RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 24 settembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email [email protected] ANNO 14 - N. 263 - e 1,20 OMICIDIO ESPOSITO Mercoledì 24 settembre 2014 SE IL DENTISTA È UN LUSSO Oggi l’interrogatorio del giornalista Di Lauro Dal pm già nel 2001 I soggetti a rischio mandati a Chiaromonte per un’estrazione a pagina 12 GIACUMMO a pagina 19 Pittella in consiglio regionale relaziona sullo SbloccaItalia: dalle royalty fuori dal Patto di Stabilità all’aumento di produzione. Votato l’ordine del giorno per delegare al presidente l’ulteriore trattativa col Governo «Questa è la verità sul petrolio Recuperiamo unità» VI SEGNALIAMO: L’INCHIESTA Quale futuro per le acque Gaudianello agitata Fonti del Pollino, una realtà Lo stabilimento della Gaudianello ROSA alle pagine 10 e 11 MATERA 2019 Quattro candidate non svelano i loro dossier «Barili in più? Altro non sono che il rispetto degli accordi con Eni nel 1998 e con Total nel 2006. Il resto mistificazioni». Il governatore prova a ricucire ma non trascura frecciate ai “sabotatori”: «Non sono abituato a indietreggiare». Mozione del Movimento 5 Stelle: «Ci aspettiamo che la Regione faccia la sua parte per bloccare questo progetto antidemocratico, con una scelta deleteria che rovinerà la Basilicata» QUARTO a pagina 9 BATTAGLIA LEGALE Fabbris querela il procuratore di Matera Celestina Gravina SANTORO alle pagine 6 e 7 CORRADO a pagina 31 MELFI Il tribunale del lavoro: licenziamenti Fiat illegittimi VIETRI Maxi sequestro di cannabis: arrestati tre ragazzi TURSI Travolto da una ruspa, grave operaio dell’Enel a pagina 12 BUONO a pagina 23 a pagina 32 DOMANI LA PRIMA Rocco Papaleo nei cinema lucani per presentare il suo film Matera in musica con Noa alle pagine 42, 43 e 44 40924 9 771974 617259 Il dossier di Matera Gianni Fabbris SPORT Melfi e Matera in notturna sfidano due calabresi Bitetto RASSEGNASTAMPA Mercoledì 24 settembre 2014 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con Guida al BuonGusto A 7,10 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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OTTO ARRESTI DISASTRO AMBIENTALE E OMICIDIO COLPOSO: LE RICHIESTE DEL PM Tradisce i complici e rischia di finire in pasto ai maiali Maratea, vapori killer nella fabbrica Marlane «Condannate i vertici» PERCIANTE IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA III >> Bari, terribile vendetta per una partita di droga pagata e mai ritirata. L’uomo tenuto sequestrato AZIENDA La Marlane di Praia a Mare NATILE A PAGINA 10 >> LO SCONTRO PRESENTATE MODIFICHE AL TESTO SUL LAVORO: LO SCUDO SCATTA A TRE ANNI DALL’ASSUNZIONE. SERRACCHIANI: NIENTE VETI TARANTO LE CORDATE: MA NO AL PREGRESSO GIUDIZIARIO volata a due Art.18, la minoranza Pd apre Ilva, tra indiani Melfi, il giudice dà torto alla Fiat sul licenziamento di tre operai nel 2010 Bonanni lascia il timone della Cisl. Gli subentrerà Annamaria Furlan MANETTE IN VATICANO CONTINUA IN ITALIA LA PROVA D’ORCHESTRA IL PARADOSSO DI UNA FABBRICA CORTEGGIATA E TEMUTA Pedofilia, l’ok del Papa all’arresto dell’ex nunzio Polacco, già ridotto allo stato laicale di GIOVANNI VALENTINI R icordate il film “Prova d’orchestra” di Federico Fellini, uscito nel ’79? Per chi non l’ha visto o non ne ha memoria, quell’opera fu interpretata – a torto o a ragione come una metafora sul rischio dell’anarchia e del caos che incombevano sull’Italia degli anni di piombo. Sulle pagine del “Corriere della Sera”, il regista Giorgio Strehler lo definì un “amaro, direi disperato e inquietante apologo” sul mondo contemporaneo. Il film racconta – appunto – una “Prova d’orchestra”, ripresa da una troupe televisiva, durante la quale un rigoroso direttore tedesco stenta a mantenere l’ordine fra i musicisti, finché in sala scoppia una piccola sommossa scandita da slogan populisti e sessantottini del tipo: “La musica al potere, no al potere della musica!”. per il dopo Riva di DOMENICO PALMIOTTI S l In Vaticano è stato arrestato l’ex nunzio Jozef Wesolowski, sotto inchiesta per pedofilia. L'arresto sarebbe stato eseguito secondo le indicazioni di Papa Francesco. L'inchiesta a carico dell’ex arcivescovo polacco, 66 anni, alle spalle una lunga carriera diplomatica, era partita dalla Repubblica dominicana dove era stato a lungo nunzio apostolico. La documentazione era stata trasmessa alla magistratura polacca. Da qui, le richieste della Procura di Varsavia al Vaticano. CALPISTA, RUSSO E SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4, 5 E 6 >> ILVA Fabbrica in vendita SERVIZIO A PAGINA 20 >> SERVIZIO A PAGINA 8 >> arà pure da risanare e rimettere in sesto con una spesa miliardaria, ma l’Ilva fa gola ai gruppi stranieri dell’acciaio. Lo dimostra la competizione in atto tra due giganti del settore, i franco indiani di Arcelor Mittal e gli indiani di Jindal. SEGUE A PAGINA 25 >> FEDE E DEVOZIONE PREGHIERE PER I CRISTIANI PERSEGUITATI A VICENZA SCONFITTA MERITATA (1-0) In migliaia sul Gargano alla veglia per San Pio Il Bari a secco Porta male la maglia nera Celebrazioni a 46 anni dalla morte l Ben diecimila persone hanno affollato il sagrato durante la notte e circa settemila ieri la chiesa di san Pio, a San Giovanni Rotondo, per la veglia e la messa in occasione del 46° anninversario della «nascita al cielo di Padre Pio da Pietrelcina». Durante l’omelia, il ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, frate Mauro Jöhri, ha invitato tutti «a pregare per i nostri fratelli ingiustamente perseguitati nel mondo». l Bari sconfitto a Vicenza in una partita da dimenticare: squadra senza idee. L’INVIATO NITTI E SERVIZI ALLE PAGINE 30 E 31 >> SEGUE A PAGINA 25 >> DELUSIONE I baresi dopo il gol del Vicenza TROTTA A PAGINA 9 >> NIENTE RUBLI NEL CALCIO BARESE SAN NICOLA HA FATTO IL MIRACOLO MONDIALI DI VOLLEY A BARI di GAETANO CAMPIONE Tra Cina e Belgio è già spettacolo an Nicola, il patrono dei forestieri, si è dato da fare anche questa volta. Perché se Arkadij Rotenberg, il compagno di judo di Vladimir Putin, avesse acquistato il Bari calcio, molto probabilmente, i tifosi biancorossi verserebbero lacrime amare. Perché la società del Galletto sarebbe rientrata, quasi sicuramente, tra quelle colpite dalle sanzioni europee contro il Cremlino e i suoi amici, in seguito alla guerra - mai dichiarata tra Russia e Ucraina. E i rubli sarebbero stati «congelati». l BARI. È subitio Cina e Belgio nella pool D dei Mondiali di volley femminile di Bari. Sorpresa per l’Azerbaijian che supera il Giappone al tiebreak. Al palo le baby cubane. A Roma l’Italia batte la Tunisia senza problemi. S SEGUE A PAGINA 8 >> BELGIO-CUBA Belghe vittoriose SERVIZI A PAGINA 34 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Mercoledì 24 settembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. 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Tel 080/5470213 MARATEA OLTRE UN CENTINAIO DI OPERAI, TRA I QUALI MOLTI LUCANI, MORTI IN FABBRICA Vapori killer in azienda chieste condanne per i vertici «Marlane» Siamo presenti a: Laurenzana, Nova Siri Marina, Potenza, San Giorgio Lucano, Villa D’Agri RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE Petrolio, Sblocca Italia da rifare o s’impugni davanti alla Consulta L’accusa: disastro ambientale e omicidio I pm del tribunale di Paola a gamba tesa sugli ex dirigenti della fabbrica tessile: «I lavoratori non furono informati sui rischi» l Una ventina di loro erano di Matera. Tutti morti. Sono stati i vapori del reparto tintoria a causare la malattia e poi il decesso dei 107 operai della Marlane, azienda di Praia. Ne sono convinti i pubblici ministeri di Paola che hanno chiesto condanne dai 3 ai 10 anni per 12 ex dirigenti della fabbrica. L’accusa è pesante: disastro ambientale e omicidi colposi. Secondo l’accusa gli operai non furono formati ed informati sui rischi dei coloranti chimici. ASSEMBLEA Il governatore Pittella in Consiglio [foto Tony Vece] l «Il governo ha dichiarato di fare proprie le richieste della Basilicata, portando il tetto massimo dei benefici a 250-300 milioni di euro l’anno, per un periodo di 20 anni - ha assicurato il presidente Pittella. - Mi aspetto che si metta mano a un emendamento da inserire nello Sblocca Italia». Intanto il Consiglio regionale ha impegnato il governatore lucano a far valere il ruolo delle Regioni. Sul petrolio non si può decidere a prescindere da loro: se non ci saranno modifiche allo Sblocca Italia il decreto dev’essere impugnato davanti alla Corte Costituzionale. INCISO A PAGINA II >> PERCIANTE A PAGINA III >> I VECCHI CONTRO I GIOVANI? TUTTI ORFANI DI LAVORO SERVIZI E DIRITTI di MIMMO SAMMARTINO L a crisi ha messo le generazioni contro? Con nonni e padri che si mangiano i beni di nipoti e figli? Nella descrizione di un Paese vecchio «privilegiato» e di una babele giovane e senza garanzie, manca qualche tassello per essere fedeli alla realtà. È decisamente vera la descrizione di una generazione di ragazzi condannata al precariato, derubata del futuro, privata dei diritti minimi. Meno rispondente alla realtà è lo schizzo di generazioni grasse come dimostrano l’esercito crescente di disoccupati con più di 40 e 50 anni, cassintegrati, esodati lasciati senza salario e senza pensione. Eppure quegli stessi pensionati, «ricchi» di poche centinaia di euro al mese, spesso costituiscono l’unica ancora di salvataggio per la sopravvivenza dei figli e dei nipoti. La sfida di queste diverse generazioni non è alternativa. Lo confermano le organizzazioni dei pensionati lucani di Cgil, Cisl, Uil che guardano con ansia alla generazione dei depredati (disoccupati, precari, cassintegrati, coloro che ora perdono anche gli ammortizzatori in deroga) e alla Basilicata minacciata di spoliazione su tutto: ora anche tribunali, corte d’appello, Enel, dopo poste, scuole, fabbriche. Chiedono servizi socio-sanitari per i non autosufficienti (con appelli rivolti alla Regione e ai Comuni a fare la propria parte) e interventi efficaci per ridurre le liste d’attesa nella sanità. Dove si trovano i soldi per queste cose? I pensionati lo ricordano a chi già dovrebbe saperlo. Colpendo il Paese della cuccagna: disonesti ed evasori fiscali. Il Paese dei vecchi e quello dei giovani si può salvare solo così. Altrimenti affonda. E a picco ci vanno tutti. COMUNE DEBITO STORICO DI 108 MILIONI, DISAVANZO 2013 DI 14 MILIONI, TRASPORTI E RIFIUTI PAGATI A PESO D’ORO I conti in... profondo rosso così Potenza rischia la bancarotta Cresce a dismisura l’indebitamento verso i fornitori: nel 2013 quasi 90 milioni di euro MUNICIPIO Nella foto l’assessore alle Finanze del Comune di Potenza, Maria Martoccia, con il sindaco Dario De Luca [foto Tony Vece] l Un disavanzo di oltre 14 milioni dalla gestione 2013. E poi il debito storico di 108 milioni, i 15 milioni da versare al Cotrab per il trasporto pubblico, il servizio di smaltimento rifiuti che costa sempre di più e l’indebitamento con i fornitori per quasi 90 milioni di euro: ecco i conti disastrati del Comune di Potenza, quelli che rischiano di tradursi in un nuovo dissesto finanziario. Il sindaco De Luca invoca unità tra i partiti, ma per salvare il Municipio ci vuole un miracolo. . BRANCATI A PAGINA IV >> POTENZA I TEMPI PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI SONO RISTRETTI Sottopassaggi delle Fal finanziamenti a rischio FAL Rione Mancusi [foto Tony Vece] l Sottopassi Fal: oggi potrebbe esserci l’aggiudicazione definitiva dei lavori ma, tra ricorsi e ritardi, si corre il serio rischio di perdere i finanziamenti assegnati. L’ultimazione delle opere dovrà avvenire entro il 30 dicembre del 2015 e la durata programmata all’interno del bando è di 406 giorni lavorativi continuativi (compreso anche il tempo necessario per la redazione della progettazione definitiva). LAGUARDIA A PAGINA V >> VIGGIANO Rumori e miasmi al centro oli Eni: state tranquilli l Nuova anomalia al centro oli di Viggiano che ha messo ancora una volta in apprensione le popolazioni della valle. Nella notte tra lunedì e ieri, i cittadini hanno sentito un intenso rumore provenire dall’impianto e hanno iniziato a preoccuparsi. La preoccupazione è cresciuta quando poi dalla mattinata, stando a quello che riferiscono anche alcuni lavoratori della Elbe, è stato avvertito odore di gas. Ma Eni rassicura: il rumore è dovuto ad una limitata fuoriuscita di vapore acqueo dal circuito ad alta pressione dell’impianto e la puzza è collegata alle attività di manutenzione fatte per contenere la fuoriuscita del vapore. Alcune sezioni dell’impianto hanno dovuto essere fermate e riavviate «generando conseguentemente – spiega il colosso energetico - un lieve innalzamento delle emissioni odorigene rispetto alle normali condizioni operative». Secondo Eni lunedì sera alle 21 al Centro Olio si è verificata una fuoriuscita molto contenuta di vapore acqueo che non ha comportato alcun pericolo per persone e ambiente. [p.per.] MELFI IL GIUDICE DEL LAVORO SI ESPRIME SU BAROZZINO & C. I tre operai Fiat licenziati accolto il loro ricorso TUTE BLU I tre operai reintegrati l Il giudice del lavoro (sezione Civile) del Tribunale di Potenza, Rosa Maria Verrastro, ha accolto il ricorso presentato dagli operai della Fiat di Melfi – Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli – sull'illegittimità dei licenziamenti avvenuti nel 2010. Dopo il reintegro definitivo deciso dalla sezione lavoro della Corte di Cassazione (nel 2013) sono stati i tre operai a presentare i ricorsi individuali sulla vicenda. RUSSO A PAGINA VII >> BALVANO Coltivano cannabis la Forestale li arresta e sequestra le piante SERVIZIO A PAGINA VII >> POTENZA Un riconoscimento ai laureati più bravi dell’Unibas PINTO A PAGINA VI >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Mercoledì 24 settembre 2014 LO SCONTRO L’ex segretario esclude al momento una fuoriuscita: «Non esiste». Tra i pasdaran resistono i civatiani I NODI DEL JOBS ACT NEW YORK Matteo Renzi e il ministro degli esteri Federica Mogherini Bersani chiede rispetto Renzi: vuoi riprenderti il Pd Gli «scissionisti» affilano le armi. Ma cresce la fronda dei dialoganti l ROMA. Pier Luigi Bersani ricorda a Matteo Renzi che la sinistra del Pd conta ancora molto nel partito. E attacca a testa bassa: «Governi con il mio 25% e chiedo rispetto», dice mentre la minoranza unisce le forze per rompere il muro innalzato dal premier. Civati, Bindi, Fassina e Boccia, Damiano e Cuperlo, Chiti e D’Attorre, fanno fronte comune per ottenere modifiche al Jobs act. Esibiscono la loro forza con le quasi quaranta firme presentate in calce agli emendamenti al Senato. Ma confidano così di convincere il segretario-premier a una mediazione. Anche perchè crea non pochi tormenti pensare a quali estreme conseguenze si dovrebbero trarre nel caso di un «no» secco come risposta, inclusa la scissione, evocata da Pippo Civati ma che proprio «non esiste» per Bersani. «Bersani e Bindi non vogliono difendere l’articolo 18 ma prendersi il partito», commenta Matteo Renzi parlando con un esponente del partito. Anche in questa chiave si può leggere la risposta secca alla minoranza del vicesegretario Debora Serracchiani: «La posizione del Pd è decisa dalla direzione. Per come conosco io Renzi credo non accetterà diritti di veto da parte di nessuno». Anche perchè così come Bersani esigeva allineamento alla sua «ditta», «siamo certi – sillaba Serracchiani – che adesso la minoranza farà altrettanto per il bene del Paese». «Discuteremo nei prossimi giorni ma non vorrei – ragiona alla Camera Lorenzo Guerini – che alla direzione del 29 si affidasse l’ambizione di un redde rationem». Dietro l’azione della minoranza non c'è altra ragione se non la difesa della «dignità del lavoro», da garantire con la reintegra e non solo con un in- Boccia «Contro la crisi meno fisco e nuova Ue» ROMA. «Il Pil ideale del premio Nobel Joseph Stiglitz potrebbe anche essere il nostro, ma ci arriveremo forse quando saremo tutti un po’ più vecchi. Oggi dobbiamo darci con urgenza e senza ipocrisia alcune risposte su questa Europa. Le regole europee, in presenza di una perdurante bassa crescita e deflazione, funzionano senza poter utilizzare leva fiscale, a causa del patto di stabilità, e leva monetaria? Il caso congiunto di pareggio di bilancio e regola sul debito ne è la dimostrazione. In presenza di un sostanziale equilibrio di bilancio la crescita del Pil nominale tende a ridurre il rapporto debito/Pil. Il problema si pone, però, quando il Pil nominale si riduce. Un evento che in Italia è capitato solo 3 volte dal dopoguerra, ma solo e sempre dal 2008! 3 volte in 5 anni. Nel 2009, 2012, 2013 e speriamo non si ripeta anche per il 2014. Ne usciamo solo intervenendo ora e con forza. Abbassando le imposte e dicendo con chiarezza in Europa che due leve, come fisco e politica monetaria, non possono essere commissariate. Guidiamo noi il semestre, tocca a noi far cambiare rotta all’Europa». Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla Lectio Magistralis a Montecitorio di Joseph Stiglitz, economista premio Nobel. LA POLEMICA Pier Luigi Bersani dennizzo, assicura Bersani. «Ho sentito che starei lavorando per chissà quale piano: a Renzi dico stai sereno, ma sul serio...», dichiara l’ex segretario, in un’intervista. «Con il mio 25% Renzi sta governando. Non chiedo riconoscenza ma rispetto», aggiunge. E mette in guardia dall’approvare il Jobs act con i voti di Berlusconi. A ben vedere, però, una ragione numerica ci sarebbe, se si arrivasse al muro contro muro e contro l’attuale testo del Jobs act tenesse il fronte dei senatori della minoranza (tra i trenta e i quaranta) che hanno firmato sette emendamenti per modificarlo. Quelle proposte, spiegano i firmatari, sono sacrosante perchè contenute nella proposta di Renzi sul lavoro alle primarie. Lo dicono i «big» della minoranza che in mattinata si incontrano alla Camera. Attorno al tavolo manca Bersani, ma ci sono Fassina e Civati, reduci da una conferenza per presentare con Sel e Rodotà una proposta di legge popolare per abolire il pareggio di bilancio in Costituzione. Nella sala Aldo Moro ci sono anche la Bindi, Damiano, Chiti, D’Attorre e Cuperlo. E, a riprova del fatto che «non è una fronda», c'è anche Boccia, che alle primarie sosteneva Renzi. I toni della riunione, riferiscono i presenti, sono molto critici verso la linea del premier non solo sul lavoro ma anche sulla legge di stabilità in preparazione. Ma si concorda di agire su due fronti: chiedere di mettere all’ordine del giorno della direzione del 29 anche la legge di stabilità oltre al lavoro e provare a mediare sul Jobs act, per ottenere che il contratto a tutele crescenti approdi alla tutela piena dell’art. 18 «come prevede il modello tedesco». Cosa accadrà se la mediazione fallirà e se il governo metterà la fiducia sulla riforma, non è invece ancora deciso. Civati ha evocato in più occasioni lo spettro della scissione ma l’ipotesi «non sta nè in cielo nè in terra», secondo D’Attorre. E non sembra piacere neanche al «corpaccione» di oltre cento parlamentari di Area riformista, riuniti in serata nella sala Berlinguer alla Camera. La minoranza allargata tornerà a vedersi dopo la direzione, questo è l’accordo. In quella sede si deciderà anche se sia il caso di ricorrere al referendum tra gli iscritti «che è previsto dallo statuto». «Dirigere un partito non è comandare», dice Cuperlo a Renzi. Ma il renziano Andrea Marcucci nota «la malinconia di certe riunioni tra vecchi commilitoni che non hanno perso gusto per minoritarismo e sconfitta». Serenella Mattera VERSO LA LEGGE DI STABILITÀ Il Tesoro fa i conti per abbassare le tasse sul lavoro l ROMA. Il cammino delle riforme non si può fermare. Perchè il Paese, ancora in recessione, proprio non se lo può permettere. A poco più di due settimane dal varo della legge di Stabilità, mentre il governo si gioca tutto sulla riforma del lavoro, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan assicura che il Jobs Act spingerà non solo l’occupazione, e quindi la crescita, ma anche le retribuzioni che saliranno per effetto di un mercato del lavoro più moderno e dinamico. E assicura anche l’impegno dell’esecutivo a mettere le risorse necessarie a sostenere non solo la nuova indennità di disoccupazione (per i nuovi ammortizzatori servirebbero circa 2 miliardi) ma anche «la riduzione delle tasse sul lavoro». Il nodo delle risorse ancora non è stato sciolto, e un quadro più preciso si avrà solo con la nota di aggiornamento del Def, che sarà presentata il primo ottobre e potrà tener conto del «tesoretto» di circa 3 miliardi, spuntato grazie al ricalcolo del Pil. Al Tesoro intanto si continuano a fare conti e simulazioni per INTERVISTA L’ECONOMISTA AUTORE DEL LIBRO «AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO» OGGI IN PUGLIA: INCONTRI ALLA LUM E AL CIRCOLO DELLA VELA A BARI Friedman: il premier vada avanti «Basta con i conservatori, sul lavoro non escluderei un nuovo patto Matteo-Silvio» ROBERTO CALPISTA Alan Friedman interverrà questo pomeriggio al convegno «Ammazziamo il Gattopardo» (ore 16.45, Dipartimento di Scienze Politiche nell'aula Starace dell’Università Lum Jean Monnet, Casamassima-Bari). Sullo sfondo del best seller (ediz. Rizzoli) del giornalista ed economista americano, l’evento ripercorrerà gli ultimi trent’anni di storia politica italiana. Alle ore 20, Friedman sarà al Circolo della Vela di Bari. Dialogheranno con lui, Rosella Santoro, direttrice artistica del Festival letterario «Il Libro possibile» e Giuseppe De Tomaso, direttore della «Gazzetta del Mezzogiorno». Friedman esistono ancora i «gattopardi» della politica italiana? Certo, quelli che non vogliono il Jobs Act. Quelli che vogliono bloccare il tentativo di Renzi di dare una scossa all’economia. Sono i conservatori che vivono nel sottobosco romano, attaccati alle poltrone e al passato. Sono i sindacalisti della Cgil che si arrampicano sugli specchi della storia senza rendersi conto che non contano più, che non parlano a nome dei lavoratori. Soni i comunisti in pensione, Bersani, D’Alema, la Camusso, Fassina. Credo che rappresentino il rischio più grosso per l’economia del Paese. Si possono «smacchiare»? Questo è uno slogan di Bersani che detesto. Io invece dico: ammazziamo la mentalità gattopardesca, mandandoli in pensione. Renzi diverrà anche lui un «gattopardo»? In questo momento è un cacciatore che ancora non ha sparato tutte le sue cartucce. Certo chi sta al potere per tanto tempo rischia. Lui fa bene quando parla di In questo momento non mi scandalizzerei necessità di un cambiamento radicale. se per battere chi si oppone alla riforma del Non si tratta di fare una guerra sull’ar- mercato del lavoro, ci fosse un altro patto ticolo 18, ma far capire che la sua abo- del Nazareno. L’Italia è a terra e vive una lizione non è cosa di destra o di sinistra, situazione antistorica. ma semplicemente fa bene all’economia. Vendola? Ha detto che Renzi cancella L’Italia non crescerà ciò che profuma mai se non supera i di giustizia. vecchi schemi, se non Forse Nichi Vendola avvia una grande opevuole occupare lo razione di riforme e spazio che un tempo modernizzazione. Nei fu di Fausto BertinotPaesi in cui sono state ti. Se è così scontento fatte la disoccupazione perché non fa un parè meno della metà. tito con Camusso Giorgio NapolitaD’Alema, Fassina? no? Tuonare conUn Sel bis? Capisco tro il «conservatoche non vogliano morismo» va al di là dernizzazione, ma in delle prerogative questo Paese è il temdel Capo dello Stapo di avviare politito? che che siano un mix Per una volta sono tra soluzioni liberiste d’accordo con lui, non ed equità sociale, ha superato le sue predando assistenza a rogative, ma è un prechi ne ha bisogno sidente particolare. davvero e non a chi Vedremo come la sto- OGGI A BARI Alan Friedman crede di godere di ria lo giudicherà. eventuali diritti acNon sostiene però la stessa tesi nel quisiti. suo libro quando parla dell’accordo Grillo? Napolitano-Monti nel 2011. Come comico l’ho stimato molto. Mi rendo Non sono un costituzionalista, ma con- conto che chi ha votato per i 5Stelle è divido la tesi di chi afferma che Napolitano frustrato e disgustato dalla casta. Li cain quel caso ha strapazzato la Costituzione. pisco ma spero che molti di quegli elettori In qualsiasi altro Paese ci sarebbe stata un’ vogliano davvero la moralizzazione del inchiesta parlamentare. In italia c’è tem- mercato del lavoro e dell’economia. po, sarebbe una bella operazione di traPerché ritiene che una «rivisitaziosparenza. ne» al ribasso dell’art. 18 sia essenSilvio Berlusconi: aiuterà Renzi o lo ziale? abbandonerà? L’articolo 18 riguarda poche persone. Io lo lascerei nei vecchi contratti e lo toglierei per le nuove assunzioni, tranne che nei casi di discriminazione. Per far decollare gli investimenti nazionali e internazionali molto meglio sostituirlo con indennizzi finanziari. Sarebbe un bel passo in avanti. Per gli investimenti in Italia non c’è anche «qualche problema» con la corruzione? Ovvio, alla grande. Lotta all’evasione, alla corruzione fanno parte di un programma che deve andare di pari passo con una serie di riforme di vasta portata: fisco, giustizia, lavoro, pubblica amministrazione. E poi le leggi bisogna attivarle e farle rispettare. Non c’è una bacchetta magica: il resto del mondo è andato avanti, l’Italia si è fermata. Friedman lei ha parlato anche di patrimoniale. Un tema che scotta anche perchè c’è il rischio di colpire i «soliti» e «graziare» per esempio gli evasori. Appunto. Non si fa la patrimoniale, per come la vedo io, se prima non si riformano fisco, lavoro, giustizia e burocrazia. Poi non deve essere mai sul patrimonio immobiliare ma su quello finanziario, solo per chi ha piu di un milione di euro e con il prelievo dell’1% (10mila euro per ogni milione). La Germania cambierà linea nel nome del bene comune europeo? No. L’Italia deve fare i compiti a casa. Detto questo, trovo assurdo e ridicolo il limite del 3% per cento, «scritto» nel 1992, un secolo fa. Bisogna pretendere dall’Europa l’attualizzazione delle regole, ma l’Italia deve offrire più credibilità prima di poter fare la voce grossa. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Mercoledì 24 settembre 2014 Ma c’è l’alt di Ncd: «Queste proposte sono irricevibili per chi voglia riformare il mercato del lavoro» LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 25 La minoranza dem apre «Art. 18 dopo tre anni» Presentati 750 emendamenti. Il ministro Padoan: «È un dibattito surreale» comporre il puzzle della manovra per il 2015, con cui già si dovrà mantenere l’impegno di confermare la riduzione della pressione fiscale avviata con gli 80 euro, (servono circa 7 miliardi), e il taglio del 10% dell’Irap già coperto, invece, con l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. Proprio in direzione delle imprese si potrebbe muovere un nuovo intervento, o con un nuovo taglio diretto dell’Irap da aggiungere a quello di quest’anno, o con l'introduzione di un meccanismo di deducibilità del costo del lavoro. Si discute anche di ampliare la platea del bonus, con un occhio alle famiglie, così come indicato, su forte pressione del Nuovo centrodestra, già nel decreto Irpef. Gran parte delle risorse dovrebbero arrivare dalla spending review con il contributo di tutti i ministeri (i dossier sono al vaglio di Palazzo Chigi) e sulla scia delle proposte avanzate dal commissario Carlo Cottarelli. Ma un contributo nel 2015 potrebbe arrivare anche dal rientro dei capitali, proposta di legge che oggi torna all’esame della commissione Finanze della Camera. Il nodo emerso prima dell’estate è quello del reato di autoricilcaggio, il «bastone» su cui si punta per rendere più efficace la nuova finestra per rimettersi in regola con il fisco. Intanto riprende il cammino delle privatizzazioni, per le quali il governo si era dato un obiettivo di 0,7 punti di Pil l'anno: è partita la ricerca dell’advisor per la cessione di quote Enel. L’incasso, insieme ad Eni, potrebbe arrivare a 5 miliardi. l ROMA. Battaglia aperta, a suon di proposte di modifica, sulla legge delega sul lavoro, pronta per la discussione nell’Aula del Senato, con il Pd che resta diviso. Un dibattito che il ministro dell’Economia, guardando al nodo dell’art.18, definisce «paradossale», in quanto se si guardano ai numeri «ci si accorge che i lavoratori impattati» sono «pochissime migliaia»: importanti «perchè parliamo di persone, ma irrilevanti di fronte all’interesse collettivo» di maggiore occupazione ed equità. Insomma: basta con «un accanimento ideologico che l’Italia non si può più permettere». Sulla delega sono arrivati 750 emendamenti, circa 40 dei quali dal solo Pd e 450 da Sel. Le minoranze del Pd, che hanno chiesto al premier Renzi e alla segreteria un incontro per discutere di un possibile documento unitario da presentare in direzione, hanno presentato 7 emendamenti (firmati da una quarantina di senatori) al Jobs act, uno sull'art.18, chiedendo che dopo 3 anni per tutti i neoassunti ci sia la tutela piena del reintegro prevista oggi nei casi di licenziamento illegittimo (nella fase precedente l'indennizzo commisurato all’anzianità di servizio). Subito è arrivato l’alt di Ncd. Con il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi, che ha affermato che «gli emendamenti presentati dalla minoranza del Pd sono irricevibili per chi voglia riformare il mercato del lavoro, noi non li voteremo mai». Per il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, invece, questi emendamenti «indicano la strada giusta». «La posizione del Pd è decisa dalla direzione. Per come conosco io Renzi credo non accetterà diritti di veto da parte di nessuno», avverte il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha partecipato alla riunione del gruppo del Pd al Senato, insieme al responsabile Economia e Lavoro del partito Filippo Taddei, dopo la quale le minoranze dem hanno presentato gli emendamenti. Poletti ha ribadito ancora una volta che i licenziamenti discriminatori «non sono mai entrati nella discussione» e sottolineato che «sul resto c'è una discussione del Pd» sulla delega sul lavoro, che «guarderà tutte le questioni che sono aperte. Questo posso dire io: io faccio il ministro», al resto «pensi il segretario del partito». IL RIENTRO A ROMA ALFANO: «SE VOGLIONO TORNARE IN MAGGIORANZA DICIAMO SÌ. MA DEVONO GIOCARE» Berlusconi riorganizza Forza Italia con un occhio ai guai della maggioranza E il Cav lascia intendere: «Siamo pronti al soccorso azzurro» l ROMA. Una fusione tra i club «forza Silvio» Nessun riferimento al rischio di elezioni aned il partito. Un progetto a cui Silvio Berlusconi ticipate, nonostante la preoccupazione per la lavorava da diverso tempo e che oggi ha reso tenuta dell’esecutivo, anche perchè, a detta ufficiale incontrando il coordinatore dei club dell’ex premier, il ricorso alle urne non sarebbe azzurri Marcello Fiori insieme con tutti i re- scontato: sarebbe l’ultima cosa che vuole il sponsabili regionali. Quirinale – avrebbe spiegato ai suoi – e farebbe Una riunione durata quasi due ore in cui l'ex di tutto per evitarlo. capo del governo ha deciso di mettere la parola E mentre il governo resta un «osservato spefine all’esistenza di due strutture parallele. ciale», Berlusconi sembra avere tutta l’intenL’obiettivo è che sul territorio zione dedicare molto tempo al ci sia un unico punto di rirestyling del partito, convinto ferimento i cui vertici saranno che serva un rinnovamento: rinnovati nei congressi che Forza Italia – avrebbe sottopartiranno entro la fine lineato – non può vivere medell’anno. diaticamente solo con me. Un progetto, spiegano i conGià la prossima settima è in siglieri dell’ex premier, che fa programma una nuova riuniocapire come l’intenzione di ne dei coordinatori regionali Berlusconi sia quella di riprenmentre tra una 20 di giorni si dere in mano le redini di Forza terrà la prima riunione tra i Italia ormai da tempo dilaniata responsabili locali dei club e da beghe e tensioni interne. quelli del partito. Nel corso della riunione, peA sovraintendere a tutto il rò, il Cavaliere ne ha appropercorso di unificazione sarà fittato per tornare anche su FORZA ITALIA Silvio Berlusconi Marcello Fiori, già «regista» temi più di attualità. In linea nazionale dei club. Certo l’opecon quanto detto anche domenica a Sirmione, razione è tutt'altro che semplice anche perché i Berlusconi non ha nascosto la preoccupazione rapporti tra i club e i dirigenti azzurri non sono per la situazione in cui si trova il governo: il proprio idilliaci. Problemi interni, però, che non momento per Renzi è delicato – ha spiegato ai sembrano interessare l'ex premier: il partito va presenti – il Pd rischia di implodere, D’Alema è rivitalizzato. Le persone sono stufe dei classici tornato in campo e così anche Bersani. politici che pensano solo alle poltrone. Parole che l’ex premier lega soprattutto alle Sul «soccorso azzurro» è intervenuto anche il tensioni interne ai Dem sulla riforma del lavoro: leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano: evitiamo di andare allo scontro con loro – avreb- « «Non è un soccorso, è un tornare sui propri be proseguito -. Come ho già detto, se il prov- passi. Un anno fa Forza Italia usciva dal governo vedimento ci convince, siamo pronti a votarlo. Letta, adesso se Forza Italia vuole tornare in Insomma, ancora una volta Berlusconi ha fatto campo sulle riforme dobbiamo dire di sì non capire di essere pronto a fornire un «soccorso deve tornare in campo per bucare il pallone o per azzurro» all’esecutivo su temi che vanno oltre il condizionare l’area di governo ma per giocare». Yasmin Inangiray patto del Nazareno. In un’anticipazione di un’intervista che comparirà domani su Avvenire intanto, il titolare di via XX Settembre Padoan assicura che ci saranno risorse per «finanziare misure importanti» come «la nuova indennità di disoccupazione e la riduzione delle tasse sul lavoro». E che «dopo la riforma contenuta nel Jobs Act il nuovo mercato del lavoro offrirà più prospettive di lavoro, più prospettive di investimento e di crescita e soprattutto retribuzioni più elevate. È una soluzione win-win, come dicono in Inghilterra». Per questo invita le imprese a credere nelle riforme e ad anticipare gli investimenti. Chiara, sul tema caldo dell’art.18, la posizione di Carlo De Benedetti: «è un problema minore rispetto ai problemi drammatici di questo paese», anche se è stato «storicamente importante». Oggi prenderà il via la discussione a Palazzo Madama, ma il voto sul Jobs act ci sarà la prossima settimana, dopo la direzione del Pd, convocata per lunedì. «Sugli altri casi di reintegro si discuterà in direzione», ha affermato anche la capogruppo in commissione Lavoro del Senato, Annamaria Parente. Barbara Marchegiani Le controproposte Emendamenti di minoranze Pd al Jobs Act (ddl delega) 1 2 3 4 5 6 7 Piena tutela dell'articolo 18 18 per tutti i neoassunti dopo i primi tre anni di contratto a tutele crescenti Il contratto a tempo indeterminato rispetto agli altri tipi di contratti, va reso progressivamente più conveniente per oneri diretti e indiretti Voucher sì, ma confermando il tetto di 5.000 euro di reddito annuo per evitare che possano sostituire rapporti di lavoro più strutturali Prima della riforma delle tipologie contrattuali serve riformare gli ammortizzatori, specificando le risorse, e individuare politiche attive Si possono cambiare le mansioni di un lavoratore solo in base a "parametri oggettivi" e con accordo tra le parti, in limiti previsti da contratti collettivi Controlli a distanza con le moderne tecnologie devono essere possibili solo sugli impianti, non sui lavoratori Tutte le forme contrattuali vanno valutate in base al tessuto occupazionale e al contesto produttivo con l'obiettivo di semplificarle o superarle ANSA RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO SCONTRO SUL LAVORO I NODI DELL’ARTICOLO 18 Mercoledì 24 settembre 2014 «Ancora oggi in un Paese come l’Italia, le due parole che segnano i nostri incubi quotidiani sono recessione e deflazione» Vendola: Renzi vuol cancellare ciò che profuma di giustizia E sul monito di Napolitano: «Oggi i conservatori sono all’assalto dell’ articolo 18» l BRINDISI. «Se c’è un capolavoro di cultura dell’innovazione nella storia italiana quello è l’articolo 18 dello statuto dei diritti dei lavoratori. Se c’è stata una leva con cui scardinare il conservatorismo della società italiana, quello è stato tra gli altri l’articolo 18 dei diritti dei lavoratori». Da Brindisi, dove ieri ha partecipato ai lavori di un convegno sul ruolo degli enti locali nel futuro dell’Unione europea, Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della Regione Puglia, rilancia senza se e senza ma i temi che continuano a suo avviso a rendere attuale l’articolo 18. A Brindisi, dove ieri si riunita la commissione Civex del Comitato delle Regioni, il presidente Vendola ha poi sottolineato che «il conservatorismo (cui ha fatto cenno lunedì anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ndr) è la filoL’UN CONTRO L’ALTRO Renzi e Vendola sofia politica che difende un mondo fondato sul privilegio, sulle ingiustizie, su gerarchie sociali feroci. L’innovazione contrapposta al conservatorismo dovrebbe essere quella che alimenta l’inclusione sociale e lo sviluppo di diritti di cittadinanza. Altra idea di conservatorismo e di innovazione non la conosco, se non una gestione truffaldina delle parole. Dire che quelli che vogliono conservare la Costituzione sono dei conservatori è una truffa». «Io - ha poi aggiunto - non mi esprimo sulle dichiarazioni del presidente Napolitano. Ciascuno le interpreta come ritiene. Penso che bisogna combattere contro i conservatorismi. Ha detto questo il capo dello Stato? Sono d’accordo. Oggi i conservatori sono all’assalto dell’articolo 18». Semmai - ha osservato Vendola - «io voglio conservare ciò che profuma di giustizia. Voglio cambiare ciò che puzza di ingiustizia. Invece in Italia mi pare che il governo Renzi, come aveva già provato a fare il governo Berlusconi, voglia cancellare ciò che profuma di giustizia e mettere al centro della scena sotto, forma di innovazione, ciò che puzza di ingiustizia». «L’articolo 18 - ha ribadito il presidente della Regione Puglia - non è un privilegio. È la sanzione a un illecito. Licenziare ingiustamente è un illecito e la nostra cultura giuridica e democratica diceva che un giudice ordina il reintegro sul posto di lavoro. Dobbiamo difendere con le unghie e con i denti ciò che appartiene alla storia più bella dell’emancipazione sociale del nostro Paese». Inevitabile anche un passaggio sulle politiche dell’Ue: «Il governo politico dell’Europa mette i brividi. Ciò che veramente fa paura è che un’Europa che è stata vista perfino con rabbia dai cittadini europei il 25 di maggio, criticata e persino odiata per le politiche di devastazione del welfare, di taglio feroce nella carne viva dei diritti delle persone, un’Europa che con queste politiche dell’austerity ha condannato alla povertà, alla precarietà a non aver futuro milioni di persone, quest’Europa dopo le elezioni fa finta di niente, non si accorge che gli euroscettici o i nemici dell’Ue o i nazionalisti o i neofascisti o i neonazisti sono entrati dentro le istituzioni europee proprio sono il frutto avvelenato della stagione dell’austerity». «L'Europa – ha concluso – nomina l’uomo della Merkel a capo della Commissione, costituisce una commissione di superfalchi conferma le stesse politiche che hanno portato il vecchio continente in un vicolo cieco. Siamo all’ottavo anno di crisi e ancora oggi in un Paese come l’Italia, le due parole che segnano i nostri incubi quotidiani sono recessione e deflazione». UNO STUDIO DI ISTAT E ISFOL Professioni: bruciati mezzo milione di posti di lavoro l ROMA. Oltre mezzo milione di posti di lavoro nel mondo delle professioni bruciati dalla crisi nel periodo 2008-12. È quanto emerge da uno studio sulle professioni condotto da Istat e Isfol, secondo cui i più colpiti sono stati artigiani e operai specializzati con la perdita di 555 mila occupati. Ma anche «il grande gruppo» che comprende dirigenti ed imprenditori ha visto un netto calo dell’occupazione con 449 mila unità in meno, pari a -42,6%, di cui quasi 100 mila nell’ultimo anno. Nel 2012, rileva lo studio, la contrazione di questo gruppo professionale ha interessato quasi esclusivamente gli imprenditori e direttori di grandi (-54 mila unità) e piccole imprese (-40 mila unità). In crescita invece le professioni impegnate in attività elementari, sia di produzione che di servizio, con un aumento di 358 mila unità. Dall’indagine emerge inoltre che c'è poca innovazione tecnologica nel sistema produttivo italiano. Infatti «il cambiamento nelle modalità di svolgimento del lavoro è stato sperimentato soltanto da poco più di una professione su quattro», il 26,1% del totale delle professioni. «Tasse, burocrazia, credit crunch e crollo dei consumi interni sono le cause che hanno messo in affanno l’artigianato italiano. Un settore che oggi conta poco meno di 1.380.000 im- RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Mercoledì 24 settembre 2014 Si tratta di misure «ineludibili», perché la politica monetaria da sola non basta a sostenere la ripresa L’economista premio Nobel Stiglitz: «Renzi nel complesso sta facendo le cose giuste, ma ha le mani legate» E Visco (Bankitalia) «Urge più legalità» «Servono anche più investimenti e una P.A. efficiente» IL MINISTRO DEL LAVORO Giuliano Poletti . prese attive che danno lavoro a circa 1.500.000 lavoratori dipendenti», commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. E visto che piove sempre sul bagnato, non si arresta la corsa dei fallimenti aziendali. Secondo i dati del Cerved, nel secondo trimestre di que- st’anno ci sono stati 4.241 fallimenti, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, mentre nei primi sei mesi dell’anno i default hanno raggiunto quota 8.120 (+10,5%), record assoluto dall’inizio della serie storica risalente al 2001. Lo studio del Cerved mostra come i fallimenti riguardino indistintamente tutta la penisola: i tassi di crescita sono ovunque a doppia cifra ad eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il livello più basso di tutto il territorio. In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 sono invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro. «Il dato di oggi sui fallimenti conferma che la crisi continua a dispiegare i suoi effetti, costringendo molte imprese, che finora hanno resistito, a chiudere», commenta Confcommercio, sottolineando che le prospettive di ripresa sono «fragili» ed è «evidente» che le imprese fronteggiano un quadro economico «di crisi strutturale». L’associazione dei commercianti sollecita quindi il governo a mettere le riforme economiche al «centro» della sua agenda. LA LUNGA BATTAGLIA IL RICORSO PRESENTATO DAGLI OPERAI È STATO ACCOLTO DAL TRIBUNALE DI POTENZA Melfi, furono «illegittimi» i tre licenziamenti alla Fiat FRANCESCO RUSSO l MELFI. Nuovo capitolo della lunga battaglia processuale tra la Fiom-Cgil e la Fiat per la vicenda che riguarda i tre operai Giovanni Barozzino (oggi senatore di Sel), Antonio Lamorte e Marco Pignatelli. Il Tribunale di Potenza, nel dispositivo di sentenza relativo alle cause civili promosse dai tre operai della Sata di San Nicola di Melfi - licenziati nel 2010 perché accusati di aver bloccato le produzioni durante uno sciopero e poi reintegrati dal giudice - ha da poco dichiarato l’illegittimità dei licenziamenti. In più, fa sapere la Fiom-Cgil della Basilicata, l’azienda «è stata condannata al pagamento delle retribuzioni e dei contributi assistenziali e previdenziali a partire dalla data del licenziamento sino all’effettivo reintegro, avvenuto pochi mesi fa». «Il giudice del lavoro del Tribunale di Potenza, accogliendone il ricorso - fanno sapere i rappresentanti di Sel della Basilicata - ha dato ancora una volta ragione ai tre operai, dichiarando i loro licenziamenti assolutamente illegittimi. Non è la prima volta che un tribunale dà torto alla Fiat e ragione ai lavoratori, chiarendo come le denunce, portate avanti in questi anni dalla Fiom spesso in totale solitudine, circa comportamenti arroganti dell’azienda italo-americana, non erano I TRE OPERAI Da sinistra Pignatelli, Barozzino e Lamorte frutto di prese di posizione ideologiche e pregiudiziali». Non si fa attendere l’intervento del segretario della Basilicata della Fiom-Cgil, Emanuele De Nicola. «Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che già aveva condannato la Sata per attività antisindacale nei confronti della Fiom dichiarando illegittimi i licenziamenti - sottolinea il rappresentante dell’organizzazione di categoria dei metalmeccanici anche il Tribunale di Potenza nelle cause individuali promosse dai tre lavoratori ha sancito definitivamente l’infondatezza dei licenziamenti cancellando la tesi dell’azienda che si basava sul sa- botaggio. Si tratta - aggiunge il sindacalista - di un’importante sentenza, che dimostra ancora di più la validità dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori. La dignità del lavoro, prevista dalla nostra Costituzione - conclude il leader della Fiom lucana - deve restare una battaglia di civiltà contro chi vuol confondere e dividere i lavoratori». I tre operai, ricordiamo ancora, erano stati licenziati nel luglio del 2010 - perché accusati di aver interrotto le produzioni bloccando un carrello robotizzato durante uno sciopero in fabbrica - e sono stati reintegrati sul posto di lavoro circa un anno fa. ticolare tra i giovani. l ROMA. La grande recessione lascia un’eredità dai mille volti, con effetti per le nostre economie che Da membro del consiglio direttivo della Bce, Viin alcuni casi saranno solo ciclici, ma che in altri sco ha assicurato che la politica monetaria resterà saranno permanenti e rischieranno addirittura di accomodante ma ha avvertito che comunque «da lasciare «cicatrici durature». In un momento stosola non è sufficiente» a trainare la ripresa. Il focus rico in cui «viaggiamo in un territorio inesplorato», del Governatore è dunque puntato sulla necessità il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco di far ripartire gli investimenti, sia pubblici sia avverte che non si può far conto solo sulla politica privati, e di «ridurre l’incertezza politica». Il conmonetaria, perché da sola suntivo degli ultimi anni non basta a sostenere la non è certo positivo: come ripresa, ma bisogna piutha ricordato il Governatotosto puntare a rilanciare re infatti in Eurlandia nel gli investimenti. E all’Itasuo complesso gli investilia in particolare, paese menti sono diminuiti del che tra l’altro soffre ben 20% dal 2007, mentre in Itapiù di altri della piaga dilia sono calati di addiritsoccupazione, ricorda che tura oltre il 30% nel caso di gli interventi prioritari da quelli pubblici e del 25% di attuare dovranno puntare quelli privati. alla tutela della legalità e Per l’Italia, Visco è torall’efficienza della Pubblinato a ribadire quanto già ca Amministrazione. detto in occasione dell’asVisco ha parlato insieme semblea di Bankitalia: «gli ad un pool di grandi ecointerventi più urgenti rinomisti internazionali, e VISCO Con il presidente Napolitano guardano la salvaguardia alla presenza del Capo deldella legalità e dell’effilo Stato, durante una tavola rotonda dello Strategic cienza della Pubblica Amministrazione» e tutte Forum Iea-Isi organizzato dalla stessa Bankitalia. queste misure «dovrebbero essere ineludibili». Ma «La debole ripresa – ha detto – non è limitata ai soli il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz ha paesi sotto stress ma si riscontra anche in quelli che comunque assicurato che «Renzi nel complesso sta non sono in condizioni di stress». Ha puntato il dito facendo le cose giuste, ma ha le mani legate», anche sulle difficili condizioni del mercato del lavoro con perché, afferma, «il problema è nella struttura la disoccupazione che è «drammaticamente credell’Eurozona e non dei singoli paesi». Angelica Folonari sciuta» nell’eurozona e ancor più in Italia, in par- RASSEGNASTAMPA Mercoledì 24 settembre 2014 21 ECONOMIA&FINANZA L’Ue bacchetta Google «Siate convincenti» «O giungono risposte dopo le nuove richieste o scatta la procedura» l BRUXELLES. Google torna sulla graticola e a rischio maxi-multa con l’antitrust europeo che minaccia l’avvio di una procedura formale se non arriveranno «rimedi» più convincenti ai dubbi sollevati dai suoi concorrenti e accolti da Bruxelles a inizio settembre. Ma è molto probabile che il dossier passi nelle mani della prossima Commissione, che si insedierà a novembre, e quindi sarà la nuova responsabile alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ex ministro dell’Economia, a doversi occupare del caso su cui la Commissione europea indaga da quattro anni. Parlando per l’ultima volta alla commissione economica del Parlamento Ue, il commissario Joaquin Almunia ha spiegato che alcune delle 20 società (tra cui Microsoft) che hanno presentato proteste formali contro Google «ci hanno fornito nuove prove e argomenti solidi contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate da Google». Per questo, all’inizio di settembre, Almunia ha chiesto alla società di migliorare le sue proposte. «Ora dobbiamo vedere se Google può affrontare queste questioni e andare incontro alle nostre preoccupazioni. Se la risposta andrà nella giusta direzione, la procedura Articolo 9 (che consente un accordo con la Commissione Ue su base di impegni scritti, ndr) proseguirà. Altrimenti, il successivo passo logico è preparare lo Statement of Objections», che formalizza le accuse dell’antitrust europeo. Ma Almunia dà quasi per scontato che il caso passerà nelle mani del suo successore e che si sentirà parlare di Google a Bruxelles ancora per diversi anni. Del resto, spiega, «Microsoft è stata indagata per 16 anni, quattro volte il tempo speso su Google, e ci sono più problemi con Google di quelli che ci furono con Microsoft». Il problema principale, che rende il caso «per niente semplice», è che si tratta di un’indagine che in quattro anni ha cambiato forma diverse volte. E «continua sempre a cambiare, è un obiettivo in movimento quello che stiamo cercando di colpire», ha sottolineato il commissario. Perchè il mondo dei motori di ricerca è in continuo cambiamento. Almunia ha anche ricordato che la questione è soggetta a un forte dibattito pubblico (non ultima la richiesta a Bruxelles del vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel che chiedeva di «separare» le attività di Google), e ha criticato «i tentativi di trasformare i casi antitrust in dibattiti politici». Intanto, in Gran Bretagna, Barclays è stata condannata a pagare una multa da 38 milioni di sterline (48 milioni di euro) per non aver saputo proteggere gli asset dei suoi clienti. La Financial Conduct Authority (Fca), l’autorità finanziaria del Regno Unito, ha dichiarato che la banca d’investimento di Barclays ha messo «a rischio» 16,5 miliardi di sterline nel periodo 2007-2012. L’istituto ha affermato di non aver tratto profitto da questa situazione e che i clienti non hanno perso denaro. Chiara De Felice TRENI IL MINISTRO DEI TRASPORTI: SARÀ AVVIATO ANCHE IL RADDOPPIO IN SICILIA Lupi: aprirà nel novembre 2015 il cantiere alta velocità Bari-Napoli TRASPORTI Il ministro Maurizio Lupi l BERLINO. «Con il decreto Sblocca Italia e il ruolo di commissario di Ferrovie dello Stato la sfida è chiara nei tempi e nei costi: il 1 novembre dell’anno prossimo deve aprire il cantiere» dell’alta velocità Bari-Napoli. Così il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. La stessa data è prevista per l’avvio del «cantiere di raddoppio del sistema ferroviario in Sicilia, con l’obiettivo di dimezzare i tempi di percorrenza Catania-Messina-Palermo», continua Lupi assicurando che «le risorse ci sono: la legge di stabilità darà altre risorse e ora si tratta di realizzare nei tempi e di controllare il buon utilizzo delle risorse». A proposito della Tav Torino-Lione, Lupi, parlando con i giornalisti a margine della presentazione dell’Etr 1000 all’Innotrans di Berlino, ha confermato che «i tempi vengono rispettati e con il ministro francese abbiamo concordato che in tempi brevi faremo una la nuova società per realizzare non solo il tunnel principale ma anche quello secondario». BORSA MERCI n Nella giornata di mercato nazionale dell’olio di martedì 23/09/2014 è stato rilevato il seguente andamento: mercato stabile per gli extravergini di oliva, calmo per lampante e raffinato, leggere variazioni per i semi. OLIO DI OLIVA: MERCE GREZZA ALLA PRODUZIONE: Extra vergine di oliva acidità fino al 0.4% (*) 4,10-4,20; Extra vergine acidità fino al 0.8% (*) 3,70-3,85; Extra Vergine Biolo gico 4,30-4,40; Dop Extra vergine Ter ra di Bari n.q.; Vergine acidità fino al 2% (*) n.q.; Lampante acidità base 3% max 5% (*) 2,30; Raf finato acidità fino a 0,3% (*) 2,65. Olio di sansa di oliva: n Raffinato acidità fino a 0.3% 1,53. OLIO GREZZO DI SANSA DI OLIVA: n Estratto con solvente (esano). n acidità base 3% max 5% n.q.; acidità base 5% m a x 1 0 % 1 , 1 5 ; a c i d i t à b as e 1 0 % m a x 1 5 % n . q . ; a c idità base 15% max 20% n.q.; acidità base 20% m a x 2 5 % n . q . ; a c i d i t à b as e 2 5 % m a x 3 0 % n . q . ; a c idità base 30% max 35% n.q.; acidità base 35% m a x 4 0 % n . q . ; a c i d i t à b ase 40% max 45% n.q. OLIO DI SEMI ALIM. RAFFINATI: n ( p re z z i d a r a f f i n e r i a a g ro s s i s t a f r a n c o a r r ivo a Bari): d i A r a ch i d e 1 , 2 8 ; d i S o i a (**) 0,74; di Girasole 0,76.; di Mais (**) 0,88; d i S e m i va r i n . q . ( * ) I p r e z z i m i n imo-massimo indicati, si riferiscono al valore q u a l i t a t i v o d e l p r o d o tt o e d a l l a l o r o p r o v enienza. (**) Prodotti s o g g e t t i a d e t i c h e t t a t ur a a i s e n s i d e i R e g o l amenti CE n. 1829 e n. 1 8 3 0 d e l 2 0 0 3 s u gl i O . G . M . P r e z z i a l K g. r if e r i t i a m e r c e g r e z z a a lla produzione, al netto d i I . V. A . e f r a n c o p a rtenza. n Nella giornata di mercato nazionale dei cereali e legumi di martedì 23/09/2014 è stato rilevato il seguente andamento: mercato invariato per il grano duro, in lieve diminuzione grano tenero e granturco; senza sostanziali variazioni di rilievo per gli altri prodotti menzionati nel presente listino. CEREALI: GRANO DURO PROD. NAZ. FR. CAMION PART. (ZONA PUGLIA E LUCANIA) IN TONNELLATE: n fino p.s. kg 80; prot. min. 12%; umidità max 12%; bianconato 25% max n.q.; buono merc. peso spec. da kg 79; prot. min. 11,50%; umidità max 12%; bianconato 35% max n.q.; mercantile peso spec. da kg 77 a 78; prot. min. 11%; umidità max 12%; bianconato oltre 35% 293,00-297,00 (inv.); mandorlato peso spec. 76; prot. min. 11%; umidità max 12% 287,00-292,00 (inv.); slavato peso spec. 71/72; prot. min. 11%; umidità max 12% 277,00-282,00 (inv.). GRANO DURO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONNELLATE: n comunitario n.q.; extracomunitario n.q. GRANO TENERO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO PUGLIA IN TONNELLATE: n Speciale n. 1 peso specif. kg. 80 e oltre; c.e. max 1% umidità max 14% prot. min. 13% s.s. 251,00-256,00 (inv.); Fino peso specif. kg 78-79; c.e. max 1% umidità max 14% prot. min. 11,50 s.s. 213,00-215,00 (-3). GRANO TENERO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONNELLATE: n comunitario n.q.; extracomunitario n.q. GRANTURCO n produzione nazionale franco camion arrivo Bari: 198,00-200,00 (-10.). GRANTURCO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI: n comunitario n.q.; extracomunitario n.q. ORZO: n Produzione nazionale Bari e prov. qualità media: 173,00-178,00 (inv.). ORZO RINFUSA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI: n comunitario n.q.; extracomunitario n.q. AVENA: n Produzione nazionale Bari e prov. qualità media: 265,00-270,00 (inv.). AVENA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATA BARI: n comunitaria n.q.; extracomunitaria n.q. FARINE: n Farina tipo 00 (W min. 300) telato franco partenza Puglia 385,00-390,00 (inv.); tipo 00 telato fr. part. Puglia 355,00-360,00 (inv.); tipo 0 telato fr. part. Puglia 355,00-360,00 (inv..); tipo 00 telato fr. ar r. Bari prod. Italia centro-sett. 350,00-355,00 (inv.). CRUSCAMI DI GRANO DURO E TENERO (FRANCO CAMION PARTENZA PUGLIA): n crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di carta 140,00-145,00 (-5); cruscame di tenero cubettato rinfusa 97,00-98,00 (+5.); tritello di duro rinfusa 79,00-80,00 (-5); cruscame di duro cubettato rinfusa 97,00-98,00 (+5); farinaccio di duro rinfusa 105,00-107,00 (inv.); farinaccio di duro in sacco di carta 142,00-147,00 (inv.); farinaccio di tenero in sacchi di carta 153,00-158,00 (inv.). SEMOLE: n semola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia 82/84 400,00-405,00 (inv.); rinfusa fr. part. Puglia ceneri 82/84 395,00-400,00 (inv.); rinfusa fr. part. Puglia ceneri 88/90 355,00-360,00 (inv.); semolato rinfusa franco part. Puglia n.q. RISI PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO BARI E PROV.: n fino Ribe 770,00-820,00 (inv.); superfino Arborio 1.120,00-1.170,00 (inv.); fino Parboiled Ribe 860,00-910,00 (inv.); fino Parboiled Roma 1.210,00-1.260,00 (inv). LEGUMINOSE: LENTICCHIE PRODUZIONE NAZIONALE n n.q. LENTICCHIE PRODUZIONE ESTERA: n «Eston» (piccole) 740,00-790,00 (+10); «Large» 790,00-840,00 (+10). FAGIOLI PRODUZIONE NAZIONALE: n n.q. FAGIOLI PRODUZIONE ESTERA: n Cannellini 1.480,00-1.530,00 (-20); Tondini 1.150,00-1.200,00 (-20.); Borlotti 1.700,00-1.750,00 (inv.); Piattelli 1.500,00-1.550,00 (inv.). CECI PRODUZIONE NAZIONALE n massa neri n.q.; massa bianchi 480,00-580,00 (inv.). CECI PRODUZIONE ESTERA: n Provenienza Messico 1.040,00-1.900,00 (inv.); Calibro 31-32 850,00-900,00 (inv.); Calibro 29-30 740,00-790,00 (inv.). PISELLI PRODUZIONE NAZIONALE n n.q. PISELLI PRODUZIONE ESTERA n «Marrowfats» 950,00-1.000,00 (nuova prod.) FAVE PRODUZIONE NAZIONALE n Intere (Cottoie) 1.600,00-1.650,00 (inv.); Favino bianco 240,00-245,00 (-5); Favino nero 235,00-240,00 (inv.). FAVE PRODUZIONE ESTERA n Sgusciate 1.250,00-1.300,00 (inv.). LUPINI PRODUZIONE NAZIONALE n n.q. LUPINI PRODUZIONE ESTERA n n.q. n Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A.). I prezzi forniti sono in- dicativi. n Nella giornata di mercato nazionale di ortofrutta e mandorle di martedì 23/09/2014 è stato rilevato il seguente andamento relativo alla settimana trascorsa: prime quotazioni per le mandorle del nuovo raccolto con prezzi stabili per le dolci, in rialzo per le amare. Invariato il comparto ortofrutticolo. MANDORLE: n sgusciate massa dolce originaria franco magazzino Bari (tonn.) 6.400,00-6.500,00 (Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max). Massa amara franco magazzino Bari (tonn.) 5.000,00-5.200,00 (Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max). PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI FRANCO PARTENZA: n insalata «Indivia Scarola» gabbia (da Kg 5 circa) n.q.; insalata «Trocadero» n.q.; insalata Lollo n.q.; insalata Lollo rosso n.q.; insalata Romana n.q.; cavolfiore gabbia (da Kg 10) n.q.; cavolo Cappuccio (da Kg 10) n.q.; broccoletti kg netto n.q.; finocchi taglio corto tipo esport. gabbia (da Kg 5) n.q.; sedano gabbia (da Kg 10 circa) n.q.; prezzemolo kg. netto n.q.; Cipolla rossa di Acquaviva kg. netto 0,60-0,80; carciofi a pezzo n.q.; patate zona Polignano kg. netto n.q.; zucchine kg. netto 0,50-0,60; cetrioli lisci kg netto 0,70-1,00; fave novelle n.q.; piselli verdi kg. netto n.q.; funghi Cardoncelli kg netto 5,00-6,50; Prataioli kg. netto 1,80-2,00; Pleurotus kg. netto 1,80-2,00. n Ciliegie: da industria kg. netto n.q.; da tavola Bigareau kg. netto n.q.; da tavola Giorgia kg. netto n.q.; da tavola Ferrovia kg. netto n.q. n Uva da tavola: Apirene Sugarone kg. netto 1,70-2,00; Apirene Crimson kg. netto 1,70-2,00; Black Magic n.q.; «Regina della Puglia-Pizzutella» 1,00-1,30; «Victoria» id. 0,75-1,00; «Italia» 0,90-1,15; «Red Globe» 0,85-1,10; «Palieri» 0,80-1,00; n Fioroni bianchi (Puglia): kg. netto n.q.. Fioroni neri: kg. netto n.q.. Tutti i prezzi sono riferiti a merce di prima categoria, confezionata a norma franco partenza (al netto di I.V.A.) RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 25 Mercoledì 24 settembre 2014 VALENTINI Continua la prova d’orchestra >> CONTINUA DALLA PRIMA Q uando la situazione è ormai degenerata e gli orchestrali si ritrovano gli uni contro gli altri, con atteggiamento paternalistico il direttore torna in scena per ristabilire la pace e riprendere a suonare. Ma alla fine, in un’atmosfera carica d'inquietudine e di infausti presagi, lo stesso maestro lancia un’invettiva contro i suoi “protetti” e, tra la polvere e i cumuli di macerie, si mette a blaterare, prima in italiano e poi in tedesco, con foga sempre maggiore: “La musica può salvare la vita, ma non il destino dell'umanità”. Questo ricordo mi è tornato in mente negli ultimi giorni, a proposito del “gran rifiuto” di Riccardo Muti - napoletano di nascita e molfettese di adozione - che ha deciso di lasciare l’Opera di Roma in segno di protesta contro gli scioperi e le proteste. Con amarezza, lui stesso ha spiegato: “Continuare così era impossibile”. Gli ha fatto eco Roberto Abbado, il nipote del grande maestro, che dirige negli Stati Uniti: “L’Italia è il posto peggiore per fare musica lirica”. E pensare che quella musica proprio qui è nata, come sanno bene – da Bari a Lecce - anche gli appassionati pugliesi. La verità è che in Italia, purtroppo, la “prova d’orchestra” continua tuttora. Nella confusione generale che domina questa stagione politica e sociale, alimentata anche dalla babele che imperversa sulla Rete, è entrato in crisi il “principio di autorità”: tutti pretendono di disquisire su tutto e ognuno ritiene di essere dalla parte della ragione. Sta di fatto che il rischio di un’involuzione autoritaria è sempre all’oriz- PREMIER Matteo Renzi ieri all’Onu zonte della vita nazionale, dalle tensioni sulla riforma del lavoro alle rivolte locali sulle opere pubbliche che infiammano la Penisola dalle Alpi al Salento: No Tav, No Tap e chi più ne ha, più ne metta. Tutta colpa di Matteo Renzi? Magari fosse così semplice. C’è anzi da pensare, o da temere, che in questo momento Renzi rappresenti il massimo di democrazia e il minimo di autoritarismo che noi italiani ci meritiamo. Basta salire su un autobus pubblico o entrare in ufficio postale, per rendersi conto facilmente della nostra mancanza cronica di autodisciplina, del disordine e della prepotenza diffusa che dilagano. E gli esempi ben più gravi e consistenti, dalla corruzione all’evasione fiscale, certamente non mancano. Prendiamo le polemiche sul “jobs act”. Ora che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto a sostegno della riforma del lavoro predisposta dal governo, dicendo stop ai corporativismi, sarà più arduo per la minoranza del Pd e per la Cgil contestare il progetto come un attentato ai diritti dei lavoratori e alle libertà sindacali. Ma non c’è dubbio comunque che quello sull’articolo 18 è diventato uno scontro ideologico, intorno a un tabù o a un feticcio che va superato. E se pure fosse “uno scalpo” da esibire all’Unione europea, come dice Susanna Camusso, auguriamoci che possa contribuire ad attrarre investimenti stranieri e quindi a creare nuova occupazione, senza dimenticare naturalmente la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e ai ritardi della Giustizia civile e amministrativa. Posto che la modifica della norma si applica solo ai nuovi assunti e che la discriminazione resta l’unico caso di reintegro nel posto di lavoro, come ha assicurato ieri il ministro Giuliano Poletti, non si vede perché la “vecchia sinistra” debba rischiare ora di spaccare il Pd e il sindacato. C’è il precedente del referendum sulla scala mobile, vinto da Bettino Craxi nel ’94, che dovrebbe indurre i dissidenti del Pd e la stessa Cgil a più miti consigli. In un mondo sempre più globalizzato, il modo migliore per difendere questo diritto fondamentale di cittadinanza è di aumentare il più possibile le opportunità di lavoro per tutti, a cominciare dai giovani e dalle donne, non di limitarsi a difendere o “conservare” l’esistente a favore degli occupati e dei già garantiti. Giovanni Valentini PALMIOTTI Ilva, corteggiata e temuta in modo da avere una posizione di forza competitiva nel momento in cui il settore, oggi gravato da eccesso di offerta, dovesse andare eri, proprio mentre Mittal, insieme ai Marcegaglia, era a verso una nuova selezione degli attori in campo. E quindi Arcelor colloquio a Roma col ministro Guidi e col commissario Mittal con l’Ilva vuole radicarsi ancor più in Europa, Jindal, Gnudi, a Taranto i rappresentanti di Jindal si confrontavano invece, vuole sbarcare in Europa visto che i suoi impianti ora sono con i tecnici del siderurgico. Una presa di contatto con solo in India (di qui anche l’offerta per la Lucchini di Piombino). Ma così come attrae, l’Ilva spaventa chiunque perchè è un’acdomande e risposte in vista della visita agli impianti che faranno quisizione costosa (sul piano finanziario) e onerosa (sul piano molto probabilmente oggi. Intendiamoci: non è che l’Ilva sia realtà sconosciuta se con- degli impegni che bisogna assolvere e quelli di tipo ambientali sideriamo che i due gruppi già prima dell’estate, nell’ambito di sono anche sanciti da più leggi varate dal Parlamento). E’ quindi comprensibile che i potenziali una procedura concordata, stanno compratori vogliano quantomeno accedendo ad una serie di inforcautelarsi dalle pendenze pregresmazioni sull’azienda. Solo che ora se. Perchè il costo di un investisi comincia ad entrare nel merito, mento industriale può essere cala focalizzare meglio l’oggetto colato e si può anche calcolare in dell’attenzione. Questo perchè se quanto tempo e con quale livello Arcelor Mittal con Marcegaglia o produttivo l’impresa si ripagherà Jindal vorranno davvero acquisire di quell’investimento. Ma quando l’Ilva, dovranno passare dalla masi va sul terreno scivoloso del connifestazione di interesse, che è un flitto, ogni valutazione diventa impegno non vincolante, a qualproblematica, ogni stima diviene cosa di più certo, ovvero presenun grosso punto interrogativo, tare un piano, offrire delle garanogni analisi è segnata dall’incerzie, indicare dei tempi, delineare tezza ben oltre il legittimo margine delle prospettive. Tutti passaggi su di dubbio. cui poi costruire la trattativa. Arcelor Mittal ha quindi posto Essendo partito prima, Arcelor TARANTO Una veduta dell’Ilva dei paletti al Governo e al comMittal sembra essere in vantaggio missario. Si vedrà nel prosieguo su Jindal. E non è un caso che ieri Arcelor Mittal abbia posto al ministro e al commissario il pro- che soluzione verrà fuori. Se sarà quella della bad company e della blema del contesto Taranto. Ovvero, è il succo del loro discorso, noi new company, mettendo le negatività nella prima e le positività siamo disposti a prendere l’Ilva, a fare gli investimenti che ci nella seconda - uno schema spesso utilizzato nelle ristrutturazioni chiedete, però che succede col processo, le cause in corso, le industriali -, oppure se si useranno i soldi sequestrati dalla Prorichieste di risarcimento danni che piovono come acqua? Sì, cura di Milano ai Riva (1,7 miliardi) facendone una specie di fondo perchè l’Ilva di Taranto oggi attrae e spaventa e questo accadrebbe per i risarcimenti e le bonifiche. Ora, ben vengano i nuovi investitori, che naturalmente saranno giudicati sui fatti, ma al di là per qualsiasi investitore. Attrae perchè è un gruppo importante, perchè Taranto è il della formula societaria tutta da costruire, va ribadito che nessuno complesso più grande d’Europa, perchè qui si può coprire una può lasciare il cerino acceso nelle mani dei tarantini. Inquigamma che va dal semilavorato al prodotto finito, perchè ac- namento e degrado ambientale hanno responsabilità precise, sono quisirne gli impianti fa compiere un salto dimensionale non riconducibili a carenze e omissioni ben individuate. Ed è giusto indifferente (del resto basta ricordare cosa accadde anni addietro che questo conto, scoperto da troppo tempo, adesso si cominci a per Riva). Infatti, le logiche che spingono Arcelor Mittal da un lato saldarlo. Perchè è il primo dovere da adempiere verso Taranto. e Jindal dall’altro convergono su un punto: crescere e rafforzarsi Domenico Palmiotti >> CONTINUA DALLA PRIMA I CLASSI POLITICHE CERCASI LAVORO DISPERATAMENTE di GENNARO PICINNI S e il credo dei frati dell’Ordine dei benedettini era «ora et labora» è ovvio che essi costituivano un’eccezione rispetto a tutti gli altri – c’est à dire – francescani, antoniani, agostiniani, carmelitani, certosini, frappisti e la filza potrebbe continuare. Ma vallo a trovare oggi, anche pregando, un lavoro in Italia dove i «workless» sono in costante aumento. È pur vero che durante il «ventennio littorio» la vita degli italiani era più che mai sobria (eufemismo) ma la disoccupazione non era neppure contemplata. Al punto che fu istituita l’«Opera Nazionale Dopolavoro» (O.N.D.) che a Bari aveva sede nel palazzo anni ’20 sul lungomare, il quale ospitava l’omonimo cinema detto anche «Dopolavoro Forze Civili» e che dopo il 1943 assunse il nome di «Kursaal Santalucia». E che dire di quella targa in travertino su un palazzone «stile littorio» in viale delle Milizie a Roma che enunciava «Dulce est post laborem domi manere», dando per scontata la sussistenza del «labor»? A monte di quanto sopra v’è la sentenza divina dopo la cacciata dal «Paradiso Terrestre» e cioè - «Tu donna partorirai con dolore e tu uomo lavorerai con gran sudore». Dunque il lavoro, più che lieto obiettivo primario degli uomini (e delle donne stante la parità di genere) fu concepito nella Bibbia come una condanna che paradossalmente vede, ieri come oggi, le moltitudini in fervente ricerche per espiarla. Soltanto le «colonie» di api e formiche si sono ancestralmente date una regola «lavoristica» di tipologia umana al di sopra di ogni punizione. Legittimato a questo punto il lavoro suonerebbe quanto mai opportuna la frase pronunciata, non ricordo in quale occasione, da Berlusconi ex «Cavaliere del Lavoro»: - «Voi politici non avete mai lavorato!» -. Cui rispose Gianfranco Fini: - «Non è vero perché io in passato ho fatto il giornalista al Secolo d’Italia» -. Chapeau! Ma, siamo onesti, aveva proprio ragione B. quando accusava i politici? Dopotutto nel 1994 con la sua discesa in campo non si contarono deputati e senatori presi «neorealisticamente» dalla strada, come Lamberto Maggiorani ed Enzo Staiola (padre «attacchino» e figlio in «Ladri di biciclette» 1948 – di Cesare Zavattini). POKER -Ripeto, c’aveva ragione B. sia pur dall’alto della «Galassia» Fininvest, Mediolanum, Milan, Mondadori, Mediaset? Voilà un bel poker d’Assi. Primariamente per i neo-deputati/senatori c’era (e c’è tutt’ora) l’incombenza di andare in sartoria e ordinare un guardaroba adeguato al Palazzo (secondo l’antico detto barese «Vesti Cippone che pare barone») da pagare beninteso col primo lauto stipendio. E poi vogliamo tener presente il «lavorío» del prendere il treno o l’aereo, prenotare l’hotel, recarsi alla Camera o al Senato (spesso in autoblu) e poi parlare, parlare e ancora parlare secondo l’o.d.g., replicare, controreplicare e magari inveire contro l’opposizione fino alla pantomima della colluttazione inclusa, trattenuti a stento i Nostri da «Commissari» e «Commessi» d’oro? E vi par niente, nelle risse in aula, esibire «slogan» su fogli A3, striscioni, scritte sulle proprie fronti o palmi di mani, fino alle «femen» escluse? Ed ancora far tintinnar manette, far dondolar nodi scorsoi, impugnar apriscatole fino a sventolare odorose fette di mortadella? E qualche benemerito ha pensato, per i non rari momenti di «stanca» (tu chiamalo se vuoi «bivacco») di dotare i sunnominati di deliziosi «tablet», affinché pollici e cervelli non restino mai inoperosi. Per non parlare di estenuanti cene di lavoro, solitamente in esosi ristoranti intorno a piazza Colonna capaci di ampie tavolate, tutti a cercar di risolvere i nostri problemi, proponendosi loro (stando a tavola) di «fare un tavolo» in tempi brevi come da «lunario». E cioè basandosi su date certe come: «prima di Pasqua» o «dopo il ponte del I Maggio» o «non oltre il 2 Giugno» o «subito dopo Ferragosto» o «non superando Ognissanti» o in fine «dopo le Feste». Auguri! Ma non dimentichiamo che c’è anche l’amorevole «cura» del proprio collegio elettorale onde assicurarsi la «sinecura» magari anche per una seconda legislatura. Tanto per concludere sulla indubbia nobiltà del mandato, ditemi se non è duro lavoro proporsi per «portare avanti un discorso… nella misura in cui… è necessario risolvere il problema in prospettiva… affinché il nodo delle Riforme <spalmato> nell’arco di 10 anni…». E qui mi fermo perché, regredendo all’età adolescenziale, mi ritorna in mente l’agognata fetta di «pane, burro e zucchero» du temps jadis. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] POLITICA Altra giornata di discussioni sullo Sblocca Italia e su tutta la materia energetica di SALVATORE SANTORO POTENZA - Passa la linea “Lacorazza”. Il Consiglio regionale alla fine di una lunga e articolata seduta di Consiglio regionale approva un ordine del giorno presentato dall’Ufficio di presidenza dell’assemblea che impegna il governatore Marcello Pittella “ad attivare a partire dalla Conferenza delle Regioni, dalla Conferenza Unificata e di concerto con le rappresentanze parlamentari lucane, ogni utile azione al fine di sostenere in sede di conversione del decreto - legge (lo Sblocca Italia) la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana». E in particolare si chiede al presidente della Regione l’impegno a “chiedere la modifica degli articoli 37 e 38 del decreto e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti; la modifica dell’articolo 36 consentendo l’utilizzo delle royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi». Non dovesse andare così, il Consiglio regionale ieri con 15 voti su 20 (ma in quel momento in aula erano presenti solo 17 consiglieri) ha preso l’impegno di “impugnare per incostituzionalità la legge di conversione del decreto Sblocca Italia nelle parti ritenute incostituzionali». Ma c’è di più. La massima assemblea regionale chiede al parlamento di fare proprie le richieste della Basilicata. In soldoni: Pittella deve lottare come un leone nella Conferenza Stato - Regioni ma anche i parlamentari lucani (Folino compreso quindi) a far di tutto per modificare lo Sblocca Italia nei punti (in materia energetica e ambientale) che riguardano la Basilicata. In pratica guadagna sempre più spazio Passa la linea istituzionale della presidenza del Consiglio regionale O si modifica o si impugna il decreto Approvato un ordine del giorno del Consiglio che impegna Pittella e parlamentari a cambiare le parti sul Titolo quinto l’azione istituzionale lucana per tentare di frenare l’azione nazionale. Al netto delle intemperanze e delle polemiche. Per la cronaca hanno votato a favore di questo provvedimento tutti i consiglieri presenti in aula di tutte le forze politiche tranne i grillini ed esclusi gli assenti (Castelgrande del Pd, Mollica dell’Udc che si è allontanato volontariamente e Benedetto di Cd). Questo per le conclusioni. In precedenza prima c’è stata la lunga relazione del governatore e poi è iniziato il dibattito. Subito con le critiche di Gianni Leggieri (M5S). Poi Paolo Galante (RI) ha parlato di «attentato alle prerogative delle Regioni». Particolareggiato l’intervento di Gianni Rosa (Fratelli d’Italia) che ha parlato di «accondiscendenza del presidente Pittella nei confronti di chi vuole fare della nostra terra un colabrodo». Rosa ha quindi tuonato che «se lo sblocca Italia non cambierà la Regione non conterà più nulla». Vito Giuzio (Pd) invece ha sottolineato la «necessità di modificare lo spirito del decreto sblocca Italia anche se occorre considerare il difficile punto di partenza». Vincenzo Robortella (Pd) quindi ha espresso pieno sostego e fiducia sull’opera- LA RELAZIONE DEL GOVERNATORE SULLO “SBLOCCA ITALIA” Assicura il proprio sforzo per convincere Renzi ma manda messaggi forti ai «sabotatori» POTENZA - Poco meno di un’ora e mezza. Tanto è durata la relazione del presidente della giunta regionale, Marcello Pittella che ieri ha parlato al Consiglio regionale dello “Sblocca Italia”. Una questione che da fine agosto è diventata il campo centrale di tutta la politica lucana. Ma il tema è delicato: estrazioni petroliferi e ricadute sul territorio. Sia in termini di vantaggi economici e siluppo e sia in termini di problematiche legate agli effetti sull’ambiente e sulla salute. Pittella non si è discostato molto da quanto illustrato già in Conferenza stampa un paio di settimane fa subito dopo la firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica, Napolitano. Ieri però, parlando direttamente ai legislatori regionali è stato ricco di dettagli. Ma non ha abbandonato il piglio “deciso”. E ancora una volta il presidente della Regioni ha mandato messaggi diretti quando parlando di «sabotatori» ha chiarito: «In un mondo di verità gridate e di ricerca del sensazionalismo, si crea spesso un mix esplosivo tra le esigenze vere e sentite della comunità rispetto ai temi della salute, della tutela ambientale e del lavoro, e una serie di notizie, molte volte inesatte o senza fondamento che assumono parvenza di verità». Altro capitolo “teso” è stato quando il governatore lucano ha parlato dei passaggi cronologici del Memorandum. Pittella ha ribadito: «Dopo le interlocuzioni con il ministro Guidi e il sottosegretario Vicari si è giunti alla condivisione del superamento del decreto attuativo dell’articolo 16, quello firmato dai ministri Zanonato e Saccomanni il 12 settembre 2013 che sin dal primo momento, come si sa, tutti hanno duramente criticato, ritenendolo una sorta di tradimento dello spirito del Memorandum». E quindi subito dopo il presidente della giunta ha chiarito: «La genesi di quel decreto è sintomatica di come, spesso, sia difficile, al di là della buona volontà di ognuno di noi e dei nostri referenti romani, portare a casa risultati positivi per le nostre comunità». E per essere ancora più chiaro, Pittella ha aggiunto: «Il ministro Zanonato che pure era stato ospite a Potenza di un grande sindacato il 6 settembre del 2013 e che pure aveva espresso in quella circostanza grande attenzione ai contenuti del memorandum 2011, a distanza di una settimana firmò un decreto attuativo, d’intesa con Saccomanni che andava in direzione esattamente opposta». Non sono state frasi “neutre”. L’allora ministro Zanonato (governo Letta) ex diessino è amico del senatore lucano, Filippo Bubbico. Insomma il clima è sempre “acceso”. Pittella ad ogni modo ha parlato in maniera dettagliata anche dei dettagli dello Sblocca Italia assicurando: «Non sfugge a nessuno che i contenuti del Decreto anticipano le modifiche del Titolo V della Costituzione. Sono del parere che sia opportuno ricondurre in un corretto alveo istituzio- Marcello Pittella nale il confronto sulle materie concorrenti, senza sottrarsi da un dibattito serrato in sede di Conferenza Stato Regioni sui temi posti dalla modifica del Titolo V e più complessivamente da una nuova stagione del regionalismo nel nostro Paese. Anche alla luce di queste considerazioni, ho già avuto modo più volte di ribadire che qualora l’azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe gioco forza sollevare l’eccezione di incostituzionalità dinanzi alla Suprema Corte». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 7 LA MOZIONE (RESPINTA) DEI GRILLINI No al petrolio in Basilicata Leggieri e Perrino chiedono l’impugnativa contro il decreto Renzi Gianni Leggieri e Gianni Perrino, i due consiglieri regionale del M5 Stelle all’ingresso della sala consiliare Sopra Lacorazza che spiega in aula l’ordine del giorno poi approvato. In alto al centro Pittella e consiglieri to del presidente Pittella, sostenendo che «non serve uno sterile atteggiamento divisorio, ma una trattativa per riequilibrare l’autonomia di governo del territorio ed ottenere risultati significativi in termini di sostenibilità ambientale». Per l’opposizione Michele Napoli (FI) ha sostenuto che «il prelievo fiscale sulle attività petrolifere supera il 60 per cento, e questo significa che fi- no ad oggi ci ha guadagnato quasi solo lo Stato. Mario Polese (Pd) infine, sostendo in pieno la posizione di Pittella ha rimarcato che «senza la necessaria e intelligente provocazione istituzionale della norma approvata con la legge 17 (royalties fuori dal patto di stabilità) non saremmo qui oggi a discutere dello sblocca Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA POTENZA - “No al petrolio in Basilicata” e “Lo sblocca Italia è un duro colpo alla basilicata”. E’ quanto chiede il partito di Grillo in Basilicata lamentandosi anche della scarsa informazione resa sulla materia. . In particolare in una conferenza stampa ieri mattina alla Regione, i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri - poco prima dell’inizio dei lavori consiliari in cui si è affontata in maniera dettagliata tutta la questione dello “Sblocca Italia” - hanno ribadito la posizione del proprio partito: «Chiusura dei pozzi petroliferi in quanto attività insostenibile e principio fondamentale riconducibile alla tutela dell’ambiente». Nei dettagli il consigliere Leggieri ha specificato le ragioni alla base della mozione (poi respinta in sede di Consiglio) che sono quelle della impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale dell’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”: «Se la norma fosse convertita in legge nel suo testo attuale o equivalente, verrebbe sottratta in modo permanente alle Regioni ogni potestà in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, devolvendole alla esclusiva facoltà decisionale dello Stato». «Più che di decreto “Sbocca Italia” – ha sottolineato ancora il consigliere grillino Leggieri – bisognerebbe parlare di decreto “Blocca Italia”, con il totale assenso del Partito democratico e con il presidente della giunta, Marcello Pittella, che con il suo operato non fa che peggiorare le cose». E quindi Leggieri riprendendo il messaggio di Pittella sulla “vittoria uno a zero” rilancia: «La partita non è stata vinta dalla Basilicata con il minimo scarto ma, restando in termini calcistici, è stata vinta in modo schiacciante dal Governo. Al di là del tema specifico delle estrazioni, quello che preoccupa seriamente è il diffondersi dell’idea che la Basilicata, se spremuta per bene, può divenire la panacea per la risoluzione di tutti i problemi economici che affliggono il Paese. Non si arretra neanche dinanzi a dati di fatti inconfutabili, vedi l’alta incidenza delle malattie oncologiche, l’agricoltura ed il turismo che, sempre più, risentono della presenza di ecomostri, questo omettendo di affrontare esaustivamente altre problematiche relative al costo del carburante in regione e alla ormai fan- tomatica card - benzina». E’ stata la volta quindi dell’altro consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino. Che subito ha attaccato: «In Basilicata si preferisce insistere sull’energia derivante dal fossile, in completa controtendenza anche con quanto stabilito in sede di Unione europea. La nostra ferma intenzione è quella di riconfermare la linea dell’utilizzo delle energie rinnovabili». Anche Perrino ha parlato di impugnativa del decreto: « I profili di incostituzionalità sono diversi. Abbiamo preferito concentrarci su quelli riguardanti l’articolo 38, vale a dire sugli aspetti concernenti in modo più stretto il rapporto tra Stato e Regione. Quella compiuta da Renzi è una vera espropriazione di diritti, una scelta del tutto antidemocratica a cui, speriamo, il Governo regionale voglia e sappia rispondere. Il nostro primo atto è quello di impugnare la norma per poi procedere nella battaglia continua contro le estrazioni indiscriminate con una serie di interventi concreti che portino alla giusta comunicazione con i cittadini ed alle scelte più opportune sul da farsi, scelte che vanno valutate e soppesate anche in sede di deregulation, dal momento che deve essere la base a decidere e non pochi eletti». Per quanto riguarda la mozione poi presentata in Consiglio nel testo dell’articolato si legge: “(...) si impegnano il presidente e la giunta regionale ad attivarsi, nel corso dell’iter di conversione in legge, con ogni strumento più opportuno al fine di indurre il Parlamento a emendare la normativa, nel senso di cancellare dall’articolo 38 la parte o le parti in cui si prevede la totale e definitiva estromissione delle Regioni dalla competenza in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi». “Nel caso in cui la norma – si legge nel documento – dovesse essere convertita in legge nella formulazione attuale o in una formulazione che produca effetti giuridicamente simili o equivalenti (totale e definitiva estromissione delle Regioni), a promuovere la questione di legittimità costituzionale”. Insomma i grillini ribadiscono il no al petrolio e chiedono alla Regione di prepararsi alla battaglia legale contro le decisioni del Governo nazionale. «Altro che 1 a 0 per noi, la partita è stravinta dal Governo» ENNESIMO CASO AL CENTRO OLI Nessuna sfiammata ma un’altra anomalia a Viggiano. Il sindaco attacca, Eni minimizza Il centro Oli Eni di Viggiano VIGGIANO – Nessuna sfiammata, solo un odore o meglio una puzza nauseante. E’ stata la causa dell’ennesima anomalia al Centro Oli che si è registrata nell’arco della giornata di ieri. La segnalazione è stata lanciata dai dipendenti della Vibac e dell’Elbe – entrambe le aziende situate di fronte all’impianto estrattivo – al Comune di Grumento Nova. «Intorno alle 15 - fa sapere in una nota stampa, il sindaco di Grumento Nova, Antonio Imperatrice sono giunte al Comune segnalazioni da parte dei dipendenti delle due fabbriche poste di fronte allo stabilimento dell’Eni, circa l’impossibilità di poter lavorare nei propri ambienti per la presenza di odori nauseabondi che di fatto stagnavano l’aria e la rendevano irrespirabile». «Sul posto - continua il comunicato - si è recato il sindaco ed i vigili urbani di Grumento Nova che di fatto hanno constatato situazioni di profondo disagio tra i lavoratori e non solo, ed hanno potuto anche appurare come gli stessi si fossero dovuti porre ai piani superiori degli stabilimenti ed anche fuori. Il tutto anche suffragato dalla presenza dei Vigili del Fuoco di Marsicovetere». E sempre nella nota il sindaco riferisce che la «sera precedente, quella del 22 alle ore 21 circa, era stata segnalata dall’Eni “un trafilamento di vapore acqueo e conseguente intervento di manutenzione”, con una rumorosità più percepibile rispetto ai livelli di normale esercizio dell’Impianto ed alle ore 3 del 23 settembre le operazioni di manutenzione si sono concluse.. e si è proceduto all’attività di riapertura dei pozzi per il progressivo ripristino delle normali condizioni di regime produttivo dell’impianto». Operazioni che a quanto comunicato dalla compagnia petrolifera, nella stessa giornata di ieri, «hanno comportato la fermata e il conseguente riavvio di alcune sezioni dell’impianto generando conseguentemente un lieve innalzamento delle emissioni odorigene rispetto alle normali condizioni operative». «Attività di manutenzione – ha riferito la società petrolifera - sulla linea di alta pressione del vapore». Da parte dell’Eni è stato ribadito che «l’impatto olfattivo derivante dalle attività di riavvio non comporta alcuna con- seguenza sulla salute dei lavoratori dell’impianto ne’ sugli abitanti e lavoratori dell’area circostante il centro olio». Secondo il primo cittadino del centro grumentino «questi eventi si verificano troppo spesso ed il fatto che lavoratori dell’indotto e le maestranze siano arrivate al punto di segnalare il disagio con fax e chiamate dirette alle Istituzioni, pone noi tutti nella condizione di dirimere un legittimo dubbio su quanto ci viene fatto percepire dall’Eni, in modo strumentale e di parte». «E’ ora - ha puntualizzato il sindaco - di fare chiarezza e di sottolineare come le rassicurazioni siano ormai superate dagli eventi. C’è bisogno di un intervento forte delle Istituzioni , degli Amministratori tutti e delle organizzazioni Sindacali, per far sì che la sicurezza e la salute predominino su tutto». Angela Pepe © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] POLITICA Il candidato presidente della Provincia di Matera non soddisfa tutti ma è orgoglioso per il suo “paese” Francesco De Giacomo di PIERO QUARTO MATERA - Non c’è l’unità ma ancora malumori e incertezze all’interno del Partito Democratico. La scelta del sindaco di Grottole, Francesco De Giacomo per la presidenza della Provincia di Matera e qualche metodo non condiviso fino in fondo lasciano più di un dissenso latente e qualche gesto clamoroso non ancora concretizzato. Giuseppe Soranno sindaco di Salandra nel giro di una notte ha visto svanire la propria candidatura, non l’avrebbe presa proprio benissimo, del resto rappresentava il lavoro avviato in provincia da consigliere in carica e dunque si aspettava quella fiducia che gli veniva annunciata. Così come il presidente del Consiglio provinciale uscente Aldo Chietera non ripresentato nella lista a differenza di altri consiglieri Pd e in virtù di quel principio, rotto nel corso delle trattative che doveva vedere solo ex consiglieri e non sindaci in lista. La scelta di Auletta ha però rotto l’incantesimo, Chietera si è ritrovato fuori ed i malumori sono esplosi. Non solo da parte degli esclusi ma anche di quella parte del partito che si è sentita “tradita” dalle scelte. Da lì le voci di chi si sente in qualche modo allontanato per essere stato “troppo vicino” al presidente Stella o da chi pensa a clamorosi gesti come l’autosospensione tanto che arriva al nostro orecchio un chiaro: “mica può farlo solo Folino!”. In tutto questo la ricerca di unità del partito sembra solo una parvenza ed il fuoco pare evidente sotto la cenere. Nel Pd è un classico, inevitabile perchè si riesce sempre a scontentare tutti e a non trovare un minimo comune denominatore in termini di decisioni e scelte. LE PAROLE DI DE GIACOMO - In tutto questo chi è pronto invece a iniziare la sua campagna elettorale è proprio De Giacomo. «Si tratta di una bella responsabilità e di un grande orgoglio per il sindaco di un piccolo paese. I malumori? So che ci può essere qual- «Il lavoro di Stella? No comment. Noi coinvolgeremo tutti i sindaci» Giuseppe Soranno La sede della Provincia di Matera in via Ridola Aldo Chietera La scelta De Giacomo lascia tanti mugugni Soranno beffato e Chietera fuori dai giochi non ci stanno Il protagonista: «Una scelta di discontinuità, nuova immagine del Pd» che delusione ma attorno alla mia figura si sono raggruppati i maggiori consensi, la volontà è quella di dare un chiaro segno di discontinuità, un’immagine nuova su cui il Pd si è maggiormente concentrato. Tutto in una notte? Le cose sono cambiate molto in fretta, dopo che erano rimaste tre opzioni tra le quali scegliere». De Giacomo parla anche delle priorità del territorio: «non mancano le emer- | genze da affrontare come la rete viaria, i lavori necessari sul territorio, la questione rifiuti che è sempre più in emergenza e verso un vero e proprio blocco che sarebbe pericoloso. Ci sono poi le questioni che riguardano i trasporti e per i quali non manca una razionalizzazione. Tante sono le urgenze che proveremo ad affrontare senza risparmiarci». Cripticala risposta di De Giacomo sul lavoro della giunta Stella: «preferisco IL CASO non rispondere, posso solo dire che stavolta saranno coinvolti tutti i sindaci nelle decisioni che verranno prese. Dal più piccolo al più grande, dai paesi dell’interno a quelli della costa jonica in una stretta collaborazione». L’ultimo messaggio è per i cittadini di Grottole: «Non dovranno preoccuparsi perchè continuerò ad essere presente lavorando in Provincia e nello stesso tempo per il mio Comune». © RIPRODUZIONE RISERVATA | «Di Trani prima sedotto e poi abbandonato» Forza Italia accusa il sindaco “mollato” dal Pd e dalle liste minori di centrosinistra Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani accusato da Forza Italia Di Trani sedotto e abbandonato Di Trani ha scelto di rinunciare alla candidatura al ruolo di presidente della Provincia? Non proprio. E’ del tutto diversa la ricostruzione formulata dagli ambienti cittadini di Forza Italia in merito alle recenti esternazioni del sindaco di Pisticci, che aveva annunciato la sua rinuncia nella corsa alla poltrona di via Ridola adducendo come motivazione una scelta nobile, che risiedeva, a suo dire, “nel rifiuto di una politica completamente avulsa dalle esigenze del territorio, che risponde esclusivamente a logiche spartitorie tra le filiere”. Di Trani, nella sua lettera di rinuncia aveva poi chiesto il commissariamento del Pd di Pisticci, perché userebbe “atteggiamenti strumentali, ridicoli e affermazioni palesemente false per screditare la mia Amministrazione”. C’è pur da dire che a Pisticci il Pd è minoranza in quanto nella corsa a sindaco di oltre tre anni fa Di Trani ha vinto contro un candidato del Pd, battendolo in una colazione nella quale il suo gruppo era organizzato nella civica di Forum Democratico (che lo espresse appunto come sindaco). Per tornare a Forza Italia, ci sarebbe ben altra verità dietro la rinuncia di Di Trani, in quando “il Sindaco di Pisticci – come viene spiegato in una nota del direttivo cittadino - è stato prima sedotto dalle liste minori di centrosinistra, che hanno appoggiato la sua candidatura, e poi abbandonato. È stato messo all’angolo anche dal Pd regionale e da alcuni suoi stretti collaboratori che rivestono il ruolo di Consiglieri Comunali a Pisticci, che di fatto non hanno avallato la sua candidatura”. Il primo cittadino di Pisticci, insomma, sarebbe stato costretto a battere in ritirata. “Sarebbe opportuno – è il monito di Fi - che il nostro Sindaco dedicasse risorse in termini di tempo e di energie alle tante problematiche del Comune di Pisticci, piuttosto che architettare carriere politiche personali. A titolo di esempio, ricordiamo solo alcune delle urgenti questioni che ancora non trovano soluzione: la mancanza di un regolamento urbanistico moderno; la lottizzazione a iniziativa pubblica delle zone C1, C2 e C3 di Marconia; la questione ambientale della Valbasento; l’aumento ingiustificato dei canoni del Consorzio di Bonifica, contro il quale il nostro Sindaco non ha speso una parola, abbandonando a sé stessi gli agricoltori pisticcesi; l’aumento delle tasse locali; la manutenzione ordinaria delle strade comunali urbane ed extraurbane; le ultime vicende legate alla demolizione del terzo piano dell’Ospedale di Tinchi”. In un quadro del genere, nella lettura di Forza Italia, ci sono delle responsabilità anche di chi condivide certe scelte continuando ad avere un atteggiamento passivo di fronte a questa situazione di immobilismo: “chiediamo ai Consiglieri Comunali di maggioranza, a tutti gli assessori e al Presidente del Consiglio Comunale di Pisticci – conclude il direttivo pisticcese di Fi - di riflettere sulla situazione di stallo politico-amministrativo venutasi a creare e di prendere le distanze dal Sindaco Di Trani. Più di tre anni sono trascorsi dall’elezione. È tempo ormai di passare la parola ai cittadini e fornire a Pisticci un’amministrazione di qualità che risolva celermente i problemi. Continuare ad amministrare in questa maniera significa produrre ulteriori danni in aggiunta a quelli già causati in questi anni”. Roberto D’Alessandro RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] ECONOMIA Quale destino per un comparto tra i più conosciuti in Italia e all’estero? di GIOVANNI ROSA SONO sempre più agitate le acque alla Gaudianello di Monticchio. La Norda, proprietaria dello stabilimento, ha comunicato nei giorni scorsi la volontà di ricorrere alla mobilità per una ventina di dipendenti. Non un fulmine a ciel sereno, ma la risultante di una situazione che si trascina oramai da più di un anno. Accompagnata alla lettera, una relazione di undici pagine che spiega la situazione in cui versa lo stabilimento lucano. «Crisi dei consumi che ha generato un grave e strutturale squilibrio economico» e «l’appesantimento dei oneri finanziari» sono tra i motivi che hanno indotto la direzione della NorIL MERCATO da ad «attuare un piano di riorganizzazione della struttura volto a favorire IL comparto è in crisi. Da vantaggi e siuna parte la congiuntura nergie al grupeconomica, dall'altra una po societario». concorrenza spietata. Le Una ristruttuaziende produttrici di acque razione che colminerali, nonostante sia pirebbe solo il cresciuto il consumo pro- settore amminicapite all'anno (si è passati strativo. Nell’otdai 47 litri del 1980 agli oltre tica dell’azien190 di oggi), continuano a da, a quanto si è soffrire a causa della con- potuto apprentrazione dei prezzi e del fe- dere, tutto il setnomeno del trading down e tore verrebbe cioè che sempre più fami- spostato nelle glie acquistano prodotti “un- altre sedi del branded”, a basso costo. gruppo. Nei discount per esempio si Nel piano introvano confezioni anche a fatti si prevede 10 centesimi (se non di me- una «razionalizno) al litro. Anche per que- zazione e consto diverse aziende dal no- centrazione» me altisonante inventano «di tutte le attinuovi marchi low cost per vità indirette e restare sul mercato. La Ba- di staff, con rifesilicata non è esente da rimento all’area questa crisi. Lo è stato per la amministratiCutolo, lo è per la Gaudia- va, all’area genello-Norda. Le Fonti del stionale ed inVulture “tengono” anche formatica, all’agrazie alla Coca Cola men- rea commerciatre è tutto da definire, anche le, all’area risorse le sensazioni sono positi- se umane e reave, ciò che saprà fare la San zioni sindacali e Benedetto a Viggianello. all’area acquisti». Ovviamente, qualora venisse confermata questa impostazione, una ventina di attuali dipendenti si troverebbero di fronte a una scelta da cui non possono prescindere. Le scelte non sono molte: accettare la mobilità, acconsentire a un demansionamento (da amministrativo a operaio) - pare che su questo punto i vertici della Norda siano d'accordo - oppure andare allo scontro con l'apertura delle vertenze. La cosa certa è che nello stabilimento c’è una fronda che vuole dare battaglia. Ci hanno scritto e vogliono far sentire la loro voce alla Regione Basilicata, alla Direzione Territoriale del Lavoro, alla provincia di Potenza, alle Segreterie Territoriali, ai sindacati e a tutti coloro che saranno a conoscenza di questa situazione. Puntano il dito contro i manager che «prendono decisioni errate che generano difficoltà economiche» aggiungendo che «le difficoltà della Monticchio Gaudianello che si sono ampliate dal 2010 non vanno assolutamente attribuite a queste 20 unità lavorative che svolgono le loro mansioni con dovere e Un settore in crisi Acque agitate alla Gaudianello Venti lavoratori in esubero verso la mobilità Vertice in Confindustra per definirne il futuro senso di responsabilità». Questi lavoratori si appellano alla Regione che «è l’unica vera proprietaria delle risorse idriche» ricordando che «gli imprenditori hanno solo la concessioni per il loro sfruttamento con il vincolo del mantenimento dei livelli occupazionali». E concludono: «Mandare a casa venti unità lavorative significherebbe, meno entrate regionali, meno entrate comunali, meno ricchezza, maggiore disagio e giovani che evadano dalla Basilicata per andare altrove. Auspichiamo in un valido sostegno da parte della Regione Basilicata, dalla Direzione Territoriale del Lavoro, dalla provin- cia di Potenza, dalle Segreterie Territoriali, dai sindacati e da voi che siete il nostro unico mezzo di comunicazione». L'azienda da parte sua non sarebbe intenzionata a “tagliare posti di lavoro”, ma lascerebbe aperte alcune ipotesi per il ricollocamento delle maestranze in esubero. u LA STORIA t Il curatore fallimentare tenterà per la quinta volta di vendere lo stabilimento Quel (poco) che resta della Cutolo ERA uno dei marchi più conosciuti. Per un periodo le parole “acqua minerale” era sinonimo di “Cutolo”. Quel che resta oggi di una gloriosa azienda è uno stabilimento alla mercè del degrado e dell’incuria. Nonostante i vari tentativi del curatore fallimentare Di Ciommo di vendere la struttura, nessun imprenditore si è fatto avanti. Il segno che nessuno vuole investire in un settore, quello delle acque minerali, che da qualche anno a questa parte sta facendo registrare una flessione nelle vendite. Colpa della crisi certo, ma anche di una concorrenza spietata che non lascia spazi a quei piccoli gruppi - come era quella della Cutolo - che non hanno saputo reinventarsi nel mercato globalizzato. Qualche giorno fa i sindacati di Caduti nel vuoto tutti i tentativi di salvare lo storico marchio lucano Lo stabilimento ex Cutolo categoria della Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil avevano sollecitato gli imprenditori a farsi avanti per l’acquisto dello stabilimento. «E’ un peccato - avevano sostenuto in una nota veder deperire lo stabilimento con i macchinari. Il nostro auspicio è che si faccia avanti un’azienda del settore che rilevi la struttura e possa dare inizio alle produzioni e alla commercializzazione di acque minerali di grande qualità». A oggi il loro appello è caduto nel vuoto. Nei prossimi giorni il curatore fallimentare tenterà una nuova vendita della struttura. Il prezzo è stato fissato in 3.300.000 euro. A questa situazione di stallo, farebbe da contraltare quella dei lavoratori che erano impegnati nell’azienda. Le 56 maestranze potrebbero presto trovare una collocazione all’interno di due importanti aziende della zona del Vulture: la Cmd di Atella e il cementificio di Barile dei fratelli Rabasco. Entro dicembre dovrebbe concretizzarsi il tutto. Intanto ciò che rimane è sotto gli occhi di tutti. Nonostante i tentativi fatti anche dalla Regione Basilicata (vedere l’accordo poi sfumato con Alacque) di far ripartire lo stabilimento, a oggi non c’è nulla di concreto. Davvero un peccato per un marchio che ha contribuito a far conoscere la Basilicata anche all’estero. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 11 VIGGIANELLO Corraro: «Un’opportunità per tutto il Mercure» Fonti del Pollino: una realtà Entro fine anno parte la produzione targata San Benedetto Il progetto dello stabilimento che sta sorgendo nei pressi del fiume Mercure a Viggianello VIGGIANELLO - I lavori sono a buon punto. Si stanno montando i macchinari. Con ogni probabilità tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, partirà la produzione dell’acqua minerale targata “Fonti del Pollino”. Una realtà in controtendenza rispetto a un comparto in crisi, ma che è la dimostrazione di come possano andare a braccio industria, occupazione e ambiente. Le maestranze tutte di Viggianello che verranno impiegate nello stabilimento, stanno facendo formazione nella sede centrale della San Benedetto. Il sito produttivo occupa una superficie di 32 mila metri quadrati: il piano industriale, almeno nel progetto originale, prevede una linea di imbottigliamento con una capacità produttiva di 150 milioni di bottiglie l’anno, nei formati da mezzo litro, da un litro, da 1,5 litri e da due litri. Nell’accordo è previsto che l’azienda mantenga stabili i livelli occupazionali per almeno tre anni. Il marketing della nuo- Il sindaco Corraro va acqua riguarderà principalmente l’ecosostenibilità della produzione e la tutela delle risorse naturali. «La prima fase dell’investimento può ritenersi conclusa e di qui a breve dovrebbe aversi la messa in esercizio dell’impianto, con le prime e importanti ricadute occupazionali sul territorio. - ci dice un soddisfatto Vincenzo Corraro, sindaco di Viggianello - Legittimo sperare che già nel prossimo futuro anche la seconda linea produttiva possa andare in esercizio, incrementando così i livelli occupazionali, aspetto prioritario in un momento storico fortemente condizionato da una crisi economica ed occupazionale senza precedenti». «Tale opportunità, - ha aggiunto - mi auguro, possa offrire la possibilità di attrarre risorse che permettano di soddisfare domanda di sviluppo locale, accompagnata da una programmazione concertata, con i livelli di governance regionale, del territorio. L’opera che sta per nascere, qualificante e strategica per la nostra area, non può e non deve avere ricadute per la sola realtà locale ma deve essere da sprone per l’intero comprensorio del Mercure, attraverso cui ogni singolo comune può coglierne occasioni e opportunità di sviluppo. Occorre a questo punto guardare in prospettiva». «Il cosiddetto indotto che va dallo sviluppo del tessuto produttivo a quello della viabilità, dagli investimenti per la formazione o per la promozione turistica (veicolata anche da un partenership importante come San Benedetto), deve nascere dall’azione sinergica fra i comuni. Questa importante iniziativa di tipo industriale - conclude Corraro - non può farci dimenticare la vocazione essenzialmente agricola del nostro territorio. Resta la valorizzazione del settore primario un obiettivo della nostra comunità e della nostra amministrazione, obiettivo non in contraddizione con l’impianto San Benedetto, ma che potrebbe sinergicamente legarsi ad esso o in esso trovare spunto per un rilancio. Ecco perché è opportuna a questo punto una riflessione condivisa che possa far emergere criticità ed elementi di forza del territorio da affrontare e valorizzare tutti insieme». Insomma il primo cittadino va oltre i confini della propria comunità, mettendo il progetto al centro di un rilancio strategico di tutta la zona del Mercure. Le premesse ci sono tutte. Toccherà anche agli amministratori locali cogliere le opportunità che derivano da questo investimento. gierre Il sindaco auspica un percorso condiviso tra i comuni per lo sviluppo dell’indotto In alto lo stabilimento della Gaudianello. Sopra l’imbottigliamento In un incontro tenuto in Regione cazione degli operai in esubero in un’aqualche mese aveva fatto capire che zienda di logistica di San Nicola di Melera intenzionata a ristrutturare il fi. brand ed il settore vendite della GauDi tutto questo si parlerà questa dianello mettendo in campo investi- mattina in un incontro in Confindumenti per raggiungere l’obiettivo. stria, dopo del quale potrebbe sbloccarDurante il vertice tenuto nel febbraio si la situazione e capire il destino che scorso ,si parlava anche di una ricollo- attende le venti maestranze. u L’INIZIATIVA t di MICHELE RUSSOMANNO DA POTENZA a Palazzo San Gervasio; dal castello di Monteserico, a Genzano di Lucania, fino a Matera; eppoi Stigliano, Aliano, Bernalda, Marina di Pisticci e San Teodoro Nuovo. Infine Tito Scalo e nuovamente Potenza, il cui teatro Stabile ospiterà il momento conclusivo della manifestazione. Queste le tappe d’approdo, visita e sosta dell’edizione 2014 di ‘ReStartSud’, on the road da oggi fino al prossimo 26 settembre. L’iniziativa, ideata da Cubox lo scorso anno e presentata ieri mattina alla stampa, intende promuovere la cultura dell’impresa e dell’innovazione attraverso il coinvolgimento del territorio lucano e delle sue eccellenze. «ReStartSud -ha spiegato Sergio Ragone snocciolando il cartellone della manifestazione- è un viaggio fisico alla scoperta di luoghi e realtà imprenditoriali all’avanguardia ma legate al contesto, al territorio e alle tradizioni in cui sono nate, sono maturate e si sono sviluppate. RestartSud - ha aggiunto Ragone - ha Al via “ReStartSud”: un viaggio alla scoperta delle eccellenze lucane Un tour nell’imprenditoria virtuosa La presentazione dell’iniziativa (Foto Mattiacci) come obiettivo quello di cambiare gruppo di ‘digital storyteller’ la narrazione del Mezzogiorno, scelti tra artisti, scrittori e giordeclinandolo, attraverso l’utiliz- nalisti che viaggeranno, a bordo zo di nuovi strumenti di comuni- di auto ibride, attraverso la Basicazione come i social network, in licata. Il percorso si snoderà tra una maniera positiva, coraggio- aziende ‘innovative’ e soste a risa, virtuosa e innovativa». Si trat- dosso di bellezze paesaggistiche, ta insomma di un viaggio a tap- naturali e artistiche: «per respipe, per scoprire ‘mondi nuovi’, rare e assaporare la cultura della confrontarsi con tecnologie e in- regione». Ognuno degli storytelvenzioni diverse e, infine, per lers, che nell’occasione saranno i raccontarle. A farlo saranno un giornalisti Marianna Aprile, Clo- tilde Veltri, Paride Leporace e Maria Giovanna Pastorino, la musicista Antonella La Carpia, l’attore Domenico Fortunato e la dirigente del Cnr Antonella Pellettieri, racconterà il proprio viaggio, le sue sensazioni ed emozioni, descriverà le tracce d’innovazione e di creatività incontrate, tramite il proprio blog (ospitato sul sito di ‘ReStartSud’). Sarà inoltre possibile seguire il tour tramite l’hashtag #restarsud sui principali social. Fin qui la parte del “viaggio fisico“, al termine del quale le tematiche emerse verranno riprese nel ‘ReStartCamp’, un incontro che si svolgerà presso il teatro Francesco Stabile di Potenza (il 26 settembre con inizio alle ore 18) e che vedrà i viaggiatori/storyteller confrontarsi con i rappresentanti delle imprese coinvolte nel ‘petit tour’. Sarà l’occasione per discutere sulle politiche di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia. Tra gli ospiti del ‘gran finale’ di ‘ReStartSud 2014’ figurano Marco D’Amore, attore campano che interpreta Ciro Di Marzio nella serie televisiva “Gomorra” (basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano), e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, attraverso un video intervento. Per quanto concerne le imprese protagoniste di questa seconda edizione di ‘ReStartSud’, le tappe del viaggio prevedono soste presso le aziende Cicoria di Palazzo San Gervasio, Antezza e Bawer di Matera, Grancia di Stigliano, Occhialeria artigiana di Tito e Geocart di Potenza. Oltre all’appuntamento conclusivo del 26 settembre allo Stabile, infine, un altro momento di riflessione sull’edizione 2014 di ‘ReStartSud’ sarà, giovedì 25 settembre a Bernalda, quello dedicato al “Nuovo cinema digitale” per discutere, alla presenza tra gli altri del regista Mimmo Calopresti, sul futuro del cinema e sull’industria della creatività sempre più proiettata verso il digitale. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] GIALLO IN CASERMA Nel pomeriggio l’interrogatorio del giornalista indagato per l’omicidio di Anna Esposito Di Lauro torna davanti ai Pm Nel 2001 era stato convocato come testimone, ora potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere POTENZA - Potrà avvalersi della facoltà di non rispondere Luigi Di Lauro, il giornalista indagato per il presunto omicidio di Anna Esposito. Oggi pomeriggio il 48enne potentino dovrà comparire davanti ai magistrati per la seconda volta dalla scoperta del cadavere della sua ex compagna, il 12 marzo del 2001. All’epoca era stato convocato soltanto come “persona informata sui fatti”. Poi l’ipotesi del gesto autolesionista ha preso il sopravvento e il fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio è stato archiviato. Per questo sulle contraddizioni tra le sue parole e quelle di altri testi convocati a riscontro delle stesse è calato il silenzio. Tredici anni dopo gli inquirenti sembrano intenzionati a ripercorrere nel dettaglio tutti gli spostamenti del volto noto del Tgr Basilicata la sera precedente alla scoperta del corpo del giovane commissario della Digos. Il sospetto infatti è che non si sia trattato di un suicidio anomalo, ma di un omicidio camuffato ad arte “impiccando” il cadavere alla maniglia della porta del bagno nel appartamento di servizio della caserma di viale Lazio. Di qui l’iscrizione dell’ultimo fidanzato della donna con cui i rapporti non si erano interrotti nemmeno dopo la “rottura” della loro relazione. A chiedere la riapertura del caso a luglio del 2012 era stato il padre di Anna Esposito, depositando in Procura a Potenza una consulenza di parte che sollevava dubbi sulla possibilità che sua figlia si fosse realmente tolta la vita in quel modo. Alla base venivano evidenziate una serie di circostanze, oltre all’evidente “stranezza” di un gesto di quel tipo: «un’impiccagione atipica e incompleta», in gergo medico legale, in quanto la fibbia non sarebbe stata stretta sulla nuca, ma appena sotto l’orecchio destro, e i colleghi della donna non avrebbero trovato il corpo del tutto sospeso a mezz’aria, data l’esigua altezza della maniglia a cui era “appeso”. In precedenza lo stesso Enzo Esposito, intervistato da Chi l’ha visto? aveva puntato il dito anche contro gli errori com- All’epoca sulle contraddizioni alle sue dichiarazioni era calato subito il silenzio I magistrati intendono ripercorrere i suoi spostamenti la sera della morte della poliziotta Luigi Di Lauro, a destra una delle foto effettuate dalla scientifica del cadavere di Anna Esposito (sotto) | LICENZIAMENTI ANTISINDACALI | «Fiat risarcisca Lamorte, Pignatelli e Barozzino» Accolti i ricorsi individuali dei 3 operai messi durante le prime ore dai colleghi della figlia, che avrebbero compromesso in maniera irrimediabile le indagini. Errori evidenziati anche dal pm Claudia De Luca nella sua richiesta di archiviazione del 2001. Così erano emersi i bigliettini di minacce che il commissario avrebbe rivelato al padre di aver trovato sulla sua scrivania, scritti da qualcuno che in Questura l’aveva presa di mira non si capisce bene perché. Mentre un’altra pista esplorata dagli investigatori negli anni scorsi è stata indicata dalla madre di Anna Esposito che nel 2010 ha denunciato che pochi giorni prima di morire le aveva confidato di aver fatto delle scoperte sul caso Claps: alcuni poliziotti come lei avrebbero saputo che fine aveva fatto Elisa, e dove era stata nascosto il suo cadavere. Non era la prima volta che il giallo della Trinità e quello della caserma di Santa Maria si incrociavano in maniera suggestiva. Nel 2006 a raccontare di un sinistro collegamento tra le due vicende era stato don Marcello Cozzi, oggi vicepresidente di Libera, sentito dall’allora pm Luigi De Magistris nell’ambito dell’inchiesta sulle Toghe lucane, poi conclusa con un nulla di fatto. Lo stesso Don Cozzi 6 anni dopo dalle colonne della Repubblica avrebbe ribadito al- l’inviato Attilio Bolzoni di essere convinto che la morte del commissario fosse «legata» al mistero sugli autori dell’agguato in cui morirono i coniugi Gianfredi, il 29 aprile del 1997, e con questo «ai colpevoli ritardi nell’individuazione di Danilo Restivo come assassino di Elisa». Quindi i faldoni erano partiti in direzione Salerno, sede un tempo competente per le inchieste che coinvolgevano anche magistrati in servizio nel distretto giudiziario lucano (si veda proprio Claps e Gianfredi), per poi tornare a Potenza a giugno del 2012, dopo che i pm campani ne avevano escluso la sussistenza. A spiegarlo al Quotidiano della Basilicata era stato Franco Roberti in persona, all’epoca ancora procuratore capo di Salerno poi nominato ai vertici della Direzione nazionale antimafia. «Dalle indagini sulla morte del funzionario di polizia Anna Esposito dopo le prime verifiche non è emerso alcun collegamento con i delitti Claps e Gianfredi». Queste erano state le sue parole. Per questo le indagini sono ripartite dall’unica pista che, almeno formalmente, è rimasta inesplorata. Nei giorni scorsi il legale di Di Lauro, Leonardo Pinto, si è detto sereno e convinto di poter dimostrare che quella sera il suo assistito non ha incontrato l’ex compagna. Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli Dopo il reintegro definitivo deIL giudice del lavoro (sezione Civile) del Tribunale di Potenza, ciso dalla sezione lavoro della Rosa Maria Verrastro, ha accol- Corte di Cassazione (nel 2013) to il ricorso presentato dagli ope- sono stati i tre operai a presentarai dello stabilimento di Melfi re i ricorsi individuali sulla vidella Fiat - Giovanni Barozzino cenda, sui quali si è espresso il (ora senatore di Sel), Antonio La- giudice del lavoro, disponendo il morte e Marco Pignatelli - sull'il- pagamento delle indennità legittimità dei licenziamenti av- «commisurate alla retribuzione globale» da «calcolarsi dal giorvenuti nel 2010. L’azienda torinese li aveva li- no del recesso fino a quello di efcenziati per «aver bloccato la fettiva reintegra» e i contributi produzione durante uno sciope- previdenziali. «E’ un’importante sentenza ro interno» nella notte tra il 6 e il ha detto in una nota il segretario 7 luglio 2010. Un mese dopo il giudice giudi- lucano della Fiom, Emanuele De cò antisindacale il comporta- Nicola - che dimostra ancora di mento della Fiat - in base ai ricor- più la validità dell’articolo 18, si presentati dalla Fiom - reinte- che in questi giorni si sta tentangrando i tre operai (due dei quali do di cancellare, contro l’ingiuerano delegati del sindacato). stizia dei licenziamenti discrimiUna successiva sentenza (del natori che non possono essere 2011) accolse invece il ricorso barattati con i risarcimenti ecodella Fiat, a cui seguì la decisio- nomici. La dignità del lavoro, ne della Corte d’Appello, che ri- prevista dalla nostra Costituziobaltò nuovamente la situazione ne, deve restare una battaglia di dichiarando illegittimi i licen- civiltà contro chi vuol confondere e dividere i lavoratori». ziamenti. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 13 IL CASO Respinto il ricorso di una società che voleva impossessarsene per ampliare un hotel di LEO AMATO POTENZA - La casa laboratorio nei Sassi di Ralf Koslowski, l'artigiano-scultore tedesco trapiantato a Matera da vent'anni, non diventerà un albergo. Lo ha deciso il Tar Basilicata respingendo il ricordo della Malve srl, società che gestisce un moderno “design hotel” in via Casalnuovo nel Sasso Caveoso, contro la delibera del Comune di Matera che nel 2000 ha riconosciuto la possibilità di assegnare in sub concessione immobili a destinazione residenziale di proprietà dello Stato nei Sassi per la “rivitalizzazione degli Antichi Rioni” non solo a imprese e consorzi “che risultino in possesso di adeguate caratteristiche imprenditoriali e finanziarie”, ma anche a cooperative di abitazioni con soci residenti. Sempre che dimostrino il rispetto dei requisiti per l'edilizia residenziale pubblica, siano state costituite prima del 1986 e in quella data gli immobili risultassero già occupati. Secondo i giudici di via Rosica la delibera in questione “si è limitata ad estendere l’ambito di applicazione” della legge 771 del 1986 (“Conservazione e recupero dei Rioni Sassi di Matera”) “consentendo ad una cooperativa, non solo la realizzazione degli interventi futuri, ma anche, nel contempo, l’ammissibilità di sanare posizioni consolidate”. Per questo andrebbe “riportata nell’ambito del potere discrezionale dell’Amministrazione di applicare una disposizione di legge con modalità differenti rispetto al passato” senza “determinare una violazione della disciplina legislativa”. “Se il Legislatore ha previsto la possibilità di un’assegnazione “ex novo” alle cooperative in sub concessione di immobili che sono, e restano, di proprietà dello Stato – spiega la sentenza - non si vede perché un successivo regolamento non possa ritenere legittimate occupazioni sine titulo pregresse, prevedendo con riferimento evidentemente al passato, lo stesso meccanismo di affidamento in sub-concessione dell’affidamento originario e, ciò, peraltro in assenza di una disposizione di legge idonea a circoscrivere in tal senso il potere dell’Amministrazione comunale”. Secondo la Malve srl “l'Amministrazione avrebbe “strumentalmente” costruito una delibera idonea a consentire ad alcuni soggetti, soci della cooperativa, di risultare assegnatari degli immobili di cui si tratta”. Ma il il collegio presieduto da Angelo Gabbricci, consiglieri Marina Perrelli e Giovanni Ricchiuto non ha accolto nemmeno questo rilievo evidenziando che “le ragioni a fondamento delle quali il Comune di Matera ha ritenuto di introdurre una nuovo regime della “sanatoria” di alcune sub concessioni” attengono “al “merito” dell’azione amministrativa” che è sottratto alla giurisdizione del Tar. Quanto al fatto che in una delibera del 1999 fossero stati individuati tra quelli da affidare alla Malve srl anche alcuni immobili occupati abusivamente dai soci della Cooperativa Malve, di cui Koslowski fa parte, i giudici spiegano che “dall’esame degli atti impugnati non è possibile evincere l’insorgere di alcun diritto, interesse o affidamento, all’assegnazione alla ricorrente degli immobili di cui si tratta”. “Le circostanze riportate – aggiungo- Ralf Koslowski è arrivato a Matera 20 anni fa Da sempre in prima linea sul recupero degli antichi rioni Lo scultore artigiano Ralf Koslowski in due istantanee del documentario di Fulvio Arricchiello (Ralf-2003) Il Tar nega lo sfratto allo scultore dei Sassi Legittima la delibera del Comune che ha allargato alle cooperative di residenti la concessione di immobili dello Stato da recuperare no - dimostrano semplicemente l’esistenza, in un primo momento, di una volontà dell’Amministrazione di acquisire gli immobili di cui si tratta e, ciò, nella vigenza della precedente disposizione (…) e al fine di procedere alle relative assegnazioni”. Koslowski, tra i più noti artigiani del tufo materano in attività, è arrivato nella città dei Sassi da Dannenberg nella Bassa Sassonia agli inizi degli anni '80. Nel 2003 alla sua vita e alle sue creazioni è stato dedicato anche un documentario di Fulvio Arricchiello intitolato “Ralf”, in cui spiega, tra l'altro, proprio il senso della sua adesione alla cooperativa Malve e a un progetto di recupero degli antichi rioni quanto più rispettoso delle strutture originali. Emblematica una frase affidata pro- | IL VERTICE A TORINO prio ad Arricchiello che lo ha intervistato tra scalpelli e pietre intagliate nella sua piccola abitazione nei Sassi: «Io sto qua in questa casa perché vorrei tanto che almeno una casa torna all'originale, lavorata e ristrutturata con i mezzi naturali». In Tribunale non si erano costituiti né Koslowski né il Comune di Matera. © RIPRODUZIONE RISERVATA | «La cultura può produrre crescita e lavoro» Franceschini convoca i ministri di tutta Europa sotto la Mole per parlare di futuro LA cultura leva dello sviluppo economico, per la crescita e l’occupazione dei giovani. E’ rivolto «al futuro» il vertice dei ministri europei a Torino per trovare - sotto la presidenza europea dell’Italia - «una sintonia di fondo» tra i 28 Paesi e fare della cultura un pilastro delle nuove politiche del continente. Questo, per il ministro italiano Dario Franceschini, lo scopo della due giorni. Perché la cultura - sostiene al suo arrivo sotto la Mole - non è più solo un problema sacrosanto di tutela, ma è anche un problema di investiDario Franceschini mento sul futuro». A guidare la delegazione dei mini- Sant’Uberto, la chiesa della Reggia di stri europei il commissario europeo Venaria emblema della rinascita del per la cultura, Androulla Vassiliou. complesso monumentale. «Questa conferenza - aggiunge - è «La cultura può produrre crescita e lavoro. E Torino, che da capitale in- per le generazioni future, perché l’industriale è diventata capitale cultu- vestimento in cultura produce crerale d’Italia, è il simbolo di come que- scita». Padrone di casa il sindaco del sto può accadere», sostiene aprendo capoluogo piemontese, Piero Fassiil summit sotto le volte barocche di no, che snocciola i dati della trasfor- mazione della città. «Soltanto nel 2013 - ricorda - abbiamo investito 100 milioni di euro in cultura e questo è un fatto straordinario. Abbiamo 45 musei, è in corso il Prix Italia con mostre sulla radio e sulla televisione. E venerdì inaugureremo una grande mostra sulla pop art di Lichtenstein». Veri e proprio gioielli che per l’occasione la prima capitale d’Italia “lucida” di blu, il colore che questa notte, con i musei aperti fino a tardi, illumina i suoi monumenti. Tra una bilaterale e l’altra Franceschini, impegnato domani mattina nella conferenza internazionale “Patrimonio culturale come bene comune”, ne visita alcuni. Dal Polo Reale, «un patrimonio straordinario per l’intero Paese», come lo definisce il sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu, alla Galleria d’Arte Moderna. E, in serata, Teatro Carignano, Palazzo Madama e Museo Nazionale del Cinema. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Economia Italia / Mondo Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] CONCORRENZA&AFFARI L’Ue sollecitata dal ricorso di alcune società, tra cui Microsoft Google di nuovo sulla graticola Il gigante di Internet rischia una maximulta dalla commissione antitrust di CHIARA DE FELICE BRUXELLES - Google torna sulla graticola e a rischio maxi-multa con l’antitrust europeo che minaccia l’avvio di una procedura formale se non arriveranno «rimedi» più convincenti ai dubbi sollevati dai suoi concorrenti e accolti da Bruxelles a inizio settembre. Ma è molto probabile che il dossier passi nelle mani della prossima Commissione, che si insedierà a novembre, e quindi sarà la nuova responsabile alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ex ministro dell’economia, a doversi occupare del caso su cui la Commissione europea indaga da quattro anni. Parlando per l’ultima volta alla commissione economica del Parlamento Ue, il commissario Joaquin Almunia ha spiegato che alcune delle 20 società (tra cui Microsoft) che hanno presentato proteste formali contro Google «ci hanno fornito nuove prove e argomenti solidi contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate da Google». Per questo, all’inizio di settembre, Almunia ha chiesto alla società di migliorare le sue proposte. “Ora dobbiamo vedere se Google può affrontare queste questioni e andare incontro alle nostre preoccupazioni. Se la risposta andrà nella giusta direzione, la procedura Articolo 9 (che consente un accordo con la Commissione Ue su base di impegni scritti, ndr) proseguirà. Altrimenti, il successivo passo logico è preparare lo Statement of Objections», che formalizza le accuse dell’antitrust europeo. Ma Almunia dà quasi per scontato che il caso passerà nelle mani del suo successore e che si sentirà parlare di Google a Bruxelles ancora per diversi anni. Del resto, spiega, «Microsoft è stata indagata per 16 anni, quattro volte il tempo speso su Google, e ci sono più problemi con Google di quelli che ci furono con Microsoft». Il problema principale, che rende il caso «per niente semplice», è che si tratta di un’indagine che in quattro anni ha cambiato forma diverse volte. E «continua sempre a cambiare, è un obiettivo in movimento quello che stiamo cercando di colpire», ha sottolineato il commissario. Perché il mondo dei motori di ricerca è in continuo cambiamento. Almunia ha anche ricordato che la questione è soggetta a un forte dibattito pubblico (non ultima la richiesta a Bruxelles del vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel che chiedeva di «separare» le attività di Google), e ha criticato «i tentativi di trasformare i casi antitrust in dibattiti politici». Intanto, in Gran Bretagna, Barclays è stata condannata a pagare una multa da 38 milioni di sterline (48 milioni di euro) per non aver saputo proteggere gli asset dei suoi clienti. La Financial Conduct Authority (Fca), l’autorità finanziaria del Regno Unito, ha dichiarato che la banca d’investimento di Barclays ha messo «a rischio» 16,5 miliardi di sterline nel periodo 2007-2012. Ammenda di 48 milioni per Barclays SINDACATI Oggi l’annuncio dopo anni di guida, arriva Furlan Bonanni lascia in anticipo la segreteria Per la prima volta la Cisl a una donna La sua sostituta ha dieci anni di meno e viene dalla Liguria Fino a ieri era responsabile nazionale del settore terziario ROMA - Cambio della guardia a sorpresa alla guida della Cisl: il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, infatti, oggi annuncerà ai segretari confederali, regionali e di categoria l’intenzione di lasciare la segreteria in anticipo rispetto al termine del mandato (giugno 2015 quanto compirà 66 anni). A sostituirlo dovrebbe arrivare l’attuale segretario generale aggiunto, Annamaria Furlan. Ma la linea rispetto alla riforma del lavoro, ha assicurato Bonanni, non dovrebbe cambiare. In attesa delle comunicazioni formali di Bonanni i dirigenti del sindacato si sottraggono alle domande sulle ragioni dell’addio. «E’ una fase difficile dei rapporti tra politica e sindacato - spiega un segretario di categoria - la decisione di Bonanni è un modo di reagire agli attacchi della politica che ci dipinge come un moloch che non cambia. Questo invece è un modo di accelerare il rinnovo del gruppo dirigente». Ma le ragioni dell’addio potrebbero trovarsi anche nella pressione dall’interno dell’organizzazione per un’uscita anticipata. Oggi parte quindi il percorso per la sostituzione che però arriverà solo con il Consiglio generale del sindacato che dovrebbe riunirsi nella prima decade di ottobre. In quella sede si eleggerà il nuovo segretario generale. Bonanni, 65 anni, abruzzese di Bomba, (Chieti) alla guida della Cisl dal 2006 (fu eletto dopo Savino Pezzotta che lasciò anche lui in anticipo rispetto alla scadenza del mandato) si è battuto in questi anni soprattutto per la riduzione delle tasse sul lavoro e per la difesa dell’occupazione ma con una visione più «riformista» rispetto ai colleghi della Cgil con i quali si è diviso in più occasioni (dagli accordi sul nuovo contratto per la Fiat all’accordo del 2009 sul modello contrattuale). Per quanto riguarda la riforma del lavoro Bonanni si è detto nei giorni scorsi pronto a trattare sul contratto a tutele crescenti ma ha chiesto al Governo di impegnarsi a cancellare le false partite iva e gli altri contratti precari che nascondono nella sostanza lavoro subordinato. La mano passerà quindi a Annamaria Furlan anche se la linea, ha assicurato Bonanni, non cambierà. Sul futuro di Bonanni per ora non trapela nulla ma se si dovesse seguire la tradizione il passaggio potrebbe essere nella politica come è accaduto per i tre predecessori alla guida del sindacato, Marini, D’Antoni e Pezzotta. Cinquantasei anni, genovese, Annamaria Furlan ha iniziato la sua attività nel 1980 come delegata del Silulap, la categoria Cisl dei lavoratori postali di cui poi è divenuta segretaria provinciale e regionale. Successivamente Furlan ha guidato la Cisl di Genova e la Cisl della Liguria. Dal 2002 è segretario confederale della Cisl occupandosi del settore terziario e servizi, che comprende: commercio, turismo, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, spettacolo, editoria, trasporti, poste, authority, politiche agroalimentari ed energetiche. Raffaele Bonanni, segretario della Cisl dal 2006 EXPO Il nuovo treno toccherà i 360 km orari Con il nuovo Frecciarossa da Roma a Milano in 2,5 ore di ALFONSO NERI BERLINO - Velocità massima di 360 chilometri orari, Milano Centrale-Roma Termini in due ore e mezza (anche meno se si calcola da Rogoredo o Tiburtina), forte ricaduta industriale sull’Italia. E’ il nuovo Frecciarossa Etr 1000 che debutterà con un prima corsa inaugurale il 1 maggio in occasione dell’avvio di Expo e che prenderà servizio da metà giugno. Trenitalia ne ha acquistato 50 esemplari con un investimento di 1,5 miliardi, senza contributo pubblico e con solo indebitamento bancario. «I prezzi non sono ancora stati stabiliti perché li fa il mercato, soprattutto nell’alta velocità», spiega l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, durante l’anteprima mondiale a Innotrans di Berlino, la principale fiera del settore ferroviario. Dove sono emersi altri numeri: il nuovo treno, costruito nella parte motrice e dei carrelli da Bombardier che ha assunto a Vado Ligure 50 persone nell’ingegneristica, «impegna metà dello stabilimento di Pistoia per 350-400 persone», spiega l’a.d di Ansaldo Breda, Maurizio Manfellotto. Ntv ha risposto che «Italo è progettato per andare a 360 km/h e sarà in grado di raggiungere lo stesso tempo di percorrenza tra le due città nel momento in cui le autorità competenti consentiranno tali tempi» e si chiede «quale tipo di interventi all’infrastruttura siano stati fatti in questi ultimi due anni tali da consentire all’Etr 1000 il raggiungimento di queste velocità dichiarate». Quella massima è di 400 km/h «ed è stata già raggiunta nelle nostre prove sui binari», afferma Lutz Bertling, il presidente di Bombardier Transportation. Il colosso è ancora attratto da Ansaldo Breda e Ansaldo Sts che «guardiamo con interesse e continuiamo a farlo, non penso che la partita sia finita, ma la decisione ora spetta a Finmeccanica», spiega Luigi Corradi, amministratore delegato di Bombardier Italia, mentre sono al vaglio le offerte della francese Thales, della giapponese Hitachi, della cordata cinese Cnr-Insigma e della spagnola Caf, con tempi di risposta stimati entro fine ottobre. Sulla questione è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, in visita al nuovo Frecciarossa 1000. «Stiamo discutendo con Finmeccanica: credo che il rilancio del settore trasporti possa inquadrare in un altro modo le prospettive di Ansaldo». Se le società devono «rimanere all’interno dell’area di Finmeccanica» o essere cedute si vedrà, «l’importante è che l’azienda si sviluppi», conclude Lupi. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 15 DON ROCCO A PROPOSITO DI AMBIENTE E LA SUA OPERA CARO VECCHIO CANTONIERE... di don ALDO VIVIANO di VINCENZO CIMINELLI* IL REV. D’UVA, altrimenti noto fra quella popolazione con il prenome “don”, è il parroco storico della ridente borgata di Montalbano Jonico, nel Materano. L’autore della pubblicazione è un testimonial dell’evolversi di quella contrada fin da suo primo nascere. Una lenta trasformazione di un piccolo nucleo di case beneficiate dagli effetti della riforma agraria, che negli anni ’50 del secolo scorso ha cambiato la realtà contadina di pochi abitanti di un’economia arretrata a causa del latifondismo imperante in quegli sperduti luoghi di solitudine, di abbandono e di ricorrente visitazione dei signori amanti della caccia, periodicamente in gara per abbattere la fauna stanziale. L’analisi del testo verte soprattutto sulla sua esperienza di uomo attento ai fenomeni storici di quella terra, che nei decenni di innovazione ha visto pian piano il ripopolamento di numerose famiglie assegnatarie dei lotti agricoli. La sua opera di sacerdote è piuttosto rilevante in questo formarsi lento ma continuo di un nuovo territorio che veniva così ad ampliare il ristretto spazio delle dirute casupole d’origine, aperte però nell’ampio spazio circostante ad accogliere ulteriori insediamenti. I lunghi decenni da lui trascorsi nella permanente attività pastorale tra gli abitanti di quei minuscoli poderi sono serviti allo stesso per rendersi conto che non era sufficiente una semplice somma numerica di persone in approdo di lavoro e realizzazione economica, ma occorreva dotare quella nascente e promettente comunità dei servizi comunitari che mancavano, ad incominciare dalla stessa chiesa, da lui vista nascere, e nella quale certamente ha dato anche il contributo non solo della mente e del cuore, ma forse anche delle braccia e dell’aiuto materiale. La presenza di un luogo culto non poteva non richiamare l’urgenza delle braccia e dell’aiuto materiale. La presenza di un luogo di culto non poteva non richiamare l’urgenza di altre istituzioni locali, quali le scuole, le poste, gli spazi necessari alla vita di relazione e all’acquisto dei beni ad essa collegati, fino al completamento, si fa per dire, dei rapporti civici assurti a dignità di comune. La favorevole posizione marinara ha propiziato nel tempo l’avvio di strutture necessarie al turismo balneare, al punto da renderlo una meta obbligata per quanti, nella stagione propizia, ne hanno fatto una oculata scelta. L’ottenuta autonomia comunale ha dato di certo impulso al progresso della nuova realtà venuta a costituirsi e ridato ragione a quanti, per addietro, avevano profeticamente creduto al suo promettente futuro. Egli riporta, nel corposo volume, documentato fin nei particolari iconici e giornalistici, ogni momento significativo di vita civica e religiosa dell’antica frazione rurale, oggi diventata la cittadina ormai nota dell’intera regione, e anche altrove, a motivo pure dell’estrema difesa che quegli abitanti hanno fatto nell’autunno del 2003 per difendere l’integrità del sito, vocato al turismo e alla valorizzazione dell’ubertoso retroterra della pianura. Non gli sfugge neppure una virgola, né un documento o circolare a lui pervenuti, di pubblico interesse, che non abbia messo in evidenza, per il bene comune, le ragioni di qualità e promozione sociale, sia in ambito civico che religioso. Il palazzo baronale, che prima era l’ombra di un feudalesimo chiuso in orizzonti di dominio e di potere, oggi, opportunamente restaurato, è diventato sede di incontri e manifestazioni, dove il cittadino, prima escluso e poi sfruttato, può liberamente organizzarsi e proclamare il nuovo uso a confronto delle conquiste faticose raggiunte. Un’opera, questa, che interessa non soltanto l’oggetto dei suoi plurimi contenuti, ma necessaria alla consultazione di quanti, studiosi o non volessero rendersi conto della intera espansione di quelle terre ieri morte alla realtà lucana, oggi risorta come ninfa che emerge da quelle acque per ridare nuova vita e linfa costitutiva della moderna democrazia. © RIPRODUZIONE RISERVATA VORREI fermare l’attenzione su un problema che sembrerebbe piccolo se confrontato con altri di ben maggiore portata e mi riferisco all’ambiente, in particolare a tutto il territorio del Parco del Pollino e ai problemi viabilità e manutenzione delle strade, che sempre più stanno diventando dei “tratturi” dei sentieri selvaggi, senza nessuna protezione, abbandonate e lasciate nella peggiore incuria da parte degli uomini o, quel che è peggio, di coloro che, a tal uopo dovrebbero provvedervi, per renderle almeno più vivibili e utili per gli utenti. Abbiamo tutti constatato, in questa estate, che il territorio nazionale, soprattutto al Nord, è stato flagellato, messo in ginocchio dagli eventi atmosferici che oltre ai danni all’agricoltura, hanno fatto registrare anche molte vittime. Ci domandiamo: c’entra l’uomo in tutto ciò? Vi sono delle colpe? Chi si dovrebbe preoccupare di porvi rimedio? Nel nostro Parco Nazionale del Pollino non si può non tacere sullo stato delle strade, la SP4 e non solo, dove l’incuria e l’abbandono la fanno da padroni! Tutti dovrebbero ricordare la frana che, per oltre sei mesi, ha costretto gli utenti a far uso del percorso alternativo per le frazioni Falascoso e Cornale. E che dire dei disagi e delle difficoltà per i camion e per i pullman? Chi dovrebbe provvedere? Le province non esistono più. Ma facevano qualcosa? Chi si preoccupa oggi di questo stato di cose? Si vedono spesso squadre di uomini e donne con mezzi idonei e moderni al lavoro sulle strade provinciali, ma risolvono il problema? Mi viene spontaneo fare un paragone con le strade del Parco Nazionale d’Abruzzo. Le strade, pur tortuose, di montagna, con torrenti e fiumi che le lambiscono, si presentano in ottimo stato, pulite, ordinate, con manutenzione ai lati ed è un piacere percorrerle. E allora? Non era meglio la condizione di una volta, quel passato non molto lontano che ci ricorda la cara vecchia figura del Cantoniere cui veniva affidato un cantone , quattro cinque Km di strada provinciale che con semplici attrezzi del mestiere (pala, piccone, rastrello e scopa ) mantenevano le strade ordinate e pulite, falciavano le erbacce laterali, gli sterpi, le siepi, “i rivital”, buoni per le more ,ma che ora hanno invaso le carreggiate! Poiché la sede del Parco è a Rotonda e molti sono i preposti all’ambiente (politici ed impiegati) ed anche le comunità montane, che, pur finite politicamente ,hanno delle rappresentanze, ci si chiede se queste persone che transitano su queste strade si siano rese conto dello stato pessimo delle stesse e se abbiano fatto delle dovute riflessioni sul problema da risolvere. Quest’anno non si sono visti uomini e mezzi che falcino e puliscano ai lati delle strade. E quando ci si lamenta di incidenti, dell’acqua che a torrenti scola sul manto stradale e non va nelle cunette, che ormai non esistono più, e si creano montagne di foglie secche che gli pseudo-cantonieri gettano al di sopra dei parapetti, non pensando al fatto che cadranno di nuovo nelle cunette, non resta che pensare con nostalgia al caro vecchio cantoniere! Qualcuno potrebbe osservare che da tanti anni c’è la crisi, che bisogna pensare ad altro, che i tempi attuali non sono più quelli di una volta, ma non vi sembra che l’opera del vecchio cantoniere sia stata meritoria e degna di lode, poiché anche l’automobilista scambiava qualche parola con lui e gli chiedeva consigli ? Ma tant’è! Forse resta una cosa di positivo. Per la raccolta delle more, un frutto che piace molto anche ai turisti, non c’è bisogno di scendere dalla macchina e di inoltrarsi nei boschi, basta allungare il braccio e raccogliere dal finestrino i frutti: i “cievuzi spini” dai “rivital”! *Preside di San Severino Lucano PRENDIAMO ESEMPIO DAI SINDACI SALENTINI di FILIPPO ANIO AMBROSINI I SALENTINI HANNO deciso di protestare contro la linea politica del Governo Renzi contenuta nel D.L. 133/2014 “Decreto Sblocca Italia”. Al loro fianco sono scesi in piazza anche i loro quaranta Sindaci. Non è stata certamente una delle migliori, l’accoglienza dei cittadini Pugliesi al Presidente del Consiglio Renzi, in occasione di un incontro istituzionale a Taranto e all’apertura dei lavori della Fiera del Levate a Bari. La sua visita, a distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, non è passata inosservata ai comitati ambientalisti Pugliesi che l’hanno accolto con urla e fischi. Con lo “Sblocca Italia” in gran parte della nostra penisola verranno consumati gli ennesimi stupri ambientali. Mentre in Salento, cittadini ed Isti- tuzioni, lottano in difesa del territorio contro la TAP e le trivellazioni petrolifere, il Governo Regionale Lucano esprime entusiasmo e contentezza per la deroga del patto di stabilità, nessun commento espresso sugli articoli 36; 37 e 38 del suddetto Decreto, nei quali sostanzialmente si precisa che le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. Sarà direttamente lo Stato Centrale a valutare le richieste di estrazione/ stoccaggio e concederle in totale autonomia. E’ palese che in Basilicata i “quattro comitatini” sono totalmente abbandonati dalle Istituzioni. Nessuna azione di protesta viene avanzata dai GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA fondato da Gianni Festa DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa CONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino CONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti EDITORE: EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L. SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino AMMINISTRATORE Simona Festa STAMPA: Finedit srl - Castrolibero (CS) - Via M. Preti Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 La tiratura di martedì 23 settembre 2014 è stata di copie 16.761. E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati. nostri Sindaci, probabilmente già troppo impegnati nella corsa del prossimo Ottobre per le Presidenze delle Province. In Parlamento c’è qualcuno che cerca di arrampicarsi sugli specchi. L’On. Folino, a giochi fatti, annuncia la sua “autosospensione dal PD garantendo però la fiducia al Governo”, rottura a dir poco ambigua ma indispensabile per prendere inevitabili distanze dal Governo Renzi e continuare a raggirare l’elettorato lucano lavandosi le mani come Ponzio Pilato. Il tempo è scaduto. Il popolo lucano deve necessariamente ritrovare le energie, il senso d’appartenenza e l’amore per il suo territorio come quella mostrata nelle lotte di Scanzano 2003 nel “No Scorie” altrimenti non ci resterà che piangere. Pubblicità Campania: Strategie srl Sede: via Aldo Pini, 10 - 83100 Avellino Tel. 0825.1735224 - Fax 8025.1800154 Pubblicità Calabria e Basilicata: Publifast srl Sede: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (Cs) Tel. 0984-854042 - Fax 0984-851041 UFFICI: Reggio Calabria - Tel. 0965.23386 - Fax 0965.23386 Catanzaro, Tel. e fax 0961.701540 Vibo Valentia, Tel. e fax 0963.43006 Potenza, Tel. 0971.476470 - Fax 0971.476797 Matera, Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 Registrazione Tribunale di Avellino N. 381 DEL 18-05-2000 Registro degli operatori di comunicazione N. 7671 DEL 11/10/2000 Pubblicità nazionale: A. Manzoni & C S.p.a. Sede: via Nervesa, 21 - Milano Tel. 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Esistono ruoli con compiti specifici che vanno mantenuti distinti per evitare confusione ed errori. Spetta, perciò, alla magistratura indagare sui fatti e fare emergere la verità con le relative responsabilità se esistono. Per tutti gli altri aspetti compresa la nostra associazione è del tutto legittimo chiedere risposte precise che rispondono, organizzazione, funzionalità, rispetto delle regole, per la cardiochirurgia ma anche per il San Carlo in genere. In particolare, a noi, interessa capire se per l'attività dell'Unità Operativa in questione vi fossero giusti elementi di preoccupazione. Oggi tutti parlano di un clima, in cardiochirurgia, altamente conflittuale. Pare che addirittura ci sono code giudiziarie fra medici, non ancora risolte. E questa situazione non ha rappresentata e non rappresenta condizioni di garanzia e sicurezza per gli ammalati che si affidano alle U. O. . Quando non ci sono armonia, collaborazione leale, integrazione tra le varie componenti in un equipe, il rischio dell'incidente, più o meno grave, è prevedibile. Il tipo di clima in una unità operativa assistenziale è determinante. La prima deduzione da fare è che le condizioni di agibilità assistenziali, in cardiochirurgia erano, da tempo, precarie, eventuali correttivi adottati non sono risultati efficaci. E' fuori dubbio che esistono in questo caso, responsabilità gestionali. Responsabilità a cui facciamo riferimento per problemi che i cittadini incontrano al San Carlo. La persistenza delle liste di attesa, in PERSONALE REGIONALE L’IMPROVVISAZIONE DELLA POLITICA OSTACOLA IL CAMBIAMENTO sottovalutazioni, persistono silenzi illustri. L'Assessore Franconi, ancora distratto ed afona, ha compiuto lo sforzo di nominare la commissione d'inchiesta, ci auguriamo proficua, i precedenti sono scoraggianti. Una fioritura di commissioni di inchiesta. Anche il Presidente Marcello Pittella, medico, onnipresente su tutti i media nazionali sembra "ecclissato" trascurando di dare ai cittadini lucani sicurezza e tranquillità nei percorsi assistenziali, con un suo intervento deciso di merito. Insistiamo su l'esigenza di non fermarsi al singolo episodio, pur importante, ma cercare soluzioni organiche ed efficaci che possano rimuovere, definitivamente, le tante criticità che siamo continuamente costretti a segnalare. *Comitato di difesa per la sanità pubblica – Tutela per i diritti FRATELLASTRI D’ITALIA PER LA PATRIA UNITA di GIOVANNI DI LENA di UIL FPL TUTTO, INESORABILMENTE, come prima. Nulla di diverso. Sui temi del personale regionale si conferma la metodica improvvisazione della politica imperniata su una cultura dell’emergenza, che diventa scientificamente ordinarietà tesa a giustificare l’opinabile discrezionalità della politica. Nell’incontro di ieri della delegazione trattante, l’amministrazione regionale ha giustificato ogni sua proposta ed azione dicendo che siamo in emergenza. Lo dice da quando si è insediata, ma ancora non ha cercato di cambiare approccio e metodo alle questioni. Nell’incontro sono state affrontati vari problemi anche al di fuori dell’ o.d.g. Una nota positiva è che non ci sarà una riduzione del fondo per cui si conferma la stessa produttività. Su questo, abbiamo sollecitato l’erogazione di un anticipo già ad ottobre, ma vi sono ancora uffici che non hanno consegnato i piani delle performance, quindi si tratta di richiamare i ritardatari ad accelerare i tempi. Vi sarebbe un’economia di circa 100.000,00 da utilizzare nel fondo 2014 spalmandola su tutto il personale, di ogni categoria, comprese le P.O. Tutte le RSU e sigle sindacali hanno rigettato la proposta dell’amministrazione, giustificata sempre con la logica dell’emergenza, di assegnare 3 P.A. e 5 P.O.. Abbiamo chiesto di rinviare tutto a quando si faranno le nuove assegnazioni e in presenza di un nuovo bando che contenga regole chiare e che, tra l’altro, riduca al minimo il potere di discrezionalità dei dirigenti generali. E’ stata sollecitata la convocazione del gruppo di lavoro per la razionalizzazione della spesa, in modo da verificare la possibilità di trovare eventuali altre economie. Sui progetti, dato il silenzio dell’amministrazione alle richieste di chiarimenti, è stato chiesto di procedere subito a definire i criteri per la loro approvazione e per la individuazione del personale che vi deve partecipare. E’ stata, altresì, ribadita la richiesta alcune specialità, troppo lunghe, ricoveri per ammalati acuti che finiscono "poggiati"in unità operative diverse da quelle di riferimento per la patologia presentata. Consulenze difficoltate, con lungaggini per esami nei servizi della stessa struttura; ricoveri che durano oltre il dovuto. Nel San Carlo aspetti positivi, tanti, altri negativi che aspettano da tempo ad essere corretti. Per molti operatori, il rispetto delle regole sono un optional, il San Carlo ha subito una trasformazione pseudo privatistica, l'assistenza legata alla esigenza degli operatori, dei medici e non dei pazienti. Ecco perché questa della cardiochirurgia a parere nostro era l'occasione, anche per le ricadute sui media nazionali, d'intervento deciso e risolutivo dei livelli regionali. Purtroppo sulla sanità continuano di scorrimento delle graduatorie verticali, in scadenza il 31 dicembre 2014, ma l’amministrazione su questo ha preso ancora tempo, seppur manifestando una generica consapevolezza della problematica. Inoltre è stato chiesto all’amministrazione di fare alcuni chiarimenti sull’entrata in funzione dei tornelli. La confusione sull’utilizzo del personale ex Arbea desta preoccupazione poiché potrebbe inficiare la funzionalità del nuovo ufficio erogatore, per cui sarebbe stato ragionevole non smantellare le P.O., conferendo loro una proroga a tempo, in attesa della nuova disciplina di assegnazione. Sulla nuova disciplina di assegnazione delle P.O. c’è stato solo una breve e sintetica comunicazione dell’amministrazione, che non ha presentato alcuna proposta per iniziare il confronto ed entrare nel merito. Riteniamo che l’amministrazione debba modificare approccio: non si può continuare ad utilizzare l’alibi delle emergenze per fare rattoppi che ostacolano il necessario cambiamento nella organizzazione degli uffici e nella utilizzazione del personale della giunta regionale, già ampiamente penalizzato dal blocco del contratto, dai maldestri provvedimenti nazionali e regionali. A tutt’oggi registriamo, con amarezza, che la sbandierata valorizzazione delle professionalità esistenti nell’ente regione è rimasta uno slogan e che i provvedimenti adottati sinora sono andati in senso contrario. Auspichiamo, altresì, che si ripristini un confronto più serrato e frequente tra l’amministrazione e le RSU e sigle sindacali. Le questioni sono tante e delicate, serve ascolto e metodo partecipativo, nel rispetto delle responsabilità e dei ruoli di ciascuno, in tal senso si è ricordato come siano diverse le note già inviate da questa OO.SS. alla parte pubblica per discutere varie problematiche alcune delle quali, solo accennate, sono state citate nella riunione odierna. Ma serve davvero, e rapidamente, una svolta. Noi siamo pronti e chiediamo da tempo una inversione di rotta. FRATELLASTRI d’Italia è il titolo del libro di poesie di Silveria Gonzato Passarelli, veronese di nascita e amante della nostra Lucania. A dispetto della poesia di pagina 21 il cui titolo è C’era una volta il libro non vuole essere affatto un “c’era una volta” né tanto meno una rievocazione di come eravamo, ma vuole essere un invito a ricordare per non dimenticare. Sembra essere, infatti, il reportage di un inviato speciale che non è andato in una terra lontana ma in un tempo lontano a cercare, nelle pagine della Storia, notizie utili per ricostruire le storie personali di uomini e donne che hanno dato il loro contributo (e cioè la vita) anche se di loro non vi è traccia. E’ come se l’Autrice dando voce e un nome ai tanti che sono passati nella storia, restando in ombra, volesse rendere loro giustizia. In Fenestrelle ci fa conoscere “Giovanni fatto di calce e il cui compagno più grande non aveva 30 anni; in Ci chiamavano briganti incontriamo Peppino che non ha mai sorriso”. Ritroviamo, poi, quasi fossero fotografate, per la chiarezza con cui sono state descritte, le brutture che, da sempre, accompagnano la guerra, la guerra che è sempre uguale perché ciò che cambia nelle diverse guerre è solo la potenza della armi o la tecnica usata, il resto si ripete: stupri, furti, uccisioni d’innocenti, distruzione di ogni cosa, ma soprattutto delusioni, devastazione di animi e rancori difficili da superare. E se, come credo, nel libro in questione, non c’è rancore vero e proprio non si può negare che esso è pervaso da una profonda amarezza che scaturisce dal fatto che l’Unità del nostro Paese “è ancora solamente fisica realtà” (come si legge a pag. 13) e non solo; perché già il titolo del libro rimanda a un senso di divisione in- terna. Il termine fratellastri ha una connotazione dispregiativa perché pur indicando una comune origine fa comunque riferimento a una diversità o, se vogliamo, a una differenziazione o ad una classificazione delle persone in cittadini di serie A e cittadini di serie B. Nel linguaggio comune, infatti, quando vogliamo sottolineare il forte legame di amicizia che c’è tra noi e un’altra persona non diciamo mai: è per me come un fratellastro ma come un fratello. Il libro, quindi, e non solo il titolo evidenzia il prezzo che il Sud ha pagato (e continua a pagare) per poter far parte di una Nazione unita. Tralascio i vantaggi o, secondo alcuni, gli svantaggi che il processo di unificazione del nostro Paese ha prodotto per il Sud. Il libro è, come ho già detto, un invito a ricordare per non dimenticare ma è, al tempo stesso, un invito a mettere su quel passato, o meglio sulle polemiche inutili e infruttuose, una pietra sopra. Bisognerebbe ricordare cioè solo il sacrificio di chi ci ha preceduto e renderci conto che ora siamo, indipendentemente, dal luogo in cui abitiamo, Italiani e basta ed insieme dobbiamo costruire un futuro comune. Potremmo seguire l’esempio dei Tedeschi: da molto meno tempo di noi la Germania dell’Est e quella dell’Ovest si sono unificate ma già sembrano essere andate oltre e nessuna delle due è per l’altra un peso o rappresenta un freno per l’economia nazionale, come il nostro Sud viene spesso considerato dal nostro Nord. Perché, mi chiedo, noi dobbiamo ancora puntarci vicendevolmente il dito contro? Perché non possiamo voltare pagina e iniziare finalmente a scrivere una Storia vera per una Italia Unita? RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 17 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] FONDI UE La battaglia per la coesione preannunciata dal sottosegretario Delrio «Cofinanziamenti da escludere» Dal calcolo del deficit, a favore di investimenti, crescita e occupazione BRUXELLES - Puntare a escludere i cofinanziamenti dei fondi Ue dal calcolo del deficit, coerentemente con le politiche a favore di investimenti, crescita e occupazione. Superare il gap nel bilancio Ue 2015 per pagare i progetti giunti a scadenza. E fare un uso «efficiente ed efficace» dei finanziamenti per i prossimi 7 anni, una busta da 450 miliardi di euro di cui una parte andrà all’Italia che ha “chiuso» il negoziato con Bruxelles per pianificarne l’utilizzo. Sono le battaglie per la coesione preannunciate all’Europarlamento dal sottosegretario Graziano Delrio per il semestre di presidenza italiana. Con un taglio operativo, mettendo direttamente sul tavolo dei prossimi incontri Ue questi dossier. Primo appuntamento, il Consiglio informale dei ministri della coesione il prossimo 10 ottobre, dove la «opportunità di escludere la quota di cofinanziamento nazionale» farà il suo ingresso dalla porta principale e sarà dibattuta a 28 con l’obiettivo di «conciliare uno degli elementi più divisivi del dibattito attuale tra crescita e rigore». L’Italia, infatti, ha spiegato il sottosegretario, CRISI: AL SUD +14% Secondo trimestre, boom di fallimenti NUOVA IMPENNATA dei fallimenti: tra aprile e giugno più di 4mila imprese hanno aperto una procedura fallimentare, segnando così un incremento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. La crescita a doppia cifra porta i default oltre quota 8mila se si considera l’intero semestre, +10,5% rispetto al livello già elevato dell’anno precedente e record assoluto dall’inizio della serie storica risalente al 2001. L’incremento più sostenuto si osserva tra le società di capitale, la forma giuridica in cui si concentrano i tre quarti dei casi, che superano nel primo semestre quota 6mila. Minore invece l’incremento del fenomeno tra le società di persone (+5,9%) e tra le altre forme (+1,8%). L’analisi condotta dalla Cerved, primo gruppo in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, mostra come i fallimenti riguardano indistintamente tutta la Penisola. “I tassi di crescita - prosegue De Bernardis - sono ovunque a doppia cifra ad eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il livello più basso di tutto il territorio. In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro.” A livello settoriale, la maglia nera spetta ai servizi che contano un aumento del 15,7%, in netta accelerazione rispetto al primo semestre del 2013. Continuano, anche se con dei ritmi più lenti, le procedure nelle costruzioni e nella manifattura: i fallimenti di imprese edili crescono nei primi sei mesi del 2014 dell’8,2% (+12,8% nel 2013), mentre per le imprese manifatturiere l’aumento è del 4,5% (+10,5% nel primo semestre dello scorso anno). Graziano Delrio ritiene che «il sostegno agli investimenti per la crescita non sia contrario alla disciplina di bilancio» ma anzi può aiutare a «migliorare il pil» e gli altri pa- rametri della governance economica Ue. Di conseguenza “apparirebbe ragionevole e coerente» escludere le spese di cofinanziamento dei fondi Ue visto che si tratta di investimenti concordati» con la Commissione. Una questione che si annuncia spinosa da maneggiare, soprattutto a fronte dei paesi rigoristi del Nord Germania in testa, e su cui fa pressing anche Forza Italia, con Raffaele Fitto che chiede al premier Renzi di mantenere le promesse: «Non è solo una nostra forte richiesta ma è un richiamo alla coerenza». Altro appuntamento il 19 novembre al Consiglio Ue affari generali, con un focus su coesione, pagamenti dei fondi Ue e revisione della strategia per la crescita Europa 2020. Con un bilancio Ue d’austerity per il 2015, infatti, c’è da risolvere il nodo del taglio di oltre un miliardo di impegni di pagamento, per cui la presidenza italiana, ha promesso Delrio, «s’impegna a fare di tutto» per darvi una «attenzione prioritaria». A rischio sono infatti regioni e stati che devono incassare i fondi già spesi per il 2007-2013. Altro punto fermo messo da Delrio, la chiusura dell’accordo di partenariato con Bruxelles, ossia il piano di programmazione italiano dei nuovi fondi europei per i prossimi sette anni. L’Italia s’impegna, non solo a livello nazionale ma Ue, a farne un uso «efficente ed efficace», volano da non sprecare per far ripartire la crescita. STIMA DELL’UE 50% fondi Fesr alle città UNA FETTA importante dei fondi della politica di coesione dell’Ue per il periodo 2014-2020 andrà ai centri urbani: circa il 50% dei Fondi europei di sviluppo regionale (FESR) infatti «verranno spesi nelle città». Secondo il Sesto rapporto sulla coesione economica, le città «possono giocare un ruolo chiave per la politica di coesione» e assumere la guida «di una crescita intelligente» ma anche «inclusiva», diventando più efficienti nell’uso delle risorse e contribuendo ad una “crescita sostenibile», ad esempio «con infrastrutture verdi». La nuova politica di coesione inoltre punta di più sulle città «perché progettino e attuino politiche che contribuiscano agli obiettivi della strategia Europa 2020, con uno stanziamento minimo del 5% dei FESR per ‘investimenti integrati in sviluppo urbano sostenibilè e garantendo alle città di giocare un ruolo centrale nel selezionare i progetti». L’INTERVENTO di PINO APRILE La rincorsa è fra l'idea di un partito che rappresenti i diritti del Sud devastati da governi di ogni colore, specie negli ultimi vent'anni e (rompiamoli tutti i tabù) l'autonomia di una macroregione che a molti sembra persino poco, perché ormai c'è chi parla di secessione. Queste sono le prime, impulsive risposte (non vuol dire sbagliate), per risolvere una Questione giunta al limite: dai governi Berlusconi che sottraggono risorse al Sud per abbuonare l'Ici, pagare le multe europee degli allevatori padani, soccorrere L'Aquila terremotata; al governo Monti che dà il 97 per cento delle risorse per le scuole terremotate al CentroNord (un terzo alla sola Lombardia) e il 3 al Sud; al governo Letta che uccide le università meridionali con il decreto della ministra Carrozza e distribuisce i fondi per le grandi opere per il 97 per cento al Centro-Nord e 3 al Sud (il 3 per cento è il pizzo che le imprese del Nord versano alla mafia sulla Salerno-Reggio Calabria); al governo Renzi che nega gli asili ai bambini meridionali e dimezza il cofinanziamento per i progetti al Sud, perché “non sanno spendere”; smentendosi, se il problema è con le Regioni del Nord, a proposito di lavori contro il rischio idrogeologico: la Lucania è una delle due più virtuose d'Italia, la Sicilia se la cava meglio delle altre del Mezzogiorno, Quei diritti del Sud negati Riflessione dell’autore di “Terroni”, sui governi di qualsiasi partito che sono in coda, insieme a Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, Trentino, Veneto, Friuli, Umbria... In questo caso, il governo ha fatto ricorso a strumenti per spendere i soldi, invece di ritirarli. Due pesi, due misure. Gli insulti (da ministri rimasti al loro posto) e le distrazioni a danno del Sud sono ormai talmente tanti, che incomprensibile è la pazienza meridionale. Non si capisce perché i materani non blocchino i treni a Milano e Roma, avvisando che toglieranno il disturbo quando il primo convoglio delle Ferrovie dello Stato arriverà ai Sassi, dopo un secolo e mezzo di inutile attesa. Ma non ci sono già meridionali nei partiti? Perché farne uno del Sud? Il Mezzogiorno è colonia: e come le colonie, le regioni più ricche di risorse, vedi la Lucania, con i più grandi giacimenti petroliferi terrestri d'Europa, sono quelle più dimenticate e con la popolazione più povera. Perché i dirigenti delle terre coloniali servono chi domina. Uso espressioni forti per sintesi necessaria, ma non falsa: qualcuno ricorda i nomi di parlamentari del Sud che hanno protestato contro la sottrazione degli asili ai bimbi meridionali? O l'esclusione dai libri di testo dei licei di tutti i poeti e gli scrittori terroni del Novecento? O gli investimenti delle Ferrovie solo a Centro-Nord? I partiti nazionali, strumenti del potere del Nord, osteggiano i leader locali del Sud che ottengono consenso dalla popolazione (alle ultime politiche, il 50 per cento dei capilista del Pd, al Sud, erano in trasferta dal Nord; non uno dal Sud al Nord). Chi ha la forza dei “suoi” voti può pretendere equità, discutere se il governo discrimina il Sud; chi è eletto perché imposto agli elettori dalla dirigenza nazionale, il debito lo ha con il segretario del partito, non con i votanti. Spiega il sociologo Ulrich Beck, della London School of Economics, che è in corso in Europa una sottrazione a chi ha meno, da parte di chi ha più: le classi sociali più forti tolgono risorse alle più deboli e cresce l'iniquità, con la distanza; e quel che il Nord in Italia fa con il Sud, la Germania fa con i Paesi debitori e persino al suo interno, con le regioni dell'Est. Quindi la soluzione è il partito del Sud? O la macroregione, la secessione? Ma prima di scrivere “partito”, il professor Paolo Savona cita “l'avvio di un movimento civile”. Senza questo, non c'è quello. I partiti sono lo strumento di cittadini consapevoli e organizzati. Come sa chi si occupa di quanto avviene a Sud, non mancano tentativi di creare partiti pro-Sud. Sono piccoli e in contrasto fra loro. Ma tutte le cose nascono piccole; e il contrasto è utile, perché dal conflitto emergono i leader. In questo ribollire può succedere che un gruppo prevalga e inglobi gli altri (come in fisica, per l'aggregazione di sistemi complessi in strutture sempre più grandi). Più tentativi ci sono, meglio è, perché è vero che le forzature non fanno maturare quel che è acerbo, ma è vero pure che non sappiamo quale sarà il momento in cui sulla bilancia sarà aggiunto il grammo che fa abbassare il piatto e cambia le cose. Ci fosse il partito, ogni opzione diverrebbe possibile. Ma qui ha ragione il professor Gianfranco Viesti: il partito-sindacato ha senso in territori piccoli; in uno grande come il Sud difficilmente si terrebbero insieme idee di destra e sinistra. A meno che... A meno di non rispettare la ricetta: unirsi sui progetti, per non dividersi sulle idee. Per questo è necessaria una consapevolezza diffusa, maggioritaria, delle ragioni del “ritardo” del Sud, del modo in cui è stato costruito ed è coltivato a vantaggio di una parte del Paese. Dopo un secolo e mezzo, tale consapevolezza sta dilagando. Il professor Galli Della Loggia ha scritto che, almeno per le vicende storiche, è ormai maggioritaria nella scuola. Se Renzi declama primati borbonici in campagna elettorale a Napoli, è perché lo sa persino lui. Del movimento civile di cui parla il professor Savona son sicuramente parte i comitati della Terra dei fuochi contro i rifiuti tossici, le associazioni tarantine contro l'Ilva, le cooperative antimafia... I meridionali si mettono insieme per risolvere problemi comuni: non accadeva da tanto tempo. Il passaggio da qui al partito non è facile (ci si unisce per espugnare il castello, ci si divide per gestirlo: fare prima il forno o la chiesa?), è vero, ma ormai possibile. Ma... la politica è opportunista, coglie le occasioni. Può succedere (avendo già le strutture necessarie) che i partiti esistenti si facciano concorrenza nel far proprie le richieste del Sud e si vada verso una maggiore equità, solo per restare in sella. Questo potrebbe tener unito il Paese. Altrimenti, il nuovo partito nascerà. E per crescere, dovrà di volta in volta alzare la posta. In fondo al sentiero, c'è il referendum come in Scozia. Può pure darsi che l'Europa divenga più facilmente una, se fatta di piccole patrie e non di nazioni rancorose, sorte nel sangue, divise dall'egoismo territoriale. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 18 SITI DI INTERESSE NAZIONALE Teleconferenza con il Ministero dell’ambiente Una bonifica a tappe forzate Valbasento, bando avanzato alla Materit. Qualche criticità nell’area di Tito PROCEDE A TAPPE forzate l’attività della Regione Basilicata che porterà alla bonifica dei Siti d’interesse nazionale. L’ultima tappa si è tenuta questa mattina nella sala Bramea del dipartimento Ambiente, con la Conferenza di servizi in telecollegamento con il ministero dell’Ambiente. A presiederla, da Roma, la dirigente ministeriale Laura D’Aprile. A Potenza, oltre all’assessore Aldo Berlinguer, il direttore generale del dipartimento Ambiente Carmen Santoro, dirigenti e tecnici regionali e dell’Arpab, sindaci e amministratori dei Comuni interessati e poi esponenti della prefettura, dell’Asl, dei Consorzi industriali. Tanti gli argomenti trattati, relativamente ai dieci progetti di bonifica. E qualche criticità, prontamente affrontata dagli uffici regionali, come i ritardi relativi all’area industriale di Tito dovuti ai necessari approfondimenti sul rinvenimento, fuori dalla vasca dei fosfogessi dell’ex Liquichimica, di radioattività. Su questo aspetto è intervenuta la Prefettura di Potenza ed è stato necessario riprogrammare le proce- Berlinguer: «Con questa collaborazione fra istituzioni procediamo speditamente per finire al più presto» In breve SIDERPOTENZA Ieri il Riesame sul dissequestro L’area industriale di Tito dure. Per quanto riguarda la Val Basento, i programmi vanno avanti. Il bando più avanzato è quello relativo alla Materit: entro pochi giorni la commissione sceglierà fra le proposte ricevute. “Voglio innanzitutto ringraziare tutti per il lavoro in atto – commenta l’assessore Berlinguer – e in particola- re l’ing. D’Aprile per l’attenzione che ci dedica al ministero dell’Ambiente. Sono sicuro che siamo tutti sulla strada giusta. Con questo spirito collaborativo fra istituzioni stiamo procedendo speditamente con l’obiettivo di effettuare al più presto le bonifiche e garantire a tutti i lucani un ambiente sano e sicuro”. 66 riconoscimenti ai laureati meritevoli del 2013 Premiate le eccellenze dell’Università di Basilicata di ANGELA SALVATORE MERITO e competenze alla base della terza edizione del Premio “Laureati eccellenti” promosso dall’Università degli Studi di Basilicata.L’iniziativa, organizzata dal centro di Ateneo Orientamento Studenti, si rivolge ai laureati lucani che hanno conseguito il titolo magistrale, triennale o a ciclo unico, con la votazione 110 e lode al massimo entro un anno fuori corsoVotazione eccellente in perfetta tempistica: è la chiave per l’inizio del successo. Nel corso della cerimonia di premiazione presso l’Aula Magna del Campus di Macchia Romana, 66 laureati in Lettere, Ingegneria, Chimica, Biotecnologie, Farmacia, Economia aziendale hanno ricevuto il simbolico ma prestigioso riconoscimento alla presenza di accademici, familiari e amici. Un Ateneo, che mette al centro la figura dello studente e tenta di creare un solido collante con il territorio, è di sicuro un valore aggiunto per l’intera comunità. “Valorizzare le proprie eccellenze è utile - afferma il Rettore dell’Università di Basilicata Aurelia Sole - costituisce uno stimolo a impegnarsi e a fare sempre meglio. Conseguire un titolo di studi nei tempi previsti è importante, in quanto ci si affaccia nel mondo del lavoro con energia e freschezza. L’impegno e la passione sono molle fortissime.Il nostro Ateneo, terzo nella classifica stilata dal Censis, è penalizzato nella comunicazione. Bisogna, infatti, rendere Negli scatti di Mattiacci la premiazione di ieri all’Unibas più efficiente la conoscenza dell’offerta formativa all’interno della nostra stessa Regione. L’Università è un bene comune e prezio- so per la Basilicata e occorre invogliare le persone a restare.”Come si può reagire a una crisi imperante dal punto di vista lavorativo? Specializzarsi, non accontentarsi, non fermarsi, quanto possono essere d’aiuto a non vanificare tanti sacrifici? “Oggi abbiamo poche possibilità per reagire alla crisi sottolinea Salvatore Masi Direttore del Centro di Ateneo Orientamento Studenti - l’unica strada è essere eccellenti, andare oltre la normalità. Alla formazione bisogna affiancare l’accompagnamento al lavoro. Non bisogna arrestarsi; è fondamentale spingersi al di là di un mero esame o voto. “Nei contesti lavorativi quanto è importante avere persone motivate e capaci? Le eccellenze in azienda portano benessere - spiega Pasquale De Lisa, Senior Manager risorse umane della Dompè farmaceutici - l’incompetenza, invece, genera sofferenza negli altri. Ricoprire una qualsiasi posizione con coraggio e motivazione è al centro dell’interesse di tutte le società. Non bisogna permettere a nessuno di impadronirsi dei propri sogni che hanno, invece, un’efficacia pazzesca in particolare sui giovani. Bisogna imparare ad ascoltarsi e dare ascolto alle proprie capacità”. Sogna, ragazzo sogna dice Vecchioni. SI È SVOLTA IERI A Potenza, l’udienza del tribunale del Riesame sul sequestro dell’impianto siderurgico «Siderpotenza» di Potenza, di proprietà del gruppo Pittini, avvenuto lo scorso luglio nell’ambito di un’inchiesta della Procura del capoluogo lucano sulle emissioni in atmosfera della struttura. I legali del gruppo hanno chiesto il dissequestro dell’impianto: dopo una prima fase di indagini, lo scorso 2 settembre i 250 operai dell’azienda sono tornati al lavoro, in quanto il gip ha concesso la facoltà d’uso della struttura, permettendo quindi il proseguimento della produzione. RIORDINO CONSORZI La Cisl: «Tempi troppo lunghi» «Continuano ad allungarsi i tempi per l’approvazione della legge di riordino dei Consorzi Industriali di Potenza e Matera. La questione preoccupa in modo particolare i lavoratori del Consorzio ASI di Potenza che attendono una maggiore chiarezza sul proprio futuro e su quello dell’Ente, ormai giunto al sesto anno di commissariamento. La difficile situazione in cui versa il Consorzio ASI di Potenza è nota a tutti i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, che purtroppo continuano a far slittare i termini per la definizione della questione. La Rsa Cisl auspica che si giunga presto ad una soluzione ed invita tutti ad agire rapidamente per evitare il collasso di un ente che eroga servizi essenziali alle aziende site nelle aree industriali della provincia di Potenza», è scritto in una nota. VAL D’AGRI-LAGONEGRESE Controlli a tappeto per i funghi IL personale delle Guardie EcoZoofile dell’Oipa Italia per la Provincia di Potenza ha effettuato una serie di controlli sulla regolare raccolta di funghi. Numerose le violazioni accertate nelle immediata vicinanza dell’area Parco Nazionale Appennino Val d’Agri- Lagonegrese. Mancanza di autorizzazioni per quanto riguarda la raccolta, raccolta di funghi porcini al di sotto di 4 cm, raccolta di Amanita caesarea allo stato di ovolo chiuso (la cui raccolta è consentita solo con lamelle visibili), utilizzo di sacchetti di plastica per il trasporto dei funghi raccolti: queste le principali violazioni. Riscontrati comportamenti non corretti di cercatori che spesso distruggono i funghi che ritengono velenosi. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 22 Potenza Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] I consiglieri Giuzio, Galella, Morlino, Vigilante e l’iniziativa “Ripuliamo la città” Scatta l’operazione “Clean day” Si parte il 25 settembre. Dodici appuntamenti per altrettante tematiche MURI imbrattati, erba incolta, marciapiedi rotti, vicoli che puzzano di urina, rifiuti per strada. Sicuramente è l’amministrazione comunale che deve garantire il decoro urbano della città ma quanta responsabilità hanno anche i cittadini? Da queste considerazioni nasce l’iniziativa “Ripuliamo la città. Potenza è casa tua” promossa dai consiglieri comunali Morlino, Galella, Giuzio e Vigilante rispettivamente di Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e Lista civica per De Luca. Una serie di appuntamenti per ripulire e riverniciare i muri della città, sfalciare l’erba e tutto quanto sarà necessario. Dodici gli appuntamenti, ognuno dei quali affronterà una tematica: dalla corretta raccolta dei rifiuti alle deiezioni canine al rispetto per il verde e ai graffiti sui muri. Si sceglierà dunque di volta in volta un parco urbano, per esempio, un’area giochi per bambini, il centro storico, le periferie. Il primo “Clean day” si terrà il 25 alle 16 in piazza Prefettura. Un apposito macchinario dell’Acta provvederà a pulire i pilastri dello storico Gran Caffè mentre saranno a disposizione barattoli di vernice per le pareti di edifici privati che insistono nell’area e i cui titolari daranno il proprio consenso. Per le operazioni saranno impiegati operai comunali ma verranno sempre messi a disposizione guanti e qualche attrezzo del mestiere per i cittadini che volessero unirsi. L’iniziativa vede la collaborazione degli assessorati all’Ambiente e alla Mobilità nonché dell’Acta per l’uso gratuito di uomini e mezzi. Le vernici, invece, sono state acquistate tramite un’autotassazione dei consiglieri promotori. «Il cuore dell’iniziativa hanno detto in conferenza stampa ieri Galella, Giuzio, Morlino e Vigilante – è la promozione di una diversa cultura di presa in cura degli spazi pubblici. Bisogna imparare ad amare la città come se fosse casa propria». Per questo motivo ogni azione di pulizia sarà affiancata dalla distribuzione di volantini per dare piccole linee guida importanti per contribuire al mantenimento del decoro urbano, come il conferimento all’isola ecologica dei rifiuti ingombranti, l’obbligo di raccogliere con l’apposito kit le defecazioni dei propri cani, il rispetto del regolamento comunale per la così detta “spray art”. Certo, la sensibilizzazione da sola non può bastare. E’ necessario che ad essa si affianchi una progettualità amministrativa che dia i suoi frutti. A tal fine, per esempio, in occasione di una conferenza stampa sul centro storico qualche giorno fa, il sindaco De Luca ha annunciato un potenziamento della presenza dei vigili urbani in strada, con turnazione notturna e I RAGAZZI OSPITI DEL LICEO “GIANTURCO” De Luca ha incontrato alcuni alunni rumeni Il sindaco De Luca circondato dagli studenti rumeni «BISOGNA puntare sull’amici- riato Bilaterale Italia Romania zia tra i popoli e sull’integrazio- dal titolo “Europe, my story”. ne. Solo con il confronto si realizDodici ragazzi di 14 anni sono za la vera Europa». Così il sinda- nel capoluogo da alcuni giorni co De Luca che ha accolto nella alla scoperta delle tradizioni poSala dell’Arco gli studenti rume- polari, locali. Partecipano al proni ospiti presso le famiglie degli getto che ha l’obiettivo di arrivaalunni del liceo “Gianturco”. Ad re a comprendere che c’è una stoaccompagnarli il dirigente sco- ria generale che accomuna polastico Antonio Laguardia e la poli che sembrano tanto diversi professoressa Morra, impegnati tra loro, anche attraverso l’affernel progetto Comenius Partena- mazione della propria identità. I consiglieri Galella, Morlino e Vigilante durante la conferenza stampa (f.Mattiacci) un incremento del Fondo di sviluppo e coesione sociale da 600.000 a 2 milioni di euro per la pavimentazione di tutto il centro storico. Non solo. E’ intenzione del primo cittadino ripristinare le squadre di operai comunali addetti esclusivamente alla manutenzione. Anche l’assessore all’Ambiente Pasquale Pepe ha dichiarato “140 STUDENTI, 100 posti bastano?” di ragazzi che usufruivano del serviin un’intervista a “Il Quoti- Questo il quesito che si pongono gli zio. Ma “incastrare” il tutto in un condiano” che ha incrementato studenti pendolari di Tolve che ogni tratto con una durata di nove anni non la turnazione dell’Acta con giorno sono costretti a spostarsi a Po- ha senso. Negli anni il numero degli pulizie straordinarie pro- tenza in condizioni disumane. Per for- studenti è cresciuto e i due autobus soprio per risolvere la que- nire la risposta alla loro domanda non no diventati sempre più piccoli. I 140 stione della più lenta rac- c’è bisogno di scomodare la zingara. ragazzi che devono andare a Potenza colta di rifiuti nelle contra- Dopo vari incontri e proposte varie sono evidentemente il numero giusto de. Detto ciò restano delle non si è giunti a nessuna conclusione. per riattivare anche il terzo mezzo. Dicriticità di sistema che do- Il malcontento è sfociato in una pacifi- versi sono stati gli incontri tra l’ammivrebbero trovare una solu- ca protesta che si è tenuta alle 6.30, l’o- nistrazione comunale di Tolve, accomzione con l’avvio del proget- ra di partenza del primo autobus diret- pagnata da una delegazione di genitoto di raccolta differenziata to nel capoluogo. Bloccati tutti i mezzi ri e studenti, con i delegati della prospinta porta a porta secon- in partenza. La voce degli studenti si è vincia. Diverse sono state anche le do un nuovo contratto di levata forte e non può passare inosser- proposte avanzate: dalla più semplice , servizio – lo scorso è scadu- vata. Dal 2009 la Provincia ha ridotto cioè aggiungere un terzo mezzo , allo di un’unità il numero dei bus per gli spostamento degli orari di alcune corto - con il consorzio. Anna Martino studenti . All’epoca il taglio era anche se già esistenti. Un’unica risposta: © RIPRODUZIONE RISERVATA comprensibile visto l’esiguo numero «Non si può fare». . La preoccupazione Disagi per i pendolari che da Tolve arrivano in città Centoquaranta studenti e 100 posti a sedere su 2 bus La protesta degli studenti di Tolve dei genitori è comprensibile: «Non dobbiamo avere la paura che nostro figlio la mattina deve lottare per salire sull’autobus. E se magari riesce a salire, deve fare tutto il viaggio in piedi». Una delegazione formata da amministratori, studenti e genitori , sperava di essere accolta e ascoltata in Regione. La storia non finisce qui. Il viaggio è ancora molto lungo. Davanti la Banca d’Italia allestito un banchetto informativo Ecco la nuova banconota da 10 euro LA nuova banconota da dieci euro, in circolazione da ieri, è stata presentata ieri mattina davanti la sede della Banca d’Italia. Gli elementi stampati in rilievo sui margini destro e sinistro, quelli visibili in controluce con la filigrana e, muovendo il biglietto, con l’ologramma, sono le novità che servono per rafforzare i requisiti di sicurezza che si risolvono nel toccare, muovere e guardare la banconota. E sono stati tanti i potentini che ieri hanno ritirato la nuova banconota nella sede della banca d’Italia. La nuova 10 euro è il secondo taglio, della nuova serie “Europa” così chiamata perché presenta nella filigrana l'immagine dell’omonima eroina della mitologia greca a entrare in circolazione banconota. Il banchetto e accanto alcuni potentini che guardano la nuova banconota confrontandola con la vecchia (f. M.) Gianluigi Armiento © RIPRODUZIONE RISERVATA CONFESERCENTI Contro l’abusivismo SI parlerà dell’abusivismo commerciale nel corso dell’incontro, voluto dalla Confesercenti di Potenza, che si terrà oggi, alle 10, a palazzo Maroscia di via dell’Edilizia. Per la Confesercenti che presenterà una serie di proposte e di iniziative per intervenire sull’abusivismo su suolo pubblico è necessario affrontare il fenomeno con grande decisione, ritenendo che sia possibile raggiungere risultati di maggiore efficienza senza ulteriori costi per la amministrazione comunale e per i cittadini. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza e provincia Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 23 BRIENZA La decisione di una mamma dopo quel livido sul braccio della sua bimba «Mia figlia cambierà scuola» Oggi la donna andrà a parlare con il dirigente dell’Istituto comprensivo BRIENZA - Da una parte le lacrime di una mamma, dall’altra quelle della figlia che, per un caso del destino, si ritrova come maestra la stessa donna che era stata l’insegnante della mamma. Una storia, ancora da chiarire in tutti i suoi aspetti, che ha fatto tornare alla mente a questa mamma quanto sarebbe accaduto anche a lei quando sedeva tra i banchi di scuola. Stando a quanto avrebbe raccontato la donna tutto è cominciato quando la figlia, tornando da scuola, le avrebbe mostrato un livido sul braccio sinistro. La bimba, che da lunedì ha cominciato a frequentare la prima elementare all’Istituto comprensivo di Brienza, avrebbe raccontato alla mamma che a causarle quel livido sarebbe stata la maestra che, forse involontariamente, le avrebbe stretto un po’ troppo il braccio. Un gesto - quello di prendere la bimba per il braccio - che probabilmente non voleva essere un atto di violenza. La bambina, che da otto giorni ha cominciato la sua avventura scolastica, non avrebbe, sempre stando al racconto della mamma, durante un esercizio di scrittura rispettato i margini del foglio a righe. La maestra l’avrebbe presa per il polso - gesto che chiunque di noi potrebbe fare senza nessuna cattiva intenzione - solo per farle notare l’errore commesso. VIETRI Maxi sequestro di cannabis degli agenti della Forestale Droga, arrestati tre ragazzi Il piccolo livido sul braccio della bimba Magari la presa è stata un po’ più forte o magari la pelle della bimba è più delicata fatto sta che sul braccio è comparso un livido. Che il gesto non avesse nessun intento di fare del male sarebbe confermato dal fatto che a oggi nessun genitore, tranne questa mamma, abbia denunciato episodi simili. Unica a puntare il dito contro la maestra questa mamma. Mamma che avrebbe raccontato di essere stata vittima, quando frequentava la scuola elementare, di punizioni. Per tutelare la figlia la donna ha deciso di spostare sua figlia in un’altra scuola. Oggi, intanto, andrà a parlare con il dirigente scolastico e con altri genitori per verificare se anche i loro figli siano o meno stati oggetto di «trattamenti simili». Francesco Altavista VIETRI - Maxi sequestro di cannabis in località Piano delle Nocelle. Agenti del Corpo forestale ha sequestrato oltre 28 chili di marijuana e hanno anche arrestato tre giovani, residenti a Balvano, di 20, 26 e 28 anni. Durante un controllo del territorio una pattuglia della Forestale si è accorta che un’area era stata trasformata in una piantagione di cannabis . Gli agenti hanno immediatamente attivato la squadra investigativa identificare i responsabili. Durante l’appostamento in zona, con una serie di pattuglie, sono stati sorpresi tre ragazzi a bordo di un Fiat Fiorino che, arrivati in zona, si dedicavano al taglio di una parte della piantagione. In particolare, un ventenne si dedicava al taglio e alla raccolta delle piante, mentre gli altri due restavano nei paraggi per fare da “palo.” Alla conclusione delle operazioni di taglio durate circa un paio d’ore sono intervenute altre due autovetture per recuperare il materiale tagliato. Gli agenti della forestale sono intervenuti e hanno arrestato LAURENZANA La cappella dismessa da 50 anni Chiesetta di Santa Filomena Partiti i lavori di restyling LAURENZANA - Potrebbe riaprire pre- bera numero 349 del 18 marzo 2008, ha sto al culto religioso la cappella di Santa approvato esclusivamente il finanziamento di 90 mila euro per il ripristino Filomena. Dismessa da oltre mezzo secolo, la della cappella di Santa Filomena, con chiesetta che sorge in prossimità di con- fondi rivenienti dal Programma operatrada “Cretaccio” è al centro di un im- tivo Val d’Agri. L’intento è quello di provvedere, meportante progetto di riqualificazione da parte del Comune di Laurenzana. Negli diante lavori edilizi di restauro e di rifiultimi decenni la piccola cappella di San- nitura, «alla messa in sicurezza ed alla sistemaziota Filomena ne esteticosembrava funzionale essere stata del corpo abbandonaedilizio, ta al proprio comprendestino. dente la capDi propella di Sanprietà di un ta Filomena, privato citin modo da tadino di renderla Laurenzafruibile al na, nel 2009 pubblico». è stata conGli intercessa, per venti sono trent’anni, eseguiti su in uso graindicazione tuito al Coe controllo mune che si dell’Ufficio è impegnato tecnico coad effettua- Le impalcature davanti la cappella munale, e re, in tempi brevi, il rifacimento della struttura per prevedono «il puntellamento dell’arcone superiore con la piattabanda della renderla sicura e aprirla così al culto. Il progetto è stato interamente realiz- porta d’ingresso inferiore e del campazato dal Comune, senza oneri a carico nile a vela e la rimozione delle macerie di del privato cittadino (proprietario della travi del piano superiore e delle erbacce al piano terra, per completare il corretto cappella). La riqualificazione dell’area di Santa rilevamento della struttura». Sono in programma, inoltre, «interFilomena, con delibera del Consiglio comunale numero 9 del 16 maggio del venti di manutenzione straordinaria 2006, prevedeva un impegno di spesa di delle murature e delle coperture». Poi, finalmente, la chiesetta di Santa 130.000 euro, di cui 90 mila destinati al ripristino della cappella e 40.000 euro Filomena sarà riconsegnata alla comualla riqualificazione dell’area circostan- nità di Laurenzana. te. Donato Pavese La Giunta regionale, però, con la deli© RIPRODUZIONE RISERVATA Alcune delle piantine di cannabis sequestrate dalla Forestale in flagranza due giovani. L’altro è stato rintracciato ed arrestato subito dopo nei pressi del centro abitato di Balvano. Attraverso una intensa attività di ricerca è stata rintracciata anche la cannabis raccolta il giorno precedente e occultata all’interno di una galleria ferroviaria. In totale sono stati sequestrati circa 28 chili di droga che se fosse stata venduta avrebbe fruttato circa 50.000 euro di guadagno. Il profitto dell’attività delittuosa avrebbe potuto essere notevolmente superiore se gli indagati avessero completato l’attività di raccolta in quanto quelle recuperate rappresentano una esigua quantità rispetto alle circa mille piante che costituivano inizialmente l’intera piantagione. Si stima che l’intero raccolto avrebbe potuto produrre un profitto di circa un milione di euro. I tre ragazzi arrestati sono stati messi a sposizione dell’Autorità giudiziaria che ha proceduto agli interrogatori. Non è la prima volta che pattuglie del Corpo forestale dello Stato intervengono in situazioni del genere, che possono ritenersi sempre più diffuse, anche se non nella estensione di quella scoperta a Piano delle Nocelle. «Risulta sempre più importante – si legge in una nota della Forestale - l’attività di controllo, soprattutto nelle aree ad alta vocazione rurale come quelle lucane, per la repressione dei reati che in qualche modo sono connessi all’uso illecito del territorio. La tradizionale conoscenza che il Corpo forestale dello Stato ha dei luoghi in cui opera è dunque di grande supporto per il contrasto a tali fenomeni criminali». Claudio Buono © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 24 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] RIONERO I cittadini in protesta per le troppe multe, il punto di vista del comandante Di Lonardo Un giorno con la Municipale Auto contromano, segnali divelti o ruotati e auto di servizio ormai da rottamare RIONERO - Il modo migliore per conoscere da vicino una realtà è viverla. Abbiamo così raccolto l’invito del Comandante della Polizia Locale di Rionero, il maggiore Mauro Di Lonardo che in passato abbiamo intervistato su diverse questioni: da notizie su fatti di cronaca fino a dichiarazioni sulla recente raccolta firme di alcuni cittadini rioneresi contro il corpo di polizia da lui presenziato. L’appuntamento è alle nove al comando di Polizia Locale di palazzo Fortunato. Una visita veloce negli uffici e si sale tutti a bordo della Fiat Panda d’ordinanza. Il tempo di accomodarci e ci roviniamo leggermente i pantaloni urtando inavvertitamente una molla che sporge dal sedile anteriore. «Tranquilli - ci dice - è capitato a tutti di rovinare i pantaloni». «Oltre alla carenza di personale, scontiamo anche la carenza di mezzi poco idonei per la nostra attività. Speriamo di poter acquistare una nuova macchina in breve tempo». Il comandante rientra in ufficio, prende una pinza e rimuove la molla. Alle 9:15 siamo pronti per partire. Attraversiamo via Chiesa Madre, Via Ciasca e scendiamo giù fino al Piano Regolatore e la macchina della Polizia Locale è costretta già a fermarsi: un venditore ambulante di Terlizzi viene multato per posto non consentito (in pieno incrocio), banco a terra, occupazione abusiva di suolo pubblico e mancata esposizione dei prezzi. «Sono 1032 euro per ogni infrazione commessa – chiarisce il comandante – siamo consapevoli che molti sono qui per lavorare però sul commercio vige un regolamento chiaro ed è giusto che vada rispettato». Il tempo di compilare il verbale e continuiamo il nostro giro all’interno della città fortunatiana. Mentre giriamo, Di Lonardo fa notare qualcosa di anomalo: molto segnali stradali sono stati ruotati in base alle esigenze (con annesso cambiamento del senso di marcia), spostati o addirittura rimossi. «Questa è una problematica davvero annosa a cui stiamo cercando di porre rimedio» ci spiega Di Lonardo, «molti non sanno che cambiando il verso di un segnale, oltre a commettere un reato, creano un grave pericolo per chi percorre le nostre strade cittadine». Risistemato il segnale, con il comandante e altri due agenti ci spostiamo in uno dei punti nevralgici Due scatti tratti dalla lunga giornata della polizia Municipale di Rionero della città: via Taverna Penta ovvero il piazzale in prossimità delle Poste Italiane. Il tempo di sostare che in tutto il piazzale parte un fuggi-fuggi generale con gli utenti delle Poste che cercano di parcheggiare al meglio le loro auto. «Lo stallo per disabili è libero e questa è una gran cosa – sottolinea Di Lonardo - in passato ricevevamo molte richieste d’intervento da parte di disabili per sanzionare i trasgressori che occupavano abusivamente gli stalli. Oggi, grazie ad una co- stante attività di controllo e informazione, siamo riusciti ad ottenere questo importante risultato». Le attenzioni della Polizia Locale si spostano poi su Rampa Umberto I, strada a senso unico, perché «lo sport preferito dei rioneresi è circolare contro- mano». Ed i dati raccolti lo confermano: in cinque minuti di sosta contestate tre infrazioni ad altrettanti cittadini. Proseguiamo il giro interrompendo la marcia in Largo Annunziata. Anche qui, nonostante una segnaletica ricca e chiara, È deceduta all’età di 92 anni nella Grande Mela, ma volle tornare nella sua città Le ultime volontà di Annina Liguori l’emigrante newyorkese sepolta a Melfi MELFI – Ha suscitato scalpore il funerale di Annina Liguori di 92 anni deceduta a New York e che per sua volontà ha voluto essere sepolta nella sua città.La donna vedova da alcuni anni era una delle tante emigrate in giovane età America ed anche se la sua vita si è svolta in quella terra era rimasta sempre legata alla sua Melfi. Mancava da diversi anni ma in ogni caso aveva detto ai familiari nella mia città debbo ritornare. A loro aveva lasciato l’impegno che alla sua morte potesse riposare nel cimitero di Melfi. La sua scomparsa è stata improvvisa. Annina Liguori si è addormentata mentre in poltrona assisteva ad un programma televisivo, manco a dire italiano. Ora il suo desiderio è stato esaudito. Rito funebre nella Chiesa dei Cappuccini e poi per sempre accanto ai suoi nella tomba di famiglia. Franco Cacciatore Le esequie di Annina Liguori (nella foto in alto) a Melfi. La donna emigrò da giovane a New York RITARDI NEI LAVORI Posticipata la riapertura della Ginestra-Venosa GINESTRA – Una notizia che non fa tanto piacere agli automobilisti del venosino. La strada provinciale numero 10 IV tronco, Ginestra-Venosa, chiusa al transito dei veicoli per lavori di sistemazione di alcune travi sul viadotto della costruenda superstrada “Oraziana”, che “costeggia” la provinciale in questione, fino alle 24 del 23 settembre, è stata posticipata di altre 24 ore perché co- me comunica l’ufficio viabilità della Provincia: “A seguito del ritardato arrivo delle travi da posizionare sulla SP 10/4 IV lotto tra Ginestra e Venosa, per l’intenso traffico stradale sulla A3, l’ufficio viabilità della Provincia comunica che la riapertura al transito della strada interessata dai lavori, è stata rinviata alle ore 24 di domani mercoledi 24 settembre”. Esasperati gli automobili- I lavori sulla provinciale sti, che stanchi di raggiungere Venosa ed altri centri attraverso strade alternative, non vedono l’ora di riapertura ufficiale di questa strada. Lorenzo Zolfo vengono sanzionati cinque automobilisti contromano. E il commento del comandante Di Lonardo è eloquente: «ci dicono che siamo troppo fiscali? A me non pare, anzi. Ho difficoltà a capire la necessità di circolare contromano. Davvero non si ha la consapevolezza dei rischi che si corrono? E non mi riferisco alle sanzioni ma al rischio di causare un incidente. Perché se ci sono i vigili a controllare il traffico nessuno commette delle infrazioni? Non si potrebbe semplicemente rispettare sempre il codice della strada? Chiediamo tanto?». Dopo aver consegnato i rispettivi verbali agli automobilisti sanzionati è tempo di rientrare. Le facce stanche degli agenti lasciano trasparire la consapevolezza e l’orgoglio di indossare una divisa ma anche un leggero velo di rabbia perché le problematiche della città fortunatiana sono tante e i cittadini poco s’impegnano per alleggerire il lavoro delle istituzioni. Rispetto agli anni passati la situazione è decisamente migliorata ma c’è ancora tanto da lavorare: auto sui marciapiedi, deiezioni di animali ovunque e padroni poco rispettosi, automobilisti indisciplinati. Come la Fiat Panda parcheggiata contemporaneamente sul marciapiedi e sulle strisce pedonali con tanto di frecce d’emergenza. Mentre gli agenti tirano fuori il libretto dei verbali, una signora esce strillando da un’attività commerciale. «Mi sono fermata solo un attimo» si giustifica, inconsapevole delle infrazioni commesse. Consegnato l’ennesimo verbale si ritorna al comando, dove gli agenti hanno cominciato a compilare tutta una serie di verbali e registri. Sull’uscio della porta si avvicina frettolosamente un signore che con fare minaccioso chiede al comandante chiarimenti sui verbali contestati alla moglie poco prima. «Purtroppo questo accade tutti i giorni. Gente che viene qui a chiederci spiegazioni utilizzando toni poco consoni ad una discussione civile. Questo però non ci spaventa ma – conclude Di Lonardo, salutandoci - anzi, ci spinge a far ancor meglio il nostro lavoro». Per la cronaca la breve giornata con la Polizia Locale di Rionero si è chiusa con l’elevazione di una decina di verbali per un totale di 3650 euro circa di sanzioni. Andrea Gerardi RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 25 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] VENOSA Consegnato il premio Douja d’Or per il “Meracius” dell’Azienda “I Talenti” Pioggia di riconoscimenti per l’Aglianico I padri trinitari incassano anche la medaglia d’argento per il “Cripta S. Agostino” VENOSA- Dopo anni di qualificato e intenso lavoro nel vigneto, piovono prestigiosi riconoscimenti ufficiali per l’Aglianico del Vulture Doc imbottigliato dall’ Azienda Agricola “I Talenti ” dei Padri Trinitari di Venosa. Dopo l’ambito riconoscimento della Golden Star da parte di Vinibuoni d’Italia al WineTime di Napoli e la Medaglia d’Oro della “Selezione del Sindaco” del 2013 con il “Cripta Sant’Agostino” , nel 2014 è arrivato il “Premio Douja d’Or” per il “Meracius” e la Medaglia d’Argento della “Selezione del Sindaco” per il Cripta S.Agostino 2011. Il vigneto è stato piantato 30 anni fa su quella che una volta era l’aia di Venosa dove si svolgevano le operazioni della mietitura. «Alla base di questa scelta la consapevolezza che le attività svolte nel settore della agricoltura favoriscono il processo di riabilitazione e socializzazione delle persone che vengono affidate alle nostre cure - ci dice Padre Lo staff dell’azienda con il premio Angelo Cipollone, direttore del Centro dei Trinitari -Il contatto diretto con la natura, la cura quotidiana della campagna contribuisce a ridare equilibrio e fiducia in se stessi». La costituzione dell’ azienda agricola “I Talenti” rappresentato un passo avanti su questa strada nella convinzione che le attività nel campo vitivinicolo consentano alle persone con disabilità di mettere a frutto le loro risorse, favorendo un percorso verso la maggiore autonomia possibile e verso una completa realizzazione, anche nel mondo del lavoro. Il riconoscimento di esperti nel settore vitivinicolo è il sigillo di qualità per un lavoro svolto con passione e dedizione da una struttura che mette al centro dei suoi programmi e delle sue attività l’Uomo, per promuoverne la crescita umana, religiosa e sociale. Questa volta i fari sull’Aglianico del Vulture, prodotto dal’Azienda “I Talenti” dei Padri Trinitari si sono accesi sul prestigioso palcoscenico e all’interno della cornice straordinaria della 48esima edizione della Douja d’Or, una delle kermesse enogastronomiche più im- portanti a livello internazionale, che richiama espositori, esperti e visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo, organizzata dalla Azienda Speciale della Camera di Commercio di Asti. Ed è un contesto particolare quello creato dal Douja d’Or. Oltre, infatti, agli aspetti promozionali ed economici, vengono curati anche gli aspetti educativi. «Il lavoro quotidiano fatto con passione e professionalità produce buoni frutti - ci dice Antonello Tamburriello, che insieme a Mario Emanuele e Donato Lotumolo forma l’équipe di esperti del corso di formazione di agricoltura - La premiazione ci ha fornito l’occasione per presentare il nostro lavoro quotidiano a esperti del mondo del vino per far toccare loro con mano le esperienze concrete che i nostri ragazzi realizzano per la conduzione del vigneto e la produzione del vino». Insomma, l’Aglianico del Vulture diventa ambasciatore del messaggio di accoglienza e solidarietà che i Trinitari portano e realizzano in tutto il mondo. Apprezzamenti per i riconoscimenti ottenuti sono stati espressi anche dalla Giunta comunale: «I premi assegnati al “Cripta” e al “Meracius” evidenziano ulteriormente le peculiarità uniche del nostro territorio, forza trainante non solo di un’economia, ma di un approccio culturale, capace di combinare il grande rispetto per il territorio, la cultura millenaria dei nostri prodotti e una sana e sincera convivialità - evidenzia l’assessore alla cultura Carmela Sinisi - Questi due riconoscimenti non premiano semplicemente due vini, ma l’intera opera del Centro dei Trinitari, vero vanto di Venosa. Con la nostra azione amministrativa vogliamo radicare ulteriormente questo spirito, consentendo alle nostre aziende di avere vetrine sempre più importanti e prestigiose». Giuseppe Orlando RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 27 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Due borsiste formate per supportare le imprese in due settori di sviluppo strategico Il digitale dà forza al made in Italy Un progetto per rafforzare agroalimentare e artigianato artistico con Google MATERA- Made in Italy da promuovere attraverso internet. Puntando in particolare sui progetto dell’agroalimentare e all’artigianato artistico pensando soprattutto a prodotti della tavola come il pane e l’olio. Sono i settori che la Camera di commercio di Matera sta valorizzando per favorire la digitalizzazione delle imprese , nell’ambito del progetto “Made in Italy’’ promosso da Google in collaborazione con Unioncamere. Il progetto si prefigge di diffondere la cultura dell’innovazione digitale con un utilizzo avanzato di internet per promuovere il Made in Italy sui mercati, valorizzando lo scambio di competenze tre le piccole imprese e i giovani nella transizione alle moderne tecnologie informatiche. Due giovani borsiste lucane, di 24 e 28 anni, laureate rispettivamente in marketing e comunicazione d’impresa e in comunicazione pubblicitaria, sono state formate da Unioncamere e Google, con il compito di supportare Angelo Tortorelli presidente della Camera di Commercio di Matera le imprese nel percorso di digitalizzazione. crescere la loro presenza sul web e fa- rire l’export e l’affermazione del Made La loro azione è affiancate da un tu- vorire la conoscenza nel mondo delle in Italy per superare, con una presentor della Camera di commercio di Ma- eccellenze del made in Italy. za in digitale più efficace, gli attuali tera. “L’attivazione del progetto Eccel- gap infrastrutturali delle regioni del L’iniziativa che rientra nella cam- lenze in digitale –ha detto il presiden- Mezzogiorno. pagna e-skills for jobs dell’Unione eu- te della Camera di commercio di MateUn impegno e un obiettivo che la ropea, con il patrocinio del Ministero ra, Angelo Tortorelli- con l’apporto di Casa di tutti gli imprenditori intende per lo sviluppo economico, vede impe- due giovani professionalità contri- portare avanti anche per valorizzare gnate le giovani digitalizzatrici nello buirà ad aiutare le nostre a imprese le produzioni di qualità che, sopratsvolgimento di attività di sensibiliz- ad accrescere presenza, visibilità e tutto nell’agroalimentare e nel’artizazione e supporto alle imprese della competitività su internet. gianato artistico, si segnalano per provincia di Matera per favorire e acTutto questo è importante per favo- l’eccellenza della filiera’’. | IN PREFETTURA | Iniziative contro bullismo e spaccio di stupefacenti Alle ore 10,30, il Prefetto della Provincia di Matera, dott. Luigi Pizzi, presiederà una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla quale parteciperanno anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Potenza, per individuare, d’intesa con i vari livelli istituzionali, iniziative coordinate finalizzate a prevenire e contrastare le fenomenologie del bullismo e dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, in attuazione della direttiva diramata dal Ministro dell’Interno in data 15 settembre scorso, deno- minata “un SMS per dire no a droga e bullismo”. L’iniziativa è finalizzata a far emergere i predetti fenomeni valorizzando il contributo dei cittadini e di tutte le realtà interessate a favorire la prevenzione e la repressione dei fenomeni in argomento, attraverso l’attivazione, in ogni provincia, di un numero telefonico dedicato, al quale i cittadini potranno inviare specifiche segnalazioni tramite messaggio “sms”, per segnalare episodi di spaccio e di bullismo, ferma restando la funzione dei numeri di emergenza già attivi. Il servizio sarà reso operativo entro un mese dalla data della direttiva del Ministro dell’Interno. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 28 Matera Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] Per il consigliere forzista la questione centrale resta l’adeguamento del piano di gestione «Rifiuti, soluzione ancora lontana» Castelluccio: «Rimane l’emergenza. Si rischia di andare in Puglia» “Avevamo messo in guardia la Giunta Regionale: le cosiddette misure di salvaguardia ambientale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti inserite nell’Assestamento di Bilancio 2014 non risolvono in alcun modo il problema dello smaltimento dei rifiuti prodotti nel Materano”. E’ il commento del consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio che aggiunge: “è il caso di ricordare che la Commissione Europea, in prima battuta, aveva fatto riferimento all’uso di almeno 422 discariche illegali in Italia, ma alla fine tra le due contestate ha incluso quella di Matera-Altamura Sgarrone, a conferma della gravità della situazione nel materano. Accade infatti che con l’entrata in funzione della discarica di Pisticci, annunciata con grande enfasi dall’assessore provinciale di Matera Rondinone – continua il consigliere di Forza Italia – si tampona l’emergenza rinviando ogni soluzione efficiente e definitiva. Il risultato è quello di prendere tempo allontanando di qualche mese l’emergenza anche se | CHRIST OF THE LORD | Il set del film “Christ of the lord” ha invaso gli antichi rioni ed il centro della città dei Sassi, un salto all’indietro nel tempo nell’antica palestina. Molti figuranti che hanno invaso il centro e una serie di roulotte e di “dromedari” che hanno fatto la loro “figura” all’interno degli antichi rioni dove la troupe rimarrà per alcuni giorni dopo le riprese a Craco e Scanzano Una discarica del Materano e il consigliere Castelluccio la questione principale cioè Ma- una scelta obbligata nonostante tera e i suoi rifiuti non verrebbe a breve dovrebbe entrare in fundi fatto superata tanto che ri- zione anche l’impianto di Tricamarrebbe in piedi la tesi di smal- rico. La questione centrale da tire in Puglia i nostri rifiuti con affrontare resta pertanto l’adeun immaginabile aggravio di guamento del Piano regionale costi. E’ lo stesso assessore pro- di Gestione dei Rifiuti in modo vinciale ad ammettere questa da autorizzare nuovi impianti di evenienza quasi si trattasse di smaltimento, trattamento e di recupero. E a proposito di recupero, è necessario che l’assessore Berlinguer spieghi cosa si intende fare con la delibera di giunta del 27 giugno scorso «Realizzazione e ampliamenti di impianti di recupero di rifiuti sul territorio regionale». Con essa si vorrebbe verificare, so- prattutto nella provincia di Matera, «l’interesse di privati a investire propri capitali per la realizzazione di impianti di trasformazione dei rifiuti in combustibili». Non si sottovaluti che nella delibera della Regione vengono citati anche rifiuti pericolosi”. Lunedì sera alla Mediateca L’ultimo lavoro di Stella nell’evento “Libri d’Acqua” Lunedì sera presso la Mediateca, presenta- mia noi italiani siamo ultimi in classifica zione del libro di Gian Antonio Stella, "Bol- !”. L’ Acquedotto e i laboratori di “Mateli, sempre bolli, fortissimamente bolli", con ra,Capitale Ideale” e l’associazione “Megli interventi di Rosa Gentile, presidente di deura” insieme hanno proseguito nell'aAcquedotto Lucano e Vetrio degli ipogei di piazza ra Slepoj, presidente di V.Veneto con “Libri d'acWater's Friends. La seraqua sotto le stelle”. Letture ta è stata moderata dal Die versi dedicati all'acqua. rettore della Lucana Film Video e musiche di Vito PaCommission Paride Leternoster al violoncello e porace. Michele Visaggi al clavi“Libri d’acqua” è un cembalo. Dopo i primi brani evento internazionale tutto si è nuovamente trapromosso dall’associa- Il libro di Stella in Mediateca sferito in Mediateca causa zione culturale “Water’s pioggia. La serata di lettuFriends” (presidente, re e musica è stata presenVera Slepoj) e in Basilitata da Donato Mola e Dino cata organizzato da Acquedotto Lucano. Paradiso. Tra gli interventi anche l’attore e Tra le presenze illustri quella di Stella che regista Antonio Andrisani. Maria Anna Flumero ha appassionato anche dopo la performance di domenica mattina per Materadio. “La sua esperienza di libri è significativa” –ha dichiarato in apertura Leporace– DONAZIONE GDF “è molto letto ed io sono affezionato ai suoi romanzi. Significativi anche i suoi libri d’inchiesta. Racconta con una scrittura pungente, ironica e frizzante e fa capire Presso il Punto AVIS in via Lazazzera, il tutto a noi suoi lettori”. Ha proseguito la Comandante Provinciale della Guardia di Presidente Gentile : “l’idea è nata grazie all’ Finanza – Col. Pantaleo Cozzoli – unitaincontro con Vera, una scelta giusta visto mente ai Finanzieri in forza ai Comandi che Matera è costituita da cisterne di acqua della Provincia di Matera hanno compiuto e si puo’ raccontare la sua storia. Noi vorun gesto di solidarietà terapeutica verso il remmo portare l’acqua del Frida a Mateprossimo, attraverso la donazione del lora,questo oggi non è possibile”. ro sangue. La psicoterapeuta Slepoj ha detto “MateUn gesto semplice, ma importantissira ha vissuto la vergogna ora la celebraziomo, che ha come scopo anche quello di ne che ha ricavato dalla fatica. Qui una sensibilizzare i cittadini verso un problepaesaggistica unica. Importante la capacima, quello della donazione, ancora oggi tà di fare rete, io ad esempio sono veneta, non sufficientemente compreso e spesso Venezia ha perso l’occasione del 2019 prosottovalutato. prio perché hanno mancato in questo”. Il Corpo della Guardia di Finanza, attraL’autore ha appassionato interagendo verso numerose campagne di sensibilizcon la platea con accattivanti slide. Apertuzazione all’interno dei propri Reparti, inra col termine “elasso” per poi proseguire tende dare il suo contributo per aiutare senza soste con gli scioglilingua, la fissa concretamente chi ne ha bisogno e prodella precisione (come le direttive UE peri muovere, nel contempo, tra i propri appiselli, cetrioli e pesche), gli stipendi, i dipartenenti, il valore della solidarietà sopendenti pubblici (mancanza di pene e sanciale. I militari, dopo aver compiuto la dozioni, giudizi costituiti da autocertificazionazione, sono tornati ai rispettivi impegni ni), i tempi delle code alle poste ed internet. operativi di servizio. A tal proposito il giornalista ha rimarcato “internet è il principale volano dell’econo- Un gesto per l’Avis RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 30 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 PISTICCI [email protected] Gli uomini del commissario Albano hanno recuperato moduli solari per 250mila euro Sventato un mega furto di pannelli Blitz della Polstato nelle campagne di Pisticci e Montescaglioso, ladri in fuga a piedi PISTICCI - Brulicavano come formiche in un terreno agricolo al km 85 della Basentana, nel territorio di Pisticci, cercando di nascondere 500 pannelli fotovoltaici, appena rubati a poca distanza, in un campo attrezzato di Montescaglioso. La provvidenziale telefonata del proprietario del terreno scelto per lo stoccaggio della refurtiva, ha allertato la macchina già solerte della Polstato di Pisticci, agli ordini del commissario capo Gianni Albano, che in pochi minuti è arrivato sul posto, provocando il fuggi-fuggi dei ladri. Intanto, il proprietario onesto del podere aveva già opportunamente chiuso tutte le vie di fuga al furgone frigo dei ladri, rubato la notte prima in un caseificio di Eboli, nel Salernitano. Il blitz è scattato domenica notte, consentendo agli agenti di recuperare tutta la refurtiva per un valore di circa 250mila euro, sventando l’ulteriore razzia, che si stava ancora consumando nel campo eolico poco distante, dove sono stati trovati altri pannelli già smontati o scollegati dalla rete elettrica, pronti per essere trasportati nel punto di stoccaggio. Secondo la Polizia, si sarebbe trattato di almeno 6-7 uomini, che contavano di tornare la stessa note con un mezzo più grosso per caricare tutto e portarlo sul mercato nero della Campania. I ladri, però, hanno fatto perdere le proprie tracce fuggendo a piedi nelle campagne. Si erano organizzati con una perfetta filiera criminale. Presumibilmente intorno alle 21 hanno fatto irruzione nel campo solare di Montescaglioso, tra Pomarico e Bernalda; dopo aver forzato la rete di recinzione e “distratto” in altra direzione la telecamera di sorveglianza, avevano iniziato a smontare i pannelli, che con il furgone rubato Gianni Albano trasportavano nell’altro campo per adagiarli vicino a un grosso ulivo. Intorno alla mezzanotte, il proprietario del podere ha notato questi movimenti, allertando il commissariato di Pisticci e facendo scattare la morsa della legge. Un intervento quantomai provvidenziale, come hanno sottolineato ieri in questura il commissario Albano e il vice questore aggiunto Luisa Fasano, che ha consentito anche di restituire il maltolto ai legittimi proprietari, senza inoltrarsi nei dedali della burocrazia, che avrebbe complicato tutto. «Grazie all’incrocio delle tracce degli pneumatici del furgone -ha spiegato Albano- abbiamo dimostrato la provenienza dei pannelli, restituendoli alla società che li aveva installati (il campo solare era in pieno esercizio), così come abbiamo rintracciato l’azienda che aveva subìto il furto del furgone, restituendo subito il loro strumento di lavoro. Una nota di merito va al personale del mio commissariato, che spesso antepone le esigenze di servizio a quelle personali e non si è risparmiato la notte scorsa anche per piantonare a turno la merce rubata, finchè non ne abbiamo verificato la provenienza». Nel furgone sono stati trovati tutti gli arnesi utili allo smontaggio dei pannelli. «Azioni come queste -ha concluso Fasano- certificano la grande capacità operativa dei nostri agenti, pur nella esiguità dei mezzi, aumentando il livello della sicurezza percepita dai cittadini». Le indagini proseguono per identificare i ladri, ma si è sventato un colpo da 500mila euro. Antonio Corrado Tutto è partito dal sospetto del proprietario di un terreno poco distante © RIPRODUZIONE RISERVATA La conferenza stampa in questura e i pannelli ritrovati nel campo PISTICCI «Il Comune non è coerente con gli impegni presi» Forum ambientale permanente Le associazioni si dimettono PISTICCI - A meno di un anno dall'avvio formale del percorso sperimentale intrapreso all'interno del Forum Ambientale Permanente di Pisticci (Fap), le associazioni firmatarie annunciano le loro dimissioni dall'organo consultivo istituito nel 2011. «La decisione -fanno sapere le associazioni- è maturata a causa di un comune sentimento di delusione nei confronti delle azioni intraprese dall'Amministrazione comunale soprattutto negli ultimi mesi, sebbene fin dall'inizio sia stato disatteso l'impegno assunto nella stessa delibera istitutiva del Fap relativamente al monitoraggio mensile delle acque del fiume Basento. Intanto a marzo, l'assemblea delle associazioni riunite nel FAP approvava all'unanimità il documento programmatico “Valbasento: sostenibilità esaurita”, condiviso con l'Amministrazione. Ad oggi, purtroppo, si registra che la componente amministrativa e l'intero Consiglionon hanno dato alcun seguito ai principi ispiratori di quel documento». Le associazioni, disapprovano la proposta di trasferire il quartiere residenziale di Pisticci scalo, «ipotesi che, ancora una volta, antepone gli interessi economici a quelli di tutela del territorio. Parallelamente, l'Amministrazione comunale ha continuato ad intervenire pubblicamente sulla questione, prospettando interventi decisivi e coraggiosi che, nonostante il ripetersi degli episodi di miasmi a Pisticci scalo, sono stati solo ripetutamente annunciati senza avere alcun seguito concreto. Tutto ciò ha determinato la necessità di fare un primo bilancio dell'esperienza all'interno del Fap -concludono le associazioni del Fap- che, purtroppo, ha messo in luce i limiti di un innovativo strumento di concertazione depotenziato nelle sue funzioni e abbandonato al suo destino. La battaglia per l'ambiente e il contributo delle associazioni non verrà a mancare. Ciò che, invece, è in discussione è il tentativo, purtroppo fallito, di portare avanti un iter condiviso con le istituzioni». [email protected] Palazzo Giannantonio sede del Comune di Pisticci TRICARICO Nei giorni scorsi l’ordinazione solenne in cattedrale Otto nuove Discepole di Gesù TRICARICO – La cittadina arabo-normanna ha otto nuove religiose, che nella cattedrale hanno detto il loro sì definitivo a Dio, con la professione perpetua. Alcune provenienti da Paesi in cui operano le suore “Discepole di Gesù Eucaristico”, l’ordine fondato, nel 1923, dal Venerabile monsignor Raffaello delle Nocche, Vescovo della Diocesi di Tricarico dal 1922 al 1960. Sono suor Consolée Dusabumuremyi, suor Anoirita Mwiza e suor Scholastique Nikuze del Ruanda; suor Beatrix Asten, suor Maria Gorethi Kaba e suor Imelda Suryawati dell’Indonesia; suor Lidiane Aparecida Tavares del Brasile e suor Marilou Besere delle Filippine. La concelebrazione religiosa del mattino è stata presieduta dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, con la partecipazione del Vescovo diocesano, monsignor Vincenzo Orofino e di altri sacerdoti ed è stata animata dalla corale polifonica “Santa Cecilia”. Orofino, rivolgendosi al cardinale Bertello, ha detto che il suo ritorno a Tricarico è stato motivo di gioia umana ed ecclesiale ma anche di conforto, perché ha visto al centro di questa visita la persona, l’opera e la testimonianza di monsignor Le Discepole di Gesù ordinate delle Nocche, il padre di questa comunità nella fede. «Monsignor delle Nocche è importante per noi –ha proseguito il vescovo– perché la sua opera continua a essere presente ed efficace in mezzo a noi attraverso l’opera delle suore». Rivolgendosi, poi, alle otto professe, ha augurato loro di poter gioire per tutta la vita a causa del Signore, seguendo il carisma di monsignor delle Nocche nell’esperienza ordinaria della congregazione delle suore, guidata dalla Madre generale, suor Maria Giuseppina Leo. Infine, ha spiegato ai fedeli che la presenza del cardinale Bertello richiama tutti a guardare con sempre maggiore amore l’opera del Santo Padre. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 24 settembre 2014 [email protected] 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 POLICORO [email protected] «La richiesta di arresto nei miei confronti è un atto persecutorio e immotivato» Fabbris querela il procuratore E’ battaglia legale tra il sindacalista di Altragricoltura e la dottoressa Gravina IL procuratore capo di Matera, Celestina Gravina, chiede l’arresto del sindacalista Gianni Fabbris (Altragricoltura) con le accuse pesantissime di rapina aggravata ed estorsione aggravata del terreno agricolo dell’azienda “Conte” a Tursi, ma Fabbris da indagato per tutta risposta querela il procuratore della Repubblica per abuso d’ufficio aggravato, in quanto pur in presenza di pregiudizi nei suoi confronti, avrebbe condotto le indagini su Fabbris, inibendo con il suo atto l’attività sindacale. La battaglia, che probabilmente non ha precedenti in Italia, si è aperta ieri mattina, con la formalizzazione dell’atto di querela presso la Questura di Matera. Un documento inviato alla Procura della Repubblica di Catanzaro, competente per i magistrati di Matera; per conoscenza alla stessa Procura di Matera (come prescrive una circolare interna dell’ex procuratore capo Giuseppe Chieco), al Consiglio giudiziario della Corte d’appello di Potenza, al Consiglio superiore della magistratura, nonchè al Ministero della Giustizia e al procuratore generale della Corte di Cassazione. Fabbris, insomma, chiede che il presunto atteggiamento vessatorio, che sarebbe stato messo in atto nei suoi confronti dalla dottoressa Gravina («io accusato di rapina di una terreno, reato inesistente», dice), venga verificato e perseguito in tutte le sedi disciplinari ed amministrative. La querela, per il momento, è stata presentata solo dal sindacalista, ma presto si costituirà anche Altragricoltura nazionale, chiedendo in sede civile anche il risarcimento per i danni all’immagine. La richiesta di arresto, secondo Fabbris, sarebbe l’esito di un evidente «livore scrive Fabbris nella sua que- L’atteggiamento durante l’audizione all’Antimafia denota livore verso di me Questo perchè ho segnalato l’inerzia rispetto a casi criminali da noi denunciati Gianni Fabbris durante la conferenza stampa di ieri rela di 40 pagine- nei con- gnalare eventuali nodi crifronti miei e dell’associazio- minali nella provincia matene che io rappresento», livo- rana. «Così ho fatto -ha spiere scatenato, secondo Fab- gato ieri il sindacalista dubris, dal legittimo diritto di rante una conferenza stamcritica esercitato dal suo sin- pa- evidenziando anche l’atdacato nei confronti della teggiamento preconcetto del Procura per una certa iner- procuratore nei miei conzia nell’affrontare situazioni fronti, in quanto a causa mia di indubbia matrice crimina- sarebbe stata chiamata a rile. Fabbris, nei mesi scorsi, è spondere su alcune vicende stato anche invitato dalla dalla presidente Bindi. La Commissione antimafia a se- dottoressa Gravina, infatti, continuava a declassare i gravissimi episodi criminali che si verificavano nel Metapontino, con incendi dolosi di aziende agricole. E’ chiaro che, se si cerca la mafia in Basilicata come lo si farebbe in Sicilia, o non si sa fare il proprio dovere, o non lo si vuole fare. Tutti sono criticabili, compresa la Procura di Matera, perchè solo in epoca fascista si arrestavano i sinda- calisti con una scusa per inibirne l’attività contraria al regime». Ci va giù duro Fabbris, che spiega come nella vicenda Conte (l’azienda venduta all’asta a Tursi da cui è partito l’attrito con la Procura), si parta dalla stranezza che la querela della controparte, ovvero di chi è accusato di sciacallaggio per aver comprato a poche migliaia di euro, sia indirizzata diretta- LA MOBILITAZIONE Due giorni con le reti sociali nazionali contro gli sciacalli DUE giorni di mobilitazione nazionale contro sciacalli e usurai, che stanno distruggendo l’agricoltura. E’ la prossima iniziativa a cui sta lavorando Gianni Fabbris e Altragricoltura, a cui saranno invitate tutte le reti sociali italiane, che si occupano di diritti contro i conflitti sociali , «che spesso -spiega Fabbris- fanno soccombere i più deboli sotto la pressione dei poteri forti. Non vorremmo -prosegue il sindacalista- che nei prossimi giorni fossimo oggetto di ulteriori intimidazioni in questa nostra battaglia per i più deboli. Dalla crisi, si esce con più diritti e cambiando il modello -rimarca Fabbris- il diritto di resistere alla crisi e di rivendicare giustizia sociale, sono i pilastri della nostra democrazia. A rischiomcè c’è un grande patrimonio di terre, beni, case e diritti acquisiti. Per questo diciamo no allo sciacallaggio sociale ed al saccheggio dei diritti, sì al diritto di movimenti e sindacatidi difendere le comunità, il lavoro e il territorio». Secondo Fabbris, la vicenda Conte è emblematica di questo si- stema distruttivo, che si alimenta attraverso la debolezza del senso di giustizia, avvertita da tutti, «ecco perchè si denuncia poco -spiega Fabbris- perchè non c’è nel cittadino la percezione di sicurezza e serenità nel venire difeso. Quindi, non è vero che fenomeni come usura ed estorsioni non esistono nel Metapontino, ma è certo che in tanti continuino a non denunciare». Nei prossimi giorni Fabbris conoscerà la data della sua prossima convocazione a conferire con la Commissione antimafia, dove promette di portare ulteriori elementi e denunce circostanziate, «sì, perchè in queste ultime settimane tantissime persone si sono fatte uscendo allo scoperto». [email protected] La locandina della due giorni POLICORO Bilancio positivo per l’evento organizzato ai Giardini Murati Festa democratica, il Pd si apre alla città POLICORO - E’ un bilancio positivo, quello tracciato dal circolo cittadino del Pd dopo la Festa democratica ai Giardini Murati. «Ciò che maggiormente conta in questa esperienza del circolo di Policoro -si legge in una nota- è la forza simbolica della festa popolare: mettersi in piazza, aprirsi al confronto e contemporaneamente riaffermare la propria presenza politica è un risultato di grande potenza che svelerà la sua reale efficacia con il passare del tempo. Ossia man mano che gli auspicati temi di riflessione emersi durante le due serate di dibattiti saranno stati metabolizzati a tutti i livelli. È probabilmente questa la più grande scommessa vinta dalla segretaria Adele D'Agostino, moderatrice della prima serata, che ha gestito il dibattito con Paradiso, Chiurazzi, Bellitti e Luongo, insistendo sul ritorno ai territori, sia nell'ambito partitico che nel riordino della governance e, in particolare, sull’affermazione della centralità dei circoli cittadini nell’elaborazione politica del partito regionale. Su tali temi, che rappresentano il vero cavallo di battaglia della linea politica della segretaria policorese, ha argomentato molto favorevolmente anche il segretario regionale Luongo che in tal senso ha rassicurato sia Carlo Chiurazzi che Dino Paradiso, intervenuti sul medesimo argomento. Non è mancato, infine, da parte del segretario del materano Bellitti, un chiarimento sul rinnovo della presidenza e del consiglio provinciale, tema di scottante di attualità. In conclusione, a conferma della vera natura democratica del confronto, si è data la parola a due rappresentati della società civile, portando sul palco la reale preoccupazione dei cittadini per l'inquinamento ambientale». [email protected] La Festa democratica mente alla Gravina e non alla Procura, come da prassi. «Anche gli atti -spiega ancora Fabbris- sono firmati tutti da lei; poi viene la richiesta di arresto nei mei confronti, che io interpreto come una minaccia, in quanto lei ha già fatto il processo, stabilendo chi sono i buoni e chi sono i cattivi. In questi giorni conosceremo la data della nuova audizione presso la Commissione antimafia, dove riferiremo puntualmente su diversi episodi; già nell’occasione precedente fummo invitati e producemmo documenti e prove di fatti di cui la presidente Bindi chiese conto al procuratore Gravina, la quale, come del resto anche il Prefetto Pizzi, rimarcò l’assenza di denunce. E’ vero che i cittadini non denunciano spiega Fabbris- ma accade perchè non c’è un clima favorevole per farli venire allo scoperto. Dalla mia personale vicenda, per esempio, viene fuori un messaggio che rischia di distogliere ulteriormente il cittadino dal denunciare. La richiesta di arresto nei miei confronti, insomma, è un pessimo servizio alla democrazia ed all’agibilità legale del territorio; siamo noi che chiediamo legalità in questo territorio e non ci faremo scippare, perchè il Materano ha dirito ad un sistema giustizia adeguato, mentre il silenzio fa proliferare sciacalli e usurai». La vicenda di Fabbris sembra tanto un’autentica battaglia per la legalità, combattuta da due soggetti (un sindacato del mondo agricolo e un procuratore capo), che dovrebbero stare dalla stessa parte, ma paradossalmente si fronteggiano. Oggi Fabbris chiede di perseguire eventuali comportamenti illegittimi, in quanto teme ulteriori ritorsioni nei suoi confronti. Antonio Corrado © RIPRODUZIONE RISERVATA Montalbano si conferma una città del teatro MONTALBANO JONICO Ancora una volta, è stato il suggestivo scenario del giardino delle mura medioevali, ad ospitare la rassegna teatrale estiva a Montalbano Jonico che, anche per quest’anno, ha registrato ampio gradimento di pubblico. Direttore artistico, il Maestro, cantante lirico, attore e regista della città jonica, Giuseppe Ranoia che, tra i tantissimi impegni, ha incardinato la sua estate fra Colobraro con “Sogno di una notte a quel paese…” e la rassegna teatrale montalbanese: “Occhi aperti” che ha sostenuto, altresì, la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Sette le serate agostiane interessate dall’appuntamento teatrale che ha accontentato tutti i gusti e soddisfatto le attese del pubblico più esigente. La rassegna, patrocinata dall’Amministrazione comunale è stata fortemente voluta dall’assessorato alla Cultura e allo spettacolo del Comune, sostenuta con fondi Piot, ha avuto il sostegno anche della biblioteca comunale nell’organizzazione. Montalbano si conferma terra di cultura teatrale. Anna Carone © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Mercoledì 24 settembre 2014 «SBLOCCA ITALIA» CARD CARBURANTI «Introdotto un criterio di equità sociale con l’ampliamento del beneficio per fasce Isee. Così recuperiamo fondi per le famiglie lucane» I RIFLESSI SULLA BASILICATA Il dibattito La risoluzione approvata CONSIGLIO Articolata relazione del presidente della Regione sulle prospettive del Decreto «Sblocca Italia». [foto Tony Vece] . «Sfida al governo per dignità» Petrolio: Pittella e il decreto. Incombe l’impugnativa sulla costituzionalità ANTONELLA INCISO l Il Governo nazionale va avanti dritto in materia petrolifera e la Regione replica: pur essendo il petrolio una risorsa strategica per il paese se ne dovrà discutere salvaguardando l’interesse generale della Basilicata. Marcello Pittella, ieri in Consiglio regionale, dove ha preso la parola per un attesissimo discorso, impugna con orgoglio l’esempio lucano. Il faro, adesso, è sbloccare altri fondi e puntare ad un utilizzo virtuoso delle royalty. Per non frenare ulteriormente la locomotiva dell’economia lucana e correre il rischio di un nuovo baratro finanziario come quello visto meno di due mesi fa. «Eravamo sull’orlo del baratro finanziario - precisa il presidente - Con la decisione assunta dalla Giunta di pagare un’ulteriore parte dei debiti contratti con il sistema delle imprese e delle amministrazioni locali per 70 milioni di euro sapevamo che in assenza di una rivisitazione del tetto di spesa da parte del Governo ci saremmo trovati nell’assurda situazione di avere 300 milioni di euro in cassa e di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti». Il Decreto «Sblocca Italia» ha evitato il peggio. Dando una risposta sul Patto di stabilità. E la legge regionale che svincola le royalty dal Patto rappresenta una «provocazione necessaria». «Senza quella necessaria "provocazione istituzionale" - dice il presidente - oggi non saremmo qui a discutere del Decreto, che rappresenta almeno una prima risposta alle esigenze impellenti poste dalla Regione e che ci sta consentendo di recuperare quote aggiuntive di Patto». Ed ovviamente è sul futuro che si concentra il governatore. Partendo dalle indicazioni che vengono dal Governo nazionale i cui rappresentanti «hanno ufficialmente dichiarato di fare proprie le richieste della Basilicata, portando il tetto massimo dei benefici a 250/300 milioni di euro l’anno, per un periodo di vent’anni». «Mi aspetto che nelle prossime settimane - continua Pitella- si metta mano o a un emendamento da inserire nel Dl o a un nuovo provvedimento interministeriale sapendo che i benefici legati all’aumento della produttività della Concessione Val D’Agri, ora, e di quella di Tempa Rossa, domani, si potranno conteggiare solo di qui a qualche anno». Poi si sofferma sull’aumento delle estrazioni, chiarendo che «il raddoppio fa riferimento solo al rispetto delle intese con Eni nel 1998 e con Total nel 2006, ”, vale a dire 104 mila barili al giorno nel primo caso e 50 mila barili al giorno nel secondo”, cioè il doppio o quasi rispetto agli 80-85 mila di oggi». «Naturalmente – spiega ancora il presidente – a noi non manca la visione di ciò che il Memorandum produrrà nei prossimi anni: un programma di sviluppo imperniato su quattro assi strategici come la prevenzione e tutela dell’ambiente e del territorio, l'incremento dell’accessibilità regionale, la creazione di nuova e qualificata occupazione attraverso il rilancio e il consolidamento del terziario avanzato e dell’industria di qualità a partire dalla chimica verde e, infine, un cluster nazionale e internazionale dell’energia». Un programma ambizioso, dunque, un programma su cui il governatore si gioca moltissimo. In termini politici ma anche economici ed occupazionali. Per questo anche la card carburanti diventa l’occasione per illustrare la nuova visione che il governo regionale ha. «In questi ultimi due mesi abbiamo ottenuto alcuni risultati importanti - assicura - lo sblocco dei fondi riferiti agli anni 2011 e 2012, l’introduzione di un criterio di equità sociale, con l’assegnazione del beneficio secondo fasce di reddito personale, l’ampliamento della platea dei beneficiari a partire dall’annualità 2013 e il parere favorevole del governo ad una modifica legislativa che esclude dal novero delle regioni beneficiarie della card carburanti le aree del Paese in cui operano rigassificatori». «Naturalmente – sottolinea ancora - rimane tutta aperta la ferita della mancata istituzione, con la card benzina, di un fondo preordinato rivolto alla coesione sociale, da noi richiesto ed inizialmente inserito nel decreto». Un fondo su cui si dovrà lavorare. Esattamente come sui permessi autorizzativi, materia che «anticipa le modifiche del Titolo V della Costituzione» e la cui discussione dovrà essere ricondotta «in un corretto alveo istituzionale». Nella sua battaglia il presidente più volte richiama le forze politiche all’unità, ringrazia gli esponenti politici ed i dirigenti per il lavoro svolto, e soprattutto preme per una sempre maggiore collaborazione. Perchè le battaglie che la Basilicata dovrà combattere sono ancora tante. Ed oltre a quelle sui tavoli nazionali riguardano anche il nuovo utilizzo delle royalty che dovrà essere fatto. «L’idea intorno alla quale stiamo lavorando è che le ulteriori entrate provenienti dal più efficiente sfruttamento delle estrazioni autorizzate nel 1998, confluiscano in un Fondo speciale per finanziare interventi in materia di lavoro, coesione sociale e innovazione, partendo da un grande piano di efficientamento energetico e di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili» conclude il presidente. Una risoluzione del Consiglio regionale che impegna ad attivare «la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana», stabilendo anche, se non ci saranno modifiche al testo, il ricorso costituzionale Il Consiglio regionale chiude così il caso petrolio con un documento approvato al termine di un lungo dibattito. Perrino (M5s) chiede che la Regione impugni, se non sarà modificato l’art. 38. Posizione condivisa da Galante (Ri) che parla di «attentato alle prerogative delle Regioni». Rosa (Lb-Fdi) evidenzia «l’accondiscendenza del presidente nei confronti di chi vuole fare della Basilicata un colabrodo», Giuzio (Pd) parla «di modificare lo spirito del decreto» e Robortella (Pd) esprime pieno sostengo al presidente. Spada (Pd) invita a concentrarsi, su sviluppo e salute», Romaniello (Sel) chiede che sul «Titolo V si deve provare a costruire con gli altri Consigli regionali un’opinione comune», mentre per Santarsiero (Pd) «bene la volontà di ricorrere alla Corte costituzionale». «Con il decreto sblocca Italia il governo ha mortificato la nostra regione», afferma Benedetto (Cd). Pace (PpI) dice che «il petrolio deve essere estratto in sicurezza», mentre Polese (Pd) assicura «nessun raddoppio delle estrazioni oltre gli accordi già sottoscritti». Mollica (Udc) si è detto in linea di principio «contrario al petrolio, che non ha portato reali benefici e sviluppo per questa terra» e Pietrantuono (Psi) sottolinea che «occorre recuperare l’intesa Regione – Stato». Napoli (Pdl-Fi) sostiene che «sul greggio ci ha guadagnato quasi solo lo Stato». Infine per Cifarelli (Pd) «la Basilicata ha dato il proprio contributo, ma non si accettano prevaricazioni» Autorizzazioni, le Regioni dicono la loro ma per farlo avranno solo una settimana l Per le trivelle in mare il ricorso alla Corte Costituzionale appare inevitabile. Nel Decreto «Sblocca Italia, infatti, le Regioni per le estrazioni nei fondali marini non vengono coinvolte neanche a livello informativo e su questo nessun ente regionale appare disponibile a lasciar stare. Per le estrazioni petrolifere sulla terraferma, invece, l’intesa con le Regioni c’è e non è solo formale. Le Regioni possono dire la loro ed il loro giudizio diventa vincolante. Devono farlo, però, in tempi molto brevi. Al massimo una settimana. Un aspetto che costringerà gli uffici competenti ad una accelerazione incredibile del lavoro. È questa una delle novità dell’articolo con cui il Governo affronta il tema delle autorizzazioni ed il trasferimento delle competenze alla Regione allo Stato centrale. Mentre in passato, infatti, in sede di Conferenza di servizio la Regione poteva prendersi anche un mese per valutare le decisioni da assumere e motivarle, oggi, i tempi si riducono drasticamente. Al massimo il sì o il no alle trivelle potrà essere dato entro una settimana. E soprattutto dovrà continuare ad essere motivato, esattamente come avveniva in passato. Insomma, le Regioni continueranno ad essere coinvolte nell’iter autorizzativo, il loro parere continuerà ad essere decisivo, solo che i tempi per esprimerlo saranno drasticamente ridotti. Diverso il caso delle estrazioni sui fondali marini, compresi quelli del Mar Ionio, per le quali le Regioni restano MOZIONE DEI CONSIGLIERI GRILLINI SUL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO «Lo Sblocca Italia un duro colpo Bisogna impugnare il decreto» CONSIGLIO L’assemblea [foto Vece] fuori. Anche se il Decreto parla «esplicitamente di attività di ricerca e produzione da effettuare in prossimità delle aree dei paesi rivieraschi, come la Croazia, dove sono già in corso attività di ricerca e di estrazione». «Il Decreto sottolinea il presidente Pittella - prevede che i progetti siano corredati da un’analisi tecnico- scientifica che dimostri l’assenza di effetti di subsidenza dell’attività sulla costa, sull’equilibrio dell’ecosistema e sugli insediamenti antropici. Ove nel corso delle attività di verifica venissero accertati fenomeni di subsidenza della costa, il programma dei lavori verrebbe interrotto e l’autorizzazione alla sperimentazione decadrebbe». [a.i.] l . Lo definiscono «un duro colpo alla Basilicata», un provvedimento che «più che Sblocca Italia potrebbe essere definito Blocca Italia». I consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino, sul petrolio sono sul piede di guerra. Tanto da chiedere al presidente Pittella di impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale. Una sollecitazione che è stata presentata ieri nel corso di una conferenza stampa ed ufficializzata nella seduta del Consiglio (che, però, ha respinto la mozione). «Se la norma – spiega il consigliere Perrino – fosse convertita in legge nel suo testo attuale o equivalente, verrebbe sottratta in modo permanente alle Regioni ogni potestà in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, devolvendole alla esclusiva facoltà decisionale dello Stato». «Più che di decreto “Sbocca Italia” – sottolinea il consigliere Leggieri – bisognerebbe parlare di decreto “Blocca Italia”, con il totale assenso del Partito democratico e con il presidente della Giunta che con il suo ope- rato non fa che peggiorare le cose. La partita, come da lui asserito qualche tempo fa non è stata vinta dalla Basilicata con il minimo scarto ma, restando in termini calcistici, è stata vinta in modo schiacciante dal Governo». «In Basilicata si preferisce insistere sull’energia derivante dal fossile, in completa controtendenza anche con quanto stabilito in sede di Unione europea - aggiungono i consiglieri - La nostra ferma intenzione è quella di riconfermare la linea dell’utilizzo delle energie rinnovabili. I profili di incostituzionalità del decreto – evidenziano – sono diversi, abbiamo preferito concentrarci su quelli riguardanti l’articolo 38, vale a dire sugli aspetti concernenti in modo più stretto il rapporto tra Stato e Regione». «Quella compiuta da Renzi – concludono – è una vera espropriazione di diritti, una scelta del tutto antidemocratica a cui, speriamo, il Governo regionale voglia e sappia rispondere. Il nostro primo atto è quello di impugnare la norma per poi procedere nella battaglia continua contro le estrazioni indiscriminate». [a.i.] RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Mercoledì 24 settembre 2014 MORIRE DI LAVORO VAPORI KILLER IN FABBRICA MAGISTRATURA I pm di Paola chiedono condanne pesanti per gli ex dirigenti dell’azienda di Praia in cui lavoravano molti marateoti «Disastro ambientale e omicidio colposo» SITO La fabbrica Marlane di Praia a Mare, dismessa da alcuni anni . L’ipotesi di accusa per gli ex vertici della Marlane PINO PERCIANTE l LAGONEGRO. Sono stati i vapori del reparto tintoria a causare la malattia e la morte dei 107 operai della Marlane (una ventina erano di Maratea). Ne sono convinti i pubblici ministeri di Paola che hanno chiesto condanne dai 3 ai 10 anni per 12 ex dirigenti della fabbrica di Praia a Mare. La pena più alta, 10 anni, è stata chiesta per Carlo Lomonaco, due volte sindaco di Praia ed ex responsabile proprio del reparto tintoria, accusato di disastro ambientale e cinque omicidi colposi. Secondo l’accusa, nel corso degli anni gli operai non furono formati ed informati sui rischi delle ammine aromatiche presenti nei coloranti chimici, non ricevettero sufficiente tutela per la loro salute entrando in contatto con le pericolose sostanze che in molti casi hanno causato tumori e morte. Le sostanze chimiche – hanno, infatti, ricordato i magistrati durante le oltre 4 ore di requisitoria – sarebbero state lavorate in un unico ambiente senza pareti divisorie e agli operai non sarebbero stati forniti mascherine, guanti e occhialini. Per l’ex patron della fabbrica, il conte Pietro Marzotto, i pm chiedono sei anni. Per lui l’accusa è di disastro ambientale. Secondo la procura sotto 70 mila metri quadri di terreno della Marlane sono nascoste sostanze tossiche come zinco, mercurio, arsenico, cromo esavalente e scarti di lavorazione smaltiti in modo illegale. I pm hanno chiesto 5 anni per Silvano Storer, (ex amministratore delegato del gruppo), Jean De Jaegher (presidente della Marzotto Usa dal ’95 al ’98), Lorenzo Bosetti (ex-sindaco di Valdagno e consigliere delegato e vi- cepresidente della Lanerossi) ed Ernesto Antonio Favrin (vice presidente vicario di Confindustria veneta), tutti accusati di disastro ambientale. Otto anni sono stati chiesti per Vincenzo Benincasa, 7 anni e 6 mesi per Lamberto Priori, 4 anni e 6 mesi per Giuseppe Ferrari, accusati di omissione dolosa di cautele sul lavoro e tredici omicidi colposi per la morte per tu- L’indagine epidemiologica dell’Asp dal 2009 se ne sono perse le tracce l Nel 2009 l’azienda sanitaria di Potenza, servizio di epidemiologia di Lagonegro, annunciò alla Gazzetta un’indagine sulla mortalità per tumore a Maratea. Obiettivo dell’indagine, si sottolineò, era quello di capire se in quegli anni c’era stato un aumento dei casi di neoplasie nella cittadina tirrenica. Qualora così fosse, lo studio avrebbe proseguito per individuare la presenza di eventuali fattori di rischio ambientali. Su quell’indagine, di cui si sono perse le tracce, c’erano molte aspettative anche da parte di chi intendeva chiedere ulteriori indicazioni LA TESTIMONIANZA L’OPERAIO MARATEOTA LUIGI PACCHIANO, TESTIMONE CHIAVE DELL’ACCUSA «Mai indossato guanti e quel latte era un pericolo» Tutto nasce dalle denunce di un lavoratore, Luigi Pacchiano di Maratea (oggi vive a Tortora), diventato testimone chiave per l’accusa nel processo. A verbale davanti ai giudici ha raccontato il dramma di colleghi colpiti dal cancro e morti uno dopo l’altro. Ha detto chiaramente che nessuno aveva guanti, mascherine o cappelli. Ecco una parte del suo racconto shock. TESSILE Nella fabbrica operai esposti all’inalazione di coloranti . more di operai venuti in contatto con le sostanze cancerogene; tre anni per Salvatore Cristallino, per la morte di due operai; 3 anni e 6 mesi per Attilio Rausse per infortuni in danno di due lavoratori e disastro ambientale. Solo una richiesta di assoluzione per Ivo Comegna per non aver commesso il fatto. Il 3 ottobre si torna in aula: tocca alle parti civili, poi la difesa. Pacchiano: Io lavoravo con una camicia, un paio di pantaloni e le forbici di servizio per tagliare il filo. Pm: Fornite dalla fabbrica? Pacchiano: Dalla fabbrica, sì. Pm: Non aveva scarpe particolari, guanti? Pacchiano: Secondo io addetto al filisaggio, umido, o era addetto nella tintoria aveva delle scarpe antinfortunistica. E, chi lavorava in tintoria, almeno si diceva che aveva una tuta antiacido. Però, come pigliava l'acido si spaccava tutta. Pm: Ma, nessuno aveva guanti o maschere o cappelli? Pacchiano: Guanti e maschere, io per tutti gli anni che sono stato lì dentro, non ne ho mai visti. Pm: Nessuno? Pacchiano: No. Pm: Che aveva maschere? Pacchiano: No. Pm: Quindi, chi aveva qualcosa in più, aveva le scarpe? Pacchiano: Sì. Pm: E poi, chi aveva questa tuta che lei dice che poi non era, in realtà, antiacido? Pacchiano: La cosa strana, quale era? Che se l'azienda riteneva che l'operaio era addetto ad un certo punto di lavorazione, era a rischio, le dava una busta di latte perchè dice che con quella si disintossicavano. Pm: Lei lo ha mai preso questo latte? Pacchiano: Io ho preso il latte un periodo, quando ho lavorato in filisaggio. Perchè ho lavorato in filisaggio umido, e sono stato addetto ad una macchina così denominata Carbonizzo, dove sono morti due addetti nel 1973, i primi due decessi della Marlane. Pm: Come si chiamavano? Pacchiano: Mandarano e Sarubbi. Pm: E, come lo prendevate questo latte, cioè c'era un posto dove si andava e si prendeva? Pacchiano: No, andavi alla mensa e ti toccava mezzo litro di latte, e te lo dovevi bere freddo. Che poi invece lo hanno tolto di mezzo, perchè il latte non fa altro, almeno scientificamente è provato che non fa altro che alimentare la riproduzione delle cellule tumorali. Pm: E fino a che epoca, lo avete preso questo latte? Pacchiano: Io l'ho preso per una decina di giorni, fortunatamente mi sono solo ammalato e non sono morto. Ringrazio il Signore, che sono qua. Sono in cura continuamente. sulle problematiche legate alla Marlene, dismessa da alcuni anni, da sempre al centro dei timori sulla possibile relazione tra insorgenze di patologie neoplastiche ed esposizione ai vapori aziendali. Nel mirino alcune sostanze, in particolare i cosiddetti coloranti azoici. Alla luce dell’inchiesta giudiziaria, approdata al processo, l’idea di quell’indagine epidemiologica potrebbe essere ripresa per dare risposte ai tanti cittadini che invocano la verità su quanto accaduto in quegli anni. [p. per.] le altre notizie TITO SCALO SINDACATI La Cisl: tempi più brevi per i consorzi industriali n Si allungano i tempi per l’approvazione della legge di riordino dei Consorzi Industriali di Potenza e Matera. La questione preoccupa la Rsa Cisl che auspica una soluzione per evitare il collasso soprattutto al consorzio Asi di Potenza. MELFI SINDACATI Visita dei delegati Ugl nel carcere della città n Oggi una delegazione della Ugl composta da Enzo Lamonaca della segreteria federale, dal segretario regionale Vito Messina e dal segretario Maurizio Ferrara visiteranno il carcere di Melfi per verificare lo stato in cui lavorano i colleghi e per raccogliere le loro istanze. La visita ci sarà dalle 11 alle 13. RASSEGNASTAMPA IV I POTENZA CITTÀ COMUNE DI POTENZA I CONTI IN... PROFONDO ROSSO Mercoledì 24 settembre 2014 ZAVORRE Trasporti pubblici e rifiuti sono le voci che appesantiscono il bilancio. Al Cotrab, lo scorso anno, versati 14.570.000 euro TASCHE VUOTE Nel 2005 il fondo cassa al Municipio ammontava a oltre 11 milioni. Dal 2008 non c’è un solo euro Siamo sull’orlo della bancarotta Debito storico oltre i 108 milioni e gestione 2013 con 14 milioni di disavanzo MASSIMO BRANCATI l È da giorni che il sindaco De Luca «cinguetta». Su Twitter continua ad invocare il senso di responsabilità tra le forze politiche presenti in consiglio comunale, mettendo in guardia chi vuol lasciargli il cerino in mano e, soprattutto, annuncia una stagione di sacrifici e tagli di fronte ad un bilancio - prossimo ad approdare in aula - dall’elettroencefalogramma quasi piatto. L’allarme condensato in un solo dato: la gestione 2013 del Comune lascia in eredità un «buco» di oltre 14 milioni di euro che inevitabilmente inciderà sulle decisioni future in termini di servizi da offrire alla collettività. Intendiamoci, non è solo questa la zavorra che appesantisce sogni di rilancio e di «rinascita»: spulciando nel puzzle dei conti che l’assessore comunale alle Finanze, Maria Martoccia, ha faticosamente assemblato e presentato nel corso del consiglio comunale del 28 luglio scorso, scopriamo che la madre di tutti i guai finanziari del Muncipio (l’indebitamento storico tra mutui e Boc) ammonta a 108.303.174 euro a cui si aggiungono i debiti verso fornitori, al 2013, per 89.761.420 euro, quasi una sentenza di condanna per le tante aziende che hanno lavorato su commissione del Comune. Il fondo cassa, intanto, è pari a zero: sembra un secolo fa quando nel 2005 a questa voce erano associati la bellezza di 11.764.645 euro, crollati nel giro di due anni a 104.126 euro per poi sparire del tutto dal 2008 ai giorni nostri. In passato, commentando i dati economici negativi, ci si è sempre trincerati dietro all’eredità del dissesto finanziario del ‘95, con il relativo debito storico, e ai continui tagli dei fondi statali. Tutto vero. Ma se da un lato lo scorso anno si è riusciti ad azzerare i debiti fuori bilancio, che nel 2005 ammontavano a 1.880.311 euro, dall’altro nell’ultimo decennio la città ha assistito ad uno stillicidio di risorse per ser- vizi, come i trasporti e lo smaltimento di rifiuti, assolutamente sproporzionato rispetto alla qualità dell’offerta. Gli effetti negativi Potenza li sta pagando oggi sulla propria pelle: sul fronte dell’immondizia, che è costata al Comune oltre 15 milioni all’anno dal 2012 a oggi, è tornato l’«embargo» della società che gestisce la stazione di trasferenza, dove vengono «parcheggiati» i rifiuti prima di essere trasferiti nelle discariche di destinazione. Ha chiuso di nuovo (per l’ennesima volta) le porte alla «monnezza» potentina, una forma di pressione nel tentativo di cavare sangue da una rapa, visto che dal Comune sfasolato avanza qualcosa come 2 milioni di euro. Si attenderà, come sempre, la mossa di mamma-Regione per tamponare la falla. Una pezza via Anzio ce l’ha già messa più volte per i trasporti pubblici «sanguisuga». Dopo i milioni circolati nei giorni scorsi a mò di noccioline e le chiacchiere da bar sull’esborso, ecco il dato ufficiale di quanto è costato, solo nel 2013, il Cotrab al Comune di Potenza: 14.574.000 euro. Forse in Qatar, con le Limousine che fungono da pullman, si spende di meno. Anche qui il pressing del creditore è già in atto da tempo, lasciando senza stipendio i lavoratori ormai da oltre due mesi. Qualcosa da destinare a loro il Comune la racimolerà dal sostegno (promesso) della Regione e dal pagamento della Tasi, ma dopo si tornerà al punto di partenza. La verità è che andrebbe rinegoziato tutto il rapporto con il gestore del trasporto in attesa di quel «benedetto» bando pubblico di cui il cronista ultraquarantenne cominciò a scrivere agli albori della sua carriera. Continuare nel sistema del rimborso «a piè di lista» - uno dei pochi casi in Italia - non è più possibile. È giusto che il gestore (finalmente) corra il rischio d’impresa: più qualità, più utenza, più introiti, con il Comune chiamato a compartecipare in minima parte per dare un’«anima» pubblica al servizio. SCUOLA IMPEGNATI NEL PROGETTO «COMENIUS» Studenti rumeni in città ricevuti dal sindaco GIUNTA L’assessore Martoccia e il sindaco De Luca PALAZZO La sede del Comune di Potenza Il web contesta l’immobilismo Parte il progetto «Ripuliamo la città» l L’associazione «La Quinta Porta», nata da una costola del comitato «13 ottobre», formata da persone provenienti dall'attivismo civico, ha dato vita ad un mini-sondaggio a Potenza per capire cosa ne pensano i cittadini di fronte all’immobilismo che regna attorno ai trasporti pubblici. Un servizio mal funzionante, scarsamente inutilizzato e costosissimo. Al netto di problemi politico-istituzionali (anatra zoppa, necessità di trovare una larga maggioranza per poter governare), il risultato di questa indagine dice che oltre la metà degli intervistati ritiene intollerabile una situazione di impantanamento della pubblica amministrazione nella risoluzione di uno dei più gravi problemi di Potenza. Ciò che esprime il sondaggio fa pendant con i commenti di molti potentini sui social network in riferimento proprio alla questione dei trasporti. C’è chi ritiene che con i soldi spesi per pagare il Cotrab - gestore del servizio a Potenza - si potrebbe tranquillamente organizzare un servizio di taxi a chiamata, molto più comodo e funzionale in città. In ogni caso, non è più tollerabile il silenzio «istituzionale» che regna attorno alla vicenda. Un silenzio non giustificato neppure dal lavoro che si starebbe facendo per mettere a punto il bando di affidamento del servizio. Nel frattempo, insomma, bisogna fare qualcosa. l «Dal degrado al decoro» per una città che torni ad essere quella di una volta, casa comune di tutti i potentini. È questo in estrema sintesi, l’obiettivo del progetto «Ripuliamo la città – Potenza è casa tua» lanciato dall’intergruppo comunale costituito da Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia e Lista civica per la città e sostenuto anche dal Sindaco Dario De Luca, dal vicesindaco Gerardo Bellettieri e dall’assessore all’Ambiente Pasquale Pepe. Ad illustrare il progetto i consiglieri Galella, Giuzio, Morlino e Vigilante che hanno sottolineato come «sia fondamentale che tutti insieme prendiamo coscienza di come Potenza sia “casa nostra” per evitare che il degrado progressivo del quale il capoluogo di regione è vittima, percepito dalla cittadinanza come uno dei problemi maggiori, peggiori ulteriormente. Si tratta di un atteggiamento culturale che deve essere in grado di riportare al centro dell’attenzione il rispetto per gli spazi pubblici comuni». I quattro consiglieri si sono si sono autotassati per acquistare il materiale che sarà utilizzato nelle operazioni di pulizia e ripristino dello stato dei luoghi, insieme al personale e ai mezzi Acta che hanno garantito un ampio supporto. Saranno appuntamenti mensili in zone determinate della città (centro e periferia) iniziando dal centro storico domani pomeriggio alle ore 16. Pulizia dei marmi, tinteggiature dei muri, pulizia delle aree, tutte situazioni alle quali i cittadini possono contribuire [s.m.] segnalando situazioni di degrado. PROTESTA DEI RESIDENTI SOLDI ALLESTITO UNO STAND INFORMATIVO A POTENZA Piani del Mattino Ecco i nuovi 10 euro al via i lavori per gli impianti «spiegata» da Bankitalia Ospiti dei ragazzi del Liceo «Gianturco» del minieolico La banconota circola da ieri in tutta Italia MUNICIPIO Foto ricordo nella sala dell’Arco del Comune l Il sindaco di Potenza, Dario De Luca, ha incontrato studenti rumeni impegnati nel progetto Comenius Partenariato Bilaterale Italia-Romania dal titolo «Europe, my story». I ragazzi sono ospiti presso le famiglie degli alunni del Liceo delle Scienze Umane Gianturco del capoluogo e sono stati accompagnati dai docenti Laguardia e Morra. «Bisogna puntare sull’amicizia tra i popoli e sulla effettiva integrazione», ha detto De Luca. l Sono cominciati i lavori di sbancamento nella zona di Piani del Mattino-Costa della Gaveta per la relizzazione di una centrale minieolica. Il comitato spontaneo di cittadini che si oppone a questa iniziativa continua a denunciare una speculazione edilizia «dove passano aironi e nibbi reali». Il comitato ha allertato il Comune di Potenza che a giugno scorso, con una determina, ha di fatto «bocciato» le istanze delle società interessate lasciando intendere la presenza di irregolarità. Con la pronuncia del Tar, a cui le società si erano rivolte, si ripristina tutto, dando il via ai lavori di sbancamento. Il comitato, però, non si arrende e lancia un appello a tutto il territorio e, in particolare, alle associazioni ambientaliste, a cominciare da Wwf, Legambiente e Lipu: «Qui stanno facendo un grande danno». BIGLIETTO La nuova banconota da 10 euro l Da ieri ha cominciato a circolare la nuova banconota da 10 euro delle serie «Europa». Per l’occasione la filiale di Potenza della Banca d’Italia ha organizzato, nella propria sede, un evento celebrativo con uno stand allestito per distribuire materiale sul nuovo biglietto e con attività ludico-educativa per fare acquisire ai più piccoli confidenza con la banconota. Tutte le informazioni sulla nuova 10 euro sono disponibili su www.bancaditalia.it. POLITICA POPOLARI PER L’ITALIA Baldassarre sbatte la porta e si dimette da coordinatrice l Loredana Baldassarre, coordinatrice regionale del movimento femminile dei Popolari per l’Italia si è dimessa dal suo incarico. Baldassarre fa riferimento a scontri con posizioni, all’interno del movimento, diverse rispetto ai suoi valori di riferimento «con porte troppo aperte e silenzi sempre più assordanti, tali da mettere in discussione la mia posizione all'interno del partito stesso». «Ritengo - aggiunge - che troppe scelte e troppe strategie del partito a livello regionale non rispondono a tali criteri, ma soprattutto non ritrovano il mio riconoscimento in essi. Pertanto, comunico sin da oggi le mie dimissioni da coordinatrice regionale del movimento femminile dei Popolari per l’Italia». RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Mercoledì 24 settembre 2014 MOBILITÀ URBANA TRASPORTI SU FERRO TERMINI I lavori dovranno concludersi entro il 30 dicembre del 2015, altrimenti si corre il rischio di perdere i finanziamenti Pisus PROTESTA Il comitato chiede una variante al progetto per ridurre al minimo l’impatto dei lavori sulla vita del quartiere Sottopassi Fal: i fondi sono a rischio Oggi l’aggiudicazione dei lavori dopo una serie di ricorsi che hanno allungato i tempi GIOVANNA LAGUARDIA un’opera strategica dal punto di vista urbanistico e anche per la l Sottopassi per i passaggi a vivibilità della città, soprattutto se livello Fal: oggi potrebbe esserci si considera che nel frattempo stial’aggiudicazione definitiva dei la- mo completando i lavori di rivori ma, tra ricorsi e ritardi, si strutturazione delle stazioni e che i corre il serio rischio di perdere i nuovi treni sono tutti omologati finanziamenti assegnati. La tem- euro 5, quindi a basso impatto pistica, infatti, è ristrettissima: ambientale». Riguardo alle perl’ultimazione delle opere dovrà av- plessità avanzate dai cittadini di venire entro il 30 dicembre del 2015 rione Mancusi sui possibili effetti e la durata programmata all’in- del cantiere e del sovrappasso sulla terno del bando è di 406 giorni vita del quartiere, Colamussi sotlavorativi continuativi (compreso tolinea che «al momento siamo anche il tempo necessario per la ancora nella fasi di un progetto redazione della progettazione de- preliminare, mentre il progetto definitiva). Ma alla data di scadenza finitivo si avrà soltanto dopo l’agmancano circa 460 giorni. Il tempo, giudicazione della gara, quindi è dunque, è davvero contato. un po prematuro parlare di queste Il procedimento di gara è stato cose». piuttosto travagliato. Alla prima Il progetto, finanziato con oltre assegnazione avvenuta lo scorso 10 milioni di euro, riguarda non marzo, infatti, è soltanto il passagseguito un ricorgio a livello di via so. Il 21 agosto c’è Roma, altrimenti stata una nuova nota come «salita aggiudicazione, a di rione Mancusua volta impusi», ma anche i gnata e questa vicini passaggi mattina al Tribuferroviari Fal di nale di Potenza è via Angilla Vecfissata l’udienza chia e di via Caper la nuova aglabria. Tutti fonte giudicazione. Se di notevole stress tutto andrà bene, per gli automobidunque, già oggi listi potentini, cosi dovrebbe conostretti a lunghe scere il nome delcode, soprattutto la ditta a cui spetnegli orari in cui terà l’aggiudicavi sono passaggi zione definitiva FAL Via Angilla Vecchia ravvicinati di tredei lavori, ma, anni. L’obiettivo delche in questo caso, i tempi per la realizzazione dei sovrappassi è l’apertura del cantiere ed il com- proprio quello di eliminare questi pletamento dell’opera sono dav- punti critici e rendere più scorvero ristrettissimi. E se ci dovesse revole il traffico all’interno della essere un rinvio, si ridurrebbero città. ulteriormente. Le Fal, esecutrici L’opera prevede anche un sedel progetto che fu candidato dal condo lotto, finanziato con Comune di potenza ad un finan- 9.850.000 di fondi Fesr con i quali si ziamento nazionale riveniente dal- procederà allo sdoppiamento dei la legge 133 del 2008, nell’or mai binari Fal, alla sistemazione delle lontano 2009, naturalmente si au- fermate urbane oltre alla creazione gurano che tutto fili liscio. di nuove fermate nelle località «Si tratta - spiega Matteo Co- dove ne verrà ravvisata la nelamussi, amministratore Fal - di cessità. PROGETTO A sinistra il progetto preliminare Fal, a destra quello del Comitato «Salviamo Rione Mancusi» Il Comitato «Salviamo Rione Mancusi» protesta e chiede di spostare il progetto l Agli esponenti del Comitato «Salviamo rione Mancusi» il progetto preliminare delle Fal non piace. Il percorso alternativo della strada previsto per giungere al sottopasso del passaggio a livello in via Roma, dicono « va a ledere la tranquillità del quartiere», perchè «attraverserebbe il cuore del quartiere fra corsie strette e contorte, passando davanti l'ingresso di un parcheggio a pagamento, ma prima sfiorando locali oggi vuoti, o sottoutilizzati, di proprietà di imprenditori locali, che ne troverebbero una rivalutazione economica non indifferente». Il Comitato, per portare avanti la sua battaglia, si è TRAFFICO Code in via Roma appoggiato anche al movimento [foto Tony Vece] cittadino dei 5 stelle, i quali hanno fatto valutare il progetto del comune e i tre proposti dal comitato, da un tecnico di loro fiducia. Dal loro punto di vista ritengono le perplessità e le ragioni dei cittadini del rione sostenibili, da valutare e ascoltare con atten- zione. Il Comitato ha proposto alcune alternative al progetto preliminare delle Fal che, a loro dire «non inciderebbero sui costi e sarebbero più razionali. Queste utilizzerebbero l'attuale percorso con una leggera variante al sottopasso e pochi altri aggiustamenti». La posizione del Comitato è stata appoggiata anche dai 5 Stelle potentini, attraverso il loro portavoce nel comune. La speranza del Comitato è che «si trovi un'adeguata soluzione che salvi l'opera e la serenità e gli interessi del quartiere» viene segnalata anche «una terza soluzione, che risolverebbe radicalmente la situazione nel suo complesso, superando anche la disagevole e non priva di rischi, così detta, salita di rione Mancusi», e cioè la «possibilità di costruire una bretella di collegamento con via Armellini per uscire in via Mazzini, a poca distanza». Una soluzione che il Comitato «Salviamo Rione Mancusi e i 5 stelle chiedono di valutare. Un compito che, secondo quanto scritto in un comunicato «è dei tecnici comunali che ne dovrebbero valutare tutti gli elementi di fattibilità, dei quali, forse, avrebbero dovuto tener conto sin dalla fase preliminare della progettazione». AMBIENTE IERI L’UDIENZA IN ATTESA DELLA DECISIONE. OGGI INTANTO CI SARÀ UN INCONTRO TRA L’AZIENDA E LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE Dissequestro della Siderpotenza la palla passa al tribunale del Riesame AFRA FANIZZI l La palla ora passa al tribunale del riesame che dovrà decidere se dissequestrare completamente la Siderpotenza, alla quale ad agosto era stata concessa la facoltà d’uso dello stabilimento sotto controllo da parte del Noe che dovrà monitorarne la messa in sicurezza e l’applicazione delle prescrizioni fatte. Ieri i legali dell’azienda hanno chiesto il totale dissequestro della struttura del gruppo Pittini di Osoppo (Udine) che dal due settembre ha riaperto i cancelli ai suoi 250 dipendenti e a quanti lavorano nell’indotto. A fermare la produzione lo scorso 25 luglio era stato un provvedimento della procura di Potenza nell’ambito di un’inchiesta sull’emissione di fumi nocivi. Le indagini dei Carabinieri del nucleo operativo ecologico (Noe) sono cominciate dopo le «numerose segnalazioni» di cittadini: gli accertamenti preliminari sono stati confermati dalle «indagini tecniche successive». Gli impianti di aspirazione sono stati giudicati «insufficienti e non garantiscono, allo stato, di eliminare o contenere la presenza di diossina, di idrocarburi e delle altre emissioni nell’ambiente». Da quella visita del Noe non c’è stata pace per gli operai dell’azienda siderurgica che messi in libertà, hanno creato davanti ai cancelli un presidio permanente per far valere le proprie ragioni. Il problema fondamentale di questo blocco, contestato fortemente dai dipendenti, è stato lo stop di tutti i reparti in azienda, che per loro e per i legali del gruppo Pittini poteva essere ovviato con uno sblocco parziale del reparto spedizioni che avrebbe SIDERPZ I cancelli della fabbrica potentina, messa sotto sequestro il 25 luglio scorso [foto Tony Vece] . permesso lo smistamento dei tondini per l’edilizia (le Ferriere Nord sono le uniche a produrli al sud) già pronti per essere consegnati. E in effetti, questo parziale sblocco è arrivato dopo nemmeno una settimana dalla chiusura. Tornati a lavoro gli spe- dizionieri, poi è stato il momento di una squadra di operai rientrati per realizzare gli impianti prescritti dal gip all’atto del sequestro. C’è sempre stato un dialogo aperto fra la procura e l’azienda, che ha perciò permesso una sorta di collaborazione e che ha fatto sempre pensare per il meglio. Ora resta quest’ultimo ostacolo che garantirebbe il ritorno alla piena attività dello stabilimento e di tutti i suoi compartimenti. E qualche novità potrebbe uscire dall’incontro di oggi fra le rsu e l’azienda. In fabbrica Intanto si lavora a turni ridotti Produzione ripresa, sì, ma non a pieno regime. La Siderpotenza avrà anche riaperto i cancelli, ma le incognite che restano sono ancora tante, come sottolineato dalla rsu Domenico Sileo. «Molto, ovviamente, dipende dall’esito del riesame ma i nostri turni si sono già ridotti passando dalle otto alle sei ore e domenica non abbiamo lavorato», spiega preoccupato per quanto attende ancora gli operai. Questo comporta una produzione diminuita anche dalle tanto contestate porte mobili che isolano il parco rottami e che erano state richieste dalla procura e che stanno rallentando lo spostamento dei rottami verso il forno. L’azienda dovrà realizzare anche la flussimetria dei fumi per dimostrarne la non pericolosità. Ma ci sono ancora alcuni interventi che dovranno essere fatti e che riguardano il sistema di areazione e la possibilità di una cappa ag[af. fan.] giuntiva. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ Mercoledì 24 settembre 2014 UNIVERSITÀ GESTIONE SOSTENIBILE DELLA QUALITÀ ALIMENTARE La prima laurea internazionale prevista dall’ateneo lucano CERIMONIA DI PREMIAZIONE EVENTO Un gruppo di laureati eccellenti, con le rispettive famiglie, ieri mattina nel corso della cerimonia [servizio fotografico di Tony Vece] . Eccellenze lucane la «carica» dei 66 laureati più bravi ATENEO Una delle aule dell’Università di Basilicata . sono l’Università di Montpellier (Francia), l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Montpellier (Francia), l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Saragozza (Spagna), l’Università degli Studi della Basilicata, Potenza, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Chania (Grecia), e l’Università di Mentouri de Constantine (Algeria). le altre notizie CONFESERCENTI Commercio, abusivi in continua crescita RICONOSCIMENTI L’incontro di ieri all’Unibas MARIA VITTORIA PINTO l Sono 66 i laureati eccellenti di questa terza edizione. Un appuntamento annuale motivo di orgoglio sia per l’Università degli Studi della Basilicata che per i laureati che hanno accolto con entusiasmo il riconoscimento al proprio impegno profuso durante gli studi. Requisiti d’eccellenza? Un bel 110, una lode e concludere nei tempi previsti. I super bravi rappresentano i diversi percorsi di studio offerti dall’Ateneo, da Scienze Alimentari a Ingegneria, da Scienze umane a Economia Aziendale, da Patrimoni culturali a Chimica, fino a Biotecnologie. Alla manifestazione, organizzata dal Centro di Ateneo Orientamento Studenti, presenti il direttore del Centro, Salvatore Masi; il Magnifico rettore, Mauro Fiorentino; il Oggi, alle 9.30, nell’aula A15 della Scuola di Scienze agraria, forestali e alimentari dell’Università di Basilicata si terrà la prima seduta di laurea del corso di Laurea Magistrale Internazionale in «Gestione sostenibile della qualità alimentare – Sustainable Management of Food Quality (Edamus)».Sette laureandi di diverse nazionalità (Cambogia, Etiopia, India, Perù, Spagna) discuteranno in inglese le proprie tesi di laurea, di fronte alla commissione composta, oltre che dai rispettivi relatori, i professori Di Renzo, Romano, Vastola, dal direttore e da altri professori della scuola. Il corso di Laurea Internazionale Edamus, approvato e finanziato nell'ambito del Programma Erasmus-Mundus, rappresenta la prima esperienza di internazionalizzazione dell’offerta formativa dell’ateneo lucano. Partner internazionali dell’iniziativa Valentina Barbano; Letizia Bisbano; Selene Bovino; Rosalba Mancuso; Anna Colasurdo; Maria Teresa Festa; Claudia Filannino; Arianna Giove; Maria Lacarpia; Angela Lauria; Carmela Martino; Ester Napoleone; Serena Lucia Pagliara; Elisabetta Pinto; Teresa Scalese; Maria Sisto; Liliana Arcangela Tarantino; Elena Decarli; Beatrice Porsiana; Gerarda Cutro; Silvia, Anna Lo Massaro. Per il Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia: Assunta Cerone; Teresa Tuzio; Silvia Fieno; dott. Rocco Jonahatan Abbruzzese; Loredana Nardiello; Carmela Catena; Angelica ritorti; Sabrina Russo; Marilena Palermo; Francesca Genovese; Chiara Scavone; Carmela De Carolis; Melania Di Nicola; Caterina Rendina. Per la Scuola di Ingegneria: Giovanni Berterame; Antonio Rubino; Marinella Vodola; Enzo Veltri; dott. Simone Cavallo; Massimo Catalano; Raffaele Davide Gorga; Matteo Serio. Per il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architetture, Ambiente, Patrimoni Culturali: Maria Simone; Grazia Lafiosca. Per il Dipartimento di Scienze: Vittorio Donato Abbruzzese; Stefania Vergura; Viviana Romano; Fabio Martinelli. Per la Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali Feliciana Savino. ORGOGLIO INCONTRO I relatori durante la manifestazione a Potenza pro-rettore alla didattica, la professoressa Aurelia Sole; il senior manager risorse umane della Dompè Farmaceutici, Pasquale De Lisa. Questo l’elenco dei 66 laureati eccellenti premiati ieri. Per il Dipartimento di Scienze Umane:Sabrina Buoncristiano; Maria Delorenzo; Marialucia Nolè; Donatella Taddei; Angelo Telesca; Lelio Camassa; Alessandra Zito; Simona Laurino; Donata Violante; Donatella Carriero; Silvia Rita Del Prete; Flavia Scattino; Marina Storsillo, Grazia Pugliese; Angela Longo; Rosita Cutrone; I requisiti: 110 e lode e percorso didattico concluso nei tempi previsti LA DENUNCIA DELL’ADOC SULLA RICHIESTA DI CONTRIBUTI DA PARTE DI ISTITUTI, ALCUNI DEI QUALI MINACCEREBBERO RITORSIONI cifico problema, un malcostume ormai diventato prassi nelle nostre scuole». Dall’inizio dell’anno scolastico i casi segnalati all’Adoc di basilicata sono stati almeno una decina, riguardanti scuole di ogni ordine e grado, principalmente dalla città e dai comuni del circondario. Un malcostume talmente radicato in tutte le scuole di ordine e grado che, secondo l’Adoc, in caso di mancata ottemperanza da parte dei genitori, si correrebbe addirittura il rischio di ritorsioni sugli allievi. Uno stillicidio che, aggiunto alle tasse scolastiche che sono dovute per legge, finisce per mettere molte famiglie in difficoltà in questi tempi di crisi, soprattutto quelle che magari hanno più di un figlio alle scuole superiori. Eclatante il caso segnalato all’Adoc da una famiglia dell’hinterland potentino che, per i suoi quattro figli, ha dovuto sborsare circa mille euro di donazioni... non troppo liberali. L’Adoc di Basilicata, in ogni caso, invita i genitori a stare ben attenti. «Le tasse obbligatorie sono altre e ben riconoscibili - dice il presidente D’Andrea - perché «intestate» all’Agenzia delle Entrate e mai alla scuola. Per le famiglie che vogliono contribuire (certe scuole sono effettivamente a corto di risorse), si ha il diritto di ricevere informazioni specifiche in merito all’utilizzo del versamento e che tale contributo (letteralmente «erogazione liberale») è detraibile nella dichiarazione dei redditi. Anche il sito del ministero ha preso uf- PORTAFOGLI Si esigono somme dai 20 a 250 euro, ma non si è obbligati a versarle SALUTE I volontari dell’Abio all’ospedale San Carlo n Sabato prossimo dalle 10 alle 14 nell’atrio principale dell’ospedale San Carlo e dalle 10 alle 19 in piazza Mario Pagano, torna l’appuntamento con i volontari Abio per la decima giornata Nazionale «per amore per Abio». In questa giornata, Infatti, sarà possibile incontrare i volontari di Abio Potenza Onlus, presenti tutto l’anno nel Centro Pediatrico «Bambino Gesù» di Basilicata presso la pediatria del Sa Carlo. INCONTRO La biennale del libro universitario n Questa mattina, alle 11, nella sala degli atti accademici della sede del Francioso dell’Università degli studi della Basilicata, Il rettore Mauro Fiorentino e Antonio Candela, amministratore di Universosud, presenteranno alla stampa la Biennale, prima manifestazione in Europa ed essere dedicata esclusivamente all’editoria scientifica ed accademica. Scuola, soldi chiesti ai genitori «Pagare è una libera scelta» l La storia si ripete. Non basta il caro-libri, le spese lievitate anche per tutto il corredo scolastico. C’è una «tassa» che ogni anno viene chiesta ai genitori: è il cosiddetto contributo per le attività scolastiche. Varia da istituto a istituto e, in media, si chiede di versare circa 40 euro fino a toccare i 250 per le scuole superiori. L’Adoc, associazione dei consumatori, di Basilicata, che più volte in passato si è occupata della questione, ricorda che si tratta di un’«erogazione liberale», ma che alcuni istituti arriverebbero perfino a minacciare di non iscrivere gli studenti non in regola con i pagamenti oppure di procedere al recupero coatto delle somme. «Ogni anno - spiega il presidente dell’Adoc Basilicata Nino D’Andrea - le famiglie italiane versano 200 milioni di euro di contributi scolastici. Molte sono le segnalazioni pervenute anche all’Adoc di Basilicata sullo spe- n La situazione relativa all’abusivismo commerciale a Potenza sarà illustrata oggi, nel corso di un incontro promosso dalla Confesercenti nella sua sede di via dell’Edilizia. L’appuntamento è alle 10. Per la Confesercenti è necessario affrontare il fenomeno con grande decisione, ritenendo che sia possibile raggiungere risultati di maggiore efficienza senza ulteriori costi per l’amministrazione comunale e per i cittadini. CAMERA DI COMMERCIO ADOC Il presidente Canio D’Andrea Un questionario sul tema della legalità ficialmente posizione al riguardo specificando la obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione obbligatoria scrivendo che «non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori per lo svolgimento delle attività curriculari e connesse all’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro)». «Il diritto allo studio - tuona D’Andrea - è intoccabile e prescinde dal versamento del contributo, così detto, volontario: qualsiasi discriminazione per gli studenti, derivante dal rifiuto di questo pagamento, è illegittima». n È online sul sito web della Camera di Commercio di Potenza, www.pz.camcom.it un questionario che le imprese della provincia potranno compilare (in maniera assolutamente anonima) per fornire indicazioni utili rispetto al tema della legalità. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Speciale - Sportello per la crescita Economica e Imprenditoriale Attraverso la Legalità. RASSEGNASTAMPA POTENZA E PROVINCIA I VII Mercoledì 24 settembre 2014 SAN NICOLA DI MELFI IL GIUDICE DEL LAVORO HA ACCOLTO IL RICORSO MERCURE RIATTIVAZIONE «Sono illegittimi i licenziamenti dei tre operai Fiat» FRANCESCO RUSSO l Il Tribunale di Potenza, nel dispositivo di sentenza relativo alle cause civili promosse da Giovanni Barozzino (oggi senatore di Sel), Antonio Lamorte e Marco Pignatelli - i tre operai della Fiat di Melfi licenziati nel 2010 perché accusati di aver bloccato le produzioni durante uno sciopero e poi reintegrati dal giudice al termine di una lunga battaglia giudiziaria - ha da poco dichiarato l’illegittimità dei licenziamenti, avvenuti circa 4 anni fa. In più, fa sapere la Fiom-Cgil della Basilicata, la Sata di San Nicola di Melfi «è stata condannata al pagamento delle retribuzioni e dei contributi assistenziali e previdenziali a partire dalla data del licenziamento sino all’effettivo reintegro, avvenuto pochi mesi fa». «Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che già aveva condannato la Sata per attività antisindacale nei confronti della Fiom dichiarando illegittimi i licenziamenti - sottolinea Emanuele De Nicola, segretario regionale della Fiom-Cgil - anche il Tribunale di Potenza nelle cause individuali promosse dai tre lavoratori ha sancito definitivamente l’infondatezza dei licenziamenti cancellando la tesi dell’azienda che si basava sul sabotaggio. Si tratta - aggiunge il sindacalista - di un’importante sentenza, che dimostra ancora di più la validità dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, che in questi giorni si sta tentando di cancellare, e che in realtà è uno strumento utile a combattere l’ingiustizia dei licenziamenti discriminatori, che non possono essere barattati con i risarcimenti economici. La dignità del lavoro, prevista dalla nostra Costituzione - conclude il leader della Fiom lucana - deve restare una battaglia di civiltà contro chi vuol confondere e dividere i lavoratori». «Il giudice del lavoro del Tribunale di Potenza, accogliendone il ricorso fanno sapere i rappresentanti di Sel della Basilicata - ha dato ancora una volta ragione ai tre operai, dichiarando i loro licenziamenti assolutamente illegittimi. Non è la prima volta che un tribunale dà torto alla Fiat e ragione ai lavoratori, chiarendo come le denunce, portate avanti in questi anni dalla Fiom spesso in totale solitudine, circa comportamenti arroganti dell’azienda italo-americana, non erano frutto di prese di posizione ideologiche e pregiudiziali». OPERAI Da sinistra Pignatelli, Lamorte e Barozzino LA FIOM-CGIL «Sentenza che dimostra la validità dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori» SATA Auto nel piazzale di San Nicola di Melfi BALVANO IN LOCALITÀ PIANO DELLE NOCELLE. ARRESTATI TRE GIOVANI La Forestale sequestra mille piante di cannabis L’intero raccolto avrebbe fruttato circa un milione di euro l BALVANO. Arrestati dal Corpo Forestale dello Stato tre coltivatori speciali, che invece delle verdure di stagione erano impegnati a mandare avanti una piantagione di cannabis. I tre giovani arrestati, di età compresa tra i 19 ed i 28 anni, dovranno rispondere di coltivazione e detenzione di cannabis. Gli agenti della Forestale hanno scoperto la singolare piantagione estesa su un’ area abbastanza vasta in località «Piano delle Nocelle» tra Balvano e Vietri. Sono stati sequestrati 28 chilogrammi di materiale vegetale che secondo una prima stima avrebbero fruttato circa 50 mila euro. Ma c’è di più, secondo la Forestale l’intero raccolto avrebbe potuto produrre un profitto di circa un milione di euro. Tutto questo se le persone arrestate avessero completato l’attività di raccolta, in quanto le piante recuperate rappresentano una piccola quantità rispetto rispetto alla mille piante che costituivano inizialmente la piantagione. Gli agenti hanno arrestato i tre giovani dopo un’appostamento nell’area della piantagione. I neo-coltivatori sono arrivati a bordo di un «Fiorino» Fiat, qui il più giovane si dedicava al taglio delle piante, mentre gli altri due facevano da «palo». Centrale ora decide il Consiglio dei ministri SEQUESTRO CANNABIS L’operazione tra Balvano e Vietri del Corpo Forestale del comando provinciale di Potenza POTENZA L’ASSESSORE ALDO BERLINGUER le altre notizie Mobilitazione Sappe «Bonifica dei siti un successo anche in Basilicata di Tito e Val Basento avanti a tappe forzate» TETTO SALARIALE E SICUREZZA l Procede a tappe forzate l’attività della Regione Basilicata che porterà alla bonifica dei Siti d’interesse nazionale. L’ultima tappa si è tenuta ieri mattina nella sala Bramea del dipartimento Ambiente, con la Conferenza di servizi in telecollegamento con il ministero dell’Ambiente. A presiederla, da Roma, la dirigente ministeriale Laura D’Aprile. A Potenza, oltre all’assessore ATELLA HA PRECEDUTO SARA TAMMONE E GIUSY LUFRANO DI POTENZA, Il gran galà di «miss Equiturismo 2014» premia la reginetta Roberta Scognamiglio l È Roberta Scognamiglio di Picerno la reginetta di «Miss Equiturismo 2014». La vincitrice ha preceduto Sara Tammone e Giusy Lufrano entrambe di Potenza, rispettivamente seconda e terza classificata. L’accattivante appuntamento si è svolto ad Atella presso, l'Agriturismo «La Valle dei Cavalli», nella cornice del Country House «Villa delle Rose» nella zona dei Laghi di Monticchio. Con il coordinamento dell'agenzia Lucania Network e la conduzione di Antonio Petrino, si sono sfidate varie concorrenti, che si sono cimentate con diversi defilè, con in primo piano gli apprezzati abiti da cerimonia e sposa firmati dallo stilista di Bella, Daniele De Vito. Ospiti musicali la cantante di Ruvo del Monte, Lorena Ticchio, brava e coinvolgente, inoltre con la partecipazione di ‘Fabi Jackson’ (giovanissima ballerina lucana che danza con tributo al re l La lunga storia della centrale del Mercure potrebbe approdare al Consiglio dei ministri. Ieri mattina si è conclusa la nuova conferenza dei servizi indetta dalla Regione Calabria. I pareri sono tutti favorevoli (come lo erano stati anche in passato) all’entrata in funzione dell’impianto a biomasse, tranne quello dell'Ente Parco che ha posto il limite dei 10MW. A questo punto, come previsto dalla legge in casi del genere, la palla passa al Consiglio dei ministri. La procedura dura 60 giorni. Nei primi 30 giorni il Consiglio dei ministri convocherà le parti interessate per trovare un'intesa. Se non dovesse essere raggiunta, entro ulteriori trenta giorni sarà direttamente il Consiglio a dirimere la questione emettendo una decisione definitiva. Va ricordato che la centrale Enel del Mercure (al confine tra Basilicata e Calabria) era già entrata in funzione e aveva cominciato a produrre energia rinnovabile sulla base di una precedente autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria, successivamente impugnata dinanzi al Tar prima e al Consiglio di Stato poi dai Comuni di Rotonda e Viggianello, gli unici contrari all'impianto. La sentenza è attesa per la prima decade di ottobre, ma, a questo punto è facile pensare che la decisione possa slittare in attesa della decisione del Consiglio dei ministri. Se così non fosse, la sentenza del Consiglio di Stato rischierebbe di essere comunque superata dalla decisione che prenderà il Consiglio dei ministri. Ad ogni modo, nel giro di un paio di mesi si dovrebbe mettere la parola fine su una vicenda che [p.perc.] dura oramai da più di dieci anni. REGINETTE Le prime tre classificate del pop), la talentuosa artista musicale Ludovica Labella.Tra le partecipanti anche una delle vincitrici della precedente gara, Chiara Tomasulo, che con Roberta Cancellara e Francesca Morena che hanno già il diritto di posare per il calendario da tavolo 2015. Aldo Berlinguer, il direttore generale del dipartimento Ambiente Carmen Santoro, dirigenti e tecnici regionali e dell’Arpab, sindaci e amministratori dei Comuni interessati e poi esponenti della prefettura, dell’Asl, dei Consorzi industriali. Tanti gli argomenti trattati, relativamente ai dieci progetti di bonifica. E qualche criticità, prontamente affrontata dagli uffici regionali, come i ritardi relativi all’area industriale di Tito dovuti ai necessari approfondimenti sul rinvenimento, fuori dalla vasca dei fosfogessi dell’ex Liquichimica, di radioattività. Su questo aspetto è intervenuta la Prefettura di Potenza ed è stato necessario riprogrammare le procedure. Per quanto riguarda la Val Basento, i programmi vanno avanti. Il bando più avanzato è quello relativo alla Materit: entro pochi giorni la commissione sceglierà fra le proposte ricevute. «Voglio innanzitutto ringraziare tutti per il lavoro in atto – commenta l’assessore Berlinguer – e in particolare l’ing. D’Aprile per l’attenzione che ci dedica al ministero dell’Ambiente. Sono sicuro che siamo tutti sulla strada giusta. Con questo spirito collaborativo fra istituzioni stiamo procedendo speditamente con l’obiettivo di effettuare al più presto le bonifiche e garantire a tutti i lucani un ambiente sano e sicuro». n Carceri, un successo anche in Basilicata la protesta e la mobilitazione del Sappe della polizia penitenziaria per il tetto salariale delle forze di polizia e le criticità irrisolte del comparto sicurezza. Così Donato Capece, segretario generale Sappe, e Saverio Brienza, segretario regionale Sappe per la Basilicata. IN RITARDO L’ARRIVO DELLE TRAVI Rinviata ad oggi la riapertura della «Ginestra-Venosa» n A seguito del ritardato arrivo delle travi da posizionare sulla sp 10/4 IV lotto tra Ginestra e Venosa, per l'intenso traffico stradale sulla A3, l'ufficio viabilità della Provincia comunica che la riapertura al transito della strada interessata dai lavori, è stata rinviata alle ore 24 di oggi mercoledì 24 settembre. DALLE ORE 11 L’Ugl in visita oggi al carcere di Melfi n Oggi dalle ore 11 alle 13 una delegazione della Ugl Pp composta da Enzo Lamonaca della segreteria federale dal segretario regionale Vito Messina e dal segretario locale Maurizio Ferrara visiteranno il carcere di Melfi. La visita per verificare lo stato in cui si lavora nella sede della città federiciana. SFILATA PER LE VIE DEL PAESE Genzano, un successo il raduno di auto e moto d’epoca n Le mitiche «Vespa» e «Lambretta» che hanno caratterizzato tanti spot televisivi degli anni passati tra le protagoniste del raduno di moto e auto d’epoca a Genzano. L’iniziativa promossa dalla pro-loco con il contributo del Comune ha visto la partecipazione colorata e variegata di tante «vecchie signore» che hanno sfilato con successo per le vie del paese. RASSEGNASTAMPA VIII I MATERA CITTÀ Mercoledì 24 settembre 2014 L’OPIFICIO DI VENUSIO RESTANO TUTTI I TIMORI IL COMITATO DEL BORGO «Siamo a dir poco allibiti per il silenzio inquietante dell’ente lucano.Troppi mesi stanno passando e questo è preoccupante» LA «FECCIA DEL PETROLIO» La Ila Laterizi ora ha i forni spenti. I piazzali pieni di merce in attesa di essere venduta. Ma è tutto pronto per utilizzare il nuovo combustibile Il temuto pet-coke e la Regione tace Senza risposte l’interrogazione dei «5 Stelle» EMILIO SALIERNO l Silenzio assoluto. La Regione Basilicata, a quasi otto mesi dall’interrogazione del Movimento 5 Stelle sul possibile utilizzo del temuto pet-coke nella fabbrica Ila Laterizi di Venusio, non ha speso una parola. Nell’interrogazione al presidente della giunta regionale, presentata il 16 febbraio scorso dai consiglieri Perrino e Leggieri, si fa presente la situazione «di potenziale pericolo per la salute pubblica» che si può determinare in conseguenza dell’uso della «feccia del petrolio» (pet-coke), anche in ragione della preoccupazione sulla possibile mancanza di appropriate tecniche di filtraggio dei prodotti della combustione del pericolosissimo materiale. «Siamo a dir poco allibiti per il silenzio inquietante della Regione - dice Mimmo Genchi, del comitato di Venusio, oltre che attivista del 5 Stelle - . Perché, dopo tutto questo tempo, l’ente lucano non risponde? Troppi mesi stanno passando e questo ci preoccupa. Spingeremo per avere chiarimenti anche in merito a questo. Il nostro obiettivo non è quello di fare una battaglia solo per sfasciare - chiarisce Genchi - , noi vogliamo che in quella fabbrica si lavori, ma reclamiamo controlli seri. Il protocollo firmato a luglio non va affatto bene». La Ila Laterizi ora ha i forni spenti. I piazzali dell’opificio sono pieni di merce prodotta in attesa di essere venduta. Ma è tutto pronto per partire con il pet-coke, probabilmen- te tra due o tre mesi, dopo gli interventi preparatori che sono stati eseguiti. Il pet-coke è ancora lì, quello già stoccato e comprato, pronto all’uso. A meta settembre pare che ci sia stato un confronto tra l’azienda e le Rsu, forse per verificare le reazioni degli operai circa l’utilizzo del pet-coke. Se ne riparlerà a ottobre con un altro incontro. Del resto, proprio il personale è il più diretto interessato alle possibili conseguenze della lavorazione del nuovo materiale. A luglio scorso, come un fulmine a ciel sereno, la notizia dell’approvazione dello schema del protocollo d'intesa tra Comune-Provincia-Regione e società Ila Laterizi Srl (ex Valdadige) per il monitoraggio della qualità ambientale dell’opificio che produce laterizi a Venusio. Un’intesa che, di fatto, dà l’ok all’uso del temuto pet-coke. Il protocollo, annunciato nel corso del tavolo tecnico tenutosi a febbraio, alla presenza di istituzioni, rappresentanti dell'azienda, comitato di Borgo Venusio e diverse associazioni ambientaliste, fu approvato con la delibera comunale numero 242. Una notizia sorprendente per i residenti di Borgo Venusio - all’oscuro delle ultime procedure per la perfezione dell’intesa - che si sono spesi per difendere territorio e ai quali era stato promesso totale coinvolgimento nelle fasi decisionali riguardanti la bruciatura di pet-coke nei forni dello stabilimento. Nel protocollo sta scritto che le valutazioni tecniche interesseranno la qualità dell'aria, del suolo, delle acque superficiali e sotterranee al fine di verificare l'impatto dell'attività di bruciatura dello stabile. I FUMI DEI FORNI Davanti alla fabbrica con la mascherina [foto Genovese ] TECNOLOGIE UNA CONNESSIONE DA TORINO E MATERA ATTIVA ENTRO IL 2015 IN CHIAVE EUROPEA Orologi atomici, nella rete c’è anche quello murgiano ANNUNCIO AI LINCEI Il sistema si estenderà da Parigi, Monaco Londra fino alla Svezia LA FABBRICA L’ingresso della Ila Laterizi, sulla statale 99 Matera-Altamura [foto Genovese] l «Gli orologi più precisi del mondo, quelli atomici, potranno lavorare in rete entro il 2015 sia in Europa che in Italia, con una connessione che da Torino raggiungerà Matera». Lo ha detto a Roma, all’Accademia dei Lincei, il presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia (Inrim), Massimo Inguscio, a margine del convegno sulla cosmologia e la fisica del futuro organizzato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). «È invia di completamento la rete europea che da Torino raggiungerà Parigi, Monaco, Londra e la Svezia», ha osservato Inguscio. Sempre da Torino, ha aggiunto, gli orologi atomici saranno collegati in rete in Italia, passando per Firenze e Bologna fino a Matera, dove si trova il Centro di Geodesia spaziale dell’Asi. Previsto anche il collegamento fra Torino e l'orologio atomico Aces (Atomic Clock Ensemble in Space), che nel maggio 2016 dovrebbe arrivare a bordo della Stazione LA PROTESTA INDETTO IL PRIMO OTTOBRE LO SCIOPERO REGIONALE DELL’ACQUISTO DI CARBURANTI PREFETTURA OGGI IL COORDINAMENTO «Non siamo comitatini siamo il popolo lucano» Iniziative per contrastare il bullismo l Sull'onda delle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è spontaneamente nato sulla piattaforma Facebook il gruppo “Non siamo comitatini, siamo il popolo lucano”, al quale hanno aderito in pochi giorni oltre 5.000 lucani. Nel gruppo si pongono in evidenza e si discutono i problemi del territorio. «In primo luogo - evidenzia un comunicato - il rifiuto netto e non barattabile di considerare la Basilicata la pattumiera d'Italia, oltre che terra da bucherellare a piacimento e sfruttare economicamente secondo le esigenze della politica, dell'industria, della finanza, o di comitati d’affare legati a questo o quel gruppo politico». In questi giorni la discussione tra gli aderenti al gruppo ha evidenziato e apprezzato gli sforzi, che alcuni rappresentanti politici lucani di diverse forze politiche hanno posto in essere - con sempre maggiore determinazione - al fine di opporre un netto rifiuto al decreto cosiddetto “Salva Italia”, che, «come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sottrarrebbe alle Regioni l'autodeterminazione dei propri destini e imporrebbe di fatto alla Basilicata di accettare una inammissibile violenza del suo territorio, rendendolo l Iniziative coordinate finalizzate a prevenire e contrastare le fenomenologie del bullismo e dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico. L’argomento sarà affrontato oggi, alle 10,30, dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto di Matera, Luigi Pizzi. Alla riunione parteciperanno anche il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Potenza. Obiettivo, individuare, d’intesa con i vari livelli istituzionali, iniziative coordinate finalizzate a prevenire e contrastare le fenomenologie del bullismo e dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, in attuazione della direttiva diramata dal Ministro dell’Interno in data 15 settembre scorso, denominata “un SMS per dire no a droga e bullismo”. Sarà attivato in ogni provincia, un numero telefonico dedicato, al quale i cittadini potranno inviare specifiche segnalazioni tramite messaggio “sms”, legate a episodi di spaccio e di bullismo, ferma restando la funzione dei numeri di emergenza già attivi. Il servizio sarà reso operativo entro un mese dalla data della direttiva del ministro dell’Interno. di fatto prateria libera alle scorribande di avidi faccendieri e delle consuete lobbies che ancora una volta, dopo i fatti di Scanzano, cercano di portare un attacco alla nostra terra, al solo scopo di trarne profitto a discapito delle popolazioni e della loro salute». Sulla spinta della comune preoccupazione di tutti gli aderenti al gruppo e raccogliendo anche la denuncia che viene dalle varie associazioni ambientaliste presenti in Basilicata, «è stato indetto per il primo ottobre lo sciopero regionale sull'acquisto di carburante: un'azione pacifica e concreta che possa far capire che non siamo dei "comitatini" ma liberi cittadini che amano la propria terra e difendono la propria vita». Il gruppo fb “Non siamo comitatini, siamo il popolo lucano” si impegna a «proseguire l'individuazione, in collaborazione con tutte le associazioni o comitati presenti nella nostra regione, di tutte quelle iniziative da mettere in campo per impedire al Governo centrale i suoi propositi, e auspica che questa battaglia per la sopravvivenza della Basilicata veda coinvolti in un obbiettivo comune tutte le forze politiche, sindacali e associative della regione». Spaziale Internazionale. Il Centro di Geodesia Spaziale, attivo dal 1983 sull’altipiano murgico, prospiciente Matera, è dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento. Ma, negli anni, il Centro è rivolto anche ad altri campi, primi fra tutti la robotica spaziale e le missioni interplanetarie. È dotato da tempo di un orologio atomico che, dall’anno prossimo, lavorerà in rete, quale tessera che si aggiunge a un mosaico di attività tutte svolte in un contesto di collaborazione internazionale. A titolo di cronaca, il Centro è una realtà che vanta 8 antenne operative e si estende su una superficie di 55.000 metri quadrati (5000 metri quadrati coperti) in cui lavorano un centinaio di persone con un budget di circa 10 milioni l'anno. Queste caratteristiche rendono il Centro una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel Mezzogior no. le altre notizie CAMERA DI COMMERCIO Borsa di studio «Calculli» n La Camera di commercio ha prorogato fino al 30 settembre i termini per partecipare al concorso per l’assegnazione di una borsa di studio, dedicata a Francesco Paolo Calculli, scomparso nel 2013. I concorrenti dovranno elaborare uno studio sul tema: “Progetto di promozione per gli esercizi commerciali di Matera e del suo territorio connesso alla candidatura di Matera a capitale della cultura 2019. L’iniziativa, promossa dai figli Angelo e Antonio, intende mantenere viva la memoria dell’imprenditore materano che si è distinto per la sua attività commerciale. L’importo della borsa di studio è di 3000 euro. La partecipazione alla selezione, riservata agli studenti delle scuole medie superiori, è disciplinata da un Regolamento, che può essere visionato e scaricato sul sito www.mt.camcom.it I CLOWN IN CORSIA ALL’OSPEDALE Oasi del sorriso per due giorni n Oasi del sorriso, alle 10 i Clown in corsia al Madonna delle Grazie di Matera, chiamati dalla mamma di una bambina prima di partire a Roma per un trapianto. Domani invece con Piervito per l’ultimo ricovero in pediatria oncologia, è finalmente guarito. RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I IX Mercoledì 24 settembre 2014 BRACCIO DI FERRO C’È UN NUOVO COLPO DI SCENA COSA DICE IL COORDINATORE «Ometteva di astenersi dalle indagini, intenzionalmente procurando o tentando di procurare un danno di rilevante gravità al sindacalista» LE PAROLE DEL SUO GIUDIZIO «Un comportamento, improntato a “livore” che la procuratrice Gravina ha avuto nei confronti miei e del sindacato» A novembre Sciacallaggio sociale due giorni di iniziative Si articolerà in due giornate di dibattito e mobilitazione la manifestazione nazionale che Altragricoltura sta organizzando a novembre sulla fascia jonica. Si tratta di una iniziativa contro lo “sciacallaggio sociale” e per il diritto sindacale e dei movimenti a difendere i soggetti colpiti dalla crisi che il giorno 8 e 9 novembre si articolerà tra Metaponto e Policoro. «Vogliamo che si fermi lo sciacallaggio sociale e il saccheggio dei diritti – ha evidenziato Gianni Fabbris –. Dalla crisi riteniamo che si esca rivendicando giustizia sociale. Diciamo dunque sì al diritto di movimenti e sindatcati di difendere le comunità, il lavoro e il territorio». Il programma prevede per le 12 dell’ 8 novembre una manifestazione a Metaponto contro la crisi rurale. Nel pomeriggio ci si sposta a Policoro dove, dalle 16, si svolgerà una assemblea di mobilitazione di reti, organizzazione e sindacati rurali, che sarà al centro ache della giornata successiva a partire dalle 9.30. [e.f.] le altre notizie IL SEGRETARIO DEL PD Liste per le provinciali Bellitti è soddisfatto n Il segretario provinciale del Pd della provincia di Matera, Pasquale Bellitti esprime soddisfazione per il lavoro svolto da tutto il gruppo dirigente del partito che ha reso possibile la presentazione della lista per la elezione del prossimo consiglio provinciale insieme alla candidatura del sincaco di Grottole, Franco De Giacomo come presidente della Provincia di Matera. Il Pd nel rispetto della parità di genere ha candidato con quattro donne su dieci: dunque grande attenzione ai rapporti tra generi, tema sempre tenuto presente. ALIMENTAZIONE Indagine conoscitiva di «SlowFood» TERRE JONICHE Gli effetti di una delle alluvioni che hanno interessato il Metapontino. Sotto, la conferenza stampa [foto Genovese] Altragricoltura, Fabbris querela il procuratore della Repubblica Il sindacalista ha presentato una denuncia per abuso in atti di ufficio ENZO FONTANAROSA l Una denuncia per abuso in atti di ufficio nei confronti del Procuratore generale della Repubblica presso il Tribunale di Matera, Celestina Gravina. È quella che ieri ha presentato Gianni Fabbris, coordinatore nazionale dell’associazione sindacale “Altragricoltura”, nonché presidente dell'associazione per la difesa dei diritti nelle aree rurali “Soccorso Contadino” e portavoce del “Comitato Difendiamo le Terre Joniche”. Nella querela sostiene che il magistrato «nello svolgimento delle funzioni – si legge nella denuncia – pur avendo un notevole attrito con il sig. Fabbris Gianni, per quanto dichiarato innanzi alla Commissione Nazionale Antimafia il 24.06.2014 , ometteva di astenersi dalle indagini, intenzionalmente procurando o tentando di procurare un danno di rilevante gravità al sindacalista». La querela è stata inoltrata IL RIFERIMENTO L’atto riguarda l’attività sindacale nelle vicende sulla situazione del mondo agricolo del Metapontino alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, al Consiglio giudiziario Corte di Appello di Potenza, Consiglio superiore della Magistratura commissione illeciti disciplinari, Ispettorato generale presso il Ministero di Grazia e Giustizia e Procuratore generale della Corte di Cassazione. In particolare, l’atto fa riferimento alla «attività sindacale nelle vicende sulla situazione del mondo agricolo del Metapontino, vittima di azioni di intimidazione e di usura illustrate alla Commissione nazionale antimafia e alla vendita all’asta di una azienda agricola di proprietà di un allevatore». Fabbris ha ricordato la recente vicenda giudiziaria legata ai motivi addotti per trovare una soluzione alla vendita all’asta per circa 80 mila euro dell’azienda agricola Conte, che si trova tra i territori di Policoro e Tursi. Una operazione, secondo Altragricoltura e Fabbris, che ha tenuto conto di un valore sproporzionato, poiché, a loro dire il valore sarebbe invece di circa 600 mila euro. In questo frangente, il Procuratore della Repubblica di Matera ha chiesto nei confronti di Fabbris gli arresti domiciliari, per i reati di estorsione e rapina aggravata, reato poi mutuato dal gip in violenza privata con l’obbligo di dimora a Policoro con il divieto di recarsi a Tursi, che è ancora in vigore. La denuncia, a dire del sindacalista, «è supportata dal comportamento, improntato a “livore” che la Procuratrice Gravina ha avuto nei confronti miei e del sindacato nel corso della deposizione a Roma presso la Commissione antimafia, dove era stata chiamata a deporre sui fatti denunciati nell’audizione fatta in Prefettura a Matera da Altragricoltura davanti allo stesso organismo istituzionale». Fabbris, infine, ha detto che nelle prossime ore avrà una nuova audizione alla Commissione nazionale antimafia, alla quale presenterà ulteriore documentazione. PERSONAGGI CONTINUA LA BRILLANTE CARRIERA DEL RICERCATORE E IMPREDITORE DI BERNALDA È consigliere per lo sviluppo di nuovi business dell’ADM Tronics, nel campo del «med-tech» l Un nuovo, importante riconoscimento per un talento di casa nostra che sta portando alto il nome della Basilicata all’estero. Torna ancora sotto i riflettori Gianluca De Novi, il giovane ricercatore e imprenditore bernaldese istruttore alla Harvard Medical sul cui sito internet ha dato ampio spazio nella sezione dell’economia, ed è apparsa pure su Yahoo Finance, che ha piú di 5milioni di lettori al giorno. La ADMT non ha scelto a caso di avvalersi delle competenze di De Novi. Il ricercatore lucano è già consulente scientifico di molte aziende leader e di importanti istituzioni di ricerca d’oltre oceano. In veste di imprenditore, poi, ha finanziato diverse aziende di successo nel campo del “med-tech”, appunto, e delle tecnologie di avanguardia attraverso il consorzio industriale “Triotech Ventu- ACCONCIATURA ED ESTETICA Iniziativa della Cna contro il lavoro nero n Si svolgerà oggi a Matera un incontro della Cna per discutere delle iniziative a contrasto del lavoro nero e irregolare nei settori dell'acconciatura ed estetica. L’appuntamento è alle 20.30 nella sede Cna di via Benedetto Croce 21. Vi parteciperanno acconciatori ed estetisti operanti nei Comuni di Matera, Ferrandina, Grassano, Grottole, Irsina, Miglionico, Montescaglioso, Pisticci, Pomarico e Tricarico. PREMIATO Gianluca De Novi durante la cerimonia di premiazione quale bernaldese illustre tenutasi nella cittadina jonica lo scorso agosto Nuovo incarico in Usa per Gianluca De Novi School di Boston (USA) e visiting professor dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. È stato nominato business development advisor, cioè consigliere per lo sviluppo di nuovi business, dalla ADM Tronics Unlimited Inc. (ADMT) di Northvale (New Jersey), società statunitense quotata in borsa specializzata nella progettazione, sviluppo e produzione di tecnologie mediche, di diagnosi e terapia, in campi quali audiologia, medicina fisica, terapia delle ferite, neurologia ed urologia. Un incarico del quale ha dato notizia negli USA il noto network Cnn, n «+ Mercato - Super». È il tiolo dell’inziativa che stamane, dalle 9, vedrà protagonisti alcuni soci della condotta SlowFood di Matera al mercato della frutta di via Marconi (Piccianello). L’iniziativa consiste in una indagine conoscitiva mediante interviste filmate a rivenditori e consumatori sulla provenienza dei prodotti alimentari freschi nel comune di Matera e sul rapporto tra consumatore, commerciante e produttore. Il tutto mira a sollecitare il consumatore ad una maggiore consapevolezza delle scelte alimentari e in particolare il produttore materano ad essere più presente sul mercato con prodotti locali. . res” che ha fondato negli USA per aiutare aziende italiane ad accedere al mercato nordamericano. «Ritengo che la ADMT è una società molto interessante – è il commento di De Novi –. Soprattutto, penso che questa sia per me una ulteriore grande opportunità, in termini di crescita del business e del fatturato, in quanto è una azienda di punta nel campo della l'ingegneria e delle tecno- logie che coprono molte aree di interesse per me e per la mia ricerca. Credo che sia l’inizio di una lunga e proficua collaborazione con questa azienda proprio per i molti e significativi obiettivi che si possono raggiungere». Ricordiamo, infine, che Gianluca De Novi, lo scorso 31 agosto, ha ricevuto a Bernalda, nel corso di una manifestazione pubblica, un riconoscimento per la sua brillan- te carriera nel mondo e per essere un esempio positivo per i giovani non solo della cittadina jonica. Nel 2013, invece, fu insignito a New York del “Primi Dieci - Under 40”, premio istituito dall’American Chamber of Commerce (la Camera di Commercio Italo-americana), quale uno dei dieci più illustri professionisti italiani negli Stati Uniti sotto i 40 anni di età. [Enzo Fontanarosa] RASSEGNASTAMPA corriere.it Art. 18, Bersani a Renzi: «Governi con il mio 25 per cento. Stai sereno...» L’ex segretario: «Non pretendo riconoscenza, ma rispetto». Minoranza Pd presenta 7 emendamenti: «Non è aut aut». Garanzia estesa a tutti i neo assunti dopo tre anni di Redazione Online Giuliano Poletti (jpeg) Giuliano Poletti (jpeg) shadow Mentre Bersani sull’articolo 18 attacca frontalmente il premier Renzi («governa con il mio 25 per cento, esigo rispetto») la minoranza Pd (una quarantina, tra senatori e deputati) scopre le carte sul Jobs acts, presentando 7 emendamenti sui 700 circa (preparati in gran parte da M5S e Sel) che riguardano la riforma del lavoro e che prevedono l’estensione di garanzie in senso diverso da quello previsto dal governo. Insomma: dentro al Pd infuria la battaglia e il partito è spaccato. Bersani: «Renzi governa con il mio 25 per cento...» «L’articolo 18 non è un simbolo, ha certo un aspetto simbolico, e non si può buttarlo via», insiste l’ex segretario Pierluigi Bersani intervistato da Floris su La7 dove va giù pesante con il premier. Il giornalista chiede: Renzi ha preso il 40 per cento? «Con il mio 25 per cento sta governando» risponde l’ex segretario Pd. «Io non ci sono al governo, e mi va bene. Non chiedo riconoscenza, ma rispetto», ha aggiunto Bersani. Poi sul Jobs act: «Io sono dell’idea che si deve parlare con tutti, anche sulle questioni economiche. Ma la parola patto è troppo stretta, non c’è ragione né politica né numerica per rivolgersi ad altri». «Un partito unico sinistra-destra? Se lo togliessero di testa» «Ci sarà una discussione, il mio tentativo è quello di trovare una soluzione». Lo afferma Pier Luigi Bersani, ospite a di Martedì, in onda su La 7, rispondendo a chi gli chiede dove porterà lo scontro nel Pd sull’art.18 e augurandosi che alla fine sul punto «maturi una responsabilità». E sulla riunione dei parlamentari di Area riformista di questa sera Bersani precisa: «non l’ho convocata io, io partecipo. Ci sono dei ragazzotti che la pensano come me». Non bastasse, l’ex segretario aggiunge: nel Pd «c’è qualcuno che immagina di fare un partito unico di sinistra-destra, se lo togliessero dalla testa». «Art. 18 per tutti neoassunti dopo i primi 3 anni» Tra gli emendamenti più importanti della minoranza Dem il più rilevante riguarda proprio l’applicazione dell’articolo 18 a tutti i neoassunti dopo i primi tre anni di contratto a tutele crescenti. Modifiche che per la minoranza dal Partito democratico devono essere approvate altrimenti si ricorrerà al referendum: «Non si può ridurre tutto a una questione di disciplina di partito. Restiamo fedeli al mandato parlamentare, che non comprendeva questa riforma, rivendichiamo perciò l’autonomia dei gruppi. Se non ci sarà disponibilità all’ascolto da parte della maggioranza, sullo sfondo resta sempre la possibilità di consultare la nostra base» con un referendum: è il monito di Alfredo D’Attorre al termine della riunione della minoranza dem. «Ma non è un aut aut» . Il testo indica la «previsione che ai nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, le tutele del contratto a tempo indeterminato vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge siano riconosciute in relazione all’anzianità di servizio, con il pieno godimento delle stesse a partire dal quarto anno di assunzione». Il riferimento è, quindi, al reintegro previsto dall’articolo 18 nei casi di licenziamento illegittimo. La «delega aperta» In precedenza, lasciando l’assemblea, rispetto ai decreti attuativi, Poletti aveva precisato: «Abbiamo impostato una delega aperta perché era nostra intenzione rappresentare in maniera organica tutti gli elementi» dalla semplificazione dei contratti, alle tutele crescenti alla riforma degli ammortizzatori sociali, «la nostra opinione» ha detto il ministro, «è che tutto si tenga». In modo «coerente» il governo intende procedere anche nei RASSEGNASTAMPA decreti attuativi: una volta approvata la delega è «chiaro» che avrà «un senso organico e di completezza, quindi i decreti attuativi dovranno essere costruiti con l’obbligo di coerenza». La senatrice Parente: «Aspettiamo la Direzione» L’assemblea di partito a Palazzo Madama era stata indetta nel tentativo di ridurre il malcontento della minoranza alla vigilia dell’approdo del ddl delega in aula; la riunione è stata però interlocutoria in attesa della Direzione del partito il 29 settembre. «Sul punto spinoso (del reintegro, ndr) aspettiamo la direzione. Da qui al voto in aula c’è di mezzo la direzione», ha detto al termine della riunione la senatrice Annamaria Parente, che ha
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