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Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI FERMO
SEZIONE FALLIMENTARE

Concordato Preventivo
della Società
‘FAAM S.p.a. in liquidazione’
(C.P. n. 6/2013)

Valutazione dell’azienda concessa in godimento dalla
‘FAAM S.P.A. in liquidazione’
alla società ‘FIB S.R.L.’.
Valutazione della congruità
del canone annuo di affitto di azienda.
Altri approfondimenti valutativi richiesti dal
Commissario Giudiziale.

Giudice Delegato: Dott.ssa Angelica Capotosto Commissario
giudiziale: Dott. Andrea Ercoli Consulente della Procedura:
Dott. Piergiorgio Ripa
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
1
Relazione di stima del valore dell’azienda concessa in godimento
dalla ‘FAAM S.P.A. in liquidazione’ alla società ‘FIB S.R.L.’ e
valutazione della congruità del canone annuo di affitto di
azienda.
INDICE:
PREMESSA
PARTE PRIMA:
1.
4.1.4
"
62
DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL COMPLESSO AZIENDALE
FACENTE CAPO ALLA SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM
S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’ E CONCESSO IN AFFITTO
D’AZIENDA ALLA SOCIETÀ ‘FIB S.R.L.’
Pag.
4
“
6
“
6
PREMESSA
“
6
1.1
OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA
“
8
1.2.
DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO, DOCUMENTAZIONE
UTILIZZATA E SEQUENZA DELL’ANALISI ESPOSITIVA
“
10
2.
L’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE
"
12
2.1.1
Alcuni dati identificativi
“
12
2.1.2
Oggetto sociale
“
13
2.1.3
Breve storia della società
“
15
2.1.4
Le attività esercitate
“
17
2.2.
SOCI E CAPITALE SOCIALE
“
19
2.3.
L’ORGANO AMMINISTRATIVO
“
20
2.4.
L’ORGANO DI CONTROLLO
“
23
2.5.
VERIFICA SUSSISTENZA RESPONSABILITÀ ORGANI
AMMINISTRATIVI
“
27
3.
LA STRUTTURA DEL GRUPPO
“
30
3.1.
FAAM ASIA LIMITED
“
32
3.2.
E.V.F. S.P.A.
“
35
3.3.
I.B.F. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
“
41
3.4.
SINERGO S.R.L. – IN LIQUIDAZIONE
“
44
3.5.
D.B.F. FRANCE S.A.R.L. IN LIQUIDAZIONE
“
47
3.6.
D.B.F. S.R.O.
“
49
3.7.
IL GRUPPO ‘ERA’ E LE SOCIETÀ CORRELATE
“
51
3.8.
DIREZIONE E COORDINAMENTO, RAPPORTI DI CREDITO-DEBITO
TRA ‘FAAM S.P.A.’ E SOCIETA’ DEL GRUPPO
“
55
4.
LE CAUSE DEL DISSESTO
“
58
4.1.1
I verbali di Assemblea degli azionisti
"
58
4.1.2
I verbali del Consiglio di Amministrazione
"
59
4.1.3
I verbali del Collegio Sindacale
"
60
Sintesi ed analisi dei dati Patrimoniali ed Economici: esercizi dal
2008 al 2012
4.1.5
I modelli previsionali
77
4.1.6
L’analisi della ‘Centrale dei Rischi’
“
82
“
91
5.1.
5.
INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO E DEL
‘PERIMETRO’ DEL COMPLESSO AZIENDALE INTERESSATO
DALLA STIMA
INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO
“
91
5.2.
LA COMPOSIZIONE DELL’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE
“
92
6.
SITUAZIONE PATRIMONIALE CONTABILE AL 1° MARZO 2013
“
97
7.
DEFINIZIONE DELLE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE
"
99
"
105
8.
LA DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CAPITALE
ECONOMICO DELL’AZIENDA CONCORDATARIA: MODALITÀ DI
CALCOLO DELL’AGGREGATO PATRIMONIALE (K)
8.7.
8.1.
VALUTAZIONE DEI BENI IMMOBILI
"
105
8.2.
VALUTAZIONE DEI BENI MOBILI E MOBILI REGISTRATI
“
109
8.3.
VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DETENUTA NELLA ‘FAAM
ASIA LIMITED’
“
112
8.4.
VALUTAZIONE DEL MARCHIO ‘FAAM’
“
114
8.5.
VALUTAZIONE DEI BREVETTI DI PROPRIETÀ
“
127
8.6.
VALUTAZIONE DELLE ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
“
134
“
139
LA VALUTAZIONE DEL COMPLESSO AZIENDALE DI PROPRIETÀ
DELLA SOCIETÀ CONCORDATARIA: CONCLUSIONI
“
140
PARTE SECONDA:
“
141
“
141
“
141
"
142
"
143
DETERMINAZIONE DEL PARAMETRO (K)
8.8.
9.
DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE ANNUO DI
AFFITTO RIFERIBILE ALL’AZIENDA FACENTE CAPO ALLA
SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’
9.1.
OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA
9.2.
DETERMINAZIONE DEI VALORI POSTI A BASE DELLA VALUTAZIONE
9.3.
DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE DI AFFITTO D’AZIENDA
9.3.1
La remunerazione finanziaria del capitale investito
"
143
9.3.2
La copertura del rischio di perdita di funzionalità e di efficienza del
complesso produttivo connesso all’affitto
“
144
“
145
“
148
9.3.3. La copertura del rischio di perdita di avviamento
10.
ALLEGATI
“
150
CONCLUSIONI
PREMESSA
Con provvedimento del 18 ottobre 2013 (cfr. all. 1), il sig. Giudice Delegato
alla procedura di concordato preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’
(Concordato preventivo n. 6/2013 Tribunale di Fermo), su istanza avanzata
dal Commissario Giudiziale, dott. Andrea Ercoli, procedeva alla nomina
dello scrivente dott. Piergiorgio Ripa ‐ Dottore Commercialista con studio in
Porto Sant’Elpidio, Via San Giovanni Bosco, n. 19, tel.: 0734‐901092,
telefax: 0734‐997456; e‐mail: [email protected], iscritto
all’ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Fermo al n.
140, sezione A, ed iscritto all’elenco dei Consulenti Tecnici del Tribunale di
Fermo ‐ quale perito nominato della procedura concordataria, “per la
valutazione dell’azienda concessa in godimento dalla FAAM S.p.A. in
liquidazione alla società FIB SRL (con contratto a ministero notaio Dott.
Alessandro Mori di Fermo in data 26.02.2013 rep. N. 16700, racc. n. 6949) e
comprensiva della partecipazione detenuta nella società FAAM ASIA
LIMITED”.
Il giorno 23 ottobre 2013 lo scrivente prestava giuramento di rito ed
accettava l’incarico (all. 1), precisato dal Giudice Delegato nel
provvedimento di nomina, di “stima dell’azienda e delle partecipazioni
societarie comprese nel contratto d’affitto e la valutazione della
congruità del canone di affitto, oltre quanto riterrà necessario il
Commissario Giudiziale ai fini della Relazione”.
Ciò premesso, lo scrivente, in adempimento dell’incarico ricevuto,
procederà alla determinazione del valore del complesso aziendale facente
capo alla società concordataria concesso in godimento alla società ‘FIB
S.r.l.’ (cfr. Parte Prima della presente relazione di stima).
Anche allo scopo di raggiungere la predetta finalità, lo scrivente ha
effettuato la valutazione della partecipazione rappresentativa del 56,28%
dell’intero capitale sociale della ‘FAAM Asia Limited’ (FAL) avente sede
legale ad Hong‐Kong, che a sua volta detiene una partecipazione totalitaria
(100% dell’intero capitale sociale) nella società ‘YIXING FAAM Industrial
Battery Co. Ltd.’ (YFIB), con sede nella Repubblica Popolare Cinese (cfr.
l’elaborato dello scrivente ‘Relazione di stima della partecipazione detenuta
nella società Faam Asia Limited’.
Opererà infine, la determinazione del valore del canone annuo riferibile
all’azienda facente capo alla società concordataria (cfr. Parte Seconda della
presente relazione di stima).
Lo scrivente, raccolti i necessari elementi di giudizio, effettuati per quanto
possibile gli opportuni controlli e riscontri, espone di seguito i risultati cui è
pervenuto.
Si precisa infine che, l’indagine conoscitiva è stata condotta dallo scrivente
sulla documentazione contabile fornita dalla società concordataria,
oltreché dal Commissario Giudiziale del Concordato Preventivo dalla ‘FAAM
S.p.A. in liquidazione’, facendo affidamento sulla veridicità, l'accuratezza e
la completezza delle informazioni stesse.
PARTE PRIMA
1. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL COMPLESSO AZIENDALE
FACENTE CAPO ALLA SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN
LIQUIDAZIONE’
E CONCESSO IN AFFITTO D’AZIENDA ALLA
SOCIETÀ ‘FIB S.R.L.’
PREMESSA
La presente valutazione ha ad oggetto il complesso aziendale facente capo
alla società concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ (d’ora in avanti
indicata anche in forma breve come ‘FAAM’), con sede legale in
Monterubbiano (FM), Via Monti, n. 13, ammessa alla procedura di
concordato preventivo dal Tribunale di Fermo in data 9 ottobre 2013 (con
provvedimento dell’8 ottobre 2013, Cron. n. 2054/2013).
Per il predetto complesso aziendale è stato stipulato, in data 26 febbraio
2013, un contratto d’affitto d’azienda (cfr. all. 2), dalla medesima ‘FAAM
S.p.a. in liquidazione’ (Concedente) con la ‘FIB S.r.l.’ (Affittuaria). L’azienda
oggetto della presente valutazione è pertanto quella attualmente concessa
in affitto, operante nei settori della “produzione
e commercializzazione di accumulatori elettrici, di
semilavorati e prodotti affini, di veicoli elettrici ecologici e di
commercio ed intermediazione di batterie esauste”, “composta e
costituita da tutti i beni che la compongono ed in particolare
Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti, Contratti,
Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento” (cfr. all.
2), come esattamente descritti e definiti nel contratto medesimo e nei
relativi allegati, giacenti agli atti della procedura.
Con il predetto contratto di affitto di azienda, la FAAM S.p.A. in
liquidazione ha altresì concesso in usufrutto a ‘FIB S.r.l. l’intera
partecipazione detenuta nella società ‘FAAM Asia Limited’ (od anche, più
sinteticamente, ‘FAL’), che è pertanto inclusa nel compendio concesso in
godimento alla ‘FIB S.r.l.’.
La società ‘FIB S.r.l.’ ha sottoscritto inoltre una Proposta di acquisto
condizionata dell’azienda della ‘FAAM S.p.A.’ condotta in locazione e
comprensiva della partecipazione nella ‘FAL’ al prezzo complessivo di Euro
5.000.000,00, “la cui efficacia è subordinata alla avvenuta omologazione
del Concordato Preventivo della Concedente nonché all’avveramento delle
altre condizioni sospensive previste” (cfr. all. 2).
Come sottolineato dal Commissario Giudiziale nell’istanza di nomina dello
scrivente del 14 ottobre 2013 (cfr. all. 1), dal ricorso per l’ammissione alla
procedura emerge in maniera evidente che, il buon esito del concordato
deriva anche dal realizzo del compendio aziendale concesso in affitto: il
prezzo che la ‘FIB’ si è impegnata a corrispondere per l’acquisto
dell’azienda condotta in affitto (comprensiva della partecipazione nella
‘FAL’), di Euro 5.000.000,00, rappresenta infatti quasi il 34% dell’attivo
concordatario.
La nomina dello scrivente è stata altresì formalizzata, in relazione
all’azienda suindicata, affinché il perito estimatore “valuti la congruità del
prezzo di cessione offerto e stabilisca il più probabile valore di realizzo dei
beni in considerazione delle finalità liquidatorie della procedura” (cfr.
Istanza di nomina del 14 ottobre 2013; all. 1).
1.1.
(i)
(ii)
(iii)
OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA
L’obiettivo della prima parte della stima è quello di addivenire alla
determinazione del valore dell’azienda nell’ottica della sua cessione.
Come sopra ricordato, allo stato attuale il complesso aziendale è nella
disponibilità di un soggetto terzo (l’Affittuaria società ‘FIB S.r.l.’), in forza di
un contratto di affitto di azienda stipulato in epoca antecedente (26
febbraio 2013) l’ammissione alla procedura di Concordato Preventivo, dalla
società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ (Concedente).
L’azienda ‘FAAM’ oggetto di affitto era composta e costituita, all’epoca
della sua sottoscrizione, da “tutti i beni che la compongono ed in
particolare Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti,
Contratti, Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento,
così come definiti e descritti, anche se in modo non esaustivo e completo,
nel documento che qui si unisce quale Allegato B), e nei rispettivi allegati,
con la esclusione di quanto previso al successivo art. 2.1. lett. (b)” (cfr. art.
1.1. Definizioni ed interpretazione – Azienda, del contratto di affitto di
azienda; all. 2).
L’Allegato B) – Composizione della azienda oggetto di affitto, al Contratto
di Affitto di Azienda risulta articolato nei seguenti punti:
‐ B.1 ‐ Autorizzazioni
‐ B.2 – Beni Strumentali
‐ B.3 ‐ Brevetti
‐ B.4 – Marchi
‐ B.5 – Beni Immobili.
L’articolo 2.1. lett. (b) dispone che:
“sono espressamente esclusi dall’affitto della Azienda:
i crediti della Azienda;
i debiti e le passività della Azienda – ivi comprese quelle relative a imposte e
tasse ‐, aventi titolo antecedente alla Data di Efficacia (inclusi i ratei passivi),
ancorché tali debiti e/o passività dovessero sorgere e/o emergere
successivamente alla Data di Efficacia, e, quindi, ad oggi non fossero ancora
contabilizzati dalla Concedente; è in particolare escluso il fondo per TFR
maturato alla Data di Efficacia
a favore dei Dipendenti, fermi e salvi i diritti spettanti a questi ultimi
in forza dell’art. 2112 cod. civ.;
partecipazioni societarie (sia totalitaria sia di controllo sia di minoranza)e/o
interessenze, ad eccezione della Partecipazione FAAM ASIA LIMITED di cui al
precedente articolo 2.1(a);
(iv)
i Contratti afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto previsto dai successivi articoli
3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e dall’Allegato E)”.
In data 29 gennaio 2014, la ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ ha sottoscritto con
la ‘FIB S.r.l.’ un ‘Atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di
azienda’ a ministero del Notaio Alessandro Mori (Repertorio n. 17994,
Raccolta n. 7577), a mezzo del quale si è posto ‘rimedio’ ad una non
corretta individuazione dei beni immobili ricompresi nel contratto di affitto
di azienda originario: “(…) nella descrizione dei cespiti immobiliari
contenuta negli allegati all'atto, per mero errore materiale, risulta omessa
l'indicazione di alcuni beni immobili, peraltro costituenti parte del più
ampio stabilimento già in possesso dell'"affittuaria", quindi facenti parte
del complesso aziendale oggetto del contratto di affitto”.
In particolare nei cespiti immobiliari riportati nell’allegato ‘B’ al contratto di
affitto di azienda originario mancava l’indicazione dei seguenti: i Fabbricati
di cui al foglio 14, part. 11 sub 3 cat. D/1 e di cui al foglio 15, part. 283 sub
2 cat. D/7; i Terreni sub foglio 13 part. 130 di mq. 1410; foglio 14, part. 197
di mq. 1575, foglio 14, part. 9 mq. 4.020.
In definitiva con l’Atto di rettifica ricordato si è regolarizzato il
disallineamento emerso tra lo stato di diritto e quello di fatto, includendo
nel contratto di affitto di azienda i beni immobili pretermessi, che di fatto e
pacificamente sono stati utilizzati dalla ‘FIB Srl’ per lo svolgimento
dell’attività d’azienda.
1.2. DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO, DOCUMENTAZIONE UTILIZZATA E SEQUENZA DELL’ANALISI ESPOSITIVA
Il presente lavoro, è finalizzato all’individuazione del capitale economico
dell’azienda coerente con l’attuale situazione di mercato.
La società oggetto di perizia si trova in una situazione molto particolare:
i) in primo luogo è assoggettata ad una procedura concorsuale (quella del
concordato preventivo) e quindi si trova in una situazione economico e
giuridica del tutto diversa dal normale funzionamento;
ii) in secondo luogo il complesso aziendale di proprietà continua ad essere
utilizzato in forza di un contratto di affitto di azienda sottoscritto
anteriormente all’ammissione alla procedura di concordato preventivo;
iii) inoltre, il contratto di affitto di azienda sottoscritto attribuirebbe
all’affittuaria il diritto di prelazione per l’acquisto dell’azienda in oggetto
(cfr. Articolo 7.1 del contratto).
La presente valutazione viene compiuta assumendo i valori riferiti alla data
di efficacia del contratto di affitto di azienda (1° marzo 2013), salvo
quanto di seguito specificato.
Della ponderosa documentazione presa in esame ai fini delle verifiche
condotte, ci si limita a segnalare solo quella che si reputa più rilevante,
dandone la seguente elencazione:
 Istanza di nomina del perito per valutazione azienda e stima congruità
canone d’affitto; provvedimento di nomina del 14 ottobre 2013 (all. 1);
 Copia contratto di affitto di azienda sottoscritto in data 26 febbraio
2013 tra la società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ e la società ‘FIB S.r.l.’ ed i
relativi allegati (all. 2);
 Copia atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di
azienda sottoscritto in data 29 gennaio 2014 tra la società ‘FAAM
S.p.A. in liquidazione’ e la società ‘FIB S.r.l.’ (all. 4);
 Fascicolo storico rilasciato dalla Camera di Commercio di Fermo, della
società ‘ FAAM S.p.a.’ (all. 5);
 Fascicolo ed allegati della Domanda per l’ammissione alla procedura di
concordato preventivo ex art. 161 L.F. depositata il 14 marzo 2013 dalla
società ‘FAAM’ ed istanze e memorie successive;
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
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 Inventari redatti ex art. 172 L.F. dal Commissario Giudiziale con
allegata la valutazione dei beni mobili ‘FAAM’ del p.i. Sergio Ciccioli;
 Relazione del geom. Roberto Carafa, relativa alla stima del valore del
complesso immobiliare di proprietà di ‘FAAM’;
 Fascicoli dei Bilanci di esercizio al 31 dicembre, degli anni dal 2008 al
2012 della società ‘FAAM S.p.a.’;
 Fascicoli dei Bilanci consolidati del ‘Gruppo FAAM S.p.a.’ di esercizio al
31 dicembre, degli anni dal 2008 al 2012;
 Fascicoli dei Bilanci di esercizio al 31 dicembre, degli anni dal 2008 al
2012, di tutte le società controllate dalla ‘FAAM S.p.a.’ (FAAM Asia
Limited; YIXING FAAM Industrial Batteries Company Limited; E.V.F. S.p.a.;
I.B.F. S.p.a. in liquidazione; Sinergo S.r.l. in liquidazione; D.B.F. France
S.a.r.l. in liquidazione; D.B.F. S.r.o.) e della ‘ERA S.r.l.’; statuti, atti rilevanti,
visure e documentazione di vario tipo afferenti le stesse;
 Situazione patrimoniale al 14 marzo 2013 messa a disposizione del
Commissario Giudiziale da parte del Liquidatore della società
concordataria (all. 15);
 Libri Verbali degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del
Collegio Sindacale della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’;
 Documentazione di natura amministrativa varia;
 Comunicazioni varie ricevute e/o inoltrate dal Commissario Giudiziale.
Gli accertamenti compiuti, i dati raccolti e rielaborati, hanno costituito
operazioni strumentali allo svolgimento dell’incarico affidato, volto a
determinare il capitale economico del complesso aziendale (azienda) in
ottica di cessione.
Nei limiti quali‐quantitativi della documentazione disponibile, la
determinazione del valore finale da assegnare all’azienda ha seguito il
seguente iter procedurale:
i)
analisi delle caratteristiche dell’azienda oggetto di stima;
ii)
scelta del metodo di valutazione reputato più idoneo alle
caratteristiche dell’azienda in esame;
iii)
determinazione del capitale economico dell’azienda di proprietà
della società.
2.
L’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE
2.1.1
ALCUNI DATI IDENTIFICATIVI
L’azienda oggetto della presente valutazione è di proprietà della società
‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, oggi in concordato preventivo, iscritta alla
sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Fermo con codice fiscale e
numero d’iscrizione 00419270442, ed al R.E.A. al numero FM–88596,
Partita IVA: 00419270442, P.E.C. [email protected].
La durata della società era prevista fino al 31 dicembre 2050.
La sede sociale è stabilita in Monterubbiano (FM), Via Monti, 13.
Non risulta l’attuale esistenza di separate Unità Locali.
Dalla visura storica camerale (all. 5), la società risulta costituita in data 13
maggio 1978, ed iscritta nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di
Commercio di Ascoli Piceno in data 19 febbraio 1996.
In data 15 febbraio 2013 la società è stata posta in liquidazione con
delibera dell’assemblea dei soci assunta innanzi al notaio A. Mori di Fermo,
per le “perdite che hanno eroso quasi completamente il patrimonio netto
della società” le quali “unitamente all’assoluta carenza di nuovo capitale di
rischio, hanno generato il disequilibrio finanziario tale da compromettere
irrevocabilmente il regolare svolgimento dell’attività d’impresa e, dunque, il
conseguimento dell’oggetto sociale” (cfr. verbale di assemblea del 15
febbraio 2013), nominando quale liquidatore unico la signora Oresti Angela
Grazia.
Al liquidatore sono stati conferiti i seguenti poteri: “al Liquidatore vengono
attribuiti tutti i poteri e le facoltà nessuno escluso, necessari a definire tutti
i rapporti pendenti, autorizzandolo espressamente onde agevolare il
compimento delle attività liquidatorie e, quindi, la dismissione degli attivi
societari per meglio far fronte al pagamento dei debiti attualmente
esistenti nei confronti dei terzi a cedere o locare a terzi, alle migliori
condizioni possibili, l’azienda sociale o rami di essa, ovvero anche i singoli
beni o diritti, stipulando i necessari contratti con le relative clausole d’uso e,
se del caso, con la concessione ai locatari del diritto di prelazione per
l’acquisto dei beni aziendali, avendo fin d’ora per rato e fermo il suo
operato. Il Liquidatore viene altresì autorizzato, qualora lo ritenga
opportuno, ad accedere a procedure concorsuali”.
2.1.2
OGGETTO SOCIALE
L’oggetto sociale della società più volte integrato e modificato dalla sua
costituzione, risulta in ultimo precisato nell’atto notaio A. Mori del 25
maggio 2007 (Rep. 7109/2402) nel seguente:
“La società ha per oggetto:
5.1. La produzione ed il commercio di accumulatori, di semilavorati e di
prodotti affini, nonché di macchine ed attrezzature per la produzione degli
stessi;
5.2
La produzione, la trasformazione ed il commercio di motocicli,
quadricicli ed autoveicoli a trazione elettrica e, comunque, di veicoli a motore,
con speciale riferimento a quelli che rispettino e salvaguardino, l’ecologia, il
tutto in Italia e all’estero;
5.3
La produzione ed il commercio di macchinari ed impianti per la
depurazione, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la raccolta, il
trasporto, lo smaltimento, il riciclaggio e la distruzione di materiali
inquinanti, al fine e per la salvaguardia dell’ambiente; il commercio e
l’intermediazione, ai sensi dell’articolo 2195 c.c. e del Decreto del 28.4.1998
n. 406, di batterie esauste, rifiuti metallici e non, nel rispetto delle vigenti
normative in materia;
5.4 La gestione di alberghi, ristoranti e bar;
5.5. La coltivazione di terreni agricoli nonché l’allevamento, la vendita e la
macellazione di animali; la trasformazione e la commercializzazione delle
carni e dei prodotti agricoli in genere;
5.6
L'assunzione e la gestione di partecipazioni in altre società o enti
facenti parte del Gruppo nel quale la società partecipa, nonché il finanziamento
ed il coordinamento tecnico e finanziario delle stesse società od enti, con
esclusione di ogni attività nei confronti del pubblico;
5.7
La prestazione di servizi di direzione generale, gestione amministrativa,
contabile, fiscale, pianificazione finanziaria, ristrutturazione aziendale, ricerca
di mercato e marketing, raccolta ed elaborazione di dati ed informazioni
econometriche a società italiane ed estere di qualunque tipologia ancorché
controllate o che la controllano;
5.8
L'assunzione di rappresentanze, di agenzie e di subagenzie in relazione
ai prodotti di cui sopra;
5.9
La ricerca, lo sviluppo, la sperimentazione e la prototipazione di veicoli
ecologici, batterie, accumulatori, generatori speciali e di energia e di qualsiasi
altro macchinario, attrezzatura, prodotto, già incluso nei punti precedenti.
La società può compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari e
finanziarie aventi pertinenza con l’oggetto sociale, ivi compreso il rilascio di
garanzie reali e personali anche a favore di terzi. Essa può altresì, assumere
interessenze, quote, partecipazioni anche azionarie in altre società o ditte,
nei limiti previsti dalla legge e comunque non a fini di collocamento; in ogni
caso sono escluse le attività di raccolta del risparmio tra il pubblico ed ogni
altra attività riservata per legge a soggetti appositamente abilitati”.
2.1.3
BREVE STORIA DELLA SOCIETÀ
La ‘FAAM’ nasce in origine come impresa individuale nell’anno 1974.
Nel 1978 assume la forma giuridica di società in accomandita semplice,
sotto la ragione sociale ‘FAAM di Carlini Giuseppe & C. Società in
Accomandita Semplice’ e, successivamente in data 30 marzo 1982 viene
trasformata nella Società per Azioni denominata ‘FAAM S.p.a.’, trasferendo
la sede di Monterubbiano, da Corso Italia n. 54, in via Monti, aumentando il
capitale sociale da Lire 75.100.000 a Lire 350.000.000 e nominando quale
Presidente del Consiglio di Amministrazione il signor Vitali Federico (atto di
trasformazione a rogito notaio G. Carrioli, Num. 202791/12514).
La ‘FAAM’ da impresa individuale per il commercio delle batterie (1974), si
trasforma in pochissimi anni (1978) in azienda produttrice di batterie: in
data 1° luglio 1978 viene avviata l’attività di “produzione di accumulatori e
di prodotti affini” (cfr. visura storica Camera di Commercio; all. n. 5).
Nel corso del 1988 viene avviata la divisione delle Batterie Industriali e
successivamente nel 1989 la divisione Veicoli Elettrici.
Nel 1995 inaugura il nuovo stabilimento destinato alla produzione di
batterie di avviamento e nel 1998 iniziano i lavori per il nuovo stabilimento
destinato alla produzione di batterie industriali in Puglia.
Nel 2000 inizia la produzione della società controllata ‘IBF S.p.a.’, e l’anno
successivo avviene il conferimento con ramo d’azienda dei veicoli elettrici
della nuova società ‘Electrical Vehicles FAAM’ (la ‘EVF S.p.A.’), con obiettivo
la realizzazione di veicoli elettrici e veicoli ‘Fun’.
Nel 2006 la FAMM avvia il nuovo stabilimento in Cina (Repubblica Popolare
Cinese), ad Yixing (a circa 200 km. da Shanghai), attraverso la costituzione
della società ‘Faam Asia Limited’ (in sigla FAL) di Hong Kong, che a sua volta
partecipa in maniera totalitaria alla nuova società di diritto cinese ‘Yixing
FAAM Industrial Battery Co. Ltd.’ (in sigla YFIB). La produzione in Cina parte
inizialmente con la realizzazione del prodotto finito, assemblando i
semilavorati importati dall’Italia; a fine 2007 viene avviata la crescita del
processo di localizzazione del processo produttivo, con la produzione anche
dei semilavorati, a partire dalla materia prima (ovvero il piombo).
Analogo andamento dinamico si è registrato a livello commerciale. La ‘batteria
industriale’ per uso trazione e stazionario ha nella sostanza due canali di
sbocco sul mercato:
‐ gli O.E. (Original Equipment) ovvero i grandi produttori di macchine
elettriche utilizzate nel campo della logistica;
‐ l’A.M. (After Market) ovvero gli utilizzatori intermedi e finali.
La strategia commerciale di FAAM in Cina replica quella attuata negli altri
mercati in cui è presente: canale diretto verso gli O.E. e canale misto
(diretto e indiretto) verso l’A.M., mediante l’apertura di diversi ‘FAAM
Service’ (dislocati tra Pechino a Canton), con personale addetto alla vendita
ed assistenza ed alcuni dealers specializzati nel settore batterie.
LE ATTIVITÀ ESERCITATE
In estrema sintesi è possibile affermare che il gruppo FAAM risulta in
definitiva strutturato in base alla seguente tripartizione produttiva e
commerciale:
i) batterie avviamento (FAAM S.p.A.);
ii) batterie industriali (I.B.F. S.p.A. ed Y.I.B.F. Co. Ltd.);
iii) veicoli elettrici (E.V.F. S.p.A.).
Nello specifico i prodotti del Gruppo sono per macrocategorie individuabili
nei seguenti:
i) Batterie Avviamento: la FAAM è fornitrice di prodotto per case
automobilistiche di fascia alta (Lamborghini), per produttori di veicoli da
lavoro (Landini), per produttori di autocarri e veicoli tattici militari (Sisu),
oltreché diverse strutture di trasporto pubblico.
L’Azienda produce sia accumulatori al piombo‐cadmio (o ferro), elettrolito
alcalino, sia accumulatori al piombo‐antimonio (oppure calcio, selenio) o
elettrolito acido.
Insieme ai primi impianti, la FAAM fornisce prodotti di alta qualità per
l’after market italiano ed estero, essendo presente in tutti i Paesi
dell’Unione Europea, oltre che in diversi Paesi extra‐europei (es. Albania,
Burkina Faso, Cina, Cuba, etc.). I prodotti sono caratterizzati da elevati
standard di durata e di sicurezza d’uso del prodotto offerto, soprattutto in
termini di livelli di incidenza elettromagnetica (impedenza), tra i più bassi
nel mercato europeo, qualità fondamentale per la sicurezza dell’impianto
elettrico del veicolo sul quale la batteria è montata.
ii) Batterie Industriali: nell’Ambito delle batterie ad uso industriale
rientrano gli accumulatori di piombo per trazione montante su mezzi per
movimento merce, accumulatori stazionari e accumulatori ermetici.
Le batterie stazionarie sono destinate a produrre energia tampone in caso
di mancanza dell’alimentazione di rete per impianti industriali, sistemi di
emergenza, sale operatorie, telefoni, computer, allarmi.
Possono essere al piombo o al nichel‐cadmio.
Nell’ambito degli accumulatori ad usi industriali e professionali, quelli
ermetici possono essere al piombo‐calcio ed al nichel‐cadmio.
iii) Veicoli Elettrici: quest’area aziendale è costituita dai veicoli a
propulsione elettrica, nella quale rientrano scooter e biciclette elettriche,
autocarri e veicoli ecologici.
Dal 1989 la FAAM ha infatti allargato il suo target di produzione: la
progettazione e la commercializzazione di veicoli a propulsione elettrica.
La gamma di prodotto comprende autocarri ecologici (utilizzati dagli enti
pubblici per la raccolta della nettezza urbana, per la distribuzione della
posta, per l’attività di giardinaggio pubblico, ecc…), scooter e biciclette a
propulsione elettrica.
Nel 2009 la FAAM ha realizzato propri BMS (Battery Management
Systems), sistemi di Gestione di energia delle batterie al Litio che oltre a
garantire la massima affidabilità della batteria permettono di ottenerne il
massimo rendimento con elevati standard di sicurezza.
Il problema principale di questo dispositivo, è la difficoltà di ricaricare
l’anodo di litio metallico e un’elevata reattività che lo rende molto difficile
da maneggiare.
L’impiego del litio per la composizione dell’elettrolita consente di
differenziare nettamente questa tecnologia dalle altre in termini di energia
specifica immagazzinabile, capacità di carica e autoscarica
La società concordataria FAAM S.p.a. risulta certificata alla norma UNI
EN ISO 14001:2004 con organismo Det Norske Veritas rif. certificato n.
CERT-056-99-AE
–
ROM
Registrazione IT - 000142.
-
SINCERT
ed
è
Registrata
EMAS
N°
2.2. SOCI E CAPITALE SOCIALE
Alla data di deposito al Registro delle Imprese dell’ultimo Elenco Soci, del 7
novembre 2013, il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato è pari
ad euro 2.272.424,00, suddiviso in 8.800 azioni ordinarie, del valore
nominale di euro 258,23 ciascuna.
In particolare, alla predetta data, la composizione degli azionisti della
società era quella riepilogata nella Tabella che segue:
NOME COGNOME
CODICE FISCALE
N° AZIONI
1.672
1.672
%
19,00
%
19,00
%
1.496
17,00
%
1.320
15,00
%4,00
352
330
330
330
330
220
176
176
88
88
44
%
3,75
%
3,75
%
2,50
%
2,00
%
2,00
%
1,00
%
1,00
%
0,50
44
%
0,50
%
44
0,50
%
44
0,50
%
0,50
44
TOTALI
%
3,75
%
3,75
8.800
%
100,00
%
I dati sopra riportati rappresentano l’Elenco dei soci e degli altri titolari di
diritti su azioni alla data del 7 novembre 2013, così come risulta anche al
Registro delle Imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. di Fermo.
2.3.
L’ORGANO AMMINISTRATIVO
Come già rappresentato nel precedente paragrafo 2.1., in data 15 febbraio
2013, l’assemblea straordinaria degli azionisti della società, nel deliberare
lo scioglimento e messa in liquidazione della società ‘FAAM S.p.a.’,
nominava quale Liquidatore la signora Oresti Angela Grazia.
In precedenza, la società risultava amministrata da un Consiglio di
Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 7 luglio
2012 (cfr. verbale assemblea ordinaria n. 50).
Tale Consiglio di amministrazione, risultava composto da sette
amministratori ed in carica per tre esercizi, fino all’approvazione del
bilancio chiuso al 31 dicembre 2014, nei seguenti membri:
Nominativo
Ruolo
Cessazione
Presidente del C.d.A.
15/02/2013
Consigliere
15/02/2013
Consigliere
15/02/2013
Consigliere
15/02/2013
Consigliere
15/02/2013
Consigliere
16/11/2012
Consigliere
16/11/2012
Il successivo Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2012 attribuiva
inoltre le seguenti cariche ad alcuni Consiglieri, conferendo agli stessi i
relativi poteri, nel modo seguente:
VITALI FEDERICO: Amministratore Delegato
Incarico di Amministratore Delegato con i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria
amministrazione, ad eccezione di quanto per legge è strettamente di competenza del Consiglio di
Amministrazione e di quanto segue:
1. Alienazione ed acquisto di beni immobili;
2. Alienazione ed acquisto di aziende o parti di esse.
3.
VITALI GIUSEPPE: Deleghe e Poteri
Poteri inerenti gli affari amministrativi e finanziari, autorizzandolo ad operare in nome e per conto della
società presso tutti gli Istituti di credito, le banche e gli istituti finanziari in genere e le società di
factoring, nonché alla firma di qualsiasi titolo per emissione o girata, ed inoltre alla utilizzazione e prelievo
nei limiti degli affidamenti accordati alla società.IARINI FRANCESCO: Direttore Generale
Conferma integrale di tutti i poteri già conferiti di Direttore Generale, nella seduta del
Consiglio di Amministrazione del 4 settembre 2004:
Al Direttore Generale vengono attribuite le funzioni di alta gestione, con supremazia
gerarchica rispetto agli altri impiegati dell’azienda, con potere direttivo e di controllo su
tutti gli uffici e servizi, attuando le direttive generali impartite dal Consiglio di
Amministratore e dall’Amministratore Delegato, unendo ai poteri esecutivi anche poteri
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
19
decisionali per poter concretamente attuare, operando delle scelte, le decisioni assunte dai
vertici che necessariamente hanno un contenuto generale. Esso potrà pertanto fra l’altro:
‐ rappresentare la società presso le autorità ministeriali, doganali, fiscali, giudiziarie ed in
genere presso qualsiasi Ente Pubblico, parastatale o di diritto privato, nominando anche
procuratori speciali alle lite e ‘ad negotia’;
‐ rappresentano legalmente la società in tutte le cause attive e passive avanti qualunque
autorità giudiziaria ed amministrativa della repubblica in ogni grado di giurisdizione, anche
per costituzione di parte civile nei giudizi penali, per giudizi di revocazione e cassazione;
potrà inoltre nominare avvocati e procuratori, con le facoltà del mandato generale alle liti;
per transigere controversie e per addivenire alla nomina di arbitri in giudizi arbitrali
‐ operare con istituti di credito, banche e istituti finanziari e società di factoring negoziando
termini e modalità; depositare e ritirare titoli presso istituti, effettuare qualsiasi operazione
bancaria, anche presso le casse postali, aprire e chiudere conti correnti, emettere assegni,
prelevare, utilizzare e impiegare la liquidità, depositare somme, girare assegni, titoli
all’ordine, assumere fidi bancari e accendere mutui in genere; aprire e chiudere cassette di
sicurezza;
‐ acquistare materie prime, semilavorati, prodotti finiti, impianti, macchinari ed attrezzi,
automezzi fissandone le condizioni di acquisto e di pagamento e firmare la relativa
corrispondenza;
‐ vendere materie prime, semilavorati, prodotti finiti, macchinari, attrezzature, automezzi
fissandone le condizioni di vendita e di riscossione;
‐ stipulare contratti di fornitura e di prestazioni d’opera;
‐ firmare la corrispondenza commerciale, quietanzare fatture, note di debito e di credito alla
clientela;
‐ concedere bonifici sconti ed abbuoni, fissare termini di pagamento e di proroga per
l’incasso;
‐ spiccare tratte su clienti e su terzi pe l’incasso di qualsiasi credito per la società, prorogare
scadenze di tratte, esigere qualsiasi vaglia, assegno od altro documento di credito dandone
quietanza a discarico, girare per l’incasso assegni, tratte, effetti e vaglia in genere;
‐ ritirare, incassare da qualsiasi persona, ente cassa, istituto pubblico o privato, ivi compresi
pertanto indicativamente i ministeri, la banca d’Italia, la cassa depositi e prestiti, la tesoreria
qualsiasi somma titolo od altro valore comunque di ragione e di spettanza della società,
rilasciandone quietanza a discarico anche in piena e finale liberazione;
‐ firmare atti, documenti per l’importazione e l’esportazione di materie prime, semilavorati,
prodotti finiti, macchinari, impianti ecc.;
‐ ritirare ed esigere da qualsiasi ufficio postale, telegrafico, ferroviario, doganale ecc.,
lettere, pieghi, scritti e colli, anche se raccomandati od assicurati, diretti alla società;
‐ istituire depositi anche a titolo di cauzione, presso qualsiasi persona cassa od ente, anche
pubblico, firmandone le polizze e gli atti relativi e ritirare i depositi stessi;
‐ assumere dipendenti sino alla prima categoria inclusa, concedere loro miglioramenti
economici e licenziare detto personale;
‐ stipulare contratti di locazione macchinario (comunemente indicati come contratti di
leasing).
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
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In precedenza, la società risultava amministrata da un Consiglio di
Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 21 giugno
2003, composto da cinque amministratori ed in carica per un triennio, fino
all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, nei seguenti:
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere
Consigliere
Consigliere ed Amministratore Delegato
Consigliere
In data 4 settembre 2004 il signor ****** veniva nominato quale
Direttore Generale della società, fino alla revoca dalla carica.
La successiva assemblea del 24 giugno 2006, confermava il medesimo
Organo amministrativo di cinque membri, fino alla data di approvazione del
bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2008.
Quindi l’assemblea tenuta in data 27 giugno 2009, confermava di nuovo
l’Organo amministrativo, fino all’approvazione del bilancio di esercizio
chiuso al 31 dicembre 2011.
In data 19 ottobre 2009 però il Consigliere ****** risulta cessato dalla
carica ed al suo posto viene nominata fino alla successiva assemblea la
signora * * * * * * ; la medesima signora ****** veniva poi confermata
nella carica in data 10 luglio 2009, fino all’approvazione del bilancio
chiuso al 31 dicembre 2011.
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere
Consigliere ed Amministratore Delegato
Consigliere
Consigliere
Dal 19 ottobre 2011 al 4 marzo 2012, pertanto il Consiglio di amministrazione risulta così
composto:
Quindi in data 5 marzo 2012 rassegna le proprie dimissioni e cessa dalla
carica di Consigliere e di Amministratore Delegato la signora ****** . Il
C.d.a. nel periodo dal 5 marzo 2012 risulta composto pertanto dei soli
quattro membri seguenti:
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere
Consigliere
Consigliere
In data 2 giugno 2012 muore il Consigliere signor * * * * * * * ; il
successivo C.d.a. del 27 giugno 2012 ne prende atto, decretandone
pertanto la cessazione dalla carica.
Quindi il C.d.a. nel periodo dal 2 giugno 2012 al 7 luglio 2012 risulta
limitato ai seguenti tre membri:
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere
Consigliere
2.4.
L’ORGANO DI CONTROLLO
La società ‘FAAM S.p.a.’ essendo tenuta alla redazione del bilancio
consolidato, ai sensi dell’articolo 2409‐ter del codice civile, ha conferito
l’incarico del controllo contabile alla Società di Revisione ‘Price
Waterhouse Coopers S.p.A.’ (contratto di revisione stipulato in data 23
giugno 2010 e conferimento dell’incarico
di revisione da parte
dell’assemblea degli azionisti del 10 luglio 2010).
Dal verbale di assemblea ordinaria del 30 maggio 2013 risulta che il
predetto contratto è stato consensualmente risolto. Anche in ottica di
contenimento dei costi di revisione alla luce della procedura concorsuale
cui è interessata la società, l’incarico è stato affidato al Revisore Unico
dott. ***** “incaricato della revisione legale dei conti civilistici e
di consolidato di FAAM SpA in liquidazione riguardanti i Bilanci 2012 e, in
quanto ancora dovuta per Legge, per il triennio 2013‐2015”.
Il Collegio sindacale attualmente in carica, risulta nominato dall’assemblea
ordinaria dei soci del 7 luglio 2012 e successivamente integrato in data 13
marzo 20131, e dall’assemblea ordinaria dei soci in data 7 agosto 20132,
resta in carica per un triennio, fino all’approvazione del bilancio chiuso al
31 dicembre 2014 ed è composto dai seguenti membri:
Nominativo
Ruolo
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
Il Collegio sindacale nella composizione sopra indicata risulta tuttora in
carica e dalla lettura dei verbali predisposti (ultimo quello redatto in data
16 dicembre 2013) sta continuando a svolgere in maniera sistematica le
proprie funzioni di vigilanza sulla società.
Nel periodo precedente al 7 luglio 2012, si rileva che l’assemblea ordinaria
dei soci del 21 giugno 2003, aveva nominato il seguente Collegio sindacale
fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, nel modo
seguente:
Nominativo
Ruolo
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
1
Per effetto delle dimissioni rassegnate dal sindaco rag. ***** e tenuto conto
dell’indisponibilità del sindaco supplente ******* al subentro) risulta subentrato nel
ruolo di sindaco effettivo il dott. ***** (cfr. visura C.C.I.A.A. dalla quale risulta il
subentro con atto dell’11 marzo 2013).
2
Il verbale di assemblea ordinaria del 7 agosto 2013 ha confermato il dott. *** quale
nuovo sindaco effettivo (subentrato al rag. ***** dimissionario) e nominato quale nuovi
Sindaci supplenti il dott. ******** Tale ultimo verbale non risulta trascritto al Registro
delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Fermo.
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
L’Organo di controllo veniva quindi confermato in veste immutata, fino
all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 dalla successiva
assemblea dei soci del 24 giugno 2006.
In data 28 aprile 2007 cessa dalla carica il sindaco effettivo signor
******* e gli subentra quale Sindaco effettivo la signora *******. Il
successivo 30 giugno 2007 viene confermato quali sindaco effettivo
******* e nominato quale nuovo sindaco supplente * * * * . La
composizione del Collegio sindacale risulta pertanto la seguente:
Nominativo
Ruolo
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
La società risultava altresì dotata di un Organismo di Vigilanza dotato di
autonomi poteri di iniziativa e controllo, in conformità al Decreto
Legislativo 8 giugno 2001, n.231 e successive modificazioni ed integrazioni.
La ‘FAAM S.p.A.’, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 31
luglio 2009, ha infatti adottato il Modello di organizzazione e di gestione
previsto dal Decreto Legislativo n. 231/2001, sulla responsabilità
amministrativa delle società. Insieme al Modello organizzativo risulta
altresì adottato un ‘Codice Etico’.
L’Organismo di Vigilanza, risulta nominato inizialmente dal Consiglio di
amministrazione per il triennio decorrente dal 31 luglio 2009, prorogato al
30 settembre 2011 dal C.d.a. del 24 luglio 2012, ed infine rinnovato –
sempre nell’iniziale immutata composizione – dal C.d.a. dell’11 settembre
2012. Lo stesso risultava composto dai seguenti membri:
Nominativo
Ruolo
Membro esterno
Membro interno
Membro interno (sospesa dal
16/11/12)
L’Organismo di Vigilanza è cessato per effetto delle dimissioni rassegnate in
data 11 marzo 2013, in conseguenza della messa in liquidazione della
società (cfr. Relazione sulla Gestione al bilancio di esercizio chiuso al 31
dicembre 2012).
2.5. VERIFICA SUSSISTENZA RESPONSABILITÀ ORGANI
AMMINISTRATIVI
In ausilio del Commissario, lo scrivente ha proceduto, sulla base della
documentazione disponibile, alla verifica della sussistenza di eventuali
profili di responsabilità riconducibili all’operato degli organi amministrativi
e di controllo della società concordataria.
L’eventuale pretesa risarcitoria infatti, in conseguenza dei danni subiti per
inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall’atto costitutivo da parte
degli amministratori e sindaci, può determinare un incremento del
patrimonio della società e quindi un maggior attivo distribuibile ai creditori.
Come prescritto dal decreto di apertura del Concordato preventivo,
l’informazione risulta necessaria allo scopo di permettere di operare
un’opportuna comparazione dell’aspettativa di ciascun creditore rispetto al
contenuto della proposta. Stante la complessità della procedura, la
numerosità e complessità dei documenti da esaminare, l’ampiezza dello
spettro d’indagine e soprattutto il ristretto tempo a disposizione, l’analisi
condotta è stata inevitabilmente sommaria.
Il Commissario ha proceduto, sulla base della documentazione disponibile,
alla verifica della sussistenza di profili di responsabilità riconducibili
all’operato degli organi amministrativi e di controllo della società
concordataria.
A tal fine l’attenzione si è concentrata sulle rilevanti svalutazioni e
rettifiche di valore delle poste dell’Attivo operate nel bilancio chiuso al 31
dicembre 2012 da parte della società concordataria, che hanno inciso sul
Conto Economico per un importo di circa 23.822 mila Euro.
La Nota integrativa al predetto bilancio segnala: “se dette operazioni non
fossero state effettuate nel bilancio 2012, ma al momento della messa in
liquidazione della Società, il Patrimonio Netto della Società al 31/12/2012
ammonterebbe a € 2.439 mila negativo”.
In particolare le più rilevanti rettifiche ai valori dell’Attivo al 31 dicembre
2012 (operate dal Liquidatore “nella prospettiva della realizzazione degli
Assets aziendali, al fine di informare sia i soci, sia i creditori sociali della
realistica misura in cui la Società è in grado di adempiere alle proprie
obbligazioni”, considerata la procedura di liquidazione in cui versa la
stessa) sono risultate le seguenti:
a) ‐ Svalutazione integrale del valore delle Immobilizzazioni Immateriali, per
euro 8.343 mila: la svalutazione ha riguardato in massima parte ‘Spese di
ricerca e sviluppo’ per euro 6.122 mila e software per 630 mila,
immobilizzazioni immateriali in corso per euro 1.339 mila; la motivazione
risulta anche legata al fatto che le stesse non risultano suscettibili di
effettiva monetizzazione in ottica liquidatoria.
b) ‐ Svalutazione delle Immobilizzazioni Materiali per euro 798 mila: la
stessa è stata operata per allineare il valore contabile a quello stimato di
realizzo per il complesso immobiliare e dei beni mobili. A tale fine le
svalutazioni operate afferiscono quanto ad euro 568 mila per i “Terreni e
fabbricati” e per euro 230 mila per i beni mobili.
c) – Svalutazione delle Immobilizzazioni Finanziarie, per euro 9.606.218:
risultano stanziate per rilevare le perdite di valore delle partecipazioni e dei
crediti verso le imprese controllate. Le partecipazioni considerate non più
recuperabili sono state interamente svalutate, allocando la rettifica nella
voce D 19 del Conto Economico.
d) ‐ Svalutazione delle Rimanenze per euro 1.905 mila: nel bilancio si
riferisce che la stessa è basata sui valori che non trovano una possibilità di
realizzo di vendita. In dettaglio viene riferito che la svalutazione afferisce
per euro 708 mila i prodotti finiti, per euro 960 mila i lavori in corso su
ordinazione e per euro 237 mila le materie prime.
e) ‐ Accantonamento al fondo Svalutazione Crediti per euro 3.602 mila:
l’approfondimento analitico di tale svalutazione, ha permesso di verificare
che del totale crediti svalutati al 31 dicembre 2012 di euro 3.601.729, solo
il 22,5% (ossia euro 810.950) aveva un’anzianità (aging) superiore ad un
anno (365 giorni). Inoltre, si è evidenziato che oggetto di svalutazione per
complessivi euro 1.678.126 (il 46,6%) erano crediti di natura commerciale
vantati nei confronti di società controllate (D.B.F. France e D.B.F. Sro).
Le risultanze di tale analisi sono riportate nella Tabella che segue, che
individua i crediti scaduti da oltre un anno, rispetto a quelli svalutati (cfr.).
Sulla scorta degli elementi informativi e valutativi a disposizione, non si
rilevano al momento particolari profili di responsabilità a carico degli
amministratori e dell’organo di controllo.
Denominazione
D.B.F. Sro
RI.E.M. Srl
TERNA SPA
R.DA. di Russo Daniele
GAETANI GIORGIO
HOTEL RISTORANTE DEGLI SFORZA
ROCCO FRANCESCO
I.B.B. BV
MAPTEL SRL
LIFTER SRL
IMET SPA
POINT SERVICE CARS SRL
FAAM Benelux B.V.
PRAMAC SPA
FERVET SpA
CENTRO MARMITTE
C.V.S. SpA
IL MONDO DELL'AUTO SRL
CAR RACING DI CECILIA ROBERTO
FORTE COSTRUZIONI SRL
AUTOTECNICA GROUP Spa
AERDORICA SPA
RAINERI & C. SAS
EVO GROUP SRL
PERLINI INTERNATIONAL SPA
INSIDE SRL
AUTOFFICINA MANNICCI DANILO
IVR SRL
GIUSEPPE BORGONOVO S.D.F.
NUOVA LEVANTAUTO SRL
SEMINERIO ANTONINO ELETTRAUTO
ENERGY.COM SRL
TELECOMPONENTI SRL
MATTEI FABRIZIO
RICCI LORENZO ELETTRAUTO
ENTERPRISE MARINE SpA
V.A.R.I. SRL
D.B.F. sro OZ
ELTECO, A.S.
ITALFRENI di Natale Polimeni
N.I.V.E. EDIL COMMERS DI SANGIORGIO
ELETTROCAR di Infortugno Domenico
CHIRICO LUCIANO
LAROSA CARMINE
AUTORICAMBI ANTONELLA E MASSIMO
MEGABATTERY, UNIPESSOAL LDA
LA LASER SRL
SORTINO SRL
SIEL SRL
FERRAMENTA SCOPETTA
BRAGAMORO SISTEMI DI ENERGIA SpA
E.S.I.S. SRL
SEAL MARINE SRL
AUTOSTRADE PER L'ITALIA SPA
ALMA BAT.
OIL ZITO DI ZITO GIROLAMO
S.A.E. SOC.ARTIGIANI ELETTRAUTO
EMPIDOURO, LDA
BARBIERI ANTONIO
SATRIANO FILIPPO
VADALA' GIUSEPPE ALESSANDRO
CONVERT ITALIA SPA
GRUPPO BF Srl
A.Q.R. AUTORICAMBI Srl
TRENITALIA SPA
ELLEGI SRL
FULCO DOMENICO ELETTRAUTO
MOVELTECNO SRL
CELECTRIC B.V.
PISI SRL
F.S.C. SRL ‐ FAAM SERVICE CAMPANIA
SIREA INDUSTRIE
ATAC SpA
EBM BATTERIE di Santoro Gianni
CASA DELLA BATTERIA SRL
D.B.F. FRANCE SARL
ABB SPA
C.R.A.M.EL. SRL
TOTALE
Piani di rientro societa correlate Faam Services
Clienti in contenzioso riclassificati negli altri crediti al
31.12.12
TOTALE COMPLESSIVO
percentuale
scaduto
da oltre
365 gg. 254
0
0
2.006
0
56.
725
193
311.
942
98.
572
0
0
0
8.043
0
18.
560
11.
933
14.
077
11.
668
9.250
9.091
0
0
6.540
96.
211
2.000
1.542
1.352
1.347
1.002
600
430
0
2.830
0
0
0
453
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
‐77
0
0
4.980
3.717
0
4.043
0
0
‐318
0
6.783
0
5.924
0
0
0
21.
357
0
30.
736
67.
183
0
0
0
0
810.
950 0
0
810.
950
22,5
F.do
Svalutazio
485.
ne
103
14.
336
41.
909
1.556
1.900
33.
949
193
311.
942
98.
572
82.
226
69.
687
67.
470
64.
702
25.
492
18.
560
15.
885
14.
077
11.
668
9.250
9.091
8.189
6.858
6.540
74.
079
2.000
1.542
1.352
1.347
1.002
600
430
13.
804
2.830
990
750
581
453
71.
955
235
276
406
448
577
609
688
1.752
802
804
1.083
1.421
1.962
2.199
2.941
2.841
2.760
3.364
3.681
3.717
4.016
4.043
4.064
4.541
69.
195
6.279
6.783
11.
481
8.375
10.
056
11.
640
17.
571
13.
867
30.
664
33.
154
44.
862
43.
272
1.121.
068
234.
002
220.
905
3.505.
27267.
045
29.
413
3.601.
729
100,0
3.
LA STRUTTURA DEL GRUPPO
La società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ è la capogruppo del Gruppo FAAM.
La struttura del gruppo, limitata alle società direttamente ed
indirettamente controllate, si configura come segue:
Società Controllata
Paese
Percentuale
detenuta
56,28%
FAAM ASIA LIMITED
Hong Kong
E.V.F. S.p.A.
Italia
100,00%
I.B.F. S.p.A. in liquidazione
Italia
99,50%
SINERGO S.r.l.
Italia
46,875%
D.B.F. France
Francia
95,79%
D.B.F. Sro
Repub. Ceca
52,00%
Il sociogramma delle controllate può essere così rappresentato:
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
29
Di seguito si riportano alcuni dati identificativi delle società riconducibili al
‘Gruppo FAAM’.
Si procede al contempo ad esprimere un ‘giudizio’ di congruità in merito
alle valutazioni (rectius: svalutazioni) effettuate dalla concordataria nel
piano, oltreché sull’esigibilità del credito vantato dalla ‘FAAM’ nei loro
confronti.
Ciò si è fatto anche in risposta ai diversi incarichi assegnati allo scrivente
dal Commissario Giudiziale dott. Andrea Ercoli, in data 25 novembre 2013,
di:
“1. procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale della
società E.V.F. S.P.A. e quindi della partecipata I MOVING S.R.L., anche al
fine di valutare l’esigibilità del credito vantato dalla società
concordataria;
2. procedere alla verifica della congruità delle valutazioni effettuate nel
piano dalla società concordataria in ordine alle altre partecipazioni nelle
società controllate (D.B.F. France, D.B.F. s.r.o., SINERGO SRL e IBF S.P.A.)
ed in ordine all’esigibilità dei crediti vantati dalla società concordataria
nei confronti delle medesime”.
Inoltre, per quanto concerne la valutazione della consistenza patrimoniale
della società ‘FAAM ASIA LIMITED’ e quindi della partecipata ‘YIXING FAAM
BATTERY CO. LTD.’, si rimanda a quanto di seguito si argomenterà nel
Paragrafo 8.3 (cfr.), oltreché alla specifica e separata Relazione valutativa
predisposta dallo scrivente (cfr. ‘Relazione di stima del valore della
partecipazione della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ al capitale sociale
della società FAAM ASIA LIMITED avente sede legale ad Hong Kong e della
partecipazione totalitaria da quest’ultima detenuta nella società YIXING
FAAM INDUSTRIAL BATTERIES COMPANY LIMITED avente sede legale nella
Repubblica Popolare Cinese’).
3.1.
FAAM ASIA LIMITED
La società ‘FAAM Asia Limited’ (od anche, più sinteticamente, ‘FAL’), è
società costituita in data 17 novembre 2005, secondo la giurisdizione di
Hong Kong (SAR), ed ha numero identificativo 1008277.
La sede legale della società è la seguente: Room 1105, Regent Centre, 88
Queen’s Road Central, Hong Kong. La società è una holding di investimenti.
La società ‘FAAM Asia Limited’ risulta partecipata (in misura pari al 56,28%
dell’intero capitale sociale) dalla controllante ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’.
La restante parte del capitale sociale (43,72%) attualmente appartiene alla
società ‘SIMEST S.p.a.’ (Società Italiana per le Imprese all’Estero) di Roma.
L’ing. Vittorio Civitillo (Presidente del Consiglio di Amministrazione
dell’affittuaria ‘FIB S.r.l.’) ha riferito nel corso di un incontro avvenuto il 5
dicembre 2013, presso gli uffici ‘FIB’ di Monterubbiano, alla presenza del
Commissario Giudiziale, che la società ‘FIB S.r.l.’ dallo stesso rappresentata,
avrebbe definito un accordo con l’azionista ‘Simest S.p.a.’ finalizzato
all’acquisto delle azioni da questa possedute nella ‘FAAM ASIA LIMITED’.
La ‘SIMEST S.p.a.’ in data 6‐12 aprile 2011, ha stipulato un contratto con la
‘FAAM S.P.A.’, denominato modifica ed integrazione del ‘Contratto FONDO’,
per la partecipazione societaria nella società holding FAAM ASIA LIMITED,
originariamente sottoscritto (fra le stesse parti) in data 8 marzo 2006. In
tale ‘Contratto FONDO’, fra gli altri impegni, viene prevista l’adesione
della ‘SIMEST S.P.A.’ ad un aumento di capitale della società estera
(FAAM ASIA LIMITED), sia mediante una acquisizione di partecipazione in
proprio che attraverso la sottoscrizione di una “ulteriore partecipazione
aggiuntiva” a valere sulle disponibilità del Fondo gestito per conto del
Ministero dello Sviluppo Economico.
Al termine del collocamento dell’aumento, il capitale sociale della società
estera (FAAM ASIA LIMITED) risulterebbe così ripartito:
‐ FAAM S.p.a.:
56,28%;
‐ SIMEST S.p.a.:
19,95%;
‐ FONDO FCV:
23,77%.
Sempre in tale contratto viene convenuto l’impegno di ‘FAAM S.p.a.’ ad
acquisire dalla ‘SIMEST S.p.a.’ l’intera quota aggiuntiva complessiva della
‘SIMEST’, alla data del 30 giugno 2014, al prezzo convenuto (nell’art. 8 del
‘contratto FONDO’ dell’aprile 2011) e comunque non inferiore ad Euro
867.142,71. Nel suddetto ‘contratto FONDO’, viene inoltre stabilito che il
trasferimento anticipato della partecipazione aggiuntiva da ‘SIMEST S.p.a.’
a ‘FAAM S.p.a.’, sarebbe avvenuto in caso di risoluzione anticipata del
‘Contratto FONDO’ stesso. Risoluzione anticipata che, ai sensi dell’art. 6,
lett. e), sarebbe potuta avvenire in ipotesi “sia richiesta od avviata nei
confronti del PARTNER (FAAM s.p.a.) una procedura concorsuale, ovvero il
PARTNER venga posto in liquidazione”.
Da quanto comunicato dal Commissario Giudiziale, dott. Andrea Ercoli, e
dal Coadiutore legale dello stesso, avvocato Enrico Piermartiri, la ‘SIMEST
S.p.a.’ avrebbe escusso in data 16 aprile 2013 dalla ‘B.C.C. Picena S.p.a.’, le
fideiussioni rilasciate da ‘FAAM S.p.a.’ a garanzia dell’esatto adempimento
degli obblighi concernenti l’acquisto ed il pagamento del prezzo relativo
alla partecipazione ‘aggiuntiva’ gestita dalla ‘SIMEST S.p.a.’, per un importo
complessivo di Euro 476.000,00.
Tale escussione lascerebbe presumere, stante la presenza nel contratto di
fideiussione della clausola che condiziona il pagamento della garanzia alla
sola ipotesi di trasferimento delle quote, che effettivamente la quota
aggiuntiva del Fondo (23,77%) sia stata trasferita ‘coattivamente’ alla
‘FAAM S.p.a.’ nel mese di aprile 2013.
Al fine quindi di poter appurare se l’escussione delle garanzie ha
comportato anche il trasferimento delle quote detenuto dal Fondo (FCV)
gestito dalla ‘SIMEST S.p.a.’ alla ‘FAAM S.p.a.’, in data 4 febbraio 2014
l’Avv. Piermartiri, ha richiesto alla ‘SIMEST S.p.a.’ di fornire informazioni
utili al Commissario Giudiziale per comprendere l’esatta partecipazione
societaria della ‘FAAM S.p.a.’ nella ‘FAAM ASIA LIMITED’, oltreché di voler
precisare l’attuale composizione societaria della ‘FAAM ASIA LIMITED
medesima. La ‘SIMEST S.p.a.’ non ha dato però riscontro alle richieste, per
cui non è stato possibile appurare meglio la partecipazione del Fondo nella
società ‘FAAM ASIA LIMITED’, che allo stato appare in parziale contrasto
con le risultanze del Libro Soci reso disponibile.
Al riguardo lo scrivente fa riserva di procedere ad una eventuale
integrazione informativa sul punto all’esito della risposta di ‘SIMEST S.p.a.’.
Dalla lettura dell’ultimo bilancio disponibile: quello riferito alla data del
31 dicembre 2012, la società ha un capitale sociale espresso in valuta
locale di 49.010.000,00 dollari di Hong Kong, suddiviso in nr. 49.010.000
azioni da un dollaro di Hong Kong cadauna.
La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione, che dal
bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 (ed approvato dal Consiglio di
amministrazione in data 3 luglio 2013) risultava composto dei seguenti
cinque membri: *************.
La predetta società (FAAM Asia Limited) ha tra le proprie attività quasi
esclusivamente la partecipazione detenuta nella società cinese denominata
‘YIXING FAAM Industrial Batteries Company Limited’ (od anche, più
sinteticamente ‘YFIB’).
Nel bilancio al 31 dicembre 2012 (così come nel precedente bilancio chiuso
al 31 dicembre 2011) la partecipazione risultava iscritta al valore di
48.803.382,00 dollari di Hong Kong.
Tale partecipazione è rappresentativa del 100% dell’intero capitale sociale.
Per ogni approfondimento relativo si fa espresso rinvio alla separata ed
ampia ‘Relazione’ valutativa predisposta, che viene fatta oggetto di
deposito in Tribunale(cfr.).
3.2.
E.V.F. S.P.A.
La società ‘E.V.F. S.p.a.’ costituita in data 9 novembre 2000 (atto notaio
Danielli di Fermo), risulta iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle
Imprese di Fermo con codice fiscale e numero d’iscrizione 01666790447,
ed al R.E.A. al numero FM–163873, Partita IVA: 01666790447, P.E.C.
[email protected].
La sede sociale è stabilita in Monterubbiano (FM), Via Monti, 11.
Non risulta l’attuale esistenza di separate Unità Locali.
La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al
100% del capitale sociale di Euro 120.000, suddiviso in nr. 500 azioni di euro
240 cadauna. Pertanto la FAAM S.p.a. è socio unico della ‘E.V.F. S.p.a.’.
La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione di cinque
membri (nominato dall’assemblea del 28 aprile 2012 fino all’approvazione
del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2014):
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere e Direttore Generale
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Il Collegio sindacale in carica, risulta nominato dall’assemblea del 28 aprile
2012, in carica fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre
2014 ed è composto dai seguenti membri:
Nominativo
Ruolo
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
Con atto notaio Cesare Licini di Pesaro (rep. n. 40381; racc. n. 16390) del
28 febbraio 2013, la società ha effettuato il conferimento della propria
intera azienda a favore della società ‘I Moving S.r.l.’, ricevendo in cambio
una partecipazione corrispondente a circa il 49,97% del capitale sociale di
tale ultima società.
Dalla lettura della Relazione di stima redatta ex art. 2465 c.c., il perito
nominato ai fini del conferimento, dott. Marco Stecher, in data 28 febbraio
2013, ha determinato in euro 4.118.864 il valore della conferenda azienda
con riferimento alla situazione contabile al 30 dicembre 2012.
La società ‘I MOVING S.R.L.’ corrente in Jesi, alla Via Ignazio Silone, 10,
iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Ancona con il codice
fiscale n. 02576860429, n. REA: 198637, ha capitale sociale di Euro
4.012.000. La partecipazione della EVF S.p.a. nella I MOVING Srl ha valore
nominale di euro 2.004.990,00, corrispondenti a circa il 49,97% del capitale
sociale di tale ultima società.
Il Piano concordatario in merito si esprime nei seguenti termini: “(…) con
una operazione straordinaria recentemente perfezionata, EVF S.p.A. ha
conferito la propria azienda in una società denominata I Moving s.r.l. nella
quale, contestualmente, è stato conferito (anche) il ramo aziendale relativo
alla mobilità elettrica della società Energy Resources s.r.l., avente sede in
Jesi (AN). Questa operazione ha suggellato una partnership strategica con
uno dei principali operatori del mercato di riferimento e ha dato vita ad una
società (appunto, I Moving s.r.l.), la quale ha dotazioni, caratteristiche e
competenze tali da potersi imporre come uno dei riferimenti nel settore (in
crescita) della mobilità elettrica.
Su queste basi, ancorché la partecipazione in EVF sia stata comunque
prudenzialmente azzerata ai fini del presente piano (dato che non esistono,
al momento, prospettive di sua alienazione a terzi), i crediti già vantati
verso EVF ed oggi ‘assunti’ da I Moving s.r.l. ex art. 1560 del Codice Civile
sono stati considerati come ragionevolmente esigibili”.
In ordine a tale ultima considerazione, lo scrivente nutre seri dubbi in
merito anche alla concreta esigibilità dei crediti vantati nei confronti della
società ‘I Moving s.r.l.’.
E’ da ritenere infatti che, alla luce degli elementi a disposizione, il credito
vantato dalla concordataria nei confronti della ‘I Moving S.r.l.’ risulterà
difficilmente satisfattibile: per tale ragione è stata proposta una
prudenziale ed integrale svalutazione del credito stesso.
Si precisa in questo ambito che il Commissario Giudiziale dott.
Andrea Ercoli, in data 25 novembre 2013, ha incaricato lo scrivente di
“procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale della
società E.V.F. S.P.A. e quindi della partecipata I MOVING S.R.L., anche
al fine di valutare l’esigibilità del credito vantato dalla società
concordataria”.
Ai fini di procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale
della società ‘E.V.F. S.p.a.’ è stato messo a disposizione dello scrivente
un bilancio della stessa redatto con riferimento alla data del 28
febbraio 2013 (cfr. all. 16).
La Situazione Patrimoniale al 28 febbraio 2013 della ‘E.V.F. S.p.a.’
risulta quella di seguito indicata:
Attività
Partecipazione finanziarie altre imprese
Patrimonio Netto
4.123.854,00
Capitale sociale
Riserva
straordinaria Utile in corso di
maturazione
Totale Attività
4.123.854,00
Totale Patrimonio Netto
Tra le attività della ‘E.V.F. S.p.a.’ è unicamente iscritta la sopra
ricordata partecipazione nella società ‘I MOVING S.r.l.’, con sede in Jesi,
per il valore di euro 4.123.854,00: il valore è dato dalla sommatoria
tra il valore stimato della partecipazione (ossia euro 4.118.864,00) ed il
valore del capitale sociale sottoscritto da ‘E.V.F. S.p.a.‘ in sede di iniziale
costituzione della ‘I MOVING S.r.l.’ (ossia euro 4.990,00, sul valore del
capitale iniziale complessivo di euro 10.000,00). La società ‘E.V.F. S.p.a.’
risulta del tutto sprovvista di liquidità.
In bilancio al 28 febbraio 2013 non risultano iscritte passività di sorta.
L’utile in corso di maturazione è nella sostanza determinato
dall’iscrizione nel Conto Economico di un componente di natura
‘straordinaria’: la rilevazione della plusvalenza da conferimento per euro
4.124.517,93.
Il credito che la ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ ha iscritto come vantato
nei confronti della ‘E.V.F. S.p.a.’ e fatto oggetto – in data 28 febbraio
2013 – di conferimento nella ‘I MOVING S.r.l.’ (‘assunto’ ex art. 1560
codice civile), ammonta – nella contabilità tenuta dalla ‘FAAM S.p.a.’ ad
euro 961.701,99.
Dall’esame della contabilità della ‘I MOVING S.r.l.’ il debito verso la
controllante ‘E.V.F. S.p.a.’ risulterebbe pari ad euro 958.499,09 (con una
differenza non ‘riconciliata’ di euro 3.202,90).
Il mastro del conto ’02.15.50.05.05 Debiti verso socio controllante’ della
contabilità tenuta dalla ‘I MOVING S.r.l.’ (cfr. mastro del conto allegato all’e‐
mail del 17 dicembre 2013, di Giovanni Emidi della ‘I Moving s.r.l.’; all. 17), in
particolare mostra che il saldo predetto deriva dalla sommatoria di:
‐ Debito verso FAAM S.p.a. (da conferimento)
‐ Debito per decimi anticipati da ‘Energy Resources’ ad EVF
€. 957.251,59
€. 1.247,50.
Lo scrivente riferisce anzitutto che l’incarico conferito dal Commissario
Giudiziale di procedere alla compiuta valutazione della consistenza
patrimoniale della ‘E.V.F. S.p.a’, in rapporto alla necessaria preliminare
determinazione del valore della partecipata ‘I MOVING S.r.l.’, non si è
potuto esperire appieno e non per cause dipendenti dalla propria volontà.
Infatti, ciò è da imputare soprattutto alle difficoltà incontrate nel reperire
la richiesta documentazione, necessaria a correttamente esperire l’incarico
affidato.
L’altro socio di riferimento della ‘I MOVING S.r.l.’, ossia la società ‘ENERGY
RESOURCES S.r.l.’ con sede in Jesi (AN), via Ignazio Silone, n. 10, codice
fiscale: 02286940420 (società presso la quale risultano ubicati sia gli uffici
amministrativi che la sede legale della ‘I MOVING’ stessa), risulta infatti
attualmente ‘interessata’ da una procedura di concordato preventivo da
poco ‘avviata’ presso il Tribunale di Ancona: in buona sostanza, a quanto
riferito, la procedura concordataria in atto, ha comportato l’impossibilità di
‘dedicare’ risorse alle richieste avanzate dal perito incaricato.
Lo scrivente ha più volte interpellato a tal fine il Presidente del C.d.a. di ‘I
MOVING S.r.l.’ signor Enrico Cappanera ed il responsabile amministrativo
dott. Giovanni Emidi, indirizzando agli stessi anche varie e‐mail di richiesta
(cfr. all. 18). Si è inoltre recato in Jesi (AN) il giorno 9 dicembre 2013,
presso gli uffici amministrativi della ‘I MOVING S.r.l.’ ed ha effettuato
altresì un sopralluogo dello stabile ove viene svolta l’attività produttiva ed
è presente il magazzino della società medesima.
La documentazione contabile richiesta ai fini della valutazione peritale è
stata però messa a disposizione in misura del tutto parziale.
Solo recentemente, in data 31 gennaio 2014, a seguito di ulteriori
‘interpelli’, riusciva a ricevere via e‐mail una Situazione contabile
‘provvisoria’ al 31 dicembre 2013 (cfr. all. 19) ed i partitari relativi al
2013. Il dott. Emidi, nella mail di invio peraltro ha precisato: “Le
stampe sono al 31/12. Non sono perfettamente aggiornate (...). Il
risultato sicuramente si deteriorerà per la svalutazione di alcuni
valori dell’attivo (in particolare crediti), la svalutazione del
magazzino, non ancora a punto, la rilevazione degli ammortamenti
e le eventuali imposte”.
Ai fini di una migliore lettura delle ‘risultanze’ della Situazione
provvisoria al 31 dicembre 2013 della ‘I MOVING S.r.l.’ si è
elaborata la seguente situazione ‘riclassificata’:
Attività
Immobilizzazioni Immateriali (nette)
Immobilizzazioni Materiali (nette)
Immobilizzazioni Finanziarie Crediti v/clienti
in contenzioso Totale Attività 'immobilizzate'
Rimanenze Crediti v/clienti
Altri crediti diversi
Disponibilità liquide Ratei e
risconti
Totale Attività a breve
Passività e Patrimonio Netto
9.494.838,19
85.339,11
26.404,15
1.069.143,67
10.675.725,12
1.980.620,92
727.991,70
814.157,03
216.687,20
17,53
3.739.474,38
Debito v/socio controllante EVF Spa
Fondi per rischi ed oneri
T.F.R.
Totale Passività 'consolidate'
Risconti passivi Debiti
verso Banche Debiti
verso Fornitori Altri
debiti diversi Debiti
tributari
Totale Passività a breve termine
Capitale sociale
Riserva
da sovrapprezzo quote Riserva
straordinaria
(‐) Perdite
portate a nuovo Risultato
'provvisorio' del periodo Totale
Patrimonio Netto
Totale Attività
14.415.199,50
Totale Passività e Patrimonio Netto
Come anticipato per le vie brevi, la predetta ‘Situazione’ determinerà
con probabilità un risultato finale ampiamente negativo.
Al di là della predetta considerazione, emerge con evidenza una
situazione di sostanziale ‘illiquidità’ della società, a causa
dell’assoluta prevalenza ‐ nella Situazione patrimoniale ‐ di poste
‘immobilizzate’, per giunta di natura ‘immateriale’ (intangible assets),
provenienti dall’attuato conferimento: le stesse sono ad evidenza
insuscettibili di generare risorse liquide atte a fronteggiare richieste di
pagamento.
La riferita situazione, al di là dell’alquanto probabile risultato negativo
della gestione, ha determinato lo scrivente a valutare negativamente,
anche in prospettiva, il profilo dell’esigibilità del credito vantato dalla
concordataria nei confronti della ‘I MOVING S.r.l.’ ed a ritenere, ai fini
prudenziali, di dover procedere a proporre una prudenziale ed integrale
svalutazione del credito vantato, stante l’attuale situazione di
‘illiquidità’ della società ‘I Moving Srl’ partecipata dalla ‘EVF Spa’.
Quanto appena detto vale a maggior ragione, nel caso in cui il credito che
la ‘FAAM S.p.A.’ vanta nei confronti della ‘I MOVING S.r.l.’, fosse da
considerare ‘postergato’: si rimanda in merito alle considerazioni svolte al
riguardo nel successivo paragrafo 3.8. (cfr.).
Tale ‘impressione’ è stata peraltro confermata dai colloqui diretti avuti nel
corso del riferito incontro avvenuto in data 9 dicembre 2013 presso la sede
della società, sia con il Presidente del Consiglio di Amministrazione signor
Enrico Cappanera, che con il dott. Giovanni Emidi.
Gli stessi hanno infatti riferito della capacità attuale della società a
fronteggiare solo ed esclusivamente i cd. ‘fornitori strategici’, essendo la
stessa impossibilitata ad ‘assecondare’ eventuali richieste restitutorie
avanzate da parte della concordataria ‘FAAM S.p.a.’.
Ciò a maggior ragione stante l’elevatezza dell’importo a credito vantato dalla
‘FAAM’.
3.3.
I.B.F. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
La società ‘I.B.F. S.p.a. in liquidazione’, costituita il 29 settembre 1997,
oggi in Concordato Preventivo (con domanda depositata presso il Tribunale
di Fermo in data 19 marzo 2013), dichiarato aperto con decreto cron. n.
2055/2013 del 09 ottobre 2013, ha sede legale in Monte Sant’Angelo (FG),
Località Macchia.
La società risulta iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle Imprese di
Foggia con codice fiscale, partita Iva e numero d’iscrizione 02267330716,
ed al R.E.A. al numero FG–206777, P.E.C. [email protected].
Dalla lettura della visura presso la Camera di Commercio di Foggia la
società, a far data dal 1° aprile 1998 ha esercitato l’attività di “produzione
di accumulatori, semilavorati e prodotti affini di macchinari e attrezzature
per la loro produzione; produzione di motocicli, quadricicli e autovetture a
trazione elettrica e comunque veicoli a motore che rispettino l’ambiente”.
Dalla lettura della Nota integrativa al bilancio al 31 dicembre 2012 risulta che
la società “svolge la propria attività nel settore delle batterie industriali dove
opera in qualità di società produttrice e distributrice del marchio FAAM”.
Nel primo trimestre 2013 la società impiegava una media di 98 dipendenti,
scesi a 67 nel secondo trimestre 2013.
In data 15 febbraio 2013 la società è stata posta in liquidazione con
delibera dell’assemblea straordinaria degli azionisti, nominando quale
Liquidatore unico la signora Oresti Angela Grazia. Al liquidatore sono stati
conferiti i seguenti poteri: “al Liquidatore vengono attribuiti tutti i poteri e
le facoltà nessuno escluso, necessari a definire tutti i rapporti pendenti,
autorizzandolo espressamente onde agevolare il compimento delle attività
liquidatorie e, quindi, la dismissione degli attivi societari per meglio far
fronte al pagamento dei debiti attualmente esistenti nei confronti dei terzi
a cedere o locare a terzi, alle migliori condizioni possibili, l’azienda sociale o
rami di essa, ovvero anche i singoli beni o diritti, stipulando i necessari
contratti con le relative clausole d’uso e, se del caso, con la concessione ai
locatari del diritto di prelazione per l’acquisto dei beni aziendali, avendo fin
d’ora per rato e fermo il suo operato. Il Liquidatore viene altresì
autorizzato, qualora lo ritenga opportuno, ad accedere a procedure
concorsuali”.
Il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato è pari ad euro
2.565.800,00 suddiviso in nr. 4.000 azioni.
La composizione dei soci della società risulta la seguente:
SOCIO
CODICE FISCALE
Società 'FAAM S.p.a. in liquidazione'
00419270442
Società ‘ERA S.r.l.’
00814970679
TOTALI
Cap.Soc.
€.
2.552.9
71
12.8
29
2.565.8
00
%
99,5
0%
0,5
0%
100,00
%
I dati sopra riportati rappresentano l’Elenco dei soci e degli altri titolari di
diritti su azioni così come risulta dal Registro delle Imprese tenuto dalla
C.C.I.A.A. di Foggia.
Prima della sua messa in liquidazione, la società risultava amministrata da
un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea del 25 maggio
2012, composto da cinque amministratori ed in carica fino all’approvazione
del bilancio chiuso al 31 dicembre 2012:
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato
Consigliere e Direttore Generale
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Il Collegio sindacale in carica, risulta nominato dall’assemblea del 7 luglio
2010 ed è composto dai seguenti membri:
Nominativo
Ruolo
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
Il Patrimonio Netto della società indicato nell’ultimo bilancio di esercizio
chiuso al 31 dicembre 2012 risultava negativo e pari a ‐11.780.201 euro;
tale ultimo esercizio si è chiuso con una perdita di euro 17.318.984. La
perdita predetta è misura sia del ‘crollo’ del fatturato registrato nel 2012 (i
Ricavi dimuiscono da euro 37,5 milioni del 2011 ad euro 22,8 del 2012), che
delle svalutazioni operate “derivanti dall’abbandono del criterio della
continuità aziendale” per circa 9,8 milioni di euro.
Il Piano Concordatario al riguardo del valore della partecipazione di
controllo nella società I.B.F. S.p.A., nel riferire della domanda di concordato
depositata ex art. 161, sesto comma, L.F. (Concordato n. 7/2013 –
Tribunale di Fermo), così si esprime: “tenuto conto dello stato di crisi che
contraddistingue la società controllata, la partecipazione detenuta da
FAAM risulta e risulterà del tutto priva di valore”.
Il Concordato Preventivo della ‘I.B.F. S.p.a.’ ha finalità liquidatorie (cd.
concordato con cessio bonorum), come quello della controllante ‘FAAM’.
Alla luce della predetta domanda di concordato presentata dalla ‘I.B.F.’ ex
articolo 161, sesto comma, L.F., e richiamando il contenuto dell’incarico
conferito dal Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo
scrivente ritiene di poter senz’altro concludere che, sia da ritenere congrua
‐ in rapporto allo stato attuale della società partecipata ‐ la scelta di
operare l’integrale svalutazione nel piano, della partecipazione vantata
dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei confronti della ‘I.B.F. S.p.a.’.
3.4.
SINERGO S.R.L. – IN LIQUIDAZIONE
La società ‘SINERGO S.r.l.’, con sede legale di recente (30 dicembre 2013)
trasferita in Porto San Giorgio (FM), Via Tiziano Vecellio, n. 77 (rispetto alla
precedente sede legale di Fermo, via C. Cattaneo, n. 1), iscritta alla sezione
ordinaria del Registro delle Imprese di Fermo con codice fiscale, Partita Iva
e numero d’iscrizione al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di
Commercio di Fermo 01547090447, ed al R.E.A. al numero FM–154819,
P.E.C. [email protected], è stata costituita il 6 dicembre 1997.
Dalla visura camerale la società risulta avere un’unità locale adibita ad
Ufficio Commerciale per la “gestione rapporti con la clientela” a Milano, in
via Capecelatro Alfonso, 35.
La società a far data dal 23 settembre 2005 ha esercitato l’attività di
“prestazione imprenditoriale di servizi di consulenza strategica ed operativa
nei confronti di imprese, di persone fisiche e di altre istituzioni pubbliche e
private, con particolare riferimento alla progettazione e la realizzazione di
attività di formazione professionale, consulenza in termini di passaggio
generazionale, motivazione, selezione e realizzazione di attività di
aggiornamento e miglioramento continuo in termini di servizi di marketing,
studi ed analisi di fattibilità”.
In data 30 dicembre 2013 la società è stata posta in liquidazione con
delibera dell’assemblea straordinaria dei soci assunta innanzi al notaio
Moretti di Civitanova Marche, nominando quale liquidatore unico il signor
* * * * * * * . Al liquidatore sono stati conferiti i seguenti poteri:
“i più ampi poteri per l’espletamento dell’incarico; il liquidatore potrà
quindi compiere qualsiasi atto che riterrà opportuno in funzione sia della
conservazione del valore dell’impresa ivi compreso il suo esercizio
provvisorio sia del miglior realizzo del patrimonio sociale, con facoltà di
cedere l’azienda sociale o rami di essa”.
Il capitale sociale deliberato e sottoscritto di euro 40.000,00 risulta versato
solo per euro 25.000,00. Non risulta invece versato l’aumento di capitale
deliberato di euro 15.000,00 e sottoscritto dalla sola socia *****.
La composizione dei soci della società (l’Elenco dei soci e degli altri titolari
di diritti su azioni alla data del 30 dicembre 2013, di cui al verbale di
assemblea straordinaria in pari data che dal Registro delle Imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. di Fermo)
risulta la seguente:
SOCIO
*******
Società 'FAAM
S.p.a. '
TOTALI
CODICE FISCALE
Sociale
Deliberato
PLNMNO75P66E783
G
00419270442
21.2
50
18.7
50
40.0
00
Sociale
Versato
%
53,13
%
46,88
%
100,00
%
6.2
50
18.7
50
25.0
00
Il capitale sociale risulta aumentato in data 7 febbraio 2013 con atto notaio
Mori, dalla precedente misura di euro 25.000 ad euro 40.000. L’aumento di
euro 15.000 risulta interamente sottoscritto dal socio ******. La
composizione dei soci in precedenza era la seguente:
SOCIO
*********
Società 'FAAM S.p.a.
'
TOTALI
CODICE FISCALE
PLNMNO75P66E783
G
00419270442
Sociale
Deliberato
6.2
50
18.7
50
25.0
00
%
25,00
%
75,00
%
100,00
%
Sociale
Versato
6.2
50
18.7
50
25.0
00
In sostanza la FAAM S.p.a. – senza alcuna apparente motivazione ‐ per
effetto di tale delibera assume una partecipazione di minoranza (46,875%)
rispetto a quella di controllo in precedenza detenuta (75%).
L’ulteriore ‘anomalia’ al riguardo è data dal fatto che la medesima società
‘Sinergo s.r.l.’ è stata poi posta in liquidazione lo scorso 30 dicembre 2013.
Prima della sua messa in liquidazione, la società risultava amministrata da
un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei
soci del 6 settembre 2011 composto da quattro amministratori ed in carica
fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2013, nei seguenti
membri:
Nominativo
Ruolo
*****
Presidente del C.d.A.
*******
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Il Patrimonio Netto della società indicato nell’ultimo bilancio di esercizio
chiuso al 31 dicembre 2012 risultava di euro 27.581; tale ultimo esercizio si
è chiuso con una perdita di euro 9.291,38.
La Situazione contabile non rettificata, messa a disposizione con
riferimento alla data del 30 novembre 2013, evidenzia un utile di esercizio
in corso di maturazione di euro 14.996,17.
Il Patrimonio netto, senza considerazione del risultato dell’esercizio 2013 in
corso di maturazione, risulta accresciuto ad euro 42.582,17, per effetto
esclusivo dell’aumento di capitale sociale sottoscritto dal socio ******, di
euro 15.000,00.
Nel Piano Concordatario la partecipazione detenuta dalla FAAM S.p.a. nella
‘Sinergo S.r.l.’ viene integralmente svalutata, come pure viene riferito che i
crediti vantati da FAAM risulterebbero svalutati.
La società controllata infatti risultava: “inscindibilmente legata al modello
organizzativo che FAAM aveva creato ‐ la cessazione dell’attività della
ricorrente renderà pressoché impossibile una autonoma prosecuzione. (…) il
forte collegamento operativo esistente con la ricorrente, anche al di là del
vincolo societario, ha portato ad una inevitabile ‘estensione’ della crisi di
FAAM anche alle predette società controllate” (cfr. Proposta di Concordato
Preventivo depositata).
Alla luce dello stato di liquidazione in cui versa attualmente la società
‘SINERGO S.r.l.’, e richiamando il contenuto dell’incarico conferito dal
Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo scrivente ritiene di
poter concludere che, possa considerarsi congrua in rapporto allo stato
attuale della società partecipata, la scelta di operare l’integrale
svalutazione nel piano, della partecipazione vantata dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei
confronti della ‘SINERGO S.r.l.’ medesima.
3.5.
D.B.F. FRANCE S.A.R.L. IN LIQUIDAZIONE
La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al
95,79% del capitale sociale della ‘Distribution Batteries FAAM France
société à responsabilité limitée en liquidation’ (in sigla ‘DBF FRANCE
SARL’), corrente in Castelnau le Lez (Montpellier), 199 Rue Hélène Boucher,
con capitale sociale di euro 285.000,00, R.C.S. Montpellier 477 807 630 –
N° de Gestion 2004 B 1325, Partita IVA: 67477807630.
Il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 ed approvato
dall’assemblea dei soci del 30 ottobre 2013 evidenzia una perdita di
esercizio ‘riportata a nuovo’ di euro 250.576,81: le perdite a nuovo
complessive (comprensive di quelle maturate nell’esercizio 2012)
assommano pertanto ad euro 966.729,43.
Il Patrimonio netto al 31 dicembre 2012 risulta pertanto negativo di euro ‐
681.729 (corrispondente alla differenza tra il capitale sociale di euro
285.000 e le perdite pregresse complessive di euro ‐966.729).
In data 23 aprile 2013 la società ‘D.B.F. France S.a.r.l.’ risulta posta in
liquidazione.
Liquidatore della società è stata nominata la signora Valeria Mastri.
Il Liquidatore ha comunicato che con la messa in liquidazione della società
la stessa ha cessato il contratto di locazione dei locali in precedenza
utilizzati, come pure cessato è il contratto di deposito con la società SNEL.
Inoltre la società ha provveduto al licenziamento di tutti i dipendenti.
La società ‘D.B.F. France S.a.r.l.’ a far data dal 1° marzo 2013 è inoltre,
interessata da un controllo di natura fiscale ad opera dell’Amministrazione
Finanziaria francese.
Al riguardo il Liquidatore in risposta alla richiesta del Commissario
Giudiziale del 14 novembre 2013 così si esprime: “Ad oggi stiamo ancora
aspettando la lettera di chiusura di tale controllo, nella quale sarà
esplicitato se la società sarà applicata ammenda o meno”.
Il Piano concordatario al riguardo riferisce della svalutazione integrale
operata del valore della partecipazione iscritta nell’attivo.
Al contrario i crediti vantati nei confronti di D.B.F. France, risultano
“mantenuti in misura di euro 87.249, corrispondente all’ammontare che
dovrebbe residuare come disponibile per FAAM, all’esito del processo di
liquidazione della società francese”.
Il Liquidatore signora Valeria Mastri, nella missiva sopra richiamata,
stimava in circa euro 50.000 il possibile residuo credito da soddisfare nei
confronti della ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’.
Lo scrivente ritiene che, anche alla luce del possibile esito negativo del
controllo fiscale in corso, risulterà difficilmente satisfattibile il credito
vantato dalla concordataria ed ha proposto pertanto una prudenziale ed
integrale svalutazione dello stesso.
Maggiori informazioni al riguardo sono contenute nella ‘Relazione sulla
partecipata D.B.F. FRANCE Sarl’ predisposta dallo scrivente e trasmessa al
Commissario Giudiziale via mail in data 29 gennaio 2014 (cfr. all. 6).
3.6.
D.B.F. S.R.O.
La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al
52,00% del capitale della società ‘D.B.F. S.r.o.’ (con sede in Tisnov, U
Svratky 1727, nella Repubblica Ceca), partita IVA comunitaria: 26251540.
Il capitale sociale espresso in valuta locale (corona ceca) è pari a 200.000
CZK. Al cambio indicativo attuale (1 euro = 27,494 CZK) il capitale è
corrispondente a circa euro 7.275.
I soci della società al 31 dicembre 2012 risultavano i seguenti:
SOCIO
Società 'FAAM S.p.a. in liquidazione'
*****
********
TOTALI
Cap.Sociale
(CzK)
104.0
00
48.0
00
48.0
00
200.0
00
%
52,00
%
24,00
%
24,00
%
100,00
%
L’ultimo bilancio approvato, alla data del 31 dicembre 2012 ha chiuso con
una perdita di esercizio di Czk. 2.824.000 (corrispondenti a circa euro ‐
102.713), portando il Patrimonio netto al valore negativo di Czk. 6.834.000
(corrispondenti a circa euro ‐248.563).
La società concordataria in data 17 gennaio 2014 ha intimato alla
controllata (raccomandata indirizzata dall’avvocato Giuliana Pazzi in data
17 gennaio 2014) il pagamento del credito vantato di euro 657.057,07 per
forniture effettuate. In particolare il predetto credito complessivo risulta
vantato:
‐ verso la DBF Sro (in Repubblica Ceca)
per euro 585.102,57;
‐ verso la DBF Sro Oz (in Slovacchia)
per euro 71.954,50.
A quanto riferito, la società pur essendo una, risulta suddivisa in due
distinte branch: quella della Repubblica Ceca e quella della Slovacchia.
Dalle notizie sommarie messe a disposizione dal signor Martin Pitel (legale
rappresentante della società D.B.F. Sro) con missiva datata 27 gennaio
2014, la controllata sta valutando le più idonee modalità di estinzione, che
alternativamente passerebbero o attraverso un’ordinaria procedura di
liquidazione, ovvero in assenza delle condizioni di questa, attraverso una
procedura di natura concorsuale.
Pitel riferisce inoltre che, allo stato, la definitiva cessazione della società
non prevede a carico della controllante il sostenimento di oneri.
Sommarie informazioni erano state messe a disposizione attraverso una e‐
mail indirizzata in data 2 dicembre 2013 dal signor Martin Pitel al signor
Luca Tomassini di FAAM Spa.
La predetta missiva evidenzia che l’attivo risulta alquanto limitato in
rapporto agli impegni esistenti.
In particolare, lo stesso sarebbe composto di:
i) rimanenze di magazzino costituite da beni ‘invendibili’ per euro 31.000;
ii) credito riscuotibile gradualmente, per euro 18.180;
iii) credito da portare a perdita v/DBF OZ Sk per euro 70.000;
iv) credito probabilmente riscuotibile verso debitore ceco per euro 31.050;
v) saldo di conto corrente bancario per euro 210;
vi) altri crediti per euro 4.800.
Al passivo ci sarebbero invece debiti per complessivi euro 644.500. Tale
importo complessivo del passivo sarebbe composto, oltre che dai debiti
verso la ‘FAAM’ e la ‘IBF’ (per un importo che non viene precisato), da altre
passività per euro 76.000, oltre che spese mensili medie stimate in euro
1.980.
Stante la riferita situazione è evidente che il credito vantato dalla
concordataria vada integralmente svalutato e fatto pari a 0,00 (zero).
In definitiva, richiamando il contenuto dell’incarico conferito dal
Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo scrivente ritiene di
poter senz’altro concludere che, sia da ritenere congrua in rapporto allo
stato attuale della società partecipata, la scelta di operare l’integrale
svalutazione nel piano, della partecipazione vantata dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei
confronti della controllata ‘D.B.F. S.r.o.’ ed altresì la scelta di svalutare
integralmente (perché inesigibile) il credito vantato nei suoi confronti.
3.7.
IL GRUPPO ‘ERA’ E LE SOCIETÀ CORRELATE
La società ‘ERA S.r.l.’ è una società correlata con il Gruppo ‘FAAM’, ed ha
sede legale in Giulianova (TE), via Gasbarrini, n. 4, con capitale sociale di
euro 70.000,00, iscritta al Registro delle Imprese di Teramo, sezione
ordinaria al n. 00814970679.
La società ha codice fiscale e partita IVA n. 00814970679, e risulta iscritta al
R.E.A. tenuto dalla Camera di Commercio di Teramo al n. TE – 97862.
La società è amministrata da un Consiglio di amministrazione di tre membri
così composto:
Nominativo
Ruolo
Presidente del C.d.A.
Consigliere
Consigliere
La società ‘ERA S.r.l.’ risulta avere partecipazioni nelle seguenti società:
Società
F.S.E. srl
F.S.A. srl
Cod.Fiscale
0178652044
3
0181082044
7
0182223044
5
0182934044
F.S.P. srl
F.S.C. srl
5
0187109044
3
0208458044
F.S.V. srl
FST srl
I.B.F. spa
EVAM srl
MARCOM srl
4
0226733071
6
0374932058
0
0783650015
2
cap.social
e 20.000,
quota
%
18.000,
00
20.000,
90,00
%
100,00
00
16.000,
00
14.500,
%80,00
%
72,50
00
20.000,
00
10.400,
00 51.000,
00
12.829,
00
40.800,
%
100,00
%52,00
00
31.200,
00
00
23.403,
00
%
75,01
%
00
20.000,
00
20.000,
00
20.000,
00
20.000,
00
20.000,
00
2.565.800,
%0,50
%
80,00
La società ‘ERA S.r.l.’ è una holding di partecipazione in società che
svolgono principalmente l’attività di assistenza post vendita e
commercializzazione di batterie industriali, sotto il marchio ‘FAAM Service’
(in sigla anche identificate dall’acronimo ‘F.S.’), essendo le società legate
ad un contratto di ‘affiliazione’ con le società del Gruppo Faam.
Le ‘Note al Bilancio Consolidato al 31/12/2011’ riportano quanto segue:
“Nel corso del 2007, sono state alienate le società denominate “Faam
Service” ad ERA Srl (società correlata con il gruppo FAAM) per ragioni di
razionalizzazione dell’organigramma societario; tuttavia le F.S. rimangono
strutture strategiche di servizio e promozione del brand FAAM (assistenza e
marketing operativo) ‐ frutto di un progetto iniziato dal 2003 ‐ e sono
regolate da contratti di esclusiva con il Gruppo stesso”.
Dall’esame della visura della Camera di Commercio di Teramo, si rileva
infine che i soci della società ‘ERA S.r.l.’ sono in buona parte gli stessi soci
della ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’. La situazione dei soci rilevata dalla
predetta visura è quella che risulta dalla Tabella che segue:
NOME COGNOME
CODICE FISCALE
Capitale
VTL FRC 53H06 F614W
13.300
RST NLG 50L50 F722L
13.300
%
19,00
%
19,00
%
CRLRMN77T69D542I
GMMLBA57B48F614Z
11.900
17,00
%
10.500
15,00
%
CRLSLV79M45D542Z
CRLSRN89M60D542N
CTI LGU 46C10 F501Z
MRR MRN 44M18 F501P
VTL GPP 66C17 G516G
933
VTL GPR 71C16G516D
933
VTL GNN 68H24 G516C
933
VTL MSM 71C16 G516N
933
RCC LGU 50R30 F722L
1.750
ZCH FRZ 48P30D542Z
1.400
RMN LNZ 52L05 G920C
1.400
NTL MRA 64H13 D542C
700
MCZ GDU 55A03 F614C
700
TMS LCU 59A18 G516W
350
NTL MNC 42T66 I315W
7.467
FBELCU29A21F614C
TOTALI
2.800
700
70.000
4,00
%
1,33
%
1,33
%
1,33
%
1,33
%
2,50
%
2,00
%
2,00
%
1,00
%
1,00
%
0,50
%
10,67
%
1,00
%
100,00
%
Dalla Relazione sulla gestione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 risulta
che a causa del Concordato Preventivo che sta interessando il Gruppo
FAAM, e dell’affitto d’azienda accordato alla società ‘FIB S.r.l.’, “è con la FIB
S.r.l. che le società del Gruppo ERA S.r.l. stanno attualmente negoziando
una ipotesi di affiliazione”.
Nel verbale del C.d.a. del 22 dicembre 2011, della ‘FAAM S.p.a.’, preso atto
delle criticità del particolare momento congiunturale della società, viene
riferito della “necessità di razionalizzare la struttura societaria, inserendo la
ERA s.r.l. nel perimetro delle società direttamente controllate dalla FAAM
S.p.A. e pertanto propone l’acquisizione della ERA S.r.l.. Tale operazione,
una volta verificata la fattibilità, verrà proposta all’assemblea che adotterà
le delibere conseguenti. Il cda dopo ampia discussione delibera di proporre
al cda della ERA tale operazione e congiuntamente esplorare tale
opportunità al fine di addivenire ad un progetto condiviso delle due
assemblee”.
Tale progetto è rimasto però tale: non si ha infatti alcuna notizia
successiva, neppure in ordine al superamento od all’accantonamento
dell’ipotesi di acquisizione.
Si segnala che il verbale del C.d.a. della FAAM S.p.a. del 7 febbraio 2013
espone quanto segue: “è stato individuato un partner interessato all’affitto
di tutti i rami d’azienda del gruppo, eventualmente tramite costituzione di
un’unica new.co partecipata al 60% dal gruppo SERI SpA e al 40% da ERA
S.r.l. con l’obiettivo di salvaguardare l’impresa ed i lavoratori. Il gruppo SERI
si è dichiarato disponibile ad apportare altresì le disponibilità finanziarie
necessarie per riavviare da subito l’attività, oltre che gli affidamenti per la
sua prosecuzione”.
Il verbale del successivo C.d.a. del 12 febbraio 2013 evidenzia poi che “il
Presidente precisa che la SERI ha già costituito la new.co. denominata F.I.B.
srl, con quota capitale al 100%, con impegno a cedere il 40% alla ERA Srl
appena stipulato il contratto di affitto. (…) il Presidente aggiorna in merito
alle evoluzioni della trattativa con il gruppo SERI, con il quale si è trovato un
accordo di massima per l’affitto dei rami d’azienda successivamente alla
messa in liquidazione della società, e impegno irrevocabile all’acquisto
subordinato all’omologa del concordato con l’obiettivo di salvaguardare
l’impresa ed i lavoratori”.
Allo stato attuale non risultano evidenze ulteriori di un tale ‘impegno’ di
FIB srl nei confronti di ERA srl: la F.I.B Srl risulta infatti interamente
partecipata dalla società SE.R.I. s.p.a.
Con riguardo alle cd. ‘società correlate’, nella Relazione sulla gestione al
bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 della FAAM S.p.a., sono indicati i
rapporti di natura commerciale intrattenuti nel 2012 nel modo seguente:
Viene inoltre precisato in merito: “Tali rapporti, che non comprendono
operazioni atipiche e/o inusuali, sono regolati da normali condizioni di
mercato”. Nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2012 del Gruppo FAAM
viene riportato: “I rapporti che intercorrono fra le società del Gruppo sono
giustificati dalla struttura organizzativa del Gruppo e avvengono a normali
condizioni di mercato. Oltre ai rapporti infragruppo non sono in essere altri
rapporti significativi con parti correlate”.
Il Consolidato propone quindi la seguente tabella del dettaglio dei crediti e
dei debiti commerciali verso società correlate al 31 dicembre 2012 (importi
espressi in migliaia di euro):
EVAM SRL
FAAM
BENELUX
FSA
FSC
FSE
FSP
FST
FSV
I.B.B. BV
MARCOM
TOTALE
Credi
ti
v/correl
178
2.6
49
103
52
197
54
105
712
158
4.2
07
Debit
i
v/correl
267
0
41
25
72
74
2
22
46
547
In relazione ai crediti vantati dalla società concordataria ‘FAAM’ (riferiti alla
data della proposta concordataria) nei confronti di due società controllate
dalla ‘ERA S.r.l.’ (‘F.S.A. srl’ per euro 32.418,81 ed ‘F.S.C. srl’ per euro
40.644,27), lo scrivente ha indirizzato (con mail in data 28 gennaio 2014;
cfr. all. 7) il proprio parere al Commissario Giudiziale – basato sulle
sommarie informazioni disponibili – in ordine all’opportunità di procedere
ad una prudenziale integrale svalutazione dei crediti vantati.
3.8.
DIREZIONE E COORDINAMENTO, RAPPORTI DI CREDITO-
DEBITO TRA ‘FAAM SPA’ E SOCIETÀ DEL GRUPPO
La FAAM S.p.a., società capogruppo, non è controllata da altre società ed i
suoi azionisti sono tutti persone fisiche.
La FAAM S.p.a. è la società controllante del Gruppo che fa riferimento
all’omonimo marchio, tenuta alla redazione del bilancio consolidato, è
società che esercita l’attività di direzione e coordinamento di cui all’articolo
2497 e seguenti del codice civile.
Dalla lettura della Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012,
la concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ deteneva le seguenti
partecipazioni di controllo:
Nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2012 viene inoltre riportata
la Tabella che include tutte le società ricomprese nella cd. ‘area di
consolidamento’, nel modo che di seguito si propone:
Società del Gruppo FAAM
Società industriali
Nome
FAAM SpA (Capogruppo)
IBF SpA
EVF
YFIB*
Società commerciali
Nome
DBF SRO
DBF FRANCE
Sede
Monterubbiano (FM) – Italia
Monte Sant'Angelo (FG) – Italia
Monterubbiano (FM) – Italia
Yixing – CINA
Capitale sociale
2.272.424
2.565.800
800.000
5.683.398
Sede
Kurim, BRNO, R. Ceca
Montpellier, Francia
Capitale sociale
7.952
285.000
S
o
Nome
Sede
FAAM ASIA
Hong Kong – CINA
SINERGO
Monterubbiano (FM) – Italia
* controllata indirettamente attraverso FAAM ASIA
Capitale sociale
2.635.180
Il consolidato precisa inoltre che: “la partecipazione nella YFIB è indiretta in
quanto detenuta tramite la FAAM ASIA, società finanziaria con sede ad
Hong Kong, che ne possiede il 100% del capitale. Legalmente la
partecipazione posseduta dalla FAAM S.p.A. nella FAAM ASIA attualmente
è pari al 51%, mentre la restante parte del capitale sociale è stata versata
dalla SIMEST (Società Italiana per le Imprese all’Estero). Poiché esiste un
contratto che obbliga la FAAM S.p.A. a riacquistare le quote sottoscritte da
SIMEST, conformemente a quanto stabilito dallo IAS 32, il capitale versato
da SIMEST è stato riclassificato come passività finanziaria a lungo termine e
la partecipazione di FAAM S.p.A. in FAAM ASIA è stata rideterminata,
passando dal 51% al 100%”.
Nella Relazione sulla gestione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 della
FAAM S.p.a., sono indicati i seguenti saldi dei rapporti (di natura
commerciale e finanziaria) intrattenuti con le società controllate al 31
dicembre 2012, nel modo seguente:
Al 31 dicembre 2012, sotto il profilo finanziario la FAAM S.p.a. risultava
debitrice unicamente della società ‘I.B.F. S.p.a.’ per l’importo di euro
2.811.943.
Nel ricorso relativo alla proposta di concordato presentata, alla data del 15
marzo 2013, i saldi dei rapporti verso le controllate risultavano indicati nel
modo che di seguito si riepiloga:
Credito Commerciale
D.B.F. FRANCE Sarl
D.B.F. Sro
D.B.F. Sro OZ
EVF Spa
YIXING FAAM INDUSTRIAL BATTERIES Co
*valore indicato nel piano concordatario
Totale
1.069.708,
71585.102,
57
71.954,
valore
realizzo*
87.248,
52
0
50
961.701,
99
344.347,
0
961.701,
99
344.347,
07
07
Debito Commerciale
I.B.F. Spa
SINERGO Srl
Debito Finanziario
I.B.F. Spa
Totale
-528.983,64
-92.363,02
Totale
-3.013.954,24
In realtà il credito vantato nei confronti di EVF S.p.a. di euro 961.701,99 ‐
che per effetto del conferimento operato il 28 febbraio 2013 oggi risulta
vantato nei confronti della società ‘I MOVING S.r.l.’ con sede in Jesi ‐ è
credito da considerarsi erogato a titolo di finanziamento, quantomeno per
l’importo di euro 957.251,59 (ossia il saldo del debito finanziario di EVF Spa
nei confronti di FAAM Spa al 31/12/2012 di euro 1.757.251,59 indicato
come tale nel bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, detratta la
rinuncia del proprio credito per euro 800.000 a ripiano della perdita
deliberata dal C.d.a. di FAAM Spa del 27/01/2013).
Il credito vantato da FAAM Spa nei confronti di E.V.F. Spa (conferito nella I
MOVING S.r.l.) era in origine da considerarsi postergato rispetto alla
soddisfazione degli altri creditori, stante la situazione di sostanziale
illiquidità della società partecipata (EVF Spa) e l’operatività dell’art. 2467
c.c. come richiamato dall’art. 2497‐quinquies c.c..
Per effetto del conferimento operato nella società ‘I MOVING S.r.l.’
dovrebbero essere venute meno le condizioni per considerare postergato il
predetto credito in quanto non si verserebbe più nelle condizioni stabilite
dal secondo comma dell’art. 2467 c.c..
Ciononostante, si è ritenuto ai fini prudenziali di dover procedere a
proporre una prudenziale ed integrale svalutazione del credito vantato,
stante l’attuale situazione di ‘illiquidità’ della società I Moving srl
partecipata dalla EVF Spa.
4.
LE CAUSE DEL DISSESTO
Procediamo a mettere a disposizione alcuni spunti di riflessione, tesi ad
individuare le cause del dissesto della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’.
A tal fine partiremo dall’analisi di quanto emerge dai verbali di assemblea
degli azionisti (paragrafo 4.1.1), del consiglio di amministrazione (paragrafo
4.1.2) e del collegio sindacale (paragrafo 4.1.3). Prenderemo poi in esame
le risultanze dei bilanci ‘ufficiali’ della società (paragrafo 4.1.4), dei modelli
previsionali (paragrafo 4.1.5) e dell’archivio della Centrale Rischi elaborata
dalla Banca d’Italia (paragrafo 4.1.6).
Ciò al fine di meglio individuare gli elementi che hanno determinato la crisi
aziendale e dato origine al dissesto.
I VERBALI DI ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI
4.1.1
Come già sopra ricordato la società concordataria ‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ in data 15 febbraio 2013 veniva posta in liquidazione. Il
verbale di assemblea relativo illustra “le motivazioni che consigliano di
addivenire allo scioglimento anticipato della società, con conseguente
nomina del liquidatore. (…) dopo anni di costante crescita e nonostante
tutti gli sforzi profusi nel tempo onde realizzare gli obiettivi strategici
prefissati e la consistenza degli investimenti effettuati, la repentina ed
inesorabile contrazione dei mercati di riferimento e la crescente difficoltà di
accesso al credito bancario – ad onta dei numerosi interventi volti a
garantire quantomeno la possibilità di continuare ad utilizzare le linee di
credito autoliquidanti, seppur nei limiti della rispettiva capienza – hanno
determinato una contrazione dei flussi di cassa, tali da determinare perdite
che hanno eroso quasi completamente il patrimonio netto della società,
come peraltro segnalato dal Collegio sindacale e recepito dall’Organo
Amministrativo. Le esposte ragioni, unitamente all’assoluta carenza di
nuovo capitale di rischio, hanno generato un disequilibrio finanziario tale
da compromettere irrevocabilmente il regolare svolgimento dell’attività
d’impresa e, dunque, il conseguimento dell’oggetto sociale”.
4.1.2
I VERBALI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Le considerazioni espresse nel verbale di assemblea del 15 febbraio 2013,
sono identiche a quelle in precedenza riportate nel verbale del Consiglio di
amministrazione dell’11 ottobre 2012 e soprattutto in quello del 27
novembre 2012.
Dalla lettura dei verbali del Consiglio di amministrazione della ‘FAAM S.p.a.’
traspare una percezione della crisi finanziaria e produttiva in atto, da parte
dell’Organo amministrativo (e dell’Organo di controllo), un po’ ritardata
rispetto al suo verificarsi.
E soprattutto traspare un certo ritardo nell’adozione dei più opportuni
provvedimenti atti a fronteggiare la situazione.
Nel verbale del C.d.a. del 22 dicembre 2011, è dato leggere: “Francesco
Pagliarini conferma il positivo trend del fatturato globale, ma conferma le
criticità del particolare momento congiunturale, e pertanto illustra i
provvedimenti strategici cautelativi posti in essere al fine di anticipare
qualsiasi forma di difficoltà legata alla solvibilità del mercato”.
Nel medesimo verbale viene riferito della “necessità di razionalizzare la
struttura societaria, inserendo la ERA s.r.l. nel perimetro delle società
direttamente controllate dalla FAAM S.p.A. e pertanto propone
l’acquisizione della ERA S.r.l.”.
Il verbale del C.d.a. del 14 aprile 2012 evidenzia: “il fatturato del primo
trimestre è in flessione e non in linea con il budget (…), è stato presentato
un piano per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, per un
massimo di 40 giorni fino alla fine dell’anno, a rotazione tra i vari
dipendenti, senza chiusura degli impianti”.
Il verbale del C.d.a. dell’11 settembre 2012 evidenzia “che il primo
semestre non è stato assolutamente florido, e si comincia a intravedere una
modesta ripresa solo dal mese di agosto (…) presenta una proiezione di
chiusura del 31/12 in pareggio, con una riduzione del 20% di fatturato
rispetto all’anno precedente”.
Trapelano dal verbale le difficoltà finanziarie registrate: “Il presidente Vitali
che rappresenta il quadro della posizione finanziaria, attualmente in
sofferenza, a causa del forte indebitamento aziendale dovuto ai cospicui
investimenti realizzati negli ultimi anni”.
Solo con il verbale del C.d.a. dell’11 ottobre 2012 si arriva ad affermare:
“la situazione dei mercati ha avuto conseguenze anche sul ns. Gruppo,
dopo anni di crescita nonostante le condizioni già sfavorevoli degli anni
scorsi, determinando una contrazione nella generazione dei flussi di
cassa operativi”.
4.1.3
I VERBALI DEL COLLEGIO SINDACALE
Dalla lettura dei verbali del Collegio sindacale del 12 giugno 2012 evidenzia
che “non è stata versata l’iva relativa al mese di Marzo 2012, e
probabilmente non si riuscirà a versare quella di Maggio (…). In relazione
anche ai mancati pagamenti di imposte si esortano gli amministratori a
tenere sotto controllo la situazione finanziaria della società soprattutto per
quanto attiene l’esposizione nei confronti degli istituti finanziari che è
piuttosto rilevante”.
Il successivo verbale del Collegio sindacale del 12 giugno 2012 evidenzia:
“va rilevata la perdita subita dalla società EVF Spa sia nell’esercizio 2009,
che nell’esercizio 2010 e 2011, tali perdite sono state di fatto coperte per
effetto della rinuncia da parte di FAAM Spa a parte dei crediti vantati verso
tale società. Queste operazioni (…) hanno comportato in contropartita un
incremento del costo della partecipazione detenuta, che allo stato attuale,
anche in riferimento al valore intrinseco degli asset di EVF Spa, gli
amministratori non hanno svalutato. Si esorta a monitorare costantemente
la situazione patrimoniale ed economica della società EVF Spa, in relazione
ai riflessi che questa può avere per la FAAM Spa, anche se attualmente si
opera in ottica di sua futura cessione”.
Il successivo verbale del collegio sindacale del 15 novembre 2012 rileva
che: “Per l’imposta IVA risultano impagati saldi a debito dal mese di marzo
a settembre per complessivi €. 762.505,18 (…) sono emerse preoccupanti
situazioni di illiquidità finanziaria aggravate dall’andamento produttivo che
si è rilevato di molto inferiore al previsto per la crisi di mercato. Il Collegio
sindacale invita l’organo amministrativo a monitorare costantemente la
situazione finanziaria ed economica della società, e comunque a prendere
quegli urgenti provvedimenti che si riterranno più opportuni”.
Il verbale del collegio sindacale del 20 dicembre 2012 evidenzia: “La società
offre in comunicazione ai Sindaci e ai Revisori prospetti contabili, ancorché
non definitivi (…) dai quali si evince numericamente la grave situazione
finanziaria ed economica in cui versa la società e più in generale l’intero
gruppo. In particolare, la perdita della soc. FAAM spa ammonterebbe, alla
data del 30.11.2012, a euro 1.973.627,00, perdita questa ulteriormente
aggravata dalle perdite subite dalle altre società del gruppo. Si
evidenzierebbe, infatti, ancorché in modo non del tutto definitivo, alla
stessa data, una perdita di gruppo di circa euro 5.800.000,00”.
Nella Relazione al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, del 6 agosto 2013, il
Collegio sindacale espone: “la società nel corso del 2012 ed in particolare
nel secondo semestre, ha subito un forte calo di fatturato a cui è subentrata
una forte difficoltà finanziaria, ciò ha portato inevitabilmente a mettere in
pericolo la continuità aziendale ed ad indurre gli amministratori a prendere,
già nel corso del 2012, i primi provvedimenti necessari e finalizzati alla
tutela del valore aziendale. (…) Sono altresì da segnalare le indagini svolte
dalla Procura di Firenze in relazione ai rapporti che hanno interessato
Trenitalia ed alcuni dipendenti della società, i quali sono stati oggetto di
provvedimenti cautelari, poi revocati. Queste vicende che hanno avuto
risonanza nazionale, hanno sicuramente inciso in negativo nella attività
svolta dalla FAAM Spa nel corso del 2012. Infine va rilevato l’intervento
della FAAM Spa capogruppo, nella copertura delle perdite subite dalla EVF
Spa e risultanti dal bilancio 2011 della controllata. La Faam Spa ha
provveduto tramite la rinuncia a propri crediti vantati nei confronti della Evf
Spa”.
SINTESI ED ANALISI DEI DATI PATRIMONIALI ED
4.1.4
ECONOMICI: ESERCIZI DAL 2008 AL 2012
I dati di seguito evidenziati, afferiscono gli esercizi dal 2008 al 2012,
siccome rinvenuti dai Bilanci d’esercizio depositati al Registro delle Imprese
tenuto dalla competente Camera di Commercio.3
ATTIVO
2008
2009
2010
2011
2012
0
0
0
0
0
11.499.
906
13.845.
922
17.299.
040
22.988.
775
7.355.
863
282.
6260
194.
213
12.
68
39.
21
36.
520
0
2.254.
681 2.
1
516.
372
860.
941
49.
30
24.
34
801.
5220
5.378.
263 1.
6
1.109.
019
848.
482
51.
72
12.
17
3.083.
025
272.
201
8.918.
189 1.
0
1.086.
888
771.
936
46.
402
6.766.
734
245.
1350
0
0
0
0
0
0
0
0
B.II. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
MATERIALI
B.II.1.
Terreni e fabbricati
B.II.2. Impianti
B.II.3. Attrezzature industriali
B.II.4. Altri beni
B.II.5. Immobilizzazioni in corso e acconti
4.103.
827
2.747.
138
1.002.
567
138.
670
215.
4520
4.477.
884
2.661.
412
1.482.
469
133.
298
200.
7050
4.222.
917
2.803.
141
1.203.
78976.
66
139.
3210
4.097.
335
2.727.
899
1.129.
50887.
790
139.
159
12.
97
2.924.
197
2.028.
037
773.
524
42.
932
79.
704
0
B.III. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
B.III.1. Totale partecipazioni
B.III.1.a. Imprese controllate
B.III.1.b. Imprese collegate
B.III.1.d. Altre imprese
B.III.2. Totale crediti
B.III.2.a. Crediti v/controllate oltre 12 mesi
B.III.2.d. Crediti v/altri oltre 12 mesi
B.III.3 Altri titoli
B.III.4. Azioni proprie
7.113.
453
7.097.
737
7.086.
384703
10.
65
15.
716
0
15.
710
0
7.113.
357
7.104.
468
7.086.
384 1.
2
16.
88
8.
88
0
8.
80
0
7.697.
860
7.688.
971
7.670.
887 1.
2
16.
88
8.
88
0
8.
80
0
9.973.
251
9.963.
922
9.935.
838 1.
2
26.
881
9.
320
9.
30
0
4.431.
666
2.665.
512
2.642.
928703
21.
881
1.766.
154
1.757.
252 8.
90
0
0
31.848.
940
28.466.
084
35.174.
323
28.592.
212
A. CREDITI VERSO SOCI
B. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
B.I. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
B.I.1. Costi impianto e ampliamento
B.I.2. Costi ricerca e pubblicità
B.I.3. Diritti brevetto industriale
B.I.4. Concessioni, licenze, marchi
B.I.5. Avviamento
B.I.6. Immobilizzazioni in corso
B.I.7. Altre immobilizzazioni immateriali
C. ATTIVO CIRCOLANTE
3
16.084.
859
A fini analitici si sono rettificati i dati del bilancio al 31/12/2010 ed al 31/12/2011, interessati
dall’errore evidenziato nel verbale del Cda del 2/3/2012, che riferisce di “una inesattezza nella
redazione del bilancio … per Euro 223.296, a causa di un errore … nello stanziamento delle fatture
da emettere di fine anno. … nel 2010 è stato contabilizzato erroneamente tale importo in avere del
conto ‘ricavi di vendita’ ed in dare del conto ‘fatture da emettere’. … si propone per il 2011 la
correzione con registrazione in conto economico nell’anno 2011, imputando tale errore alla voce del
conto economico ‘sopravvenienze passive’ e con contropartita la voce ‘fatture da emettere’”.
C.I. TOTALE RIMANENZE
C.I.1. Materie prime
C.I.2. Prodotti semilavorati e in corso
C.I.3. Lavori in corso
C.I.4. Prodotti finiti
C.I.5. Acconti
C.II TOTALE CREDITI
C.II.1. Crediti v/clienti entro 12 mesi
C.II.1. Crediti v/clienti oltre 12 mesi
C.II.2. Crediti v/controllate entro 12 mesi
C.II.4.bis Crediti tributari entro 12 mesi
C.II.4.ter Crediti imposte anticipate entro 12 m
C.II.4.ter Crediti imposte anticipate oltre 12 m
C.II.5. Crediti v/altri entro 12 mesi
C.III TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE
C.III TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE
C.IV.1. Depositi bancari
C.IV.3. Denaro in cassa
D. RATEI E RISCONTI ATTIVI
TOTALE ATTIVO
PASSIVO E NETTO
A. PATRIMONIO NETTO
A.I. Capitale sociale
A.IV. Riserva legale
A.VII. Altre riserve
A.VIII. Utile/perdita a nuovo
A.IX. Utile/perdita di esercizio
B. TOTALE FONDI RISCHI E ONERI
B.1. Fondo di Quiescenza
B.2. Fondo Imposte anche differite
B.3. Altri Fondi
C. FONDO TRATTAMENTO DI FINE
D. TOTALE DEBITI
D.4. Banche entro 12 mesi
D.4. Banche oltre 12 mesi
D.5. Altri finanziatori entro 12 mesi
D.6. Acconti entro 12 mesi
D.7. Fornitori entro 12 mesi
D.7. Fornitori oltre 12 mesi
D.9. Società controllate entro 12 mesi
D.12. Debiti tributari entro 12 mesi
D.13. Istituti previdenza entro 12 mesi
D.14. Altri debiti entro 12 mesi
D.14. Altri debiti oltre 12 mesi
E. RATEI E RISCONTI PASSIVI
TOTALE PASSIVO E NETTO
9.030.
886
1.279.
308
1.246.
629 0
6.504.
949
7.504.
932
1.503.
336
1.804.
184 0
4.190.
167 7.
2
7.142.
860
1.019.
939
1.941.
617 0
3.929.
703
251.
601
6.291.
976
1.057.
965
1.558.
549
979.
792
2.690.
307 5.
3
2.749.
993
627.
915
820.
1100
1.181.
318
120.
650
22.334.
520
17.147.
297278.
457
4.434.
566 0
20.778.
105
13.635.
930683.
615
5.762.
223
371.
5840
27.900.
695
16.692.
404658.
470
9.906.
843
150.
5870
22.194.
856
14.547.
109609.
592
6.669.
95213.
868
0
13.028.
149
9.605.
977
111.
909
2.543.
291
322.
8020
126.
250
198.
503
210.
601
281.
790
251.
528
102.
807
443.
390
780
0
0
0
0
483.
534
483.
079
455
183.
047
182.
104
943
130.
768
129.
929
839
105.
380
104.
271
1.
1
11.
850
294.
867
294.
116
751
15.
31
22.
47
46.
45
55.
962
43.364.
156
42.334.
485
52.519.
816
51.636.
949
23.484.
467
2008
2009
2010
2011
2012
3.641.
011
2.272.
424
144.
995
90.
65
526.
096
606.
844
3.704.
871
2.272.
424
175.
337
90.
65
1.102.
59863.
86
3.750.
117
2.272.
424
178.
530
90.
65
1.163.
26745.
24
3.507.
507
2.272.
424
191.
957
91.
274
1.417.
757
465.9
26.261.2
2.272.
424
191.
957
91.
272
728.
- 556
29.545.4
327.
930
139.
965
60.
82
127.
136
898.
764
600.
804
192.
464
21.
20
387.
136
897.
844
757.
040
249.
981
23.
90
483.
155
850.
891
768.
820
258.
894
26.
771
483.
155
875.
191
3.023.
558
240.
132
15.
271
2.768.
155
885.
909
38.443.
302
15.655.
464
6.676.
387
4.232.
498 0
6.756.
89682.
83
3.690.
230
445.
736
211.
381
691.
8710
37.061.
670
15.975.
976
5.539.
999
846.
965
68.
42
9.328.
181 0
47.079.
966
15.340.
981
13.070.
656
1.530.
574
289.
630
12.667.
064 0
46.427.
060
16.492.
021
11.741.
558897.
467
34.
515
11.996.
088 0
45.783.
759
13.168.
582
10.254.
857914.
491
70.
339
14.845.
514 0
53.
14
4.217.
761
145.
662
202.
604
676.
501
59.
59
69.
29
2.988.
778
185.
905
212.
340
736.
362
57.
67
81.
80
4.060.
611
233.
108
242.
543
669.
212
59.
937
58.
371
3.985.
168
1.177.
622
349.
864
959.
646
57.
676
52.
529
43.364.
156
42.334.
485
52.519.
816
51.636.
949
86.
70
42.
13
345.
364
43.
745
23.484.
467
CONTO ECONOMICO
2008
2009
2010
2011
2012
A. VALORE DELLA PRODUZIONE
A.1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
38.701.
982
37.181.
34.185.
094
32.032.
46.634.
681
43.828.
29.309.
972
30.997.
A.2. Variazione rimanenze prodotti
497
880.4
0
013
1.757.2
0
42.747.
677
39.296.
914
123.0
0
907
1.622.4
979.
901
2.247.4
-
82.
58
2.318.
379
2.526.
385
1.383.
2.313.
224
1.260.
792
1.476.
749
1.971.
922
570
697
1.539.
290
B. COSTI DELLA PRODUZIONE
B.6. Materie prime e consumo
34.740.
509
23.385.
32.599.
057
19.935.
45.307.
824
30.119.
47.965.
128
20.526.
B.7. Servizi
938
6.799.
73243.
149
7.847.
05429.
41.379.
396
26.585.
484
8.758.
931
9.599.
40986.
546
8.383.
45970.
74
3.797.
886
2.652.
39
3.658.
244
2.665.
023
4.121.
401
2.995.
766
4.074.
528
2.932.
323
776.
564
197.
955
779.
170
206.
059
882.
443
227.
439
857.
677
248.
396
171.
603
713.
181
6.
93
1.076.
649
16.
250
1.150.
537
35.
875
13.737.
- B.10.b. Ammortamento imm.ni materiali
531
153.
471
510.
859
293.
650
720.
453
617.
731
459.
445574.
847
418.
- B.10.c. Altre svalutazioni di immobilizzazioni
9810
8550
0320
- B.10.d. Svalutazione dei crediti
62.
354
224.
673
9.142.
196
3.601.
B.11. Variazione materie
49.
079
127.
B.12. Accantonamenti per rischi
8710
A.3. Variazione lavori in corso
A.4. Incrementi di immobilizzazioni
A.5. Altri ricavi
B.8. Godimento beni di terzi
B.9. Totale costi del personale
- B.9.a. Salari e stipendi
- B.9.b. Oneri sociali
- B.9.c. Trattamento fine rapporto
- B.9.e. Altri costi
B.10 Ammortamenti e svalutazioni
- B.10.a. Ammortamento imm.ni immateriali
98140.
25
3.975.
699
2.901.
723
839.
218
216.
008
18.
750
1.150.
867
529.
496
545.
8630
979.7
0
75.
- 508
483.3
96.
73.
690
38.
026
0
729
430.0
400.
66.
820
201.
813
000
53.
621
288.
713
0
028
60.
00
59.
127.
553
96
156.
425
01
62.
42
226.
276
Differenza tra valore e costi della
produzione
3.961.
473
1.586.
037
1.368.
281
1.326.
857
18.655.1
PROVENTI E ONERI FINANZIARI
1.888.0
1.271.
989.8
896.
1.053.4
557.
1.461.8
1.040.
1.301.4
404.
369
1.271.
369
2.969.
890
896.
890
1.914.
748
557.
748
1.562.
785
1.040.
785
2.403.
617
404.
617
1.745.
667
2.969.
667
189.
785
328
1.914.
32827.5
600
1.562.
60048.
61
821
2.403.
82198.
853
778
1.745.
778-
81.6
81.
205.0
205.
0
0
0
0
69
80.
000
1.
019
200.
000
5.
0
0
0
0
69
01
878.5
79.
10.6
30.
76.
33
70.
46.2
50.
186.0
305.
59
958.
168
20
40.
89
00
6.3
528
96.
788
843
491.
902
1.113.
126
506.
380.
461
316.
391.
149
345.
181.2
284.
29.748.8
-
282
606.
844
599
63.
86
906
45.
24
-613
465.9
- 203.3
29.545.4
B.13. Altri accantonamenti
B.14. Oneri diversi di gestione
C.16. Altri proventi
- C.16.d. Altri
C.17. Oneri finanziari
- C.17.a. A banche e finanziatori
C.17.bis Utili e perdite su cambi
RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE
D.19. Svalutazioni
D.19.a. Svalutazione di partecipazioni
D.19.b. Svalutazione di altre imm.ni
finanziarie
PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
E.20. Proventi straordinari
E.21. Oneri straordinari
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
Imposte dell'esercizio
UTILE (PERDITA) DI ESERCIZIO
39.7
9.606.2
9.606.
218
8.806.
218
800.
000
Di seguito proponiamo un’opportuna riclassificazione dei dati relativi ai
bilanci di esercizio 2008‐2012.
Al riguardo, evidenziamo anzitutto l’esposizione del Conto Economico, cd.
‘a Valore Aggiunto’:
CONTO ECONOMICO A V.A.
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Variazione rimanenze prodotti
Variazione lavori in corso
Incrementi di immobilizzazioni
Altri ricavi
VALORE DELLA PRODUZIONE
Costi per materie prime e consumo
Costi per servizi
Costi per godimento beni di terzi
Variazione materie
Oneri diversi di gestione
VALORE AGGIUNTO
Costi per il personale
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
Accantonamenti per lavoro dipendente
Ammortamento immobilizzazioni immateriali
Ammortamento immobilizzazioni materiali
Svalutazioni
Accantonamenti per rischi e altri
MARGINE OPERATIVO NETTO (MON)
Proventi finanziari
Oneri finanziari diversi da quelli v/banche
Rettifiche di attività finanziarie
EBIT
Oneri finanziari
RISULTATO ORDINARIO
Saldo proventi e oneri straordinari
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
Imposte dell'esercizio
UTILE (PERDITA) DI ESERCIZIO
2008
2009
2010
2011
2012
37.181.
497
-
32.032.
013
-
39.296.
914
-
43.828.
907
-
30.997.
901
-
880.4
0
1.757.2
0
123.0
0
82.
58
2.318.
2.526.
385
1.383.
2.313.
224
1.260.
1.622.4
979.
792
1.476.
2.247.4
979.7
0
379
38.701.
982
922
34.185.
094
570
42.747.
677
749
1.971.
697
46.634.
681
1.539.
290
29.309.
972
23.385.
938
6.799.
19.935.
149
7.847.
26.585.
484
8.758.
30.119.
931
9.599.
20.526.
546
8.383.
73243.
74
127.
05429.
39
224.
98140.
- 25
40986.
023
38.
45970.
- 766
871
127.
553
8.472.
028
156.
425
6.441.
483.3
226.
276
6.653.
026
201.
813
6.665.
430.0
288.
-713
890
102
289
531
3.600.
490
4.872.
3.452.
063
2.989.
3.759.
691
2.893.
3.893.
752
2.771.
3.825.
-991
400
039
598
779
4.215.5
197.
396
153.
206.
181
293.
216.
008
529.
227.
649
617.
471
510.
981
49.
650
720.
855
62.
496
545.
863
75.
731
459.
032
73.
070
35
119.
962
1.586.
50
158.
442
1.368.
690
66.
820
1.326.
037
281
857
3.961.
473
1.271.
369
189.
896.
890
-
557.
748
48.
785
81.6
4.961.
365
- 27.5
205.0
2.305.
486
1.877.
415
2.268.
789
2.969.
667
1.991.
1.914.
328
391.
1.562.
600
314.
2.403.
821
-
698
158
815
135.0
878.5
1.113.
10.6
380.
76.
33
391.
126
461
149
506.
282
606.
316.
599
63.
345.
906
45.
844
86
24
610
389.5
248.
537
574.
847
418.
673
12.743.
925453.
- 621
18.655.1
1.040.
78598.
853
0
-
404.
617
39.7
-
- 9.606.2
27.817.0
1.745.
- 778
29.562.8
-
- 46.2
181.2
- 186.0
29.748.8
284.
-613
465.9
- 203.3
29.545.4
-
Proponiamo di seguito una riclassificazione dello Stato Patrimoniale che
segue un’esposizione di ordine finanziario (cd. ‘criterio di
liquidità/esigibilità’): le voci di bilancio sono ordinate secondo un criterio di
liquidità ed esigibilità crescente. Lo schema consente di distinguere i flussi
finanziari positivi e negativi nei diversi periodi temporali (breve‐medio‐
lungo periodo), in maniera distinta per Fonti ed Impieghi.
IMPIEGHI E FONTI
2008
2009
2010
2011
2012
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
- Partecipazioni
- Crediti finanziari oltre 12 mesi, titoli, azioni
propri commerciali e altre attività oltre 12
Crediti
mesi
11.820.
497282.
626
4.103.
827
7.113.
453
7.097.
73715.
716
320.
591
14.655.
787
2.254.
681
4.477.
884
7.113.
357
7.104.
468 8.
88
809.
865
18.168.
111
5.378.
263
4.222.
917
7.697.
860
7.688.
971 8.
88
869.
071
23.849.
895
8.918.
189
4.097.
335
9.973.
251
9.963.
922 9.
32
861.
120
7.911.
162 0
2.924.
197
4.431.
666
2.665.
512
1.766.
154
555.
299
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze
Crediti commerciali e altre attività entro 12
mesi
Attività finanziarie entro 12 mesi
Disponibilità liquide
31.543.
659
9.030.
886
22.029.
239 0
483.
534
27.678.
698
7.504.
932
19.990.
719 0
183.
047
34.351.
705
7.142.
860
27.078.
077 0
130.
768
27.787.
054
6.291.
976
21.389.
698 0
105.
380
15.573.
305
2.749.
993
12.516.
595 11.
850
294.
867
TOTALE IMPIEGHI
43.364.
156
42.334.
485
52.519.
816
51.636.
949
23.484.
467
PATRIMONIO NETTO
3.641.
011
3.704.
871
3.750.
117
3.507.
507
26.261.2
PASSIVITA' NON CORRENTI
Fondi per rischi e oneri
Fondo trattamento di fine rapporto
Debiti commerciali e altre passività oltre 12
mesi
Debiti finanziari oltre 12 mesi
7.985.
920
327.
930
898.
764
82.
83
6.676.
387
7.098.
239
600.
804
897.
844
59.
59
5.539.
999
14.736.
263757.
040
850.
891
57.
67
13.070.
656
13.445.
506768.
820
875.
191
59.
937
11.741.
558
14.222.
000
3.023.
558
885.
909
57.
676
10.254.
857
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti verso banche
Debiti verso altri finanziatori
Debiti commerciali
Debiti tributari
Altre passività
31.737.
225
15.655.
464
4.232.
498
6.756.
896
445.
736
4.646.
631
31.531.
375
15.975.
976846.
965
9.396.
610
145.
662
5.166.
162
34.033.
436
15.340.
981
1.530.
574
12.956.
694185.
905
4.019.
282
34.683.
936
16.492.
021897.
467
12.030.
603233.
108
5.030.
737
35.523.
755
13.168.
582914.
491
14.915.
853
1.177.
622
5.347.
207
TOTALE FONTI
43.364.
156
42.334.
485
52.519.
816
51.636.
949
23.484.
467
Infine di seguito evidenziamo alcuni significativi ‘indici’ propri
dell’analisi di bilancio:
A) ANALISI DELLA LIQUIDITÀ:
Margine di tesoreria
Indice di liquidità
Capitale Circolante Netto
Indice di disponibilità
2008
2009
2010
2011
9.224.452
0,7
1
193.56
0,9
9
11.357.60
0,
64
3.852.67
0,
88
6.824.591
0,
80
318.2
69
1,
01
13.158.858
0,
62
6.896.88
0,
80
L’analisi della liquidità è finalizzata ad evidenziare la capacità
dell’azienda di fare fronte agli impegni di breve periodo
(essenzialmente debiti di funzionamento e di finanziamento)
attraverso l’utilizzo del capitale circolante rappresentato dalle
disponibilità liquide, dai crediti e dalle rimanenze. La liquidità può
essere esaminata sia da una prospettiva statica (di ‘stock’), che da
una prospettiva dinamica.
20
12
22.70
19.9
0,
36
0,
44
Il Margine di tesoreria esprime la capacità dell’impresa di estinguere le
passività a breve con la sola liquidità: se negativo, l’impresa si trova in
situazione di rischio finanziario.
Margine di Tesoreria = Attività correnti – Rimanenze – Passività Corr.
Il suddetto margine deve essere giudicato positivamente quando è
maggiore di zero. Il margine negativo, al contrario, indica che in caso di
richiesta di rientro delle somme dovute a fornitori e finanziatori l’impresa
non è in grado di assolvere al proprio impegno.
E’ evidente che il Margine di Tesoreria già nel bilancio dell’esercizio 2008
era ampiamente negativo (‐9.224.552); il valore nel quinquennio
esaminato (2008‐2012) resta sempre in area negativa, segno di un’evidente
e costante situazione di rischio ‘finanziario’.
L’andamento negativo del Margine di Tesoreria nel tempo è il seguente:
L’indice di liquidità evidenzia poi quante volte le attività correnti liquidabili
sono superiori o inferiori alle corrispondenti passività correnti. Il rapporto è
da considerarsi è positivamente quando è maggiore di 1.
Indice di Liquidità = (Attività Correnti – Rimanenze) / Passività Corr.
Per tutti gli anni dal 2008 al 2012 la società concordataria ha sempre
evidenziato una situazione di disequilibrio e di rischio finanziario evidente:
anche l’indice di liquidità ha sempre avuto valori lontani dall’unità. In
particolare, tale andamento risulta accentuato a partire dall’esercizio 2011.
L’andamento dell’indice di liquidità è evidenziato dal grafico seguente:
Il Capitale Circolante Netto (CCN) è un margine che ha caratteristiche simili
a quello di Tesoreria, è finalizzato difatti anch’esso, ad accertare se
l’impresa è in grado di far fronte agli impegni a breve con le disponibilità
correnti, comprendendo anche le rimanenze.
Capitale Circolante Netto = Attività correnti –Passività Correnti
Un CCN negativo assume una valenza ben peggiore rispetto ad un Margine
di Tesoreria inferiore allo zero, in quanto nemmeno la potenziale cessione
di rimanenze consentirebbe di soddisfare i creditori aziendali nel breve
periodo. Il correlato Indice di Disponibilità è dato da:
Indice di disponibilità = Attività correnti / Passività Correnti
Tale indice esprime una situazione positiva quando è superiore all’unità.
E’ evidente che già l’esercizio 2009 risultava caratterizzato da ‘criticità’ sia
in termini di valore assunto dal Capitale Circolante Netto, che dall’Indice di
Disponibilità. La situazione appare ‘compromessa’ in maniera evidente
nell’esercizio 2011 (dove il CCN risulta negativo di euro 6.896.882 e l’indice
di disponibilità assume il valore di 0,80).
B) ANALISI DELLA SOLIDITÀ:
2008
2009
2010
2011
2012
Composizione degli impieghi:
Peso delle attività non correnti
Peso delle attività correnti
Composizione delle fonti:
Indice di autonomia finanziaria
Peso delle passività non correnti
Peso delle passività correnti
Rapporto mezzi di terzi su mezzi propri:
Debt/Equity
Correlazine fra impieghi e fonti:
Margine di struttura
Correlazione fra fonti e redditività:
Indice di intensità del finanziamento
Indice di copertura degli oneri
finanziari
Indice di copertura dei debiti finanziari
Correlazione fra impieghi e redditività:
Turnover del capitale
27,26
%
72,74
%
34,62
%
65,38
%
34,59
%
65,41
%
46,19
%
53,81
%
33,69
%
66,31
%
8,40
%
18,42
%
73,19
%
8,75
%
16,77
%
74,48
%
7,14
%
28,06
%
64,80
%
6,79
%
26,04
%
67,17
%
111,82
60,56
%
151,26
%
5,2
1
4,
07
5,
90
5,
43
0,7
10.950.916
14.417.994
20.342.38
34.172.45
71,45
%
1,6
4
18,34
%
69,81
%
1,
56
13,37
%
76,19
%
1,
85
9,66
%
66,47
%
1,
15
9,51
%
78,51
%
2,4
0,8
6
0,
76
0,
75
0,
85
8.179.48
L’analisi della solidità è volta ad investigare le condizioni di equilibrio ai vari
livelli della gestione. Per solidità si intende l’attitudine di un’azienda a
presentare una struttura equilibrata.
La composizione degli Impieghi è finalizzata a verificare il peso percentuale
delle attività rispetto al totale. Il risultato indica in termini percentuali,
quanta parte del Patrimonio è vincolata per Impieghi duraturi e quale
invece è destinata alla gestione ‘corrente’.
Di consueto un maggior peso delle attività non correnti testimonia una
situazione di rigidità, il contrario di elasticità.
La struttura aziendale della ‘FAAM’ è risultata sempre piuttosto elastica,
con una netta preponderanza delle attività correnti.
Graficamente la situazione andamentale può essere così rappresentata:
17,32
--
La composizione delle Fonti è utilizzata per approfondire l’ammontare del
capitale proprio e quelli di terzi, quindi ad investigare sull’equilibrio tra
mezzi interni ed esterni. Gli indici di composizione sono i seguenti:
Il risultato espresso percentualmente rappresenta quanto ammonta il
capitale proprio rispetto ai mezzi di terzi e quanto ammontano le fonti di
lungo periodo rispetto a quelle di breve.
Per quanto concerne l’indice di autonomia finanziaria, è palese che più è
elevato l’indice maggiore è l’indipendenza della società dai finanziatori
esterni.
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
63
Anche se non è agevole definire una soglia di riferimento, è consuetudine
utilizzare alcuni parametri di riferimento. Una percentuale fra lo zero ed il
33% manifesta un’area potenzialmente a rischio. Un risultato fra il 33% ed
il 50% un’area di sorveglianza, mentre un risultato fra il 50% ed il 66%,
rappresenta un’area di normalità, un risultato fra il 66% ed il 100% un
eccesso di autonomia finanziaria e scarso ricorso alla leva
di
indebitamento.
Per la società concordataria ‘FAAM’ il risultato è sempre stato identificabile
come situazione inequivocabilmente ‘a rischio’ elevato.
Per quanto concerne la composizione delle fonti, è preponderante il peso
negli anni delle passività correnti (il cui peso ‘oscilla’ tra il 64,80% del 2010
ed il 74,48% del 2009), mentre i cd. ‘mezzi propri’ non hanno mai raggiunto
negli anni dal 2008 al 2011 la soglia del 9%.
Nella rappresentazione grafica si è volutamente omesso di considerare il
2012 nel quale il patrimonio netto è negativo.
La verifica del rapporto debt/equity, quindi con il confronto fra la
posizione finanziaria netta ed il Patrimonio Netto (PN), come risultanti
dallo stato patrimoniale riclassificato secondo una logica funzionale.
Debt/equity = Posizione finanziaria netta / Patrimonio Netto
Indica quante volte i finanziamenti a titolo oneroso siano superiori al
patrimonio netto: maggiore è il risultato più è alta l’esposizione nei
confronti di terzi. L’equilibrio si verifica quando il rapporto è pari ad 1. Gli
indici di ‘FAAM’ risultano nel periodo sempre superiori ad 1, rilevando una
preponderanza del ricorso verso fonti esterne di finanziamento.
Venendo all’analisi della Correlazione tra impieghi e fonti, si precisa che
affinché una situazione aziendale possa dirsi equilibrata occorre che
tendenzialmente esista una proporzione fra investimenti e finanziamenti di
analoga durata.
Il Margine di Struttura evidenzia quanta parte delle attività non correnti è
coperta dal patrimonio netto, ovvero dalla fonte che non è soggetta a
rimborso e che non comporta il pagamento di oneri finanziari.
Margine di struttura = PN – Attività non correnti
Più elevato è il risultato più è da considerarsi solida la situazione aziendale
nel suo complesso.
Tale margine non solo è risultato sempre ampiamente negativo, ma ha
registrato un trend peggiorativo nel quinquennio 2008‐2012 esaminato,
come illustrato dal grafico seguente:
In definitiva emerge in maniera evidente l’assoluta sproporzione tra attività
non correnti (immobilizzazioni) e mezzi propri, e l’evidente scarsa
patrimonializzazione aziendale, per giunta acuitasi nel tempo.
Esaminiamo allora la correlazione fra fonti e redditività.
Il ricorso all’indebitamento (ossia la leva finanziaria) può rappresentare
una spinta importante per permettere all’impresa di ampliare il proprio
business e raggiungere determinati fatturati.
Fino ad un certo livello, quindi, i mezzi di terzi sono una risorsa
imprescindibile per incrementare le potenzialità di sviluppo e garantire una
certa redditività.
Superato però un determinato limite fisiologico, la spinta propulsiva
dell’indebitamento si riduce a causa degli oneri finanziari.
Si analizzano al riguardo i seguenti indicatori.
Indice intensità del finanziamento = Debiti finanziari / Ricavi netti
Più basso è il valore minore è la necessità di ricorrere a terzi per sostenere i
ricavi delle vendite.
Per la società concordataria, l’indice ha avuto negli anni un andamento
negativo sostanzialmente costante indicando, con ciò, un peso cospicuo
dell’indebitamento sul livello del fatturato aziendale, sino a raggiungere
livelli non ‘sostenibili’ negli esercizi 2010 e 2012.
Indice di copertura degli oneri finanziari = MOL / OF
L’indice di copertura degli oneri finanziari, mostra il grado di copertura del
margine operativo lordo (MOL) rispetto agli oneri finanziari (OF). Sono
considerati valori di equilibrio quelli superiori a 5.
I valori di ‘FAAM’ sono sempre ampiamente ben al disotto di tale limite.
L’indice di copertura dei debiti finanziari evidenzia l’attitudine del MOL a
restituire il capitale preso a prestito.
Indice di copertura dei debiti finanziari = MOL / Debiti finanziari
Solitamente tale indice dovrebbe essere superiore al 40%: i valori di
‘FAAM’ variano invece tra il 18,34% del 2008 ed il negativo ‐17,32% del
2012, con un andamento via via decrescente, rappresentato graficamente
nel modo seguente:
La correlazione fra impieghi e redditività mette in relazione i ricavi
prodotti (Rn) con gli investimenti dell’impresa.
Turnover del capitale = Rn / Totale Impieghi
Per un’azienda è auspicabile che nel medio‐lungo periodo il volume dei
ricavi prodotti sia congruo rispetto agli investimenti.
L’indice espone quanti euro di vendite sono stati prodotti per ogni euro di
attività investite nell’impresa.
Più il turnover è elevato, migliore è l’utilizzo del capitale investito.
Nel caso della ‘FAAM’ il turnover mostra livelli sempre inferiori all’unità,
sintomo anche questo della presenza di ‘criticità’.
C)
ANALISI REDDITUALE:
L’analisi del Conto Economico, mira a verificare l’attitudine dell’impresa a
produrre un reddito sufficiente a coprire i costi e a generare utili in misura
tale da mantenere un equilibrio che giustifichi gli investimenti.
Al riguardo preliminarmente si prende in esame il margine operativo lordo
(MOL), che è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di
un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di
interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di
beni e ammortamenti. Il MOL denota cioè la bontà della cd. ‘gestione
caratteristica’. Il valore del MOL appare, in termini relativi, (piuttosto)
basso già a partire dal 2008 che è l’anno migliore, per diminuire nel tempo
ed assumere valori bassissimi nei successi anni dal 2009 in poi.
L’andamento del MOL viene sintetizzato nel grafico che segue:
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
6.000.000
4.000.000
2.000.000
MARGINE OPERATIVO
0
‐2.000.000
‐4.000.000
‐6.000.000
2008
2009
2010
2011
2012
LORDO (MOL)
Il predetto andamento denota indubbiamente una gestione caratteristica
deficitaria. Ai fini analitici infatti, il MOL è un dato più importante dell'utile,
perché permette di vedere chiaramente se l'azienda è in grado di generare
ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le cd. ‘politiche
di bilancio’ (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione
finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell'andamento
aziendale.
E’ evidente come l’andamento del MOL denoti che impresa concordataria
risulta caratterizzata da una gestione caratteristica che nel quinquennio
risulta poco efficiente ed altresì caratterizzata da un andamento
decrescente.
2008
Return on equity (ROE)
Return on assets (ROA)
Return on investment (ROI)
Return on sales (ROS)
2009
16,67
%
9,14
%
16,43
%
10,65
%
1,72
%
3,75
%
8,84
%
4,95
%
2010
1,21
%
2,61
%
5,57
%
3,48
%
2011
2012
-2,57
%
6,95
%
3,03
%
-79,44
-60,18
Il primo indicatori di redditività è rappresentato dal Return on equity:
ROE = Utile di esercizio / Patrimonio Netto
Il numeratore deve essere necessariamente positivo, in presenza di una
perdita, infatti emergerebbe un Roe negativo che non ha alcun significato.
Il denominatore è il PN (Patrimonio Netto).
Il ROA è volto ad evidenziare se il coordinamento dei mezzi a disposizione
dell’imprenditore è in grado di fornire una remunerazione sufficiente ed
adeguata rispetto agli investimenti effettuati.
ROA = MON / Totale Impieghi
L’indice manifesta risultati positivi dal 2008 al 2011, con trend in
decremento sino a raggiungere il rilevante dato negativo del 2012.
Il Return on investment (ROI) esprime la capacità di remunerare attraverso
l’Ebit (margine operativo lordo) il capitale investito netto (CIN). Esso
rappresenta uno degli indicatori economici basilari in quanto evidenzia
l’efficienza complessiva espressa dal core business aziendale.
ROI = EBIT / CIN
Nel caso di cui ci si occupa l’indice si presenta decrescente nell’arco
temporale 2008‐2010, per mostrare un lieve incremento nel 2011.
Infine il Return on Sales (ROS) esprime la redditività delle vendite. Tale
indicatore segna uno spartiacque critico, poiché se la gestione operativa ha
assorbito risorse in eccesso a quelle consentite dal livello di fatturato, i
ricavi possono non essere sufficienti per soddisfare le altre aree gestionali. Per
contro però, un ROS capiente non è condizione sufficiente per assicurare un
utile di esercizio.
ROS = MON / Ricavi
Le vendite hanno creato redditività nella società concordataria ad un livello
poco accettabile a partire dall’esercizio 2009, con un drastico declino
nell’anno 2012 ove la ‘FAAM’ ha registrato il ‘crollo’ del livello delle vendite.
Graficamente abbiamo la seguente situazione del ROS:
In conclusione, dal breve esame condotto emerge come la società
concordataria ‘FAAM’ mostrasse criticità di tipo strutturale e finanziario già in
annualità antecedenti a quella del 2012, ove i gravi accadimenti intervenuti
hanno indotto alla successiva presentazione della domanda di ammissione
alla procedura concorsuale.
4.1.5
I MODELLI PREVISIONALI
L’analisi viene ulteriormente sviluppata in questo paragrafo, con la
presentazione e l’utilizzo di un modello di previsione delle crisi aziendali,
comunemente elaborato dagli istituti di credito: la cd. ‘Funzione di
Altman’.
La ricerca sviluppata da Edward I. Altman4 nel 1968 si colloca nel più ampio
studio sulla previsione degli stati di insolvenza aziendale attraverso la
tradizionale tecnica dell’analisi di bilancio per indici.
Altman nell’elaborare la sua ‘Funzione’ si è proposto di raggiungere un
duplice obiettivo: da un lato, riconfermare la già appurata validità
dell’analisi di bilancio per indici nella previsione dei dissesti aziendali;
dall’altro, elaborare un nuovo modello che presentasse un livello di rigore
metodologico ed un grado di accuratezza superiore rispetto a quelli
proposti dai suoi predecessori.
L’intento di Altman è cioè risultato quello di agevolare gli analisti esterni –
segnatamente banche ed istituti finanziari – nel formulare un giudizio di
merito circa lo stato di ‘salute’ della combinazione produttiva oggetto di
esame.
Detto indicatore sintetico (chiamato ‘Z‐score’ o semplicemente ‘Z’) è
ottenuto con la tecnica dell’analisi discriminante multivariata.5
Lo Z Score di Altman, è cioè ottenuto applicando una funzione
discriminante di tipo lineare ad un insieme di variabili indipendenti di tipo
economico‐finanziario (indici di bilancio) scelte sulla base della loro
capacità esplicativa in termini di relazione con l’evento di default,
attraverso analisi matematico‐statistiche effettuate su un campione di
imprese alcune delle quali divenute insolventi.
Si tratta di uno strumento di singolare importanza, anche – e soprattutto –
per il soddisfacente grado di affidabilità che lo stesso ha dimostrato nelle
4
Edward I. Altman, Financial ratios. Discriminant analysis and the prediction of corporate
bankruptcy, in ‘Journal of finance’, vol. 23, n. 4, Settembre 1968. Edward I. Altman,
Predicting Financial Di stress of Companies. Revisiting the Z-Score and Zeta Models,
Luglio 2000.
5
cfr. Greta Cestari, La diagnosi precoce della crisi aziendale. Analisi del processo
patologico e modelli predittivi, Milano, Giuffrè Editore, 2009. AA.VV. (a cura di
Francesco Poddighe e Salvatore Madonna), I modelli di previsione delle crisi aziendali:
possibilità e limiti, Milano, Giuffrè Editore, 2006.
applicazioni successive alla fase di stima.
Per queste ragioni, lo Z Score è ritenuto da più parti lo strumento cardine
in materia di diagnosi precoce degli stati di insolvenza aziendale e dei
sintomi di crisi aziendale.
In altri termini, il modello della ‘Funzione di Altman’ sviluppa un'analisi
multipla discriminante espressa da un'equazione lineare, che rappresenta
la combinazione di più variabili aventi il più elevato potere discriminante
(in maniera tale che la sommatoria consenta di collocare l'azienda
all'interno della categoria imprese sane o imprese insolventi).
La funzione discriminante utilizzata dall'approccio Z‐score è la seguente:
Z = (b1*X1) + (b2*X2) + (b3*X3) + (b4*X4) + (b5*X5)
dove:
b1, b2, b3, b4, b5, sono i coefficienti discriminanti;
X1, X2, X3, X4, X5, sono le variabili indipendenti, ossia le
caratteristiche dell'impresa.
In definitiva, attraverso tale tecnica è possibile cogliere, in forma sintetica
ed esplicita, l’aspetto sistemico della gestione aziendale e, di conseguenza,
l’evoluzione delle condizioni di solvibilità del complesso produttivo
esaminato.
Nella successiva Tabella, vengono illustrati i calcoli che lo scrivente ha
effettuato, relativamente a ciascuno degli anni oggetto di analisi, per
determinare lo ‘Z‐Score di Altman’.
La Tabella illustra anche le modalità di calcolo delle singole variabili ed il
significato attribuibile ad ognuna di esse.
Come noto, i modelli di scoring, fondati su dati contabili e finanziari (c.d.
‘credit scoring’), classificano le imprese in base ad un indicatore sintetico
che costituisce una stima della probabilità di default di ciascun debitore
allo scopo di distinguere le imprese sane da quelle che prevedibilmente
diverranno insolventi.
2008
2009
2010
2011
2012
0,44301
25
0,3020
52
0,32481
18
0,04596
0,54562
0,5316
15
0,3624
62
0,3897
74
0,05515
0,65474
0,01756
62
0,03232
79
0,02727
45
0,03294
13
0,04308
32
0,0245
93
0,0452
59
0,0381
84
0,04611
8
0,0603
16
0,09135
36
0,03746
44
0,02605
27
0,02569
59
0,79436
0,3014
67
0,1236
33
0,0859
74
0,0847
96
2,62139
0,05720
65
0,0588
26
0,0465
95
0,04721
48
0,04568
08
valore
0,0343
24
0,0352
96
0,0279
57
0,0283
29
0,0274
08
Vendite/Ci
0,85742
47
0,75664
11
0,74823
02
0,84878
96
1,31993
21
0,8488
50
0,7490
75
0,7407
48
0,8403
02
1,3067
33
C.C.N / Totale Attività
X1
=
X2
=
coefficiente
1,2
valore
Utile non distrib. /Totale
attività
coefficiente
1,4
valore
Redd.Operat. / Ci
X3
=
coefficiente
3,3
valore
Cap. Prop. / Indeb totale
X4
=
coefficiente
X5
=
0,99
valore
1,740849
1,2
1,4
3,3
0,6
coefficiente
Previsione
1,2
0,6
0,99
1,3157244
1,4
3,3
0,6
0,99
1,2826371
1,2
1,4
3,3
0,6
0,99
1,2
1,4
3,3
0,6
0,99
0,9443909 -1,8816827
Applicando il modello di Altman ed utilizzando i dati dei bilanci depositati,
lo “Z‐Score” associato alla ‘FAAM S.p.a.’ parte da valori sempre inferiori
alla soglia minima che è pari a 1,8. 6
I valori dello Z‐Score, calcolati in relazione ai singoli bilanci, risultano infatti
i seguenti:
Z-Score di Altman
2008
2009
2010
2011
2012
1,7408
1,3157
1,2826
0,9444
-1,8817
Si nota che lo “Z‐Score” nel periodo esaminato mostra un costante trend
6
-
I valori del cut off e dell’area di incertezza del Modello di Altman, relativamente al valore di “Z”
ottenuto, deve essere così interpretato:
valori superiori a 3: insolvenza esclusa;
valori inferiori a 1,8: insolvenza molto probabile;
valori compresi tra 1,8 e 3: zona di indifferenza da tenere sotto controllo.
decrescente, che si accentua nel 2011 ed assume un valore negativo nel
successivo anno 2012.
Ciò testimonia un processo di degenerazione della situazione di crisi in
atto: i valori assunti sono infatti nettamente al di sotto del valore limite,
individuato in 1,8, al di sotto del quale vanno collocate quelle aziende
destinate con grado elevato di probabilità ad una situazione di default.
Il modello previsionale (di scoring) elaborato conferma pertanto che la
società ‘FAAM S.p.a.’, negli anni oggetto di analisi (esercizi dal 2008 al
2012), versava in uno stato di profonda e pericolosa crisi.
Lo scrivente ha applicato ed analizzato quindi, al caso che ci occupa, una
diversa rielaborazione dell’originario modello di Altman: il modello di
Pietro Bottani, Letizia Cipriani e Francescomaria Serao7.
La funzione discriminante utilizzata dal tale ultimo approccio è la seguente:
Z = 1,981*X1 + 9,841*X2 + 1,951*X3 + 3,206*X4 + 4,037*X5
I valori di cut off e dell’area di incertezza del Modello di Bottani‐Cipriani‐
Serao, relativamente al valore di “Z” ottenuto, deve essere così
interpretato:
‐ valori superiori a 8,105: insolvenza esclusa;
‐ valori inferiori a 4,846: insolvenza molto probabile;
‐ valori compresi tra 4,846 e 8,105: zona di indifferenza da tenere sotto
controllo.
Come è agevole rilevare nella Tabella che segue, applicando l’evoluzione
del modello di Altman proposta da Bottani, Cipriani e Serao la società si
trova sempre nella zona critica di società destinata al fallimento, per tutto il
quinquennio esaminato.
Si nota come anche in tale analisi alternativa, lo “Z‐Score” si mantenga
sempre in tutto il quinquennio 2008‐2012, al di sotto del limite di 4,846, a
testimonianza del progressivo ed inarrestabile processo di degenerazione
della situazione di crisi.
7
Cfr. BOTTANI P.-CIPRIANI L., “Il modello di analisi Z-Score applicato alle PMI”, in
Amministrazione & Finanza n. 1/2004, pag. 20
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
73
CCN / (AM+AI+RF+AC+DL)
X1
=
coefficiente
X2
=
coefficiente
2008
2009
2010
2011
2012
0,00425
0,09151
0,0062
13
0,14612
0,92610
1,981
valore
1,981
1,981
1,981
0,00843
0,18129
0,0123
08
0,28946
1,83461
0,01756
62
0,03232
79
0,02727
45
0,03294
13
0,04308
32
0,1728
69
0,3181
39
0,2684
08
0,3241
75
0,4239
81
0,08810
91
0,03783
83
0,02677
88
0,02817
43
0,87799
valore
0,1719
01
0,0738
22
0,0522
45
0,0549
68
1,71296
PN / TP
0,08396
36
0,08751
43
0,07140
38
0,06792
63
0,2691
87
0,2805
71
0,2289
21
0,2177
72
3,58508
0,81817
32
0,76086
91
0,76712
06
0,92857
98
1,43892
77
3,3029
65
3,0716
29
3,0968
66
3,7486
77
5,8089
51
RL+RS / TA
9,841
valore
UON / (AM+AI+RF+AC)
X3
=
coefficiente
X4
=
coefficiente
1,951
3,206
valore
RV / (AM+AI+RF+AC+DL)
X5
=
1,981
coefficiente
4,037
valore
Previsione
3,908484
9,841
1,951
3,206
4,037
3,5628711
9,841
1,951
3,206
4,037
3,658748
9,841
1,951
3,206
4,037
4,056127
9,841
1,951
1,11824
3,206
4,037
-0,8997226
I valori dello Z‐Score calcolati in relazione ai singoli bilanci, tutti inferiori
alla soglia minima di 4,846, risultano i seguenti:
Modello Z-Score:
Bottani-Cipriani-Serao
2008
2009
2010
3,90848
4
3,56287
11
3,65874
8
2011
4,05612
7
2012
0,899722
4.1.6
L’ANALISI DELLA ‘CENTRALE DEI RISCHI’
Ai fini dell’indagine sulle cause del dissesto, l’analisi di bilancio sopra svolta
va necessariamente integrata con l’analisi di natura ‘andamentale’, che
riguarda più direttamente il rapporto banca‐impresa e si sostanzia nella
disamina della Centrale dei Rischi. Come noto, la Centrale dei Rischi è un
sistema informativo, gestito da Banca d’Italia , che raccoglie le informazioni
sui clienti degli intermediari bancari e finanziari, vigilati da Banca d’Italia.
In particolare, gli intermediari sono tenuti a comunicare, ogni mese, alla
Banca d’Italia i rapporti di credito e/o di garanzia con la propria clientela.
La Centrale dei Rischi aggrega le segnalazioni trasmesse mensilmente dai
singoli intermediari, calcolando la posizione complessiva del soggetto verso
il sistema creditizio e finanziario (posizione globale di rischio).
Attraverso le interrogazioni alla Centrale dei Rischi è possibile per le
banche monitorare l’andamento qualitativo e quantitativo dei rapporti
dell’impresa verso il complesso del sistema bancario con cui essa opera,
relativamente a determinate macro‐classi di strumenti bancari: smobilizzi
di portafoglio commerciale salvo buon fine (cd. Autoliquidante),
finanziamenti a Scadenza, affidamenti a Revoca, garanzie prestate, etc.
Relativamente alla società concordataria, il Commissario Giudiziale ha
proceduto a richiedere alla Banca d’Italia, le risultanze della Centrale dei
Rischi per il periodo dal mese di gennaio 2012 al mese di settembre 2013.
Banca Italia ha messo a disposizione i prospetti richiesti il 20 novembre
2013 (cfr. all. 8). Tali risultanze sono state opportunamente riclassificate ed
elaborate dallo scrivente ai fini analitici, in forma Tabellare (cfr. all. 9).
In particolare si sono elaborati tanti ‘fogli di calcolo’ riepilogativi, per
ciascuno dei mesi oggetto di indagine (da gennaio 2012 a settembre 2013),
per evidenziare, per ciascuno dei ventisei diversi soggetti ‘segnalanti’, la
distinzione ed il rapporto percentuale tra ‘Accordato Operativo’ ed
‘Utilizzato’, sia in maniera distinta per macro‐classe, che per totale, tra: i) i
rischi Autoliquidanti; ii) i rischi A Scadenza; iii) i rischi A Revoca.
Si è quindi elaborato in forma Tabellare il riepilogo delle risultanze
‘riclassificatorie’, condensando in un’unica Tabella l’elaborato concernente
il complesso degli Istituti di credito segnalanti per mese.
La Tabella è seguito riprodotta:
Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
TOTALE RIEPILOGATIVO DI TUTTI GLI ISTITUTI DI CREDITO
Rischi AUTOLIQUIDANTI
GENNAIO 2012
Accord
ato
Operati
15.980.2
Utilizzato
Rischi A SCADENZA
UT/
A
C
86,9
Accord
ato
Operati
15.736.2
Utilizzato
Rischi A REVOCA
UT/
A
C
96,3
Accord
ato
Operati
1.954.0
Utilizzato
TOTALE
UT/
A
C
72,6
I
Accord
ato
Operati
33.670.5
13.895.1
15.162.4
1.419.6
5.5
5%
5%
5%
37
41
51
11
93
38
83.
81
16.470.4
14.414.4
87,5
15.301.5
15.068.5
98,4
2.044.1
1.539.2
75,3
8.7
33.816.1
FEBBRAIO 2012
2%
8%
0%
59
34
43
81
09
60
52.
11
14.103.2
11.976.6
84,9
17.557.9
17.074.1
97,2
2.097.5
1.513.9
72,1
8.7
33.758.7
MARZO 2012
2%
4%
8%
94
82
54
80
46
47
08.
94
13.133.5
10.041.2
76,4
17.037.6
16.711.0
98,0
2.231.2
1.421.9
63,7
8.5
32.402.4
APRILE 2012
5%
8%
3%
40
06
57
28
20
04
39.
17
14.856.9
10.524.8
17.337.5
16.570.0
2.275.4
1.630.0
8.5
34.469.9
MAGGIO 2012
70,8
95,5
71,6
4%
7%
4%
60
94
43
51
71
38
21.
74
13.938.5
10.132.6
17.262.0
16.303.8
2.132.4
1.429.2
8.4
33.333.0
GIUGNO 2012
72,6
94,4
67,0
9%
5%
2%
25
03
50
94
94
74
88.
69
LUGLIO 2012
14.058.9
9.848.9
70,0
16.708.5
16.381.5
98,0
1.716.0
1.536.5
89,5
8.4
32.483.4
5%
4%
4%
00
22
40
71
34
37
92.
74
12.807.4
10.358.1
80,8
16.685.3
15.930.2
95,4
1.612.0
1.347.6
83,6
8.2
31.104.7
AGOSTO 2012
8%
7%
0%
22
93
27
24
00
09
88.
49
14.346.7
10.805.6
75,3
16.257.3
15.659.5
96,3
1.714.3
1.583.3
92,3
8.2
32.318.4
SETTEMBRE 2012
2%
2%
6%
98
97
00
76
59
07
54.
57
14.187.1
10.623.3
74,8
13.501.3
15.623.4
115,7
1.194.6
1.382.1
115,7
8.2
28.883.0
OTTOBRE 2012
8%
2%
0%
13
51
64
65
10
50
56.
87
14.285.1
10.306.1
15.822.7
15.210.5
1.196.2
1.844.3
8.2
31.304.2
NOVEMBRE 2012
72,1
96,1
154,1
5%
3%
7%
53
24
57
28
96
59
48.
06
14.088.7
8.795.8
15.425.5
14.688.1
942.0
1.979.9
7.5
30.456.2
DICEMBRE 2012
62,4
95,2
210,1
3%
2%
8%
07
15
28
64
00
22
86.
35
GENNAIO 2013
12.280.1
6.951.3
56,6
15.977.1
14.623.0
91,5
1.192.0
2.918.6
244,8
7.5
29.449.3
1%
2%
6%
35
16
84
46
00
72
87.
19
10.327.8
4.584.7
44,3
16.616.0
14.608.5
87,9
987.0
3.471.0
351,6
7.5
27.930.8
FEBBRAIO 2013
9%
2%
8%
25
13
27
86
00
98
89.
52
8.243.3
3.445.1
41,7
15.955.4
14.254.2
89,3
935.0
3.123.8
334,1
7.5
25.133.7
MARZO 2013
9%
4%
0%
57
64
24
19
00
44
98.
81
7.778.2
2.644.8
34,0
15.692.6
13.989.4
89,1
1.307.6
3.904.5
298,5
7.6
24.778.5
APRILE 2013
0%
5%
9%
73
73
14
30
51
43
09.
38
7.075.0
1.884.6
16.290.6
14.515.4
785.0
4.541.8
7.6
24.150.6
MAGGIO 2013
26,6
89,1
578,5
4%
0%
9%
49
12
24
14
00
98
11.
73
6.909.3
1.723.5
16.314.9
13.458.2
785.0
6.033.7
7.0
24.009.3
GIUGNO 2013
24,9
82,4
768,6
5%
9%
3%
81
48
36
54
00
36
42.
17
LUGLIO 2013
6.053.9
1.604.8
26,5
16.097.0
13.453.3
83,5
755.0
6.142.1
813,5
7.6
22.906.0
1%
8%
3%
33
39
84
22
00
67
31.
17
5.966.5
1.511.1
25,3
16.081.2
13.456.2
83,6
755.0
6.142.1
813,5
7.6
22.802.7
AGOSTO 2013
3%
8%
4%
48
24
03
99
00
95
34.
51
6.005.5
1.542.2
25,6
16.026.3
12.811.7
79,9
755.0
6.397.2
847,3
7.7
22.786.8
SETTEMBRE 2013
8%
4%
2%
15
39
00
37
00
86
32.
15
* Per i rischi Autoliquidanti e per i rischi A Revoca, la tensione finanziaria viene rilevata se il rapporto totale del mese è superiore a 85%. Per una più immediata percezione, i mesi in cui tale rapporto
risulta superiore sono colorati in 'arancione'. Per i rischi 'A Scadenza' la tensione è rilevata se una sola operazione su una sola banca ha l'utilizzato eccedente l'accordato.
Nella logica dell'analisi andamentale la soglia ottimale di utilizzo è compresa tra il 50% ed il 75%.
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 83
Utilizzato
30.477.1
90
31.022.2
75
30.564.8
09
28.174.1
38
28.724.9
83
27.865.7
71
27.767.0
30
27.636.0
26
28.048.5
80
27.628.9
66
27.361.0
11
25.463.9
01
24.493.0
34
22.664.3
97
20.823.2
27
20.538.8
46
20.941.9
24
21.215.5
38
21.200.3
28
21.109.6
18
20.751.2
62
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
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Per meglio cogliere il dato andamentale si è elaborata quindi una Tabella
relativa all’Analisi della Duration Finanziaria:
ANALISI DELLA DURATION FINANZIARIA:
Autoliquidante
+ Revoca
Tot. Accordato
Operativo
GENNAIO 2012
15.314.779
33.670.581
FEBBRAIO 2012
15.953.694
33.816.111
MARZO 2012
13.490.629
33.758.794
APRILE 2012
11.463.110
32.402.417
MAGGIO 2012
12.154.932
34.469.974
GIUGNO 2012
11.561.877
33.333.069
LUGLIO 2012
11.385.459
32.483.474
AGOSTO 2012
11.705.802
31.104.749
SETTEMBRE 2012
12.389.004
32.318.457
OTTOBRE 2012
12.005.501
28.883.087
NOVEMBRE 2012
12.150.483
31.304.206
DICEMBRE 2012
10.775.737
30.456.235
GENNAIO 2013
9.869.988
29.449.319
FEBBRAIO 2013
8.055.811
27.930.852
MARZO 2013
6.569.008
25.133.781
APRILE 2013
6.549.416
24.778.538
MAGGIO 2013
6.426.510
24.150.673
GIUGNO 2013
7.757.284
24.009.317
LUGLIO 2013
7.747.006
22.906.017
AGOSTO 2013
7.653.319
22.802.751
SETTEMBRE 2013
7.939.525
22.786.815
%
45,48
%
47,18
%
39,96
%
35,38
%
35,26
%
34,69
%
35,05
%
37,63
%
38,33
%
41,57
%
38,81
%
35,38
%
33,52
%
28,84
%
26,14
%
26,43
%
26,61
%
32,31
%
33,82
%
33,56
%
34,84
%
* Tabella elaborata per individuare eventuale disequilibri sul breve termine. La
struttura dell'indebitamente dell'azienda non può esporsi sul breve termine oltre il
75% dell'indebitamento. Invero, una logica di equilibrio finanziario consiglierebbe
di avere un indebitamento a breve (autoliquidante + a revoca) entro il 25% del
totale dell'affidamento e, di conseguenza, il 75% a medio/lungo termine (debiti
non scaduti
La cd. duration finanziaria rileva il rapporto tra:
liquidante + a revoca / totale accordato operativo
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
78
L’ottica per la quale viene elaborata la cd. ‘duration’ è quella di identificare
disequilibri dell’indebitamento sul breve termine.
In pratica, la struttura dell’indebitamento dell’azienda non dovrebbe
esporsi sul breve termine oltre il 75% dell’indebitamento.
Una logica di equilibrio finanziario consiglierebbe di avere un
indebitamento a breve (autoliquidante + a revoca) entro il 25% del totale
dell’affidamento e, di conseguenza, il 75% a medio/lungo termine (debiti
con scadenza pari o superiore a 18 mesi).
La società concordataria è risultata nel periodo esaminato sempre al di
sopra della predetta soglia del 25%: segno pertanto di uno squilibrio nel
ricorso eccessivo a strumenti di finanziamento a breve termine.
Quanto appena detto viene messo bene in evidenza nel grafico che segue:
Si sono poi elaborati alcuni Grafici significativi ed idonei a meglio cogliere
l’evoluzione registrata complessivamente nei valori analizzati.
In particolare si propongono i seguenti:
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E’ agevole rilevare dal grafico come a partire dal mese di febbraio 2012 si
assiste ad un progressivo decremento nei cd. ‘Rischi Autoliquidanti’, sia in
termini di riduzione degli ‘Accordati Operativi’, che in misura
corrispondente degli ‘Utilizzati’.
Il grafico precedente, in relazione ai cd. ‘Rischi Autoliquidanti’, mostra
invece come i mesi di gennaio e febbraio 2012 erano caratterizzati da una
situazione di utilizzo dell’accordato operativo superiore all’85%, segno
evidente di una situazione di ‘tensione finanziaria’ in atto prima di tale
periodo8. L’andamento successivo, soprattutto se letto in relazione alla
progressiva e pronunciata riduzione (a sistema) dell’Accordato operativo
(che passa da €. 16.470.459 del febbraio 2012, ad €. 6.005.515 del
settembre 2013) evidenzia al contrario la progressiva diminuzione del
grado di fiducia che le banche ripongono nella solvibilità dell’azienda.
L’esistente situazione di ‘tensione finanziaria’ si appalesa in maniera
evidente dal grafico che precede, anche relativamente ai cd. ‘Rischi a
Revoca’. A livello complessivo di sistema la situazione appare del tutto
‘fuori controllo’ a partire dal mese di ottobre 2012.
Se si scende all’analisi di dettaglio dei prospetti mensili elaborati, è
possibile percepire meglio l’andamento degli ‘sconfinamenti’ (ossia gli
utilizzi eccedenti l’accordato operativo) registrati nei cd. ‘rischi a revoca’.
8
“La soglia di 85% rappresenta una misura equa (secondo una logica squisitamente
commerciale l’aspettativa è che l’azienda possa utilizzare fino al 99,99% degli affidamenti
concessi), tenuto conto che nella logica dell’analisi andamentale la soglia ottimale di
utilizzo è compresa tra il 50 ed il 75%. La tensione finanziaria, in conclusione, è legata al
semplice superamento della soglia dell’affidamento” (Lenoci F. – Peola S., Nuova Centrale
dei Rischi. Come leggerla, rielaborarla e interpretarla, IPSOA, Milano, 2011, pag. 239).
In particolare, nella Tabella seguente, vengono riepilogati gli
‘sconfinamenti’ registrati nell’utilizzo dei cd. ‘rischi a revoca’ nel periodo da
gennaio 2012 a luglio 2012:
RISCHI A REVOCA: RIEPILOGO 'SCONFINAMENTI'
Banca Nazionale del Lavoro
Banca Popolare di Milano
Cassa risparmio fabriano e cupramont.
Banca Popolare di Milano
Cassa risparmio fabriano e cupramont.
Unicredit banca
Banca Apulia spa
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Spleto
Cassa risparmio fabriano e cupramont.
Banca Popolare di Milano
Unicredit banca
Accord
ato
Operati
126.1
56
100.0
00
100.0
00
100.0
00
100.0
00
104.7
7225.0
00
100.0
0050.0
00
100.0
00
100.0
00
104.0
34
Utilizza
to
172.0
32
109.8
67
110.9
60
107.3
98
100.5
38
218.7
1044.1
05
101.6
7392.6
06
112.2
49
183.9
39
117.5
04
Ut/A
cc
136,3
6%
109,8
7%
110,9
6%
107,4
0%
100,5
4%
208,7
5%
176,4
2%
101,6
7%
185,2
1%
112,2
5%
183,9
4%
112,9
5%
Mese‐
Anno
gennaio‐
12
febbraio‐
12
marzo‐12
aprile‐12
aprile‐12
maggio‐12
giugno‐12
giugno‐12
giugno‐12
giugno‐12
luglio‐12
luglio‐12
E’ pertanto chiaro che, l’esistente situazione di tensione finanziaria, abbia
iniziato a manifestarsi anche negli ‘occasionali’ sconfinamenti nei ‘rischi a
revoca’, percepibili dal sistema bancario, già a partire dalle segnalazioni
relative al mese di gennaio 2012.
Nel grafico che segue si evidenzia invece il rapporto percentuale esistente
tra il totale complessivo dell’Accordato Operativo ed il totale complessivo
di tutto l’Utilizzato.
Anche qui è possibile cogliere l’andamentale connotato da costante
‘tensione finanziaria’ che ha caratterizzato i rapporti tra la concordataria ed
il complesso degli ‘intermediari’ nel periodo esaminato.
Infine, si ha cura di rilevare che – come noto – con riguardo ai cd. ‘rischi a
scadenza’ la tensione finanziaria si rileva anche se un sola operazione su
una sola banca ha l’utilizzato eccedente rispetto all’accordato9.
Anche per questa via, si rileva che la fattispecie si verifica (anche se
inizialmente per importi davvero modesti) già a partire dal mese di gennaio
2012. A tale riguardo si fa diretto rinvio alle Tabelle mensili elaborate (cfr.
all. 9).
Per una più rapida lettura ed individuazione degli Istituti caratterizzati da
tensione finanziaria, nelle Tabelle allegate, si sono colorate:
 in ‘arancione’ le celle che mostrano una situazione di ‘tensione finanziaria’:
ossia quelle che evidenziano una percentuale tra Utilizzato ed Accordato
Operativo ricompresa tra l’85% ed il 100%;
 in ‘verde’ le celle che mostrano una situazione di ‘sconfinamento’: ossia
quelle che evidenziano una percentuale tra Utilizzato ed Accordato
Operativo superiore al 100%.
In definitiva, lo scrivente ritiene di poter affermare sul punto che
dall’archivio della Centrale Rischi elaborata dalla Banca d’Italia emerga in
maniera chiara:
9
cfr. Lenoci F. – Peola S., Nuova Centrale dei Rischi…op.cit., pag. 239.
 la situazione di evidente e rilevante ‘tensione finanziaria’ che ha
caratterizzato tutto il periodo esaminato (da gennaio 2012 a settembre
2013);
 la presenza di ‘sconfinamenti’ nell’utilizzo dell’accordato operativo nei cd.
‘rischi a scadenza’ e nei cd. ‘rischi a revoca’ già nel mese di gennaio 2012;
 la presenza di occasionali ‘sconfinamenti’ nell’utilizzo dell’accordato
operativo nei cd. ‘rischi autoliquidanti’ nei mesi di febbraio e maggio del
2012.
Pertanto, nell’indagine tesa ad individuare le cause del dissesto della
società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’, resta confermata una situazione
finanziaria alquanto precaria, da tempo nota al sistema bancario ed
agevolmente rilevabile anche dagli strumenti messi a disposizione degli
intermediari ai fini della valutazione del merito creditizio.
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5.
INDIVIDUAZIONE
DELLA
DATA
DI
RIFERIMENTO
E
DEL
‘PERIMETRO’ DEL COMPLESSO AZIENDALE INTERESSATO DALLA STIMA
Lo scrivente preliminarmente ritiene necessario precisare meglio la data di
riferimento assunta ai fini della presente valutazione, nonché precisare
meglio la composizione dell’Azienda oggetto della presente stima. In altri
termini è opportuno procedere ad una individuazione del cd. ‘perimetro’
del complesso aziendale interessato dalla presente valutazione.
5.1.
INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO
Un elemento che preliminarmente occorre esplicitare è quello relativo
alla data di riferimento della valutazione effettuata.
Lo scrivente infatti risulta nominato quale perito della procedura
concordataria, allo scopo anche di valutare la congruità del prezzo di
cessione offerto dalla ‘F.I.B. s.r.l.’, per l’acquisizione dell’azienda
detenuta in contratto di affitto di azienda a far data dal 1° marzo 2013.
Pertanto, concordemente con il Commissario Giudiziale si è ritenuto che,
la valutazione del complesso di beni costituenti l’azienda detenuta in
affitto, deve necessariamente essere ancorata a tale ultima data di
decorrenza del godimento dell’azienda.
Ragion per cui, ai fini della presente stima verrà assunta come data di
riferimento quella del 1° marzo 2013, ossia la data di efficacia del contratto
di affitto di azienda stipulato tra la concordataria ‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ e l’affittuaria ‘ FIB S.r.l.’.
Peraltro, la predetta data risulta prossima sia a quella di sottoscrizione del
contratto di affitto di azienda (ossia il 26 febbraio 2013), che soprattutto a
quella di formulazione della ‘Proposta di acquisto di azienda condizionata’
avanzata in data 26 febbraio 2013 dalla società ‘FIB S.r.l.’.
5.2.
LA
COMPOSIZIONE
VALUTAZIONE
DELL’AZIENDA
OGGETTO
Allo scopo di meglio identificare il ‘perimetro’ del complesso dei beni
(materiali ed immateriali) costituenti l’Azienda oggetto di valutazione,
riteniamo opportuno prendere le mosse dal ‘dato contrattuale’, già in
precedenza ricordato (cfr. paragrafo 1.1.).
L’azienda
(i)
(ii)
(iii)
‘FAAM’ oggetto di affitto risulta infatti composta e costituita da
“Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti, Contratti,
Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento, così come
definiti e descritti, anche se in modo non esaustivo e completo, nel …
Allegato B), e nei rispettivi allegati, con la esclusione di quanto previso al
successivo art. 2.1. lett. (b)” (cfr. art. 1.1.; all. 2).
L’Allegato B) – Composizione della azienda oggetto di affitto, al Contratto
di Affitto di Azienda risulta articolato nei seguenti punti:
‐ B.1 ‐ Autorizzazioni
‐ B.2 – Beni Strumentali
‐ B.3 ‐ Brevetti
‐ B.4 – Marchi
‐ B.5 – Beni Immobili.
L’articolo 2.1. lett. (b) dispone che: “sono espressamente esclusi
dall’affitto della Azienda:
i crediti della Azienda;
i debiti e le passività della Azienda – ivi comprese quelle relative a imposte e
tasse ‐ aventi titolo antecedente alla Data di Efficacia (inclusi i ratei passivi),
ancorché tali debiti e/o passività dovessero sorgere e/o emergere
successivamente alla Data di Efficacia, e, quindi, ad oggi non fossero ancora
contabilizzati dalla Concedente; è in particolare escluso il fondo per TFR
maturato alla Data di Efficacia a favore dei Dipendenti, fermi e salvi i diritti
spettanti a questi ultimi in forza dell’art. 2112 cod. civ.;
partecipazioni societarie (sia totalitaria sia di controllo sia di minoranza) e/o
interessenze, ad eccezione della Partecipazione FAAM ASIA LIMITED di cui al
precedente articolo 2.1(a);
DI
(iv)
i Contratti afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto previsto dai successivi
articoli 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e dall’Allegato E)”.
In definitiva, sotto il profilo contrattuale, il cd. ‘perimetro’ dell’Azienda,
oggetto di valutazione da parte dello scrivente, può essere così sintetizzato:
OGGETTO
COMPOSIZIO
NE E
COSTITUZION
E AZIENDA
(ALLEGATO
'B',
con
esclusione
art. 2.1 lett
(b)):
Esercizio dell'attività di impresa (premessa lett. a):
"attività di produzione e commercializzazione di
accumulatori elettrici, di semilavorati e prodotto affini,
di veicoli elettrici ecologici e di commercio ed
intermediazione di batterie esauste".
AUTORIZZAZIONI (allegato B1):
i) Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con
Decreto del Dirigente del Servizio Ambiente e Difesa
del Suolo della Regione Marche n. 66/808 del
03/08/2006
ii) Autorizzazione di agibilità stabilimento industriale ‐
Comune Monterubbiano ‐ prot. 680/87 del 9 maggio 1989
iii) Autorizzazione di agibilità dell'ampliamento di
edificio
industriale
(magazzino)
‐
Comune
BENI DI TERZI
BENI STRUMENTALI (allegato B.2)
BREVETTI (allegato B.3)
CONTRATTI afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto
previsto negli articoli 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e
dall’Allegato
DIPENDENTIE)
LISTA CLIENTI
MARCHI (allegato B.4)
PARTECIPAZIONI (allegato C ‐ Libro Soci ‘Faam Asia Ltd.’)
STABILIMENTO (allegato B.5 ‐ Beni immobili)
Nella contabilità tenuta dalla società concordataria ‘FAAM’ (cd. ‘dato
contabile’), i beni sopra riepilogati risultano identificabili alla data del 1°
marzo 2013, ed ‘estrapolabili’, partendo da quelli di seguito indicati in
maniera dettagliata:
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
IMPORTO
12110000 COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO
174.254,99
12110500 F.AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO ED AMPLIAMENTO
173.707,92
‐
12120000 COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITÃ
8.479.223,88
12120500 F.AMM.COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITA
‐
12130000 DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL'INGEGNO
2.357.650,06
39.898,02
12130500 F.AMM. DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL' INGEGNO
‐
12140000 CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI
12140010 SOFTWARE
20.170,98
176.526,97
1.227.460,80
12140500 F.AMM.CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTTI SIMILI
12140510 F.AMMORTAMENTO SOFTWARE
‐
‐
12150000 AVVIAMENTO
144.179,71
597.954,16
60.872,00
12150500 F.AMM.AVVIAMENTO
‐
12160000 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IN CORSO
12170000 ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
12170002 ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI
12170003 MIGLIORIE SU BENI DI TERZI
60.872,00
1.338.737,15
302.850,00
129.822,49
4.300,00
12170500 F.AMM. ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
12170502 F.AMM ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI
12170503 F.AMM MIGLIORIE SU BENI DI TERZI
‐
‐
‐
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI (A)
91.947,87
129.822,49
1.433,32
8.356.207,79
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
IMPORTO
12210001 TERRENI
12210003 FABBRICATI
109.153,17
4.520.748,05
12210501 FONDO AMM.TO TERRENI
12210503 F.AMM. ORDINARIO FABBRICATI
‐
‐
12220001 IMPIANTI GENERICI
12220002 IMPIANTI MACCHINARI SPECIFICI
12220004 GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATICI
12220007 IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI
75.011,55
2.193.852,50
3.627.883,40
273.143,41
12220501 F.AMM.IMPIANTI GENERICI
12220502 F.AMM.MACCHINARI SPECIFICI
12220504 F.AMM.GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMA
12220507 F.AMM IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI
‐
‐
‐
12240002 MACCHINE E MOBILI D'UFF.
12240003 AUTOMEZZI
12240006 CESPITI DI VALORE ESIGUO
12240007 MACCHINE ELETTRONICHE
63.658,94
1.858.212,12
3.044.118,84
‐
12230001 ATTREZZATURA VARIA E MINUTA
12230004 AUTOVEICOLI DA TRASPORTO
12230006 ARREDAMENTO
12230501 F.AMM.ATTREZZATURA VARIA E MINUTA
12230504 F.AMM.AUTOVEIC.TRASPORTO
12230506 F.AMM.ARREDAMENTO
4.728,67
2.029.135,28
266.935,34
923.998,93
111.488,81
28.581,00
‐
‐
‐
871.245,42
97.212,55
6.579,41
273.192,77
36.980,91
48.406,00
510.091,48
12240010 IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATIC
12240502 F.AMM.MACCH. E MOB. UFF.
12240503 F.AMM.AUTOMEZZI
12240506 F.AMM.CESPITI DI VALORE ESIGUO
12240507 F.AMM.MACCHINE ELETTRONICHE
12240510 F.AMM. IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AU
12250000 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IN CORSO
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (B)
15.355,72
‐
‐
‐
‐
‐
255.005,25
36.980,91
48.406,00
466.619,47
1.842,69
12.978,50
3.710.185,31
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
IMPORTO
12310101 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE CONTROLLATE
12310201 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE COLLEGATE
12310401 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE ALTRE IMPRESE
12320601 DEPOSITI CAUZIONALI PLURIENNALI
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE (C)
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
(A) + (B) + (C)
2.642.928,49
703,40
21.881,10
8.902,04
2.674.415,03
14.740.808,13
Il valore complessivo delle immobilizzazioni iscritte in bilancio alla data del 1°
marzo 2013, di euro 14.740.808,13, risulta peraltro di entità invariata anche:
 nella Situazione contabile predisposta dalla società concordataria alla
data del 14 marzo 2013 (ossia il giorno antecedente il 15 marzo 2013,
data di pubblicazione del ricorso contenente la domanda per
l’ammissione al presente procedimento nel Registro delle Imprese), da
assumere quale situazione di riferimento del concordato;
 nella Situazione contabile riferita alla data del 30 giugno 2013 ed allegata
al ricorso depositato in Tribunale ai fini della procedura concordataria, in
data 18 luglio 2013 (cfr. pag. 10);
 nella Situazione contabile analitica alla data del 30 settembre 2013,
siccome consegnata al Commissario Giudiziale e da questi messa a
disposizione dello scrivente.
IMMOBILIZZAZIONI
SI
14/03/2013TU
Immateriali
8.356.207,79
30/06/2013
8.356.207,79
Materiali
3.710.185,31
3.710.185,31
2.674.415,03
14.740.808,13
2.674.415,03
14.740.808,13
Finanziarie
Tutte le ‘Immobilizzazioni Immateriali’ e le ‘Immobilizzazioni Materiali’
iscritte in bilancio, risultano ricomprese – senza alcuna eccezione – sia nel
contratto di affitto di azienda in corso (come integrato dall’Atto di rettifica
di errore materiale in contratto di affitto di azienda del 29 gennaio 2014;
all. 4), che nella proposta condizionata di acquisto sopra richiamata.
Per quanto concerne invece la voce ‘Immobilizzazioni Finanziarie’ occorre
precisare che la sola partecipazione detenuta nella società controllata
estera ‘FAAM ASIA Limited’ (ricompresa nel conto ‘12310101
Partecipazioni finanziarie imprese controllate’), iscritta in bilancio per un
valore di euro 2.635.180, risulta ricompresa nel contratto di affitto di
azienda e nella proposta di acquisto avanzata dalla ‘FIB’.
Pertanto tutte le altre voci indicate tra le altre ‘Immobilizzazioni
Finanziarie’ (costituite da tutte le altre Partecipazioni detenute dalla
FAAM, e da ‘Depositi cauzionali pluriennali’) non verranno prese in
considerazione ai fini valutativi, e sono pertanto al di fuori del cd.
‘perimetro’.
Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 la società ‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ ha evidenziato la seguente composizione del valore delle
proprie società controllate:
PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE CONTROLLATE
IMPORTO
I.B.F. Spa ‐ Monte Sant'Angelo (Italia)
E.V.F. Spa ‐ Monterubbiano (Italia)
DBF Sro ‐ Repubbilca Ceca
DBF France ‐ Francia
FAAM Asia Limited ‐ Hong Kong
Sinergo Srl ‐ Monterubbiano (Italia)
Totale Partecipazioni Finanziarie Imprese Controllate
‐
‐
‐
‐
2.635.180,00
7.748,00
2.642.928,00
La Partecipazione detenuta nella società controllata estera ‘FAAM ASIA
Limited’ risulta iscritta nell’Attivo dello Stato Patrimoniale tra le
Immobilizzazioni Finanziarie al valore di euro 2.635.180.
La Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 riferisce che “con
riferimento alla controllata di Hong Kong è stato accantonato un fondo di
adeguamento al patrimonio netto di 1.085 mila Euro, classificato nella voce
Altri fondi rischi dello stato patrimoniale” (cfr. pag. 21‐22 Nota Integrativa).
Inoltre, viene precisato che: “la voce "Altri fondi", al 31/12/2012 si
compone (…) per €. 1.085.000 come fondo su copertura perdite su
partecipazioni a seguito della svalutazione della partecipazione della FAL.”
(cfr. pag. 30 Nota Integrativa).
Infine, la proposta concordataria identifica il cd. ‘perimetro’ come segue:
“(…) l’operazione di cessione (…) interesserà pressoché l’intera azienda della
ricorrente (comprensiva di tutti gli immobili di proprietà sociale). Al di fuori
del perimetro della cessione, infatti, gli unici beni e/o rapporti che
residueranno in capo a FAAM sono: (i) la liquidità, (ii) i crediti tributari e
previdenziali, (iii) i crediti commerciali (vale a dire i crediti verso i clienti
aziendali); (iv) le partecipazioni detenute nelle società controllate e (v) i
rapporti di lavoro con n. 45 dipendenti non inclusi nel ramo aziendale già
oggi oggetto di affitto” (cfr. pag. 20 proposta del 18 luglio 2013).
6.
SITUAZIONE PATRIMONIALE CONTABILE AL 1° MARZO 2013
In base alle considerazioni svolte nel precedente Paragrafo 5., la Situazione
patrimoniale contabile al 1° marzo 2013 può essere riclassificata come nel
prospetto che di seguito si propone.10
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO
COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITÃ
DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL'INGEGNO
12140000 CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI
12140010 SOFTWARE
AVVIAMENTO
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IN CORSO
ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI
MIGLIORIE SU BENI DI TERZI
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI (A)
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
IMPORTO
547,
07
6.121.573,
82 19.727,
04
32.347,
26
629.506,
64 ‐
1.338.737,
15210.902,
13 ‐
2.866,
68
8.356.207,7
IMPORTO
12210001 TERRENI
12210003 FABBRICATI
12220001 IMPIANTI GENERICI
12220002 IMPIANTI MACCHINARI SPECIFICI
12220004 GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATICI
12220007 IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI
12230001 ATTREZZATURA VARIA E MINUTA
12230004 AUTOVEICOLI DA TRASPORTO
12230006 ARREDAMENTO
12240002 MACCHINE E MOBILI D'UFF.
12240003 AUTOMEZZI
12240006 CESPITI DI VALORE ESIGUO
12240007 MACCHINE ELETTRONICHE
12240010 IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATIC
12250000 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IN CORSO
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (B)
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
104.424,
50
2.491.612,
77 11.352,
61
335.640,
38
583.764,
566.208,
07
52.753,
51
14.276,
26
22.001,
59
18.187,
52 ‐
‐
43.472,
01
13.513,
03
12.978,
50
3.710.185,3
1
IMPORTO
PARTECIPAZIONE CONTROLLATA 'FAAM ASIA LIMITED'
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE (C)
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
(A) + (B) + (C)
10
2.635.180,
00
2.635.180,0
0
14.701.573,1
0
Il prospetto evidenzia i valori contabili dei beni ricompresi nel ‘perimetro’ dell’affitto di
azienda, così come individuati e rilevati dalla Situazione Patrimoniale contabile della
‘FAAM’, estrapolati dalla documentazione a disposizione.
Allo scopo di meglio apprezzare la consistenza patrimoniale delle singole poste contabili, le
Immobilizzazioni Immateriali e le Materiali vengono esposte già al netto dei relativi Fondi
di Ammortamento.
La proposta di Concordato Preventivo (ricorso del 18 luglio 2013), espone
l’effetto delle rettifiche operate in ottica concordataria:
Attivo concordatario
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI E FINANZIARIE
Compendio immobiliare valutato
Immobilizzazioni materiali valutate
Partecipazione soc. FAL valutata
Sub totale
euro 2.028.000
euro 896.000
euro 1.580.000
euro 4.474.000
ACQUISTO AZIENDA
La proposta di acquisto condizionata all’omologazione del concordato
preventivo, avanzata dalla ‘FIB Srl’, il 26 febbraio 2013 è contenuta a valori
invariati nel ricorso del 18 luglio 2013. La presente valutazione è riferita alla
data di efficacia dell’affitto di azienda del 1° marzo 2013.
Come meglio si riferirà nel proseguo, per quanto afferisce la valutazione
delle Immobilizzazioni Materiali, la presente stima rimanda al valore
elaborato dal p.i. Sergio Ciccioli (per la stima dei beni mobili) e dal geom.
Roberto Carafa (per la stima dei beni immobili), periti appositamente
nominati dal Tribunale di Fermo (cfr. paragrafi 8.1. e 8.2.).
Per la valutazione della società controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’ e
della società cinese da lei partecipata in misura totalitaria ‘YIXING FAAM
Industrial Batteries Company Limited’, ha proceduto lo scrivente con
separato elaborato, al quale si rimanda (cfr. anche paragrafo 8.3.).
Infine, per procedere con la stima del valore di mercato dell’azienda in
parola, di proprietà della ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, è stato necessario
determinare il valore da attribuire ai Beni Immateriali contabilizzati e non
(quali Autorizzazioni ‘B.1’, Brevetti ‘B.3’, Marchi ‘B.4’, etc.), ossia i
cosiddetti ‘intangible assets’ (cfr. paragrafo 8.4. e 8.5.).
Si precisa inoltre che, la valutazione dell’Azienda di proprietà della
concordataria, viene redatta in funzione ed in vista dell’acquisizione della
stessa da parte di un’impresa che opera nel medesimo settore di attività.
Ciò principalmente per il fatto che i beni ricompresi nell’Azienda sono da
considerare strettamente funzionali all’attività svolta dalla società
concordataria.
7.
DEFINIZIONE DELLE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE
La dottrina economico‐aziendale e la pratica hanno prodotto più metodi
per la determinazione del valore attribuibile ad una azienda.
L’insieme degli strumenti metodologici a disposizione ‐ notevolmente
diversi fra loro per fondamenti concettuali, elaborazioni da svolgere e
risultati finali – possono essere sintetizzati nei seguenti:
 Metodi Finanziari: il valore di un’azienda in esercizio è rappresentato
dal valore attuale dei flussi monetari futuri netti generati
dall’investimento (teoria economica delle decisioni di investimento).
Detto metodo, nella formulazione più rigorosa, trova un grande limite
nell’incertezza relativa alla determinazione dei flussi finanziari
prospettici. Nonostante l’elaborazione di formule semplificate e
l’adozione di opportuni accorgimenti in ordine ai singoli parametri, non
sempre risulta applicabile. Inoltre, tali metodologie si fondano su
elementi che presuppongono specifiche scelte strategiche e gestionali e
quindi decisioni che comprometterebbero l’obiettività della
valutazione.
 Metodi Reddituali: si basano sul principio secondo il quale il valore
dell’azienda è determinato dalla sua capacità futura di produrre redditi.
Strumentale a tale metodologia è l’analisi della redditività prospettica
aziendale, fondata non tanto sullo studio dei redditi passati, quanto
piuttosto sulla capacità della gestione di produrre redditi futuri. Sono
state elaborate al riguardo varie metodologie semplificate, le cui
varianti riguardano le modalità di calcolo del parametro reddituale e la
durata dell’orizzonte temporale di riferimento. Occorre peraltro
sottolineare che il reddito di esercizio è solo un indicatore
dell’andamento della società; le prospettive future della società sono
determinate anche da altri fattori economici e finanziari che non sono,
con tali metodi, esaminati.
 Metodi Patrimoniali: tendono a determinare l’impiego di capitale che
un generico investitore dovrebbe effettuare per costituire una nuova
impresa dotata di struttura patrimoniale perfettamente identica a
quella cui si riferisce la valutazione. I metodi patrimoniali stimano il
capitale economico dell’azienda in relazione al patrimonio, quale risulta
dal suo capitale di funzionamento al momento della valutazione. La
logica di tali metodologie consiste nel tradurre in valori correnti gli
elementi attivi e passivi che compongono il capitale, sulla base dei
criteri oggettivi di adeguatezza al mercato e di altri criteri soggettivi che
vengono stabiliti generalmente all’atto della valutazione.
 Metodi Misti: risultano da una combinazione degli elementi considerati
nei metodi precedenti.
Nella generalità dei casi, si ritiene che la valutazione del capitale
economico di una società tragga necessariamente fondamento da
considerazioni di carattere reddituale. L’aspetto reddituale è infatti
l’essenziale fase logica di qualsiasi stima aziendale, poiché il valore
dell’investimento nell’azienda appare strettamente legato alla sua capacità
futura di produrre reddito.
L’Azienda ‘FAAM’ concessa in affitto di azienda alla FIB S.r.l. ‐ pur
trovandosi la Concedente in liquidazione e in concordato preventivo ‐
possiede ancora importanti condizioni di vitalità industriali e commerciali:
‐ la qualità delle competenze delle risorse umane e una certa fidelizzazione
del personale impiegato nell’azienda concessa in godimento;
‐ l’organizzazione del personale esecutivo, come consuetudine ad operare
in coordinamento operativo;
‐ l’organizzazione dei processi produttivi;
‐ il know how;
‐ i controlli della qualità dei processi e dei prodotti;
‐ la gamma dei prodotti, articolata in diversi modelli e varianti;
‐ la conoscenza dei canali e dei mercati di vendita;
‐ il marchio storico ‘FAAM’.
In questa prospettiva, l’azienda può esprimere un valore non appiattito
alla mera sussistenza in vita o alla destinazione alla liquidazione dei beni,
ma invero premiato da fattori di avviamento, anche se tenui.
A questa prospettiva, si contrappone peraltro il ‘disavviamento’, anche
inerziale, derivante dalla gestione in perdita e dalle criticità che hanno
contraddistinto l’operatività dell’Azienda nel recente passato, sia a livello di
mercati che di debolezze ed inefficienze degli assetti interni.
Tra le diverse metodologie di valutazione del capitale economico proposte
dalla dottrina e dalla prassi affermata, per un’azienda sottoposta a
procedura concorsuale ne deve essere prescelta una che presenti le
caratteristiche di un approccio prudenziale e verificabile e con forti
elementi di obiettività.
Vanno pertanto esclusi i metodi che introducono ipotesi fortemente
soggettive e prospettiche: quali i metodi reddituali e quelli finanziari, che
scontano attualizzazioni di serie di anni futuri, introducendo ipotesi su tassi
di attualizzazioni e tassi di rischiosità: metodi peraltro non praticabili ai casi
di aziende in perdita.
Analogamente, i metodi misti (reddituali ‐ patrimoniali) possiedono le stesse
criticità applicative, dovendo incorporare elementi reddituali prospettici.
Depone ancora, contro l’applicabilità di metodi reddituali e finanziari,
l’indisponibilità per lo scrivente ‐ nel caso in esame ‐ di idonei piani di
risanamento con budget pluriennali in grado, eventualmente, di presentare
flussi di reddito o di cash flow riferiti ad un qualche credibile progetto
industriale.
Pertanto, per la valutazione dell’azienda concessa in affitto d’azienda alla
FIB S.r.l. appare idoneo, in rispondenza ai principi enunciati, il metodo
patrimoniale: tale metodo, infatti, si basa sull’individuazione e
valorizzazione (a dati opportunamente prudenziali) di singoli elementi
trasferibili del patrimonio aziendale, sia di natura materiale che di natura
immateriale, colti tuttavia unitariamente come ‘combinazione economica
in atto’, secondo il cd. metodo patrimoniale complesso, con la
determinazione di un valore del capitale economico dell’azienda
comprensivo di tutti i beni, materiali ed immateriali.
L’individuazione dei singoli elementi oggetto di valutazione ‐ analitica e
sintetica ‐ consente infatti una piena verificabilità dei criteri di valutazione
adottati e della loro ragionevolezza.
Il riferimento ad elementi patrimoniali effettivamente esistenti alla data
della valutazione evita di ricorrere a congetture ed ipotesi future,
ancorando i valori alla concretezza del presente e della attualità dei beni,
tangibili ed intangibili.
Infine, il forte ancoraggio patrimoniale delle valutazioni analitiche e
sintetiche impone un confronto dei singoli valori sia con i costi storici di
riferimento, sia con i presumibili valori attuali e di realizzo, nella
prospettiva della cessione dell’azienda in continuità operativa, come
complesso unitario e funzionante ‘a sistema’, costituito da tutti i beni in
origine esistenti.
Il metodo individuato rappresenta dunque un metodo che, rispetto agli
altri, esprime il pregio della analiticità e della verificabilità dei dati
selezionati per la valutazione, ancorando la stessa a criteri prudenziali, nel
caso di aziende in perdita come quella in esame.
La valutazione delle aziende in perdita costituisce infatti un caso
particolare nelle valutazioni d’azienda, che porta ad escludere i metodi
reddituali e finanziari in assenza di un credibile piano di risanamento11,
nonché ovviamente i metodi di mercato e quelli dei multipli, data la non
raffrontabilità con normali situazioni e transazioni di mercato.
Ancora, il metodo patrimoniale consente inoltre un immediato confronto
con una valutazione di liquidazione, nell’ipotesi di difficoltà negoziali tali
da rendere necessaria la liquidazione dei beni.
Prima di sviluppare la metodica prescelta, occorre fare una precisazione.
La circostanza del concordato preventivo di un’azienda non rappresenta
una condizione deterministica che imponga solamente una scelta
meramente liquidatoria, che fatalmente esita nello smembramento dei
singoli beni e nel loro realizzo individuale, con la perdita ‐ in questa
soluzione atomistica – del valore sistemico dell’azienda, riconducibile al
coordinamento spazio temporale dei suoi fattori produttivi generatisi in
una storia evolutiva unica ed irripetibile.
Nell’interesse dei creditori e dell’azienda stessa, quale cellula del sistema
socio economico, a meno che non siano obiettivamente annullate ‐ con
chiara dimostrazione e verifica ‐ tutte le condizioni di sistematicità
dell’azienda, appare opportuno percorrere (come di fatto sta avvenendo
per la società concordataria FAAM S.p.a.) la possibilità di un realizzo del
complesso aziendale o di una parte di esso, che ancora conservi elementi di
11
Paganelli O. – Lambertini F., La valutazione d’azienda, CLUEB, Bologna.
vitalità e caratteri di coordinamento sistemico. Ciò ovviamente risulta
possibile, a condizione che sussistano anche le condizioni di mercato e
competitive che ne permettano una valorizzazione unitaria.
E’ soprattutto questa condizione di sistematicità (olistica) che non solo è in
grado di conservare valore ai singoli elementi del patrimonio aziendale
(altrimenti alienabili con forti abbattimenti di valore in ipotesi liquidatoria),
ma che viene a costituire una risorsa immanente e diffusa meritevole di
apprezzamento, che implica logicamente anche una valutazione sintetica
che va ad integrare la valutazione analitica operata ‐ in prima
approssimazione ‐ sui singoli elementi patrimoniali oggetto di trasferimento.
Questa considerazione sull’accertamento da operare circa la sussistenza di
potenziali sinergie virtuose potrebbe condurre il ragionamento valutativo
verso la quantificazione di un eventuale avviamento, ovvero verso
l’attenuazione di un possibile ‘disavviamento’. Questo percorso potrebbe
far propendere la valutazione verso l’adozione di un metodo misto:
patrimoniale ‐ reddituale con determinazione autonoma del
‘disavviamento’ (o dell’eventuale avviamento ancora recuperabile).
Nel caso di FAAM, trattandosi di azienda in grave perdita, l’avviamento
non sussiste, ancorché siano presenti elementi di vitalità, data la netta
prevalenza ‐ dimostrata dai fatti e dai risultati ‐ dei fattori di insuccesso
rispetto a quelli di successo.
Si potrebbe dunque propendere per il riconoscimento di un
‘disavviamento’ (badwill). Tuttavia, a parte le incertezze e le ipotesi
soggettive che verrebbero introdotte, occorre considerare che nel caso di
specie l’oggetto di cessione è rappresentato non dall’azienda in perdita,
bensì dalla sola ‘azienda in affitto’ depurata da diversi determinanti di
costi e di riflessi negativi sul risultato economico. L’indebitamento,
eventuali rimanenze obsolete, il preesistente assetto manageriale e di
governance: il tutto con un ridimensionamento produttivo e l’impiego
ridotto di personale, tale da ridurre notevolmente le dinamiche di costo in
atto.
In definitiva, la cessione di una ‘parte’ dell’intera azienda (quella appunto
oggetto di affitto di azienda) produce una discontinuità che, da un lato
agisce in maniera virtuosa sulle preesistenti causali di perdite; dall’altro
lato non consente di estrapolare in maniera deterministica dal precedente
trend di perdite un disavviamento ‘inerziale’ o comunque congetturabile
sulla base di un tracciato precedente, di cui l’azienda rappresenta
un’approssimazione non facilmente accostabile.
La dottrina più autorevole12 propende invece per far gravare le condizioni
sfavorevoli pregresse ed in atto che agiscono sulla redditività aziendale
‘sotto pesando’ gli elementi patrimoniali oggetto di cessione e quindi di
analitica valutazione e semmai contenendo o evitando un’eventuale
valorizzazione sintetica del complesso patrimoniale unitariamente inteso.
Se si propende pertanto per questa sicura e tradizionale interpretazione
metodologica, apparirebbe irragionevole penalizzare l’azienda oggetto di
cessione due volte: una volta con le svalutazioni ‐ anche pesanti – dei
singoli elementi patrimoniali; ed una seconda volta, con l’iscrizione di un
‘disavviamento’.
Riteniamo dunque che sia equo e ragionevole procedere ‐ per la cessione
dell’azienda FAAM ‐ con l’adozione di un metodo patrimoniale,
accogliendo prudenziali svalutazioni degli elementi patrimoniali
dell’azienda oggetto di cessione, ma senza l’iscrizione di alcun
‘disavviamento’, che apparirebbe ridondante ed eccessivamente
penalizzante.
In questa prospettiva si colloca dunque la presente valutazione del capitale
economico dell’azienda oggetto di affitto di azienda della FAAM Spa, in
concordato preventivo, nell’ipotesi percorribile di un’operazione di
cessione.
I sopralluoghi condotti in azienda, le ‘interviste’ fatte al liquidatore e ad
alcuni precedenti responsabili di funzione, l’esame della documentazione,
hanno permesso di accertare la persistenza dell’opportunità di
prosecuzione e di rilancio dell’attività aziendale, qualora le condizioni
competitive e di mercato lo consentano, ma soprattutto nell’ipotesi – come
quella attualmente prospettata – di un acquirente dello stesso settore di
appartenenza.
12
cfr. Luigi Guatri, Crisi e risanamento dell’impresa, Giuffrè, Milano
8.
LA
DETERMINAZIONE
DEL
VALORE
DEL
CAPITALE
ECONOMICO DELL’AZIENDA CONCORDATARIA: MODALITÀ DI CALCOLO
DELL’AGGREGATO PATRIMONIALE (K)
Nel precedente Paragrafo 7. si è argomentata la scelta della metodologia
valutativa ritenuta più adeguata ad esprime il valore del capitale
economico dell’azienda oggetto della presente stima.
Si è detto che il valore dell’azienda (W), risulta pari al valore corrente
dell’aggregato patrimoniale (K).
Di seguito esplicitiamo pertanto le modalità di calcolo di (K).
Il valore del patrimonio netto rettificato (K), consiste in una stima analitica
a valori attuali di sostituzione degli elementi patrimoniali attivi e passivi:
 Stima analitica, perché effettuata distintamente per ciascun elemento
patrimoniale,
 a valori attuali, in quanto direttamente o indirettamente basata su
prezzi di mercato,
 di sostituzione, perché l’ipotesi assunta è quella del riacquisto o della
riproduzione.
La stima è stata effettuata applicando il metodo patrimoniale complesso.
Nel caso in esame il parametro (K) è costituito dalla stima dei beni
(Immobilizzazioni Materiali, Immobilizzazioni ImmaterialI e delle
Immobilizzazioni Finanziarie, rectius la partecipazione detenuta nella
controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’) componenti il complesso
aziendale.
I singoli beni componenti il patrimonio, sono stati valutati dai periti della
procedura.
8.1.
VALUTAZIONE DEI BENI IMMOBILI
In particolare, come già evidenziato in precedenza, per la valutazione dei
beni immobili di proprietà della società concordataria risulta nominato il
geom. Roberto Carafa.
Il geom. Carafa ha predisposto una Relazione illustrativa della stima
incaricata dei beni rientranti nel compendio immobiliare di proprietà della
società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ (cfr. ‘Descrizione e stima degli
immobili della Ditta FAAM Spa con sede in Monterubbiano Via
Monti n. 13’ depositata in Tribunale in data 17 dicembre 2013).
Nel predetto elaborato il Perito incaricato fornisce il valore di
mercato degli immobili di proprietà della società concordataria,
tutti siti nel Comune di Monterubbiano.
In particolare gli Immobili risultano identificabili in quelli
riepilogati nella Tabella di sintesi che di seguito si propone:
Immobile A –
Monterubbiano ‐
Comune di
‐ Opificio industriale edificato sulla particella 11 sub 3 del Foglio 14 Categoria D/1
Immobile B –
Monterubbiano ‐
Comune di
Lotto
1
Lotto 2
‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 128 sub 6 del Foglio 13 Categoria D/7
‐ Terreni per complessivi metri quadrati 16.455,00 così individuati:
Foglio 13 part. 126 di Ha 0.23.70 Bosco Ceduo di classe 2
Foglio 13 part. 129 di Ha 0.20.10 Pascolo di classe 1
Foglio 13 part. 62 di Ha 0.32.40 Bosco Ceduo di classe 2
Foglio 13 part. 82 di Ha 0.18.30 Pascolo di classe 1
Foglio 13 part. 130 di Ha 0.14.10 Pascolo di classe 1
Foglio 14 part. 197 di Ha 0.15.75 Seminativo di classe 4
Foglio 14 part. 9 di Ha 0.40.20 Incolto Produttivo di classe U
Immobile C –
‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 283 sub 2 del Foglio 15 Categoria D/7
Immobile D –
‐ Edificio denominato Hotel Ristorante degli Sforza edificato su particella 285 Foglio 22
Foglio 22 particella 285 sub 7 Categoria C/1
Foglio 22 particella 285 sub 10 Categoria D/2
·
Foglio 22 particella 285 sub 14 Categoria C/2
Immobile E –
‐ Porzione di edificio denominato ex Convento Sant’Agostino edificato sul
Foglio 22 particella 263 sub 3 graffata con la particella 264 sub 7 Categoria A/2
Foglio 22 particella 264 sub 8 Categoria A/3
TOTALE RIEPILOGATIVO
Lotto 3
Lotto 4
Il geom. Roberto Carafa ha inteso riepilogare il ‘Valore da attribuire ai beni’
alle pagine 58, 59 e 60 della propria Relazione (all. 10), esprimendo i valori
che vengono indicati nella Tabella di cui sopra.
La relazione di stima del citato perito viene esplicitamente richiamata nella
presente valutazione; alla stessa relazione si ritiene di dover fare ampio
riferimento e rinvio, avendo avuto assicurazioni che i valori ivi determinati
possano essere considerati espressivi del valore dei beni al 1° marzo 2013.
Lo scrivente in definitiva ritiene di fare proprio, ai fini della presente
valutazione, il giudizio di stima espresso dal geom. Roberto Carafa,
condividendone i criteri valutativi e le conclusioni cui giunge la perizia.
Pertanto, lo scrivente ritiene di poter assumere ai propri fini valutativi, il
valore complessivo indicato dal geom. Roberto Carafa, di euro
2.246.000,00.
Tale ultimo valore complessivo ricomprende tutti i beni immobili di
proprietà della società concordataria: ossia anche quelli che per mero
errore materiale erano stati pretermessi nel contratto di affitto di azienda
originario.
Come sopra ricordato, a tale errore è stato posto rimedio con l’Atto di
rettifica di errore materiale in contratto di affitto di azienda a rogito notaio
Mori del 29 gennaio 2014 (cfr. all. 3 ed il paragrafo 1.1. precedente).
In riferimento alla valutazione dei beni immobili, una ulteriore
problematica che lo scrivente ha avuto modo di verificare congiuntamente
al Commissario Giudiziale, afferisce la questione della valutazione degli
immobili di proprietà della società concordataria, effettuata dal geom.
Carafa in complessivi euro 2.246.000,00, in rapporto alla distinzione tra
immobili gravati da ipoteche ed immobili non gravati (cfr. mail del 29
gennaio 2014 indirizzata al Commissario Giudiziale; all. 11).
Lo scrivente ha pertanto elaborato la Tabella sotto riprodotta, la quale
conferma, la seguente distinzione:
‐ Valore complessivo immobili gravati da ipoteche:
€. 2.176.545,00
‐ Valore complessivo immobili non gravati da ipoteche:
€. 69.455,00
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
- Totale valore complessivo stimato dal geom. Carafa:
€. 2.246.000,00.
I dati indicati in Tabella sono stati estrapolati da quelli indicati alle pagine
dalla 30 alla 40 della perizia del geom. Roberto Carafa.
Immobile A –
Monterubbiano ‐
Comune di
‐ Opificio industriale edificato sulla particella 11 sub 3 del Foglio 14 Categoria D/1
Immobile B –
Monterubbiano ‐
Comune di
Totale valore
attribuito agli
immobili
nella perizia
Carafa
Lotto
1
‐ Terreni per complessivi metri quadrati 16.455,00 così individuati:
Immobile D –
‐ Edificio denominato Hotel Ristorante degli Sforza edificato su particella 285 Foglio 22
Foglio 22 particella 285 sub 7 Categoria C/1
·
Foglio 22 particella 285 sub 10 Categoria D/2
·
Foglio 22 particella 285 sub 14 Categoria C/2
570.000,00
1.125.545,00
1.125.545,00
16.455,0
0
Foglio 13 part. 126 di Ha 0.23.70 Bosco Ceduo di classe 2
·
Foglio 13 part. 129 di Ha 0.20.10 Pascolo di classe 1
·
Foglio 13 part. 62 di Ha 0.32.40 Bosco Ceduo di classe 2
·
Foglio 13 part. 82 di Ha 0.18.30 Pascolo di classe 1
·
Foglio 13 part. 130 di Ha 0.14.10 Pascolo di classe 1
·
Foglio 14 part. 197 di Ha 0.15.75 Seminativo di classe 4
Foglio 14 part. 9 di Ha 0.40.20 Incolto Produttivo di classe U
‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 283 sub 2 del Foglio 15 Categoria D/7
570.000,00
Lotto 2
‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 128 sub 6 del Foglio 13 Categoria D/7
Immobile C –
Valore
Immobili
Gravati da
Iscrizioni
Ipotecarie
Lotto 3
Lotto 4
0,00
264.000,00
264.000,00
217.000,00
217.000,00
Immobile E –
‐ Porzione di edificio denominato ex Convento Sant’Agostino edificato sul
Foglio 22 particella 263 sub 3 graffata con la particella 264 sub 7 Categoria A/2
·
Foglio 22 particella 264 sub 8 Categoria A/3
TOTALE RIEPILOGATIVO
53.000,0
0
2.246.000,0
0
0,00
2.176.545,0
0
8.2.
VALUTAZIONE DEI BENI MOBILI E MOBILI REGISTRATI
In aggiunta alle considerazioni espresse in relazione ai beni immobili (cfr.
paragrafo 8.1.), nel caso in esame il parametro (K) è costituito anche dai
beni mobili e mobili registrati di proprietà della società concordataria.
Di seguito vengono esplicitati i criteri che lo scrivente ha inteso seguire
nella determinazione del valore dei beni mobili ricompresi nell’azienda
oggetto di contratto di affitto.
Per la valutazione dei beni mobili strumentali all’esercizio dell’attività, i
singoli ‘cespiti’ componenti il patrimonio, sono stati valutati dal perito della
procedura p.i. Sergio Ciccioli.
Il valore che lo stesso ha ritenuto di attribuire, espone in forma di
inventario una quantificazione complessiva del valore dei beni mobili di
proprietà della concordataria, in massima parte detenuti con contratto di
affitto di azienda, dalla FIB S.r.l..
In particolare, il p.i. Ciccioli ha stimato nel modo seguente il complesso dei
beni strumentali rinvenuti, di proprietà della concordataria (cfr. Perizia di
stima beni mobili, depositata in Tribunale in data 15 gennaio 2014):
A) Beni strumentali rinvenuti presso l’opificio
Industriale sito a Monterubbiano, via Monti n. 13
€.
900.475,00
B) Beni strumentali rinvenuti presso Hotel degli
Sforza
€.
Corso Italia n. 6‐8‐10 e Piazza del Mercato n. 1
7.016,20
€.
907.491,20
Con il medesimo elaborato il p.i. Ciccioli ha anche stimato in €. 646.048,17
il valore delle rimanenze di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.
A tale ultimo riguardo la proposta di concordato depositato ricorda che “le
giacenze di magazzino, pur non essendo ricomprese tra i beni inclusi nel
perimetro del ramo aziendale affittato da FIB, sono oggetto di trattazione
nel contratto che tale affitto disciplina. Invero, la clausola n. 3.8 lett. b) del
predetto contratto, stabilisce un regolamento convenzionale in forza del
quale, nel corso dell’affitto, FIB è autorizzata ad ‘avvalersi’ delle giacenze di
magazzino, per alienarle e/o per immetterle nel ciclo produttivo, secondo
prezzi unitari di vendita (corrispondenti ai prezzi di mercato), declinati,
referenza per referenza, nel documento ivi unito quale Allegato G)”.
Totale Beni Strumentali
Con riguardo invece al complesso dei beni strumentali stimati dal perito
Ciccioli, solo una parte degli stessi sono riconducibili allo stipulato
contratto di affitto di azienda con la FIB Srl.
In particolare, i beni strumentali rinvenuti presso l’Hotel degli Sforza di
Monterubbiano, Corso Italia n. 6‐8‐10 e Piazza del Mercato n. 1 (ai quali è
stata attribuita la valutazione di €. 7.016,20), sono beni da considerare
esclusi dall’azienda oggetto di affitto.
Tale conclusione emerge dal tenore della missiva indirizzata dal Liquidatore
della FAAM S.p.a. al Commissario Giudiziale in data 7 gennaio 2014 (cfr. all.
12), con la quale viene specificato che i beni mobili presenti presso l’Hotel
degli Sforza “devono essere inventariati”. La predetta conclusione viene poi
confermata dalla successiva missiva (sempre indirizzata dal Liquidatore
della FAAM al Commissario Giudiziale) datata 7 gennaio 2014, avente ad
oggetto ‘Inventario Beni Strumentali’ (cfr. all. 12), nella quale vengono
chiaramente distinti i “beni indicati nell’allegato ‘B2’ (Beni strumentali) al
contratto di affitto di azienda stipulato con la FIB srl”, da quelli di cui
“all’elenco prodotto relativamente ai beni di proprietà FAAM afferenti
l’Hotel Sforza”.
Invero, il complesso dei beni strumentali riconducibili al contratto di affitto
di azienda stipulato tra la Concedente FAAM Spa e l’Affittuaria FIB Srl sono
quelli indicati ai numeri di inventario dal nr. 827 al nr. 1192, dal n. 1194 al
nr. 1229 e dal nr. 1384 al nr. 1434, della perizia di stima dei beni mobili
redatta il 15 gennaio 2014 dal p.i. Sergio Ciccioli, ai quali risulta attribuito
un valore di stima complessivo di euro 900.475,00.
L’espressione della valutazione di stima del perito sopra citato viene
recepita integralmente in questa sede: alla stessa ‘quantificazione’ si
ritiene di dover fare ampio riferimento e rinvio, condividendone lo
scrivente i criteri valutativi che il tecnico ha inteso utilizzare. Si ritiene di
fare proprio, ai fini della presente valutazione, il giudizio di stima espresso
dal p.i. Sergio Ciccioli. In definitiva, il p.i. Sergio Ciccioli ha stimato in euro
900.475,00, il più probabile valore complessivo di mercato dei beni mobili
strumentali di pertinenza dell’Azienda concessa in affitto, nello stato di
fatto in cui attualmente si trovano; valore peraltro attestato come riferibile
nella sostanza a quello che i beni possedevano al 1° marzo 2013.
Il predetto elaborato così si esprime a riguardo dei criteri di stima utilizzati
per la valutazione analitica delle Immobilizzazioni Tecniche:
Metodologia utilizzata per la valutazione dei beni.
Si è operato, ai soli fini valutativi, ad una suddivisione che tenesse conto della
natura e della categoria merceologica dei beni, come appresso indicato.
1) Arredi di ufficio e macchine elettroniche
Nella valutazione degli arredi rinvenuti si è considerato lo stato d’uso e di
conservazione, la qualità e l’epoca d’acquisto. Per quanto riguarda le macchine
elettroniche (computers, stampanti, ecc.) si è tenuto conto dell’onerosa
svalutazione economica cui apparati ed apparecchiature tecnologiche sono oggi
sottoposti.
2) Automezzo e semoventi
Tali mezzi sono stati stimati valutando lo stato generale, la funzionalità e le
quotazioni correnti dell’usato.
3) Macchinari ed attrezzature
Per tali beni strumentali si è ritenuto opportuno individuare i valori commerciali
più probabili ritraibili dal mercato considerandone la vetustà, lo stato di fatto, la
flessibilità, l'utilizzabilità nonché ovviamente la situazione di concordato
preventivo in cui si trova l'azienda.
4) Attrezzatura varia e minuta ed utensileria
Tutti questi elementi rappresentano componenti di supporto alle lavorazioni
manuali ed utensili vari per le macchine operatrici. Detti beni, avendo anche un
costo iniziale contenuto, perdono rapidamente di valore successivamente
all’acquisto. Nella valutazione si è preso in considerazione lo stato generale e la
funzionalità d’uso.
5) Scaffalature ed arredamenti magazzino
Le scaffalature e gli arredamenti rappresentano componenti di supporto allo
stoccaggio delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti. Nella
attribuzione del valore si è preso in considerazione lo stato d’uso e di
conservazione, la qualità, la funzionalità e l’epoca d’acquisto.
Il perito nominato Ciccioli ha peraltro precisato che non è stato possibile
effettuare un riscontro della corrispondenza dei beni oggetto di inventario,
con quelli indicati nel Registro dei beni ammortizzabili tenuto dalla
concordataria, stante la mole dei beni interessati dalla verifica, la vetustà di
una parte rilevante degli stessi, le possibili diverse indicazioni utilizzate nel
tempo al fine di individuare i beni medesimi, nonché da ultimo il tempo a
disposizione in considerazione dell’utilità della verifica.
8.3. VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DETENUTA NELLA
‘FAAM ASIA LIMITED’
Come in precedenza argomentato, il parametro (K) è costituito anche dalla
partecipazione rappresentativa di circa il 56,28% dell’intero capitale sociale
della ‘FAAM Asia Limited’ (FAL) avente sede legale ad Hong‐Kong, che a sua
volta detiene una partecipazione totalitaria (100% dell’intero capitale
sociale) nella società ‘YIXING FAAM Industrial Battery Co. Ltd.’ (YFIB), con
sede nella Repubblica Popolare Cinese.
La predetta partecipazione risulta ricompresa nel contratto di affitto di
azienda nei seguenti termini: “E' parimenti compreso nel presente
Contratto l'esclusivo e pieno godimento, (ivi compreso l’esercizio di tutti i
diritti amministrativi, di gestione, di voto, patrimoniali e di eventuale
percezione degli utili e/o di quota/e di liquidazione), e quindi il diritto di
usufrutto temporaneo fino alla scadenza e/o risoluzione del presente
Contratto, della intera partecipazione ad oggi detenuta dalla Concedente
nella società controllata FAAM ASIA LIMITED, società costituita in data 17
novembre 2005, secondo la giurisdizione di Hong Kong (SAR), numero
identificativo 1008277 (Allegato C)”.
Dalla lettura dell’ultimo bilancio disponibile della ‘FAAM ASIA Limited’
(quello riferito alla data del 31 dicembre 2012), la società ha un capitale
sociale espresso in valuta locale di 49.010.000,00 dollari di Hong Kong,
suddiviso in nr. 49.010.000 azioni da un dollaro di Hong Kong cadauna.
La predetta società (FAAM Asia Limited) ha tra le proprie attività quasi
esclusivamente la partecipazione (rappresentativa del 100% dell’intero
capitale sociale) detenuta nella società cinese denominata ‘YIXING FAAM
INDUSTRIAL BATTERIES COMPANY LIMITED’.
Nel bilancio al 31 dicembre 2012 (così come nel precedente bilancio chiuso
al 31 dicembre 2011) la partecipazione risultava iscritta al valore di
48.803.382,00 dollari di Hong Kong.
Nell’elaborato ‘Relazione di stima della partecipazione … al capitale sociale
della società Faam Asia Limited …’ che lo scrivente ha separatamente
redatto (cfr.), il valore della partecipazione rappresentativa di circa il
56,28% dell’intero capitale sociale, riferito alla data del 1° marzo 2013 è
stimato pari ad euro 3.280.000,00.
Ai fini della determinazione del predetto valore, si è proceduto attraverso
la sequenza logica compendiata in un prospetto sinottico, volto a
descrivere, anche visivamente, la struttura della valutazione.
Il percorso compiuto per giungere al risultato finale, è descritto nei vari
passaggi, con i valori via via trovati, nel modo che segue:
8.4.
VALUTAZIONE DEL MARCHIO ‘FAAM’
Il contratto di affitto di azienda esistente tra la concordataria FAAM Spa e
la FIB Srl ricomprende tra i beni oggetto di locazione anche i Marchi di cui
la Concedente è proprietaria.
Nella Tabella che di seguito si propone sono state compendiate le
informazioni relative ai marchi di proprietà, nella stessa sequenza già
indicata nell’Allegato B.4 – Marchi al predetto contratto di affitto di
azienda, integrate dagli ulteriori dati ed informazioni tratti con accesso
all’area riservata della Banca Dati del sito della ISEA (www.isea.eu)13.
Le schede tecniche di dettaglio delle singole pratiche dei marchi
riconducibili alla società concordataria FAAM S.p.a. vengono inoltre messe
a disposizione come allegato alla presente (cfr. all. 13).
Come noto, il marchio consiste in una parola, un nome, una fotografia, un
emblema un colore o qualsiasi altro segno idoneo a distinguere i prodotti o
i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese e può anche coincidere con
il nome commerciale dell’impresa. Il marchio rappresenta infatti un bene
immateriale che fa parte dell’azienda, cioè del “complesso dei beni
organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”.
La principale funzione del marchio, consiste nella possibilità di identificare
la matrice, la provenienza, di un prodotto o di un servizio in modo che
possa essere tenuto distinto da prodotti, simili o identici, forniti da imprese
concorrenti e svolge pertanto un ruolo centrale nelle strategie di marketing
dell’impresa. Un marchio affermato sul mercato, generalmente per effetto
di significativi investimenti pubblicitari, può consentire all’impresa che lo
usa di avere considerevoli vantaggi competitivi, sia in termini di prezzo che
di volumi di vendita.
Salvo i casi in cui per l’acquisizione del marchio sia stato pagato un prezzo,
il marchio non trova idoneo spazio nella contabilità dell’impresa: quando è
prodotto all’interno dell’azienda esso viene infatti valorizzato nel bilancio
dell’impresa sulla base dei costi (storici) sostenuti.
Nel bilancio d’esercizio redatto secondo gli schemi previsti dagli articoli
2424 e 2425 c.c. i marchi trovano, in particolare, la loro rappresentazione
13
L’accesso al sito è avvenuto attraverso le credenziali
scrivente dalla signora Lucia Casturà di FIB Srl.
messe a disposizione dello
nell’attivo dello stato patrimoniale, sottoclasse delle Immobilizzazioni
Immateriali, voce B.I.4. “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”.
Come sopra ricordato il valore del complesso dei marchi di proprietà trova,
al 1‐14 marzo 2013, la seguente rappresentazione contabile:
Descrizione
CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI
F.AMM.CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTTI
SIMILI
Totale
14/03/2013
176.526,
‐97
144.179,7
32.347,
26
Il marchio costituisce, un intangibile asset, sprovvisto di fisica consistenza,
atto però nella sostanza ad esprimere le dinamiche capacità di marketing
dell’impresa, che si manifestano in una buona immagine della marca ed
una consequenziale maggiore redditività attuale e prospettica.
Il valore del marchio è ovviamente legato alla tutela giuridica ad esso
riservata dalla normativa vigente. Al marchio che presenta i requisiti di
novità, originalità e liceità è riconosciuta una completa tutela giuridica.
Il marchio rientra fra i diritti di proprietà industriale (art. 1, D. Lgs. n. 30 del
10 febbraio 2005 – “Codice della proprietà industriale”). Ai sensi dell’art.
2569 c.c. “chi ha registrato nelle forme stabilite dalla legge un nuovo
marchio idoneo a distinguere prodotti o servizi ha diritto di valersene in
modo esclusivo per i prodotti o servizi per i quali è stato registrato”.
La registrazione del marchio d’impresa attribuisce la facoltà di fare uso
esclusivo del marchio e di impedire che altre imprese possano utilizzare lo
stesso marchio o marchi simili, che possano ingenerare confusione tra i
consumatori, nella commercializzazione di prodotti appartenenti alle
medesime classi merceologiche.
Elemento essenziale per la tutela giuridica è la registrazione secondo le
modalità stabilite dalla legge. La durata della registrazione del marchio sia
in caso di primo deposito che di rinnovo è di 10 anni.
I marchi di proprietà della concordataria FAAM, nelle diverse ‘declinazioni’
utilizzate temporalmente, sono marchi nazionali, esteri ed internazionali, in
quanto registrati in diversi Paesi, nel modo dettagliatamente indicato nella
Tabella che di seguito si propone:
Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM)
N
r
Titolo
Nazione
N.Registrazion
PRIMO DEPOSITO
Data Deposito
Registraz
RINNOVO
N.Registra
Status
Data Deposito
rin
CLA
SSI
lenc
Logo
1
FAAM A.SUPER
Nazionale
ITALIA
MC1979C00122
19/08/1979
26/05
1289716
03/07/2009
1
in corso
9
2
CBI
Nazionale
ITALIA
MC97C000015
28/01/1997
13/01
1238640
08/01/2007
2
in corso
9
1
3
4
5
6
7
8
9
1
0
1
1
1
2
1
3
1
4
1
BOOSTER
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM SERVICE
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM
FAAM SERVICE
FAAM SERVICE
Nazionale
Nazionale
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
13/01
/2010
13/01
/2010
opposiz.
1238642
1238641
08/01/2007
08/01/2007
2
8/
2
8/
in corso
in corso
9
9
1
1
06/03/2007
1
8/
in corso
06/03/2007
18/
in corso
06/03/2007
18/
03/
in corso
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
4
5
FAAM SERVICE
Comunita
rio
UE
4
6
法阿姆
Internazio
n.
CINA
1
1
1
18
81
9
2
0
2
1
2
2
2
4
2
5
2
6
2
7
4
2
4
4
Internazio
Internazio
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
comunitar
Internazio
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
n.
Nazionale
Internazio
n.
Internazio
Internazio
Internazio
n.
Internazio
n.
Nazionale
Internazio
n.
Internazio
n.
Internazio
Internazio
ITALIA
ITALIA
ALBANIA
RUSSIA
ROMANIA
CINA
CUBA
Repubblica
CecaEGITTO
UNGHERIA
POLONIA
SLOVACCHIA
SVIZZERA
UE
URUGUAY
PARAGUAY
ARGENTINA
USA
ITALIA
BRASILE
CANADA
MESSICO
IRAN
INDIA
ITALIA
CINA
TAIWAN
CINA
RUSSIA
MC97C000017
MC97C000016
950056
9806-D/2007
9806-D/2007
950056
9801-D/970
9801-D/970
9801-D/970
9801-D/970
9801-D/970
9801-D/970
9801-D/970
467019
310756
219783
27790972
2712080
4992004
2932
4174
393829
7807583
994535
MC2002C00017
5 9824-D/2007
92070717
9805-D/2006
9805-D/2006
4992004
60308
30
28/01/1997
28/01/1997
31/10/2012
deposito
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
28/01/1997
10/02/1997
23/02/1999
24/02/1999
12/10/2007
20/08/1999
03/09/1999
31/03/1999
08/09/1999
06/10/1999
13/10/1999
05/03/2001
17/06/2002
09/08/2007
08/12/2003
30/03/2006
30/03/2006
18/03
/2007
18/03
670570
rinnovato
18/03
replica e rifiuto
18/03
670507
18/03
rinnovato
/2007
18/03
670507
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18/03
rinnovato
/2007
18/03
rinnovato
/2007
18/03
rinnovato
/2007
18/03
670507
10/02
467019
19/10
406070
11/06
333561
/2010
2252897
Non rinnovato
Non rinnovato
Non rinnovato
TMA556,552
634173
88530
994535
08/10/20
08
4992004
29/04/2007
29/04/2007
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
110
1 in corso
1 in corso
1 in corso
2 in corso
4
08/10/20
corso
18
9
950056
1123255
890262
890262
31/03/2006
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
06/03/2007
02/02/2007
30/09/2009
11/11/2009
08/09/19
26/10/20
13/10/20
09
18/02/20
11
13/06/20
12
09/08/20
07
08/12/20
03
30/03/20
17/01/20
06/10/20
13/10/20
19
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21
17/06/20
22
04/09/20
17
15/10/20
14
30/03/20
30/03/20
30/03/20
31/03/20
06
31/03/20
16
in corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
9
9
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corso
9
1
12
12
9
9
1
9
1
12
Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
111
Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM)
N
r
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Titolo
FAAM (nuovo logo)
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ENVIROTECH
E-GO
Lithium Battery Expert
EVAM -MARCOM
Nazionale
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
comunitario
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
Internazion.
comunitario
Internazion.
Nazionale
Na
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A
PRIMO DEPOSITO
N.Registrazion
e
MC2007C00041
9824-D/2007
9824-D/2007
9824-D/2007
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9824-D/2007
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9824-D/2007
900435763
1358935
1589410
96038868
383580
30134
885046
2779072
MCV0031/2008
MCV0031/2008
MCV0031/2008
MCV0031/2008
8308637
7468333
MC2009C00053
7
Data Deposito
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
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09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
09/08/2007
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RINNOVO
Registraz
ione
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4
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8
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0
3
N.Registra
zione
1060192
950056
950056
950056
950056
950056
950056
rifiutato
950056
950056
950056
950056
950056
950056
950056
950056
950056
9004357
63
855095
1589410
1310965
383580
313249
1013441
2252897
950056
950056
950056
950056
8308637
7451100
1383382
Status
Data Deposito
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rinnovo
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19
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18
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18
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19
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20
06/10/20
19
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
corso
CLA
SSI prodotti
lenco
9
1
9
1
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1
9
1
9
1
9
1
9
1
9
9
9
9
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9
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9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
3
5
3
95
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7
3
7
Logo
12
12
12
12
12
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12
12
12
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12
12
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12
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12
12
12
12
12
12
12
12
45
12
3
95
3
7
1
2
37
Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM)
N
r.
8
2
Titolo
FAAM ESB
FAAM ESB
FAAM ESB
FAAM ESB
FAAM ESB
Nazione
PRIMO DEPOSITO
N.Registrazione
Data Deposito
Nazion
ale
comunit
ario
comunit
ario
comunit
ario
comunit
ario
ITALIA
MC2010C000274
UE
9828-D/2010
10/05/2010
19/05/2010
UE
rifiutato Singapore
UE
rifiutato Corea del Sud
UE
rifiutato USA
8
3
FAAM (nuovo logo)
Internaz
ion.
GIAPPONE
876546301-EX
02/12/2010
8
4
FAAM (nuovo logo)
Internaz
ion.
THAILANDIA
rifiutato
07/12/2010
8
5
FAAM (nuovo logo)
Internaz
ion.
INDONESIA
D-00-2011-14461
13/04/2011
8
6
FAAM (nuovo logo)
Internaz
ion.
MALESIA
2011006307
06/04/2011
Registrazio
ne
21/
06/
21/
06/
RINNOVO
N.Registrazi
one
1311737
Status in corso
Data Deposito
9
10/05/2020
corso
9
1046959
19/05/2010
21/06/2020
corso
9
950056
02/12/2010
corso
9
9
201100630
7
13/04/2011
13/04/2021
corso
9
04/06/2012
06/04/2021
corso
9
Acqua acidula per la ricarica accumulatori; soluzioni per prevenire la formazione di schiuma negli accumulatori; elettrolita per batterie; ossido di piombo, acido solforico; liquidi per
desolfatare le batterie
elettriche e gli accumulatori elettrici
Accumulatori; cassette per accumulatori; pesa-acido per batterie; batterie; batterie elettriche per veicoli; caricabatterie;parti componenti delle batterie come: griglie, placche,cavi e
scatole di alloggiamento;
accumulatori elettrici per veicoli; accumulatori elettrici; celle elettriche; celle a combustibile, batterie elettriche ricaricabili; caricabatterie per accumulatori
elettrici.
11
apparecchi di condizionamento dell'aria; impianti di condizionament dell'aria; impianti di condizionamento dell'aria per veicoli; dispositivi per il raffreddamento dell'aria;
apparecchi ed impianti di raffreddamento; impianti per filtrare l'aria
12
Veicoli; veicoli elettrici; auto elettriche; veicoli elettrici a quattro ruote; come ambulanze, furgoni, veicoli per disabili, veicoli per la nettezza urbana e per lo svolgiment di altri servizi;
quadricicli elettrici per il
trasporto ed i servizi; scooters elettrici e biciclette elettriche; motori elettrici per biciclette; apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici.
35
Servizi di consulenza aziendale in materia di franchising; assistenza nella gestione di imprese commerciali che operano in franchising; pubblicità, gestione degli affari
commerciali; amministrazione
commerciale , lavori di ufficio.
37
Riparazione, manutenzione e istallazione di : accumulatori, cassette per accomulatori, pesa-acido per batterie, batterie, batterie elettriche per veicoli, caricabatterie, parti
componenti delle batterie,
accumulatori elettrici per veicoli, veicoli elettrici, auto elettriche, apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici.
45
Logo
10/05/2010
LEGENDA CLASSI PER MARCHI FAAM
1
CLASSI
lenco prodotti
Data rinnovo
Concessione di contratti di franchising (servizi giuridici) compresi diritti di proprietà intellettuale e di know-how; servizi di franchising, vale a dire concessioni di licenza du vendita in
franchising.
Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
Per semplicità espositiva, di seguito identificheremo unitariamente i marchi
dettagliati nella Tabella che precede, come marchio “FAAM”.
Il marchio ‘FAAM’ rappresenta un marchio storico, in quanto la prima
registrazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi risale al 1979: anno
in cui veniva registrato il marchio nazionale, sempre rinnovato e tuttora in
corso di ‘FAAM A.SUPER’. Successivamente il 28 gennaio 1997 venivano
registrati i marchi nazionali ‘CBI’, ‘BOOSTER’ e ‘FAAM’. Il marchio ‘FAAM’
veniva inoltre contestualmente registrato (ed a seguito dei rinnovi risulta
ancora in corso) anche nei seguenti Paesi: Albania, Russia, Cina, Cuba,
Egitto, Svizzera, Uruguay e Paraguay, oltreché come marchio comunitario
nei Paesi aderenti all’Unione Europea. Inoltre, risulta registrato
successivamente in Argentina, Canada, Messico, Iran, India, Cina Taiwan.
Il marchio ‘FAAM SERVICE’ risulta tuttora in corso oltreché nell’Unione
Europea, anche in Cinta e Taiwan.
In Cina risulta depositato nel 2007 anche il marchio
Nel 2007 risulta quindi il deposito del nuovo logo identificativo ‘FAAM’ sia
nei Paesi dell’Unione Europea, che in Albania, Svizzera, Cina, Cuba, Egitto,
Croazia, Marocco, Russia, Ucraina, Australia, Corea del Sud, Singapore,
USA, Kazhakistan, Brasile, Canada, India, Taiwan, Uruguay, Paraguay,
Messico, Argentina, Algeria, Serbia, Turchia, Vietnam, Giappone, Indonesia,
Malesia. Infine, si segnalano gli ulteriori marchi ‘Envirotech’, ‘E‐Go’,
‘Lithium Battery Expert’ ‘Evam‐Marcom’, ed infine il diverso marchio
‘FAAM ESB’ (ossia ‘FAAM Energy Saving Battery’) nazionale e comunitario,
depositato a maggio 2010.
La valutazione del marchio rappresenta una problematica particolare
nell’ambito dei procedimenti valutativi ed è stato oggetto di approfondito
interesse da parte della letteratura.14
Il marchio rappresenta infatti un bene intangibile (intangibile asset), che
unitamente agli altri elementi immateriali del patrimonio aziendale
presenta profili di più difficile individuazione, osservazione e misurazione,
14
L. Guatri – M. Bini, Nuovo trattato sulle valutazioni delle aziende, EGEA, Milano;
Balducci D., La valutazione dell’azienda, FAG, Milano; Zanda G – Lacchini M. – Onesti
T., La valutazione delle aziende, Giappichelli, Torino; Brugger G., “La valutazione dei beni
immateriali legati al marketing”, in Finanza, Marketing e Produzione;.
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
114
.
Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013
rispetto ai beni materiali, al fine di riconoscere e commisurare valore a
delle risorse che siano ‘sostanziali’ e non effimere ed inconsistenti.
I criteri prevalentemente accolti in dottrina e nella best practice (principi
contabili internazionali IAS – International Accounting Standards) per
consentire un’autonoma valutazione di una risorsa intangibile e quindi
anche del marchio sono i seguenti:

l’utilità futura, ossia deve originare utilità pluriennale (a valere nel
tempo), intesa come capacità di concorrere indirettamente (tramite un
importante componente positivo come il fatturato) o direttamente alla redditività
aziendale;
 la trasferibilità, intesa come possibilità di autonoma cessione rispetto
al complesso aziendale di riferimento: costituisce il requisito più
significativo, in quanto assicura l’assegnazione di un valore autonomo,
determinabile in funzione di una separata, per quanto teorica,
alienazione sul mercato;
 la misurabilità, che costituisce un criterio distintivo fondamentale, in
quanto il processo valutativo deve pervenire alla quantificazione di un
valore specifico;
 la estraibilità dal complesso aziendale di appartenenza, senza
pregiudizio per la sua continuità;
 la individuabilità, come possibilità di autonoma osservazione e
individuazione nel sistema aziendale;
 la derivazione da diritti contrattuali o da altri diritti.
La presenza e la ricorrenza di questi criteri distintivi consente di configurare
l’elemento intangibile ricercato come un effettivo elemento suscettibile di
autonoma valutazione.
Il marchio FAAM possiede questi requisiti e queste condizioni di
riconoscibilità individuale:
‐ la storicità del marchio;
‐ le ripetute ed attuali registrazioni;
‐ la sua utilizzazione effettiva nelle comunicazioni aziendali, nel sito
internet, nel materiale pubblicitario, nel logo e nella carta intestata;
‐ la notorietà presso la clientela.
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
115
Per meglio cogliere la tendenza della penetrazione commerciale in atto, nel
periodo 2009‐2011, calcolata a livello di ‘Gruppo FAAM’, si mettono a
disposizione i dati elaborati nella Tabella, nella quale si compendiano le
risultanze di alcuni ‘elementi’ resi disponibili dall’area marketing della
società:
Più specificatamente, la valutazione del marchio FAAM rientra nell’ambito
degli ‘elementi intangibili del marketing’ e il suo valore ricade nell’alveo
delle strategie di marketing condotte dall’impresa di appartenenza.
Da questo punto di vista, le iniziative di marketing promosse dalla
società concordataria sono riconducibili in termini monetari alle
spese di natura pubblicitaria sostenute ed alla dinamica degli effetti
sulle vendite.
Negli esercizi 2009‐2012 la dinamica (e la media) risulta quella di
seguito riepilogata nella Tabella elaborata:
Spese pubblicitarie
Ricavi delle vendite A.1) ‐ C.E.
% spese pubblicitarie su
fatturato
2009
2010
2011
2012
Media
153.9
45
32.032.0
13 0,4
111.8
23
39.520.2
10 0,2
223.0
61
43.828.9
07 0,5
160.5
69
30.997.9
01 0,5
162.3
49
36.594.7
58 0,4
8%
8%
1%
2%
4%
Tra i diversi metodi di valutazione del marchio, quelli
prevalentemente praticati sono:
a) il metodo del costo storico;
b) il metodo del costo di riproduzione;
c) il metodo delle transazioni comparabili (metodo delle royalties);
d) il metodo dei risultati differenziali (premium price).
Il metodo dei risultati differenziali, nel nostro caso, non è
praticabile, in quanto l’azienda non produce redditività e quindi non
è quantificabile un flusso di redditi differenziali positivi a valere nel
tempo.
Inoltre, le ipotesi introdotte sarebbero fortemente incerte e
soggettive. In un contesto di crisi aziendale occorre in particolare
rispettare i principi di prudenza valutativa, di oggettività e di
verificabilità della stima.
Il criterio delle transazioni comparabili prevede, come variante più
praticata, il cosiddetto metodo delle royalties. Con tale ultimo
metodo si assume che il valore del marchio corrisponda alle royalties
derivanti dalla cessione in uso a terzi di tali beni immateriali; le
royalties sono stimate in riferimento a specifici parametri (di solito
una percentuale sul fatturato) ed il tasso di royalty è dedotto per via di
comparazione con casi omogenei.
Sulla base della documentazione disponibile non è possibile
differenziare il fatturato ed imputarlo al singolo marchio.
La società concordataria FAAM S.p.a. ha stipulato in data 21 dicembre
2006 un ‘Contratto di licenza di uso del marchio’ con la società
controllata ‘IBF S.p.a.’, relativamente all’uso esclusivo “per le
batterie trazione, prodotte nello
stabilimento
di
Monte
Sant’Angelo”. L’articolo 6 del contratto prevede la corresponsione
di “una royalty del 2,5% sul fatturato netto dei prodotti
contraddistinti dal marchio”, con decorrenza dal 1° gennaio 2008. Le
royalties risultano attribuite in misura ‘ridotta’ relativamente agli
anni 2009 e 2010, per poi ritornare alla misura convenuta
contrattualmente nel 2011 e 2012.
La FAAM S.p.a. ha altresì stipulato un ‘Contratto di licenza d’uso del
marchio e distribuzione’ con la società controllata estera (controllo
indiretto per il tramite della controllata diretta ‘FAAM Asia Limited’)
‘YIXING FAAM Industrial Batteries Co. Ltd.’, nonché un separato ‘Contratto
di licenza di know how’, entrambi in data 2 gennaio 2010.
Si prevede in tale ambito che “la Licenziataria verserà alla Licenziante a
titolo di royalties un importo pari al 3% del fatturato annuo relativo alla
vendita dei prodotti oggetto del presente contratto”.
Gli importi effettivamente attribuiti, come risultanti dal bilancio
annualmente predisposto dalla concordataria per il periodo dal 2008 al
2012, in forza dei sopra indicati contratti con ‘IBF S.p.a.’ ed ‘YFIB Co.Ltd.’,
risultano quelli riepilogati nella Tabella che segue:
ANNI
IBF SPA ‐ 2,5%
YFIB Ltd ‐ 3%
2008
2009
2010
2011
2012
TOTALI
629.461,
99.129,
00
140.729,
00
902.689,
00
561.883,
00
2.333.891,
00466.778,
0,00
0,00
0,00
223.687,
00
231.165,
00
454.852,
00
227.426,
Media
20
00
TOTALE
629.461,
99.129,
00
140.729,
00
1.126.376,
00793.048,
00
2.788.743,
00694.204,
20
Trattandosi di azienda ammessa alla procedura di concordato preventivo, il
tasso di royalty da applicare al caso concreto viene stimato in misura
prudentemente ridotta all’1,00%.
Per la determinazione del complessivo valore da attribuire ai marchi è
possibile pertanto fare uso della seguente formula:
M = V * r * @n/i’
dove:
M = valore dei marchi;
V = Vendite attese sul mercato: le stesse sono state considerate pari ai
Ricavi delle vendite ‘normalizzati’ ai fini del calcolo, conseguiti
dall’Affittuaria FIB Srl nel 2013: a tal fine i Ricavi risultanti dal Conto
Economico al 31 dicembre 2013 messo a disposizione di €. 13.719.943
‐ relativi ad un periodo di attività di soli 10 mesi (essendo il contratto di
affitto di azienda partito dal 1/3/2013) ‐ è stato ‘normalizzato’ per
difetto nel modo seguente: (13.719.943 * 12 / 10) = 16.463.932, e
quindi per difetto considerato pari ad euro 16.000.000; si tratta di una
stima di ‘normalizzazione’ di natura prudenziale, essendo i mesi di
effettiva attività verosimilmente meno di 10.
r = tasso di royalty, determinato in via prudenziale nell’1,00%;
@n/i’ = è il fattore di attualizzazione;
n = durata in anni per i quali si ritiene che il marchio possa produrre i
propri effetti positivi: nel nostro caso, essendo la data di riferimento
della stima quella del 1° marzo 2013, si considera un periodo di 6 anni
corrispondente alla durata totale del contratto di affitto di azienda:
appunto di 6 anni con decorrenza dal 1/3/2013;
i’ = tasso di attualizzazione del periodo considerato, inteso come
rendimento medio di investimenti privi di rischio. Si è ritenuto di
utilizzare la riguardo un tasso ‘intermedio’ del cd. ‘Rendistato Lordo’
pubblicato da ‘Banca d’Italia’ per i mesi di ottobre 2013 (paria a 3,261),
dicembre 2013 (pari a 3,045) e gennaio 2014 (pari a 2,830). Al riguardo
è stato utilizzato il tasso del 3,00%.
Il risultato calcolato per la suddetta formula sulla base dei valori dianzi
esplicitati risulta pari ad euro 866.750,63, leggermente arrotondato per
difetto ad euro 866.750,00.
I criteri basati sul costo di riproduzione devono essere seriamente assistiti
da un piano strategico o da un business plan, in quanto richiedono la
costruzione ‘credibile’ di uno scenario aziendale in cui inserire l’ipotesi
prima gestionale e quindi valutativa della ricostituzione del marchio
aziendale: lo stato di liquidazione dell’azienda, ora collocata in fase di
affitto propedeutico alla successiva ‘cessione’, non permettono
razionalmente di praticare questa metodica.
Si ritiene pertanto coerente, con l’effettiva situazione aziendale e in
rispondenza ai principi enunciati di prudenza valutativa, oggettività e
verificabilità, di adottare il criterio del costo storico del marchio FAAM.
Detto metodo consiste nell’applicare al costo storico una percentuale di
determinazione del valore, in ragione di un coefficiente proporzionale tra
vita residua e vita totale calcolato sulla base di fattori aziendalmente
rilevanti e pertinenti.
Il costo storico di primo riferimento del marchio in parola consiste nel
costo di iscrizione in contabilità e di valutazione in bilancio (il cosiddetto
book value), che risulta pari ad euro 176.526,97.=, in contabilità alla data
del 14/3/2013, nella situazione patrimoniale di liquidazione contenuta nel
ricorso di concordato preventivo.
Le spese pubblicitarie medie annue sostenute nel periodo 2009‐2012,
come sopra specificate, sono risultate pari ad euro 162.349,48.=
In concreto, la valutazione del marchio, trattandosi di fatto e
sostanzialmente di un investimento a valere nel tempo, deve tendere ad
una valutazione di tipo prospettico, anche in ottica prudenziale, qualora vi
siano sintomi di deterioramento dell’utilità economica e quindi del suo
valore, come nel caso di un’azienda in perdita.
Ciò non significa rinunciare al costo storico, ma considerare l’ipotesi
prudenziale di una sua riduzione di valore in ragione di dinamiche future,
collegate all’intera durata dell’investimento, dalla sua origine alla sua
prevedibile cessazione di utilità.
A tale proposito, l’arco temporale rilevante appare senz’altro quello della
durata del contratto di affitto di azienda, che decorrente dal 1° marzo 2013
ha durata di 72 mesi (cfr. articolo 2.4. del contratto) e quindi fino al 28
febbraio 2019. La durata residua da considerare ai nostri fini è pertanto di
sei anni, dovendo riferire la valutazione alla data del 1° marzo 2013.
Tale assunto sembrerebbe peraltro compatibile, con la stima di una sorta di
durata media residua delle registrazioni dei marchi in atto.
Ciò, a fronte di una durata decennale del marchio, comporta una utilità
residua per un periodo di 6 anni e quindi una proporzione di utilità futura
nell’ordine del 60% del valore espresso dal costo storico.
La formula da utilizzare ai fini del calcolo con il criterio del costo storico è la
seguente:
M = Cs * Vr / Vt
in cui:
Cs è il costo storico;
Vr è la vita residua dei marchi (5 anni);
Vt è la vita totale dei marchi esteri e internazionali e italiani (10 anni).
Conseguentemente, la determinazione del valore M del marchio risulta
essere la seguente, assumendo come valore del costo storico l’importo di
euro 338.876,45, dato dalla sommatoria (176.526,97 + 162.349,48):
M = €. 338.876,45 * 6 / 10 = €. 203.325,87.
In definitiva, applicando un arrotondamento prudenziale per difetto, il
valore del marchio FAAM risulterebbe essere pari ad euro 203.000,00.=,
sulla base di una stima dell’ utilità residua del bene intangibile intorno al
60%.
Il valore medio risulta pertanto pari ad euro 534.875,00:
(866.750 + 203.000) / 2 = 534.875=.
In definitiva lo scrivente ritiene che, stanti le finalità prudenziali della
presente stima, il valore complessivo dei marchi di proprietà della
concordataria FAAM S.p.a., possa essere considerato in un importo
arrotondato e fatto pari ad euro 535.000,00.15
15
Si segnala che l’importo determinato di euro 535.000,00, risulta inferiore (di quasi il
23%) alla media di euro 694.204,20 (cfr. Tabella proposta delle royalty IBF Spa e YFIB
Ltd) delle royalties che risultano attribuite alla FAAM S.p.a. nel quinquennio 2008-2012.
8.5.
VALUTAZIONE DEI BREVETTI DI PROPRIETÀ
Il contratto di affitto di azienda sottoscritto tra la ‘FAAM Spa’ e la ‘FIB Srl’
comprende tra i beni oggetto di locazione anche i Brevetti.
Il loro contenuto viene ‘precisato’ attraverso l’allegato ‘B.3 Brevetti’ del
contratto stesso, che contiene un’elencazione dei Brevetti nel tempo
depositati dalla concordataria ‘FAAM’.
L’elenco non contiene la specifica dello stato attuale degli stessi. Accedendo
alla banca dati del sito internet www.uibm.gov.it, dell’Ufficio Italiano
Brevetti e Marchi (U.I.B.M.), tenuto dal Dipartimento per l'impresa
e l'internazionalizzazione, Direzione generale lotta alla
contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, unitamente alle
informazioni direttamente fornite dalla concordataria, è stato possibile
riscontrare i dati che vengono riepilogati nella Tabella che segue.
I brevetti indicati ai numeri 1, 2, 3, 4 e 6 risultano ‘decaduti’ per il mancato
rinnovo: in altri termini, a quanto comunicato dalla ‘FAAM’ si è preferito
non corrispondere la tassa a tal fine prevista per il rinnovo, stante che il
costo da sostenere risultava non proporzionato con l’effettiva utilità di
mantenere la privativa sul brevetto.
I brevetti indicati ai nr. 8 e 9 sono stati entrambi ‘ritirati’ dopo il deposito. In
definitiva, gli unici due brevetti attualmente ‘in corso’, risulterebbero
quelli indicati al numero 5 (brevetto per modello di utilità) ed al numero 7
(brevetto per invenzioni): il brevetto sub 7), ha avuto un’estensione
internazionale, nei Paesi (e con gli esiti) indicati nella Tabella.
Il brevetto per modello di utilità, indicato al n. 5 della Tabella, è titolato
‘Modalità di sostituzione del gruppo potenza celle a combustibile e batteria
mediante carrelli mobili su veicoli elettrici’.
Il brevetto per invenzioni indicato al nr. 7 è titolato ‘Sistema sinergico tra
carica batteria e batteria’ e risulta esteso il 22 maggio 2009 in alcuni Paesi
esteri (Unione Europea, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, India e
Vietnam), con il titolo ‘Synergistic System between battery charger and
battery’. In alcuni Paesi esteri (Australia, Giappone ed USA) è stato opposto
il ‘rifiuto’ all’estensione del brevetto.
Le risultanze dei brevetti indicati all’allegato B.3. al contratto d’affitto
d’azienda possono essere riepilogate, come nella Tabella che segue:
Concordato
Preventivo
‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ n. 6/2013
FAAM S.p.a.: Elenco brevetti 'risultanti' presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM)
PROGR.
BREVETTO N. 1
BREVETTO N. 2
BREVETTO N. 3
DESCRIZIONE BREVETTO
MACCHINA OPERATRICE, LOCOMOBILE, CON ALIMENTAZIONE ENERGETICA
IBRIDA
MACCHINA MESCOLATRICE PER L'INDUSTRIA CHIMICA DEGLI
ACCUMULATORI ELETTROCHIMICI
DISPOSITIVO DI INDICAZIONE DI CARICA DI UN ACCUMULATORE PER
AUTOVEICOLI
BREVETTO N. 4
COPERCHIO PER USO TRAZIONE A TENUTA TERMOSALDATA CON
COMPESAZIONE IN ALTEZZA
BREVETTO N. 5
MODALITA' DI SOSTITUZIONE DEL GRUPPO POTENZA CELLE A COMBUSTIBILE E
BATTERIA MEDIANTE CARRELLI MOBILI SU VEICOLI ELETTRICI
BREVETTO N. 6
BREVETTO N. 7
SISTEMA DI CONTATTO ELETTRICO E BLOCCAGGIO MECCANICO PER
L'ACCENSIONE DI VEICOLI A MOTORE DA COMPETIZIONE
SISTEMA SINERGICO TRA CARICA BATTERIA E BATTERIA (Batteria ad uso
trazione per muletti; risparmio energetico 20%; in collaborazione con
Università Ancona) ‐ Synergistic System between charger and battery
"
"
"
ESTESO ANCHE IN AUSTRALIA
"
"
"
"
"
"
ESTESO ANCHE IN BRASILE
ESTESO ANCHE IN CANADA
"
"
"
ESTESO ANCHE IN CINA
"
"
"
"
"
"
ESTESO ANCHE IN COREA DEL SUD
ESTESO ANCHE NELLA COMUNITA' EUROPEA
"
"
"
ESTESO ANCHE IN GIAPPONE
"
"
"
ESTESO ANCHE IN INDIA
"
"
"
ESTESO ANCHE IN USA
"
"
"
ESTESO ANCHE IN VIETNAM
BREVETTO N. 8
PROCEDURA AUTOMATICA PER LA SELEZIONE DI CELLE PER FORMARE UN
PACCO BATTERIA IN PARTICOLARE PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI ED
AUTOMOBILISTICHE
BREVETTO N. 9
BATTERIA AL LITIO RAFFREDATA CON UN FLUIDO DIELETTRICO
D
A
T
NUMERO
DOMANDA
TIPOLOGIA
2
9
PS‐1996‐A‐000006
Invenzioni
1
1
RM‐1999‐A‐000516
Invenzioni
0
3
RM‐2000‐A‐000163
Invenzioni
0
9
/
RM‐2003‐A‐000421
Invenzioni
2
1
/
2
1
RM‐2006‐U‐000030
Mod.Utilità
MC‐2007‐A‐000225
Invenzioni
2
7
/
MC‐2008‐A‐000094
Invenzioni
2
2
2
0907657‐3
2723966
2009253389
200980118816.1
2
2
2
10‐2010‐7028949
09753646.0
2
2
7185/DELNP/2010
2
2
1‐2010‐03150
1
9
/
MC‐2011‐A‐000022
MC‐2012‐A‐000036
Invenzioni
2
8
/
AN2011 A 000085
Invenzioni
2011‐510877
12/991358
Gli estremi delle domande presenti al sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e
Marchi riconducibili alla società concordataria FAAM S.p.a. vengono messe
a disposizione come allegato alla presente (cfr. all. 14).
Il brevetto può essere definito come un titolo legale che viene rilasciato da
un ufficio amministrativo, previo esame, che riconosce la proprietà
intellettuale di un inventore su di un’invenzione (di prodotto o di processo)
e che gli consente di proteggere questo suo diritto esclusivo.
Il brevetto per invenzione è l’istituto giuridico attraverso il quale
l’ordinamento assicura all’inventore un monopolio temporaneo di
sfruttamento sull’invenzione, oggetto del brevetto stesso, e consiste nel
diritto esclusivo di realizzarla, di disporne e di farne oggetto di commercio,
nonché di vietare a qualsiasi terzo di produrla, di usarla, metterla in
commercio, venderla o importarla.
Ai fini della cd. ‘brevettabilità’ è necessaria la presenza di tre requisiti
sostanziali:
i)
novità: una invenzione è considerata nuova quando non è presente nello
stato della tecnica; per stato della tecnica si intende “tutto ciò che è stato reso
accessibile al pubblico nel territorio dello Stato o all'estero prima della data del
deposito della domanda di brevetto, mediante descrizione scritta od orale, una
utilizzazione o un qualsiasi altro mezzo (art. 46 D.Lgs. n. 30/2005 recante il
Codice della proprietà industriale, d’ora innanzi ‘Codice’);
ii) attività inventiva: il trovato non deve risultare in modo evidente dallo
stato della tecnica per una persona esperta del ramo(art. 48 del ‘Codice’);
iii) applicazione industriale: il trovato deve poter essere oggetto di
fabbricazione e utilizzo in campo industriale (art. 49 del ‘Codice’).
Il brevetto per invenzione ha una estensione limitata nel tempo (art. 60
Codice); infatti, il diritto di brevetto (per invenzione) si estingue trascorsi
venti anni dalla data di deposito e l’invenzione oggetto dello stesso cade
in pubblico dominio. Il termine ventennale, infatti, non è prorogabile né
rinnovabile.
Il brevetto ha anche una estensione spaziale limitata, in quanto esplica la
sua efficacia esclusivamente nell’ambito del territorio dello Stato in cui è
stato rilasciato.
Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected]
63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina
123
La vigente disciplina prevede la libera cedibilità sia per il brevetto sia per la
domanda di brevetto; il trasferimento può consistere in una cessione o in
una licenza. In particolare, l’inventore potrà decidere di:
‐ sfruttare il trovato brevettato direttamente ed in proprio;
‐ trarne beneficio economico attraverso la cessione definitiva del brevetto;
‐ cedere il diritto di utilizzare l’invenzione brevettata, senza spogliarsene
definitivamente, mediante contratto di licenza (esclusiva o non esclusiva).
Dall’esame della contabilità della società risulta che nel bilancio redatto al
14 marzo 2013 (rectius: 1° marzo 2013), i brevetti avevano la seguente
rappresentazione contabile:
Descrizione
DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL’INGEGNO
F.AMM. DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL’INGEGNO
Totale
14/03/2013
39.898,
‐02
20.170,9
19.727,
04
Ai fini valutativi, sono da intendersi qui integralmente richiamate, le
considerazioni già svolte in relazione ai Marchi (cfr. paragrafo 8.4.
precedente), sulle difficoltà di individuazione della metodologia più efficace
per la valutazione degli intangible assets.
I problemi valutativi peculiari sono riconducibili anche alla natura dei
brevetti di essere ‘unici’ ed ‘originali’.
In assenza della disponibilità di prezzi pagati per lo stesso brevetto, o per
brevetti similari, si è orientati a procedere partendo dai costi specifici e
generali sostenuti in passato per la creazione e sviluppo dei brevetti
depositati. L’analisi verrà necessariamente condotta ‘per masse’ non
essendo possibile ricondurre i costi sostenuti in passato allo specifico
brevetto. Risulta infatti allo stato, del tutto ‘improbabile’ individuare tutti
gli oneri (specifici e generali) sostenuti in passato per la creazione e
sviluppo dei singoli brevetti di proprietà.
Enfatizzando la nozione dei brevetti quale procedimenti produttivi originali,
si determina il valore degli stessi attraverso la estrapolazione e
capitalizzazione dei costi sostenuti per il deposito dei brevetti, nonché di
quelli sostenuti per studi e ricerche che hanno portato all'ottenimento dei
brevetti medesimi.
A tale riguardo l’esame del bilancio della ‘FAAM’ espone rilevanti importi
derivanti dall’attività di studi e ricerche sostenuti negli anni.
Il bilancio al 31 dicembre 2012 (esattamente corrispondente sul punto a
quello consegnato al 14 marzo 2013) evidenzia la seguente situazione:
Descrizione
COSTI DI RICERCA E SVILUPPO
F.AMM. COSTI DI RICERCA E SVILUPPO
Totale
14/03/2013
8.479.223,
‐88
2.357.650,0
6.121.573,
82
In via altamente prudenziale risulta possibile stimare, con ragionevole
grado di certezza che, almeno una trascurabile porzione delle spese di
ricerca e sviluppo siano relative all’attività svolta all’interno della società,
per tali finalità. Ciò a maggior ragione se solo si considera che, partendo dal
bilancio di esercizio, non tutte le spese di ricerca sostenute sono
esattamente individuabili a posteriori, soprattutto se, anziché essere
‘patrimonializzate’ (come avvenuto soprattutto negli esercizi dal 2009 in
poi) le stesse vengono integralmente ‘spesate’ a Conto Economico
nell’esercizio (trattasi spesso infatti ad esempio di spese per il personale
dipendente, per materiali impiegati, o infine anche di ammortamenti di
macchinari ed attrezzature, utilizzati per lo svolgimento dell’attività di
ricerca, che generalmente si ‘confondono’ – all’interno del bilancio
medesimo ‐ con quelle ordinarie).
A tal fine, si ritiene pertanto possibile stimare le spese ‘generali’ annue per
l’attività di ricerca finalizzata alla creazione di prodotti o processi
brevettabili, in una percentuale altamente prudenziale del 3% delle spese
di ricerca e sviluppo iscritte nel bilancio al 31 dicembre 2012.
Per tale via, i costi per spese di ricerca annui imputabili ai brevetti, vengono
considerati per l’importo di euro 180.00016, arrotondando per difetto il
seguente prodotto:
euro 6.121.573,82 x 3% = euro 183.647,21.
16
Le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel bilancio della FAAM Spa al 31 dicembre 2009
ammontavano ad euro 2.536.104,65; le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel 2010
ammontano ad euro 3.217.194,23; le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel 2011 sono pari
ad euro 2.725.925,00.
In relazione alla stima del valore da attribuire ai brevetti, si ritiene pertanto
coerente, con l’effettiva situazione aziendale e in rispondenza ai principi di
prudenza valutativa, oggettività e verificabilità, di adottare il criterio del
costo storico di ‘produzione’ e di ‘deposito’ dei brevetti di proprietà.
Detto metodo consiste nell’applicare al costo storico una percentuale di
determinazione del valore, in ragione di un coefficiente proporzionale tra
vita residua e vita totale calcolato sulla base di fattori aziendalmente
rilevanti e pertinenti.
Il costo storico di primo riferimento dei brevetti consiste pertanto nel costo
di iscrizione in contabilità e di valutazione in bilancio (book value) dei
brevetti: lo stesso risulta pari ad euro 39.898,02 alla data del 14 marzo
2013 (valore identico a quello del 1° marzo 2013).
Le spese di ricerca medie annue sostenute, come sopra stimate in via
prudenziale, sono risultate pari ad euro 180.000,00.=
In concreto, la valutazione dei brevetti di proprietà, trattandosi di fatto e
sostanzialmente di un investimento a valere nel tempo, deve tendere ad
una valutazione di tipo prospettico, anche in ottica prudenziale, qualora vi
siano sintomi di deterioramento dell’utilità economica e quindi del suo
valore, come nel caso di un’azienda in perdita.
Si è pertanto operata la stima della durata media residua dei depositi dei
brevetti in corso (di quelli cioè contraddistinti ai nr. 5 al nr. 7). Il brevetto
per invenzione infatti ha una durata ventennale, non rinnovabile alla
scadenza. Il brevetto per modello di utilità ha una durata di cinque anni
rinnovabile per quattro volte (e quindi complessivamente al massimo per
venticinque anni).
Si è stimata allora, in via prudenziale, una proporzione di utilità futura
nell’ordine di circa il 50% del valore espresso dal ‘costo storico’.
La formula utilizzata per il calcolo con il criterio del costo storico è:
B = Cs * Vr / Vt
in cui:
Cs è il costo storico;
Vr / Vt è il rapporto tra la vita residua dei brevetti e la vita totale.
Conseguentemente, la determinazione del valore B dei brevetti di
proprietà risulta essere la seguente, assumendo come valore del costo
storico l’importo arrotondato di euro 220.000,00, determinato dalla
somma (39.898,02 + 180.000,00) = 219.898,02:
B = €. 220.000,00 * 10 / 20 = €. 110.000,00.
In definitiva, il valore del complesso dei brevetti di proprietà della FAAM
risulterebbe essere pari ad euro 110.000,00, sulla base di una stima
dell’utilità residua dei brevetti intorno al 50% della durata utile.
Si è ritenuto inoltre di prescindere da altre metodologie di calcolo del
valore del brevetto17, come quella dell'attualizzazione dei futuri ricavi o
rédévances ottenibili attraverso l'utilizzazione economica dello stesso.
Riteniamo infatti che tali alternative non risultino praticabili al caso di
specie, in quanto occorrerebbe, ad esempio, effettuare stime sul ritorno
economico dell’investimento e sui tempi dello stesso, che in assenza di dati
informativi risulta allo stato non attuabili.
In definitiva sul punto, lo scrivente ritiene che al complesso dei brevetti di
proprietà della FAAM, considerati alla luce delle peculiarità indicate nella
Tabella riepilogativa elaborata dallo scrivente (cfr.), e per le finalità del
presente elaborato, debba essere attribuito il valore di euro 110.000,00.
17
Una panoramica sui vari metodi valutativi utilizzabili è contenuta in: Pontoni F. –
Annecchino D., Metodi di valutazione dei brevetti: una panoramica, al sito internet:
www.ambientediritto.it.
8.6.
VALUTAZIONE
DELLE
ALTRE
IMMOBILIZZAZIONI
IMMATERIALI
Il contratto di affitto di azienda più volte richiamato, esistente tra la
concordataria FAAM Spa e la FIB Srl, ricomprende tra i beni oggetto di
locazione anche la menzione di un insieme di ulteriori intangibles assets.
In particolare, si è già evidenziato che l’azienda oggetto di valutazione è
composta anche dalle “Autorizzazioni, Beni di Terzi, (…), Contratti,
Dipendenti, Lista Clienti (…)” (cfr. all. 2), come in parte descritti e definiti
nel contratto medesimo e nei relativi allegati.
Come già in parte anticipato, i problemi fondamentali da affrontare nella
valutazione dei beni immateriali, sono riconducibili ai seguenti:
a)
l’identificazione degli intangible assets meritevoli di stima autonoma:
occorre verificare che le risorse immateriali possedute dall’impresa siano
effettivamente fattori critici di successo e tali da garantire un differenziale
competitivo favorevole all’impresa che li abbia nel proprio portafoglio.
b)
l’eliminazione di problemi di sovrapposizione ed intersezione tra due o
più immaterialità;
c) la scelta del o dei criteri di valutazione ritenuti più adeguati al fine della
identificazione del valore economico dei beni immateriali oggetto di stima.
I cd. ‘fattori trivial’, ovvero ‘insignificanti’ ai fini della determinazione del
valore del capitale economico e particolarmente difficili da stimare, vanno
cioè necessariamente ‘trascurati’.
Occorre allora verificare l’esistenza di ulteriori intangible assets meritevoli
attribuzione di un ulteriore ed aggiuntivo valore, distinto rispetto a quello
espresso per le altre tipologie di beni esaminate.
La valutazione del ‘Marchio’ (nei termini indicati alla valutazione operata
nel precedente paragrafo 8.4.; cfr.) in un’accezione più ampia, potrebbe
comprendere anche tutte quelle attività immateriali che non hanno
contabilmente un’autonoma valutazione, quali il know how acquisito dai
dipendenti, gli archivi storici, la rete commerciale, i contratti in essere, la
lista clienti, etc.
Nel caso specifico invece si è inteso adottare una definizione del marchio in
senso stretto, valutando in questa parte della Relazione gli altri elementi
immateriali.
In un'ottica di valutazioni di capitale economico dell’Azienda, gli intangible
assets, assumono una notevole importanza, anche per la difficoltà di
individuare ed adottare una classificazione (di generale accettazione) che
non comporti sovrapposizioni e duplicazioni.
Secondo l'approccio di valutazione del capitale economico, il Guatri
afferma: "le aree in cui è più agevole identificare gli intangibles sono il
marketing e la tecnologia; ci si potrebbe quindi limitare a queste due classi
definendo adeguatamente i contenuti dell'una e dell'altra. Tutt'al più si può
pensare a tre classi: oltre alle due citate gli 'altri intangibles' legati alla
conoscenza e alle capacità, non collegabili direttamente né al marketing né
alla tecnologia. Andare al di là di questa tripartizione potrebbe portare a
inutili ripetizioni".18
E proprio a questa ‘tripartizione’ del Guatri che ci si è ispirati, nella
valutazione delle immobilizzazioni immateriali, adottandola come ‘bussola’
ai fini valutativi nel presente elaborato.
La cd. ‘area marketing’ intesa in senso stretto, ha fatto perno sul processo
valutativo del ‘Marchio’ di cui al paragrafo 8.4. precedente (cfr.).
La cd. ‘area tecnologia’ risulta esaminata nel precedente paragrafo 8.5.
(cfr.), esclusivamente in rapporto al tema di valutazione dei ‘Brevetti’.
Gli ‘altri intangibles’ sono infine oggetto del presente paragrafo.
Si tratta infatti di valori – come l’assetto organizzativo, la qualità del
personale dipendente, il know how dei processi produttivi, la struttura
commerciale e la cd. ‘lista dei clienti’, i contratti, etc. ‐ che in buona parte è
stato possibile ‘conservare’ (evitandone l’ineluttabile dispersione) per
l’Azienda ‘FAAM’, proprio in virtù della continuazione dell’attività,
successivamente alla messa in liquidazione, operata in rapporto allo
stipulato contratto di affitto di azienda.
Tali fattori di rilevante ed imprescindibile importanza allo scopo di dare una
corretta valutazione dell’Azienda FAAM, debbono necessariamente essere
introdotti nella presente Relazione, allo scopo di darne un’adeguata
rappresentazione valutativa.
18
Guatri L., Trattato sulla valutazione delle aziende, EGEA, Milano, 1998, pag. 245 ss.
Nel processo valutativo degli intangibles, occorre peraltro scongiurare il
rischio di duplicazioni e sovrapposizioni.19
Quanto appena detto, ritenendo comunque ‘inappaganti’ gli approcci
basati sul cd. criterio della dominanza, ossia la "opportunità di stimare gli
intangibles globalmente, come beni legati alla tecnologia o al marketing,
secondo la prevalenza dell'uno o dell'altro profilo"20.
Occorre allora ribadire che, la valutazione in sede di cessione di un’azienda si
estrinseca nella valutazione del suo capitale economico, inteso come sistema
di elementi patrimoniali: tali in quanto interconnessi tra loro da inscindibili
vincoli tecnico economici, sul fondamento del basilare principio
dell’Economia aziendale della Economicità dei beni.21 Il principio di
Economicità dei beni impone la considerazione del valore che ciascun bene
assume non isolatamente, ma in quanto parte di un sistema produttivo in
funzionamento, in funzione perciò della complementarità tecnica ed
economica con tutti gli altri beni (un macchinario opera in congiunzione con
altri macchinari di un reparto, etc.).
Conseguentemente, esiste di fatto e va riconosciuto ai fini valutativi, un
valore sintetico del capitale economico superiore alla mera somma dei
valori dei singoli elementi individualmente esaminati (valore analitico):
questo valore sintetico esprime le sinergie, le interdipendenze,
l’organizzazione, il reiterato utilizzo congiunto, i vincoli che legano i diversi
beni tra loro.
Pertanto, il valore ricercato (a “valori attuali” di cessione) non coincide in
maniera deterministica con il dato di euro 900.475,00 indicato giustamente
dal p.i. Sergio Ciccioli su base analitica, per il suo obiettivo di stima dei beni
strumentali ammortizzabili, ne con il dato di euro 2.246.000 indicato dal
geom. Roberto Carafa (sempre su base analitica), ne può considerarsi
ricompreso nella valutazione operata dei Marchi e dei Brevetti, ma
concettualmente deve essere integrato da un ulteriore valore che ne
19
Raffaele Massimo Simone, Le valutazioni di capitale economico: la criticità degli
intangible assets, in "Impresa c.i." n. 7-8 di luglio-agosto 2002, pag. 1204.
20
cfr. L. Guatri, Trattato sulla valutazione delle aziende, EGEA, Milano, 1998, pag. 246.
21
Aldo Amaduzzi, L’azienda, Utet, Torino.
esprime la valutazione sintetica, rispondente alla natura di un complesso
aziendale in funzionamento.
Questa valutazione sintetica può essere misurata mediante una
maggiorazione del valore analitico, considerati diversi fattori qualitativi di
generazione di valore che conferiscono dei profili sinergici alla
combinazione produttiva: l’assetto organizzativo, la qualità del personale,
il know how immanente ai processi operativi, un’indubbia longevità
dell’azienda ‘FAAM’, la rete commerciale, la lista clienti, i contratti in
essere, le autorizzazioni allo svolgimento dell’attività, etc.
Si tratta di profili qualitativi, che concorrono a conferire all’azienda il suo
carattere sistemico, come organismo funzionante, e a non appiattirla ad
una mera ‘somma di beni’: questi profili qualitativi non sono
singolarmente misurabili e non vanno identificati o confusi con risorse
intangibili singolarmente valutabili e misurabili (come ad esempio i ‘Marchi’
ed i ‘Brevetti’).
In una considerazione prudenziale ed ispirata ad equità, per la presenza di
un’azienda riveniente da esercizi in forte perdita, nonché per la
difficilissima congiuntura economica e la grave e perdurante crisi
dell’economia in generale e del settore in cui opera l’azienda stessa, non si
considerano ‐ a fronte dei profili di carattere sistemico rilevati ‐
riconoscimenti aggiuntivi di valore, in questa fase di valutazione sintetica,
rispetto all’aggregato di valori analitici delle Immobilizzazioni tecniche
determinati dal p.i. Sergio Ciccioli e dal geom. Roberto Carafa.
In definitiva, si ritiene espressivo del valore degli altri intangibles il valore
di euro 178.525,00, inteso anche come ‘rettifica sintetica’, secondo calcolo
arrotondato, da apportare al valore complessivo derivante dai risultati
della stima attuati. Trattasi ad evidenza di una ‘rettifica’ alquanto
sacrificata relativamente al valore sinergico del patrimonio aziendale, a
motivo delle criticità anzidette.
Come meglio verrà indicato nel paragrafo successivo (cfr. paragrafo 8.7),
tale rettifica determina un valore (K), secondo calcolo arrotondato, pari ad
euro 7.250.000,00. Questo valore riassume, in estrema sintesi, la stima
analitica di tutti gli elementi ‐ materiali ed immateriali ‐ riferiti all’azienda
affittata oggetto di valutazione, tenuto conto degli apprezzamenti sinergici
quale sistema produttivo e dei deprezzamenti per la residua utilità
economica e l’attuale stato d’uso dei beni.
Conclusivamente sul punto, si ritiene comunque opportuno riportare il
‘dato’ legato alle Autorizzazioni (precisate all’allegato B1 del contratto
stesso) allo svolgimento dell’attività:
i) Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con Decreto del
Dirigente del Servizio Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Marche
n. 66/808 del 03/08/2006;
ii) Autorizzazione di agibilità stabilimento industriale ‐ Comune
Monterubbiano ‐ prot. 680/87 del 9 maggio 1989;
iii) Autorizzazione di agibilità dell'ampliamento di edificio industriale
(magazzino) ‐ Comune Monterubbiano ‐ prot. 1638/2002.
Le autorizzazioni costituiscono un elemento che in generale si può definire
come ‘strutturale’, in quanto conditio sine qua non per esercitare l’attività
d’impresa in quei settori per i quali il legislatore ne richieda esplicitamente
il possesso.22 Risulta peraltro alquanto arduo, come già ampiamente
illustrato, attribuire alle stesse un valore autonomo: la loro esistenza e
‘trasferibilità’ è infatti solo uno dei tanti ‘presupposti’ per l’esercizio
dell’attività nel rispetto delle vigenti normative in materia.
22
Le autorizzazioni rientrano nella categoria delle intangible resources which are assets
within a legal context, capaci di garantire all’impresa un capability differential (regulatory
differential:.cfr. Zanda G., Lacchini M., Onesti T.: La valutazione delle aziende. Torino,
Giappichelli, pag. 192.
8.7.
DETERMINAZIONE DEL PARAMETRO (K)
Alla luce dei riscontri eseguiti e delle considerazioni espresse nei
precedenti paragrafi (cfr.), il parametro (K), ossia il valore del Patrimonio
netto rettificato, rappresentativo del primo componente dell’elemento
patrimoniale dell’azienda sopra descritto, risulta quantificabile in
complessivi euro 7.250.000,00.
Tale valore scaturisce dalla seguente sommatoria:
Descrizione
Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1.
Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2.
Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3.
Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4.
Brevetti – par. 8.5.
Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6.
Totale
€
.
€
.
€
.
€
.
€
.
€
.
Im
po
€
.
Si tratta di un valore che a parere dello scrivente può costituire la valida
sintesi espressiva della valutazione del capitale economico, riferito alla data
del 1° marzo 2013, ai fini della cessione dell’azienda affittata di proprietà
della concordataria ‘FAAM S.p.a.’.
8.8.
LA VALUTAZIONE DEL COMPLESSO AZIENDALE DI
PROPRIETÀ
DELLA
SOCIETÀ
CONCORDATARIA:
CONCLUSIONI
Al paragrafo 1.1. (cfr.) si è precisato che la nomina dello scrivente è stata
richiesta, per procedere a valutare “la congruità del prezzo di cessione
offerto” e stabilire “il più probabile valore di realizzo dei beni in
considerazione delle finalità liquidatorie della procedura”.
A conclusione dell’analisi sviluppata in questa Prima Parte della Relazione,
lo scrivente ritiene di poter affermare che il prezzo di cessione di euro
5.000.000,00 offerto dalla società ‘FIB S.r.l.’ alla società concordataria
‘FAAM S.pa. in liquidazione’, risulta di molto inferiore al valore stimato.
Il valore dell’azienda concessa in godimento dalla ‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ alla società ‘FIB S.r.l.’ (comprensiva della partecipazione
detenuta nella società ‘FAAM ASIA LIMITED’), riferito alla data del 1°
marzo 2013 (ossia alla data di decorrenza del contratto di affitto ed altresì
‘prossima’ alla data di formulazione della proposta irrevocabile di acquisto
da parte di ‘FIB S.r.l.’) ha un valore complessivo di euro 7.250.000,00.
In definitiva lo scrivente nel richiamare tutte le argomentazioni ut supra
sviluppate, ritiene di poter concludere che il valore del complesso
aziendale facente capo alla società concordataria ‘FAAM S.p.a. in
liquidazione’ e concesso in affitto d’azienda alla società ‘FIB S.r.l.’ vada
determinato, alla data del 1° marzo 2013, in complessivi euro
7.250.000,00 (settemilioniduecentocinquantamila/00).
PARTE SECONDA
9.
DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE ANNUO DI
AFFITTO RIFERIBILE ALL’AZIENDA FACENTE CAPO
ALLA SOCIETA’
CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’
9.1. OGGETTO E FINALITA’ DELLA STIMA
La seconda parte della presente valutazione ha lo scopo di determinare il
valore del canone annuo riferibile all’Azienda ed alla partecipazione
facente capo alla società concordataria ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, con
sede in Monterubbiano (FM), ammessa alla procedura di Concordato
Preventivo dal Tribunale di Fermo ed oggetto di contratto di affitto con la
società affittuaria ‘FIB S.r.l.’.
L’obiettivo della presente parte della stima è pertanto quello di individuare
un canone di affitto dell’azienda, da assumere quale parametro di
riferimento per la verifica di congruità di quello applicato alla locazione
esistente, in costanza di concordato preventivo, a carattere evidentemente
transitorio, finalizzata alla conservazione, per quanto possibile, del valore
dell’asset nell’attesa che il processo liquidatorio (cui è finalizzata la
procedura concorsuale richiesta) possa raggiungere il suo scopo.
Le caratteristiche salienti del contratto sono già state ricordate nei
paragrafi 1.1 e 5.2. che precedono (cfr.), ed ai quali necessariamente si
rimanda per economia di esposizione.
Nei paragrafi 9.2. e 9.3. seguenti (cfr.) verrà valutata la congruità del
canone di affitto d’azienda stabilito contrattualmente in euro 250.000,00
annuali.
9.2
DETERMINAZIONE
DEI
VALORI
POSTI
A
BASE
DELLA
VALUTAZIONE
Nella prima parte del presente elaborato, lo scrivente ha previamente ed
autonomamente proceduto alla determinazione del valore dell’azienda,
definendo pertanto preliminarmente il contenuto dei valori posti a base
della presente parte della perizia.
In questo ambito, si ritiene possibile ‘prudenzialmente’ partire
direttamente dalla valutazione espressa, con riferimento al 1° marzo 2013,
a valori di mercato correnti nell’ipotesi di liquidazione (cfr. paragrafi da 8.1.
ad 8.6. precedenti), così come risultante dalla stima del p.i. Ciccioli, di euro
900.475 (valore determinato in relazione ai soli beni di cui all’allegato ‘B.2’
del contratto di affitto di azienda), e dal geom. Roberto Carafa, di euro
2.246.000 (valore determinato in relazione ai beni di cui all’allegato ‘B.5’
dell’affitto di azienda).
In definitiva, il valore del capitale investito viene convenzionalmente
determinato di importo arrotondato e pari ad euro 7.250.000.
Una considerazione particolare peraltro va preliminarmente operata in
relazione alla presenza tra i beni oggetto del contratto di affitto di azienda
della Partecipazione nella società ‘FAAM ASIA LIMITED’.
La stessa infatti determina un profilo patrimoniale / reddituale del tutto
peculiare, derivante dal fatto che, la partecipazione risulta direttamente
produttiva di ‘potenziali’ risultati positivi (o negativi) per effetto della
gestione: appunto l’utile (o la perdita) di esercizio.
Pertanto, a fronte di un valore del capitale economico stimato alla data del
1° marzo 2013 in euro 3.280.000,00 va anche tenuto conto dei risultati di
esercizio che – in via mediata – sono ritraibili per effetto della gestione
dalla partecipazione totalitaria nella cinese ‘YIXING FAAM INDUSTRIAL
BATTERIES COMPANY LIMITED’.
Il ‘reddito normalizzato’ di quest’ultima è stato infatti stimato, nel separato
elaborato in euro 316.000 (cfr. paragrafo 4.4.2. del separato elaborato
relativo).
9.3. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE DI AFFITTO
D’AZIENDA
Si procede pertanto, in conformità al quesito posto, alla determinazione
del valore del canone annuo di affitto d’azienda riferibile al complesso
aziendale della società concordataria.
Ciò esprimendo implicitamente una valutazione in ordine alla congruità del
canone di affitto d’azienda, relativamente al contratto stipulato tra le
società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ e la ‘FIB S.r.l.’ in data 26 febbraio
2013.
Come noto, il canone d’affitto di un complesso aziendale per potersi
ritenere congruo deve consentire al concedente un certo rendimento
finanziario del capitale investito, con una maggiorazione idonea quanto
meno a coprire sia il rischio di perdita della funzionalità ed efficienza del
complesso produttivo, che infine il rischio di perdita dell’avviamento.
In altri termini, si tratta quindi di valutare tre distinti componenti, che in
breve possono essere indicati nel modo seguente:
a) la remunerazione finanziaria del capitale investito (cfr. paragrafo 9.3.1.);
b) la copertura del rischio di perdita di funzionalità e di efficienza del
complesso aziendale (cfr. paragrafo 9.3.2.);
c) la copertura del rischio di perdita dell’avviamento (cfr. paragrafo 9.3.3.).
Esaminiamo pertanto ognuno dei tre distinti componenti del canone di
affitto dell’azienda sopra indicati.
9.3.1 LA REMUNERAZIONE FINANZIARIA DEL CAPITALE INVESTITO
Tale primo elemento, che possiamo identificare brevemente come
‘componente finanziaria’ impone una stima del cd. ‘tasso reale di puro
interesse’. Come tasso base è utilizzabile il tasso medio corrente di
rendimento dei titoli del debito pubblico a scadenza non breve: situazioni
particolari di mercato possono far ritenere più congrua una media fra i
rendimenti di più titoli.
Al riguardo il tasso di riferimento è quello del 3,00%. Tale tasso risulta
‘intermedio’ al cd. ‘Rendistato Lordo’ pubblicato da ‘Banca d’Italia’ per i
mesi di ottobre 2013 (pari a 3,261), dicembre 2013 (pari a 3,045) e gennaio
2014 (pari a 2,830). In considerazione della particolare ‘situazione’
concorsuale in cui versa la società ‘FAAM’, si è ritenuto idoneo fare uso di
un tasso di interesse di entità ridotta: 1,00%.
La componente “remunerazione finanziaria” del capitale investito, posto
quest’ultimo corrispondente al valore dei beni facenti parte del compendio
aziendale (valore che sopra è stato determinato in Euro 7.250.000,00), è
pari quindi a:
Euro 7.250.000,00 * 1,00% = Euro 72.500,00.
9.3.2.
LA
COPERTURA
DEL
RISCHIO
DI
PERDITA
DI
FUNZIONALITÀ E DI EFFICIENZA DEL COMPLESSO PRODUTTIVO
CONNESSO ALL’AFFITTO
Il canone annuo deve inoltre ricomprendere un importo che consenta di
recuperare la quota di ammortamento economico, e quindi la perdita di
valore, subìta dai beni (materiali ed immateriali) oggetto dell’affitto.
In altri termini, è possibile determinare il canone di affitto con il normale
deperimento fisico ed economico delle immobilizzazioni materiali concesse
in godimento all’affittuario, espresso dall’ammortamento calcolato in base
alla residua vita utile dei beni ammortizzabili.
Per determinare tale componente, lo scrivente ha proceduto
convenzionalmente ad elaborare la Tabella che segue, la quale ipotizza una
stima dell’ammortamento annuo, partendo dalle percentuali previste dalla
vigente normativa in materia ed avuto riguardo alla natura dei beni.
E’ chiaro che si tratta di una sorta di ‘ammortamento virtuale’.
L’ammortamento cd. ‘virtuale’ viene cioè calcolato partendo dai valori dei
beni mobili strumentali stimati ed applicando agli stessi l’aliquota media
‘ponderata’ di ammortamento del 12,50% (ossia di una durata utile media
residua di 8 anni). Tale aliquota scaturisce dalle aliquote effettive applicate
dalla ‘FAAM’, esplicitate nel bilancio di esercizio annualmente depositato.
La ponderazione è stata calcolata partendo dal cd. ‘costo storico’ dei beni.
Stesso procedimento è stato attuato in relazione al valore dei beni
immobili: l’importo dell’ammortamento stimato sui beni immobili è
calcolato, partendo dal valore dell’immobile ed applicando un aliquota di
ammortamento del 3% (ossia quella propria prevista anche ai fini della
predisposizione del bilancio di esercizio di ‘FAAM’).
Per il marchio si è ipotizzata la stessa durata utilizzata nel processo di stima
di 6 anni residui (e quindi il 16,67%), come pure per i brevetti la durata di
10 anni determina la percentuale del 10%.
Relativamente alla partecipazione detenuta nella ‘FAAM ASIA LIMITED’ ed
alle ‘Altre immobilizzazioni immateriali’, lo scrivente ritiene che non si
possa dare accesso alla nozione di calcolo dell’ammortamento ‘a copertura
del rischio di perdita di funzionalità ed efficienza del complesso
produttivo’: il relativo valore è stato pertanto considerato pari a zero.
Ciò in quanto, gli elementi considerati ai paragrafi 9.3.1. (remunerazione
del capitale investito) e 9.3.3. (copertura del rischio di perdita
dell’avviamento) si ritengono i soli da considerare per tali tipologie di
‘beni’. I risultati sono pertanto quelli riepilogati nella Tabella che segue:
Descrizione
Stima
%
Am
m
Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1.
€
2.246.000,00
3,00%
€o
Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2.
€
900.475,00
12,50%
€
Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3.
€
3.280.000,00
‐
€
Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4.
€
535.000,00
16,67%
€
Brevetti – par. 8.5.
€
110.000,00
10,00%
€
Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6.
€
178.525,00
‐
€
Totale
€
7.250.000,00
€
In definitiva, il totale degli ammortamenti è stimabile in complessivi euro
280.106,04, che arrotondato può essere considerato pari a complessivi
euro 280.000,00.
Si può, quindi, stimare la copertura del rischio di perdita di funzionalità e di
efficienza del complesso produttivo concesso in affitto in Euro 280.000,00.
9.3.3 LA COPERTURA DEL RISCHIO DI PERDITA DI AVVIAMENTO
Tale fattore tiene conto, tra gli altri, delle caratteristiche strutturali del
complesso aziendale, del rischio connesso al change of control e delle
relative eventuali ripercussioni sui risultati economici.
Il tasso di riferimento da applicare è quello in grado di esprimere la misura
più idonea a valutare il cd. ‘rischio di impresa’.
Nel caso di specie, tenuto conto delle considerazioni svolte nel precedente
paragrafo 7, in ordine all’assenza di un avviamento/disavviamento (cfr.), e
dando necessario rilievo alle peculiarità in cui versa l’impresa, si ritiene di
poter prescindere integralmente dalla considerazione di tale fattore.
Riteniamo infatti che le considerazioni svolte sull’assenza di un effettivo
‘avviamento’, siano idonee a motivare la mancata considerazione di un
‘prezzo’ da stimare in questa sede per il suo eventuale venir meno.
Riepilogando, si valuta pertanto che il canone annuo di affitto d’azienda
da giudicarsi congruo risulterebbe pari ad euro 352.500,00.
a) componente “finanziaria”
Euro
72.500,0
0
b) componente “obsolescenza”
Euro
280.000,0
0
c) componente “perdita avviamento”
Euro
0,0
0
TOTALE CANONE AFFITTO CONGRUO
Euro
352.500,0
0
a fronte di un canone annuo di Euro 250.000,00 stabilito nel contratto.
A tale importo andrebbe comunque aggiunto un ‘prezzo’, a titolo di
remunerazione dell’usufrutto ‐ concesso nell’ambito del contratto di affitto
d’azienda ‐ alla partecipazione detenuta nella ‘FAAM ASIA LIMITED’.
La predetta risultanza di evidente ‘disallineamento’ tra valore ‘potenziale’
determinato (euro 352.500) e valore stabilito contrattualmente (euro
250.000), va però inquadrata nello specifico e particolare contesto in cui si
è realizzato.
A parere dello scrivente occorre infatti considerare le particolari condizioni
in cui tale canone di affitto di azienda è stato determinato ed inoltre tenere
in debita considerazione che, la prosecuzione dell’attività aziendale ha
comunque permesso di scongiurare l’inevitabile dispersione di valori (in
termini anche di assetto organizzativo, know how produttivo, lista clienti,
etc.), nonché la conservazione di n. 58 unità lavorative con l’impegno ad
assorbire i dipendenti non trasferiti riconoscendo loro un diritto di
prelazione per il caso di future assunzioni.
Tutto ciò è stato reso possibile conservare solo per effetto della
continuazione dell’attività successiva alla messa in liquidazione, operata
grazie allo stipulato contratto di affitto di azienda (cfr. anche le
considerazioni al riguardo già in precedenza espresse, al paragrafo 7. ed al
paragrafo 8.6.).
Va altresì ricordato che, contestualmente al contratto di affitto di azienda,
è stata presentata dalla società affittuaria un’offerta irrevocabile per
l’acquisto, entro un termine ristretto (30 settembre 2014) dell’azienda e
della partecipazione oggetto di contratto di affitto.
Ritiene pertanto lo scrivente che – alla luce delle predette considerazioni –
nella valutazione di congruità del canone d’affitto d’azienda della ‘FAAM’,
si possa integralmente prescindere, dal tener conto del fattore
‘componente finanziaria’ di cui al precedente paragrafo 9.3.1., per dare
rilievo alla sola componente ‘obsolescenza’ (cfr. paragrafo 9.3.2.).
In altri termini, si ritiene che il presente ‘esame’ di congruità del canone
pattizio, in un contesto siccome delineato possa essere limitato alla sola
considerazione della perdita di valore subita dall’azienda (e quindi dai beni
materiali ed immateriali soggetti ad ‘obsolescenza’ della quale la stessa
risulta composta) oggetto di affitto.
In tale diversa considerazione, emerge che il valore da ritenersi congruo
diminuisce ad euro 280.000,00 contro un valore contrattuale stabilito in
euro 250.000,00.
In definitiva sul punto, lo scrivente reputa che – alla luce delle
considerazioni dianzi espresse, stante lo specifico contesto in cui è
maturato ed avendo a mente le precisazioni effettuate – si possa
ragionevolmente ritenere (in via altamente prudenziale e tenuto conto
della situazione particolare in cui versava la società concordataria
concedente ‘FAAM’) come sostanzialmente congruo il canone di locazione
di euro 250.000,00.
Alla luce delle considerazioni sopra brevemente illustrate, si ritiene che il
canone di affitto di azienda, convenuto dalle parti ed attualmente
praticato, risulti congruamente determinato.
10.
CONCLUSIONI
In definitiva, con riguardo alla Prima parte della presente valutazione,
relativa alla determinazione del valore del capitale
economico
dell’azienda della concordataria, lo scrivente – sulla scorta degli elementi
attualmente disponibili – ritiene di dover quantificare lo stesso, con
riferimento alla data del 1° marzo 2013, nella somma complessiva di euro
7.250.000,00 (settemilioniduecentocinquantamila /00), determinata nel
modo indicato nella Tabella seguente:
Descrizione
Im
po
Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1.
€.
Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2.
€.
Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3.
€.
Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4.
€.
Brevetti – par. 8.5.
€.
Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6.
€.
Totale
€
.
Tale ultimo valore di euro 7.250.000,00 è da considerare pertanto il prezzo
da porre a base dell’eventuale procedura competitiva finalizzata alla
cessione complessiva dell’azienda come sopra individuata.
Con riguardo poi alla seconda parte della presente valutazione, relativa alla
determinazione del valore del canone annuo riferibile al complesso
aziendale facente capo alla società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’, lo
scrivente ha stimato che si possa ragionevolmente ritenere come
sostanzialmente congruo il canone di locazione di euro 250.000,00,
stabilito nel contratto in essere.
A tale conclusione si giunge (partendo dalla stima del valore dei beni
strumentali ricompresi nel contratto di affitto di azienda di euro
7.250.000), alla luce delle considerazioni ricordate nel paragrafo 9.3.3., in
ordine allo specifico contesto in cui
e
maturato ii contratto, ed
avendo a m,;nte tutte le precisazioni di 'opportunita' ivi effettuate.
Pertanto,
nei
limiti
sopra
precisati
si
ritiene
sostanzialmente
congrua la quantificazione del canone mensile d'affitto dell'azienda,
determinata nella misura pattizia di Euro 250.000,00,oltre IVA.
Nel depositare la presente Relazione, lo scrivente si riserva di
procedere
all'eventuale
integrazione
della
stessa,
laddove
necessario, in considerazione del fatto che, con decreto collegiale
in data 11 febbraio 2014, ii Tribunale di Fermo ha disposto ii rinvio
dell'adunanza
dei
creditori
nella
procedura
di
concordato
preventivo della societa 'FAAM S.p.a. in liquidazione', fissata per
ii giorno 25 febbraio 2014, all'udienza del 31 marzo 2014, ore
10:00, in quanto "la societa ricorrente ha chiesto ii
differimento dell'adunanza dei creditori gia fissata per ii prossimo 25
febbraio 2014 in ragione del/a possibilita concreta di formalizzare
un miglioramento della proposta entro ii 10 marzo 2014".
Tanto si
e ritenuto esperire ad evasione del gradito incarico ricevuto.
Porto Sant'Elpidio, II 20 febbraio
2014
I
V gio
l perit