Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI FERMO SEZIONE FALLIMENTARE Concordato Preventivo della Società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ (C.P. n. 6/2013) Valutazione dell’azienda concessa in godimento dalla ‘FAAM S.P.A. in liquidazione’ alla società ‘FIB S.R.L.’. Valutazione della congruità del canone annuo di affitto di azienda. Altri approfondimenti valutativi richiesti dal Commissario Giudiziale. Giudice Delegato: Dott.ssa Angelica Capotosto Commissario giudiziale: Dott. Andrea Ercoli Consulente della Procedura: Dott. Piergiorgio Ripa Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 1 Relazione di stima del valore dell’azienda concessa in godimento dalla ‘FAAM S.P.A. in liquidazione’ alla società ‘FIB S.R.L.’ e valutazione della congruità del canone annuo di affitto di azienda. INDICE: PREMESSA PARTE PRIMA: 1. 4.1.4 " 62 DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL COMPLESSO AZIENDALE FACENTE CAPO ALLA SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’ E CONCESSO IN AFFITTO D’AZIENDA ALLA SOCIETÀ ‘FIB S.R.L.’ Pag. 4 “ 6 “ 6 PREMESSA “ 6 1.1 OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA “ 8 1.2. DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO, DOCUMENTAZIONE UTILIZZATA E SEQUENZA DELL’ANALISI ESPOSITIVA “ 10 2. L’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE " 12 2.1.1 Alcuni dati identificativi “ 12 2.1.2 Oggetto sociale “ 13 2.1.3 Breve storia della società “ 15 2.1.4 Le attività esercitate “ 17 2.2. SOCI E CAPITALE SOCIALE “ 19 2.3. L’ORGANO AMMINISTRATIVO “ 20 2.4. L’ORGANO DI CONTROLLO “ 23 2.5. VERIFICA SUSSISTENZA RESPONSABILITÀ ORGANI AMMINISTRATIVI “ 27 3. LA STRUTTURA DEL GRUPPO “ 30 3.1. FAAM ASIA LIMITED “ 32 3.2. E.V.F. S.P.A. “ 35 3.3. I.B.F. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE “ 41 3.4. SINERGO S.R.L. – IN LIQUIDAZIONE “ 44 3.5. D.B.F. FRANCE S.A.R.L. IN LIQUIDAZIONE “ 47 3.6. D.B.F. S.R.O. “ 49 3.7. IL GRUPPO ‘ERA’ E LE SOCIETÀ CORRELATE “ 51 3.8. DIREZIONE E COORDINAMENTO, RAPPORTI DI CREDITO-DEBITO TRA ‘FAAM S.P.A.’ E SOCIETA’ DEL GRUPPO “ 55 4. LE CAUSE DEL DISSESTO “ 58 4.1.1 I verbali di Assemblea degli azionisti " 58 4.1.2 I verbali del Consiglio di Amministrazione " 59 4.1.3 I verbali del Collegio Sindacale " 60 Sintesi ed analisi dei dati Patrimoniali ed Economici: esercizi dal 2008 al 2012 4.1.5 I modelli previsionali 77 4.1.6 L’analisi della ‘Centrale dei Rischi’ “ 82 “ 91 5.1. 5. INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO E DEL ‘PERIMETRO’ DEL COMPLESSO AZIENDALE INTERESSATO DALLA STIMA INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO “ 91 5.2. LA COMPOSIZIONE DELL’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE “ 92 6. SITUAZIONE PATRIMONIALE CONTABILE AL 1° MARZO 2013 “ 97 7. DEFINIZIONE DELLE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE " 99 " 105 8. LA DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CAPITALE ECONOMICO DELL’AZIENDA CONCORDATARIA: MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AGGREGATO PATRIMONIALE (K) 8.7. 8.1. VALUTAZIONE DEI BENI IMMOBILI " 105 8.2. VALUTAZIONE DEI BENI MOBILI E MOBILI REGISTRATI “ 109 8.3. VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DETENUTA NELLA ‘FAAM ASIA LIMITED’ “ 112 8.4. VALUTAZIONE DEL MARCHIO ‘FAAM’ “ 114 8.5. VALUTAZIONE DEI BREVETTI DI PROPRIETÀ “ 127 8.6. VALUTAZIONE DELLE ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI “ 134 “ 139 LA VALUTAZIONE DEL COMPLESSO AZIENDALE DI PROPRIETÀ DELLA SOCIETÀ CONCORDATARIA: CONCLUSIONI “ 140 PARTE SECONDA: “ 141 “ 141 “ 141 " 142 " 143 DETERMINAZIONE DEL PARAMETRO (K) 8.8. 9. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE ANNUO DI AFFITTO RIFERIBILE ALL’AZIENDA FACENTE CAPO ALLA SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’ 9.1. OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA 9.2. DETERMINAZIONE DEI VALORI POSTI A BASE DELLA VALUTAZIONE 9.3. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE DI AFFITTO D’AZIENDA 9.3.1 La remunerazione finanziaria del capitale investito " 143 9.3.2 La copertura del rischio di perdita di funzionalità e di efficienza del complesso produttivo connesso all’affitto “ 144 “ 145 “ 148 9.3.3. La copertura del rischio di perdita di avviamento 10. ALLEGATI “ 150 CONCLUSIONI PREMESSA Con provvedimento del 18 ottobre 2013 (cfr. all. 1), il sig. Giudice Delegato alla procedura di concordato preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ (Concordato preventivo n. 6/2013 Tribunale di Fermo), su istanza avanzata dal Commissario Giudiziale, dott. Andrea Ercoli, procedeva alla nomina dello scrivente dott. Piergiorgio Ripa ‐ Dottore Commercialista con studio in Porto Sant’Elpidio, Via San Giovanni Bosco, n. 19, tel.: 0734‐901092, telefax: 0734‐997456; e‐mail: [email protected], iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Fermo al n. 140, sezione A, ed iscritto all’elenco dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Fermo ‐ quale perito nominato della procedura concordataria, “per la valutazione dell’azienda concessa in godimento dalla FAAM S.p.A. in liquidazione alla società FIB SRL (con contratto a ministero notaio Dott. Alessandro Mori di Fermo in data 26.02.2013 rep. N. 16700, racc. n. 6949) e comprensiva della partecipazione detenuta nella società FAAM ASIA LIMITED”. Il giorno 23 ottobre 2013 lo scrivente prestava giuramento di rito ed accettava l’incarico (all. 1), precisato dal Giudice Delegato nel provvedimento di nomina, di “stima dell’azienda e delle partecipazioni societarie comprese nel contratto d’affitto e la valutazione della congruità del canone di affitto, oltre quanto riterrà necessario il Commissario Giudiziale ai fini della Relazione”. Ciò premesso, lo scrivente, in adempimento dell’incarico ricevuto, procederà alla determinazione del valore del complesso aziendale facente capo alla società concordataria concesso in godimento alla società ‘FIB S.r.l.’ (cfr. Parte Prima della presente relazione di stima). Anche allo scopo di raggiungere la predetta finalità, lo scrivente ha effettuato la valutazione della partecipazione rappresentativa del 56,28% dell’intero capitale sociale della ‘FAAM Asia Limited’ (FAL) avente sede legale ad Hong‐Kong, che a sua volta detiene una partecipazione totalitaria (100% dell’intero capitale sociale) nella società ‘YIXING FAAM Industrial Battery Co. Ltd.’ (YFIB), con sede nella Repubblica Popolare Cinese (cfr. l’elaborato dello scrivente ‘Relazione di stima della partecipazione detenuta nella società Faam Asia Limited’. Opererà infine, la determinazione del valore del canone annuo riferibile all’azienda facente capo alla società concordataria (cfr. Parte Seconda della presente relazione di stima). Lo scrivente, raccolti i necessari elementi di giudizio, effettuati per quanto possibile gli opportuni controlli e riscontri, espone di seguito i risultati cui è pervenuto. Si precisa infine che, l’indagine conoscitiva è stata condotta dallo scrivente sulla documentazione contabile fornita dalla società concordataria, oltreché dal Commissario Giudiziale del Concordato Preventivo dalla ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, facendo affidamento sulla veridicità, l'accuratezza e la completezza delle informazioni stesse. PARTE PRIMA 1. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL COMPLESSO AZIENDALE FACENTE CAPO ALLA SOCIETÀ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’ E CONCESSO IN AFFITTO D’AZIENDA ALLA SOCIETÀ ‘FIB S.R.L.’ PREMESSA La presente valutazione ha ad oggetto il complesso aziendale facente capo alla società concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ (d’ora in avanti indicata anche in forma breve come ‘FAAM’), con sede legale in Monterubbiano (FM), Via Monti, n. 13, ammessa alla procedura di concordato preventivo dal Tribunale di Fermo in data 9 ottobre 2013 (con provvedimento dell’8 ottobre 2013, Cron. n. 2054/2013). Per il predetto complesso aziendale è stato stipulato, in data 26 febbraio 2013, un contratto d’affitto d’azienda (cfr. all. 2), dalla medesima ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ (Concedente) con la ‘FIB S.r.l.’ (Affittuaria). L’azienda oggetto della presente valutazione è pertanto quella attualmente concessa in affitto, operante nei settori della “produzione e commercializzazione di accumulatori elettrici, di semilavorati e prodotti affini, di veicoli elettrici ecologici e di commercio ed intermediazione di batterie esauste”, “composta e costituita da tutti i beni che la compongono ed in particolare Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti, Contratti, Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento” (cfr. all. 2), come esattamente descritti e definiti nel contratto medesimo e nei relativi allegati, giacenti agli atti della procedura. Con il predetto contratto di affitto di azienda, la FAAM S.p.A. in liquidazione ha altresì concesso in usufrutto a ‘FIB S.r.l. l’intera partecipazione detenuta nella società ‘FAAM Asia Limited’ (od anche, più sinteticamente, ‘FAL’), che è pertanto inclusa nel compendio concesso in godimento alla ‘FIB S.r.l.’. La società ‘FIB S.r.l.’ ha sottoscritto inoltre una Proposta di acquisto condizionata dell’azienda della ‘FAAM S.p.A.’ condotta in locazione e comprensiva della partecipazione nella ‘FAL’ al prezzo complessivo di Euro 5.000.000,00, “la cui efficacia è subordinata alla avvenuta omologazione del Concordato Preventivo della Concedente nonché all’avveramento delle altre condizioni sospensive previste” (cfr. all. 2). Come sottolineato dal Commissario Giudiziale nell’istanza di nomina dello scrivente del 14 ottobre 2013 (cfr. all. 1), dal ricorso per l’ammissione alla procedura emerge in maniera evidente che, il buon esito del concordato deriva anche dal realizzo del compendio aziendale concesso in affitto: il prezzo che la ‘FIB’ si è impegnata a corrispondere per l’acquisto dell’azienda condotta in affitto (comprensiva della partecipazione nella ‘FAL’), di Euro 5.000.000,00, rappresenta infatti quasi il 34% dell’attivo concordatario. La nomina dello scrivente è stata altresì formalizzata, in relazione all’azienda suindicata, affinché il perito estimatore “valuti la congruità del prezzo di cessione offerto e stabilisca il più probabile valore di realizzo dei beni in considerazione delle finalità liquidatorie della procedura” (cfr. Istanza di nomina del 14 ottobre 2013; all. 1). 1.1. (i) (ii) (iii) OGGETTO E FINALITÀ DELLA STIMA L’obiettivo della prima parte della stima è quello di addivenire alla determinazione del valore dell’azienda nell’ottica della sua cessione. Come sopra ricordato, allo stato attuale il complesso aziendale è nella disponibilità di un soggetto terzo (l’Affittuaria società ‘FIB S.r.l.’), in forza di un contratto di affitto di azienda stipulato in epoca antecedente (26 febbraio 2013) l’ammissione alla procedura di Concordato Preventivo, dalla società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ (Concedente). L’azienda ‘FAAM’ oggetto di affitto era composta e costituita, all’epoca della sua sottoscrizione, da “tutti i beni che la compongono ed in particolare Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti, Contratti, Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento, così come definiti e descritti, anche se in modo non esaustivo e completo, nel documento che qui si unisce quale Allegato B), e nei rispettivi allegati, con la esclusione di quanto previso al successivo art. 2.1. lett. (b)” (cfr. art. 1.1. Definizioni ed interpretazione – Azienda, del contratto di affitto di azienda; all. 2). L’Allegato B) – Composizione della azienda oggetto di affitto, al Contratto di Affitto di Azienda risulta articolato nei seguenti punti: ‐ B.1 ‐ Autorizzazioni ‐ B.2 – Beni Strumentali ‐ B.3 ‐ Brevetti ‐ B.4 – Marchi ‐ B.5 – Beni Immobili. L’articolo 2.1. lett. (b) dispone che: “sono espressamente esclusi dall’affitto della Azienda: i crediti della Azienda; i debiti e le passività della Azienda – ivi comprese quelle relative a imposte e tasse ‐, aventi titolo antecedente alla Data di Efficacia (inclusi i ratei passivi), ancorché tali debiti e/o passività dovessero sorgere e/o emergere successivamente alla Data di Efficacia, e, quindi, ad oggi non fossero ancora contabilizzati dalla Concedente; è in particolare escluso il fondo per TFR maturato alla Data di Efficacia a favore dei Dipendenti, fermi e salvi i diritti spettanti a questi ultimi in forza dell’art. 2112 cod. civ.; partecipazioni societarie (sia totalitaria sia di controllo sia di minoranza)e/o interessenze, ad eccezione della Partecipazione FAAM ASIA LIMITED di cui al precedente articolo 2.1(a); (iv) i Contratti afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto previsto dai successivi articoli 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e dall’Allegato E)”. In data 29 gennaio 2014, la ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ ha sottoscritto con la ‘FIB S.r.l.’ un ‘Atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di azienda’ a ministero del Notaio Alessandro Mori (Repertorio n. 17994, Raccolta n. 7577), a mezzo del quale si è posto ‘rimedio’ ad una non corretta individuazione dei beni immobili ricompresi nel contratto di affitto di azienda originario: “(…) nella descrizione dei cespiti immobiliari contenuta negli allegati all'atto, per mero errore materiale, risulta omessa l'indicazione di alcuni beni immobili, peraltro costituenti parte del più ampio stabilimento già in possesso dell'"affittuaria", quindi facenti parte del complesso aziendale oggetto del contratto di affitto”. In particolare nei cespiti immobiliari riportati nell’allegato ‘B’ al contratto di affitto di azienda originario mancava l’indicazione dei seguenti: i Fabbricati di cui al foglio 14, part. 11 sub 3 cat. D/1 e di cui al foglio 15, part. 283 sub 2 cat. D/7; i Terreni sub foglio 13 part. 130 di mq. 1410; foglio 14, part. 197 di mq. 1575, foglio 14, part. 9 mq. 4.020. In definitiva con l’Atto di rettifica ricordato si è regolarizzato il disallineamento emerso tra lo stato di diritto e quello di fatto, includendo nel contratto di affitto di azienda i beni immobili pretermessi, che di fatto e pacificamente sono stati utilizzati dalla ‘FIB Srl’ per lo svolgimento dell’attività d’azienda. 1.2. DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO, DOCUMENTAZIONE UTILIZZATA E SEQUENZA DELL’ANALISI ESPOSITIVA Il presente lavoro, è finalizzato all’individuazione del capitale economico dell’azienda coerente con l’attuale situazione di mercato. La società oggetto di perizia si trova in una situazione molto particolare: i) in primo luogo è assoggettata ad una procedura concorsuale (quella del concordato preventivo) e quindi si trova in una situazione economico e giuridica del tutto diversa dal normale funzionamento; ii) in secondo luogo il complesso aziendale di proprietà continua ad essere utilizzato in forza di un contratto di affitto di azienda sottoscritto anteriormente all’ammissione alla procedura di concordato preventivo; iii) inoltre, il contratto di affitto di azienda sottoscritto attribuirebbe all’affittuaria il diritto di prelazione per l’acquisto dell’azienda in oggetto (cfr. Articolo 7.1 del contratto). La presente valutazione viene compiuta assumendo i valori riferiti alla data di efficacia del contratto di affitto di azienda (1° marzo 2013), salvo quanto di seguito specificato. Della ponderosa documentazione presa in esame ai fini delle verifiche condotte, ci si limita a segnalare solo quella che si reputa più rilevante, dandone la seguente elencazione: Istanza di nomina del perito per valutazione azienda e stima congruità canone d’affitto; provvedimento di nomina del 14 ottobre 2013 (all. 1); Copia contratto di affitto di azienda sottoscritto in data 26 febbraio 2013 tra la società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ e la società ‘FIB S.r.l.’ ed i relativi allegati (all. 2); Copia atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di azienda sottoscritto in data 29 gennaio 2014 tra la società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ e la società ‘FIB S.r.l.’ (all. 4); Fascicolo storico rilasciato dalla Camera di Commercio di Fermo, della società ‘ FAAM S.p.a.’ (all. 5); Fascicolo ed allegati della Domanda per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo ex art. 161 L.F. depositata il 14 marzo 2013 dalla società ‘FAAM’ ed istanze e memorie successive; Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 10 Inventari redatti ex art. 172 L.F. dal Commissario Giudiziale con allegata la valutazione dei beni mobili ‘FAAM’ del p.i. Sergio Ciccioli; Relazione del geom. Roberto Carafa, relativa alla stima del valore del complesso immobiliare di proprietà di ‘FAAM’; Fascicoli dei Bilanci di esercizio al 31 dicembre, degli anni dal 2008 al 2012 della società ‘FAAM S.p.a.’; Fascicoli dei Bilanci consolidati del ‘Gruppo FAAM S.p.a.’ di esercizio al 31 dicembre, degli anni dal 2008 al 2012; Fascicoli dei Bilanci di esercizio al 31 dicembre, degli anni dal 2008 al 2012, di tutte le società controllate dalla ‘FAAM S.p.a.’ (FAAM Asia Limited; YIXING FAAM Industrial Batteries Company Limited; E.V.F. S.p.a.; I.B.F. S.p.a. in liquidazione; Sinergo S.r.l. in liquidazione; D.B.F. France S.a.r.l. in liquidazione; D.B.F. S.r.o.) e della ‘ERA S.r.l.’; statuti, atti rilevanti, visure e documentazione di vario tipo afferenti le stesse; Situazione patrimoniale al 14 marzo 2013 messa a disposizione del Commissario Giudiziale da parte del Liquidatore della società concordataria (all. 15); Libri Verbali degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’; Documentazione di natura amministrativa varia; Comunicazioni varie ricevute e/o inoltrate dal Commissario Giudiziale. Gli accertamenti compiuti, i dati raccolti e rielaborati, hanno costituito operazioni strumentali allo svolgimento dell’incarico affidato, volto a determinare il capitale economico del complesso aziendale (azienda) in ottica di cessione. Nei limiti quali‐quantitativi della documentazione disponibile, la determinazione del valore finale da assegnare all’azienda ha seguito il seguente iter procedurale: i) analisi delle caratteristiche dell’azienda oggetto di stima; ii) scelta del metodo di valutazione reputato più idoneo alle caratteristiche dell’azienda in esame; iii) determinazione del capitale economico dell’azienda di proprietà della società. 2. L’AZIENDA OGGETTO DI VALUTAZIONE 2.1.1 ALCUNI DATI IDENTIFICATIVI L’azienda oggetto della presente valutazione è di proprietà della società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, oggi in concordato preventivo, iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Fermo con codice fiscale e numero d’iscrizione 00419270442, ed al R.E.A. al numero FM–88596, Partita IVA: 00419270442, P.E.C. [email protected]. La durata della società era prevista fino al 31 dicembre 2050. La sede sociale è stabilita in Monterubbiano (FM), Via Monti, 13. Non risulta l’attuale esistenza di separate Unità Locali. Dalla visura storica camerale (all. 5), la società risulta costituita in data 13 maggio 1978, ed iscritta nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Ascoli Piceno in data 19 febbraio 1996. In data 15 febbraio 2013 la società è stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea dei soci assunta innanzi al notaio A. Mori di Fermo, per le “perdite che hanno eroso quasi completamente il patrimonio netto della società” le quali “unitamente all’assoluta carenza di nuovo capitale di rischio, hanno generato il disequilibrio finanziario tale da compromettere irrevocabilmente il regolare svolgimento dell’attività d’impresa e, dunque, il conseguimento dell’oggetto sociale” (cfr. verbale di assemblea del 15 febbraio 2013), nominando quale liquidatore unico la signora Oresti Angela Grazia. Al liquidatore sono stati conferiti i seguenti poteri: “al Liquidatore vengono attribuiti tutti i poteri e le facoltà nessuno escluso, necessari a definire tutti i rapporti pendenti, autorizzandolo espressamente onde agevolare il compimento delle attività liquidatorie e, quindi, la dismissione degli attivi societari per meglio far fronte al pagamento dei debiti attualmente esistenti nei confronti dei terzi a cedere o locare a terzi, alle migliori condizioni possibili, l’azienda sociale o rami di essa, ovvero anche i singoli beni o diritti, stipulando i necessari contratti con le relative clausole d’uso e, se del caso, con la concessione ai locatari del diritto di prelazione per l’acquisto dei beni aziendali, avendo fin d’ora per rato e fermo il suo operato. Il Liquidatore viene altresì autorizzato, qualora lo ritenga opportuno, ad accedere a procedure concorsuali”. 2.1.2 OGGETTO SOCIALE L’oggetto sociale della società più volte integrato e modificato dalla sua costituzione, risulta in ultimo precisato nell’atto notaio A. Mori del 25 maggio 2007 (Rep. 7109/2402) nel seguente: “La società ha per oggetto: 5.1. La produzione ed il commercio di accumulatori, di semilavorati e di prodotti affini, nonché di macchine ed attrezzature per la produzione degli stessi; 5.2 La produzione, la trasformazione ed il commercio di motocicli, quadricicli ed autoveicoli a trazione elettrica e, comunque, di veicoli a motore, con speciale riferimento a quelli che rispettino e salvaguardino, l’ecologia, il tutto in Italia e all’estero; 5.3 La produzione ed il commercio di macchinari ed impianti per la depurazione, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la raccolta, il trasporto, lo smaltimento, il riciclaggio e la distruzione di materiali inquinanti, al fine e per la salvaguardia dell’ambiente; il commercio e l’intermediazione, ai sensi dell’articolo 2195 c.c. e del Decreto del 28.4.1998 n. 406, di batterie esauste, rifiuti metallici e non, nel rispetto delle vigenti normative in materia; 5.4 La gestione di alberghi, ristoranti e bar; 5.5. La coltivazione di terreni agricoli nonché l’allevamento, la vendita e la macellazione di animali; la trasformazione e la commercializzazione delle carni e dei prodotti agricoli in genere; 5.6 L'assunzione e la gestione di partecipazioni in altre società o enti facenti parte del Gruppo nel quale la società partecipa, nonché il finanziamento ed il coordinamento tecnico e finanziario delle stesse società od enti, con esclusione di ogni attività nei confronti del pubblico; 5.7 La prestazione di servizi di direzione generale, gestione amministrativa, contabile, fiscale, pianificazione finanziaria, ristrutturazione aziendale, ricerca di mercato e marketing, raccolta ed elaborazione di dati ed informazioni econometriche a società italiane ed estere di qualunque tipologia ancorché controllate o che la controllano; 5.8 L'assunzione di rappresentanze, di agenzie e di subagenzie in relazione ai prodotti di cui sopra; 5.9 La ricerca, lo sviluppo, la sperimentazione e la prototipazione di veicoli ecologici, batterie, accumulatori, generatori speciali e di energia e di qualsiasi altro macchinario, attrezzatura, prodotto, già incluso nei punti precedenti. La società può compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari e finanziarie aventi pertinenza con l’oggetto sociale, ivi compreso il rilascio di garanzie reali e personali anche a favore di terzi. Essa può altresì, assumere interessenze, quote, partecipazioni anche azionarie in altre società o ditte, nei limiti previsti dalla legge e comunque non a fini di collocamento; in ogni caso sono escluse le attività di raccolta del risparmio tra il pubblico ed ogni altra attività riservata per legge a soggetti appositamente abilitati”. 2.1.3 BREVE STORIA DELLA SOCIETÀ La ‘FAAM’ nasce in origine come impresa individuale nell’anno 1974. Nel 1978 assume la forma giuridica di società in accomandita semplice, sotto la ragione sociale ‘FAAM di Carlini Giuseppe & C. Società in Accomandita Semplice’ e, successivamente in data 30 marzo 1982 viene trasformata nella Società per Azioni denominata ‘FAAM S.p.a.’, trasferendo la sede di Monterubbiano, da Corso Italia n. 54, in via Monti, aumentando il capitale sociale da Lire 75.100.000 a Lire 350.000.000 e nominando quale Presidente del Consiglio di Amministrazione il signor Vitali Federico (atto di trasformazione a rogito notaio G. Carrioli, Num. 202791/12514). La ‘FAAM’ da impresa individuale per il commercio delle batterie (1974), si trasforma in pochissimi anni (1978) in azienda produttrice di batterie: in data 1° luglio 1978 viene avviata l’attività di “produzione di accumulatori e di prodotti affini” (cfr. visura storica Camera di Commercio; all. n. 5). Nel corso del 1988 viene avviata la divisione delle Batterie Industriali e successivamente nel 1989 la divisione Veicoli Elettrici. Nel 1995 inaugura il nuovo stabilimento destinato alla produzione di batterie di avviamento e nel 1998 iniziano i lavori per il nuovo stabilimento destinato alla produzione di batterie industriali in Puglia. Nel 2000 inizia la produzione della società controllata ‘IBF S.p.a.’, e l’anno successivo avviene il conferimento con ramo d’azienda dei veicoli elettrici della nuova società ‘Electrical Vehicles FAAM’ (la ‘EVF S.p.A.’), con obiettivo la realizzazione di veicoli elettrici e veicoli ‘Fun’. Nel 2006 la FAMM avvia il nuovo stabilimento in Cina (Repubblica Popolare Cinese), ad Yixing (a circa 200 km. da Shanghai), attraverso la costituzione della società ‘Faam Asia Limited’ (in sigla FAL) di Hong Kong, che a sua volta partecipa in maniera totalitaria alla nuova società di diritto cinese ‘Yixing FAAM Industrial Battery Co. Ltd.’ (in sigla YFIB). La produzione in Cina parte inizialmente con la realizzazione del prodotto finito, assemblando i semilavorati importati dall’Italia; a fine 2007 viene avviata la crescita del processo di localizzazione del processo produttivo, con la produzione anche dei semilavorati, a partire dalla materia prima (ovvero il piombo). Analogo andamento dinamico si è registrato a livello commerciale. La ‘batteria industriale’ per uso trazione e stazionario ha nella sostanza due canali di sbocco sul mercato: ‐ gli O.E. (Original Equipment) ovvero i grandi produttori di macchine elettriche utilizzate nel campo della logistica; ‐ l’A.M. (After Market) ovvero gli utilizzatori intermedi e finali. La strategia commerciale di FAAM in Cina replica quella attuata negli altri mercati in cui è presente: canale diretto verso gli O.E. e canale misto (diretto e indiretto) verso l’A.M., mediante l’apertura di diversi ‘FAAM Service’ (dislocati tra Pechino a Canton), con personale addetto alla vendita ed assistenza ed alcuni dealers specializzati nel settore batterie. LE ATTIVITÀ ESERCITATE In estrema sintesi è possibile affermare che il gruppo FAAM risulta in definitiva strutturato in base alla seguente tripartizione produttiva e commerciale: i) batterie avviamento (FAAM S.p.A.); ii) batterie industriali (I.B.F. S.p.A. ed Y.I.B.F. Co. Ltd.); iii) veicoli elettrici (E.V.F. S.p.A.). Nello specifico i prodotti del Gruppo sono per macrocategorie individuabili nei seguenti: i) Batterie Avviamento: la FAAM è fornitrice di prodotto per case automobilistiche di fascia alta (Lamborghini), per produttori di veicoli da lavoro (Landini), per produttori di autocarri e veicoli tattici militari (Sisu), oltreché diverse strutture di trasporto pubblico. L’Azienda produce sia accumulatori al piombo‐cadmio (o ferro), elettrolito alcalino, sia accumulatori al piombo‐antimonio (oppure calcio, selenio) o elettrolito acido. Insieme ai primi impianti, la FAAM fornisce prodotti di alta qualità per l’after market italiano ed estero, essendo presente in tutti i Paesi dell’Unione Europea, oltre che in diversi Paesi extra‐europei (es. Albania, Burkina Faso, Cina, Cuba, etc.). I prodotti sono caratterizzati da elevati standard di durata e di sicurezza d’uso del prodotto offerto, soprattutto in termini di livelli di incidenza elettromagnetica (impedenza), tra i più bassi nel mercato europeo, qualità fondamentale per la sicurezza dell’impianto elettrico del veicolo sul quale la batteria è montata. ii) Batterie Industriali: nell’Ambito delle batterie ad uso industriale rientrano gli accumulatori di piombo per trazione montante su mezzi per movimento merce, accumulatori stazionari e accumulatori ermetici. Le batterie stazionarie sono destinate a produrre energia tampone in caso di mancanza dell’alimentazione di rete per impianti industriali, sistemi di emergenza, sale operatorie, telefoni, computer, allarmi. Possono essere al piombo o al nichel‐cadmio. Nell’ambito degli accumulatori ad usi industriali e professionali, quelli ermetici possono essere al piombo‐calcio ed al nichel‐cadmio. iii) Veicoli Elettrici: quest’area aziendale è costituita dai veicoli a propulsione elettrica, nella quale rientrano scooter e biciclette elettriche, autocarri e veicoli ecologici. Dal 1989 la FAAM ha infatti allargato il suo target di produzione: la progettazione e la commercializzazione di veicoli a propulsione elettrica. La gamma di prodotto comprende autocarri ecologici (utilizzati dagli enti pubblici per la raccolta della nettezza urbana, per la distribuzione della posta, per l’attività di giardinaggio pubblico, ecc…), scooter e biciclette a propulsione elettrica. Nel 2009 la FAAM ha realizzato propri BMS (Battery Management Systems), sistemi di Gestione di energia delle batterie al Litio che oltre a garantire la massima affidabilità della batteria permettono di ottenerne il massimo rendimento con elevati standard di sicurezza. Il problema principale di questo dispositivo, è la difficoltà di ricaricare l’anodo di litio metallico e un’elevata reattività che lo rende molto difficile da maneggiare. L’impiego del litio per la composizione dell’elettrolita consente di differenziare nettamente questa tecnologia dalle altre in termini di energia specifica immagazzinabile, capacità di carica e autoscarica La società concordataria FAAM S.p.a. risulta certificata alla norma UNI EN ISO 14001:2004 con organismo Det Norske Veritas rif. certificato n. CERT-056-99-AE – ROM Registrazione IT - 000142. - SINCERT ed è Registrata EMAS N° 2.2. SOCI E CAPITALE SOCIALE Alla data di deposito al Registro delle Imprese dell’ultimo Elenco Soci, del 7 novembre 2013, il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato è pari ad euro 2.272.424,00, suddiviso in 8.800 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 258,23 ciascuna. In particolare, alla predetta data, la composizione degli azionisti della società era quella riepilogata nella Tabella che segue: NOME COGNOME CODICE FISCALE N° AZIONI 1.672 1.672 % 19,00 % 19,00 % 1.496 17,00 % 1.320 15,00 %4,00 352 330 330 330 330 220 176 176 88 88 44 % 3,75 % 3,75 % 2,50 % 2,00 % 2,00 % 1,00 % 1,00 % 0,50 44 % 0,50 % 44 0,50 % 44 0,50 % 0,50 44 TOTALI % 3,75 % 3,75 8.800 % 100,00 % I dati sopra riportati rappresentano l’Elenco dei soci e degli altri titolari di diritti su azioni alla data del 7 novembre 2013, così come risulta anche al Registro delle Imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. di Fermo. 2.3. L’ORGANO AMMINISTRATIVO Come già rappresentato nel precedente paragrafo 2.1., in data 15 febbraio 2013, l’assemblea straordinaria degli azionisti della società, nel deliberare lo scioglimento e messa in liquidazione della società ‘FAAM S.p.a.’, nominava quale Liquidatore la signora Oresti Angela Grazia. In precedenza, la società risultava amministrata da un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 7 luglio 2012 (cfr. verbale assemblea ordinaria n. 50). Tale Consiglio di amministrazione, risultava composto da sette amministratori ed in carica per tre esercizi, fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2014, nei seguenti membri: Nominativo Ruolo Cessazione Presidente del C.d.A. 15/02/2013 Consigliere 15/02/2013 Consigliere 15/02/2013 Consigliere 15/02/2013 Consigliere 15/02/2013 Consigliere 16/11/2012 Consigliere 16/11/2012 Il successivo Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2012 attribuiva inoltre le seguenti cariche ad alcuni Consiglieri, conferendo agli stessi i relativi poteri, nel modo seguente: VITALI FEDERICO: Amministratore Delegato Incarico di Amministratore Delegato con i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, ad eccezione di quanto per legge è strettamente di competenza del Consiglio di Amministrazione e di quanto segue: 1. Alienazione ed acquisto di beni immobili; 2. Alienazione ed acquisto di aziende o parti di esse. 3. VITALI GIUSEPPE: Deleghe e Poteri Poteri inerenti gli affari amministrativi e finanziari, autorizzandolo ad operare in nome e per conto della società presso tutti gli Istituti di credito, le banche e gli istituti finanziari in genere e le società di factoring, nonché alla firma di qualsiasi titolo per emissione o girata, ed inoltre alla utilizzazione e prelievo nei limiti degli affidamenti accordati alla società.IARINI FRANCESCO: Direttore Generale Conferma integrale di tutti i poteri già conferiti di Direttore Generale, nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 4 settembre 2004: Al Direttore Generale vengono attribuite le funzioni di alta gestione, con supremazia gerarchica rispetto agli altri impiegati dell’azienda, con potere direttivo e di controllo su tutti gli uffici e servizi, attuando le direttive generali impartite dal Consiglio di Amministratore e dall’Amministratore Delegato, unendo ai poteri esecutivi anche poteri Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 19 decisionali per poter concretamente attuare, operando delle scelte, le decisioni assunte dai vertici che necessariamente hanno un contenuto generale. Esso potrà pertanto fra l’altro: ‐ rappresentare la società presso le autorità ministeriali, doganali, fiscali, giudiziarie ed in genere presso qualsiasi Ente Pubblico, parastatale o di diritto privato, nominando anche procuratori speciali alle lite e ‘ad negotia’; ‐ rappresentano legalmente la società in tutte le cause attive e passive avanti qualunque autorità giudiziaria ed amministrativa della repubblica in ogni grado di giurisdizione, anche per costituzione di parte civile nei giudizi penali, per giudizi di revocazione e cassazione; potrà inoltre nominare avvocati e procuratori, con le facoltà del mandato generale alle liti; per transigere controversie e per addivenire alla nomina di arbitri in giudizi arbitrali ‐ operare con istituti di credito, banche e istituti finanziari e società di factoring negoziando termini e modalità; depositare e ritirare titoli presso istituti, effettuare qualsiasi operazione bancaria, anche presso le casse postali, aprire e chiudere conti correnti, emettere assegni, prelevare, utilizzare e impiegare la liquidità, depositare somme, girare assegni, titoli all’ordine, assumere fidi bancari e accendere mutui in genere; aprire e chiudere cassette di sicurezza; ‐ acquistare materie prime, semilavorati, prodotti finiti, impianti, macchinari ed attrezzi, automezzi fissandone le condizioni di acquisto e di pagamento e firmare la relativa corrispondenza; ‐ vendere materie prime, semilavorati, prodotti finiti, macchinari, attrezzature, automezzi fissandone le condizioni di vendita e di riscossione; ‐ stipulare contratti di fornitura e di prestazioni d’opera; ‐ firmare la corrispondenza commerciale, quietanzare fatture, note di debito e di credito alla clientela; ‐ concedere bonifici sconti ed abbuoni, fissare termini di pagamento e di proroga per l’incasso; ‐ spiccare tratte su clienti e su terzi pe l’incasso di qualsiasi credito per la società, prorogare scadenze di tratte, esigere qualsiasi vaglia, assegno od altro documento di credito dandone quietanza a discarico, girare per l’incasso assegni, tratte, effetti e vaglia in genere; ‐ ritirare, incassare da qualsiasi persona, ente cassa, istituto pubblico o privato, ivi compresi pertanto indicativamente i ministeri, la banca d’Italia, la cassa depositi e prestiti, la tesoreria qualsiasi somma titolo od altro valore comunque di ragione e di spettanza della società, rilasciandone quietanza a discarico anche in piena e finale liberazione; ‐ firmare atti, documenti per l’importazione e l’esportazione di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, macchinari, impianti ecc.; ‐ ritirare ed esigere da qualsiasi ufficio postale, telegrafico, ferroviario, doganale ecc., lettere, pieghi, scritti e colli, anche se raccomandati od assicurati, diretti alla società; ‐ istituire depositi anche a titolo di cauzione, presso qualsiasi persona cassa od ente, anche pubblico, firmandone le polizze e gli atti relativi e ritirare i depositi stessi; ‐ assumere dipendenti sino alla prima categoria inclusa, concedere loro miglioramenti economici e licenziare detto personale; ‐ stipulare contratti di locazione macchinario (comunemente indicati come contratti di leasing). Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 20 In precedenza, la società risultava amministrata da un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 21 giugno 2003, composto da cinque amministratori ed in carica per un triennio, fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, nei seguenti: Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere Consigliere Consigliere ed Amministratore Delegato Consigliere In data 4 settembre 2004 il signor ****** veniva nominato quale Direttore Generale della società, fino alla revoca dalla carica. La successiva assemblea del 24 giugno 2006, confermava il medesimo Organo amministrativo di cinque membri, fino alla data di approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2008. Quindi l’assemblea tenuta in data 27 giugno 2009, confermava di nuovo l’Organo amministrativo, fino all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2011. In data 19 ottobre 2009 però il Consigliere ****** risulta cessato dalla carica ed al suo posto viene nominata fino alla successiva assemblea la signora * * * * * * ; la medesima signora ****** veniva poi confermata nella carica in data 10 luglio 2009, fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2011. Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere Consigliere ed Amministratore Delegato Consigliere Consigliere Dal 19 ottobre 2011 al 4 marzo 2012, pertanto il Consiglio di amministrazione risulta così composto: Quindi in data 5 marzo 2012 rassegna le proprie dimissioni e cessa dalla carica di Consigliere e di Amministratore Delegato la signora ****** . Il C.d.a. nel periodo dal 5 marzo 2012 risulta composto pertanto dei soli quattro membri seguenti: Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere Consigliere Consigliere In data 2 giugno 2012 muore il Consigliere signor * * * * * * * ; il successivo C.d.a. del 27 giugno 2012 ne prende atto, decretandone pertanto la cessazione dalla carica. Quindi il C.d.a. nel periodo dal 2 giugno 2012 al 7 luglio 2012 risulta limitato ai seguenti tre membri: Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere Consigliere 2.4. L’ORGANO DI CONTROLLO La società ‘FAAM S.p.a.’ essendo tenuta alla redazione del bilancio consolidato, ai sensi dell’articolo 2409‐ter del codice civile, ha conferito l’incarico del controllo contabile alla Società di Revisione ‘Price Waterhouse Coopers S.p.A.’ (contratto di revisione stipulato in data 23 giugno 2010 e conferimento dell’incarico di revisione da parte dell’assemblea degli azionisti del 10 luglio 2010). Dal verbale di assemblea ordinaria del 30 maggio 2013 risulta che il predetto contratto è stato consensualmente risolto. Anche in ottica di contenimento dei costi di revisione alla luce della procedura concorsuale cui è interessata la società, l’incarico è stato affidato al Revisore Unico dott. ***** “incaricato della revisione legale dei conti civilistici e di consolidato di FAAM SpA in liquidazione riguardanti i Bilanci 2012 e, in quanto ancora dovuta per Legge, per il triennio 2013‐2015”. Il Collegio sindacale attualmente in carica, risulta nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 7 luglio 2012 e successivamente integrato in data 13 marzo 20131, e dall’assemblea ordinaria dei soci in data 7 agosto 20132, resta in carica per un triennio, fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2014 ed è composto dai seguenti membri: Nominativo Ruolo Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Il Collegio sindacale nella composizione sopra indicata risulta tuttora in carica e dalla lettura dei verbali predisposti (ultimo quello redatto in data 16 dicembre 2013) sta continuando a svolgere in maniera sistematica le proprie funzioni di vigilanza sulla società. Nel periodo precedente al 7 luglio 2012, si rileva che l’assemblea ordinaria dei soci del 21 giugno 2003, aveva nominato il seguente Collegio sindacale fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, nel modo seguente: Nominativo Ruolo Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo 1 Per effetto delle dimissioni rassegnate dal sindaco rag. ***** e tenuto conto dell’indisponibilità del sindaco supplente ******* al subentro) risulta subentrato nel ruolo di sindaco effettivo il dott. ***** (cfr. visura C.C.I.A.A. dalla quale risulta il subentro con atto dell’11 marzo 2013). 2 Il verbale di assemblea ordinaria del 7 agosto 2013 ha confermato il dott. *** quale nuovo sindaco effettivo (subentrato al rag. ***** dimissionario) e nominato quale nuovi Sindaci supplenti il dott. ******** Tale ultimo verbale non risulta trascritto al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Fermo. Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente L’Organo di controllo veniva quindi confermato in veste immutata, fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 dalla successiva assemblea dei soci del 24 giugno 2006. In data 28 aprile 2007 cessa dalla carica il sindaco effettivo signor ******* e gli subentra quale Sindaco effettivo la signora *******. Il successivo 30 giugno 2007 viene confermato quali sindaco effettivo ******* e nominato quale nuovo sindaco supplente * * * * . La composizione del Collegio sindacale risulta pertanto la seguente: Nominativo Ruolo Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente La società risultava altresì dotata di un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, in conformità al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n.231 e successive modificazioni ed integrazioni. La ‘FAAM S.p.A.’, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 31 luglio 2009, ha infatti adottato il Modello di organizzazione e di gestione previsto dal Decreto Legislativo n. 231/2001, sulla responsabilità amministrativa delle società. Insieme al Modello organizzativo risulta altresì adottato un ‘Codice Etico’. L’Organismo di Vigilanza, risulta nominato inizialmente dal Consiglio di amministrazione per il triennio decorrente dal 31 luglio 2009, prorogato al 30 settembre 2011 dal C.d.a. del 24 luglio 2012, ed infine rinnovato – sempre nell’iniziale immutata composizione – dal C.d.a. dell’11 settembre 2012. Lo stesso risultava composto dai seguenti membri: Nominativo Ruolo Membro esterno Membro interno Membro interno (sospesa dal 16/11/12) L’Organismo di Vigilanza è cessato per effetto delle dimissioni rassegnate in data 11 marzo 2013, in conseguenza della messa in liquidazione della società (cfr. Relazione sulla Gestione al bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012). 2.5. VERIFICA SUSSISTENZA RESPONSABILITÀ ORGANI AMMINISTRATIVI In ausilio del Commissario, lo scrivente ha proceduto, sulla base della documentazione disponibile, alla verifica della sussistenza di eventuali profili di responsabilità riconducibili all’operato degli organi amministrativi e di controllo della società concordataria. L’eventuale pretesa risarcitoria infatti, in conseguenza dei danni subiti per inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall’atto costitutivo da parte degli amministratori e sindaci, può determinare un incremento del patrimonio della società e quindi un maggior attivo distribuibile ai creditori. Come prescritto dal decreto di apertura del Concordato preventivo, l’informazione risulta necessaria allo scopo di permettere di operare un’opportuna comparazione dell’aspettativa di ciascun creditore rispetto al contenuto della proposta. Stante la complessità della procedura, la numerosità e complessità dei documenti da esaminare, l’ampiezza dello spettro d’indagine e soprattutto il ristretto tempo a disposizione, l’analisi condotta è stata inevitabilmente sommaria. Il Commissario ha proceduto, sulla base della documentazione disponibile, alla verifica della sussistenza di profili di responsabilità riconducibili all’operato degli organi amministrativi e di controllo della società concordataria. A tal fine l’attenzione si è concentrata sulle rilevanti svalutazioni e rettifiche di valore delle poste dell’Attivo operate nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 da parte della società concordataria, che hanno inciso sul Conto Economico per un importo di circa 23.822 mila Euro. La Nota integrativa al predetto bilancio segnala: “se dette operazioni non fossero state effettuate nel bilancio 2012, ma al momento della messa in liquidazione della Società, il Patrimonio Netto della Società al 31/12/2012 ammonterebbe a € 2.439 mila negativo”. In particolare le più rilevanti rettifiche ai valori dell’Attivo al 31 dicembre 2012 (operate dal Liquidatore “nella prospettiva della realizzazione degli Assets aziendali, al fine di informare sia i soci, sia i creditori sociali della realistica misura in cui la Società è in grado di adempiere alle proprie obbligazioni”, considerata la procedura di liquidazione in cui versa la stessa) sono risultate le seguenti: a) ‐ Svalutazione integrale del valore delle Immobilizzazioni Immateriali, per euro 8.343 mila: la svalutazione ha riguardato in massima parte ‘Spese di ricerca e sviluppo’ per euro 6.122 mila e software per 630 mila, immobilizzazioni immateriali in corso per euro 1.339 mila; la motivazione risulta anche legata al fatto che le stesse non risultano suscettibili di effettiva monetizzazione in ottica liquidatoria. b) ‐ Svalutazione delle Immobilizzazioni Materiali per euro 798 mila: la stessa è stata operata per allineare il valore contabile a quello stimato di realizzo per il complesso immobiliare e dei beni mobili. A tale fine le svalutazioni operate afferiscono quanto ad euro 568 mila per i “Terreni e fabbricati” e per euro 230 mila per i beni mobili. c) – Svalutazione delle Immobilizzazioni Finanziarie, per euro 9.606.218: risultano stanziate per rilevare le perdite di valore delle partecipazioni e dei crediti verso le imprese controllate. Le partecipazioni considerate non più recuperabili sono state interamente svalutate, allocando la rettifica nella voce D 19 del Conto Economico. d) ‐ Svalutazione delle Rimanenze per euro 1.905 mila: nel bilancio si riferisce che la stessa è basata sui valori che non trovano una possibilità di realizzo di vendita. In dettaglio viene riferito che la svalutazione afferisce per euro 708 mila i prodotti finiti, per euro 960 mila i lavori in corso su ordinazione e per euro 237 mila le materie prime. e) ‐ Accantonamento al fondo Svalutazione Crediti per euro 3.602 mila: l’approfondimento analitico di tale svalutazione, ha permesso di verificare che del totale crediti svalutati al 31 dicembre 2012 di euro 3.601.729, solo il 22,5% (ossia euro 810.950) aveva un’anzianità (aging) superiore ad un anno (365 giorni). Inoltre, si è evidenziato che oggetto di svalutazione per complessivi euro 1.678.126 (il 46,6%) erano crediti di natura commerciale vantati nei confronti di società controllate (D.B.F. France e D.B.F. Sro). Le risultanze di tale analisi sono riportate nella Tabella che segue, che individua i crediti scaduti da oltre un anno, rispetto a quelli svalutati (cfr.). Sulla scorta degli elementi informativi e valutativi a disposizione, non si rilevano al momento particolari profili di responsabilità a carico degli amministratori e dell’organo di controllo. Denominazione D.B.F. Sro RI.E.M. Srl TERNA SPA R.DA. di Russo Daniele GAETANI GIORGIO HOTEL RISTORANTE DEGLI SFORZA ROCCO FRANCESCO I.B.B. BV MAPTEL SRL LIFTER SRL IMET SPA POINT SERVICE CARS SRL FAAM Benelux B.V. PRAMAC SPA FERVET SpA CENTRO MARMITTE C.V.S. SpA IL MONDO DELL'AUTO SRL CAR RACING DI CECILIA ROBERTO FORTE COSTRUZIONI SRL AUTOTECNICA GROUP Spa AERDORICA SPA RAINERI & C. SAS EVO GROUP SRL PERLINI INTERNATIONAL SPA INSIDE SRL AUTOFFICINA MANNICCI DANILO IVR SRL GIUSEPPE BORGONOVO S.D.F. NUOVA LEVANTAUTO SRL SEMINERIO ANTONINO ELETTRAUTO ENERGY.COM SRL TELECOMPONENTI SRL MATTEI FABRIZIO RICCI LORENZO ELETTRAUTO ENTERPRISE MARINE SpA V.A.R.I. SRL D.B.F. sro OZ ELTECO, A.S. ITALFRENI di Natale Polimeni N.I.V.E. EDIL COMMERS DI SANGIORGIO ELETTROCAR di Infortugno Domenico CHIRICO LUCIANO LAROSA CARMINE AUTORICAMBI ANTONELLA E MASSIMO MEGABATTERY, UNIPESSOAL LDA LA LASER SRL SORTINO SRL SIEL SRL FERRAMENTA SCOPETTA BRAGAMORO SISTEMI DI ENERGIA SpA E.S.I.S. SRL SEAL MARINE SRL AUTOSTRADE PER L'ITALIA SPA ALMA BAT. OIL ZITO DI ZITO GIROLAMO S.A.E. SOC.ARTIGIANI ELETTRAUTO EMPIDOURO, LDA BARBIERI ANTONIO SATRIANO FILIPPO VADALA' GIUSEPPE ALESSANDRO CONVERT ITALIA SPA GRUPPO BF Srl A.Q.R. AUTORICAMBI Srl TRENITALIA SPA ELLEGI SRL FULCO DOMENICO ELETTRAUTO MOVELTECNO SRL CELECTRIC B.V. PISI SRL F.S.C. SRL ‐ FAAM SERVICE CAMPANIA SIREA INDUSTRIE ATAC SpA EBM BATTERIE di Santoro Gianni CASA DELLA BATTERIA SRL D.B.F. FRANCE SARL ABB SPA C.R.A.M.EL. SRL TOTALE Piani di rientro societa correlate Faam Services Clienti in contenzioso riclassificati negli altri crediti al 31.12.12 TOTALE COMPLESSIVO percentuale scaduto da oltre 365 gg. 254 0 0 2.006 0 56. 725 193 311. 942 98. 572 0 0 0 8.043 0 18. 560 11. 933 14. 077 11. 668 9.250 9.091 0 0 6.540 96. 211 2.000 1.542 1.352 1.347 1.002 600 430 0 2.830 0 0 0 453 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ‐77 0 0 4.980 3.717 0 4.043 0 0 ‐318 0 6.783 0 5.924 0 0 0 21. 357 0 30. 736 67. 183 0 0 0 0 810. 950 0 0 810. 950 22,5 F.do Svalutazio 485. ne 103 14. 336 41. 909 1.556 1.900 33. 949 193 311. 942 98. 572 82. 226 69. 687 67. 470 64. 702 25. 492 18. 560 15. 885 14. 077 11. 668 9.250 9.091 8.189 6.858 6.540 74. 079 2.000 1.542 1.352 1.347 1.002 600 430 13. 804 2.830 990 750 581 453 71. 955 235 276 406 448 577 609 688 1.752 802 804 1.083 1.421 1.962 2.199 2.941 2.841 2.760 3.364 3.681 3.717 4.016 4.043 4.064 4.541 69. 195 6.279 6.783 11. 481 8.375 10. 056 11. 640 17. 571 13. 867 30. 664 33. 154 44. 862 43. 272 1.121. 068 234. 002 220. 905 3.505. 27267. 045 29. 413 3.601. 729 100,0 3. LA STRUTTURA DEL GRUPPO La società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ è la capogruppo del Gruppo FAAM. La struttura del gruppo, limitata alle società direttamente ed indirettamente controllate, si configura come segue: Società Controllata Paese Percentuale detenuta 56,28% FAAM ASIA LIMITED Hong Kong E.V.F. S.p.A. Italia 100,00% I.B.F. S.p.A. in liquidazione Italia 99,50% SINERGO S.r.l. Italia 46,875% D.B.F. France Francia 95,79% D.B.F. Sro Repub. Ceca 52,00% Il sociogramma delle controllate può essere così rappresentato: Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 29 Di seguito si riportano alcuni dati identificativi delle società riconducibili al ‘Gruppo FAAM’. Si procede al contempo ad esprimere un ‘giudizio’ di congruità in merito alle valutazioni (rectius: svalutazioni) effettuate dalla concordataria nel piano, oltreché sull’esigibilità del credito vantato dalla ‘FAAM’ nei loro confronti. Ciò si è fatto anche in risposta ai diversi incarichi assegnati allo scrivente dal Commissario Giudiziale dott. Andrea Ercoli, in data 25 novembre 2013, di: “1. procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale della società E.V.F. S.P.A. e quindi della partecipata I MOVING S.R.L., anche al fine di valutare l’esigibilità del credito vantato dalla società concordataria; 2. procedere alla verifica della congruità delle valutazioni effettuate nel piano dalla società concordataria in ordine alle altre partecipazioni nelle società controllate (D.B.F. France, D.B.F. s.r.o., SINERGO SRL e IBF S.P.A.) ed in ordine all’esigibilità dei crediti vantati dalla società concordataria nei confronti delle medesime”. Inoltre, per quanto concerne la valutazione della consistenza patrimoniale della società ‘FAAM ASIA LIMITED’ e quindi della partecipata ‘YIXING FAAM BATTERY CO. LTD.’, si rimanda a quanto di seguito si argomenterà nel Paragrafo 8.3 (cfr.), oltreché alla specifica e separata Relazione valutativa predisposta dallo scrivente (cfr. ‘Relazione di stima del valore della partecipazione della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ al capitale sociale della società FAAM ASIA LIMITED avente sede legale ad Hong Kong e della partecipazione totalitaria da quest’ultima detenuta nella società YIXING FAAM INDUSTRIAL BATTERIES COMPANY LIMITED avente sede legale nella Repubblica Popolare Cinese’). 3.1. FAAM ASIA LIMITED La società ‘FAAM Asia Limited’ (od anche, più sinteticamente, ‘FAL’), è società costituita in data 17 novembre 2005, secondo la giurisdizione di Hong Kong (SAR), ed ha numero identificativo 1008277. La sede legale della società è la seguente: Room 1105, Regent Centre, 88 Queen’s Road Central, Hong Kong. La società è una holding di investimenti. La società ‘FAAM Asia Limited’ risulta partecipata (in misura pari al 56,28% dell’intero capitale sociale) dalla controllante ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’. La restante parte del capitale sociale (43,72%) attualmente appartiene alla società ‘SIMEST S.p.a.’ (Società Italiana per le Imprese all’Estero) di Roma. L’ing. Vittorio Civitillo (Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’affittuaria ‘FIB S.r.l.’) ha riferito nel corso di un incontro avvenuto il 5 dicembre 2013, presso gli uffici ‘FIB’ di Monterubbiano, alla presenza del Commissario Giudiziale, che la società ‘FIB S.r.l.’ dallo stesso rappresentata, avrebbe definito un accordo con l’azionista ‘Simest S.p.a.’ finalizzato all’acquisto delle azioni da questa possedute nella ‘FAAM ASIA LIMITED’. La ‘SIMEST S.p.a.’ in data 6‐12 aprile 2011, ha stipulato un contratto con la ‘FAAM S.P.A.’, denominato modifica ed integrazione del ‘Contratto FONDO’, per la partecipazione societaria nella società holding FAAM ASIA LIMITED, originariamente sottoscritto (fra le stesse parti) in data 8 marzo 2006. In tale ‘Contratto FONDO’, fra gli altri impegni, viene prevista l’adesione della ‘SIMEST S.P.A.’ ad un aumento di capitale della società estera (FAAM ASIA LIMITED), sia mediante una acquisizione di partecipazione in proprio che attraverso la sottoscrizione di una “ulteriore partecipazione aggiuntiva” a valere sulle disponibilità del Fondo gestito per conto del Ministero dello Sviluppo Economico. Al termine del collocamento dell’aumento, il capitale sociale della società estera (FAAM ASIA LIMITED) risulterebbe così ripartito: ‐ FAAM S.p.a.: 56,28%; ‐ SIMEST S.p.a.: 19,95%; ‐ FONDO FCV: 23,77%. Sempre in tale contratto viene convenuto l’impegno di ‘FAAM S.p.a.’ ad acquisire dalla ‘SIMEST S.p.a.’ l’intera quota aggiuntiva complessiva della ‘SIMEST’, alla data del 30 giugno 2014, al prezzo convenuto (nell’art. 8 del ‘contratto FONDO’ dell’aprile 2011) e comunque non inferiore ad Euro 867.142,71. Nel suddetto ‘contratto FONDO’, viene inoltre stabilito che il trasferimento anticipato della partecipazione aggiuntiva da ‘SIMEST S.p.a.’ a ‘FAAM S.p.a.’, sarebbe avvenuto in caso di risoluzione anticipata del ‘Contratto FONDO’ stesso. Risoluzione anticipata che, ai sensi dell’art. 6, lett. e), sarebbe potuta avvenire in ipotesi “sia richiesta od avviata nei confronti del PARTNER (FAAM s.p.a.) una procedura concorsuale, ovvero il PARTNER venga posto in liquidazione”. Da quanto comunicato dal Commissario Giudiziale, dott. Andrea Ercoli, e dal Coadiutore legale dello stesso, avvocato Enrico Piermartiri, la ‘SIMEST S.p.a.’ avrebbe escusso in data 16 aprile 2013 dalla ‘B.C.C. Picena S.p.a.’, le fideiussioni rilasciate da ‘FAAM S.p.a.’ a garanzia dell’esatto adempimento degli obblighi concernenti l’acquisto ed il pagamento del prezzo relativo alla partecipazione ‘aggiuntiva’ gestita dalla ‘SIMEST S.p.a.’, per un importo complessivo di Euro 476.000,00. Tale escussione lascerebbe presumere, stante la presenza nel contratto di fideiussione della clausola che condiziona il pagamento della garanzia alla sola ipotesi di trasferimento delle quote, che effettivamente la quota aggiuntiva del Fondo (23,77%) sia stata trasferita ‘coattivamente’ alla ‘FAAM S.p.a.’ nel mese di aprile 2013. Al fine quindi di poter appurare se l’escussione delle garanzie ha comportato anche il trasferimento delle quote detenuto dal Fondo (FCV) gestito dalla ‘SIMEST S.p.a.’ alla ‘FAAM S.p.a.’, in data 4 febbraio 2014 l’Avv. Piermartiri, ha richiesto alla ‘SIMEST S.p.a.’ di fornire informazioni utili al Commissario Giudiziale per comprendere l’esatta partecipazione societaria della ‘FAAM S.p.a.’ nella ‘FAAM ASIA LIMITED’, oltreché di voler precisare l’attuale composizione societaria della ‘FAAM ASIA LIMITED medesima. La ‘SIMEST S.p.a.’ non ha dato però riscontro alle richieste, per cui non è stato possibile appurare meglio la partecipazione del Fondo nella società ‘FAAM ASIA LIMITED’, che allo stato appare in parziale contrasto con le risultanze del Libro Soci reso disponibile. Al riguardo lo scrivente fa riserva di procedere ad una eventuale integrazione informativa sul punto all’esito della risposta di ‘SIMEST S.p.a.’. Dalla lettura dell’ultimo bilancio disponibile: quello riferito alla data del 31 dicembre 2012, la società ha un capitale sociale espresso in valuta locale di 49.010.000,00 dollari di Hong Kong, suddiviso in nr. 49.010.000 azioni da un dollaro di Hong Kong cadauna. La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione, che dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 (ed approvato dal Consiglio di amministrazione in data 3 luglio 2013) risultava composto dei seguenti cinque membri: *************. La predetta società (FAAM Asia Limited) ha tra le proprie attività quasi esclusivamente la partecipazione detenuta nella società cinese denominata ‘YIXING FAAM Industrial Batteries Company Limited’ (od anche, più sinteticamente ‘YFIB’). Nel bilancio al 31 dicembre 2012 (così come nel precedente bilancio chiuso al 31 dicembre 2011) la partecipazione risultava iscritta al valore di 48.803.382,00 dollari di Hong Kong. Tale partecipazione è rappresentativa del 100% dell’intero capitale sociale. Per ogni approfondimento relativo si fa espresso rinvio alla separata ed ampia ‘Relazione’ valutativa predisposta, che viene fatta oggetto di deposito in Tribunale(cfr.). 3.2. E.V.F. S.P.A. La società ‘E.V.F. S.p.a.’ costituita in data 9 novembre 2000 (atto notaio Danielli di Fermo), risulta iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Fermo con codice fiscale e numero d’iscrizione 01666790447, ed al R.E.A. al numero FM–163873, Partita IVA: 01666790447, P.E.C. [email protected]. La sede sociale è stabilita in Monterubbiano (FM), Via Monti, 11. Non risulta l’attuale esistenza di separate Unità Locali. La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al 100% del capitale sociale di Euro 120.000, suddiviso in nr. 500 azioni di euro 240 cadauna. Pertanto la FAAM S.p.a. è socio unico della ‘E.V.F. S.p.a.’. La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione di cinque membri (nominato dall’assemblea del 28 aprile 2012 fino all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2014): Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere e Direttore Generale Consigliere Consigliere Consigliere Il Collegio sindacale in carica, risulta nominato dall’assemblea del 28 aprile 2012, in carica fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2014 ed è composto dai seguenti membri: Nominativo Ruolo Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Con atto notaio Cesare Licini di Pesaro (rep. n. 40381; racc. n. 16390) del 28 febbraio 2013, la società ha effettuato il conferimento della propria intera azienda a favore della società ‘I Moving S.r.l.’, ricevendo in cambio una partecipazione corrispondente a circa il 49,97% del capitale sociale di tale ultima società. Dalla lettura della Relazione di stima redatta ex art. 2465 c.c., il perito nominato ai fini del conferimento, dott. Marco Stecher, in data 28 febbraio 2013, ha determinato in euro 4.118.864 il valore della conferenda azienda con riferimento alla situazione contabile al 30 dicembre 2012. La società ‘I MOVING S.R.L.’ corrente in Jesi, alla Via Ignazio Silone, 10, iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Ancona con il codice fiscale n. 02576860429, n. REA: 198637, ha capitale sociale di Euro 4.012.000. La partecipazione della EVF S.p.a. nella I MOVING Srl ha valore nominale di euro 2.004.990,00, corrispondenti a circa il 49,97% del capitale sociale di tale ultima società. Il Piano concordatario in merito si esprime nei seguenti termini: “(…) con una operazione straordinaria recentemente perfezionata, EVF S.p.A. ha conferito la propria azienda in una società denominata I Moving s.r.l. nella quale, contestualmente, è stato conferito (anche) il ramo aziendale relativo alla mobilità elettrica della società Energy Resources s.r.l., avente sede in Jesi (AN). Questa operazione ha suggellato una partnership strategica con uno dei principali operatori del mercato di riferimento e ha dato vita ad una società (appunto, I Moving s.r.l.), la quale ha dotazioni, caratteristiche e competenze tali da potersi imporre come uno dei riferimenti nel settore (in crescita) della mobilità elettrica. Su queste basi, ancorché la partecipazione in EVF sia stata comunque prudenzialmente azzerata ai fini del presente piano (dato che non esistono, al momento, prospettive di sua alienazione a terzi), i crediti già vantati verso EVF ed oggi ‘assunti’ da I Moving s.r.l. ex art. 1560 del Codice Civile sono stati considerati come ragionevolmente esigibili”. In ordine a tale ultima considerazione, lo scrivente nutre seri dubbi in merito anche alla concreta esigibilità dei crediti vantati nei confronti della società ‘I Moving s.r.l.’. E’ da ritenere infatti che, alla luce degli elementi a disposizione, il credito vantato dalla concordataria nei confronti della ‘I Moving S.r.l.’ risulterà difficilmente satisfattibile: per tale ragione è stata proposta una prudenziale ed integrale svalutazione del credito stesso. Si precisa in questo ambito che il Commissario Giudiziale dott. Andrea Ercoli, in data 25 novembre 2013, ha incaricato lo scrivente di “procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale della società E.V.F. S.P.A. e quindi della partecipata I MOVING S.R.L., anche al fine di valutare l’esigibilità del credito vantato dalla società concordataria”. Ai fini di procedere alla valutazione della consistenza patrimoniale della società ‘E.V.F. S.p.a.’ è stato messo a disposizione dello scrivente un bilancio della stessa redatto con riferimento alla data del 28 febbraio 2013 (cfr. all. 16). La Situazione Patrimoniale al 28 febbraio 2013 della ‘E.V.F. S.p.a.’ risulta quella di seguito indicata: Attività Partecipazione finanziarie altre imprese Patrimonio Netto 4.123.854,00 Capitale sociale Riserva straordinaria Utile in corso di maturazione Totale Attività 4.123.854,00 Totale Patrimonio Netto Tra le attività della ‘E.V.F. S.p.a.’ è unicamente iscritta la sopra ricordata partecipazione nella società ‘I MOVING S.r.l.’, con sede in Jesi, per il valore di euro 4.123.854,00: il valore è dato dalla sommatoria tra il valore stimato della partecipazione (ossia euro 4.118.864,00) ed il valore del capitale sociale sottoscritto da ‘E.V.F. S.p.a.‘ in sede di iniziale costituzione della ‘I MOVING S.r.l.’ (ossia euro 4.990,00, sul valore del capitale iniziale complessivo di euro 10.000,00). La società ‘E.V.F. S.p.a.’ risulta del tutto sprovvista di liquidità. In bilancio al 28 febbraio 2013 non risultano iscritte passività di sorta. L’utile in corso di maturazione è nella sostanza determinato dall’iscrizione nel Conto Economico di un componente di natura ‘straordinaria’: la rilevazione della plusvalenza da conferimento per euro 4.124.517,93. Il credito che la ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ ha iscritto come vantato nei confronti della ‘E.V.F. S.p.a.’ e fatto oggetto – in data 28 febbraio 2013 – di conferimento nella ‘I MOVING S.r.l.’ (‘assunto’ ex art. 1560 codice civile), ammonta – nella contabilità tenuta dalla ‘FAAM S.p.a.’ ad euro 961.701,99. Dall’esame della contabilità della ‘I MOVING S.r.l.’ il debito verso la controllante ‘E.V.F. S.p.a.’ risulterebbe pari ad euro 958.499,09 (con una differenza non ‘riconciliata’ di euro 3.202,90). Il mastro del conto ’02.15.50.05.05 Debiti verso socio controllante’ della contabilità tenuta dalla ‘I MOVING S.r.l.’ (cfr. mastro del conto allegato all’e‐ mail del 17 dicembre 2013, di Giovanni Emidi della ‘I Moving s.r.l.’; all. 17), in particolare mostra che il saldo predetto deriva dalla sommatoria di: ‐ Debito verso FAAM S.p.a. (da conferimento) ‐ Debito per decimi anticipati da ‘Energy Resources’ ad EVF €. 957.251,59 €. 1.247,50. Lo scrivente riferisce anzitutto che l’incarico conferito dal Commissario Giudiziale di procedere alla compiuta valutazione della consistenza patrimoniale della ‘E.V.F. S.p.a’, in rapporto alla necessaria preliminare determinazione del valore della partecipata ‘I MOVING S.r.l.’, non si è potuto esperire appieno e non per cause dipendenti dalla propria volontà. Infatti, ciò è da imputare soprattutto alle difficoltà incontrate nel reperire la richiesta documentazione, necessaria a correttamente esperire l’incarico affidato. L’altro socio di riferimento della ‘I MOVING S.r.l.’, ossia la società ‘ENERGY RESOURCES S.r.l.’ con sede in Jesi (AN), via Ignazio Silone, n. 10, codice fiscale: 02286940420 (società presso la quale risultano ubicati sia gli uffici amministrativi che la sede legale della ‘I MOVING’ stessa), risulta infatti attualmente ‘interessata’ da una procedura di concordato preventivo da poco ‘avviata’ presso il Tribunale di Ancona: in buona sostanza, a quanto riferito, la procedura concordataria in atto, ha comportato l’impossibilità di ‘dedicare’ risorse alle richieste avanzate dal perito incaricato. Lo scrivente ha più volte interpellato a tal fine il Presidente del C.d.a. di ‘I MOVING S.r.l.’ signor Enrico Cappanera ed il responsabile amministrativo dott. Giovanni Emidi, indirizzando agli stessi anche varie e‐mail di richiesta (cfr. all. 18). Si è inoltre recato in Jesi (AN) il giorno 9 dicembre 2013, presso gli uffici amministrativi della ‘I MOVING S.r.l.’ ed ha effettuato altresì un sopralluogo dello stabile ove viene svolta l’attività produttiva ed è presente il magazzino della società medesima. La documentazione contabile richiesta ai fini della valutazione peritale è stata però messa a disposizione in misura del tutto parziale. Solo recentemente, in data 31 gennaio 2014, a seguito di ulteriori ‘interpelli’, riusciva a ricevere via e‐mail una Situazione contabile ‘provvisoria’ al 31 dicembre 2013 (cfr. all. 19) ed i partitari relativi al 2013. Il dott. Emidi, nella mail di invio peraltro ha precisato: “Le stampe sono al 31/12. Non sono perfettamente aggiornate (...). Il risultato sicuramente si deteriorerà per la svalutazione di alcuni valori dell’attivo (in particolare crediti), la svalutazione del magazzino, non ancora a punto, la rilevazione degli ammortamenti e le eventuali imposte”. Ai fini di una migliore lettura delle ‘risultanze’ della Situazione provvisoria al 31 dicembre 2013 della ‘I MOVING S.r.l.’ si è elaborata la seguente situazione ‘riclassificata’: Attività Immobilizzazioni Immateriali (nette) Immobilizzazioni Materiali (nette) Immobilizzazioni Finanziarie Crediti v/clienti in contenzioso Totale Attività 'immobilizzate' Rimanenze Crediti v/clienti Altri crediti diversi Disponibilità liquide Ratei e risconti Totale Attività a breve Passività e Patrimonio Netto 9.494.838,19 85.339,11 26.404,15 1.069.143,67 10.675.725,12 1.980.620,92 727.991,70 814.157,03 216.687,20 17,53 3.739.474,38 Debito v/socio controllante EVF Spa Fondi per rischi ed oneri T.F.R. Totale Passività 'consolidate' Risconti passivi Debiti verso Banche Debiti verso Fornitori Altri debiti diversi Debiti tributari Totale Passività a breve termine Capitale sociale Riserva da sovrapprezzo quote Riserva straordinaria (‐) Perdite portate a nuovo Risultato 'provvisorio' del periodo Totale Patrimonio Netto Totale Attività 14.415.199,50 Totale Passività e Patrimonio Netto Come anticipato per le vie brevi, la predetta ‘Situazione’ determinerà con probabilità un risultato finale ampiamente negativo. Al di là della predetta considerazione, emerge con evidenza una situazione di sostanziale ‘illiquidità’ della società, a causa dell’assoluta prevalenza ‐ nella Situazione patrimoniale ‐ di poste ‘immobilizzate’, per giunta di natura ‘immateriale’ (intangible assets), provenienti dall’attuato conferimento: le stesse sono ad evidenza insuscettibili di generare risorse liquide atte a fronteggiare richieste di pagamento. La riferita situazione, al di là dell’alquanto probabile risultato negativo della gestione, ha determinato lo scrivente a valutare negativamente, anche in prospettiva, il profilo dell’esigibilità del credito vantato dalla concordataria nei confronti della ‘I MOVING S.r.l.’ ed a ritenere, ai fini prudenziali, di dover procedere a proporre una prudenziale ed integrale svalutazione del credito vantato, stante l’attuale situazione di ‘illiquidità’ della società ‘I Moving Srl’ partecipata dalla ‘EVF Spa’. Quanto appena detto vale a maggior ragione, nel caso in cui il credito che la ‘FAAM S.p.A.’ vanta nei confronti della ‘I MOVING S.r.l.’, fosse da considerare ‘postergato’: si rimanda in merito alle considerazioni svolte al riguardo nel successivo paragrafo 3.8. (cfr.). Tale ‘impressione’ è stata peraltro confermata dai colloqui diretti avuti nel corso del riferito incontro avvenuto in data 9 dicembre 2013 presso la sede della società, sia con il Presidente del Consiglio di Amministrazione signor Enrico Cappanera, che con il dott. Giovanni Emidi. Gli stessi hanno infatti riferito della capacità attuale della società a fronteggiare solo ed esclusivamente i cd. ‘fornitori strategici’, essendo la stessa impossibilitata ad ‘assecondare’ eventuali richieste restitutorie avanzate da parte della concordataria ‘FAAM S.p.a.’. Ciò a maggior ragione stante l’elevatezza dell’importo a credito vantato dalla ‘FAAM’. 3.3. I.B.F. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE La società ‘I.B.F. S.p.a. in liquidazione’, costituita il 29 settembre 1997, oggi in Concordato Preventivo (con domanda depositata presso il Tribunale di Fermo in data 19 marzo 2013), dichiarato aperto con decreto cron. n. 2055/2013 del 09 ottobre 2013, ha sede legale in Monte Sant’Angelo (FG), Località Macchia. La società risulta iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Foggia con codice fiscale, partita Iva e numero d’iscrizione 02267330716, ed al R.E.A. al numero FG–206777, P.E.C. [email protected]. Dalla lettura della visura presso la Camera di Commercio di Foggia la società, a far data dal 1° aprile 1998 ha esercitato l’attività di “produzione di accumulatori, semilavorati e prodotti affini di macchinari e attrezzature per la loro produzione; produzione di motocicli, quadricicli e autovetture a trazione elettrica e comunque veicoli a motore che rispettino l’ambiente”. Dalla lettura della Nota integrativa al bilancio al 31 dicembre 2012 risulta che la società “svolge la propria attività nel settore delle batterie industriali dove opera in qualità di società produttrice e distributrice del marchio FAAM”. Nel primo trimestre 2013 la società impiegava una media di 98 dipendenti, scesi a 67 nel secondo trimestre 2013. In data 15 febbraio 2013 la società è stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea straordinaria degli azionisti, nominando quale Liquidatore unico la signora Oresti Angela Grazia. Al liquidatore sono stati conferiti i seguenti poteri: “al Liquidatore vengono attribuiti tutti i poteri e le facoltà nessuno escluso, necessari a definire tutti i rapporti pendenti, autorizzandolo espressamente onde agevolare il compimento delle attività liquidatorie e, quindi, la dismissione degli attivi societari per meglio far fronte al pagamento dei debiti attualmente esistenti nei confronti dei terzi a cedere o locare a terzi, alle migliori condizioni possibili, l’azienda sociale o rami di essa, ovvero anche i singoli beni o diritti, stipulando i necessari contratti con le relative clausole d’uso e, se del caso, con la concessione ai locatari del diritto di prelazione per l’acquisto dei beni aziendali, avendo fin d’ora per rato e fermo il suo operato. Il Liquidatore viene altresì autorizzato, qualora lo ritenga opportuno, ad accedere a procedure concorsuali”. Il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato è pari ad euro 2.565.800,00 suddiviso in nr. 4.000 azioni. La composizione dei soci della società risulta la seguente: SOCIO CODICE FISCALE Società 'FAAM S.p.a. in liquidazione' 00419270442 Società ‘ERA S.r.l.’ 00814970679 TOTALI Cap.Soc. €. 2.552.9 71 12.8 29 2.565.8 00 % 99,5 0% 0,5 0% 100,00 % I dati sopra riportati rappresentano l’Elenco dei soci e degli altri titolari di diritti su azioni così come risulta dal Registro delle Imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. di Foggia. Prima della sua messa in liquidazione, la società risultava amministrata da un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea del 25 maggio 2012, composto da cinque amministratori ed in carica fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2012: Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. ed Amministratore Delegato Consigliere e Direttore Generale Consigliere Consigliere Consigliere Il Collegio sindacale in carica, risulta nominato dall’assemblea del 7 luglio 2010 ed è composto dai seguenti membri: Nominativo Ruolo Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Il Patrimonio Netto della società indicato nell’ultimo bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 risultava negativo e pari a ‐11.780.201 euro; tale ultimo esercizio si è chiuso con una perdita di euro 17.318.984. La perdita predetta è misura sia del ‘crollo’ del fatturato registrato nel 2012 (i Ricavi dimuiscono da euro 37,5 milioni del 2011 ad euro 22,8 del 2012), che delle svalutazioni operate “derivanti dall’abbandono del criterio della continuità aziendale” per circa 9,8 milioni di euro. Il Piano Concordatario al riguardo del valore della partecipazione di controllo nella società I.B.F. S.p.A., nel riferire della domanda di concordato depositata ex art. 161, sesto comma, L.F. (Concordato n. 7/2013 – Tribunale di Fermo), così si esprime: “tenuto conto dello stato di crisi che contraddistingue la società controllata, la partecipazione detenuta da FAAM risulta e risulterà del tutto priva di valore”. Il Concordato Preventivo della ‘I.B.F. S.p.a.’ ha finalità liquidatorie (cd. concordato con cessio bonorum), come quello della controllante ‘FAAM’. Alla luce della predetta domanda di concordato presentata dalla ‘I.B.F.’ ex articolo 161, sesto comma, L.F., e richiamando il contenuto dell’incarico conferito dal Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo scrivente ritiene di poter senz’altro concludere che, sia da ritenere congrua ‐ in rapporto allo stato attuale della società partecipata ‐ la scelta di operare l’integrale svalutazione nel piano, della partecipazione vantata dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei confronti della ‘I.B.F. S.p.a.’. 3.4. SINERGO S.R.L. – IN LIQUIDAZIONE La società ‘SINERGO S.r.l.’, con sede legale di recente (30 dicembre 2013) trasferita in Porto San Giorgio (FM), Via Tiziano Vecellio, n. 77 (rispetto alla precedente sede legale di Fermo, via C. Cattaneo, n. 1), iscritta alla sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Fermo con codice fiscale, Partita Iva e numero d’iscrizione al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Fermo 01547090447, ed al R.E.A. al numero FM–154819, P.E.C. [email protected], è stata costituita il 6 dicembre 1997. Dalla visura camerale la società risulta avere un’unità locale adibita ad Ufficio Commerciale per la “gestione rapporti con la clientela” a Milano, in via Capecelatro Alfonso, 35. La società a far data dal 23 settembre 2005 ha esercitato l’attività di “prestazione imprenditoriale di servizi di consulenza strategica ed operativa nei confronti di imprese, di persone fisiche e di altre istituzioni pubbliche e private, con particolare riferimento alla progettazione e la realizzazione di attività di formazione professionale, consulenza in termini di passaggio generazionale, motivazione, selezione e realizzazione di attività di aggiornamento e miglioramento continuo in termini di servizi di marketing, studi ed analisi di fattibilità”. In data 30 dicembre 2013 la società è stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea straordinaria dei soci assunta innanzi al notaio Moretti di Civitanova Marche, nominando quale liquidatore unico il signor * * * * * * * . Al liquidatore sono stati conferiti i seguenti poteri: “i più ampi poteri per l’espletamento dell’incarico; il liquidatore potrà quindi compiere qualsiasi atto che riterrà opportuno in funzione sia della conservazione del valore dell’impresa ivi compreso il suo esercizio provvisorio sia del miglior realizzo del patrimonio sociale, con facoltà di cedere l’azienda sociale o rami di essa”. Il capitale sociale deliberato e sottoscritto di euro 40.000,00 risulta versato solo per euro 25.000,00. Non risulta invece versato l’aumento di capitale deliberato di euro 15.000,00 e sottoscritto dalla sola socia *****. La composizione dei soci della società (l’Elenco dei soci e degli altri titolari di diritti su azioni alla data del 30 dicembre 2013, di cui al verbale di assemblea straordinaria in pari data che dal Registro delle Imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. di Fermo) risulta la seguente: SOCIO ******* Società 'FAAM S.p.a. ' TOTALI CODICE FISCALE Sociale Deliberato PLNMNO75P66E783 G 00419270442 21.2 50 18.7 50 40.0 00 Sociale Versato % 53,13 % 46,88 % 100,00 % 6.2 50 18.7 50 25.0 00 Il capitale sociale risulta aumentato in data 7 febbraio 2013 con atto notaio Mori, dalla precedente misura di euro 25.000 ad euro 40.000. L’aumento di euro 15.000 risulta interamente sottoscritto dal socio ******. La composizione dei soci in precedenza era la seguente: SOCIO ********* Società 'FAAM S.p.a. ' TOTALI CODICE FISCALE PLNMNO75P66E783 G 00419270442 Sociale Deliberato 6.2 50 18.7 50 25.0 00 % 25,00 % 75,00 % 100,00 % Sociale Versato 6.2 50 18.7 50 25.0 00 In sostanza la FAAM S.p.a. – senza alcuna apparente motivazione ‐ per effetto di tale delibera assume una partecipazione di minoranza (46,875%) rispetto a quella di controllo in precedenza detenuta (75%). L’ulteriore ‘anomalia’ al riguardo è data dal fatto che la medesima società ‘Sinergo s.r.l.’ è stata poi posta in liquidazione lo scorso 30 dicembre 2013. Prima della sua messa in liquidazione, la società risultava amministrata da un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea ordinaria dei soci del 6 settembre 2011 composto da quattro amministratori ed in carica fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2013, nei seguenti membri: Nominativo Ruolo ***** Presidente del C.d.A. ******* Consigliere Consigliere Consigliere Il Patrimonio Netto della società indicato nell’ultimo bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 risultava di euro 27.581; tale ultimo esercizio si è chiuso con una perdita di euro 9.291,38. La Situazione contabile non rettificata, messa a disposizione con riferimento alla data del 30 novembre 2013, evidenzia un utile di esercizio in corso di maturazione di euro 14.996,17. Il Patrimonio netto, senza considerazione del risultato dell’esercizio 2013 in corso di maturazione, risulta accresciuto ad euro 42.582,17, per effetto esclusivo dell’aumento di capitale sociale sottoscritto dal socio ******, di euro 15.000,00. Nel Piano Concordatario la partecipazione detenuta dalla FAAM S.p.a. nella ‘Sinergo S.r.l.’ viene integralmente svalutata, come pure viene riferito che i crediti vantati da FAAM risulterebbero svalutati. La società controllata infatti risultava: “inscindibilmente legata al modello organizzativo che FAAM aveva creato ‐ la cessazione dell’attività della ricorrente renderà pressoché impossibile una autonoma prosecuzione. (…) il forte collegamento operativo esistente con la ricorrente, anche al di là del vincolo societario, ha portato ad una inevitabile ‘estensione’ della crisi di FAAM anche alle predette società controllate” (cfr. Proposta di Concordato Preventivo depositata). Alla luce dello stato di liquidazione in cui versa attualmente la società ‘SINERGO S.r.l.’, e richiamando il contenuto dell’incarico conferito dal Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo scrivente ritiene di poter concludere che, possa considerarsi congrua in rapporto allo stato attuale della società partecipata, la scelta di operare l’integrale svalutazione nel piano, della partecipazione vantata dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei confronti della ‘SINERGO S.r.l.’ medesima. 3.5. D.B.F. FRANCE S.A.R.L. IN LIQUIDAZIONE La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al 95,79% del capitale sociale della ‘Distribution Batteries FAAM France société à responsabilité limitée en liquidation’ (in sigla ‘DBF FRANCE SARL’), corrente in Castelnau le Lez (Montpellier), 199 Rue Hélène Boucher, con capitale sociale di euro 285.000,00, R.C.S. Montpellier 477 807 630 – N° de Gestion 2004 B 1325, Partita IVA: 67477807630. Il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 ed approvato dall’assemblea dei soci del 30 ottobre 2013 evidenzia una perdita di esercizio ‘riportata a nuovo’ di euro 250.576,81: le perdite a nuovo complessive (comprensive di quelle maturate nell’esercizio 2012) assommano pertanto ad euro 966.729,43. Il Patrimonio netto al 31 dicembre 2012 risulta pertanto negativo di euro ‐ 681.729 (corrispondente alla differenza tra il capitale sociale di euro 285.000 e le perdite pregresse complessive di euro ‐966.729). In data 23 aprile 2013 la società ‘D.B.F. France S.a.r.l.’ risulta posta in liquidazione. Liquidatore della società è stata nominata la signora Valeria Mastri. Il Liquidatore ha comunicato che con la messa in liquidazione della società la stessa ha cessato il contratto di locazione dei locali in precedenza utilizzati, come pure cessato è il contratto di deposito con la società SNEL. Inoltre la società ha provveduto al licenziamento di tutti i dipendenti. La società ‘D.B.F. France S.a.r.l.’ a far data dal 1° marzo 2013 è inoltre, interessata da un controllo di natura fiscale ad opera dell’Amministrazione Finanziaria francese. Al riguardo il Liquidatore in risposta alla richiesta del Commissario Giudiziale del 14 novembre 2013 così si esprime: “Ad oggi stiamo ancora aspettando la lettera di chiusura di tale controllo, nella quale sarà esplicitato se la società sarà applicata ammenda o meno”. Il Piano concordatario al riguardo riferisce della svalutazione integrale operata del valore della partecipazione iscritta nell’attivo. Al contrario i crediti vantati nei confronti di D.B.F. France, risultano “mantenuti in misura di euro 87.249, corrispondente all’ammontare che dovrebbe residuare come disponibile per FAAM, all’esito del processo di liquidazione della società francese”. Il Liquidatore signora Valeria Mastri, nella missiva sopra richiamata, stimava in circa euro 50.000 il possibile residuo credito da soddisfare nei confronti della ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’. Lo scrivente ritiene che, anche alla luce del possibile esito negativo del controllo fiscale in corso, risulterà difficilmente satisfattibile il credito vantato dalla concordataria ed ha proposto pertanto una prudenziale ed integrale svalutazione dello stesso. Maggiori informazioni al riguardo sono contenute nella ‘Relazione sulla partecipata D.B.F. FRANCE Sarl’ predisposta dallo scrivente e trasmessa al Commissario Giudiziale via mail in data 29 gennaio 2014 (cfr. all. 6). 3.6. D.B.F. S.R.O. La ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ detiene una quota di partecipazione pari al 52,00% del capitale della società ‘D.B.F. S.r.o.’ (con sede in Tisnov, U Svratky 1727, nella Repubblica Ceca), partita IVA comunitaria: 26251540. Il capitale sociale espresso in valuta locale (corona ceca) è pari a 200.000 CZK. Al cambio indicativo attuale (1 euro = 27,494 CZK) il capitale è corrispondente a circa euro 7.275. I soci della società al 31 dicembre 2012 risultavano i seguenti: SOCIO Società 'FAAM S.p.a. in liquidazione' ***** ******** TOTALI Cap.Sociale (CzK) 104.0 00 48.0 00 48.0 00 200.0 00 % 52,00 % 24,00 % 24,00 % 100,00 % L’ultimo bilancio approvato, alla data del 31 dicembre 2012 ha chiuso con una perdita di esercizio di Czk. 2.824.000 (corrispondenti a circa euro ‐ 102.713), portando il Patrimonio netto al valore negativo di Czk. 6.834.000 (corrispondenti a circa euro ‐248.563). La società concordataria in data 17 gennaio 2014 ha intimato alla controllata (raccomandata indirizzata dall’avvocato Giuliana Pazzi in data 17 gennaio 2014) il pagamento del credito vantato di euro 657.057,07 per forniture effettuate. In particolare il predetto credito complessivo risulta vantato: ‐ verso la DBF Sro (in Repubblica Ceca) per euro 585.102,57; ‐ verso la DBF Sro Oz (in Slovacchia) per euro 71.954,50. A quanto riferito, la società pur essendo una, risulta suddivisa in due distinte branch: quella della Repubblica Ceca e quella della Slovacchia. Dalle notizie sommarie messe a disposizione dal signor Martin Pitel (legale rappresentante della società D.B.F. Sro) con missiva datata 27 gennaio 2014, la controllata sta valutando le più idonee modalità di estinzione, che alternativamente passerebbero o attraverso un’ordinaria procedura di liquidazione, ovvero in assenza delle condizioni di questa, attraverso una procedura di natura concorsuale. Pitel riferisce inoltre che, allo stato, la definitiva cessazione della società non prevede a carico della controllante il sostenimento di oneri. Sommarie informazioni erano state messe a disposizione attraverso una e‐ mail indirizzata in data 2 dicembre 2013 dal signor Martin Pitel al signor Luca Tomassini di FAAM Spa. La predetta missiva evidenzia che l’attivo risulta alquanto limitato in rapporto agli impegni esistenti. In particolare, lo stesso sarebbe composto di: i) rimanenze di magazzino costituite da beni ‘invendibili’ per euro 31.000; ii) credito riscuotibile gradualmente, per euro 18.180; iii) credito da portare a perdita v/DBF OZ Sk per euro 70.000; iv) credito probabilmente riscuotibile verso debitore ceco per euro 31.050; v) saldo di conto corrente bancario per euro 210; vi) altri crediti per euro 4.800. Al passivo ci sarebbero invece debiti per complessivi euro 644.500. Tale importo complessivo del passivo sarebbe composto, oltre che dai debiti verso la ‘FAAM’ e la ‘IBF’ (per un importo che non viene precisato), da altre passività per euro 76.000, oltre che spese mensili medie stimate in euro 1.980. Stante la riferita situazione è evidente che il credito vantato dalla concordataria vada integralmente svalutato e fatto pari a 0,00 (zero). In definitiva, richiamando il contenuto dell’incarico conferito dal Commissario Giudiziale in data 25 novembre 2013, lo scrivente ritiene di poter senz’altro concludere che, sia da ritenere congrua in rapporto allo stato attuale della società partecipata, la scelta di operare l’integrale svalutazione nel piano, della partecipazione vantata dalla ‘FAAM S.p.a.’ nei confronti della controllata ‘D.B.F. S.r.o.’ ed altresì la scelta di svalutare integralmente (perché inesigibile) il credito vantato nei suoi confronti. 3.7. IL GRUPPO ‘ERA’ E LE SOCIETÀ CORRELATE La società ‘ERA S.r.l.’ è una società correlata con il Gruppo ‘FAAM’, ed ha sede legale in Giulianova (TE), via Gasbarrini, n. 4, con capitale sociale di euro 70.000,00, iscritta al Registro delle Imprese di Teramo, sezione ordinaria al n. 00814970679. La società ha codice fiscale e partita IVA n. 00814970679, e risulta iscritta al R.E.A. tenuto dalla Camera di Commercio di Teramo al n. TE – 97862. La società è amministrata da un Consiglio di amministrazione di tre membri così composto: Nominativo Ruolo Presidente del C.d.A. Consigliere Consigliere La società ‘ERA S.r.l.’ risulta avere partecipazioni nelle seguenti società: Società F.S.E. srl F.S.A. srl Cod.Fiscale 0178652044 3 0181082044 7 0182223044 5 0182934044 F.S.P. srl F.S.C. srl 5 0187109044 3 0208458044 F.S.V. srl FST srl I.B.F. spa EVAM srl MARCOM srl 4 0226733071 6 0374932058 0 0783650015 2 cap.social e 20.000, quota % 18.000, 00 20.000, 90,00 % 100,00 00 16.000, 00 14.500, %80,00 % 72,50 00 20.000, 00 10.400, 00 51.000, 00 12.829, 00 40.800, % 100,00 %52,00 00 31.200, 00 00 23.403, 00 % 75,01 % 00 20.000, 00 20.000, 00 20.000, 00 20.000, 00 20.000, 00 2.565.800, %0,50 % 80,00 La società ‘ERA S.r.l.’ è una holding di partecipazione in società che svolgono principalmente l’attività di assistenza post vendita e commercializzazione di batterie industriali, sotto il marchio ‘FAAM Service’ (in sigla anche identificate dall’acronimo ‘F.S.’), essendo le società legate ad un contratto di ‘affiliazione’ con le società del Gruppo Faam. Le ‘Note al Bilancio Consolidato al 31/12/2011’ riportano quanto segue: “Nel corso del 2007, sono state alienate le società denominate “Faam Service” ad ERA Srl (società correlata con il gruppo FAAM) per ragioni di razionalizzazione dell’organigramma societario; tuttavia le F.S. rimangono strutture strategiche di servizio e promozione del brand FAAM (assistenza e marketing operativo) ‐ frutto di un progetto iniziato dal 2003 ‐ e sono regolate da contratti di esclusiva con il Gruppo stesso”. Dall’esame della visura della Camera di Commercio di Teramo, si rileva infine che i soci della società ‘ERA S.r.l.’ sono in buona parte gli stessi soci della ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’. La situazione dei soci rilevata dalla predetta visura è quella che risulta dalla Tabella che segue: NOME COGNOME CODICE FISCALE Capitale VTL FRC 53H06 F614W 13.300 RST NLG 50L50 F722L 13.300 % 19,00 % 19,00 % CRLRMN77T69D542I GMMLBA57B48F614Z 11.900 17,00 % 10.500 15,00 % CRLSLV79M45D542Z CRLSRN89M60D542N CTI LGU 46C10 F501Z MRR MRN 44M18 F501P VTL GPP 66C17 G516G 933 VTL GPR 71C16G516D 933 VTL GNN 68H24 G516C 933 VTL MSM 71C16 G516N 933 RCC LGU 50R30 F722L 1.750 ZCH FRZ 48P30D542Z 1.400 RMN LNZ 52L05 G920C 1.400 NTL MRA 64H13 D542C 700 MCZ GDU 55A03 F614C 700 TMS LCU 59A18 G516W 350 NTL MNC 42T66 I315W 7.467 FBELCU29A21F614C TOTALI 2.800 700 70.000 4,00 % 1,33 % 1,33 % 1,33 % 1,33 % 2,50 % 2,00 % 2,00 % 1,00 % 1,00 % 0,50 % 10,67 % 1,00 % 100,00 % Dalla Relazione sulla gestione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 risulta che a causa del Concordato Preventivo che sta interessando il Gruppo FAAM, e dell’affitto d’azienda accordato alla società ‘FIB S.r.l.’, “è con la FIB S.r.l. che le società del Gruppo ERA S.r.l. stanno attualmente negoziando una ipotesi di affiliazione”. Nel verbale del C.d.a. del 22 dicembre 2011, della ‘FAAM S.p.a.’, preso atto delle criticità del particolare momento congiunturale della società, viene riferito della “necessità di razionalizzare la struttura societaria, inserendo la ERA s.r.l. nel perimetro delle società direttamente controllate dalla FAAM S.p.A. e pertanto propone l’acquisizione della ERA S.r.l.. Tale operazione, una volta verificata la fattibilità, verrà proposta all’assemblea che adotterà le delibere conseguenti. Il cda dopo ampia discussione delibera di proporre al cda della ERA tale operazione e congiuntamente esplorare tale opportunità al fine di addivenire ad un progetto condiviso delle due assemblee”. Tale progetto è rimasto però tale: non si ha infatti alcuna notizia successiva, neppure in ordine al superamento od all’accantonamento dell’ipotesi di acquisizione. Si segnala che il verbale del C.d.a. della FAAM S.p.a. del 7 febbraio 2013 espone quanto segue: “è stato individuato un partner interessato all’affitto di tutti i rami d’azienda del gruppo, eventualmente tramite costituzione di un’unica new.co partecipata al 60% dal gruppo SERI SpA e al 40% da ERA S.r.l. con l’obiettivo di salvaguardare l’impresa ed i lavoratori. Il gruppo SERI si è dichiarato disponibile ad apportare altresì le disponibilità finanziarie necessarie per riavviare da subito l’attività, oltre che gli affidamenti per la sua prosecuzione”. Il verbale del successivo C.d.a. del 12 febbraio 2013 evidenzia poi che “il Presidente precisa che la SERI ha già costituito la new.co. denominata F.I.B. srl, con quota capitale al 100%, con impegno a cedere il 40% alla ERA Srl appena stipulato il contratto di affitto. (…) il Presidente aggiorna in merito alle evoluzioni della trattativa con il gruppo SERI, con il quale si è trovato un accordo di massima per l’affitto dei rami d’azienda successivamente alla messa in liquidazione della società, e impegno irrevocabile all’acquisto subordinato all’omologa del concordato con l’obiettivo di salvaguardare l’impresa ed i lavoratori”. Allo stato attuale non risultano evidenze ulteriori di un tale ‘impegno’ di FIB srl nei confronti di ERA srl: la F.I.B Srl risulta infatti interamente partecipata dalla società SE.R.I. s.p.a. Con riguardo alle cd. ‘società correlate’, nella Relazione sulla gestione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 della FAAM S.p.a., sono indicati i rapporti di natura commerciale intrattenuti nel 2012 nel modo seguente: Viene inoltre precisato in merito: “Tali rapporti, che non comprendono operazioni atipiche e/o inusuali, sono regolati da normali condizioni di mercato”. Nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2012 del Gruppo FAAM viene riportato: “I rapporti che intercorrono fra le società del Gruppo sono giustificati dalla struttura organizzativa del Gruppo e avvengono a normali condizioni di mercato. Oltre ai rapporti infragruppo non sono in essere altri rapporti significativi con parti correlate”. Il Consolidato propone quindi la seguente tabella del dettaglio dei crediti e dei debiti commerciali verso società correlate al 31 dicembre 2012 (importi espressi in migliaia di euro): EVAM SRL FAAM BENELUX FSA FSC FSE FSP FST FSV I.B.B. BV MARCOM TOTALE Credi ti v/correl 178 2.6 49 103 52 197 54 105 712 158 4.2 07 Debit i v/correl 267 0 41 25 72 74 2 22 46 547 In relazione ai crediti vantati dalla società concordataria ‘FAAM’ (riferiti alla data della proposta concordataria) nei confronti di due società controllate dalla ‘ERA S.r.l.’ (‘F.S.A. srl’ per euro 32.418,81 ed ‘F.S.C. srl’ per euro 40.644,27), lo scrivente ha indirizzato (con mail in data 28 gennaio 2014; cfr. all. 7) il proprio parere al Commissario Giudiziale – basato sulle sommarie informazioni disponibili – in ordine all’opportunità di procedere ad una prudenziale integrale svalutazione dei crediti vantati. 3.8. DIREZIONE E COORDINAMENTO, RAPPORTI DI CREDITO- DEBITO TRA ‘FAAM SPA’ E SOCIETÀ DEL GRUPPO La FAAM S.p.a., società capogruppo, non è controllata da altre società ed i suoi azionisti sono tutti persone fisiche. La FAAM S.p.a. è la società controllante del Gruppo che fa riferimento all’omonimo marchio, tenuta alla redazione del bilancio consolidato, è società che esercita l’attività di direzione e coordinamento di cui all’articolo 2497 e seguenti del codice civile. Dalla lettura della Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, la concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ deteneva le seguenti partecipazioni di controllo: Nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2012 viene inoltre riportata la Tabella che include tutte le società ricomprese nella cd. ‘area di consolidamento’, nel modo che di seguito si propone: Società del Gruppo FAAM Società industriali Nome FAAM SpA (Capogruppo) IBF SpA EVF YFIB* Società commerciali Nome DBF SRO DBF FRANCE Sede Monterubbiano (FM) – Italia Monte Sant'Angelo (FG) – Italia Monterubbiano (FM) – Italia Yixing – CINA Capitale sociale 2.272.424 2.565.800 800.000 5.683.398 Sede Kurim, BRNO, R. Ceca Montpellier, Francia Capitale sociale 7.952 285.000 S o Nome Sede FAAM ASIA Hong Kong – CINA SINERGO Monterubbiano (FM) – Italia * controllata indirettamente attraverso FAAM ASIA Capitale sociale 2.635.180 Il consolidato precisa inoltre che: “la partecipazione nella YFIB è indiretta in quanto detenuta tramite la FAAM ASIA, società finanziaria con sede ad Hong Kong, che ne possiede il 100% del capitale. Legalmente la partecipazione posseduta dalla FAAM S.p.A. nella FAAM ASIA attualmente è pari al 51%, mentre la restante parte del capitale sociale è stata versata dalla SIMEST (Società Italiana per le Imprese all’Estero). Poiché esiste un contratto che obbliga la FAAM S.p.A. a riacquistare le quote sottoscritte da SIMEST, conformemente a quanto stabilito dallo IAS 32, il capitale versato da SIMEST è stato riclassificato come passività finanziaria a lungo termine e la partecipazione di FAAM S.p.A. in FAAM ASIA è stata rideterminata, passando dal 51% al 100%”. Nella Relazione sulla gestione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 della FAAM S.p.a., sono indicati i seguenti saldi dei rapporti (di natura commerciale e finanziaria) intrattenuti con le società controllate al 31 dicembre 2012, nel modo seguente: Al 31 dicembre 2012, sotto il profilo finanziario la FAAM S.p.a. risultava debitrice unicamente della società ‘I.B.F. S.p.a.’ per l’importo di euro 2.811.943. Nel ricorso relativo alla proposta di concordato presentata, alla data del 15 marzo 2013, i saldi dei rapporti verso le controllate risultavano indicati nel modo che di seguito si riepiloga: Credito Commerciale D.B.F. FRANCE Sarl D.B.F. Sro D.B.F. Sro OZ EVF Spa YIXING FAAM INDUSTRIAL BATTERIES Co *valore indicato nel piano concordatario Totale 1.069.708, 71585.102, 57 71.954, valore realizzo* 87.248, 52 0 50 961.701, 99 344.347, 0 961.701, 99 344.347, 07 07 Debito Commerciale I.B.F. Spa SINERGO Srl Debito Finanziario I.B.F. Spa Totale -528.983,64 -92.363,02 Totale -3.013.954,24 In realtà il credito vantato nei confronti di EVF S.p.a. di euro 961.701,99 ‐ che per effetto del conferimento operato il 28 febbraio 2013 oggi risulta vantato nei confronti della società ‘I MOVING S.r.l.’ con sede in Jesi ‐ è credito da considerarsi erogato a titolo di finanziamento, quantomeno per l’importo di euro 957.251,59 (ossia il saldo del debito finanziario di EVF Spa nei confronti di FAAM Spa al 31/12/2012 di euro 1.757.251,59 indicato come tale nel bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, detratta la rinuncia del proprio credito per euro 800.000 a ripiano della perdita deliberata dal C.d.a. di FAAM Spa del 27/01/2013). Il credito vantato da FAAM Spa nei confronti di E.V.F. Spa (conferito nella I MOVING S.r.l.) era in origine da considerarsi postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori, stante la situazione di sostanziale illiquidità della società partecipata (EVF Spa) e l’operatività dell’art. 2467 c.c. come richiamato dall’art. 2497‐quinquies c.c.. Per effetto del conferimento operato nella società ‘I MOVING S.r.l.’ dovrebbero essere venute meno le condizioni per considerare postergato il predetto credito in quanto non si verserebbe più nelle condizioni stabilite dal secondo comma dell’art. 2467 c.c.. Ciononostante, si è ritenuto ai fini prudenziali di dover procedere a proporre una prudenziale ed integrale svalutazione del credito vantato, stante l’attuale situazione di ‘illiquidità’ della società I Moving srl partecipata dalla EVF Spa. 4. LE CAUSE DEL DISSESTO Procediamo a mettere a disposizione alcuni spunti di riflessione, tesi ad individuare le cause del dissesto della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’. A tal fine partiremo dall’analisi di quanto emerge dai verbali di assemblea degli azionisti (paragrafo 4.1.1), del consiglio di amministrazione (paragrafo 4.1.2) e del collegio sindacale (paragrafo 4.1.3). Prenderemo poi in esame le risultanze dei bilanci ‘ufficiali’ della società (paragrafo 4.1.4), dei modelli previsionali (paragrafo 4.1.5) e dell’archivio della Centrale Rischi elaborata dalla Banca d’Italia (paragrafo 4.1.6). Ciò al fine di meglio individuare gli elementi che hanno determinato la crisi aziendale e dato origine al dissesto. I VERBALI DI ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI 4.1.1 Come già sopra ricordato la società concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ in data 15 febbraio 2013 veniva posta in liquidazione. Il verbale di assemblea relativo illustra “le motivazioni che consigliano di addivenire allo scioglimento anticipato della società, con conseguente nomina del liquidatore. (…) dopo anni di costante crescita e nonostante tutti gli sforzi profusi nel tempo onde realizzare gli obiettivi strategici prefissati e la consistenza degli investimenti effettuati, la repentina ed inesorabile contrazione dei mercati di riferimento e la crescente difficoltà di accesso al credito bancario – ad onta dei numerosi interventi volti a garantire quantomeno la possibilità di continuare ad utilizzare le linee di credito autoliquidanti, seppur nei limiti della rispettiva capienza – hanno determinato una contrazione dei flussi di cassa, tali da determinare perdite che hanno eroso quasi completamente il patrimonio netto della società, come peraltro segnalato dal Collegio sindacale e recepito dall’Organo Amministrativo. Le esposte ragioni, unitamente all’assoluta carenza di nuovo capitale di rischio, hanno generato un disequilibrio finanziario tale da compromettere irrevocabilmente il regolare svolgimento dell’attività d’impresa e, dunque, il conseguimento dell’oggetto sociale”. 4.1.2 I VERBALI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Le considerazioni espresse nel verbale di assemblea del 15 febbraio 2013, sono identiche a quelle in precedenza riportate nel verbale del Consiglio di amministrazione dell’11 ottobre 2012 e soprattutto in quello del 27 novembre 2012. Dalla lettura dei verbali del Consiglio di amministrazione della ‘FAAM S.p.a.’ traspare una percezione della crisi finanziaria e produttiva in atto, da parte dell’Organo amministrativo (e dell’Organo di controllo), un po’ ritardata rispetto al suo verificarsi. E soprattutto traspare un certo ritardo nell’adozione dei più opportuni provvedimenti atti a fronteggiare la situazione. Nel verbale del C.d.a. del 22 dicembre 2011, è dato leggere: “Francesco Pagliarini conferma il positivo trend del fatturato globale, ma conferma le criticità del particolare momento congiunturale, e pertanto illustra i provvedimenti strategici cautelativi posti in essere al fine di anticipare qualsiasi forma di difficoltà legata alla solvibilità del mercato”. Nel medesimo verbale viene riferito della “necessità di razionalizzare la struttura societaria, inserendo la ERA s.r.l. nel perimetro delle società direttamente controllate dalla FAAM S.p.A. e pertanto propone l’acquisizione della ERA S.r.l.”. Il verbale del C.d.a. del 14 aprile 2012 evidenzia: “il fatturato del primo trimestre è in flessione e non in linea con il budget (…), è stato presentato un piano per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, per un massimo di 40 giorni fino alla fine dell’anno, a rotazione tra i vari dipendenti, senza chiusura degli impianti”. Il verbale del C.d.a. dell’11 settembre 2012 evidenzia “che il primo semestre non è stato assolutamente florido, e si comincia a intravedere una modesta ripresa solo dal mese di agosto (…) presenta una proiezione di chiusura del 31/12 in pareggio, con una riduzione del 20% di fatturato rispetto all’anno precedente”. Trapelano dal verbale le difficoltà finanziarie registrate: “Il presidente Vitali che rappresenta il quadro della posizione finanziaria, attualmente in sofferenza, a causa del forte indebitamento aziendale dovuto ai cospicui investimenti realizzati negli ultimi anni”. Solo con il verbale del C.d.a. dell’11 ottobre 2012 si arriva ad affermare: “la situazione dei mercati ha avuto conseguenze anche sul ns. Gruppo, dopo anni di crescita nonostante le condizioni già sfavorevoli degli anni scorsi, determinando una contrazione nella generazione dei flussi di cassa operativi”. 4.1.3 I VERBALI DEL COLLEGIO SINDACALE Dalla lettura dei verbali del Collegio sindacale del 12 giugno 2012 evidenzia che “non è stata versata l’iva relativa al mese di Marzo 2012, e probabilmente non si riuscirà a versare quella di Maggio (…). In relazione anche ai mancati pagamenti di imposte si esortano gli amministratori a tenere sotto controllo la situazione finanziaria della società soprattutto per quanto attiene l’esposizione nei confronti degli istituti finanziari che è piuttosto rilevante”. Il successivo verbale del Collegio sindacale del 12 giugno 2012 evidenzia: “va rilevata la perdita subita dalla società EVF Spa sia nell’esercizio 2009, che nell’esercizio 2010 e 2011, tali perdite sono state di fatto coperte per effetto della rinuncia da parte di FAAM Spa a parte dei crediti vantati verso tale società. Queste operazioni (…) hanno comportato in contropartita un incremento del costo della partecipazione detenuta, che allo stato attuale, anche in riferimento al valore intrinseco degli asset di EVF Spa, gli amministratori non hanno svalutato. Si esorta a monitorare costantemente la situazione patrimoniale ed economica della società EVF Spa, in relazione ai riflessi che questa può avere per la FAAM Spa, anche se attualmente si opera in ottica di sua futura cessione”. Il successivo verbale del collegio sindacale del 15 novembre 2012 rileva che: “Per l’imposta IVA risultano impagati saldi a debito dal mese di marzo a settembre per complessivi €. 762.505,18 (…) sono emerse preoccupanti situazioni di illiquidità finanziaria aggravate dall’andamento produttivo che si è rilevato di molto inferiore al previsto per la crisi di mercato. Il Collegio sindacale invita l’organo amministrativo a monitorare costantemente la situazione finanziaria ed economica della società, e comunque a prendere quegli urgenti provvedimenti che si riterranno più opportuni”. Il verbale del collegio sindacale del 20 dicembre 2012 evidenzia: “La società offre in comunicazione ai Sindaci e ai Revisori prospetti contabili, ancorché non definitivi (…) dai quali si evince numericamente la grave situazione finanziaria ed economica in cui versa la società e più in generale l’intero gruppo. In particolare, la perdita della soc. FAAM spa ammonterebbe, alla data del 30.11.2012, a euro 1.973.627,00, perdita questa ulteriormente aggravata dalle perdite subite dalle altre società del gruppo. Si evidenzierebbe, infatti, ancorché in modo non del tutto definitivo, alla stessa data, una perdita di gruppo di circa euro 5.800.000,00”. Nella Relazione al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, del 6 agosto 2013, il Collegio sindacale espone: “la società nel corso del 2012 ed in particolare nel secondo semestre, ha subito un forte calo di fatturato a cui è subentrata una forte difficoltà finanziaria, ciò ha portato inevitabilmente a mettere in pericolo la continuità aziendale ed ad indurre gli amministratori a prendere, già nel corso del 2012, i primi provvedimenti necessari e finalizzati alla tutela del valore aziendale. (…) Sono altresì da segnalare le indagini svolte dalla Procura di Firenze in relazione ai rapporti che hanno interessato Trenitalia ed alcuni dipendenti della società, i quali sono stati oggetto di provvedimenti cautelari, poi revocati. Queste vicende che hanno avuto risonanza nazionale, hanno sicuramente inciso in negativo nella attività svolta dalla FAAM Spa nel corso del 2012. Infine va rilevato l’intervento della FAAM Spa capogruppo, nella copertura delle perdite subite dalla EVF Spa e risultanti dal bilancio 2011 della controllata. La Faam Spa ha provveduto tramite la rinuncia a propri crediti vantati nei confronti della Evf Spa”. SINTESI ED ANALISI DEI DATI PATRIMONIALI ED 4.1.4 ECONOMICI: ESERCIZI DAL 2008 AL 2012 I dati di seguito evidenziati, afferiscono gli esercizi dal 2008 al 2012, siccome rinvenuti dai Bilanci d’esercizio depositati al Registro delle Imprese tenuto dalla competente Camera di Commercio.3 ATTIVO 2008 2009 2010 2011 2012 0 0 0 0 0 11.499. 906 13.845. 922 17.299. 040 22.988. 775 7.355. 863 282. 6260 194. 213 12. 68 39. 21 36. 520 0 2.254. 681 2. 1 516. 372 860. 941 49. 30 24. 34 801. 5220 5.378. 263 1. 6 1.109. 019 848. 482 51. 72 12. 17 3.083. 025 272. 201 8.918. 189 1. 0 1.086. 888 771. 936 46. 402 6.766. 734 245. 1350 0 0 0 0 0 0 0 0 B.II. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI B.II.1. Terreni e fabbricati B.II.2. Impianti B.II.3. Attrezzature industriali B.II.4. Altri beni B.II.5. Immobilizzazioni in corso e acconti 4.103. 827 2.747. 138 1.002. 567 138. 670 215. 4520 4.477. 884 2.661. 412 1.482. 469 133. 298 200. 7050 4.222. 917 2.803. 141 1.203. 78976. 66 139. 3210 4.097. 335 2.727. 899 1.129. 50887. 790 139. 159 12. 97 2.924. 197 2.028. 037 773. 524 42. 932 79. 704 0 B.III. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI B.III.1. Totale partecipazioni B.III.1.a. Imprese controllate B.III.1.b. Imprese collegate B.III.1.d. Altre imprese B.III.2. Totale crediti B.III.2.a. Crediti v/controllate oltre 12 mesi B.III.2.d. Crediti v/altri oltre 12 mesi B.III.3 Altri titoli B.III.4. Azioni proprie 7.113. 453 7.097. 737 7.086. 384703 10. 65 15. 716 0 15. 710 0 7.113. 357 7.104. 468 7.086. 384 1. 2 16. 88 8. 88 0 8. 80 0 7.697. 860 7.688. 971 7.670. 887 1. 2 16. 88 8. 88 0 8. 80 0 9.973. 251 9.963. 922 9.935. 838 1. 2 26. 881 9. 320 9. 30 0 4.431. 666 2.665. 512 2.642. 928703 21. 881 1.766. 154 1.757. 252 8. 90 0 0 31.848. 940 28.466. 084 35.174. 323 28.592. 212 A. CREDITI VERSO SOCI B. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI B.I. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI B.I.1. Costi impianto e ampliamento B.I.2. Costi ricerca e pubblicità B.I.3. Diritti brevetto industriale B.I.4. Concessioni, licenze, marchi B.I.5. Avviamento B.I.6. Immobilizzazioni in corso B.I.7. Altre immobilizzazioni immateriali C. ATTIVO CIRCOLANTE 3 16.084. 859 A fini analitici si sono rettificati i dati del bilancio al 31/12/2010 ed al 31/12/2011, interessati dall’errore evidenziato nel verbale del Cda del 2/3/2012, che riferisce di “una inesattezza nella redazione del bilancio … per Euro 223.296, a causa di un errore … nello stanziamento delle fatture da emettere di fine anno. … nel 2010 è stato contabilizzato erroneamente tale importo in avere del conto ‘ricavi di vendita’ ed in dare del conto ‘fatture da emettere’. … si propone per il 2011 la correzione con registrazione in conto economico nell’anno 2011, imputando tale errore alla voce del conto economico ‘sopravvenienze passive’ e con contropartita la voce ‘fatture da emettere’”. C.I. TOTALE RIMANENZE C.I.1. Materie prime C.I.2. Prodotti semilavorati e in corso C.I.3. Lavori in corso C.I.4. Prodotti finiti C.I.5. Acconti C.II TOTALE CREDITI C.II.1. Crediti v/clienti entro 12 mesi C.II.1. Crediti v/clienti oltre 12 mesi C.II.2. Crediti v/controllate entro 12 mesi C.II.4.bis Crediti tributari entro 12 mesi C.II.4.ter Crediti imposte anticipate entro 12 m C.II.4.ter Crediti imposte anticipate oltre 12 m C.II.5. Crediti v/altri entro 12 mesi C.III TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE C.III TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE C.IV.1. Depositi bancari C.IV.3. Denaro in cassa D. RATEI E RISCONTI ATTIVI TOTALE ATTIVO PASSIVO E NETTO A. PATRIMONIO NETTO A.I. Capitale sociale A.IV. Riserva legale A.VII. Altre riserve A.VIII. Utile/perdita a nuovo A.IX. Utile/perdita di esercizio B. TOTALE FONDI RISCHI E ONERI B.1. Fondo di Quiescenza B.2. Fondo Imposte anche differite B.3. Altri Fondi C. FONDO TRATTAMENTO DI FINE D. TOTALE DEBITI D.4. Banche entro 12 mesi D.4. Banche oltre 12 mesi D.5. Altri finanziatori entro 12 mesi D.6. Acconti entro 12 mesi D.7. Fornitori entro 12 mesi D.7. Fornitori oltre 12 mesi D.9. Società controllate entro 12 mesi D.12. Debiti tributari entro 12 mesi D.13. Istituti previdenza entro 12 mesi D.14. Altri debiti entro 12 mesi D.14. Altri debiti oltre 12 mesi E. RATEI E RISCONTI PASSIVI TOTALE PASSIVO E NETTO 9.030. 886 1.279. 308 1.246. 629 0 6.504. 949 7.504. 932 1.503. 336 1.804. 184 0 4.190. 167 7. 2 7.142. 860 1.019. 939 1.941. 617 0 3.929. 703 251. 601 6.291. 976 1.057. 965 1.558. 549 979. 792 2.690. 307 5. 3 2.749. 993 627. 915 820. 1100 1.181. 318 120. 650 22.334. 520 17.147. 297278. 457 4.434. 566 0 20.778. 105 13.635. 930683. 615 5.762. 223 371. 5840 27.900. 695 16.692. 404658. 470 9.906. 843 150. 5870 22.194. 856 14.547. 109609. 592 6.669. 95213. 868 0 13.028. 149 9.605. 977 111. 909 2.543. 291 322. 8020 126. 250 198. 503 210. 601 281. 790 251. 528 102. 807 443. 390 780 0 0 0 0 483. 534 483. 079 455 183. 047 182. 104 943 130. 768 129. 929 839 105. 380 104. 271 1. 1 11. 850 294. 867 294. 116 751 15. 31 22. 47 46. 45 55. 962 43.364. 156 42.334. 485 52.519. 816 51.636. 949 23.484. 467 2008 2009 2010 2011 2012 3.641. 011 2.272. 424 144. 995 90. 65 526. 096 606. 844 3.704. 871 2.272. 424 175. 337 90. 65 1.102. 59863. 86 3.750. 117 2.272. 424 178. 530 90. 65 1.163. 26745. 24 3.507. 507 2.272. 424 191. 957 91. 274 1.417. 757 465.9 26.261.2 2.272. 424 191. 957 91. 272 728. - 556 29.545.4 327. 930 139. 965 60. 82 127. 136 898. 764 600. 804 192. 464 21. 20 387. 136 897. 844 757. 040 249. 981 23. 90 483. 155 850. 891 768. 820 258. 894 26. 771 483. 155 875. 191 3.023. 558 240. 132 15. 271 2.768. 155 885. 909 38.443. 302 15.655. 464 6.676. 387 4.232. 498 0 6.756. 89682. 83 3.690. 230 445. 736 211. 381 691. 8710 37.061. 670 15.975. 976 5.539. 999 846. 965 68. 42 9.328. 181 0 47.079. 966 15.340. 981 13.070. 656 1.530. 574 289. 630 12.667. 064 0 46.427. 060 16.492. 021 11.741. 558897. 467 34. 515 11.996. 088 0 45.783. 759 13.168. 582 10.254. 857914. 491 70. 339 14.845. 514 0 53. 14 4.217. 761 145. 662 202. 604 676. 501 59. 59 69. 29 2.988. 778 185. 905 212. 340 736. 362 57. 67 81. 80 4.060. 611 233. 108 242. 543 669. 212 59. 937 58. 371 3.985. 168 1.177. 622 349. 864 959. 646 57. 676 52. 529 43.364. 156 42.334. 485 52.519. 816 51.636. 949 86. 70 42. 13 345. 364 43. 745 23.484. 467 CONTO ECONOMICO 2008 2009 2010 2011 2012 A. VALORE DELLA PRODUZIONE A.1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni 38.701. 982 37.181. 34.185. 094 32.032. 46.634. 681 43.828. 29.309. 972 30.997. A.2. Variazione rimanenze prodotti 497 880.4 0 013 1.757.2 0 42.747. 677 39.296. 914 123.0 0 907 1.622.4 979. 901 2.247.4 - 82. 58 2.318. 379 2.526. 385 1.383. 2.313. 224 1.260. 792 1.476. 749 1.971. 922 570 697 1.539. 290 B. COSTI DELLA PRODUZIONE B.6. Materie prime e consumo 34.740. 509 23.385. 32.599. 057 19.935. 45.307. 824 30.119. 47.965. 128 20.526. B.7. Servizi 938 6.799. 73243. 149 7.847. 05429. 41.379. 396 26.585. 484 8.758. 931 9.599. 40986. 546 8.383. 45970. 74 3.797. 886 2.652. 39 3.658. 244 2.665. 023 4.121. 401 2.995. 766 4.074. 528 2.932. 323 776. 564 197. 955 779. 170 206. 059 882. 443 227. 439 857. 677 248. 396 171. 603 713. 181 6. 93 1.076. 649 16. 250 1.150. 537 35. 875 13.737. - B.10.b. Ammortamento imm.ni materiali 531 153. 471 510. 859 293. 650 720. 453 617. 731 459. 445574. 847 418. - B.10.c. Altre svalutazioni di immobilizzazioni 9810 8550 0320 - B.10.d. Svalutazione dei crediti 62. 354 224. 673 9.142. 196 3.601. B.11. Variazione materie 49. 079 127. B.12. Accantonamenti per rischi 8710 A.3. Variazione lavori in corso A.4. Incrementi di immobilizzazioni A.5. Altri ricavi B.8. Godimento beni di terzi B.9. Totale costi del personale - B.9.a. Salari e stipendi - B.9.b. Oneri sociali - B.9.c. Trattamento fine rapporto - B.9.e. Altri costi B.10 Ammortamenti e svalutazioni - B.10.a. Ammortamento imm.ni immateriali 98140. 25 3.975. 699 2.901. 723 839. 218 216. 008 18. 750 1.150. 867 529. 496 545. 8630 979.7 0 75. - 508 483.3 96. 73. 690 38. 026 0 729 430.0 400. 66. 820 201. 813 000 53. 621 288. 713 0 028 60. 00 59. 127. 553 96 156. 425 01 62. 42 226. 276 Differenza tra valore e costi della produzione 3.961. 473 1.586. 037 1.368. 281 1.326. 857 18.655.1 PROVENTI E ONERI FINANZIARI 1.888.0 1.271. 989.8 896. 1.053.4 557. 1.461.8 1.040. 1.301.4 404. 369 1.271. 369 2.969. 890 896. 890 1.914. 748 557. 748 1.562. 785 1.040. 785 2.403. 617 404. 617 1.745. 667 2.969. 667 189. 785 328 1.914. 32827.5 600 1.562. 60048. 61 821 2.403. 82198. 853 778 1.745. 778- 81.6 81. 205.0 205. 0 0 0 0 69 80. 000 1. 019 200. 000 5. 0 0 0 0 69 01 878.5 79. 10.6 30. 76. 33 70. 46.2 50. 186.0 305. 59 958. 168 20 40. 89 00 6.3 528 96. 788 843 491. 902 1.113. 126 506. 380. 461 316. 391. 149 345. 181.2 284. 29.748.8 - 282 606. 844 599 63. 86 906 45. 24 -613 465.9 - 203.3 29.545.4 B.13. Altri accantonamenti B.14. Oneri diversi di gestione C.16. Altri proventi - C.16.d. Altri C.17. Oneri finanziari - C.17.a. A banche e finanziatori C.17.bis Utili e perdite su cambi RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE D.19. Svalutazioni D.19.a. Svalutazione di partecipazioni D.19.b. Svalutazione di altre imm.ni finanziarie PROVENTI E ONERI STRAORDINARI E.20. Proventi straordinari E.21. Oneri straordinari RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte dell'esercizio UTILE (PERDITA) DI ESERCIZIO 39.7 9.606.2 9.606. 218 8.806. 218 800. 000 Di seguito proponiamo un’opportuna riclassificazione dei dati relativi ai bilanci di esercizio 2008‐2012. Al riguardo, evidenziamo anzitutto l’esposizione del Conto Economico, cd. ‘a Valore Aggiunto’: CONTO ECONOMICO A V.A. Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazione rimanenze prodotti Variazione lavori in corso Incrementi di immobilizzazioni Altri ricavi VALORE DELLA PRODUZIONE Costi per materie prime e consumo Costi per servizi Costi per godimento beni di terzi Variazione materie Oneri diversi di gestione VALORE AGGIUNTO Costi per il personale MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) Accantonamenti per lavoro dipendente Ammortamento immobilizzazioni immateriali Ammortamento immobilizzazioni materiali Svalutazioni Accantonamenti per rischi e altri MARGINE OPERATIVO NETTO (MON) Proventi finanziari Oneri finanziari diversi da quelli v/banche Rettifiche di attività finanziarie EBIT Oneri finanziari RISULTATO ORDINARIO Saldo proventi e oneri straordinari RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte dell'esercizio UTILE (PERDITA) DI ESERCIZIO 2008 2009 2010 2011 2012 37.181. 497 - 32.032. 013 - 39.296. 914 - 43.828. 907 - 30.997. 901 - 880.4 0 1.757.2 0 123.0 0 82. 58 2.318. 2.526. 385 1.383. 2.313. 224 1.260. 1.622.4 979. 792 1.476. 2.247.4 979.7 0 379 38.701. 982 922 34.185. 094 570 42.747. 677 749 1.971. 697 46.634. 681 1.539. 290 29.309. 972 23.385. 938 6.799. 19.935. 149 7.847. 26.585. 484 8.758. 30.119. 931 9.599. 20.526. 546 8.383. 73243. 74 127. 05429. 39 224. 98140. - 25 40986. 023 38. 45970. - 766 871 127. 553 8.472. 028 156. 425 6.441. 483.3 226. 276 6.653. 026 201. 813 6.665. 430.0 288. -713 890 102 289 531 3.600. 490 4.872. 3.452. 063 2.989. 3.759. 691 2.893. 3.893. 752 2.771. 3.825. -991 400 039 598 779 4.215.5 197. 396 153. 206. 181 293. 216. 008 529. 227. 649 617. 471 510. 981 49. 650 720. 855 62. 496 545. 863 75. 731 459. 032 73. 070 35 119. 962 1.586. 50 158. 442 1.368. 690 66. 820 1.326. 037 281 857 3.961. 473 1.271. 369 189. 896. 890 - 557. 748 48. 785 81.6 4.961. 365 - 27.5 205.0 2.305. 486 1.877. 415 2.268. 789 2.969. 667 1.991. 1.914. 328 391. 1.562. 600 314. 2.403. 821 - 698 158 815 135.0 878.5 1.113. 10.6 380. 76. 33 391. 126 461 149 506. 282 606. 316. 599 63. 345. 906 45. 844 86 24 610 389.5 248. 537 574. 847 418. 673 12.743. 925453. - 621 18.655.1 1.040. 78598. 853 0 - 404. 617 39.7 - - 9.606.2 27.817.0 1.745. - 778 29.562.8 - - 46.2 181.2 - 186.0 29.748.8 284. -613 465.9 - 203.3 29.545.4 - Proponiamo di seguito una riclassificazione dello Stato Patrimoniale che segue un’esposizione di ordine finanziario (cd. ‘criterio di liquidità/esigibilità’): le voci di bilancio sono ordinate secondo un criterio di liquidità ed esigibilità crescente. Lo schema consente di distinguere i flussi finanziari positivi e negativi nei diversi periodi temporali (breve‐medio‐ lungo periodo), in maniera distinta per Fonti ed Impieghi. IMPIEGHI E FONTI 2008 2009 2010 2011 2012 ATTIVITA' NON CORRENTI Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie - Partecipazioni - Crediti finanziari oltre 12 mesi, titoli, azioni propri commerciali e altre attività oltre 12 Crediti mesi 11.820. 497282. 626 4.103. 827 7.113. 453 7.097. 73715. 716 320. 591 14.655. 787 2.254. 681 4.477. 884 7.113. 357 7.104. 468 8. 88 809. 865 18.168. 111 5.378. 263 4.222. 917 7.697. 860 7.688. 971 8. 88 869. 071 23.849. 895 8.918. 189 4.097. 335 9.973. 251 9.963. 922 9. 32 861. 120 7.911. 162 0 2.924. 197 4.431. 666 2.665. 512 1.766. 154 555. 299 ATTIVITA' CORRENTI Rimanenze Crediti commerciali e altre attività entro 12 mesi Attività finanziarie entro 12 mesi Disponibilità liquide 31.543. 659 9.030. 886 22.029. 239 0 483. 534 27.678. 698 7.504. 932 19.990. 719 0 183. 047 34.351. 705 7.142. 860 27.078. 077 0 130. 768 27.787. 054 6.291. 976 21.389. 698 0 105. 380 15.573. 305 2.749. 993 12.516. 595 11. 850 294. 867 TOTALE IMPIEGHI 43.364. 156 42.334. 485 52.519. 816 51.636. 949 23.484. 467 PATRIMONIO NETTO 3.641. 011 3.704. 871 3.750. 117 3.507. 507 26.261.2 PASSIVITA' NON CORRENTI Fondi per rischi e oneri Fondo trattamento di fine rapporto Debiti commerciali e altre passività oltre 12 mesi Debiti finanziari oltre 12 mesi 7.985. 920 327. 930 898. 764 82. 83 6.676. 387 7.098. 239 600. 804 897. 844 59. 59 5.539. 999 14.736. 263757. 040 850. 891 57. 67 13.070. 656 13.445. 506768. 820 875. 191 59. 937 11.741. 558 14.222. 000 3.023. 558 885. 909 57. 676 10.254. 857 PASSIVITA' CORRENTI Debiti verso banche Debiti verso altri finanziatori Debiti commerciali Debiti tributari Altre passività 31.737. 225 15.655. 464 4.232. 498 6.756. 896 445. 736 4.646. 631 31.531. 375 15.975. 976846. 965 9.396. 610 145. 662 5.166. 162 34.033. 436 15.340. 981 1.530. 574 12.956. 694185. 905 4.019. 282 34.683. 936 16.492. 021897. 467 12.030. 603233. 108 5.030. 737 35.523. 755 13.168. 582914. 491 14.915. 853 1.177. 622 5.347. 207 TOTALE FONTI 43.364. 156 42.334. 485 52.519. 816 51.636. 949 23.484. 467 Infine di seguito evidenziamo alcuni significativi ‘indici’ propri dell’analisi di bilancio: A) ANALISI DELLA LIQUIDITÀ: Margine di tesoreria Indice di liquidità Capitale Circolante Netto Indice di disponibilità 2008 2009 2010 2011 9.224.452 0,7 1 193.56 0,9 9 11.357.60 0, 64 3.852.67 0, 88 6.824.591 0, 80 318.2 69 1, 01 13.158.858 0, 62 6.896.88 0, 80 L’analisi della liquidità è finalizzata ad evidenziare la capacità dell’azienda di fare fronte agli impegni di breve periodo (essenzialmente debiti di funzionamento e di finanziamento) attraverso l’utilizzo del capitale circolante rappresentato dalle disponibilità liquide, dai crediti e dalle rimanenze. La liquidità può essere esaminata sia da una prospettiva statica (di ‘stock’), che da una prospettiva dinamica. 20 12 22.70 19.9 0, 36 0, 44 Il Margine di tesoreria esprime la capacità dell’impresa di estinguere le passività a breve con la sola liquidità: se negativo, l’impresa si trova in situazione di rischio finanziario. Margine di Tesoreria = Attività correnti – Rimanenze – Passività Corr. Il suddetto margine deve essere giudicato positivamente quando è maggiore di zero. Il margine negativo, al contrario, indica che in caso di richiesta di rientro delle somme dovute a fornitori e finanziatori l’impresa non è in grado di assolvere al proprio impegno. E’ evidente che il Margine di Tesoreria già nel bilancio dell’esercizio 2008 era ampiamente negativo (‐9.224.552); il valore nel quinquennio esaminato (2008‐2012) resta sempre in area negativa, segno di un’evidente e costante situazione di rischio ‘finanziario’. L’andamento negativo del Margine di Tesoreria nel tempo è il seguente: L’indice di liquidità evidenzia poi quante volte le attività correnti liquidabili sono superiori o inferiori alle corrispondenti passività correnti. Il rapporto è da considerarsi è positivamente quando è maggiore di 1. Indice di Liquidità = (Attività Correnti – Rimanenze) / Passività Corr. Per tutti gli anni dal 2008 al 2012 la società concordataria ha sempre evidenziato una situazione di disequilibrio e di rischio finanziario evidente: anche l’indice di liquidità ha sempre avuto valori lontani dall’unità. In particolare, tale andamento risulta accentuato a partire dall’esercizio 2011. L’andamento dell’indice di liquidità è evidenziato dal grafico seguente: Il Capitale Circolante Netto (CCN) è un margine che ha caratteristiche simili a quello di Tesoreria, è finalizzato difatti anch’esso, ad accertare se l’impresa è in grado di far fronte agli impegni a breve con le disponibilità correnti, comprendendo anche le rimanenze. Capitale Circolante Netto = Attività correnti –Passività Correnti Un CCN negativo assume una valenza ben peggiore rispetto ad un Margine di Tesoreria inferiore allo zero, in quanto nemmeno la potenziale cessione di rimanenze consentirebbe di soddisfare i creditori aziendali nel breve periodo. Il correlato Indice di Disponibilità è dato da: Indice di disponibilità = Attività correnti / Passività Correnti Tale indice esprime una situazione positiva quando è superiore all’unità. E’ evidente che già l’esercizio 2009 risultava caratterizzato da ‘criticità’ sia in termini di valore assunto dal Capitale Circolante Netto, che dall’Indice di Disponibilità. La situazione appare ‘compromessa’ in maniera evidente nell’esercizio 2011 (dove il CCN risulta negativo di euro 6.896.882 e l’indice di disponibilità assume il valore di 0,80). B) ANALISI DELLA SOLIDITÀ: 2008 2009 2010 2011 2012 Composizione degli impieghi: Peso delle attività non correnti Peso delle attività correnti Composizione delle fonti: Indice di autonomia finanziaria Peso delle passività non correnti Peso delle passività correnti Rapporto mezzi di terzi su mezzi propri: Debt/Equity Correlazine fra impieghi e fonti: Margine di struttura Correlazione fra fonti e redditività: Indice di intensità del finanziamento Indice di copertura degli oneri finanziari Indice di copertura dei debiti finanziari Correlazione fra impieghi e redditività: Turnover del capitale 27,26 % 72,74 % 34,62 % 65,38 % 34,59 % 65,41 % 46,19 % 53,81 % 33,69 % 66,31 % 8,40 % 18,42 % 73,19 % 8,75 % 16,77 % 74,48 % 7,14 % 28,06 % 64,80 % 6,79 % 26,04 % 67,17 % 111,82 60,56 % 151,26 % 5,2 1 4, 07 5, 90 5, 43 0,7 10.950.916 14.417.994 20.342.38 34.172.45 71,45 % 1,6 4 18,34 % 69,81 % 1, 56 13,37 % 76,19 % 1, 85 9,66 % 66,47 % 1, 15 9,51 % 78,51 % 2,4 0,8 6 0, 76 0, 75 0, 85 8.179.48 L’analisi della solidità è volta ad investigare le condizioni di equilibrio ai vari livelli della gestione. Per solidità si intende l’attitudine di un’azienda a presentare una struttura equilibrata. La composizione degli Impieghi è finalizzata a verificare il peso percentuale delle attività rispetto al totale. Il risultato indica in termini percentuali, quanta parte del Patrimonio è vincolata per Impieghi duraturi e quale invece è destinata alla gestione ‘corrente’. Di consueto un maggior peso delle attività non correnti testimonia una situazione di rigidità, il contrario di elasticità. La struttura aziendale della ‘FAAM’ è risultata sempre piuttosto elastica, con una netta preponderanza delle attività correnti. Graficamente la situazione andamentale può essere così rappresentata: 17,32 -- La composizione delle Fonti è utilizzata per approfondire l’ammontare del capitale proprio e quelli di terzi, quindi ad investigare sull’equilibrio tra mezzi interni ed esterni. Gli indici di composizione sono i seguenti: Il risultato espresso percentualmente rappresenta quanto ammonta il capitale proprio rispetto ai mezzi di terzi e quanto ammontano le fonti di lungo periodo rispetto a quelle di breve. Per quanto concerne l’indice di autonomia finanziaria, è palese che più è elevato l’indice maggiore è l’indipendenza della società dai finanziatori esterni. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 63 Anche se non è agevole definire una soglia di riferimento, è consuetudine utilizzare alcuni parametri di riferimento. Una percentuale fra lo zero ed il 33% manifesta un’area potenzialmente a rischio. Un risultato fra il 33% ed il 50% un’area di sorveglianza, mentre un risultato fra il 50% ed il 66%, rappresenta un’area di normalità, un risultato fra il 66% ed il 100% un eccesso di autonomia finanziaria e scarso ricorso alla leva di indebitamento. Per la società concordataria ‘FAAM’ il risultato è sempre stato identificabile come situazione inequivocabilmente ‘a rischio’ elevato. Per quanto concerne la composizione delle fonti, è preponderante il peso negli anni delle passività correnti (il cui peso ‘oscilla’ tra il 64,80% del 2010 ed il 74,48% del 2009), mentre i cd. ‘mezzi propri’ non hanno mai raggiunto negli anni dal 2008 al 2011 la soglia del 9%. Nella rappresentazione grafica si è volutamente omesso di considerare il 2012 nel quale il patrimonio netto è negativo. La verifica del rapporto debt/equity, quindi con il confronto fra la posizione finanziaria netta ed il Patrimonio Netto (PN), come risultanti dallo stato patrimoniale riclassificato secondo una logica funzionale. Debt/equity = Posizione finanziaria netta / Patrimonio Netto Indica quante volte i finanziamenti a titolo oneroso siano superiori al patrimonio netto: maggiore è il risultato più è alta l’esposizione nei confronti di terzi. L’equilibrio si verifica quando il rapporto è pari ad 1. Gli indici di ‘FAAM’ risultano nel periodo sempre superiori ad 1, rilevando una preponderanza del ricorso verso fonti esterne di finanziamento. Venendo all’analisi della Correlazione tra impieghi e fonti, si precisa che affinché una situazione aziendale possa dirsi equilibrata occorre che tendenzialmente esista una proporzione fra investimenti e finanziamenti di analoga durata. Il Margine di Struttura evidenzia quanta parte delle attività non correnti è coperta dal patrimonio netto, ovvero dalla fonte che non è soggetta a rimborso e che non comporta il pagamento di oneri finanziari. Margine di struttura = PN – Attività non correnti Più elevato è il risultato più è da considerarsi solida la situazione aziendale nel suo complesso. Tale margine non solo è risultato sempre ampiamente negativo, ma ha registrato un trend peggiorativo nel quinquennio 2008‐2012 esaminato, come illustrato dal grafico seguente: In definitiva emerge in maniera evidente l’assoluta sproporzione tra attività non correnti (immobilizzazioni) e mezzi propri, e l’evidente scarsa patrimonializzazione aziendale, per giunta acuitasi nel tempo. Esaminiamo allora la correlazione fra fonti e redditività. Il ricorso all’indebitamento (ossia la leva finanziaria) può rappresentare una spinta importante per permettere all’impresa di ampliare il proprio business e raggiungere determinati fatturati. Fino ad un certo livello, quindi, i mezzi di terzi sono una risorsa imprescindibile per incrementare le potenzialità di sviluppo e garantire una certa redditività. Superato però un determinato limite fisiologico, la spinta propulsiva dell’indebitamento si riduce a causa degli oneri finanziari. Si analizzano al riguardo i seguenti indicatori. Indice intensità del finanziamento = Debiti finanziari / Ricavi netti Più basso è il valore minore è la necessità di ricorrere a terzi per sostenere i ricavi delle vendite. Per la società concordataria, l’indice ha avuto negli anni un andamento negativo sostanzialmente costante indicando, con ciò, un peso cospicuo dell’indebitamento sul livello del fatturato aziendale, sino a raggiungere livelli non ‘sostenibili’ negli esercizi 2010 e 2012. Indice di copertura degli oneri finanziari = MOL / OF L’indice di copertura degli oneri finanziari, mostra il grado di copertura del margine operativo lordo (MOL) rispetto agli oneri finanziari (OF). Sono considerati valori di equilibrio quelli superiori a 5. I valori di ‘FAAM’ sono sempre ampiamente ben al disotto di tale limite. L’indice di copertura dei debiti finanziari evidenzia l’attitudine del MOL a restituire il capitale preso a prestito. Indice di copertura dei debiti finanziari = MOL / Debiti finanziari Solitamente tale indice dovrebbe essere superiore al 40%: i valori di ‘FAAM’ variano invece tra il 18,34% del 2008 ed il negativo ‐17,32% del 2012, con un andamento via via decrescente, rappresentato graficamente nel modo seguente: La correlazione fra impieghi e redditività mette in relazione i ricavi prodotti (Rn) con gli investimenti dell’impresa. Turnover del capitale = Rn / Totale Impieghi Per un’azienda è auspicabile che nel medio‐lungo periodo il volume dei ricavi prodotti sia congruo rispetto agli investimenti. L’indice espone quanti euro di vendite sono stati prodotti per ogni euro di attività investite nell’impresa. Più il turnover è elevato, migliore è l’utilizzo del capitale investito. Nel caso della ‘FAAM’ il turnover mostra livelli sempre inferiori all’unità, sintomo anche questo della presenza di ‘criticità’. C) ANALISI REDDITUALE: L’analisi del Conto Economico, mira a verificare l’attitudine dell’impresa a produrre un reddito sufficiente a coprire i costi e a generare utili in misura tale da mantenere un equilibrio che giustifichi gli investimenti. Al riguardo preliminarmente si prende in esame il margine operativo lordo (MOL), che è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti. Il MOL denota cioè la bontà della cd. ‘gestione caratteristica’. Il valore del MOL appare, in termini relativi, (piuttosto) basso già a partire dal 2008 che è l’anno migliore, per diminuire nel tempo ed assumere valori bassissimi nei successi anni dal 2009 in poi. L’andamento del MOL viene sintetizzato nel grafico che segue: MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) 6.000.000 4.000.000 2.000.000 MARGINE OPERATIVO 0 ‐2.000.000 ‐4.000.000 ‐6.000.000 2008 2009 2010 2011 2012 LORDO (MOL) Il predetto andamento denota indubbiamente una gestione caratteristica deficitaria. Ai fini analitici infatti, il MOL è un dato più importante dell'utile, perché permette di vedere chiaramente se l'azienda è in grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le cd. ‘politiche di bilancio’ (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell'andamento aziendale. E’ evidente come l’andamento del MOL denoti che impresa concordataria risulta caratterizzata da una gestione caratteristica che nel quinquennio risulta poco efficiente ed altresì caratterizzata da un andamento decrescente. 2008 Return on equity (ROE) Return on assets (ROA) Return on investment (ROI) Return on sales (ROS) 2009 16,67 % 9,14 % 16,43 % 10,65 % 1,72 % 3,75 % 8,84 % 4,95 % 2010 1,21 % 2,61 % 5,57 % 3,48 % 2011 2012 -2,57 % 6,95 % 3,03 % -79,44 -60,18 Il primo indicatori di redditività è rappresentato dal Return on equity: ROE = Utile di esercizio / Patrimonio Netto Il numeratore deve essere necessariamente positivo, in presenza di una perdita, infatti emergerebbe un Roe negativo che non ha alcun significato. Il denominatore è il PN (Patrimonio Netto). Il ROA è volto ad evidenziare se il coordinamento dei mezzi a disposizione dell’imprenditore è in grado di fornire una remunerazione sufficiente ed adeguata rispetto agli investimenti effettuati. ROA = MON / Totale Impieghi L’indice manifesta risultati positivi dal 2008 al 2011, con trend in decremento sino a raggiungere il rilevante dato negativo del 2012. Il Return on investment (ROI) esprime la capacità di remunerare attraverso l’Ebit (margine operativo lordo) il capitale investito netto (CIN). Esso rappresenta uno degli indicatori economici basilari in quanto evidenzia l’efficienza complessiva espressa dal core business aziendale. ROI = EBIT / CIN Nel caso di cui ci si occupa l’indice si presenta decrescente nell’arco temporale 2008‐2010, per mostrare un lieve incremento nel 2011. Infine il Return on Sales (ROS) esprime la redditività delle vendite. Tale indicatore segna uno spartiacque critico, poiché se la gestione operativa ha assorbito risorse in eccesso a quelle consentite dal livello di fatturato, i ricavi possono non essere sufficienti per soddisfare le altre aree gestionali. Per contro però, un ROS capiente non è condizione sufficiente per assicurare un utile di esercizio. ROS = MON / Ricavi Le vendite hanno creato redditività nella società concordataria ad un livello poco accettabile a partire dall’esercizio 2009, con un drastico declino nell’anno 2012 ove la ‘FAAM’ ha registrato il ‘crollo’ del livello delle vendite. Graficamente abbiamo la seguente situazione del ROS: In conclusione, dal breve esame condotto emerge come la società concordataria ‘FAAM’ mostrasse criticità di tipo strutturale e finanziario già in annualità antecedenti a quella del 2012, ove i gravi accadimenti intervenuti hanno indotto alla successiva presentazione della domanda di ammissione alla procedura concorsuale. 4.1.5 I MODELLI PREVISIONALI L’analisi viene ulteriormente sviluppata in questo paragrafo, con la presentazione e l’utilizzo di un modello di previsione delle crisi aziendali, comunemente elaborato dagli istituti di credito: la cd. ‘Funzione di Altman’. La ricerca sviluppata da Edward I. Altman4 nel 1968 si colloca nel più ampio studio sulla previsione degli stati di insolvenza aziendale attraverso la tradizionale tecnica dell’analisi di bilancio per indici. Altman nell’elaborare la sua ‘Funzione’ si è proposto di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato, riconfermare la già appurata validità dell’analisi di bilancio per indici nella previsione dei dissesti aziendali; dall’altro, elaborare un nuovo modello che presentasse un livello di rigore metodologico ed un grado di accuratezza superiore rispetto a quelli proposti dai suoi predecessori. L’intento di Altman è cioè risultato quello di agevolare gli analisti esterni – segnatamente banche ed istituti finanziari – nel formulare un giudizio di merito circa lo stato di ‘salute’ della combinazione produttiva oggetto di esame. Detto indicatore sintetico (chiamato ‘Z‐score’ o semplicemente ‘Z’) è ottenuto con la tecnica dell’analisi discriminante multivariata.5 Lo Z Score di Altman, è cioè ottenuto applicando una funzione discriminante di tipo lineare ad un insieme di variabili indipendenti di tipo economico‐finanziario (indici di bilancio) scelte sulla base della loro capacità esplicativa in termini di relazione con l’evento di default, attraverso analisi matematico‐statistiche effettuate su un campione di imprese alcune delle quali divenute insolventi. Si tratta di uno strumento di singolare importanza, anche – e soprattutto – per il soddisfacente grado di affidabilità che lo stesso ha dimostrato nelle 4 Edward I. Altman, Financial ratios. Discriminant analysis and the prediction of corporate bankruptcy, in ‘Journal of finance’, vol. 23, n. 4, Settembre 1968. Edward I. Altman, Predicting Financial Di stress of Companies. Revisiting the Z-Score and Zeta Models, Luglio 2000. 5 cfr. Greta Cestari, La diagnosi precoce della crisi aziendale. Analisi del processo patologico e modelli predittivi, Milano, Giuffrè Editore, 2009. AA.VV. (a cura di Francesco Poddighe e Salvatore Madonna), I modelli di previsione delle crisi aziendali: possibilità e limiti, Milano, Giuffrè Editore, 2006. applicazioni successive alla fase di stima. Per queste ragioni, lo Z Score è ritenuto da più parti lo strumento cardine in materia di diagnosi precoce degli stati di insolvenza aziendale e dei sintomi di crisi aziendale. In altri termini, il modello della ‘Funzione di Altman’ sviluppa un'analisi multipla discriminante espressa da un'equazione lineare, che rappresenta la combinazione di più variabili aventi il più elevato potere discriminante (in maniera tale che la sommatoria consenta di collocare l'azienda all'interno della categoria imprese sane o imprese insolventi). La funzione discriminante utilizzata dall'approccio Z‐score è la seguente: Z = (b1*X1) + (b2*X2) + (b3*X3) + (b4*X4) + (b5*X5) dove: b1, b2, b3, b4, b5, sono i coefficienti discriminanti; X1, X2, X3, X4, X5, sono le variabili indipendenti, ossia le caratteristiche dell'impresa. In definitiva, attraverso tale tecnica è possibile cogliere, in forma sintetica ed esplicita, l’aspetto sistemico della gestione aziendale e, di conseguenza, l’evoluzione delle condizioni di solvibilità del complesso produttivo esaminato. Nella successiva Tabella, vengono illustrati i calcoli che lo scrivente ha effettuato, relativamente a ciascuno degli anni oggetto di analisi, per determinare lo ‘Z‐Score di Altman’. La Tabella illustra anche le modalità di calcolo delle singole variabili ed il significato attribuibile ad ognuna di esse. Come noto, i modelli di scoring, fondati su dati contabili e finanziari (c.d. ‘credit scoring’), classificano le imprese in base ad un indicatore sintetico che costituisce una stima della probabilità di default di ciascun debitore allo scopo di distinguere le imprese sane da quelle che prevedibilmente diverranno insolventi. 2008 2009 2010 2011 2012 0,44301 25 0,3020 52 0,32481 18 0,04596 0,54562 0,5316 15 0,3624 62 0,3897 74 0,05515 0,65474 0,01756 62 0,03232 79 0,02727 45 0,03294 13 0,04308 32 0,0245 93 0,0452 59 0,0381 84 0,04611 8 0,0603 16 0,09135 36 0,03746 44 0,02605 27 0,02569 59 0,79436 0,3014 67 0,1236 33 0,0859 74 0,0847 96 2,62139 0,05720 65 0,0588 26 0,0465 95 0,04721 48 0,04568 08 valore 0,0343 24 0,0352 96 0,0279 57 0,0283 29 0,0274 08 Vendite/Ci 0,85742 47 0,75664 11 0,74823 02 0,84878 96 1,31993 21 0,8488 50 0,7490 75 0,7407 48 0,8403 02 1,3067 33 C.C.N / Totale Attività X1 = X2 = coefficiente 1,2 valore Utile non distrib. /Totale attività coefficiente 1,4 valore Redd.Operat. / Ci X3 = coefficiente 3,3 valore Cap. Prop. / Indeb totale X4 = coefficiente X5 = 0,99 valore 1,740849 1,2 1,4 3,3 0,6 coefficiente Previsione 1,2 0,6 0,99 1,3157244 1,4 3,3 0,6 0,99 1,2826371 1,2 1,4 3,3 0,6 0,99 1,2 1,4 3,3 0,6 0,99 0,9443909 -1,8816827 Applicando il modello di Altman ed utilizzando i dati dei bilanci depositati, lo “Z‐Score” associato alla ‘FAAM S.p.a.’ parte da valori sempre inferiori alla soglia minima che è pari a 1,8. 6 I valori dello Z‐Score, calcolati in relazione ai singoli bilanci, risultano infatti i seguenti: Z-Score di Altman 2008 2009 2010 2011 2012 1,7408 1,3157 1,2826 0,9444 -1,8817 Si nota che lo “Z‐Score” nel periodo esaminato mostra un costante trend 6 - I valori del cut off e dell’area di incertezza del Modello di Altman, relativamente al valore di “Z” ottenuto, deve essere così interpretato: valori superiori a 3: insolvenza esclusa; valori inferiori a 1,8: insolvenza molto probabile; valori compresi tra 1,8 e 3: zona di indifferenza da tenere sotto controllo. decrescente, che si accentua nel 2011 ed assume un valore negativo nel successivo anno 2012. Ciò testimonia un processo di degenerazione della situazione di crisi in atto: i valori assunti sono infatti nettamente al di sotto del valore limite, individuato in 1,8, al di sotto del quale vanno collocate quelle aziende destinate con grado elevato di probabilità ad una situazione di default. Il modello previsionale (di scoring) elaborato conferma pertanto che la società ‘FAAM S.p.a.’, negli anni oggetto di analisi (esercizi dal 2008 al 2012), versava in uno stato di profonda e pericolosa crisi. Lo scrivente ha applicato ed analizzato quindi, al caso che ci occupa, una diversa rielaborazione dell’originario modello di Altman: il modello di Pietro Bottani, Letizia Cipriani e Francescomaria Serao7. La funzione discriminante utilizzata dal tale ultimo approccio è la seguente: Z = 1,981*X1 + 9,841*X2 + 1,951*X3 + 3,206*X4 + 4,037*X5 I valori di cut off e dell’area di incertezza del Modello di Bottani‐Cipriani‐ Serao, relativamente al valore di “Z” ottenuto, deve essere così interpretato: ‐ valori superiori a 8,105: insolvenza esclusa; ‐ valori inferiori a 4,846: insolvenza molto probabile; ‐ valori compresi tra 4,846 e 8,105: zona di indifferenza da tenere sotto controllo. Come è agevole rilevare nella Tabella che segue, applicando l’evoluzione del modello di Altman proposta da Bottani, Cipriani e Serao la società si trova sempre nella zona critica di società destinata al fallimento, per tutto il quinquennio esaminato. Si nota come anche in tale analisi alternativa, lo “Z‐Score” si mantenga sempre in tutto il quinquennio 2008‐2012, al di sotto del limite di 4,846, a testimonianza del progressivo ed inarrestabile processo di degenerazione della situazione di crisi. 7 Cfr. BOTTANI P.-CIPRIANI L., “Il modello di analisi Z-Score applicato alle PMI”, in Amministrazione & Finanza n. 1/2004, pag. 20 Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 73 CCN / (AM+AI+RF+AC+DL) X1 = coefficiente X2 = coefficiente 2008 2009 2010 2011 2012 0,00425 0,09151 0,0062 13 0,14612 0,92610 1,981 valore 1,981 1,981 1,981 0,00843 0,18129 0,0123 08 0,28946 1,83461 0,01756 62 0,03232 79 0,02727 45 0,03294 13 0,04308 32 0,1728 69 0,3181 39 0,2684 08 0,3241 75 0,4239 81 0,08810 91 0,03783 83 0,02677 88 0,02817 43 0,87799 valore 0,1719 01 0,0738 22 0,0522 45 0,0549 68 1,71296 PN / TP 0,08396 36 0,08751 43 0,07140 38 0,06792 63 0,2691 87 0,2805 71 0,2289 21 0,2177 72 3,58508 0,81817 32 0,76086 91 0,76712 06 0,92857 98 1,43892 77 3,3029 65 3,0716 29 3,0968 66 3,7486 77 5,8089 51 RL+RS / TA 9,841 valore UON / (AM+AI+RF+AC) X3 = coefficiente X4 = coefficiente 1,951 3,206 valore RV / (AM+AI+RF+AC+DL) X5 = 1,981 coefficiente 4,037 valore Previsione 3,908484 9,841 1,951 3,206 4,037 3,5628711 9,841 1,951 3,206 4,037 3,658748 9,841 1,951 3,206 4,037 4,056127 9,841 1,951 1,11824 3,206 4,037 -0,8997226 I valori dello Z‐Score calcolati in relazione ai singoli bilanci, tutti inferiori alla soglia minima di 4,846, risultano i seguenti: Modello Z-Score: Bottani-Cipriani-Serao 2008 2009 2010 3,90848 4 3,56287 11 3,65874 8 2011 4,05612 7 2012 0,899722 4.1.6 L’ANALISI DELLA ‘CENTRALE DEI RISCHI’ Ai fini dell’indagine sulle cause del dissesto, l’analisi di bilancio sopra svolta va necessariamente integrata con l’analisi di natura ‘andamentale’, che riguarda più direttamente il rapporto banca‐impresa e si sostanzia nella disamina della Centrale dei Rischi. Come noto, la Centrale dei Rischi è un sistema informativo, gestito da Banca d’Italia , che raccoglie le informazioni sui clienti degli intermediari bancari e finanziari, vigilati da Banca d’Italia. In particolare, gli intermediari sono tenuti a comunicare, ogni mese, alla Banca d’Italia i rapporti di credito e/o di garanzia con la propria clientela. La Centrale dei Rischi aggrega le segnalazioni trasmesse mensilmente dai singoli intermediari, calcolando la posizione complessiva del soggetto verso il sistema creditizio e finanziario (posizione globale di rischio). Attraverso le interrogazioni alla Centrale dei Rischi è possibile per le banche monitorare l’andamento qualitativo e quantitativo dei rapporti dell’impresa verso il complesso del sistema bancario con cui essa opera, relativamente a determinate macro‐classi di strumenti bancari: smobilizzi di portafoglio commerciale salvo buon fine (cd. Autoliquidante), finanziamenti a Scadenza, affidamenti a Revoca, garanzie prestate, etc. Relativamente alla società concordataria, il Commissario Giudiziale ha proceduto a richiedere alla Banca d’Italia, le risultanze della Centrale dei Rischi per il periodo dal mese di gennaio 2012 al mese di settembre 2013. Banca Italia ha messo a disposizione i prospetti richiesti il 20 novembre 2013 (cfr. all. 8). Tali risultanze sono state opportunamente riclassificate ed elaborate dallo scrivente ai fini analitici, in forma Tabellare (cfr. all. 9). In particolare si sono elaborati tanti ‘fogli di calcolo’ riepilogativi, per ciascuno dei mesi oggetto di indagine (da gennaio 2012 a settembre 2013), per evidenziare, per ciascuno dei ventisei diversi soggetti ‘segnalanti’, la distinzione ed il rapporto percentuale tra ‘Accordato Operativo’ ed ‘Utilizzato’, sia in maniera distinta per macro‐classe, che per totale, tra: i) i rischi Autoliquidanti; ii) i rischi A Scadenza; iii) i rischi A Revoca. Si è quindi elaborato in forma Tabellare il riepilogo delle risultanze ‘riclassificatorie’, condensando in un’unica Tabella l’elaborato concernente il complesso degli Istituti di credito segnalanti per mese. La Tabella è seguito riprodotta: Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 TOTALE RIEPILOGATIVO DI TUTTI GLI ISTITUTI DI CREDITO Rischi AUTOLIQUIDANTI GENNAIO 2012 Accord ato Operati 15.980.2 Utilizzato Rischi A SCADENZA UT/ A C 86,9 Accord ato Operati 15.736.2 Utilizzato Rischi A REVOCA UT/ A C 96,3 Accord ato Operati 1.954.0 Utilizzato TOTALE UT/ A C 72,6 I Accord ato Operati 33.670.5 13.895.1 15.162.4 1.419.6 5.5 5% 5% 5% 37 41 51 11 93 38 83. 81 16.470.4 14.414.4 87,5 15.301.5 15.068.5 98,4 2.044.1 1.539.2 75,3 8.7 33.816.1 FEBBRAIO 2012 2% 8% 0% 59 34 43 81 09 60 52. 11 14.103.2 11.976.6 84,9 17.557.9 17.074.1 97,2 2.097.5 1.513.9 72,1 8.7 33.758.7 MARZO 2012 2% 4% 8% 94 82 54 80 46 47 08. 94 13.133.5 10.041.2 76,4 17.037.6 16.711.0 98,0 2.231.2 1.421.9 63,7 8.5 32.402.4 APRILE 2012 5% 8% 3% 40 06 57 28 20 04 39. 17 14.856.9 10.524.8 17.337.5 16.570.0 2.275.4 1.630.0 8.5 34.469.9 MAGGIO 2012 70,8 95,5 71,6 4% 7% 4% 60 94 43 51 71 38 21. 74 13.938.5 10.132.6 17.262.0 16.303.8 2.132.4 1.429.2 8.4 33.333.0 GIUGNO 2012 72,6 94,4 67,0 9% 5% 2% 25 03 50 94 94 74 88. 69 LUGLIO 2012 14.058.9 9.848.9 70,0 16.708.5 16.381.5 98,0 1.716.0 1.536.5 89,5 8.4 32.483.4 5% 4% 4% 00 22 40 71 34 37 92. 74 12.807.4 10.358.1 80,8 16.685.3 15.930.2 95,4 1.612.0 1.347.6 83,6 8.2 31.104.7 AGOSTO 2012 8% 7% 0% 22 93 27 24 00 09 88. 49 14.346.7 10.805.6 75,3 16.257.3 15.659.5 96,3 1.714.3 1.583.3 92,3 8.2 32.318.4 SETTEMBRE 2012 2% 2% 6% 98 97 00 76 59 07 54. 57 14.187.1 10.623.3 74,8 13.501.3 15.623.4 115,7 1.194.6 1.382.1 115,7 8.2 28.883.0 OTTOBRE 2012 8% 2% 0% 13 51 64 65 10 50 56. 87 14.285.1 10.306.1 15.822.7 15.210.5 1.196.2 1.844.3 8.2 31.304.2 NOVEMBRE 2012 72,1 96,1 154,1 5% 3% 7% 53 24 57 28 96 59 48. 06 14.088.7 8.795.8 15.425.5 14.688.1 942.0 1.979.9 7.5 30.456.2 DICEMBRE 2012 62,4 95,2 210,1 3% 2% 8% 07 15 28 64 00 22 86. 35 GENNAIO 2013 12.280.1 6.951.3 56,6 15.977.1 14.623.0 91,5 1.192.0 2.918.6 244,8 7.5 29.449.3 1% 2% 6% 35 16 84 46 00 72 87. 19 10.327.8 4.584.7 44,3 16.616.0 14.608.5 87,9 987.0 3.471.0 351,6 7.5 27.930.8 FEBBRAIO 2013 9% 2% 8% 25 13 27 86 00 98 89. 52 8.243.3 3.445.1 41,7 15.955.4 14.254.2 89,3 935.0 3.123.8 334,1 7.5 25.133.7 MARZO 2013 9% 4% 0% 57 64 24 19 00 44 98. 81 7.778.2 2.644.8 34,0 15.692.6 13.989.4 89,1 1.307.6 3.904.5 298,5 7.6 24.778.5 APRILE 2013 0% 5% 9% 73 73 14 30 51 43 09. 38 7.075.0 1.884.6 16.290.6 14.515.4 785.0 4.541.8 7.6 24.150.6 MAGGIO 2013 26,6 89,1 578,5 4% 0% 9% 49 12 24 14 00 98 11. 73 6.909.3 1.723.5 16.314.9 13.458.2 785.0 6.033.7 7.0 24.009.3 GIUGNO 2013 24,9 82,4 768,6 5% 9% 3% 81 48 36 54 00 36 42. 17 LUGLIO 2013 6.053.9 1.604.8 26,5 16.097.0 13.453.3 83,5 755.0 6.142.1 813,5 7.6 22.906.0 1% 8% 3% 33 39 84 22 00 67 31. 17 5.966.5 1.511.1 25,3 16.081.2 13.456.2 83,6 755.0 6.142.1 813,5 7.6 22.802.7 AGOSTO 2013 3% 8% 4% 48 24 03 99 00 95 34. 51 6.005.5 1.542.2 25,6 16.026.3 12.811.7 79,9 755.0 6.397.2 847,3 7.7 22.786.8 SETTEMBRE 2013 8% 4% 2% 15 39 00 37 00 86 32. 15 * Per i rischi Autoliquidanti e per i rischi A Revoca, la tensione finanziaria viene rilevata se il rapporto totale del mese è superiore a 85%. Per una più immediata percezione, i mesi in cui tale rapporto risulta superiore sono colorati in 'arancione'. Per i rischi 'A Scadenza' la tensione è rilevata se una sola operazione su una sola banca ha l'utilizzato eccedente l'accordato. Nella logica dell'analisi andamentale la soglia ottimale di utilizzo è compresa tra il 50% ed il 75%. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 83 Utilizzato 30.477.1 90 31.022.2 75 30.564.8 09 28.174.1 38 28.724.9 83 27.865.7 71 27.767.0 30 27.636.0 26 28.048.5 80 27.628.9 66 27.361.0 11 25.463.9 01 24.493.0 34 22.664.3 97 20.823.2 27 20.538.8 46 20.941.9 24 21.215.5 38 21.200.3 28 21.109.6 18 20.751.2 62 Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 83 Per meglio cogliere il dato andamentale si è elaborata quindi una Tabella relativa all’Analisi della Duration Finanziaria: ANALISI DELLA DURATION FINANZIARIA: Autoliquidante + Revoca Tot. Accordato Operativo GENNAIO 2012 15.314.779 33.670.581 FEBBRAIO 2012 15.953.694 33.816.111 MARZO 2012 13.490.629 33.758.794 APRILE 2012 11.463.110 32.402.417 MAGGIO 2012 12.154.932 34.469.974 GIUGNO 2012 11.561.877 33.333.069 LUGLIO 2012 11.385.459 32.483.474 AGOSTO 2012 11.705.802 31.104.749 SETTEMBRE 2012 12.389.004 32.318.457 OTTOBRE 2012 12.005.501 28.883.087 NOVEMBRE 2012 12.150.483 31.304.206 DICEMBRE 2012 10.775.737 30.456.235 GENNAIO 2013 9.869.988 29.449.319 FEBBRAIO 2013 8.055.811 27.930.852 MARZO 2013 6.569.008 25.133.781 APRILE 2013 6.549.416 24.778.538 MAGGIO 2013 6.426.510 24.150.673 GIUGNO 2013 7.757.284 24.009.317 LUGLIO 2013 7.747.006 22.906.017 AGOSTO 2013 7.653.319 22.802.751 SETTEMBRE 2013 7.939.525 22.786.815 % 45,48 % 47,18 % 39,96 % 35,38 % 35,26 % 34,69 % 35,05 % 37,63 % 38,33 % 41,57 % 38,81 % 35,38 % 33,52 % 28,84 % 26,14 % 26,43 % 26,61 % 32,31 % 33,82 % 33,56 % 34,84 % * Tabella elaborata per individuare eventuale disequilibri sul breve termine. La struttura dell'indebitamente dell'azienda non può esporsi sul breve termine oltre il 75% dell'indebitamento. Invero, una logica di equilibrio finanziario consiglierebbe di avere un indebitamento a breve (autoliquidante + a revoca) entro il 25% del totale dell'affidamento e, di conseguenza, il 75% a medio/lungo termine (debiti non scaduti La cd. duration finanziaria rileva il rapporto tra: liquidante + a revoca / totale accordato operativo Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 78 L’ottica per la quale viene elaborata la cd. ‘duration’ è quella di identificare disequilibri dell’indebitamento sul breve termine. In pratica, la struttura dell’indebitamento dell’azienda non dovrebbe esporsi sul breve termine oltre il 75% dell’indebitamento. Una logica di equilibrio finanziario consiglierebbe di avere un indebitamento a breve (autoliquidante + a revoca) entro il 25% del totale dell’affidamento e, di conseguenza, il 75% a medio/lungo termine (debiti con scadenza pari o superiore a 18 mesi). La società concordataria è risultata nel periodo esaminato sempre al di sopra della predetta soglia del 25%: segno pertanto di uno squilibrio nel ricorso eccessivo a strumenti di finanziamento a breve termine. Quanto appena detto viene messo bene in evidenza nel grafico che segue: Si sono poi elaborati alcuni Grafici significativi ed idonei a meglio cogliere l’evoluzione registrata complessivamente nei valori analizzati. In particolare si propongono i seguenti: Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 79 E’ agevole rilevare dal grafico come a partire dal mese di febbraio 2012 si assiste ad un progressivo decremento nei cd. ‘Rischi Autoliquidanti’, sia in termini di riduzione degli ‘Accordati Operativi’, che in misura corrispondente degli ‘Utilizzati’. Il grafico precedente, in relazione ai cd. ‘Rischi Autoliquidanti’, mostra invece come i mesi di gennaio e febbraio 2012 erano caratterizzati da una situazione di utilizzo dell’accordato operativo superiore all’85%, segno evidente di una situazione di ‘tensione finanziaria’ in atto prima di tale periodo8. L’andamento successivo, soprattutto se letto in relazione alla progressiva e pronunciata riduzione (a sistema) dell’Accordato operativo (che passa da €. 16.470.459 del febbraio 2012, ad €. 6.005.515 del settembre 2013) evidenzia al contrario la progressiva diminuzione del grado di fiducia che le banche ripongono nella solvibilità dell’azienda. L’esistente situazione di ‘tensione finanziaria’ si appalesa in maniera evidente dal grafico che precede, anche relativamente ai cd. ‘Rischi a Revoca’. A livello complessivo di sistema la situazione appare del tutto ‘fuori controllo’ a partire dal mese di ottobre 2012. Se si scende all’analisi di dettaglio dei prospetti mensili elaborati, è possibile percepire meglio l’andamento degli ‘sconfinamenti’ (ossia gli utilizzi eccedenti l’accordato operativo) registrati nei cd. ‘rischi a revoca’. 8 “La soglia di 85% rappresenta una misura equa (secondo una logica squisitamente commerciale l’aspettativa è che l’azienda possa utilizzare fino al 99,99% degli affidamenti concessi), tenuto conto che nella logica dell’analisi andamentale la soglia ottimale di utilizzo è compresa tra il 50 ed il 75%. La tensione finanziaria, in conclusione, è legata al semplice superamento della soglia dell’affidamento” (Lenoci F. – Peola S., Nuova Centrale dei Rischi. Come leggerla, rielaborarla e interpretarla, IPSOA, Milano, 2011, pag. 239). In particolare, nella Tabella seguente, vengono riepilogati gli ‘sconfinamenti’ registrati nell’utilizzo dei cd. ‘rischi a revoca’ nel periodo da gennaio 2012 a luglio 2012: RISCHI A REVOCA: RIEPILOGO 'SCONFINAMENTI' Banca Nazionale del Lavoro Banca Popolare di Milano Cassa risparmio fabriano e cupramont. Banca Popolare di Milano Cassa risparmio fabriano e cupramont. Unicredit banca Banca Apulia spa Banca Popolare di Milano Banca Popolare di Spleto Cassa risparmio fabriano e cupramont. Banca Popolare di Milano Unicredit banca Accord ato Operati 126.1 56 100.0 00 100.0 00 100.0 00 100.0 00 104.7 7225.0 00 100.0 0050.0 00 100.0 00 100.0 00 104.0 34 Utilizza to 172.0 32 109.8 67 110.9 60 107.3 98 100.5 38 218.7 1044.1 05 101.6 7392.6 06 112.2 49 183.9 39 117.5 04 Ut/A cc 136,3 6% 109,8 7% 110,9 6% 107,4 0% 100,5 4% 208,7 5% 176,4 2% 101,6 7% 185,2 1% 112,2 5% 183,9 4% 112,9 5% Mese‐ Anno gennaio‐ 12 febbraio‐ 12 marzo‐12 aprile‐12 aprile‐12 maggio‐12 giugno‐12 giugno‐12 giugno‐12 giugno‐12 luglio‐12 luglio‐12 E’ pertanto chiaro che, l’esistente situazione di tensione finanziaria, abbia iniziato a manifestarsi anche negli ‘occasionali’ sconfinamenti nei ‘rischi a revoca’, percepibili dal sistema bancario, già a partire dalle segnalazioni relative al mese di gennaio 2012. Nel grafico che segue si evidenzia invece il rapporto percentuale esistente tra il totale complessivo dell’Accordato Operativo ed il totale complessivo di tutto l’Utilizzato. Anche qui è possibile cogliere l’andamentale connotato da costante ‘tensione finanziaria’ che ha caratterizzato i rapporti tra la concordataria ed il complesso degli ‘intermediari’ nel periodo esaminato. Infine, si ha cura di rilevare che – come noto – con riguardo ai cd. ‘rischi a scadenza’ la tensione finanziaria si rileva anche se un sola operazione su una sola banca ha l’utilizzato eccedente rispetto all’accordato9. Anche per questa via, si rileva che la fattispecie si verifica (anche se inizialmente per importi davvero modesti) già a partire dal mese di gennaio 2012. A tale riguardo si fa diretto rinvio alle Tabelle mensili elaborate (cfr. all. 9). Per una più rapida lettura ed individuazione degli Istituti caratterizzati da tensione finanziaria, nelle Tabelle allegate, si sono colorate: in ‘arancione’ le celle che mostrano una situazione di ‘tensione finanziaria’: ossia quelle che evidenziano una percentuale tra Utilizzato ed Accordato Operativo ricompresa tra l’85% ed il 100%; in ‘verde’ le celle che mostrano una situazione di ‘sconfinamento’: ossia quelle che evidenziano una percentuale tra Utilizzato ed Accordato Operativo superiore al 100%. In definitiva, lo scrivente ritiene di poter affermare sul punto che dall’archivio della Centrale Rischi elaborata dalla Banca d’Italia emerga in maniera chiara: 9 cfr. Lenoci F. – Peola S., Nuova Centrale dei Rischi…op.cit., pag. 239. la situazione di evidente e rilevante ‘tensione finanziaria’ che ha caratterizzato tutto il periodo esaminato (da gennaio 2012 a settembre 2013); la presenza di ‘sconfinamenti’ nell’utilizzo dell’accordato operativo nei cd. ‘rischi a scadenza’ e nei cd. ‘rischi a revoca’ già nel mese di gennaio 2012; la presenza di occasionali ‘sconfinamenti’ nell’utilizzo dell’accordato operativo nei cd. ‘rischi autoliquidanti’ nei mesi di febbraio e maggio del 2012. Pertanto, nell’indagine tesa ad individuare le cause del dissesto della società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’, resta confermata una situazione finanziaria alquanto precaria, da tempo nota al sistema bancario ed agevolmente rilevabile anche dagli strumenti messi a disposizione degli intermediari ai fini della valutazione del merito creditizio. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 84 5. INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO E DEL ‘PERIMETRO’ DEL COMPLESSO AZIENDALE INTERESSATO DALLA STIMA Lo scrivente preliminarmente ritiene necessario precisare meglio la data di riferimento assunta ai fini della presente valutazione, nonché precisare meglio la composizione dell’Azienda oggetto della presente stima. In altri termini è opportuno procedere ad una individuazione del cd. ‘perimetro’ del complesso aziendale interessato dalla presente valutazione. 5.1. INDIVIDUAZIONE DELLA DATA DI RIFERIMENTO Un elemento che preliminarmente occorre esplicitare è quello relativo alla data di riferimento della valutazione effettuata. Lo scrivente infatti risulta nominato quale perito della procedura concordataria, allo scopo anche di valutare la congruità del prezzo di cessione offerto dalla ‘F.I.B. s.r.l.’, per l’acquisizione dell’azienda detenuta in contratto di affitto di azienda a far data dal 1° marzo 2013. Pertanto, concordemente con il Commissario Giudiziale si è ritenuto che, la valutazione del complesso di beni costituenti l’azienda detenuta in affitto, deve necessariamente essere ancorata a tale ultima data di decorrenza del godimento dell’azienda. Ragion per cui, ai fini della presente stima verrà assunta come data di riferimento quella del 1° marzo 2013, ossia la data di efficacia del contratto di affitto di azienda stipulato tra la concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ e l’affittuaria ‘ FIB S.r.l.’. Peraltro, la predetta data risulta prossima sia a quella di sottoscrizione del contratto di affitto di azienda (ossia il 26 febbraio 2013), che soprattutto a quella di formulazione della ‘Proposta di acquisto di azienda condizionata’ avanzata in data 26 febbraio 2013 dalla società ‘FIB S.r.l.’. 5.2. LA COMPOSIZIONE VALUTAZIONE DELL’AZIENDA OGGETTO Allo scopo di meglio identificare il ‘perimetro’ del complesso dei beni (materiali ed immateriali) costituenti l’Azienda oggetto di valutazione, riteniamo opportuno prendere le mosse dal ‘dato contrattuale’, già in precedenza ricordato (cfr. paragrafo 1.1.). L’azienda (i) (ii) (iii) ‘FAAM’ oggetto di affitto risulta infatti composta e costituita da “Autorizzazioni, Beni di Terzi, Beni Strumentali, Brevetti, Contratti, Dipendenti, Lista Clienti, Marchi, Partecipazioni e Stabilimento, così come definiti e descritti, anche se in modo non esaustivo e completo, nel … Allegato B), e nei rispettivi allegati, con la esclusione di quanto previso al successivo art. 2.1. lett. (b)” (cfr. art. 1.1.; all. 2). L’Allegato B) – Composizione della azienda oggetto di affitto, al Contratto di Affitto di Azienda risulta articolato nei seguenti punti: ‐ B.1 ‐ Autorizzazioni ‐ B.2 – Beni Strumentali ‐ B.3 ‐ Brevetti ‐ B.4 – Marchi ‐ B.5 – Beni Immobili. L’articolo 2.1. lett. (b) dispone che: “sono espressamente esclusi dall’affitto della Azienda: i crediti della Azienda; i debiti e le passività della Azienda – ivi comprese quelle relative a imposte e tasse ‐ aventi titolo antecedente alla Data di Efficacia (inclusi i ratei passivi), ancorché tali debiti e/o passività dovessero sorgere e/o emergere successivamente alla Data di Efficacia, e, quindi, ad oggi non fossero ancora contabilizzati dalla Concedente; è in particolare escluso il fondo per TFR maturato alla Data di Efficacia a favore dei Dipendenti, fermi e salvi i diritti spettanti a questi ultimi in forza dell’art. 2112 cod. civ.; partecipazioni societarie (sia totalitaria sia di controllo sia di minoranza) e/o interessenze, ad eccezione della Partecipazione FAAM ASIA LIMITED di cui al precedente articolo 2.1(a); DI (iv) i Contratti afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto previsto dai successivi articoli 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e dall’Allegato E)”. In definitiva, sotto il profilo contrattuale, il cd. ‘perimetro’ dell’Azienda, oggetto di valutazione da parte dello scrivente, può essere così sintetizzato: OGGETTO COMPOSIZIO NE E COSTITUZION E AZIENDA (ALLEGATO 'B', con esclusione art. 2.1 lett (b)): Esercizio dell'attività di impresa (premessa lett. a): "attività di produzione e commercializzazione di accumulatori elettrici, di semilavorati e prodotto affini, di veicoli elettrici ecologici e di commercio ed intermediazione di batterie esauste". AUTORIZZAZIONI (allegato B1): i) Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con Decreto del Dirigente del Servizio Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Marche n. 66/808 del 03/08/2006 ii) Autorizzazione di agibilità stabilimento industriale ‐ Comune Monterubbiano ‐ prot. 680/87 del 9 maggio 1989 iii) Autorizzazione di agibilità dell'ampliamento di edificio industriale (magazzino) ‐ Comune BENI DI TERZI BENI STRUMENTALI (allegato B.2) BREVETTI (allegato B.3) CONTRATTI afferenti l’Azienda, fatto salvo quanto previsto negli articoli 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5 e dall’Allegato DIPENDENTIE) LISTA CLIENTI MARCHI (allegato B.4) PARTECIPAZIONI (allegato C ‐ Libro Soci ‘Faam Asia Ltd.’) STABILIMENTO (allegato B.5 ‐ Beni immobili) Nella contabilità tenuta dalla società concordataria ‘FAAM’ (cd. ‘dato contabile’), i beni sopra riepilogati risultano identificabili alla data del 1° marzo 2013, ed ‘estrapolabili’, partendo da quelli di seguito indicati in maniera dettagliata: IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IMPORTO 12110000 COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO 174.254,99 12110500 F.AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO ED AMPLIAMENTO 173.707,92 ‐ 12120000 COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITÃ 8.479.223,88 12120500 F.AMM.COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITA ‐ 12130000 DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL'INGEGNO 2.357.650,06 39.898,02 12130500 F.AMM. DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL' INGEGNO ‐ 12140000 CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI 12140010 SOFTWARE 20.170,98 176.526,97 1.227.460,80 12140500 F.AMM.CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTTI SIMILI 12140510 F.AMMORTAMENTO SOFTWARE ‐ ‐ 12150000 AVVIAMENTO 144.179,71 597.954,16 60.872,00 12150500 F.AMM.AVVIAMENTO ‐ 12160000 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IN CORSO 12170000 ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 12170002 ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI 12170003 MIGLIORIE SU BENI DI TERZI 60.872,00 1.338.737,15 302.850,00 129.822,49 4.300,00 12170500 F.AMM. ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 12170502 F.AMM ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI 12170503 F.AMM MIGLIORIE SU BENI DI TERZI ‐ ‐ ‐ TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI (A) 91.947,87 129.822,49 1.433,32 8.356.207,79 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMPORTO 12210001 TERRENI 12210003 FABBRICATI 109.153,17 4.520.748,05 12210501 FONDO AMM.TO TERRENI 12210503 F.AMM. ORDINARIO FABBRICATI ‐ ‐ 12220001 IMPIANTI GENERICI 12220002 IMPIANTI MACCHINARI SPECIFICI 12220004 GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATICI 12220007 IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI 75.011,55 2.193.852,50 3.627.883,40 273.143,41 12220501 F.AMM.IMPIANTI GENERICI 12220502 F.AMM.MACCHINARI SPECIFICI 12220504 F.AMM.GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMA 12220507 F.AMM IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI ‐ ‐ ‐ 12240002 MACCHINE E MOBILI D'UFF. 12240003 AUTOMEZZI 12240006 CESPITI DI VALORE ESIGUO 12240007 MACCHINE ELETTRONICHE 63.658,94 1.858.212,12 3.044.118,84 ‐ 12230001 ATTREZZATURA VARIA E MINUTA 12230004 AUTOVEICOLI DA TRASPORTO 12230006 ARREDAMENTO 12230501 F.AMM.ATTREZZATURA VARIA E MINUTA 12230504 F.AMM.AUTOVEIC.TRASPORTO 12230506 F.AMM.ARREDAMENTO 4.728,67 2.029.135,28 266.935,34 923.998,93 111.488,81 28.581,00 ‐ ‐ ‐ 871.245,42 97.212,55 6.579,41 273.192,77 36.980,91 48.406,00 510.091,48 12240010 IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATIC 12240502 F.AMM.MACCH. E MOB. UFF. 12240503 F.AMM.AUTOMEZZI 12240506 F.AMM.CESPITI DI VALORE ESIGUO 12240507 F.AMM.MACCHINE ELETTRONICHE 12240510 F.AMM. IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AU 12250000 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IN CORSO TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (B) 15.355,72 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 255.005,25 36.980,91 48.406,00 466.619,47 1.842,69 12.978,50 3.710.185,31 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE IMPORTO 12310101 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE CONTROLLATE 12310201 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE COLLEGATE 12310401 PARTECIPAZIONI FINANZIARIE ALTRE IMPRESE 12320601 DEPOSITI CAUZIONALI PLURIENNALI TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE (C) TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) + (B) + (C) 2.642.928,49 703,40 21.881,10 8.902,04 2.674.415,03 14.740.808,13 Il valore complessivo delle immobilizzazioni iscritte in bilancio alla data del 1° marzo 2013, di euro 14.740.808,13, risulta peraltro di entità invariata anche: nella Situazione contabile predisposta dalla società concordataria alla data del 14 marzo 2013 (ossia il giorno antecedente il 15 marzo 2013, data di pubblicazione del ricorso contenente la domanda per l’ammissione al presente procedimento nel Registro delle Imprese), da assumere quale situazione di riferimento del concordato; nella Situazione contabile riferita alla data del 30 giugno 2013 ed allegata al ricorso depositato in Tribunale ai fini della procedura concordataria, in data 18 luglio 2013 (cfr. pag. 10); nella Situazione contabile analitica alla data del 30 settembre 2013, siccome consegnata al Commissario Giudiziale e da questi messa a disposizione dello scrivente. IMMOBILIZZAZIONI SI 14/03/2013TU Immateriali 8.356.207,79 30/06/2013 8.356.207,79 Materiali 3.710.185,31 3.710.185,31 2.674.415,03 14.740.808,13 2.674.415,03 14.740.808,13 Finanziarie Tutte le ‘Immobilizzazioni Immateriali’ e le ‘Immobilizzazioni Materiali’ iscritte in bilancio, risultano ricomprese – senza alcuna eccezione – sia nel contratto di affitto di azienda in corso (come integrato dall’Atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di azienda del 29 gennaio 2014; all. 4), che nella proposta condizionata di acquisto sopra richiamata. Per quanto concerne invece la voce ‘Immobilizzazioni Finanziarie’ occorre precisare che la sola partecipazione detenuta nella società controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’ (ricompresa nel conto ‘12310101 Partecipazioni finanziarie imprese controllate’), iscritta in bilancio per un valore di euro 2.635.180, risulta ricompresa nel contratto di affitto di azienda e nella proposta di acquisto avanzata dalla ‘FIB’. Pertanto tutte le altre voci indicate tra le altre ‘Immobilizzazioni Finanziarie’ (costituite da tutte le altre Partecipazioni detenute dalla FAAM, e da ‘Depositi cauzionali pluriennali’) non verranno prese in considerazione ai fini valutativi, e sono pertanto al di fuori del cd. ‘perimetro’. Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 la società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ ha evidenziato la seguente composizione del valore delle proprie società controllate: PARTECIPAZIONI FINANZIARIE IMPRESE CONTROLLATE IMPORTO I.B.F. Spa ‐ Monte Sant'Angelo (Italia) E.V.F. Spa ‐ Monterubbiano (Italia) DBF Sro ‐ Repubbilca Ceca DBF France ‐ Francia FAAM Asia Limited ‐ Hong Kong Sinergo Srl ‐ Monterubbiano (Italia) Totale Partecipazioni Finanziarie Imprese Controllate ‐ ‐ ‐ ‐ 2.635.180,00 7.748,00 2.642.928,00 La Partecipazione detenuta nella società controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’ risulta iscritta nell’Attivo dello Stato Patrimoniale tra le Immobilizzazioni Finanziarie al valore di euro 2.635.180. La Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 riferisce che “con riferimento alla controllata di Hong Kong è stato accantonato un fondo di adeguamento al patrimonio netto di 1.085 mila Euro, classificato nella voce Altri fondi rischi dello stato patrimoniale” (cfr. pag. 21‐22 Nota Integrativa). Inoltre, viene precisato che: “la voce "Altri fondi", al 31/12/2012 si compone (…) per €. 1.085.000 come fondo su copertura perdite su partecipazioni a seguito della svalutazione della partecipazione della FAL.” (cfr. pag. 30 Nota Integrativa). Infine, la proposta concordataria identifica il cd. ‘perimetro’ come segue: “(…) l’operazione di cessione (…) interesserà pressoché l’intera azienda della ricorrente (comprensiva di tutti gli immobili di proprietà sociale). Al di fuori del perimetro della cessione, infatti, gli unici beni e/o rapporti che residueranno in capo a FAAM sono: (i) la liquidità, (ii) i crediti tributari e previdenziali, (iii) i crediti commerciali (vale a dire i crediti verso i clienti aziendali); (iv) le partecipazioni detenute nelle società controllate e (v) i rapporti di lavoro con n. 45 dipendenti non inclusi nel ramo aziendale già oggi oggetto di affitto” (cfr. pag. 20 proposta del 18 luglio 2013). 6. SITUAZIONE PATRIMONIALE CONTABILE AL 1° MARZO 2013 In base alle considerazioni svolte nel precedente Paragrafo 5., la Situazione patrimoniale contabile al 1° marzo 2013 può essere riclassificata come nel prospetto che di seguito si propone.10 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO COSTI DI RICERCA SVILUPPO E PUBBLICITÃ DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL'INGEGNO 12140000 CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI 12140010 SOFTWARE AVVIAMENTO IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IN CORSO ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ONERI E CERTIFICAZIONI AZIENDALI MIGLIORIE SU BENI DI TERZI TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI (A) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMPORTO 547, 07 6.121.573, 82 19.727, 04 32.347, 26 629.506, 64 ‐ 1.338.737, 15210.902, 13 ‐ 2.866, 68 8.356.207,7 IMPORTO 12210001 TERRENI 12210003 FABBRICATI 12220001 IMPIANTI GENERICI 12220002 IMPIANTI MACCHINARI SPECIFICI 12220004 GRANDI IMPIANTI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATICI 12220007 IMPIANTI DEPURAZIONI ACQUE E FUMI 12230001 ATTREZZATURA VARIA E MINUTA 12230004 AUTOVEICOLI DA TRASPORTO 12230006 ARREDAMENTO 12240002 MACCHINE E MOBILI D'UFF. 12240003 AUTOMEZZI 12240006 CESPITI DI VALORE ESIGUO 12240007 MACCHINE ELETTRONICHE 12240010 IMPIANTI SPECIFICI E MACCHINE OPERATRICI AUTOMATIC 12250000 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IN CORSO TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (B) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 104.424, 50 2.491.612, 77 11.352, 61 335.640, 38 583.764, 566.208, 07 52.753, 51 14.276, 26 22.001, 59 18.187, 52 ‐ ‐ 43.472, 01 13.513, 03 12.978, 50 3.710.185,3 1 IMPORTO PARTECIPAZIONE CONTROLLATA 'FAAM ASIA LIMITED' TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE (C) TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) + (B) + (C) 10 2.635.180, 00 2.635.180,0 0 14.701.573,1 0 Il prospetto evidenzia i valori contabili dei beni ricompresi nel ‘perimetro’ dell’affitto di azienda, così come individuati e rilevati dalla Situazione Patrimoniale contabile della ‘FAAM’, estrapolati dalla documentazione a disposizione. Allo scopo di meglio apprezzare la consistenza patrimoniale delle singole poste contabili, le Immobilizzazioni Immateriali e le Materiali vengono esposte già al netto dei relativi Fondi di Ammortamento. La proposta di Concordato Preventivo (ricorso del 18 luglio 2013), espone l’effetto delle rettifiche operate in ottica concordataria: Attivo concordatario IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI E FINANZIARIE Compendio immobiliare valutato Immobilizzazioni materiali valutate Partecipazione soc. FAL valutata Sub totale euro 2.028.000 euro 896.000 euro 1.580.000 euro 4.474.000 ACQUISTO AZIENDA La proposta di acquisto condizionata all’omologazione del concordato preventivo, avanzata dalla ‘FIB Srl’, il 26 febbraio 2013 è contenuta a valori invariati nel ricorso del 18 luglio 2013. La presente valutazione è riferita alla data di efficacia dell’affitto di azienda del 1° marzo 2013. Come meglio si riferirà nel proseguo, per quanto afferisce la valutazione delle Immobilizzazioni Materiali, la presente stima rimanda al valore elaborato dal p.i. Sergio Ciccioli (per la stima dei beni mobili) e dal geom. Roberto Carafa (per la stima dei beni immobili), periti appositamente nominati dal Tribunale di Fermo (cfr. paragrafi 8.1. e 8.2.). Per la valutazione della società controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’ e della società cinese da lei partecipata in misura totalitaria ‘YIXING FAAM Industrial Batteries Company Limited’, ha proceduto lo scrivente con separato elaborato, al quale si rimanda (cfr. anche paragrafo 8.3.). Infine, per procedere con la stima del valore di mercato dell’azienda in parola, di proprietà della ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, è stato necessario determinare il valore da attribuire ai Beni Immateriali contabilizzati e non (quali Autorizzazioni ‘B.1’, Brevetti ‘B.3’, Marchi ‘B.4’, etc.), ossia i cosiddetti ‘intangible assets’ (cfr. paragrafo 8.4. e 8.5.). Si precisa inoltre che, la valutazione dell’Azienda di proprietà della concordataria, viene redatta in funzione ed in vista dell’acquisizione della stessa da parte di un’impresa che opera nel medesimo settore di attività. Ciò principalmente per il fatto che i beni ricompresi nell’Azienda sono da considerare strettamente funzionali all’attività svolta dalla società concordataria. 7. DEFINIZIONE DELLE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE La dottrina economico‐aziendale e la pratica hanno prodotto più metodi per la determinazione del valore attribuibile ad una azienda. L’insieme degli strumenti metodologici a disposizione ‐ notevolmente diversi fra loro per fondamenti concettuali, elaborazioni da svolgere e risultati finali – possono essere sintetizzati nei seguenti: Metodi Finanziari: il valore di un’azienda in esercizio è rappresentato dal valore attuale dei flussi monetari futuri netti generati dall’investimento (teoria economica delle decisioni di investimento). Detto metodo, nella formulazione più rigorosa, trova un grande limite nell’incertezza relativa alla determinazione dei flussi finanziari prospettici. Nonostante l’elaborazione di formule semplificate e l’adozione di opportuni accorgimenti in ordine ai singoli parametri, non sempre risulta applicabile. Inoltre, tali metodologie si fondano su elementi che presuppongono specifiche scelte strategiche e gestionali e quindi decisioni che comprometterebbero l’obiettività della valutazione. Metodi Reddituali: si basano sul principio secondo il quale il valore dell’azienda è determinato dalla sua capacità futura di produrre redditi. Strumentale a tale metodologia è l’analisi della redditività prospettica aziendale, fondata non tanto sullo studio dei redditi passati, quanto piuttosto sulla capacità della gestione di produrre redditi futuri. Sono state elaborate al riguardo varie metodologie semplificate, le cui varianti riguardano le modalità di calcolo del parametro reddituale e la durata dell’orizzonte temporale di riferimento. Occorre peraltro sottolineare che il reddito di esercizio è solo un indicatore dell’andamento della società; le prospettive future della società sono determinate anche da altri fattori economici e finanziari che non sono, con tali metodi, esaminati. Metodi Patrimoniali: tendono a determinare l’impiego di capitale che un generico investitore dovrebbe effettuare per costituire una nuova impresa dotata di struttura patrimoniale perfettamente identica a quella cui si riferisce la valutazione. I metodi patrimoniali stimano il capitale economico dell’azienda in relazione al patrimonio, quale risulta dal suo capitale di funzionamento al momento della valutazione. La logica di tali metodologie consiste nel tradurre in valori correnti gli elementi attivi e passivi che compongono il capitale, sulla base dei criteri oggettivi di adeguatezza al mercato e di altri criteri soggettivi che vengono stabiliti generalmente all’atto della valutazione. Metodi Misti: risultano da una combinazione degli elementi considerati nei metodi precedenti. Nella generalità dei casi, si ritiene che la valutazione del capitale economico di una società tragga necessariamente fondamento da considerazioni di carattere reddituale. L’aspetto reddituale è infatti l’essenziale fase logica di qualsiasi stima aziendale, poiché il valore dell’investimento nell’azienda appare strettamente legato alla sua capacità futura di produrre reddito. L’Azienda ‘FAAM’ concessa in affitto di azienda alla FIB S.r.l. ‐ pur trovandosi la Concedente in liquidazione e in concordato preventivo ‐ possiede ancora importanti condizioni di vitalità industriali e commerciali: ‐ la qualità delle competenze delle risorse umane e una certa fidelizzazione del personale impiegato nell’azienda concessa in godimento; ‐ l’organizzazione del personale esecutivo, come consuetudine ad operare in coordinamento operativo; ‐ l’organizzazione dei processi produttivi; ‐ il know how; ‐ i controlli della qualità dei processi e dei prodotti; ‐ la gamma dei prodotti, articolata in diversi modelli e varianti; ‐ la conoscenza dei canali e dei mercati di vendita; ‐ il marchio storico ‘FAAM’. In questa prospettiva, l’azienda può esprimere un valore non appiattito alla mera sussistenza in vita o alla destinazione alla liquidazione dei beni, ma invero premiato da fattori di avviamento, anche se tenui. A questa prospettiva, si contrappone peraltro il ‘disavviamento’, anche inerziale, derivante dalla gestione in perdita e dalle criticità che hanno contraddistinto l’operatività dell’Azienda nel recente passato, sia a livello di mercati che di debolezze ed inefficienze degli assetti interni. Tra le diverse metodologie di valutazione del capitale economico proposte dalla dottrina e dalla prassi affermata, per un’azienda sottoposta a procedura concorsuale ne deve essere prescelta una che presenti le caratteristiche di un approccio prudenziale e verificabile e con forti elementi di obiettività. Vanno pertanto esclusi i metodi che introducono ipotesi fortemente soggettive e prospettiche: quali i metodi reddituali e quelli finanziari, che scontano attualizzazioni di serie di anni futuri, introducendo ipotesi su tassi di attualizzazioni e tassi di rischiosità: metodi peraltro non praticabili ai casi di aziende in perdita. Analogamente, i metodi misti (reddituali ‐ patrimoniali) possiedono le stesse criticità applicative, dovendo incorporare elementi reddituali prospettici. Depone ancora, contro l’applicabilità di metodi reddituali e finanziari, l’indisponibilità per lo scrivente ‐ nel caso in esame ‐ di idonei piani di risanamento con budget pluriennali in grado, eventualmente, di presentare flussi di reddito o di cash flow riferiti ad un qualche credibile progetto industriale. Pertanto, per la valutazione dell’azienda concessa in affitto d’azienda alla FIB S.r.l. appare idoneo, in rispondenza ai principi enunciati, il metodo patrimoniale: tale metodo, infatti, si basa sull’individuazione e valorizzazione (a dati opportunamente prudenziali) di singoli elementi trasferibili del patrimonio aziendale, sia di natura materiale che di natura immateriale, colti tuttavia unitariamente come ‘combinazione economica in atto’, secondo il cd. metodo patrimoniale complesso, con la determinazione di un valore del capitale economico dell’azienda comprensivo di tutti i beni, materiali ed immateriali. L’individuazione dei singoli elementi oggetto di valutazione ‐ analitica e sintetica ‐ consente infatti una piena verificabilità dei criteri di valutazione adottati e della loro ragionevolezza. Il riferimento ad elementi patrimoniali effettivamente esistenti alla data della valutazione evita di ricorrere a congetture ed ipotesi future, ancorando i valori alla concretezza del presente e della attualità dei beni, tangibili ed intangibili. Infine, il forte ancoraggio patrimoniale delle valutazioni analitiche e sintetiche impone un confronto dei singoli valori sia con i costi storici di riferimento, sia con i presumibili valori attuali e di realizzo, nella prospettiva della cessione dell’azienda in continuità operativa, come complesso unitario e funzionante ‘a sistema’, costituito da tutti i beni in origine esistenti. Il metodo individuato rappresenta dunque un metodo che, rispetto agli altri, esprime il pregio della analiticità e della verificabilità dei dati selezionati per la valutazione, ancorando la stessa a criteri prudenziali, nel caso di aziende in perdita come quella in esame. La valutazione delle aziende in perdita costituisce infatti un caso particolare nelle valutazioni d’azienda, che porta ad escludere i metodi reddituali e finanziari in assenza di un credibile piano di risanamento11, nonché ovviamente i metodi di mercato e quelli dei multipli, data la non raffrontabilità con normali situazioni e transazioni di mercato. Ancora, il metodo patrimoniale consente inoltre un immediato confronto con una valutazione di liquidazione, nell’ipotesi di difficoltà negoziali tali da rendere necessaria la liquidazione dei beni. Prima di sviluppare la metodica prescelta, occorre fare una precisazione. La circostanza del concordato preventivo di un’azienda non rappresenta una condizione deterministica che imponga solamente una scelta meramente liquidatoria, che fatalmente esita nello smembramento dei singoli beni e nel loro realizzo individuale, con la perdita ‐ in questa soluzione atomistica – del valore sistemico dell’azienda, riconducibile al coordinamento spazio temporale dei suoi fattori produttivi generatisi in una storia evolutiva unica ed irripetibile. Nell’interesse dei creditori e dell’azienda stessa, quale cellula del sistema socio economico, a meno che non siano obiettivamente annullate ‐ con chiara dimostrazione e verifica ‐ tutte le condizioni di sistematicità dell’azienda, appare opportuno percorrere (come di fatto sta avvenendo per la società concordataria FAAM S.p.a.) la possibilità di un realizzo del complesso aziendale o di una parte di esso, che ancora conservi elementi di 11 Paganelli O. – Lambertini F., La valutazione d’azienda, CLUEB, Bologna. vitalità e caratteri di coordinamento sistemico. Ciò ovviamente risulta possibile, a condizione che sussistano anche le condizioni di mercato e competitive che ne permettano una valorizzazione unitaria. E’ soprattutto questa condizione di sistematicità (olistica) che non solo è in grado di conservare valore ai singoli elementi del patrimonio aziendale (altrimenti alienabili con forti abbattimenti di valore in ipotesi liquidatoria), ma che viene a costituire una risorsa immanente e diffusa meritevole di apprezzamento, che implica logicamente anche una valutazione sintetica che va ad integrare la valutazione analitica operata ‐ in prima approssimazione ‐ sui singoli elementi patrimoniali oggetto di trasferimento. Questa considerazione sull’accertamento da operare circa la sussistenza di potenziali sinergie virtuose potrebbe condurre il ragionamento valutativo verso la quantificazione di un eventuale avviamento, ovvero verso l’attenuazione di un possibile ‘disavviamento’. Questo percorso potrebbe far propendere la valutazione verso l’adozione di un metodo misto: patrimoniale ‐ reddituale con determinazione autonoma del ‘disavviamento’ (o dell’eventuale avviamento ancora recuperabile). Nel caso di FAAM, trattandosi di azienda in grave perdita, l’avviamento non sussiste, ancorché siano presenti elementi di vitalità, data la netta prevalenza ‐ dimostrata dai fatti e dai risultati ‐ dei fattori di insuccesso rispetto a quelli di successo. Si potrebbe dunque propendere per il riconoscimento di un ‘disavviamento’ (badwill). Tuttavia, a parte le incertezze e le ipotesi soggettive che verrebbero introdotte, occorre considerare che nel caso di specie l’oggetto di cessione è rappresentato non dall’azienda in perdita, bensì dalla sola ‘azienda in affitto’ depurata da diversi determinanti di costi e di riflessi negativi sul risultato economico. L’indebitamento, eventuali rimanenze obsolete, il preesistente assetto manageriale e di governance: il tutto con un ridimensionamento produttivo e l’impiego ridotto di personale, tale da ridurre notevolmente le dinamiche di costo in atto. In definitiva, la cessione di una ‘parte’ dell’intera azienda (quella appunto oggetto di affitto di azienda) produce una discontinuità che, da un lato agisce in maniera virtuosa sulle preesistenti causali di perdite; dall’altro lato non consente di estrapolare in maniera deterministica dal precedente trend di perdite un disavviamento ‘inerziale’ o comunque congetturabile sulla base di un tracciato precedente, di cui l’azienda rappresenta un’approssimazione non facilmente accostabile. La dottrina più autorevole12 propende invece per far gravare le condizioni sfavorevoli pregresse ed in atto che agiscono sulla redditività aziendale ‘sotto pesando’ gli elementi patrimoniali oggetto di cessione e quindi di analitica valutazione e semmai contenendo o evitando un’eventuale valorizzazione sintetica del complesso patrimoniale unitariamente inteso. Se si propende pertanto per questa sicura e tradizionale interpretazione metodologica, apparirebbe irragionevole penalizzare l’azienda oggetto di cessione due volte: una volta con le svalutazioni ‐ anche pesanti – dei singoli elementi patrimoniali; ed una seconda volta, con l’iscrizione di un ‘disavviamento’. Riteniamo dunque che sia equo e ragionevole procedere ‐ per la cessione dell’azienda FAAM ‐ con l’adozione di un metodo patrimoniale, accogliendo prudenziali svalutazioni degli elementi patrimoniali dell’azienda oggetto di cessione, ma senza l’iscrizione di alcun ‘disavviamento’, che apparirebbe ridondante ed eccessivamente penalizzante. In questa prospettiva si colloca dunque la presente valutazione del capitale economico dell’azienda oggetto di affitto di azienda della FAAM Spa, in concordato preventivo, nell’ipotesi percorribile di un’operazione di cessione. I sopralluoghi condotti in azienda, le ‘interviste’ fatte al liquidatore e ad alcuni precedenti responsabili di funzione, l’esame della documentazione, hanno permesso di accertare la persistenza dell’opportunità di prosecuzione e di rilancio dell’attività aziendale, qualora le condizioni competitive e di mercato lo consentano, ma soprattutto nell’ipotesi – come quella attualmente prospettata – di un acquirente dello stesso settore di appartenenza. 12 cfr. Luigi Guatri, Crisi e risanamento dell’impresa, Giuffrè, Milano 8. LA DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CAPITALE ECONOMICO DELL’AZIENDA CONCORDATARIA: MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AGGREGATO PATRIMONIALE (K) Nel precedente Paragrafo 7. si è argomentata la scelta della metodologia valutativa ritenuta più adeguata ad esprime il valore del capitale economico dell’azienda oggetto della presente stima. Si è detto che il valore dell’azienda (W), risulta pari al valore corrente dell’aggregato patrimoniale (K). Di seguito esplicitiamo pertanto le modalità di calcolo di (K). Il valore del patrimonio netto rettificato (K), consiste in una stima analitica a valori attuali di sostituzione degli elementi patrimoniali attivi e passivi: Stima analitica, perché effettuata distintamente per ciascun elemento patrimoniale, a valori attuali, in quanto direttamente o indirettamente basata su prezzi di mercato, di sostituzione, perché l’ipotesi assunta è quella del riacquisto o della riproduzione. La stima è stata effettuata applicando il metodo patrimoniale complesso. Nel caso in esame il parametro (K) è costituito dalla stima dei beni (Immobilizzazioni Materiali, Immobilizzazioni ImmaterialI e delle Immobilizzazioni Finanziarie, rectius la partecipazione detenuta nella controllata estera ‘FAAM ASIA Limited’) componenti il complesso aziendale. I singoli beni componenti il patrimonio, sono stati valutati dai periti della procedura. 8.1. VALUTAZIONE DEI BENI IMMOBILI In particolare, come già evidenziato in precedenza, per la valutazione dei beni immobili di proprietà della società concordataria risulta nominato il geom. Roberto Carafa. Il geom. Carafa ha predisposto una Relazione illustrativa della stima incaricata dei beni rientranti nel compendio immobiliare di proprietà della società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ (cfr. ‘Descrizione e stima degli immobili della Ditta FAAM Spa con sede in Monterubbiano Via Monti n. 13’ depositata in Tribunale in data 17 dicembre 2013). Nel predetto elaborato il Perito incaricato fornisce il valore di mercato degli immobili di proprietà della società concordataria, tutti siti nel Comune di Monterubbiano. In particolare gli Immobili risultano identificabili in quelli riepilogati nella Tabella di sintesi che di seguito si propone: Immobile A – Monterubbiano ‐ Comune di ‐ Opificio industriale edificato sulla particella 11 sub 3 del Foglio 14 Categoria D/1 Immobile B – Monterubbiano ‐ Comune di Lotto 1 Lotto 2 ‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 128 sub 6 del Foglio 13 Categoria D/7 ‐ Terreni per complessivi metri quadrati 16.455,00 così individuati: Foglio 13 part. 126 di Ha 0.23.70 Bosco Ceduo di classe 2 Foglio 13 part. 129 di Ha 0.20.10 Pascolo di classe 1 Foglio 13 part. 62 di Ha 0.32.40 Bosco Ceduo di classe 2 Foglio 13 part. 82 di Ha 0.18.30 Pascolo di classe 1 Foglio 13 part. 130 di Ha 0.14.10 Pascolo di classe 1 Foglio 14 part. 197 di Ha 0.15.75 Seminativo di classe 4 Foglio 14 part. 9 di Ha 0.40.20 Incolto Produttivo di classe U Immobile C – ‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 283 sub 2 del Foglio 15 Categoria D/7 Immobile D – ‐ Edificio denominato Hotel Ristorante degli Sforza edificato su particella 285 Foglio 22 Foglio 22 particella 285 sub 7 Categoria C/1 Foglio 22 particella 285 sub 10 Categoria D/2 · Foglio 22 particella 285 sub 14 Categoria C/2 Immobile E – ‐ Porzione di edificio denominato ex Convento Sant’Agostino edificato sul Foglio 22 particella 263 sub 3 graffata con la particella 264 sub 7 Categoria A/2 Foglio 22 particella 264 sub 8 Categoria A/3 TOTALE RIEPILOGATIVO Lotto 3 Lotto 4 Il geom. Roberto Carafa ha inteso riepilogare il ‘Valore da attribuire ai beni’ alle pagine 58, 59 e 60 della propria Relazione (all. 10), esprimendo i valori che vengono indicati nella Tabella di cui sopra. La relazione di stima del citato perito viene esplicitamente richiamata nella presente valutazione; alla stessa relazione si ritiene di dover fare ampio riferimento e rinvio, avendo avuto assicurazioni che i valori ivi determinati possano essere considerati espressivi del valore dei beni al 1° marzo 2013. Lo scrivente in definitiva ritiene di fare proprio, ai fini della presente valutazione, il giudizio di stima espresso dal geom. Roberto Carafa, condividendone i criteri valutativi e le conclusioni cui giunge la perizia. Pertanto, lo scrivente ritiene di poter assumere ai propri fini valutativi, il valore complessivo indicato dal geom. Roberto Carafa, di euro 2.246.000,00. Tale ultimo valore complessivo ricomprende tutti i beni immobili di proprietà della società concordataria: ossia anche quelli che per mero errore materiale erano stati pretermessi nel contratto di affitto di azienda originario. Come sopra ricordato, a tale errore è stato posto rimedio con l’Atto di rettifica di errore materiale in contratto di affitto di azienda a rogito notaio Mori del 29 gennaio 2014 (cfr. all. 3 ed il paragrafo 1.1. precedente). In riferimento alla valutazione dei beni immobili, una ulteriore problematica che lo scrivente ha avuto modo di verificare congiuntamente al Commissario Giudiziale, afferisce la questione della valutazione degli immobili di proprietà della società concordataria, effettuata dal geom. Carafa in complessivi euro 2.246.000,00, in rapporto alla distinzione tra immobili gravati da ipoteche ed immobili non gravati (cfr. mail del 29 gennaio 2014 indirizzata al Commissario Giudiziale; all. 11). Lo scrivente ha pertanto elaborato la Tabella sotto riprodotta, la quale conferma, la seguente distinzione: ‐ Valore complessivo immobili gravati da ipoteche: €. 2.176.545,00 ‐ Valore complessivo immobili non gravati da ipoteche: €. 69.455,00 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ - Totale valore complessivo stimato dal geom. Carafa: €. 2.246.000,00. I dati indicati in Tabella sono stati estrapolati da quelli indicati alle pagine dalla 30 alla 40 della perizia del geom. Roberto Carafa. Immobile A – Monterubbiano ‐ Comune di ‐ Opificio industriale edificato sulla particella 11 sub 3 del Foglio 14 Categoria D/1 Immobile B – Monterubbiano ‐ Comune di Totale valore attribuito agli immobili nella perizia Carafa Lotto 1 ‐ Terreni per complessivi metri quadrati 16.455,00 così individuati: Immobile D – ‐ Edificio denominato Hotel Ristorante degli Sforza edificato su particella 285 Foglio 22 Foglio 22 particella 285 sub 7 Categoria C/1 · Foglio 22 particella 285 sub 10 Categoria D/2 · Foglio 22 particella 285 sub 14 Categoria C/2 570.000,00 1.125.545,00 1.125.545,00 16.455,0 0 Foglio 13 part. 126 di Ha 0.23.70 Bosco Ceduo di classe 2 · Foglio 13 part. 129 di Ha 0.20.10 Pascolo di classe 1 · Foglio 13 part. 62 di Ha 0.32.40 Bosco Ceduo di classe 2 · Foglio 13 part. 82 di Ha 0.18.30 Pascolo di classe 1 · Foglio 13 part. 130 di Ha 0.14.10 Pascolo di classe 1 · Foglio 14 part. 197 di Ha 0.15.75 Seminativo di classe 4 Foglio 14 part. 9 di Ha 0.40.20 Incolto Produttivo di classe U ‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 283 sub 2 del Foglio 15 Categoria D/7 570.000,00 Lotto 2 ‐ Fabbricato industriale edificato sulla particella 128 sub 6 del Foglio 13 Categoria D/7 Immobile C – Valore Immobili Gravati da Iscrizioni Ipotecarie Lotto 3 Lotto 4 0,00 264.000,00 264.000,00 217.000,00 217.000,00 Immobile E – ‐ Porzione di edificio denominato ex Convento Sant’Agostino edificato sul Foglio 22 particella 263 sub 3 graffata con la particella 264 sub 7 Categoria A/2 · Foglio 22 particella 264 sub 8 Categoria A/3 TOTALE RIEPILOGATIVO 53.000,0 0 2.246.000,0 0 0,00 2.176.545,0 0 8.2. VALUTAZIONE DEI BENI MOBILI E MOBILI REGISTRATI In aggiunta alle considerazioni espresse in relazione ai beni immobili (cfr. paragrafo 8.1.), nel caso in esame il parametro (K) è costituito anche dai beni mobili e mobili registrati di proprietà della società concordataria. Di seguito vengono esplicitati i criteri che lo scrivente ha inteso seguire nella determinazione del valore dei beni mobili ricompresi nell’azienda oggetto di contratto di affitto. Per la valutazione dei beni mobili strumentali all’esercizio dell’attività, i singoli ‘cespiti’ componenti il patrimonio, sono stati valutati dal perito della procedura p.i. Sergio Ciccioli. Il valore che lo stesso ha ritenuto di attribuire, espone in forma di inventario una quantificazione complessiva del valore dei beni mobili di proprietà della concordataria, in massima parte detenuti con contratto di affitto di azienda, dalla FIB S.r.l.. In particolare, il p.i. Ciccioli ha stimato nel modo seguente il complesso dei beni strumentali rinvenuti, di proprietà della concordataria (cfr. Perizia di stima beni mobili, depositata in Tribunale in data 15 gennaio 2014): A) Beni strumentali rinvenuti presso l’opificio Industriale sito a Monterubbiano, via Monti n. 13 €. 900.475,00 B) Beni strumentali rinvenuti presso Hotel degli Sforza €. Corso Italia n. 6‐8‐10 e Piazza del Mercato n. 1 7.016,20 €. 907.491,20 Con il medesimo elaborato il p.i. Ciccioli ha anche stimato in €. 646.048,17 il valore delle rimanenze di materie prime, semilavorati e prodotti finiti. A tale ultimo riguardo la proposta di concordato depositato ricorda che “le giacenze di magazzino, pur non essendo ricomprese tra i beni inclusi nel perimetro del ramo aziendale affittato da FIB, sono oggetto di trattazione nel contratto che tale affitto disciplina. Invero, la clausola n. 3.8 lett. b) del predetto contratto, stabilisce un regolamento convenzionale in forza del quale, nel corso dell’affitto, FIB è autorizzata ad ‘avvalersi’ delle giacenze di magazzino, per alienarle e/o per immetterle nel ciclo produttivo, secondo prezzi unitari di vendita (corrispondenti ai prezzi di mercato), declinati, referenza per referenza, nel documento ivi unito quale Allegato G)”. Totale Beni Strumentali Con riguardo invece al complesso dei beni strumentali stimati dal perito Ciccioli, solo una parte degli stessi sono riconducibili allo stipulato contratto di affitto di azienda con la FIB Srl. In particolare, i beni strumentali rinvenuti presso l’Hotel degli Sforza di Monterubbiano, Corso Italia n. 6‐8‐10 e Piazza del Mercato n. 1 (ai quali è stata attribuita la valutazione di €. 7.016,20), sono beni da considerare esclusi dall’azienda oggetto di affitto. Tale conclusione emerge dal tenore della missiva indirizzata dal Liquidatore della FAAM S.p.a. al Commissario Giudiziale in data 7 gennaio 2014 (cfr. all. 12), con la quale viene specificato che i beni mobili presenti presso l’Hotel degli Sforza “devono essere inventariati”. La predetta conclusione viene poi confermata dalla successiva missiva (sempre indirizzata dal Liquidatore della FAAM al Commissario Giudiziale) datata 7 gennaio 2014, avente ad oggetto ‘Inventario Beni Strumentali’ (cfr. all. 12), nella quale vengono chiaramente distinti i “beni indicati nell’allegato ‘B2’ (Beni strumentali) al contratto di affitto di azienda stipulato con la FIB srl”, da quelli di cui “all’elenco prodotto relativamente ai beni di proprietà FAAM afferenti l’Hotel Sforza”. Invero, il complesso dei beni strumentali riconducibili al contratto di affitto di azienda stipulato tra la Concedente FAAM Spa e l’Affittuaria FIB Srl sono quelli indicati ai numeri di inventario dal nr. 827 al nr. 1192, dal n. 1194 al nr. 1229 e dal nr. 1384 al nr. 1434, della perizia di stima dei beni mobili redatta il 15 gennaio 2014 dal p.i. Sergio Ciccioli, ai quali risulta attribuito un valore di stima complessivo di euro 900.475,00. L’espressione della valutazione di stima del perito sopra citato viene recepita integralmente in questa sede: alla stessa ‘quantificazione’ si ritiene di dover fare ampio riferimento e rinvio, condividendone lo scrivente i criteri valutativi che il tecnico ha inteso utilizzare. Si ritiene di fare proprio, ai fini della presente valutazione, il giudizio di stima espresso dal p.i. Sergio Ciccioli. In definitiva, il p.i. Sergio Ciccioli ha stimato in euro 900.475,00, il più probabile valore complessivo di mercato dei beni mobili strumentali di pertinenza dell’Azienda concessa in affitto, nello stato di fatto in cui attualmente si trovano; valore peraltro attestato come riferibile nella sostanza a quello che i beni possedevano al 1° marzo 2013. Il predetto elaborato così si esprime a riguardo dei criteri di stima utilizzati per la valutazione analitica delle Immobilizzazioni Tecniche: Metodologia utilizzata per la valutazione dei beni. Si è operato, ai soli fini valutativi, ad una suddivisione che tenesse conto della natura e della categoria merceologica dei beni, come appresso indicato. 1) Arredi di ufficio e macchine elettroniche Nella valutazione degli arredi rinvenuti si è considerato lo stato d’uso e di conservazione, la qualità e l’epoca d’acquisto. Per quanto riguarda le macchine elettroniche (computers, stampanti, ecc.) si è tenuto conto dell’onerosa svalutazione economica cui apparati ed apparecchiature tecnologiche sono oggi sottoposti. 2) Automezzo e semoventi Tali mezzi sono stati stimati valutando lo stato generale, la funzionalità e le quotazioni correnti dell’usato. 3) Macchinari ed attrezzature Per tali beni strumentali si è ritenuto opportuno individuare i valori commerciali più probabili ritraibili dal mercato considerandone la vetustà, lo stato di fatto, la flessibilità, l'utilizzabilità nonché ovviamente la situazione di concordato preventivo in cui si trova l'azienda. 4) Attrezzatura varia e minuta ed utensileria Tutti questi elementi rappresentano componenti di supporto alle lavorazioni manuali ed utensili vari per le macchine operatrici. Detti beni, avendo anche un costo iniziale contenuto, perdono rapidamente di valore successivamente all’acquisto. Nella valutazione si è preso in considerazione lo stato generale e la funzionalità d’uso. 5) Scaffalature ed arredamenti magazzino Le scaffalature e gli arredamenti rappresentano componenti di supporto allo stoccaggio delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti. Nella attribuzione del valore si è preso in considerazione lo stato d’uso e di conservazione, la qualità, la funzionalità e l’epoca d’acquisto. Il perito nominato Ciccioli ha peraltro precisato che non è stato possibile effettuare un riscontro della corrispondenza dei beni oggetto di inventario, con quelli indicati nel Registro dei beni ammortizzabili tenuto dalla concordataria, stante la mole dei beni interessati dalla verifica, la vetustà di una parte rilevante degli stessi, le possibili diverse indicazioni utilizzate nel tempo al fine di individuare i beni medesimi, nonché da ultimo il tempo a disposizione in considerazione dell’utilità della verifica. 8.3. VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DETENUTA NELLA ‘FAAM ASIA LIMITED’ Come in precedenza argomentato, il parametro (K) è costituito anche dalla partecipazione rappresentativa di circa il 56,28% dell’intero capitale sociale della ‘FAAM Asia Limited’ (FAL) avente sede legale ad Hong‐Kong, che a sua volta detiene una partecipazione totalitaria (100% dell’intero capitale sociale) nella società ‘YIXING FAAM Industrial Battery Co. Ltd.’ (YFIB), con sede nella Repubblica Popolare Cinese. La predetta partecipazione risulta ricompresa nel contratto di affitto di azienda nei seguenti termini: “E' parimenti compreso nel presente Contratto l'esclusivo e pieno godimento, (ivi compreso l’esercizio di tutti i diritti amministrativi, di gestione, di voto, patrimoniali e di eventuale percezione degli utili e/o di quota/e di liquidazione), e quindi il diritto di usufrutto temporaneo fino alla scadenza e/o risoluzione del presente Contratto, della intera partecipazione ad oggi detenuta dalla Concedente nella società controllata FAAM ASIA LIMITED, società costituita in data 17 novembre 2005, secondo la giurisdizione di Hong Kong (SAR), numero identificativo 1008277 (Allegato C)”. Dalla lettura dell’ultimo bilancio disponibile della ‘FAAM ASIA Limited’ (quello riferito alla data del 31 dicembre 2012), la società ha un capitale sociale espresso in valuta locale di 49.010.000,00 dollari di Hong Kong, suddiviso in nr. 49.010.000 azioni da un dollaro di Hong Kong cadauna. La predetta società (FAAM Asia Limited) ha tra le proprie attività quasi esclusivamente la partecipazione (rappresentativa del 100% dell’intero capitale sociale) detenuta nella società cinese denominata ‘YIXING FAAM INDUSTRIAL BATTERIES COMPANY LIMITED’. Nel bilancio al 31 dicembre 2012 (così come nel precedente bilancio chiuso al 31 dicembre 2011) la partecipazione risultava iscritta al valore di 48.803.382,00 dollari di Hong Kong. Nell’elaborato ‘Relazione di stima della partecipazione … al capitale sociale della società Faam Asia Limited …’ che lo scrivente ha separatamente redatto (cfr.), il valore della partecipazione rappresentativa di circa il 56,28% dell’intero capitale sociale, riferito alla data del 1° marzo 2013 è stimato pari ad euro 3.280.000,00. Ai fini della determinazione del predetto valore, si è proceduto attraverso la sequenza logica compendiata in un prospetto sinottico, volto a descrivere, anche visivamente, la struttura della valutazione. Il percorso compiuto per giungere al risultato finale, è descritto nei vari passaggi, con i valori via via trovati, nel modo che segue: 8.4. VALUTAZIONE DEL MARCHIO ‘FAAM’ Il contratto di affitto di azienda esistente tra la concordataria FAAM Spa e la FIB Srl ricomprende tra i beni oggetto di locazione anche i Marchi di cui la Concedente è proprietaria. Nella Tabella che di seguito si propone sono state compendiate le informazioni relative ai marchi di proprietà, nella stessa sequenza già indicata nell’Allegato B.4 – Marchi al predetto contratto di affitto di azienda, integrate dagli ulteriori dati ed informazioni tratti con accesso all’area riservata della Banca Dati del sito della ISEA (www.isea.eu)13. Le schede tecniche di dettaglio delle singole pratiche dei marchi riconducibili alla società concordataria FAAM S.p.a. vengono inoltre messe a disposizione come allegato alla presente (cfr. all. 13). Come noto, il marchio consiste in una parola, un nome, una fotografia, un emblema un colore o qualsiasi altro segno idoneo a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese e può anche coincidere con il nome commerciale dell’impresa. Il marchio rappresenta infatti un bene immateriale che fa parte dell’azienda, cioè del “complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. La principale funzione del marchio, consiste nella possibilità di identificare la matrice, la provenienza, di un prodotto o di un servizio in modo che possa essere tenuto distinto da prodotti, simili o identici, forniti da imprese concorrenti e svolge pertanto un ruolo centrale nelle strategie di marketing dell’impresa. Un marchio affermato sul mercato, generalmente per effetto di significativi investimenti pubblicitari, può consentire all’impresa che lo usa di avere considerevoli vantaggi competitivi, sia in termini di prezzo che di volumi di vendita. Salvo i casi in cui per l’acquisizione del marchio sia stato pagato un prezzo, il marchio non trova idoneo spazio nella contabilità dell’impresa: quando è prodotto all’interno dell’azienda esso viene infatti valorizzato nel bilancio dell’impresa sulla base dei costi (storici) sostenuti. Nel bilancio d’esercizio redatto secondo gli schemi previsti dagli articoli 2424 e 2425 c.c. i marchi trovano, in particolare, la loro rappresentazione 13 L’accesso al sito è avvenuto attraverso le credenziali scrivente dalla signora Lucia Casturà di FIB Srl. messe a disposizione dello nell’attivo dello stato patrimoniale, sottoclasse delle Immobilizzazioni Immateriali, voce B.I.4. “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”. Come sopra ricordato il valore del complesso dei marchi di proprietà trova, al 1‐14 marzo 2013, la seguente rappresentazione contabile: Descrizione CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI F.AMM.CONCESSIONI LICENZE MARCHI E DIRITTTI SIMILI Totale 14/03/2013 176.526, ‐97 144.179,7 32.347, 26 Il marchio costituisce, un intangibile asset, sprovvisto di fisica consistenza, atto però nella sostanza ad esprimere le dinamiche capacità di marketing dell’impresa, che si manifestano in una buona immagine della marca ed una consequenziale maggiore redditività attuale e prospettica. Il valore del marchio è ovviamente legato alla tutela giuridica ad esso riservata dalla normativa vigente. Al marchio che presenta i requisiti di novità, originalità e liceità è riconosciuta una completa tutela giuridica. Il marchio rientra fra i diritti di proprietà industriale (art. 1, D. Lgs. n. 30 del 10 febbraio 2005 – “Codice della proprietà industriale”). Ai sensi dell’art. 2569 c.c. “chi ha registrato nelle forme stabilite dalla legge un nuovo marchio idoneo a distinguere prodotti o servizi ha diritto di valersene in modo esclusivo per i prodotti o servizi per i quali è stato registrato”. La registrazione del marchio d’impresa attribuisce la facoltà di fare uso esclusivo del marchio e di impedire che altre imprese possano utilizzare lo stesso marchio o marchi simili, che possano ingenerare confusione tra i consumatori, nella commercializzazione di prodotti appartenenti alle medesime classi merceologiche. Elemento essenziale per la tutela giuridica è la registrazione secondo le modalità stabilite dalla legge. La durata della registrazione del marchio sia in caso di primo deposito che di rinnovo è di 10 anni. I marchi di proprietà della concordataria FAAM, nelle diverse ‘declinazioni’ utilizzate temporalmente, sono marchi nazionali, esteri ed internazionali, in quanto registrati in diversi Paesi, nel modo dettagliatamente indicato nella Tabella che di seguito si propone: Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM) N r Titolo Nazione N.Registrazion PRIMO DEPOSITO Data Deposito Registraz RINNOVO N.Registra Status Data Deposito rin CLA SSI lenc Logo 1 FAAM A.SUPER Nazionale ITALIA MC1979C00122 19/08/1979 26/05 1289716 03/07/2009 1 in corso 9 2 CBI Nazionale ITALIA MC97C000015 28/01/1997 13/01 1238640 08/01/2007 2 in corso 9 1 3 4 5 6 7 8 9 1 0 1 1 1 2 1 3 1 4 1 BOOSTER FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM SERVICE FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM FAAM SERVICE FAAM SERVICE Nazionale Nazionale Internazio n. Internazio n. Internazio 13/01 /2010 13/01 /2010 opposiz. 1238642 1238641 08/01/2007 08/01/2007 2 8/ 2 8/ in corso in corso 9 9 1 1 06/03/2007 1 8/ in corso 06/03/2007 18/ in corso 06/03/2007 18/ 03/ in corso 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 4 5 FAAM SERVICE Comunita rio UE 4 6 法阿姆 Internazio n. CINA 1 1 1 18 81 9 2 0 2 1 2 2 2 4 2 5 2 6 2 7 4 2 4 4 Internazio Internazio Internazio n. Internazio n. Internazio n. Internazio n. Internazio n. Internazio comunitar Internazio Internazio n. Internazio n. Internazio n. Nazionale Internazio n. Internazio Internazio Internazio n. Internazio n. Nazionale Internazio n. Internazio n. Internazio Internazio ITALIA ITALIA ALBANIA RUSSIA ROMANIA CINA CUBA Repubblica CecaEGITTO UNGHERIA POLONIA SLOVACCHIA SVIZZERA UE URUGUAY PARAGUAY ARGENTINA USA ITALIA BRASILE CANADA MESSICO IRAN INDIA ITALIA CINA TAIWAN CINA RUSSIA MC97C000017 MC97C000016 950056 9806-D/2007 9806-D/2007 950056 9801-D/970 9801-D/970 9801-D/970 9801-D/970 9801-D/970 9801-D/970 9801-D/970 467019 310756 219783 27790972 2712080 4992004 2932 4174 393829 7807583 994535 MC2002C00017 5 9824-D/2007 92070717 9805-D/2006 9805-D/2006 4992004 60308 30 28/01/1997 28/01/1997 31/10/2012 deposito 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 28/01/1997 10/02/1997 23/02/1999 24/02/1999 12/10/2007 20/08/1999 03/09/1999 31/03/1999 08/09/1999 06/10/1999 13/10/1999 05/03/2001 17/06/2002 09/08/2007 08/12/2003 30/03/2006 30/03/2006 18/03 /2007 18/03 670570 rinnovato 18/03 replica e rifiuto 18/03 670507 18/03 rinnovato /2007 18/03 670507 /2007 18/03 rinnovato /2007 18/03 rinnovato /2007 18/03 rinnovato /2007 18/03 670507 10/02 467019 19/10 406070 11/06 333561 /2010 2252897 Non rinnovato Non rinnovato Non rinnovato TMA556,552 634173 88530 994535 08/10/20 08 4992004 29/04/2007 29/04/2007 Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 110 1 in corso 1 in corso 1 in corso 2 in corso 4 08/10/20 corso 18 9 950056 1123255 890262 890262 31/03/2006 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 06/03/2007 02/02/2007 30/09/2009 11/11/2009 08/09/19 26/10/20 13/10/20 09 18/02/20 11 13/06/20 12 09/08/20 07 08/12/20 03 30/03/20 17/01/20 06/10/20 13/10/20 19 05/03/20 21 17/06/20 22 04/09/20 17 15/10/20 14 30/03/20 30/03/20 30/03/20 31/03/20 06 31/03/20 16 in corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso 9 9 9 9 1 1 1 91 corso 9 1 12 12 9 9 1 9 1 12 Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 111 Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM) N r 4 4 8 4 9 5 0 5 1 5 5 3 5 4 5 5 5 6 5 5 8 5 9 6 0 6 1 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 6 8 6 9 7 0 7 1 7 2 7 3 7 4 7 5 7 6 7 7 7 8 7 9 8 0 8 1 Titolo FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) FAAM (nuovo logo) ENVIROTECH E-GO Lithium Battery Expert EVAM -MARCOM Nazionale Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. comunitario Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. Internazion. comunitario Internazion. Nazionale Na zio IT AL BA SVI ZZE CINA C EU CR OA IRAN MA RO RU SS UC AUS TRA UE Corea del SING APO USA KAZA HAST BR ASI CA NA I N TAI W UR UG PAR AGU ME SSI ARG ENTI AL GE SE RB TU RC VIE TN UE CINA IT A PRIMO DEPOSITO N.Registrazion e MC2007C00041 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 9824-D/2007 900435763 1358935 1589410 96038868 383580 30134 885046 2779072 MCV0031/2008 MCV0031/2008 MCV0031/2008 MCV0031/2008 8308637 7468333 MC2009C00053 7 Data Deposito 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 07/08/2007 07/08/2007 10/08/2007 14/08/2007 08/08/2007 10/09/2007 26/09/2007 12/10/2007 14/10/2008 14/10/2008 14/10/2008 14/10/2008 19/05/2009 08/06/2009 06/10/2009 RINNOVO Registraz ione 0 0 4 0 4 0 4 0 4 0 0 4 0 4 0 4 0 4 0 0 4 0 4 0 4 0 4 0 4 0 4 0 8 1 2 1 0 1 6 1 0 1 6 2 6 0 8 1 2 1 0 3 N.Registra zione 1060192 950056 950056 950056 950056 950056 950056 rifiutato 950056 950056 950056 950056 950056 950056 950056 950056 950056 9004357 63 855095 1589410 1310965 383580 313249 1013441 2252897 950056 950056 950056 950056 8308637 7451100 1383382 Status Data Deposito 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 rinnovo 09/08/20 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 09/08/2007 07/08/2007 07/08/2007 10/08/2007 14/08/2007 08/08/2007 10/09/2007 26/09/2007 12/10/2007 14/10/2008 14/10/2008 14/10/2008 14/10/2008 19/05/2009 08/06/2009 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 04/09/20 17 08/12/20 19 12/07/20 28 10/08/20 17 15/05/20 18 10/07/20 18 16/07/20 18 26/09/20 17 08/10/20 18 06/10/2009 04/09/20 17 19/05/20 19 20/11/20 20 06/10/20 19 corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso corso CLA SSI prodotti lenco 9 1 9 1 9 1 9 1 9 1 9 1 9 1 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 3 5 3 95 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 7 3 7 Logo 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 45 12 3 95 3 7 1 2 37 Marchi di cui la Società FAAm S.p.a. risulta presso l'Ufficio Italian Brevetti e Marchi (UIBM) N r. 8 2 Titolo FAAM ESB FAAM ESB FAAM ESB FAAM ESB FAAM ESB Nazione PRIMO DEPOSITO N.Registrazione Data Deposito Nazion ale comunit ario comunit ario comunit ario comunit ario ITALIA MC2010C000274 UE 9828-D/2010 10/05/2010 19/05/2010 UE rifiutato Singapore UE rifiutato Corea del Sud UE rifiutato USA 8 3 FAAM (nuovo logo) Internaz ion. GIAPPONE 876546301-EX 02/12/2010 8 4 FAAM (nuovo logo) Internaz ion. THAILANDIA rifiutato 07/12/2010 8 5 FAAM (nuovo logo) Internaz ion. INDONESIA D-00-2011-14461 13/04/2011 8 6 FAAM (nuovo logo) Internaz ion. MALESIA 2011006307 06/04/2011 Registrazio ne 21/ 06/ 21/ 06/ RINNOVO N.Registrazi one 1311737 Status in corso Data Deposito 9 10/05/2020 corso 9 1046959 19/05/2010 21/06/2020 corso 9 950056 02/12/2010 corso 9 9 201100630 7 13/04/2011 13/04/2021 corso 9 04/06/2012 06/04/2021 corso 9 Acqua acidula per la ricarica accumulatori; soluzioni per prevenire la formazione di schiuma negli accumulatori; elettrolita per batterie; ossido di piombo, acido solforico; liquidi per desolfatare le batterie elettriche e gli accumulatori elettrici Accumulatori; cassette per accumulatori; pesa-acido per batterie; batterie; batterie elettriche per veicoli; caricabatterie;parti componenti delle batterie come: griglie, placche,cavi e scatole di alloggiamento; accumulatori elettrici per veicoli; accumulatori elettrici; celle elettriche; celle a combustibile, batterie elettriche ricaricabili; caricabatterie per accumulatori elettrici. 11 apparecchi di condizionamento dell'aria; impianti di condizionament dell'aria; impianti di condizionamento dell'aria per veicoli; dispositivi per il raffreddamento dell'aria; apparecchi ed impianti di raffreddamento; impianti per filtrare l'aria 12 Veicoli; veicoli elettrici; auto elettriche; veicoli elettrici a quattro ruote; come ambulanze, furgoni, veicoli per disabili, veicoli per la nettezza urbana e per lo svolgiment di altri servizi; quadricicli elettrici per il trasporto ed i servizi; scooters elettrici e biciclette elettriche; motori elettrici per biciclette; apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici. 35 Servizi di consulenza aziendale in materia di franchising; assistenza nella gestione di imprese commerciali che operano in franchising; pubblicità, gestione degli affari commerciali; amministrazione commerciale , lavori di ufficio. 37 Riparazione, manutenzione e istallazione di : accumulatori, cassette per accomulatori, pesa-acido per batterie, batterie, batterie elettriche per veicoli, caricabatterie, parti componenti delle batterie, accumulatori elettrici per veicoli, veicoli elettrici, auto elettriche, apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici. 45 Logo 10/05/2010 LEGENDA CLASSI PER MARCHI FAAM 1 CLASSI lenco prodotti Data rinnovo Concessione di contratti di franchising (servizi giuridici) compresi diritti di proprietà intellettuale e di know-how; servizi di franchising, vale a dire concessioni di licenza du vendita in franchising. Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 Per semplicità espositiva, di seguito identificheremo unitariamente i marchi dettagliati nella Tabella che precede, come marchio “FAAM”. Il marchio ‘FAAM’ rappresenta un marchio storico, in quanto la prima registrazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi risale al 1979: anno in cui veniva registrato il marchio nazionale, sempre rinnovato e tuttora in corso di ‘FAAM A.SUPER’. Successivamente il 28 gennaio 1997 venivano registrati i marchi nazionali ‘CBI’, ‘BOOSTER’ e ‘FAAM’. Il marchio ‘FAAM’ veniva inoltre contestualmente registrato (ed a seguito dei rinnovi risulta ancora in corso) anche nei seguenti Paesi: Albania, Russia, Cina, Cuba, Egitto, Svizzera, Uruguay e Paraguay, oltreché come marchio comunitario nei Paesi aderenti all’Unione Europea. Inoltre, risulta registrato successivamente in Argentina, Canada, Messico, Iran, India, Cina Taiwan. Il marchio ‘FAAM SERVICE’ risulta tuttora in corso oltreché nell’Unione Europea, anche in Cinta e Taiwan. In Cina risulta depositato nel 2007 anche il marchio Nel 2007 risulta quindi il deposito del nuovo logo identificativo ‘FAAM’ sia nei Paesi dell’Unione Europea, che in Albania, Svizzera, Cina, Cuba, Egitto, Croazia, Marocco, Russia, Ucraina, Australia, Corea del Sud, Singapore, USA, Kazhakistan, Brasile, Canada, India, Taiwan, Uruguay, Paraguay, Messico, Argentina, Algeria, Serbia, Turchia, Vietnam, Giappone, Indonesia, Malesia. Infine, si segnalano gli ulteriori marchi ‘Envirotech’, ‘E‐Go’, ‘Lithium Battery Expert’ ‘Evam‐Marcom’, ed infine il diverso marchio ‘FAAM ESB’ (ossia ‘FAAM Energy Saving Battery’) nazionale e comunitario, depositato a maggio 2010. La valutazione del marchio rappresenta una problematica particolare nell’ambito dei procedimenti valutativi ed è stato oggetto di approfondito interesse da parte della letteratura.14 Il marchio rappresenta infatti un bene intangibile (intangibile asset), che unitamente agli altri elementi immateriali del patrimonio aziendale presenta profili di più difficile individuazione, osservazione e misurazione, 14 L. Guatri – M. Bini, Nuovo trattato sulle valutazioni delle aziende, EGEA, Milano; Balducci D., La valutazione dell’azienda, FAG, Milano; Zanda G – Lacchini M. – Onesti T., La valutazione delle aziende, Giappichelli, Torino; Brugger G., “La valutazione dei beni immateriali legati al marketing”, in Finanza, Marketing e Produzione;. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 114 . Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ - n. 6/2013 rispetto ai beni materiali, al fine di riconoscere e commisurare valore a delle risorse che siano ‘sostanziali’ e non effimere ed inconsistenti. I criteri prevalentemente accolti in dottrina e nella best practice (principi contabili internazionali IAS – International Accounting Standards) per consentire un’autonoma valutazione di una risorsa intangibile e quindi anche del marchio sono i seguenti: l’utilità futura, ossia deve originare utilità pluriennale (a valere nel tempo), intesa come capacità di concorrere indirettamente (tramite un importante componente positivo come il fatturato) o direttamente alla redditività aziendale; la trasferibilità, intesa come possibilità di autonoma cessione rispetto al complesso aziendale di riferimento: costituisce il requisito più significativo, in quanto assicura l’assegnazione di un valore autonomo, determinabile in funzione di una separata, per quanto teorica, alienazione sul mercato; la misurabilità, che costituisce un criterio distintivo fondamentale, in quanto il processo valutativo deve pervenire alla quantificazione di un valore specifico; la estraibilità dal complesso aziendale di appartenenza, senza pregiudizio per la sua continuità; la individuabilità, come possibilità di autonoma osservazione e individuazione nel sistema aziendale; la derivazione da diritti contrattuali o da altri diritti. La presenza e la ricorrenza di questi criteri distintivi consente di configurare l’elemento intangibile ricercato come un effettivo elemento suscettibile di autonoma valutazione. Il marchio FAAM possiede questi requisiti e queste condizioni di riconoscibilità individuale: ‐ la storicità del marchio; ‐ le ripetute ed attuali registrazioni; ‐ la sua utilizzazione effettiva nelle comunicazioni aziendali, nel sito internet, nel materiale pubblicitario, nel logo e nella carta intestata; ‐ la notorietà presso la clientela. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 115 Per meglio cogliere la tendenza della penetrazione commerciale in atto, nel periodo 2009‐2011, calcolata a livello di ‘Gruppo FAAM’, si mettono a disposizione i dati elaborati nella Tabella, nella quale si compendiano le risultanze di alcuni ‘elementi’ resi disponibili dall’area marketing della società: Più specificatamente, la valutazione del marchio FAAM rientra nell’ambito degli ‘elementi intangibili del marketing’ e il suo valore ricade nell’alveo delle strategie di marketing condotte dall’impresa di appartenenza. Da questo punto di vista, le iniziative di marketing promosse dalla società concordataria sono riconducibili in termini monetari alle spese di natura pubblicitaria sostenute ed alla dinamica degli effetti sulle vendite. Negli esercizi 2009‐2012 la dinamica (e la media) risulta quella di seguito riepilogata nella Tabella elaborata: Spese pubblicitarie Ricavi delle vendite A.1) ‐ C.E. % spese pubblicitarie su fatturato 2009 2010 2011 2012 Media 153.9 45 32.032.0 13 0,4 111.8 23 39.520.2 10 0,2 223.0 61 43.828.9 07 0,5 160.5 69 30.997.9 01 0,5 162.3 49 36.594.7 58 0,4 8% 8% 1% 2% 4% Tra i diversi metodi di valutazione del marchio, quelli prevalentemente praticati sono: a) il metodo del costo storico; b) il metodo del costo di riproduzione; c) il metodo delle transazioni comparabili (metodo delle royalties); d) il metodo dei risultati differenziali (premium price). Il metodo dei risultati differenziali, nel nostro caso, non è praticabile, in quanto l’azienda non produce redditività e quindi non è quantificabile un flusso di redditi differenziali positivi a valere nel tempo. Inoltre, le ipotesi introdotte sarebbero fortemente incerte e soggettive. In un contesto di crisi aziendale occorre in particolare rispettare i principi di prudenza valutativa, di oggettività e di verificabilità della stima. Il criterio delle transazioni comparabili prevede, come variante più praticata, il cosiddetto metodo delle royalties. Con tale ultimo metodo si assume che il valore del marchio corrisponda alle royalties derivanti dalla cessione in uso a terzi di tali beni immateriali; le royalties sono stimate in riferimento a specifici parametri (di solito una percentuale sul fatturato) ed il tasso di royalty è dedotto per via di comparazione con casi omogenei. Sulla base della documentazione disponibile non è possibile differenziare il fatturato ed imputarlo al singolo marchio. La società concordataria FAAM S.p.a. ha stipulato in data 21 dicembre 2006 un ‘Contratto di licenza di uso del marchio’ con la società controllata ‘IBF S.p.a.’, relativamente all’uso esclusivo “per le batterie trazione, prodotte nello stabilimento di Monte Sant’Angelo”. L’articolo 6 del contratto prevede la corresponsione di “una royalty del 2,5% sul fatturato netto dei prodotti contraddistinti dal marchio”, con decorrenza dal 1° gennaio 2008. Le royalties risultano attribuite in misura ‘ridotta’ relativamente agli anni 2009 e 2010, per poi ritornare alla misura convenuta contrattualmente nel 2011 e 2012. La FAAM S.p.a. ha altresì stipulato un ‘Contratto di licenza d’uso del marchio e distribuzione’ con la società controllata estera (controllo indiretto per il tramite della controllata diretta ‘FAAM Asia Limited’) ‘YIXING FAAM Industrial Batteries Co. Ltd.’, nonché un separato ‘Contratto di licenza di know how’, entrambi in data 2 gennaio 2010. Si prevede in tale ambito che “la Licenziataria verserà alla Licenziante a titolo di royalties un importo pari al 3% del fatturato annuo relativo alla vendita dei prodotti oggetto del presente contratto”. Gli importi effettivamente attribuiti, come risultanti dal bilancio annualmente predisposto dalla concordataria per il periodo dal 2008 al 2012, in forza dei sopra indicati contratti con ‘IBF S.p.a.’ ed ‘YFIB Co.Ltd.’, risultano quelli riepilogati nella Tabella che segue: ANNI IBF SPA ‐ 2,5% YFIB Ltd ‐ 3% 2008 2009 2010 2011 2012 TOTALI 629.461, 99.129, 00 140.729, 00 902.689, 00 561.883, 00 2.333.891, 00466.778, 0,00 0,00 0,00 223.687, 00 231.165, 00 454.852, 00 227.426, Media 20 00 TOTALE 629.461, 99.129, 00 140.729, 00 1.126.376, 00793.048, 00 2.788.743, 00694.204, 20 Trattandosi di azienda ammessa alla procedura di concordato preventivo, il tasso di royalty da applicare al caso concreto viene stimato in misura prudentemente ridotta all’1,00%. Per la determinazione del complessivo valore da attribuire ai marchi è possibile pertanto fare uso della seguente formula: M = V * r * @n/i’ dove: M = valore dei marchi; V = Vendite attese sul mercato: le stesse sono state considerate pari ai Ricavi delle vendite ‘normalizzati’ ai fini del calcolo, conseguiti dall’Affittuaria FIB Srl nel 2013: a tal fine i Ricavi risultanti dal Conto Economico al 31 dicembre 2013 messo a disposizione di €. 13.719.943 ‐ relativi ad un periodo di attività di soli 10 mesi (essendo il contratto di affitto di azienda partito dal 1/3/2013) ‐ è stato ‘normalizzato’ per difetto nel modo seguente: (13.719.943 * 12 / 10) = 16.463.932, e quindi per difetto considerato pari ad euro 16.000.000; si tratta di una stima di ‘normalizzazione’ di natura prudenziale, essendo i mesi di effettiva attività verosimilmente meno di 10. r = tasso di royalty, determinato in via prudenziale nell’1,00%; @n/i’ = è il fattore di attualizzazione; n = durata in anni per i quali si ritiene che il marchio possa produrre i propri effetti positivi: nel nostro caso, essendo la data di riferimento della stima quella del 1° marzo 2013, si considera un periodo di 6 anni corrispondente alla durata totale del contratto di affitto di azienda: appunto di 6 anni con decorrenza dal 1/3/2013; i’ = tasso di attualizzazione del periodo considerato, inteso come rendimento medio di investimenti privi di rischio. Si è ritenuto di utilizzare la riguardo un tasso ‘intermedio’ del cd. ‘Rendistato Lordo’ pubblicato da ‘Banca d’Italia’ per i mesi di ottobre 2013 (paria a 3,261), dicembre 2013 (pari a 3,045) e gennaio 2014 (pari a 2,830). Al riguardo è stato utilizzato il tasso del 3,00%. Il risultato calcolato per la suddetta formula sulla base dei valori dianzi esplicitati risulta pari ad euro 866.750,63, leggermente arrotondato per difetto ad euro 866.750,00. I criteri basati sul costo di riproduzione devono essere seriamente assistiti da un piano strategico o da un business plan, in quanto richiedono la costruzione ‘credibile’ di uno scenario aziendale in cui inserire l’ipotesi prima gestionale e quindi valutativa della ricostituzione del marchio aziendale: lo stato di liquidazione dell’azienda, ora collocata in fase di affitto propedeutico alla successiva ‘cessione’, non permettono razionalmente di praticare questa metodica. Si ritiene pertanto coerente, con l’effettiva situazione aziendale e in rispondenza ai principi enunciati di prudenza valutativa, oggettività e verificabilità, di adottare il criterio del costo storico del marchio FAAM. Detto metodo consiste nell’applicare al costo storico una percentuale di determinazione del valore, in ragione di un coefficiente proporzionale tra vita residua e vita totale calcolato sulla base di fattori aziendalmente rilevanti e pertinenti. Il costo storico di primo riferimento del marchio in parola consiste nel costo di iscrizione in contabilità e di valutazione in bilancio (il cosiddetto book value), che risulta pari ad euro 176.526,97.=, in contabilità alla data del 14/3/2013, nella situazione patrimoniale di liquidazione contenuta nel ricorso di concordato preventivo. Le spese pubblicitarie medie annue sostenute nel periodo 2009‐2012, come sopra specificate, sono risultate pari ad euro 162.349,48.= In concreto, la valutazione del marchio, trattandosi di fatto e sostanzialmente di un investimento a valere nel tempo, deve tendere ad una valutazione di tipo prospettico, anche in ottica prudenziale, qualora vi siano sintomi di deterioramento dell’utilità economica e quindi del suo valore, come nel caso di un’azienda in perdita. Ciò non significa rinunciare al costo storico, ma considerare l’ipotesi prudenziale di una sua riduzione di valore in ragione di dinamiche future, collegate all’intera durata dell’investimento, dalla sua origine alla sua prevedibile cessazione di utilità. A tale proposito, l’arco temporale rilevante appare senz’altro quello della durata del contratto di affitto di azienda, che decorrente dal 1° marzo 2013 ha durata di 72 mesi (cfr. articolo 2.4. del contratto) e quindi fino al 28 febbraio 2019. La durata residua da considerare ai nostri fini è pertanto di sei anni, dovendo riferire la valutazione alla data del 1° marzo 2013. Tale assunto sembrerebbe peraltro compatibile, con la stima di una sorta di durata media residua delle registrazioni dei marchi in atto. Ciò, a fronte di una durata decennale del marchio, comporta una utilità residua per un periodo di 6 anni e quindi una proporzione di utilità futura nell’ordine del 60% del valore espresso dal costo storico. La formula da utilizzare ai fini del calcolo con il criterio del costo storico è la seguente: M = Cs * Vr / Vt in cui: Cs è il costo storico; Vr è la vita residua dei marchi (5 anni); Vt è la vita totale dei marchi esteri e internazionali e italiani (10 anni). Conseguentemente, la determinazione del valore M del marchio risulta essere la seguente, assumendo come valore del costo storico l’importo di euro 338.876,45, dato dalla sommatoria (176.526,97 + 162.349,48): M = €. 338.876,45 * 6 / 10 = €. 203.325,87. In definitiva, applicando un arrotondamento prudenziale per difetto, il valore del marchio FAAM risulterebbe essere pari ad euro 203.000,00.=, sulla base di una stima dell’ utilità residua del bene intangibile intorno al 60%. Il valore medio risulta pertanto pari ad euro 534.875,00: (866.750 + 203.000) / 2 = 534.875=. In definitiva lo scrivente ritiene che, stanti le finalità prudenziali della presente stima, il valore complessivo dei marchi di proprietà della concordataria FAAM S.p.a., possa essere considerato in un importo arrotondato e fatto pari ad euro 535.000,00.15 15 Si segnala che l’importo determinato di euro 535.000,00, risulta inferiore (di quasi il 23%) alla media di euro 694.204,20 (cfr. Tabella proposta delle royalty IBF Spa e YFIB Ltd) delle royalties che risultano attribuite alla FAAM S.p.a. nel quinquennio 2008-2012. 8.5. VALUTAZIONE DEI BREVETTI DI PROPRIETÀ Il contratto di affitto di azienda sottoscritto tra la ‘FAAM Spa’ e la ‘FIB Srl’ comprende tra i beni oggetto di locazione anche i Brevetti. Il loro contenuto viene ‘precisato’ attraverso l’allegato ‘B.3 Brevetti’ del contratto stesso, che contiene un’elencazione dei Brevetti nel tempo depositati dalla concordataria ‘FAAM’. L’elenco non contiene la specifica dello stato attuale degli stessi. Accedendo alla banca dati del sito internet www.uibm.gov.it, dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M.), tenuto dal Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, Direzione generale lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, unitamente alle informazioni direttamente fornite dalla concordataria, è stato possibile riscontrare i dati che vengono riepilogati nella Tabella che segue. I brevetti indicati ai numeri 1, 2, 3, 4 e 6 risultano ‘decaduti’ per il mancato rinnovo: in altri termini, a quanto comunicato dalla ‘FAAM’ si è preferito non corrispondere la tassa a tal fine prevista per il rinnovo, stante che il costo da sostenere risultava non proporzionato con l’effettiva utilità di mantenere la privativa sul brevetto. I brevetti indicati ai nr. 8 e 9 sono stati entrambi ‘ritirati’ dopo il deposito. In definitiva, gli unici due brevetti attualmente ‘in corso’, risulterebbero quelli indicati al numero 5 (brevetto per modello di utilità) ed al numero 7 (brevetto per invenzioni): il brevetto sub 7), ha avuto un’estensione internazionale, nei Paesi (e con gli esiti) indicati nella Tabella. Il brevetto per modello di utilità, indicato al n. 5 della Tabella, è titolato ‘Modalità di sostituzione del gruppo potenza celle a combustibile e batteria mediante carrelli mobili su veicoli elettrici’. Il brevetto per invenzioni indicato al nr. 7 è titolato ‘Sistema sinergico tra carica batteria e batteria’ e risulta esteso il 22 maggio 2009 in alcuni Paesi esteri (Unione Europea, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, India e Vietnam), con il titolo ‘Synergistic System between battery charger and battery’. In alcuni Paesi esteri (Australia, Giappone ed USA) è stato opposto il ‘rifiuto’ all’estensione del brevetto. Le risultanze dei brevetti indicati all’allegato B.3. al contratto d’affitto d’azienda possono essere riepilogate, come nella Tabella che segue: Concordato Preventivo ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ n. 6/2013 FAAM S.p.a.: Elenco brevetti 'risultanti' presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) PROGR. BREVETTO N. 1 BREVETTO N. 2 BREVETTO N. 3 DESCRIZIONE BREVETTO MACCHINA OPERATRICE, LOCOMOBILE, CON ALIMENTAZIONE ENERGETICA IBRIDA MACCHINA MESCOLATRICE PER L'INDUSTRIA CHIMICA DEGLI ACCUMULATORI ELETTROCHIMICI DISPOSITIVO DI INDICAZIONE DI CARICA DI UN ACCUMULATORE PER AUTOVEICOLI BREVETTO N. 4 COPERCHIO PER USO TRAZIONE A TENUTA TERMOSALDATA CON COMPESAZIONE IN ALTEZZA BREVETTO N. 5 MODALITA' DI SOSTITUZIONE DEL GRUPPO POTENZA CELLE A COMBUSTIBILE E BATTERIA MEDIANTE CARRELLI MOBILI SU VEICOLI ELETTRICI BREVETTO N. 6 BREVETTO N. 7 SISTEMA DI CONTATTO ELETTRICO E BLOCCAGGIO MECCANICO PER L'ACCENSIONE DI VEICOLI A MOTORE DA COMPETIZIONE SISTEMA SINERGICO TRA CARICA BATTERIA E BATTERIA (Batteria ad uso trazione per muletti; risparmio energetico 20%; in collaborazione con Università Ancona) ‐ Synergistic System between charger and battery " " " ESTESO ANCHE IN AUSTRALIA " " " " " " ESTESO ANCHE IN BRASILE ESTESO ANCHE IN CANADA " " " ESTESO ANCHE IN CINA " " " " " " ESTESO ANCHE IN COREA DEL SUD ESTESO ANCHE NELLA COMUNITA' EUROPEA " " " ESTESO ANCHE IN GIAPPONE " " " ESTESO ANCHE IN INDIA " " " ESTESO ANCHE IN USA " " " ESTESO ANCHE IN VIETNAM BREVETTO N. 8 PROCEDURA AUTOMATICA PER LA SELEZIONE DI CELLE PER FORMARE UN PACCO BATTERIA IN PARTICOLARE PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI ED AUTOMOBILISTICHE BREVETTO N. 9 BATTERIA AL LITIO RAFFREDATA CON UN FLUIDO DIELETTRICO D A T NUMERO DOMANDA TIPOLOGIA 2 9 PS‐1996‐A‐000006 Invenzioni 1 1 RM‐1999‐A‐000516 Invenzioni 0 3 RM‐2000‐A‐000163 Invenzioni 0 9 / RM‐2003‐A‐000421 Invenzioni 2 1 / 2 1 RM‐2006‐U‐000030 Mod.Utilità MC‐2007‐A‐000225 Invenzioni 2 7 / MC‐2008‐A‐000094 Invenzioni 2 2 2 0907657‐3 2723966 2009253389 200980118816.1 2 2 2 10‐2010‐7028949 09753646.0 2 2 7185/DELNP/2010 2 2 1‐2010‐03150 1 9 / MC‐2011‐A‐000022 MC‐2012‐A‐000036 Invenzioni 2 8 / AN2011 A 000085 Invenzioni 2011‐510877 12/991358 Gli estremi delle domande presenti al sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi riconducibili alla società concordataria FAAM S.p.a. vengono messe a disposizione come allegato alla presente (cfr. all. 14). Il brevetto può essere definito come un titolo legale che viene rilasciato da un ufficio amministrativo, previo esame, che riconosce la proprietà intellettuale di un inventore su di un’invenzione (di prodotto o di processo) e che gli consente di proteggere questo suo diritto esclusivo. Il brevetto per invenzione è l’istituto giuridico attraverso il quale l’ordinamento assicura all’inventore un monopolio temporaneo di sfruttamento sull’invenzione, oggetto del brevetto stesso, e consiste nel diritto esclusivo di realizzarla, di disporne e di farne oggetto di commercio, nonché di vietare a qualsiasi terzo di produrla, di usarla, metterla in commercio, venderla o importarla. Ai fini della cd. ‘brevettabilità’ è necessaria la presenza di tre requisiti sostanziali: i) novità: una invenzione è considerata nuova quando non è presente nello stato della tecnica; per stato della tecnica si intende “tutto ciò che è stato reso accessibile al pubblico nel territorio dello Stato o all'estero prima della data del deposito della domanda di brevetto, mediante descrizione scritta od orale, una utilizzazione o un qualsiasi altro mezzo (art. 46 D.Lgs. n. 30/2005 recante il Codice della proprietà industriale, d’ora innanzi ‘Codice’); ii) attività inventiva: il trovato non deve risultare in modo evidente dallo stato della tecnica per una persona esperta del ramo(art. 48 del ‘Codice’); iii) applicazione industriale: il trovato deve poter essere oggetto di fabbricazione e utilizzo in campo industriale (art. 49 del ‘Codice’). Il brevetto per invenzione ha una estensione limitata nel tempo (art. 60 Codice); infatti, il diritto di brevetto (per invenzione) si estingue trascorsi venti anni dalla data di deposito e l’invenzione oggetto dello stesso cade in pubblico dominio. Il termine ventennale, infatti, non è prorogabile né rinnovabile. Il brevetto ha anche una estensione spaziale limitata, in quanto esplica la sua efficacia esclusivamente nell’ambito del territorio dello Stato in cui è stato rilasciato. Piergiorgio Ripa – Dottore Commercialista – [email protected] 63821 Porto Sant’Elpidio (FM) Via San Giovanni Bosco, 19 - Tel. 0734-901092 - Fax 0734-997456 - Pagina 123 La vigente disciplina prevede la libera cedibilità sia per il brevetto sia per la domanda di brevetto; il trasferimento può consistere in una cessione o in una licenza. In particolare, l’inventore potrà decidere di: ‐ sfruttare il trovato brevettato direttamente ed in proprio; ‐ trarne beneficio economico attraverso la cessione definitiva del brevetto; ‐ cedere il diritto di utilizzare l’invenzione brevettata, senza spogliarsene definitivamente, mediante contratto di licenza (esclusiva o non esclusiva). Dall’esame della contabilità della società risulta che nel bilancio redatto al 14 marzo 2013 (rectius: 1° marzo 2013), i brevetti avevano la seguente rappresentazione contabile: Descrizione DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL’INGEGNO F.AMM. DIRITTI DI BREVETTO E OPERE DELL’INGEGNO Totale 14/03/2013 39.898, ‐02 20.170,9 19.727, 04 Ai fini valutativi, sono da intendersi qui integralmente richiamate, le considerazioni già svolte in relazione ai Marchi (cfr. paragrafo 8.4. precedente), sulle difficoltà di individuazione della metodologia più efficace per la valutazione degli intangible assets. I problemi valutativi peculiari sono riconducibili anche alla natura dei brevetti di essere ‘unici’ ed ‘originali’. In assenza della disponibilità di prezzi pagati per lo stesso brevetto, o per brevetti similari, si è orientati a procedere partendo dai costi specifici e generali sostenuti in passato per la creazione e sviluppo dei brevetti depositati. L’analisi verrà necessariamente condotta ‘per masse’ non essendo possibile ricondurre i costi sostenuti in passato allo specifico brevetto. Risulta infatti allo stato, del tutto ‘improbabile’ individuare tutti gli oneri (specifici e generali) sostenuti in passato per la creazione e sviluppo dei singoli brevetti di proprietà. Enfatizzando la nozione dei brevetti quale procedimenti produttivi originali, si determina il valore degli stessi attraverso la estrapolazione e capitalizzazione dei costi sostenuti per il deposito dei brevetti, nonché di quelli sostenuti per studi e ricerche che hanno portato all'ottenimento dei brevetti medesimi. A tale riguardo l’esame del bilancio della ‘FAAM’ espone rilevanti importi derivanti dall’attività di studi e ricerche sostenuti negli anni. Il bilancio al 31 dicembre 2012 (esattamente corrispondente sul punto a quello consegnato al 14 marzo 2013) evidenzia la seguente situazione: Descrizione COSTI DI RICERCA E SVILUPPO F.AMM. COSTI DI RICERCA E SVILUPPO Totale 14/03/2013 8.479.223, ‐88 2.357.650,0 6.121.573, 82 In via altamente prudenziale risulta possibile stimare, con ragionevole grado di certezza che, almeno una trascurabile porzione delle spese di ricerca e sviluppo siano relative all’attività svolta all’interno della società, per tali finalità. Ciò a maggior ragione se solo si considera che, partendo dal bilancio di esercizio, non tutte le spese di ricerca sostenute sono esattamente individuabili a posteriori, soprattutto se, anziché essere ‘patrimonializzate’ (come avvenuto soprattutto negli esercizi dal 2009 in poi) le stesse vengono integralmente ‘spesate’ a Conto Economico nell’esercizio (trattasi spesso infatti ad esempio di spese per il personale dipendente, per materiali impiegati, o infine anche di ammortamenti di macchinari ed attrezzature, utilizzati per lo svolgimento dell’attività di ricerca, che generalmente si ‘confondono’ – all’interno del bilancio medesimo ‐ con quelle ordinarie). A tal fine, si ritiene pertanto possibile stimare le spese ‘generali’ annue per l’attività di ricerca finalizzata alla creazione di prodotti o processi brevettabili, in una percentuale altamente prudenziale del 3% delle spese di ricerca e sviluppo iscritte nel bilancio al 31 dicembre 2012. Per tale via, i costi per spese di ricerca annui imputabili ai brevetti, vengono considerati per l’importo di euro 180.00016, arrotondando per difetto il seguente prodotto: euro 6.121.573,82 x 3% = euro 183.647,21. 16 Le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel bilancio della FAAM Spa al 31 dicembre 2009 ammontavano ad euro 2.536.104,65; le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel 2010 ammontano ad euro 3.217.194,23; le spese di ricerca ‘patrimonializzate’ nel 2011 sono pari ad euro 2.725.925,00. In relazione alla stima del valore da attribuire ai brevetti, si ritiene pertanto coerente, con l’effettiva situazione aziendale e in rispondenza ai principi di prudenza valutativa, oggettività e verificabilità, di adottare il criterio del costo storico di ‘produzione’ e di ‘deposito’ dei brevetti di proprietà. Detto metodo consiste nell’applicare al costo storico una percentuale di determinazione del valore, in ragione di un coefficiente proporzionale tra vita residua e vita totale calcolato sulla base di fattori aziendalmente rilevanti e pertinenti. Il costo storico di primo riferimento dei brevetti consiste pertanto nel costo di iscrizione in contabilità e di valutazione in bilancio (book value) dei brevetti: lo stesso risulta pari ad euro 39.898,02 alla data del 14 marzo 2013 (valore identico a quello del 1° marzo 2013). Le spese di ricerca medie annue sostenute, come sopra stimate in via prudenziale, sono risultate pari ad euro 180.000,00.= In concreto, la valutazione dei brevetti di proprietà, trattandosi di fatto e sostanzialmente di un investimento a valere nel tempo, deve tendere ad una valutazione di tipo prospettico, anche in ottica prudenziale, qualora vi siano sintomi di deterioramento dell’utilità economica e quindi del suo valore, come nel caso di un’azienda in perdita. Si è pertanto operata la stima della durata media residua dei depositi dei brevetti in corso (di quelli cioè contraddistinti ai nr. 5 al nr. 7). Il brevetto per invenzione infatti ha una durata ventennale, non rinnovabile alla scadenza. Il brevetto per modello di utilità ha una durata di cinque anni rinnovabile per quattro volte (e quindi complessivamente al massimo per venticinque anni). Si è stimata allora, in via prudenziale, una proporzione di utilità futura nell’ordine di circa il 50% del valore espresso dal ‘costo storico’. La formula utilizzata per il calcolo con il criterio del costo storico è: B = Cs * Vr / Vt in cui: Cs è il costo storico; Vr / Vt è il rapporto tra la vita residua dei brevetti e la vita totale. Conseguentemente, la determinazione del valore B dei brevetti di proprietà risulta essere la seguente, assumendo come valore del costo storico l’importo arrotondato di euro 220.000,00, determinato dalla somma (39.898,02 + 180.000,00) = 219.898,02: B = €. 220.000,00 * 10 / 20 = €. 110.000,00. In definitiva, il valore del complesso dei brevetti di proprietà della FAAM risulterebbe essere pari ad euro 110.000,00, sulla base di una stima dell’utilità residua dei brevetti intorno al 50% della durata utile. Si è ritenuto inoltre di prescindere da altre metodologie di calcolo del valore del brevetto17, come quella dell'attualizzazione dei futuri ricavi o rédévances ottenibili attraverso l'utilizzazione economica dello stesso. Riteniamo infatti che tali alternative non risultino praticabili al caso di specie, in quanto occorrerebbe, ad esempio, effettuare stime sul ritorno economico dell’investimento e sui tempi dello stesso, che in assenza di dati informativi risulta allo stato non attuabili. In definitiva sul punto, lo scrivente ritiene che al complesso dei brevetti di proprietà della FAAM, considerati alla luce delle peculiarità indicate nella Tabella riepilogativa elaborata dallo scrivente (cfr.), e per le finalità del presente elaborato, debba essere attribuito il valore di euro 110.000,00. 17 Una panoramica sui vari metodi valutativi utilizzabili è contenuta in: Pontoni F. – Annecchino D., Metodi di valutazione dei brevetti: una panoramica, al sito internet: www.ambientediritto.it. 8.6. VALUTAZIONE DELLE ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Il contratto di affitto di azienda più volte richiamato, esistente tra la concordataria FAAM Spa e la FIB Srl, ricomprende tra i beni oggetto di locazione anche la menzione di un insieme di ulteriori intangibles assets. In particolare, si è già evidenziato che l’azienda oggetto di valutazione è composta anche dalle “Autorizzazioni, Beni di Terzi, (…), Contratti, Dipendenti, Lista Clienti (…)” (cfr. all. 2), come in parte descritti e definiti nel contratto medesimo e nei relativi allegati. Come già in parte anticipato, i problemi fondamentali da affrontare nella valutazione dei beni immateriali, sono riconducibili ai seguenti: a) l’identificazione degli intangible assets meritevoli di stima autonoma: occorre verificare che le risorse immateriali possedute dall’impresa siano effettivamente fattori critici di successo e tali da garantire un differenziale competitivo favorevole all’impresa che li abbia nel proprio portafoglio. b) l’eliminazione di problemi di sovrapposizione ed intersezione tra due o più immaterialità; c) la scelta del o dei criteri di valutazione ritenuti più adeguati al fine della identificazione del valore economico dei beni immateriali oggetto di stima. I cd. ‘fattori trivial’, ovvero ‘insignificanti’ ai fini della determinazione del valore del capitale economico e particolarmente difficili da stimare, vanno cioè necessariamente ‘trascurati’. Occorre allora verificare l’esistenza di ulteriori intangible assets meritevoli attribuzione di un ulteriore ed aggiuntivo valore, distinto rispetto a quello espresso per le altre tipologie di beni esaminate. La valutazione del ‘Marchio’ (nei termini indicati alla valutazione operata nel precedente paragrafo 8.4.; cfr.) in un’accezione più ampia, potrebbe comprendere anche tutte quelle attività immateriali che non hanno contabilmente un’autonoma valutazione, quali il know how acquisito dai dipendenti, gli archivi storici, la rete commerciale, i contratti in essere, la lista clienti, etc. Nel caso specifico invece si è inteso adottare una definizione del marchio in senso stretto, valutando in questa parte della Relazione gli altri elementi immateriali. In un'ottica di valutazioni di capitale economico dell’Azienda, gli intangible assets, assumono una notevole importanza, anche per la difficoltà di individuare ed adottare una classificazione (di generale accettazione) che non comporti sovrapposizioni e duplicazioni. Secondo l'approccio di valutazione del capitale economico, il Guatri afferma: "le aree in cui è più agevole identificare gli intangibles sono il marketing e la tecnologia; ci si potrebbe quindi limitare a queste due classi definendo adeguatamente i contenuti dell'una e dell'altra. Tutt'al più si può pensare a tre classi: oltre alle due citate gli 'altri intangibles' legati alla conoscenza e alle capacità, non collegabili direttamente né al marketing né alla tecnologia. Andare al di là di questa tripartizione potrebbe portare a inutili ripetizioni".18 E proprio a questa ‘tripartizione’ del Guatri che ci si è ispirati, nella valutazione delle immobilizzazioni immateriali, adottandola come ‘bussola’ ai fini valutativi nel presente elaborato. La cd. ‘area marketing’ intesa in senso stretto, ha fatto perno sul processo valutativo del ‘Marchio’ di cui al paragrafo 8.4. precedente (cfr.). La cd. ‘area tecnologia’ risulta esaminata nel precedente paragrafo 8.5. (cfr.), esclusivamente in rapporto al tema di valutazione dei ‘Brevetti’. Gli ‘altri intangibles’ sono infine oggetto del presente paragrafo. Si tratta infatti di valori – come l’assetto organizzativo, la qualità del personale dipendente, il know how dei processi produttivi, la struttura commerciale e la cd. ‘lista dei clienti’, i contratti, etc. ‐ che in buona parte è stato possibile ‘conservare’ (evitandone l’ineluttabile dispersione) per l’Azienda ‘FAAM’, proprio in virtù della continuazione dell’attività, successivamente alla messa in liquidazione, operata in rapporto allo stipulato contratto di affitto di azienda. Tali fattori di rilevante ed imprescindibile importanza allo scopo di dare una corretta valutazione dell’Azienda FAAM, debbono necessariamente essere introdotti nella presente Relazione, allo scopo di darne un’adeguata rappresentazione valutativa. 18 Guatri L., Trattato sulla valutazione delle aziende, EGEA, Milano, 1998, pag. 245 ss. Nel processo valutativo degli intangibles, occorre peraltro scongiurare il rischio di duplicazioni e sovrapposizioni.19 Quanto appena detto, ritenendo comunque ‘inappaganti’ gli approcci basati sul cd. criterio della dominanza, ossia la "opportunità di stimare gli intangibles globalmente, come beni legati alla tecnologia o al marketing, secondo la prevalenza dell'uno o dell'altro profilo"20. Occorre allora ribadire che, la valutazione in sede di cessione di un’azienda si estrinseca nella valutazione del suo capitale economico, inteso come sistema di elementi patrimoniali: tali in quanto interconnessi tra loro da inscindibili vincoli tecnico economici, sul fondamento del basilare principio dell’Economia aziendale della Economicità dei beni.21 Il principio di Economicità dei beni impone la considerazione del valore che ciascun bene assume non isolatamente, ma in quanto parte di un sistema produttivo in funzionamento, in funzione perciò della complementarità tecnica ed economica con tutti gli altri beni (un macchinario opera in congiunzione con altri macchinari di un reparto, etc.). Conseguentemente, esiste di fatto e va riconosciuto ai fini valutativi, un valore sintetico del capitale economico superiore alla mera somma dei valori dei singoli elementi individualmente esaminati (valore analitico): questo valore sintetico esprime le sinergie, le interdipendenze, l’organizzazione, il reiterato utilizzo congiunto, i vincoli che legano i diversi beni tra loro. Pertanto, il valore ricercato (a “valori attuali” di cessione) non coincide in maniera deterministica con il dato di euro 900.475,00 indicato giustamente dal p.i. Sergio Ciccioli su base analitica, per il suo obiettivo di stima dei beni strumentali ammortizzabili, ne con il dato di euro 2.246.000 indicato dal geom. Roberto Carafa (sempre su base analitica), ne può considerarsi ricompreso nella valutazione operata dei Marchi e dei Brevetti, ma concettualmente deve essere integrato da un ulteriore valore che ne 19 Raffaele Massimo Simone, Le valutazioni di capitale economico: la criticità degli intangible assets, in "Impresa c.i." n. 7-8 di luglio-agosto 2002, pag. 1204. 20 cfr. L. Guatri, Trattato sulla valutazione delle aziende, EGEA, Milano, 1998, pag. 246. 21 Aldo Amaduzzi, L’azienda, Utet, Torino. esprime la valutazione sintetica, rispondente alla natura di un complesso aziendale in funzionamento. Questa valutazione sintetica può essere misurata mediante una maggiorazione del valore analitico, considerati diversi fattori qualitativi di generazione di valore che conferiscono dei profili sinergici alla combinazione produttiva: l’assetto organizzativo, la qualità del personale, il know how immanente ai processi operativi, un’indubbia longevità dell’azienda ‘FAAM’, la rete commerciale, la lista clienti, i contratti in essere, le autorizzazioni allo svolgimento dell’attività, etc. Si tratta di profili qualitativi, che concorrono a conferire all’azienda il suo carattere sistemico, come organismo funzionante, e a non appiattirla ad una mera ‘somma di beni’: questi profili qualitativi non sono singolarmente misurabili e non vanno identificati o confusi con risorse intangibili singolarmente valutabili e misurabili (come ad esempio i ‘Marchi’ ed i ‘Brevetti’). In una considerazione prudenziale ed ispirata ad equità, per la presenza di un’azienda riveniente da esercizi in forte perdita, nonché per la difficilissima congiuntura economica e la grave e perdurante crisi dell’economia in generale e del settore in cui opera l’azienda stessa, non si considerano ‐ a fronte dei profili di carattere sistemico rilevati ‐ riconoscimenti aggiuntivi di valore, in questa fase di valutazione sintetica, rispetto all’aggregato di valori analitici delle Immobilizzazioni tecniche determinati dal p.i. Sergio Ciccioli e dal geom. Roberto Carafa. In definitiva, si ritiene espressivo del valore degli altri intangibles il valore di euro 178.525,00, inteso anche come ‘rettifica sintetica’, secondo calcolo arrotondato, da apportare al valore complessivo derivante dai risultati della stima attuati. Trattasi ad evidenza di una ‘rettifica’ alquanto sacrificata relativamente al valore sinergico del patrimonio aziendale, a motivo delle criticità anzidette. Come meglio verrà indicato nel paragrafo successivo (cfr. paragrafo 8.7), tale rettifica determina un valore (K), secondo calcolo arrotondato, pari ad euro 7.250.000,00. Questo valore riassume, in estrema sintesi, la stima analitica di tutti gli elementi ‐ materiali ed immateriali ‐ riferiti all’azienda affittata oggetto di valutazione, tenuto conto degli apprezzamenti sinergici quale sistema produttivo e dei deprezzamenti per la residua utilità economica e l’attuale stato d’uso dei beni. Conclusivamente sul punto, si ritiene comunque opportuno riportare il ‘dato’ legato alle Autorizzazioni (precisate all’allegato B1 del contratto stesso) allo svolgimento dell’attività: i) Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con Decreto del Dirigente del Servizio Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Marche n. 66/808 del 03/08/2006; ii) Autorizzazione di agibilità stabilimento industriale ‐ Comune Monterubbiano ‐ prot. 680/87 del 9 maggio 1989; iii) Autorizzazione di agibilità dell'ampliamento di edificio industriale (magazzino) ‐ Comune Monterubbiano ‐ prot. 1638/2002. Le autorizzazioni costituiscono un elemento che in generale si può definire come ‘strutturale’, in quanto conditio sine qua non per esercitare l’attività d’impresa in quei settori per i quali il legislatore ne richieda esplicitamente il possesso.22 Risulta peraltro alquanto arduo, come già ampiamente illustrato, attribuire alle stesse un valore autonomo: la loro esistenza e ‘trasferibilità’ è infatti solo uno dei tanti ‘presupposti’ per l’esercizio dell’attività nel rispetto delle vigenti normative in materia. 22 Le autorizzazioni rientrano nella categoria delle intangible resources which are assets within a legal context, capaci di garantire all’impresa un capability differential (regulatory differential:.cfr. Zanda G., Lacchini M., Onesti T.: La valutazione delle aziende. Torino, Giappichelli, pag. 192. 8.7. DETERMINAZIONE DEL PARAMETRO (K) Alla luce dei riscontri eseguiti e delle considerazioni espresse nei precedenti paragrafi (cfr.), il parametro (K), ossia il valore del Patrimonio netto rettificato, rappresentativo del primo componente dell’elemento patrimoniale dell’azienda sopra descritto, risulta quantificabile in complessivi euro 7.250.000,00. Tale valore scaturisce dalla seguente sommatoria: Descrizione Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1. Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2. Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3. Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4. Brevetti – par. 8.5. Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6. Totale € . € . € . € . € . € . Im po € . Si tratta di un valore che a parere dello scrivente può costituire la valida sintesi espressiva della valutazione del capitale economico, riferito alla data del 1° marzo 2013, ai fini della cessione dell’azienda affittata di proprietà della concordataria ‘FAAM S.p.a.’. 8.8. LA VALUTAZIONE DEL COMPLESSO AZIENDALE DI PROPRIETÀ DELLA SOCIETÀ CONCORDATARIA: CONCLUSIONI Al paragrafo 1.1. (cfr.) si è precisato che la nomina dello scrivente è stata richiesta, per procedere a valutare “la congruità del prezzo di cessione offerto” e stabilire “il più probabile valore di realizzo dei beni in considerazione delle finalità liquidatorie della procedura”. A conclusione dell’analisi sviluppata in questa Prima Parte della Relazione, lo scrivente ritiene di poter affermare che il prezzo di cessione di euro 5.000.000,00 offerto dalla società ‘FIB S.r.l.’ alla società concordataria ‘FAAM S.pa. in liquidazione’, risulta di molto inferiore al valore stimato. Il valore dell’azienda concessa in godimento dalla ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ alla società ‘FIB S.r.l.’ (comprensiva della partecipazione detenuta nella società ‘FAAM ASIA LIMITED’), riferito alla data del 1° marzo 2013 (ossia alla data di decorrenza del contratto di affitto ed altresì ‘prossima’ alla data di formulazione della proposta irrevocabile di acquisto da parte di ‘FIB S.r.l.’) ha un valore complessivo di euro 7.250.000,00. In definitiva lo scrivente nel richiamare tutte le argomentazioni ut supra sviluppate, ritiene di poter concludere che il valore del complesso aziendale facente capo alla società concordataria ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’ e concesso in affitto d’azienda alla società ‘FIB S.r.l.’ vada determinato, alla data del 1° marzo 2013, in complessivi euro 7.250.000,00 (settemilioniduecentocinquantamila/00). PARTE SECONDA 9. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE ANNUO DI AFFITTO RIFERIBILE ALL’AZIENDA FACENTE CAPO ALLA SOCIETA’ CONCORDATARIA ‘FAAM S.P.A. IN LIQUIDAZIONE’ 9.1. OGGETTO E FINALITA’ DELLA STIMA La seconda parte della presente valutazione ha lo scopo di determinare il valore del canone annuo riferibile all’Azienda ed alla partecipazione facente capo alla società concordataria ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’, con sede in Monterubbiano (FM), ammessa alla procedura di Concordato Preventivo dal Tribunale di Fermo ed oggetto di contratto di affitto con la società affittuaria ‘FIB S.r.l.’. L’obiettivo della presente parte della stima è pertanto quello di individuare un canone di affitto dell’azienda, da assumere quale parametro di riferimento per la verifica di congruità di quello applicato alla locazione esistente, in costanza di concordato preventivo, a carattere evidentemente transitorio, finalizzata alla conservazione, per quanto possibile, del valore dell’asset nell’attesa che il processo liquidatorio (cui è finalizzata la procedura concorsuale richiesta) possa raggiungere il suo scopo. Le caratteristiche salienti del contratto sono già state ricordate nei paragrafi 1.1 e 5.2. che precedono (cfr.), ed ai quali necessariamente si rimanda per economia di esposizione. Nei paragrafi 9.2. e 9.3. seguenti (cfr.) verrà valutata la congruità del canone di affitto d’azienda stabilito contrattualmente in euro 250.000,00 annuali. 9.2 DETERMINAZIONE DEI VALORI POSTI A BASE DELLA VALUTAZIONE Nella prima parte del presente elaborato, lo scrivente ha previamente ed autonomamente proceduto alla determinazione del valore dell’azienda, definendo pertanto preliminarmente il contenuto dei valori posti a base della presente parte della perizia. In questo ambito, si ritiene possibile ‘prudenzialmente’ partire direttamente dalla valutazione espressa, con riferimento al 1° marzo 2013, a valori di mercato correnti nell’ipotesi di liquidazione (cfr. paragrafi da 8.1. ad 8.6. precedenti), così come risultante dalla stima del p.i. Ciccioli, di euro 900.475 (valore determinato in relazione ai soli beni di cui all’allegato ‘B.2’ del contratto di affitto di azienda), e dal geom. Roberto Carafa, di euro 2.246.000 (valore determinato in relazione ai beni di cui all’allegato ‘B.5’ dell’affitto di azienda). In definitiva, il valore del capitale investito viene convenzionalmente determinato di importo arrotondato e pari ad euro 7.250.000. Una considerazione particolare peraltro va preliminarmente operata in relazione alla presenza tra i beni oggetto del contratto di affitto di azienda della Partecipazione nella società ‘FAAM ASIA LIMITED’. La stessa infatti determina un profilo patrimoniale / reddituale del tutto peculiare, derivante dal fatto che, la partecipazione risulta direttamente produttiva di ‘potenziali’ risultati positivi (o negativi) per effetto della gestione: appunto l’utile (o la perdita) di esercizio. Pertanto, a fronte di un valore del capitale economico stimato alla data del 1° marzo 2013 in euro 3.280.000,00 va anche tenuto conto dei risultati di esercizio che – in via mediata – sono ritraibili per effetto della gestione dalla partecipazione totalitaria nella cinese ‘YIXING FAAM INDUSTRIAL BATTERIES COMPANY LIMITED’. Il ‘reddito normalizzato’ di quest’ultima è stato infatti stimato, nel separato elaborato in euro 316.000 (cfr. paragrafo 4.4.2. del separato elaborato relativo). 9.3. DETERMINAZIONE DEL VALORE DEL CANONE DI AFFITTO D’AZIENDA Si procede pertanto, in conformità al quesito posto, alla determinazione del valore del canone annuo di affitto d’azienda riferibile al complesso aziendale della società concordataria. Ciò esprimendo implicitamente una valutazione in ordine alla congruità del canone di affitto d’azienda, relativamente al contratto stipulato tra le società ‘FAAM S.p.A. in liquidazione’ e la ‘FIB S.r.l.’ in data 26 febbraio 2013. Come noto, il canone d’affitto di un complesso aziendale per potersi ritenere congruo deve consentire al concedente un certo rendimento finanziario del capitale investito, con una maggiorazione idonea quanto meno a coprire sia il rischio di perdita della funzionalità ed efficienza del complesso produttivo, che infine il rischio di perdita dell’avviamento. In altri termini, si tratta quindi di valutare tre distinti componenti, che in breve possono essere indicati nel modo seguente: a) la remunerazione finanziaria del capitale investito (cfr. paragrafo 9.3.1.); b) la copertura del rischio di perdita di funzionalità e di efficienza del complesso aziendale (cfr. paragrafo 9.3.2.); c) la copertura del rischio di perdita dell’avviamento (cfr. paragrafo 9.3.3.). Esaminiamo pertanto ognuno dei tre distinti componenti del canone di affitto dell’azienda sopra indicati. 9.3.1 LA REMUNERAZIONE FINANZIARIA DEL CAPITALE INVESTITO Tale primo elemento, che possiamo identificare brevemente come ‘componente finanziaria’ impone una stima del cd. ‘tasso reale di puro interesse’. Come tasso base è utilizzabile il tasso medio corrente di rendimento dei titoli del debito pubblico a scadenza non breve: situazioni particolari di mercato possono far ritenere più congrua una media fra i rendimenti di più titoli. Al riguardo il tasso di riferimento è quello del 3,00%. Tale tasso risulta ‘intermedio’ al cd. ‘Rendistato Lordo’ pubblicato da ‘Banca d’Italia’ per i mesi di ottobre 2013 (pari a 3,261), dicembre 2013 (pari a 3,045) e gennaio 2014 (pari a 2,830). In considerazione della particolare ‘situazione’ concorsuale in cui versa la società ‘FAAM’, si è ritenuto idoneo fare uso di un tasso di interesse di entità ridotta: 1,00%. La componente “remunerazione finanziaria” del capitale investito, posto quest’ultimo corrispondente al valore dei beni facenti parte del compendio aziendale (valore che sopra è stato determinato in Euro 7.250.000,00), è pari quindi a: Euro 7.250.000,00 * 1,00% = Euro 72.500,00. 9.3.2. LA COPERTURA DEL RISCHIO DI PERDITA DI FUNZIONALITÀ E DI EFFICIENZA DEL COMPLESSO PRODUTTIVO CONNESSO ALL’AFFITTO Il canone annuo deve inoltre ricomprendere un importo che consenta di recuperare la quota di ammortamento economico, e quindi la perdita di valore, subìta dai beni (materiali ed immateriali) oggetto dell’affitto. In altri termini, è possibile determinare il canone di affitto con il normale deperimento fisico ed economico delle immobilizzazioni materiali concesse in godimento all’affittuario, espresso dall’ammortamento calcolato in base alla residua vita utile dei beni ammortizzabili. Per determinare tale componente, lo scrivente ha proceduto convenzionalmente ad elaborare la Tabella che segue, la quale ipotizza una stima dell’ammortamento annuo, partendo dalle percentuali previste dalla vigente normativa in materia ed avuto riguardo alla natura dei beni. E’ chiaro che si tratta di una sorta di ‘ammortamento virtuale’. L’ammortamento cd. ‘virtuale’ viene cioè calcolato partendo dai valori dei beni mobili strumentali stimati ed applicando agli stessi l’aliquota media ‘ponderata’ di ammortamento del 12,50% (ossia di una durata utile media residua di 8 anni). Tale aliquota scaturisce dalle aliquote effettive applicate dalla ‘FAAM’, esplicitate nel bilancio di esercizio annualmente depositato. La ponderazione è stata calcolata partendo dal cd. ‘costo storico’ dei beni. Stesso procedimento è stato attuato in relazione al valore dei beni immobili: l’importo dell’ammortamento stimato sui beni immobili è calcolato, partendo dal valore dell’immobile ed applicando un aliquota di ammortamento del 3% (ossia quella propria prevista anche ai fini della predisposizione del bilancio di esercizio di ‘FAAM’). Per il marchio si è ipotizzata la stessa durata utilizzata nel processo di stima di 6 anni residui (e quindi il 16,67%), come pure per i brevetti la durata di 10 anni determina la percentuale del 10%. Relativamente alla partecipazione detenuta nella ‘FAAM ASIA LIMITED’ ed alle ‘Altre immobilizzazioni immateriali’, lo scrivente ritiene che non si possa dare accesso alla nozione di calcolo dell’ammortamento ‘a copertura del rischio di perdita di funzionalità ed efficienza del complesso produttivo’: il relativo valore è stato pertanto considerato pari a zero. Ciò in quanto, gli elementi considerati ai paragrafi 9.3.1. (remunerazione del capitale investito) e 9.3.3. (copertura del rischio di perdita dell’avviamento) si ritengono i soli da considerare per tali tipologie di ‘beni’. I risultati sono pertanto quelli riepilogati nella Tabella che segue: Descrizione Stima % Am m Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1. € 2.246.000,00 3,00% €o Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2. € 900.475,00 12,50% € Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3. € 3.280.000,00 ‐ € Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4. € 535.000,00 16,67% € Brevetti – par. 8.5. € 110.000,00 10,00% € Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6. € 178.525,00 ‐ € Totale € 7.250.000,00 € In definitiva, il totale degli ammortamenti è stimabile in complessivi euro 280.106,04, che arrotondato può essere considerato pari a complessivi euro 280.000,00. Si può, quindi, stimare la copertura del rischio di perdita di funzionalità e di efficienza del complesso produttivo concesso in affitto in Euro 280.000,00. 9.3.3 LA COPERTURA DEL RISCHIO DI PERDITA DI AVVIAMENTO Tale fattore tiene conto, tra gli altri, delle caratteristiche strutturali del complesso aziendale, del rischio connesso al change of control e delle relative eventuali ripercussioni sui risultati economici. Il tasso di riferimento da applicare è quello in grado di esprimere la misura più idonea a valutare il cd. ‘rischio di impresa’. Nel caso di specie, tenuto conto delle considerazioni svolte nel precedente paragrafo 7, in ordine all’assenza di un avviamento/disavviamento (cfr.), e dando necessario rilievo alle peculiarità in cui versa l’impresa, si ritiene di poter prescindere integralmente dalla considerazione di tale fattore. Riteniamo infatti che le considerazioni svolte sull’assenza di un effettivo ‘avviamento’, siano idonee a motivare la mancata considerazione di un ‘prezzo’ da stimare in questa sede per il suo eventuale venir meno. Riepilogando, si valuta pertanto che il canone annuo di affitto d’azienda da giudicarsi congruo risulterebbe pari ad euro 352.500,00. a) componente “finanziaria” Euro 72.500,0 0 b) componente “obsolescenza” Euro 280.000,0 0 c) componente “perdita avviamento” Euro 0,0 0 TOTALE CANONE AFFITTO CONGRUO Euro 352.500,0 0 a fronte di un canone annuo di Euro 250.000,00 stabilito nel contratto. A tale importo andrebbe comunque aggiunto un ‘prezzo’, a titolo di remunerazione dell’usufrutto ‐ concesso nell’ambito del contratto di affitto d’azienda ‐ alla partecipazione detenuta nella ‘FAAM ASIA LIMITED’. La predetta risultanza di evidente ‘disallineamento’ tra valore ‘potenziale’ determinato (euro 352.500) e valore stabilito contrattualmente (euro 250.000), va però inquadrata nello specifico e particolare contesto in cui si è realizzato. A parere dello scrivente occorre infatti considerare le particolari condizioni in cui tale canone di affitto di azienda è stato determinato ed inoltre tenere in debita considerazione che, la prosecuzione dell’attività aziendale ha comunque permesso di scongiurare l’inevitabile dispersione di valori (in termini anche di assetto organizzativo, know how produttivo, lista clienti, etc.), nonché la conservazione di n. 58 unità lavorative con l’impegno ad assorbire i dipendenti non trasferiti riconoscendo loro un diritto di prelazione per il caso di future assunzioni. Tutto ciò è stato reso possibile conservare solo per effetto della continuazione dell’attività successiva alla messa in liquidazione, operata grazie allo stipulato contratto di affitto di azienda (cfr. anche le considerazioni al riguardo già in precedenza espresse, al paragrafo 7. ed al paragrafo 8.6.). Va altresì ricordato che, contestualmente al contratto di affitto di azienda, è stata presentata dalla società affittuaria un’offerta irrevocabile per l’acquisto, entro un termine ristretto (30 settembre 2014) dell’azienda e della partecipazione oggetto di contratto di affitto. Ritiene pertanto lo scrivente che – alla luce delle predette considerazioni – nella valutazione di congruità del canone d’affitto d’azienda della ‘FAAM’, si possa integralmente prescindere, dal tener conto del fattore ‘componente finanziaria’ di cui al precedente paragrafo 9.3.1., per dare rilievo alla sola componente ‘obsolescenza’ (cfr. paragrafo 9.3.2.). In altri termini, si ritiene che il presente ‘esame’ di congruità del canone pattizio, in un contesto siccome delineato possa essere limitato alla sola considerazione della perdita di valore subita dall’azienda (e quindi dai beni materiali ed immateriali soggetti ad ‘obsolescenza’ della quale la stessa risulta composta) oggetto di affitto. In tale diversa considerazione, emerge che il valore da ritenersi congruo diminuisce ad euro 280.000,00 contro un valore contrattuale stabilito in euro 250.000,00. In definitiva sul punto, lo scrivente reputa che – alla luce delle considerazioni dianzi espresse, stante lo specifico contesto in cui è maturato ed avendo a mente le precisazioni effettuate – si possa ragionevolmente ritenere (in via altamente prudenziale e tenuto conto della situazione particolare in cui versava la società concordataria concedente ‘FAAM’) come sostanzialmente congruo il canone di locazione di euro 250.000,00. Alla luce delle considerazioni sopra brevemente illustrate, si ritiene che il canone di affitto di azienda, convenuto dalle parti ed attualmente praticato, risulti congruamente determinato. 10. CONCLUSIONI In definitiva, con riguardo alla Prima parte della presente valutazione, relativa alla determinazione del valore del capitale economico dell’azienda della concordataria, lo scrivente – sulla scorta degli elementi attualmente disponibili – ritiene di dover quantificare lo stesso, con riferimento alla data del 1° marzo 2013, nella somma complessiva di euro 7.250.000,00 (settemilioniduecentocinquantamila /00), determinata nel modo indicato nella Tabella seguente: Descrizione Im po Opificio Industriale (geom. Roberto Carafa) – par. 8.1. €. Beni mobili (p.i. Sergio Ciccioli) – par. 8.2. €. Partecipazione nella ‘FAAM ASIA Limited’ – par. 8.3. €. Marchio ‘FAAM’ – par. 8.4. €. Brevetti – par. 8.5. €. Altre Immobilizzazioni Immateriali – par. 8.6. €. Totale € . Tale ultimo valore di euro 7.250.000,00 è da considerare pertanto il prezzo da porre a base dell’eventuale procedura competitiva finalizzata alla cessione complessiva dell’azienda come sopra individuata. Con riguardo poi alla seconda parte della presente valutazione, relativa alla determinazione del valore del canone annuo riferibile al complesso aziendale facente capo alla società ‘FAAM S.p.a. in liquidazione’, lo scrivente ha stimato che si possa ragionevolmente ritenere come sostanzialmente congruo il canone di locazione di euro 250.000,00, stabilito nel contratto in essere. A tale conclusione si giunge (partendo dalla stima del valore dei beni strumentali ricompresi nel contratto di affitto di azienda di euro 7.250.000), alla luce delle considerazioni ricordate nel paragrafo 9.3.3., in ordine allo specifico contesto in cui e maturato ii contratto, ed avendo a m,;nte tutte le precisazioni di 'opportunita' ivi effettuate. Pertanto, nei limiti sopra precisati si ritiene sostanzialmente congrua la quantificazione del canone mensile d'affitto dell'azienda, determinata nella misura pattizia di Euro 250.000,00,oltre IVA. Nel depositare la presente Relazione, lo scrivente si riserva di procedere all'eventuale integrazione della stessa, laddove necessario, in considerazione del fatto che, con decreto collegiale in data 11 febbraio 2014, ii Tribunale di Fermo ha disposto ii rinvio dell'adunanza dei creditori nella procedura di concordato preventivo della societa 'FAAM S.p.a. in liquidazione', fissata per ii giorno 25 febbraio 2014, all'udienza del 31 marzo 2014, ore 10:00, in quanto "la societa ricorrente ha chiesto ii differimento dell'adunanza dei creditori gia fissata per ii prossimo 25 febbraio 2014 in ragione del/a possibilita concreta di formalizzare un miglioramento della proposta entro ii 10 marzo 2014". Tanto si e ritenuto esperire ad evasione del gradito incarico ricevuto. Porto Sant'Elpidio, II 20 febbraio 2014 I V gio l perit
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