RASSEGNA STAMPA - Consorzio per le Autostrade Siciliane

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RASSEGNA STAMPA
4-12-2014
II Giornale CENTONO VE
Quotidiano di Sicilia IL SOLE 24 ORE
II Messaggero CORRIERE DELLA SERA
RAITV RAlSSicilia
MEDIASET
A cura di Sandro Cuzari
Motore di ricerca Eco della Stampa
Articoli ad uso esclusivo del CAS non riproducibili
Quotidiano
Gazzetta del Sud
Data
Pagina
Foglio
04-12-2014
30
1
Delusione ad Ali ferine, Nizza e Fiumedinisi
S incoio autostradale sull'Ai8
la sua realizzazione si allontana
Di milioni ce ne vorrebbero almeno una trentina: dove prenderli?
Umberto Gaberscek
AUTGRME
Due notizie entrambe negative
sullo svincolo autostradale.
Una riguarda il costo reale del
progetto, di proporzioni talmente elevate che continuare a
parlarne si rischia la farsa. Ma
andiamo conordine. Erano partiti fiduciosi lunedì mattina alla
volta di Palermo, tre rappresentanti delle amministrazioni interessate alla realizzazione dell'operasulfiumeNisi-Manelcapoluogo, dove avrebbero dovuto incontrare l'assessore regionale alle Infrastnitture, Giovanni Pizzo, non ci sono mai arrivati. Laloro trasferta, infatti, è
finita alle porte dì Messina, a
Tremestieri, mentre stavano
per immettersi in autostradaNessun guasto meccanico all'auto del comune di Ali Terrae
sulla quale si erano "imbarcati",
ma un contrordine della segreteria di Pizzo che informava il
sindaco Alessandro Rasconà di
Fiumedinisi, il vicesindaco di
Ali Tenne Pietro Caminiti e l'assessore Salvatore Bruno di Nizza Sicilia, che il politico regionale non era in sede. Ad evitare
l'inutile viaggio, una "telefonata
di Caminiti a Palermo per avere
ulteriore conferma dell'appuntamento.
Nessuna delusione, invece,
per il sindaco di Ali, Pietro Fiumara, perché, come per altre
occasioni, preferisce rimanere
a "guardia" del suo Municìpio.
Pare che Pizzo si sia scusato ma
questo probabilmente non avrà
addolcito la pillolaamara die sì
sono dovuti inghiottire Rasconà, Caminiti e Bruno. Con l'assessore dovevano parlare dello
svincolo tra Ali Terme e Nizza dì
Sicilia della cui costruzione si
parla da oltre 15 anni. Dicono
un po' tutti che i 15 milioni disponibili, ma che nessuno ha
mai visto, non sono sufficienti.
Di milioni ne servirebbero, pare, altri 10-12. Non si è comunque capito ancora bene. Due
milioni in più o in meno sarà verosimilmente la somma semplificata del pallottoliere. In questi
ultimi anni, inoltre, è seguita
una campagna politica, soprattutto a livello paesano, infarcita
di populismo per dare risposte
agli interrogativi delle quattro
comunità più direttamente interessate all'opera. Come dice-
vamo, costo complessivo del
progetto 25 milioni, sì continua
adire. Qualcuno in più? Roba di
poco conto, tanto 1 a politica non
si pone limiti- E a Palermo Rasconà, Bruno e Caroinìti, all'assessore Pizzo avrebbero chiesto
di trovare da qualche parte i 10
milioni mancanti. Lo faranno
allaprossima occasione utile.
- Nei frattempo in molti, anche di parte politica, si sono
convintichesi tratta di un'opera
sovradimensionata alle esigenze del territorio, anche perché a
distanza di 6 chilometri da Ali
Terme e Nizza c'è lo svincolo di
Roccalumera. E che la sfiducia
possa adesso lasciare spazio allarealrà, c'èlanotizia, da noi peraltro controllata, che il costo
reale del progetto dell'opera sul
fiume Nisi è di 33 milioni. Una
enormità. «
I primi cittadini dei
Comuni interessati
intendono chiedere
un nuovo incontro
a Palermo
Retroscena
Vertice
saltato
» Vertice saltato per essenza dell'assessore regionale, li sindaco Alessandro
Rasconà di Fiumedinisi, il
vicesindaco di Ali Tenne
Pietro Caminiti e l'assessore Salvatore Bruno di Nizza erano partiti fiduciosi
lunedì mattina alla volta di
Palermo. Ma nel capoluogo, dove avrebbero dovuto
incontrare l'assessore regionale alle Infrastnitture,
Giovanni Pizzo, non ed sono mai arrivati. La loro trasferta, infatti, è finita alle
porte di Messina» a TremesHeij, méntre stavano per
immetterai in autostrada.
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GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO
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ON. NINO M1NARDO: 500 MILA EURO PER IL COMUNE DI POZZALLQ A TITO
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Cultura
04/12/2014- 10:09
15 senatori del Pd hanno presentato a tre ministri del governo Renzi
LA COSTRUZIONE DEL VIADOTTO SALVIA IN
TERRITORIO DI ISPICA AL CENTRO DI UNA
INTERROGAZIONE
LA SENATRICE PADUA: "OCCORRE INTERVENIRE PER SCONGIURARE RICADUTE NEGATIVE IN
AMBITO TURISTICO E OCCUPAZIONALE"
I grossi disagi creati dalla costruzione del viadotto Salvia, necessario per
il completamento dell'autostrada Siracusa-Ragusa-Gela, nel tratto tra
Rosolìni e Modica, al centro di una interrogazione, con prima firmataria la
senatrice del Pd Venera Padua, assieme ad altri quattordici colleghi,
presentata ai ministri delle Infrastrutture e dei trasporti, del Lavoro e delle
politiche sociali nonché delle Politiche agricole alimentari e forestali. "Con
la costruzione del futuro viadotto "Salvia", nel territorio di Ispica - è scritto
nell'interrogazione - la società agricola "Natura Iblea" Sri e l'azienda
agricola "La Moresca" srl, 2 realtà leader nazionali nella produzione di
ortofrutta biologica e ospitalità alberghiera, con più di 100 dipendenti e
circa 5 milioni di euro annui di fatturato, si vedrebbero espropriate, da
parte del Consorzio per le autostrade siciliane, del sito ove ha luogo in via
principale la propria attività; le 2 aziende sono, tra l'altro, associate alla
struttura alberghiera relais Torre Marabino. In data 14 ottobre 2014, la ditta appaltante ha iniziato i lavori di
demolizione delle strutture produttive. L'opera infrastrutturale prevede un viadotto che taglia in due la principale area
produttiva di ortaggi biologici e sarà situato a soli 180 metri dalla centrale di confezionamento e a 300 metri dal
relais Torre Marabino. Nonostante fosse intervenuto nella vicenda anche il Tar di Catania che, con propria sentenza,
aveva fermato i lavori e gli espropri, il Consorzio per le autostrade siciliane ha proceduto con una nuova procedura di
esproprio, tramite un decreto d'urgenza di immissione in possesso per pubblica utilità; da ciò che sì apprende da
numerose fonti giornalistiche sembra che l'offerta di risarcimento del Consorzio alle aziende sia del tutto inadeguata
e irrisoria; anche la Camera di Commercio di Ràgusa, con lettera firmata da! presidente Giuseppe Gìannone in data
6 novembre 2014, ha espresso la propria preoccupazione sulla vicenda, dando la propria disponibilità ad ospitare
eventuali incontri tra le parti volti a trovare un accordo soddisfacente. Appare indispensabile trovare una soluzione
alla questione che sia 'equilibrata' e che sappia conciliare la duplice finalità di portare a termine nei tempi previsti
un'opera pubblica di fondamentale importanza per il territorio, come l'autostrada Siracusa-Gela, con l'esigenza di
assicurare la salvaguardia, in termini economici e di lavoro, di aziende locali che rappresentano un vero e proprio
fiore all'occhiello per l'intera comunità". Per questo motivo, la senatrice Padua chiede "quali interventi i ministri in
indirizzo, per le proprie competenze, intendano porre in atto al fine di scongiurare possibili ripercussioni negative
sui settori occupazionale, turistico e ortofrutticolo ibleo, nonché per la salvaguardia dei livelli economici e se non
intendano farsi promotori della costituzione di un tavolo tra i soggetti coinvolti per la risoluzione delle controversie e
la ricerca di soluzioni bilanciate e concilianti tra il rispetto dei tempi per la costruzione dell'infrastruttura
autostradale e l'adeguata tutela delle aziende ispicesi".
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03/12 Insediamento com
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02/12 SARANNO CONO.
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01/12 Domani l'intitolazio:
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Quotidiano
Gazzetta del Sud
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04-12-2014
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Stamane la premiazione
di Riccardo Pollicino
al Consorzio autostrade
Stamane alle ore 10:00 a Messina, Contrada
Scoppo, nella sede del Consorzio delle
Autostrade Siciliane, si svolgerà la cerimonia di
premiazione di Riccardo Pollicino allievo della II
B della secondaria primo grado "FalconeBorsellino" di Rometta Marea che fa parte
dell'Istituto comprensivo dì Saponara.
All'iniziativa, voluta del presidente del
Consorzio, Rosario Paraci, dopo avere letto la poesia "L'autostrada" di Riccardo Pollicino pubblicata nel "Club dei poeti" di "Noi Magazine", saranno presenti i compagni dì classe di Riccardo e
le insegnanti Rosa Cannistrà, referente del progetto "Noi Magazìne", e Annunciata
Finocchiaro.
Il dottor Paraci consegnerà a Riccardo
Pollicino il libro "Autostrade Siciliane" pubblicato in occasione del completamento della tratta
autostradale Messina-Palermo. La cerimonia si
concluderà con la visita al "Centro Radio" del
Consorzio} cuore pulsante dell'intera rete autostradale e prima voce amica che l'utente ascolta
in caso di chiamata. Dalla postazione, attiva 24
ore su 24 e collegata a: Polizia stradale, Vigili del
fuoco, ospedali e a tutte le altre istituzioni operative nei territorio, gli operatori fanno fronte a
tutte le problematiche ed agli eventi che si verificano sulle tratte autostradali di competenza: informazioni sui servizi, gestione della viabilità,
soccorso, assistenza.
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(prendersi il futuro «» giovedì 4 dicembre 2014 - Premiato il "giovane poeta" Riccardo Pollicino «» giovedì 4 dicembre 2014 - Rapporti
Prima Pagina > Notìzie > Messina > Premiato il "giovane poeta" Riccardo Pollicino
giovedì 4 dicembre 2014
AUTOSTRADE SICILIANE
di Redazione
II presidente, doti. Rosario Faracì, giovedì 4 dicembre alle ore 10,00, consegnerà il
libro sulle "Autostrade Siciliane" allo studente Riccardo Pollicino, studente della
classe li sez. B della Scuola Media "Falcone Borsellino", di Rometta Marea, facente capo
al Comprensoriale di Saponara/Rometta, per la Poesia dallo stesso composta titolata
L'Autostrada, pubblicata sul Settimanale "Noi Magazine", lo scorso 16 ottobre. Alla
festosa Iniziativa saranno pure presenti i compagni di classe con i professori. Per
l'occasione, i ragazzi avranno modo di visitare il Centro Radio del Consorzio, cuore pulsante dell'intera rete
autostradale e prima "voce amica" che l'utente "ascolta" in caso di chiamata.
Infatti, da tale postazione - in attività h24 ed in collegamento con Polizia Stradale, Vigili del Fuoco, Ospedali
e con tutte le altre istituzioni operative del territorio - i qualificati operatori preposti fanno fronte a tutte le questioni
ed accadimenti che si verificano lungo le tratte autostradali, dalia informazione sui servizi alla gestione della
viabilità, dal soccorso a qualsiasi tipo di assistenza all'utente.
Altre Notizie su
Notizie > flessosi a
CORRIERE DELLA SERÀTl
mercoledì 3 dicembre 2014
Sicilia, stipendi d'oro alle autostrade I dipendenti dovranno restituire tutto
Da tre lustri agli oltre 400 dipenderai regionali vengono applicati i contratti del settore privato con .stipendi mediamente più alti dì
circa 8 mila euro all'anno
Duemila e 300 euro netti al mese di stipendio invece di mille e 600. Il Consorzio autostrade
siciliane, inseguito sino alle casse dei caselli da centinaia di creditori e al centro di un'inchiesta
della Dia di Messina su appalti truccati e consulenze milionarie, già sfociata negli arresti di due
dirigenti e di alcuni imprenditori, non riesce a garantire la sicurezza sui 300 chilometri di autostrade
dell'isola. Tuttavia, con i 400 lavoratori (erano 520 sino al 2010) l'ente della regione Sicilia non si
risparmia in generosità, applicando da tre lustri ai propri dipendenti il contratto del settore privato
che vale 8 mila euro l'anno in più.
«Trattamento illegale»
Ora, però, 4 anni dopo che il Consiglio di giustizia amministrativa lo bollasse come illegale, lo
speciale trattamento è giunto al capolinea. E per i 300 casellanti e i 100 amministrativi (una volta e
mezza di quelli previsti dagli standard nazionali) non si tratta soltanto di avere in futuro uno
stipendio più leggero. Dovranno, infatti, restituire quanto hanno percepito in più sin dal 2000: un
salasso per ciascuno di loro. Non che la loro retribuzione si fermasse al lavoro ordinario. Nell'ente
che ha sede a Messina sino al 2012 lo straordinario ha raggiunto livelli da record nonostante
l'organico fosse rimpinguato con 350 trimestrali. Mille e seicento ore in un anno, 150 ore al mese, 5
al giorno, festivi compresi.
Record di straordinari
II primatista dello straordinario è stato Placido Regina, addetto alla sorveglianza promosso autista,
ma altri 200 colleghi, in prevalenza iscritti alla Cgil e ai Democratici di sinistra partito che al
Consorzio aveva una sezione politica con tanto di tessera e un dirigente politico responsabile dei
turni di servizio, per anni hanno raddoppiato e triplicato lo stipendio totalizzando in tutto 60mila ore
di lavoro oltre quello ordinario ogni 365 giorni. Il Consorzio l'ha retribuito e si è pure beccato una
multa di 8 milioni di euro dall'Ispettorato del lavoro: "L'eccesso di straordinario ha messo a
repentaglio la salute". Che il traguardo sia a portata di mano è, però, tutt'altro scontato. Non appena
il presidente Rosario Paraci, uomo fidato del Governatore Crocetta, con il fiato sul collo della Corte
dei conti ha deciso di procedere, il mondo politico si è rimesso in azione per rimandare il fatidico
giorno. Filippo Panarello, ex segretario regionale della Cgil e deputato del Pd, ha presentato una
risoluzione all'Ars: "L'assessore chieda un nuovo parere al Cga".
Ricorso al Tar
Un gruppo di 75 lavoratori, invece, si è rivolto ai giudici del Tar per chiedere venga riconosciuto
che il Cas è un "ente pubblico economico", equiparato quindi alle imprese private. Eppure, dopo
aver ricevuto a settembre del 2010 il parere del Cga, l'allora assessore alle Infrastnitture Pier
Carmelo Russo scrisse una nota secca ai vertici del Cas: "Si applichi il contratto dei regionali, si
recuperi quanto è stato indebitamente corrisposto negli ultimi 10 anni". In 4 anni non si è fatto né
l'uno né l'altro. Nella busta paga è soltanto comparsa una postilla tesa a impedire la prescrizione. Ci
provò l'Ars qualche mese dopo a togliere tutti dall'imbarazzo approvando una leggina sanatoria. Il
Commissario dello Stato, di recente eliminato da una sentenza della Corte costituzionale, mandò
all'aria il piano: "E' un modo per far conseguire l'irresponsabilità contabile agli amministratori e ai
politici", tuonò Carmelo Aronica.
Segreteria del sindaco
E già, perché se non si riuscisse a recuperare i soldi da chi l'ha intascati la responsabilità ricadrebbe
sui vari membri della Giunta regionale che ogni due anni stabilivano che ai casellanti di Sicilia si
applicasse la parte economica del Ceni del settore privato. Ai dirigenti, invece, lo stipendio dei
manager privati non basta e così si aggiunge la parte variabile degli emolumenti dei funzionari
pubblici. Non a caso, quindi, lavorare al Gas è il sogno nel cassetto di molti. Nel 2008, 19
funzionari di vari enti pubblici vi giunsero in sordina per mobilità volontaria. Il loro titolo più
importante era il pedigree genetico o politico: come quello del fratello del segretario regionale della
Cisl, Maurizio Bernava; dell'ex vertice della Funzione pubblica dello stesso sindacato; della
segretaria dell'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e di uno dei burocrati a questi più vicino,
Lelio Frisone. Quando la notizia trapelò, in una settimana arrivarono al Gas 100 domande e scoppiò
il putiferio. Un ispettore regionale stabilì che la mobilità era senza evidenza pubblica e violava il
blocco delle assunzioni; giudice del Lavoro e lar si rimpallarono la competenza; l'inchiesta della
Procura è finita nel nulla. Risultato? 119 sono ancora al loro posto; tranne, da martedì 18 novembre,
Frisone, agli arresti domiciliari per aver intascato mazzette.
Effetto retroattivo
I sindacati di passare al Contratto di lavoro regionale non ne vogliono sapere: "I dipendenti del Gas
- sottolinea Filippo Sutera della Cub, autore della denuncia sullo straordinario - fanno le stesse cose
di quelli delle imprese private concessionarie di autostrade". Facendo leva su questa tesi i 350
trimestrali si sono rivolti al giudice del Lavoro per chiedere l'assunzione con effetto retroattivo e
SOOmila euro in media di retribuzioni arretrate. Il Gas si è difeso sostenendo che la normativa lo
qualifica "ente pubblico non economico" e non è un datore di lavoro privato: i giudici gli hanno
dato retta. Se passasse, invece, l'opposta opinione, il Gas si ritroverebbe d'un colpo con il doppio
del personale e con 100 milioni di euro da pagare. "Il problema non è il personale ma la
disorganizzazione e il denaro sprecato in appalti lievitati a e per contenziosi inventati a tavolino"
attacca il sindacalista della Cub. Secondo il consuntivo 2012 l'ente, che incassa 80 milioni di .euro
di pedaggi l'anno (25 vanno in stipendi), ha 250 milioni di euro di debiti certi e un contenzioso con
lavoratori e fornitori di eguale importo. Tuttavia, regala ogni anno 8 milioni di euro alle
multinazionali dei carburanti che per le 11 stazioni di servizio pagano canoni degli anni novanta,
quando furono fatte le ultime gare.
Fondi europei
E continua a perdere milioni di euro di fondi europei perché ha affidato negli anni settanta senza
gara tutta l'attività di progettazione e direzione lavori alla Technital Spa: nel 2010 un giurista ha
stabilito che la convenzione è illegale e va sciolta, ma nessuno c'è ancora riuscito. Per le condizione
di insicurezza di gallerie e carreggiate il 5 luglio del 2010 il ministro delle Infrastnitture ha ordinato
la decadenza dalla concessione, riacciuffata poi al Tar. Da allora, però, lo nulla è cambiato: "II
pedaggio è quello nazionale, le strade da terzo mondo e il rischio di rimetterci la vita altissimo",
denuncia il Codacons. E così, non a caso, a ogni incidente mortale i dirigenti del Gas finiscono sul
registro degli indagati per concorso in omicidio colposo. Viste le relazioni sul tavolo del ministro
Maurizio Lupi, la seconda revoca della concessione è qualcosa di più di un'ipotesi. La sorte del
personale? Se 'l'ente è "non economico" verrebbe assorbito nei ranghi della regione Sicilia; se è
"economico" come sostengono i sindacati il posto di lavoro non sarebbe più garantito.
* "^"
II presidente del Gas Faraci e il
governatore siciliano Crocetta
CORRIERE DELLA
3 dicembre 2QU | 11:50
©RIPRODUZIONE RISERVATA
SEBfffi
Data
03-12-2014
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Consorzio Autostrade Siciliane: i
dipendenti costretti a restituire parte
degli stipendi
Ai dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane viene applicato da anni il
contrailo del settore privato. Dovranno restituire tutti i soldi guadagnati in
più.
BLOGO
Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda relativa ai contratti lavorativi sottoscritti dal
Consorzio Autostrade Siciliane, inseguito sino alle casse dei caselli da centinaia di creditori secondo la ricostruzione de II Corriere delia Sera ~ ma decisamente generoso verso i
fortunatissimi dipendenti: a questi viene applicato da anni il contratto del settore privato, che
vale 8.000 euro l'anno in più. Sembra infatti che i 300 casellanti e i 100 amministrativi (una volta
e mezza di quelli previsti dagli standard nazionali) guadagnino 2.300 euro netti al mese, quando
in realtà ne dovrebbero percepire solamente 1.600. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha
ritenuto illegale questa pratica.
Tale pronunciamento risale al 2010, ma nulla è cambiato. Fino agli scorsi giorni: i dipendenti non
solo verranno pagati secondo le tariffe idonee, ma dovranno restituire tutto il surplus percepito
dal 2000 ad oggi. Alcuni dipendenti sono poi costretti a restituire la cifra maturata dopo gli
interminabili straordinarì, che avrebbe permesso loro di raddoppiare e addirittura triplicare lo
stipendio mensile. Il quotidiano di vìa Solferino cita l'esempio di una persona costretta a lavorare
1.600 ore in più l'anno, ovvero 5 ore al giorno. Festivi compresi. Per tal motivo il Consorzio si è
visto elevare una multa (8 milioni di euro) dall'Ispettorato del lavoro, secondo cui '/eccesso di
straordinario ha messo a repentaglio la salute1 dei lavoratori.
Un gruppo di 75 dipendenti ha presentato ricorso al TAR, nonostante quattro anni fa l'ailora
assessore alle Infrastrutture inviò una dura missiva ai vertici del CAS: a suo dire è necessario
vedere applicato 'il contratto dei regionali. Si recuperi quanto è stato indebitamente corrisposto
negli ultimi 10 annf. La situazione non è ovviamente diversa per i dirigenti: non solo percepivano
lo stipendio dei manager privati, ma allo stesso tempo ottenevano anche la parte variabile degli
emolumenti dei funzionar! pubblici. Questo nonostante - scrive ancora 11 Corriere - non sia
garantita la sicurezza sui 300 chilometri di autostrade dell'isola.
CDÀCOWS
mercoledì, 3 dicembre 2014
i, stipendi d'oro alle autostrade I dipendenti dovranno restituire tutto
Da Ire lustri agli oltre 400 dipendenti regionali vengono applicati i contratti del settore privato con stipendi mediamente più alti di
circa 8 mila euro all'anno
Duemila e 300 euro netti al mese di stipendio invece di mille e 600. Il Consorzio autostrade
siciliane, inseguito sino alle casse dei caselli da centinaia di creditori e al centro di un'inchiesta
della Dia di Messina su appalti truccati e consulenze milionarie, già sfociata negli arresti di due
dirigenti e di alcuni imprenditori, non riesce a garantire la sicurezza sui 300 chilometri di autostrade
dell'isola. Tuttavia, con i 400 lavoratori (erano 520 sino al 2010) l'ente della regione Sicilia non si
risparmia in generosità, applicando da tre lustri ai propri dipendenti il contratto del settore privato
che vale 8 mila euro Tanno in più.
«Trattamento illegale»
Ora, però, 4 anni dopo che il Consiglio di giustizia amministrativa lo bollasse come illegale, lo
speciale trattamento è giunto al capolinea. E per i 300 casellanti e i 100 amministrativi (una volta e
mezza di quelli previsti dagli standard nazionali) non si tratta soltanto di avere in futuro uno
stipendio più leggero. Dovranno, infatti, restituire quanto hanno percepito in più sin dal 2000; un
salasso per ciascuno di loro. Non che la loro retribuzione si fermasse al lavoro ordinario. Nell'ente
che ha sede a Messina sino al 2012 lo straordinario ha raggiunto livelli da record nonostante
l'organico fosse rimpinguato con 350 trimestrali. Mille e seicento ore in un anno, 150 ore al mese, 5
al giorno, festivi compresi.
Record di straordinari
11 primatista dello straordinario è stato Placido Regina, addetto alla sorveglianza promosso autista,
ma altri 200 colleglli, in prevalenza iscritti alla Cgil e ai Democratici di sinistra partito che al
Consorzio aveva una sezione politica con tanto di tessera e un dirigente politico responsabile dei
turni di servìzio, per anni hanno raddoppiato e triplicato lo stipendio totalizzando in tutto 60mila ore
di lavoro oltre quello ordinario ogni 365 giorni. Il Consorzio l'ha retribuito e si è pure beccato una
multa di 8 milioni di euro dall'Ispettorato del lavoro: "L'eccesso di straordinario ha messo a
repentaglio la salute". Che il traguardo sia a portata di mano è, però, tutt'altro scontato. Non appena
il presidente Rosario Paraci, uomo fidato del Governatore Crocetta, con il fiato sul collo della Corte
dei conti ha deciso di procedere, il mondo politico si è rimesso in azione per rimandare il fatidico
giorno. Filippo Panarello, ex segretario regionale della Cgil e deputato del Pd, ha presentato una
risoluzione ali'Ars: "L'assessore chieda un nuovo parere al Cga".
Ricorso al Tar
Un gruppo di 75 lavoratori, invece, si è rivolto ai giudici del Tar per chiedere venga riconosciuto
che il Gas è un "ente pubblico economico", equiparato quindi alle imprese private. Eppure, dopo
aver ricevuto a settembre del 2010 il parere del Cga, l'allora assessore alle Infrastnitture Pier
Carmelo Russo scrisse una nota secca ai vertici del Cas: "Si applichi il contratto dei regionali, si
recuperi quanto è stato indebitamente corrisposto negli ultimi 10 anni". In 4 anni non si è fatto né
l'uno né l'altro. Nella busta paga è soltanto comparsa una postilla tesa a impedire la prescrizione. Ci
provò l'Ars qualche mese dopo a togliere tutti dall'imbarazzo approvando una leggina sanatoria. Il
Commissario dello Stato, dì recente eliminato da una sentenza della Corte costituzionale, mandò
all'aria il piano: "E' un modo per far conseguire l'irresponsabilità contabile agli amministratori e ai
politici", tuonò Carmelo Aronica.
CODACONS.IT 3-12-2014
Segreteria del sindaco
E già, perché se non si riuscisse a recuperare i soldi da chi l'ha intascati la responsabilità ricadrebbe
sui vari membri della Giunta regionale che ogni due anni stabilivano che ai casellanti dì Sicilia si
applicasse la parte economica del Ceni del settore privato. Ai dirigenti, invece, lo stipendio dei
manager privati non basta e così si aggiunge la parte variabile degli emolumenti dei funzionari
pubblici. Non a caso, quindi, lavorare al Gas è il sogno nel cassetto di molti. Nel 2008, 19
funzionari di vari enti pubblici vi giunsero in sordina per mobilità volontaria. Il loro titolo più
importante era il pedigree genetico o politico: come quello del fratello del segretario regionale della
Cisl, Maurizio Bernava; dell'ex vertice della Funzione pubblica dello stesso sindacato; della
segretaria dell'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e di uno dei burocrati a questi più vicino,
Lelio Frisone. Quando la notizia trapelò, in una settimana arrivarono al Gas 100 domande e scoppiò
il putiferio. Un ispettore regionale stabilì che la mobilità era senza evidenza pubblica e violava il
blocco delle assunzioni; giudice del Lavoro e Tar sì rimpallarono la competenza; l'inchiesta della
Procura è finita nel nulla. Risultato? 119 sono ancora al loro posto; tranne, da martedì 18 novembre,
Frisone, agli arresti domiciliari per aver intascato mazzette.
Effetto retroattivo
I sindacati di passare al Contratto di lavoro regionale non ne vogliono sapere: "I dipendenti del Gas
- sottolinea Filippo Sutera della Cub, autore della denuncia sullo straordinario - fanno le stesse cose
di quelli delle imprese private concessionarie di autostrade". Facendo leva su questa tesi i 350
trimestrali si sono rivolti al giudice del Lavoro per chiedere l'assunzione con effetto retroattivo e
300mila euro in media di retribuzioni arretrate. Il Gas si è difeso sostenendo che la normativa lo
qualifica "ente pubblico non economico" e non è un datore di lavoro privato: i giudici gli hanno
dato retta. Se passasse, invece, l'opposta opinione, il Gas si ritroverebbe d'un colpo con il doppio
del personale e con 100 milioni di euro da pagare. "Il problema non è il personale ma la
disorganizzazione e il denaro sprecato in appalti lievitati a e per contenziosi inventati a tavolino"
attacca il sindacalista della Cub. Secondo il consuntivo 2012 l'ente, che incassa 80 milioni di euro
di pedaggi l'anno (25 vanno in stipendi), ha 250 milioni di euro di debiti certi e un contenzioso con
lavoratori e fornitori dì eguale importo. Tuttavia, regala ogni anno 8 milioni dì euro alle
multinazionali dei carburanti che per le 11 stazioni di servizio pagano canoni degli anni novanta,
quando furono fatte le ultime gare.
Fondi europei
E continua a perdere milioni di euro di fondi europei perché ha affidato negli anni settanta senza
gara tutta l'attività di progettazione e direzione lavori alla Technital Spa: nel 2010 un giurista ha
stabilito che la convenzione è illegale e va sciolta, ma nessuno c'è ancora riuscito. Per le condizione
di insicurezza di gallerie e carreggiate il 5 luglio del 2010 il ministro delle Infrastnitture ha ordinato
la decadenza dalla concessione, riacciuffata poi al Tar. Da allora, però, lo nulla è cambiato: "II
pedaggio è quello nazionale, le strade da terzo mondo e il rischio di rimetterci la vita altissimo",
denuncia il Codacons. E così, non a caso, a ogni incidente mortale i dirigenti del Gas finiscono sul
registro degli indagati per concorso in omicidio colposo. Viste le relazioni sul tavolo del ministro
Maurizio Lupi, la seconda revoca della concessione è qualcosa di più di un'ipotesi. La sorte del
personale? Se l'ente è "non economico" verrebbe assorbito nei ranghi della regione Sicilia; se è
"economico" come sostengono i sindacati il posto di lavoro non sarebbe più garantito.
CODACONS.IT 3-12-2014
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CONSORZIO AUTOSTRADE SICILIANE: I DIPENDENTI COSTRETTI A RESTITUIRE PARTE
DEGLI STIPENDI
Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda relativa ai contratti lavorativi sottoscrìtti dal
Consorzio Autostrade Siciliane, inseguito sino alle casse dei caselli da centinaia di creditori
- secondo la ricostruzione de II Corriere della Sera - ma decisamente generoso verso i
fortunatissimi dipendenti: a questi viene applicato da anni il contratto del settore privato,
che vale 8.000 euro l'anno in più. Sembra infatti che i 300 casellanti e i 100 amministrativi
(una volta e mezza di quelli previsti dagli standard nazionali) guadagnino 2.300 euro netti
al mese, quando in realtà ne dovrebbero percepire solamente 1,600. Il Consiglio di giustizia
amministrativa ha ritenuto illegale questa pratica.
Tale pronunciamento risale al 2010,
ma nulla è cambiato. Fino agli scorsi giorni: i dipendenti non solo verranno pagati secondo
le tariffe idonee, ma dovranno restituire tutto il surplus percepito dal 2000 ad oggi. Alcuni
dipendenti sono poi costretti a restituire la cifra maturata dopo gli interminabili straordinarì,
che avrebbe permesso loro di raddoppiare e addirittura triplicare lo stipendio mensile. Il
quotidiano di via Solferino cita l'esempio di una persona costretta a lavorare 1.600 ore in
più l'anno, ovvero 5 ore al giorno. Festivi compresi. Per tal motivo il Consorzio si è visto
elevare una multa (8 milioni dì euro) dall'Ispettorato del lavoro, secondo cui 'l'eccesso di
straordinario ha messo a repentaglio la salute' dei lavoratori.
Un gruppo di 75
dipendenti ha presentato ricorso al TAR, nonostante quattro anni fa ('allora assessore alle
Infrastrutture inviò una dura missiva ai vertici del CAS: a suo dire è necessario vedere
applicato 'il contratto dei regionali. Si recuperi quanto è stato indebitamente corrisposto
negli ultimi 10 anni'. La situazione non è ovviamente diversa per i dirigenti: non solo
percepivano lo stipendio dei manager privati, ma allo stesso tempo ottenevano anche la
parte variabile degli emolumenti dei funzionar) pubblici. Questo nonostante - scrive ancora
II Corriere - non sia garantita la sicurezza sui 300 chilometri di autostrade dell'isola.
Consorzio Autostrade Siciliane: i dipendenti costretti a restituire parte degli stipendi è stato
pubblicato su Autoblog.tt alle 15:45 di mercoledì 03 dicembre 2014.
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dipendenti; blocco ingiustificato delle ferie al personale Ate; improvvido
licenziamento di 24 dipendenti part-time". E' quanto II segretario
provinciale Cub Trasporti, Francesco Urdì, contesta al presidente del
Consorzio Autostrade Siciliane, Rosario Paraci, in una nota di ieri, 2
dicembre, trasmessa anche ai presidenti di Regione e Ars - e delle
rispettive commissioni Lavoro o Bilancio - e ai prefetti di Messina,
Catania a Palermo- II dirigente sindacale invoca un'urgente convocazione
e avverte che "ove ciò non dovesse avvenire, saranno esperite attività in
sede giudiziaria".
Autostrade, dipendenti Gas
senza stipendi né ferie. Cub
pronta a rivolgersi alla
magistratura
"Nei denunciare l'ingiustificato ritardo dei pagamenti degli stipendi (a
tutt'ora non avvenuto) al personale dipendente", la Cub diffida i vertici
del Gas "ad adempiere immediatamente al pagamento". H sindacato fa
rilevare che "questo tipo di inadempienza non accade per la prima volta
durante l'amministrazione del presidente Rosario Paraci" e sollecita
l'Assemblea regionale siciliana "ad attivare un'ispezione tendente a
mettere in luce i motivi di tali manchevolezze che h a n n o messo in gravi
difficoltà economìchc i lavoratori, ed hanno determinato grave danno
d'immagine alle autostrade siciliane".
rii'ituk"Ji. "i ditaiiiljvi! 2Ul-'j j Nessun Commento
i'i,!,!,liciti. 1:1- Evidenza
Urdì approfitta dell'occasione per "sottolineare che il recente blocco
delle ferie al personale Ate è stato adottato dal dirigente generale,
Maurizio Trainiti, in violazione delle norme legali e contrattuali, e
comunque priva dell'arretrato del monte ferie il personale che ancora
deve fruirne".
Infine, l'esponente della Cub Trasporti afferma ctie "la grave, recente,
unilaterale iniziativa di procedere improvvidamente al licenziamento di
24 Ate part-time dopo circa un decennio dall'assunzione è stata adottata
anche questa volta in violazione di norme e nonostante il
sottodimensionamento detta pianta organica, tanto da determinare
danno economico per i lavoratori licenziati e per le stesse attività delln
concessionaria Cas". (@FabioBonasera)
"Ritardo ingiustificato nel pagamento degli stipendi ai
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