L’ECO DI BERGAMO 44 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 SALUTE Corone, ponti e appoggi Arriva il sistema Cad-Cam Come tutte le discipline mediche anche l’odontoiatria affina le proprie tecnologie per poter offrire soluzioni sempre più performanti per la salute della nostra bocca. Se parliamo di protesi dentarie, degno di nota è l’utilizzo del sistema CAD-CAM che permette la massima precisione nella creazione di corone, ponti e appoggi con risultati funzionali e estetici superiori alle metodiche tradizionali; questa tecnologia permette, attraverso uno scanner 3D, la lettura del modello di un moncone naturale ricavato dall’impronta o ricavato direttamente da uno scanner intraorale 3D. «Grazie al metodo CAD-CAM è possibile lavorare la zirconia, materiale di recente utilizzo che non provoca allergia – spiegano gli specialisti del Servizio odontoiatrico di Humanitas Gavazzeni -. Le corone in zirconia sono più leggere di quelle in metallo ceramica ma fino al 50% più resistenti; la zirconia permette inoltre un elevatissimo risultato estetico grazie al suo naturale colore bianco». Un altro esempio di tecnologia innovativa è il cosiddetto «carico immediato». Il trattamento prevede l’inserimento di 4, 6 o 8 impianti dentali (il numero dipende dallo stato di salute del paziente, decisione presa dal professionista prima di eseguire l’intervento), e su questi viene subito montata una protesi provvisoria che verrà sostituita, nel giro di qualche mese, con quella definitiva. Sul fronte dell’ortodonzia estetica, hanno sempre più successo i nuovi allineatori trasparenti a sostituzione dei tradizionali apparecchi metallici. Si tratta di mascherine mobili, comode da indossare, realizzate con polimeri che le rendono trasparenti una volta applicate sulla dentatura. Il medico ortodonzista indicherà poi al paziente all’inizio Cure palliative: Bergamo capofila La maratona? Non è per tutti ma è tutta salute M Sul finire degli Anni Ottanta la nascita dell’associazione Il ruolo dell’Asl e dell’ospedale Nella nostra provincia, ogni anno, sono circa cinquemila le persone che attraversano la fase avanzata e terminale della malattia inguaribile, in primo luogo oncologica, ma anche cardiovascolare, neurologica o altro. Fino a trent’anni fa non esistevano servizi specifici né in degenza, né a domicilio, ed anzi non erano garantiti neppure gli antidolorifici e, di conseguenza, questi malati e i loro famigliari dovevano attraversare pesanti percorsi di sofferenza. il bisogno fino allora sommerso, creato comunicazione e creato i primi servizi di assistenza e cura. Negli anni recenti le cure palliative si sono progressivamente affermate, conquistando pieno riconoscimento come disciplina e come importante impegno di cura e assistenza, in degenza e a domicilio, per i malati inguaribili in fase avanzata e per i loro famigliari. Partendo inizialmente dalla terapia del dolore a cavallo degli Anni 80, le cure palliative si sono poi affermate come apLa terapia del dolore proccio a tutte le manifestazioDa allora si è progresni di sofferenza fisisivamente affermata ca, psicologia, sociae diffusa la terapia del le, spirituale, strutdolore e si sono raditurandosi progressicate le cure palliative, vamente con ambugrazie soprattutto al latori, day hospital, ruolo trainante di un consulenze e visite primo nucleo di meparere, assistenza dici e infermieri prodomiciliare, degenvenienti dall’Unità za in hospice, superoperativa di Anestevisione e cure simulsia II degli allora Arnaldo Minetti tanee negli altri reOspedali Riuniti di parti, nelle altre deBergamo, attenti alle prime genze, nelle Residenze Sanitaesperienze di cure palliative di rie Assistenziali (RSA). Cicely Saunders, in Inghilterra, vero pioniere delle cure pallia- I percorsi formativi tive, e del professor Vittorio Dal primo decennio del 2000 Ventafridda, all’Istituto dei Tu- il passo di marcia si è fatto più mori di Milano. veloce e più sicuro, garantendo Con loro si è mossa una forte non solo massima attenzione componente di volontariato, al fine vita, ma affermando la cittadini solidali, parenti di presa in carico precoce dei maammalati e intellettuali sensi- lati inguaribili, con integraziobili che hanno creato, nel 1989, ne fra palliativisti e altri special’Associazione Cure Palliative listi. Migliaia di operatori (mecon cui sono poi state promosse dici, infermieri, psicologi, opele prime esperienze di assisten- ratori sociosanitari, fisioteraza domiciliare, attraverso l’al- pisti, assistenti sociali …) sono lora Unità socio sanitaria locale cresciuti nella pratica quotiUSSL, oggi Azienda sanitaria diana e nei percorsi formativi, locale di Bergamo. relazionandosi e integrandosi con altri specialisti, medici di I primi servizi assistenza primaria, altre proA loro si deve l’aver evidenziato fessionalità, creando progres- Una protesi dentale estetica del trattamento il numero di mascherine necessarie e la sua durata complessiva. Successivamente il medico fornirà tutte o parte delle mascherine necessarie al completamento del trattamento; sarà quindi il paziente a cambiarle ogni due settimane circa, seguendo le indicazioni date dall’ortodonzista. Gli specialisti del Servizio di odontoiatria di Humanitas Gavazzeni sono disponibili per effettuare un consulto gratuito su questi trattamenti di cura fino al 31 agosto. Per informazioni, tel. 035.4204900, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. 1 I volontari delle Cure Palliative nell’Hospice di Borgo Palazzo BEDOLIS Per saperne di più I nuovi percorsi formativi Attraverso il convegno del 6 maggio scorso con più di 250 operatori, i tre corsi successivi di 4 giornate e il corso universitario di 30 ore a fine anno, promossi dalla Associazione Cure Palliative ONLUS in collaborazione con l’Asl Bergamo, sono in essere importanti percorsi formativi che hanno l’ambizione di far fare un salto di qualità a tutto il personale coinvolto e di ricollocare Bergamo all’avanguardia nelle cure palliative. Parliamo di centinaia di operatori e di volontari impegnati in tutte le strutture che fanno parte della rete di cure palliative: i sei hospice bergamaschi, tutte le Aziende Ospedaliere pubbliche e private, gli oltre venti soggetti accreditati per l’Assistenza Domiciliare Integrata Cure Palliative, le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), i medici di medicina generale, le associazioni di volontariato, i Centri per l’Assistenza Domiciliare (Cead) e i Distretti dell’Asl, i servizi domiciliari dei Comuni. E’ un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di accrescere quantità e qualità nell’assistenza e cura dei malati inguaribili: la comunità bergamasca ha sostenuto fino ad ora con determinazione questi percorsi e ne può essere orgogliosa. sivamente reti operative coordinate e affermando un modo multidisciplinare e interprofessionale di lavorare in equipe, ponendo sempre al centro il malato, i suoi bisogni, la relazione con la famiglia, la continuità terapeutica e l’integrazione ospedale-territorio: per tutto ciò Bergamo è diventata un importante punto di riferimento per il resto del Paese. Il salto di qualità La legge 38 del 2010 ha sancito questo gigantesco salto di qualità affermando il diritto e la gratuità per la terapia del dolore e le cure palliative, in degenza e a domicilio, e decretando l’obbligo di costruzione delle reti di cure palliative e di terapia del dolore e la costituzione dei relativi Dipartimenti Interaziendali per coordinare in rete tutti i soggetti coinvolti. Da dicembre 2013 questo coordinamento è pienamente operativo anche nella nostra provincia. Per un capillare ed eccellente funzionamento dei servizi, oggi è fondamentale la formazione, affinché crescano conoscenze e competenze nelle cure palliative a domicilio e in degenza e affinché tutti sappiano lavorare in rete e garantire alta qualità di cure e assistenza, con una presa in carico precoce già dalla diagnosi di inguaribilità e con un accompagnamento attento e personalizzato nei vari setting a supporto della terminalità. 1 aratona che passione! Sono sempre di più gli italiani, donne e uomini di tutte le età, che, dopo essersi sottoposti a un lungo allenamento, decidono di affrontare i fatidici 42 chilometri. Un esercito di maratoneti che cresce anno dopo anno, grazie anche al passaparola e all’entusiasmo contagioso dei suoi appassionati. Già, perché correre non solo fa bene alla salute, ma anche allo spirito. Come ci racconta il professor Flavio Doni, primario del reparto di Cardiologia e Unità coronarica del Policlinico «San Pietro» di Ponte Flavio Doni alla maratona di NY San Pietro, grande fan di questo sport, che pratica dal 2011. praticare, tutti i giorni, una blanIn questi quattro anni non è pas- da e regolare attività fisica. Quasato giorno (o quasi) che non si ranta minuti di passeggiata allenasse dopo il lavoro e i risul- tranquilla o di cyclette sono suftati non si sono fatti attendere. ficienti a garantire ottimi risulNon solo ha partecipato a cinque tati per il miglioramento della delle sei più importanti marato- salute del nostro cuore. Se poi, ne del mondo - New York, Berli- a partire da questa leggera e beno, Londra, Chicago e Boston -, nefica attività di base, viene la ma ha anche ottenuto risultati voglia di passare a una pratica di tutto rispetto. Nel suo palma- sportiva più intensa, come la res, il primo posto tra gli italiani maratona, il nostro organismo sopra i 50 anni alla maratona di e la nostra mente non potranno Londra e di Boston. ll suo re- che ringraziarci, purché il tutto cord? 2 ore 58 minuti avvenga con la dovuta e 3 secondi a quella di gradualità, affidandoBoston. Flavio Doni: si a esperti che ci guiUna passione nata per con allenamenti l’attività dino caso (dopo avere cograduali. Il corpo nosciuto uno degli al- fisica fa bene umano è una macchilenatori di corsa più perfetta che, adeal cuore e na noti al mondo), che il guatamente e saggiaalla mente mente preparata, può cardiologo-maratoneta ha approfondito raggiungere, anche anche dal punto di vista medico, quando non si è più giovani, pread esempio studiando come fare stazioni di alto livello. per «educare» l’organismo a bruciare i grassi nel modo cor- Ma quali sono i benefici di questa retto ed evitare di andare in ri- disciplina? serva di energia prima della con- A beneficiarne è soprattutto clusione del percorso. l’apparato cardiovascolare, ovvero cuore e circolazione. Nei Dottor Doni, ma tutti possono dipazienti cardiopatici si è visto ventare maratoneti? persino che un’attività regolare Naturalmente no. Correre una di questo tipo è in grado di far maratona è un impegno fisico e nascere nuove cellule a livello mentale di altissimo livello, che cardiaco e vascolare. E non è solo deve rappresentare il risultato il cuore a stare meglio. Anche la finale di un lavoro di preparazio- mente ne guadagna. Correre inne lungo e meticoloso, precedu- fatti è un potentissimo antito innanzitutto da una visita car- stress. Inoltre si applicano i diologica e ortopedica per esclu- principi di psicologia dello sport dere eventuali patologie che po- si possono migliorare non solo trebbero essere un ostacolo. So- le performance sportive, ma anlo così correre una maratona che il modo di affrontare le cose diventa una esperienza salutare nella vita tutti i giorni, imparaned esaltante. Senza arrivare ai do a controllare le proprie emoquarantadue chilometri, però, zioni e a ingannare la mente per tutti dovremmo impegnarci a non sentire la fatica. 1
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