riccardo venturi e il suo coraggio samsung nx 1

N. 21 - MENSILE - DICEMBRE 2014
La natura e le sue mille facce. Qui ve ne sveliamo
alcune e come fotografarle nel migliore dei modi.
L’INCONTRO PROGETTO AFIP
RICCARDO VENTURI LA CAMPAGNA
E IL SUO CORAGGIO IN CITTÀ
PROVATE PER VOI I LUOGHI
SAMSUNG NX 1 LA FOTOGRAFIA
CANON EOS 7D MARKII VA IN TV
EDITORIALE
È di nuovo Natale, il secondo del nuovo corso di Foto-Notiziario.
E ci sentiamo in forma.
Sempre pronti a migliorare con l’energia per fare ancora meglio.
E ogni numero ha le sue novità. Un esempio? Da qualche mese abbiamo inserito alcune pagine dedicate ai
luoghi della fotografia. Che in questo numero è un canale tv, in particolare Discovery Channel dove è andata
in onda una gara tra fotografi (una specie di Master chef) guidati da un professionista del calibro di Stefano
Guindani, Scattastorie è il titolo di un successo che tornerà presto. Per il resto squadra che vince non si cambia.
E così continuiamo con le nostre sezioni classiche: il Focus on è dedicato alla natura e a come fotografarla.
Abbiamo voluto dare spazio anche a quella più consueta: il parco agricolo sud a Milano raccontato da un
manipolo di fotografi dell’Afip (associazione fotografi professionisti italiani). Un risultato strepitoso: la campagna
che rinasce in sguardi inaspettati che sorprenderà anche il lettore più avvezzo. In questo numero abbiamo
incontrato Riccardo Venturi, fotogiornalista che si è avventurato negli inferni del mondo. Ed è tornato portando
testimonianze fotografiche di altissimo livello. Ci racconta anche di un libro che sta uscendo su Haiti dopo la
tragedia, dove i fondi sono stati raccolti in crowfounding! La storia mostra il lavoro fotografico di Walter Bonatti,
l’uomo che scalò il K2 con Lacedelli e Compagnoni.
Come sempre vi aspettano le prove di Canon Eos 7D Mark II e Samsung NX1. E le nostre rubriche che ormai
sono un must.
Grazie a voi che ci seguite e – di cuore – Buone Feste a tutti!
IL FUTURO
SI VEDE IN 4
Investi nell’imaging di domani.
4K.
SOMMARIO
www.fotonotiziario.eu
[email protected]
DIRETTORE
RESPONSABILE
Diego Gelmini
CAPOREDATTORE
Astrid Bianca Bemori
CAPOSERVIZIO
Davide Grilli
30
Fotografia
naturalistica
HANNO COLLABORATO
Osvaldo Esposito
Monica Papagna
Diego Papagna
Edoardo Sansonne
ART DIRECTOR
Monica Zavan
04
DIETRO LA FOTO
06
NEXT
14
L’INCONTRO
20
GALLERY
Viktor Lyagushkin
Le novità in arrivo
Riccardo Venturi
Campagna in città
PROVATE
PER VOI
44
Canon Eos 7D Mark II
e Samsung NX1
HI-TECH
50
DAL WEB
52
I LUOGHI
Come si diventa una star
su Instagram
ScattaStorie
UN PASSO
NELLA STORIA
54
Stampa
Grafiche Gelmini srl
[email protected]
Iscritta al Registro
Nazionale
degli Operatori di
Comunicazione al n. 12650
PUBBLICITÀ
Edizioni Gelmini
Tel +39 02 70122000
Walter Bonatti
58
APPUNTI
Mostre, eventi
e workshop
Direttore Marketing
& Advertising
Ernesto Lombardo
[email protected]
Registrazione n. 484
del 27/12/1980
presso il Tribunale
di Milano.
La Proprietà e l’Editore
declinano ogni
responsabilità nel merito
delle opinioni espresse
dagli Autori.
Media Partner
FOTOGRAFIA DI ARCHITETTURA E DESIGN
2
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per la fotografia
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DIETRO LA FOTO
Le foto del backstage sono di Michel Braunstein
VENTIMILA LEGHE
SOTTO I MARI
Una sirena in fondo al mare immortala un drago volante,
lo Pterios. Uno scatto realizzato nel Mar Rosso dal fotografo
russo Viktor Lyagushkin con la moglie Bogdana
di Osvaldo Esposito
I
l fotografo sovietico Viktor Lyagushkin lavora per National Geographic
ed è uno specialista dei ghiacciai e dei luoghi più impervi del pianeta.
Ha avuto la possibilità di immergersi nelle calde acque del Mar Rosso, dove grazie alla complicità della moglie Bogdana ha immortalato
un’insolita sirena in compagnia di uno splendido Pterois, noto anche
come drago volante.
Viktor ci confessa che esplora i mondi sommersi alla ricerca di un
drago vero, come quelli raccontati nelle favole. Si immerge nelle
grotte con la speranza di poterne trovare uno, nascosto agli occhi
del mondo. Nel frattempo ci regala emozioni immense con le sue
straordinarie fotografie.
Invitato nel Mar Rosso per una competizione in programma ad Eilat,
organizzata lo scorso anno dal leggendario fotografo David Pilosof,
Lyagushkin doveva rispettare il tema, che prevedeva una modella su-
4
bacquea ritratta in condizioni estreme. In realtà il fotografo russo non aveva intenzione di
partecipare, ma l’atmosfera della competizione lo ha indotto ad andare sott’acqua. “Inizialmente pensavo di realizzare uno scatto concettuale, con una silhouette e il fondo marino
tutt’intorno”, ci racconta Viktor. “Poi con la
complicità di mia moglie Bogdana “Snowkitty”
Vashchenko, che si è prestata a farmi da modella, ho preparato qualcosa di più strutturato. Così abbiamo deciso che avremmo scattato di notte, per avere un controllo sui flash, da
usare in controluce. Bogdana aveva il compito
di rimanere sul fondo, come una sirena, con
addosso un tipico vestito cerimoniale russo”.
La prima fase per mettere a punto questo scatto era la ricerca del set,
trovato, durante un’immersione in pieno giorno, a otto metri di profondità. Una grande roccia corallina si prestava perfettamente a bilanciare la figura umana sul fondo destro dell’inquadratura. Il set è stato
allestito con l’uso di cinque lampeggiatori Ikelite DS160 posizionati su
treppiedi e collegati alla fotocamera con dei cavi di sincronizzazione
molto lunghi. Mentre sui bracci della custodia Subal, contenente una
Nikon D3x, era montato un altro lampeggiatore, usato per illuminare
l’imprevisto Pterois sopraggiunto sulla scena.
C’era molta corrente sott’acqua e per la moglie di Viktor non era facile
restare in posa. Con il supporto di un assistente subacqueo, Mowgli
Shilo, Bogdana si è messa in posizione e, dopo aver preso una boccata
d’aria dalle bombole dell’assistente prontamente nascostosi dietro la
roccia, sono stati effettuati i primi scatti di prova. Poi l’apparizione di un
elegantissimo Pterois ha contribuito a dare enfasi all’immagine.
Gli scatti di Viktor Lyagushkin sono frutto di molti anni di studio dedicati alla scenografia. Le grotte subacquee, i ghiacciai e le caverne sono il
suo ambiente di ricerca, in condizioni difficili dove solo uno staff attento
e preparato riesce a lavorare ai massimi livelli. I risultati sono ottenuti
grazie alle competenze del Phototeam.pro di cui fanno parte Viktor e
sua moglie Bogdana.
Per segnalare i vostri lavori
da pubblicare in queste pagine
potete mandare una mail a:
[email protected]
Viktor Lyagushkin è nato nel 1971 a Mosca, in Russia. Lavora per il National Geographic, è fotografo ufficiale di Nikon e fa parte del Subal TeamPro. Lavora
a stretto contatto con la splendida moglie Bogdana
(SnowKitty) Vashchenko, direttore del Phototeam.
pro, diventata presto la sua modella preferita.
Ha vinto numerosi concorsi fotografici internazionali e ha esposto i suoi lavori in molte città d’Europa e
d’America. Oggi annovera più di 1.000 pubblicazioni
e reportage in riviste e giornali di prestigio in tutto il
pianeta. Formatosi all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo, è specializzato in scenografia.
L’attività professionale in ambito fotografico è iniziata
nel 1998, dopo 20 anni trascorsi a fare il designer e il
fotoreporter. Ha cominciato per caso, sostituendo un
fotografo di redazione; poi con le prime immersioni,
avvenute nel 2000, Viktor è rimasto affascinato dal
mondo sottomarino e dalle scenografie naturali che
si presentavano ai suoi occhi. Dal 2003 non ha più
smesso di fotografare sott’acqua e ha affinato sempre più la sua tecnica ottenendo risultati da brividi,
letteralmente da brividi, perché le sue immagini sono
realizzate spesso nei luoghi più impervi del pianeta:
dai ghiacciai alle immense cave sottomarine degli
Urali. I suoi progetti più importanti: Orda Cave Awareness Project, Princess of Whales, Magic World of Blue
Lake, Lady of Orda Cave, Secrets of Shipwrecks, Ural
Caves, oltre al libro Orda Cave Awareness Project
phototeam.pro
https://www.facebook.com/vitya.lyagushkin
FOTOCAMERA E OBIETTIVI
Nella borsa di Viktor troviamo: Nikon D3s, Nikon D3x,
in attesa della nuova D4S. Gli obiettivi, tutti rigorosamente Nikkor: 16/2.8 fisheye, 14-24/2.8 (il preferito), 20/2.8D, 24/1.4, 35/1.4, 58/1.4, 60/2.8 macro,
105/2.0DC, 80-200/2.8D. Oltre a 3 flash Nikon SB900,
2 flash SB800, 1 SB80, 6 flash Nissin Di866, 8 radio
controller Flama, 5 blocchi di alimentazione Nissin
alimentazione, diversi scafandri Subal e tanti altri accessori per la fotografia subacquea.
FOTOCAMERA EDOBIETTIVI USATI
PER LA FOTO DI APERTURA
Camera: Nikon D3x
Obiettivo: Nikkor 16mm f2.8 fish-eye
Accessori: 6 flash Ikelite DS160, custodia subacquea
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Macro 1:3 (1:2 con lente)
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di Monica Papagna
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classici quarzi Ianiro,
soprannominati
Ianiro’s Red heads per
la loro caratteristica
testa rossa. Non tutti
sanno però che Ianiro
ha adottato una nuova
tecnologia a LED molto efficace. La classica
tecnologia LED ha un
indice di rendimento
del colore (CRI) che è
in rapporto di scambio
con il flusso luminoso,
quindi all’aumentare
del CRI diminuisce
l’emissione del flusso
luminoso.
Ianiro è riuscita a
estrarre il flusso utile
delle matrici a LED e
a utilizzare diodi con
CRI elevato senza
rinunciare all’illuminamento, ottenendo così
un prodotto davvero
performante potenziati
dall’ottica e non da
maggiori consumi di
corrente.
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d’immagine a cinque assi per sensore
d’immagine full frame.
Il corpo macchina è compatto e leggero. Il
sensore full frame CMOS Exmor® da 35
mm e 24,3 megapixel effettivi si sposta su
cinque assi per compensare le vibrazioni
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gli scatti a mano libera ed i video ottenendo
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RORY PECH AWARDS 2014:
ANNUNCIATI I VINCITORI
I Rory Peck Awards
rendono omaggio al
lavoro dei cameraman freelance, che si
occupano di notizie e
attualità.
Il Rory Peck Award for
News è stato vinto dal
freelance ventitreen-
8
ne Pacôme Pabandji
della Repubblica
Centrafricana per
CAR: Descent Into
Chaos, trasmesso da
AFPTV. Le riprese di
Pacôme del conflitto in corso nel suo
paese natale mostra-
no la violenza che ha
funestato quelle zone,
ma anche sprazzi di
vita quotidiana.
Il Rory Peck Award for
Features è stato vinto
dal Team Mindeulle,
un gruppo di sei cameraman nordcoreani
anonimi, per North
Korea: Life Inside the
Secret State prodotto
da Hard Cash Productions e trasmesso
da Dispatches di
Channel 4 e Frontline
di PBS. Girato sotto
copertura e correndo
molti rischi, il team
è stato preparato nel
corso di alcuni viaggi
in Cina dal giornali-
sta giapponese Jiro
Ishimaru. Il film offre
la rara opportunità
di gettare lo sguardo
all’interno di uno
degli stati più imperscrutabili del mondo,
assistendo a sequenze affascinanti e a
scene sorprendenti.
Il Sony Impact Award
è stato assegnato
al freelance inglese Ben Steele per
Hunted, prodotto da
Blakeway Productions per Dispatches
di Channel 4. Il film
di Ben esplora il
fenomeno delle gang
di vigilanti in Russia
che, incoraggiati dalla
recente legislazione
anti-omosessuale,
effettuano vere e
proprie “battute di
caccia” per catturare,
umiliare e maltrattare
vittime gay.
Per saperne di più:
https://rorypecktrust.org
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San Valentino a Natale? Sembrerebbe un anticipo un po' eccessivo, ma in realtà
non manca poi così tanto tempo. Per prepararvi alla festa degli innamorati, che
abbiate un fotolaboratorio o uno studio fotografico, è bene cominciare a valutare
se sia necessario acquistare nuove attrezzature, da testare almeno una settimana
prima di febbraio, o selezionare i gadget e i materiali di consumo da ordinare
per tempo. Per gli operatori del settore la festa di San Valentino rappresenta
un evento molto importante ed è diventata particolarmente significativa con
l’introduzione dei gadgets. Piccoli e grandi laboratori si sono attrezzati per
offrire alla clientela una serie di soluzioni personalizzate, molto in voga tra i
più giovani, come portachiavi, cuscini, cover per smartphone, tazze ed orologi
di Osvaldo Esposito
IMPRONTA GADGET
È l’azienda guidata da Massimo Patruno, che più di ogni altro ha
saputo cavalcare l’onda della personalizzazione. Specializzata
nell’arredo di qualità, Impronta Gadget ha focalizzato la produzione su quadri, lampade ed orologi. Propone un ricco catalogo
di 170 pagine dedicate all’oggettistica e ai macchinari utili a produrre in proprio il gadget per San Valentino, dalle termopresse
ai plotter da banco.
www.improntagadgets.it
ITC EUROPE
opera
da diversi anni nel settore
fotografico e della comunicazione
visiva. Partita dalla distribuzione di
macchine di grande formato, oggi
è un’azienda aperta su più fronti, in
grado di offrire soluzioni complete
a piccoli e grandi laboratori. Punto
di forza sono i macchinari per la
sublimazione, supportati da performanti soluzioni per la realizzazione
di photobook e un catalogo sempre
più ampio, di gadgets, disponibili
online. La novità è rappresentata
dalla stampante 3D, ideale per produzioni fuori dall’ordinario.
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GI-AN
La forza di Gi-An è condensata nell’esperienza
accumulata in 20 anni dedicati alla ricerca nei
materiali e nelle soluzioni applicative, con un design completamente made in Italy.
Il design si distingue soprattutto nella qualità dei
materiali, nella robustezza e praticità.
Art Division si occupa della realizzazione di prodotti di pelle, album e cataloghi di gran prestigio,
riproponendo antiche tecniche di lavorazione
della legatoria; Silver Division offre cornici d'argento dal design moderno o classico, riccamente
allestite con disegni e decori di gran gusto. Il sito
denominato sublimazione.it, si rivolge a tutti i fotografi e fotolaboratori alla ricerca di tappetini per
mouse, t-shirt, puzzle, copertine in pile, cover per
iPhone, sottobicchieri, cuscini e quant’altro, con
un tocco di design made in Italy, ideale per il San
Valentino.
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NEXT
NOVITÀ HAMLET
PER SCANSIONARE
VECCHI NEGATIVI
E CASSETTE VIDEO
di Osvaldo Esposito
STAMPA SU METALLO HD
DA WHITEWALL
Si presenta con colori brillanti e resistenti come in
foto, la nuova stampa HD su metallo del laboratorio
fotografico on-line WhiteWall. La qualità del prodotto sorprende per l’assoluta nitidezza dell’immagine unita
all’estrema capacità di resistenza. L’immagine è applicata
utilizzando l’esclusivo sistema di stampa termica a sublimazione;
il prodotto è resistente ai raggi UV e assolutamente indelebile, anche
in presenza di umidità. Un nuovo sistema di lavorazione adatto agli interni,
ma perfettamente idoneo per bagni, cucine, saune e addirittura ambienti
esterni. La stampa HD su metallo è disponibile su alluminio spazzolato o
con finitura lucida. La robustezza è uno dei suoi punti di forza: la leggerezza di una piuma in un millimetro di spessore. La straordinaria intensità dei
colori è ottenuta grazie a un particolare processo che prevede la stampa del
soggetto a getto d’inchiostro su un materiale di trasferimento e la successiva vaporizzazione ad alta temperatura sulla lastra d’alluminio. In questo
modo i pori della superficie, dilatati grazie al calore, assorbono perfettamente gli inchiostri e una volta raffreddati si richiudono rendendo i colori
particolarmente resistenti. La stampa termica a sublimazione su metallo è
quindi resistente ai raggi UV, ma anche ai graffi e all’umidità. Nella versione
con superficie spazzolata viene stesa una base di bianco, che rende più brillanti e vivaci i particolari delle immagini. Le foto in bianco e nero sono valorizzate al meglio grazie al rivestimento trasparente che ricopre la struttura
spazzolata e gli spazi chiari della foto conferiscono all’immagine un tocco
metallico. L’azienda su richiesta fornisce anche il formato rotondo o con angoli smussati, oltre a offrire un vasto assortimento di cornici. Ma per capire
realmente quali sono le varie fasi di lavorazione non c’è niente di meglio
che fare un salto nel laboratorio fotografico WhiteWall di Frechen, nei pressi
di Colonia, guardando un video che rivela quanta tecnologia e precisione vi
siano dietro a uno dei laboratori più grandi del mondo, che si estende su una
superficie di 5.000 metri quadrati. Guardate il video (www.youtube.com/
watch?v=LjyUB_yu4cA) www.WhiteWall.com
Potrebbero diventare doni da proporre per
il Natale a chi possiede tante diapositive o
negativi in casa il pratico scanner XDVDiapo proposto da Hamlet, che funziona anche
senza collegamento al computer e permette
di trasformare e registrare su scheda SD i ricordi da visualizzare sul display a colori dello
scanner o sul televisore.
Per chi invece conserva ancora gelosamente
vecchi ricordi su cassetta c’è lo Smart DVD
Maker XDVMk4, che importa facilmente i ricordi da VHS a computer. Si tratta di una
chiave USB Grabber
che consente di importare e convertire direttamente su
DVD o Hard Disk i filmati analogici provenienti
da videocamere, lettori VHS, giradischi e TV.
I video vengono catturati da qualsiasi sorgente analogica direttamente su hard disk ed è
possibile convertirli in formato compatibile
per iPod e PSP. Smart DVD Maker consente
inoltre la conversione e la pubblicazione dei
filmati con upload diretto su YouTube. A corredo una completa suite software CyberLink
PowerDirector 10 e MediaEspresso 6.5 per
montaggio ed elaborazione dei filmati. Il dispositivo lavora con una risoluzione video PAL
a 720x576 25fps.
www.hamletcom.com
MARCIALIS FIRMA IL CALENDARIO EPSON “LUCI ED OMBRE”
Le immagini create con le pennellate di luce dal
maestro del food Renato Marcialis fanno tendenza
e diventano un esclusivo calendario marchiato Epson. Per il 2015 infatti la casa nipponica ha scelto
come soggetto la serie del progetto “Caravaggio
in Cucina”. Il calendario, che diventerà anche una
mostra all’Urban Center di Milano dal 17 al 26 febbraio 2015, celebra il tema che, con l’Expo sarà uno
dei protagonisti del prossimo anno. Il calendario si
intitola “Luci e ombre”, un titolo che nasce dalla
descrizione della tecnica di scatto utilizzata da Marcialis dove
le immagini, contrassegnate da drammatici chiaroscuri, sono
realizzate con vere e proprie pennellate di luce; lo straordinario effetto finale è lo stesso ottenuto da Michelangelo Merisi,
12
detto il Caravaggio, che nel Cinquecento creava i
suoi dipinti illuminando i soggetti con una fonte di
luce potente ma concentrata, capace di sottolineare i volumi fino a farli uscire dal buio della scena.
Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia, ha dichiarato: “La qualità delle fotografie, il valore artistico delle immagini e la modalità
di realizzazione che unisce tecnologia e originalità
permetteranno di vivere, mese dopo mese, la sorpresa nel vedere una composizione cinquecentesca
realizzata con tecniche modernissime”. La tiratura è limitata
a sole 999 copie, tutte numerate, realizzate a mano incollando
le singole immagini prodotte con stampanti, carte e inchiostri
Epson su ben 4 chilometri di carta fine art. www.epson.it
Hai perso dati
importanti?
NOI POSSIAMO
RECUPERARLI
Recupero dati da:
01. Logo iRecovery®
Il logo utilizza un’icona conosciuta e trasversale nel settore
informatico: il pulsante del Power con l’aggiunta creativa
e personalizzata della “i” di iRecovery.
Un font bastone, molto pulit ha nella “R” di Recovery il richiamo
cromatico al simbolo.
Memory Card Hard Disk Smartphone
Tablet
Pendrive
NAS
Analisi forense
Questo servizio riguarda l'individuazione,
la protezione e l'estrazione dei dati da supporti informatici che
devono essere valutati in un processo giuridico.
In Italia e nel mondo l'utilizzo di supporti informatici e device è
in continuo aumento e sempre più sono coinvolti all'interno dei
procedimenti legali. L'analisi corretta delle apparecchiature permette
l'estrazione di un altissimo quantitativo di dati che risultano quali
prove oggettive e determinanti in sede giuridica.
Tra i dati estraibili vi sono siti web visitati, chiamate e messaggi
cancellati, email, dati di accesso al dispositivo e di utilizzo,
posizionamenti gps (smartphone), periferiche collegate, ecc..
Le operazioni vengono effettuate in riferimento a una richiesta
particolare e portano alla creazione di una perizia dettagliata e
oggettiva sui dati riscontrati e alle relative deduzioni.
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Rba Holding S.r.l.
Via Leonardo Da Vinci, 37 - 36022 Cassola (Vi)
Tel. 0424 17.45.255
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L’INCONTRO
OLTRE LA CRONACA
Riccardo Venturi, fotoreporter vincitore di due
World Press Photo torna ad Haiti, per finire
il suo “romanzo fotografico” durato cinque anni.
E farne un libro (in crownfounding). Perché
non basta un titolo in prima pagina. Per capire.
di Bianca Astrid Bemori
14
Haiti
Haiti
Haiti
15
L’INCONTRO
Libia
P
erché si deve sapere. Perché bisogna
trasformare l’informazione in conoscenza
e la conoscenza in coscienza, come diceva
Elie Weisel... Politico ebreo di rango. Credo
sia questa la ragione per cui si va a vedere e
si cerca di raccontare gli inferni della terra.
Guerre, epidemie, malattie. E si resiste. I
nervi tengono, il sangue continua a scorrere e
il respiro a fare il suo dovere. Me lo conferma
Riccardo Venturi, fotogiornalista che da più
di vent’anni ha fatto questa scelta. “Sono 25
anni che mi occupo di storie sociali. Perché
la vera rivoluzione è quella culturale. E la
fotografia è una forma espressiva molto
democratica”, dichiara senza aver paura di
sembrare demodè, mentre è in partenza per
Haiti, dova sta portando avanti un racconto
di quel Paese da cinque anni. “L’emozione è
tanta e non vedo l’ora di tornare a Port-auPrince, ritrovare le persone che ho conosciuto
nel corso degli ultimi anni e tornare a
documentare le reali condizioni dell’isola.
Sono due anni che non so cosa sia successo”.
E per lui due anni sono tanti. “Perché io
lavoro così”, spiega Venturi che si è tuffato
nelle guerre di mezzo mondo e ha iniziato
con un’inchiesta sulla prostituzione giovanile
in Thailandia. ”Il mio proposito è di andare
oltre la notizia, la cronaca, degli avvenimenti
quando accadono, che spesso stabilisce una
astrusa geografia temporale. Fa percepire
che un paese esista soltanto quando se ne
parla sui giornali. Mentre per capire perché
accade una tragedia bisogna entrare nella
storia di un Paese. Da quella antica a quella
recente. Per questo io cerco di dare un quadro
completo. Il mio obiettivo è portare l’uomo
medio, che molto spesso non ha tempo di
vedere e capire, dentro una storia che ha un
senso. E non solo dandogli un assaggio che
spesso lo lascia in sospeso”. Non a caso in
Afghanistan è stato per tre anni e altrettanti
16
Libia
Ph. Debora Barnaba
L’INCONTRO
in Kosovo. E stessa storia in Sierra Leone.
Un esempio è il “caso Ebola”. “Che assurdità
questo stupore. Era prevedibile che da un
paese in quelle condizioni sanitarie potesse
arrivare una pandemia. Io ci sono stato
circa sei anni fa e già si poteva parlare di
emergenza! Perché ci stupiamo oggi?”. Non
è diversa la situazione ad Haiti dove dopo
il terremoto di cinque anni fa è arrivato il
colera, alcuni dicono dai soldati che hanno
portato gli aiuti. Non è chiaro. Certo è che a
contribuire sono è la vita estrema.
C’è un ostacolo però: la stampa non è,
soprattutto oggi, un terreno fertile che
accoglie e fa crescere progetti di questo tipo.
“E infatti ho scelto di farne dei libri come
quest’ultimo che voglio realizzare su Haiti.
Finanziato con il crowdfounding. È una nuova
via. Ottima secondo me: il pubblico sceglie.
Credendoci”. (Qui il link per continuare a
supportare il progetto Haiti Aftermath: http://
www.kisskissbankbank.com/…/projec…/
haiti-aftermath--2. Farà anche un reportage
con il suo smartphone che si vedrà con la
app Pcwant.com ). Sono romanzi fotografici
e spesso non a lieto fine. O che in realtà
cambia sempre.“Io ogni volta aggiungo un
pezzo alla storia”, prosegue. Ad Haiti ha
scattato del terremoto e del colera, ma
anche sulla situazione politica e la vita delle
donne. Spesso vittime di violenze. “Il libro
ha il valore della memoria più. In più mi ha
permesso di entrare in contatto con molte
persone e spiegare meglio il mio lavoro e i
mondi cui mi sono dedicato quando vado in
giro a presentare i progetti e il mio lavoro”.
Gli esseri umani, il rapporto tra loro e le cose
che creano sono al centro delle sue foto e
delle sue indagini fotografiche. In ogni foto
sua c’è una persona: “Gli uomini e la loro
storia. Per questo mi interessano anche le
archittetture che ne svelano le abitudini e i
riti quotidiani”.
18
Sierra Leone
Sierra Leone
Ph. Debora Barnaba
Nicaragua
19
GALLERY
CAMPAGNA IN CITTÀ
Immagini del Parco Agricolo Sud Milano, una mostra di scatti
originali ed esclusivi realizzati da un gruppo di fotografi
AFIP - Associazione Fotografi Italiani Professionisti
L'
importante è provare a non fare il consueto. A credere di poterci riuscire e ottenerlo. Poi. Così è stato
per il progetto dell'Afip per il Parco Sud realizzato da 20 fotografi. "Campagna in città. Immagini dal
Parco Agricolo Sud Milano" è risultato un lavoro fotografico che racconta la campagna fuori dai luoghi comuni intorno a quattro temi principali: agricoltura, paesaggio, alimentazione, storia e cultura. Eccole.
La campagna è
una cintura
perfettamente
integrata
nel contesto
urbano ma può
trasformarsi
in elemento
di disegno
di un nuovo
skyline.
Oltre le
torri di
Porta Nuova
ecco il
primo piano
dei pioppi
del Parco
Agricolo
Sud in un
suggestivo
scatto di
Giovanni
Gastel
21
GALLERY
Un’immagine tratta dal progetto Urban Natura
di Giuseppe Biancofiore che affronta il tema del
paesaggio periurbano mettendo in evidenza il lavoro di
riqualificazione e rinaturalizzazione di alcune aree del
Parco a seguito dello sfruttamento delle cave coltivate ad
attività estrattive di materiale inerte
22
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GALLERY
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Su la cresta.
Un’immagine
tratta dal
progetto di
Mario Donadoni e
Andreas Ikonomu
per mettere
in evidenza
l’importante
missione della
Provincia di
Milano impegnata
insieme ad alcune
aziende agricole
nell’attività
di reinserimento
degli animali da
cortile autoctoni
il “Mericanel
della Brianza”
e il “Milanino”,
riprodotti
e allevati,
allo scopo di
prevenire la loro
estinzione
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Il dettaglio di un fiore del parco, un
piccolo particolare che rappresenta la
grande bellezza della natura del parco in
uno scatto realizato da Francesco Balladore
Pallieri, meglio conosciuto come Pucci
Un’insolita modella nella foto realizzata
da Norman Douglas Pansa
26
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Uno scatto di Roberto Ghislandi immortala
la tranquillità di un tramonto su una delle
tante cascine del parco, la quiete dopo una
giornata di duro lavoro
La quotidiana
attività
all’interno del
Parco Agricolo
Sud di Milano
immortalata da
Mauro Di Gregorio
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CALCOLI ADDIO,
SCELGO LA NATURA
Simone Sbaraglia è oggi uno dei più riconosciuti
(e premiati) fotografi di natura. Anche se fino
a qualche tempo fa era un ricercatore di matematica...
di Monica Papagna
V
ince premi in tutto il mondo, le sue foto sono esposte in prestigiose
gallerie ed è appena uscito il suo libro “Immagini dal Pianeta Terra”.
Un momento d’oro per Simone Sbaraglia: il ricercatore di matematica che
un giorno ha scoperto la fotografia e ha deciso di cambiare la sua vita per
inseguire un sogno.
Sei passato dalla matematica alla fotografia,
è davvero un percorso curioso. Come è
successo?
Ho un dottorato in matematica e ho vissuto per diversi anni negli Stati Uniti, dove facevo ricerca. La mia attività era quella di ricercatore nel
campo della matematica e in quello dell’informatica. Stando lì ho scoperto la fotografia perché ho iniziato a viaggiare per lavoro e a fotografare.
Praticamente per caso. Mi sono appassionato molto rapidamente e molto
fortemente. Da lì a poco ho lasciato quel lavoro e sono rientrato in Italia
per seguire il mio sogno di fare il fotografo.
Quindi sei partito per gli Stati Uniti
come matematico e sei tornato in
Italia come fotografo!
Esatto! Al rientro in Italia però ho iniziato a insegnare all’Università e per quattro anni ho
messo insieme il mio portfolio. Poi ho
iniziato a lavorare davvero come fotografo. La svolta me l’hanno data i
premi, i concorsi importanti in-
30
ternazionali che danno visibilità. Quando ho iniziato ad avere questa visibilità è cambiato tutto,
le riviste hanno iniziato a pubblicarmi ed è nato
un interesse attorno al mio lavoro.
Esiste ancora un mercato
commerciale per
la fotografia
naturalistica?
Una volta i fotografi vivevano delle proprie foto,
le vendevano e
le pubblicavano.
31
Oggi ti fai conoscere attraverso le foto e poi fai
anche altro: didattica, libri, mostre, per esempio.
Quanto viaggi in un anno?
Tra ottobre e dicembre mi dedico alla didattica:
insegno ancora in università e faccio i workshop
di fotografia. Da gennaio in poi iniziano i viaggi ed
è tutto un viaggiare e tornare a casa. Faccio circa
6-7 viaggi all’anno.
Di solito decidi tu dove
andare o ti mandano?
viaggio li scelgo sempre io in base a quello
che mi interessa. Parto senza nessuna
commissione e li autofinanzio completamente.
Poi torno in Italia, metto insieme il lavoro e lo
propongo alle riviste o alle agenzie.
Nel corso base parliamo al 90% di comunicazione perché la cosa fondamentale è capire che
la fotografia è un mezzo di comunicazione. Bisogna chiedersi quale messaggio vogliamo comunicare, cosa bisogna includere e cosa escludere, per esempio. Ansel Adams sosteneva che
bisogna fotografare quello che c’è dentro di noi,
non quello che c’è al di fuori. Io lo ripeto in tutti i
miei corsi e parto proprio da qui. La tecnica viene dopo e ovviamente è altrettanto importante,
ma prima bisogna capire dell’altro.
www.simonesbaraglia.com
Sei uno “storyteller”?
Assolutamente sì! Io lavoro tantissimo alla storia, la pianifico a tavolino e questo è completamente diverso dal fare delle foto singole. Mi capita spesso di includere in un articolo, o in una
storia, delle immagini che se dovessero essere
prese da sole non sceglierei, ma sono utili ai fini
del racconto. Viceversa a volte escludo delle foto
che mi sembrano riuscite, ma all’interno della
storia non trovano posto.
C’è un viaggio a cui sei
particolarmente legato?
Quello delle Gru giapponesi ad Hokkaido. È stato
un viaggio che ho fatto nel 2007, quando ancora
non mi dedicavo completamente alla fotografia.
E ha dato una svolta al mio lavoro di fotografo
perché mi ha fatto vincere tanti premi e le immagini sono state esposte in tutto il mondo. Ovviamente da quel momento la mia vita è cambiata.
Un viaggio che invece mi ha portato poco in termini lavorativi, ma umanamente è quello che mi
ha dato di più è stato un viaggio in Alaska, un
posto straordinario.
Nei tuoi workshop parli più di
tecnica o di come scrivere un
racconto per immagini?
32
È appena uscito il libro di Simone Sbaraglia “Immagini dal Pianeta Terra”. 70 pagine di immagini: dai deserti americani ai ghiacciai
dell’Alaska, dalle pianure del Serengeti alle paludi della Florida. Un
giro del mondo alla scoperta degli ultimi luoghi selvatici.
Disponibile per Ipad/Iphone o in versione cartacea.
33
A SPASSO PER I FONDALI
Claudio Valerio, cameraman romano,
ci svela i trucchi di spettacolari riprese sott’acqua.
Quella che lui predilige: il Mar Mediterraneo
di Diego Papagna
L
a sua base è a Roma, il suo posto di lavoro varia dalla terraferma
fino alla profondità di 100mt. Claudio Valerio, da una passione per
la subacquea e la cinematografia a una professione che le concilia entrambe. Grande conoscitore del mar Mediterraneo, operatore e direttore della fotografia, ci racconta come realizzare spettacolari immagini
immersi nella natura.
Molti dei tuoi lavori sono sott’acqua, come
ti sei specializzato in questa professione?
La passione per il mondo marino è nata prima della scelta professionale e mi è stata trasmessa dai miei genitori, che erano dei buoni apneisti
e pescatori subacquei. Quindi, prima il mare e poi la cinematografia.
Ho iniziato la mia carriera nel cinema facendo la gavetta come aiuto
operatore, allestendo le cineprese, ritagliando i filtri in gelatina per gli
obiettivi e caricando nei sacchi neri i voluminosi magazzini delle Arri di
300 metri pellicola 35 mm. Parallelamente ho curato il mio percorso
di subacqueo seguendo i corsi presso la storico Centro Subacqueo Romano, fondato dai fratelli Salvatori che portavano dalla didattica FIPS
la particolare attenzione all’acquaticità e alla formazione teorica (allora i corsi duravano 6 mesi) e iniziando le prime immersioni con le
bombole nel mare vicino Roma.
L’acquisto di una telecamera Hi8 con uno scafandro e luci Nimar è
34
stato il mio vero e proprio battesimo del mare
come operatore, esperienza che poi è proseguita utilizzando cineprese 16mm e 35 mm e
telecamere di vario formato.
Penso che un buon cameraman subacqueo
debba essere contemporaneamente un ottimo subacqueo e un buon operatore di ripresa.
Per questo motivo da allora non ho più fatto
un’immersione senza attrezzature di ripresa
e ho continuato a frequentare corsi subacquei
fino ad oggi che mi immergo con gli autorespiratori a circuito chiuso (rebreather) con miscele trimix fino alla profondità di 100 metri.
Quali sono le maggiori
difficoltà che incontri?
Dal punto di vista ambientale forse è la torbidità dell’acqua. Potrà sembrare strano ma le
altre variabili, corrente, profondità, penetrazione in ambienti chiusi ecc, sono più o meno
gestibili, mentre la trasparenza dell’acqua è
l’unico fattore che può mandare a monte una
giornata di riprese.
35
Per quanto riguarda invecele riprese di wilde
life l’incongnita sono ovviamente gli animali.
Ti posso portare il mio esempio delle riprese
subacquee delle balenottere comuni nel Mar
Mediterraneo che sono riuscito a realizzare
dopo quattro anni di tentativi. Ancora oggi sto
cercando di rinnovare il mio archivio e sono
già due anni che torno senza un’inquadratura
decente. Il nostro purtroppo è un mare povero,
non c’è la ricchezza biologica delle barriere
coralline e ogni incontro è una rara opportunità da... (ri)prendere al volo.
Di che tipo di attrezzatura
ti avvali per i documentari?
La camere DSLR hanno rivoluzionato anche
il mondo della ripresa subacquea, sebbene qualche problema, a mio avviso, lo hanno
nell’assetto. Comunque anch’io uso una Canon 5D Mark III con software Magic Lantern
che mi permette di girare in RAW full HD eottenere dei files facilmente gestibili in post ma
che richiede delle compact flash “corpose”:
36
io uso le Sandisk Extreme pro 256 gb e Lexar Professional 128 gb. Come obiettivi, per
riprendere la fauna subacquea, utilizzo il Canon 24/70 mm f 2.8 e il Canon 100 mm macro,
per tutto il resto il Canon 16/35 mm. Come
custodia un’Aquatica con relativi port, come
illuminazione uso le lampade subacquee a
led della Michtek e le hmi della Scubalight. Mi
porto anche come backup una Gopro 3 black
+, ma mi capita raramente di usarla. Come
attrezzature subacquee da qualche anno mi
immergo con il rebreather Megalodon della
Innerspace che ti permette immersioni molto
più lunghe e profonde, diventando un prezioso
e insostituibile strumento per effettuare buone riprese.
Non solo sott’acqua, ma giri
anche documentari sulla
terraferma. Come cambia il
modo di lavorare?
Come operatore e direttore della fotografia
ho continuato a realizzare negli anni, princi-
palmente con la mia società di produzione, la
Va.Le.Cinematografica 78, anche documentari, diciamo, sulla terraferma.
L’approccio se vuoi in parte è più facile: non
avendo il limite delle immersioni, i tempi per
aspettare un animale o un evento sono molto
più dilatati; puoi usare, cosa impensabile in acqua, i teleobiettivi e, quando è possibile, puoi illuminare una scena. Inoltre l’incredibile offerta
di attrezzature e strumenti per effettuare riprese sempre più “cinematografiche” è una possibilità in più che hai nel raccontare con immagini suggestive e dinamiche la tua storia. Penso
che oggigiorno le potenzialità realizzative siano
quasi illimitate anche per piccole produzioni,
l’unica cosa che osservo, paradossalmente, è
il progressivo impoverimento del mercato del
documentario nel nostro paese che ha portato
alla chiusura di tante società di produzione e
che sta rendendo questa professione, in Italia,
difficilmente sostenibile.
http://www.claudio-valerio.com/
37
SCATTI ALL’APERTO
La fotografia naturalistica richiede certamente obiettivi
tele molto importanti, ma anche macchine fotografiche robuste,
in grado di resistere al clima difficile, all’acqua e a tutti
i problemi che il fotografo naturalista si trova ad affrontare.
Abbiamo elencato alcune delle macchine più interessanti
per il fotografo che non vuole commettere errori
di Monica Papagna
NIKON DF
D
otata di un corpo macchina dallo stile
retrò e dello stesso sensore in formato
FX da 16,2 megapixel dell’ammiraglia Nikon
D4, questa fotocamera esprime una passione per la fotografia dal punto di vista sia
formale che funzionale.
Grazie a una vasta gamma dinamica e a una
sensibilità alla luce estensibile fino a ISO
204.800 (equivalente), un valore incredibile, si
possono ottenere fotografie estremamente
dettagliate con gradazioni tonali uniformi in
qualsiasi condizione di illuminazione. Con il
sensibilissimo sistema AF, la perfetta misurazione esposimetrica e le veloci prestazioni, la
Nikon Df può sembrare una classica fotocamera a pellicola da 35mm di Nikon, ma è
dotata delle tecnologie più recenti.
www.nikon.it
38
CANON EOS-1D X
L
a EOS-1D X combina velocità e qualità
delle immagini. È stata progettata per
soddisfare le esigenze di tutti i fotografi, sia
quelli che sono alla ricerca di una fotocamera a risoluzione elevata sia quelli che
invece prediligono una velocità elevata.
Possiede un sensore CMOS a pieno formato
da 18,1 megapixel e la velocità di scatto fino
a 12 fps, e fino a 14 fps in modalità super
High Speed.
http://www.canon.it/
PENTAX K-3
A
mmiraglia delle reflex digitali, la PENTAX
K, vanta una grande varietà di funzioni
e caratteristiche studiate per ottimizzare la qualità d’immagine, l’operatività e la
manovrabilità nelle condizioni di ripresa
più impegnative sul campo. È equipaggiata
con un nuovo sensore immagine CMOS di
formato APS-C (23,5mm×15,6mm) con circa
24 megapixel effettivi. Accoppiando questo
sensore privo di filtro anti-alias con il nuovo
processore immagine PRIME III, in grado di
trattare l’immagine e il rumore con la massima efficienza, la K-3 fornisce fotografie ad
altissima risoluzione e con finissime gradazioni tonali.
www.ricoh-imaging.it
LENS COAT
I
l fotografo naturalista ha spesso l’esigenza di mimetizzarsi con la natura
per riuscire a portare a casa lo scatto
desiderato. I Lens Coat sono esattamente quello di cui ha bisogno. Mimetizzano obiettivi e macchine fotografiche
per non dare nell’occhio e scattare in
tutta tranquillità. I materiali sono impermeabili e resistono a tutte le condizioni
atmosferiche.
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39
QUEL PICCOLO PARTICOLARE
Dedicato a chi vuole qualcosa di più per la sua fotocamera
o per il suo smartphone, quell’indispensabile accessorio che
ti consente di ottenere il risultato desiderato
di Osvaldo Esposito
CELLPOD PEDCO
M
ini treppiede tascabile per smartphone basato sullo schema
dell’originale UltraPod. Il CellPod dispone di un supporto regolabile che permette di gestire diversi modelli di cellulare. I piedini sono
pieghevoli e antiscivolo e, una volta chiuso, si blocca con una fascetta in
velcro diventando realmente tascabile. Il cinturino in velcro in dotazione
inoltre consente al dispositivo di essere collegato a qualsiasi tubo al di
sotto di 3 pollici di diametro: alberi, ringhiere, attrezzature da palestra o
manubri di bicicletta.
www.industrialrev.com
SONY DSC QX30
C
ombina la qualità delle immagini di una
telecamera da 20.4Mp, 30x con le funzionalità di uno smartphone, utilizzando la condivisione bluetooth. Si tratta di un particolare
obiettivo dotato di tutte le funzionalità fotografiche e dotato di slot per memorie esterne,
al quale manca solo il display; collegandolo a
uno smartphone lo trasforma in una macchina
fotografica. QX30 dispone di un sensore da 2.3”
Exmor R CMOS con una lente 35 millimetri e
lunghezza focale di 24-750mm. Ha uno stabilizzazione SteadyShot ottico ed è dotato di Wi-Fi e
NFC per collegare lo smartphone tramite l’App
PlayMemories. Dotato di microfono integrato permette di registrare immagini video HD
1080p a 60 fps in formato MP4.
Si può usare il cellulare anche come telecomando a distanza, per catturare immagini in
movimento o soggetti distanti impossibili da
immortalare con lo smartphone o il tablet.
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BAGS DECA
RAINCOVER
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appresenta un
valido aiuto
per le riprese in
condizioni critiche,
sotto la pioggia o
in barca. Si adatta
a vari modelli Sony,
JVC o similari. Si
tratta di una custodia trasparente in
pvc morbido, che
offre un accesso
facile e veloce a
tutte le funzioni
della fotocamera. Il
design monoblocco
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facile da installare
durante la ripresa.
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effettuare autoritratti, ma si
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supporto per riprese da punti di vista
insoliti. Ha il pulsante di scatto
integrato e connettività wireless o Bluetooth.
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DIGISCOPING
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un adattatore per iPhone 4, 4s,
5, 5s che permette di fotografare
dalle lenti di un binocolo. Si connette
a uno dei due oculari o al cannocchiale ed è adattabile a una vasta
gamma di diametri oculari grazie a
un anello di gomma rimovibile. Ideale per il birdwatching.
www.carson.com
M-27
È
uno stabilizzatore per iPhone 4-4S
dotato di obiettivo grandangolare.
Realizzato in alluminio aeronautico include
un 37 millimetri grandangolo e marco.
Dispone di filettatura per il treppiede sia
in alto sia in basso, oltre ad un alloggiamento per montare il microfono o una luce
supplementare.
www.isteadyshot.com
MAKAYAMA MOVIE
C
onsente di collegare un treppiede per riprese stabili all’iPad. Permette i movimenti
pan e tilt. È inoltre possibile utilizzare le lenti
di conversione 37 millimetri per una maggiore
flessibilità. Al supporto
si possono collegare
accessori come microfoni shotgun, mirini
ottici e luci video. Scaricando il software
Mount Movie app per
iPad, è possibile controllare manualmente
la registrazione video. www.makayama.com
SCHNEIDER TRIO
S
i compone di un kit per iPhone 5s con tre obiettivi: un macro 2.5x, una lente 2x tele e un 0.45x
grandangolare. Con la gabbia di alloggiamento
per l’iPhone si possono adattare i diversi obiettivi
regolando l’eventuale aggancio al treppiede.
www.iprolens.com
POWERTREKK
È
un caricatore ibrido. Si può usare
sia come batteria portatile sia
come caricabatterie a celle; per
attivarlo basta aggiungere acqua e sale dai
pacchetti già predisposti.
In alternativa la ricarica
può avvenire tramite il
collegamento alla rete
elettrica.
www.powertrekk.com
SHUTTER
REMOTE
È
un comando
remoto per
iOS utilizzabile
tramite iStabilizer. Funziona
via Bluetooth. Si
può scattare foto,
mettere in pausa
o riprodurre un filmato, controllando
volume, luminosità, e altro ancora.
www.istabilizer.
com
TI (RI)PRENDO E TI PORTO VIA
Le più recenti e innovative videocamere impermeabili
e resistenti all’acqua che consentono di effettuare riprese ad
alta definizione anche nelle peggiori condizioni atmosferiche
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GOPRO HERO 4 BLACK
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.7K video a 50fps
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080p video a
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Fino a 120 fps a 720p Fino a 240 fps a
480p
• Obiettivo ZEISS Tessar Obiettivo grandangolare ZEISS Tessar (170°)
• Sensore CMOS Exmor R da 1/2,3”
retroilluminato Sensore CMOS Exmor R
da 18,9 MP
• Processore BIONZ X avanzato
• Non necessita di custodia per resistere
a spruzzi, polvere e intemperie
• Per immergerti fino a 5 metri viene fornita in dotazione la custodia SPK-AS2
• Slot per scheda di memoria, Uscita HDMI micro, Ingresso microfono,
Terminale USB micro/multiplo, Uscita
video composito
• Condivisione semplice e controllo con
Wi-Fi e NFC One-touch
• Gps
• Stabilizzazione dell’immagine steadyshot per ridurre le sfocature
GOPRO HERO 4 SILVER
• Video 4K 15fps
• Video 2.7K30fps
• 1080p 120fps
• Scatti a 12Mp a 30fps
• Processore d’immagine 2 volte più potente e veloce
rispetto ai precedenti modelli
• Touch display integrato
• Sistema audio riprogrammato con suono ad alta
precisione
• Time lapse, intervalli di 0,5, 1, 2, 5, 10, 30, 60 secondi
• Night lapse, intervalli di 15 / 20 / 30 / 60 secondi e 2 / 5 /
30 / 60 minuti
• Wi-Fi incorporato + Bluetooth
• Riprese in condizioni di scarsa illuminazione migliorate
• Highlight moment
• Impermeabile fino a 40 metri
43
PROVATA PER VOI
CANON EOS 7D MARKII
Una macchina versatile, prestante e veloce. Così la
definisce la fotografa freelance milanese Chiara Barbieri.
Che l'ha tanto attesa
di Diego Papagna
T
ra le prime ad aver avuto tra le mani la nuova e tanto attesa Canon
Eos 7D Mark II, la fotografa Chiara Barbieri ci racconta pregi e difetti in queste prime settimane di utilizzo.
Qual è stata la tua prima impressione
prendendola in mano?
La mia precedente macchina era una EOS 70D, leggermente più piccola. Avevo il timore che una macchina più performante avrebbe comportato anche più peso e più ingombro, col risultato che mi sarei stancata
facilmente le dita della mano, il polso e ahimè di conseguenza anche la
spalla, visto che ho già problemi… Ne sono rimasta sorpresa in quanto
ho trovato l’impugnatura più sicura, più piena, il peso non si sente e nei
movimenti, sempre piuttosto rapidi nei miei scatti che per lo più sono di
carattere sportivo, mi sento così tranquila che la porto senza tracolla,
anche se non si dovrebbe fare. La precedente aveva lo schermo LCD
orientabile/basculante che utilizzavo molto volentieri durante riprese
creative un po’ estreme, come quelle dal basso verso l’alto stando anche sdraiati a terra tipo le immagini fatte dall’alto verso il basso per
riprendere la squadra di football americano radunata a cerchio durante
il saluto prima di una partita. Mi bastava orientare lo schermo verso di
44
me e sapevo come comporre l’immagine. Purtroppo la 7D MARK II ne è priva e io ne sento
la mancanza. Resta comunque uno schermo
ampio e luminoso anche di giorno per la visione delle immagini e delle impostazioni ben
organizzate con tutte le funzioni. Anche il mirino è ricco di informazioni che posso decidere di inserire dal menù per avere sempre presente quello che sto facendo senza staccare
l’occhio. Sto cercando di abituarmi al fatto che
il livello delle luci (esposimetro) è posizionato
a destra mentre io ero abituata a vederlo in
basso. Le protezioni impermeabili ritengo siano un aspetto molto importante perché scatto
spesso sport outdoor e, quando le condizioni
meteo sono brutte o peggiorano, posso continuare a scattare senza preoccuparmi troppo
(certo è che non posso immergerla nell’acqua…) in quanto le guarnizioni proteggono la
fotocamera dalla pioggia e dalla polvere.
CHIARA
BARBIERI
Fotografa freelance
appassionata di sport di
squadra come il football
americano, l’hockey, il
basket paraolimpico
oltre ad apprezzare la
foto di ritratto, il nudo
d’arte, il food e tutto
quello che può stare
dentro l’obiettivo della
macchina fotografica…
Nata a Milano, risiede
a Pero (MI). Grafica
pubblicitaria ma
lavora in banca come
responsabile eventi e si
occupa anche di tutta la
parte grafica con il suo
MAC. Ama l’arte sotto
tutte le forme, alcune
sue immagini sono
apparse in un recente
articolo su Sport Week,
noto magazine della
Gazzetta dello Sport.
Collabora con la rivista
Milano Sportiva.
Nel numero di
novembre di Almax
Magazine cè una sua
interessante intervista
realizzata da Irene
Ceneri.
È membro di
Movimento Arte
Eclettica.
www.flickr.com/
photos/profcpref/
Parlando di qualità
generale: qualità dei file,
alti iso?
Posso dire che il sensore delle immagini della
EOS7D MARK II ha la stessa risoluzione della
precedente EOS70D, non ho notato differenze e posso proseguire i miei lavori sapendo
di avere il top delle prestazioni; per quanto
riguarda il processore sono andata a migliorare perché da DIGIC 5+ ora posso contare sul
DOPPIO DIGIC 6.
La sensibilità degli ISO è stata sempre per me
un discorso molto importante perché nei palazzetti sportivi l’illuminazione è molto scarsa e
di cattiva qualità perciò i requisiti della attuale
fotocamera sono per me indispensabili; sono
passata da 100-12.800 ISO estendibile fino
a 25.600 a 100-16.000 ISO estendibile fino a
51.200. Inutile dire che sono molto soddisfatta,
posso tranquillamente fare scelte di parametri
più bassi e avere meno problemi di rumore.
Il nuovo autofocus come ti è
sembrato?
Quello dell’autofocus è un altro punto importante che ho tenuto conto per la scelta
all’acquisto della EOS 7D MARK II. Intanto
sono passata da 19 a
65 punti AF a croce (il
punto centrale è un
punto a croce doppia
estremamente sensibile) e ho la possibilità di scegliere tra una
infinità di selezioni:
selezione automatica:
65 punti AF; selezione
manuale: punto AF singolo (65 solo a croce e
21 o 9 punti selezionabili); selezione manuale: AF Spot; selezione
manuale: espansione
punto AF 4 punti (su,
giù, sinistra, destra); selezione manuale:
espansione punto AF circostanti 8 punti; selezione manuale: zona AF; selezione manuale:
ampia zona AF. È possibile selezionare i punti
AF separatamente per inquadrare in verticale
e in orizzontale. Ho la possibilità di utilizzare tutti i 65 punti AF contemporaneamente o
raggrupparli in zone per riprendere i soggetti
al lato della scena. In alternativa posso selezionare un unico punto AF per avere una messa a fuoco più puntuale su una specifica parte
dell’inquadratura.
A essere sincera non ho ancora una buona
manualità con tutte queste funzioni perché
sono solo un paio di settimane che adopero
la macchina ed è talmente veloce che mi destabilizza, ma posso già dire che per scattare
fotografie sportive di gioco di squadra mi trovo
bene con la funzione AF iTR che utilizza informazioni su colori e volti per riconoscere e
seguire i soggetti mentre si spostano all’interno del fotogramma. Praticamente si può personalizzare la reattività AF sfruttando lo strumento che regola il rilevamento della messa a
fuoco in base all’ambiente di ripresa e al soggetto, questo evita che i movimenti dei diversi
atleti che si muovono all’interno del campo si
sovrappongano al soggetto principale.
A chi la consiglieresti?
Trovo che le qualità della EOS 7D MARK II siano in grado di soddisfare anche i professionisti più attenti soprattutto nel campo sportivo
e naturalistico senza nulla togliere al fatto
che, facendo scatti one shot per ritratti, still
life, notturne o altro come piace a me, le sue
prestazioni sapranno mettere a proprio agio
chiunque. Quindi la consiglio senza problemi
a chi desidera una macchina versatile, prestante, veloce e soprattutto senza spendere
uno sproposito.
45
PROVATA PER VOI
SAMSUNG NX1
La nuova fotocamera è un "concentrato" di tecnologia,
che anticipa una nuova era della fotografia
di Edoardo Sansonne
L
a diatriba fra analogico e digitale chissà per quanto tempo
andrà avanti. Intanto c’è chi va avanti e guarda al futuro.
Samsung esce con la nuova NX1, un concentrato tecnologico,
che fa venire i brividi. Di piacere.
“La nuova NX1 rappresenta il vertice dell’innovazione Samsung e
anticipa una nuova era della fotografia in cui la qualità dello scatto è
alla portata di tutti”, spiega Myoung Sup Han, Vice Presidente esecutivo delle comunqicazioni Samsung Electronics.
Nella nuova NX1 la completezza e l’affidabilità delle funzioni automatizzate è sorprendente, pensano davvero a tutto lasciando la
possibilità al fotografo di concentrarsi sul soggetto e l’immagine da
scattare. In fondo la tecnologia non è nata per questo? Rendere a
tutti la vita più semplice. Samsung lo sa fare benissimo.
Prendiamo ad esempio l’avanzato e precisissimo Auto Focus a 205
punti di rilevamento, non solo è in grado di aggiornare il fuoco con
rapidità (0.055 secondi) a ogni minimo movimento del soggetto, ma
in modalità video è in grado di mantenere a fuoco un soggetto in
rapido movimento con estrema facilità.
La tecnologia non solo agevola la rapidità di messa a fuoco e di scatto, ma incrementa notevolmente le potenzialità di questa macchina:
il processore di immagine DRIMe V, vanta elevate prestazioni nel-
46
la riproduzione del colore e nella riduzione
del rumore, con un range ISO che va da 100
a 51200 senza generare eccessivo rumore. Tutto ciò è possibile grazie a una nuova
tecnologia in grado di distinguere le singole
zone di rumore, contorni, texture o cielo e
applicare diverse riduzioni del rumore per
ognuna di esse. In questo modo non viene
generato l’effetto sfocato che viene spesso
utilizzato per ridurre il disturbo.
Per quanto riguarda la modalità di ripresa
video la parola chiave è 4K. Una qualità di
ripresa eccellente, accompagnata da eccellenti funzioni di compressione dell’immagine e un softwer per l’editing del 4K.
Come ci si poteva aspettare da Samsung
non mancano le funzioni di connettività.
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47
HI-TECH
di Diego Papagna
IL NUOVO SHOGUN
D
isponibile il nuovo Atomos Shogun, il registratore 4k su memorie hard disk presentato questo aprile al Nab di Las Vegas.
Un accessorio fondamentale per migliorare il workflow dei file 4k
delle più recenti camere come Panasonic GH4 e Sony Alpha 7S.
Il nuovo Shogun è dotato di display full HD da 7” con tecnologia LCD
IPS e funzioni touch capacitivo e con calibrazione semi-automatica
con colorimetro Spyder 4. Il monitor-registratore può contare su ingressi HDMI e 12G-SDI, registra 4K e anche full HD fino a 120fps, è compatibile
con i timecode di tutte le più recenti fotocamere e supporta formati RAW Cinema DNG e Apple ProRes.
METÀ SMARTPHONE, METÀ FOTOCAMERA
I
nizialmente il device doveva essere disponibile solamente in Germania e Francia, ma l’elevata domanda ha
portato Panasonic a introdurre lo smartphone anche sul
mercato britannico.
Panasonic CM1 è uno smartphone Android caratterizzato
da uno spessore di 21 mm e un peso di 204 grammi.
Ospita un sensore da 1 pollice con una risoluzione di 20 megapixel, lo stesso montato sulla Lumix DMC-FZ1000, sette volte più grande rispetto
ai sensori comunemente inseriti
a l l’ i n -
48
terno degli smartphone.
Le lenti sono Leica con apertura F2.8/ 28mm e zoom
solo digitale, permette di controllare manualmente l’apertura, l’ISO e altre funzionalità attraverso la corona
girevole posizionata attorno alla lente.
Design accattivante e molto elegante
grazie alla scocca realizzata in metallo, a livello hardware presenta uno
schermo da 4,7” full HD, processore Snapdragon MSM8974AB con
clock a 2,3 GHz, 2 GB di RAM e 16 GB
di memoria interna espandibile tramite microSD. Non male anche la batteria da
2.600 mAh e ovviamente Android 4.4 KitKat.
Offre inoltre anche registrazione video di
alta qualità grazie alla possibilità di girare clip in UHD (4k) a15fps o in FHD @30fps.
Non ci resta che aspettare e vedere se uscirà e
quando anche in Italia.
IL MONDO PIÙ VELOCE
C’
è un detto secondo il quale la
migliore fotocamera è
quella che avete con
voi. Pico è abbastanza
piccolo per essere
sempre con voi, e
con una durata della
batteria di 8 anni, non
dovrete mai preoccuparvi di caricarlo.
Ma cos’é Pico? I creatori che lo hanno lanciato con una campagna di crowdfounding
(dagli stessi creatori
di Astro) lo definiscono come un nuovo
cervello per la vostra
fotocamera.
Nello specifico è un
piccolo dongle arancione che permette il
controllo time lapse
su oltre 300 modelli
di fotocamere. Questo
avviene collegando
Pico a una smatphone, per far partire
la trasmissione
delle informazioni
necessarie per creare
time lapse, Dopo il
trasferimento delle
impostazioni, è possibile staccare la spina
dallo smartphone e
Pico memorizzerà il
programma di scatto
da voi scelto sulla sua
memoria.
Quindi, collegare
Pico alla fotocamera
tramite il cavo adattatore incluso, e Pico
prenderà il controllo
della fotocamera per
creare la sequenza
time-lapse.
Se non si dispone di
uno smartphone, è
comunque possibile
utilizzare Pico come
semplice intervallometro. Per impostare
l’intervallo di ripresa,
basta tenere premuto Pico e contare il
numero di segnali
acustici per raggiungere l’intervallo
desiderato. Ogni
segnale equivale a
un secondo.
Lasciate andare e
Pico inizierà le riprese con l’intervallo
programmato fino a
quando sarà collegato a essa.
Con l’app smartphone si ha inoltre la
possibilità di creare
cadenze di tempo professionali,
realizzare time lapse
HDR, compensare le
variazioni della luce,
ed è inoltre possibile
regolare la velocità
del tempo nel time-
lapse per aggiungere un rallentamento
o un accelerazione
dell’intervallo di
tempo durante la
ripresa.
Genesis LED 170
FLASH MOVE 300 KIT 2
Il kit è cosi composto:
n. 2 flash Move 300
n. 2 stativi compact
200 cm max
n. 1 soft box 60x90
n. 1 ombrello argento
n. 1 parabola standard
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CARATTERISTICHE
Max Flash Power 300 Ws - Guide Number (ISO 100) 58m Color Temperature 5600K +/-200K
Flash duration (t=0.5) 1/2000s – 1/800s - Recycle time 0.3s
– 1.2s 0.3s – 1.5s Modeling light 150W
• FILTRI SLIM 3mm
con filettatura ant.
• Pol. Circolari
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FILTRI QUADRATI TIPO
COKIN GRADUAL
PORTAFILTRI & ADAT.
TRACOLLE
NEOPRENE
• Pannello luminoso a LED
• Leggero e compatto
• Basso consumo energetico
• Regolazione della potenza
• Posizione del pannello regolabile
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Testa a Sfera
Altezza Max 141cm
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COMANDI DI SCATTO
ELETTRICI
COMANDI DI SCATTO
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Altezza Massima:155cm
Peso: 1.58Kg
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Carico Max:8 Kg.
Altezza Max 151cm
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Peso 1540gr.
Carico Max 8Kg
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49
DAL WEB
COME SI DIVENTA
UNA STAR DI INSTAGRAM?
Postare le proprio foto non basta, bisogna essere un utente
attivo che partecipa alle community. Come la digital pr
Rosella Degori che da poco ha superato i 50.000 followers
di Monica Papagna
D
iventare molto popolari su Instagram è davvero difficile. Probabilmente anche il fotografo migliore del mondo su questo social
network potrebbe avere difficoltà a farsi conoscere se si limita solo a
postare le proprie immagini. Instagram vuole di più, vuole utenti attivi che partecipino alle community, che rispondano ai messaggi e che
contribuiscano a creare discussioni. Per capirne un po’ di più abbiamo
incontrato Rosella Degori, digital pr, che vive a Londra e che da poco
ha superato i 50.000 follower, proprio grazie alla community inglese.
Come hai iniziato su Instagram?
Ho iniziato a postare su Instagram quando vivevo a Milano e facevo la
blogger. Utilizzavo questo social per pubblicare le foto degli eventi a
cui ero invitata. Poi mi sono trasferita a Londra e nell’ultimo anno mi
sono proprio appassionata al mobile editing, il fotoritocco con le app.
Guardavo il lavoro degli altri perché lavoravo per un tour operator che
si occupa di viaggi di lusso. Facevo la digital pr quindi mi occupavo
proprio del rapporto con gli influencer di Instagram. Ho visto delle foto
50
meravigliose e ho capito che avrei potuto fare
molto di più sul mio profilo.
Da quel momento cosa è
cambiato?
Ho scoperto che esistono delle community.
A Londra ce ne sono tante e sono composte principalmente da creativi che si trovano
insieme e fanno dei progetti per Instagram.
Ci sono spesso degli eventi e dei raduni che
mettono insieme tutta la community che è
composta da circa 200-300 persone.
Come si diventa un “utente
suggerito” da Instagram?
Frequentando la community è più facile che
accada. Incontri degli utenti che sono già stati
suggeriti da Instagram e possono suggerirti
a tua volta, se gli piace il tuo lavoro ovviamen-
te. Quello che è importante è proprio il lavoro
di community, a Instagram interessa che tu
sia un utente attivo, che crei interazione e che
non ti limiti a postare le immagini e basta.
Dopo un evento Instagram mi ha inserita
come utente suggerito e da quel momento ho
avuto una grande crescita di follower passando da un migliaio a più di 50.000.
Che tipo di foto predilige
Instagram?
A Instagram interessa il racconto, la tua quotidianità, la città dove vivi, i tuoi viaggi. Non
devi essere per forza un fotografo professionista, ma ci devi mettere una certa cura nel
fare le foto e nel raccontarle.
Che tipo di progetti portate
avanti in queste community
inglesi?
Ogni giorno, dal lunedì al giovedì, facciamo dei contest con il profilo London_Only,
per esempio. Con la community scegliamo
l’hashtag della serata e postiamo tutti insieme le foto. Ogni sera vengono postate circa
200 foto e così noi della community ci conosciamo e aumentiamo anche la nostra
visibilità. Questo è
solo un esempio ovviamente.
C’è
differenza
tra lo
scattare con
una reflex
e con un
telefono?
La maggior parte degli iscritti a queste
community non scatta con il cellulare, ma
con la reflex. Oppure
aggiunge tanti accessori ai cellulari.
La cosa interessante di Londra è che ci
sono tantissimi fotografi professionisti,
art director, registi,
per esempio, quindi
la qualità delle community è davvero
alta. Il mezzo utilizzato non è importante né per Instagram
né per gli utenti.
http://instagram.
com/roselladegori
51
I LUOGHI
IMMAGINE VS IMMAGINE
Il primo talent italiano di fotografia, messo a punto
da Samsung va in onda su Discovery Channel. Alla guida
un fotografo di calibro: Stefano Guindani
di Edoardo Sansonne
52
I
n Italia non si era mai visto, ci hanno pensato
Discovery e Samsung Italia a far arrivare la
fotografia anche in televisione. Dal 22 novembre due fotografi per puntata si sono sfidati a
colpi di click per ottenere il premio finale: una
nuovissima fotocamera Samsung NX1 e la possibilità di vivere l’opportunità unica di partecipare a un vero reportage in Centro America, al
fianco del coach e giudice del programma Stefano Guindani, da anni fotografo di celebrities e
moda internazionale che nutre parallelamente
una forte passione per i reportage urbani e sociali. La sua poliedricità lo rende il giudice perfetto di ScattaStorie.
per il mondo della fotografia italiana di avere
finalmente la considerazione che merita. I concorrenti del programma rappresentano in un
certo senso una classe di nuovi fotografi che
bramano di affermarsi, una battaglia per emergere dalla massa e poter far arrivare le proprie
immagini al pubblico. Vorrei che un giorno la
fotografia fosse considerata arte e il fotografo
rispettato nel suo mestiere di artista. La finale
arriverà il 20 di dicembre, nel frattempo potete dare uno sguardo alle dieci regole d’oro del
perfetto ScattaStorie sul sito del programma.
Scattare, scattare, scattare!
Come funziona ScattaStorie?
Si tratta di un talent che mette in competizione
otto foto amatori. Coppia dopo coppia si confrontano avendo a disposizione solamente un’ora e
tre scatti per portare a casa un reportage che
possa raccontare al meglio il tema della sfida. Il
programma ha già riscosso parecchio successo,
le critiche sono buone ed è piaciuto molto anche
ai vertici della Samsung, chissà magari mi ritroverò a fare il coach in Korea!
Come ti senti nei panni di
giudice?
Ci sono stati dei momenti difficili e soprattutto
scelte difficili. Non sono stato eccessivamente
autoritario e brusco come spesso lo sono i giudici dei nuovi talent, essere divulgativi e avere
la possibilità di seguire i concorrenti correggendoli di volta in volta è stata la parte più soddisfacente, distruggerli per ogni piccolo errore
non è costruttivo.
La fotografia in televisione?
La televisione è un mezzo di comunicazione
di massa e la fotografia è una forma di comunicazione di massa. Siamo in un momento di
rivoluzione, dove i giornali crollano e l’editoria
punta sempre di meno sull’immagine di qualità. Penso che sfruttare l’onda mediatica, sia
della televisione che dei nuovi social network,
sia un’opportunità da sfruttare. D’altronde la
fotografia non può essere fine a se stessa,
deve rivolgersi ed essere apprezzata da un
pubblico, anche un po’ per soddisfare la vanità del fotografo!
Cos’è ScattaStorie per
l’Italia?
ScattaStorie non è solamente un talent fine a
se stesso, ma rappresenta un’enorme chance
53
UN PASSO NELLA STORIA
ALTE PROSPETTIVE
A tre anni dalla sua scomparsa le straordinarie imprese
di Walter Bonatti rivivono attraverso i suoi racconti per
immagine esposti al Palazzo della Ragione a Milano
di Edoardo Sansonne
L
a fotografia è fatta di punti di vista. Uscire dal comune, vedere
oltre, prospettive più ampie. Walter Bonatti raccoglie visioni
rare, momenti unici che solo un animo vocato all’osare può vivere
e raccontare a chi, come noi, resta indietro. Ha vissuto ciò che
molti non vivranno mai e con la sensibilità di un poeta è riuscito a
trasmetterci il fascino ancestrale della natura e degli uomini che,
come lui, hanno dedicato la propria vita a svelarne i segreti.
Giornalista ed esploratore, Walter Bonatti è stato per anni la
voce che racconta l’ignoto, l’inesplorato e il fascino seduttivo del
primordiale. Ciò che ci rimane sono le sue numerose pubblicazioni,
i reportage per il settimanale Epoca, ma anche fotografie che
raccontano ancora oggi al mondo le sue imprese, in questi giorni
esposte al Palazzo della Ragione a Milano.
54
Gli scatti di Bonatti non sono reportage
naturalistici, non sono solo paesaggi ma
interi racconti per immagine. La grana
di ogni fotografia trasuda la fatica, la
soddisfazione e lo sguardo all’infinito di chi
il mondo lo ha visto e vissuto per davvero.
Spesso sono autoscatti. Autocelebrazione?
Forse più comunione, rispetto reciproco. Il
gelo delle vette più alte, il deserto più arido
non sono mete da vincere o sconfiggere,
sono la rappresentazione della terra che
chiede rispetto, innalzandosi e prosciugando
le sue gole per urlare la sua presenza
A sinistra,
Venezuela,
Dicembre
1967.
Sopra,
vulcano
Krakatoa,
Indonesia.
Dicembregennaio 1968
A destra,
Deserto
del Namib,
Namibia.
Aprile-Maggio
1972
55
UN PASSO NELLA STORIA
all’uomo che la abita. Nelle sue foto c’è quasi
inevitabilmente la presenza umana, metro
di paragone con la natura che la circonda.
Sguardo in avanti, dritto verso una meta, poi
un’altra e un’altra ancora. Non può essere
Sopra, Michaelmas
Cay, Grande barriera
corallina, Australia
Centrale, 1969.
A fianco, Ayers Rock,
Centro Australia,
luglio 1969.
A desta, villaggi e
popolazioni Toradja
(centro isola
Sulawesi), Indonesia.
Dicembre 1974.
Nella pagina a fianco,
Isola di Pasqua, Cile.
Novembre 1969.
56
sete di gloria, semplicemente una costante
ricerca. Walter Bonatti è un minuscolo
puntino in un quadro impressionista che
dipinge il globo, ne prende consapevolezza
lasciandosi conquistare da questi immensi
luoghi, conquistandoli a sua volta.
Comunione. Di tanto in tanto si ferma, si
siede e osserva ciò che molti chiamerebbero
solitudine, con lo sguardo dell’unico
superstite di una silenziosa apocalisse.
Solo lui e la sua Ferrania Condoretta, fedele
macchina fotografica che porta con se nella
scalata al K2, episodio critico nella carriera
dell’alpinista.
Chissà se Bonatti, in una delle sue molte
imprese, ha mai pensato “io resto qui,
questo è il posto al quale appartengo”. Forse
avrebbe risposto “impossibile, io appartengo
al mondo”, continuando a camminare.
Chissà. Certo è che trascorsi tre anni
dalla sua morte, il suo spirito di scoperta
sopravvive ancora e come un’inesauribile eco
si riflette di luogo in luogo.
57



    

    
   

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APPUNTI
mostre, concorsi e workshop
mostre
Arcipelago del
mondo antico
Fondazione Fotografia
Modena
fino all’11 gennaio
Una nuova personale di Mimmo Jodice
presenta la grande
ricerca sul Mediterraneo con cui l’autore
continua ad affascinare
il pubblico di tutto il
mondo. Attraverso un
percorso di cinquanta
opere fotografiche, in
parte inedite, l’autore
ricompone l’immagine
delle civiltà che hanno
scandito la storia antica
del mare nostrum,
facendo rivivere statue
e templi, dei ed eroi,
58
in una dimensione
sospesa in cui passato
e presente convivono.
Discover The
Other Italy
Palazzo Lombardia
Milano
fino al 18 dicembre
Discover mette l’accento su luoghi non così
scontati e famosi, oltre
che su borghi, monumenti, arti e tradizioni
da riscoprire. A realizzare gli scatti, ventuno
fotografi selezionati in
tutta Italia fra centinaia
di candidati e originari
per lo più della Regione
di riferimento, autori
capaci di interpretare il
territorio dove sono nati
o hanno scelto di vivere.
a cura di Edoardo Sansonne
Ma tra tanti autori c’è
un ospite speciale,
il fotografo Giovanni
Gastel, autore di tanti
servizi di moda ed eccellente ritrattista, che
per la mostra milanese
ha realizzato 25 ritratti
d’autore.
energetica, laddove la
consuetudine letteraria e cinematografica
ci hanno abituati per
lo più ad immagini di
immense praterie,
grandi allevamenti di
bovini e terre selvagge
da esplorare.
Frontcountry
Micamera - Milano
fino al 3 gennaio
Tra il 2006 e il 2013
Lucas Foglia ha
viaggiato attraverso
le più remote pieghe
dell’ovest americano,
raccogliendo le storie
di una trasformazione
sociale che vede il
costante e progressivo
avanzamento dell’industria mineraria ed
The Cal
Palazzo Reale - Milano
fino al 22 febbraio
Da ormai più di cinquant’anni le immagini
del Calendario Pirelli
sono parte della nostra
cultura, poiché come
in pochi altri progetti in
cui è protagonista la fotografia, sono testimoni
di particolari cambiamenti, di nuove mode,
di nuove idee e di tante
invenzioni creative e
tecniche.
Architetture
In Posa
Fondazione Vico
Magistretti - Milano
fino al 19 dicembre
L’architetto e designer
Vico Magistretti viene
raccontato con le fotografie dell’archivio della
Fondazione che porta il
suo nome. Le fotografie
della mostra Architetture in posa restituiscono
il volto di alcuni edifici
firmati da Magistretti
come la Chiesa Santa
Maria Nascente al QT8,
la casa in via Leopardi
o il dipartimento di
Biologia dell’Università
Statale.
Mauro Schifano
Studio Giangaleazzo
Visconti - Milano
fino al 16 gennaio
Pur lavorando con gli
strumenti fotografici,
Schifano si muove
seguendo una manualità antica, come un
maestro rinascimentale o come un pittore
fiammingo, ricostruendo con maniacale accuratezza le scene che
saranno oggetto delle
sue attenzioni. In bilico
tra fotografia, montaggio filmico e pittura,
queste immagini si
accostano però anche
al meccanismo della
drammatizzazione
teatrale e rappresentano sia la soggettività
propria dell’artista, sia
l’aspirazione all’oggettività dei singoli
particolari.
Strade/Ways,
Amos Gitai
Palazzo Reale - Milano
fino al 1 febbraio
L’esposizione si
divide in tre sezioni: la
prima prende spunto
dal film ‘Lullaby to
my father’, pellicola
che il regista dedicò a
suo padre, l’architetto
Munio Gitai Weinraub.
La seconda sezione
parte da un altro film,
‘Free Zone’, di cui
vanno in scena alcune
immagini, oltre alla
conversazione tra
Gitai e Basilico sul
rapporto tra diverse
discipline artistiche.
Infine la terza ricostruisce il processo
che porta alla nascita
del prossimo progetto
cinematografico del
regista, ‘Carpet’, le
cui riprese devono
ancora iniziare.
Luigi Ghirri
Galleria Poggiali e
Forconi - Firenze
fino al 20 gennaio
La mostra propone
un’antologia di oltre
venti fotografie di uno
dei più importanti
maestri della fotografia del XX secolo:
un artista, un teorico
dell’arte, un organizzatore culturale, un
editore, un protagonista fondamentale
del panorama della
fotografia e dell’arte
in Italia a partire dagli
anni Settanta. Le
immagini selezionate
per questa rassegna,
datate fra gli anni
Settanta e l’inizio
degli anni Novanta,
provengono da alcune
serie dell’artista emiliano, in particolare
da Piazza Betlemme,
Il giardino di tutti,
Paesaggio italiano;
sono inoltre presenti
alcune immagini
provenienti da altri
cicli di lavori come
Topographie - Iconographie, Still Life,
I Teatri di Reggio
Emilia, Il Museo
dell’Astronomia di
Bologna.
Women of vision
Palazzo Madama
Torino
fino all’11 gennaio
Sono ormai 125 anni
che National Geographic racconta il
mondo con tutte le sue
sfaccettature culturali
gettando uno sguardo
illuminato su tematiche sociali sempre al
centro dell’attenzione
pubblica o a volte
troppo dimenticate e
importanti per rimanere in silenzio. Ecco
adesso una mostra che
presenta lo sguardo e
le tematiche scelte da
59
APPUNTI
un gruppo di donne, fotogiornaliste che hanno
effettuato i loro scatti
in parti molto diverse
tra loro del pianeta, ma
sempre con l’intenzione
di smuovere l’opinione
pubblica o l’emotività
dello spettatore.
workshop
Fotografia e
antropologia
in Africa: La
Materia Oscura
Bologna
17 - 18 gennaio
L’Africa ha dato al
mondo moderno
l’arte astratta, il ritmo
esplicito e i gesti della
danza. Si tratta di beni
immateriali, a mezza via tra materia e
spirito. Capita così che
il viaggio in Africa sia
come un movimento
tra l’elemento che i
fisici chiamano la materia oscura, l’invisibile
insieme di particelle
che riempie la maggior
parte dell’Universo.
Non sappiamo come
vederla, questa materia
oscura, ma senza di
essa il mondo come lo
conosciamo non potrebbe esistere. I suoi
segni, però, appaiono.
L’Africa degli uomini
e della cultura, al
contrario di quella dei
paesaggi, emana luce
nera: come si riesce
a puntare l’obiettivo,
regolare fuoco ed
esposizione, scattare,
e poi finire per scrivere
con la luce un ritratto
di uomini, gesti, suoni,
abitazioni, costumi e
pensieri?
Still Life
Milano, Via Brioschi 26
28 febbraio e 1 marzo
www.corsifotografia.it
Impara la fotografia di
Still Life da un impor-
60
tante autore, che ha
lavorato per campagne
pubblicitarie internazionali. Una occasione
unica in cui si realizzeranno 3 set fotografici
e ti verrano dati i file di
tutte le foto realizzate.
Il corso è indicato per
chi già conosce le basi
della tecnica fotografica e vuole iniziare a
muovere i primi passi
nella fotografia di still
life.
Fotografico nel
Parco Naturale di
Paneveggio
Pale di San Martino
31 gennaio
e 1 febbraio
www.nikonschool.it
Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino si sviluppa intorno
ai bacini idrografici dei
torrenti Cismon, Vanoi
e Travignolo, comprendendo la Val Venegia, la
Foresta di Paneveggio,
un’ampia porzione del
Gruppo delle Pale di
San Martino, parte della catena del Lagorai e
della catena Lusia.
Lo straordinario Gruppo delle Pale di San
Martino è uno dei nove
gruppi montuosi iscritti
nella lista dei beni
naturali riconosciuti
dall’Unesco, patrimonio
dell’Umanità.
Video Reflex
Corciano (PG)
7 - 14 febbraio e 15 21 marzo
www.nikonschool.it
Le fotocamere Reflex
vengono integrate
sempre più spesso nelle produzioni
video per via delle loro
qualità intrinseche. La
possibilità di disporre di
ottiche intercambiabili,
unita all’ampiezza del
sensore, consentono di
ottenere filmati di una
qualità elevata, al punto
che spesso vengono
usate anche durante
intere produzioni cinematografiche. Ebbene
si, quella fotocamera
che tenete al collo,
con la quale vi divertite
la domenica a fare
qualche scatto è in
verità potenzialmente
una fantastica videocamera. Dovete solo
capire come va usata al
meglio.
Video Editing
Corciano (PG)
8 febbraio, 15 mazo,
18 marzo
www.nikonschool.it
Questo corso è pensato
per tutte quelle persone che, per diletto o per
lavoro, si ritrovano a
registrare video per gli
scopi più disparati.
Si tratta di un corso
base, che strizza però
l’occhio anche ai professionisti. Lo strumento di editing è indubbiamente importante,
purchè questo però
non diventi il centro del
proprio lavoro.
Montare un video significa prima di tutto saper scegliere le clip più
adatte, selezionandone
anche le parti migliori,
per poi metterle in una
sequenza temporale
che funzioni, rispetto a ciò che si vuole
comunicare. Il software
è dunque importante,
ma è appunto uno strumento, che dobbiamo
mettere al servizio
delle nostre idee.
Audio Reflex
Corciano (PG)
15 febbraio
www.nikonschool.it
Le Fotocamere Reflex
si sono ormai imposte rapidamente nel
settore Video come
strumenti privilegiati
di ripresa per vari
ambiti. In questo nuovo
contesto però la parte
di cattura dell’audio
viene sottovalutata
ampiamente, e spesso
ad una elevata qualità
di immagine non corrisponde una medesima
qualità della parte
sonora. In uno scenario ricco di strumenti
di cattura audio risulta
difficile sia saper scegliere quelli più adatti,
e ancor meno sapere
come vadano utilizzati. In questo corso
Stefano Massoli vi
porterà a scoprire tutti
gli aspetti della cattura
audio, dalle tecnologie
disponibili sul mercato,
ai contesti di utilizzo,
alle modalità operative. Un corso teorico
pratico che vi consentirà di diventare subito
operativi
HDR, SUPERRISOLUZIONE E WEB
Modena
21 - 22 febbraio,
20 - 21 - 22 marzo,
11 - 12 aprile
www.fondazionefotografia.org
A partire da febbraio 2015 Fondazione
Fotografia proporrà
una serie di workshop
focalizzati su alcuni
aspetti tecnici ed
estremamente attuali
della pratica fotografica: dai segreti della
fotografia panoramica
alla tecnica HDR, alla
realizzazione di un
buon portfolio e di un
sito web professionale.
Questi incontri andranno ad affiancare il tradizionale programma
annuale di workshop
autoriali promosso
dalla Fondazione,
con docenti e artisti
di fama nazionale e
internazionale, di cui
sarà diffuso a breve il
calendario completo
per il 2015.
Norvegia, Lofoten
dal 26 febbraio al 5
marzo
www.workshop-fotografia.it
Lofoten, un ambiente
di isole selvagge, ancorate a Nord del Circolo
Polare Artico.
Qui la Natura è ancora
padrona di spazi dove
l’uomo pare essersi
ambientato silenziosamente a vivere al suo
cospetto. Un arcipelago
dove ogni angolo ci
regalerà una scoperta,
di giorno come di notte.
E noi saremo lì, pronti
con le nostre macchine
fotografiche, a discorrere di fotografia mentre attenderemo la luce
giusta per realizzare le
nostre immagini.
Le icone della
Namibia
dal 3-13 ottobre 2015
www.workshop-fotografia.it
Con una popolazione di
poco più di 2 milioni di
abitanti e una superficie grande quasi 3
volte quella dell’Italia,
la Namibia è ai primi posti nella scala dei
Paesi meno popolati
del Pianeta. Il suo
territorio è per buona
parte ricoperto da due
deserti tra i più antichi
ed estesi del Mondo:
il deserto del Namib
e quello del Kalahari.
Ma nonostante il suo
aspetto arido e selvaggio, la Namibia è anche
patria di ambienti ed
ecosistemi assolutamente unici, oltre
che di gran parte
della fauna dell’Africa
Subsahariana. il nostro
Viaggio partirà proprio
da qui : dalla scoperta
di tutti quegli aspetti,
quelle “icone”, che
contraddistinguono
questo Paese e lo rendono unico nel Mondo.
Allegato al manuale d’uso del lo
Expo in Città IMAGING A 360°
Utilizzo generale Logo Come previsto a pagina 16 e 17 del manuale d’uso il lo
in Città “deve essere posizionato sempre in ultima p
nell’angolo basso a destra separato dagli altri marchi
linee verticali che lo precedono.” Si consiglia di aggiu
manuale la seguente dicitura “Con l’ammissione nel ca
Expo in Città gli enti ammessi acquisiscono il di
utilizzare il logo Expo in Città accompagnato dalla dicit
Evento”: www.photoshow.it
www.aifotoweb.it
Un Evento ANFM E SCREENING D’INGRESSO
Da qualche tempo sono trapelate le prime indiscrezioni riguardo la convention
annuale di ANFM. I nomi più in vista sono
Emin Kuliyev e Angelo Garini, ma non finisce qui, tutto il consiglio direttivo sta
lavorando alacremente per rendere la
quattro giorni di fine febbraio a Bologna
un evento memorabile.
Queste indiscrezioni hanno aumentato le
richieste di nuove iscrizioni all’associazione che già vanta più di 300 iscritti.
Al momento, la maggior parte delle richieste non supera lo screening di ingresso. ANFM da molto tempo ha istituito un’apposita commissione che si
occupa di verificare alcuni parametri per
62
l’ammissione all’associazione. Essendo
un’associazione nata grazie alla rete, i
parametri vengono analizzati dal sito che
il candidato fornisce. Tra questi parametri
c’è la presenza della partita iva in home
page. Questo parametro fa rimandare
molte ammissioni, pare che molti colleghi
non prestino attenzione a questo dettaglio
che però è anche una norma di legge che
va assolutamente seguita.
Subito dopo c’è l’analisi del portfolio,
ovvero delle gallerie presenti sul sito. In
questo caso, molti fotografi non vengono accettati in quanto dal loro sito non si
evince che la loro attività sia prevalentemente di matrimonio oppure le gallerie
non presentano immagini a sufficienza.
Infine c’è una piccola percentuale di fotografi che non vengono ammessi poiché le
immagini presenti sul sito non raggiungono uno standard qualitativo sufficiente.
Il consiglio che la commissione ci tiene
a dare a tutti coloro che desiderano fare
domanda è di leggere attentamente il regolamento prima di inviare la richiesta ed
eventualmente sistemare il sito prima di
compilare il form.
ANFM si sta proiettando con velocità verso la quota di 400 iscritti. Per continuare a
crescere c’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche di coloro che ancora non sono iscritti.
Glauco Comoretto
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Fare un versamento sul conto corrente postale 96553847 intestato a Grafiche Gelmini,
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POTETE RICEVERLA VIA MAIL INVIANDO I VOSTRI DATI A: [email protected]
UNIEURO DI COMO
“I clienti non vedono l’ora del nuovo numero” dice
Marco, Apple Shop Manager di Unieuro Como. “La
collaborazione con Foto-Notiziario è davvero
importante, ogni mese siete sempre presenti con
tante news dal mondo fotografico, recensioni e articoli
sempre ben scritti. Continuate così!”. Beh, che dire? I
complimenti, è abbastanza ovvio, fanno sempre piacere
e inoltre ci danno le giuste motivazioni per cercare di
migliorare numero dopo numero, per non deludere
chi, come Marco e i clienti dell’Apple Shop dello Store
Uniero di Como, crede nel nostro lavoro.
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