Scienza&Ricerca / Convegni Internazionali 2 MEETING INTERNAZIONALE A BUDAPEST Oltre 150 fra gastroenterologi, pediatri, ricercatori, dottori di medicina generale, ricercatori e dietologi si sono incontrati per discutere di Celiachia e Sensibilità al Glutine Non Celiaca ©shutterstock (2w) NELLA FOTO: Il Palazzo del Parlamento sulle rive del Danubio, nel centro di Budapest. L’edifico si trova nelle immediate vicinanze della sede del Convegno Di Giacomo Caio e Umberto Volta CENTRO PER LA DIAGNOSI E FOLLOW-UP DI CELIACHIA E LABORATORIO DI IMMUNOLOGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Lo scorso 29 marzo si è svolto a Budapest il Meeting Internazionale sulla Celiachia e sulla Sensibilità al Glutine Non Celiaca, organizzato dal Prof. Mark Juhasz, professore di Gastroenterologia presso l’Università di Budapest, e da Tunde Koltai, Presidentessa dell’Associazione Celiachia d’Ungheria. Al Convegno, che ha visto la partecipazione di oltre 150 fra gastroenterologi dell’età pediatrica e dell’adulto, pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, nonché dietologi e celiaci, hanno preso parte ricercatori provenienti da Italia, Norvegia, Slovenia, Germania e i principali esperti ungheresi. L’onore di aprire i lavori scientifici è toccato al Prof. Umberto Volta (gastroenterologo dell’adulto, Università di Bologna, Italia) che nella sua lettura dal titolo “Dalla Celiachia alla Sensibilità al Glutine Non Celiaca: 56 2.2014 l’evoluzione dei disordini glutine correlati” ha fatto il punto sullo stato dell’arte nel campo della celiachia, soffermandosi sui nuovi criteri diagnostici dell’ESPGHAN per l’età pediatrica ed adolescenziale, la cui applicazione al momento attuale sta ancora suscitando molta discussione nella comunità scientifica. Nella seconda parte della sua lettura Umberto Volta ha trattato l’argomento della sensibilità al glutine non celiaca, presentando i risultati dell’indagine prospettica promossa da AIC e accettata per la pubblicazione sulla prestigiosa rivista BMC Medicine. Nel suddetto studio sono stati descritti i sintomi di presentazione clinica, la sierologia, la genetica ed il dato istologico a livello della mucosa duodenale rilevati in circa 500 pazienti con sospetta sensibilità al glutine arruolati in 38 centri italiani per la diagnosi delle patologie glutine-correlate. Successivamente il Prof. Knut Lundin (gastroenterologo dell’adulto, Università di Oslo, Norvegia) ha affrontato il tema della patogenesi della celiachia e della sensibilità al glutine non celiaca, sottolineando le principali differenze fra queste due patologie negli studi finora pubblicati. Il relatore ha confermato l’importanza del glutine e di altre proteine del grano nello scatenamento della sensibilità al glutine, mentre ha evidenziato che sono necessari ulteriori studi per stabilire se i FODMAPs (oligo-mono-disaccaridi e polioli fermentabili) sono coinvolti nel determinismo di questa condizione. Il terzo intervento è stato quello del Prof. Jernej Dolinsek (pediatra gastroenterologo, Università di Maribor, Slovenia) che ha parlato dei test rapidi per la diagnosi di celiachia nell’ambito del Progetto della Scienza&Ricerca / Convegni Internazionali 2 Nella foto: Il Prof. Umberto Volta, Mark Juhasz e Knut Lundin rispondono alle domande del pubblico al termine delle loro relazioni il 29 marzo 58 2.2014 Comunità Europea CD-Medics. Il relatore ha ricordato l’importanza dei test rapidi, basati sulla determinazione su goccia di sangue, per far emergere l’iceberg ancora sommerso della celiachia, soprattutto nei paesi ancora in via di sviluppo ed in alcune aree dell’est Europa. L’ultima relazione della mattinata è stata tenuta dalla Professoressa Ilma Korponay-Szabo (pediatra gastroenterologa, Università di Debrecen, Ungheria), che ha svolto importanti ricerche presso l’Università di Tampere (Finlandia) in collaborazione con il Prof. Markku Maki. La relatrice ha parlato dei nuovi test anticorpali per la diagnosi di celiachia, ribadendo che gli anticorpi anti transglutaminasi ed anti endomisio di classe IgA rappresentano i test di maggior utilità per la diagnosi e sottolineando il ridimensionamento degli anticorpi antigliadina deamidata. In particolare, nell’ambito dello studio Prevent-CD gli anti transglutaminasi IgA si sono dimostrati più validi degli anti gliadina deamidata nel predire la comparsa della celiachia nei bambini al di sotto dei 2 anni di età nati da genitori celiaci. Fra i nuovi test, quelli maggiormente interes- santi sembrano essere gli anticorpi diretti contro l’antigene conformazionale aperto della transglutaminasi e i depositi di IgA anti tranglutaminasi a livello della mucosa intestinale. Questo ultimo esame si propone come test in grado di identificare la celiachia potenziale prima che compaiano gli anticorpi a livello sierico. Nel pomeriggio il Prof. Mark Juhasz (gastroenterologo dell’adulto, Università di Budapest, Ungheria) organizzatore del convegno, ha trattato il tema della prevalenza della celiachia attesa in Ungheria che in base a studi compiuti mediante screening anticorpale si conferma essere identica a quella delle altre parti del mondo (intorno all’1%). Ha inoltre presentato la casistica relativa alle diagnosi di celiachia nel suo centro, rimarcando come il numero dei celiaci con malassorbimento sia in progressivo calo, mentre aumenta quello dei casi con presentazione clinica extraintestinale (anemia, ipertransaminasemia, osteoporosi, sindrome dell’aborto ricorrente, patologie autoimmuni associate) o del tutto asintomatici. A seguire, il Prof. Miklos Sardy (dermatologo, Università di Monaco di Baviera, Scienza&Ricerca / Convegni Internazionali 2 Nella foto: Il Prof. Mark Juhasz insieme a Tunde Koltai, presidentessa dell’Associazione Celiachia Ungherese, ed al Prof. Miklos Sardy durante i lavori congressuali trovi questi ed altri commenti sul sito: www.villamadonna.it alla pagina “celiachia” 60 2.2014 Germania), ha affrontato il tema della diagnosi della dermatite erpetiforme. Il Prof. Sardy, che è stato fra i primi a pubblicare studi sugli anticorpi anti transglutaminasi epidermica (anti-TG3) nell’iter diagnostico della dermatite erpetiforme, ha ribadito l’importanza della ricerca dei depositi granulari di IgA per la diagnosi di tale condizione, ma ha altresì sottolineato come gli anticorpi anti-TG3 dovrebbero entrare a far parte della diagnostica di routine in tutti casi di sospetta dermatite erpetiforme, in quanto molto più validi degli anti transglutaminasi tissutali (antiTG2) per diagnosticare tale patologia. Tunde Koltai, presidentessa dell’Associazione Celiachia Ungherese, ha descritto uno scenario in progressiva crescita dell’associazione che, pur muovendosi fra molte difficoltà dovute alla crisi economica del Paese, sta raggiungendo importanti traguardi a difesa dei celiaci ungheresi. Gli ultimi due interventi sono stati quelli della Dott.ssa Ildiko Kovacs, dietologa, che collabora con l’Associazione Celiachia Ungherese, e della Dott.ssa Julianna Nemeth, laboratorista all’Ospedale di Budapest ove si occupa della diagnostica sierologica della celiachia. La Dott.ssa Kovacs ha affrontato il tema della alimentazione del celiaco dopo la diagnosi e dell’importanza della valutazione da parte di un dietologo per una corretta impostazione della dieta, mentre la Dott.ssa Nemeth ha dimostrato che la routine per la diagnosi sierologica di celiachia in Ungheria è impostata in modo conforme alle linee guida applicate in tutto il mondo. Il convegno si è concluso con il test di apprendimento da parte dei partecipanti che hanno interagito con gli esperti durante il meeting con una vivace discussione. u
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