Estrazione sperimentale delia porpora da alcuni molluschi

Estrazione sperimentale delia
porpora da alcuni molluschi
Experiences with mollusc purple
- - - - - - - - - - - - - - ANDR.E VERHECKEN (l) - - - - - - - - - - - - - - -
E' ben noto che nell'antichita i Fenici e i Romani usavano dei molluschi per produrre un colore chiamato porpora, cosi costoso che soltan to i nobili, i senatori e i re potevano permettersi abiti tinti eon questa "Porpora Reale" Algiorno d'oggi, tuttavia, sono ben poche le persone
che hanna visto della vera porpora o che hanno un'idea
esatta di che cosa sia realmente questo colore. Tra l' altro,dalle antiche fonti letterarie noi sappiamo che la porpora poteva presentarsi in differenti tonalita
Si da per scontato, almeno fra i collezionisti di conchiglie, che la Porpora degli an tichi, de t ta anche "Porpora di
Tiro" dal no me di quella citta, veniva prodotta dalMurex
brandaris, il cui corretto nome scientifico e oggiBolinus
brandaris (L., 1758). U n po' meno noto e il fatto che anche il Murex trunculus - oggi Phyllonotus truncuZus (L.,
1758)-nonche Thais haemastoma (L., 1766) passono produrre una sostanza coloran te come la porpora, e cosi pure due altri muricidi: Ocenebra erinaceus (L ,1758) eNucella ZapiłZus (L., 1758), quest'ultimo non mediterraneo
ma delle coste atlantiche europee e nordamericane. Tutti questi molluschi vanno quindi benissimo per un esperimento pratico di produzione delia porpora secondo gli
antichi metodi.
Con questo preciso scopo mi sono recato in Spagna
nel giugno del 1986 e non ho avuto difficolta a reperire
sia B. brandaris sia P. truncuZus nel porto peschereccio
di San Carlos de la RB.pita, nella provincia di Tarragona.
n brandaris e pescato commercialmente per alimentaziane e il trunculus viene largamente usato come esca
per pescare; Thais haemastoma, invece, me la sono dovuta procurare personalmente immergendomi lungole coste rocciose di quella localita: ne ho trovato un buon numero a profondita di appena un paio di metri.
It is widely known that, in Antiquity, Phoenicians
and Romans used molluscs for produci n g a purple colaur
which was so expensive that only nobles, senators and
kings could afford garments dyed with this "Royal Purple".
Nowadays, however, very few people have seen genuine
mollusc purple or even have an idea of its real colaur
shade. From antique literary sources we know that there
were in fact several h ue s of purple.
It is generally assumed, at least among shell collectors, that the Purple ofthe Ancien ts, also called Tyrian
purple after the city ofTyros, was produced fromMurex
brandaris, the correct scientific name of which is today
Bolinus brandaris (L., 1758). It is far less known that
also Murex truncuZus - today Phyllonotus trunculus (L.,
1758)- and Thais haemastoma (L., 1766) can produce a
purple dye, as do Ocenebra erinaceus (L. 1758) and
Nucella Zapillus (L., 1758), the latter not being from the
Mediterranean butfrom the European and NorthAmerican Atlantic coasts. Ali these molluscs are ideaBy suited
for practical experimentation of the production of mollusc purple according to antique methods.
Forthis purpose I went to Spain in June 1986 and
obtained without difficulty the twoMurex species in the
fishing harbour of San Carlos de la Rapita, in the
Tarragona province. B. brandaris i s commercially fished
for consumption and specimens of P. trunculus are used
as bait for line fishing. For the third species, Thais
haemastoma, I had to go skindiving off the rocky shores
of that locality, where I found a good number of specimens at a depth of only a couple of meters.
From my study on this subject I knew that the
animals ofthese species have, in their mantle cavity, a
gland named hypobranchial gland, containing a yel-
The 5 molluscs
producing purple
(from the left)
B. brandarls,
N. laplllus,
T. haemastoma,
P. truncuJus,
O. crlnaceous
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s.
Flg.1 Ghlandola lpobranehlale dl Thais haemastoma e dl
brandaris {1 a) esposta dopo la rottura delia eonchigila e l'apertura delia parete del mantello.
Fig. 1. Hypobranchlal gland of Thals haemastoma and S.
brsndarls, (Fig. 1a) exposad after breaking the shałl and
opening the mantle wall.
Fig. 2-5 Sequenza del templ di formazione delia porpora dal
mueo delia ghlandola ipobranchiale dl Thals haemastoma.
Fig s. 2-5 Tlmed sequenceofpurple formatlon from hypobranehlal gland mucus ot Thals haemastoma.
Fig. 6. Porpora ottenuta dalie tre speeie dl Murleldl studiate: Soffnus brandarls ( tre campionl a sinistra In alto),
Phyllonotus trunculus (sel eampionl in basso a destra),
Thais haemastoma ( due campioni In alto a destra e 1 carnpione In basso a sin.).
Fig. 6 Purple of the three murieid specles studled: Sollnus
brandaris (upper left, 3 samples) Phyllonotus trunculus
(lower right, 6 samples), Thais haemastoma (upper right, 2
sampies and rower left, 1 sample.)
Fig. 7 Wool sampies dyeds (by modern vat-dye methods)wlth
the purple of Thals haemastoma (H), Phyflonotus trunculus
(T) and Sollnu s brandarls (B).
Fig. 7. Camplonl dl lana tlntl {eon metod l modern l) eon la porpora rlspettlvamente dl Thais haemastoma (H), Phyllonotus
trunculus (T) e Sollnu s brandarls (B)
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Dai miei studi in materia sapevo che gli animali di
queste specie posseggono, nella cavita del mantello, una
ghiandola, la ghiandola ipobranchiale, la quale contiene
una sostanza (che qui chiaroero "primigenia") che, sotto
l'influenza successiva diun enzima, dell'aria e delia luce puo trasformarsi nella famosa Porpora Reale. Tuttavia cio normalmente non si verifica in un individuo vivente e sano perche l'organismo che produce sia la sostanza primigenia sia l'enzima riesce in qualche modo a
tenerli separati, in modo che non si verifichi alcuna reazione.
Solo quando, per UDa ragione qualsiasi, enzima e sostanza primigenia vengono a contatto ha inizio UDa serie
di reazioni a catena. Si produce dapprima UD colore giallo, che peraltrosi ossida prontamente a contatto dell'aria e forma UD colore rosso. Il passo successivo e che ił
giallo e i1 rosso si combinano, reagendo a formare una
tinta verdastra, la quale, a sua volta, sotto !'influenza
della luce si trasforma in porpora, e al eontempo libera
un prodotto volatile, il metilmercaptano, un composto a
base di zolfo, dal marcato odore sgradevole.
Per raggiungere la sostanza primigenia in esemplari delle citate specie enecessario procedere ad UD'operazione estremamente spiacevole per ogni collezionista:
occorre rompere la conchiglia. Con un piccolo martello
bisogna fare un buco nella conchiglia a circa un quarto di
giro dali' apertura e aprire la parete del mantello sino a
scoprire la bianco-giallastra ghiandola ipobranchiale
(Fig. 1). Con uno spazzolino duro i1 eontenuto di questa
ghiandola viene spruzzato su di UD tessuto di cotone
bianco e, a partire da questo momento tutto avviene automaticamente. E' veramente impressionante vedere i
diversi colori sopra elencati svilupparsi man mano sotto
lasemplice influenza dell'aria e della luce solare. Poiche
nel primo momento delia reazione l'enzima e la sostanza primigenia debbono venire a contatto nel muco viscoso delia ghiandola ipobranchiale, la reazione non inizia
nello stesso preciso istante in tutto il campione, ma l e diverse fasi della formazione del colore si sviluppano in un
cambiamento graduale di tinta. Per quello di Thais haemastoma la sequenza e stata fotografata (figg. 2-5), e si
eaccertato che la formazione della tinta si compieta in 9
minuti in piena luce solare, poco dopo l'UDa pomeridiana.
Delie specie di muricidi sopra citate, tre e precisamente oltre a Th:ais haemastoma, B. brandaris e P. trunculus sono state trattate nella stessa maniera e si e constatato che quest'ultimo produce UDa tonalita di colore
che varia dal blu porporino al blu quasi puro (Fig.6),
mentre gli altri due producono UD rosso purpureo quasi
delia medesima tonalita. Tutto cio concorda pienamente eon le citazioni letterarie. Da notare il fatto che B.
brandaris, laspecie piu frequentemente associata eon la
produzione della porpora nell'antichita, produce una
quantita di tinta relativamente scarsa (Fig. 6) ma questo
puo dipendere dalia localita di origine dei molluschi o da
fattori stagionali per cui a questo dato non puo essere dato un valore assoluto. Sappiamo dagli antichi testi che la
porpora veniva spesso ottenuta mescolaudo il prodotto
di specie diverse, oppure che venivano date due mani di
tinta di specie diverse. E' percio evidente che l'"Antica
Porpora"poteva avere tonalita differenti, dal rosso purpureo al blu quasi puro.
La tecnica usata dagli antichi Fenici e Romani per
tingere eon la porpora ricavata dai molluschi non eesattamente conosciuta. Dal punto di vista della moderna
(continua a pag. 46)
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lowish-white substance (here referred to as "precursor")
which, under the successive influence of an enzyme, air
and ligtht can turn into the famous Royal Purple.
However, this does not normally occur in healthy living
animals, since the organism producing both the percursor and the enzyme somehow manages to keep them
separate, so that no reaction can occur.
Only when, for some reason, enzyme and precursor
are brought together, then a chain of successive reactions starts. A yellow colour is formed first, but this is
readily o:xidised by the oxygen from the air and forros a
red colour. The next step i s the combination of the yellow
and red products, reacting to form a greenish tint, which
in turn under the influence of light changes into the
purple dye while liberating an ill-smelling volatile product: methylmercaptane, a sulphur-based compound.
In order to reach the precursor in the cited muricid
specimens, an operation extremely UDpleasant to any
shell collector is necessary: the shell must be broken.
With a smali hammer, a hole was made in the shell about
a quarter of a whorl from the aperture and the mantle
wall was cut open, showing the yellowish-white hypobranchial gland (Fig. 1). With a small bard brush the
eontent of this gland was brushed on to a wbite cotton
cloth. From this moment, things go automatically. It is
really impressive to see the different colours described
above being developed under the mere influence of air
and sunlight! Since in the first reaction step the precursor and the enzyrne must be brought together in the
viscous mucus from the hypobranchial gland, reaction
does not start exactly at the same moment all over the
sample, so that the different steps of colour formation
result in a gradual change of colours. For the dye ofThais
haemastoma this sequence was photographed (figs. 2-5),
showing the dye formation to be complete in nine minutes in the bright sunlight shortly after l p.m.
The three muricid species mentioned were treated in
this way and it was found that B. brandaris and Thais
haemastoma produce a very similar reddish purple,
while M. trUDculus yields a colour shade varying from
bluish purple to almost pure blue (fig. 6). This coropletely
corresponds to· data from literature.
It is remarkable that B. brandaris, the species often
referred to as "the" source ofthe purple dye inAntiquity,
yielded only a relatively small amoUDt of dye (fig. 6); but
this might only bean effect oflocality or season and mus t
perhap s not be generalised. We know from antique texts
that purple was often obtainede by mising the produet of
different species or by giving two coats of different
species. soI t is elear that Antique Purple could have bad
any shade from red purple to almost pure blue.
The technique used by the Ancient Phoenicians and
Romans for dyeing with mollusc purple is not exactly
known. Seen from the point ofview ofmodern chemistry,
mollusc purple is a so-called "vat dye", closely related to
the blue dye indigo widely known from our "bl ue jeans".
I used the coloured pigment obtained in Spain from the
three muricid species for dyeing wood by means of
modern techniques. Also in this instance, the difference
between the bluish dye from M. trunculus and the
reddish purple from B. brandaris and T. haemastoma is
evident (fig. 7). Furtber details on the history of Ancient
Purple, the ways it is formed and the species producing
it can be found in some papers listed in the references.
Special thanks are due to Mr. Juan Brunet Navarro,
(eont'd on p. 46)
(continua da p.34) (PORPORA DAl MOLLUSCID)
(cont'd from p.34) (MOLLUSC PURPLE)
chimica, la porpora di mollusco e un coloran te cosiddetto "vat dye" molto simile al b lu indaco, largamente usato per i nostri "blue jeans". lo ho usato i pigmenti colorati ottenuti in Spagna dai muricidi citati per tingere delIa lana per mezzo di tecniche modeme. Anche cosi la differenza fra la porpora azzurrina di P. trunculus e la porpora purpurea di B. brandaris e T. haemastoma appare
evidente (Fig. 7).
Ulteriori dettagli sulla storia dell'Antica Porpora, sui
modo di produrla e sulle specie dalie quali si ricavava
possono trovarsi nei lavori citati in bibliografia.
Uno speciale ringraziamento va al sig. Juan Brunet
Navarro, fondatore del Museo di Scienze Naturali "Alfaques" di San Carlos de la Rapita, per l'aiuto prestatomi
nel reperire gli esemplari e per lo spazio eoncessami per
gli esperimenti.
faunder of the Museo de Ciencias N aturales "Alfaques"
at San Carlos de la Rapita, for help given in obtaining
specimens and for providing room for working on them.
REFERENCES
- LAMMENS, C., 1986- HetMolluskenpurper. Gloria
Maris, 23 (7): 147-162. Antwerp (in Dutch) ..
- VERHECKEN, A., 1989- The Indole Pigments of
Mollusca. Accepted for publication in Annls. Soc. r. zool.
Belg. December issue.
- ZIDERMAN
, I., 1986 - Purple dyes made
from shellfish in Antiquity Rev. Progress Coloration,
16:46-52.
BmuoGRAFIA sELEZIONATA - SELECTED REFERENCEs
C. 1986 -Het Mollusckenpurper, Gloria Maris,
23 (7): 147-162. Antwerpen (in Dutch)
VERHECKEN, A. 1989 - The indole Pigments of Mollusca.(in print in Annais Soc. r. Belg., Dec. issue)
ZIDERMAN, I, 1986- Purple dye made from shellfish in Antiquity. Rev. Progress Coloration, 16: 45-52.
LAMMEN,
(l) Re,cent Invertebrates Section
Royal Belgian Institute for Natura! Sciences
Vautierstraat, 29, 1040 Bruxelles
NOTE & NOTIZIE
NOTES & TIDINGS
Ocenebra erinaceus (L., 1758) drawing by
L. Pansolin
Una conchiglia per settimana: eusci ta la bellissima e utilissima Agenda Nautica 1990, compila ta e pubblicata dall'Istituto Idrografico delia Marina (Passo Osservatorio 4, Genova: Uffi ci vendite:StazioneMarittima- Ponte dei Mille -16126 Genova; via Cesario Console 11 - 80133 Napoli; via di Palma 160 74100 Taranto; Riva San Biagio 30100 Venezia. Elegante volume di circa 280 pp. eon numerose mappe, carte, tabeHe e illustrazioni a colori e in bianco e nero, rilegato in pelle hl u eon fregi in oro. Quest'anno, oltre alla consueta, ampia documentazione nautica e alle numerose interessanti informazioni geografiche, metereologiche, nautiche, segnaletiche ecc., vi euna novita di carattere malacologico, che giustifica questa nostra citazione: nell'Agenda vera e propria viene presentata una serie di
disegni sul terna "Conchiglie del Mediterraneo". Ogni due pagine, e quindi praticamente ogni settimana, a pie di pagina vi
eil disegno di una conchiglia e alcune succinte informazioni: il
nome delia specie (senza l'Autore), la famiglia di appartenenza; le dimensioni e l'habitat. I disegni e la ricerca sono stati eseguiti da Lorenzo Pansolin, dell'Istituto Idrografico delia Marina.
I disegni sono di ottima fattura, come puo vedersi da quello qui riprodotto: peccato che per alcune specie, poche per fortuna, l'autore si sia lasciato guidare piu dalia fantasiache dalla fedelta al modello (a meno che non fosse il modello ad essere sbagliato, come per il bellissimo ma sicuramente non mediterraneo Conus raffigurato come C. mediterraneus).
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A shell per week: this beautiful and very useful Nautical
Diary has come out. It was compiled and published by the
Hydrographical Institute of the Navy (Passo Osservatorio 4,
Genova: Sales Office: Stazione Marittima- Ponte dei Mille 16126 Genova; via Cesario Console 11 - 80133 Napoli; via di
Palma 160- 74100 Taranta; Riva San Biagio 30100 Venezia.)
Elegant volume of about 280 pages, with numerous charts,
maps, tables and illustrations in colour and black and wbite,
bound in blue leather with gold decoration. This year, as well
as the usual ample nautical· documentation and the detailed
geographical, meteorological, nautical etc. information, i t bas
a new malacological attraction, whi ch justifies our mentioning
i t here. In the actual diary, there is a seriesof drawings on the
theme "Shells from the Mediterranean". Every two pages,
thereforejust about every week, at t he bottom ofthe page, there
is the drawingofashell andsom e briefinformationaboutit: the
name ofthe species (without the author), the family i t belongs
to, the measurements and the habitat. The drawings and
resea:rch were carried out by Lorenzo Pansolin ofthe Hydrographical Institute ofthe Navy. The drawings are excellent as can
be seen from the one published here. It i s a shame that, for some
species (only a fe w l uckily), the autbor has let himselfbe guided
more by fantasy than by the specimen model (unless he was
given the wrong model, like the case of the beautiful but
definitely not Mediterranean Conus figured as C. mediterraneus).