Gli indignati speciali della politica

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IL CAFFÈ
19 gennaio 2014
la politica
IL
PUNTO
Da sempre il cantone
è terra di gente originale,
imprevedibile.
Irruenti, polemici,
ma anche precursori.
Bastian contrari.
Ecco la loro storia
CATHERINE
BELLINI
La morale
dei ministri
sulle entrate
extra salario
Gli indignati speciali della politica
Da Stevenoni a Poggi passando per Nussbaumer, quando il partito si fa provocazione
Da Stelvio Stevenoni a Donatello
Poggi. Quarant’anni di “indignati”speciali. Passando per Werner
Nussbaumer e Lele Delcò, quello del partito dell’Umbrela:
“mangià e bev e fa naa la canela”.
Da sempre il Ticino è terra di
gente originale, imprevedibile.
Provocatori, ma anche precursori. Bastian contrari. Caratteri
del resto presenti in tutti i partiti.
Come Franco Cavalli, l’ex consigliere nazionale socialista. Prima nel Psa, poi nel Ps, sempre
critico. Sempre in dissenso. Alla
ricerca di un mondo che non c’è.
Fondatore di “correnti” come
Furum, Prospettive socialiste e
ora Forum alternativo. Personaggi che nei vari momenti della
vita, hanno sempre riproposto la
propria originale visione del
mondo. Capaci di distinguersi
senza vincoli, come Jaques Ducry, nel Plrt, libero pensatore ed
“estremista liberale” allo stesso
modo con cui Alex Pedrazzini,
“il monello” lo è stato nel Ppd.
Capace da ministro, di rinunciare al potente dipartimento del
Territorio e lasciarlo nelle mani
della Lega. Politici che sanno attraversare i partiti, i movimenti,
la stessa società. Contro il sistema.
L’ultimo, Donatello Poggi, operaio delle Ffs alle Officine di Bellinzona. Inizia a sinistra nel partito del Lavoro, ora partito comunista, fonda un suo movimento (L’Onda), confluisce
infine nella Lega. Da sinistra a
destra, sempre se stesso. In dissenso, si dimette da deputato, e
contro la “Lega dei colonnelli”
dà vita ad un nuovo movimento,
quello degli indignati. Un “fronte” in difesa di un Ticino della
Lo scontro
Buscar levante por el ponente.
Come Cristoforo Colombo,
l’Unione democratica di centro va a sinistra per “sbarcare”
a destra. Per occupare lo spazio che la Lega “governativa”,
“responsabile” “collaborativa”,
sta via via abbandonando.
Contro il “taglio” dei sussidi ai
premi della cassa malati, l’Udc
si è alleata con la sinistra, con i
socialisti e con i Verdi, raccogliendo le firme per il referendum. Proprio come in un recente passato faceva la Lega di
Giuliano Bignasca che non
aveva paura di mischiare le
proprie bandiere con quelle
rosse e verdi contro i “cassamalatari”. “Si è trattato di una
battaglia a favore di tutti i ticinesi – spiega il capogruppo in
parlamento Marco Chiesa - e
sono felicissimo che l’Udc sia
scesa in piazza”. Ovviamente
con tutti i distinguo del caso, la
convergenza non ha comportato per l’Udc l’abbandono
STEVENONI
Protoleghista.
Negli anni ‘70
comincia ad
Ascona con il
Pad, Partito
d’azione
democratica,
che trasforma
in Pam
NUSSBAUMER
Prima a sinistra
con Carobbio,
poi con i Verdi,
con il Partito
umanista,
Forza civica e
infine Verdi
liberali e
democratici
POGGI
Operaio alle
Officine Ffs.
Inizia a sinistra
nel Pdl,
finisce nella
Lega, ora ha
creato il
movimento
degli Indignati
I personaggi
gente. Di una politica che la Lega
- sostiene - ha ormai dimenticato. Come lui parecchi altri. Personaggi che hanno diviso il canL’EX DEPUTATO
Franco
Cavalli,
71 anni
tone, fatto parlare i giornali. Dissentendo. Protestando. Anticipando svolte. Assecondandole.
A cavallo spesso fra legalità e illegalità, outsider per scelta e per
carattere. Vite al limite, come
quella di Stelio Stevenoni, quasi
un protoleghista, che sconvolse
la vita politica del Locarnese ne-
gli anni ‘70. Cominciò ad Ascona fondando il Pad, partito
d’azione democratica, che poi
trasformò in Pam, partito Antimafia. La mafia per lui era il sistema dei partiti. Ne denunciò
gli intrecci fino allora inconfessabili, in modo disinvolto, ricattatorio. Anticipando in questo
L’impegno del settantunenne Franco Cavalli
L’intervista
“È diventato indispensabile agire,
occorre sempre mettersi in gioco ”
L’impegno politico declinato nel modo più “rivoluzionario” possibile, da indignato permanente
quello di Franco Cavalli, famoso oncologo ed ex
consigliere nazionale ps, 71 anni, con un passato
nel Psa. Lo scorso novembre, distribuiva volantini
alla stazione per salari più giusti.
Perché questa azione?
“Perché indignarsi non basta più. Bisogna saper
proporre. Ci vuole l’azione per smuovere la gente.
Occorre mettersi in gioco, ancora e poi ancora”.
Ma il Ps non basta più?
“Il Ps ha una struttura che è ormai diventata molto
istituzionale, concentrata in parlamento e nelle
commissioni. Ma la gente non la si fa maturare politicamente solo con l’attività in Gran Consiglio”.
Così dopo Prospettive socialiste, ha costituito il
Forum alternativo.
“Sì.Siamo vivi e stiamo cercando di chiarirci le idee
sul che fare. Abbiamo creato vari gruppi di approfondimento, dall’Europa, alle privatizzazioni, alla
decrescita, ai problemi del lavoro”.
Concretamente?
“Il prossimo 23 gennaio a Massagno presenteremo
un film sulle condizioni della Grecia, con un testimone, poi proporremo la questione cinese... ”.
Con quali finalità?
“Sono iniziative che ci serviranno per articolare le
nostra posizioni da presentare entro l’estate”.
Siete attivi anche su temi nazionali, cantonali?
“E come no! Abbiamo lavorato per la votazione
1:12 e dato una mano al Ps nella raccolta delle firme contro i tagli dei premi della cassa malati”.
gli atteggiamenti della Lega di
Giuliano Bignasca e di Favio
Maspoli dei primi anni ‘90. Stevenoni tentò pure l’avventura
alle cantonali nel ‘71. Fu travolto
da scandali, donne, wisky e droga. Processato e condannato a
sette anni di carcere fu destituito
da municipale di Ascona nel
1985.
Stevenoni fa parte del fiume carsico di quel sottobosco, night,
droga e prostituzione, che vedrà
poi negli anni ‘90 esplodere in
politica un altro “borderline”
come Giuliano Bignasca, ma di
ben altra fortuna. E che si collega
anche con Luciano Poli, ex deputato leghista, recentemente
riemerso come amministratore
del locale a luci rosse Luminos.
Più paesana la figura di Lele Delcò, interprete del qualunquismo
più sguaiato e popolare. Cominciò per scherzo con il suo partito
dell’Umbrela fondato nel suo
grotto, che poi di volta in volta
trasformò in Partito dei cittadini,
Partito delle donne, Partito popolare 2000: il tutto per una risata, uno sghignazzo.
Ma c’è anche Nussbaumer, medico. In politica negli anni ‘80
prima nel Psa, assieme a Werner
Carobbio e John Noseda, poi cofondatore dei Verdi, con Giorgio
Canonica e Alessandro Boggian,
quindi ispiratore di varie liste:
Indipendenti insubrici, Ticino
pulito, Partito umanista, Forza
civica e Verdi Liberali e democratici. Anche lui in lotta con la
morale comune. Arrestato dieci
anni fa per aver somministrato
canapa per uso terapeutico, fu
successivamente autorizzato
dall’Ufficio federale della sanità,
riprendendosi così l’onore perduto.
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Q@clem_mazzetta
Darà battaglia su preventivo e freno al deficit, dopo aver raccolto le firme contro i tagli ai sussidi sanitari
La svolta quasi a sinistra dell’Udc
per occupare lo spazio della Lega
delle propria ragione sociale. “Il
nostro obiettivo rimane quello
del risanamento delle casse
pubbliche e dell’introduzione
del freno alla spesa, - aggiunge
Chiesa –. Per questo ci opporremo al freno al deficit che sarebbe
catastrofico. Sarebbe l’origine di
una scala mobile per le imposte
con un’unica direzione: in salita”.
Va ricordato che l’Udc aveva
proposto di rinviare la riforma
sui sussidi di cassa malati di un
anno, dando agli assicurati la
possibilità di informarsi meglio
e cambiare cassa optando per
modelli più convenienti. “Calcolando il premio medio di riferi-
‘
Il Grande Centro
Macché governo di centro
destra, questo è soltanto
un governo di centro.
Con Masoni invece...
Ti-Press
CLEMENTE MAZZETTA
mento solo sul modello ‘medico
di famiglia’ senza nessuna ponderazione col modello standard
come s’è fatto, il Cantone ci
avrebbe guadagnato non 14, ma
38 milioni”, precisa Chiesa, sentendosi ampiamente giustificato
per l’alleanza referendaria
con la sinistra. “Del resto non
considero questo governo
Lega, Plrt, Ppd un governo di
centro-destra, ma soltanto
rassemblement al centro,
dove ‘qualcuno’ si è spostato”.
Evidente il riferimento alla
Lega che ha cambiato idea sui
sussidi e sul moltiplicatore
cantonale che sarà introdotto
con il freno al deficit.
Per Chiesa un governo di destra avrebbe invece ridotto le
uscite, impedito l’arrivo di 60
mila frontalieri, aumentado
loro pure le imposte alla fonte.
“Un governo di centro-destra
era quello del 2003 con Marina Masoni che aveva proposto
il freno alla spesa per costringere il Cantone a non aumentare le uscite oltre la crescita
del Pil”, conclude Chiesa, confermando il no al preventivo
2014. Proprio come intendono fare i Verdi e probabilmente pure i socialisti.
c.m.
È come se i consiglieri di
Stato si fossero dati dei buoni propositi per il nuovo anno e avessero deciso di contribuire al benessere finanziaria del loro cantone. Il
consigliere di Stato di Basilea Città e presidente della
Conferenza dei direttori
cantonali della sanità, Carlo
Conti, ha rassegnato le dimissioni perché esaminando la sua contabilità ha scoperto di aver “dimenticato”
di riversare nelle casse pubbliche gli onorari ricevuti
per discorsi o altre attività
svolte nella sua funzione di
ministro. Totale: 111’000
franchi, somma poi subito
rimborsata.
Carlo Conti non è un eroe
nazionale, ha agito sotto diverse pressioni. È stata l’inchiesta aperta nel vicino semi cantone di Basilea Campagna, contro i ministri e gli
alti funzionari che avevano
incassato 320’000 franchi da
attività accessorie, che l’ha
fatto reagire così. Infatti, in
passato il ministro avrebbe
avuto - nel corso dei suoi 14
anni di governo - più di una
volta la possibilità di accorgersi delle sue “dimenticanze” . Infatti, come rivelato
dalla Tageswoche,
i servizi del personale del suo Cantone inviano ogni
anno un documento a tutti i
consiglieri di
Stato, pregandoli di segnalare
i loro redditi accessori. In
ogni caso, queste dimissioni
hanno un che di positivo.
Hanno il merito di mettere
sotto la luce dei riflettori le
diverse scelte adottate nei
cantoni... Quelli in cui i consiglieri di Stato devono rimborsare tutto, quelli in cui
possono conservare una
parte dei redditi accessori
per i costi sostenuti o, ancora, quelli dove è possibile
trattenere una quota dei gettoni di presenza incassati
nelle sessioni dei consigli
d’amministrazione delle società appartenenti del tutto
o in parte allo Stato.
Dopo questo caso, alcuni
cantoni hanno manifestato
la volontà di voler cambiare
sistema. E taluni ministri
hanno rinunciato quasi improvvisamente a queste entrate. È quanto è accaduto
domenica scorsa a Berna,
dove la consigliera di Stato
Beatrice Simon (Pbd) ha annunciato di voler rinunciare
circa 25’000 franchi, che le
sarebbero spettati per alcune attivita collaterali alla sua
funzione. Lo stesso giorno è
stata seguita dalla collega
Barbara Egger (Ps) che ha rinunciato ad incassare circa
50’000 franchi di redditi ottenuti da attività accessorie
a quella di ministro. Tre
giorni più tardi, tutto il governo ha deciso di non più
ricevere indennità supplementari. L’ improvviso risveglio di sensibilità verso soldi
pubblici in realtà “commuove” poco la popolazione,
tanto sembra forzatamente
obbligato. Soprattutto a Berna, dove il 30 marzo si terranno le elezioni cantonali.