GIULIANI nel M NDO Anno 9 - Luglio-Settembre 2014 - Numero 3 - Taxe Perçue - Tassa pagata - Trieste C.P.O. - Periodico di informazioni - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - 34100 Trieste (Italy). DL 353/2003 (conv. in L. 27/12/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 CNSO TS Trieste/5 AP/2007 - art. 1 comma 1 DCB dd. 17.06.2007 - Distribuzione gratuita. Attenzione! In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O., detentore del conto, per la restituzione al mittente previo pagamento resi. If undelivered, please return to C.P.O. / C.M.P. - Provincia di Trieste - Italy. I VALORI IDENTITARI BALUARDO IN UN MONDO CHE CAMBIA PAG 1 Giuliani nel Mondo CARICHE SOCIALI PER IL TRIENNIO 2014-2017 Presidente dell’Associazione: Componenti di diritto Dario LOCCHI del Consiglio Direttivo Presidente Onorario: (o loro delegati) Dario RINALDI Presidente Provincia di Trieste Vicepresidente: prof. Maria Teresa BASSA POROPAT Franco MINIUSSI (delegato permanente Igor DOLENC Tesoriere: vice presidente) Sindaco di Trieste Nicolò MOLEA Direttore: Sig. Roberto COSOLINI (delegato permanente Fabiana MARTINI Fabio ZIBERNA vice sindaco) Elenco componenti il Consiglio Direttivo Ennio ABATE Eugenio AMBROSI Vittoriano BRIZZI Silvio CATTALINI Renzo CODARIN Paolo DE GAVARDO Antonella GALLAROTTI Leonardo GAMBO Rosanna GIURICIN Dario LOCCHI Mariastella MALAFRONTE Franco MINIUSSI Nicolò MOLEA Raoul PUPO Claudia RAZZA Dario RINALDI Pierluigi SABATTI Roberto SANCIN Marco TONCELLI Chiara VIGINI STUDENTI DEL MIB IN ASSOCIAZIONE Gli allievi del corso “Origini” in sviluppo imprenditoriale del MIB hanno visitato la sede dell’AGM. Accolti da Locchi, Ziberna e Gambo sono state loro illustrate la “mission” della nostra associazione e le sue attività. Come noto, si tratta di un corso di alta formazione supportato dalla Regione, giunto alla 14a edizione e destinato ai discendenti degli emigrati da FVG, Istria, Quarnaro e Dalmazia. I partecipanti di quest’anno provengono da Sud America, Canada e Usa. Il Gruppo degli allievi, (14) di cui 6 di origine giuliana, era accompagnato dal prof. Stefano Pilotto del MIB. Il gruppo dei giovani in sede associativa. Emozionatissima Lauren Alexandra Turner proveniente dal Canada (Chatham) presente a Trieste dopo aver frequentato nel 2007 allo Stage formativo-culturale. Le sei giuliano-dalmate. PAG 2 Presidente Provincia di Gorizia p.e. Enrico GHERGHETTA (delegato Fabio DELBELLO consigliere) Sindaco di Gorizia dott. Ettore ROMOLI (delegato da designare) Elenco componenti il Comitato Esecutivo Presidente: Dario LOCCHI Presidente Onorario: Dario RINALDI Vicepresidente: Franco MINIUSSI Tesoriere: Nicolò MOLEA Consiglieri: Ennio ABATE, Eugenio AMBROSI, Renzo CODARIN, Paolo DE GAVARDO e Rosanna GIURICIN. Componenti il Collegio dei Revisori dei Conti: Effettivi: Stefano NEDOH (Presidente) Marina RADIVO Claudio SAMBRI Supplenti: Max VENCHIARUTTI Maria MICHELI Collegio dei Probiviri: Giorgio CESARE (Presidente) Livio CHERSI Lucio ROSSI BERESCA C O N G R AT U L A Z I O N I “Cari amici, voglio augurare un buon lavoro al nostro Presidente Dario Locchi, il quale ci ha dimostrato sempre che si occupa e preoccupa dei giuliani nel mondo e questo ci garantisce che continuerà a farlo. In bocca al lupo Presidente”. Adriana Kebat Circolo Giuliano di Villa Gesell Caro Presidente, le mie più sentite congratulazioni e auguri di un mandato pieno di successi Giulia Associazione Friuli Venezia Giulia di San Paolo Felicitazioni vivissime per la rielezione del Dott. Dario Locchi alla Presidenza della Associazione Giuliani nel Mondo. A nome dell’Associazione Friuli-Venezia Giulia del Cile Claudio Chierego Presidente Grazie, Congratulazioni al riconfermato presidente. A presto, Marco Fornasir Gli Amici Triestini di Milano Felicitazioni all’amico Locchi. Auguri dal Circolo Giuliano dell’Uruguay Ing. Gianfranco Premuda Presidente Congratulazioni Presidente Locchi!!! Wishing you another successful term in office! All the best! Un forte abbraccio, Cristina Perini Lega Istriana Chatham Carissimo amico Dario, cari tutti Amici del Consiglio, vanno in questo messaggio le nostre congratulazioni per questo nuovo periodo e il nostro appoggio nelle gestioni per seguire con l’ importante impresa di mantenerci uniti e legati alle radici comuni, lontane ma mai dimenticate! Lucio Iurman Circolo Giuliano Bahia Blanca Felicitazioni per la rielezione del Dott. Dario Locchi alla Presidenza della Associazione Giuliani nel Mondo. Circolo Giuliano de Olavarria Argentina TRIESTINI EUROPEI Caro Presidente Dario Locchi, cari signori del Consiglio, il comitato direttivo del Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata invia congratulazioni e abbracci per l’amico Dario Locchi nel suo nuovo mandato. Cordiali saluti. Ing. Eduardo Valinotti - Presidente Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata Porgiamo le nostre congratulazioni al Presidente Locchi, uomo bravo e sensibile, che ha dimostrato sempre un grande impegno nei confronti con i giuliani sparsi nel mondo. Grazie dall’Argentina.... e Buon lavoro! Cordialità Marisa Bianchettin Circolo Giuliano di Córdoba Il circolo giuliano di la Plata Vi manda il migliori auguri per esser rieletto nuovamente E. Kebat Caro Dario, a te ed a tutto il Direttivo i complimenti di tutto il Circolo di Shanghai e nostri personali, per il rinnovo dell’incarico in seno alla nostra Associazione. Auguri per un proficuo lavoro nel prossimo triennio, che non si preannuncia facile, come già appare dal tuo discorso. Sotto la tua guida siamo comunque certi che l’AGM sarà capace di rinnovare successi e promuovere le iniziative necessarie al rafforzamento dei legami dei Giuliani nel mondo con Trieste e le terre Giuliane. Da questa parte del mondo restiamo a disposizione per dare il nostro piccolo contributo. Un caro saluto, Carlo e Claudio Locchi alle decine di mail ricevute ha così risposto: “Vi ringrazio per le parole di augurio e di incoraggiamento. Mi fanno sinceramente molto piacere e ne ho particolarmente bisogno in una situazione che, come ben avete capito, diventa sempre più difficile.Ringraziandovi anche per la disponibilità che avete sempre dimostrato, vi saluto cordialmente.” Dario Zib taglia il traguardo Il nostro direttore (Zib) ha raggiunto assieme alla moglie Giuliana il mezzo secolo di matrimonio. Felicitazioni per le vostre nozze d’oro. Esperienze a confronto ARTICOLO APPARSO SU IL QUOTIDIANO “IL PICCOLO” Giuliani nel Mondo BASTIANICH Lidia, nata a Pola nel 1947 da genitori di lingua e cultura italiana, residente a New York (Stato di New York, Stati Uniti d’America) – “Per non avere mai dimenticato le sue origini giuliane ed essersi distinta fino a raggiungere l’eccellenza nella sua attività imprenditoriale nel settore della ristorazione a New York e altrove negli Stati Uniti, e nel suo impegno nella diffusione della cucina italiana nel mondo, dando così lustro all’Italia in generale e alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia in particolare.” NELLI Dario, nato a Trieste, residente a Melbourne (Australia) – “Per avere svolto per molti anni e, da ultimo, come direttore del principale organo della stampa italiana in Australia e del gruppo editoriale Il Globo/La Fiamma, un’attività giornalistica di grande utilità per gli Italiani in Australia, con particolare riguardo ai Giuliani, fornendo quotidianamente un’informazione accurata e altamente professionale sugli avvenimenti dell’Australia e dell’Italia, e conservando immutati sentimenti di forte attaccamento a quest’ultima.” EISENBICHLER Konrad, nato a Lussinpiccolo nel 1949, residente a Toronto (Canada) – “Per avere mantenuto un forte legame con la cultura italiana e le sue radici istrovenete, e per avere dato lustro alla comunità dei Giuliano-Dalmati emigrati in Canada, e di riflesso alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, con la sua attività di professore ordinario di Italiano e di Studi Rinascimentali presso l’Università di Toronto, nonché per avere dato un apporto prezioso al consolidamento dei rapporti fra gli emigrati giuliani e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (RAFVG), nella veste via via di presidente della Federazione dei Circoli Giuliani del Canada e di membro del Comitato Regionale per l’Emigrazione della RAFVG.” MELAN Ruggero, nato a Trieste nel 1929, residente a Bruxelles (Belgio) – “Per avere dato lustro alla comunità dei Giuliani in Belgio e, di riflesso, alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, con la sua ultradecennale attività di dirigente presso le istituzioni europee, e per avere fornito un importante contributo alla promozione delle tradizioni e della cultura dei Giuliani in Belgio, e al rafforzamento dei rapporti tra la sua terra d’origine e il suo paese di adozione, nella qualità di fondatore e per trent’anni di presidente del circolo giuliano di Bruxelles.” FERRANDA Claudio, nato a Fiume nel 1939 da genitori di lingua e cultura italiana, residente a San Paolo (Brasile) – “Per avere dato lustro alla comunità dei Giuliani a San Paolo del Brasile e di riflesso alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, dando prova di possedere capacità imprenditoriali di grado elevato nel settore petrochimico e farmaceutico, nonché per avere dato un apporto prezioso al mantenimento delle radici italiane dei suoi corregionali a San Paolo e al consolidamento dei loro rapporti con la comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, nella veste di presidente del circolo giuliano di San Paolo” GIURICICH Nicolò Claudio, nato a Lussino nel 1962, residente a Johannesburg (Sud Africa) – “Per essersi distinto nella sua attività imprenditoriale nel settore dell’edilizia industriale in Sudafrica, dando così lustro alla comunità dei Giuliani di Johannesburg e più in generale alla comunità dei suoi corregionali in Sudafrica, nonché per avere saputo coniugare il lavoro e l’impegno sociale, in qualità di presidente del circolo giuliano di Johannesburg e di componente di organi istituzionali di corpi pubblici e privati.” Il saluto di Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è onorato di ospitare, nella seduta solenne inserita tra gli eventi del cinquantesimo dell’Assemblea Legislativa, 32 protagonisti dell’Emigrazione delle nostre terre, ai quali porgo un caloroso saluto come rappresentanti di friulani e giuliani che hanno saputo contribuire con il loro impegno e volontà alla crescita economica e sociale dei Paesi dove vivono, mantenendo forte il legame con la cultura e la lingua delle Comunità di origine. Un’iniziativa con la quale il Consiglio ha voluto riconoscere il contributo di operosità ed intelligenza dei molti emigranti che hanno illustrato la Patria natale e sono espressione diretta delle centinaia di migliaia di persone protagoniste di una incalcolabile ricchezza morale e della trasformazione in risorse e potenzialità di tante storie di sofferenza ed emarginazione. Dobbiamo un grazie alle Associazioni che hanno indicato i nomi dei Protagonisti tra le Comunità di emigranti di 5 continenti e una ventina di Paesi, per i meriti conquistati nella vita professionale e per aver saputo mantenere viva la propria identità, aperta e rispettosa delle altre diversità. I protagonisti che oggi ospitiamo rappresentano idealmente le tante generazioni di emigranti che in Europa, nel nord e sud America, in Australia e in sud Africa si sono distinti per laboriosità ed impegno contribuendo ad ele- vare l’immagine del nostro Paese nel mondo, dopo aver costruito con tenacia e volontà il passaggio da emigranti a cittadini delle rispettive Comunità di accoglienza. Sono quelle stesse doti che hanno consentito ai giuliani di superare le tragiche vicende che hanno interessato Trieste e l’Istria nei primi decenni del secondo dopoguerra, ed ai friulani di trasformare la catastrofe del terremoto del 1976 in un’occasione di rinascita e sviluppo. Dal 1964, dall’istituzione della nostra Regione, si è registrata una crescita sociale, economica e culturale che ha trasformato questa parte di nord-est italiano in una realtà sviluppata ed aperta alle sfide e al confronto con i Paesi della nuova Europa, anche se la congiuntura e la recessione degli ultimi anni hanno imposto di rivedere il modello produttivo dopo decenni di crescita. Il Friuli Venezia Giulia, che ha subìto per troppo tempo i condizionamenti della guerra fredda, deve giocare con maggior coraggio la carta di una prospettiva che lo consacri come anello di raccordo culturale, economico e sociale con i Paesi del Centro Europa, ricoprendo un ruolo e una potenzialità che ha avuto in epoche passate. Lungo i nostri confini per secoli si sono incontrate e confrontate le tre grandi civiltà europee. Nelle nostre terre convivono italiani, friulani, sloveni, giuliani e tedeschi. Terra di emigrazione per tutto il Novecento, oggi il Friuli Venezia Giulia vuole essere un modello di accoglienza per la nuova immigrazione. Tutte queste presenze, quelle storiche e quelle più recenti, sono una ricchezza da valorizzare come fonte di integrazione culturale e di salvaguardia della dignità umana. Sono principi e valori che i Testimoni che ospitiamo, hanno interpretato con il loro vissuto e con la storia delle loro famiglie che hanno onorato la terra d’origine nei Paesi di adozione. La Regione ha sempre guardato con grande attenzione all’impegno e al lavoro delle Associazioni dei corregionali all’estero che hanno saputo rinsaldare i rapporti culturali ed economici degli emigranti con la terra d’origine. Un impegno che va rafforzato con le opportunità multimediali che consentono collegamenti e banche dati interattive per avviare una rete di relazioni internazionali. Dobbiamo ringraziare le diverse Associazioni dei friulani e giuliani nel mondo per la collaborazione costante nell’organizzazione dei soggiorni di studio dei giovani nelle terre dei padri e dei nonni, così come va riconosciuto l’impegno a mettere a punto programmi di rimpatrio per i corregionali che hanno manifestato desiderio di rientrare. Il patrimonio dei friulani e giuliani all’estero è rappresentato, da una forma di emigrazione costruita da eccellenze, che è’ una nuova storia che rivive nelle esperienze dei Protagonisti di oggi, esempi ricchi di valori per come hanno saputo integrarsi in terre diverse conservando le proprie radici. Il contributo che la nostra Regione può dare viene dalla consapevolezza dei tanti accadimenti, talvolta dolorosi, che hanno portato alla costruzione di una cittadinanza aperta, nella quale ci sono anche gli emigranti giuliani e friulani nel mondo. Non sono senza significato le tante riflessioni che si sono aperte nella vecchia Europa, a cent’anni dalla tragica esperienza della grande guerra, perché una parte dell’emigrazione dal Friuli e dall’Istria ha avuto origine dalle devastazioni dei conflitti che hanno attraversato il secolo scorso. La forza delle solide radici dei Protagonisti di oggi ci fa guardare con speranza a un futuro di nuove collaborazioni, di prospettive di crescita e di incontro tra gli Stati che incrociano le nostre storie, ma che devono avvicinare le frontiere dell’emigrazione contemporanea, ha assunto proporzioni preoccupanti. Centinaia di giovani laureati che trovano migliori opportunità di crescita e inserimento lavorativo nelle Università, nei centri di ricerca e nei ruoli manageriali delle grandi multinazionali fuori dall’Italia e dalla nostra Regione da affiancare alle tante eccellenze che abbiamo nel mondo come testimoni della globalizzazione e come ambasciatori dell’internazionalizzazione del Friuli Venezia Giulia. PAG 3 Giuliani nel Mondo INTERVENTO DI DEBORA SERRACCHIANI, PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA «Signor Presidente del Consiglio regionale, Autorità, graditissimi Ospiti, è per me un piacere e un onore poter salutare, a nome di tutta la Regione, i 32 protagonisti dell’emigrazione regionale che oggi sono con noi, per ricevere un dovuto riconoscimento avendo onorato la terra d’origine con il proprio lavoro all’estero e aver così innalzato il valore del Friuli Venezia Giulia nel mondo. L’occasione è tanto più preziosa in quanto ci permette di confermare solennemente alcuni punti cardinali dell’azione della Regione, che guarda con particolare interesse ai corregionali all’estero, di prima o successive generazioni, i quali hanno avuto la capacità di emergere, nel Paese che li ospita, in un ampio ventaglio di settori: dalla cultura alla scienza, dall’economia alla politica. Questi nostri corregionali sono le “eccellenze” che con la loro l’esperienza, i buoni contatti con le istituzioni locali, la capacita organizzativa, possono essere considerati i nostri “ambasciatori” e favorire così i contatti della Regione con le istituzioni dei Paesi e delle Regioni estere ai fini di una reciproca promozione economica e culturale. Ho già avuto modo di sottolineare che ai nostri corregionali va riconosciuto il ruolo di ‘antenne’ all’estero, e che i nostri emigrati possono e devono aiutare il Friuli Venezia Giulia a farsi conoscere e a recuperare la credibilità e gli spazi politici ed economici che merita. Il loro coinvolgimento e supporto può dunque essere di aiuto nel rafforzamento delle relazioni internazionali della Regione e quindi di promozione del “Sistema Friuli Venezia Giulia”, come peraltro indicato nel Documento di indirizzi generali in materia di attività internazionale della Regione approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 9 giugno 2014. Ma ci preme anche mantenere viva una pagina di storia delle nostre terre, e il legame con i corregionali all’estero è fondamentale affinché non sia recisa la continuità della memoria, spesso fatta di successo e orgoglio, ma tante volte anche di dura necessità e silenziosa sofferenza. Ecco perché siamo consapevoli dell’importanza di coltivare uno stretto legame, anche tramite strumenti innovativi, con le nuove generazioni di coloro che sono emigrati. E’ questo il lavoro che la Regione ha intrapreso attraverso le sei associazioni di rappresentanza dell’emigrazione del Friuli Venezia Giulia per non disperdere l’identità delle comunità dei corregionali all’estero. Perché ricordare la storia dell’emigrazione in Friuli Venezia Giulia Ricordare la lunga storia dell’emigrazione, delle andate e dei ritorni, degli strappi e delle ricongiunzioni, ritengo sia un modo per inchinarsi alla schiera dei figli di questa terra, da qui partiti alla ricerca di un destino migliore. Credo sia anche un modo per ricordare a noi stessi che la condizione di regione avanzata a livello europeo è un acquisto assai recente, e che dobbiamo con tutte le forze continuamente riguadagnarci questo rango, oggi più che in altre occasioni messo a rischio dalla crisi globale dai suoi riflessi sul nostro territorio. Fino a tutti gli anni Sessanta l’emigrazione è ancora percepita dalla società regionale come un grave e doloroso problema sociale, umano ed economico, come un fattore di impoverimento delle risorse umane e di alterazione della distribuzione e della composizione demografica. Al momento dell’istituzione della Regione Friuli Venezia Giulia, esattamente 50 anni fa, il primo Programma regionale di sviluppo economico e sociale, include tra gli obiettivi la rimozione delle cause dell’emigrazione e la sua conseguente eliminazione. PAG 4 ARTICOLO APPARSO SUL GIORNALE “LA FIAMMA” 1970-2005: la politica regionale per l’emigrazione. Tra le prime in Italia, la Regione Friuli Venezia Giulia assume iniziative legislative ed un impegno nei confronti dei propri emigrati costantemente mantenuto anche in seguito. Nel 1969 si tiene la prima Conferenza regionale dell’emigrazione, seguita dall’adozione di due leggi regionali nel 1970 e nel 1976. II timore che il terremoto del 1976 provochi una ripresa dell’emigrazione dalle aree colpite risulta infondato, ed anzi ben presto ci si rende conto che si è verificato un cambiamento che segna la fine del fenomeno “storico” dell’emigrazione: l’onda migratoria si è arrestata. La Regione prende tempestivo atto dei mutamenti ed adegua i propri strumenti di intervento. Nel 1979 è convocata la seconda Conferenza regionale dell’emigrazione, e nel 1980 la Regione promuove un’importante ricerca di prima mano sui rimpatriati nel decennio precedente, basata sui dati delle 11.000 famiglie (circa 27.000 persone) alle quali è stato erogata l’indennità di prima sistemazione prevista dalla legge regionale del 1970, nonché su 1.500 ampie interviste effettuate su un campione di rimpatriati distribuito in tutta la regione. Ne risulta un quadro che modifica notevolmente l’immagine tradizionale dell’emigrato e del contesto socioeconomico in cui è inserito. Sì tratta in prevalenza di persone in età attiva, in molti casi con un buon livello scolastico e professionale, il cui rimpatrio è stato generalmente programmato, e che spesso trovano nell’area di origine un positivo ed adeguato inserimento lavorativo. Nel contempo l’indagine (Mercato del lavoro e movimenti migratori in Friuli-Venezia Giulia, Udine, 1982) mette in luce una serie di aspetti problematici presentati dal reinserimento nel contesto regionale dei nuclei familiari emigrati (aspetti sociali, abitativi, legati alla scolarità dei figli, alle donne, ai pensionati). Sempre nel 1980 è approvata la “Riforma degli interventi regionali in materia di emigrazione”, la legge regionale n. 51, che rappresenta una svolta importante ed un esempio seguito poi anche da altre Regioni. Alla precedente impostazione assistenziale viene sostituita l’individuazione di due obiettivi molto precisi: da una parte il sostegno sociale ed economico volto al reinserimento di coloro che rientrano in patria, dall’altra il mantenimento dei legami culturali can gli emigrati all’estero, nei Paesi di accoglimento. Lo strumento è rappresentato da un “pacchetto” di progetti specifici (casa, scuola, lavoro per i primi, iniziative informative, culturali, sostegno all’associazionismo per i secondi) da aggiornare ed adeguare continuamente, attraverso una programmazione annuale. Questa legge, applicata per oltre due decenni, fino a tutto l’anno 2002, si è rivelata lungimirante ed ha dato notevoli risultati. Nel 2002 è infine approvata la legge regionale n. 7, “Nuove norme in materia di corregionali all’estero e di rimpatriati”, entrata in vigore il 1° gennaio 2003, che innova gli interventi regionali e nello stesso tempo conferma l’impegno in questo settore, ampliando in particolare la visione dei corregionali all’estero, che da semplici destinatari di interventi informativi e culturali divengono anche protagonisti della promozione della regione nei paesi in cui vivono. La nuova legge riconosce così l’avvenuta stabilizzazione delle comunità dei corregionali nei Paesi di residenza, e si prefigge di valorizzare il ruolo di tramite che esse possono svolgere tra i loro paesi e la terra d’origine. Le dinamiche di flusso, come risultano dai dati delle iscrizioni e dalle cancellazioni anagrafiche da e per l’estero presso i Comuni della regione, negli ultimi tre decenni si sono infatti ridotte quantitativamente. Permane un fenomeno di rientri legati all’emigrazione del passato, soggetto ad un andamento piuttosto costante, anche se a tratti influenzato da fattori esterni, quali situazioni di crisi economica nei Paesi di destinazione. Questi rientri, volontari o forzati, non si sono mai esauriti e continuano tuttora al ritmo di alcune migliaia all’anno alimentati dalle dimensioni delle comunità di corregionali in varie aree europee ed extraeuropee. Essi rappresentano una componente attiva del saldo complessivo della popolazione, del quale contribuiscono ad attenuare i valori negativi. Se generalmente appaiono ben “assorbiti” dalla società regionale, non si deve tuttavia incorrere nell’errore di considerare insignificante il problema del reinserimento dei rimpatriati, che presenta sempre una serie di risvolti sociali ed economici che necessitano di specifici interventi (un esempio per tutti: i corsi di sostegno per i figli dei rimpatriati, unico strumento di intervento concreto verso il disagio scolastico di chi proviene dall’estero). Il flusso dei rimpatri appare dunque attualmente caratterizzato da una certa stabilità, e rappresenta per la regione un fenomeno positivo dal punto di vista demografico. Tuttavia non si deve sottovalutare la possibilità che situazioni di crisi economica e sociale nei paesi esteri inducano nuovi flussi di rimpatri “forzati”, indotti cioè dalla perdita del posto di lavoro o da necessità economiche. Nel 2002 la grave crisi che ha colpito l’Argentina ha infatti prodotto in quel paese un im- provviso incremento delle richieste di riacquisto della cittadinanza italiana da parte dei discendenti degli emigrati italiani. Nello stesso periodo in Friuli Venezia Giulia si è registrato un considerevole aumento delle domande di assistenza economica e di sostegno scolastico da parte di singole persone o di famiglie rimpatriate dall’Argentina in condizioni di disagio e di difficoltà. Si è così dimostrata la necessità che la Regione disponga in ogni momento di strumenti di intervento atti a fronteggiare, con la collaborazione dei Comuni, anche possibili situazioni di emergenza. I Protagonisti Italiani nel Mondo Per dare un “valore aggiunto” alle potenzialità rappresentate dai nostri corregionali all’estero è nato un progetto, a seguito dell’incontro (promosso dal Ministero degli Esteri nel 2010 a Villa Manin) tra i Protagonisti Italiani nel Mondo, finalizzato a costituire una rete di eccellenze con i nostri corregionali all’estero, alla cui guida vi è una “Cabina di regia”. Questa Cabina di regia è formata da 24 persone di età diverse, con differenti esperienze e residenti in Paesi diversi tra loro. Il gruppo dei Protagonisti, ha promosso un flusso dinamico di collegamenti e scambi di informazione tra la Regione e altri Paesi. Sarà importante dare un ruolo più preciso a questa positiva realtà al fine di creare le condizioni per cui la scelta dei “testimonial” dell’Amministrazione regionale sia percepita come strumento utile da tutti. I “giovani” corregionali Un cenno particolare va anche rivolto anche ai “giovani” corregionali, di prima e successive generazioni, i quali rappresentano la speranza e la continuità per mantenere vivi i legami con la terra d’origine. A questo proposito va sottolineato che il rapporto con la terra d’origine deve essere reciproco, osmotico, non certo unilaterale. In molti casi non possiamo più parlare di “emigrati”, ma di cittadini – canadesi, australiani, statunitensi… - di origine friulana o giuliana. Il loro interesse nei confronti della terra d’origine, per quanto solidamente nutrito, è sicuramente diverso e peculiare, e di ciò va tenuto conto. L’attenzione, oggi, va rivolta anche ai nostri (Continua a pagina 5) Giuliani nel Mondo SEI PROTAGONISTI DA SEI PAESI L’Ambasciatore d’Italia a Pretoria, Vincenzo Schioppa, ha così scritto a Nicky Giuricich: “Sono molto lieto di porgerLe le più sentite congratulazioni per l’onorificenza conferitaLe nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, “per aver onorato la terra d’origine”. So quanto siano veritiere le motivazioni del conferimento della medaglia, soprattutto per il Suo impegno sociale e di promozione dell’immagine dei Giuliano-Dalmati e più in generale della comunità italiana in Sud Africa. L’occasione mi è gradita per rinnovarLe i più cordiali saluti”. (Segue da pagina 4) giovani espressione della cosiddetta “nuova mobilità”. Si tratta di giovani, per lo più di livello culturale elevato, che cercano nuove opportunità di studio o di lavoro all’estero e verso i quali le associazioni potrebbero dare, ove necessario, un sostegno al fine di farli superare le prime e oggettive difficoltà di inserimento. Iniziative della Regione Oltre al sostegno delle attività degli enti, associazioni ed istituzioni dei corregionali all’estero, con un intervento di 900.000€, la Giunta ha deliberato un pacchetto di cinque priorità di intervento, tra cui la realizzazione della quinta Conferenza dei giovani corregionali dell’Africa e della quarta Conferenza dei protagonisti corregionali nel mondo in Sud Africa. Tra gli interventi - oltre a quelli di sostegno al reinserimento dei rimpatriati, per il raggiungimento del minimo pensionistico, per la traslazione delle salme di corregionali deceduti all’estero (80 mila euro) -, con intervento diretto (50 mila euro) l’Amministrazione regionale ha finanziato la realizzazione della XIV edizione del corso “Origini 2014”, ovvero viaggi e soggiorni in regione per la frequenza al corso di formazione imprenditoriale aperto a giovani discendenti di corregionali all’estero, promosso dal Consorzio MIB - School of Management di Trieste. Sempre con intervento diretto, la Regione sostiene la realizzazione della V edizione del Corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità”, a favore di giovani discendenti di corregionali all’estero, organizzato dal Dipartimento Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Udine ed iniziative in Montenegro per promuovere le relazioni con le associazioni dei corregionali all’estero presenti nel Sud Est Europa con il coordinamento del Servizio regionale corregionali all’estero e lingue minoritarie unitamente all’ERAPLE - Ente Regionale ACLI per i Problemi dei Lavoratori Emigrati di Udine. Inoltre viene sostenuto un progetto del convitto Paolo Diacono di Cividale. L’intervento più corposo (80mila euro) riguarda la realizzazione della quinta Conferenza dei giovani corregionali dell’Africa e della quarta Conferenza dei protagonisti corregionali nel mondo - FVGworldplayers. Nell’ambito di quest’ultima si terrà la “Cabina di regia” in Sud Africa, con il coordinamento del Servizio regionale e dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste. Pur a fronte di notevoli carenze di risorse la Regione Friuli Venezia Giulia non ha mai voluto far mancare i contributi per questo tipo di iniziative e anche nel prossimo futuro si impegnerà ad assicurarne la continuità. Sono occasioni importanti non solo per i nostri giovani, che oggi vivono in altri Paesi e altre realtà, ma per la stessa regione, che di emigrazione come abbiamo visto è a lungo vissuta e che oggi vuole mettere a frutto su nuove basi il rapporto con questi moderni ‘ambasciatori’ nel mondo”. Il simbolo di un legame Desidero infine, ancora una volta, ringraziare i corregionali all’estero che con il loro lavoro, l’etica e lo spirito di sacrificio hanno contribuito a diffondere un’immagine positiva dell’Italia e del Friuli Venezia Giulia nel mondo. Con l’augurio che la società italiana riesca ad avere finalmente chiara la percezione di quanto la notorietà e il prestigio del nostro Paese dipendano anche dalla presenza dei connazionali all’estero. La medaglia di benemerenza che sarà consegnata nel corso di questa seduta ai Protagonisti dell’emigrazione è un simbolo, il simbolo di un legame che non si è spezzato e di un dialogo vivo e attuale che continua ad alimentarsi. Sono orgogliosa di poter aggiungere a una trama di relazioni umane, il suggello dell’Istituzione: il “grazie” del Friuli Venezia Giulia». Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia Incontro con il Sindaco Tradizionale foto in Municipio. Il Sindaco Roberto Cosolini ha ricevuto in Municipio sei giuliani, notissime personalità di successo nel mondo che, per aver onorato la terra d’origine con il proprio lavoro all’estero saranno premiati oggi in occasione del cinquentesimo anniversario della prima seduta del Consiglio regionale: Lidia Bastianich, nata a Pola, famoso chef e ristoratrice, proprietaria di quattro rinomati ristoranti di New York, Dario Nelli, direttore a Melbourne del gruppo editoriale Il Globo - La Fiamma (tiratura 60mila copie), insignito Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Konrad Eisenbichler, originario di Lussino e residente in Canada, tre lauree all’attivo, docente ordinario di italiano e studi rinascimentali alla prima università di Toronto, insignito di numerosi riconoscimenti a livello mondiale, tra cui il Premio Flaiano e il titolo di Commendatore, Nicolò Claudio Giuricich, di Lussino, il più grande imprenditore nel settore dell’edilizia industriale in Sudafrica, Claudio Ferranda, fiumano, imprenditore nel settore della chimica farmaceutica e proprietario di aziende a San Paolo del Brasile, Ruggero Melan, triestino, dirigente presso la Comunità Europea a Bruxelles.Tutte persone che ricoprono anche l’incarico di presidenti delle Associazioni di Giuliani nel Mon- do o altri incarichi. All’incontro con il Sindaco, oltre ai sei giuliani, hanno preso parte il Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Locchi, il Presidente Onorario Dario Rinaldi e il Direttore, Fabio Ziberna. “Oggi in questa Casa della Comunità assieme cogliamo un’importante occasione – ha detto il Sindaco Cosolini rivolgendosi agli ospiti giuliani – per ringraziarvi di avere saputo, con la vostra dedizione, il talento e la professionalità nei vari campi in cui vi siete impegnati, tenere alta l’immagine della Comunità Giuliana di cui Trieste mi auguro sia anche per il futuro naturale punto di riferimento. Perciò è con affetto e stima sinceri che vi accolgo guardando a un secolo che ha visto tanti onori in una città aperta ai flussi di persone che hanno attraversato vicende storiche estremamente difficili, costrette a emigrare in tanti Paesi del mondo e a ricominciare guadagnandosi da subito la stima di tutti per l’impegno civico. Inoltre ritengo che Trieste, città dotata per fortuna di un retroterra e una tradizione internazionale, potrebbe far tesoro di tante notevoli professionalità di cittadini nel mondo organizzando una riunione con i giovani per trasmettere queste preziose esperienze a tutto raggio. Pertanto auspico che si possa realizzare nel 2015 un primo appuntamento di questo tipo, per far sì che triestini e giuliani nel mondo di successo possano far leva per altrettanti ottimi risultati a favore di Trieste. Un’idea che mi sta molto a cuore”. Ringraziando il Sindaco Cosolini, Dario Locchi a sua volta ha elogiato gli ospiti “che rappresentano molti giuliani, alcuni noti a Trieste, altri a Pola, Lussinpiccolo e altre parti del territorio che si sono fatti valere con onestà e con impegno per il loro lavoro in tutto il mondo. Un riconoscimento di cui oggi sarà insignito un po’ tutto il mondo della emigrazione. Concordiamo l’idea della riunione che dà un senso ai Giuliani nel mondo per mantenere quell’ideale collegamento fra Trieste e il Friuli Venezia Giulia e tutti coloro che anche dal goriziano, dall’isontino sono partiti per altri Paesi. E sono tanti, in tutto 150.000 i giuliani sparsi in tutto il pianeta, quasi un altro Friuli Venezia Giulia!” E’ stato infine ricordata la data del 17 ottobre, che riunirà a Trieste tanti giovani dell’ultimo anno di corso dell’università assieme a numerose persone provenienti da Stati Uniti, Svizzera e Milano. Al termine dell’incontro, il Sindaco ha consegnato ad ognuno dei sei ospiti giuliani una medaglia del Comune di Trieste. Riconoscimento dell’Ordine e Assostampa a Dario Nelli Il Presidente dell’Ordine Cristiano Degano introduce la cerimonia. In occasione della premiazione, nell’Aula del Consiglio regionale, dei protagonisti dell’emigrazione regionale all’estero, un riconoscimento in più per il triestino Dario Nelli, oggi residente a Melbourne, è arrivato per la sua attività giornalistica proprio dall’Ordine del giornalisti e dall’Assostampa del Friuli Venezia Giulia. La consegna è avvenuta al termine della cerimonia, nel salotto della Presidenza del Consiglio regionale. Accanto al presidente del Consiglio Franco Iacop, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Cristiano Degano, che a Nelli ha consegnato una targa con la dedica dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia. A congratularsi per la sua trentennale attività - Nelli infatti ha ricordato di aver iniziato proprio nel 1984 - e per essere diven- tato il rappresentante dell’informazione per gli italiani in Australia, insieme a Degano e a Iacop, anche il presidente dei Giuliani nel Mondo Dario Locchi e il presidente onorario dell’Associazione Dario Rinaldi, anch’egli giornalista. La motivazione del premio consegnato stamani a Dario Nelli, fra i protagonisti dell’emigrazione regionale all’estero, è infatti riferita alla sua attività giornalistica - da ultimo anche come direttore del principale organo della stampa italiana in Australia e del gruppo editoriale Il Globo/ La Fiamma - di grande utilità per gli italiani in Australia, con particolare riguardo ai Giuliani, fornendo quotidianamente un’informazione accurata e altamente professionale sugli avvenimenti dell’Australia e dell’Italia, conservando immutati sentimenti di attaccamento al suo Paese d’origine. Curriculum lungo e ricco di esperienze anche prima di intraprendere la strada giornalistica per Nelli - classe 1952, doppia cittadinanza, moglie italiana e due figlie dai nomi italinissimi, Emanuela e Lara - a cui nel 2009 è stata conferita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’onorificienza di Commendatore (Ordine della Stella della Solidarietà Italiana) perchè - così nella motivazione - “direttore e giornalista della stampa italiana in Australia, svolge da molti anni un’attività giornalistica di alta profesioanlità e utilità sociale, particolarmente a vantaggio delle prime generazioni di emigrati italiani non integrati linguisticamente nel Nuovissimo Continente”. Dario Nelli mostra la targa offerta dai colleghi giornalisti. PAG 5 Giuliani nel Mondo PAG 6 Giuliani nel Mondo Sergio Martes, Adriana Douglas, Roberto Menia e Dario Locchi. Franco e Laura Milano con la loro famiglia. Iole Allegretto socia fondatrice dei Giuliani di Wollongong con la sua famiglia. Romeo Varagnolo presidente dei Giuliani di Sydney con Maria Deorosa, Natasha Bodini, Anita Milos, Gioconda Grubisich, Albina Tagliavia, Bruno e Andrew Bodini e Luciano Visentin. Un gruppo di triestini arrivati in Australia prima del 1954 col “San Giusto d’Oro. Un gruppo di triestini che hanno lasciato il loro paese a bordo della motonave Toscana nel mese di giugno del 1954. Adriana Douglas con i rappresentanti di alcune associazioni italo-australiane con la statuetta di San Giusto. I giuliani di Canberra. PAG 7 Giuliani nel Mondo I presidenti e delegati dei Sodalizi giuliano-dalmati in Australia – 14 le Associazioni aderenti alla casa madre di Trieste – con al centro la statuetta del San Giusto d’oro, la neo riconfermata alla presidenza della Federazione, Adriana Douglas e Dario Locchi. Il presidente Dario Locchi durante il suo intervento. Esuli ed Emigranti Nel dopo guerra la vita era fatta di disperazione, le risorse erano poche, ma tanta la disoccupazione L'Italia aveva troppe bocche da sfamare l'unica via era quella di emigrare. Contadini, laureati, braccianti, sognatori, nullatenenti se ne andarono in tanti.... Nel nord Europa molti emigrarono, altri nell'America latina la fortuna cercarono. Chi negli USA o in terra Africana, Chi in Canada o in Terra Australiana. Esuli senza più casa ne terra, Sfrattati, scappati dagli orrori dopo la guerra... Intellettuali, contadini braccianti... delusi, con tanti sogni infranti. Fuggiti alle torture e dall'oppressione, cercarono una miglior sistemazione, si trovarono alla deriva nei campi profughi italiani, senza futuro o speranza nel domani. Negli anni a milioni partirono dai vari porti, con bagagli di speranze e sogni risorti. Quanti in terra straniera morirono nel fior degli anni, quanti mutilati pieni di dolori ed affanni Nel ‘54 anche da Trieste tornata italiana, partì la prima nave per la terra Australiana. Era il Castel Verde carica di esuli e d'emigranti; erano: famiglie, vecchi, bambini e giovani aitanti... Ora a sessant’anni da quel primo viaggio... ricca è la storia ed il suo retaggio. Tanti i ricordi, di chi col Castel Verde era partito, ed in Australia si era stabilito. Trovando lavoro hanno messo radici, superando ostacoli, facendo sacrifici, ottenendo dignità e posizioni con grandi sudori. In molti hanno subito perdite, lutti e dolori. Le famiglie si sono estese con nuovi germogli che hanno fatto superare, pregiudizi e scogli. Loro l’Italia l’hanno sempre nel cuore scolpita ma la terra che li ospita ha dato loro nuova vita. Una vita intessuta, con tanti ricordi, che sono tesori. e sono parte della storia e dei nobili valori... di questa operosa gente che emigrando pel mondo, ha portato miglioramenti, ed un contributo profondo, anche in Australia sebbene giunti da esuli ed emigrati si sono col tempo stimati e reciprocamente adottati! Tutte queste storie vissute intessute di avventure, farà da faro luminoso alle generazioni future! Scritta il 7 Agosto 2014 da Marzia Bonacina Zochil poesia n. 317 PAG 8 Come tradizione non manca la torta. Locchi e Varagnolo. Rinnovo cariche della Federazione in Australia Sala del Consiglio al Fraternity Club. Foto Ricordo di tutti i presidenti dei nostri Sodalizi in Australia. Risultato dell’elezione della Federazione dei Circoli GiulianoDalmati d’Australia. Presidente: Adriana Douglas; Primo Vicepresidente: Romeo Varagnolo; Secondo Vicepresidente Sergio Csar; Segretario Warren Douglas; Tesoriere: Carlo Brugnatti. Consiglieri: NSW Romeo Varagnolo, Victoria Sergio Csar e Sth Australia: Susy Clarkson. Il Nuovo Direttivo del Circolo Fiumano di Melbourne Comitato Esecutivo: Presidente Sergio Csar; Vicepresidente Evelina Viti; Segretaria Anita Csar; Tesoriere Aldo Accheni. Consiglieri: Evelina Accheni, Frane Colombo, Clara Pizziol, Anni D’Adamo, Nadia Mansutti. Direttore Sportivo: Ervino Urizio. Il nostro indirizzo: P.O.Box 562, Essendon Vic 3030 Australia mail: [email protected] Costruttivo colloquio a Trieste con Daniele Velcich presidente dell’Associazione S. Maria Isola di Cherso. Giuliani nel Mondo Sud Africa 5° Conferenza dei giovani corregionali nel Mondo 4° Conferenza dei Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers IDENTITÀ, INNOVAZIONE, ECONOMIA E NUOVA EMIGRAZIONE La Regione Friuli Venezia Giulia incontra i giovani corregionali dell’Africa e i Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers SUD AFRICA, JOHANNESBURG - CAPE TOWN, 22 - 28 SETTEMBRE 2014 Il Presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop. Dario Locchi, Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste. LU N E D Ì 2 2 S E T T E M B R E 2014 JOHANNESBURG ore 08.40 Arrivo delegazione e gruppo regionale (volo LH 572) da Francoforte. Il gruppo sarà ospite per il caffè presso la sede centrale della Holding Giuricich. Arrivo dei Protagonisti corregionali – FVGworldplayers (orario dipende dai voli, località e paesi di provenienza) e sistemazione alberghiera (Garden Court Sandton City - Cnr West and Maude Street Sandown 0027 112697000). ore 15.00 - Partenza dall’hotel con bus. ore 16.00 - Sede ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (42 Chester Road, Parkwood 2193). Saluto del direttore dell’ICE Giulio Mulas. Saluto dell’avv. George Bizos, consulente internazionale e della famiglia Mandela. Conferenza stampa di illustrazione delle “Conferenze” e presentazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a cura di Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale. A seguire buffet anche con i prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Agenzia Turismo FVG e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA e produttori enogastronomici regionali. ore 18.30 Sede della First National Bank – Grayston drive, Sandwon, Sandton (cocktail). Con interprete. ore 19.30 Sede del SASCOC (South African Sports Confederation and Olympic Committee) – Incontro di una delegazione ristretta (Iacop, Pellegrini, Locchi e Ziberna) con i vertici della struttura (Jean Kelly, Kim Schonfelot e Ezera Tshabango). Il console generale della Repubblica del Sudafrica a Milano, Saul Kgomotso Molobi ricevuto in Regione. Lo stand regionale alla “Festa Italia” allestito dai Giuliani. MARTEDÌ 23 SET TEMBRE 2014 JOHANNESBURG ore 06.45 - Partenza bus ore 07.15 Working breakfast presso la Investec Bank (Corner Rivonia and Grayston Drive Sandton). Presenzierà la Chief Economist, Anabel Bishop. Con interprete. Si tratta di una delle più note banche del Sud Africa con presenza internazionale. La Anabel tratterà sull’economia del Paese. ore 09.00 - Sede Società Dante Alighieri – (Houghton Drive-0027 11 7286727). Registrazione dei partecipanti. ore 09.30 Inizio dei lavori della 4° Conferenza dei Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Saluto del Presidente della Società Dante Alighieri, Gaetano Giudice. Intervento del Console Generale a Johannesburg dott. Gabriele Di Muzio. ore 10.30 “Nuova Emigrazione: ruolo dei corregionali nel Mondo - FVGworldplayers” relatore Lucio Pellegrini, Direttore del Servizio Corregionali all’estero e lingue minoritarie della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. “Nuove forme di comunicazione: presentazione di una tesi di laurea sul caso FVGworldplayers” relatore Bruna Zuccolin, responsabile di posizione organizzativa “Coordinamento degli interventi per i corregionali all’estero” del Servizio Corregionali all’estero e lingue minoritarie della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Interventi ore 13.00 Buffet anche con prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Agenzia Turismo FVG e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA e produttori enogastronomici regionali. ore 14.30 Relazione su: “Collaborazione economica innovativa fra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e i Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers”, relatore Nicky Giuricich, imprenditore e membro di FVGworldplayers e Presidente dell’Associazione Giuliani di Johannesburg. Interventi ore 15.00 Visite/istituzionali protocollari della Delegazione ristretta della Regione Autonoma FVG. ore 16.00 Incontri dei FVGworldplayers con le realtà imprenditoriali ed operatori economici locali a cura di Roberto Opeka. ore 18.30 Sede Casa Italia (Marais Road Bedfordview) Cerimonia di messa a dimora di un vitigno denominato “Il Vino dell’Amicizia” tra il Friuli Venezia Giulia ed il Sud Africa presso il monumento dedicato all’Esodo ed alle Foibe, eretto dall’Associazione Giuliani di Johannesburg – opera ideata dall’arch. Jenna Stelli e progettato da Glauco Vidulich. ore 19.30 Cena celebrativa del 15° Anniversario di costituzione dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Johannesburg alla presenza delle autorità, congressisti e soci del sodalizio. Esibizione del coro “Giuseppe Verdi” diretto dal maestro Roberto Giuricich. (il 17 maggio 2014 è stato celebrato il 40° di fondazione). Alla fine dell’esibizione del coro consegna ufficiale dei fondi, che sono stati raccolti a titolo di beneficenza per la Casa Serena (Italian Retirement Home Fondation) che ospita i nostri corregionali anziani, per la Little Eden (Society for the Cure of Persons with mental Handicap) che ospita quanti sono colpiti di alcune malattie e per l’Associazione Assistenziale Italiana (AAI). Il tutto alla presenza del Console Generale Gabriele Di Muzio. Coordina Lisa Vidulich. PAG 9 Giuliani nel Mondo MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE 2014 Si rammenta che in Sud Africa viene festeggiato lo Heritage Day, Festa pubblica, nazionale per il riconoscimento dei vari aspetti della cultura in Sud Africa (lingua, storia e cibo nel Paese che tu vivi). Giornata voluta da Nelson Mandela nel 1996. ore 08.30 Partenza dall’hotel per la sede della Dante Alighieri. ore 09.30 Sede Società Dante Alighieri Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Presentazione delle attività della Conferenza e relazione di sintesi sulle tematiche: “Nuova Emigrazione: ruolo dei corregionali nel Mondo - FVGworldplayers”, relatore Mario Tommasi, direttore di banca e membro di FVGwordlplayers; “Nuove forme di comunicazione” relatore Marco Macorigh, imprenditore e membro di FVGwordlplayers e “Collaborazione economica innovativa fra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e i protagonisti corregionali nel Mondo FVGworldplayers”, relatore Bruno Mrak, imprenditore e membro di FVGworldplayers Interventi ore 12.00 Conclusioni della Regione Autonoma FVG. ore14.00 Visita economico/culturale della città con citybus (guida in italiano) con sosta a Soweto e luoghi simbolo della vita di Nelson Mandela e della storia della lotta all’Apartheid. Sud Africa Venezia Giulia ed il Sud Africa. Visita impianti vitivinicoli. Segue sempre da Bottega buffet con cibi tipici sudafricani. Visita culturale della città e di realtà imprenditoriali e/o strutture pubbliche. Sosta da Giorgio Della Cia, titolare del “Pane e vino”; (località Stellen Bosh). A seguire, visita cantiere di una struttura in costruzione da parte della Bros Construction Giuricich. ore 17.00 Trasferimento in albergo (Southern Sun Waterfront). ore 17.30 In Hotel. Incontro di presentazione e scambio di esperienze tra giovani corregionali, FVGworldplayers e Associazioni, moderatore Roberto Bottega, imprenditore e membro di FVGworldplayers. ore 20.00 Visita di un quartiere tipico della filiera pesca oceanica. VENERDÌ 26 SETTEMBRE 2014 ore 08.00 - Partenza bus ore 09.00 - Sede Club Italiano (16 Donegal Street Rugby 7405). Registrazione partecipanti. ore 09.30 - Inizio dei lavori della 5° Conferenza dei giovani corregionali nel Mondo. Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Intervento del Console a Città del Capo dott. Edoardo Maria Vitali. I giovani corregionali, MIB e Collegio Mondo Unito si presentano. ore 10.30 - Relazioni sulle tematiche: “Ruolo e opportunità per i giovani nella nuova emigrazione”, relatore Dario Locchi, Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste. Spazio per interventi liberi dei giovani. NB.: Alla sede ICE e alla sede della Dante Alighieri la famiglia Giustizieri (Cremalat) allestirà i buffet. GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014 CAPE TOWN – CITTÀ DEL CAPO ore 06.30 - Trasferimento dall’hotel da Johannesburg per l’aeroporto ore 09.10 - Volo (SA 317) per Cape Town della delegazione, gruppo dei giovani corregionali di Johannesburg. Arrivo di tutti i giovani corregionali partecipanti, nonché dei giovani del Sud Africa già frequentanti i Corsi Origini MIB e quelli del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico (Trieste, Italia). Dopo l’arrivo trasferimento diretto da: Bottega Family Wines (con bus) e cerimonia di messa a dimora di un vitigno denominato “Il vino dell’Amicizia” tra il Friuli PAG 10 ore 12.00 Delegazione istituzionale ristretta: incontro con la signora Sharna Fernandez speaker (presidente del Parlamento Provinciale del West Coast). ore 15.00 Relazioni: “Forme di comunicazione”, relatore Marco Macorigh, imprenditore e membro di FVGworldplayers. “Identità e lingua italiana”, relatore Bruno Mrak imprenditore e membro di FVGworldplayers e Simonetta De Paoli, Presidente della Società Dante Alighieri di Cape Town. Costituzione tavoli di lavoro sulle tematiche: “Ruolo e opportunità per i giovani nella nuova emigrazione”; “Forme di comunicazione”, relatore Marco Macorigh; “Identità e lingua italiana”, relatore Bruno Mrak. Visite/istituzionali/protocollari della Delegazione ristretta Regione FVG. È prevista una visita ed un incontro con i vertici della Società Waterfront. Visita all’ICGEB - International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology. S A B ATO 2 7 S E T T E M B R E 2 0 1 4 ore 08.30 - Partenza bus ore 09.00 Sede Club Italiano - Incontro con i Direttivi delle sedi delle Associazioni dei corregionali all’estero presenti in Sud Africa. ore 10.00 Coordinatore Dario Locchi, Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste Interventi dei rappresentanti delle Associazioni dei corregionali all’estero: Michele Bernardon, Presidente dell’Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti di Pordenone, Piero Villotta, Vice Presidente dell’Ente Friuli nel Mondo di Udine, Graziella Coren, Presidente dell’Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia, di UdineCividale. ore 11.00 Relazione di sintesi a cura di Giuliana Loi Cockcroft imprenditrice e Lorenzo Colussi, imprenditore e membro FVGworldplayers A seguire interventi conclusivi dei giovani. ore 14.00 Conclusione dei lavori da parte della Regione ore 14.30 Incontro in un locale tipico gestito da un triestino (105 Main Road Green Point – Western Cape) Nel pomeriggio partenza dei giovani corregionali. Visita di realtà imprenditoriali. DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 JOHANNESBURG ore 05.30 Partenza bus ore 07.30 (Volo SA 314) - Rientro della Delegazione regionale, dei rappresenti delle Associazioni e dei protagonisti FVGworlplayers a Johannesburg. ore 11.00 Sede Club Italiano cerimonia di inaugurazione della mostra delle regioni – visita allo stand Regione FVG allestito con prodotti tipici mentre Bottega si affiancherà con uno stand dei propri vini - nell’ambito della Festa della Comunità Italiana. In mostra prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Agenzia regionale Turismo FVG e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA e produttori enogastronomici regionali. ore 17.00 Partenza per l’aeroporto ore 19.15 - Volo LH 573 per Francoforte ore 17.00 - Presentazione dei tre tavoli da parte dei coordinatori Marco Macorigh e Bruno Mrak membri di FVGworldplayers e Simonetta De Paoli, Presidente della Società Dante Alighieri di Cape Town. Interventi ore 19.30 - Cena presso il Club Italiano con la presenza dei dirigenti e/o soci storici dei Sodalizi dei corregionali. (Coordina Giuliana Loi, Presidente del Fogolar Furlan - Città del Capo). Rientro in Italia (arrivo lunedì 29 settembre) a Venezia ore 9.35. *Coordinatore e assistenza convegnistica Leonardo Gambo *L’evento sarà trasmesso in diretta streaming a cura di Marco Macorigh. Giuliani nel Mondo LE TRE CONVENTION ANNUALI DEI SODALIZI EFASCE – EFM – UES In ordine cronologico si sono svolte in regione: la 37ima edizione del tradizionale incontro annuale dell’associazione EFASCE di Pordenone (25-27 luglio); dell’Unione Emigranti Sloveni (Slovenci po Svetu) (26-27 luglio); e l’11ima convention e incontro annuale dell’Ente Friuli nel Mondo (2-3 agosto). Tre avvenimenti che rappresentano occasioni per fare “il punto della situazione” sulle innumerevoli problematiche del mondo dell’emigrazione ma soprattutto per mettere a fuoco e dibattere le strategie future che i tre Sodalizi – come pure le altre realtà dei corregionali all’estero: AGM, ERAPLE, ALEF, riconosciute e finanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – dovranno attuare. Il vicepresidente della Regione FVG Sergio Bolzonello tira le conclusioni. EFASCE La tre giorni pordenonese si è incentrata sull’inaugurazione della mostra “L’emigrazione friulana verso gli Imperi Centrali” accolta a palazzo Wassermann a Toppo, il convegno nell’auditorium comunale di Travesio sul tema “L’emigrazione friulana prima e dopo la Grande Guerra” all’interno del quale si è svolta la premiazione dei vincitori del premio letterario “Rientrati per la Patria”, mentre domenica 27 a Pordenone, dopo la deposizione della corona d’allora al Monumento ai Caduti e la Santa Messa, è stato consegnato il premio della provincia di Pordenone “Odorico da Pordenone” a Lorenzo “Lori” Colussi. Il premiato è nato a Città del Capo, da genitori originari di Casarsa ed è attualmente Presidente del Sodalizio a Città del Capo. Una pergamena per i 50 anni di servizio sacerdotale La sala gremita di emigrati e giovani. è stata consegnata a don Vitaliano Papais. Non sono mancati interventi con contenuti socio-economici e culturali di Marco Matussi (Uruguay), di Walter Matussi (Argentina), di Silvia Casagrande (Gran Bretagna). Le conclusioni del convegno sono state tratte dal vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello che, riferendosi all’attività delle sei associazioni regionali dei corregionali all’estero l’ha definita “buona”. Ciò non toglie che una futura crescita “deve passare” attraverso una maggiore collaborazione fra le associazioni ed una stretta sinergia con le Università ed i Centri di ricerca. EFM Due i filoni che hanno caratterizzato l’XI incontro dei friulani nel mondo: gli interventi dei sei relatori (emigrati ed imprenditori attivi in Friuli) ed i saluti da parte delle istituzioni. Il grillo parlante A proposito dell’auspicata maggiore collaborazione fra associazioni, non mancano già esempi di stretta sinergia tra l’AGM e l’EFM. A Mar del Plata i due Sodalizi si sono gemellati, a Hong Kong è attivo un Circolo ARGENTINA “misto” con un Presidente friulano e un Direttore triestino. In Sudafrica si è instaurato un ottimo rapporto tra friulani e giuliani. Altrettanto si registra a Shanghai, come pure a Roma. BRASILE Da Curitiba la famiglia Coltro SERGIO DE CAROLIS IN REGIONE L’avv. Sergio De Carolis, vicepresidente del Gruppo Esuli ed Emigrati Giuliano-Dalmati di Buenos Aires, ha soggiornato per alcuni giorni a Trieste ed a Staranzano incontrando parenti, amici e realtà associazionistiche. In sede dell’AGM si è intrattenuto con Ziberna, mentre a Ronchi dei Legionari, accompagnato dal nostro vicepresidente Franco Miniussi, ha avuto un incontro con il Sindaco Riccardo Marchesan. El Almuerzo de Primavera Il Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata ha organizzato per domenica 21 settembre la tradizionale festa “El Almuerzo de Primavera” con la partecipazione del coro “Giuliani di Mar del Plata”. E’ stata occasione per il presidente del Sodalizio Eduardo Valinotti di svolgere una panoramica dell’attività durante i nove mesi dell’anno. Prima in Associazione... Graditissima la sorpresa che la famiglia Coltro ci ha fatto sia in Associazione quanto con l’incontro con Dario Locchi. Ampia la panoramica sull’attività che il Sodalizio a Curitiba svolge sia nel quadro associazionistico giuliano che in stretta sintonia con gli altri connazionali delle altre associazioni. Nelle due immagini con il marito Edemilson il figlio e la figlia Ornella che ha vinto una borsa di studio a Salisburgo. Poi la foto ricordo con il presidente Locchi. Colussi e Ziberna mettono a punto il programma dei giovani per la riunione a Città del Capo. Agli indirizzi di saluto di Alessandro Ciriani, Claudio Pedrotti, Bettino Uvetto, la prolusione è stata del Presidente dell’EFM Pietro Pittaro che – ricordando quanto è scritto sul suo biglietto da visita “contadino, povero, umile e democratico” e “sono povero ma ho fatto molta strada” – ha ribadito il concetto della funzione associazionistica del Sodalizio: “non è una bocciofila” ma opera su progetti per l’internazionalizzazione del Friuli. Pittaro, nelle dichiarazioni rilasciate nell’intervista al “Messaggero Veneto”, precisa che i propositi dei friulani dentro e fuori del Friuli sono chiari, puntano al futuro e pensano sempre meno alla nostalgia. Rivolgendosi alla Regione auspica la “creazione di un assessorato all’emigrazione o perlomeno di un dipartimento per l’internazionalizzazione delle aziende friulane portando l’esempio del Canada”. Nel chiudere i lavori il Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop assicura il massimo sostegno alle iniziative associazionistiche dei corregionali all’estero che però “dovranno essere collegate tra loro superando le individualità” ed inoltre rapportarsi in un sistema anche integrato con le imprese. Un altro messaggio è stato quello di Mario Toros, il quale ha precisato che “chi non ama la memoria non ama il futuro”. UES 36° Edizione della Giornata dell’Emigrante celebrata assieme alla Giornata del Donatore di Sangue. La cronaca delle due manifestazioni è apparsa nel n. 4 della Rivista “Emigrant” che chiude con il 37° appuntamento, l’ultima domenica di luglio 2015. A Lusevera – la chiesa gremita di emigrati provenienti da tutta l’Europa. Il Sindaco con tutti gli stendardi dei gruppi e Associazioni donatori di sangue. BELGIO Autodidatta, Melan ha iniziato a dipingere nel 1987 Dal fascino delle colate d’acciaio ammirate nel corso della sua attività professionale, ha tratto ispirazione per la sua pittura, in cui, attraverso un’operazione di colatura che ricorda il dripping di Jackson Pollock e l’intreccio di interessanti cromatismi morbidi e brillanti di memoria fauve, riesce a mantenere vitale il metallo prediletto. Traspare dai suoi lavori La cerimonia di consegna dell’opera del nostro dirigente – artista triestino - eseguiti di getto, assemblando olio, acrilia Bruxelles Ruggero Melan. co e acciaio su legno, con l’abilità dell’uomo Alla sinistra la sorella colto e di mondo, che ha nel sangue il senso estetico - una concezione positiva e lievemente poetica dell’universo e della natura, sempre rischiarata e riscaldata da un sole dipinto all’orizzonte, che l’artista considera una sorta di logo. Figlio del suo tempo, Melan crea un linguaggio intensamente materico, in bilico fra espressionismo astratto e informale, in cui l’immediatezza del gesto e la creazione fantastica si fondono nel ritmo di un inesauribile entusiasmo: un’action painting non automatica o meccanicistica, bensì densa di passione narrativa. Marianna Accerboni GERMANIA Guido Scelsi a ruota libera Guido Scelsi e Claudio Purhart le nostre due colonne in terra Bavarese. Tra una chiacchierata e l’altra, Guido Scelsi rammenta e ci descrive i particolari della storica serata di costituzione del nostro sodalizio a Monaco di Baviera, avvenuta naturalmente grazie anche alla fattiva collaborazione di Giovanni Chistiè, in un locale allora gestito da un triestino. Nel contempo, non è venuto altresì meno l’apporto di Albino Lovrecich. Chiuso il periodo di Presidenza di Guido (19 anni), l’Associazione è passata nelle mani di Claudio Purhart, che tutt’ora la presiede con tanta passione e abnegazione. PAG 11 Giuliani nel Mondo NEW YORK E TORONTO: SIMONE CRISTICCHI E IL DRAMMA DEGLI ESULI Simone Cristicchi con Eligio Clapcich. Dopo il grande successo in Italia, Slovenia e Croazia, Simone Cristicchi è in Nord America con Magazzino 18, dove ha incontrato le comunità giuliano-dalmate. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste ed il Teatro Rossetti ma parte dalla richiesta dei Comitati e Club sparsi nel mondo. Primo fra tutti quello di New Jersey che sta lavorando con il Consolato italiano di New York per portare nel 2015 Magazzino 18 anche negli States, dove è stato rinviato causa le lunghe procedure per la concessione dei visti. Così, la “prima” dello spettacolo si è svolta il 12 settembre a Toronto nel Teatro delle Famee Furlane a Woodbridge, organizzato dal Club giuliano-dalmato della città canadese. Lo spettacolo è stato preceduto, giovedì 11 settembre, da una conferenza stampa di Simone Cristicchi presso l’Istituto Italiano di Cultura, diretto da Adriana Frisenna, alla presenza di ospiti e testate giornalistiche. Così come qualche giorno prima si è svolto un incontro al Consolato italiano di New York, prima conferenza stampa con Simone Cristicchi alla presenza di tutte le testate italiane del territorio, sia carta stampata che web-tv. “Il progetto è importante, per cui continueremo a lavorare perché il nostro pubblico abbia modo di vederlo” ha rilevato il Vice Console, Roberto Frangione, che ha accolto gli ospiti con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Fabio Troisi, Da sinistra Joe Braini presidente dell’Associazione Giuliani Dalmati di Toronto, Rosanna Giuricin ed il prof. Konrad Eisenbichler. nella sede di Park Evenue del Consolato italiano “e vogliamo che abbia il giusto rilievo con il coinvolgimento delle scuole e di tutte le realtà che parlano italiano ma anche sottotitolando lo spettacolo in inglese per ampliare l’offerta”. All’incontro hanno preso parte anche operatori dell’Università e funzionari del Consolato coinvolti nel progetto oltre al Presidente del Club giuliano-dalmato del New Jersey, Eligio Clapcich e del prof. Konrad Eisenbichler in rappresentanza del Club di Toronto. Simone Cristicchi ha risposto alle domande dei giornalisti di America Oggi, La Voce di New York e www.i-italy.org ed altri, dopo aver “raccontato” per sommi capi lo spettacolo. Desta curiosità il fatto che un attore e cantante romano si sia occupato di una tematica come quella dell’esodo e delle foibe. Così, ha avuto modo di spiegare come è entrato nel Magazzino 18 grazie alla disponibilità di Piero Delbello dell’IRCI, soffermandosi anche sulla genesi di questa collaborazione con il Teatro Rossetti, il regista Antonio Calenda, il coautore dei testi Jan Bernas e il maestro Sivilotti per le musiche. Le domande hanno riguardato anche le dinamiche delle cinquanta repliche in tutta Italia, in Slovenia e Croazia alle quali se ne aggiungeranno altre cento nella stagione 2014/2015 che partirà il prossimo ottobre. A conferma che si tratta di uno spettacolo che ha trasformato il particolare in universale, portando la sofferenza dell’esodo dalle terre giuliano-dalmate ovunque nel mondo avvengano dolorosi spostamenti di popoli. Si prospetta un calendario fitto ma ciò non toglie che ci potrà essere spazio anche per delle date Oltreoceano rispondendo all’esigenza, sottolineata a più voci ma in particolare da Carla Mastropietro, di portare lo spettacolo nei Dipartimenti di italianistica delle Università del territorio. A Toronto, Magazzino 18 è stato presentato nella sala-teatro delle Famee Furlane, grazie alla collaborazione con il Console onorario del Canada a Udine, Primo Di Luca, dell’Associazione Friuli nel Mondo e delle altre sigle regionali create per mantenere i rapporti con i corregionali nel mondo, tra cui ERAPLE, EFASCE a UES. A rendere possibile il tutto anche contributi di singole famiglie, sia in Italia che a Toronto. (R.T.G.) Una delle conferenze stampa tenute sia nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Toronto che al Consolato Generale d’Italia a New York. L E D UE P O RT E D E L L A C IN A : S H A N G H A I E H O N G KO N G Il Lloyd Triestino e gli ebrei Lo scoprimento del “Muro della Memoria”. Assieme al Segretario del Partito di Shanghai-Hongkou, Wu Qing, ed ai Consoli Generali di Israele e Germania, il Console Generale d’Italia, Stefano Beltrame, ha partecipato alla cerimonia commemorativa dell’esodo ebraico a Shanghai durante la II Guerra Mondiale ed all’ inaugurazione del monumento che riporta i nomi dei detenuti nel ghetto. Tra il 1937 ed il 1941 circa 20 mila ebrei europei trovarono la salvezza dalle persecuzioni naziste rifugiandosi nella metropoli cinese. La maggior parte arrivò a Shanghai con le navi di linea italiane del Lloyd Triestino, che permise il loro esodo nonostante anche l’Italia avesse adottato una legislazione razziale. Con l’entrata in guerra del Giappone, le pressioni naziste finirono per convincere le Autorità di occupazione nipponiche a confinare i rifugiati ebrei nel “ghetto di Hongkou”, senza tuttavia mai arrivare a minacciare la loro vita. Con la recente politica di apertura della Cina, la città di Shanghai ha deciso di mettere in luce questa pagina della Storia allestendo un piccolo museo del ghetto dove, per l’appunto, si è ora costruito un “muro della memoria” che riporta i nomi de gli ebrei segregati nel 1944. Alla cerimonia (toccante nella testimonianza di un’anziana sopravvissuta appositamente venuta da Berlino, Sig.ra Sonja Muehlberger) sia le Autorità locali sia il Console israeliano hanno ricordato il positivo coinvolgimento italiano nel salvataggio dei rifugiati grazie alle navi del Lloyd Triestino. La stessa Sig.ra Muehlberger, nata a Shanghai nel 1939, ha raccontato come i suoi genitori, in fuga da Francoforte, si siano imbarcati a Genova sul “Conte Biancamano”, assieme ad altri fuggiaschi tedeschi nascosti nel porto e portando con sé, come unico documento personale, il certificato di transito delle Autorità italiane. PAG 12 TRASPORTI: SERRACCHIANI INCONTRA IL CHAIRMAN DELLA COSCO Nel 2015 una presenza regionale a Shanghai? La Presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha incontrato a Trieste il nuovo chairman del gruppo armatoriale cinese China Ocean Shipping Group (COSCO), Ma Zehua. Dopo aver visitato la storico palazzo dell’ex Lloyd Austriaco che ora ospita la sede della Regione, Serracchiani e Ma Zehua hanno avuto un breve scambio di opinioni sull’importanza delle relazioni commerciali italocinesi. La Presidente ha in particolare illustrato le potenzialità della Regione come efficiente piattaforma logistica vocata alle relazioni trasportistiche con il Centro e l’Est Europa. In questo contesto va vista l’ipotesi di una presenza istitu- zionale della Regione nell’area asiatica, ed in particolare a Shanghai, centro finanziario internazionale e polo nodale dei trasporti marittimi e dello shipping tra il mercato cinese e l’area del Centro Sud Europa. A tal proposito vanno ricordati gli storici rapporti fra il porto di Trieste e quello di Shanghai, di cui potrebbe dare concreta testimonianza la realizzazione di una mostra sul Lloyd Triestino. Da non trascurare, inoltre, le potenzialità turistico-ricettive delle nostre realtà regionali per l’incoming cinese. Tutto ciò nel quadro di una presenza a Shanghai di importanti realtà economiche e culturali regionali, e di Sodalizi molto attivi dei corregionali all’estero, sia friulani che giuliani. IL 30° DELLA FERRARI A HONG KONG Oltre un centinaio di pagine il Magazine dei “30 anni della Ferrari in Hong Kong”, pubblicazione che coglie il momento della consegna dell’opera “Drive a Dream” (fatta da Marino Sterle) ai rappresentanti Ferrari di Hong Kong, Mr. Richard Lee e Mr. Herbert Adamczyk. È stato un omaggio che Marino Sterle ha voluto fare a loro per ringraziarli per la collaborazione avuta durante i festeggiamenti dei 30 anni di Ferrari in Hong Kong alla presenza di Montezemolo e John Elkann. La foto immortala la consegna dell’opera di Marino. Ci invia questa breve nota Stefano Bassanese, triestino e direttore del Sodalizio friulgiuliano. Il Fogolar Furlan di Hong Kong ha fatto partnership con la Camera di Commercio Italiana ad Hong Kong e con Italian Trade Commissioner in occasione del FRIFF, Fri- Film Festival (Friuli Film Festival). Palisca - Tremul - Radin ai vertici dell’Unione Italiana Roberto Palisca è il nuovo presidente dell’assemblea dell’Unione italiana. La sua elezione è avvenuta il 29 giugno u.s. Il suo vice è Paolo Demarin. Come noto gli altri due componenti il vertice sono il Presidente dell’UI (Furio Radin) e il presidente della giunta esecutiva dell’UI (MaurizioTremul). L’assemblea nell’attuale sua configurazione rimane in carica fino al 2018. I consiglieri sono 74 in rappresentanza delle 52 Comunità degli italiani. Giuliani nel Mondo STATI GENERALI DELL’ASSOCIAZIONISMO DEGLI ITALIANI NEL MONDO I lavori preparatori degli Stati generali dell’associazionismo italiano all’estero hanno compiuto notevoli passi avanti. Tra l’altro è stato definitivamente redatto “Il Manifesto degli Stati Generali”. Nella riunione del 10 luglio scorso è stato discusso a lungo il testo iniziale del Manifesto e, su nostra proposta, si decise di integrarlo con un “preambolo” e di rivedere alcuni dei punti che compongono il Manifesto stesso. La segreteria ristretta operante a Roma ha infine accolto in larga parte le integrazioni proposte e ha provveduto a stilare la summenzionata versione finale. Dopo le vacanze agostane, il Comitato Organizzatore si riunirà di nuovo, a Roma, si occuperà principalmente del processo organizzativo. Gli Stati generali dell’associazionismo saranno convocati presumibilmente in maggio o giugno dell’anno prossimo. Il Manifesto è stato inviato a tutte le associazioni che hanno aderito affinché lo diffondano anche al loro interno. Per quanto concerne l’UNAIE, sicuramente sarà uno dei punti prioritari della prossima Assemblea plenaria. Franco Narducci, Presidente dell’UNAIE PREMESSA Viviamo in un momento storico in cui i movimenti umani si sviluppano con un’intensità e una interconnessione mai conosciute prima e in grado di incidere sensibilmente sulle società di partenza e di accoglimento. Molti paesi sperimentano l’arrivo di consistenti flussi di immigrazione e contemporaneamente di emigrazione. Tra questi l’Italia. Per il nostro paese, l’entità della presenza di immigrati e quella di emigrati con cittadinanza italiana, si equivalgono: si tratta, insieme, di circa 9 milioni di persone, vale a dire il 15% della popolazione. Gli oriundi italiani sono stimati in circa 60-70 milioni. Negli ultimi anni, la stima dei flussi di nuova emigrazione dal nostro paese, si aggira su alcune centinaia di migliaia all’anno. E’ necessario avvicinarci a questa nuova dimensione dei flussi migratori in una positiva ottica di accoglienza, di accompagnamento e di orientamento, ma anche “di retizzazione” delle opportunità che si presentano e sarebbe un errore gravissimo sottovalutare o, peggio, dimenticare il potenziale culturale, sociale, economico e politico rappresentato dalla presenza italiana in ogni parte del mondo, come è altrettanto grave concepire l’immigrazione esclusivamente come problema interno di sicurezza. Per ciò che concerne la nostra emigrazione, è compito della politica salvaguardare questo patrimonio, frutto del lavoro instancabile di generazioni di emigrati ed è compito della politica favorire la transizione dalla “vecchia emigrazione” alle nuove generazioni di italiani nati ed affermatisi all’estero e allo stesso tempo valorizzare i protagonisti delle nuove mobilità, soprattutto di giovani che lasciano l’Italia alla ricerca di opportunità lavorative. I cittadini italiani residenti all’estero hanno sempre corrisposto alla solidarietà e al legame con la terra madre svolgendo anche una funzione di promozione del nostro paese nel mondo, innanzitutto dando vita ad innumerevoli forme di associazionismo. Per oltre un secolo l’associazionismo italiano all’estero ha supplito sovente all’assenza dello Stato, assumendo di volta in volta il ruolo di punto di aggregazione e partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di società di mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di solidarietà oltre che di fonte di trasmissione di valori e di tradizioni, contribuendo in positivo all’affermazione dell’immagine del nostro paese. Attraverso l’associazionismo i cittadini italiani residenti all’estero hanno definito la loro appartenenza culturale e la loro identità in una positiva sintesi con le altre culture incontrate. Il mantenimento delle tradizioni e della memoria collettiva hanno anche portato un contributo importante alla crescita dei paesi di accoglienza e ampliato le relazioni di questi paesi con l’Italia. Questo modo di vivere la cittadinanza richiede, per esprimersi al meglio, il concorso delle istituzioni e delle varie espressioni della società civile. E in questo contesto va ricordato l’importante ruolo svolto dalle associazioni aderenti alla Consulta nazionale dell’emigrazione (CNE). Occorre ora riconoscere che il protagonista di questa lunghissima storia, l’associazionismo italiano all’estero nella sua interezza e i suoi terminali operativi in Italia, hanno il compito di rivisitare i propri paradigmi per tracciare una nuova prospettiva e affrontare le sfide del futuro, sapendo che una stagione si è chiusa e che si sono aperti nuovi scenari. Questa è la premessa per la convocazione degli Stati Generali dell’Associazionismo italiano nel mondo, che avranno il compito di varare una nuovo progetto di aggregazione e di relazione interna delle forme di partecipazione associativa e di richiamare la politica e le Istituzioni alle loro responsabilità. L’associazionismo, nelle sue varie forme e novità, può tornare a costituire la base fondamentale e insostituibile di partecipazione tra le comunità migranti; apertura al nuovo e riconoscimento della propria dimensione transnazionale e interculturale ne sono le condizioni. Manifesto degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo 1. I cambiamenti in atto a livello mondiale sono segnati da processi di globalizzazione economica e finanziaria che determinano diffusa disuguaglianza ed un conseguente aumento delle povertà in molti Paesi. I mercati finanziari accumulano ricchezza a discapito dei sistemi produttivi che vedono restringersi sempre più il loro campo d’azione innescando nuova disoccupazione e grande precarietà. A tali tendenze in atto è doveroso rispondere con azioni e iniziative volte al recupero di un’ampia condivisione delle responsabilità, attraverso la partecipazione attiva e la moltiplicazione positiva dei momenti di rappresentanza, contrastando il rinchiudersi nell’individualismo localista e la crescente disperazione di larghe fasce di popolazione. 2. In questo contesto globale torna a crescere il fenomeno migratorio e la mobilità delle persone che rivendicano e ricercano lavoro, maggiori tutele, un welfare pubblico e più solidale. Grandi masse di persone si muovono da un paese all'altro, rafforzando la crescita dei paesi più ricchi mentre si riducono le possibilità di progresso per i paesi lasciati a margine dello sviluppo e della ricchezza. 3. L'Italia, oltre che paese di immigrazione, alimenta di nuovo significativi flussi emigratori, per altro mai interrotti, sopratutto giovanili; in assenza di misure attive da parte del 8. L'associazionismo esprime da sempre una rappresentanza sociale di interessi e di aspettative emergenti dalle nostre comunità all'estero. Esso è in grado di rappresentare e negoziare le scelte riguardanti gli italiani all'estero, ai diversi livelli e direttamente con i decisori pubblici. Nell'attuale contesto di nuova mobilità delle forze lavoro in Europa e verso altri continenti, esso costituisce l'interlocutore fondamentale affinché il patrimonio rappresentato dai giovani in ripartenza dal nostro paese, non vada irrimediabilmente perduto. 9. Con lo svolgimento degli Stati Generali si intende ridefinire, a partire dalla propria specificità e in autonomia dalle forze politiche, un possibile quadro di riferimento che consenta di raggiungere una forte unità di tutto il mondo associativo degli italiani all’estero, tenendo insieme pluralismo, autonomia e rappresentanza. A questo proposito si ritiene fondamentale l’attenzione alle novità che stanno emergendo e la costruzione di una comune piattaforma che sia in grado di intercettarle e che sia orientata alla possibile evoluzione che avremo di fronte entro il prossimo decennio. In Presidenti e Consiglieri dell’UNAIE a Trieste nell’atrio della sede dell’I.R.C.I.. nostro Paese, i nuovi migranti rischiano di vivere le stesse contraddizioni che in passato hanno connotato l’emigrazione italiana determinandone nuove fragilità e situazioni critiche. 4. Le comunità italiane nel mondo, con la loro storia e le loro esperienze, hanno dato vita, in un oltre un secolo e mezzo di storia, ad una estesa e articolata rete di associazioni che hanno rappresentato il luogo di primaria ed effettiva partecipazione democratica. 5. Le associazioni sono spazi di civismo dove i cittadini si motivano alle cause collettive, apprendono i meccanismi sociali e politici, si formano al dialogo e al confronto con le istituzioni e sono punti di riferimento centrali per lo sviluppo dei processi di integrazione, di socializzazione e inclusione. Processi volti a garantire la promozione umana, educativa e sociale, la responsabilità collettiva per una società più solidale, la crescita di una consapevole ed attiva partecipazione alla vita democratica. 6. In un quadro di grandi trasformazioni delle società e delle organizzazioni statuali l'associazionismo intende contribuire allo sviluppo civile, economico, sociale e culturale delle comunità, dandosi l’obiettivo della piena realizzazione dei diritti attraverso la concreta attuazione di iniziative e misure volte a contrastare il deterioramento del tessuto relazionale nelle nostre comunità, innestando nuove energie positive, sviluppando relazioni interculturali e azioni sussidiarie; è necessario un nuovo protagonismo dei cittadini migranti che rafforzi le rivendicazioni nei confronti dei governi nazionali e locali ed agisca da contrappeso democratico ai poteri costituiti. 7. L'associazionismo all'estero è e vuole essere una realtà stimolatrice dello stare insieme, anche tra persone di diversa cultura, ma anche l'opportunità per affermare valori culturali capaci di allargare, in pari tempo, l'area della conoscenza dell’italianità e il coinvolgimento delle comunità italiane nel loro ruolo di ponte, di mediazione e di interazione tra paese di origine e paese di accoglienza e, all'interno dei paesi di accoglienza, tra le diverse comunità migranti e le popolazioni autoctone. questo senso uno spazio significativo, all'interno del dibattito degli Stati Generali, sarà riservato alle nuove forme di autotutela, di mutuo soccorso, di informazione e di nuova partecipazione sociale che da tempo si stanno sviluppando. L’aumento della nuova emigrazione determinata dalla crisi economica che attraversa l’Europa e il mondo, impone un’analisi puntuale delle realtà associative esistenti e la progettazione di un associazionismo del futuro in grado di integrare la tradizionale presenza organizzata con le nuove necessità e i nuovi bisogni che emergono. 10. L’obiettivo è l’adeguamento della vita delle associazioni in relazione ai grandi mutamenti in atto – segnati dai processi di integrazione e interdipendenza - e di individuare e indicare modalità di rappresentanza in grado di recepire tali cambiamenti. Si intende cioè avviare, concretamente, un processo di trasformazione del mondo associativo a partire dall’analisi della capacità organizzativa dell’emigrazione consolidata e, al tempo stesso, di quella che riguarda la nuova emigrazione, nella consapevolezza che l’interazione tra questi due livelli sia indispensabile e proficua. 11. Con gli Stati Generali si vuole inoltre costruire un’istanza di coordinamento generale della vasta e variegata rappresentanza sociale delle nostre collettività nel mondo rafforzando ed ampliando il protagonismo delle associazioni, confermando l’unitarietà d’azione posta in essere nella lunga e positiva storia della CNE. L’avvio di questa nuova fase potrà essere sostanziata dalla creazione del Forum delle associazioni degli italiani nel mondo, unitamente al suo riconoscimento istituzionale già avanzato da uno specifico disegno di Legge da tempo presentato in Parlamento. 12. Il Comitato Promotore degli Stati Generali si rivolge a tutte le associazioni affinché aderiscano al Manifesto e partecipino al dibattito e alle iniziative che saranno insieme organizzate nei prossimi mesi sia all’estero che in Italia. L’assemblea conclusiva degli Stati Generali dovrà svolgersi nei primi mesi del 2015. PAG 13 Giuliani nel Mondo NOTICIAS - INFORMAÇÕES DALL’AREA LATINO-CARIOCA Da Brasilia via San Paolo e Rio Ricorrenze e celebrazioni A quota otto le Associazioni in Brasile Stefano Macchi e Reana Velicogna. Dopo il recente riconoscimento del Circolo di Brasilia, agli storici due Sodalizi di San Paolo e a quelli di Curitiba, Pirassununga, Sertaozinho e Tangarà da Serra, sta per aggiungersi l’ottavo Circolo carioca, poiché si prospetta la costituzione di una struttura associativa a Rio de Janeiro. Promotore Stefano Macchi, che assieme a Reana Velicogna e ad un gruppo di una decina di triestino-giuliani attivi nell’area metropolitana di Rio, ha avuto modo di conoscere, durante i recenti campionati mondiali, un operatore triestino nel settore dei media, Andrea Rinaldi, figlio del nostro Presidente onorario, che ha parlato dell’Associazione Giuliani nel Mondo. Decisivi poi i contatti fra il nostro consigliere Marco Toncelli e Fulvia Casara, amica d’infanzia di Reana Velicogna. Quanto prima il gruppo formalizzerà la costituzione del Circolo, che verrà poi formalmente riconosciuto dai nostri organi e potrà quindi dar corso alle sue attività. Partecipanti alla celebrazione. Rossana Bartoli da San Paolo ci invia alcune significative immagini della Santa Messa tenutasi nella “Chiesa degli Immigranti Madonna della Pace” dove si ritrovano gli italiani, che ha riguardato sia il Giorno del Ricordo quanto altre celebrazioni e ricorrenze familiari. Al Console Generale, nominato Ambasciatore in Perù, l’AGM ha inviato un caloroso saluto di ringraziamento per la sua costante dedizione alle problematiche di tutta la Comunità italiana ed in particolare di quella giuliano-dalmata. Il bel canto a Brasilia In prima fila il Console Generale Ministro Marco Marsilli; Presidente Comites Rita Blasioli; Presidente Federazione Veneta in Brasile Bruna Spinelli. Giulio Roberto Bartoli legge la Preghiera degli Esuli. Offertorio Natassia Bartoli con Rodrigo Grilli. Grande successo alla 28ima conviviale goriziana Foto ricordo con la soprano Vedrana Simic, dopo la sua presentazione nella Tosca a Brasilia, venerdì sera, 27 giugno. Ha nuovamente cantato nel mese di luglio per la seconda parte del Festival dell’Opera di Brasilia. Alla destra con il foulard il presidente del Sodalizio Max Lucich. INFORMATIVA DA VILLA GESEL Ci scrive Adriana Kebat, “Siamo tristi per la brutta notizia sullo stage dei giovani. Nel nostro circolo non ci sono tanti, ma il ragazzo che non era potuto andare l´anno scorso si sta preparando per quest´anno, sta studiando la lingua e leggendo la storia dei suoi antenati molto entusiasta. Speriamo che il prossimo anno si possa fare per dargli qualche speranza, fatemi sapere se ci sono novità. Vi ringrazio di cuore per tutto quello che fate per i circoli, sappiate che da noi le cose non sono mica facili quando l´economia non va bene la gente si allontana e non partecipa molto. Per questo il nostro lavoro é faticoso ma ci impegniamo con molto amore perchè é quello che abbiamo deciso di fare. Nel nostro circolo si continua ad insegnare la lingua, a cantare, a includere delle persone offrendo dei corsi artistici, ginnastica, musica. Stiamo organizzando una fiera artigianale invitando tutti i cittadini. Insieme al Circolo Italiano stiamo stampando un Bollettino informativo per raccontare i lavori che si fanno e si sono fatti”. Carissima Adriana, La tua accurata nota scaturisce dal profondo del cuore. Possiamo assicurarti che faremo il massimo sforzo affinché nel 2015 lo stage dei giovani si realizzi. Da tutti noi grazie per il tuo forte impegno e auspichiamo – anzi ne siamo convinti – che tu possa continuare per molto tempo ad operare nel campo dell’associazionismo perché i nostri giovani necessitano di persone come te. Un fraterno abbraccio. La redazione Premio Salvador Allende a Tommaso de Vergottini (in memoriam) In occasione della 29ima edizione del festival del Cinema Latino Americano, (18-26 ottobre) la Presidenza dell’APLAI conferirà il Premio Salvador Allende a Tommaso De Vergottini (in memoriam). Il riconoscimento sarà consegnato sabato 18 ottobre presso l’Aula Magna del Centro Internazionale di Fisica Teorica delle Nazioni Unite a Trieste alla vedova Annasofia Bruzzese De Vergottini. L’AGM patrocinerà la cerimonia così come numerose realtà istituzionali tra cui la Farnesina. Foto di gruppo. La scrittrice Lina Donati ha presentato durante la serata il suo libro “Dico quello che sento”. Si tratta di una biografia di 80 anni di vita passata tra l’Italia e l’Argentina. Ben 320 le persone che hanno partecipato alla serata celebrativa del 28imo anno di costituzione dell’Associazione Comuni Emigrati Goriziani Buenos Aires. Gli onori di casa all’incontro conviviale sono stati fatti dal presidente Gianfranco Tuzzi. Va sottolineato che non soltanto nella Capital Federal, ma in tutta l’Argentina Tuzzi è considerato un simbolo della giulianità con particolare riferimento al mondo gorizianobisiaco. Il suo carisma è confermato dalla presenza alla conviviale di numerosissime autorità politico-istituzionali che qui di seguito elenchiamo. I presidenti di: Fediba dott. Dario Signorini, Federazione Sicilia Filadelfio Oddo, Soc. Trevisana di Buenos Aires Felipe Loreti, Soc. Italclub Adalberto Dal Lago, Soc. Libert Piemont Mario Bonafina, Circolo Giuliano Buenos Aires Giuliano Garbin, Soc. Trentina Gabriella Anzelini, Circolo Giuliano Buenos Aires Sud Edda Terlevi, Circolo Giuliano La Plata Egidio Kebat, vice-presidente Soc. Friulana di Buenos Aires Miguel Arzeno, segretario Soc. Lombarda Grazia Boffi, segretario Soc. Trilau Giorgio, segretario Soc. bellunesi Nilda di Donato, rappresentante consigliere Soc. Giuseppe Mazzini Gabriel Jarc, rappresentante consigliere Società Friulana di Avellaneda. Presente anche Sergio Francetich ex vice presidente della Federazione Giuliani in Argentina e la sua consorte. Consistente la delegazione, con il Segretario Acuña, della Soc. Española Concurvion. Non poteva mancare il direttore del Giornale Voce D’Italia Italo Serena. Lettere di congratulazioni sono giunte dal Console Generale d’Italia dott. Giuseppe Scoramiglio, dal sen. Luigi Pallaro presidente di FEDITALIA e da Annamaria Marincovich presidente Gruppo Esuli ed Emigrati Giulianodalmati di Buenos Aires. La riunione - presente il Consiglio Direttivo al completo - è stata animata del gruppo culturale Stella d’Oro. Dirigenti e soci al tavolo presidenziale. Gianfranco Tuzzi assieme agli ospiti. Al centro Belky Zamar una scrittrice puro sangue goriziano. Dall’URUGUAY L’11 ottobre il nostro Sodalizio in Uruguay celebrerà il 20imo di costituzione. Si tratta – come informa il presidente Gianfranco Premuda – di un ragguardevole traguardo degno di particolare attenzione. Sarà occasione per svolgere un’analisi dell’attività dell’Associazione con particolare riferimento al futuro che vede l’inserimento di giovani figli di seconde e terze generazioni dei nostri emigrati. PAG 14 Giuliani nel Mondo LA MIA ESPERIENZA IN AUSTRALIA di Laura Sanabor Milani (Prima Parte) Il nostro viaggio in Australia Era mattina presto quel 15 marzo del 1954 quando io e Franco ci imbarcammo a bordo della nave Castel Verde, pieni di speranza. Non sapevamo che questo viaggio in Australia avrebbe cambiato la nostra vita per sempre. Il Castel Verde era la prima nave di emigranti che faceva rotta per l’Australia partendo da Trieste. Salendo a bordo di quella nave non sapevamo che avremmo scritto una pagina di storia, di emigrazione, nuova, per la nostra Trieste. Avevamo sempre conosciuto l’immigrazione ma mai l’emigrazione. Non credevo che lasciare mamma sarebbe così doloroso. Vidi mia madre quasi cadere in acqua, cercando di fermarci, cercando di impedire che partissimo così giovani verso una terra sconosciuta, il suo pianto mi strappò il cuore. Mi chiedevo se davvero avevo fatto la cosa giusta, lasciandola da sola per andare così lontano, dall’altro capo del mondo, in un luogo sconosciuto. Io e mio marito demmo un ultimo sguardo a mia madre tra la folla. Un vento caldo mi soffiava in faccia e mi asciugava le lacrime, il battito del cuore era un’esplosione dolorosa, la nave si allontanava e vedevo mia madre sempre più piccola, fino a che scomparve. Cominciai a piangere, anche il mio cuore piangeva per lei. Franco mi teneva la mano e mi stringeva a sé, gli vidi il dolore in faccia ma non disse nulla e mi strinse a sé sempre più forte. Dal ponte, guardavamo Trieste scomparire attraverso le lacrime per le nostre famiglie. Partivamo per avere un futuro migliore. Il Castelverde durante la guerra era stata una nave da trasporto. Sulla nave, ci separarono dai nostri mariti, le donne in una cabina e i mariti in altre. C’erano 6 letti in ogni cabina, la toilette era al primo piano e dovevamo salire le scale per usarla. Per me era difficile a causa del mal di mare, non potevo vomitare nel lavabo in cabina? Dovevo rapidamente saltare i gradini due a due e trattenere il vomito, tenendomi stretta al passamano. Mi girava la testa e mi pareva di non farcela e di cadere ad ogni passo che facevo, ed ero caduta più volte, le mie ginocchia erano nere e blu. Il peggio è stato quando ho trovato la toilette occupata e ho dovuto bussare alla porta e l’occupante imprecava contro di me. Non era colpa loro, c’erano soltanto due servizi igienici sul quel ponte, cosa che non mi aiutava quando ne avevo bisogno. In cabina con me c’era una ragazza che abbiamo incontrato presso l’Ufficio australiano per l’emigrazione con suo marito. Si chiamavano Alicia e Gidio e siamo diventati amici. Una notte abbiamo avuto un mare molto mosso e il capitano ha annunciato che avrebbe chiuso tutte le porte, e di rimanere calmi che tutto sarebbe andato bene. Era la mia prima esperienza di mare mosso a bordo di una nave, e avevo paura. La nave, durante la notte, rollò molto, mi chiedevo se la nave ce l’avrebbe fatta ad arrivare nel nuovo continente, avevo letto dei monsoni dell’Oceano Indiano e di quante navi erano affondate nella storia dei viaggi verso l’Australia. Il pensiero mi fece rabbrividire. Il Capitano ci disse che eravamo solo sulla coda del monsone, non c’era il pericolo di affondamento; avremmo rischiato solo di imbarcare acqua. Nonostante le sue parole, abbiamo rollato in tutte le direzioni, tutta la notte. Grazie a Dio, al mattino il tempo migliorò e ci fu permesso di andare per la prima colazione sul ponte più alto, ma c’erano poche persone a colazione quindi nostri mariti ci dissero che ci avrebbero portato la colazione in cabina. Più tardi nel pomeriggio, il mare diventò normale. Il cibo era buono anche se non mangiavo molto. Quel poco che mangiai fu grazie a mio marito che si assicurava che mi nutrissi. La mia nausea diventò insopportabile soprattutto quando una ragazza della nostra cabina mise un salame sulla finestra per mantenerlo fresco. Immaginate, qualcuno le regalò un salame! Quel salame aveva un odore forte. Non avevo proprio bisogno di quella puzza, il mio stomaco era già in rivolta, mi sentivo male, anche le altre ragazze in cabina si lamentavano ma a lei non importava. Lei difendeva quel salame come un falco. Infine, una mattina il salame sparì. Noi ragazze in cabina eravamo felici, la sparizione era come una benedizione. Si scoprì, dopo tanti litigi, che suo marito, forse per gelosia, poiché lei era molto amichevole con un marinaio, aveva preso il salame e se lo era mangiato con i ragazzi compagni di cabina. Dopo aver scoperto che era stato suo marito a prendere il salame era diventata molto più amichevole con tutte noi. Nei giorni successivi il mare si calmò, iniziavo a stare meglio con il mio mal di mare, il medico mi consigliò di prendere delle pastiglie grazie alle quali il mio mal di mare migliorò, o forse era perché eravamo vicino al canale di Suez. Dove ci fermammo a passare la notte, in attesa di formare un convoglio di navi. Era così bello vedere la piramide e la Sfinge e c’erano alte palme lungo il canale, sembrava un un’oasi, non avevo mai visto qualcosa di così bello. Quando uscimmo dal canale di Suez il capitano annunciò che la tappa sarebbe stata ad Aden. E che avevamo sei ore di visitare la città. La città di Aden non era bella come Suez, in città fummo circondati da bambini che elemosinavano e volevano soldi, non le caramelle o cioccolate che noi offrivamo, gli adolescenti diventavano aggressivi, volevano soldi che noi non potevamo dare loro, ci hanno offerto una sorta di frutti tropicali per pochi soldi, le persone che però li avevano acquistati ci sconsigliarono, erano molto pepati! Ci volle tempo per far passar il bruciore in bocca e gola. Iniziarono a lamentarsi, e i ragazzini, in un angolo, ridevano. Rimanemmo a terra per un’ora, ci sentimmo minacciati essendosi aggiunti ai ragazzini un paio di adulti, ma, soprattutto, quando la polizia iniziò a picchiare i ragazzini mendicanti. Pensammo che era meglio tornare alla nave. Saremo stati più sicuri. Più tardi i nativi salirono a bordo per vendere delle borsette per donna e piccoli oggetti molto belli; noi ragazze ne comperammo una ciascuna. Dopo cena, partimmo per continuare il viaggio verso Australia. Non che mangiai molto a cena, sentivo ancora nausea Franco insistette perché mangiassi qualcosa. Avevo perso peso, la gonna mi cadeva sui fianchi, Franco era molto preoccupato, egli mi forzava a mangiare qualcosa anche se era solo un pezzo di pane. Dopo cena andai in cabina per sdraiarmi, non appena entrata, un cattivo odore mi colpì, non riuscivo a capire che cosa fosse o da dove venisse questo cattivo odore. Dopo un po’, le ragazze venivano e chiedevano se qualcuno di noi avesse portato del cibo in cabina e se lo fosse dimenticato ma nessuna lo aveva fatto. Nessuno riusciva a capire che cosa fosse quell’odore. Durante quella notte, l’odore nella nostra cabina peggiorò, chiamammo i nostri mariti che decisero di sollecitare qualcuno a indagare. Dopo pochi minuti arrivò il Capitano. Pensavamo a qualche perdita di carburante ma, con nostra sorpresa, ci spiegò che erano le borse che avevamo comperato, il cuoio di cammello ha quell’odore. Le soluzioni erano due: o gettare le borsette fuori bordo, o tenercele con il cattivo odore. E lasciò la cabina ridendo… Noi provammo a spruzzare del profumo in cabina, ma non fece nessuna differenza. Ci adattammo a quel cattivo odore, come facemmo per il salame, per il resto del viaggio. “Se siamo sopravvissuti al salame sopravvivremo ancora meglio all’odore delle borsette” Dopo 6 settimane, di mare e cielo, fu un sollievo vedere le coste australiane. Finalmente a destinazione. Fui molto felice. La città di Fremantle sembrava bella veduta dalla nave, ed era una bella giornata di sole, le case in distanza sembravano uscite da una favola. Peccato che non potemmo scendere a terra perché ci fermammo per breve tempo. Nel tardo pomeriggio, partimmo da Fremantle e continuammo il viaggio per Melbourne nostra destinazione finale. Dopo due giorni, arrivammo a Melbourne. Era una bella mattina di Pasqua, la nostra prima Pasqua lontano dalle nostre famiglie e dagli amici. La mia sensazione di questo paese, era di una terra enorme, dalla nave vedevamo tutte le case in linea che sembravano più piccole, come in un racconto fiabesco, era come un sogno, un sogno di un futuro migliore. Ma, purtroppo, con i sogni arrivano anche le delusioni. Dopo due ore, eravamo in fila per sbarcare. Sul molo, un ufficiale dell’emigrazione ci portò alla stazione ferroviaria per la nostra nuova destinazione: Bonegilla. Un un ex campo militare, adattato per ospitare i nuovi emigranti. Abbiamo viaggiato tutta la notte, con uno stop al mattino presto per la colazione a base di salsicce, pomodori e uova che la maggior parte di noi non era abituato a mangiare al mattino, quindi bevemmo solo qualche caffè con qualche fetta di pane. Più tardi, nel pomeriggio, si fermarono alla stazione di Albury, dove abbiamo avuto dei panini per il pranzo, imbarcati su dei pulman ci portarono al campo di smistamento di Bonegilla. Arrivammo infine a Bonegilla. Su di un semplice cartello in legno c’era scritto: “CENTRO DI ACCOGLIENZA DI BONEGILLA” Finalmente avemmo una piccola indicazione di dove eravamo esattamente. Franco ed io avevamo rinunciato a capire in quale parte del paese fossimo stati traghettati, per superare le prime delusioni ci aggrappammo al nostro persistente sogno di vivere una vita emozionante in una città australiana che, però, incominciava a sbiadire nel desolato paesaggio che vedevamo guardando fuori dal finestrino dell’autobus. Ci sembrava come un lontano ricordo, la bella città di Melbourne, il posto dove avremmo voluto vivere, non ci aspettavamo di essere portati, invece, in mezzo al nulla. Anche se il deserto aveva una certa bellezza anche se inquietante, ci prese un ineluttabile senso di isolamento, il paesaggio brullo non poteva che turbare ma i miei pensieri. Avevo sentito parlare e visto le immagini dell’Australia ma questo non era quello che avevo in mente e quello che ci avevano descritto dell`Australia quando abbiamo deciso di trasferirci qui. I toni color rame che componevano il paesaggio secco erano molto diversi dai toni lussureggianti verdi, gialli e bianchi fattici vedere a casa. L’autobus era vecchio e lento e, ad un certo punto, con un sussulto finale, si arrestò improvvisamente. Le porte si aprirono con uno stridio e lentamente e con cautela scendemmo dall’autobus e uscimmo nel nuovo mondo. Il sole era tramontato quando scendemmo dall’autobus, prendemmo il poco che avevamo portato con noi, eravamo attesi (mi sembrava di vedere cortometraggi dei campi di concentramento) da una matrona, io credo che fosse tedesca, alta un metro e ottanta che, con modi bruschi, ci guidò verso quella che doveva essere la nostra dimora temporanea in Australia. La nostra dimora consisteva in una cameretta di due metri per tre con due brandine di ferro uso militare (residuato bellico.) Gli edifici caratteristici dell’outback (la zona interna dell’Australia, ndt) erano baracche di legno foderate all’esterno con lamiere ondulate, sembravano più come una serie di capannoni agricoli che luoghi di residenza. Per una frazio- ne di secondo, pensai che stavamo facendo semplicemente un’altra sosta per cena prima di arrivare presso gli alloggi di qualità, di cui ci era stato raccontato e che abbiamo visto in tutte le brochure. Questo luogo aveva una certa bellezza inquietante e selvaggia, provavo un senso di isolamento, immersa nel paesaggio brullo, dove vedevo svanire i miei sogni e le mie speranze. Questo non era quello che avevamo visto e che ci avevano fatto credere che avremmo trovato quando abbiamo deciso di emigrare in Australia. Il colore terra bruciata caratterizzava il paesaggio secco era molto diverso dai toni lussureggianti verdi gialli e bianchi che avevamo immaginato. Il sole era del tutto scomparso. Gli edifici davanti a noi sembravano più come una serie di capannoni agricoli che dei residence. OUTBACK Le nostre orecchie vennero stordite dalle urla assordanti delle cicale mimetizzate tra gli alberi. Ce ne dovevano essere a centinaia. Ma quando al caldo del pomeriggio si sostituì una brezza rinfrescante, le creature interruppero il loro assalto canoro. Il rosa e il blu tinsero il cielo e quel luogo selvatico cominciò gradualmente cadere nella profondità del crepuscolo. Grandi uccelli bianchi con petti gialli, molto belli stridevano sugli alberi sopra di noi, incominciammo a discutere su chi avrebbe avuto il posto migliore per riposare la notte. “Sperando che non fossero residenti permanenti con quel loro stridio terribile!” mi disse Franco. Guardò le grandi bestie bianche e grugnì con un sorriso ironico e mi avvolse in un abbraccio stringendomi a sé. “Tutto sarà come abbiamo sognato, Laura”, mi disse. “è solo una fase temporanea”. L’accampamento era situato nel mezzo al nulla. La nostra guida parlò con alcuni consiglieri al camp, ma purtroppo, non capimmo molto. Era una strana sensazione essere in un paese in cui si parla una lingua sconosciuta, ci si sente completamente vulnerabili. E allora non c’era nessun vocabolario tascabile per occasioni come questa. A loro saremmo sembrati idioti, sorridevamo ansiosi senza capire quello che ci stavano spiegando. Immaginavo che si sentivano come eroi che salvavano noi stolte “wogs” (“negre” ndt) arrivate dall’ Europa del dopoguerra e che avremmo dovuto essere grati di potere scappare lì per iniziare una nuova vita. Per 15 minuti, rimanemmo in piedi fuori in cortile ascoltando un uomo alto dai capelli grigi parlare, non capendo una parola di quello, che in inglese, ci stava dicendo. Annuimmo educatamente. Non credo che mi sia più sentita così stupida e insignificante nella mia vita. Eravamo in balia di queste persone e tutto quello che potevo fare era stare lì, sorridere ed essere gentili. Dopo il discorso, un uomo più giovane alzò la mano in un gesto amichevole. “Bon-mascellano”. Voleva darci la buonasera ed augurarci, forse una buona cena. Queste erano tutte le frasi italiane che sentimmo, poi si tornò all’inglese, parlato scandendo ogni parola con voce forte. Percorremmo un sentiero sporco dove sorgevano più edifici di ferro ondulato, questi erano i nostri alloggi. “Non c’è molto da guardare, eh” Sentii una voce conosciuta. Erano Licia e Gidio. Licia mi prese la mano e mi disse, affettuosamente, “Oh, è così bello avere un volto familiare qui intorno!” Ho potuto sentire le onde di sollievo che mi attraversavano. Forse questo posto non era così male, dopotutto. Noi con Licia e Gidio vicino, almeno non eravamo da soli. Siamo stati divisi in tre gruppi. Noi con le coppie senza figli nella sezione 8. (Continua) Traduzione a cura di Mariastella Malafronte PAG 15 Giuliani nel Mondo ANGOLO DEI LIBRI: RECENSIONI, INIZIATIVE, PREMIAZIONI Memorie - Zara 1937-1944 Decennale della Consulta Femminile Sia nell’invito per la presentazione del volume in occasione della manifestazione in memoria del 70° anniversario della distruzione della città di Zara (1934-44) da parte dell’aviazione anglo-americana, quanto nell’introduzione, l’ing. Silvio Cattalini – nella sua veste di Presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’A.N.V.G.D. – così scrive: “L’attuale ristampa viene a colmare la mancata disponibilità del volume, esaurito da lunga data, e si presenta con una veste completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico e documentale, rispettando integralmente il contenuto dell’opera”. “Ci auguriamo che questa genuina testimonianza, propostaci da Emilia Calestani, possa trovare ampia divulgazione soprattutto tra le nuove generazioni, che poco o niente conoscono della tragedia subita durante la seconda guerra mondiale da Zara, città italiana sentinella sulla costa orientale dell’Adriatico”. Il volume comprende 160 pagine, 15 capitoli e 45 fotografie; la prefazione è firmata da Sergio Brcic mentre l’introduzione è quella apparsa nella prima edizione, a firma di Emilia Calestani scomparsa nel 1991. Informazioni: A.N.V.G. e D. Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Udine Comitato Provinciale di Udine Vicolo Sillio, 5 - 33100 UDINE Tel. / Fax. 0432 506203 DEMIM – Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo Tiziana Grassi in collaborazione, tra l’altro, con la Fondazione Migrantes ha presentato l’opera “DEMIM – Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo”. Il libro consta di 1500 pagine, oltre 700 articoli, 160 box di approfondimento nonché numerosissime illustrazioni a colori e in bianco e nero. All’opera hanno collaborato 169 autori con supervisione di un consiglio scientifico. Alla presentazione sono intervenuti pure gli autori che hanno interagito tra loro animando il dibattito. Temi chiave dell’opera il multiculturalismo, il riscatto dell’emigrato e la sua americanizzazione nonché la specificità dell’emigrazione partita dalle varie regioni d’Italia sino al lontano Mes- sico e Cile. Il periodo storico è il momento della grande migrazione italiana fra l’800 e il 900 fino ai nostri giorni e che ha coinvolto migliaia di italiani. SACRIFICIO e CORAGGIO sono le parole ricorrenti. Una copia del libro è stata donata pure a Papa Francesco che con una lettera ha ringraziato sentitamente Mons. Gian Carlo Perego della Fondazione Migrantes della CEI che ha collaborato per la parte scientifica. Nel dizionario si trova pure l’etimologia del cognome di Papa Francesco Bergoglio. Il libro è un testo rivolto a tutti, scuole e amministrazioni, operatori commerciali e culturali ed è utile per mantenere i legami affettivi che tutt’oggi tengono vicini gli amici lontani. Donne nella Grande Guerra “Protagoniste. Per necessità, per coraggio, per passione: le donne. Quando scoppia la grande guerra fanno quello che hanno sempre fatto: raccolgono le sfide della vita e si rimboccano le maniche. Escono di casa ed entrano nelle fabbriche, semplicemente perché c’è bisogno di loro; vivono l’orrore della prima linea e, da infermiere, assistono e incoraggiano i feriti. Ancora: intellettuali appassionate che partecipano al dibattito politico; donne istruite che non avevano mai lavorato e si trasformano in impiegate; giovani che, a rischio della vita, portano dispacci segreti. E poi boscaiole, guidatrici di tram e taxi, dirigenti negli uffici, maestre, sarte. Dietro ognuna una storia: fatta di normalità e coraggio. Non eroine isolate, ma un popolo di donne in carne e ossa; volti inghiottiti dall’oblio appena spenti i clamori del conflitto, donne che – scrive Dacia Maraini nell’introduzione a “Donne nella Grande Guerra”, appena uscito per Il Mulino – “appena è cominciata la sistemazione della memoria comune, con un processo che potremmo paragonare alla scomparsa carsica dei corsi d’acqua, che pure alimentano importanti sorgenti, sono passate nel silenzio di una sepoltura che viene considerata ‘naturale’, ma naturale non è”. Alcune di loro sono sopravvissute a questo oblio, come la Regina Elena che trasformò il Quirinale in ospedale per i soldati e indossò anche lei il camice da crocerossina. Tante altre sono rimaste inghiottite da quel cono d’ombra che sempre tende a cancellare le donne dalla storia. Donne che la storia invece l’hanno fatta. Con un lavoro durissimo. Come ad esempio le PAG 16 La Consulta femminile di Trieste ha festeggiato il decennale del “Concorso di Scrittura femminile CITTA’ DI TRIESTE”, un impegno annuale che offre, con i suoi dieci libri, una panoramica dell’evoluzione del mondo delle donne oltre a far conoscere i loro talenti letterari. I volumi pubblicati raccontano i molti passaggi femminili di questi anni e costituiscono un ottimo materiale per ulteriori indagini e ricostruzioni. Il materiale raccolto, giunto da tutta l’Italia, dall’Australia, dall’Argentina, dalla Germania, dalla Francia, dalla Slovenia, dalla Croazia, contiene un importante ed attento spaccato del mondo femminile con i suoi problemi legati alle migrazioni, alle difficoltà economiche, ai mutati rapporti familiari, generazionali, culturali, religiosi che provocano nella società tutta cambiamenti degni di approfondite riflessioni, anche per meglio capire la particolare crisi che si sta attraversando e che si fa sentire costantemente nella vita quotidiana del paese. I lavori forniscono un buon materiale di indagine, per capire le difficoltà di alcune maternità, i tragici ricordi delle persecuzioni specie in queste terre, le tragedie economiche, le difficoltà nel credito, nell’accordare lavoro e famiglia, temi dolenti come la disabilità, la vecchiaia, la malattia, la solitudine, le dipendenze e le violenze. L’ultimo Concorso ha richiesto un noir, e le scrittrici hanno offerto visioni della nostra società, indagando soprattutto le cause e le conseguenze di avvenimenti attuali inquietanti e sconvolgenti. Il Concorso comunque costituisce un’importante possibilità di scoprire dei talenti. Quattro partecipanti al Concorso oggi pubblicano con case editrici di valore. La Consulta femminile di Trieste con questo Concorso intende anche fare della città di Trieste il luogo prestigioso dello scrivere femminile. Trieste è una città letteraria che deve molto alle donne. La Presidente della Consulta Femminile di Trieste, Ondina Ghersin, ha così chiuso il suo intervento: “Ringraziamo le autrici che hanno dato decoro e sostanza al Concorso, ringraziamo tutte coloro che nel tempo hanno partecipato ai lavori della Giuria con molta disponibilità e competenza: la sua Presidente Cristina Benussi, la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, le rappresentanti de Il Piccolo e della Rai, e le socie della Consulta per la generosità e la professionalità del lavoro che ogni anno svolgono. Grazie all’aiuto di alcuni Enti ed Istituzioni quali la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio di Trieste e le Commissioni Pari Opportunità della Provincia che ci hanno permesso di partire, grazie a quanti hanno arricchito il Concorso con i loro premi, quali l’Associazione Giuliani nel Mondo, il quotidiano Il Piccolo, la RAI del Friuli Venezia Giulia, le Cooperative Operaie, Il PEN Club di Trieste, l’Associazione contro il dolore Giuseppe Mocavero, la Casa della Letteratura”. Storie e leggende istriane Cinque capitoli (Leggende naturali e geografiche, leggende marinare, leggende storiche e cavalleresche, racconti satirici riguardanti città o regioni, leggende soprannaturali) e l’appendice, per un totale di 150 pagine rispettivamente in lingua italiana ed in dialetto istriano: questa la parte statistica del volume “Storie e leggende istriane” di Maria Secacich e Igino Udovicich, entrambi polesani. Curatori Argeo Benco e Furio Dorini, copyright Associazione del Libero Comune di Pola in Esilio e l’Arena di Pola, il tomo comprende una raccolta di 57 leggende frutto di una capillare ricerca svolta su un delimitato territorio istriano e raccontate dalla viva voce degli abitanti (contadini, pescatori, ecc.) storie tramandate oralmente. Il volume è arricchito da una settantina di foto ed immagini (Paesi, campanili, statue, testi storici, castelli, androne, ecc.). Una ricca bibliografia è accompagnata dalla traduzione del significato di alcuni termini dialettali. Fiabe, storie, leggende, narrazioni, poesie, ballate, filastrocche, racconti rivivono la storia di questo popolo, del proprio paese e di sentirsi e dirsi – come conclude Maria Secacich nella nuova introduzione – “latino, veneto, italiano”. Le 57 leggende iniziano con “l’origine del Carso” per chiudere con “il tesoro di Altura”. Buona lettura (observer). SOSTEGNO PER IL GIORNALE Da un’indagine esperita tra i periodici editi da Associazioni, Enti, Fondazioni, Club, ecc. che gravitano nella sfera del mondo dell’emigrazione emerge un dato: tutte queste realtà praticano l’abbonamento per la propria pubblicazione. Inoltre non mancano versamenti volontari a sostegno della rivista. Il nostro trimestrale la cui tiratura supera le 2.200 unità viene spedito gratis. Facciamo vivo appello per un contributo a piacere: c/c bancario n. 100000006529 presso la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia - Trieste (Italy) IBAN: IT61 L063 4002 2101 0000 0006 529 - Codice BIC/SWIFT - IBSPIT2U Intestato a: ASSOCIAZIONE GIULIANI NEL MONDO Via Santa Caterina da Siena, 7 - 34122 Trieste (Italy) portatrici carniche: tutti i giorni su e giù fino alla prima linea, sui sentieri di montagna, con più di 30 chili di rifornimenti sulle spalle e in mano i ferri da calza. Un passo, un giro di maglia. Così, per non stare con le mani in mano”. Il volume che comprende 230 pagine e decine di significative immagini del mondo femminile al fronte, crocerossine, le portatrici di cibo, medicinali è stato presentato da Francesca Sancin in Carnia a Timau. Roberta Sancin Informazioni: sito internet: www.mulino.it Giuliani nel Mondo Periodico - anno 9 - Luglio-Settembre 2014 - n. 3 E dito : Associazione Giuliani nel Mondo - Trieste aderente all’U.N.A.I.E. aderente all’UTRIM Con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Regionale Cultura, Sport, Relazioni Internazionali e Comunitarie Distribuzione gratuita Autorizzazione Tribunale di Trieste n. 1146 dd. 28.12.2006 Spedizione in abbonamento postale Direzione - Amministrazione - Redazione: 34122 Trieste (Italia), via Santa Caterina da Siena, 7 Tel. 0039-040-632380 e-mail: [email protected] sito web: www.giulianinelmondo.it Direttore responsabile: Fabio Ziberna Grafica e videoimpaginazione: Stampa e confezione: Litografia Zenit - Trieste
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