Glossario Termini Fotografici Massimo Francalanci Illuminazione cinefotografica www.massimofrancalanci.com © Copyright GLOSSARIO BASE Advanced Photo System (APS) Standard per fotocamere e film che utilizza caricatori di minori dimensioni rispetto al 35mm. con nuove funzioni tra cui il PQI, il caricamento a caduta della pellicola, e la scelta, al momento della ripresa, fra tre formati di immagine. Il negativo sviluppato viene restituito insieme ad un foglio di provini, ideale per scegliere le immagini da far ingrandire, ma questo avviene ormai anche con il tradizionale 35mm. L'APS si è rivelato un flop. Lanciato infatti con grandi investimenti da un pool di costruttori fotografici con l'intento di sostituire il formato 35mm (che invece al contrario ha avuto incrementi di vendita), l'APS ha costituito una fase di passaggio tra la fotografia tradizionale e quella digitale. Ma non ha incontrato il successo sperato ed è ormai al totale tramonto. ASA/ISO E' la misura della sensibilità di una pellicola. Una volta esistevano la scala ASA (americana) ed i gradi DIN (sistema tedesco). Da alcuni anni, in base ad un accordo internazionale, si è deciso di unificare i due sistemi di misurazione dando vita alla scala ASA/ISO (detta anche semplicemente ISO). In sostanza una pellicola di 100 ISO (100 ASA/ISO) è una pellicola normale di sensibilità media. Di sensibilità doppia o quadrupla rispetto alla prima sono le pellicole che hanno sensibilità di 200 ISO o di 4OO ISO. Di sensibilità inferiore è una pellicola di 50 ISO o di 25 ISO. All'aumento della sensibilità della pellicola corrisponde in genere un'immagine più granulosa. Alla sua diminuzione un'immagine più dettagliata. Con i progressi fatti dalla chimica moderna comunque tali differenze si sono molto assottigliate. Per quanto riguarda le fotocamere digitali vale la stessa logica. Nella maggior parte di esse esiste infatti la possibilità di regolare gli ISO. Non essendoci qui la pellicola si regola, tramite un apposito comando, la sensibilità del sensore (CCD) e dei circuiti di amplificazione ad esso collegati per adattarli alla quantità di luce esistente nella scena da fotografare. Autofocus a Inseguimento (Predictive) Riprendendo soggetti in rapido movimento, la fotocamera esegue la messa a fuoco tenendo conto dei tempi di ritardo tra l'azionamento del pulsante di scatto e l'apertura dell'otturatore. Autofocus Continuo La fotocamera prosegue nel regolare la messa a fuoco del soggetto in movimento finché si tiene leggermente premuto il pulsante di scatto. Autofocus Passivo Sistema che esegue la messa a fuoco dell'obiettivo confrontando il contrasto di diverse aree della scena. Efficace anche con soggetti fuori centro. Auto Focus Singolo con Blocco della Messa a Fuoco Premendo il pulsante di scatto a metà corsa, la fotocamera esegue la messa a fuoco e la mantiene bloccata. Ciò consente di ricomporre l'inquadratura conservando invariata la regolazione del fuoco. Auto Focus Spot L'area di rilevazione è concentrata in un ristretto spot al centro del mirino, per un controllo di maggior precisione. Autoscatto Ritarda l'esposizione di circa 10 secondi, per dar tempo al fotografo di entrare nell'inquadratura. Autoscatto a Distanza Azionamento dell'autoscatto tramite telecomando. Possono funzionare con sistemi di raggi infrarossi o tramite onde radio. Bilanciamento del bianco Nelle fotocamere digitali è necessario 'adattare' il sensore della fotocamera al tipo di luce in cui viene ripresa l'immagine, per riprodurre più fedelmente le tonalità cromatiche della scena. Di solito questa operazione viene compiuta in modo automatico. Alcune macchine digitali hanno però la possibilità di regolare il bilanciamento del bianco anche manualmente per una resa migliore o per ottenere effetti particolari. Blocco AE Memorizza i dati rilevati prima della ripresa, e consente di variare l'inquadratura dopo la misurazione, mantenendo inalterato il valore di esposizione. Blocco della Memoria Vedi Blocco AE. Blocco dell'Autofocus Consente di mettere a fuoco un punto preciso dell'immagine spostando poi l'inquadratura senza che cambi la messa a fuoco. Su molte fotocamere è possibile premendo a metà corsa il pulsante di scatto. Caricamento "Drop-in" (Advanced Photo System) II caricamento del film avviene semplicemente lasciando cadere il caricatore nell'alloggiamento. La fotocamera esegue poi automaticamente l'aggancio e il trasporto al primo fotogramma. CCD Sensori usati nelle fotocamere digitali per convertire la luce in dati digitali che formano poi l'immagine. In pratica si trovano al posto della pellicola delle macchine fotografiche tradizionali. CMOS Si tratta di un altro tipo di sensore. Mentre i primi tipi avevano prestazioni inferiori al CCD oggi si pareggino ed a volte sono addirittura superiori. Codice DX Regola in modo automatico il corretto valore di sensibilità del film in uso. Comando a Distanza Permette di attivare l'otturatore della fotocamera a distanza, con un'emissione infrarossa o un segnale elettrico via cavo. Compensazione dell'Esposizione Permette all'utilizzatore di variare i valori rilevati dal sistema esposimetrico in funzione di un determinato risultato. A seconda del modello di fotocamera, sono possibili sovra- o sottoesposizioni fino a 4 f/stop. Compensazione dell'Esposizione Flash Permette di variare l'intensità di emissione del lampo senza intervenire su tempo o diaframma. Compensazione dell'esposizione Nelle riprese in controluce con esposizione automatica, ad esempio di una persona con una finestra alle spalle, l'esposizione può essere incrementata per una miglior resa dei dettagli nelle ombre, senza far uso del flash di schiarimento. Questa modalità in sostanza permette al fotografo di 'ingannare' l'esposimetro della fotocamera obbligandolo a sovraesporre o a sottoesporre per schiarire le zone meno illuminate dell'immagine. Correzione Automatica della Parallasse Compensazione della delimitazione nel mirino per le riprese a breve distanza: fornisce una rappresentazione più precisa del risultato finale. Correzione della Parallasse Risolve l'errore di parallasse mascherando nel mirino le aree dell'immagine che non appariranno sul negativo. Costruzione impermeabile L'impermeablizzazione cioè la resistenza alla penetrazione dell'acqua all'interno di una macchina fotografica si misura secondo le norme denominate JIS. Se il JIS è ad un livello 6 la fotocamera è utilizzabile alla pioggia e lavabile in acqua (impermeabilità più elevata del livello 5). Se il livello è 5 la fotocamera è utilizzabile alla pioggia e lavabile in acqua (ad es., sotto il getto di un rubinetto). Se il livello è 4 sopporta gli spruzzi, ma non può essere immersa in acqua. Diaframma E' un meccanismo a lamelle all'interno dell'obiettivo la cui maggiore o minore apertura controlla la quantità di luce che raggiunge la pellicola. Si misura in f/stop. Dorso Data Permette la sovrimpressione di data e/o ora della ripresa nell'angolo in basso a destra del fotogramma. ED Lenti in vetro a bassissimo indice di dispersione. Rispetto a quelle convenzionali, hanno un indice di rifrazione più basso, una minor dispersione dei colori e compensano in modo ottimale l'aberrazione cromatica. Tutto questo si traduce in una maggiore nitidezza dell'immagine. Effetto Zoom Modalità offerta soltanto dagli obiettivi Power Zoom. Zooma l'obiettivo durante l'esposizione, creando un effetto di mosso creativo. Errore di Parallasse Problema che si verifica con le fotocamere compatte, a telemetro o biottiche, in cui l'immagine non viene vista attraverso l'obiettivo di ripresa.In sostanza è la differenza, che si evidenzia alle distanze più brevi, tra la porzione di scena che si vede nel mirino e quella che invece l'obiettivo effettivamente inquadra. Esposizione Automatica La fotocamera rileva la luminosità della scena e imposta una combinazione tempo/diaframma appropriata per ottenere un'immagine correttamente esposta. Esposizione Automatica a Priorità dei Diaframmi Il fotografo imposta il diaframma e la fotocamera abbina automaticamente il corretto tempo di posa. Permette di controllare l'estensione della profondità di campo nelle immagini di paesaggio e ritratto, nelle riprese a distanza ravvicinata, ecc. Esposizione Automatica a Priorità dei Tempi II fotografo seleziona il tempo di posa preferito, e la fotocamera regola automaticamente la corrispondente apertura di diaframma. Esposizione Automatica Programmata La fotocamera seleziona automaticamente la miglior combinazione tempo/diaframma in base ad una linea di programma predeterminata. Esposizione Manuale con Misurazione II fotografo può regolare manualmente tempo e diaframma in base alla misurazione esposimetrica della fotocamera o eseguita con strumenti di misurazione esterni. Esposizione Multipla Una modalità creativa per sovrapporre intenzionalmente due o più scene sullo stesso fotogramma. Flash Auto Zoom L'angolo di emissione del lampo si regola automaticamente in base alla focale zoom selezionata, per assicurare una corretta copertura del campo ripreso. Flash con Riduzione Occhi-Rossi Minimizza, tramite l'emissione di un pre-lampo o di un raggio luminoso prima dell'esposizione, la comparsa dell'effetto occhi-rossi nei ritratti flash in luce ambiente debole. Flash Fill-in Automatico In una scena in controluce, il flash lampeggia automaticamente a intensità ridotta per ottenere lo schiarimento delle ombre. Flash Intelligente Consente di fronteggiare situazioni di luce critica, grazie ad un lampo perfettamente bilanciato per lo schiarimento delle ombre. Flash TTL Programmato Si avvale della misurazione attraverso l'obiettivo (TTL) per interrompere l'emissione del lampo non appena i circuiti della fotocamera valutano la sua intensità sufficiente per un'illuminazione cunetta. Focale fissa Qualsiasi ottica con lunghezza focale predeterminata e non variabile. Formati di immagine In base alla larghezza della pellicola è possibile avere diversi formati dell'immagine negativa. Oggi il più usato formato dell'immagine è di 24 x 36 mm. che si ottiene da una pellicola larga 35 mm. (detta anche 135) di derivazione cinematografica (detto anche formato Leica). Nell'ambito di quello che viene definito medio o grande formato molto diffusa, in ambito professionale, è la pellicola di tipo 120, da cui possono essere ricavati diversi formati: 6x4,5cm, 6x6 cm, 6x7 cm, 6x9 cm. Nel sistema APS (Advanced Photo System) 3 formati di immagine sono selezionabili al momento della ripresa: C - Classico (con rapporto tra i lati 2:3, come nelle normali stampe da negativo 35mm), H - HDTV (16:9) e P - Panorama (1:3). Producono immagini con diversi rapporti tra base e altezza. Nelle fotocamere digitali che non usano pellicola il 'formato' è determinato dalla grandezza del CCD (l'elemento sensibile) e dal numero di pixel che vanno a comporre l'immagine. Fot/sec. (f/s) Fotogrammi al secondo. Misura la velocità di un motore di trascinamento della pellicola o il numero delle foto consecutive scattate in un secondo. Funzione Auto-Macro La messa a fuoco ravvicinata è disponibile lungo l'intero arco di escursione zoom, per una più accurata scelta dell'inquadratura nelle riprese a breve distanza. Funzioni Pentax L'utente può riprogrammare determinate funzioni della fotocamera, personalizzandole in base alle proprie preferenze o abitudini. Funzione PQI (Print Quality Improvement) Nell'APS quando si scatta un'immagine, sul film vengono registrate informazioni inerenti le condizioni di illuminazione ed esposizione, che assicureranno, durante il trattamento, una lavorazione più personalizzata e mirata ad un risultato ottimale. Fuoco Fisso Un obiettivo studiato per fornire un'elevata profondità di campo, con una nitidezza estesa da circa 1.5m a infinito. Grandangolo Obiettivo a focale fissa di lunghezza inferiore a quella standard. Offre un angolo di campo più ampio, cioè include nell'inquadratura una porzione maggiore della scena ritratta, facendo apparire gli oggetti più lontani. High Eyepoint Vedi: Proiezione Arretrata. Sono spesso high eyepoint i mirini di macchine fotografiche reflex professionali che consentono di inquadrare anche tenendo l'occhio ad alcuni centimetri di distanza dal mirino, avendo ugualmente una visione totale dell'inquadratura. Utilissimi per chi porta gli occhiali. Illuminatore di Assistenza AF Emette dal flash incorporato un fascio di raggi infrarossi, che consentono la messa a fuoco automatica in condizioni di luce ambiente o contrasto sfavorevoli. Illuminazione automatica del display Vuole dire che iI display LCD (a cristalli liquidi) si illumina automaticamente in condizioni di luce ambiente debole. Image Size Tracing Modalità di zoomata, disponibile soltanto con le ottiche di tipo Power Zoom. Mantiene nelle dimensioni prefissate un soggetto che si sposta rispetto alla fotocamera, variando automaticamente la lunghezza focale. Non ha avuto grande successo. ISO Vedi: ASA/ISO. Lente Asferica Riduce drasticamente l'aberrazione sferica che spesso affligge gli obiettivi (in particolare i grandangolari) di elevata luminosità. Minimizza inoltre il coma e la distorsione, incrementando la qualità di immagine generale. Lunghezza Focale II potere di ingrandimento di un obiettivo o di una lente. Maggiore è la focale, più elevato è l'ingrandimento e minore è l'angolo visivo. Gli obiettivi di corta focale (grandangolari) offrono un'ampia area di visione, ma fanno apparire gli oggetti più lontani. Macro Di solito un obiettivo fotografico ha una possibilità di mettere a fuoco ad una distanza variabile tra il metro ed una cinquantina di centimetri. Gli obiettivi macro sono invece progettati per poter mettere a fuoco anche molto più vicino, a pochissimi centimetri, per consentire la ripresa di spettacolari ingrandimenti anche dei soggetti più minuti. Mirino Zoom a Immagine Reale II mirino si regola in base all'impostazione dello zoom, mostrando il campo effettivamente ripreso dall'obiettivo. Misurazione Media-Ponderata La misurazione viene effettuata sull'intera scena, ma conferendo maggior importanza alla porzione centrale dell'inquadratura. Misurazione Multi-Zona Determina l'esposizione più appropriata elaborando i dati di luminosità rilevati in aree separate dell'inquadratura e compensa automaticamente le situazioni di luce più complesse. Misurazione Spot Legge una porzione molto ristretta al centro del campo inquadrato, per una valuta-zione selettiva. Particolarmente utile per un'accurata misurazione nelle situazioni di luce più complesse. Modo Flash-On Attiva forzatamente il flash, anche in piena luce diurna, per lo schiarimento delle ombre. Modo Hyper Manual Con la pressione del pulsante IF, la fotocamera seleziona i dati di esposizione corretta. Il fotografo può poi regolare a suo piacimento il tempo, il diaframma o entrambi, per dar vita all'effetto desiderato. Modo Hyper Program Dopo aver selezionato automaticamente la combinazione tempo/diaframma più appropriata, l'Hyper Program consente di intervenire sull'uno o sull'altro parametro conservando l'esposizione corretta. Per ottenere le impostazioni ottimali in funzione dell'obiettivo in uso e del risultato cercato, si può selezionare una linea di programma specifica, scegliendo tra Normal, High Speed (tempi veloci), Depth (massima estensione della nitidezza) e MTF (Funzione di Trasferimento del Contrasto - seleziona l'apertura di diaframma che assicura la miglior resa dell'obiettivo). Modo Infinito/Paesaggi Nella macchine AF Autofocus blocca la messa a fuoco su infinito per riprese attraverso vetri reti e finestrini di veicoli. Modo No-Flash Cancella l'attivazione automatica del flash, per conservare l'effetto della luce ambiente (tramonti, ecc.) o per fotografare dove non è permesso l'uso del lampo. Modo Panorama Realizza un'immagine estesa in larghezza, tramite una mascheratura dei lati alto e basso del fotogramma. Ideale per scene di paesaggio e foto di gruppi. Modo Smart Picture Seleziona automaticamente la modalità di esposizione che più si adatta alle condizioni del soggetto (distanza, movimento) e alla focale in uso. Obiettivo Standard Un'ottica caratterizzata da un angolo di campo e da una prospettiva molto simili a quelli dell'occhio umano. Per le pellicole 35 mm. l'obiettivo standard è quello da 50 mm. di lunghezza focale. Per il formato 6 x 6 il 'normale' è l'obiettivo da 80 mm Otturatore E' il dispositivo che determina la durata di esposizione del fotogramma alla luce. Tale durata viene abitualmente misurata in frazioni di secondo, come 1/30, 1/125 o 1/2000. Parallasse vedi: Errore di Parallasse. Posa B (Bulb) Tempo di esposizione prolungato, utilizzato soprattutto per le riprese notturne. L'otturatore rimane aperto finché si tiene premuto il pulsante di scatto. Un tempo di posa prolungato serve quando la luce è molto debole. Posa B con Flash Come la Posa B, ma con aggiunta del lampo per illuminare il soggetto in primo piano. Posizione User Richiama istantaneamente una serie di impostazioni preselezionate dall'utilizzatore, inerenti le modalità di esposizione, di avanzamento e di misurazione. Power Zoom Obiettivo zoom a traslazione motorizzata, alimentata dalle batterie del corpo camera. Mette a disposizione diverse modalità esclusive, come lo Zoom Clip, l'Imago Size Tracking e l'Effetto Zoom. Previsualizzazione della Profondità di Campo Consente al fotografo di valutare visivamente l'estensione del campo nitido, con il diaframma chiuso al valore effettivo. Priorità dei diaframmi Consente al fotografo di impostare manualmente il diaframma, mentre la macchina fotografica calcola il tempo di scatto per una corretta esposizione della fotografia sulla base delle indicazioni dell'esposimetro. Priorità dei tempi E' il contrario della precedente: il fotografo imposta il tempo di scatto, l'esposimetro della fotocamera regola il diaframma per ottenere una buona esposizione della fotografia. Prismi di Porro I binocoli con prismi di Porro sono caratterizzati da una configurazione decentrata di obiettivo e oculare. Questo tipo di realizzazione abbina brillantezza di immagine ed elevato ingrandimento a costi contenuti. Conferisce inoltre alla visione un effetto di maggior tridimensionalità. Profondità di Campo Si definisce profondità di campo l'area nella quale un obiettivo è capace di formare un'immagine nitida. L'estensione della profondità di campo varia in base alla lunghezza focale dell'obiettivo ed alla apertura del diaframma. Essa è inversamente proporzionale al diaframma. Più il diaframma di un obiettivo sarà aperto meno sarà estesa la profondità di campo. Chiudendo maggiormene il diaframma la profondità di campo, cioè l'area nitida dell'immagine, al contrario aumenterà. Proiezione arretrata (High Eyepoint) Caratteristica di un mirino che permette di vedere l'intero campo inquadrato anche indossando gli occhiali e tenendo l'occhio ad una certa distanza dall'oculare. Regolazione Diottrica Consente a chi usa gli occhiali di regolare il mirino in base alle sue esigenze e di fotografare senza ricorrere alle lenti. Riavvolgimento Anticipato Con questa funzione è possibile eseguire il riavvolgimento del film prima di aver scattato tutti i fotogrammi disponibili. Consente di cambiare tipo di film in base a mutate esigenze di ripresa, o di estrarre un caricatore non completato da far sviluppare con urgenza. Rientro Automatico dell'Obiettivo Funzione che ritrae l'obiettivo in posizione di riposo all'interno del corpo camera dopo un periodo di non utilizzo, a scopo protettivo. Si usa soprattutto per ridurre le dimensioni degli zoom nelle fotocamere compatte quando la macchina fotografica non è in uso. Sensibilità E' la capacità della pellicola o del sensore nelle digitali, di catturare la luce. La sensibilità si esprime in ISO. Sequenza Continua L'otturatore scatta fotogrammi a raffica finche il pulsante di scatto viene mantenuto premuto. Ideale per la fotografia d'azione e di eventi sportivi. Sincro Flash Modo per sincronizzare automaticamente l'emissione flash con lo scatto dell'otturatore. Sincro Flash a Tempi Lenti (Slow Sync) Abbina l'emissione lampo ad un'esposizione prolungata per una resa più corretta delle luci sullo sfondo. Sincro Flash sulla Seconda Tendina II lampo viene emesso al termine dell'esposizione, conferendo un effetto "scia" a tutti i soggetti in movimento. SLR Single Lens Reflex, fotocamera reflex monoculare. SMC (Super-Multi-Coating) Un sistema di rivestimento delle lenti sviluppato da Pentax, che assicura una miglior trasmissione luminosa, immagini di elevato contrasto e una consistente riduzione delle riflessioni interne. Sovrimpressione Titoli Consente l'impressione di un breve messaggio, da scegliere in una banca dati di vari titoli in diverse lingue, sulla fotografia o (per alcuni sistemi come l'APS) sul retro della fotografia. Spegnimento Automatico Disattiva la fotocamera dopo alcuni minuti di non uso. Teleobiettivo Obiettivo a focale fissa di lunghezza superiore a quella standard. Avvicina i soggetti lontani e fornisce un angolo visivo ridotto, "chiudendo" l'inquadratura. Trasporto Film Automatico II film si posiziona automaticamente al primo fotogramma, avanza a quello seguente dopo ogni scatto, quindi, a pellicola completata, si riavvolge automaticamente all'interno del caricatore. TTL (dall'inglese 'Through The Lens' = attraverso le lenti) E' la sigla che definisce la lettura esposimetrica effettuata attraverso le lenti dell'obiettivo. Mentre una volta la cellula dell'esposimetro era separata dall'obiettivo e leggeva la luce dall'esterno di esso, oggi la stragrande maggioranza delle macchine fotografiche effettua invece una lettura esposimetrica TTL. In sostanza la cellula dell'esposimetro, che misura la luce della scena inquadrata, è posta proprio dietro l'obiettivo e riesce in tal modo a leggere con precisione la luce che attraversa le lenti. Zoom Obiettivo di lunghezza focale a variazione continua, entro un campo di escursione prestabilito ad es. 2880mm, 38-70mm, 35-80mm, 38-140mm, 48-200mm, 80-320mm, 250-500mm. Zoom digitale Nelle fotocamere digitali serve ad isolare una parte dell'immagine e ad ingrandirla elettronicamente. Non trattandosi di un ingrandimento ottico (cioè con le lenti dell'obiettivo) ma solo elettronico, la perdita di qualità dell'immagine è notevole. Zoom Clip Modalità offerta soltanto dagli obiettivi Power Zoom. Consente di richiamare una focale zoom preselezionata, con la semplice pressione di un pulsante sulla montatura dell'obiettivo. GLOSSARIO LUCE Abbagliamento Termine che comprende la diminuzione delle capacità visive o il disturbo della percezione dovuto a luminanze elevate o a contrasti di luminanza di un ambiente visivo. Si distingue tra abbagliamento fisiologico, per cui si ha una riduzione obiettiva delle capacità visive, e l’abbagliamento psicologico, per cui un disturbo soggettivo della percezione è creato da un errato rapporto tra luminanza e contenuto informativo dell’area osservata. L’abbagliamento può essere causato dalle sorgenti luminose stesse (abbagliamento diretto) o dalla riflessione delle sorgenti luminose (abbagliamento riflesso). BAP Abb. per postazione di lavoro dotata di monitor Brillantezza Effetto luminoso sulle superfici lucide o sui materiali trasparenti. La brillantezza deriva dalla riflessione della sorgente luminosa o dalla rifrazione della luce; essa dipende dalla luce orientata proveniente da sorgenti luminose puntiformi. Candela, cd Unità di misura dell’intensità luminosa; misura fondamentale dell’illuminotecnica. 1 cd è definita come l’intensità luminosa che viene emessa da una sorgente luminosa monocromatica con una potenza di irradiazione pari a 1/683 W a 555 nm. Classe di protezione Negli apparecchi di illuminazione è la classificazione delle misure che impediscono che le componenti in metallo con le quali si può entrare in contatto siano sotto tensione in caso di malfunzionamento. Colore della luce Colore della luce emanata da una lampada. La tonalità cromatica della luce può essere indicata con delle coordinate x e y come punto cromatico nel sistema colorimetrico standard, e per lampade di colore bianco può essere indicata anche come temperatura colore. Per le tonalità di luce bianca esiste inoltre una classificazione di massima che distingue le tonalità bianco caldo (ww), bianco neutro (nw) e bianco da luce diurna (tw). Le stesse tonalità di luce possono avere diverse distribuzioni dello spettro e di conseguenza una diversa resa cromatica. Comfort visivo Il comfort visivo consiste nella qualità di una illuminazione con riguardo ad es. a illuminamento, assenza di abbagliamento e resa cromatica Compensazione cromatica Processo dell’illuminotecnica per la correzione di effetti cromatici di più apparecchi per garantire un effetto colore unitario ad un progetto d’illuminazione. Cono luminoso Definizione di un cono di luce che esce da un riflettore di norma a simmetria rotazionale. Il sistemo ottico dell’apparecchio determina se il gradiente del margine di questo cono sia netto o sfumato. Nei faretti, il cono luminoso può essere orientato flessibilmente mediante rotazione e inclinazione Contrasto Differenza di luminanza o di tonalità cromatica tra due oggetti o tra un oggetto e l’ambiente che lo circonda. Al diminuire del contrasto aumenta la difficoltà dell’esercizio visivo. Controluce Tipo d’illuminazione in cui la luce colpisce l’oggetto da dietro, facendo cadere l’ombra davanti. Sul lato superiore dell’oggetto può essere presente un profilo luminoso. Nell’illuminazione teatrale il controluce è impiegato per creare un effetto drammatico. Costanza Capacità della percezione visiva di riconoscere determinate caratteristiche non mutevoli degli oggetti (grandezza, forma, grado di riflessione, colore) nonostante le variazioni nell’ambiente circostante (variazione della distanza, della collocazione spaziale, dell’illuminazione). I fenomeni di costanza sono una condizione fondamentale per la ricostruzione di un’immagine ordinata della realtà dai mutevoli schemi di luminanza percepiti dalla retina. DMX Abbreviazione di Digital Multiplexed. Il protocollo di comando digitale trova impiego soprattutto per la programmazione luminosa nell’illuminazione teatrale. Dark Sky Termine della programmazione luminosa per un’illuminazione che eviti l’inquinamento luminoso negli spazi esterni per evitare l’illuminazione del cielo notturno. Diagramma isolux Diagramma per la rappresentazione della distribuzione dell’illuminamento, in cui vengono rappresentate su di un piano di riferimento le linee sulle quali si riscontra lo stesso illuminamento. Dimmer Dispositivo di regolazione per definire in modo continuo il flusso luminoso di una sorgente luminosa con un comando dell’anticipo di fase a perdita di tensione limitata o con un comando diretto di una componente elettronica. Possibile per lampade ad incandescenza, lampade alogene a bassa tensione e lampade fluorescenti. La dimmerazione di lampade a scarica ad alta pressione è possibile tecnicamente, ma poco utilizzata. Downlight È un apparecchio in genere di piccole dimensioni e con un’apertura circolare. Sono concepiti per l’incasso nel soffitto o per il montaggio a plafone o a sospensione. La loro luce è orientata principalmente, ma non esclusivamente, verso il basso, su superfici orizzontali. Downlight-wallwasher Apparecchi che combinano riflettori darklight ed ellissoidali per offrire una illuminazione omogenea delle pareti con il massimo del comfort visivo; la condizione è la disposizione omogenea dei wallwasher in file parallele alla parete. Effetto stroboscopico Effetti di sfarfallamento o variazione apparente della velocità di oggetti in movimento sotto un luce pulsante (per la frequenza di rete) fino all’arresto apparente o all’inversione del senso di movimento. Si verificano effetti stroboscopici nell’illuminazione con lampade a scarica, soprattutto nelle lampade fluorescenti dimmerate. Essi disturbano e sono pericolosi in spazi dove le persone operano macchine. Si può ovviare al fenomeno con funzionamento a spostamento di fase (circuito duo, allacciamento a rete trifase) o mediante reattori elettronici ad alta frequenza. Efficienza luminosa Unità di misura: Lumen/Watt (lm/W) L’efficienza luminosa è definito come il rapporto tra il flusso luminoso emanato e la potenza elettrica impiegata da una lampada. Ethernet Tecnica di messa in rete di dati per reti locali che consente uno scambio di dati tra tutti gli apparecchi collegati in una rete locale (LAN). Eulumdat-Elumdat Formato dati europeo del lumen per la descrizione della distribuzione dell’intensità luminosa degli apparecchi. Flusso luminoso Unità di misura: Lumen (lm) Il flusso luminoso descrive l’intera potenza luminosa emessa da una sorgente luminosa. Lo si calcola dalla potenza di irradiazione dello spettro attraverso la valutazione con la sensibilità dell’occhio alla luce dello spettro. Fotometro Strumento per la misurazione delle grandezze illuminotecniche (fotometria). La grandezza misurata in via primaria è l’illuminamento, le altre grandezze vengono ricavate dall’illuminamento stesso. I fotometri sono adattati alla sensibilità dell’occhio alla luce dello spettro. Per la determinazione della distribuzione luminosa degli apparecchi sono necessari degli speciali dispositivi di misurazione (Goniofotometri). Grado di protezione Combinazione di due cifre per contrassegnare il tipo di protezione di un apparecchio di illuminazione dall’infiltrazione di corpi estranei ed acqua. IES Formato dati internazionale per la descrizione della distribuzione dell’intensità luminosa degli apparecchi. Illuminamento Unità di misura: lux (lx) L’illuminamento è definito come il rapporto tra il flusso luminoso incidente su di una superficie e la dimensione di tale superficie. Illuminazione d’accento Accentuazione di oggetti o di singole parti dell’ambiente tramite un’illuminazione mirata, più intensa dell’illuminazione generale. Illuminazione d’emergenza Denominazione per illuminazione delle vie di fuga con apparecchi d’emergenza e di indicazione delle vie di fuga con apparecchi per l’illuminazione di sicurezza. Illuminazione dell’architettura Indicazione per concetti illuminotecnici con luce diurna e luce artificiale in cui le soluzioni tecniche sono parte integrante dell’architettura. Illuminazione diretta Illuminazione emanata dagli apparecchi direttamente sul piano utile, ad esempio dai downlight Illuminazione indiretta Illuminazione emanata da apparecchi di illuminazione, ad esempio da uplight, indirettamente sul piano utile, attraverso delle superfici di riflessione. Indice di resa cromatica RA - CRI Grado di alterazione dei colori sotto una data illuminazione in confronto ad una sorgente luminosa normata. L’indice ottimale di resa cromatica Ra è di 100. Inquinamento luminoso Si definisce inquinamento luminoso la luce diffusa che causa disturbi in determinati contesti, a causa della luminosità, della direzione della luce o dello spettro luminoso Intensità luminosa Unità di misura: Candela (cd) L’intensità luminosa è il flusso luminoso per l’angolo solido (lm/sr). La distribuzione nello spazio dell’intensità luminosa di una sorgente luminosa costituisce il corpo di distribuzione dell’intensità luminosa. LAN Abbreviazione di Local Area Network. Rete locale di computer come installazione permanente su piccole distanze. LED Abbreviazione di Light EmittingDiode. Elemento che emette elettroluminescenza e produce luce mediante ricombinazione di coppie di supporti di carica in un semiconduttore. I LED producono una banda spettrale stretta. La luce bianca viene ottenuta con una sintesi RGB o con una conversione di luminescenza. Lampada Sorgente luminosa elettrica, ad esempio lampade a incandescenza, lampade a scarica, LED. In una apparecchio di illuminazione serve a produrre la luce e la sua luce può essere orientata sugli oggetti tramite riflettori. Lampada a scarica Sorgente luminosa nella quale la luce viene emessa per effetto di scariche elettriche liberate nei gas o nei vapori metallici. Si distingue tra lampade a scarica a bassa e ad alta pressione. Fanno parte delle lampade a scarica a bassa pressione le lampade fluorescenti e le lampade fluorescenti compatte. In esse la luce viene creata con la sollecitazione delle sostanze fluorescenti con delle radiazioni. Fanno parte delle lampade a scarica ad alta pressione le lampade ai vapori di mercurio, le lampade ad alogenuri metallici e le lampade ai vapori di sodio ad alta pressione. A causa della pressione di esercizio esse emanano uno spettro luminoso molto intensivo. Lampada ad alogenuri metallici Lampade a scarica ad alta pressione, riempite di alogenuri metallici. Partendo da numerose sostanze iniziali si possono ottenere miscele di vapori che per effetto della scarica emettono rendimenti luminosi elevati e una buona resa cromatica. Lampada ad incandescenza Corpi radianti che emettono la luce in seguito al surriscaldamento di spirali di tungsteno incandescenti. La spirale incandescente è situata in un bulbo in vetro riempito di un gas inerte (azoto o un gas nobile) per prevenire l’ossidazione della spirale e per rallentare l’evaporazione del materiale della spirale. Ci sono molti diversi tipi di lampade a incandescenza; i gruppi principali sono le lampade di uso comune, a forma di goccia, dal bulbo trasparente o smerigliato, le lampade R, caratterizzati da diversi tipi di specchi interni, e le lampade PAR, in vetro stampato e con riflettori parabolici integrati. Lampada ai vapori di sodio ad alta pressione Lampade a scarica ad alta pressione contenenti vapori di sodio. Siccome in presenza di alta pressione i vapori di sodio sono aggressivi e distruggerebbero il vetro, l’ampolla della scarica è in ceramica di ossido di alluminio ed è avvolta da un ulteriore ampolla che fa da involucro. Il colore della luce è di tipo bianco caldo. Le lampade ai vapori di sodio ad alta pressione necessitano di dispositivi di accensione e di reattori. Lampada alogena Le lampade ad incandescenza compatte con ulteriore riempimento di alogenuri, che previene una sedimentazione del materiale della spirale evaporato sul bulbo della lampadina. Le lampade alogene, in confronto alle comuni lampade ad incandescenza, sono dotate di maggiore efficienza luminosa e durata utile. Lampada alogena a bassa tensione Lampade alogene molto compatte, azionate con bassa tensione (in genere 6, 12 o 24 V). Spesso dotate di riflettore metallico o a luce fredda incorporato. Lampada fluorescente Lampade a scarica a bassa pressione, a forma di tubo, contenenti vapori di mercurio. Le radiazioni ultraviolette emesse dalla scarica nei vapori di mercurio sono convertite in luce visibile dalle sostanze fluorescenti sulla parete interna del tubo. Con diverse sostanze fluorescenti si possono ottenere una serie di tonalità cromatiche della luce e diverse qualità di rese cromatiche. Le lampade fluorescenti sono in genere dotate di elettrodi riscaldati e possono quindi essere avviate con tensioni relativamente inferiori. Le lampade fluorescenti richiedono starter e reattori o reattori elettronici. Lampade ad alta pressione ai vapori di mercurio Lampade a scarica ad alta pressione contenenti vapori di mercurio. A differenza della scarica a bassa pressione, che irradia quasi esclusivamente raggi ultravioletti, il vapore di mercurio ad altra pressione emana una luce visibile, dotata di una contenuta componente di rosso. Con l’aggiunta di altre sostanze fluorescenti si può completare la componente di rosso e migliorare la resa cromatica. Lampade radianti Sorgente radiante che emette delle luce riscaldando un materiale; normalmente il tungsteno è il materiale impiegato per le lampade ad incandescenza. Livello di rendimento dei sistemi d’illuminazione Il livello di rendimento del sistema d’illuminazione è il rapporto tra il flusso luminoso emesso dall’ apparecchio e quello prodotto dalla lampada. Viene indicato come LOR (light output ratio). Luce diffusa Diffusione indesiderata della luce dispersa al di fuori del cono di luce. La luce diffusa può causare abbagliamento o, all’esterno, essere ad esempio un fattore di inquinamento luminoso. Luce orientata La luce orientata viene emanata da sorgenti luminose puntiformi. È caratterizzata da una direzione principale e crea effetti di modellazione e brillantezza. Anche le sorgenti luminose senza riflettori generano una luce orientata, ma la direzione principale della luce, variabile nello spazio, viene in genere concentrata con l’orientamento della luce in un cono di luce orientato. Luce radente Tipo di illuminazione con una luce che cade molto appiattita su una superficie per accentuarne le strutture. Lumen, lm Unità di misura del flusso luminoso Luminanza Unità di misura: Candela/m2 (cd/m2) La luminanza descrive la luminosità di una superficie che emana luce in quanto sorgente luminosa o in seguito a trasmissione o riflessione. La luminanza viene quindi definita come il rapporto tra l’intensità luminosa e la superficie proiettata ortogonalmente nella direzione di osservazione. Superfici di diversi colori e di uguale luminanza sono ugualmente luminose. Luminescenza Termine che comprende tutte le emissioni di luce che non vengono provocate da una radiazione termica (fotoluminescenza, chemiluminescenza, bioluminescenza, elettroluminescenza, catodoluminescenza, termoluminescenza, triboluminescenza). Lux, lx Unità di misura dell’illuminamento Nitidezza Capacità dell’occhio di percepire i dettagli. La sua misura è il visus, definito come il reciproco della grandezza dei più piccoli dettagli percepibili in un dato esercizio visivo ed espresso in minuti d’arco. RGB Abbreviazione di rosso-verde-blu (Red-Green-Blue). La sintesi cromatica RGB nell’illuminotecnica è basata sulla sintesi cromatica additiva per produrre luce di diversi colori. Radiatore di Planck Corpo radiante nero. Corpo radiante termico ideale le cui caratteristiche di irraggiamento sono descritte dalla legge di Planck. Radiazioni a infrarossi Radiazione di calore invisibile di lunghezza d’onda > 780 nm. Le radiazioni ad infrarossi vengono emesse da tutte le sorgenti luminose, ma soprattutto dai corpi radianti; in esse costituiscono la parte prevalente delle radiazioni emesse. Radiazioni ultraviolette Radiazioni di lunghezza d’onda inferiore a quella della luce visibile (Lunghezze d’onda < 380 nm). Le sorgenti luminose tecnologiche emanano una quantità di radiazioni ultraviolette contenuta. Le radiazioni ultraviolette possono avere effetti dannosi, in particolare fanno sbiadire i colori e rendono i materiali più fragili. I filtri UV assorbono tali radiazioni. Radiosity Metodo di calcolo per la simulazione della luce. Nel metodo della radiosity, i raggi luminosi escono dalla sorgente e vengono riflessi quando colpiscono una superficie. Reattore Componentistica limitatrice di corrente per lampade a scarica. La limitazione di corrente può essere induttiva, mediante uno starter, od elettronica. I reattori induttivi sono disponibili nella vecchia forma convenzionale (KVG) o nella forma a basse perdite (VVG). Richiedono eventualmente un accenditore od uno starter supplementari. I reattori elettronici (EVG) operano senza accenditore supplementare, evitando fastidiosi ronzii o effetti stroboscopici. Rendimento ottico dell’apparecchio Rapporto tra il flusso luminoso emanato da un apparecchio ed il flusso luminoso della lampada impiegata. Riferito all’effettivo flusso luminoso della lampada nell’apparecchio si ha il rendimento ottico dell’apparecchio, riferito alla tensione nominale della lampada si ha il rendimento d’esercizio dell’apparecchio. Resa cromatica Qualità della resa dei colori sotto una data illuminazione. Il grado del cambiamento dei colori rispetto alle sorgenti luminose di riferimento è dato dall’indice di resa cromatica Ra o dai gruppi di resa cromatica. Resa del contrasto Criterio per la limitazione dell’abbagliamento riflesso. La resa del contrasto viene descritto dal fattore di resa del contrasto (CRF), definito come rapporto tra il contrasto di luminanza per l’illuminazione osservata ed il contrasto di luminanza per l’illuminazione di riferimento. Rifrazione della luce Variazione della direzione della luce nel passaggio da un mezzo ad un altro, di diversa densità. Per mezzo di rifrazioni di diversa intensità di diverse bande dello spettro, con la rifrazione della luce si possono formare degli spettri di colore. Saturazione cromatica Misura dell’intensità di un colore tra il colore puro e il punto bianco nel sistema colorimetrico standard CIE Con la tonalità e la luminosità, appartiene alle tre caratteristiche fondamentali di un colore. La saturazione cromatica di norma viene indicata come percentuale. Schermatura Limitazione dell’intensità dell’illuminazione, delle radiazioni ultraviolette e delle radiazioni ad infrarossi richiesta in particolare nelle aree espositive; la si ottiene con un’adeguata scelta delle lampade, dei tipi di apparecchi e dei filtri per le radiazioni. Sintesi cromatica Termine riguardante la miscelazione dei colori. Nell’illuminotecnica con la sintesi cromatica additiva di rosso, verde e blu si aggiungono bande spettrali per ottenere colori miscelati. La somma di tutti e tre i colori fondamentali dà la luce bianca. La sintesi cromatica sottrattiva parte dai colori fondamentali Ciano, Giallo e Magenta e filtra frazioni dello spettro. Spettro Distribuzione dell’intensità dell’irradiazione di una sorgente luminosa lungo le lunghezze d’onda. Dalla distribuzione sullo spettro derivano sia le caratteristiche cromatiche della luce che la resa cromatica. A seconda di come si ottiene la luce, si possono differenziare dei tipi fondamentali di spettro: lo spettro continuo (luce del giorno e corpi termoradianti), lo spettro discreto lineare (scarica a bassa pressione) e lo spettro discreto a banda larga(scarica ad alta pressione). Superficie di emissione della luce Piani dell’apparecchio da cui esce la luce. A seconda dell’illuminotecnica, un apparecchio dispone di uno o più piani. La luminanza della superficie di emissione della luce serve alla valutazione dell’abbagliamento degli apparecchi. Tecnica Darklight Speciale tecnica a riflettori, con la quale l’osservatore non viene abbagliato finchè la lampada si trova nell’ambito di schermatura del riflettore. L’angolo di schermatura della lampada e l’angolo di abbagliamento del riflettore sono uguali. La tecnica darklight offre il massimo del comfort visivo ed un’ottima efficienza. Temperatura colore Indicazione del colore della luce di una sorgente luminosa. Nei corpi radianti esprime l’effettiva temperatura der filamento della lampada in gradi Kelvin (K). Nelle lampade a scarica si assume la temperatura del colore più simile. Questa è la temperatura per la quale un corpo radiante emette una luce di un colore comparabile. Tensione Grandezza fisica che agisce in un conduttore elettrico mettendo in movimento i supporti di carica e producendo una corrente elettrica. Tensione di rete Tensione elettrica che è messa a disposizione nella rete di alimentazione. Nella maggior parte del mondo la tensione di rete è di 230 volt a 50Hz. Per tensioni di rete diverse occorre un adattamento tecnico degli apparecchi elettrici. UGR UnifiedGlare Rating; nuovo metodo di valutazione dell’abbagliamento psicologico, in particolare sul posto di lavoro. Uplight Apparecchi a sospensione, da parete, da pavimento o da terra, che emanano la loro luce prevalentemente verso l’alto. Visione mesopica Condizione di transizione dalla visione diurna fotopica, mediante i coni, alla visione notturna scotopica, mediante i bastoncelli. La percezione dei colori e la nitidezza hanno di conseguenza valori intermedi. La visione mesopica ha luogo con luminanze tra 0,01 cd/m2 e 3 cd/m2. Visione fotopica (photopicvision) E’ la visione dovuta unicamente all'attività dei coni e della retina. Si tratta del tipo di visione che si ha quando in presenza di luce. Consente di rilevare differenze cromatiche. Visione scotopica (scotopicvision) è la visione monocromatica dovuta unicamente all'attività dei bastoncelli e della retina. Si tratta del tipo di visione che si ha quando il livello di illuminazione è molto basso e consente di rilevare differenze chiaroscurali e di contrasto ma non differenze cromatiche. Wallwasher Apparecchi con uno speciale sistema di riflettori o sistema ottico a riflettori per l’illuminazione omogenea delle pareti; è sufficiente una disposizione omogenea dei wallwasher su di una linea parallela alla parete. Watt Unità fisica di potenza. È il prodotto della tensione per l’intensità di corrente. GLOSSARIO DIGITALE A0, A1, A2, A3, A4, A5, A6 - Denominazione indicante le dimensioni di diversi formati di carta. La particolarità che ne ha fatto la fortuna è che sono ciascuno grande la metà del precedente: una pagina A3 è 29,7 x 42cm, una pagina A4 è 21 x 29,7cm, una pagina A5 è 14,8 x 21cm, una pagina A6 è 10,5 x 14,8cm. Il rapporto fra altezza e larghezza di una pagina è pari alla radice di 2. Aberrazione cromatica - Distorsione causata dalla differente rifrazione dei raggi luminosi, per cui le diverse lunghezze d'onda vengono rifratte in modo diverso e messe a fuoco a distanze diverse; questo crea un effetto molto evidente se si usano lenti non trattate e si effettuano elevati ingrandimenti: i contorni delle figure appaiono, anziché netti, sfumati in tutti i colori dell'arcobaleno. Aberrazione sferica - Effetto causato dalla curvatura sferica delle lenti, per cui i raggi di luce che colpiscono le zone marginali dell'obiettivo sono focheggiati su un punto leggermente diverso; solitamente si rimedia a questo difetto chiudendo maggiormente il diaframma, per cui vengono usate via via le parti della lente più prossime al centro, escludendo quindi quelle estreme, ed aumentando così la precisione della focheggiatura del soggetto. AE - [vedi "auto exposure"] AF (Auto Focus) - Funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto che si sta inquadrando, ricavando la distanza media di tutto ciò che viene inquadrato o di ciò che compare al centro dell'immagine. Vedi anche: Messa a fuoco automatica AF multizona - Funzione di videocamere e fotocamere che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto che si sta inquadrando. In questo caso, a differenza dell'AF semplice, l'automatismo tenta di mettere a fuoco nel miglior modo possibile una o più ''zone'' all'interno della scena. [vedi anche "messa a fuoco automatica"] AF servo - Meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco durante una raffica di scatti, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare. [vedi anche "Auto Focus"] AF TTL (Auto Focus Through The Lens) - Sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l'obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell'immagine. Vedi anche: Auto Focus, CCD (Charge-Coupled Device Aliasing - ffetto ottico a gradini (in gergo jaggies) che si manifesta nelle immagini digitali usando una risoluzione troppo bassa; l'immagine apparirà ''a quadretti'' anziché sfumata. Vedi anche: Anti-aliasing Alpha (alfa, canale) - Mappa dell'opacità dell'immagine che, sovrapposta all'immagine stessa, permette di vedere quali zone sono opache (anche parzialmente) e quali sono trasparenti (anche parzialmente); permette di "forare" in modo graduale la parte trasparente dell'immagine per vedere un'altra immagine sottostante. AME (Auto/Manual Exposure) - Esposizione automatica o manuale. Anello adattatore - Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore). ANSI (American National Standards Institute) - Organizzazione americana che stabilisce gli standard industriali per la misurazione della luminosità. ANSI Lumen - Unità di misura standard della quantità di luce emessa da un videoproiettore. 1 Lumen equivale al flusso luminoso generato da una sorgente con intensità pari ad una candela. Anti-aliasing - Insieme di tecniche ed accorgimenti per ridurre l'effetto dell'Aliasing [vedi], quindi utilizzate per ridurre la scalettatura (in gergo jaggies) dei bordi degli oggetti; questo avviene attraverso l'uso di algoritmi matematici, come il Floyd-Steinberg ed altri ancora. Apertura del diaframma - Rapporto fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale. Espresso genericamente con una frazione, è regolabile in modo da dosare opportunamente la quantità di luce e impostare la profondità di campo desiderata; la scala delle aperture è dimensionata in modo che, passando da un'apertura alla successiva (a parità di obiettivo e otturatore), tale quantità si dimezzi ogni volta. Tipici valori di apertura sono: f/2 - f/2,4, f/11. Asferica - Lente presente tra le componenti dell'obiettivo in grado di ridurre l'effetto dell'aberrazione cromatica[vedi]. Auto Exposure - [vedi "esposizione automatica o programmata"] Auto Focus - [vedi "messa a fuoco automatica"] Autoscatto - Funzione che permette alla fotocamera di scattare una fotografia automaticamente, tramite un timer che entra in funzione dopo 10 secondi dalla pressione dello scatto [vedi]. Banding - Difetto che produce un improvviso passaggio da una tonalità all'altra alterando la morbida gradualità dell'immagine originale. Tale effetto comporta la comparsa nelle immagini stampate, soprattutto fotografiche, di striature e bande orizzontali. Barrell (Distrorsione) - Distorsione che ridimensiona o ingrandisce la parte centrale dell'immagine, dandole l'aspetto di un ''barile'' o di un ''cuscino'' anziché quello di un rettangolo. I monitor moderni hanno di solito una apposita regolazione per ridurre questo difetto. Bilanciamento del bianco - Operazione che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali. A seconda della temperatura del colore della sorgente luminosa che illumina il soggetto fotografato, quest'ultimo potrà apparire in fotografia leggermente colorato di arancione o di celeste: attraverso il bilanciamento del bianco si cerca di bilanciare i colori in modo da restituire una tonalità neutra, che rispetti quindi i colori naturali del soggetto. Tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di bilanciare l'effetto di luci diverse oltre quella solare, modificando lievemente i colori nella foto. Quasi tutte tentano di riconoscere il tipo di luce basandosi sulle tonalità prevalenti nell'immagine (bilanciamento automatico), ma molti modelli consentono anche di informare la fotocamera del tipo di sorgente luminosa che illumina la scena inquadrata, scegliendolo da un menù. Esistono inoltre molte impostazioni funzioni del bilanciamento di bianco: Hold, consente di fissare il valore attualmente selezionato; Indoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente interno; Outdoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente esterno. Bitmap - Immagine composta da singoli punti chiamati pixel. A ciascun pixel viene assegnato una posizione e un valore di colore specifici, così da formare un mosaico. Le immagini bitmap dipendono dalla risoluzione, infatti sono costituite da un numero fisso di pixel: ridimensionarle sullo schermo o stamparle ad una risoluzione superiore a quella con cui sono state create, vuol dire ottenere immagini sgranate e poco nitide. BLC (Beam Landing Correction) - Funzione in grado di garantire un perfetto controllo del colore in ogni momento, tramite una compensazione effettuata sullo sfondo. Blocco dell'esposizione (Blocco AE) - Funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica; in genere presente nelle macchine digitali più costose. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene composta l'inquadratura; è possibile quindi sovra- o sotto-esporre le nostre foto. L'utilità di questa funzione si presenta soprattutto in caso di scatti a raffica, di foto panoramiche, o in una situazione di illuminazione posteriore, ossia quando il soggetto è illuminato alle spalle. Blooming - Effetto visivo causato da una eccessiva esposizione (sovraesposizione) alla luce del CCD [vedi]: un'intera area dell'immagine appare completamente bianca. Blur (sfocatura) - Effetto disponibile su tutti i programmi di grafica che consente, attraverso la media dei valori pixels, di allegerire i dettagli dei bordi di un'immagine, rendendola sfocata. Vedi anche: Motion blur BMP - Formato di file di Windows per memorizzare un'immagine. Salvo nel caso di 16 o 256 colori, in cui può essere usato un algoritmo RLE per comprimere il file, non viene fatto alcun tentativo di compressione per limitarne le dimensioni, cosa che lo rende al contempo il formato più ingombrante ma anche, insieme al TIFF, il più fedele all'originale (eccetto il TIFF/48). Permette di memorizzare fino a 24 bit per pixel (true color). BPI (Bits per Inch) - Indica la densità dei dati presenti in un'immagine. BPS (Bits per secondo) - Misura indicante la velocità di trasmissione dei dati. Bracketing (esposizione a forcella) - Tecnica utilizzata per fare più fotografie della stessa scena usando esposizioni diverse. Con questa funzione si eseguono 3 o 5 scatti in sequenza: lo scatto centrale viene eseguito seguendo le indicazioni dell'esposimetro, mentre gli altri risulteranno rispettivamente sottoesposti o sovraesposti. Brush (pennello) - Comando software comune ai diversi programmi di elaborazione dell'immagine. In grafica, si adopera come un normale pennello per disegnare sull'immagine. Bubble Jet - Processo di stampa a getto d'inchiostro adottato dalla Canon. Anziché gocce, vengono utilizzate bolle che diffondono l'inchiostro attraverso piccoli aghi. Buffer - Memoria ausiliaria, dove vengono temporaneamente depositate le immagini prima di essere elaborate; nel caso della fotografia digitale, le foto scattate vengono prima depositate nel buffer, poi memorizzate definitivamente su un supporto di memoria (scheda o disco). Questa tecnica viene utilizzata per ridurre il tempo di attesa tra uno scatto e l'altro. C.L.U.T. (Color Look Up Tables) - Tavole di rappresentazione del colore, o palette dei colori, utilizzate quando un sistema non è in grado di riprodurre i toni presenti in un immagine. Una tavola,quindi, che stabilisce una corrispondenza fra l'intera tavolozza ed un sotto insieme di colori. Calibrazione del colore - Processo che permette, con dei piccoli aggiustamenti, di produrre con scanner o stampanti dei colori il più fedeli possibili all'originale; tale risultato si ottiene controllando che le suddette periferiche siano in linea con dei valori standardizzati che producano risultati accurati e prevedibili. Camcorder - Vedi anche: Videocamera digitale Campionatura (sampling) - Processo di trasformazione di un segnale da analogico a digitale, detto anche "conversione A/D" [vedi], che avviene ripetutamente o ciclicamente su un segnale continuo. Cavalletto - [vedi "treppiede"] CCD (Charge-Coupled Device) - Dispositivo ad accoppiamento di carica. Speciale sensore ricoperto da piccoli elettrodi, distribuiti secondo una griglia e chiamati Picture Elements (Pic El, detti pixel). Il loro numero determina la risoluzione del CCD e quindi la dimensione massima in pixel delle immagini che questo può generare. Prima dello scatto, il CCD si carica in superficie di elettroni; ciascun pixel reagisce ai fotoni che cadono su di esso, producendo un accumulo di questi elettroni, proporzionale alla quantità di radiazione ricevuta. Questa carica, accumulata su ciascun pixel, viene interpretata elettronicamente e convertita in forma digitale (sequenza di numeri: 0 e 1) per poter essere analizzata ed elaborata da un processore interno alla fotocamera/videocamera, e trasformata poi nell'immagine digitale vera e propria. Ad ogni elettrodo, inoltre, è sovrapposto un filtro di colore rosso, verde e blu, in modo che allo scatto si generino tre immagini, distinte ed incomplete, ognuna caratterizzata da uno dei tre colori indicati. L'immagine finale (RGB) è ottenuta proprio con la sovrapposizione dei tre canali, rosso (Red), verde (Green), blu (Blue), e la loro interpolazione da' origine a tutti i colori ed ai toni necessari ad una perfetta risoluzione. In sostanza, la fotocamera/videocamera calcola il colore effettivo di ciascun pixel dell'immagine facendo riferimento ai colori dei punti adiacenti. La luce registrata come segnale analogico, viene quindi digitalizzata da un campionatore, ad 8, 10, 12 o 16 bit. Il risultato produce quindi una bitmap a 24, 30, 36 o 48bit, poi ridotta al numero di bit utilizzati dal formato di memorizzazione (JPEG o TIFF a 24 o 48bit). Questo numero di bit è generalmente riportato come caratteristica del CCD (profondità del colore). Alternativi al sensore CCD sono il Complementary Metal Oxiede Semiconductor (CMOS), ossia uno speciale sensore d'immagine con tecnologia d'uso più economica rispetto a quella dell'usuale CCD, ed il sensore Foveon, dove ogni pixel del sensore si avvale di tutti e tre i filtri di colore - e non del solo rosso, verde e blu per una riproduzione dei colori molto più fedele. Esistono poi degli speciali sensori, creati da specifiche case produttrici, come il Super CCD di 4° generazione (Super CCD HR e Super CCD SR) della Fujifilm, dove la miglioria consiste in un aumento della risoluzione ed in un incremento della sensibilità, atte a risolvere i problemi di contrasto nella riproduzione di immagini contenenti note scure e luminose. CCD Array (fila o insieme) - Indica un insieme organizzato di componenti simili. Nei sensori d'immagine (CCD) gli elementi sensibili sono disposti secondo una matrice geometrica; grazie ad un arrangiamento di più sensori CCD (array) è quindi possibile catturare simultaneamente più pixel con una sola esposizione. CCD trilineare - CCD specifico degli scanner. E' composto da tre file di pixel, una per ciascuna componente del colore. Cattura solo una sottile striscia dell'immagine, per questo una scansione completa richiede lo spostamento di questa striscia, fino a coprire tutta l'immagine, operazione che può durare anche diversi minuti. Center-weighted - Vedi anche: Semi-spot CF - Vedi anche: CompactFlash Chroma - Saturazione del colore; corrisponde alla quantità di colore presente. Ciano - Uno dei quattro colori utilizzati per la stampa, composto da blu e verde; gli altri colori utilizzati sono il giallo, il magenta ed il nero. CIE (Commissione Internazionale dell'Illuminazione) - Sistema che definisce il colore per le caratteristiche fisiche, oggettive, non osservabili dall'occhio umano. Il colore viene infatti misurato fisicamente con l'apporto della Colorimetria, che definisce lo stesso colore dal suo comportamento spettrale, luci riflesse e assorbite. Il sistema CIE stabilisce in che misura i tre valori RGB sono presenti in un colore. CIFF (Camera Image File Format) - Formato di memorizzazione delle immagini digitali. E' una evoluzione del formato JPEG. Vedi anche: Jpeg CLC (Color Laser Copier) - Tecnologia Canon per la stampa laser a colori. CLR (Calling Line Restriction) - Opzione atta ad evitare che il proprio numero di telefono appaia sul display della persona chiamata. CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor) - Semiconduttore in ossido di metallo complementare; il termine CMOS indica uno speciale sensore d'immagine, utilizzato in alternativa al più comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia alla sua processazione digitale, effettuando però un ridotto consumo di energia. [vedi anche "CCD"] CMY (Cyan, Magenta, Yellow) - Acronimo indicante il sistema contrapposto allo RGB, ossia operante attarverso colori primari sottrattivi: ciano (turchese), magenta e giallo, propriamente i colori complementari del rosso, verde e blu. Questo modello di colori viene prodotto dall'assorbimento della luce da parte dell'inchiostro sulla carta (con lo RGB, il modello di colori invece risulta per addizione dall'emissione della luce su di uno "schermo") per cui le luci rossa, verde e blu vengono rimosse dalla luce bianca (intesa come assoluto) rispettivamente dai pigmenti ciano, magenta e giallo. Le percentuali dei pigmenti in questi colori possono essere variate e miscelate per ottenere tutti i colori. CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK) - Sistema molto usato in stampa, corrisponde ad una estensione del sistema CMY; consente al contempo di ottenere stampe più nere e di consumare meno inchiostro a colori (solitamente più costoso). Il suo acronimo indica un modello di colori primari sottrattivi composto da ciano, magenta, giallo e nero (indicato con la K, blacK). Il nero viene prodotto attraverso l'uso di un componente separato, quindi evitando di utilizzare il 100% dei tre colori sottrattivi. Coating (Rivestimento) - Processo di ricopertura, attraverso uno strato trasparente, a protezione della carta; risultati di questa operazione sono fogli lucidi (glossy), semi-lucidi o opachi (matte). Codice temporale (Time Code) - Codice temporale registrato su nastro accanto ad ogni fotogramma, in modo da identificare la posizione di una specifica sequenza registrata. Il time code riporta l'ora, i minuti, i secondi ed il numero del fotogramma, ottenendo, quindi, una precisa individuazione (esempio:05:42:32:10 cioè 5 ore, 42 minuti, 50 secondi e 10 fotogrammi). Colorimetro - Strumento impiegato per misurare l'assorbimento della luce visibile da parte di soluzioni colorate, determinando l'intensità di colore (chroma e luminosità). [vedi anche "chroma", "luminosità"] ColorSense - Tecnologia sviluppata da Kodak per gestire il colore. Coma - Aberrazione equivalente a quella sferica, laddove i raggi di luce provenienti dal soggetto sono obliqui anzichè paralleli; di conseguenza, l'immagine di un punto risulta formata da immagini sovrapposte. Si forma quindi non una immagine puntiforme, ma una macchia deformata a forma di cometa (da cui il nome). Tale aberrazione è più evidente in obiettivi grandangolari e molto luminosi. Compact Flash - Tra le Memorie Flash, standard molto diffuso. Hanno un formato di 43x36 mm ed uno spessore di 3mm, con controller incorporato. La capacità di memorizzazione puà variare da 2MB fino a 200MB, mentre il numero di immagini memorizzabili varia in funzione della capacità di memoria, della risoluzione delle immagini e del formato di registrazione. Le CompactFlash II sono una variante di questo formato, poco più spessa, ma di capacità superiore. Tutte le apparecchiature che mostrano il simbolo CF dentro un rombo rosso sono compatibili con questo supporto di memorizzazione. Composizione multiscatto - Collage di fotografie, scattate in sequenza. Invece di essere visibili in carrellata, però, come in un'animazione quindi, sono poste una accanto all'altra, solitamente in un quadrato di 3 x 3 = 9 o 4 x 4 = 16 fotografie. Compressione frattale - Algoritmo che sfrutta le proprietà dei frattali per comprimere un'immagine. Non esiste un vero e proprio formato standard che utilizzi tale compressione. Richiede generalmente tempi molto elevati sia per comprimere che per decomprimere un'immagine. Vedi anche: Compressione, Frattale Compressione HYPER - Sistema utilizzato per comprimere le immagini fotografiche, riducendole a pochi bytes di informazione. Quando viene decompressa, l'immagine riprodotta è a bassa risoluzione, in bianco e nero. Compressione LZW (Lempel Ziv Welch) - Compressione utilizzata nei formati GIF e TIFF. Si avvale di un algoritmo analogo a quello del formato ZIP, lasciando i colori dei pixel inalterati. E' più efficace della compressione RLE, in quanto metodo con compressione 'lossless' (che non comporta perdita di dati). Compressione RLE (Run-Length Encoded) - Compressione usata nel formato BMP (tranne in caso di immagini a 24 bit). Lascia i colori dei pixel inalterati, unendo insieme delle strisce dello stesso colore. Non comprime quindi gruppi di pixel di colori diversi (ad esempio: rosso, rosso, verde, blue, blue, blue = 2 rosso, verde, 3 blue). Compressione - Operazione che riduce le dimensioni di un file per minimizzare il tempo di trasmissione. I file in formato BMP, GIF, JPEG, MPEG, TIFF sono compressi attraverso un algoritmo apposito, che ne riduce le dimensioni. Esistono due tipi di compressione, con perdita di qualità, quando si rivela necessario eliminare dei minuscoli dettagli (JPEG ed MPEG), e senza perdita di qualità (lossless), dove il grado di compressione è molto scarso ed i file rimangono comunque molto ingombranti (GIF e TIFF). Contrasto - Misura della differenza di luminanza tra le parti più chiare e più scure di un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere solamente aree bianche e nere, contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre. Convertitore Macro - Lente aggiuntiva che, posta sull'obiettivo di una fotocamera, ne riduce la distanza di messa a fuoco, rendendola così più adatta alla macrofotografia. La potenza delle lenti macro si misura in diottrie (ma a volte ne è dato invece direttamente il ''potere riduttore'', ad esempio 6x). L'entità di tale riduzione è facilmente calcolabile; infatti, dato che ogni diottria dimezza la distanza di messa a fuoco, una lente con potenza 2 la ridurrà ad un quarto, e così via. Una lente macro +3, quindi, applicata ad una fotocamera, ridurrà ad 1/8 la distanza minima di messa a fuoco macro. E' possibile montare più convertitori macro in cascata, in tal caso la potenza dei vari convertitori va sommata; ad esempio, montando dei convertitori con fattore +1 +2 e +3 tutti insieme, si ottiene una macro con valore +6, riducendo quindi ad 1/64 la distanza di messa a fuoco. In caso di utilizzo combinato di altri tipi di lenti insieme a convertitori macro, questi ultimi vanno posti per ultimi, e mai tra obiettivo ed altro convertitore. Da tenere presente: la fotocamera non sarà più in grado di mettere a fuoco all'infinito, quindi il convertitore macro andrà tolto prima di poter fotografare un paesaggio; la funzione AF, se non TTL, andrebbe disattivata quando si usa un convertitore macro. Vedi anche: Convertitore Wide (grandangolo), Convertitore Tele (teleobiettivo) Convertitore Tele (teleobiettivo) - Lente che, posta sull'obiettivo, ne aumenta la lunghezza focale, ingrandendo quindi il soggetto inquadrato. Il fattore di ingrandimento va moltiplicato per quello dell'obiettivo per ricavare l'ingrandimento finale; ad esempio, con un convertitore Tele 1,5x, un obiettivo Zoom 3x diventa un 4,5x. Vedi anche: Convertitore Wide (grandangolo) Convertitore Wide (grandangolo) - Lente che, posta sull'obiettivo, ne riduce la lunghezza focale, allargando quindi il campo visuale inquadrato. Il fattore di riduzione va moltiplicato per quello dell'obiettivo; ad esempio, con un convertitore Wide 0,65x, un obiettivo 42mm permette la stessa inquadratura di un 28mm. Correzione della gamma - Operazione analoga alla calibrazione del colore, mirata a rendere visibile il maggior numero di dettagli possibile di un'immagine, alterandone luminosità e contrasto contemporaneamente. Vedi anche: Calibrazione del colore, Contrasto, Gamma Criptatura (foto-video digitale) - Processo di protezione dei dati o delle immagini digitali, grazie al quale è necessario un apposito software per una successiva lettura e interpretazione dei dati. Crominanza - Vedi anche: Tonalità Cropping - Strumento disponibile in tutti i programmi di grafica. Consente di ritagliare la porzione desiderata dell'immagine, scartando il resto. CRT (Catod Ray Tube) - Acronimo di tubo a raggi catodici, normalmente usato da televisori e monitor per visualizzare l' immagine, attraverso il sistema RGB. Un fascio di elettroni (raggi catodici), in pratica, colpisce uno schermo ricoperto da sostanze fluorescenti, rendendole luminose. Questa luminosità permane il tempo necessario all'occhio umano per percepire e ricostruire l'immagine. Vedi anche: RGB (Red, Green, Blue) Curva di Bezier - Segmenti di linee che uniscono due punti in un programma di grafica o di disegno e che vengono registrati dal computer come un'espressione matematica. Serve al computer per rendere la curva modificabile in ogni momento e permette di disegnare una serie di curve raccordate armoniosamente fra loro, senza spigoli, risparmiando così spazio di memoria. Curva di luminosità - Grafico che mostra la distribuzione del chiaro-scuro nell'immagine. Permette di vedere, ad esempio, quanto l'immagine sia contrastata, oppure se è sotto- o sovraesposta. Vedi anche: Luminosità Densità di stampa - Quantità di punti (neri o colorati) che concorrono a ricostruire l'immagine in stampa; la densità viene misurata in DPI. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch) Depolarizzazione - Sistema per modificare la polarizzazione, da circolare a lineare. Diaframma - Dispositivo costituito da una serie di lamelle a mezzaluna, posta all'interno di un obiettivo ed atto a regolare il diametro d'apertura dell'obiettivo stesso, in modo da controllare la quantità di luce che colpisce il sensore CCD. Il grado di apertura e la posizione del diaframma rispetto alle lenti dell'obiettivo influenzano i vari tipi di aberrazioni ottiche. Il diaframma si misura in valori f/ (o stop); più il valore f/ è basso, tanto maggiore sarà la quantità di luce che passerà attraverso l'obiettivo. Vedi anche: Apertura del diaframma, CCD (Charge-Coupled Device) DIF (Data Interchange Format) - Standard che permette lo scambio di dati tra software differenti. Diffusione d'errore - Metodo grafico che consiste nell'aggiunta in un'immagine di una componente casuale, o "rumore", per produrre sfumature più naturali nei colori, quindi in grado di rappresentare le mezzetinte. Tramite questa funzione, il colore originale viene sostituito con uno similare, aprendo il grado di imprecisione del colore ai pixel intorno. Vedi anche: Dithering Digital PhotoView - Tecnologia sviluppata dalla Thomson. Prima generazione: il lettore dvd è in grado di visualizzare direttamente immagini JPEG registrate su CD-R come slide show sullo schermo del televisore, con risoluzione e visualizzazione ottima. Seconda generazione: il menù dello schermo consente di selezionare i file d'immagine JPEG, con funzione zoom per visualizzare ogni dettaglio, ed i file musicali MP3 registrati sullo stesso CD-R/RW, mentre il lettore DVD è in grado di visualizzare le immagini in simultanea. Digitalizzazione - Vedi anche: Conversione A/D Dithering - Tecnica di Anti-aliasing che consente, mescolando in modo proporzionato un certo numero di pixel di due colori diversi, di produrre un'area che ha l'aspetto di una sfumatura intermedia tra i due colori. Può essere "ordinato" o "casuale", oppure utilizzare una formula matematica, influenzando così il modo in cui sono disposti i punti dell'uno e dell'altro colore. Il dithering è spesso utilizzato per ridurre il numero di colori di un'immagine, diminuendone l'occupazione di memoria ma mantenendo una discreta qualità visiva. Vedi anche: Anti-aliasing, Diffusione d'errore DLP (Digital Light Processing) - Sistema digitale di generazione delle immagini, basato sull'uso delle matrici (DLP). Il dispositivo è formato da una matrice di microscopici specchi oscillanti (oltre 400.000 per dispositivo), utilizzati per riflettere il fascio luminoso proveniente da una lampada. Una volta colpiti, gli "specchietti", variando la propria incidenza, rifrangono la luce in modo da creare l'immagine in movimento. E' possibile realizzare immagini in tricromia RGB con una sola matrice ma, per migliorare risoluzione e luminosità, possono essere utilizzate due o più matrici. Questa tecnologia viene utilizzata per telecamere, fotocamere e videoproiettori digitali. Il risultato offerto consiste in immagini ottime, di elevata qualità. Dot pitch - Distanza, misurata in mm, tra i pixel sui monitor. Ogni punto sullo schermo è formato da tre colori primari (rosso, verde, blu): il dot pitch misura la distanza tra i punti dello stesso colore che concorrono alla composizione dell'immagine. In genere, la distanza è 0.28 mm, ma può arrivare fino a 0.22mm. Minore sarà il valore di Dot pitch, più l'immagine risulterà nitida. DPI (Dots Per Inch / Punti per Pollice) - Acronimo che indica il numero di pixel per pollice - dove un pollice equivale a 2,5 cm - che una stampante è in grado di rirpodurre su carta. Definisce in pratica la qualità di una stampa, a parità del numero di colori della stampante; le stampanti laser hanno un minimo di 300 dpi, quelle ad alta definizione arrivano fino a 1200 dpi. Vedi anche: Densità di stampa, Esacromia, Ettacromia DPOF (Digital Print Order Format) - Formato di file utilizzato dalle fotocamere digitali per memorizzare e trasmettere le foto da stampare alla stampante. Il DPOF permette non solo di stampare una pagina indice (o dei provini) di tutte le foto contenute in una cartella, ma anche di scegliere quali foto stampare ed eventualmente di effettuare il cropping delle stesse. Vedi anche: Cropping Driver - Interfaccia che consente la comunicazione tra il Sistema Operativo (PC) ed una periferica. Ogni periferica dispone di un driver specifico e dedicato, registrato dal sistema operativo e con esso compatibile, che ne permette un corretta istallazione e relativo utilizzo. Duotono - Immagine data dalla sovrapposizione di due immagini monocromatiche, a ciascuna delle quali è assegnato un colore diverso. Utile per aggiungere un ulteriore gradazione tonale o per creare degli effetti di colore. DYE Sublimation (Sublimazione) - Vedi anche: Sublimazione termica Dynamic Range - Vedi anche: Range Dinamico EBM (Electron Beam Coating) - Letteralmente "Rivestimento a raggio di elettroni", ossia lo standard utilizzato da Fujifilm per i propri zoom. EDG (Electronic Dot Generation) - Il processo tipico dei mezzitoni digitali che permette ai negativi, o alle lastre, di essere generati raggruppando micro punti in gruppi regolari, funzionando così nella stessa maniera in cui é prodotto un mezzotono fotografico. Editing - Funzione che consente di realizzare montaggi sia audio che video. Termine principalmente utilizzato in cinematografia per l'edizione di un film (post-produzione). Sono tecniche editing: Art, modalità che consente di produrre un effetto sgarnato; Mosaic, per l'effetto mosaico; Sepia, produce l'effetto seppia, attribuendo all'immagine un caratteristico colore marrone- rossiccio; Nega, inverte i colori dell'immagine, creando una sorta di negativo; Mirror, dove l'immagine risulta tagliata in due, con effetto speculare; Emboss, per produrre l'effetto tridimensionale (in rilievo); Cinema, copre le sezioni superiore ed inferiore del display per ottenere il tipico effetto cinema; Make-up, consente di selezionare le immagini in rosso, giallo, verde e blu. EL (exposure lock) - Vedi anche: Blocco dell'esposizione Electroinks (Inchiostri Elettrostatici) - Inchiostri utilizzati nelle applicazioni dirette su stampa, funzionanti grazie ad un meccanismo simile a quello usato dalla copiatrici laser. Emulsione - Identifica lo strato fotosensibile della pellicola dove è stesa, appunto, l'emulsione, destinato ad essere esposto alla luce. EPS (Encapsulated PostScript) - Formato dei file sviluppato da Adobe, in grado di archiviare un'immagine grafica in linguaggio PostScript. Come file di testo, descrive infatti l'immagine e ne permette la riproduzione. Esacromia - Tecnologia di stampa a 6 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, molto più graduali e realistiche, grazie all'uso di 2 ulteriori colori chiari, generalmente un giallo ed un celeste. Superata dalla ettacromia. Vedi anche: Ettacromia Esposimetro - Strumento atto a misurare la luminosità dell'immagine inquadrata, quindi l'intensità luminosa ed i rapporti tra le luci base, il contrasto ed il tempo di esposizione alla luce del senore CCD o della pellicola fotografica, in modo da dare una resa ottimale. Tutti gli esposimetri incorporati nelle fotocamere sono TTL, disponendo di funzioni particolari, genericamente riconducibili a tre: Media Ponderata, ossia una misurazione calcolata sui dati inerenti l'intera immagine; Pesata al Centro, ossia una misurazione che prende in considerazione la zona centrale dell'immagine; Spot, ossia la misurazione di una piccola area al centro dell'immagine. Vedi anche: Esposizione Esposizione automatica o programmata - Tipologie di esposizione: automatica, dove la macchina decide autonomamente le impostazioni migliori per una buona resa fotografica, rilevando la luminosità della scena ed impostando valori tempo/diaframma ottimali; programmata, dove è invece possibile scegliere un parametro (priorità diaframmi o priorità tempi) e far sì che la macchina imposti l'altro. Quindi, scegliendo l'apertura del diaframma, la macchina individuerà il tempo di posa più adatto, oppure, impostando il tempo di posa, la macchina sceglierà, in base alle condizioni di ripresa, la regolazione del diaframma. Vedi anche: Apertura del diaframma, Esposimetro Esposizione - Tempo necessario alla cattura della luce da parte del sensore CCD o della pellicola, ai fini esecutivi di una foto. Vedi anche: Esposimetro, AE, Esposizione automatica e programmata Ettacromia - Tecnologia di stampa a 7 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, graduali e realistiche, grazie all'uso di 3 colori chiari, generalmente un giallo, un rosa ed un celeste. Vedi anche: Esacromia EXIF (Extended Information Format) - Sistema di compressione dei file usato nella maggior parte delle fotocamere digitali. Questi file possono esser letti da qualsiasi dispositivo che supporti il formato Jpeg, e permettono di memorizzare le informazioni aggiuntive registrate dalla fotocamera stessa (data, ora, funzioni utilizzate, ecc.). Vedi anche: JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) FF (Focus Free) - Obiettivi a focale fissa: sono gli obiettivi più economici e diffusi, non presentando alcun meccanismo per la messa a fuoco. Tra questi, alcuni hanno una posizione aggiuntiva per la macrofotografia. Vedi anche: Messa a fuoco Fill-in flash - Modalità d'uso del flash: in una scena in controluce, con il soggetto molto contrastato, la funzione Fill-in consente di schiarire le parti in ombra, gestendo la luminosità ed equilibrando l'intera immagine. Il flash, quindi, lampeggia automaticamente con una intensità ridotta. Vedi anche: Flash (lampeggiatore) Film Recorder - Periferica usata per registrare immagini digitali direttamente su film fotografici, normalmente 35mm. Filtri - Lenti aggiuntive per fotocamere / videocamere, atte ad alterare l'immagine, spesso per aggiungervi un determinato effetto o per migliorarne la qualità, eliminando i raggi ultravioletti oppure i riflessi indesiderati. Permettono di ottenere effetti speciali come sfocature, morbidezza dei toni luminosi, ed altro ancora. FireWire (IEEE 1394) - Standard di comunicazione ideato da Apple e sviluppato insieme a IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) e quindi conosciuto come standard IEEE 1394; noto anche come i-Link o DV. E' un protocollo di trasmissione digitale ad alta velocità, che permette la comunicazione tra PC e periferiche, comprendendo anche fotocamere e videocamere digitali, lettori DVD, ecc. E' più veloce dell'USB, che si candida a sostituire nel prossimo futuro; la velocità massima di trasferimento dei dati è infatti pari a 400 Mbit/s, anche se ne è stata proposta un'evoluzione per portare detta velocità a 800 Mbit/s, con un collegamento fino a 64 periferiche in cascata. L'alimentazione delle periferiche a basso consumo avviene tramite lo stesso cavo IEEE 1394, la cui lunghezza, che non deve superare i 4 metri, ne è attualmente l'unico limite. Fish-Eye - Letteralmente "occhio di pesce": obiettivo grandangolare spinto, in grado di avvicinrsi ad un angolo di ripresa di 180°. Vedi anche: Grandangolo, Obiettivo FITS (Functional Interpolating Transformational System) - Algoritmo che permette l'elaborazione di grandi immagini digitali quasi in tempo reale, accedendo solo alla parte dei dati che vanno editati. Flash (lampeggiatore elettronico) - Dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione. Essendo posizionato solitamente sull'apparecchio fotografico (o comunque vicino ad esso), in modo da illuminare il soggetto dalla stessa direzione da cui lo si sta guardando, si dice che ''appiattisca'' le immagini, eliminando o comunque riducendo quel senso di profondità dato dalle ombre. Vedi anche: Flash incorporato, Flash esterno, Flash anulare, Flash slave Flash anulare - Flash esterno caratterizzato da una forma rotonda; si avvita sulla parte frontale dell'obiettivo. Studiato in modo da illuminare bene soggetti posti a breve distanza, senza proiettare ombre indesiderate, è molto usato in macrofotografia. Vedi anche: Flash (lampeggiatore) Flash esterno - Collegato per mezzo di un attacco a slitta (Hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto cavo sincro flash, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato; in tal caso, il flash esterno potrebbe lavorare in modalità slave, dove un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave), il flash esterno permette di avere un punto luce opzionale e di intensità maggiore. E' solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente; nella scelta di un flash esterno occorrerebbe conoscere l'ampiezza del campo illuminato per accertarsi che sia sufficiente a coprire tutto il campo visivo dell'apparecchio, e valutare se la portata è sufficiente a coprire la distanza richiesta. Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Staffa per flash esterno Flash incorporato - Flash a scomparsa (''pop-up'') o in agetto, facente parte del corpo macchina. Peculiarità del flash è la sua potenza, espressa tramite un Numero Guida (ng) in metri. Questo numero indica quale diaframma utilizzare per avere una corretta esposizione di un soggetto posto ad una distanza x dal lampeggiatore. La formula che lega il Numero Guida ed il diaframma è la seguente: Diaframma (f) = NG/Distanza dal soggetto. Ad esempio, con un NG 6, per esporre correttamente un oggetto distante 2m dalla fotocamera, il diaframma dovrà essere regolato circa ad f/3. Vedi anche: Flash (lampeggiatore) Flash memory - Vedi anche: Memoria Flash FlashPath - Adattatore per schede di memoria (Smartmedia, MultiMedia, SD, MemoryStick); permette di leggere/scrivere su tali supporti direttamente dal PC, tramite un drive 3,5", grazie ad un apposito alloggiamento laterale che consente l'inserimento della scheda. Flashpix - Formato di file sviluppato da Kodak, Microsoft, Hewlett Packard, e Live Picture. Usa la tecnologia FITS per facilitare la trasmissione ed elaborazione di grandi files. Vedi anche: FITS (Functional Interpolating Transformational System) FlashPoint - Linguaggio di programmazione inventato dalla Digita, utilizzato da alcune fotocamere come Kodak DC265/DC290, Minolta Dimage EX, HP C500 e C918 (aka Pentax EI 2000). Tale linguaggio permette di programmare la maggior parte delle operazioni della fotocamera digitale attraverso dei programmi memorizzabili sulla scheda di memoria CompactFlash. Vedi anche: CompactFlash Focale fissa - Focale di cui sono dotati gli obiettivi ad ingrandimento fisso, ossia privi di zoom. Vedi anche: Obiettivo, Zoom ottico Foreground - In antitesi al background, identifica un processo prioritario rispetto a quelli in uso, in quanto interagisce con l'utente ed è quindi in primo piano. Ovviamente, questo termine può essere utilizzato in ambienti dove è possibile la multiprogrammazione. Vedi anche: Background Formato panorama - Formato d'immagine caratterizzato da un forte schiacciamento, quindi con rapporto di circa 8:3 o 3:1; si ottiene sia tagliando a metà, in senso orizzontale, una immagine con normale rapporto 4:3 o 3:2, oppure accostandone due. Formattazione - è il processo mediante il quale una scheda di memoria, proprio come un dischetto, viene preparata all'uso. Comporta la cancellazione di tutti i file memorizzati sulla scheda in quel momento. A differenza dei dischetti, che richiedono questa operazione prima di poter essere utilizzati, le schede di memoria non ne hanno normalmente bisogno, dato che sono esenti da errori per milioni di utilizzi. Fosfori - Sostanze chimiche presenti nei monitor dei computer, in grado di illuminarsi quando caricate elettronicamente. L'accuratezza e la luminescienza dei fosfori cambia nel tempo; ne deriva la necessità di una calibrazione periodica. Vedi anche: Calibrazione del colore Foto panoramica - Formato di foto ottenuto tramite l'uninione di più file d'immagine. Consiste in un vero e proprio collage, caratterizzato da una visione d'insieme a 360°, ottenibile tramite l'uso di vari strumenti, e ''navigabile'' solo attraverso software di realtà virtuale come l'Apple QuickTime VR, oppure l'IPIX, ed altri ancora. Alcuni software effettuano automaticamente il collage, come Spin Panorama, permettendo poi di salvare il risultato finale in formato QTVR. Per scattare fotografie che producano un panorama di buona qualità, è necessario evitare errori di parallasse e prospettiva durante la rotazione; per farlo, è opportuno quindi dotarsi di un treppiede e di una testa per foto panoramica (che consente di ruotare l'apparecchio mantenendo fermo il punto di vista dell'obiettivo). Le fotocamere devono inoltre utilizzare le stesse impostazioni di bilanciamento del bianco, diaframma, otturatore, sensibilità ISO ed eventuale compensazione dell'esposizione, per tutte le fotografie che andranno a far parte dello stesso collage. Foto stereoscopica - Foto caratterizzata dall'accoppiamento di due fotografie, scattate a pochi centimetri di distanza l'una dall'altra, possibilmente nello stesso istante, orientando la fotocamera nella stessa direzione (facendo attenzione agli errori di parallasse). Stampando le fotografie accostate, ed utilizzando uno speciale supporto per foto stereoscopica, oppure visualizzandole insieme in un casco speciale per realtà virtuale, è possibile vedere la scena in tre dimensioni. A livello amatoriale, sarà possibile ottenere lo stesso effetto convertendo in scala di grigio le due foto e filtrandole nelle componenti rossa e celeste, per poi riunirle in un'unica immagine in modo da poterle vedere con i semplici e diffusi occhialetti colorati. FPS (Frames per second, fotogrammi al secondo) - Acronimo di framerate. Misura della velocità di una sequenza di frames in un secondo. I vari standard video usano framerate pari a 29.97 fps per NTSC, 25.00 fps per PAL, 24.00 fps per le pellicole cinematografiche, 23.976 fps per NTSC IVTC. Frame - Termine che identifica una singola immagine all'interno di una serie o sequenza. Frattale - Figura geometrica in cui un motivo identico si ripete su scala continuamente ridotta, da cui deriva che, ingrandendo la figura, si otterranno forme ricorrenti e, ad ogni ingrandimento, se ne riveleranno nuovi dettagli. Contrariamente a qualsiasi altra figura geometrica, un frattale invece di perdere dettaglio quando è ingrandito, si arricchisce di nuovi particolari. Fuoco fisso - Vedi anche: FF (Focus Free) Gamma - Insieme dei colori utilizzato nei programmi di elaborazione delle immagini ed in quelli di scansione per rappresentare i colori desiderati; opera attarverso la misurazione del contrasto per la determinazione dei mezzitoni dell'immagine. Vedi anche: Correzione della gamma GIF (Graphics Interchange Format) - Formato di codifica dei file di immagine estremamente diffuso. Consente di definire un colore di sfondo come ''trasparente''. E' uno dei formati più vecchi, e non memorizza più di 256 colori, quindi spesso i programmi di grafica ricorrono al Dithering per salvare un'immagine in questo formato. L'algoritmo di compressione utilizzato nel formato GIF è stato oggetto di battaglie legali, e ora non è più utilizzabile liberamente nei programmi. Per questi motivi è stato proposto il formato PNG, teoricamente in grado di sostituire il GIF. Il GIF è comunque generalmente sconsigliato per le fotografie. Vedi anche: Dithering; JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) Grandangolo - Obiettivo di focale più corta del normale, con un campo visivo quindi più ampio. Nel caso in cui l'angolo si avvicini o superi i 180°, si parla di obiettivo Fish-Eye o semi-Fish-Eye. Vedi anche: Teleobiettivo, Fish-Eye GRC (Gray Component Replacement) - Processo di separazione del colore che trasforma un'immagine CMY in CMYK. Vedi anche: CMY (Cyan, Magenta, Yellow), CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK) GSM (Global System for Mobile communication) - Standard europeo di trasmissione utilizzato dai telefoni cellulari; consente un bit rate di 9,6 Kbps. GUI (Graphical User Interface) - Interfaccia grafica utente. E' un'applicazione che rappresenta le funzioni di un determinato Sistema Operativo in forma grafica, utilizzando finestre ed icone. HDCP (High Definition Color Printing) - Processo dedicato alla stampa a colori che sfrutta una frequenza bilanciata di punti (dots) per riprodurre immagini di alta qualità. Highlight - La zona / le zone più luminose dell'immagine. HLS (Hue, Luminance, Saturation) - Sinonimo di HSV [vedi] Hot key - Tasto di scelta rapida: permette l'attivazione di una funzione su un telefono cellulare, tenendo premuto per un determinato lasso di tempo un tasto. HSB (Hue, Saturation, Brightness) - Sinonimo di HSV [vedi] Hue - vedi anche: Tonalità IHS (Intensity, Hue, Saturation) - Sinonimo di HSV. Vedi anche: HSV (Hue, Saturation, Value) iLink - Interfaccia FireWire IEEE 1394. Vedi anche: FireWire (IEEE 1394) Imagesetter - Nelle stampanti, dispositivo che sfrutta un meccanismo di uscita laser ad alta definizione, utilizzato per registrare dati bitmap su carta fotografica, per interpretare i pixel colorati nell'immagine originale e produrre uno schema di punti a mezzi toni. Infrarossi - Raggi sensibili al calore, con lunghezze d'onda maggiori (e temperature del colore inferiori) rispetto a quella del colore rosso. Con questo termine viene inoltre sottinteso un metodo di collegamento tra pc e periferiche, che permetto uno scambio dati senza l'ausilio di cavi (porta IrDa). Vedi anche: Interfaccia, Ripresa agli infrarossi Inkjet - Tecnologia utilizzata dalle stampanti a getto d'inchiostro, consistente nel lancio di microgocce d'inchiostro colorato sulla carta per mezzo di specifiche testine di stampa. Interpolazione - Tecnica software che consente una risoluzione maggiore rispetto a quella possibile a mezzo hardware. Con l'interpolazione si ottengono immagini più grandi, ma contenenti le stesse informazioni dell'originale, grazie alla "creazione" di pixel con valori intermedi rispetto a quelli già esistenti, attraverso una media pesata di pixel adiacenti: è così possibile creare punti intermedi tra due oggetti, permettendo, ad esempio, di sfumare i colori e di rendere le immagini più realistiche. ISO (International Standards Organization) - Termine indicante la sensibilità della pellicola o del CCD. Disposta su una scala esponenziale, consente, passando da una sensibilità minore ad una maggiore, di dimezzare il tempo di posa (o chiudere leggermente il diaframma) mantenendo lo stesso risultato finale. Generalmente la sensibilità ''naturale'' dei CCD è pari a circa ISO 70-100. Alcuni CCD permettono di aumentare la sensibilità, ma si tenga presente che in casi estremi aumenta anche il ''rumore di fondo'', che comporta una maggiore granulosità della foto. E' quindi genericamente preferibile, e se possibile, aumentare il tempo di posa. Il sistema riunisce i precedenti sistemi ASA/DIN. JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) - Formato di file standard per memorizzare immagini. Definito da un comitato internazionale di esperti, è ad oggi il formato più usato in assoluto. Sfruttando il funzionamento del cervello umano nel percepire forme e colori, questo formato semplifica le immagini eliminando minuscoli dettagli, normalmente impercettibili, e semplificando l'immagine che viene poi sostituita da un modello matematico che consente di rappresentarla con una quantità di informazione notevolmente inferiore. L'immagine viene così compressa, con un fattore variabile, regolabile a piacere al momento della creazione del file; naturalmente maggiore sarà la compressione, minori le dimensioni del file, anche se a prezzo di una qualità inferiore. Questo procedimento viene ripetuto ogni volta che il file viene salvato, con un degrado progressivo della qualità. Per questo le immagini JPEG, di ridotte dimensioni, sono molto adatte al web ma poco al fotoritocco, dove un'immagine viene (ri)elaborata molteplici volte. Vedi anche: Compressione, CIFF Lasso (Selezione) - Strumento presente in tutti i programmi di grafica. E' utilizzato per selezionare un area di lavoro, disegnando un profilo intorno alla parte dell'immagine che ad esempio si vuole ritagliare. LCD (Liquid Crystal Display) - Display a cristalli liquidi: tecnologia utilizzata da fotocamere e videocamere digitali, monitor, computer portatili e notebook. Il display può essere a matrice passiva ed a matrice attiva (TFT, Thin Film Transistor; TFD, simile al TFT come tecnologia ma ben più parsimoniosa quanto a consumo d'energia), quest'ultimo maggiormente leggibile, anche da angolazioni quali 120/160 gradi. I monitor LCD non causano riscaldamento dell'ambiente, ne emettono campi elettromagnetici, sono retroilluminati per una maggiore chiarezza con la possibilità di regolare la luminosità; infine, molti apparecchi sono dotati della funzione di auto-spegnimento del display per risparmiare energia. LED (Light Emitting Diode) - Diodo che emette radiazioni luminose; viene impiegato per segnalare alcuni parametri di funzionamento, ricorrendo a colori differenti e a diverse frequenze di intermittenza. Li-Ion (Ioni di Litio) - Batterie agli Ioni di Litio; ha una durata maggiore rispetto alle batterie NiMH. Vedi anche: NiMH (Nickel-Metal Hydrid) Li-Ion Polimer (Polimeri di litio) - Batterie ai polimeri di Litio. Line Art - Disegno al tratto, ossia immagine composta solamente da linee in bianco e nero, senza sfumature. LPI (Lines per Inch) - Linee per Pollice. Unità di misura della risoluzione in stampa o in scansione; equivalente del termine DPI. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch) LPM (Lines per Millimeter) - Linee per Millimetro. Unità di misura della risoluzione in stampa o in scansione; equivale a DPI x 25,1. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch) Lunghezza d'onda - Misura della distanza tra due creste consecutive in un'onda sinusoidale, indicante la periodicità spaziale di variazione dell'onda stessa. La lunghezza d'onda è inversamente proporzionale all'energia trasportata e quindi alla temperatura del materiale che emette la luce. L'occhio umano è sensibile solo ad uno stretto intervallo di lunghezze d'onda, e le varie pellicole (ed i CCD) ne imitano generalmente il funzionamento filtrando le radiazioni a noi invisibili. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled Device), Infrarossi, Spettro luminoso Lunghezza focale - Misura indicante la distanza tra la lente ed il piano focale, dove si trova il CCD o la pellicola. Insieme all'apertura, definisce le caratteristiche di luminosità ed ingrandimento dell'obiettivo: più elevato è l'ingrandimento e minore è l'angolo visivo. Macrofotografia - Termine indicante un tipo di fotografia molto ravvicinata, ottenuta riprendendo un soggetto da distanze ridottissime, nell'ordine di centimetri. Questo tipo di foto non implica forzatamente l'uso di un particolare obiettivo tele o grandangolare, in quanto la maggior parte delle fotocamere digitali dispone di una funzione macro atta allo scopo. Manual focus - Messa a fuoco manuale. Consente di effettuare riprese con una maggiore libertà, con soggetti volutamente sfocati o mettendo a fuoco dettagli che l'automatismo dell'apparecchio altrimenti ignorerebbe. Su alcune fotocamere digitali vi è spesso un limitato numero di posizioni a distanze preimpostate, mentre nei migliori modelli è possibile impostare la distanza in modo (pressoché) continuo. Mask (maschera) - Strumento disponibile in tutti i programmi di fotoritocco. Consente di specificare, come per il canale Alpha, una maschera attraverso la quale disegnare sull'immagine, in modo da proteggere le parti mascherate. [vedi anche: "alpha blending"] MB (Megabyte) - Unità di misura della capacità di memorizzazione dei dati. Equivale circa ad un milione di bytes (1024 kilobytes, da cui megabyte), corrispondendo un byte (carattere) ad otto bit (binary digit, ossia cifra binaria, l'unità di misura del sistema di numerazione binario). Megapixel - 1.000.000 di pixel. E' usato per misurare la potenza dei sensori CCD. In realtà è un indicatore approssimativo, in quanto la qualità dell'immagine dipende anche dal funzionamento del sensore stesso, dalla conversione A/D e dalla disposizione dei pixel sensibili ai vari colori sul filtro posto sul sensore. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled Device) Memoria Flash - Supporto di memoria utilizzato dalle fotocamere digitali, dai computer palmari e dagli MP3 Player. Questo tipo di memoria è riscrivibile e ne esistono diversi formati: CompactFlash (abbreviato CF), CompactFlash II (sono CF più spesse), CompactFlash Ultra ed Ultra II (formati più veloci in lettura e scrittura delle normali CF), SmartMedia (abbreviato SM), MemoryStick, MultiMedia ed SD (Secure Digital). Queste ultime sono una variante delle schede MultiMedia, dalla velocità maggiore nella registrazione dei dati. L'uso di queste schede va dall'archiviazione ed il trasferimento dati nei palmari e nei notebook all'ampliamento della memoria dei prodotti diigitali; le schede si usano come normali floppy disk, inserendole ed estraendole anche a fotocamera accesa (salvo diversamente indicato sull'apparecchiatura), formattandole, scrivendo, leggendo, cancellando i file attraverso la fotocamera stessa, oppure con un lettore esterno, dal proprio computer o, ancora, attarverso un adattatore PCMCIA, da un PC portatile. Memory Stick - Formato proprietario delle schede di memoria Sony. Messa a fuoco - Meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o più lenti componenti l'obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall'obiettivo stesso, a partire da una distanza minima fino all'infinito. Può essere manuale o automatica. Messa a fuoco automatica - Funzione che permette di mettere a fuoco in automatico i soggetti inquadrati; premendo il pulsante di scatto a metà, la fotocamera, o meglio un sensore posto o nella parte frontale della fotocamera, in esterno, o all'interno dell'obiettivo (TTL), misura la distanza degli oggetti inquadrati e regola di conseguenza la messa a fuoco. Mezzitoni (Halftone) - Processo di riproduzione di un'immagine a toni continui, come una serie di punti (dots) di diversa dimensione, all'interno di una griglia fissa; utilizzato generalmente per la stampa. MF - Vedi anche: Manual focus Microdrive - Ideato dalla IBM, è un hard disk dalle dimensioni irrisorie, misurando solamente 4,2x3,6x5 centimetri. E' utilizzabile da tutti gli apparecchi conformi allo standard CompactFlash II. Esiste di varie capacità. Mirino - Anche noto come oculare o visore, consente di vedere l'inquadratura che si sta effettuando. Il mirino può essere ottico o LCD, ed alcune fotocamere sono dotate di entrambi. Mirino ottico - Traguardo ottico che consente di controllare l'ampiezza e l'altezza dell'inquadratura; può avere un sistema di regolazione delle diottrie, utile per chi soffre di lievi difetti alla vista, può essere Reflex (SLR, Single Lens Reflex, per distinguere dalle ormai obsolete fotocamere a doppio obiettivo), TTL (Through The Lens), oppure Prismatico o Pentaprismatico (il soggetto è inquadrato attraverso l'obiettivo, ma più generalmente è dotato di un'ottica separata da quella dell'obiettivo). Questo tipo di mirino (non-reflex) permette di costruire fotocamere di dimensioni più compatte, non dovendo includere anche l'ottica prismatica del mirino TTL, e fornisce una visione sufficientemente corretta del soggetto inquadrato, tranne nel caso di macrofotografia, quando spesso l'inquadratura visibile guarda molto più in alto e a sinistra del soggetto fotografato. Mirino ottico Reflex (detto anche SLR o TTL) - Meccanismo a specchio mobile posto dietro l'obiettivo, basato su di un prisma ottico; consente di vedere l'esatta inquadratura che verrà poi fotografata, in modo che qualunque variazione di messa a fuoco e diaframma sarà così già visibile dal mirino. Permette quindi un maggior controllo sulle impostazioni della fotocamera. MJPEG - Variante dell'MPEG, basato su di una sequenza di immagini JPEG. Utilizzata nel formato DV. MMS (Multimedia Messanging Service) - Tecnologia che consente agli utenti della telefonia cellulare di incorporare audio, fotografie ed altri contenuti in un messaggio di testo tradizionale, trasformandolo in un messaggio multimediale fatto di immagini e suoni. Modalità burst- Vedi anche: Scatto a raffica Moirè - Difetto di visualizzazione che sovrappone un tipico effetto geometrico ''a retino'' o ''a griglia'' sull'immagine, dovuto alla presenza di due o più griglie o retini di dimensioni diverse posti tra l'osservatore ed il soggetto o lo sfondo dell'immagine. E' anche un effetto molto frequente durante la stampa dei mezzitoni, a causa della loro errata inclinazione angolare. Monocromatica - Immagine costituita da un solo colore, detto anche foreground (solitamente il bianco) sullo sfondo (background) nero. Motion blur - Effetto grafico che consiste nell'elaborare diverse volte lo stesso frame, calcolando a ogni passata la posizione di alcuni, e ben determinati, oggetti in movimento rispetto allo scenario; nella rappresentazione della scena 3D si avrà che gli oggetti in movimento verranno resi con una sorta di "scia" in modo da rendere il loro movimento maggiormente fluido. E' quindi un particolare effetto di blur lungo una direzione, che da' appunto l'impressione del movimento. MPEG2 - Sistema digitale di compressione dei dati in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato finale; è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i SVCD. MPEG4 - Sistema digitale di compressione dei dati, in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato finale, è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i DivX. MPG, MPEG (Moving Picture Experts Group) - Formato video compresso più diffuso su Internet, alla base della tecnologia del DVD. Permette di comprimere filmati video ed audio utilizzando degli algoritmi analoghi a quelli del JPEG, ma adattati al video. Esistono varie versioni dell'MPEG, dalla 1 alla 3, che presentano un livello qualitativo sempre migliore. NG - Acronimo di Numero Guida. [vedi anche "flash incorporato"] NiCd (Nickel-Cadmio) - Batterie ricaricabili tra le più diffuse. Presentano spesso problemi di ''memoria'': se non vengono scaricate completamente prima di ricaricarle, si caricheranno sempre meno. Genericamente, non sono consigliate per dispositivi digitali, quali le fotocamere, in quanto queste ultime hanno dei meccanismi di sicurezza che comportano lo spegnimento automatico se la carica delle batterie è inferiore ad un certo livello, e di conseguenza non le scaricano mai completamente. Night Capture - Funzione che consente di effettuare riprese in ambienti bui. NiMH (Nickel-Metal Hydrid) - Batterie ricaricabili tra le più potenti, prive di metalli tossici; sono basate, infatti, sulla tecnologia all'idruro di nichel (NiMH). Possono essere ricaricate in qualsiasi momento, ed hanno una durata maggiore rispetto a quelle NiCd. Usate con fotocamere digitali, permettono di avere una notevole autonomia d'uso, soffrendo in maniera minore del problema "memoria" rispetto alle NiCd [vedi]. NTSC (National Television Standard Committee) - Standard per il segnale video e televisivo usato in USA, Canada, Giappone, Sud America. E' di risoluzione e qualità inferiore rispetto al PAL, ma lo schermo viene aggiornato ogni 1/60s, garantendo un realismo lievemente maggiore. [vedi anche "PAL"] O Obiettivo - Lente, o gruppo di lenti, atta a catturare la luce, inviandola al sensore CCD, al mirino od alla pellicola. Alcune parti dell'obiettivo sono mobili, per permettere la messa a fuoco, e può esserci un diaframma per regolare la quantità di luce che l'obiettivo deve catturare. On Screen Display - Tecnologia, utilizzata da molti DVD, che consente di visualizzare alcune informazioni direttamente sullo schermo del televisore. One Touch - [vedi "hot-key"] Otturatore - Meccanismo che, posto tra l'obiettivo ed il sensore o la pellicola, si apre permettendo il passaggio della luce, e si richiude completamente dopo un intervallo di tempo prestabilito. Otturatore a iride - Tipo di otturatore che, come il diaframma, si chiude dall'esterno verso l'interno. E' oramai praticamente inutilizzato. Otturatore a tendina - Tipo standard di otturatore; nella variante più moderna è composto da due tendine che scorrono in due direzioni, aprendo una finestrella o, nell'altra, richiudendola. La diversa regolazione delle due tendine comporta un diverso tempo di posa. Otturatore elettronico - Otturatore di ultima generazione, è usato specialmente per fotocamere e videocamere digitali. E' un otturatore "virtuale", in quanto consiste in un meccanismo elettronico interno al CCD. PAL (Phase Alternation Line) - Sistema per la trasmissione televisiva usato in Europa ed Australia. Lo schermo viene aggiornato ogni 1/50s, ma è di risoluzione e qualità superiore rispetto al sistema televisivo NTSC. Palette (Tavolozza) - Tecnologia di visualizzazione digitale dei colori; utilizza 8 bit per punto (256 colori). Nei programmi di grafica è anche uno strumento che permette la selezione e la modifica di un colore, scegliendo quali tra i colori a disposizione usare. PCX (PiCture eXchange format) - Estensione per file di grafica (bitmap) usato nelle immagini a colori o scala di grigi; memorizza max 256 colori. E' un vecchio formato, ormai in disuso, sostituito dal GIF che è più versatile ed occupa minore spazio su disco. Vedi anche: GIF Pentacromia - Tecnologia di stampa a 5 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, molto più graduali e realistiche, grazie all'uso di un ulteriore colore chiaro, generalmente un giallo o un celeste. Superata dalla esacromia. Vedi anche: Esacromia Pentaprismatico - Aggettivo identificante un mirino Reflex realizzato con un prisma di vetro. Vedi anche: Mirino ottico Reflex (detto anche SLR o TTL) Piano focale - Piano in cui si forma l'immagine, posto dietro l'obiettivo. Tale immagine sarà perfettamente a fuoco solo se tutti i punti ripresi dall'obiettivo sono posti alla stessa distanza dal piano; variando la distanza dei soggetti inquadrati, anche il piano focale si sposta di conseguenza. Vedi anche: Lunghezza focale, Messa a fuoco. PICT - Formato di file per immagini utilizzato da Macintosh, con possibilità di compressione JPEG. Vedi anche: JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) PIM (Print Image Matching) - Tecnologia sviluppata da Epson per garantire una migliore corrispondenza dei colori su carta rispetto a quelli registrati dalla fotocamera; consente regolazioni accurate del colore prima della stampa finale. PIN (Personal Identification Number) - Numero di identificazione personale, utilizzato come protezione contro un uso non autorizzato della SIM Card. Il PIN, consegnato insieme alla SIM dal gestore di rete, è composto da quattro numeri, modificabili dall'utente. Generalmente sono disponibili due codici, il PIN1 e PIN2. PIP (Picture in Picture) - Funzione che permette la visione contemporanea di due immagini in movimento: è possibile visualizzare in una finestra un programma televisivo e nell'altra dati provenienti da una sorgente video esterna (ad esempio da un videoregistratore), utilizzando un ampia gamma di comode applicazioni, tra cui 12 immagini multiple, Freeze e Swap. Pixel (Picture element) - Unità elementare componente tutte le immagini. Per ciascun pixel può essere memorizzata una certa quantità di informazioni, tale da ricostruire il colore e la luminosità di un file d'immagine; maggiore è la quantità di informazioni sui singoli pixel, maggiore la qualità dell'immagine e la fedeltà al colore originale. A seconda del formato con cui l'immagine viene memorizzata, è possibile avere immagini monocromatiche (ovvero a 2 soli colori), in scala di grigi (con 256 livelli graduali di grigio circa), con più colori (4, 16, 256, eccetera... il numero di colori è sempre una potenza di 2), oppure true color. Porta Parallela - Connettore del computer per la trasmissione dei dati ed il collegamento con perifriche, sia in entrata che in uscita, ad 8 bit. Posa B (BULB) - Terminologia indicante un tempo di esposizione prolungato; è una caratteristica quasi esclusiva delle fotocamere professionali. Viene invariabilmente associata all'uso di un treppiede, dove risulta utile anche l'uso di uno scatto flessibile od un telecomando. Vedi anche: Tempo di posa, Scatto flessibile Posa - Esposizione: tempo in cui il CCD o la pellicola registrano l'immagine. Vedi anche: CCD (Charge- Coupled Device), Tempo di posa PPI (Pixels Per Inch) - Vedi anche: DPI (Dots Per Inch) Profondità di campo - Parte d'immagine perfettamente nitida, dove in un intervallo definito tutti i punti sono messi a fuoco contemporaneamente. E' inversamente proporzionale all'ampiezza del fascio di luce catturato dall'obiettivo, quindi minore è l'apertura del diaframma, maggiore è la profondità di campo. Diaframmi molto aperti, su obiettivi molto larghi, consentono di sfruttare l'effetto della profondità di campo per porre in maggior risalto il soggetto in primo piano, grazie alla messa a fuoco, e lasciando lo sfondo sfocato. Sulle fotocamere digitali compatte, che hanno tutte obiettivi abbastanza stretti, non è un effetto molto evidente, tranne che in macrofotografia. Vedi anche: Apertura del diaframma, Messa a fuoco Profondità di colore - Indica il numero di bit usati per descrivere il colore di ogni singolo punto di un'immagine. Con 1 bit il punto può essere soltanto o bianco o nero, mentre con 2 bit si hanno quattro diverse combinazioni: bianco, nero e due tonalità di grigio. Progressive Scan (Scansione progressiva) - Funzione che permette di acquisire il fotogramma con un'unica scansione della durata di 1/50 di secondo. Grazie all'utilizzo di questa funzione è possibile ottenere un'elevata risoluzione verticale delle immagini, molto importante quando si desidera acquisire un'immagine per stamparla su carta. La maggior parte delle videocamere, che offrono anche la possibilità di scattare foto, dispongono della funzione "Progressive Scan": in questo modo è possibile scattare fotografie e/o fermi immagine nitidi e dettagliati anche di soggetti in movimento. Punto di bianco - Il tono più chiaro stampabile in un immagine. I valori tonali oltre questo limite sono interpretati come bianco. Vedi anche: Range Dinamico Quadricromia - Tecnica di stampa basata sul modello CMYK, per la rappresentazione del colore sulla carta. Superata dalla pentacromia. Vedi anche: CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK) Raffica - Numero di fotogrammi che possono essere scattati in sequenza in un determinato intervallo di tempo (generalmente di un secondo), tenendo premuto il pulsante di scatto. [vedi anche "scatto a raffica"] Range Dinamico - Differenza misurabile tra il colore più chiaro e il più scuro che un sistema può distinguere o creare. [vedi anche "punto di bianco"] Rapporto d'aspetto (Aspect Ratio) - Rapporto tra larghezza e altezza di un'immagine. Nei monitor tale rapporto è genericamente di 4/3 (=1,3 periodico), mentre in una pagina A3, A4, A5 o A6 è costante, pari a circa 1,4142; nel formato classico della fotografia è 3/2 o 1,5 e nel formato video corrisponde a 16/9 (=1,7777 periodico). Questo fa sì che nella stampa su una pagina A4 di una immagine VGA 640x480, compariranno dei bordi laterali bianchi, mentre nel vedere un video 16/9 sul monitor VGA comparirà un bordo superiore ed uno inferiore. Per le fotocamere digitali, infine, a seconda del modello, esistono vari rapporti d'aspetto, da poco più di 1 (quasi un quadrato) a circa 16/9. Rapporto di contrasto - Rapporto tra toni chiari e scuri in un'immagine. Con un contrasto elevato, si ottiene una migliore qualità delle immagini, in quanto sono presenti molti toni intermedi. Nei videoproiettori, tale funzione permette di creare aree dell'immagine molto scure e aree molto chiare, in qualunque condizione di luminosità. Rapporto focale - Rapporto tra il diametro dell'apertura del diaframma e la lunghezza focale. Si esprime sotto forma di frazione preceduta da una f, ad esempio f/2.8 oppure anche F1:2.8. Raw (Grezzo) - In inglese "grezzo", è un formato di registrazione di file fotografici, presente in alcuni modelli di fotocamere digitali. In un file "Raw" le informazioni vengono registrate così come catturate dal sensore CCD, senza le correzioni del software: si tratta di un formato senza perdita di qualità, che può essere letto soltanto da programmi appositi, forniti dal costruttore della fotocamera. Non è un formato standard, infatti ogni costruttore ha un suo formato "Raw". Le sue dimensioni sono più piccole dell'equivalente formato TIFF, ma più grandi di un JPEG. Le correzioni devono comunque essere effettuate con un programma di ritocco fotografico. RCA - Tipo di presa per le uscite audio-stereo o per i segnali audio-video composito. Rendering - Software in grado di creare una immagine, di qualità, rendendo un disegno vettoriale o a punti simile ad una fotografia; tale processo avviene tramite l'utilizzo di altre immagini oppure tramite un modello matematico che simula realisticamente l'aspetto di una scena in tre dimensioni. L'elemento su cui si basa il calcolo è la resa realistica delle fonti luminose, che rendono possibile il passaggio da una immagine bidimensionale ad una tridimensionale, grazie proprio al contrasto luci/ombre che determina la profondità di campo. RGB (Red, Green, Blue) - Sistema più usato per definire un colore a video; è un metodo di composizione del colore e consiste nel separarlo nelle sue componenti luminose: rosso, verde e blu. E' detta sintesi additiva in quanto è possibile ottenere tutti i colori dello spettro sommando le tre componenti, fino al bianco. Riduzione del rumore di fondo - Si tratta di una speciale impostazione di cui sono dotate alcune fotocamere e videocamere per migliorare le riprese notturne e le immagini realizzate con scarsa illuminazione. I pixel corrotti o anormali vengono identificati e messi a confronto con gli altri; quando avviene l'identificazione di un pixel danneggiato, il suo valore viene corretto per rendere l'immagine più pulita. Riduzione effetto occhi rossi - Funzione in grado di ridurre l'effetto occhi rossi, dovuto ad un cambiamento dello stato delle pupille che si dilatano e si contraggono in risposta all'esposizione ad una fonte luminosa. Se la luce è intensa, le pupille tendono a restringersi, mentre con un'illuminazione soffusa possono dilatarsi notevolmente. Facendo scattare il flash, la luce attraversa la pupilla, dilatata a causa dell'oscurità dell'ambiente, e viene a sua volta riflessa dai vasi sanguigni dietro la retina. Questo secondo riflesso torna alla fotocamera sotto forma di una macchia rossa. Tramite il lancio di un impulso, o di una raffica di impulsi, quindi, antecedente lo scatto del flash, si riduce notevolmente tale difetto. RIFF (Resource Interchange File Format) - Letteralmente: "formato file per lo scambio di risorse"; è un formato di archiviazione usato con immagini in scala di grigio. Ripresa agli infrarossi - Tecnica di ripresa adottata da alcune videocamere e fotocamere digitali, tramite l'adozione di un sensore sensibile anche agli infrarossi, invisibili all'occhio umano; uno speciale faretto, posto sulla videocamera stessa, illumina quindi la scena senza disturbare (la luce emessa viene captata solo dalla videocamera). Questo consente di effettuare riprese in ambienti scarsamente illuminati (o semplicemente di notte) anche quando non è possibile, o comunque non è opportuno, accendere luci. Risoluzione - Numero di punti presenti in un'immagine. Con tale termine viene indicata la dimensione di un'immagine, espressa in larghezza x altezza, misurata in pixel, ppi o dpi. In questi ultimi due casi si parla anche di definizione o densità di stampa o di scansione, in quanto non si conoscono le reali dimensioni dell'immagine digitale ma solo quanti pixel o punti elementari ci sono in un pollice. Quindi un'immagine potrà essere contemporaneamente di risoluzione 640x480 pixel (in tal caso occuperà tutto lo schermo VGA) e venire stampata a 300 dpi. Vedi anche: Densità di stampa, DPI (Dots Per Inch) Risoluzione interpolata - Risoluzione che permette di generare, in un'immagine catturata da un sensore CCD, punti addizionali inesistenti, mediante un processo che lavora sui valori medi delle informazioni relative ai pixel contigui. Si ottiene quindi un 'immagine di qualità superiore, in quanto contenente un numero maggiore di informazioni. Alcune fotocamere hanno appositi programmi che consentono di aumentare il numero totale dei pixel che compongono l'immagine, andando oltre la risoluzione massima effettiva. Questa tecnica dà comunque risultati migliori quando viene eseguita sulla risoluzione reale attraverso un buon programma di ritocco fotografico. Risoluzione orizzontale - Numero di linee verticali che un sistema é in grado di riprodurre. Il numero di linee è misurato su un asse orizzontale. RS-232 - Interfaccia seriale che permette lo scambio di dati tra dispositivi digitali: i bit che compongono l'informazione vengono trasmessi uno alla volta su di un solo filo. Rumore di fondo - Disposizione casuale e non desiderata di pixels, che interferisce sulla qualità delle immagini. S-video (Super video) - Interfaccia per la connessione video; permette di trasferire i dati video provenienti da una sorgente, dando riultati migliori rispetto ad un collegamento Scart e ad un segnale video composito, viaggiando i dati su cavi diversi. Saturazione - Termine indicante la capacità dell'occhio umano di percepire la purezza del colore.Quando la saturazione è ridotta al minimo, si ottiene un'immagine in scala di grigi. La saturazione, quindi, ha come presupposto quello di interpretare un colore in base a quanto questo si discosti dal grigio stesso. Vedi anche: Chroma Scala di grigi - Immagine basata unicamente su tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK. Scatto a raffica - Variante dello scatto continuo [vedi]; in questo caso la fotocamera non può scattare più di un certo numero di fotografie. Scatto ad intervalli di tempo - [vedi "autoscatto"] Scatto continuo - Modalità presente in alcune fotocamere che permette di scattare una sequenza arbitraria di fotografie ad intervalli di tempo ravvicinati, mantenendo premuto il bottone dello scatto. Scatto flessibile - Cavo flessibile in grado di avvitarsi sul bottone di scatto di una fotocamera, permettendo di scattare senza vibrazioni indesiderate, mantenendo l'otturatore aperto nella posa B. SCSI (Small Computer System Interface) - Standard di comunicazione ad alta velocità per periferiche, usata principalmente per i dischi rigidi, ma anche per alcuni scanner e fotocamere digitali professionali. Disponendo di schede di controllo dedicate, è in grado di pilotare fino a 15 diverse periferiche, mantenendo un carico sul processore centrale veramente irrisorio. SD (Secure Digital) - Standard Digital Memory Card: espansione di memoria per dispositivi portatili. Consiste in una evoluzione delle schede MultiMedia, caratterizzata dalla presenza di controller. Seconda tendina - Termine usato per indicare il momento in cui l'otturatore si chiude al termine del tempo di posa. Range temporale ideale per usare il flash nelle pose lunghe, in quanto l'attivazione del flash appena prima della chiusura dell'otturatore fa sì che i soggetti in movimento appaiano in modo più naturale, ''davanti'' alla scia del movimento; al contrario, attivando immediatamente il flash, i soggetti apparirebbero ''dentro'' tale scia oppure ''dietro''. Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Sincro flash Semi-spot (o Center-Weighted) - Modalità dell'esposimetro atta alla misurazione della luce, effettuando una media pesata tra l'intero fotogramma e il valore della misurazione Spot. Vedi anche: Esposimetro, Spot Sensore CCD - [vedi "CCD (Charge-Coupled Device)"] Sfocatura Gaussiana - Effetto digitale che si applica all'immagine; utilizza la distribuzione gaussiana del colore, a forma di campana, per rendere l'immagine più soft. Sincro flash - Modalità d' uso del flash che permette di sincronizzare il lampo del flash con l'apertura (prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell'otturatore. Quest'ultima modalità è anche nota come sincronizzazione lenta, in grado di garantire delle foto di aspetto soddisfacente con corpi in movimento ed in condizioni di non completa oscurità; tale sincronizzazione comporta spesso dei vincoli che riguardano i tempi di posa, spesso limitando la durata minima. SIRDS (Single Image Random Dot Stereogram) - Stereogramma [vedi] su singola immagine, generato con una sequenza di punti colorati a caso. SLR (Single Lens Reflex) - [vedi "mirino ottico Reflex"] SmartMedia - Standard diffuso di schede di memoria. Tutte le apparecchiature che mostrano la didascalia SmartMedia sono certificate compatibili secondo questo standard. Si tratta di schede grandi quanto le CompactFlash, ma più sottili, e purtroppo circa 8 volte più lente nelle operazioni di lettura/scrittura. Sono tra l'altro prive di controller incorporato. Esistono due tipi di schede SmartMedia, in tutto e per tutto uguali nell'aspetto, ma funzionanti a 3,3Volt oppure 5Volt. Queste ultime sono le più vecchie, ormai in disuso. Le SmartMedia 3,3V sono perciò quelle utilizzate dalle moderne fotocamere digitali. Solarizzazione - Effetto dovuto ad una forte sovraesposizione dell'immagine sulla pellicola: superata una certa soglia, la parte più luminosa dell'immagine viene ''bruciata'' dalla luce, annerendosi. Nei sensori CCD: il bianco ''dilaga'' sui pixel adiacenti. Vedi anche: Sovraesposizione Sottoesposizione - Illuminazione insufficiente o non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o la pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente nera. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled Device), Esposizione, Sovraesposizione Sovraesposizione - Illuminazione eccessiva oppure non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o la pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente bianca. Vedi anche: CCD (ChargeCoupled Device), Esposizione, Sottoesposizione, Solarizzazione Spettro di assorbimento - L'insieme delle lunghezze d'onda assorbite da un determinato materiale. Vedi anche: Lunghezza d'onda, Spettro luminoso Spettro di emissione - L'insieme delle lunghezze d'onda emesse da una sorgente luminosa. Vedi anche: Lunghezza d'onda, Spettro luminoso Spettro luminoso - L'insieme dello spettro di emissione e di quello di assorbimento. Vedi anche: Lunghezza d'onda, Spettro di emissione, Spettro di assorbimento Spot - Modalità dell'esposimetro atta alla valutazione dell'esposizione di una piccola area posta esattamente al centro dell'immagine. Vedi anche: Esposimetro, Semi-spot (o Center-Weighted) Stabilizzatore d'immagine - Funzione che permette alle videocamere digitali di ottenere un'immagine ferma, andando a correggere i movimenti involontari causati da chi sta filmando. E' possibile distinguere due diverse tipologie di stabilizzatore d'immagine: elettronico e ottico. Staffa per flash esterno - Staffa che consente di montare un flash esterno su apparecchi sprovvisti di slitta (hotshoe), tenendo i due elementi - flash e fotocamera, ad esempio - allineati nella stessa direzione. Tale configurazione è possibile attraverso l'uso di un treppiede. Stampante digitale - Stampante "intelligente", ossia in grado di funzionare senza il computer, semplicemente collegandola ad un televisore. In alcuni modelli è presente uno slot in grado di leggere le schede di memoria CompactFlash, SmartMedia, Memory Stick, PCMCIA, interpretandone il DPOF per stampare poi le foto desiderate. Si tratta quasi sempre di stampanti a sublimazione termica. Vedi anche: DPOF (Digital Print Order Format) Stereogramma - Immagine stereoscopica, ossia composizione di due immagini il cui risultato dà l'impressione delle tre dimensioni. Vedi anche: Foto stereoscopica, SIRDS (Single Image Random Dot Stereogram) Sublimazione termica - Tecnologia di stampa a colori che trasferisce il colore ai supporti cartacei attraverso gas condensati a caldo. La qualità è pressochè identica a quella fotografica. Super Nightshot - Tecnologia che consente di ottenere riprese nitide anche in condizioni di luce scarsa: la velocità dell'otturatore si imposta automaticamente tra 1/60 ed 1/4 di secondo, per consentire una visione chiara dei soggetti inquadrati. SuperCCD - Tecnologia brevettata da Fujifilm che consente, grazie a pixel di forma esagonale disposti a nido d'ape, di raccogliere più luce di un CCD convenzionale, raggiungendo una sensibilità equivalente maggiore e, contemporaneamente, di registrare un maggior numero di dettagli, permettendo quindi, con una diversa interpolazione, di ottenere immagini a risoluzione più alta. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled Device) SVCD (Super Video Compact Disc) - Acronimo di Super Video CD: si tratta di un formato standard che può arrivare ad un livello qualitativo simile a quello dei DVD grazie all'elevato "bit rate" utilizzato nella compressione video, di tipo MPEG2. SVGA (Super Video Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 800x600 pixel in 16 colori. Teleobiettivo - Obiettivo di focale più lunga del normale, che ha quindi un campo visivo più ristretto ed un ingrandimento maggiore; un obiettivo può essere più o meno tele, dato che non c'è un limite preciso per definire un teleobiettivo. Telephoto - [vedi "teleobiettivo"] Temperatura del colore - Misura proporzionale alla lunghezza d'onda della radiazione emessa; si misura in gradi Kelvin. La temperatura della luce solare (bianco-bluastra) è di circa 5400 K, mentre la temperatura di una lampadina a incandescenza (Tungsteno) è di circa 3200 K. Tempo di posa - Durata dell'esposizione. Vedi anche: Esposizione, Posa Testa - Supporto per la fotocamera/videocamera posto sopra al treppiede (spesso è incorporata nello stesso). Permette di posizionare e ruotare con molta precisione la fotocamera/videocamera e di mantenerla nella posizione impostata, eliminando ogni tipo di vibrazione. TIFF (Tagged Image File Format) - Formato standard per la computer grafica di qualità. Le immagini TIFF non subiscono compressione, al contrario di quelle salvate in JPEG, e possono essere rielaborate e salvate all'infinito senza nessun degrado della qualità. Tale formato memorizza 24 bit per pixel, ma esiste anche uno speciale formato TIFF a 48 bit, che è in grado di memorizzare appunto 16 bit per colore, garantendo così la possibilità di mantenere la qualità massima anche attraverso complicate e lunghe elaborazioni. Alcune fotocamere digitali professionali, ed alcuni scanner professionali, sono anche in grado di generare file TIFF nello speciale formato a 48bit. Touch Screen - Display sensibile al tocco. Alcuni telefoni cellulari ed anche alcune videocamere possiedono questo tipo di visore: è possibile scegliere le varie opzioni toccando semplicemente il display con un dito o con l'apposita penna. Treppiede - Supporto portatile per fotocamere/videocamere. Permette di scattare fotografie da posizioni inusuali e consente anche tempi di posa lunghissimi, esenti da difetti dovuti a vibrazioni o movimento accidentale della fotocamera. E' spesso usato in abbinamento ad una testa, uno scatto flessibile o un telecomando, o comunque in combinazione con l'autoscatto. Può essere motorizzato per consentire riprese ''panoramiche''. Treppiede motorizzato - Tipo di treppiede con telecomando, studiato per prodotti video. Una volta posizionata la videocamera, è possibile utilizzare il telecomando per ruotarla ed inclinarla durante le riprese, in modo da ottenere un movimento fluido, senza scossoni, con un effetto professionale. Tricromia - Tecnica di stampa basata sul modello CMY per la rappresentazione del colore sulla carta. Superata dalla Quadricromia. Vedi anche: CMY (Cyan, Magenta, Yellow), Quadricromia True color - Vero colore. Modalità grafica in cui sono associati 24bit (profondità del colore) per ogni pixel, in modo da poter visualizzare fino a 16 milioni di colore. Vedi anche: Profondità di colore TTL (Through the lens) - Attraverso la lente: la luce è captata da un dispositivo di ricezione posizionato tra il flash e l'obiettivo; i circuiti elettronici della fotocamera regolano la potenza del flash tenendo conto dell'apertura di diaframma e della focale dell'obiettivo, in modo da avere una migliore esposizione. Vedi anche: Esposimetro, Auto Focus TWAIN (Technology Without An Important Name) - Driver che consente, per gli scanner e le fotocamere compatibili, di acquisire un'immagine senza l'utilizzo di un software specifico; è infatti sufficiente installare il driver TWAIN dello scanner o della fotocamera e qualsiasi programma, in grado di usare una periferica TWAIN, potrà effettuare riprese. Ultravioletti - Lunghezze d'onda minori (e temperature del colore superiori) rispetto a quella del colore violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili ad occhio umano. USB (Universal Serial Bus) - Interfaccia per periferiche di tipo digitale, creato nel 1995 dalla collaborazione di varie aziende (tra cui IBM, Compaq, Microsoft e Intel) per cercare di utilizzare un'unica interfaccia per il collegamento. Consente la trasmissione dei dati a velocità elevata. La porta USB consente di connettere in cascata fino a 127 dispositivi e ha un'ampiezza di banda di 10-100 Kbit al secondo per le periferiche più lente, e di 12 Megabit al secondo per quelle più veloci. I dispositivi collegati all'"Universal Serial Bus" utilizzano la tecnologia "Plug and Play", che consente di inserirli e rimuoverli senza dover spegnere il computer. Uscita Coassiale (Coaxial) - Uscita che permette la connessione audio digitale tra un lettore DVD e un apparecchio per la riproduzione audio/video (es.: decoder, TV, Dolby Digital) attraverso fibre ottiche. Uscita Ottica (Optical) - Uscita audio digitale: permette di trasferire da fonti digitali ad apparecchi di riproduzione AV digitali i segnali audio, attraverso fibre ottiche. Tale ricevitore AV deve essere compatibile con le tecnologie PCM, Dolby Digital, DTS e possedere un ingresso digitale ottico. VA (Vertical Alignment) - Tecnologia utilizzata nella progettazione di monitor LCD, dove tutte le molecole dei cristalli liquidi si orientano uniformemente nella stessa direzione a seconda del campo elettrico applicato, comportando una diversa visualizzazione delle scale cromatiche al variare del punto di osservazione dell'operatoren con conseguente limitazione dell'angolo di visione. Vedi anche: MVA (Multi Domain Vertically Aligned) Velocità otturatore - Determina il tempo di posa, e viene indicata solitamente in secondi o frazioni di secondo. Velocità sincro flash - Termine indicante il più piccolo tempo di posa possibile con un flash esterno sincronizzato (normalmente alla seconda tendina). Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Sincro flash VGA (Virtual Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 640x480 pixel in 256 colori. Vedi anche: SVGA, XGA Videoproiettore - Apparecchio che consente di proiettare immagini televisive su schermi di elevate dimensioni. Si possono distinguere due diverse tipologie di videoproiettori: quelli con tecnologia LCD (a cristalli liquidi) e quelli con tecnologia DLP (basata sull'uso di matrici). Viewfinder - [vedi "mirino"] XD - eXtreme Digital: supporto di memorizzazione sviluppato in collaborazione da Fujifilm ed Olympus per sostituire l'oramai obsoleto formato Smartmedia; si tratta della più piccola Memory Card disponibile sul mercato. XGA (eXtended Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 1024x678 pixel in 256 colori. Tramite software, la scheda XGA può visualizzare 65000 colori. Zoom - Funzione che consente una lunghezza a variazione continua, entro un campo di escursione prestabilito, ovvero la possibilità di modificare l'angolazione del campo visivo inquadrato, avvicinando o allontanando il soggetto da fotografare. L'immagine potrà quindi risultare più grande (zoom in) o più piccola (zoom out). Spesso lo zoom viene associato ad un fattore di ingrandimento, come 2x, 4x, eccetera: in questo caso il numero indica di quanto vengono moltiplicate le dimensioni degli oggetti visibili nell'immagine ingrandita. Una funzione di zoom è presente nei programmi di grafica per poter vedere meglio i dettagli su cui si sta lavorando. Lo zoom di un apparecchio in ripresa può essere ottico (=continuo) o digitale. Sugli apparecchi più moderni esiste spesso anche la possibilità di zoomare sulle foto già scattate, durante l'operazione di preview, per esaminarle nei dettagli. Zoom digitale - Funzione che consente di modificare la lunghezza focale di una fotocamera/videocamera, cosicché il soggetto occupi una porzione più ampia del fotogramma. Denominato anche zoom virtuale, lo zoom digitale si abbina allo zoom ottico, anche se permette di ingrandire le immagini in misura notevolmente maggiore e più velocemente. Essendo il frutto di una interpolazione, la definizione dell'immagine finale sarà tanto minore, quanto più sarà “spinto” lo zoom digitale; ingrandendo un' immagine, ad esempio, con fattore 2x, verranno utilizzati solo la metà dei pixel posti al centro del sensore CCD, ignorando gli altri. Questa funzione, infatti, opera ritagliando la porzione centrale dell'immagine normalmente catturata e, di conseguenza, riduce la risoluzione dell'immagine generata. E' possibile scegliere solo uno degli ingrandimenti possibili, e non ci sono solitamente posizioni intermedie. Vedi anche: Zoom, Zoom digitale continuo Zoom digitale continuo - Zoom che, attraverso la tecnica dell'interpolazione [vedi], permette di regolare l'ingrandimento in maniera continua tra il valore minimo ed il massimo consentito; ovviamente la qualità dell'immagine subisce un degrado proporzionale all'ingrandimento scelto. Zoom ottico - Funzione atta a modificare realmente la lunghezza focale dell'obiettivo. L'immagine viene quindi ingrandita dalla lente, così che la luce colpisce l'intero sensore CCD, utilizzando tutti i suoi pixel. Lo zoom ottico migliora quindi la qualità e il dettaglio delle immagini. In pratica, questo zoom funziona tramite una componente dell'obiettivo che, spostandosi avanti o indietro, ne modifica la lunghezza focale in maniera continua, all'interno di un intervallo compreso fra una posizione W (Wide) ed una posizione T (Tele). GLOSSARIO VINTAGE A Aerofotogrammetria Tecnica per fotografare da bordo di velivoli oppure rilievo fotografico della superficie terrestre condotto per mezzo di aerei. Agfacolor Uno dei nomi commerciali per il procedimento a colori per formazione della materia colorante. Albertipo Vedi Collotipo. Album Tipo di cartoncino fotografico di formato mm 137x100 (141x100). Album di cartoncini fotografici Legatura per cartoncini fotografici. Album fotografico Quaderno o fascicolo per raccogliere fotografie. Albumina Vedi Procedimento all'albumina. Albumina bicromatata Procedimento al bicromato di potassio utilizzato nelle stampe fotomeccaniche. L'albumina bicromatata viene stesa sulla lastra di zinco. Algrafia Procedimento fotomeccanico, nella sostanza identico a quello fotolitografico, in cui alla matrice in pietra viene sostituita un'equivalente matrice in alluminio. Alticolor Vedi Autocromia. Amalgama fotografico O fotografia amalgamata, sta ad indicare in genere l'immagine dagherrotipica ottenuta da fotografi ambulanti che sostituivano il tradizionale sviluppo a vapori di mercurio con uno molto più semplice, fatto appunto con un amalgama di mercurio e sale d'argento ridotto in compresse facilmente trasportabili. Vedi Dagherrotipo. Ambrotipo Dal greco indistruttibile. Positivo diretto al collodio umido utilizzato negli anni dal 1853-5 al 1863-5. In genere si tratta di ritratti fortemente sottoesposti che, osservati in particolari condizioni, possono apparire sia positivi che negativi. La lastra negativa al collodio diviene positiva quando è disposta su un fondo scuro: le ambrotipie venivano presentate e poste in commercio in apposite custodie rivestite di panno nero. L'effetto si otteneva sbiancando con acido nitrico o bicloruro di mercurio un negativo, l'argento annerito si mutava in argento bianco comune e l'immagine diventava quasi positiva. Il nome venne coniato da M. A. Root (1808-1880), mentre James Ambrose Cutting (1814-1867) perfezionò il procedimento aggiungendo canfora e bromuro di potassio al collodio e usando resina d'abete per fissare il vetro alla lastra. Anaglifo Dal greco cesello. Coppia di immagini stereoscopiche l'una di colore complementare dell'altra (in genere verde e rosso) riprese, proiettate o stampate in modo da essere quasi sovrapponibili. Guardandole con appositi occhiali colorati con lenti analogamente complementari, ma invertite, si vede una sola immagine a rilievo. L'inventore Jean Charles d'Almeida realizzò quelli per proiezione nel 1858, mentre Louis Ducos du Hauron nel 1891 li realizzò su carta, usando come colori complementari il rosso e il blu. Analogico Segnale o flusso di dati di tipo continuo, sonoro o visivo. È l'opposto di digitale. Vedi anche Digitalizzare. 2004-03 Anfitipo Variante dell' Ambrotipo dal quale si distingue per caratteristiche di sviluppo e fissaggio. Vedi anche Ferrotipo. Annerimento diretto Procedimento tramite il quale l'immagine viene a formarsi con la sola azione del sole. Le lastre fotografiche vengono poi immerse in una soluzione che fa annerire l'emulsione nei punti appena intaccati dalla luce filtrata dall'obiettivo e corrispondenti alle parti illuminate dell'immagine esterna. Usato per la stampa a contatto con la carta salata, albuminata, citrata, aristotipica. Antracotipia Nome dato dall'Abate Sobacchi ad un procedimento di stampa fotografica da matrice manuale, in genere disegni su vetro o in carta lucida. Il procedimento consisteva nella sensibilizzazione di fogli di carta con una pappa bicromatata. Archivio fotografico Insieme di fotografie (negativi e positivi), attrezzature fotografiche e altri materiali. Può venire inteso anche come spazio fisico di conservazione dei materiali. 2004-03 Argento Elemento base per la preparazione di superfici sensibili. L'alogenuro d'argento (alogeno + cloro, bromo e iodio) è sensibile alla luce, ai raggi X e ai raggi UV. Argentotipo Qualsiasi tipo di stampa in cui figurano i sali d'argento. In origine il termine indicava un particolare tipo di carta ai sali d'argento che per lo sviluppo del positivo necessitava di un bagno ai sali di ferro. Aristotipo Procedimento inventato da Liesegang intorno al 1886 che comprende i positivi al collodio ad annerimento diretto e i positivi alla gelatina ad annerimento diretto (carta al citrato). La carta aristotipica era del tipo ad immagine evidente cioè stampabile a vista per azione diretta della luce solare che, grazie al cloruro d'oro, acquistava tonalità brune intense e doveva poi essere immersa in un bagno di fissaggio per attribuire colorazioni particolari alla copia stampata. Le carte aristotipiche ebbero una notevole diffusione, sostituendo quasi completamente quelle albuminate, ma intorno al 1920 caddero a loro volta in disuso. Aristotipo al collodio Vedi Aristotipo. Artiste Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 260x200. Artotipia Vedi Collotipo. Asfalto Vedi Bitume di Giudea. Astrofotografia Tecnica fotografica applicata per fotografare gli astri. La prima immagine fotografica della luna si deve a Samuel Morse nel 1839. Astuccio per fotografie I dagherrotipi più raffinati erano conservati sotto vetro in astucci foderati di velluto, inizialmente simili a quelli per miniature. I primissimi erano di semplice fattura, con motivi geometrici e floreali sul coperchio. Gli astucci meno costosi erano in papier-maché, con decorazioni stampate. Verso la metà degli anni '50 furono messi sul mercato negli Stati Uniti astucci di materiale sintetico, composto da segatura, gomma lacca e un pigmento colore marrone e nero, pressati in stampi d'acciaio. Questi astucci, detti Union Cases si presentavano spesso come bassorilievi assai elaborati che si ispiravano a soggetti di dipinti popolari. In Europa si usava anche incorniciare i dagherrotipi in passepartout di vetro dipinto. Atrografia Vedi Melanografia. Autochromes Vedi Autocromia. Autocromia I fratelli Lumière sfruttarono il principio di J. Joly (vedi procedimento a colori additivo) per le loro lastre autochrome, ideate nel 1904 e poste in vendita nel 1907. La lastra fotografica veniva ricoperta con migliaia di microscopici granelli di fecola, preventivamente colorati. Un terzo dei granelli erano color arancione, un terzo verde, e un terzo violetto; ed erano mescolati insieme in modo che i colori primari fossero distribuiti uniformemente sulla superficie della lastra, che veniva poi ricoperta con l'emulsione. L'esposizione avveniva sul retro della lastra. Una volta sviluppato il negativo si trasformava in positivo con il procedimento dell'inversione, e la diapositiva che ne risultava riproduceva i colori originali. La prima esposizione pubblica negli USA di lastre autochromes di Steichen, F. Eugene e Stieglitz ebbe luogo alle Little Galleries Photo-Secession a New York nel novembre del 1907. La fabbricazione delle lastre fu sospesa nel 1932, per essere sostituita da Filmcolor, Lumicolor e Alticolor su supporto non rigido. Autotipo Fotoincisione retinata. Procedimento inventato dall'inglese J.W. Swan nel 1864 che suggerì di riportare la punteggiatura di scomposizione dell'immagine sul negativo stesso dell'originale da riprodurre. Il negativo dopo il trattamento veniva usato secondo le varie tecniche fotomeccaniche esistenti. Il procedimento rimase in uso fino al 1940 circa nella riproduzione in tricromia. Autovirante Vedi Carta autovirante. Avoriotipo Procedimento di origine americana il cui risultato imitava la struttura e luminescenza dell'avorio. Da un negativo dovevano essere ricavate due differenti stampe, una su carta sottile, l'altra su pellicola. Le due immagini venivano montate sovrapposte, unite da uno strato di cera fusa e pressate a caldo su di una lastra di cristallo. Il brevetto venne ottenuto da Mayall nel 1865. Avoriofotografia Vedi Avoriotipo. B Barite Solfato di bario. Polvere bianchissima stesa nelle carte fotografiche dette appunto baritate, tra l'emulsione e il supporto in carta. 2004-03 Bicromato Vedi Albumina bicromatata, Carta al carbone, Gelatina bicromatata, Gomma bicromatata, Oleotipia, Ozotipia, Pinatipia, Procedimento all'inchiostro. Bit In informatica la più piccola unità di informazione. È l'abbreviazione di binary digit (cifra binaria) che ha valore zero oppure uno. Otto bit formano un byte, 1024 byte un kilobyte (kB), 1.040.576 byte un megabyte (MB), 1024 megabyte un gigabyte (GB). 2004-03 Bitmap Immagine grafica o fotografica costituita da pixel. Le immagini molto definite sono costituite da molti pixel. I file, in ambiente Windows, hanno come suffisso ".bmp". Le immagini bitmap a colori utilizzano grandi quantità di memoria e questo è uno svantaggio per l'archiviazione. 2004-03 Bitume di Giudea Idrocarburo impiegato nella pratica delle incisioni a morsura delle matrici da stampa in quanto si altera alla luce solare e esposto ai raggi schiarisce in proporzione alla loro intensità. La lastra veniva rivestita di bitume, esposta alla luce con il fototipo, lavata infine con essenza di trementina che scioglie l'asfalto non impressionato, poi intaccata con un bagno di acido nitrico. Questo metodo era preferito a quello della gelatina bicromatata, per le riproduzioni fotozinco tipiche. Niépce abbinò tutte queste caratteristiche in un solo procedimento di stampa, applicabile alla produzione di matrici fotoincise. Byte In informatica la quantità di memoria per immagazzinare un carattere. 2004-03 Boudoir Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 200x125. Bromoleotipia Vedi Oleobromia. Bromuro d'argento Alogenuro d'argento, usato in fotografia per rendere sensibile la superficie di lastre e pellicole, combinato poi con la gelatina permette la preparazione di emulsioni molto sensibili. C Cabinet Fotografia brunita di mm 140x110 c. su montatura di mm 160x115 eseguita in Inghilterra nel 1866 e che sostituì la carte-de-visite. CCD Charge Coupled Device. Dispositivo posto all'interno della fotocamera digitale che converte le immagini analogiche in quelle digitali. 2004-03 CD-ROM Compact Disc-Read Only Memory. Supporto magnetico per la memorizzazione dei dati in informatica. Un singolo CD-ROM può contenere più di 650 MB di dati. 2004-03 Callitipo Vedi anche Procedimento Van Dyke. Procedimento fotografico a base di sali di ferro (ossalato di ferro) e di nitrato d'argento utilizzato per la stampa a contatto di negativi. Calotipo Stampa positiva diretta o negativo su carta. Procedimento inventato da Fox Talbot nel 1841 e in uso fino al 1860. La carta, immersa in due soluzioni, una di nitrato d'argento, l'altra di ioduro di potassio, diventava altamente sensibile alla luce dopo un lavaggio con un miscuglio di acido gallico, acido citrico e nitrato d'argento, soluzione che Talbot chiamò gallo-nitrato d'argento. Dopo l'esposizione la carta doveva essere immersa in un bagno della stessa soluzione per far apparire l'immagine. Per fissare il negativo si usava inizialmente bromuro di potassio e più tardi una soluzione calda d'iposolfito e per la stampa, carta impressionata al cloruro d'argento. Dai fogli trattati in cloruro d'argento e gallo-nitrato d'argento di Talbot, si passò ai fogli trattati in soluzione di ioduro di potassio e poi nitrato d'argento, sviluppati in acido gallico (Blanquart-Evrard), con copie eseguite su carta all'albumina. Oppure carta sensibilizzata con acqua di riso, miele e bianco d'uovo e bagnata in nitrato d'argento (Le Gray) che cerava il negativo. Il calotipo permetteva di ottenere copie a contatto; le stampe, però, presentavano una certa granulosità. Vedi anche Carta cerata. Cameotipo Tipo di ritratto ovale ad imitazione del rilievo. Particolari presse a caldo permettevano di ottenere dalla gelatina della stampa un rilievo uniforme e permanente che veniva poi incollato su di un cartoncino rigido. Carbone Vedi Procedimento al carbone. Carbro Vedi Procedimento Carbro e Ozobromia. Carré Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 100x100. Carta Vedi Stampa. Carta albuminata Tecnica inventata nel 1850 da Blanquart-Evrard. Un foglio di carta del tipo da disegno veniva coperto da uno strato di albumina contenente del sale e sensibilizzato agitandolo leggermente in soluzione di nitrato d'argento; la stampa avveniva per annerimento diretto. L'immagine di solito veniva sottoposta ad un viraggio all'oro e poi fissata. Carta all'albumina e bromo-acetato d'argento Nel 1847 Abel Niépce de Saint-Victor applicò il procedimento delle lastre fotosensibili all'albumina sensibilizzata con acido-nitrato d'argento, da lui ideato l'anno precedente, anche alla carta con albumina e bromo-acetato d'argento. Carta aristotipica O Carta al citrato. Vedi Aristotipo. Carta Artigue Vedi Carta al carbone. Carta autovirante Carta contenente i sali necessari al suo viraggio, in genere sali d'oro o di platino. Sono autoviranti tutte le carte salate. Carta baritata Rivestita generalmente di gelatina - solfato di bario. Inventata nel 1881. Carta al carbone Carta fotografica ai sali di cromo usata in origine per ottenere positivi fotografici con caratteri simili ai disegni a carboncino. Si tratta di solito di un foglio di carta sottile ricoperto di una pellicola di gelatina bicromatata contenente particelle di carbone o altro pigmento. Le stampe al carbone, ideate da Alphonse Poitevin (1855-56) sono molto durevoli. Fra quelle commercializzate dopo il 1889 la carta Artigue, detta charbon-velour, e quella Fresson, detta charbon-satin. Vedi anche Procedimento al carbone. Carta cerata Carta negativa rivestita con cera fusa che ne riduce la grana: tecnica sperimentata da Gustave Le Gray nel 1851. Vedi anche Calotipo. Carta cianografica Carta fotografica ai sali di ferro, le cui parti impressionate si colorano di azzurro. Vedi anche Cianotipo. Carta cianotipica Vedi Carta cianografica. Carta al citrato Vedi Aristotipo e Carta autovirante. Carta al collodio Carta ad annerimento al cloruro d'argento in sospensione in collodio. Carta a colori Costituita da più strati fotosensibili che permettono di ottenere delle immagini a colori la cui luminosità e cromatismo risultano molto fedeli al soggetto fotografato. Carta eliografica Carta fotografica ai sali di ferro che in origine veniva impressionata alla luce del sole. Serve per riprodurre disegni in nero su bianco o in bianco su azzurro. Carta al ferroprussiato Carta su cui l'immagine è resa direttamente visibile per la colorazione dei sali ferrici. Vedi anche Cianotipo. Carta Fresson Vedi Carta al carbone. Carta alla gelatina Carta, ben collata, cosparsa da uno strato uniforme di gelatina, che rappresenta ancor oggi la base per vari tipi di stampe fotografiche. Carta alla gelatina - bromuro d'argento Carta alla gelatina sensibilizzata con una emulsione al bromuro d'argento. Inventata da Joseph Maria Eder nel 1884. Carta alla gelatina - cloro-bromuro d'argento Carta alla gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloro-bromuro d'argento. Carta alla gelatina - cloruro d'argento Carta per stampa a contatto, prodotta intorno al 1890 su idea di Joseph Maria Eder (c. 1884), alla gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloruro d'argento. Meno sensibile di quella al bromuro d'argento, detta anche carta Gaslight. Carta al platino Vedi Platinotipia. Carta resinata Carta fotografica rivestita di un sottile foglio di polietilene impermeabilizzante. Carta salata Inventata da William Henry Fox Talbot nel 1840, fu adottata da Louis-Désiré Blanquart-Evrard che nel 1846 sperimentava un metodo più rapido di stampa. I fogli di carta da disegno imbevuti di cloruro di sodio erano agitati -- su una sola superficie -- in soluzione di nitrato d'argento. La superficie sensibilizzata con nitrato veniva poi posta a contatto con un negativo e, per azione della luce, i sali d'argento si trasformavano in argento metallico, con effetto rossastro dell'immagine. Dopo l'annerimento diretto veniva virata e fissata. Usata prevalentemente per la produzione di disegni fotogenici e di calotipi. Carta ai sali di ferro Detta talvolta anche Cianotipia, nome derivato direttamente dal tipo di colorazione bluastra. Vedi anche Procedimento ai sali di ferro. Carta sepia Detta anche papier bistre. Tipo di carta ai sali di ferro. Carte de visite Tipo di cartoncino fotografico, brevettato in Francia nel 1854 da André-Adolphe-Eugène Disderi. Si trattava di una fotografia del formato di un biglietto da visita, da cui il nome, su carta incollata su un cartoncino di cm 10x6 c. In un apparecchio speciale fornito di quattro obiettivi e di un portalastre scorrevole veniva posto il negativo su lastra umida. Su ciascuna metà della lastra si facevano quattro esposizioni, così che da ciascun negativo si potevano trarre 8 immagini in pose diverse. La stampa era su carta albuminata. Il formato ben presto venne sostituito da quello Cabinet, più grande. Carte de visite stereoscopica È costituita da due immagini affiancate, riprese simultaneamente, ma con angolazione leggermente diversa, che danno un'impressione di rilievo quando osservate attraverso il visore binoculare o stereoscopio. Cartoncino fotografico Vedi Album, Artiste, Boudoir, Carré, Excelsior, Excelsior grande, Famiglia, Famiglia grande, Gabinetto americano, Imperial, Mignonette, Nature, Panel, Panel grande, Pochet, Promenade, Royal, Salon, Turista. -chrome Suffisso che indica pellicola invertibile a colori. In commercio come Kodachrome, Ektachrome, Agfachrome, Fujichrome. Cianografia Vedi Cianotipo. Cianotipo Stampa su carta cianografica. Procedimento di copia a ricalco fotografico a contatto diretto messo a punto da Hershel intorno al 1842, non argentico, bensì basato sulla sensibilità dei sali ferrici. Detto anche procedimento al ferroprussiato. Vedi anche Procedimento ai sali di ferro. Cibachrome Nome commerciale per uno dei tipi di procedimento a colori per distruzione dei coloranti (dye destruction). Cliché-verre Matrice di vetro usata per la stampa a contatto di disegni. Tecnica ideata da Fox Talbot nel 1839 per ottenere stampe positive di disegni a tratto. Sulla lastra di vetro, sia preparata con essenza di trementina e annerita con nerofumo, sia al collodio, veniva riportato il disegno a graffio con una punta sottilissima. Si otteneva così una matrice scura con tratti chiari. Il procedimento fu utilizzato da diversi artisti per i particolari effetti grafici che si potevano ottenere, in particolare da Corot, Delacroix e Millet. Cloruro d'argento Alogenuro d'argento utilizzato nella preparazione di carte sensibili, come la carta salata, albuminata, aristotipica, ecc. È meno sensibile alla luce del bromuro d'argento, con il quale viene talvolta unito per la preparazione di emulsioni al cloro-bromuro d'argento. Collezione Raccolta di fotografie organizzata secondo differenti criteri, anche soggettivi. 2004-03 Collodio Soluzione viscosa di nitrocellulosa in alcool e etere che asciuga rapidamente formando una pellicola dura ed impermeabile. Collodio secco Per ovviare al problema della preparazione ed uso rapido delle lastre al collodio umido si trovò che addizionando al collodio sostanze idrosolubili le lastre potevano essere preparate ed usate a distanza di tempo. Collodio umido Procedimento dovuto a Frederick Scott Archer (1851) che ha permesso di produrre il primo genere di istantanee. Molto più sensibile del procedimento all'albumina. La lastra era ricoperta di collodio e sensibilizzata in una soluzione d'argento e veniva immediatamente sviluppata con solfato di ferro o acido pirogallico, prima che il collodio cominciasse ad asciugarsi. Infine veniva fissata con cianuro di potassio o iposolfito di sodio. Le lastre dovevano essere esposte e sviluppate subito dopo la loro preparazione, ancora umide, altrimenti perdevano la sensibilità. Il procedimento al collodio umido fu sostituito da quello al collodio secco. Collotipo Variante della fotolitografia. Come evoluzione della tecnica ideata da Alphonse Louis Poitevin intorno al 1850, nel 1868 Joseph Albert (1825-1886) di Monaco fece aderire al vetro finemente smerigliato uno strato di gelatina bicromatata indurendola poi con l'esposizione alla luce. Il procedimento è basato sulla proprietà del bicromato di potassio di alterare la solubilità in acqua di colloidi come albume, gelatina, gomma arabica, se esposti alla luce. La gelatina assumeva, essiccandosi un andamento reticolare. Su questo strato se ne spalmava un altro della stessa sostanza, destinato a riprodurre l'immagine. Si usavano poi due tipi di inchiostrazione spessa per le ombre. Il metodo era detto anche Albertype o Albertipia. -color Suffisso per indicare il principio del negativo-positivo per uso dei fotografi dilettanti nella fotografia a colori, introdotto con la pellicola Kodak nel 1941, simile alla pellicola Kodachrome, salvo che l'immagine è in negativo. Combination printing Vedi Stampa composita. Copia Vedi Riproduzione. 2004-03 Copulante Sostanza presente nell'emulsione nelle pellicole a colori moderne (negativi a colori e pellicole invertibili ovvero pellicola per diapositiva) permette la formazione del colore per mezzo di un trattamento chimico. 2004-03 Controtipo Negativo ottenuto dal positivo di una pellicola, usato per ristampare copie di cui manca o non è utilizzabile il negativo originale. Cronofotografia Tecnica di ripresa fotografica ideato da Eadweard Muybridge (1878), poi sistema di proiezione, adottato soprattutto in cinematografia, che consiste nella ripresa in successione, ad intervalli di tempo prestabiliti, di immagini di uno stesso oggetto o fenomeno, che consentono, visionate nella stessa successione, una visione chiara di eventi velocissimi o lentissimi. Vedi anche Strobofotografia. D Dagherrotipo Immagine fotochimica unica su lastra di rame o positivo diretto con destra e sinistra invertite rispetto al soggetto. Louis Jacques Mandé Daguerre nel 1839 aveva scoperto l'immagine latente sulle lastre di rame argentato (cm 16x21), che si rivelava ai vapori di mercurio. Per ottenere un dagherrotipo il procedimento era in linea generale come segue: (1) Pulitura e lucidatura di una lastra di rame argentata; (2) Sensibilizzazione della lastra per mezzo dei vapori di iodio: questa operazione si effettuava all'interno di un'apposita scatola e serviva a formare un sottile strato di ioduro d'argento sulla superficie della lastra stessa; (3) Sviluppo mediante vapori di mercurio riscaldato i quali, depositandosi sulle parti impressionate dalla luce, le rendevano chiare in campo scuro; (4) Fissaggio con iposolfito di sodio. Le lastre usate erano di misure standardizzate: cm. 21.5x16.5; 10.5x8; 7x5.5; 16x12; 8x7. Dagherrotipo inciso Per ottenere la fotoriproduzione dei dagherrotipi veniva applicata una tecnica simile a quella dell'acquaforte. L'acido nitrico agiva sull'argento scoperto, cioè sulle parti annerite, e produceva una matrice dalla quale si potevano ricavare una quarantina di esemplari. Quando il dagherrotipo da trattare veniva ripreso su lastra d'argento solido invece che su rame argentato si poteva ricavare una matrice che dava fino a duecento esemplari. Diapositiva Trasparenza fotografica positiva montata su telaietto, in bianco e nero, o a colori, da usare con proiettore o lanterna magica. Diazo fotografia Vedi Procedimento diazotipico. Diazetipia Vedi Procedimento diazotipico. Digitalizzare Nel linguaggio informatico indica l'operazione di conversione di un segnale analogico continuo in dati binari (digitali) discreti, che consistono in combinazioni codificate delle cifre zero e uno (sistema binario). Digitale è l'opposto di analogico. Vedi anche Analogico. 2004-03 Disegno fotografico Vedi Calotipo. Disegno fotogenico Vedi Calotipo. DPI Dots Per Inch (punti per pollice). Unità di misura della risoluzione di stampanti e scanner (1 pollice = 2,54 cm). 2004-03 Vedi anche Risoluzione. Dufaycolor Nome commerciale di uno dei tipi di procedimento a colori per sintesi additiva, in commercio dal 1935. Duplicato Riproduzione ottenuta con procedimento fotografico di un negativo o di un diapositiva o comunque su pellicola trasparente. Vedi anche Internegativo e Interpositivo. 2004-03 Dye coupler process Vedi Procedimento a colori per formazione di coloranti. Dye destruction process Vedi Procedimento a colori per distruzione di coloranti. Dye diffusion transfer process Vedi Procedimento a colori per diffusione controllata di coloranti. Dye transfer process Vedi Procedimento a colori per trasferimento della materia colorante. E Elettrotipia Procedimento per la fotoriproduzione di dagherrotipi ideato da Hyppolite Fizeau nel 1841-42, basato su un procedimento elettrolitico. Questo metodo permetteva una tiratura discretamente larga. Oggi in uso come metodo e tecnica di riproduzione di incisioni su legno o su metallo dei caratteri da stampa, ecc. mediante la galvanoplastica. Eliografia Nome dato da Joseph-Nicéphore Niépce al procedimento da lui tentato di lastre di vetro al bitume nel 1824. Eliotipia Tipo di fotoriproduzione ad intaglio mediante il quale si ottengono sia incisioni in incavo che a rilievo. La lastra di rame lucidato viene preparata con polvere di resina. Sulla lastra preparata si trasferisce l'immagine stampata su un tessuto al carbone. Le parti dell'immagine rimaste solubili vengono sciolte in acqua calda. La lastra viene poi esposta a più morsure di percloruro di ferro preparato in varie concentrazioni che producono un intaglio proporzionale ai toni della fotografia originale. In questo intaglio va a depositarsi l'inchiostro per la stampa. La tecnica è stata ideata da Karel Vàclav Klic. Emulsione fotografica Sospensione d'alogenuro d'argento in gelatina o collodio che, una volta steso su un supporto, costituisce lo strato sensibile. Estar Nome commerciale dei supporti delle pellicole in poliestere della casa produttrice di materiali fotografici Kodak. Utilizzato a partire dal 1955 ad oggi. 2004-03 Excelsior Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 220x260. Excelsior grande Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 380x250. F Famiglia Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 290x230. Famiglia grande Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 340x220. Feertipia Vedi Procedimento diazotipico. Ferrotipo Tipo di positivo diretto, ottenuto su lastrine di latta smaltate e sensibilizzate, inventato da AdolpheAlexandre Martin nel 1852. I Neff, peraltro, ottennero in cessione il brevetto per fabbricare lastre laccate da Hamilton L. Smith nel 1856, e in quello stesso anno cominciarono a fabbricare le lastre preparate che chiamarono Melainotype, ma prevalse il nome assegnatogli da un altro fabbricante, Victor M. Griswold. Il procedimento consiste nel preparare sottili fogli di ferro, laccati di nero e coperti da un'emulsione sensibile, in genere gelatina al bromuro, ma anche al collodio che, dopo lo sviluppo, dà un'immagine positiva di riflesso. File Insieme di informazioni omogenee immaginate sul disco rigido di un computer o su un altro o su un altro supporto magnetico o digitale. 2004-03 Filmcolor Vedi Autocromia. Filigrana digitale Vedi Firma digitale. 2004-03 Firma digitale Metodo che tramite un software sovrappone o inserisce un'immagine o una parola tra i pixel dell'immagine digitale originale. 2004-03 Fissaggio Trattamento chimico mediante il quale, dopo lo sviluppo, si eliminano i sali d'argento non alterati dalla luce, rendendo l'emulsione inerte. Il nome indica anche il bagno, a base di iposolfito di sodio con acido borico e bisolfito di sodio, impiegato per questo trattamento. Dopo il bagno di fissaggio l'immagine diviene fotograficamente stabile e può essere esposta alla luce senza subire alterazioni. Formato del file La modalità in cui viene salvato un file (di testo o grafico). il formato garantisce la compatibilità e quindi l'utilizzo di uno stesso file con software differenti. 2004-03 Fotoacquatinta Vedi Heliogravure. Fotoantracografia Vedi Antracotipia. Fotoautotipo Vedi Autotipo. Fotocalcografia Incisione incavografica su lastra di rame appositamente preparata, ottenuta fotograficamente, grazie alle proprietà della gelatina e di altri colloidi (specialmente albumina e gomma) di risultare, in presenza di bicromato di potassio, idrorepellente dopo l'esposizione alla luce. Questa tecnica viene solitamente usata per le illustrazioni dei rotocalchi. Fotocollage Vedi Fotomontaggio. Fotocollografia Vedi Collotipo. Fotocolor Termine usato per indicare le diapositive e fotografie a colori, oltre ai procedimenti di riproduzione a colori. Fotocopia Copia veloce che riproducono documenti di testo, fotografie, o altri soggetti fatte per mezzo di un processo elettrostatico o elettrofotografico. Il processo della fotocopia è stato introdotto commercialmente nel 1948. Gli esempi includono stampe da copie da ufficio e da lettori per microfilm. 2004-03 Fotogalvanografia Tecnica di stampa fotografica ideata da Paul Prelsch (1855). Si prepara una lastra di vetro spalmata di gelatina o colla al bicromato di potassio con l'aggiunta di ioduro d'argento, allo scopo di rendere ruvida la matrice finale per migliorare l'aderenza dell'inchiostro e la resa delle mezzetinte. La lastra di vetro viene poi impressionata per proiezione prolungata di una trasparenza. La luce indurisce la gelatina in relazione alla maggiore o minore intensità della trasparenza, massima nelle luci (bianchi), media nelle mezzetinte (grigi), minima nelle ombre (neri). Dopo il lavaggio in acqua calda rimane un calco dell'immagine da riprodurre, con le parti chiare in rilievo, nel quale versare una colata di guttaperca, permettendo di invertire i pieni e i vuoti. Per elettrolisi si fa depositare uno strato di rame all'interno del ricalco, che si elimina infine per liberare la matrice di rame, che risulta identica all'immagine di gelatina bicromatata indurita, cioè all'originale da stampare. Fotogioiello Microfotografia (dagherrotipo, ambrotipo, ferrotipo, ecc.) da vedersi con lente di ingrandimento, spesso incastonata in un anello o in altro tipo di gioiello.Tecnica ideata da Lord Charles Stanhope, popolare intorno al 1860. Fotoglifia Incisione fotografica; riproduzione fotomeccanica per mezzo di retino inventata da Fox Talbot nel 1852. Fotogliptia Tipo di stampa fotomeccanica. Vedi anche Woodburytype. Fotografia aerea Tipo di tecnica di ripresa della superficie terrestre da aereomobili. Fotografia allegorica Riprese di tableaux vivants o esibizioni teatrali di dilettanti. Nel 1843 John Edwin Mayall a Filadelfia realizzò una serie di dagherrotipi per illustrare il Nuovo Testamento. Fotografia astratta Immagine non figurativa. Fotografia astronomica Vedi Astrofotografia. Fotografia d'attualità Documentazione fotografica di avvenimenti o personaggi di cronaca e costume. Fotografia digitale Immagini direttamente positive ottenute con camera fotografica digitale quando la luce che proviene da un soggetto colpisce il sensore (charge-coupled). Le immagini sono file elettronici che possono essere trasferite ad un computer per elaborarle e archiviarle. Spesso hanno associato un file guida con le informazioni come la data di scatto, didascalia di testo, nome del fotografo, e le caratteristiche tecniche dell'immagine. Le fotografie sono generalmente visualizzate sullo schermo del computer o stampate usando stampanti a getto d'inchiostro o carta fotografica sensibile alla luce. 2004-03 Fotografia a banco ottico Fotografia con macchina professionale di grande formato. Fotografia b/n Immagine in bianco e nero del soggetto fotografato. Fotografia a colori Riproduzione a colori del soggetto che si vuole fotografare. Vedi anche Procedimento a colori additivo, Procedimento a colori sottrattivo. Fotografia composita Procedimento dovuto a Galton che consiste nello stampare uno sull'altro, a registro, più ritratti. Detto anche multiritratti. Tipo di fotografia manipolata. Fotografia di fantasmi Per la lunga esposizione richiesta dai procedimenti fotografici, talvolta oggetti o persone, che attraversavano il campo visivo per un intervallo di tempo più breve di quello richiesto per fissare una data immagine, lasciavano una silhouette sfocata sul negativo e quindi sulla stampa, conferendo l'impressione della presenza di spiriti. L'equivoco era spesso voluto e sostenuto dalla diceria che persone o cose solo pensate dal ritrattato risultassero nelle foto. Fotografia con flash Fotografia eseguita con l'impiego del flash, in prevalenza in ambiente scarsamente luminoso. Fotografia di genere Fotografia di cose o persone o ambienti con connotazioni folkloriche o antropologiche ben definibili. Fotografia di gruppo Tipo di fotografie di ritratti. Fotografia identificativa Vedi Fototessera. Fotografia infrarossa O all'infrarosso. Per mezzo di particolari procedimenti si avvale dei raggi infrarossi per fotografare nella nebbia o nell'oscurità. Fotografia istantanea Fotografia non posata, scattata in modo da far apparire il soggetto più naturale e rilassato. Fotografia al lampo di magnesio Vedi Fotografia con flash. Fotografia legale Fotografia identificativa talvolta intesa come documentazione valida in procedimenti legali. Fotografia con macchina detective Fotografia eseguita con macchina fotografica portatile. Fotografia con macchina per istantanee Vedi Istantanea. Fotografia manipolata Vedi Fotografia composita, Fotomontaggio. Fotografia medica Fotografia per la documentazione di fenomeni patologici e del loro decorso. Fotografia di moda Fotografia professionale per pubblicizzare abbigliamento e accessori. Fotografia monocromatica Fotografia tono su tono, da non confondere con quella bianco/nero. Fotografia di nature morte Fotografia di oggetti scelti e disposti in modo da ottenere un particolare effetto formale. Fotografia panoramica Vedi Panorama. Fotografia psichica Vedi Fotografia di fantasmi. Fotografia ai raggi infrarossi Vedi Fotografia infrarossa. Fotografia ricordo Fotografia scattata a una o più persone in occasioni particolari. Fotografia di ritratti Vedi Fotografia di gruppo. Fotografia di scena Fotografia scattata durante o immediatamente dopo una rappresentazione teatrale o una ripresa cinematografica. Fotografia su smalto Immagine fotografica composta da pigmenti vetrificati su un supporto rigido. Fotografia solarizzata Vedi Solarizzazione. Fotografia spaziale Fotografia scattata nello spazio. Fotografia di spiriti Vedi Fotografia di fantasmi. Fotografia stereoscopica Vedi Stereografia. Fotografia di studio filmico Vedi Cronofotografia e Strobofotografia. Fotografia subacquea Fotografia realizzata in acqua con apparecchio a tenuta stagna. Fotografia UV Quella che impiega i raggi ultravioletti e viene usata per lavori di restauro, in modo da scoprire falsi, per svelare impronte o segni sugli oggetti. Fotografia di veduta Fotografia di un paesaggio reale. Fotografia di veduta di città Fotografia di insediamento urbano. Fotografia di veduta marina Fotografia di paesaggio marino. Fotogramma Fotografia realizzata disponendo un oggetto su carta fotografica o pellicola ed esponendole alla luce. Fotogrammetria Metodo di rilevamento planimetrico e altimetrico del terreno basato sull'impiego di strumenti fotografici e che consiste in due successive operazioni: la presa fotogrammetrica e la restituzione fotogrammetrica. Fotogravure Vedi Eliotipia. Fotogruppo Vedi Fotografia di gruppo. Fotoincisione Procedimento fotomeccanico che utilizza la fotografia per ricavare, su lastra di zinco o di rame sensibilizzata, un'incisione a rilievo, dalla quale si possa ottenere, con la stampa fotografica, la riproduzione dell'originale. Si basa sull'invenzione di Fox Talbot che nel 1852 brevettò un metodo per incidere lastre di zinco o rame appositamente sensibilizzate, dalle quali trarre stampe. Nel 1858 ne migliorò il procedimento ricoprendo il rivestimento di gelatina e bicromato di potassio con polvere di resina. In generale tutti i procedimenti di fotoincisione si basano sulle proprietà della gelatina bicromatata o del bitume di diventare insolubili dopo l'esposizione alla luce. Fotoincisione retinata Vedi Autotipo. Fotoincisione a tratto Usata per riprodurre disegni e grafici. Vedi anche Mezzotono a rilievo. Fotolitografia Tipo di fotoriproduzione con matrice planografica. Procedimento che utilizza il metodo fotografico per riprodurre sulla superficie di una pietra litografica o di una lastra di zinco, preparata appositamente, un'immagine agli inchiostri grassi, da inchiostrare con un rullo quante volte si renda necessario per una determinata tiratura litografica. Il primo tentativo di Andrew Fyfe nel 1839 fu quello di usare del fosfato d'argento per sensibilizzare la pietra sulla quale in seguito venivano posti a contatto corpi più o meno trasparenti (foglie, disegni su carta oleata, ecc.) per esporla infine alla luce. Si otteneva così una matrice capace di prendere inchiostro e di restituirlo sul foglio durante la stampa. Il procedimento fu perfezionato da Alphonse Louis Poitevin nel 1855, che scoprì le proprietà idrorepellenti dei colloidi bicromatati esposti alla luce. La pietra litografica, spalmata di colloidi bicromatati, viene impressionata come una negativa. Le parti idrorepellenti (neri o grigi scuri della fotografia) accolgono l'inchiostro per restituirlo durante la stampa, mentre quelle idrofile (grigi chiari e bianchi) non assorbono inchiostro. Fotometallografia Ripresa fotografica, eseguita in vari ingrandimenti, della struttura superficiale dei metalli Fotomezzatinta O Halfatone, nome assegnato da Swan ad un procedimento da lui ideato. Vedi anche Autotipo. Fotomicrografia Vedi Microfotografia. Fotominiatura Piccolo ritratto fotografico ritoccato e colorato a mano. Fotomontaggio Illustrazione fotografica ottenuta ritagliando e componendo insieme fotografie, o loro parti, cosi da farle apparire come immagine fotografica unica. Procedimento impiegato soprattutto nelle illustrazioni di giornali, riviste e nella pubblicità. I primi fotomontaggi furono eseguiti da Oscar Gustave Rejlander nel 1853. Fotomosaico Vedi Fotomontaggio. Fotoporcellana Ritratto fotografico riprodotto su ceramica o porcellana. Fotoricordo Vedi Fotografia ricordo. Fotoriproduzione ad intaglio Immagine scavata nel piano della matrice (incavografia). L'inchiostro rimane nei vuoti i quali, a seconda della loro profondità, danno toni più o meno scuri. I chiari vengono prodotti dalle parti non incise o meno incise e risultano tanto più chiari, fino al bianco, quanto minore è l'incisione. Fotoriproduzione con matrice planografica Vedi anche Fotolitografia. La matrice viene trattata in modo da prendere inchiostro grasso in proporzione alle parti scure da riprodurre e da rifiutarlo in rapporto a quelle chiare. Al momento della stampa l'immagine, che è costituita da una struttura chimico-fisica invece che da dislivelli meccanici, si imprime sul foglio. Schematicamente, nei processi con matrice rilievografica, le tonalità continue e di varia opacità dell'originale vengono trasformate in elementi discontinui e di opacità uguale (retinatura). Fotoriproduzione con matrice rilievografica Metodo simile a quello per riprodurre i caratteri a stampa che scomponeva l'immagine da riprodurre in minuti puntolini rilevati, capaci di trattenere l'inchiostro in rapporto alla loro varia dimensione, forma e densità. Il principio è quello del retino. Fotoscultura Processo di realizzazione semiautomatico di controtipi realizzati con l'aiuto di vari profili fotografici. Il sistema per riprodurre volumetricamente un oggetto tramite la fotografia fu inventato da Frangois Willème. Fotostatica Procedimento di riproduzione fotografica diretta, su carta sensibile alla luce, di un documento, di uno scritto, di un disegno. Fototelegrafia Vedi Telefoto. Fototeca Raccolta ordinata di fotografie all'interno di una istituzione (biblioteca, museo, pinacoteca, ecc.) o di uno studioso. 2004-03 Fototessera Tipo di fotografia identificativa. Fototipo Procedimento di stampa fotografica, ottenuta con inchiostri grassi. La gelatina bicromatata, esposta sotto un negativo, diventa tanto più insolubile quanto più a contatto con le sue zone più trasparenti; non assorbendo più umidità, accoglie l'inchiostro tipografico. Le parti della lastra corrispondenti alle zone trasparenti del negativo durante l'impressione trattengono l'inchiostro e sono rese con valori scuri. Vedi anche Collotipo. Fototipografia Termine per indicare fotomontaggi, fotocollages e la commistione di immagini tipografiche e fotografiche, ovvero qualsiasi procedimento che, valendosi della fotografia originale, riesca a ricavarne una matrice da stampa a rilievo. Vedi anche Autotipo. Fotozincografia Procedimento fotomeccanico su lastra di zinco, che si ottiene con matrici in rilievo, ricavate dagli originali per mezzo della fotografia. Variante della fotolitografia, ideata da Henry James. Fotozincotipia Procedimento fotomeccanico su lastra di zinco, nel quale l'immagine si produce a rilievo. Vedi anche Autotipo. G Gabinetto americano Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 177x86. Gallo-nitrato d'argento Soluzione di acido gallico con nitrato d'argento, utilizzata da Fox Talbot nel 1840-41 per lo sviluppo dei calotipi. Galvanografia Procedimento di duplicazione delle composizioni fotografiche per mezzo della galvanostegia e che si differenzia dalla galvanotipia in quanto ottenuta da matrici ad incavo e non in rilievo. Tipo di stampa fotomeccanica. Gaslight Vedi Carta alla gelatina - cloruro d'argento. Gelatina Proteina animale usata come legante nelle emulsioni fotosensibili. Gelatina bicromatata Procedimento al bicromato ideato da Fox Talbot e Alphonse Louis Poitevin verso il 1855, che impiega come colloide la gelatina, con o senza pigmento. Gelatina - bromuro d'argento Procedimento ideato da Maddox nel 1871 per cui la gelatina agisce da legante dei sali d'argento e, quando incorporata al bromuro di cadmio e al nitrato d'argento, forma un'emulsione. GIF Graphic Interchange Format. Formato di file sviluppato dalla società informatica americana CompuServe per la grafica (soprattutto quella destinata a Internet). Un file di tipo GIF può contenere al massimo 256 colori. Gomma arabica bicromatata Procedimento secondo il quale il bicromato di potassio, aggiunto alla gomma arabica fa sì che questa modifichi la sua solubilità all'acqua quando esposta per qualche tempo alla luce. Procedimento brevettato nel 1858 da John Pouncy e usato nella fotografia artistica da A. RonilléLadévèze nel 1894. Vedi anche Procedimento alla gomma bicromatata Gomma bicromatata Procedimento al bicromato che usa la gomma lacca pigmentata come costituente della matrice. Utilizzato per i processi fotomeccanici. Vedi anche Procedimento alla gomma bicromatata. H Heliogravure O fotoacquatinta. Procedimento per il quale, partendo da una lastra di rame rivestita di bitume di Giudea, gelatina o albumina bicromatata, la tiratura delle stampe viene eseguita, dopo la morsura della lastra, su una pressa tipografica con inchiostrazione a caldo. Hillotipo Positivo diretto così denominato da Levi S. Hill nel 1851 per ottenere dagherrotipi a colori. I Idrotipia Vedi Procedimento a colori per trasferimento di coloranti. Immagine latente Immagine invisibile a occhio nudo che si forma nell'emulsione fotografica colpita dalla luce. Diventa visibile (viene rivelata) mediante l'azione chimica del bagno di sviluppo. 2004-03 Vedi anche Sviluppo Imperial Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 254x178. Impressione diretta Vedi Annerimento diretto. Incavografia Vedi Fotoriproduzione ad intaglio. Ingrandimento Sistema di stampa fotografica che consente di ottenere un formato più grande del negativo o della diapositiva originale. Il procedimento consiste nel proiettare, mediante un apposito apparecchio, un negativo su di una superficie sensibile. Internegativo Negativo ottenuto da una diapositiva (positivo) usato per riprodurre stampe in b/n o a colori della diapositiva originale, su carta o su pellicola. Vedi anche Duplicato, Riproduzione. Interpositivo Positivo ricavato da un negativo originale, dal quale trarre un nuovo negativo. Istantanea O Snapshot: termine inglese per indicare il colpo fulmineo di arma da fuoco, senza prendere con cura la mira. Fotografia senza pretese eseguita con un tempo di esposizione molto breve, senza l'impiego di un sostegno per l'apparecchio. J JPEG Joint Photographic Experts Group. Gruppo composto da informatici e dalle più grandi industrie nel campo delle comunicazione, dell'informatica e della fotografia. Ha creato un formato di compressione digitale per i file grafici che porta lo stesso nome. 2004-03 K Kallitipo Vedi Callitipo. Kodak Tipo di cartoncino fotografico. L Lastra Agfacolor Vedi Autocromia. Lastra alticolor Vedi Autocromia. Lastra al collodio Lastra trattata con un miscuglio di cotone fulminante, alcool ed etere. Il composto, scoperto nel 1846 da Christian Friedrich Schoenbein, venne impiegato per trattenere l'emulsione sensibile da Gustave Le Gray nel 1849, applicandolo su un supporto di carta. Lastra al collodio albuminato Vedi Lastra al collodio secco. Lastra al collodio secco Lastra di vetro rivestita di un'emulsione di collodio, mescolata prima con bromuro di ammonio e di cadmio, poi con nitrato d'argento. L'emulsione mantiene le proprietà anche asciutta. La versione ideata da Taupenot nel 1855 consiste nel ricoprire la lastra con albumina a cui si aggiunge ioduro di potassio. Il collodio viene successivamente steso sulla lastra nuovamente sensibilizzata con acetonitrato d'argento. Lastra al collodio umido Frederich Scott Archer pubblicò nel 1851 una nota sull'impiego del collodio in fotografia. Il procedimento consiste nel preparare una soluzione alcolica di ioduro di potassio e di ioduro d'argento, mescolata al collodio e successivamente sensibilizzata con il nitrato d'argento. Lo sviluppo avviene in acido pirogallico e il fissaggio con iposolfito di sodio. Lastra dufayco1or Vedi Autocromia. Lastra filmcolor Vedi Autocromia. Lastra fotografica Piastra di vetro silico-sodio-calcico, rettangolare o quadrata, su un lato della quale viene steso uno strato di emulsione sensibile alla luce. Lastra alla gelatina secca Strato di alogenuro d'argento - gelatina su lastra di vetro esposta e trattata in modo da fornire un'immagine argentica. Lastra ortocromatica Lastra alla gelatina secca ricoperta da un'emulsione caratterizzata da ortocromatismo, ovvero con un campo di sensibilità dall'ultravioletto al rosso. Le lastre Vogel- Obernetter Silver Rosin di cm 18x24 furono le prime prodotte industrialmente. Lastra pancromatica Lastra alla gelatina sensibile anche al rosso. Lavoro di ritocco e di modifica Vedi Ritocco. Lichtdruck Procedimento di tipo collotipico consistente nel trasformare un negativo in un positivo al cloruro d'argento. Ideato da J.B. Obernetter nel 1886. L'immagine ottenuta viene trasferita su una lastra di rame decomponendola mediante elettrolisi: il cloro liberato incide la lastra di rame in proporzione al cloruro d'argento che forma l'immagine stessa. Lichtkupferdruck Vedi Lichtdruck. Lucidatura a grande smalto Operazione tesa a dare grande lucentezza ad una stampa e ottenuta applicando ad esempio cristallo o metallo sulla gelatina ancora umida, per toglierla solo ad essiccazione avvenuta. Lumicolor Vedi Autocromia. M Macchina detective Macchina fotografica portatile con caricatore contenente diverse lastre che permette di ottenere più pose in rapida successione. Macrofotografia Fotografia di oggetti non visibili ad occhio nudo, ripresi da strumenti a forte ingrandimento diretto, particolarmente impiegata nelle scienze biologiche e chimiche. Nel 1845 Altred Donné pubblicò il primo trattato di microfotografia eseguita con dagherrotipi, Talbot invece, con la tecnica del calotipo, si esercitò con il microscopio. Microfotografie al collodio furono realizzate da Adolphe Bertsch nel 1853. Impiegata in particolare per oggetti o animali alquanto piccoli, come insetti, fiori o parte di essi. Margherita Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 105x70. Mariotipia Procedimento messo a punto da Marion nel 1873 secondo il quale la stampa di un foglio di gelatina bicromatata viene effettuata a torchietto, per contatto. Terminata l'operazione il foglio viene inumidito e pressato contro la superficie di un foglio al carbone non sensibilizzato. Il sale di cromo non insolubilizzato viene così assorbito dalla nuova superficie pigmentata e produce su questa un'immagine sviluppabile. Vedi anche Ozotipia. Mascherino Foglio sottile di metallo o plastica opaca o carta nera, ritagliato in modo da lasciare in ombra, al momento della stampa, alcune parti del negativo fotografico. Medaglione Tipo di Carte de visite. Melanografia Positivo diretto al collodio su carta nera detta anche atrografia, inventata da Giles Langdell nel 1953. Melanotipo Vedi Ferrotipo. Metallizzazione Aspetto metallico bronzato che assumono le ombre dei positivi al cloruro quando la stampa e il successivo sviluppo siano spinti oltre i limiti usuali. Mezzatinta Vedi Stampa fotomeccanica a mezzatinta. Mezzotono a rilievo Tipo di fotoincisione a tratto. Micro-autocromia Tipo di autocromia. Microfiche Tipo di microform. Microfilm Tipo di microform realizzata con pellicola fotografica ad alto contrasto, di piccolo formato (35 o 16 mm) atta alla riproduzione in scala fortemente ridotta di documenti, scritti ecc. Microfotografia Fotografia in cui il soggetto rappresentato ha dimensioni uguali o superiori al naturale. Microform Termine usato per vari tipi di microfotografia. Mignonette Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 52x33. Modern print Stampa fotografica ottenuta da negativo originale eseguita a distanza dalla data di scatto dall'autore o sotto la sua guida. 2004-03 N Nature Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 650x480. Negativo Immagine ottenuta esponendo alla luce una pellicola o una lastra trattata con materiale fotosensibile i cui valori tonali sono invertiti rispetto a quelli del soggetto fotografato. Negativo su carta Vedi Calotipo. Negativo a colori per addizione Procedimento ideato nel 1893 da John Joly di Dublino. Invece di tre immagini distinte con tre diversi filtri colorati, si prendeva un solo negativo attraverso uno schermo quadrettato suddiviso in zone microscopiche dei colori rosso, verde e azzurro. Lo schermo era di formato identico alla lastra fotografica ed era a contatto con essa all'interno della macchina fotografica. Una volta sviluppata la lastra, se ne faceva una diapositiva e la si fissava definitivamente allo schermo colorato. Le zone nera, grigia e bianca dell'immagine lasciavano passare più o meno luce attraverso i filtri. A distanza normale di visione i colori fondamentali si fondevano e formavano combinazioni riproducenti i colori originali del soggetto. Negativo continuo Vedi Negativo a mezza tinta. Negativo su lastra albuminata Negativo su lastra ricoperta da un sottile strato di albume trattato con ioduro di potassio poi immersa, una volta asciutta, in soluzione di nitrato d'argento. Lo sviluppo dopo l'esposizione avviene in acido gallico. Tecnica ideata da Abel Niépce de Saint-Victor nel 1847. Negativo su lastra asciutta al collodio e bromuro d'argento Nel 1864 B.J. Sauyce e W.B. Bolton mostrarono che si poteva eliminare il bagno d'argento rivestendo la lastra di vetro con un'emulsione di collodio mescolata prima con bromuro di ammonio e poi cadmio, poi con nitrato d'argento. Questo tipo di lastra poteva essere usata asciutta. Negativo su lastra al collodio umido La scoperta di Frederick Scott Archer fu quella di rivestire la lastra con un'emulsione al collodio contenente ioduro di potassio. La lastra veniva poi subito immersa in un bagno di nitrato d'argento e l'esposizione doveva avvenire prima che l'emulsione si asciugasse. Subito dopo si doveva procedere con lo sviluppo in acido pirogallico o con protosolfato di ferro. Negativo su lastra alla gelatina Nel 1871 Richard Leach Maddox ideò un metodo per sciogliere la gelatina nell'acqua aggiungendo una soluzione di bromuro di cadmio, quindi del nitrato d'argento. Questi prodotti reagivano fino a formare cristalli di bromuro d'argento sospesi nella gelatina. L'emulsione veniva stesa sulla lastra e lasciata asciugare. Richard Kennet nel 1873 ideò un metodo pratico per filtrare l'emulsione. Negativo leggero Negativo sottoesposto e/o sviluppato che appare meno denso di un negativo normale. Negativo a mezzatinta L'originale ha un tono continuo. Negativo su pellicola Vedi Pellicola. Negativo retinato Ottenuto dalla riproduzione di un originale a tono continuo per interposizione di un apposito retino che scompone l'immagine continua in elementi puntiformi, equidistanti tra loro e tanto più grandi quanto è più luminosa la parte corrispondente dell'originale da riprodurre. Negativo per riproduzione Vedi Internegativo. Negativo di selezione Ottenuto da un originale a colori, trasparente (diapositiva) o opaco (per lo più su carta) per mezzo dell'interposizione di un filtro di colore complementare del colore che si intende selezionare. Negativo al tratto Tipo di negativo che si ha quando l'originale ha soltanto toni bianchi e neri. Nitrato di cellulosa Preparato per nitratazione della cellulosa del legno, utilizzato fin dal 1889 da Eastman come supporto di plastica per sostituire il supporto di vetro dei negativi. I negativi al nitrato di cellulosa sono infiammabili, instabili e non più utilizzati. Nitrocellulosa Vedi Nitrato di cellulosa. Non vintage print Fotografia ottenuta da negativo, ma stampata in anni successivi a quello della data di scatto a cura dell'autore o dallo stampatore di sua fiducia. Spesso il "non vintage print" differisce dal vintage print per il degrado del negativo, soprattutto se esso è a colori, dalla differente qualità della carta di stampa e dagli stessi prodotti chimici. Generalmente la data di scatto, quindi della realizzazione del negativo, è posta tra parentesi quadra dopo il titolo dell'opera. La data del "non vintage" è indicata, nella didascalia, dopo il supporto. 2004-03 Vedi anche Modern print. O Oleobromia Procedimento di stampa fotografica dovuto a C. Welborne-Piper nel 1907 e nello stesso anno proposto anche da L. Wall, rimasto in uso fino al 1930. La matrice argentica su carta al bromuro veniva immersa in un bagno particolare che nel far scomparire l'immagine, solidificava la gelatina grazie al bicromato di potassio, proporzionalmente alla quantità di argento dell'immagine. Questa veniva inumidita in modo da far assorbire acqua alla gelatina. Sulla superficie veniva steso inchiostro litografico o grasso. Nei chiari e nei mezzi toni dove la gelatina era ben impregnata, l'inchiostro non aderiva. Successive passate di inchiostro steso a pennello permettevano di raggiungere l'effetto desiderato. Il nome deriva dalla fusione della stampa originale e il pigmento oleoso. Oleotipia Procedimento di riproduzione fotografica con inchiostro grasso, su carta gelatinata, preventivamente trattata con bicromato di potassio, utilizzato per lo più nella riproduzione di stampe artistiche; fu realizzato nel 1855 da Poitevin. Tipo di stampa al pigmento. Olografia Immagine tridimensionale, ottenuta mediante la sovrapposizione di onde luminose, su invenzione di Dennis Gabor. Ologramma L'effetto di tridimensionalità viene ottenuto con una sola immagine e si basa sul principio che due onde luminose nell'incontrarsi si sommano o si sottraggono. Questo fenomeno consente di ottenere, sopra una lastra fotografica, annerimenti molto densi nei punti di massima somma delle onde luminose e nulli nei punti di massima sottrazione, il che permette di registrare il tipo di modulazione della luce. Il senso di profondità e rilievo è quindi ottenuto meccanicamente e non è vincolato ad un unico punto di vista. Ortocromatica Si dice di emulsione sensibile al verde e al blu, ma non al rosso. Ozobromia Vedi Procedimento carbro. Ozotipia Nome del procedimento ideato da Manly (1899), come variante della stampa al carbone, che permette di evitare il trasporto dell'immagine, chimicamente analogo all'ozobromia, da cui si differenzia per una diversa composizione delle sostanze impiegate. P Palette Tavolozza di colore. Quantità e qualità dei colori in un'immagine digitale. 2004-03 Palladiotipia Procedimento di stampa a base di palladio, usato in sostituzione del platinotipo. Pancromatica Si dice di emulsione sensibile alla luce rossa, verde e blu e che permette la registrazione dei toni di grigio, quasi con la stessa luminosità relativa dell'occhio umano. Panel Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 330x203. Panel grande Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 450x280. Panorama Fotografia di veduta di un ampio paesaggio, ottenuta montando in successione fotografie riprese nella stessa sequenza. Papirografia Procedimento fotomeccanico per stampare un'immagine a chiaroscuro su una superficie bicromatata. Papirotinta Vedi Papirografia. PAT Acronimo di Photographic Activity Test. Analisi di laboratorio che permette di valutare l'effettiva neutralità dei materiali di archiviazione (buste o scatole) secondo quanto stabilito dalla vigenti normative internazionali. 2004-03 Pellicola Emulsione fotografica stesa su un supporto di plastica trasparente e flessibile che può essere di più tipi: di acetato di cellulosa; argentica a trattamento chimico; argentica a trattamento termico; diazoica a trattamento termico; elettromicrografica; fotoplastica; a mezzatinta; di nitrato di cellulosa; di poliestere; a separazione di toni; di triacetato di cellulosa. Pellicola a colori Sulla struttura pellicolare sono distesi sovrapposti tre strati sensibili, ciascuno con uno dei tre colori fondamentali. Pellicola invertibile Quella che produce direttamente l'immagine positiva mediante il normale trattamento di sviluppo e di fissaggio. Pellicola vescicolare Pellicola formata da un materiale termoplastico in cui sono dispersi sali di diazonio. Pellicolaggio Procedimento consistente nel distaccare una pellicola di gelatina o di collodio dal suo supporto per trasportarla su un supporto diverso. Photogravure Vedi Fotoincisione. Photo CD Formato fotografico digitale della Kodak. 2004-03 Pinatipia Procedimento a colori per trasferimento di coloranti. Pixel Acronimo di Picture element, elemento immagine. Unità di misura della risoluzione di monitor e unità fotografiche digitali, è l'elemento minimo che compone un'immagine digitale. 2004-03 Planografia Incisione in piano, su pietra litografica o su zinco. Vedi Fotoriproduzione con matrice planografica. Platinotipia Tipo di stampa con carta ai sali di platino, dovuto a William Willis tra il 1873 e il 1879, che si basa sulla proprietà dei sali di ferro di passare dallo stato ferrico a quello ferroso per esposizione alla luce. In presenza del formarsi di sali ferrosi i sali di platino, se sviluppati in ossalato di potassio, si trasformano in platino, metallo ben più stabile dell'argento. La carta sensibilizzata fu messa sul mercato dalla Platinotype Company di Londra. Playertipia Procedimento di stampa per riflessione ottenuto mediante il contatto del negativo da riprodurre con la parte sensibile di un foglio di carta al bromuro d'argento, che viene poi esposto con il dorso alla luce. Ideato da J. Hort Player trova impiego nella riproduzione fotografica diretta delle incisioni. L'incisione si applicava direttamente a contatto della gelatina di un foglio bromurato. Pochet Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 70x35. Polaroid Edwin Land nel 1947 ideò il procedimento per il quale, in un apparecchio apposito, è possibile avere in pochi secondi un positivo. Portfolio Cartella in cui sono raccolte fotografie scelte e organizzate generalmente dallo stesso autore. Oppure edizione limitata di un gruppo di immagini selezionate da un gallerista o da un editore d'arte conservate un una cartella, o contenitore. 2004-04 Posthumous Fotografia stampata da negativo originale dopo la morte dell'autore. 2004-03 Positivo Immagine fotografica in cui il chiaroscuro è esattamente proporzionale al soggetto reale. Vedi anche Carta. Positivo aristotipico Vedi Aristotipo. Positivo su ceramica Vedi Fotoporcellana. Positivo al collodio Vedi Ambrotipo e Aristotipo. Positivo combinato Vedi Stampa composita. Positivo diretto Vedi Dagherrotipo, Ambrotipo, Ferrotipo, Polaroid e Procedimento Bayard. Procedimento alabastrino In associazione con la tecnica del collodio umido. Serve alla produzione di positivi su vetro, direttamente dal negativo. Procedimento all'albumina Utilizzato prevalentemente per la preparazione di lastre fotografiche negative su vetro. Il procedimento, dovuto a Abel Niépce de Saint-Victor nel 1848, basa le sue caratteristiche su alcune proprietà dell'albumina, una sostanza proteica costituente fondamentale delle cellule e di altri tessuti vegetali. Per l'utilizzazione in fotografia viene estratta dal bianco d'uovo. Usata dapprima come mezzo per il mantenimento dei sali d'argento nella fabbricazione di negativi su lastra di vetro e poi nella fabbricazione di carta albuminata, secondo la tecnica inventata da Louis Desiré BlanquartEvrard nel 1850. Si ricopriva la carta con bianco d'uovo nel quale erano sciolti bromuro di potassio e acido acetico. Una volta asciutta la carta veniva agitata leggermente sulla superficie di una soluzione di nitrato d'argento, poi di nuovo asciugata. La carta sensibilizzata era messa a contatto con il negativo in un telaio di vetro, ed esposta alla luce del sole per diversi minuti, talvolta anche per ore, finché appariva un'immagine. Poi la stampa veniva messa in una soluzione di cloruro d'oro che le dava una sfumatura di un marrone intenso, fissata in iposolfito di sodio, lavata completamente e asciugata. Procedimento Artigue Vedi Carta al carbone. Procedimento all'asfalto Vedi Bitume di Giudea. Procedimento Bayard Hyppolite Bayard nel 1839 ha messo a punto un procedimento per ottenere immagini positive stabili e di buona qualità su carta. Il procedimento consisteva nell'immergere la carta in soluzione di cloruro alcalino e nitrato d'argento. L'annerimento si otteneva per prolungata esposizione alla luce. Per poterla impiegare occorreva immergere la carta in soluzione di ioduro di potassio, esporla umida, infine lavarla e fissarla. Ogni immagine era unica. Procedimento al bromolio Vedi Oleobromia. Procedimento al carbone Il procedimento di stampa brevettato da Alphonse Louis Poitevin nel 1855 consisteva nel mescolare particelle di carbone con gelatina e bicromato di potassio. La carta veniva ricoperta con quest'emulsione e asciugata. Dopo l'esposizione attraverso il negativo, si scioglievano in acqua le parti non impressionate, ottenendo cosi un'immagine con chiaroscuri proporzionali alla densità e alla trasparenza del negativo. I mezzi toni non erano resi in maniera soddisfacente e nel 1864 Sir Joseph Wilson Swan brevettò un procedimento di trasporto (transfert) su carta al carbone, acquistabile in commercio in tre diverse gradazioni di contrasto e in tre differenti colori, nera, seppia e brunorossastra, che doveva essere sensibilizzata in soluzione di bicromato di potassio. Una volta asciugato, il foglio era esposto a contatto con un negativo e quindi immerso nell'acqua insieme ad un foglio di carta bianca. Quando i fogli erano ben umidi, venivano fatti asciugare insieme, poi nuovamente immersi in acqua calda. La gelatina che non era stata esposta si dissolveva, permettendo così al fotografo di togliere il supporto di carta e conservare invece la superficie esposta. Poiché l'immagine era rovesciata di lato, solitamente si eseguiva un secondo transfert. Vedi anche Carta al carbone. Procedimento Carbro Detto anche Ozobromia. Il procedimento di stampa carbro ideato da Thes Manley nel 1905 (da CARbone BROmuro) permette di trasformare una stampa alla gelatina - bromuro d'argento, mettendola a contatto con un materiale particolare, ovvero il foglio carbro cosparso di gelatina al pigmento sensibilizzato in una soluzione di bicromato di potassio e in un bagno sbiancante. Per azione chimica e grazie ad una serie di trasporti si ottiene un'immagine monocroma che non sbiadisce. Procedimento carbro-tricromatico Variante del procedimento carbro, per il quale dopo lo sviluppo si tolgono da ciascuna stampa le tre emulsioni di gelatina colorata ciano, magenta e giallo, e si sovrappongono l'una all'altra su un supporto di carta pulita. Procedimento colas Procedimento positivo ai sali di ferro, utilizzato per la stampa di disegni ed immagini prevalentemente al tratto. Procedimento alla colla di pesce Procedimento fotomeccanico utilizzato per la stampa di immagini retinate su superfici di rame e zinco. La colla di pesce, ben filtrata, sola o in soluzione di albumina, va sensibilizzata con bicromato di potassio e poi stesa sulla superficie metallica del supporto. Dopo la stampa si sviluppa in acqua semplice, infine la lastra può essere posta in morsura in acqua forte oppure in soluzione di cloruro ferrico. Procedimento a colori per diffusione controllata di coloranti O procedimento Dye diffusion. In commercio come Polaroid (1965), Kodak (1976) e Fuji (1981). Procedimento a colori per distruzione di coloranti O procedimento Dye destruction. In commercio come Utocolor (1906), Cibachrome (1958). Procedimento a colori per formazione di coloranti O procedimento Dye coupler. In commercio come Kodacolor (1942), Ektacolor (1955), Agfacolor (1936). Procedimento a colori per trasferimento di coloranti Procedimento Dye transfer. Vedi anche Procedimento carbro. In commercio come Pinatype (1880), Eastman Wash-off relief (1936), Uvatype. La sovrapposizione delle tre immagini avviene per trasferimento (dye transfer). Si prepara una matrice di gelatina che assorbe la materia colorante in misura proporzionale alle luci e alle ombre e che, messa a contatto con la carta, dà luogo all'immagine colorata. Queste tecniche (a carbone, alla gomma bicromatata, carbro, dye transfer) richiedono tre negativi distinti. Se il soggetto è immobile, è facile fare esposizioni in tempi successivi, ma se si devono riprendere soggetti in movimento bisogna fare esposizioni simultanee. Le tre matrici di gelatina sensibilizzata corrispondente alla selezione tricromia blu, verde e rossa, vengono inchiostrate in giallo, magenta e ciano, e stampate su uno stesso supporto di carta alla gelatina dando una stampa a colori. Procedimento a colori additivo Stampa di un negativo a colori su materiale fotografico mediante tre esposizioni separate attraverso filtri di selezione rosso, verde e blu (colori primari additivi). La stampa a colori additiva si può ottenere anche facendo tre esposizioni separate con negativi di selezione attraverso un filtro rosso, uno verde e uno blu. Ogni negativo è un'immagine in b/n di uno dei tre colori primari dell'originale. Procedimento di Clerk Maxwell del 1861. Procedimento a colori sottrattivo Stampa di un negativo a colori su materiale fotografico mediante una singola esposizione a luce bianca equilibrata attraverso una combinazione di filtri compensatori ciano, magenta e giallo (colori primari sottrattivi) oppure con filtri per la stampa a colori. Applica la tecnica sottrattiva di Louis Ducos de Hauron e Charles Cros del 1869. Procedimento crystoleum Procedimento di fotominiatura ad olio su pellicola preventivamente incollata su una lastra di vetro convessa. Procedimento diazotipico Procedimento per ottenere stampe positive di vari colori su carta, seta e tessuti. Il supporto prescelto deve essere immerso in una soluzione di primulina, poi seccato. Si immerge quindi il preparato ottenuto in una soluzione di acido nitroso, il quale trasforma la primulina in diazo-primulina, composto sensibilissimo alla luce. La stampa si effettua da un positivo. La stampa ottenuta deve essere prima lavata, poi immersa in una soluzione di anilina colorata che ha lo scopo di conferire all'immagine il colore preferito dall'operatore. Terminato questo bagno, l' immagine su tessuto andrà lavata prima in acqua e sapone, infine in acqua corrente. Procedimento Van Dyke Vedi Callitipo. Procedimento al ferroprussiato Vedi Cianotipo. Procedimento Fresson Vedi Carta al carbone. Procedimento alla gomma bicromatata Semplificazione delle tecniche di stampa al carbone. il procedimento si basa sulla proprietà della gomma arabica, in presenza di bicromato di potassio, di modificare la propria idrosolubilità se esposta per qualche tempo alla luce. Quanto più forte è l'azione della luce sulla gomma bicromatata tanto meno facilmente questa si scioglie. Un pigmento viene mescolato con la gomma bicromatata e applicato sulla superficie di un foglio di carta da disegno, che viene quindi lavato. Una volta asciutto, il foglio viene messo sotto un negativo ed esposto alla luce. Poi si lava con acqua calda e allora appare l'immagine. Lo sviluppo è fatto con un pennello. Se sulla carta si versa acqua caldissima, tutto il pigmento viene tolto. Le zone deboli possono essere rafforzate rivestendo nuovamente la carta con gomma arabica e pigmento. In questo modo si possono applicare colori diversi sullo stesso foglio di carta. Molte combinazioni sono così possibili: si può rivestire di gomma un foglio di platino e stamparlo di nuovo per dargli maggiore profondità. Vedi anche Gomma arabica e Gomma bicromatata. Procedimento Goopil Metodo di fotoincisione basato sulla elettrodeposizione di rame su un'immagine alla gelatina bicromatata. Procedimento all'inchiostro O alla gomma bicromatata, immersa in soluzione di pirogallolo, poi di solfato ferroso. Si ottiene così un'immagine di inchiostro al pirogallato di ferro. Procedimento all'inchiostro grasso Vedi Fotocollografia e Oleotipia. Procedimento Joly Vedi Negativo a colori per addizione. Procedimento Obernetter Procedimento positivo ai sali di rame, col quale è possibile ottenere un'immagine trattandola con solfocianato di potassio e poi con defficianuro di potassio. La carta esposta, se non viene trattata subito, perde rapidamente l'immagine impressa e può essere di nuovo utilizzata per un'altra stampa. Procedimento Pellet Procedimento auto-positivo che da luogo ad un'immagine bianca su fondo blu. Procedimento alle polveri Variante di quello alla gomma bicromatata, che viene cosparsa di polvere colorata finissima. Procedimento ai sali di ferro Procedimento basato sulla proprietà di alcuni sali ferrici di essere ridotti a sali ferrosi per azione della luce. Vedi anche Carta al ferroprussiato, Carta al citrato, Carta sepia, Callitipo, Platinotipia, Carta cianografica. Procedimento Sanger Sheperd Procedimento di stampa a tre colori. Procedimento Taupenot Vedi Collodio secco. Procedimento transferrotipico Consiste nella realizzazione di un positivo al collodio cloruro su una superficie appositamente preparata, per poi trasportare la pellicola su di un supporto definitivo. Procedimento all'uranio I sali di uranio sono fotosensibili e vengono talvolta utilizzati per la produzione di emulsioni fotografiche, con composti come sali d'oro, d'argento, di rame o di ferro per ottenere stampe policrome. Profondità di colore Bit depth. È la quantità di sfumature di grigio o di colore presenti in un'immagine digitale. 2004-03 Progress photograph Serie di fotografie scattate ad intervalli prefissati dallo stesso punto di ripresa per documentare le fasi di un fenomeno o di un'attività. Ad esempio le fasi di costruzione di un edificio. Promenade Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 190x93. Provino a contatto Stampe positive di negativi posti a contatto, e non per ingrandimento, sulla carta fotosensibile. 200403 R Radiografia Procedimento di riproduzione fotografica di oggetti sottoposti all'azione dei raggi X; si fonda sulla proprietà di tali raggi di penetrare in modo diverso nei diversi materiali. Rayografia Vedi Fotogramma. Riproduzione Copia di ogni immagine, oggetto, o documento che sono una imitazione fedele e fatta senza intento a ingannare. Spesso sono fatte con tecnica meccanica, come quella fotografica o processi di stampa. Esse possono essere anche in altri media, esempio, incisione di un dipinto, o di una differente dimensione dall'originale. 2004-03 Risoluzione Grado di dettaglio con cui una immagine è realizzata. La risoluzione è anche il grado di nitidezza di un'immagine. Nella fotografia analogica la risoluzione dipende dalla sensibilità della pellicola; nella fotografia digitale è determinata dal numero dei punti per pollice (dpi). 2004-03 Vedi anche DPI Ristampa Nuova stampa da negativo. 2004-03 Ritocco Operazione intesa a mascherare i difetti di un'immagine negativa o positiva. Royal Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 550x380. Rotocalcografia Procedimento di stampa fotomeccanica, per grandi tirature con matrice a ricavo preparata chimicamente su cilindro di rame. Rotogravure Variante di photogravure, perfezionata da Eduard Mertens in Germania nel 1904. Procedimento consistente nell'adattamento della lastra eliotipica al cilindro di una rotativa. S Salon Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 217x160. Scala dei grigi Grey Scale. Sia nella fotografia analogica sia in quella digitale è lo strumento che indica la quantità delle sfumature dei grigi presenti in un soggetto. 2004-03 Silhouettage Rapporti tonali fra scuri e chiari esasperati, che si ottengono sottosviluppando gli scuri e soprasviluppando i chiari. Solarizzazione Detta anche inversione o cambiamento tonale di un'immagine, noto come effetto Sabattier. Quando un'emulsione sensibilizzante sviluppata ma non fissata viene esposta alla luce e successivamente di nuovo sviluppata, l'immagine appare con una inversione dei toni. Il positivo tratto da un negativo del genere ha contorni marcati da linee nere. Stampa Vedi Callitipo, Cianotipo, Cibachrome, Procedimento diazotipico, Fotoincisione, Fotomontaggio. Vedi anche Carta e Positivo. Stampa al carbone Vedi Procedimento al carbone. Stampa combinata Vedi Fotomontaggio. Stampa composita O combination printing, cioè stampa su uno stesso foglio di due o più negativi ripresi separatamente. Originalmente usata per riprese diverse per la terra e il cielo nei paesaggi, poi largamente usata per le fotografie allegoriche. Stampa a contatto Stampa ottenuta esponendo la carta fotografica a contatto con il negativo. L'immagine sulla stampa ha lo stesso formato di quella del negativo. Stampa fotomeccanica Vedi Anaglifo, Collotipo, Stampa fotomeccanica a mezzatinta, Stampa fotomeccanica al tratto, Fotoincisione, Rotocalcografia, Woodburytype. Stampa fotomeccanica a mezzatinta Secondo questo procedimento l'immagine viene trasformata in una serie di puntini costituiti dagli interstizi delle linee che si incrociano sullo schermo. La grandezza dei puntini varia a seconda dei toni delle fotografie originali. Il principio per ottenere la puntinatura è quello del retino che fu immaginato e brevettato da Fox Talbot nel 1852. Joseph Wilson Swan nel 1864 suggerì di riportare la puntinatura di scomposizione dell'immagine sul negativo (Cfr. Autotipo). Charles Petit e Frederick Eugene Ives escogitarono, ciascuno per conto proprio, un sistema di retinatura meccanica. Il primo anneriva un'immagine in rilievo ottenuta mediante un colloide bicromatato; poi vi incideva sopra delle linee sottilissime incrociate. Il secondo, sopra un'immagine in rilievo, ottenuta anche questa mediante un colloide bicromatato, stampava minuscoli incavi servendosi di uno strumento di gomma. Stampa fotomeccanica al tratto Da un'immagine b/n viene eseguito un negativo rovesciato da stamparsi sotto una lastra di zinco coperta di emulsione sensibile. Dopo la morsura si ottiene un cliché che può essere utilizzato in combinazione con i caratteri tipografici. Stampa alla gelatina - sale d'argento Vedi Carta alla gelatina - bromuro d'argento e Carta alla gelatina - cloro-bromuro d'argento. Stampe a getto d'inchiostro Stampe, chiamate anche inkjet prints, ottenute con strumenti controllati dal computer che controllando la pressione del getto di inchiostro alloggiato in apposite cartucce fanno cadere gocce di inchiostro sulla carta o su altre superfici. L'aspetto delle gocce può variare; l'apparenza può essere quella del semitono o a tono continuo. Questa tecnologia è stata diffusa a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. 2004-03 Stampa alla gomma bicromatata Vedi Procedimento alla gomma bicromatata. Stampa al pigmento Variante della stampa al carbone. Vedi anche Oleotipia, Oleobromia, Procedimento al carbone, Procedimento alla gomma bicromatata. Stampa al platino Vedi Platinotipia. Stampa su tessuto Vedi Procedimento diazotipico. Stampa Van Dyke Vedi Callitipo. Stanhope Vedi Fotogioiello. Stannotipia Procedimento fotomeccanico col quale si produce un'immagine a rilievo con il metodo della gomma bicromatata. Il rilievo viene preso a ricalco, con una modica pressione, utilizzando sottilissime lamine di stagnola. Si ottiene in tal maniera una matrice incava di notevole fragilità. Stereografia Tecnica fotografica per ottenere il senso del rilievo, per cui immagini accoppiate ottenute con macchina fotografica a due obiettivi, permettono di ottenere l'illusione tridimensionale se viste attraverso uno stereoscopio. Nadar nel 1862 ottenne nitide stereografie dall'alto di Parigi. La stereografia ha consentito di eseguire rilievi fotografici piuttosto precisi. Strobofotografia Ripresa di immagini fotografiche in rapida sequenza di un soggetto in movimento. Praticata dal pittore Thomas Eakins sin dal 1884, mentre Harold Edgerton di M.I.T. mise a punto un flash elettronico nel 1933 per analizzare gli spostamenti degli oggetti a velocità di ripresa che superano il milionesimo di secondo. Vedi anche Cronofotografia. Sviluppo Fase del processo fotografico consistente in un bagno che permette di rendere visibile l'immagine latente riducendo ad argento metallico i granuli di alogenuro d'argento colpiti dalla luce. 2004-03 Vedi anche Immagine latente. T Talbotipia Vedi Calotipo. Telefoto Tecnica di trasmissione di fotografia a distanza e anche fotografia trasmessa a distanza. Telefotografia Fotografia presa con apparecchio fotografico provvisto di teleobbiettivo. Tintype Vedi Ferrotipo. Topofotografia Vedi Fotografia di veduta. Trasparenza Immagine fotografica positiva su pellicola o su lastra visionata o proiettata mediante luce trasmessa (attraverso la pellicola). Vedi anche Stereografia; Trasparenza su pellicola; Rayografia. Trasparenza al collodio Immagine positiva ottenuta con procedimenti al collodio, destinata alla visione per trasparenza o per proiezione. Trasparenza su lastra Immagine positiva su lastra rivestita da un'emulsione alla gelatina, destinata alla visione per trasparenza o per proiezione. Trasparenza su pellicola Immagine positiva costituita da un'emulsione di gelatina su supporto primario di pellicola di materiale plastico, destinata alla visione per trasparenza o per proiezione. Corrisponde alle moderne diapositive. Turista Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 105x65. U Union Case Vedi Astuccio per fotografie. Utocolor Sistema di stampa a colori positiva diretta. V Victoria Vedi Margherita. Videodisco Dischi ottico-analogici utilizzati per registrare fotografie, stampe, disegni o altro in singole o in movimento come segnale video. Può includere suono. Le immagini sono registrate dal raggio laser e possono essere visualizzate sullo schermo di un video. 2004-03 Vignettamento Effetto di dissolvenza dell'immagine intorno ai bordi, ricercato nelle fotografie ritratto e ottenuto con l'uso di particolari mascherini. Vintage print Stampa fotografica ottenuta direttamente da negativo o da diapositiva, realizzata dall'autore o dallo stampatore di sua fiducia e sotto il suo diretto controllo. Generalmente i vintage print sono firmati, datati e numerati dall'autore. 2004-03 Viraggio Trattamento chimico che serve a migliorare la stabilità di una fotografia e trasformare il colore di un'immagine argentica. L'argento si unisce ad un altro composto quale oro, platino, selenio e zolfo. Viraggio all'oro Procedimento non economico con cui si effettua il cambiamento dei toni di un'immagine argentica mediante deposizione di oro metallico sull'immagine stessa. Viraggio all'uranio Procedimento mediante il quale le immagini nere al bromuro d'argento vengono trasformate in immagini seppiacee o rossastre. W Woodburytype O Fotogliptia. Procedimento di riproduzione fotomeccanica. Brevettato nel 1864 dal fotografo inglese Walter Bentley Woodbury, consisteva nel ricavare un'immagine in rilievo mediante la sola gelatina bicromatata (senza carbone o pigmento). Tale immagine veniva stampata nel piombo con un torchio ottenendo un intaglio a sua volta riempito di gelatina pigmentata per formare la matrice, dalla quale si ricavavano le copie a contatto. La maggiore o minore quantità di gelatina pigmentata contenuta nei diversi incavi della matrice dava la tonalità delle copie.
© Copyright 2024 Paperzz