e
un Tour di sacrificio per il
compagno Sagan. Ma Elia
Viviani si conferma comunque
velocista di razza e il
rammarico «è quello di non
avere dato al commissario
tecnico Cassani dei segnali un
po’ prima. A Ponferrada ci sarò
lo stesso ma da spettatore,
tiferò per la mia ragazza, Elena
Cecchini». Viviani chiuderà il
2014 con la Cannondale
sabato al Memorial Pantani.
Nel 2015 sembra destinato
al Team Sky: lui non si è
sbilanciato, ma le trattative
sono ben avviate.
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La gente gli vuole bene,
bastava vedere quanta fatica
ha fatto Davide Cassani a raggiungere la zona di partenza
della Bernocchi. Ma ogni metro era anche l’occasione per
una parolina con un corridore,
un rimprovero, un auspicio. Le
Nazionali nascono soprattutto
così, e nessuno può saperlo più
del c.t. romagnolo, 9 volte titolare con Alfredo Martini.
Il Trittico Lombardo è rinato, sì, con quelle migliaia di
persone dal «Piccolo Stelvio»,
nel Varesotto, a Legnano. Il
cambio di data (un mese dopo
Ferragosto) l’ha rivitalizzato:
atmosfera da premondiali. E
tutta quella gente (e tanti bambini) era lì per Vincenzo Nibali:
il re del Tour deve rendersi conto che il nuovo messia del ciclismo italiano è lui. Non è soltanto una bella frase a effetto.
Test Cassani chiedeva tre risposte: da Nibali, dopo 50 giorni di stop; da Pozzato, per capirne di più; da Colbrelli, dopo
le belle prove in Gran Bretagna. Due, positive, le ha avute.
«Nibali e Pozzato sono andati
forte». La terza è stata rimandata alla Tre Valli di domani:
perché uno veloce come Sonny
Colbrelli doveva restare con i
21 che si sono giocati la volata.
Il bresciano, molto onestamente, l’ha riconosciuto.
Il problema di Cassani non è
Nibali, perché il re del Tour a
Ponferrada sarà protagonista,
è sicuro: una gara di un giorno,
stile Sanremo, è nelle sue corde. La chiave è trovare l’uomo
veloce che possa giocarsi una
(molto probabile) volata. In
primis, la scelta di Cassani era
Matteo Trentin, che aveva tutte
le caratteristiche affinate con
Boonen e Cavendish. Ma il
trentino è la copia sbiadita del
ragazzo capace di vincere due
tappe negli ultimi due Tour:
per come sta pedalando, non
serve alla Nazionale. Soprattutto perché Pozzato sta crescendo: il vicentino non è mai
stato così magro, guardategli
le braccia. E, quanto a esperienza, non teme confronti. Se
ha gambe, giusto dargli responsabilità, lui non si tirerà
mai indietro. Per questo, domani alla Tre Valli c.t. Cassani
gli chiederà una prova superba: deve convincere tutti.
Crescono intanto le quotazioni di Davide Formolo, il neopro’ che ha impressionato nelle
due prove World Tour in Canada. Era il 16° della lista, è già
negli 11. Cassani cerca uomini
con le gambe fresche, non corridori in calo. E Formolo è stato
Sorpresa: a ottobre
Cassani correrà
il massacrante
«Crocodile Trophy»
in mountain bike
il primo a rispondere a Gerrans
in salita. L’abbiamo visto.
Infine Cassani ha scelto che
cosa farà a ottobre: dal 18 al 26
correrà in Australia il «Crocodile Trophy», la più massacrante competizione in mountain
bike. Nel Queensland, tra deserto e foreste: Darwin, Port
Douglas. «Alla Vuelta ho chiesto informazioni a Cadel
Evans. Mi ha detto “guarda che
troverai tappe con 50°”. Voglio
fare un’esperienza nuova, del
resto nella vita bisogna cominciare dalla prova più facile,
no?». Sarà accompagnato da
Matteo Marzotto, Massimiliano Lelli e Yader Fabbri, il dietista della Nazionale.
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IL CASO POSITIVO AL SALBUTAMOLO AL GIRO, IL LIVORNESE ERA RIENTRATO IERI
la guida
Ulissi nuovo stop: l’Uci lo deferisce
Oggi Agostoni a Lissone con Visconti
Domani Basso chiude il 2014 alla Tre Valli
Neanche il tempo di gioire per il ritorno in gruppo. Diego Ulissi, ieri al via della Coppa
Bernocchi e iscritto sia all’Agostoni di oggi sia alla Tre Valli di
domani è costretto a fermarsi
di nuovo e questa volta in via,
diciamo così, ufficiale: l’Uci lo
ha deferito alla Federazione
svizzera (per la quale è tesserato: vive a Lugano) chiedendo
di aprire un procedimento in
merito alla positività al salbutamolo del 25enne livornese
della Lampre-Merida al Giro
d’Italia.
Punto Ulissi era stato grande
protagonista al Giro: 2 tappe,
2° nella crono di Barolo, prima
del ritiro per problemi fisici.
Aveva gareggiato al Giro di
Slovenia (22 giugno), poi la
mazzata: positivo (notizia del
25 giugno) al controllo dell’undicesima tappa, quella di
Savona. Il salbutamolo è un
broncodilatatore, limite di
1000 nanogrammi, Ulissi lo oltrepassa di molto (1900) ma
giura sulla propria innocenza.
E’ la squadra comunque in questa fase, e non l’Uci, a sospenderlo: la Lampre-Merida appartiene al Movimento per il
ciclismo credibile (Mpcc).
Ulissi, assistito dal legale ticinese Rocco Taminelli, presenta
una memoria difensiva all’Uci.
La situazione non si sblocca e
la Lampre decide di farlo rientrare in gruppo al Trittico Lombardo. E così si arriva a oggi, al
ritorno di Ulissi e all’avviso di
deferimento da parte dell’Uci
alla federazione svizzera. In
presenza di un deferimento,
l’atleta non può correre. Il livornese, suo malgrado, si ferma di nuovo. In attesa che ci
sia finalmente un giudizio su
questa spinosa faccenda.
ci. sco.
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Diego Ulissi, 25 anni BETTINI
ARRIVO: 1. Elia VIVIANI (Cannondale)
192 km in 4.27’06”, media 43,130; 2. Filippo Pozzato (Lampre-Merida); 3. Simone Ponzi (Neri Sottoli); 4. Viganò; 5.
Chinello; 6. Lagutin (Rus); 7. Sagan
(Slk); 8. Selvaggi; 9. Machado (Por);
10. Gerard (Fra); 11. Finetto; 12. Zakarin (Rus); 13. Delaplace (Fra); 14. Taborre; 15. De Ketele (Bel); 16. Valencia
(Col); 17. Power (Aus); 18. Nibali a 4”;
19. Seeldrayers (Bel) a 6”; 20. Van Zyl
(Saf); 22. Ulissi a 10”; 23. Rubiano (Col)
a 11”; 24. Colbrelli a 15”; 25. Koren (Slo)
a 17”; 26. Kreder (Ola); 27. Bole (Slo);
28. Balykin (Rus); 29. Parrinello; 30.
De Clercq (Bel); 45. D. Martinelli; 49.
Bonifazio; 50. Battaglin; 61. Guardini;
63. Paolini; 66. Vanotti; 71. Ruffoni a
58”; 73. Ewan (Aus) a 1’29”; 78. Basso
a 1’35”; 90. Rebellin a 1’54”; 91. Scarponi a 2’38”; 99. Modolo a 4’22”; 100.
Wackermann. Partiti 194, arrivati 100.
ALBO D’ORO (recente): 2009 Paolini,
2010 Belletti, 2011 Hutarovich (Bie),
2012 e 2013 Modolo, 2014 Viviani.
OGGI 68ª Coppa Agostoni, 2ª prova
del Trittico Lombardo:199.8 km, partenza e arrivo a Lissone (MB) con il
Lissolo al km 141: partenza alle 11.45
da Piazza Libertà, arrivo in via Matteotti, ore 16.30 circa. I migliori: 1 Visconti; 2 Paolini; 3 Filosi: 4 Moscon; 5
Tonelli; 6 Velasco; 7 Andreetta; 8 Nizzolo; 13 Ewan (Aus); 21 Nibali; 22
Scarponi; 24 Gavazzi: 25 Tiralongo;
28 Vanotti; 31 Rui Costa; 32 Bonifazio;
34 Cimolai; 36 Modolo; 37 Palini; 38
Cattaneo; 41 Basso; 42 Sagan (Slk);
52 Belletti; 63 Finetto; 65 Ponzi; 71
Battaglin; 72 Fortin; 78 Bongiorno.
TV: sintesi RaiSport 2 alle 23.
DOMANI Il Trittico si chiude con la 94a
Tre Valli Varesine, 200 km da Luino a
Varese. Ultima gara 2014 per Basso.
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
BASKET IL PERSONAGGIO
squadre
leggendarie
4
IL
ROSTER
S
Ai Celtics: 10 partite
Nell’estate 2013 passa Boston
nell’affare che porta Garnett e
Pierce ai Nets. Coi Celtics 10
gare e 3.1 punti di media
6 conferme
e 6 novità
Milano ha
confermato 6
giocatori della
scorsa stagione
culminata con la
conquista dello
scudetto
numero 26:
Alessandro
Gentile, Bruno
Cerella, Nicolò
Melli, Daniel
Hackett,
Samardo
Samuels e
David Moss. I
nuovi acquisti
sono 6:
Joe Ragland
playmaker
24 anni
MarShon
Brooks
guardia
25 anni
Angelo Gigli
ala/pivot
31 anni
Trenton
Meacham
playmaker
28 anni
Ai Lakers: 18 partite
A febbraio passa da Golden
State ai Lakers dove conclude
la scorsa stagione giocando 18
partite (6.3 punti di media)
clic
SCUDETTI E COPPE
MIKE MITO OLIMPIA
IN ITALIA E IN EUROPA
Mike D’Antoni ha
giocato a Milano dal 1977 al
1990 vincendo 5 scudetti, 2
Coppe Campioni, 1 Korac e
1 coppa Intercontinentale
Linas Kleiza
ala/pivot
29 anni
Shawn
James
pivot
31 anni
S
Prossimi
impegni
Milano
giocherà,
sabato e
domenica, il
Trofeo
Lombardia a
Desio con
Varese, Cantù
e Cremona.
Ecco il
programma:
sabato, ore 18
Cantù-Cremona;
ore 21 MilanoVarese.
Domenica: ore
18 finale 3°
posto; ore 20
finale 1° posto
La nuova Milano
Brooks e il consiglio giusto
«Me lo ha dato D’Antoni»
L’ex Lakers: «Mi ha suggerito l’Europa. Ora so che qui è stato grande»
muels lo conoscevo già avendo
giocato al college nella stessa
conference. Hackett fa da guida e mi piace molto Gentile che
ho appena conosciuto».
VINCENZO DI SCHIAVI
L’improbo compito di far
dimenticare Keith Langford
non può spaventare uno come
MarShon Brooks. Perché ha
numeri e imprinting da predestinato. È nato con la palla a
spicchi in mano: mamma Darlyn è un’ex giocatrice, come zia
Denis che attualmente è arbitro in Wnba e Ncaa «e anche
mia nonna giocava a basket: io
ho cominciato a 4 anni, senza
mai smettere». Al college, a
Providence, ha segnato 52
punti contro Notre Dame (15
negli ultimi 2’57”) eguagliando il record di Marvin Barnes,
l’ex triestino che ci ha lasciato
da poco, e 43 contro Georgetown. In Nba ha indossato le
due maglie più blasonate, quelle di Celtics e Lakers, ed ha come amico Kobe Bryant, il suo
idolo. Anzi, gli assomiglia pure, con quei riccioli e l’orecchino che ricordano il giovane Kobe, quello che faceva incetta di
titoli Nba. Insomma Milano ha
salutato una stella e trovato
una stellina. O, forse, qualcosa
di più. L’impatto è promettente, la 25enne guardia di Long
Branch (New Jersey) ha squadernato 20 punti di media nelle prime quattro amichevoli.
Certo, è basket quasi balneare,
però Marshon ha già conquistato tutti.
Ai Lakers ha avuto D’Antoni
come allenatore. A Milano non
è uno qualunque...
«Giocare per lui è stata
un’esperienza meravigliosa.
Gli chiesi consiglio anche sul
futuro e lui mi disse che dovevo
fare esperienza e di non escludere la possibilità di venire in
Europa. Quando Milano mi ha
contattato mi sono tornate in
mente le sue parole. Solo dopo
ho scoperto che D’Antoni è stato uno dei più grandi giocatori
della storia del club»
Dei giocatori europei in Nba
cosa pensa?
«Ammiro Parker, Ginobili e
Nowitzki. Degli europei mi ha
sempre colpito l’intelligenza e
la capacità di leggere le partite.
Quindi questa esperienza mi
servirà e non poco».
C’è chi la paragona al suo
idolo, Kobe Bryant.
«Kobe è il massimo. Lo conosco, ci siamo frequentati, ma i
paragoni con lui sono inappropriati e il modo migliore per
farmi fallire».
Perchè non ha ancora sfondato in Nba?
«Perché mi è mancata la
continuità. Ora però il mio unico pensiero è vincere con Milano».
Com’è il suo impatto col
basket europeo?
«Incoraggiante. Ho usato
queste settimane per capire e
imparare. Qui si gioca una pallacanestro differente, con molta circolazione di palla e dove
segnare non è l’unica priorità:
ogni giocatore deve saper fare
molte più cose. Questa esperienza, ne sono certo, mi renderà un giocatore migliore, che
è poi il motivo che mi ha spinto
ad accettare l’offerta di Milano».
E con l’Olimpia?
«Tutti si stanno impegnando
per facilitare il periodo di adattamento e io ci sto mettendo
Dei 52 punti segnati contro
Notre Dame cosa ricorda?
«
Ho legato con
Moss e Ragland.
Hackett è una
guida e Gentile
mi piace molto
LA GUARDIA USA
SUI COMPAGNI DI SQUADRA
del mio. Non ho dubbi che ci
saranno momenti difficili e difficoltà inaspettate ma mi conforta vedere come tutti mi aiutano. Io sto seguendo le indicazioni del coach. Non avevo mai
fatto una preparazione atletica
così, ma i benefici li vedrò strada facendo. I compagni? Sono
in camera con Moss, ma ho legato anche con Ragland. Sa-
Che rischio il futuro senza i pro’
L’Italia a Rio? Solo se si mobilita
Juan Antonio Orenga ha
dato le dimissioni da c.t. della
Spagna, chieste a gran voce
dai tifosi. Anche se la responsabilità del flop è dei giocatori, il lavoro di Orenga è stato
mediocre, non paragonabile a
quello di Sergio Scariolo. E’
l’ultimo lascito del Mondiale:
la miglior panchina d’Europa
è libera. Altre cose?
Nba Il quintetto ideale ufficiale del torneo, Irving, Teodosic, Batum, Faried, Pau Gasol ed il secondo ufficioso, Goran Dragic, James Harden (o
Klay Thompson), Bojan Bogdanovic, Boris Diaw (per noi
mvp morale del torneo), Jonas Valanciunas presentano 9
giocatori su 10, con Bogdanovic che ci va quest’anno, della
Nba. Allargando ai 20 top,
americani parte, ce ne sono altri 4 (Baynes, Dieng, Scola, Ingles) con Ayon che è stato appena rilasciato. Più Bogdan
Bogdanovic, Bjelica, Zoran
Dragic, Preldzic. Considerando che quasi il 70% dei migliori è della Nba, consideriamo
insidiosa la scelta della Fiba di
riportare le qualificazioni alla
World Cup durante la stagione
(tre finestre: novembre, febbraio, giugno) nel 2017 e 2018
CIAMILLO
CASTORIA
Mamma Darlyn cosa pensa
della sua avventura in Europa?
«È la persona che più di tutti
ha spinto perché venissi a Milano».
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Taccuino
DOPO IL MONDIALE SI E’ DIMESSO IL C.T. DELLA SPAGNA
LUCA CHIABOTTI
MarShon
Brooks,
25 anni.
In Nba ha
giocato con
Nets, Celtics,
Lakers e
Warriors
«Ogni momento. Fu una serata particolare, nata dal talento che, ammetto, non mi manca. All’inizio faticai, poi il canestro cominciò a diventare sempre più grande. Ho provato
sensazioni indescrivibili».
dove gli Nba non ci saranno. Il rischio di offrire
spettacoli mediocri e risultati sportivi non accettabili è alto.
Rio Solo gli Usa si
sono qualificati all’Olimpiade di Rio:
l’Europa manderà le
due finaliste dell’Europeo 2015, più avrà
4 posti al Preolimpico
a 12 squadre che eleggerà le ultime tre. Con
6 nazionali nelle prime 8 mondiali, il nostro continente è il più
competitivo ma ai Giochi, al massimo, avrà 5
posti. Entrarci per l’Italia sarà
un’impresa che necessità di
una mobilitazione di massa
nei prossimi due anni (parliamo di calendari, utilizzo degli
italiani, finestre per la Nazionale). Non ci sembra, al di la
delle parole di Petrucci, che
sia la volontà comune. Anzi.
Diversi Il Mondiale è me-
Orenga, ex c.t,
con Calderon
raviglioso perché mostra pallacanestro diverse: speriamo
che gli allenatori
abbiano guardato,
anche le partite
“minori”. Esiste un
basket non omologato, non di pick
and roll, ma che permette exploit a squadre
limitate anche fisicamente come la Nuova
Zelanda altrimenti di
basso livello. Se fossimo
anche noi un po’ diversi?
AMICHEVOLI
Venezia, tonfo con l’Olympiacos
Ieri Venezia-Olympiacos 63-93 (Moore 16, Peric 12,
Ruzzier 10; Lojeski 15). Le altre amichevoli (di domenica):
Sassari-Galatasaray 110-88 (Dyson 28, Brooks 19). Lokomitv Kuban-Brindisi 73-59 (Delaney 17; Denmon 18, Ivanov 10).
Reggio Emilia-Verona 101-95 (Diener 18, Polonara e Kaukenas 17; Umeh 28, Monroe 17, Ndoja 13). Cantù-Trento 91-76
(Johnson-Odom 29, Hollis 18; Owens 26, Mitchell 18). Cremona-Bologna 102-56 (Hayes 17, Vitali 14; Ray 15, Gaddy 10).
ESTERO
Nowitzki all’Europeo: ok di Dallas
Mark Cuban e i Dallas Mavericks hanno dato il permesso a Dirk Nowitzki di giocare con la Germania al prossimo Europeo che qualifica a Rio. Anche Tony Parker è dato
per sicuro alla guida della Francia.
NBA
Ingles ai Clippers
Joe Ingles, australiano, campione d’Europa col Maccabi, ha firmato un anno coi Los Angeles Clippers dopo l’eccellente Mondiale disputato.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
NUOTO PARLA IL NUOVO ALLENATORE DELL’OLIMPIONICA
Fede in Giunta
1’52”98
Il record mondiale nei 200 sl
di Federica Pellegrini, oro
agli Europei in 1’56”01
(1’56”50 lanciato nella
4x200). Fede vanta il 4°
tempo 2014 in 1’55”69
STEFANO ARCOBELLI
Giunta a questo punto della carriera — gli ultimi due anni
da vivere tutti d’un fiato e dopo
aver vinto tutto — Federica Pellegrini si affida a Matteo Giunta,
32 anni, ex velocista, e promosso
tecnico in prima dopo esserlo stato nella scorsa stagione del cugino Filippo Magnini. Quando Fede ha chiesto a Matteo «te la senti
davvero di allenarmi?», il «vice»
del francese Philippe Lucas e già
preparatore di Fede, non ha esitato: «Col cuore in mano, assolutamente sì». Non ha tentennato.
Giunta è sicuro di poter assolvere
l’incarico di guidare la più forte
nuotatrice italiana di sempre, decisasi a cambiare ancora sodalizio dopo un’altra stagione d’oro
europea. Cosa rischia, cosa gua-
dagna, cosa sarà capace di fare
Fede guidata da Giunta nel prossimo biennio mondiale-olimpico?
Giunta,come nasce questo
feeling con Fede?
«Con Fede è stato un avvicinamento graduale, progressivo: si è
fidata dei consigli di Filippo Magnini sulla mia professionalità e i
risultati hanno aiutato ad accrescerle la fiducia nei miei confronti.
La fiducia è la cosa principale per
un atleta, che resta al centro di tutto. Io l’ho convinta sul campo. Ora
c’è sintonia. Non parto da zero,
dopo due anni so come lei reagisce
ad ogni situazione, la conosco come atleta e come persona. A volte
si è fortunati e si assimilano allenamenti e metodologie velocemente, a volte no com’è successo
con Agnel con Bowman».
«La mia porta
sarà sempre
aperta per te»
Pronto a gestire le tante
pressioni cui è sottoposta Fede?
«A me interessa solo l’atletica
Federica, il resto — gossip compreso — non mi dà ne fastidio nè
piacere. Fede è un’atleta eccezionale, qualsiasi cosa fa e dice viene
amplificato al mille per mille. Ma
non ho nessun problema ad affrontare le conseguenze: sono
tranquillo. E a me interessa che
funzioni questo piccolo gruppo
nel quale entra per lavorare duro,
e mi fa piacere, Gianluca Maglia».
Lucas le ha dato qualche
consiglio finale, salutandovi?
«Pellegrini,
fidati di me
Zittiremo
tutti i gufi»
Il giovane tecnico-preparatore
affronta la sfida più difficile:
«Allenarla è un’emozione»
LUCAS SALUTA FEDE
«Il rapporto con lui è andato
sempre in crescendo in questi ue
anni. Ha accettato questa scelta
di Fede, Lucas le ha detto “fai
quello che ti senti di fare per te e
ti dà più sicurezza”. A me ha insegnato tante cose».
Dovrà fare il Lucas a bordo
vasca per proteggere Fede:
come?
«Spesso si fraintende: non deve risolvere problemi psicologici,
ma gestire le situazioni perché
non ci siano problemi. Io le trasmetterò fiducia prima di ogni
gara».
Stravolgerà la sua nuotata?
Federica Pellegrini, 26 anni (a sin. con
Matteo Giunta, 32), argento mondiale
2013 e 2 ori e 1 bronzo europei 2014
C’è già chi gufa o chi pensa
che lei non sia all’altezza di
questo compito.
«Io devo dimostrare solo a
me stesso quello che valgo,
quanto e se posso valere è secondario rispetto alla fiducia
dei ragazzi che mi hanno riposto ed intendo ripagare. Non
devo dimostrare agli scettici o
agli invidiosi che si sbagliano
sul mio conto. E’ normale che ci
siano persone che ti vogliono
veder cadere: ma vuol dire che
stai facendo bene».
Da preparatore a responsabile di un’olimpionica: che
salto sarà?
«La collaborazione nello staff
è fondamentale: bisogna comprendersi, capire e trovare la soluzione. E’ tutta una questione di
sintonia».
«Io devo soltanto
dimostrare a me
stesso e non agli
altri cosa valgo»
«No a rivoluzioni,
sì ai cambi: a Rio
servirà una Fede
molto più veloce»
«Il gossip non
mi interessa.
Sarò protettivo
come Lucas»
«Io non devo ricostruire, rivoluzionare il suo modo di allenarsi, ma enfatizzare di più certe tipologie di allenamento che siano
propedeutiche solo ai 200, a particolare dalla seconda parte di
gara. Non estremizzerò nulla all’opposto rispetto a prima, al
massimo aggiusterò il tiro di certe situazioni tecniche. Questo lavoro è in itinere, ho delle idee di
base ma voglio vedere come Fede
reagirà strada facendo, soprattutto in questo primo anno anche
perché entreremo in qualche
campo inespolrato. Ma non ci saranno cambi radicali, solo una
modulazione diversa dei carichi
anche per capire la scorsa stagione: lei è andata più veloce in primavera che in estate».
Una garanzia perché tutto
funzioni?
«Non voglio stressarmi troppo
cero solo la serenità nel lavoro.
Sono carico, pieno di adrenalina
per quest’avventura: allenare Fede sarà un’emozione, un grande
stimolo, una grandissima sfida».
Federica Pellegrini si
commiata così da Lucas: «Ho
incontrato Philippe a Narbonne,
accompagnata da Matteo Giunta
e affrontato ogni aspetto
tecnico. Dopo un’attenta
valutazione delle scelte, abbiamo
condiviso la soluzione di non
proseguire insieme. Mi dispiace
essere arrivata a questa
conclusione, perché adoro
Philippe come persona e come
tecnico, ma la cosa più bella è
che siamo sicuri entrambi che il
nostro rapporto di amicizia non
finirà con questo cambio di
percorso, volto alla preparazione
focalizzata prettamente sui 200
sl». Il tecnico francese:«Non
abbiamo incontrato alcun
problema nell’arrivare a questa
soluzione perché stimo Federica
come atleta e come persona. Se
in futuro dovesse avere ancora
bisogno di me, la mia porta sarà
sempre aperta». Da oggi arriva a
Pesaro Gianluca Maglia, che si
allenerà poi a Verona con Fede e
Filippo Magnini.
FIAMME ORO AL VIMINALE
«Big» Paltrinieri
premiato da Alfano
(al.f.) Dopo gli Europei di
Berlino, Gregorio Paltrinieri,
Martina Grimaldi e gli altri azzurri
delle Fiamme Oro hanno ricevuto
l’encomio solenne dal Ministro
dell’Interno Angelino Alfano (che
premia il bicampione e primatista
europeo dei 1500, presente il
capo della Polizia Pansa).
CAMBI AGNEL-MAGNUSSEN
(al.f.) La separazione è diventata
ufficiale ieri: dopo i deludenti
Europei (solo un bronzo nei 200
sl), Yannick Agnel abbandona
Baltimora e Bob Bowman (e
Phelps) per continuare a
Mulhouse con Lionel Horter, che
ha lasciato la direzione tecnica
della nazionale francese. Svolta
tecnica anche per James
Magnussen: lascia Briant Best
perché vorrebbe farsi seguire da
Jacco Verhaeren, dt dell’Australia
ed ex mentore di Van Den
Hoogenband e Kromowidjojo.
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IL PARADOSSO DUE DIRIGENTI SEMPRE DIVISI ED UN CASO CHE PROMETTE NUOVE PUNTATE AL VELENO
Se la Fin deferisce il presidente del Coni...
Malagò rischia l’inibizione come dirigente Aniene per le accuse a Barelli in Giunta ma potrebbe scattare l’«insindacabilità»
MAURIZIO GALDI
VALERIO PICCIONI
«Siamo arrivati a un punto di non ritorno». Probabilmente sono queste le parole
con le quali ieri si è chiusa la
Giunta del Coni, dopo l’annuncio del presidente Malagò di
essere stato deferito dalla Procura federale della Federnuoto
con l’accusa di aver pronunciato frasi lesive dell’onorabilità
del presidente Fin Paolo Barelli. Ennesima puntata di uno
scontro che ha le sue radici addirittura nei Mondiali di nuoto
del 2009 (ancora si discute sul
«buco» che la Fin avrebbe dovuto ripianare per il comitato
organizzatore), che è covato
durante la campagna elettorale per l’elezione del presidente
del Coni (Barelli appoggiava
Pagnozzi), e si è inasprita con
lo scontro sul contributo federale agli atleti, con il tweet di
Federica Pellegrini che lamentava una disparità di trattamento (anche se quei contributi in realtà andavano ai club di
appartenenza). Fino all’esposto Coni con l’ipotesi di reato
per la Fin e Barelli, per truffa
sui lavori «mondiali» della piscina del Foro Italico.
Deferimento e giudizio Ma
può una federazione deferire il
presidente del Coni «per aver
espresso giudizi lesivi della dignità dei suoi tesserati» nell’ambito di una riunione di
Giunta? Su questo ieri c’è stata
baruffa. I vicepresidenti del
Coni, Scarso e Buonfiglio, hanno invocato «l’insindacabilità»
dei giudizi espressi in Giunta e
fatto approvare una richiesta al
Collegio di garanzia del Coni
(in sede consultiva) di un parere sulla vicenda. Inutile dire
che Barelli è stato di parere opposto: «Siamo un ente pubblico e i verbali di Giunta possono
essere visionati e acquisiti da
tutti». E proprio in un verbale
di Giunta, il presidente del Coni avrebbe espresso (e verbalizzato) parole sul presidente
della Fin che avrebbero fatto
scattare l’inchiesta federale. Ieri Malagò si è limitato a poche
parole sull’anomalo argomento: «Un fatto che si commenta
da solo».
I fatti Dopo l’esposto denuncia del Coni, il pm aveva chiesto l’archiviazione per Barelli.
La Coni servizi ha proposto ap-
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente Fin, Paolo Barelli
pello e il gip ha chiesto al pm
un supplemento delle indagini,
ancora in corso. Intanto Malagò in Giunta aveva motivato
l’azione come risposta all’ipotesi di truffa ai danni della Coni
servizi fatta dalla Fin e dal suo
presidente (Barelli). La Procura federale della Federnuoto,
al momento dell’esposto, aveva aperto un fascicolo e convocato Barelli e il segretario generale della Fin. In seguito era
stato convocato anche Malagò,
non come presidente del Coni,
ma da presidente del circolo
Aniene e tesserato Fin. A seguito della presentazione del ver-
bale di Giunta, è poi scattato (il
12 agosto) il deferimento per il
«tessererato» Malagò. Un deferimento che fino a ieri, cioè fino all’ultimo scontro, era rimasto segreto. Si sa già che è convocata a breve la Disciplinare
(ora però si dovrebbe chiamare
Tribunale federale) presieduta
da Adriano Sansonetti per giudicare il deferimento di Malagò. È molto probabile che la richiesta sia di una inibizione di
almeno un anno, valida solo
per la Federnuoto e non per il
Coni chiaramente, e ci sono tre
gradi di giudizio. Dopo la Disciplinare, la Corte federale di
appello (presieduta da Salvatore Mariuccio, cognato di
Sansonetti). Ultimo a intervenire sulla paradossale vicenda,
sarà il Collegio di garanzia.
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34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
PALLAVOLO MONDIALI DONNE E UOMINI
«Fiocco» per le compagne -. Io
non vedo l’ora perché con il
pubblico italiano è tutta un’altra cosa. Spero che tutto vada
come deve andare perché a
Milano avrò mia mamma e
mia nonna. Un Mondiale è
un’emozione che ci terrei a
fargli provare»
Opposti Quelli azzurri sono
lei e Nadia Centoni, 12 anni di
differenza e carriere lontanissime. Il c.t. Bonitta ha puntato
deciso sulla più esperta, ritagliando per Valentina un ruolo importante nel doppio cambio. E lei sa che non è il momento di fare polemiche: «È
difficile entrare così sporadicamente ed essere subito decisiva ma per l’Italia questo ed
altro». Certo non nasconde i
suoi obiettivi: «In panchina
fremo e soffro. Però sono serena, l’anno scorso ho dato il
massimo, ho cercato di sfruttare l’occasione. Quest’anno
«
LA MAPPA DEL MONDIALE IL VIA MARTEDI' 23
Verona
Trieste
Prima fase
GIRONE C
Olanda
Kazakhstan
Russia
Thailandia
Stati Uniti
Messico
GIRONE B
Canada
Camerun
Serbia
Turchia
Brasile
Bulgaria
Seconda fase
Milano
Modena
La Diouf spinge l’Italia dall'alto dei suoi 2.02
«Gruppo esperto e giovane. E con l'aiuto del tifo...»
VALERIA BENEDETTI
Intanto diciamo che lei
un Mondiale l’ha già vinto. E a
21 anni non è poco. Certo era
un Mondiale juniores, tre anni fa, e in Perù, lontano un
oceano da casa. Quindi anche
per lei è decisamente una prima volta. Valentina Diouf è il
volto giovane di questa Italia.
Altezza siderale (202 cm),
pelle ambrata eredità di una
mamma italiana e un papà senegalese e un braccio pesante, adatto a schiacciare i palloni che servono a spingere l’Italia verso il podio Mondiale. E
a 21 anni ha già tre stagioni di
A-1 alle spalle, una stagione
SPECIALE MONDIALE
Arrighetti sabato
su Sportweek
Su Sportweek di sabato
Valentina Arrighetti racconta il
Mondiale al via martedì.
(nel 2013) da titolare in Nazionale sotto la gestione Mencarelli con un record da miglior marcatrice delle finali
del Grand Prix. Miglior marcatrice anche del campionato
italiano con Bergamo tanto da
farne l’oggetto del desiderio
del mercato estivo, finché Busto non si è aggiudicata i suoi
servizi. Insomma, a 21 anni è
tanta roba.
Emozioni Primo Mondiale
da seniores, subito in Italia.
Per lei con valore doppio: si
parte da Roma, dove ha passato due anni giovanissima con
il Club Italia, e si finisce a Milano, la sua città: «La carica è
doppia - racconta Valentina,
GIRONE D
Cina
Portorico
Giappone
Azerbaigian
Cuba
Belgio
Roma
GIRONE A
Argentina
Croazia
Dominicana
Germania
ITALIA
Tunisia
VALENTINA DIOUF
OPPOSTO
Il volo di Valentina
«Da Roma a Milano
sarà spettacolo»
Finali
Bari
Stiamo lavorando
bene e i test che
abbiamo fatto lo
confermano. La
carica è doppia
sono state fatte scelte diverse.
Non mi lamento, so aspettare.
Con Nadia cerchiamo di aiutarci».
Terza fase
La Russia campione del mondo nel 2010 TARANTINI
Generazioni L’Italia è taglia-
ta in due: trentenni da una
parte e ventenni dall’altra.
Tutte con un unico obiettivo.
«È vero, a volte è strano, c’è chi
ha dieci anni e passa di Nazionale e chi si è appena affacciato. Ma ci integriamo bene mi
pare. Ci aspettiamo grandi cose perché stiamo lavorando
molto. finora i test che abbiamo fatto non sono andati malissimo. Per quel che mi riguarda dalle più esperte si impara a venir fuori dalle situazioni difficili. Ci sono tante
soluzioni per fare punto o
mettere in difficoltà le avversarie».
Pubblico «Speriamo che ci
faccia sentire tutto il calore
che può dare - si augura Valentina -. Giocare in casa è una
bellissima occasione che forse
non ci ricapiterà più. Dopo i risultati del maschile le aspettative sono ancora aumentate.
Questo Mondiale può dare risultati bellissimi, e, a cominciare da Roma, la spinta del
pubblico può veramente farci
fare un passo in più».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SPECIALE MONDIALE
la settimana prossima
su Gazzetta Gold
&
GDS
Taccuino
Prime scelte: fuori
Malinov e Bonifacio
(a.a.) Saranno 15 le atlete
che da oggi si radunano al Centro
Giulio Onesti per preparare il Mondiale (23 settembre - 12 ottobre).
Dopo l’esclusione di Ofelia Malinov e Sara Bonifacio, ecco le convocate dal c.t. Bonitta: Francesca
Ferretti, Eleonora Lo Bianco, Noemi Signorile (alzatrici); Nadia Centoni e Valentina Diouf (opposti);
Raphaela Folie, Cristina Chirichella e Valentina Arrighetti (centrali);
Valentina Fiorin, Francesca Piccinini, Antonella Del Core, Caterina
Bosetti, Carolina Costagrande
(schiacciatrici); Paola Cardullo e
Monica De Gennaro (liberi). L’Italia
domani si trasferirà nell’hotel dove soggiornerà durante tutta la
prima fase del torneo a Roma. Nel
fine settimana le scelte definitive
di Marco Bonitta, che deve comunicare il giorno 21 settembre i nominativi delle 14 atlete per il Mondiale. Il 19 e 20 settembre (ore 19)
al PalaLottomatica le azzurre disputeranno due test a porte chiuse contro l’Azerbaigian.
La belga Aelbrecht
esclusa dal Mondiale
(m.b.l.) Tegola in casa Unendo Yamamay: la belga Freya Aelbrecht, nell’amichevole contro la
Germania di Giovanni Guidetti, ha
riportato la rottura dei legamenti
crociati anteriori. Per la centrale
di Busto (il 22 ottobre di scena a
Montichiari contro Bergamo per
lo spareggio di Supercoppa Italiana), uno stop di almeno sei mesi.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
BASEBALL EUROPEI: CHIUSA LA PRIMA FASE
Lo scatto d'Iran
di coach Kovac
«Vi stupiremo»
Dalla finale scudetto al sogno mondiale
«Ricchi, forti e temprati da Velasco»
VALERIA BENEDETTI
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La terza fase del Mondiale di Polonia è
iniziata ieri con il big match tra i padroni
di casa e il Brasile. Ampio successo
della Francia sulla Germania.
GIRONE G Katowice IERI Francia-Germania 3-0. OGGI Germania-Iran. DOMANI Francia-Iran.
GIRONE H Lodz IERI Polonia-Brasile
3-2. OGGI Brasile-Russia. DOMANI Polonia-Russia.
ORARI Tutte le gare della terza fase sono in programma alle 20.15
FORMULA Le prime due classificate di
ogni girone accedono alle semifinali incrociate contro le altre due.
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Favola È quella che comunque sta vivendo Kovac con tutta la squadra (affidata alle cure del preparatore italiano
Carlo Sati). Una favola che con
l’Iran non vuole finire. «Quando sono arrivato qui ero fiducioso ma anche in ansia. C’erano tante aspettative. Per loro,
e non solo, la pallavolo è Velasco (che oggi sarà a vedere la
partita tifando per la sua ex
squadra: «Sono contento di
aver dato una mano con la vittoria dell’Argentina sugli
Usa») e io sono arrivato dopo.
Per questo ora questa mi sembra una favola. Un Mondiale
così lungo poi era difficile da
gestire, abbiamo perso per
strada tanti punti. Ma questa è
un’ottima squadra con una
qualità di giocatori eccellente.
Ora la mia preoccupazione è
che non sottovalutino gli avversari. L’abbiamo già fatto
contro la Francia nel girone e
quando ce ne siamo accorti
era troppo tardi. Anche la Germania (la prima avversaria degli asiatici stasera, ndr) è una
buona squadra».
Sempre più in alto L’appetito
vien mangiando e la scalata
del’Iran non vuole fermarsi.
Gli asiatici ora cullano l’obiettivo semifinale e magari anche
una medaglia. Un risultato che
li consacrerebbe tra i grandi.
Liddi mister
fuoricampo
3 in una volta
Alex scatenato, punto di forza azzurro
«In nazionale per ritrovarmi e vincere»
STEFANO ARCOBELLI
LA GUIDA
Inglesi travolti
Domani la Spagna
(m.c.) Agli azzurri basta un
big inning da 5 punti per battere
la Gran Bretagna, Per Reginato 3
doppi. Gran Bretagna-Italia 1-13
(7°). Italia: Desimoni 8 (2/5),
Epifano 6-4 (2/5), Vaglio 4 (2/3)
(Infante 6 0/1), Sambucci 3 (1/3)
(Ermini 0/1), Liddi 5 (3/3, 4pbc),
Mazzuca bd (0/4), Reginato 9
(3/4), Sabbatani 2 (0/3), Avagnina
7 (2/3). Punti, Ita 051.430.0: 13
(15bv-0e); Gbr 000.100.0: 1 (5-3).
Lanc.: v. Morreale, p. Rener.
Note: fuoricampo Liddi (1p. al 2°,
1p. al 3°, 2p. al 4°).
Gir. A:Francia-Belgio 5-4, Gran
Bretagna-Italia 1-13 (7°),
Germania-Svezia 12-8. Class.:
Italia 1000 (5-0); Francia 800 (41); Germania 600 (3-2); Belgio
400 (2-3); Gran Bretagna 200 (14); Svezia 0 (0/5). Gir. B: GreciaCroazia 10-0 (7°), SpagnaR.Ceca, Russia-Olanda 1-12 (8°).
Class.: Ola 1000 (5-0) Spa 800
(4-1); R.Cec 600 (3-2); Rus, Gre e
Cro 200 (1-4). Domani (a Brno) 1°
turno playoff: 11 Italia-Spagna, 15
Fra-R.Ceca, 19 Ger-Ola
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una volta ai malcapitati inglesi.
Anzi 4, se includiamo l’homer alla
Francia. Alex Liddi è già la bocca
di fuoco (10 pbc, 6/10) della nazionale di Mazzieri che resta imbattuta, a caccia della tripletta
d’oro. Adesso, più attrezzata di
prima, grazie allo slugger sanremese arrivato direttamente dai
playoff di Doppio A americano.
Con quel talento da bombardiere
che per un paio di stagioni ha pure
stregato pure l’America; ma anche
con quel ruolo fisso difensivo rimasto desiderio a Seattle, l’azzurro è stato rimandato nell’inferno
delle Minors. Però s’è ripreso l’Italia: ed
è tornato a
sorridere. La potenza di Liddi è
nelle parole sbalordite di Mattia
Reginato: «Liddi è una “bestia”.
Ero lì e ho sentito il rumore della mazza sulla pallina del secondo fuoricampo. Resterò
traumatizzato...». Lui,
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box per fare fuoricampo, ma per
un buon giro. Stavolta ho fatto dei
buoni giri e aiutato la squadra».
Nel secondo fuoricampo quasi
centra un’auto in transito...: «Il secondo è stato il migliore. Era un
cambio di velocità».
Atmosfera Dalla California alla Germania èun Alex senza disagi
da adattamento: «Ne parlavo con
Chiarini appena arrivato: qui ci
sono tanti ragazzi che si conoscono da una vita, siamo praticamente la Juniores di qualche anno fa.
E’ molto bello, per il baseball italiano. Magari in passato qualche
ragazzo si perdeva, adesso quel
gruppo sta giocando ad alto livello. Questa partita magari non era
importante per il risultato, ma era
molto importante per il nostro
morale. Vincere aiuta a vincere. E
io sto dando una mano». Il 26enne
sanremese è molto coinvolto dalla
spedizione: «L’emozione, la voglia
di fare bene con la nazionale non
ti fa sentire i dolori o la stanchezza
di un jet leg. Sono reduce da una
stagione complicata e difficile, ho
girato un po’ mezza America, tra i
Chicago WS in Triplo A(Charlotte), poi sono stato tagliato, sono
andato con i Dodgers in triplo A
(Albuquerque) e in Doppio
A(Chattanooga). Sono contento
di essere qui per ritrovare un po’ di
fiducia in me stesso. E far parte di
una squadra che vince, prima di
tornare in America per far
bene». Il cambio di livello? «No, niente di
meno. E’ sempre baseball con le sue regole,
uno sport dove non
puoi mai credere di essere migliore di nessun
altro, perché è uno
sport che ti fa rimanere
umile fino alla fine, quando
pensi di essere più forte
degli altri quando
torni giù».
© RIPRODUZIONE
RISERVATA
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Passione Boban Kovac, ex
nazionale serbo, l’ha assaggiata subito: «Sono arrivato a
Teheran alle sei di mattina e
c’erano 15 giornalisti ad aspettarmi. Mi hanno tenuto lì due
ore». Anche troppo a volte:
«Dopo l’uscita della squadra di
calcio dal Mondiale a giugno
la pallavolo è diventata lo
sport più seguito. A volte faccio fatica anche a uscire di casa per andare al supermercato. Una realtà per me pazzesca, anche imbarazzante». Po-
Boban Kovac, 47 anni TARANTINI
Spettacoli
Iran come sorpresa, Iran
come entusiasmo, Iran anche
come incontentabile. Il fenomeno asiatico del volley costruito da Julio Velasco non finisce di stupire nelle mani di
Slobodan Kovac, tecnico serbo
che, un giorno e mezzo dopo
aver chiuso la finale scudetto
con la Sir Safety Perugia, era
già in Iran per raccogliere
l’eredità dell’italo-argentino.
Intanto si gode il posto guadagnato nella terza fase del Mondiale. Ne rimangono sei e
l’Iran c’è. È già 13 posizioni sopra il 19° posto del 2010, e non
è ancora finita.
polarità, giocatori diventati
idoli in un paese dove il campionato nazionale è molto seguito e ben remunerato, abbastanza da scoraggiare emigrazioni. Partite di World League
in casa da tutto esaurito con riflettori puntati anche sulle discriminazioni al femminile. E
ovviamente tanti «allenatori»:
«Dopo ogni partita mi sono
sentito muovere critiche anche dopo aver vinto».
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seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti
dall’indicazione, riportare la dicitura
“Immobile non soggetto all’obbligo di
certificazione energetica”.
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
DOPING LE CARTE DELL’OPERAZIONE OLIMPIA
In molti sapevano molto
Schwazer seguito e protetto dal 2010
Dagli stage alle Canarie agli studi sui profili anomali, tutti i silenzi di chi doveva controllare
La Kostner
chiede il rinvio
Giomi: «Siamo
parte lesa»
«Non ha nascosto nulla, ed
è pronta a presentarsi davanti alla Procura antidoping del Coni
per ribadire ciò che ha detto nell’interrogatorio alla Procura di
Bolzano il 9 ottobre 2013». Giulia Mancini, manager di Carolina
Kostner (e anche di Antonio
Conte) commenta così la convocazione della sua assistita (a rischio inibizione per aver mentito
agli ispettori Wada sulla presenza di Schwazer nella sua casa),
anche se auspica un rinvio dell’audizione a dopo lo show («Intimissimi on ice Opera pop») in
programma a Verona sabato e
domenica.
Delrio vota Coni Intanto sul-
l’ipotesi che i controlli antidoping passino al ministero della
Salute, il sottosegretario per lo
sport, Graziano Delrio dice no:
«Per ora diamo sempre maggiori
poteri al Coni, stimoliamolo a fare sempre meglio e mi sembra
che siamo sulla strada giusta».
Mentre la deputata Pd Laura
Coccia, annuncia «un’interrogazione urgente alla Presidenza
del Consiglio per chiedere immediati chiarimenti sui mancati
controlli antidoping a sorpresa».
«I 38? da approfondire» Il
presidente della Fidal ha riunito
il suo staff ieri. Diffondendo poi
una dichiarazione: «Rispetto alla
posizione dei 38 atleti attualmente da più parti citati come responsabili di infrazioni relative
al programma Whereabouts - dice Giomi - appare chiaro come le
posizioni degli stessi siano molto
diverse tra loro. Si rende necessario un approfondimento, caso
per caso, che avvieremo immediatamente con il conforto degli
atti d’inchiesta e con il supporto
del CONI». Giomi chiude così:
«Nessuna copertura. Solo luce
del sole, ad illuminare un movimento con oltre cento anni di
storia. L’atletica è parte lesa».
DI MAURIZIO GALDI
E VALERIO PICCIONI
4
LE CARTE
AL CONI
S
Da Bolzano
al Foro
Italico
La Procura
antidoping
interverrà
Le carte
dell’inchiesta
antidoping di
Bolzano, già in
mano ad
avvocati degli
indagati e delle
parti civili,
stanno per
arrivare al Coni.
É probabile che
siano girate
subito alla
procura
antidoping, che
aprirà
certamente
alcuni fascicoli
sull’abbondante
materiale
raccolto
nell’indagine del
pm Giancarlo
Bramante
Nel 2010
Tra 2011 e 2012
Da Fischetto per la Iaaf
Alex con Ferrari
a Tenerife: Cafagna
doveva «spiarli»
Valori fuori norma:
il bolzanino studiato
già nel marzo 2012
Siamo all’inizio del 2010. La positività all’epo è lontana due anni e mezzo con tutto il suo
indotto di dirigenti, tecnici e medici che cascano
dalle nuvole di fronte alla confessione di Alex
Schwazer. Siamo sul vulcano Teide, Tenerife,
Isole Canarie, uno dei luoghi preferiti per gli atleti seguiti da Michele Ferrari. Il medico è già
stato inibito dal Coni, poi sarà travolto dal ciclone Armstrong . Però un olimpionico che lo frequenta è già un affare che scotta e una violazione delle norme antidoping italiane. Le carte di
Bolzano spiegano che il raduno sul Teide è «un
punto focale, quello cioè oltre il quale più nessuno in Federazione, nel suo entourage e nella sua
società di appartenenenza, può ignorare il rischio doping».
Dei 38 casi di atleti potenzialmente squalificabili per mancata reperibilità si è scritto. Sono
in ogni caso dei problemi di «forma», ma tali da
compromettere l’efficacia dei controlli a sorpresa ed è per questo che le sanzioni sono molto
dure. Nelle carte di Bolzano, però, compaiono
altre situazioni che hanno richiamato l’interesse
degli inquirenti, che ci hanno visto un «conflitto
di interessi» di Giuseppe Fischetto, il medico che
si è diviso in questi anni, fino all’autosospensione nata dal suo coinvolgimento nell’inchiesta
giudiziaria, fra il suo ruolo di medico federale
italiano, e quello di consideratissimo esperto
Iaaf.
Il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi ANSA
Così il Coni cancellò
12 atleti Fidal su 15
dalla lista sospetti
Quanta gente Viene coinvolto anche il vicepresidente vicario di allora, Morini, informato da Visini dei contatti Schwazer-Ferrari.
«Incontrai Visini, il d.t. Uguagliati, il medico
Fischetto, Rita Bottiglieri - spiega Morini -. Mi
apparvero tutti preoccupati ma non sorpresi fino in fondo delle informazioni su Schwazer.
Alla mia richiesta di controllarlo attentamente
tutti concordarono». Il d.t. Uguagliati racconta
di aver informato anche gli altri consiglieri del
Settore tecnico Fidal. Due anni prima di Londra,
quanta gente sapeva di Schwazer e Ferrari!
Il codice «1e» gli investigatori dei Nas di
Firenze e di Trento, e dei Ros di Trento, lo conoscono a memoria. «1e» è l’unica categoria non
oggettiva dell’«atlante» delle reperibilità per i
controlli antidoping. Anche se la definizione è
stata resa più soft, si tratta di una categoria in
cui le singole federazioni e lo stesso Comitato
controlli (Cca) del Coni possono inserire soggetti reduci da casi di doping, o sospetti, insomma personaggi su cui fare attenzione. Fra la fine
del 2011 e l’inizio del 2012 successe qualcosa di
strano. La Fidal, su indicazione proprio del medico Fischetto e della dirigente Bottiglieri, inviò
al Cca una lista di 15 atleti con il codice «1e» con
dentro anche il nome di Schwazer.
La prima comunicazione, a firma del segretario Montabone, è del 14 dicembre, seguono
altri allegati a mail il 14 e il 20 gennaio. Misteriosamente, però, alla giunta esecutiva del Coni
di quei 15 «1e» ne rimarranno 3. Il Cca cassa di
sua iniziativa 12 nomi, compreso quello di
Schwazer. Il 2 febbraio 2012 la delibera firmata
dal presidente Petrucci e dal segretario generale Pagnozzi approva l’«atlante». Insomma il nome di Schwazer, il cui inserimento è stata proposto dalla stessa Fidal, non compare. Apparirà
soltanto dopo la positività quando il suo «1e»
sarà un’attribuzione oggettiva dopo la scoperta
del caso.
Gli inquirenti hanno stigmatizzato il fatto
che la «scomparsa» dei 12 nomi nel passaggio
dalla richiesta Fidal al Comitato controlli (non
c’è traccia di una spiegazione della cancellazione dei nomi), non abbia provocato nessuna reazione da parte della dirigente Rita Bottiglieri e
del medico Fischetto. Dimostrerebbe che il loro
obiettivo era solo quello di «scaricarsi di responsabilità» . Ma perché il Comitato Coni cancellò quei 12 nomi?
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Investigatore privato Schwazer vuole andare
per forza all’hotel Parador. Vittorio Visini, responsabile federale della marcia, capisce che
può esserci Ferrari dietro la richiesta dell’olimpionico. Ne informa i diversi responsabili della
Fidal, ma nessuno si oppone realmente al raduno. Si limita così a ricorrere a un «investigatore
privato». «Circa 20 giorni prima di partire ho
conferito l’incarico a Diego Cafagna (un altro
marciatore azzurro, ndr) di tenere sotto osservazione Alex Schwazer». Anche il maresciallo
Ottaviano Iuliano, responsabile della sezione
atletica dei Carabinieri, «arriva a far sua l’idea
delle sentinelle». Cafagna, in realtà, conferma
solo in parte l’«incarico», e non racconta di rapporti frequenti Schwazer-Ferrari, ma riferisce
telefonicamente a Visini (e all’allenatore «ufficiale» di Schwazer, Michele Didoni, che si lascia scappare un nervoso «ecco perché ha
voluto andare lì») la presenza in albergo
del medico. Gli investigatori lo sentono due
volte e gli chiedono conto delle contraddizioni fra la sua deposizione e quella di altri
testimoni. Un altro marciatore presente,
Lorenzo Civallero, spiega che «fra Alex e
Ferrari ci furono diversi abboccamenti».
Il conflitto Per gli inquirenti, questo conflitto si
è manifestato già nel giugno del 2010, quando la
Iaaf, «nella persona di Yves Garnier», inviò a Fischetto «due data base con i valori ematici di atleti internazionali». «Sospetti» e «altamente sospetti». Nel primo data base, c’erano quattro atlete italiane. Nel secondo, tra i casi più gravi,
compaiono, invece, tre azzurri. Si tratta della
«richiesta» di una «expertise, sia pure preliminare e sommaria», che a giudizio di chi indaga, costituiva una violazione della parità fra gli atleti.
«In questo step non si è soltanto deciso se il caso
era o no maturo per l’inoltro al Panel - il gruppo
di esperti che deve analizzare i dati
in base al protocollo del passaporto
biologico e segnalare i casi anomali
- ma sono anche stati determinati i
tempi e i modi con i quali proseguire la raccolta dei dati
ematici sugli atleti sospetti».
Profili sospetti Gli inquirenti fanno riferimento anche a un episodio più recente. Quando, nel marzo del
2012, il responsabile Iaaf,
Yves Garnier, chiede a Fischetto
di «estrarre dal vasto data base
(in chiaro) in suo possesso, i profili ritenuti sospetti alla scopo di
poterli mostrare non in chiaro in
una riunione del panel di esperti a
Monaco». Nel file, c’erano tre italiani. Fischetto, però, non conferma
l’allarme. Fra questi atleti, c’è
Alex Schwazer. Oltre a un’altra atleta assistita dal dottor
Fiorella, l’altro medico Fidal indagato, che incapperà poi in
due missed test.
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L’INIZIATIVA STANZIAMENTO DI 14 MILIONI DI EURO
«Sport di classe», da novembre via col tutor
Due ore a settimana
di sport alle
elementari: Malagò
e la ministro Giannini
lanciano l’iniziativa
Ci voleva un altro nome.
«Alfabetizzazione motoria non
mi è mai piaciuto», rivela il
presidente del Coni Giovanni
Malagò. E così, grazie al suggerimento dell’attore Massimo
Ghini, è nato «Sport di classe»,
la nuova frontiera della collaborazione Coni-ministero dell’Istruzione. Il programma è
stato presentato ieri all’istituto
comprensivo Daniele Manin di
Roma, nella palestra di una
delle scuole più multietniche
d’Italia, un vero e proprio mappamondo di ragazzi che hanno
dato il la alla giornata cantando l’inno di Mameli.
raccolga il testimone. Il via di
«Sport di classe» è previsto a
novembre, e non più a febbraio
come nella vecchia educazione
motoria, anche questo un segnale di discontinuità.
Aspettando Renzi C’erano anche la ministro Stefania Giannini e il sottosegretario vigilante allo Sport, Graziano Delrio.
Gli obiettivi sono chiari: portare due ore di educazione motoria alla settimana dalla terza
alla quinta elementare di tutta
la scuola primaria. Sperando
che poi la «buona scuola» di
Renzi, il progetto che prevede
l’assunzione di 5300 precari
dell’educazione fisica per portare lo sport in tutte la classi,
Chi paga Il problema come
sempre, in quest’Italia e di questi tempi, è: chi paga? Lo stanziamento è di 14 milioni di euro, fra Sport, Istruzione e Coni.
Ma come si possono quintuplicare le scuole (portandole dall’11 al 60 per cento) coinvolte
con una cifra sicuramente non
all’altezza?
Arriva il tutor Intanto con il
«tutor», non più dunque un
laureato Iusm che si affianca al
maestro, ma una figura dentro
il Centro Sportivo Scolastico
che aiuterà i maestri a fare poi
da soli. Fra le iniziative anche
quella di istituire dei giochi invernali di fine anno. «È un momento epocale», dice Malagò
che aggiunge: «Noi inoltre siamo per il coinvolgimento dei
privati per completare il cerchio». Delrio parla di «alleanza
fra campioni e bambini». Mentre la Giannini sottolinea
un’iniziativa «che ha messo insieme tutte le forze che si occupano di sport». A Luca Pancalli,
presidente del Comitato paralimpico, il compito di ricordare
i 211mila bambini disabili della scuola primaria: «L’Italia è
stata la prima ad abbandonare
le classi differenziate. Ora stiamo buttando giù un altro muro».
v.p.
Giannini, Delrio, Malagò e Pancalli alla presentazione di ieri GMT
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MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
HOCKEY GHIACCIO PRESENTATO IL CAMPIONATO
IL CASO PISTORIUS PARLANO I GENITORI DI REEVA
Ecco la nuova Serie A
Più italiani, 12 squadre
Papà della Steenkamp:
«Ora vogliamo vederlo»
Sabato comincia la
nuova stagione
Domani Supercoppa
E intanto la Nike
chiude il contratto
con «Blade runner»
ANDREA BUONGIOVANNI
MILANO
LORENZO SIMONCELLI
@lionreporter
PRETORIA (Sudafrica)
Per cominciare, la denominazione. Il massimo campionato, abbandonata un’inutile esterofilia, torna (finalmente) a chiamarsi «Serie A».
Poi la composizione: col Bolzano in Ebel, allargata a dodici squadre (contro le otto della scorsa stagione), con un
massimo di quattro stranieri
l’una. Il tutto, nell’ambito di
un progetto che, passando da
un più largo impiego dei giocatori italiani, non potrà dar
frutti nel breve periodo: l’aggiunta di Appiano, Caldaro,
Egna e Ghardeina abbasserà
inevitabilmente la qualità
media del gioco. Ma l’obiettivo, passando anche da modalità di svincolo più facili, è
creare un’ampia base della
quale, in un futuro si spera
non troppo lontano, potrà beneficiare anche la Nazionale,
il cui neo c.t. sarà nominato in
ottobre, presumibilmente pescando proprio dalla stessa
serie A, dove il solo tecnico di
scuola italiana resta Erwin
Kostner, coach del Fassa.
A cinque giorni di distanza dalla sentenza che ha
condannato il campione paralimpico Oscar Pistorius per
omicidio colposo della fidanzata Reeva Steenkamp, i genitori della vittima sono tornati a parlare ai microfoni
della Bbc. «Prima di perdonarlo voglio incontrarlo e parlare con lui» - ha detto il padre
di Reeva, Barry Steenkamp,
riferendosi a «Blade Runner».
«Questo non significa che lo
perdonerò dopo il nostro incontro, ma sono sicuro che mi
aiuterà - ha continuato prima
di scoppiare in lacrime il padre della vittima. «Sarà così ha preso il testimone la madre di Reeva, June, che ha poi
confessato come qualche mese fa, Pistorius aveva provato
a contattarli per un incontro,
ma invano, dato che la coppia
non si sentiva ancora pronta
ad affrontare il carnefice di
loro figlia. June Steenkamp è
tornata a commentare la sentenza che ha condannato Pistorius. «Voglio la verità perché non l’abbiamo ancora
avuta. Sono molto rattristata
dal fatto che abbiano creduto
si sia trattato di un incidente.
E’ incredibile».
Renon campione Il campionato numero 81, ancora sponsorizzato Itas e presentato ieri
a Milano con capitani e alle-
IPPICA
CARRIERA FINITA PER INFORTUNIO
Il Renon ha vinto lo scudetto 2013/14
natori insieme al torneo di
sledge hockey e al nuovo sito
internet federale, comincia
sabato, col Renon campione
d’Italia impegnato sul ghiaccio del Fassa. Nell’ambito di
una formula sempre troppo
complicata, i playoff cominceranno il 21 febbraio e
l’eventuale gara-7 di finale si
disputerà il 9 aprile. Per gli altoatesini tricolori ora guidati
dal canadese Marty Raymond, già domani (ore 20),
sulla pista amica di Collalbo,
ci sarà la sfida di Supercoppa
contro i vice campioni del Val
Pusteria. Diretta RaiSport,
che anche in questa stagione
proporrà una partita alla settimana.
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BOXE
TENNIS
IL 27 SETTEMBRE
ARRAMPICATA
MONDIALI: 10° GHISOLFI (m.l.) Stefano
Ghisolfi, 21 anni, ha chiuso al 10° posto i Mondiali specialità lead (difficoltà) a Gijon (Spa).
Successi per il ceco Adam Ondra (doppio oro
boulder) e per la sudcoreana Jain Kim. Così gli
altri azzurri. Uomini: 12. Vettorata; 20. Bombardi. Donne: 14. Lavarda.
ATLETICA
DESALU OK (si.g.) In una gara extra dell’Esagonale del Po giovanile di Casalmaggiore
(Cr), 20”83 nei 200 (+0.5) di Eseosa Desalu nei
200. A Pontedera (Pi). Uomini. Giavellotto:
Puccini 68.59. Donne. Martello: Mariani
62.41.
STOP ADAMS (si.g.) L’iridata e olimpionica del peso Valerie Adams (N.Zel) si opera
alla spalla sinistra che l’ha tormentata per
tutta la stagione:stesso intervento di 7 anni
fa all’altra spalla.
BOXE
IN UCRAINA (r.g.) Il 4 ottobre a Lvov, in
Ucraina, la K2 dei Klitschko allestisce l’Intercontinentale Wbo massimi leggeri vacante, tra Olek Usyk (4), oro a Londra su
Russo e Daniel Bruwer (24-5-1), campione sudafricano.
Oscar Pistorius, 27 anni EPA
Fine contratto Intanto, in
attesa del prossimo mese
(probabilmente il 17 ottobre), quando sapremo in concreto la pena che Oscar Pistorius dovrà scontare dopo la
condanna per omicidio colposo, la Nike, uno dei principali sponsor del campione paralimpico, ha deciso di interrompere definitivamente il
contratto che li legava.
L’azienda americana era in
attesa della sentenza del giudice, dopo che il patto commerciale era stato sospeso nel
febbraio dell’anno scorso, in
seguito alla notizia che «Blade Runner» aveva ucciso la fidanzata nella sua casa di Pretoria.
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L’EVENTO
SOSPESI (r.g.) L’Aiba ha sospeso il Perù
e il Lussemburgo da ogni attività agonistica in attesa della definitiva decisione,
che verrà presa a novembre in Corea del
Sud, in occasione del Congresso. Nel
frattempo le due nazioni dovranno eleggere i nuovi presidenti e i consiglieri.
TORNA PAGLIARA (r.g.) L’ex campione
italiano superpiuma Floriano Pagliara
(15-6-2), 35 anni, detronizzato dalla Fpi
per doping dopo il match vinto contro Angelo Ardito (7-4-1) nello scorso novembre, torna a combattere con licenza Usa
sabato a New York (Usa) contro Garcia
(P.Ric., 4-2) sui 6 round.
DONNE (m.moro.) Chiuso il torneo internazionale Ahmet Komert di Istanbul (Tur).
4 podi: 1 Severin, 3 per Mesiano, Marenda e Amato. In semifinale, 57 Burcu (Tur)
b. Mesiano 2-1, 60 Basar (Tur) b. Marenda 2-1, 69 Turker (Tur) b. Amato 2-1; in finale +81 Severin b. Bosduman (Tur) 3-0.
GAMBOA DOPPIO FRONTE (r.r.) Mentre
sta per tornare sul ring a Città del Messico il 22 novembre (avversario da definire), il cubano olimpionico Yuriorkis Gamboa (23-1, 16 ko) ha deciso di aprire una
palestra per giovani pugili a Miami.
IPPICA
IERI QUINTÉ 4-3-2-12-6 A Roma (m
1400): 1 Plusquemavie (G.P. Fois); 2 Meribald; 3 Jack’s Lantern; 4 Sticky Toffee; 5
Passionateshepherd; Tot.: 7,39; 2,25,
1,82, 1,88 (31,04). Quinté: n.v. Quarté:
409,02.Tris: 81,37.
OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio
convegno alle 15.20) scegliamo Paco Rabanne (13), Nedved Kyu (6), Olmo (5), Ottina Grif (12), Ostiolo Effe (9) e Mosa Ferm
(11). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma
(14.45) e Pontecagnano (15). Galoppo:
Milano (14.50).
I TORNEI ATP E WTA
NUOTO
MANAUDOU POLEMICO (al.f.) Florent
Manaudou infuriata per i paragoni con la
sorella, 1a olimpionica di Francia: «Adesso sono io che vinco in vasca e la situazione comincia ad essere pesante. Il problema non è Laure, senza di lei non sarei
mai arrivato a questi livelli».
RUSSO SOSPESO (al.f.) Il dorsista russo
Sergey Makov (29)sospeso per due anni:
positivo alla ostarina (steroide anabolizzante) riscontrata in coppa del mondo a
Mosca. Salterà i Mondiali di Kazan.
Sea the Moon
Europeo di Marsili
Disastro Italia
da favorito dell’Arc Tricolore supermedi Quattro eliminati
a «pensionato»
Che notte a Viterbo Si salva Lorenzi
Aveva stupito il mondo con la
vittoria di 11 lunghezze nel Derby
tedesco (foto) a inizio luglio, alla
quarta corsa della carriera, tanto che
per i bookmkaer era diventato il
favorito dell’Arc. Ma il campione
tedesco Sea the Moon nella prova di
rientro del 7 settembre nel GP Von
Baden aveva deluso finendo secondo
(unica sua sconfitta), con in sella
Cristian Demuro. Di voci sulla sua
scarsa condizione ne erano girate
tante, poi sabato era stato annunciato
il forfait per l’Arc, ma con la promessa
che sarebbe tornato in pista nel 2015.
Invece ora si scopre la triste verità.
Sea the Moon ha un brutto infortunio
ed è stato ritirato. «Il cavallo ora è a
Newmarket - ha detto il marito della
proprietaria Heike Bischoff -, dove lo
abbiamo fatto visitare. Non abbiamo
una completa diagnosi, ma è chiaro
che Sea non sta bene e non correrà
più, anche per preservarlo per la sua
carriera stalloniera».
CALIFORNIA CHROME Sabato a Parx
Racing, nel Pennsylvania Derby (gr. 2),
il rientro di California Chrome, assente
dalle Belmont Stakes concluse al
quarto posto fallendo la Triplice
Corona, dopo le vittorie nel Kentucky
Derby e nelle Preakness Stakes.
VINCE DETTORI A Maisons Laffitte
Dettori a segno in una condizionata sui
1200 m. in sella allo stimato 3 anni
Helwan sdella Shaqab Racing.
Sabato 27 settembre a
Viterbo grande serata di boxe
organizzata dalla OPIi2000, con
due incontri titolati che
sicuramente infiammeranno il
pubblico del Palamalé. Clou della
serata il titolo europeo dei pesi
leggeri, sulle 12 riprese, tra il
campione in carica Emiliano
Marsili (29-0-1, foto Activa), terzo
in classifica nella Ibf e settimo
nella classifica Wbc e l’ungherese
Gyorgy Mizsei (30-10) già
detentore della corona Ue. Mizsei
il 25 aprile a Solofra si impose ai
punti su Brunet Zamora, ma
perse la cinturina europea a
giugno contro il belga Jean Pierre
Bauwens. Per il mancino Marsili,
38 anni, si tratta di una difesa
volontaria, la terza della corona
conquistata nel marzo 2013
contro Luca Giacon. L’altro
incontro titolato della serata sarà
il Tricolore vacante dei
supermedi, 10 round, tra l’idolo di
casa Andrea Di Luisa (15-2) e il
romano Diego Velardo (8-1).
Nel sottoclou, incontri sulla
distanza delle sei riprese: nei
mediomassimi Granic (Cro) c.
Ginters (Let); welter: Caccia c.
Levickis (Let); mediomassimi :
Sinacore c. Kukulis (Let).
Mario Cipolloni
Giornata da dimenticare per il
tennis azzurro, con quattro
eliminazioni su cinque match di primo
turno. Unico vincitore, Paolo Lorenzi
(Lapresse) a Metz (410.200 euro,
veloce indoor), dove batte la wild
card locale Lokoli con un agevole 6-2
6-4. Sempre nel torneo francese, si
ritira Seppi (mal di schiena) mentre è
sotto 6-0 4-1 con Sijsling (Ola).
Disastro in Asia per le azzurre: al
Premier di Tokyo (1.000.000 $,
cemento) , sesta eliminazione
dell’anno al primo turno per la Errani
contro la Erakovic: Sara era avanti 40 nel primo set e ha subito un
parziale di 12 game a uno. A Seul
(500.000 &, cemento), fuori la
Schiavone, 6-4 3-6 6-2 dalla ceca
Rybarikova. A Guangzhou (Cina,
500.000 $, cemento) la Knapp,
reduce dalla prima vittoria Wta in
carriera, perde 6-1 4-6 6-2 dalla
portoricana Puig.
Tokyo, primo turno: Erakovic (N.Zel.) b.
ERRANI 6-4 6-1; Dellacqua (Aus) b.
Lisicki (Ger) 6-7 (5) 7-5 6-2; Azarenka
(Bie) b. Date-Krumm (Giap) 3-6 6-0 62; Suarez Navarro (Spa) b. Nara
(Giap) 6-1 2-6 6-2; Gavrilova (Rus) b.
Davis (Usa) 4-6 6-4 6-4; Gajdosova
(Aus) b. Hantuchova (Slk) 6-2 5-7 7-5;
Vandeweghe (Usa) b. Kudryavtseva
(Rus) 6-2 7-5; Cibulkova (Slk) b.
Flipkens (Bel) 6-1 6-3.
CLINIC CON ADN (al.f.) Da domani a venerdì, Gian Mario Migliaccio, consulente
dell’Adn Swim Project, sarà relatore al
convegno di Kiev sul sistema di preparazione dei nuotatori organizzato da Sergey Bubka.
A VERONA SABATO E DOMENICA
«OperaPop on Ice»
Lambiel-Kostner
con lirica e pop
Sabato 20 e domenica
21 all’Arena di Verona va in
scena «Intimissimi OperaPop
on Ice», evento che coniuga
lirica, opera, pattinaggio
artistico e musica pop. Sul
ghiaccio - 35mila litri d’acqua
necessari a «congelare»
l’Arena - ci sono Stephane
Lambiel e Carolina Kostner,
con un cast stellare di
cantanti lirici, ice skaters, e
pop stars. Sono attesi
Giorgia, Anastacia, Keisza e
Pharrell Williams. «Vogliamo
così avvicinare i giovani alla
lirica» ha detto l’ideatrice
Giulia Mancini. La regia è di
Francisco Negrin, la direzione
artistica di Marco Balich.
Sandro Veronesi, patron di
Intimissimi e Calzedonia, è coproduttore dello spettacolo.
CHE BAGNINI (al.f.) Il giorno dopo la Raia
Rapida, Schoeman, Ervin e Godsoe hanno soccorso una coppia che stava annegando di fronte alla spiaggia di Copacabana.
GEMMEL PREMIATO (al.f.) Bruce Gemmel, tecnico di Katie Ledecky e padre del
fondista Andrew, è stato eletto allenatore dell’anno dall’Asca, l’associazione dei
coach americani.
USA PER RIO Decisi i Trials americani
per Rio 2016: le selezioni previste dal 26
giugno al 3 luglio ad Omaha, in Nebraska,
città scelta per la terza volta di fila dopo le
gare per il 2008 e 2012.
PALLAPUGNO
SERIE A (c.f.) Ultime battute per la 2a fase
di serie A. Questi i risultati del 4° turno di ritorno. Playoff: Imperiese-Albese 5-11, Pro Spigno-Monticellese 11-8, A. Manzo-Canalese
2-11. Classifica: Albese 29; Canalese 28;
Manzo 25; Pro Spigno 19; Monticellese 15;
Imperiese 13. Playout: Subalcuneo-Pro Paschese 9-11, Virtus Langhe-Monferrina 7-11.
Ha riposato: Merlese. Classifica: Subalcuneo 22; Monferrina 20; Virtus 16; Merlese 7;
Paschese 6.
PALLAVOLO
PROTESTA BRASILE (m.can.) Bernardinho protesta per il calendario del Brasile,
incluso nello stesso girone di Polonia e Russia al Mondiale: «Hanno stracciato il regolamento. Il nostro unico diritto grazie al primo
posto sarebbe stato l’intervallo tra le due
partite della terza fase. Avevamo diritto a
non giocare in giorni consecutivi. Perché la
Polonia lo può fare?». Altro motivo di proteste del ct brasiliano: due seconde in classifica, come Polonia e Russia, non avrebbero
potuto essere nello stesso girone. Bernardinho ha telefonato a un rappresentante
della Federazione internazionale, presieduta dal suo connazionale Ary Graça Filho, per
dimostrare la sua indignazione.
SUPERCOPPA (a.fr.) Sarà il PalaGeorge di
Montichiari a ospitare mercoledì 22 ottobre, alle 20.30, Busto Arsizio-Bergamo sfida per l’accesso alla Supercoppa Italiana, a
cui è già qualificata Piacenza. La vincente
dello spareggio giocherà la Supercoppa sabato 25 ottobre, in sede da definire.
ARBITRI (an.me.) Da venerdì a domenica a
Perugia il consueto raduno precampionato
degli arbitri di serie A. Partecipano 87 arbitri e 25 delegati arbitrali. Saranno assegnati
i premi a coloro a cui è stata affidata la qualifica di «Arbitri d’onore».
RUGBY
FERRARINI STOP (ma.p.) Mentre la squadra in Irlanda è stata ospite dello Storehouse Guinness a Dublino, da Parma arrivano
brutte notizie per le Zebre: il terzi linea Filippo Ferrarini sarà operato domani per valutare l’entità dell’infortunio a un ginocchio
subito contro Cardiff.
SCACCHI
CARUANA PATTA Nel terzo turno di
Coppa Campioni a Bilbao (Spa), patta per
Fabiano Caruana contro Svidler nella sfida Padova-San Pietroburgo, chiusa 3-3.
SCI NAUTICO
WAKEBOARD (m.l.) A Lezzeno (Co) si è
concluso il Wakeboard Tour del Lario 2014.
Pro donne: successo di tappa per Giorgia
Gregorio e primo posto nella classifica finale
per Alice Virag. Pro uomini: trionfo per Nicolò
Caimi, 1o in tappa e classifica. Open: Mattia
Gregorio.
SPORT INVERNALI
IL COMUNE DI CESANA
LA PISTA NON RIAPRIRÀ
Consiglio e Giunta comunale di Cesana
Torinese hanno votato per la riqualificazione e la riconversione dell’area di Pariol
che ospita la pista di bob, skeleton e slittino di Torino 2006. Il tracciato, costato
107 milioni di euro, è chiuso da tre anni.
TIRO A SEGNO
MONDIALI SPAGNA: DI MARTINO
ARGENTO PISTOLA STANDARD
Dario Di Martino (Forestale) è argento nella
pistola standard juniores uomini con 60 colpi di gara: 2 serie in 150’’, 2 in 20’’ e 2 in 10’’,
dominando nelle prime due serie. Risultati:
Pistola standard jr: 1. Tony Chung (Usa); 2. Di
Martino; 3. Pardeep Pardeep (Ind). Carabina libera a terra uomini: 42. Lorenzo Bacci
(Fiamme Oro); 50. Giuseppe Pio Capano (Forestale); 57. Marco Suppini (Vergato). 1.
Christoph Kaulich (Ger), 2. Alexis Raynaud
(Fra); 3. Marcin Majka (Pol).
VARIE
VERDE AZZURRO» IN RIVIERA Tra Cervia e Misano, oltre 4000 persone per «Verde
Azzurro», settimana sportiva dell’Associazione Italiana Cultura Sport. Campionati italiani di Atletica: 1. Arezzo, 2. Roma, 3. Perugia. Campionato Nazionale di Beach Volley
3x3 Uomini: 1. Forlì-Cesena, 2. Pesaro,
3.Catania. Beach Tennis uomini: CeccaroniVichi; donne: Galassi-Baldacci. Pattinaggio
Artistico Memorial «Giorgio Perinetti» (valevole per Campionato Nazionale): 1. Pietas
Julia di Misano Adriatico (360 punti), 2. Asd
Rollerblot di Vercelli, 3. Asd Pattinaggio Artistico Godigese di Treviso. Calcio a 5: Brooks
Pomezia
VELA
MONDIALE (l.b.) Altra giornata di vento
molto incerto, ma positiva per gli equipaggi italiani Rebaudi-Ramian e PilatiRubagotti nel Mondiale di Santader (470
maschile): Rebaudi-Ramian, grazie a un
6-3, 2o posto nella generale, Pilati-Rubagotti (8-2), 4o. Buona partenza per Giulia
Conti e Francesca Clapcich nei 49 FX:
sono terze in generale grazie a tre ottimi
parziali (4-7-2), Genesio-Volpi, 23oposto.
ZENITH ROYAL CUP (r.ra.) Inizia oggi a
Ibiza la Zenith Royal Cup, ultima tappa stagionale del circuito Barclays 52 Super Series riservata ai TP52. Otto gli scafi in acqua
e tre quelli che si contendono la vittoria del
circuito: Quantum (Usa) che guida la classifica generale, Ran di Niklas Zennstrom (ideatore di Skype) e Azzurra la barca portacolori
dello Yacht Club Costa Smeralda. L’evento
terminerà il domenica 21 settembre.
FONDAZIONE BRUNO KESSLER
Via S. Croce, 77 Trento
ESTRATTO DI BANDO DI GARA
La Fondazione Bruno Kessler ha indetto una procedura
aperta, ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. 163/2006, per l’affidamento dei servizi assicurativi. Criterio di aggiudicazione:
prezzo più basso ex art. 82 del D. lgs. 163/2006. Importo
complessivo dell’appalto è di € 493.000,00, al netto di IVA,
per la durata di anni cinque a partire dal 31/12/2014. Luogo
di esecuzione del servizio è sito nel Comune di Trento. Il termine di ricezione delle domande di partecipazione è il giorno
29/09/2014 alle ore 16.00, presso il Servizio Patrimonio in
Via Sommarive n. 18, 38123 Povo-Trento. Il bando integrale
di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea il giorno 16/08/2014 ed è in corso di pubblicazione
sulla GURI. Tutti i documenti di gara sono reperibili sul
sito internet: http://patrimonio.fbk.eu/bandi/gare-appalto.
Il responsabile del procedimento, dott. Rinaldo Maffei.
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
@AltriMondiGazza
A notizie
Il fatto del giorno _piano dei 1000 giorni
IL M5S
SFIDA
GRILLO
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
Ha parlato alle Camere, progetta
di cambiare le leggi sul lavoro e sulla
giustizia. Il Parlamento, però, litiga
persino sui due membri della Consulta
tare!
Renzi, uscendo dal Senato,
ha detto ai cronisti: «Adesso vedo che di tutto quello che ho
detto il titolo è: andiamo alle
elezioni. Invece non è assolutamente così». Il premier ci conosce bene e il rischio che stamat-
tina qualcuno titoli davvero così esiste. D’altra parte sono
giorni che si scrive di Berlusconi e della sua certezza pressoché assoluta del voto anticipato a primavera. Altrimenti, come mai l’ex Cav si sarebbe spinto al punto di dare un appuntamento ai rappresentanti delle forze dell’ordine per la storia
degli stipendi bloccati? È una
tipica mossa da campagna elettorale, tant’è vero che il tema
delle divisioni a destra è cambiato. Adesso è: mettersi con la
Lega (linea di Berlusconi) o no
(linea del suo avversario quasi
nemico Raffaele Fitto)?
2Io starei al discorso di Renzi.
Intanto: aveva un qualche obbligo di andare a parlare alla
Camera e al Senato?
No, nessun obbligo. S’è trattato di una mossa squisitamente politica, fatta pensando anche all’eco che avrebbe avuto
da telegiornali e quotidiani. È
facile battezzare l’orazione del
premier «Discorso dei mille
giorni». In pratica: il Nostro dice, anzi ridice ma con ben altra
grancassa, che in mille giorni si
deve far tutto, altrimenti saranno guai. Ha anche detto:
«Qualcuno potrà sostenere che
andare a votare sarebbe meglio. Rispettiamo la presa di
posizione e dal punto di vista
utilitaristico magari sarebbe
una buona idea ma noi pensiamo che prima delle esigenze di
Obama e l’allarme Ebola
«Il virus è fuori controllo»
S
Criticato Il premier Matteo Renzi, ieri, nell’Aula del Senato
durante l’informativa sull’attuazione del programma di governo
un partito venga l’interesse del
Paese. Abituiamoci al concetto
che si torni alle urne nel febbraio 2018». Il saldo non coincide, perché da oggi al febbraio
2018 i giorni sono circa 1300.
3
Però il numero 1300, propagandisticamente, è meno efficace del numero 1000. E che
cosa dovremmo fare in questi
mille o mille e trecento giorni?
I passaggi più dirompenti riguardano la giustizia e il lavoro, due temi su cui la parte di
Renzi, cioè la sinistra, entra subito in sofferenza. Giustizia:
«Deve finire il violento scontro
ideologico del passato», ha detto ed è poi tornato sulla questione dei 45 giorni di ferie dei
magistrati ribadendo che sono
troppi. «Avvisi di garanzia più
o meno citofonati non cambiano il corso della politica. L’avviso di garanzia non può costituire un vulnus all’esperienza
professionale di una persona».
Concetti riferiti ai magistrati di
Bologna e che nessuno uomo
di sinistra in passato ha mai
pronunciato. Sul lavoro: «Al
termine dei mille giorni il diritto del lavoro non sarà quello di
oggi. Io ritengo che non ci sia
cosa più iniqua in Italia di un
diritto del lavoro che divide i
cittadini in cittadini di serie A e
di serie B. Se sei un partita iva
non conti niente. Se sei un lavoratore di un’azienda sotto i
15 dipendenti, non hai alcune
GESTIONE SQUADRE
DA PC, TABLET E MOBILE
SEGUICI SU
garanzie. Se stai sopra sì. Questo è un mondo del lavoro basato sull’apartheid. Le regole
sul lavoro vanno ridotte, ma
devono essere chiare». La lettura esatta della frase «le regole sul lavoro vanno ridotte» è:
«gli ammortizzatori sociali
vanno ridotti», infatti il premier ha annunciato che entro il
2015 ci vuole un nuovo sistema, dato che quello attuale è
«iniquo» (Sacconi a questo
punto ha applaudito).
4Questo significa abolire l’articolo 18?
Alleanza
col Pd alla
Provincia
di Parma
Nonostante
l’espresso
divieto di Beppe
Grillo, il M5S
di Parma
avrebbe
raggiunto un
accordo con Pd
e centrodestra
per eleggere
un esponente
Pd (o il sindaco
di Fidenza
o quello di
Salsomaggiore)
alla presidenza
della Provincia
di Parma.
Federico
Pizzarotti,
(nella foto Ansa)
attuale sindaco
della città
emiliana,
sarà invece
candidato come
consigliere
provinciale nella
lista unitaria.
Si attende ora
il termine ultimo
per
la presentazione
delle liste
(venerdì)
per l’ufficialità
della presa
di posizione
La diffusione del virus Ebola è «fuori controllo.
In Africa Occidentale le persone muoiono in mezzo
alla strada». Lo ha detto il presidente Usa, Barack
Obama, da Atlanta, dove ha visitato il Centro per
il controllo e la prevenzione delle malattie. Secondo
Obama, l’epidemia è ormai «una minaccia potenziale
alla sicurezza globale. Il mondo intero ha il dovere
di porvi rimedio, ma sappiamo come combattere
il virus». Intanto il bilancio delle vittime è salito a
oltre 2.500 morti e 5 mila infettati. Potrebbero
raddoppiare in tre settimane. Il piano del presidente
Usa prevede di inviare tremila soldati in Africa.
Contesa legale su Scala dei Turchi
Strane cose in Sicilia:
è di un pensionato
la spiaggia più celebre
La Scala dei Turchi, una delle spiagge più belle
del mondo sulla costa di Realmonte (Ag), appartiene
a Ferdinando Sciabbarrà, un dirigente in pensione.
A farne la scoperta sono stati i tecnici comunali
di Realmonte, impegnati nella creazione di un piano
di gestione del sito, capace di richiamare migliaia di
turisti ogni anno. Legambiente e Comune vorrebbero
fare della Scala dei Turchi una zona protettissima ma
fruibile liberamente ed è in corso una trattativa tra il
Comune e il pensionato, per trovare un accordo per
lo sfruttamento del sito. La soluzione della vicenda
appare fin da subito, però, molto complessa.
In altra occasione Renzi ha
detto che non si tratta di abolire l’articolo 18, ma di riscrivere
tutto lo Statuto dei lavoratori.
La Scala dei Turchi, spiaggia «gioiello» nell’Agrigentino
5Che altro ha detto?
Da 17 anni sotto scorta in Calabria
Che bisogna varare subito la
nuova legge elettorale e che ci
vuole il ballottaggio, altrimenti
non avremo un vincitore sicuro. «Non guardiamo in faccia
nessuno e guardiamo negli occhi tutti», «Non ci rassegniamo
alla rassegnazione», «Sono disponibile a correre il rischio di
perdere le prossime elezioni».
Ha anche aggiunto qualcosa
sulle banche: «Sono convinto
che negli stress test le banche
italiane saranno più forti di altre europee: noi abbiamo salvato le banche degli altri Paesi,
nessuno ha salvato le nostre».
L’imprenditore antimafia
abbatte la casa del boss
Nessuna impresa locale aveva voluto demolire
la casa abusiva dei Pesce a Rosarno (Rc), realizzata
su un’area archeologica e adibita a vero e proprio
covo dove i boss mafiosi della zona erano soliti
ritrovarsi per prendere le decisioni sui propri affari.
Dopo una serie di bandi pubblici andati deserti
a raccogliere la richiesta del Prefetto di Reggio
Calabria Claudio Sammartino ci ha pensato Gaetano
Saffioti, l’imprenditore palmese che da 17 anni
vive sotto scorta dopo aver fatto arrestare
con le sue denunce decine di ‘ndranghetisti e che
ora seguirà personalmente i lavori di demolizione.
PRIME PAGINE GAZZETTA
PERSONALIZZABILI
6,5
MAGICPIÙTRE
Tascabili
Il leader Usa: «Tutto il mondo agisca»
Ma se non fa
le riforme,
Renzi vuol
portarci
a votare?
1Ma allora è chiaro: si va a vo-
39
SEGUITECI SU
ALTRI MONDI
Ieri Renzi ha fatto un gran
discorso ai deputati e ai senatori, ma, prima di riferirne, non
possiamo esimerci dal far sapere
che è andata a vuoto la votazione per eleggere i due giudici della
Corte Costituzionale, undicesimo tentativo vanificato dalle
due minoranze del Pd e di Forza
Italia che vogliono, con questo
ostruzionismo reso possibile dal
voto segreto, contestare l’accordo Renzi-Berlusconi e tutto quel
che ne consegue, compresi quei
provvedimenti che il capo del governo chiama pomposamente
riforma del lavoro, riforma della scuola, riforma della pubblica
amministrazione. Oggi Camera
e Senato, in seduta comune, ci
proveranno di nuovo e pareggeranno il record del 2000 quando
uno stallo analogo fu sgominato
da un’intemerata di Ciampi.
Quanto a Renzi, un’eco di questa guerriglia sotterranea s’è
avuta nel passaggio in cui il premier ha spiegato che l’ipotesi di
un voto anticipato potrebbe essere presa in considerazione solo
se il Parlamento si dimostrasse
incapace di fare le riforme.
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40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
RISPARMIATI 36 MILIONI
ALTRI MONDI
Divorzio da Veronica:
sconto per Berlusconi
La Corte d’Appello di Milano
ha rivisto la cifra che Veronica
Lario percepirà nei prossimi tre
anni in seguito al divorzio da Silvio
Berlusconi (la coppia nella foto
Epa): l’assegno dell’ex first lady
passerà infatti da tre a due milioni
di euro. La Lario rinuncerà così a
36 dei 108 milioni che Berlusconi
le aveva intanto dovuto versare
in anticipo, ma volendo potrebbe
comunque decidere di impugnare
la decisione in Cassazione.
Si getta nel vuoto
trascinando la ex
Muoiono a vent’anni
Tragedia a Milano: il giovane aveva già tentato il suicidio
Un’amica: «Lei lo aveva lasciato». Il giallo di una lettera
FRANCESCO RIZZO
FU IL TESTIMONE CHIAVE
Strage di Erba:
morto Frigerio
unico superstite
Le indagini partono dalle
grida di una ragazza che hanno
rotto il silenzio di un quartiere
nella zona Nord di Milano, lunedì notte. Forse sta chiedendo
aiuto, il suo ex fidanzato vuole
gettarsi di sotto, più probabilmente sta già precipitando a
sua volta. Sul cemento del cortile del palazzo, poco dopo, i
soccorritori trovano entrambi,
Pietro Maxymilian Di Paola, 20
anni e Alessandra Pelizzi, 19.
Lei è morta, lui resisterà fino
alle prime ore di ieri. Il corpo
della giovane potrebbe aver attutito la sua caduta.
Lettera I due ragazzi erano a
casa di lui, all’ottavo piano di
un palazzo: c’era un compleanno, avevano cenato insieme ad
alcuni amici, usciti a mezzanotte per acquistare la sigarette. O perché Pietro aveva chiesto di restare solo con Alessandra. I due erano stati insieme al
liceo, una storia finita: nel condominio dicono che a casa di
lui, lei, non la vedevano da un
po’; un’amica di Alessandra
svela invece che lei lo aveva lasciato tre settimane fa, dopo le
vacanze e «forse Pietro ha tentato di convincerla a tornare
assieme». Ci sarebbe anche
una lettera (o un diario), trovata dagli inquirenti, in cui il ragazzo avrebbe preannunciato
l’intenzione di uccidersi. Non si
sa se Alessandra l’abbia letta.
La dinamica dei fatti non è
chiara: omicidio-suicidio l’ipotesi più concreta, oppure duplice suicidio o suicidio di lui e caduta accidentale di lei. «Erano
sul balcone, hanno litigato e lui
l’ha afferrata», racconta una testimone. Un’altra aggiunge: «È
stato straziante guardarla andare giù senza poter intervenire». Di sicuro Pietro, ragazzo di
I due ragazzi
morti a
Milano: Pietro
Maxymilian Di
Paola, 20 anni
e Alessandra
Pelizzi, 19, in
una foto tratta
dal profilo
Facebook
di lei ANSA
origine brasiliana adottato insieme alla sorella da una coppia, soffriva un profondo disagio e aveva già tentato il suicidio l’anno scorso: era rimasto a
lungo su un cornicione. Alla fine, era stato distratto da uno
dei soccorritori, afferrato, salvato. Questa volta le cose sono
andate diversamente per il
20enne che aveva ottenuto la
maturità in luglio, milanista
appassionato di motociclette e
cani e per Alessandra, i capelli
appena tagliati, che ieri sarebbe dovuta andare all’università
per immatricolarsi. Una ragazza «piena di vita», racconta ancora chi la conosceva, «non si
sarebbe mai lanciata di sua
spontanea volontà».
È morto nella notte tra
lunedì e martedì Mario Frigerio
(nella foto Ansa), 73 anni,
supertestimone e unico
sopravvissuto alla strage di
Erba dell’11 dicembre 2006.
Scampato per miracolo al
massacro, Frigerio era stato il
principale accusatore di Olindo
Romano, condannato in via
definitiva all’ergastolo insieme
la moglie Rosa Bazzi per i
quattro omicidi di Raffaella
Castagna, del figlioletto Youssef
Marzouk, della nonna del
piccolo, Paola Galli e di Valeria
Cherubini, moglie dello stesso
Frigerio. Accoltellato alla gola e
ridotto in fin di vita, l’uomo era
riuscito a salvarsi grazie ad una
malformazione congenita, che
di fatto aveva evitato che
la lama recidesse fatalmente
la carotide. In seguito alla
diagnosi di un tumore,
rivelatosi incurabile, Frigerio
era ricoverato da tempo nella
casa di cura di Erba Ca’ Prina
e ora verrà sepolto nel cimitero
di Montorfano, che già accoglie
la moglie Valeria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RAPPORTO SECONDO L’ONU 63 PAESI IN VIA DI SVILUPPO HANNO GIÀ RAGGIUNTO L’OBIETTIVO
La Fao: «La fame nel mondo
è dimezzabile entro il 2015»
Ancora oltre 800
milioni le persone
sottoalimentate,
ma il trend è positivo
«Servono più sforzi»
Il dimezzamento della fame nel mondo entro il 2015 è
un obiettivo possibile, addirittura «a portata di mano, se gli
sforzi adeguati e immediati verranno intensificati». È questo il
responso che emerge dal Rapporto sullo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi)
2014 presentato dalla Fao, con
il Fondo internazionale per lo
sviluppo agricolo (Ifad) e il Programma alimentare mondiale
(Pam). Secondo i dati dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu, 63
Paesi in via di sviluppo avrebbero già raggiunto il traguardo di
dimezzare la percentuale di
persone denutrite, e altri sei sarebbero sulla buona strada per
il raggiungimento del medesimo obiettivo. Il numero di
persone che soffrono la fame
del mondo rimane ancora
molto alto e si assesta intorno agli 805 milioni (all’incirca una persona
su nove), ma il
Rispetto al
2004 soffrono
la fame
100 milioni
di persone
in meno ANSA
trend procede in maniera decisamente positiva: vi sono infatti
oltre 100 milioni di persone
malnutrite in meno rispetto a
dieci anni fa e oltre 200 in meno
rispetto al bienno 1990-92.
Cooperazione Il rapporto è
dunque la prova tangibile di
come sia possibile vincere la
guerra contro la fame nel
mondo. «Questo traguardo
dovrebbe ispirare i paesi a proseguire sulla strada intrapresa, se necessario con l’assistenza della comunità internazionale — ricordano i i responsabili di Fao, Ifad e Pam
—. L’insicurezza alimentare e la malnutrizione sono
problemi complessi e devono essere affrontati in
modo coordinato». Da
qui l’invito ai governi a
collaborare con il settore privato e civile.
A
SULL’ALBERO PER 6 GIORNI
Sale su un cipresso,
così ne “salva” altri 15
La protesta di Michele
Forzinetti, 26enne arrampicato da
giovedì scorso su un albero a
Varese per evitare l’abbattimento
di sedici cipressi, ha ottenuto
come effetto uno stop
temporaneo al taglio delle
piante. Le piante potrebbero
essere tagliate nel 2015,
nell’ambito di un progetto di
restyling dei giardini pubblici
Forzinetti resta però sull’albero
almeno fino a domani.
chi è l’inglese in mano all’Isis
IL VOTO
IN SCOZIA
S
Da Londra
proposta
anti-distacco
David Cameron
(nella foto),
Ed Miliband,
Nick Clegg.
I leader
dei principali
partiti britannici
fanno fronte
comune e per
scongiurare
la vittoria
del «sì»
al referendum
sull’indipendenza scozzese
mettono nero
su bianco
la promessa
di concedere
più poteri
alla Scozia
se sarà ancora
parte del Regno
Unito la mattina
di venerdì.
La lettera è
stata pubblicata
in prima pagina
sul quotidiano
scozzese «The
Daily Record».
Tra i punti
principali: vasti
poteri per
il parlamento
scozzese e
la condivisione
delle risorse «in
maniera equa».
«È una offerta
disperata»,
è stata
la reazione
del leader
indipendentista
Alex Salmond
Prigioniero Alan Henning, 47 anni, come appare nel video
diffuso dall’Isis in cui si mostra l’esecuzione di David Haines.
Per l’Isis, Henning morirà se Londra appoggerà ancora gli Usa AFP
Alan, tassista-eroe
che tifa lo United
«È un uomo buono»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
MANCHESTER (Inghilterra)
Il Manchester United ha
appena vinto 4-0 e conquistato il primo successo della stagione, ma Geoff, storico tassista dei giornalisti della Gazzetta e grande fan dei Red Devils, ha l’espressione seria.
«Alan Henning, l’uomo annunciato come prossima vittima dell’Isis, è un mio amico.
Anche lui fa il tassista». Geoff
ferma l’auto, spegne il motore
e racconta: «Conosco Alan da
una vita. È di Salford, la città
dove è nato anche Paul Scholes. Sai perché ti cito Scholes?
Alan è un tifoso dello United e
il suo giocatore preferito è
proprio Scholes. Gli piace perché è generoso in campo e, mi
ha spiegato, “uno generoso in
campo deve esserlo anche nella vita”. Alan è un tipo tranquillo, uno che non si è mai
messo a litigare per il calcio.
L’altra sua grande passione è
la pesca perché, sostiene Alan,
lo aiuta a distendersi e riflettere. Ecco, pensare che uno
come Alan, con un cuore
grande così, rischi di essere
decapitato, è una cosa di cui
non riesco a farmi una ragione».
Il rapimento Alan Henning,
47 anni, sposato con Barbara
da 23 anni, padre di Lucy (17)
e Adam (15), è partito per la
Siria nel dicembre 2013. Aveva già partecipato ad alcune
missioni di volontariato, ma
questa, come aveva confidato
agli amici, sarebbe stata l’ultima. «Mia moglie mi ha scongiurato di non andare. Ha paura. Le ho promesso che non
mi muoverò più da casa». Alan
doveva consegnare un carico
di aiuti umanitari e 20 autoambulanze. È stato rapito a
gennaio, mezz’ora dopo aver
oltrepassato la frontiera tra
Turchia e Siria, alle porte della città di Al Dana. Secondo
l’intelligence inglese, qualcuno avrebbe informato i rapitori del passaggio del convoglio
e a quel punto sarebbe scattato l’agguato.
Pacifista «Alan è soprannominato Gadget», racconta Geoff. «Quando finisce il suo turno, si rilassa bevendosi una
birra con i colleghi e vedendo
le gare del Manchester United
al pub. È un uomo della
working class, una persona altruista che ha partecipato a diverse iniziative umanitarie. È
un pacifista convinto. È sempre stato contrario alle guerre». Domenica si è svolta una
riunione del comitato di
emergenza Cobra, in cui i vertici britannici hanno esaminato tutte le opzioni possibili,
compresa quella di un intervento lampo per salvare la vita
di Alan Henning. Il premier
David Cameron ha dichiarato:
«Quelli dell’Isis non sono musulmani, ma mostri». Le autorità britanniche hanno però
ammesso di non conoscere
con precisione dove sia localizzata la prigione di Alan
Henning e qualsiasi iniziativa
sarà presa solo dopo il referendum sull’indipendenza
della Scozia, in programma
domani. La famiglia di Alan
sta vivendo ore drammatiche.
La moglie Barbara si è rifugiata dai parenti a Doncaster.
«Tutti noi colleghi tassisti confidiamo in un miracolo», dice
Geoff. «Speriamo di riavere
presto Alan con noi, di poter
vedere insieme una partita del
Manchester United e magari
di festeggiare la conquista del
prossimo titolo. Preghiamo,
non possiamo fare altro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I CACCIA USA IN IRAQ
Primi raid a Bagdad
E Al Qaeda vuole
unirsi al Califfato
I caccia americani sono
tornati nei cieli sopra Bagdad e
per la prima volta hanno colpito
gli jihadisti sunniti dello Stato
Islamico in una posizione a sudovest della capitale e non a
nord come era invece stato
dall’inizio della controffensiva.
A conferma della loro
crescente forza, i jihadisti sono
però riusciti ad abbattere un
caccia di Damasco che si era
spinto fin sopra a Raqqa, la loro
roccaforte in Siria. Nel
frattempo le cellule di Al Qaeda
nel Maghreb Islamico e nella
Penisola Arabica hanno lanciato
un appello ai jihadisti dello
Stato islamico ad unire le forze
contro la coalizione anti-Isis.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
ALTRI MONDI
NOMINATO DA BAN KI-MOON
DiCaprio messaggero
dell’Onu per il clima
FEBBRE X FACTOR
Leonardo DiCaprio (nella
foto) è nuovo messaggero di pace
dell’Onu, con focus particolare
sul clima: lo ha annunciato il
segretario generale dell’Onu,
Ban Ki-moon, nella conferenza
stampa di apertura della 69esima
sessione dell’Assemblea Generale
Onu. L’attore californiano
parteciperà al summit sul clima
convocato il 23 settembre al
Palazzo di Vetro, in apertura
dei lavori dell’Assemblea.
Appuntamento il 16 luglio
2016 con il quinto episodio della
saga di spionaggio «Bourne»:
il nuovo film, ancora con Matt
33 MILIONI
PER GLI U2
SU APPLE
S
Mika fa il “capitano”
«Ora amo rischiare
ma Morgan è il top»
Domani riparte il talent con Fedez e la Cabello tra i giudici
L’artista britannico si carica: «I miei ragazzi vi stupiranno»
X Factor 2014 è pronto a
partire domani con la nuova edizione (alle 21.10 su Sky Uno).
Tra le sorprese i due nuovi giudici Victoria Cabello e Fedez, che
prendono il posto di Simona
Ventura ed Elio. La prima sorpresa la riserva, però, Morgan, che
non si fa vivo alla conferenza di
presentazione, ieri, a Milano.
«Due giorni fa aveva un concerto
a Padova e lui è molto prolisso,
starà ancora facendo un monologo», scherza Victoria. Si ride, i
nuovi sembrano già integrati. Si
piangerà durante il talent ammette, perfino, il «duro» Fedez:
«La musica sa emozionare e anche io durante le audizioni non
mi sono trattenuto». Le prime 5
puntate saranno, infatti, dedicate ai casting: la sfida dei 60 mila
che si sono iscritti alle selezioni.
La star del programma, però, è
già in casa. Solare, più sicuro di
sé, Mika ruba la scena con il suo
italiano creativo e la sua esila-
Torna l’agente Damon
Nel 2016 «Bourne 5»
A
I 4 giudici di «X Factor»: Morgan avrà i gruppi, Victoria Cabello le donne under 24; Mika sceglierà gli over 25, Fedez gli under 24 uomini
DANIELE VAIRA
MILANO
@danvaira
LA SAGA DI SPIONAGGIO
rante sincerità: «Scusate non ho
guardato le clip della prima puntata, mi agito e poi mi viene voglia di vomitare». Ma noi abbiamo cercato di capire lo stesso con
lui che X Factor sarà.
Una domanda che nessuno
le ha fatto?
«Come è il cibo a X Factor?».
Come è il cibo a X Factor?
«Fa schifo, cattivo, non riusciamo a mangiare, lo dico pure
a nome della produzione».
S
Multiforme
Mika, 31 anni,
è nato a Beirut,
ma è naturalizzato britannico.
È anche
designer
Qual è il talento di Mika?
«Lavorare sulla voce, gli aspetti tecnici. Sono cresciuto con maestri russi che mi hanno insegnato la disciplina. Ma lavoro anche
sulla performance e l’emotività. I
miei ragazzi vi stupiranno».
La sua ricetta?
«Rischiare, mettersi in gioco,
provocare emozioni e provocare
bellezza. Cercare di essere liberi.
Anche con la scelta delle canzoni, basta cose vecchie».
Cupertino
spiega
anche come
cancellarlo
«Songs
of innocence»,
il nuovo album
degli U2 (nella
foto, Bono Vox)
«regalato»
da Apple ai
clienti iTunes
il giorno della
presentazione
dell’iPhone 6,
è stato
ascoltato
(almeno
parzialmente)
da 33 milioni
di persone.
Sono dati
ufficiali della
stessa società
californiana.
Resterà
disponibile fino
al 13 ottobre.
Molti utenti,
però, si
sono lamentati
di non riuscire
a cancellare
le canzoni dagli
account iCloud
Apple ha
quindi messo
a disposizione
un link
che consente
di accedere con
identificativo e
password Apple
e rimuovere
le canzoni
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
Damon, sarà diretto da Paul
Greengrass, come due
dei precedenti. Dovrebbe
slittare così l’annunciato sequel
di «The Bourne Legacy», quarto
episodio della saga interpretato
da Jeremy Renner (ma senza
Damon). I film sono tratti
dai romanzi di Robert Ludlum.
PER I FINANZIAMENTI RAGUSA SI MOBILITA
Bye bye Sicilia
Montalbano
verso la Puglia
In replica, Il
Commissario Montalbano raduna ancora
5,7 milioni di fan, come lunedì su Rai1. Ma
il poliziotto inventato
da Andrea Camilleri
potrebbe lasciare la Sicilia. Lo minaccia Carlo
Degli Esposti, che produce la serie con la Palomar: «Non mi hanno Luca Zingaretti, 52 anni ANSA
dato un euro per Montalbano, anche se da 15 anni porta la bellezza della
Sicilia nel mondo». L’idea è trasferire «la location,
non la storia» a Otranto o Torre Canne, in Puglia,
fingendo che siano Marina di Ragusa, «non così paesaggisticamente diversa». La Puglia è attiva nel promuoversi sullo schermo: «50 progetti nel 2013»,
spiega il direttore della Film Commission regionale,
Daniele Basilio: «in cambio di posti di lavoro e ritorno di immagine, offriamo servizi e finanziamenti».
Come i 250mila euro a Braccialetti Rossi, che si gira a
Fasano. «Montalbano da noi? Una provocazione».
Allarme Che spaventa i fan e la Sicilia, dove si
organizzano gite nei luoghi del Commissario («turisti inglesi e americani, soprattutto», spiega una
guida): la serie torna sul set nel 2015, Ragusa pensa
di destinarle parte della tassa di soggiorno, sindaci
e tour operator si agitano, il governatore Crocetta si
dice «pronto al sostegno». Ma Degli Esposti, che lamenta promesse mai mantenute, trova l’appoggio
di Camilleri: «La Sicilia non ha mosso un dito».
f.riz.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le cantanti anti-Putin
È importante il repertorio?
E lei, che giudice è?
«Sono onesto. Dobbiamo
essere chiari, ma mai mancando di rispetto. Io stesso
sono stato scartato a un provino, dopo tre note».
«Conta di più scrivere il film
della persona. “Qual è il film del
concorrente, quale il suo obiettivo, quale l’identità, quale la
sua musica e come valorizzarla?».
Lo sa che senza Morgan lei
è il capitano della giuria?
Che cosa hanno portato i
giudici nuovi?
«No, è lui. Il suo spirito è così
forte che ne abbiamo parlato anche se lui non c’è. Fa scelte pazzesche, scopre e fa crescere il talento anche quando pensi che
non ci sia nulla nell’artista».
«Non ci conoscevamo e veniamo da mondi diversi. Hanno
portato una nuova prospettiva.
Ci divertiamo, ma non mancano
nemmeno le liti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pussy Riot in cattedra ad Harvard
Accoglienza da star per Maria Alyokhina e
Nadezhda Tolokonnikova (nella foto, da sinistra),
due delle componenti della band russa delle
Pussy Riot. Le attiviste anti-Putin, che hanno
trascorso due anni in carcere con l’accusa di
teppismo e istigazione all’odio religioso, hanno
tenuto una lezione all’università di Harvard.
42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
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22
settembre
Giudici,
comici e
farfalle
29
settembre
Donne
6 ottobre
Per amore
13 ottobre
Stranamore
20 ottobre
Le vie
del Signore
27 ottobre
Album
di famiglia
3 novembre
Ho sognato
di vivere
10
novembre
Il bandolo
della
matassa
1 dicembre
Amici miei
22
dicembre
Camper
Dvd a 12,90
euro
SERENA GENTILE
Professor Vecchioni è
già in edicola “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni”, 166 brani,
una collezione dedicata a
quello che chiamano repertorio minore, che minore non è.
(Sorride) «Vero, sono minori solo perché meno ascoltate.
L’80% delle mie canzoni sono
riflessioni culturali, sociali,
non sempre trasmesse in radio... Una minoranza di qualità
che le conosce c’è... Ora c’è anche questa collana, canzoni per
me fondamentali, legate ad affetti importanti, che ho sofferto
a scrivere: Le rose blu, L’ultimo
spettacolo, La stazione di Zima, Le lettere d’amore. Le amo,
le adoro, sono la mia vita, 40
anni di carriera. È bello ripubblicarle».
«Tutte e due. La mia è stata
una generazione pioneristica
che, sulla scia della più nobile
arte di De André, ha posto al
centro di tutto la cultura. Se
non c’è quella base, le cose si
sperdono. Certe canzoni dopo
un anno spariscono».
24
novembre
La nera
signora
15 dicembre
Da Ulisse
a Robinson
Il Prof. della musica italiana presenta la nuova collana
Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni «Le amo tutte e 166»
Ed è straordinario come
l’amore cantato in epoche diverse, sia sempre attuale: perché lei come pochi riesce a mettere in musica i contenuti o perché i contenuti sono più resistenti al tempo che passa?
17
novembre
Passa
la bellezza
8 dicembre
Poesia,
musica
e follia
«Mi ispira l’interismo
meno la politica...»
la scheda
ROBERTO VECCHIONI
71 ANNI
CANTAUTORE, PROFESSORE, PAROLIERE, SCRITTORE
Nato a Carate Brianza il 25 giugno 1943,
da genitori napoletani. È sposato con la
scrittrice Daria Colombo, ha 4 figli e vive a
Milano. Laureato nel ’68 in lettere antiche,
insegna per 30 anni al liceo classico, per poi
passare all’insegnamento universitario.
CARRIERA L’attività nel mondo musicale inizia
negli anni ’60, quando comincia a scrivere canzoni
per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti). Nel
1971 la prima volta da interprete con l’album
«Parabola» che contiene la celeberrima Luci a San
Siro. Autore di libri e saggi, ha vinto tutti i premi più
importanti dal Tenco 1983 al Lunezia Antologia 2013.
Nell’epoca dell’effimero, riesce ad avere feeling anche coi
giovani. E non sembra merito
della sua moderna newsletter.
9,99€
Cd più booklet
Sono 14 più un dvd
a prezzo speciale
«È miracoloso, ma è pur vero che insegno dal ‘69. Ho
ascoltato intere generazioni,
cercato di interpretare sogni,
desideri, speranze. Ho visto
stelle cadere e risalire. Sono un
propagandista di bellezze inutili nella praticità della vita,
che aiutano però a difendersi
dagli orrori della vita stessa».
Luci a San Siro. Si sono riaccese con i 7 gol al Sassuolo?
«Non ho grandi attese. Devo
capire... Non abbiamo un leader: uno è troppo giovane, l’altro è appena arrivato (Kovacic
ed Hernanes). Tanti avventizzi.
Ranocchia potrebbe esserlo,
ma gli serve tempo».
Un tempo si rivedeva nella
serenità di Toldo e nella spregiudicatezza di Recoba...
L’Inter è rimasta senza inno
per due anni: questione di diritti
con la signora Celentano appena risolta. Il suo “Inter spaziale”
cantato da Bertini è del ‘71. Vecchiotto. Non ha mai pensato di
colmare il vuoto?
«L’inno non è roba per me.
Quello era bruttissimo. Non
l’avrei dovuto fare, ero giovincello. Mi piace Pazza Inter, è
l’identikit dell’interista, siamo
proprio noi. Era un peccato
non averlo più: ci ha trascinato
come il trombettiere prima
della battaglia. Un tempo a San
Siro anche l’Inter aveva un
trombettiere. Tutto cambia».
Tranne l’interista.
«Ecco, più che l’Inter mi ispira l’interismo, l’essere interista:
insicuro, debole, masochista,
incazzato più con la sua
squadra che con le altre.
Ma è l’unico critico e il più
appassionato di tutti. Più
che un inno ci vorrebbe un
saggio, ma io non riesco a
scrivere di Inter, mi emoziona troppo. Seppur di straforo, l’Inter però è nelle mie canzoni, anche in questa collezione, citate con amore in Gli anni e Ho sognato di vivere».
«Non abbiamo più quella fisionomia: eravamo tutto o
niente ma mai mediocri. Adesso assestati su un livello medio
alto, non piace a nessuno».
Roberto
Vecchioni
a Sanremo 2011.
Si stima che i
suoi album
abbiamo
venduto 6
milioni e mezzo
di copie ANSA
Compiti per casa?
(Ride) «Ripassare a memoria la lezione sulla grandissima tradizione dell’Inter che
vuol dire onestà, sportività,
grande passione per la rivincita e soprattutto signorilità.
Non dobbiamo neppure sembrare una squadra di pallone».
Si ritrova almeno in questa
nuova sinistra?
«Ultimamente non parlo di
politica. Sono al balcone e
guardo cosa succede. Come dice una mia canzone “Io non
appartengo più alle cose del
mio tempo”, alle cose sbagliate e di cui non capisco la verità. Non ci sono le persone,
preferisco la cultura, i libri,
cose più universali. Non ho
tempo per le piccolezze di
tutti i giorni, la politichetta». Musica maestro!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Collezione
Ecco «Chiamali ancora amori»
C’è Luci a San Siro con Mina
«Chiamali ancora amori», il primo di 14 cd
della collana «Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni»,
da lunedì in edicola con la Gazzetta e il Corriere
a soli 9,99€. Una raccolta di 166 brani selezionati
e commentati dal Prof. della musica italiana e dal
critico Mario Luzzatto Fegiz. In questa uscita Luci
a San Siro (con Mina), L’amore mio, La mia ragazza, Love song, Messina, Che dire di lei, Povero
ragazzo, Canto notturno, Vedrai, Improvviso paese, E invece non finisce mai, Le cinque stagioni,
più il cofanetto. Chiude la raccolta il dvd con il
live Camper a 12,90€. Collana completa a 152€.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6-
Toro 7+
Gemelli 7
Cancro 8
Leone 6-
Vergine 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Non fatevi prendere
dal malumore, men
che meno in casa,
terreno un cicinìn
minato, oggi. Vigore
fisico ni, ma ormone
reattivo.
Potete viaggiare,
lavorare, svagarvi e
emergere, meglio se
con adeguata faccia di
glutei. Fornicazione
insipidina. Sempre che
ci sia.
La Luna vi dà svacco
matto: via i doveri, via
i pensieri, viva i ritmi
pacati. Così,
produrrete e starete
bene. Ma assenze
suine aleggiano.
Con finezza di
ragionamento e un
cicinìn di
sarcasmo,
quagliate con
successo. Il
sudombelico is
very gagliard.
Sembra girare a
vuoto, questo giorno
sfigopendulo. Perché
forse siete stanchi.
State su: certe cose si
concludono bene!
Solitudo suina.
Potete produrre bene,
con l’umore in bolla.
Gli amici aderiscono
alle vostre iniziative,
ma a sud
dell’ombelico c’è
immobilismo.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 5,5
Scorpione 7,5
Sagittario 6
Capricorno 6
Acquario 6+
Pesci 7+
Potreste avvertire
stanchezza e
scontentezza. Oltre
che il desiderio di
isolarvi insieme ai
vostri zebedei che
fumano. Opacità suine.
Potete mettere la
freccia e sorpassare
molti competitor, oggi.
Viaggi, trasferte,
colloqui, lavoro
riescono, ma l’ormon
si cheta.
L’umore sfigocupo è
ottima calamita per
ogni rogna: state su! E
amministrate i soldi
con zelo. La
fornicazione vi fa
ripigliare, però.
Intuizioni e
scorrettezze
potrebbero mostrarvi
com’è in realtà certa
gente. Regolatevi.
Compenetrazioni
carnali fantasiose.
Avete l’autoironia di un
varano. Perché rogne
e persone vi
stressano. Però siete
bravi a dipanare e
sgrossare. E a
fornicare, ovviously.
La Luna vi fa realizzare
i programmi del giorno
senza perdite di
tempo. E accresce
fascino e fiuto di tutti
voi. Ma l’amor è una
pallissima.
MARIO GOMEZ
Il bomber tedesco della
Fiorentina è nato il 10
luglio 1985. Ha giocato
per 4 stagioni nel
Bayern Monaco. E
prima ha militato nello
Stoccarda
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
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Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
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VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
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VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
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DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
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( L'ultimo gossip, da lei
stessa involontariamente
alimentato, la voleva
incinta. Fanny Neguesha
smentisce via Instagram,
postando un selfie super
sexy che mostra un
pancino superpiatto. Poi
altri scatti che la
fotografano al lavoro, per
un servizio tv. Su Balotelli
nessuna parola: Mario è
già dimenticato?
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stupido di sempre: un
giocatore della squadra
universitaria di football di
Arkansas State finge di
morire in campo,
stramazzando a terra.
Doveva essere parte di
un gioco offensivo
studiato col coach (sic):
gli avversari non
abboccano e i «geniali»
inventori perdono la gara
(, )*
)' )+
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/$'55 Incinta? Macché
Fanny smentisce
con un selfie sexy
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Lo schema folle:
morte finta
(e sconfitta vera)
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357
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tribunale di Milano n. 419
dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013
La tiratura di martedì 16 settembre
è stata di 310.504 copie
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COLLATERALI
*con DVD Ufo Robot N. 3 11,39 - con DVD 007 Collection N. 4 11,39 - con Blueberry N. 4 5,29 - con libro
Alle Radici del Male 11,30 - con libro Tu Sei il Male
11,30 - con libro Nibali e l’Italia del Tour 10,39 - con
Diabolik Nero su Nero N. 9 8,39 - con Vasco Ritorno
alle Origini N.10 11,39 - con libro Belinelli ai raggi X
6,39 - con libro Olimpia Milano 14,39 - con Geronimo
Stilton N. 12 8,30 - con Ric Roland N. 15 4,39 - con
DVD 100 anni CONI 14,39 - con Skylanders N. 16 11,30
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Grande Guerra N. 18 12,39 - con English Express N. 19
12,39 - con Tutto Pratt N. 23 12,39 - con DVD Steven
Seagal N. 27 11,39 - con Subbuteo Vintage Edition N.
20 14,39 - con Le Grandi Storie Disney N. 35 9,39 con Robot Collection N. 38 14,39 - con Ferrari Build Up
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44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014