RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 24 novembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 324 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ) - tel. 0971 69309 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected] IL PETROLIO AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE DEL PD Giornata di manifestazioni Articolo 38, Luongo fa da “paciere” e chiede a Pittella di mediare a Roma Per ora niente impugnazione Si punta a modificare la legge Speranza: «E’ un feticcio» Polemica Lacorazza-Margiotta sull’assenza di Folino. Bubbico: «Sbagliato parlare di espulsione» Lunedì 24 novembre 2014 No alle trivelle Da Matera in guanti neri CIERVO alle pagine 8 e 9 Da sinistra Luongo, Pittella, Laguardia e Cifarelli (Mattiacci) Data journalism Un laboratorio aperto nella nostra redazione SANTORO e AMATO a pagina 6 e 7 a pagina 39 SPORT SERIE D LEGA PRO Al Potenza manca solo la rete Il Melfi non finisce di stupire BASKET Irriconoscibile Bawer Coach Di Lorenzo è una furia CALCIO LUCANO Rionero si candida alla corsa per la D SERIE D Matera spavaldo ma successo solo sfiorato Mansour e Sperandeo rianimano il Francavilla Vittoria in rimonta VOLLEY Ko a Sora in 4 set Inciampa la Domar VI SEGNALIAMO: Matera In tour con l’Apt, la cronista di Liberation affascinata anche da Craco e Aliano a pagina 42 Lavello Il Comune si riprende le terre civiche occupate a busivamente dalle cooperative a pagina 41 Pomarico La discarica da domani non accetterà più rifiuti dai comuni vicini. Tursi chiede chiarimenti a pagina 42 41124 9 771974 617259 RASSEGNASTAMPA Lunedì 24 novembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it TESTATA INDIPENDENTE CHE PERCEPISCE I CONTRIBUTI DALLA LEGGE N° 250/90 LANON GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIEREPUBBLICI DELLE PPREVISTI UGLIE La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con libro «Festeggiamo il Natale» A 8,00 Quotidiano fondato nel 1887 lunedì B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni 5470200 - Direzione Generale 5470316 - Direzione Politica 5470250 (direzione [email protected]) - Segreteria di Redazione 5470400 ([email protected]) - Cronaca di Bari 5470430-431 ([email protected]) - Cronache italiane 5470413 ([email protected]) - Economia 5470265 ([email protected]) - Esteri 5470247 ([email protected]) - Interni 5470209 ([email protected]) - Regioni 5470364 ([email protected]) - Spettacoli 5470418 (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali 5470448 ([email protected]) - Sport 5470225 ([email protected]) - Vita Culturale 5470239 ([email protected]). Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 323 PUGLIA E SCHITTULLI (CENTRODESTRA) LANCIA IL SUO PROGRAMMA IPOTIZZATO UN INCIDENTE NELLE CAMPAGNE DI PIETRAPICA Centrosinistra alle primarie domenica: paura astensionismo Chiaromonte, carabinieri sulle tracce del cacciatore che ha ucciso Ciancio PERCIANTE IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA III >> VITTIMA Vincenzo Ciancio: incidente di caccia SERVIZIO A PAGINA 5 >> PRIMARIE I tre candidati ECONOMIA IL MINISTRO BOSCHI: DA LUI NESSUNA LEZIONE SULLA QUESTIONE MORALE, CI ATTACCA PERCHÉ NON HA NULLA DA DIRE SULLA RIFORMA DEL LAVORO CALCIO I GIALLOVERDI BATTONO LA CASERTANA A Terni gli operai dell’Ast sospendono lo sciopero: «Noi responsabili» Affluenza giù nelle regionali in Emilia e Calabria: primo test per Renzi frena a Foggia è tutto ok Governo-Landini, lite infinita Melfi Il Matera LA «GUERRA CIVILE» TRA LE DUE SINISTRE DEL BELPAESE LANCIO PERFETTAMENTE RIUSCITO di VITTORIO B. STAMERRA SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4 >> S e Peppino Caldarola, che di sinistra e dintorni se ne intende, dice che questa è la più cruenta guerra civile della storia della sinistra italiana, evidentemente c’è da credergli. E che non si tratti soltanto di una guerra condotta a colpi di decibel nei talk show dei salotti televisivi o urlando dentro i megafoni nelle piazze, basta ascoltare gli umori cupi della dirigenza intermedia o di base della Cgil, ma anche degli altri sindacati. Perché è vero che la Cisl non ha accettato di schierarsi con gli altri due sindacati confederali nello sciopero del 12 dicembre, ma è anche vero che nell’organizzazione e nella base della Furlan c’è la stessa atmosfera di rabbia e di preoccupazione per il modo con cui Matteo Renzi sta gestendo i rapporti con le organizzazioni dei lavoratori. SEGUE A PAGINA 13 >> l Ancora scintille tra la Fiom e Renzi. Il ministro Boschi dice no alle «lezioni di moralità». All’Ast di Terni mercoledì riprende il lavoro. Preoccupano invece i primi dati sull’affluenza alle urne per le elezioni regionali in Calabria e in Emilia Romagna. Ieri si votava, in un turno unico, fino alle 23. E già all’interno dei dem la minoranza mette sotto accusa le politiche del premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. FORZA ITALIA BIANCONI: PUOI FARE UN PARTITO L’ex tesoriere a Berlusconi «Vattene con Ennio Doris» L’ex Cav a Renzi: riforme, niente scherzi PAREGGIO Una fase di Foggia-Matera SERVIZIO A PAGINA 4 >> SERVIZI NELL’INSERTO SPORT+ >> IL TURISMO 2014 IN PUGLIA QUELLO CHE LE CIFRE NON DICONO BAIKONUR L’astronauta italiana saluta poco prima del lancio Samantha è in orbita «È un’impresa dell’Italia» SERVIZIO A PAGINA 10 >> di BEPI MARTELLOTTA N essuno si azzardi a dire che la Puglia turistica non tira più. Ci ha provato Bankitalia, fotografando un (troppo?) lieve incremento del turismo internazionale in Pu- glia - con un calo delle presenze nazionali - per beccarsi gli strali della Regione: «ma quale calo, abbiamo il +6% degli arrivi e +2% delle presenze nel 2014 rispetto al 2013». A PAGINA 13 >> MONTECASSINO S’insedia l’ex abate di Noci: folla di pugliesi N. SIMONETTI A PAGINA 9 >> CRISI DELL’ILVA Oggi a Porto Marghera scatta il blocco dei Tir A PAGINA 11 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Lunedì 24 novembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza e Matera: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 080/5485395 - Fax: 0971/274883 Necrologie: www.gazzettanecrologie.it - Gazzetta Affari: 800.659.659 - www.gazzettaffari.com LE ALTRE REDAZIONI Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni SE I LUCANI CREDONO NEL VALORE BASILICATA di MIMMO SAMMARTINO L a Basilicata è un valore. A conferma di questo convincimento è anche la nascita di un comitato secondo il quale questa regione ha i titoli per chiedere all’Unesco il proprio riconoscimento quale «patrimonio unico ed universale». È un sentire diffuso. Si aggancia alla straordinaria affermazione di Matera capitale europea della cultura 2019. Si esprime anche con la febbre che percorre città, scuole e piazze. Una vasta sollevazione dinanzi a ciò che si ritiene potenziale minaccia all’integrità di un patrimonio che non è riducibile alla sola (per quanto preziosa) presenza del fattore petrolio. Ambiente e paesaggi, acqua e agricoltura, storia e testimonianze di cultura non sono da meno. Ieri il Pd, nella sua assemblea regionale, ha voluto dar prova di una capacità di ascolto. Dice di non voler inseguire «feticci», come l’articolo 38 dello Sblocca Italia. Ma ammette in coro - a differenza di quanto accadeva fino a qualche giorno fa - che, senza voler sminuire il buon lavoro svolto dai nostri parlamentari (l’approvazione di emendamenti e ordini del giorno migliorativi del testo originario), il decreto lascia irrisolta una contraddizione di fondo: la sottrazione, in materia energetica, di sovranità alle Regioni. Con lo Sblocca Italia, i destini dei territori, sono decisi dallo Stato centrale. Così il Pd lucano ha stabilito di chiedere, d’intesa con le altre Regioni, la modifica del punto controverso. Nulla ha invece deciso sul ricorso alla Consulta (c’è tempo fino al 10 gennaio). Anche nella società lucana si è radicata una coscienza nuova sul valore attribuito al territorio. E la politica dovrà tenerne conto. Anche per non ripetere errori già commessi in passato. A 34 anni dal 23 novembre ’80, la lezione è chiara: disastri e lutti non possono essere addebitati solo alla furia della natura. L’incuria nella gestione del territorio e del patrimonio edilizio ebbero grande parte. Per le scelte predatorie, disattente a equilibri e compatibilità, prima o poi si paga dazio. Bari: Barletta: 080/5470430 0883/341011 Foggia: Brindisi: 0881/779911 0831/223111 Lecce: Taranto: 0832/463911 099/4580211 ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/5470205, dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/5470227, e-mail [email protected]. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/5470213 POTENZA APPROVATA LA LINEA DEL SEGRETARIO LUONGO. «BISOGNA CAMBIARE IL DECRETO D’INTESA CON LE ALTRE REGIONI» Sblocca Italia, anche per il Pd le Regioni devono decidere MORTE DI CIANCIO Intesa nell’assemblea regionale. In sospeso il ricorso alla Consulta Resta centrale la questione autorizzativa in materia di ricerca ed estrazioni sul territorio Chiaromonte Investigatori a caccia del cacciatore POTENZA l Non uno scontro frontale ma il tentativo di riprendere a trattare, a discutere, a valutare le scelte migliori. Sul petrolio il Partito democratico punta alla «soluzione diplomatica», ad una trattativa ferma ma convinta con il Governo Renzi per migliorare l’articolo 38 e riportare sui tavoli regionali tutta la materia autorizzativa. Sarà il governatore Marcello Pittella a gestire la trattativa sui tavoli romani (in particolar modo in sede di Conferenza Stato-Regioni) e sarà sempre lui a farlo dopo il 4 dicembre, quando il Consiglio regionale si sarà espresso sulla materia. l Colpito da pallini da caccia. Gli investigatori stanno cercando il cacciatore che potrebbe aver ucciso Vincenzo Ciancio in un incidente di caccia. PERCIANTE A PAGINA III >> POTENZA Rivoluzione digitale Comincia oggi «Go on» Basilicata INCISO A PAGINA V >> SERVIZIO A PAGINA II >> POTENZA SCANZANO JONICO «La Basilicata sia patrimonio dell’Unesco» l Un organismo che si farà «collettore e punto di aggregazione della molteplicità di iniziative che nel territorio si stanno realizzando e che sono volte alla conservazione e valorizzazione dei luoghi, della memoria, delle risorse inesauribili della Basilicata». È l’idea del Comitato promotore Club Unesco Potenza. Studenti pendolari chiedono un nuovo «terminal bus» MELE A PAGINA VII >> Parco Montereale, il posto dei bambini Iniziative nell’area verde cittadina per la giornata dei diritti dell’infanzia L’obiettivo è di riportarlo ai fasti di un tempo. Al ruolo di area verde capace di attrarre cittadini da ogni rione. Il parco Montereale, a Potenza, è diventato ieri il «cuore» della gior- nata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’associazione «Amici di Montereale». SERVIZIO A PAGINA V >> LAGONEGRO «POETARE» PER RICORDARE LA SCRITTRICE MATERA ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE DI DON LUIGI CIOTTI Versi e racconti nelle rime Palermo riconfermata della poetessa Donata Doni alla guida di «Libera» «POETARE» Donata Doni. A Lagonegro un ricordo della scrittrice e poetessa . SERVIZIO A PAGINA X >> LIBERA Anna Maria Palermo l Alla Basilicata serve un «aratro» capace di smuovere le coscienze e garantire un impegno per tutelare i valori e le risorse di questa terra. L’invito arriva dall’assemblea regionale di “Libera” (riconfermata alla presidenza regionale Anna Maria Palermo) che si è svolta ieri a Matera nella Mediateca provinciale, proprio nel giorno in cui la città protestava contro le estrazioni petrolifere. SALIERNO A PAGINA VI >> SERVIZI A PAGINA IV >> PISTICCI Per l’ex «Club med» c’è l’interesse della «Valtur» SERVIZIO A PAGINA VII >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Lunedì 24 novembre 2014 PARTITI E RIFORME I NODI LAVORO E LEGGE ELETTORALE BOTTA E RISPOSTA Brunetta: «Se l’intenzione dell’esecutivo è di andare avanti da solo, noi siamo altrettanto pronti ad andare alle urne» Forza Italia sfida Renzi «Italicum insieme o voto» Gli azzurri temono concessioni a Ncd. Il governo: se «strappate» c’è Consultellum Il ministro per le Riforme: «Non c'è il rischio di elezioni anticipate. Comunque non sono nel nostro desiderio» l ROMA. Basterebbe leggere le due interviste fatte oggi (ieri, ndr) al costituzionalista Augusto Barbera e all’ex presidente della Consulta, Gaetano Silvestri, per comprendere come il solo parlare dell’Italicum sia «divisivo». Basta anche solo scorrere le dichiarazioni di oggi (ieri, ndr) per capire che la strada della riforma del voto è irta d’insidie. Gli scricchiolii del Patto del Nazareno – uditi giorni fa da Renzi e amplificati giusto ieri da Renato Brunetta - fanno poi della legge elettorale un terreno aperto di scontro tra governo e opposizioni che non si risparmiano scambi di accuse e minacce. Lasciando a Barbera e Silvestri – uno «aperturista» al Consultellum al Senato, l’altro che invece invoca, pena rilievi di costituzionalità, una legge omogenea tra le due Camere – la parte più tecnica della questione, il campo resta libero per i colpi di fioretto tra Fi e Renzi. Brunetta, per la verità, ieri ha usato più la spada e avverte - tramite Il Mattinale – che se l’intenzione dell’esecutivo è di andare avanti da solo, Forza Italia è altrettanto pronta ad andare alle urne perchè – scandisce – «noi non dobbiamo mai avere paura di elezioni». La risposta, piccata, è indirizzata al ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi «colpevole», a suo dire, di provocare la pazienza di Giobbe aprendo ad elezioni dal «doppio sistema: Consultellum al Senato e Renzellum o Pidiellum alla Camera». Una «soluzione» che incontra però subito l’opposizione della sinistra critica del Pd che con un tweet del «neoentrato» Francesco Boccia avverte: «l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato sarebbero il fallimento della legislatura. In quel caso Congresso del Partito democraticio, Consultellum su tutto e subito al voto». Tra prove di forza e promesse, Forza Italia decide di non fidarsi di niente e nessuno, e tramite la sua newsletter del gruppo alla Camera torna ad insistere sul Patto del Nazareno ribadendo che su quello – e solo su quello – «la parola di Berlusconi è fermissima, come l’opinione di Brunetta. Sulla rottura del Patto, se Renzi intenderà procedere a colpi di maggioranza, quella di Brunetta non è una opinione, ma una constatazione». Pronta la replica del ministro per le riforme istituzionali Maria Elena Boschi che, ancora una volta, assicura che «non c'è il rischio di elezioni anticipate» e che comunque, «non sono sicuramente nel desiderio del gover no». «Abbiamo un programma che va fino al 2018 – ha aggiunto il ministro i– che ha bisogno di tempo per essere attuato». Assicurazioni che comunque posano solide basi sulla certezza che se strappo Forza Italia vorrà, la «rete di protezione» per il voto anticipato si chiama Consultellum. Già, perchè se è vero l’obiettivo di realizzare, «una legge elettorale ef- ficiente per la Camera e un Senato nuovo», Maria Elena Boschi sottolinea anche che «se ci vogliono portare a votare», per il Senato la legge c'è già. «In altre occasioni - ricorda infatti il ministro per le riforme istituzionali – si è votato con sistemi diversi tra Camera e Senato, maggioritario da una parte e proporzionale dall’altra. Il che non ha mai portato i costituzionalisti a dichiarare illegittima una legge». Affermazioni cui Fi replica avvertendo Renzi che non si possono prendere decisioni «sostenute con il voto striminzito di un Parlamento la cui composizione è in radice anti-democratica, per di più agli ordini di un despota fiorentino scelto da una kermesse privata». E gli azzurri fanno proprio l’adagio andreottiano del «a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca» guardando infine con sospetto alle aperture dei dem a Ncd sulle soglie denunciando i continui e repentini cambi di posizione di Renzi e della Boschi. DALLA COMMISSIONE BILANCIO Entro mercoledì primo sì del Parlamento alla legge di stabilità L’ALA DURA Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. In alto, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi l ROMA. Conto alla rovescia per il primo ok alla legge di stabilità da parte del Parlamento: entro mercoledì è atteso infatti il via libera della commissione Bilancio di Montecitorio. E sempre in settimana arriverà il verdetto ufficiale di Bruxelles anticipato sabato dalla riunione dei capi di gabinetto dell’Ue. Verdetto che, secondo fonti diplomatiche, è slittato a venerdì e non domani come sembrava finora vista la situazione della Francia che dovrà essere discussa in una riunione apposita del collegio dei commissari. L’accordo raggiunto sull'Italia infatti tiene e la riunione di domani sarà dedicata alla proposta di piani di investimenti con il meccanismo che prevede la LO SCONTRO GOVERNO E PD ALLA PROVA DELLO STRESS TEST POLITICO-PARLAMENTARE DEL JOBS ACT. BOSCHI DICE NO ALLE «LEZIONI DI MORALITÀ» Ancora scintille tra la Fiom e il premier All’Ast di Terni mercoledì riprende il lavoro l ROMA. Governo e Pd alla prova dello stress test politico-parlamentare del Jobs act che da oggi a mercoledì è all’esame della Camera. Maria Elena Boschi, ministro per i rapporti con il Parlamento, esclude che si arrivi alla fiducia, ma il provvedimento che rivede le norme sul lavoro e l'articolo 18, dà nuovo alimento allo scontro con la Fiom, e con la minoranza Pd. I tempi sono di fatto contingentati e c'è un «pacchetto» definito di emendamenti il che dovrebbe escludere che si arrivi alla fiducia ma lo scontro è preventivo, diretto. C'è chi, come il capogruppo di Sel Arturo Scotto, teme infatti qualche «giochetto" dell’ultimo minuto e la prova di forza da parte del governo che porterebbe lo scontro con la sinistra Pd in Aula sul tema più delicato e socialmente incandescente. «La fiducia sarebbe, da parte di Renzi, un atto di grande debolezza; debolezza politica perchè il Pd avrebbe defezioni sul voto», dice Scotto. Le temperature non si abbassano nemmeno sul fronte delle relazioni con il sindacato. Fiom in testa. Dopo le scuse di Landini per aver detto che gli onesti non votano Renzi, il segretario torna sul tema e, sostanzialmente (facendo salvi però gli elettori del Pd), conferma: «Chi è onesto non conta nulla e si fanno leggi che continuano a garantire ai disonesti di fare i disonesti», scandisce il numero uno della Fiom attaccando nuovamente il Jobs act perchè rende liberi i licenziamenti e cancella lo Statuto dei lavoratori. Ma, si lamenta, tutto questo viene completamente rimosso: la riprova è però nel dissenso esplicito che si manifesta nelle piazze. Anzi gli scioperi contro il governo «aprono una fase nuova. E questo crea timore nelle forze politiche». La Boschi replica sia a Landini sia alla minoranza Pd: «Credo che questo Governo, che ha istituito un’autorità anticorruzione, non accetti lezioni di moralità da nessuno». «Credo che Landini – contrattacca – stia spostando lo scontro sul piano ideologico, perchè nel merito del Jobs act ha poco da dire e quindi sposta l’attenzione su un altro piano». Il passaggio criticato dal ministro riguarda la diversa determinazione del governo mostrata – secondo Landini – tra l'intervenire con un decreto sul tema del lavoro, invece che sulla corruzione (una partita da 60 miliardi) e sull'evasione. Ma il ministro punzecchia anche la sinistra interna: «Non darei per scontato che si metta la fiducia, tutt'altro. Mi auguro che i voti del Pd siano compatti ma non è che ci fermiamo se in un gruppo di oltre 300 deputati Fassina o altri, con tutto il rispetto, la pensano diversamente. Questa non è la riforma di Fassina». E a chi paventa – davanti ad una prova di forza interna ai democrat – un possibile terremoto politico, il ministro replica serena: «Non c'è alcun rischio di scissione. Credo che il Pd continuerà il proprio impegno per il bene dei cittadini». Si riapre anche il fronte Ast di Terni. La scelta di rimodulare, da mercoledì, lo sciopero è avvenuta «non a seguito delle molteplici sollecitazioni di chi non è parte attiva di questo negoziato, ma ragionata esclusivamente dalle organizzazioni sindacali metalmeccaniche insieme alle rsu come atto di responsabilità rispetto alla ripresa del negoziato»: a dirlo, in una nota con- giunta, sono le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl al termine della riunione delle rsu. Per i sindacati la decisione di non procedere a modifiche prima di mercoledì, giorno della ripresa della trattativa al ministero dello Sviluppo economico, è legata anche al «comunicato aziendale affisso alle portinerie» qualche notte fa. Considerato «elemento di disturbo e di ulteriore frizione tra i lavoratori manifestatosi nell’andamento della stessa assemblea di giovedì». E, dopo oltre un mese di blocco totale, mercoledì alle 6 riprenderà il lavoro all’Ast di Terni al centro di una complessa vertenza sul piano industriale dell’azienda. Solo in alcuni reparti però. Sindacati e Rsu riuniti straordinariamente ieri, domenica, hanno infatti deciso che le acciaierie torneranno a regime entro il primo dicembre secondo un calendario strettamente legato al confronto che sempre mercoledì riprenderà al ministero dello Sviluppo economico. IL VERTICE Un momento dell'incontro presieduto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con il leader della Fiom, Maurizio Landini, insieme ai segretari Fiom, Fim e Uilm per discutere della vertenza AST di Terni . RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Lunedì 24 novembre 2014 I TEMPI Si stanno definendo gli ultimi dettagli delle nuove norme che dovrebbero essere presentate al Senato entro un paio di settimane L’INGHIPPO Saranno tenuti a versare la cifra non solo i possessori di un televisore, ma anche di altri device, come pc, tablet e smartphone Canone Rai, allo studio tre ipotesi contro l’evasione Tassa «tagliata» ma legata alle utenze elettriche: rischio anche per le seconde case possibilità di non includere nel calcolo del deficit i contributi dei singoli stati al fondo. Il giudizio positivo di Bruxelles «mostra – dice il ministro Maria Elena Boschi – che l’Europa apprezza i nostri sforzi». Se fondi pensione (con l’ipotesi di rivedere al ribasso l'aliquota), Irap, local tax, Regioni e Imu sui macchinari sono temi che il governo ha scelto di affrontare al Senato, nei prossimi giorni alla Camera si dovrà comunque sciogliere ancora qualche nodo. Sul tavolo dei deputati dovrebbe infatti arrivare la riforma dei patronati (con una riduzione del 50% dei tagli previsti ma anche una riduzione drastica delle strutture), risorse per la lotta contro l’amianto, qualche novità legata al fondo famiglia che potrebbe essere agganciato all’utilizzo dell’Isee, nonchè una riforma dei fondi strutturali europei. Si tratterebbe – viene spiegato – di un pacchetto volto a centralizzarne la gestione. In attesa delle novità che sono destinate a essere formalizzate non prima di 48 ore, ecco intanto le norme chiave che hanno già incassato il primo ok della Camera. AL TIMONE Il cancelliere tedesco Angela Merkel Il piano franco-tedesco sul lavoro prevede il congelamento dei salari per tre anni A svelare alcune delle misure principali del piano, che verrà presentato giovedì a Parigi è stato il settimanale tedesco Der Spiegel . l ROMA. Entra nel vivo nella settimana che si apre oggi la fase preparatoria per avviare la riforma della Rai, mentre il governo è al lavoro per definire gli ultimi dettagli delle nuove norme sul canone, che dovrebbero essere presentate al Senato, entro un paio di settimane, in un emendamento alla legge di Stabilità. Anche se il viceministro all’Economia, Enrico Morando, non esclude – visti i tempi stretti – che si finisca con il rimandare il tutto all’anno prossimo. Ad esser tenuto a versare la tassa per la tv pubblica saranno non solo i possessori di un televisore, come accede oggi, ma anche di altri device, come pc, tablet e smartphone ed il presupposto per il pagamento sarà la titolarità di un’utenza elettrica, sulla base della considerazione che gli apparecchi necessitano dell’elettricità per funzionare. Ancora da definire le modalità del pagamento. Tre le ipotesi sul tappeto: l'inserimento nelle singole bollette con una quota indicata come contributo per il canone, un bollettino annuale da pagare insieme alla bolletta elettrica ed il pagamento della quota con la dichiarazione dei redditi. Quest’ultima ipotesi, già sul tappeto ma considerata da governo meno efficace per lotta all’evasione, è presa in considerazione alla luce dell’opposizione di Assoelettrica ed soprattutto dell’Autorità per l’Energia. Per sciogliere gli ultimi dubbi, nei prossimi giorni è in programma un vertice tra il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il Tesoro e il presidente dell’Autorithy, Guido Bortoni. Quanto all’ammontare, il pagamento medio sarà tra i 60 e gli 80 euro: è prevista una fascia di esenzione totale o parziale sotto i 7500 euro in base agli indicatori Isee, già utilizzati per la bolletta elettrica. Da sta- L’AMMONTARE La cifra media sarà tra i 60 e gli 80 euro. Fascia di esenzione sotto i 7500 euro bilire anche se i possessori di seconde case dovranno pagare l’intero ammontare, la metà o nulla, come sostiene Morando. Per le case affittate, spetterà agli inquilini, titolari dell’utenza elettrica, pagare il canone. Per non pagare il titolare dell’utenza dovrà dichiarare sotto propria responsabilità di non possedere alcun device. Il governo accelera anche sul fronte della riforma della tv pubblica. L’ultimo strappo con il cda di Viale Mazzini ha dato maggior vigore all’azione della maggioranza. Martedì mattina alle 9 si riunirà il gruppo di lavoro del Pd che deciderà come e dove incardinare il disegno di legge allo studio dell’esecutivo. Ci saranno i vertici del partito, dal presidente Matteo Orfini al vicesegretario Lorenzo Guerini, i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti, i capigruppo alle Camere Luigi Zanda e Roberto Speranza, oltre a Sal- vatore Margiotta, Vinicio Peluffo, Mario Tullo e Marco Filippi. Sono allo studio due schemi di lavoro. Si punta a rivedere la natura dell’azienda, per eliminare i lacci legati all’equiparazione ad un ente pubblico. L’obiettivo è creare un amministratore delegato in grado di garantire una gestione competitiva e un cda con meno membri rispetto a oggi e funzioni ridotte. I componenti dovrebbero essere indicati da un soggetto esterno, per garantire indipendenza dalla politica, ed eletti dal Parlamento. Il gruppo di lavoro del Pd dovrà stabilire se incardinare il provvedimento al Senato o alla Camera e svolgere i primi sondaggi con Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. Si dovrebbe comunque partire, entro l’anno, da un disegno di legge governativo, che presumibilmente scriveranno Giacomelli e Lotti. Michele Cassano LA RIFORMA Domani si riunirà il gruppo di lavoro del Pd. All’odg il disegno di legge LA PRESENTAZIONE GIOVEDÌ A PARIGI A SVELARE ALCUNE DELLE MISURE È STATO IL SETTIMANALE TEDESCO DER SPIEGEL IN EDICOLA OGGI Lavoro, ecco il piano franco-tedesco congelamento dei salari per 3 anni l BERLINO. Un congelamento dei salari per tre anni, un mercato del lavoro più flessibile e una revisione – in chiave di ammorbidimento – delle 35 ore settimanali: è un piano di «lacrime e sangue» è quello messo a punto dai governi francese e tedesco per riaccendere la crescita nei rispettivi Paesi e - indirettamente – cercare di far ripartire la locomotiva europea. A svelare alcune delle misure principali del piano franco-tedesco, che verrà presentato giovedì a Parigi, è stato il settimanale tedesco Der Spiegel in un’anticipazione di un articolo dal titolo «Duro ma cordiale», che verrà pubblicato nell’edizione in edicola oggi. Le proposte saranno presentate dai ministri dell’Economia francese Emmanuel Macron e tedesco Sigmar Gabriel, che a metà ottobre scorso avevano chiesto a due economisti dei rispettivi Paesi di mettere a punto un programma capace di risollevare le sorti economiche dell’Unione europea. Le proposte prevedono tra l’altro un mercato del lavoro più flessibile in Francia e raccomandano di «allentare la camicia di forza della settimana da 35 ore prevista a livello statale in molti settori». In particolare, «la flessibilità dell’orario di lavoro deve aumentare in modo corrispondente alle condizioni economiche» del Pae- se. Inoltre, il documento prevede un «congelamento dei salari per tre anni per rendere le imprese francesi più competitive», scrive lo Spiegel, che non entra in ulteriori dettagli. Da parte sua, Berlino dovrebbe raddoppiare i propri investimenti nelle infrastrutture in Germania. Su questo fronte, dovrebbe essere annunciato uno «sforzo supplementare» di 20 miliardi di euro entro il 2018, invece dei 10 miliardi previsti finora. Le proposte si basano sul lavoro di due economisti, entrambi professori alla Hertie School of Governance di Berlino: il francese Jean Pisani-Ferry e il tedesco Henrik Enderlein. RASSEGNASTAMPA 10 ATTUALITÀ Lunedì 24 novembre 2014 L’EVENTO OK IL LANCIO DELLA «SOYUZ» COLONNA SONORA DELLA MISSIONE Il conto alla rovescia seguito con messaggi su Twitter. La ministra Giannini: sarà anche capace di avvicinare i giovani allo spazio IL SOGNO CHE AVEVA DA BAMBINA Lo ricorda il maestro delle Elementari di Malè il paesino del Trentino dove ieri sera hanno seguito il lancio con una festa in piazza Vola tra le stelle la prima italiana La 37enne Samantha Cristoforetti scrive la storia l ROMA. La prima astronauta italiana è nello spazio. Samantha Cristoforetti ha realizzato il suo sogno di sempre ed è partita con un lancio perfetto. Nella navetta russa Soyuz, accanto ai compagni d’equipaggio, ha aspettato il momento della partenza con un’espressione felice, quasi divertita, chiusa nella tuta bianca. Poi il distacco da Terra e la corsa verso le stelle. È cominciata così Futura, la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), nella quale per quasi sei mesi l’astronauta lavorerà a bordo della Stazione spaziale internazionale. «Samantha è in orbita, dopo una straordinaria attesa, e il suo lancio è stato una festa», ha detto il ministro per l’Istruzione, l’Università e Ricerca, Stefania Giannini, che ha seguito il lancio dalla sede dell’Asi, nell’evento organizzato per salutare la prima donna italiana nello spazio. «Oltre a essere un’eccellente astronauta, Samantha sarà un’ottima ambasciatrice, capace di avvicinare i giovani allo spazio», ha osservato il responsabile del Volo umano dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Thomas Reiter. «È stata la più grande emozione della mia vita, altro che Gravity: questo è andare nello spazio», ha commentato entusiasta il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. A seguire il volo di Samantha anche la sua Malè, il paesino della Val di Sole dove è L’ULTIMO PASTO Samantha Cristoforetti mostra il suo ultimo pranzo: tweet accompagnato con una canzone LA TRAGEDIA IL RAGAZZINO STAVA ARMEGGIANDO CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA IN DIVISA Samantha sul bus che l’accompagna alla rampa di lancio cresciuta. È stato organizzato un evento con maxischermo in piazza e festa a base di vin brulè e ciambelle di mela. In paese Samantha la ricordano tutti, compreso il maestro di delle Elementari, Marco Valenti, e sono stati di certo i primi a raccogliere le sue parole di bambina: il sogno di diventare astronauta. Ad accompagnare virtualmente Samantha Cristoforetti c'erano, all’Asi, i suoi tre colleghi italiani: i veterani Roberto Vittori e Paolo Nespoli, e poi Luca Parmitano, entrato a far parte insieme a lei nel 2009 del corpo astronauti dell’Esa. Insieme l’hanno salutata ricordando la loro prima volta in orbita, la sensazione unica di trovarsi improvvisamente in assenza di gravità, le emozioni, il sentirsi divisi fra la necessità di con- I DIECI OBIETTIVI «Futura» è la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia spaziale L’INCIDENTE UN PESCATORE HA DATO L’ALLARME Usa, 12enne afroamericano ucciso da agente «recluta» centrarsi e lo stupore nel vedere per la prima volta la Terra dallo spazio. A testimoniare l’assenza di gravità a bordo della navetta, un pupazzetto bianco, la mascotte Olaf: un vero e proprio «segnalatore di microgravità», che indica l’ingresso in orbita cominciando a galleggiare nell’abitacolo. Il lancio della Soyuz è avvenuto puntualmente alle 22.01 italiane dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Con Samantha Cristoforetti sono partiti a bordo della navetta il russo Anton Shkaplerov e l’americano Terry W. Virts. È l'inizio di un viaggio che in sei ore ha portato i tre astronauti sulla Stazione spaziale, dove lavoreranno per quasi sei mesi. «Grazie a tutti del supporto e dell’entusiasmo, è tempo di andare. Ci sentiamo dallo spazio!»: ha twittato @AstroSamantha poche ore prima della partenza. Enrica Battifoglia e Leonardo De Cosmo l WASHINGTON. Ancora un ragazzo, probabilmente afroamericano, ucciso da un poliziotto negli Usa. Sabato pomeriggio, a Cleveland, nell’Ohio, un agente ha sparato ad un adolescente di 12 anni che armeggiava con una pistola giocattolo, ferendolo gravemente allo stomaco: il ragazzino è morto ieri mattina in ospedale. In base alle prime ricostruzioni, due poliziotti hanno risposto ad una chiamata in un parco giochi davanti a un centro ricreativo, il Cudell Recreation Center, alla periferia ovest della città, dopo che alcuni testimoni avevano visto un ragazzino «nero» che brandiva una pistola puntandola verso alcune persone. I due agenti, una recluta in servizio da un anno e un veterano, gli hanno chiesto di alzare le mani, ma il 12enne si è rifiutato e ha diretto la mano verso la pistola ad aria compressa che era nella cintura. A quel punto, la recluta ha sparato e uno dei proiettili ha colpito il ragazzino. A quanto si apprende dalle registrazioni audio al «911», il testimone che ha telefonato per dare l’allarme ha subito detto che la pistola poteva essere finta e che il «sospetto» era un ragazzino, ma la conversazione non è stata comunicata ai due poliziotti intervenuti. «Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una pistola giocattolo solo dopo aver colpito il 12enne», ha riferito la portavoce della polizia, Jennifer Ciaccia. Sul luogo è stata recuperata un’arma finta, simile ad una semiautomatica, con l’indicatore arancione di sicurezza graffiato. Entrambi i poliziotti sono stati posti in congedo amministrativo. L'episodio di Cleveland è l’ultimo di una lunga serie che coinvolge poliziotti dal «grilletto facile»: solo due giorni fa a New York una recluta alle prime armi ha sparato e ucciso un giovane nero che usciva dall’appartamento della ragazza. Anche in quel caso, pare che il poliziotto si sia fatto prendere dal nervosismo e ha reagito usando l’arma dopo aver sentito un rumore nelle scale dell’edificio che stava pattugliando insieme al collega. IL CASO LA RABBIA DI CASALE MONFERRATO PER I MORTI DELLA FABBRICA: E DOMANI ARRIVA RENZI Frana nella notte a Capri: paura ma nessun ferito Sentenza sul caso Eternit Il vescovo: «Deluso e indignato» l NAPOLI. Spavento ma nessun danno alle persone e agli stabilimenti balneari per una frana a Capri (Napoli). L’altra notte si è staccata, dall’altezza di un centinaio di metri, dal piccolo dirupo sottostante la strada provinciale che collega il centro dell’isola azzurra con la zona di Marina Piccola. Un pescatore, che si trovava in compagnia del figlio, ha sentito due boati, in rapida successione, ed ha fatto scattare l’allarme. Sono giunti i vigili del fuoco e sono state avviate le prime verifiche; in poco tempo è stato accertato che non c'erano persone coinvolte nè, tantomeno, erano stati arrecati danni ad abitazioni e stabilimenti balneari. Ma per i tecnici il lavoro non è finito qui. A provocare la frana, molto probabilmente, sono state le piogge intense che hanno investito di recente anche l’isola di Capri. Con i vigili del fuoco hanno operato sia gli uomini della Capitaneria di Porto che gli agenti del locale commissariato di polizia. Lo smottamento ha distrutto una larga fascia di vegetazione spontanea che sorge nella zona che termina a mare nella spiaggia Weber. Si tratta di un piccolo tratto di costa già interdetto alla balneazione proprio a causa del pericolo di caduta massi. l TORINO. Casale Monferrato non si limita alla protesta. Prega. A quattro giorni dalla sentenza della Cassazione sul caso Eternit che ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale e assolto l’unico imputato coinvolto nel processo, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, la città ieri ha affidato alle preghiere la sua richiesta di giustizia. Ma lo stesso Vescovo di Casale, monsignor Alceste Catella, si è detto «deluso e indignato» per la vicenda. Mentre nell’antistante piazza Mazzini, da quattro giorni listata a lutto, spiccavano i fiori e gli striscioni colorati lasciati dai bambini di Casale («noi vogliamo vivere in un posto sicuro», «ricoloriamo il futuro»), ieri all’interno del Duomo nella messa celebrata dal viceparroco don Marco Calvo si sono susseguite le preghiere dei fedeli. Nella sua omelia don Calvo non ha fatto cenno alla vicenda Eternit. Ma durante la messa i fedeli hanno letto le loro preghiere. Come questa: «Signore, rendici sensibili ai parenti delle vittime dell’Eternit. E illumina le menti degli scienziati affinchè venga trovata una cura per i tanti malati di mesotelioma». In attesa dell’incontro con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, previsto per domani, Casale Monferrato continua a pensare quanto sia ingiusta la sentenza della Cassazione. Un senso di ingiustizia che è stato espresso sul settimanale diocesano anche dal vescovo di Casale, monsignor Alceste Catella: «Vi sono dei momenti nei quali si avrebbe voglia di tacere per meglio riflettere, capire, pregare. Eppure, proprio in questi momenti, non mi è consentito di tacere; la ragione, il cuore mi dicono che devo parlare per esprimere la mia vicinanza e condivisione con la mia amata città di Casale, con le famiglie che ancora una volta vengono costrette a rivivere il dolore degli atroci distacchi che la morte per amianto ha arrecato». «Sono con voi – continua il vescovo – sono addolorato, deluso, indignato. Nei giorni delle sentenze avevamo rinnovato la nostra fiducia nella giustizia, ora veniamo a sapere, che il diritto non ha nulla a che fare con la giustizia». Intanto dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri arriva «solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime che meritano grande rispetto e una risposta che deve dare necessariamente la giustizia e sicuramente la politica». «E' giusto – ha proseguito il sottosegretario – parlare di prescrizione perchè bisogna fare una riforma per i reati ambientali, reati gravissimi perchè incidono sulla pubblica utilità e sulla salute, che devono vedere raddoppiare le pene. Per il governo ritrattare la prescrizione è una priorità perchè risolve tanti problemi di inefficienza e dà delle risposte alle persone». SOTTO ACCUSA Polizia Usa 19 Ottobre 2014 25 Novembre 2014 Ad un mese dalla scomparsa Aldo Molinari sarà ricordato da quanti vissero e lavorarono accanto a Lui, apprezzandone le immense doti umane e professionali, nel corso di una cerimonia che si svolgerà domani martedì 25 novembre presso la Chiesa del Santissimo Sacramento, via Pasubio 85, alle ore 18,30. FRANCESCO LOSURDO ed i COLLEGHI del Sumai Puglia e Bari partecipano con affetto al grande dolore dell’avvocato Roberto Mitolo per la perdita della cara mamma Rosa Dellino ved. Mitolo Bari, 23 novembre 2014 ANNIVERSARIO 2005 24 Novembre In ricordo del compianto Prof. Aldo Baglivo 2014 RASSEGNASTAMPA Lunedì 24 novembre 2014 11 ECONOMIA&FINANZA Oggi scatta lo stop dei tir all’Ilva di Porto Marghera Trecento piccoli autotrasportatori vantano crediti per 5 milioni l MILANO. Scatta stamattina il blocco davanti ai cancelli dell'Ilva di Porto Marghera. Ad ostacolare gli ingressi e le uscite in via dei Sali, annuncia la Cgia di Mestre, saranno i 300 piccoli autotrasportatori, nella stragrande maggioranza artigiani, che lavorano per il gruppo siderurgico. «I crediti vantati dai trasportatori veneti nei confronti dell'acciaieria - denuncia Paolo Zabeo, a nome degli Artigiani di Mestre - ammontano a circa 5 milioni di euro. Gli ultimi pagamenti onorati dall'Ilva risalgono addirittura all'aprile scorso. Una situazione che per centinaia e centinaia di operatori è diventata ormai insostenibile. Un problema, comunque, che non riguarda solo il polo veneziano. A livello nazionale sono circa 40 i milioni di euro che il gruppo deve agli autotrasportatori italiani». Ormai, fanno sapere dalla Cgia, l'unica via rimasta è quella di dare il via «ad una dura protesta nel tentativo di sbloccare una situazione che si è fatta incandescente». «Le reiterate richieste di chiarimenti inviate all'Ilva che, ricordiamo, è commissariata dal giugno del 2013 prosegue Zabeo - sono cadute miseramente nel vuoto. Il silenzio assordante dell'acciaieria ha portato all'esasperazione i camionisti, tanto da far alzare i toni dello scontro. Il blocco ai cancelli di via dei Sali, infatti, rappresenta una forma estrema che si sarebbe potuto evitare dando più ascolto ai trasportatori». A partire da oggi, pertanto, le aziende che lavorano per conto dell'Ilva si asterranno dall'effettuare ulteriori trasporti di merci per l'acciaieria, manifestando il loro malessere di fronte allo stabilimento di Porto Marghera. «Pur essendo a conoscenza delle difficoltà in cui versa l'acciaieria - conclude Zabeo - gli autotrasportatori chiedono di poter lavorare con un minimo di serenità e regolarità, iniziare un confronto che porti a normali rapporti lavorativi senza rischiare la chiusura delle proprie attività a causa dei mancati pagamenti che ormai hanno raggiunto una dimensione non più sopportabile». CREDITO IL MINISTERO RICORDA: IL NOSTRO È IL PAESE CHE HA DATO MENO SOVVENZIONI PER SALVARE GLI ISTITUTI Tesoro: alle banche italiane solo 4 miliardi di aiuti pubblici l MILANO. L'Italia è il Paese che ha dato meno aiuti pubblici per salvare le banche. Con questo messaggio il Tesoro chiude la campagna #prideandprejudice lanciata su twitter e sulla propria pagina web. Dopo aver toccato temi sensibili come i fondi salva-stati, il debito pubblico e il rapporto deficit-Pil, Via XX settembre compara gli aiuti di Stato dell’Eurozona per soccorrere il sistema bancario e il dato che emerge è che «l'Italia è ultima per quanto riguarda gli aiuti pubblici alle banche, con solo 4 miliardi di euro a fronte dei 240 della Germania nel periodo 2007-2013». Un dato che era stato citato anche dal vicedirettore generale della Banca d’Italia Fabio Panetta alla presentazione degli stress test della Bce per dimostrare come le italiane partissero con un handicap di base rispetto alle rivali dovuto alla mancanza di aiuti pubblici. Un motivo peraltro di vanto per il paese, aveva detto Panetta, il quale aveva sottolineato come lo stress indicasse uno scenario macroeconomico molto sfavorevole per l’Italia. Le banche non in regola secondo Bankitalia sono così solo 2 (Mps e Carige) visto che le popolari Milano e Vicenza avevano varato in extremis misure di rafforzamento. Si vedrà ora con la vigilanza unica affidata a Francoforte se le italiane saranno svantaggiate o meno, timore espresso più volte dal settore bancario. «I dati Eurostat – ricorda intanto il ministero – mo- strano come nel periodo della crisi economica (2007-2013) i sistemi bancari e finanziari nazionali di 17 Paesi dell’area euro abbiano ricevuto aiuti dai governi nazionali con importi molto differenti». In particolare, le banche italiane hanno ottenuto sostegni dal governo per circa 4 miliardi di euro, a fronte dei 247,4 miliardi di euro percepiti da quelle tedesche e dei 165 miliardi da quelle bri- Scatta l’obbligo Olio, nei ristoranti da oggi il tappo «antirabbocco» Addio all’oliera in ristoranti, pizzerie, mense e bar: entra in vigore da oggi l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi. È quanto prevede la l'articolo 18 della legge comunitaria approvato dalla Camera, che impone anche l’indicazione del termine «miscela» per gli oli originari di più di uno Stato membro della Ue, in modo da evitare il nome «made in Italy» per oli non interamente prodotti in Italia. Non ci potranno essere, quindi, più dubbi sull'origine dell’olio servito: in tavola solo bottiglie dotate di tappo. tanniche. Il dato complessivo, calcolato da Eurostat, ammonta a un totale di 688,2 miliardi per l’Unione europea. Di questi, 517,9 miliardi sono stati concessi nei paesi dell’area euro. L'intervento italiano corrisponde quindi a poco meno dell’1% degli aiuti di Stato alle banche erogati nell’area euro. E il 75% di questo sostegno è già stato restituito alle casse pubbliche. Ri- percorrendo quegli anni, infatti, il ministro aveva lanciato prima i Tremonti bond (2009) e poi i Monti bond (2012). I primi erano stati sottoscritti da quattro banche per un controvalore complessivo di 4,05 miliardi, ovvero il Banco Popolare (1.450 milioni), la Banca Popolare di Milano (500 milioni di euro), il Monte dei Paschi di Siena (1.900 milioni) e il Credito Valtellinese (200 milioni). SARANNO SPESI 2,5 MILIARDI DI EURO Natale, regali online per 10 milioni di italiani l ROMA. Si avvicinano le feste di Natale e si inizia a pensare ai regali, magari invogliati dalle offerte che impazzano sui siti a cavallo del Black Friday e del Cyber Monday, la moda lanciata negli Stati Uniti delle giornate pre-natalizie dedicate allo shopping scontato. Crescono anche in Italia le persone che comprano i regali delle feste online, si stima che quest’anno sfioreranno quota 10 milioni, contro gli oltre sette milioni dello stesso periodo 2013. L’ammontare delle vendite online si prevede invece arrivi a toccare i 2,5 miliardi di euro trainate, in un momento di crisi, dai siti di coupon e dall’acquisto da dispositivi mobili. Sono i dati contenuti in una ricerca in anteprima, condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio elettronico italiano che raggruppa oltre 150 realtà del settore, e Human Highway: hanno analizzato la propensione all’acquisto online di un campione di uomini e donne di età superiore ai 18 anni. Secondo l’indagine, le categorie più gettonate dagli eShopper per i regali saranno i prodotti di salute e bellezza, l'attrezzatura sportiva, i biglietti di viaggio e i soggiorni vacanza, ma anche abbigliamento e scarpe. «Il 2014 è stato un anno positivo per l’eCommerce italiano. In particolare, in vista del periodo natalizio l’aumento degli acquirenti online è una tendenza che si conferma in crescita ormai da quattro anni», spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm. Tra gli acquirenti di regali natalizi sul web si riscontra anche quest’anno un aumento di quelli considerati «Online first», cioè coloro che faranno acquisti esclusivamente su Internet. Secondo la ricerca salgono a quota due milioni, con un aumento del 35% rispetto allo scorso anno. «Un segmento – spiega la ricerca – che rappresenta circa il 20% di coloro che dichiarano di acquistare almeno un regalo di Natale sul web e composto da persone che si rivolgono in prima istanza alla Rete già per compiere buona parte dei loro acquisti abituali, dai libri all’elettronica, dai viaggi ai contenuti digitali». Il trend di crescita è confermato, inoltre, dall’analisi delle intenzioni di acquisto per questa stagione: il 35% degli acquirenti online dichiara infatti che quest’anno farà più acquisti di regali di Natale online rispetto all’anno scorso. «In un periodo che vede le famiglie italiane ancora in fase di assestamento rispetto alla crisi economica – aggiunge Liscia - anche i settori delle flash sales e del couponing hanno giocato un ruolo positivo nello sviluppo del'eCommerce in quanto propongono prodotti e servizi a prezzi vantaggiosi. Le cifre considerevoli – conclude il presidente di Netcomm – si sono raggiunte grazie alla convergenza di diversi fattori. Tra questi, sicuramente la diffusione degli acquisti proveniente da dispositivi mobile. Secondo le nostre ultime rilevazioni ogni 100 acquisti online 15 sono originati da dispositivo mobile». Titti Santamato RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 13 Lunedì 24 novembre 2014 STAMERRA «Guerra civile» tra le due sinistre >> CONTINUA DALLA PRIMA S u questo argomento infatti sbaglia chi ritiene che lo scontro sia tutto a sinistra. I sindacati non hanno ancora metabolizzato che la pratica della concertazione, con Renzi, è morta e sepolta. Ma questo è un altro discorso e non c’entra con la lite a sinistra. Dalla intensità dei decibel prodotti dai protagonisti, lo scontro principale è nella sinistra, e nel Pd in particolare, dove si sta combattendo quella “guerra civile” di cui parla Caldarola. In discussione non c’è solo il “famigerato” art. 18, ma la natura e la definizione stessa della sinistra nell’epoca dei tanti “post ideologismi” emersi dalle ceneri del ventennio berlusconiano. Certo, grattando grattando, si può scoprire che dietro le grandi guerre qualche volta si possono nascondere anche minutaglie, o limiti caratteriali dei protagonisti. E’ probabile, ad esempio, che la Camusso non abbia mai sopportato (e perdonasto) il particolare rapporto che Renzi aveva instaurato con Landini nei mesi scorsi, quasi a volere in qualche modo condizionare il congresso della Cgil. Le cose sono andate diversamente: la Camusso ha stravinto e Landini si è dovuto adeguare. E’ possibile pure che Landini si aspettasse da Renzi, nella battaglia per il “job act” qualche segnale di particolare attenzione. Invece così non è stato, anche perché è sotto gli occhi di tutti che Renzi –ricordate le teorie della famosa Rosa Luxemburg?- ha in mente in questo particolare momento di crisi economica più il lavoro che i lavoratori. Con tutto ciò che ne condsegue. Ed è sotto gli occhi di tutti che il leader dei metalmeccanici abbia colto al balzo l’occasione per apparire, lui che governa solo una fazione numericamente minoritaria del sindacato, come FIOM Il leader Maurizio Landini l’interprete principale della rabbia della Cgil. Appropriandosi così di un ruolo e di un peso che, nei fatti, è più mediatico che politico. Si trattasse solo di questo, la partita in un modo o nell’altro con passare del tempo si chiuderebbe. Mica è la prima volta che governo e sindacato sono in lotta. E poi, riducendo all’essenziale le questioni e cancellando i decibel da una parte e dall’altra, magari si scoprirebbe pure che Renzi e Landini sono più vicini di quanto non s’immagini. E magari si scopre pure che le tasse di Renzi, quelle sulla casa più di tutte, vanno ben oltre ogni ragionevole patrimoniale. Una parola che Renzi non intende neanche sentire per non insospettire quei moderati a cui guarda con tanto riguardo, ma che è invece Vangelo per Landini e compagni. Il solito dilemma tra forma e sostanza. Il problema come sappiamo è però un altro, ed è al tempo stesso culturale e politico. E questa volta la soluzione anche epocale. Mettendo finalmente da parte qualsiasi pretesa storica e romantica di certi primati inutilmente vantati ed ampiamente seppelliti, quale sinistra ha titolo a definirsi tale nell’epoca in cui i partiti, tutti, hanno prodotto tanti e tali di quei disastri, sino a ridurre l’impegno in politica, nell’accezione comune, a mero esercizio del potere, a pratica clientelare e della malversazione? Renzi ha avuto l’abilità di apparire, nonostante avesse campato anche lui una vita di politica, nel senso cioè che la politica era il suo mestiere, l’uomo nuovo, capace di cambiare, di rinnovare, di rottamare tutto: non solo gli uomini, ma anche le regole e l’organizzazione del partito. Ed è stato sinora creduto, almeno da quella parte, che si riduce sempre più, di popolo che si esprime nelle urne. Ad avversarlo ha trovato una classe dirigente della vecchia sinistra –si parla del Pd ovviamente, perché la sinistra radicale è già da qualche anno solo un’<espressione elettorale>- o frustrata oppure ibernata in una anacronistica, quanto decaduta, aristocrazia fatta di saccenti generali senza esercito e senza eredi. Facile preda della campagna di rottamazione. Ed è così, in un deserto di uomini e di idee (ma gli intellettuali, salvo Franco Cassano, che fine hanno fatto?), che anche uno come Maurizio Landini, un semplice e onesto interprete degli interessi di una categoria pur’essa passata di moda, può diventare il simbolo, sia pure solo mediatico, di una sinistra che invece di fare sino in fondo i conti con la storia sceglie la linea del Piave. Vittorio Bruno Stamerra BEPI MARTELLOTTA Quello che le cifre non dicono N essuno si azzardi a dire che la Puglia turistica non tira più. Ci ha provato Bankitalia, fotografando un (troppo?) lieve incremento del turismo internazionale in Puglia - con un calo delle presenze nazionali - per beccarsi gli strali della Regione: «ma quale calo, abbiamo il +6% degli arrivi e +2% delle presenze nel 2014 rispetto al 2013». Con, in aggiunta, tanto di contestazione sui metodi di rilevazione adottati dalla Banca centrale rispetto ai criteri che l’Osservatorio regionale sul turismo segue: non indagini a campione, ma censimento di tutte le strutture ricettive. Tutto bene e, inutile dirlo, tutto lecito: ogni statistica ha il suo peso. Ma qualcuno si è chiesto quanto pesa nell’economia del territorio - e soprattutto nel turismo - il sommerso? Le statistiche ufficiali sul movimento turistico, infatti, non considerano mai il peso del turismo che non appare, ovvero quello generato dall’affitto delle seconde case, dagli affitta-camere e, finanche, dalle stesse - spesso piccole strutture che su 10 arrivi ne «imboscano» qualcuno. E il paradosso è che a sostenerlo è la stessa Pugliapromozione, l’agenzia della Regione che nei giorni scorsi battagliava con Bankitalia sui dati. In uno studio della Mercury srl, pubblicato sul sito dell’agenzia sin dal 2013, venivano riportate in dettaglio le rilevazioni - per quanto possibili - degli afflussi «sommersi». Ebbene, a fronte di 13,357 milioni di presenze turistiche rilevate nel 2011 dagli uffici di statistica regionale, lo studio censiva ben 62,119 milioni di presenze non rilevate (non censite o sommerse). In pratica, appena tre anni fa, per ogni presenza turistica ufficiale in Puglia se ne contavano 5,60: un moltiplicatore decisamente più alto rispetto a quello rilevato nella media nazionale (3,0) e che la dice lunga su quanta economia sommersa regni nel settore. Basti dire che nelle mete per eccellenza dell’ormai famigerato «brand Puglia» di turisti, già allora, ne transitavano ben di più di quelli che vengono censiti come presenze ufficiali. Vieste (2,087 milioni), preceduta da Ugento con 2,769 milioni e da Gallipoli con 2,114 milioni, si collocava in base TURISMO Una spiaggia del Gargano allo studio Mercury regina delle presenze turistiche sommerse. E il risultato, com’è ovvio, è che quelle mete estive che nelle statistiche ufficiali incidevano per il 25,8% sugli afflussi di tutta la regione - considerato il sommerso scendevano al 13,4%. È la prova che il fenomeno è ben spalmato e largamente diffuso in tutta la Puglia turistica. Dunque, a conti fatti, altro che turismo in crisi o turismo in crescita, altro che immagine scalfita del «brand Puglia» o crisi precipitosa del settore. Ogni polemica (e ogni statistica che si rispetti) non potranno che rivelarsi un esercizio inutile sinché non verrà considerato quello che è sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno ha il coraggio di dire. C’è un’economia che gira, tanto e più di quella nota ai sondaggisti, e che sfuggirà sempre allo Stato (tar)tassatore. Lo sanno alla Regione (e Pugliapromozione ne pubblica perfino gli studi) e lo sanno a Bankitalia. CHE SUD FA di RAFFAELE NIGRO L’impresa di ferro piegò il turismo U n convegno milanese sulla letteratura della dismissione delle grandi fabbriche tenuto nell’ambito di Book city, la fiera delle idee che Milano ha lanciato per reagire al Salone del libro di Torino, ai vari festival di Roma, Mantova, Pontremoli, mi costringe a riflettere sulle vicende del sud e sulle ragioni per cui negli anni sessanta quando fu proposta l’apertura dell’Italsider a Taranto non ci fu chessia una voce contraria. Tutti volevano le fabbriche e nessuno badava all’impatto ambientale. Non si sapeva del cancro prossimo venturo e della diossina, non si sapeva che eravamo in possesso di una bellezza marina e territoriale che solo la fine del ‘900 avrebbe fatto scoprire al mondo intero e poi a noi stessi. Vediamo cos’era accaduto. Se Quinto Orazio Flacco scende da Roma fino a Brindisi per imbarcarsi e partire per Atene e se Virgilio di ritorno dalla Grecia si ammala a Brindisi e vi muore, i percorsi dei viaggiatori dell’età moderna vanno in tutt’altra direzione. E’ vero che a fine Ottocento si aprì una strada ferrata che da Londra portava a Brindisi, ma che non toccava Roma e lambiva la pianura adriatica, si chiamava La valigia delle Indie e come lascia intendere il nome era diretta mare mare verso l’Oriente. Ma il vero Tour riguardava l’Italia e si era svolto e continuava a svolgersi sul versante tirrenico. I viaggiatori del centro Europa scendevano a Milano e poi a Firenze e proseguivano fino a Roma. Visitavano la città eterna e ritornavano verso le Alpi. Chi aveva tempo, coraggio, denaro, scendeva a Napoli e poi per nave a Palermo. Questi viaggi, reiterati nel tempo hanno prodotto una divisione feroce tra levante e ponente nel sud d’Italia. Mentre il nord veniva recuperato dal Tour che portava gli stranieri a Venezia, Bologna, Milano, Firenze e Roma, i restanti luoghi come l’Abruzzo, il Molise restavano fuori da qualsiasi attraversamento. I nomi di viaggiatori stranieri che hanno toccato queste terre sono pochi e perciò facili da ricordare. Sono Janet Ross, Lenormant, Von Riesedel, Courier, l’abate Fortis, il Saint Non, il Gregorovius, il Mommsen e qualche altro che ci sfugge al momento. E gli altri? Gli altri, coloro che si azzardavano a toccare il Sud, inseguivano i luoghi del mito. Che erano Napoli, Capri, Ischia, Amalfi, Palermo, Agrigento, Siracusa. Cioè l’occidente, il Tirreno. Un Sud spaccato. OCCASIONE SPRECATA -Rimasta fuori, la parte orientale del Sud non ha mai pensato a una economia fondata sul turismo, sulla ricettività di alberghi e di ristoranti, sulla difesa della bellezza architettonica e paesaggistica, almeno fino agli anni ottanta del Novecento. Quando il bisogno di mare ha svegliato d’estate un mondo anglo-tedesco e lombardo, da allora il mare ha permesso a gran parte dell’Europa di scoprire il Sud Est, di scoprire Puglia, Basilicata, Abruzzo e Calabria. Le cattedrali, i castelli, la salinità del mare e la ferocia del sole. Prima di questa data era possibile tutto da noi, la devastazione del paesaggio, le discariche abusive, le Italsider, le Enichem, l’assenza di strade, ferrovie come la Calabro-Lucana. L’età del turismo e della bellezza paesaggistica, il numero elevato di morti per inquinamento, hanno svegliato finalmente tutti. E’ stato il romanzo di Ermanno Rea, La dismissione, ad aprire un capitolo poco toccato dalla politica e dal giornalismo, il difficile smantellamento della fabbrica, della grande fabbrica moloch attesa e sognata. Dal dopoguerra abbiamo vissuto nell’attesa dell’intervento dello Stato, volevamo le fabbriche gigantesche e il posto fisso e sicuro. Gigantesco è bello, pensavamo. La Torino della Fiat e la Ivrea della Olivetti erano i modelli privati del posto fisso pubblico, cioè tra le braccia dello Stato. Perciò fu applaudito il progetto democristiano di portare l’Italsider a Taranto. Ma come a Bagnoli Carlo Bernari aveva raccontato il difficile passaggio di Tre operai dalla campagna alle acciaierie della fabbrica, sempre a Bagnoli Rea racconterà la morte della fabbrica dopo il passaggio dal gestore italiano al Giappone. In Puglia Tommaso Di Ciaula ci aveva provato a raccontare la sua dismissione da contadino e la nascita dell’operaio metalmeccanico. Altrove erano Ferruccio Brugnaro e Guerrazzi a raccontare questi mutanti che diventavano prigionieri della catena di montaggio. E più tardi da noi aveva continuato il murgiano Francesco Dezio. Era ancora una stagione epica di guerra al capitalismo e all’impresa e alla vita di fabbrica. Poi arrivò la scoperta del malessere, Cosimo Argentina, Mario Desiati, Giuliano Foschini hanno descritto un’Ilva delle polveri sottili, degli altiforni che bruciano il cielo, della diossina e delle morti. Tutti spaventati dai veleni. Ancora non abbiamo narratori che descrivano il difficile avvio della dismissione, il legame tra la città e la fabbrica e la sua lenta moria, l’amore che nel frattempo hanno sviluppato i tarantini per l’Ilva, i calabresi per le fabbriche di Catanzaro e Cosenza. Nella scorsa primavera, quando ci fu il referendum sulla chiusura della fabbrica, su 173.000 aventi diritto,solo 30.000 si sono presentati al voto. Non si raggiunse il quorum. Significa che i tarantini hanno timore della morte dentro e fuori della fabbrica, ma hanno anche terrore dello spettro della disoccupazione. Questo è il problema che attanaglia oggi la città impresa, la regione impresa, come Melfi e la Fiat, come Terni, Piombino, Marghera e le loro fabbriche, come la Lucania e il petrolio di Tempa Rossa, di Viggiano e della Val d’Agri. Beneficio per l’Italia e veleno per i lucani. Questo il problema che attanaglierà la dismissione nel Sud finché non sarà definitivamente diffusa la cultura d’impresa che faccia affidamento sulle piccole aziende e su una società di imprenditori nata e formatasi qui, innamorata del territorio e del suo destino. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] ASSEMBLEA PD Petrolio, prevale la voglia di mediazione Alla piazza lanciato un messaggio di tregua di SALVATORE SANTORO POTENZA - Impugnativa all’articolo 38 congelata. Almeno per il momento. Ma è stato dato mandato al presidente della Regione, Pittella di trattare a Roma nella Conferenza delle Regioni e con Renzi a livello governativo per ottenere modifiche in materia di poteri sulle concessioni petrolifere tra Stato e Regione. L’obiettivo è quello di ottenere le modifiche all’articolo 38 del decreto Sblocca Italia o nella prossima Legge di Stabilità o nel Mille proroghe. In fondo per impugnare c’è tempo fino al 10 gennaio e per la gran parte del Partito democratico di Basilicata prima di entrare in conflitto con il governo è utile tentare la carta della mediazione. E’ questa in sintesi la linea politica indirizzata da Luongo, caldeggiata Pittella, difesa con i denti da Speranza e sostenuta in particolare da Margiotta, De Filippo e Antezza. Non senza ma. Con Lacorazza e Paradiso che hanno sottolineato in diversi passaggi che comunque l’articolo 38 non è ricevibile. E quindi è da contrastare, al netto della tempistica legata all’impugnativa o all’inserimento di nuove norme per legge prima della scadenza dei termini per presentare ricorso alla Corte Costituzionale. E’ certo che poteva realmente andare a finire male. Il Partito democratico alla fine è riuscito a portare a casa il “risultato” senza dilaniarsi. Certo i problemi sul tavolo rimangono. E sono tanti. Ma al netto di qualche scambio di veduta e di qualche affondo tra big la riunione dell’Assemblea regionale del Partito democratico si è chiusa ieri pomeriggio alle 17, dopo oltre 7 ore di dibattito con una tregua sostanziale. Anche se da un punto di vista politico è emerso che il Pd lucano è in pieno riassetto. Luongo e Pittella marciano sulla stessa direzione. Speranza è ancora, forse, più avanzato tanto che ha definito l’articolo 38 «un feticcio». Bubbico difende il governo e non si fa entusiasmare dalle derive dure. Insomma il fronte democratico di quelli che non muoiono dalla voglia (per usare un eufemismo) di sfidare il governo Renzi si irrobustisce. Ovviamente pittelliani e luonghiani stanno con i loro leader. Rimane Lacorazza (e Folino che però è POTENZA - Qualcuno l’ha definito un discorso da “statista”. La prima di Antonio Luongo in qualità di segretario nel massimo organismo elettivo del Pd di Basilicata è stato un discorso di alto profilo politico. Non ha parlato a braccio. La relazione, Luongo l’ha letta. Vista la delicatezza delle questioni e il clima interno al Pd, evidentemente il segretario regionale non ha voluto rischiare nulla. Ed è stato così, preciso sui passaggi. E’ partito con l’ammissione: «Siamo in ritardo», e poi ha subito lanciato il pallone in campo: «La prima cosa da fare è mettere in ordine la nostra discussione. Dobbiamo avere di avere la pretesa di prendere in mano l’agenda politica e sociale della nostra regione». Primo obiettivo? «Dare un segnale rassicurante all’opinione pubblica lucana che esiste nel Pd e nel centrosinistra una classe dirigente all’altezza della nuova proiezione nazionale della Basilicata che discute su come tutelare la dignità di chi si rappresenta e come si costruisce una reale prospettiva di futuro». Perchè ha avvertito Luongo: «Stiamo dando un segnale di incertezza che non aiuta (...)». Emergenze che secondo Luongo «mettono in serie difficoltà la difficilissima e fragile situazione in cui ope- Tocca a Pittella ottenere modifiche Il Pd non si spacca sull’articolo 38. Rinuncia per ora a impugnare ma impegna il governatore a trattare con Renzi e le altre regioni autosospeso e quindi non si è proprio presentato) con i suoi a tenere alta la tensione sul tema. Ma ha lasciato la riunione sulle parole di Speranza. Un caso? Difficile ma è evidente che i due oramai sono agli antipodi. Da parte sua Marcello Pittella ha difeso le “vittorie” conquistate in sede di Sblocca Italia e ha tuonato contro chi lavora «a inquinare quello che abbiamo ottenuto». «Non erano cose scontate». Ha sottolineato il governatore. De Filippo ha mantenu- to un profilo molto “responsabile” di maggioranza e ha proposto di prevedere una legge regionale per dettagliare al meglio la questione sull’intesa in materia energetica tra Stato e Regione. LA RELAZIONE DEL SEGRETARIO Luongo alza il livello politico e indica la via della responsabilità autorevole rano i nostri sindaci e i nostri amministratori». Per questo a parere di Luongo il Pd di Basilicata deve dare un segnale forte «che la regione è pronta con serietà e vigore senza cedere ad allarmismi e populismi a ridare serenità e certezze alle nostre comunità». In tal senso nella propria relazione Luongo ha parlato di alzare il livello dei controlli sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Sul petrolio ha quindi tuonato: «Se si vuole autenticamente rispettare la piazza e i movimenti bisogna dire loro che il petrolio per la Basilicata è indispensabile». Luongo ha quindi lanciato un messaggio ai vescovi lucani: «Il nostro compito è quello di tenere presente il futuro, contenere l’egoismo, l’urgenza, la strafottenza del presente che non può pretendere di essere l’unico tempo possibile e divorarsi tutto. Ed è il futuro che non può consentirsi l’indifferenza cinica dei drammi di questo tempo. Questo e umilmente, ma con dignità, il mio appello ai vescovi». Per il resto Luongo passando ai risultati ottenuti nelle modifiche dello Sblocca Italia ha esaltato la social card e lo spiraglio aperto sullo sforamento del Patto di Stabilità grazie «al lavoro di tutti, tutti i parlamentari del Pd». Luongo quindi continuando ha parlato dell’utilizzo dei soldi rinvenienti dal petrolio «per aggredire la carenza infrastrutturale e aiutare i più deboli». Sulle questioni interne al partito, Luongo ha quindi avvertito: «Abbiamo aperto delle possibilità. Ma ora dobbiamo realizzarle evitando di dividerci tra chi crede che la vita sia una partita e chi un campionato». E di nuovo sul petrolio ha citato l’ordine del giorno che blocca le estrazioni a 154 mila barili al giorno: «Basterebbe questo per chiarire che in Basilicata non ci saranno più estrazioni». E anco- ra ha sottolineato Luongo entrando nel merito dell’articolo 38 e ipotesi impugnativa: «Il Pd non può assolutamente liquidare la solennità di un voto parlamentare e la credibilità del proprio governo. E’ Antonio Luongo durante l’assemblea un lusso che questo partito non del Pd di ieri (Foto Mattiacci) può permettersi». E quindi il segretario ha invitato il presidente licabilità «dell’intesa dello Stato della Regione e i parlamentari «a con le Regioni in materia estrattimettere in essere tutte quelle azio- va». Luongo quindi boccia «una dini per rendere più esplicito il tut- sputa giuridica - costituzionale» to». E ancora ha aggiunto che «ser- su una materia così complessa e ve un nuovo compromesso politico avverte: «Il mio dubbio sull’imputra Stato e Regione e non un una gnativa all’articolo 38 è nel rischio trincea giudiziaria». Insomma che ne verrebbe per una regione Luongo esprimendo la propria così piccola». Luongo ha quindi “antipatia” per l’impugnativa concluso: «Nel Pd non c’è chi difencontro l’articolo 38 ha rilanciato de i lucani e chi li vuole vendere. invece la necessità di «riprendere Nella nostra comunità però si può la strategia di un’intesa con le re- insinuare questo dubbio. Abbiamo gioni interessante all’interno della la responsabilità di cercare insieConferenza Stato Regioni. Nella me qual è la cosa migliore e vincendistinzioni di poteri all’interno del- te per la Basilicata. Senza irrigidila riforma del Titolo V». Insomma menti». determinare in quella sede, l’invasal.san. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] 7 GLI INTERVENTI Speranza rivendica la volontà di cambiare la Costituzione «L’articolo 38 è un feticcio» Chiurazzi: «Smontare finzione collettiva» . Unica voce contro Miko Somma Roberto Speranza (foto Andrea Mattiacci) | IL GRANDE ASSENTE | Folino non si presenta Lacorazza prova a ricucire Margiotta si mette di traverso POTENZA - «La discussione intorno alla questione dell’impugnativa dell’articolo 38 è un feticcio. Il Pd sta riformando la Costituzione nel senso di trasferire le competenze sull’energia allo Stato ed è la scelta giusta. Anche in Germania, un paese sostanzialmente federalistico è così. Su questa materia si fanno le guerre. Dobbiamo riconoscere l’orizzonte e in quell’orizzonte dobbiamo far coincidere interesse nazionale e regionale». Ha chiesto uno sforzo di «verità, comprensione, dialogo e lavoro» ai delegati dell’assemblea regionale, il capogruppo alla Camera del Pd Roberto Speranza. E per dare il buon esempio ha rivendicato con forza la direzione assunta dal Governo con lo Sblocca Italia e la riforma delle leggi sulle concessioni minerarie. Speranza ha invitato tutti a non banalizzare l’inquietudine delle piazze di studenti, ricordando i suoi trascorsi recenti («Quando manifestavamo contro lla guerra in Iraq non tutti sapevano eaattamete dov’era l’Iraq». Quindi ha proposto l’avvio di una campagna d’informazione sul territorio, con assemblee nelle scuole «per spiegare come stanno le cose». Il capogruppo dem a Montecitorio ha rivendicato una posizione autonoma rispetto allo schema della contrapposizione tra Pittella e Lacorazza, ridotta a patologia. Ha ammesso che il decreto “Sblocca Italia” all’inizio non è stato facile da digerire. Poi ha rivendicato il lavoro svolto con «Vincenzo (Folino) e Maria (Antezza)» che ha portato all’introduzione dell’intesa necessaria tra Regione e Governo prima di dare il via a nuove trivellazioni. Un’intesa che vorrebbe inserita anche nel nuovo Titolo V della Costi- L’assemblea del Pd ieri all’Hotel Vittoria (foto Mattiacci) tuzione, e regolata a livello regionale, come proposto da De Filippo, coinvolgendo soprattutto i sindaci. Poi ha lanciato il tema dell’utilizzo delle royalties, su cui ha mostrato molte perplessità per quanto accaduto negli anni scorsi. Dopo di lui è intervenuta la senatrice Maria Antezza che ha parlato dei risultati ottenuti grazie alla linea «dialogante» assunta col Governo. Mentre Carlo Chiurazzi se l’è presa con «la finzione collettiva di chi dice che non vuole il petrolio e poi lo usa». Senza dimenticare le giuste preoccupazioni per l’ambiente dopo i tanti casi di inquinamento legati all’avvio di attività produttive che anche in Italia non mancano. «Non è ancora tempo per parlare di impugnazione dell’articolo 38». Ha insistito anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Rob- berto Cifarelli. «E’ il tempo della trattativa». Mentre Vito Giuzio ha ricordato che rinunciare al petrolio vorrebbe dire «stravolgere il modello di sviluppo adottato in basilicata da vent’anni». Poi ha invitato a lasciare in soffitta la dialettica dell’ultimo congresso, e prima ancora delle primarie. «La battaglia di Renzi deve coinvolgere tutti noi ed essere sostenuta con convinzione». Ha insistito il consigliere regionale. Unica voce contro Miko Somma, che ha chiesto l’impugnazione immediata dell’articolo 38 e ha denunciato la «distrazione di massa» di chi parla di questioni economiche. Somma ha ricordato che molte delle promesse dello “Sblocca Italia” sui fondi su infrastrutture e lavoro sono delegate a dei decreti attuativi di cui non c’è ancora traccia. [email protected] I PRESIDENTI De Filippo: «Grandi accordi indipendenti dall’autonomia» Vincenzo Folino POTENZA - Autosospeso, quindi assente. Ma solo di persona. Perché il vero convitato di pietra dell’assemblea regionale del Pd, che si è svolta ieri a Potenza, è stato proprio Vincenzo Folino. Evocato da chi vorrebbe ricucire e chiede un cambio di linea sul petrolio. Come pure da chi la linea la difende, e chiede un bagno d’«umiltà» al deputato dissidente per riaccoglierlo nei ranghi del partito. La parte del “pontiere” è toccata al presidente del Consiglio Piero Lacorazza, che partendo dall’esigenza di recuperare il contributo del suo predecessore ha evidenziato il bisogno di un segnale di apertura da parte dell’assemblea sui temi in discussione: gli stessi alla base del “strappo” di Folino col Pd di Renzi. Ma poco dopo è stato Margiotta a fissare i paletti, ribadendo che la linea del partito resta quella espressa dal segretario regionale Antonio Luongo e dal governatore Marcello Pittella. Parole interpretate come una chiusura in primis da Vito De Filippo, che ha provato a superare l’«o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra», scatenando la reazione di Margiotta che lo ha accusato di fraintendere il suo intervento. Ancora più duro Filippo Bubbico che si è detto dispiaciuto dalla banalizzazione delle ragioni del “distacco” di Folino. «Non c’è da imporre posizioni ma da ricostruire un clima positivo. Senza pensare a espulsioni per nessuno». Ha esortato il viceministro, poi bollato da Margiotta come un «difensore di ufficio di Folino», che finge «di non aver capito la mia frase». «Non vedo nè autorevolezza nè responsabilità nella scelta di autosospendersi». Ha rincarato la dose Marcello Pittella. «Torni nel partito con la nostra stessa umiltà. Con la consapevolezza di essere a volte essendo maggioranza e a volte minoranza». [email protected] Pittella fa il Renzi con Bubbico, che sbotta «Massimo D’Alema l’hai visto più tu che io» POTENZA - Si sono stuzzicati. Con gli atteggiamenti prima ancora che con le parole. Ma alla fine lo scontro tra i tre governatori, Bubbico, De Filippo e Pittella, non è arrivato. Un po’ perché l’ultimo ha rinunciato ad affondare il colpo. Un po’ perché il primo gli ha rubato il tempo della battuta, liberandosi dal paragone con D’Alema, quello in polemica con Renzi e sbeffeggiato dal premier, che lo ha definito il suo miglior nemico. Ad accendere la discussione è stato Vito De Filippo, che ha ricordato i «grandi accordi» raggiunti col Governo negli anni scorsi su petrolio e acqua. Accordi che non sono stati frutto dell’«autonomia» in materia riconosciuta alle regioni dalla Costituzione vigente, fino all’approdo della riforma che è tuttora all’esame del Senato, ma dall’«autorevolezza» di quella classe dirigente. «Dispiace quando De Filippo mi comunica che non si avverte un lavoro autorevole a livello na- «Moderare le mie intemperanze? Farne valore» zionale». Gli ha replicato Pittella. «Perche’ sarebbe da stolti se pensassi di essere autoreferenziale e non accettassi un commento in distonia, ma proviamo a costruire insieme l’autorevolezza, perchè per me diventa difficile fronteggiare la piazza, il cuci e scuci quotidiano, e chi si autosospende». Bubbico, invece, ne ha avute per entrambi, rimproverando ancora una volta a De Filippo la moratoria sulle nuove estrazioni, poi giudicata incostituzionale («un provvedimento diseducativo»), e a Pittella i toni utilizzati a Maratea dove a proposito del petrolio si è detto «pronto a morire in battaglia». «Oggi si è persa autorevolezza ha accusato il viceministro - perché la percezione della Basilicata non è quella che si aveva negli anni scorsi sulla capacità di spesa dei fondi europei, sull’innovazione, la partecipazione cooperativa, e una classe dirigente che non ha mai portato la Basilicata all’opposizione, perchè siamo sempre stati su posizioni di governo dei processi. Non di sola critica. Ed è su questa che dobbiamo riposizionarci». Quindi ha fatto l’esempio di quando venne mandato l’esercito a Castelluccio per permettere lo sfruttamento di una sorgente e abbeverare alcuni paesi vicini rimasti a secco, nonostante l’opposizione dei residenti. «Potrei rispondere come Renzi con D’Alema». Gli ha fatto eco Pittella. Prima di essere interrotto da Bubbico («Massimo D’Alema lo hai visto molto più tu che io»). «Ma non ho intenzione di farlo». Quindi niente battuta sull’avversario che ogni volta che apre bocca gli fa guadagnare punti nei sondaggi. «C’è bisogno di moderare le intemperanze, ma anche di farne valore». Ha rilanciato il governatore sostenuto da De Filippo seduto nelle prime file. «Perchè io non ho la pazienza che aveva De Filippo, e va evitato che si ripeta quello che è successo negli ultimi 8 anni». Un riferimento alla contrapposizione in Regione tra le “anime” del partito. E non soltanto sulla questione del petrolio. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] NO ALLE TRIVELLE Mamme, ragazzi, adulti e famiglie in corteo Sotto accusa l’articolo 38 dello Sblocca Italia Guanti neri contro il petrolio Anche a Matera la protesta di tutti i lucani Assenti gli amministratori della città dei Sassi di ANTONELLA CIERVO MATERA - Guanti neri e cori contro chi non ci ha ancora messo la faccia, dicendo no all’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia. Così i lucani hanno manifestato anche a Matera, nello stesso giorno in cui 34 anni fa una scossa di terremoto rase al suolo città e paesi e uccise quasi 3000 persone. E’ da qui che vuole ripartire una regione non più disposta a diventare il territorio preferito dai grandi gruppi industriali in cerca di petrolio. L’articolo 38 del decreto Sblocca Italia deve essere rispedito al mittente e per convincere la Regione che non ha ancora impugnato l’atto del Governo, a Matera sono arrivati ragazzi, mamme, adulti e due sindaci in rappresentanza di oltre 40 comuni lucani. Il Comitato No inceneritore ieri ha distribuito nel gazebo in piazza circa 900 guanti neri in lattice, il vero simbolo della giornata di protesta. A firmare la loro petizione per evitare che in città si brucino rifiuti nell’inceneritore di Italcementi, sono stati oltre 300. La domenica materana aveva unito due iniziative: la prima, promossa dalla Rete appulo lucana “Salva l’acqua”, aveva portato cittadini in bici dalla Puglia fino a Venusio e poi a Matera per unirsi, insieme a Legambiente, a tutti coloro che dicevano no all’articolo 38 dello Sblocca Italia, richiamati dall’iniziativa di “Non siamo quattro comitatini. Siamo il popolo lucano”. Pino Aprile, autore di “Terroni” e attento osservatore delle vicende del Mezzogiorno, in collegamento telefonico dice: «Oggi state rompendo il silenzio coltivato dal potere e dai vostri padri». Degli amministratori materani nessuna traccia , dopo che per due volte la richiesta di impugnazione del decreto è giunta in consiglio comunale, restando lettera morta. E’ un silenzio che pesa, quello dell’amministrazione della città dei Sassi e che fa meritare a sindaco e amministrazione comunale un applauso di disapprovazione della piazza chiesto da Angela Calia, del Meetup Amici di Beppe Grillo. Nel suo intervento ce ne saranno altri anche per parlamentari lucani, Governatore e componenti del Governo Renzi. E’ la stessa Calia a chiedere alla piazza un minuto di silenzio per le vittime dell’inquinamento. C’è Raresh, del coordinamento di Potenza degli studenti: «La discussione sull’articolo 38 verrà affrontrata in consiglio regionale il 4 dicembre. La nostra protesta ha avuto risultati, e ora dovete esserci tutti». I sindaci di Craco e Montescaglioso, rappresentano, Striscioni di protesta e mani alzate con guanti neri per protestare contro l’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia. Così si è presentata ieri piazza Vittorio Veneto dove si sono riuniti cittadini e associazioni lucane per dire no alle trivellazioni e chiedere alla Regione di impugnare l’atto del Governo (f. Martemucci) Bici in arrivo dalla Puglia e mamme che protestano (foto Martemucci) invece altri 40 colleghi lucani che hanno già chiesto l’impugnazione del Decreto. Spiega Giuseppe Lacicerchia: «Il sindacato deve scendere in campo. Davanti a qualche centinaio di posti di lavoro a rischio, non possono non prendere posizione nettamente. I tre quarti della regione finiranno nelle mani delle compagnie e questo destino riguarderà tutti». Antonio, attivista del Movimento “Mo’ Basta” sale su una panchina in legno e aggiunge: «Il petrolio in 15 anni ha distrutto la Val D’Agri. Cinquant’anni fa Mattei a Ferrandina disse che gli emigranti avrebbero potuto tornare perchè il petrolio avrebbe portato riccchezza. Oggi sappiamo tutti cosa è successo in Valbasento». Giovanni Carbotti, dei movimenti di protesta di Taranto conferma la solidarietà pugliese e aggiunge: «Siamo uniti da un’unica battaglia: liberarci dalle lobby industriali, dagli assassini che speculano sulla nostra salute». Giusep- RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] PISTICCI La prof.ssa Albina Colella ha incontrato i componenti del presidio Anche la geologa conferma «Qui smaltiscono reflui petroliferi» PISTICCI - «La vostra è una battaglia sacrosanta, fate bene a preoccuparvi perché è in ballo il diritto alla salute». Così Albina Colella, docente di Geologia presso l'Università degli Studi della Basilicata, ha salutato l'iniziativa delle associazioni e dei cittadini che stanno dando vita ad un presidio permanente in piazza Umberto I a Pisticci, per sensibilizzare la popolazione sulle questioni ambientali più urgenti. Nel corso della chiacchierata, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, la docente ha espresso i suoi timori per le varie problematiche che si registrano sul territorio: «La situazione di Pisticci mi spaventa molto, sia perché negli ultimi decenni ha accumulato una serie di criticità ambientali, sia perché oggi si trova al centro dello smaltimento dei reflui petroliferi, ovvero la fase più pericolosa e impattante delle attività di estrazione». Prima di lasciare Pisticci, la docente ha esortato inoltre i presenti a non arrendersi, a chiedere con forza azioni risolutive e ad informarsi e informare, perché «Più si conosce, meglio ci si difende». Dopo aver registrato la solidarietà della professoressa Colella, i volontari in presidio continuano ad incassare la pe Piccioni, biologo marino leccese: «I 97 sindaci della provincia di Lecce sono inferociti contro l’idea di chi vuole trivellare». Ci sono anche la Mamme Materane all’Opera (Mom) che affidano alla fondatrice Stefania Mele le loro vicinanza di tanti altri soggetti che operano a vario titolo sul territorio. Tra questi, i componenti della band bernaldese Esquelito, che a partire dalle ore 20, ieri, ha suonato in Umberto I per un live informale in acustico. Intanto salgono a 30 le sigle aderenti al Coordinamento di associazioni e cittadini che da giovedì presidiano ad oltranza un luogo simbolo della comunità, dopo aver avanzato delle richieste ben precise in relazione ai reflui industriali trattati in Valbasento, all’incidente avvenuto il 14 novembre scorso all’oleodotto Monte Alpi–Taranto in territorio di Pisticci, e al decreto Sblocca Italia. Nel frattempo prosegue a spron battuto l'attività di sensibilizzazione da parte dei volontari, sale anche il numero di firme – già più di 700 - raccolte a sostegno della petizione popolare rivolta al Governatore lucano Marcello Pittella, chiamato dai cittadini ad impugnare il decreto Sblocca Italia che facilita eccessivamente l’iter delle attività estrattive, accentrando le competenze in materia di autorizzazioni. Il presidio, insomma, prosegue la sua attività a sostegno della difesa del benessere dei lucani. [email protected] preoccupazioni: «I tumori in Basilicata sono aumentati nella fascia d’età che da da 0 a 14 anni. Ogni estate vado al mare a Pisticci e voglio continuare ad andarci senza pensare che c’è morte e inquinamento». L’avvocato Anna Albina Colella, docente di geologia all’Unibas, ha incontrato i componenti del presidio di protesta di Pisticci, confermando i timori per l’ambiente Bellizzi, di No Triv lancia il suo appello ai colleghi: «Venite anche voi a dire no. Pittella dice che il decreto non è anticostituzionale? Gli spiegheremo che non è così». Osvaldo Balestrieri viene da Napoli e aggiunge: «Partecipino al- la protesta anche i magistrati e la Guardia di Finanza. Vadano a scoprire le connessioni fra petrolio e politici ricattati dai poteri forti». Mimmo Genchi del Comitato “No inceneritore” conclude»: «A 3 km da Matera c’è una cemen- teria che vuole bruciare 60 mila tonnellate di immondizia. Noi ci opponiamo da oltre un anno e con il Decreto Sblocca Italia la cementeria potrà bruciare ben altro». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] 39 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] Struttura mai autorizzata, la Regione sanziona il direttore Ferrara e l’ad Vinella Il punto prelievi nella sede della Sita La scoperta dopo un blitz dei Nas a marzo 2014 nel palazzo di via Appia POTENZA – Un verbale di contestazione e notifica di illecito amministrativo. La Regione multa Giulio Leonardo Ferrara, direttore di esercizio della sede regionale della Sicurezza Trasporti Autolinee, nota come Sita e l’amministratore delegato della stessa società, Giuseppe Francesco Vinella. Questo perché a marzo del 2014 dopo un sopralluogo ispettivo dei carabinieri del Nas di Potenza all’interno della sede di via Appia è stato scoperto un punto prelievo all’interno della stessa struttura. Un punto prelievi sanitario però risultato senza autorizzazione regionale, in pratica del tutto abusivo. Ed è per questo che la Regione ha deciso di multare i vertici dell’azienda, la struttura non aveva assolutamente autorizzazioni a fare da punto prelievi per conto del servizio sanitario regionale. Pittella il documento lo ha firmato il 17 novembre, da quel momento, adesso ad occuparsi delal faccenda sarà il dipartimento politiche della persona della Giuzio: «Rispetto per i cittadini» Speranza solidarizza con Santarsiero «Maltrattato sul dissesto» Il decreto firmato da Pittella Regione. D’altronde la legge in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie private e pubbliche parla chiaro: «Sono soggette ad autorizzazione tutte le strutture pubbliche e private che esercitano attività sanitaria, compresi i servizi sanitari ed i presidi diagnostici curativi e riabilitativi annessi agli stabilimenti termali nonché i servizi ambulatoriali decentrati delle case di cura private». Dunque lì c’era un punto prelievi totalmente abusivo probabilmente autorizzato dalla stessa azienda, ma il massimo che si rischia è una multa che va dai mille ai cinquemila euro. [email protected] POTENZA - Il tema era il petrolio ma il dissesto del Comune di Potenza è entrato prepotente anche nel dibattito dell’assemblea regionale del Pd. A introdurre la questione è stato il capogruppo alla Camera Roberto Speranza che ha espresso un «fraterno abbraccio» all’ex sindaco Vito Santarsiero «maltrattato» negli ultimi giorni da più parti. Un abbraccio in cui si sono uniti anche il senatore Salvatore Margiotta e il presidente della Regione Marcello Pittella, anche se in maniera più sfumata. Fuori intanto è proseguita la polemica per le contestazioni durante la seduta del consiglio comunale di giovedì. A chiedere «rispetto» per i cittadini del capoluogo è stato il consigliere dei Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio per cui «I cittadini intervenuti per ascoltare le ragioni del dissesto sono uomini e donne liberi, gli stessi a cui per anni si è raccontato bugie e sulle cui spalle qualcuno ha costruito le sue fortune politiche». «Potenza è una città che va rifondata -ha tuonato Giuzio - e a cui va data alternanza democratica, per evitare di trovarsi, in futuro, nuovamente nelle condizioni in cui oggi, purtroppo, ci troviamo». Ai domiciliare un motociclista Sfonda il posto di blocco Inseguito per 15 km sulla Basentana POTENZA - Un 42enne di Grumo Appula (Bari) è stato arrestato ieri pomeriggio al termine di un lungo inseguimento dai carabinieri ad Acerenza per aver forzato un posto di blocco. Da questo ne è seguito un rocambolesco inseguimento lungo la Basentana finito con un blocco e l’arresto. Deve rispondere di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Alla guida della sua moto, l’uomo non si è fermato all’alt del posto di blocco ed ha effettuato una manovra repentina, rischiando anche di investire un militare. Ne è scaturito quindi un rocambolesco e lungo inseguimento, per 15 chilometri, lungo la strada statale 407 Basentana. Il motociclista ha tentato in tutti i modi di far perdere le proprie tracce, anche con manovre pericolose, invadendo la corsia di marcia opposta. Alla fine è stato bloccato e portato in caserma. Dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. DIGITAL DAY POTENZA - Un’Italia digitale e, ovviamente, una Basilicata a portata di web. Go On riparte oggi dalla Basilicata per la sua seconda edizione. Proprio da quella Basilicata della task force per l'agenda digitale che sta rivoluzionando i processi e aprendo gli uffici e i dati; risorse e bandi provano a ridurre il digital divide, riconnettendo le aree interne con il paese. L’inizativa di Wikitalia si concentra in un centinaio di eventi distribuiti in una sola giornata perché la Basilicata sia davvero una regione più digitale. E proprio oggi, alle 9 del mattino anche la redazione di Potenza del Quotidiano apre le sue porte per una lezione sul data journalism. L’idea è quella di condividere con i cittadini/lettori un momento di formazione. Le notizie sono anche nei dati: vanno recuperati, letti, organizzati, mostrati e raccontati. A guidare l’evento sarà Vincenzo Patruno. Alle 18, il Don Bosco diventa il Teatro della Digital rEvolution lucana con un convegno dove tra i tanti partecipano Riccardo Luna, Digital Champion del Governo Italiano, Agostino Santoni, Ad Cisco Italia e Salvatore Giuliano, Digital Champion Scuola. Sanità Futura invece ha scelto Melfi, nella struttura Polimedica che è un centro di medicina specialistica ambulatoriale. Polimedica ha deciso di rispondere all’appello di wikitalia con l’intento di stimolare il dibattito fra le strutture sanitarie della Basilicata riguardo l’utilizzo degli strumenti digitali, sia GoOn arriva in Basilicata e il Quotidiano apre le porte per ciò che concerne l’organizzazione interna, sia per il mutamento di scenario nel rapporto con i pazienti. Si parte alle 11. A Matera Basilicata Innovazione e Sviluppo Basilicata organizzano due eventi su tematiche che possano contribuire alla crescita del territorio, in termini di cultura sul digitale e di sviluppo competitivo. Si comincia la mattina alle 10.30, presso la sede di Matera di Sviluppo Basilicata, con il convegno “Digitalizzarsi nella vendita: il funzionamento delle piattaforme e-commerce”. Interverrà sul tema Paola Marzario, fondatrice di Brandon Ferrari: si tratta di una startup di successo fondata nel 2012 (nel 2013 ha fattu- rato 2,7 milioni di euro) che, attraverso la propria piattaforma on line, accompagna e supporta marchi ad alto potenziale nel mercato dell’e-commerce. Nel pomeriggio si cambia target: al centro ci saranno i giovani, gli studenti e gli aspiranti startupper che potranno confrontarsi con i neo-imprenditori della Basilicata che hanno creduto nella loro idea d’impresa, nel settore digitale, e sono riusciti a trasformarla in srl. Alle 15.30 appuntamento a Potenza, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata di Macchia Romana per un dibattito su startup digitali in regioni “non scontate” ovvero in Basilicata. Si ascolteranno le esperienze di team di ragazzi che, grazie alla loro determinazione e beneficiando del supporto di Bi Cube, l’incubatore d’impresa di Basilicata Innovazione, hanno costituito la propria impresa: Cervellotik, piattaforma di e-learning in cui si incontrano studenti e “cervelloni” per risolvere problemi su materie di studio; Waway, piattaforma web di travel management che consente di organizzare viaggi di gruppo in occasione di eventi aggregativi; Jaalia, la vetrina on line delle migliori boutique esistenti sul territorio e su cui fare shopping; Equiltheta, codice di calcolo, nato nel mondo della ricerca, per la progettazione e la gestione di tecnologie al plasma nei processi industriali; Dizionario dei rifiuti, la app già attiva in 69 comuni italiani che informa i cittadini su come, dove e quando buttare i rifiuti differenziandoli. Interverrà inoltre Pierluigi Argoneto per fornire una panoramica sugli spin-off nati nell’Unibas. A partire dalle 12.30, a Potenza nella sede di Corso XVIII Agosto della Camera di Commercio, ci sarà la possibilità di un collegamento con il Salone Fieristico “Matching” di Milano per la presentazione del progetto “Eccellenze in Digitale, di Google e Unioncamere. La Cciaa di Potenza è al Matching in veste di capofila di “Itinerari Federiciani” seconda edizione, uno dei progetti speciali approvato nel Programma 2014 del Sistema Camerale per l’Internazionalizzazione, per complessive 8 Camere di Commercio: (Brindisi, Catania, Crotone, Foggia, Pesaro-Urbino, Potenza, Vercelli e Vibo Valentia). Al centro per la creatività Cecilia di Tito appuntamenti dedicati ai più piccoli con il coderdojo, un'attività, molto vicina al gioco, che permette di imparare ad utilizzare linguaggi di programmazione come HTML, Javascript e CSS, creare piccoli videogiochi con Scratch e programmare hardware con Arduino. Il primo incontro, si terrà nella mattinata presso l'Auditorium del Centro Cecilia, sarà rivolto alle scuole e vedrà la partecipazione degli alunni dell'Istituto comprensivo G. Pascoli di Tito. Il secondo appuntamento, in programma a partire dalle ore 15 , sarà invece aperto a tutti i giovani e giovanissimi che vorranno partecipare ed unirsi a questa importante giornata di formazione digitale. Ma non c’è solo questo, basta vedere l’enorme timeline di appuntamenti sulla pagina web GoOn (http://www.go-on-italia.it/dday) ce n’è per tutti i gusti in questo d-day digitale tutto lucano. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza e provincia Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] 41 VENOSA Dopo le doppie dimissioni interviene Zullino e se la prende con i 5 Stelle «Voi grillini non siete credibili» «Queste defezioni dimostrano che c’è democrazia nel Pd». Giovedì il Consiglio VENOSA - Continua a produrre effetti la reazione a catena provocata dall’impatto che le trivellazioni hanno avuto in Consiglio comunale. In casa Pd ha provocato le dimissioni prima di Rosa Cetrone da assessore all’Urbanistica, e poi di Mario Tamburriello, da capogruppo consiliare. In casa Movimeno 5 Stelle ha spinto i grillini a chiedere le dimissioni di tutta la Giunta –Gammone per inadeguatezza. Sul dibattito che si è sviluppato dopo il consiglio comunale dedicato alla ricerca di idrocarburi nel Vulture Alto Bradano, interviene Massimo Zullino, assessore all’Ambiente, del gruppo consiliare UniAmo Venosa. E da buon assessore all’ambiente, interviene come “pompiere”, gettando acqua sul fuoco per rasserenare gli animi e definire la reale dimensione dei problemi. «Vorrei smussare i toni preoccupati e allarmanti che si sono creati a seguito delle dimissioni prima dell’assessore Cetrone e poi del capogruppo Pd, e rassicurare i cittadini che l’azione amministrativa della Giunta va avanti regolarmente - ci dice l’assessore Zullino - E non vi è nessun clima infuocato. Anzi, c’è una forte convergenza di intenti che si basa sulla consapevolezza che occorre promuovere un radicale cambiamento di rotta nella nostra città». L’assessore non nasconde il disagio nell’assistere alle tensioni tra le varie anime dei democratici: «Dispiace che come forza minoritaria di questa maggioranza, assistiamo a divergenze e contrapposizioni tutte interne al Pd, che hanno portato a ben due dimissioni - confessa Massimo Zullino - Questo accade in quei partiti dove, per fortuna, vige la democrazia. La critica viene proprio dai grillini, che in questo sono poco credibili. Nel loro Movimento, infatti, chi la pensa diversamente dal capo, si ritrova espulso, deriso e ca- Il palazzo comunale di Venosa lunniato». Zullino non digerisce le accuse di lotte interne e di sete di potere. «Ai colleghi del M5s faccio notare che UniAmo Venosa né discute né litiga con il Pd per spartire poltrone, ma condivide un programma politico/amministrativo - tiene a preci- sare Massimo Zullino - Un impegno iniziato come forza di opposizione alla Giunta di Bruno Tamburriello, dimessasi prima della gestione commissariale, e che oggi, come forza di maggioranza cerca di far cambiare le sorti del nostro paese, e lo fa con fatti concreti, non con chiacchiere da bar o da “salone di barbiere”». E per dimostrare la vitalità della maggioranza e della Giunta l’assessore elenca i risultati già raggiunti: «Contrariamente a quanto afferma il Movimento, in questi primi mesi altro che agonia o inadeguatezza del- la maggioranza. La giunta Gammone ha già messo a segno diversi punti del programma, come: il mantenimento del giudice di pace; la risoluzione dello squilibrio di bilancio; la realizzazione del campo immigrati, la Tensostruttura, dove a bre- ve partiranno i lavori - sottolinea Zullino - Per non parlare, poi, dei diversi progetti messi in campo per la manutenzione delle strade e ristrutturazione degli edifici pubblici, del progetto sicurezza scolastica, delle varie iniziative in ambito turistico, culturali, innovazione tecnologica ed altro ancora. Non ci sono, quindi, problemi amministrativi da risolvere, ma solo alcuni chiarimenti politici da fare nelle sedi opportune. In conclusione si rimanda al mittente la richiesta di dimissioni di tutta la Giunta proposta dalla opposizione. Rassicuro, quindi i cittadini che Sindaco e Giunta sono attenti e vigili , sia alla salvaguardia del territorio che dei diritti inviolabili di tutti noi». Il primo banco di prova per la tenuta della Giunta e della maggioranza, dopo il terremoto-trivellazioni, sarà il prossimo consiglio comunale sull’assestamento di bilancio previsto per giovedì 27. Giuseppe Orlando Atto di forza nei confronti delle cooperative “scacciate” dai terreni Il Comune di Lavello si riprende le terre civiche occupate abusivamente LAVELLO – Un patrimonio di centinaia di ettari di fondi agricoli. Questo la stima di quelle che la legge definisce come terre civiche ovvero terre della collettività. Croce e delizia di tutte le amministrazioni comunali, cavalli di battaglia elettorali, millantata panacea di tutti i mali di bilancio, le terre civiche del comune di Lavello stanno tornando nella disponibilità dell’ente dopo lunghe battaglie giudiziarie e bracci di ferro tra ex conduttori , forze politiche locali ed amministratori. Dopo le recenti pronunce dei tribunali lucani e pugliesi , in ragione dell’estensione delle terra anche in altre regioni, il comune di Lavello ha affrontato di petto la situazione con un vero e proprio atto di forza nei confronti di una delle cooperative agricole occupatrici dei terreni. L’assessore al patrimonio Raffaele Pettorruso si è fatto promotore dell’iniziativa che ha visto impegnato l’ente comunale con l’ufficio tecnico e l’ufficio contenzioso, la polizia municipale e i carabinieri della locale stazione. Primi passi verso la definitiva liberazione delle terre civiche al fine di poter, in tempi brevi, decidere delle loro destinazione. Oltre trenta anni di conduzione da parte di differenti cooperative agricole hanno infatti reso impossibile all’ente di trarre idoneo profitto dalla terre collettive. «Dopo la gara per l’individuazione di un conto terzista che potesse coadiuvarci nelle operazioni di immissione in possesso delle terre civiche – ha spiegato Raffaele Pettorruso – abbiamo iniziato a frangizollare parte dei fondi per poi procedere alla futura semina». «Siamo – ha ribadito l’assessore Pettorruso – ad un giro di boa, una vera e propria inversione di rotta che segna il passo a nuove opportunità per il Comune di Lavello, a nuove opportunità per i giovani e che soprattutto consente all’ente di poter amministrare un patrimonio così vasto da tempo gestito solo da pochi». Intanto si attendono a breve ulte- Uno scorcio di Lavello riori iniziative da parte dell’ente anche nei confronti di altre cooperative agricole che attualmente occupano terre civiche nonostante le intervenute pronunce dei tribunali. Daniele Masiello Gli scatti del Vangelo di Pasolini Il concerto del chitarrista Dino Rigillo Oggi saranno presentati a Bisceglie Ripercorrendo la storia della musica latina BARILE – Il Club Unesco di Bisceglie in collaborazione con il Club Unesco del Vulture, ha organizzato per oggi nella cittadina pugliese, in occasione della settimana dell’educazione allo sviluppo sostenibile, con gli studenti del liceo scientifico “Da Vinci” un incontro culturale al teatro Mediterraneo. Verrà presentato il libro: “Cristo è nato a Barile” di Donato Mazzeo, giornalista e saggista, di Barile. Lo scopo è raccontare la presenza di Pasolini a Barile durante le rirpese del Vangelo secondo Matteo. E’ prevista anche una mostra documentaria “Barile come Betlemme”, con gli scatti datati 1964 di Antonio Soda, Andrea Titaro e Remigio Carfagno. Ad accogliere la delegazione lucana, il Sindaco di Bisceglie e presidente della Provincia Bat, Francesco Spina, il presidente del Club Unesco di Bisceglie Pina Uno degli scatti all’interno del libro Catino ed il dirigente scolastico del liceo scientifico, Giambattista Colangelo. Il libro di Mazzeo è un segmento del Progetto internazionale “Barile come Betlemme” avviato all’Università della Basilicata nel 2007. Il libro descrive, con foto originali il backstage delle scene più importanti del Film. Lorenzo Zolfo VENOSA – Lo scorso 21 novembre presso all’auditorium San Domenico, si è svolto un concerto del maestro Dino Rigillo di Ginestra chiamato “Viaggio di una chitarra tra l’allegria e la melanconia dell’anima latina.” Un excursus musicale partito dai paesi latinoamericano per arrivare in Europa. Questo evento rientra tra le attività di raccolta fondi pro-San Domenico. A presentare questa serata musicale, Pino Lioy, direttore d’orchestra e fondatore del coro polifonico “Luigi Tansillo” di Venosa. «Abbiamo il piacere - ha det- Dino Rigillo durante il concerto to - di ospitare Dino Rigillo, diplomatosi giovanissimo preso il Conservatorio “G. Da Venosa” di Potenza. Finalista nei concorsi internazionali di Alessandria e Città della Pieve, si esibisce da solista ed in varie formazioni cameristiche spazian- do dalla musica classica al jazz, dalla fusion alla musica etnica, dimostrando una versalità che lo contradistingue. Attualmente insegna chitarra nella scuola media “G. Da Venosa” ad indirizzo musicale di Venosa. Il suo talento musicale lo metto a disposizione di tutti. Questo concerto dal titolo Viaggio di una chitarra tra l’allegria e la melanconia dell’anima latina è un viaggio virtuale che parte dal Sud America, Brasile, Paraguay, Venezuela, passando per la Spagna e finire in Francia. l. z. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Lunedì 24 novembre 2014 [email protected] 42 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] La cronista francese ha visitato anche Craco e Aliano fra silenzi e ricordi di Levi «Questa città mi ha conquistata» Marine Demeurger, giornalista di Libèration, ospite del press tour di Apt IL SUO primo viaggio in Italia è stato anche il suo primo viaggio in Basilicata. Un’esperienza da consigliare, perché consente “di toccare l’anima del Belpaese, respirare le sue tradizioni, conoscere la gente più vera”. Marine Dumeurger, è una giornalista del quotidiano francese “Libération” ospite di un press tour organizzato dall’Apt Basilicata nell’ambito delle azioni di promozione e commercializzazione internazionale con mercati obiettivo come quello francese, che registra sempre più un incremento di arrivi e presenze, soprattutto a Matera, grazie anche alla collaborazione con gli operatori turistici locali. Della Basilicata racconterà «I suoi colori, la predominanza dei suoi ‘mantelli’ verdi, delle sue sinuose montagne e degli accattivanti panorami, un luogo in cui i sapori si mescolano con l’odore della terra da cui nascono e la gente ti regala un sorriso, sempre, soprattutto quando si accorge che sei ‘straniero’, e sei lì per loro, per conoscerli e parlarci». A Craco ha avuto quasi la sensazione «Di essere proiettata fuori dalla realtà, per il paesaggio inusuale che fa vivere sensazioni strane, per il silenzio che regala al contesto un’atmosfera senza eguali al mondo. Di Aliano ha ammirato la cura di luoghi appartenuti a Carlo Levi «Un uomo che ha dato e preso tanto in questa regione, che lo ringrazia valorizzando la sua casa, la sua memoria, i suoi insegnamenti». E poi Matera, la Capitale Europea della Cultura 2019, 1«E’ proprio così come la raccontano, anche di più, assolutamente ‘gemella’ della Palestina se ne paragoniamo il territorio o il patrimonio sacro, un luogo in grado di accogliere ogni tipo di turista, indipendentemente da quale sia la ragione del suo viaggio o da quali siano i suoi gusti». Marine Dumeurger della città dei Sassi ha particolarmente apprezzato «La volontà di stare al passo con tutto e tutti, come per la conoscenza delle lingue straniere da parte della sua gente, non solo degli operatori turistici, ma anche del commerciante o dell’edicolante. Un aspetto Il sindaco di Tursi chiede chiarimenti La discarica di Pomarico da domani non accetterà più rifiuti dai comuni vicini Marine Demeurger, giornalista di Libèration, insieme a Raffaello De Ruggieri. La giornalista è stata ospite dell’Apt per un press tour che l’ha portata anche a Craco e Aliano Il Comune di Tursi POLICORO Iniziativa di Legambiente e Giovanni Paolo II Oggi festa degli alberi a scuola OGGI l’Istituto Comprensivo 2 “Giovanni Paolo II” di Policoro in collaborazione con il Circolo Legambiente di Policoro darà vita alla festa dell’albero attraverso un programma interessante ed entusiasmante. Aprirà i lavori nella scuola primaria in corso Pandosia, la Dirigente Scolastica, la prof.ssa Maria Carmela Stigliano, seguiranno gli interventi del Presidente della Provincia , Francesco Di Giacomo, il sindaco di Policoro, Rocco Leone, il Dirigente della Provincia di Matera, Enrico De Capua, il consigliere provinciale, Giuseppe Ferrara e il Responsabile del Corpo Forestale, dott. Francesco Alberti. Dopo gli interventi sarà proiettato il breve filmato: “L’uomo che piantava alberi”di J.Giono e i vari spot di Legambiente. I lavori si concluderanno con il canto corale degli alunni della scuola primaria accompagnati alla pianola suonata dalla prof.ssa Chiara Sacco. Dopo, tutti usciranno dall’istituto con cartelloni e striscioni per incontrarsi nel Parco Belvedere di Via Lazio con i bambini della scuola dell’infanzia e con i ragazzi indispensabile – dice -– per una realtà che si sta preparando a fare il suo ingresso in Europa e nel mondo». Suo malgrado la reporter ha sottolineato la necessità che «Anche le altre città lucane si adeguino all’arrivo di giornalisti o turisti stranieri imparando a parlare la loro lingua, così da consentire la piena integrazione al territorio e alla quotidianità degli ospiti. della scuola secondaria di 1°grado dell’Istituto comprensivo 2, per piantare gli alberelli forniti dalla Provincia e cantare e recitare poesie. Alle 12 tanti alunni abbracceranno un albero, un gesto simbolico ma significativo. «Sarà sicuramente un momento di festa e di gioia, un momento educativo e formativo, dove i tanti ragazzi dell’istituto avranno modo di ascoltare informazioni utili e di partecipare ad una manifestazione che gli aiuterà in futuro ad assumere atteggiamenti diversi nei confronti dell’ambiente»: così la Dirigente dell’I.C.2, la prof.ssa Maria Carmela Stigliano. Le fa eco, la Referente di Legambiente, Stella Bonavita, la quale afferma : “Insieme«dobbiamo costruire la bellezza, il nostro agire sarà sempre rivolto alla salvaguardia ed alla tutela del territorio». Per allietare la giornata, inoltre, ascolteremo la fisarmonica suonata dal signor Pugliese e saranno distribuiti i “frutti dell’albero” a tutti, grazie alla Nicofruit. Un ringraziamento va alla protezione civile “Croce D’oro” di Policoro e al “Gruppo Lucano” di Rotondella. Diversamente è come se questo gap rallentasse il rapporto tra i visitatori e i luoghi visitati». Nella valigia, prima di intraprendere il viaggio di ritorno dalla Basilicata, la giornalista francese ha messo anche la nostalgia per i sapori, oltre a quella per i colori e l’immenso patrimonio, anche «Perché mi sono divertita molto a preparare con le mie mani alcuni dei piatti lucani nel corso di una cooking lesson organizzata per me». Nei suoi occhi, Marine Dumeurger, ha ancora vive le sfumature dei paesaggi: “È così strano vedere simili tonalità in novembre: colori che rendono ciascun angolo di questa terra meraviglioso in ogni momento della giornata”. [email protected] TURSI - La chiusura della discarica di Pomarico comincia a preoccupare. L’esaurimento della discarica pomaricana sita in Manferrara Sottana, che per anni ha garantito tranquillità di smaltimento per gli rsu, oltre che ovviamente di Pomarico, di diversi comuni della provincia materana e occasionalmente anche di tir carichi provenienti da oltre questo confine, inizia a intimorire. Tanto che il sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, il 18 novembre ha scritto, anche in qualità di rappresentante del Comune Capofila dell’Area Programma Metapontino-Collina Materana, all’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, come per conoscenza al presidente della Provincia di Matera, De Giacomo e a tutti i suoi colleghi della zona. L’atto del primo cittadino tursitano prende le mosse da una precedente missiva inviata invece da Massimo Marsicano, della società Progente srl (ditta di gestione della discarica della Manferrara) inviata lo stesso giorno ai sindaci di: Miglionico, Grottole, Montalbano Jonico, Valsinni, San Giorgio Lucano, Aliano, Colobraro, Craco, Scanzano Jonico e quindi Tursi; ovvero quei comuni materani conferenti a Pomarico. “(...) Oggetto: discarica La Manferrara Sottana - Esaurimento volumetria. (...) si comunica che ogni attività di conferimento rifiuti presso l’impianto di cui in oggetto, sarà sospesa a far data dal 25/11 p.v., per esaurimento volumetria residuale, salvo nuovi disposizioni impartite dagli enti preposti“, scrive Marsicano. Nuove disposizioni che difficilmente arriveranno, visto che il sindaco di Pomarico, Francesco Mancini, dal primo momento ha spiegato come per il futuro il sito non deve essere ampliato. Nonostante deliberazioni precedenti in merito, della passata amministrazione pomaricana. Il dubbio evidenziato da Labriola è in queste parole: «Faccio seguito alla intercorsa corrispondenza, per significare che non appare evidente se la potenziale emergenza ambientale sia scongiurata, ovvero la stessa possa considerarsi definitivamente risolta per la comunità amministrata e per i Comuni interessati, in ragione della recentissima nota di sospensione dei conferimenti di Progente e della nota della Provincia di Matera (...)». Tra le righe contenuti sicuramente d’altre lettere. E di certo rassicurazioni in merito proprio all’immaginato ampliamento. Ma a Pomarico nel frattempo le cose sono cambiate. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale guidata da Mancini, per esempio, è proprio quello d’arrivare ad approvare in tempi brevi proprio la revoca d’alcune delibere di giunta dei mesi prima delle elezioni scorse. A partire dall’approvazione del progetto d’ampliamento che salverebbe subito tutti. Fra le altre cose, l’ultima volta che il sindaco Francesco Mancini ha avuto la possibilità, fu proprio a Tursi d’altronde, di spiegare la propria posizione, confermò che Pomarico in futuro non accoglierà più altri rifiuti solidi urbani. A questo punto, nel futuro prossimo, tutti i paesi Pomarico compreso, devono trovare una nuova strada. Nunzio Festa [email protected] RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Lunedì 24 novembre 2014 BASILICATA IN UN «TOUCH» Il Tavolo dell’innovazione per un Manifesto digitale per Potenza L’information literacy contro il digital divide Con i numeri faccio il mondo Anch’io sto su WhatsApp Btwic: i ferri del mestiere di APT Basilicata OLTRE 140 MEETING PER L’INNOVAZIONE Btwic: i ferri del mestiere di APT Basilicata Internet per over 64 Internet per over 64 Internet per over 64 Internet per over 64 Internet per over 64 Internet per over 64 CITTADINI NELLA SOCIETA’ DIGITALE CITTADINI NELLA SOCIETA’ DIGITALE Internet per over 64 Internet per over 64 Usabilità siti internet della PA Presentazione portale Open Data da parte della Task Force Agenda Digitale workshop Open Data da parte della Task Force Agenda Digitale Presentazione vincitore bando utilizzo Open Data Comune di Matera Digitalizzarsi nella vendita: il funzionamento delle piattaforme e-commerce Digital startup in unusual geographies Horizon 2020 Horizon 2020 Horizon 2020 dal portafogli virtuale ai bitcoIn La scrittura "social" HASHTAG Come tutti gli eventi digitali anche Go on Basilicata ha i suoi «hashtag», delle etichette che permettono di trovare più facilmente un messaggio o un commento sui social network Al via oggi «Go on» Basilicata «Una rivoluzione digitale» «È il più grande evento italiano sull’evoluzione tecnologica» l Ci siamo. Dopo migliaia di mail e tweet, decine di volontari e tanto lavoro per coordinare tutto al meglio, Go On Basilicata oggi prende il via. Proprio dall’entusiasmo e dalla voglia di chi, questa rivoluzione digitale, ha dimostrato davvero di volerla fare partendo da oggi, partendo da qui. Go On non è un soltanto un evento, una lunga giornata, ma rappresenta un punto di partenza. Uno start. Una miccia che una volta accesa non può essere spenta. L’inizio di un nuovo modo di lavorare e vivere per tutta la regione. Oggi, infatti, grazie alla spinta propulsiva e propositiva di tutti coloro che parteciperanno si potrà dare inizio a una vera rivoluzione, anche e soprattutto nell’approccio quotidiano per sfruttare al massimo le potenzialità dei cittadini, dai settori produttivi al sociale, per arrivare alla pubblica amministrazione. E dunque si parte così, più di 140 tra meeting, momenti di formazione, bar- camp, workshop, tavole rotonde, forum, eventi online o speech. Tutti per discutere le tante facce del digitale, nei suoi riscontri più pratici sulla vita quotidiana, sul lavoro o sui territori. Go On Basilicata è il più grande evento diffuso sui temi del digitale mai realizzato in Italia, (unico precedente, l’attività svolta nel mese di maggio in Friuli Venezia Giulia), voluto da Riccardo Luna (Presidente Wikitalia e Digital Champion del Governo Renzi), che ha trovato l’immediato coinvolgimento di Marcello Pittella (Presidente Regione Basilicata) e di Paolo Verri (comitato Matera2019). L’evento non comporta nessun onere per la Regione Basilicata e basa la sua organizzazione sul contributo volontario di idee e di mezzi dei “Digital Champions” del territorio lucano e nazionale. Un calendario fittissimo di iniziative organizzate in autonomia, nelle forme e con le metodologie più varie, dalle sedi istituzionali ai ristoranti, dalle sedi di società ai dopolavoro, dalle scuole alle Università della terza età. Al centro degli incontri / eventi tante le prospettive ed i punti di vista: avvicinare gli studenti al digitale, al coding e alla cultura dei FabLab; trasferire agli anziani le competenze digitali; agevolare le imprese del territorio nel processo di digitalizzazione, per acquisire una dimensione più internazionale e conquistare nuovi mercati; dare alle pubbliche amministrazioni una dimensione più “open” o trasferire i benefit del digitale al settore del turismo, della promozione culturale, della valorizzazione del settore food in vista dell’appuntamento Expo2015. È possibile seguire in diretta tutto ciò che sta accedendo intorno al progetto Go On costantemente, attraverso gli hashtag #GoOnBas e #goonitalia su Twitter, Facebook, Instagram, e sul sito www.go-on.italia.it/dday. Il blog sarà aggiornato in ogni istante. Per finire, dalle 18, il Don Bosco diventa il Teatro della Digital rEvolution lucana. Registrarsi come URF sul Portale dei Partecipanti dell'UE per candidarsi come soggetto giuridico Mondo digitale e adulti Digital Coaching Non è mai troppo tardi 2.0 e commerce e web marleting: le leve del successo TRA.DE.R. - Tradizione, Design, Ricerca - Dal progetto all'oggetto. N.AV.E 3D - Laboratorio di fabbricazione digitale Droning the future Alfabetizzazione digitale dedicata a CNA Pensionati Alfabetizzazione digitale dedicata a CNA Pensionati Come il digitale può aiutare il tuo business (dedicato agli imprenditori) Come il digitale può aiutare il tuo business (dedicato agli imprenditori) Come usare i social network per le imprese che operano nel turismo Quali difficoltà trova oggi l’imprenditore per utilizzare il digitale come opportunità di L'innovazione nei servizi online ai cittadini nella pa Utilizzo del sistema operativo os10 yosemite desktop Utilizzo del sistema operativo ios8 mobile livetweetting: come comunicare gli eventi con twitter La narrazione del territorio e gli strumenti digitali nel settore agroalimentare Una nuova economia rurale: il societing per una rural socinn Presentazione Progetto Restart Sud Blogger, programmatori e curiosi sotto la direzione creativa di Riccardo Luna l Il Don Bosco diventa il teatro della Digital revolution lucana. Innovatori, digital champions, curiosi, smanettoni, startupper, blogger, programmatori, e tutto l’ecosistema digitale lucano si sono dati appuntamento, sotto la direzione creativa di Riccardo Luna, al teatro Don Bosco. Un palco straniante in cui la musica e la luce tentano di rubare la scena agli ospiti, mentre sullo schermo si tesse la tela netnografica delle connessioni in atto. Un luogo che diventa per due ore centro gravitazionale in cui visualizzare il futuro, montare l’entusiasmo, far lievitare le idee, creare relazioni, guardare l’atto che si trasforma in potenza. Introduce e presenta Riccardo Luna, Digital Champion Italiano. Sarà lui a tenere il filo delle narrazioni digitali che frenetiche si susseguiranno sul palco. Che siano il racconto dei Big Data in azienda di Agostino Santoni, Ad di Cisco Italia, o di una scuola che ritorna a credere INCONTRO DIGITALE Oggi al don Bosco di Potenza in sè stessa, quella di Salvatore Giuliano, Digital Champion Scuola, la civiltà rurale che risorge attraverso il digitale raccontata dal ninja Alex Giordano o i folli viaggi del digital life coach più giovane d’Italia, Jacopo Mele. Prosegue Alberto Cottica e la sua Wikicrazia, poi il racconto corale fatto con 8 tweet memorabili del Web Team Matera 2019, gli Open Data che cambiano volto alla PA con le ricette di Ernesto Belisario, il «wi fai da te» di Giuseppe Pitta, con il suo coraggioso Progetto Neco, le invasioni digitali, pacifiche ma dirompenti, di Fabrizio Todisco, le sfide energetiche di Paola Curci, a cavallo del suo fido Pedro, i rifiuti smart di Antonio Tartaglia, i rassicuranti droni di Luciana De Fino ed i gesti coreografici che consentono a Gerardo Gorga, novello Silvan, di sfogliare app e pagine web. E poi Luca Carbonelli, figlio di una passione per il caffè, la lucana onnipresente e socialattiva Caterina Policaro, Digital Champion della città di Potenza. Chiude, racconta e si impegna dal palco Marcello Pittella, Presidente della Regione Basilicata. Go On Basilicata è un grande evento corale, condiviso, coraggioso per dire: il digitale è uno dei mezzi per agevolare la realizzazione delle idee e la partecipazione dei territori alla crescita consapevole. Una comunità come la nostra deve metterne a frutto le potenzialità, per riconnettere le sue intelligenze al paese. La rivoluzione digitale per un'evoluzione continua, partecipata, inclusiva a cui non possiamo mancare e che dobbiamo governare consapevolmente. 16,3 dalle 9 alle 12 15,3 15,3 16,00/18,00 10,00/12,30 10,00 / 13,00 16,00/18,00 10,00 / 13,00 16,00/18,00 10,00 / 13,00 16,00/18,00 10,00 / 13,00 16,00/18,00 10,00 / 13,00 16,00 / 18,00 Potenza Potenza Matera sede SB Matera Unibas Macchia Romana Potenza / ernesto belisario Incubatore Viggiano Matera c/o Sede Sviluppo Basilicata Incubatore Metaponto centro documentazione rocco scotellaro L.go San Francesco 75019 TRICARICO (MT) U-Platz (serpentone) EURO-NET - Vico La Vista Luigi 3 - 85100 Potenza Centro Nitti Melfi Liceo Scientifico Melfi (da contattare) Sede Id Makers Potenza Sede Id Makers Potenza via del Popolo,9 Na.Ve. Santangelo Le Fratte presso spix Italia srl Matera / CNA Matera / CNA Matera / CNA Matera / CNA Matera / CNA 2 ore 09-nov 16 / 18 18,30 / 20 20,30 / 22,00 19,00 / 20,30 Bernalda Comune di Latronico Potenza Potenza Scai Comunicazione Potenza 19,00 / 21,00 17,30/19,00 10-dic 16.00 - 18.00 8,30/20,30 Castello di Lagopesole 15,30/17,30 La narrazione del territorio e gli strumenti digitali nel settore agroalimentare API Potenza / Palazzo direzionale Una nuova economia rurale: il societing per una rural socinn Rossellino Via Commenda di Malta - CAP Wastesmart: digitale e gestione collaborariva dello smaltimento dei rifiuti 85025 Melfi Ass. Cristiani Artigiani Italiani Zio startup Lab - Laboratorio di orientamento all’impresa digitale Pisticci Woumed: un’applicazione destinata agli Operatori Sanitari nell’ambito del Sede Azienda Zona Industriale Wound Management. Tito Guardian: sistema di controllo e gestione del paziente che abilita Sede Azienda Zona Industriale istantaneamente la comunicazione bidirezionale Tito Social network, lavoro e strategie di carriera Università della Basilicata Osservazione e racconto del territorio attraverso i social network Matera Area 8 (gamification) Scuola in bus: il barcamp con tecnologia e digitale per i più piccini (serve Tursi/ itinerante collocare esperto) Sede Sudaltro - Potenza, Via Una bussola per l’imprenditore - Tra Social Network e SEO Sanremo, 42 Come promuovere idee, progetti e prodotti sul web a costo 0 senza programmazione Potenza Cappella Celestini Social Point Avigliano, totem Archiviazione Documentale (Spixitalia) consegnato Social Point Possidente, totem La sicurezza informatica - software di protezione e utilizzo consegnato Potenza / IC Domenico Savio (da Internetopoli confermare), totem consegnato 9,30 / 10,30 10,30 / 11,30 1,30 ore 10,30 / 12,30 15,3 9,3 10,3 12 18,00 / 20,00 17 / 18 16 / 17 16,00/18,00 09-nov 10.00/12.00 17.30/19.00 17 17/18 2 ore dalle 10 alle 11 16/20 9 / 10,30 11,00 / 12,30 15.30/17.30 14.30 / 18.30 16/19 dalle 9 alle 12 16/17,30 16/17,30 10-dic 10 alle 12 9,30 / 11,30 14.30/17.00 Digitale e Scuola: internettiamoci per crescere Museo Archeologico Muro Lucano Sala Consiliare Comune di Melfi Redazione La Nuova del Sud Palazzo Giustino Fortunato Rionero in Vulture Open Digital Factory Open Data Cuisine Innovazione sociale attraverso Internet. L’esperienza di profumodisvolta.it Via Angilla Vecchia, 141 - Potenza Cibo Internet 15.00/18.00 20.30/22.30 9.00/19.00 Strumenti per la promozione di nuova imprenditorialità alle pmi Caffè Informatico Miglionico Learning Meeting Go Open Learning Meeting Go Open Via dell'Edilizia, Palazzo Maroscia Castello Malconsiglio - Miglionico Castello Malconsiglio - Miglionico Teatro Stabile Potenza Potenza Camera di Commercio XVIII Agosto Pisticci e Matera Comune di Calvello Matera - FARA - Via Piave, 17 Matera - FARA - Via Piave, 17 Matera - FARA - Via Piave, 17 Matera - FARA - Via Piave, 17 Matera - FARA - Via Piave, 17 Liceo Scientifico “G. Peano” di Marsico Nuovo Palazzo San Gervasio IISS Nitti Potenza 15.00/17.00 18.00 / 20.00 15.30 / 17.30 9.30 / 12.30 Dal portale del cittadino agli Open Data. Il Comune di Melfi nell’era digitale Social network e informazione diffusa: strumenti per il giornalista 2.0 “Made in Italy: Eccellenze in digitale” Radio-walkshow Sistema monitoraggio e gestione dell'energia Rémy Cagnol - The rise of coworking spaces Luisa Lapacciana - Il libro nell’era digitale Mimì Coviello e Eliana Viggiani - Agrinetural Giovanni Diele - Netural Lab FABLAB Essere Nativi Digitali / Simone Puksic Open Data Poi, Gps e mappe digitali DIARIO DIGITALE: Nuovi strumenti per migliorare il rapporto scuolafamiglia AMMINISTRAZIONE DIGITALE: Attori Pubblici e Privati desiderosi di comunicare: Agenda Digitale CoderDojo Viggiano 7-13 anni CoderDojo Lauria 7-13 anni CoderDojo Policoro 7-13 anni CoderDojo Matera 7-13 anni CoderDojo Pisticci 7-13 anni CoderDojo Tito 7-13 anni CoderDojo Bella 7-13 anni CoderDojo Potenza 7-13 anni Digital Storytelling Tecnologie digitali:innovazione nel mondo della ricerca e PMI Il Progetto No Digital Divide per PA e PMI il Progetto No Digital Divide per PA e PMI WhatsApp E Skype come strumenti di lavoro per i sindacalisti WhatsApp E Skype come strumenti di lavoro per i sindacalisti WE CAN LEARN “IL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELLA NOSTRA REGIONE” Minidojo: Corso Scratch junior per bambini 3-5 anni Minidojo: Corso Scratch junior per bambini 3-5 anni CoderBas Pignola Mini Hackathon di Data Journalism Innovatori e «smanettoni» del web si ritrovano al don Bosco di Potenza Liceo Scienze Umane Potenza UniBas Francioso UniBas Francioso sala A del Consiglio Regionale Viale Verrastro Potenza Villa Tanrantini c/o centro culturale Maratea Potenza Via tirreno Potenza Via tirreno Tramutola Tramutola Lagonegro, totem consegnato Lagonegro, totem consegnato Lauria, totem consegnato Lauria, totem consegnato Potenza Via 4 Novembre Potenza Via 4 Novembre Potenza Location da ricevere Viggiano Lauria consegnato Policoro consegnato Matera consegnato Pisticci consegnato Tito consegnato Bella consegnato Potenza consegnato Potenza (Liceo scientifico, via Milano) Matera Area 8 CNR Area di ricerca Tito Scalo Matera (cciaa) Potenza (cciaa) Potenza Matera, totem consegnato Potenza, palazzo Maroscia, Via dell'Edilizia Potenzasede dell’Ordine “Sala A. Costabile” Viale Marconi Matera / IC Festa, totem consegnato Bella / IC Pagano Bella, totem consegnato Pignola / Scuola media Giovanni Pascoli, totem consegnato Via Nazario Sauro Sede Il Quotidiano della Basilicata La realtà possibile della Smart City Open day Informatica e adulti B is for brush Centro di Cultura per l’Educazione Permanente UNLA - Lagopesole Liceo Artistico Potenza Soluzioni energetiche per il risparmio energetico Internet e Minori Internet e Minori L'impatto dei social network in redazione Formazione su open data Open Data Inquinamento Ambientale Basilicata Media digitali, sanità e pazienti: what's up? La cultura digitale nelle PMI Sanitarie: abbattere gli ostacoli. Monitoraggio del ‘Sentiment’ ed utilizzo in ottica Smart City thinkINGcamp INNOVAZIONE: GLI INGEGNERI E L'INNOVAZIONE A "GO ON BASILICATA" Sala Inguscio Potenza consegnato POTENZA -INNOVAZIONE NEL SETTORE DELLA SICUREZZA NEI CANTIERI:BIM APPLICATO AI CANTIERI EDILI E ASSEVERAZIONE DEI Sala Inguscio Potenza consegnato MODELLI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA Ristorante Oliver, Senise SENISE - INNOVAZIONE DIGITALE PER I PROFESSIONISTI: LA FATTURAZIONE ELETTRONICA consegnato Centro Sociale Pasquale Sacco RIONERO IN V.RE - SEMINARIO SUL SISTEMA INFORMATICO PER LA SISMICA: NOVITA' E AGGIORNAMENTI Rionero in vulture consegnato LAGONEGRO - SEMINARIO SUL PROCESSO CIVILE TELEMATICO: Sala consiliare lagonegro consegnato GESTIONE PROCEDURALE E REGOLE DI INTERAZIONE POTENZA -SUdE 2.0: GLI SPORTELLI UNICI DIGITALI IN BASILICATA Start the motion to go on Basilicata Ready, Steady, Go On Bas Più forti delle Avversità - I Giovani e la Resilienza Informazione digitale presentando la piattaforma Osservatore Lucano MADE IN BASILICATA Come accedere ai dati della pubblica amministrazione: Laboratorio sulla digitalizzazione del dato ambientale Racconto digitale della giornata Go On Bas su twitter e intagram attraverso l'utilizzo di acount personali e dell'acount ufficiale go on italia. Lavorare in Cloud: tablet più dayoffice ... la tua impresa è ovunque! #direttadallascuola #direttadallascuola #direttadallascuola #direttadallascuola #direttadallascuola #direttadallascuola #direttadallascuola Programma il futuro Programma il futuro Programma il futuro Programma il futuro Programma il futuro “Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo” “Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo” “Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo” 12,30 alle 14,30 set-18 9,3 10 11 12 16 17,3 09-nov 10 ott-13 Location da ricevere Studio IRIS - Viale dell'Ateneo Lucano n.3, 85100 Potenza (Italia) Sala Consiliare Comune di Calvello Scuola Sinisgalli Potenza, totem consegnato Scuola Sinisgalli Potenza, totem consegnato Sede Il Lucano Via del Gallitello sede del consiglio comunale Matera / Casa Netural Melfi / Via Buonarroti, 21 Melfi / Via Buonarroti, 21 sede del consiglio comunale Potenza Matera sala del consiglio provinciale CreativeMediaCamp 9.00/11.00 nov-13 19/23 9,30 / 13,00 dalle10 alle 12 15,3 10,00 / 12,00 10,00 / 12,00 9,30 / 12,30 15,30 / 18,00 16,30 / 18 16,30 / 18,00 8/18/2014 9/12,30 16 / 21,00 18 / 20 10,20 / 11,20 11,20 / 12,20 18 10 10/18/2014 11-dic 13 / 14 15,30 /17,30 10-dic 18,30 - 20,30 10/13/2014 17 9 15 15 15 Sala inguscio potenza consegnato Cibò Potenza Cine Teatro Don Bosco Itis Picerno Liceo Scientifico Orazio Flacco Lavello Unibas Store+, piazza Matteotti 3 Matera 17,30 / 20,00 ARPAB Via della Fisica Potenza ott-14 Potenza, Piazza De Gasperi, 22 Liceo scientifico “G.Galilei” di POTENZA Liceo Classico “ Q.O. Flacco” di POTENZA Liceo Scientifico – ISIS “C. Levi” Tricarico (MT) I.C. Sesto ex DD IV cir. Di MATERA Liceo Scientifico “E.Fermi” di POLICORO Liceo Scientifico – ISIS “F.Alderisio” di STIGLIANO 19.00 / 20.00 Liceo Classico “E. Duni” di MATERA Istituto Comprensivo Torraca, Potenza - A cura di: Dott. Marcello Buoncristiano Istituto Comprensivo Torraca, Matera - A cura di: Dott. Michele Santomauro Dott. Donatello Santoro Istituto Comprensivo ValsinniColobraro, Colobraro - A cura di: Ing. Simone Romano Istituto Comprensivo Lentini, Lauria - A cura di: Ing. Enzo Veltri Istituto Comprensivo di Bella - A cura di: Ing. Antonio Giuzio Sala Consiliare del Comune di Balvano Luogo dell’evento Abitazione della sig.ra Di Stasio Antonia situata nel Comune di Balvano Sala Consiliare del Comune di Balvano 9 8 18,3 ott-13 09-ott 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 10,00/11,00 Dalle ore 12,30 alle ore 13,15 Dalle ore 9,30 alle ore 10,30 Dalle ore 11,30 alle ore 13,15 RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Lunedì 24 novembre 2014 GIALLO SUL POLLINO L’INDAGINE DEI CARABINIERI COLPITO DA PALLINI La vittima è stata raggiunta da alcuni pallini da caccia in diverse aree del corpo, forse perché scambiata per un cinghiale Uomo trovato morto è caccia al cacciatore Chiaromonte, la scomparsa di Vincenzo Ciancio, 85 anni PINO PERCIANTE l CHIAROMONTE. È stato colpito da nove pallini da caccia Vincenzo Ciancio, il pensionato di 85 anni scomparso e trovato morto sabato pomeriggio nelle campagne di Chiaromonte. L’anziano è stato centrato alla spalla destra, ad una gamba e ai glutei. Gli investigatori ora stanno cercando di identificare il cacciatore che potrebbe aver scambiato il pensionato per un cinghiale. Una dinamica assai probabile, ma non si può escludere nulla, dicono gli inquirenti, che quindi non tralasciano altre piste, per chiarire fino in fondo un episodio che ha qualche punto poco chiaro. In un primo tempo, la morte di Ciancio – del quale non si avevano notizie da venerdì – è stata attribuita ad un malore, malgrado alcune tracce di sangue trovate sulla sua mano. Ma si pensava ad una ferita provocata dai rovi mentre l’uomo era a caccia di funghi e di ghiande nel bosco. Successivamente, ad un più accurato esame del cadavere, disposto dal sostituto procuratore di Lagonegro Anna Grillo che coordina le indagini, sono state notate le ferite provocate da pallini sparati da un fucile da caccia. L’autopsia dovrà chiarire se l’anziano sia stato raggiunto dai pallini prima o dopo la morte e quindi stabilire se si sia trattato di un incidente di caccia o di altro. Non è stata ancora decisa la data dell’autopsia ma potrebbe essere effettuata oggi pomeriggio. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Senise, diretti dal capitano Davide Palmigiani, che stanno verificando la presenza in zona di cacciatori e stanno cercando persone nella speranza di trovare qualche testimone. Insomma, la prima ipotesi è quella dell’incidente di caccia, ma non si tralascia nessun’ altra pista, neppure quella dell’omicidio, anche se al momento non sono emerse motivazioni che supporterebbero tale ipotesi. Ciancio viene definito una persona tranquilla e perbene che non aveva mai avuto problemi con nessuno , anzi era benvoluto e stimato da tutti. E’ probabile che l’uomo fosse morto già venerdì. I pallini che lo hanno colpito sono quelli che si usano nella caccia al cinghiale. La zona è piena di questi animali, nei giorni scorsi si erano le- INDAGINE I carabinieri stanno cercando di accertare se la morte di Vincenzo Ciancio è stata causata da un incidente di caccia AUTOPSIA Sarà un’autopsia, disposta dalla Procura, ad accertare le cause della morte . vate anche le proteste di alcuni allevatori, preoccupati per l’invasione di cinghiali. Se le indagini dovessero confermare che si tratta di un incidente di caccia, ossia che Ciancio è stato scambiato per un animale, qual ora il cacciatore che ha sparato sarà individuato per lui scatterebbe quanto meno l’accusa di omicidio colposo ma anche quella di bracconaggio dal momento che venerdì non era giorno di caccia e la zona è comunque vietata all’attività venatoria perché ricade nel parco del Pollino. Ciancio si era allontanato dalla sua abitazione intorno alle 7.30 di venerdì mattina per raggiungere un podere poco lontano dal suo domicilio, situato in contrada Pietrapica. I familiari non vedendolo rincasare per il pranzo, come era solito fare, hanno lanciato l’allarme. Sul posto nel pomeriggio erano intervenuti i vigili del fuoco, la forestale, i carabinieri, la protezione civile ed il soccorso alpino, accompagnati dai familiari. Le ricerche erano continuate sino a notte inoltrata, per poi riprendere alle prime luci dell’alba di sabato con l’ausilio anche di un elicottero e di cani, ma si sono concluse con la tragica scoperta. RASSEGNASTAMPA IV I POTENZA PROVINCIA LA CITTÀ GENTILE PARTECIPAZIONE DAL BASSO Lunedì 24 novembre 2014 NUOVA COSCIENZA Dinanzi all’abbandono da parte dei responsabili pubblici, cittadini e associazioni si sono attivati per rendere vivibile uno spazio verde in città RECUPERO Molti dei volontari ricordano la bellezza di Montereale ormai perduta. E oggi, con il loro impegno, provano a recuperarla per i loro figli Montereale, il posto dei bambini I volontari fanno rinascere il parco. I diritti dell’infanzia si affermano pure così l L’obiettivo è di riportarlo ai fasti di un tempo. Al ruolo di area verde capace di attrarre cittadini da ogni rione. Il parco Montereale, a Potenza, è diventato ieri il «cuore» della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’associazione «Amici di Montereale», in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’ufficio regionale del Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (tra i partecipanti, ieri, c’è stato anche il neo presidente Vincenzo Giuliano), ha organizzato una serie di iniziative concentrate nell’area giochi del parco. La manifestazione è stata interamente de- dicata al gioco, alla musica, all’arte e alla letteratura, per sostenere la realizzazione di un’area giochi totalmente inclusiva, la prima nella città di Potenza, accessibile a tutti i bambini, anche ai diversamente abili. Spazio ad attività ludiche ma anche alla riflessione grazie all’attivazione di un percorso di scoperta della Convenzione sui diritti dell’infanzia, con la realizzazione dalle «panchine letterarie». Al progetto hanno contribuito Unicef, Legambiente, associazione Luna al guinzaglio, Aics, Multietnica, Parimpari, il Cielo nella Stanza, Emergency, Gruppo di Volontariato Solidarietà, Istituto Comprensivo Torraca e Bonaventura, Liceo Artistico e Musicale. Per i bambini e i ragazzi è stata davvero una domenica speciale. Hanno potuto partecipare a diverse attività: giochi di strada di un tempo, giochi di logica e matematica, costruzione di una fiaba interattiva, tornei sportivi e tanto altro ancora. Durante la giornata, inoltre, sono stati raccolti fondi per il ripristino dell’area giochi del parco attraverso merchandising e tesseramento. Ma la domenica al parco Montereale ha visto tante altre iniziative tra le quali citiamo la «guerriglia» verde, i giochi di strada e di altri tempi con Mary Giuliano, i versi inventati al momento da Gianluca Caporaso, le fiabe di Domenico Colucci e Marina Lorusso, il music flash mob a cura dei ragazzi del liceo Musicale della città e la caccia al tesoro con Mary Giuliano e Potenza Assurd. A fare da colonna sonora dell’evento il «Vinyl s-low set» di Nico Ferri e dell’associazione Multietnica. Si tratta del secondo appuntamento organizzato dagli «Amici di Montereale». A giudicare dal successo di partecipanti c’è da credere che l’iniziativa avrà un seguito nei prossimi mesi. DIRITTI DEI BAMBINI IL BELL’ESEMPIO DEL CASO MONTEREALE INFANZIA ll parco di Montereale, a Potenza, è diventato ieri il «cuore» della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza [servizio fotografico di Tony Vece] di MIMMO SAMMARTINO C osa suggerisce questa «partecipazione dal basso» per la rinascita di Parco Montereale? La classe dirigente di questa città si porta impressa la colpa del lento ineluttabile accrescersi del degrado e dell’abbandono del patrimonio di Potenza. Un bene affogato sotto la cementificazione disordinata, gli spazi verdi ridotti a immondezzai, condannati all’incuria, i servizi considerati optional. E quando si è messo mano, spesso si sono compiute ulteriori oscenità. Offese a storia e memoria cittadina, equilibri architettonici, vivibilità, gusto estetico. Lo spartitraffico simil svincolo autostradale a Piazza XVIII Agosto è solo l’ultima coltellata inferta a un corpo informe e in agonia. Basterebbe guardare qualche foto della Potenza-paese per capire lo scempio commesso alla dignità di quel luogo. Ma è solo uno degli ordinari orrori di cui la città è disseminata. Il caso Montereale assume così un valore ancora più alto. Ci conferma che c’è una città sensibile, accogliente, colta, disposta ad attivarsi (anche al posto di chi non lo fa). Una città che percepisce gli spazi pubblici non più come «cosa di nessuno», dunque da disprezzare, ma come «cosa anche nostra». Quindi da curare, difendere, mettere a valore. . POTENZA L’EX STRUTTURA MILITARE, ORMAI CHIUSA DAL 2009, È DESTINATA A OSPITARE LA SEDE DEI CARABINIERI. MESSA NELLA CHIESA DI SANTA MARIA La caserma color nostalgia Ieri ha riaperto la vecchia sede del Battaglione Lucania per il raduno nazionale l Una giornata di ricordi, di emozioni, di incontri e di lacrime. Ieri mattina l’ex caserma militare di rione Santa Maria, a Potenza, destinata ad ospitare i carabinieri, ha riaperto le sue porte in occasione del raduno nazionale del 91esimo Battaglione «Lucania». Il programma della giornata è cominciato con l’afflusso di partecipanti, provenienti anche da altre regioni italiane, per poi proseguire con l’alza bandiera, con i saluti delle autorità e con la deposizione della co- rona ai caduti. Tutti a casa dopo l’ammaina bandiera. «È sempre una grande emozione – ha spiegato il lgt. Luigi Gioia, presidente associazione 91° Battaglione Lucania – rivedere i ragazzi che qui, a Potenza, hanno lasciato un loro pezzo di vita. È dal 1977, anno in cui è stato costituito il 91°, che ho vissuto questa caserma; fino al 2009, quando è stato soppresso il battaglione. Li conoscono uno ad uno e vederli attraversare il cancello d’ingresso, emozionati, emoziona anche me». L’as- sociazione, che conta circa 130 soci, si è costituita il 18 novembre 2012, giorno della festa di corpo a ricordo dell’eroica difesa sul Monfenera e di Pederobba durante il primo conflitto mondiale. Un prologo all’evento di ieri c’è stato nella chiesa di Santa Maria del Sepolcro con una messa in occasione della festa del 91esimo Battaglione «Lucania» mandato in soffitta il 18 novembre 2009 tra non poche polemiche. Una storia ultracentenaria sacri- DIRITTI Giornata dei diritti dell’infanzia ficata sull’altare della spending review e della riorganizzazione del sistema militare italiano. Il battaglione, lo ricordiamo, venne creato l'1 novembre 1884. Partecipò a diverse campagne (anche «all’infausta giornata di Adua», nel 1896, ricordata in una targa di marmo all’ingresso principale della caserma). Nel 1925 ebbe fra i suoi ufficiali il principe Umberto di Savoia. La caserma, dopo un’opera di ristrutturazione, diventerà la nuova casa dell’Arma dei carabinieri. CASERMA Ricordi ed emozioni ieri mattina nell’ex caserma militare di rione Santa Maria a Potenza [foto Tony Vece] . RASSEGNASTAMPA POTENZA E PROVINCIA I V Lunedì 24 novembre 2014 LA DECISIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO RATIFICATA NEL CORSO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE Petrolio, ora si punta a riaprire la trattativa con il governo nazionale ANTONELLA INCISO l Non uno scontro frontale ma il tentativo di riprendere a trattare, a discutere, a valutare le scelte migliori. Sul petrolio il Partito democratico punta alla «soluzione diplomatica», ad una trattativa ferma ma convinta con il Governo Renzi per migliorare l’articolo 38 e riportare sui tavoli regionali tutta la materia autorizzativa. Sarà il gover natore Marcello Pittella a gestire la trattativa sui tavoli romani (in particolar modo in sede di Conferenza Stato-Regioni) e sarà sempre lui a farlo dopo il 4 dicembre, quando il Consiglio regionale si sarà espresso sulla materia. È l’assemblea regionale del Partito democratico a dare mandato pieno al presidente dopo un lungo ed articolato dibattito andato avanti per tutta la giornata di ieri. Con un voto all’unanimità e senza un documento scritto, confermando, quindi, l’unità ritrovata. Una dimostrazione del lavoro di tessitura tra le diverse anime che il segretario regionale Luongo, da sempre IMPUGNATIVA L’obiettivo è migliorare l’art. 38, e l’impugnativa resta solo l’estrema ratio considerato un abile mediatore, riesce a concretizzare. Il Pd tutto, quindi, punta sulla trattativa. Sulla mediazione per migliorare l’articolo 38, senza escludere completamente, però, l’ipotesi di un’impugnativa di fronte alla Corte Costituzionale. La scelta ,in questo caso resta residuale. Minimale se prima non si proverà a far valere sui tavoli romani le ragioni dei lucani. Da quelle sull’ambiente a quelle sulle nuove concessioni. Già, le autorizzazioni per le nuove concessioni. il tema più spinoso della vicenda petrolio, la questione più percepita dai cittadini, il punto che ha creato le maggiori fibrillazioni tra le diverse anime del partito. I democrat puntano dritti sull’idea di riportare le autorizzazioni in capo alla Regione. Lavorano e lavoreranno per fare in modo che, anche dopo il Decreto, questo si concretizzi. Ma cercano, in particolar modo, un’intesa politica che consenta alla Regione di esprimere pareri vincolati sulle aree di estrazione, sulle nuove concessioni che dovranno essere date. Perchè nonostante i risultati positivi che sono stati ottenuti (come rivendica nel suo intervento il presidente Pittella) i margini per migliorare l’articolo 38 ci sono ancora. le altre notizie ACERENZA VIOLENZA E RESISTENZA A PUBBLIO UFFICIALE Non si ferma all’alt dei carabinieri Inseguimento e arresto Il segreterio Luongo e il governatore Pittella [foto Vece] La battaglia, però, la Basilicata non potrà e non dovrà farla da sola. Piuttosto cercherà l’intesa con le altre regioni, in particolar modo con quelle che puntano all’articolo 18. Per far sentire allo Stato che si riappropia della materia energetica, una voce corale di disappunto e di indispensabili cambiamenti. Organigrammi Vertici, si rinvia Sui vertici il Pd non ha deciso. E così, nonostante il punto fosse all’ordine del giorno ha rinviato, a data da destinarsi l’elezione di presidente e direzione. n Sabato pomeriggio i carabinieri di Acerenza, durante un servizio di controllo del territorio hanno arrestato un 42enne di Grumo Appula, al quale sono stati contestati i reati di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. nello specifico il giovane, alla guida della sua motocicletta, non ottemperava all’alt intimatogli, anzi tentando con una manovra repentina di investire un militare. Dopo un inseguimento durato 15 chilometri lungo la Basentana, durante il quale l’uomo alla guida della potente moto cercava in ogni modo di far perdere le proprie tracce, anche in maniera pericolosa per sé e per gli altri automobilisti, invadendo la corsia di marcia opposta. La bravura dei militari ha permesso di fermare il giovane, il quale, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. COSTITUITO IL COMITATO PROMOTORE. UN «PONTE» FRA POTENZA E MATERA «Valorizzare la Basilicata come patrimonio Unesco» l Un organismo che si farà «collettore e punto di aggregazione della molteplicità di iniziative che nel territorio si stanno realizzando e che sono volte alla conservazione e valorizzazione dei luoghi, della memoria, delle risorse inesauribili della Basilicata». È l’idea che intende perseguire il Comitato promotore Club Unesco Potenza che si è costituito dopo il riconoscimento ufficiale da parte del Consiglio direttivo nazionale della Federazione dei Club e Centri Unesco. Il Comitato vuole valorizzare «la Basilicata come patrimonio unico e universale». Ci si propone di intraprendere, in Basilicata, «iniziative, percorsi e progetti per la divulgazione dei valori e dei principi Unesco che è agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la tutela del patrimonio culturale esistente». La nascita di un Club Unesco a Potenza «offre alla Basilicata maggior lustro, perché costituisce motivo di attenzione nazionale e internazionale». Un messaggio di speranza in un momento difficile. Ma anche «un ponte verso Matera 2019» per «alleanza» culturale e «rafforzare l’immagine e il patrimonio di idee e di storia» della Basilicata intera. Un progetto che ha bisogno dei giovani lucani anche per «convogliare l’entusiasmo e la passione che stanno esprimendo nelle piazze per la terra lucana». La platea del Pd [foto Vece] Il capogruppo alla Camera Speranza [foto Vece] RASSEGNASTAMPA MATERA PROVINCIA I VII Lunedì 24 novembre 2014 SCANZANO JONICO SONO IN CENTINAIA CHE, OGNI GIORNO, DEVONO ASPETTARE I MEZZI SOTTO OGNI TEMPO Studenti e pendolari chiedono un vero terminal per i bus FILIPPO MELE l SCANZANO JONICO. «Con quest’acqua e questo vento», cantava una vecchia canzone. Che potrebbe adattarsi alla situazione a cui d’estate e d’inverno sono costretti quanti si spostano in pullman. Sotto il sole cocente o la pioggia battente od il freddo pungente nell’attesa del “bus dei desideri”. Il fatto è che da anni si parla, invano, di un terminal travel da ubicare nella cadente stazione ferroviaria occupata, per di più, da abusivi. La faccenda riguarda centinaia di viaggiatori. A cominciare dagli studenti che si recano ogni giorno a Montalbano Jonico o Marconia o Policoro o Nova Siri Marina per frequentare le scuole superiori. Ne abbiamo incontrati gruppi in piazza Zancanaro in attesa della “corriera” per Policoro ed altri nello spazio antistante la scuola media che aspettavano l’autobus per Montalbano Jonico. Ma non si tratta solo degli studenti pendolari. A rivendicare una sala di attesa, una biglietteria, la possibilità di servizi igienici decorosi, magari di un bar per un caffé, sono anche quanti utilizzano i pochi treni che ancora fermano qui o i pullman di grande percorrenza. Ed ecco una discrepanza. I mezzi che viaggiano per le città del Nord, ad esempio della Inter Sai, si fermano, da qualche mese, nello spiazzo antistante il campo sportivo. Troppo pericoloso fermarsi davanti alla stazione di servizio Eni lungo la complanare sulla 106 Jonica. In quel sito, però, continua a fermarsi la navetta della Provincia che dal Metapontino raggiunge l’aeroporto di Bari Palese. Il pericolo non vale per tutti? Ma a prescindere dal posto dell’attesa il problema è l’assenza di una parvenza, almeno, di pensilina. Possibile che al Comune nessuno abbia pensato a questo problema? Problema già all’attenzione delle Giunte guidate da Mario Altieri e poi delle ultime guidate dal sindaco in carica Salvatore Iacobellis. Una speranza per il terminal travel nella stazione ferroviaria l’aveva fatta balenare l’ex assessore Antonio Ceruzzo, che circa 7 anni fa, fece redigere un progetto che fu presentato alla Regione. «Ma la Regione – ha spiegato Ceruzzo – ci chiese la titolarità o almeno un atto di comodato gratuito dello stabile rilasciatoci dalle Ferrovie dello Stato. Che non è arrivato. Il Comune ha in fitto la stazione. Un fitto improduttivo visto che la struttura, dopo essere stata utilizzata come uffici della società di riscossione Arit, ora è occupata da abusivi». Il sindaco Jocaobellis «Vedo due soluzioni per risolvere tutto» «Abbiamo due ipotesi di risoluzione del problema dell’attesa all’aria aperta dei pullman da parte di viaggiatori e studenti». Lo ha detto il sindaco Salvatore Iacobellis dopo che gli sono state mostrate le foto che ritraggono dei ragazzi in piedi e delle signore sedute sui marciapiedi ad aspettare autobus. «Con le nuove norme – ha detto – dovremmo ottenere gratuitamente la proprietà della stazione ferroviaria. Che potremmo utilizzare per i treni e per i pullman a breve percorrenza. Per quelli a lunga percorrenza, invece, siamo in trattative con il titolare di un’area adiacente alla Jonica per realizzare lì una struttura di attesa». Ovviamente, è stato difficile per il primo cittadino di Scanzano Jonico fornire dei [fi.me.] tempi. SENZA PENSILINA Studentesse attendono i mezzi pubblici [foto Mele] LA STAZIONE Il casello di Scanzano Jonico [foto Mele] PISTICCI CONTINUA IL PRESIDIO PER SENSIBILIZZARE LA POPOLAZIONE SULLE QUESTIONI AMBIENTALI La smettono di conferire tutti quei reflui industriali IN COMUNE Un momento dell’incontro l PISTICCI. Una battaglia sacrosanta. Così Albina Colella, docente di Geologia all’Università di Basilicata, ha commentato l’iniziativa in corso di svolgimento a Pisticci, dove da quattro giorni è attivo un presidio permanente per sensibilizzare la popolazione sulle questioni ambientali più urgenti. Domenica, il presidio ha ricevuto la visita di Colella, secondo la quale le associazioni che hanno dato vita all’iniziativa fanno bene a preoccuparsi, «perché è in ballo il diritto alla salute. La situazione di Pisticci mi spaventa molto sia perché negli ultimi decenni ha accumulato una serie di criticità ambientali, sia perché oggi si trova al centro dello smaltimento dei reflui petroliferi, ovvero la fase più pericolosa e impattante delle attività di estrazione. Non arrendetevi a chiedere con forza azioni risolutive, ad informarvi e informare, perché più si conosce, meglio ci si difende», ha concluso. I volontari, dopo aver incassato la solidarietà di Colella, hanno continuato ad incassare anche la vicinanza di tanti altri soggetti che operano a vario titolo sul territorio. Tra questi, anche la band bernaldese “Esquelito” che si è esibita in piazza Um- berto I. Frattanto, sono salite a 30 le sigle aderenti al coordinamento di associazioni e cittadini che da giovedì presidia ad oltranza piazza Umberto I, luogo simbolo della comunità pisticcese. Le richieste dei promotori sono chiare: è opportuno sospendere l’attività di conferimento dei reflui industriali in Valbasento, in ossequio al principio di precauzione. In tal senso, è stato chiamato in ballo direttamente il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, al quale è stato chiesto di firmare l’ordinanza di stop ai reflui. Inoltre, in merito all’incidente del 14 novembre all’oleodotto Viggiano–Taranto, in territorio di Pisticci, si chiedono chiarimenti, così come si chiede di impugnare il decreto Sblocca Italia. Nel frattempo, sono già più di 700 le firme raccolte a sostegno della petizione popolare rivolta al governatore lucano Marcello Pittella, chiamato proprio ad impugnare lo “Sblocca Italia”. [p.miol.] BERNALDA LE PROPOSTE NEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO PISTICCI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER L’OPERAZIONE DI GESTIONE «La Regione intervenga C’è l’interesse della Valtur sui lavoratori in mobilità» per il villaggio ex Club Med l BERNALDA. Il Consiglio comunale di Bernalda si é occupato della questione degli ex lavoratori in mobilità, che da oltre due mesi protestano all’ingresso del Municipio. Il vice sindaco Eliana Acito ha evidenziato «che l’assise comunale ha voluto dare risonanza all’azzeramento della mobilità in deroga sanzionato dal decreto Poletti. L’Amministrazione bernaldese ha avuto incontri con la Regione e col Prefetto. La platea è composta da lavoratori di ogni fascia di età. Il massimo Ente locale ha, però, le mani legate in materia. Ha comunque stanziato 3 milioni di euro per finanziare corsi di formazione». Durante la seduta consiliare si è dato spazio alle voci degli interessati, che, attraverso un loro rappresentante, Nunzio Bruno, hanno redatto un documento. Dai banchi dell’opposizione Franco Carbone, capogruppo di “Svolta di centrodestra”, esprimendo «solidarietà ai manifestanti», ha proposto di «devolvere le indennità di consiglieri e assessori a favore delle famiglie degli ex lavoratori. Oppure di bloccare o sospendere il pagamento di Tari e Imu. I soldi che i Comuni non hanno consumato possono, inoltre, essere utilizzati per creare nuovo lavoro». L’assessore al Bilancio Francesca Matarazzo ha precisato «che la Tari viene ripartita fra tutti i cittadini. Se qualcuno non paga, gli altri vedrebbero aumentate le proprie quote». Il vice sindaco Acito ha ricordato che «la Regione sta mettendo a punto un programma per risolvere i problemi di 30 mila famiglie in stato di povertà». Il presidente del Consiglio Nicola Benedetto ha ribadito «di avere proposto alla Regione la destinazione del 50 % delle royalties petrolifere ai Comuni. La proposta è stata bocciata, ma, dovrebbe essere riconsiderata, liberando le somme dai lacci del patto di stabilità». Dal pubblico sono arrivate proposte: far costituire gli ex lavoratori in cooperative che gestiscano i servizi comunali, utilizzarli per la salvaguardia del territorio. Angelo Troiano, del Pd, ha proposto di «programmare una conferenza dei Capigruppo, che solleciti il presidente della Regione a sbloccare fondi». Il sindaco Domenico Tataranno ha ribadito «che il Comune di Bernalda non c'entra col decreto Poletti». E tuttavia ha «sempre incoraggiato gli ex lavoratori nel corso [an.mor.] della loro protesta pacifica». l PISTICCI. Ci sarebbe un interesse della Valtur per la gestione del villaggio turistico ex Club Med di Marina di Pisticci. Lo rende noto il sindaco della città basentana, Vito Di Trani, che dopo aver ricordato come «l’impegno dell’amministrazione comunale finalizzato alla riapertura villaggio non è mai cessato e diversi incontri si sono svolti su mio interessamento», ha anche precisato che sarebbe in atto uno studio di fattibilità dell’operazione da parte di Valtur, società tra le principali aziende italiane operanti nel settore del turismo, controllata al 100% da Orovacanze. In attesa di capire se si tratti dell’ennesima illusione, va ricordato che nella struttura turistica pisticcese sono stati già avviati interventi di ristrutturazione ritenuti necessari per un riposizionamento commerciale del villaggio, il cui costo si aggira intorno a 19 milioni di euro. Allo stato, però, sono stati portati a termine solo i lavori di demolizione interni ai corpi di fabbrica, la progettazione esecutiva, in linea con gli standard architettonici e funzionali definiti a livello internazionale, ed è stato realizzato il primo lotto di nuove reti di impiantistica primaria funzionali al blocco alloggi. I lavori, però, sono al momento fermi ed il blocco è determinato, a dire di Italia Turismo, dalla mancanza dell’intera copertura finanziaria. «Diverse sono state le interlocuzioni dell’amministrazione comunale, con Italia Turismo, Invitalia e il Ministero allo scopo di coinvolgere partner interessati al progetto per poter finalmente riaprire il complesso turistico: in tal senso va registrata anche la forte attenzione della presidenza della giunta regionale lucana», ricorda il sindaco. Frattanto, dopo la presa di posizione dei circa 150 dipendenti stagionali del villaggio che hanno minacciato l’inizio di azioni di protesta, si registra un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, da parte del deputato lucano di Forza Italia, Cosimo Latronico, che ha chiesto «un’immediata iniziativa perché il destino dell’ex Club Med sia sottratto alla decadenza che si trascina da anni senza certezze, sia sul progetto di riqualificazione che sulla ripresa produttiva dell’impianto. Il tutto si aggrava se si pensa che Italia Turismo ha già impiegato più di 5 milioni di euro per un progetto di ristrutturazione del complesso alberghiero i cui [p.miol.] lavori sono stati interrotti». le altre notizie A BERNLADA Polivalente verso il completamento n È in fase di consegna il polivalente culturale di Bernalda in via Marconi. La struttura, che fungerà da contenitore per incontri, proiezioni, spettacoli e attività di intrattenimento vario, è stata denominata “Centro intergenerazionale” ed è ubicato in via Marconi, nella sede ristrutturata e ampliata dell’ex Consorzio agrario. Attingendo dai fondi Pois Fesr Basilicata, sono stati stanziati circa 18 mila euro per l’acquisto di attrezzature e arredi, su una somma complessiva di 500 mila euro. L’iniziativa ha come obiettivo il potenziamento e la qualificazione della rete regionale dei servizi, volti alla promozione e all’inclusione socia[an.mor.] le. BERNALDA, FINO A MERCOLEDÌ Chiusa al traffico via Zanardelli n Da stamane alle fino alle 17 di mercoledì 26 novembre la bretella cittadina a scorrimento veloce di viale Zaccagni rimarrà chiusa al traffico per lavori di ripristino della viabilità, danneggiata dai fenomeni alluvionali dell’ottobre 2013. Il traffico sarà temporaneamente deviato, tramite apposita segnaletica su percorsi urbani alternativi. Lo comunica l’ufficio tecnico del Comune di Bernalda, scusandosi per il disagio che sarà provocato agli auto[an.mor.] mobilisti. BERNALDA, UNA RETTIFICA Palma Giordano e il Premio Globus 2014 n Relativamente al Premio Globus 2014, assegnato alla signora Palma Giordano, la cui notizia è stata pubblicata nell’edizione di giovedì 13 novembre, il presidente dell’omonima associazione onlus, Enzo Dell’Isola, precisa che Palma Giordano non è attualmente presidente del Lions Club Host di Matera, come da noi riportato. Ci scusiamo, perciò, con i diretti in[an.mor.] teressati. RASSEGNASTAMPA VIII I LETTERE E COMMENTI Lunedì 24 novembre 2014 FRANCESCO CAFARELLI * DONATO DI CARLO * Promuovere i diritti dell’infanzia Concorrenza sleale nell’artigianato Ecco il «Black Job» N elle scorse settimane, nella nostra Regione, è stato compiuto un passo importante: il Consiglio Regionale, in attuazione della legge regionale 18/2009 “Istituzione del Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza” ha eletto il suo Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: la sua nomina stabilisce che la nostra Regione si schiera dalla parte dei più piccoli e dei deboli; fa crescere, negli adulti e nei minori stessi, la consapevolezza che i bambini e gli adolescenti, sono titolari di diritti e legittima la necessità alla loro cura, all’educazione, alla tutela, all’aiuto e al rispetto. L’istituzione del Garante, in questo particolare momento, assume un significato forte perché, coincidendo con la ricorrenza del venticinquinnale della Convenzione sui Diritti del Fanciullo approvata a New York il 20 Novembre 1989, dà attuazione alle Convenzioni Internazionali ed Europee e consente alla nostra Regione di allinearsi ai principi costituzionali in materia di tutela dell’infanzia, che, all’art. 31, secondo comma, stabiliscono che la Repubblica protegge l’infanzia, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. Apre, altresì la strada alla collaborazione con gli altri Garanti regionali per elevare il benessere dei minori in senso lato. Avviene inoltre in un momento in cui il dibattito interistituzionale in fatto di Minori e Famiglia e legato alla modifica di ordinamenti in materia di Giustizia Minorile, è fervente e incentrato su Cura e Tutela dei legami familiari e sull’Affido, come testimoniato dai temi ampiamente affrontati e argomentati nel corso dei lavori del Congresso dell’Associazione Magistrati Minori e Famiglia, svoltosi nei giorni scorsi a Torino. Temi questi spinosi, controversi e ambivalenti che oscillano tra la protezione, il rimodellamento o la recisione del legame all’interno della famiglia, sia essa canonica o allargata, multiforme, legame che però deve essere curato sempre “nell’interesse superiore del minore” e nel “rispetto dei diritti” dello stesso. Il Garante appena nominato, pur non preposto a risolvere questioni relative alle risorse destinate alla famiglia e al sociale, né a stabilire i livelli essenziali delle prestazioni da garantire all’infanzia e all’ado- lescenza, come richiamato dall’art.117, secondo comma lettera m) della Costituzione, potrà, tuttavia, per il ruolo assegnatogli e le funzioni e i compiti a lui attribuiti, assicurare la piena promozione e tutela dei diritti di cui sono titolari tutti i minori in situazioni di disagio, compresi i minori stranieri non accompagnati e quelli sottoposti ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, non solo rapportandosi con gli interventi e le attività proprie del Tribunale per i Minorenni della Corte d’Appello- Sezione Minori- ma anche degli altri Servizi Lucani della Giustizia Minorile tra cui l’Istituto Penale per i Minorenni, la Comunità Educativa Ministeriale e l’Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni, avocando a sé opportune strutture e finanziamenti, avvalendosi di risorse umane e strumentali disponibili territorialmente e adoperando la massima apertura verso le altre agenzie educative e quelle organizzazioni e professioni che operano nel campo del disagio minorile e delle problematiche familiari ed educative. [* presidente Aics e Conferenza regionale Volontariato Giustizia di Basilicata] ANTONELLA AMODIO * Per una generazione... connessa P residente del Consiglio Matteo Renzi, Ministri tutti, sono un cittadino di una regione che fino a poco tempo fa era “sconosciuta” a tutti, la Basilicata. Terra ormai di conquiste selvag- ge! Vorrei chiosare (consentitemelo) che la nostra regione non è soltanto il tanto discusso art. 38, la nostra è anche terra dell'acqua, del vino, del turismo, dell'agricoltura, dei prodotti tipici, dei «quattro comitatini», dell'artigianato. Si parla tanto di lavoro, di Jobs Act. Faccio però difficoltà a comprendere cosa realmente significhi, mi chiedo e arrivo al punto di domanda: gli artigiani, (secondo Voi) appartengono oppure no alla categoria dei lavoratori? Se sì, perché non vengono tutelati neppure dalle amministrazioni locali? Mi occupo della lavorazione del marmo, della pietra, dei graniti etc. etc. Siamo costretti ad assistere quotidianamente alla concorrenza sleale, al «Black Job» perpetrato da custodi, gestori cimiteriali, dalle pompe funebri. L'edilizia civile (e non solo) è ormai ferma da decenni, il nostro comparto si occupa, (sarebbe meglio dire occupava) anche del settore cimiteriale, neppure quello ci state lasciando! Vivo in una cittadina della provincia di Potenza, Rionero in Vulture, amministrata dal centrosinistra, che, però, nulla ha fatto a tutela del nostro settore. È ormai trascorso quasi un anno da quando i marmisti di Rionero in Vulture si sono riuniti in assemblea cercando poi di sensibilizzare la pubblica amministrazione, abbiamo affisso manifesti, lettere al sindaco. Sì, O ggi la nostra regione, seconda in Italia, ospiterà la nostro incontro «formazione digitale per generazioni conmanifestazione nazionale Go on Basilicata. Sono nesse». Il pomeriggio vedrà due workshop esperienziali, per previsti un centinaio di eventi in un'unica, lun- bambini e ragazzi quello organizzato da Appstart, interghissima giornata, corale e condivisa, ricca di generazionale, quindi per tutte le età, quello dell’Aif. in momenti di trasferimento di competenze e contemporanea ai lavori della plenaria. buone pratiche perché la Basilicata, dal giorQuesti accompagneranno il mondo della no dopo, sia davvero una regione più discuola, dell’istruzione, della formazione e gitale. del lavoro al fondamentale passaggio All’interno del tema delle competenze didall’utilizzo delle tecnologie come strugitali, di importanza rilevantissima per il menti compensativi a quello che li reinnostro Paese, sono state chiamate a creare terpreta come strumenti utili tutti: ancora l’evento con il proprio contributo volontario, una volta l’attenzione per il singolo si tutte le varie associazioni che operano nella trasforma in risorsa per la collettività. Il regione e che sono in qualche modo inpomeriggio, oltre al mio, vedrà gli interessate all’argomento. La sezione Aid di terventi di Nicola Cernusco e Maria GraPotenza, l’Aif della nostra regione, l’ as- Antonella Amodio zia Imbriano, Michele Sensini, Caterina sociazione Yin-sieme e la cooperativa sociale Policaro, Nicola Bisceglie e Pasquale CarAppstart, hanno pensato di mettersi in rete, una rete nella rete rano. Ai partecipanti verrà data una pendrive con tutto il dunque, per dare il proprio contributo pensando alle proprie materiale utile e l’ultimo mio e-book su questo argomento. A aree di interesse: la scuola, i bisogni speciali, la didattica quanti ne faranno richiesta sarà rilasciato inoltre un attestato inclusiva. Oggi alle 15.30, nell’aula Quadrifoglio della nostra con crediti Aif. [* Associazione italiana dislessia] Università di via N. Sauro (rione Francioso) realizzeremo il DONATELLA GALLUCCI * Basilicata al 100% digitale A lla vigilia del go-on-bas se vogliamo realizzare realmente una “Basilicata al 100% digitale” è sempre più attuale il progetto sostenuto dal Centro Studi Uil Basilicata di una società Ict in house con l’obiettivo di rendere la Basilicata una delle regioni all’avanguardia in tema di digitalizzazione. Difatti, la nuova società in house lucana potrebbe giocare un ruolo fondamentale diventando agente di cambiamento sul territorio e potrebbe, altresì, affiancare l’amministrazione in un percorso di programmazione dell’innovazione pubblica capace di sostenere la crescita del territorio e di trainare lo sviluppo del comparto ICT in generale, potenziando la collaborazione con il mercato. Partendo, dunque, dalle esperienze già esistenti nel territorio, nonché dal know how delle risorse umane operanti nelle società al momento affidatarie dei servizi informatici per la Regione Basilicata, si potrebbe aprire uno scenario nuovo, avanzato e all’avanguardia capace di migliorare la qualità della vita del cittadino, semplificando l’attività lavorativa degli operatori economici ed accelerando i tempi di risposta della Pubblica amministrazione attraverso un sistema informativo regionale complessivamente più efficiente. Le società Ict che operano con il modello in-house e in particolare quelle delle Regioni e Province Autonome giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella va- lorizzazione delle nuove tecnologie al servizio della collettività. Esse si pongono, infatti, l’obiettivo comune di soddisfare le crescenti istanze di riduzione dei costi e delle risorse impiegate, senza compromettere, aumentando anzi, la velocità e la qualità dei servizi erogati e la spinta all’innovazione. Ad oggi ben 15 regioni italiane si sono dotate di società Ict in house, come rileva l’Assinter, associazione che riunisce le aziende regionali a capitale pubblico che operano nel settore dell’informatica per la Pubblica Amministrazione. Le varie aziende sono oggi caratterizzate nella sostanza, e spesso nella forma, da mission diverse che si traducono in ruoli ed equilibri molto differenti nei confronti della Pubblica Amministrazione come anche degli stakeholder e dell’ecosistema locale. La differenziazione nei livelli di esternalizzazione mette in luce come, a fronte di società che hanno mantenuto all’interno gran parte delle attività, ve ne siano altre che hanno invece avviato forti percorsi di outsourcing delle attività operative, concentrando le risorse interne sulle attività di governo della domanda (Demand Management) e gestione dei processi di fornitura (Supply Management). D’altronde, la presenza delle aziende in house non necessariamente opera contro il mercato; al contrario, esse possono costituire uno strumento prezioso per razionalizzare il rapporto con il mercato stesso, cosi` com’e`, evitandone le distorsioni e valorizzando la concorrenza. Presupposto fondamentale affinché le società Ict in house possano attivare i processi descritti, nonché contribuire a modernizzare e rendere più efficace la Pubblica Amministrazione, è certamente la riduzione del cosiddetto “digital divide”. Va ricordato, a questo proposito, che uno dei pilastri fondamentali dell’Agenda Digitale europea e` costituito proprio dalle infrastrutture di rete, definite Internet “veloce e superveloce”. Gli obiettivi riguardano da un lato la copertura completa del territorio con banda larga di base, ovvero la possibilità di accesso da parte di ogni cittadino europeo ad una velocita` minima di 2 mbps, dall’altro la promozione dell’accesso a velocita` crescenti, tali da consentire la fruizione di contenuti e servizi più complessi. Tra le Regioni con maggiore digital divide troviamo Molise, Calabria e Basilicata ma anche Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Negli ultimi tempi alcune hanno compiuto passi in avanti significativi come la Basilicata, l’Umbria e lo stesso Molise (che partiva pero` da una situazione di digital divide al 30 per cento).. Dal canto suo, la Basilicata, si è data l’obiettivo di agganciare a breve le regioni italiane più virtuose nel settore Ict in modo da poter concorrere al raggiungimento degli obiettivi di crescita economica e progresso fissati nell’ambito della pianificazione Europa 2020 dall’Agenda Digitale Europea. [* Centro Studi Uil Basilicata] LAVORO Il premier Renzi e il ministro del lavoro Poletti qualche riunione, giusto per placare i bollenti spiriti, una sorta di presa in giro. Ritengo molto grave (a mio modestissimo avviso) l'atteggiamento tenuto dalla amministrazione di «Vendoliana forgiatura» che però, scende puntuale nelle piazze, ad incendiarle, dal “profilo” “Landiniano - Camussiano” contro l'art. 18 celando di fatto un atteggiamento del tutto “Bonapartista”, proprio così! Ora, Le chiedo Presidente ritornando al punto precedente, ovvero al «Black Job», (come “amo” coniarlo) cosa dovremmo fare, chiudere le partite Iva e aderire al «Black Job»? Non ne possiamo davvero più! Questo tipo di “concorrenza” sleale ed illegale non la possiamo combattere. Abbiamo assoluto bisogno di vera presenza da parte dello Stato e non di un “socio” al 70% sugli “utili” che, però, ci lascia puntualmente, costantemente soli ogni qualvolta ne abbiamo la necessità, necessità di sentire il nostro «socio», lo Stato, presente, a combattere al nostro fianco, pronto ad “aiutarci”. No! Presidente, se non si corre ai ripari non si farà altro che alimentare il lavoro nero, il «Black Job»! Appalti per la gestione dei cimiteri scaduti da anni e, “gestiti” da più decenni sempre da medesimi soggetti. Altro che trasparenza, come se poi gli artigiani non potrebbero anche loro assumere, quindi creare posti di lavoro. Affinché ciò sia realizzabile occorrono regole e regolamenti che mirino al rispetto delle leggi e della legalità, nonché alla tutela di chi tali leggi le rispetta! Anche noi, Presidente, rivendichiamo il diritto al lavoro, il diritto/dovere di crescere, di creare un futuro aziendale solido, di dare un presente ed un futuro certo, una sorta di “Start up” per i nostri figli che non hanno colpe! Vogliamo che lo Stato ci metta nelle condizioni di poter pagare le tasse e non di dover scegliere (laddove è possibile) se pagarle o far mangiare i nostri figli. Mi creda Presidente, in questo settore si nasconde e si sottrae tanto Pil sia allo Stato, sia a chi legalmente cerca di operare, (nel rispetto delle vigenti leggi) nel proprio settore. Siamo, inoltre, vittime di stupidi ed inutili studi di settore, non è possibile accomunare piccole realtà a grosse realtà. [* lettore] RASSEGNASTAMPA corriere.it Libia, liberato Gianluca Salviato Impegnato come tecnico in un cantiere di Tobruch. Rapito nel marzo 2014, è arrivato a Roma nella notte tra sabato e domenica. «Pagata grossa somma per il riscatto» di Redazione Online Gianluca Salviato Gianluca Salviato shadow Gianluca Salviato, rapito in Libia nel marzo 2014, è stato liberato ed è arrivato a Roma nella notte tra sabato e domenica. L’uomo, 48 anni, si trovava in Libia per l’azienda per cui lavora come tecnico, la Enrico Ravanelli di Venzone (Udine), società che opera nel settore delle costruzioni. Il suo cantiere - impegnato nella realizzazione di impianti fognari - si trova a Tobruch, nella Cirenaica, la regione orientale in cui le milizie islamiche imperversano dalla caduta di Muammar Gheddafi, due anni e mezzo fa. Il 22 marzo Salviato era uscito di casa, si era fermato a fare colazione e poi era entrato in un bar. I colleghi, non vedendolo arrivare al lavoro, avevano dato l’allarme. Dalle prime ore dopo il suo rapimento si era subito temuto per la sua salute perché soffre di diabete e nella sua macchina erano rimaste le medicine per lui vitali. Nei giorni scorsi era stato liberato, sempre in Libia, un altro ostaggio italiano, Marco Vallisa, rapito lo scorso 5 luglio. La fine di un incubo «Erano terroristi islamici, ma mi hanno trattato bene. Mi hanno dato i farmaci di cui avevo bisogno», ha raccontato secondo quanto riposta l’Ansa Salviato stesso al pm di Roma Sergio Colaiocco, che indaga per sequestro di persona con finalità di terrorismo. «Grazie all’unità di crisi, all’ottimo lavoro dei servizi e dell’ambasciata», ha twittato stamattina il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, appena tre giorni dopo la liberazione dell’altro ostaggio italiano in Libia, Marco Vallisa. «Grazie, siete stati fantastici, siete degli uomini eccezionali», ha esclamato, sollevato, lo stesso Salviato ai rappresentanti della Farnesina mentre stava per lasciare Roma diretto alla sua casa di Trebaseleghe, nel padovano, con la moglie Maria Scarpa e la sorella Cristiana che stamattina erano volate nella capitale per accoglierlo. La mamma Gelsomina invece lo aspetta a casa. «Ho fatto solo una richiesta, che quando arrivo ci sia il tricolore alla finestra perché sono italiano e debbo molto a questo Paese», ha aggiunto l’ex ostaggio, originario di Martellago (Venezia). E come accaduto per Vallisa, anche in questo caso fonti militari libiche parlano del pagamento di «un grosso riscatto da parte del governo italiano ai gruppi armati di Derna». Ma ovviamente non ci sono conferme. Nella città, a meno di 200 km da Tobruk, le milizie jihadiste di Ansar al Sharia e del Consiglio della gioventù islamica hanno di recente giurato fedeltà all’Isis dell’iracheno Abu Bakr al Baghdadi, e instaurato la sharia. Salviato era a Tobruk per seguire i lavori di realizzazione degli impianti fognari della città per conto dell’impresa Enrico Ravanelli di Venzone (Udine). Il suo è stato il primo sequestro di uno straniero nella città, tanto da mobilitare la comunità locale che aveva offerto una ricompensa a chi avesse aiutato a trovarlo. La Cirenaica è da mesi in preda a scontri e bombardamenti tra le forze filogovernative e i miliziani jihadisti: almeno 356 persone sono morte nella sola Bengasi da quando, un mese fa, l’ex generale Khalifa Haftar ha lanciato l’offensiva contro le basi di Ansar al Sharia. Uno scenario che ha reso l’attesa per la liberazione dell’italiano ancora più angosciante. Stanotte, la fine dell’incubo. 16 novembre 2014 | 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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