i valori identitari baluardo in un mondo che cambia

GIULIANI nel
M NDO
Anno 9 - Luglio-Settembre 2014 - Numero 3 - Taxe Perçue - Tassa pagata - Trieste C.P.O. - Periodico di informazioni - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - 34100 Trieste (Italy).
DL 353/2003 (conv. in L. 27/12/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 CNSO TS Trieste/5 AP/2007 - art. 1 comma 1 DCB dd. 17.06.2007 - Distribuzione gratuita. Attenzione! In caso di mancato recapito
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I VALORI IDENTITARI BALUARDO IN UN MONDO CHE CAMBIA
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Giuliani nel Mondo
CARICHE SOCIALI PER IL TRIENNIO 2014-2017
Presidente dell’Associazione:
Componenti di diritto
Dario LOCCHI
del Consiglio Direttivo
Presidente Onorario:
(o loro delegati)
Dario RINALDI
Presidente Provincia di Trieste
Vicepresidente:
prof. Maria Teresa BASSA POROPAT
Franco MINIUSSI
(delegato permanente Igor DOLENC
Tesoriere: vice presidente)
Sindaco di Trieste
Nicolò MOLEA
Direttore: Sig. Roberto COSOLINI
(delegato permanente Fabiana MARTINI
Fabio ZIBERNA
vice sindaco)
Elenco componenti
il Consiglio Direttivo
Ennio ABATE
Eugenio AMBROSI
Vittoriano BRIZZI
Silvio CATTALINI
Renzo CODARIN
Paolo DE GAVARDO
Antonella GALLAROTTI
Leonardo GAMBO
Rosanna GIURICIN
Dario LOCCHI
Mariastella MALAFRONTE
Franco MINIUSSI
Nicolò MOLEA
Raoul PUPO
Claudia RAZZA
Dario RINALDI
Pierluigi SABATTI
Roberto SANCIN
Marco TONCELLI
Chiara VIGINI
STUDENTI DEL MIB
IN ASSOCIAZIONE
Gli allievi del corso “Origini” in sviluppo imprenditoriale del MIB hanno visitato la sede
dell’AGM.
Accolti da Locchi, Ziberna e Gambo sono
state loro illustrate la “mission” della nostra
associazione e le sue attività.
Come noto, si tratta di un corso di alta formazione supportato dalla Regione, giunto
alla 14a edizione e destinato ai discendenti degli emigrati da FVG, Istria, Quarnaro e
Dalmazia.
I partecipanti di quest’anno provengono da
Sud America, Canada e Usa.
Il Gruppo degli allievi, (14) di cui 6 di origine
giuliana, era accompagnato dal prof. Stefano Pilotto del MIB.
Il gruppo dei giovani in sede
associativa.
Emozionatissima Lauren Alexandra
Turner proveniente dal Canada (Chatham) presente a Trieste dopo aver
frequentato nel 2007 allo Stage formativo-culturale.
Le sei giuliano-dalmate.
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Presidente Provincia di Gorizia
p.e. Enrico GHERGHETTA
(delegato Fabio DELBELLO consigliere)
Sindaco di Gorizia
dott. Ettore ROMOLI
(delegato da designare)
Elenco componenti
il Comitato Esecutivo
Presidente:
Dario LOCCHI
Presidente Onorario:
Dario RINALDI
Vicepresidente:
Franco MINIUSSI
Tesoriere:
Nicolò MOLEA
Consiglieri:
Ennio ABATE, Eugenio AMBROSI, Renzo
CODARIN, Paolo DE GAVARDO
e Rosanna GIURICIN.
Componenti il Collegio
dei Revisori dei Conti:
Effettivi:
Stefano NEDOH (Presidente)
Marina RADIVO
Claudio SAMBRI
Supplenti:
Max VENCHIARUTTI
Maria MICHELI
Collegio dei Probiviri:
Giorgio CESARE (Presidente)
Livio CHERSI
Lucio ROSSI BERESCA
C O N G R AT U L A Z I O N I
“Cari amici, voglio augurare un buon lavoro
al nostro Presidente Dario Locchi, il quale ci
ha dimostrato sempre che si occupa e preoccupa dei giuliani nel mondo e questo ci
garantisce che continuerà a farlo. In bocca al
lupo Presidente”.
Adriana Kebat
Circolo Giuliano di Villa Gesell
Caro Presidente, le mie più sentite congratulazioni e auguri di un mandato pieno di successi
Giulia
Associazione Friuli Venezia Giulia
di San Paolo
Felicitazioni vivissime per la rielezione del Dott.
Dario Locchi alla Presidenza della Associazione
Giuliani nel Mondo. A nome dell’Associazione
Friuli-Venezia Giulia del Cile
Claudio Chierego
Presidente
Grazie, Congratulazioni al riconfermato presidente. A presto,
Marco Fornasir
Gli Amici Triestini di Milano
Felicitazioni all’amico Locchi.
Auguri dal Circolo Giuliano dell’Uruguay
Ing. Gianfranco Premuda
Presidente
Congratulazioni Presidente Locchi!!!
Wishing you another successful term in office!
All the best! Un forte abbraccio,
Cristina Perini
Lega Istriana Chatham
Carissimo amico Dario, cari tutti Amici del
Consiglio, vanno in questo messaggio le nostre congratulazioni per questo nuovo periodo e il nostro appoggio nelle gestioni per seguire con l’ importante impresa di mantenerci
uniti e legati alle radici comuni, lontane ma
mai dimenticate!
Lucio Iurman
Circolo Giuliano Bahia Blanca
Felicitazioni per la rielezione del Dott. Dario
Locchi alla Presidenza della Associazione Giuliani nel Mondo.
Circolo Giuliano de Olavarria
Argentina
TRIESTINI EUROPEI
Caro Presidente Dario Locchi, cari signori
del Consiglio, il comitato direttivo del Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata invia
congratulazioni e abbracci per l’amico Dario
Locchi nel suo nuovo mandato. Cordiali saluti.
Ing. Eduardo Valinotti - Presidente Circolo
Giuliani nel Mondo di Mar del Plata
Porgiamo le nostre congratulazioni al Presidente Locchi, uomo bravo e sensibile, che ha
dimostrato sempre un grande impegno nei
confronti con i giuliani sparsi nel mondo.
Grazie dall’Argentina.... e Buon lavoro!
Cordialità
Marisa Bianchettin
Circolo Giuliano di Córdoba
Il circolo giuliano di la Plata Vi manda il migliori auguri per esser rieletto nuovamente
E. Kebat
Caro Dario, a te ed a tutto il Direttivo i complimenti di tutto il Circolo di Shanghai e nostri
personali, per il rinnovo dell’incarico in seno
alla nostra Associazione. Auguri per un proficuo lavoro nel prossimo triennio, che non si
preannuncia facile, come già appare dal tuo
discorso. Sotto la tua guida siamo comunque certi che l’AGM sarà capace di rinnovare
successi e promuovere le iniziative necessarie
al rafforzamento dei legami dei Giuliani nel
mondo con Trieste e le terre Giuliane.
Da questa parte del mondo restiamo a disposizione per dare il nostro piccolo contributo.
Un caro saluto,
Carlo e Claudio
Locchi alle decine di mail ricevute ha così
risposto: “Vi ringrazio per le parole di
augurio e di incoraggiamento. Mi fanno
sinceramente molto piacere e ne ho particolarmente bisogno in una situazione che,
come ben avete capito, diventa sempre
più difficile.Ringraziandovi anche per la
disponibilità che avete sempre dimostrato,
vi saluto cordialmente.”
Dario
Zib taglia il traguardo
Il nostro direttore (Zib) ha raggiunto
assieme alla moglie Giuliana il mezzo
secolo di matrimonio. Felicitazioni per
le vostre nozze d’oro.
Esperienze a confronto
ARTICOLO APPARSO SU IL QUOTIDIANO “IL PICCOLO”
Giuliani nel Mondo
BASTIANICH Lidia, nata a Pola nel 1947 da genitori di lingua e cultura italiana, residente a New York
(Stato di New York, Stati Uniti d’America) – “Per non avere mai dimenticato le sue origini giuliane ed essersi
distinta fino a raggiungere l’eccellenza nella sua attività imprenditoriale nel settore della ristorazione a
New York e altrove negli Stati Uniti, e nel suo impegno nella diffusione della cucina italiana nel mondo,
dando così lustro all’Italia in generale e alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia in particolare.”
NELLI Dario, nato a Trieste, residente a Melbourne (Australia) – “Per avere svolto per molti anni e,
da ultimo, come direttore del principale organo della stampa italiana in Australia e del gruppo editoriale Il Globo/La Fiamma, un’attività giornalistica di grande utilità per gli Italiani in Australia, con
particolare riguardo ai Giuliani, fornendo quotidianamente un’informazione accurata e altamente
professionale sugli avvenimenti dell’Australia e dell’Italia, e conservando immutati sentimenti di
forte attaccamento a quest’ultima.”
EISENBICHLER Konrad, nato a Lussinpiccolo nel 1949, residente a Toronto (Canada) – “Per avere mantenuto un forte legame con la cultura italiana e le sue radici istrovenete, e per avere dato lustro alla comunità dei Giuliano-Dalmati emigrati in Canada, e di riflesso alla comunità regionale del Friuli Venezia
Giulia, con la sua attività di professore ordinario di Italiano e di Studi Rinascimentali presso l’Università
di Toronto, nonché per avere dato un apporto prezioso al consolidamento dei rapporti fra gli emigrati
giuliani e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (RAFVG), nella veste via via di presidente della Federazione dei Circoli Giuliani del Canada e di membro del Comitato Regionale per l’Emigrazione della
RAFVG.”
MELAN Ruggero, nato a Trieste nel 1929, residente a Bruxelles (Belgio) – “Per avere dato lustro alla
comunità dei Giuliani in Belgio e, di riflesso, alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, con la
sua ultradecennale attività di dirigente presso le istituzioni europee, e per avere fornito un importante contributo alla promozione delle tradizioni e della cultura dei Giuliani in Belgio, e al rafforzamento dei rapporti tra la sua terra d’origine e il suo paese di adozione, nella qualità di fondatore e
per trent’anni di presidente del circolo giuliano di Bruxelles.”
FERRANDA Claudio, nato a Fiume nel 1939 da genitori di lingua e cultura italiana, residente a San
Paolo (Brasile) – “Per avere dato lustro alla comunità dei Giuliani a San Paolo del Brasile e di riflesso
alla comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, dando prova di possedere capacità imprenditoriali
di grado elevato nel settore petrochimico e farmaceutico, nonché per avere dato un apporto prezioso al mantenimento delle radici italiane dei suoi corregionali a San Paolo e al consolidamento dei
loro rapporti con la comunità regionale del Friuli Venezia Giulia, nella veste di presidente del circolo
giuliano di San Paolo”
GIURICICH Nicolò Claudio, nato a Lussino nel 1962, residente a Johannesburg (Sud Africa) – “Per
essersi distinto nella sua attività imprenditoriale nel settore dell’edilizia industriale in Sudafrica,
dando così lustro alla comunità dei Giuliani di Johannesburg e più in generale alla comunità dei
suoi corregionali in Sudafrica, nonché per avere saputo coniugare il lavoro e l’impegno sociale, in
qualità di presidente del circolo giuliano di Johannesburg e di componente di organi istituzionali di
corpi pubblici e privati.”
Il saluto di Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
è onorato di ospitare, nella seduta solenne inserita tra gli eventi del cinquantesimo dell’Assemblea Legislativa, 32 protagonisti dell’Emigrazione delle nostre terre, ai quali porgo un
caloroso saluto come rappresentanti di friulani e giuliani che hanno saputo contribuire con
il loro impegno e volontà alla crescita economica e sociale dei Paesi dove vivono, mantenendo forte il legame con la cultura e la lingua
delle Comunità di origine.
Un’iniziativa con la quale il Consiglio ha voluto riconoscere il contributo di operosità ed
intelligenza dei molti emigranti che hanno
illustrato la Patria natale e sono espressione
diretta delle centinaia di migliaia di persone
protagoniste di una incalcolabile ricchezza
morale e della trasformazione in risorse e
potenzialità di tante storie di sofferenza ed
emarginazione.
Dobbiamo un grazie alle Associazioni che
hanno indicato i nomi dei Protagonisti tra le
Comunità di emigranti di 5 continenti e una
ventina di Paesi, per i meriti conquistati nella
vita professionale e per aver saputo mantenere viva la propria identità, aperta e rispettosa delle altre diversità.
I protagonisti che oggi ospitiamo rappresentano idealmente le tante generazioni di emigranti che in Europa, nel nord e sud America,
in Australia e in sud Africa si sono distinti per
laboriosità ed impegno contribuendo ad ele-
vare l’immagine del nostro Paese nel mondo,
dopo aver costruito con tenacia e volontà il
passaggio da emigranti a cittadini delle rispettive Comunità di accoglienza.
Sono quelle stesse doti che hanno consentito
ai giuliani di superare le tragiche vicende che
hanno interessato Trieste e l’Istria nei primi decenni del secondo dopoguerra, ed ai friulani
di trasformare la catastrofe del terremoto del
1976 in un’occasione di rinascita e sviluppo.
Dal 1964, dall’istituzione della nostra Regione,
si è registrata una crescita sociale, economica
e culturale che ha trasformato questa parte di
nord-est italiano in una realtà sviluppata ed
aperta alle sfide e al confronto con i Paesi della nuova Europa, anche se la congiuntura e la
recessione degli ultimi anni hanno imposto di
rivedere il modello produttivo dopo decenni
di crescita.
Il Friuli Venezia Giulia, che ha subìto per troppo
tempo i condizionamenti della guerra fredda,
deve giocare con maggior coraggio la carta di
una prospettiva che lo consacri come anello di
raccordo culturale, economico e sociale con i
Paesi del Centro Europa, ricoprendo un ruolo
e una potenzialità che ha avuto in epoche passate.
Lungo i nostri confini per secoli si sono incontrate e confrontate le tre grandi civiltà
europee. Nelle nostre terre convivono italiani, friulani, sloveni, giuliani e tedeschi. Terra
di emigrazione per tutto il Novecento, oggi il
Friuli Venezia Giulia vuole essere un modello
di accoglienza per la nuova immigrazione.
Tutte queste presenze, quelle storiche e quelle
più recenti, sono una ricchezza da valorizzare
come fonte di integrazione culturale e di salvaguardia della dignità umana. Sono principi
e valori che i Testimoni che ospitiamo, hanno
interpretato con il loro vissuto e con la storia
delle loro famiglie che hanno onorato la terra
d’origine nei Paesi di adozione.
La Regione ha sempre guardato con grande
attenzione all’impegno e al lavoro delle Associazioni dei corregionali all’estero che hanno
saputo rinsaldare i rapporti culturali ed economici degli emigranti con la terra d’origine.
Un impegno che va rafforzato con le opportunità multimediali che consentono collegamenti e banche dati interattive per avviare
una rete di relazioni internazionali.
Dobbiamo ringraziare le diverse Associazioni
dei friulani e giuliani nel mondo per la collaborazione costante nell’organizzazione dei
soggiorni di studio dei giovani nelle terre dei
padri e dei nonni, così come va riconosciuto
l’impegno a mettere a punto programmi di
rimpatrio per i corregionali che hanno manifestato desiderio di rientrare.
Il patrimonio dei friulani e giuliani all’estero è
rappresentato, da una forma di emigrazione
costruita da eccellenze, che è’ una nuova storia che rivive nelle esperienze dei Protagonisti
di oggi, esempi ricchi di valori per come hanno
saputo integrarsi in terre diverse conservando
le proprie radici.
Il contributo che la nostra Regione può dare
viene dalla consapevolezza dei tanti accadimenti, talvolta dolorosi, che hanno portato
alla costruzione di una cittadinanza aperta,
nella quale ci sono anche gli emigranti giuliani
e friulani nel mondo.
Non sono senza significato le tante riflessioni che si sono aperte nella vecchia Europa, a
cent’anni dalla tragica esperienza della grande
guerra, perché una parte dell’emigrazione dal
Friuli e dall’Istria ha avuto origine dalle devastazioni dei conflitti che hanno attraversato il
secolo scorso.
La forza delle solide radici dei Protagonisti
di oggi ci fa guardare con speranza a un futuro di nuove collaborazioni, di prospettive di crescita e di incontro tra gli Stati che
incrociano le nostre storie, ma che devono
avvicinare le frontiere dell’emigrazione contemporanea, ha assunto proporzioni preoccupanti. Centinaia di giovani laureati che
trovano migliori opportunità di crescita e
inserimento lavorativo nelle Università, nei
centri di ricerca e nei ruoli manageriali delle
grandi multinazionali fuori dall’Italia e dalla
nostra Regione da affiancare alle tante eccellenze che abbiamo nel mondo come testimoni della globalizzazione e come ambasciatori dell’internazionalizzazione del Friuli
Venezia Giulia.
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Giuliani nel Mondo
INTERVENTO DI DEBORA SERRACCHIANI, PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA
«Signor Presidente
del Consiglio regionale,
Autorità, graditissimi Ospiti,
è per me un piacere e un onore poter salutare,
a nome di tutta la Regione, i 32 protagonisti
dell’emigrazione regionale che oggi sono con
noi, per ricevere un dovuto riconoscimento
avendo onorato la terra d’origine con il proprio lavoro all’estero e aver così innalzato il valore del Friuli Venezia Giulia nel mondo.
L’occasione è tanto più preziosa in quanto ci
permette di confermare solennemente alcuni
punti cardinali dell’azione della Regione, che
guarda con particolare interesse ai corregionali all’estero, di prima o successive generazioni, i quali hanno avuto la capacità di emergere,
nel Paese che li ospita, in un ampio ventaglio
di settori: dalla cultura alla scienza, dall’economia alla politica.
Questi nostri corregionali sono le “eccellenze”
che con la loro l’esperienza, i buoni contatti
con le istituzioni locali, la capacita organizzativa, possono essere considerati i nostri “ambasciatori” e favorire così i contatti della Regione
con le istituzioni dei Paesi e delle Regioni estere ai fini di una reciproca promozione economica e culturale.
Ho già avuto modo di sottolineare che ai nostri corregionali va riconosciuto il ruolo di
‘antenne’ all’estero, e che i nostri emigrati possono e devono aiutare il Friuli Venezia Giulia a
farsi conoscere e a recuperare la credibilità e
gli spazi politici ed economici che merita.
Il loro coinvolgimento e supporto può dunque essere di aiuto nel rafforzamento delle
relazioni internazionali della Regione e quindi
di promozione del “Sistema Friuli Venezia Giulia”, come peraltro indicato nel Documento di
indirizzi generali in materia di attività internazionale della Regione approvato dal Consiglio
regionale nella seduta del 9 giugno 2014.
Ma ci preme anche mantenere viva una pagina di storia delle nostre terre, e il legame con i
corregionali all’estero è fondamentale affinché
non sia recisa la continuità della memoria, spesso fatta di successo e orgoglio, ma tante volte
anche di dura necessità e silenziosa sofferenza.
Ecco perché siamo consapevoli dell’importanza di coltivare uno stretto legame, anche
tramite strumenti innovativi, con le nuove generazioni di coloro che sono emigrati. E’ questo il lavoro che la Regione ha intrapreso attraverso le sei associazioni di rappresentanza
dell’emigrazione del Friuli Venezia Giulia per
non disperdere l’identità delle comunità dei
corregionali all’estero.
Perché ricordare la storia dell’emigrazione
in Friuli Venezia Giulia
Ricordare la lunga storia dell’emigrazione,
delle andate e dei ritorni, degli strappi e
delle ricongiunzioni, ritengo sia un modo
per inchinarsi alla schiera dei figli di questa
terra, da qui partiti alla ricerca di un destino
migliore. Credo sia anche un modo per ricordare a noi stessi che la condizione di regione
avanzata a livello europeo è un acquisto assai
recente, e che dobbiamo con tutte le forze
continuamente riguadagnarci questo rango,
oggi più che in altre occasioni messo a rischio
dalla crisi globale dai suoi riflessi sul nostro
territorio.
Fino a tutti gli anni Sessanta l’emigrazione è ancora percepita dalla società regionale come un
grave e doloroso problema sociale, umano ed
economico, come un fattore di impoverimento
delle risorse umane e di alterazione della distribuzione e della composizione demografica.
Al momento dell’istituzione della Regione
Friuli Venezia Giulia, esattamente 50 anni fa, il
primo Programma regionale di sviluppo economico e sociale, include tra gli obiettivi la rimozione delle cause dell’emigrazione e la sua
conseguente eliminazione.
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ARTICOLO APPARSO SUL GIORNALE “LA FIAMMA”
1970-2005: la politica regionale per l’emigrazione.
Tra le prime in Italia, la Regione Friuli Venezia
Giulia assume iniziative legislative ed un impegno nei confronti dei propri emigrati costantemente mantenuto anche in seguito.
Nel 1969 si tiene la prima Conferenza regionale dell’emigrazione, seguita dall’adozione di
due leggi regionali nel 1970 e nel 1976.
II timore che il terremoto del 1976 provochi
una ripresa dell’emigrazione dalle aree colpite
risulta infondato, ed anzi ben presto ci si rende
conto che si è verificato un cambiamento che
segna la fine del fenomeno “storico” dell’emigrazione: l’onda migratoria si è arrestata.
La Regione prende tempestivo atto dei mutamenti ed adegua i propri strumenti di intervento. Nel 1979 è convocata la seconda Conferenza regionale dell’emigrazione, e nel 1980
la Regione promuove un’importante ricerca di
prima mano sui rimpatriati nel decennio precedente, basata sui dati delle 11.000 famiglie
(circa 27.000 persone) alle quali è stato erogata
l’indennità di prima sistemazione prevista dalla legge regionale del 1970, nonché su 1.500
ampie interviste effettuate su un campione di
rimpatriati distribuito in tutta la regione. Ne
risulta un quadro che modifica notevolmente l’immagine tradizionale dell’emigrato e del
contesto socioeconomico in cui è inserito.
Sì tratta in prevalenza di persone in età attiva,
in molti casi con un buon livello scolastico e
professionale, il cui rimpatrio è stato generalmente programmato, e che spesso trovano
nell’area di origine un positivo ed adeguato inserimento lavorativo. Nel contempo l’indagine
(Mercato del lavoro e movimenti migratori in
Friuli-Venezia Giulia, Udine, 1982) mette in luce
una serie di aspetti problematici presentati dal
reinserimento nel contesto regionale dei nuclei
familiari emigrati (aspetti sociali, abitativi, legati
alla scolarità dei figli, alle donne, ai pensionati).
Sempre nel 1980 è approvata la “Riforma degli
interventi regionali in materia di emigrazione”,
la legge regionale n. 51, che rappresenta una
svolta importante ed un esempio seguito poi
anche da altre Regioni. Alla precedente impostazione assistenziale viene sostituita l’individuazione di due obiettivi molto precisi: da
una parte il sostegno sociale ed economico
volto al reinserimento di coloro che rientrano
in patria, dall’altra il mantenimento dei legami
culturali can gli emigrati all’estero, nei Paesi di
accoglimento. Lo strumento è rappresentato
da un “pacchetto” di progetti specifici (casa,
scuola, lavoro per i primi, iniziative informative, culturali, sostegno all’associazionismo per
i secondi) da aggiornare ed adeguare continuamente, attraverso una programmazione
annuale. Questa legge, applicata per oltre due
decenni, fino a tutto l’anno 2002, si è rivelata
lungimirante ed ha dato notevoli risultati.
Nel 2002 è infine approvata la legge regionale
n. 7, “Nuove norme in materia di corregionali
all’estero e di rimpatriati”, entrata in vigore il 1°
gennaio 2003, che innova gli interventi regionali e nello stesso tempo conferma l’impegno
in questo settore, ampliando in particolare la
visione dei corregionali all’estero, che da semplici destinatari di interventi informativi e culturali divengono anche protagonisti della promozione della regione nei paesi in cui vivono.
La nuova legge riconosce così l’avvenuta stabilizzazione delle comunità dei corregionali
nei Paesi di residenza, e si prefigge di valorizzare il ruolo di tramite che esse possono svolgere tra i loro paesi e la terra d’origine.
Le dinamiche di flusso, come risultano dai dati
delle iscrizioni e dalle cancellazioni anagrafiche
da e per l’estero presso i Comuni della regione,
negli ultimi tre decenni si sono infatti ridotte
quantitativamente. Permane un fenomeno di
rientri legati all’emigrazione del passato, soggetto ad un andamento piuttosto costante,
anche se a tratti influenzato da fattori esterni,
quali situazioni di crisi economica nei Paesi di
destinazione. Questi rientri, volontari o forzati,
non si sono mai esauriti e continuano tuttora al
ritmo di alcune migliaia all’anno alimentati dalle dimensioni delle comunità di corregionali in
varie aree europee ed extraeuropee.
Essi rappresentano una componente attiva
del saldo complessivo della popolazione, del
quale contribuiscono ad attenuare i valori
negativi. Se generalmente appaiono ben “assorbiti” dalla società regionale, non si deve
tuttavia incorrere nell’errore di considerare insignificante il problema del reinserimento dei
rimpatriati, che presenta sempre una serie di
risvolti sociali ed economici che necessitano
di specifici interventi (un esempio per tutti: i
corsi di sostegno per i figli dei rimpatriati, unico strumento di intervento concreto verso il
disagio scolastico di chi proviene dall’estero).
Il flusso dei rimpatri appare dunque attualmente caratterizzato da una certa stabilità, e
rappresenta per la regione un fenomeno positivo dal punto di vista demografico. Tuttavia
non si deve sottovalutare la possibilità che situazioni di crisi economica e sociale nei paesi
esteri inducano nuovi flussi di rimpatri “forzati”, indotti cioè dalla perdita del posto di lavoro
o da necessità economiche.
Nel 2002 la grave crisi che ha colpito l’Argentina ha infatti prodotto in quel paese un im-
provviso incremento delle richieste di riacquisto della cittadinanza italiana da parte dei
discendenti degli emigrati italiani. Nello stesso
periodo in Friuli Venezia Giulia si è registrato
un considerevole aumento delle domande di
assistenza economica e di sostegno scolastico
da parte di singole persone o di famiglie rimpatriate dall’Argentina in condizioni di disagio
e di difficoltà. Si è così dimostrata la necessità
che la Regione disponga in ogni momento di
strumenti di intervento atti a fronteggiare, con
la collaborazione dei Comuni, anche possibili
situazioni di emergenza.
I Protagonisti Italiani nel Mondo
Per dare un “valore aggiunto” alle potenzialità
rappresentate dai nostri corregionali all’estero è nato un progetto, a seguito dell’incontro
(promosso dal Ministero degli Esteri nel 2010 a
Villa Manin) tra i Protagonisti Italiani nel Mondo, finalizzato a costituire una rete di eccellenze con i nostri corregionali all’estero, alla cui
guida vi è una “Cabina di regia”.
Questa Cabina di regia è formata da 24 persone di età diverse, con differenti esperienze e
residenti in Paesi diversi tra loro. Il gruppo dei
Protagonisti, ha promosso un flusso dinamico
di collegamenti e scambi di informazione tra
la Regione e altri Paesi.
Sarà importante dare un ruolo più preciso a
questa positiva realtà al fine di creare le condizioni per cui la scelta dei “testimonial” dell’Amministrazione regionale sia percepita come
strumento utile da tutti.
I “giovani” corregionali
Un cenno particolare va anche rivolto anche
ai “giovani” corregionali, di prima e successive
generazioni, i quali rappresentano la speranza
e la continuità per mantenere vivi i legami con
la terra d’origine.
A questo proposito va sottolineato che il rapporto con la terra d’origine deve essere reciproco, osmotico, non certo unilaterale. In molti casi non possiamo più parlare di “emigrati”,
ma di cittadini – canadesi, australiani, statunitensi… - di origine friulana o giuliana. Il loro
interesse nei confronti della terra d’origine, per
quanto solidamente nutrito, è sicuramente diverso e peculiare, e di ciò va tenuto conto.
L’attenzione, oggi, va rivolta anche ai nostri
(Continua a pagina 5)
Giuliani nel Mondo
SEI PROTAGONISTI DA SEI PAESI
L’Ambasciatore d’Italia a Pretoria, Vincenzo Schioppa, ha
così scritto a Nicky Giuricich:
“Sono molto lieto di porgerLe le più sentite congratulazioni
per l’onorificenza conferitaLe nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani,
“per aver onorato la terra d’origine”.
So quanto siano veritiere le motivazioni del conferimento
della medaglia, soprattutto per il Suo impegno sociale e di
promozione dell’immagine dei Giuliano-Dalmati e più in
generale della comunità italiana in Sud Africa.
L’occasione mi è gradita per rinnovarLe i più cordiali saluti”.
(Segue da pagina 4)
giovani espressione della cosiddetta “nuova
mobilità”. Si tratta di giovani, per lo più di livello culturale elevato, che cercano nuove opportunità di studio o di lavoro all’estero e verso i quali le associazioni potrebbero dare, ove
necessario, un sostegno al fine di farli superare
le prime e oggettive difficoltà di inserimento.
Iniziative della Regione
Oltre al sostegno delle attività degli enti, associazioni ed istituzioni dei corregionali all’estero, con un intervento di 900.000€, la Giunta ha
deliberato un pacchetto di cinque priorità di
intervento, tra cui la realizzazione della quinta
Conferenza dei giovani corregionali dell’Africa
e della quarta Conferenza dei protagonisti corregionali nel mondo in Sud Africa.
Tra gli interventi - oltre a quelli di sostegno al
reinserimento dei rimpatriati, per il raggiungimento del minimo pensionistico, per la traslazione delle salme di corregionali deceduti all’estero (80 mila euro) -, con intervento diretto
(50 mila euro) l’Amministrazione regionale ha
finanziato la realizzazione della XIV edizione del
corso “Origini 2014”, ovvero viaggi e soggiorni
in regione per la frequenza al corso di formazione imprenditoriale aperto a giovani discendenti di corregionali all’estero, promosso dal Consorzio MIB - School of Management di Trieste.
Sempre con intervento diretto, la Regione sostiene la realizzazione della V edizione del Corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità”, a favore di giovani discendenti
di corregionali all’estero, organizzato dal Dipartimento Studi Umanistici dell’Università degli
Studi di Udine ed iniziative in Montenegro per
promuovere le relazioni con le associazioni dei
corregionali all’estero presenti nel Sud Est Europa con il coordinamento del Servizio regionale
corregionali all’estero e lingue minoritarie unitamente all’ERAPLE - Ente Regionale ACLI per i
Problemi dei Lavoratori Emigrati di Udine. Inoltre viene sostenuto un progetto del convitto
Paolo Diacono di Cividale.
L’intervento più corposo (80mila euro) riguarda
la realizzazione della quinta Conferenza dei giovani corregionali dell’Africa e della quarta Conferenza dei protagonisti corregionali nel mondo - FVGworldplayers. Nell’ambito di quest’ultima si terrà la “Cabina di regia” in Sud Africa,
con il coordinamento del Servizio regionale e
dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste.
Pur a fronte di notevoli carenze di risorse la Regione Friuli Venezia Giulia non ha mai voluto far
mancare i contributi per questo tipo di iniziative e anche nel prossimo futuro si impegnerà
ad assicurarne la continuità. Sono occasioni importanti non solo per i nostri giovani, che oggi
vivono in altri Paesi e altre realtà, ma per la stessa regione, che di emigrazione come abbiamo
visto è a lungo vissuta e che oggi vuole mettere
a frutto su nuove basi il rapporto con questi
moderni ‘ambasciatori’ nel mondo”.
Il simbolo di un legame
Desidero infine, ancora una volta, ringraziare i
corregionali all’estero che con il loro lavoro, l’etica e lo spirito di sacrificio hanno contribuito a
diffondere un’immagine positiva dell’Italia e del
Friuli Venezia Giulia nel mondo. Con l’augurio
che la società italiana riesca ad avere finalmente chiara la percezione di quanto la notorietà e
il prestigio del nostro Paese dipendano anche
dalla presenza dei connazionali all’estero.
La medaglia di benemerenza che sarà consegnata nel corso di questa seduta ai Protagonisti dell’emigrazione è un simbolo, il simbolo di
un legame che non si è spezzato e di un dialogo vivo e attuale che continua ad alimentarsi.
Sono orgogliosa di poter aggiungere a una
trama di relazioni umane, il suggello dell’Istituzione: il “grazie” del Friuli Venezia Giulia».
Debora Serracchiani,
Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
Incontro con il Sindaco
Tradizionale foto in Municipio.
Il Sindaco Roberto Cosolini ha ricevuto in Municipio sei giuliani, notissime personalità di
successo nel mondo che, per aver onorato la
terra d’origine con il proprio lavoro all’estero
saranno premiati oggi in occasione del cinquentesimo anniversario della prima seduta
del Consiglio regionale: Lidia Bastianich, nata a
Pola, famoso chef e ristoratrice, proprietaria di
quattro rinomati ristoranti di New York, Dario
Nelli, direttore a Melbourne del gruppo editoriale Il Globo - La Fiamma (tiratura 60mila copie), insignito Commendatore dal Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, Konrad
Eisenbichler, originario di Lussino e residente
in Canada, tre lauree all’attivo, docente ordinario di italiano e studi rinascimentali alla prima
università di Toronto, insignito di numerosi
riconoscimenti a livello mondiale, tra cui il Premio Flaiano e il titolo di Commendatore, Nicolò Claudio Giuricich, di Lussino, il più grande
imprenditore nel settore dell’edilizia industriale in Sudafrica, Claudio Ferranda, fiumano,
imprenditore nel settore della chimica farmaceutica e proprietario di aziende a San Paolo
del Brasile, Ruggero Melan, triestino, dirigente
presso la Comunità Europea a Bruxelles.Tutte
persone che ricoprono anche l’incarico di presidenti delle Associazioni di Giuliani nel Mon-
do o altri incarichi. All’incontro con il Sindaco,
oltre ai sei giuliani, hanno preso parte il Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo,
Dario Locchi, il Presidente Onorario Dario Rinaldi e il Direttore, Fabio Ziberna.
“Oggi in questa Casa della Comunità assieme
cogliamo un’importante occasione – ha detto
il Sindaco Cosolini rivolgendosi agli ospiti giuliani – per ringraziarvi di avere saputo, con la
vostra dedizione, il talento e la professionalità
nei vari campi in cui vi siete impegnati, tenere
alta l’immagine della Comunità Giuliana di cui
Trieste mi auguro sia anche per il futuro naturale punto di riferimento. Perciò è con affetto
e stima sinceri che vi accolgo guardando a
un secolo che ha visto tanti onori in una città
aperta ai flussi di persone che hanno attraversato vicende storiche estremamente difficili,
costrette a emigrare in tanti Paesi del mondo
e a ricominciare guadagnandosi da subito la
stima di tutti per l’impegno civico. Inoltre ritengo che Trieste, città dotata per fortuna di
un retroterra e una tradizione internazionale,
potrebbe far tesoro di tante notevoli professionalità di cittadini nel mondo organizzando
una riunione con i giovani per trasmettere
queste preziose esperienze a tutto raggio.
Pertanto auspico che si possa realizzare nel
2015 un primo appuntamento di questo tipo,
per far sì che triestini e giuliani nel mondo di
successo possano far leva per altrettanti ottimi
risultati a favore di Trieste. Un’idea che mi sta
molto a cuore”.
Ringraziando il Sindaco Cosolini, Dario Locchi
a sua volta ha elogiato gli ospiti “che rappresentano molti giuliani, alcuni noti a Trieste, altri a Pola, Lussinpiccolo e altre parti del territorio che si sono fatti valere con onestà e con impegno per il loro lavoro in tutto il mondo. Un
riconoscimento di cui oggi sarà insignito un
po’ tutto il mondo della emigrazione. Concordiamo l’idea della riunione che dà un senso ai
Giuliani nel mondo per mantenere quell’ideale collegamento fra Trieste e il Friuli Venezia
Giulia e tutti coloro che anche dal goriziano,
dall’isontino sono partiti per altri Paesi. E sono
tanti, in tutto 150.000 i giuliani sparsi in tutto
il pianeta, quasi un altro Friuli Venezia Giulia!”
E’ stato infine ricordata la data del 17 ottobre,
che riunirà a Trieste tanti giovani dell’ultimo
anno di corso dell’università assieme a numerose persone provenienti da Stati Uniti, Svizzera e Milano.
Al termine dell’incontro, il Sindaco ha consegnato ad ognuno dei sei ospiti giuliani una
medaglia del Comune di Trieste.
Riconoscimento dell’Ordine e Assostampa a Dario Nelli
Il Presidente dell’Ordine Cristiano
Degano introduce la cerimonia.
In occasione della premiazione, nell’Aula del
Consiglio regionale, dei protagonisti dell’emigrazione regionale all’estero, un riconoscimento in più per il triestino Dario Nelli, oggi residente a Melbourne, è arrivato per la sua attività
giornalistica proprio dall’Ordine del giornalisti e
dall’Assostampa del Friuli Venezia Giulia.
La consegna è avvenuta al termine della cerimonia, nel salotto della Presidenza del Consiglio regionale.
Accanto al presidente del Consiglio Franco Iacop, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti
Cristiano Degano, che a Nelli ha consegnato
una targa con la dedica dei giornalisti del Friuli
Venezia Giulia. A congratularsi per la sua trentennale attività - Nelli infatti ha ricordato di aver
iniziato proprio nel 1984 - e per essere diven-
tato il rappresentante dell’informazione per gli
italiani in Australia, insieme a Degano e a Iacop,
anche il presidente dei Giuliani nel Mondo Dario Locchi e il presidente onorario dell’Associazione Dario Rinaldi, anch’egli giornalista.
La motivazione del premio consegnato stamani
a Dario Nelli, fra i protagonisti dell’emigrazione
regionale all’estero, è infatti riferita alla sua attività giornalistica - da ultimo anche come direttore del principale organo della stampa italiana
in Australia e del gruppo editoriale Il Globo/
La Fiamma - di grande utilità per gli italiani in
Australia, con particolare riguardo ai Giuliani,
fornendo quotidianamente un’informazione
accurata e altamente professionale sugli avvenimenti dell’Australia e dell’Italia, conservando
immutati sentimenti di attaccamento al suo
Paese d’origine.
Curriculum lungo e ricco di esperienze anche
prima di intraprendere la strada giornalistica
per Nelli - classe 1952, doppia cittadinanza,
moglie italiana e due figlie dai nomi italinissimi,
Emanuela e Lara - a cui nel 2009 è stata conferita dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano l’onorificienza di Commendatore
(Ordine della Stella della Solidarietà Italiana)
perchè - così nella motivazione - “direttore e
giornalista della stampa italiana in Australia,
svolge da molti anni un’attività giornalistica di
alta profesioanlità e utilità sociale, particolarmente a vantaggio delle prime generazioni di
emigrati italiani non integrati linguisticamente
nel Nuovissimo Continente”.
Dario Nelli mostra la targa offerta
dai colleghi giornalisti.
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Giuliani nel Mondo
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Giuliani nel Mondo
Sergio Martes, Adriana Douglas, Roberto Menia e Dario Locchi.
Franco e Laura Milano con la loro famiglia.
Iole Allegretto socia fondatrice dei Giuliani di Wollongong con la sua famiglia.
Romeo Varagnolo presidente dei Giuliani di Sydney con Maria Deorosa, Natasha Bodini, Anita
Milos, Gioconda Grubisich, Albina Tagliavia, Bruno e Andrew Bodini e Luciano Visentin.
Un gruppo di triestini arrivati in Australia prima del 1954 col “San Giusto d’Oro.
Un gruppo di triestini che hanno lasciato il loro paese a bordo della
motonave Toscana nel mese di giugno del 1954.
Adriana Douglas con i rappresentanti di alcune associazioni italo-australiane con
la statuetta di San Giusto.
I giuliani di Canberra.
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Giuliani nel Mondo
I presidenti e delegati dei Sodalizi giuliano-dalmati in Australia
– 14 le Associazioni aderenti alla casa madre di Trieste –
con al centro la statuetta del San Giusto d’oro, la neo riconfermata alla
presidenza della Federazione, Adriana Douglas e Dario Locchi.
Il presidente Dario Locchi durante il suo intervento.
Esuli ed
Emigranti
Nel dopo guerra la vita
era fatta di disperazione,
le risorse erano poche,
ma tanta la disoccupazione
L'Italia aveva troppe bocche
da sfamare
l'unica via era quella di emigrare.
Contadini, laureati, braccianti,
sognatori, nullatenenti se ne andarono in tanti....
Nel nord Europa molti emigrarono,
altri nell'America latina la fortuna cercarono.
Chi negli USA o in terra Africana,
Chi in Canada o in Terra Australiana.
Esuli senza più casa ne terra,
Sfrattati, scappati dagli orrori dopo la guerra...
Intellettuali, contadini braccianti...
delusi, con tanti sogni infranti.
Fuggiti alle torture e dall'oppressione,
cercarono una miglior sistemazione,
si trovarono alla deriva nei campi profughi italiani,
senza futuro o speranza nel domani.
Negli anni a milioni partirono dai vari porti,
con bagagli di speranze e sogni risorti.
Quanti in terra straniera morirono nel fior degli anni,
quanti mutilati pieni di dolori ed affanni
Nel ‘54 anche da Trieste tornata italiana,
partì la prima nave per la terra Australiana.
Era il Castel Verde carica di esuli e d'emigranti;
erano: famiglie, vecchi, bambini e giovani aitanti...
Ora a sessant’anni da quel primo viaggio...
ricca è la storia ed il suo retaggio.
Tanti i ricordi, di chi col Castel Verde era partito,
ed in Australia si era stabilito.
Trovando lavoro hanno messo radici,
superando ostacoli, facendo sacrifici,
ottenendo dignità e posizioni con grandi sudori.
In molti hanno subito perdite, lutti e dolori.
Le famiglie si sono estese con nuovi germogli
che hanno fatto superare, pregiudizi e scogli.
Loro l’Italia l’hanno sempre nel cuore scolpita
ma la terra che li ospita ha dato loro nuova vita.
Una vita intessuta, con tanti ricordi, che sono tesori.
e sono parte della storia e dei nobili valori...
di questa operosa gente che emigrando pel mondo,
ha portato miglioramenti, ed un contributo profondo,
anche in Australia sebbene giunti da esuli ed emigrati
si sono col tempo stimati e reciprocamente adottati!
Tutte queste storie vissute intessute di avventure,
farà da faro luminoso alle generazioni future!
Scritta il 7 Agosto 2014 da Marzia Bonacina Zochil poesia n. 317
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Come tradizione non manca la torta.
Locchi e Varagnolo.
Rinnovo cariche della Federazione in Australia
Sala del Consiglio al Fraternity Club. Foto Ricordo di tutti i presidenti dei nostri Sodalizi in Australia.
Risultato dell’elezione della Federazione dei Circoli GiulianoDalmati d’Australia. Presidente: Adriana Douglas; Primo
Vicepresidente: Romeo Varagnolo; Secondo Vicepresidente
Sergio Csar; Segretario Warren Douglas; Tesoriere: Carlo
Brugnatti. Consiglieri: NSW Romeo Varagnolo, Victoria
Sergio Csar e Sth Australia: Susy Clarkson.
Il Nuovo Direttivo del Circolo Fiumano di Melbourne
Comitato Esecutivo: Presidente Sergio Csar; Vicepresidente Evelina Viti;
Segretaria Anita Csar; Tesoriere Aldo Accheni.
Consiglieri: Evelina Accheni, Frane Colombo, Clara Pizziol, Anni D’Adamo,
Nadia Mansutti. Direttore Sportivo: Ervino Urizio.
Il nostro indirizzo: P.O.Box 562, Essendon Vic 3030 Australia
mail: [email protected]
Costruttivo colloquio a Trieste con Daniele Velcich presidente
dell’Associazione S. Maria Isola di Cherso.
Giuliani nel Mondo
Sud Africa
5° Conferenza dei giovani corregionali nel Mondo
4° Conferenza dei Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers
IDENTITÀ, INNOVAZIONE, ECONOMIA E NUOVA EMIGRAZIONE
La Regione Friuli Venezia Giulia incontra i giovani corregionali dell’Africa
e i Protagonisti corregionali nel Mondo - FVGworldplayers
SUD AFRICA, JOHANNESBURG - CAPE TOWN, 22 - 28 SETTEMBRE 2014
Il Presidente del Consiglio
regionale, Franco Iacop.
Dario Locchi, Presidente
dell’Associazione Giuliani
nel Mondo di Trieste.
LU N E D Ì 2 2 S E T T E M B R E 2014
JOHANNESBURG
ore 08.40
Arrivo delegazione e
gruppo regionale
(volo LH 572) da Francoforte.
Il gruppo sarà ospite per il
caffè presso la sede centrale
della Holding Giuricich.
Arrivo dei Protagonisti
corregionali –
FVGworldplayers (orario
dipende dai voli, località e
paesi di provenienza) e
sistemazione alberghiera
(Garden Court Sandton
City - Cnr West and
Maude Street Sandown 0027 112697000).
ore 15.00 - Partenza dall’hotel con bus.
ore 16.00 - Sede ICE - Agenzia per la promozione
all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese
italiane (42 Chester Road, Parkwood 2193).
Saluto del direttore dell’ICE Giulio Mulas.
Saluto dell’avv. George Bizos, consulente
internazionale e della famiglia Mandela.
Conferenza stampa di illustrazione delle “Conferenze” e
presentazione della Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia a cura di Franco Iacop, Presidente del Consiglio
Regionale.
A seguire buffet anche con i prodotti tipici del Friuli
Venezia Giulia in collaborazione con l’Agenzia Turismo
FVG e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA
e produttori enogastronomici regionali.
ore 18.30
Sede della First
National Bank
– Grayston drive,
Sandwon, Sandton
(cocktail). Con
interprete.
ore 19.30
Sede del SASCOC
(South African Sports Confederation and Olympic
Committee) – Incontro di una delegazione ristretta
(Iacop, Pellegrini, Locchi e Ziberna) con i vertici
della struttura (Jean Kelly, Kim Schonfelot e Ezera
Tshabango).
Il console generale della Repubblica
del Sudafrica a Milano, Saul
Kgomotso Molobi ricevuto in Regione.
Lo stand regionale alla “Festa Italia”
allestito dai Giuliani.
MARTEDÌ 23 SET TEMBRE 2014
JOHANNESBURG
ore 06.45 - Partenza bus
ore 07.15
Working breakfast
presso la Investec
Bank (Corner Rivonia
and Grayston Drive
Sandton). Presenzierà la
Chief Economist, Anabel
Bishop. Con interprete.
Si tratta di una delle più note banche del Sud Africa con
presenza internazionale.
La Anabel tratterà sull’economia del Paese.
ore 09.00 - Sede Società Dante Alighieri – (Houghton
Drive-0027 11 7286727). Registrazione dei partecipanti.
ore 09.30
Inizio dei lavori della 4° Conferenza dei Protagonisti
corregionali nel Mondo - FVGworldplayers
Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale
della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Saluto del Presidente della Società Dante Alighieri,
Gaetano Giudice.
Intervento del Console Generale a Johannesburg dott.
Gabriele Di Muzio.
ore 10.30
“Nuova Emigrazione: ruolo dei corregionali nel
Mondo - FVGworldplayers”
relatore Lucio Pellegrini, Direttore del Servizio
Corregionali all’estero e lingue minoritarie della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia.
“Nuove forme di comunicazione: presentazione di
una tesi di laurea sul caso FVGworldplayers”
relatore Bruna Zuccolin, responsabile di posizione
organizzativa “Coordinamento degli interventi per i
corregionali all’estero” del Servizio Corregionali all’estero
e lingue minoritarie della Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia.
Interventi
ore 13.00
Buffet anche con prodotti tipici del Friuli Venezia
Giulia in collaborazione con l’Agenzia Turismo FVG
e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA e
produttori enogastronomici regionali.
ore 14.30
Relazione su: “Collaborazione economica
innovativa fra la Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia e i Protagonisti corregionali nel
Mondo - FVGworldplayers”, relatore Nicky Giuricich,
imprenditore e membro di FVGworldplayers e
Presidente dell’Associazione Giuliani di Johannesburg.
Interventi
ore 15.00
Visite/istituzionali protocollari della Delegazione
ristretta della Regione Autonoma FVG.
ore 16.00
Incontri dei FVGworldplayers con le realtà
imprenditoriali ed operatori economici locali
a cura di Roberto Opeka.
ore 18.30
Sede Casa Italia (Marais Road Bedfordview) Cerimonia
di messa a dimora di un vitigno denominato “Il
Vino dell’Amicizia” tra il Friuli Venezia Giulia ed il Sud
Africa presso il monumento dedicato all’Esodo ed
alle Foibe, eretto
dall’Associazione
Giuliani di
Johannesburg
– opera ideata
dall’arch. Jenna Stelli
e progettato da
Glauco Vidulich.
ore 19.30
Cena celebrativa del
15° Anniversario
di costituzione
dell’Associazione
Giuliani nel Mondo di
Johannesburg alla presenza
delle autorità, congressisti e
soci del sodalizio. Esibizione
del coro “Giuseppe Verdi”
diretto dal maestro Roberto
Giuricich. (il 17 maggio 2014 è stato celebrato il 40° di
fondazione).
Alla fine dell’esibizione del coro consegna ufficiale dei
fondi, che sono stati raccolti a titolo di beneficenza per
la Casa Serena (Italian Retirement Home Fondation) che
ospita i nostri corregionali anziani, per la Little Eden
(Society for the Cure of Persons with mental Handicap)
che ospita quanti sono colpiti di alcune malattie e per
l’Associazione Assistenziale Italiana (AAI).
Il tutto alla presenza del Console Generale Gabriele Di
Muzio. Coordina Lisa Vidulich.
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Giuliani nel Mondo
MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE 2014
Si rammenta che in Sud Africa viene festeggiato
lo Heritage Day, Festa pubblica, nazionale per il
riconoscimento dei vari aspetti della cultura in Sud
Africa (lingua, storia e cibo nel Paese che tu vivi).
Giornata voluta da Nelson Mandela nel 1996.
ore 08.30
Partenza dall’hotel per la sede della Dante Alighieri.
ore 09.30
Sede Società Dante Alighieri
Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio
Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Presentazione delle attività della Conferenza e relazione
di sintesi sulle tematiche:
“Nuova Emigrazione: ruolo dei corregionali nel
Mondo - FVGworldplayers”, relatore Mario Tommasi,
direttore di banca e membro di FVGwordlplayers;
“Nuove forme di comunicazione” relatore
Marco Macorigh, imprenditore e membro di
FVGwordlplayers e “Collaborazione economica
innovativa fra la Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia e i protagonisti corregionali nel Mondo FVGworldplayers”, relatore Bruno Mrak, imprenditore e
membro di FVGworldplayers
Interventi
ore 12.00
Conclusioni della Regione Autonoma FVG.
ore14.00
Visita economico/culturale della città con citybus
(guida in italiano) con sosta a Soweto e luoghi simbolo
della vita di Nelson Mandela e della storia della lotta
all’Apartheid.
Sud Africa
Venezia Giulia ed il Sud Africa.
Visita impianti vitivinicoli. Segue sempre da Bottega
buffet con cibi tipici sudafricani.
Visita culturale della città e di realtà imprenditoriali e/o
strutture pubbliche.
Sosta da Giorgio Della Cia, titolare del “Pane e vino”;
(località Stellen Bosh).
A seguire, visita cantiere di una struttura in costruzione
da parte della Bros Construction Giuricich.
ore 17.00 Trasferimento in
albergo (Southern
Sun Waterfront).
ore 17.30
In Hotel. Incontro
di presentazione
e scambio di
esperienze tra
giovani corregionali,
FVGworldplayers
e Associazioni,
moderatore
Roberto Bottega,
imprenditore
e membro di
FVGworldplayers.
ore 20.00
Visita di un quartiere
tipico della filiera
pesca oceanica.
VENERDÌ 26 SETTEMBRE 2014
ore 08.00 - Partenza bus
ore 09.00 - Sede Club Italiano (16 Donegal Street
Rugby 7405). Registrazione partecipanti.
ore 09.30 - Inizio dei lavori della 5° Conferenza dei
giovani corregionali nel Mondo.
Presiede Franco Iacop, Presidente del Consiglio
Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Intervento del Console a Città del Capo dott. Edoardo
Maria Vitali.
I giovani corregionali, MIB e Collegio Mondo Unito si
presentano.
ore 10.30 - Relazioni sulle tematiche: “Ruolo e
opportunità per i giovani nella nuova emigrazione”,
relatore Dario Locchi, Presidente dell’Associazione
Giuliani nel Mondo di Trieste.
Spazio per interventi liberi dei giovani.
NB.: Alla sede ICE e alla sede della Dante Alighieri la
famiglia Giustizieri (Cremalat) allestirà i buffet.
GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014
CAPE TOWN – CITTÀ DEL CAPO
ore 06.30 - Trasferimento dall’hotel da Johannesburg
per l’aeroporto
ore 09.10 - Volo (SA 317) per Cape Town della
delegazione, gruppo dei giovani corregionali di
Johannesburg.
Arrivo di tutti i giovani corregionali partecipanti,
nonché dei giovani del Sud Africa già frequentanti i
Corsi Origini MIB e quelli del Collegio del Mondo Unito
dell’Adriatico (Trieste, Italia).
Dopo l’arrivo trasferimento diretto da: Bottega Family
Wines (con bus) e cerimonia di messa a dimora di un
vitigno denominato “Il vino dell’Amicizia” tra il Friuli
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ore 12.00
Delegazione istituzionale ristretta: incontro con la
signora Sharna Fernandez speaker (presidente del
Parlamento Provinciale del West Coast).
ore 15.00
Relazioni: “Forme di comunicazione”, relatore
Marco Macorigh, imprenditore e membro di
FVGworldplayers.
“Identità e lingua italiana”, relatore Bruno Mrak
imprenditore e membro di FVGworldplayers e
Simonetta De Paoli, Presidente della Società Dante
Alighieri di Cape Town.
Costituzione tavoli di lavoro sulle tematiche:
“Ruolo e opportunità per i giovani nella nuova
emigrazione”;
“Forme di comunicazione”, relatore Marco Macorigh;
“Identità e lingua italiana”, relatore Bruno Mrak.
Visite/istituzionali/protocollari della Delegazione
ristretta Regione FVG.
È prevista una visita ed un incontro con i vertici della
Società Waterfront.
Visita all’ICGEB - International Centre for Genetic
Engineering and Biotechnology.
S A B ATO 2 7 S E T T E M B R E 2 0 1 4
ore 08.30 - Partenza bus
ore 09.00
Sede Club Italiano - Incontro con i Direttivi delle sedi
delle Associazioni dei corregionali all’estero presenti in
Sud Africa.
ore 10.00
Coordinatore Dario Locchi, Presidente dell’Associazione
Giuliani nel Mondo di Trieste
Interventi dei rappresentanti delle Associazioni dei
corregionali all’estero:
Michele Bernardon, Presidente dell’Ente Friulano
Assistenza Sociale Culturale Emigranti di Pordenone,
Piero Villotta, Vice Presidente dell’Ente Friuli nel Mondo
di Udine, Graziella Coren, Presidente dell’Unione
Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia, di UdineCividale.
ore 11.00
Relazione di sintesi a cura di Giuliana Loi Cockcroft
imprenditrice e Lorenzo Colussi, imprenditore e
membro FVGworldplayers
A seguire interventi conclusivi dei giovani.
ore 14.00
Conclusione dei lavori da parte della Regione
ore 14.30
Incontro in un locale tipico gestito da un triestino (105
Main Road Green Point – Western Cape)
Nel pomeriggio partenza dei giovani corregionali.
Visita di realtà imprenditoriali.
DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 JOHANNESBURG
ore 05.30
Partenza bus
ore 07.30
(Volo SA 314) - Rientro della Delegazione regionale,
dei rappresenti delle Associazioni e dei protagonisti
FVGworlplayers a Johannesburg.
ore 11.00
Sede Club Italiano cerimonia di inaugurazione della
mostra delle regioni – visita allo stand Regione
FVG allestito con prodotti tipici mentre Bottega si
affiancherà con uno stand dei propri vini - nell’ambito
della Festa della Comunità Italiana. In mostra prodotti
tipici del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione
con l’Agenzia regionale Turismo FVG e l’Agenzia
regionale per lo sviluppo rurale - ERSA e produttori
enogastronomici regionali.
ore 17.00
Partenza per l’aeroporto
ore 19.15 - Volo LH 573 per Francoforte
ore 17.00 - Presentazione dei tre tavoli da parte dei
coordinatori Marco Macorigh e Bruno Mrak membri di
FVGworldplayers e Simonetta De Paoli, Presidente della
Società Dante Alighieri di Cape Town.
Interventi
ore 19.30 - Cena presso il Club Italiano con la
presenza dei dirigenti e/o soci storici dei Sodalizi dei
corregionali. (Coordina Giuliana Loi, Presidente del
Fogolar Furlan - Città del Capo).
Rientro in Italia (arrivo lunedì 29 settembre) a Venezia
ore 9.35.
*Coordinatore e assistenza convegnistica Leonardo Gambo
*L’evento sarà trasmesso in diretta streaming a cura di Marco
Macorigh.
Giuliani nel Mondo
LE TRE CONVENTION ANNUALI DEI SODALIZI EFASCE – EFM – UES
In ordine cronologico si sono svolte in regione: la 37ima edizione del tradizionale incontro annuale dell’associazione EFASCE di Pordenone (25-27 luglio);
dell’Unione Emigranti Sloveni (Slovenci po Svetu) (26-27 luglio); e l’11ima convention e incontro annuale dell’Ente Friuli nel Mondo (2-3 agosto).
Tre avvenimenti che rappresentano occasioni per fare “il punto della situazione” sulle innumerevoli problematiche del mondo dell’emigrazione ma soprattutto per mettere a fuoco e dibattere le strategie future che i tre Sodalizi – come pure le altre realtà dei corregionali all’estero: AGM, ERAPLE, ALEF, riconosciute e finanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – dovranno attuare.
Il vicepresidente della Regione FVG
Sergio Bolzonello tira le conclusioni.
EFASCE
La tre giorni pordenonese si è incentrata
sull’inaugurazione della mostra “L’emigrazione friulana verso gli Imperi Centrali” accolta
a palazzo Wassermann a Toppo, il convegno
nell’auditorium comunale di Travesio sul
tema “L’emigrazione friulana prima e dopo
la Grande Guerra” all’interno del quale si è
svolta la premiazione dei vincitori del premio
letterario “Rientrati per la Patria”, mentre domenica 27 a Pordenone, dopo la deposizione
della corona d’allora al Monumento ai Caduti
e la Santa Messa, è stato consegnato il premio della provincia di Pordenone “Odorico
da Pordenone” a Lorenzo “Lori” Colussi.
Il premiato è nato a Città del Capo, da genitori originari di Casarsa ed è attualmente Presidente del Sodalizio a Città del Capo. Una pergamena per i 50 anni di servizio sacerdotale
La sala gremita di emigrati e giovani.
è stata consegnata a don Vitaliano Papais.
Non sono mancati interventi con contenuti
socio-economici e culturali di Marco Matussi
(Uruguay), di Walter Matussi (Argentina), di
Silvia Casagrande (Gran Bretagna).
Le conclusioni del convegno sono state tratte dal vicepresidente della Regione Sergio
Bolzonello che, riferendosi all’attività delle
sei associazioni regionali dei corregionali
all’estero l’ha definita “buona”. Ciò non toglie che una futura crescita “deve passare”
attraverso una maggiore collaborazione fra
le associazioni ed una stretta sinergia con le
Università ed i Centri di ricerca.
EFM
Due i filoni che hanno caratterizzato l’XI incontro dei friulani nel mondo: gli interventi
dei sei relatori (emigrati ed imprenditori attivi in Friuli) ed i saluti da parte delle istituzioni.
Il grillo parlante
A proposito dell’auspicata maggiore collaborazione fra associazioni, non mancano già
esempi di stretta sinergia tra l’AGM e l’EFM.
A Mar del Plata i due Sodalizi si sono gemellati, a Hong Kong è attivo un Circolo
ARGENTINA
“misto” con un Presidente friulano e un Direttore triestino.
In Sudafrica si è instaurato un ottimo rapporto tra friulani e giuliani. Altrettanto si
registra a Shanghai, come pure a Roma.
BRASILE
Da Curitiba
la famiglia Coltro
SERGIO DE CAROLIS IN REGIONE
L’avv. Sergio De Carolis, vicepresidente del Gruppo Esuli ed Emigrati
Giuliano-Dalmati di Buenos Aires, ha
soggiornato per alcuni giorni a Trieste
ed a Staranzano incontrando parenti,
amici e realtà associazionistiche.
In sede dell’AGM si è intrattenuto con
Ziberna, mentre a Ronchi dei Legionari,
accompagnato dal nostro vicepresidente Franco Miniussi, ha avuto un incontro con il Sindaco Riccardo Marchesan.
El Almuerzo
de Primavera
Il Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del
Plata ha organizzato per domenica 21
settembre la tradizionale festa “El Almuerzo de Primavera” con la partecipazione del coro “Giuliani di Mar del Plata”.
E’ stata occasione per il presidente del
Sodalizio Eduardo Valinotti di svolgere
una panoramica dell’attività durante i
nove mesi dell’anno.
Prima in Associazione...
Graditissima la sorpresa che la famiglia Coltro ci ha fatto sia in Associazione quanto con
l’incontro con Dario Locchi. Ampia la panoramica sull’attività che il Sodalizio a Curitiba
svolge sia nel quadro associazionistico giuliano che in stretta sintonia con gli altri connazionali delle altre associazioni.
Nelle due immagini con il marito Edemilson il
figlio e la figlia Ornella che ha vinto una borsa
di studio a Salisburgo.
Poi la foto ricordo
con il presidente Locchi.
Colussi e Ziberna mettono a punto il programma
dei giovani per la riunione a Città del Capo.
Agli indirizzi di saluto di Alessandro Ciriani,
Claudio Pedrotti, Bettino Uvetto, la prolusione è stata del Presidente dell’EFM Pietro
Pittaro che – ricordando quanto è scritto sul
suo biglietto da visita “contadino, povero,
umile e democratico” e “sono povero ma ho
fatto molta strada” – ha ribadito il concetto
della funzione associazionistica del Sodalizio:
“non è una bocciofila” ma opera su progetti
per l’internazionalizzazione del Friuli.
Pittaro, nelle dichiarazioni rilasciate nell’intervista al “Messaggero Veneto”, precisa che i
propositi dei friulani dentro e fuori del Friuli sono chiari, puntano al futuro e pensano
sempre meno alla nostalgia.
Rivolgendosi alla Regione auspica la “creazione di un assessorato all’emigrazione o perlomeno di un dipartimento per l’internazionalizzazione delle aziende friulane portando
l’esempio del Canada”.
Nel chiudere i lavori il Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop assicura il massimo sostegno alle iniziative associazionistiche
dei corregionali all’estero che però “dovranno
essere collegate tra loro superando le individualità” ed inoltre rapportarsi in un sistema
anche integrato con le imprese.
Un altro messaggio è stato quello di Mario
Toros, il quale ha precisato che “chi non ama
la memoria non ama il futuro”.
UES
36° Edizione della Giornata dell’Emigrante
celebrata assieme alla Giornata del Donatore
di Sangue. La cronaca delle due manifestazioni è apparsa nel n. 4 della Rivista “Emigrant” che chiude con il 37° appuntamento,
l’ultima domenica di luglio 2015.
A Lusevera – la chiesa gremita di
emigrati provenienti da tutta l’Europa.
Il Sindaco con tutti gli stendardi dei
gruppi e Associazioni donatori di sangue.
BELGIO
Autodidatta, Melan ha
iniziato a dipingere nel 1987
Dal fascino delle colate d’acciaio ammirate
nel corso della sua attività professionale, ha
tratto ispirazione per la sua pittura, in cui, attraverso un’operazione di colatura che ricorda il dripping di Jackson Pollock e l’intreccio
di interessanti cromatismi morbidi e brillanti
di memoria fauve, riesce a mantenere vitale
il metallo prediletto. Traspare dai suoi lavori
La cerimonia di consegna dell’opera
del nostro dirigente – artista triestino
- eseguiti di getto, assemblando olio, acrilia Bruxelles Ruggero Melan.
co e acciaio su legno, con l’abilità dell’uomo
Alla sinistra la sorella
colto e di mondo, che ha nel sangue il senso
estetico - una concezione positiva e lievemente poetica dell’universo e della natura, sempre rischiarata e riscaldata da un sole dipinto all’orizzonte, che l’artista considera una sorta
di logo. Figlio del suo tempo, Melan crea un linguaggio intensamente materico, in bilico fra
espressionismo astratto e informale, in cui l’immediatezza del gesto e la creazione fantastica si fondono nel ritmo di un inesauribile entusiasmo: un’action painting non automatica o
meccanicistica, bensì densa di passione narrativa.
Marianna Accerboni
GERMANIA
Guido Scelsi a ruota libera
Guido Scelsi e Claudio Purhart le
nostre due colonne in terra Bavarese.
Tra una chiacchierata e l’altra, Guido Scelsi
rammenta e ci descrive i particolari della
storica serata di costituzione del nostro sodalizio a Monaco di Baviera, avvenuta naturalmente grazie anche alla fattiva collaborazione di Giovanni Chistiè, in un locale allora
gestito da un triestino.
Nel contempo, non è venuto altresì meno
l’apporto di Albino Lovrecich. Chiuso il periodo di Presidenza di Guido (19 anni), l’Associazione è passata nelle mani di Claudio
Purhart, che tutt’ora la presiede con tanta
passione e abnegazione.
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11
Giuliani nel Mondo
NEW YORK E TORONTO: SIMONE CRISTICCHI E IL DRAMMA DEGLI ESULI
Simone Cristicchi con Eligio Clapcich.
Dopo il grande successo in Italia, Slovenia e Croazia, Simone Cristicchi è in Nord America con Magazzino 18, dove ha
incontrato le comunità giuliano-dalmate. Il progetto nasce
dalla collaborazione tra l’Associazione Giuliani nel Mondo
di Trieste ed il Teatro Rossetti ma parte dalla richiesta dei
Comitati e Club sparsi nel mondo. Primo fra tutti quello di
New Jersey che sta lavorando con il Consolato italiano di
New York per portare nel 2015 Magazzino 18 anche negli
States, dove è stato rinviato causa le lunghe procedure per
la concessione dei visti. Così, la “prima” dello spettacolo si è
svolta il 12 settembre a Toronto nel Teatro delle Famee Furlane a Woodbridge, organizzato dal Club giuliano-dalmato
della città canadese. Lo spettacolo è stato preceduto, giovedì 11 settembre, da una conferenza stampa di Simone Cristicchi presso l’Istituto Italiano di Cultura, diretto da Adriana
Frisenna, alla presenza di ospiti e testate giornalistiche. Così
come qualche giorno prima si è svolto un incontro al Consolato italiano di New York, prima conferenza stampa con
Simone Cristicchi alla presenza di tutte le testate italiane del
territorio, sia carta stampata che web-tv.
“Il progetto è importante, per cui continueremo a lavorare
perché il nostro pubblico abbia modo di vederlo” ha rilevato
il Vice Console, Roberto Frangione, che ha accolto gli ospiti
con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Fabio Troisi,
Da sinistra Joe Braini presidente dell’Associazione
Giuliani Dalmati di Toronto, Rosanna Giuricin ed il
prof. Konrad Eisenbichler.
nella sede di Park Evenue del Consolato italiano “e vogliamo che abbia il giusto rilievo con il coinvolgimento delle
scuole e di tutte le realtà che parlano italiano ma anche sottotitolando lo spettacolo in inglese per ampliare l’offerta”.
All’incontro hanno preso parte anche operatori dell’Università e funzionari del Consolato coinvolti nel progetto oltre al
Presidente del Club giuliano-dalmato del New Jersey, Eligio
Clapcich e del prof. Konrad Eisenbichler in rappresentanza
del Club di Toronto.
Simone Cristicchi ha risposto alle domande dei giornalisti
di America Oggi, La Voce di New York e www.i-italy.org ed
altri, dopo aver “raccontato” per sommi capi lo spettacolo.
Desta curiosità il fatto che un attore e cantante romano si
sia occupato di una tematica come quella dell’esodo e delle foibe. Così, ha avuto modo di spiegare come è entrato
nel Magazzino 18 grazie alla disponibilità di Piero Delbello
dell’IRCI, soffermandosi anche sulla genesi di questa collaborazione con il Teatro Rossetti, il regista Antonio Calenda, il
coautore dei testi Jan Bernas e il maestro Sivilotti per le musiche. Le domande hanno riguardato anche le dinamiche
delle cinquanta repliche in tutta Italia, in Slovenia e Croazia
alle quali se ne aggiungeranno altre cento nella stagione
2014/2015 che partirà il prossimo ottobre. A conferma che
si tratta di uno spettacolo che ha trasformato il particolare
in universale, portando la sofferenza dell’esodo dalle terre
giuliano-dalmate ovunque nel mondo avvengano dolorosi
spostamenti di popoli.
Si prospetta un calendario fitto ma ciò non toglie che ci potrà essere spazio anche per delle date Oltreoceano rispondendo all’esigenza, sottolineata a più voci ma in particolare
da Carla Mastropietro, di portare lo spettacolo nei Dipartimenti di italianistica delle Università del territorio.
A Toronto, Magazzino 18 è stato presentato nella sala-teatro
delle Famee Furlane, grazie alla collaborazione con il Console onorario del Canada a Udine, Primo Di Luca, dell’Associazione Friuli nel Mondo e delle altre sigle regionali create
per mantenere i rapporti con i corregionali nel mondo, tra
cui ERAPLE, EFASCE a UES. A rendere possibile il tutto anche
contributi di singole famiglie, sia in Italia che a Toronto.
(R.T.G.)
Una delle conferenze stampa tenute sia nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Toronto
che al Consolato Generale d’Italia a New York.
L E D UE P O RT E D E L L A C IN A : S H A N G H A I E H O N G KO N G
Il Lloyd Triestino
e gli ebrei
Lo scoprimento del “Muro della Memoria”.
Assieme al Segretario del Partito di Shanghai-Hongkou, Wu
Qing, ed ai Consoli Generali di Israele e Germania, il Console
Generale d’Italia, Stefano Beltrame, ha partecipato alla cerimonia commemorativa dell’esodo ebraico a Shanghai durante la II Guerra Mondiale ed all’ inaugurazione del monumento che riporta i nomi dei detenuti nel ghetto. Tra il 1937
ed il 1941 circa 20 mila ebrei europei trovarono la salvezza
dalle persecuzioni naziste rifugiandosi nella metropoli cinese. La maggior parte arrivò a Shanghai con le navi di linea
italiane del Lloyd Triestino, che permise il loro esodo nonostante anche l’Italia avesse adottato una legislazione razziale. Con l’entrata in guerra del Giappone, le pressioni naziste
finirono per convincere le Autorità di occupazione nipponiche a confinare i rifugiati ebrei nel “ghetto di Hongkou”,
senza tuttavia mai arrivare a minacciare la loro vita. Con la
recente politica di apertura della Cina, la città di Shanghai
ha deciso di mettere in luce questa pagina della Storia allestendo un piccolo museo del ghetto dove, per l’appunto, si
è ora costruito un “muro della memoria” che riporta i nomi
de gli ebrei segregati nel 1944.
Alla cerimonia (toccante nella testimonianza di un’anziana sopravvissuta appositamente venuta da Berlino, Sig.ra
Sonja Muehlberger) sia le Autorità locali sia il Console israeliano hanno ricordato il positivo coinvolgimento italiano nel
salvataggio dei rifugiati grazie alle navi del Lloyd Triestino.
La stessa Sig.ra Muehlberger, nata a Shanghai nel 1939, ha
raccontato come i suoi genitori, in fuga da Francoforte, si
siano imbarcati a Genova sul “Conte Biancamano”, assieme
ad altri fuggiaschi tedeschi nascosti nel porto e portando
con sé, come unico documento personale, il certificato di
transito delle Autorità italiane.
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TRASPORTI: SERRACCHIANI INCONTRA IL CHAIRMAN DELLA COSCO
Nel 2015 una presenza regionale a Shanghai?
La Presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha incontrato a Trieste il nuovo chairman del gruppo
armatoriale cinese China Ocean Shipping Group (COSCO),
Ma Zehua. Dopo aver visitato la storico palazzo dell’ex
Lloyd Austriaco che ora ospita la sede della Regione, Serracchiani e Ma Zehua hanno avuto un breve scambio di
opinioni sull’importanza delle relazioni commerciali italocinesi.
La Presidente ha in particolare illustrato le potenzialità
della Regione come efficiente piattaforma logistica vocata
alle relazioni trasportistiche con il Centro e l’Est Europa.
In questo contesto va vista l’ipotesi di una presenza istitu-
zionale della Regione nell’area asiatica, ed in particolare a
Shanghai, centro finanziario internazionale e polo nodale
dei trasporti marittimi e dello shipping tra il mercato cinese e l’area del Centro Sud Europa. A tal proposito vanno
ricordati gli storici rapporti fra il porto di Trieste e quello
di Shanghai, di cui potrebbe dare concreta testimonianza
la realizzazione di una mostra sul Lloyd Triestino. Da non
trascurare, inoltre, le potenzialità turistico-ricettive delle
nostre realtà regionali per l’incoming cinese. Tutto ciò nel
quadro di una presenza a Shanghai di importanti realtà
economiche e culturali regionali, e di Sodalizi molto attivi
dei corregionali all’estero, sia friulani che giuliani.
IL 30° DELLA FERRARI A HONG KONG
Oltre un centinaio di pagine il Magazine dei “30 anni della Ferrari in Hong Kong”, pubblicazione che coglie il momento della
consegna dell’opera “Drive a Dream” (fatta da Marino Sterle) ai
rappresentanti Ferrari di Hong Kong, Mr. Richard Lee e Mr. Herbert Adamczyk. È stato un omaggio che Marino Sterle ha voluto
fare a loro per ringraziarli per la collaborazione avuta durante i
festeggiamenti dei 30 anni di Ferrari in Hong Kong alla presenza
di Montezemolo e John Elkann.
La foto immortala la consegna dell’opera di Marino.
Ci invia questa breve nota Stefano Bassanese, triestino e direttore del Sodalizio friulgiuliano.
Il Fogolar Furlan di Hong Kong ha fatto partnership con la
Camera di Commercio Italiana ad Hong Kong e con Italian
Trade Commissioner in occasione del FRIFF, Fri- Film Festival
(Friuli Film Festival).
Palisca - Tremul - Radin ai vertici dell’Unione Italiana
Roberto Palisca è il nuovo presidente dell’assemblea dell’Unione
italiana. La sua elezione è avvenuta il 29 giugno u.s. Il suo vice
è Paolo Demarin. Come noto gli altri due componenti il vertice
sono il Presidente dell’UI (Furio Radin) e il presidente della giunta esecutiva dell’UI (MaurizioTremul). L’assemblea nell’attuale sua
configurazione rimane in carica fino al 2018. I consiglieri sono 74
in rappresentanza delle 52 Comunità degli italiani.
Giuliani nel Mondo
STATI GENERALI DELL’ASSOCIAZIONISMO DEGLI ITALIANI NEL MONDO
I lavori preparatori degli Stati generali dell’associazionismo italiano all’estero hanno compiuto notevoli
passi avanti. Tra l’altro è stato definitivamente redatto “Il Manifesto degli Stati Generali”. Nella riunione
del 10 luglio scorso è stato discusso a lungo il testo iniziale del Manifesto e, su nostra proposta, si decise
di integrarlo con un “preambolo” e di rivedere alcuni dei punti che compongono il Manifesto stesso. La
segreteria ristretta operante a Roma ha infine accolto in larga parte le integrazioni proposte e ha provveduto a stilare la summenzionata versione finale. Dopo le vacanze agostane, il Comitato Organizzatore si
riunirà di nuovo, a Roma, si occuperà principalmente del processo organizzativo. Gli Stati generali dell’associazionismo saranno convocati presumibilmente in maggio o giugno dell’anno prossimo. Il Manifesto
è stato inviato a tutte le associazioni che hanno aderito affinché lo diffondano anche al loro interno. Per
quanto concerne l’UNAIE, sicuramente sarà uno dei punti prioritari della prossima Assemblea plenaria.
Franco Narducci, Presidente dell’UNAIE
PREMESSA
Viviamo in un momento storico in cui i movimenti umani si
sviluppano con un’intensità e una interconnessione mai conosciute prima e in grado di incidere sensibilmente sulle società
di partenza e di accoglimento. Molti paesi sperimentano l’arrivo di consistenti flussi di immigrazione e contemporaneamente di emigrazione. Tra questi l’Italia.
Per il nostro paese, l’entità della presenza di immigrati e quella
di emigrati con cittadinanza italiana, si equivalgono: si tratta,
insieme, di circa 9 milioni di persone, vale a dire il 15% della popolazione. Gli oriundi italiani sono stimati in circa 60-70 milioni.
Negli ultimi anni, la stima dei flussi di nuova emigrazione dal
nostro paese, si aggira su alcune centinaia di migliaia all’anno.
E’ necessario avvicinarci a questa nuova dimensione dei flussi
migratori in una positiva ottica di accoglienza, di accompagnamento e di orientamento, ma anche “di retizzazione” delle
opportunità che si presentano e sarebbe un errore gravissimo
sottovalutare o, peggio, dimenticare il potenziale culturale, sociale, economico e politico rappresentato dalla presenza italiana in ogni parte del mondo, come è altrettanto grave concepire l’immigrazione esclusivamente come problema interno
di sicurezza.
Per ciò che concerne la nostra emigrazione, è compito della
politica salvaguardare questo patrimonio, frutto del lavoro
instancabile di generazioni di emigrati ed è compito della politica favorire la transizione dalla “vecchia emigrazione” alle
nuove generazioni di italiani nati ed affermatisi all’estero e allo
stesso tempo valorizzare i protagonisti delle nuove mobilità,
soprattutto di giovani che lasciano l’Italia alla ricerca di opportunità lavorative.
I cittadini italiani residenti all’estero hanno sempre corrisposto
alla solidarietà e al legame con la terra madre svolgendo anche una funzione di promozione del nostro paese nel mondo,
innanzitutto dando vita ad innumerevoli forme di associazionismo. Per oltre un secolo l’associazionismo italiano all’estero ha supplito sovente all’assenza dello Stato, assumendo di
volta in volta il ruolo di punto di aggregazione e partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di
società di mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di
solidarietà oltre che di fonte di trasmissione di valori e di tradizioni, contribuendo in positivo all’affermazione dell’immagine
del nostro paese.
Attraverso l’associazionismo i cittadini italiani residenti all’estero hanno definito la loro appartenenza culturale e la loro
identità in una positiva sintesi con le altre culture incontrate.
Il mantenimento delle tradizioni e della memoria collettiva
hanno anche portato un contributo importante alla crescita
dei paesi di accoglienza e ampliato le relazioni di questi paesi
con l’Italia.
Questo modo di vivere la cittadinanza richiede, per esprimersi
al meglio, il concorso delle istituzioni e delle varie espressioni
della società civile. E in questo contesto va ricordato l’importante ruolo svolto dalle associazioni aderenti alla Consulta
nazionale dell’emigrazione (CNE).
Occorre ora riconoscere che il protagonista di questa lunghissima storia, l’associazionismo italiano all’estero nella sua interezza e i suoi terminali operativi in Italia, hanno il compito di
rivisitare i propri paradigmi per tracciare una nuova prospettiva e affrontare le sfide del futuro, sapendo che una stagione si
è chiusa e che si sono aperti nuovi scenari.
Questa è la premessa per la convocazione degli Stati Generali dell’Associazionismo italiano nel mondo, che avranno il
compito di varare una nuovo progetto di aggregazione e di
relazione interna delle forme di partecipazione associativa e
di richiamare la politica e le Istituzioni alle loro responsabilità.
L’associazionismo, nelle sue varie forme e novità, può tornare
a costituire la base fondamentale e insostituibile di partecipazione tra le comunità migranti; apertura al nuovo e riconoscimento della propria dimensione transnazionale e interculturale ne sono le condizioni.
Manifesto degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo
1. I cambiamenti in atto a livello mondiale sono segnati da
processi di globalizzazione economica e finanziaria che determinano diffusa disuguaglianza ed un conseguente aumento delle povertà in molti Paesi.
I mercati finanziari accumulano ricchezza a discapito dei sistemi produttivi che vedono restringersi sempre più il loro
campo d’azione innescando nuova disoccupazione e grande precarietà.
A tali tendenze in atto è doveroso rispondere con azioni e
iniziative volte al recupero di un’ampia condivisione delle
responsabilità, attraverso la partecipazione attiva e la moltiplicazione positiva dei momenti di rappresentanza, contrastando il rinchiudersi nell’individualismo localista e la
crescente disperazione di larghe fasce di popolazione.
2. In questo contesto globale torna a crescere il fenomeno
migratorio e la mobilità delle persone che rivendicano e ricercano lavoro, maggiori tutele, un welfare pubblico e più
solidale. Grandi masse di persone si muovono da un paese
all'altro, rafforzando la crescita dei paesi più ricchi mentre
si riducono le possibilità di progresso per i paesi lasciati a
margine dello sviluppo e della ricchezza.
3. L'Italia, oltre che paese di immigrazione, alimenta di nuovo significativi flussi emigratori, per altro mai interrotti, sopratutto giovanili; in assenza di misure attive da parte del
8. L'associazionismo esprime da sempre una rappresentanza sociale di interessi e di aspettative emergenti dalle nostre comunità all'estero. Esso è in grado di rappresentare e
negoziare le scelte riguardanti gli italiani all'estero, ai diversi livelli e direttamente con i decisori pubblici. Nell'attuale
contesto di nuova mobilità delle forze lavoro in Europa e
verso altri continenti, esso costituisce l'interlocutore fondamentale affinché il patrimonio rappresentato dai giovani
in ripartenza dal nostro paese, non vada irrimediabilmente
perduto.
9. Con lo svolgimento degli Stati Generali si intende ridefinire, a partire dalla propria specificità e in autonomia dalle
forze politiche, un possibile quadro di riferimento che consenta di raggiungere una forte unità di tutto il mondo associativo degli italiani all’estero, tenendo insieme pluralismo,
autonomia e rappresentanza. A questo proposito si ritiene
fondamentale l’attenzione alle novità che stanno emergendo e la costruzione di una comune piattaforma che sia in
grado di intercettarle e che sia orientata alla possibile evoluzione che avremo di fronte entro il prossimo decennio. In
Presidenti e Consiglieri dell’UNAIE a Trieste nell’atrio della sede dell’I.R.C.I..
nostro Paese, i nuovi migranti rischiano di vivere le stesse
contraddizioni che in passato hanno connotato l’emigrazione italiana determinandone nuove fragilità e situazioni
critiche.
4. Le comunità italiane nel mondo, con la loro storia e le loro
esperienze, hanno dato vita, in un oltre un secolo e mezzo
di storia, ad una estesa e articolata rete di associazioni che
hanno rappresentato il luogo di primaria ed effettiva partecipazione democratica.
5. Le associazioni sono spazi di civismo dove i cittadini si
motivano alle cause collettive, apprendono i meccanismi
sociali e politici, si formano al dialogo e al confronto con le
istituzioni e sono punti di riferimento centrali per lo sviluppo dei processi di integrazione, di socializzazione e inclusione. Processi volti a garantire la promozione umana, educativa e sociale, la responsabilità collettiva per una società più
solidale, la crescita di una consapevole ed attiva partecipazione alla vita democratica.
6. In un quadro di grandi trasformazioni delle società e delle
organizzazioni statuali l'associazionismo intende contribuire
allo sviluppo civile, economico, sociale e culturale delle comunità, dandosi l’obiettivo della piena realizzazione dei diritti attraverso la concreta attuazione di iniziative e misure volte
a contrastare il deterioramento del tessuto relazionale nelle
nostre comunità, innestando nuove energie positive, sviluppando relazioni interculturali e azioni sussidiarie; è necessario un nuovo protagonismo dei cittadini migranti che rafforzi
le rivendicazioni nei confronti dei governi nazionali e locali
ed agisca da contrappeso democratico ai poteri costituiti.
7. L'associazionismo all'estero è e vuole essere una realtà
stimolatrice dello stare insieme, anche tra persone di diversa cultura, ma anche l'opportunità per affermare valori
culturali capaci di allargare, in pari tempo, l'area della conoscenza dell’italianità e il coinvolgimento delle comunità italiane nel loro ruolo di ponte, di mediazione e di interazione
tra paese di origine e paese di accoglienza e, all'interno dei
paesi di accoglienza, tra le diverse comunità migranti e le
popolazioni autoctone.
questo senso uno spazio significativo, all'interno del dibattito degli Stati Generali, sarà riservato alle nuove forme di
autotutela, di mutuo soccorso, di informazione e di nuova
partecipazione sociale che da tempo si stanno sviluppando. L’aumento della nuova emigrazione determinata dalla
crisi economica che attraversa l’Europa e il mondo, impone un’analisi puntuale delle realtà associative esistenti e la
progettazione di un associazionismo del futuro in grado di
integrare la tradizionale presenza organizzata con le nuove necessità e i nuovi bisogni che emergono.
10. L’obiettivo è l’adeguamento della vita delle associazioni in relazione ai grandi mutamenti in atto – segnati dai
processi di integrazione e interdipendenza - e di individuare e indicare modalità di rappresentanza in grado di
recepire tali cambiamenti. Si intende cioè avviare, concretamente, un processo di trasformazione del mondo associativo a partire dall’analisi della capacità organizzativa
dell’emigrazione consolidata e, al tempo stesso, di quella
che riguarda la nuova emigrazione, nella consapevolezza
che l’interazione tra questi due livelli sia indispensabile e
proficua.
11. Con gli Stati Generali si vuole inoltre costruire un’istanza di coordinamento generale della vasta e variegata
rappresentanza sociale delle nostre collettività nel mondo
rafforzando ed ampliando il protagonismo delle associazioni, confermando l’unitarietà d’azione posta in essere
nella lunga e positiva storia della CNE. L’avvio di questa
nuova fase potrà essere sostanziata dalla creazione del
Forum delle associazioni degli italiani nel mondo, unitamente al suo riconoscimento istituzionale già avanzato
da uno specifico disegno di Legge da tempo presentato
in Parlamento.
12. Il Comitato Promotore degli Stati Generali si rivolge
a tutte le associazioni affinché aderiscano al Manifesto e
partecipino al dibattito e alle iniziative che saranno insieme organizzate nei prossimi mesi sia all’estero che in Italia.
L’assemblea conclusiva degli Stati Generali dovrà svolgersi
nei primi mesi del 2015.
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Giuliani nel Mondo
NOTICIAS - INFORMAÇÕES DALL’AREA LATINO-CARIOCA
Da Brasilia via San Paolo e Rio
Ricorrenze e celebrazioni
A quota otto le Associazioni in Brasile
Stefano Macchi e Reana Velicogna.
Dopo il recente riconoscimento del Circolo di
Brasilia, agli storici due Sodalizi di San Paolo
e a quelli di Curitiba, Pirassununga, Sertaozinho e Tangarà da Serra, sta per aggiungersi
l’ottavo Circolo carioca, poiché si prospetta la
costituzione di una struttura associativa a Rio
de Janeiro.
Promotore Stefano Macchi, che assieme a
Reana Velicogna e ad un gruppo di una decina di triestino-giuliani attivi nell’area metropolitana di Rio, ha avuto modo di conoscere,
durante i recenti campionati mondiali, un operatore triestino nel settore dei media, Andrea
Rinaldi, figlio del nostro Presidente onorario,
che ha parlato dell’Associazione Giuliani nel
Mondo. Decisivi poi i contatti fra il nostro consigliere Marco Toncelli e Fulvia Casara, amica
d’infanzia di Reana Velicogna.
Quanto prima il gruppo formalizzerà la costituzione del Circolo, che verrà poi formalmente
riconosciuto dai nostri organi e potrà quindi
dar corso alle sue attività.
Partecipanti alla celebrazione.
Rossana Bartoli da San Paolo ci invia alcune significative immagini della Santa Messa tenutasi
nella “Chiesa degli Immigranti Madonna della Pace” dove si ritrovano gli italiani, che ha riguardato sia il Giorno del Ricordo quanto altre celebrazioni e ricorrenze familiari.
Al Console Generale, nominato Ambasciatore in Perù, l’AGM ha inviato un caloroso saluto di
ringraziamento per la sua costante dedizione alle problematiche di tutta la Comunità italiana ed
in particolare di quella giuliano-dalmata.
Il bel canto a Brasilia
In prima fila il Console Generale Ministro
Marco Marsilli; Presidente Comites Rita
Blasioli; Presidente Federazione Veneta
in Brasile Bruna Spinelli.
Giulio Roberto Bartoli
legge la Preghiera
degli Esuli.
Offertorio Natassia
Bartoli
con Rodrigo Grilli.
Grande successo alla 28ima conviviale goriziana
Foto ricordo con la soprano Vedrana Simic, dopo la sua presentazione nella
Tosca a Brasilia, venerdì sera, 27 giugno. Ha nuovamente cantato nel mese di
luglio per la seconda parte del Festival dell’Opera di Brasilia.
Alla destra con il foulard il presidente del Sodalizio Max Lucich.
INFORMATIVA DA VILLA GESEL
Ci scrive Adriana Kebat, “Siamo tristi per la
brutta notizia sullo stage dei giovani. Nel nostro circolo non ci sono tanti, ma il ragazzo
che non era potuto andare l´anno scorso si sta
preparando per quest´anno, sta studiando la
lingua e leggendo la storia dei suoi antenati
molto entusiasta. Speriamo che il prossimo
anno si possa fare per dargli qualche speranza,
fatemi sapere se ci sono novità.
Vi ringrazio di cuore per tutto quello che fate
per i circoli, sappiate che da noi le cose non
sono mica facili quando l´economia non va
bene la gente si allontana e non partecipa
molto. Per questo il nostro lavoro é faticoso
ma ci impegniamo con molto amore perchè é
quello che abbiamo deciso di fare.
Nel nostro circolo si continua ad insegnare la
lingua, a cantare, a includere delle persone
offrendo dei corsi artistici, ginnastica, musica.
Stiamo organizzando una fiera artigianale invitando tutti i cittadini.
Insieme al Circolo Italiano stiamo stampando
un Bollettino informativo per raccontare i lavori che si fanno e si sono fatti”.
Carissima Adriana,
La tua accurata nota scaturisce dal profondo del
cuore. Possiamo assicurarti che faremo il massimo sforzo affinché nel 2015 lo stage dei giovani
si realizzi. Da tutti noi grazie per il tuo forte impegno e auspichiamo – anzi ne siamo convinti
– che tu possa continuare per molto tempo ad
operare nel campo dell’associazionismo perché
i nostri giovani necessitano di persone come te.
Un fraterno abbraccio.
La redazione
Premio Salvador Allende
a Tommaso de Vergottini (in memoriam)
In occasione della 29ima edizione del festival
del Cinema Latino Americano, (18-26 ottobre)
la Presidenza dell’APLAI conferirà il Premio
Salvador Allende a Tommaso De Vergottini (in
memoriam). Il riconoscimento sarà consegnato sabato 18 ottobre presso l’Aula Magna del
Centro Internazionale di Fisica Teorica delle
Nazioni Unite a Trieste alla vedova Annasofia
Bruzzese De Vergottini.
L’AGM patrocinerà la cerimonia così come
numerose realtà istituzionali tra cui la Farnesina.
Foto di gruppo.
La scrittrice Lina Donati ha presentato
durante la serata il suo libro “Dico
quello che sento”. Si tratta di una
biografia di 80 anni di vita passata tra
l’Italia e l’Argentina.
Ben 320 le persone che hanno partecipato
alla serata celebrativa del 28imo anno di costituzione dell’Associazione Comuni Emigrati
Goriziani Buenos Aires.
Gli onori di casa all’incontro conviviale sono
stati fatti dal presidente Gianfranco Tuzzi.
Va sottolineato che non soltanto nella Capital Federal, ma in tutta l’Argentina Tuzzi è
considerato un simbolo della giulianità con
particolare riferimento al mondo gorizianobisiaco.
Il suo carisma è confermato dalla presenza
alla conviviale di numerosissime autorità
politico-istituzionali che qui di seguito elenchiamo.
I presidenti di: Fediba dott. Dario Signorini,
Federazione Sicilia Filadelfio Oddo, Soc. Trevisana di Buenos Aires Felipe Loreti, Soc. Italclub Adalberto Dal Lago, Soc. Libert Piemont
Mario Bonafina, Circolo Giuliano Buenos Aires Giuliano Garbin, Soc. Trentina Gabriella
Anzelini, Circolo Giuliano Buenos Aires Sud
Edda Terlevi, Circolo Giuliano La Plata Egidio Kebat, vice-presidente Soc. Friulana di
Buenos Aires Miguel Arzeno, segretario Soc.
Lombarda Grazia Boffi, segretario Soc. Trilau
Giorgio, segretario Soc. bellunesi Nilda di Donato, rappresentante consigliere Soc. Giuseppe Mazzini Gabriel Jarc, rappresentante consigliere Società Friulana di Avellaneda.
Presente anche Sergio Francetich ex vice presidente della Federazione Giuliani in Argentina e la sua consorte.
Consistente la delegazione, con il Segretario
Acuña, della Soc. Española Concurvion.
Non poteva mancare il direttore del Giornale
Voce D’Italia Italo Serena.
Lettere di congratulazioni sono giunte dal
Console Generale d’Italia dott. Giuseppe Scoramiglio, dal sen. Luigi Pallaro presidente di
FEDITALIA e da Annamaria Marincovich presidente Gruppo Esuli ed Emigrati Giulianodalmati di Buenos Aires.
La riunione - presente il Consiglio Direttivo al
completo - è stata animata del gruppo culturale Stella d’Oro.
Dirigenti e soci al tavolo
presidenziale.
Gianfranco Tuzzi assieme agli ospiti.
Al centro Belky Zamar una scrittrice
puro sangue goriziano.
Dall’URUGUAY
L’11 ottobre il nostro Sodalizio in Uruguay celebrerà il 20imo di costituzione. Si tratta – come
informa il presidente Gianfranco Premuda – di un ragguardevole traguardo degno di particolare attenzione. Sarà occasione per svolgere un’analisi dell’attività dell’Associazione con particolare riferimento al futuro che vede l’inserimento di giovani figli di seconde e terze generazioni dei nostri emigrati.
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Giuliani nel Mondo
LA MIA ESPERIENZA IN AUSTRALIA di Laura Sanabor Milani (Prima Parte)
Il nostro viaggio in Australia
Era mattina presto quel 15 marzo del 1954
quando io e Franco ci imbarcammo a bordo
della nave Castel Verde, pieni di speranza.
Non sapevamo che questo viaggio in Australia
avrebbe cambiato la nostra vita per sempre.
Il Castel Verde era la prima nave di emigranti che faceva rotta per l’Australia partendo da
Trieste. Salendo a bordo di quella nave non
sapevamo che avremmo scritto una pagina
di storia, di emigrazione, nuova, per la nostra
Trieste. Avevamo sempre conosciuto l’immigrazione ma mai l’emigrazione. Non credevo
che lasciare mamma sarebbe così doloroso.
Vidi mia madre quasi cadere in acqua, cercando
di fermarci, cercando di impedire che partissimo così giovani verso una terra sconosciuta, il
suo pianto mi strappò il cuore. Mi chiedevo se
davvero avevo fatto la cosa giusta, lasciandola
da sola per andare così lontano, dall’altro capo
del mondo, in un luogo sconosciuto.
Io e mio marito demmo un ultimo sguardo a
mia madre tra la folla. Un vento caldo mi soffiava in faccia e mi asciugava le lacrime, il battito
del cuore era un’esplosione dolorosa, la nave
si allontanava e vedevo mia madre sempre
più piccola, fino a che scomparve. Cominciai
a piangere, anche il mio cuore piangeva per
lei. Franco mi teneva la mano e mi stringeva a
sé, gli vidi il dolore in faccia ma non disse nulla
e mi strinse a sé sempre più forte. Dal ponte,
guardavamo Trieste scomparire attraverso le
lacrime per le nostre famiglie. Partivamo per
avere un futuro migliore.
Il Castelverde durante la guerra era stata una
nave da trasporto. Sulla nave, ci separarono
dai nostri mariti, le donne in una cabina e i
mariti in altre. C’erano 6 letti in ogni cabina, la
toilette era al primo piano e dovevamo salire
le scale per usarla. Per me era difficile a causa del mal di mare, non potevo vomitare nel
lavabo in cabina? Dovevo rapidamente saltare i gradini due a due e trattenere il vomito,
tenendomi stretta al passamano. Mi girava la
testa e mi pareva di non farcela e di cadere ad
ogni passo che facevo, ed ero caduta più volte,
le mie ginocchia erano nere e blu. Il peggio è
stato quando ho trovato la toilette occupata e
ho dovuto bussare alla porta e l’occupante imprecava contro di me. Non era colpa loro, c’erano soltanto due servizi igienici sul quel ponte,
cosa che non mi aiutava quando ne avevo bisogno. In cabina con me c’era una ragazza che
abbiamo incontrato presso l’Ufficio australiano
per l’emigrazione con suo marito. Si chiamavano Alicia e Gidio e siamo diventati amici.
Una notte abbiamo avuto un mare molto
mosso e il capitano ha annunciato che avrebbe chiuso tutte le porte, e di rimanere calmi
che tutto sarebbe andato bene. Era la mia prima esperienza di mare mosso a bordo di una
nave, e avevo paura. La nave, durante la notte,
rollò molto, mi chiedevo se la nave ce l’avrebbe fatta ad arrivare nel nuovo continente, avevo letto dei monsoni dell’Oceano Indiano e di
quante navi erano affondate nella storia dei
viaggi verso l’Australia. Il pensiero mi fece rabbrividire. Il Capitano ci disse che eravamo solo
sulla coda del monsone, non c’era il pericolo
di affondamento; avremmo rischiato solo di
imbarcare acqua. Nonostante le sue parole, abbiamo rollato in tutte le direzioni, tutta la notte.
Grazie a Dio, al mattino il tempo migliorò e ci
fu permesso di andare per la prima colazione
sul ponte più alto, ma c’erano poche persone a
colazione quindi nostri mariti ci dissero che ci
avrebbero portato la colazione in cabina. Più
tardi nel pomeriggio, il mare diventò normale. Il
cibo era buono anche se non mangiavo molto.
Quel poco che mangiai fu grazie a mio marito
che si assicurava che mi nutrissi. La mia nausea
diventò insopportabile soprattutto quando
una ragazza della nostra cabina mise un salame
sulla finestra per mantenerlo fresco. Immaginate, qualcuno le regalò un salame! Quel salame
aveva un odore forte. Non avevo proprio bisogno di quella puzza, il mio stomaco era già in
rivolta, mi sentivo male, anche le altre ragazze
in cabina si lamentavano ma a lei non importava. Lei difendeva quel salame come un falco.
Infine, una mattina il salame sparì. Noi ragazze
in cabina eravamo felici, la sparizione era come
una benedizione. Si scoprì, dopo tanti litigi,
che suo marito, forse per gelosia, poiché lei era
molto amichevole con un marinaio, aveva preso il salame e se lo era mangiato con i ragazzi
compagni di cabina. Dopo aver scoperto che
era stato suo marito a prendere il salame era
diventata molto più amichevole con tutte noi.
Nei giorni successivi il mare si calmò, iniziavo a
stare meglio con il mio mal di mare, il medico
mi consigliò di prendere delle pastiglie grazie
alle quali il mio mal di mare migliorò, o forse
era perché eravamo vicino al canale di Suez.
Dove ci fermammo a passare la notte, in attesa
di formare un convoglio di navi.
Era così bello vedere la piramide e la Sfinge e
c’erano alte palme lungo il canale, sembrava
un un’oasi, non avevo mai visto qualcosa di
così bello. Quando uscimmo dal canale di Suez
il capitano annunciò che la tappa sarebbe stata ad Aden. E che avevamo sei ore di visitare la
città. La città di Aden non era bella come Suez,
in città fummo circondati da bambini che elemosinavano e volevano soldi, non le caramelle
o cioccolate che noi offrivamo, gli adolescenti diventavano aggressivi, volevano soldi che
noi non potevamo dare loro, ci hanno offerto
una sorta di frutti tropicali per pochi soldi, le
persone che però li avevano acquistati ci sconsigliarono, erano molto pepati! Ci volle tempo
per far passar il bruciore in bocca e gola. Iniziarono a lamentarsi, e i ragazzini, in un angolo,
ridevano.
Rimanemmo a terra per un’ora, ci sentimmo
minacciati essendosi aggiunti ai ragazzini un
paio di adulti, ma, soprattutto, quando la polizia iniziò a picchiare i ragazzini mendicanti.
Pensammo che era meglio tornare alla nave.
Saremo stati più sicuri. Più tardi i nativi salirono a bordo per vendere delle borsette per
donna e piccoli oggetti molto belli; noi ragazze ne comperammo una ciascuna.
Dopo cena, partimmo per continuare il viaggio verso Australia. Non che mangiai molto a
cena, sentivo ancora nausea Franco insistette
perché mangiassi qualcosa. Avevo perso peso,
la gonna mi cadeva sui fianchi, Franco era molto preoccupato, egli mi forzava a mangiare
qualcosa anche se era solo un pezzo di pane.
Dopo cena andai in cabina per sdraiarmi, non
appena entrata, un cattivo odore mi colpì,
non riuscivo a capire che cosa fosse o da dove
venisse questo cattivo odore. Dopo un po’, le
ragazze venivano e chiedevano se qualcuno
di noi avesse portato del cibo in cabina e se
lo fosse dimenticato ma nessuna lo aveva fatto. Nessuno riusciva a capire che cosa fosse
quell’odore. Durante quella notte, l’odore nella nostra cabina peggiorò, chiamammo i nostri
mariti che decisero di sollecitare qualcuno a
indagare. Dopo pochi minuti arrivò il Capitano. Pensavamo a qualche perdita di carburante ma, con nostra sorpresa, ci spiegò che erano
le borse che avevamo comperato, il cuoio di
cammello ha quell’odore.
Le soluzioni erano due: o gettare le borsette
fuori bordo, o tenercele con il cattivo odore. E
lasciò la cabina ridendo…
Noi provammo a spruzzare del profumo in cabina, ma non fece nessuna differenza. Ci adattammo a quel cattivo odore, come facemmo
per il salame, per il resto del viaggio. “Se siamo
sopravvissuti al salame sopravvivremo ancora
meglio all’odore delle borsette”
Dopo 6 settimane, di mare e cielo, fu un sollievo vedere le coste australiane. Finalmente a
destinazione. Fui molto felice. La città di Fremantle sembrava bella veduta dalla nave, ed
era una bella giornata di sole, le case in distanza sembravano uscite da una favola. Peccato
che non potemmo scendere a terra perché ci
fermammo per breve tempo.
Nel tardo pomeriggio, partimmo da Fremantle
e continuammo il viaggio per Melbourne nostra destinazione finale.
Dopo due giorni, arrivammo a Melbourne. Era
una bella mattina di Pasqua, la nostra prima
Pasqua lontano dalle nostre famiglie e dagli
amici. La mia sensazione di questo paese, era
di una terra enorme, dalla nave vedevamo tutte le case in linea che sembravano più piccole,
come in un racconto fiabesco, era come un sogno, un sogno di un futuro migliore. Ma, purtroppo, con i sogni arrivano anche le delusioni.
Dopo due ore, eravamo in fila per sbarcare. Sul
molo, un ufficiale dell’emigrazione ci portò alla
stazione ferroviaria per la nostra nuova destinazione: Bonegilla. Un un ex campo militare, adattato per ospitare i nuovi emigranti. Abbiamo
viaggiato tutta la notte, con uno stop al mattino presto per la colazione a base di salsicce,
pomodori e uova che la maggior parte di noi
non era abituato a mangiare al mattino, quindi
bevemmo solo qualche caffè con qualche fetta
di pane. Più tardi, nel pomeriggio, si fermarono
alla stazione di Albury, dove abbiamo avuto dei
panini per il pranzo, imbarcati su dei pulman ci
portarono al campo di smistamento di Bonegilla. Arrivammo infine a Bonegilla. Su di un semplice cartello in legno c’era scritto:
“CENTRO DI ACCOGLIENZA DI BONEGILLA”
Finalmente avemmo una piccola indicazione
di dove eravamo esattamente. Franco ed io
avevamo rinunciato a capire in quale parte del
paese fossimo stati traghettati, per superare
le prime delusioni ci aggrappammo al nostro
persistente sogno di vivere una vita emozionante in una città australiana che, però, incominciava a sbiadire nel desolato paesaggio
che vedevamo guardando fuori dal finestrino
dell’autobus. Ci sembrava come un lontano ricordo, la bella città di Melbourne, il posto dove
avremmo voluto vivere, non ci aspettavamo di
essere portati, invece, in mezzo al nulla. Anche
se il deserto aveva una certa bellezza anche se
inquietante, ci prese un ineluttabile senso di
isolamento, il paesaggio brullo non poteva che
turbare ma i miei pensieri. Avevo sentito parlare e visto le immagini dell’Australia ma questo
non era quello che avevo in mente e quello che
ci avevano descritto dell`Australia quando abbiamo deciso di trasferirci qui. I toni color rame
che componevano il paesaggio secco erano
molto diversi dai toni lussureggianti verdi, gialli e bianchi fattici vedere a casa. L’autobus era
vecchio e lento e, ad un certo punto, con un
sussulto finale, si arrestò improvvisamente. Le
porte si aprirono con uno stridio e lentamente e
con cautela scendemmo dall’autobus e uscimmo nel nuovo mondo.
Il sole era tramontato quando scendemmo
dall’autobus, prendemmo il poco che avevamo portato con noi, eravamo attesi (mi sembrava di vedere cortometraggi dei campi di
concentramento) da una matrona, io credo
che fosse tedesca, alta un metro e ottanta che,
con modi bruschi, ci guidò verso quella che
doveva essere la nostra dimora temporanea in
Australia. La nostra dimora consisteva in una
cameretta di due metri per tre con due brandine di ferro uso militare (residuato bellico.)
Gli edifici caratteristici dell’outback (la zona interna dell’Australia, ndt) erano baracche di legno foderate all’esterno con lamiere ondulate,
sembravano più come una serie di capannoni
agricoli che luoghi di residenza. Per una frazio-
ne di secondo, pensai che stavamo facendo
semplicemente un’altra sosta per cena prima
di arrivare presso gli alloggi di qualità, di cui
ci era stato raccontato e che abbiamo visto
in tutte le brochure. Questo luogo aveva una
certa bellezza inquietante e selvaggia, provavo un senso di isolamento, immersa nel paesaggio brullo, dove vedevo svanire i miei sogni
e le mie speranze. Questo non era quello che
avevamo visto e che ci avevano fatto credere
che avremmo trovato quando abbiamo deciso
di emigrare in Australia.
Il colore terra bruciata caratterizzava il paesaggio secco era molto diverso dai toni lussureggianti verdi gialli e bianchi che avevamo immaginato. Il sole era del tutto scomparso. Gli
edifici davanti a noi sembravano più come una
serie di capannoni agricoli che dei residence.
OUTBACK
Le nostre orecchie vennero stordite dalle urla
assordanti delle cicale mimetizzate tra gli alberi. Ce ne dovevano essere a centinaia. Ma
quando al caldo del pomeriggio si sostituì una
brezza rinfrescante, le creature interruppero il
loro assalto canoro.
Il rosa e il blu tinsero il cielo e quel luogo selvatico cominciò gradualmente cadere nella
profondità del crepuscolo. Grandi uccelli bianchi con petti gialli, molto belli stridevano sugli
alberi sopra di noi, incominciammo a discutere su chi avrebbe avuto il posto migliore per
riposare la notte. “Sperando che non fossero
residenti permanenti con quel loro stridio terribile!” mi disse Franco. Guardò le grandi bestie
bianche e grugnì con un sorriso ironico e mi
avvolse in un abbraccio stringendomi a sé.
“Tutto sarà come abbiamo sognato, Laura”, mi
disse. “è solo una fase temporanea”.
L’accampamento era situato nel mezzo al nulla. La nostra guida parlò con alcuni consiglieri
al camp, ma purtroppo, non capimmo molto.
Era una strana sensazione essere in un paese
in cui si parla una lingua sconosciuta, ci si sente completamente vulnerabili. E allora non c’era nessun vocabolario tascabile per occasioni
come questa.
A loro saremmo sembrati idioti, sorridevamo
ansiosi senza capire quello che ci stavano spiegando. Immaginavo che si sentivano come eroi
che salvavano noi stolte “wogs” (“negre” ndt) arrivate dall’ Europa del dopoguerra e che avremmo dovuto essere grati di potere scappare lì per
iniziare una nuova vita. Per 15 minuti, rimanemmo in piedi fuori in cortile ascoltando un uomo
alto dai capelli grigi parlare, non capendo una
parola di quello, che in inglese, ci stava dicendo.
Annuimmo educatamente.
Non credo che mi sia più sentita così stupida e
insignificante nella mia vita. Eravamo in balia
di queste persone e tutto quello che potevo
fare era stare lì, sorridere ed essere gentili.
Dopo il discorso, un uomo più giovane alzò la
mano in un gesto amichevole. “Bon-mascellano”. Voleva darci la buonasera ed augurarci,
forse una buona cena.
Queste erano tutte le frasi italiane che sentimmo, poi si tornò all’inglese, parlato scandendo
ogni parola con voce forte. Percorremmo un
sentiero sporco dove sorgevano più edifici di
ferro ondulato, questi erano i nostri alloggi.
“Non c’è molto da guardare, eh” Sentii una
voce conosciuta. Erano Licia e Gidio. Licia mi
prese la mano e mi disse, affettuosamente,
“Oh, è così bello avere un volto familiare qui
intorno!” Ho potuto sentire le onde di sollievo che mi attraversavano. Forse questo posto
non era così male, dopotutto. Noi con Licia e
Gidio vicino, almeno non eravamo da soli. Siamo stati divisi in tre gruppi. Noi con le coppie
senza figli nella sezione 8.
(Continua)
Traduzione a cura di Mariastella Malafronte
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Giuliani nel Mondo
ANGOLO DEI LIBRI: RECENSIONI, INIZIATIVE, PREMIAZIONI
Memorie - Zara 1937-1944
Decennale della Consulta Femminile
Sia nell’invito per la presentazione del volume
in occasione della manifestazione in memoria
del 70° anniversario della distruzione della
città di Zara (1934-44) da parte dell’aviazione
anglo-americana, quanto nell’introduzione,
l’ing. Silvio Cattalini – nella sua veste di Presidente del Comitato Provinciale di Udine
dell’A.N.V.G.D. – così scrive:
“L’attuale ristampa viene a colmare la mancata
disponibilità del volume, esaurito da lunga data,
e si presenta con una veste completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico e documentale, rispettando integralmente il contenuto dell’opera”.
“Ci auguriamo che questa genuina testimonianza, propostaci da Emilia Calestani, possa trovare ampia divulgazione soprattutto tra le nuove
generazioni, che poco o niente conoscono della
tragedia subita durante la seconda guerra mondiale da Zara, città italiana sentinella sulla costa
orientale dell’Adriatico”.
Il volume comprende 160 pagine, 15 capitoli e
45 fotografie; la prefazione è firmata da Sergio
Brcic mentre l’introduzione è quella apparsa
nella prima edizione, a firma di Emilia Calestani
scomparsa nel 1991.
Informazioni: A.N.V.G. e D.
Associazione Nazionale Venezia Giulia
e Dalmazia - Udine
Comitato Provinciale di Udine
Vicolo Sillio, 5 - 33100 UDINE
Tel. / Fax. 0432 506203
DEMIM – Dizionario Enciclopedico delle
Migrazioni Italiane nel Mondo
Tiziana Grassi in collaborazione, tra l’altro, con la Fondazione Migrantes ha presentato
l’opera “DEMIM – Dizionario
Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo”.
Il libro consta di 1500 pagine, oltre 700 articoli, 160 box
di approfondimento nonché
numerosissime illustrazioni a
colori e in bianco e nero. All’opera hanno collaborato 169
autori con supervisione di un
consiglio scientifico.
Alla presentazione sono intervenuti pure gli autori che hanno interagito tra
loro animando il dibattito.
Temi chiave dell’opera il multiculturalismo, il riscatto dell’emigrato e la sua americanizzazione
nonché la specificità dell’emigrazione partita
dalle varie regioni d’Italia sino al lontano Mes-
sico e Cile. Il periodo storico è
il momento della grande migrazione italiana fra l’800 e il
900 fino ai nostri giorni e che
ha coinvolto migliaia di italiani. SACRIFICIO e CORAGGIO
sono le parole ricorrenti. Una
copia del libro è stata donata
pure a Papa Francesco che
con una lettera ha ringraziato sentitamente Mons. Gian
Carlo Perego della Fondazione Migrantes della CEI che
ha collaborato per la parte
scientifica.
Nel dizionario si trova pure l’etimologia del cognome di Papa Francesco Bergoglio. Il libro è
un testo rivolto a tutti, scuole e amministrazioni, operatori commerciali e culturali ed è utile
per mantenere i legami affettivi che tutt’oggi
tengono vicini gli amici lontani.
Donne nella Grande Guerra
“Protagoniste. Per necessità, per coraggio, per
passione: le donne. Quando scoppia la grande
guerra fanno quello che hanno sempre fatto:
raccolgono le sfide della vita e si rimboccano
le maniche. Escono di casa ed entrano nelle
fabbriche, semplicemente perché c’è bisogno
di loro; vivono l’orrore della prima linea e, da
infermiere, assistono e incoraggiano i feriti.
Ancora: intellettuali appassionate che partecipano al dibattito politico; donne istruite
che non avevano mai lavorato e si trasformano in impiegate; giovani che, a rischio della
vita, portano dispacci segreti. E poi boscaiole,
guidatrici di tram e taxi, dirigenti negli uffici,
maestre, sarte. Dietro ognuna una storia: fatta di normalità e coraggio. Non eroine isolate,
ma un popolo di donne in carne e ossa; volti
inghiottiti dall’oblio appena spenti i clamori
del conflitto, donne che – scrive Dacia Maraini nell’introduzione a “Donne nella Grande
Guerra”, appena uscito per Il Mulino – “appena
è cominciata la sistemazione della memoria
comune, con un processo che potremmo paragonare alla scomparsa carsica dei corsi d’acqua, che pure alimentano importanti sorgenti,
sono passate nel silenzio di una sepoltura che
viene considerata ‘naturale’, ma naturale non
è”. Alcune di loro sono sopravvissute a questo
oblio, come la Regina Elena che trasformò il
Quirinale in ospedale per i soldati e indossò
anche lei il camice da crocerossina. Tante altre
sono rimaste inghiottite da quel cono d’ombra
che sempre tende a cancellare le donne dalla
storia. Donne che la storia invece l’hanno fatta.
Con un lavoro durissimo. Come ad esempio le
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La Consulta femminile di Trieste ha festeggiato
il decennale del “Concorso di Scrittura femminile CITTA’ DI TRIESTE”, un impegno annuale
che offre, con i suoi dieci libri, una panoramica
dell’evoluzione del mondo delle donne oltre a
far conoscere i loro talenti letterari.
I volumi pubblicati raccontano i molti passaggi
femminili di questi anni e costituiscono un ottimo materiale per ulteriori indagini e ricostruzioni. Il materiale raccolto, giunto da tutta l’Italia, dall’Australia, dall’Argentina, dalla Germania,
dalla Francia, dalla Slovenia, dalla Croazia, contiene un importante ed attento spaccato del
mondo femminile con i suoi problemi legati
alle migrazioni, alle difficoltà economiche, ai
mutati rapporti familiari, generazionali, culturali, religiosi che provocano nella società tutta
cambiamenti degni di approfondite riflessioni,
anche per meglio capire la particolare crisi che
si sta attraversando e che si fa sentire costantemente nella vita quotidiana del paese.
I lavori forniscono un buon materiale di indagine, per capire le difficoltà di alcune maternità, i
tragici ricordi delle persecuzioni specie in queste terre, le tragedie economiche, le difficoltà
nel credito, nell’accordare lavoro e famiglia,
temi dolenti come la disabilità, la vecchiaia, la
malattia, la solitudine, le dipendenze e le violenze. L’ultimo Concorso ha richiesto un noir,
e le scrittrici hanno offerto visioni della nostra
società, indagando soprattutto le cause e le
conseguenze di avvenimenti attuali inquietanti
e sconvolgenti.
Il Concorso comunque costituisce un’importante possibilità di scoprire dei talenti. Quattro
partecipanti al Concorso oggi pubblicano con
case editrici di valore.
La Consulta femminile di Trieste con questo
Concorso intende anche fare della città di Trieste il luogo prestigioso dello scrivere femminile.
Trieste è una città letteraria che deve molto alle
donne.
La Presidente della Consulta Femminile di Trieste, Ondina Ghersin, ha così chiuso il suo intervento:
“Ringraziamo le autrici che hanno dato decoro e sostanza al Concorso, ringraziamo tutte
coloro che nel tempo hanno partecipato ai lavori della Giuria con molta disponibilità e competenza: la sua Presidente Cristina Benussi, la
Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa
Poropat, le rappresentanti de Il Piccolo e della
Rai, e le socie della Consulta per la generosità
e la professionalità del lavoro che ogni anno
svolgono.
Grazie all’aiuto di alcuni Enti ed Istituzioni
quali la Provincia, il Comune, la Camera di
Commercio di Trieste e le Commissioni Pari
Opportunità della Provincia che ci hanno
permesso di partire, grazie a quanti hanno
arricchito il Concorso con i loro premi, quali
l’Associazione Giuliani nel Mondo, il quotidiano Il Piccolo, la RAI del Friuli Venezia Giulia,
le Cooperative Operaie, Il PEN Club di Trieste,
l’Associazione contro il dolore Giuseppe Mocavero, la Casa della Letteratura”.
Storie e leggende istriane
Cinque capitoli (Leggende naturali e geografiche, leggende
marinare, leggende storiche
e cavalleresche, racconti satirici riguardanti città o regioni,
leggende soprannaturali) e
l’appendice, per un totale di
150 pagine rispettivamente
in lingua italiana ed in dialetto istriano: questa la parte
statistica del volume “Storie
e leggende istriane” di Maria
Secacich e Igino Udovicich,
entrambi polesani.
Curatori Argeo Benco e Furio
Dorini, copyright Associazione del Libero Comune di Pola
in Esilio e l’Arena di Pola, il tomo comprende
una raccolta di 57 leggende frutto di una capillare ricerca svolta su un delimitato territorio istriano e raccontate dalla viva voce degli
abitanti (contadini, pescatori,
ecc.) storie tramandate oralmente. Il volume è arricchito
da una settantina di foto ed
immagini (Paesi, campanili,
statue, testi storici, castelli, androne, ecc.). Una ricca bibliografia è accompagnata dalla
traduzione del significato di
alcuni termini dialettali.
Fiabe, storie, leggende, narrazioni, poesie, ballate, filastrocche, racconti rivivono la
storia di questo popolo, del
proprio paese e di sentirsi e
dirsi – come conclude Maria
Secacich nella nuova introduzione – “latino, veneto, italiano”.
Le 57 leggende iniziano con “l’origine del Carso” per chiudere con “il tesoro di Altura”.
Buona lettura (observer).
SOSTEGNO PER IL GIORNALE
Da un’indagine esperita tra i periodici editi da Associazioni, Enti, Fondazioni, Club, ecc. che
gravitano nella sfera del mondo dell’emigrazione emerge un dato: tutte queste realtà praticano
l’abbonamento per la propria pubblicazione. Inoltre non mancano versamenti volontari a
sostegno della rivista. Il nostro trimestrale la cui tiratura supera le 2.200 unità viene spedito
gratis. Facciamo vivo appello per un contributo a piacere:
c/c bancario n. 100000006529
presso la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia - Trieste (Italy)
IBAN: IT61 L063 4002 2101 0000 0006 529 - Codice BIC/SWIFT - IBSPIT2U
Intestato a: ASSOCIAZIONE GIULIANI NEL MONDO
Via Santa Caterina da Siena, 7 - 34122 Trieste (Italy)
portatrici carniche: tutti i giorni su e giù fino
alla prima linea, sui sentieri di montagna, con
più di 30 chili di rifornimenti sulle spalle e in
mano i ferri da calza. Un passo, un giro di maglia. Così, per non stare con le mani in mano”.
Il volume che comprende 230 pagine e decine
di significative immagini del mondo femminile al fronte, crocerossine, le portatrici di cibo,
medicinali è stato presentato da Francesca
Sancin in Carnia a Timau.
Roberta Sancin
Informazioni:
sito internet: www.mulino.it
Giuliani nel Mondo
Periodico - anno 9 - Luglio-Settembre 2014 - n. 3
E dito :
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