Catania Medica Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania Poste Italiane spedizione in A. P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 - Catania - ¤0,10 In questo numero “FormaMedica” dedica la rubrica sulla Formazione a Distanza ad un evento dal titolo “Impact factor, h-index e la valutazione della ricerca” Anno XLII Novembre 2013 n°11 www.ordinemedct.it Sommario 3. Editoriale: Ordine all’avanguardia con Biblioteca virtuale e corsi FAD 5. Un click… e la diagnosi è fatta 7. La preparazione medica attraverso la formazione ECM non è un traguardo, ma un processo in continuo divenire 9. La ricetta “cosmica” 10. Il 15 Dicembre la Giornata del Medico 12. Il potenziamento delle cure primarie per la sostenibilità del servizio sanitario 14. Procedure ibride: una nuova via nel trattamento delle cardiopatie congenite 17. Il Cannizzaro fra gli ospedali “a misura di donna” 18. La diagnosi precoce e l’appropriatezza terapeutica per il contenimento della spesa sanitaria in Reumatologia 20. Mondo Odontoiatrico 26. Forma Medica In copertina: “Tastiera su fondo bianco” Olio su tela Anche in questo mese di novembre proponiamo in copertina un’opera ad olio del collega Mauro Meli, ginecologo dell’A.S.P. di Catania, che ripropone il tema delle “Tastiere” e dove la materia e la luce vengono sintetizzate con immediatezza e forza. Pur non ritraendo oggetti reali, l’opera rievoca riferimenti “figurativi” dell’esperienza precedente dell’artista. Editoriale del Presidente Catania Medica dell’OMCeO Organo Ufficiale di Informazione e Formazione Presidente Vice-Presidente Domenico Grimaldi Segretario Gianluca Albanese dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania In questo numero “FormaMedica” dedica la rubrica sulla Formazione a Distanza ad un evento dal titolo “Impact factor, h-index e la valutazione della ricerca” Poste Italiane spedizione in A. P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 - Catania - ¤0,10 Massimo Buscema Consiglieri Ezio Campagna (Odont.) Gaetano Catania Ercole Cirino Erminio Costanzo Lucio Di Mauro Roberto Fiaccavento Antonio Grasso Gregorio Lo Giudice Gian paolo Marcone (Odont.) Biagio Papotto Nino Rizzo Giansalvo Sciacchitano Silvana Sotera Revisori ANNO XLII - N°11 - 2013 Filippo Cirota Gaetano Catania Anno XLII Novembre 2013 www.ordinemedct.it n°11 Il Presidente Massimo Buscema riceve i colleghi il venerdì per appuntamento, fino alle 17.00 Il Vice-Presidente Domenico Grimaldi riceve il martedi, per appuntamento, dalle ore 17.00 alle 19.00 Il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Gian Paolo Marcone riceve i colleghi il Venerdi, per appuntamento, dalle ore 10 alle 12 Sede dell’Ordine: 95127 Catania - Via Ruggero di Lauria, 81/A Tel. 095 4035511 Fortunato Parisi Fax 095 498424 Vincenzo Torre (Suppl.) Orari di ricevimento Commissione Albo Odontoiatri lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30 martedì e giovedì Coord. linea editoriale scientifica: Lucio Di Mauro Redazione: Gaetano Coci Mariella Cottone Gaetano Giardina Domenico Grimaldi Antonino Gulino Luca Liardo Angelo Milazzo Sebastiano Raneri Barbara Rotundi Rosalba Sica Angelo Torrisi Segreteria di Redazione: Loredana Basile Viale Ruggero di Lauria, 81/A - 95127 Catania Tel. 095.4035525 - Fax 095.498424 Editore: Parole & Immagini Viale A. De Gasperi, 173/F - 95127 Catania Tel. 095.7461073 - Fax 1782740704/5 [email protected] www.paroleimmagini.it Impaginazione e Grafica: Jacopo Saccà Stampa: Simeto Docks srl Associato Unione Stampa Periodica Italiana Reg. Tribunale di Catania N. 532 (Presidente) dalle 9.30 alle 17.30 Gli articoli sono pubblicati sotto l’esclusiva responsabilità degli Giovanni Barbagallo Sabato chiuso bollettino. Informiamo che secondo quanto disposto dall’art. Ezio Campagna Antonio Pricoco Marcello Lo Faro 2 Direttore Responsabile: Nino Rizzo Direttore Sez. Odontoiatrica: Ezio Campagna Giuseppe M. Rapisarda Gian Paolo Marcone Presidente: Massimo Buscema Direttore Editoriale: Tesoriere Antonio Biondi Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania Sito Internet autori; le idee sono personali e non impegnano la Direzione del 13 comma 1 della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali l’iscritto all’Ordine ed abbonato a questo bollettino ha il diritto www.ordinemedct.it in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente di consultare, E-Mail al suo trattamento per l’invio del presente bollettino. Tale [email protected] Parole & immagini editore Via F. Crispi, 125 - 95131 Catania far modificare o cancellare i suoi dati o semplicemente opporsi diritto potrà essere esercitato semplicemente scrivendo a: Ordine all’avanguardia con Biblioteca virtuale e corsi FAD Quasi due miliardi di persone ricorrono abitualmente alla rete e il numero è destinato a crescere. In tutto il mondo ci sono 4 miliardi di telefoni e già nel 2014 l’utilizzo Internet mobile supererà quello desktop. È fisiologico per noi medici stare al passo anche con la nostra attività professionale. Ecco perché abbiamo messo a disposizione di tutti i nostri iscritti una Biblioteca scientifica virtuale di cui specifica le funzioni il professor Riccardo Vigneri nel suo articolo su questo numero di CATANIA MEDICA. In un momento di crisi economica non indifferente dove le strutture sanitarie tagliano i fondi dell’aggiornamento e le organizzazioni private, per comprensibili motivi di razionalizzazione, non forniscono come prima servizi nel campo della formazione, il nostro Ordine consentirà a tutti gli iscritti di consultare le riviste scientifiche, scelte secondo la modalità del maggiore impatto, e soprattutto potersi stampare o scaricare tutto il materiale di proprio interesse. I colleghi, e non solo quelli impegnati nel campo della ricerca, sanno quanto è importante potere consultare in tempo reale i lavori scientifici più attuali e importanti per la propria specializzazione ed ecco perché è previsto un accesso gratuito dopo la registrazione al portale dell’Ordine che permetterà di consultare le banche dati, le riviste più prestigiose ed autorevoli internazionali con testo integrale in tutte le aree della medicina e chirurgia e dell’odontoiatria, financo ai sistemi di supporto alla pratica clinica, ai sistemi di revisione critica della letteratura ed ai sistemi per la patient education che comporranno, appunto, la Biblioteca medica virtuale. Ma come funzionerà il sistema? In maniera molto semplice perché sarà sufficiente essere iscritti all’Ordine di Catania, visitare il sito sul web www.ordinemedct. it e registrarsi dopodiché si avrà accesso mediante login all’area riservata dove si potrà consultare, ricercare, stampare, scaricare gli studi con testo integrale, quindi non i semplici abstract, provenienti dalle più autorevoli riviste di tutto il mondo. Non solo. Si potranno creare alerts e profili personali che chi è avvezzo al mondo di Internet sa quanto possono essere utili su aree tematiche di interesse personale in ognuna delle risorse che elencheremo di seguito. L’obiettivo che ci siamo prefissi è quello di consentire a tutti i nostri iscritti l’utilizzo sistematico di tali risorse per la ricerca, l’aggiornamento continuo in linea con le direttive ministeriali, lo sviluppo delle competenze e della formazione continua nonché come supporto decisionale e supporto alla realizzazione delle varie problematiche e quesiti che insorgono durante la pratica clinica. La nostra iniziativa assume anche di Massimo Buscema Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania una notevole importanza strategica nell’ottica della messa in pratica dei principi della Evidenced Based Medicine, nella riduzione del rischio clinico con l’obiettivo ultimo di aumentare l’efficienza e l’efficacia dell’attività clinica svolta dai medici sul campo. È fondamentale, infatti, fare in modo che i risultati provenienti dal mondo della ricerca vengano poi assorbiti e messi in circolo rapidamente nell’attività clinica quotidiana. Sappiamo bene che ogni settimana vengono pubblicati migliaia di studi contenenti evidenze scientifiche più o meno importanti e, a dire il vero, più o meno attendibili che riguardano migliaia di topici clinici e farmacologici. Diventa oneroso per i medici impegnati in attività clinica sul campo essere in grado di digerire la ANNO XLII - N°11 - 2013 Consiglio Direttivo 3 Editoriale del Presidente appieno le potenzialità di ricerca che l’Ordine offre ed allora abbiamo concordato con un team di esperti informatici una serie di corsi di formazione che avranno anche attribuiti crediti ECM, per spiegare ai neofiti e approfondire per chi ha già conoscenze di base, l’utilizzo delle risorse massimizzando così l’impatto sui benefici ottenibili. E se la Biblioteca medica virtuale rappresenta un fiore all’occhiello dell’attività di questo Ordine non bisogna dimenticare altre iniziative ormai avviate per far sentire l’istituzione ordinistica sempre più vicina all’iscritto. Questo è il quarto mese consecutivo in cui il nostro iscritto riceve con il bollettino CATANIA MEDICA un inserto con la possibilità di seguire un corso FAD (Formazione a distanza) avendo attribuiti i crediti formativi senza alzarsi dalla sua poltrona raggiungendo così un obiettivo che ci eravamo proposti all’inizio del nostro mandato e che con soddisfazione oggi diciamo di avere finalmente raggiunto. I database da utilizzare Ecco una descrizione delle risorse della Biblioteca medica virtuale dell’Ordine con accesso da area riservata. ANNO XLII - N°11 - 2013 DYNAMED: il sistema di supporto alla pratica clinica basato sulle migliori evidenze mediche ed aggiornato in tempo reale. Il sistema contiene oltre 3200 topici clinici ed è aggiornato in tempo reale. Per le informazioni sulle fonti primarie e secondarie, la struttura del metodo, il team editoriale e tutte le componenti del sistema cliccare sul seguente link http://dynamed.ebscohost. com 4 MEDLINE COMPLETE: contenente 2347 riviste internazionali autorevoli e peer reviewed in tutte le aree della medicina in full text. La lista di tutte le riviste in full text con relativa copertura è scaricabile in formato excel al seguente link http://www.ebscohost.com/academic/ medline-complete DENTISTRY ORAL SCIENCES SOURCE contenente 216 riviste delle più importanti ed autorevoli testate in full text in tutti gli ambiti delle scienze odontoiatriche. La lista di tutte le riviste con relativa copertura è scaricabile in formato excel al seguente link http://ebscohost.com/academic/ dentistry-oral-sciences-source ISABEL è un software per il supporto alla elaborazione della diagnosi differenziale che consente di ottenere una lista di diagnosi possibili a partire da un quadro clinico relativo ad un paziente. Questo strumento permette di integrare la conoscenza e la competenza del medico offrendo accesso a contenuti basati sulla evidenza clinica. ISABEL è in grado di ricercare simultaneamente più fonti e banche dati, consentendo in modo agevole e rapido l’esplorazione e l’elaborazione del sapere medico. PATIENT EDUCATION REFERENCE CENTER: che contiene oltre 4000 schede di educazione del paziente su malattie ed altri argomenti clinici di interesse per il paziente, oltre 750 procedure e test di laboratorio, 2800 topici riguardanti stili di vita e benessere, oltre 1500 schede di farmaco. Sono anche contenute oltre 1000 procedure di dimissione e follow up del paziente in seguito a ricoveri ospedalieri. Gran parte del materiale è disponibile in 17 lingue tra cui l’Italiano. Ulteriori informazioni sulle fonti, la metodologia ed i contenuti sono disponibili al seguente link http://www.ebscohost.com/ pointOfCare/perc-about EBSCO con sede a Boston,è uno dei principali produttori di banche dati ed il maggiore aggregatore di riviste in full text nel mondo. Un click… e la diagnosi è fatta Il medico che si trova davanti un paziente che lamenta dei disturbi segue un percorso mentale di giudizi inconsci, conoscenze recenti e lontane ed attivazione di ragionamenti sintetici con l’intento di identificare le potenziali cause dei disturbi. Poi, con un ragionamento induttivo, arriva ad una o più conclusioni (diagnostica differenziale) che mette in ordine di probabilità. Questo è il ragionamento clinico che, tuttavia, non avviene sempre in modo ottimale. Capita a tutti, ovviamente, di essere stanchi, di scordare qualche possibilità diagnostica, un completamento degli esami da richiedere o una terapia da aggiungere. E non sempre ci si ricorda immediatamente dei consigli da dare al paziente per meglio gestire la sua malattia. che fa parte del lavoro quotidiano del medico. Ci aiuta ad affrontare e superare la complessità teorica e clinica della diagnosi differenziale e delle indicazioni terapeutiche. Invece di scorrere nella nostra mente tutte le possibili alternative, con i limiti imposti dalla stanchezza, dalla disattenzione ed anche dalla poca conoscenza per le patologia più rare, ci troviamo accanto un testo sempre pronto e aggiornato che ci elenca tutte le possibilità, dalle più comuni alle più rare. È questo il grande merito dell’Ordine dei Medici di Catania: aver acquisito e reso disponibile per tutti gli iscritti in modo gratuito un supporto al processo decisionale che favorisce diagnosi più accurate e terapie più appropriate. Di che si tratta? Del siste- Queste possibili manchevolezze oggi possono essere ridotte molto facilmente con il sostegno tutoriale al ragionamento clinico, cioè con un supporto informatico, sempre disponibile, di una scheda aggiornata per ogni malattia e per i diversi sintomi. È un “aiutino” importante per una procedura mentale complessa ma informatico EBSCO-NET che gira sui PC, sui tablet, sui telefonini. Questo programma informatico contiene quattro sottosistemi di cui due (DynaMed e Isabel) servono proprio ad aiutarci nei processi di diagnosi e cura, a renderci medici più informati e più competenti. Un esempio? È tempo di di Riccardo Vigneri Professore di Endocrinologia Primario Emerito A.R.N.A.S. Garibaldi vaccinazioni e quindi… entriamo in DynaMed e scriviamo nella casella che si apre “influenza vaccines” (per ora l’utilizzo è in lingua inglese anche se è in corso l’applicazione col traduttore automatico). La schermata ci dice subito che i dati sono aggiornati al giorno 8 novembre 2013 e ci elenca “bambini o adulti” e subito, le indicazioni secondo le linee guida, le informazioni sui tipi di vaccino, le raccomandazioni dell’OMS e, tra l’altro, anche le informazioni da dare al paziente riprese dal CDC (Centro Controllo Malattie, USA) o dal NICE (UK). In un minuto ci siamo “rinfrescati” la memoria secondo i principi della EBM (Medicina Basata sull’Evidenza). Ma è possibile anche un approccio del tutto diverso. Abbiamo davanti il paziente adulto con febbre, prurito, macchie cutanee eritematose. La diagnosi non è immediata e quindi… si apre il sistema Isabel, si inseriscono segni e sintomi ed il sistema ANNO XLII - N°11 - 2013 ingente produzione di letteratura scientifica e metabolizzarne i risultati per poi applicarli nella pratica clinica. Mediante l’utilizzo di tali risorse nel flusso di lavoro quotidiano si ottengono notevoli miglioramenti come dimostrato in molteplici studi, delle prestazioni quantificabili come riduzione del time to diagnose, riduzione degli errori di diagnosi e terapia. Ma è normale anche in base all’attività dei singoli iscritti che non tutti abbiano capacità informatiche adeguate a sfruttare Speciale Formazione 5 Speciale Formazione Speciale Formazione 6 Insomma un bell’aiuto, disponibile immediatamente, per tutti. Questo programma non è l’unico modello di questo genere: da oltre un decennio è stato introdotto UpToDate della Wolters Kluwer (USA) cui ci si può abbonare al costo individuale di 500 euro/anni. Ma il programma reso disponibile gratuitamente dall’ordine dei Medici di Catania è ancor più completo. Più completo perché si può La preparazione medica attraverso la formazione ECM non è un traguardo, ma un processo in continuo divenire accedere ad altri due sottosistemi, uno per gli odontoiatri (“Dentistry and Oral Sciences Source) e quello MEDLINEcomplete, banche dati di altre 5000 giornali che forniscono il testo integrale degli artico- li delle più importanti riviste scientifiche, uno strumento indispensabile non solo per chi è impegnato in ricerca ma anche per chi vuole ragionare e confrontarsi direttamente con i dati più recenti (o anche quelli con valenza storica) degli studi clinici, esaminandone direttamente i punti di forza e quelli invece più discutibili. Senza contare che questo programma ci rende tutti “abbonati” delle più importan- ti riviste scientifiche: da New England Journal of Medicine a Nature, a Science, a Lancet: possiamo consultarli tutti quando vogliamo. Andando su EBSCOhost Research Databases possiamo “sfogliare” una rivista, cercare gli articoli su un certo argomento, vedere le pubblicazioni di un qualsiasi ricercatore semplicemente inserendone il nome nella casella disponibile. Insomma l’Ordine ci ha messo a disposizione uno strumento utile e potente per il supporto alla nostra professione, per l’aggiornamento e la formazione. In prospettiva questo sistema potrà essere ulteriormente potenziato e migliorato. La prima cosa con l’utilizzo dell’italiano (traduttore automatico) e poi con l’applicazione della funzione ECM. Vi sono già, negli USA, dei modelli di registrazione del tempo dedicato all’utilizzo di questi sistemi di aggiornamento che sono molto efficaci perché collegati direttamente con l’attività clinica del medico. Ci vorrà un po’ di tempo ma questa applicazione aggiungerà ulteriore utilità ad un progetto culturale, scientifico ed etico volto a migliorare le prestazioni a favore dei nostri pazienti. Il concetto di formazione continua (ECM) compie fra pochi anni un secolo di storia dall’avvento dei pionieri americani. Gli Stati Uniti per primi hanno introdotto l’idea che il percorso formativo non termini con il conseguimento dell’abilitazione, ma si inserisca nella prospettiva dell’educazione medica continua, per mezzo del meccanismo della ricertificazione e dell’ottenimento dei crediti. Ciò attualmente avviene secondo criteri che possono leggermente variare da uno Stato all’altro, e che sono applicati dalle strutture sanitarie per consentire ai medici di praticare. La ricertificazione viene inoltre richiesta da numerose specializzazioni professionali, anche se non da tutte, ed è anche un requisito importante richiesto dalle polizze assicurative. In questi decenni l’idea si è fatta strada attraverso percorsi diversificati, acquisendo peculiarità delle culture in cui si sviluppava, e producendo un panorama variegato di esperienze e progetti. Oggi, con la globalizzazione che preme, si sta compiendo uno sforzo collettivo per confrontare, far convergere e rendere compatibili fra loro queste diver- se esperienze, in modo da sviluppare approcci in grado di operare in modo coerente e integrato. Il vecchio paradigma dell’apprendimento della professione medica si basava sulla visione di un processo finito e finalizzato ad acquisire un “corpus” coerente e completo di conoscenze, un bagaglio prezioso, trasmesso da chi di quella conoscenza ed esperienza era già in possesso, allo scopo di poter sostenere con una “attrezzatura” concettuale e operativa adeguata la professione medica. La moderna concezione di preparazione medica invece concepisce la formazione non come un traguardo, ma come un processo. Le conoscenze sono viste come un insieme sempre parziale e in trasformazione, che richiede continue conferme e si fonda non tanto e non solo sull’esperienza e sulla pratica, ma anche e soprattutto sulle verifiche di studi scientifici rigorosi. Quali prospettive e quali problematiche si aprono quindi sull’ECM? Nonostante la diversa anzianità dell’esperienza di ECM in Italia e nei paesi anglosassoni, i temi alla ribalta di Lucio Di Mauro Coordinatore Linea editoriale scientifica Consigliere OMCeO Catania sono sorprendentemente simili. Un’esigenza di coordinamento e la ricerca di criteri comuni che permettano l’intercambiabilità delle esperienze, al di là dei confini nazionali, sembra essere una delle urgenze più sentite, ed in questo senso si stanno attivando gruppi di studio e organismi competenti. Esigenza emergente è anche quella di raccordare sempre più l’aggiornamento alla pratica, dando supporto al medico e fornendolo di strumenti per elaborare approcci adeguati alle problematiche poste dalla sua attività clinica. La formazione a distanza sembra offrire in questo senso le prospettive e gli strumenti più promettenti. Un altro tema nevralgico è quello di identificare in quale direzione debba orientarsi la tipologia dell’offerta formativa per il medico. ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 fornisce istantaneamente una lista di possibili diagnosi da considerare. Ad esempio: introduco l’età (adulta) ed il sesso (maschile) e poi inserisco febbre (o una delle sue varianti indicate dal sistema), prurito ed eritema (o una delle varianti indicate). Il sistema mi fornisce una “checklist” dove scegliere le 10 diagnosi più probabili, quelle più pericolose (“don’t miss”) e poi, a richiesta, un’indicazione su quali farmaci eventualmente utilizzare. E, se si vuole saperne di più, evidenziando una qualche possibile diagnosi possiamo richiamare le caratteristiche cliniche, gli esami di laboratorio e le diagnostiche differenziali. 7 Editoriale del Direttore Speciale Formazione Questa ulteriore evoluzione del concetto di ECM conduce all’ampliamento di prospettiva che va dall’idea della necessità di un aggiornamento continuo relativo alle conoscenze, un processo di aggiornamento che includa non solo i contenuti della propria disciplina sanitaria, ma anche competenze multidisciplinari che tagliano trasversalmente le varie specializzazioni mediche, come la capacità di relazionarsi al paziente o le abilità di gestione amministrativa e organizzativa, nella prospettiva insomma di un’evoluzione globale che investa non solo le competenze specifiche, ma anche la consapevolezza del proprio ruolo e del proprio lavoro, sapendolo inserire nel contesto di un mondo che cambia. Oggi gli ordini professionali sono individuati dal legislatore Italiano Organismo di Controllo e di Certificazione ed è per questo che il C.D. e la Commissione ECM del nostro “Ordine”, che mi pregio di coordinare, non risparmieranno impegno e risorse economiche al fine di rendere facilitato e più agile il percorso formativo di ognuno di noi. Fondata dal Dott. Barbagallo Giuseppe nel 1979 Fondata dal Dott. Barbagallo Giuseppe nel 1979 Direttore e Coordinatore Didattico dei corsi ANNO XLII - N°11 - 2013 Dott. Francesco Sapienza Sede legale: Via Grazia Deledda, 1 Catania -Tel 348 6502328 -095 445182 Direttore e Coordinatore Didattico dei corsi 8 Dott. solo Francesco Sapienza In Italia l’agopuntura è considerata Atto Medico. Può essere esercitata dai laureati in medicina e chirurgia e regolarmente iscritti all’Ordine dei Sede legale: Via Grazia Deledda, 1 Catania -Tel 348clinica 6502328 Medici Chirurghi poiché essa richiede sempre un’anamnesi, un esame obiettivo e una diagnosi . -095 445182 La Scuola Mediterranea di Agopuntura è partnership per la collaborazione Didattico Didattico--Scientifica con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per il Master di II Livello - Integrazione tra Medicina Occidentale e Medicina Tradizionale Cinese -. Italiadil’agopuntura considerata Medico. Puòdelessere dai corso laureatia Giugno in medicina e chirurgia e regolarmente iscritti all’Ordine dei IlIncorso studi prevedeèuna durata di Atto 4 anni. con inizio corso esercitata a Ottobresolo e fine dell'anno successivo . Le lezioniChirurghi si svolgeranno al mese e conun’anamnesi, numero di ore,undiesame teoria obiettivo e di pratica definite dal vigente F.I.S.A. in quanto l' A.S.M.A. Medici poichéunessasabato richiede sempre e una diagnosi clinicaregolamento . è Scuola aderente . La Scuola Mediterranea di Agopuntura è partnership per la collaborazione DidatticoDidattico-Scientifica con l’Università degli Studi di Roma Alla fine del 3° anno, dopo il superamento dell’esame relativo e la presentazione verrà rilasciato un Attestato di Fine Studi della Scuola Mediterranea Sapienza” per il Master di II Livello - Integrazione tra Medicina Occidentale e Medicina Tradizionale Cinese -. di“La Agopuntura. Agopuntura Alla fine didelstudi 4° anno, dopo presentazione di con una inizio tesina del a carattere clinico o sperimentale, esame in presenza Il corso prevede unala durata di 4 anni. corso a compilativo Ottobre e,fine corso a Giugno dell'edanno successivo . di commissione F.I.S.A., verrà rilasciato l’Attestato Italiano F.I.S.A. di Agopuntura, Agopuntura valevole per la iscrizione nel Registro dei Medici Agopuntori dell’Ordine dei Le lezioni si svolgeranno un sabato al mese e con numero di ore, di teoria e di pratica definite dal vigente regolamento F.I.S.A. in quanto l' A.S.M.A. Medici della Provincia di appartenenza, . Contestualmente è Scuola aderentealla. frequenza del 4° anno è possibile accedere al Master Universitario di II Livello in partnership con l'Universita La Sapienza di Roma ( master si tiene ) per il conseguimento del relativo attestato . Alla fine del 3°cheanno, dopoa Catania il superamento dell’esame relativo e la presentazione verrà rilasciato un Attestato di Fine Studi della Scuola Mediterranea Attestato di Fine Studi della Scuola Mediterranea di Agopuntura. Agopuntura CONSULTARE IL PROGRAMMA E SCARICARE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE DALLA PAGINA DEL SITO www.scuolagopuntura.it Alla fine del 4° anno, dopo la presentazione di una tesina a carattere compilativo , clinico o sperimentale, ed esame in presenza di commissione F.I.S.A., verrà rilasciato l’Attestato Italiano F.I.S.A. di Agopuntura, Agopuntura valevole per la iscrizione nel Registro dei Medici Agopuntori dell’Ordine dei Medici della Provincia di appartenenza, . Contestualmente alla frequenza del 4° anno è possibile accedere al Master Universitario di II Livello in partnership con l'Universita La Sapienza di Roma ( master che si tiene a Catania ) per il conseguimento del relativo attestato . CONSULTARE IL PROGRAMMA E SCARICARE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE DALLA PAGINA DEL SITO www.scuolagopuntura.it La ricetta “cosmica” Era stata presentata come una rivoluzione, un salto nel futuro, una svolta epocale. Noi siciliani i primi in Italia a partire con la ricetta dematerializzata. Ed allora tutti orgogliosi, tronfi, boriosi: il presidente, l’assessore, i deputati, i commissari, i direttori, i funzionari. Tutti contenti, felici e con quella frenesia di far presto, di far subito. Non si poteva perdere questa occasione. E se qualcuno non fosse stato subito pronto giù minacce di sanzioni, di addebiti, di decurtazioni. Bisognava far presto: non si poteva perdere il treno per il progresso. E chi timidamente chiedeva un po’ di tempo in più, chi cercava di capire meglio di cosa si trattasse, chi cercava di suggerire di fare tutto con più razionalità era tacciato di immobilismo, di essere vecchio, passato. Cosi ci hanno fatto partecipare a delle megariunioni in cui degli ingegneri informatici(sic!) ci erudivano sul sistema TS, ci inviavano dei manuali biblici per capirci qualcosa: dovevamo far presto! E così noi medici di famiglia, che poi siamo i soli insieme ai farmacisti ad applicare questa svolta mitica, abbiamo cominciato: con tanto impegno, con tanta applicazione, con tanta difficoltà, con tanta pazienza. Abbiamo speso tanto denaro e tanto tempo per adeguarci, abbiamo dovuto modificare l’organizzazione dei nostri studi, istruire le nostre segretarie, rivoluzionare meccanismi già consolidati e tutto per cosa? Per nulla, assolutamente per nulla. Infatti la ricetta è rimasta ben materializzata, assolutamente materializzata, fisicamente materializzata: solo che è cambiata di colore. Adesso è bianca, su comune carta; non c’è più quella bella carta filigranata, non ci si allieta più con quel colore rosso che era così rassicurante, così riconoscibile, così autorevole. Ricetta quindi sempre cartacea, rigorosamente cartacea: solo che adesso la paghiamo noi medici di famiglia. È questa la vera rivoluzione ammettiamolo, ammettetelo. La Regione risparmia 2 milioni di euro e noi paghiamo tutto! Anzi quasi tutto perché per noi ci sarà un rimborso di 1 centesimo per ricetta pseudodematerializzata. Non sappiamo se piangere o ridere, se arrabbiarci o incassare tutto come sempre e tirare di Antonino Rizzo Direttore Catania Medica a campare. E mi fanno tenerezza e rabbia quelli che dicono che è questione di tempo e che presto vedremo la ricetta che volerà nell’etere, nel web, nel cosmo. Io so solo che per ora sono volati via tempo e denaro da parte di noi medici di famiglia, il resto sono chiacchiere. Le solite chiacchiere di cui tutti noi siamo stanchi e nauseati. E allora forza fa niente, ci può essere di peggio. Compriamo qualche altra stampante, tagliamo le risme di carta, acquistiamo vagoni di toner. È il progresso ci stiamo dentro! FNOMCeO: “Diciamo no alla cultura del sospetto” “Pur nella consapevolezza che il film di Morabito sia la narrazione di un dramma intimo che non parla certo solo di corruzione, non possiamo non dichiarare che non ci appartiene quello stereotipo di una professione medica svenduta a interessi commerciali, che specula e lucra sulle spalle dei pazienti, prescrivendo farmaci non in ragione dell’appropriatezza e dell’efficacia ma per i meri interessi economici”. Questo il commento del Comitato Centrale della FNOMCeO sul film “Il venditore di medicine”. Bruno, il protagonista, è un informatore farmaceutico. Quando la sua azienda va in crisi, inizia a corrompere i medici perché prescrivano i farmaci della sua ditta: alcuni cedono, altri si rifiutano di prestarsi a questo gioco. ANNO XLII - N°11 - 2013 Meglio occasioni di aggiornamento sempre più specifiche e tagliate sulla tipologia del discente, assecondando una tendenza già in atto che, a livello di richiesta, esprime un bisogno di approfondimento della propria specialità, e a livello istituzionale indirettamente premia proprio la specificità dei contenuti rispetto ai partecipanti all’evento formativo? Oppure meglio, invece, offrire maggiori occasioni di aggiornamento su contenuti “trasversali”, che permettano approcci più olistici alla pratica quotidiana dell’operatore sanitario? 9 Attività dell’Ordine Attività dell’Ordine Tradizionale incontro alla Baia Verde Si terrà Domenica 15 Dicembre alla Baia Verde la tradizionale Giornata del Medico. Questo è il programma: ANNO XLII - N°11 - 2013 Ore 9.30 •Saluto delle Autorità intervenute; •Conferimento Premio Ippocrate anno 2013 al Prof. Aurelio Di Benedetto. •Consegna onori°icenze ai Colleghi per il 50° anno di Laurea; •Lettura del Giuramento di Ippocrate; 10 Medici che celebrano il 50° Anno di Laurea Vincenzo Arena, Tommaso Bianca, Giuseppe Calabrese, Aljio Cavallaro, Sebastiano Cavallaro, Salvatore Cinardo, Ercole Cirino, Giuseppe D’Asero, Giuseppe Failla, Francesco Ferrari, Carlo Ferrarotto, Vincenzo Freni, Sebastiana Galasso, Giovanni Gallone, Michele Licciardello, Concetto Montoneri, Angelo Musco, Mario Pagano, Giuseppe Papalia, Lorenzo Pavone, Angela Privitera, Simone Giovanni Riccioli, Antonio Russo, Salvatore Russo, Elio Scarpa, Anna Sciacca, Cataldo Aldo Scialfa, Gaetano Sicari, Angelo Tempio, Angelo Torrisi, Aurelio Villari. Giuramento neolaureati Medici Chirurghi Alamo Angela, Amato Carmelo Danilo, Amore Domenico Carmelo Orazio, Antona Giuseppa, Arcoria Antonino Fabrizio, Ardizzone Agata, Arona Silvia, Bandiera Alessandro, Barbera Giu- seppina, Bartolo Emanuela, Battaglia Floriana, Battiato Mariacatena, Bellinvia Salvatore, Benintende Clara, Borrata Francesco, Brunetti Giovanni, Buccheri Sergio, Cannizzaro Stefano, Cantarella Rosa, Caramma Andrea Salvatore, Caratozzolo Stefania, Carrara Grazia, Cartia Claudio Salvatore, Cartillone Mariacristina, Caruso Enrica, Casella Elisa, Castiglione Dora, Cavalieri Sergio, Cavallaro Carlo, Cavallaro Dario, Cavallaro Venera, Ciliberto Giulia Agata, Cirami Manuela, Conti Bellocchi Maria Cristina, Corsaro Aljio, Cosentino Federica, Costa Venera, Crapio Danilo Maria, Cunsolo Tiziana, Cupone Roberta, Dal Pizzol Rachel Deise, D’Amato Marco, D’Amico Antonella, D’Antona Linda, D’Aquino Manuela, Di Falco Lucia, Di Fazio Eugenia, Di Grazia Salvatore, Di GraziaVitaliano Dino, Di Maria Valentina, Di Martino Sonia, Di Mauro Davide Carmelo, Di Mauro Paola, Di Pino Marina, Di Stefano Antonio, Di Stefano Daniele, Distefano Andrea, Domini Carla Noemi, Fallica Alessio, Fallico Matteo Roberto, Fatuzzo Daniela, Fatuzzo Valentina, Ferri Sebastian, Fichera Salvatore Sebastiano, Fichera Stefano, Franzonello Chiara, Frattallone Maria Elisa, Fresta Jlenia, Fusto Carmelinda Maria, Fusto Irene, Bianca Maria, Galvagno Emanuela, Garozzo Giuseppe, Ghargozloo Reza, Giardina Floriana, Gibilisco Raffaele, Giorgianni Gabriele, Giuffrida Paolo, Giunta Roberto Antonio, Giusti Miche- le, Grasso Federica, Gravina Giacomo, Guarnaccia Federica, Guelji Giovanni, Gulino Alessandro, Gulino Fabrizio, La Magna Maria, La Malfa Roberta, Lanzafame Angela Maria, Leonardi Alessandra, Li Destri Marta Grazia, Licciardello Matteo, Lo Certo Giuseppe, Lo Giudice Marco Oreste, Lo Verde Flavia, Longhitano Federico, Malaguarnera Michele, Mammino Luca, Mannino Annamaria, Mannino Lorenza, Mazzola Rosaria Deborah, Meli Massimo Andrea, Messina Erika, Messina Francesco, Messina Veronica, Micale Marco, Milazzo Giovanni, Milazzo Michele, Milazzo Valentina, Milazzotto Roberto Massimo, Mineo Alessandro, Monaco Cristian Giuseppe, Mongioi’ Laura Maria, Moretti Diletta, Motta Fabio, Motta Milena, Nalis Federico Giuseppe, Naso Antonio, Nicoletti Chiara, NicolosiNancy, Nicosi Daniele, Nicotra Valeria, Novello Lorena Maria, Orban Maria Antonietta, Panebianco Roberta Maria, Papale Maria, Pappalardo Antonino, Parisi Federico, Parisi Giuseppe Fabio, Passanisi Stefano, Patane’Elena, Pecora Giulia, Petralia Cateno Concetto Tito, Pezzulla Agnese, Piana Sebastiano, Pignataro Samuele, Platania Alessio, Presente Simona, Prestianni Eleonora, Pricoco Gabriele Sebastiano, Priolo Sandra, Raciti Dario, RacitiValentina Maria Aurora, Ragusa Giuseppe Antonino, Rampulla Francesco, Randazzo Claudia, Rapisarda Carlo Antonio Paolo, Rapisarda Giuseppe, Rapisarda Maria Grazia Ester, Reale Giulio Francesco Maria, Ricca Sergio, Ricceri Riccardo, Ricceri Viola Maria, Rigano Giuseppe, Ronsisvalle Maria Giovanna, RotuloGioacchino Andrea, Russo Elisa Rosj, Russo Giuseppe, Sanjilippo Maria, Santagati Fabio Maria, Santagati Gabriella, Santonocito Mauro, Santoro Giovanni, Sapienza Chiara, Sauna Alessandra, Scandura Giovanni, ScanduraPiera, Schiavone Ales- siamaria, Schillaci Massimo, Schillaci Riccardo, Sciuto Paolo, Scuderi Roberta Emanuela, Sessa Andrea, Sortino Sabrina, Sparti Maria, Spataro Linda, Sperlinga Fabrizio, Spitaleri Salvatore, SucciGiulia, Tamburella Consuelo, Tarda Susanna, Taschetta Simona, Tilocca Eugenio Alberto, Torcitto Alfredo Gaetano, Torrisi Gianmarco Giuseppe, Toscano Antonello, Urzi’ Daniele, Vaccino Noemi, Valastro Pietro, Valenza Daniela, Valvo Alessandro, Villani Vincenzo, Vitale Luca, Votano Daniela, Zappalà Andrea. Odontoiatri Maria Rita Nicoletta Alessia, Gianluca Maria Barbagallo, Vincenzina Cantarella, Maria Elena Cipollina, Rita Antonella Fianda, Glenda Lo Sciuto, Rosalba Maria Mazzaglia, Alessia Privitera, Deborah Ricca, Vincenzo Rinzivillo. Premio Ippocrate 2013 ad Aurelio Di Benedetto Professore Ordinario nell’Università di Catania e già Direttore della Clinica Chirurgica Pediatrica e della relativa Scuola di Specializzazione dello stesso Ateneo, nonché Coordinatore del “Dipartimento Assistenziale di Chirurgia Generale, Specialistica, Anestesia e Rianimazione” dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del Policlinico della città etnea, è stato Presidente sia della “Società Italiana di Chirurgia Pediatrica”, dalla quale ha ricevuto il titolo di “Presidente Emerito” nel 2012, che della “Società Italiana di Urologia Pediatrica”; è stato, inoltre, Membro del Consiglio Direttivo del “Collegio Italiano dei Chirurghi” (C.I.C.) e Socio della prestigiosa “British Association of Pediatric Surgeons”. Maturata una ricca esperienza in Chirurgia Generale e Toracica frequentando numerosi Centri Chirurgici e per i Trapianti d’Organo in Francia, Spagna, Austria, Stati Uniti d’America, si è dedicato per oltre trent’anni alla Chirurgia Pediatrica con prevalente interesse per le malformazioni, l’urologia, i tumori, applicando tecniche d’avanguardia mini-invasive ed adottando innovative modalità d’assistenza; si è anche occupato di trapianti renali nell’adulto e nel bambino, eseguendone più di ottanta in Catania. Autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche nazionali ed estere, ha partecipato alla stesura di capitoli di testi di chirurgia sia in lingua italiana che inglese, e si è fatto promotore di un gruppo di studio per l’incremento della Chirurgia Pediatrica nei Paesi in via di sviluppo e di un altro per lo studio di L’Ippocrate del premio è un bronzo del grafico e pittore Maestro Rosario Calì disturbi della sfera digestiva nei Soggetti con patologie neurologiche. L’attività operatoria e quella scientifica e didattica di Aurelio Di Benedetto hanno formato numerosi e valorosi Chirurghi Pediatrici che ne seguono oggi con successo il sempre chiaro e pacato insegnamento, sia sul difficile e delicato versante della valentìa diagnostica e della tecnica chirurgica, che su quello umanissimo ed appassionato di chi impegna la propria vita nella cura degli Ammalati non soltanto con l’intelletto ma anche con il cuore. ANNO XLII - N°11 - 2013 Il 15 Dicembre la Giornata del Medico 11 Attualità Attualità 12 La medicina generale tutela l’interesse dell’individuo, ma anche quello collettivo, tanto che la organizzazione mondiale della sanità ritiene che, nell’attuale difficile situazione economica, l’unica strada da percorrere per fronteggiare il gravissimo impatto sociale della cronicità è il potenziamento delle cure primarie, unico sistema pubblico di gestione delle malattie complesse, tanto da far definire il medico di medicina generale medico delle complessità. L’unica soluzione, secondo l’OMS, è sostenere la medicina generale, intervenendo senza indugio ulteriore sulla integrazione con la specialistica. D’altra parte può essere utile ricordare che la medicina generale è l’unica medicina integrata con il mondo reale. La persona ammalata viene allo studio con i suoi pensieri, le sue ansie, le sofferenze, la sua storia personale, poggiando in un angolo la borsa della spesa. Il medico generalista, ispirato dal mondo reale, di tutti i giorni, resta oggi unico interprete autentico della medicina umanizzata, della relazione umana, coniugata con la abilità tecnica e scientifica. Il medico di famiglia, fiduciario del malato e del sistema, oggi viene lasciato solo, assumendosi per carenze di altri, responsabilità, nell’interesse della persona ammalata. Stiamo affrontando un cambiamento profondo per far fronte alle nuove esigenze di popolazione, alla nuova epidemiologia. Aumentano le cronicità con un malato che ha un identikit diverso da quello proposto negli studi clinici, dove tutto poggia su singole malattie, senza tenere in alcun conto della reale complessità delle persone malate, spesso multi patologiche ed poli terapia. Una persona ammalata di più malattie è fondamentale che sia considerata nel suo complesso bisogno di assistenza con una medicina generale che deve cambiare il suo modulo organizzativo, passando dall’attesa delle complicanze alla iniziativa, alla pro attività, in quanto non è pensabile che la medicina di famiglia lavori in solitudine, senza supporti, indispensabili per garantire cure e controlli di qualità. Le malattie croniche oggi rappresentano l’ottanta percento del lavoro di un medico di medicina generale. I malati cronici, oggi, sono prevalenti ponendo criticità riguardanti la complessità delle cure, le multi terapie, l’aderenza al trattamento ed al follow up. Solo con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, a partire dal malato, si potranno avere dei risultati, dato che un processo di cure, in queste difficili condizioni, può avere risultati solo se si mettono in campo le competenze, la professionalità e l’organizzazione del sistema. Le cure primarie aumenteranno la loro capacità di prendersi carico dei malati cronici, intervenendo concretamente sulle risposte da dare ai bisogni di assistenza. In tal senso si dovrà mette- di Domenico Grimaldi Vicepresidente Ordine Medici ed Odontoiatri della provincia di Catania re in campo la formazione, che deve essere in grado di fornire conoscenze ed abilità specifiche, che solo la formazione sul campo potrà dare. D’altra parte i p.d.t.a. devono essere realmente condivisi da tutti gli attori perché solo così potranno essere strumento clinico, capace di garantire uniformità di comportamenti, con riduzione della imponderabile variabilità gestionale. I percorsi oltre che strumento clinico devono essere forte strumento politico di integrazione in quanto favoriscono concretamente la collaborazione e la condivisione delle cure per il malato cronico. Sono ancora uno strumento privilegiato per lo sviluppo professionale essendo in grado di consentire la formazione sul campo unitamente all’audit che partendo dalla analisi dei problemi, definisce gli obiettivi di miglioramento, individuando le correzioni da fare, nell’interesse dei migliori risultati possibili. Que- sto è lo scenario entro cui dovrebbero muoversi le cure primarie, tuttavia, al di là dei vari modelli organizzativi regionali, nella nostra regione, nonostante l’impegno straordinario dell’assessore alla salute L. Borsellino e del suo ristrettissimo gruppo, esiste una numerosa componente di nostalgici del passato che pongono in essere ogni utile resistenza per vanificare gli sforzi di un manipolo di generosi propugnatori del vero cambiamento. Non intendiamo mollare, ma abbiamo bisogno di stare allo stesso tavolo di presunti tecnici, invecchiati ed arroccati su posizioni indifendibili, timorosi di confronti sul piano tecnico professionale, adusi solo a coltivare interessi lontani dalle esigenza dei cittadini. Il vero rinnovamento sarebbe non vederli più in giro a manifestare con arroganza la loro ignoranza, riconoscibile solo a guardare, anche superficialmente i risultati ottenuti con la loro strategica direzione. Da medici generalisti chiediamo il potenziamento delle cure primarie perché unico modo per preservare il ssr, non vedendo altrimenti in che modo far fronte alla necessità di de ospedalizzazione con crescente numero di malati anziani e fragili. Non consentiremo più scatole vuote di contenuti e proposte, vogliamo partecipare ai tavoli provinciali con tutti gli attori, così come a quelli regionali. Basta con la paura di confrontarsi con la medicina generale, vogliamo esserci senza pregiudizi ed emarginazioni colpevoli. Le cure primarie devono poter partecipare con una rete professionale che sia idonea a dare le migliori risposte alle sfide della cronicità in Sicilia. Se non sarà attuata questa svolta, in assenza di inizia- tive concrete non ci saranno più risorse disponibili per garantire cure adeguate alle persone sofferenti. Riorganizziamo insieme le cure, rivediamo le reti di assistenza, ma finiamola di chiamare percorsi condivisi e reti delle pure enunciazioni di principio, non confortate dalla presenza e condivisione ai tavoli, della m.g. regolarmente assente nonostante spesso citata da agenas, commissari e cittadini come rilevante ai fini della soluzione di tutti i problemi. Dobbiamo, quindi, ancora una volta, chiedere a chi ha responsabilità in tal senso di essere invitati a far parte del tavolo provinciale sulla sanità perché riteniamo di essere in grado di dare un contributo professionale senza considerare ha illogicità di dichiarare la condivisione fra gli attori, escludendo aprioristicamente la medicina generale. Enrico La Delfa nominato commissario del centro siciliano dell’accademia di storia dell’arte sanitaria Il presidente dell’accademia di storia dell’arte sanitaria con sede a Roma, Prof. Dott. Giovanni Iacovelli, al fine di rilanciare le attività scientifiche e culturali relative alla regione Sicilia, con delibera presidenziale del 30/05/2013, ha dato questo incarico al Dott. Enrico La Delfa. Con l’incarico di riorganizzare il centro con piena autonomia, secondo le norme statutarie. Il Dott. Prof. Ignazio Vecchio è il coordinatore scientifico del centro per coadiuvare il commissario nelle attività scientifiche e culturali. Nel mese di gennaio 2014 sarà inoltre organizzato a Catania un convegno sulla storia della medicina araba e ebraica siciliana del medioevo con particolare attenzione alla figura della prima donna medico catanese, Virdimura. I colleghi interessati ad avvicinarsi a questa importante disciplina umanistica o iscriversi alla sezione siciliana dell’accademia, possono telefonare Prof. I. Vecchio 347/9449770 o al Dott. La Delfa Enrico cell. 338/1713042 ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 Il potenziamento delle cure primarie per la sostenibilità del servizio sanitario 13 Aggiornamento su.. Procedure ibride: una nuova via nel trattamento delle cardiopatie congenite L’esperienza del Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo di Taormina ANNO XLII - N°11 - 2013 Il trattamento medico e chirurgico delle cardiopatie congenite è profondamente mutato nelle ultime due decadi, con la progressiva espansione all’epoca neonatale del trattamento chirurgico delle cardiopatie complesse e la contemporanea evoluzione e diffusione delle tecniche di terapia trans-catetere, ormai trattamento di prima scelta per molte patologie. L’approccio ibrido rappresenta l’ulteriore evoluzione delle strategie di trattamento dei difetti congeniti del cuore e consiste in procedure condotte congiuntamente da cardiologi emodinamisti e cardiochirurghi che cooperano per ottimizzare il risultato finale. La finalità globale delle procedure ibride consiste nell’ottenere il risultato terapeutico riducendo la mortalità e la morbilità rispetto alla terapia chirurgica convenzionale in cui è necessario l’utilizzo della circolazione extracorporea. Fondamentali sono la possibilità di espandere il 14 trattamento anche a pazienti di estremamente basso peso e con malformazioni multiple extracardiache, situazioni che fanno aumentare di molto il rischio legato alla chirurgia convenzionale. Ulteriori vantaggi non trascurabili di tale approccio sono anche la riduzione del dolore postoperatorio e dei tempi di degenza in terapia intensiva e in reparto, e non ultimo, la riduzione del danno estetico limitando l’estensione delle incisioni. Le procedure ibride sono attualmente indicate nelle seguenti patologie: 1.Trattamento della sindrome del cuore sinistro ipoplastico; 2.Trattamento dell’atresia polmonare con difetto interventricolare e arterie polmonari ipoplasiche; 3.Trattamento dei difetti interventricolari muscolari non aggredibili chirurgicamente se non per via ventricolotomica; 4.Stenting delle arterie polmonari in pazienti di basso peso; 5.Stenting delle vene polmonari. L’utilizzo di procedure ibride nel trattamento delle cardiopatie congenite è ormai in rapida espansione e sta evolvendo insieme alle nuove tecnologie che vengono offerte agli operatori dei centri di cardiologia pediatrica mondiali. A tutt’oggi, una revisione della letteratura sull’applicazione della procedura ibrida nella sindrome del cuore sinistro ipoplastico individua circa 80 lavori index, riguardanti la tecnica e i risultati a medio termine con evidenti differenze di approccio e strategie di trattamento. Le applicazioni delle procedure ibride riportate in letteratura per altre patologie, come ad esempio il trattamento perventricolare del difetto interventricolare muscolare o l’applicazione di stent delle arterie e vene polmonari, sono ancora numericamente poco significative e lontane da una definizione adeguata delle indicazioni e tecniche idonee, essendo per lo più case report. Importante è il contributo dato dai centri di Columbus e di Giessen riguardo l’applicazione della procedura ibrida per il trattamento della sindrome del cuore sinistro ipoplastico e dei difetti interventricolari. Chiaramente per eseguire in sicurezza e con gli standard adeguati tali procedure è necessaria un sala di emodinamica che abbia gli spazi e la tecnologia adeguata: una sala cosidetta “IBRIDA” dove entrambe le equipe cardiochirurgia e cardiologica interventistica possano operare contemporaneamente e al meglio. Il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo prende vita nel Novembre 2010 da una convenzione tra l’Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il cui Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica diretto dal Prof. G. Pongiglione è riferimento internazionale nel trattamento delle cardiopatie congenite. mente importante e ci pone al livello dei maggiori centri internazionali, se si pensa che il Centro di Columbus dal 2004 ha eseguito circa 110 procedure. Il trattamento ibrido del cuore sinistro ipoplasico o di cardiopatie con deficit delle sezioni sinistre del cuore Il centro è dotato di attrezzature modernissime con reparto e terapia intensiva ristrutturate e con un nuovo blocco operatorio dove l’avanzatissima sala di Emodinamica biplana è stata concepita con tutte le caratteristiche per dare grande impulso proprio alle procedure ibride. Il programma “IBRIDO” presso il nostro centro è partito nel Ottobre 2011. In questi 2 anni presso la nostra sala sono state eseguite 53 procedure Ibride;in particolare sono stati trattati in prima istanza 31 pazienti con patologie tipo cuore sinistro ipoplastico: la casistica eseguita in soli 2 anni è decisa- consiste nel bendaggio selettivo delle arterie polmonari e posizionamento di uno stent sul Dotto Arterioso che funge da efflusso sistemico: questo metodologia negli ultimi anni si sta ponendo come una validissima alternativa al classico intervento di Norwood, ancora gravato da un alto tasso di mortalità. La palliazione definitiva viene poi completata con altri 2 interventi ma la novità del’Ibrido e che si evita di esporre un neonato spesso di basso peso ad un intervento complesso e con lungo tempo di circolazione extracorporea come il 1° stadio Norwood. Il nostro programma è partito da soli 2 anni, pur essendo i primi risultati decisamente incoraggianti e pur avendo apportato migliorie alle nostre tecniche, ci vuole ancora ANNO XLII - N°11 - 2013 Aggiornamento su.. 15 16 tempo prima di stabilire con certezza la reale superiorità dell’approccio ibrido rispetto alle classica cardiochirurgia. Abbiamo trattato in prima istanza anche pazienti con atresia della valvola polmonare, in cui per puntura diretta dellla valvola polmonare è stato posizionato uno stent che ha permesso di aprire l’efflusso sulle arterie polmonari. Un’altra procedura di grande impatto ma su bambini di peso maggiori e la chiusura di difetti interventrciolari medio –ventricolari con protesi Amplatzer; in questo caso i vantaggi della tecnica sono nella possibilità di eseguire la correzione del difetto senza circolazione extracorporea e nel raggiungere difetti per via perventricolare spesso difficili o impossibili da visualizzare per il cardiochirurgo. Al CCPM esiste anche la possibilità, tramite un angiografo portatile, di eseguire dei cateterismi in sala operatoria cardiochirurgica al fine di valutare il risultato immediato ed eventualmente re intervenire; applichiamo questa procedura quando i cardiochirurghi confezionano le connessioni cavo-polmonari (Glenn) in maniera da individuare subito eventuali anomalie delle arterie polmonari e intervenire con impianto di Stent. I vantaggi acquisiti dall’approccio ibrido quindi sono: 1.Riduzione della mortalità, specialmente nel trattamento del cuore sinistro ipoplasico, che con la classica tecnica chirurgica di Norwood è attestata dai più moderni dati della letteratura sempre superiore al 20%; 2.Maggiore disponibilità di posti letto in terapia intensiva cardiochirurgia e in degenza di cardiologia per la riduzione dei tempi di degenza in terapia intensiva e complessiva; 3.Riduzione della morbilità nei neonati sottoposti a palliazione con tecnica ibrida rispetto a quelle classiche con uso della circolazione extracorporea che pone a rischio il normale sviluppo neuromotorio, e approcci chirurgici molto invasivi che possono generare nel tempo importanti sequele; 4.Possibilità nelle cardiopatie che necessitano di palliazioni multi stadio di avviare il paziente ai successivi livelli con un adeguato sviluppo ponderale e con migliori condizioni di funzione ventricolare, crescita delle strutture cardiache e con un migliore livello di ossigenazione; 5.Riduzione di complicanze legate alla ricerca e cannulazione dell’accesso vascolare (arterioso o venoso periferico), che specialmente del neonato appare spesso difficoltoso ed a rischio di trombosi; 6.Riduzione dell’esposizione radiologica e delle complicanze connesse alla procedura di emodinamica classica grazie all’approccio chirurgico diretto della struttura anatomica da trattare; 7.Possibilità di impianto del device più adatto allo scopo previsto della procedura, dal momento che l’approccio chirurgico diretto elimina il problema dell’utilizzo di presidi di grosse dimensioni in piccole Attualità strutture vascolari come quelle dei neonati. Chiaramente oltre alla tecnologia è necessario che si crei un team (cardiologi interventisti, cardiochirurghi, rianimatori, personale infermieristico, tecnici) altamente specializzato e che raggiunga anche un alto grado di affiatamento, sia per al procedura che nelle fasi successive in terapia intensiva, degenza e quindi durante il follow up quando il paziente viene inviato al proprio domicilio. Al CCPM i primi due anni di programma “IBRIDO“ sono stati veramente incoraggianti e siamo convinti che veramente questo tipo di procedura abbia aperto una nuova via al trattamento delle cardiopatie congenite. Per info: bmichele.saitta-ccpm@ opbg.net BIBLIOGRAFIA: 1.Norwood Wi, Kirklin JK, Sanders Sp: Hypoplastic left heart syndrome: experience with palliative surgery. Am j Cardiol 1980;45 87-91 2.Akintuerk H, Michel-Behnke, Valeske K, Muelelr M, Thul j.Bauer et al. Stenting of the arterial duct and banding of pulmonary arteries: basis for combined Norwood stage I and II repair in hypoplastic left heart. Circulation 2002; 105:1099 -103 3.Galantowicz M, Chetham JP. Lessons learned from the development of a new hybrid strategy for the management of hypoplastic left heart syndrome. Pediatr. Cardiol 2005; 26:190-9 Assegnato a Roma il primo bollino rosa Il Cannizzaro fra gli ospedali “a misura di donna” Cantaro: “Percorso continuo di miglioramento” Il primo “bollino rosa” dell’ospedale Cannizzaro di Catania, assegnato ieri a Roma dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), colora ora l’ingresso del Dipartimento materno-infantile dell’Azienda. Il Cannizzaro è infatti tra le strutture sanitarie italiane che hanno ricevuto il riconoscimento per l’attenzione alla salute della donna, valido per il biennio 20142015. E, fra i numerosi servizi clinici premiati, tanti fanno parte del Dipartimento materno infantile diretto dal prof. Paolo Scollo: Ginecologia e Ostetricia, Neonatologia, Senologia, Oncologia medica, Medicina della riproduzione; gli altri servizi riconosciuti da Onda riguardano la diabetologia, la neurologia, le malattie dell’apparato cardiovascolare, la psichiatria, la reumatologia. È stata la dott.ssa Francesca Catalano, direttore dell’Unità multidisciplinare di Senologia, unica del genere in Sicilia, a ricevere la targa al termine della cerimonia svoltasi nella sala polifun- zionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In Sicilia sono 12 gli ospedali con il “bollino rosa”, attribuito sulla base di diversi criteri di valutazione: presenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, nonché altri servizi aggiuntivi quali documentazione informativa multilingue, assistenza sociale, dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi, servizi alberghieri conven- zionati. «Il riconoscimento del bollino rosa – afferma il commissario straordinario dell’Azienda Cannizzaro, Paolo Cantaro – premia una parte dell’offerta sanitaria dell’ospedale, che si distingue per l’attenzione alla donna anche in altre aree. L’ingresso nella rete delle eccellenze della salute femminile deve quindi rappresentare il primo passo di un percorso di miglioramento continuo dei servizi, clinici e di supporto, nel rispetto dei principi fondamentali di parità ed equità delle cure». Elezioni nelle società scientifiche di ginecologia e ostetricia Eletti nell’ambito delle società scientifiche che rappresentato la ginecologia italiana durante il Congresso Nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), tenutosi a Napoli dal 6 al 9 ottobre del 2013, il Prof. Paolo Scollo, Presidente Nazionale della SIGO; durante il Congresso Regionale AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali) tenutosi ad Agrigento dal 26 al 28 ottobre 2013, il Prof. Giuseppe Ettore Segretario Regionale dell’AOGOI e il Dr. Salvatore D’Amanti Segretario Regionale dell’AGITE. ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 Aggiornamento su.. 17 Corsi e Congressi Corsi e Congressi L’VIII Seminario organizzato dalla Dott.ssa Elisabetta Battaglia “La diagnosi precoce e l’appropriatezza terapeutica” sono questi i due momenti importanti nella gestione del paziente con malattie reumatiche da cui dipendono la prognosi e la qualità di vita presente e futura del malato. Tutto questo trova oggi un “imperativo” categorico e razionale alla luce delle poche risorse disponibili per la spesa sanitaria in Italia. Anche l’appropriatezza del percorso diagnostico impone di utilizzare le indagini di laboratorio e strumentali realmente necessarie a ANNO XLII - N°11 - 2013 A. Pellicanò 18 formulare la diagnosi precoce di malattia a cui deve far seguito la prescrizione terapeuticafarmacologica relazionata all’aggressività di malattia valutata dal medico. Dalle scelte messe in atto in tal senso dipende l’evoluzione di tali patologie, la progressione del danno osteo articolare e il coinvolgimento sistemico, la qualità di vita del paziente e della sua famiglia, il mantenimen- R. Gorla to dell’attività lavorativa con conseguente produttività economica. Solo questo corretto approccio al paziente può oggi giustificare i costi iniziali sostenuti dal SNS per il trattamento con farmaci biotecnologici già in uso per le artriti infiammatorie (reumatoide, psoriasica, spondiloartriti assiali) ma già approvati per le connettiviti (Les, Sjogren, Vasculiti) e l’osteporosi. Questo concetto, in parte innovativo e che costringe noi medici a confrontarci con la spesa sanitaria, è stato affrontato e dibattuto da illustri Relatori durante l’VIII Seminario di Reumatologia organizzato dalla Dott. Elisabetta Battaglia resp. UOD di Reumatologia ARNAS Garibaldi alla presenza di molti MMG, Specialisti, Farmacisti, Fisioterapisti, Infermieri Professionali e diverse Associazioni di Ammalati con particolare attenzione rivolta alle problematiche dei pazienti relative alla sfera affettiva, sessuale e familiare. Hanno partecipato: Prof. E. Aguglia (CT), Prof. G. Bagnato (ME), Dott. M. Bentivegna (RG), Dott. R. Caradonna (TP), Dott.ssa D. Cinà (CT), Dott.ssa N. Del Papa (MI), Dott. S. Denaro (SR), Dott. L. Di Matteo (PE), Prof. C. Fichera (CT), L. Sinigaglia Prof. C. Fiore (CT), Dott. F. Giannetto (CT), Dott. R. Gorla (BS), Prof. M. Govoni (FE), Dott. D. Grimaldi (CT), Prof. R. Lo Gullo (ME), Dott. C. Mazzone (CT), Prof. G. Minisola (RM), Dott. S. Mirabella (CT), Dott. A. Molica Colella (ME), Dott. M. Mulè (CT), Dott. B. Papotto (CT), Dott. P. Pinelli (PA), Prof. R. Polosa (CT),Dott. G. Provenzano (PA), Dott. A. Russo (CT), Dott. A. Sambataro (CT), Dott.ssa R. Sgarlata (CT), Prof. S. Signorelli (CT), Dott. L. Sinigaglia (MI), Inf. Professionale M.G. Spampinato (CT), Prof. G. Triolo (PA), Dott. S. Tropea (CT), Prof. C. Vancheri (CT), Prof. ssa M. Vinci (CT) Comitato Scientifico: Dott. I. De Andres (CT), Dott.ssa C. Marchese (CT), Dott.ssa A. Rapisarda (CT), Dott.ssa A. Russo (CT), Dott. P. Santonocito (CT), Dott. S. Tropea (CT). I molteplici studi hanno ormai dimostrato che in fase “precoce di malattia reumatologica aggressiva” a fronte di una maggiore spesa iniziale che consente di ottener- ne la totale remissione o la minima attività si,riducono, in maniera significativa, nel presente i ricoveri ospedalieri per le comorbidità e gli impianti protesici e nel futuro il tasso di invalidità. Infatti nel loro complesso, le malattie reumatiche rappresentano la più frequente causa di assenze lavorative e la causa di circa il 27% delle pensioni di invalidità attualmente erogate in Italia. Si calcola che circa il 10% della popolazione italiana sia affetta da malattie reumatiche e la spesa per queste malattie è stimata 5-6 miliardi Euro/anno. Circa i 2/3 dei costi è rappresentata da perdite di produttività per circa 300.000 lavoratori (costi indiretti) Durante il convegno è stata presentata l’attuazione della Rete Reumatologica Siciliana, risultato importante dell’attenzione posta dall’Assessorato Sanità a questa disciplina non emergente, ma fortemente sottostimata nel passato, che crea e codifica l’interattività tra il territorio MMG, Specialista territoriale) e i diversi ospedali facilitando l’accesso alla visita da parte del paziente secondo il criterio di priorità, accesso da parte del MMG alla cartella per prendere visione dei referti strumentali di ogni singolo centro (es: RX, RMN, capillaroscopia, ecografia, densitometria) creare un registro delle malattie reumatiche per la valutazione dell’epidemiologia e dell’andamento dei percorsi diagnostico- terapeutici. Sportello rosa antiviolenza e antistalking a Giarre Voluto dalla ginecologa ed assessore Piera Bonaccorsi È stato aperto a Giarre uno sportello rosa Antiviolenza e Antistalking. “Mi sono insediata a luglio ed ho sette deleghe assessoriali: politiche giovanili, pari opportunità, problematiche animaliste, sport turismo e spettacolo, igiene e sanità – dice la Bonaccorsi - al comune di Giarre il contenitore delle Pari Opportunità era totalmente vuoto, per cui ho rinnovato la consulta e, data l’emergenza nazionale del femminicidio, il 6 settembre, in occasione di una conferenza sull’argomento, ho espresso la mia intenzione di aprire uno sportello antiviolenza ed antistalking, ai sensi della Convenzione di Istanbul. Ho inviato due psicologhe a fare un corso specifico, stilato un protocollo d’ intesa con l’Associazione la Nereide di Siracusa, che ha anche una casa rifugio, e l’ho fatto approvare in giunta il 31 ottobre 2013. Poi ho contattato tre psicologhe, un avvocato esperto in diritto di famiglia, un’assistente sociale e una sociologa. Ieri abbiamo aperto lo sportello, con personale volontario, collegato alla rete nazionale. Lo sportello è stato intitolato a Maria Rita Russo, arsa viva dal marito e non più ricordata come merita”. ANNO XLII - N°11 - 2013 La diagnosi precoce e l’appropriatezza terapeutica per il contenimento della spesa sanitaria in Reumatologia 19 M o n d o ANNO XLII - N°11 - 2013 O d o n t o i a t r i c o 20 La Professione Igienisti dentali: la CAO Nazionale prende posizione sull’”esercizio autonomo” In merito al parere espresso dal direttore Leonardi del Ministero della Salute con cui si dichiara con riferimento al profilo dell’igienista dentale che tale attività potrebbe essere svolta anche senza la presenza fisica dell’Odontoiatra ed al di fuori di uno studio odontoiatrico e pertanto anche all’interno di un proprio autonomo studio, il presidente della CAO Nazionale, Dr. Giuseppe Renzo, ha rilasciato agli organi di stampa queste dichiarazioni: “Non giunge nuova la posizione del Direttore Leonardi e non ci coglie di sorpresa, per aver già negli anni affermato quanto ora coerentemente ribadito. Desidero ricordare ch’è pendente c/o il TAR E. Romagna giudizio in materia e che le CAO degli Ordini sono direttamente impegnate. Ci sorprende, quindi, e molto, l’uso dello stesso parere che viene strumentalmente adoperato in termini dirimenti al pari di una sentenza emanata dalla Cassazione a Camere Riuni- di Gian Paolo Marcone Presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’OMCeO di Catania te o di una decretazione del Governo. Parere rispettabilissimo ma sempre di parere si tratta, desidero sottolineare scevro da note polemiche. Altra cosa, ribadisco, se si fosse trattato di una sentenza o atto veramente dirimente e con profili di applicazione obbligatoria. Mi permetto di anticipare che un parere non sembra neanche “impugnabile” ricorrendo, ad esempio al TAR, proprio perché trattasi di parere e non di atto cogen- te ma, in attesa di ricevere ulteriori e approfondite valutazioni legali, già richieste e che motiveranno anche le possibili azioni in opposizione, qualche riflessione che, lette le valutazioni di tipo amministrativo-burocratico, mi permetto di sviluppare e porre come quesiti di natura medico assistenziale e per la sicurezza delle cure. Chi prenderebbe in carico il paziente? Chi effettuerebbe la prima visita, l’anamnesi e la diagnosi? Chi prescriverebbe la terapia? Chi verificherebbe l’adeguatezza delle terapie in relazione alla remissione della patologia per la quale si era indicata quella particolare terapia? E, infine, chi si assumerebbe i profili di responsabilità? Nella certezza che un atto normativo dirimente sarà emanato, questa volta e finalmente, per stabilire ambiti di competenza e rispetto dei profili professionali, invito tutti alla moderazione e ad evitare le pericolose fughe in avanti che sembrano già appalesarsi”. Due interrogazioni parlamentari sulle “lauree facili” “La questione sull’Università di Tirana e l’allarme sociale che ne deriva, provocato dalle notizie sui percorsi formativi svolti in modo non trasparente e soprattutto non verificabile, si sono tradotti in due interrogazioni parlamentari, presentate presso ciascun ramo del Parlamento. È giunto il momento che le autorità competenti diano risposte sui preoccupanti interrogativi che riguardano una questione che rischia di tradursi in un vulnus grave per e professioni sanitarie e in particolare per la professione odontoiatrica”. Lo ha dichiarato il Presidente Nazionale CAO Giuseppe Renzo. “La questione nasce da lontano: dopo alcune notizie rilanciate dagli Organi di Stampa, la CAO aveva diramato un primo Comunicato - dal titolo “Iscrizioni in massa di laureati nelle Università Albanesi: gli Ordini lanciano l’allarme” – che era stato ampiamente ripreso”. L’Agenzia delle Entrate decide una nuova proroga dello “spesometro” Ancora un semaforo rosso lungo la strada che conduce alla piena applicazione dello “Spesometro” e dell’”Anagrafe dei Conti correnti”: accogliendo le richieste dei Commercialisti, categoria in fibrillazione per il superlavoro effettuato in vista dell’imminente scadenza (fissata originariamente per il 30 ottobre, e poi slittata al 12 novembre 2013), l’Agenzia delle Entrate ha infatti comunicato un’ulteriore proroga dei termini di scadenza relativi all’invio dei dati concernenti lo Spesometro, che riguarda i pagamenti rilevanti ai fini IVA, e la cosiddetta Anagrafe dei conti correnti, che invece si riferisce ai rapporti intrattenuti tra i Contribuenti e le Banche od altri intermediari assicurativi e finanziari. Il popolo delle Partite IVA avrà quindi tempo fino al prossimo 31 gennaio 2014 per completare l’invio, scegliendo la forma “aggregata” o quella “analitica”. Ma cos’è, in realtà, la “Procedura di controllo comunicazioni polivalenti”, altrimenti detta Spesometro? È un’arma (l’ennesima!) che lo Stato ha messo in campo per combattere l’eterna guerra contro l’evasione fiscale: essa, una volta giunta a pieno regime, dovrebbe consentire di verificare e prevenire l’enorme mole di frodi fiscali ancora oggi presenti sul territorio nazionale, da nord a sud senza eccezioni. Lo spesometro è obbligatorio per tutti i soggetti passivi ai fini IVA, e riguarda “tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi rese o ricevute per le quali vige l’obbligo di fattura”, a prescindere dall’importo: in altre parole, ognuno di noi è tenuto a comunicare, per ciascun cliente o fornitore, le singole fatture emesse o ricevute, con l’evidenza della data, del numero, dell’imponibile, dell’IVA o (come nel caso della nostre fatture emesse) il titolo di non assoggettamento all’IVA stessa. I dati, provenienti da ogni soggetto titolare di partita IVA, andranno ad arricchire esponenzialmente i database dell’Anagrafe Tributaria, consentendo alla stessa di mirare con maggior precisione ai soggetti potenzialmente evasori, attraverso verifiche e controlli. Questa infinita quantità di dati verrà poi incrociata, dalla stessa Agenzia delle Entrate, con i rilevamenti provenienti dal cosiddetto “Redditometro”, che ha lo scopo invece, come sappiamo, di stimare le spese medie di ogni contribuente, e desumere se esse siano conformi al reddito, o se il soggetto abbia un tenore di vita superiore a quanto dichiarato. Il Contribuente sarà sottoposto ad accertamento qualora, dall’analisi di spese e reddito, si rilevassero incongruenze superiori al 20%. Anche questo strumento fiscale, come il precedente, è per il momento fermo ai box, in quanto non ancora individuata chiaramente dal Garante della Privacy la tipologia ed il profilo dei cittadini contribuenti da sottoporre al Redditometro stesso. Un ultimo accenno al “SID (SISTEMA DI INTERSCAM- BIO DATI)”, meglio conosciuto come Anagrafe dei Conti correnti, al quale si faceva riferimento in apertura: anche per ciò che concerne quest’ultimo strumento fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha prorogato i termini di scadenza al 31 gennaio 2014 per l’invio dei dati. In questo caso, non saranno direttamente i Contribuenti a doversi fare carico dell’invio stesso, ma gli Operatori finanziari (Banche, Poste, Assicurazioni, Organismi di investimento collettivo del risparmio, Società di Gestione del Risparmio): questi dovranno annualmente comunicare all’Anagrafe tributaria i dati riferiti ai conti correnti, ma anche ai conti deposito titoli, alle gestioni patrimoniali, ai rapporti fiduciari, alle carte di credito e di debito, alle cassette di sicurezza, ai buoni fruttiferi, ai certificati di deposito di ciascuno di noi. Anche in questo caso, l’Anagrafe tributaria provvederà ad incrociare i dati ricevuti con gli altri dati già in suo possesso e relativi al Contribuente, anche grazie all’aiuto del sistema SERPICO (SErvizi Per I COntribuenti), il famoso (o famigerato) supercervellone del Fisco in grado di processare oltre 22.000 informazioni al secondo. L’insieme di tutti questi strumenti dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere finalmente in grado di stanare gli evasori, o quanto meno di rendere loro la vita più difficile: per il momento, avanti con la proroga… Marcello Lo Faro Commissione Albo Odontoiatri M o n d o O d o n t o i a t r i c o ANNO XLII - N°11 - 2013 La Professione 21 M o n d o ANNO XLII - N°11 - 2013 O d o n t o i a t r i c o 22 La Professione Uso degli apparecchi radiologici da parte degli odontoiatri: La CAO ribadisce la legittimità dell’uso ai fini diagnostici Recentemente una sedicente associazione denominata A.D.P.R. (Associazione Difesa Professione Radiologica) ha rivendicato l’uso degli apparecchi radiografici ad esclusiva competenza dei medici radiologici diffidandone l’uso diagnostico da parte degli Odontoiatri. A tal proposito le CAO condividono la posizione appena assunta in risposta da parte dell’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) che per voce del suo Presidente Nazionale Gianfranco Prada ha inviato a tutte le autorità competenti la comunicazione illustrata. La premessa principale sta nella previsione normativa che consente all’odontoiatra e al medico dentista l’uso complementare per fini diagnostici dell’apparecchio radiografico. L’art. 2, comma 1, lett. b del D.Lgs. n.187/2000 dispone, infatti, che l’odontoiatra può svolgere attività diagnostica complementare alle proprie prestazioni. L’odontoiatra è, pertanto, definito dal combinato disposto degli articoli 2, comma 2, lett. f. e 7 comma 4 “specialista In radiologia per l’attività complementare”. L’odontoiatra può detenere apparecchi radiografici perché ciò rientra nell’esercizio delle prestazioni complementari della propria professione. Il Ministero della Salute nel proprio comunicato del 29/05/2010 n. 46013 avente ad oggetto “Raccomandazioni per l’impiego corretto di alcune apparecchiature radiografiche TC volumetriche Cone beam”, la cui esposizione radiografica è superiore a quella di un’ortopanoramica, prevede che tali macchinari sono funzionali e complementari all’esercizio della prestazione odontoiatrica. Il provvedimento ministeriale non prescrive per l’uso di tali macchinari alcuna autorizzazione, ma l’ausilio dell’esperto qualificato e dell’esperto di fisica medica, figure in tal senso incaricate dagli studi odontoiatrici. La legislazione statale e quelle regionali inoltre non prevedono alcun obbligo di chiedere una specifica autorizzazione per il possesso dell’apparecchiatura radiografica complementare all’esercizio della professione odontoiatrica. La posizione di ADPR è pertanto abnorme e calunniosa. Dalla normativa di riferimento, invero, si ricava che l’odontoiatra per uso diagnostico complementare alla propria prestazione può effettuare esami radiodiagnostici: ciò sicuramente non soltanto per la semplice endorale, giusta anche comunicato sopra richiamato del Ministero della Salute. Complementarietà significa maggiore tutela della salute del paziente perché l’indagine radiografica (qualsiasi tipo) eseguita di Ezio Campagna Responsabile ECM-Regione Siciliana per la Professione Odontoiatrica legittimamente e direttamente in studio con apparecchiature dirette da odontoiatri, consente di ottenere la diagnosi “accurata”, termine tecnico (accuratezza diagnostica) che indica quanto un percorso diagnostico sia in grado di definire, con parametro di verità più vicino al 100%, la realtà di uno stato patologico. Del resto, ogni odontoiatra che intenda dotarsi di un macchinario radiologico applica - come per legge - le specifiche prescrizioni previste dalla normativa di settore, di cui dà atto nella valutazione del rischio, tenendo in conto i seguenti parametri: •la prevenzione dei danni alla salute derivanti dall’assunzione di dosi superiori a quelle previste; •adozione di idonei rimedi, per la tutela dei lavoratori esposti al rischio da sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti; •“garanzia di qualità” della prestazione diagnostica; •dosimetria ammissibile per un dato trattamento. In quanto responsabile come per legge - dell’Impianto radiologico il medico dentista e l’odontoiatra: •applica i principi di giustificazione di carattere generale; •adotta i protocolli di riferimento per ogni attrezzatura; •adotta i programmi di garanzia della qualità; •fa eseguire prove di accettazione e prove periodiche sulle attrezzature; •provvede a che siano intrapresi i controlli di qualità; •provvede a che gli esami siano registrati singolarmente. Rispetta, per intenderci, il principio di giustificazione ed il principio di ottimizzazione: principi che com’è noto presuppongono che le esposizioni mediche siano giustificate e minimizzate, compatibilmente con gli obiettivi diagnostici e/o terapeuti perseguiti, tenuto conto dei danni che le radiazioni possono produrre. Ciò avviene con il costante e sistematico controllo delle attrezzature e delle qualità delle loro prestazioni, secondo il programma di garanzia della qualità individuato all’art 2, comma 1, lett. m) del D.Lgs. n.187/2000 per il quale le “operazioni programmate e sistematiche intese ad accertare con adeguata affidabilità che un impianto, un sistema, un componente o un procedimento funzionerà in maniera soddisfacente conformemente agli standard prestabiliti”. Noto essendo che il controllo di qualità è un aspetto dell’intero programma di garanzia della qualità e concerne esclusivamente le operazioni squisitamente tecniche, volte a mantenere o a migliorare la qualità della macchina, riguardando il monitoraggio, la valutazione e il mantenimento ai livelli richiesti di tutte le caratteristiche operative delle attrenature che possono essere definite, misurate e controllate. Il medico dentista e l’odontoiatra non necessita di un medico specialista in radiologia, essendo adeguato invece il controllo affidato alle competenze specifiche dell’esperto qualificato o dall’esperto di fisica medico laureato. Il programma di garanzia della qualità è esercitato direttamente dal medico dentista e dall’odontoiatra che sono i responsabili dell’impianto radiologico: i medesimi si avvalgono per la valutazione della dose da somministrare ai pazienti dell’esperto qualificato o dell’esperto in fisica medica in ordine alle prove di accettazione e delle prove di funzionamento (prove di stato e di verifica) previste nell’ambito del programma di garanzia della qualità. Inoltre il medico dentista e l’odontoiatra per l’uso dell’apparecchio radiologico pagano un apposito premio Inail per ogni apparecchio posseduto. Infine, il D.Lgs. n.187/2000 non attribuisce in via esclusiva l’uso del radiografico al medico specialista in radiologia: anzi espessamente prevede l’odontoiatra e il medico dentista sono abilitati al relativo per le prestazioni complementari alla propria professione. Ne consegue che nessuna fattispecie di reato ex art. 348 c.p. è configurabile in materia, atteso che, secondo la giurisprudenza, nella fattispecie il medico odontoiatra, essendo iscritto al relativo Albo professionale, è abilitato all’uso complementare del macchinario radiografico dalla legge, che non attribuisce in via esclusiva tale competenza professionale al medico specializzato in radiologia. Catania: Centro di riferimento regionale per il diabete pediatrico L’assessorato regionale alla salute ha istituito con decreto quattro centri di riferimento per il diabete in età pediatrica a Catania, Palermo, Caltanissetta e Messina. “Lavoriamo da circa vent’anni sulla patologia diabetica – spiega la prof.ssa Manuela Caruso, responsabile del centro del Policlinico di Catania – questo riconoscimento ci permetterà di avere strumenti di assistenza migliori nei confronti dei nostri pazienti e delle loro famiglie. Il nostro sarà un centro di riferimento con centri satellite, primo tra tutti quello di Ragusa”. L’annuncio è arrivato in coincidenza con la giornata mondiale del diabete. M o n d o O d o n t o i a t r i c o ANNO XLII - N°11 - 2013 La Professione 23 M o n d o ANNO XLII - N°11 - 2013 O d o n t o i a t r i c o 24 La Professione V conferenza ECM: ecco le novità in tema di formazione e obbligo formativo La V Conferenza Nazionale Ecm conclusasi il 5 Novembre scorso a Roma, ha tracciato il bilancio del triennio 20112013, e presentato obiettivi e prospettive per il triennio 2014-2016. Si va verso la Valutazione e la Certificazione dell’ Aggiornamento professionale, e diventa operativo, se pure ancora in maniera del tutto volontaria, il Dossier Formativo. Quest’anno, da tutti gli interventi dei membri della Commissione, è apparsa evidente la volontà di sburocratizzare un sistema in alcuni punti troppo “burocratizzato” ed è stata dedicata maggiore attenzione alla formazione dei liberi professionisti, tra i quali noi odontoiatri. Il sistema Ecm è infatti un sistema nato, pensato e scritto per il SSN, e presenta delle criticità per i liberi professionisti odontoiatri, ancora risolte solo in parte. Per i liberi professionisti odontoiatri le novità sono quelle già anticipate e presentate dal Dott. Valerio Brucoli, all’interno del Convegno organizzato dal Cipo lo scorso 19 ottobre al Forum Expodental. Vediamo quali: la conferma della flessibilità in termini di tempo e di modalità nell’acquisizione dei crediti, la possibilità di acquisire i crediti in autoformazione, il tutoraggio, e la flessibilità del Dossier Formativo. Per quanto attiene alla formazione in campo odontoiatrico, i dati presentati relativi al triennio 2011- 2013, quantificano l’offerta forma- tiva per odontoiatri in 4.847 eventi rapportati, numeri inferiori a quelli relativi ad eventi riferiti ad altre figure sanitarie Esaminando però anche i dati disaggregati, si vede come vi sia, comunque, una crescita dell’offerta formativa costante a partire dal 2011 fino al 2013. È la conferma, nei dati, di come gli odontoiatri siano meno ligi a formarsi attraverso il sistema Ecm, e la formazione e l’aggiornamento, che sono alla base della nostra attività professionale, la fanno sicuramente al di fuori dell’ Ecm, anche con corsi all’estero, i cui crediti, ora, saranno anche considerati e riconosciuti. Bisogna però notare che i dati forniti considerano soltanto una parte del 2013 (settembre), e il 2013 è l’anno in cui maggiore è stato ed è in termini numerici, il numero di eventi svolti. Dati quindi ancora incompleti, per poter ragionare in termini assoluti. Sono stati presentati anche i dati riferiti ai Providers che operano attualmente nel Sistema Ecm. I Provider accreditati, in totale sono 1.003 e sono provider accreditati in maniera provvisoria; 150 sono in valutazione; 82 sono stati valutati e passati in accreditamento standard; 674 sono stati cancellati o sospesi. Viene confermata la possibilità di recuperare un bonus di crediti dal triennio 20082010, in misura diversa, a seconda dei crediti maturati. Per quanto riguarda il come e quando sanzionare di Maria Grazia Cannarozzo Presidente Nazionale Cenacolo Odontostomatologico il professionista che non ha adempiuto al proprio obbligo formativo, la relazione in apertura dei lavori dell’On. Bianco, ci dice come l’orientamento sia verso un sistema incentivante più che sanzionatorio. A tal fine sono stati ribaditi i concetti di Certificazione e Valutazione dell’ attività formativa di ogni singolo professionista. Gli Ordini, nel caso nostro, rilasceranno la Certificazione nel caso in cui il professionista abbia soddisfatto il suo obbligo formativo, e la semplice Attestazione nel caso in cui questo non sia avvenuto, tenendo conto in un caso e nell’altro di eventuali esoneri o esenzioni. Viene fatta quindi maggiore chiarezza e ribadito il ruolo centrale dell’Ordine. L’altra importante novità è l’entrata a regime del Dossier Formativo, luogo fisico dove progettare un percorso di sviluppo professionale in grado di creare un legame tra i bisogni professionali dell’indivi- duo, la mission del gruppo e le attese dell’ organizzazione. Del Dossier formativo si inizia già a parlare nell’Accordo Stato Regioni del 2007; viene ripreso nell’Accordo Stato Regioni del 5 Novembre 2009 con un ulteriore approfondimento nell’Accordo Stato Regioni del 12 Aprile 2012. Dal 2 Dicembre 2013, accedendo al portale del Cogeaps, ogni professionista, in maniera del tutto volontaria, potrà formulare e costruire il proprio Dossier Formativo. Questo gli consentirà di usufruire di un bonus di 15 crediti per il triennio 2014-2016, triennio nel quale l’obbligo formativo è stato confermato in 150 crediti. Il Dossier Formativo consterà di 3 sezioni: una anagrafica, una dedicata alla programmazione, e una alla realizzazione/evidenza. L’area della validazione sarà attivata poi per la successiva valutazione da parte degli Ordini, su quella che è la formazione attesa e su quella realizzata. Il Dossier Formativo del professionista attesterà quindi la sua partecipazione a una triplice tipologia di eventi, a cui corrisponderanno diversi obiettivi formativi: tecni- co professionali, di processo, di sistema. Si va quindi per la costruzione della formazione del Professionista secondo obiettivi formativi, che diventano la vera chiave del Dossier Formativo. Diverse quindi le novità emerse da questa V Conferenza Ecm. Sopratutto traspare una maggiore attenzione, rispetto al passato, per le problematiche della formazione libero professionale, e le novità introdotte sono sicuramente un segnale positivo. Anche l’Odontoiatria protagonista dei novanta anni del Liceo ”Principe Umberto” Giorno 23 novembre si sono concluse le celebrazioni per il 90° anniversario dall’istituzione del Liceo scientifico e linguistico Principe Umberto di Savoia di Catania. Durante la lunga serie di eventi celebrativi per il 90° anniversario dell’istituto catanese sono state presentate numerose personalità del nostro panorama culturale, affrontati argomenti che hanno spaziato dalle tecnologie informatiche all’arte, dalla scienza alla storia, sono state trattate problematiche filosofiche, ampio spazio è stato dedicato alle attività sportive e al loro significato educativo. Le rappresentanze odontoiatriche della nostra provincia hanno partecipato al calendario degli eventi celebrativi con la conferenza intitolata: “L’odontoiatria nella realtà sociale attua- le. Prospettive professionali per i giovani”, nel corso della quale il Prof. Ernesto Rapisarda ha presentato un chiaro quadro dell’attività universitaria per la formazione dei giovani odontoiatri sia in ambito nazionale che estero descrivendo con precisione le possibili scelte. I dottori Ezio Campagna e Giovanni Barbagallo hanno puntualizzato in particolate sul ruolo di tramite fra odontoiatra e cittadino della istituzione dell’Albo Professionale. Per la Fondazione ANDI Onlus ha relazionato il dott. Claudio Belluso. Un ex studente del liceo: il dott. Andrea Di Stefano oggi odontoiatra, ha coordinato l’incontro. Gli studenti hanno partecipato con interesse, intervenendo con diversi quesiti tanto da prolungare la tavola rotonda oltre i tempi previsti. Ampio spazio nel corso dell’incontro è stato dedicato alla spiega- zione del significato socioculturale della scienza odontoiatrica e del valore sociale della prevenzione. A conclusione delle celebrazioni, presso il centro fieristico e culturale “Le Ciminiere” di Catania in un teatro strapieno, è stato ripercorso tutto l’iter degli eventi, in un’atmosfera di partecipato divertimento; molti studenti si sono esibiti in piacevoli performance artistiche, alcuni ex del liceo hanno saputo trasferire, con i loro ricordi fra quei banchi di scuola, una piacevole nostalgia in tutto il pubblico. In tutte le iniziative e durante la serata finale è sempre stato evidente un bell’esempio di collaborazione fra studenti e docenti e un’ammirevole voglia di fare da parte di tutti. Buon compleanno “Principe Umberto”! M o n d o O d o n t o i a t r i c o ANNO XLII - N°11 - 2013 La Professione Claudio Belluso 25 ANNO XLII - N°11 - 2013 Questo corso, promosso dalla commissione dell’Ordine che da tempo si interessa di attività formative nell’ambito dell’ECM, è gratuito e si rivolge a tutti i Medici della Provincia di Catania regolarmente iscritti. La bibliometria è un ambito di studio applicato alle varie discipline scientifiche, che comprende anche l’analisi bibliometrica, sviluppatosi negli ultimi vent’anni grazie alla disponibilità online di banche dati di grandi dimensioni. La bibliometria, utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare i modelli di distribuzione delle pubblicazioni e per esplorare l’impatto entro le comunità scientifiche. È collocata entro un contesto più ampio di scientometria, la scienza per la misura e l’analisi della scienza. Gli indicatori bibliometrici sono il risultato di analisi matematiche e statistiche utili a misurare la qualità e la quantità della produzione scientifica nonché la sua diffusione. Gli indici più utilizzati sono: Impact factor e H-index. L’Impact Factor (IF) è l’indicatore bibliometrico più conosciuto nell’analisi bibliometrica. Viene pubblicato dall’editore ISI26 Thomson sulla base della banca dati Web of Science e misura la frequenza con cui un articolo pubblicato su una rivista viene citato da altre riviste in un arco di tempo determinato (i due anni successivi alla sua uscita). Questa misura viene utilizzata come valutazione approssimativa dell’importanza di una rivista a confronto con le altre dello stesso settore: più è alto l’impact factor più la rivista risulta autorevole. H-index e la misurazione e la valutazione della ricerca non sono svolte solo sulle riviste, ma anche sulla produzione scientifica di ogni singolo ricercatore, utilizzando sempre lo strumento della ricerca per citazioni. Per la valutazione delle pubblicazioni di ogni ricercatore, è recente l’introduzione dell’ H-index. Si tratta di una misura del volume citazionale dell’intera carriera di un ricercatore. Il calcolo di questo indice viene eseguito in base alla distribuzione delle citazioni che le pubblicazioni di un ricercatore ricevono. L’indice è strutturato per verificare con non solo la produzione, ma anche l’influenza di uno scienziato, distinguendolo da chi Linea Editoriale Scientifica Acquisizione competenze tecnico-professionali Conoscenza dei criteri di valutazione della ricerca adottati dalla comunità scientifica internazionale. Dott. Lucio Di Mauro Coordinatore Linea editoriale scientifica Consigliere OMCeO Catania avesse pubblicato molti articoli ma di scarso interesse. Inoltre l’indice non è troppo influenzato da singoli articoli di grande successo. Un autore con H-Index =10 ha 10 pubblicazioni che sono state tutte citate almeno 10 volte. L’H-index personale di ciascun ricercatore può variare a seconda della banca dati bibliografica o del motore di ricerca su cui viene effettuata la ricerca e il calcolo delle citazioni. Ogni database ha infatti una copertura temporale differente e i dati inseriti sono suscettibili di errori legati all’omonimia e omografia dei vari autori. Di tutto questo che in massima parte vi parlerà il 4 corso FAD di “FormaMedica”, dopo l’assimilazione del contenuto dell’evento provate a validare il corso rispondendo alle domande sulla nostra piattaforma informatica, vi saranno accreditati un numero 8 crediti, buon lavoro e in bocca a lupo. Acquisizione competenze di processo Applicazione degli indicatori che analizzano la pubblicazione dei risultati scientifici raggiunti e loro utilizzo. Acquisizione competenze di sistema Ricavare sistematicamente informazioni sintetiche e corrette sulla qualità della ricerca in modo sia da pianificare e programmare attività di ricerca sia di allocare e rendicontare risorse economiche. Validità per specializzazione: • Medicina e chirurgia • Allergologia ed immunologia clinica, • Anatomia patologica, di accettazione e di urgenza, • Anestesia e rianimazione, • Medicina fisica e riabilitazione, • Angiologia, • Medicina generale (Medici di famiglia), • Audiologia e foniatria, • Medicina interna, • Biochimica clinica, • Medicina legale, • Cardiochirurgia, • Medicina nucleare, • Cardiologia, • Medicina termale, • Chirurgia generale, • Medicina trasfusionale, • Chirurgia maxillo-facciale, • Medicine alternative, • Chirurgia pediatrica, • Microbiologia e virologia, • Chirurgia plastica e ricostruttiva, • Nefrologia, • Chirurgia toracica, • Neonatologia, • Chirurgia vascolare, • Neurochirurgia, • Continuità assistenziale, • Neurofisiopatologia, • Dermatologia e venereologia, • Neurologia, • Direzione medica di presidio ospedaliero, • Neuropsichiatria infantile, • Ematologia, • Neuroradiologia, • Endocrinologia, • Oftalmologia, • Farmacologia e tossicologia clinica, • Oncologia, • Gastroenterologia, • Ortopedia e traumatologia, • Genetica medica, • Organizzazione dei servizi sanitari di base, • Geriatria, • Otorinolaringoiatria, • Ginecologia e ostetricia, • Patologia clinica (laboratorio di analisi • Igiene degli alimenti e della nutrizione, chimico-cliniche e microbiologia), • Igiene, epidemiologia e sanità pubblica, • Pediatria, • Laboratorio di genetica medica, • Pediatria (Pediatri di libera scelta), • Malattie dell’apparato respiratorio, • Psichiatria, • Malattie infettive, • Radiodiagnostica, • Malattie metaboliche e diabetologia, • Radioterapia, • Medicina aeronautica e spaziale, • Reumatologia, • Medicina del lavoro • Scienza dell’alimentazione e dietetica, e sicurezza degli alimenti, • Medicina dello sport, • Urologia. 27 ANNO XLII - N°11 - 2013 Obiettivo formativo Accreditamento strutture sanitarie e dei professionisti. La cultura della qualità. Nuovo corso FAD ed 8 Crediti Formativi studiando l’Impact factor e la valutazione della ricerca La valutazione della ricerca “Per diventare un’economia della conoscenza sempre più competitiva, l’Europa deve migliorare la produzione di conoscenze attraverso la ricerca, la sua diffusione attraverso l’istruzione e la sua applicazione attraverso l’innovazione. Tutta la ricerca si basa sui lavori precedenti e dipende dalla possibilità per i ricercatori di avere accesso e condividere pubblicazioni scientifiche e dati di ricerca.” Il documento della Commissione delle Comunità Europee (Comunicazione sull’Informazione scientifica nell’era digitale, 14.2.2007 [SEC (2007) 181-COM (2007) 56]) sottolinea come il progresso della scienza – per riprendere un famoso detto di Isaac Newton – poggi sulle spalle dei giganti. La centralità della produzione di articoli e l’esigenza della loro condivisione sono questioni molto dibattute dalla comunità scientifica in anni in cui al contenimento delle risorse economiche disponibili fa riscontro, da una parte, l’esigenza di aumentare comunque la visibilità dei progetti di ricerca e, dall’altra, la spinta etica per la massima accessibilità ai risultati degli studi finanziati pubblicamente. In definitiva, “l’obiettivo della valutazione è ricavare sistematicamente informazioni sintetiche e corrette sulla qualità della ricerca” (Baccini, 2010). 28 Ombretta Perfetti Biblioteca della Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Valutare la ricerca non è di certo una necessità di oggi: a parte le ricostruzioni storiche di corti rinascimentali impegnate nel decidere il valore delle scoperte e la conseguente assegnazione di supporto o privilegi ai loro scopritori, fu negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso che la responsabilità della valutazione fu delegata alla stessa comunità scientifica “e la peer review delle proposte divenne il modo per dividersi il bottino” (Viale e Cerroni, 2003). Questo scenario – non inedito ma mai così sistematicamente organizzato – ha indotto il bisogno di disporre di indicatori basati sull’output (e indirettamente rilevatori della performance) dei ricercatori. Con il DPR 10 febbraio 2010 è stata istituita l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) che sovrintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici. Valutare la qualità della ricerca con la peer review L’espressione peer review richiama la prassi della “revisione tra pari”, intendendo con il termine peer “una persona uguale per condizione sociale, prestigio, età, ecc.” (Collins Dictionary, 1979). Il percorso di valutazione “tra pari” è tra- Linea Editoriale Scientifica dizionalmente utilizzato per la valutazione della qualità della letteratura scientifica, ma non solo: una procedura simile caratterizza anche la valutazione professionale dei candidati a incarichi accademici. In ambito editoriale, la peer review consiste nella analisi, condotta da parte di uno o più specialisti riconosciuti come esperti, dei contenuti sottoposti dall’autore ad una rivista per la pubblicazione. La peer review originaria può essere definita diretta, mentre quella editoriale è di fatto indiretta, dal momento che “valuta la qualità di un prodotto di ricerca […] tramite l’osservazione delle pratiche adottate da una data comunità scientifica” (Baccini, 2010). L’attendibilità della peer review presuppone che il processo segua procedure trasparenti, standardizzate e, per quanto possibile, non condizionate da interessi personali. Purtroppo però può capitare che il processo sia viziato da pregiudizi, conflitti di interesse o errori di valutazione (Godlee e Jefferson, 2003). La peer review non garantisce la qualità dei contenuti pubblicati anche sulle riviste di (teorico) maggiore prestigio; studi recenti sono arrivati a sospettare che proprio i periodici a più elevato impact factor e con più alta rejection rate (percentuale di lavori respinti su quelli ricevuti) rischiano di essere mag- giormente condizionati da interessi commerciali (Jefferson et al., 2009). Più in generale, proprio la vasta offerta di riviste esistente a livello internazionale sembra assicurare la pubblicazione anche agli autori meno qualificati; le sconsolate osservazioni di uno dei maestri del medical publishing (Rennie, 2002) hanno portato a codificare la “sindrome di Ulisse del manoscritto scientifico”, che dopo una lunghissima peregrinazione finisce comunque per approdare ad un porto, più o meno sicuro (Picano, 2007). Anche per queste ragioni, qualcuno preferirebbe che la peer review fosse abolita (Smith, 2012). Molti, però, sostengono che pur essendo un metodo fallibile è il migliore di cui la comunità scientifica dispone per autoregolamentare la produzione di letteratura professionale. Pubblicazioni e accountability del ricercatore “Le comunicazioni scientifiche si pongono in relazione reciproca mediante l’utilizzo deliberato dei riferimenti, e tale pratica si è sviluppata in una dinamica di reti di collegamento ricorsive” (Viale e Leydesdorff, 2003). In effetti, la produzione di conoscenze si nutre di scambio, condivisione e richiami a metodi e risultati di ricerche di colleghi. Il tutto, attraverso la tessitura delle bibliografie e delle citazioni reciproche. Il sistema di reference è un elemento chiave per documentare e tenere traccia del percorso intellettuale di un autore; oltre a renderlo responsabile (accountable), dà forma ad una doppia rete: 1. di relazioni sociali tra studiosi 2.di relazioni discorsive tra comunicazioni. I molti “prodotti” dell’editoria scientifica Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la decisione dell’oggetto della valutazione, dal momento che può esistere un margine di soggettività nella determinazione della stessa rilevanza scientifica di un prodotto editoriale. ANVUR prende in considerazione articoli pubblicati su riviste, opere monografiche e capitoli di volumi, atti di congressi, nonché edizioni critiche, traduzioni e commenti scientifici. Quella della scelta della “unità elementare” su cui basare qualsiasi procedura di valutazione della ricerca (research item) è una questione molto importante perché implica un giudizio di merito sulla definizione di “insieme minimo di conoscenza” (Baccini, 2010). Le scelte ANVUR si muovono in un solco tradizionale, escludendo – almeno per il momento – tutti quei contenuti multimediali che stanno sempre più caratterizzando la comunicazione medicoscientifica (Hersh, 2009): •Podcast •Video •Set di slides •Gallerie o raccolte di immagini •Post su blog specialistici. Per quanto riguarda le opere monografiche, la necessità di definire un parametro ha portato a restringere la valutazione ai volumi ai quali sia stato assegnato un International Standard Book Number (ISBN), codice che identifica in modo univoco i prodotti editoriali monografici. Va sottolineato come, però, questo codice non sia in alcun modo un elemento di garanzia di qualità di un prodotto editoriale. Le riviste medico-scientifiche internazionali Difficile stimare con esattezza il numero delle riviste scientifiche. Sia perché è il concetto stesso di “rivista scientifica” a essere suscettibile di interpretazione sia perché non esiste un registro unico nel quale siano obbligatoriamente indicizzate. ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 Impact factor, h-index e la valutazione della ricerca 29 Il predominio della lingua inglese Buona parte dei periodici scientifici fa riferimento a associazioni o istituzioni no profit: società scientifiche, enti di ricerca, ordini professionali. Ciononostante, nel complesso, l’editoria STM (Scientific Technical Medical) è tra i settori della comunicazione meno provati dalla crisi che ha attraversato anche il mondo editoriale internazionale. 30 Ciò è dovuto soprattutto alla forte domanda di visibilità del mondo della ricerca e delle università, sia per la ricerca di finanziamenti sia per esigenze di avanzamento di carriera. Qualunque sia la nazione di provenienza, la lingua franca della comunicazione scientifica è l’inglese. La maggior parte dei periodici STM di rilievo internazionale è pubblicata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna; sebbene sia sempre più difficile “assegnare” le singole riviste a determinati Paesi: basti considerare l’esempio del Lancet, tradizionale settimanale inglese ma, di fatto, oggi olandese essendo di proprietà della casa editrice Elsevier il cui quartier generale è ad Amsterdam. Editoria STM tra tradizione e open access Accanto al tradizionale modello di accesso ai contenuti, possibile solo a fronte del pagamento di un abbonamento, negli ultimi anni si sta affermando il modello ad accesso aperto (open access, OA). Esistono 8.622 riviste ad accesso aperto (fonte DOAJ, febbraio 2013). Questo modello si applica solo alla letteratura scientifica give away, quella per cui il ricercatore non ha ritorno economico. Il principio ispiratore dell’o- Linea Editoriale Scientifica pen access si basa sul presupposto che i risultati delle ricerche finanziate con i fondi pubblici debbano essere pubblicamente disponibili. In linea di principio, le riviste open access non sono auto prodotte dall’autore né la pubblicazione degli articoli aggira il processo di peer review. Ciononostante, studi non recenti hanno segnalato alcune riserve circa la qualità dei periodici OA (Schroter et al., 2005) mentre altri hanno confermato la preoccupazione che il modello OA possa penalizzare i ricercatori di Paesi in via di sviluppo, gli studi indipendenti e quelli condotti da équipe che possono contare su finanziamenti meno robusti (Liyanage e MacIntyre, 2006). Il modello open access prevede al momento tre principali tipologie: Green road: auto archiviazione; l’autore deposita i propri lavori in archivi aperti che possono essere istituzionali o disciplinari. Gold road: pubblicazioni in riviste open access. Le riviste sono peer reviewed, l’autore mantiene i diritti sulla sua opera; i costi della pubblicazione sono sostenuti dagli autori o dalle loro istituzioni di appartenenza (Article Processing Fees). Red road: a fronte del pagamento di una quota da parte degli autori, alcuni editori o riviste offrono l’opportunità di rendere gratuitamente accessibile il singolo articolo su un periodico che però resta a pagamento (rivista ibrida). I principali vantaggi per gli autori sembrano essere: Numero di riviste registrate nella Directory of Open Access Journal (DOAJ) – comprese 127 riviste di chimica nel 2010. Quasi il 20% di tutti gli articoli peer reviewed ora è open access. •accesso senza barriere da parte dei lettori; •maggiore visibilità per i propri lavori; •più frequenti download su web (Davis et al., 2008); •a parità di qualità, maggiori citazioni e conseguente impatto potenzialmente più elevato; •possibile anche una maggiore tempestività nella citazione ricevuta (Eysenbach, 2006). Va considerato, tuttavia, che i dati di cui si dispone non sono univoci e diversi studi sembrano essere viziati da errori metodologici (Davis, 2011): è dunque necessario condurre nuove ricerche per giungere a conclusioni certe. Le banche dati bibliografiche MedLine Da diversi decenni sono stati costruiti dei database che contengono riviste cosiddette “accademiche”; queste banche dati ospitano periodici selezionati sulla base di criteri diversi, ma sempre resi espliciti dai curatori. Tra le banche dati bibliografiche, MedLine è certamente la più conosciuta e utilizzata anche perché, dal 1996, è accessibile gratuitamente attraverso l’interfaccia PubMed. La decisione di aprire alla pubblica consultazione il database della National Library of Medicine (la biblioteca dei National Institutes of Health) fu merito di Al Gore, vicepresidente statunitense, che anticipò la “buona battaglia” per il libero accesso e la trasparenza dei dati scientifici. MedLine indicizza 5.640 riviste pubblicate soprattutto negli Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi anglosassoni (novembre 2012). Oltre alla medicina, copre anche altri settori, quali ad esempio l’infermieristica, l’odontoiatria, la medicina veterinaria, l’organizzazione sanitaria. Il 90% delle citazioni proviene da fonti di lingua inglese. L’abstract è presente in circa l’80% delle citazioni. Le funzionalità principali di PubMed sono conosciute. Il database, però, offre molte opportunità solitamente poco utilizzate: dalla costruzione di un archivio personale (MyNCBI) alla consultazione degli articoli solo in full-text, all’uso del Link-Out, la funzione che collega direttamente il record bibliografico con la biblioteca o con il sistema bibliotecario di riferimento per l’utente. Embase Con circa 24 milioni di record bibliografici indicizzati e più di 7.600 riviste peer-reviewed, Embase è un repertorio “classico”, noto a tutti i bibliotecari e documentalisti scientifici. Comprende tutti i riferimenti selezionati da MedLine ma si spinge oltre, considerando circa 1.800 periodici non compresi nella banca dati del Congresso statunitense. Tradizionalmente, si ritiene che il focus di Emba- 31 ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 Il repertorio Ulrich’s nel 2012 registra 42.924 riviste accademico-specialistiche nel campo “medical sciences”. Ma qualunque ricerca quantitativa si scontra con una ampia variabilità di risultati dovuta al metodo di studio seguito dall’autore (Morris, 2007). Negli ultimi decenni, il ritmo di crescita di nuove riviste nel campo medico-scientifico si è mantenuto costante tra il 3 e il 3,5% annuo. Parallelamente alla nascita di nuove testate si assiste alla crescente adozione della revisione critica (peer review sistematica) da parte delle direzioni dei periodici, all’aumento del numero delle testate ad accesso libero (open access, declinato secondo diverse modalità), e alle riviste pubblicate solo in formato elettronico. ANNO XLII - N°11 - 2013 CINAHL CINAHL (Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature) è la banca dati di riferimento per la letteratura sul Nursing e in tutti gli ambiti assistenziali di interesse non prevalentemente medico. Nata nel 1940 dal pionieristico lavoro di Ella Crandall, Mildred Grandbois e Mollie Sitner, è stata acquistata dalla agenzia bibliografica EBSCO nel 2003. PsycINFO PsycINFO facilita l’accesso alla letteratura internazionale di psicologia, psichiatria, salute mentale e discipline correlate. I record nel database sono corredati di abstract e tutti i dati dal 1967 a oggi sono indicizzati con l’ausilio del Thesaurus of Psychological Index Terms. PsycINFO è un prodotto dell’American Psychological Association (APA). Il database è aggiornato settimanalmente; vengono aggiunti circa 60.000 record ogni anno. 32 I database citazionali Accanto alle banche dati bibliografiche, rivestono un’importanza crescente i database citazionali. Come ha scritto De Bellis (2005), “in un database convenzionale l’informazione si cerca e basta; nelle banche citazionali l’informazione trovata ha qualcosa in più, è un’informazione targata con un peso specifico e un valore che derivano dal fatto di essere inscritta in un sistema di valutazione bibliometrica dell’impatto e della qualità dei documenti o autori fondato sul conteggio e analisi delle citazioni”. Caratteristiche dei database citazionali Mettono in relazione reciproca le descrizioni bibliografiche indicizzate: •articoli citati (cited articles); •articoli citanti (citing articles); •co-citazione (related articles). Consentono la navigazione tra i risultati: •indietro nel tempo (cited articles); •avanti nel tempo (citing articles); Dispongono di indici bibliometrici per la misurazione di produttività e impatto rispetto: •alle pubblicazioni indicizzate; •agli autori; •agli enti o gruppi di ricerca; •alle nazioni. Science Citation Index Il primo database citazionale, lo Science Citation Index, fu ideato agli inizi degli Linea Editoriale Scientifica anni ’60 da Eugene Garfield fondatore dell’Institute for Scientific Information (ISI) di Philadelphia. L’intuizione di Garfield fu quella di utilizzare le citazioni collocate a piè di pagina e alla fine del testo degli articoli di riviste. Pensò quindi di raccogliere e rendere consultabili, in un unico repertorio, l’insieme di queste citazioni. Da allora, si è iniziato a riflettere sull’opportunità di contare e analizzare le citazioni ricevute da un documento o da un autore al fine di quantificare l’impatto sulla comunità scientifica. La versione ampia dello SCI (expanded) copre oltre 6.500 riviste di circa 150 diverse discipline, dal 1900 a oggi. L’indice è consultabile online tramite il Web of Science, “prodotto” della Thomson Reuters, e fa parte della raccolta multidisciplinare di database Web of Knowledge. Scopus Si tratta di una banca dati che contiene riassunti (abstracts) e citazioni di articoli pubblicati sulla letteratura accademica. Copre circa 18 mila riviste di oltre 5 mila editori. Anche Scopus è un prodotto commerciale, di proprietà della casa editrice Elsevier. Per rispondere alle perplessità di quanti avevano percepito un possibile conflitto di interessi (la casa editrice avrebbe potuto avere vantaggio dall’includere per default i propri prodotti editoriali nel database), Elsevier ha nominato un comitato di esperti internazionali al quale spetta ora il compito di selezionare i periodici da comprendere nell’archivio. Scopus è una delle due banche dati di riferimento dell’ANVUR per la raccolta dei dati grezzi riferiti alle citazioni utili alla valutazione quantitativa della ricerca scientifica. N.B. La copertura dell’analisi citazionale parte dal 1996. Quindi è limitata rispetto a Web of Science, che con i backfiles (disponibili a pagamento) arriva a coprire l’analisi a partire dal 1990. Gli indicatori bibliometrici Secondo la definizione dell’ANVUR, “per indicatore bibliometrico si intende il prodotto di tecniche matematiche e statistiche utilizzate in bibliometria per analizzare i modelli di distribuzione delle pubblicazioni scientifiche e per analizzarne l’impatto entro le comunità scientifiche”. Tali indicatori sono reperibili attraverso fonti esterne, come le banche dati, e sono suscettibili di calcolo utilizzando le stesse fonti. In particolare, sono indicatori bibliometrici: •il numero di pubblicazioni definite secondo categorie standardizzate a livello internazionale e indicizzate nelle banche dati; •il numero di citazioni ricevute dalle pubblicazioni, provenienti da fonti a loro volta indicizzate. nota o un riferimento (reference) dove si utilizza o si descrive Y. Si dice che l’articolo X (citante) contiene la citazione dell’articolo Y (articolo citato) che riceve quindi una citazione. L’impact factor L’idea dell’impact factor (IF) è di Eugene Garfield, chimico, che a metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, forte della frequentazione di ambienti scientifici, riuscì a dare una risposta formale al desiderio di quantificare in modo oggettivo il “valore di una rivista”. L’espressione “impact factor” fu usata per la prima volta da Garfield in un commento pubblicato su Science nel 1955. Una delle ragioni principali per le quali questo indice venne pensato era la volontà di proporre ai responsabili delle biblioteche accademiche un elemento quantitativo utile per decidere a quali periodici abbonarsi (Garfield, 2006). L’IF è calcolato annualmente e riguarda soltanto quelle riviste incluse nei database citazionali del- la Thomson Reuters (SCI e SSCI). È pubblicato all’interno del Journal Citation Report (JCR). L’IF è il rapporto tra il numero di citazioni ottenute da una rivista nell’anno di riferimento (ad esempio 2012) relative agli articoli pubblicati dalla rivista nei due anni precedenti (2010-2011) e il totale degli articoli pubblicati nello stesso periodo dalla rivista. L’IF relativo ad un determinato anno può dunque essere calcolato solo nell’anno successivo a quello di riferimento. Cosa conta di sicuro nella decisione di considerare un articolo nel denominatore?: Un titolo dell’articolo che sia descrittivo È questa la ragione per cui troviamo nelle riviste di medicina titoli che possono talvolta apparire didascalici, per esempio nell’indicare in dettaglio il disegno sperimentale scelto per lo studio. I nomi degli autori È una delle condizioni principali, al punto che fino a qualche anno fa la differenza certa tra item nel denominatore e item nel numeratore era proprio data dalla presenza o meno della firma. Esauriente riassunto (abstract o summary) È un elemento chiave e, se assente nelle riviste il cui La citazione La citazione costituisce un legame citazionale tra due articoli. Un articolo X cita un articolo Y se in X è presente una 33 ANNO XLII - N°11 - 2013 se sia nella documentazione riguardante l’area della Farmacologia, con particolare riguardo alle reazioni avverse e agli effetti indesiderati da medicinali. Per questa ragione, si raccomanda di non trascurare questa banca dati ogni volta che si intraprende una ricerca sistematica di letteratura in tema di uso di farmaci, tossicologia e sperimentazione clinica. Utile anche per le ricerche su dispositivi medici. È di proprietà della casa editrice Elsevier. 34 medio di riferimenti inseriti in ciascuna pagina delle diverse riviste. L’esempio classico riguardava la Matematica che, in media, ricorreva a 30 citazioni per pagina contro le 15 della Biochimica. Altre importanti disomogeneità riguardano la rapidità con cui i nuovi articoli sono citati e la durata media del “tempo di vita” di un lavoro. Impact Factor Normalizzato (NIF) Per ovviare al problema del confronto tra IF di riviste appartenenti a discipline diverse sono stati proposti diversi metodi per normalizzare il dato. Alcuni esempi: 1. Rapporto tra IF della rivista e la media degli IF delle riviste del medesimo settore disciplinare NIF = JIF/SCIF - NIF = IF normalizzato di un periodico in un determinato anno - JIF = IF di un periodico in un determinato anno - SCIF = media degli IF della Subject Category di appartenenza del periodico - Journal of Allergy and Clinical Immunology - Disciplina di afferenza = Allergy - IF (2011) = 11,003 Media degli IF delle riviste della disciplina Allergy 2,486 NIF = 11,003/2,486 = 4,426 2. Prodotto dell’IF per l’Impact Factor Normalizzato costante. NIF = IF x NIF constant Come si calcola l’Impact Factor Normalizzato costante Linea Editoriale Scientifica NIF constant = TCB/TArB TCD/TArD - TCB = Totale delle citazioni ricevute da tutte le riviste di ambito biomedico in JCR in un dato anno - TArB = totale degli articoli pubblicati da tutte le riviste di ambito biomedico in JCR in un dato anno - TCD = totale delle citazioni delle riviste afferenti a una particolare disciplina in JCR in un dato anno - TArD = totale degli articoli pubblicati dalle riviste afferenti a una particolare disciplina in JCR in un dato anno. 3. Si fissa a 10 il valore più alto di IF normalizzato per ogni categoria di periodici. È stato scelto il valore 10 perché generalmente gli IF dei periodici appartenenti alla scienza e tecnologia variano da 0 a 20; il valore 10 risulta quindi essere la giusta via di mezzo. Inoltre, utilizzando il valore 10 per normalizzare l’IF, si ottengono valori confrontabili con i valori dell’IF originario. La formula per determinare l’IF normalizzato di un periodico è la seguente: NIF = IF x m Subject Category, non siano raffrontabili in termini di IF mentre risultano equiparate in termini di NIF. Salute 30 maggio 2002 Per gli IRCCS I - Il processo di normalizzazione dell’IF definisce 6 4. Un’altra modalità di calcolo dell’IF normalizzato è proposta dal Ministero della Salute per l’assegnazione dei fondi agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Circolare Ministero della classi di riferimento, l’appartenenza alle quali determina l’attribuzione di uno specifico punteggio. •Per ogni disciplina sono stati calcolati dei quartili (in riferimento al valore dell’IF). •L’IF grezzo di una rivista che appartiene al quartile inferiore si normalizza con il valore 1. •L’IF grezzo di una rivista che appartiene al secondo quartile si normalizza con il valore 2. •L’IF grezzo di una rivista che appartiene al terzo quartile si normalizza con il valore 4. •L’IF grezzo di una rivista che appartiene al quartile superiore si normalizza con il valore 6. •L’IF grezzo di una rivista con valore ≥7 e ≤12 si normalizza con il valore 8. •L’IF grezzo di una rivista con valore ≥12 e ≤15 si normalizza con il valore 10. •L’IF grezzo di una rivista con valore >15 si normaliz- - NIF = IF normalizzato di un periodico in un determinato anno - IF = IF di un periodico nello stesso anno - m = moltiplicatore (10/IF) si ottiene dividendo l’IF più alto tra i periodici nella specifica categoria per 10. ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 full text non è in lingua inglese, impedisce alla rivista di essere considerata per l’indicizzazione. Ampiezza sufficiente Gli articoli di ampiezza inferiore alla mezza pagina non sono solitamente considerati coerenti con i dettami della “scholarly contribution” e, pertanto, non sono considerati nel denominatore. Presenza di un’esaustiva bibliografia Un articolo corredato da riferimenti bibliografici esaurienti garantisce che, nella preparazione, gli autori abbiano considerato la letteratura esistente, ponendo così il proprio lavoro nel solco di articoli precedenti curati da altri gruppi di ricerca. Densità dei riferimenti citati Un alto numero di voci citate per singola pagina di testo è considerato un indice di approfondito lavoro di ricerca. Le probabilità che una rivista abbia un fattore di impatto elevato sul resto della comunità scientifica non sono le stesse per tutte le discipline. Questo dipende da diversi fattori, ma soprattutto dal diverso stile del “medical writing” che si è andato determinando negli anni nelle differenti discipline accademiche. Per questa ragione, nel valutare il peso di una rivista è opportuno che i confronti avvengano sempre tra periodici di una stessa materia. Già molti anni fa, infatti, Garfield sosteneva che al fine dei confronti è sempre necessario tenere presente quello che definiva il “citation potential”, vale a dire il numero La seguente tabella mostra come le tre riviste, prime nell’ambito delle rispettive 35 Impact factor: un indicatore messo in discussione Uno dei motivi per i quali l’IF è discusso riguarda i criteri di inclusione del “tipo di articolo” nel denominatore della frazione che origina il valore. La corrispondenza, le lettere al Direttore, i commenti, gli editoriali, le interviste, le notizie, i necrologi, le recensioni non sono considerati come “articoli pubblicati nel corso dei due anni precedenti”. Eppure, questo genere di contenuto può essere citato in altri articoli e può dunque contribuire alla crescita del numeratore. È dunque evidente che, agendo su questa leva (pubblicare un minor numero di original articles a vantaggio di testi di commento), le riviste possono quantomeno cercare di incrementare il proprio IF a prescindere dalla qualità dei contenuti pubblicati. In generale, ciò che è stato più volte oggetto di polemica nei confronti degli amministratori dell’IF, è la relativa mancanza di trasparenza nella assegnazione del “codice di pubblicazione”, che in certi casi può portare a distorsioni dovute ad un eccesso di soggettività nella catalogazione degli articoli. I direttori delle riviste usano spesso l’IF per sottolineare la performance delle proprie creature. È comprensibile, 36 come lo è l’entusiasmo dei loro editori che garantiscono all’IF un’evidenza proporzionale all’ampiezza del fattore sui siti web e sui materiali promozionali indirizzati ai bibliotecari e agli autori potenziali. A ben vedere, l’impatto di una rivista può derivare anche da: •studi manipolati o fraudolenti inizialmente citati per il clamore suscitato dai risultati e successivamente diventati dei “classici” della malpractice editoriale; •studi sperimentali di scarso valore il cui impatto è enfatizzato dalla ampia e capillare circolazione di reprint sponsorizzati; •articoli che, recando la firma di un numero sproporzionato di autori, si giovano della diffusa pratica della self-citation. Ugualmente non giustificato è l’uso dell’IF per dare un’idea quantitativa del prestigio di un autore che dovrebbe piuttosto essere determinata attraverso l’uso di altri specifici strumenti. I 10 principali modi per manipolare l’IF (da: Falagas e Alexiou, 2008): 1. Richiedere agli autori, al momento della revisione dell’articolo, l’inserimento di voci bibliografiche tratte dal giornale stesso. 2. Inserire nel corpo dell’articolo delle sezioni nelle quali viene fatto il punto su ciò che la rivista stessa ha pubblicato negli anni immediatamente precedenti sullo stesso argomento. 3. Gonfiare le auto-citazioni Linea Editoriale Scientifica grazie alla pubblicazione di molti editoriali e di commenti dei lettori su articoli usciti. 4. Aumentare il numero degli articoli che, non andando ad alimentare il denominatore, possono comunque contribuire al numeratore grazie alle citazioni ottenute. 5. Pubblicare molte rassegne (il tipo di articolo più citato) a discapito degli articoli originali e, soprattutto, dei casi clinici (case report). 6. Rifiutare gli studi con risultati negativi, a prescindere dalla loro qualità. 7. Rifiutare studi che confermano dati già esistenti (confirmatory studies). 8. Favorire la pubblicazione di studi di gruppi multicentrici o, comunque, che recano la firma di molti autori. 9. Attrarre la collaborazione di studiosi di chiara fama e accettare i loro lavori senza prestare particolare attenzione alla qualità dei contenuti. 10.Pubblicare articoli che affrontano “hot topics” di attualità a prescindere dal rilievo clinico. Al riguardo, diversi studi recenti, tra cui uno coordinato da John Ioannidis (Ioannidis et al., 2010) (tra i ricercatori che con maggiore continuità si dedicano alla Journalology, come la battezzò il direttore del BMJ Stephen Lock), hanno sottolineato delle evidenze importanti: •gli studi clinici che per primi studiano un problema spesso non sono rap- presentativi e si rivelano fuorvianti; •un quarto dei risultati presentati nei più citati articoli originali pubblicati su riviste ad alta visibilità e relativi all’efficacia di interventi sanitari è successivamente contraddetto o ridimensionato; •il ritardo con cui i risultati positivi di uno studio sono smentiti da una ricerca che si conclude con risultati negativi si misura in diversi anni più che in mesi; •la smentita di quanto concluso da una ricerca è sempre più frequente giunga da una revisione sistematica di buona qualità, ma anche in questo caso possono passare anni prima che si arrivi a evidenze certe di non efficacia o di danno. Altri indicatori bibliometrici Negli ultimi anni, sono stati proposti approcci diversi dall’IF sia per valutare l’impatto dei singoli autori, sia per tentare una classificazione per importanza delle riviste scientifiche. In molti casi si tratta di proposte molto “originali” che non sono uscite da un ambito specialistico. In altri, invece, è stato in certa misura mutuato l’approccio col quale è stato costruito l’algoritmo alla base della ricerca di Google (PageRank) secondo il quale non tutte le fonti hanno eguale “peso” e, di conseguenza, una citazione ricevuta da una rivista a sua volta più citata “vale” di più di quella ottenuta da un periodico meno considerato. Oltre all’IF il JCR offre altri indicatori: •Immediacy Index: il rap- porto tra numero di articoli pubblicati nel corso di un anno e citazioni ricevute nel corso dell’anno stesso. Dà un’idea di quale impatto immediato ha una rivista sulla comunità scientifica. •Cited Half Life: dà l’idea della vita media degli articoli di una rivista, indicando il tempo che è stato necessario ad un articolo per raggiungere la metà del totale delle citazioni ottenute al momento della verifica. •5-year impact factor: è il numero medio di citazioni ricevute dagli articoli pubblicati in una rivista negli ultimi cinque anni. Esso è calcolato dividendo il numero di citazioni ricevute in un anno per il numero totale di articoli pubblicati nei cinque anni precedenti. È disponibile solo a partire dal JCR del 2007. Altri indicatori e strumenti di analisi e valutazione delle riviste sono l’Eigenfactor Score, l’Article Influence Score (entrambi disponibili sul sito www.eigenfactor.org e, insieme agli altri indicatori, all’interno del JCR), SciMago, Journal Analyzer, (disponibile a partire dalla piattaforma SciVerse Scopus) e SNIP (Source Normalised Impact per Paper, disponibile all’interno del Journal Analyzer di Scopus). Indicatori bibliometrici a confronto Esempio di tabella comparativa che prevede l’utilizzo di tutti gli indicatori bibliometrici presi in considerazione: ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 za con il valore 15. •Gli articoli pubblicati su riviste non impattate otterranno ciascuno il valore 0,1. TIP: Dove trovare il quartile di appartenenza in JCR L’IF normalizzato è stato calcolato utilizzando l’esempio n. 1 (paragrafo “Impact Factor Normalizzato (NIF)”). 37 ANNO XLII - N°11 - 2013 N.B. A differenza dell’IF, disponibile unicamente all’interno del Journal Citation Report, è possibile ottenere l’h-index all’interno di Web of Science, di Scopus e anche in Google Scholar. Trattandosi di repertori che attingono a fonti diverse i risultati non saranno identici. È interessante considerare come John E. Hirsch abbia sostenuto l’affidabilità dell’indice dimostrando come ad un punteggio più elevato si associ un maggiore prestigio accademico o la “fisiologica” presenza dell’autore in istituzioni o comitati di particolare prestigio come la US National Academy of Science. Tra i limiti dell’h-index: 38 •premia chi vanta una lunga carriera; •sfavorisce fra i ricercatori chi seleziona e pubblica pochi articoli anche molto citati; •incentiva la parcellizzazione della produzione scientifica (salami science: molte fette sottili da un unico insaccato…). H-index: vantaggi e limiti Hirsch con l’h-index intendeva superare i principali limiti degli altri indicatori bibliometrici, come il fare affidamento sul numero totale degli articoli o delle citazioni. Il numero totale degli articoli, infatti, potrebbe non contare ai fini della qualità delle pubblicazioni scientifiche, così come il numero totale delle citazioni può essere sproporzionalmente dovuto alla partecipazione dell’autore a una singola pubblicazione di maggior prestigio (per esempio, articoli che propongono nuove tecniche di successo e che possono generare un grande numero di citazioni) oppure a molte pubblicazioni ognuna con poche citazioni. L’h-index si propone di misurare contemporaneamente la qualità e la quantità della produzione scientifica. Ci sono però molte situazioni in cui l’h-index può fornire informazioni fuorvianti sull’impatto di un autore (sebbene molte di queste informazioni errate non siano prerogativa dell’h-index) (Wendl, 2007): •non tiene conto del numero degli autori di un articolo. Nell’articolo originale, Hirsch suggeriva di spartire Linea Editoriale Scientifica le citazioni fra i coautori. L’h-index e altri simili indicatori tendono infatti a favorire i campi nei quali lavorano grandi gruppi di ricerca, come ad esempio nel caso dei trial multicentrici; •non tiene conto del numero di citazioni che caratterizza campi differenti: ambiti o riviste diversi, tradizionalmente, mostrano un carico di citazioni disuguale; •non tiene conto delle informazioni contenute nelle affiliazioni degli autori, che in alcuni settori scientifici sono significative (Sekercioglu, 2008; Zhang, 2009); •è legato al numero totale delle pubblicazioni. Questo vuol dire che un ricercatore con una carriera breve sarà svantaggiato, senza tener conto dell’importanza della sua attività. Questo tra l’altro è un problema per ogni indicatore che si basa sul numero di pubblicazioni. Comunque, come indicato da Hirsch nel suo articolo originale, l’h-index era da utilizzare come strumento per valutare i ricercatori nel momento esatto della loro carriera e non per una comparazione storica; •non considera il contesto delle citazioni. Per esempio, le citazioni in un articolo spesso sono contenute nell’introduzione di un articolo e non hanno nessun altro significato all’interno del lavoro. L’indice inoltre non esclude le citazioni effettuate per criticare un lavoro come nel caso di lavori fraudolenti o ritrattati; •dà ai libri lo stesso valore degli articoli, così che il confronto tra studiosi può risultare condizionato dalla disciplina in cui operano a seconda che in questa sia più frequente comunicare attraverso monografie o riviste. È stato rilevato che l’h-index ha un’accuratezza e precisione predittiva leggermente inferiore rispetto alla semplice misura della media delle citazioni per articolo (Lehmann e Jackson, 2006). Questo risultato è stato però contraddetto da un altro studio (Hirsch, 2007). L’h-index può essere manipolato con le autocitazioni (Bartneck e Kokkelmans, 2011) e se viene calcolato su Google Scholar allora persino dei documenti generati dal computer usando strumenti come SCIgen possono essere utilizzati per incrementare il proprio indice (Labbe, 2010). Altri indicatori per autori •g-index ideato da Leo Egghe. Nasce per attribuire maggior peso ad articoli altamente citati. La formula per il suo calcolo è la seguente: l’indice g è il numero di ordine più grande (quando gli articoli sono classificati in ordine decrescente per numero di citazioni ricevute) tale che i primi g articoli abbiano ricevuto (complessivamente) almeno g2 citazioni (Cassella e Bozzarelli, 2011). •h-index individuale, ideato da Pablo D. Batista, Monica G. Campiteli, Osame Kinouchi e Alexandre S. Martinez per calcolare l’hindex rispetto ad articoli con più autori. Si basa sul modello dell’h-index con un differente approccio; prima normalizza il numero di citazioni per ciascuno dei lavori attraverso la divisione del numero di citazioni per il numero di autori per quel lavoro, poi calcola l’h-index. Sia il g-index che l’h-index individuale sono disponibili in Publish or Perish (http:// www.harzing.com/pop.htm, il programma realizzato nel 2006 da Anne-Wil Harzing per il calcolo dell’h-index in Google Scholar). Dal momento che il primo tiene conto degli articoli maggiormente citati, sarà maggiore rispetto all’h-index, mentre il secondo, che normalizza le citazioni in base al numero degli autori di uno stesso articolo, sarà inferiore rispetto all’h-index. Anche l’IF viene utilizzato, seppur in maniera impropria, per valutare il lavoro di un ricercatore o gruppi di ricercatori. Senza entrare nel merito dell’utilizzo di questo indicatore nell’ambito degli esercizi di valutazione della ricerca, citiamo ad esempio un parametro frequentemente utilizzato nel panorama italiano che non trova alcun riscontro in biblioteconomia: l’impact factor totale. Impact factor totale Somma degli IF delle riviste su cui sono stati pubblicati gli articoli di un ricercatore. Per il calcolo vanno tenute in considerazione le seguenti precisazioni: •L’IF da considerare è quello dell’anno di pubblicazione dell’articolo. •Se più articoli sono stati pubblicati in uno o più anni sulla stessa rivista deve essere eseguita la somma di tutti. Indicatori bibliometrici: le università, gli enti, gli stati Il portale SCImago offre l’analisi della produzione scientifica per nazione (in totale 236) consentendo l’utilizzo di alcuni filtri. È inoltre possibile eseguire l’analisi per regione geografica. Il sistema consente di generare tabelle che mettono in comparazione alcuni dati citazionali tra due o più nazioni (al massimo 4). 39 ANNO XLII - N°11 - 2013 Misurare l’impatto degli autori L’h-index Tra gli indicatori capaci di valutare la qualità della produttività di un autore, è ormai molto usato l’h-index, proposto dal fisico John E. Hirsch, che definisce l’impatto di un autore col numero massimo di citazioni ottenute da un eguale numero di propri articoli. In altre parole, Mario Rossi avrà un h-index di 20 se avrà almeno 20 lavori citati almeno 20 volte. standardizzati sono nati alcuni progetti internazionali. COUNTER (Counting Online Usage of Networked Electronic Resources) h t t p : // w w w . p r o j e c t counter.org/ Nata nel marzo del 2002 è un’iniziativa che serve bibliotecari, editori ed intermediari ANNO XLII - N°11 - 2013 Italia periodo 2009-2010 - Rete delle co-citazioni basate sulle aree scientifiche. Il Journal Citation Report offre la possibilità di calcolare l’IF delle riviste suddivise in base al paese di pubblicazione. I due database citazionali WoS e Scopus offrono entrambi la possibilità di eseguire la ricerca in base all’università o ente di affiliazione dell’autore. Si procede con le stesse modalità già illustrate per il calcolo dell’h-index degli autori. Webmetrica La crescente disponibilità di documenti in formato elettronico ha reso più agevole, rispetto al passato, l’analisi statistica dell’uso dei documenti. Con l’intento di definire metodologie di raccolta dei dati quanto più possibili comuni e 40 stabilendo norme che facilitano la registrazione e la segnalazione delle statistiche di utilizzo on-line in maniera coerente, credibile e compatibile. Il primo Counter code of Practice relativo alle riviste e database online è stato pubblicato nel 2003. Successivamente, nel 2006, la copertura è stata estesa ai libri elettronici. La validità del progetto è testimoniata dalla grande adesione al codice che già nel 2004 poteva contare su oltre 30 tra editori e aggregatori. Oggi è possibile avere statistiche Counter compatibili presso tutti i principali gruppi di venditori (editori e intermediari). Oltre a occuparsi di definire gli standard sulle statistiche di Linea Editoriale Scientifica utilizzo delle risorse elettroniche, il progetto COUNTER co-opera con una serie di organizzazioni. Nel 2006 ha effettuato una ricerca, sponsorizzata dal JISC (the UK Joint Information Systems Committee), sull’utilizzo delle piattaforme editoriali. Attualmente, in collaborazione con l’UK Serials Group sta portando avanti il progetto sullo sviluppo dell’Usage Factor (UF). L’UF è il rapporto tra il numero di download registrati nel periodo x per gli articoli pubblicati in una rivista in un dato anno y e il numero di articoli pubblicati nello stesso anno y. L’obiettivo generale di questo progetto è quello di esplorare, definire e validare l’UF come nuova misura di impact factor per le risorse elettroniche. MESUR (MEtrics from Scholarly Usage of Resources), Los Alamos National Laboratory http://mesur.lanl.gov/MESUR. html Obiettivo principale del progetto è quello di arricchire gli strumenti usati per la valutazione dell’impatto dei prodotti della comunicazione scientifica, e di conseguenza dei ricercatori, attraverso metriche che derivano dai dati sull’utilizzo. Il progetto ha creato un modello semantico del processo di comunicazione scientifica e un archivio semantico su larga scala relativo a dati bibliografici, citazioni e utilizzo, ricavati da una varietà di fonti. Dopo aver mappato la struttura della comunità accademica sulla base dei set di dati di riferimento stabiliti, MESUR condurrà un’indagine nella definizione e validazione di una serie di metriche basate sull’utilizzo. La metrica sarà statisticamente validata e verranno formulate linee guida e raccomandazioni. SUSHI (Standardized Usage Statistics Harvesting Initiative) http://www.niso.org/ workrooms/sushi Lo standard SUSHI Protocol (ANSI/NISO Z39.93-2007) promosso dal NISO (National Information Standards Organization) definisce un modello di richiesta automatizzata e un modello di risposta per la raccolta dei dati di utilizzo delle risorse elettroniche utilizzando una struttura Web-service. È pensato per sostituire l’utente nelle operazioni di download dei dati sulle statistiche d’uso dai siti dei vari editori. I dati vengono acquisiti in formato COUNTER. Article Level Metrics A marzo 2009 la Public Library of Science ha messo a punto un sistema di aggregazione di metriche a livello del singolo articolo, Article Level Metrics, che prende in considerazione anche l’utilizzo e le citazioni del social web. È disponibile per tutte le riviste open access prodotte da PLoS e comprende: •citazioni; •visione degli articoli (quante volte un articolo è stato visto); •quante volte un articolo è stato messo tra i preferiti; •copertura dei blog; •commenti e osservazioni ricevute. PageRank di Google Brevettato dalla Stanford University, l’algoritmo di PageRank, come spiegato da Wikipedia, serve ad assegnare un peso numerico ad ogni link, in modo da quantificare la sua importanza relativa all’interno del web e stabilire quindi l’ordine in cui verranno restituite le pagine o i siti in relazione ai termini ricercati. Più alto è il PageRank, più alta sarà la posizione della pagina nei risultati delle ricerche su Google. Il suo concetto può essere riconducibile a quello di popolarità tipico delle relazioni sociali umane: più numerosi sono i siti che linkano a una pagina, migliore sarà la posizione di quella stessa pagina nel ranking di Google. A parità di collegamenti, avrà maggior valore il link ottenuto da una pagina che, a sua volta, godrà di un più elevato numero di siti ad essa collegati. Le pagine web sono quindi ordinate in base alla popolarità di ciascuna presso gli utenti stessi della rete. Web Impact Factor Nel 1998 Peter Ingwersen, considerando i link alla stregua delle citazioni, ha proposto un indicatore per il web. Il WIF equivale al numero di pagine web in un sito che ricevono i link da altri siti web, diviso per il numero di pagine web pubblicate nel sito, che sono accessibili ai motori di ricerca. La bibliometria incontra il social web “NESSUNO PUÒ LEGGERE TUTTO”. Con questa affermazione si presenta il progetto Altmetrics http://altmetrics. org/manifesto/ ultimo nato nel campo della metrica basata sul web. In considerazione del fatto che un numero sempre più crescente di ricercatori sta spostando il proprio lavoro sul web e che la comunicazione della conoscenza avviene sempre più spesso attraverso canali non tradizionali quali blog, social network, reference manager (Mendeley e Zotero), ecc., Altmetrics propone di sostituire i filtri tradizionali per selezionare le pubblicazioni di qualità (citazioni, IF, peer review) con indicatori in grado di misurare questo nuovo tipo di comunicazione. L’impatto, quindi, non verrà misurato solo per gli articoli ma anche per i nuovi prodotti della comunicazione scientifica: •“scienza grezza” come dataset, codici, disegni sperimentali; •citazioni di un argomento o di un singolo passaggio anziché di un intero articolo; •autopubblicazione attraverso blog, commenti o annotazioni su lavori esistenti. A questo scopo sono state sviluppate diverse applicazioni che se da una parte offrono il vantaggio di essere tutte disponibili gratuitamente dall’altra si scontrano con i limiti della ridotta copertura temporale e dell’assenza di un controllo ufficiale e sistematico delle fonti, peculiare del social web. ImpactStory: applicazione web based che consente di monitorare l’impatto di una vasta gamma di prodotti della ricerca. 41 ANNO XLII - N°11 - 2013 SciMago Map Le strutture scientifiche nazionali possono essere analizzate attraverso due livelli di dettaglio: mappe della rete di co-citazioni basate sulle aree scientifiche di Scopus (27 principali campi) oppure sulle categorie di soggetto (313 categorie tematiche, più ristretta). Conclusioni In questo ultimo periodo c’è stato un grande fermento nel mondo degli indicatori bibliometrici e della valutazione della ricerca a seguito del bando per le abilitazioni scientifiche nazionali per il quale sono stati utilizzati, per i settori definiti “bibliometrici”, tre indicatori: n. pubblicazioni, 42 n. citazioni, h-index, tutti normalizzati per età accademica. In particolare è stata utilizzata una variante dell’h-index, il contemporary h-index (Sidiropoulos et al., 2007). Inoltre i risultati sono stati parametrati attraverso il confronto con le mediane per area disciplinare. Il candidato doveva superare il valore della mediana per almeno due parametri su tre (citazione, pubblicazione, h-index) per partecipare al concorso. Questa guida alla valutazione della ricerca attraverso i principali indicatori bibliometrici mostra come la ricerca dello strumento perfetto in grado di misurare la “qualità” di una pubblicazione o di un ricercatore è ancora molto lontana dal potersi dire conclusa e forse non lo sarà mai. Perché quello della valutazione della ricerca è un settore in continuo divenire, che richiede un adeguamento costante ai continui cambiamenti della comunicazione scientifica da parte di chi pubblica, di chi valuta e di tutte quelle professioni inscritte nel circuito della produzione-fruizione del sapere. Bibliografia Un’accurata bibliografia a cura di Nicola De Bellis sulle fonti per chi studia bibliometria è reperibile all’indirizzo web: http://www.sba.unimore.it/site/home/ricerca-e-didattica/indicatori-bibliometrici/fonti-bibliometria.html •Baccini A. Valutare la ricerca scientifica: uso ed abuso degli indicatori bibliometrici. Bologna: Il Mulino, 2010. Linea Editoriale Scientifica •Bartneck C, Kokkelmans S. Detecting h-index manipulation through self-citation analysis. Scientometrics 2011; 87(1): 85-98. •Bergstrom CT. Eigenfactor: Measuring the value and prestige of scholarly journals. College & Research Libraries News 2007; 68 (5). http://crln. acrl.org/content/68/5/314. full.pdf+html •Cassella M, Bozzarelli O. Nuovi scenari per la valutazione della ricerca tra indicatori bibliometrici citazionali e metriche alternative nel contesto digitale. Biblioteche oggi, 2011; marzo; 66-78. http:// www.bibliotecheoggi.it/content/ n20110206601.pdf •Davis PM, Lewenstein BV, Simon DH, Booth JG, Connolly MJL. Open access publishing, article downloads, and citations: randomised controlled trial. BMJ 2008; 337: a568. •Davis PM. Open access, readership, citations: a randomized controlled trial of scientific journal publishing. FASEB J 2011; 25(7): 2129-34. •De Bellis N. La citazione bibliografica nell’epoca della sua riproducibilità tecnica: bibliometria e analisi delle citazioni dallo Science Citation Index alla Cybermetrica, ultima revisione 31/05/2005, http://www.bibliotecheoggi.it/ content/ CITAZIONE.pdf •De Robbio A. Analisi citazionale e indicatori bibliometrici nel modello Open Access. Bollettino AIB 2007; 47 (3): 257-88. Disponibile come eprint aggiornato al 23 gennaio 2008 all’indirizzo: http:// eprints.rclis.org/ handle/10760/10686 •Eysenbach G. Citation Advantage of Open Access Articles. PLoS Biol 2006; 4(5): e157. •Falagas ME, Alexiou VG. The top-ten in journal impact factor manipulation. Arch Immunol Ther Exp (Warsz)2008; 56: 223-6. •Garfield E. Citation Indexes for Science. Science 1955; 22: 108-111. Reprinted in Essays of an Information Scientist 1983; 6: 468-71. •Garfield E. The History and Meaning of the Journal Impact Factor. JAMA 2006; 295(1): 90-3. •Godlee F, Jefferson T (a cura di). Peer review in health sciences. 2a ed. London: BMJ, 2003. •Hersh W. Information retrieval. A health and biomedical perspective. 3a ed. New York: Springer, 2009. •Hirsch JE. Does the h-index have predictive power? PNAS 2007; 104(49): 19193-8. •Ingwersen P. The calculation of web impact factors. Journal of documentation 1998;54(2): 236-43. •Ioannidis JPA, Belbasis L, Evangelou E. Fifty-Year Fate and Impact of General Medical Journals. PLoS ONE 2010; 5(9): e12531. •Jefferson T, Di Pietrantoni C, Debalini MG et al. Relation of study quality, concordance, take home message, funding, and impact in studies of influenza vaccines: systematic review. BMJ 2009; 338: b35. •Labbe C. Ike Antkare one of the great stars in the scientific firmament. 2010, Laboratoire d’Informatique de Grenoble RR-LIG-2008 (technical report). •Lehmann S, Jackson AD, Lautrup BE. Measures for measures. Nature 2006; 444(7122): 1003-4. •Liyanage SS, MacIntyre CR. Do financial factors such as author page charges and industry funding impact on the nature of published research in infectious diseases? Health Information & Libraries Journal 2006; 23: 214-22. •Mark Ware Consulting (a cura di). Scientific Publishing in Transition: An overview of current developments. Settembre 2006. Disponibile all’indirizzo: http://www.stmassoc.org/ 2006 _ 09 _ 01 _ Scientific _ Publishing _ in _ Transition _ White _ Paper. pdf •McVeigh ME, Mann SJ. The Journal Impact Factor Denominator: Defining Citable (Counted) Items. JAMA 2009; 302(10): 1107-9. •Morriello R. L’indice di Hirsch (h-index) e altri indici citazionali dopo l’impact factor. Biblioteche oggi 2007; gennaio-febbraio, 23-32. •Morris S. Mapping the journal publishing landscape: how much do we know? Learned Publishing 2007; 20: 299-310. •Owlia P, Vasei M, Goliaei B, Nassiri I. Normalized impact factor (NIF): an adjiusted method for calculating the citation rate of biomedical journals. Journal of biomedical informatics 2011; 44(2): 216-20. •Piazzini T. Gli indicatori bibliometrici: riflessioni sparse per un uso attento e consapevole. JLIS.it 2010; 1(1): 63-86. http://leo.cilea.it/index.php/ jlis/article/viewFile/24/38 •Picano E. La dura vita del beato porco. Seconda edizione. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2007. •Schroter S, Tite L, Smith R. Perceptions of open access publishing: interviews with journal authors. BMJ 2005; 330(7494): 756. •Sean BK. Normalised impact factor. Journal of documentation 1992; 48(3): 318-25. •Sekercioglu CH. Quantifying coauthor contributions. Science 2008; 322(5900): 371. •Sidiropoulos A, Katsaros D, Manolopoulos Y. Generalized Hirsch h-index for disclosing latent facts in citation networks. Scientometric 2007; 72(2): 253-80. •Smith R. A woeful tale on usefulness of peer review. BMJ Blogs 2011, Nov. 11. Accesso 25.11.2012. http://blogs. bmj.com/bmj/2011/11/11/ richard-smith-a-woeful-taleof-the-uselessness-of- peerreview/ •The PLoS Medicine Editors. The impact factor game. PLoS Med 2006; 3(6): e291. •Varmus H. The art and politics of science. New York: Norton, 2009. Viale R, Cerroni A (a cura di). Valutare la scienza. Catanzaro: Rubbettino Editore, 2003. •Viale R, Leydesdorff L. Introduzione. In: Viale R, Cerroni A (a cura di). Valutare la scienza. Catanzaro: Rubbettino Editore, 2003. •Wendl M. H-index: however ranked, citations need context. Nature 2007; 449(7161): 403. •Zhang C-T. A proposal for calculating weighted citations based on author rank. EMBO Reports 2009; 10(5): 416-7. 43 ANNO XLII - N°11 - 2013 ANNO XLII - N°11 - 2013 ReaderMeter è un’applicazione web che visualizza statistiche a livello di autore e di articolo basata sull’uso di una grande popolazione di lettori. I dati vengono ricavati tramite l’API (Application Programming Interface) Mendeley. ScienceCard è un sito web che raccoglie automaticamente le metriche (citazioni, download, Altmetric) relative a un determinato autore. Per usufruire della risorsa è necessario che gli autori si dotino di un identificatore univoco come AuthorClaim o Microsoft Academic Search ID. PLoS Impact Explorer consente di navigare tra le conversazioni raccolte da Altmetric.com per documenti pubblicati dalla Public Library of Science. PaperCritic offre al ricercatore il sistema di tenere monitorati tutti i feedback ricevuti sulle sue pubblicazioni e allo stesso modo consente facilmente la revisione dei lavori altrui in un ambiente completamente aperto e trasparente. CrowdoMeter è un servizio web che consente di visualizzare i tweet che fanno riferimento ad articoli scientifici permettendo agli utenti di aggiungere informazioni semantiche. 1. Secondo il repertorio Ulrich’s quante riviste accademico-specialistiche esistono nel campo “medical sciences”? a. meno di 30.000 b. più di 40.000 c. meno di 3000 d. oltre 100.000 2. Negli ultimi decenni, il ritmo di crescita di nuove riviste nel campo medico-scientifico a. si è mantenuto costante b. è diminuito c. è cresciuto d. è triplicato 3. L’editoria STM (Scientific Technical Medical) è uno tra i settori della comunicazione a. più provati dalla crisi editoriale b. più poveri del mondo editoriale c. meno provati dalla crisi che ha attraversato il mondo editoriale internazionale d. meno considerato 4. La lingua franca della comunicazione scientifica è a. l’italiano b. il francese c. il tedesco d. l’inglese 5. La maggior parte dei periodici STM di rilievo internazionale è pubblicata a. negli Stati Uniti e in Gran Bretagna b. in Europa c. in Australia d. nei Paesi emergenti 6. La peer review a. garantisce la qualità dei contenuti pubblicati b. consiste nella analisi, condotta da parte di uno o più specialisti riconosciuti come esperti, dei contenuti sottoposti dall’autore ad una rivista per la pubblicazione c. consiste in una rete di professionisti che si scambiano opinioni su un prodotto editoriale d. si applica solo agli articoli delle riviste scientifiche ANNO XLII - N°11 - 2013 7. Cos’è la “rejection rate”? a. è il numero di citazioni negative ricevute da un articolo b. è il numero di articoli pubblicati e poi ritirati da una rivista scientifica c. è il rapporto tra articoli pubblicati online e commenti negativi ricevuti dai lettori d. è la percentuale di lavori respinti su quelli ricevuti da una rivista scientifica 10.Quante sono le riviste ad accesso aperto? a. Meno di 1000 b. Più di 1000 ma meno di 3000 c. Pochissime, un centinaio d. Circa 8000 11.Cos’è la green road? a. è una via preferenziale e più veloce per alcuni articoli pubblicati sulle riviste b. è la scelta ecologica di alcune riviste di passare dalla carta al digitale c. è una strada alberata di Londra che conduce dalla redazione del Lancet a quella del BMJ d. è l’autoarchiviazione non a scopo di lucro dei propri lavori da parte di un autore in archivi aperti 12.Cos’è la gold road? a. è la strada preferenziale per alcuni articoli scientifici b. è la via di pubblicazione più costosa per l’autore c. sono così definite le pubblicazioni in riviste open access. Le riviste sono peer reviewed, l’autore mantiene i diritti sulla sua opera; i costi della pubblicazione sono sostenuti dagli autori o dalle loro istituzioni di appartenenza (Article Processing Fees). d. è una strada dove per parcheggiare devi chiedere un prestito 13.Attraverso la red road a. gli autori pagano una quota alla rivista che rende gratuitamente accessibile il loro singolo articolo (il periodico però resta a pagamento) b. vengono pubblicati i contenuti vietati ai minori c. per essere pubblicato devi dare la precedenza agli articoli che hanno scelto “green road” d. è la via di pubblicazione più veloce 14.Cos’è una rivista ibrida? a. è una rivista a metà tra contenuti scientifici e contenuti più divulgativi b. è una rivista che nasce dalla fusione di due riviste diverse c. è una rivista tradizionale che rende alcuni contenuti open d. è una rivista che cambia natura da un numero a un altro 15.Scopus è di proprietà a. della casa editrice Elsevier b. della casa reale britannica c. del governo americano d. di tutti e di nessuno 8. L’International Standard Book Number (ISBN) a. è un codice che identifica in modo univoco i prodotti editoriali monografici b. è una garanzia di qualità di un prodotto editoriale c. è il codice a barre dei libri d. è il codice che identifica tutte le opere che vengono tradotte in un’altra lingua 16.Cosa si intende per “indicatore bibliometrico”? a. un indicatore delle citazioni ottenute da un articolo b. il prodotto di tecniche matematiche e statistiche utilizzate in bibliometria per analizzare i modelli di distribuzione delle pubblicazioni scientifiche e per analizzarne l’impatto entro le comunità scientifiche c. è un indicatore che serve a misurare la produzione scientifica di un autore d. è un indicatore che serve a misurare la redditività di una rivista 9. Il modello “open access” a. aggira il processo di peer review b. si applica alle riviste auto prodotte c. si applica unicamente alle riviste accademiche d. è il modello proprio della letteratura scientifica give away, quella per cui il ricercatore non ha ritorno economico. 17.Medline a. è il sito web dei National Institutes of Health b. è il database in cui sono raccolti tutti i prodotti della letteratura STM c. è la banca dati bibliografica di riviste accademiche più utilizzata e conosciuta d. è la linea telefonica per le chiamate di emergenza al centralino della Mayo Clinic 44 Linea Editoriale Scientifica 45 ANNO XLII - N°11 - 2013 Questionario di valutazione 18.La citazione bibliografica a. costituisce un legame citazionale tra due articoli, per cui se un articolo X contiene una nota o un riferimento dove si utilizza o descrive l’articolo Y si dice che l’articolo X (citante) contiene la citazione dell’articolo Y (citato) b. è la conseguenza legale di un articolo che contiene materiale diffamatorio nei confronti di un medico c. è una frase ad effetto tratta da un film o da un libro e inserita in un articolo scientifico d. nessuna delle precedenti 26.Il Cited Half Life a. è l’età media dell’autore al momento della pubblicazione b. indica il tempo che è stato necessario ad un articolo per raggiungere la metà del totale delle citazioni ottenute al momento della verifica. c. è la vita media di un articolo in base al numero di citazioni ottenute entro un anno dalla pubblicazione d. è la media delle citazioni ottenute tra quelle positive e quelle negative 19.Cos’è un database citazionale? a. è una banca dati in cui i record bibliografici sono messi in relazione tra loro attraverso le reciproche citazioni b. è un database in cui sono raccolte tutte le citazioni tratte dagli articoli più famosi degli ultimi 10 anni c. è un database in cui inserire le citazioni ricevute dal proprio articolo d. è il database in cui ogni rivista accademica inserisce le citazioni ottenute dai propri articoli 27.Si definisce 5-year impact factor a. l’impact factor ottenuto da una rivista rimasto invariato per 5 anni b. l’impact factor di una rivista nata da 5 anni c. la previsione dell’impact factor di una rivista da qui a 5 anni d. il numero medio di citazioni ricevute dagli articoli pubblicati in una rivista negli ultimi cinque anni. Esso è calcolato dividendo il numero di citazioni ricevute in un anno per il numero totale di articoli pubblicati nei cinque anni precedenti. 21.Cosa è il Journal Citation Report? a. un rapporto annuale che elenca tutte le riviste delle quali è stata interrotta la pubblicazione b. è l’elenco di tutte le riviste scientifiche esistenti c. è la lista delle abbreviazioni dei titoli delle riviste d. il rapporto annuale della Thomson Reuters che riporta l’impact factor di migliaia riviste STM 22.L’Impact factor… a. dà un’idea quantitativa del prestigio di un autore b. è la percentuale del numero di copie effettivamente lette di una rivista scientifica rispetto alla tiratura c. è il rapporto tra il numero di citazioni ottenute da una rivista nell’anno di riferimento, relative agli articoli pubblicati dalla rivista nei due anni precedenti, e il totale degli articoli pubblicati nello stesso periodo dalla rivista d. misura il grado di innovazione di un articolo scientifico e il suo impatto sul mondo della ricerca ANNO XLII - N°11 - 2013 23.Uno dei principali modi per aumentare l’IF è a. ospitare editoriali di autori di chiara fama b. pubblicare più case report c. pubblicare più articoli originali d. richiedere agli autori, al momento della revisione dell’articolo, l’inserimento di voci bibliografiche tratte dal giornale stesso 24.Quando può essere calcolato l’IF di una rivista a. alla fine della carriera della rivista b. solo nell’anno successivo a quello di riferimento c. solo nei mesi dispari degli anni bisestili d. tutte le precedenti 25.Cos’è l’Impact factor totale? a. somma degli IF delle riviste su cui sono stati pubblicati gli articoli di un ricercatore b. somma degli IF di una rivista scientifica nel corso di 10 anni c. somma degli IF di tutte le riviste scientifiche d. il più alto IF mai raggiunto da una rivista scientifica 46 Linea Editoriale Scientifica 28.L’Immediacy Index a. è il numero di citazioni ottenute nel primo mese dalla pubblicazione di un articolo b. è il numero più alto di citazioni ottenute in un arco di tempo stabilito di volta in volta c. è il rapporto tra numero di articoli pubblicati nel corso di un anno e citazioni ricevute nel corso dell’anno stesso. Dà un’idea di quale impatto immediato ha una rivista sulla comunità scientifica. d. è la velocità con la quale un articolo viene pubblicato 29.Cosa è l’h-index? a. è il numero massimo di citazioni ottenute da un autore da un eguale numero di propri articoli b. è il numero di download effettuati di un articolo c. è il numero totale delle pubblicazioni di un autore d. è il numero totale delle citazioni ottenute da un autore 30.Cosa misura l’h-index? a. il prestigio di un autore b. l’impatto di un articolo c. l’impatto di un autore d. il prestigo di un articolo 31.Cosa è la webmetrica? a. misura quante volte è stato visitato un sito web b. è l’analisi statistica dell’uso dei documenti in formato elettronico c. indica tutti gli strumenti online con i quali misurare l’impatto di un autore d. è uno strumento che si applica solo alle riviste in formato digitale 32.Cos’è lo “usage factor”? a. indica quante volte è stato “usato” un articolo di una rivista b. è la frequenza con cui un articolo già pubblicato viene ripubblicato “usato” da un altro autore c. indica quante volte non è stato letto un articolo d. è il rapporto tra il numero di download registrati nel periodo X per gli articoli pubblicati da una rivista nell’anno Y e il numero di articoli pubblicati nello stesso anno Y 47 ANNO XLII - N°11 - 2013 20.Cos’è lo Science Citation Index? a. il database citazionale più ricco b. Il primo database citazionale c. il database citazionale più scarso d. di certo non può essere considerato un database citazionale
© Copyright 2024 Paperzz